la Rassegna Economico CONOMICO e E Finanziario INANZIARIO SETTIMANALE ettimanale e www.larassegna.it www.larassegna.it Numero 24 - 19 giugno 2014 - Anno 70 - Euro 0,90 fondata fondatanel nel 1906 1906 Poste Italiane s.p.a. - Spedizione abbonamento postale - D.L D.L.353/2003 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.n. 46)46) art. 1, 1, comma 1, DCB Bergamo Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in in abbonamento postale - D.L. 27/02/2004 art. comma 1, DCB Bergamo Giovani Ascom, la serata benefica fa gol. Raccolti fondi per l’attività sportiva dei disabili FermoPoint, ecco il servizio di consegna dei pacchi per chi ama lo shopping on line ► a pagina [ Dopo le Europee 10 ] Zapperi O ra che perfino Beppe Grillo, bontà sua, gli ha riconosciuto la “legittimazione popolare”, buttando giù come un bicchier d’acqua fresca settimane e settimane di insulti, Matteo Renzi può mettersi ancor più comodo sul vellutato scranno di reuccio della politica italiana. Lassù il giovin signore di Firenze si trova perfettamente a suo agio. Come se vi fosse nato. La naturalezza con cui si muove, non disgiunta da una certa spregiudicatezza, ricorda un suo non lontano predecessore. Quel Berlusconi a cui talvolta viene accostato. Tant’è che potremmo osare un ideale passaggio di consegne: dall’ “unto del Signore” all’ “unto delle urne”. E sì, perché quel benedetto-maledetto 40,8 per cento che il leader del Pd ha conquistato il 25 maggio scorso alle elezioni Europee pare averlo trasformato in una sorta di Supereroe che tutto può e tutto dispone. Ogni volta che interviene su un argomento, si tratti delle riforme istituzionali o del risanamento delle casse pubbliche, Renzi mette avanti lo score elettorale. segue a pagina ► a pagina 7 Nessuna preclusione all’idea del neosindaco Gori di prolungare l’area senz’auto fino a piazza Santo Spirito. «Deve però esserci una progettazione organica» ► alle pagine 3 [ Tra pressione elevata e confusione ] Le assurde complicazioni sulle tasse di stefano ravaschio 9 770393 750004 40024 A desso che è passata la superscadenza fiscale, il superlunedì nero, scadenza da 55 miliardi in un colpo solo tra Irpef, Iva, addizionali, cedolare secca, Imu e Tasi, solo per citare le imposte principali, ancora una volta ci si è resi conto che il problema della pressione fiscale è grave, ma quello della complicazione non è da meno. Ed è anzi più insopportabile, perché mentre le tasse sono inevitabili, considerata la nostra situazione, ci sarebbero invece tutti i margini di manovra per rendere più semplice pagarle e in questo modo forse avere ancora un più facile controllo su chi non lo fa. Ancora più del balletto di date e ancora più della difficoltà intrinseca nella compilazione, il pasticcio della Tasi ha messo in discussione il cardine del sistema, che è quello della certezza. Si diceva che di inesorabile ci sono solo le tasse e la morte. Sulla seconda ci siamo ancora, sulla prima il tasso di aleatorietà sta diventando sempre più ampio. E non solo per chi decide volontariamente di non pagarle, ma anche segue a pagina 3 ► a pagina I negozianti: «l’isola pedonale? Si può fare, ma no all’improvvisazione» Ora Renzi non faccia il Rodomonte di cesare Banconote, a settembre i nuovi “10 euro”. Al via la campagna di informazione Il polEmIco di Marco ciMMino Quella febbre da Mondiale che proprio non mi contagia S iamo al duecentesimo “Polemico”: mica male! Impossibilitati a farne una versione a colori, come succedeva per “Tex” o per “Diabolik”, ci limiteremo a festeggiare sobriamente, dentro di noi, secondo il nostro costume e a ringraziare per la pazienza e per la fiducia quei sant’uomini che ci sopportano e che ci pubblicano. Dedico a loro e a i miei quattro affezionati lettori questo numero speciale, inti- tolato “Mondiale in casa Cimmino”. Dopo “Natale in casa Cupiello”, onestamente, non mi sentivo in grado di sfornare un’altra commedia napoletana. Ho dovuto ripiegare su di una storia autenticamente bergamasca, che della nostra terra reca tutte le stigmate e i difetti. Certo, noialtri non siamo simpaticamente malinconici come i personaggi di De Filippo: però, possiamo sempre consolarci con la raccolta differenziata. segue a pagina 2 4e5 6 2 la Rassegna 19 giugno 2014 COMMENTI Il polemIco Quella febbre da Mondiale che proprio non mi contagia dalla prima pagina E, poi, da noi, l’assicurazione auto costa molto meno: son soddisfazioni! Allora, parlando di questo mondiale, vi devo avvertire subito del fatto che, in casa nostra, il football non è mica tanto popolare. La Federica sa a malapena che la palla non è ovale, ma sferica: Alessandro è uno sciatore molto bravo e se la cava nelle arti marziali, ma, l’ultima volta che ha preso a calci una palla, si è rotto la caviglia. E vi assicuro che ha caviglie grosse come le mie ginocchia. Quanto a me: al liceo mi facevano giocare come ultimo difensore o come estremo attaccante, pur di non avermi tra i piedi durante il gioco. Entravo nella rosa solo perché in classe eravamo undici maschi e, altrimenti, avrebbero dovuto schierare la Fumagalli! Ciò detto, a questi limiti oggettivi va ad aggiungersi l’aspetto, diciamo così, antropologico del calcio: esso rientra nel novero di quelle cose tipicamente italiche che, non vi so dire per quale oscura ragione, in casa Cimmino attecchiscono poco o nulla. Come il caffè, come la pizza, come Sanremo. Quante volte ho fatto inorridire i miei amici partenopei, che si sforzavano di spiegarmi pratica e grammatica della caffettiera, dicendo loro che da noi si beve quasi solo Nescafè, con un sacco di latte dentro! Non parliamo della pizza: io, le rare volte che me ne nutro, la mangio rigorosamente vegetariana, senza mozzarella (che mi fa schifo) e con il grana. Più che una pizza, sembra una variante dell’erbazzone! Di Sanremo non dico: so che si tratta di idiosincrasia ampiamente condivisa. Fatto sta che, dati i presupposti, da noi non si vive quell’atmosfera di vigilia, fatta di profezie da bar, euforie sciovinistiche e capi scossi con fatalismo, che caratterizza tanta parte delle nostre genti: il mondiale ci arriva tra capo e collo quasi inaspettato. Pensa tu, stasera inizia il mondiale: ma non era l’anno prossimo? Quest’anno, poi, si gioca in Brasile, terra PUNTI DI VISTA di Franco Frigeri Il turista abbandonato che a me, cui sta sulle balle pressoché il mondo intero, tranne quella fettina di terra tra Treviglio e Madonna di Campiglio su cui gravita la mia esistenza, sta sulle balle in modo assolutamente precipuo, per la storia di Lula e di Cesare Battisti. Certo, apprezzo la venustà delle chiapputissime ballerine carioca ed ammiro l’orgoglio umiliato delle popolazioni amazoniche, ma, per il resto, il Brasile me lo godo pochissimo. Tra l’altro, il fuso orario rende ogni partita una levataccia e, siccome io sono uno di quei fessi che lavorano sodo, mangiano di buon appetito e poi dormono il sonno dei giusti, l’entusiasmo per il memorabile evento, già bassino del suo, mi finisce sotto le pantofole. Stavolta, però, ho deciso di emendarmi: muniti di buona volontà e di ventilatore, la Federica ed io ci siamo piazzati sul lettone Dicono, con un’espressione ormai molto abusata: la cultura, l’arte e