Le cipolle difendono stomaco e cuore. Meglio se rosse e «pungenti»

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SALUTE
Corriere della Sera Domenica 23 Novembre 2014
Alimentazione
D
L’altra cucina
icono gli archeologi che gli antichi egizi
andavano pazzi per le cipolle,
ne conoscevano le qualità salutari
e le consideravano addirittura magiche.
Tanto che le mettevano anche nelle tombe
dei faraoni. Ed è proprio dall’Egitto che viene una
particolare specie, la cipolla egiziana per l’appunto
(ma la vera origine è incerta), detta anche cipolla
«che cammina» perché ha una caratteristica
curiosa. La pianta, al posto del fiore (i botanici
Viene dall’Egitto
la versione
che «cammina»
Le cipolle difendono
stomaco e cuore. Meglio
se rosse e «pungenti»
L'esperto
risponde
alle domande
dei lettori
sui temi
di nutrizione
all’indirizzo
http://forum.
corriere.it/
nutrizione
Proprietà
Uno studio italiano
conferma
le buone capacità
antitumorali
e antiossidanti
di questo ortaggio
U
na conferma delle potenzialità delle semplici cipolle arriva da uno
studio italiano pubblicato su Molecular Nutrition &
Food Research.
Ricercatori dell’Istituto Mario Negri e dell’Università di
Milano hanno confrontato le
abitudini alimentari di 230
persone cui era stato diagnosticato un tumore dello stomaco con quelle di 547 persone
senza questa patologia, osservando che chi consumava almeno due porzioni di cipolle
alla settimana, da circa 50
grammi l’una, aveva un rischio
di ammalarsi di tumore dello
A confronto
Carboidrati
g
(Valori per etto di alimento)
Fibra
g
Energia
kcal
Quercetina*
(flavonoide) mg
Cipolle
crude
7,6
1,7
40
bianche
6,17
rosse
39,21
Cipolle
cotte
(bollite,
scolate)
8,7
1,4
44
bianche
10,55
32
bianchi
10,68
rossi
30,60
Cipollotti
freschi
crudi
4,7
2,6
FONTE Usda National Nutrient Database *Quercetina (valore medio)
stomaco del 40% inferiore rispetto a chi non ne consumava. E anche un elevato consumo di aglio (almeno una volta
al giorno) è risultato associato
con una riduzione del rischio
(di oltre il 30%).
«Per avere una visione più
completa — dice Carlo La Vec-
chia, docente di Epidemiologia dell’Università di Milano e
coautore dello studio — abbiamo svolto anche una metaanalisi degli studi riportati in
letteratura e relativi a più di 10
mila casi, che conferma i potenziali effetti protettivi di cipolle e dell’aglio nei confronti
Anche i cibi possono contribuire
a regolare il ritmo sonno-veglia
Ecco la dieta che contrasta il jet lag
I
l cibo ci dà il ritmo. Non solo perché scandisce i momenti della giornata con colazione,
pranzo e cena, ma anche perché è uno dei regolatori dei nostri ritmi biologici, insieme,
naturalmente, alla luce, che è il sincronizzatore
principale. Questo ruolo della nutrizione è confermato da una ricerca, pubblicata su Cell Report,
secondo cui tutto dipenderebbe dalla secrezione
di insulina, più o meno spiccata, indotta dai diversi alimenti. Non manca un corollario molto
pratico: questi effetti del cibo rendono la dieta
un buon mezzo per contrastare un’eventuale sfasatura del ritmo circadiano, prima fra tutte quella indotta dal jet lag.
«Il nostro orologio biologico principale, nell’ipotalamo, risponde soprattutto alla luce; esistono però orologi “periferici”, in vari organi e
Pasti in volo
Per favorire il sonno a bordo
dell’aereo bisogna puntare
sui carboidrati. Al risveglio
funzionano invece le proteine
Sincronizzatori naturali
L’orologio biologico principale,
nell’ipotalamo, risponde alla luce,
ma ci sono orologi «periferici»,
influenzati da ciò che mangiamo
tessuti, che possono essere molto influenzati
dall’alimentazione — spiega Roberto Manfredini, cronobiologo dell’Università di Ferrara —.
L’orario e la composizione dei pasti sono connessi ai ritmi fisiologici e comportamentali, inoltre
il valore di “ricompensa” del cibo è anche in grado di influenzare l’orologio biologico principale
nel cervello».
Gli autori dello studio citato hanno dimostrato, sugli animali, che l’insulina, prodotta dal pancreas in quantità e tempi diversi a seconda di ciò
che si mangia, può interferire con i ritmi del fegato e di altri tessuti connessi con l’alimentazio-
CdS
ne. «La regolazione del ritmo circadiano mediata
dall’insulina è importante soprattutto per l’apparato gastrointestinale: consente infatti la sincronizzazione fra il pasto e la funzione degli organi
che devono garantire la digestione e l’assorbimento dei nutrienti» spiega Makoto Akashi, il
coordinatore dello studio.
