VENERDÌ 7 NOVEMBRE 2014 Milano, Via Solferino 28 - Tel. 02 62821 21 Roma, Via Campania 59/C - Tel. 06 688281 88281 ALLEANZE VARIABILI ALLA PROVA Tre anni dopo Tempi «Ho ucciso Bin Laden» liberi L’attore Il soldato Rob si svela Paolini, l’«impegnato» «Ma non chiamatemi coscienza degli italiani» di Guido Olimpio a pagina 15 di Luca Mastrantonio a pagina 29 L’elezione arriva a sorpresa. Dopo 20 fumate nere. Ma la sorpresa vera è l’intesa che ha portato al risultato di Silvana Sciarra, docente universitaria a Firenze, nuova giudice costituzionale. Espressa dal Pd, è passata con il sostegno dei 5 Stelle. La candidata alla Consulta di Forza Italia, Stefania Bariatti, non è invece stata eletta, vittima delle divisioni in FI. D Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004 art. 1, c1, DCB Milano Loreto (AN) Consulta, funziona il patto Pd-Grillo Forza Italia, divisa, finisce nell’angolo ● GIANNELLI di Massimo Franco PARLA DI MAIO, M5S «Pronti all’accordo anche per il Colle» di Emanuele Buzzi di oggi è un risultato storico, abbiamo tolto di «Q uello mezzo gli impresentabili: segna la vittoria del metodo della trasparenza contro gli inciuci e sblocca una impasse che costa 100 mila euro a seduta». Luigi Di Maio, cinquestelle, vicepresidente della Camera, è soddisfatto della doppia fumata bianca per Consulta e Csm dopo l’intesa con i democratici. E annuncia: «Il nuovo capo dello Stato eleggiamolo con lo stesso metodo. Se il Pd usa il buon senso, noi ci saremo». da pagina 2 a pagina 6 Galluzzo, Guerzoni Labate, Trocino a pagina 5 Europa Polemica sul presidente della Commissione per i vantaggi alle multinazionali in Lussemburgo MAGISTRATI E STAMPA Fisco, si apre il caso Juncker Quei giudici così refrattari all’esercizio Draghi: misure straordinarie anticrisi. La Ue avverte Renzi sulle regole della critica Favoritismi fiscali concessi dal governo del Lussemburgo a centinaia di aziende mentre a guidarlo era Jean-Claude Juncker: la rivelazione ha scatenato polemiche sull’attuale capo della Commissione europea. Il presidente della Bce, Mario Draghi, ha aperto alla possibilità di nuove misure straordinarie per stimolare l’economia: scelta, ha precisato, condivisa da tutto il board. Maltempo Disagi dal Nord al Sud a pagina 10 continua a pagina 27 LE STRATEGIE N ubifragio a Roma. Pioggia, vento forte e grandine. Città nel caos, alberi spezzati, traffico paralizzato. Allagato l’aeroporto di Fiumicino (nella foto, un dettaglio): cascate d’acqua dentro il «Leonardo da Vinci», terminal a lungo inagibili, voli rallentati, danni al duty free e ai negozi. E il maltempo, che sta colpendo l’Italia con forti disagi, non si ferma. Lo stato di allerta continua anche oggi, dal Friuli alla Sicilia. a pagina 16 Frignani F a situazione è sotto controllo. Non c’è frattura NordSud. Mario Draghi dà ai mercati il segnale dell’unità. E dell’ottimismo, perché la Bce, dall’alto della sua Eurotower, farà di tutto per evitare la deflazione e una nuova recessione. da pagina 10 a pagina 13 Piove anche dentro l’aeroporto di Fiumicino di Piero Ostellino orse, è venuto il momento di chiedersi realisticamente attraverso quali canali passano, nell’Italia d’oggi, repubblicana, laica, democratica, antifascista, il rifiuto dello spirito critico — che è, poi, il tentativo, neppure tanto indiretto, di imbavagliare il sistema informativo — e la negazione degli stessi sviluppi della deriva totalitaria in corso. Non passano attraverso i canali del Parlamento e, in generale della politica; partiti e uomini politici — che pur in proposito non si fanno mancare niente e tendono a nascondere la mano dopo aver tirato il sasso — sono, evidentemente, anche troppo compromessi per affrontare, per via giudiziaria, eventuali critiche serie. Passano, piuttosto, attraverso i canali di un sistema giudiziario che — al riparo della propria indipendenza politica, ma non ideologica — si ritiene al di sopra, non solo di ogni sospetto, ma anche di giudizio, cioè «in speciale missione, da parte di Dio, per redimere gli uomini». Una sorta di moralismo questa, che è, poi, l’anticamera di ogni totalitarismo... Caizzi, Ferraino, Gerevini Mazza, Sensini Tamburello, Valentino ANSA / TELENEWS ietro il voto del Parlamento sui giudici costituzionali si intravede, in filigrana, quello per l’elezione del presidente della Repubblica. L’ipotesi che Giorgio Napolitano possa ritenere conclusa la sua missione di qui a gennaio sta assumendo i contorni di una previsione, seppure da verificare. E pone con forza e preoccupazione il tema di quanto potrà accadere di fronte al vuoto che lascerebbe. Il «sì» di ieri al giudice costituzionale designato dal Pd, Silvana Sciarra, e a quello del Movimento 5 Stelle, Alessio Zaccaria, per il Csm, è un primo elemento di riflessione; e di tensione nella maggioranza. Il «no» a quello di Forza Italia è il secondo, anche perché rimanda a contrasti tutti interni al centrodestra. La somma dei due episodi riconsegna un patto del Nazareno asimmetrico. Forse è azzardato sostenere che il coinvolgimento del movimento di Beppe Grillo nelle votazioni per la Consulta sia la prima pietra di un «secondo forno» che il premier può utilizzare per raggiungere i suoi obiettivi. Per quanto vada accolto come un segnale positivo, non cancella l’imprevedibilità di una formazione che segue le dinamiche imperscrutabili della Rete e del suo leader. Certamente, si tratta di un risultato che rafforza Renzi nella trattativa con un Silvio Berlusconi più subalterno di lui alla logica dell’accordo sulle riforme istituzionali. Il «forno» di Forza Italia appare inutilizzabile innanzi tutto per il suo proprietario. ANNO 139 - N. 264 Servizio Clienti - Tel. 02 63797510 mail: [email protected] FONDATO NEL 1876 www.menghishoes.com Fine di un muro? In Italia EURO 1,90* (CON “SETTE”) www.corriere.it Dall’Eurotower segnale di unità per i mercati di Danilo Taino L continua a pagina 27 Le multe non pagate del sindaco Marino Otto ingressi senza permesso nel centro di Roma. E la vicenda finisce in Parlamento 9 771120 498008 41 1 0 7> I l giallo delle multe non pagate. Il sindaco di Roma, Ignazio Marino, torna nella bufera: risulta infatti entrato con un pass scaduto nella Ztl (zona a traffico limitato). Infrazioni da 80 euro ciascuna, per un totale di 640 euro. Due multe risultano pagate, otto no. Ma un sindaco, secondo il Testo unico enti locali, non può avere una «lite pendente» con il Comune che guida, pena la decadenza. Il caso è finito in Parlamento. a pagina 17 ● IDEE& INCHIESTE IL DEMOCRATICO DI STEFANO GARANZIA GIOVANI IL DEPUTATO E LE TANGENTI UN’ASSUNZIONE IMPOSSIBILE di Fiorenza Sarzanini di Gian Antonio Stella V ssumere un giovane disoccupato in Campania con «Garanzia giovani»? Una via crucis. Mike Taurasi ci prova da aprile a prendere 2 ragazzi per la sua fabbrichetta metalmeca pagina 23 canica. aligette piene di soldi e documenti: l’inchiesta che contesta al deputato Marco Di Stefano, coordinatore di un tavolo alla Leopolda, di aver intascato tangenti per 1,8 milioni a pagina 9 imbarazza il Pd. A T di Ernesto Menicucci Città di Asiago Venerdì 7 Novembre 2014 Corriere della Sera 2 Primo piano Il caso Passano i candidati di Pd e 5 Stelle Forza Italia si divide sulla Consulta Sciarra giudice, Zaccaria al Csm per il M5S. No a Bariatti: malumori e assenze tattiche tra gli azzurri La vicenda ● Sono stati 20 i tentativi a vuoto, prima del voto di ieri, per eleggere i due giudici della Consulta, scaduti il 28 giugno. La scelta spetta alle Camere in seduta comune ROMA Dopo venti fumate nere, due mesi di stallo e molto tempo sprecato, il Parlamento in seduta comune riesce ad eleggere il primo dei due giudici costituzionali mancanti. È Silvana Sciarra, docente universitaria di Firenze, indicata dal Pd, che passa allo scrutinio congiunto grazie anche ai voti dei 5 Stelle (630, sessanta in più rispetto al quorum). I quali ottengono l’elezione del membro laico del Csm Alessandro Zaccaria. Nulla di fatto per l’altra candidata, invece: il M5S ha detto no, ma lo stesso partito che l’aveva candidata, Forza Italia, si è spaccato e ha fatto mancare i suoi voti. Alla fine della giornata festeggiano Pd e 5 Stelle, che per la prima volta convergono in Parlamento. Una svolta importante in un momento politico nel quale il patto del Nazareno sembra traballare. Beppe Grillo esulta dal blog: «Per la prima volta nella storia, dalla rete alle istituzioni: il M5S sblocca il Parlamento». Parla addirittura di «vittoria storica» Riccardo Fraccaro. Mentre Luigi Di Maio attribuisce al Movimento il merito di aver fatto fuori Luciano Violante: «È il metodo 5 Stelle, il miglior anticorpo contro corruzione e inciuci politici». Non è piaciuta ai parlamentari di Grillo, invece, la seconda candidata, Stefania Bariatti. Per un motivo procedurale, innanzitutto: «Manca l’ufficialità e anche se ci fosse è arrivata fuori tempo massimo», diceva poco prima del voto Danilo Toninelli. Ma anche per motivi più pregnanti: troppi incarichi, lamentavano diversi parlamentari. I 5 Stelle hanno sottoposto al parere dei loro militanti la decisione di votare la Sciarra: scelta vidimata dalla rete con l’88 per cento dei sì (15.644 vo- tanti). Ma la Bariatti è stata azzoppata anche da Forza Italia. Erano 45 i parlamentari azzurri che risultavano assenti durante la votazione. Assenze strategiche, segnali di un malumore che cova da tempo nel partito di Silvio Berlusconi, diviso tra le colombe filorenziane (Gianni Letta e Denis Verdini) e i falchi antigovernativi (Renato Brunetta). Quest’ultimo, attraverso il Mattinale tuonava contro il «Nazarenzi», alludendo al patto del Nazareno. E così la Bariatti, tra veti incrociati e veleni, si è fermata a 493 voti (il quorum era di 570). L’esultanza Il sì del M5S dopo il voto online. Grillo: iI patto del Nazareno affonda Boschi sull’Italicum: se FI si tira indietro, andiamo comunque avanti Il gioco degli schieramenti ha favorito invece l’elezione di Alessandro Zaccaria, indicato dai 5 Stelle al Csm. Forza Italia, per ripicca contro il no del M5S alla Bariatti, ha dato indicazione di votare scheda bianca. Ma il Pd ha rispettato i patti e Zaccaria è arrivato a Palazzo dei Marescialli (con 537 voti, 88 in più dei 449 richiesti), chiudendo il patto. E allarmando chi teme che Renzi voglia alimentare un «secondo forno», sostituendo il partito di Berlusconi con Grillo. Non solo, e non tanto, su queste nomine, quanto nella decisiva partita della legge elettorale. Anche perché Forza Italia, come dimostra il caso di ieri, non sembra più dare garanzia di unità e la sola parola di Berlusconi potrebbe non bastare a indicare una linea seguita anche dai parlamentari «azzurri». Eloquente la soddisfazione di Lorenzo Guerini, vicesegretario pd: «Un risultato raggiunto anche perché, finalmente, il Movimento 5 Stelle, ha capito che nelle elezioni che richiedono maggioranze qualificate, è necessario il reciproco riconoscimento». Il ministro Maria Elena Boschi, in mattinata, spiegava: «Mi auguro che Forza Italia mantenga gli impegni, ma noi non possiamo tirarci indietro sulla legge elettorale». Grillo sul blog: «Il Patto del Nazareno affonda». E Roberto Speranza: «Abbiamo fatto uscire il M5S dall’isolamento». Daniela Santanché, falco di Forza Italia, fa due più due: «Come il gioco dell’oca. Bersani è partito da Grillo e oggi Renzi torna a Grillo. Con i risultati della Consulta è nata la nuova maggioranza Pd-M5S. Riflettiamo». Alessandro Trocino © RIPRODUZIONE RISERVATA Sorrisi ● Nelle scorse votazioni il Pd aveva proposto Violante, che non ha mai raggiunto il quorum. Così come i nomi del centrodestra: Catricalà, Bruno e Caramazza Da sinistra il senatore pd Nicola Latorre, la deputata del Ncd Nunzia De Girolamo, il deputato, portavoce e vicesegretario del Pd Lorenzo Guerini, il senatore di Forza Italia Denis Verdini e il deputato e sottosegretario del Pd Luca Lotti ieri alla Camera durante la seduta comune del Parlamento per l'elezione di due giudici della Corte Costituzionale e un membro del Csm (Lapresse) ● Il Pd ha aperto ai 5 Stelle: disponibili a votare Alessio Zaccaria al Csm, gradito ai pentastellati, in cambio del sì a Silvana Sciarra, che ha avuto il sì dal blog di Grillo. Sciarra e Zaccaria (foto, dall’alto) ieri sono stati eletti. Non ce l’ha fatta Bariatti, candidata di FI L’intervista «Sarà stata colpa della bomba d’acqua» La giurista bocciata e gli scranni vuoti in Aula: qualcuno mi spiegherà cosa è successo Chi è ● Stefania Bariatti, professoressa ordinaria di Diritto internazionale a Milano, nome su cui puntava il centrodestra per la Consulta, si è fermata ieri a 493 voti ROMA «Cosa è successo?». È successo che Silvana Sciarra è giudice della Consulta, mentre lei non ce l’ha fatta. Può spiegarci cosa è andato storto? «Sono passati solo dieci minuti...», ride poco dopo le cinque del pomeriggio la professoressa Stefania Bariatti, che insegna Diritto internazionale privato e processuale a Milano, facoltà di Giurisprudenza. Per leggere il suo curriculum, che racconta una carriera accademica e professionale di tutto rispetto, bisogna avere un po’ di tempo a disposizione: avvocato consulente presso lo studio legale internazionale Chiomenti, membro dei consigli di amministrazione di Astm e Sias (concessioni autostradali), membro del governing council di Unidroit... Eppure niente, per lei i voti del Parlamento in seduta comune si sono fermati a 493, lontano dal quorum di 570. Perché? «Saranno altri a spiegarmi cosa è successo». I vertici di Forza Italia le avevano offerto rassicurazioni sulla sua elezione? «Non mi sembra giusto commentare. Tra l’altro immagino che ne sappiate di più voi giornalisti, visto che io non c’ero». È dispiaciuta per le tante assenze di parlamentari az- zurri? «So che a Roma ci sono forti temporali, sarà stata colpa della bomba d’acqua... A parte le battute, davvero non so chi c’era e chi no al momento del voto. Sono a Milano e sto facendo il mio lavoro». Quale lavoro? Dal suo cur- ❞ La replica Io impresentabile? Non credo di dover rispondere ai 5 Stelle e al blog di Beppe Grillo riculum sterminato risulta che ne abbia più d’uno. «Oggi sono tra l’università e il mio studio di avvocato». Riccardo Nuti, dei 5 Stelle, sostiene che lei è una «impresentabile» e che le istituzioni meritano di meglio. «Non è così. E non credo di dover rispondere al blog di Beppe Grillo». Il Movimento 5 Stelle non le sta facendo una gran pubblicità sulla Rete. Dicono che non l’hanno votata perché siede nei consigli di amministrazione di troppe aziende e quindi ha a che fare con appalti e commesse... «Ripeto, non è così. Sono stupita che ci possano essere ❞ Sono stupita che ci possano essere critiche sul mio curriculum e dubbi sulla mia libertà di pensiero critiche sul mio curriculum». Imponente, davvero. «Com’è possibile avere dubbi sulla mia indipendenza?». Sta pensando di ritirarsi o tirerà dritto? «Non so cosa rispondere, è davvero troppo presto. Anzi, preferirei non dire niente». Troppo tardi purtroppo, qualcosa ha già detto... «Non è il caso di parlare visto che la situazione non è chiara. Le dispiace non menzionarmi affatto? Altrimenti sarò costretta a staccare il cellulare poiché insegno all’università e gli studenti devono potermi trovare». Monica Guerzoni © RIPRODUZIONE RISERVATA Corriere della Sera Venerdì 7 Novembre 2014 PRIMO PIANO 3 Il capogruppo Ppe Weber, pranzo a Palazzo Grazioli Poi da Parolin ROMA «Presidente, alla Bariatti sono mancati anche i voti di qualcuno dei nostri. In alcuni casi s’è trattato del maltempo, come nel caso della Gelmini che è dovuta correre a Milano. In altri, probabilmente, il maltempo c’entra poco…». Alle 17 in punto, quando la bocciatura della candidata forzista alla Consulta s’è consumata già da quaranta minuti, il report telefonico trasmesso da Montecitorio a Palazzo Grazioli è votato alla massima prudenza. Allarme sì, visto che un patto tra Pd e Cinquestelle ha prodotto per la prima volta un risultato concreto. Allarme rosso ancora no, dato che – almeno ufficialmente – da Forza Italia predicano cautela. Eppure, il voto sui giudici della Corte Costituzionale rischia di produrre degli effetti collaterali anche sulla delicata partita della legge elettorale. Il confronto Il segretario pd e l’ex premier si sentiranno domenica per verificare la situazione Effetti che riguardano proprio la tenuta di Forza Italia. Sarà un caso ma, a pochi minuti dalla bocciatura della Bariatti, Maurizio Gasparri prende il telefonino e twitta 140 caratteri al vetriolo diretti a Renzi. «Premio di lista non lo votiamo. Patto? Sul testo votato alla Camera». Al periodo mancano due articoli determinativi, perché il vicepresidente del Senato risparmia lo spazio per un hashtag – diretto all’inquilino di Palazzo Chigi – che si ferma a cinque caratteri dall’attacco frontale. #BastaBizzeBimbom…». Ed è nulla se si considera che il capogruppo alla Camera, Renato Brunetta, ha passato la giornata a ripubblicare messaggi del suo Mattinale tipo «Diciamo no ai ricatti di Renzi» e «Scopriamo il bluff di Renzi». Senza dimenticare che, sulla tenuta di For- Serie di incontri in Italia per il capogruppo del Ppe al Parlamento Ue Manfred Weber, che ha incontrato anche il segretario di Stato vaticano Pietro Parolin. Il politico tedesco ha visto i vari membri italiani del Ppe: dall’ex commissario Ue Tajani di FI al leader dell’Udc Casini ai presidenti dei Popolari per l’Italia Mauro e di Ncd Quagliariello. Weber ha pranzato a Palazzo Grazioli con il presidente di FI Silvio Berlusconi e alcuni europarlamentari azzurri (nella foto pubblicata su Twitter dal consigliere politico dell’ex premier Giovanni Toti, si riconoscono tra gli altri lo stesso Toti a capotavola, alla sua sinistra la responsabile della comunicazione di FI Deborah Bergamini e l’eurodeputata Lara Comi. Al centro Berlusconi e di fronte a lui Weber) Accuse di bluff e ricatti Berlusconi placa i suoi: non temo l’asse coi grillini Partito nervoso sull’Italicum. Il leader: credo nel patto za Italia, pesano come un macigno i 32 parlamentari (di cui ben 17 senatori) ufficialmente iscritti all’area che fa riferimento a Raffaele Fitto. Di fronte a uno scenario dominato dai più oscuri presagi, però, Berlusconi insiste nella richiesta di tempi supplementari. «Credo ancora nel patto del Nazareno», ha risposto l’altra sera a cena. Fosse per lui, la partita sul nuovo Italicum sarebbe forse già chiusa. Ma c’è da fare i conti con un partito che pare in rivolta. E, soprattutto, con l’incubo che subentri una corsia privilegiata tra Pd e i Cinquestelle. Eppure quando gli comunicano dell’ultimatum della Boschi, il Cavaliere – di fronte ai L’indicazione di voto Polverini (FI) mostra l’indicazione di voto per la Consulta: cancellato il nome di Zaccaria per il Csm suoi – si abbandona a un sorriso. «Non ho paura dell’accordo tra Renzi e i grillini». D’altronde, è il ragionamento berlusconiano, «il presidente del Consiglio ricorderà benissimo la fine che ha fatto Bersani quando provò a fare un accordo con loro e non con me…». E quando Verdini avrebbe fatto notare al gotha forzista che «il premier potrebbe cercare la maggioranza sull’Italicum coi transfughi del M5S al Senato», l’ex Cavaliere ha fatto spallucce. Come a dire, «è un bluff». È possibile che i due, Matteo Renzi e Silvio Berlusconi, si sentano al telefono domenica per verificare se ci sono passi in avanti. «Noi collaboriamo con il presidente del Consiglio alle riforme più urgenti, quelle che ci chiede anche l’Europa. Ma sulla ricetta economica del governo siamo all’opposizione», ha spiegato il Cavaliere a Manfred Weber, capogruppo del Partito popolare europeo a Bruxelles, che oltre ad aver pranzato con lui per tre ore di fila, ha approfittato del suo soggiorno romano per vedere anche il segretario di Stato vaticano Pietro Parolin. Il tutto mentre nei confini azzurri si moltiplicano i messaggi in codice rivolti a Palaz- zo Chigi. «Sul patto con Renzi non tutto è perduto», s’è lasciata scappare ieri Maria Rosaria Rossi alla Camera. Mentre Giovanni Toti, un altro della cerchia ristretta, sostiene che «per nove volte abbiamo accolto proposte di modifica del partito democratico senza avanzarne, sulla decima devono ascoltare anche noi». Dietro le quinte non c’è solo l’accordo da sottoscrivere con L’incarico a Romani Verso un cambio della guardia tra negoziatori: Romani si prepara a sostituire Verdini l’inquilino di Palazzo Chigi. Ma anche un cambio della guardia nella squadra dei «negoziatori». Paolo Romani, infatti, si prepara a sostituire Denis Verdini nel ruolo di ambasciatore. Una scelta che sarebbe stata concordata anche col senatore toscano, che con il capogruppo al Senato ha da sempre buonissimi rapporti. Tommaso Labate © RIPRODUZIONE RISERVATA 4 Venerdì 7 Novembre 2014 Corriere della Sera Corriere della Sera Venerdì 7 Novembre 2014 5 Primo piano Il Movimento I 5 Stelle e lo scenario del dialogo: «Ma no al doppio forno» Sulla responsabilità delle toghe un altro asse con i dem. Insorge Sacconi (Ncd), poi il caso rientra MILANO Il voto sulla Consulta e l’asse Pd-M5S in commissione Giustizia scuotono il mondo dei Cinque Stelle e i rapporti della maggioranza. A dare l’idea di quanto siano esili gli equilibri, sono le paventate dimissioni di Maurizio Sacconi, capogruppo ncd al Senato, rientrate dopo aver ricevuto rassicurazioni da Matteo Renzi: «Mi ha telefonato per garantire il suo impegno a che non si producano mai maggioranze diverse da quella che sostiene il governo». L’idea di un «doppio forno» del Pd tambureggia anche nel mondo pentastellato. Parlamentari e attivisti esultano per il risultato, i fedelissimi rivendicano: «È la nostra linea di sempre». Qual- L’intervista di Emanuele Buzzi cuno, però, spera che la «svolta occasionale» possa diventare una «consuetudine più assidua», ma soprattutto «efficace». Il mantra è il «bene dei cittadini» e a spazzare via gli equivoci interviene anche qualche ortodosso. Nicola Morra, sul filo dell’ironia, commenta: «Sacconi stai sereno, è solo la democrazia» e «tranquilli, il M5S non entrerà mai nel governo Renzi». Più inclini al dialogo i dissidenti. Tancredi Turco sbotta con un «era ora», anche qualche fuoriuscito, come Ivan Catalano punge: «Chissà se il Movimento è in tempo per correggere il tiro oppure è solo una manovra elettorale». E proprio agli ex Cinque Stelle guarda la mag- Le trattative Quattro o cinque fuoriusciti, in Senato, sarebbero già pronti a sostenere il governo gioranza. Matteo Renzi starebbe pensando di rimpolpare le fila al Senato Si tratterebbe di una manciata di persone, quattro, massimo cinque. Francesco Campanella assicura che «non ci saranno defezioni» nel gruppo Italia lavori in corso: «Siamo rimasti in tre». «Posso immaginare un appoggio su singoli temi, le poltrone non ci interessano», dice. E aggiunge: «Ma la mia è una ipotesi del terzo tipo». Anche Paola De Pin si tira fuori: «Mi stanno alla larga», scherza. «Altri colleghi in maggioranza? Se lo sapessi non glielo direi», conclude. E. Bu. © RIPRODUZIONE RISERVATA 15 i senatori che hanno lasciato il gruppo del Movimento 5 Stelle, dalle Politiche a oggi. Alla Camera gli addii sono stati cinque «Se nel Pd c’è buon senso in futuro noi ci saremo Anche per il Quirinale» Di Maio: confronto sulla legge elettorale? Noi una l’abbiamo MILANO «Quello di oggi è un ri- sultato storico perché ci permette di conquistare tre obiettivi: abbiamo tolto di mezzo gli impresentabili, segna la vittoria del metodo della trasparenza contro gli inciuci e sblocca una impasse che costa 100 mila euro a seduta». Luigi Di Maio, vicepresidente della Camera in quota Movimento 5 Stelle, è soddisfatto della doppia fumata bianca per Consulta e Csm dopo l’intesa con i democratici. È un asse che si può ripetere? «Loro sono venuti da noi perché Silvio Berlusconi non gli ha permesso di eleggere Luciano Violante. Noi Silvana Sciarra e Alessio Zaccaria non li conosciamo, ma questa è la dimostrazione che chi vuol seguire questo metodo può fare qualsiasi cosa. Se il Pd usa il buon senso per argomenti che interessano la collettività, noi so. Noi una legge elettorale ce l’abbiamo, il Consultellum, che è il risultato di una votazione condivisa sulla Rete tra migliaia di persone. Il Pd oggi ne ha fatta una buona, magari può farne un’altra...». Ma lei è disponibile a sedersi di nuovo al tavolo con loro? «Attualmente il problema del tavolo non si pone, non è in discussione». In prospettiva, però, oltre alla riforma della legge elettorale, c’è anche la possibile elezione del successore di Giorgio Napolitano, nel caso il capo dello Stato decidesse di lasciare l’incarico anzitempo. «Il mio invito è: il nuovo capo dello Stato eleggiamolo con lo stesso metodo, facciamolo scegliere ai cittadini. Il vero messaggio di oggi è la vittoria della democrazia diretta. Leader Luigi di Maio, 28 anni, è nato ad Avellino. È vicepresidente della Camera, milita nei Cinquestelle dal 2007 Se il Pd avesse condiviso Gino Strada o Stefano Rodotà che Italia ci sarebbe ora?». E come vorreste fare? Ricalcando quanto successo in questa settimana? «L’auspicio è di spostare l’asse verso i cittadini, coinvolgerli il più possibile. Che scelgano direttamente loro i nominativi: si possono utilizzare piattaforme più sofisticate e non legate al Movimento. Ognuno voti dando gli estremi della propria carta d’identità». Nel Movimento avete in mente qualche idea? Magari un ex presidente della Corte costituzionale come Gustavo Zagrebelsky? «Questo non lo deve chiedere a me, ma ai 500 mila utenti certificati del blog». Ieri bagarre al Senato con i democratici e oggi intesa sul voto: non c’è il rischio di rimanere disorientati? «Magari sarà disorientato il ❞ ❞ ci saremo». Per il blog di Beppe Grillo il patto del Nazareno affonda... «Affonda perché il partito di Berlusconi non è affidabile, non ha tenuta. Esulterei davvero se crollasse, per due motivi: aprirebbe la strada verso il voto e segnerebbe la fine degli accordi segreti. Comunque noi non sappiamo se crolli o meno, perché non sappiamo cosa contenga di preciso. In ogni caso, siamo per indebolire i patti che ledono i diritti dei cittadini». Già si comincia a guardare al futuro. Lei ha parlato di Italicum e sulla riforma della legge elettorale una deputata del Movimento, Giulia Di Vita, ha già rilanciato, stuzzicando il Partito democratico... «A luglio i democratici non volevano ascoltarci, ora non Pd: lo dovete chiedere a loro. Noi no, siamo sempre fedeli alla nostra linea. Al Senato è stata una guerra (in giornata Di Maio ha definito lo sblocca Italia un «commissariamento della democrazia», ndr), ma allo stesso tempo sui singoli temi siamo sempre disposti a collaborare nell’interesse della collettività». Ci sono state reazioni piccate in Ncd e in Forza Italia in queste ore per le convergenze in commissione Giustizia e sulla Consulta. «Hanno reagito così perché sono abituati alla spartizione in ogni campo. Nel centrodestra in questo momento c’è una competizione al ribasso per catturare l’elettorato, ma il popolo del centrodestra non esiste più. Siamo in un’altra fase storica, c’è solo il popolo italiano». La scelta Il nome per il Colle si può scegliere su una piattaforma web non legata al Movimento Al centrodestra FI e Ncd protestano, ma il popolo del centrodestra non esiste più: c’è solo il popolo italiano © RIPRODUZIONE RISERVATA Venerdì 7 Novembre 2014 Corriere della Sera 6 Primo piano Il premier Il retroscena di Marco Galluzzo Meno voti, il segnale di Renzi al Cavaliere «Il patto del Nazareno scricchiola, eccome» Nell’urna della Consulta mancano circa venti dem. Ma ai suoi spiega: lui resta la prima opzione ROMA Il voto è stato parlamentare, ma la regia è stata di Palazzo Chigi. E nessuno, nel governo, fa niente per nasconderlo. Non si può dire in modo ufficiale, ma in modo ufficioso nello staff di Renzi non hanno voglia di nascondere la «manina»: se sono mancati dei voti alla candidata di Forza Italia per la Consulta, se lo schema avallato da Renzi una settimana fa è andato a segno al netto della giurista gradita al Cavaliere, è un chiaro segnale mandato all’ex premier. Quanti deputati del Pd si siano sottratti al voto, una ventina, o forse di più, nessuno è in grado di dirlo. Impossibile ricostruire con precisione. Con maggiore certezza però si può dire che il voto di ieri è la seconda puntata dell’incontro di due giorni fa fra Renzi e il Cavaliere: il primo vuole una legge elettorale che arrivi in Aula entro la fine dell’anno, il secondo non ha ancora deciso se starci, nel frattempo i dubbi sul patto del Nazareno si tramutano in incertezza parlamentare, che però vale solo per il candidato sostenuto da Forza Italia. In serata, da Milano, è lo stesso premier a confermarlo davanti all’assemblea dell’An- ci: l’accordo con Berlusconi sulle riforme? «Scricchiola e come se scricchiola...». Del resto il ministro delle Riforme, Maria Elena Boschi, in mattinata, aveva rinnovato il pressing sul Cavaliere: «Se Forza Italia si dovesse tirare indietro certo noi non possiamo farlo di fronte all’urgenza di una legge elettorale che garantisca la governabilità». Nell’attesa di una risposta è partito un ordine di servizio da Palazzo Chigi. Dire però che si è arrivati al prologo di una nuova maggioranza sarebbe un errore: «Non si è aperto nessun nuovo scenario, la nostra prima opzione è chiudere con Berlusconi», è la linea di Renzi, diffusa per tutta la giornata dai suoi ministri e da tutti coloro che tengono i contatti fra Palazzo Chigi e il Parlamento. E nella linea del presidente del Consiglio c’è anche il ragionamento che due giorni fa ha fatto al Cavaliere sui parlamentari che porterebbe al voto se si tornasse alle urne con le norme attualmente vigenti, quelle prodotte dalla sentenza della Consulta. In sostanza Renzi avrebbe fatto i conti in tasca all’ex premier e gli avrebbe detto, numeri alla mano, che è inutile vagheggia- Mogherini a Varsavia La missione polacca di Lady Pesc Le elezioni nell’est dell’Ucraina sono «illegali e illegittime» e la Ue potrebbe imporre nuove sanzioni alla Russia al fine di preservare la sovranità territoriale di Kiev. È quanto ha ribadito Federica Mogherini a Varsavia, nel corso del suo primo viaggio all’estero da quando ha assunto l’incarico di Lady Pesc. (nella foto Epa con il ministro degli Esteri polacco Grzegorz Schetyna nel parco Lazienki) re un ritorno al voto con il cosiddetto Consultellum, «non credo che riusciresti ad eleggere più parlamentari di quelli che invece ti può assicurare la nuova legge elettorale», sarebbe stato il ragionamento. Ovviamente esiste una sorta di piano alternativo: Renzi è consapevole che il punto debole della sua maggioranza è a Palazzo Madama, che se saltasse il Patto del Nazareno dovrebbe procedere in modo diverso, accettando sulle riforme contributi di altre forze politiche e un referendum finale. Ma è convinto che in un modo o nell’altro riuscirà nell’impresa, con o senza Berlusconi. Di sicuro al momento, osservano ancora a Palazzo Chigi, «Forza Italia è spaccata» e anche il voto di ieri, sui giudici della Corte costituzionale, «lo dimostra». Non sono mancati soltanto i voti del partito democratico insomma, quelli, a quanto pare, sono serviti solo per rimarcare che senza il Pd il gruppo azzurro perde centralità e capacità di portare a casa dei risultati. Prova che ieri sembra perfettamente riuscita, in attesa di una decisione definitiva di Berlusconi. Nel libro di Vespa Il premier e la frase su Letta: Enrico stai sereno? Io ci credevo, lui no «La batteria del governo Letta era scarica, il motore si era spento. Abbiamo cercato di riavviarlo, ma non era possibile». Così il premier Matteo Renzi nell’ultimo libro di Bruno Vespa rievoca i momenti della caduta dell’esecutivo guidato da Enrico Letta sostituito poi dal suo governo. «L’hashtag #enricostaisereno — sostiene — è nato perché io ero convinto di poterlo sostenere. Io ci credevo. Lui no». Nel libro Vespa ricorda che Letta sostiene invece di essere stato bloccato proprio da Renzi: «Non è così — risponde il presidente del Consiglio. So in coscienza che la rappresentazione del complotto o dell’agguato non è vera». © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA La lettera a Palazzo Chigi Le minoranze pd: prima la legge di Stabilità poi l’esame del Jobs act L’appello ● Le firme per candidare Cofferati Parlamentari, esponenti della sinistra dem e della società civile hanno firmato un appello per la candidatura di Sergio Cofferati alle primarie per le Regionali liguri del 21 dicembre. Ex segretario Cgil, eurodeputato, Cofferati, 66 anni, genovese d’adozione, scioglierà a breve la riserva ROMA «È necessario approvare la legge di Stabilità prima di iniziare il voto alla Camera sul Jobs Act». Il documento che la minoranza del Pd ha inviato a Renzi non è una banale richiesta di invertire il calendario dei lavori parlamentari. Il tono è garbato, ma il contenuto è piuttosto bellicoso. Basta leggere i nomi in calce per capire il senso politico della lettera-appello: Boccia, Civati, Cuperlo, D’Attorre, Fassina, Miotto. L’ordine è rigorosamente alfabetico e l’ultima firma è quella di Rosy Bindi, un nome che rivela il tentativo di saldare, in una sorta di coordinamento, i deputati più agguerriti nei confronti della politica economica del leader. Solo approvando la manovra prima della delega sarà possibile, è la tesi degli oppositori di Renzi, «aumentare le risorse destinate al lavoro e consentire maggiore impulso all’attuazione della delega, che è a saldo zero». Il limite delle norme del ministro Poletti è che i soldi sono pochi, scrivono i firmatari dell’appello. E poiché le risorse stanziate dalla legge di Stabilità sono pari a due miliardi, «non sarà possibile raggiungere gli obiettivi che lo stesso presidente Renzi si propone di centrare». Insomma, o il governo aumenta gli stanziamenti di un miliardo e mezzo o «le riforme senza soldi rischiano di rimanere solo buone intenzioni». La lettera della minoranza rischia di innescare nuove tensioni, ma Boccia sdrammatizza: «Non capisco dove sia il problema... Non si fanno riforme senza soldi». E intanto Sergio Cofferati si scalda per le primarie del 21 dicembre, per la presidenza della Liguria. La sinistra si è messa in moto per preparare la discesa in campo dell’eurodeputato pd e la prima mossa è l’appello di una trentina di personalità della cultura e del mondo professionale. Hanno firmato anche i parlamentari Donatella Albano e Mara Carocci, l’ex sindaco di La Spezia Giorgio Pagano, alcuni civatiani e Giordano Bruschi, partigiano e antifascista, uno dei simboli della sinistra genovese. M.Gu. © RIPRODUZIONE RISERVATA Corriere della Sera Venerdì 7 Novembre 2014 7 Il sostegno di Intesa Sanpaolo ai progetti degli Italiani. NEL 2014 CONCESSI 20 MILIARDI A IMPRESE E FAMIGLIE. Anche in questi anni Intesa Sanpaolo non ha mai smesso di offrire credito. Perché non ha mai smesso di credere nel Paese e sostenerne la ripresa. Solo nei primi nove mesi del 2014, ad esempio, ha destinato 20 miliardi a imprese e famiglie. IN ARRIVO ALTRI 12,5 MILIARDI CON IL CONTRIBUTO DELLA BCE. Intesa Sanpaolo partecipa a TLTRO (Targeted Longer-Term Refinancing Operations). L’operazione della Banca Centrale Europea che fornisce liquidità al sistema bancario per favorire la concessione del credito. Questo ci consente di mettere a disposizione del Paese altri 12,5 miliardi a un tasso vantaggioso. 140 MILIARDI DI NUOVO CREDITO IN 4 ANNI. Complessivamente, tra il 2014 e il 2017, il credito stanziato da Intesa Sanpaolo per famiglie e imprese sarà di oltre 140 miliardi. Una cifra importante, il nostro modo di sostenere la ripresa economica del Paese. Messaggio Pubblicitario. Fogli Informativi in Filiale e sul sito della Banca. www.intesasanpaolo.com Venerdì 7 Novembre 2014 Corriere della Sera 8 # Primo piano La visita Uova e contestazioni al premier «Non faccio il coniglio che scappa» In una fabbrica in Brianza, poi a Milano. «La Ue esca dal recinto dorato della burocrazia» «Quando c’è una crisi industriale il presidente del Consiglio deve fare il sindaco, non fare il coniglio, quello che scappa, ma quello che ascolta e affronta i problemi. E se mi tirano le uova... sono bravo a fare le crêpe». Davanti ai sindaci riuniti in Fiera nell’assemblea dell’Anci, è lo stesso Matteo Renzi a raccontare l’accoglienza ricevuta poche ore prima dai lavoratori in presidio ai cancelli dell’Alcatel-Lucent di Vimercate, in provincia di Monza. La giornata milanese del premier, infatti, comincia con la visita al nuovo parco tecnologico brianzolo, dove lo attende la protesta sindacale contro gli esuberi dichiarati proprio dall’azienda che sta per visitare. Sotto la pioggia volano parole forti e anche un paio di uova MILANO Le tappe ● Intorno alle 15.45 di ieri il presidente del Consiglio Matteo Renzi è arrivato a Vimercate (Monza e Brianza) per visitare la sede, inaugurata da poco, di Alcatel-Lucent ● Alle 17.30 il premier era al congresso dell’Anci, l’associazione dei Comuni, a Milano, dove è intervenuto davanti a sindaci e amministratori ● Quattro ore dopo, alle 21.30 circa, Renzi è giunto al The Mall, in piazza Gae Aulenti, sempre a Milano, per la cena di finanziamento del Partito democratico con gli imprenditori che si infrangono sulle auto del corteo presidenziale. E al termine del suo intervento, Renzi ruberà il tempo al successivo appuntamento con i sindaci per incontrare una delegazione di lavoratori. All’interno dell’azienda, parla di sviluppo, di «futuro», ma anche di Europa e «catene». «Non ho mai detto che la Commissione europea sia un covo di burocrati — dice sarcastico — ma ora che l’hanno detto loro la cosa mi fa pensare. Non abbiamo voglia di fare polemica con i vertici europei, ma se vogliono uscire dal recinto dorato della burocrazia dicano che tutti gli investimenti che servono per creare tecnologia, ricerca e innovazione vengano tolti dalle catene del Patto di stabilità», conclude tra gli ap- plausi. Quindi si rivolge agli studenti presenti nella sala e li invita alla curiosità, allo studio, anche ad andare all’estero, «ma è fondamentale che poi chi vuole tornare possa farlo». E rilancia l’invito all’ottimismo, a «smettere di piangersi addosso», a «investire sul futuro». Con una nuova metafora zoologica: «Sento sempre gente che dice che non ce la fa. E adesso direte che tiro fuori la storia del gufo: invece cambio, tiro fuori la storia del calabrone che nonostante il suo peso vola e qualche volta punge». Quando si trasferisce all’assemblea dell’Anci, dove in apertura è stato letto il saluto inviato dal presidente Napolitano, Renzi ribadisce: «L’atteggiamento rassegnato, triste, è la cosa peggiore che possa ca- La protesta Lancio di uova mentre il premier arrivava ieri alla sede di Alcatel-Lucent: ne sono state tirate alcune decine, poche hanno raggiunto le auto della scorta e dello staff di Renzi. Questa la protesta del sindacato di base Usb al presidio di Fiom, Fim e Uilm (Ansa) pitare. Ricordatevi — aggiunge — che non abbiamo una responsabilità solo verso il bilancio dello Stato e se facciamo la nostra parte l’Italia tornerà a correre e a essere un faro di civiltà». Ai sindaci, il presidente del Consiglio concede qualche impegno: la definizione della «local tax», cioè la tassa unica comunale, «può essere pronta per il prossimo anno e dal 2016 deve diventare precompilata»; poi «mutui gratis ai Comuni che vogliono fare nuovi investimenti a debito, fino a 3 miliardi», quindi la proposta di autonomia organizzativa: «Noi vi diciamo di contribuire con un tot, voi decidete come, ed è evidente che ne risponderete davanti ai cittadini». Trova il modo per fare i complimenti al commissario alla spending review Carlo Cottarelli e per fare ironia sui rapporti con Silvio Berlusconi: «Un’apertura a Forza Italia fammela fare, già c’è il patto del Nazareno che scricchiola», dice a un sindaco. E chiosa: «Altro che scricchiola...». Giampiero Rossi Rossella Verga © RIPRODUZIONE RISERVATA ● Il caso E intanto in periferia uno storico circolo pd si ritrova sotto sfratto di Massimo Rebotti C’ Gli scatti Matteo Renzi, 39 anni, posa per un selfie di gruppo nella sede Alcatel-Lucent a Vimercate (Mb). Sotto, l’arrivo di Alessandra Moretti in piazza Gae Aulenti, a Milano (Ansa) di Maurizio Giannattasio Matteo in ritardo alla cena vip Nel parcheggio suv e Jaguar «Mille euro? Scarica l’azienda» MILANO Sotto il Diamantone, grattacielo simbolo della Milano rinata, gli ospiti arrivano alla spicciolata. Usano il più bieco dei trucchi per sviare le domande dei cronisti. Orecchio attaccato al cellulare, voce stentorea e passo spedito. Eppure mille euro per partecipare alla cena con il premier Matteo Renzi e finanziare il Pd varrebbero bene una risposta alla più semplice delle domande: chi è? di che si occupa? perché è qui? L’ex arbitro Gianluca Paparesta, uno tra i 800 ospiti paganti del The Mall, avrebbe quanto meno fischiato un fallo di ostruzionismo. Sarà il riserbo tradizionale del mondo imprenditoriale lombardo, sarà che nessuno vuole scoprire le sue carte. Come ai tempi di Silvio Berlusconi re. Matteo Renzi arriva alle 21 e 26, con oltre un’ora e mezzo di ritardo e subito pronuncia parole magiche per l’uditorio: «Faremo lavorare meno i commercialisti», «Il Fisco non è più nemico dei cittadini». Dentro tavoli da 12, con tovaglie bianche e una zucca a fare da centrotavola. Fuori sfilano Porsche Cayenne, suv e un paio di Jaguar. Gli «happy few» che possono accedere direttamente dal garage. Gli altri arrivano dalla strada. Sfilano i ministri Maurizio Martina e Maria Elena Boschi, poi Alessandra Moretti, Stefano Boeri, Patrizia Toia, Emanuele Fiano, Piero Fassino,il capo di gabinetto di Pisapia, Maurizio Baruffi. Qualcuno si eccita a vedere Fabio Minoli, già Forza Italia della prima ora. È la pistola fumante. Quella che proverebbe la grande passione dei berlusconiani per il leader pd. L’entusiasmo crolla quando si scopre che Minoli, da tempo, è il nuovo capo della comunicazione di Confindustria. Arriva Guido Ro- Il racconto berto Vitale, ex presidente Rcs. «È giusto che la politica la paghino i cittadini e non lo Stato». C’è il presidente di Telecom, Giuseppe Recchi, l’ad di Borsa italiana, Raffaele Jerusalmi, Daniele Schwarz, ad di Multimedica, Michele De Carolis, ad di Swg, figlio di Massimo, leader della maggioranza silenziosa. L’attrice Stefania Rocca. Colpisce la diversità delle risposte. I politici — tutti paganti — difendono la scelta della cena milionaria: «Noi ci rivolgiamo a tutti — dice Toia —. Non saremo mai un partito berlusconiano». «L’importante è che queste iniziative vengano fatte in modo trasparente — dice la Moretti — gli ospiti sono qui per finanziare il Pd, un’idea, un progetto di cui Renzi è espressione. Perché hanno fiducia in una politica che cerca di cambiare il Paese». Gli imprenditori oscillano su un paio di temi. Il più gettonato: «Siamo qui per ascoltare». «Mi aspetto un contributo per la vittoria dell’Italia». I più scanzonati: «Ho pagato i mille euro, ma scarica l’azienda». «Paga direttamente l’azienda». «La Milano da bere finanzia il Pd». Fino all’appello accorato di un impre- L’impegno La promessa che conquista la platea: «Il Fisco non sarà più nemico dei cittadini» Gli ospiti Tra i presenti l’ex arbitro Paparesta e il capo comunicazione di Confindustria, già in FI sario di pompe funebri di Modena: «Sono qui perché Matteo Renzi è l’unica speranza. Siamo in una crisi profonda, anche nel nostro settore, dove si risparmia persino sulle bare». Il premier è in forma smagliante. Liscia il pelo alla platea su tasse e Fisco. Ma tocca tutti i temi nelle sue corde. L’incipit è uno scatto d’orgoglio: «Ho detto no al voto anticipato, mi gioco tutto». Ricorda che per le riforme è necessario cercare il consenso delle opposizioni. Ma fino a un certo punto: «Perché se qualcuno vuole bloccarle noi andiamo avanti da soli». Coinvolge il pubblico: «Secondo voi i dipendenti pubblici in Italia sono troppi?». Sììì risponde la platea alzando la mano. «Secondo l’Europa sono pochi ma vanno impiegati meglio, in questo senso va la riforma della Pubblica amministrazione». Arriva al lavoro: menu interessante per la platea di imprenditori e giovani start up: «Questa riforma del lavoro è quella più di sinistra possibile». E infine: «Abbiamo recuperato 18 milioni di risorse, grazie a questo nessun dipendente del Pd andrà in cassa integrazione». Sono le 23. Tutti sono arrivati al secondo. Renzi non ha ancora toccato cibo. © RIPRODUZIONE RISERVATA è un circolo del Pd milanese che, proprio nel giorno in cui il segretario Matteo Renzi cenava con 600 invitati per raccogliere fondi, ha ricevuto la visita dell’ufficiale giudiziario per lo sfratto. La sede, intitolata all’artefice dello Statuto dei lavoratori Gino Giugni, 130 iscritti nel quartiere di Affori (periferia nord della città) rischia di chiudere entro l’anno. Si trova in una palazzina di fine ‘700 — «con un pergolato meraviglioso dove ogni tanto facciamo cene di autofinanziamento con polenta e salsicce» — che il Comune di Milano ha venduto nel 2010 al fondo immobiliare Bnp Paribas in un’operazione di cartolarizzazione. Il circolo Giugni, che con i Ds si chiamava Nilde Jotti e con il Pci era intitolato a due partigiani, è nello stesso posto dal dopoguerra: «Era una sezione operaia, vicino c’erano le fabbriche — racconta il portavoce Lorenzo Lodigiani — ora siamo un presidio sul territorio, aperti anche ad agosto quando attorno è tutto chiuso». La sede pd ha anche presentato una propria offerta per comprarsi l’immobile, «certo, avremmo fatto un mutuo», ma Bnp Paribas l’ha giudicata troppo bassa. E si arriva a ieri mattina. Quando l’ufficiale giudiziario si è presentato per riprendersi i locali ha trovato lì davanti un centinaio di simpatizzanti del circolo: «Ma non siamo un centro sociale, tutto è stato pacifico: vogliamo solo riaprire la trattativa per comprare la nostra sede». Lo sfratto è stato rinviato. © RIPRODUZIONE RISERVATA Corriere della Sera Venerdì 7 Novembre 2014 9 Politica e giustizia L’indagine Il caso di Fiorenza Sarzanini Valigette piene di soldi e affitti gonfiati La rete del deputato pd Accuse a Di Stefano, coordinava un tavolo alla Leopolda ROMA Quelle valigette piene di «documenti e valuta» occultate nel bagagliaio dell’auto che viaggiava dalla Francia all’Italia sembrano essere il simbolo dell’inchiesta che sta imbarazzando il Partito democratico. Perché l’accusa di corruzione contestata dai magistrati romani al deputato Marco Di Stefano potrebbe essere soltanto il primo passo di un’indagine che coinvolge ben altri nomi della politica romana. Parlamentari della sinistra e della destra accomunati dall’amicizia e soprattutto dagli affari conclusi da Antonio e Daniele Pulcini, imprenditori immobiliari dai mille interessi finiti agli arresti domiciliari per aver pagato il direttore del Demanio del Lazio per «pilotare» un’assegnazione. Costruttori capaci di tessere una rete che partiva da Di Stefano quando era assessore al Demanio della Giunta regionale guidata da Piero Marrazzo, passava per Antonio Lucarelli capo della segreteria del sindaco Gianni Alemanno, arrivava a Fabio De Lillo, ora alla Regione Lazio per il Nuovo centrodestra, ma anche al senatore udc Mario Baccini, ai parlamentari eletti con il Pdl Basilio Giordano e Antonino Foti. Nel gennaio 2013, Pulcini racconta al telefono a un amico di essere «appena uscito dal Campidoglio, ho concordato un posto nella lista civica». Poi fa il conto delle migliaia di voti che può spostare. A Firenze Marco Di Stefano alla Leopolda (da Facebook) mo dei non eletti, al telefono minacciava «la guerra nucleare, comincia da Zingaretti e li tiro tutti dentro», li accusava di essere «maiali, non è che puoi l’ultimo giorno, l’ultima notte buttar dentro la gente, dopo che dici che stai dentro» e candidamente affermava: «Ho fatto le primarie con gli imbrogli». È approdato alla Camera quando il sindaco di Roma Ignazio Marino ha nominato assessore Marta Leonori, che ha così liberato il posto e forse tacitato le minacce. Alla Leo- polda era coordinatore del tavolo sui pagamenti elettronici. Fondi esteri e mazzette Chiedeva soldi Di Stefano, ma forse non era l’unico. L’indagine coordinata dal procuratore aggiunto Nello Rossi mira a verificare il ruolo di un faccendiere che avrebbe trasferito soldi in Lussemburgo, probabilmente provviste da destinare al pagamento di tangenti. Ma anche a chi fosse destinato il denaro fatto rientrare dall’estero nel febbraio 2013 da Da- Il documento Il nome del parlamentare pd Marco Di Stefano e delle altre persone coinvolte, nel decreto di autorizzazione delle intercettazioni disposte dal tribunale di Roma niele Pulcini. L’imprenditore ne parla al telefono con un’amica, fornisce dettagli su un viaggio in Francia che insospettisce i pm. Scrive il giudice nel provvedimento che autorizza le intercettazioni: «Pulcini, inizialmente intenzionato a recarsi a Nizza a mezzo aereo, ha poi optato per la soluzione stradale incaricando due soggetti. Appaiono emblematici i termini della tentata prenotazione aerea verosimilmente finalizzati a evitare, nella fase di rientro, possibili controlli aeroportuali, talvolta innescati sui bagagli. Non ultimo il fatto di voler evitare la collocazione in stiva di qualcosa di valore, comunque non trasportabile a mano. Potrebbe così spiegarsi la volontà di ricorrere al mezzo stradale nella fase di passaggio di confine tra Francia e Italia, verosimilmente attraversato con materiale e documenti di sicura importanza per Pulcini, probabilmente valuta». Case, permessi e regali In occasione delle elezioni la famiglia Pulcini metteva a disposizione dei politici amici i locali da usare come uffici. Secondo i controlli degli investigatori «uno degli utilizzatori potrebbe essere Fabio De Lillo». Agli atti è allegata la trascrizione di una conversazione con uno dei dirigenti del gruppo imprenditoriale. De Lillo: «Mi diceva il geometra che erano pronti I costruttori e i politici I Pulcini e i rapporti con De Lillo (Ncd), Giordano e Foti (Pdl) e il capo segreteria di Alemanno Primarie e imbrogli Al telefono: «Ho fatto le primarie con gli imbrogli, ma ora li tiro dentro tutti» Gli affari e le minacce quel...». Catitti: «Sì, ho tutto. Ho i due contrattini fatti uno per il primo mese e uno per il secondo in modo tale che non li andiamo a registrare e la letterina per l’Acea». De Lillo: «Perfetto, sto mandando un collaboratore da voi alla reception, ritira lui il plico, me lo porta indietro, io lo firmo e da qui a lunedì vi rimando indietro i comodati d’uso». Catitti: «Allora lo lascio in busta chiusa, a che nome?». De Lillo: «De Lillo, sta arrivando, sarà lì in 10 minuti». Nel provvedimento del giudice vengono annotati anche «svariati contatti di Daniele Pulcini con l’onorevole Mario Baccini dai quali emerge un rapporto piuttosto confidenziale. Le conversazioni oltre ad appuntamenti e incontri riguardano la richiesta a Baccini di interventi finalizzati a caldeggiare certe pratiche burocratiche riguardanti la posizione di una donna, evidentemente amica di Antonio Pulcini, nonché adempimenti aeroportuali nel territorio del Marocco ove lo stesso Pulcini progettava di recarsi in compagnia femminile». [email protected] La tangente da un milione e 880 mila euro (oltre a 300 