Rassegna Stampa Lunedì 03 Febbraio 2014 Sommario Testata Data Pag. Titolo p. 1. Fondi pensione CorrierEconomia 03/02/2014 23 Salone del risparmio: previdenza in prima fila 1 (R.E.B.) CorrierEconomia 03/02/2014 25 Pensioni Età e scala mobile: ecco gli ultimi giri di vite. Contributi: piccolo sconto al popolo delle partite lva (Comegna Domenica) 2 PLUS 24 - supp. Il Sole 24 Ore 01/02/2014 26 Fondi pensione aperti 4 Sole 24 Ore (Il) Supplemento 01/02/2014 30 Il dizionario del risparmio - Fondo pensione 5 2. Previdenza Sole 24 Ore (Il) 03/02/2014 1 Come farsi la pensione 2.0 Una copertura fino all'80% I più convenienti sono i negoziali. Destinazione Tfr Qual'è la scelta giusta. Possibile chiedere anticipi fino al 75% (D'Angerio 6 Vitaliano;Petruccian) Stampa (La) 03/02/2014 27 Nomine, stretta per gli enti pubblici (Grignetti 13 Francesco) Repubblica (la) 01/02/2014 10 Letta: "Mai più casi Mastrapasqua, via alla legge contro i doppi incarichi. Ma il presidente non si dimette (Grion Luisa) 14 Milano Finanza 01/02/2014 4 Letta: subito la riforma Inps 16 Sole 24 Ore (Il) 01/02/2014 8 Il provvedimento - Cariche «esclusive» ai vertici degli enti (Tucci Claudio) 17 Libero 01/02/2014 4 Per 1200 euro in più l'istituto ne rivuole 25mila 18 (Capone Luciano) Sole 24 Ore (Il) 02/02/2014 21 Per i disoccupati i fondi 2012 (M.R.G.) 19 Messaggero (Il) 02/02/2014 7 Cig, super-Inps ed esodati: cinque anni di emergenze 20 Sole 24 Ore (Il) 01/02/2014 3 Allo studio - Importi dei ticket legati ai redditi effettivi 21 Sole 24 Ore (Il) 01/02/2014 15 Istat - Disoccupazione al 12,7 per cento (Tucci 22 Claudio) Libero 01/02/2014 23 A dicembre -0,1% - Si riduce di poco il tasso mensile dei senza lavoro 24 Sole 24 Ore.it (Il) 31/01/2014 1 «Ti regalo un fondo pensione». Per i medici under35 e familiari iscrizione gratuita. La più giovane ha 3 mesi 25 Ritaglio stampa non riproducibile e utilizzabile solo ad uso esclusivo interno, basato sul sistema di Selpress Media Monitoring Newsbank Srl (agenzia autorizzata dal Repertorio Promopress - FIEG) Estratto da pag. Lunedì 03/02/2014 .23 Direttore Responsabile Diffusione Testata Ferruccio de Bortoli 539.000 Collaborazione con le università Der Brodetti e iniziative mirate Un cantiere di lavoro che raccoglierà contributi per sostenere lo sviluppo della previdenza complementare. L'iniziativa si chiama Coll4/deos e viene lanciata da Assogestioni d'Associazione italiana del risparmio gestito) m collaborazione con ItaliaCamp, un network per l'innovazione sociale che unisce settanta tra atenei italiani, istituzioni e aziende. Le proposte potranno provenire da universita, imprese, liberi professionisti, sindacati e cittadini e saranno discusse al Salone del risparmio, m programma all'universita Bocconi di Mila Un cantiere di lavoro che raccoglierà contributi per sostenere lo sviluppo della previdenza complementare. L'iniziativa si chiama Coll4/deos e viene lanciata da Assogestioni d'Associazione italiana del risparmio gestito) m collaborazione con ItaliaCamp, un network per l'innovazione sociale che unisce settanta tra atenei italiani, istituzioni e aziende. Le proposte potranno provenire da universita, imprese, liberi professionisti, sindacati e cittadini e saranno discusse al Salone del risparmio, m programma all'universita Bocconi di Mila no dal 26 al 28 marzo. Ideato da Assogestioni, e l'unico evento interamente dedicato alla gestione del risparmio. Il Salone del risparmio (di cui 11 Corriere della Sera e media partner) dedicherà un fitto ciclo d'incontri all'mvestimento di lungo termine e alla previdenza complementare. «L'obiettivo di CaU4Ideas e individuare proposte e progetti per dare nuovo slancio aula spiega Fabio Galli, direttore soprattutto m questo momento di forte dibattito, a livello nazionale ed europeo, sull'armonizzazione dei pro Un cantiere di lavoro che raccoglierà contributi per sostenere lo sviluppo della previdenza complementare. L'iniziativa si chiama Coll4/deos e viene lanciata da Assogestioni d'Associazione italiana del risparmio gestito) m collaborazione con ItaliaCamp, un network per l'innovazione sociale che unisce settanta tra atenei italiani, istituzioni e aziende. Le proposte potranno provenire da universita, imprese, liberi professionisti, sindacati e cittadini e saranno discusse al Salone del risparmio, m programma all dotti pensionistici individuali e il lancio di fondi d'mvestimento per il lungo termine». «Il progetto CaìUIdeas permette di raccogliere contributi attivi attraverso un modello di coinvolgimento delle persone che colma la universita Bocconi di Mila no dal 26 al 28 marzo. Ideato da Assogestioni, e l'unico evento interamente dedicato alla gestione del risparmio. Il Salone del risparmio (di cui 11 Corriere della Sera e media partner) dedicher distanza fra la nascita di un'idea e la sua realizzazione», aggiunge Fabrizio Sammarco, presidente di ItaliaCamp. Dal giugno 2010, attraverso il concorso «La tua idea per il Paese», per mezzo di IdeaCamp ( www.ital lacamp.it) sono stati raccolti più di 4mila progetti, di cui oltre cinquanta attualmente m fase di realizzazione, 'migliori iniziative sono valorizzate attraverso il tmp, m cui ogm partete ha cinque minuti di ?mpo per presentare la pròidea. R.EB. un fitto ciclo d'incontri all'mvestimento di lungo termine e alla previdenza complementare. «L'obiettivo di CaU4Ideas e individuare proposte e progetti per dare nuovo slancio aula spiega Fabio Galli, direttore soprattutto m questo momento di forte dibattito, a livello nazionale ed europeo, sull'armonizzazione dei pro Un cantiere di lavoro che raccoglierà contributi per sostenere lo sviluppo della previdenza complementare. L'iniziativa si chiama Coll4/ deos I stai dor« ci pan te te pna e viene lanciata da Assogest Fondi pensione Pag. 1 Estratto da pag. Lunedì 03/02/2014 .25 Direttore Responsabile Diffusione Testata Ferruccio de Bortoli 539.000 Ritaglio stampa non riproducibile e utilizzabile solo ad uso esclusivo interno, basato sul sistema di Selpress Media Monitoring Newsbank Srl (agenzia autorizzata dal Repertorio Promopress - FIEG) Previdenza Le misure entrate in vigore a gennaio e che interessano sia i lavoratori in attività sia chi sta già incassando la rendita Pensioni Età e scala mobile: ecco gli ultimi giri di vite Vecchiaia più lontana. Inseguimento difficile al carovita DI DOMENICO COMEGNA Non poteva mancare il « pacchetto previdenza» nella legge di stabilita 2014. Del resto negli ultimi quindici anni ogm legge Finanziaria (cosi si chiamava prima) si e occupata di questa materia e quasi sempre con drastici giri di vite. Nonostante la grande riforma Fornero che ha appena compiuto 2 anm. Insomma, non butta bene per i pensionati, ne tanto meno per i prossimi pensionati, chi si ritira dal lavoro quest'anno. Vediamo di fare il punto della situazione, esaminando le novità che ci riserverà questo 2014. Vecchiaia 11 traguardo delle donne e sempre pm lontano. Se fino al 2013 alle dipendenti erano richiesti 62 anni e tre mesi, dal 2014 il requisito e salito a 63 anm e 9 mesi nel 2014. Perle lavoratnci autonome (commercianti, artigiane e coltivatrici dirette) si passa da 63 anni e 6 mesi a 64 e 9 mesi. M La nuova scala mobile Le regole per la rivalutazione Istat delle pensioni nel 2014 Anzianità 11 limite contributivo viene elevato dal 2014 di un mese: sono richiesti 42 anm e mezzo di contribuzione per gli uomini e 41 e 6 mesi per le donne. Ma se si chiede la pensione anticipata prima di aver compiuto i 62 anm di eta, l'assegno viene corrisposto, perla quota retribuii va (per l'anzianità maturata sino a tutto il 2011 ), con una riduzione pan all'1% per ogni anno di anticipo; percentuale che sale al 2%, per ogm anno trattamenti fra3e4volte;al75%pergli importi compresi fra 4 e 5 volte; e al di anticipo che supera i due anni. indicizzazione Dopo il blocco di due anm voluto dalla riforma Monti-Fornero, con l'anno nuovo e tornato m campo l'adeguamento al costo della vita per le pensioni superiori a 1.486 eu- ro lordi al mese (3 volte il minimo), un ritorno m forma limitata che non va oltre 12.973 euro lordi (6 volte il minimo). Insomma aumenti magri, anche perche nel 2013 il tasso d'inflazione e stato relativamente basso. Con la legge di Stabilita 2014. fermo restando l'adeguamento al 50% per quelli superiori a 6 volte. Alle rendite superiori a questo limite viene offerto un piccolo contentino di 15 euro introdotto all'ultima ora per evitare una pronuncia di incostituzionalità. Attenzione. Il nuovo meccanismo di rivalutazione non avviene pm a scaglioni come prima. Questo significa che le riduzioni, quando previste, riguardano l'intero assegno e non solo la parte eccedente la soglia garantita. Tradotto m cifre, l'aumento di gennaio 2014 e stato cosi articolato: pm 1,2% (100% dell'indice Istat) sulle pensioni d'importo mensile sino a 3 volte il mimmo di dicembre 2013 (fino a 1.487 euro); pm 1,14% (95% dell'indice) per quelle d' 100% perle pensioni fino a 3 volte il minimo, si scende al 95% per i Fondi pensione Pag. 2 Estratto da pag. Lunedì 03/02/2014 .25 Direttore Responsabile Diffusione Testata Ferruccio de Bortoli 539.000 Ritaglio stampa non riproducibile e utilizzabile solo ad uso esclusivo interno, basato sul sistema di Selpress Media Monitoring Newsbank Srl (agenzia autorizzata dal Repertorio Promopress - FIEG) Ql Gestione separata Contributi: piccolo sconto al popolo delle partite lva Sale di un punto l'aliquota contributiva dovuta nel 2014 dai lavoratori parasubordinati, entro il nuovo massimale imponibile di 100.123 euro. Resta invece ferma, almeno per l'anno 2014, la quota dovuta dai titolari di partita lva momentaneamente « graziati» dalla legge di Stabilita. Per il 2014 il quadro della contribuzione dovuta alla Gestione separata Inps si presenta così: 1) soggetti titolari dì partita lva che non risultino gia assicurati obbligatoriamente, ne titolari di pensione diretta: l'aliquota resta fissata al 27,72%; 2) soggetti non titolari di parti ta lva che non risultino gia assicurati obbligatoriamente, ne titolari di pensione diretta: l'aliquota e fissata al 28,72%, (2/3 a carico del committente e 1/3 a carco del prestatore); 3) soggetti assicurati obbligatoriamente (gia iscrìtti ad un fondo previdenziale) e i titolari di pensione diretta: l'aliquota passa dal 20% del 2013 al 22% (di cui due terzi sono a carico del committente); 4) associati in partecipazione: l'aliquota sale al 28,72% (di cui 55% a carico del committente e 45% a carico dell'associato). Fondi pensione Pag. 3 Ritaglio stampa non riproducibile e utilizzabile solo ad uso esclusivo interno, basato sul sistema di Selpress Media Monitoring Newsbank Srl (agenzia autorizzata dal Repertorio Promopress - FIEG) Estratto da pag. Sabato 01/02/2014 26 Direttore Responsabile Diffusione Testata Roberto Napoletano 233.997 FONDI PENSIONE APERTI in collaborazione con A* Consultique ____________________________^B^y Fee-Only Financial Planners GUIDA ALLA LETTURA Performance %: è calcolata al netto delle tasse e delle commissioni. Le performance pubblicate non tengono conto di eventuali garanzie di rendimento o di capitale che le singole società assicurano alla scadenza. Data dell'ultima variazione della quota. Data: data dell'ultima variazione della quiota a cui si riferisce il calcolo delle performance. Assogestioni: AZ: azionar!; BA: bilanciati azionar!; BB: bilanciati; BO: bilanciati obbligazionari; OB: obbligazionari; MO: monetar!; FL: flessibili. Caratteristiche del Rating Consultique: l'insieme dei dati disponibili sui Fondi pensione Aperti confluisce in un indicatore sintetico delle qualità del Fondo, ovvero il rating elaborato da Consultique, espresso con un numero di stelle (da una a cinque), utile per una prima selezione dei Fondi Pensione Aperti. Elementi chiave per l'attribuzione di un rating sono l'esistenza del Fondo e dei relativi dati da almeno tre anni, nonché la sua possibilità di inserimento in una delle categorie elaborate da Assogestioni, caratterizzate da politiche omogenee di investimento. Inoltre è indispensabile la presenza del prospetto aggiornato con gli ISC dichiarati. Il punteggio permetterà un ordinamento tra i Fondi Pensione Aperti aventi le stesse caratteristiche di gestione finanziaria e terrà conto dell'impatto dei costi (ISC), dei risultati (misurati dalla performance e da una terza variabile rappresentata da elementi di carattere qualitativo attraverso l'utilizzo di una media ponderata. I pesi dati ai costi, alle performance ed agli elementi di carattere qualitativo, tengono conto delle valutazioni dell'Ufficio Studi e Ricerche Consultique in merito alla loro rilevanza. In tabella sono riportati i prodotti con un rating riferito alle adesioni individuali. Consultique elabora anche un rating per le adesioni collettive, che considera la fascia corrispondente ad una collettività di 50 dipendenti, che rendiamo disponibile nella versione online della tabella resa disponibile sul sito www.ilsole2ore.com/plus24 B Con garanzia di capitale. D Con garanzia di rendimento. D Con garanzia di rendimento e capitale. Fondi pensione Pag. 4 Ritaglio stampa non riproducibile e utilizzabile solo ad uso esclusivo interno, basato sul sistema di Selpress Media Monitoring Newsbank Srl (agenzia autorizzata dal Repertorio Promopress - FIEG) Estratto da pag. Sabato 01/02/2014 30 Direttore Responsabile Diffusione Testata Gianni Riotta (non disponibile) FONDO PENSIONE cosi I fondi pensione sono strumenti di previdenza complementare il cui scopo è di fornire a chi va in pensione una rendita di "secondo pilastro" che va ad affiancarsi a quella di primo pilastro. Per realizzare questo obiettivo, convertono in