la bellezza sono il petrolio dell’Italia. Ma allora, per estrarlo abbiamo bisogno delle trivelle giuste, degli strumenti adatti, degli investimenti giusti. Che fare poi se una quantità immensa di petrolio non è nemmeno raggiungibile o addirittura non abbiamo nemmeno intenzione di raggiungerla? Un esempio limite è dato dalla Calabria, terra meravigliosa, dove non c’è un treno decente per arrivarci. Non una strada, un’autostrada, un aeroporto davvero funzionante. Un altro esempio, suggeritoci da un servizio televisivo: provate a prendere un treno che da Roma vi porti a Viterbo, un gioiello dell’arte e dell’architettura. Dovrete salire su vagoni di Trenitalia lerci, lentissimi, scassati. Se viaggiate con il buio, dovrete avere molto coraggio, perché è peggio della metropolitana di notte a New York in mano alle gang degli anni Settanta. Non ci sono alternative. Le strade sono strette, piene di buche, a una corsia, male illuminate. Per raggiungere il “petrolio” viterbese occorre sottoporsi a prove di resistenza. Nessuno che dica a chi è amante della bellezza, dell’arte e della cultura che a pochi chilometri da Roma, c’è un patrimonio così prezioso. Per contro, si dice a un turista di venire a contemplare a Roma il nostro petrolio e a Piazza di Spagna, al Colosseo, o a Piazza San Giovanni in Laterano nemmeno la possibilità di un panino. E poi non è come a Londra o a Parigi, o al Central Park, dove nei parchi e nei giardini ci sono magnifici punti dove si può mangiare senza spendere cifre enormi e rilassarci. Il turista lasciato completamente a se stesso. Povero petrolio. fondata nel 1906 Visita il sito www.larassegna.it seguici su La città e le sfide da vincere Giorgio Gori è il nuovo sindaco di Bergamo dopo una intensa campagna elettorale in cui l’obiettivo dichiarato è stato quello di puntare su una Bergamo capace di raggiungere traguardi che competono a una città in cui è sempre larga la forbice fra lecite ambizioni e realizzazioni concrete. In un quadro di grandi trasformazioni c’è bisogno che all’interno dei gruppi protagonisti della vita cittadina prevalga l’obiettivo di inserire la difesa di interessi legittimi in un progetto complessivo, in una visione plurale della comunità, un insieme in cui ciascuno dà in modo trasparente e riceve con certezza quanto gli tocca. Nel contempo, però, lealmente accetta di “sacrificare” qualcosa delle sue mire, nel caso in ed abbiamo sintonizzato la tv su Raisport. In fondo, l’Italia è sempre l’Italia! E, poi, si giocava con l’Inghilterra: dopo averci studiato, mia moglie ha accumulato abbastanza aneddoti antibritannici da fare sprofondare l’isola solitaria nel Mare del Nord. Inno nazionale con le solite inquadrature in primo piano dei nostri che borbottano parole a vanvera o fanno “pomporopompompom” con la bocca, tanto per dare un contentino agli spettatori più sciovinisti, e si comincia. Devo confessarvi che ero un po’ prevenuto, perché avevo letto, non ricordo dove, che per questi mondiali la Rai ha spedito in Brasile un esercito di vacanzieri più o meno inutili, oltre ad allestire un vero e proprio spettacolino di qualche ora, negli studi romani, per intrattenere il pubblico fino all’ora fatale del calcio d’inizio: soliti soldi buttati, mi ero detto. Ma, in fondo, il mondiale viene ogni due, ehm, tre, quattro…sì, insomma: viene di rado, suvvia…Però, speravo che la chiacchiera vana, fatta di battutine sceme, risolini, giochi di parole, stacchetti musicali ad hoc, si sarebbe chetata, una volta iniziato il match. Insomma, mi aspettavo il solito: scappa sulla fascia, verticalizza, crossa al centro, goool! Si vede che sono antiquato: lo spettacolino non precede la partita. La sovrasta, la cancella, la oblitera, in un caos di stupidaggini a ruota libera: la sensazione che ne deriva è quella di un gruppo di postelegrafonici romani al bar, registrati di nascosto, mentre danno il peggio del loro repertorio. Scampoli di gioco, ogni tanto, diventavano oggetto della febbrile attenzione di qualcuno: ma sembravano più un’interruzione al cicaleccio che l’oggetto della trasmissione. Una noia penosa ha cominciato a diffondersi nella nostra camera da letto. Perfino al ritratto di bambina del Forlini hanno iniziato a spuntare i primi peli di barba. Cinque minuti di cazzeggio televisivo e non ne potevamo più: la Federica si è girata dall’altra parte. Io ho provato a togliere il volume: niente, lo spettacolo era talmente scipito, talmente privo di avvenimenti, a parte il titic-titoc del passarsi la palla senza costrutto, che nemmeno l’eliminazione del sottofondo romanesco è stata in grado di restituire un minimo di emozione a tutta la faccenda. Sconsolato, al decimo ho spento la tv. E mi è tornato in mente il grande Eduardo: ha da passà a nuttata! Buonanotte. [email protected] (commenti su www.larassegna.it) cui il perseguimento di qualcuna di esse andasse a discapito di altri. La coesione sociale non può prescindere da una visione comunitaria, pena il ritrovarsi entro un agglomerato di egoismi e non in una convivenza ordinata. Tocca alla politica capire quando gli squilibri fra richieste in gioco sono fonte di alterazioni e smagliature nel tessuto di relazioni. Dopo tutti i doverosi tentativi di esperire intese fra i vari interessi, giunge il momento della responsabilità di stabilire una scala di valori e di scegliere ciò che in base ad essa è il “buono per tutti”. Certo, può essere una via irta di difficoltà e che aliena simpatie e appartenenza, ma governare non può ridursi a tirare a campare che “tanto poi tutto si aggiusta”. L’Europa e le questioni sociali La disaffezione dei cittadini europei per la costruzione europea è palese, in gran parte perché si è diffusa l’impressione che essa sacrifichi le questioni sociali a vantaggio di quelle economiche, e che allo stesso tempo i presunti benefici della concorrenza tardino a farsi vedere. Questo è un giudizio tagliato con l’accetta, ma purtroppo non del tutto privo di fondamento: in materia di politica sociale, dopo l’adozione del Trattato di Amsterdam (1997), l’Unione Europea ha davvero cambiato rotta. Le continue riduzioni Direttore responsabile: Giuseppe Ruggieri In redazione: Anna Facci Grafica: Andrea Locatelli Direzione e redazione: via Mazzini, 24 - 24128 Bergamo - tel. 035 213030 - fax 035 224572 E-mail: [email protected] Web: www.larassegna.it Editrice: La Rassegna Srl verificatesi negli ultimi quindici anni mostrano che, ormai, il sociale viene considerato dalle autorità europee più come un peso che come il cemento di una costruzione comune. Contrariamente a ciò che si afferma, il “Mercato comune” non era soltanto una “Europa degli affari”. Esso istituiva un Comitato economico e sociale europeo e il Fondo sociale europeo destinato a migliorare le opportunità di occupazione. Queste istituzioni esistono tuttora, anche se la “gamba” economica è nettamente più sviluppa- Sede legale: via Borgo Palazzo, 137 - Bergamo Presidente: Ivan Rodeschini Registrazione: Tribunale di Bergamo n. 185 del 20/02/1950 Abbonamenti: via Borgo Palazzo, 137 - Bergamo tel. 035 4120304 - fax 035 4120149 Abbonamento: annuale € 41 pagabile con bonfico bancario in favore di “La Rassegna Srl” presso Banca Popolare di Bergamo, ta