mila euro per il suo collaboratore) che Di Stefano avrebbe preso per far affittare alla «Lazio Service» (società controllata dalla Regione) due palazzi dei Pulcini al prezzo stellare di 3 milioni e 725 mila euro ciascuno, appare già sufficiente per comprendere quale fosse il modus operandi degli imprenditori. Anche perché quel contratto consentì poi la vendita degli immobili all’Enpam con una plusvalenza che superava il 50% dell’effettivo valore. Le carte processuali messe a disposizione della difesa mostrano con quale disinvoltura Di Stefano svolgesse il proprio incarico, modificando atti pubblici e rendendo così indispensabile — pur consapevole che invece non c’era alcuna necessità — la locazione degli stabili. Ma rendono chiari anche i suoi movimenti all’interno del partito per ottenere il posto in Parlamento. Intercettazioni e verifiche compiute dagli specialisti del Nucleo valutario della Guardia di finanza danno conto di quanto accadde dopo le primarie del Pd per la Camera dei deputati quando Di Stefano, pri- © RIPRODUZIONE RISERVATA Venerdì 7 Novembre 2014 Corriere della Sera 10 Primo piano Francoforte «Tutto il possibile per spingere la crescita» Il presidente della Bce, Draghi: «Una decisione unanime sugli interventi non convenzionali» «Economia in peggioramento». Bilancio più ampio per l’istituto di Francoforte, altri mille miliardi Munizioni ● Per favorire la crescita Bce ha abbassato i tassi di interesse ai minimi storici (0,05%) ● Tltro è il primo programma di prestiti a 3 anni (mille miliardi) a tassi bassi alle banche Ue ● A settembre è partita la prima asta di Tltro, il nuovo piano di finanziamenti targettizzati ROMA Lo ha ripetuto tre volte, rileggendo la frase del comunicato che confermava l’unanimità del Consiglio direttivo nella scelta di espandere il bilancio dell’Eurotower fino ai livelli di inizio 2012, cioè di 1.000 miliardi. Mario Draghi, presidente della Bce, ha così dissolto i timori per una spaccatura all’interno dell’Eurotower sulle strategie da seguire per affrontare il peggioramento del quadro congiunturale. «È piuttosto normale avere opinioni differenti» ha aggiunto, negando che tale diversità di punti di vista potesse identificare due schieramenti opposti dei Paesi del Nord e del Sud. «Semmai è trasversale», ha aggiunto prima di annunciare che l’unanimità c’è stata anche nella decisione di dare «mandato allo staff della Bce e ai rilevanti comitati dell’Eurosistema di preparare tempestivamente nuove misure, se necessario». Non è ancora l’apertura al Quantitative easing, cioè all’acquisto massiccio di titoli privati e soprattutto pubblici per stimolare l’economia, sul modello di quanto fatto dalla Federal Reserve Usa e dalla Banca del Giappone, ma è un passo avanti, una «frase nuova» del comunicato, come ha detto Draghi nel corso della conferenza stampa, al termine della riunione del Consiglio direttivo, che si è svolta per l’ultima volta all’Eurotower, la sede storica della Bce che a dicembre si sposterà nella Grossmarkthalle, area dei vecchi Retroscena ● A ottobre la Bce ha comprato 4,8 miliardi di covered bond e si prepara a acquistare Abs ● Secondo alcuni operatori la Bce presto potrebbe cominciare a comprare corporate bond ● Draghi non esclude un vero e proprio Quantitative Easing (QE) con l’acquisto di titoli di Stato di Danilo Taino Eurotower Mario Draghi, presidente della Bce e il suo vice Vitor Constancio ieri al termine del direttivo mercati generali di Francoforte. Ed è una «frase nuova», che ha dato una spinta ai mercati, da una parte facendo salire i listini e dall’altra riducendo gli spread. Ieri il differenziale tra i Btp decennali e Bund tedeschi di uguale durata si è ristretto a 155 punti da 161 con il tasso dei titoli italiani al 2,37%. Le Borse europee, dopo il primo rialzo alle parole di Draghi, hanno frenato riducendo in chiusura i guadagni, con Piazza Affari che invece ha virato perdendo lo 0,73%. E ciò anche perché ieri Draghi ha sì schiarito l’orizzonte della Bce, dissipando i timori di un contrasto con alcuni governatori — Jen Weidmann, capo della Bundesbank in testa — ma ha anche disegnato un quadro più severo delle prospettive dell’economia dell’eurozona. «Si è assistito a un in- La forbice con il Bund Ieri il differenziale tra Btp decennali e Bund tedeschi si è ristretto a 155 punti da 161 con il tasso dei titoli italiani al 2,37% © RIPRODUZIONE RISERVATA Il segnale dell’unità ai mercati «Non c’è frattura Nord-Sud» L’Eurotower si prepara all’acquisto di titoli pubblici nazionali Ieri, Mario Draghi ha voluto dare a mercati, governi e opinioni pubbliche un messaggio inequivocabile: la Bce ha la situazione pienamente sotto controllo. Farà tutto quello che deve: innanzitutto per evitare una caduta dell’eurozona nella deflazione (discesa dei prezzi), poi per aiutare le economie a evitare una nuova recessione. Nei giorni scorsi, erano circolate notizie di divisioni significative all’interno del Consiglio della Banca centrale europea, riguardo sia allo stile di governo del presidente Draghi, ritenuto dai critici poco collegiale, sia ai contenuti di una possibile azione di stimolo monetario se ce ne dovesse essere bisogno. Quasi che ci fosse una massiccia fronda. Draghi è riuscito a dare l’impressione di essere invece del tutto in controllo degli eventi. Durante la riunione mensile del Consiglio, il presidente ha ottenuto che fossero «sottoscritti» all’unanimità due passaggi essenziali del comunicato conclusivo. Nel primo si dice che l’acquisto di titoli (già in corso) da parte della Bce ha l’obiettivo di espandere il bilancio della banca — in sostanza la liquidità nuova da immettere sui mercati — fino ad arrivare al livello a cui era nel mar- debolimento della crescita e ci sono segnali che indicano una revisione al ribasso delle previsioni mentre l’inflazione, ora stabile, tornerà a crescere nel 2015 e 2016», ha detto aggiungendo che sulla crescita pesano «l’alta disoccupazione e anche rischi geopolitici» che frenano la fiducia. «Sappiamo che vi sono rischi di un peggioramento dell’economia e che dobbiamo essere pronti» ha detto ancora il banchiere centrale italiano sollecitando una volta di più i governi a realizzare le riforme e a non vanificare gli sforzi fatti sul riequilibrio dei bilanci. Ed ecco le misure della Bce, che hanno rappresentato il terreno della discussione, e che porteranno il bilancio della Bce allo stesso livello del «marzo 2012», cioè lo faranno aumentare di circa 1.000 miliardi di euro. Una liquidità che verrà immessa nel sistema per riattivare l’economia. Non c’è però nulla di nuovo sulle misure se non i numeri. Draghi ha ribadito la prosecuzione dei programmi di Tltro, cioè di prestiti alle banche finalizzati ai finanziamenti a famiglie e imprese (la seconda asta ci sarà l’11 dicembre), nonché di quelli di acquisto di covered bond, cioè di obbligazioni bancarie garantite, già iniziato e di acquisto di Abs (titoli cartolarizzati) che inizieranno a breve, dureranno due anni e avranno un «rischio minimo». Stefania Tamburello zo 2012, tremila miliardi di euro. Si tratta di circa mille miliardi in più del livello attuale. Il fatto che tutti i membri del Consiglio abbiano sottoscritto e reso pubblico un target esplicito minimizza una delle critiche a Draghi emerse nei giorni scorsi, quella appunto di avere quantificato l’obiettivo senza avere informato i colleghi. Soprattutto, l’ufficialità dell’obiettivo dei tremila miliardi rafforza il messaggio ai mercati: la Bce nei prossimi mesi immetterà grandi quantità di denaro nell’economia. Una delle caratteristiche più rilevanti del momento — ha notato Draghi — è che la Bce espanderà la portata dello stimolo nel momento in cui altre banche centrali, in particolare l’americana Fed, lo riducono. Nel marzo 2012, il bilancio della Bce era vicino ai suoi massimi grazie a prestiti triennali erogati alle banche per oltre mille miliardi. Da allora, però, gli istituti di credito dell’eurozona hanno teso a restituire quei capitali e le attività in essere della Bce si sono contratte, hanno cioè di fatto svolto una funzione restrittiva invece che espansiva, fino al livello odierno. Ora dovremmo essere a un cambio di direzione. Il secondo passaggio del comunicato sottoscritto all’unanimità — dunque anche dal presidente della tedesca Bundesbank Jens Weidmann — è forse ancora più rilevante. Stabilito che la Bce crede di potere raggiungere i suoi obiettivi con le misure già in atto — denaro alle banche, tassi d’interesse a zero e programma di acquisto di obbligazioni private sui mercati — Draghi ha detto che se 2 mila miliardi di euro il bilancio attuale della Banca centrale europea. Mille miliardi in meno di marzo 2012 Il rapporto del World Economic Forum «Un mondo (multipolare) e senza leader» L’aumento delle disuguaglianze e una crescita che non crea occupazione sono le tendenze dominanti del 2015. Ma quest’anno maggiori preoccupazioni politiche e ambientali accompagnano le tradizionali sfide economiche. È quanto emerge dall’Outlook on Global Agenda, il Rapporto realizzato dal World Economic Forum con un sondaggio tra i quasi 1.800 esperti sui pericoli che intravvedono nei prossimi 12-18 mesi, che viene presentato oggi. Al terzo posto tra i 10 maggiori trend figura la mancanza di leadership (era al 7° posto nel 2014), seguita dalla crescente concorrenza geostrategica, dall’indebolimento della democrazia rappresentativa e dall’aumento dell’inquinamento nel mondo in via di sviluppo. Poi vengono l’aumento di eventi climatici severi (7°), l’intensificarsi del nazionalismo (8°) e le crisi legate alla mancanza di acqua (9°). Chiude la classifica la crescente importanza della salute nell’economia. Se scomponiamo il Rapporto per aree geografiche, vediamo che le maggiori sfide che l’Europa si trova ad affrontare sono la necessità di promuovere l’economia e l’innovazione, la disoccupazione giovanile, e le relazioni tra Russia e Unione Europea. Ad assillare l’America è invece la disuguaglianza in aumento, i mutamenti geopolitici e l’adattamento ai cambiamenti climatici. Giuliana Ferraino @16febbraio © RIPRODUZIONE RISERVATA queste non dovessero bastare, per insufficienza degli strumenti attivati o per un calo ulteriore dei prezzi, saranno «messe in atto altre misure se necessario». Si suppone — ma Draghi non l’ha esplicitato — che queste «altre misure» siano un pieno QE, cioè l’acquisto di titoli pubblici nazionali (in proporzione al Pil di ogni Paese). Il presidente della Bce ha anche comunicato che lo staff della banca è già stato istruito per prepararsi tecnicamente all’eventualità. Sarà in quel momento, se verrà, che naturalmente occorrerà verificare se l’unanimità ci sarà ancora, cioè se la Bundesbank e altre banche centrali si convinceranno che la situazione pretende misure estreme (al momento non ne sono convinte, anzi). La Bce, dunque, ieri ha presentato un muro di unità: si vedrà quanto solido. Nel suo ottimismo — non c’è una «frattura Nord-Sud», ha assicurato — Draghi non nasconde però le incertezze che la politica monetaria ha di fronte. Ieri ha per esempio sottolineato che non tutti i QE sono uguali: soprattutto hanno effetti diversi a seconda delle loro dimensioni, dei bilanci pubblici di ogni Paese e delle caratteristiche dei mercati dei capitali delle diverse economie. Caratteristiche che influiscono — ha chiarito — sui canali di trasmissione degli stimoli monetari all’economia reale. Niente è facile, niente è scontato nel difficile mondo dell’eurozona. @danilotaino © RIPRODUZIONE RISERVATA Corriere della Sera Venerdì 7 Novembre 2014 11 Primo piano L’Europa Gli acquisti delle banche centrali In migliaia di miliardi Banca centrale europea Federal Reserve Banca del Giappone Il cambio tra euro e dollaro 1,23 La chiusura di ieri 1,50 4,5 4,0 1,40 3,5 3,0 1,30 2,5 2,0 1,20 1,5 apr lug 1,0 2009 2010 2011 2012 2013 2014 ott apr lug 2010 ott apr lug 2011 ott 2012 apr lug 2013 ott apr lug ott 2014 Corriere della Sera L’Eurogruppo avverte l’Italia «Le regole vanno rispettate» Moscovici: investimenti fuori dai vincoli del Patto? Troppo creativo La vicenda ● L’Eurogruppo ha discusso delle deboli prospettive per l’economia europea. Il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan ha detto che il confronto con Bruxelles sulla legge di Stabilità prosegue «in modo positivo» DAL NOSTRO INVIATO BRUXELLES L’Eurogruppo dei 18 m i n i s t r i f i n a n z i a r i f re n a l’aspettativa del premier Matteo Renzi di scorporare gli investimenti per la crescita dai vincoli di spesa pubblica previsti nel patto Ue di Stabilità. Ma a Bruxelles non sono emersi segnali incoraggianti anche sui finanziamenti pubblici per stimolare la ripresa e il rilancio dell’occupazione perché la Germania e altri Paesi del Nord appaiono ancora contrari a sborsare fondi aggiuntivi. «Non possiamo cambiare le regole durante la partita», ha risposto il presidente dell’Eurogruppo, il ministro delle Finanze olandese Jeroen Dijsselbloem, in relazione alla proposta di Renzi di maggiore flessibilità nei conti pubblici. Anche il neocommissario per gli Affa- Non possiamo far nuovo deficit, senza produrre crescita Non sono favorevole ad una politica economica comune nell’Unione Esami a fine mese Dijsselbloem: slitta a fine novembre l’esame europeo della legge di Stabilità criteri imposti dalle regole Ue. Il presidente dell’Eurogruppo è apparso prudente sugli investimenti per la crescita. Ha ridimensionato le aspettative sulla parte di capitali pubblici nel piano da 300 miliardi di nuovi fondi promesso («prima di Natale») dalla Commissione del lussemburghese Jean-Claude Juncker, che si è insediata l’1 novembre scorso. Mentre il commissario francese ha lanciato un allarme sull’urgenza di interventi comunitari perché vede un rischio di «situazione sociale drammatica, che non possiamo accettare», se si restasse nella attuale «bassa crescita» e «alta disoccupazione». L’andamento dell’economia è definito «non soddisfacente» in base alle ultime previsioni economiche della Commissione, che risultano preoccupanti 0,05 per cento il tasso principale della Banca centrale europea -0,4 per cento la stima della crescita del Pil italiano nel 2014 per grandi Paesi come Italia (per il debito) e Francia (per il deficit). Anche l’Ocse ha confermato il rischio di una eurozona in stagnazione perché «la debolezza di Germania, Francia e Italia ha annullato i miglioramenti dei Paesi periferici». La crescita italiana 2015 è stimata allo 0,2% (1% nel 2016). «Per aumentare gli investimenti ci servono più risorse», ha dichiarato il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, che si è detto «tranquillo» sulla legge di Stabilità e ha confermato l’importanza delle riforme «che il governo italiano sta facendo». La difficoltà di rimettere in moto in tempi brevi adeguati flussi di credito all’economia reale, per Padoan, consiglia di «diversificare gli strumenti di finanziamento degli investimenti». Anche perché i piani anticrisi comunitari non hanno raggiunto l’economia reale. «Le risorse spese per riparare il sistema finanziario non si sono tradotte in crescita», ha affermato Padoan esortando che «anche il sistema finanziario sia reso più orientato alla crescita». Ivo Caizzi © RIPRODUZIONE RISERVATA di Paolo Valentino Il presidente finlandese: «Aspettiamo dal 2007 che Roma faccia le riforme» ROMA «Abbiamo bisogno di più crescita ma anche di più austerità. Se guardiamo indietro al 2007, poco prima della crisi finanziaria, quando l’eurozona era in crescita sin dall’inizio del millennio, ma la maggior parte dei Paesi cresceva facendo debiti, era una situazione dopata, creata dalle speculazioni finanziarie, non dall’economia reale. Da allora, una volta entrati nel cono d’ombra della crisi, abbiamo sempre immaginato di tornare a quei livelli. Ma non era una situazione normale e quel ritmo di crescita non è raggiungibile in modo automatico: voglio dire che oggi non è semplicemente possibile dare stimoli all’economia, senza prima fare gli aggiustamenti strutturali necessari». Il presidente della Finlandia, Sauli Vainamo Niinistö, era ieri a Roma, per una visita di lavoro, durante la quale ha incontrato il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e quello del Senato, Pietro Grasso. Esponente dei popolari di Coalizione nazionale, dal 1996 al 2003 è stato anche ministro delle Finanze. Proprio pensando a quella esperienza, Niinistö dice di dover ammettere «un errore» fatto all’epoca: «Nel 2002 fui molto critico verso il governo tedesco di Gerhard Schröder, che aveva violato il patto di Stabilità. Lo fece. Ma servì per importanti riforme di struttura di cui la Germania ha beneficiato molto». E perché, signor Presidente, non viene oggi permesso all’Italia di fare altrettanto, a patto di varare le riforme necessarie? «Dal 2007 aspettiamo che l’Italia faccia le riforme». Ma è solo da pochi anni che abbiamo governi decisi a riformare il Paese. Non bisognerebbe dare più tempo per aggiustarsi con i criteri di Maastricht ai Paesi che riformano il mercato del lavoro, le pensioni e quant’altro? «Sono un po’ scettico, ma non solo con l’Italia. Lo sono anche con il mio Paese, la Finlandia. Anche noi siamo in rosso e nel mirino della Commissione europea. In sette anni non abbiamo messo in pratica le correzioni necessarie. E ho la sensazione che l’Italia abbia lo stesso problema, cioè quello di implementare le misure di riforma. Non possiamo far nuovo deficit, senza che le strutture siano forti abbastanza da produrre crescita. L’intervista ❞ ri economici, il socialista francese Pierre Moscovici, ha confermato all’Italia che «bisogna rispettare le regole, non possiamo esagerare con la creatività». Dijsselbloem e Moscovici hanno specificato che sarà attuata «la flessibilità già prevista» nell’attuale testo del Patto. L’Eurogruppo ha preso tempo, rinviando a fine mese, per le valutazioni delle leggi di bilancio nazionali, che non sono state rigettate nella prima valutazione della Commissione europea. E che potrebbero contenere parti «non in linea» con i ● Il commento Il consolidamento bisogna farlo ora, subito. Ripeto, non solo l’Italia, che io non vedo come caso a parte o speciale: è un problema di mentalità diffusa in molti Paesi dell’eurozona». Assistiamo oggi in Europa a un grande conflitto distributivo tra Nord e Sud, ricchi e poveri. Non pensa che ciò che manca oggi sia proprio un po’ più di solidarietà? «Io credo invece che abbiamo già mostrato molta solidarietà e responsabilità comune. Se non ci fosse stato il patto di Stabilità, forse l’euro non sarebbe neppure nato. A tal proposito voglio ricordare il ruolo Il presidente della Finlandia Sauli Vainamo Niinistö, 65 anni. Esponente del partito di Coalizione nazionale è anche presidente onorario del Partito popolare europeo positivo esercitato dalla Banca centrale europea. Draghi ha saputo calmare i mercati con grande bravura e accortezza. Dal punto di vista della responsabilità comune e dell’integrazione siamo oggi più avanti degli Stati Uniti. Se poi lei intende una vera e propria politica economica e finanziaria comune, io non sono favorevole a questo sviluppo». Eppure era considerato un corollario, sia pure da realizzare più avanti, della creazione dell’euro. «Fu lasciato aperto, non fu definito. Ma potrei anche parlare di altre cose lasciate aperte, come lo sviluppo di politica comune di difesa e sicurezza. Ho l’impressione che abbiamo dato per scontate molte cose, come se il successo dei primi anni dell’euro potesse giustificare tutto». Ma non è il mondo globalizzato a imporci la necessità di una maggiore integrazione economica e politica, per contare nei nuovi equilibri strategici? «Abbiamo tutta la cooperazione di cui abbiamo bisogno. Per me è più una questione di individui e società che di istituzioni». © RIPRODUZIONE RISERVATA La «bomba atomica» di Gutgeld che vale lo 0,1% del Pil di Mario Sensini «Una bomba atomica» per innescare la ripresa. Così Yoram Gutgeld, consigliere economico del premier, spiega al Financial Times la doppia operazione del governo, tra bonus e Tfr in busta paga, sui salari dei contribuenti con i redditi medio bassi. Un lavoratore che dichiara 20 mila euro lordi l’anno, spiega Gutgeld, «la mente economica di più alto profilo» dietro Matteo Renzi, come lo definisce il quotidiano britannico, vede il suo stipendio netto mensile salire da 1.200 a 1.350 euro, mentre il costo per il datore di lavoro scenderebbe da 2.200 a 1.650 euro. Un taglio che, secondo Gutgeld, non ha precedenti in Europa, e sul quale il governo scommette per favorire la ripresa. Grazie al bonus di 80 euro che è stato stabilizzato, e al Tfr maturando in busta paga i consumi delle famiglie, secondo le stime del governo, dovrebbero salire nel 2015 di 7-8 miliardi di euro. Da queste due misure, nel prossimo anno, deriverebbe un impulso aggiuntivo sul Pil di 0,1 punti. L’effetto potrebbe essere molto maggiore se il governo, come sollecita parte della maggioranza, rinunciasse alla tassazione ordinaria del Tfr in busta paga. L’assoggettamento all’aliquota marginale comporta un maggior gettito, stimato dalla relazione tecnica della legge di Stabilità, in oltre 2,2 miliardi di euro l‘anno. Il governo si dice aperto a possibili modifiche anche sull’aumento delle tasse sui fondi pensione, come chiede espressamente la commissione Finanze della Camera, ma a condizione che si rispettino i saldi della manovra, il che rende tutto molto più difficile. Le maggior imposte sulle rendite dei fondi pensione e la rivalutazione del Tfr valgono quasi 500 milioni di euro. La commissione Bilancio, intanto, ha chiesto di bandire gli sgravi Irap alle imprese che hanno licenziato. Sulla legge sono piovuti mille proposte di modifica, ma il termine scade solo oggi. La Bilancio dovrebbe concludere l’esame il 20 novembre, poi la legge di Stabilità sarà dal 24 nell’aula di Montecitorio. © RIPRODUZIONE RISERVATA 12 Venerdì 7 Novembre 2014 Corriere della Sera Corriere della Sera Venerdì 7 Novembre 2014 13 Primo piano Lo scandalo Lussemburgo e tasse, bufera su Juncker Il capo della Commissione europea sotto accusa per le agevolazioni fiscali a centinaia di aziende Tax ruling Giornalismo investigativo ● Il sistema fiscale del Lussemburgo fa perno sul cosiddetto «tax ruling», una norma legale che permette a un’azienda di chiedere in anticipo come sarà trattata dal Fisco del Granducato e ottenere alcune garanzie giuridiche. Autori dello scoop ottanta reporter di ventisei Paesi collegati fra loro ● Tale pratica influenza il modo in cui le multinazionali ripartiscono i loro utili imponibili tra le filiali situate nei vari Paesi, per trarre vantaggio dalle aliquote più convenienti in nome della cosiddetta «ottimizzazione fiscale» con risparmi considerevoli sulle tasse. ● Il premier lussemburghese Xavier Bettel ha dichiarato che il «tax ruling» applicato nel Paese «è conforme alle leggi internazionali» ed è «praticato da altri Stati Ue». Secondo il ministro delle Finanze Pierre Gramegna tale sistema «dà una certezza alle imprese su come saranno trattate fiscalmente» e questo è «compatibile con gli standard Ue e dell’Ocse». ● Sulla «lista grigia» del G20 dal 2009 per le sue leggi sul segreto bancario e le norme fiscali, il Lussemburgo ha poi adottato gli standard Ocse. Ma ancora nel 2013 il Paese era considerato il «più sicuro paradiso fiscale del mondo» dopo la Svizzera DAL NOSTRO INVIATO BRUXELLES Lo scandalo provocato dall’inchiesta giornalistica Luxleaks, che ha rivelato favoritismi fiscali concessi dal Lussemburgo a centinaia di società straniere per ridurre al massimo le tasse da pagare in altri Paesi, ha aperto un delicato caso politico in Europa. Al centro c’è il neo-presidente della Commissione europea, il lussemburghese Jean-Claude Juncker, che nei circa 20 anni da premier e ministro delle Finanze del Granducato, è stato il principale promotore del regime locale da paradiso fiscale con rigido segreto bancario. E che ora, da uomo-simbolo dell’Ue, dovrebbe guidare l’azione contro gli stessi privilegi fiscali concessi da capo del governo. Nell’Europarlamento il leader dei liberali, l’ex premier belga Guy Verhofstadt, ha chiesto che la Commissione europea si presenti «immediatamente» all’Assemblea Ue per spiegare se i favoritismi fiscali denunciati dal Consorzio internazionale di giornalisti investigativi di Washington «rispetta- Retroscena di Mario Gerevini Raccontano i vecchi frequentatori delle banche e delle fiduciarie lussemburghesi che una volta per strada c’erano le macchinette tritacarte. Tedeschi, francesi, belgi e molti italiani erano clienti abituali degli studi professionali e delle finanziarie del Granducato. Poi la tecnologia si è evoluta e con essa la finanza. Ma il Lussemburgo è sempre rimasto lì in mezzo: crocevia di grandi capitali, non sempre tracciabili né puliti, un paradiso fiscale in giacca e cravatta, ben più sofisticato ed efficiente delle «rozze» Cayman o di Panama o delle Isole Vergini Britanniche. E ben più aderente alle norme internazionali. Un sistema fiscale societario concorrenziale e una notoria riservatezza attirano «clienti» da tutto il mondo. Tant’è che il Paese di Jean-Claude Junker ha più holding che abitanti. Sono migliaia le società targate no la legge europea» e se «il sistema scelto dal Lussemburgo è legale o meno». Il presidente degli eurodeputati socialisti Gianni Pittella ha sollevato un problema di «credibilità di Juncker» perché «deve mostrare da che parte sta: dalla parte dei cittadini o degli evasori fiscali delle aziende?». Il ministro delle Finanze francese Michel Sapin ha tuonato che «non è più accettabile» alcun sistema di «ottimizzazione fiscale». Anche da Belgio, Germania e Olanda sono arrivate proteste contro il Granducato. Juncker, quando era presidente dell’Eurogruppo dei ministri finanziari, ha sostenuto le misure di austerità volute dalla cancelleria tedesca Angela Merkel, che hanno provocato aumenti delle tasse ai cittadini di Paesi membri in difficoltà. Al tempo stesso da premier concedeva «lettere di conforto» a un’infinità di società straniere per garantire pagamenti ridotti al Fisco (in alcuni casi, secondo Luxleaks, anche solo l’1%). Gli eurodeputati del M5S, parlando di «scandalo vergognoso», hanno sottolineato questa «ennesima contraddizione dell’Europa, che sceglie di farsi guidare da un personaggio che ha avuto come scopo politico quello di far guadagnare il suo Paese sulle spalle degli altri partner europei». Juncker è stato difeso dal leader del suo partito Ppe, Manfred Weber, che gli ha espresso «pieno sostegno» e ha escluso che le rivelazioni di Luxleaks possano riguardare personalmente «il presidente della Commissione», considerato motivato a «combattere l’evasione delle tasse e la frode fiscale». L’ex premier lussemburghese è invece rimasto in silenzio, cancellando la partecipazione a una conferenza. Il suo portavoce ha ricordato che la Commissione «sta già agendo» contro Irlanda, Olanda e Lussemburgo per aiuti di Stato I nomi L’inchiesta ha fatto emergere grossi nomi di multinazionali come Pepsi Cola o Ikea illegali relativi a favoritismi fiscali. Nel mirino ci sono le sedi nel Granducato di Fiat Finance e Amazon. Luxleaks ha fatto emergere altri grossi nomi di multinazionali come Pepsi Cola o Ikea. Ma le inchieste della Commissione Ue, ereditate dal neo commissario per la Concorrenza, la danese Margrethe Vestager, appaiono destinate a moltiplicarsi perché le stime parlano di decine di migliaia di società straniere domiciliate in Lussemburgo (tra cui moltissime italiane). Il premier lussemburghese Xavier Bettel si è difeso sostenendo che la normativa fiscale del Granducato è simile a quella di altri Paesi Ue con regimi privilegiati per le imprese ed è in regola con le leggi internazionali. Ma il caso politico resta aperto e dagli sviluppi imprevedibili nell’europarlamento e nel Consiglio dei governi Ue. I 28 ministri finanziari dell’Ecofin sono stati sollecitati da più parti ad occuparsi dello scandalo Luxleaks già nella loro riunione di oggi a Bruxelles. Ivo Caizzi Sotto accusa Jean-Claude Juncker, 59 anni, dal 1° novembre presidente della Commissione europea, si trova ad affrontare a pochi giorni dal suo insediamento una serie di rivelazioni che aprono un delicato caso politico (Afp) L’organizzazione «A fare il lavoro sono stati i reporter delle varie testate. Noi siamo il collante tra di loro» © RIPRODUZIONE RISERVATA Un paradiso fiscale in abito blu che attira clienti da tutto il mondo «Lux» che controllano interi gruppi industriali di altri Paesi o le loro attività in Europa, da cui poi incassano i dividendi con vantaggi fiscali enormi: Amazon, Apple, Starbucks solo per fare tre nomi al centro delle indagini per possibili trattamenti fiscali di favore e non conformi alle regole Ue. Per stare in Italia, la Luxottica, la multinazionale fondata da Leonardo Del Vecchio, è controllata dalla lussemburghese Delfin che cinque anni fa ha chiuso un contenzioso con il Fisco versando oltre 200 milioni. Qualcuno, poi, ricorderà che la famosa scalata alla Telecom di Roberto Colaninno ed Emilio Gnutti venne lanciata radunando la cordata intorno alla società Bell, sede nel Granducato. E quando vendettero Telecom alla Pirelli di Marco Tronchetti Provera fecero un’enorme plusvalenza lussemburghese. Anche in quel caso il Fisco italiano chiese il conto. Russi e cinesi oggi sono di casa negli uffici dei consulenti lussemburghesi. Il China Investment Corporation, fondo sovrano al servizio del Pcc, ha «impiantato» in totale riservatezza il suo hub societario eu- 1 20 la percentuale che pagavano al Fisco molte società straniere grazie alle «lettere di conforto» concesse dal Granducato L’inchiesta «Luxemburg Leaks» è il risultato del lavoro di 80 cronisti di 26 Paesi, che fanno parte dell’International Consortium of Investigative Journalists (Icij), una rete di reporter che collaborano su progetti di giornalismo investigativo. Per sei mesi hanno spulciato 28.000 pagine di documenti riservati che provano le agevolazioni sulle tasse garantite dal Lussemburgo a oltre trecento aziende. L’Icij, che conta uno staff di appena 10 persone, ha fornito i documenti ai giornalisti delle testate e tv (che includono Guardian, Le Monde, Süddeutsche Zeitung e L’Espresso) trasferendoli in forma elettronica e rendendoli facilmente consultabili; ha inoltre condiviso i contatti con esperti fiscali in grado di analizzarli. Nel 2012 una parte dei documenti era stata usata dal giornalista francese Edouard Perrin di France 2 e dalla Bbc, ma la maggior parte non era mai stata esaminata prima. «A fare il lavoro sono stati i reporter delle varie testate — spiega al telefono dal quartier generale a Washington il direttore di Icij, Gerard Ryle, ex giornalista investigativo del Sydney Morning Herald —. Noi siamo una specie di collante tra di loro». I cronisti hanno, a loro volta, condiviso e messo in gli anni di governo alla guida del Lussemburgo di Jean-Claude Juncker, durante i quali sono state introdotte agevolazioni fiscali Il Paese ● L’economia del Lussemburgo è largamente basata sul sistema bancario ● Il reddito pro capite è pari a 106.406 dollari, il primo in assoluto. Mentre per il potere d’acquisto sono superati solo dal Qatar ropeo nel Paese di Henri Albert Gabriel Felix Marie Guillaume, cioè il Granduca Enrico. I bilanci della holding Land Breeze controllata da Pechino sono impressionanti: 7,3 miliardi di dollari di patrimonio, con partecipazioni anche in Indonesia, finiti in Lussemburgo. La burocrazia è efficiente e non eccessiva, i servizi bancari sono tra i migliori al mondo, la normativa garantisce certezza nel tempo, il Fisco è gentile e le sue leggi — secondo gli esperti — sono flessibili quel tanto che basta per essere interpretate dai funzionari del Granducato. Questo è il punto: un’interpretazione forse troppo elastica e allo stesso tempo mirata, fuori dai binari comunitari, utilizzata come leva per attirare più «clienti» possibile e favorire le grandi multinazionali che portano soldi. [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA comune le informazioni raccolte, ed è per questo che tra i partner non ci sono testate in competizione: «Per evitare l’esigenza di fare lo scoop alle spese degli altri». L’inchiesta doveva uscire tre settimane fa ma la pubblicazione è stata rimandata perché non era completa. Icij è stato fondato nel 1997 e fa parte dell’organizzazione no-profit Center for Public Integrity. All’inizio lo staff lavorava direttamente alle storie, ma negli ultimi tre anni il modello scelto è stato quello di fornire gli strumenti a giornalisti esterni (160 in totale, in oltre 60 Paesi). Le storie — una o due l’anno — sono «globali»: spesso indagini su corruzione e crimini transnazionali «su cui i media da soli non sono in grado di lavorare». Negli ultimi due anni, Icij ha condotto altre due inchieste sui paradisi fiscali (e ce n’è un’altra in «lavorazione»). Si è occupato anche di inchieste su temi diversi, come il traffico illegale di tessuti umani usati nell’industria sanitaria e cosmetica. Viviana Mazza © RIPRODUZIONE RISERVATA Venerdì 7 Novembre 2014 Corriere della Sera 14 Esteri Lettera segreta di Obama a Khamenei «Accordo contro l’Isis e sul nucleare» Diplomazie di Massimo Gaggi Battuto in casa Barack gioca la carta estera Alleati non avvertiti a causa dell’opposizione di Israele e delle monarchie del Golfo Aperture B arack Obama voleva lasciare in eredità ai posteri un’America profondamente rinnovata nelle sue istituzioni politiche ed economiche, cambiando tasse, welfare e politiche per l’immigrazione. E’ riuscito a farsi approvare solo una mezza riforma sanitaria che i repubblicani, appena conquistata la maggioranza nei due rami del Congresso, hanno detto di voler cancellare. Anche se nel vertice di oggi cercherà di ricucire un minimo di dialogo coi suoi avversari politici, è chiaro che il presidente non può darsi grandi traguardi per i suoi due ultimi anni alla Casa Bianca, almeno all’interno. Come previsto dagli analisti, non gli rimane, quindi, che puntare sulla scena internazionale doveva, dall’Isis all’Ucraina, alla diffusione di Ebola in Africa, non mancano certo i problemi che richiedono un intervento degli Stati Uniti. Riuscirà Obama ad esercitare la sua leadership in modo più efficace? Il test iraniano, con l’ormai prossima scadenza del negoziato con Teheran sul nucleare (24 novembre) arriva al momento giusto e il presidente sembra molto determinato a cogliere questa opportunità, come dimostra la lettera da lui inviata alla guida suprema dell’Iran, l’ayatollah Ali Khamenei, ben prima delle elezioni Usa. Gli astri sembrano allineati come non sono mai stati in passato: c’è un presidente, Rouhani, sicuramente favorevole a un accordo che presenta ai suoi stessi concittadini come inevitabile. Le sanzioni, applicate con fermezza dal Tesoro Usa, stanno funzionando e la forte caduta del prezzo del greggio mette in ginocchio l’economia iraniana e rende insostenibile il debito pubblico del Paese. Ma, soprattutto, Usa e Iran hanno ormai un nemico comune da combattere: l’Isis. Con tutto questo, Obama, ormai in partenza per un lungo viaggio in Asia e per il G20 australiano, ha margini ristrettissimi: trattare con una teocrazia rivoluzionaria è sempre compito proibitivo, Israele e i Paesi arabi sunniti sono ostili a questo dialogo e, soprattutto, i repubblicani sono pronti ad accusare il presidente di aver fatto concessioni eccessive. © RIPRODUZIONE RISERVATA ● Dopo 34 anni di gelo, le relazioni UsaIran hanno visto una svolta un anno fa: anche se il presidente Rouhani aveva respinto l’invito di Obama per un incontro durante il vertice Onu a New York, i due leader si erano parlati al telefono ● Sempre nel 2013 i negoziati sul nucleare tra Iran e comunità internazionale, Usa in testa, hanno visto per la prima volta un progresso. Alcune sanzioni americane contro Teheran sono state parzialmente alleviate WASHINGTON Gli alleati regionali e i repubblicani non saranno contenti dell’ultima mossa di Obama. Perché conferma i loro sospetti di un possibile patto con il Diavolo. Il presidente americano ha scritto una nuova lettera, segreta, al leader iraniano Ali Khamenei. Un messaggio, rivelato dal Wall Street Journal, con il quale la Casa Bianca rilancia la collaborazione contro l’Isis. Un fronte comune con l’Iran subordinato però ad un’intesa sul programma nucleare. Chiariamo. L’idea del baratto non è per nulla nuova. L’hanno proposta gli Usa, l’hanno in qualche modo sostenuta i mullah trovandosi, causa Isis, sulla stessa barricata. E il progetto non è stato mai sepolto, ma solo messo sotto il tappeto in attesa del momento propizio. A ottobre, mentre in Iraq e in Siria infuriavano i combattimenti, Obama ha deciso di rivolgersi direttamente a Khamenei con una missiva per rilanciare il dialogo in parallelo ai negoziati sul piano atomico di Teheran. Una mossa per andare oltre il presidente Rouhani. Alla Casa Bianca sanno bene che alla fine l’ultima parola spetta alla Guida suprema, l’unica che può imporre un’intesa e tenere a bada quelle forze apertamente ostili nei confronti dell’America. Il problema è che Obama ha già scritto in passato a Khamenei, però i risultati non sono stati confortanti. E anche di recente il leader iraniano ha trovato modo di attaccare a fondo do dell’ombrello aereo statunitense. E dunque, sul terreno, si è prodotta un’alleanza di fatto. L’apertura della Casa Bianca, che è stata preceduta da contatti nell’arco di questi ultimi due anni anche attraverso intermediari, deve però superare non pochi ostacoli. Primo. La linea del «no» presente in parte della nomenklatura iraniana. Secondo. L’opposizione delle monarchie del Golfo e di Israele, contrari a qualsiasi concessione agli ayatollah. Non è un caso che gli Stati Uniti non abbiano avvertito gli alleati sull’iniziativa del presidente. Precedenti In passato il presidente Usa ha già scritto al Leader Supremo, con risultati sconfortanti gli Usa rilanciando teorie cospirative ben note. A suo giudizio Al Qaeda e poi l’Isis non sono altro che manovre statunitensi per indebolire il mondo musulmano. Inoltre quando sono iniziati i raid contro i se- guaci del Califfo, Teheran ha alzato il volume della propaganda criticando l’intervento. Anche se poi i suoi «consiglieri» militari, guidati dall’onnipresente generale Qasem Soleimani, hanno agito in Iraq goden- Leader Supremo Ali Khamenei, 75 anni. È la Guida Suprema dell’Iran dal 1989 (Ansa) Terzo. Evitare che il dialogo con l’Iran comprometta la schieramento anti Isis nel quale devono per forza esserci anche quei Paesi sunniti, come l’Arabia Saudita, profondamente ostili verso Teheran. Quarto. Il muro del Congresso, oggi dominato dai repubblicani e pronto a frenare l’eventuale riavvicinamento. Non ci sarebbe nulla di peggiore per Obama che finire vittima della troppa fiducia in un possibile partner apparso fino ad oggi titubante. Ora la risposta tocca a Khamenei. G. O. © RIPRODUZIONE RISERVATA Dopo il voto Le destre Così il partito repubblicano ha riassorbito al suo interno 235 gli estremisti del Tea Party deputati repubblicani su 435 alla Camera dei Rappresentanti ● Mitch McConnell, 72 anni, leader repubblicano al Senato ● Matt Bevin, 47 anni, è il leader dei Tea Party nel Kentucky ● Chris McDaniel, 42 anni, ha perso le primarie in Mississippi DAL NOSTRO INVIATO I repubblicani le elezioni (soprattutto il controllo del Senato) non le hanno vinte il 4 novembre, ma a maggio, quando è fallito il tentativo dei Tea Party di battere alle primarie molti politici della vecchia guardia moderata, sostituendoli coi loro candidati radicali. Ammaestrato dall’esperienza del 2010 — quando i conservatori persero il seggio senatoriale del Delaware per il rifiuto degli elettori di votare Christine O’Donnell, pasionaria dei Tea Party tanto ruspante quanto impreparata che aveva soffiato la candidatura all’ex governatore Michael Castle — questa volta l’establishment del partito si è mosso per tempo, sbarrando la strada agli «integralisti». A differenza dell’Europa, l’America per ora sembra aver imbrigliato i movimenti più estremi e i gruppi xenofobi, ma questo dipende anche dalla peculiarità di un sistema bipartitico nel quale le primarie sono sacre e il finanziamento della politica segue percorsi tortuoNEW YORK si. L’allarme, a destra, scattò un anno fa quando i Tea Party presero di mira addirittura Mitch McConnell, il leader del nuovo Senato repubblicano che stamattina avvierà il negoziato con Obama nel primo confronto bipartisan post elettorale. In Kentucky i Tea Party lo etichettarono come il loro «nemico numero uno» per la sua disponibilità a negoziare e gli opposero Matt Bevin, un uomo d’affari. Appoggiato finanziariamente da miliardari radicali come i fratelli Koch, Bevin diventò subito popolare presentando McConnell come un politicante debole e inconcludente, ormai trasferito in pianta stabile a Washington. Una raffica di sondaggi negativi per McConnell e altri candidati finiti sotto attacco, Primarie Questo dipende anche dalla peculiarità di un sistema nel quale le primarie sono sacre fece capire al Partito repubblicano che rischiava grosso. Il senatore tornò nel suo Stato e iniziò una campagna capillare mobilitando tutti i possibili centri di potere. Contemporaneamente il partito oppose alla campagna mediatica sostenuta in Kentucky e in altri Stati dai finanziatori dei Tea Party una controcampagna televisiva ancor più massiccia costruita con furbizia e spregiudicatezza da Karl Rove, lo stratega delle vittorie elettorali di George Bush, e da altri esponenti dell’apparato repubblicano. Il tutto finanziato coi soldi dei SuperPAC, i comitati d’azione politica alimentati in modo assai poco trasparente da ricchi supporter dei due partiti: organismi che, in teoria, dovrebbero condurre solo battaglia politiche di principio, senza entrare direttamente nelle contese elettorali. In realtà i candidati dei Tea Party sono stati demoliti proprio ricorrendo agli «spot negativi» finanziati anche da questi SuperPAC. Il 22 maggio, quando si è votato in Kentucky per le primarie, Bevin è stato 52 senatori repubblicani su 100. Potrebbero salire a 54 36 I posti di governatore in palio martedì. I repubblicani vincono o guidano in 26 spazzato via da McConnell, che ha vinto con ampio margine (60 a 36). La stessa situazione si è ripetuta in altri Stati: respinti gli attacchi a Lindsay Graham in South Carolina, a Lamar Alexander in Tennessee e a Pat Roberts in Kansas. David Perdue in Georgia ha resistito a tutti gli assalti dei radicali e l’altro ieri è riuscito a imporsi sulla democratica Michelle Nunn che, pure, era la favorita. Particolarmente importanti le vittorie dell’establishment sull’ala estrema in West Virginia e North Carolina. Se non avessero schierato due moderati come Shelley Capito e Thom Tillis, i repubblicani non sarebbero riusciti a conquistare gli indipendenti e a strappare questi due seggi controllati fino a ieri dai democratici. L’unico agguato davvero riuscito ai radicali è stato quello contro Eric Cantor, ex numero 2 dei repubblicani alla Camera. L’ultima battaglia i moderati l’hanno vinta in Mississippi, dove è stato sconfitto Chris McDaniel. La questione non erano tanto i voti (i democratici qui non avrebbero mai vinto) quanto l’esclusione di un personaggio «radioattivo» come McDaniel che, con le sue sortite razziste e sessiste, avrebbe esposto tutto il fronte conservatore agli attacchi democratici. M. Ga. © RIPRODUZIONE RISERVATA Corriere della Sera Venerdì 7 Novembre 2014 ESTERI 15 In un raid Eliminato in Siria l’ex agente francese passato dalla parte dei terroristi Il blitz Ecco il volto del soldato Usa che uccise Osama bin Laden Rob O’Neill adesso ha paura: «Ho una borsa sempre pronta» WASHINGTON Quella notte a salire l’ultima rampa di scale nella palazzina di Abbottabad, Pakistan, erano in cinque. Cinque membri del Team Six dei Navy Seal. Il primo ha aperto il fuoco su Bin Laden e forse ha mancato il bersaglio. Allora è toccato al secondo centrare il fondatore di Al Qaeda. Quindi lo hanno finito. Solo allora hanno lanciato il messaggio radio criptata: «Per Dio e per il Paese, Geronimo, Geronimo, Geromino, Geronimo. E.K.I.A». Nemico ucciso in azione. Da quel momento, durato appena 15 secondi, è iniziata la saga, con molte versioni sull’identità del soldato che ha tirato il colpo. Guerrieri che si sono coperti di gloria e ora ne cercano altra facendo arrabbiare i loro compagni, custodi del segreto e fedeli alle regole del silenzio. A rompere di nuovo il codice, Rob O’Neill, con un’intervista al Washington Post e tra po- La storia chi giorni sugli schermi di Fox News. «Osama è apparso sull’ingresso della camera da letto al terzo piano. Il mio compagno ha aperto il fuoco ma ha sbagliato. L’ho superato ed ho visto il bersaglio davanti a me. Eravamo al buio ma avevo i visori. In una frazione di secondo ho sparato due volte, colpendolo alla testa. È morto all’istante». O’Neill non è un soldato qualsiasi. Dodici missioni in Afghanistan e Iraq, centinaia di missioni di combattimento, 52 tra medaglie e onorificenze, tre film ispirati alle sue azioni. Zero Dark Thirty, Captain Phillips e Lone Survivor. Ha combat- I dubbi La rivelazione al «Washington Post». Ma c’è chi mette in dubbio la sua versione tuto terroristi, pirati somali e talebani insieme agli uomini che sono gli speciali degli speciali, quelli del DevGru: con quel ruolino ci può stare che sia stato lui lo sparatore. Anche se altri non ne sono convinti. Un dubbio che ha coinvolto il suo collega, Matt Bissonette, autore di un libro «No easy day» e in uscita con un secondo, che per primo ha sostenuto di aver partecipato all’operazione. Un particolare sul quale è intervenuto Rob: «Vero, c’era anche lui ed ha sparato insieme a un terzo soldato». Torniamo a O’Neill. Trentotto anni, nato a Butte, nello splendido Montana, è entrato nei Commandos a 19 anni e c’è rimasto per altri 16 . Mi sono arruolato, ha spiegato lui, dopo una love story fallita. No, lo ha fatto dopo che siamo andati a caccia con un Navy Seal, lo ha corretto il padre. Dettagli, conta il seguito sui tanti fronti di guerra. Fino all’incursione del Cecchino Trentotto anni e per sedici anni con la divisa dei Corpi speciali delle Forze armate americane: è il ritratto di Rob O’Neill (nella foto tratta da Facebook), il militare che in un’intervista ha rivelato di aver ucciso Bin Laden. Oggi O’Neill fa il conferenziere di successo ● Dieci anni per catturarlo. Nella notte del primo maggio 2011 un commando di Navy Seals, corpo dell’élite della Marina Usa, irrompe nel covo pachistano dove si nasconde il capo di Al Qaeda Red Squadron a Abbottabad. I soldati con il distintivo che raffigura la testa di indiano e due tomahawk. Sono loro a consumare la vendetta che l’America chiedeva. Chiuso quel capitolo, O’Neill ne ha aperto un altro. Congedatosi, si è trasformato in conferenziere di successo, insegnando coraggio, motivazione, capacità di controllo con lo slogan «non mi arrendo mai». Un nuovo lavoro con l’attenzione di guardarsi sempre alle spalle. In un’intervista, anonima, rilasciata a Esquire, ha ammesso: «Ho detto a mia moglie e ai miei figli di tenere una borsa sempre pronta, nel caso dovessimo scappare all’improvviso». Più spavaldo il padre. A chi gli chiede se non teme i jihadisti ha replicato: «Dipingerò un grande bersaglio sulla porta della mia casa e dirò: venite pure». I problemi, però, potrebbe venire dalla sua ex «famiglia». I Seal. Bissonette è finito sotto inchiesta per aver rivelato informazioni top secret e quelli del suo reparto hanno tagliato qualsiasi contatto. Altri fremono dalla rabbia. I comandanti hanno scritto una doppia lettera ricordando quali siano le regole da osservare. A O’Neill non basterà l’onore, gli servirà un buon avvocato. Guido Olimpio ● Il blitz dura pochi secondi. Bin Laden è ucciso subito. Il presidente Obama che aveva seguito l’operazione annuncia in diretta tv la morte dell’uomo più ricercato del pianeta ● Il nascondiglio dello «sceicco del terrore» ad Abbottabad, nel Nord del Pakistan, era vicino a un’accademia militare assoluta non c’è, solo buone indicazioni. Da confermare. Un drone americano sarebbe riuscito ad uccidere David Drugeon, un temuto artificiere del cosidetto gruppo Khorasan, nucleo qaedista legato ai ribelli siriani di Al Nusra. Questo movimento è stato preso di mira insieme agli islamisti di Arhar al Sham. Francese, forse ex collaboratore dei servizi di Parigi, Drugeon ha combattuto in Afghanistan, quindi è passato nelle file della ribellione siriana. Secondo alcune informazioni aveva messo a punto ordigni che potevano sfuggire ai controlli negli aeroporti. Gli Usa hanno tentato di ucciderlo con una salva di missili cruise, ma Drugeon e il suo capo, il kuwaitiano Mohsen al Fadli, erano riusciti a sfuggire all’attacco. Ora c’è il rischio che anche al Nusra, che pure è avversaria dell’Isis, possa assumere una linea più oltranzista. Una della tante complicazioni di un conflitto dove nulla è schematico. © RIPRODUZIONE RISERVATA Russia Morto l’attore oppositore di Putin Ferite sospette su tutto il corpo © RIPRODUZIONE RISERVATA Kosovo, le mazzette della missione Ue Quella civile e quella militare a guida italiana. Mogherini apre un’inchiesta L’ultima volta che l’Europa s’è accorta del Kosovo fu nel bel mezzo della partita Serbia-Albania. Volarono droni e cazzotti. Ma quella era robetta: da qualche mese la rissa è sull’Ue e sulla più grande e costosa delle missioni europee di pace, Eulex. Quasi un miliardo di euro, staff da 3 mila funzionari: doveva rimanere solo due anni ed è lì da sette; doveva costruire il Kosovo indipendente e s’è impantanata. C’è del marcio a Pristina. I dossier volano come droni. E la corruzione ormai è diventata «una priorità», nelle parole di Federica Mogherini: alla sua prima conferenza stampa, madame Pesc ha annunciato la nomina d’un «esperto legale indipendente» su Eulex. Un superpoliziotto? «Non ci sostituiremo alle inchieste giudiziarie», spiega la «ministra». Ma serve mettere le mani nel pantano del Kosovo, chiosa chi le è vicino: «Se non è già tardi». Lo è. Ed è un affaire nel quale l’Italia rischia di rimetterci la faccia. Sono due italiani a gui- WASHINGTON (g.o.) La certezza L’inchiesta La procuratrice inglese Maria Bamieh che ha indagato sui giudici Florit e Salustro ed è stata rimossa ad agosto per «fuga di notizie» dare le più importanti missioni internazionali, i civili di Eulex e i militari di Kfor. Ma tra funzionari cechi e canadesi, nella bufera è soprattutto un italiano, il giudice Francesco Florit: accusato di bustarelle da 300 mila euro e d’aver chiuso un occhio su un chiacchierato ex ministro e sull’attentato a un ristorante. «Una montatura», s’è dovuto difendere Florit alla tv kosovara. Forse una vendetta politica, sussurrano: Florit era candidato al tribunale sui crimini di guerra dell’Uck, il partito al potere. Contro il giudice ci sono intercettazioni finite sui giornali e strani contatti da spiega- re. E c’è una battagliera procuratrice inglese, Maria Bamieh, che ha indagato su Florit e su un altro magistrato italiano, Maurizio Salustro, fino a essere rimossa in agosto per violazione del segreto istruttorio. «Ma quale fuga di notizie — dice la Bamieh — sono