rendita il capitale accumulato dal lavoratore durante la sua attività, sulla base di criteri di calcolo basati sulle aspettative di vita degli individui, In Italia i fondi pensione di nuova generazione, nati dopo le riforme di inizio anni 90, seguono il sistema contributivo: maggiore sarà il "montante" accumulato, maggiore sarà la rendita. Alcuni dei fondi nati in precedenza, detti preesistenti (fondi chiusi a nuove adesioni) hanno mantenuto la struttura retribuiva, basati sul ricambio generazionalejiellaloro comunità. I fondi pensione possono essere di diversa natura: i negoziali o di categoria nascono su impulso delle fonti istitutive - rappresentanze sindacali e datoriali -; quelli aperti e i piani individuali pensionistici (Pip, di natura assicurativa, agganciati a gestioni separate o a unit linked) sono prodotti di natura bancaria o assicurativa di natura individuale ma che possono talvolta raccogliere adesioni collettive. I negoziali, per la loro natura, presentano costi operativi più bassi a carico dell'aderente, rispetto alle forme individuali, che girano parte degli òneri alle proprie reti di vendita e di consulenza. II peso dei costi è rilevante: a parità di condizioni, la differenza di un punto percentuale nei conti di due strumenti, produce dopo 35 anni una performance differente del 20%. I fondi pensione non gestiscono in proprio il denaro ma lo affidano a strutture esterne scelte con bando di gara, le quali lo movimentano attraverso indicazioni fornite a una banca depositarla, che si occupa a custodire t contributi e vigilare sul corretto uso. L'aderente può ottenere anticipazioni sul montante accumulati per spese mediche, acquisto prima casa o anche senza dover cosi I fondi pensione sono strumenti di previdenza complementare il cui scopo è di fornire a chi va in pensione una rendita di "secondo pilastro" che va ad affiancarsi a quella di primo pilastro. Per realizzare questo obiettivo, convertono in rendita il capitale accumulato dal lavoratore durante la sua attività, sulla base di criteri di calcolo basati sulle aspettative di vita degli individui, In Italia i fondi pensione di nuova generazione, nati dopo le riforme di inizio anni 90, seguono il sistema contributivo: maggiore sarà il "montante" accumulato, maggiore sarà la rendita. Alcuni dei fondi nati in precedenza, detti preesistenti (fondi chiusi a nuove adesioni) hanno mantenuto la struttura retribuiva, basati sul ricambio generazionalejiellaloro comunità. I fondi pensione possono essere di diversa natura: i negoziali o di categoria nascono su impulso delle fonti istitutive - rappresentanze sindacali e datoriali -; quelli aperti e i piani individuali pensionistici (Pip, di natura assicurativa, agganciati a gestioni separate o a unit linked) sono prodotti di natura bancaria o assicurativa di natura individuale ma che possono talvolta raccogliere adesioni collettive. I negoziali, per la loro natura, presentano costi operativi più bassi a carico dell'aderente, rispetto alle forme individuali, che girano parte degli òneri alle proprie reti di vendita e di consulenza. II peso dei costi è rilevante: a parità di condizioni, la differenza di un punto percentuale nei conti di due strumenti, produce dopo 35 anni una performance differente del 20%. I fondi pensione non gestiscono in proprio il denaro ma lo affidano a strutture esterne scelte con bando di gara, le quali lo movimentano attraverso indicazioni fornite a una banca depositarla, che si occupa a custodire t contributi e vigilare sul corretto uso. L'aderente può ottenere anticipazioni sul montante accumulati per spese mediche, acquisto prima casa o anche senza dover dedurre motivazioni. L'authority di vigilanza sui fondi pensione è la Covip. cosi I fondi pensione sono strumenti di previdenza complementare il cui scop COME FUNZIONA Per aiutare i lavoratori a prendere decisioni coerenti con le proprie esigenze il Ministero del Welfare sta studiando un'informativa, la cosiddetta «busta arancione». Già ora grazie ancora all'utilizzo dci web, si può identificare la corretta strategia previdenziale da attuare, consultando i motori di calcolo come questo www.ilsole24ore.com/calcotopensione oppure quello presente sul sito di ciascun fondo.! lavoratori dipendenti possono aderire a un fondo pensione destinandovi il proprio Tfr (6,91% della retribuzione) che altrimenti resta in azienda, se questa ha meno di 50 addetti, o va allo Stato, in aziende maggiori. È utile per costoro aggiungere un versamento volontario, che porta dietro quello del datore di lavoro, definito dal contratto nazionale di lavoro (in media 1*1,55% della retribuzione); entrambi questi contributi sono deducibili fiscalmente entro 5164,57 euro l'anno. Entro questa soglia di deducibilità e talvolta possibile comprendere i contributi pcr i familiari a carico (in genere i figli). Per i lavoratori autonomi, che non hanno Tfr, tutta la loro contribuzione è deducibile entro la soglia dei 5164,57 euro l'anno. È incentivata fiscalmente anche la percezione della rendita, su cui grava un prclicvo del 15% che scende a 9 in caso di adesione trentennale, mentre il Tfr è sottoposto a un'aliquota del 23%. Sui rendimenti annui dei fondi pensione, grava un'aliquota dell'u%, come accade al Tfr. è di fornire a chi va in pensione una rendita di "secondo pilastro" che va ad affiancarsi a quella di primo pilastro. Per realizzare questo obiettivo, convertono in rendita il capitale accumulato dal lavoratore durante la sua attività, sulla base di criteri di calcolo basati sulle aspettative di vita degli individui, In Italia i fondi pensione di nuova generazione, nati dopo le riforme di inizio anni 90, seguono il sistema contributivo: maggiore sarà il "montante" accumulato, maggiore sarà la rendita. Alcuni dei fondi nati in precedenza, detti preesistenti (fondi chiusi a nuove adesioni) hanno mantenuto la struttura retribuiva, basati sul ricambio generazionalejiellaloro comunità. I fondi pensione possono essere di diversa natura: i negoziali o di categoria nascono su impulso delle fonti istitutive - rappresentanze sindacali e datoriali -; quelli aperti e i piani individuali pensionistici (Pip, di natura assicurativa, agganciati a gestioni separate o a unit linked) sono prodotti di natura bancaria o assicurativa di natura individuale ma che possono talvolta raccogliere adesioni collettive. I negoziali, per la loro natura, presentano costi operativi più bassi a carico dell'aderente, rispetto alle forme individuali, che girano parte degli òneri alle proprie reti di vendita e di consulenza. II peso dei costi è rilevante: a parità di condizioni, la differenza di un punto percentuale nei conti di due strumenti, produce dopo COSA CAMBIA NEL 2014 Confermata per i fondi pensione e quelli sanitari l'esenzione dall'imposta di bollo del 2 per mille, in ragione della loro finalità previdenziale e non finanziaria. 35 anni una performance differente del 20%. I fondi pensione non gestiscono in proprio il denaro ma lo affidano a strutture esterne scelte con bando di gara, le quali lo movimentano att VEDI ANCHE Deduzione, Tfr averso indicazioni fornit Fondi pensione Pag. 5 Ritaglio stampa non riproducibile e utilizzabile solo ad uso esclusivo interno, basato sul sistema di Selpress Media Monitoring Newsbank Srl (agenzia autorizzata dal Repertorio Promopress - FIEG) Estratto da pag. Lunedì 03/02/2014 1 Direttore Responsabile Diffusione Testata Roberto Napoletano 233.997 RISPARMIO&FAMIGLIA PLUS24 ILLUSTRAZIONE DI SIMONE FUMAGALLI PREVIDENZA Comefarsi Iapensione2.0 Q lalom tra fondi, Tfr e O «Pip» per garantirsi ciò che l'Inps non paga più. E un focus sulle offerte per navigare con smartphone e tablet. * pagine 11-13 PREV1DENZ\ INTEC RATIV A Pensione 2.0 Ecco come realizzarla sono racchiusi i motivi che dovrebbero spingere i lavoratori, dipendenti o autonomi, » Di previdenza integrativa poco se ne parla. ad aderire a una forma di previdenza Qui ci proviamo evitando dotte integrativa: fondi pensione negoziali, fondi elucubrazioni ma andando sul pratico: pensione aperti, Pip (piani individuali perché devo rinunciare a una pizza al mese pensionistici) o fondi pensione preesistenti. per versare soldi in un fondo pensione? VANTAGGI ANCHE AL PRESENTE II Innanzitutto cominciamo a parlare di tasso di sostituzione è dunque il primo salvadanaio previdenziale: è il "porcellane" fattore da considerare. Qui però c'è da da rompere l'ultimo giorno di lavoro. I soldi evidenziare non solo il vantaggio futuro ma messi da parte serviranno a neutralizzare il anche quello presente: ogni anno si possono fantomatico tasso di sostituzione ovvero il dedurre dal proprio reddito complessivo i rapporto tra la prima rata della pensione e contri ultimo stipendio. IN CONCRETO Come promesso passiamo alla pratica. Ecco due buti versati fino a un massimo di 5.165,57 esempi tratti dalla guida Covip, authority euro (i vecchi io milioni di lire). C'è previdenziale, che possiede sul web dunque un beneficio fiscale perché viene un'ottima area divulgativa (www.covip.it). abbattuto l'imponibile su cui l'Erario Esempio i): il signor Rossi, giovane calcola le imposte da pagare; in questa lavoratore dipendente che entra per la prima somma vanno inseriti pure i contributi del volta nel mercato del lavoro, andrà a riposo datore di lavoro mentre è escluso il Tfr dopo il 2040 con una pensione pari al 60% versato al fondo o al Pip. Il vantaggio dell'ultimo stipendio lordo; viene ipotizzata fiscale vale per tutti gli strumenti di una figura-tipo di lavoratore con 67 anni di previdenza integrativa. LA SCELTA II età, 37 anni di contributi versati senza dipendente privato ha nel fondo pensione interruzioni. Esempio 2): per il lavoratore autonomo che va in pensione alla stessa età negoziale una sorta di sbocco naturale; più in generale gli conviene la forma e con i medesimi contributi versati, l'assegno sarà pari a circa il 40% dell'ultimo complementare ad adesione collettiva (negoziale ma anche aperto o reddito lordo da lavoro (in entrambi i casi, preesistente) prevista dal contratto e dalla Covip precisa che non si tiene conto delle modifiche introdotte dalla riforma Fornero). categoria a cui appartiene; potrà infatti A questo punto si possono tarare le proprie contare sul contributo che il datore di esigenze. E nelle due percentuali che lavoro è obbligato a versare. «A patto che emergono dagli esempi nel fondo pensione, oltre al Tfr, il lavoratore versi anche un contributo ulteriore, altrimenti non scatta l'obbligo per il suo di Vitaliano D'Angerio Previdenza Slalom traf ondi, Tfr e polizze perché c'è da coprire quello che FInps non paga più Con un occhio al Fisco datore di lavoro - spiega Giuseppe Romano, responsabile ufficio studi di Consultique -. Ai dipendenti privati comunque suggerisco il fondo pensione negoziale. Per i liberi professionisti, meglio invece il fondo pensione aperto a cui è possibile aderire in maniera individuale». Occhio però a valutare risultati e costi. Ci sono strumenti (rating) sul mercato che "marcano" la bontà di un prodotto previdenziale, aiutando nella scelta. « Eviterei invece i Pip - aggiunge Romano - visto che, come dimostrano i dati Covip, hanno costi maggiori. Anzi, suggerisco a chi è titolare di vecchi Pip, antecedenti al 2007, di dare un'occhiata alle commissioni che pagano». I piani individuali precedenti al 2007, ricorda Romano, hanno in genere spese superiori alla media dei "nuovi" Pip. Pag. 6 Estratto da pag. Lunedì 03/02/2014 1 Direttore Responsabile Diffusione Testata Roberto Napoletano 233.997 Ritaglio stampa non riproducibile e utilizzabile solo ad uso esclusivo interno, basato sul sistema di Selpress Media Monitoring Newsbank Srl (agenzia autorizzata dal Repertorio Promopress - FIEG) FIGLI E ANTICIPAZIONI Ci sono infine da segnalare due tendenze. Fra i clienti delle reti di promotori finanziari, si comincia a chiedere informazioni sulla possibilità di iscrivere i figli a un fondo pensione. Tra l'altro ciò che si versa per la prole finisce in quella somma (5.164,57) che si può dedurre in dichiarazione dei redditi: ciò vale in generale per tutti coloro che "fiscalmente a carico". In seconda battuta, sono in forte aumento le richieste di anticipazione per la ristrutturazione della casa (vedi CasaPlus24 del 30 gennaio), argomento affrontato nelle pagine successive. Come si vede l'argomento previdenza complementare pone una serie di interrogativi legati alla vita di ogni giorno. E qui cominciamo a dare qualche risposta. ORIRRODUZIONE RISERVATA nsparmioefamiglia@ilsole24oi'ecom Le parole chiave Fondi pensione negoziali Sono costituiti m base all'iniziativa delle parti sociali mediante contratti o accordi collettivi a qualunque livello Sono aperti all'adesione dei lavoratori appartenenti ad aziende, gruppi di aziende o enti, settori o categorie o comparti per i quali trova applicazione il contratto o l'accordo stipulato Piani individuali pensionistici (Pip) Sono realizzati con contratti di assicurazione vita Non possono essere destmatari di conferì mento con modal ita tacite del Tfr La posizione individuale può essere col legata a gestioni separatedi ramo I o afondi interni assicurativi oppure a unit linked (ramo III) Fondi pensione aperti Sono istituiti da banche, società di gestione del risparmio (Sgr), società di intermediazione mobiliare (Sim) e imprese di assicurazione, rivolti a tutti i lavoratori L'adesione è consentita su base individuale o collettiva Possono aderire a tali fondi anche soggetti che non svolgono attività di lavoro Fondi pensione preesistenti Sono i fondi già istituiti al 15 novembre 1992 Sono denominati autonomi quelli dotati di soggettività giuridica Sono