rispetto a quella sociale. Bisogna ridare vigore a una strategia che faccia crescere la gamba sociale quanto meno allo stesso ritmo di quella economica, al fine di combinare la competizione che stimola, la cooperazione che rafforza e la solidarietà che unisce. Certo, questo è un discorso di principio generale. Al parlamento europeo appena eletto e alla nuova Commissione che entrerà in carica negli ultimi mesi di quest’anno il difficile compito di tradurre concretamente questo principio. Filiale di Bergamo Clementina IBAN: IT79M0542811111000000060227 Stampa: Sigraf spa - via Redipuglia, 77 24047 Treviglio (Bg) - tel. 0363 300330 - fax 0363 343282 Pubblicità: La Rassegna Srl Pubblicità, via Mazzini, 24 - 24128 - Bergamo, tel. 035 213030 - [email protected] Spedizione in abbonamento postale la Rassegna 19 giugno 2014 3 COMMENTI Dopo le europee Ora Renzi non faccia il Rodomonte Matteo Renzi dalla prima pagina Un numero magico, una clava agitata addosso a chiunque osi anche solo manifestare qualche perplessità o avanzare dubbi sulle soluzioni prospettate. Ora, non si tratta di criticare o di parlar male del presidente del Consiglio, di questi tempi sarebbe come mettere in dubbio la simpatia di papa Francesco. Ma bisognerà pur ricordare che il 25 maggio scorso non si è celebrato alcun plebiscito a favore dell’ex sindaco di Firenze. Per almeno due ragioni. La prima è puramente statistica. Il 40,8 per cento ostentato con tanta forza, e certo risultato eccellente, va tuttavia ridimensionato alla luce del forte calo di affluenza registrato alle urne (poco più del 55 per cento). Il che significa che i veri consensi riservati alla proposta politica di Renzi sono stati pari al 22-23 per cento. Sempre tanti, ma significativamente meno di quelli che fanno esaltare ad ogni pie’ sospinto taluni superficiali adepti dello scaltro premier toscano. In secondo luogo, in questo caso più su un piano empirico, si deve detrarre dal computo totale quella quota di elettori che ha messo la croce sul simbolo del Pd turandosi il naso, più per porre un argine al temuto (e poi non verificatosi) assalto grillino che per reale fiducia nelle idee e nei modi di Renzi. Sarebbe bene che il presidente del Consiglio ne tenesse conto. In democrazia i numeri contano, eccome, ma non sono tutto e soprattutto non dicono tutto. Bisognerebbe rammentarsene quando si trattano i dissensi con disprezzo anche personale, quando ci si esprime con la ribalda spavalderia del primo della classe, quando si ritiene di avere sempre e comunque ragione (“ho preso il 40,8 per cento, quindi decido”). Gli italiani, compresi molti che hanno votato altre opzioni o son rimasti a casa, sono consapevole che il premier incarna una delle residue speranze di portare la bagnarola Italia sulla sponda della ripresa e del risanamento. Sanno che ciò che conta, in questa fase, è ridare speranza ai tanti che sono finiti nei marosi della crisi. Non giocano allo sfascismo fine a se stesso, decenni di tutti contro tutti hanno dimostrato che questo è l’unico modo perché alla fine si esca tutti perdenti. Proprio per questo Renzi non deve fare il Rodomonte. Lasci da parte i numeri, pensi a governare con equilibrio, con serenità, con lungimiranza. Non si ponga come un salvatore della Patria. A nessun essere umano, ancorché sveglio e dalla parlantina sciolta, sono date in dono virtù soprannaturali. Si rilegga un po’ la storia dei padri costituenti, vada a ripassare l’esperienza di governo di De Gasperi che pure ebbe l’ingrato compito di rimettere in piedi il Paese dopo la guerra. Vedrà, e forse capirà, che umiltà e maniche rivoltate valgon più dell’aritmetica elettorale. Tra pressione elevaTa e confusione Le assurde complicazioni sulle tasse dalla prima pagina per chi con tutta la buona volontà non è messo nelle condizioni di farlo. Alla fine intorno alla Tasi c’è un’ampia casistica di contribuenti che, a seconda del comune in cui si trova l’immobile, hanno appena pagato l’acconto (o avrebbero dovuto farlo), hanno tempo fino a ottobre, non lo hanno pagato perché il Comune ha promesso che non farà pagare le sanzioni o non lo hanno pagato perché anche se avrebbero dovuto farlo il Comune ha detto che hanno ancora un mese di tempo. Si fa fatica a fidarsi, insomma, anche se ormai il governo sta aprendo all’idea di fermare le sanzioni per i ritardatari, applicando il blocco previsto dallo Statuto del Contribuente per l’ “incertezza” delle regole. Ma il pasticcio è emblematico perché in fondo il problema non è pagare il dovuto, ma essere messi nelle condizioni di farlo senza oneri supplementari, quasi delle tasse sulle tasse, in termini di necessità di rivolgersi a un consulente, che non è gratis, o di tempo perso. Il calcolo della Cgia, gli artigiani di Mestre, è che l’impegno richiesto dagli adempimenti tributari - si parla in questo caso di un’azienda - è di 269 ore all’anno, in pratica 33 giorni. E sempre con l’incertezza che tutto sia stato fatto come richiesto dal Fisco. L’errore del resto è sempre in agguato: la Iuc, l’imposta unica comunale, si stima, che, quando tutti avranno deliberato, nella seconda metà dell’anno, avrà circa 200 mila aliquote, dato che alle 104 mila già totalizzate l’anno scorso dall’Imu, nelle varie combinazioni di detrazioni, la Tasi aggiungerà circa 95 mila parametri diversi. Non tutti i contribuenti avranno ovviamente a che fare con questa mole di numeri da ricercare, ma in media ogni Comune ne ha 11 o 12 diverse. A Bologna ci sono 23 scaglioni di rendita catastali. Ma il ginepraio in cui districarsi è quello delle detra- zioni iperdettagliate come lo sconto per “nucleo familiare con unico componente, pensionato anziano o invalido residente nel comune di età non inferiore a 60 anni o con invalidità non inferiore a 74%, proprietario di una sola abitazione con reddito da pensione”. Secondo la Corte dei conti che ci accredita di una pressione fiscale al 43,8%, quattro punti sopra la media Ue, il giorno della liberazione fiscale, ovvero la data a partire dalla quale teoricamente si smette di pagare le tasse dell’anno per dedicarsi al proprio reddito, arriva dopo 160 giorni (il 9 giugno). A questi però andrebbe aggiunto anche il mese stimato dagli artigiani di Mestre per seguire gli adempimenti, superando ampiamente l’intero semestre. Il governo Renzi che - 80 euro a parte - non è riuscito ancora a ridurre le tasse che servono a finanziare un debito pubblico che continua a crescere, non ha alibi di cassa per una semplificazione. Si va nella direzione giusta con il decreto annunciato per fine mese sull’invio della dichiarazione dei redditi, il 730 precompilato, a lavoratori dipendenti e pensionati e anche con l’obbligo a carico dei Comuni di inviare ai contribuenti i bollettini Tasi precompilati, che se non fosse stato fatto slittare al 2015 avrebbe evitato i pasticci di queste ultime settimane. A costo zero, in onore della semplificazione della vita dei contribuenti, sarebbe probabilmente anche un accorpamento di balzelli, addizionali, tassine e tassette, anticipi e saldi, in modo di avere un fisco veramente trasparente: controindicazione politica è che questa confusione e frammentazione fa perdere la reale percezione di quanto