finita sulla lista nera appena ho sollevato il coperchio della corruzione Eulex. Ho imparato a guardarmi dai miei capi che vanno a cena coi politici locali e poi fanno uscire le cose. Non mi fido d’inchieste interne: fa bene la Mogherini a nominare un esterno». All’Europarlamento fioccano interrogazioni, si citano minacce a giornalisti locali che hanno pubblicato i dossier Eulex: perché, domanda il Guardian, c’è voluto un Nella bufera Nella bufera c’è il giudice italiano Florit: accusato di bustarelle da 300 mila euro anno per sapere che si stava indagando? Tutti a premere su madame Pesc. La sua operazione di pulizia non è aiutata dallo scandalo dei visti facili che mesi fa ha travolto proprio la nostra ambasciata portando in carcere Uke Rugova, figlio del Mandela kosovaro: tre jihadisti, con quei passaporti sono entrati in Italia, destinazione Iraq. Mogherini regnante, la Farnesina in quel caso è intervenuta dura e a pagare è stato un nome «storico»: Michael Giffoni, primo ambasciatore italiano a Pristina, radiato dal corpo diplomatico. Eulex corrotta = Kosovo infetto: nell’equazione, qualche feluca Ue non del tutto disinteressata spinge sulla variabile Italia. Come se gli altri Paesi avessero prodotto solo virtuose gestioni: «Con tutti gli aiuti internazionali in 15 anni — dice un diplomatico — ogni kosovaro oggi avrebbe il reddito doppio d’un tedesco». Francesco Battistini © RIPRODUZIONE RISERVATA Eulex ● La missione Eulex ha il compito di aiutare il Kosovo a costituire uno Stato di diritto ● Eulex è stata voluta dall’Unione Europea e approvata nel febbraio 2008 Mistero sulla morte di Aleksej Devocenko (foto), attore russo noto per la sua posizione critica nei confronti di Vladimir Putin. La polizia sostiene di aver trovato il corpo senza vita dell’attore nel suo appartamento alla periferia nord di Mosca, ma secondo un’altra versione citata da un giornale il cadavere sarebbe stato scoperto la sera di mercoledì da un amico, fuori dalla casa. Gli investigatori sostengono di non aver riscontrato «nessun segno di violenza» e che a uccidere l’attore anti Putin sia stato un attacco cardiaco. A far sorgere qualche dubbio è il fatto che il cadavere è stato trovato in un lago di sangue e c’è chi sostiene che Devocenko sia morto a causa delle ferite che aveva alla testa, al corpo e alle ginocchia. Stando agli investigatori, il 49enne si sarebbe tagliato frantumando una vetrina in casa perché ubriaco: nell’appartamento c’erano molte bottiglie di alcolici rotte mentre le telecamere di sicurezza in strada avrebbero ripreso l’attore mentre usciva due volte per comprare alcolici. Venerdì 7 Novembre 2014 Corriere della Sera 16 Cronache Si allaga anche l’aeroporto di Roma Città nel caos per il traffico, metro ferma. Oggi allerta dal Friuli alla Sicilia. Il richiamo del Colle ai sindaci Il primo impatto è stato di mattina presto su Fiumicino. Pioggia, poi vento forte e grandine. Sulla cittadina e sull’aeroporto. Alberi e cartelloni pubblicitari spazzati via in pochi minuti, terminal allagati, voli rallentati. Viaggiatori colti di sorpresa hanno ripreso tutto con i telefonini. Cascate d’acqua dentro il «Leonardo da Vinci», danni al duty free e ai negozi, come quello di Bulgari. Ma era solo l’anticipo. La perturbazione si è poi spostata su Roma. E, a fasi alterne, ci è rimasta tutto il giorno. Dalla mattinata — con decine di strade chiuse per allagamenti, quattro stazioni della metropolitana inagibili, danni alla metro C in parte ancora da inaugurare, macchie d’umidità in aula Giulio Cesare in Campidoglio e nella sala stampa ROMA Gli allarmi ● Criticità rossa per oggi sul bacino veneto del Livenza, buona parte del Friuli Venezia Giulia, Umbria, bacino toscano dell’Albegna, Lazio del sud, Molise, Puglia, Calabria, Basilicata e gran parte della Sicilia Sott’acqua Il negozio di «Bulgari» all’aeroporto di Fiumicino sommerso dall’acqua (Jpeg) «Oriana Fallaci» — al primo pomeriggio (disagi soprattutto fuori città, allagato l’osservatorio astronomico papale nella residenza di Castel Gandolfo, chiusa la stazione di Ciampino), e poi di nuovo in serata. Migliaia di chiamate di soccorso, oltre 250 interventi della Protezione civile, altrettanti dei pompieri protagonisti di molti salvataggi nei sottopassi allagati, come quello di un disabile prigioniero della sua auto sul- l’Appia. Una ragazza ha partorito una bimba, Giuliana, vicino Tivoli su un’ambulanza bloccata dall’acqua e all’Infernetto un dipendente del servizio giardini del Comune ha avuto un infarto. È in rianimazione. Una giornata da allarme rosso — anzi viola, come a un certo punto è incautamente salito —, prevista dalla Prefettura che aveva ordinato la chiusura delle scuole. Il prefetto Giuseppe Pecoraro rivendica la sua decisione: «Era indispensabile». Soddisfatto anche il sindaco Ignazio Marino, che ha seguito l’emergenza da Milano per la riunione dell’Anci. Ma la sua assenza ha innescato polemiche da parte del centrodestra. E come sempre l’ondata di maltempo sulla Capitale ha scatenato la fantasia dei romani, pronti a twittare battute: «Scogli Albani», «Come può un tornello arginare il mare», «Rafting sulla Tiburtina», e via così. Ma se a Roma è cessato, nel resto d’Italia l’allarme è confermato anche per oggi. Dal Nord Est alla Sicilia. Solo poco oltre confine, a Bombinasco, nel Canton Ticino, una donna di 31 anni e la figlia di 3 sono state uccise da una frana che ha travolto la loro casa. «Non va trascurato che il ripetersi di eventi catastrofici, con pesanti e talvolta drammatiche conseguenze per le popolazioni colpite, per le infrastrutture e le ricchezze naturali, richiama tutti, e in prima persona gli amministratori locali, a una comune e solerte responsabilità», avverte il capo dello Stato Giorgio Napolitano in un messaggio ai sindaci. Quello di Palermo, Leoluca Orlando, ha deciso per oggi la chiusura delle scuole. Lo stesso hanno fatto i colleghi di Catania, Frosinone, Gallipoli, Messina (colpita dalle mareggiate), Gela e molte altre città. A Carrara, stravolta dall’alluvione dei giorni scorsi (450 sfollati e 5 mila case allagate), è caccia a chi non ha vigilato sull’argine del torrente Carrione. È crollato ma si sapeva che fosse poco resistente. Il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi ha annunciato una commissione d’inchiesta. Il muro «non era imbrigliato come avrebbe dovuto e non è stato costruito secondo il progetto conforme». La procura indaga per disastro colposo e su un altro episodio simile del 2012. Nel centro abitato la situazione sta tornando alla normalità, grazie anche ai tifosi dello Spezia, da sempre rivali dei carraresi, arrivati in aiuto per spalare il fango. Al Nord preoccupa il livello dell’Adige — a Trento e Verona ronde di volontari e pompieri In Toscana Solidarietà tra ultrà a Carrara per spalare il fango: 5 mila famiglie colpite, 450 gli sfollati —, mentre è sotto controllo quello del Po. In Friuli l’osservato speciale è il Tagliamento. In Alto Adige sono caduti 230 millimetri di pioggia nelle ultime ore. Frane e smottamenti quasi non si contano, anche intorno a Merano. Al confine con l’Austria nevica forte. Il presidente dei geologi Gian Vito Graziano non ha dubbi: «Il Paese sta male: se abbiamo paura di un temporale vuol dire che il territorio non è più in grado di assorbire le precipitazioni. Il sistema sta collassando». Rinaldo Frignani © RIPRODUZIONE RISERVATA Brindisi Getta la figlia dalla finestra per portarla via dal centro minori È stata individuata in Germania, con il compagno, la donna di 23 anni che, il 20 ottobre a Ostuni, aveva sottratto in modo rocambolesco la figlia di 2 anni da un centro per minori. La mamma aveva gettato la bimba da una finestra tra le braccia dell’uomo che era sul cofano di un’auto (un volo di 6 metri che lei ha replicato). La bimba verrà rimpatriata. © RIPRODUZIONE RISERVATA Pubblica sicurezza Il bacio sul casco è «provocatorio» Le nuove regole per i cortei C’è anche il «bacio» tra gli atti provocatori nella bozza presentata ai sindacati sulle regole di ingaggio nei cortei predisposte dal Dipartimento di Pubblica sicurezza. Il riferimento ricorda l’episodio in cui una manifestante No Tav baciò un agente in divisa (foto sopra). Tra gli altri atti provocatori figurano anche © RIPRODUZIONE RISERVATA «i fischi, le sfide verbali e gesti scurrili». Corriere della Sera Venerdì 7 Novembre 2014 CRONACHE In sosta Il flash mob organizzato a fine ottobre dal Nuovo centrodestra per chiedere la rimozione dell’auto di Marino (la Panda rossa nella foto) dal parcheggio gratuito del Senato, fino ad allora occupato dal sindaco per motivi di sicurezza (Omniroma) Prosecco Zonin Insieme a chi ami. Le 8 multe non pagate da Marino per l’ingresso nel centro storico Nuovo caso sulla Panda del sindaco. Sanzioni bloccate da ricorsi fantasma ROMA Ignazio Marino è un sindaco «ciclista», che ama girare con la sua adorata bici. Anche perché, vivendo in centro, se lo può permettere: da casa sua dietro al Pantheon all’ufficio di palazzo Senatorio sono pochi metri, tutti pianeggianti. Marino, però, possiede anche una macchina, una Panda rossa, che finora gli ha creato parecchi grattacapi. Prima la storia del parcheggio davanti a palazzo Madama, nei posti riservati ai senatori, ottenuto facendo leva su alcuni atti vandalici e su alcune minacce che lui e i suoi familiari avrebbero subito. A distanza di un anno e mezzo dalla sua elezione a sindaco, però, l’auto era ancora lì ed è stata spostata solo dopo la raccolta di firme di trenta senatori di tutti i partiti (escluso il Pd). Ora salta fuori il «giallo» delle multe non pagate, per essere entrato nella Ztl (la zona a traffico limitato che «chiude» il centro) con un pass scaduto. Vicenda che è oggetto di un’interrogazione parlamentare firmata da Andrea Augello, sena- Medico Ignazio Marino, 59 anni, sindaco di Roma dal giugno 2013 (Omniroma) lativo numero di atto e sigla di accertamento. Ma, su queste, è inserito il codice che si usa se un cittadino fa ricorso al prefetto o al Giudice di pace. Ma qui scatta il primo «giallo». Un sindaco, secondo il Tuel (Testo unico enti locali), non può avere una «lite pendente» col Comune che guida, pena la sua decadenza. Cosa è successo? Augello, nell’interrogazione, ipotizza: «Evidentemente le contravvenzioni sono state bloccate d’uffi- 640 Euro L’importo delle multe per essere entrato in una zona a traffico limitato Arte violata I writers cio dall’amministrazione comunale, sanando i due mesi di mancato rinnovo del permesso come se si trattasse di un errore del Comune e non di una ritardata richiesta del titolo del beneficiario». Ad un qualsiasi romano, in un caso del genere, non restano che due strade: pagare o fare ricorso. Marino, che con la sua giunta ha quintuplicato il prezzo dei pass per il centro (costavano 550 euro, sono schizzati a oltre 2 mila), non fa né una cosa né l’altra. Ma si fa fare una lettera da un dirigente del Dipartimento, secondo la quale la macchina del sindaco era — dal 25 giugno 2014 — in una sorta di «lista bianca», che scatterebbe «in automatico, per qualsiasi cittadino», subito dopo il mancato rinnovo. Le multe, secondo il Campidoglio, non sarebbero «mai state notificate» e la dicitura del ricorso «è solo l’attivazione del meccanismo di autotutela da parte dell’amministrazione». Ricostruzione complessa, che «sbatte» con la realtà: nella «lista bianca» si entra solo alla Il nodo delle «liti» Per la legge sugli enti locali un sindaco non può avere liti pendenti con il suo Comune Il permesso scaduto Se Marino saldasse le multe certificherebbe che la sua auto sostava con permesso scaduto tore Ncd. Risulta, infatti, che il sindaco, con la sua Panda, abbia preso otto multe ai varchi elettronici della Ztl perché, per due mesi, il suo permesso non era valido. Il periodo temporale va dal 23 giugno al 21 agosto 2014, quello che passa tra la scadenza del vecchio contrassegno e l’inizio di validità del nuovo. Infrazioni, codice alla mano, da 80 euro ciascuna, per un totale di 640 euro complessivi, più notifiche e interessi. Le contravvenzioni, dai tabulati del Dipartimento «Risorse economiche» dove sono registrate tutte le infrazioni commesse da Ignazio Roberto Maria Marino, nato a Genova il 10 marzo ‘55, risultano non pagate. La «legenda» è chiara: due multe (3 maggio ‘13 e il 24 gennaio ‘14) sono pagate, otto — del 26 e 28 giugno, il 3, 4, 11, 21 e due il 25 luglio — no. Queste otto sono accompagnate da re- richiesta del nuovo pass, a quel punto la targa viene «riconosciuta» dal varco elettronico e nei tabulati la multa non figura proprio. Se Marino è in «lista» dal 25 giugno, le sanzioni al varco non dovrebbero esserci. Ancora: se ci fosse l’autotutela, le multe sarebbero cancellate. A meno che non siano stati i vigili urbani a toglierle. Terzo: se le multe non sono mai state notificate, come può scattare la tutela? Domande alle quali se ne aggiunge un’altra. Risulta che, prima di diventare sindaco, Marino abbia fatto una trentina di ricorsi per altre contravvenzioni. E, quando è diventato sindaco, ha firmato la dichiarazioni di «non avere liti pendenti» con il Comune. Quei ricorsi erano tutti risolti? Ernesto Menicucci Lo sfregio dei vandali con la vernice al portale del Duomo di Milano Parole incomprensibili, vernice bianco/argento. Sul portale centrale del Duomo. E poi altri segni con la vernice spray (cinque in tutto): li hanno scoperti ieri mattina i responsabili della sicurezza della cattedrale di Milano. Gli imbrattamenti sono stati ripuliti in poche ore. Ci vorrà invece più tempo per esaminare decine di ore di filmati ripresi dalle telecamere della piazza. È in quelle immagini che l’Unità tutela decoro urbano della Polizia locale spera di individuare le figure (una o più) che si sono avvicinate con le bombolette spray al monumento simbolo della città. L’ipotesi è che non si tratti di un writer esperto e che probabilmente il responsabile non sia italiano. La vigilanza del Duomo sarà rafforzata. © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA facebook.com/proseccozonin twitter.com/proseccozonin 17 18 Venerdì 7 Novembre 2014 Corriere della Sera Corriere della Sera Venerdì 7 Novembre 2014 L’intervista di Andrea Pasqualetto CRONACHE 19 Unabomber, caso chiuso «Così un poliziotto mi trasformò in mostro» Zornitta dopo la condanna definitiva dell’agente Unabomber era lui, l’ineffabile ingegnere Elvo Zornitta. Classe 1957, origini venete, segni particolari: imperturbabile, ordinatissimo, preparatissimo. «Diabolico» tradussero gli inquirenti ricordando il contrasto fra il suo aspetto così normale, giacchettina maglioncino cravattina, una vita borghese da buon padre di famiglia, e la sua straordinaria capacità criminale. Un dottor Jekyll e mister Hyde, un uomo in grado di gabbare tutti riuscendo a piazzare quattro bombe mentre era indagato, intercettato e pedinato, di mutilare bambini avendo una figlia piccola, di profanare chiese nonostante la profonda fede religiosa. Era lui il mostro. Così, almeno, fino al 2009, quando la procura di Trieste decise di archiviare tutto perché tutto era diventato dubbio e forse non era più Zornitta l’imprendibile bombarolo del Nord Est, 30 ordigni in dieci anni, dal 1994 al 2004, 6 feriti. Qualche sospetto sull’ingegnere rimase. Mercoledì scorso la Cassazione ha però confermato la condanna del suo «persecutore», il poliziotto Ezio Zernar, che secondo la giustizia avrebbe truccato la prova regina (il lamierino di un Gli ordigni ● Nel periodo 1994-1996 e poi tra il 2000 e il 2006 una trentina di attentati dinamitardi apparentemente senza movente colpiscono l’area di Pordenone, Portogruaro e Udine ● Per gli ordigni, che ferirono sei persone ma non erano destinati a uccidere, sono state indagate varie persone. Ma non è mai stato individuato un colpevole ordigno) per incastrarlo, sancendo così la fine del caso Unabomber. Zornitta la vive come una liberazione: «Da oggi sono molto più sereno». Cose le rimane di questa vicenda? «Un ricordo penoso. Ero diventato il mostro e la mia famiglia viveva con il mostro. Un’esperienza che mi ha toccato mentalmente, socialmente, ❞ La figlia Mia figlia aveva otto anni, oggi ne ha diciotto È stata lei la mia grande sofferenza economicamente: ho perso anche il lavoro da dirigente. Oggi faccio praticamente l’impiegato e guadagno molto meno». Perché puntarono su di lei? «Forse perché avevano bisogno di un colpevole: c’era troppa pressione mediatica, un pool di quaranta persone che indagavano e gli attentati sempre più frequenti. Dovevano dare una risposta rapida». Riconoscerà comunque che il suo profilo era sospetto: ingegnere, appassionato di bricolage, un piccolo laboratorio, la casa al centro della «zona Unabomber», la frequentazione di alcuni luoghi degli ordigni... Cosa avrebbe fatto lei al posto degli inquirenti? «Avrei forse deciso anch’io una perquisizione perché era evidente che il folle andava cercato fra gli appassionati di bricolage. E avrei anche messo una pattuglia a seguirmi, come quella che avevo alle calcagna. Ma poi mi sarei fermato perché avrei capito che Zornitta non poteva costruire quelle trappole da meccanico imbranato». Al di là del lamierino, a casa le furono trovati 48 involucri di ovetti kinder e la fialetta della Paneangeli, come quelli delle bombe, e poi i petardi ... «I petardi erano quelli di Capodanno, gli ovetti li raccoglieva mia figlia, la fialetta era come quelle che usavo per fare le lampadine dei miei presepi. Mi dissero: non è possibile. Ecco la tesi precostituita». C’è anche il fatto che da quando è «scoppiato» il suo caso Unabomber non ha più colpito. Una sfortuna pazzesca, non crede? «Lo credo sì». Ingegnere Elvo Zornitta, oggi 57 anni, all’epoca del processo. Vive ad Azzano Decimo (Pordenone), è sposato e padre di una figlia oggi diciottenne, Zornitta finì sotto inchiesta nel 2004. Tra gli elementi a suo carico, le forbici trovate nella sua casa compatibili con il lamierino di un ordigno. Mercoledì la Cassazione ha condannato il poliziotto Ezio Zernar, per aver truccato quella prova, considerata regina (foto Ansa) Il momento più brutto? «Il giorno in cui mi è stato detto da un giornalista che avevano trovato la prova regina contro di me. Ho pensato che avessero già deciso una sentenza e mi è venuta paura. La grande sofferenza è stata invece mia figlia. Aveva otto anni, oggi ne ha diciotto. È cresciuta con l’indagine su Unabomber, una pena. Penso sia maturata prima delle sue coetanee, più forte e grintosa e ha le idee chiare: non farà mai l’avvocato, il magistrato o il poliziotto. Dedi- cherà la sua vita ad aiutare gli altri nel mondo della sanità». Chiederà un risarcimento? «A chi? Zernar risulta nullatenente. Il mio avvocato, Maurizio Paniz, che ringrazio, farà causa allo Stato per responsabilità organica del funzionario. Ma la vedo molto complicata». Qualcuno dirà che lei è stato così diabolico da far condannare anche chi la stava per incastrare «Già, e correrò per il Nobel del crimine». © RIPRODUZIONE RISERVATA 20 Venerdì 7 Novembre 2014 Corriere della Sera Corriere della Sera Venerdì 7 Novembre 2014 CRONACHE Prestiti e casa gratis Azione disciplinare contro il pm Esposito La Procura di Milano Bruti si difende: «Nessuna inchiesta insabbiata né ritardata» MILANO «Nella mia Procura non È figlio del giudice che condannò Berlusconi La vicenda ● La Procura generale della Cassazione ha aperto un procedimento disciplinare contro il pm milanese Ferdinando Esposito, figlio del giudice che condannò Berlusconi ● Esposito è «accusato» di aver avuto un attico gratis a Milano, pagato anche dalla società di un indagato, e di aver ricevuto prestiti da consulenti che poi presentò in Procura MILANO La Procura generale presso la Corte di cassazione ha promosso un procedimento disciplinare a carico del sostituto procuratore milanese Ferdinando Esposito, nipote dell’ex procuratore generale della Cassazione (Vitaliano) e figlio del magistrato (Antonio) che in Cassazione nell’estate 2013 presiedette il collegio di 5 giudici che condannarono Silvio Berlusconi per frode fiscale sui diritti tv Mediaset. L’ufficio del procuratore generale Gianfranco Ciani ha notificato a Esposito un capo di «incolpazione» in tre punti dal quale il pm di Milano — che come difensore disciplinare ha scelto il magistrato ed ex consigliere Csm Roberto Carrelli Palombi — potrà ora discolparsi con memorie e interrogatorio: poi la Procura generale di Cassazione, indipendentemente dall’indagine penale in corso a Brescia su Esposito, chiederà o il non luogo a procedere o il rinvio giudizio davanti alla sezione disciplinare del Csm, che potrà assolverlo o condannarlo a ammonimento, censura, perdita d’anzianità o sospensione. Uno dei tre punti dell’«incolpazione» ha come cornice il fatto che tra marzo 2009 e dicembre 2013 il pm abbia avuto la disponibilità di un attico ammobiliato di 100 mq nel centro di Milano, intestato non a sé ma a società e per il quale non ha mai pagato il canone di 32.000 euro l’anno: a saldare l’affitto, per complessivi circa 150.000 euro, è stato il manager di una società interessata alle public relations del pm e, prima, un ex manager di banca Italease, Claudio Calza, in un periodo nel quale costui era anche un indagato proprio della Procura di Milano in un’inchiesta finanziaria del pm Roberto Pellicano. Scaduti questi primi due pagatori, l’avvocato La procedura La Procura generale della Cassazione notifica in tre punti l’avvio della procedura Michele Morenghi (ex grande amico di Esposito che l’ha ora controdenunciato per calunnia) asserisce d’aver subito le pressioni del pm perché subentrasse nell’affitto: ma le sue parole sono apparse viziate da «profili di non esemplare attendibilità» e «evidenti motivi di risentimento e livore» ai giu- 21 dici bresciani che in estate non hanno interdetto Esposito dal servizio per due mesi. Il secondo profilo in valutazione disciplinare concerne i soldi prestati a Esposito (e restituiti dopo l’emergere del caso) da Morenghi (7.000 euro), da un imprenditore (5.000), e da un commercialista (10.000) che poi a Natale 2012 Esposito accompagnò da un pm del pool reati finanziari (Maurizio Ascione) per chiedere di «affidargli qualche consulenza contabile». E qui si aggancia il terzo punto: proprio quando Brescia comincia a interessarsi al prestito del commercialista, il 10 marzo 2014 Esposito fa avere al collega pm Ascione (che subito lo porta a Bruti) il bigliettino «inventiamoci qualcosa… potresti concordare una versione con Gennarino e poi dirmela per quando sarò interrogato. È una cazzata ma è importante che le versioni coincidano». L’incolpazione disciplinare non ha invece a che fare con le due visite di Esposito ad Arcore da Silvio Berlusconi nel 2012 e 2013, motivate dal pm con l’esplorazione di una possibile entrata in politica o con il desiderio di trasferirsi a Roma al ministero della Giustizia. Luigi Ferrarella [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA Magistrato Il pm milanese Ferdinando Esposito (a sinistra) rischia di comparire davanti alla commissione disciplinare del Csm. Il pm è figlio del giudice di Cassazione che condannò Berlusconi (Newpress) ci sono mai state inchieste insabbiate, ritardate o con veti» rivendica il procuratore di Milano Edmondo Bruti Liberati ai pm venuti (50 su 70) all’assemblea da lui convocata per «voltare pagina» e «ridare orgoglio». Tutti parlano esclusivamente di problemi pratici (risorse, assegnazioni, ruolo dei giovani). Mai nominato, Robledo in una dura lettera spedita a tutti i pm motiva la propria assenza con il fatto che il presupposto della riunione, cioè il provvedimento di Bruti che «mi ha sbattuto all’Ufficio esecuzione revocandomi la delega» al pool antitangenti, è stato «demolito dal Consiglio giudiziario il 28 ottobre». Nell’accusare Bruti di «abuso di poteri», Robledo dirama ai colleghi tutte le carte del contenzioso «perché non è tacendo che si tutela la storia della Procura» e nemmeno «barattando i principi» con «logiche di obbedienza correntizia». E contro la «del tutto impropria iniziativa» di Bruti di additare al Csm la potenziale incompatibilità della moglie di Robledo, che lavora come avvocato amministrativista nell’ufficio legale di Expo, non esclude di denunciarlo: «Valuterò i modi di tutela della mia funzione». L. Fer. [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA 22 Venerdì 7 Novembre 2014 Corriere della Sera Corriere della Sera Venerdì 7 Novembre 2014 CRONACHE Il confronto LEGENDA 2013 40,0 Totale Italia I° sem. 2014 23 43,9 Tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni). Valori in percentuale 56,8 60 40 39,9 44,5 30,8 30,6 20 27,8 25,3 28,5 24,2 16,7 22,1 42,1 47,5 33,3 35,8 33,4 38,4 36,5 39,7 36,1 39,8 45,9 40,8 37,7 48,9 50,0 51,7 58,7 49,7 59,7 55,1 48,9 56,1 62,0 53,3 64,7 54,2 50,0 Fonte: Elaborazioni Ufficio Studi CGIA su dati Istat Il caso di Gian Antonio Stella Sa rd eg na Si cil ia ia Ca la br Ba sil ica ta Pu gl ia pa ni a Ca m ol ise M zz o Ab ru La zio ar ch e M br ia Um a To sc an ag na E. Ro m ia Lig ur . Fr iu li V .G to ne Ve Al Tre to n Ad tin ig o e ba rd ia Lo m Pi e V . mo d' nt Ao e st e a 0 d’Arco La fabbrica che in Campania non può assumere disoccupati Ad aprile gli spot sugli incentivi di «Garanzia giovani». Qui si aspetta ancora Provateci voi, ad assumere un giovane disoccupato in Campania usando il progetto «Garanzia Giovani». Mike Taurasi sta tentando da aprile, a prendere due ragazzi per la sua fabbrichetta metalmeccanica. Una via crucis. Nonostante la disoccupazione giovanile in regione sia quasi al 59%. Quindici punti più della media nazionale, che già mette spavento. È una storia piccola piccola, quella di Mike. Ma spiega la difficoltà del progetto che avrebbe dovuto segnare una svolta per i nostri giovani, in particolare nel Mezzogiorno, più di tante pensose analisi socio-economiche. Ricordate il primo spot televisivo? Ragazzi e ragazze riccioluti, belli, allegri, sognanti con una voce fuori campo che spiegava: «Ogni grande impresa è un viaggio verso il futuro. Ogni viaggio ha bisogno di una garanzia e di un solido progetto. L’Italia, con l’Europa, propone il progetto “Garanzia Giovani” per aiutarti a intraprendere la strada giusta. Capiremo insieme chi sei, chi vuoi diventare, le tue attitudini, i tuoi sogni. Stato, Regioni, soggetti pubblici e privati, insieme per offrire ai giovani dai 15 ai 29 anni una opportunità...». Era aprile. E dopo una lunga incubazione (il primo intervento della Ue per «incalzare i governi» ad adottare il piano risaliva addirittura al maggio 2013) pareva proprio che il piano miracoloso fosse lì lì per partire. In uno degli spot c’erano due ragazze in una stazione vuota. L’annuncio diceva: «In partenza dai primi binari sono solo stages non retribuiti. Questo non è un paese per giovani». Dopo di che una spiegava all’altra le meraviglie in arrivo con la nuova piattaforma e la voce fuori campo stavolta annunciava «l’Europa riparte dai giovani!». Fu allora che Mike e suo fratello, che nel 2010 hanno messo su a Manocalzati, vicino ad Avellino, la «Taurasi Engineering», una fabbrica specializzata in lavorazioni meccaniche di precisione, progettazione e realizzazione di impianti di automazione e robotica, cominciarono a informarsi: «Ci fu risposto che non era ancora il momento. Sia il sito web nazionale sia quello regionale, per settimane e settimane, hanno raccolto solo i dati dei ragazzi che si offrivano». A luglio, «appena ho potuto iscrivermi come azienda, mi son registrato a “ClickLavoroCampania” e ho inserito i profili delle prime figure professionali che cercavo, un ingegnere meccanico e un operaio. Da assumere con un contratto a tempo indeterminato». Mica precari: a tempo indeterminato. «Ho avuto un po’ di riscontri e abbiamo fatto un primo incontro con alcuni giovani. I quali subito dopo si son presentati ai Centri per l’impiego locali (Avellino e Battipaglia) per il primo colloquio d’inserimento. A quel punto abbiamo cominciato ad aspettare, aspettare, aspettare...». Macché, attesa inutile. Finché, visto che il centro per l’impiego non aveva informazioni su come procedere, «preso dallo sconforto e dalla rabbia, ho contattato l’Arlas, l’agenzia per il lavoro regionale: l’iscrizione a “ClickLavoroCampania” non bastava, dovevo iscrivermi pure a www. bandidg11.regione.campania.it, il sito dei bandi regiona- li, per accreditarmi “all’attivazione dei tirocini”». Fatto anche questo. Compresa la procedura con firma digitale. Niente da fare. I fratelli Taurasi, che per ogni assunzione a tempo indeterminato dovrebbero ricevere dai quattro ai cinquemila euro, sono ancora lì, in attesa. E un eventuale tiroci- nio iniziale? «Sono ancora lì a farci l’esame del sangue. Tutto paralizzato. A un certo punto non potevamo più aspettare. E ci siamo rassegnati a fare la prima assunzione senza aspettare gli incentivi. E finirà così, probabilmente, anche con la seconda». Tanto più che del miliardo e 513 milioni di euro stanziati per l’ambizioso progetto, la quasi totalità è gestita dalle Regioni. E ognuna si è regolata a capriccio. C’è chi come la Lombardia ha puntato quasi un terzo delle risorse (52 milioni su 178) sui bonus agli imprenditori disposti ad assumere ragazzi, chi come il Piemonte («Fior di studi ci dicono che se un’azienda vuole assumere non rinuncia se poi non ha quel piccolo incentivo», spiega Sergio Chiamparino) sulla formazione. «Quella seria, ovviamente: su misura delle richieste del mercato», precisa l’assessore al lavoro Giovanna Pentenero. Cioè non quella che forma «barman acrobatici» o «esperti di abbronzatura artificiale». Fatto sta che a Torino e dintorni, per capirci, i tirocini nelle imprese private sono partiti da mesi. La Campania, che aveva in dote più soldi di tutti (191 milioni), ha deciso di metterne una montagna (45 e mezzo) sull’«accoglienza», distribuendo cioè una pioggia di prebende a una folla di società anche dei sindacati che fanno a pagamento lo stesso lavoro (in pratica: il primo colloquio) fatto «gratis» dai centri per l’impiego pubblici, dove i funzionari si lamentano: «Giriamo a vuoto, colloqui su colloqui senza prospettive perché è tutto bloccato». Seguono 24 milioni sui corsi di formazione (che videro la Regione anni fa lanciare perfino un corso per veline tivù!), 39 sull’«accompagnamento» (cioè secondo colloquio anche questo in concorrenza coi Centri per l’impiego), 30 sui tirocini (tutti negli uffici pubblici, che come è noto poi non assumeranno per il blocco del turn-over), 30 sul servizio civile e zero (zero: almeno per ora) sui bonus nei quali speravano i fratelli Taurasi e altri giovani imprenditori. Giusto? Sbagliato? Lasciamo rispondere a un titolone del Mattino: «Lavoro, fallito il piano giovani. Pochi iscritti, flop di posti offerti». Stefano Caldoro, il governatore, contesta: «Siamo partiti in ritardo, ma nessuno ha accelerato quanto noi». Il governo, per bocca di Graziano Delrio, pare pensarla diversamente. E lancia messaggi ultimativi: o le Regioni si danno una mossa o Roma potrebbe riprendersi soldi e deleghe scavalcandole... Vada come vada, resta il tema: con l’angoscia della disoccupazione che attanaglia 44 ragazzi su cento in Italia, 59 in Campania, 60 in Puglia, 62 in Calabria e 64 in Sicilia, è mai possibile che dei giovani imprenditori debbano aspettare mesi e mesi e mesi per usare una legge che avrebbe dovuto spalancare le porte all’assunzione di decine di migliaia di ragazzi? © RIPRODUZIONE RISERVATA 24 Venerdì 7 Novembre 2014 Corriere della Sera Corriere della Sera Venerdì 7 Novembre 2014 CRONACHE 25 La migrazione in Scozia ● Il caso Pompei chiusa per assemblea sindacale, chi lo spiega ai 3 mila turisti rimasti fuori? di Goffredo Buccini Q uante divisioni ha l’Unesco? Ci si perdoni la parafrasi paradossale (Stalin se lo domandava a proposito del Papa): ma l’unica via per salvare Pompei sembrerebbe — se solo fosse possibile — strapparla di mano a un Paese autolesionista come il nostro. L’unico modo per tutelare quegli scavi (dal 1997 patrimonio dell’umanità) parrebbe liberarli dalla rissosa parodia delle rivendicazioni sindacali. Tra ieri e l’altro ieri, tremila turisti sono rimasti fuori dai cancelli — chiusi — del sito archeologico. Dentro, D iceva Marguerite Yourcenar che le risposte sincere non sono mai nette né rapide. E se la frase è da tenere bene a mente, questa verità, scolpita nella pietra nel 1939 dalla scrittrice francese, oggi potrebbe non valere più. E la colpa sarebbe di una piccola «v» blu. Ieri se n’è parlato ovunque. Al bar, alla macchinetta del caffè, in mensa. Oggetto: la spunta, opzione introdotta su WhatsApp per assicurare al mittente di conoscere il momento esatto di lettura del messaggio da parte del destinatario. Tradotto per chi non è avvezzo: chi ha inviato un testo non saprà solo se questo è stata consegnato. Bensì conoscerà il minuto esatto in cui questo è stato letto. Una rivoluzione, l’ha definita qualcuno. Un attentato a migliaia di matrimoni e relazioni, ha gridato qualcun altro. Se la chat acquistata da Zuckerberg per 22 miliardi di dollari è usata da 500 milioni di utenti, questo significa che quel sottile confine tra spunta grigia (messaggio recapitato) e spunta blu (messaggio letto) sta cambiando il concetto di sincerità. «Siamo tenuti alla verità nostro malgrado. Per colpa (o per merito) del progresso mentire è sempre più difficile», sintetizza lo psichiatra Claudio Mencacci. Addio alle risposte meditate della Yourcenar, dunque? «Hai ricevuto il mio messaggio e allora perché non mi rispondi?», potrebbe diventare un’accusa sempre più frequente ai tempi del tutto e subito. Niente più sfumature e «ti rispondo con calma perché non sei al centro dei miei pensieri». Quella Franceschini che minaccia la precettazione. Non c’è ministro che su Pompei non rischi la carriera (il povero Bondi ne sa qualcosa). Sessantamila cittadini scrivono in una petizione che «il sito si sbriciola nel silenzio» e chiedono che il Parlamento ascolti il grido di dolore di Giovanni Nistri, il generale dei carabinieri che dirige il progetto Grande Pompei. Dovesse succedere, immaginiamo scranni vuoti e buvette piena: il bene comune, si sa, è una noia mortale. © RIPRODUZIONE RISERVATA Essere sinceri per forza La «spunta» di WhatsApp e le foto localizzate Seguiti dai telefoni, mentire diventa impossibile ILLUSTRAZIONE DI GUIDO ROSA La novità Il segnale che appare quando il messaggio è stato letto per due mattine, i sindacati hanno fatto assemblea, lamentando turni di lavoro «sfiancanti» (la Cgil, in un sussulto di buonsenso, si è sfilata). Il ministro Franceschini ha bollato l’agitazione, «danno incalcolabile per l’immagine dell’Italia», spiegando di avere già assunto personale di supporto. Purtroppo, solo a scorrere i titoli più recenti, cadono le braccia. Quando non ci si mettono i sindacati, incuria e dissesto incombono: a marzo crolli al Tempio di Venere; a giugno, cinque giorni di assemblee e Il segretario della Cei Galantino: la Rete mette a rischio la nostra privacy «Dov’è la privacy? Guardate Rete e giornali: non sembra esserci nessuno a garantirla». Lo ha detto Nunzio Galantino, segretario generale della Cei, commentando i dati dell’Aiart secondo cui il 15% dei ragazzi è a rischio dipendenza dal web. Sono «sconcertato» ha replicato il Garante della privacy Antonello Soro. spunta costringe a essere trasparenti e limpidi come pozze d’acqua. E si va ad aggiungere a funzioni già nemiche della privacy come la geolocalizzazione, i tag nelle foto e le chat che si aprono su più apparecchi contemporaneamente. Il segreto, insomma, è stato bandito da cellulari e social network. «E se questo sia un bene o un male, lo vedremo», continua Mencacci. Di diversa opinione è l’autrice di «Per tutti gli sbagli» (Rizzoli), Irene Cao, che spiega: «La suspence nelle relazioni è fondamentale. I non detti e le sfumature sono ciò che tengono vivi i rapporti». D’altro canto c’è chi parla di decadimento morale. «What- sApp è responsabile del 40 per cento dei divorzi», tuona l’Associazione degli Avvocati matrimonialisti italiani, che usa espressioni come «app pericolosa» e «infedeltà tecnologicamente assistita». Non si illudano però i traditori seriali: «Non è la tecnologia a fare l’uomo ladro, ma le occasioni della vita reale», sottolinea ancora Cao. Spazzati via gli allarmismi non rimane che un punto, quello che riguarda paranoici, maniaci del controllo, ansiosi e stalker. È facile infatti che la doppia spunta, per chi non riceve una risposta, suoni come un rifiuto. E che inneschi meccanismi di rabbia. Spiega uno studio del Pew Research Center: se l’oggetto del desiderio non risponde spesso i toni si fanno aggressivi. Ma per il resto non c’è da preoccuparsi. Primo perché su Change.org sono partite le petizioni per rendere facoltativa la nuova opzione di WhatsApp. Secondo perché esistono trucchi per aggirare l’ostacolo, come leggere i messaggi in modalità aerea. Per tutto il resto, c’è sempre la sincerità. Quella autentica. Marta Serafini @martaserafini Le spettacolari figure degli storni Le sorprendenti figure composte in cielo da decine di migliaia di storni a Gretna Green, un paese della Scozia meridionale al confine con l’Inghilterra. Questi uccelli visitano l’area due volte l’anno, a novembre e a febbraio, in corrispondenza delle loro migrazioni. E quando si muovono tutti insieme sembra che disegnino forme riconoscibili: dischi volanti o vulcani, atolli o enormi squali. Non è ancora nota la ragione di questa perfetta fusione di tanti esemplari durante il volo: secondo alcuni esperti si tratterebbe di un modo per allontanare i predatori, che incoraggerebbe gli uccelli rimasti soli a unirsi alla migrazione ( foto Ap/PA, Owen Humphreys). © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA UNA MARCIA IN PIÙ ALLE TUE DIFESE? SU CON IMMUNO Per preparare il tuo organismo all’arrivo della stagione fredda e quando le tue difese immunitarie sono messe a dura prova dalle molteplici situazioni di stress, SU con Sustenium Immuno Energy. La sua formula a doppia azione, con GLICINA, GLUTAMMINA, VITAMINE e ZINCO, è studiata per ATTIVARE e RINFORZARE le tue difese immunitarie. Disponibile in FARMACIA. 26 Venerdì 7 Novembre 2014 Corriere della Sera ● Libertà religiosa Le nostre democrazie hanno sinora evitato di mettere all’ordine del giorno, nonostante i richiami del Papa, il tema delle persecuzioni nelle società non ancora secolarizzate. Un ritardo che può costare caro ANALISI & COMMENTI di Luigi Ripamonti L’altissimo prezzo della medicina antiepatite Le case farmaceutiche non pensino solo al profitto L’ epatite C sta diventando un caso politico. In Italia 1,5 milioni di portatori stimati del virus che la provoca (Hcv), chiede di potersi curare con il Sofosbuvir, nuovo farmaco che ha ottenuto tassi di guarigione altissimi. Il problema, come noto, è che questo medicinale di altissimo ha anche il costo. Così elevato da poter drenare gran parte dei fondi del Sistema sanitario. Il ministro della Salute ha rassicurato sulla volontà del governo di garantire la cura a tutti. Ma i malati chiedono tempi certi e garanzie sulle risorse necessarie. Il paradosso è che il farmaco in questione, ragionando in termini meramente economici, non è molto più caro di altri perché se, in cambio di alcune decine di migliaia di euro, guarisce un malato di epatite C, solleva la società da costi non indifferenti, come, per esempio, quelli legati ai trapianti di fegato, ad altre cure eccetera. Il problema del prezzo, però, rimane. La coperta è quella che è: se si tira troppo da una parte qualcosa d’altro rimane scoperto. Con l’arrivo di altre medicine efficaci e carissime per altre patologie il dilemma si porrà di nuovo, e presto, con il rischio di scatenare guerre fra poveri (malati). Il Servizio sanitario dovrà per forza usare criteri sempre più severi nella selezione delle terapie da rimborsare. Molti nuovi farmaci dovranno rimanere fuori dai cancelli del Sistema sanitario e altri, già dentro, dovranno essere espulsi. In questo scenario, anche le case farmaceutiche, che invocano il giogo degli alti costi della ricerca, sono chiamate a fare la loro parte, rinunciando a pretendere premi esosi per molecole che non comportano vera innovazione. L’industria del farmaco, a livello internazionale, è chiamata a una decisa ripresa di coscienza del proprio ruolo di partner della società, che la rende diversa dalle altre industrie e che le garantisce una considerazione e un credito peculiari. Credito che non potrà però reggere al mero allinearsi alle logiche commerciali che governano altri prodotti e servizi. © RIPRODUZIONE RISERVATA Su Corriere.it Puoi condividere sui social network le analisi dei nostri editorialisti e commentatori: le trovi su www.corriere.it due giovani sposi bruciati vivi in Pakistan e la condanna a morte per blasfemia di Asia Bibi, la contadina madre di cinque figli, sono storie così drammatiche da essere riuscite a ottenere spazio sui principali media internazionali. Ma la persecuzione dei cristiani nel mondo è un fenomeno che, pur avendo raggiunto dimensioni impressionanti, non riesce a scaldare il cuore dell’opinione pubblica occidentale. A richiamarci alla realtà che si nasconde dietro i casi di cronaca sono due autorevoli pubblicazioni in uscita proprio in questi giorni. Si tratta della edizione italiana de Il libro nero della condizione dei cristiani nel mondo, curato da Jean-Michel di Falco, Timothy Radcliffe e Andrea Riccardi e Il rapporto sulla libertà religiosa nel mondo di Aiuto alla Chiesa che soffre (Acs), una fondazione di diritto pontificio. Entrambi concordano sulla vastità del fenomeno: almeno 100 milioni di cristiani sono perseguitati nel mondo, mentre per le uccisioni la stima più prudente (del ricercatore tedesco Thomas Schirrmacher) parla di 7 mila persone all’anno. Cifra che altre fonti, usando dati e criteri diversi, ritengono che andrebbe moltiplicata per dieci. La situazione sta diventando così grave che lo stesso papa Francesco è tornato sulla questione definendola «peggiore di quella dei primi secoli». E per quanto forme di intolleranza religiosa si possano trovare in tutto il mondo, è fuori discussione che i cristiani rappresentino oggi la confessione più perseguitata del pianeta. Le ragioni che spiegano la recrudescenza di questo fenomeno sono molteplici. Intanto si tratta di casi in cui i cristiani DORIANO SOLINAS I ● Il corsivo del giorno MARTIRIO DEI CRISTIANI L’OCCIDENTE È CIECO di Mauro Magatti sono una minoranza nelle mani di una maggioranza inquieta. In un momento storico di grande instabilità, soprattutto nei Paesi che sono agitati da grandi questioni irrisolte (economiche, sociali, politiche, culturali), basta un piccolo episodio per accendere la miccia della violenza contro chi mette in discussione, semplicemente con la propria presenza, l’integrità del gruppo. Come la storia europea ci insegna — da noi furono gli ebrei a trovarsi in questa scomoda posizione — la minoranza diventa il capro espiatorio contro cui si scatena la violenza di un ordine sociale che, in realtà, è messo in discussione dal processo di modernizzazione. Le persecuzioni contro i cristiani non a caso si concentrano in Africa, in Medio Oriente e in Asia. Regioni che stanno attraversando una profonda trasformazione e dove la religione rimane impastata con la politica. Così che la violenza contro i fedeli di un’altra fede — a dispetto del comandamento biblico che ricorda di non piegare ai propri fini il nome di Dio — viene strumentalizzata per gli scopi più diversi. Al fondo c’è la mancanza di quel lungo e problematico processo di secolarizzazione che abbiamo conosciuto in Occidente e che nel corso dei secoli ha separato sfera politica e sfera religiosa. E proprio qui sta il punto che dovrebbe interessarci. Nel mare delle notizie quotidiane, le persecuzioni religiose non hanno la forza per raggiungere e mobilitare l’opinione pubblica. I fatti sono troppo lontani e il tema, tutt’al più, si pensa debba interessare chi è credente. La freddezza dell’opinione pubblica si traduce nella ignavia della politica. Non risulta alcuna iniziativa significativa sul piano internazionale che metta a tema una questione che ha dimensioni enormi. Ma possono le democrazie avanzate disinteressarsi del proble- ma? La risposta è no. Prima di tutto per ragioni umanitarie. I morti per la libertà religiosa non valgono meno di chi perde la vita per la negazione di altri tipi di diritti. Ma soprattutto per ragioni legate al loro futuro. Negli anni scorsi sono state combattute, inutilmente, delle guerre per esportare la democrazia. Ma la democrazia, per definizione, non si può esportare. Essa cresce solo dove ci sono le condizioni adatte. Una delle quali è la libertà religiosa, che comporta lo scollamento della politica dalla religione. Per questo l’Occidente sbaglia a non porre all’ordine del giorno delle istituzioni internazionali la questione della libertà religiosa. E a maggior ragione può l’Europa — che proprio nel nome del pluralismo fa lo sforzo di aprirsi a tutte le religioni, a partire dall’Islam — sottrarsi dallo svolgere un ruolo di tutela e di stimolo sul piano internazionale? © RIPRODUZIONE RISERVATA Corriere della Sera Venerdì 7 Novembre 2014 MORALISMI L’ALLERGIA ALLE CRITICHE DEL SISTEMA GIUDIZIARIO NESSUNO È INFALLIBILE ●C SE LE DISPUTE OSCURANO UN BRILLANTE CURRICULUM COMMENTI DAL MONDO di Piero Ostellino Principi Che l’uomo magistrato sia perfetto è solo una presunzione. Bisogna invece prendere atto che questo mestiere è perfettibile, come ogni altra manifestazione umana, e quindi in quanto tale, può essere oggetto di osservazioni SEGUE DALLA PRIMA È infatti sufficiente esprimere un qualche giudizio critico su una sentenza e rivelarne — ancorché entro gli ambiti concettuali di un’opinione politicamente argomentata — l’oggettiva natura di supplenza politica, perché scatti, da parte di qualche procura o di singoli giudici, la denuncia, spesso assiomatica e poco argomentata, di «diffamazione per mezzo stampa», con relativa richiesta di spropositati indennizzi finanziari. Dopo che un’altra sentenza ha contraddetto e annullato quella in questione, la denuncia, se reiterata, finisce, inoltre, con assumere una ambigua, arbitraria, doppia funzione. Prima: di sanzionarlo e, allo stesso tempo, di mandare un messaggio intimidatorio al giornalista, colpevole solo di aver fatto il proprio mestiere e di aver rilevato, entro limiti politicamente argomentati, l’oggettiva natura di «sup- ❞ Il rischio corporativo In un Paese civile agli (eventuali) errori dei magistrati può ovviare lo stesso sistema, sia attraverso i suoi vari gradi di giudizio sia attraverso il Csm. Ma l’organo di autogoverno tende a ridursi a rappresentare un’altra istanza corporativa fra, e contro, le tante in cui è frazionato il Paese La gaffe dell’allenatore del Bordeaux gaffe con sapore ● ❞ La razzista di Willy Sagnol, plenza politica» assunta dalla sentenza stessa. Seconda: di sanzionare e, allo stesso tempo, di mandare un altro «avvertimento», questa volta agli editori del giornale oggetto di denuncia: badate che, se non mettete a tacere quel giornalista, e chiunque altro lo voglia imitare, le richieste di indennizzo saranno, d’ora in poi, più pesanti. La dura realtà è che quel «legno storto», che è l’uomo per sua stessa natura, non diventa automaticamente dritto solo perché ha vinto un concorso e le sue sentenze non hanno una natura politica solo perché formulate «in nome della legge». Che l’uomo-magistrato non sia «il legno storto dell’umanità» ma sia, per definizione, dritto, è, diciamola tutta, solo una presunzione, ben coltivata e propagandata, dal marketing razionalistico settecentesco e dagli interessi corporativi novecenteschi degli stessi interessati. Tutto sta, allora, nel prendere atto che, per dirla con Montesquieu, quel terribile mestiere che consiste nel giudicare il prossimo non è esente da imperfezioni, ma è perfettibile come ogni altra manifestazione umana e, in quanto tale, inevitabilmente esposto a giudizio critico. È sufficiente sapere, allora, che, in un Paese civile e in un ben organizzato sistema giudiziario, agli (eventuali) errori può ovviare lo stesso sistema, sia attraverso i suoi vari gradi di giudizio, come già accade, anche se da noi con colpevoli tempi biblici, sia, in caso di malizia accertata, attraverso l’organo di autogoverno degli stessi magistrati, il Consiglio superiore (Csm). Sempre che esso non si riduca, come tende a fare, a rappresentare un’altra istanza corporativa fra, e contro, le tante in cui è frazionato il Paese... [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA 27 allenatore del Bordeaux, squadra di calcio francese, ricorda quella di Carlo Tavecchio e perciò ha meritato la prima pagina di Libération e la reprimenda di Laurent Joffrin. Non si possono contrapporre i giocatori muscolari (africani) ai calciatori intelligenti (europei). Il football, come tutti gli sport di massa, è scuola di vita, modello per i giovani e ampie fasce della popolazione. Le affermazioni razziste, dice Joffrin, sono doppiamente dannose. Seimila bambini danneggiati da madri alcoliste anno in Gran ● ❞ Ogni Bretagna nascono almeno seimila bambini affetti da gravi problemi causati dall’alcolismo delle madri. Un problema sociale drammatico che non è pienamente rappresentato dai 252 ricoveri l’anno scorso di bambini affetti da Fas (Foetal Alcohol Spectrum Disorder). Tuttavia, sostiene in un editoriale the Guardian, la via per uscire da questo problema non è giudiziaria: non serve a nulla, come sta avvenendo, chiamare in giudizio le madri. Occorre invece prevenzione, senza criminalizzare donne con un grave problema. a cura di Dino Messina osa succederà la prossima settimana ancora non si sa. Se Forza Italia deciderà di ripresentare il nome di Stefania Bariatti per la Corte costituzionale; e se lei accetterà o meno una nuova candidatura. Certo è che, nel poco tempo trascorso tra presentazione del nome e votazioni, è mancata forse l’occasione di valutare nel merito il curriculum di questa docente e avvocato milanese dal profilo squisitamente tecnico che la accomuna a Silvana Sciarra, la professoressa fiorentina passata al primo voto, e che anche il Pd le riconosce. Bariatti, infatti, è una grande esperta di diritto internazionale, materia che insegna da anni nelle università italiane, dal 2002 in Statale a Milano dove è ordinario di Diritto internazionale privato e processuale. Si è occupata, in particolare, di diritto comunitario e di antitrust, oltre che di aiuti di Stato, diritto privato ed europeo della famiglia, proprietà intellettuale e cittadinanza. Da anni consulente della Commissione europea, vede tra gli incarichi internazionali la partecipazione al gruppo di esperti Ue (costituito con bando pubblico) che deve aggiornare le norme sulle procedure di insolvenza, un regolamento che ha riguardato, in Italia, Parmalat e Alitalia. Come si legge sul curriculum, Bariatti parla 5 lingue e agli inizi degli anni Duemila ha affiancato, a quella universitaria, la professione di avvocato, diventando partner di Chiomenti, uno dei maggiori studi italiani per il quale è responsabile del dipartimento di Diritto della concorrenza, diritto europeo e internazionale e managing partner dell’ufficio di