denominati interni quelli costituiti come poste di bilancio o patrimonio di destinazione delle imprese presso cui sono occupati i destmatari dei fondi stessi 9 Progetto esemplificativo Stima della possibile evoluzione della posizione individuale nel periodo di partecipazione alla forma pensionistica e del possibile livello della prestazione complementare spettante al momento del pensionamento Tasso di sostituzione della previdenza obbligatoria È il tasso che esprime il rapporto fra la prima rata annua di pensione erogata e l'ultima retribuzione annua percepita Avere un'idea di questo numero è importante per valutare che tipo di tenore di vita potrà garantire la pensione obbligatoria Previdenza Pag. 7 Estratto da pag. Lunedì 03/02/2014 1 Direttore Responsabile Diffusione Testata Roberto Napoletano 233.997 Ritaglio stampa non riproducibile e utilizzabile solo ad uso esclusivo interno, basato sul sistema di Selpress Media Monitoring Newsbank Srl (agenzia autorizzata dal Repertorio Promopress - FIEG) SIMVLA7IONE Una copertura fino all'80% Per Consultique tale percentuale si raggiunge con Tfr, contributi volontari e del datore di lavoro di Gabriele Petrucciani CINQUE PILLOLE DI PREVIDENZA INTEGRATIVA QUANTO VERSARE I versamenti sono liberi e volontari, ma la deducibihta fiscale e fino a un massimo di 5 164,57 euro l'anno In linea generale, versando un 4% del reddito annuo si riesce ad accrescere il tasso di sostituzione di un 10% SE SI PERDE IL LAVORO In caso di perdita del posto di lavoro e possibile ridurre o sospendere la contribuzione Inoltre, se la disoccupazione si protrae tra 112 e i 48 mesi si può riscattare il 50% del capitale accumulato Superati i 48 mesi si può riscattare l'intera posizione IN CASO DI MORTE In caso premorienza, I intera posizione maturata andrà agli eredi legittimi o ai beneficiari designati m sede di adesione QUANDO CHIEDERE L'EROGAZIONE Per acquisire il diritto alla prestazione pensionistica bisogna essere iscritti da almeno cinque anni e aver maturato i requisiti di accesso alla pensione pubblica QUALE RENDITA SCEGLIERE Oltre alla rendita vitalizia immediata e possibile scegliere anche una rendita vitalizia reversibile In questo caso, alla morte dell aderente, la rendita sarà corrisposta al beneficiano L'importo della rendita dipenderà dalla percentuale di reversibilità, nonché dal sesso e dalle aspettative di vita del beneficiano •* Che si guardi a un fondo pensione, a un Pip o ad altre forme di accantonamento, non fa differenza. L'importante è cominciare subito a integrare la pensione pubblica. «Fino a quando c'era il modello retributi vo, un giovane poteva cominciare a pensare alla pensione negli ultimi 5-10 anni di vita lavorativa - commenta Alberto Brambilla, coordinatore della giornata nazionale della previdenza -. Oggi, con il metodo contributivo non è più così. I tassi di sostituzione sono più bassi rispetto al passato, in quanto dipendono dai contributi versati». Un lavoratore dipendente, per esempio, percepirà come pensione il 64% della sua ultima retribuzione, mentre per un lavoratore autonomo il 55 %. « Bisogna cominciare subito a pensare alla previdenza complementare. Basterebbe versare circa il 4% della retribuzione annua per accrescere di un 10% il tasso di sostituzione - fa notare Brambilla -. E il nostro obiettivo è raggiungere un livello minimo di integrazione del 20%». Secondo una simulazione di Consultique, è possibile arrivare a un del 63,23%, ben lontano da quell'8o% rapporto di copertura dell'8o% dell'ultima Versando solo il Tfr si arriverebbe a un retribuzione percepita versando nel fondo il rapporto di copertura del 75%, mentre Tfr, il contributo del datore di lavoro, pari all'i%, e una quota volontaria dell'i%. In tal mantenendo il Tfr in azienda e versando modo, si percepirà una pensione netta annua solo un contributo volontario dell'i% la di 32.589 euro, a fronte di un obiettivo di copertura sarebbe del 64,11%. «È per tenore di vita di 33.197. La simulazione è questo che bisogna incentivare la stata effettuata su un dipendente, assunto nel previdenza complementare - conclude gennaio 2009 che percepisce un reddito di Brambilla -. In Italia c'è ancora una 1.800 euro netti al mese per 14 mensilità, equivalente a un netto annuo di 25.200 euro scarsa sensibilità, forse perché si guarda (38.198 lordi). Il tasso di crescita del reddito al fondo pensione come a un qualcosa è stato parametrato a un'inflazione del 2% che vedremo solo alla fine della nostra mentre l'iscrizione al fondo di previdenza vita. Non è così. È un salvadanaio, un complementare, un bilanciato libretto di risparmio dei tempi moderni. obbligazionario, è avvenuta nel gennaio 2014. Inoltre è stato ipotizzato come anno di Ogni mese si versa una piccola quota del proprio risparmio e in caso di pensionamento il 2045, con un'anzianità contributiva di 36 anni e 5 mesi. «Su questi necessità è possibile sempre attingere al parametri - commenta Giuseppe Romano, fondo, prelevando fino al 75% del responsabile ufficio studi di Consultique - il capitale accumulato». © tasso di sostituzione netto della sola RIPRODUZIONE RISERVATA pensione pubblica sarebbe nsparmioefamiglia@ilsole24ore com INOlCk SINTETICO Okl COSTI (ISC) I più convenienti di tutti sono i fondi negoziali di Gaia Giorgio Fedi *- I costi dei prodotti di previdenza integrativa possono avere ripercussioni anche sostanziose sul loro rendimento finale. È bene quindi guardare l'indicatore sintetico dei costi (Isc) che indica l'incidenza delle spese sostenute sulla propria posizione individuale. Secondo l'ultima relazione Covip (authority dellaprevidenza), nel 2012 i costi medi sono rimasti stabili rispetto all'anno precedente per tutte le forme di previdenza complementare: nei fondi pensione negoziali, quelli meno costosi, rise è in media dell'i% per periodi di partecipazione di due anni, ma scende allo 0,2% su un orizzonte temporale di 35 anni. Sui fondi pensione aperti, si rileva un Isc che varia dal 2,1% per due anni all'i,i% per 35. Mentre i pia ni individuali pensionistici (Pip) sono i più costosi, anche se riscuotono il maggiore successo nelle adesioni: il loro Isc medio varia dal 3,5% sudueanniall'i,5% su 35. Su periodi lunghi, queste differenze si sentono: in un arco di 35 anni e a parità di rendimenti, stima Covip, la maggiore onerosità media rispetto ai fondi pensione negoziali si traduce in una prestazione finale più bassa del 17% per i fondi pensione aperti e del 23% per i Pip. Ma ingenerale laprevidenzacomplementare in Italia costa meno rispetto ad altri Paesi, sottolinea Renato Guerriero, direttore generale Europa di DexiaAM: «I costì in generale sono nella media, e quelli per i fondi negoziali sono tra i più bassi tra i grandi Paesi, al di sotto di quelli dell'Olanda, che hapiù di mille miliardi di euro in masse gestite da fondi pensione (obbligatori), e del Regno Unito». I negoziali godono di un vantaggio competitivo sui costi, Costi a confronto FONTE Banca d Italia e Poste Italiane «grazie alla concorrenza, perché l'attività di gestione e amministrazione e la scelta della banca depositaria avviene tramite bandi di gara pubblici. Inoltre hanno maggior potere contrattuale perché contano su una platea di aderenti molto più grande». C'è da dire anche che, essendo stati negoziati per determinate categorie, non hanno costi di distribuzione. «I fondi aperti sono invece prodotti assimilabili Previdenza Pag. 8 Ritaglio stampa non riproducibile e utilizzabile solo ad uso esclusivo interno, basato sul sistema di Selpress Media Monitoring Newsbank Srl (agenzia autorizzata dal Repertorio Promopress - FIEG) Estratto da pag. Lunedì 03/02/2014 1 Direttore Responsabile Diffusione Testata Roberto Napoletano 233.997 a fondi di investimento: anche qui gioca il tema della concorrenza ma le dimensioni sono più piccole. E lo stesso vale per i Pip, che costano un po' di più perché offrono anche coperture assicurative». In ogni caso, la previdenza complementare costa meno di altre forme di risparmioe conviene, visto che in futuro il tasso di sostituzione delle pensioni (cioè la percentuale dell'assegno rispetto all'ultimo salario ricevuto) sarà in forte discesa. Alberto Salato, responsabile del business istituzionale di Blackrock Italia, sottolinea che «al di là dei costi dei prosegue Salato, «oltre al costo è bene singoli strumenti, le forme di risparmio previdenziale sono state fortemente incentivate dal legislatore dal punto anche prosegue Salato, «oltre al costo è di vista fiscale» quindi sono intrinsecamente meno bene anche considerare altri aspetti nella costose. Il Tfr versato ai fondi pensione è tassato con scelta dello strumento di previdenza un'aliquota massima del 15% che può scendere fino al 9% per periodi di permanenzalunghi nel fondo, mentre complementare. Per esempio, se il fondo sul Tfr mantenuto in azienda si paga il 23% ma l'aliquota consente di avere anche il contributo del può salire al 40% per redditi elevati. Inoltre, datore di lavoro, che consente di mettere permanenzalunghi nel fondo, mentre sul Tfr mantenuto in azienda si paga il 23% ma l'aliquota può salire al 40% per da parte di più». © RIPRODUZIONE redditi elevati. Inoltre, RISERVATA nspai'mioefamiglia@ilsole24oi'ecom INTERVISTA DELLA SETTIMANA INTERVISTA DELLA SETTIMANA ngeno «ECCO PERCHE SI PUÒ RINUNCIARE A UNA PIZZA PER ADERIRE» Eii fondo pensione negoziale più grande di tutti: oltre 8 miliardi di euro di patrimonio in gestione. Cometa è il veicolo di previdenza integrativa dei metalmeccanici. Il direttore generale è Maurizio Agazzi e qui spiega perché un operaio dovrebbe rinunciare a una pizza al mese per aderire (e contribuire) al fondo pensione di categoria. «Innanzitutto perché costa meno di una pizza e di una birra. Ovvero 15 euro a cui vi sono da sommare altri 15 euro versati dal datore di lavoro. Stiamo parlando del contributo minimo pari all'i,6% come prevede lo statuto di Cometa». Rinunciare dunque a una pizza al mese. E poi Poi ci sono altri vantaggi. Li può elencare Per il Tfr da versare nel fondo, ci sono le stesse regole in caso di anticipo e poi è tassato in maniera agevolata, con l'aliquota del 15% a scalare per ogni anno di permanenza nel fondo oltre il quindicesimo anno. Se invece il Tfr resta in azienda verrà tassato almeno al 23 per cento. Altri vantaggi fiscali Si possono dedurre dal reddito complessivo i contributi versati fino al limite dei vecchi io milioni di lire ovvero 5.164 euro. Viene dunque abbattuto l'imponibile fiscale. Sul versante della gestione Anche in tal caso vi sono dei vantaggi. Costi ridotti per una gestione finanziaria che costa 16 euro annui. Una gestione che altrimenti il lavoratore non avrebbe mai. A un giovane dipendente privato sembra convenire. E a un 45-seenne Anche, visto che abbatte l'imponibile fiscale. Lei è ovviamente positivo sui fondi pensione negoziali. Eppure non c'è coda per iscriversi. Poca cultura previdenziale in Italia Previdenza Certo, c'è carenza di informazione. È stata fatta tanta propaganda nel 2007 in occasione del silenzio-assenso. Poi più nulla. La "busta arancione" (le stime sulla pensione futura da comunicare ogni anno ai lavoratori, ndr) può essere una soluzione Premetto che non sono per fare del terrorismo. Eppure, una comunicazione puntuale sulla futura pensione obbligatoria, di certo farebbe prendere coscienza sulla questione previdenziale. Anche perché prima si comincia a riempire il salvadanaio previdenziale, meglio è. Giusto Sì, e avere davanti agli occhi il dato sulla futura pensione, genera consapevolezza. Stiamo parlando dei dipendenti privati. E sul versante del pubblico impiego Lì c'è un grande problema visto che non viene applicata la 252, nota come "Riforma Maroni". C'è da fare una riflessione seria sul tema. Ci sono poi autonomi, precari e altri che non hanno un fondo di categoria o no I lavoratori con i contratti a tempo determinato possono iscriversi al fondo di categoria di riferimento. Non ci sono troppi piccoli fondi pensione negoziali? In questo modo non si fanno economie di scala. Ci sono oggettivamente fondi che rappresentano categorie con pochissimi lavoratori. Ma vi sono poi fondi con pochi iscritti rispetto all'ampia platea di riferimento. Per esempio nel commercio, a fronte di 2oomila aderenti, vi è una potenziale platea di 2 milioni di lavoratori. Resta la questione dimensione dei fondi. Vero Sì. Noi con oltre 8 miliardi di euro di patrimonio possiamo avere una gestione più efficiente degli attivi. Se un fondo ha 20-30 milioni di euro non potrà fare lo stesso. Lei a titolo personale è molto attivo su twitter. I social network potrebbero avvicinare di più i giovani ai fondi pensione e in genere alla previdenza integrativa Credo proprio di sì e alcuni fondi, compresi noi, ci stiamo muovendo in tal senso. E la finanza sostenibile potrebbe creare più passione tra i potenziali aderenti Sì, senza perdere di vista l'obiettivo che è quello di far rendere i contributi versati dagli aderenti. ORIRRODUZIONE RISERVATA nsparmioefamigtia@itsote24oi'ecom Pag. 9 Ritaglio stampa non riproducibile e utilizzabile solo ad uso esclusivo interno, basato sul sistema di Selpress Media Monitoring Newsbank Srl (agenzia autorizzata dal Repertorio Promopress - FIEG) Estratto da pag. Lunedì 03/02/2014 1 Direttore Responsabile Diffusione Testata Roberto Napoletano 233.997 CONTRI BI TI Destinazione Tfr Qual è la scelta giusta Nel fondo c'è una minore tassazione alla scadenza, ma la scelta è irreversibile di Gabriele Petruccioli! » Tfr sì, Tfr no. È il dubbio amletico che negli ultimi anni (ma ancora adesso) ha frenato in molti casi l'adesione alla previdenza complementare. Sì, perché aderendo a un fondo