effettivamente si paga di tasse, ma se le riforme le si vogliono veramente fare bisognerebbe partire da una comprensione e una condivisione del problema. Stefano Ravaschio (commenti su www.larassegna.it) Cesare Zapperi (commenti su www.larassegna.it) Curno (Bg) via Trento, 34 - tel. 035.4376568 - fax 035.4376568 [email protected] - www.punto-azzurro.it 4 la Rassegna 19 giugno 2014 Isola pedonale, per i commerci In via Tasso Fabio Gamba, dell’omonima gioielleria, non manca di criticare l’assenza di cura e di arredi nell’area a traffico limitato e ad esprimere scetticismo di fronte alla scelta di lasciare l’auto parcheggiata in garage da parte dei bergamaschi: «Manca la cultura del muoversi a piedi e per chi visita il centro la passeggiata si limita nella maggior parte dei casi a via XX Settembre e via Tasso – rileva -. La mia è un’attività di nicchia e fortunatamente l’apertura o la chiusura alle auto non va ad incidere negativamente sul mio negozio come purtroppo accade ad altri colleghi che lamentano cali di fatturato, ma di certo non sono indifferente all’arredo urbano. La via pedonale deve esserlo davvero, come lo è, ad esempio, corso Zanardelli nella vicina Brescia, con aiuole, rastrelliere, panchine. Un’area insomma che inviti a passeggiare: via Tasso invece sa ancora di strada e per di più hanno aggiunto questi paletti che non migliorano certo l’arredo urbano. Chiudere alle auto e lasciare la via così non mi sembra avere alcun senso». Elisa Gatti ha scelto di trasferire la sua attività di vendita di oggettistica moderna da via Santa Caterina a via Pignolo proprio per la presenza dell’area pedonale: «La decisione non mi trova pentita, ma non posso certo dire di essere soddisfatta di un’area senza una panchina, un’aiuola, una rastrelliera per le biciclette oltre alla stazione di bike sharing presente in piazza Santo Spirito. Di fatto la piazza, che rappresenta per la sua conformazione il luogo ideale dove creare eventi e sbizzarrirsi con fiori e tocchi di verde, è invasa dalle auto, in beffa ai cartelli di divieto di sosta. Basterebbero aiuole e panchine a dissuadere il parcheggio selvaggio, abbellire il quartiere, incuriosire i visitatori e creare un centro commerciale all’aperto». L’area va ripensata, a partire da via Tasso: «In occasione del Festival dell’Ambiente di due anni fa realizzammo un percorso verde con piccole piante che punteggiavano la via facendo dimenticare per tre giorni gli orribili paletti di via Tasso e invitando a raggiungere piazza Santo Spirito, con alberi e fiori - continua Elisa Gatti -. Basta poco a rendere più attrattiva l’area e a invitare la gente a rivivere e riappropriarsi della città». I commercianti della via, uniti nell’associazione “Bergamo in piazzetta”, collaborano spesso alla realizzazione di eventi ed iniziative per rianimare il quartiere: «Il 12 luglio in occasione L’idea del neosindaco Gori di prolungare l’area senz’auto fino a piazza Santo Spirito non vede i negozianti contrari a priori. Deve però esserci una progettazione organica: «Servono un bell’arredo urbano che inviti a passeggiare, parcheggi comodi e meno cari, trasporti efficienti». «Intanto, con l’accensione delle telecamere in via Tasso, le chiusure sono aumentate» di Laura Bernardi LocateLLi A Fabio Gamba Rocco Lacanna Gianni Lenzi Nicola Bosso I buonI esempI A Cremona una delle aree pedonali più estese d’Italia funziona anche grazie allo studio degli orari vremo il cuore di Bergamo ai nostri piedi. Il neosindaco Giorgio Gori, come annunciato nel programma elettorale, vuole lanciare un concorso internazionale per disegnare nel giro di due, massimo tre anni, una città a misura di pedone da piazza Pontida a piazza Santo Spirito. Mobilità, luoghi, spazi e tempi del nuovo Sentierone allungato, pronto a sbarazzarsi delle auto da piazza Matteotti a via Tasso e abbracciare la ztl di piazza Pontida e quella di via Pignolo ai due estremi, andranno riorganizzati e ripensati per invitare i bergamaschi a spingersi oltre la tradizionale “vasca” di via XX Settembre e del Quadriportico. La prospettiva dello stop alle auto non lascia certo indifferenti i commercianti che potranno contare, come si legge nel programma elettorale di Gori, su una proposta di riduzione della tassa di occupazione del suolo pubblico. Di fronte al “footplan” non si levano dei “no” a priori: i commercianti sono pronti ad accogliere la trasformazione del centro cittadino in un’isola pedonale, basta che non si trasformi in atollo deserto e selvaggio come quello dei Famosi. Nelle aree dove della notte della cultura “Art2night” organizzata dalla ProLoco dopo la visita guidata del Borgo organizzeremo in piazza Santo Spirito una piccola rappresentazione in collaborazione con l’Opera Donizetti». Silvana Caglioni della Pasticceria Salvi allarga le braccia: «In questi mesi diverse attività da via Tasso a piazza Santo Spirito hanno chiuso. L’area pedonale così non ha senso e lo ha ancora meno spezzare la città con aree in cui l’accesso in auto è vietato ed altre in cui invece è concesso. Da quando hanno chiuso la via sono aumentati i negozi sfitti e la tolleranza è davvero inesistente anche per le operazioni di carico e scarico: basta sgarrare di qualche minuto dall’orario concesso per vedersi recapitare multe. Noi commercianti non siamo comunque contrari alla pedonalizzazione purché sia inserita in un piano organico che interessi tutto il centro. Bisogna inoltre invogliare la gente a è attiva la ztl regna il malcontento per la mancata promessa di migliorare l’arredo urbano e valorizzare le aree, invitando a lasciare l’auto in garage per inforcare la bicicletta o concedersi una passeggiata. Nonostante i divieti dalle auto, piazza Pontida e piazza Santo Spirito ne sono ancora invase e chi sceglie di raggiungerle pedalando non sa dove legare la bici. Eccezion fatta per le stazioni di bike sharing nella piazzetta tra via Pignolo e via Tasso e in largo Rezzara, rastrelliere e reggibici sono dei veri e propri miraggi. Non mancano infine lamentele dei commercianti sull’inflessibilità del regime sanzionatorio al varco elettronico per le operazioni di carico e scarico che complicano spesso consegne e forniture. In generale, all’indomani delle elezioni, si respira comunque un clima di fiducia e la speranza è di una sistemazione e progettazione organica degli spazi in linea con gli innumerevoli esempi europei da prendere a modello. Per gli esercenti la sfida più importante da portare avanti è garantire a chi vuol concedersi due passi in centro parcheggi a costo calmierato o un servizio di trasporto pubblico più efficiente. passeggiare e non lo si fa certo punteggiando la via con paletti che la rendono claustrofobica. Impossibile poi parcheggiare nell’area la domenica, con il parcheggio chiuso. L’isola pedonale è bellissima, ma se non c’è possibilità di parcheggiare l’auto il rischio è che resti deserta». Per Rocco Lacanna, responsabile del negozio Giorgio Store in via Tasso, a due passi da San Bartolomeo, la scelta di pedonalizzare è invece «ideologicamente sbagliata»: «In settimana in centro c’è davvero poca gente e credo che a Bergamo manchi ancora la mentalità per muoversi a piedi o in bici – rimarca -. La città è già