Interrogazione a risposta scritta MIRELLA LIUZZI - Al Presidente della Commissione Vigilanza Rai, al Presidente del Consiglio di Amministrazione della RAI Premesso che: a partire dall’8 novembre in Basilicata e in altre regioni d’Italia si sono susseguite numerose manifestazioni contro l’approvazione del c.d. Decreto Sblocca Italia, in particolare contro l’art. 38, ormai diventato legge con l’approvazione in Senato il 5 novembre 2014. Una legittimazione che, a detta dello scrivente, di fatto consentirà raddoppiare le estrazioni petrolifere in Basilicata (da 80mila barili a circa 150mila); in un recente servizio del TG3 Basilicata, andato in onda il 12 novembre 2014 alle ore 14, la giornalista Cinzia Grenci, ha intervistato alcuni dei quasi 2000 studenti che hanno scioperato sotto la sede dell'ARPAB di Potenza. La cronista del TGR Basilicata ha posto essenzialmente due domande ad alcuni ragazzi, ovvero “quanti pozzi di petrolio ci sono in Basilicata?” e “quanto petrolio si estrae?”. Gli scolari intervistati, hanno manifestato una parziale conoscenza del senso complessivo della loro protesta; risulta dunque evidente la volontà da parte della giornalista di dimostrare ignoranza da parte degli studenti sull'argomento “petrolio” in Basilicata, o meglio sulla quantità dei pozzi di estrazione presenti sul territorio o il contenuto letterale degli articoli del decreto “sblocca Italia”, e non quella di documentare e raccontare una manifestazione spontanea e genuina; non è possibile sapere se altre interviste sono state fatte a studenti che invece hanno risposto in maniera esaustiva e non parziale. Agendo in questo modo, si è generalizzato sulle conoscenze in materia da parte dei manifestanti; le domande poste agli studenti sono state chiaramente strumentali per dimostrare in modo assolutamente fazioso l'inconsistenza della manifestazione contro il petrolio, nonostante proprio in quelle ore, fossero stati distribuiti volantini e manifesti che illustravano chiaramente la motivazione della protesta e le richieste al Presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella da parte degli studenti; il giorno 11 novembre 2014 la giornalista Grenci su Facebook scriveva: “Domani si prepara un'altra manifestazione di studenti. Io non so se siano più irresponsabili loro o gli adulti che li coinvolgono! Per costruirsi il futuro, per cambiare anche quello del proprio territorio, per decidere con consapevolezza e fare scelte illuminate, dovete pretendere più scuola, non un giorno di meno! La vera rivoluzione si fa con il sapere, non con gli slogan vuoti...” esprimendo un preciso parere e giudizio dodici ore prima delle interviste; piuttosto che interviste a studenti, i cittadini e i telespettatori che pagano il canone televisivo, meriterebbero un'informazione obiettiva, completa ed esaustiva sul tema degli idrocarburi da parte del tg3 Basilicata. Il servizio in questione, se fosse stato imparziale e corretto, a seguito delle interviste, avrebbe dovuto informare i cittadini lucani sul contenuto del decreto “sblocca italia” e sul numero effettivo dei pozzi di estrazione, nonché sui permessi di ricerca, sulle istanze di ricerca che si estendono per circa 29.209,6 kmq, 5000 kmq in più rispetto allo scorso anno. Attività che vanno a mettere a rischio il bacino del Mediterraneo dove si concentra più del 25% di tutto il traffico petrolifero marittimo mondiale con un inquinamento da idrocarburi che non ha paragoni al mondo; a seguito del servizio giornalistico sopra citato, sono pervenute numerosissime segnalazioni in cui i telespettatori hanno denunciato l’assenza di un’informazione obiettiva, completa ed esaustiva sul tema idrocarburi e “Sblocca Italia” che interesserà pesantemente il territorio lucano. Inoltre è stato anche segnalato il tentativo del servizio pubblico di delegittimare la protesta attraverso l'accanimento giornalistico nell’interrogare ripetutamente gli studenti sul numero di pozzi petroliferi in Basilicata sminuendo l’obiettivo e le ragioni della protesta. Considerato che: ● l’art. 3 del D.Lgs. 31 luglio 2005, n. 177, recante il Testo unico dei servizi di media audiovisivi e radiofonici, definisce «la lealtà e l’imparzialità dell’informazione» un principio fondamentale del sistema dei servizi di media; ● l’art. 3 del D.Lgs. 31 luglio 2005, n. 177, recante il Testo unico dei servizi di media audiovisivi e radiofonici, definisce «la lealtà e l’imparzialità dell’informazione» un principio fondamentale del sistema dei servizi di media, così come «la salvaguardia […] del patrimonio culturale, artistico e ambientale, a livello nazionale e locale»; ● l’art. 7, comma 2, del D.Lgs. 31 luglio 2005, n. 177, recante il Testo unico dei servizi di media audiovisivi e radiofonici sancisce «l’assoluto divieto di utilizzare metodologie e tecniche capaci di manipolare in maniera non riconoscibile allo spettatore il contenuto delle informazioni»; ● l’art. 2, comma 3, lett. d) del Contratto di Servizio 2010-2012 stipulato tra la Rai e il Ministero dello Sviluppo economico, attualmente in vigore, impone alla Rai un obbligo di «garanzia di un contraddittorio adeguato»; ● l’art. 2, comma 3, lett. a), del Contratto di Servizio 2010-2012 stipulato tra la Rai e il Ministero dello Sviluppo economico, attualmente in vigore, impegna la Rai a rispettare «i principi di obiettività, completezza, imparzialità, lealtà dell'informazione»; ● la lettera r) del medesimo articolo impone alla Rai di «garantire la comunicazione sociale attraverso trasmissioni dedicate all'ambiente, alla salute, alla qualità della vita, […] assegnando spazi adeguati alle associazioni rappresentative del settore»; Con la presente si chiede: quali iniziative, nell'ambito delle proprie competenze intendano intraprendere i vertici Rai, affinché i servizi giornalistici del Tg3 Basilicata siano effettivamente improntati ai principi di imparzialità, obiettività, completezza, anche prevedendo e garantendo, in futuro, il contraddittorio e il principio del pluralismo informativo, nel pieno rispetto, da parte della Rai, della sua mission di servizio pubblico; quali interventi intendono porre in essere gli interrogati per consentire l’acquisizione di spazi e dibattiti aperti anche ai comitati, associazioni e istituzioni che ritengono di individuare nell’estrazione di petrolio una pericolosità per l’ambiente e la salute e che propongono soluzioni virtuose e alternative secondo una visione futura nella quale siano ridotti o assenti i combustibili fossili; al fine di garantire il pluralismo, la lealtà e l’imparzialità dell’informazione sul tema. MIRELLA LIUZZI – Movimento 5 Stelle
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