Bruxelles. Lo scorso anno, però, la professionista ha lasciato lo status di partner per restare consulente, quando è stata chiamata nei consigli di amministrazione di società quotate: è nel Cda di Astm e presidente di Sias, società di concessioni autostradali. E proprio questi incarichi sono stati contestati dai Cinquestelle perché in conflitto di interessi. Anche se è evidente che se fosse eletta giudice della Consulta Bariatti li lascerebbe senza problemi. Maria Silvia Sacchi © RIPRODUZIONE RISERVATA ALLEANZE ALLA PROVA È LA FINE DI UN MURO? SEGUE DALLA PRIMA L’ esito disastroso della votazione per Stefania Bariatti alla Consulta conferma infatti che l’ex premier non è più in grado di garantire l’appoggio di tutti i suoi parlamentari. La falcidia dei candidati del centrodestra riflette e dilata la crisi della leadership berlusconiana. Al contrario, il Pd attraversa le barriere della maggioranza di governo e di quella istituzionale con una disinvoltura e una facilità da perno del sistema. Può rivendicare di avere fatto uscire il Movimento 5 Stelle dall’isolamento. E prefigura anche per il Quirinale un gioco a tutto campo che potrebbe superare lo schema di un capo dello Stato concordato tra Renzi e Berlusconi: quello che, almeno finora, appariva il più accreditato. Quanto è accaduto ieri rimescola gli equilibri parlamentari; o comunque minaccia di sparigliarli se il centrodestra rifiutasse le mediazioni offerte o pretese da Palazzo Chigi. Una sinistra in ascesa e in via di mutazione può scegliere. Può perfino cercare di eleggere il presidente della Repubblica dopo un eventuale voto anticipato e un pieno dei consensi: sebbene sia difficile che la manovra riesca finché c’è Napolitano. Berlusconi, invece, vede i margini di manovra assottigliarsi di giorno in giorno. Si rende conto che in questo Parlamento ha ancora percentuali rispettabili e peso politico. Ma dopo le elezioni può ritrovarsi condannato alla marginalità. Per questo è disposto ad accedere alle richieste di Renzi, e intanto cerca di limarle, arginando la pressione incalzante del premier. Teme che le urne lo puniscano e lo umilino al punto da consegnarlo mani e piedi alla strategia di Palazzo Chigi. La riforma elettorale è una delle poche polizze di assicurazione per la sua sopravvivenza politica. Si capirà presto se i fatti delle ultime ore siano tatticismi per ricontrattare il patto tra Pd e Fi su basi renziane o se marchino l’inizio di una fase nuova. Usare più forni in contemporanea richiede grande abilità, e Renzi ne ha. Ma a volte implica il rischio di ritrovarsi con un pugno di cenere. Massimo Franco © RIPRODUZIONE RISERVATA 28 Venerdì 7 Novembre 2014 Corriere della Sera Corriere della Sera Venerdì 7 Novembre 2014 29 Viaggi Benessere Food Moda Già dai primi mesi le forme cambiano. La felicità di tutti e gli entusiasmi per festeggiare la gravidanza. Qualche volta pure troppe. Perché sul “pancione” si fanno Commenti sul peso 60% 43% Carezze non richieste 30% Foto 33% Meno foto (si sente meno attraente) Più foto 11% Fonte The Atlantic Tempiliberi Giù le mani dalla pancia Design Tecnologia Famiglia Attore e regista, ha portato in scena il teatro «impegnato». Gli piace vestirsi nello stesso modo e sa tutto sui ferrovieri. Sulla sua tomba vuole che sia scritto «Prima de parlar, tasi» Chi è Marco Paolini è nato a Belluno nel 1956. Con il suo lavoro «Il racconto del Vajont» ha vinto una serie di premi, tra cui anche l’Oscar della tv pensionati oggi si vestono come teenager. Non li sopporto, in fila a comprare scarpe da ginnastica che non useranno mai per correre. Né sopporto gli uomini che coordinano i colori di calzini e colletti di magliette». In questa orazione spicciola, Marco Paolini non risparmia se stesso: «Non mi chiamo fuori, penso anch’io a cosa metto e non ho la sindrome Giorgio Bocca...». Quale? «Pensare che i miei tempi fossero migliori. Però...». Cosa? «Ricordo che da bambini venivamo vestiti dalla mamma che sceglieva le cose, ma loro, gli adulti, si mettevano delle cose che gli piacevano sì, ma senza troppo pensarci. Adesso è come se tutti, piccoli e adulti, pensassimo a quello che la mammina pubblicità vuole farci mettere». Lo shopping, per Paolini, è un esercizio spirituale di minimalismo: «Entro in un negozio quando devo, prendo quattro paia di pantaloni, stesso modello, li uso due anni, come i vestiti di Paperino, con variazioni minime blu, marrone... a volte oso, con il rosso». Pantaloni? «No! Un maglione». Poi, quasi interdetto: «Ma perché dico queste cose? Se affermo che non comprerò mai le scarpe rosse, il giorno che dovessi farlo passerei per un...». E tronca il discorso con una frase che tiene in caldo lo stupore: «A Milano gli uomini vanno in giro in fusò! Neanche le tute, i fusò!». Una famiglia di puffi-ferrovieri Opere ● Autore, attore e regista, Marco Paolini ha iniziato negli anni Settanta a lavorare ai primi capitoli della biografia collettiva teatrale italiana raccolti poi negli Album (editi da Einaudi) ● La tv LaEffe gli ha dedicato degli speciali: il prossimo è il 12 novembre, «I miserabili» (canale 50 ddt e tivusat, 139 Sky, ore 21.10) Paolini ci accoglie nel suo studio a Padova, vicino alla stazione, sede della JoleFilm, società di produzione fondata nel 2002 con la moglie Michela Signori. Il logo è una donna semi-nuda, il nome Jole è di un’ex-prostituta che gestisce un bar, personaggio ricorrente nei testi degli Album. Si respira un clima familiare, come i biscotti fatti in casa dall’assistente; in una stanza dai vetri trasparenti, due ragazzi montano un video. Tra i libri che Paolini ha con sé, ce ne è uno che spiega bene il rapporto con la tecnologia e i giovani: in Quello che vuole la tecnologia (Codice, 2011), «Kevin Kelly, l’autore, cita gli Amish, che sembrano chiusi, ma in realtà affidano ai più giovani il compito di provare le novità tecnologiche del mondo di fuori, per capire se possono essere utili alla comunità. Le vecchie generazioni non devono imporre il conservatorismo e i giovani devono porsi un obiettivo, critico». E Paolini, da giovane, cosa immaginava avrebbe fatto da grande? «Uno di quelli che sanno aggiustare i motori. Mio padre era ferroviere, mia madre casalinga, ho studiato agraria, il teatro è stato un incontro casuale, l’invenzione di un destino. Vivevo nella grande famiglia dei ferrovieri: si rompeva un rubinetto? Veniva il ferroviere-idraulico. Saltava la luce? Ecco il ferroviere-elettricista. Una comunità auto-sufficiente, come i Puffi». Gli uomini sbagliati di Verdi Il racconto del Vajont trasmesso in diretta da Raidue il 9 ottobre ‘97 è stato un sorprendente incrocio di teatro e televisione, che ha incoronato Paolini cantore di un rinnovato teatro civile: «Ma non chiamatemi “la coscienza degli italiani”! — sbotta con garbo — Gli amici mi prendono in giro, è un nomignolo! E poi oggi c’è troppa sete di profeti ed eroi. Penso all’ufficiale De Falco, del quale non posso che pensare bene, ma che lo si associ a una candidatura politica non mi piace». Paolini preferisce, piuttosto, venire FOTO DI ALESSIA PARADISI - ANSA «I Marco Paolini «Basta con questa storia che io sono la coscienza civile del Paese» di Luca Mastrantonio travisato attraverso il suo modello di riferimento, Giuseppe Verdi: «Sono affezionato all’idea della tragedia dell’arte. Come Verdi, che ha creato un repertorio di sfigati, gobbi, puttane, lenoni protagonisti di storie sbagliate, in cui qualsiasi italiano poteva ritrovare qualcuno più sfigato di lui; un repertorio che con l’Unità d’Italia ci teneva assieme. Anche se noi siamo una patria di fratricidi, come ricorda Saba che sui Fratelli d’Italia ci dice occhio, ci ammazziamo tra noi! Ecco, nel mio piccolo, con Vajont sono andato in quella direzione di Verdi: con la commedia dell’arte, passi la nuttata, con la tragedia impari una lezione. A me interessano le storie di errori umani, fatti anche in buona fede, che poi diventano paradigmatiche. Certo Verdi faceva anche ridere, ma oggi c’è la dittatura del comico. Senza che ci sia auto-ironia. L’overdose comica rende sordi». Twitter no, ma l’epitaffio sì Nella società dell’iper-connessione per Paolini manca l’ascolto, che è tipico del comico: insegna a incassare il colpo, come in Stanlio e Ollio. «Prendi la torta in faccia, elabori e poi la tiri a tua volta; si va avanti così. Ma devi essere disposto a farti colpire, essere vulnerabile. Ed è molto seduttivo, bello: io godo delle conversazioni vere con i miei amici, odio quei rivoli di conversazioni online o in certi incontri pubblici». Non ama i cinguettii digitali: «Sui social network ci sono tante battute, ma pochi pensieri, brandelli di di- ❞ Il caso Mio padre era ferroviere, mia madre casalinga, ho studiato agraria, quello con il teatro è stato un incontro casuale Il comico Incassi la torta in faccia, elabori, la tiri a tua volta; si va avanti così. Ma devi essere disposto a farti colpire, a essere vulnerabile scorsi...». E recita una frase che comunque starebbe comoda in 140 caratteri: «Sulla mia tomba voglio scritto: “Prima de parlar, tasi”». Oggi manca la «disponibilità a farsi colpire da quello che dicono gli altri. A livello politico e mediatico, sembrano super-eroi, intoccabili: si parlano addosso o contro». Grillo e Renzi? «Parliamo di tv, andiamo indietro. Il modello è Vittorio Sgarbi: negli anni 90 aveva la missione kamikaze di screditare Mani Pulite per bilanciare l’appoggio dell’opinione pubblica. Preferisco la tv di Giuliano Ferrara: puoi non condividere, ma c’è sostanza». Checco Zalone e gli animalisti A Paolini piacciono i film di Checco Zalone. Il cameo per Sole a catinelle è stato una «terapia» auto-ironica: «É stato divertente fare lo stronzo industrialotto. Ma qualcuno ha confuso il personaggio con l’attore. Altre volte si confonde narrazione e visione». Fino al paradosso: «Quale spettacolo mi ha creato più problemi? Non quello su Ustica o l’Ilva, ma Ballata di uomini e cani. Ho ricevuto lettere minatorie di animalisti che mi accusavano di voler maltrattare gli animali. Ma il testo era di London, Bastardo: un uomo e un cane si avviluppano in un odio shakesperiano dove uno cerca di ammazzare l’altro. E London — qui a Paolini si accendono gli occhi azzurri da husky — è un maestro nel raccontare la storia dal punto di vista del cane, dare voce al suo sguardo». © RIPRODUZIONE RISERVATA 30 Venerdì 7 Novembre 2014 Corriere della Sera TEMPI LIBERI Viaggi Salento Le destinazioni A novembre è tempo di vino novello: da oggi fino a domenica nel piccolo borgo di Leverano (Le) la rassegna «Novello in Festa», giunta al 17° anno, accompagna i calici di vino a tradizioni folcloristiche centenarie e sonorità balcaniche. Il centro storico si anima di mostre artistiche (foto) e menestrelli da strada a ritmo di pizzica. Le case del borgo vecchio aprono le loro porte a chi vuole assaporare le «S enza poesia non c’è città» si legge sul muro ai lati della piazza principale di Puerto Plata a nord dell’isola. La ragazzina che cammina spedita con eleganza innata e impalla la foto si trasforma nell’immagine del nuovo corso della Repubblica Dominicana. Le donne sono le prime a voler proporre un volto nuovo del loro paese. «La gente del posto si è attivata per lavorare ai progetti eco-turistici che offrono un viaggio inedito tra cultura e avventura nella nostra natura straordinaria, foreste tropicali, fiumi e lagune», dice Lina Matos, direttore dell’associazione che riunisce gli hotel della capitale Santo Domingo, ricordando che negli ultimi 2-3 anni in città c’è stato uno sviluppo imponente dei grandi alberghi lusso, soprattutto per quanto riguarda il settore del Il Negramaro nuovo a ritmo di pizzica. Con un’ottima pizza eccellenze gastronomiche: il centro storico è ricco di b&b come Corte Lecciso (www.cortelecciso.it), Domus Salentina (www.domussalentina.it), Marald (www.bbmarald.it) , tutti a buon prezzo ma di qualità. Per i ghiotti della pizza, l’occasione è imperdibile per una tappa alla «Pizzeria da Franco», da 40 anni tappa di chi vuole mangiare la miglior pizza del Salento. © RIPRODUZIONE RISERVATA Per avventurosi Santo Domingo, come un’isola cambia pelle I pacchetti «all inclusive» sono il passato.C’è un nuovo modo di scoprirla, fra piccole strutture e località create per gli amanti del no limits business travel. «Le rotte dei voli internazionali su La Romana e Santo Domingo hanno favorito il modello turistico all inclusive sulle coste caraibiche del Sud Est — racconta —, paradisi con acque cristalline, come Bayahibe e Punta Cana. Ma questo genere di turismo tende ad escludere ogni rapporto con il territorio, la parte più emozionante del viaggio nella Repubblica Dominicana». La nuova politica d’integrazione non riguarda più solo le regioni dell’interno dove è rimasta intatta una foresta ricca di fiumi, laghi e dove la temperatura resta stabile a 17 gradi, i dominicani hanno capito di dover intervenire anche sulle loro coste, promuovendo viaggi tra mare e cultura. E in effetti il viaggio alla scoperta dell’isola divisa Da sapere ● Le compagnie aeree che collegano l’Italia con Santo Domingo sono Air France (scalo a Parigi) ed Air Europa e Iberia con scalo a Madrid. Charter: Blu Panorama, Neos, Livingston ● In dicembre di quest’anno è prevista la chiusura dell’ambasciata italiana (Lorenzo Sancassani, direttore provinciale del turismo, ha fatto un appello a Renzi perché trovi una soluzione alternativa alla chiusura) ● Santo Domingo ha il 4 per cento di crescita costante del Pil. Su una popolazione di 9 milioni di abitanti, gli italiani residenti sono 20 mila e 100 mila i turisti che ogni anno raggiungono l’isola dal nostro Paese Quattro milioni i turisti complessivi tra il mare dei Caraibi a sud e dall’Atlantico a nord si trasforma in un’avventura tanto più straordinaria quanto più si è disposti a lasciarsi coinvolgere dallo spirito gioioso degli abitanti, fieri del loro corazon, parola che risuona al ritmo di merengue e bachata sui bus e nelle spiagge, facendo da costante sottofondo alle giornate stabili sui 25 gradi anche in novembre. «Dieci i giorni consigliati per una vacanza che unisce relax (da scegliere tra le spiagge dorate della costa settentrionale dell’Atlantico o la sabbia bianca caraibica nel Sud Est, la più battuta dai turisti italiani) e la scoperta del contrasto storico-moderno di Santo Domingo, la più antica città fondata dagli europei nel nuovo mondo ora in gran fermento», racconta Ruth Palermo di Colonial tour, arrivata 7 anni fa. La spiaggia dei dominicani è Boca Chica a 30 minuti di macchina e Juan Dolio a 45 minuti. L’incrocio super trafficato tra le due arterie principali della citta, Kennedy e Lincoln, è il punto che meglio descrive le contraddizioni dello sviluppo: da un lato l’Ikea, dall’altro lato l’Agorà, centro commerciale preso d’assalto dai giovani che volevano entrare nel primo store Forever 21, marchio di fast fashion americano. Al centro Contrasti Un viaggio di 10 giorni unisce il relax delle spiagge alla scoperta della più antica città fondata dagli europei nel nuovo mondo dell’incrocio c’è la seconda linea della metropolitana di Santo Domingo, l’unica città tra i Paesi latinoamericani a contemplarla, ma i bordi della strada con palazzoni in costruzione sullo sfondo c’è ancora il triciclo con i cocchi e le banane. Naco e Piantini sono i due quartieri in costruzione per la crescente classe media alimentati da un mercato immobiliare aggressivo. Dal Boulevard Kennedy s’imboccano le due nuove autostrade che conducono alla Costa Est (La Romana e Punta Cana) e alla Costa Nord est (Samana). Intanto «il Paese cresce velocemente, ma i dominicani non hanno perso il desiderio di godersi la vita», assicura Prudencio Ferdinand, guida del ministero del turismo sul bus che dalla capitale conduce alla costa Nord, fiancheggiando le tre cordigliere (orientale, settentrionale e centrale), dove 12 mesi all’anno anche sul punto più alto (Picco Duarte, 1.300 metri) il termometro non scende mai sotto lo zero. Passando per Santiago de Lo Caballeros, seconda città della parte Est dell’isola Hispaniola, si raggiunge Puerto Plata, cittadina sulla costa dell’Atlantico nota per la sua variegata offerta turistica con resort di lusso come il Blue Jack Tar: spiagge bianche con letti a baldacchino e campi da golf ordinatissimi. Per palati esigenti c’è il ristorante Lucia della Casa Colonial di Roberto Casoni, small luxury hotel dove è transitata anche Donatella Versace. A ricoprire il ruolo di direttrice dell’associazione di Hotellerie dell’area Nord c’è Ambra Attus, 33 anni, arrivata da Sanremo una decina di anni fa, sposata con ingegnere dominicano (conosciuto ballando), padre di suo figlio. Il fratello Andrea l’ha raggiunta tre anni fa e ora lavora alla funivia che conduce sulla montagna di Isabel de Torres, un giardino botanico trasformato in bosco tropicale dominato dalla statua del Cristo redentore gemellato a quello di Rio de Janeiro. Corriere della Sera Venerdì 7 Novembre 2014 L’anniversario St. Moritz: meta invernale da 150 anni TEMPI LIBERI Un weekend «in carrozza» per i 150 anni della leggenda dell’industria svizzera del turismo. Una storia, in realtà, che inizia alla fine dell’estate 1864, quando Johannes Badrutt, proprietario dell’albergo Engadiner Kulm St. Moritz , lanciò una scommessa agli ospiti inglesi in partenza: in palio un soggiorno gratuito da dicembre alla primavera se, tornando in inverno, non avessero goduto di una vacanza altrettanto soleggiata e piacevole. Quegli ospiti, tornati di anno in anno, diventarono i Per gli amanti delle sfide no limits la meta nei dintorni di Puerto Plata ci sono le 27 Charcos de Damajagua, gara di salti di difficoltà progressiva nelle 27 cascate (sulla strada tra Santiago e Puerto Plata), spettacolo del Caribe per la sua bellezza dichiarato zona protetta (saltosdamajagua.com e runnersadaventure.com) . Il paradiso delle immersioni e degli sport acquatici è la baia di Sosua, un villaggio di capanne piene di oggetti di artigianato che la gente del posto offre ai turisti. Per i golosi c’è il sentiero del cacao di Guananico dove ti fanno anche il fango al viso. Per le famiglie, imperdibile l’Ocean World Adventure Park, Marina e Casino di Puerto Plata: si nuota con i delfini (oceanworld.net). Per un bagno indimenticabile si va verso nord ovest e si arriva a Cayo Arena (vicino a Montecristi, altra cittadella da visitare), conosciuta come Paradise Island, (cayoparaisord.com), dichiarata dalla Cnn travel una delle migliori 50 spiagge del mondo. Addentrandosi nel cuore dell’isola, per gli amanti della natura a tratti ancora selvaggia, la meta è Jarabacoa («terra dove scorre l’acqua») sulla Cordigliera Central, tra i fiumi Baiaguate, Jagua, Bao, dove grazie al microclima la tempe- ratura media è di 22 gradi. Qui, si può soggiornare in eco lodge. Tra i più suggestivi Tubagua (tubagua.com) premiato con il Domininican treasure: piccole baite in legno nella montagna tra le cascate e le piantagioni di caffè (il bagno - comune - è riparato da tre assi con vista sulla foresta). Per gli sportivi Cabarete sulla costa Nord, dove c’è il primo malecon con le piste ciclabili (si affittano al Bishop!) è invece la capitale degli amanti delle onde , con le capanne di Marcus Bohm ([email protected]) www.masteroftheocean.com, arrivato 20 anni fa dalla Germania, che sotto le palme tiene lezioni di winsurf, kitesurfing, puddle e ogni 27 febbraio organizza the Master of the Ocean (a proposito si sta cercando la squadra italiana). Per alloggiare in zona c’è Natura Cabana, si dorme in capanne e si fanno lezioni di yoga, a sinistra il mare, a destra la laguna. Ma Cabarete è anche la capitale della movida: puoi cenare in 46 ristoranti e continuare a ballare tutta la notte nelle discoteche sulla spiaggia. E’ arrivato qui 30 anni fa anche Lorenzo Sancassani, oggi direttore provinciale del turismo nominato dal ministero ([email protected]). Tre anni dopo l’ha raggiunto anche il fratello Paolo che gestisce la Pizzeria Pomodoro sul lungo mare. Maria Teresa Veneziani © RIPRODUZIONE RISERVATA Gli hotel ● Per dormire, nella parte vecchia della città di Santo Domingo c’è il Suite Colonial, hotel B&B gestito dall’italiana Raffaella Centonza con il marito Miguel (una decina di stanze, 60 dollari a notte) info all’email suite_cololonial @codetel. net.do ● Tra le mura coloniali ci sono anche il 5 stelle Nicolas de Ovando con i letti baldacchino e il boutique hotel Frances (entrambi della catena Accor) ● Nella parte nuova, sulla Avenida Churchill, i nuovi hotel cinque stelle lusso, il J.W.Marriot, ultima apertura, e due della catena Hilton ● Per scoprire la capitale c’è il Vintage car tour su auto d’epoca colonialtours. com.do primi promoter di St. Moritz come destinazione invernale. Dall’inaugurazione della prossima stagione invernale, il 5 dicembre, si festeggia quell’anniversario a partire dal Kulm Hotel, primo hotel del villaggio di St. Moritz. Luogo simbolo anche perché lì fu accesa la prima luce elettrica in Svizzera (1879); da lì partirono la prima spedizione sui ghiacciai dell’Engadina e il primo percorso delle Alpi per il golf; in quell’area fu creata la pista privata di Bob e Curling... Programma speciale per gli ospiti che soggiorneranno al Kulm almeno 3 notti (weekend esclusi) dal 5 al 18 dicembre 2014, dal 13 gennaio al 5 febbraio 2015 e dal 1° marzo al 5 aprile 2015: soggiorno in quella che fu la stanza di Badrutt, mezza pensione con cene gourmet, passeggiata in carrozza d’epoca, massaggio alpino, libero utilizzo della spa. Costi a partire da 1.176 € a persona in camera doppia. Caterina Ruggi d’Aragona © RIPRODUZIONE RISERVATA 31 32 Venerdì 7 Novembre 2014 Corriere della Sera TEMPI LIBERI Viaggi Riccione Le destinazioni La vacanza come «brand-experience»: con questo obiettivo è stato aperto a Riccione «L’Hotel», il primo albergo dove il soggiorno è «su misura» in base ai gusti dell’ospite e grazie alla collaborazione di alcuni sponsor (da 199 euro, www.lhotel.it). Bartorelli, DS, La Perla, Mastro Raphaël, Pascucci, societàdellapietra, Technogym, Transvital, hanno realizzato otto stanze , trasferendo nel progetto alberghiero la filosofia Il borgo ● Castello di Ama è un borgo a 500 m nel comune di Gaiole in Chianti, a Siena. Abitato da pochissime persone, è composto da ville del tardo ‘700 e ha una produzione di Grandi Vini di Terroir H a scelto personalmente il punto giusto dove «incastonare» i suoi due coni destinati a non toccarsi mai. In quei pochi millimetri di aria che separano le due parti c’è l’essenza di «Confession of Zero», l’opera che Hiroshi Sugimoto ha realizzato per celebrare il concetto dello «zero», il numero che contiene il tutto. La scultura dallo scorso 18 ottobre è al Castello di Ama, il borgo di Gaiole in Chianti, in Toscana, installata proprio nella cappella settecentesca scelta dall’artista giapponese. In questo borgo abitato da pochissime persone, celebre per il vino prodotto («L’Apparita Castello di Ama» è uno dei merlot in purezza migliori al mondo), nel 1999 è iniziato un percorso d’arte unico nel suo genere in collaborazione con Galleria Continua: una collezione di opere «site specific» commissionate dall’enologo Il primo hotel con le stanze «firmate». E le lenzuola si scelgono nel catalogo aziendale. Le camere (alcune di 50 metri quadrati) hanno bagno turco, materassi king size Dorelan, vestaglie La Perla, macchine del caffè Pascucci, prodotti di cosmesi Transvital e parquet a spina di pesce francese in legno di palissandro. Tra i capricci pensati per i clienti, c’è anche il «book» delle lenzuola, da scegliere in raso di cotone, lino o seta. © RIPRODUZIONE RISERVATA Quell’albergo è un museo Artisti di tutto il mondo «arruolati» per trasformare il concetto di vacanza. Ecco quello che si può vedere dal castello di Ama al Capri Palace di Anacapri. E vicino a Roma c’è un tesoro segreto Marco Pallanti e da sua moglie Lorenza Sebasti per celebrare quello che loro definiscono il «genius loci». L’opera inaugurale del progetto, 15 anni fa, è stata «L’albero di Ama. Divisione e moltiplicazione dello specchio» di Michelangelo Pistoletto: un tronco d’albero sezionato e rivestito di specchio, una presenza totemica dentro le cantine. Nel 2001 è arrivato Daniel Buren, che ha installato un muro specchiante di 23 metri bucato da cinque finestre spalancate sugli uliveti. Uno dopo l’altro si sono succeduti Giulio Paolini (con «Paradigma»), Kendell Geers («Revolution/Love»), Anish Kapoor («Aima), Chen Zen («La lumière intérieur du corps humain»)e nel 2006 Carlos Garaicoa, che ha riprodotto in mezzo a un pacifico uliveto tutti i muri «cattivi» del mondo, da quello di Berlino a quello di Tijuana, barriera Londra / 1 Al 45Park Lane è possibile vedere la collezione di «Butterfly» di Hirst Londra / 2 Negli spazi esterni dell’hotel sono state installate le opere di Robert Indiana tra Messico e Stati Uniti. Con il passare degli anni alla chiamata di Marco e Lorenza hanno risposto anche Nedko Solakov e Cristina Iglesias. «Non sempre l’incontro sfocia in un progetto: deve esserci una sintonia completa tra noi e l’artista», spiega Marco Pallanti. Oggi Castello di Ama è un museo a cielo aperto e incredibilmente aperto a tutti. Qui non si può dormire (gli agriturismi intorno sono tanti), ma si assaggiano i vini della cantina e ci si mette a tavola nel ristoro di Ama, una trattoria che serve un’eccellente pappa al pomodoro e chianine arrostite su un camino enorme, come quelli della tradizione contadina. Recentemente il Castello di Ama è stato inserito nel programma Art Unveiled dell’hotel St. Regis di Firenze: esperti d’arte accompagnano i visitatori tra le opere, svelandone ogni segreto, dai poetici «doodles», i Corriere della Sera Venerdì 7 Novembre 2014 Nuove mete Sulle tracce di True Detective I posti delle serie tv TEMPI LIBERI Prime indiscrezioni raccontano che la trama della seconda serie di True Detective porterà i protagonisti in zone poco conosciute di Los Angeles e di Monterey, da dove parte la Highway 1, una delle strade più belle. La stagione delle serie tv è cominciata e porta con sé una schiera di fan avidi di scoprire tutto sui loro eroi. Sulla scia della tendenza Montalbano, che ha portato nella sicula Puntasecca centinaia di turisti, Volagratis organizza viaggi ispirati alle serie di culto. California - La popolarità della prima stagione di True Detective ha trasformato la Louisiana in una meta di viaggio. Adesso che la serie tv si sposta in California, vale la pena giocare d’anticipo e battere ogni angolo della West Coast (volo e hotel una settimana, 2 persone, 1189 euro) Città del Capo - La quarta parte di Homeland si sposta a Città del Capo, in Sudafrica. Qui vale la pena salire sull’iconico Monte 1 Table e fare una visita alla Robben Island, Patrimonio Unesco, prigione di Mandela per 27 anni (volo e hotel per due una settimana 994 euro) Dorset - Broadchurch ha lasciato con il fiato sospeso per suspence, paesaggi e scogliere. Altri luoghi chiave della serie si trovano nella contea di 2 33 Somerset, come l’inquietante parcheggio di roulotte. La passeggiata del porto, dove si vedono interagire i personaggi, è realmente quella di West Bay (3 giorni hotel e volo per due persone 448 euro, www.volagratis.com). © RIPRODUZIONE RISERVATA ●Il luogo Maremma, riaprono le terme di Saturnia metà ottobre le piscine erano ricoperte di fango e tutta la struttura, colpita dal nubifragio che aveva messo a dura prova la Maremma, in condizioni critiche, camere e spazi comuni compresi. Da pochi giorni, dopo i lavori eseguiti a tempo di record, le Terme di Saturnia hanno riaperto i battenti con un centinaio di prenotazioni per segnare il ritorno alla normalità. «Dobbiamo ringraziare le aziende locali, muratori, falegnami e i tanti volontari: senza di loro non ce l’avremmo mai fatta», dice il direttore Licino Garavaglia, quasi incredulo a sole tre settimane di distanza dal 15 ottobre dell'alluvione. La struttura, affiliata a The Leading Hotels of the World (anche per prenotazioni www.LHW.com), torna ad accogliere i primi ospiti. E per ogni notte prenotata le Terme hanno deciso di donare un euro da destinare a una raccolta fondi a favore del territorio. Il Comune di Manciano ha attivato un conto ad hoc su cui devolvere i contributi (www.comune.manciano.gr .it). Sul fronte dell' accoglienza (www.termedisaturnia.it) sono aperte la Spa e tutte le strutture termali e a breve tornerà completamente agibile anche il campo da golf (per il momento funzionano nove buche su diciotto). Un ulteriore incoraggiamento viene anche dalla riconferma della stella Michelin per uno dei due ristoranti delle Terme («All'Acquacotta») accolta con soddisfazione dello chef (maremmano) Alessandro Bocci che propone riletture di stagione dei piatti del territorio. F.Gug. A piccoli scarabocchi di Solakov, alla drammaticità dell’opera del cinese Chen Zen. Sempre dal mecenatismo di un imprenditore, il caprese Tonino Cacace, è nata la collezione di opere esposta nel Capri Palace di Anacapri che oggi compone il «White Museum»: un percorso che inizia dall’ingresso, con l’installazione «Le rive dei mari», un muro di quaranta metri, imponente e tridimensionale che Arnaldo Pomodoro ha creato per la parete dell’ingresso. La lobby dell’hotel è stata trasformata in un percorso espositivo con opere come il monitor di Fabrizio Plessi incastonato in un vecchio gozzo usato per portare i turisti nella Grotta Azzurra, l’«UomoCorno» di Lello Esposito, un imponente amuleto di bronzo lucido, i mosaici di polaroid di Maurizio Galimberti, le opere di Schifano, Paladino, Pignatelli e Haring (www.LHW.com/capri). Non c’è la mano di nessun collezionista, ma un ritrovamento archeologico dietro al tesoro dell’hotel La Posta Vecchia, a pochi chilometri da Roma: la villa, costruita nel 1640 su commissione dei Principi Orsini, sui resti della città romana di Alsium, per accogliere amici e viaggiatori, era stata acquistata nel 1960 da Jean Paul Getty. Durante i lavori di ristrutturazione è stata riportata alla luce una villa romana del II secolo a.C.: oggi è il nucleo principale del piccolo museo archeologico nel piano interrato, visitabile anche dagli esterni e prenotabile per cene private a due (www.lapostavecchia.com). L’hotel di appena 19 camere, con il ristorante stellato di Michelino Gioia, per Capodanno propone un pacchetto (338 euro a testa) che comprende anche la visita alla villa. Più contemporaneo è lo spirito artistico che, fin dall’apertura, anima il 45Park Lane di Lon- Altre gallerie 1 A sinistra il maestro Hiroshi Sugimoto, tra i più grandi artisti e fotografi viventi, di difronte alla sua nuova installazione al Castello di Ama, nel Chianti: l’opera Confession of Zero è un lavoro «site specific» installata nella cripta della chiesa del borgo (foto di Alessandro Moggi) 2 Le opere e le sculture di Robert Indiana, artista americano associato alla pop-art, sono in mostra al 45ParkLane di Londra. L’hotel ospita già all’interno una collezione di «Butterfly» di Damien Hirst 3 Quasi un museo archeologico l’hotel La Posta Vecchia di Palo Laziale, a pochi chilometri da Roma, con i resti di una villa romana del II secolo a.C. 3 dra, l’hotel affacciato su Park Lane (www.dorchestercollection.com). La collezione di «Butterfly» di Damien Hirst appese al ristorante «Cut» di Wolfgang Puck è aperta anche agli esterni che frequentano il Bar 45 all’ora dell’aperitivo al quale si accede attraverso una scala di Thierry Despont o per la cena in stile «american steak». Al percorso artistico, ora si è aggiunta un’altra esposizione che ha trasportato un angolo di New York a Londra: nella lobby e negli spazi esterni dell’hotel sono state installate le opere di Robert Indiana, il creativo della pop art che ha fatto delle sue lettere gigantesche una mostra itinerante dalla Sixt Avenue di New York al Paseo del Prado di Madrid, fino a quest’ultima tappa a Mayfair. Michela Proietti © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA 34 Venerdì 7 Novembre 2014 Corriere della Sera TEMPI LIBERI Viaggi Movember Le destinazioni Per supportare la campagna, i baristi si sono lasciati crescere i baffi e si sono rasati, per l’ultima volta, il 31 ottobre scorso. Al Conservatorium Hotel di Amsterdam ( in foto il ristorante, www.LHW.com/Conservatorium), nel quartiere dei musei proprio difronte ci sono il Rijksmuseum, il Van Gogh Museum e lo Stedelijk - il mese di novembre è «Movember». Il simbolo dell’associazione nata 15 anni fa in Australia, per raccogliere Roma Sacra e mondana Sorpresa via Giulia Per i romani è già un luogo del cuore, per i turisti ora è una tranquilla deviazione dalla più affollata Campo de’Fiori: le nuove insegne hanno trasformato via Giulia in un chilometro di sampietrini molto battuto. Lo scorso Natale, in un palazzo del 1600 che ospitava un monastero maschile, si è inaugurato l’hotel D.O.M. (acronimo di Deo Optimo Maximo): 24 stanze e suite con un mix insolito di sacralità e mondanità , tra soffitti a cassettone, antiche lapidi di marmo del 1500 e serigrafie originali di Andy Warhol(www.domhotelroma. com). Già frequentato da personaggi della moda e dell’arte, ora si presenta a tutti con il «Deer Club» (nella foto), il primo club internazionale di Roma aperto dall’aperitivo al dopocena, dove bere, ascoltare musica e assaggiare i «kitchen bites», piccoli piatti. Per cene più intime e rituali c’è il ristorante privé solo su prenotazione, ma vale la pena salire fino al terzo piano per il drink finale sulla terrazza. Pochi passi più avanti, al numero 62, l’Hotel Indigo St. George è stato recentemente ristrutturato: ognuna delle 64 camere è personalizzata con un tocco di «romanità», come la gigantografia di una vecchia Fiat Cinquecento targata Roma dietro la spalliera del letto (www.hotelindigo.com/romes tgeorge). Per gli amanti dei tipici «coppi», c’è anche la suite con terrazzino sui tetti, mentre per rigenerarsi dopo una giornata tra le botteghe d’arte e i tanti monumenti di via Giulia c’è la spa con piscina. Nei dintorni ci sono la Chiesa di Santa Lucia del Gonfalone, Piazza Navona, Piazza Farnese, Trastevere, il Ghetto e San Pietro. Quasi davanti alla Fontana del Mascherone, uno dei simboli di via Giulia, c’è Maison Giulia, boutique hotel che si è ispirato proprio alla fontana per il logo (stanze da 54 euro). L’antica via papalina fa tendenza anche a tavola: il nuovo punto di riferimento mondano è Assunta Madre, il ristorante con pesce crudo di Terracina che eccelle per gli antipastini interminabili e che ora ha raddoppiato nel quartiere londinese di Mayfair. Vale la pena prenotare in anticipo il tavolo: evitate con cura quelli vicini alle uscite. Per i più tradizionali, in fondo alla via, nella romantica piazza De Ricci, resiste (con gloria) il pesce di Pierluigi, mentre gli etnici prenotano da Thien Kim, vietnamita a gestione familiare. Michela Proietti © RIPRODUZIONE RISERVATA Gentlemen ad Amsterdam. A novembre il «dress code» è barba e baffi fondi contro i tumori alla prostata, è proprio un bel paio di baffi. Così nella Spa gli uomini potranno concedersi scrub e massaggio di 30 minuti a 45 euro, di cui 20 verranno donati. Non solo: al Tunes Bar, i baristi barbuti serviranno cocktail salutisti come il Salvador Dalí, con bacche goji e l’Hulk Hogan, gin tonic con tocco di pera e cannella. © RIPRODUZIONE RISERVATA Che cosa piace davvero ai guru del turismo? Wheeler, fondatore di Lonely Planet, ama la Cina, Serra (Touring) consiglia il Sannio Beneventano e il Salento fuori stagione. Secondo Gloaguen (Routard) Cambogia e Laos sono imperdibili, Ellingham (Rough guide) non ha dubbi: Derbyshire D ov’è oggi Tony Wheeler il fondatore della «Lonely Planet»? Nella Provincia di Guizhou (Cina sudoccidentale) fra i vicoli di Dali, un villaggio abitato dalla minoranza Dong e ancora fuori dalle rotte turistiche. Seguendo Wheeler e altri guru che hanno profuso la loro passione in marchi di successo (Routard, Rough Guide e Touring), si disegna una mappa del mondo che ha come priorità le loro passioni e non le logiche commerciali. Personaggi come l’australiano o il francese Philippe Gloaguen erano intraprendenti ventenni nei primi anni ‘70, e la loro intuizione di creare guide «di sopravvivenza» era la declinazione turistica del movimento hippie contro i borghesi dell’ingessata guida Baedeker. Non bastavano più le descrizioni di monumenti e itinerari: all'urgenza di partire servivano pagine pragmatiche per raggiungere moltissimi luoghi con pochissimi soldi. Un esempio per tutti? Il viaggio intercontinentale in bus dall’Europa all’Asia. Tony Wheeler, la sua amata Cina «Dali è un gioiello sconosciuto, un villaggio tradizionale che ha bisogno di essere tutelato dall’aggressività delle iniziative governative e dopo Cristo». Comprata dalla BBC Worldwide nel 2013 per 77 milioni di dollari, la «Lonely» fu creata da Tony e sua moglie Maureen quando scrissero la prima guida in cucina: 96 pagine «Across Asia on a Cheap» che raccontava il viaggio da Londra all’Australia via terra ( tonywheeler.com.au). L’origine del nome è da romanzo: il fondatore capì male il testo della canzone di Joe Cocker «Space Captain» che recitava «lovely planet» ma a distanza di 40 anni dall’errore ha venduto 120 milioni di copie. Guizhou (Cina) I villaggi delle etnie Miao Longhorn, Buoyei e Dong Tony Wheeler Laos Xieng Khuan, parco di Buddha Pha That Luang (Vientiane) Inghilterra segreta Il Touring punta sull’Italia 120 anni domani. Il Touring, «libera associazione senza fini di lucro», fu fondata l'8 novembre 1894 a Milano da 57 velocipedisti (guidati da Luigi Vittorio Bertarelli e Federico Johnson) e festeggia l'anniversario (www.touringclub.it/chisiamo/i-nostri-120-anni) come storica organizzazione turistica. «Non è solo per la crisi che stiamo puntando sul nostro Paese ma perché siamo convinti che l'Italia minore sia l'Italia migliore». Silvestro Serra, direttore delle testate del Touring sta rinnovando l'approccio al viaggio Passioni L’uomo cha ha scritto la Lonely Planet (in cucina, con sua moglie Maureen) consiglia anche My Son, ultimo sito della dinastia Champa utilizzando lo strumento della «cultura diffusa» per visitare un territorio. «Una "scoperta" recente per i nostri lettori è il Sannio Beneventano ricco di presidi gastronomici e il Salento fuori stagione esplorando le zone di produzione del Negramaro. E ancora: la valle di Zoldo e il Tirolo Orientale fino alla valle del Gail». Il Touring ha al suo attivo 320 mila soci, un «patrimonio» che vuole fidelizzare sempre più: «I lettori sono attenti al budget ma non solo: il viaggio deve essere un'esperienza di arricchimento, si vuole tornare con più conoscenze e consapevolezze». Ricordi Il «padre» di Routard: il viaggio è anche fatto di occasioni mancate. Io a 16 anni rifiutai un passaggio dal produttore dei Beatles Il francese che inventò Routard dall’egemonia dell’etnia Han» dice Wheeler nei suoi post, prediligendo ancora una volta angoli sconosciuti dell’Estremo Oriente. Il suo itinerario ideale segue i siti protetti dal «Global Heritage Fund» (globalheritagefund.org), la fondazione che tutela e restaura siti archeologici in Oriente, Sudamerica e in Turchia, come nel caso del restauro del sito di Aspendos, a una cinquantina di chilometri da Antalya, sulla costa turca. Una segnalazione di Wheeler va anche al sito di My Son, ultima testimonianza esistente del Reame della dinastia Champa (nel Vietnam centrale) che abbiamo visitato durante i restauri (seguiti anche da due missioni archeologiche italiane) e che Wheeler consiglia caldamente: «Bombardato dai B52 americani, oggi restano venti edifici di un regno che si estinse nel 1500 «Andate! Molto meglio un viaggio sbagliato che un rimorso» è la frase guida di Philippe Gloaguen che nel 1973 (mentre Wheeler stava scrivendo la «Lonely» in cucina) si aggira negli uffici degli editori parigini con il manoscritto della neonata «Routard». Gloaguen totalizza 19 rifiuti ma non si arrende e nel 1975 la edita Hachette, un successo da 100 mila copie in pochi anni. Ancora oggi Hachette è l’editore della serie con 120 destinazioni e 2 milioni di copie vendute ogni anno. Cambogia e Laos sono i paesi preferiti da Philippe che ancora oggi scrive le «Routard» (www.routard.com) dedicate a questi paesi. A Phnom Pen ha creato una scuola alberghiera per ragazzi di strada e fra le sue mete preferite segnala il lago di Tonle Sap e le spiagge di Kep. I ricordi e gli aneddoti sono tanti ma Gloaguen ne predilige uno: «Avevo sedici anni ed ero con un amico; un signore ci dà un passaggio e ci dice East Riding of Yorkshire Devonshire Arms Dolomiti Salento (Puglia) La Val di Zoldo e il Tirolo Orientale, i villaggi degli alpinisti Itinerario Negroamaro che sta rientrando a Londra. E' un produttore musicale e ci invita per la sera in studio di registrazione. E noi: grazie ma dobbiamo proseguire verso la Scozia. Ci lasciò il suo biglietto da visita: solo in seguito realizzai che era Brian Epstein e che quella notte avrebbero inciso le session di "Revolver" dei Beatles. Il viaggio è anche questo: bellissimi incontri ma anche occasioni mancate che insegnano sempre qualocosa». Rough Guide, fuga all’inglese «Sfruttate al meglio il vostro tempo sulla terra». E' il motto delle Rough Guide, anno di nascita 1982. L’anno prima Mark Ellingham parte per la Grecia e una volta in viaggio si rende conto che nessuna guida inglese soddisfa le esigenze di un viaggiatore con lo zaino. Nelle Cicladi fa amiciza Corriere della Sera Venerdì 7 Novembre 2014 Alto Adige Monte Cavallo, dove la neve è più «facile» TEMPI LIBERI L’Alto Adige punta sull’Alta valle Isarco come novità per la stagione sciistica 2014-15, con una serie di servizi che rendono la neve «facile». In particolare nelle località di Monte Cavallo e Ladurns, nei comprensori di Vipiteno e Colle Isarco. Le due località si raggiungono con un percorso tutto autostradale o in treno (stazioni di Brennero, Vipiteno e Fortezza). La telecabina a sei posti si trova a pochi minuti dal centro pedonale di Vipiteno e porta rapidamente a quota 1.860 metri. Qui si metto gli sci ai piedi potendo scegliere fra sedici chilometri di piste con il valore aggiunto di un tracciato naturale per slittino lungo 10 chilometri e illuminata anche di notte. Con lo stesso skipass, da Monte Cavallo si possono utilizzare le piste di Ladurns, il comprensorio sciistico verso il passo del Brennero. La Val di Fleres, con esposizione a nord, offre neve fresca e si candida quindi a essere scelta dai sciatori più esperti; non a caso la seggiovia che parte dalla valle serve una «rossa» molto tecnica con una variante nel bosco. In quota, una seconda seggiovia serve un vasto plateau con piste di ogni livello. Lo skipass giornaliero valido a Ladurns e Monte Cavallo costa 33 euro in bassa 35 stagione e 39 euro in alta (23 euro in bassa stagione e 25 in alta per i nati fino al 1999 compreso). Chi invece preferisce camminare ha a disposizione il sentiero per passeggiate invernali di malga Ariss (5 km) a Ladurns, o l’escursione invernale al jogo di Flanes (5 km) a Monte Cavallo. Per informazioni: Ufficio Turistico Vipiteno (piazza Città, tel. 0472.76.53.25 e in Rete: www.rosskopf-ladurns.it) Bristol, dove è nato il country La cittadina americana si riprende lo scettro «rubato» da Nashville Mỹ Sơn (Vietnam) L Sito archeologico Cambogia Spiagge di Kep Lago Tonle Sap Philippe Gloaguen Derbyshire Benevento (Campania) Carberry Tower (Musselburgh) Silvestro Serra con Martin Dunford, e insieme decidono di scrivere una guida seguendo «uno schema da studente, pratico e soprattutto economico». Nel 1982 esce la prima Rough, dedicata ovviamente alla Grecia. «In realtà», ricorda oggi Dunford ridendo, «il vero scopo dell'operazione era evitare in ogni modo di finire a lavorare in ufficio». Ellingham ha lasciato la «Rough» (www.roughguides.com) nel 2007 e Dunford ha preso il suo posto. Da alcuni anni si dedica al sito www.coolplaces.co.uk dedicato alla Gran Bretagna «segreta». I suoi luoghi del cuore? Il Derbyshire e le villehotel di campagna «Devonshire Arms» (scottsexclusiveretreats.com a nordovest di Leeds) e «Cerberry Tower», vicino a Edimburgo. Fabrizio Guglielmini © RIPRODUZIONE RISERVATA Pparra Nei territorio dei sanniti fra Abruzzo, Molise, Campania, Lucania e Puglia a cittadina statunitense di Bristol, al confine tra il Tennessee e la Virginia, vuole riprendersi lo scettro di patria della musica country che negli Stati Uniti continua a mietere successo. A Bristol, tra il 25 luglio e il 5 agosto 1927 ci fu il «he Big Bang Of Country Music» e arrivarono miti musicali come Jimmie Rodgers, Uncle Charlie Osborne e la Carter Family per incidere i primi dischi commerciali del genere. E sempre a Bristol nacque un’altra star della musica e dello spettacolo come Tennessee Ernie Ford. Poi il centro del country si spostò a Nashville, immortalata come capitale di questo tipo di musica anche dai film di Robert Altman e Bob Dylan e Bristol venne dimenticata dai più. Adesso la città torna alla carica e dopo essere stata insignita dal Congresso americano di «Birthplace of Country Music» quest’estate ha inaugurato il Birthplace of Country Music Museum (www.birthplaceofcountrymusic.org), letteralmente il museo del luogo in cui è nata la country music, costato 11 milioni di euro e non solo ricco di cimeli come strumenti Il Birthplace of Country Music Museum di Bristol e abiti degli artisti, le registrazioni e i filmati dell’epoca, ma anche con numerose installazioni interattive che permettono ai visitatori di immergersi completamente nell’atmosfera del country, a partire dagli studi di registrazione dove si può cantare sulle basi dell’epoca o in duetto con le voci degli artisti e quindi incidere la propria traccia. Il museo si trova al 416 State St, Bristol TN, visitabile dal martedì alla domenica, al costo di 14 dollari. Antonio Calitri © RIPRODUZIONE RISERVATA 36 Venerdì 7 Novembre 2014 Corriere della Sera TEMPI LIBERI Sapori Il libro & amori La cucina italiana raccontata dagli chef di Eataly di stanza a New York. I consigli per fare bene la spesa, un excursus sulla varietà dei nostri prodotti alimentari, i trucchi per cucinare al meglio gli alimenti. Questo è «I love Eataly» (edizioni Rizzoli), il primo volume di cucina firmato dalla catena di 26 negozi d’alta qualità che il piemontese Oscar Farinetti ha aperto nel mondo (10 in Italia, 13 in Giappone, due negli Stati Uniti). Un «I love Eataly», come amare l’Italia a New York manuale sull’alimentazione italiana con una prefazione dello stesso Farinetti e i contributi di chef come Lidia e Joe Bastianich, Mario Batali, Adam e Alex Saper, che per l’occasione si sono trasformati in «tutor». Il volume contiene 100 ricette di piatti classici con curiosità e informazioni. A.D.M © RIPRODUZIONE RISERVATA Antipasto con i funghi di Cary (Grant), poi il minestrone di Clint (Eastwood), le costolette di Kevin (Spacey) e il caffè di Totò: il copione di un pasto perfetto rubato alle pellicole Scaffale ● Cinema & cucina in libreria: Laura Delli Colli ha firmato Il gusto nel cinema italiano e Il gusto nel cinema internazionale (Cooper): in oltre 100 ricette, la scienza in cucina e l’arte di mangiar bene per cinefili. Un saporito dizionario di piatti in celluloide è Ciak si mangia! di Salvatore Gelsi (Tre Lune) Ciak, si mangia Un menù da film S tagione di abbuffate per i cinefili, l’autunno. In sala arrivano le novità più attese dell’anno, magari cucinate a un fast food di Hollywood o assaggiate in anteprima al banchetto del Lido. Ma anche le serate in casa possono riservare soddisfazioni. L’estate è appena finita, e la prossima è ancora lontana; nessuna urgenza di mettersi a dieta, o di perdere tempo facendo sport. Insomma è il momento ideale per dedicarsi alle attività che nobilitano l’uomo: il cinema e la cucina. Ecco qualche proposta per un menu d’autunno in celluloide. Antipasto Un classico, polenta ai ferri con funghi e gorgonzola. Massima attenzione alle materie prime, però, come insegnano gli chef (e i film) stellati. I funghi perfetti per la ricetta sono quelli che coltiva Cary Grant, il nobile decaduto nell’Erba del vicino è sempre più verde di Stanley Donen. L’erborinato deve essere certificato dall’Illustre accademia del gorgonzola, dove è ambientata la scena più divertente (e politicamente scorretta) di Benvenuti al Sud di Luca Miniero. In alternativa, si consiglia di provare il Maroille, formaggio a pasta molle tipico dell’Avesnes-sur-Helpes e protagonista della commedia originale francese, Giù al Nord di Dany Boon, film decisamente più saporito del remake lombardo-napoletano. Primo Un piatto scontato e straordinario insieme, il minestrone all’italiana dei Ponti di Madison County di Clint Eastwood, il più autunnale dei film romantici. Una ricetta su pellicola spiegata in modo straordinario già nelle pagine del romanzo di Robert James Waller. Perché è un racconto che sembra già la scena di un film. E perché mostra nel modo più semplice cosa può diventare, a volte, la cucina: un atto di amore. «“Sono bravo ad affettare la verdura”, si offrì lui. “Benissimo, il coltello lo trova nel cassetto. Voglio preparare il minestrone, quindi la può tagliare a cubetti”. In piedi a pochi passi da lei, a testa china, lui cominciò ad affettare le carote e le rape, le pastinache e le cipolle. Francesca pelava le patate nel lavello, acutamente conscia della vicinanza di uno sconosciuto. Non avrebbe mai pensato di poter sbucciare patate in uno stato d’animo così insolito. Quella stanza era avvolta da una sensazione di tranquilla intimità, stimolata in qualche modo da quelle semplici operazioni di cucina. Al posto dell’estraneità, subentrava l’intimità». Secondo Gli spettatori due punto zero, che con un po’ di leggerezza tradiscono il vecchio rito della coda al botteghino per una serie tv à la page, saranno ormai assuefatti alle costolette di maiale addentate da Frank Underwood in House of Cards, Formaggio d’autore Se vi piace l’erborinato accertatevi che abbia il sigillo dell’accademia del gorgonzola Marilyn In «A qualcuno piace caldo» Marilyn va a comprare all’amato salsicce e patate tra un complotto alla Casa Bianca e un delittaccio nel parcheggio sotterraneo. Ricetta saporita, senza dubbio, ma il regista forse ha messo una manciata di sale di troppo. Vale la pena, piuttosto, riscoprire le costolette di agnello di cui va pazzo Chazz Palminteri in Pallottole su Broadway: ben più credibile lui come killer mafioso innamorato del teatro, rispetto a Kevin Spacey come assassino impenitente e aspirante presidente degli Stati Uniti. Se cercate un’alternativa ancora più gustosa — anche se più calorica — potete sempre seguire l’inarrivabile ricetta notturna di Marilyn in A qualcuno piace caldo: «Ero così pazza di lui che alle 2 del mattino mi mandò a comprare salsicce e patate lesse. Le patate erano finite così comprai dei cavoli... Me li tirò in faccia!». Dessert «Vegolosi» Non resta che assaggiare una fetta della torta che dà il titolo a My blueberry nights, il debutto americano del regista cinese Wong Kar-Wai. Magari pensando a quando la protagonista Norah Jones, così bella e così triste, dice: «Chissà che ricordo ti lega a me... La ragazza della torta ai mirtilli o la ragazza del cuore a pezzi?». Per fortuna il lieto fine è dietro l’angolo. E