pensione di categoria o a un fondo aperto su base collettiva si è obbligati a versare il 100% del trattamento di fine rapporto maturando. E questo vuoi dire rinunciare a una rivalutazione certa, pari all'i,5% maggiorato del 75% dell'inflazione. Un rendimento privo di rischi che, senza doversi accollare nessun tipo di spesa, mette al riparo dalla perdita di potere d'acquisto. Per integrare la pensione pubblica, meglio conosciuta come "primo pilastro", mantenendo il Tfr in azienda,bisogna allora sottoscrivere un Pip (Piano individuale pensionistico) o aderire a un fondo pensione aperto su base individuale. In questo caso, però, non si ha diritto al contributo del datore di lavoro, pari alPi% della propria retribuzione. Dunque, il lavoratore si trova di fronte a unbivio. E qualsiasi strada scelga è costretto a rinunciare a qualcosa: al Tfr in azienda, nel primo caso, o al contributo del datore di lavoro. Per gli addetti ai lavori, però, quello del Tfr è solo un falso problema, perché versando il trattamento di fine rapporto in un fondo pensione si ha la possibilità di godere di diverse agevolazioni fiscali. «A partire dalla minore tassazione alla scadenza - sottolinea Stefano Mainini, specialista fondi pensione di Anima Sgr -. Sul capitale accumulato, al netto dei redditi già assoggettati a un'aliquota annua deH'ii%, si applicherà infatti un'aliquota del 15%, ridotta di uno 0,3% per ogni anno di partecipazione al fondo eccedente il quindicesimo, con un limite massimo del 6 per cento. Di conseguenza, dopo 35 anni di partecipazione al fondo pensione, l'aliquota sarà del 9% (vale solo per i montanti maturati a partire dal primo gennaio 2007, Ndr)». Il Tfr conservato in azienda, invece, sarà assoggettato a un'aliquota più alta, calcolata sugli ultimi cinque anni lavorativi, e che mediamente oscilla tra il 26 e il 30 per cento. «Per quanto riguarda il rendimento, poi continua Mainini - secondo noi bisogna prendere in considerazione anche l'orizzonte temporale di riferimento. Come ci insegna la storia, nel lungo periodo i mercati generano performance superiori a quella base del trattamento di fine rapporto. Certo, ciò che è successo in passato non è detto che si verifichi anche in futuro. Ma nella scelta se esporre o meno il proprio Tfr al cosiddetto rischio mercato non bisogna prendere in considerazione solo il rendimento garantito del trattamento di fine rapporto, ma anche il surplus di performance cui si rinuncerebbe nel caso in cui si decidesse di lasciare 11 Tfr in azienda». I vantaggi nel versare il trattamento di fine rapporto in un fondo pensione, però, non sono solo di natura fiscale. È possibile godere anche di una maggiore flessibilità. Dopo otto anni di adesione al fondo, infatti, è possibile chiedere in caso di necessità un'anticipazione sul capitale accumulato fino al 75 per cento. E in caso di problemi di salute anche prima degli otto anni. Conservando il Tfr, in azienda, invece, si rimane assoggettati a una maggiore rigidità regolamentare. Il limite di otto anni di anzianità, per esempio, rimane valido anche per le spese sanitarie e poi è possibile chiedere solo fino al 70% del maturato. Altra rigidità, poi, riguarda il numero massimo di richieste di anticipazione, che in una società non può superare il 10% degli aventi diritto, quindi coloro che hanno otto anni di servizio, e comunque il 4% del numero totale dei dipendenti. Questo vuoi dire che in aziende di grandi dimensioni e con molti dipendenti si rischia di finire in coda e vedere soddisfatta la propria richiesta solo dopo alcuni anni. Senza considerare poi il fatto che in azienda l'anticipo sul Tfr può essere chiesto una ed una sola volta. Anche il fondo pensione, però, ha le sue limitazioni. «Come nel caso di perdita di posto di lavoro aggiunge ancora Mainini -. Per periodi di inoccupazione non inferiori a 12 mesi e non superiori a 48 mesi, o in caso di ricorso da parte del datore di lavoro a procedure di mobilità, è possibile riscattare solo il 50% della posizione individuale maturata». E questo toglie al dipendente la sicurezza di un "cuscinetto", che invece avrebbe mantenendo il Tfr in azienda. «Ma è altrettanto vero che in caso di fallimento dell'azienda non si avrebbe comunque la certezza di percepire il proprio trattamento di fine rapporto», conclude lo specialista fondi pensione di Anima Sgr. Insomma, sono tanti gli elementi che bisogna prendere in considerazione prima di scegliere se versare o meno il Tfr in un fondo pensione. A partire dalla propria situazione lavorativa. Un contratto a tempo determinato che versa il Tfr in un fondo pensione, per esempio, dovrà aspettare almeno dodici mesi prima di poter riscattare il 50% di quanto accantonato. E poi bisogna considerare anche l'irreversibilità della scelta. In pratica, il lavoratore che decide di versare il trattamento di fine rapporto in un fondo di previdenza complementare non potrà mai più chiedere che gli venga accantonato in azienda. In caso di dubbi, quindi, conviene sempre mantenere il Tfr in azienda e poi decidere in un secondo momento se versarlo o meno nel fondo pensione. ORIRRODUZIONE RISERVATA nsparmioefamiglia@ilsole24oi'ecom CONFRONTO FRA "LIQUIDAZIONE" E FONDI PENSIONE Ultimi anni favorevoli agli strumenti integrativi Fondi pensione contro Tfr Uno dei criten più utilizzati per onentare la decisione di aderire o meno a una forma di previdenza complementare è il confronto tra i rendimenti dei fondi pensione con il trattamento di fine rapporto lasciato m azienda Una prima schiarita arriva dall'ultima relazione Covip, secondo cui nel 2012 ha vinto la previdenza integrativa In media fondi pensione e Pip hanno registrato rendimenti compresi fra l'8 e il 9% (con ritorni molto solidi sugli strumenti più esposti sull'azionario), contro un tasso di rivalutazione del Tfr che si è fermato al 2,9% lndettaglio.il ritorno è stato dell'8,2 per i fondi negoziali, dell'8,9% per i prodotti Pip di ramo III (cioè polizze unit linked) e del 9,1% per i fondi aperti, mentre le gestioni separate di ramo I dei Piphannoguadagnatoil3,8% Anche il 2013 «è stato un anno buono per questi strumenti», commenta il top manager di una società di asset management che ha diversi mandati di gestione di fondi pensione, dicendo di aver visto rendimenti di fondi negoziali tra il 5-10%, e anche superiori A fine dicembre 2013 invece il tasso di rivalutazione del Tfr era dell'1,9% II Tfr viene rivalutato con un meccanismo di indicizzazione che è composto da un tasso a misura fissa dell'1,5% più un tasso variabile pan al 75% dell'inflazione Ovvio quindi che ci sia stata una netta vittoria dei fondi sul trattamento di fine rapporto m un periodo m cui l'inflazione è stata contenuta, mentre i rendimenti dei fondi, legati all'andamento dei mercati, sono stati più robusti D'altro canto le forme pensionistiche sono esposte a una volatilità che invece non ha alcun impatto sul Tfr Per esempio, dal 2000 al 2012 le vane fasi di turbolenza dei mercati hanno fatto sì che il rendimento dei fondi negoziali sia stato del 41,1% contro il 43,6% ottenuto dal Tfr, mentre quello dei fondi pensione aperti (che vanno meglio m fasi di mercato positivo rispetto ai negoziali disegnati m maniera più prudente) si è fermato al 12,4% Tuttavia, l'opinione degli addetti ai lavori è che nel lungo periodo le somme investite nella previdenza complementare rendono meglio, anche perché prevedendo una contribuzione regolare e penodica, consentono di stabilizzare le performance, con meccanismi simili ai Pac Inoltre, sul rendimento finale non va trascurato il fattore fiscale, visto che le prestazioni pensionistiche sono tassate meno sull'imponibile delle somme erogate m forma di capitale o di rendita l'aliquota è del 15%, che scende dello 0,30% ogni anno eccedente il 15° anno di partecipazione, fino a una soglia del 9% per cento II Tfr invece è tassato almeno al 23% Cio significa che, anche a parità di capitale lordo, quello erogato dal fondo sarà superiore a quello restituito sotto forma di liquidazione G.G.F. ©RIPRODUZIONERISERVATA Previdenza Pag. 10 Ritaglio stampa non riproducibile e utilizzabile solo ad uso esclusivo interno, basato sul sistema di Selpress Media Monitoring Newsbank Srl (agenzia autorizzata dal Repertorio Promopress - FIEG) Estratto da pag. Lunedì 03/02/2014 1 Direttore Responsabile Diffusione Testata Roberto Napoletano 233.997 FLESSIBILITÀ lil PIP h l'ONDl Possibile chiedere anticipi fino al 75% di Gaia Giorgio Fedi •• Sui fondipensioneei Pipesistelapossibilità, disciplinata dalla legge, di chiedere delle anticipazioni o il riscatto della posizione maturata in casi ben determinati. Le regole puntanoaconsentireunacertaflessibilitàal cliente ma tenendo comunque fermo il principio della salvaguardia dell'accumulo. «La scelta di utilizzare il proprio fondo pensione come eventuale gruzzolo a cui attingere in caso di emergenza non può prescindere dall'aver presente la finalità per cui si è deciso di attivare una forma di previdenza complementare, cioè crearsi una pensione aggiuntiva a quella pubblica, meno generosa di un tempo», spiega Andrea Lesca, direttore generale di Intesa Sanpaolo Previdenza. È quindi possibile richiedere anticipazioni, in qualsiasi momento, fino al 75% di quanto accumulato per gravi motivi di salute per sé e i propri familiari (coniuge e figli); dopo 8 anni, fino al 75% della posizione maturata, per acquisto o interventi di ristrutturazione ordinariao straordinaria della prima casa per sé e per i figli. Oppure dopo 8 anni, fino al 30% dell'accumulato, per qualsiasi esigenza dell'iscritto. Il totale delle anticipazioni non può comunque mai superare il 75% della posizione individuale accumulata fino a quel momento. Sulle somme anticipate, in caso di richieste per aspetti sanatari è prevista una tassazione con aliquota dal 15% con riduzione dello 0,30% per ogni anno successivo al isesimo di partecipazione con un minimo di imposta pari al 9%; o pari al 23% negli altri casi. Nonostante il ristretto ambito di condizioni in cui è possi bile chiedere l'anticipazione, Lesca fa notare che, «a differenza della previdenza pubblica che non consente di usufruire delle somme accumulate neppure in presenza di gravi fatti sanatari, i risparmi accumulati nell'ambito dellaprevidenza complementare sono smon-In pillole tKiDazìom :S8B818S!B!!5BB8ffi(» Quando: m qualunque momento______ • Importo: fino al 75% della posizione maturata • Per quale motivo: spese sanitarie per gravi situazioni per l'iscritto, il coniuge e i figli, per terapie e interventi straordinari presso il Ssn • Tassazione: dal 15% al 9% • Quando: dopo 8 anni dall'iscrizione____ » Importo: fino al 75% della posizione maturata • Per quale motivo: 1) per l'acquisto della prima casa per l'iscritto o i figli; 2) per ristrutturazioni della prima casa_______ » Tassazione: al 23% • Quando: dopo 8 anni dall'iscrizione____ • Importo: fino al 30% della posizione maturata • Per quale motivo: per ulteriori esigenze degli aderenti_________________ • Tassazione: al 23% » Importo: 50%________________ • Per quale motivo: disoccupazione non inferiore a 12 mesi e non superiore a 48; mobilità e cassa integrazione_________ » Tassazione: dal 15% al 9%_________ • Tipo dì riscatto: totale____________ » Importo: 100% • Per quale motivo: 1) invalidità permanente con riduzione della capacità di lavoro a meno di un terzo, disoccupazione da più di 48 mesi; 2) venir meno dei requisiti di iscrizione al fondo_____ • Tassazione: 1) dal 15 al 9%; 2) al 23% tabili in caso di imprevisti». Tuttaviabisogna prestare attenzione: «II fondo pensione può valorizzare la somma oggetto del disinvestimento su base quotidiana, nel caso dei fondi più efficienti, una volta al mese, come tipicamente avviene nel caso di altre forme pensionistiche complementari, influenzando i tempi dell'accredito all'iscritto», spiega Lesca. «Occorrerebbe sempre valutare la convenienza di richiedere l'anticipazione», interviene Alessandra Leonardas, responsabile sviluppo prodotti di Bnp Paribas Cardif, «perché il ricorso alla previdenza complementare serve a colmare il gap previdenziale e le anticipazioni incidono su questo aspetto, se dopo non vengono reintegrate. Non c'è alcuna penalizzazione sui rendimenti dei piani di accumulo, ma va considerato che questi piani si costruiscono mattonano su mattonano. Se tolgo il 30% della posizione accumulata dopo un certo numero di anni, magari quando sono vicino alla pensione, tolgo una fetta che ormai è diventata sostanziosa, e alla somma finale mancherà quel 30% rivalutato per gli anni mancanti», aggiunge Leonardas. Ma «la posizione individuale intaccata dalle anticipazioni può essere ricostituita con delle reintegrazioni», sulle quali è riconosciuto un credito d'imposta pari all'imposta pagata al momentodell'anticipazioneproporzionaleall'importo reintegrato. L'aderente può chiedere anche 11 riscatto della posizione individuale, esercitabile in vari casi sia in forma parziale che totale: in questo caso laprevidenzacomplementare funziona da "ammortizzatore sociale". Infatti nei casi disoccupazione temporanea tra i 12 e i 48 mesi è possibile riscattare il 50% della posizione; se la disoccupazione supera i 48 il riscatto può arrivare anche al 100% della posizione. Le somme, vista la situazione di bisogno, hanno tassazione agevolata variabile dal 15% al9% infunzionedella durata di partecipazione al fondo. Il riscatto non può tuttavia essere chiesto nei cinque anni precedenti la maturazione dei requisiti di accesso alle prestazioni pensionistichecomplementari. Il riscatto totale può inoltre essere esercitato dagli eredi nel caso di morte dell'aderente alla forma pensionistica complementare, se