«Anche nel tessuto adiposo esistono geni che
si esprimono “ritmicamente” — aggiunge Manfredini —. Si è visto, ad esempio, che la lipoproteinlipasi (enzima che favorisce l’accumulo dei
grassi alimentari nell’adipe, ndr) ha un picco dopo pranzo: se l’assunzione dei cibi grassi non
coincide con questo pasto, l’organismo accumula grasso in altri organi come il fegato, con il rischio di sviluppare patologie come la steatosi».
Tutti questi dati hanno conseguenze molto
pratiche, per esempio per chi lavora a turni. Una
ricerca appena pubblicata su Diabetes, ad esempio, raccomanda ai turnisti di evitare cibi molto
ricchi di ferro alla sera: questo minerale è un
“sincronizzatore” dell’orologio biologico epatico
e influenza il controllo della glicemia, ma se il
ferro viene introdotto «fuori sincrono» rispetto
al previsto questo meccanismo di controllo va in
tilt e si rischia di più di ammalarsi di sindrome
metabolica.
Altrettanto utile sapere che il cibo può essere
usato contro il jet lag: «La “regola” è semplice: i
carboidrati aiutano a dormire, le proteine tengono svegli» dice il cronobiologo.
Effetti certi? Non è detto, perché il fastidio da
jet lag dipende da molti fattori, come la direzione
del viaggio (verso Est il recupero del ritmo è più
lento, ndr), il cronotipo individuale, le abitudini
di vita più o meno regolari. Però si può provare:
se si torna in Europa dopo un viaggio negli Usa
occorre essere svegli e attivi all’arrivo quando è
mattina, mentre nel punto di partenza è notte
fonda. Per favorire questo meccanismo, a bordo
meglio consumare un pasto leggero con frutta,
verdura, spremute e qualche biscotto integrale;
poi bisognerebbe dormire, e svegliarsi all’ora europea di colazione, consumando proteine come
uova o formaggio. E alla sera, sì a una cena che
favorisca il sonno, quindi a base di carboidrati.
Elena Meli
© RIPRODUZIONE RISERVATA
dei tumori dello stomaco».
Riguardo ai possibili meccanismi, l’attenzione è rivolta soprattutto ai composti «organo
solforati», principali responsabili dell’odore e del sapore di
cipolle e aglio. Di questi composti sono state dimostrate la
capacità di inibire la proliferazione cellulare tumorale e l’attività antibatterica. Quest’ultima può avere un ruolo importante nei confronti dell’Helicobacter pylori, principale causa
del tumore dello stomaco. Anche la quercetina, flavonoide
presente nelle cipolle, può indurre l’apoptosi delle cellule
tumorali gastriche.
«La quercetina — aggiunge
Maria Parpinel, ricercatore al
Dipartimento di Scienze mediche e biologiche dell’Università di Udine — insieme alle antocianine delle cipolle rosse e
ad altri flavonoidi, dall’azione
antiossidante ed antiinfiammatoria, contribuirebbe, in sinergia con i composti solforati, a spiegare altre azioni attribuite alle cipolle. Per esempio,
quella del controllo dei fattori
di rischio per le malattie cardiovascolari. In linea di massima, le cipolle più "colorate" sono più ricche dei flavonoidi
(che danno colore, appunto,
come le antocianine), mentre
il sapore pungente segnala la
presenza di composti solforati
e quindi costituisce un pregio».
Carla Favaro Nutrizionista
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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chiudano un occhio), produce una corona di
cipolline in miniatura (bulbilli) che col loro peso
fanno piegare il lungo stelo. E una volta toccata
terra, a decine di centimetri di distanza dalla pianta
madre, i bulbilli mettono radici, producendo altre
piante e altre cipolle. Il risultato è che le piante
sembrano «avanzare». Queste cipolle hanno
ottime proprietà nutritive e sono facili da coltivare.
Roberta Salvadori
© RIPRODUZIONE RISERVATA
● La ricetta della salute
Insalata «invernale»
guarnita d’arance
Ingredienti per
4 persone: 2 cipolle
bianche, limone,
2 arance, 1 finocchio,
50 g di mandorle
pelate, 3 cucchiai d’olio
d’oliva, origano secco, sale.
Preparazione: sbucciare le cipolle e
affettarle sottili, condirle con poco sale,
origano, succo limone e un cucchiaio di olio.
Farle marinare per un’ora. Sbucciare le
arance e tagliarle a mezze fette; affettare il
finocchio; tostare le mandorle, raffreddarle e
tagliarle in scaglie. Mescolare le cipolle con i
finocchi, unendo due cucchiai d’olio;
mettere l’inseme al centro dei piatti
e circondare con le arance; cospargere con
prezzemolo tritato, scaglie di mandorle,
altro origano.
Valore nutrizionale per porzione:
proteine g 4, grassi g 15 (di cui saturi g 1,7),
carboidrati g 11, kcal 192.
Ricetta dello chef Giuseppe Capano
● Il commento
Cipolle crude o cotte? Quanto alla capacità
antiaggregante (utile per ridurre il rischio di
trombosi), converrebbe puntare sul crudo.
Lo suggerisce uno studio pubblicato
dal Nutrition Journal, in cui si è visto che
dopo 3-6 minuti di cottura a vapore le cipolle
perdevano la loro attività antiaggregante
e che dopo 10 minuti di cottura diventavano
addirittura pro aggreganti.