POF 2013/14 - Istituto Tecnico Industriale Statale Luigi Trafelli

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
ISTITUTO D’ISTRUZIONE SUPERIORE
“LUIGI TRAFELLI”
PIANO
dell’ O F F E R T A
FORMATIVA
A.S. 2013/2014
Nuovo Ordinamento
Vecchio Ordinamento
(V classi)
 Liceo Scientifico Opzione
Scienze Applicate

 Istituto Tecnico – Settore
Tecnologico:
 Istituto Tecnico Industriale
Informatica e Telecomunicazioni;
Elettronica ed Elettrotecnica;
Meccanica, Meccatronica ed
Energia
Elettrotecnica Ed Automazione
Elettronica E Telecomunicazioni
Informatica “Abacus”
Meccanica
Liceo Scientifico
Tecnologico
Via Santa Barbara, 53 00048 Nettuno
Tel.06 121127610 Fax 06 9803083
Dis. 43°- C.M. RMTF19000X
email: rmtf19000x@istruzione .it
C.F. 80249350580
INDICE
CONTATTI;
COLLEGAMENTI
pag. 4
IL TERROTORIO; IDENTITÀ DELL’ISTITUTO
pag. 5
L’ISTITUTO
pag. 6
FUNZIONIGRAMMA
pag. 7
PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA
pag. 10
SCANSIONE ORARIA DELLE LEZIONI;
pag. 11
I NUMERI DELLA SCUOLA
pag. 12
L’UFFICIO TECNICO
pag. 13
CORSO SERALE
pag. 13
LINEE GUIDA DELL’AZIONE DIDATTICA ED EDUCATIVA – PATTO DI CORRESPONSABILITA'
pag. 14
INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI
pag. 16
PERCORSO SCOLASTICO; INDIRIZZI di STUDIO
pag. 19
CRITERI GENERALI
pag. 20
CRITERI PER INTERVENTI DI RECUPERO, SOSTEGNO, POTENZIAMENTO
pag. 22
CRITERI FORMAZIONE CLASSI
pag. 25
IL BIENNIO - NUOVO ORDINAMENTO
AREA LINGUISTICO – ESPRESSIVA
pag. 26
AREA MATEMATICO – SCIENTIFICA; COMPETENZE
pag. 27
COMPETENZE
pag. 29
PER ASSI CULTURALI
CERTIFICAZIONE di ACQUISIZIONE delle COMPETENZE di BASE
pag. 30
IL TRIENNIO – NUOVO ORDINAMENTO
PROFILO CULTURALE DEL SETTORE TECNOLOGICO
pag. 32
SETTORE TECNOLOGICO
pag. 33
LICEO SIENTIFICO DELLE SCIENZE APPLICATE
pag. 38
IL TRIENNIO – VECCHIO ORNDINAMENTO
VECCHIO ORDINAMENTO
pag. 39
PROGRAMMAZIONE, VALUTAZIONE e VALIDITA’ A.S. 2013/2014
pag. 42
ATTIVITÀ PREVISTE
pag. 46
PROGETTI
pag. 49
ALLEGATI
ALLEGATO 1
VIAGGI D’ISTRUZIONI
pag. 51
ALLEGATO 2
REGOLAMENTO COMITATO TECNICO SCIENTIFICO (CTS)
pag. 52
ALLEGATO 3
REGOLAMENTO LABORATORIO COMUNE A TUTTI I LABORATORI
pag. 53
ALLEGATO 4
REGOLAMENTO DI LABORATORIO MUT
pag. 55
ALLEGATO 5
REGOLAMENTO LABORATORIO CAD
pag. 61
ALLEGATO 6
REGOLAMENTO LABORATORIO CHIMICA
pag. 62
ALLEGATO 7
REGOLAMENTO LABORATORIO FISICA
pag. 63
ALLEGATO 8
REGOLAMENTO LABORATORIO MTD
pag. 64
ALLEGATO 9
REGOLAMENTO LABORATORIO FONDAZIONE ROMA
pag. 65
ALLEGATO 10
REGOLAMENTO LABORATORIO REGIONE LAZIO
pag. 66
ALLEGATO 11
REGOLAMENTO DI DISCIPLINA
pag. 67
POF ITIS “L. TRAFELLI” 2013/2014
Pag. 2
ALLEGATO 12
REGOLAMENTO D’ISTITUTO
pag. 79
POF ITIS “L. TRAFELLI” 2013/2014
Pag. 3
CONTATTI
Ubicazione: via S. Barbara, 53 Nettuno (Roma)
Presidenza e Segreteria Didattica: Tel.06 121127610 - fax 06 980 3083
Sito Ufficiale: www.itistrafelli.it
Orari e Ricevimento Presidenza e Segreteria
UFFICIO
lunedì
Dirigente Scolastico
martedì
mercoledì
giovedì
venerdì
10.00-12.00
10.00-12.00
10.00-12.00
10.00-12.00
Segreteria
Vicepresidenza
8.15-14.10
8.15-15.10
8.15-14.10
8.15-15.10
8.15-14.10
Ufficio tecnico
9.00-12.00
8.30-12.30
8.30-12.30
8.30-12.30
9.00-12.00
COLLEGAMENTI
Il comune di Nettuno è servito:
da Ferrovie dello stato, linea Roma / Nettuno (orario reperibile sul sito www.ferroviedellostato.it);
dalle Linee COTRAL, (orario reperibile presso il sito www.cotralspa.it)
L'Istituto è raggiungibile con il servizio urbano (fermata davanti la scuola); la stazione FFSS e la
fermata del servizio COTRAL Nettuno /ROMA EUR e Nettuno/ROMA Osteria del Curato si trovano a
pochi minuti di strada a piedi (rispettivamente piazza IX Settembre e piazza San Francesco).
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IL TERRITORIO
Analisi della situazione nella quale l'Istituto opera
Il territorio
L'Istituto è situato in un quartiere urbano di Nettuno e collegato al più vasto territorio del bacino
di utenza attraverso treno e servizio COTRAL. Il Centro storico si affaccia su un lembo di mare
affiancato da consistenti periferie urbane di forte densità abitativa. Il territorio si estende poi verso
l'interno in ampie periferie rurali. La città costituisce inoltre una stretta conurbazione con la vicina città
di Anzio che presenta alcune analogie di conformazione. Il trend demografico è in leggera crescita per i
costanti flussi migratori. Le attività prevalenti sono rappresentate dal terziario e dall’agricoltura,
mentre la tradizionale vocazione turistica della zona non riesce ancora a decollare pur presentando
buone prospettive. All'interno di un territorio così diversificato che, considerato nella globalità del
bacino di utenza, raggiunge oltre 150.000 abitanti, si collocano problemi occupazionali, sociali e
strutturali di notevole rilevanza.
La formazione
Il 43° Distretto Scolastico (Anzio-Nettuno) raccoglie un'ampia tipologia scolastica: asilo nido,
quattro Istituti Comprensivi, un Centro Territoriale Permanente, otto Istituti Superiori Statali (che
offrono le seguenti articolazioni: Liceo Classico, Liceo Musicale, Liceo Scientifico, Liceo Linguistico,
Liceo Scientifico delle Scienze Applicate, Liceo Artistico, Tecnico Commerciale e Tecnico Industriale,
Istituto Professionale Commerciale-Turistico, Istituto Professionale Moda, Istituto d'Arte, Alberghiero);
vi sono anche due istituti religiosi (Liceo linguistico e Liceo Socio-psicopedagogico), un istituto privato
(Tecnico Commerciale, Tecnico Elettronica Industriale, Tecnico per Geometri), un Centro di
Formazione Professionale e l’Università Civica di Nettuno.
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IDENTITÀ DELL’ISTITUTO
Storia dell'Istituto
L'Istituto nasce nel 1969 come sede staccata dell'Istituto "F. Severi" di Roma ed è situato in via
Orsenigo nei locali del complesso denominato "Divina Provvidenza". Diventa autonomo nel 1973 e
viene intitolato a Luigi Trafelli, fisico nettunese, vissuto nella prima metà del '900. L'ubicazione
dell'Istituto nell'attuale edificio di Via Santa Barbara è del 1982.
Studenti, risorse umane e professionali, nodi problematici
Il bacino d’utenza dell’Istituto è molto più vasto del territorio comunale ed è costituito
prevalentemente dai territori di Nettuno e Anzio e, in misura più limitata, da alcune frange dai Comuni
di Ardea, Tor San Lorenzo, Torvaianica, Pomezia, Aprilia e Lanuvio.
Questa composizione del bacino di utenza accentua il pendolarismo già insito nella conformazione del
territorio. In particolare bisogna osservare che il tasso di pendolarismo extra comunale è del 44% circa
cui si aggiunge quello del 20% delle sole periferie rurali del comune.
Tutto ciò comporta inevitabili incidenze sull’organizzazione della giornata degli studenti e sui loro
tempi di studio, di svago e di aggregazione e va a costituire elemento di attenzione per l’individuazione
di soluzioni che possono conseguire una maggiore rispondenza del servizio alle necessità dell’utenza.
L’ISTITUTO
L’Istituto L. Trafelli è costituito da cinque indirizzi che propongono una ricca offerta formativa per
l’anno scolastico 2013/2014 con i seguenti percorsi definiti dal riordino del secondo ciclo dell’Istruzione:
PERCORSO SCOLASTICO A. S. 2013/2014
INDIRIZZI di STUDIO PRESENTI NELL’ITIS “ L . TRAFELLI ”
A seguito della Riforma della scuola secondaria superiore entrata in vigore dall’anno scolastico
2010/11, i seguenti indirizzi di studio per tutte le classi, ad eccezione delle classi quinte, :
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LICEO SCIENTIFICO opzione SCIENZE APPLICATE
ISTITUTO TECNICO settore TECNOLOGICO articolato in:



INFORMATICA E TELECOMUNICAZIONI
ELETTRONICA ED ELETTROTECNICA
MECCANICA, MECCATRONICA ED ENERGIA
Per le QUINTE classi resta in vigore, nell'as 2013/14, l’ordinamento scolastico esistente che
verrà sostituito progressivamente dagli indirizzi previsti dalla Riforma, già operativi nell’Istituto


LICEO SCIENTIFICO TECNOLOGICO
TRIENNIO ITIS :
 ELETTROTECNICA ED AUTOMAZIONE
 ELETTRONICA E TELECOMUNICAZIONI
 INFORMATICA
 MECCANICA
SCANSIONE ORARIA DELLE LEZIONI
Il Collegio dei Docenti ha approvato il Progetto Settimana Corta (Lunedì-Venerdì); pertanto la
scansione oraria è ad esso riferita.
Ingresso studenti
1^ ora
2^ ora
3^ ora
Intervallo
4^ ora
5^ ora
6^ ora
7^ ora
8.00 – 8.10
8.10 – 9.10
9.10 – 10.10
10.10 – 10.55
10.55 – 11.10
11.10 – 12.10
12.10 – 13.10
13.10 – 14.10
14.10 – 15.10 (solo il Martedì e il Giovedì)
8.10
I NUMERI DELLA SCUOLA
INDIRIZZI
Numero
2013/14
classi Numero alunni
2013/14
Liceo Scientifico opzione Scienze Applicate (nuovo ordinamento)
7
158
Liceo scientifico tecnologico (vecchio ordinamento)
1
28
Istituto Tecnico – settore Tecnologico- Informatica e Telecomunicazione
Biennio Comune (nuovo ordinamento)
11
253
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Pag. 7
Istituto Tecnico – settore Tecnologico- Elettronica ed Elettrotecnica.
Biennio Comune (nuovo ordinamento)
5
99
Istituto Tecnico – settore Tecnologico- Meccanica, Meccatronica ed Energia 4
Biennio Comune (nuovo ordinamento)
72
Elettronica e Telecomunicazioni (vecchio ordinamento)
1
12
Elettrotecnica e Automazione (vecchio ordinamento)
1
25
Informatica – Abacus (vecchio ordinamento)
3
61
Meccanica (vecchio ordinamento)
1
16
Corso Serale (Progetto Sirio) Elettrotecnica e Automazione
1
23
Corso Serale (Progetto Sirio) Elettronica e Telecomunicazione
2
39
TOTALE
43
786
Dati relativi all'anno scolastico 2013/14
Biennio
Triennio
Serale
Totale
Numero alunni
291
433
62
786
Numero classi
12
22
3
37
Numero docenti
Tempo Indeterminato: 96 - Tempo Determinato: 18
114
CORSO SERALE : PROGETTO SIRIO

ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE PROGETTO SIRIO (CORSO SERALE)
-
ELETTROTECNICA E AUTOMAZIONE
-
ELETTRONICA E TELECOMUNICAZIONI
Presso l’ITIS “Trafelli” è attivo il modello sperimentale per il TRIENNIO
conseguimento della Maturità Tecnica Industriale.
finalizzato al
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Pag. 8
I profondi cambiamenti che hanno segnato l’ultimo ventennio pongono l’esigenza di soddisfare, in
modo adeguato, i nuovi bisogni formativi espressi dalla società, anche con il ricorso ad efficaci forme di
educazione permanente.
E' necessario realizzare più agili e nuove forme di qualificazione di giovani ed adulti privi di una
scolarizzazione e professionalità aggiornate. Parimenti, è molto sentito il bisogno di riconversione
professionale di adulti già inseriti in attività lavorative, che desiderano ripensare (o debbono
ricomporre) la loro identità professionale.
Il Progetto SIRIO adottato al “Trafelli” intende essere uno strumento volto a contenere la dispersione
scolastica e dare una risposta ai bisogni di maggiore formazione espressa dal mondo imprenditoriale.
Ciò assume, tra l’altro, particolare rilevanza se si tiene conto che l’educazione permanente rappresenta
uno specifico settore di intervento per l’Unione Europea.
L’organizzazione del percorso formativo è caratterizzata da elementi di flessibilità e modularità.
L’attività didattica del Corso serale SIRIO è organizzata su cinque giorni (dal lunedì al venerdì) per
complessive 28 ore di lezione settimanali. Sono previste modalità d’assegnazione di crediti professionali
e formativi.
Le specializzazioni attivate nel CORSO SERALE (Progetto SIRIO) sono:


Elettronica e Telecomunicazioni - classe 3° e 4°
Elettrotecnica e Automazione
- classe 5°
Indirizzi (Progetto Sirio)
Numero classi 2013/14
Numero alunni 2013/14
Elettrotecnica e Automazione
1
23
Elettronica e Telecomunicazioni
2
39
TOTALE
3
62
Modalità di accesso al corso serale – Progetto Sirio.
I giovani che intendono iscriversi al terzo anno del corso serale presso l’ITIS “Trafelli” in una
delle specializzazioni presenti, devono essere in possesso del Diploma di Licenza Media e del biennio
comune ITIS, devono essere iscritti nelle liste del Centro permanente per l’impiego e devono compiere
diciassette anni di età entro l’anno solare.
Tali corsi sono aperti anche ad adulti, oltre i 17 anni e a studenti – lavoratori.
Dato il carattere specifico del Progetto SIRIO, eventuali titoli diversi, corsi frequentati, esperienze
maturate in ambito lavorativo, debitamente documentati, dovranno essere esaminati dal Comitato Tecnico
Scientifico che riconoscerà “crediti formativi” e stabilirà il percorso formativo che dovrà affrontare
l’alunno.
In presenza di altri Diplomi di Scuola Secondaria Superiore, Esami Universitari certificati lo
studente può chiedere di essere esonerato dallo studio di alcune materie.
Il Comitato Tecnico Scientifico è composto da tutti i Docenti del Corso Serale e ha il compito di
facilitare l’inserimento degli aspiranti allievi nella classe più idonea dopo un attento esame e un’accorta
valutazione dei curricula presentati.
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FUNZIONIGRAMMA
DIRIGENTE SCOLASTICO
(DS)
Dott.ssa ANTONELLA MOSCA
DIRETTORE SERVIZI GENERALI
1° COLLABORATORE
AMMINISTRATIVI (DSGA)
Prof.ssa PATRIZIA SALVATI
Sig.ra ANNARITA PETRACCINI
2° COLLABORATORE
Prof.ssa FLAVIA MISTICHELLI
COLLABORATORI DEL D.S. (attività quotidiana, a rotazione, nell’ufficio di Presidenza)
Prof.
Zorzetti Gianni
Prof.ssa
Di Romani Luciana
Prof.
Renda Vincenzo
Prof.ssa
Albarella Stefania
Prof.ssa
Nilo Rosa
Prof.ssa
Lommi Stefania
REFERENTE SERALE
Prof.
Clavari Stefano
REFERENTE UFFICIO TECNICO
Prof.
Imperato Roberto
REFERENTI INDIRIZZO
INDIRIZZO Liceo
Prof.ssa
Annarumi Annamaria
INDIRIZZO ITIS
Prof.
Gabrielli Giancarlo
REFERENTI H, DSA, FUMO
Referente H e DSA
Prof.ssa
Policarpo Paola
Referente osservanza divieto di fumo
Prof.
Ziello Angelo
REFERENTI
Referente Invalsi e certificazioni competenze
Prof.ssa Di Romani Luciana
Referente Rete
Prof.
Gabrielli Giancarlo
Referente Sito-web
Prof.
Caprabianca Massimo
Referente Attività sportive
Prof.
Furia Stefano
FUNZIONI STRUMENTALI
F.S. Valutazione e autovalutazione d’istituto
F.S. Accreditamento Regione Lazio.
Rapporto con aziende e istituzioni
F.S. Inclusione (DSA, BES, alunni stranieri)
F.S. Orientamento in entrata, in uscita e
Professionalizzante
F.S. Supporto tutoraggio agli studenti per
il successo scolastico (sostegno, recupero,
Invalsi, valorizzazione eccellenze)
F.S. Accoglienza e formazione in servizio dei docenti
Prof.ssa Giardiello Paola
Prof.
Cimino Giovanni
Prof.ssa Policarpo Paola
Prof
Puorto Nicola.
Prof.ssa
Prof.
Screti Vittoria
Meringolo Carlo
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COORDINATORI DIPARTIMENTI
Dipartimento linguaggio
Dipartimento scientifico-matematico-tecnologico
Dipartimento area tecnica
COMMISSIONI
Commissione Elettorale
Commissione Orario
Commissione Inf. e registri online
Commissione Invalsi
Commissione Orientamento
Commissione Educazione alla legalità
Commissione sostegno e recupero
Commissione Acquisti
Commissione programmi e progetti UE
Commissione Viaggi
Commissione Scuola-lavoro
Commissione Ambiente
Commissione Autovalutazione
COORDINATORI DI AREA
Coordinatore Area linguaggio
Coordinatore Area matematica
Coordinatore Area scienze
Coordinatore Area storico-sociale
Prof.ssa Screti Vittoria
Prof.ssa Annarumi Anna Maria
Prof.
Prospero Antonio
Proff. De Cristofaro, Pinchi
Proff. Zorzetti, Meringolo , Ottaviani
Proff. Caprabianca, Angelino, De Cristofaro, Ferrari
Proff. Di Romani, Annarumi
Proff. Zecchinelli,Renda,Nilo,Annarumi, Fippi, Ziello,
Mottironi, Casullo, Vernile, Mistichelli,
Quattrini, Angelino
Prof.sse Fedrizzi, Albarella, Pallottini
Proff. Lamberti, Pallottini, Fedrizzi
Prof. Gabrielli, Angelino
Proff. Mottironi, Razza, Casimirri
Staff di Presidenza
Proff. Renda, Gabrielli, Lamberti
Proff. Ziello, Ferrari, Prospero
Proff. Razza, Di Romani, Pinchi
Prof.ssa
Prof.ssa
Prof.ssa
Prof.ssa
Screti Vittoria
Salvati Patrizia
Annarumi Anna Maria
Pallottini Algia
DOCENTI TUTOR ANNO DI PROVA
Prof. Prospero Antonio tutor Prof.ssa De Nichilo Sonia
Prof. Gabrielli Giancarlo tutor Prof. Sebastianelli
CONSIGLIO D’ISTITUTO
Presidente
Guadalupi Antenore
Dirigente Scolastico Mosca Antonella
Docenti
Mistichelli Flavia,
Zecchinelli Giuseppe
Renda Vincenzo
Cimino Giovanni
Angelino Giuseppe
Meringolo Carlo
Salvati Patrizia
Casimirri Adriana
Personale ATA
Provenzale Antonio
Di Feliceantonio Pasquale
( disciplina Informatica)
( disciplina Elettronica)
Genitori
Studenti
Vaudi Enzo
Calandra Cristina
Calore Raffaele
Renda Alessio
Peluso Sindi
Cassoni Valerio
Lentola Lorenzo
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COORDINATORI DI CLASSE
CLASSE
COORDINATORE
CLASSE
COORDINATORE
1ALsa
Mergè
2Ci
Mergè
2ALsa
Giardiello
3Ci
Ferrari
3ALsa
Fedrizzi
4Ci
Calcagni
4ALsa
Annarumi
5Ci
Ferrari
5ALst
Perri
1Ae
Cianfarani
1BLsa
Casimirri
2Ae
Toselli
3BLsa
Albarella
3Ae
De Cristofaro
4BLsa
Salvati
4Ae
Pinchi
1Ai
Tontini
5Ae
Meringolo
2Ai
Ottaviani
4A*
Gabrielli
3Ai
Casullo
5A*
Lamberti
4Ai
Maino
1Am
Meringolo
5Ai
Razza
2Am
Ziello
1Bi
Di Romani
3Am
Arpino
2Bi
Mazzarino
4Am
Di Stasio
3Bi
Cascioli
5Am
Renda
4Bi
Cascioli
3A* Sirio
Clavari
5Bi
Pisanu
4A* Sirio
Sebastianelli
5A*Sirio
Nasti
COMITATO DI VALUTAZIONE
Prof.ssa
Nilo Rosa
Prof.ssa
Giardiello Paola
Prof.ssa
Razza Fabiola
Prof.
Pinchi Carlo
Docenti supplenti : Prof.ssa Policarpo Paola, Prof. Puorto Nicola
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DIRETTORI DI LABORATORIO
Laboratorio MTD
Prof.
Laboratorio CAD
Prof.
Laboratorio MUT
Prof.
Laboratorio Regione - Lazio
Prof.ssa
Laboratorio TDP
Prof.
Laboratorio Chimica
Prof.ssa
Laboratorio Fondazione - Roma Prof.
Laboratorio Fisica
Prof.
Laboratorio Informatica
Prof.ssa
Laboratorio ELE
Prof.
Gabrielli Giancarlo
Ottaviani Marco
Renda Vincenzo
Fippi Alessandro
De Cristofaro Antonio
Pergoli Lucia
Lamberti Vincenzo
Crupi Antonino
Anselmi Marina
Zecchinelli Giuseppe
RSPP – Responsabile sicurezza:
Prof. Giorgio Garofolo
RLS – Rappresentante lavoratori sicurezza :
Prof. Vincenzo Renda
RSU : Antonio Provenzale , Vincenzo Renda, Adriana Casimirri
L’UFFICIO TECNICO
Gli istituti tecnici per gli indirizzi del settore tecnologico sono dotati di un ufficio tecnico con il compito
di “sostenere la migliore organizzazione e funzionalità dei laboratori a fini didattici e il loro
adeguamento in relazione alle esigenze poste dall’innovazione tecnologica, nonché per la sicurezza delle
persone e dell’ambiente”.
L’ufficio tecnico ha il compito di collaborare con la direzione dell’istituto, con gli insegnanti e con il
personale A.T.A., per l’individuazione, lo sviluppo e il funzionamento ottimale delle attrezzature
tecnologiche e delle strumentazioni a supporto della didattica; assume un ruolo rilevante in una scuola
che consideri la didattica di laboratorio come una delle sue caratteristiche distintive ai fini
dell’acquisizione delle competenze da parte degli studenti.
L’ufficio tecnico può estendere il suo campo d’azione a tutte le aree disciplinari attraverso la
predisposizione di un piano di attività per l’uso programmato di spazi e attrezzature. Ricerca soluzioni
logistiche e organizzative funzionali alla didattica ed anche per la condivisione in Rete delle risorse
umane, professionali e tecnologiche disponibili. Si dedica inoltre all’archiviazione della documentazione
ai fini della piena fruibilità delle conoscenze esistenti e di quelle accumulate nel tempo. Per soddisfare le
esigenze di manutenzione e adeguamento continuo delle risorse tecniche, è utile che l’ufficio tecnico
sviluppi una progettazione che parta dalla rilevazione delle necessità evidenziate, dall’individuazione di
categorie di beni o di servizi da approvvigionare, e predisponga integrazioni di risorse disponibili sul
territorio (anche in Rete con altri Istituti).
PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA
Premessa: L'identità di ogni singola scuola deriva dalle scelte educative, didattiche ed
organizzative che adotta; tali scelte devono essere esplicitate nel POF.
Le finalità del POF
 Orientamento scolastico e accoglienza
 Scuola-lavoro
 Sviluppo delle attività progettuali relative al Fondo Sociale Europeo (FSE) e Istruzione
Formazione Tecnico Superiore (IFTS)
 Scambi culturali e visite d’istruzione
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 Attività su ambiente, salute e alimentazione
 Interventi di recupero scolastico e di eccellenza
 Attività di aggiornamento e di autoaggiornamento docenti e personale AmministrativoTecnico Ausiliario (A.T.A.)
 Attività di coordinamento e progettuale delle varie aree del POF
 Analisi e verifica dei progetti al termine dell’anno scolastico
 Impegno per potenziare il rispetto della disciplina degli studenti
 Potenziare le attività sportive.
Le priorità del Piano dell’Offerta Formativa
 Migliorare e potenziare la comunicazione all’interno e con l’esterno;
 Potenziare i rapporti con aziende per promuovere stage e visite guidate;
 Orientamento e ri-orientamento;
 Formazione del personale docente e non-docente;
 Definizione degli indicatori d’efficienza e d’efficacia del processo educativo ed organizzativo;
 Qualità del servizio;
 Sviluppo ed aggiornamento della Rete e del Sito dell’Istituto;
 Iniziative di prevenzione dell’abbandono e della dispersione scolastica;
 Partecipazione a programmi regionali, nazionali, europei ed internazionali anche attraverso
scambi di docenti e/o studenti;
 Promuovere la certificazione informatica Ecdl;
 Accoglienza, integrazione e comprensione della diversità nella prospettiva della multi cultura;
 Promuovere l’educazione alla propria ed altrui salute ed al rispetto dell’ambiente;
 Promuovere la pratica delle attività sportive;
 Sviluppare la formazione culturale e civile dei ragazzi attraverso attività integrative.
LINEE GUIDA DELL’AZIONE DIDATTICA ED EDUCATIVA
L’azione didattico/formativa dell’Istituto è guidata dai principi che nascono dalla pratica quotidiana
condivisa e dall'impegno profuso dai docenti, dagli organi direttivi e dal personale tutto che, a loro
volta, s’ispirano a quanto espresso dalla Carta Costituzionale, nei suoi principi fondamentali: libertà,
democrazia, solidarietà sociale, lavoro quale diritto-dovere, diritto allo studio e all'istruzione pubblica.
Impegno prioritario nella scuola è lavorare alla "formazione del profilo umano" dei giovani,
soprattutto nell’attuale contesto storico in cui il quadro dei valori tradizionali appare sconvolto,
accompagnandoli nella costruzione di una personalità armoniosa, fondata su valori forti quali:
 il senso della libertà, nel rispetto di se stessi e degli altri e nella convinzione che non si ha
libertà senza regole;
 il senso della socialità fondata sulla condivisione vissuta dei valori integrati della
solidarietà e del rispetto dei ruoli;
il senso della legalità fondata sull'osservazione dei propri doveri, come premessa alla tutela
del rispetto dei propri diritti;
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 la razionalità e l'equilibrio comportamentale quale percorso fondamentale e proprio
dell'individuo sociale;
 il senso della lealtà, dell'onestà e del lavoro come impegno serio e coerente.
Sul piano scolastico, nei processi formativi relativi alle discipline curriculari, troverà quindi
spazio strategico una sorta di “disciplina trasversale”, identificabile nella educazione alla cittadinanza.
Primo momento di condivisione ed inserimento nell’ambito scolastico è quello dell’Accoglienza,
nel cui ambito viene presentato e discusso, prima con gli studenti e poi con i genitori, il Regolamento di
Istituto, accluso al presente POF (Allegato 10)
La “mission” dell’Istituto presenta quindi due aspetti essenziali:
1) da un lato la didattica curriculare ordinaria è la "spina dorsale" dell'intervento educativo e la
sua qualità è l’elemento base per la qualità più complessiva del servizio,
2) dall’altro la disponibilità e l’impegno dei Docenti per la partecipazione ad iniziative di valenza
culturale e sociale sul territorio costituiscono il completamento dell’azione formativa degli allievi
La cura di tutte le attività formative ed integrative arricchisce ma non può sostituire l’azione didattica
quotidiana. Questa, a sua volta, viene sostenuta da adeguati processi di aggiornamento del personale,
dall’aggiornamento dei programmi e dall’ampio ricorso al supporto delle moderne tecnologie.
Allo scopo di rendere l’azione didattica più efficace ed omogenea, la scelta dei libri di testo
tende ad uniformarsi nelle varie sezioni per ogni disciplina, con attenzione ai moderni testi on line e/o
misti e ai costi.
Inoltre sono concordati preliminarmente – con riunioni di Area e/o di Dipartimento - gli obiettivi, i
livelli minimi da raggiungere, il tipo, la quantità ed i tempi delle prove da sostenere, i criteri di
valutazione da utilizzare e le modalità di comunicazione degli esiti.
Obiettivo preliminare dell’azione didattica è che l’allievo raggiunga la consapevolezza dello scopo della
verifica e della valutazione come:
 misura del proprio apprendimento;
 conoscenza del percorso compiuto e di quello ancora da compiere;
 indicazione di strategie più efficaci di apprendimento.
In dettaglio, per ciò che riguarda la valutazione, al fine di tendere al massimo dell’oggettività della
misurazione, sono sempre esplicitati:
 gli obiettivi, in termini di sapere e saper fare, delle singole prove di verifica (rimodulati alla
luce degli Assi Culturali);
 le tipologie di verifica adottate;
 i tempi per le verifiche, le correzioni e la comunicazione tempestiva dei risultati;
 i criteri di misurazione e valutazione, le modalità di espressione dei giudizi.
Altra attività preventiva è quella connessa con le attività di Orientamento e di connessione con le
Scuole Medie al fine di armonizzare offerta e richiesta formativa.
In tale ambito, ogni anno i dati dei nuovi iscritti vengono esaminati con grande attenzione dalla
Commissione preposta, al fine di costituire dei gruppi-classe bilanciati e di fornire ad ogni Consiglio di
Classe un quadro il più possibile dettagliato della situazione di partenza.
POF ITIS “L. TRAFELLI” 2013/2014
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La finalità generale dell’istruzione Tecnico-scientifica è la formazione dell’Uomo, del
cittadino e del tecnico.
Alla fine del suo corso di studi, l’allievo dovrà avere acquisito i seguenti
Obiettivi didattici fondamentali:







conoscenze e competenze peculiari delle singole discipline e utilizzo dei linguaggi specifici;
abilità di formalizzazione e rappresentazione;
capacità di lettura e interpretazione di situazioni formalizzate e rappresentate in vari modi;
abilità relative all’uso consapevole di strumenti di calcolo, di misura, di disegno;
abilità relative all’uso consapevole di regole, categorie, schemi e sistemi interpretativi;
capacità di utilizzare lo strumento multimediale nelle diverse aree disciplinari;
capacità di formulare giudizi autonomi e motivati.
Tappe fondamentali sono:












definizione di un coerente Piano dell’Offerta Formativa (POF);
scelte di indirizzo legate alle esigenze rilevate;
itinerari di lavoro disciplinari ed interdisciplinari rivolti allo sviluppo delle abilità di studio;
corsi di recupero, sostegno e approfondimento;
stage scuola - lavoro
visite guidate, viaggi di istruzione, visite tecniche;
raccordi con scuole di diverso ordine e grado oltre che con le Università;
rapporti con le strutture pubbliche e private presenti sul territorio;
valutazione degli alunni (iniziale, in itinere e finale);
prevenzione del disagio giovanile, in collaborazione con enti e forze sociali;
rapporti con le famiglie: modalità di partecipazione e iniziative per il coinvolgimento;
auto-analisi dell’Istituto per l’individuazione di eventuali carenze ed aree di miglioramento.
L’Istituto s’impegna a rispettare fino in fondo le proprie regole e le norme vigenti e a soddisfare le
esigenze espresse dagli stakeholders, chiedendo in questo processo formativo l'attenta
collaborazione delle famiglie, alle quali viene chiesto di firmare e concretizzare nel rapporto
scuola- famiglia il PATTO DI CORRESPONSABILITA'.
Tutti gli anni viene definito un piano di azione che identifichi precisi obiettivi tendenti al
miglioramento della capacità dell’Istituto di soddisfare tali esigenze. Si tratta di una strategia che dovrà
essere verificata periodicamente per confermarne l’adeguatezza.
L’INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI
La diversa abilità e lo svantaggio sono responsabilità di tutto l’Istituto. La scuola è impegnata nel
mettere in atto interventi di integrazione e di recupero degli alunni che presentano situazioni di difficoltà
di vario genere: in particolare, riguardo gli alunni stranieri e/o gli alunni che per motivi famigliari,
ambientali o personali, incontrano difficoltà ad affrontare e/o a sostenere il ritmo del normale lavoro
scolastico, la scuola organizza attività di recupero sotto forma di SPORTELLI DIDATTICI, incontri
pomeridiani (sia individuali che per piccoli gruppi), oppure recupero IN ITINERE (durante le ore
curricolari) o ripassando i nodi più importanti dei contenuti nella PAUSA DIDATTICA (in genere una o
due settimane). Ciò offre pari opportunità anche agli alunni più svantaggiati, in un'ottica sia di
integrazione nel contesto educativo che di riduzione della dispersione scolastica.
POF ITIS “L. TRAFELLI” 2013/2014
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Per quanto riguarda gli alunni stranieri è stato organizzato in Istituto, nell'as 2013/14, un corso
pomeridiano gratuito di Italiano L2, con docente specializzato, in collaborazione con il CTP di
Nettuno che darà accesso anche a specifica certificazione.
Riguardo gli alunni diversamente abili, un apposito gruppo di lavoro per l’integrazione formato, di
volta in volta, dagli insegnanti della classe, dal personale specializzato dell'A.S.L., dalla famiglia e
coordinato dal D.S. o da un suo collaboratore, (GLHOI) traccia percorsi formativi individualizzati, sotto
il profilo didattico-metodologico, calibrati in rapporto all’entità e al tipo di disabilità, tali da permettere
all'alunno svantaggiato di ricevere dalla frequenza scolastica il massimo vantaggio per il suo benessere
fisico e psichico. In questa azione risulta prezioso l'aiuto offerto dai docenti di Sostegno (contitolari, a
tutti gli effetti, nelle classi in cui operano), dagli addetti all’assistenza personale dell’A.S.L. e dai
volontari che affiancano gli insegnanti nel lavoro di recupero dell'alunno diversamente abile.
È dato largo spazio, in entrata, alla collaborazione con gli insegnanti della scuola media, per non
trascurare alcuna informazione che possa essere utile al benessere del ragazzo: nell’inserimento in una
classe si opera in modo da sensibilizzare i compagni, allo scopo di evitare aggressività e/o disinteresse e/o
emarginazione, e di favorire la creazione di un clima di reciproca responsabilizzazione.
Nel primo periodo dell’anno scolastico, il consiglio di classe, insieme al gruppo di lavoro per
l’integrazione, in base all’anamnesi ed alle informazioni raccolte, stila la programmazione annuale mirata
a valorizzare anche i piccoli passi e le potenzialità dell’alunno diversamente abile anche con l’attuazione
di progetti “sperimentali” che ne favoriscono le abilità (spesso più a livello operativo che teorico), previo
il consenso dei genitori, fissando un orario curricolare che può essere inferiore rispetto al monte ore
ufficiale. Periodicamente si predispone, all’interno del consiglio di classe, uno spazio per controllare e
rimettere a punto, se necessario, la programmazione individualizzata. La socializzazione è ritenuta di
peculiare importanza.
Entro il mese di marzo i docenti di sostegno, riuniti nella commissione per l’integrazione, coordinati dal
D.S. o da un suo collaboratore, individueranno il monte ore necessario a soddisfare i bisogni formativi
degli alunni diversamente abili in base alle loro caratteristiche salienti; in tal modo la richiesta del monte
ore per il sostegno che verrà indirizzata al C.S.A. sarà il più possibile rispondente alla situazione reale. Ad
inizio anno scolastico, il D.S. provvederà ad abbinare alle classi con alunni diversamente abili gli
insegnanti di Sostegno con i requisiti e le competenze il più possibile adatti alle caratteristiche degli alunni
medesimi. L’Istituto effettua attività di raccordo con le Scuole medie inferiori e coi familiari degli alunni
in ingresso con i quali collabora in sede di orientamento, attraverso il Referente d’Istituto, per la
definizione del progetto di massima, in base alle caratteristiche individuali dell’alunno, diagnosi
funzionale e al progetto di vita personale. Sulla base di detti elementi è possibile definire due percorsi:
A. programmazione ministeriale che fa riferimento agli obiettivi previsti dai programmi ministeriali e
che sono riconosciuti come risultati compatibili con le caratteristiche psichiche dell’alunno (intese come
l'insieme delle funzioni che danno all'individuo autocoscienza, determinandone l'agire). Può prevedere una
modifica o una riduzione dei contenuti affrontati purché ciò non determini ostacolo nel raggiungimento
degli obiettivi previsti dal curricolo, in termini di competenze terminali.
B. programmazione differenziata del percorso individuale proposto ad un alunno le cui competenze o
caratteristiche psichiche siano tali da non consentire l’accesso ai contenuti/obiettivi previsti dai programmi
ministeriali, per parte o tutte le discipline previste dal curricolo. La programmazione differenziata non può
significare l’esclusione dalle attività disciplinari della classe.
Dette programmazioni sono definite da ciascun consiglio di classe, con la consulenza del personale
individuato per il coordinamento delle attività di integrazione, in accordo con i familiari degli alunni ed i
medici che hanno redatto la diagnosi, entro il mese di novembre di ciascun anno, dopo un preliminare
periodo di osservazione.
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VALUTAZIONE
Per tutto quanto concerne la valutazione degli alunni disabili, si fa riferimento alla O.M. 80/95. La
valutazione deve seguire i descrittori comuni alla classe laddove la programmazione sia ministeriale.
Possono comunque essere adottati strumenti di valutazione differenziati o equipollenti (capaci cioè di
verificare i medesimi obiettivi) ma i criteri o le regole di valutazione devono restare quelli della classe. La
valutazione delle prove sommative non può essere individualizzata (nel senso del fare riferimento a criteri
individuali), mentre detta valutazione può essere utilizzata in sede di valutazione formativa. La
valutazione è individualizzata totalmente (criteri, soglie, strumenti…) laddove si faccia riferimento alla
programmazione differenziata in quanto deve essere tale da mettere in luce i risultati conseguiti rispetto
agli obiettivi previsti dal PEI. Le prove pertanto devono essere strutturare in modo da testare detti obiettivi
e non devono necessariamente essere utilizzati i medesimi strumenti in uso nella classe. Pertanto è
consentito l’uso controllato di specifici strumenti tecnologici di verifica. I criteri di valutazione delle prove
individualizzate sono da ritenersi parimenti individualizzati.
INSEGNANTE DI SOSTEGNO
L’orario del docente di Sostegno è definito all’interno del consiglio di classe, compatibilmente con le
esigenze dell’orario cattedra di ciascun docente. In ogni caso le attività dell’insegnante di sostegno sono
definite nella Programmazione specifica che è parte integrante del PEI. Il docente di sostegno partecipa
alle attività della classe secondo quanto stabilito dal PEI con specifiche attività che sono definite in
specifica Programmazione delle attività di Sostegno. In ogni caso non può mai essere delegata al
docente di sostegno l’attività didattica disciplinare.
ORGANISMI DI GESTIONE E SUPPORTO
Ai sensi della Legge suddetta ogni anno su iniziativa del Dirigente Scolastico si procede alla
costituzione del Gruppo di Lavoro Handicap di Istituto (GLHI) che sarà formato dal Dirigente
scolastico, due docenti curricolari, due docenti specializzati, un operatore referente dei servizi ASL, due
rappresentanti delle famiglie. Potranno essere invitati, di volta in volta, esperti e consulenti sulle materie
oggetto di discussione.
Compiti del Gruppo di Lavoro:
 stimolare e coordinare i Progetti e le azioni messe in atto nell’Istituto per realizzare
l’integrazione (incontri, progettazione, documentazione, rapporti esterni..);
 formulare pareri al Dirigente Scolastico in merito all’organizzazione dell’integrazione, con
particolare riferimento all’individuazione delle risorse di sostegno (orari, personale, assistenza,
ecc..);
 definire criteri per la verifica annuale dello stato dell’integrazione scolastica nell’Istituto;
 proporre iniziative ai diversi organi competenti in materia.
La COMPOSIZIONE del G.L.H.O. è la seguente:
 Preside o un suo delegato;
 Coordinatore della classe in cui è inserito l’allievo interessato;
 Insegnanti di Sostegno;
 Assistenti educatori; Operatori NPI dei distretti di provenienza degli alunni;
 Genitori degli alunni inseriti nelle classi interessate.
Gli OBIETTIVI sono così riassunti:
 Creare condizioni favorevoli all'inserimento degli alunni diversamente abili;
 Orientare gli interventi individualizzati;
 Creare una rete di informazioni e di sensibilizzazione.
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CRITERI E PROCEDURE
Dopo la scelta dell'indirizzo di studi da parte della famiglia, sulla base delle informazioni raccolte dal
Gruppo di Lavoro Handicap e delle esigenze emerse dall'analisi che il GLH analizza, il Dirigente
Scolastico individua il Consiglio di Classe e il gruppo classe idonei ad accogliere l'alunno H tenendo
conto sia del profilo qualitativo e che di quello quantitativo (numero di alunni, pochi alunni ripetenti,
ecc.) I docenti di Sostegno fanno riferimento alle indicazioni del GLHI, che li indirizza nell'attività
annuale, allo spirito di collaborazione e allo scambio di esperienze che emergono dagli incontri del
Gruppo di Lavoro Handicap stesso.
CRITERI GENERALI VALUTAZIONE, AMMISSIONE/NON AMMISSIONE
ALLE CLASSI SUCCESSIVE, DEBITI FORMATIVI, ESAMI DI STATO,
CREDITI.
Vista la normativa vigente in materia di:
 criteri e linee comuni di valutazione;
 criteri di ammissione e non alla classe successiva;
 debiti formativi e sospensione del giudizio di ammissione;
 ammissione agli Esami di Stato;
 criteri per il riconoscimento dei crediti scolastici e formativi;
 criteri per l’attribuzione del credito scolastico ai sensi dell’art.11 del Regolamento degli
Esami di Stato e sue successive modifiche
l’Istituto “Luigi Trafelli” adotta quanto segue:
1. CRITERI e LINEE COMUNI di VALUTAZIONE
I Docenti dell’Istituto riconoscono l’importanza che assume la valutazione all’interno del lavoro
scolastico come momento di riscontro del percorso di apprendimento degli alunni quanto
dell’insegnamento impartito. In questo delicato processo che risulta derivare dall’analisi di diverse
componenti, non tutte misurabili e quantificabili, è da considerare centrale la figura dello studente che
merita di essere accolto così com’è, rispettato nei suoi tempi di apprendimento e di crescita, valorizzato
e sostenuto nella motivazione al lavoro scolastico, valutandone in modo oggettivo la prova.
I Docenti, alla luce di quanto sopra, operano con chiarezza e trasparenza e concordano che la
valutazione si ottiene tenendo presente
 il raggiungimento degli obiettivi didattico - educativi contenuti nel POF;
 il progresso rispetto alla situazione di partenza;
 la partecipazione al lavoro in classe.
Il Collegio fissa quindi un livello di sufficienza (obiettivo minimo) secondo i seguenti punti:

Possesso delle conoscenze disciplinari indispensabili;

Capacità di operare semplici collegamenti concettuali;

Uso di un linguaggio chiaro e corretto;
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
Sufficiente capacità operativa e progettuale.
GRIGLIA PER LA VERIFICA E LA VALUTAZIONE DEGLI OBIETTIVI COGNITIVI
VOTI LIVELLI
CONOSCENZA COMPRENSIONE APPLICAZIONE
ANALISI
SINTESI
1-3
nessuna o pochissime conoscenze, tali da limitare notevolmente le successive operazioni di tipo cognitivo
GRAV.
Frammentaria
Molto
confusa
e Molto
parziale Molto
Disorganica e
4
INSUFF.
con evidenti lacune frammentaria
prevalentemente
limitate anche scorretta
scorretta
di elementi
semplici
5
INSUFF.
Frammentaria
e Parziale
Parziale
Superficiali Parziali o
superficiale
imprecise
Completa
degli Corretta
degli Sostanzialmente
Abbastanza Accettabili
,
6
SUFF.
elementi essenziali elementi essenziali
corretta
complete
parzialmente
autonome
Abbastanza
Corretta
Corretta e precisa Abbastanza Corrette
7
DISCRETO completa
complete
Corretta, precisa,
Corrette
8
BUONO
Completa
Completa
autonoma
Complete
e
autonome
completa anche di Completa anche di Autonoma e corretta Complesse Corrette
e
9-10 OTTIMO
contenuti
elementi complessi in situazioni nuove e autonome autonome
in
complessi
situazioni
complesse
2. CRITERI di AMMISSIONE e NON AMMISSIONE alla CLASSE SUCCESSIVA
Premesso che in sede di Scrutinio finale i Consigli di Classe valuteranno il percorso complessivo,
relativo all’anno scolastico dell’alunno tenendo conto dell’iter formativo, del suo impegno, della
regolarità della frequenza, della partecipazione e della costanza nel progredire;
Premesso che tale iter verrà espresso in una valutazione finale espressa in decimi e che le proposte di
voto dei singoli Docenti, dovranno scaturire da un congruo numero di prove scritte, orali, pratiche e di
qualsiasi altra tipologia;
si individuano i seguenti criteri di AMMISSIONE e NON alla CLASSE SUCCESSIVA:





Ogni Consiglio di Classe, nel discutere ed approvare i voti proposti per Disciplina, tiene conto
per ogni alunno del progresso fatto nell’apprendimento rispetto al punto di partenza;
Il non classificato non è ammissibile alla fine dell’anno scolastico in quanto sussiste l’obbligo
per il Docente alla valutazione (art. 49 e 42 del CCNL), pertanto esso è possibile solo nel caso di
alunno risultato sempre fisicamente assente. Inoltre per gli alunni per i quali non sia stato
registrato il “ritiro” e che risultino assenti dopo il 15 Marzo è necessario procedere al computo
delle assenze;
sono promossi alla classe successiva gli alunni che abbiano raggiunto una votazione di almeno
6/10 in tutte le discipline;
sono sospesi nel giudizio di ammissione alla classe successiva gli alunni che riportano
insufficienze nel limite di tre discipline, di cui almeno una non grave (voto 5/10). Detti alunni
possono recuperare le insufficienze attraverso la partecipazione ad attività di recupero
organizzate dalla scuola oppure in forma autonoma, con apposita dichiarazione. Sono, in ogni
caso tenuti a dimostrare il raggiungimento degli obiettivi minimi nelle prove di recupero
predisposte dall’Istituto e dai Consigli di Classe, pena la non ammissione alla classe successiva;
non sono ammessi alla classe successiva gli alunni che hanno riportato al termine dell’anno tre
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o più insufficienze gravi (voto 4/10 o inferiore) per i quali il Consiglio non ravvisi elementi
positivi per una prosecuzione efficace dell’iter di apprendimento.
3. DEBITI FORMATIVI con SOSPENSIONE del GIUDIZIO di AMMISSIONE
Per gli alunni scrutinati con sospensione del giudizio e attribuzione del debito formativo nel limite di
tre discipline, verrà predisposta dal Docente della Disciplina una scheda individuale con indicazione
della carenze da dover recuperare, del tipo di azione di recupero e degli obiettivi minimi da raggiungere.
Il recupero deve avvenire nel periodo successivo agli scrutini finali. Tali schede verranno consegnate
alla famiglie per le azioni di recupero che possono provvedere al recupero anche in forma autonoma.
L’Istituto, nel periodo successivo agli scrutini, predisporrà interventi di recupero mirati che terranno
conto:
 delle necessità relative all’attribuzione dei debiti formativi;
 della sussistenza di richieste di adesione agli interventi (in media non meno di 10 alunni e non
più di 15 a corso);
 della priorità di attivazione dei Corsi di recupero. Il Collegio dei Docenti, tenuto conto delle
risorse finanziarie, degli spazi e della quantità degli alunni che necessitano di interventi di
recupero, dà priorità alle discipline dove sussistano maggiori difficoltà. Pertanto, è necessario
suddividere i corsi di recupero per aree di formazione.
 Gruppo Biennio: 1 disciplina del gruppo letterario e due del gruppo scientifico;
 Gruppo Triennio: 1 disciplina del gruppo letterario e due del gruppo scientifico.
I Corsi consistono nella frequenza di attività di recupero presso l’Istituto da attuarsi nei tempi e nei modi
definiti dal Collegio dei Docenti. Il recupero del debito formativo verrà accertato dai Docenti attraverso
modalità di verifiche deliberate dal Collegio e di seguito riportate:
• Le prove di verifica sono obbligatorie e verranno effettuate tramite prove scritte per tutte le Discipline;
• Le prove verranno sostenute con i Docenti della/delle discipline debito presso l’Istituto nel periodo
stabilito dal Collegio, comunque prima dell’ inizio del nuovo anno scolastico;
• Non sono previste sessioni suppletive;
• Per gli Studenti che non si presentino alle verifiche l’assenza comporta la non ammissione alla classe
successiva e quindi la ripetizione dell’anno precedente;
• La preparazione può essere autonoma ma le prove di verifica devono venire effettuate nell’Istituto;
• Dopo le prove verranno riuniti i Consigli di Classe per procedere alla valutazione e al nuovo scrutinio;
• Il superamento o il mancato superamento delle prove verrà comunicato alla famiglie con pubblicazione
degli esiti finali.
INTERVENTI di RECUPERO, SOSTEGNO, POTENZIAMENTO
Gli interventi di recupero e sostegno disciplinare finalizzati a colmare carenze di tipo cognitivo, ritardi e
lacune nell’apprendimento verificati con lo scrutinio del I trimestre, prevedono l’attivazione delle
seguenti attività che potranno essere attuate sia in orario curricolare che extracurricolare:
1. Recupero in itinere
2. Pausa Didattica
3. Sportello didattico
4. Corsi di recupero/ sostegno/studio autonomo
5.Corsi di approfondimento per le classi quinte
1. Il recupero in itinere
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Da attuare come normale prassi didattica alla fine di una sequenza significativa di attività.
Destinatari: gruppo classe. Tale procedura sarà adottata in caso di insuccessi gravi e diffusi nella classe.
Per gli studenti con valutazione sufficiente si preferirà un’attività di attività di Potenziamento.
L’intervento sarà verbalizzato nel registro personale e di classe, al fine di rendere evidenti le azioni
intraprese.
2. Pausa Didattica
Destinatari: gruppo classe. Per quelle classi che abbiano evidenziato profitti negativi diffusi (superiori
al 50%) in quasi tutte le discipline, il Consiglio può deliberare l’attuazione di una o due settimane di
pausa -da annotare sul registro personale e di classe- con test di verifica finale, che sarà considerato
nella successiva valutazione o, in caso di negatività, come indicatore per un successivo corso. Per
consentire un lavoro il più possibile proficuo ed efficace -in quanto gli alunni si concentrerebbero
esclusivamente sui recuperi/potenziamenti- tale pausa dovrebbe coinvolgere tutte le discipline. Per
queste classi è possibile articolare, a cura del docente, un lavoro di gruppo per fasce di livello o di
interessi. Per il periodo ritenuto opportuno (una o due settimane) i docenti realizzano interventi di
recupero o di potenziamento per gli alunni che non manifestino carenze. Tale attività va dichiarata e
pianificata, con delibera del Consiglio di Classe.
3. Sportello didattico
Si tratta di un sostegno individualizzato, offerto all’alunno in difficoltà, che punta a incrementare il
senso di responsabilità del singolo studente a richiedere spiegazioni e colmare le eventuali lacune che si
evidenzino nel corso dell’anno scolastico. Docenti delle varie discipline, che hanno dichiarato la propria
disponibilità, saranno a disposizione, in orario extra-curriculare (nel pomeriggio) secondo un calendario
che sarà reso noto con varie modalità (affisso in Biblioteca, pubblicato sul sito della scuola). I ragazzi
prenotano l’intervento richiedendo, compilando e consegnando gli appositi moduli entro il venerdì
precedente la settimana interessata, in tempo utile per poter preavvisare il docente.
Destinatari: alunni appartenenti preferibilmente ad un gruppo classe, in particolare: -studenti che
necessitino di tempestivi interventi su singoli argomenti specifici; -studenti con carenze specifiche
individuate dai docenti nei consigli di classe.
Modalità: la prenotazione avviene nella settimana precedente l’intervento, indicando la classe di
appartenenza, la disciplina coinvolta nell’azione di recupero e l’argomento; la prenotazione rende
obbligatoria la frequenza, l'eventuale impossibilità a partecipare ad uno sportello precedentemente
prenotato deve essere comunicata entro le ore 12.00 del giorno precedente, direttamente al docente
interessato; le assenze devono essere giustificate al DS o ad un suo collaboratore; dopo due
prenotazioni non rispettate l’alunno non ha più diritto ad accedere all’attività di sportello.
Lo sportello sarà attivabile a partire da un numero minimo di cinque fino ad un massimo di 12 alunni,
preferibilmente appartenenti alla stessa classe, che devono rivedere o approfondire lo stesso argomento.
Nel caso in cui il numero degli studenti risultasse inferiore alle 5 unità, il docente comunicherà
alla Dirigenza e agli studenti per iscritto la soppressione dell’attività. Lo sportello dovrà essere
documentato da una scheda nella quale sia indicata la disciplina e l’argomento oggetto del recupero, la
classe/i coinvolte, l’elenco degli studenti partecipanti e la data dell’incontro. Tale scheda sarà compilata
per ciascun incontro e dovrà necessariamente essere firmata dagli alunni in elenco oltre che dal
docente. Le discipline avranno a disposizione una quota ore, definita dalla Dirigenza, in relazione alla
consistenza numerica delle insufficienze.
4. Corsi di recupero/sostegno in orario extracurricolare /studio autonomo
Si tratta di corsi extracurricolari modulari per il recupero di carenze di tipo cognitivo, di capacità e
abilità di base.
Destinatari: Gruppi di studenti numericamente inferiori al 50%, di una o più classi, con carenze
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formative il più possibile omogenee -in caso di accorpamento di classi parallele- che abbiano conseguito
ripetuti insuccessi nelle prove curricolari e per i quali i docenti certifichino specifiche carenze formative;
Modalità: il corso di recupero extracurricolare deve essere documentato da una scheda nella quale sia
indicata la disciplina e gli argomenti oggetto del recupero, le classi coinvolte, l’elenco degli studenti
partecipanti e il calendario degli incontri. Tale scheda sarà compilata per ciascun incontro e dovrà
necessariamente essere firmata dagli alunni in elenco oltre che dal docente.
Durata massima del corso: quindici ore.
Studio autonomo: il Consiglio di Classe tiene conto della possibilità degli studenti di raggiungere
autonomamente gli obiettivi formativi, soprattutto per le discipline per le quali non si prevede
l’attivazione di corsi di recupero.
La scuola darà alle famiglie tempestiva comunicazione di tutte le attività di recupero e sostegno e
degli esiti delle prove di verifica.
Tutte le attività di recupero dovranno concludersi entro il 21 febbraio 2014.
Al fine di consentire un lavoro proficuo ed efficace, in caso di sportello didattico, corsi di
recupero/sostegno, studio autonomo o pausa didattica, le prove di accertamento di recupero del debito
saranno effettuate esclusivamente dal 21 al 28 Febbraio 2014.
Le verifiche per accertare l’esito delle attività di recupero saranno realizzate dai docenti del Consiglio di
Classe, indipendentemente da chi ha effettuato gli interventi, dal 24 al 28 Febbraio 2014.
ATTIVITÀ di RECUPERO dopo gli SCRUTINI di GIUGNO
Destinatari: Il recupero estivo è rivolto agli studenti per i quali i Consigli di classe hanno deliberato la
sospensione del giudizio finale. Si svolge per gruppi di 10-15 alunni provenienti anche da classi
parallele con sostanziale omogeneità di carenze/difficoltà e omogeneità di obiettivi di recupero.
Modalità: Si svolge con le stesse modalità dei corsi extracurricolari.
Durata massima del corso: quindici ore.
CONSEGNA PROVE DA PARTE DEI DOCENTI
In sede di scrutinio di giugno i docenti provvederanno a predisporre le prove di recupero di fine agosto
destinate agli studenti che hanno riportato la sospensione del giudizio. Le prove, sigillate in busta
chiusa con indicazione della classe e della disciplina, saranno consegnate, al termine dello scrutinio, a
cura del coordinatore di classe, all'ufficio Didattica che provvederà a custodirle in cassaforte. Le buste
saranno riconsegnate al docente il giorno di svolgimento delle prove stesse, secondo il calendario che
sarà comunicato.
CALENDARIO per il RECUPERO dei DEBITI relativi all’intero A.S.
Dal 23/06/2014 al 30/07/2014 si svolgeranno i corsi di recupero estivi secondo calendario che sarà
comunicato.
Dal 26 al 28 agosto si svolgeranno le prove di verifica di recupero del debito scolastico.
Dal 28 al 31 agosto si svolgeranno gli scrutini per gli studenti con giudizio sospeso. Il 31 agosto
pomeriggio pubblicazione dei risultati.
CRITERI per L’INDIVIDUAZIONE dei DOCENTI UTILIZZATI
Dichiarazione scritta di disponibilità, posizione nella graduatoria d’Istituto.
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4. CRITERI per l’AMMISSIONE agli ESAMI di STATO
Considerata la Legge n.1 dell’11.01.07; Vista la C.M. n.5 del 17.01.07 e successive integrazioni, sono
ammessi all'Esame di Stato gli studenti che hanno riportato almeno la sufficienza in tutte le discipline.
5. CRITERI per il RICONOSCIMENTO dei CREDITI SCOLASTICI e FORMATIVI.
Il credito costituisce un’assegnazione di punteggio per anno scolastico, relativo alla bande di
oscillazione indicate nella tabella A prevista dal Regolamento degli Esami di Stato e successive
modificazioni.
Il Credito è attribuito al termine di ogni anno scolastico a partire dalla Classe terza di corso.
Oltre ai crediti previsti e ottenibili in base alla media dei voti M della suddetta Tabella, si possono
aggiungere
- Crediti scolastici, acquisibili con la partecipazione ad attività aggiuntive programmate dalla scuola e
rientranti nel POF;
- Crediti formativi, acquisiti all’esterno e con certificazione di Enti terzi.
I Crediti vengono valutati, sempre all'interno della banda di oscillazione (quindi non permettono
passaggio di banda):
per ogni credito scolastico 0,1 fino ad un massimo di 0.5;
per ogni credito formativo debitamente certificati 0,25 fino ad un massimo di 0,5.
Si precisa che la banda di oscillazione è determinata dalla M (media globale) dei voti riportati allo
scrutinio finale, comprensivi del voto di comportamento.
In riferimento al Regolamento (art. 11) non si dà luogo ad attribuzione di Credito per gli anni in cui
l’alunno non consegue la promozione alla classe successiva.
Il massimo della banda di oscillazione relativa alla M viene attribuito dal Consiglio di Classe, se la M è
pari o supera lo 0.50 con somma di Crediti scolastici o formativi documentati attinenti ai criteri
individuati dal Collegio.
Non verrà assegnato il massimo del punteggio nell’ambito della banda di oscillazione allo studente che
abbia riportato ammonizioni, note disciplinari e/o provvedimenti e che abbia una valutazione di condotta
rapportabile a 6. In caso di promozione con sospensione del giudizio l’attribuzione del punteggio verrà
discussa allo scrutinio finale dopo le prove di recupero, a condizione che le stesse siano tutte superate
con esito positivo.
CREDITI FORMATIVI
I Crediti formativi acquisiti dallo studente con la partecipazione ad attività qualificanti in termini di
esperienze, anche lavorative, debitamente documentate tramite attestati rilasciati da Enti riconosciuti o
in caso di stage, da privati in accordo con la Scuola, dai quali derivino competenze coerenti con
l’indirizzo frequentato, sono così individuati:
 Frequenza di corsi di Lingua straniera con attestato di certificazione del livello raggiunto
(almeno B1) rilasciato da Enti riconosciuti ai sensi della C.M. n. 117/2000;
 Corsi di Informatica con attestato relativo al livello raggiunto;
 Corsi di Conservatorio musicale con attestato dell’anno di frequenza e del curriculum formativo;
 Partecipazione ad esperienze lavorative presso Enti pubblici o privati con attestato della
prestazione, della sua durata e delle competenze acquisite;
 Partecipazione ad Associazioni di Volontariato civile (per es. WWF, Italia Nostra, Protezione
civile ecc.) con attestato rilasciato dall’Ente promotore;
 Attestato di campionati studenteschi e sportivi a livello provinciale, regionale o nazionale
POF ITIS “L. TRAFELLI” 2013/2014
Pag. 24
rilasciati dal C.O.N.I.
CREDITO SCOLASTICO
Il Credito scolastico, per essere attribuito, deve tenere conto prioritariamente dell'interesse, impegno,
partecipazione anche sostanziato dalla frequenza ad attività integrative svolte nell’ambito di quelle
programmate dal Collegio dei Docenti per l’anno scolastico relativo o dalla partecipazione documentata
a Progetti, Concorsi, attività scolastiche di particolare rilievo.
INTERVENTI di APPROFONDIMENTO
Destinatari: Classi quinte. Su richiesta scritta e motivata dei Consigli di classe è possibile, previa
autorizzazione della Dirigenza, attivare un corso per ciascuna classe per il Potenziamento e
l’Approfondimento di specifiche tecniche relative alle prove scritte dell'Esame di Stato.
CRITERI GENERALI PER LA FORMAZIONE DELLE CLASSI
a.1.1 FORMAZIONE DELLE CLASSI INIZIALI
All’interno di ciascun indirizzo di studi, le classi iniziali sono formate ripartendo in modo il più
possibile omogeneo gli alunni per quanto riguarda il numero, il profitto, la scuola media o il comune di
provenienza, il sesso.
Sarà assicurata equa distribuzione degli studenti stranieri secondo la normativa vigente, equa
distribuzione degli studenti diversamente abili e equa distribuzione degli studenti non promossi sia
interni sia provenienti da altri istituti.
Gli allievi iscritti alle classi iniziali possono esprimere il desiderio di essere inseriti nel gruppo classe
con un compagno indicato all’atto dell’iscrizione, a condizione che la richiesta sia reciproca e non
contrasti con le rispettive opzioni didattiche.
Al fine di permettere l’uso degli stessi libri di testo, gli allievi che hanno fratelli che hanno frequentato
negli ultimi anni la nostra scuola (previa verifica della continuità d’uso degli stessi), possono richiedere
di frequentare la stessa sezione.
È esclusa la possibilità che un allievo frequenti la classe in cui insegna un docente suo parente di primo
e secondo grado, ad eccezione dei casi di non applicabilità.
Eventuali spostamenti di alunni da una sezione all’altra saranno decisi dal Dirigente Scolastico solo in
presenza di gravi/importanti motivazioni non indicate o non emerse all’atto della formazione delle
classi.
a.1.2 CLASSI SUCCESSIVE alla PRIMA.
Gli studenti promossi passano alla classe successiva all’interno della sezione d’appartenenza.
Gli studenti ripetenti sono assegnati, di norma, alla stessa sezione, salvo diverse motivate richieste
avanzate dalla famiglia o particolari situazioni numeriche verificatesi nelle classi. In caso di
soppressione, sdoppiamento o accorpamento di una classe, il gruppo di studenti da distribuire viene
individuato dal Dirigente Scolastico, sentite le varie componenti (insegnanti, genitori, studenti).
La Commissione formazione classi è delegata alla composizione secondo tali principi.
CRITERI DI PRIORITÀ DI AMMISSIONE IN CASO DI ECCEDENZA DI DOMANDE DI
ISCRIZIONE RISPETTO AL CONTINGENTE MASSIMO CONSENTITO O AUTORIZZATO.
Il DS propone l’adozione per le iscrizioni all’anno scolastico 2013/14 dei seguenti criteri di priorità di
ammissione in caso di eccedenza di domande rispetto al contingente massimo consentito o riconosciuto
in sede di organico:
1) alunni portatori di handicap nei limiti numerici consentiti dalle norme vigenti (nel caso di esuberi di
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Pag. 25
domande, la precedenza sarà attribuita ai sensi degli articoli seguenti);
2) alunni ripetenti dell’Istituto che si iscrivono al medesimo indirizzo per la seconda volta alla prima
classe;
3) fratelli/sorelle di studenti/studentesse già frequentanti l’Istituto ed iscritti anche per il successivo anno
scolastico, a prescindere dal distretto di provenienza;
4) vicinanza della scuola al comune di residenza;
5) nel caso in cui il numero degli iscritti fosse comunque tale da dover superare il massimo di ricettività
si procederà ad un pubblico sorteggio per l’individuazione delle domande accolte;
6) le domande non accolte saranno reindirizzate all’istituto/indirizzo come da desiderata espressa nella
domanda di iscrizione, seconda opzione, secondo normativa.
CRITERI DI ASSEGNAZIONE DELLE CATTEDRE AI DOCENTI
L’assegnazione alle diverse classi avviene prima dell’inizio delle lezioni di ogni anno scolastico
assicurando in primis, ove possibile, la continuità didattica, nel rispetto delle norme vigenti in relazione
alla struttura oraria delle cattedre.
Sarà garantito, ove possibile, un equilibrio nei corsi tra docenti a tempo determinato ed indeterminato.
Nell'assegnazione classi si cercherà di valorizzare le competenze e le esperienze professionali dei
docenti in relazione alle specificità dei singoli indirizzi.
Nel caso sussistano cattedre o posti vacanti o disponibili, si procede come di seguito, in ordine di
priorità:
a) Assegnazione ad altre classi, sulla base di richieste motivate, in riferimento alle disponibilità esistenti,
fermo restando la valutazione del dirigente;
b) Assegnazione alle classi disponibili dei nuovi docenti entrati in servizio con decorrenza primo
settembre;
Il DS nell’assegnazione terrà presente l’anzianità di servizio a fronte di motivate istanze individuali.
Preliminarmente alle operazioni di cui ai punti precedenti e per motivate esigenze, anche di carattere
riservato, il DS può disporre una diversa assegnazione rispetto all’anno scolastico precedente.
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IL BIENNIO – NUOVO ORDINAMENTO
Obiettivi di apprendimento
Obiettivi socio-relazionali
Consolidare le abilità di base: parlare,
scrivere, ascoltare, leggere e far di conto.
Motivare gli allievi, favorendo il superamento del disagio e della
demotivazione allo studio, causa di abbandoni e ripetenze.
Potenziare la capacità analitica
interpretativa di testi divario tipo.
e
Verificare la coerenza tra le attitudini individuali e la scelta
effettuata, al fine di confermarla e rafforzarla, oppure di
individuare possibili percorsi alternativi.
Sviluppare la padronanza degli strumenti
e dei metodi di ricerca e di confronto
delle varie discipline.
Facilitare la presenza a scuola, non solo nelle ore di lezione,
ma anche in tutte quelle attività che consentono di vivere la
scuola come luogo di incontro e aggregazione.
AREA LINGUISTICO - ESPRESSIVA
Le competenze dei curricoli per aree disciplinari.
Le competenze vengono definite distintamente per Biennio e Triennio, poiché si riconosce una
diversa specificità ai due segmenti del percorso scolastico coerenti con la crescita dell'alunno. Nel
contempo si conferma la sostanziale continuità e la gradualità dell'azione formativa nell'intero corso
tecnico e liceale.
Competenze del Biennio
 Saper individuare i nuclei concettuali del discorso parlato, comprendendo il punto di vista e le
finalità dell'emittente;
 Saper pianificare e organizzare il proprio discorso utilizzando anche un lessico specifico
appropriato, con consapevolezza del registro linguistico e degli altri elementi efficaci per la
comunicazione del messaggio;
 Saper analizzare e interpretare i testi scritti, le opere d'arte e la storia applicando tecniche di
lettura appropriate e conformi agli obiettivi che si vogliono raggiungere;
 Saper realizzare testi scritti con attenzione all'ortografia, alla punteggiatura, alla sintassi, al
lessico, curando la coerenza e la coesione dell'elaborato;
 Saper coordinare i movimenti in modo consapevole ed efficace;
 Saper utilizzare nella produzione grafica le tecniche delle proiezioni ortogonali e
assonometriche.
Per gli studenti che si avvalgono dell'Insegnamento delle Religione Cattolica (IRC), saper considerare
l'importanza della religione nel dare un senso ultimo a tutte le esperienze umane e distinguere gli
elementi fondamentali per un accostamento corretto alle fonti più qualificate dell'Ebraismo e del
Cristianesimo. Per gli studenti, che non si avvalgono dell’IRC, sono programmate attività alternative.
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AREA MATEMATICO-SCIENTIFICA
Competenze del Biennio
 Saper comprendere ed interpretare i testi in adozione;
 Saper utilizzare un lessico simbolico e linguistico appropriato;
 Saper utilizzare consapevolmente conoscenze, tecniche e procedure di calcolo, leggi e modelli;
 Saper osservare, analizzare, ordinare e trattare opportunamente i dati forniti.
COMPETENZE DA ACQUISIRE AL TERMINE DEL PRIMO BIENNIO
- Considerazioni di carattere preliminare Gli obiettivi del biennio
La scuola, soprattutto nel biennio, deve essere preoccupata dell’impatto che l’accesso alla cultura ha sui
giovani, in quanto accedere alla cultura li induce a quantificare le proprie capacità e quindi a misurare le
conseguenti probabilità di riuscire “nella scuola e fuori dalla scuola”.
L’Istituto Luigi Trafelli ha l’ambizione di essere percepito dai ragazzi non solo come luogo di doveri e
fatiche, ma anche di libertà, possibilità e partecipazione. Perché questo obiettivo possa sostanziarsi, la
scuola deve impegnarsi a utilizzare tutte le risorse offerte dall’autonomia.
Nello spirito della scuola dell’autonomia, l’obiettivo primario del biennio è offrire agli allievi
l’opportunità di un percorso di studio che vada incontro alla loro esigenza d’inserirsi in un ambito
culturale, sociale ed economico complesso. L’azione formativa, nella sua globalità, prevede il
raggiungimento sia degli obiettivi di apprendimento precipui dei contenuti delle discipline impartite nel
biennio, sia di un sereno percorso socio-relazionale.
LE COMPETENZE CHIAVE di CITTADINANZA
L’elevamento dell’obbligo d’istruzione a dieci anni intende favorire il pieno sviluppo della persona nella
costruzione del sé, favorire corrette e significative relazioni con gli altri e favorire una positiva
interazione con la realtà naturale e sociale. Pertanto le competenze generali da acquisire al termine del
primo biennio e che vengono esplicitate di seguito, sono da riferire all’età degli studenti del primo
biennio e da adeguare al vissuto degli alunni.
• Imparare ad imparare: organizzare il proprio apprendimento, individuando, scegliendo ed
utilizzando varie fonti e varie modalità di informazione e di formazione (formale, non formale ed
informale), anche in funzione dei tempi disponibili, delle proprie strategie e del proprio metodo di studio
e di lavoro.
• Progettare: elaborare e realizzare progetti riguardanti lo sviluppo delle proprie attività di studio e di
lavoro, utilizzando le conoscenze apprese per stabilire obiettivi significativi e realistici e le relative
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priorità, valutando i vincoli e le possibilità esistenti, definendo strategie di azione e verificando i risultati
raggiunti.
• Comunicare o comprendere messaggi di genere diverso (standard, letterario, tecnico, scientifico) e di
complessità diversa, trasmessi utilizzando linguaggi diversi (verbale, matematico, scientifico, simbolico,
ecc.) mediante diversi supporti (cartacei, informatici e multimediali) o rappresentare eventi, fenomeni,
principi, concetti, norme, procedure, atteggiamenti, stati d’animo, emozioni, ecc.
• Collaborare e partecipare: interagire in gruppo, comprendendo i diversi punti di vista, valorizzando
le proprie e le altrui capacità, gestendo la conflittualità, contribuendo all’apprendimento comune ed alla
realizzazione delle attività collettive, nel riconoscimento dei diritti fondamentali degli altri.
• Agire in modo autonomo e responsabile: sapersi inserire in modo attivo e consapevole nella vita
sociale e far valere al suo interno i propri diritti e bisogni riconoscendo al contempo quelli altrui, le
opportunità comuni, i limiti, le regole, le responsabilità.
• Risolvere problemi: affrontare situazioni problematiche costruendo e verificando ipotesi,
individuando le fonti e le risorse adeguate, raccogliendo e valutando i dati, proponendo soluzioni
utilizzando, secondo il tipo di problema, contenuti e metodi delle diverse discipline.
• Individuare collegamenti e relazioni: individuare e rappresentare, elaborando argomentazioni
coerenti, collegamenti e relazioni tra fenomeni, eventi e concetti diversi, anche appartenenti a diversi
ambiti disciplinari, e lontani nello spazio e nel tempo, cogliendone la natura sistemica, individuando
analogie e differenze, coerenze ed incoerenze, cause ed effetti e la loro natura probabilistica.
• Acquisire ed interpretare l’informazione: acquisire ed interpretare criticamente l'informazione
ricevuta nei diversi ambiti ed attraverso diversi strumenti comunicativi, valutandone l’attendibilità e
l’utilità, distinguendo fatti e opinioni.
LE COMPETENZE per ASSI CULTURALI
A conclusione dell’obbligo di istruzione (fine primo biennio) lo studente dovrà avere conseguito le
seguenti competenze:
 per l’ASSE DEI LINGUAGGI:
Padronanza della lingua italiana:
Padroneggiare gli strumenti espressivi ed argomentativi indispensabili per gestire l’interazione
comunicativa verbale in vari contesti;
Leggere, comprendere ed interpretare testi scritti di vario tipo;
Produrre testi di vario tipo in relazione ai differenti scopi comunicativi;
Utilizzare una lingua straniera per i principali scopi comunicativi ed operativi;
Utilizzare gli strumenti fondamentali per una fruizione consapevole del patrimonio artistico e letterario;
Utilizzare e produrre testi multimediali.
per l’ASSE MATEMATICO:
Utilizzare le tecniche e le procedure del calcolo aritmetico ed algebrico, rappresentandole anche sotto
forma grafica;
Confrontare ed analizzare figure geometriche, individuando invarianti e relazioni;
Individuare le strategie appropriate per la soluzione di problemi;

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Pag. 29
Analizzare dati e interpretarli sviluppando deduzioni e ragionamenti sugli stessi anche con l’ausilio di
rappresentazioni grafiche, usando consapevolmente gli strumenti di calcolo e le potenzialità offerte da
applicazioni specifiche di tipo informatico.
 per l’ASSE SCIENTIFICO-TECNOLOGICO
Osservare, descrivere ed analizzare fenomeni appartenenti alla realtà naturale e artificiale e riconoscere
nelle sue varie forme i concetti di sistema e di complessità;
Analizzare qualitativamente e quantitativamente fenomeni legati alle trasformazioni di energia a partire
dall’esperienza;
Essere consapevole delle potenzialità e dei limiti delle tecnologie nel contesto culturale e sociale in cui
vengono applicate.
per l’ASSE STORICO-SOCIALE
Comprendere il cambiamento e la diversità dei tempi storici in una dimensione diacronica attraverso il
confronto fra epoche e in una dimensione sincronica attraverso il confronto fra aree geografiche e
culturali;
Collocare l’esperienza personale in un sistema di regole fondato sul reciproco riconoscimento dei diritti
garantiti dalla Costituzione, a tutela della persona, della collettività e dell’ambiente;
Riconoscere le caratteristiche essenziali del sistema socio economico per orientarsi nel tessuto
produttivo del proprio territorio.
Negli istituti tecnici del settore tecnologico lo studio della scienza e della tecnologia ha una valenza
culturale che garantisce il proseguimento degli studi e fornisce anche specifiche competenze
professionali correlate ai processi produttivi, collegati all’economia e al lavoro. Tali competenze offrono
pertanto, immediate opportunità di occupazione

QUADRO ORARIO DEL PRIMO BIENNIO DEL SETTORE TECNOLOGICO
Disciplina
Lingua e letteratura italiana
Lingua inglese
Storia
Matematica
Diritto ed Economia
Scienze integrate ( scienze della Terra e Biologia)
Scienze integrate ( Fisica)
di cui Laboratorio di Fisica con ins. ITP
Scienze integrate ( Chimica)
di cui Laboratorio di Chimica con ins. ITP
Tecnologie e tecniche di rappresentazione grafica
di cui Laboratorio di Tecnologia e tecniche di rappresentazione grafica con ins. ITP
Tecnologie Informatiche
di cui Laboratorio di Tecnologia Informatiche con ins. ITP
Scienze e Tecnologie applicate
Scienze motorie e sportive
Religione Cattolica o attività alternative
TOTALE ORE
Ore settimanali
Primo Biennio
1°
2°
4
4
3
3
2
2
4
4
2
2
2
2
3
3
2
3
3
2
3
3
2
3
2
3
2
2
1
1
32
32
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Pag. 30
CERTIFICAZIONE di ACQUISIZIONE delle COMPETENZE di BASE
I Consigli delle seconde classi, al termine delle operazioni di scrutinio finale, compilano per ogni
studente la scheda di certificazione di acquisizione delle competenze di base, che viene conservata agli
atti dell’istituzione scolastica. La certificazione è uno strumento utile per sostenere e orientare gli
studenti nel loro percorso di apprendimento sino al conseguimento di un titolo di studio.
COMPETENZE di BASE e RELATIVI LIVELLI RAGGIUNTI - A.S. 2013/2014
Classe ……………….
Alunno …………………..
ASSE DEI LINGUAGGI
LIVELLI
Lingua italiana
• Padroneggiare gli strumenti espressivi ed argomentativi indispensabili per
gestire l'interazione comunicativa verbale in vari contesti
• Leggere comprendere e interpretare testi scritti di vario tipo
• Produrre testi di vario tipo in relazione ai differenti scopi comunicativi
Lingua straniera(1)
• Utilizzare la lingua per i principali scopi comunicativi ed operativi
Altri linguaggi
•
Utilizzare gli strumenti fondamentali per una fruizione consapevole del
patrimonio artistico e letterario
• Utilizzare e produrre testi multimediali
ASSE MATEMATICO
• Utilizzare le tecniche e le procedure del calcolo aritmetico ed algebrico,
rappresentandole anche sotto forma grafica
• Confrontare ed analizzare figure geometriche, individuando invarianti e relazioni
• Individuare le strategie appropriate per la soluzione dei problemi
• Analizzare dati e interpretarli sviluppando deduzioni e ragionamenti sugli stessi
anche con l'ausilio di rappresentazioni grafiche, usando consapevolmente gli
strumenti di calcolo e le potenzialità offerte da applicazioni specifiche di tipo
informatico
ASSE SCIENTIFICO-TECNOLOGICO
• Osservare, descrivere ed analizzare fenomeni appartenenti alla realtà naturale e
artificiale e riconoscere nelle varie forme i concetti di sistema e di complessità
•
Analizzare qualitativamente e quantitativamente fenomeni legati alle
trasformazioni di energia a partire dall'esperienza
• Essere consapevoli delle potenzialità e dei limiti delle tecnologie nel contesto
culturale e sociale in cui vengono applicate
ASSE STORICO-SOCIALE
• Comprendere il cambiamento e la diversità dei tempi storici in una dimensione
diacronica attraverso il confronto fra epoche e in una dimensione sincronica
attraverso il confronto fra aree geografiche e culturali
• Collocare l'esperienza personale in un sistema di regole fondato sul reciproco
riconoscimento dei diritti garantiti dalla Costituzione, a tutela della persona, della
collettività e dell'ambiente
• Riconoscere le caratteristiche essenziali del sistema socio economico per
orientarsi nel tessuto produttivo del proprio territorio
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Livelli relativi all'acquisizione delle competenze di ciascun asse.
A: Livello base: lo studente svolge compiti semplici in situazioni note, mostrando di possedere
conoscenze ed abilità essenziali e di saper applicare regole e procedure fondamentali.
B: Livello intermedio: lo studente svolge compiti e risolve problemi complessi in situazioni note,
compie scelte consapevoli, mostrando di saper utilizzare le conoscenze e le abilità acquisite.
C: Livello avanzato: lo studente svolge compiti e problemi complessi in situazioni anche non note,
mostrando padronanza nell'uso delle conoscenze e delle abilità. Sa proporre e sostenere le proprie
opinioni e assumere autonomamente decisioni consapevoli
NR: LIVELLO NON RAGGIUNTO, con la seguente motivazione:
o scarso interesse
o partecipazione passiva
o frequenza incostante
o studio superficiale
o altro (…………………………………………….)
(1) Specificare la prima lingua straniera studiata
Il Consiglio di Classe
COGNOME E NOME
FIRMA
Nettuno, …………………………………….
IL DIRIGENTE SCOLASTICO
Dott.ssa ANTONELLA MOSCA
Criteri di valutazione per la certificazione dell’obbligo scolastico: al fine di certificare i livelli di competenza conseguiti dai
singoli alunni negli assi culturali, i Consigli di Classe terranno in debita considerazione quanto qui di seguito indicato:
- i risultati conseguiti dagli allievi nelle diverse discipline in decimi;
- i risultati ottenuti dagli allievi nella prova pluridisciplinare che verrà somministra nel corso di ciascun anno scolastico, così
come deliberato in sede di riunione della commissione per gli assi culturali in data 29/09/2011, valutate nei quattro livelli
previsti nella certificazione.
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IL TRIENNIO – NUOVO ORDINAMENTO
La realtà produttiva configura nuovi bisogni e tende a ridefinire il concetto di professionalità nel senso
della più ampia polivalenza delle capacità e delle competenze. Mutano rapidamente le esigenze della
società ed emergono problematiche urgenti per cui la formazione di un lavoratore, di un perito,
qualunque sia la sua specializzazione, deve consentirgli di operare in diversi contesti e di adattarsi
agevolmente all’innovazione delle tecnologie.
Ogni specializzazione prevede peculiari finalità e una formazione di base comune che consenta di:
 raggiungere un ampio spettro di competenze;
 documentare e comunicare/relazionare gli aspetti tecnici ed organizzativi del proprio lavoro;
 acquisire versatilità e disponibilità all’aggiornamento;
 svolgere, organizzandosi autonomamente, mansioni indipendenti;
 partecipare al lavoro organizzato e di gruppo, accettando ed esercitando il coordinamento;
 pianificare e valutare le problematiche produttive, gestionali e commerciali;
 comprendere manuali d’uso e documenti tecnici anche in lingua straniera;
 rispettare la normativa vigente in relazione alla sicurezza del lavoro e dell’ambiente.
Al termine del corso di studi i neodiplomati possono accedere a qualunque corso di laurea
universitario, a percorsi di formazione post-diploma come gli ITS e alla libera professione, previa
iscrizione all’Albo.
Profilo culturale e risultati di apprendimento dei percorsi del settore tecnologico
Il profilo del settore tecnologico si caratterizza per la cultura tecnico-scientifica e tecnologica in
ambiti ove interviene permanentemente l’innovazione dei processi, dei prodotti e dei servizi, delle
metodologie di progettazione e di organizzazione.
Gli studenti, a conclusione del percorso di studio, sono in grado di:
 individuare le interdipendenze tra scienza, economia e tecnologia e le conseguenti
modificazioni intervenute, nel corso della storia, nei settori di riferimento e nei diversi
contesti, locali e globali;
 orientarsi nelle dinamiche dello sviluppo scientifico e tecnologico, anche con l’utilizzo di
appropriate tecniche d’indagine;
 utilizzare le tecnologie specifiche dei vari indirizzi;
 orientarsi nella normativa che disciplina i processi produttivi del settore di riferimento, con
particolare attenzione sia alla sicurezza sui luoghi di vita e di lavoro sia alla tutela
dell’ambiente e del territorio;
 intervenire nelle diverse fasi e livelli del processo produttivo, dall’ideazione alla realizzazione
del prodotto, per la parte di propria competenza, utilizzando gli strumenti di progettazione,
documentazione e controllo;
 riconoscere e applicare i principi dell’organizzazione, della gestione e del controllo dei diversi
processi produttivi;
 analizzare criticamente il contributo apportato dalla scienza e dalla tecnologia allo sviluppo
dei saperi e al cambiamento delle condizioni di vita;
 riconoscere le implicazioni etiche, sociali, scientifiche, produttive, economiche e ambientali
dell’innovazione tecnologica e delle sue applicazioni industriali;
 riconoscere gli aspetti di efficacia, efficienza e qualità nella propria attività lavorativa.
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Pag. 33
SETTORE TECNOLOGICO