non ha ancora maturato il diritto alla pensione. © RIPRODUZIONE RISERVATA L'INVESTITORE SAGGIO di Marco Liera PRELEVI DAL FONDO? OBIETTIVI ERRATI L y ultima copertina di Casa24Plus è stata destinata alla crescita delle anticipazioni chieste dai lavoratori sui propri piani previdenziali al fine di acquistare l'abitazione (per sé o per i figli). È una delle facoltà Previdenza concesse dopo 8 anni di iscrizione per migliorare l'appeal di fondi pensione e Pip; soprattutto per renderli competitivi con l'alternativa preferita dai lavoratori dipendenti, che è quella di non aderire ad alcun piano e lasciare il Tfr - che gode della anticipabilità per acquisto L'anticipazione per acquisto casa è un caso di correzione indesiderata della pianificazione finanziaria personale? In molti casi sì e può svelare l'insufficiente attenzione che a suo tempo il lavoratore (insieme al suo consulente nel caso di fondi pensione aperti e Pip) aveva dato alle proprie priorità. Poiché le risorse da destinare a ciascun obiettivo finanziario sono limitate, occorre stabilire una classifica degli obiettivi stessi e allocare i risparmi di conseguenza. Il piano previdenziale di per sé richiede un impegno importante perché per massimizzarne i risultati occorre portarlo a termine (versare fino al pensionamento). Acquistare una casa è un obiettivo pianificabile, e sta al lavoratore comprendere se sia più importante della previdenza. Gli obiettivi nel tempo possono modificarsi nel loro grado di priorità, ma la necessità di acquistare una casa non è una situazione imprevedibile come è - in buona parte - il proprio stato di salute. Altra fattispecie, questa, che consente l'anticipazione sul piano previdenziale. L'aspetto meno piacevole è che le anticipazioni per acquisto casa possono essere giustificate dal crollo della disponibilità delle banche a concedere mutui. È vero, questa è una circostanza difficilmente prevedibile. Ma è pur vero che, in un'epoca di ristrettezze, occorre considerare con più frequenza l'alternativa della locazione. E magari evitare così di prelevare dal fondo pensione. Pag. 11 Estratto da pag. Lunedì 03/02/2014 1 Direttore Responsabile Diffusione Testata Roberto Napoletano 233.997 Ritaglio stampa non riproducibile e utilizzabile solo ad uso esclusivo interno, basato sul sistema di Selpress Media Monitoring Newsbank Srl (agenzia autorizzata dal Repertorio Promopress - FIEG) Gimkana fra fondi pensione negoziali, aperti e Pip I TRE FONDI PENSIONE CON LE MIGLIORI PERFORMANCE A TRE ANNI dati al 26 gennaio 2014 - Fonte Lipper Arca Previdenza FONDO PENSIONE APERTO & Unicredit ALTA CRESCITA LINEA DINAMICA ARCA PREVIDENZA COMPARTO Alta crescita GESTORE Arca Sgr PERFORMANCE 3 ANNI 29,80% PERFORMANCE 2 ANNI 34,86% PERFORMANCE 1 ANNO 21,22% COMMISSIONE ANNUA FISSA AMMINISTRATIVA 6 euro COMMISSIONE DI GESTIONE 0,96% su base annua, addebitata trimestralmente e prelevata dal patrimonio del comparto SPESE DI ANTICIPAZIONE 20 euro, detratti dall'importo erogato all'aderente SPESE DI TRASFERIMENTO 20 euro, detratti dall'importo erogato all'aderente. La commissione non è applicata per importi inferiori a Smila euro SPESE DI RISCATTO 20 euro, detratti dall'importo erogato all'aderente SPESE DI RICOLLOCAZIONE DELLA POSIZIONE INDIVIDUALE 5 euro, detratti dal patrimonio dell'aderente SPESE DI RICOLLOCAZIONE DEL FLUSSO CONTRIBUTIVO 5 euro, detratti dal patrimonio dell'aderente INDICATORE SINTETICO DI COSTO 1,351% su 2 anm, 1,02% su 5 anm, 0,94% su 10 anm e 0,90% su 35 anm COMPARTO Linea dinamica GESTORE CreditRas Vita PERFORMANCE 3 ANNI 24,97% PERFORMANCE 2 ANNI 26,54% PERFORMANCE 1 ANNO 15,38% SPESE DI ADESIONE 50 euro. Per le adesioni su base collettiva le spese variano m relazione al numero di aderenti: 50 euro da 1 a 5 aderenti, 2,50 euro da 6 a 99 aderenti, nessuna spesa a partire da 100 aderenti COMMISSIONE DI GESTIONE 1,60% su base annua, addebitata mensilmente e prelevata dal patrimonio del comparto SPESE DI ANTICIPAZIONE Nessuna SPESE DI TRASFERIMENTO 50 euro m un'unica soluzione all'atto del trasferimento SPESE DI RISCATTO Nessuna SPESE DI RICOLLOCAZIONE DELLA POSIZIONE INDIVIDUALE Nessuna SPESE DI RICOLLOCAZIONE DEL FLUSSO CONTRIBUTIVO Nessuna INDICATORE SINTETICO DI COSTO 2,73% su 2 anni, 1,77% su 5 anm, 1,60% su 10 anni e 1,54% su 35 anm I TRE PIP CON I PIÙ BASSI INDICI SINTETICI DI COSTO (ISC) Dati Isc al 31/12/2013 e rendimenti al 15/7/2013 - Fonte Covip REALE MUTUA ^MEDIOLANUM GRUPPO MEDIOLANUM CENTO STELLE REALE REALE MUTUA PIP Cento Stelle Reale LINEA Reale Vita Prudente (linea obbligazionana) RAMO RENDIMENTO MEDIO ULTIMI 5 ANNI 5,26% RENDIMENTO MEDIO ULTIMI 3 ANNI 4,70% RENDIMENTO MEDIO ULTIMI 2 ANNI 5,89% RENDIMENTO MEDIO ULTIMO ANNO 9,70% SPESE DI ADESIONE 10 euro SPESE PER RIALLOCAZIONE DELLA POSIZIONE INDIVIDUALE Nessuna SPESE DI ANTICIPAZIONE Nessuna SPESE DI TRASFERIMENTO 15 euro trattenuti dalla somma da trasferire SPESE DI RISCATTO 75 euro trattenuti dall'importo liquidabile INDICATORE SINTETICO DI COSTO 1,53% su 2 anm, 0,82% su 5 anm, 0,57% su 10 anm, 0,38% su 35 anm TAXBENEFIT NEW MEDIOLANUM VITA PIP Taxbenefit New LINEA Challenge Provident Fund 4 (obbligazionario euro governativo a breve termine) RAMO RENDIMENTO MEDIO ULTIMI 5 ANNI 3,21% RENDIMENTO MEDIO ULTIMI 3 ANNI 2,56% RENDIMENTO MEDIO ULTIMI 2 ANNI 3,54% RENDIMENTO MEDIO ULTIMO ANNO 6,33% SPESE DI ADESIONE Nessuna SPESE PER RIALLOCAZIONE DELLA POSIZIONE INDIVIDUALE 54,28 euro SPESE DI ANTICIPAZIONE 54,28 euro SPESE DI TRASFERIMENTO 1% dell'importo trasferito con un mimmo di 25 euro e un massimo di 100 euro SPESE DI RISCATTO Nessuna INDICATORE SINTETICO DI COSTO 1,48% su 2 anm, 1,29% su 5 anni, 1,16% su 10 anm, 0,77% su 35 anm Previdenza (*) L'isc «rappresenta il costo annuo in percentuale della posizione individuale maturata, stimato facendo riferimento a un Aderente-tipo che versa un contributo annuo di 2.500 euro e ipotizzando un tasso di rendimento annuo del 4,00%» INDICATORE SINTETICO DI COSTO 0,93% per ciascun orizzonte temporale SPESE DI RISCATTO Nessuna SPESE DI TRASFERIMENTO Nessuna SPESE DI ANTICIPAZIONE Nessuna SPESE PER RIALLOCAZIONE DELLA POSIZIONE INDIVIDUALE Nessuna SPESE DI ADESIONE Nessuna RENDIMENTO MEDIO ULTIMO ANNO 14,89% RENDIMENTO MEDIO ULTIMI 2 ANNI 2,80% RENDIMENTO MEDIO ULTIMI 3 ANNI 3,83% RENDIMENTO MEDIO ULTIMI 5 ANNI -4,08% RAMO LINEA Lva azionano previdenza PIP Pensionlme 3ENERTELLIFE'PENSIONIONLINE COMPARTO Milano-Europa GESTORE UmpolSai PERFORMANCE 3 ANNI 24,25% PERFORMANCE 2 ANNI 27,93% PERFORMANCE 1 ANNO 13,52% SPESE DI ADESIONE 40 euro all'atto del primo versamento COMMISSIONE DI GESTIONE 1,60% su base annua calcolata mensilmente e prelevata dal patrimonio del comparto l'ultimo giorno del trimestre solare SPESE DI ANTICIPAZIONE Nessuna SPESE DI TRASFERIMENTO 25 euro, prelevati dalla posizione individuale al momento dell'operazione SPESE DI RISCATTO 25 euro, prelevati dalla posizione individuale al momento dell'operazione SPESE DI RICOLLOCAZIONE DELLA POSIZIONE INDIVIDUALE 25 euro, prelevati dalla posizione individuale al momento dell'operazione SPESE DI RICOLLOCAZIONE DEL FLUSSO CONTRIBUTIVO Nessuna INDICATORE SINTETICO DI COSTO 2,44% su 2 anm, 1,72% su 5 anni, 1,59% su 10 anni e 1,53% su 35 anni MILANO ASSICURAZIONI COMPARTO MILANOEUROPA PATRIMONIO: i DUE "NEGOZIALI" PIÙ RICCHI performance al 26/1/14 fonte Lipper Fònejjim I CHIMICI HANNO 4 MILIARDI DI PATRIMONIO COMPARTO Crescita GESTORI Anima Sgr, Dexia Asset Management PERFORMANCE A 3 ANNI 31,18% PERFORMANCE A 2 ANNI 25,15% PERFORMANCE A 1 ANNO 13,10% COMMISSIONE DI GESTIONE MISURA FISSA: 0,1% annuo, calcolate sul patrimonio medio trimestrale in gestione, corrisposte trimestralmente MISURA VARIABILE: 5% dell'overperformance (ovvero del rendimento, addizionale del portafoglio rispetto al rendimento delbenchmark che, se negativo, è posto convenzionalmente pari a zero) al netto delle commissioni fisse di gestione. Calcolate sull'intero arco temporale del mandato e corrisposte al termine dello stesso SPESE DI ANTICIPAZIONE 25 euro in occasione del pagamento di ogm anticipazione SPESE DI RISCATTO 2 euro m occasione del pagamento della prestazione SPESE DI RICOLLOCAZIONE DELLA POSIZIONE INDIVIDUALE 10 euro m occasione di ogni cambio di comparto successivo al primo SPESE DI GESTIONE PRATICHE DI FINANZIAMENTO CONTRO CESSIONE DI QUOTE DI STIPENDIO 25 euro all'atto della richiesta di anticipazione, riscatto o trasferimento INDICATORE SINTETICO DEI COSTI 0,75% su 2 anni, 0,41% su 5 anni, 0,27% su 10 anni, 0,15% su 35 anni genertel//Ye CO META METALMECCANICI A QUOTA 8 MILIARDI DI EURO COMPARTO Crescita PERFORMANCE A 3 ANNI 22,13% PERFORMANCE A 2 ANNI 22,14% PERFORMANCE A 1 ANNO 9,62% COMMISSIONI DI GESTIONE 0,093% annuo, calcolato sul patrimonio del Comparto. Le commissioni sono corrisposte ai gestori trimestralmente sulla base del Patrimonio medio mensile gestito. Commissioni Banca Depositaria: 0,0163% onnicomprensivo annuo calcolato sul patrimonio del Comparto. Le commissioni sono corrisposte alla Banca Depositaria trimestralmente SPESE DI ANTICIPAZIONE 10€ - 20€: il costo di 20€ è applicato unicamente alle anticipazioni erogate e all'atto dell'erogazione stessa. Il costo amministrativo viene ridotto a 10€ per gli anticipi del 30% per ulteriori esigenze dell'aderente SPESE DI RISCATTO 10€: tale costo è applicato per riscatti frazionati (ad esempio riscatto per decesso dell'aderente a 2 o più eredi, ed è applicato per ogni frazione di riscatto). Non viene applicato nessun costo nel caso di riscatto unico della posizione SPESE DI RIALLOCAZIONE DELLA POSIZIONE INDIVIDUALE 10€: non viene applicato alcun costo per la prima riallocazione della posizione DESIGNAZIONE BENEFICIARIO Gratuita la prima designazione, 5€ ogni variazione successiva INDICATORE SINTETICO DEI COSTI (2 ANNI DI PERMANENZA) 0,82% Pag. 12 Estratto da pag. Lunedì 03/02/2014 27 Direttore Responsabile Diffusione Testata Mario Calabresi 234.856 Ritaglio stampa non riproducibile e utilizzabile solo ad uso esclusivo interno, basato sul sistema di Selpress Media Monitoring Newsbank Srl (agenzia autorizzata dal Repertorio Promopress - FIEG) DALL'AGI ALL'ACCADEMIA DEI LINCEI, LE NUOVE REGOLE CHE STA PREPARANDO IL MINISTRO D'ALIA PROVOCHERANNO UN PICCOLO TERREMOTO Nomine, stretta per gli enti pubblici Arriva la norma che vieterà gli incarichi multipli. Che provoca agitazione nelle società interessate Previdenza L'Inps-lnpdap, che eroga 392 miliardi di euro, è tra gli enti che potrebbero essere colpiti dalla nuova legge che vieterà gli incarichi multipli FRANCESCO GRIGNETTI ROMA n governo annuncia una legge che vieterà di ricoprire incarichi multipli per chi guida gli enti pubblici e di colpo sono in tanti ad agitarsi. In tutta evidenza il tema è delicatissimo per tanti uomini di potere, quelli che normalmente evitano i riflettori. L'Automobil club italiano, per dire, ha diramato una nota per dirsi «estraneo alla ridda di voci» in quanto «ente pubblico non economico, come tale si autofinanzia senza gravare sul bilancio dello Stato e il suo presidente è eletto democraticamente dall'assemblea Aci senza alcuna attività di indirizzo da parte del governo». Invece no. Secondo le indiscrezioni che giungono da palazzo Ghigi, la legge regolamenterà tutti gli enti e non soltanto quelli economici. L'elenco delle possibili incompatibilità è vasto. Si va da giganti come PInps-Inpdap, che eroga 392 miliardi di euro, a realtà molto più piccole, sia pure prestigiose, quale l'Accademia dei Lincei. Saranno i regolamenti attuativi che scriverà il ministro Gianpiero D'Alia, Funzione pubblica, a stabilire le nuove regole. Un capitolo vieterà le cariche multiple in società private e prevede peraltro remunerazione». Previdenza pubbliche. Ma ci saranno nuove regole più stringenti anche in merito alle consulenze. L'idea di palazzo Ghigi è di graduare i divieti, a seconda dell'importanza dell'ente e probabilmente saranno vieta Baccini (Microcredito) «Lo Stato deve essere libero di scegliere i manager migliori» te le consulenze con enti e società che operano nello stesso settore dell'ente in cui si riveste la carica, n modello legislativo già esiste ed è quello che riguarda i membri di governo. Va registrata, comunque, la raffica di precisazioni. Angelo Sticchi Damiani, al vertice dell'Automobile Club d'Italia da marzo 2012, ha fatto sapere «di non essere più consigliere Anas da oltre 20 anni e nemmeno vicepresidente del Centro Nazionale di Studi Urbanistici, il cui incarico non Ma è nel suo curriculum, per come lo si può leggere sul sito delFAci, che si legge di entrambe queste due cariche al presente. Stesso equivoco pare riguardare Pier Luigi Celli, presidente delFEnit. Scrive seccatissimo a Dagospia: «Ti informo che contrariamente a quanto affermano io non sono più direttore generale Luiss e non sono nel cda di Unipol. Se poi pensi che il mio emolumento è di circa 50 mila euro lordi puoi valutare bene la disinformazione». Preso atto, quindi, che da qualche mese, con l'uscita da Luiss e da Unipol, la possibile incompatibilità di Celli riguarda solo la sua presenza nel cda di Illy Caffè e Aeroporti di Roma, non gli resta che aggiornare il suo curriculum sul sito ufficiale dell'Enit. «Detto questo - dice Celli - non ci sarà nessuna opposizione da parte mia se mi diranno che c'è incompatibilità. Non ho nessun problema a lasciare. Non mi cambia la vita, anzi me la semplificherebbe». Un altro che sente di dover precisare è Mario Baccini, ex parlamentare Udc, ora presidente dell'Ente Nazionale per il Microcredito: «Giusto regolamentare, ma non impedire al governo di poter scegliere i migliori manager e metterli dove meglio crede». Pag. 13 Ritaglio stampa