assediata dai centri commerciali e, se alla crisi si somma l’impossibilità a raggiungere il centro, le attività commerciali che ancora resistono rischiano la chiusura. All’estero le aree pedonali funzionano anche perché esistono parcheggi in prossimità e i mezzi pubblici funzionano». Il confronto con le nostre Una città più vivibile e sostenibile, liberata dalle auto, può giovare anche allo sviluppo del commercio, come mostra un recente studio “Measuring the street” effettuato a New York dal dipartimento dei trasporti. L’indagine si è concentrata sulla ottava e la nona strada di Manhattan, soggette ad un’opera di riqualificazione e modifica della viabilità. Dopo la realizzazione di piste ciclabili e aree a prova di pedone, le vendite al dettaglio sono aumentate del 49% contro il 3% del resto del quartiere. In Union Square North che ha fatto maggior spazio ai pedoni raddoppiando i marciapiedi il numero dei negozi sfitti si è ridotto del 49%. In Pearl Street un parcheggio sottoutilizzato è stato trasformato in un’isola verde con panchine e aiuole: gli affari per le attività della via sono aumentati in modo esponenziale di ben il 172% in un anno. La realizzazione di corsie privilegiate e veloci degli autobus nel Bronx, in Fordham Road, ha portato ad un balzo nelle vendite del 71%. Nella vecchia Europa sono moltissimi gli esempi di isole pedonali e traffico a passo d’uomo (zone d’incontro a 20 chilometri all’ora massimo e zone 30) anche dove nessuno oserebbe piazzarle. A Koniz, cittadina svizzera alle porte di Berna, la zona 30 è stata sperimentata con successo in un’arteria cruciale segnata dal traffico di 20mila veicoli al giorno. Il Comune ha scelto di pedonalizzare aree a misura di pedone non è dei più lusinghieri: «I colleghi di via Tasso alta hanno avuto dei pesanti cali di fatturato da quando sono state accese le telecamere. In provincia, ad Albino, in centro non va più nessuno e le attività di prossimità sono in grande sofferenza», continua Lacanna. Gianni Lenzi della “Casa dei Rasoi”di via Borfuro mostra apertura di fronte al footplan del neosindaco: «L’importante è che l’isola pedonale venga fatta con criterio e portata avanti in modo organico. Le soluzioni a metà lasciano il tempo che trovano ed in città abbiamo diversi esempi negativi. La chiusura di Città Alta non è mai stata gestita in modo consono. Da residente posso constatare ogni giorno la presenza di auto parcheggiate fuori posto, auto in piazzetta sulla Corsarola ed altre irregolarità che sfuggono a sanzioni data la scarsa intensità dei controlli». Per una città a prova di pedone servono mezzi pub- la Rassegna 19 giugno 2014 5 anti si può fare. «A patto che...» Il DIstretto Riva: «Le attività non potrebbero sopportare altri errori» Delle limitazioni del traffico oggi in vigore in centro, i commercianti segnalano più che altro incongruenze e disagi. In via Tasso, ad esempio, i “paletti” sono considerati “claustrofobici” e sono aumentati i negozi sfitti. E, nonostante i divieti, piazza Pontida e piazza Santo Spirito sono ancora invase dalle auto. Chi sceglie invece la bici non sa dove legarla blici efficienti e parcheggi a costi calmierato: «Parma è pedonalizzata e cittadini e commercianti sono contenti. Non mancano però parcheggi a due passi dal centro che non arrivano neanche lontanamente a costare i due euro all’ora del nostro centro cittadino e gli autobus hanno una frequenza di 5 minuti. A Bergamo spostarsi in autobus è impossibile: io sarei il primo a muovermi in bus se i tempi di attesa non fossero insostenibili». Il centro ha bisogno di un vero e proprio restyling secondo Lenzi: «La speranza è che venga posto anche un freno all’invasione di bancarelle sul Sentierone che non valorizzano la nostra città, dove non mancano per altro aree più idonee con tanto di parcheggi». In piazza Pontida Nicola Bosso del bartabaccheria “P40” non manca di criticare la gestione della ztl: «Non è stata pensata, né curata. La sensazione è che ci sia limitati ad accendere le telecamere senza intervenire sull’arredo urbano e sulla piazza. Non esiste una rastrelliera per le biciclette, che vengono legate ovunque al primo palo, non c’è l’ombra di un’aiuola. La richiesta dei permessi e delle autorizzazioni prevede un iter burocratico lunghissimo e non esiste la minima tolleranza nemmeno per le procedure di carico e scarico. Piovono letteralmente sanzioni e non possiamo negare di avere avuto un calo di fatturato con l’accensione delle telecamere. A questo punto forse aveva più senso prendere ad esempio l’area C di Milano che tassa chiunque voglia accedere all’area con l’auto». La piazza è tornata ad essere un luogo di ritrovo ma potrebbe essere più viva: «Ci avevano assicurato di poter animare la piazza fino alle 22, ma è capitato di dover spegnere la musica alle 19.30 nonostante fosse uno dei giovedì della movida. Il divieto di mettere casse e amplificatori nelle aree esterne viene ovviato da molti aumentando i decibel in modo esponenziale all’interno. A noi non piacciono questi escamotage, ma sarebbe bello avere il via libera alla musica rispettando lo stop delle 22. Credo che un’area pedonale debba dare agli utenti qualcosa in più, non in meno. Abbiamo esempi a Milano e Brescia da seguire ben noti ai ragazzi che la sera scelgono di imboccare l’A4 per cercare un po’ di vita e sano divertimento». Tullio Plebani e Erminia Nodari dell’Art Cafè sognano una città a misura di pedoni e ciclisti: «La piazza potrebbe essere un diamante e invece è uno Swarovski. Piazza Pontida è invasa dalle auto e non si vedono né aiuole, né cura, né elementi di arredo e decoro urbano come in qualsiasi altra area pedonale europea. Abbiamo avanzato più volte in Comune la richiesta di dotare la piazza l’arteria con una zona di libero attraversamento che ha portato ottimi risultati economici delle attività, tanto da indurre la Francia a seguire l’esempio a Nantes, nel Cours des 50 Otages. Ci sono anche aree progettate per essere libere dalle auto come il distretto di Vauban a 3 chilometri da Friburgo, nato nel 1998 come l’insediamento car-free più grande d’Europa. A Saint Gall, capoluogo dell’omonimo cantone svizzero, si è osato ancora di più: un artista ha steso un tappeto rosso nella zona centrale per segnalare l’ingresso in un vero e proprio salotto urbano. A Ginevra chi proprio non riesce a rinunciare all’auto può circolare solo a 20 chilometri all’ora nelle vie del centro abbellite da dehors e verde. In Germania, ad Amburgo, è nata una nuova strada, la Neuer Wall, dedicata interamente allo shopping per contrastare la concorrenza dei centri commerciali sorti nelle aree periferiche della città attraverso una nuova gestione dei parcheggi, nuovi arredi e illuminazione, l’istituzione della “zona 20”, l’allargamento dei marciapiedi e la riduzione della carreggiata. Tornando in Italia, sono passati quasi 35 anni dall’istituzione della prima isola pedonale che, il 30 dicembre 1980, ha di almeno una rastrelliera per le biciclette, ma la stiamo ancora aspettando. Ci siamo anche offerti di acquistarla direttamente ma non è accettabile pagare poi la tassa di occupazione di suolo pubblico. La speranza è che venga creata un’area pedonale organica e studiata