SETTORE TECNOLOGICO: Meccanica, Meccatronica ed Energia
Meccanica, meccatronica ed energia
Il Diplomato in “Meccanica, meccatronica ed energia”:
 ha competenze specifiche nel campo dei materiali, nella loro scelta, nei loro trattamenti e
lavorazioni; inoltre, ha competenze sulle macchine e sui dispositivi utilizzati nelle industrie
manifatturiere, agrarie, dei trasporti e dei servizi nei diversi contesti economici;
 nelle attività produttive d’interesse, egli collabora nella progettazione, costruzione e collaudo dei
dispositivi e dei prodotti, nella realizzazione dei relativi processi produttivi;
 interviene nella manutenzione ordinaria e nell’esercizio di sistemi meccanici ed elettromeccanici
complessi;
 è in grado di dimensionare, installare e gestire semplici impianti industriali.
È in grado di:
 integrare le conoscenze di meccanica, di elettrotecnica, elettronica e dei sistemi informatici
dedicati con le nozioni di base di fisica e chimica, economia e organizzazione;
 d’intervenire nell’automazione industriale e nel controllo e conduzione dei processi;
 di contribuire all’innovazione, all’adeguamento tecnologico e organizzativo delle imprese, per il
miglioramento della qualità ed economicità dei prodotti;
 elaborare i cicli di lavorazione, analizzandone e valutandone i costi;
 intervenire, relativamente alle tipologie di produzione, nei processi di conversione, gestione ed
utilizzo dell’energia e del loro controllo, per ottimizzare il consumo energetico nel rispetto delle
normative sulla tutela dell’ambiente;
 agire autonomamente, nell’ambito delle normative vigenti, ai fini della sicurezza sul lavoro e
della tutela ambientale;

pianificare la produzione e la certificazione degli apparati progettati, documentando il lavoro
svolto, valutando i risultati conseguiti, redigendo istruzioni tecniche e manuali d’uso.
Nell’indirizzo sono previste le articolazioni “Meccanica e meccatronica” ed “Energia”, nelle quali il
profilo viene orientato e declinato. Nell’articolazione “Meccanica e meccatronica” sono approfondite,
nei diversi contesti produttivi, le tematiche generali connesse alla progettazione, realizzazione e gestione
di apparati e sistemi e alla relativa organizzazione del lavoro.
Nell’articolazione “Energia” sono approfondite, in particolare, le specifiche problematiche collegate alla
conversione e utilizzazione dell’energia, ai relativi sistemi tecnici e alle normative per la sicurezza e la
tutela dell’ambiente.
A conclusione del percorso quinquennale, il Diplomato nell’indirizzo “Meccanica, meccatronica ed
energia” consegue i risultati di apprendimento descritti nel “Profilo culturale e risultati di apprendimento
dei percorsi del settore tecnologico” di seguito specificati in termini di competenze.
 Individuare le proprietà dei materiali in relazione all’impiego, ai processi produttivi e ai
trattamenti;
 Misurare, elaborare e valutare grandezze e caratteristiche tecniche con opportuna
strumentazione;
 Organizzare il processo produttivo contribuendo a definire le modalità di realizzazione, di
controllo e collaudo del prodotto;
 Documentare e seguire i processi di industrializzazione;
 Progettare strutture, apparati e sistemi, applicando anche modelli matematici, e analizzarne le
risposte alle sollecitazioni meccaniche, termiche, elettriche e di altra natura;
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 Progettare, assemblare, collaudare e predisporre la manutenzione di componenti, di macchine
e di sistemi termotecnici di varia natura;
 Organizzare e gestire processi di manutenzione per i principali apparati dei sistemi di
trasporto, nel rispetto delle relative procedure;
 Definire, classificare e programmare sistemi di automazione integrata e robotica applicata ai
processi produttivi;
 Gestire ed innovare processi correlati a funzioni aziendali;
 Gestire progetti secondo le procedure e gli standard previsti dai sistemi aziendali della
qualità e della sicurezza.
PIANO degli STUDI di
Meccanica, Meccatronica ed Energia
Ore settimanali
Secondo Biennio
3°
4°
Attività e insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti – Orario annuale
Lingua e letteratura italiana
Lingua inglese
Storia
Matematica
Complementi di Matematica
Scienze motorie e sportive
Religione Cattolica o attività alternative
ARTICOLAZIONE MECCANICA E MECCATRONICA
Meccanica, macchine ed energia
Sistemi e automazione
Tecnologie meccaniche di processo e prodotto
Disegno, progettazione e organizzazione industriale
ARTICOLAZIONE ENERGIA
Meccanica, macchine ed energia
Sistemi e automazione
Tecnologie meccaniche di processo e prodotto
Impianti energetici disegno e progettazione
Attività di laboratorio in compresenza per tutte le articolazioni
TOTALE ORE COMPLESSIVE

Quinto
anno
5°
4
3
2
3
1
2
1
4
3
2
3
1
2
1
4
3
2
3
4
4
5
3
4
3
5
4
4
3
5
5
5
4
4
3
5
4
2
5
5
4
2
6
10
32
17
32
32
2
1
SETTORE TECNOLOGICO: Informatica e Telecomunicazioni
Informatica e telecomunicazioni
Il Diplomato in “Informatica e telecomunicazioni”
 ha competenze specifiche nel campo dei sistemi informatici, dell’elaborazione
dell’informazione, delle applicazioni e tecnologie Web, delle reti e degli apparati di
comunicazione;
 ha competenze e conoscenze che, a seconda delle diverse articolazioni, si rivolgono all’analisi,
progettazione, installazione e gestione di sistemi informatici, basi di dati, reti di sistemi di
elaborazione, sistemi multimediali e apparati di trasmissione e ricezione dei segnali;
 ha competenze orientate alla gestione del ciclo di vita delle applicazioni che possono rivolgersi
POF ITIS “L. TRAFELLI” 2013/2014
Pag. 35

al software: gestionale – orientato ai servizi – per i sistemi dedicati “incorporati”;
collabora nella gestione di progetti, operando nel quadro di normative nazionali e internazionali,
concernenti la sicurezza in tutte le sue accezioni e la protezione delle informazioni (“privacy”).
È in grado di:
 collaborare, nell’ambito delle normative vigenti, ai fini della sicurezza sul lavoro e della tutela
ambientale e di intervenire nel miglioramento della qualità dei prodotti e nell’organizzazione
produttiva delle imprese;
 collaborare alla pianificazione delle attività di produzione dei sistemi, dove applica capacità di
comunicare e interagire efficacemente, sia nella forma scritta che orale;
 esercitare, in contesti di lavoro caratterizzati prevalentemente da una gestione in team, un
approccio razionale, concettuale e analitico, orientato al raggiungimento dell’obiettivo,
nell’analisi e nella realizzazione delle soluzioni;
 utilizzare a livello avanzato la lingua inglese per interloquire in un ambito professionale
caratterizzato da forte internazionalizzazione;
 definire specifiche tecniche, utilizzare e redigere manuali d’uso.
Nell’indirizzo sono previste le articolazioni “Informatica” e “Telecomunicazioni”, nelle quali il profilo
viene orientato e declinato.
 Nell’articolazione “Informatica”
In particolare, con riferimento a specifici settori di impiego e nel rispetto delle relative normative
tecniche, viene approfondita l’analisi, la comparazione e la progettazione di dispositivi e strumenti
informatici e lo sviluppo delle applicazioni informatiche.
 Nell’articolazione “Telecomunicazioni”
In questa articolazione viene approfondita l’analisi, la comparazione, la progettazione, l’installazione e
la gestione di dispositivi e strumenti elettronici e sistemi di telecomunicazione nonché lo sviluppo di
applicazioni informatiche per reti locali e servizi a distanza.
In termini di competenze, a conclusione del percorso quinquennale, il Diplomato nell’indirizzo
“Informatica e Telecomunicazioni” consegue i risultati di apprendimento descritti nel “Profilo culturale
e risultati di apprendimento dei percorsi del settore tecnologico” di seguito specificati, ovvero sa:
 Scegliere dispositivi e strumenti in base alle loro caratteristiche funzionali;
 Descrivere e comparare il funzionamento di dispositivi e strumenti elettronici e di
telecomunicazione;
 Gestire progetti secondo le procedure e gli standard previsti dai sistemi aziendali di gestione
della qualità e della sicurezza;
 Gestire processi produttivi correlati a funzioni aziendali;
 Configurare, installare e gestire sistemi di elaborazione dati e reti;
 Sviluppare applicazioni informatiche per reti locali o servizi a distanza.
PIANO degli STUDI di
Informatica e Telecomunicazioni
Ore settimanali
Secondo
Biennio
3°
4°
Attività e insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti – Orario annuale
Lingua e letteratura italiana
4
Lingua inglese
3
Storia
2
Matematica
3
4
3
2
3
Quinto
anno
5°
4
3
2
3
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Complementi di Matematica
Sistemi e reti
Tecnologie e progettaz. di sistemi informatici e di telecomunicazioni
Gestione progetto, organizzazione d’impresa
Scienze motorie e sportive
Religione Cattolica o attività alternative
ARTICOLAZIONE INFORMATICA
Informatica
Telecomunicazioni
ARTICOLAZIONE TELECOMUNICAZIONI
Informatica
Telecomunicazioni
Attività di laboratorio in compresenza per tutte le articolazioni
TOTALE ORE COMPLESSIVE

1
4
3
1
4
3
2
1
2
1
6
3
6
3
3
6
3
6
17
32
32
4
4
3
2
1
6
6
10
32
SETTORE TECNOLOGICO: Elettronica ed Elettrotecnica
ELETTRONICA ed ELETTROTECNICA
Il Diplomato in Elettronica ha competenze specifiche nel campo dei materiali e delle tecnologie
costruttive dei sistemi elettrici, elettronici e delle macchine elettriche, della generazione, elaborazione e
trasmissione dei segnali elettrici ed elettronici, dei sistemi per la generazione, conversione e trasporto
dell’energia elettrica e dei relativi impianti di distribuzione; nei contesti produttivi d’interesse, collabora
nella progettazione, costruzione e collaudo di sistemi elettrici ed elettronici, di impianti elettrici e
sistemi di automazione.
È in grado di:
 operare nell'organizzazione dei servizi e nell'esercizio di sistemi elettrici ed elettronici
complessi;
 sviluppare e utilizzare sistemi di acquisizione dati, dispositivi, circuiti, apparecchi e apparati
elettronici;
 conoscere le tecniche di controllo e interfaccia mediante software dedicato;
 integrare conoscenze di elettrotecnica, di elettronica e d’informatica;
 intervenire nell'automazione industriale e nel controllo dei processi produttivi, rispetto ai quali è
in grado di contribuire all'innovazione e all'adeguamento tecnologico delle imprese,
relativamente alle tipologie di produzione;
 intervenire nei processi di conversione dell'energia elettrica, anche di fonte alternativa e del loro
controllo, per ottimizzarne il consumo energetico e adeguare gli impianti e i dispositivi alle
normative sulla sicurezza;
 esprimere le proprie competenze, nell'ambito delle normative vigenti, nel mantenimento della
sicurezza sul lavoro e nella tutela ambientale, nonché di intervenire nel miglioramento della
qualità dei prodotti e nell'organizzazione produttiva delle aziende;
 pianificare la produzione dei sistemi progettati;
 descrivere e documentare i progetti esecutivi ed il lavoro svolto;
 utilizzare e redigere manuali d'uso;
 conoscere ed utilizzare strumenti di comunicazione efficace e team working per operare in
contesti organizzati.
POF ITIS “L. TRAFELLI” 2013/2014
Pag. 37
Nell’indirizzo sono previste le articolazioni “Elettrotecnica” e “Automazione”, nelle quali il profilo
viene orientato e declinato.
 Nell’articolazione “Elettrotecnica”
In particolare, sempre con riferimento a specifici settori di impiego e nel rispetto delle relative
normative tecniche, viene approfondita, la progettazione, realizzazione e gestione di impianti elettrici
civili e industriali.
 Nell’articolazione “Automazione”
Si tratta d’un’articolazione in cui, sempre con riferimento a specifici settori di impiego e nel rispetto
delle relative normative tecniche, si approfondisce la progettazione, realizzazione e gestione di sistemi
di controllo.
A conclusione del percorso quinquennale, il Diplomato nell’indirizzo “Elettronica ed Elettrotecnica”
consegue i risultati di apprendimento di seguito specificati in termini di competenze, ovvero sa:
 applicare nello studio e nella progettazione di impianti e di apparecchiature elettriche ed
elettroniche i procedimenti dell’elettrotecnica e dell’elettronica;
 sa utilizzare la strumentazione di laboratorio e di settore ed i metodi di misura per verifiche
controlli e collaudi;
 analizzare tipologie e caratteristiche tecniche delle macchine elettriche e delle apparecchiature
elettroniche, con riferimento ai criteri di scelta per la loro utilizzazione e interfacciamento;
 operare nel rispetto delle normative inerenti la sicurezza del lavoro e degli ambienti;
 gestire progetti, processi produttivi correlati a funzioni aziendali;
 utilizzare linguaggi di programmazione, di diversi livelli, riferiti ad ambiti specifici di
applicazione;
 descrivere, analizzare e progettare sistemi automatici.
In relazione alle articolazioni: “Elettrotecnica” e “Automazione”, le competenze di cui sopra sono
differentemente sviluppate e opportunamente integrate in coerenza con la peculiarità del percorso di
riferimento.
PIANO degli STUDI
Ore settimanali
di
Secondo
Biennio
3°
4°
Elettronica ed Elettrotecnica
Attività e insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti – Orario annuale
Lingua e letteratura italiana
4
4
Lingua inglese
3
3
Storia
2
2
Matematica
3
3
Complementi di Matematica
1
1
Tecnologie e progettazione di sistemi elettrici ed elettronici
5
5
Scienze motorie e sportive
2
2
Religione Cattolica o attività alternative
1
1
ARTICOLAZIONE “ELETTRONICA” ed “ELETTROTECNICA”
Elettronica ed Elettrotecnica
7
6
Sistemi automatici
4
5
ARTICOLAZIONE AUTOMAZIONE
Quinto
anno
5°
4
3
2
3
6
2
1
6
5
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Elettronica ed Elettrotecnica
7
4
Sistemi automatici
Attività di laboratorio in compresenza per tutte le articolazioni
5
6
5
6
10
32
17
TOTALE ORE COMPLESSIVE
32
32
LICEO SCIENTIFICO opzione SCIENZE APPLICATE
La nuova opzione delle “scienze applicate” raccoglie l’eredità della sperimentazione del Liceo
Scientifico Tecnologico. È finalizzata ad un approfondimento culturale della scienza e alla padronanza
dei suoi metodi. Fornisce allo studente competenze particolarmente avanzate negli studi afferenti alla
cultura scientifico-tecnologica, con particolare riferimento alle scienze matematiche, fisiche, chimiche,
biologiche, della terra, all’informatica e alle loro applicazioni.
PIANO degli STUDI
LICEO SCIENTIFICO opzione
SCIENZE APPLICATE
Lingua e letteratura italiana
Storia e geografia
Lingua e cultura straniera
Storia
Filosofia
Matematica
Informatica
Fisica
Scienze naturali (biologia, chim., sc. terra)
Disegno e storia dell’arte
Scienze motorie e sportive
Religione cattolica / attività alternativa
Totale ore settimanali
Ore settimanali per anno di corso
1° Anno
2° Anno
3° Anno
4° Anno
5° Anno
4
3
3
4
3
3
4
4
4
5
2
2
3
2
2
1
27
4
2
2
4
2
2
1
27
3
2
2
4
2
3
5
2
2
1
30
3
2
2
4
2
3
5
2
2
1
30
3
2
2
4
2
3
5
2
2
1
30
Le discipline umanistiche non sono trascurate in tale indirizzo ed hanno lo scopo di assicurare
l’acquisizione di basi e strumenti essenziali per raggiungere una visione completa delle realtà storiche e
delle espressioni culturali delle società umane.
Questo indirizzo offre quindi contemporaneamente la possibilità di:
 accedere all’attività produttiva, direttamente o attraverso corsi di specializzazione post–
secondaria;
 proseguire con adeguati strumenti culturali gli studi in ambito universitario con particolare
riferimento alle facoltà scientifico-tecnologiche.
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Pag. 39
IL TRIENNIO - VECCHIO ORDINAMENTO
Per quanto concerne l’indirizzo Liceo Scientifico Tecnologico, attivo da diversi anni, resta in
vigore per l'as 2013/14 il vecchio ordinamento per la classe 5°. Lo tesso vale per le 5 classi
dell'ITIS.
LICEO SCIENTIFICO TECNOLOGICO.
Le lezioni frontali di disciplina a carattere teorico sono completate ed integrate da discipline pratiche,
grafiche e da esercitazioni di laboratorio al fine di concorrere, in modo armonioso, alla costruzione di
uno specifico profilo dello studente.
Gli alunni che frequentano questo indirizzo liceale hanno la possibilità di accedere a tutte le facoltà
universitarie, con particolare riferimento alle facoltà scientifico-tecnologico, in quanto il loro profilo
educativo, culturale e professionale garantisce l’apertura e la polivalenza degli sbocchi.
Possono accedere all’attività produttiva, direttamente o attraverso corsi di specializzazione postsecondaria. In questo tipo di ordinamento vi è un legame molto stretto tra scienza e tecnologia: ciò, in
accordo con la tendenza scientifica contemporanea che riconosce un apporto primario e protagonista alla
tecnica ed alla tecnologia con il loro bagaglio concettuale e procedurale.
D’altro canto le discipline umanistiche non sono trascurate ed hanno lo scopo di assicurare
l’acquisizione di basi e strumenti essenziali per raggiungere una visione completa delle realtà storiche e
delle espressioni culturali delle società umane.
Questo indirizzo offre quindi contemporaneamente la possibilità di:
 accedere all’attività produttiva, direttamente o attraverso corsi di specializzazione post–
secondaria;
 proseguire con adeguati strumenti culturali gli studi in ambito universitario con particolare
riferimento alle facoltà scientifico-tecnologiche.
PERITO INDUSTRIALE PER LA MECCANICA
Deve conoscere i principi fondamentali di tutte le discipline necessarie per una formazione di base nel
settore meccanico ed in particolare:
 le caratteristiche di impiego, i processi di lavorazione ed il controllo di qualità dei materiali;
 le caratteristiche funzionali e di impiego delle macchine utensili;
 le norme antinfortunistiche e di sicurezza del lavoro;
 i principi di funzionamento delle macchine a fluido.
Deve aver acquisito capacità:
 linguistico - espressive e logico-matematiche;
 di leggere ed interpretare schemi funzionali e disegni di impianti industriali;
 di proporzionamento di organi meccanici;
 di progettazione di attrezzature speciali;
 di scelta delle macchine e delle attrezzature;
 di utilizzo degli strumenti informatici per la progettazione (CAD) e lavorazione (CAM);
 di uso delle tecnologie informatiche per la gestione ed il controllo dei processi industriali.
Deve essere in grado di svolgere mansioni relative a:
 fabbricazione e montaggio di componenti meccanici, con elaborazione di cicli di lavorazione;
POF ITIS “L. TRAFELLI” 2013/2014
Pag. 40





analisi e valutazione dei costi;
progetto di elementi e semplici gruppi meccanici;
controllo e collaudo dei materiali, dei semilavorati e dei prodotti finiti;
utilizzazione di impianti e sistemi automatizzati di movimentazione e di produzione;
sviluppo di programmi esecutivi per macchine utensili e centri di lavorazione CNC.
PERITO INDUSTRIALE PER L’INFORMATICA
Il perito in informatica possiede un elevato grado di flessibilità culturale, che gli consente di
rispondere rapidamente ad utenze tecnologicamente avanzate. Può intraprendere la libera professione,
generalmente come collaboratore esterno di altre aziende; oppure prosegue gli studi universitari.
Deve inoltre essere in grado di:
 conoscere l'architettura e i principi di funzionamento di un sistema per l'elaborazione delle
informazioni, con riferimento particolare al PC ed alle interfacce e periferiche più comunemente
usate;
 conoscere le architetture e le caratteristiche generali di alcuni dei più diffusi sistemi operativi;
 conoscere le tecniche di trasmissione delle informazioni e tipologie di reti di calcolatori;
 conoscere e saper utilizzare una metodologia per la produzione del software;
 conoscere e saper utilizzare i linguaggi di programmazione sviluppati nei vari anni del corso;
 conoscere e saper utilizzare prodotti di word processing, spreadsheet e database;
 conoscere e saper utilizzare le tecniche di programmazione tradizionali ed a oggetti;
 progettare o modificare programmi in diversi linguaggi;
 valutare un linguaggio in rapporto al problema da risolvere;
 acquisire metodi e tecniche per individuare ed eliminare malfunzionamenti in sistemi di
elaborazione dati e trasmissione di informazioni;
 adattare o personalizzare un sistema per l'elaborazione dell'informazione o parti di esso;
 seguire proficuamente corsi specializzati di informatica per l'inserimento in particolari realtà
 aziendali.
PERITO INDUSTRIALE PER L’ELETTROTECNICA E L’AUTOMAZIONE
Il perito elettrotecnico possiede un elevato grado di flessibilità culturale, che gli consente di rispondere
rapidamente ad utenze tecnologicamente avanzate. Può intraprendere la libera professione, generalmente
come collaboratore esterno di altre aziende; oppure prosegue gli studi universitari
Deve essere in grado di:
 analizzare e dimensionare reti elettriche lineari e non lineari;
 analizzare le caratteristiche funzionali dei sistemi, anche complessi di generazione trasporto e
 utilizzazione dell’energia elettrica;
 partecipare al collaudo, alla gestione e al controllo di sistemi elettrici anche complessi,
 sovrintendendo alla manutenzione degli stessi;
 progettare, realizzare e collaudare piccole parti di tali sistemi, con particolare riferimento ai
 dispositivi per l’automazione;
 progettare, realizzare e collaudare sistemi elettrici semplici, valutando, anche sotto il profilo
 economico, la componentistica presente sul mercato;
 descrivere il lavoro svolto, redigendo documenti per la produzione dei lavori progettati e
 scriverne il manuale d’uso;
 comprendere manuali d’uso, documenti tecnici vari e redigere brevi relazioni in lingua
straniera.
POF ITIS “L. TRAFELLI” 2013/2014
Pag. 41
PERITO INDUSTRIALE PER L’ELETTRONICA E TELECOMUNICAZIONI.
Il perito elettronico possiede un elevato grado di flessibilità culturale, che gli consente di rispondere
rapidamente ad utenze tecnologicamente avanzate. Può intraprendere la libera professione,
generalmente come collaboratore esterno di altre aziende; oppure prosegue gli studi universitari.
Profilo professionale:
- versatilità e propensione culturale al continuo aggiornamento;
- ampio ventaglio di competenze;
- capacità di orientamento di fronte a problemi nuovi;
- adattamento alla evoluzione della professione;
- capacità di cogliere la dimensione economica del problema;
Deve essere in grado di:
- progettare, realizzare e collaudare sistemi di automazione e di telecomunicazioni, valutando
anche sotto il profilo economico la componentistica presente sul mercato;
- analizzare e dimensionare reti elettriche lineari e non lineari;
- partecipare al collaudo ed alla gestione dei sistemi, anche complessi, di generazione,
elaborazione e trasmissioni di suono, immagini e dati;
- comprendere manuali d’uso, documenti tecnici vari e redigere brevi relazioni in lingua
straniera;
- descrivere il lavoro svolto, redigere documenti per la produzione dei sistemi progettati e
scriverne il manuale d’uso.
POF ITIS “L. TRAFELLI” 2013/2014
Pag. 42
PROGRAMMAZIONE e VALIDITÀ dell’A. S. 2013/2014
Dipartimenti
Per affrontare il compito della programmazione disciplinare il Collegio Docenti si organizza in
Dipartimenti disciplinari.
I Dipartimenti disciplinari sono costituiti da docenti delle stesse materie e hanno il compito di:
- fissare gli obiettivi cognitivi delle discipline, indicando gli argomenti che costituiscono, nel loro insieme,
un programma di minima comune;
- verificare lo svolgimento della programmazione didattica per discipline, confrontare le strategie di lavoro
per la realizzazione degli obiettivi previsti, valutare i risultati ottenuti e l’atteggiamento degli studenti;
- proporre i tempi e le tipologie delle attività di recupero (che saranno poi deliberate dal Consiglio di
Classe);
- proporre iniziative di aggiornamento (che saranno poi decise dal Collegio dei docenti);
- organizzare le attività e gli strumenti di documentazione tecnico-scientifica;
- proporre le attività ed i progetti integrativi dell’attività didattica e le attività didattiche non curriculari,
attinenti la propria area disciplinare;
- proporre eventuali variazioni ai programmi di insegnamento e/o l’attivazione di sperimentazioni;
- coordinare l’adozione dei libri di testo, le proposte di acquisto dei sussidi didattici e delle attrezzature
tecnico-scientifiche, l’uso dei sussidi didattici e dei laboratori;
- tenere rapporti con gli enti e le associazioni, che si occupano delle tematiche dell’area interessata.
Inoltre, anche per rendere possibile l’omogeneità delle decisioni finali dei Consigli di Classe nella
valutazione degli alunni, i Gruppi disciplinari indicano la tipologia e il numero delle prove di verifica,
nonché i criteri di valutazione.
Coordinatore di classe.
Per ogni classe il Dirigente Scolastico nomina un Docente Coordinatore con l’incarico specifico di:









Presiedere il Consiglio di classe in assenza del Dirigente Scolastico;
Controllare le assenze e i ritardi degli alunni;
Convocare i genitori dei ragazzi in difficoltà;
Coordinare le elezioni dei rappresentanti dei genitori e degli alunni;
Distribuire e ritirare pagellini, pagelle e schede area educativa;
Stendere il documento del Consiglio di classe;
Coordinare le simulazioni della terza prova;
Raccogliere le programmazioni della classe;
Controllare le attività programmate con uscite didattiche.
Programmazione individuale
È il progetto didattico di ogni singolo docente, formulato in modo modulare. Esso rispecchia l’attività
di insegnamento di cui è responsabile e scaturisce da quanto concordato dai gruppi disciplinari.
Dopo la fase collegiale in cui:
- il Collegio docenti individua gli Obiettivi formativi e le Competenze trasversali;
i Dipartimenti disciplinari definiscono gli obiettivi cognitivi (intesi come livello di conoscenze e di
competenze da raggiungere e le abilità da acquisire), gli argomenti del programma da svolgere (quindi il
curricolo fondamentale, minimo della disciplina), le metodologie e gli strumenti da usare, la tipologia e
il numero delle verifiche con relativa valutazione derivante dalla griglia predisposta nell’ambito del
consiglio di classe, il singolo insegnante traduce in termini operativi nella sua programmazione
personale quanto definito in sede collegiale e quanto la sua professionalità ritiene importante, in
POF ITIS “L. TRAFELLI” 2013/2014
Pag. 43
rapporto anche alle caratteristiche della classe e alle sollecitazioni del contesto civile e produttivo in cui
opera formulando il proprio PIANO di LAVORO.
Programmazione del Consiglio di classe
Il Consiglio di classe programma l’attività didattica delle materie, raccorda le programmazioni delle
diverse materie in modo coerente e proficuo, individua le competenze e le attività trasversali che
supportano l’unitarietà del sapere e del processo di educazione e formazione culturale. In questa ottica
sono anche previsti progetti di ricerca multidisciplinare ai quali destinare al massimo il 10% dell’orario
delle discipline coinvolte in questo tipo di attività.
Programmazione
La programmazione educativa e didattica (Dipartimenti, Consigli di Classe) e i piani di lavoro (singoli
docenti) dedicano specifico rilievo ad individuare le discipline e/o le aree disciplinari che necessitano
degli interventi e a progettare interventi didattici finalizzati al recupero di debiti formativi; rientrano in
tali progetti, quale modalità preventiva, gli interventi di sostegno. Dette attività costituiscono parte
ordinaria e permanente del POF.
Le iniziative di sostegno e di recupero si svolgono nel corso dello stesso anno scolastico in cui l’alunno
evidenzia i cosiddetti “debiti formativi”, ovvero le insufficienze dovute ad accertate carenze o ritardi nel
proseguimento degli obiettivi di conoscenze, di abilità/capacità e di competenze.
I Docenti predispongono modalità e tempi per accertare se i debiti relativi siano stati superati.
Modelli didattici per il recupero: Vedi specifico paragrafo
POF ITIS “L. TRAFELLI” 2013/2014
Pag. 44
VALIDITÀ ANNO SCOLASTICO 2013/14 - INFORMATIVA SULLE ASSENZELa disposizione sulla validità dell’anno scolastico è definita dall’articolo 14, comma 7, del Regolamento
di coordinamento delle norme per la valutazione degli alunni di cui al DPR 22 giugno 2009, n. 122.
Tale disposizione prevede che “… ai fini della validità dell'anno scolastico, compreso quello relativo
all’ultimo anno di corso, per procedere alla valutazione finale di ciascuno studente, è richiesta la
frequenza di almeno tre quarti dell'orario annuale personalizzato”.
Il monte ore personalizzato è definito secondo lo schema di seguito riportato:
Indirizzo
Monte ore
annuale di
riferimento
Ore annuali
minime di
presenza (3/4)
Ore annuali
massime di assenza
(1/4)
Ore annuali massime di
assenza
(Non avvalenti Rel. Catt.)
Biennio Liceo Scientifico
Opz. Sc. Applicate
891
668
223
Pari a circa 41 gg
215
990
742
248
Pari a circa 41 gg
240
281
Pari a circa 41 gg
272
264
Pari a circa 41 gg
256
Terze e quarte Liceo
Scientifico
Opz. Sc. Applicate
Quinta Liceo Scientifico
Tecnologico
1122
Biennio e Triennio ITIS
1056
841
792
Per quanto attiene le deroghe previste dall’art.14 comma 7 del Regolamento, disciplinate dal Collegio
Docenti nella seduta del 04/09/2013, si rimanda alla circolare alunni n.28 già comunicata in data
31/10/2013 e pubblicata sul sito web dell’Istituto.
ATTIVITÀ PREVISTE
Mobilità degli individui
Rientrano in questa attività gli scambi di alunni e personale della scuola, la mobilità individuale degli
alunni, il tutoraggio per futuri insegnanti, la possibilità per il personale docente di effettuare tirocini
presso istituti scolastici o imprese, la formazione in servizio per il personale docente e le visite
preparatorie per mobilità, partenariati, progetti o reti.