per finire davvero, ci vuole un caffè abbondante, anzi multiplo, come consigliava Totò nei Tartassati: «Io ne prendo tre alla volta, per risparmiare due mance!». Servirà a restare svegli ancora un po’, giusto il tempo per guardare un altro film. Accanto alla tazzina, si può servire un marron glacé, squisitezza diffusa già ai tempi di Mozart. Almeno ad ascoltare la voce del compositore rivale Antonio Salieri, vero protagonista di Amadeus di Milos Forman. Unica differenza, nella Vienna di fine Settecento venivano chiamati «capezzoli di Venere»: «Me li mandano dall’Italia: castagne toscane, rhum e zucchero glassato. Li provi, sono sconvolgenti!». Paolo Beltramin cucina.corriere.it/letture/conserve-pellicola Senza carne ma con gusto I piatti vegani sono anche buoni. Parola di «Vegolosi», magazine online appena arrivato in libreria con l’omonimo volume edito da Gribaudo. Un vero e proprio manuale alla scoperta della migliore cucina priva di carne. Quaranta le ricette inedite dello chef Cristiano Bonolo: polpettine senza carne (foto Stockfood), burger di farro, fagottini con tofu e erbe e tanto altro. (I. Fan.) © RIPRODUZIONE RISERVATA Racconti di cucina di Angela Frenda IL POLLO AL LIMONE E BURRO DI JULIA U na delle scene che noi appassionati di lei ricorderemo sempre, è probabilmente quella in cui spiega come farcire un pollo/tacchino etc. Un’immagine divenuta talmente familiare da essere imitata negli show satirici americani. Ma lei, Julia Child, con la sua calma invidiabile, sembrava non farci caso. Ed è il suo pollo al limone che oggi, nella nuova videoricetta di Racconti di Cucina, vorrei fare con voi. Un pollo per il pranzo della domenica o per una cena in famiglia. Croccante, saporito, perfetto se accompagnato da patatine novelle o ratte. Ecco, dunque, la versione del pollo di Julia (e mia). Ingredienti: sale grosso e fino qb, pepe, 3 limoni, patate ratte qb, 1 rametto di rosmarino, 1 spicchio d’aglio, 2 foglie di alloro, 40 g Al forno Le fasi della preparazione del famosissimo pollo cucinato secondo la ricetta creata da Julia Child (Foto Claudia Ferri) di burro, 1 pollo da 1,5 kg, 1 mazzetto di timo Preparazione: fare l’emulsione di olio, limone (anche le bucce), pepe e sale grosso. Tagliare la parte finale del pollo, il sedere, in modo da togliere il grasso in eccesso. A questo punto lo immergo in una ciotola dove ho versato l’emulsione e lo massaggio. Julia Child diceva spesso di lavorarlo con le mani proprio come quando si accarezza un bambino. Preparo quindi un mazzetto di erbe aromatiche con salvia, rosmarino e un po’ di timo. Lo chiudo con qualche foglia di salvia e poi lo fermo con dello spago da cucina. Lo inserisco all’interno del pollo assieme a uno spicchio d’aglio in camicia schiacciato, un po’ di sale e del pepe macinato fresco. E’ venuto il momento di chiudere il pollo. Metto dentro qualche buccia di limone in modo da aromatizzarlo meglio. Lo lego partendo dalle cosce e senza mai stringerlo troppo. Poi, per decorazione, aggiungo sopra tre fettine di limone. Lo sistemo in una teglia da forno, aggiungo una parte dell’emulsione e ne conservo un altro po’ per la cottura in forno. Infine, come faceva Julia Child, una generosa spennellata di burro finale e un cucchiaino o due di miele per caramellizzarlo. Un pizzico di sale grosso e poi, intorno al pollo, sistemo delle patate ratte che si cucineranno man mano con il condimento. Infornare a 140 gradi per 50 minuti. Dopo con funzione grill a 250 per 15 minuti. Servire caldo. @angelafrenda Racconti di cucina La rubrica di videoricette del venerdì su raccontidicucina.corriere.it Corriere della Sera Venerdì 7 Novembre 2014 We for Expo Mandateci le vostre ricette del cuore TEMPI LIBERI «Questo dolce mi fa venire in mente tanti pomeriggi uggiosi, ma anche gustosi e profumati», scrive il lettore che ci ha spedito la ricetta della torta soffice. Poi è arrivato il «risotto speciale speck e teroldego», piatto tipico delle cene in famiglia. L’iniziativa «Una ricetta per la vita», pensata da Women for Expo in collaborazione con la Cucina del Corriere per mobilitare i lettori sui temi dell’esposizione universale, prosegue: continuiamo a raccogliere i vostri piatti del cuore, Online Tutte le informazioni sull’iniziativa si trovano sul canale cucina.corriere.it quelli legati alle tradizioni familiari e locali. Oppure le vostre riflessioni sul cibo, sulla sua sostenibilità e sul suo valore. L’invito è a tutti i lettori che vogliano raccontare un esempio di buona pratica alimentare per combattere gli sprechi o mandare un pensiero rivolto ai temi di Expo. Inviateci, dunque, le vostre ricette: c’è tempo fino al 30 giugno 2015. Le tre migliori selezionate riceveranno un premio Staub (una cocotte ovale nera, due petit wok rosso 37 ciliegia o una cocotte rotonda con cestello per la cottura al vapore). Per partecipare è necessario registrarsi su Corriere.it. Ecco come si prepara quel risotto allo speck e teroldego tanto speciale: far bollire 1,5 litri d’acqua con cipolla, sedano e carote. Soffriggere cipolla e speck e aggiungere il riso. Cuocerlo per 20 minuti e mantecarlo con il formaggio e il burro. La ricetta Alessandra Dal Monte © RIPRODUZIONE RISERVATA ●Barfly Crostata di mirtilli di Marco Cremonesi Ecco perché il cognac piace tanto ai rapper INGREDIENTI (per 4-5 persone) 180 g confettura di mirtilli 150 g farina 70 g zucchero semolato 80 g burro freddo a pezzetti 1 uovo 1 tuorlo 1-2 gocce essenza di vaniglia qb sale PREPARAZIONE Setacciate la farina in una ciotola, unite sale, zucchero e burro. Incorporate burro e farina fino a ottenere un composto di briciole. Formate al centro la fontana, unite l’uovo, l’essenza di vaniglia e 2 cucchiaini di acqua fredda. Con l’impasto omogeneo formate l sogno forse è stato cullato per qualche anno. Fatto sta che l’altro giorno si è avverato: il super rapper Jay-z, il compagno della fascinosa Beyoncé, ha comprato lo champagne di lusso Armand de Brignac, assai noto anche da noi con il nome di «Asso di picche» per il simbolo che domina la bottiglia. Jay-z è uno degli uomini d’oro della musica nera, ma di sicuro non è l’unico a tentare di accrescere ulteriormente lo status (e il portafoglio) grazie all’acquisizione di spiriti di prestigio, meglio se di origine francese, che fa chic. Un caso nel caso è il cognac. Le vendite sono in calo in tutto il mondo con un’eccezione: gli Stati Uniti. E chi è che beve cognac negli Usa? Sorpresa: i giovani afroamericani. Che imitano i loro rapper diletti anche in questo. Ludacriss, tanto per citare un altro re di denari, ha un proprio cognac, il Conjure. Mentre Sean Combs, alias P. Diddy lo scorso gennaio ha comprato il prestigioso marchio di tequila DeLeón insieme con Diageo: pare che le nuove bottiglie saranno lanciate sul mercato alla modica cifra di 1000 (mille) euro l’una. Sempre con Diageo, Pharrel Williams, la star di «Happy», produce Qream, un liquore a base di vodka. Insomma, non solo Fred Buscaglione aveva il whisky facile. I una sfera, avvolgetela nella pellicola e riponetela in frigo per 20 min. Stendete la pasta a 3 mm di spessore e foderate uno stampo a bordi bassi di 22-24 cm di diametro; stendete la pasta in eccesso e ritagliatela in 8 larghe strisce. Distribuite la confettura di mirtilli e disponete sopra le strisce di pasta a gabbia; pennellate la pasta con il tuorlo sbattuto con qualche goccia di acqua e spolverizzate con zucchero. Fate cuocere la crostata in forno a 180°C per 45 minuti. Sfornate, lasciate raffreddare e servite © RIPRODUZIONE RISERVATA Sul blog Altri aneddoti e notizie online su barfly.corriere.it FOTO: Norah Jones nel film «My Blueberry Nights» di Wong Kar Wai (2007) «Scrivo di tutto ma mangerei solo la pasta» Piumini, autore di racconti e romanzi: la mia generazione? Finivamo tutto quello che c’era nel piatto A leggere i suoi libri, Roberto Piumini si direbbe un onnivoro, quel tipo di scrittore che digerisce tutto, letteratura e realtà, per ricrearlo in altre forme, spesso visionarie, fiabesche, tragicomiche. Una produzione mostruosa di racconti, romanzi, rifacimenti di miti e riscritture di classici, non solo per bambini e ragazzi, ma anche per adulti. Invece, a tavola è un altro Piumini. Una mistica preferenza per i primi. Ma non tutti. Non parlategli di pesci, molluschi e crostacei. Roberto Piumini è un uomo di terra, di campagna, di montagna. Ma con qualche tabù an- che entro questi confini. Sin da bambino, da quando cioè sua madre, contadina di Edolo, un paesotto del Bresciano a 720 metri sul livello di mare, tirava il collo ai polli, anzi peggio: «Li metteva con le zampe chiuse in un cassetto a testa in giù e per circa tre quarti d’ora io li stavo a guardare finché non finivano di sbattere le ali». Ovvio che con queste premesse il pollo arrosto non poteva andargli giù, al piccolo Roberto, né per dritto né per rovescio. I suoi tentarono di fargli cambiare idea a suon di ceffoni, ma non ottennero nulla. Siamo a pranzo in zona Mc- Scrittori A sinistra Roberto Piumini, autore di libri per bambini, con Paolo Di Stefano, del «Corriere della Sera» (Foto Claudia Ferri) Mahon, a Milano, oggi meno periferia che negli anni 50. L’insegna verde della trattoria preferita da Piumini, a pochi metri da casa sua, porta una metafora culinaria del parlato popolare lombardo: La rava e la fava. Roba semplice: pasta aglio, olio e peperoncino, un bicchiere di Barbera e poco altro. Se poi, alla fine, Luca e Clarissa, che guardano soprattutto alla gastronomia piemontese, ti portano una millefoglie con crema di castagne e qualche torcetto biellese con il caffè, meglio. Appartenendo, come lui dice, alla generazione finisci-quello-che-hai-nel-piatto, Piumini manda giù con soddisfazione anche l’ultimo filo di spaghetto. Il massimo, per chi si definisce un «pastivoro». E un «risottivoro». Gli spezzatini continua a a mangiarli, anche se da bambino da una fessura stava a guardare le vacche terrorizzate del macello di Edolo, che aspettavano la rivoltellata. Ma la pastasciutta... Ricorda ancora come una madeleine la pasta alla norma che anni fa gli fu offerta a Enna, per non dire dei tre piatti di garganelli divorati una sera di nebbia e di solitudine a Massa Lombarda. Paolo Di Stefano © RIPRODUZIONE RISERVATA 38 Venerdì 7 Novembre 2014 Corriere della Sera TEMPI LIBERI Eventi Sapori Showcooking sul radicchio e sulla carne & amori Continuano anche in questo fine settimana gli eventi dedicati al cibo e all’arte culinaria per la celebrazione dei quarant’anni di attività della catena di supermercati Iper. Questa domenica, 9 novembre, l’appuntamento è al centro commerciale di piazza Portello a Milano con lo showcooking «Tartare: come ti valorizzo la carne». Ospite sarà Bruno Bassetto, il macellaio scrittore più volte entrato nel Guinness dei Primati. Bassetto svelerà alcune curiosità sulla carne, raccontando le potenzialità dei tagli meno pregiati ed esibendosi in dimostrazioni di taglio. Sabato 15 e domenica 16, invece, è la volta di «Il fiore d’inverno: il radicchio tardivo», evento dedicato al radicchio rosso di Treviso che sarà cucinato da Ilenia Bazzacco, terza classificata alla prima edizione di Master Chef. Isabella Fantigrossi © RIPRODUZIONE RISERVATA Nel regno di rane, lumache e pesciolini Viaggio nelle Langhe, attraverso la storia di uno chef che voleva le stelle. E che adesso ne ha due Gli indirizzi di Roberto Perrone arlare con Gian Piero Vivalda riscalda come la sua cucina. Siamo, come si legge nella presentazione dell’Antica Corona Reale di Cervere, «nel cuore della piana cuneese sospesa tra Langhe e Monviso». Per me si tratta della porta più vera e gustosa sulla strada delle Langhe. I sapori e i profumi sono quelli. Il passato e il presente qui si intrecciano in una sintesi perfetta che racconta una storia cominciata, secondo gli archivi comunali, nel 1855 ma che può arretrare anche fino al 1815. Là dove c’erano stallaggi e scuderie di una stazione di posta, ora ci sono le eleganti e insieme accoglienti sale del ristorante. La Corona Reale deriva dal fatto che il bisnonno Lorenzo cacciava con Vittorio Emanuele III nella tenuta della vicina Reggia di Pollenzo. E poi il Re veni- ILLUSTRAZIONE DI MICHELE TRANQUILLINI P va a qui a soddisfare la passione per rane, lumache, pesciolini di fiume. È il nonno Eugenio che tira su il piccolo Gian Piero, mentre papà Renzo manda avanti l’Osteria, nome che viene aggiunto negli anni ’60/70. Non è un problema di termini, ma di prospettiva. «Anni bui» li definisce Gian Piero, che pensa a un altro percorso per il ristorante di famiglia. Un giorno, trova su una bancarella di un mercatino romano una Guida del Touring del 1914, dove l’Antica Corona Reale viene no- minata. Ecco, scatta allora il desiderio di rivederla nelle guide, di sentirla conosciuta non solo per quei banchetti da gita fuori porta interminabili e pesanti. Gian Piero frequenta la scuola alberghiera a Mondovì, poi va in Francia a fare esperienza. «È ● 1) Antica Corona Reale (nella foto lo chef Gian Piero Vivalda) Via Fossano, 13 Cervere (Cn) Tel. 0172-474132 ● 2) Casa del Parmigiano P.zza XX settembre, 6 Saluzzo (Cn) Tel. 0175-248262 ● 3) Bar Aurora Viale Regina Elena, 36 Fossano (Cn) Tel. 0172-695252 ● 4) Enoteca Confetteria Carosso Via Vittorio Emanuele, 23 Alba (Cn) Tel. 0173-440600 ● 5) Caffè Pasticceria Converso Via Vittorio Emanuele, 199 Bra (Cn) Tel. 0172-413626 ● 6) Enoteca La Botte Gaia Piazza Garibaldi 8, Saluzzo (Cn) Tel. 0175-41879 ● 7) Macelleria Bosio Giacomo Via Beato Bartolomeo, 8 Cervere (Cn) Tel. 329-4227214 ● 8) Binello l’Ortofrutticola Corso Piera Cillario-Ferrario, Alba (Cn) Tel. 0173-440704 ● 9) Pescheria del Molo Corso Langhe, 47 Alba (Cn) Tel. 0173-361174 ● 10) Dimora storica Palazzo Righini Via G. Negri, 20 Fossano Cn) Tel. 0172-666666 stata l’estate da Georges Blanc a cambiarmi la vita. I miei coetanei erano in vacanza, io lì a lavorare. Ero motivato a conquistare la stella». Ora ne ha due, una clientela che lo ha seguito nei cambiamenti, importanti collaboratori che hanno creduto del progetto. Il suo motto è: andare avanti, ma guardare indietro. Perché sono qua? Perché questa è la stagione del tartufo e Gian Piero Vivalda lo tratta con il rispetto che merita. «Ho venti trifolao che vanno a cercarlo di notte e ognuno me ne porta un pezzo o due per volta. Il commerciante raccoglie non si sa dove. È come prendere una mela dal cesto o dalla pianta. Quella dalla pianta la scegli». È una buona stagione per il tubero d’oro che Gian Piero esalta nell’uovo in cocotte. «Credo nelle materie prime, cerco cappone, coni- Un’altra vita Gian Piero Vivalda: è stata l’estate da Georges Blanc a cambiarmi la vita glio, peperone e acciuga migliori, inseguo la freschezza in cucina in piatti alleggeriti ma mai snaturati». La domenica mattina guardava sua nonna ai fornelli. Sapori che gli sono rimasti nel cuore e che ripropone nel menu: trippa con i porri di Cervere, ravioli gobbi, gallina in carpione e la finanziera, must di suo padre. «Del passato non mi interessa la nostalgia ma i profumi». Qualche esempio: millefoglie di peperone quadrato di Carmagnola, acciughe di del Mar Cantabrico e melanzane assortite, ravioli ripieni di Bettelmat e tuorlo liquido, burro nocciola e tartufo bianco d’Alba. Però il cotechino che i Vivalda preparano da cent’anni vale il viaggio da solo. © RIPRODUZIONE RISERVATA La ricetta Rane e parmigiano Riso, rane e gamberi INGREDIENTI PER 4: 400 g riso Carnaroli; un chilo e mezzo di rane; 2 bicchieri di Arneis; porri di Cervere; 4 pomodori; 100 g di burro, 80 g di Parmigiano Reggiano; un litro e mezzo di brodo di cui un terzo vegetale, un terzo di carne ed il restante di rane; olio extravergine di oliva, otto gamberi freschi di fiume. PREPARAZIONE: pulite ed eviscerate le rane e bollitele per circa 20 minuti; quindi toglietele dall’acqua di cottura, spolpate le cosce e le parti più tenere tenetele da parte. Cuocete il brodo per un’altra mezz’ora insieme a un mazzetto di aromi , in modo da farlo restringere, quindi filtratelo. In una casseruola soffriggete i porri tagliati finemente, fino a imbiondirli. Aggiungete il riso, fatelo tostare a fuoco vivace, mescolate bene e versate il vino, fatelo evaporare, poi aggiungete, poco alla volta, il brodo di carne, verdure e rane. A cottura ultimata, unite la polpa delle rane ed i gamberi, che prima avrete separatamente fatto saltare in padella con alcuni cucchiai di olio ed i pomodori tagliati a dadini. Infine mantecate il tutto con burro ed parmigiano. di Gian Piero Vivalda •Antica Corona Reale Corriere della Sera Venerdì 7 Novembre 2014 Sapori & amori TEMPI LIBERI In mare E l’Istria celebra i giorni della sogliola L’autunno è il periodo migliore per la pesca delle sogliole di prima qualità poiché in questo momento sono più grasse e senza uova. Centinaia di pescatori in Istria escono in mare aperto per pescare questo pesce particolare con le sfogliare, reti da traino fissate a due slitte che ne permettono lo scivolamento sul fondo. E l’Istria festeggia con «Le giornate della sogliola» fino al 30 novembre, questa sua antica tradizione. Sono le località della costa, non lontana da quella 39 italiana, Umago, Cittanova, Verteneglio e Buie, quelle in cui si pescano le varietà più pregiate della sogliola bianca. Per tutto il periodo numerosi ristoranti offrono menù con portate a base di sogliola, sofisticate creazioni culinarie che permettono di assaporare questo pesce dall’alto valore nutrizionale. www.coloursofistria.com. Massimo Spampani © RIPRODUZIONE RISERVATA ●Musica in cucina di Andrea Laffranchi di Luciano Ferraro La guida C asimiro Maule ha 64 anni e da più di 40 si dedica in Valtellina al Nebbiolo di montagna che qui si chiama Chiavennasca. Trentino, sesto di otto fratelli, sguardo placido, s’inerpica nella terra «circumdata d’alti terribili monti che fa vini potentissimi e assai», come appuntò Leonardo nel Codice Atlantico. Dal 1971 è l’anima (e l’enologo) della Nino Negri, cantina ottocentesca a Chiuro (Sondrio) del Gruppo Italiano Vini. Si batte per far conoscere questo Nebbiolo nervoso che incorpora eleganza dopo un adeguato riposo. È la prova vivente di quanto affermò Antoine de Saint-Exupéry (quello del «Piccolo principe»): «La terra ci fornisce, sul nostro conto, più insegnamenti di tutti i libri. Perché ci oppone resistenza. Misurandosi con l’ostacolo, l’uomo scopre se stesso». È stata di Maule l’intuizione dello Sfursat Cinque Stelle, lo Sforzato, il rosso che nasce dall’appassimento delle uve per almeno 100 giorni con l’aria che arriva dal lago di Como. Negli La svolta verde Maule della «Nino Negri»: basta con gli enologi-farmacisti, il vino sia buono e sano anni ‘80 fece «superare il passato, fatto di vino sfuso venduto al 70% in Svizzera, con botti vecchie e scarsa qualità», dice Maule. Lo Sfursat è stato una esibizione di potenza, per farsi largo nel mercato che chiedeva rossi sfarzosi fino a farli assomigliare dalla California all’Europa. Ora è il momento di replicare la diversità dei territori, l’ora del «giusto e pulito». E Maule lancia la seconda svolta: «Un vino buono da bere e da pensare». Svolta verde, con gli studenti del Politecnico di Milano e della Scuola del Design, che si materializza in un Nebbiolo dal nome Sciur (signore in lombardo). Messi al bando diserbanti e concimi chimici, ridotti i solfiti, snellite le bottiglie per inquinare meno. Tutto su montagne modellate da enormi gradini. Sono le terrazze che consentono di far crescere le piante. Una viticoltura alpina definita «eroica», perché pretende gesti manuali, scalate e discese con buone gambe. Un mondo impossibile senza i muretti a secco, ciclopica opera di 2.500 chilometri. Sasso dopo sasso, dal ’400, nei poco meno di 700 ettari di viti doc e docg. Dove mancano i muretti la montagna è esposta ai danni di clima e incuria. Sciur servirà a conservare questa anima di pietra della Valtellina. Una parte delle vendite delle 15 mila bottiglie sarà destinata a progetti per salvare i muretti a secco. Gli studenti del Professionale della Valtellina impareranno a costruirli nel vigneto Fracia, 4 ettari, dove nasce il Sciur. E il vino? «Ci pensavo dal 1996, quando ab- Il vino di montagna che cresce sui muretti Dopo lo Sfursat dalla Valtellina arriva lo Sciur. Senza diserbanti e concimi chimici biamo piantato le viti di Francia. Un tempo un enologo era quasi un farmacista. Tutto è cambiato. Puntiamo su un prodotto sano: il vino lo bevo anch’io, mica voglio avvelenarmi! Sciur rispetta l’ambiente, è leggero, semplice, bevibile. Da di- cembre sarà sul mercato l’annata 2012. Credo nel sostegno sociale che questo vino può dare, con il recupero dei muretti a secco». I 2.500 chilometri della Valtellina che un tempo faceva «vini potentissimi e assai». © RIPRODUZIONE RISERVATA Casimiro Maule, 64 anni, ex presidente del Consorzio Vini di Valtellina, è l’enologo e l’anima della «Nino Negri» di Chiuro, in provincia di Sondrio. Il nuovo vino Sciur è stato presentato la scorsa settimana al Politecnico di Milano. Maule è uno dei 200 protagonisti della guida «Vignaioli e Vini d’Italia 2015», in edicola con il «Corriere della Sera» a 12,90 euro (nella versione ebook a 7,99 euro nei principali store online). Dammi tre ricette Valeria Rossi, dal tormentone pop ai piatti per bambini e gli chef sono le nuove popstar, Valeria Rossi è pronta a fare il salto di categoria. Estate 2001: il tormentone fu «Tre parole». Quella del «sole, cuore, amore». Valeria Rossi, nata a Tripoli e cresciuta a Roma, si ritrovò all’improvviso in ogni radio e in ogni trasmissione tv. Quel successo arrivò persino in Spagna, ma dopo un secondo disco la carriera si fermò. Ora Valeria di anni ne ha 45, è una mamma, non ha mollato il suo amore per la musica, ma ha cambiato strada. È uscito in questi giorni «Bimbincucina», un cd-libro con 20 canzoniricetta. «Sono brani con un doppio scopo: divertire i bambini educandoli a una sana alimentazione tramite la musica», racconta. Niente caccia al tormentone. «È un’evoluzione del mio percorso artistico — dice —. Sono uscita da tempo da quel mondo autoreferenziale e fatto di stereotipi che è la musica pop. Ora mi sento realizzata perché ho fatto qualcosa spinta da una motivazione forte. Come mamma ci tengo che il mio bambino mangi bene ed in maniera sana». Il menu è completo. Da un primo come la «Pasta alla lemuresca», al secondo come l’«Uovo al pascolo», un’occhio di bue su un letto di cavolfiori verdi, al contorno che ci racconta «Il segreto di Braccio di Ferro» per far mangiare ai bimbi gli spinaci, alle coccole dolci della «Fristella», un pancake di ricotta e alloro. Ricette vegetariane. «Lo sono stata per sei anni. Oggi sono più elastica, ma scelgo comunque una cucina basata su verdure, meglio se bio». La cucina è una passione che Valeria ha da sempre. E questa non è la prima volta che finisce in musica. «”Luna di lana”, che era nel mio secondo album, era un’astrazione sul cibo. La mia ricerca culinaria è stata una reazione a un abbandono alimentare: mia mamma cucinava solo nei giorni festivi e mi sono dovuta fare una cultura in fretta».Dammi tre ricette, anzi una sola, la preferita: «Le “Coccole Rock”, polpette di miglio e lenticchie rosse: un pasto completo». S © RIPRODUZIONE RISERVATA Venerdì 7 Novembre 2014 Corriere della Sera 40 N. 1679/2001 R.A.C.C. ANAS S.p.A. REPUBBLICA ITALIANA TRIBUNALE DI UDINE IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Compartimento della viabilità per la Puglia AVVISO DI GARA Sulla Gazzetta Ufficiale n. 128 del 07/11/2014 V^ Serie Speciale “Contratti pubblici” è stato pubblicato il bando di gara relativo alla sottoindicata procedura aperta: Oggetto: TORNATA DI GARE RELATIVA A STRADE STATALI TUTTE DI COMPETENZA DEL COMPARTIMENTO ANAS PUGLIA - APPALTO TRIENNALE 2015-2016-2017 - SERVIZI DI PRONTO INTERVENTO E LAVORI DI MANUTENZIONE NON PROGRAMMABILI: BALAV033-14 - CODICE CIG 5970185085 - CUP F26G14000490001 - IMPORTO COMPLESSIVO DELL’APPALTO € 1.350.000,00 (ivi compresi € 77.615,46 per oneri di sicurezza non soggetti a ribasso) BALAV034-14 - CODICE CIG 5970362295 - CUP F26G14000500001 - IMPORTO COMPLESSIVO DELL’APPALTO € 1.350.000,00 (ivi compresi € 77.615,46 per oneri di sicurezza non soggetti a ribasso) BALAV035-14 - CODICE CIG 5970374C79 - CUP F76G14000700001 - IMPORTO COMPLESSIVO DELL’APPALTO € 914.100,00 (ivi compresi € 55.760,10 per oneri di sicurezza non soggetti a ribasso) BALAV036-14 - CODICE CIG 597038558F - CUP F76G14000690001 - IMPORTO COMPLESSIVO DELL’APPALTO € 747.900,00 (ivi compresi € 45.621,10 per oneri di sicurezza non soggetti a ribasso) BALAV037-14 - CODICE CIG 5970391A81 - CUP F66G14000490001 - IMPORTO COMPLESSIVO DELL’APPALTO € 850.000,00 (ivi compresi € 61.824,50 per oneri di sicurezza non soggetti a ribasso) BALAV038-14 - CODICE CIG 5970396EA0 - CUP F16G14000730001 - IMPORTO COMPLESSIVO DELL’APPALTO € 850.000,00 (ivi compresi € 61.824,50 per oneri di sicurezza non soggetti a ribasso) Categoria di servizi 1 - attività principale ex art. 14, comma 3, del D.L.vo 163/2006 “Servizi di manutenzione e riparazioni” - Categorie accessorie dei lavori: OG 3 - OS12A. Il bando integrale e gli elaborati progettuali sono scaricabili gratuitamente consultando il profilo di committente: www.stradeanas.it; il bando integrale è altresì pubblicato sui siti www.serviziocontrattipubblici.it e www.portaletrasparenza.avcp.it. Termine perentorio per l’invio delle offerte: ore 12,00 del giorno 15/12/2014. Le offerte dovranno pervenire all’U.O. Gare e Contratti del Compartimento ANAS per la Viabilità della Puglia - Viale L. Einaudi n. 15 - 70125 Bari. IL DIRIGENTE AMMINISTRATIVO Dott. Saverio CALABRESE VIA L. EINAUDI, 15 - 70125 BARI Tel. 080/5091111 - Fax 080/5091437 • sito internet www.stradeanas.it MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI Provveditorato Interregionale per le OO.PP. - Veneto Trentino Alto Adige Friuli Venezia Giulia Sede Coordinata di Trieste Sede legale: Via del Teatro Romano, 17 - 34121 TRIESTE Tel.: 0406720292 - PEC: [email protected] Esito di gara esperita Procedura aperta per l’appalto dei lavori di sistemazione del Valico confinario di Mernico (GO) Realizzazione del tronco di strada tra la S.P. 21 da Mernico al valico Italo-Sloveno in Comune di Dolegna del Collio (GO) - CIG: 5819804E2D - CUP: D51B11000250001 - Importo complessivo € 971.965,00 di cui € 942.844,61 per lavori a base d’appalto ed € 29.120,39 per oneri della sicurezza non soggetti a ribasso Ai sensi dell’articolo 75, comma 9 del D.Lgs 12 aprile 2006 n. 163 e s.m. e i, si comunica che la procedura in oggetto si è tenuta in data 31 luglio e 4 agosto 2014 con il criterio di cui all’articolo 82 comma 2 lettera b) del Dlgs 163/2006 e s. m. ed i. Alla stessa hanno presentato offerta entro i termini stabiliti nel bando n. 96 Imprese con i ribassi indicati nell’esito integrale consultabile sul sito internet di questa Stazione Appaltante (www.infrastrutturetrieste.it). Si è proceduto all’individuazione delle offerte anomale rispetto alla media, così come disposto dagli artt. 87 ed 88 del D.lgs 16372006 e s.m. e i., individuata secondo le modalità dell’art. 86 comma 1 del medesimo Dlgs. La media delle offerte è risultata pari al 23,1174 % che, aumentata dello scarto medio dei ribassi superiori alla media (1,1918), ha portato la soglia di anomalia al 24,3092%; di conseguenza tutte le offerte delle Imprese che hanno presentato un ribasso pari o superiore a tale percentuale sono state dichiarate anomale, e sono state quindi escluse dalla gara. E’ stata dichiarata provvisoriamente aggiudicataria dell’appalto di che trattasi È stata dichiarata provvisoriamente aggiudicataria dell’appalto di che trattasi l’Impresa: MADONNA Costruzioni srl con sede a 84020 Roscigno (SA), Via Vittorio Veneto n. 9 CF e P.IVA 04876840655 per l’importo complessivo di € 743.787,18 di cui € 714.666,79 (per lavori al netto del ribasso del 24,201% ed € 29.120,39 per l’attuazione degli oneri della sicurezza non soggetti a ribasso. Sono state effettuate, con esito positivo, le verifiche di cui all’articolo 12 del D.Lgs 163/2006 della documentazione attestante il possesso dei requisiti di capacità generale di cui all’articolo 38 del medesimo D.lgs. nonchè la verifica della congruità dell’offerta riguardo al costo del personale, ai sensi dell’articolo 82 comma 3 bis del D,Lvo 163/2006 e sm e i. All’atto dell’offerta l’Impresa aggiudicataria ha dichiarato di voler subappaltare o concedere a cottimo, per ogni categoria, le seguenti lavorazioni: Lavori OG3 ed OS 21 al 30%. Il termine di esecuzione delle opere è fissato in 150 (centocinquanta) giorni naturali e consecutivi dalla data di consegna dei lavori. Il Direttore dei Lavori è il geom. Vincenzo Sannino. Data aggiudicazione definitiva: 27 ottobre 2014. Trieste, 28 ottobre 2014 IL DIRIGENTE - Dott. Ing. Giorgio LILLINI SOGESID S.P.A. AVVISO DI AGGIUDICAZIONE PROCEDURA APERTA per l’Affidamento delle attività di rimozione parziale, trasporto e smaltimento dei rifiuti stoccati in località S. Veneranda - Comune di Marcianise. CIG: 52716986CE - CUP: I22I08000150006. STAZIONE APPALTANTE: SOGESID S.P.A.. Importo complessivo a base di gara: € 1.205.893,69 per servizi a corpo e misura, e € 8.149,64 per oneri della sicurezza non soggetti a ribasso. Questa Stazione Appaltante rende noto che si è conclusa la suddetta procedura di gara per l’affidamento delle attività sopra indicate. Criterio di aggiudicazione: prezzo più basso. Data di aggiudicazione definitiva: 3.10.2014. Aggiudicataria: Fratelli Gentile S.r.l., IV Trav. Pietro Nenni,10. Zona Industriale. Casoria (NA). Ribasso formulato: 29,11%. Valore dell’offerta a cui è stato aggiudicato l’appalto: € 863,007,68 (Euro ottocentosessantremilaesette/68) IVA esclusa, di cui € 8.149,64 (ottomilacentoquarantanove/64) per oneri della sicurezza non soggetti a ribasso. Per maggiori informazioni: http://www.sogesid.it. Punti di contatto: Responsabile del Procedimento Ing. Silvia Carecchio - posta elettronica: [email protected] - tel. +39 06.420821; fax: +39 06.483574. Il Presidente ed Amministratore Delegato - Ing. Marco Staderini FONDAZIONE ARENA DI VERONA Per la pubblicità legale e finanziaria rivolgersi a: Via Rizzoli, 8 20132 Milano Tel. 02 2584 6665 Fax 02 2588 6114 Via Campania, 59 C 00187 Roma Tel. 06 6882 8650 Fax 06 6882 8682 Vico II San Nicola alla Dogana, 9 80133 Napoli Tel. 081 49 777 11 Fax 081 49 777 12 C.so Vittorio Emanuele II, 60 70122 Bari Tel. 080 5760 111 Fax 080 5760 126 RCS MediaGroup S.p.A. Via Rizzoli, 8 - 20132 Milano Via Roma 7/d-37121 VERONA telefono 045 8051811 - fax 045 8011566 C.F. 00231130238 AVVISO DI PROCEDURA APERTA PER L’AGGIUDICAZIONE DEL SERVIZIO INTEGRATIVO DI CUSTODIA E PORTIERATO E SERVIZI AGGIUNTIVI DI SORVEGLIANZA E’ indetta gara secondo le modalità della Procedura Aperta, stabilito dal D. Lgs. N. 163/2006 e dalla Direttiva CEE 92/50, per il servizio in oggetto presso le varie sedi della Fondazione Arena di Verona. L’importo indicativo annuo per il servizio sopracitato è di € 270.000,00 (duecentosettantamila/00) + IVA; il periodo dell’appalto è previsto dal 01/01/2015 al 31/12/2017. La somma dei punteggi relativi alla qualità del servizio e al costo dello stesso determinerà la graduatoria finale. La busta sigillata sulla quale dovrà essere riportata la dicitura “NON APRIRE PROCEDURA APERTA PER L’AGGIUDICAZIONE DEL SERVIZIO INTEGRATIVO DI CUSTODIA E PORTIERATO E SERVIZI AGGIUNTIVI DI SORVEGLIANZA DELLA FONDAZIONE ARENA”, dovrà pervenire all’UFFICIO PROTOCOLLO della FONDAZIONE, sito in Verona, Via Roma 7/d, tassativamente entro le ore 10.00 del 19.12.2014, corredata, a pena di esclusione, della documentazione indicata nel bando di gara. Il Bando, i Capitolati, il Modulo offerta, i Requisiti necessari per gli istituti ed i dipendenti, i DUVRI (Documento Unico di Valutazione dei rischi e interferenze), la tabella costi della sicurezza e la clausola 231 sono visibili sul sito internet della Fondazione Arena di Verona: http://www.arena.it/it-IT/offertelavoro.html. Informazioni potranno essere richieste al Settore Acquisti e Logistica (tel 045 8051924 - fax 045 8051898 - e mail [email protected]). IL SOVRINTENDENTE Francesco Girondini Il Tribunale di Udine, Sezione Civile, riunitito in Camera di Consiglio nelle persone dei magistrati: dott.ssa Alessandra Bottan Presidente dottor Francesco Venier Giudice dott.ssa Annamaria Antonini Giudice rel. ha pronunciato la seguente SENTENZA PARZIALE Nella causa civile iscritta al n. 1679/2001 R.A.C.C., promossa con atto di citazione notificato in data 9.8.2001, cronologico n. 11218 dell’Ufficiale Giudiziario di Udine DA FRATELLI CRESSONI S.P.A., con i proc. avv. Nino Di Bella, Giovanni Casucci, Vanessa Franchini e Fabrizio Pettoello, per mandato a margine dell’atto di citazione e con domicilio eletto presso lo studio dell’avv. Fabrizio Pettoello. - ATTRICE CONTRO DOMINONI di DOMINONI MASSIMO S.N.C., con il proc. avv. Manuel Ruffier, per mandato a margine della comparsa di costituzione in giudizio di nuovo difensore dd. 4.10.2008 e con domicilio eletto presso lo studio dell’avv. Roberto Michelutti - CONVENUTA CONTRO TONIUTTI ADOLFO, con il proc. e dom. avv. Roberto Zilio, per mandato in calce al ricorso per sequestro conservativo. - CONVENUTO CON L’INTERVENTO del Pubblico Ministero, in persona del Procuratore della Repubblica di Udine. Oggetto: dichiarazione di violazione di brevetto e domanda di risarcimento danni, con riconvenzionale di accertamento e dichiarazione di nullità del brevetto. (Omissis) P.Q.M. Il Tribunale di Udine, parzialmente pronunciando 1) Accerta e dichiara che Dominoni s.n.c. ha violato il brevetto per inventiva 1288.295 di titolarità della F.lli Cressoni s.p.a. 2) Inibisce a Dominoni s.n.c. la prosecuzione nella produzione e commercializzazione di macchinari in violazione del brevetto Cressoni. 3) Dispone il ritiro dal mercato, con eventuale distruzione e/o assegnazione all’attrice, di tutte le macchine agricole prodotte da Dominoni s.n.c. che utilizzano il brevetto Cressoni. 4) Ordina la pubblicazione del dispositivo della presente sentenza sul quotidiano “II Corriere della Sera” e “Il Sole 24 Ore”, per due numeri consecutivi, a caratteri doppi del normale, a cura dell’attrice ed a spese della convenuta. 5) Fissa in euro 2.500,00 la somma dovuta da Dominoni s.n.c. per ogni violazione o inosservanza constatata successivamente alla presente sentenza e per ogni ritardo nell’esecuzione dei provvedimenti in essa contenuti. 5) Dispone per la prosecuzione del giudizio al fine della quantificazione del danno subito da F.lli Cressoni s.p.a. come da separata ordinanza di pari data. 6) Rinvia per le spese alla sentenza definitiva. Cosi deciso in Udine, nella Camera di Consiglio dd. 19.5.2011 Il Presidente (dott.ssa Alessandra Bottan) Il Giudice estensore (dott.ssa Annamaria Antonini) TRIBUNALE DI ROMA ESTRATTO BANDO DI GARA Oggetto: Procedura aperta per l’affidamento delle attività di Direzione lavori, misura e contabilità, assistenza al collaudo e coordinamento per la sicurezza in fase di esecuzione dei lavori ai sensi del D. Lgs. 81/08 e smi, per intervento “Realizzazione del nuovo blocco operatorio diagnostica e farmacia del dipartimento ad alta specialità DEAS, dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Careggi di Firenze”. L’appalto si svolge interamente in modalità telematica. Procedura e criterio di aggiudicazione: Aperta, offerta economicamente più vantaggiosa. Importo stimato: 589.099,20= Durata o termine di esecuzione: La durata dell’incarico è correlata alla Realizzazione del nuovo blocco operatorio diagnostica e farmacia del dipartimento ad alta specialità DEAS, dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Careggi di Firenze. Termine per la presentazione delle offerte o delle domande di partecipazione: 09/12/2014 entro le ore 13:00:00. Il bando in edizione integrale è stato trasmesso alla GUUE in data 28/10/2014 e la documentazione di gara è disponibile ai seguenti indirizzi: www.aou-careggi.toscana.it sotto il link “gare on-line” e http://www.e.toscana.it/start Sezione Sanità Portale delle ASL Toscane per appalti di lavori pubblici. Informazioni: Ufficio gare Dipartimento Tecnico AOUC - Tel. 055 794.9734 - 055 794. 7980 - dal lunedì al venerdì con orario 9-13. Il Responsabile del Procedimento Arch. Filippo Terzaghi CITTA’ di TORINO PROCEDURA APERTA N. 51/2014 del 24/09/2014 per “Manutenzione Straordinaria interventi urgenti in edifici scolastici. Anno 2013”. Comunicazione a norma dell’art. 65 del D.Lgs. n. 163/06. Sistema di aggiudicazione: artt. 82 e 86, commi 1,3, 3bis, 3 ter e 4 D.Lgs. n. 163/06 e art. 87 D. Lgs. n. 163/06. Hanno presentato offerta n. 105 (centocinque) ditte. E’ risultata aggiudicataria la ditta CESAG srl, con sede in Genova, Piazza Terralba, 5 con il ribasso del 28,037%. Torino, 31/10/2014 IL DIRIGENTE AREA APPALTI ED ECONOMATO Dott.ssa Monica SCIAJNO Sezione Fallimentare ANCONA Molo S. Maria - Porto 60121 Ancona Tel. 071 207891 - Fax 071 2078940 e-mail: [email protected] ESTRATTO BANDO DI GARA Sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n. 128 del 07/11/2014 - Serie Speciale “Contratti pubblici” - è pubblicato il bando di gara per pubblico incanto relativo all’affidamento dell’appalto dei servizi connessi al traffico passeggeri ed automezzi in transito nel porto di Ancona per la durata di anni cinque CIG 5952693DA6. Importo annuo posto a base di gara, euro 730.000,00, ivi compresi gli oneri per la sicurezza non soggetti a ribasso di gara, pari ad euro 22.500,00. Termine per il ricevimento offerte: 16/12/2014. Responsabile del Procedimento: Dott. Ing. Roberto Renzi Dirigente Tecnico dell’Autorità Portuale di Ancona. Tutte le informazioni concernenti la gara di cui al presente avviso possono essere richieste all’indirizzo dell’Autorità Portuale di Ancona - Direzione AA.GG. - Gare, AppaIti, Contratti - Personale - sopra indicato. Il Bando di gara è, altresì, pubblicato sul sito internet http://autoritaportuale.ancona.it. Il Responsabile Unico del Procedimento Dott. Ing. Roberto Renzi Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo Direzione Generale per gli Archivi Archivio di Stato di Foggia INDAGINE DI MERCATO IMMOBILIARE L’Archivio di Stato sito in piazza XX Settembre n. 3, 71121, Foggia tel. 0881.721696 Fax 0881.777879 - e-mail [email protected] RENDE NOTO che è interessato ad individuare un immobile da condurre in locazione, già disponibile o da adeguare a sede dell’Archivio di Stato di Foggia per uffici, sala studio e deposito archivistico nel comune di Foggia. L’avviso di indagine è consultabile sul sito http://www.archiviodistatofoggia.beniculturali.it. Le offerte dovranno pervenire entro le ore 12 del giorno 25 novembre 2014 a Archivio di Stato sito in Piazza XX Settembre n. 3, 71121 Foggia. Foggia, lì 5 novembre 2014 II Direttore - Dott. Viviano Iazzetti Liquidazione Concordataria dei Beni di “Agricap s.r.l. in liquidazione” Concordato Preventivo n. 982/1993 Avviso di vendita del credito della procedura Notaio delegato: Dott. Filippo Cammarano Guerritore di Ravello Vendita con Incanto del credito residuo della procedura pari al 68,54673% al seguente prezzo base d’asta: 1) Credito residuo pari al 68,54673% verso Federconsorzi euro 790.362,31. La procedura di vendita con incanto si espleterà mediante asta, che si terrà avanti al notaio Filippo Cammarano Guerritore di Ravello, con studio in Roma, viale Mazzini, 88 - tel. 06 37514857; fax 06 32628624, il giorno 28 novembre 2014, ore 10,00. Le offerte in busta chiusa, corredate di A.C. di importo pari al 10% del prezzo base d’asta, dovranno pervenire presso lo studio del notaio Filippo Cammarano Guerritore di Ravello entro le ore 12,00 del giorno 27 novembre 2014. In caso di più offerte di pari importo si procederà al rilancio pari ad Euro 50.000,00.= ogni tre minuti. Maggiori informazioni presso lo studio del Delegato e del liquidatore Giudiziale Dott. Giuseppe Bizzarri (tel. 0670450606 e-mail: [email protected]). Perizie, modalità di partecipazione sul sito www.astegiudiziarie.it. Roma, 29 ottobre 2014 TRIBUNALE DI MONZA Per maggiori dettagli www.tribunale.monza.giustizia.it e www.astalegale.net AVVISO DI SELEZIONE PUBBLICA, PER TITOLI ED ESAMI, DIRETTA ALLA COSTITUZIONE DI RAPPORTI DI LAVORO A TEMPO DETERMINATO In data 03.11.2014, l’Università degli Studi di Milano ha pubblicato sul sito Internet dell’Ateneo http://www.unimi.it/ateneo/concorsi/1476.htm n. 1 bando di selezione pubblica per assunzione di personale con rapporto di lavoro a tempo determinato. IL CAPO DIVISIONE PERSONALE Adunanza Creditori C.P. 16/14 - Tribunale di Monza con decreto del 30/10/2014, ammesso al C.P. Monza Car spa, sede in Monza, Via Ugo Foscolo 59/A, C.F. 02769460961. Adunanza creditori 20/01/2015 12,30, G.D. dott. A. Crivelli, commissari Affatato tel. 0362245574 Gentili tel. 0392302368. Corriere della Sera Venerdì 7 Novembre 2014 TEMPI LIBERI Strategie Tecnologie Office gratuito su iPhone, iPad e Android Provate di Federico Cella Spotify batte iTunes Così la musica non è più un prodotto © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA Un film però su Internet (aspettando Netflix) La vicenda U modo gratuito. I tre software di punta del pacchetto di Redmond — Word, Excel e Power Point — si possono scaricare gratuitamente come singole app. La novità, dal prossimo anno, sarà poi estesa anche agli smartphone tablet della piattaforma di Google. La connessione veloce sta cambiando tutto e dal prossimo anno la sfrutteremo sempre di più proprio attraverso lo schermo in salotto Aumenta l’offerta di titoli e arretra, a sorpresa, il costo medio delle tariffe in promozione: 21 per cento in meno rispetto al 2012 ●Vita Digitale na rondine non fa primavera. Ma senz’altro è un segnale che la primavera sta arrivando. Così l’annuncio di Kobalt, etichetta indipendente che distribuisce per le vie del digitale migliaia di artisti ed editori (tra cui Paul McCartney, nella foto) non implica che il mondo della musica è cambiato. Significa però che sta per farlo, e in modo radicale. I fatti sono questi: Willard Ahdritz, ad del publisher nato nel 2000, ha annunciato ieri che in Europa i suoi artisti hanno guadagnato più da Spotify che da iTunes. Per la precisione, nel primo trimestre dell’anno le royalty provenienti dallo streaming sono state del 13% più alte di quelle provenienti dalle vendite digitali. La rivoluzione sta tutta qui ed è la più grande delle molte che negli ultimi anni hanno stravolto l’industria musicale. Che si trattasse di dischi in vinile, musicassette, cd o mp3, per decenni abbiamo posseduto musica. Ora, con il crollo dei profitti, per la prima volta è proprio il paradigma del rapporto con gli artisti che cambia. Attraverso una sottoscrizione mensile, oppure accettando le pubblicità tra un brano e l’altro, ascoltiamo semplicemente le canzoni. Senza comprarle. E per i musicisti significa non vendere più dei prodotti, ma far girare il «marchio», e poi raccogliere quanto questa circolazione fa fruttare. La rondine appunto è una sola, ma la migrazione è in atto. Lo dicono i numeri: nel trimestre precedente, l’ultimo del 2013, in Europa, il divario tra Spotify e iTunes era dell’8% ma a vantaggio della piattaforma di Apple. Un anno prima la forbice era addirittura al 32%. Passando al mercato di riferimento per antonomasia, quello degli Stati Uniti d’America, il sorpasso ancora non c’è stato. Ma la primavera è dietro l’angolo: gli incassi per gli artisti musicali, nella prima metà del 2014, sono scesi del 12% per quanto riguarda i download digitali, mentre sono saliti del 28% per lo streaming. @VitaDigitale I tempi cambiano e le piattaforme digitali che ci accompagnano nel quotidiano anche. Dai pc con Windows agli smartphone e tablet con iOS e Android il passo è (stato) breve. E così Microsoft cambia strategia e decide di farlo anche con una mossa a sorpresa: Office da ieri è disponibile per iPhone e iPad in 41 ● Secondo i dati dell’ osservatorio SosTariffe per il Corriere della Sera, dal 2012 al 2014 il costo medio mensile senza promozioni di un pacchetto Adsl a 20 Mbit/s più traffico voce è sceso del 3,45%: dai 49,02 euro di due anni fa, passando ai 49,15 euro del 2013 fino ai 47,33 euro del 2014 ● Il costo medio delle offerte in promozione è sceso addirittura del 21,7 per cento: dai 35,95% del 2012, passando per i 34,83 euro del 2013 fino ai 28,15 euro spesi ogni 30 giorni nel 2014 È un po’ un cane che si morde la coda: la fame vien mangiando, ma la tavola deve essere imbandita. In questo caso non si parla né di animali né di cibo, ma di banda larga. La connessione veloce a Internet che ci permette sia di aggiornare Facebook e mandare email sia di vedere film in alta definizione senza interruzioni. Come se si trattasse della televisione tradizionale. E, a partire dal prossimo anno, la sfrutteremo sempre di più proprio attraverso lo schermo da salotto. Ecco quindi come destreggiarsi fra offerte e opzioni sempre più variegate. A livello economico, secondo i dati di SosTariffe per il Corriere della Sera, nel 2014 rispetto al 2012 il costo medio delle tariffe mensili in promozione è già sceso del 21,7%. A cambiare sarà il nostro modo di vedere pellicole e serie tv, come già accaduto negli Stati Uniti e nel resto d’Europa. Il successo di Netflix, che consente l’accesso via Internet a un nutrito cata- La copertura Il problema della banda ultralarga è la copertura: del 20% in Italia contro il 62 Ue logo di film e telefilm con un abbonamento mensile inferiore ai dieci euro, dimostra come con un prezzo accessibile, un’offerta appetibile e attuale e una connessione stabile l’interesse per la visione in streaming sia destinata, se non a rimpiazzare, ad affiancare la tv. Non a caso, in Italia Mediaset e Sky hanno lanciato online su abbonamento i servizi Infinity e Sky Online. Anche Telecom Italia si è mossa con TimVision, mentre Vodafone impreziosisce la sua offerta con Infinity gratis per 6 mesi. Una volta che ci si è abbonati e dotati di una connessione, servono un computer (vanno bene anche tablet e smartphone) o una televisione collegata alla Rete, che consente di apprezzare la definizione su grande schermo. In Italia ce ne sono ancora solo 6 milioni, però. Qual è il muro da abbattere perché il mercato decolli? Per le emittenti quello dei diritti di trasmissione dei contenuti nei diversi Paesi. L’Italia deve far fronte alla scarsa penetrazione della banda ultralarga. Spiega Andrea Rangone, responsabile degli Osservatori del Politecnico di Internet e voce ADSL FIBRA FASTWEB JET JET 35 euro al mese (20 per i primi 12 mesi). Navigazione illimitata a 20 Mbit/s in download e 10 Mbit/s in upload. 100 Mbit/s in download. (Gratis per 12 mesi e poi a 5 euro al mese). Chiamate illimitate verso tutti i numeri nazionali. (Scatto alla risposta: 18 cent) SUPER JET Analoga. 45 euro al mese. Chiamate illimitate verso tutti i numeri nazionali fissi e mobili. (Senza scatto alla risposta) TELECOM INTERNET SENZA LIMITI ITALIA 38,21 euro al mese. Navigazione illimitata a 7 TUTTOFIBRA 44,90 euro al mese (29 per i primi 6 mesi). Navigazione illimitata a 30 Mbit/s in download e 3 Mbit/s in upload. Chiamate illimitate verso tutti i numeri fissi e mobili nazionali TUTTOFIBRA PLUS Stesso prezzo e navigazione a 100 Mbit/s e 10 Mbit/s 35 euro al mese (20 per i primi 12 mesi). Navigazione illimitata a 20 Mbit/s in download e 1 Mbit/s in upload. Chiamate illimitate verso tutti i numeri nazionali. (Scatto alla risposta: 18 cent) SUPER JET analoga. 45 euro al mese. Chiamate illimitate verso tutti i numeri nazionali fissi e mobili. (Senza scatto alla risposta) Mbit/s in download e a 0,384 Mbit/s in upload. Chiamate illimitate verso numeri fissi e mobili nazionali.(Scatto alla risposta:16 cent) TUTTO Analoga. 44,90 euro al mese (29 per i primi 12 mesi). (Senza scatto alla risposta) VODAFONE SUPER ADSL 29 euro al mese. Navigazione illimitata a 20 Mbp/s in download e 1 Mbp/s in upload. Chiamate illimitate verso tutti i numeri nazionali fissi e mobili. (Scatto alla risposta: 19 cent) SUPER ADSL FAMILY 32 euro al mese. Analoga. Chiamate illimitate. (Senza scatto alla risposta) WIND ABSOLUTE ADSL 26,95 euro al mese. Navigazione illimitata a 20 Mbit/s in download e 1 Mbit/s in upload. Chiamate illimitate per i fissi e i mobili nazionali. (Scatto alla risposta:18 cent) ALL INCLUSIVE UNLIMITED Analoga. 36,95 euro al mese. (Senza scatto alla risposta) SUPER FIBRA 36 euro al mese (29 per i primi 6 mesi). Navigazione illimitata 300/100/30 Mbp/s in download e 20/3 Mbp/s in upload. (29 euro per i 20 Mbp/s). Chiamate illimitate verso tutti i numeri nazionali fissi e mobili. (Scatto alla risposta: 19 cent) SUPER FIBRA FAMILY 37 euro al mese. (Senza scatto alla risposta) ABSOLUT FIBRA 5 euro al mese da aggiungere alla Absolute Adsl per la navigazione illimitata a 100 Mbit/s in download e 10 Mbit/s in upload. (Stesso prezzo per i 20 Mbit/s) ALL INCLUSIVE UNLIMITED FIBRA 5 euro al mese da aggiungere alla All Inclusive Unlimited per la navigazione illimitata a 100 Mbit/s in download e 10 Mbit/s in upload. 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Pacchetto Intrattenimento di Sky (aggiungerne altri costa 14 euro al mese l'uno) e SkyGo TELECOM ITALIA E SKY In arrivo nel 2015 TELECOM 5 euro al mese da aggiungere ai principali ITALIA pacchetti Adsl E TIMVISION 5 euro al mese da aggiungere ai principali pacchetti Fibra VODAFONE 6 mesi di Infinity gratuito (poi 6,99 euro E MEDIASET al mese) per tutti i pacchetti Adsl 6 mesi di Infinity gratuito (poi 6,99 euro al mese) per tutti i pacchetti Fibra Corriere della Sera Milano: «Perché tutti possano guardare contenuti video ad alta definizione senza rallentamenti quando domanda e offerta esploderanno sarà necessaria una velocità a 30 Mbp/s. In Italia non solo la copertura di questo tipo è ancora bassa, 21% rispetto al 62% della media europea, ma la penetrazione è addirittura inferiore all’1%». Anche se l’ultra banda è presente gli utenti, evidentemente ancora poco stimolati, non ne approfittano. Per questo Netflix non è ancora sbarcato nei nostri confini; il 2015 potrebbe essere l’anno buono. Anche Amazon potrebbe decidere di darci l’accesso al suo Instant Video. E qualcosa si sta muovendo a livello di infrastrutture con lo sblocco dei fondi in accordo con l’Unione europea e l’obiettivo di raggiungere con i 30 Mbit/s tutta la popolazione e il 50% con i 100 entro il 2020. Gli operatori stanno portando la fibra in un numero sempre crescente di città e iniziano volare, per ora I costi In 2 anni il costo della banda a 20 Mbit/s è sceso del 3,45% anche senza promozioni solo a Milano a parte Fastweb, a 100 Mbit/s con picchi (di Vodafone) a 300 Mbit/s. Lato cliente, come detto, si apprezza il calo dei prezzi: dal 2012 il costo della banda a 20 Mbit/s è sceso del 3,45% anche senza promozioni. Non solo, cominciano a vedersi i pacchetti dedicati in modo specifico a Internet e televisione, dalla conveniente offerta congiunta di Sky e Fastweb a Telecom Italia, che oltre a spingere TimVision farà la parte del leone il prossimo anno in virtù di un accordo con Sky per portare la programmazione sull’ultra banda. La fibra, per cui bisogna verificare la copertura nella zona in cui si abita (da verificare anche costi di attivazione e scadenze delle promozioni citate nel grafico), è poi proposta con prezzi simili se non uguali a quelli dell’Adsl. Uno scenario confortante, anche in considerazione del fatto che, sempre stando alle rilevazioni di SosTariffe, l’aumento del canone Telecom dal 1° novembre viene assorbito dalla sottoscrizione delle offerte Internet e voce. Martina Pennisi © RIPRODUZIONE RISERVATA Venerdì 7 Novembre 2014 Corriere della Sera 42 Economia bXk bkk ÂÅk @Î b "kÞ ; @~~Â@Î @k Âk Õæ±ææ 1/ ! Þ kÅ "@Åb@¶ /G, zææ bÂ@ Â@XxÂÎk ,@Â~ ® @X|æ¯ !