nei minimi dettagli, che renda il centro cittadino più gradevole e accogliente anche agli occhi del turista». Anche per loro, se è vero che la piazza è tornata ad essere un luogo di incontro e aggregazione sociale, si può comunque fare meglio su diversi fronti: «Senza dubbio l’area si è animata, specialmente la sera, ma si avverte la mancanza di una regia: non servono eventi a tutto volume ma iniziative che invitino a riscoprire la convivialità e a vivere la città con rinnovato entusiasmo. Conservatorio, scuola di musica e compagnie teatrali formano ogni anno artisti e talenti che la città dovrebbe valorizzare maggiormente in occasione di manifestazioni ed eventi», continuano i titolari dell’Art Cafè. Non mancano altre criticità: «Non si può ritirare l’immondizia alle sette di sera, quando ci si accinge a cenare in piazza. Il Comune dovrebbe anche far fronte all’assenza di bagni pubblici in centro, pensando magari di seguire l’esempio di altre città che da decenni hanno installato servizi auto-igienizzanti a pagamento». liberato il Colosseo dalle auto. Passo dopo passo la pedonalizzazione ha restituito a turisti e cittadini piazze storiche prima utilizzate come parcheggi, da piazza Duomo a piazza Navona a piazza del Plebiscito. L’ultimo dato presentato da Aci e Legambiente nel 2010 parla di 34 metri quadri di zone interdette al traffico ogni 100 abitanti, ma la metratura carfree è senz’altro aumentata negli ultimi quattro anni. Oltre al miglioramento della sicurezza stradale, si segnala una notevole rivalutazione del mercato immobiliare e l’innalzamento del volume d’affari, secondo un vecchio studio condotto da Legambiente e Confcommercio, non è inferiore al 20%. Sono molte le città cui guadare per migliorare la vivibilità del centro. Nella vicina Cremona, dove è in vigore dalla fine degli anni Novanta l’area pedonale tra le più estese d’Italia assieme a Terni e Verbania, sono stati rivisti i tempi della città con uno studio approfondito. Il piano territoriale degli orari Bic-Benessere in città ha mostrato come la maggior parte dei cittadini non rinunci all’auto ogni giorno per andare al lavoro o accompagnare i figli a scuola, nonostante siano raggiungibili in 15 minuti a piedi, con il risultato di una qualità dell’aria pessima nell’orario di inizio e chiusura delle scuole. Il principio che guida lo studio è che “il tempo non è lineare, è un meraviglioso groviglio in cui in ogni momento si Nel Piano urbano del traffico dell’amministrazione Tentorio si era già arrivati al compromesso di “area ambientale” nel Sentierone allungato, tra piazza Santo Spirito e piazza Pontida, per una prima sperimentazione di chiusura al traffico tra il sabato pomeriggio e la domenica, oltre che in concomitanza di festività e grandi eventi. Alessandro Riva, presidente di Bergamo Vive e manager del distretto urbano del centro cittadino, mette sul tavolo dubbi e desideri dei commercianti del centro: «Ogni scelta in questo difficile momento può avere dei risvolti drammatici – afferma -. Non ci sono stati studi per un’eventuale pedonalizzazione e oggi come non mai è importante analizzare la questione in ogni aspetto. Il primo passo è quello dell’arredo urbano: non si possono affrontare scelte drastiche legate alla viabilità laddove non vi è una progettualità forte in questo senso. All’estero le zone pedonali grazie a progetti organici stanno rivitalizzando molti Alessandro Riva centri storici». Le ztl non sono il primo passo verso la pedonalizzazione: «Non basta mettere cartelli e telecamere per creare un’area a prova di pedone. Se si pedonalizza senza intervenire con investimenti per riqualificare l’area e migliorare l’arredo urbano, l’unico risultato che si può ottenere è che i negozi chiudano e la via o il quartiere muoia con loro. Gli errori fatti non devono essere più ripetuti». Non si può pensare di chiudere un’area cittadina senza pensare ai parcheggi, sottolinea Riva: «Se si chiude la città al traffico bisogna capire dove mettere le auto. Le scelte sono di sistema e a lungo termine. Una città a misura di pedone può funzionare purché vi siano a monte degli studi seri. Non si possono fare errori perché i negozi che sopravvivono ogni giorno ad una contrazione di consumi senza precedenti e ad una tassazione record rischiano seriamente la chiusura». È fondamentale prevedere una fase sperimentale: «Vanno individuate aree pilota per testare la fattibilità del progetto, magari con sensori wi-fi che restituiscano in tempo reale la disponibilità di posti auto nell’area – ipotizza -. Come distretto monitoriamo da anni i flussi pedonali e stiamo portando avanti progetti importanti: la speranza è di venire coinvolti e di non trovarci di fronte a scelte drastiche e calate dall’alto». possono scegliere punti e inventare soluzioni, senza né inizio né fine”. L’intervento sul trasporto pubblico ha portato a lanciare in fase sperimentale il Prenotabus: dalle 7 alle 20 il numero verde ha raccolto le richieste degli utenti e modificato in tempo reale le corse dei mezzi pubblici. Per incentivare ad andare in bici basterebbe considerare che nelle ore di punta la velocità media non sfiora i 10 chilometri all’ora e basta poco per raddoppiare la corsa su due ruote, ma Cremona ha deciso di rendere più agevole il percorso a pedali collegando ciclabili sconnesse e piazzando reggibici e rastrelliere per 400 cicli in ogni angolo della città. E per i più piccoli c’è il “Piedibus”, già adottato con successo anche a Bergamo. Lo studio dei tempi della città ha anche modificato gli orari di apertura degli uffici e delle attività in pausa pranzo, a partire dal Comune che ha anche rivisto gli orari di lavoro per agevolare le mamme che d’estate con le scuole chiuse corrono il doppio: si lavora di più d’inverno e meno con la bella stagione per riprendere ritmi di vita migliori. Perché gli orari obbligati irrigidiscono sempre l’organizzazione individuale andando a sottrarre quella che già Seneca definì l’unica ricchezza esauribile: il tempo e per migliorare la qualità di vita e quella urbana bisogna rivedere abitudini e tempi, rispondendo ai bisogni e intervenendo sulle criticità. 