IFTS
(Istruzione e Formazione tecnica superiore)
Il sistema di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore (IFTS) è un canale formativo di specializzazione
tecnica superiore che ha lo scopo principale di favorire l’accesso dei giovani al mondo del lavoro e di
riqualificare chi è già in possesso di un'esperienza lavorativa.
L’ Istituto partecipa attivamente alle attività di formazione in rete con UNIVERSITÀ, AGENZIE
FORMATIVE e AZIENDE, al fine di realizzare percorsi professionalizzanti: IFTS, FTS, FONDO
POF ITIS “L. TRAFELLI” 2013/2014
Pag. 45
IMPRESA.

PROGETTO DI ALTERNANZA SCUOLA LAVORO A.S. 2013-2014
Obiettivi:



Progettazione e realizzazione di percorsi formativi con Istituzioni ed Enti Locali;
Stesura della mappa delle opportunità del territorio;
Promozione dei Progetti e di protocolli d'intesa con Enti ed Associazioni, banditi anche
dall’UE ;
 Collegamenti con il mondo del lavoro e stage;
 Monitoraggio delle attività programmate ed attivate.
Durata: intero anno scolastico e comunque entro il 30 aprile 2014
Destinatari dell’attività di alternanza: a richiesta, gli studenti della scuola secondaria che abbiano
compiuto il quindicesimo anno di età e che mostrino propensione per le metodologie e gli ambienti di
apprendimento attivo .
Normativa di riferimento: I percorsi in alternanza sono regolamentati dall’articolo 4 della legge n.53
del marzo 2003, definito dalle norme generali con decreto legislativo 15 aprile 2005 pubblicato nella
Gazzetta ufficiale del 5 maggio 2005 n.103.
Finalità: Nell’ambito del sistema dell’istruzione, la modalità di apprendimento in alternanza, risponde
ai bisogni individuali di istruzione e formazione dei giovani, persegue le finalità di attuare modalità di
apprendimenti flessibili che colleghino la formazione in aula con l’esperienza pratica, coniugare il
sapere al saper fare, realizzare un organico collegamento delle istituzioni scolastiche con il mondo del
lavoro e correlare
Ambito di applicazione: i percorsi in alternanza sono progettati, attuati, verificati e valutati sotto la
responsabilità dell’istituzione scolastica, sulla base di apposite convenzioni con le imprese o con gli enti
pubblici e privati, disponibili ad accogliere gli studenti per periodi di apprendimento in situazione
lavorativa, che non costituisce rapporto individuale di lavoro.
Programmazione preventiva dell’attività nell’anno scolastico 2013-2014
Saranno svolti STAGE aziendali per le classi IV e V di 40 ore.
Il percorso per la classe IV ha una durata di 40 ore di STAGE aziendale e d’aula.
Programma dell’Attività:
 Opportunità di lavoro autonomo “fare impresa” (leggi regionali, nazionali, europee di
finanziamento);
 Approfondimenti sulla cultura della sicurezza nei luoghi di lavoro: D.Lgs. 626/94, D.Lgs.
494/96 e D.Lgs. 493/96 relativi alla segnaletica ed esercitazioni sul piano della sicurezza;
 Feed back per rielaborare l’esperienza al lavoro e per verificare la coerenza con i risultati attesi.
Il percorso per le V ha una durata di 40 ore di STAGE aziendale e attività d’aula:
Programma dell’Attività:
1. Approfondimenti su aspetti legati all’inserimento nel mondo del lavoro, come le fonti da
POF ITIS “L. TRAFELLI” 2013/2014
Pag. 46
utilizzare per la ricerca del lavoro, la compilazione del curriculum vitae europeo, le strategie per
affrontare efficacemente un colloquio di selezione;
2. Elaborazione individuale della mappa delle opportunità del territorio;
3. Feed back rielaborare l’esperienza al lavoro, con finalità di orientare gli allievi alla scelta post
diploma.
Lo STAGE aziendale di 40 ore si attuerà come da calendario (da stabilire in sede di programmazione)
dei percorsi individuali. In alternativa, le ore potranno essere svolte (parzialmente) anche con modalità
previste da un apposito modulo didattico, predisposto dal consiglio di classe, su commissione
dell’azienda partner (ricalcando lo stage aziendale - Azienda Simulata).
Tutte le classi del triennio potranno partecipare a visite aziendali organizzate dai docenti.
Saranno organizzati Stage per gli alunni diversamente abili iscritti al triennio ITIS dopo aver stipulato
appositi protocolli d’intesa con gli enti disponibili, con la ratifica del Consiglio della classe interessata:
tale attività sarà seguita dai docenti di sostegno disponibili.
Per gli alunni che non partecipano agli stage aziendali sarà organizzata l’attività di “Azienda Simulata”,
su commissione da parte delle aziende partner, dove si attueranno appositi progetti o studi di fattibilità,
(secondo quanto previsto dal modulo didattico descritto sotto - “Per quelli che restano in aula”).
Saranno organizzati per le IV e V classi dei seminari tenuti da esperti del settore su temi di
orientamento al lavoro.
La scuola parteciperà al bando per il finanziamento triennale da parte dell'Ufficio Scolastico Regionale
per l'attività di Alternanza Scuola Lavoro.
Allegato 1.
PER QUELLI CHE RESTANO IN AULA: modulo dell’attività “impresa simulata”
Il progetto d’impresa simulata ricade nelle attività di sperimentazione della metodologia di “Alternanza
Scuola-Lavoro.”
Obiettivi generali del progetto:

Conseguire finalità di contrasto alla dispersione e di rafforzamento della motivazione allo studio
dei partecipanti, dimostrando che il mondo del lavoro è speculare rispetto alla scuola, che anzi è in
grado di fornire riflessioni e di replicare in simulazione processi tipici del mondo della produzione;

Conseguire finalità di aggiornamento dei docenti grazie alla sperimentazione metodologica
introdotta “ dalla simulazione”:
L’Attività permetterà:
1) L’integrazione con docenti provenienti dal mondo del lavoro;
2) La conoscenza diretta dei processi lavorativi;
3) Il coinvolgimento di più docenti sullo stesso progetto con il conseguente inter-scambio e
confronto dei risultati.
4) La conoscenza diretta dei processi lavorativi;
5) Il coinvolgimento di più docenti sullo stesso progetto con il conseguente interscambio e confronto
dei risultati.
Durante la simulazione gli allievi hanno rappresentato i diversi ruoli svolti in azienda organizzando le
attività produttive secondo le fasi dettagliate nella tabella di produzione, realizzata dai partecipanti, che
esplicita altresì le “ buone prassi” da seguire ai fini della qualità e del processo.
POF ITIS “L. TRAFELLI” 2013/2014
Pag. 47

BIBLIOTECA
La biblioteca del nostro Istituto è aperta all’intera comunità scolastica tutti i giorni, dal Lunedì al
Venerdì, dalle 8.00 alle 15.00. Fornisce diversi servizi e promuove l'uso di libri e altre fonti informative
(opuscoli, riviste, filmati, film) dalla narrativa alla saggistica, da testi scientifici a quelli filosofici. Il
patrimonio di circa 4000 libri è catalogato e meccanizzato con il programma di “gestione biblioteca” di
AXIOS.
Obiettivi principali
 sviluppare promuovere e sostenere il piacere della lettura;
 invitare a scegliere un libro di narrativa rispettando i gusti personali;
 offrire opportunità per esperienze dirette di produzione e uso dei materiali informativi
(videoteca, riviste specialistiche, opuscoli) per lavori di gruppo all’interno di una classe;
 fornire l'accesso in internet per la ricerca di risorse locali, regionali, nazionali e globali;
 realizzare eventi che incoraggino coscienza e sensibilità culturali, sociali e scientifiche.
Attività e durata a. s. 2013-2014
 consegna dei libretti scolastici tutti i giorni (tranne sabato) dalle 8.10 alle 13.10 per tutto l’A.S.;
 distribuzione dei libri in comodato d’uso da ottobre a dicembre dalle 8.10 alle 14.10;
 gestione prestito libro: registrazione utente, consegna del testo e restituzione (1 giorno/A.S.);
 gestione videoteca: registrazione utente, consegna e restituzione filmati;
 gestione dei manuali, vocabolari, codici civili durante tutto l’A.S. e durante gli Esami di Stato;
In biblioteca è dotata inoltre di due computer, accesso ad Internet, una stampante, un telefono per le
chiamate interne ed esterne all’Istituto.
La Biblioteca svolge inoltre attività di Supporto alla vice-presidenza e ai docenti per:
 gestire le deleghe per le uscite anticipate;
 registrare l’elenco dei delegati dei genitori;
 il registro on-line;

attività alternative per studenti non che non si avvalgano dell’IRC.
ECDL
La scuola è stata individuata per la realizzazione dei corsi ECDL, uno degli standard di riferimento a
livello internazionale, che certifica la conoscenza dei concetti fondamentali dell'informatica e la capacità
di usare il PC e Internet. I corsi sono su richiesta degli interessati. Gli esami si svolgono in sede.
POF ITIS “L. TRAFELLI” 2013/2014
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PROGETTI
I progetti POF da svolgere in orario pomeridiano saranno realizzati compatibilmente ai fondi FIS e alla
contrattazione d’Istituto.
Principali realizzazioni Progettuali
-
Orientamento
Scambi culturali
Gruppo sportivo
Cinema e teatro
Scambi culturali
-
Scuola lavoro e FSE
Ambiente, Salute e Sport
Robotica
IDEI di recupero
Visite di istruzione
PROGETTI POF 2013/14
n
Nome
1
ALTERNANZA SCUOLA
LAVORO
2
CIC " SERVIZIO DI
PSICOLOGIA SCOLASTICA"
3
ORIENTAMENTO
Contenuto
Progettazione e realizzazione di percorsi formativi con
Istituzioni ed Enti Locali.
Collegamenti con il mondo del lavoro e stage. Conseguire
finalità di contrasto alla dispersione e di ri-motivazione
allo studio dei partecipanti, dimostrando che il mondo del
lavoro è speculare rispetto alla scuola, che anzi è in grado
di fornire riflessioni e di replicare in simulazione processi
tipici del mondo della produzione;
Progettazione di un ascolto psicologico verso il disagio
giovanile, insuccesso scolastico, comportamenti e relazioni
sociali, non soddisfacenti, abbandono scolastico
Pone l’obiettivo di far conoscere l’offerta formativa della
scuola, nelle sue varie specificità (Meccanica, Elettronica,
Elettrotecnica, Informatica, Liceo delle Scienze Applicate).
Propone percorsi di
ri-orientamento all’interno dell’Istituto con l’obiettivo di
far coincidere l’offerta didattica con le aspirazioni degli
alunni al fine di un miglior successo scolastico e
formativo.
Promuove attività che possono orientare gli studenti alla
scelta Universitaria al fine di informare e collaborare ad un
miglior successo formativo universitario.
Organizzare attività didattiche in modi alternativi come:
visitare chiese musei o palazzi storici, proiezioni di film,
rappresentazioni teatrali, visitare fabbriche con interessi
didattici.
Sensibilizzare i giovani alle tematiche ambientali, al
risparmio energetico.
Partecipazione al concorso sulle energie rinnovabili indetto
dall’Università Civica
Lezioni di robotica per progettazione e realizzazione di
elementi robotici, utilizzando conoscenze e capacità
specifiche dell’area elettronica-informatica.
Progettazione e realizzazione di materiale elettronico a led
luminosi.
4
ATTIVITA’ INTEGRATIVE
5
RISPARMIO ED EFFICIENZA
ENERGETICA
6
SCUOLA DI ROBOTICA
7
DISPLAY ALFANUMERICO
A DIODI LED
8
SOFTWARE E HARDWARE
Realizzazione e manutenzione elementi informatici
Monitoraggio, gestione e riparazione della rete d’Istituto
esistente.
9
AUTOMAZIONE
INDUSTRIALE
Formazione degli alunni alla progettazione di sistemi
automatici. Analisi dello stato dell’arte con relative
applicazioni dei componenti a maggior diffusione.
Destinatari
Alunni delle classi
V
Tutti gli
alunni
Tutti gli
alunni
Tutti gli
alunni
Tutti gli
alunni del biennio
della scuola
Tutti gli
alunni
Alunni delle classi
IV A*, V A* e V Ai
Alunni triennio A,B,C
informatica e triennio
A meccanica
Alunni triennio A,B,C
informatica e triennio
A meccanica
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10
INTEGRAZIONE SCUOLA E
TERRITORIO
Progettazione e realizzazione di percorsi formativi con
Istituzioni ed Enti Locali.
Collegamenti con il mondo del lavoro e stage.
11
CINEMA E STORIA
L’obiettivo e di raccontare la storia del novecento
attraverso il grande cinema italiano.
12
CINEMA,TEATRO ED
EVENTI CULTURALI
13
SCAMBI CULTURALI
(GERMANIA
BAD PYRMONT)
Promuovere il gusto del cinema e del teatro d’autore.
Incentivare la capacità di lettura filmica. Attivare un
approccio critico. Sensibilizzare gli alunni ai diversi aspetti
della cultura.
Le principali finalità di uno scambio culturale è la crescita
personale dei partecipanti attraverso l’ampliamento degli
orizzonti culturali e la conoscenza di differenti sistemi
educativi tale scambio si propone di realizzare un progetto
didattico e percorsi che prevedono l’inserimento e la
partecipazione ad attività di comprovata valenza educativa
finalizzate al confronto e all’educazione interculturale
Alunni triennio A,B,C
informatica e triennio
A meccanica
Classi
5A* e 4° L.S.A.
Tutti gli alunni
Alunni delle classi
III, IV e V
 attività all’interno dell’istituto: attività di studio/ricerca;
14
COMMISSIONE ERASMUS
(PROGETTI EUROPEI)
15
SCAMBI CULTURALI
(GRECIA)
16
CERTIFICAZIONE
EUROPEA PET
17
CORSO DI INGLESE PER I
DOCENTI
18
STAGE LINGUISTICO IN
GRAN BRETAGNA
19
20
PROGETTO CLIL
RIPARAZIONE STRUMENTI
LABORATORIO
21
MANUTENZIONE RETE
D’ISTITUTO
22
GIOCHI MATEMATICI
attività di laboratorio
• attività con i partner europei:
scambio di materiale;
incontri di progetto via e-mail
• attività a livello locale: conferenze; rappresentazioni
manifestazioni teatrali e musicali
Le principali finalità di uno scambio culturale è la crescita
personale dei partecipanti attraverso l’ampliamento degli
orizzonti culturali e la conoscenza di differenti sistemi
educativi tale scambio si propone di realizzare un progetto
didattico e percorsi che prevedono l’inserimento e la
partecipazione ad attività di comprovata valenza educativa
finalizzate al confronto e all’educazione interculturale.
Potenziare la conoscenza della lingua inglese, con
l’acquisizione di una certificazione riconosciuta.
Potenziare la conoscenza della lingua inglese attraverso
lezioni di reading comprehension and listening
comprehesion.
Crescita
personale
dei
partecipanti
attraverso
l’ampliamento degli orizzonti culturali e la conoscenza di
luoghi di cultura anglosassone.
Utilizzo della lingua inglese per lo studio di unità
didattiche di Scienze della Terra e Matematica in
preparazione dell’Esame di Stato
Insegnare agli alunni come effettuare la manutenzione
degli strumenti di laboratorio
Monitoraggio, gestione e riparazione della rete d’Istituto
esistente.
Ampliamento del servizio con creazione di una nuova linea
che copra l’intero edificio e l’inserimento di access-point
per il collegamento Wi-Fi in ogni aula
Potenziamento di matematica. Preparazione alle gare della
PRISTEM-BOCCONI, gare a squadre della SAPIENZA e
ROMA3.
Alunni delle classi
III e IV
Alunni delle classi III
e IV
Tutti gli alunni
Alunni delle classi I,
II, III e IV
IV A liceo S.A.
Alunni delle classi
III, IV e V
Elettrotecnica
SCUOLA
Tutti gli
alunni
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ALLEGATI
ALLEGATO 1 VIAGGI di ISTRUZIONE
Approvato dal Collegio Docenti del 19/06/2012 e Consiglio Istituto del 20/11/2012.
I criteri generali e le norme che regolamentano tali attività, oltre che alla normativa vigente, sono
individuati nei seguenti commi:

Si possono effettuare Viaggi d’Istruzione soltanto ove sia assicurata la partecipazione dei
2/3 dei componenti della Classe, anche se considerati gli obiettivi didattico-formativi del Viaggio
stesso, è auspicabile la partecipazione totale degli allievi.

Tutti i partecipanti a viaggi o visite d’Istruzione devono essere in possesso di un
documento identificativo in corso di validità nonché per i viaggi all’estero di un documento
valido per l’espatrio.

È obbligatorio che tutti gli studenti minorenni e maggiorenni, consegnino alla scuola,
unitamente alla quota di partecipazione, il consenso scritto di chi esercita la patria podestà.
L’autorizzazione verrà redatta solo sugli appositi moduli predisposti dalla scuola sia per le visite
d’istruzione sia per i viaggi.

È assolutamente necessario che il docente accompagnatore venga individuato nell’ambito
dei Componenti del consiglio di Classe degli alunni partecipanti, così come un eventuale
sostituto, che deve venire nominato nell’ambito delle classe o corso, in mancanza ciò può
compromettere la partecipazione al Viaggio della classe.

Ogni 15 alunni è necessario un accompagnatore; per le classi poco numerose, quindi con
numero inferiore a quindi quindici, si procederà ad accorpamento con altra Classe ove sia
presente almeno un Docente in comune. Viene specificato che non rientrano nel computo dei 15
studenti per classe gli scambi culturali e i Viaggi di gruppi sportivi la cui organizzazione è legata
alla partecipazione degli studenti all’attività proposta e, quindi la formazione del gruppo avviene
trasversalmente.

Gli studenti disabili devono essere accompagnati da un assistente ( la cui quota
partecipativa al viaggio-visita è interamente a carico della famiglia dell’alunno), dall’insegnante
di sostegno o da altro Docente della Classe.

Il pagamento delle quote di partecipazione deve essere corrisposto da ogni partecipante
all’atto dell’adesione scritta al viaggio, tramite versamento su c.c. bancario; in nessun caso si
possono accettare denaro contante o assegni di conto corrente.

Nel caso di rinunce al Viaggio che dovessero avvenire dopo la prenotazione o in
prossimità della partenza, per gravi impedimenti o motivi si salute documentata , la scuola non
garantisce il rimborso della quota di prenotazione (caparra), poiché tale restituzione può avvenire
solo nella misura stabilita dalle condizioni contrattuali con l’agenzia fornitrice.

Gli itinerari possono essere individuati sia in mete italiane che estere, con preferenza per
quelle italiane per le Classi del biennio, tenuto conto delle finalità e della necessità di scegliere
percorsi facilmente raggiungibili. Per le classi del Biennio si possono includere i Campi-scuola.
 Gli alunni potranno partecipare alla scelta degli itinerari proposti ogni anno dal Consiglio
di Classe, se trattasi di Viaggi ma le finalità e gli obiettivi degli stessi dovranno essere coerenti
con la programmazione del Consiglio stesso.
 Per le visite d’Istruzione esse vengono programmate dal Consiglio di Classe in relazione
alle finalità formative e disciplinari, si effettuano nell’ambito di mezza o una giornata a mezzo
pullman. Per la loro effettuazione si esegue la stessa procedura dei Viaggi, la prenotazione dei
pullman viene effettuata dal Dirigente su indicazione e richiesta dei Docenti proponenti, dopo
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Pag. 51
aver acquisito le autorizzazioni firmate dei genitori e i versamenti delle quote dei pullman. Meta,
date e numero partecipanti devono venire indicati per tempo almeno 10 giorni prima.
 Per gli itinerari che prevedano pullman come mezzo di trasporto è necessaria l’adesione
di almeno 50 partecipanti (o multipli di 50) per evitare che la quota di partecipazione diventi
troppo onerosa.
 È opportuno che ad ogni viaggio partecipino studenti compresi nella stessa fascia d’età,
sussistendo tra coetanei esigenze ed interessi per lo più comuni.
 Per quanto riguarda la durata dei Viaggi, in linea di massima si stabilisce quanto segue:
 Viaggi in Italia 4 giorni/3 notti o 5giorni/4notti a seconda della distanza da Nettuno
 Viaggi all’estero: 6 giorni/5 notti.
 Le famiglie saranno tempestivamente informate delle modalità di effettuazione del
Viaggio, del suo programma e delle attività previste prima i rilasciare l’autorizzazione.
 La delibera d’individuazione delle agenzie fornitrici è, previa licitazione, compito del
Consiglio d’Istituto.
 Non è consentito la partecipazione di estranei ai Viaggi o alle visite guidate.
 Non sono consentiti viaggi nell’ultimo mese di lezione.
ALLEGATO 2
REGOLAMENTO COMITATO TECNICO SCIENTIFICO (CTS)
Art.1 – Natura giuridica del Comitato Tecnico Scientifico
Il Comitato Tecnico Scientifico, qui di seguito nominato per brevità CTS, è l'organismo propositivo e di
consulenza dell'Istituto Tecnico Industriale “Luigi Trafelli” di Nettuno.
Esprime pareri non vincolanti in merito a quanto indicato dall'Art.3
Art.2 – Composizione e nomina del CTS
Il CTS è composto da membri di diritto e da membri rappresentativi.
Sono membri di diritto:
 Il Dirigente Scolastico o un suo delegato
 La Funzione Strumentale POF
 3 Docenti Referenti (1 per ciascun indirizzo tecnico dell'Istituto)
 La Funzione Strumentale per l'Orientamento
 La Funzione Strumentale scuola-lavoro
 1 Rappresentante degli Studenti (che può terminare il mandato anche dopo essersi
diplomato).
Sono membri rappresentativi:
 1 Rappresentante dell'Università
 2 Rappresentati delle Imprese del territorio
 3 Rappresentanti del Collegio dei Periti (1 per i rispettivi ordini professionali)
 1 Rappresentante della Provincia di Roma
 1 Rappresentante dell'Ufficio Territoriale del Lavoro
I membri di diritto sono pari ai membri rappresentativi.
Il CTS è presieduto dal Dirigente Scolastico in qualità di Presidente o da un suo delegato.
La nomina dei componenti di diritto del CTS è di competenza del Dirigente Scolastico.
Per quanto riguarda i componenti esterni essi vengono designati dall'Ente o Associazione di
appartenenza e nominati dal Dirigente Scolastico . Nel caso di decadenza di un componente, il Dirigente
Scolastico procede a nuova nomina con le stesse modalità.
POF ITIS “L. TRAFELLI” 2013/2014
Pag. 52
Ai componenti del CTS non spettano compensi ad alcun titolo.
Art.3 – Competenze, finalità, programmi del CTS
Il CTS esercita una funzione consultiva generale in ordine all'attività di programmazione e alla
innovazione didattica dell'Istituto.
Il CTS può proporre programmi, anche pluriennali di ricerca e sviluppo didattico-formativo in rapporto
al sapere, al mondo del lavoro e all'impresa, sia per gli Studenti e sia per i Docenti dell'Istituto e ne
propone attuazione al Consiglio d'Istituto e al Collegio dei Docenti.
In particolare:

Può formulare proposte e pareri al Consiglio di Istituto e al Collegio dei Docenti in ordine ai
programmi e alle attività con riferimento alla quota di flessibilità e alle innovazioni;

Concorre ad individuare gli aspetti tecnici e scientifici prioritari per i piani delle attività con
riferimenti all'uso e alle dotazioni dei laboratori;

Collabora alla progettazione, realizzazione e monitoraggio di molteplici attività scolastiche (in
particolare aggiornamento dei Docenti, stage , alternanza scuola-lavoro, progetti di orientamento,
individuazione dei fabbisogni formativi ed occupazionali del territorio, partecipazione a Poli/
Distretti formativi e alla fondazione ITS, reperimento fondi, contributi per i laboratori, ecc...)
Art.4 – Durata, modalità di svolgimento delle riunioni e delibere del CTS
La durata del CTS è triennale e le decisioni sono assunte a maggioranza semplice e prevalenza del voto
del Presidente in caso di parità.
Il CTS si riunisce su convocazione del Presidente, almeno tre volte l'anno, e quando ne faccia richiesta
almeno un terzo dei componenti.
Possono essere chiamati a partecipare alle riunioni del CTS, a titolo consultivo tutti gli specialisti di cui
si dovesse ravvisare l'opportunità.
Le funzioni di Segretario verbalizzante sono svolte a turno dai membri partecipanti.
Art.5 – Indicatori di autovalutazione
Sono previsti i seguenti indicatori di qualità e funzionamento:

Numero di riunioni svolte durante l'anno;

Percentuale di presenze per ogni incontro;

Innovazioni e modifiche di carattere didattico e/o organizzativo apportate nell'Istituto su
proposta o iniziativa del CTS;

Contratti esterni procurati alla scuola (occasioni di formazione, intese con Aziende, con Enti,
ecc...).
Art.6 – Disposizioni finalizzata
Il presente regolamento viene deliberato dal Consiglio d'Istituto sentito il Collegio dei Docenti e
assunto dal CTS; eventuali variazioni al presente regolamento dovranno essere deliberate dal Consiglio
d'Istituto.
Il presente Regolamento è stato approvato dal Collegio dei Docenti all'unanimità con delibera n.12/12
del 31.05.2012
Il presente Regolamento è stato approvato dal Consiglio di Istituto all'unanimità con deliberà n.72/12 del
20.11.2012
Il presente Regolamento sarà adottato dal CTS in occasione del primo incontro.
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ALLEGATO 3
REGOLAMENTO LABORATORIO COMUNE a tutti i LABORATORI
I laboratori dell’Istituto sono patrimonio comune, pertanto si ricorda che il rispetto e la tutela delle
attrezzature sono condizioni indispensabili per il loro utilizzo e per mantenere l’efficienza del
laboratorio stesso. Atti di vandalismo o di sabotaggio verranno perseguiti nelle forme previste,
compreso il risarcimento degli eventuali danni arrecati.
Ai laboratori si accede solo per ragioni inerenti l'attività scolastica, sia di tipo strettamente didattico (ore
curricolari di laboratorio, attività didattiche integrative e di recupero, progetti approvati dal POF,
preparazione di tesine e ricerche didattiche) che di organizzazione del lavoro individuale del docente
(piani di lavoro, progetti, autoaggiornamento, altre attività accessorie all'insegnamento della propria
materia)
In particolare va ricordato che l'accesso agli alunni è consentito solo in presenza di un docente.
Si invitano gli utenti a rispettare le seguenti indicazioni:
Tutti i docenti che utilizzano il laboratorio sono pregati di:

Informare, ad inizio di ogni anno scolastico, gli alunni sulle norme relative alla sicurezza
compreso l’uso dei D.P.I. (dispositivi di protezione individuale) e leggere questo regolamento
agli studenti, spiegando le motivazioni che stanno alla base di quanto in esso contenute;
 rispettare rigorosamente l'orario di accesso indicato nell’orario settimanale delle lezioni;
 Qualora desiderano utilizzare un laboratorio, con le classi, al di fuori del normale orario di
lezione, dovranno farne richiesta almeno con 2 giorni di preavviso, per essere autorizzati della
Dirigenza o del Direttore di Laboratorio. I collaboratori scolastici riceveranno comunicazione
delle autorizzazioni
 Qualora i progetti che prevedono l’uso del laboratorio devono essere preventivamente
concordati con il Direttore di Laboratorio
 Vigilare affinché non venga modificata in alcun modo lo stato del laboratorio
 vigilare affinché non vengano maltrattati o danneggiati i dispositivi presenti in laboratorio;
 assegnare ad ogni alunno (o ad ogni gruppo) una postazione di lavoro stabile per tutto l'A. S.,
del quale risponde durante le sue ore di permanenza nell'aula e riportare le assegnazioni nella
apposita scheda acclusa al presente regolamento. Tale disposizione si applica anche nel caso di
utilizzo non abituale o saltuario.
 Ogni variazione nell'assegnazione deve essere riportata ricompilando la scheda di cui al punto 7.
 Ogni alunno all’inizio dell’ora controlla lo stato della postazione a lui assegnata, qualora rilevi
un danno o comunque un malfunzionamento, è tenuto ad informare immediatamente il docente.
Si riterranno responsabili coloro che hanno utilizzato il laboratorio in orario precedente alla
rilevazione del problema; costoro saranno tenuti al risarcimento relativo;
 accertarsi che le macchine o le altre apparecchiature presenti nel laboratorio siano spente se non
utilizzate e in ogni caso al termine del loro utilizzo, ad eccezione di disposizioni differenti
impartite per iscritto dal responsabile di laboratorio.
Gli studenti che accedono al laboratorio:
POF ITIS “L. TRAFELLI” 2013/2014
Pag. 54

prima di entrare nel laboratorio, devono attendere in aula l'arrivo dell'insegnante e con
questi recarsi in laboratorio;
 Gli alunni portano nei laboratori soltanto il materiale necessario per lo svolgimento della
lezione. Solo all’ultima ora di lezione gli zaini saranno tollerati se disposti in un angolo del
laboratorio e comunque in modo da non impedire un regolare sfollamento.
1. E’ tassativamente proibito consumare cibi e/o bevande nel laboratorio.
 non devono utilizzare alcuna macchina, apparecchiatura, dispositivo o attrezzatura senza
l'autorizzazione esplicita dell'insegnante;
 sono tenuti ad indicare anche gli eventuali malfunzionamenti riscontrati nelle attrezzature
utilizzate;
 prima di iniziare un'operazione mai svolta, specie se delicata o pericolosa, devono richiedere la
presenza di un docente o dell’Assistente tecnico nelle immediate vicinanze;
 devono tenere un comportamento corretto e rispettoso delle persone e delle cose, non dissimile
da quello richiesto in qualsiasi altro ambiente scolastico e non;

devono aver cura dell’attrezzatura che viene loro eventualmente fornita e riconsegnarla
all'insegnante o all'Assistente tecnico al termine della lezione;

Poiché i cellulari possono causare danni, si raccomanda di controllare che siano spenti.