non riproducibile e utilizzabile solo ad uso esclusivo interno, basato sul sistema di Selpress Media Monitoring Newsbank Srl (agenzia autorizzata dal Repertorio Promopress - FIEG) Estratto da pag. Sabato 01/02/2014 10 Direttore Responsabile Diffusione Testata Ezio Mauro 360.522 Lo scandalo Letta: "MaipiùcasiMastrapasqua via alla legge contro i doppi incarichi Ma il presidente non si dimette npremier: buconotmtiwclamomonegliistMpubbl ia LUISA GRION ROMA—Mai più un altro Mastrapasqua, mai più un presidentedi un ente pubblico seduto in contemporanea su un numero imbarazzante di altrepoltrone. IlgovernoLettaintende mettere un paletto alla questione dei doppi incarichi, per evitare che in futuro, nelle mani di uno stesso uomo, possano concentrarsi posizioni rinnovi previsti nel 2014 del management, tra cda e collegi sindacali, per 29 gruppi controllati direttamente o indirettamente dal Tesoro. Tra questi, Eni, Enel, Finmeccanica e Poste. La norma preparata dal governo e che sarà trasmessa al Parlamento con procedure d'urgenza, stabilisce che: «II presidente e gli amministratori degli enti pubblici nazionali non di potere e conflitti d'interessi. Oggi possono rivestire la carica di quel paletto non esiste, anzi «c'è un amministratoriocomponentidegliorgani di controllo e revisione in enti e società, buco normativo assolutamente né esercitare attività imprenditoriali o clamoroso che va coperto». Così ha commerciali o intrattenere rapporti di detto il premier Letta commentando lavoro». Il presidente e gli il caso Inps e la marea di ruoli amministratori degli enti pubblici ricoperti dal suo presidente, ora nazionali non potranno « esercitare attività professionale o di consusotto inchiesta della Procura di Roma per via delle presunte cartelle cliniche truccate dall'Ospedale Israelitico (di cui sempre Mastrapasqua è direttore) e dei contributi previdenziali da questo non versati alla «sua» Inps. Un clamoroso caso dal quale è emerso un vuoto di legge «che ha resto possibile quanto accaduto»e che ora va sanato con un provvedimento d'urgenza. Per il governo, ha detto Letta, «l'incarico di presidenza di un ente pubblico nazionale non può essere fatto in regime di conflitto d'interesse, ma deve essere esclusi lenza in materie connesse con l'ambito di competenza dell'ente di appartenenza». La legge, una volta approvata sarà applicata anche ai casi già esistenti, si precisa. Quanto alla riforma della governance, Letta ha precisato che se ne occuperà - in tempi brevi - il ministro Giovannini che già la prossima settimana convocherà le parti sociali per discuterne. Il riferimento del governo al caso Mastrapasqua è più diretto: «Un ente nazionale come l'Inps deve essere guidato in vo». Precisando che l'esecutivo non esclusiva, così come io esercito il intende «sovrapporsi all'azione mio ruolo in esclusiva» ha detto dell'autorità giudiziaria che farà il suo Letta Parole dietro le quali è dato corso» il premier ha presentato le due leggere un invito al vertice a strade che saranno intraprese per dimettersi, tanto che da diversi coprire la voragine in tempi « velocissimi»: il disegno di legge varato fronti (Morassut del Pd in primis, ieri dal Consiglio dei ministri e riforma ma anche Sel, Lega e Gruppo della governance cui saranno sottoposti misto) è stato chiesto a l'Inps stesso e l'Inail. Un intervento che Mastrapasqua di «fare un passo arriva nello indietro ora ancor più necessario». Inviti che il presidente dell'Inps, al momento non sembra stesso giorno nel quale il Ministero dell'Economia aggiorna la lista dei Previdenza Pag. 14 Estratto da pag. Sabato 01/02/2014 10 Direttore Responsabile Diffusione Testata Ezio Mauro 360.522 Ritaglio stampa non riproducibile e utilizzabile solo ad uso esclusivo interno, basato sul sistema di Selpress Media Monitoring Newsbank Srl (agenzia autorizzata dal Repertorio Promopress - FIEG) Previsto anche un provvedimento che riformerà la governance di Inps e Inail intenzionato a cogliere. Dal chiuso della sua trincea fa notare che la sua posizione è perfettamente conformeallaleggeinvigore. Difattoancoranon c'è un impedimento ai doppi incarichi pubblici, e pare che la situazione imbarazzante fatta notare anchedalgovernosiadestinataasopra wivere, almeno per un altro po'. Nel mondo degli enti pubblici, in realtà, a tenere i piedi in più staffe non c'è solo Mastrapasqua: se il disegno di legge passerà al vaglio delle Camere così com'è potrebbero venire alla luce altre incompatibilità oggiinesistentLPeresempio. lostesso Massimo De Felice, presidente dell'Inaii, istitutopereccellenzadellaassicurazio ne pubblica, fa parte di un laboratorio economico (Alef) che fra i vari servizi offerti annovera quello di consulenza alle assicurazioni private. Per restare ad un altro ente pubblico, l'Enit per il turismo, il presidente Pier Luigi Celli, siede nei consigli di amministrazione di Illy caffè e delle assicurazioni Unipol. Giancarlo Cremonesi, presidente di Acea, è allo stesso tempo presidente anche delle Camera di Commercio di Roma e di Unioncamere Lazio. Carnet molto più sottili rispetto a quelli nelle mani di Mastrapasqua e oggi del tutto legali, ma che con le nuove regole potrebbero non esserlo più. commercio di Roma ENIT Pier Lugi Celli presidente dell'ente per il turismo En it fa parte dei consigli di amministrazione di Illy caffè e delle assicurazioni Unipol INPS II presidente Antonio Mastrapasqua è vicepresidente di Equitalia e titolare di molteplici incarichi pubblici INAIL Massimo De Felice è presidente dell'Inaii ma fa anche parte di studio (Alef) che da consulenze alle assicurazioni private ACEA II presidente di Acea Giancarlo Cremonesi è ai vertici di Unioncamere Lazio e delle Camere di Previdenza Pag. 15 Estratto da pag. Sabato 01/02/2014 4 Direttore Responsabile Diffusione Testata Pierluigi Magnaschi 88.728 Ritaglio stampa non riproducibile e utilizzabile solo ad uso esclusivo interno, basato sul sistema di Selpress Media Monitoring Newsbank Srl (agenzia autorizzata dal Repertorio Promopress - FIEG) PER IL PREMIER NECESSARIO DDL AD HOC DOPO LO SCANDALO Letta: subito la riforma Inps II governo intende accelerare sulla riforma della governance deU'Inps. «C'è un vuoto clamoroso che va coperto su delle incompatibilità così importanti con un ddl che abbia una procedura di urgenza da presentare alle Camere», queste le parole del presidente del Consiglio, Enrico Letta, in riferimento al presidente deU'Inps, Antonio Mastrapasqua. «L'incarico di presidente di un ente pubblico nazionale deve essere svolto in esclusiva», ha sottolineato il premier, «non deve esserci un conflitto di interessi». Mastrapasqua è indagato per truffa, falso ideologico e abuso d'ufficio dalla Procura di Roma per presunte cartelle cliniche truccate e fatture gonfiate. La nomina per legge non può essere cambiata se non attraverso un'altra legge o per dimissione spontanea. «Non vogliamo sovrapporci all'autorità giudiziaria», ha dichiarato Letta. In merito al conflitto di interesse per gli altri 24 incarichi in capo al presidente deU'Inps, il capo dell'esecutivo si è limitato a dire: «Accelereremo il percorso già avviato dal ministro Giovannini sulla nuova governance deU'Inps». D'altra parte anche per gli altri enti tipol'Istat ci sono conflitti di interesse che nella sostanza esistono, ma non possono essere rilevati perché non sussiste una norma appropriata. Letta: subito la riforma Inps II governo intende accelerare sulla riforma della governance deU'Inps. «C'è un vuoto clamoroso che va coperto su delle incompatibilità così importanti con un ddl che abbia una procedura di urgenza da presentare alle Camere», queste le parole del presidente del Consiglio, Enrico Letta, in riferimento al presidente deU'Inps, Antonio Mastrapasqua. «L'incarico di presidente di un ente pubblico nazionale deve essere svolto in esclusiva», ha sottolineato il premier, «non deve esserci un conflitto di interessi». Mastrapasqua è indagato per truffa, falso ideologico e abuso d'ufficio dalla Procura di Roma per presunte cartelle cliniche truccate e fatture gonfiate. La nomina per legge non può essere cambiata se non attraverso un'altra legge o per dimissione spontanea. «Non vogliamo sovrapporci all'autorità giudiziaria», ha dichiarato Letta. In merito al conflitto di interesse per gli altri 24 incarichi in capo al presidente deU'Inps, il capo dell'esecutivo si è limitato a dire: «Accelereremo il percorso già avviato dal ministro Giovannini sulla nuova governance deU'Inps». D'altra parte anche per gli altri enti tipol'Istat ci sono conflitti di interesse che nella sostanza esistono, ma non possono essere rilevati perché non sussiste una norma appropriata. Previdenza Pag. 16 Estratto da pag. Sabato 01/02/2014 8 Direttore Responsabile Diffusione Testata Roberto Napoletano 233.997 Ritaglio stampa non riproducibile e utilizzabile solo ad uso esclusivo interno, basato sul sistema di Selpress Media Monitoring Newsbank Srl (agenzia autorizzata dal Repertorio Promopress - FIEG) II provvedimento. Il governo ha dato il via libera al Ddl che vieta a presidenti e amministratori pubblici di ricoprire cariche in società private Cariche «esclusive» ai vertici degli enti Claudio Tucci ROMA Si applicherà agli «enti pubblici nazionali», con l'obiettivo di rendere «esclusivo» l'incarico di presidenza e di amministratore (perché hanno in mano significative attività gestionali). Sarà colmata così una lacuna normativa nel disciplinare il regime di incompatibilità per tutte le posizioni di vertice in enti di notevole rilevanza (non solo Inps, ma anche Istat, Inail, solo per fare qualche esempio). È questo il contenuto "politico" del disegno di legge annunciato ieri dal premier, Enrico Letta, al termine del Consiglio dei ministri, per evitare, in futuro, l'insorgere di nuovi «casi Mastrapasqua» (l'attuale presidente dell'Inps che ricopre anche altri incarichi professionali - erano 25, sono diventati 9, di cui solo 2 direttamente legati ai patti parasociali che coinvolgono l'Inps). La stesura del provvedimento avverrà l'inizio della prossima settimana, e il testo sarà poi trasmesso al Parlamento «con procedura d'urgenza», come sottolineato da Enrico Letta. La scelta di un ddl, spiegano fonti del governo, si è resa necessaria per completare quanto già previsto (ma solo in parte) in tema di inconferibilità e incompatibilità tra cariche nelle pubbliche amministrazioni (o enti vigilati) e incarichi professionali esterni nel decreto legislativo n. 39 dell'aprile 2013, varato negli VINCOLI AD AMPIO SPETTRO Stop anche alle attività professionali o di consulenza in materie connesse con l'ambito di competenza dell'ente di appartenenza ultimi giorni di vita del governo Monti in attuazione della legge 190 sul!'anticorruzione. Questo provvedimento, si fa notare, non ricomprenderebbe tutte le ipotesi di incompatibilità (o inconferibilità) per i vertici di enti pubblici nazionali. Di qui la necessità di intervenire con un nuovo atto normativo. Entrando nei dettagli, nel ddl, sottolinea un comunicato di palazzo Ghigi, verrà specificato che in relazione all' Previdenza importanza e alla loro sfera di attività, il presidente e gli (eventuali) amministratori di enti pubblici nazionali «non potranno rivestire la carica di amministratori o componenti degli organi di controllo e revisione in enti e società né esercitare attività imprenditoriali o commerciali o intrattenere rapporti di lavoro». Allo stesso modo, si legge ancora nel comunicato gover L'obiettivo Viene disciplinato il regime di incompatibilità dei vertici degli enti pubblici nazionali, prevedendo in particolare un regime di esclusività per evita re conflitti d i interesse Attività privata II presidente e gli amministratori degli enti pubblici nazionali non potranno rivestire la carica di amministratori o componenti degli organi di controllo e revisione in enti e società né nativo, verrà previsto anche che esercitare atti vita imprenditoriali presidente e amministratori o commerciali o intrattenere (sempre di enti pubblici rapporti di lavoro Attività nazionali) «non possano professionale II presidente e gli esercitare attività professionale o amministratori degli enti pubblici di consulenza, in materie nazionali non possono esercitare connesse con l'ambito di atti vita professionale odi competenza dell'ente di consulenza, in materie connesse appartenenza». In questo modo, con l'ambito di competenza venendo al «caso dell'ente di appartenenza Mastrapasqua», una volta convertito in legge questo ddl, verrebbero resi incompatibili tutti gli incarichi che attualmente ricopre il presidente dell'Inps, accelerando, di fatto, una soluzione alla sua vicenda (finita in questi giorni su tutti i giornali anche per risvolti giudiziari). Ma il governo, ieri, ha deciso di andare oltre, accelerando pure i tempi della riforma della governance dell'Inaii e dell'Inps, soprattutto dopo la fusione avvenuta con l'Inpdap. Il premier, Enrico Letta, ha incarica to il ministro, Enrico Giovannini, di accelerare il confronto con parti sociali e forze politiche «in modo da assicurare la presentazione in Parlamento del disegno di legge di riforma in tempi brevi». Di nuova governance dell'Inps si discute ormai da tempo. In Parlamento, ricorda l'ex ministro Cesare Damiano, c'è una proposta ad hoc per arrivare a un sistema duale che attribuisce alle parti sociali compiti di sorveglianza. Ma anche un altro ex ministro, Elsa Fornero, a luglio 2012, aveva avanzato una proposta, suggerendo perlnpse Inail il ritorno di un cda con tre membri, uno dei quali anche presidente. Un consiglio di indirizzo strategico e vigilanza dove siedono i rappresentanti delle parti sociali. Il