6 la Rassegna 19 giugno 2014 Banconote, scatta l’operazione “10 euro” Il 23 settembre entrerà in circolazione la nuova serie del biglietto. Dalla Bce e dalle banche nazionali un piano di informazione rivolto ai commercianti per adeguare in tempo i dispositivi di accettazione e illustrare le caratteristiche di sicurezza. Obiettivo evitare i disagi sorti lo scorso anno con l’introduzione dei 5 euro Il prossimo 23 settembre entrerà in circolazione la nuova banconota da 10 euro, seconda tappa del graduale passaggio alla nuova serie “Europa” (che reca nell’ologramma e nella filigrana il ritratto della figura della mitologia greca da cui il nostro continente prende il nome), che interesserà via via tutti i tagli. Per arrivare preparati alla scadenza e cercare di ridurre i disagi che invece si erano verificati con la messa in circolazione dei nuovi 5 euro, soprattutto per il mancato adeguamento dei dispositivi di accettazione dei distributori automatici, la Banca centrale e le banche nazionali hanno messo in campo un ampio piano di informazione destinato a chi professionalmente opera con il contante. Tra le varie iniziative, è partita nel mese di giugno – cominciando da Finlandia ed Estonia, fino a coprire l’intera area Euro - la distribuzione a 3 milioni di esercizi commerciali e piccole imprese di opuscoli informativi e “carte animate” sul nuovo biglietto. Nella pubblicazione si esortano le attività ad assicurare che i loro dispositivi per il controllo dell’autenticità e la selezione e accettazione delle banconote siano in grado di trattare il nuovo biglietto da 10 euro. Vengono inoltre illustrate le caratteristiche visive e di sicurezza della nuova banconota, in modo da poterne poi trasmettere la conoscenza alla clientela. Il restilying del biglietto, ha spiegato Ton Roos, direttore presso la direzione centrale banconote della Bce «fa parte del nostro costante impegno a proteggere i biglietti in euro dal rischio di falsificazione e assicurare che 334 milioni di cittadini nell’intera area dell’euro continuino ad avere fiducia nella loro moneta. Si tratta di un’operazione complessa, tuttavia fin dalla fase di sviluppo abbiamo collaborato strettamente con i principali soggetti interessati, fra i quali i produttori e i fornitori di apparecchiature per il trattamento delle banconote, i fabbricanti e i gestori di distributori automatici, le società di trasporto valori e tutte le altre categorie che per motivi professionali operano con il contante». Le difficoltà verificatesi in alcuni Paesi, compresa l’Italia, con l’introduzione dei 5 euro (che hanno debuttato il 2 maggio 2013) sono, si può dire, servite da lezione e per la nuova banconota da 10 euro le azioni si sono fatte più serrate. Ad esempio è stato varato con largo anticipo DISTrIbUTorI Self SerVIce L’ira dei farmacisti: «Un inutile aggravio di costi» Tra le categorie che fanno ricorso a distributori automatici, i farmacisti sono quelli che avrebbero fatto più volentieri a meno della nuova banconota da dieci euro. Per la semplice ragione che la spesa per l’adeguamento degli apparecchi è considerata fuori misura rispetto alla probabilità di incorrere in biglietti falsi. «Personalmente, visti i costi sostenuti lo scorso anno per aggiornare il dispositivo, sarebbe stato più “conveniente” per me correre il rischio di incassare qualche banconota contraffatta – dice provocatoriamente il presidente provinciale di Federfarma Giovanni Petrosillo –. Ed ora arriva un nuovo adempimento. È una scelta incomprensibile, a solo dieci anni o poco più di distanza dall’introduzione dell’euro. Andrebbe benissimo se fosse una spesa capace di apportare un qualche beneficio alla popolazione o allo sviluppo delle imprese, ma non è così. Si configura semplicemente come un aggravio di costi e in tempi di difficoltà come questi si fatica da accettarlo, soprattutto perché dimostra di non tenere in considerazione le condizioni delle aziende». Tra l’altro i distributori automatici, per lo più di profilattici, non costituiscono un grande business per le farmacie. «La competizione si è pressoché azzerata perché tutte le farmacie ne sono dotate – rileva il presidente –, più che altro si tratta di fornire un servizio, valore fondamentale del nostro lavoro, ma gli incassi non sono tali da permettere di ammortizzare facilmente le spese per l’aggiornamento dei dispositivi». Anche per i tabaccai il distributore automatico rappresenta una componente marginale dell’attività, proprio per questo però non pare così urgente l’adeguamento alla nuova banconota. «La casistica è molto varia – rileva Luca Mangili, presidente della Fit di Bergamo –. Negli apparecchi più recenti, in genere, si tratta solamente di aggiornare il software; per le macchine più datate occorre invece sostituire l’accettatore, ma se l’operazione è già stata fatta con l’introduzione dei 5 euro, si dovrebbe essere a buon punto. I costi e gli interventi dipendono poi dal contratto di assistenza». «La vera discriminante è quanto interesse ha il commerciante ad assicurare il pieno funzionamento delle macchine. Si può anche essere disposti ad accettare di perdere quel cliente che si ritrova nella condizione eccezionale di avere nel portafoglio solo una banconota nuova da 10 euro!», spiega con un esempio. «Il fatto – prosegue - è che i distributori di sigarette non fanno più la differenza perché ormai sono molto diffusi e le aperture delle tabaccherie si sono nel frattempo ampliate e diversificate. Quanto ai distributori di gratta e vinci, hanno subito un tracollo con l’obbligo di inserire il codice fiscale». Le “macchinette”, quindi, non sono più così interessanti per i tabaccai, «tanto è vero – nota Mangili - che le aziende fornitrici oggi propongono soluzioni meno impegnative rispetto ai grossi investimenti richiesti in passato per l’acquisto degli apparecchi. Possono essere utili in determinate situazioni, io sono comunque dell’idea che il commercio si fa in negozio ed è su questo che bisogna puntare». Più sostanziosa è la fetta degli incassi che passa attraverso gli accettatori automatici per i benzinai. In questo caso però l’adeguamento dei dispositivi tocca alle compagnie petrolifere, proprietarie degli impianti. «Dal canto nostro – evidenzia il presidente dei gestori Ascom Giuseppe Milazzo – non possiamo fare altro che informare i nostri associati delle novità e invitarli a sollecitare le compagnie ad aggiornare per tempo i self service. Con la nuova moneta da 5 euro, lo scorso anno, non c’era stata né informazione né programmazione degli interventi e si sono persi incassi per il mancato adeguamento. Ora i 10 euro sono un taglio molto più importante per le nostre attività e non possiamo permetterci di non essere pronti per l’entrata in circolazione della nuova banconota». il programma di test in loco, per dare a tutti gli interessati più tempo per l’adeguamento delle apparecchiature, ed è stato semplificato il prestito dei biglietti presso le banche centrali nazionali, rendendo maggiormente flessibili i termini relativi alle garanzie e alla sicurezza. L’azione centrale si coniuga con quella locale. L’Ascom di Bergamo in collaborazione con la filiale di Bergamo della Banca d’Italia si sta infatti facendo promotrice della novità sui commercianti. In particolare punta a sensibilizzare tre categorie in cui è diffuso l’utilizzo di distributori automatici – benzinai, tabaccai e farmacisti – affinché adeguino o richiedano per tempo l’adeguamento degli accettatori di banconote. Coordina inoltre la partecipazione di tutti i settori agli incontri formativi che la Banca d’Italia proporrà a settembre, focalizzati sulle caratteristiche di sicurezza della nuova banconota. I nuovi biglietti integrano infatti caratteristiche di sicurezza avanzate, possibili grazie ai progressi nel campo della tecnologia e della sicurezza delle banconote, ma sono anche più resistenti. I tagli più bassi della serie “Europa” hanno infatti un rivestimento protettivo che consentirà di ridurre la frequenza di sostituzione e quindi i costi e l’impatto ambientale. In Italia nel 2013, secondo i dati della Banca d’Italia, sono stati ritirati dalla circolazione 133.388 esemplari falsi, con un incremento del 7,9% rispetto all’anno precedente, mentre il dato europeo dice di 670mila