Ogni alunno è responsabile della postazione usata durante l’ora di lezione ed è tenuto a
segnalare immediatamente all’insegnante o al tecnico di laboratorio qualsiasi guasto o
disfunzione riscontrata oltre che la presenza di scritte rilevate sulla postazione stessa.
 Gli alunni, prima di uscire dal laboratorio, avranno cura di risistemare le sedie e gettare
negli appositi contenitori gli scarti.
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Pag. 55
ALLEGATO 4
REGOLAMENTO DI LABORATORIO MUT
Introduzione
Il rispetto delle regole e la collaborazione da parte di tutti gli utenti interni e/o esterni dell'Istituto che utilizzano i
laboratori, sono condizione necessaria al mantenimento della funzionalità delle attrezzature così che possano essere
rispondenti alle necessità delle attività che vi si svolgono. Il laboratorio è un luogo di studio e di lavoro. Le
attrezzature e i banchi sono disposti in modo da favorire il lavoro d’equipe e da per mettere lo scambio di idee in un
gruppo. Per la propria e l’altrui sicurezza e per la serenità di tutti è necessario osservare attentamente le norme
qui elencate. Tutti i docenti che, a qualsiasi titolo, utilizzano il laboratorio sono tenuti a:
Leggere questo regolamento agli studenti, all’inizio di ogni a. s. , spiegando le motivazioni che stanno alla base
delle regole in esso contenute segnalando nel registro di classe l’avvenuto adempimento;
riportare su apposito registro il loro nome, la data, l'ora, la classe ed eventuali segnalazioni in merito allo stato
dell'aula e delle apparecchiature in essa contenute;
Prevenzione, igiene e sicurezza nei Laboratori: aspetti generali
In generale, per quanto riguarda gli obblighi, le responsabilità, le competenze e le mansioni in materia di
prevenzione, igiene e sicurezza nei laboratori, si riporta la seguente tabella allegata (costruita a partire
dall’interpretazione corrente e maggiormente accreditata del D. Lg s. 81/ 08).
REGOLAMENTO
GENERALE
1. Gli alunni possono accedere in laboratorio solo in presenza di un docente e devono entrare con ordine ed in
silenzio ed eventualmente lasciare uscire se ancora presente, la classe che ha terminato la lezione.
2. E' vietato l'accesso nel laboratorio agli studenti estranei alle classi che vi sono impegnate. Eventuali
autorizzazioni possono essere concesse previa richiesta all’insegnante.
Gli alunni
3. possono tenere nei laboratori solo quanto strettamente necessario per lo svolgimento delle esperienze; zaini,
borse, cappotti, impermeabili, ombrelli, ecc. dovranno essere sistemati in modo che non siano d’intralcio in caso
di situazioni di pericolo che richiedano l’abbandono immediato del laboratorio,
4. devono mantenere un comportamento serio e responsabile;
5. non devono danneggiare gli arredi ed i banconi con scritte varie;
6. non possono aprire gli armadi se non sotto la vigilanza dell’ insegnante;
7. devono evitare di girare tra i gruppi di lavoro se non per motivi strettamente didattici;
8. non devono utilizzare nessuna macchina, apparecchiatura, dispositivo o attrezzatura senza
l’autorizzazione dell’ insegnante;
9. prima di iniziare un’operazione m ai svolta devono richiedere la presenza del docente;
10. per ovvie ragioni di sicurezza e di tutela delle apparecchiature non possono, per alcun motivo, mangiare
o bere all’interno del laboratorio o t en ere sui tavoli bottiglie, generi alimentari e simili;
POF ITIS “L. TRAFELLI” 2013/2014
Pag. 56
11. prima di lasciare il laboratorio devono assicurarsi che ogni cosa sia in ordine, sistemando gli sgabelli sotto i
banconi, pulendo il piano di lavoro, raccogliendo eventuali rifiuti caduti sul pavimento durante l’esecuzione degli
esperimenti e buttandoli negli appositi cestini per la raccolta differenziata.
Seguono integrazioni specifiche per ogni Laboratorio
OBBLIGHI, RESPONSABILITA', COMPETENZE E MANSIONI
FIGURA SCOLASTICA: Responsabile di Laboratorio
1. Custodire le macchine e le attrezzature ed effettuare verifiche periodiche di funzionalità e
sicurezza assieme ai collaboratori tecnici
2. Segnalare al D.S. eventuali anomalie all'interno del laboratorio
3. Predisporre e aggiornare periodicamente il regolamento di laboratorio
4. Conservare e rendere disponibili le copie cartacee delle procedure definite dal
Dipartimento, in collaborazione c on i l Servizio d i Prevenzione e Protezione
dell’istituto
5. Controllare che il personale A.T.A. che opera nel laboratorio applichi le procedure definite
dal Dipartimento , in collaborazione c on il Servi zio di Prevenzione e Protezione
dell’ istituto
6. Evitare l'esecuzione di manovre pericolose
FIGURA DI RIFERIMENTO: Dirigente
FIGURA SCOLASTICA: Insegnanti teorici e I.T.P.
1. Addestrare gli allievi all'uso di attrezzature, macchine e tecniche di lavorazione
2. Sviluppare negli allievi comportamenti di autotutela della salute
3. Promuovere la conoscenza dei rischi e delle norme di prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro, ai
quali i laboratori sono assimilabili
4. Informare gli studenti sugli obblighi che la legge prescrive per la sicurezza nei laboratori
5. Spiegare agli studenti le procedure di lavoro definite dal Dipartimento, in collaborazione con il Servizio
d i Prevenzione e Protezione dell’ istituto
6. Controllare che gli studenti applichino le procedure definite dal Dipartimento, in collaborazione con i l
Servizio d i Prevenzione e Protezione dell’ istituto
FIGURA di RIFERIMENTO: Preposti
( La figura del preposto alla sicurezza trova la sua definizione normativa nell'art. 2 del TU unico sulla sicurezza
e precisamente nella lettera e che lo individua come la persona che, in ragione delle competenze professionali e
nei limiti di poteri gerarchici e funzionali adeguati alla natura dell'incarico conferitogli, sovrintende alla attività
lavorativa e garantisce l'attuazione delle direttive ricevute, controllandone la corretta esecuzione da parte dei
lavoratori ed esercitando un funzionale potere di iniziativa. Dalla definizione normativa emerge come il
compito del preposto sia quello di garantire l'attuazione delle misure di sicurezza da altri predisposte non
essendo, invece, in linea generale, tenuto a predisporre le cautele antinfortunistiche, compito questo di
competenza del datore di lavoro o della dirigenza. )
FIGURA SCOLASTICA: Studenti
1. Rispettare le misure disposte dagli insegnanti al fine di rendere sicuro lo svolgimento delle attività pratiche
2. Rispettare le procedure specifiche definite per ogni laboratorio
3. Usare con la necessaria cura i dispositivi di sicurezza di cui sono dotate le macchine, le attrezzature e i mezzi
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di protezione, compresi quelli personali
4. Segnalare immediatamente agli insegnanti o agli assistenti tecnici l'eventuale deficienza riscontrata nei
dispositivi di sicurezza o eventuali condizioni di pericolo
5. Non rimuovere o modificare i dispositivi di sicurezza o i mezzi di protezione da impianti, macchine o attrezzature
FIGURA DI RIFERIMENTO: Docenti
Prevenzione, igiene e sicurezza nei Laboratori: utilizzo dei DPI
Il Datore di Lavoro (DS), in base al programma delle misure di prevenzione e protezione, in collaborazione con il
RSPP e l’Ufficio Tecnico, tenendo conto che i Dispositivi di Protezione
Individuali ( DPI ) :
procede alla loro scelta attraverso:
sia le specifiche esigenze di natura protettiva, sia gli aspetti ergonomici e di accettabilità;
riguarda la durata dell’u so.
La consegna dei DPI è effettuata nominalmente.
La registrazione dei DPI avviene sul modulo Scheda assegnazione e verifica periodica DPI.
Nella scheda di assegnazione è prevista anche la registrazione delle Verifiche periodiche previste.
Il Datore di Lavoro ( DS), in collaborazione con il RSPP e l’Ufficio Tecnico, deve:
a) informare preliminarmente il lavoratore dei rischi dai quali il DPI lo protegge;
b) rendere disponibile informazioni adeguate su ogni DPI;
c) assicurare una formazione adeguata e organizzar e, se necessario, uno specifico addestramento circa l’uso
corretto e l’utilizzo pratico dei DPI .
Le tipologie di DPI da rendere disponibili e da utilizzare nei diversi laboratori è parte integrante dei regolamenti
specifici.
REGOLAMENTO LABORATORIO TECNOLOGICO
e di
ESERCITAZIONI PRATICHE MECCANICHE
1. L’accesso agli armadi e ai cassetti ê consentito, salvo diversa indicazione, solo agli insegnanti e all’assistente
tecnico di laboratorio.
2. E’ necessario prestare la massima attenzione nell’utilizzo di oggetti potenzialmente pericolosi per sé e per
gli altri (oggetti appuntiti, taglienti, apparecchi sotto tensione...) e usarli solo dopo che sia stata data indicazione
sulla procedura corretta da eseguire.
3. Se qualcosa non funziona, non devono essere prese dagli utenti non autorizzati iniziative di alcun tipo.
4. Le attrezzature, gli strumenti di misura e ogni altro oggetto utilizzato durante un’esercitazione sono sempre
distribuiti dagli insegnanti.
5. Nei reparti di lavorazione è d'obbligo indossare la tuta da lavoro o altro indumento idoneo, secondo quanto
previsto dalle norme antinfortunistiche.
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6. Chiunque debba avvicinarsi alle macchine utensili dovrà indossare occhiali di protezione, se da vista con lenti
infrangibili
7. Evitare l’uso di anelli, orologi, bracciali, collane o altri accessori che possano impigliarsi nelle macchine e
causare incidenti; eventualmente è opportuno coprirli con la tuta in modo che non fuoriescano.
8. I capelli lunghi dovranno essere raccolti dietro la nuca.
9. All'inizio di ogni esercitazione ciascuno studente deve controllare che il proprio posto di lavoro sia in
condizioni normali e che le varie attrezzature siano funzionali; se riscontra anomalie è tenuto ad informare
subito l' insegnante o l’assistente tecnico.
10. Qualora si registrassero danni e non fosse possibile individuare il responsabile, tutta la classe o le classi che
vi hanno operato, oltre a risponderne disciplinarmente, saranno tenuti al risarcimento del danno.
11. E’ vietato correre tra le macchine.
12. Evitare di gettare liquidi o sostanze oleose per terra; nel caso inavvertitamente ciò avvenga occorre
ricoprire opportunamente con segatura e ripulire la zona interessata.
13. Gli allievi non possono manovrare macchine, usare attrezzature, provare impianti o circuiti ed usare prodotti
chimici se non con il personale controllo dell'insegnante responsabile.
14. Al termine delle esercitazioni il posto di lavoro deve essere lasciato in ordine e le varie attrezzature e
utensilerie devono essere riconsegnate in perfetta efficienza all'insegnante responsabile che farà i necessari
controlli, coadiuvato dall'assistente tecnico.
15. In caso di sottrazione o mancata riconsegna o rottura, per dolo o scarsa diligenza, del materiale e delle
attrezzature date in consegna all'alunno o utilizzate durante l'esercitazione, l'insegnante o l’assistente tecnico
responsabile dovranno tempestivamente avvertire la Presidenza per i necessari provvedimenti (risarcimento
danni ed eventuali sanzioni disciplinari).
16. Per mantenere integra la funzionalità dei reparti e dei laboratori guasti o sottrazioni dovranno essere
segnalati all'Ufficio Tecnico dal personale responsabile.
DPI prescritti, a seconda delle lavorazioni, per il Laboratorio di esercitazioni pratiche e tecnologico
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ITP
PROTEZIONE DEGLI OCCHI E/O DEL VISO
Occhiali in Policarbonato monoblocco incolore. Protezione
laterale. (EN166 1 FT EN-170)
PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE
Facciale contro vapori organici e polveri. Norma UNI EN 149 classe
FFA1 P1
PROTEZIONE DELLE MANI E/O DEGLI ARTI SUPERIORI
Guanto termico in Kevlar KCA15
PR OTEZIONE DEL L ’UDITO
Archetto EAR CAPS
rumorosi EN352-2,
–
semiauricolare
per
ambienti
Cuffia antirumore EN352-1
ALUNNI
PROTEZIONE DEGLI OCCHI E/O DEL VISO
Occhiali in Policarbonato monoblocco incolore.
Protezione laterale. (EN166 1 FT EN-170)
PROTEZIONE DELLE MANI E/O DEGLI ARTI SUPERIORI
Guanti per protezione meccanica in pelle
PROTEZIONE DEGLI ARTI INFERIORI
Calzature personali, chiuse posteriormente, prive di tacchi elevati,
con suola antiscivolo
PROTEZIONE DEL CORPO
Tuta antimpigliamento
REGOLAMENTO LABORATORI CON IMPIANTI ELETTRICI
Tutti gli utenti devono

essere a conoscenza del luogo in cui è posizionato il quadro elettrico generale.

essere a conoscenza della posizione del quadro elettrico di zona (ed. es del piano o
dell'appartamento) per essere in grado di isolare l'intera zona se necessario.

essere a conoscenza della funzione dei vari interruttori del quadro di zona per essere in grado di
isolare l'ambiente desiderato.

verificare spesso il buon funzionamento dell'interruttore differenziale (pulsante test).

non lasciare accesi apparecchi che potrebbero provocare un incendio durante l’ assenza o di
notte.

non chiudere mai la stanza a chiave se dentro vi sono utilizzatori pericolosi accesi.

non utilizzate mai apparecchi nelle vicinanze di liquidi o in caso di elevata umidità.

leggere sempre l'etichetta di un utilizzatore, specie se sconosciuto, per verificare la quantità di
corrente assorbita, l'esistenza dei marchi CE, IMQ, e se previsto di doppio isolamento (simbolo indicato
con un quadrato inscritto in un altro quadrato).
Inoltre:
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
Gli impianti vanno revisionati e controllati solo da personale qualificato.
 Non devono essere eseguite riparazioni di fortuna con nastro isolante o adesivo a prese, spine e
cavi.
 Le prese sovraccaricate possono riscaldarsi e divenire causa di corto circuiti, con conseguenze
anche gravissime.

Evitare di servirvi di prolunghe: in caso di necessità, dopo l’uso, staccarle e riavvolgerle.

Non utilizzare multiprese tipo "triple" collegate a "ciabatte" che a loro volta provengono da altre
"triple"collegate ad altre in cascata. In questo modo si determina un carico eccessivo sul primo
collegamento a monte del "groviglio" con rischio di incendio. Se gli utilizzatori (p.c., fax, casse audio,
stampanti, calcolatrici ecc.) aumentano e le prese disponibili non bastano, richiedere prima della
consegna dei nuovi utilizzatori anche l'adeguamento dell'impianto e del numero di prese necessarie.

La Comunità Europea non si è ancora pronunciata sul tipo di spine e di prese unificate utilizzabili
nel territorio comunitario. Per questo circolano liberamente spine e prese di tipo diverso. Non utilizzare mai
spine italiane collegate (a forza) con prese tedesche (schuko) o viceversa, perché in questo caso si ottiene la
continuità del collegamento elettrico ma non quella del conduttore di terra.

Nel togliere la spina dalla presa, non tirare mai il cavo e ricordare di spegner e prima l’apparecchio
utilizzatore
16. Non utilizzare mai l'acqua per spegnere un incendio di natura elettrica. Interrompere l'impianto
e utilizzare estintori a polvere o CO2.
Assistente Tecnico
sig. Angelo ASCENTE
Il Direttore di Laboratorio
prof. Vincenzo RENDA
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ALLEGATO 5
REGOLAMENTO LABORATORIO CAD
NORME di UTILIZZO DEL LABORATORIO CAD
1. è possibile l’utilizzo di penne USB , HDD esterni, CD e DVD personali solo previa autorizzazione
del docente.
2. i software installati sono ad esclusivo uso didattico, i docenti che abbiano bisogno di aggiornamenti o
nuovi applicativi da acquistare o acquisire deve farne richiesta al Direttore di Laboratorio con apposita
scheda;
3. è vietato scaricare file musicali, foto, filmati e video salvo quanto necessario alla didattica e
comunque, previo l’ autorizzazione del docente;
4. si richiama l'osservanza delle norme per il rispetto del diritto d'autore e del copyright;
5. è vietato agli alunni cancellare o alterare file o cartelle sul desktop o sul disco fisso;
6. non è possibile utilizzare e/o installare software diverso da quello di cui la scuola è regolarmente
dotata di licenza di utilizzo;
7. gli studenti possono utilizzare le postazioni dell’Istituto per accede re in Internet solo per scopi
didattici;
8. il PC installato al l ’interno dello stanzino dell’assistente tecnico è ad esclusivo uso dei docenti
per scopi didattici;
9. I banchi da lavoro devono rimanere liberi da indumenti ed oggetti non didattici. Le borse vanno
tenute sopra i banchi all’ingresso del laboratorio e cappotti o giacconi negli appendiabiti .
Assistente Tecnico
Sig.ra Marina PETRIVELLI
Il Direttore di Laboratorio
Prof. Marco OTTAVIANI
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ALLEGATO 6
REGOLAMENTO LABORATORIO CHIMICA
NORME SPECIFICHE RELATIVE AL LABORATORIO DI CHIMICA
 non si entra in laboratorio in assenza dell’insegnante
 è vietato indossare sciarpe, cappelli e giubbotti nel corso dell’esperienza ,si deve indossare il
camice
 non correre mai ,non fare scherzi, non dare spinte, potrebbe esserci un compagno che ha in
mano un contenitore con sostanze pericolose
 è vietato mangiare, bere
 prestare attenzione quando si usa la fiamma del bunsen mentre si scalda una sostanza contenuta
in una provetta,
 evitare di rivolgere l’apertura della stessa verso il proprio viso o quello dei compagni vicini. chi
ha i capelli lunghi deve legarli evitare di mettere vicino alla fiamma sostanze infiammabili
come alcool, acetone, ecc
 se l’esecuzione dell’esperimento comporta la produzione di fumi o vapori tossici lavorare sotto
la cappa.
 riferire subito all’insegnante anche i piccoli incidenti, affinché si possano prendere adeguati
provvedimenti
 e’ vietato gettare solventi organici o altre sostanze tossiche nei lavandini; gli stessi vengono
recuperati in appositi contenitori situati sotto la cappa
 non utilizzare mai la bocca per aspirare con la pipetta, ma servirsi dell’apposito bulbo di gomma
(provetta)
 fare attenzione a saggiare gli odori delle sostanze e soltanto se autorizzati dall’insegnante
 prima di usare un reagente chimico, leggere sempre attentamente le indicazioni riportate
sull’etichetta e osservare gli eventuali simboli di pericolo
 prelevare i reagenti solidi con spatole e non toccare mai i prodotti chimici con le mani
 quando si fa un prelievo di sostanze non rimettere mai nel contenitore la quantità che non siè
utilizzata
 nel maneggiare i prodotti chimici evitare il contatto con la pelle
 lavarsi accuratamente le mani al termine dell’ esperienza
 ogni studente e’ responsabile del proprio posto di lavoro, ne cura la pulizia e il riordino del
piano. chi danneggia vetreria, prese elettriche, scarichi dei lavandini, rubinetti o scrive sulle
mattonelle ne risponde personalmente.
 non fare esperimenti senza l’autorizzazione dell’insegnante
NOTE
 quando si effettuano le esperienze di laboratorio, si lavora in piedi e gli sgabelli vanno posti lungo
le pareti, le borse vanno riposte nell’apposito spazio sotto i banconi, sugli stessi e’ consentito
tenere: penna, matita, calcolatrice, righello e libro di chimica
 non utilizzare mai carta per asciugare i piani di lavoro, ma servirsi delle apposite spugnette
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Assistente Tecnico
Sig.ra Simonetta PROIETTI
Il Direttore di Laboratorio
Prof.ssa Lucia PERGOLI
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ALLEGATO 7
REGOLAMENTO LABORATORIO FISICA
GLI STUDENTI CHE ACCEDONO AL LABORATORIO:
1. prima di entrare nel laboratorio, devono attendere in aula l'arrivo dell'insegnante e con questi recarsi in
laboratorio;
2. Gli alunni portano nei laboratori soltanto il materiale necessario per lo svolgimento della lezione.
So lo all’ultima ora di lezione gli zaini saranno tollerati se disposti in un angolo del laboratorio e
comunque in modo da non impedire un regolare sfollamento.
3. E’ tassativamente proibito consumare cibi e/o bevande nel laboratorio.
4. non devono utilizzare alcuna macchina, apparecchiatura, dispositivo o attrezzatura senza
l'autorizzazione esplicita dell'insegnante;
5. sono tenuti ad indicare anche gli eventuali malfunzionamenti riscontrati nelle attrezzature utilizzate;
6. prima di iniziare un'operazione mai svolta, specie se delicata o pericolosa, devono richiedere la
presenza di un docente o dell’Assistente tecnico nelle immediate vicinanze;
7. devono tenere un comportamento corretto e rispettoso delle persone e delle cose, non dissimile da
quello richiesto in qualsiasi altro ambiente scolastico e non;
8. devono aver cura dell’attrezzatura che viene loro eventualmente
all'insegnante o all'Assistente tecnico al termine della lezione;
fornita e
riconsegnarla
9. Poiché i cellulari possono causare danni, si raccomanda di controllare che siano spenti.
10. Ogni alunno è responsabile della postazione usata durante l’ ora di lezione ed è tenuto a
segnalare immediatamente all’insegnante o al tecnico di laboratorio qualsiasi guasto o disfunzione
riscontrata oltre che la presenza di scritte rilevate sulla postazione stessa.
11. Gli alunni, prima di uscire dal laboratorio, avranno cura di risistemare le sedie e gettare negli appositi
contenitori
gli
scarti.
Assistente Tecnico
Sig. Mario FERRANTI
Il Direttore di Laboratorio
Prof. Antonino CRUPI
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ALLEGATO 8
REGOLAMENTO LABORATORIO MTD
NORME DI UTILIZZO DEL LABORATORIO M.T.D
1. E’ possibile l’utilizzo di penne USB, HDD esterni, CD e DVD personali solo previa autorizzazione del
docente.
2. I software installati sono ad esclusivo uso didattico, i docenti che abbiano bisogno di aggiornamenti o
nuovi applicativi da acquistare o acquisire deve farne richiesta al Direttore di Laboratorio con apposita
scheda;
3. E’ vietato scaricare file musicali, foto, filmati e video salvo quanto necessario alla didattica e
comunque, previo l’autorizzazione del docente;
4. Si richiama l'osservanza delle norme per il rispetto del diritto d'autore e del copyright;
5. E’ vietato agli alunni cancellare o alterare file o cartelle sul desktop o sul disco fisso;
6. Gli studenti possono utilizzare le postazioni dell’Istituto per accedere in Internet solo per scopi
didattici;
7. Su ogni postazione saranno creati due account per corso: uno serale, uno diurno, protetti da password,
consegnata all’alunno che userà quella postazione, che ne sarà unico responsabile. E’ fatto assoluto
divieto entrare su un account che non sia il proprio.
Assistente Tecnico
Sig. Stefania PISTOLIN
Il Direttore di Laboratorio
Prof. Giancarlo GABRIELLI
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ALLEGATO 9
REGOLAMENTO LABORATORIO FONDAZIONE ROMA
1. Al momento dell’ingresso in Laboratorio la classe è tenuta a controllare la postazione di lavoro e
segnalare all’assistente tecnico ogni anomalia riscontrata alla postazione assegnata;
2. All’inizio di ogni lezione gli alunni a cui saranno assegnati i posti che resteranno fissi per tutta la
durata dell’A.S. dovranno firmare la presa in consegna dello stato della postazione ad ogni cambio
ora;
3. L’accesso al Laboratorio è consentito solo in presenza del Docente Teorico o dell’ITP. Si
ricorda che la ricreazione fa parte della terza ora di lezione pertanto la classe che dovrà occupare il
Laboratorio alla quarta ora, avrà accesso solo alla fine della stessa e solo in presenza dei Docenti.
4. I banchi da lavoro devono rimanere liberi da indumenti ed oggetti non strettamente didattici;
5. E’ fatto ASSOLUTO DIVIETO introdurre file o programmi non autorizzati. 6. Alla fine della
lezione i banchi vanno lasciati puliti e riordinate le sedie sotto al banco di lavoro. 7. I PC possono
essere utilizzati solo a scopi didattici e per nessun altro motivo e non vi sono ammesse persone
estranee ai componenti della classe.
Assistente Tecnico
Sig.ra Cristina CALANDRA
Il Direttore di Laboratorio
Prof. Vincenzo LAMBERTI
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ALLEGATO 10
REGOLAMENTO LABORATORIO REGIONE LAZIO
NORME DI UTILIZZO DEL LABORATORIO REGIONE LAZIO
1. E’ possibile l’utilizzo di penne USB, HDD esterni, CD e DVD personali solo previa autorizzazione
del docente.
2. I software installati sono ad esclusivo uso didattico, i docenti che abbiano bisogno di
aggiornamenti o nuovi applicativi da acquistare o acquisire deve farne richiesta al Direttore di
Laboratorio con apposita scheda;
3. E’ vietato scaricare file musicali, foto, filmati e video salvo quanto necessario alla didattica e
comunque, previo l’autorizzazione del docente;
4. Si richiama l'osservanza delle norme per il rispetto del diritto d'autore e del copyright;
5. E’ vietato agli alunni cancellare o alterare file o cartelle sul desktop o sul disco fisso;
6. Non è possibile utilizzare e/o installare software diverso da quello di cui la scuola è regolarmente
dotata di licenza di utilizzo;
7. Gli studenti possono utilizzare le postazioni dell’Istituto per accedere in Internet solo per scopi
didattici;
8. Su ogni postazione sarà creato un account per ogni classe, protetto da password, consegnata
all’alunno che userà quella postazione, che ne sarà unico responsabile. E’ fatto assoluto divieto
entrare su un account che non sia il proprio.
Assistente Tecnico
Sig. Antonio PROVENZALE
Il Direttore di Laboratorio
Prof. Alessandro FIPPI
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ALLEGATO 11
REGOLAMENTO DI DISCIPLINA
MOTTO: LA REGOLA E’ DEMOCRAZIA
Il presente Regolamento di Disciplina è stato redatto tenendo conto delle seguenti fonti normative:
DPR n°249 del 24.06.1998 - Regolamento recante lo Statuto delle studentesse e degli studenti della
scuola secondaria;
Direttiva Ministeriale n°5843/A3 del 16.10.2006 - Linee di indirizzo sulla cittadinanza democratica e
legalità;
D.M. n° 16 del 5.02.2007 - Linee di indirizzo generali ed azioni a livello nazionale per la prevenzione
e il bullismo;
Prot. n° 30 del 15.03.2007 - Linee di indirizzo ed indicazioni in materia di utilizzo di telefoni
cellulari e di altri dispositivi elettronici durante l’attività didattica, irrogazione di sanzioni
disciplinari, dovere di vigilanza e di corresponsabilità dei genitori e dei docenti;
DPR n° 235 del 21.11.2007 - Regolamento recante modifiche ed integrazioni al decreto del
Presidente della Repubblica 24.06.1998, n. 249, concernente lo statuto delle studentesse e degli
studenti della scuola secondaria
Nota del MIUR 31.07.2008, prot.3602.
Art. 1 - Vita della Comunità Scolastica
1. La scuola è luogo di formazione e di educazione mediante lo studio, l’acquisizione delle conoscenze e
lo sviluppo della coscienza critica.
2. La scuola opera per garantire la formazione alla cittadinanza, la realizzazione del diritto allo studio, lo
sviluppo delle potenzialità di ciascuno ed il recupero delle situazioni di svantaggio.
3. La vita della comunità scolastica si basa sulla libertà di espressione, di pensiero, di coscienza e di
religione, sul rispetto reciproco di tutte le persone che la compongono, quale che sia la loro età e
condizione, nel ripudio di ogni barriera ideologica, sociale e culturale.
Art. 2 - Diritti

Lo studente ha diritto ad una formazione culturale di qualità, che rispetti e valorizzi, anche
attraverso l’orientamento, l’identità di ciascuno.