tutto completato con un controllo più forte del ministero vigilante. ©RIPRODUZIONE RISERVATA Pag. 17 Estratto da pag. Sabato 01/02/2014 4 Direttore Responsabile Diffusione Testata Maurizio Belpietro 91.432 Ritaglio stampa non riproducibile e utilizzabile solo ad uso esclusivo interno, basato sul sistema di Selpress Media Monitoring Newsbank Srl (agenzia autorizzata dal Repertorio Promopress - FIEG) Burocrazia canaglia Per 1200 euro in più l'istituto ne rivuole 25mila Un pensionato comunica di lavorare ancora al fisco, che però non lo dice all'Inps: così arriva la mega sanzione per i soldi percepiti ::: LUCIANOCAPONE sono stati pagati 1.238,60 euro in più sulla sua pensione per quote non cumulabili con i redditi da lavoro autonomo. Sono state applicate sanzioni per euro 23.813,92. Il recupero della somma totale di euro 25.052,52 sarà effettuato con trattenute mensili pari a 1/5 della pensione". Ma cosa ha combi- sono stati pagati 1.238,60 euro in più sulla sua pensione per quote non cumulabili con i redditi da lavoro autonomo. Sono state applicate sanzioni per euro 23.813,92. Il recupero della somma totale di euro 25.052,52 sarà effettuato con trattenute mensili pari a 1/5 della pensione". Ma cosa ha combi- nato questo pensionato per meritarsi una condanna del genere? Dopo 20 anni da lavoratore dipendente e 25 anni da lavoratore autonomo, il signor Vittorino ha conquistato la meritata pensione, maha continuato a lavorare come consulente informatico. Si trattava insomma di una specie di "doppio incarico", niente di lontanamente paragonabile ai più di venti impegnativi incarichi del presidente dell'Inps Antonio Mastrapasqua, semplicemente una periodica assistenza ai clienti che aveva seguito in tanti anni di lavoro. Non si trattava neppure di lavoro nero, visto che il signor Vittorino lavorava con le imprese, rilasciava regolare fattura e pagava le imposte sui redditi all'Agenzia delle entrate. L'errore è stato quello di non averlo comunicato anche all'Inps. Ingenuamente pensava che l'Agenzia delle entrate con le sue potentissime risorse umane, economiche e tecnologiche, mentre controllava i movimenti e le operazioni dei contribuenti attraverso lo spesometro, il redditometro e l'incrocio di decine di banche dati, trovasse il tempo di comuni euro al mese in più di pensione, una quota ro. Quando l'Inps incrociai dati e si accorge dell'anomalia chiede giustamente indietro i soldi, ma la richiesta non si limita alla somma indebitamente erogata, magari maggiorata da un po' di interessi e una ragionevole sanzione. Per i circa 1.200 euro accreditati in più, a distanza di pochi mesi, l'Inps ne vuole indietro 25mila, oltre il 2.000% in più, da prelevare trattenendo un quinto della pensione. In pratica l'Inps pretende 1.035 euro per ognuno dei 23 mesi in cui il pensionato aveva percepito quei 53 euro in più. «Quando racconta Vittorino - ma ero sicuro che c'era un errore e che tutto si potesse risolvere». Così parte il pellegrinaggio verso le sedi dell'Inps in cerca di una spiegazione, ma viene rimpallato da un ufficio all'altro, da un funzionario ad un direttore, cerca di parlare con chi si occupa della sua pratica ma non riesce. Tra ferie, permessi e malattie passano settimane senza ricevere risposte. Invia anche una richiesta per capire in che modo siastata conteggiata una sanzione così sproporzionata, ma ottiene solo silenzi e nel frattempo passano i mesi e scadono i termini perfare ricorso. «Sono stato uno stupido perché ho avuto fiducia nelle istituzioni, pensavo di poter avere unaspiegazione, che ilproblemasi potesse risolvere dialogando», racconta Vittorino. E mentre il pensionato cerca di dialogare l'Inps parte con il prelievo di un quinto della pensione, circa 204 euro al mese per oltre 10 anni. «Ho pagato oltre 500 milioni di lire di contributi e ora vivo con una pensione di 700 euro almese. Sono stato scemo due volte, per esermi fidato delle istituzioni e per aver pagato le tasse. Mi pento di non essermi comportato come loro, di non aver lavorato in nero... ora avrei la mia pensione». care all'Inps che il sig. Capellini percepiva redditi da lavoro. Evidentemente le banche dati di Age e Inps non si incrociano e i rami dell'amministrazione pubblica non sono tenuti a comunicare tra di loro, così per 23 mesi Vittorino ha percepito 53,85 Previdenza Pag. 18 Estratto da pag. Domenica 02/02/2014 21 Direttore Responsabile Diffusione Testata Roberto Napoletano 233.997 Ritaglio stampa non riproducibile e utilizzabile solo ad uso esclusivo interno, basato sul sistema di Selpress Media Monitoring Newsbank Srl (agenzia autorizzata dal Repertorio Promopress - FIEG) Lavoro. La copertura degli interventi per favorire le assunzioni Per i disoccupati i fondi 2012 Le misure sperimentali per favorire l'assunzione di soggetti disoccupati trovano la copertura finanziaria, con enorme ritardo, anche per il 2O12. Con la pubblicazione sulla «Gazzetta Ufficiale» 25 del 31 gennaio del decreto del ministero del Lavoro del 2 settembre 2013, sono stabiliti gli importi massimi a disposizione per la copertura degli oneri derivanti dall'applicazione delle misure sperimentali introdotte per l'anno 2010 dalla legge 191 del 2009. Il decreto conferma il 2012, ai fini del perfezionamento del requisito contributivo per il diritto all'indennità ordinaria di disoccupazione non agricola con requisiti normali valgono anche i periodi svolti nel biennio precedente in via esclusiva sotto forma di collaborazione coordinata e continuativa, anche a progetto, nella misura massima di tredici settimane. Il decreto stanzia, per questo interven to, 6.132.079,00 euro. Sono prorogati al 31 dicembre 2012 i benefici contributivi ai datori di lavoro che assumono lavoratori beneficiari dell'indennità di disoccupazione non agricola con requisiti normali, che abbiano almeno 50 anni. Per questa misura sono stanziati, per il 2012, FUORI TEMPO MASSIMO Ufficializzati gli stanziamenti per le misure di sostegno si attende un provvedimento dell'Inps per il recupero dei bonus 769.453,38 euro. Il Dm finanzia altresì la proroga, sempre per il 2O12, della riduzione contributiva a favore dei datori di lavoro che assumono lavoratori in mobilità o che beneficiano dell'indennità di disoccupazione non agricola con requisiti normali, che abbiano maturato almeno 35 anni di an zianità contributiva (37.506,17 euro) e il riconoscimento, a favore dei datori di lavoro che assumono a tempo pieno ed indeterminato i lavoratori destinatari dell'indennità di disoccupazione non agricola con requisiti normali o dell'indennità speciale di disoccupazione edile, di un incentivo pari all'indennità riconosciuta al lavoratore e non ancora erogata (794.629 euro). È confermata, infine, la copertura per l'accredito contributivo integrativo riconosciuto ai percettori di misure a sostegno del reddito, privi di lavoro e con almeno 35 anni di anzianità contributiva, che accettino un'offerta di lavoro con inquadramento in un livello retributivo inferiore di almeno il 20% a quello corrispondente alle mansioni di provenienza. Ora, quanti pensavano di fruire delle misure, sperano che arrivino le istruzioni per il recupero. M.R.G. ©RIPRODUZIONERISERVATA Previdenza Pag. 19 Ritaglio stampa non riproducibile e utilizzabile solo ad uso esclusivo interno, basato sul sistema di Selpress Media Monitoring Newsbank Srl (agenzia autorizzata dal Repertorio Promopress - FIEG) Estratto da pag. Domenica 02/02/2014 7 Direttore Responsabile Diffusione Testata Virman Cusenza 170.523 Gig, super-Inps ed esodati: cinque anni di emergenze IL BILANCIO ROMA Come lo stesso interessato ha avuto modo di ricordare, i cinque anni e mezzo trascorsi da Antonio Mastrapasqua alla presidenza dell'Inps sono stati quelli di una crisi senza precedenti per l'economia italiana, che ha avuto conseguenze profondissime sulla realtà sociale, lavorativa e previdenziale. Contemporaneamente l'istituto ha dovuto affrontare, come altre amministrazioni pubbliche, la necessità di comprimere il proprio bilancio a seguito della riduzione delle risorse. Insomma è stato un periodo difficile e in alcuni momenti tempestoso, caratterizzato anche da vicende aspre come lo scontro con l'allora ministro Elsa Fornero sul tema degli esodati. CAMBIO DI REGOLE Buona parte dell'impegno dell'istituto è stato finalizzato quindi ad affrontare l'emergenza: a metà dello scorso anno risultava modo drastico tutti i requisiti pensionistici, legandoli per il futuro al'evoluzione dell'aspettativa di vita, ha anche avuto come effetto collaterale la vicenda dei cosiddetti esodati, ossia di quei lavoratori (o ex lavoratori) che avendo fatto affidamento sulle regole precedenti si sono ritrovati, anche per alcuni anni, senza stipendio ne pensione. LE ACCUSE DEL MINISTRO Una volta esploso il caso, nel 2012, Elsa Fornero ha replicato alle accuse di averlo sottovalutato tirando in ballo i dati a suo avviso non esatti che le erano stati forniti dall'Inps. In seguito, co- al passato. Cosi si è tentato di sopperire alla riduzione dei trasferimenti da parte dello Stato con un incremento delle entrate: gli incassi da recupero crediti sono passati dai 5,13 miliardi del 2008 ai 6,32 del 2012. Anche il personale si è ridotto, al di là della fusione con gli altri enti previdenziali: oggi i dipendenti sono circa 32.000. Per garantire i servizi ai cittadini l'istituto ha anche spinto sul pedale dell'innovazione tecnologica, facendo di necessità virtù pur con qualche problema per i propri interlocutori. Ad esempio l'anno scorso, come richiesto da una legge, sono stati risparmiati 40 Una delle sedi Inps me lei stessa ha milioni con lo stop dell'invio a domicilio dei Cud dei pensionati. ricordato in questi giorni, il ministro tento di muovere contro il La modalità telematica è presidente Mastrapasqua avviando certamente la strada da seguire per il futuro ma nell'immediato ha una riforma della governance creato qualche preoccupazione in dell'istituto, che pero non ebbe una parte dei circa 18 milioni di seguito. Sempre in conseguenza cittadini interessati. L.CÌ. © dello stesso provvedimento RIPRODUZIONE RISERVATA legislativo, il cosiddetto decreto salva-Italia, l'Inps si è trovata ad assorbire in un unico super-ente IL CALO DELLE no spesi oltre 80 miliardi di previdenziale l'Inpdap (dipendenti RISORSE E STATO sussidi: la cifra ha subito poi un pubblici) e l'Enpals (lavoratori ulteriore incremento nei mesi dello spettacolo). Un'integrazione AFFRONTATO CON successivi. Trattamenti di cassa IL RECUPERO non facile, che ha l'obiettivo di integrazione ed indennità di generare risparmi di spesa DELL'EVASIONE E disoccupazione sono stati distribuiti ad una platea media di in particolare per quel che riguarda L'INNOVAZIONE circa 3 milioni di persone l'anno. l'utilizzo di sedi e di immobili. E TECNOLOGICA Nel frattempo sono cambiate che sotto un profilo puramente completamente le regole in base contabile ha creato qualche alle quali gli italiani possono criticità, segnalata dallo stesso andare in pensione: all'Inps è Mastrapasqua: i conti dell'istituto toccato gestire tutte queste sono passati in rosso per il trasformazioni. La prima riforma è disavanzo ereditato dall'Inpdap e a stata quella entrata in vigore nel sua volta quasi inevitabilmente 2008, in applicazione della riforma provocato dalla riduzione del Maroni-Tremonti poi modificata numero dei dipendenti pubblici a dal governo Prodi. Era previsto fronte dell'aumentare delle l'innalzamento graduale dai 57 ai prestazioni. Questo ammanco 61 anni dell'età minima per viene naturalmente ripianato dallo accedere alla pensione di anzianità. Stato ma cio non è evidente nel Ma il meccanismo messo a punto bilancio: nella recente legge di stabilità pero è stato non ha avuto tempo di arrivare a regime, perche sotto la pressione deciso di sanare anche da un della recessione e dei timori punto di vista formale la internazionali sulla solidità del situazione che si è creata. I nostro Paese nel dicembre del 2011 DIPENDENTI Sul piano del è stato approvato un nuovo e proprio funzionamento interno ancora più incisivo riassetto, passato alla storia con il nome del l'istituto ha quindi dovuto fare ministro Fornero. Quella legge, che fronte ad un'attività intensa e a 360 gradi con minori risorse ha alzato in finanziarie rispetto Previdenza Pag. 20 Estratto da pag. Sabato 01/02/2014 3 Direttore Responsabile Diffusione Testata Roberto Napoletano 233.997 Ritaglio stampa non riproducibile e utilizzabile solo ad uso esclusivo interno, basato sul sistema di Selpress Media Monitoring Newsbank Srl (agenzia autorizzata dal Repertorio Promopress - FIEG) Allo studio. L'ipotesi per rendere più equo il sistema dei pagamenti e delle esenzioni per patologia Nessun ritorno alla franchigia Importi dei ticket legati ai redditi effettivi ROMA La pagina è ancora in bianco. Ma un titolo già c'è: « Manutenzione dei ticket». Sarebbe a oggi l'articolo 2 del «Patto per la salute» che Governo e regioni stanno contrattando. Se mai ce la faranno a condurla in porto, anche perché al capitolo copayment le incognite sono tante e insidiose. A cominciare dalla certezza di dati affidabili indispensabili per varare una novità dagli effetti insidiosi e popolari, che vanno a toccare la carne viva degli italiani, soprattutto dei più deboli, sia economicamente che per ragioni di salute avvantaggiare i meno abbienti. Ma appunto, servono garanzie, cifre sicure, da tutte le regioni. Come c'è da dubitare. Per questo la necessità di perlustrare tutte le banche dati disponibi li, verificare i consumi di salute locali, per categoria, per età, per frequenza. Quella base di dati, insomma, necessaria per dare gambe e sostanza reali