@bÂb 1 ®"k¯ ¤±Õpz`ÉÊ æ`Éа ¤É±zÐ|`z æ`Õ° |±ÊÕÕ`Êæ æ`æ|° Õ±æÕÊ`Õ æ`¤Ð° ʱzz¤`¤z æ`¤p° ±ÐÉÉ`|¤ æ`ÊÊ° |±ÕÕÉ`Êp æ`|Ê° ¤æ±Õʤ`pæ æ`¤z° ¤Ê±ÉÕ`|p æ`pÊ° e e e e e e Alitalia chiama Montezemolo L’ex numero uno della Ferrari designato presidente dai soci, Hogan (Etihad) sarà vice Atteso per il 17 novembre il verdetto dell’Antitrust europeo sul progetto di integrazione @N ¤ k× ¤ k× ¤ k× ¤ k× ¤`Õz¤É ¤|Ð`ÐÐææ æ`Épʤ ¤`Õæ|z b@ àk ÅÎkÂk x± Åݱ e e e e 1Î b /Î@Î 1Î kb± ά ¤|¤zˤÕË¤Ê I vertici della vecchia Alitalia puntano per il futuro su Luca Cordero di Montezemolo come presidente e su James Hogan, che guida Etihad, per la poltrona di vice presidente. L’individuazione dell’ex numero uno di Ferrari, avvenuta in un consiglio di amministrazione presieduto mercoledì da Roberto Colaninno, è una mossa destinata a mandare un segnale forte all’Europa per sottolineare, spiegano gli insider, il peso rilevante che continueranno a recitare i soci italiani nella futura governance. E proprio da Bruxelles l’Antitrust dovrebbe pronunciarsi sul matrimonio con l’azienda degli Emirati Arabi Uniti: il verdetto è atteso per il 17 novembre. Sarà comunque il cda della new company, che verrà a sua volta nominato entro fine anno a scegliere, in modo ufficiale, chi sarà al timone della futura Alitalia. È comunque innegabile che dalle ceneri di Cai stia lentamente delineandosi l’ossatura della nuova compagnia: due mesi fa, infatti, era stato indicato Silvano Cassano come amministratore delegato designato. Ora è la volta della presidenza, anche se fonti vicine a Montezemolo fanno capire che, pur lusingato dal consenso che si è coagulato attorno al suo nome, non ha ancora preso una decisione definitiva. Comunque sono molti i commenti positivi. Questa scelta «conferma come l’alleanza Alitalia-Etihad sia forte» e con «un forte controllo italiano, rispettando le norme Ue», fa notare il ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi, ribadendo di essere «certo che Bruxelles darà il via libera». Mon- ROMA æ`Õ° æ`æp° æ`Õа æ`椰 -×α .kb± kxx± æʤ¤ kÎÎ ° ¤`zææ° ¤æ¤`ɤ æ`| ά ¤|æ¤Ëæpˤ ¤`zææ° ¤æ¤`z¤ æ` ά pæ¤Ë¤¤ËÕ z`Õzæ° ¤Õz`pÐ Õ`zРά ¤Ðæ¤ËæË|| |`Ézæ° ¤¤É`p Ð`Õ| La Lente di Massimo Sideri I Tango bond e lo spiraglio per 75 mila creditori italiani P er lo più inconsapevolmente 75 mila italiani stanno diventando l’ago della bilancia nello scontro tra l’Argentina e i fondi Usa. In realtà non sono mai stati citati, direttamente. Eppure sono così importanti che i due fronti stanno tentando di ottenerne l’appoggio di fronte all’opinione pubblica mondiale nella gara diplomatica da cui potrebbe dipendere l’ennesimo crac del Paese sudamericano. Veniamo ai fatti. Il giudice Usa Thomas Griesa — lo stesso che ha bloccato i pagamenti delle cedole argentine imponendo prima che sia trovato un accordo con i distressed fund — ha nominato un mediatore tra le parti. Due giorni fa ha però aggiunto che questo mediatore deve trattare anche a nome di tutti gli ex creditori dell’Argentina che non avevano aderito ai concambi, del 2005 e del 2010. Ed è qui che spuntano gli italiani. In un rapporto del Congressional research service 2013 che faceva il punto sui creditori che ancora non avevano trovato un’intesa venivano citati gli hedge fund Usa, il Club di Parigi e i risparmiatori italiani ancora in possesso di Tango bond «originali» per circa un miliardo di dollari. Il consensus generale è che si tratti di circa 75 mila persone. Non è un caso che Cristina Kirchner, presidente argentino, avesse parlato poche settimane fa della possibile riapertura del concambio. La speranza è che da ago della bilancia non diventino merce di scambio. @massimosideri © RIPRODUZIONE RISERVATA La vicenda ● La nuova Alitalia targata Etihad dovrebbe decollare all’inizio del prossimo anno. La compagnia ha completato la squadra di vertice con la designazione alla presidenza di Luca Cordero di Montezemolo ● Etihad entrerà nella nuova AlitaliaCai con una quota del 49% ma mancano ancora dei passaggi tecnicoformali: il primo sarà quello dell’assemblea della vecchia Cai, convocata per il 20 novembre e per il 26 novembre. I soci procederanno a deliberare i passaggi ulteriori per la creazione della newco, cioè la nuova Alitalia-Cai Chi è Luca Cordero di Montezemolo, 67 anni, bolognese, ex presidente di Confindustria. È stato presidente della Fiat e di Ferrari per 23 anni. Il consiglio Alitalia lo ha nominato presidente della compagnia tezemolo è un’«ottima scelta» anche per il segretario della Uil Luigi Angeletti, mentre la leader della Cgil Susanna Camusso ironizza: «Mi sembra un esempio di posto fisso. non aveva il problema dell’anticipo del Tfr». E il presidente dell’Enac, Vito Riggio, augura a Montezemolo di «realizzare l’ambizioso piano di rilancio che cerchiamo da anni». Il consiglio di amministrazione di Cai ha anche richiesto il versamento del prestito ponte da 80 milioni, ad anticipo dell’aumento di capitale da 300 milioni varato ad agosto. A sborsare i soldi necessari a dare ossigeno alla compagnia, in attesa del closing, saranno i maggiori soci: Intesa, Unicredit, Poste, Immsi, Atlantia, Pirelli e Gavio. La prossima assemblea di Alitalia (il 20 novembre in prima convocazione e il 26 in seconda) ratificherà gli accordi con Etihad. Ora si apre una fase fitta di operazioni per fare in modo che la nuova Alitalia possa decollare il 1° gennaio 2015: dopo il via libera dell’Antitrust Ue, avverrà il conferimento delle attività di Alitalia Cai nella new company. Nel frattempo verrà fatto un aumento di capitale riservato al socio di Abu Dhabi che acquisterà il 49% della nuova Alitalia. Intanto 40 ex piloti Alitalia stanno per iniziare la loro avventura in Etihad che li ha reclutati nell’ambito di una campagna internazionale avviata da mesi per assumere in 5 anni 500-600 capitani e primi ufficiali «per tenere il passo con la rapida espansione della nostra flotta e del nostro network di rotte globali», ricorda Hogan. I nuovi assunti entreranno in servizio tra fine anno e inizio 2015 con un contratto triennale. I primi due ad essere accolti in Etihad questa settimana, il capitano Francesco De Liddo e il primo ufficiale Paolo Sala, parteciperanno a un corso di formazione di tre mesi per trasformare la loro licenza di volo con Airbus A330 e A320 con quella idonea per i Boeing 777. Francesco Di Frischia © RIPRODUZIONE RISERVATA La compagnia aerea NEW-CO 49% Etihad I SOCI CAI Finanziaria di Part. e inv. 1,18% Altri azionisti 5,27% Intesa Sanpaolo 20,59% 51% Mid-Co Poste Alitalia-Cai Poste Spa 19,48% Unicredit 12,99% Immsi 10,19% Atlantia 7,44% G & C. Holding 1,24% Pirelli & Co Spa 2,67% Macca Srl 3,69% Odissea Srl 3,90% Fire Spa 4,28% Af/Klm 7,08% ● Il caso Eni, accordo su Gela: niente esuberi Sì al polo rinnovabili tra Edison e F2i Proseguono i movimenti nell’energia, protagoniste Eni, Edison ed Enel. Il Cane a sei zampe ha raggiunto l’accordo con i sindacati per la riconversione verde della raffineria di Gela, che ora «può ripartire con un nuovo piano di sviluppo economicamente sostenibile», ha spiegato il Ceo Claudio Descalzi. L’intesa, firmata al Mise, prevede il mantenimento di tutti i posti di lavoro, inclusi quelli dell’indotto, l’impegno all’uso del sito per l’insediamento di una bioraffineria e come base logistica per l’on e l’offshore e la nascita di un nuovo centro di alto livello per la sicurezza nel settore dei biocarburanti. Ieri siglato anche il closing tra Edison, Edf Energies Nouvelles e F2i, che porta alla nascita del terzo polo delle rinnovabili in Italia (circa 600 MW di capacità installata soprattutto eolica). Ieri Enel ha reso noto il valore dell’offerta fino al 21,92% del capitale di Endesa, pari a 3.135 milioni di euro (15,535 euro per azione). Francesca Basso © RIPRODUZIONE RISERVATA d’Arco I piani salva-acciaio: si sblocca Terni, chance a Piombino Spunta una cordata di imprenditori pronta a nuove produzioni per la fabbrica toscana Gli industriali siderurgici italiani sono disposti a investire su Piombino. E intanto si apre uno spiraglio nella vertenza Ast Terni. Due buone notizie in un sol giorno. Con una riunione straordinaria del direttivo della Federacciai, presieduto da Antonio Gozzi, è stata decisa la creazione di una cordata per realizzare a un nuovo impianto di preridotto nella zona portuale di Piombino. Il valore dell’investimento è stimato nell’ordine dei 450 milioni di euro e dovrebbe dar lavoro a 150 addetti. Si tratta del primo esperimento italiano per utilizzare una nuova tecnologia che permette di impiegare nei forni il minerale preridotto mescolato con il rottame tradizionale. La complementarietà del nuovo investimento con i discorsi che si vanno facendo per la ex Lucchini è quasi perfetta perché la produzione di preridotto rappresenterebbe un supporto all’installazione di uno o più forni elettrici come proposto dai due pretendenti La trattativa Al tavolo del Mise ieri i rappresentanti del Governo, dell’Ast Terni e la segreteria nazionale Fiom all’acquisto, l’algerino Cevital e l’indiano Jindal. «Il progetto – ha dichiarato Gozzi – si inserisce nella strategia avviata dalla Federacciai per rafforzare e consolidare il settore attraverso attività mirate sui principali fattori di costo, come energia e rottame, che limitano la nostra competitività». La cordata per Piombino sarà a trazione bresciana, con il coinvolgimento dei principali produttori siderurgici della provincia (Pasini, Stabiumi, Stefana, Ori) ma ne farà parte anche la Duferco di Gozzi e probabilmente Jindal, ovviamente solo in caso di vittoria degli indiani nella gara per assicurarsi la ex Lucchini. La notizia data dalla Federacciai pe- serà anche sull’esito della gara perché in qualche modo va a riequilibrare il piatto della bilancia. Finora infatti il sindacato e il territorio di Piombino guardavano con maggior favore alla proposta di Cevital per- Privacy Certificato Isee partenza a rischio Rischia un altro rinvio l’Isee, che misura la ricchezza delle famiglie. Ok ai moduli dal Garante della privacy, manca il disciplinare Inps per la sicurezza delle banche dati. ché gli algerini hanno sempre parlato di due forni elettrici e di un assorbimento pressochè totale degli addetti della Lucchini. Jindal, invece, è orientato a dotare lo stabilimento di un solo forno elettrico e non darebbe lavoro a tutti. Da qui la congiunzione con il progetto bresciano che permetterebbe di assumere 150 operai e avrebbe come snodo la partecipazione della società indiana alla «cordata del preridotto». L’insieme di queste considerazioni e di questi impegni porta a dire che la strada per la soluzione dei problemi industriali e occupazionali di Piombino sembra essere in discesa, si tratta di arrivare nell’arco di due settimane – come chiesto dal commissario straordinario Piero Nardi – a una scelta finale tra i due candidati, magari dando loro la possibilità di aggiornare le offerte. La partita è seguita passo passo sia dal ministero dello Sviluppo economico che da Palazzo Chigi perché il governo spera di uscire dal- l’incertezza che coinvolge simultaneamente i tre siti siderurgici di Piombino, Terni e Taranto. E la seconda buona notiz i a d e l l a g i o r n a t a a r r i va proprio dall’Umbria. La vertenza Ast sembra sul punto di sbloccarsi e lunedì 10 novembre riprenderà la trattativa al ministero. «Si sta aprendo positivamente uno spiraglio» ha detto il premier Matteo Renzi, che ha anche ricordato come «se siamo arrivati a questo punto è perché un paio di anni fa la Ue ha bloccato la procedura di vendita dell’azienda». La Thyssen ora pare disposta a modificare il piano, a far funzionare i due forni dell’impianto umbro e, come gesto di distensione, pagherà gli stipendi entro lo stesso lunedì. I sindacati rimangono però sul piede di guerra tanto da confermare lo sciopero ad oltranza.«Vogliamo verificare le novità dentro un negoziato vero» ha detto Marco Bentivogli di Fim-Cisl. Dario Di Vico © RIPRODUZIONE RISERVATA Corriere della Sera Venerdì 7 Novembre 2014 Il report di Intesa Meno 0,2% . L’industria manifatturiera chiuderà il 2014 con un fatturato (a prezzi costanti) in diminuzione dello 0,2% secondo l’analisi sui settori industriali condotto da Intesa Sanpaolo in collaborazione con Prometeia. Nonostante un primo semestre che conferma l’Italia una delle best practice a livello mondiale in termini di export - tanto che il surplus commerciale schizza a 107 miliardi di euro (erano 30 nel 2010) - il manifatturiero italiano risente ancora della crisi. La cartina di tornasole è la diminuzione degli investimenti per gli acquisti di macchinari attesi in contrazione per l’anno in corso. A ben vedere può leggersi come l’ennesima testimonianza di Manifatturiero, export a 107 miliardi ma investimenti in calo Intervista di Nicola Saldutti ECONOMIA 45 miliardi di euro la diminuzione di fatturato nel manifatturiero rispetto al 2011 un’economia a strappi che non permette di guardare al di là del proprio naso (leggi la dinamica breve delle commesse) e impedisce alle imprese di casa nostra di fare il passo più lungo della gamba. Il dato potrebbe essere influenzato dal mancato rifinanziamento della Sabatini bis e comunque teorizza la mancata relazione tra export e investimenti finora un assunto incontrovertibile. L’ipotesi è che ormai gli investimenti avvengano oltre-confine per effetto della maggiore localizzazione estera degli impianti produttivi. Fabio Savelli © RIPRODUZIONE RISERVATA «Aumento Mps sul mercato, lo Stato non diventerà socio» I conti Pirelli, profitti in crescita del 16% Ricavi «premium» a 1, 9 miliardi Profumo: un’operazione per chi crede nella ripresa del Paese MILANO Due volte sul mercato a distanza di pochi mesi, sembra non esserci pace per il Monte dei Paschi. La Borsa reagisce a suo modo, prima vendite, poi acquisti. Alla fine il titolo perde più del 3%. «Il mercato ha sempre ragione, naturalmente. Ma una cosa sento di dirla: la situazione era complicata, con molti attori coinvolti, e siamo stati reattivi e veloci». Alessandro Profumo ci tiene a ribadirlo: «Sono venuto qui per spirito di servizio, per fare questo lavoro senza compenso da presidente. Ricordo che a febbraio 2013 abbiamo avuto una crisi reputazionale incredibile. E abbiamo risalito la china. L’esame della Bce e gli stress test sono arrivati mentre eravamo in convalescenza. Però vorrei dire questo: nonostante tutto, ci siamo ancora e i risultati industriali si vedono, anche nei numeri del bilancio, con riduzione dei costi e più commissioni. La banca, con i suoi 27 mila dipendenti, ha saputo reagire. Anche questa volta». Sì, ma per tanti giorni c’è chi ha invocato l’ingresso dello Stato... «Come vede i soci privati hanno deciso di supportare la banca che , lo ricordo, è il terzo istituto del Paese. L’ipotesi Stato, per quanto ci riguarda, non è mai stata presa in considerazione. Dopo aver rimborsato 3 Chi è ● Alessandro Profumo, 57 anni, è presidente di Mps da aprile 2012. Esordi al Banco Lariano, poi McKinsey, quindi al Credit, poi Unicredit, di cui è stato amministratore delegato fino al 2010 miliardi dei Monti-bond, rimborseremo l’ultimo miliardo che resta». Quindi Stato completamente fuori… «Sì. E bisognerebbe ricordare che molte banche, inglesi, tedesche, spagnole non possono dire lo stesso. Lo Stato da loro è ben presente nel capitale». Ma perché un socio, dopo l’aumento da 5 miliardi della primavera scorsa dovrebbe dire sì anche questa volta al piano da 2,1 miliardi? «Abbiamo adottato una soluzione lineare, con l’aumento potremo continuare il lavoro di rilancio che sta dando i suoi frutti. Abbiamo un piano industriale credibile che ci ha già dato dei risultati. Credo che alla fine si tratterà di un investi- mento apprezzabile da chi crede nella ripresa dell’economia del Paese». Avrà pensato per un momento che la Bce è stata più severa con le banche italiane ? «No. Gli scenari degli stress test (le previsioni sull’andamento del Pil, ndr) erano stati concordati con tutti i Paesi. Quello italiano è particolarmente avverso perché la situazione del Paese è più complicata. Non solo per Mps. Anche se molti dimenticano che a seguito della valutazione degli asset (asset quality review, ndr) abbiamo un CET1 del 9,5%, una dato positivo, ben al di sopra della soglia minima dell’8%. Il Paese peraltro si sta dando da fare, come lo abbiamo fatto noi con la decisione di mercoledì. ❞ Una soluzione lineare. Con il pieno supporto degli azionisti L’inaugurazione Cerutti, la visita della Regina Inaugurazione alla presenza della Regina Elisabetta II (foto) del nuovo stabilimento dell’inglese International Security Printers. C’è anche un pezzo di Italia nella fabbrica dedicata alla stampa dei francobolli: la rotativa è del gruppo Cerutti Un passaggio importante». A questo punto la Fondazione si diluirà ancora «L’ente è sceso in modo impensabile rispetto solo a qualche anno fa. A circa il 2,5% del capitale. Hanno individuato un advisor e faranno le loro valutazioni. Mi pare comunque che fin qui il loro percorso sia stato molto importante». Da dove vengono le fragilità maggiori? «Siamo penalizzati soprattutto dal portafoglio crediti che riflette le difficoltà delle piccole e medie imprese»Quali saranno i tempi dell’aumento di capitale? «Nel 2015, a valle dell’approvazione del bilancio 2014 e prima dei nove mesi –da adesso previsti dalla Bce». E poi la fusione… «Il primo passo è il piano, quindi rafforzare il patrimonio e poi riflettere su tutte le soluzioni possibili per aumentare il valore della banca e generare capitale internamente». E le cessioni.. «Con la Ue avevamo concordato già un piano, ora prevediamo vendere altri attivi Cessioni per circa 220 milioni» I soci Btg e Fintech sono dalla vostra parte? «I soci sono di supporto a questo piano. A noi il compito di realizzarlo». © RIPRODUZIONE RISERVATA Più utili per Generali, Trieste alzerà il dividendo Nei nove mesi risultati a 1,6 miliardi. Il patrimonio investito a oltre 460 miliardi Le Generali sono pronte a distribuire dividendi più alti. Lo ha detto ieri agli analisti in conference call il responsabile della finanza del gruppo triestino, Alberto Minali. «La remunerazione dei soci sarà stabilmente migliore. Abbiamo ristabilito la posizione di capitale e siamo sicuri su qualità e forza della generazione di utili, quindi possiamo rimuovere il vincolo del 40% di pay-out e ci attendiamo di poter pagare cedole maggiori ai soci». L’attesa si basa sui risultati economici e sul rafforzamento della solvibilità. Il Leone ha chiuso i primi nove mesi 2014 con utili pari a 1,6 miliardi. Sulla cifra hanno influito operazioni straordinarie come la vendita di Bsi a Btg pactual, conclusa con un impatto negativo di 113 milioni. L’utile post imposte riferito alle attività correnti, viene sottolineato, mostra un incremento del 7,5%. Per quanto riguarda la solidità patrimoniale, l’indice di Solvency 1 è salito da fine 2013 al 160%. Considerando la cessione Bsi l’indice sale al 169%. Per quanto riguarda le altre cifre, il risultato operativo cresce del 12,8% a 3,7 miliardi e i premi totali aumentano del L’offerta ● Generali promuove un’offerta di riacquisto su titoli ibridi per 3,3 miliardi che terminerà il 13 novembre 6,4% a 51,3 miliardi. Il ramo vita cresce del 9,6% grazie in particolare allo sviluppo del 39% dei prodotti linked. Il mercato Italia ha registrato un aumento della raccolta del 31%. Minali ha precisato che il gruppo si aspetta una riduzione del debito entro il 2015 di un miliardo a quota 11,7 miliardi. Gli asset gestiti registrano un incre- mento del 10,5% a 465 miliardi, dei quali 357,6 rappresentano investimenti propri del gruppo. L’esposizione in titoli di Stato italiani era pari a 59,67 miliardi al 30 settembre, in live aumento da fine giugno. Rispetto al dossier Telco, Minali ha detto che Trieste si aspetta «intorno a febbraio del prossimo anno» il via libera per pro- 3,7 miliardi, l’utile operativo nei 9 mesi, in crescita del 12,8% cedere con il previsto progetto di scissione. «Siamo in attesa delle autorizzazioni» in Brasile e Argentina. Agli analisti il group ceo Mario Greco ha annunciato che Valter Trevisani è stato nominato «responsabile attività assicurative e riassicurative» di Generali. Sergio Bocconi © RIPRODUZIONE RISERVATA ● Il commento Lo stipendio in cauzione dei manager Unindustria di Dario Di Vico Sei alti dirigenti di Unindustria Treviso hanno preso nei giorni scorsi un’iniziativa senza precedenti che possiamo catalogare all’insegna della responsabilità civile. I sei manager, tra cui il direttore generale Giuseppe Milan, si sono recati dal notaio Bianconi di Treviso e hanno consegnato ciascuno un libretto di risparmio con un deposito pari a due mensilità del loro stipendio. L’importo è stato versato a garanzia economica personale della corretta gestione delle risorse associative affidate loro. In sostanza i dirigenti confindustriali hanno mandato agli associati alla Confindustria locale un messaggio di questo tipo: gestiamo denaro vostro e siamo pronti a far fronte di persona a eventuali errori e scorrettezze che gli organi statutari di Unindustria dovessero rintracciare nella nostra azione e nelle spese che abbiamo deliberato. Per capir meglio la portata del gesto va sottolineato come non ci sia nessun retroscena ovvero non esistono né contestazioni del loro operato né tantomeno inchieste giudiziarie ma Milan e i suoi colleghi hanno ritenuto comunque che un’iniziativa di trasparenza fosse utile per rinsaldare il rapporto fiduciario che lega dirigenti e associati. In una fase, si può aggiungere, in cui la rappresentanza è chiamata a un 43 processo di trasformazione. «E’ un gesto libero e spontaneo – commenta la neopresidente di Unindustria Treviso, Maria Cristina Piovesana – che mi ha profondamente colpita perché nasce dalla serenità e dalla sicurezza di una gestione trasparente e dalla dichiarata volontà di assumere, per questo, diretta responsabilità sulla correttezza della gestione». L’iniziativa di Milan non guarda però solo alla rappresentanza ma chiama anche in causa la pubblica amministrazione che spesso agisce – nei confronti delle imprese – senza preoccuparsi minimamente delle ricadute delle proprie decisioni. © RIPRODUZIONE RISERVATA Pirelli chiude i primi nove mesi del 2014 con un utile di 300 milioni, in aumento del +16%, grazie alla spinta del segmento «premium» che ha registrato un aumento dei volumi del 20,1% e ricavi pari a 1,9 miliardi (+15,1%) su 4,5 miliardi consolidati. Il risultato operativo è stato pari a 629 milioni, in crescita dell’8,9% con una margine del 14,3%. Sale il debito, che supera i 2 miliardi. Il gruppo della Bicocca ha confermato i target per il 2014 su Ebit, posizione finanziaria netta, negativa per 1,2 miliardi, generazione di cassa. Quanto ai ricavi la stima di 6,2 miliardi è stata rivista in lieve ribasso. © RIPRODUZIONE RISERVATA Assicurazioni Cattolica approva i termini dell’intervento sul capitale Il consiglio Cattolica ha approvato le condizioni finali dell’aumento di capitale da 500 milioni che partirà il 10 novembre. Saranno emesse 117,5 milioni azioni da offrire in opzione agli azionisti al prezzo di 4,25 euro (di cui 1,25 euro a titolo di sovrapprezzo). I titoli saranno offerti nel rapporto di 21 nuove azioni ordinarie ogni 10 azioni possedute. Il prezzo di emissione delle nuove azioni è stato determinato tenendo conto, tra l’altro, delle condizioni di mercato al momento del lancio effettivo dell’operazione e applicando uno sconto sul valore di chiusura di ieri. Scommesse Sale il fatturato della Snai con videolottery e virtuale Ricavi in crescita dell’11,8% a 393,9 milioni per Snai grazie «all’effetto combinato» dell’aumento dei ricavi delle videolottery e delle scommesse su eventi virtuali lanciate a dicembre 2013, a fronte di un calo nelle scommesse ippiche. Stabili i ricavi delle scommesse sportive (77,2%). Il risultato netto ante-imposte per i nove mesi è stato negativo per 9,9 milioni, in miglioramento rispetto ai -14,4 di un anno fa. Al 30 settembre l’indebitamento finanziario è pari a 424 milioni (da 443,4 di fine 2013), in calo grazie all’attività ordinaria e alla dilazione dell’imposta unica. © RIPRODUZIONE RISERVATA Venerdì 7 Novembre 2014 Corriere della Sera 44 tel.02/6282.7555 - 02/6282.7422, fax 02/6552.436 Si precisa che ai sensi dell’Art. 1, Legge 903 del 9/12/1977 le inserzioni di ricerca di personale inserite in queste pagine devono sempre intendersi rivolte ad entrambi i sessi ed in osservanza della Legge sulla privacy (L.196/03). NUOVA APERTURA OFFERTA SPECIALE Cucina giapponese e italiana. Sconto 40% à la carte presentando questo annuncio solo la sera. Parcheggio. Via Cardano 8, Milano. www.ristoranteharu.it. 02.36.74.07.85 - 333.22.26.858 ABILE impiegata tecnico-commerciale e acquisti offresi part-time in Milano. 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CGM Opport Corp Bd AZ F. CGM Opport European AZ F. CGM Opport Global AZ F. CGM Opport Gov Bd AZ F. Commodity Trading AZ F. Conservative AZ F. Core Brands ACC AZ F. Core Brands DIS AZ F. Corporate Premium ACC AZ F. Corporate Premium DIS AZ F. Dividend Premium ACC AZ F. Dividend Premium DIS AZ F. Emer. Mkt Asia AZ F. Emer. Mkt Europe AZ F. Emer. Mkt Lat. Am. AZ F. European Dynamic ACC AZ F. European Dynamic DIS AZ F. European Trend AZ F. Formula 1 Absolute ACC AZ F. Formula 1 Absolute DIS AZ F. Formula 1 Alpha Plus ACC AZ F. Formula 1 Alpha Plus DIS AZ F. Formula Target 2015 ACC AZ F. Formula Target 2015 DIS AZ F. Formula 1 Conserv. AZ F. Global Curr&Rates ACC AZ F. Global Curr&Rates DIS AZ F. Global Sukuk ACC AZ F. Global Sukuk DIS AZ F. Hybrid Bonds ACC AZ F. Hybrid Bonds DIS AZ F. Income ACC AZ F. Income DIS AZ F. Int. Bd Targ. Giugno 2016 ACC AZ F. Int. Bd Targ. Giugno 2016 DIS AZ F. Institutional Target ACC AZ F. Institutional Target DIS AZ F. Italian Trend ACC AZ F. Italian Trend DIS AZ F. Lira Plus ACC AZ F. Lira Plus DIS AZ F. Macro Dynamic AZ F. Opportunities AZ F. Pacific Trend AZ F. Patriot ACC AZ F. Patriot DIS AZ F. Qbond AZ F. Qinternational AZ F. QProtection AZ F. Qtrend AZ F. Renminbi Opport AZ F. Reserve Short Term AZ F. Short Term Gl High Yield ACC AZ F. Short Term Gl High Yield DIS AZ F. Solidity ACC AZ F. Solidity DIS AZ F. Strategic Trend AZ F. Top Rating ACC AZ F. Top Rating DIS AZ F. Trend AZ F. US Income Data Valuta Quota/od. 04/11 04/11 04/11 04/11 04/11 04/11 04/11 04/11 04/11 04/11 04/11 04/11 04/11 04/11 04/11 04/11 04/11 04/11 04/11 04/11 31/10 31/10 04/11 04/11 04/11 04/11 04/11 04/11 04/11 04/11 04/11 04/11 04/11 04/11 04/11 04/11 04/11 04/11 04/11 04/11 04/11 04/11 04/11 04/11 04/11 04/11 04/11 04/11 04/11 04/11 04/11 04/11 04/11 04/11 04/11 04/11 04/11 04/11 04/11 04/11 04/11 EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR 6,152 6,483 6,469 5,655 3,822 6,569 5,644 5,641 5,721 5,328 5,772 5,004 6,544 3,117 5,112 5,164 5,162 3,250 5,180 5,166 5,603 5,521 6,164 5,558 4,995 4,482 4,150 5,429 5,234 5,410 5,196 6,328 5,762 4,719 4,347 5,624 5,542 3,146 3,144 5,029 4,741 6,184 4,939 4,546 6,997 6,335 5,341 5,219 5,304 4,914 5,363 6,299 5,088 4,923 6,181 5,671 6,074 5,121 5,121 6,643 5,840 Quota/pre. 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East M Multiman.Target Alpha A SB Bond B SB Equity B SB Flexible B DB Platinum Agriculture Euro R1C A Comm Euro R1C A Currency Returns Plus R1C DB Platinum IV Croci Euro R1C B Croci Japan R1C B Croci US R1C B Paulson Global R1C E Sovereign Plus R1C A Systematic Alpha R1C A Fondi Unit Linked Flex Equity 100 Global 100 Global Equity Maximum Progress Quality 05/11 05/11 05/11 05/11 05/11 05/11 05/11 05/11 05/11 04/11 04/11 29/10 29/10 29/10 04/11 04/11 04/11 USD EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR 04/11 05/11 05/11 EUR EUR EUR 54,200 94,470 941,070 54,780 94,430 942,440 05/11 05/11 05/11 31/10 05/11 31/10 EUR JPY USD EUR EUR EUR 118,870 9398,420 174,150 4450,370 106,990 10922,760 116,970 9328,060 172,950 4625,780 107,120 10697,960 05/11 05/11 05/11 05/11 05/11 05/11 10,420 4,991 5,782 5,289 6,596 7,278 1520,386 1670,084 1604,552 1453,457 1389,257 1377,428 1300,982 1239,359 1196,059 119,839 119,748 75,162 78,404 104,555 1070,333 1159,665 1020,320 EUR EUR EUR EUR EUR EUR 1521,056 1669,793 1604,290 1452,480 1388,342 1366,262 1290,457 1239,321 1196,034 120,178 120,086 75,695 78,923 104,224 1073,330 1172,259 1025,567 Data ABSOLUTE RETURN EUROPA BOND-A BOND-B DYNAMIC EQUITY EQUITY- I PRINCIPAL FINANCE 1 31/10 29/08 30/09 03/11 30/09 30/06 Valuta Quota/od. 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Bd A-Dis M Glob. Structured Equity A-Dis Glob. Targeted Ret. A Glob. Tot. Ret. (EUR) Bond A Glob. Tot. Ret. (EUR) Bond E-Dis Greater China Eq. A India Bond A India Equity E Japanese Eq. Advantage A Pan European Eq. A Pan European Eq. A-Dis Pan European Eq. Inc. A-Dis Pan European High Inc A Pan European High Inc A-Dis Pan European Struct. Eq. A Pan European Struct. Eq. A-Dis Renminbi Fix. Inc. A Renminbi Fix. Inc. EUR A-Dis US Equity A EH US High Yield Bond A US High Yield Bond A-Dis M US Value Equity A US Value Equity A-Dis 06/11 05/11 06/11 05/11 06/11 05/11 06/11 05/11 06/11 06/11 05/11 06/11 06/11 05/11 05/11 05/11 06/11 05/11 05/11 06/11 05/11 05/11 05/11 06/11 05/11 06/11 06/11 06/11 05/11 05/11 06/11 05/11 06/11 05/11 05/11 05/11 05/11 05/11 05/11 06/11 05/11 USD USD USD USD USD USD EUR EUR USD USD USD EUR EUR EUR EUR USD USD USD USD USD EUR EUR EUR USD USD EUR JPY EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR USD EUR EUR USD USD USD USD 24,950 16,020 14,130 13,810 14,310 10,361 15,010 9,750 14,423 8,949 12,665 17,114 12,876 11,004 5,850 5,673 58,850 14,550 11,602 43,210 10,556 13,136 11,917 46,660 10,261 37,470 3358,000 17,370 15,560 11,670 19,070 13,700 14,710 13,970 10,895 10,597 14,400 11,778 10,402 32,590 30,880 Data Valuta Quota/od. KIS - Europa D KIS - Europa P KIS - Europa X KIS - Global Bond P KIS - Italia P KIS - Italia X KIS - Key KIS - Key X KIS - Liquidity D KIS - Liquidity P KIS - Multi-Str. 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Cap P KIS - Target 2014 X 04/11 04/11 04/11 04/11 04/11 04/11 04/11 04/11 04/11 04/11 04/11 04/11 04/11 04/11 05/11 05/11 05/11 04/11 04/11 04/11 EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR USD EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR 119,420 122,090 122,490 103,180 132,140 131,760 134,860 140,020 103,500 107,130 153,380 112,540 115,620 116,730 120,340 122,670 123,230 93,080 97,900 97,930 120,960 123,670 124,130 103,270 133,210 132,600 135,480 140,660 103,490 107,130 153,630 112,730 115,810 116,920 120,020 122,340 122,960 93,700 98,550 97,930 ASIAN OPP CAP RET EUR ADWISE L/S CAP RET EUR FLEX QUANTITATIVE HR6 A EUR HIGH GROWTH CAP RET EUR ITALY CAP RET A EUR SELECTED BOND DIS RET EUR SELECTED BOND CAP RET EUR VALUE OPP CAP RET EUR 05/11 05/11 05/11 05/11 05/11 05/11 05/11 05/11 EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR 13,152 109,045 114,836 111,193 24,515 5,746 120,299 91,829 13,123 107,926 114,928 109,849 24,440 5,742 120,195 91,834 30/09 30/09 30/09 30/09 05/11 05/11 04/11 04/11 04/11 04/11 04/11 04/11 04/11 04/11 04/11 04/11 04/11 04/11 04/11 04/11 TARIFFE PER PAROLA IVA ESCLUSA Rubriche in abbinata: Corriere della Sera - Gazzetta dello Sport: n. 1 Offerte di collaborazione: € 2,08; n. 2 Ricerche di collaboratori: € 7,92; n. 3 Dirigenti: € 7,92; n. 4 Avvisi legali: € 5,00; n. 5 Immobili residenziali compravendita: € 4,67; n. 6 Immobili residenziali affitto: € 4,67; n. 7 Immobili turistici: € 4,67; n. 8 Immobili commerciali e industriali: € 4,67; n. 9 Terreni: € 4,67; n. 10 Vacanze e turismo: € 2,92; n. 11 Artigianato trasporti: € 3,25; n. 12 Aziende cessioni e rilievi: € 4,67; n. 13 Prestiti e investimenti: € 9,17; n. 14 Casa di cura e specialisti: € 7,92; n. 15 Scuole corsi lezioni: € 4,17; n. 16 Avvenimenti e Ricorrenze: € 2,08; n. 17 Messaggi personali: € 4,58; n. 18 Vendite acquisti e scambi: € 3,33; n. 19 Autoveicoli: € 3,33; n. 20 Informazioni e investigazioni: € 4,67; n. 21 Palestre saune massaggi: € 5,00; n. 22 Chiromanzia: € 4,67; n. 23 Matrimoniali: € 5,00; n. 24 Club e associazioni: € 5,42. RICHIESTE SPECIALI Data Fissa: +50% Data successiva fissa: +20% Per tutte le rubriche tranne la 21, 22 e 24: Neretto: +20% Capolettera: +20% Neretto riquadrato: +40% Neretto riquadrato negativo: +40% Colore evidenziato giallo: +75% In evidenza: +75% Prima fila: +100% Tablet: + € 100 Tariffa a modulo: € 110 Quota/pre. Nome Data Valuta Quota/od. Quota/pre. Tel: 0041916403780 www.pharusfunds.com [email protected] 05/11 115,230 PS - Absolute Return A EUR 05/11 121,760 PS - Absolute Return B EUR 05/11 111,340 PS - Algo Flex A EUR 05/11 106,640 PS - Algo Flex B EUR 05/11 86,570 PS - BeFlexible A EUR 05/11 85,050 PS - BeFlexible C USD 04/11 102,300 PS - Best Global Managers A EUR 04/11 106,500 PS - Best Global Managers B EUR 05/11 110,210 PS - Best Gl Managers Flex Eq A EUR 05/11 164,680 PS - Bond Opportunities A EUR 05/11 122,970 PS - Bond Opportunities B EUR 05/11 102,650 PS - Bond Opportunities C USD 04/11 120,440 PS - EOS A EUR 05/11 88,820 PS - Equilibrium A EUR 05/11 98,630 PS - Fixed Inc Absolute Return A EUR 05/11 99,890 PS - Global Dynamic Opp A EUR 05/11 100,620 PS - Global Dynamic Opp B EUR 05/11 115,700 PS - Inter. Equity Quant A EUR 05/11 118,360 PS - Inter. Equity Quant B EUR 05/11 125,280 PS - Liquidity A EUR 05/11 100,500 PS - Liquidity B USD 05/11 97,120 PS - Opportunistic Growth A EUR 05/11 103,000 PS - Opportunistic Growth B EUR 04/11 97,210 PS - Prestige A EUR 04/11 102,610 PS - Quintessenza A EUR 04/11 107,920 PS - Target A EUR 04/11 108,110 PS - Target B EUR 04/11 104,160 PS - Target C USD 04/11 107,560 PS - Titan Aggressive A EUR 05/11 102,050 PS - Total Return A EUR 05/11 96,070 PS - Total Return B EUR 05/11 112,810 PS - Valeur Income A EUR 04/11 108,170 PS - Value A EUR 04/11 110,590 PS - Value B EUR 04/11 106,030 PS - Value C USD 115,290 121,820 111,620 106,900 86,640 85,120 101,670 105,830 110,330 164,580 122,900 102,590 117,910 87,860 98,590 100,030 100,770 116,920 119,600 125,280 100,500 97,210 103,100 96,240 102,570 107,740 107,920 103,970 105,310 102,140 96,160 112,840 106,300 108,680 104,180 www.multistarssicav.com [email protected] T. +41 (0)91 640 37 80 05/11 102,770 102,510 Orazio Conservative A EUR 05/11 102,010 101,600 Agressive A EUR 24,940 Sparta 05/11 168,600 170,680 Biotech A EUR 16,110 WM 05/11 1723,420 1744,650 EUR 14,190 WM Biotech I 13,880 14,330 10,369 14,990 9,800 14,440 8,959 12,672 17,115 www.newmillenniumsicav.com 12,877 Distributore Principale: Banca Finnat Euramerica - Tel: 06/69933475 11,019 5,861 NM Augustum Corp Bd A 05/11 193,350 193,120 EUR 5,684 05/11 146,630 146,560 EUR 58,450 NM Augustum High Qual Bd A 05/11 138,410 138,050 EUR 14,600 NM Balanced World Cons A 05/11 139,150 139,140 EUR 11,573 NM Euro Bonds Short Term A 05/11 46,980 46,330 EUR 43,050 NM Euro Equities A 05/11 74,840 74,450 EUR 10,590 NM Global Equities EUR hdg A 05/11 106,040 106,080 EUR 13,147 NM Inflation Linked Bond Europe A 05/11 112,140 112,070 EUR 11,927 NM Italian Diversified Bond A 46,970 NM Italian Diversified Bond I 05/11 114,840 114,770 EUR 10,247 NM Large Europe Corp A 05/11 137,910 137,890 EUR 37,610 NM Market Timing A 05/11 105,060 105,000 EUR 3388,000 NM Market Timing I 05/11 106,350 106,290 EUR 17,240 NM Q7 Active Eq. Int. A 05/11 54,930 55,010 EUR 15,620 NM Q7 Globalflex A 31/10 104,070 104,660 EUR 11,680 NM Total Return Flexible A 31/10 122,220 121,830 EUR 19,040 NM VolActive A 05/11 104,130 103,930 EUR 13,710 05/11 105,240 105,030 EUR 14,690 NM VolActive I 13,980 10,891 10,559 14,400 11,806 10,426 32,300 31,100 05/11 107,570 106,230 AUGUSTUM EQUITY EUROPE I EUR 05/11 113,760 113,210 AUGUSTUM G.A.M.E.S. A EUR 05/11 151,830 151,090 AUGUSTUM G.A.M.E.S. I EUR Tel: 02 77718.1 www.kairospartners.com Kairos Multi-Str. A Kairos Multi-Str. B Kairos Multi-Str. I Kairos Multi-Str. P Kairos Income Kairos Selection KAIROS INTERNATIONAL SICAV KIS - America A-USD KIS - America P KIS - America X KIS - Bond A-USD KIS - Bond D KIS - Bond P KIS - Bond Plus A Dist KIS - Bond Plus D KIS - Bond Plus P KIS - Dynamic A-USD KIS - Dynamic D KIS - Dynamic P KIS - Emerging Mkts A KIS - Emerging Mkts D La nostra Agenzia di Milano è a disposizione per proporvi offerte dedicate a soddisfare le vostre esigenze e rendere efficace la vostra comunicazione. Nel testo dell’inserzione è obbligatorio indicare la classe energetica di appartenenza dell’immobile e il relativo indice di prestazione energetica espresso in kWh/mqa o kWh/mca a seconda della destinazione d’uso dell’edificio. Nel caso di immobili esenti dall’indicazione, riportare la dicitura “Immobile non soggetto all’obbligo di certificazione energetica”. Tel: 848 58 58 20 Sito web: www.ingdirect.it Dividendo Arancio Convertibile Arancio Cedola Arancio Borsa Protetta Agosto Borsa Protetta Febbraio Borsa Protetta Maggio Borsa Protetta Novembre Inflazione Più Arancio Mattone Arancio Profilo Dinamico Arancio Profilo Equilibrato Arancio Profilo Moderato Arancio Top Italia Arancio Il Corriere della Sera e La Gazzetta dello Sport con le edizioni stampa e digital offrono quotidianamente agli inserzionisti una audience di oltre 8 milioni di lettori, con una penetrazione sul territorio che nessun altro media è in grado di ottenere. Rubriche Compravendite immobiliari www.piccoliannunci.rcs.it [email protected] AcomeA America (A1) AcomeA America (A2) AcomeA Asia Pacifico (A1) AcomeA Asia Pacifico (A2) AcomeA Breve Termine (A1) AcomeA Breve Termine (A2) AcomeA ETF Attivo (A1) AcomeA ETF Attivo (A2) AcomeA Eurobbligazionario (A1) AcomeA Eurobbligazionario (A2) AcomeA Europa (A1) AcomeA Europa (A2) AcomeA Globale (A1) AcomeA Globale (A2) AcomeA Italia (A1) AcomeA Italia (A2) AcomeA Liquidità (A1) AcomeA Liquidità (A2) AcomeA Paesi Emergenti (A1) AcomeA Paesi Emergenti (A2) AcomeA Patrimonio Aggressivo (A1) AcomeA Patrimonia Aggressivo (A2) AcomeA Patrimonio Dinamico (A1) AcomeA Patrimonio Dinamico (A2) AcomeA Patrimonio Prudente (A1) AcomeA Patrimonio Prudente (A2) AcomeA Performance (A1) AcomeA Performance (A2) AZIMUT CAPITAL MANAGEMENT SGR - tel.02.88981 04/11 Azimut Dinamico EUR 04/11 Azimut Formula 1 Absolute EUR 04/11 Azimut Formula 1 Conserv EUR 04/11 Azimut Formula Target 2013 EUR 04/11 Azimut Formula Target 2014 EUR 04/11 Azimut Garanzia EUR 31/10 Azimut Prev. Com. Crescita EUR 31/10 Azimut Prev. Com. Crescita Cl. C EUR 31/10 Azimut Prev. Com. Equilibrato EUR 31/10 Azimut Prev. Com. Equilibrato Cl. C EUR 31/10 Azimut Prev. Com. Garantito EUR 31/10 Azimut Prev. Com. Protetto EUR 31/10 Azimut Prev. Com. Protetto Cl. C EUR 31/10 Azimut Prev. Com. Obbli. EUR 31/10 Azimut Prev. Com. Obbli. Cl. C EUR 04/11 Azimut Reddito Euro EUR 04/11 Azimut Reddito Usa EUR 04/11 Azimut Scudo EUR 04/11 Azimut Solidity EUR 04/11 Azimut Strategic Trend EUR 04/11 Azimut Trend America EUR 04/11 Azimut Trend Europa EUR 04/11 Azimut Trend Italia EUR 04/11 Azimut Trend Pacifico EUR 04/11 Azimut Trend Tassi EUR 04/11 Azimut Trend EUR AZ FUND MANAGEMENT SA - tel.00352 2663811 04/11 AZ F. Active Selection ACC EUR 04/11 AZ F. Active Selection DIS EUR 04/11 AZ F. Active Strategy EUR 04/11 AZ F. Alpha Man. Credit EUR 04/11 AZ F. Alpha Man. Equity EUR 04/11 AZ F. Alpha Man. Them. EUR 04/11 AZ F. American Trend EUR 04/11 AZ F. Asia Absolute EUR 04/11 AZ F. Asset Plus EUR 04/11 AZ F. Asset Power EUR 04/11 AZ F. Asset Timing EUR 04/11 AZ F. Best Bond EUR 04/11 AZ F. Best Cedola ACC EUR 04/11 AZ F. Best Cedola DIS EUR 04/11 AZ F. Best Equity EUR 04/11 AZ F. Bond Target 2015 ACC EUR 04/11 AZ F. Bond Target 2015 DIS EUR 04/11 AZ F. Bond Target 2016 ACC EUR 04/11 AZ F. Bond Target 2016 DIS EUR 04/11 AZ F. Bond Target 2017 Eq Op ACC EUR 04/11 AZ F. Bond Target 2017 Eq Op DIS EUR 04/11 AZ F. Bond Target 2018 Eq Op ACC EUR AZ F. Bond Target 2018 Eq Op CLD DIS 04/11 EUR 04/11 AZ F. Bond Target 2018 Eq Op DIS EUR 04/11 AZ F. Bond Target Giugno 2016 ACC EUR 04/11 AZ F. Bond Target Giugno 2016 DIS EUR 04/11 AZ F. Bond TargetSettem.2016 ACC EUR 04/11 AZ F. Bond TargetSettem.2016 DIS EUR 04/11 AZ F. Cash 12 Mesi EUR 04/11 AZ F. Cash Overnight EUR 04/11 AZ F. Carry Strategy ACC EUR 04/11 AZ F. Carry Strategy DIS EUR 31/10 AZ F. Cat Bond ACC EUR 31/10 AZ F. Cat Bond DIS EUR CONTABILE pensionata esperta esperienza trentennale piccole e medie aziende, offresi part-time, telefono 340.61.95.767 PENSIONATO automunito conoscenza lingue tedesco inglese, offresi come autista a privato. Tel. 366.19.71.740 PENSIONATO patente B cerca qualsiasi lavoro anche mezza giornata. 331.64.90.376 Viaggi Milano Via Solferino, 36 AUTISTA, srilankese, 53enne, aiuto cuoco, addetto pulizie, esperienza Italia, Francia offresi a Milano. 333.49.23.845 CERCO lavoro come domestico, custode villa, cameriere. Possesso patente B. Tel. 351.13.23.662 Mostre oppure nei giorni feriali presso l’agenzia: Corsi www.piccoliannunci.rcs.it [email protected] Spettacoli Gli annunci si ricevono tutti i giorni su: GEOMETRA esperto responsabile commessa-cantiere, Italia-estero, inglesefrancese, edilizia-infrastrutture, montaggi industriali, Milano. 339.88.01.433 IMPIEGATA pluriennale esperienza offerte ordini ddt inglese Word, Excel. 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Grower D EUR 283,880 285,150 CITIC Securities China Fd A USD 05/11 6,034 EUR 199,330 200,220 Fidela A EUR 05/11 5,390 EUR 200,980 201,880 Income A EUR 05/11 5,714 EUR 174,310 174,260 International Equity A USD 05/11 7,687 EUR 124,440 124,410 Italian Selection A EUR 05/11 6,153 EUR 128,990 128,960 EUR 05/11 5,330 A EUR 124,420 124,410 Liquidity EUR 05/11 5,364 EUR 132,300 132,290 Multimanager American Eq.A EUR 05/11 4,863 Multimanager Asia Pacific Eq.A EUR 134,820 134,800 EUR 05/11 4,503 EUR 176,550 176,490 Multimanager Emerg.Mkts Eq.A USD 05/11 4,427 EUR 122,800 122,760 Multimanager European Eq.A EUR 05/11 5,163 EUR 125,220 125,180 Strategic A EUR 05/11 6,335 EUR 126,810 127,370 Usa Value Fund A EUR 124,710 125,260 Ver Capital Credit Fd A 05/11 5,516 EUR EUR www.pegasocapitalsicav.com 05/11 05/11 05/11 05/11 05/11 05/11 Strategic Bond Inst. C Strategic Bond Inst. C hdg Strategic Bond Retail C Strategic Bond Retail C hdg Strategic Trend Inst. C Strategic Trend Retail C EUR USD EUR USD EUR EUR 107,230 107,410 105,580 105,800 99,760 97,460 107,410 107,590 105,770 105,990 99,970 97,670 www.sorgentegroup.com Fondo Donatello-Michelangelo Due Fondo Donatello-Tulipano Fondo Donatello-Margherita Fondo Donatello-David Fondo Tiziano Comparto Venere Caravaggio di Sorgente SGR 31/12 31/12 31/12 31/12 31/12 31/12 EUR 51470,165 52927,939 EUR 46691,916 47475,755 EUR 27926,454 27116,197 EUR 58259,864 57863,932 EUR 468728,464 477314,036 2451,889 2506,583 EUR www.vitruviussicav.com Asian Equity B Asian Equity B Emerg Mkts Equity Emerg Mkts Equity Hdg European Equity European Equity B Greater China Equity B Greater China Equity B Growth Opportunities Growth Opportunities Hdg Japanese Equity Japanese Equity B Japanese Equity Hdg Swiss Equity Swiss Equity Hdg US Equity US Equity Hdg 05/11 05/11 05/11 05/11 05/11 05/11 05/11 05/11 05/11 05/11 05/11 05/11 05/11 05/11 05/11 05/11 05/11 EUR USD USD EUR EUR USD EUR USD USD EUR JPY USD EUR CHF EUR USD EUR 97,030 136,220 437,630 427,790 276,650 340,780 111,150 158,090 78,190 85,660 141,520 139,780 183,450 134,250 101,990 173,380 190,920 98,090 137,730 438,390 428,490 272,040 335,120 112,210 159,650 78,560 86,070 141,550 139,930 183,510 132,630 100,750 172,450 189,860 6,919 7,667 5,820 5,845 6,021 5,395 5,711 7,579 Tel 0332 251411 6,086 www.ottoapiu.it 5,331 5,322 8a+ Eiger 05/11 5,854 5,792 EUR 4,869 8a+ Gran Paradiso 05/11 5,173 5,178 EUR 05/11 5,728 5,699 EUR 4,504 8a+ Latemar 31/10 EUR 713738,981 730085,977 4,410 8a+ Matterhorn 5,132 6,264 Legenda: Quota/pre. = Quota precedente; Quota/od. = Quota odierna 1335432B www.kneip.com 5,511 Corriere della Sera Venerdì 7 Novembre 2014 ● Piazza Affari ECONOMIA/MERCATI FINANZIARI 45 Sussurri & Grida Piaggio studia il trasloco del quartier generale a New York di Giacomo Ferrari Balzo di Prysmian e Finmeccanica Bpm e Montepaschi in frenata L’ annuncio che la Bce sta studiando l’attuazione del quantitative easing (il piano di acquisto di titoli pubblici) ha prodotto una breve fiammata del Ftse-Mib, tornato però subito negativo, unico fra i principali indici europei, chiudendo a -0,73%. A condizionare il listino italiano sono state le trimestrali di alcune blue-chips. Il balzo di Finmeccanica (+6,25%) è arrivato per esempio dopo i conti e la contestuale revisione al rialzo delle stime per l’anno in corso. Bene anche Prysmian (+3,59%), che ha diffusi i dati a mercati chiusi. Pesanti, invece, i bancari, con Bpm giù del 4,57% e Monte Paschi del 3,62%, anche se la maglia nera è toccata a Yoox (-4,71%) colpita dal taglio del target price da parte di JP Morgan. © RIPRODUZIONE RISERVATA $./ 1" "k 1Î 1k± (c. tur.) Una Piaggio con la testa a New York? Per ora è soltanto un progetto, a cui però il presidente Roberto Colaninno (nella foto) sta pensando seriamente. Sarà l’effetto Marchionne, ormai di casa negli States. O la voglia di dare più visibilità nella Grande Mela al gruppo della Vespa, che nel mercato Usa degli scooter vanta una quota del 21%. L’idea comunque c’è e la volontà di concretizzarla anche, visto che l’imprenditore mantovano ne ha già fatto cenno ai membri del consiglio e ai collaboratori più stretti. Il ragionamento di Colaninno si può riassumere così: Piaggio è un gruppo globale, con stabilimenti in Italia, India, Vietnam, Cina e un centro stile già a stelle e strisce (a Pasadena, in California). Anche le vendite coprono tutte le aree: Europa, America (Nord e Sud), India, Asia Pacifico. Pontedera resterebbe il cuore produttivo ma il quartier generale si potrebbe spostare a New York. Con gli uffici della stesso Colaninno e della prima linea dei manager di finanza, personale, legale, coordinamento produzione. Il semaforo verde non è ancora arrivato, ma una decisione potrebbe essere presa entro poche settimane. (a. pu.) A forza di invocare l’intervento della Cassa depositi e prestiti, va a finire che l’ente di via Goito nell’acciaio entra davvero, ma per separata via. La Cdp non può partecipare, come noto, al capitale di aziende in perdita come l’Ilva, perché lo statuto del suo Fondo strategico — il braccio di Stato per le acquisizioni in aziende mediograndi — vieta investimenti a rischio. Nulla impedisce, però, che inietti capitale in acciaierie sane, che a loro volta possono acquisire quote dell’Ilva. Secondo fonti industriali e finanziarie, è perciò allo studio il possibile ingresso della Cdp in una delle due società per azioni interessate all’acciaieria di Taranto: Marcegaglia in cordata con Arcelor Mittal (nella foto Emma Marcegaglia) e Arvedi. In via Goito sul tema c’è riserbo, certo l’acciaio è ritenuto strategico e perciò rientra nelle linee d’intervento di Fsi. Che potrebbe, fra l’altro, annunciare a breve altre novità. ( f. sav.) Migliori economie di scala. Maggiore potere negoziale nei confronti dei fornitori. Il modello aggregativo delle reti d’impresa (che dopo un primo slancio sembra aver perso ora un po’ della sua forza propulsiva) approda anche nel settore della sicurezza. L’associazione delle aziende aderenti a Confindustria (Anie) ha dato vita a «Keep Control Team», un network di cinque realtà geograficamente lontane tra di loro che si propongono come partner unico a livello nazionale. Si tratta della toscana A4 Sicurezza (fornitrice di sistemi elettronici), la bolognese Sistemi Integrati, la sassarese Videotecnica sistemi elettronici integrati, la Deletron di Arcore (Monza-Brianza) e la veneta Integra Sei Safety. Si sono messe insieme come fornitori integrati di impianti di allarme e videosorveglianza, manutenzione e pronto intervento. fabiosavelli © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA Marcegaglia o Arve- La prima rete d’impresa nella sidi, via Cdp per l’Ilva curezza -×Î@ä bÂkÎÎ@ Å× Îkkx_ Ý@ -3$1 Å~@ ÎÎ` @b kÅk¬_ -3$1 @ ×k |pÕÕ|Õ± ÅÎ æ`z × ¬k /!/ ÂXkÝ×α x Å× ÞÞÞ±XÂÂkÂk±ÎËkX@ ,Âkää .x± ®kׯ ±/± .@ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/.¯ æ`zp¤ Õ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®Õ¯ æ`Ép Xk@±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® ¯ `|zæ XÎk Â׬ K ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® $¯ ¤|`zææ X¶×k ,Î@N ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® ,¯ æ`Ðæ XÅ~@±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® /¯ ¤`¤Õ¤ bk¬±Âkäk±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®¯ ¤Õ`Ézæ kbkÅ K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®¯ æ`æ¤| kxxk K ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®¯ Õ`¤|p £ .kkÞ@NkÅ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®"¯ r k±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®."¯ Õ`Ézæ NkÎkÅű±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®1¯ æ`|¤¤ ¬x ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®!,¯ |`ÊÕ @ b~ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®"!¯ |`ææÕ Å@b /ÎÅ K ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/1/¯ p`Ðz Âk@ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®.¯ r ÅX¬@Ýk K ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/ ¯ ¤`p¤z ÅÎ@b K ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/1¯ z`|¤z Î@Î@ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®1¯ ¤p`zpæ ×Î~±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®¯ z`æÐz ×ÎÅÎÂ@b@ 1!±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®1¯ `Êææ ×ÎÅÎÂ@bk !k±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®31!¯ ¤z`ÕÐæ ä×α±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®>!¯ ¤p`ææ G /¬k@kÂÅ K ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® ¯ z`pÐz @X@ kkÂ@±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®"¯ Õ¤`¤Êæ @X@ xÅ K ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®¯ ¤Ð`pÉæ @X@ ,¬± @ 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K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®1¯ æ`|Êp k~k±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®¯ æ`ÐÐ k /Î@N ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®"/¯ æ`zz¤ kÅÎ 3 ± ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/1¯ ¤`Êz @kÎÎ b×ÅÎÂk K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®¯ æ`||æ @X@@ K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® !¯ æ`|pæ kÅÅk K ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®//¯ É`Êz kÂ@±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®¯ æ`ÕÕÊ k @Âα ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®$¯ ¤`æ ä K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®>¯ Õ`pÊæ ±kÂÂ@Âkű±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®¯ Õp`pæ Â~ÅkÅ@ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®$¯ æ`pÕ Â~ÅkÅ@ ÂX±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®$.