Lo studente ha diritto alla partecipazione attiva e responsabile alla vita della scuola.

Lo studente ha diritto ad una valutazione trasparente e tempestiva, che permetta di
migliorare il proprio rendimento, secondo i ritmi di apprendimento di ciascuno.

Ogni studente ha diritto al rispetto da parte degli adulti e dei compagni, a vivere in un
ambiente favorevole alla crescita integrale della persona, all’utilizzo di strutture e materiali in buone
condizioni, in un contesto sereno, pulito e sicuro.

Gli studenti stranieri hanno diritto al rispetto della vita culturale e religiosa della comunità
dalla quale provengono. La scuola promuove e favorisce iniziative volte all’accoglienza e alla tutela
della loro lingua e cultura e alla realizzazione di attività interculturali.
POF “L. TRAFELLI” 2012/2013
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
La scuola s’impegna a promuovere condizioni per assicurare iniziative concrete per il
recupero di eventuali situazioni di ritardo e di svantaggio, nonché per la prevenzione e il recupero
della dispersione scolastica.
Art. 3 - Doveri

Gli studenti sono tenuti a frequentare regolarmente e ad assolvere assiduamente agli
impegni di studio.

Gli studenti sono tenuti ad avere nei confronti del Dirigente scolastico, dei docenti, del
personale tutto della scuola e dei loro compagni lo stesso rispetto, anche formale, che chiedono per
se stessi.

Nell’esercizio dei loro diritti e nell’adempimento dei loro doveri, gli studenti sono tenuti a
mantenere un comportamento corretto.

Gli studenti sono tenuti ad osservare le disposizioni organizzative di sicurezza dettate dai
regolamento dell’Istituto.

Gli studenti sono tenuti ad utilizzare correttamente le strutture, i macchinari e i sussidi
didattici e a comportarsi nella vita scolastica in modo da non arrecare danni al patrimonio della
scuola.

Gli studenti condividono la responsabilità di rendere accogliente l’ambiente scolastico e ne
hanno cura come importante fattore di qualità della vita della scuola.

Gli studenti sono tenuti a mantenere contegno e decoro anche durante le attività extrascolastiche, ivi comprese le visite d’istruzione.
Art. 4 - Disciplina
I provvedimenti disciplinari hanno finalità educative e tendono al rafforzamento del senso di
responsabilità degli allievi.
L’istituzione scolastica individua e punisce quei comportamenti (gravi e/o reiterati) che configurano
mancanze disciplinari con riferimento ai doveri elencati nell’Art. 3; indica le relative sanzioni, gli
organi competenti ad erogarle, e il relativo procedimento, secondo i criteri seguenti:
Le sanzioni
Sono sempre temporanee e proporzionate alle infrazioni.
Devono essere ispirate al principio della responsabilizzazione personale e della riparazione del
danno.
Tengono conto della situazione personale dello studente e del contesto in cui si è verificato
l’episodio.
Vanno comminate dopo avere effettuato un’accurata ricostruzione dell’accaduto e dopo aver invitato
l’alunno a esporre le proprie ragioni.
Appurato l’accaduto, le responsabilità sono sempre individuali. Pertanto, le Sanzioni sono personali e
hanno la finalità di recuperare un positivo rapporto dell’allievo con l’istituzione scolastica.
POF “L. TRAFELLI” 2012/2013
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Tipologia delle sanzioni



Rimprovero privato orale;
Rimprovero privato scritto;
Rimprovero in classe orale e breve allontanamento dalle lezioni affidato alla sorveglianza del
personale ATA;

Rimprovero in classe scritto;

Adozione di provvedimenti e/o interventi educativi;

Allontanamento dalle lezioni per un periodo fino a un massimo di 15 gg. scolastici
(compreso);

Allontanamento dalla comunità scolastica superiore ai 15 gg.;

Allontanamento fino al termine delle lezioni o esclusione dallo scrutinio finale o la non
ammissione all’esame di stato conclusivo del corso di studi.


Le sanzioni previste ai punti A, B, C, D, non sono elencate in ordine di gravità ma verranno adottate
dall'organo competente discrezionalmente, valutando l'opportunità dei singoli interventi.
Dopo ripetuti provvedimenti disciplinari del tipo previsto dai punti A, B, C, D, si può adottare una
sanzione disciplinare di cui al punto E.
Organi competenti ad irrogare le sanzioni



Docente (A-B-C-D);
Dirigente Scolastico (A-B-C-D-E);
Consiglio di classe convocato per intero (A -B-C-D-E-F-G);

Consiglio d’Istituto (H) Tali sanzioni vengono deliberate dal Consiglio di Istituto che provvede alla
nomina dell’organo di garanzia (di cui all’Art. 5 del presente Regolamento di Disciplina), e vengono
rese esecutive dal Dirigente Scolastico.
All'alunno viene offerta la possibilità di convertire la sanzione disciplinare con attività in favore della
comunità scolastica, sotto la sorveglianza del personale ATA.
Conversione delle sanzioni
Le sanzioni possono essere convertite nelle sotto-elencate attività utili alla comunità :


Svolgimento per brevi periodi di attività in alternativa o in aggiunta ai normali impegni scolastici ;
Utilizzo del proprio tempo libero in attività di collaborazione col personale scolastico;
La durata e la tipologia sono commisurate alle mancanze commesse.
Possibilità di conversione



Riordino del materiale didattico e delle aule ;
Sistemazione delle aule speciali, palestra e dei laboratori ;
Interventi per la manutenzione delle strutture interne ed esterne ;
POF “L. TRAFELLI” 2012/2013
Pag. 71


Collaborazione con le associazioni di volontariato ;
Attività di supporto alla Biblioteca.
Norme procedurali
ORGANI COMPETENTI, LUOGO E TEMPI PER L’ ATTUAZIONE DELLA SANZIONE
Tutte le infrazioni previste sono sanzionabili quando vengano commesse all’interno dell'edificio
scolastico, durante le attività curricolari, durante le attività extracurricolari, integrative, connesse con
le attività didattiche e organizzate dalla scuola, ed anche nelle uscite didattiche e nei viaggi di
istruzione.
Gli organi competenti a disporre le sanzioni sono: i Docenti, il Coordinatore di Classe, il Dirigente
Scolastico, il Consiglio di classe e il Consiglio d’Istituto che decidono dopo aver sentito le ragioni
dello studente che può portare prove e testimonianze a sua discolpa.
La sanzione deve essere attuata entro 15 giorni dall’episodio. Trascorso tale limite temporale la
sospensione dalle lezioni non può essere più praticata, mentre restano valide tutte le altre forme:
richiamo verbale, richiamo scritto, sostituzione della sanzione con altra attività utile.
Le riunioni dei Consigli di classe, nella composizione allargata e del Consiglio d’Istituto sono
pubbliche e ad esse sono ammessi, senza diritto di parola, i rappresentanti dei genitori e degli
studenti.
Se la discussione è su argomenti personali e coinvolgenti il diritto alla privacy delle persone, le
riunioni avvengono con la sola presenza degli aventi diritto.
Se vi è incompatibilità di un membro dell’organo collegiale, questi non prenderà parte alla seduta.
La sanzione disciplinare è adottata con voto segreto.
Le sanzioni per mancanze disciplinari commesse durante le sessioni d'esame sono inflitte dalle
commissioni d'esame e sono applicabili anche ai candidati esterni.
Qualora sia necessario irrogare una sanzione disciplinare, le deliberazioni sono assunte dal
competente Organo solo dopo aver sentito le giustificazioni dell'alunno che ha facoltà di produrre
prove e testimonianze a lui favorevoli.
I provvedimenti devono essere sempre motivati e comunicati ai genitori. Nella comunicazione deve
essere segnalata la possibilità di usufruire della conversione della punizione disciplinare. Anche
l'eventuale conversione è comunicata per iscritto alla famiglia.
I provvedimenti disciplinari sono riportati nel registro dei verbali del Consiglio di classe.
Le sanzioni per le mancanze disciplinari commesse durante le visite d’istruzione sono inflitte
secondo la normativa vigente.
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Pag. 72
Le sanzioni per le mancanze disciplinari commesse durante la sessione d'esame sono inflitte dalla
commissione d'esame e sono applicabili anche ai candidati esterni.
Procedura per COMPORTAMENTI NON GRAVI
Comportamenti occasionali e non gravi relativi a scarsa diligenza e puntualità, disturbo occasionale
durante le lezioni, atteggiamenti poco corretti nei confronti dei compagni saranno sanzionati col
richiamo verbale che potrà costituire un precedente per la comminazione di una sanzione in forma di
ammonizione scritta qualora vi sia scarsa attenzione nei confronti del richiamo e reiterazione del
comportamento.
Qualora al semplice richiamo verbale segua una modificazione positiva del comportamento, non vi
sarà alcuna ripercussione sulla valutazione della condotta dell’allievo. I richiami sul registro di classe
potranno, a discrezione del C.d.C. , avere ripercussioni sulla valutazione della condotta.
Nel caso che per i comportamenti di cui sopra, per la loro ripetizione o per le modalità di
manifestazione, si ritenga opportuno un allontanamento dalle lezioni questo avverrà con l’obbligo di
frequenza e studio individuale a scuola per un periodo da uno a tre giorni. Tale allontanamento sarà
deliberato in sede di C.d.C. La famiglia sarà informata della decisione.
Procedura per GRAVE COMPORTAMENTO SCORRETTO
Mancanze gravi relative a: assenze dalla scuola, offesa alla persona del docente, degli A.T.A. , dei
compagni e loro famiglie, mancanza di rispetto delle norme sulla sicurezza, danni a persone e cose,
costituiscono occasione per l’immediato richiamo scritto e possibile allontanamento dalla scuola per
un periodo da definire, anche senza obbligo di frequenza. Qualora si tratti solo di danni materiali
possono essere proposte forme di recupero definite in sede di riunione dell’Organo di disciplina. Il
richiamo scritto costituirà il precedente per l’avvio della procedura, di cui si terrà conto per altre
eventuali segnalazioni di comportamento scorretto.
Di tale comportamento si tiene conto per la valutazione della condotta.
Di norma gli allontanamenti dalle attività didattiche che comprendano o meno l’obbligo di frequenza
sono definite in sede collegiale nella riunione del Consiglio di Classe.
Per quanto concerne la reiterazione di comportamenti sanzionabili si tiene conto del comportamento
dell’intero anno scolastico ed eventualmente degli anni pregressi.
I comportamenti che sono perseguibili penalmente non rientrano nelle norme del presente
regolamento. Tali comportamenti saranno segnalati alle autorità competenti attraverso il D.S. o per
diretto interessamento dei singoli .
Art. 5 – Composizione dell’ Organo di Garanzia
L’organo di garanzia è così composto:
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Pag. 73



un docente designato dal Consiglio di Istituto;
uno studente designato tra i rappresentanti degli studenti del Consiglio di Istituto;
un genitore designato dal Consiglio di Istituto.
Il presidente del Organo di Garanzia è il componente più anziano salva diversa indicazione del
Comitato medesimo.
Il D.S. ha facoltà di partecipare, senza diritto di voto, alle sedute.
I componenti coinvolti nei fatti oggetto di decisione, sono sostituiti da un supplente.
Per ogni rappresentante saranno previsti due membri supplenti.


Le componenti sono nominate dal Consiglio di Istituto il quale provvede anche alla nomina di membri
supplenti.
L’Organo di Garanzia resta in carica tre anni, nel caso in cui uno dei membri decada, il Consiglio
d’Istituto provvederà alla sua sostituzione entro 15 gg.
Art. 6 – Compiti dell’Organo di Garanzia
L’organo di Garanzia deve:


dirimere i conflitti che insorgano all'interno della scuola in merito all'applicazione dello Statuto delle
Studentesse e degli Studenti e del presente regolamento di disciplina;
decidere sui ricorsi relativi alle sanzioni disciplinari.
Per la validità delle deliberazione è necessario che siano presenti tutti i membri; deve comunque
essere presente almeno un rappresentante di ogni componente (anche supplente).
Il voto di astensione è considerato favorevole alla decisione assunta dall’organo che ha inflitto la
sanzione.
FUNZIONAMENTO DEL COMITATO DI GARANZIA
Il Comitato di Garanzia svolge la sua attività nel seguente modo. La convocazione del Comitato di
Garanzia avviene su richiesta e procede se ne ravvisa la necessità.
La convocazione può avvenire su richiesta degli studenti o di chiunque ne abbia interesse anche per i
conflitti che insorgano all’interno della scuola in merito alla applicazione dei regolamenti interni .
I termini per la convocazione ordinaria sono fissati in 5 giorni, mentre per le convocazioni
straordinarie i giorni sono ridotti a 3.
Le decisioni vengono prese a maggioranza.
Le decisioni sono prese con voto a scrutinio segreto.
Le sedute sono verbalizzate su apposito registro.
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Art. 7 - Impugnazioni