all'ipotesi di riforma, pena il flop del meccanismo. Per questo, e sono solo sui ticket, i tecnici vanno con i piedi di piombo. Anche se una risposta dovrà essere data in tempi anche brevi. Come brevi, col «Patto» (e con la spending di Cottarelli), saranno i tempi per quando si tratta di portatori di trovare le altre fonti di risparmio patologie croniche. Ma la sulla spesa sanitaria. Che sono un lungo elenco: gli ospedali, col rivoluzione, almeno negli taglio dei posti letto e obiettivi, ci sarebbe tutta: legare il pagamento dei ticket ai redditi effettivi degli italiani. A farcela, appunto. Perché servono dati sicuri e verificati sull'impatto dell'eventuale cam ILNODO L'eventuale passaggio dovrà avvenire a costo zero e cioè con la garanzia di incassare come oggi 4 miliardi dai cittadini biamento che è tutto da studiare. E che avverrebbe a costo zero: ovvero la garanzia di incassare come oggi 4 miliardi dalla compartecipazione dei cittadini alla spesa sanitaria, non un euro di più, non uno di meno. Il tutto, con un sistema che nelle intenzioni dovrà essere più equo in rapporto alla capacità reddituale dei cittadini, anche nel caso delle esenzioni per patologia. Nessun ritorno all'idea del pagamento a franchigia, come si era ipotizzato fino a un anno fa. Ma, anche utilizzando lo strumento del nuovo Isee ormai al decollo, far sì che anche i pen sionati con una certa soglia di reddito, non siano più totalmente esentati. Cosa che invece non capita magari a lavoratori - e perfino ai disoccupati-con redditi molto bassi. Non tutti i malati cronici sempre e comunque esenti insomma e nessuna esenzione generalizzata. Il reddito reale sarebbe la cartina di tornasole. Spalmando il pagamento dei ticket in modo da Previdenza L'ipotesi Nel Patto per la salute l'ipotesi di legare l'importo dei ticket al reddito effettivo dei cittadini. L'obiettivo è quello di avere un sistema più equo in relazione alle capacità reddituali anche nel caso delle esenzioni per patologie Altre fonti di risparmio Da trovare altre fonti di risparmio sulla spesa sanitaria. Dagli ospedali, con un taglio dei posti letto e l'addio alle strutture con meno di 70-80 posti, alle cure sul territorio fino ai costi standard l'addio a quasi cento ospedaletti con meno di 70-80 letti; le mitiche cure sul territorio. E poi le partite sempre aperte su farmaci e dispositivi medici. Ma altri risparmi si vorrebbero innescare con Pe-ealth. E con le gare centralizzate per gli acquisti restituendo più peso al ruolo della Consip. Per non dire dei costi standard, perfino della lotta alla corruzione, capitolo ai tavoli di Cottarelli ma chissà se anche del «Patto». Spesso partite d'annata, promesse tradite. Che ora dovranno ripartire. Ma per risparmiare quanto? Lorenzin ha dato nel tempo cifre diverse, fino a 12 mld in tre anni. Forse si accontenterebbe anche di meno. Purché restino in casa Ssn. ©RIPRODUZIONE RISERVATA Pag. 21 Estratto da pag. Sabato 01/02/2014 15 Direttore Responsabile Diffusione Testata Roberto Napoletano 233.997 Ritaglio stampa non riproducibile e utilizzabile solo ad uso esclusivo interno, basato sul sistema di Selpress Media Monitoring Newsbank Srl (agenzia autorizzata dal Repertorio Promopress - FIEG) LAVORO Istat: a dicembre cala al 12,7% il tasso di disoccupazione Istat: a dicembre cala al 12,7% il tasso di disoccupazione •• pagina 16 Istat: a dic Istat. A dicembre tasso in calo di 0,1 punti percentuali su novembre ma in aumento di 1,2 punti nei dodici mesi Disoccupazione al 12,7 per cento Cresce il numero di persone che ha smesso di cercare attivamente un impiego Claudio Tucci ROMA Lievissima diminuzione, a dicembre, del tasso di disoccupazione, che scende al 12,7% (-0,1 punti percentuali rispetto al picco record di novembre). Ma sull'anno si conferma un trend di crescita (+1,2 punti), e nei dodici mesi il numero dei senza lavoro aumenta del 10%, pari a 293mila unità in più. Il numero di disoccupati tocca quota tre milioni e 229mila persone, e rispetto a novembre c'è una leggerissima diminuzione dell'i% (-32mila soggetti). Ma, sul mese, crescono però gli inattivi (+0,4%, pari a +5imila unità) a testimoniare come la contrazione, solo a livello congiunturale, dei disoccupati si spieghi anche con un loro travaso nella sfera degli scoraggiati, tra chi cioè ha smesso di cercare attivamente un impiego. La fotografia sul mercato del lavoro scattata ieri dall'Istat mostra come la crisi si stia abbattendo con vigore sull'occupazione e specie sui giovani. A dicembre 2013 si contano 943mila occupati under 25, in lieve aumento su no vembre (+7mila unità probabilmente per effetto degli incentivi varati da Enrico Giovannini), ma in forte diminuzione su base annua (loomila persone). Il numero di disoccupati tra i i5-24enni è pari óyimila unità (+48mila sui dodici mesi) e la loro incidenza sulla popolazione in questa fascia d'età è delFii.2% (vale a dire circa un giovane su io è disoccupato). In forte calo anche l'occupazione: il numero di occupati a dicembre è di 22 milioni e 27omila unità (-25mila persone su novembre, e ben meno 424mila nel confronto tendenziale). Numeri che ci collocano piuttosto indietro a livello internazionale. Nell'area euro il tasso di disoccupazione a dicembre è rimasto invariato al 12%, e rispetto a novembre il numero di disoccupati è risultato in calo di i29mila Previdenza Tassi di occupazione e disoccupazione Dati destagionalizzati. Dicembre 2013 In punti percentuali VariazioniVariazioni Valore % congiunturali tendenziali Tasso di occupazione 15-64 anni Tasso di disoccupazione Tasso di disoccupazione 15-24 anni Tasso di inattività 15-24 anni-0,1-1,0-0,1-0,1 +0,1 „ +0,2 I Fonte Istat unità. Secondo Eurostat, l'ufficio di statistica europeo, il tasso di disoccupazione più basso a dicembre si è registrato in Austria (4,9%), Germania (5,1%) e Lussemburgo (6,2%). All'opposto i valori più elevati si sono segnati in Grecia (27,8%, ma il dato è di DATI EUROSTAT Nell'area euro ci sono 3,5 milioni di giovani under 25 senza lavoro; in difficoltà Grecia e Spagna, tiene solo la Germania novembre), e il tasso di disoccupazione giovanile è pari al 23,8% (molto più basso del dato italiano). Le performance migliori si sono registrate in Germania (dove il tasso di disoccupati under25 è del 7,4%); le peggiori in Grecia (59,2%, ma anche qui il dato è di ottobre) e in Spagna (54,3%). In Italia, a dicembre, il tasso di occupazione è risultato pari al 55,3%, in calo sia sul mese (-0,1 punti) che sull'anno (un punto in meno). Il tasso di occupazione femminile è al 46,5% (ancora sotto la soglia del 50%), mentre gli uomini, con il 64,3%, toccano il minimo dal 1977 (data di inizio delle sere storiche Istat). Per il ottobre), Spagna (25,8%), Croatia premier, Enrico Letta, il (18,6%). Nell'area euro ci sono 3,5 lievissimo calo a dicembre della milioni di giovani under 25 disoccupazione segna «un disoccupati (-77mila rispetto a Pag. 22 Estratto da pag. Sabato 01/02/2014 15 Direttore Responsabile Diffusione Testata Roberto Napoletano 233.997 Ritaglio stampa non riproducibile e utilizzabile solo ad uso esclusivo interno, basato sul sistema di Selpress Media Monitoring Newsbank Srl (agenzia autorizzata dal Repertorio Promopress - FIEG) miglioramento» e rappresenta «una ulteriore spinta a fare del lavoro la priorità 2014». Ma ci sono tante crisi aziendali (e questo spiega il calo degli occupati), mentre la crescita degli inattivi, secondo il sottosegretario, Carlo Dell'Aringa, «può dipendere anche da un effetto esodati, che ora dopo le salvaguardie varate dall'esecutivo, si sono tranquillizzati e aspettano la pensione». Ma la tendenza di fondo non cambia, avverte la leader della Cgil, Susanna Camusso: «C'è una altissima disoccupazione giovanile e aumenta lo scoraggiamento». Per questo serve « innovare le politiche economiche, partendo con una forte riduzione delle tasse sul lavoro», sottolinea Gugliemo Loy (Uil). Ma non basta. Vanno messe in campo pure «regole più flessibili nelle assunzioni e politiche attive più incisive», aggiunge Paolo Reboani, numero uno di ItaliaLavoro. ©RIPRODUZIONE RISERVATA Previdenza Pag. 23 Estratto da pag. Sabato 01/02/2014 23 Direttore Responsabile Diffusione Testata Maurizio Belpietro 91.432 Ritaglio stampa non riproducibile e utilizzabile solo ad uso esclusivo interno, basato sul sistema di Selpress Media Monitoring Newsbank Srl (agenzia autorizzata dal Repertorio Promopress - FIEG) A DICEMBRE -0,1% Si riduce di poco il tasso mensile dei senza lavoro II tasso di disoccupazione cala al 12,7% a dicembre, con una diminuzione di 0,1 punti rispetto al tasso record del 12,8% raggiunto a novembre. «Per la prima volta, dopo un bel po', un miglioramento - ha scritto su twitter il premier Enrico Letta - Ulteriore spinta a fare del lavoro la priorità 2014». Il dato di dicembre calcolato dalTIstat è tuttavia in aumento di 1,2 punti nei dodici mesi. Il tasso di disoccupazione dei 15-24enni è pari al 41,6%, in diminuzione di 0,1 punti percentuali rispetto al mese precedente ma in aumento di 4,2 punti nel confronto tendenziale. A novembre, nelle grandi imprese l'occupazione registra una diminuzione dello 0,2% su base mensile al lordo dei dipendenti in cassa integrazione guadagni (Gig) e una riduzione dello 0,5% al netto di quelli in Gig. Su base tenenziale l'indice calcolato daU'Istat scende dell'1,2% al lordo e dell'1,0% al netto dei dipendenti in Gig. Nell'Eurozona, invece, la disoccupazione a dicembre risulta stabile al 12%; neU'Ue a 28 scende leggermente a 10,7%. In Italia, riferisce Eurostat, il tasso è diminuito al 12,7% da 12,8% di novembre. Previdenza Pag. 24 Estratto da pag. 1 Sole 24 Ore.it (Il) Venerdì 31/01/2014 Ritaglio stampa non riproducibile e utilizzabile solo ad uso esclusivo interno, basato sul sistema di Selpress Media Monitoring Newsbank Srl (agenzia autorizzata dal Repertorio Promopress - FIEG) «Ti regalo un fondo pensione». Per i medici underSS e familiari iscrizione gratuita. La più giovane ha 3 mesi 1 gennaio ^U14 Commenti (1 ) È'"-1:-'- I A^ A-1 ù I ffl Razionalmente sono tutti d'accordo le pensioni di primo pilastro saranno sempre più basse e non garantiranno una vecchiaia dignitosa Per questo è necessario aderire a uno strumento di previdenza complementare che garantirà una rendita aggiuntiva, dopo il pensionamento Nella pratica solo un quarto dei dipendenti privati hanno aderito a un fondo pensione Complice una scarsa consapevolezza del problema, una scarsa abitudine a risparmiare a fmi previdenziali e, ultimamente, anche la crisi Per questo sono allo studio molte iniziative per incentivare ulteriormente l'adesione ai fondi pensione, oltre alle agevolazioni fiscali che consentono di dedurre i contributi volontari e pagare aliquote inferiori al momento delle rendite, rispetto a quelle del Tfr e Irpef Ci vuole la spinta giusta - in inglese nudge -, in grado di mettere in moto un meccanismo che altrimenti fa fatica a ingranare Per questo un'associazione di giovani medici ha avuto una semplice idea fare in modo di regalare l'iscrizione al primo anno a un fondo pensione, inducendo l'iscritto a proseguire di propria iniziativa e costruirsi una rendita di secondo pilastro I camici bianchi hanno interessato il Consiglio Nazionale ossia i presidente degli ordini dei medici provinciali che hanno girato la proposta a Enpam, l'ente previdenziale di medici e odontoiatri II consiglio di amministrazione dell'ente ha approvato l'iniziativa, decidendo di regalare a ciascun medico con meno di 35 anni e gratuita La pm giovane ha 3 mesi - II Sole 24 ORE di età l'iscrizione al primo anno a FondoSanità, il fondo pensione di secondo pilastro destinato ai lavoratori del settore; i costi ammontano il primo anno a 60 euro di quota annua, più 26 euro di una tantum di spese amministrativa. Si tratta di una platea potenziale molto ampia, oltre 47mila medici e odontoiatri (su 355mila camici bianchi), che in questo modo saranno sensibilizzati rispetto alle loro necessità previdenziali. Per l'operazione Enpam ha destinato una cifra iniziale di soomila euro, in attesa di osservare i primi riscontri dell'iniziativa. "Ho sempre definito l'istituzione di FondoSanità l'iniziativa più importante che abbiamo realizzato nel mandato 2005-2010 - dice Alberto Oliveti, presidente della Fondazione Enpam -. Consideriamo l'aver costruito direttamente il secondo pilastro per i medici e dei dentisti, unica e sola iniziativa tra gli enti privatizzati dei liberi professionisti, una risposta tempestiva e attenta alla comprensione delle dinamiche previdenziali. L'unica cosa che un giovane neolaureato può fare essere tempestivo e lungimirante sulla previdenza nel momento in cui si affaccia alla professione è iscriversi a FondoSanità». Infatti i vantaggi della previdenza complementare dipendono in grande parte da quanto presto ci si è iscritti. E per questo l'iniziativa è frutto della necessità di realizzare una "diagnosi previdenziale precoce" e di operare scelte conseguenti, possibilmente agevolate. Che si agigungono agli incentivi normativi che riguardano il trattamento fiscale in uscita, più favorevole per chi ha una anzianità di iscrizione maggiore. Per sottolineare l'importanza dell'iscrizione da giovani, FondoSanità - primo tra tutti i fondi pensione - ha deciso di consentire di iscrivere al fondo pensione anche i familiari a carico, in genere i figli degli aderenti permettendo di dedurre i loro versamenti volontari entro il tetto di 5164,57 euro annui dell'aderente titolare. Un'opportunità che è già stata colta' l'aderente più giovane è una bambina di 3 mesi, iscritta dai genitori medici. Previdenza Pag. 25
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