¯ r ÂkN K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®.¯ ÕÊ`Õpæ ÂÅX ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®.¯ æ`æpz Â×k ×Xk K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® ¯ ¤Ê`æ¤æ ×ää 3Xk ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®>3¯ ¤æ`pÊæ ×ää 3Xk ÂX 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±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® ¯ æ`ÕÐz XXk@±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® ¯ æ`Õ| ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® .¯ æ`pÕÉ @ÅÅ bα±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® ¯ æ`ÕÉæ " b×ÅÎÂ@±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® "¯ Ê`Ðæ xbk±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® $¯ æ`ÐpÕ ~kk /kα±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® $¯ r @x ,ÂkÅÎÎÁ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® ",¯ æ`Õzz Âkb± ÂÎ~@ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® .¯ r Âkb± @±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® ¯ z`z Âkb± 8@ÎkkÅk±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® 8¯ æ`Éz ÂkŬ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® .¯ r Ŭ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® /,¯ ¤`|É ÁX K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/¯ æ`|ÕÐ ÁX ¤Ê Þ@ K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®9/¤Ê¯ æ`æpæ @b@ K ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®¯ Õ`zææ @@ K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®!"¯ ¤`¤Õz @k ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®"¯ ¤p`Õæ @k ÂX ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®".¯ ¤|`Ézæ @Î@~X K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®¯ p`Épz kÁ~ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®¯ ¤z`æ|æ k@ @¬Î@ K ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®¯ ¤`|æ kX@±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® ¯ ¤`||p @Å K ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®¯ Ðæ`Éææ ~Î@ ÂÅ K ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®¯ Ð`|æÊ @ Â׬ K ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®!¯ Õ`ÕÊæ !1 K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®1¯ Ð`ææ 8@± .x± ® °¯ æ`| ´¤`ÕÕ ¤`æz Õ`æÐ ¤`¤É æ`pp ¤`¤Ê Ê`æ| ´æ`æ r ´¤`¤p æ`¤É ´æ`Êæ ´¤`ÐÕ ´æ`Ð r æ`ÐÐ ¤`zz æ`z| ¤`ÐÉ æ`pp ´æ`|æ Õ`æÉ ´æ`ÕÊ r æ`Ð Õ`ÊÐ Õ`pz Õ`Ðp r æ`ÉÊ r ¤`¤Ê ¤`| ¤`Êz ´æ`ÐÐ r ´¤`zz |`zÉ r ´¤`Ðp r r æ`ÕÕ ´æ`ÐÉ æ`pz ´æ`¤z r ´æ`ÕÊ ´Ð`z¤ ´æ`|| æ`ɤ ¤`É| r Õ`æz ´¤`¤z ´æ`pz r ´¤`ÊÕ ´¤`Ф æ`¤ ´¤`Ê ´¤`pz r ´æ`z ´æ`ɤ æ`| ´¤`pæ ¤`¤z æ`ÕÊ æ`zÕ æ` æ`ÕÊ 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K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®"¯ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®"¯ Â~±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®.¯ Â~à @¬Î@±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® ¯ Â~à @¬Î@ ¤ÊÞ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®9 ¤Ê¯ ŬÂkÎ K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®,.1¯ ×kbű±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®3¯ ×ÂÎkX K ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®1¯ ß±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®:$¯ ߬ÂÝ@ K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®:,.¯ @X .kkÞ@NkÅ K ±±±±±±±±±±±±±±±±±®.¯ @Î ÂàÅk ×α±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® ¯ kÂÂ@~@ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/.¯ b@ K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®¯ kÂ@ !@ K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®!¯ X@Îk ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® 1¯ kX@ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®¯ kXX@X@±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®" ¯ "! 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K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®¯ @b .kä K ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®.¯ @ä ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®//¯ ×ßÎÎX@±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®3:¯ ÝkÎ×Âk Â׬±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®8"¯ ! !@Âk 1kXÎ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®!1¯ !@@~kkÎ k ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®! ¯ !.. K ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®!..¯ !kb@XÎkX ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®! ¯ ,Âkää .x± ®kׯ æ`pz| æ`¤pÉ ÕÕ`¤æ ¤`ÊæÐ æ`Ê Ð`ÐÕ ¤`pÉ Ð`zæ Ðp`¤Éæ ¤Ê`|æ p`ÉÕæ æ`æpÐ æ`æ¤z Ê`¤zæ æ`pÐ ¤`zÐÕ ÐÕ`pÊæ æ`Ê|z æ`ÉÉ p`p|z ¤p`Õææ Õ`pÐp z`ÊÊz æ`ÊÊz |`æzp É`|Éz æ`zzp ¤`ÉæÉ æ`pÉ Ð`zz| Ð`¤¤| ¤Ê`ÐÉæ Õ`ÐæÊ æ`p|æ ¤É`zæ Õ`æÕp æ`zÐÐ æ`Êæp æ`ÊÐæ Ф`æææ æ`zæ ¤æ`Éæ æ`|Ép æ`ÐÐp æ`zÉ ¤æ`zpæ Õ`Õ|| ¤`ÉÕ æ`|pÕ ¤`pÊp æ`|É ¤`|Êæ ¤`¤Ép ¤`|Ê |`|| ¤p`Ézæ ¤Ð`æææ r æ`Ð|æ æ`ÕÕæ æ`pææ ¤`¤p| Ê`Ð|z ¤`æ¤z æ`zÐz |æ`|¤æ æ`Êp ¤`ÊÐz æ`ææ ¤Ð`¤ææ æ`ææ 8@± .x± ® °¯ r ´¤`ÊÐ ´Õ`| ´Õ`¤æ ´æ`ÉÕ æ`Ê ¤`|É r ¤`ÊÕ ´æ`Õ| Õ`æÕ ¤`p ´¤¤`z| Õ`ÉÉ ´Õ`Ð æ`ÐÐ ¤`ÊÕ ¤`Ðæ ´¤`Õ| æ`z ´¤`ææ ¤`pæ æ`É æ`æp ¤`Êz ´Ê`Õz r æ`zÕ ¤`|p Ð`¤¤ ¤`Ê| æ`Õ| Õ`|z æ`z æ`ʤ æ`| ´¤`¤ Õ`¤É æ`| ´¤`¤É ´Õ`¤æ r æ`æÊ æ`zÊ æ`zæ ´¤`Õ| æ`zÐ ´æ`|¤ ´¤`zÊ ´Õ`æp æ`zp r ´¤`Ðp ´Ð`æ ´Õ`Éæ ´æ`¤ ´¤`Ê r ¤z`ææ æ`z| æ`|| æ`zæ ´æ`ɤ ´¤`zæ æ`Ð æ`ÕÕ ´¤`¤É ´|`| æ`ÕÕ ´¤`zz ´¤`¤Õ 8@± ! æÕËæ¤ËÕæ¤| ® °¯ ®kׯ ¤Õ`z| æ`pÐz Ð`¤Ð æ`¤Êæ ´Ð`Ðæ ¤z`ɤæ z`æ ¤`|Õæ ¤z`æÉ æ`zp ´Õz`|Ê Ð`¤Ð| ´¤`p| ¤`Ép¤ 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K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®!/¯ ¤`æÉæ !!kb ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®!!¯ æ`|zÉ !Xk ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®!$" ¯ ¤æ`Õæ !b@b±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®!"¯ æ`ÊÕæ !b 1Ý K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®!18¯ ¤`z|Ê !Âx ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®!$"¯ æ`Õ¤ !Îk ,@ÅX /±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®!,/¯ æ`ÊÊÊ !Ýk@ß±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®!!¯ æ`æÐÊ !×Î×k K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®!$¯ |`Êzæ " "Xk K ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®" ¯ Õ`Êæ "k@xk ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®"$¯ |`Êpæ "k@xk ¤z Þ@ ±±±±±±±±±±±±±±±±®9"$¤z¯ æ`¤Êæ "Ý@Âk±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®".¯ r $ $b@Î@ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®$¯ æ`Ð|æ , ,@@Â@~Â׬ K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®,"¯ ¤`¤pÊ ,@Â@@Î ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®,1¯ Õ`|Õæ ,@Â@@Î ¤zÞ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®9,1¤z¯ ¤`|¤| ,@~~ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®,¯ Õ`Õææ ,kÂÂk ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®,.¯ æ`ÊÐ ,kÂÂk ¤ÕÞ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®9,.¤Õ¯ r ,x@Â@ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®,"¯ Ð`æÉæ ,¶×@b±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®,-¯ ¤`zÊæ ,Âk G ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®, ¯ ¤æ`Êzæ ,Âk G ± ÂX±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®, ,¯ `Épæ ,~± /±@×ÅÎ K ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®,/¯ z`¤Êz ,~Â@xX bÎÂ@k±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®,$¯ æ`ÕÐ| ,Âkű±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®,./¯ æ`ÕÊÐ ,Âk×b@ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®,.¯ æ`ÕÐÊ ,Â@ b×ÅÎÂk K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®,.¯ ¤Ð`ÕÉæ ,ÂàÅ@±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®,.;¯ ¤|`¤Ðæ . .± k !kbX K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®.!¯ æ`ÕÉ| .@ÎÎ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®.1¯ Õ`|zæ . / !kb@~Â׬ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®. /¯ æ`pÊæ .kXÂb@Î K ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®. ¯ ¤Ð`Éææ .k¬à K ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®.;¯ zÉ`æææ .kÎkα±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®1¯ æ`zzæ .Å@@kα±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®."¯ æ`æÐ .ÅÅÅ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®.$/¯ ¤`ÐÕ / /@N@x /±¬±@± K ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/¯ ¤Õ`ææ /@kÅ K ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/¯ z`|æ /@kÅ ÂX K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/.¯ z`¤Ðz /@x Â׬±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/¯ ¤¤`æææ /@¬k±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/,!¯ ¤Õ`¤Õæ /@¬k ÂŬ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/,!.¯ r /@ ¬Âk~ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/¯ Õ`ÕÉÕ /@ ¬Âk~ ÂX ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/.¯ ¤æ`ÕÉæ /@Â@Å ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/./¯ æ`ÉpÐ /@α±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/1¯ ¤Õ`Éææ /@Ýk ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/8¯ ¤Õ`pææ /XÂkk /kÂÝXk ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®//¯ r /k@Î ,±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®,¯ æ`ææ¤ /k@Î , ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®,.¯ æ`¤æ /kÂÝä Î@@ K ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/.¯ Ð`pÊæ /kÂÝä Î@@ ¤z Þ@ K ±±±±±±±±±±±®9/.¤z¯ æ`Õp /kÅ@ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®//¯ ¤Õ`z|æ //±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®//¯ É`pæ /ÎkÅ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/¯ æ`æÉ| /@±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/"¯ ¤`¤zÉ /@ @Å ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/.¯ Ð`pÊ /~kx K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/$¯ Õ`æÊÕ / ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/$¯ Ê`¤pæ / ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/."¯ ¤`ɤ /¬@Xk ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/,¯ `Ézæ /¬@Xk Þ@ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®9/,¯ r /Îkx@k K ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/1¯ æ`Õpz /Îkx@k ÂŬ K ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/1.¯ r /1!XÂkkXα±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/1!¯ z`zÉæ 1 1@N× ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®1,¯ Õ`|Éæ 1@N× ¤ÐÞ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®91,¤z¯ æ`z¤æ 1/±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®1/¯ æ`|zz 1kkX 1 ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®11¯ æ`pÉp 1kkX 1 !kb@±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®1!¯ æ`Õz 1kkX 1 !kb@ ÂX ±±±±±±±±±±±±±±±±±±®1!.¯ æ`zpÐ 1kkX 1 ÂX ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®11.¯ æ`ÊÉ 1k@ÂÅ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®1"¯ ¤|`Éæ 1kÂ@±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®1."¯ Ð`Épæ 1kÂkÂ~@ K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®1.¯ ¤`z|Õ 1kÅkX K ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®1/¯ æ`ÊÊÕ 1ÅX@±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®1/¯ æ`æ|Õ 1ÅX@ 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Gli allievi collaboreranno con l’attore, conduttore e scrittore di bestseller Volo nella scrittura di un soggetto cinematografico originale. «Sono contento. Sarà stimolante — ha commentato Volo — avere a che fare con ragazzi alle prime armi, ma pieni di nuove idee». Nel quinto anno didattico che parte a gennaio, i nuovi docenti — gli scrittori Paolo Nori e Simona Vinci, gli sceneggiatori Massimo Gaudioso e Edoardo Gabbriellini — si affiancano agli insegnanti «storici», tra cui Marcello Fois, Ermanno Cavazzoni, i Manetti Bros e lo stesso Lucarelli. (S.Col.) © RIPRODUZIONE RISERVATA Romanzo David Nicholls in «Noi» (Neri Pozza) racconta la trama e la tenuta dei legami tra un nerd in cerca di riscatto, la moglie e il figlio L’ultimo viaggio prima della fine di una coppia perfetta Fughe, rimorsi e inseguimenti in un romanzo rocambolesco di Paolo Giordano F orse i legami d’amore più saldi sono quelli che si fondano su una compensazione. L’ordine dell’uno con il caos dell’altro, la freddezza con la passionalità, l’ansia con la flemma, il giudizio con la follia distruttrice. Il bambino che ama giocare silenziosamente con i Lego sarà fortunato a innamorarsi della bambina scalmanata che sfregia le proprie bambole: lui salverà lei dalla confusione, e lei salverà lui dal congelamento dello spirito. Il troppo caldo dell’una e il troppo freddo dell’altro daranno origine a un amore tiepido, termostatico e duraturo, una relazione non basata sulle affinità, come propongono le agenzie per cuori solitari, bensì sulla salvaguardia reciproca. È questo che pensa Douglas Petersen, il protagonista e narratore del nuovo romanzo di David Nicholls, Noi. Lui e sua moglie Connie Moore sono invincibili, perché lei ha portato luce dentro la sua misera vita di biochimico, e lui ha strappato lei all’impeto pericoloso delle sue passioni. Insieme ne hanno passate tante, poi: viaggi sorprendenti, ottimo sesso, malattie, trasferimenti, una figlia persa appena dopo la nascita che ha mostrato a entrambi quali abissi avesse in serbo per loro la sofferenza, e un secondo bambino, Albie, ormai diciassettenne, venuto come un miracolo a risanare quella ferita. Douglas e Connie bussano già alle porte della senilità — «avevo pensato che invecchiare fosse una cosa lenta e graduale, lo slittamento di un ghiacciaio, ma ho scoperto che succede di colpo, come la neve che cade dal tetto» —, ma a lui la prospettiva non dispiace affatto: cosa si può chiedere di meglio che appassire accanto alla donna che ami? Almeno fino alla notte in cui lei lo sveglia, forse perché ha sentito dei rumori, i ladri?, ma no, non ci sono ladri, deve soltanto dirgli una cosa: «Il nostro matrimonio è arrivato al capolinea, Douglas. Penso che ti lascerò». Dopo lo shock della premessa, il libro si sdoppia, scandito da un andirivieni continuo fra presente e passato. Da una parte, Nicholls ripercorre le tappe della relazione di Douglas e Connie dal principio, dalla sera in cui si conobbero a casa della sorella di lui. Dall’altra — il presente —, segue la coppia mentre prende la decisione scellerata di non rinunciare, nonostante la separazione imminente, al «Gran Tour» pianificato da tempo: un percorso forzato attraverso l’Europa, che prevede Parigi, Amsterdam, Venezia, Firenze e Pompei, nell’intento di regalare al figlio una spolverata di cultura artistica prima ch’egli sconfini nella maggiore età. Credo che in molti abbiamo esperienza della frustrazione che può derivare dalla visita coatta delle grandi capitali, la conosciamo da figli o da genitori secondo angolazioni altrettanto sinistre. Ma farlo con la consapevolezza di lasciarsi, con il groppo in gola del condannato a morte che consuma l’ultimo pasto, è quasi insopportabile. Ciò permette a Nicholls di punteggiare le peregrinazioni europee della famiglia Petersen di situazioni tragicomiche: file di biciclette rovesciate lungo i canali olandesi, ustioni semifacciali al Jardin du Luxembourg, accecamenti da peperoncino e notti trascorse in cella, incidenti tutti dovuti alla smania di Douglas di dimostrare alla famiglia quanto lui tenga ancora a loro. Sono quasi delle gag, che rendono la lettura del libro svelta, piacevole, e con leggerezza contrastano la ricostruzione assai più introspettiva del passato e la voce sempre sul filo del dolore di Douglas stesso. Limiti da non superare C’è un punto in cui l’esercizio della verità dovrebbe essere arrestato Lo sanno bene gli scrittori e lo sanno gli scienziati di buon senso Van Breest Smallenburg, On the road (2010), installazione multimediale realizzata dall’artista olandese con valige recuperate «da viaggi in luoghi ignoti» poi collocate all’interno di una torre moderna Già, perché al di là della struttura brillante, dei fondali a olio offerti da Amsterdam e Venezia, e della storia romantica posta al centro — elementi che comparivano in forma differente già in Un giorno —, ciò che qui davvero conquista è lo sguardo di Douglas Peterson, la sua visuale leggermente fuori asse rispetto a quella dominante nel resto del mondo. Douglas è un nerd. Sarebbe capace di tirare avanti per delle ore sulle qualità eccezionali della drosophila melanogaster, il moscerino della frutta tanto caro alla biochimica, ma non contempla altro approccio all’esperienza che non sia quello del secchione. S’impegna nello studiare a fondo le guide turistiche ed è meticoloso nella raccolta differenziata, ma non comprende davvero il tormento esistenziale degli altri (il «culmine» della sua adolescenza è stato un suicidio tentato per overdose di aspirine solubili), né il motivo per cui tutti a eccezione di lui risultino dei «fighi» (questa dell’essere «fighi» è quasi un’ossessione nel romanzo); e non apprezza sul serio l’arte, se non quella classica, figurativa, ovvia (a proposito della danza contemporanea confessa, inerme: «Mi pareva del tutto priva di significato. A chi poteva piacere un gruppo di persone che si gettavano correndo contro una parete?»). Prima di incontrare Connie, prima che lei gli aprisse uno spiraglio sull’universo dei «vivi», Douglas se ne stava isolato nel suo mondo di raziocinio, vittima di un perverso e amaro compiacimento: «Temevo le feste in generale e in particolare le cene, perché mi erano sempre sembrate combattimenti fra gladiatori, con ghirlande d’alloro offerte agli ospiti più spiritosi e attraenti, mentre le spoglie insanguinate degli sconfitti giacevano sul pavimento». Le occasioni che richiedevano adattabilità, socievolezza e quel minimo di piglio per sedurre lo atterrivano, ed egli trovava puntualmente il modo di uscirne non solo come quello strano, ma lasciandosi alle spalle una scia di gelo e antipatia. Una sera Douglas si trova a fronteggiare Jake, un acrobata smargiasso che gli contende l’attenzione di Connie. Risponde dapprima con aplomb Resistere in una villa patrizia alla furia dei tedeschi e di Salò In «Tu non nascesti audace» Stefano Jacini racconta con molta ironia una storia di amore e di guerra di Isabella Bossi Fedrigotti S iamo nella campagna lombarda, negli ultimi mesi di guerra, la seconda, e al centro del racconto sta una grande villa patrizia, una delle molte che ancora oggi s’incontrano intorno a Milano, antiche villeggiature di fortunati cittadini. Vestiggia si chiama la magione di fantasia che l’autore — Stefano Jacini — ha scelto per ambientarvi l’azione del suo più recente romanzo, intitolato Tu non nascesti audace (Bompiani, pagine 209, 13,00) ed è piena di mobili e soprammobili che vi si trovano da genera- ❞ In Federico, gentiluomo, è possibile riconoscere l’autore: musicologo, editore e scrittore di illustre casata zioni, compreso un lampadario originario della Foresta Nera, fatto di corna di cervo intrecciate, dal quale si affaccia un nano ghignante che, talvolta, per le sole orecchie del padrone di casa, malignamente commenta la vita elargendo consigli, per la verità niente affatto balordi. È, questo padrone, il protagonista del libro: un gentiluomo per bene lievemente stanco, lievemente distratto, senza più molte illusioni, non particolarmente coraggioso, tuttavia capace di mantenere una linea ferma pur nei mesi tormentati che precedono la fine della guerra e la ritirata dei tedeschi, a un passo dalla Repubblica di Salò che conta pericolosi fan anche intorno a palazzo Vestiggia. È lui cui si rivolgono tutti, gli sfollati che ospita in casa, spesso assai litigiosi, i maldestri congiurati dell’ultima ora, il prete sovversivo, i domestici di pessimo carattere più due belle ragazze, delle quali una, molto incostante, sembra avviarsi a diventare sua ex fidanzata, passando il testimone all’altra, ben più amabile, che si presuppone ne prenderà il posto. Non è escluso che l’autore, musicologo, editore e scrittore di illustre casata milanese, abbia vagamente ritagliato Federico a sua immagine, e che le pagine del romanzo riecheggino non solo di geografie ma anche di vicende che gli sono in qualche modo note. L’accuratezza con cui descrive ambienti, atmosfere d avvenimenti, a questo fa pensare. Niente di autobiografico, perché le date non possono coincidere, però, molto di domestico, di familiare, sì. Ma pur narrando in qualche modo del «suo», Stefano Jacini allarga lo sguardo e trova il modo — grazie alle annotazioni di un antico diario uscito dalla biblioteca di Vestiggia — di includere nel racconto di quei mesi difficili mezzo secolo di storia europea. Con qualche occhiata L’autore ● Stefano Jacini è nato e vive Milano. Tra i romanzi Le Svetlana (2005) e Il collezionista di suoni (2009) anche in avanti, visto che non manca, tra le comparse del romanzo, un attempato riccone appassionato di cene eleganti. L’ironia regna saldamente nelle pagine, dalla prima all’ultima, anche quando Federico e la sua stravagante corte corrono seri rischi: per lui — più che per tutti gli altri — vige, infatti, la regola che nulla, nemmeno la morte, va preso davvero sul serio. Fortunatamente, però, un elegantissimo colpo di scena la scongiurerà all’ultimo e la colonna tedesca che requisirà villa Vestiggia non troverà quel che di altamente scottante vi è nascosto nella ghiacciaia. © RIPRODUZIONE RISERVATA Corriere della Sera Venerdì 7 Novembre 2014 Book Festival Autori dal Nord e tanti bambini: tre giorni a Pisa CULTURA Si inaugura oggi la XXII edizione del Pisa Book Festival, che vede protagoniste le letterature del nord Europa. L’apertura è alle 11 al Palazzo dei Congressi, nella sala Pacinotti, dove sarà lo scrittore svedese Björn Larsson, autore della Vera storia del pirata Long John Silver (Iperborea), a tenere il discorso inaugurale. Presenti, tra gli altri, il presidente del Centro per il libro e la lettura, Romano Montroni e la direttrice del Festival, Lucia Della Porta. Madrina della manifestazione, che si concluderà domenica, è Dacia Maraini,. Alle 18, parlerà della sua vita per la letteratura con Joseph Farrell, professore emerito dell’Università di Glasgow. Mentre altri due appuntamenti sono previsti per Larsson: la presentazione del suo Diario di bordo di uno scrittore (Iperborea) oltre a quella di Ivan e Svala: fratelli vichinghi (Laterza) ossia l’epopea del popolo del mare narrata dallo storico Franco Cardini e Larsson con le immagini di Lucio Villani. Tra gli altri autori presenti nella prima giornata c’è Paola Zannoner,che parteciperà a un incontro in programma alle 16, Piccoli maestri cercansi, durante il quale Elena Stancanelli presenterà un’iniziativa di promozione della letteratura nelle scuole. È prevista anche un’anteprima 47 cinematografica:Iqbal Masih. Il bambino pakistano simbolo della lotta contro la schiavitù, dopo la visione sarà presentato il progetto «Bambini senza paura. Dal sogno all’azione». Anche sabato e domenica i bambini potranno ritirare il passaporto «Bambini senza paura». © RIPRODUZIONE RISERVATA In mostra dal 17 novembre al 14 gennaio 2015 alle sue invettive contro gli intrugli creati nei laboratori di chimica. Al termine, però, augura al rivale di sfracellarsi cadendo dal trapezio e di non provare i benefici di «intrugli» orribili quali gli analgesici: «Ho paura che dovrei amputarti le gambe», aggiunge, «e senza anestesia!». Ecco il problema principale di Douglas: non si ferma mai quando dovrebbe. Esiste un punto, apparentemente, in cui l’esercizio della verità dovrebbe essere arrestato: lo sanno bene gli scrittori e lo sanno gli scienziati di buon senso. Oltrepassato quel limite, insistere sulla bontà dei propri ragionamenti equivale a una violazione della sensibilità comune, a una mancanza di tatto, a un’aggressione. È permesso tentare di ricondurre l’ottuso Jake alla ragione per esempio, mostrargli come le sue idee sulla farmacologia siano deboli, assurde, mutuate dalla chiacchiera sciocca, ma dargli la cruda immagine di sé in un letto di ospedale con le gambe amputate senza anestesia è troppo, è un abuso dell’intelletto. Gli scienziati — e di nuovo gli scrittori: l’associazione mi è apparsa sempre implicita nel romanzo di Nicholls — sono dotati di lenti che permettono loro una risoluzione ottica eccessiva sulla realtà. Se non si ricordano, al di fuori del proprio lavoro, di ungere un po’ quelle lenti, di rinunciare a difendere il vero a tutti i costi, verranno messi ai margini, catalogati come bizzarri o sociopatici. L’esilarante Sheldon Cooper di The Big Bang Theory è la quintessenza caricaturale di tale difficoltà connaturata a ogni uomo di genio. Douglas Peterson ne è una sua versione assai più realistica, e pertanto dolorosa. Purtroppo, gli anni di assiduità con la mondana Connie Moore non l’hanno davvero cambiato. La compensazione di carattere nella quale Douglas ha riposto tanta speranza per la propria relazione non sembra sufficiente a modificare l’una o l’altra persona alla radice: si rimane, dopotutto, ciò che si era all’inizio. E così, anche durante il fatidico Gran Tour, Douglas perde numerose occasioni per arrestare la propria pedanteria. Durante una lite con due commercianti di armi, una lite puerile scatenata dal figlio Albie e dall’improbabile fisarmonicista Kat che ha adescato il ragazzo chissà dove, non prende le parti del figlio, ma al contrario si scusa «al suo posto» con gli sconosciuti. Douglas fa la cosa giusta in termini obiettivi, ma ancora una volta si dimentica che le relazioni affettive abitano in uno substrato diverso, alieno alla razionalità. Il suo gesto sancisce la rovina della vacanza già scalcinata. Albie scappa con la fisarmonicista, Connie si dispera e dà la colpa al marito, torna in Inghilterra da sola. Sembra davvero la fine di tutto. Se non fosse che, almeno dentro un romanzo, un personaggio ha diritto fino all’ultima pagina al proprio riscatto. Douglas si mette all’inseguimento del figlio, che gli sfugge da un angolo all’altro del continente. Noi si trasforma in un viaggio rocambolesco, nella caccia all’uomo di un padre che, davanti alla prospettiva del fallimento, esige almeno un’ultima possibilità, il tempo di dire al figlio una parola difficile ed essenziale: «Scusami». Scusami, per tutto ciò che di diverso non sono mai riuscito a diventare. Incontro ● Il romanzo Noi (Neri Pozza, traduzione di Massimo Ortelio, pp. 431, 18), viene presentato a BookCity, il 14 novembre alle 19 al Museo nazionale di scienza e tecnologia di Milano, per l’incontro «Matrimonio e altre catastrofi»: l’autore dialogherà con Massimo Gramellini. ● David Nicholls (nella foto) è nato nel 1966 a Eastleigh, nel Regno Unito. L’autore ha realizzato per la Bbc vari adattamenti shakespeariani e serie di successo. Tra i suoi romanzi Le domande di Brian (Beat 2011) e Un giorno (Neri Pozza 2010), da cui è stato tratto il film di Lone Scherfig, con Anne Hathaway e Jim Sturgess. © RIPRODUZIONE RISERVATA Le parole di Francesco d’Assisi alla conquista di New York di Edoardo Sassi O pere rare o addirittura uniche, di norma inaccessibili al pubblico e in gran parte provenienti dal Fondo Antico della Biblioteca del Sacro Convento di Assisi: documenti, immagini (le icone che raffigurano il Santo sugli antichi testi del XIII e XIV secolo) e ovviamente parole. A partire da quel Manoscritto 388 che oltre a contenere il testo della Regola Prima dell’Ordine dei Francescani (1223), raccoglie anche la copia più antica del Cantico delle Creature, originale stesura dettata dal Santo a un confratello e opera princeps della letteratura italiana in volgare. Diciannove in tutto le meraviglie che dal 17 novembre al 14 gennaio approderanno per la prima volta nella sede dell’Onu a New York nell’ambito della mostra Frate Francesco (titolo in inglese Friar Francis: traces, words, images), presentata ieri a Roma nella sede dell’Associazione stampa estera in attesa di un’ulteriore preview, il 13 novembre, presso il Consolato italiano della Grande Mela. A illustrare l’iniziativa, tra gli altri, l’ambasciatore Usa presso la Santa Sede, Ken Hackett, padre Enzo Fortunato, direttore della sala stampa del Convento di Assisi, e il medievista Franco Cardini. «Ogni anno — è stato spiegato — la basilica di San Francesco viene visitata da sei milioni di turisti, di cui il 40 per cento americani, e questo fa capire l’enorme attenzione verso la spiritualità francescana, divenuta oltretutto nuovo punto di riferimento, e modello, grazie a papa Francesco che attualizza il messaggio del Santo di Assisi». Tre le sezioni in cui sarà suddivisa la mostra, ospitata, oltre che nel Palazzo di Vetro sull’East River (fino al 28 novembre), nella Brooklyn Borough La fotografia ritorna a Parigi Hall (dal 2 dicembre a fine esposizione). Tre sezioni che corrispondono ai tre temi del sottotitolo: tracce, parole, immagini. Nella prima, oltre alla miscellanea contenuta nel Manoscritto 338, vero cuore della mostra, sono esposte alcune bolle papali tra cui una del 1220 che testimonia per la prima volta il nome di Francesco in un documento ufficiale. Nella seconda sezione sono invece esposte le più antiche biografie del poverello, tra cui rarissimi codici: un frammento della Vi- In alto, da sinistra: «Antifonario Responsorio» e il «Cantico delle Creature». Sopra: uno dei manoscritti che saranno esposti a New York (foto Benvegnù / Guaitoli / Ansa) ta beati Francisci di Tommaso da Celano (l’opera più antica dedicata a Francesco), il Memoriale in desiderio animae o Vita Seconda del 1247 e i Fioretti di San Francesco, raccolta agiografica in volgare il cui ruolo fu quello di rendere accessibili i precetti del francescanesimo. Di grande impatto, anche visivo, le immagini delle splendide miniature che ornano bibbie e messali del Due e Trecento, raccolte nella terza sezione. L’Antiphonarium o Cantorino 2, il Breviarum francescano e la Bibbia di Giovanni da Parma tramandano le effigi di Francesco così come raccontate dagli affreschi della Basilica Inferiore di Assisi o dalle attestazioni degli agiografi. Evento legato alla mostra (curata da Associazione Antique, Sacro Convento di Assisi e Italian Academy Fondation) il convegno del 17 novembre presso Casa Italiana ZerilliMarimò, sede del Dipartimento di italianistica della New York University. © RIPRODUZIONE RISERVATA Covacich apre la corsa allo Strega Dal 13 al 16 novembre l’edizione 2014 di «Paris Photo» «La sposa» (Bompiani) presentato da Veronesi e Maraini di Stefano Bucci S Heidi Specker, Piazza di Spagna 31 (2010), esposta a «Paris Photo» nello stand della Galleria Grimaldi Gavin di Parigi aranno 169, tra gallerie e mercanti d’arti, i partecipanti dell’edizione 2014 di Paris Photo, in programma dal 13 al 16 novembre al Grand Palais di Parigi (www.parisphoto.com). Tra le varie sezioni della manifestazione (nata nel 1997 e che si è arricchita dallo scorso anno di una sezione «collaterale» a Los Angeles tenutasi ad aprile) da ricordare: Collection privée «in cui viene messo in risalto il ruolo dei collezionisti privati» (quest’anno tocca alla Alzkazi Foundation for the Arts di Nuova Delhi); Recent acquisitions che presenta invece «le nuove collezioni di fotografie di istituzioni internazionali e che stavolta ospita la storica collezione del Museum of Modern Art di New York, una collezione di fotografie creata già negli Anni Trenta); Livre Ouvert «attraverso la quale viene sottolineata l’importanza del libro nella storia del mezzo fotografico» (76 le partecipazioni previste). Tra le altre mostre-evento che accompagnano questa edizione di Paris Photo da ricordare anche Camera as release promossa da JPMorgan «che vuole presentare il fotografo come un performer», e Silenzio!, esposizione incentrata interamente sulle opere di François Fontaine promossa da Leica. Tra le altre novità il primo premio per foto-book che verrà assegnato a tre categorie: primo foto-book; fotobook dell’anno e una nuova categoria, appena introdotta, per il catalogo fotografico dell’anno. © RIPRODUZIONE RISERVATA di Ida Bozzi S Mauro Covacich è nato a Trieste nel 1965. Tra i suoi libri: «A perdifiato», «Prima di sparire», «Fiona», (Einaudi) i apre la corsa al Premio Strega 2015 con la prima candidatura, quella di Mauro Covacich per Bompiani, una scelta che sembra ricollegarsi alla tradizione del Premio stesso, che attraversò varie stagioni di riconoscimenti ai racconti fino a fine anni 90: La sposa di Covacich è infatti una raccolta di novelle. «Innanzitutto — dichiara lo scrittore triestino — sono lusingato dai miei presentatori, due autori che stimo in modo assoluto, Sandro Veronesi e Dacia Maraini: il fatto che credano nel mio libro è fondamentale. E poi per la prima volta mi sono sentito sostenuto appieno da un editore, soprattutto per l’impegno personale di Elisabetta Sgarbi». Quanto al fatto di partecipare con i racconti, Covacich ricorda: «Ci sono dei precedenti illustri: la mia stella polare, il punto luce da cui ho lavorato è il Sillabario di Goffredo Parise, sia come fibra morale sia per la sua semplicità zen, insieme ai Microcosmi di Magris e a Buio della Maraini. Tre grandi raccolte». Che ottennero lo Strega nel 1982 (Sillabario n. 2, Mondadori), nel 1997 (Microcosmi, Garzanti) e nel 1999 (Buio, Rizzoli). «E poi questo lavoro si ricollega alla tradizione della novellistica italiana, anche se preferisco definire il libro come l’ha chiamato un recensore, un concept album», conclude, e commenta l’anticipo della candidatura: «Non ho paura della distanza: conto sulle mie doti di resistenza da maratoneta». © RIPRODUZIONE RISERVATA 48 Venerdì 7 Novembre 2014 Corriere della Sera Corriere della Sera Venerdì 7 Novembre 2014 SPETTACOLI In Nuova Zelanda Il batterista degli AC/DC, Phil Rudd (60 anni, nella foto), è accusato di omicidio per aver tentato di reclutare un killer che avrebbe dovuto uccidere due persone. L’accusa è stata formulata dalla Procura di Tauranga, in Nuova Zelanda. La polizia della cittadina nell’Isola del Nord ha perquisito la casa di Rudd e ha trovato cannabis e metanfetamine. Portato in tribunale, dove gli è stata contestata l’accusa di concorso in tentato omicidio e possesso di droga, il musicista è stato rilasciato su cauzione Il batterista degli AC/DC avrebbe pagato un killer per uccidere due persone 49 e dovrà tornare in aula il 27 novembre. Per i fan della band è un altro duro colpo, dopo l’annuncio che il co-fondatore, Malcolm Young, ha dovuto lasciare la musica per l’aggravarsi della demenza senile che lo ha colpito. Sciatto e sconvolto, il batterista si è presentato in tribunale indossando una tuta grigia sformata e non ha rilasciato alcuna dichiarazione. Rudd, nato in Australia, si è trasferito in Nuova Zelanda nel 1983 e possiede un ristorante a Tauranga. Il caso Il suo nuovo album, «Amo», trasformato in un manifesto elettorale DAL NOSTRO INVIATO BARCELLONA «Sparano al cieco giusto in mezzo agli occhi/ e rubano la sedia al malato e allo zoppo/ Mentono tutti i giorni/ non rispettano neppure una promessa». Chi sono i responsabili di tante iperboliche malefatte? I politici, ovviamente. E a dirlo non è lo Spirito dei Tempi, ma Miguel Bosé, in parole e musica. La canzone spicca nel suo nuovo album («Amo») appena presentato in Spagna e si intitola «Si se puede», slogan di Podemos, il partito erede del movimento degli Indignati. La presentazione del disco si è trasformata in un comizio con l’ex sex symbol Anni 80 riconvertito in maître à penser alla maniera di Adriano Celentano. «Non mi piace la Spagna nella quale stiamo vivendo, è roba da fantascienza. Non me la sarei mai immaginata così ridotta, una tragedia». I giornalisti si preparavano a sentire elogi per gli arrangiatori o l’elenco delle tappe dei concerti, invece, hanno preso nota della «rabbia» di Bosé per «un Paese che ha perso la sua allegria». «Di solito uso l’ironia o il sarcasmo, ma questa volta non bastava per sfogarmi. Avrei potuto nascondere il brano nel mucchio degli altri, invece... Sono troppo furioso». «I partiti tradizionali devono cedere il passo. Bisogna cambiare. Cambiare radicalmente. Chi dovrà governare si ritroverà un’eredità tremenda, però bisogna crederci, appoggiare il passaggio. Ci vogliono idee e facce nuove». Da destra, i commenti sono stati spietati. Il tono era sostanzialmente: che cosa vuole questo figlio di papà (e mamma)? Uno che ha avuto come padrino di battesimo Luchino Visconti, amici di famiglia co- Sul palco Miguel Bosé (58 anni) durante un concerto. Nel brano «Si se puede», che ricalca lo slogan del partito Podemos erede del movimento degli Indignati, attacca i politici spagnoli Miguel l’indignato Bosé nel disco canta l’antipolitica del partito Podemos «La Spagna va cambiata». E riceve critiche bipartisan ❞ Di solito uso l’ironia ma questa volta non bastava per sfogarmi Bisogna cambiare, chi dovrà governare si ritroverà un’eredità tremenda Bisogna crederci, appoggiare il passaggio, ci vogliono idee e facce nuove me Picasso e Hemingway, che cosa può capire del dramma d’essere sfrattato di casa? Gli hanno dedicato colonne taglienti Abc, El Mundo, La Razon. Ma anche a sinistra, sui Figlio d’arte Miguel Bosé bambino, nel ’57 assieme a mamma Lucia e papà Dominguin siti e sui blog, soprattutto nei commenti degli articoli, la maggioranza ha accolto la conversione di Bosé con disagio snob. C’è chi persino l’ha considerato una manovra occulta per screditare Podemos. A quasi 60 anni Miguel Bosé è uno showman dal seguito transcontinentale. Nato nel privilegio del network familiare del papà torero e della mamma attrice, si è costruito una carriera da 25 milioni di dischi (in crescita) sopravvissuta ad ere musicali e politiche diversissime. Il primo successo («Linda» dei Pooh) ne fece un melodico romantico accettabile anche dal tardo franchismo. Con la movida e l’ubriacatura libertaria dei primi anni di democrazia spagnola, il ragazzino cominciò ad ancheggiare ammiccante. Quando però le adolescenti hanno cominciato a non cercarlo più ha aumentato la carica tra- sgressiva, arrivando ad arrampicarsi sui tacchi a spillo di musa transex. Lo fece per Almodovar, cantò «Un anno d’amore» di Mina e tornò primo nelle classifiche di vendita. Il tutto, prima di approdare La classifica Mannoia scalza gli U2 dalla vetta «Fiorella», il doppio cd con 18 duetti di Fiorella Mannoia, entra al numero 1 delle classifiche di vendita. Secondo Fimi/Gfk è il disco più venduto della settimana. Scendono al secondo posto gli U2 con «Songs of Innocence» e al terzo c’è Fedez con «Pop-Hoolista». Il singolo più venduto è «Bailando» di Enrique Iglesias. a «X Factor» o ad «Amici», vestendo i panni del presentatore di Sanremo (1988) e del primo canale tv della Spagna del conservatore Aznar (1999). Pochi possono sfoggiare in carriera una copertina disegnata da Andy Warhol o un mercato che va da Città del Messico a Caltanissetta. Piaccia o non piaccia, Miguel Luchino Bosé è un professionista con un fiuto straordinario per il cambiamento dei gusti. Da prototipo macho di super superman, Miguel è diventato icona trisessuale con quattro figli fatti con uteri in affitto. «Si, se puede», titolo della canzone che fa discutere la Spagna, è anche la versione castigliana del motto del primo Barack Obama Yes, we can, diventato poi lo slogan di Podemos. Un globe trotter come Bosé poteva lasciarsi sfuggire un’occasione del genere? Nonostante l’ultima débâcle, il mercato dei latinos in Usa resta democratico. In Spagna, invece, il partito Podemos è in grande crescita. Bosé si è schierato al suo fianco due giorni prima che un sondaggio lo indicasse come prima forza per intenzione di voto alle prossime elezioni. Quando si dice fiuto. Andrea Nicastro @andrea_nicastro © RIPRODUZIONE RISERVATA 50 Venerdì 7 Novembre 2014 Corriere della Sera Corriere della Sera Venerdì 7 Novembre 2014 SPETTACOLI A Mosca Oliver Stone (foto) è andato a Mosca per completare la sceneggiatura del film su Edward Snowden a cui sta lavorando da quasi un anno. Nella capitale russa il regista americano ieri ha incontrato l’ex analista della Cia per discutere con lui dei dettagli dello script che ha messo a punto insieme ad Anatoly Kucherena, l’avvocato del dissidente americano a cui la Russia ha assicurato asilo nel 2013. «Stiamo ancora lavorando alla sceneggiatura e speriamo di dare il via alla produzione del film all’inizio del 2015», ha reso noto Stone. Il regista di «Platoon» ha anticipato che il ruolo del protagonista è stato assegnato all’attore Joseph Gordon-Levitt. Stone-Snowden: incontro per il film sull’ex analista Cia La vicenda Domani su «Io Donna» Ambra: la mia storia con Renga è inspiegabile Su Io Donna (nella foto la copertina), in edicola domani con il Corriere, Ambra Angiolini si racconta. «Tutti i miei inizi sono fallimenti. Sono sempre stata per provare tutto, l’esplorazione e l’incoerenza servono a crescere», ha detto lei che a 37 anni, ne vanta già 22 di carriera. Nel privato, va avanti da 12 anni la storia con Renga: «All’esterno il nostro rapporto appare inspiegabile», racconta. Contrordine a Roma: l’Opera verso il ritiro di tutti i licenziamenti I sindacati rinunciano a scioperi e indennità ● A inizio ottobre il Cda dell’Opera di Roma (nella foto il sovrintendente Carlo Fuortes), dopo mesi di dissidi, scioperi e l’uscita di scena del maestro Muti, ha annunciato il licenziamento di 180 tra orchestrali e coristi ● Oggi ci sarà il quinto incontro tra le parti per definire il possibile accordo che porti al ritiro del provvedimento ROMA Non è ancora ufficiale, ma all’Opera di Roma ci sarà il lieto fine: sta per andare in scena il dietrofront sui 180 licenziamenti di orchestra e coro. «Siamo pronti a recepire, su mandato del Cda, eventuali modifiche alle misure decise precedentemente», dice il sovrintendente Carlo Fuortes, al termine dell’incontro di tre ore con i sindacati del teatro, quelli morbidi e quelli radicali. I dipendenti si sono impegnati a «un’ipotesi di accordo» che in realtà ha subito ieri un’improvvisa accelerazione. Sono disposti a congelare il premio di produzione e a rinunciare a varie indennità, da quella per l’attività sinfonica, a quella di Caracalla, secondo la quale si sono sempre pagati tutti i dipendenti, anche coloro che non avevano lavorato (in futuro si corrisponderà una ❞ Disponibili all’accordo per rivedere la decisione su coro e orchestra Fuortes Vogliamo disegnare un nuovo modello produttivo per il teatro Cgil somma soltanto a chi sarà presente alle produzioni). L’obiettivo è quello di reperire i 3 milioni e 400 mila euro causati dalle azioni di protesta, dal blocco delle attività del teatro, dall’addio dei pochi sponsor, per raggiungere il pareggio di bilancio. In altre parole, i dipendenti si tagliano lo stipendio, chiedendo un nuovo modello produttivo in grado di recuperare quello che ora perderanno in busta paga. Dunque, si lavora di più, mettendo un freno all’alternanza e al ricorso agli «aggiunti» in orchestra. È esattamente quello che aveva proposto il sovrintendente. Si elaborerà un nuovo piano di risanamento (indispensabile per avere i 25 milioni del fondo speciale per i teatri indebitati), rafforzato dalle concessioni dei sindacati, salvaguardando i Trio Piero Pretti in «Rigoletto» di Verdi, andato in scena all’Opera di Roma due principi cardine: revisione della pianta organica e sostituzione del contratto integrativo. Di più: i sindacati si impegneranno, per un periodo che dovrebbe comprendere tutto il 2016, a una moratoria degli scioperi: è la pax sindacale, che In Consiglio La decisione formale si avrà il 23 novembre quando il Cda valuterà il pacchetto di proposte in passato il teatro otteneva a caro prezzo. Sarebbe stato possibile, tutto questo, senza la drammatica ma inevitabile (visto il buco di 30 milioni e la chiusura a ogni accordo) decisione del licenziamento collettivo? Manca ancora una proposta organica, fa notare Fuortes. Ma sembra aver vinto la linea dura, che era stata osteggiata da altri sovrintendenti (con l’eccezione di Francesco Bianchi a Firenze) e da alcuni musicisti, che però non hanno mai messo piede nel teatro romano, sperimentando sulla loro pelle la difficoltà di lavorare tra uno sciopero e l’altro. I sindacati elaboreranno la loro proposta, alternativa ai licenziamenti, l’11 e il 12, e la formalizzeranno entro il 21, giorno in cui termina la prima fase della procedura di fine lavoro. La data importante è il 23 novembre, quando Fuortes porterà al Cda il pacchetto del sindacato: a quel punto lo «stop» ai licenziamenti sarà scontato. E si ricomincerà a far parlare la musica. Quattro giorni dopo, il 27, con la Rusalka di Dvorak si inaugura la stagione: è una fiaba crudele, mentre il teatro sta per conseguire all’ultimo tratto l’insperato lieto fine. Valerio Cappelli © RIPRODUZIONE RISERVATA NON CI FERMIAMO MAI: IL FUTURO VOGLIAMO SCRIVERLO, NON LEGGERLO. Non fermarsi mai, anche quando sembra che non ci sia più niente da raggiungere. È questo il DNA di Citizen: avere una visione e realizzare il futuro attraverso una volontà ed una evoluzione tecnologica che non hanno uguali. Chi possiede un orologio Citizen lo sa. Guardare oltre, cercare sempre, fermarsi mai. BETTER STARTS NOW € 428 RADIOCONTROLLATO PRECISIONE ASSOLUTA SISTEMA ECO-DRIVE ENERGIA INESAURIBILE VETRO ZAFFIRO PREZIOSO E INSCALFIBILE L’orologio riceve, con trasmissione via onde radio, il segnale generato da un orologio atomico: la sua precisione ha una tolleranza di 1 sec. ogni 10 milioni di anni. Basta una minima esposizione alla luce naturale o artificiale per accumulare una grande quantità di energia e garantire il funzionamento dell’orologio, senza pila. Protegge l’orologio grazie alla particolare compattezza della sua composizione chimica e ne esalta l’estetica con una trasparenza assoluta. 51 52 Venerdì 7 Novembre 2014 Corriere della Sera Corriere della Sera Venerdì 7 Novembre 2014 53 ● Risponde Sergio Romano PERCHÉ ESSERE EUROPEISTI RISPOSTA A UN EUROSCETTICO Caro Romano, a proposito della risposta del maresciallo Diaz e del generale Pecori Giraldi alla domanda del re se le forze armate avrebbero obbedito qualora fosse stato chiesto loro di sparare sui fascisti («l’esercito è fedele, ma è meglio non metterlo alla prova»), credo che abbia influito anche il precedente dell’impresa fiumana di 3 anni prima. In quell’occasione alcuni reparti avevano trasgredito agli ordini per seguire D’Annunzio. Sotto questo profilo, la marcia sul Carnaro costituì una concausa del successo della marcia su Roma. Secondo lo storico militare Massimo Mazzetti, si trattava però di una valutazione sbagliata: i quadri militari del 1919 erano composti in prevalenza da capitano in giù, da ufficiali di complemento non ancora smobilitati. Nell’esercito del 1922 prevalevano gli ufficiali di carriera, più sensibili al vincolo dinastico. Enrico Nistri [email protected] Il 13 settembre 1919, nei pressi della linea d’armistizio, Gabriele D’Annunzio prese il comando di 2.500 uomini: una «legione», come venne chiamata, che si componeva di molti volontari, ma anche di un battaglione di granatieri e di uomini provenienti da altri corpi militari dislocati nella regione e giunti all’appuntamento con le loro armi. Nel corso di una conversazione divenuta libricino (La vita oltre l’euro, ed. Rubbettino) l’imprenditore Ernesto Preatoni si dice sconcertato al sapere che autorevoli commentatori (e cita lei per tutti) «sono fideisticamente pro euro e pro Europa sulla base dell’argomentazione secondo cui la Ue sarebbe politicamente più forte della somma dei singoli Paesi del vecchio continente». Prende ad esempio la vecchia Unione Sovietica che, pur essendo stata reputata una superpotenza (economica?) avrebbe fatto patire la fame alla sua gente, con ciò lasciando intendere che è meglio la frantumazione susseguitane. Non so se a suffragio della tesi il paragone calzi, ma in chi ha desiderio di approfondire la tematica di specie (io sono fra quelli) c’è di che interrogarsi. Solo che a mio avviso è bene che le risposte ai dubbi non si facciano attendere troppo giacché sono molti quelli che vedono l’Unione Europea come una pallina dell’albero di Natale: fragile. Alessandro Prandi [email protected] Le lettere firmate con nome, cognome e città, vanno inviate a «Lettere al Corriere» Corriere della Sera via Solferino, 28 20121 Milano Fax: 02-62827579 @ [email protected] www.corriere.it [email protected] La tua opinione su sonar.corriere.it Il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti: chi inquina non deve pagare la pulizia, ma deve andare in galera. Siete d’accordo? Sulla riabilitazione dei disertori della Grande guerra, ho qualche perplessità. Nel 1916 due miei zii morirono di gas sul San Michele. E io ho sempre parlato con orgoglio del loro sacrificio. Non mi sembra opportuno che, oggi, accanto ai loro nomi siano Caro Prandi, ono europeista anche per altre ragioni. Credo che il mercato unico sia la migliore delle risposte possibili alla globalizzazione e all’ingresso sulla scena mondiale delle economie asiatiche. Credo che il mercato unico e la moneta unica siano fattori complementari di uno stesso percorso. E per quanto concerne l’euroscetticismo italiano, in particolare, credo che i partigiani del ritorno alla lira rimpiangano gli anni in cui i governi si servivano S SUL WEB Risposte alle 19 di ieri Sì incisi i nomi di chi fuggì. I disertori fucilati andrebbero ricordati solo per cristiana pietà. Calogero Chinnici [email protected] 80% 20% No GRANDE GUERRA Ricordo dei disertori di Massimo Gaggi Cellulari liberi a scuola la scelta di New York LETTERE AL CORRIERE MARCIA SU ROMA Il precedente di Fiume ● Visti da lontano La domanda di oggi Matteo Renzi in visita all’Alcatel di Vimercate è stato accolto dalla contestazione dei sindacati. Condividete? SPRECHI Politici e consenso Da bambina mi avevano insegnato a non sprecare cibo, luce e acqua. Come fare capire oggi a politici e uomini di governo di non sprecare il consenso popolare, la nostra fiducia,i nostri soldi pagati attraverso le tasse? Tanta indifferenza, egoismo e corruzione come possono aiutare il Paese a risollevarsi? Biancamaria Mauri [email protected] della svalutazione per aumentare le esportazioni e continuare a spendere in modo dissennato. Chi sogna il passato dimentica che quella politica economica è alle origini della cinica imprevidenza con cui la classe politica ha finanziato se stessa, i suoi partiti, le sue clientele elettorali, e ha accumulato, in ultima analisi, uno dei maggiori debiti pubblici del mondo. Non è tutto. Se qualcuno ancora crede che il ritorno alla lira ci permetterebbe di conquistare nuovi mercati internazionali, non tiene conto di almeno due fattori. In primo luogo potremo svalutare, ma i nostri debiti, fra cui le obbligazioni emesse dall’avvento della moneta unica, saranno pur sempre in euro. E, in secondo luogo, nulla impedirà ai partner commerciali dell’Italia di proteggersi dalle sue svalutazioni competitive con l’aumento dei dazi. Quanto al confronto con l’Unione Sovietica, caro Prandi, non mi sembra calzante. La debolezza dell’Urss non fu dovuta all’intrinseca debolezza delle grandi costellazioni statali. Fu dovuta a una ideologia che non permetteva di fare buon uso delle straordinarie ricchezze del Paese e condannava i suoi cittadini a mediocri livelli di vita. L’Unione Sovietica sopravvisse al fallimento del comunismo grazie a due guerre: quella vinta contro la Germania nazista e quella fredda fra le democrazie occidentali e il blocco comunista. La prima creò un orgoglioso sentimento patriottico che garantì al regime per molti anni, ancora più del comunismo, una sorta di disciplinata coesione nazionale. La seconda congelò gli equilibri emersi dal precedente conflitto e assicurò all’Europa cinquant’anni di pace. I Il debito pubblico italiano ha superato l’astronomica cifra di 2.150 miliardi di euro. Chi mai lo ripagherà? mpedire ai ragazzi di usare lo smartphone a oltranza, si sa, è impresa ardua. Ma, mentre nelle scuole italiane è vietato l’uso del cellulare in aula ma non tenerne uno con sé, negli Usa è stato fin qui applicato un ferreo divieto che ha fatto nascere perfino un nuovo tipo di impresa: furgoncini come quelli della società Pure Loyalty ai quali i ragazzi che entrano a scuola affidano per qualche ora il telefonino, pagando un dollaro per il servizio. Un’industria che, almeno a New York, è destinata a fallire, visto che il sindaco Bill de Blasio ha promesso di eliminare il divieto, nonostante le proteste dei professori. Perché un primo cittadino di sinistra, molto sensibile alle ragioni dei sindacati, si mette in rotta di collisione con la categoria — gli insegnanti — più sindacalizzata della città? Perché, mentre altrove quello dell’uso dei cellulari è un problema didattico (studenti distratti a lezione) o di privacy (goffaggini dei docenti che spiegano o interrogano riprese e, magari, messe su Facebook), a New York il sequestro dei telefonini ha preso il sapore della lotta di classe. De Blasio definisce l’attuale sistema discriminatorio perché il divieto di portare il cellulare in classe, teoricamente draconiano per tutti, viene applicato con severità solo nelle scuole pubbliche, soprattutto gli 88 istituti che hanno il metal detector all’ingresso: serve a impedire che qualcuno vada a scuola con coltelli o pistole, ma la macchina è implacabile anche nello scoprire i cellulari. Che a quel punto vengono sequestrati. Altra storia negli istituti privati dove un uso discreto del cellulare è spesso tollerato. Il divieto di portarsi dietro lo smartphone c’è anche in queste scuole, ma non viene applicato con severità. De Blasio ha promesso a cuor leggero, trasformando il «cellulare libero» in un tema della sua campagna elettorale di un anno fa. Poi si è fermato, spaventato dalla reazione dei docenti. Ma coi genitori che premono per essere sempre in grado di raggiungere i loro figli, il sindaco sta per cancellare la messa al bando. Segue l’esempio di Chicago, Miami e Los Angeles che già si sono messe su questa strada. La città californiana ha addirittura distribuito 640 mila iPad spingendo gli studenti a seguire le attività didattiche online. Salvo scoprire (stupiti?) che i tablet vengono usati soprattutto per giocare e andare su Facebook. «Imparare a usare il proprio tempo con saggezza fa parte del processo che trasforma gli allievi in adulti» commentano serafici i prof della West coast. Pietro Volpi © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA GIOVANI Apprendistato LAVORI A CARRARA Controlli effettuati? Mia nipote, diplomata, venticinquenne e disoccupata, stanca di portare curricula e quant’altro inerenti agli studi e ai corsi fatti, aveva trovato finalmente un lavoretto come apprendista presso un artigiano. Purtroppo dopo tre giorni di lavoro con una pressa è stata liquidata con 1 euro all’ora perché non è veloce. Certamente ci sono i «super» che dopo 3 secondi sanno fare tutto; ma allora a che serve l’apprendistato sottopagato e senza tutela infortunistica, se non come sfruttamento dei tanti giovani sempre più avviliti e delusi? Adele Dal Negro, Treviso Dopo l’alluvione del 2012 a Carrara buona parte degli argini del torrente sono stati ricostruiti, ma le piogge li hanno travolti. Come è possibile? E chi doveva controllare i capitolati dei lavori ha eseguito il compito? Annibale Antonelli Formia (Lt) DEBITO PUBBLICO Dubbi sul pagamento [email protected] INTERVENTI E REPLICHE L’Università del Salento: quel concorso Mi riferisco all’articolo di Gian Antonio Stella che faceva riferimento ai recenti bandi di concorso dell’Università del Salento per il reclutamento di 16 professori di Seconda fascia (Corriere, 27 ottobre). La nostra università figura al 263° posto nella classifica del «The» (Times Higher Education) ,richiamata da Stella, e ha scalato 70 posizioni rispetto al 2013, classificandosi, insieme a Trento, al 5° posto tra gli atenei italiani e al primo tra quelli centromeridionali. Per l’indicatore sulla qualità della didattica, l’Università del Salento è la prima, tra le università italiane riportate nella classifica The, e seconda solo alla Scuola Normale di Pisa. L’Ateneo è stato tra i pochi che hanno riservato un punteggio specifico, aggiuntivo e premiante, alle esperienze didattiche all’estero. Infatti, generalmente è previsto un unico criterio di valutazione fortemente orientato su parametri nazionali. Il peso attribuito nel bando all’attività di ricerca rende evidente che uno studioso di grande rilievo internazionale, quale quello indicato nell’articolo, che avesse conseguito l’abilitazione alla seconda fascia e presentato domanda, avrebbe vinto la procedura selettiva. Circa l’attività didattica svolta in Italia concordo con Stella: i nostri docenti, pur tra tante difficoltà, © 2014 RCS MEDIAGROUP S.P.A. 