Contro le sanzioni disciplinari è ammesso ricorso da parte di chiunque vi abbia interesse (genitori,
studenti), entro quindici giorni dalla comunicazione al Organo di Garanzia.
L’organo di garanzia dovrà esprimersi nei successivi dieci giorni.
Qualora l’organo di garanzia non decida entro tale termine, la sanzione si ritiene confermata.
Contro le decisioni che prevedono la sospensione dalle attività didattiche superiori ai 3 giorni.
Art. 8 – Mancanze Disciplinari
Si offrono nella seguente tabella, a titolo d’esempio non esaustivo, comportamenti configurabili
come mancanze disciplinari da correggere con interventi educativi:
Tipologia Mancanze
disciplinari
A Presentarsi
1
sistematicamente
B in ritardo a scuola
senza validi
C motivi
D
2
A Spostarsi senza
motivo o senza
B autorizzazione
nell'aula e
C nell'edificio
D
E
3
4
Sanzioni
a. Annotazione sul registro di classe
b. Comunicazione telefonica alla famiglia e
accettazione in classe
c. Comunicazione scritta alla famiglia, con
convocazione della stessa da parte del
dirigente o del coordinatore della classe
a. Richiamo verbale dello studente
b. Se reiterata, ammonizione formale sul
diario e sul registro di classe
Organo competente*
-Docente
-Coordinatore del
C.d.C. o docente
della prima ora di
lezione
-D.S.o coordinatore
del C.d.C.
-Docente
-Coordinatore C.d.C. o
docente
interessato
-Consiglio di classe
c. Convocazione dei genitori
d. Se reiterata, sospensione con
allontanamento fino a 15 giorni dello
studente
a. Richiamo verbale dello studente
F
A Disturbare o
rendersi
B protagonisti di
b. Se reiterata, ammonizione formale sul
interventi
diario e sul registro di classe
C inopportuni
durante le attività c. Convocazione dei genitori
D
scolastiche
d. Se reiterata, sospensione con
E
allontanamento fino a 15 giorni dello
studente
F
A Non eseguire i
a. Annotazione sul registro personale
compiti assegnati dell’insegnante e richiesta di svolgimento
B e non portare il per la lezione successiva.
materiale didattico
o le prove di
b. Avviso alla famiglia con richiesta di
-Docente
-Coordinatore C.d.C. o
docente
interessato
-Consiglio di classe
-Docente
-Coordinatore C.d.C. o
docente
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5
C verifica
collaborazione per eventuale controllo.
D
c. Compatibilmente con l’orario di servizio,
recupero immediato dei compiti.
d. Convocazione della famiglia.
a. Convocazione della famiglia.
A Falsificare le
firme su verifiche
B o note degli
b. Se reiterata, sospensione con
insegnanti
allontanamento fino a 15 giorni dello
C
studente
7
F
A Dimenticare di far a. Richiamo verbale dello studente
sottoscrivere alle
B famiglie gli avvisi b. Se reiterata, ammonizione formale sul
scolastici
diario e sul registro di classe
C
D
E
F
-Coordinatore C.d.C. o
docente
-Consiglio di classe
E
D
A Portare a scuola
oggetti non
B pertinenti alle
attività e/o
C pericolosi
-Docente
interessato.
D
6
interessato.
c. Convocazione dei genitori
-Docente
-Coordinatore C.d.C. o
docente
interessato
a. Confisca immediata del materiale,
-Personale A.T.A. (solo
ammonizione formale sul registro di classe, per la confisca)
consegna ai genitori.
-Docente
b. Se usati in modo pericoloso, sospensione
dalle lezioni fino a 15 gg.
-Consiglio di classe
c. Se usati in modo pericoloso e lesivo della -Consiglio di Istituto
dignità altrui sospensione dalle lezioni
superiore ai 15 gg. e/o allontanamento
dall’istituzione scolastica.
G
H
8
A Usare il cellulare a. Richiamo verbale e confisca immediata
con consegna ai genitori.
B
b. Ammonizione formale sul registro di
C
classe, confisca immediata con consegna ai
genitori.
D
E
c. Sospensione fino a 15 gg., confisca
immediata con consegna ai genitori.
-Personale A.T.A. (solo
per la confisca)
-Docente
-Consiglio di classe
-Consiglio di Istituto
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Pag. 76
F
G
9
H
scolastica
A Non osservare le a. Richiamo verbale dello studente
B disposizioni
organizzative
C
contenute nel
D
regolamento di
E istituto
F
10
d. Se usato in modo lesivo della dignità
personale; sospensione superiore ai 15 gg.
e/o allontanamento dall’istituzione
b. Se reiterata, ammonizione formale sul
diario e sul registro di classe
-Coordinatore C.d.C. o
docente
c. Convocazione dei genitori
interessato
d. Se reiterata, sospensione con
allontanamento fino a 15 giorni dello
studente
-Consiglio di classe
A Sporcare
a. Richiamo verbale dello studente e
ricostituzione delle stato preesistente delle
B intenzionalmente, cose.
danneggiare i
C
b. Se reiterata, ammonizione formale sul
locali, gli arredi o
diario e sul registro di classe
D
gli oggetti
c. Convocazione dei genitori
E personali
F
-Docente
-Personale ATA (solo
per il
richiamo)
-Docente
-Coordinatore C.d.C. o
docente
d. Sospensione dalle visite d’istruzione.
interessato
e. Se reiterata, sospensione con
allontanamento fino a 15 giorni dello
studente
f. Risarcimento danni (il risarcimento è un
dovere non una sanzione).
-Consiglio di classe
-Dirigente Scolastico
(per il
risarcimento del danno).
11
A Offendere con
a. Invito a presentare le proprie scuse al
personale scolastico o ai compagni offesi.
B parole, gesti o
azioni il personale b. Se reiterata, ammonizione formale sul
C
diario e sul registro di classe
scolastico o i
D
compagni
c. Convocazione dei genitori
E
F
-Docente
-Coordinatore C.d.C. o
docente
interessato
-Consiglio di classe
d. Sospensione dalle visite d’istruzione
e. Se reiterata, sospensione con
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Pag. 77
allontanamento fino a 15 giorni dello
studente
12
A Comportarsi in a. Rientro a scuola dello studente
-Docente
modo violento e/o accompagnato da un genitore.
B aggressivo nei
-Consiglio di classe
confronti del
b. Sospensione dalle visite d’istruzione.
C personale
-Consiglio di Istituto
scolastico o i
c. Se reiterate, sospensione fino a 15 giorni
D
compagni
dello studente
E
F
G
d. Se grave, convocazione immediata dei
genitori e contemporaneo allontanamento
dalle lezioni superiore a 15 giorni dello
studente
H
e. Se persiste una situazione di pericolo per
l’incolumità altrui, allontanamento
dall’istituzione scolastica fino alla
cessazione del rischio.
f. Risarcimento dei danni (il risarcimento è
un dovere non una sanzione).
13
A Usare un
linguaggio non
B consono
all’ambiente
C scolastico
D
E
F
14
a. Richiamo verbale dello studente
-Docente
b. Se reiterata, ammonizione
-Coordinatore C.d.C. o
docente
formale sul diario e sul registro di classe
interessato
c. Convocazione dei genitori
-Consiglio di classe
d. Se reiterata, sospensione con
allontanamento fino a 15 giorni dello
studente
A Fumare nei locali a. Confisca immediata delle sigarette e
-Docente
scolastici e nelle convocazione dei genitori
B sue pertinenze
-Coordinatore C.d.C. o
b. Se reiterata, sospensione fino a 15 giorni. docente
C
D
Personale A.T.A. (solo per la confisca)
interessato
-Consiglio di classe
E
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15
F
A Mancato rispetto
delle norme di
B sicurezza (ivi
comprese le
C procedure di
simulazione)
D
E
F
16
A Danneggiamento
e uso improprio
B degli impianti di
sicurezza
C
D
a. Richiamo verbale dello studente
-Docente
b. Se reiterata, ammonizione formale sul
diario e sul registro di classe
-Coordinatore C.d.C. o
docente
c. Convocazione dei genitori
interessato
d. Se reiterata, sospensione con
allontanamento fino a 15 giorni dello
studente
-Consiglio di classe
a. Richiamo verbale dello studente e
ricostituzione delle stato preesistente delle
cose.
Personale ATA (solo per
il
richiamo)
b. Se reiterata, ammonizione formale sul
diario e sul registro di classe
E
c. Convocazione dei genitori
F
d. Sospensione dalle visite d’istruzione.
G
H
Docente
Coordinatore C.d.C. o
docente
interessato
e. Se reiterata, sospensione con
allontanamento fino a 15 giorni dello
studente
f. Risarcimento danni (il risarcimento è un
dovere non una sanzione).
Consiglio di classe
Dirigente Scolastico (per
il
risarcimento del danno).
g. Se determina pericolo per la comunità
scolastica convocazione immediata dei
genitori e contemporaneo allontanamento
17
dalle lezioni superiore a 15 giorni dello
studente
A Falsificazione di Convocazione immediata dei genitori e
firma
sospensione fino a 15 giorni.
B
Consiglio d’Istituto
Consiglio di classe
C
D
E
F
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Pag. 79
18
A Ogni altro
Le sanzioni saranno commisurate alla
comportamento
B che, nella
gravità del comportamento.
situazione
C specifica, sia
ritenuto scorretto
D
dall'insegnante
Come previsto dalla
Tipologia della
Mancanza
E
F
G
19
20
H
A Ogni
Convocazione, al rientro regolare delle
Come previsto dalla
comportamento lezioni, dei genitori e sospensione fino a 15 Tipologia della
B scorretto che
giorni.
Mancanza
metta in pericolo
C la serietà della
scuola, il decoro e
D la salute di alunni
ed insegnanti in
E
visita d’istruzione
F o in attività extrascolastica
G
H
A Abbigliamento
a. Richiamo verbale dello studente
indecoroso e poco
B rispettoso degli b. Se reiterata, ammonizione formale sul
altri e
registro
C dell’istituzione
scolastica come c. Convocazione dei genitori
D
ambiente
E lavorativo
-Docente
-Coordinatore di classe
F
*Il Consiglio di classe deve sempre intendersi nella sua forma allargata a tutte le componenti
Art. 9 - Disposizioni Finali
Il presente Regolamento ha validità triennale e resta in vigore fino all’approvazione del nuovo
regolamento deliberato dal Consiglio d’Istituto.
Per quanto non contemplato nel presente regolamento, valgono le disposizioni vigenti.
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Pag. 80
ALLEGATO 12
REGOLAMENTO D’ISTITUTO
PARTE PRIMA
ORGANI COLLEGIALI
art.1 
 Gli organi collegiali d’Istituto sono: 
  Il Consiglio d’Istituto 
  La Giunta Esecutiva 
  Il Consiglio di classe 
  Il Collegio dei docenti 
  Il Comitato per la valutazione del servizio degli insegnanti
 La composizione e le attribuzioni sono regolate dagli articoli 5, 6, 7, 8, 9, 10 e 11 del D. L.vo 297/94
e dal D.I. 28/5/75.
art.2
Ciascun organo collegiale (O. C.) opera informa coordinata con gli altri O. C. che esercitano competenze
parallele, programma le proprie attività nel tempo in rapporto alle proprie finalità e allo scopo di realizzare un
ordinato svolgimento delle attività stesse.
art. 3
O. C. può essere convocato su disposizione del presidente del Consiglio d’Istituto in seguito a deliberazione
della Giunta Esecutiva; su richiesta scritta e motivata di almeno un terzo dei componenti del Collegio dei
docenti, e della maggioranza dei componenti per gli altri O. C.
art. 4
La convocazione degli O. C. avviene mediante avviso scritto e firmato dal presidente, recante il giorno, l'ora,
il luogo della riunione e l'ordine del giorno. Tale avviso deve pervenire agli interessati almeno cinque giorni
prima della riunione; in caso di riunioni urgenti anche 24 ore prima.
art.5
Per la validità dell’adunanza dell'O. C. è richiesta la presenza di almeno la metà più uno dei componenti in
carica; per la riunione del Comitato per la valutazione del servizio degli insegnanti è richiesta invece la
presenza di tutti i componenti, siano essi titolari oppure supplenti.
art. 6
Lo svolgimento e il funzionamento delle assemblee d’istituto e di classe degli studenti e dei genitori sono
regolati dal D. L. 297/94, articoli 12, 13, 14 e 15.
art.7
La pubblicità degli atti del Consiglio d’istituto, disciplinata dalle norme vigenti, avviene mediante affissione
all'Albo dell'Istituto della copia integrale, sottoscritta e autenticata dal segretario del Consiglio, del testo e
delle deliberazioni adottate. L'affissione all'Albo avviene entro il termine massimo di otto giorni dalla data di
riunione del Consiglio. La copia della deliberazione è esposta per un periodo di dieci giorni. I verbali e tutti gli
atti scritti preparatori sono depositati presso la segreteria dell'Istituto e sono esibiti a chi ne abbia interesse ai
sensi della legge 241/90. La copia della deliberazione da affiggere all'Albo è consegnata al preside dal
segretario del Consiglio; il preside ne dispone l'affissione immediata, attestando in calce ad essa in data
iniziale di affissione. Non sono soggetti a pubblicazione gli atti e le deliberazioni concernenti singole
persone, salvo contraria richiesta dell'interessato.
art.8
Questo regolamento è parte integrante della Carta dei Servizi Scolastici (D. P. C. M. 7/6/95).
PARTE SECONDA
DIRITTI E DOVERI
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art.1
Condizione essenziale per uno svolgimento ordinato di tutte le attività dell'Istituto è il rispetto scrupoloso da
parte dei docenti, del personale amministrativo, tecnico e ausiliario, e degli alunni degli obblighi che a
ciascuno derivano dalla funzione svolta.
art.2
diritti e i doveri del personale docente e quelli del personale amministrativo, tecnico e ausiliario sono
disciplinati dal D. L.vo 297/94 e dal vigente C.C.N.L. Per quanto non previsto dalle citate disposizioni
legislative si fa riferimento al D.P.R. n° 3 del 10/1/57 (Testo Unico degli impiegati civili dello Stato). Titolo
primo: diritti e doveri degli alunni
art.3
Gli alunni possono chiedere ai professori di esporre e chiarire i fini e i metodi del loro insegnamento.
art.4
L'alunno ha facoltà di chiedere alla conclusione di ogni prova il giudizio dell'insegnante e l'indicazione di
particolari manchevolezze nella preparazione o nel metodo di studio, affinché gli sia consentito superare
eventuali lacune.
art.5
L'alunno ha diritto di prendere visione dei compiti in classe che saranno corretti dagli insegnanti entro breve
tempo e comunque sempre prima della prova successiva. In materia di accesso agli atti amministrativi
relativi alla carriera scolastica degli alunni valgono le norme dell'O. M. n° 330 del 27/5/97 in applicazione
della legge 241/90.
art. 6
Gli alunni possono manifestare con le parole e con lo scritto il proprio pensiero e redigere, esporre e
diffondere nell'ambito dell'Istituto fogli aperiodici, testimonianze della loro partecipazione alla vita scolastica
e civile. Una copia di tutti gli scritti sarà consegnata al preside, che ha facoltà di vietarne la pubblicazione
per motivi di legittimità e/o per ragioni di opportunità; in questi casi il preside avrà cura di informare
tempestivamente gli organi collegiali competenti. La documentazione e le notizie che gli studenti intendono
pubblicizzare e/o acquisire tramite Interne! o altri mezzi multimediali devono essere coerenti con le finalità
dell'attività scolastica di Istituto, e con le prescrizioni della L. 675/96; queste attività devono essere
autorizzate dal preside.
art.7
Ogni classe ha diritto ad una assemblea mensile di due ore. Le ore di assemblea possono essere
organizzate su ordine del giorno deliberato dalla maggioranza della classe. Sul registro di classe deve
essere presa nota delle ore impegnate per l'assemblea e del relativo ordine del giorno. La richiesta, scritta
su modello predisposto e reperibile in segreteria, sarà presentata al preside o a chi ne fa le veci almeno
cinque giorni prima della data prevista, e sarà firmata dagli allievi rappresentanti di classe e dagli insegnanti
le cui ore di lezione saranno utilizzate.
Gli insegnanti hanno l'obbligo di esercitare la vigilanza sugli alunni, e possono sospendere
l'assemblea e riprendere lo svolgimento delle lezioni, qualora il comportamento degli alunni sia tale
da non consentire l'ordinato svolgimento dell'assemblea stessa.
art.8
Gli alunni devono essere presenti alle lezioni e alle esercitazioni, e comunque ad ogni momento dell'attività
didattica. Le motivazioni delle assenze e dei ritardi, indicate sul libretto delle assenze, sottoscritte dallo
studente e controfirmate, per i minori, da chi esercita la patria potestà, sono vagliate dal preside o da un suo
delegato, che hanno facoltà di giustificarle, oppure non, in ottemperanza alle avvertenze indicate sul retro
del libretto. I docenti in servizio alla prima ora di lezione sono delegati dal preside a vistare e registrare le
giustificazioni degli alunni. L'ammissione, o l'eventuale non ammissione, in aula degli alunni che si
presentano in ritardo è disposta dal docente della prima ora. Le eventuali richieste di uscita anticipata per
motivi famigliari! sono consentite agli alunni maggiorenni, previa richiesta scritta controfirmata dal genitore,
mentre per gli studenti minorenni sono consentite se il minore è accompagnato da un famigliare, che si
assume la responsabilità della vigilanza.
art. 9
Le eventuali assenze collettive dalle lezioni non sono legittimate ne giustificate, e comunque devono essere
indicate sul libretto delle assenze secondo le modalità di cui al precedente articolo. In questi casi i docenti
non sono tenuti a ripetere le lezioni programmate, che saranno regolarmente svolte in favore degli studenti
che, sia pure in numero ridotto, frequentano le lezioni. Nel caso in cui si verifichi una interruzione
dell'impianto termico, gli studenti sono tenuti a entrare o a stare in Istituto (salvo diverso, avviso della
POF “L. TRAFELLI” 2012/2013
Pag. 82
presidenza), e i docenti sono tenuti a fare l'appello se si tratta della prima ora di lezione. Qualora entro
un'ora non sia assicurato dal manutentore il ripristino del servizio in condizioni accettabili per la salubrità
ambientale, il preside (o un suo delegato) dispone la sospensione delle lezioni.
Titolo secondo: diritti e doveri degli insegnanti
art. 10
I diritti e i doveri dei docenti sono regolati dal D.L. vo 297/94, Titolo I, Cap. Ili, Parte III e dalle norme previste
dal C. C. N. L. (P.P. C.M.. 21/7/95).
In particolare gli insegnanti sono tenuti a:
 partecipare alle riunioni degli O. C. di cui fanno parte;
 prendere parte alle iniziative educative della scuola deliberate dagli organi competenti;
 curare i rapporti con i genitori degli allievi;
 mantenere il segreto d'ufficio su quanto viene deliberato in sede di scrutinio;
 esercitare la vigilanza sugli alunni durante l'intervallo e le assemblee studentesche, e
 all'ingresso e all'uscita delle classi.
Titolo terzo: diritti e doveri del personale amministrativo, tecnico e ausiliario
art. 11
I diritti e i doveri del personale non docente sono regolati dal D. L. 297/94, Titolo II, Capo III, Portelli, e dalle
vigenti disposizioni amministrative inerenti alle mansioni correlate al profilo professionale (P.P.C.M. 21/7/95).
In particolare il collaboratore amministrativo è tenuto a:
 mantenere segreti i risultati degli scrutini e di ogni altra deliberazione dei Consigli di classe;
 fissare all'inizio di ogni anno scolastico le norme per l'accesso alla segreteria;
 non utilizzare ne consentire che altri utilizzino per scopi privati i telefoni e le attrezzature d'ufficio;
stabilire ogni anno un orario per la distribuzione dei materiali per esercitazioni da parte degli addetti
al magazzino.
Gli addetti all'Ufficio Tecnico in particolare sono tenuti a:
 stabilire all'inizio dell'anno scolastico l'orario di utilizzo delle macchine riproduttrici;
 utilizzare le suddette macchine per la riproduzione di materiali didattici nel rispetto delle normative
sulla tutela del diritto d'autore per quanto riguarda l'eventuale copia diparti di testo o riviste;
 registrare il numero delle copie e il nome del richiedente. Per quanto riguarda i collaboratori tecnici si
ricorda che:
 non è consentito utilizzare i laboratori e le attrezzature dell'istituto per lavorazioni extra scolastiche;
 non è consentito consumare per uso privato materiale dell'Istituto.
Inoltre i collaboratori tecnici devono provvedere all'ordinaria manutenzione delle attrezzature, a piccole
riparazioni di macchine, apparecchiature, mezzi audiovisivi in dotazione, e devono collaborare alla
preparazione delle esercitazioni.
Il collaboratore scolastico in particolare è tenuto a:
 non lasciare senza permesso il posto di lavoro assegnato ai piani, in palestra o nei reparti;
 non utilizzare ne consentire che altri utilizzino i telefoni d'ufficio per uso privato;
 provvedere almeno una volta al giorno alle pulizie dei locali affidati (arredi e servizi compresi).
PARTE TERZA
NORME DISCIPLINARI
art. 1
Nell'Istituto è necessario lo scrupoloso rispetto delle norme al fine di garantire l'esercizio ordinato ed efficace
delle attività didattiche e educative. Pertanto tutti hanno l'obbligo della puntualità.
art.2
Entrata alunni
Gli allievi possono entrare nell'Istituto quando il custode apre il portone ed è loro consentito sostare
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Pag. 83
nell'androne fino al suono del campanello, cinque minuti prima dell’inizio delle lezioni.
Accesso all'Istituto
L'ingresso principale deve essere chiuso dopo cinque minuti dall'inizio delle lezioni. L'accesso sarà
consentito solo alle persone con giustificati motivi nell'ingresso laterale, ove è richiesta la costante presenza
del collaboratore scolastico addetto al servizio di portineria. L'ingresso in aula da parte degli alunni avviene
sotto la sorveglianza degli insegnanti della prima ora di lezione, in quanto detti insegnanti hanno il dovere di
trovarsi davanti alle rispettive aule cinque minuti prima dell'inizio delle lezioni.
Intervallo
Durante l'intervallo gli studenti escono dalle aule, dai laboratori o dai reparti, possono conferire con
compagni di altre classi, recarsi in segreteria o in presidenza, servirsi del telefono pubblico o del servizio di
ristoro ubicato all'interno dell'istituto. Al suono del campanello, che annuncia la ripresa delle lezioni, docenti
e alunni devono tornare immediatamente nelle aule.
Vigilanza
Le norme di vigilanza sugli alunni durante la loro permanenza nell'Istituto saranno fissate annualmente dal
preside, sentito il Collegio dei docenti, e l'ordine di servizio sarà affisso all'albo dell'Istituto all'inizio di ogni
anno scolastico. Agli allievi devono essere assicurate le condizioni per concentrarsi seriamente nello studio,
perciò durante le lezioni non è consentito ai singoli di uscire dall'aula, se non per circostanze eccezionali; in
ogni caso non è consentita l'uscita contemporanea di più allievi. E' vietato interrompere l'attività didattica a
studenti di altre classi salvo espressa autorizzazione del preside o di un collaboratore del preside. Gli allievi
non devono lasciare né in classe né negli spogliatoi denaro o oggetti di valore. L'Istituto non risponde della
sparizione o dal danneggiamento degli stessi La vigilanza durante l'intervallo è affidata ai docenti in servizio
alla terza ora, coadiuvati dai collaboratori scolastici assegnati ai rispettivi piani e reparti. Qualora il
comportamento degli studenti sia scomposto e indisciplinato al punto da non consentire una normale attività
di vigilanza da parte dei docenti e dei collaboratori scolastici, il preside dispone che la classe trascorra in
aula il periodo dell'intervallo in presenza del docente della terza ora. Uscita Al suono del campanello che
annuncia il termine delle lezioni della mattina o del pomeriggio, l'insegnante in cattedra autorizza gli alunni
ad uscire e vigila affinché lo facciano con educazione. Ogni insegnante è responsabile della vigilanza in
occasione dell'uscita della propria classe. Dopo l'uscita degli studenti dalle aule i collaboratori scolastici
hanno l'obbligo di controllare che nei locali tutto sia in ordine.
art. 3
Norme per l'accesso ai locali ai laboratori e alla palestra
Gli allievi non possono accedere ai laboratorio alle aule speciali, ai reparti, alla palestra e alle aule o servirsi
delle attrezzature in dotazione, qualora non sia presente un insegnante. Ogni insegnante, infatti, è
responsabile del materiale del laboratorio affidategli per il tempo in cui svolge l'attività didattica, e in ogni
caso sugli alunni va esercitata l'azione di vigilanza. Ogni danno arrecato al patrimonio dell'Istituto da parte
degli allievi sarà risarcito dal singolo oppure, qualora non venga individuato il responsabile, dalla classe o
dalle classi di cui sono state accertate le responsabilità. L'importo sarà stabilito dal preside, sentito il parere
dell'ufficio Tecnico, e verrà versato sul conto corrente postale intestato all'Istituto, Nel caso in cui il danno sia
arrecato a beni patrimoniali di proprietà dell'Amministrazione Provinciale il preside sentirà il parere
dell'Ufficio Tecnico dell'Amministrazione Provinciale e a questa sarà dovuto il risarcimento. Ad ogni inizio
dell'anno scolastico, il DS d'intesa con il Responsabile del Centro Servizi, comunica a tutto il Personale ed
agli alunni le Norme che regolano l'accesso al Centro. L'Utilizzo dei siti Internet è autorizzata dal D.S.
secondo le normative vigenti
art.4
Allievi che non si avvalgono dell'insegnamento della religione cattolica
Vengono applicate le disposizioni ministeriali attualmente in vigore. -.
art.5
Cure mediche durante l'orario scolastico
Le famiglie degli alunni che avessero necessità di assumere formaci, a seguito di prescrizione medica,
devono dare comunicazione alla scuola. In tal caso gli alunni devono avere con sé l'occorrente fornito dalla
famiglia sotto la propria responsabilità.. Gli alunni indisposti o infortunati, che sono in condizioni di poterlo
fare, devono avvisare le famiglie affinché provvedano a prelevarli per le cure del caso. Il collaboratore
scolastico designato sorveglierà l'alunno indisposto. L'Istituto non fornisce formaci di alcun tipo. Qualora gli
alunni non siano in condizioni di. provvedere personalmente ad avvisare le famiglie, devono rivolgersi al più
presto al personale docente o non docente della scuola. Se si ravvisa la necessità di intervento urgente, la
scuola provvede direttamente ad inviare l'alunno al pronto soccorso utilizzando i mezzi di trasporto di
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soccorso pubblico.
PARTE QUARTA
REGOLAMENTO DELLA BIBLIOTECA
art.1
Il servizio di biblioteca di Istituto ha la finalità di fornire agli insegnanti i libri, le riviste e il materiale didattico
audiovisivo necessario per l'aggiornamento, e agli allievi ed ai non docenti gli strumenti necessari per
l'approfondimento della loro cultura.
Art. 2
I docenti addetti al servizio di biblioteca sono nominati annualmente dal preside su designazione del
Collegio dei docenti.
art. 3
Gli addetti al servizio di biblioteca costituiscono una commissione responsabile della circolazione delle
dotazioni librarie e hanno facoltà di rappresentare al preside le proposte di acquisto di nuove dotazioni,
sentito il parere degli insegnanti.
art. 4
La biblioteca è aperta all'inizio dell'anno scolastico ed è chiusa entro il mese di maggio.
art. 5
I docenti, il personale A.T.A., gli allievi e gli ex- allievi possono accedere alla biblioteca per consultare e per
chiedere in prestito volumi o riviste. II prestito in favore di ex- alunni è consentito solo nel caso che un
insegnante o il preside sia mallevadore.
art. 6
Le proposte di acquisti possono essere presentate alla commissione.
art. 7
Le proposte di cui all'articolo precedente saranno vagliate dalla commissione, che le inoltrerà al Consiglio di
Istituto con un motivato parere.
art. 8
L'orario di apertura e funzionamento della biblioteca è fissato annualmente dalla commissione, sentiti gli OO
CC
art. 9
II prestito di libri riviste è consentito per 15 gg ed è limitato ad un volume per volta. Può essere prenotata
un'eventuale opera - la prenotazione resta valida max. 20 gg.
art. 10
I libri avuti in prestito debbono essere tenuti con la massima cura, non devono essere deturpati né alterati. In
ogni caso il responsabile dell'eventuale danneggiamento o dello smarrimento è tenuto a sostituire il volume
o a risarcirne il valore attuale tramite versamento su C/C Postale dell'Istituto.
art. 11
La puntualità nel riconsegnare i libri presi in prestito (ART 9) è tassativa. All'utente che non rispetta gli
art9/10 del presente regolamento viene sospeso il servizio " Prestito "e vengono informati gli OOCC per le
applicazioni di eventuali sanzioni.
art. 12
Per avere in prestito un'opera si dovrà compilare un'apposita scheda divisa in tre parti staccabili. Nel modulo
vanno indicati: nome e cognome, attività, residenza, di chi richiede l'opera e i dati della stessa: autore, titolo,
collocazione e data del prestito. La scheda compilata, va consegnata alla persona addetta, che provvede
alla registrazione dell'operazione di prestito e ne rilascia una parte che autorizza l'uscita del libro dalla
biblioteca dell'Istituto.
art. 13
Entro il mese di Maggio tutte le opere in prestito devono essere effettivamente restituite alla biblioteca. Nel
periodo anzidetto non si concedono libri in prestito; fatte eccezione per gli utenti impegnati negli esami di
maturità, per i quali il prestito avrà durata giornaliera.
art. 14
I materiali esclusi dal prestito sono le opere singole: Enciclopedie, dizionari, testi fondamentali e di interesse
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generale.
art. 15
Eventuali lezioni organizzate in biblioteca devono essere programmate e deliberate dagli OO. CC.
PARTE QUINTA
NORME REGOLAMENTARI INERENTI ALLA SICUREZZA E ALL'IGIENE SUI LUOGHI DI LAVORO
art.1
Le norme vigenti di riferimento sono quelle del D. L. n° 626/94 e del D. L. 242/96.
art.2
I dipendenti preposti alla vigilanza nei laboratori, nelle aule speciali e nei reparti di lavorazione dell'Istituto
sono i docenti e gli insegnanti tecnico-pratici cui sono affidati dal preside gli insegnamenti di laboratorio, e i
collaboratori tecnici. I dipendenti preposti alla vigilanza nelle aule ordinarie e nei corridoi sono i docenti e i
collaboratori scolastici in rapporto .ai propri compiti. I dipendenti preposti alla vigilanza negli uffici sono i
collaboratori amministrativi.
art.3
I dipendenti di cui all'art. 2 hanno l'obbligo di segnalare informa scritta e tempestivamente eventuali
situazioni di rischio e/o pericolo al docente addetto all’Ufficio Tecnico o al Capo di Istituto.
art. 4
I direttori di laboratorio, di aule speciali e di reparti di lavorazione sono nominati dal Capo di Istituto ali 'inizio
dell'anno La custodia del materiale didattico, tecnico e scientifico dei gabinetti, dei laboratori e delle officine
è affidata, dal direttore, su indicazione vincolante del dirigente, ai rispettivi docenti, mediante elenchi
descrittivi compilati in doppio esemplare, sottoscritti dal direttore e dal docente interessato che risponde
della conservazione del materiale affidategli. L'operazione dovrà risultare da apposito verbale. (D.M.P. 1-0201 N° 44)
art 5
I direttori di cui all'art. 4 hanno il compito di formulare il regolamento di accesso ai posti di lavoro e di utilizzo
delle attrezzature e dotazioni funzionanti nel laboratorio, nelle aule speciali e nei reparti, previe intese con gli
altri docenti che utilizzano lo stesso locale e con gli assistenti tecnici. Nel caso in cui qualche attrezzatura
sia mal funzionante, e da ciò derivi un rischio per gli utenti, oppure non sia conforme alle vigenti norme
tecniche, i preposti ne informano il direttore, il quale dichiara l'attrezzatura fuori servizio, dispone la
disconnessione dell'eventuale allacciamento agli impianti e ne informa per iscritto il docente addetto
all'ufficio Tecnico o il Capo di Istituto. L'efficacia e l'adeguatezza del regolamento di accesso e utilizzo di cui
al presente articolo deve essere verificata a cura del direttore ali 'inizio di ogni anno scolastico. Il
regolamento può essere integrato e/o modificato ogniqualvolta se ne presenti la necessità o ne ricorra
l'opportunità: di tali modifiche e/o integrazioni deve essere informato il docente addetto all'Ufficio Tecnico. Il
regolamento è affisso nel locale, è illustrato dettagliatamente agli studenti ed è sottoscritto dal direttore e dal
Capo di Istituto. Copia del regolamento è custodita presso l'Ufficino Tecnico dell'Istituto.
art. 6
Le norme sulla sicurezza contenute in questa parte quinta sono inerenti alle responsabilità riferibili al Capo
di Istituto come soggetto giuridico competente; per quanto di competenza dell'Amministrazione Provinciale,
Ente proprietario dell'edificio, vale quanto disposto dall'art. 3, comma 12 del D.L. n° 242/96.
art. 7
L'Istituto è dotato di Rubinetti Idranti ed Estintori
art. 8
L'utilizzo improprio dell'impianto di cui all'art. 7 è punibile ai sensi di legge.
art.9
Il Capo di Istituto dispone le esercitazioni previste dalle vigenti norme in ottemperanza alle istruzioni e alle
raccomandazioni disposte, dalla Protezione Civile e dal Comando provinciale dei Vigili del Fuoco.
art.
10
Le disposizioni contenute nel piano di evacuazione sono rese note secondo le prescrizioni di legge, e tutti i
dipendenti e tutti gli utenti hanno l'obbligo di osservarle e di farle osservare.
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PARTE SESTA
REGOLAMENTO DI ACCESSO AL CORTILE INTERNO E AL PASSO CARRAIO
art.1
L'accesso al cortile interno è regolato nel rispetto delle norme di sicurezza, in rapporto alle necessità
tecniche connesse al funzionamento dell'Istituto e alla gestione del personale e compatibilmente col piano di
emergenza.
art.2
L'accesso al cortile è assicurato: ai disabili allo scopo di evitare le barriere architettoniche: ai Vigili del Fuoco,
alle ambulanze, alla Protezione Civile, ai Carabinieri, alla Polizia Municipale e di Stato m caso di interventi di
urgenza e/o di emergenza, nonché ai manutentori dell'impianto termico e all'Amministrazione Provinciale.
art.3
Il numero di posti adibiti al parcheggio di autoveicoli sono tracciati in modo da consentire che gli interventi di
urgenza, di emergenza o di manutenzione abbiano luogo in • condizioni di sicurezza e di funzionalità. Per
questi motivi non è consentito il parcheggio al di fuori degli spazi segnati.
art.4
Rilascio autorizzazione sosta ciclomotori all’interno dell’istituto Tutti gli alunni interessati ad utilizzare il
parcheggio interno dell'istituto per depositare il ciclomotore motociclo durante le ore di lezione, devono
inoltrare domanda utilizzando apposito modulo prestampato, e devono attenersi alle disposizioni che ad ogni
inizio dell'anno scolastico saranno loro comunicate con apposita circolare
art.5
I collaboratori scolastici addetti al servizio di portineria sono tenuti ad assicurare l'accesso al cortile nei casi
di urgenza, emergenza o manutenzione.
art.6
L'accesso al passo carraio è riservato ai fornitori per il carico e lo scarico di merci, ai funzionari
dell'Amministrazione Provinciale, e ai soggetti di cui all'art. 2 per ragioni di urgenza, emergenza o
manutenzione. I collaboratori scolastici assegnati nei reparti di lavorazione assicurano l'accesso al passo
carraio per le finalità di cui sopra.
PARTE SETTIMA
CARTA SANITARIA DELLE SCUOLE SECONDARIE DI SECONDO GRADO
La scuola secondaria superiore concorre a formare il futuro cittadino democratico, responsabile e partecipe
attraverso la formazione culturale e la prima professionalizzazione di base. Una condizione importante per il
raggiungimento di tali obiettivi è costituita dalla disponibilità di ambienti scolastici adeguati per dimensioni,
funzionalità, condizioni igieniche. La sicurezza e l'igiene ambientale vengono individuate dalla scuola come
fattori di qualità delle attività educative. Per raggiungere tali obiettivi è indispensabile osservare precise
norme di comportamento da parte di tutto il personale della scuola e degli alunni.
NORME AMBIENTALI
1. E' vietato fumare nelle aule, nei laboratori, nei corridoi e, inoltre, negli spazi comuni o aperti al pubblico.
2. E’ opportuno il cambio dell'aria ogni tre ore.
3. Gli ambienti saranno detersi e disinfettati secondo le istruzioni fomite dal servizio di assistenza sanitaria
territoriale
NORME DI COMPORTAMENTO
1) Dopo assenze, per motivi di salute, superiori a cinque giorni, gli alunni devono esibire un certificato
medico attestante l'idoneità a riprendere la frequenza scolastica.
2) Verrà avvisato il servizio sanitario al manifestarsi di disturbi epidemici non diagnosticati o di malesseri
particolari da valutare caso per caso.
3) Le scarpe da ginnastica usate in palestra non devono essere le stesse usate all'esterno.
4) I genitori devono segnalare la presenza di malattie che richiedono costante controllo (es. diabete,
allergie, epilessia, ecc...), fornendo le opportune indicazioni per eventuali interventi.
5) La scuola non fornisce formaci di alcun tipo. Le famiglie degli alunni che avessero necessità di assumere
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formaci, a seguito di prescrizione-medica, devono dare comunicazione alla scuola. In tal caso gli alunni
devono avere con sé l'occorrente fornito da/la famiglia sotto la propria responsabilità.
6) Nei casi di sanguinamento e di conseguente disinfezione è obbligatorio indossare guanti monouso.
7) Gli alunni indisposti o infortunati, che sono in condizioni di poterlo fare, devono avvisare le famiglie
affinché provvedano a prelevarli per le cure del caso.
8) Qualora gli alunni non siano in condizioni di provvedere personalmente ad avvisare le famiglie, devono
rivolgersi al più presto al personale docente o non docente della scuola.
9) Se si ravvisa la necessità di intervento urgente la scuola provvede direttamente ad inviare l'alunno al
pronto soccorso utilizzando i mezzi di trasporto di soccorso pubblico.
10) In palestra, nelle officine e nei laboratori è predisposta la presenza delle cassette di pronto soccorso
secondo la normativa vigente.
11) Nelle officine e, nei laboratori l'uso delle macchine e delle attrezzature che comportano rischi di
infortunio deve avvenire con l'adozione dei previsti dispositivi di protezione e comunque sotto la stretta
vigilanza del personale docente.
12) Nelle officine e nei laboratori l'uso di agenti chimici e fisici che comportano rischi per la salute deve
avvenire con l'adozione dei previsti dispositivi di protezione e comunque sotto la stretta vigilanza del
personale docente.
13) L'accesso alle aule scolastiche di persone estranee (insegnanti di altre scuole, esperti, ecc...) è
disciplinato dai criteri stabiliti dal Consiglio di Istituto.
14) Devono essere previsti periodici incontri tra gli operatori della ASL Locale e gli operatori scolastici
PARTE OTTAVA
REGOLAMENTO DI DISCIPLINA
art.1
Il D.P.R. 24/6/1998, n 249 inerente allo Statuto delle studentesse e degli studenti è parte integrante della
Carta dei servizi scolastici di questo istituto
art.2
Questa parte del regolamento di Istituto applica quanto prescritto dagli articoli 4,5 e 6 del D.P.R. n°249/98
con riferimento agli articoli 1, 2 e 3 dello stesso decreto.
art. 3
Agli studenti che mancano ai doveri elencati nell'art.3 del D.P.R. n° 249/98 sono applicate le sanzioni nel
seguito elencate secondo la gravità della mancanza:
a) richiamo verbale o scritto;
b) ammonizione scritta sul registro di classe;
c) allontanamento temporaneo dalla comunità scolastica per periodi non superiori a quindici giorni. Le
sanzioni di cui alla lettera a) e b) sono adottate dai docenti e il preside informa per iscritto la famiglia. Le
sanzioni di cui alla lettera c) è adottata dal Consiglio di classe secondo la procedura di cui all'art. 328, commi
2 e 4 del D. L. n° 297/94.
art. 4
Nei casi in cui il Consiglio di classe adotta la sanzione di cui alla lettera c) del precedente articolo, deve
motivare la gravità della mancanza disciplinare, tenendo conto della finalità educativa del provvedimento,
della possibilità di convertire la sanzione stessa in attività in favore della comunità scolastica e curando, nei
limiti del possibile, il rapporto con la famiglia. La gravità della mancanza può essere determinata anche da
reiterate infrazioni disciplinari sanzionate ai sensi del precedente art. 3, lettere a) e b).
art. 5
Nei casi di cui alle lettere a) e b) del precedente articolo 3 i docenti, prima di adottare il provvedimento,
invitano lo studente ad esporre le proprie ragioni. Nei casi di cui alla lettera c) lo studente può esporre le
proprie ragioni informa scritta al Consiglio di classe prima che questo organo collegiale si riunisca per
deliberare in merito al provvedimento disciplinare. La data e l'ora di convocazione del Consiglio di classe
deve essere comunicata allo studente.
art. 6
L'organo di garanzia interno all'Istituto e prescritto dall'art. 5, commi 2 e 3, del D.P.R. n°249/1998, è istituito
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dal Consiglio di Istituto.
art. 7
L’organo di garanzia è formato da un rappresentante dei genitori, un rappresentante dei docenti, un
rappresentante del personale A.T.A. e un rappresentante degli studenti. Il rappresentante degli studenti
deve essere maggiorenne. Il presidente dell'organo di garanzia è un genitore. I membri dell'organo di
garanzia sono individuati dal Consiglio di Istituto, da questo organo collegiale sono designati e sono
nominati dal preside. Nel caso in cui nessuno degli studenti eletti in Consiglio di Istituto sia maggiorenne il
Comitato studentesco designerà il rappresentante titolare, ed eventualmente anche un supplente, purché
maggiorenni. Le riunioni dell’organo di garanzia sono valide se tutti i suoi membri sono presenti. In caso di
parità di voti prevale quello del presidente. Per assicurare la completezza dell'organo di garanzia possono
essere previsti membri titolari e supplenti. Le convocazioni dell’organo di garanzia sono disposte dal
presidente su segnalazione scritta del preside in ordine ai casi da esaminare.
art. 8
L’organo di garanzia decide nei casi prescritti dall’art. 5 commi 2 e 3 del D.P.R. n° 249/1998 per i ricorsi
presentati dagli studenti entro quindici giorni dalla comunicazione della sanzione disciplinare. Il preside
riceve i ricorsi ammissibili e informa il presidente dell'organo di garanzia; il preside informa per iscritto gli
studenti in merito alle decisioni adottate dall'organo.
art. 9
L’organo di garanzia deve tenere un registro dei verbali per le sue riunioni e decisioni, che devono essere
motivate. Il registro è custodito presso l'Ufficio di presidenza dell'Istituto. Per quanto riguarda l’accesso agli
atti valgono le norme di legge attualmente vigenti.
PARTE NONA
art. 1
Programmazione delle spese relative all’anno finanziario in corso per richieste di materiale di consumo,
modesti rinnovi, manutenzione ed interventi strutturali La normativa per la programmazione delle spese
riferite all'articolo 1, in attesa delle disposizioni emanate dal nuovo "REGOLAMENTO DI CONTABILITA"
D.M.P. 44 del 1/02/01 ,è rinviata all'uscita delle circolari applicative.
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