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DIREZIONE, REDAZIONE E TIPOGRAFIA 20121 Milano - Via Solferino, 28 Tel. 02-62821 DISTRIBUZIONE m-dis Distribuzione Media S.p.A. Via Cazzaniga, 19 - 20132 Milano - Tel. 02-2582.1 - Fax 02-2582.5306 PUBBLICITÀ RCS MediaGroup S.p.A. Divisione Pubblicità Via Rizzoli, 8 - 20132 Milano - Tel. 02-25846543 - www.rcspubblicita.it preparano in maniera più che soddisfacente i laureati dell’Università del Salento che conseguono brillanti risultati anche all’estero. Un’ultima breve considerazione: il reclutamento universitario è estremamente complesso e richiederebbe un approfondimento accurato e non certo una semplificazione. Questo pur nella consapevolezza che negli anni siano stati fatti tanti errori all’interno del sistema universitario derivanti, da un lato, da una innata tendenza all’autoreferenzialità e, dall’altro, da un quadro normativo irrazionale, contraddittorio e instabile. Vincenzo Zara, Rettore Università del Salento Ringraziamo il rettore che, non smentisce neppure una virgola di quanto ho scritto. Quanto alla sua «interpretazione» dei fatti, consentirà che la nostra possa essere opposta. Divertente, in particolare, l’assicurazione (evviva!) che uno dei più grandi archeologi viventi citato ad esempio nell’articolo potrebbe insegnare perfino a Lecce, se solo fosse abilitato per la seconda fascia e se solo avesse fatto la domanda. L’idea di implorare degli estranei di talento perché vengano in Salento, evidentemente, non passa neppure per la sua testa: si contenta sobriamente di quel che c’è sul piatto... Gian Antonio Stella EDIZIONI TELETRASMESSE: RCS Produzioni Milano S.p.A. 20060 Pessano con Bornago - Via R. Luxemburg - Tel. 02-95.74.35.85 • RCS Produzioni S.p.A. 00169 Roma Via Ciamarra 351/353 - Tel. 06-68.82.8917 • RCS Produzioni Padova S.p.A. 35100 Padova - Corso Stati Uniti 23 - Tel. 049-87.00.073 • Tipografia SEDIT Servizi Editoriali S.r.l. 70026 Modugno (Ba) - Via delle Orchidee, 1 Z.I. - Tel. 080-58.57.439 • Società Tipografica Siciliana S.p.A. 95030 Catania - Strada 5ª n. 35 - Tel. 095-59.13.03 • L’Unione Sarda S.p.A. Centro stampa 09034 Elmas (Ca) - Via Omodeo, 5 - Tel. 070-60.131 • BEA printing sprl 16 rue du Bosquet - 1400 Nivelles - Belgium • Speedimpex USA, Inc. 38-38 9th Street Long Island City - NY 11101 - USA • CTC Coslada Avenida de Alemania, 12 - 28820 Coslada (Madrid) - Spagna • La Nación Bouchard 557 - 1106 Buenos Aires - Argentina • Miller Distributor Limited Miller House, Airport Way, Tarxien Road – Luqa LQA 1814 Malta • Hellenic Distribution Agency (CY) Ltd 208 Ioanni Kranidioti Avenue, Latsia 1300 Nicosia - Cyprus • FPS Fernost Presse Service Co. 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Minsk 2-0 FIORENTINA-Paok 1-1 Classifica FIORENTINA 10; Guingamp 7; Paok 4; Dinamo Minsk 1 Prossimo turno (27/11) Dinamo Minsk-Paok Guingamp-FIORENTINA Fair play finanziario Thohir & co. a rapporto dalla Uefa oggi a Nyon ST. ETIENNE Oggi l’Inter gioca un’altra partita delicata a Nyon, sede Uefa. Lo staff, guidato dal presidente Thohir, è stato convocato per fornire chiarimenti sul bilancio, alla luce della normativa legata al fair play finanziario. Ha spiegato il d.g. Marco Fassone: «È un primo incontro, in cui spiegheremo quanto è avvenuto nell’ultimo triennio e quanto abbiamo intenzione di fare per rientrare nelle regole. Incontriamo la commissione inquirente e non quella giudicante, iniziando un processo di confronto che durerà alcuni mesi, con conclusioni a primavera». f. mo. ❞ Mazzarri Abbiamo fatto un grande primo tempo, sono orgoglioso della squadra © RIPRODUZIONE RISERVATA Circondato Mateo Kovacic, 20 anni, palla al piede tra i difensori del St. Etienne: l’Inter ha disputato una buona partita ipotecando la qualificazione ai sedicesimi di Europa League (Action Images) L’Europa sveglia l’Inter DAL NOSTRO INVIATO ST. ETIENNE L’aria d’Europa fa be- ❞ Dodò Volevamo la vittoria ma il punto preso è comunque importante Ora il campionato Tre reti ● Jonathan De Guzman ha realizzato la tripletta che spinge il Napoli verso la qualificazione ai sedicesimi di finale di Europa League ne ai nerazzurri. Un punto con il Dnipro a San Siro, il 27 novembre, e l’Inter giocherà i sedicesimi di finale di Europa League a febbraio. E con tre punti arriverà anche la certezza del primo posto. Questa è la situazione di classifica dopo il pareggio di St. Etienne (1-1), con i gol di Dodò (in fuorigioco di centimetri) e il pareggio di Bayal Sall a inizio ripresa, davanti ai 36.411 spettatori dello stadio Geoffroy-Guichard, dove si è vista una squadra vera, lontanissima dal gruppo di fantasmi che era sceso in campo a Parma sabato scorso. È stata una partita nella quale i nerazzurri hanno messo in campo tutto: idee, corsa, gioco, voglia di riscatto, determinazione, il tutto unito da errori e imperfezioni, inevitabili per chi vive in perenne emergenza, come si è capito anche ieri, con Nagatomo in recupero e bloccato dalla febbre Gol di Dodò, poi il pareggio del St.Etienne Nerazzurri in crescita dopo il flop di Parma e Guarin non ancora pronto. Il merito maggiore dell’Inter è stato quello di partire subito forte, aiutata in questo dalle energie dei ragazzi, da Mbaye a Bonazzoli, all’esordio da titolare, lui che è del 1997, fino a Dodò, 22 anni, ma ormai una certezza, nonostante l’allergia alla fase difensiva. Nella prima mezz’ora i nerazzurri hanno costruito 5 nitide occasioni, ma la palla sembrava non volesse entrare: stregata la porta per Palacio, che molto ha corso per gli altri, con una punizione a due in area (retropassaggio al portiere Ruffier di Bayal Sall) murata da Tabanou. Le occasioni sono state accompagnate da azioni finalmente ben costruite, come è successo sul 1 il punto che manca all’Inter in due gare per essere qualificata 5 i pareggi dell’Inter in 14 gare in Francia, 5 le vittorie e 4 le sconfitte gol, con Kuzmanovic che ha dato a Mbaye, cross per Palacio, testa, respinta di Ruffier e conclusione vincente di Dodò. Il St. Etienne si è riorganizzato dopo il gol, ma senza spaventare l’Inter, quello che invece è successo nella ripresa, quando si è capito quanto conti il «fuoco verde», per dire dell’effetto trascinamento dei tifosi. Si è messa subito male per l’Inter, raggiunta al 5’, sulla conclusione del senegalese Bayal Sall, 29 anni, che ha sfruttato l’incertezza di Vidic. I francesi, che non segnavano in coppa da 427 minuti, hanno continuato a spingere, ma l’Inter non ha mai perso la testa, anche se Carrizo ha dovuto compiere soltanto una grande para- St. Etienne Inter 1 1 Marcatori: Dodò 33’ p.t.; Bayal Sall 5’ s.t. ST. ETIENNE (3-4-3): Ruffier 6; Perrin 6, Bayal Sall 7, Pogba 6; ThéophileCatherine 7, Lamoine 6, Clément 5,5, Tabanou 6; Hamouma 6,5 (Van Wolfswinkel 6 23’ s.t.), Erding 5 (Diomande 6 11’ s.t.), Gradel 6,5. All.: Galtier 6 INTER (3-5-2): Carrizo 7; Andreolli 6, Vidic 5, Juan Jesus 6; Mbaye 6, Kuzmanovic 6,5 (Palazzi s.v. 37’ s.t.), Medel 6, Kovacic 6 (Osvaldo s.v. 29’ s.t.), Dodò 6,5; Bonazzoli 6 (Obi 5,5 21’ s.t.), Palacio 6. All.: Mazzarri 6,5 Arbitro: Vincic (Slovenia) 6,5 Ammonito: Tabanou Recuperi: 0’ più 3’ ta al 40’, sul tiro di Van Wolfswinkel. Non è stato un secondo tempo esaltante, quello dell’Inter, ma si è vista una squadra che sa soffrire, una qualità indispensabile quando si gioca in Europa e soprattutto contro squadre che vivono queste gare con grandissima passione. Come ha spiegato l’Équipe, era dal 1980 (Amburgo) che il St. Etienne non incontrava una squadra di così grande prestigio. Mazzarri è apparso rasserenato: «Dopo Parma, avevo chiesto alla squadra due o tre cose e le ho viste. Per questo sono soddisfatto. Questi ragazzi meritano di essere aiutati dai tifosi domenica contro il Verona. La squadra non deve giocare per me, ma deve farlo per la maglia e per l’Inter». Però la situazione legata agli infortuni rimane di piena emergenza: domenica non ci saranno né Campagnaro, né Hernanes. Fabio Monti © RIPRODUZIONE RISERVATA Il Napoli vola col vento Torino k.o. a Helsinki Tripletta di De Guzman, Young Boys battuto Sostituito l’arbitro, infortunato dopo 39’ NAPOLI La figuraccia dell’andata è cancellata. Il Napoli batte 3-0 lo Young Boys, si riprende la vetta della classifica del gruppo I e, già che c’è, sistema anche il bilancio con gli svizzeri che a Berna avevano vinto 2-0. Un successo meritato, agevolato da un primo gol molto fortunoso di De Guzman che, nel recupero del primo tempo, ha visto un suo innocuo cross dalla trequarti spinto in porta dal vento forte che si era scatenato sul San Paolo. Se il Napoli aveva controllato il gioco nella prima frazione, nella seconda la partita è stato un autentico monologo azzurro, con altre due reti ancora di De Guzman, scatenato: la prima, al 20’, su assist perfetto di Zapata, la seconda a 7’ dalla fine, quando l’olandese ha trasformato con freddezza da due passi una palla rinviata malissimo da Rochat. E nel finale gloria anche per il portiere Rafael che salva su Nikci. Il buon momento dei Rafa Boys continua. © RIPRODUZIONE RISERVATA Napoli Young Boys 3 0 Marcatore Marcatori: De Guzman 47’ p.t., 20’ e 38’ s.t. NAPOLI (4-2-3-1): Rafael 6,5; Mesto 6 , Henrique 6, Koulibaly 6,5, Britos 6 (Ghoulam 6 38’ p.t.); Gargano 6,5, Inler 6,5; Mertens 6,5, De Guzman 8, Insigne 7 (Callejon s.v. 28’ s.t.); Zapata 6 (Higuain s.v. 34’ s.t.). All.: Benitez 7 YOUNG BOYS (4-1-4-1): Mvogo 6; Hadergjonaj 5, Von Bergen 5,5, Vilotic 5,5, Rochat 5; Sanogo 5; Steffen 6, Gajic 5 (Kubo 5,5, 15’ s.t.), Bertone 5,5, Nuzzolo 5 (Nikci 6, 15’ s.t.); Hoarau 5 (Afum 5,5, 23’ s.t.). All.: Forte 5,5 Arbitro: Kenn 6 Recuperi: 3’ più 3’ ● Quagliarella ha segnato al 45’ s.t. Purtroppo il suo gol è arrivato troppo tardi per evitare al Toro la prima sconfitta in Europa Si interrompe l’imbattibilità europea del Torino. Nel gelo di Helsinki, su un campo sintetico reso viscido da nevischio e ghiaccio (ne ha fatto le spese l’arbitro Hunter, infortunato e sostituito al 39’ dall’addizionale Crangle), i granata perdono 2-1 con l’Hjk e vengono scavalcati dal Bruges al primo posto del gruppo B. Le possibilità di qualificazione per il Toro restano intatte ma è un brutto stop per la squadra di Ventura perché avvenuto contro un avversario decisamente modesto. Dopo il palo di Sanchez Miño nel primo tempo, il Toro si è sciolto: con poche idee e poca qualità, i granata hanno subito il ritmo e l’aggressività dei finlandesi e due gol su altrettanti calci piazzati. Vantaggio di Baah, raddoppio di Moren. In mezzo un tentativo di Larrondo di testa; troppo poco fino al forcing nel recupero dopo che Quagliarella aveva accorciato le distanze. f. bon. © RIPRODUZIONE RISERVATA Hjk Helsinki Torino 2 1 Marcatori: Baah 15’, Moren 36’, Quagliarella 45’ s.t. HJK HELSINKI (4-2-3-1): Doblas 6; Sorsa 6, Moren 6,5, Baah 6,5, Lampi 6; Annan 6,5, Lod 6; Savage 6,5, Vayrynen 5,5 (Perovuo s.v. 30’ s.t.), Zeneli 6,5 (Alho s.v. 41’ s.t.); Kandji 6,5 (Heikkila s.v. 45’ s.t.). All.: Lehkosuo 6,5 TORINO (3-5-2): Padelli 5,5; Glik 6, Jansson 5,5, Gaston Silva 5; Darmian 6, Benassi 5 (El Kaddouri 5 19’ s.t.), Gazzi 5,5, Sanchez Miño 5,5, S. Masiello 5 (Molinaro 5,5 26’ s.t.); Quagliarella 6, Martinez 5 (Larrondo 6 10’ s.t.). All.: Ventura 5 Arbitro: Hunter 6, Crangle 5,5 39’ p.t. (Nir). Ammoniti: El Kaddouri, Annan Corriere della Sera Venerdì 7 Novembre 2014 SPORT 55 Serie B Contro il Crotone lo Spezia insegue la vetta Europei Under 21 Un girone di ferro per gli azzurrini Federcalcio soddisfatta Impianti sportivi, i Comuni possono investire 13ª giornata di serie B: oggi, ore 20.30: Spezia-Crotone; domani, ore 15: Bologna-Carpi, Brescia-Pescara, Catania-Varese, CittadellaLatina, Frosinone-Trapani, Lanciano-Livorno, Modena-Avellino, Perugia-Entella, Vicenza-Pro Vercelli; lunedì, ore 20.30: BariTernana. Classifica: Carpi 24; Frosinone 22; Livorno, Bologna e Trapani 21; Spezia e Avellino 20; Lanciano 19; Pro Vercelli e Perugia 17; Bari 16; Modena, Varese (-1) ed Entella 15; Brescia 14; Catania 12; Cittadella e Ternana 11; Pescara, Crotone e Vicenza 10; Latina 9. Difficile pescare di peggio. Il sorteggio della fase finale dell’Europeo Under 21 (in Repubblica Ceca) ha riservato agli azzurrini Svezia (18 giugno), Portogallo (21) e Inghilterra (24). Le partite si giocheranno a Olomouc e Uherske Hradiste. Nell’altro girone Repubblica Ceca, Germania, Danimarca e Serbia. Le prime quattro vanno all’Olimpiade di Rio 2016. Se una dovesse essere l’Inghilterra (che non partecipa ai Giochi) ci sarà uno spareggio tra le terze dei due gironi. Lunedì 17 novembre amichevole a Matera (ore 17) contro la Danimarca. L’impiantistica sportiva resta fuori dal patto di Stabilità e i comuni possono tornare a investire sullo stadio, un’ottima notizia per il calcio secondo il presidente Figc: «Voglio ringraziare il governo perché si sblocca una situazione di stallo che penalizzava oltre modo i Comuni virtuosi intenzionati a investire», così Carlo Tavecchio dopo l’approvazione dello sblocca Italia. E il d.g. Michele Uva: «Questa decisione aiuterà pubblico e privato a trovare una nuova joint venture per aprire una nuova stagione nel settore dell’impiantistica». Pari col Paok 70 ANNI GIGI RIVA Fiorentina promossa in rimonta DAL NOSTRO INVIATO Qualificata all’ultimo respiro, grazie ad una punizione magistrale del capitano Pasqual. La Fiorentina entra nei sedicesimi di Europa League con due turni di anticipo, ma senza sorrisi. La squadra di Montella fa la partita dall’inizio alla fine, attacca, spreca, ma ad un minuto dal 90’ è sotto per la rete segnata da Martens al 36’ della ripresa. L’orgoglio e la rabbia la salvano da uno scivolone che avrebbe aumentano la pressione prima della sfida cruciale con il Napoli. Il pari vale oro, ma conferma le difficoltà che attraversano l’anima viola e penalizzano il suo gioco. La Fiorentina è bravina, generosa, ma come al solito troppo morbida e imprecisa, apparentemente senza fame e senza cattiveria. E pure distratta in difesa. I greci, che dovevano vincere e invece badano solo a non prenderle, segnano l’unico gol della serata a 9 minuti dalla fine e sognano l’impresa. Ci pensa Pasqual a raddrizzare la traballante barca viola. Gomez, titolare per la prima volta dopo l’infortunio, di strada ne deve fare tantissima. Nel primo tempo la squadra, più che provare a vincere, cerca di far rompere il ghiaccio al suo bomber. Una specie di missione umanitaria. Fallita. La Fiorentina sceglie il 4-3-3, nella notte senza bagliori. Gonzalo dirige la difesa, Pizarro guida il gioco alternando il giro palla al lancio lungo, Cuadrado e Vargas attaccano la profondità sugli esterni. La banda Montella costruisce sette occasioni sino all’intervallo, tre nitide, ma non sblocca il risultato. Gomez ne sbaglia due, una di testa e una di piede (nella ripresa ne sprecherà una terza), abbastanza facili. È sempre al posto giusto, ma deve migliorare la mira. Clamoroso anche un errore di Cuadrado. Nella ripresa la Fiorentina mantiene il controllo dell’iniziativa, ma il ritmo si abbassa e gli errori si moltiplicano. Per cercare più velocità e intensità negli ultimi sedici metri inserisce Marin per Lazzari. La scossa. Ma il gol lo segna Martens e sino alla punizione all’incrocio dei pali di Pasqual Firenze teme la beffa. Alessandro Bocci FIRENZE Chi è ● Luigi Riva, detto Gigi, è nato a Leggiuno (Varese) il 7 novembre 1944 ● Dopo una stagione nel Legnano in C (1962-63) è passato al Cagliari, giocando in rossoblù fino al 1976, con 374 presenze e 207 gol ● Con il Cagliari ha vinto lo scudetto nel 1970 ed è stato 3 volte capo cannoniere della serie A ● In Nazionale ha disputato 42 partite, segnando 35 gol (record tuttora imbattuto): ha vinto l’Europeo nel ‘68, 2° al Mondiale ‘70 Visto che pure il rombo di un tuono perde la sua forza disperdendosi nei cieli, oggi Gigi Riva, il Rombo di Tuono nato da una geniale intuizione di Gianni Brera, compie 70 anni. A pensarci bene sembra impossibile che quel ragazzo amante dei silenzi, il sinistro come un fucile a raggi infrarossi per impallinare i portieri, si sia fatto dribblare dalla vecchiaia. Gigi era l’essenza stessa della gioventù, di un’Italia riemersa dalla guerra e baciata dal boom degli anni Sessanta. I suoi gol avevano il fascino e la forza delle gesta di certi eroi dei nostri studi classici e il fatto che la sua bandiera fosse quella del Cagliari, squadra appartenente alla periferia dell’impero calcistico, contribuiva a trasformare egli stesso in un eroe. Gigi è un uomo di lago che la Sardegna ha trasformato in qualcosa di molto simile a un lupo di mare. Nato a Leggiuno, provincia di Varese, il 7 novembre del ’44, quando il profondo Nord stava consumando gli ultimi drammi di Mussolini e della Repubblica Sociale Italiana, da ragazzino ha sfogato su un pallone dolori e frustrazioni per la perdita prematura di entrambi i genitori: «Quando penso al mio lago, il lago Maggiore, mi si stringe sempre il cuore. Il lago è l’infanzia, è papà e mamma, le mie sorelline. La Sardegna però mi ha rapito». Primi calci nel Laveno Mombello, dilettanti, poi a Legnano in serie C prima del trasferimento a Cagliari, non ancora diciannovenne, nell’estate del ’63: «Che anni, quegli anni. Irripetibili. Chi verrà dopo di noi non sarà così fortunato». Da Cagliari Gigi non si è più mosso: corteggiato da tutti i più grandi club dell’epoca (Juventus in testa), corteggiato dalle donne. Mancino Gigi Riva esplode il suo sinistro. Ha vinto tre volte la classifica cannonieri e nel '70 ha guidato il Cagliari all’unico, storico scudetto I gol e le gambe rotte per l’Italia e Cagliari «Mi hanno fregato un Pallone d’oro» ❞ Quando vinse Rivera mi dissero: tra un anno tocca a te. Invece... Oggi Gigi Riva compie 70 anni e 70 è uno dei numeri chiave della sua mitologica esistenza. Nel ’70 le sue reti pilotano infatti il Cagliari e l’intera Sardegna verso uno scudetto che sarebbe rimasto unico, il vecchio stadio Amsicora come laboratorio e un allenatore filosofo come Manlio Scopigno. Nel ’70, il 18 gennaio, realizza uno dei suoi gol più belli: la rovesciata di Vicenza. Nel ’70, con 21 reti, vince per la terza volta la classifica dei cannonieri (le precedenti nel ’67 e nel ’69). Nel ’70, in azzurro, diventa vicecampione del mondo firmando (il 17 giugno) la rete del 3-2 in Italia-Germania 4-3, se- mifinale allo stadio Azteca di Città del Messico, la partita del secolo: e nel ’68 si era già laureato campione d’Europa. Nel ’70 si piazza terzo al Pallone d’oro, alle spalle di Gerd Muller e Bobby Moore, ma «quello è stato un furto perché quando l’anno precedente arrivai secondo dietro a Rivera gli organizzatori mi garantirono: l’anno prossimo lo diamo a te». Gigi Riva in Nazionale ha giocato 42 gare segnando 35 gol (la metà di 70, quando si dice la coincidenza), record che a tutt’oggi nessuno ha avvicinato, e alla patria ha donato entrambe le gambe: nel ’67, amichevole all’Olimpico con- tro il Portogallo, si frattura il perone, e nell’ottobre ’70 (sempre il 70 che ritorna nel suo destino) rimane vittima del killer austriaco Hof che a Vienna gli spezza tibia e perone, con il volo di ritorno in Italia che diventa in una via crucis: «L’ingessatura era così stretta che tutta la gamba si gonfiò diventando blu: ancora oggi ne patisco le conseguenze». Gigi ora comunque ci scherza sopra: «Quando incontrai Hof più di un anno dopo in occasione della partita di ritorno gli dissi: non fare il cretino, non spaccarmi anche l’altra caviglia». Oggi Gigi, storico team manager azzurro dal ’90 allo scorso anno, fa 70 e festeggerà da Giacomo, l’amico del ristorante alla Marina che è ormai il suo rifugio, con i due figli e le quattro nipotine. Rombo di Tuono è diventato nonno. Per l’occasione il primo tavolo sulla sinistra vicino all’entrata, quello che Gigi ha trasformato nel suo piccolo trono e a cui chi scrive ha avuto il privilegio di accedere, rimarrà vuoto. Tanti auguri Gigi, eroe di una generazione che credeva nel futuro! Alberto Costa © RIPRODUZIONE RISERVATA Milan La difesa perde i pezzi © RIPRODUZIONE RISERVATA Fiorentina Paok Salonicco Difesa Milan in emergenza in vista della sfida con la Sampdoria di domani sera. Pippo Inzaghi, per la gara che vale l’aggancio al terzo posto, dovrà fare a meno di Alex e Abate e molto probabilmente di Zapata. Mexes sarà il sostituto, con Bonera sulla fascia sinistra. A rischio pure Honda, che ha la febbre. Se il giapponese riuscirà a recuperare, giocherà nel tridente offensivo con Menez, al centro, e El Shaarawy. L’alternativa più probabile, in assenza di Honda, dovrebbe essere Bonaventura. m.col. 1 1 Marcatori: Martens 36’, Pasqual 44’ s.t. FIORENTINA (4-3-3): Tatarusanu 6; Tomovic 6 (Babacar s.v. 41’ s.t.), Gonzalo Rodriguez 5,5, Basanta 5, Pasqual 7; Kurtic 5, Pizarro 6, Lazzari 6 (Marin 6,5 12’ s.t.); Cuadrado 5,5, Gomez 5, Vargas 6,5 (Borja Valero s.v. 25’ s.t.). All.: Montella 6 PAOK (4-4-1-1): Glykos 6,5; Kitsiou 5, Miguel Vitor 5, Katsikas 5, Spyropoulos 5,5 (Tzavellas s.v. 45’ s.t.); Salpingidis 5 (Martens 6 25’ s.t.), Tziolis 5,5, Tzandaris 5,5, Golasa 6; Pereyra 5 (Maduro 6 1’ s.t.); Athanasiadis 6. All.: Anastasiadis 5 Arbitro: Delferiere (Belgio) 5 Ammonito: Kitsiou. Recuperi: 1’ più 3’ Agenzia delle Dogane e dei Monopoli © RIPRODUZIONE RISERVATA Venerdì 7 Novembre 2014 Corriere della Sera 56 È improvvisamente mancato il Nobile Don Teobaldo Durini Conte di Monza Patrizio Milanese.- Lo abbracciano la moglie Eugenia Mottola di Amato, i figli Alessandro e Narges con Ercole, Cristiana e Davide con Alfonso Angelica e Eugenia, Giulio e Henrique.- Si ringraziano lAvvocato Paolo Marzano, il Dottore Luciano Bordin e i membri della Fondazione Alessandro Durini per il sostegno di tanti anni e Pasquale, Adriana, Giovanni e Leonora per laffettuosa assistenza. - Milano, 5 novembre 2014. Partecipano al lutto: Salvatore e Luisa Carrubba. La Fondazione Alessandro Durini è vicina alla famiglia di Don Teobaldo Durini Conte di Monza e lo ricorda con affetto come grande benefattore milanese per avere donato una importante collezione darte al Comune di Milano. - Milano, 5 novembre 2014. Un grande uomo, un grande amico, un grande nonno.- Ciao nonno sarai sempre nei nostri cuori.- Alfonso, Angelica, Eugenia. - Milano, 6 novembre 2014. Giorgio e Anita con Roberta e Nicolò, Stefania, Davide, Evelina e Andrea si stringono con molto affetto ad Eugenia, Alex Narges Ercole, Cristiana Davide Alfonso Angelica ed Eugenia, Giulio ed Henrique per la scomparsa del caro zio Baldo - Milano, 6 novembre 2014. Cocca partecipa al dolore di Eugenia e dei familiari per la perdita del loro amato Baldo - Lesmo, 6 novembre 2014. "Nessuno muore sulla terra finché vive nel cuore di chi resta". (SantAgostino) Giovanni, Fabrizia, Lodovica, Costanza, Federico ricordano Teobaldo Durini Conte di Monza. - Milano, 6 novembre 2014. Per la scomparsa del carissimo indimenticabile amico Baldo Francesca Fioruzzi con i suoi famigliari addoloratissima si stringe a Eugenia, Alex, Cristiana, Giulio con affetto. - Milano, 6 novembre 2014. Ale e Bea si uniscono al dolore di Eugenia, Alessandro, Cristiana e Giulio e con tanta nostalgia avranno sempre nel cuore il ricordo di Baldo - Milano, 6 novembre 2014. Alberto e Dida del Bono con Lupo e Maria, Corinna e Lorenzo, Pietro e Gioia e tutti i nipoti piangono la scomparsa del carissimo amico Baldo e abbracciano con grande affetto tutti i Durini in ricordo del lungo periodo trascorso assieme negli Stati Uniti. - Milano, 5 novembre 2014. Domitilla, Nicoletta e Linda abbracciano con affetto Cristiana e sono vicine a tutta la famiglia per la perdita del padre Teobaldo Durini - Milano, 6 novembre 2014. Maria Luisa con Carlo, Camilla e Alessandra partecipa al dolore di Cristiana e di tutta la famiglia per la perdita del papà Teobaldo Durini con laffetto di una profonda amicizia. - Milano, 6 novembre 2014. Thierry Gabriella Cecilia e Federico sono vicini con affetto a Cristiana e ai ragazzi per la perdita del loro carissimo papà e nonno Teobaldo Durini - Milano, 6 novembre 2014. Presidenza, direzione e soci tutti del Circolo dellUnione di Milano ricordano con profondo rimpianto il consocio don Teobaldo Durini conte di Monza, patrizio milanese; socio cinquantenario. - Milano, 6 novembre 2014. Lisa Ciminaghi Meloni insieme a Vittorio, zia Pinuccia, e ai nipoti Elena, Francesca e Marco annuncia limprovvisa dolorosa scomparsa di Alberto Ciminaghi La camera ardente è allestita presso la Casa Funeraria San Siro di Milano, via Amantea, dalle ore 8 alle ore 19.- I funerali saranno celebrati nella chiesa di San Giovanni Battista in Trenno (piazza Rosa Scolari), per il giorno e lora contattare il n. 02.32867. - Milano, 6 novembre 2014. Matteo Fabiani, Gabriella Gemo e Fabrizio Paschina, insieme a tutti i colleghi della Direzione Relazioni Esterne di Intesa Sanpaolo, si stringono con affetto a Vittorio Meloni e alla sorella Lisa e partecipano al dolore per la perdita di Alberto Ciminaghi - Milano, 6 novembre 2014. Si è spenta serenamente lasciando la vita terrena nella certezza di vivere per sempre nel cuore dei suoi cari Carla Ferrari Ne danno il triste annuncio il fratello Gianfranco con la moglie Dina, la nipote Dory con il marito Giorgio e i pronipoti Valentina e Filippo.- I funerali avranno luogo venerdì 7 novembre alle ore 11 presso la chiesa Santa Maria degli Angeli, piazzale Diego Velasquez 1, Milano.- La famiglia ringrazia sentitamente Giuliana e Patrizia per le affettuose cure dedicate. - Milano, 5 novembre 2014. I cugini Alfieri e loro famiglie sono vicini con affetto a Franco e Dory per la perdita di Carla - Milano, 6 novembre 2014. "Avrei voluto restare con voi più a lungo...". Con queste parole ci ha lasciato la nostra amatissima moglie, mami, omi, sorella e cognata Johanna Baur La salutiamo unultima volta lunedì 10 novembre alle ore 15 nella sala del comiato del cimitero di Bolzano.- Nei nostri cuori e nei nostri pensieri sarà sempre con noi!- Con infinito affetto, il marito Ernesto, la figlia Linda con Johannes e Lotte, il fratello Siegfried, le sorelle Anni, Irmi ed Ilse con famiglie, i cognati Carlo, Mariano, Claudio e Loretta con famiglie.- Vorremmo ringraziare di cuore la Dottoressa Ketta Lorusso dellIstituto dei Tumori di Milano per la sua professionalità e la sua passione. - Bolzano, 5 novembre 2014. Roberto Colaninno, Presidente del gruppo Immsi e Presidente e Amministratore Delegato del gruppo Piaggio; Matteo Colaninno, Vice Presidente del gruppo Piaggio; Michele Colaninno, Amministratore Delegato e Direttore Generale del gruppo Immsi; i componenti del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale delle due società; tutti i dirigenti e i dipendenti di Immsi e di Piaggio sono affettuosamente vicini in questo triste momento alla famiglia dell Ing. Federico Martini Dirigente Piaggio, di cui ricordano limportante contributo dato alla gestione e allo sviluppo del gruppo. - Pontedera, 6 novembre 2014. Stefano e Samantha Paoletti commossi per limprovvisa scomparsa ricordano con grande affetto la cara amica Cristina - Milano, 6 novembre 2014. Aldo Subert e famiglia sono vicini ad Ermete in questo doloroso momento per la perdita di Cristina Belenchia - Milano, 6 novembre 2014. La famiglia annuncia la morte di Benedetto Calcagno accompagnato serenamente dallaffetto dei suoi cari e dei suoi amici. - Milano, 6 novembre 2014. Il giorno 6 novembre 2014 è mancata allaffetto dei suoi cari Carmen Brigalli Con profondo dolore ne danno lannuncio i figli Maria Concetta e Giovanni, il genero Ambrogio, le nuore Anna e Valeria e i nipoti Marina, Costanza, Paolo e Andrea.- I funerali si terranno lunedì 10 novembre 2014 alle ore 9 presso la parrocchia degli Angeli Custodi in via Pietro Colletta 21, Milano. - Milano, 6 novembre 2014. Dopo lunghe sofferenze è mancata Regina Mercanti Anghileri La piangono il compagno della sua vita Aronne Anghileri, la figlia Marialuisa Zecchini con Massimo e Giulia, le sorelle Amalia e Maria, i cognati Ida, Guido con Olimpia, Rodolfo con Francesca, Wilma, Pinuccia e Giovanna.- Per informazioni sul funerale: 342.1954300. - Cologno Monzese, 6 novembre 2014. Il giorno 6 novembre 2014 si è spento serenamente Franco Pirro Ne danno la triste notizia la moglie Anna Maria Mancini, i figli Emanuele con Marlene e Raimondo e i nipoti Cristoforo, Goffredo e Ginevra.- I funerali avranno luogo sabato 8 novembre alle 12 nella chiesa di Santa Chiara a piazza Giuochi Delfici. - Roma, 6 novembre 2014. Il Presidente Francesco Morelli e tutti i colleghi di IED, Istituto Europeo di Design, partecipano al lutto per la scomparsa di Riccardo Zarino collaboratore fedele, collega e amico sapiente riservato e leale, con te nel cuore continueremo la lunga avventura che ti ha visto protagonista per tanti anni. - Milano, 6 novembre 2014. È salita in cielo Costanza Pierina Fresia ved. Bianco 7 novembre 2013 - 7 novembre 2014 Giuseppe Casale Giunti al primo anniversario della scomparsa di Giuseppe il ricordo resta vivo e forte.- Noi tutti lo pensiamo con affetto, e labbiamo sempre vicino col nostro pensiero.- Per suggellare la nostra vicinanza abbiamo voluto una messa che si officerà, sabato 8 novembre alle ore 18, presso la parrocchia Santa Maria Stella dellEvangelizzazione, in via Amsterdam, 5.- Per loccasione noi, Angela e i figli, saremo lieti di condividere con chi lo desidererà il ricordo di Giuseppe. - Roma, 7 novembre 2014. 7 novembre 2003 - 7 novembre 2014 Walter Catallozzi vive sempre nel cuore dei suoi cari.- Una messa nella parrocchia del Preziosissimo Sangue di Nostro Signore Gesù Cristo alle ore 19. - Roma, 7 novembre 2014. 7 novembre 2006 - 7 novembre 2014 Con immensa nostalgia della tua presenza Etta e Alessandra ricordano l Avv. Giulio De Padova marito e padre. - Lodi, 7 novembre 2014. 2006 - 2014 Carla Fontanini Tornari Cara mamma, vivi nel mio ricordo, sempre dinamica, elegante, sorridente.- Maria Pia con Giancarlo. - Milano, 7 novembre 2014. 7 novembre 2010 - 7 novembre 2014 Con immutato affetto e tanta nostalgia Andrea ricorda Elena Pacchetti Ridolfi - Milano, 7 novembre 2014. Ne danno annuncio i figli Anna, Piero, Alberto con zia Maddalena, gli adorati nipoti, pronipoti ed i parenti tutti. - Pavia, 6 novembre 2014. La figlia Camilla e il marito Umberto annunciano con grande dolore la scomparsa dellamata Milena Comini stroncata da un male inesorabile.- Per informazioni sullora e luogo del funerale si prega telefonare al n. 3358328690. - Milano, 6 novembre 2014. Roberto con Mattia partecipa al grave lutto di Gigi, Emanuela e Alessandro per la scomparsa di Maria Luisa Stagno che se nè andata lasciando un grande esempio di vita. - Milano, 6 novembre 2014. LAccademia Nazionale dei Lincei annuncia con profondo dolore la scomparsa del socio della classe di Scienze Morali, Storiche e Filologiche Prof. Vincenzo La Rosa - Roma, 7 novembre 2014. Giorgio con Costanza, Giorgio e Minna, Paolo e Grazia partecipa al dolore di Pinuccia e dei nipoti per la scomparsa del caro fratello Sergio Saporiti RCS MediaGroup S.p.A. - Via Rizzoli, 8 - 20132 Milano SERVIZIO ACQUISIZIONE NECROLOGIE ATTIVO DA LUNEDI A DOMENICA 13.30-19.30 CON SUPPLEMENTO 20% SULLA TARIFFA BASE Tel. 02 50984519 Fax 02 25846003 www.necrologi.corriere.it e-mail: [email protected] SI ACCETTANO RICHIESTE VIA WEB, E-MAIL E CHIAMATE DA CELLULARI SOLO DIETRO PAGAMENTO CON CARTA DI CREDITO L’INVIO DI UN FAX DEVE ESSERE ACCOMPAGNATO DA COPIA DI UN DOCUMENTO DI IDENTITA’ TARIFFE BASE IVA ESCLUSA: PER PAROLA: A MODULO: - Gallarate, 6 novembre 2014. Corriere della Sera Necrologie: € 5,00 Adesioni al lutto: € 10,00 Solo anniversari, trigesimi e ringraziamenti: € 300,00 Gazzetta dello Sport Vittorio Busso lo ricordano sempre i suoi cari con infinito affetto. - Milano, 7 novembre 2014. PER PAROLA: Necrologie: € 1,90 Adesioni al lutto: € 3,70 Soledad, Alessandro, Caio e Maia Twombly Franchetti ringraziano tutti per i messaggi di cordoglio arrivati per la scomparsa di A MODULO: Solo anniversari, trigesimi e ringraziamenti: € 258,00 Don Enrique José Olivera Padilla ex sindaco della città di Buenos Aires. - Roma, 7 novembre 2014. 2005 - 2014 Professoressa Cesarina Tibiletti Marchionna I figli e i suoi cari la ricordano con tanto affetto. - Milano, 7 novembre 2014. Diritto di trasmissione: pagamento anticipato € 1,67 pagamento differito € 5,00 L’accettazione delle adesioni è subordinata al pagamento con carta di credito Servizio fatturazione necrologie: tel. 02 25846632 mercoledì 9/12.30 - giovedì/venerdì 14/17.30 fax 02 25886632 e-mail: [email protected] Corriere della Sera Venerdì 7 Novembre 2014 SPORT 57 MotoGp Rossi: «Nel 2015 punto al decimo titolo» Basket Rugby Eurolega, l’EA7 Milano sfida il Panathinaikos Il maori Haimona guida l’Italia contro Samoa Prime prove libere oggi a Valencia, ultima tappa del Motomondiale . Già assegnati i titoli MotoGp (Marc Marquez) e Moto 2 (Tito Rabat), resta aperta la lotta in Moto3 fra Jack Miller e Alex Marquez, fratello di Marc, che insegue a 11 punti. In MotoGp sfida tutta in casa Yamaha per il secondo posto tra Rossi e Lorenzo, indietro 12 punti. Rossi, commosso in conferenza per gli elogi dei suoi rivali («Sono imbarazzato...»), è in gran forma e pensa già al futuro: «L’anno prossimo non sarà impossibile lottare per il decimo titolo mondiale». Dopo essersi sbloccata con il successo di Monaco sul Bayern, l’EA7 Milano cerca stasera (ore 20.45, Fox Sports 2) due punti importanti sul difficile campo di Atene contro il Panathinaikos nella 4ª giornata dell’Eurolega di basket. I biancorossi, con una vittoria e due sconfitte, sono costretti a inseguire in un girone caratterizzato da grande equilibrio: anche il Turow, la formazione polacca presunta materasso, ha conquistato i suoi primi 2 punti battendo il Bayern (89-78), mentre il Barcellona ha vinto solo in volata sul Fenerbahçe (80-78). Kelly Haimona, 28 anni, maori nato a Rotorua, giocherà mediano d’apertura domani ad Ascoli nell’Italia che affronta Samoa (ore 15, diretta tv su Dmax) nel primo dei tre test che gli azzurri giocheranno a novembre (Argentina e Sudafrica le altre avversarie). Da segnalare il rientro di Morisi al quale un anno fa, dopo un placaggio durissimo, venne asportata la milza. La formazione: Masi; McLean, Campagnaro, Morisi, Sarto; Haimona, Gori; Parisse, Favaro, Zanni; Furno, Geldenhuys; Chistolini, Ghiraldini, Aguero. Alonso: «Questa è stata la mia miglior stagione» Ironia sulla Ferrari: «Campionato difficile» DAL NOSTRO INVIATO Gp Brasile Oggi ore 13: libere 1 ore 17: libere 2 Tv: SkySportF1 Domani ore 14: libere 3 ore 17: qualifiche Tv: SkySportF1, differita ore 23.20 Raidue Domenica ore 17: Gp del Brasile Tv: SkySportF1, differita ore 21.45 Raidue Mondiale 1. Hamilton (Gbr) 316 2. Rosberg (Ger) 292 3. Ricciardo (Aus) 214 SAN PAOLO Aspettando Godot, o più probabilmente la McLaren, Fernando Alonso non ha ancora annunci da fare. Quelli oggi li lascia alla Sauber, che ha ufficializzato l’ingaggio del brasiliano Felipe Nasr, test driver della Williams. Allo storico team, la scuderia elvetica ha pure soffiato la sponsorizzazione di una banca brasiliana. La notizia forse è un segnale: non è escluso lo zampino di Bernie Ecclestone, deciso a salvare i team in difficoltà (ma prima di tutto il suo giochino) nel momento in cui queste scuderie tentano di imbastire una proposta condivisa sui budget per replicare alla bacchettata delle squadre maggiori: più fatti e meno lamentele. D’altra parte se perfino la Sauber dirotta su due piloti pa- 149 i punti conquistati da Fernando Alonso, 6° in classifica a 167 punti dal leader del Mondiale Lewis Hamilton 196 i punti conquistati dalla Ferrari (47 raccolti da Raikkonen), 412 in meno della Mercedes campione del mondo Mayweather il più ricco ma salgono i calciatori Ronaldo (2°) e Messi (4°) nella top ten Boxe Floyd Mayweather, 84,7 milioni Calcio Cristiano Ronaldo, 64,5 milioni Basket LeBron James, 58,3 milioni Calcio Leo Messi, 52,1 milioni Il pugile Floyd Joy Mayweather, 37 anni da Grand Rapids, detto anche Pretty Boy Floyd e Money Mayweather è, secondo Forbes, lo sportivo più pagato dell’anno. Negli ultimi 12 mesi, grazie a un solo incontro, nel settembre 2013 contro Canelo Gonzalez, il campione del mondo dei superwelter ha messo in banca 84,7 milioni di euro. Ma la vera novità è che, per la prima volta, tra i 10 sportivi più ricchi ci sono due calciatori: Cristiano Ronaldo e Leo Messi (e chi sennò?). In passato, la top ten era riserva di caccia di pugili, golfisti, tennisti, giocatori di basket e di football e se David Beckham riusciva ogni tanto ad avvicinarsi all’upper class era più per le qualità di testimonial-modello-icona che per quelle prestipedatorie. Ma le cose cambiano e il calcio, che sta vivendo un momento di grande benessere (non in Italia, ovvio), dopo aver preso oro, argento e bronzo nella classifica dei club di maggior valore (nell’ordine: Real Madrid, Barcellona e Manchester United) tradizionalmente dominata dalle franchigie delle leghe professionistiche americane, ha piazzato Ronaldo al 2° posto (64,5 milioni) e Messi al 4° (52,1). Tra i due migliori calciatori del mondo (in coppia 141 gol solo in Champions, 71 l’argentino, 70 il portoghese), LeBron James, indiscusso numero 1 del basket che ha appena lasciato gli Heat di Miami per tornare ai Cavaliers di Cleveland. LeBron ha chiuso l’ultimo anno di lavoro con un «utile» di 58,3 milioni. Quinto è un altro cestista, Kobe Bryant, Los Angeles Lakers, a quota 49,6 e 6°, in clamoroso calo con 49,3 milioni, Tiger Woods. Il crollo del fatturato della Tigre, primo (e unico) sportivo ad aver superato in carriera il miliardo di dollari, ha una ragione semplicissima: non vince un Major dal 2008. Al 7° posto il primo tennista, Roger Federer — naturalmente —, con 45,3 milioni; all’8° un altro golfista, Phil Mickelson (42,9); al 9° Rafa Nadal (35,9) e al 10° Matt Ryan, rappresentante superstite dei quarterback del football americano, che gioca nei Falcons di Atlanta e porta a casa in 12 mesi 35,3 milioni di euro. Domenico Calcagno © RIPRODUZIONE RISERVATA ganti (il secondo sarà Ericsson), rischiando la grana legale con Sutil sotto contratto anche per il 2015, la crisi della F1 è di un’evidenza innegabile. Ma torniamo ad Alonso. Qualcosa da dire, sorvolando sul suo futuro, in ogni caso ce l’ha. Ad esempio, precisa di non aver incassato aut-aut da Eric Boullier, d.s. della probabile nuova/ vecchia scuderia, la McLaren appunto: «Non ho ricevuto alcuna deadline rispetto a eventuali accordi». Boullier, che era stato intervistato dalla «Bild», dal canto suo ha sostenuto la solita tesi dei giornalisti «lost in translation». Vabbé, tanto il teatrino dell’assurdo è all’epilogo: questioni di giorni, poi sul segreto peggio conservato della F1 sarà fatta luce e si potranno finalmente accantonare fantasie e ipocrisie. Ne circolano a volon- In uscita Fernando Alonso, 33 anni, agli ultimi Gp in rosso (Epa) tà e lo spagnolo lo sa: «Hanno detto che compero la Marussia per un dollaro, oppure che sto trattando con Gerard Lopez della Lotus. Quest’ultima cosa è vera, ma non c’entra la F1; c’entra il ciclismo». Ah, ecco: a tutti era venuto un colpo. D’altra parte Fernando, oltre a essere bravo nel surplace delle ammissioni, è uno che non delude mai una conferenza stampa. Crudo nei concetti («La pioggia? Non basta qualche goccia d’acqua a cambiare lo scenario, se fin qui hai strappato appena due podi»), diretto («Come si gestisce un anno e più senza successi? Pensando che c’è chi è messo peggio»), oppure spiritoso («È stato un campionato difficile — sottinteso: per la Ferrari —. Volevamo interrompere l’egemonia della Red Bull e in fondo ci siamo riusciti; ma altri hanno dominato e quindi non è cambiato nulla»), Alonso gioca la carta ad effetto: «Questa è stata la mia miglior stagione». È una stoccata alla Rossa, che non gli ha fornito una monoposto adeguata? Be’, fate voi… Ma per levarsi i sassi dalle scarpe ci saranno tempo e modo (civile, speriamo). Nell’attesa, Fernando trova spazio per un bilancio del 2014 — il momento migliore è il podio dell’Ungheria; il peggiore è a Suzuka, con il ritiro dopo tre giri ma soprattutto con il terribile incidente di Jules Bianchi — e per ammorbidire il commiato in arrivo. Posto che sceglierà il meglio per se stesso e per la Ferrari, può essere l’addio al Cavallino la soluzione ideale? «Se avvertirò che la squadra avrà bisogno di nuove motivazioni e di lavorare con meno pressione, lo comprenderò». Interpretiamo: se sono io il problema, mi faccio da parte. Flavio Vanetti © RIPRODUZIONE RISERVATA Venerdì 7 Novembre 2014 Corriere della Sera 58 Tv .¤ TELERACCOMANDO .Õ .Ð .1| ɱÐæ 1. 3$"$."$ .$"± ÎÎ×@ÎF $.± ÎÎ×@ÎF ! !" .1.± Îα /.± ÎÎ×@ÎF 1 Ð !"31± !1$ б 1 б 1Ð 3$. 1± ÎÎ×@ÎF ," -3$1"$± Îα 1!,$ /1$.± ÎÎ×@ÎF ¤|±ææ 1 . 1 . !1$± ¤|±Õæ 1 б !1$ б ¤|±zæ 1. $".$± ÎÎ×@ÎF ¤z±ææ 1 Ð ±±/± ¤z±æz 1. ,>> .± Îα ¤z±¤æ . ,;.± ÎÎ×@ÎF ¤z±¤z 1.. "$/1. 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Tra loro Rita Forte è Mina; Pino Insegno è Buscaglione; Veronica Maya è Madonna, Barbareschi è Springsteen. Il giudizio ai giurati Loretta Goggi, Christian De Sica e Claudio Lippi. Tale e Quale Show Rai1, ore 21.15 Bruce Willis salva la Terra Da oggi al 16 novembre Sky Cinema Hits (canale 304) diventa «Apocalypse»: una programmazione dedicata, 24 ore su 24, ai disastermovie, oltre 40 film catastrofici che raccontano i pericoli che minacciano la fine del mondo: asteroidi in rotta verso la Terra, invasioni aliene e ogni tipo di catastrofe. Si parte con Armageddon - Giudizio finale con Bruce Willis. Armageddon Sky Cinema Apocalypse, ore 21 Speciale sulle sigle di Augusto Martelli Uno speciale per rendere omaggio a Augusto Martelli, autore delle più famose sigle tv, scomparso il 3 novembre. Un’occasione per riascoltare le sigle che hanno segnato un’epoca: da Bim Bum Bam, a Ok il prezzo è giusto, Il pranzo è servito e Casa Vianello… Che musica Maestro! Mediaset Extra, ore 22.30 ʱÐæ 1 ¤± ,.8/$" /3 81 // 8. 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Corriere della Sera Venerdì 7 Novembre 2014 59 Sul web Forum «Televisioni»: www.corriere.it/grasso Videorubrica «Televisioni»: www.corriere.tv A FIL DI RETE di Aldo Grasso Nostalgia di Antonicelli, il «commesso di libreria» della tv Vincitori e vinti I n questi giorni, a Torino e a Sordevolo, due giornate di convegno rendono omaggio a un grande intellettuale e politico scomparso quarant’anni fa, Franco Antonicelli. Forse pochi sanno che a condurre la prima trasmissione dedicata ai libri, Il commesso di libreria, la Rai chiamò proprio Antonicelli. Di quella trasmissione, in parte sperimentale, non c’è più traccia, ma dagli scritti qualcosa si ricostruisce. Amico di Croce, membro del Comitato di liberazione nazionale piemontese, Antonicelli ne ricopre la carica di presidente nei giorni dell’insurrezione di Torino. Nel dopoguerra, dopo un breve periodo alla direzione del Partito repubblicano italiano, BALLARO’ Massimo Giannini Superata la politica: dibattito in studio più Renzi per 1.556.000 spettatori, 6,8% di share '- ## 16& 150 1 10 0( 15 0;& 0;0 11 7- " 1 -$'%4 ## (16 (0;( (11 (1 (0(; (16 (10 (0;5 (0;1 (1( noscenza del mercato e familiarità con il pubblico, così difficile e svagato e, perché no?, gusto e voglia di leggere, che non guastan davvero. È un informatore che sa di suo e dell’altrui, sfoglia i giornali di annunzi editoriali, un poco anche le riviste letterarie, ritaglia persino qualche elzeviro». Sulla base di questo stralcio, ci sarebbe da chiedersi perché la nostra tv non è mai riuscita a produrre un buon programma sui libri. Incompatibilità di linguaggi? Idiosincrasie? Trombonismo? Chissà, ma ci sarebbe anche da chiederci come mai oggi il libro è diventato una merce come un’altra e come tale in tv viene promossa. aderisce nel 1953 all’Alleanza democratica nazionale partecipando attivamente alla battaglia contro la «legge truffa». Precettore privato di Gianni Agnelli, infaticabile organizzatore di cultura, fonda e dirige l’Unione culturale di Torino. La Rai allora era a Torino, e Torino era la città di Augusto Monti, Leone Ginzburg, Cesare Pavese, Norberto Bobbio, Massimo Mila, Ludovico Geymonat. «Chi è — si chiede Antonicelli — un buon commesso di libreria? È uno che sa di non essere lì a vendere una merce come un’altra, ma qualcosa di particolare qualità, da averci mani delicate, mente svelta, buona memoria, senso di opportunità, co- MADE IN SUD Gigi e Ross Vince il cabaret «meridionalista» di Rai2: 2.450.000 spettatori e 10,4% di share © RIPRODUZIONE RISERVATA -"$' +7-4' #4"$' +7-4' 65 '44'- 0 %'9$- 7'9 "% 5( '44'- ( %'9$- '"*# '(* #(* "# "0 #'"# # #" "#, "#" '"0 '+ #4$)' ' " # %4-'.7 '-.4 '% -'9." 4$)'-#" '-4" %! %7"- " .7## - "'%" "'%"! .7 9.4 ""#" .7# -"7#" %:" "7#"* $)' 7'%' #4-'9* " #"'- '$%" '% )"' )"8 '#" # %4-' # 7 %'- )"' '-4" .7# -"7#" %:" "7#"/ $)"' .'# "$%4' .7# -.4' " .44'-"* '$%" )"8 .'# # %4-'.7 #'#" )"' # '-/ %7'9' $#4$)' "%":"' .44"$% # '- '.% - %* &%+ !$#((# ' %,- )-.."'%-" '-" "%-"$%4 " $4-" %'-4#%4" %'- 44"9 .7# "4--%' %4-# '% $'#4 %7" )"' "7. "% .4%."'% %! ## - "'%" #%"! ##%"! +7" '% 4$)'-#" '-4"* -47-:"'%" 4#%4"! 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Ai 5 stella: Ai 4 stella: Ai 3 stella: Ai 2 stella: Agli 1 stella: Agli 0 stella: www.corriere.it/giochiepronostici – – 29.989,18 373,93 20,08 2 6 1 8 4 – 37.393,00 2.008.00 100,00 10,00 5,00 4 5 7 1 7 3 5 6 9 8 4 2 9 2 4 8 7 3 1 6 5 5 8 6 1 2 4 9 7 3 4 6 8 2 5 1 3 9 7 2 5 1 9 3 7 6 8 4 6 7 9 LA SOLUZIONE DI IERI 3 9 7 6 4 8 2 5 1 7 3 9 4 1 6 5 2 8 6 1 5 7 8 2 4 3 9 8 4 2 3 9 5 7 1 6 # Come si gioca Bisogna riempire la griglia in modo che ogni riga, colonna e riquadro contengano una sola volta i numeri da 1 a 9 Altri giochi su www.corriere.it )#!. )# 0/5 /5/ / )#!. 1*# ( " "*# - #' #( " ( 050 '# ! " '"(# /"/ "' +"( $05 *" #/# ** ((# 4 3 '" '( "#+,' +'(* "# ' )#!. # $5 $5$ "" ' #" (#" ** )**#! 6 5 7 2 3 9 2 4 1 6 4 7 9 90 45Numero Jolly 86Numero SuperStar Jackpot indicativo prossimo concorso: 37.400.000,00 Ai 6: Ai 5+ Ai 5: Ai 4: Ai 3: ' 5 '(, #! !. $$ $0 $ " 5 Superenalotto - Combinazione vincente 46 " "# GIOCHI E PRONOSTICI SUDOKU DIFFICILE Estrazioni di giovedì 6 novembre 2014 '* !. 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