banconote ritirate. Numeri ancora contenuti rispetto ai biglietti autentici in circolazione, fa notare la Bce, che però ha il compito di tenere alta la guardia «e rendere le proprie banconote il più possibile difficili da contraffare». Oltre alla revisione tecnica e stilistica, un’altra linea di difesa consiste nel far sì che i cittadini siano ben informati sulle caratteristiche di sicurezza. Da qui i corsi per i commercianti e il materiale informativo, disponibile anche in rete (www.bancaditalia.it/bancomonete/banconote2serie). L’Eurosistema assicura inoltre che le apparecchiature per la selezione, la verifica e l’accettazione delle banconote siano affidabili nell’individuare e trattenere i biglietti falsi. la Rassegna 19 giugno 2014 7 Da gennaio al Point, il servizio di Bergamo Sviluppo rafforza il suo impegno nel supporto ad aspiranti e neoimprenditori. Il nuovo spazio contesto ideale per le contaminazioni tra aziende Imprese, tutti i vantaggi dell’Incubatore L’Incubatore d’Impresa di Bergamo Sviluppo dal 2001 seleziona e accompagna idee di impresa innovative supportandole nella fase di start up e di sviluppo. Ogni anno il progetto si rinnova per venire incontro alle esigenze dei destinatari e al mutare del contesto economico di riferimento. La novità più importante di quest’anno riguarda la collocazione: da gennaio infatti l’Incubatore è localizzato all’interno del Point - Polo per l’Innovazione Tecnologica di Dalmine. “La nuova collocazione - affermano Giorgio Ambrosioni e Alberto Brivio, delegati alla creazione d’impresa di Bergamo Sviluppo - ci permette di offri- re ad aspiranti e neoimprenditori uno spazio ancora più grande e accogliente, ma soprattutto un contesto più stimolante in termini di possibili contaminazioni tra le nuove imprese che nascono e crescono nell’Incubatore e quelle ormai consolidate che operano all’interno del Point”. “E per le imprese che dopo il periodo di incubazione vogliono restare in questo ambiente - sottolinea Cristiano Arrigoni, direttore di Bergamo Sviluppo - c’è poi la possibilità di insediarsi in spazi più ampi sempre all’interno del Polo. Solo nell’ultimo anno questa opportunità è stata colta da 7 iniziative nate nel nostro Incubatore”. Ma quelle insediate nell’Incubatore godono di altri vantaggi, tra cui la possibilità di accedere più facilmente ai servizi che Bergamo Sviluppo eroga proprio al Point. “Tra questi - specifica Giovanni Fucili, responsabile del progetto Incubatore d’Impresa - i servizi, comunque rivolti a tutte le imprese del territorio, relativi alla tutela e valorizzazione della proprietà industriale, in collaborazione con la Camera di Commercio e il Dipartimento di Ingegneria dell’Università di Bergamo, quelli relativi ai nuovi materiali, in partnership con il PST Galileo di Padova, e quelli sulle norme tecniche in collaborazione con UNI”. Irotee fermoPoint Il servizio di consegna dei pacchi per chi ama lo shopping on line Se dovete ricevere un pacco, ma in casa non c’è qualcuno che possa prenderlo in consegna, non fatene un problema. Dal prossimo mese di settembre, la soluzione sarà a portata di mano. Merito, e ingegno, di Alberto Luisi, ideatore e ceo di FermoPoint, una srl che coinvolge anche Claudio Saloni, socio di capitale. Dopo un anno e mezzo di gestazione, periodo necessario a completare gli studi di fattibilità che hanno confortato nella sostanza la bontà del progetto di servizio, insieme hanno deciso di partecipare al bando promosso da Bergamo Sviluppo per far parte dell'Incubatore al Point di Dalmine. L’ingresso è avvenuto a gennaio scorso, la costituzione della società come start up innovativa due mesi dopo. “Si tratta di un network di negozi e attività commerciali che effettua servizio di ritiro, conservazione e riconsegna di pacchi per conto terzi - spiega Alberto Luisi -. Si rivolge a tutti coloro che effettuano acquisti on line e hanno il problema di ritirare la merce perché non sono mai a casa”. A soffrire di questa problematica, infatti, è soprattutto la popolazione più attiva. Dopo l’estate, quando si effettuerà un acquisto on line, si avrà la possibilità di dirottare la spedizione su FermoPoint, che diventa punto di consegna e provvederà ad avvisare il cliente con un sms dell’arrivo del pacco. Il cliente avrà 14 giorni di tempo per ritirare il pacco negli orari e nei giorni di apertura del negozio destinatario del pacco. “Allo stato attuale questo tipo di servizio non viene effettuato - sottolinea Luisi -. La merce in consegna viene posizionata in magazzini lontani dal luogo di destinazione finale. Occorre provvedere al recapito mirato e il flusso di mancate consegne e successive riconsegne grava sui costi di esercizio del servizio, contribuendo anche ad accrescere le emissioni di CO2. Sotto questo aspetto la soluzione prospettata da FermoPoint incide positivamente anche sull’ambiente”. Mentre sono in via di perfezionamento gli Spooky Sport Sport e divertimento alla portata di tutti i bimbi Lo sport ha fatto il suo ingresso all'Incubatore, accompagnato dalla esperienza e dalla passione di un insegnante di educazione motoria in una scuola elementare privata. Mirko Perico, legale rappresentante dell’associazione sportiva Spooky Sport, nata nel settembre 2009 a Presezzo ma attiva con i suoi 280 soci sul territorio provinciale, invita da sempre i bambini da 4 a 12 anni a sperimentare più discipline per individuare quella più idonea da praticare. Seguendo il calendario scolastico si organizzano corsi in montagna, al lago e in palestra. A partire dal mese di settembre e seguendo le stagioni si tengono cicli di lezioni di arrampicata, pattinaggio sul ghiaccio, sci alpino, roller e mountain bike, per arrivare a giugno quando si pratica la vela sul bacino d’Iseo. Dal 30 giugno al 1° agosto appuntamento con Spooky Camp, cinque settimane di campo estivo tutto all’insegna dello sport in chiave Alberto Luisi accordi commerciali con diversi gruppi, FermoPoint sforna numeri molto interessanti. “Contiamo di essere a regime tra due anni - dice Luisi -. Prevediamo di creare 3.500 FermoPoint sul territorio nazionale, ovvero essere presenti in tutti i Comuni con oltre 5mila abitanti per garantire una capillarità assoluta. In tal modo riteniamo di aiutare i negozi di vicinato che vedono di buon occhio qualsiasi iniziativa che richiami clientela. Il personale interno conterà tre persone nel 2014, che diventeranno sette nel 2015 e 13 nel 2016. Si tratterà di figure di assistenza, customer service e customer care, e di livello amministrativo. PalaParty Feste in casa più facili. E non serve la lavastoviglie Mirko Perico multidisciplinare. “L’idea è nata dalla necessità di interpretare un bisogno delle famiglie, desiderose di avviare i propri figli all’attività sportiva ma slegata dall’ottica della competizione, del risultato e dell’agonismo puro, da vivere in un ambiente sereno per impegnare i momenti liberi in forma di aggregazione - dichiara Mirko Perico, presente al Point per portare avanti il progetto di un nuovo soggetto imprenditoriale partendo dall’attività avviata con Spoorky Sport -. L’obiettivo è introdurre nuovi servizi valutando la costituzione di un’altra forma societaria, avvalendoci della consulenza di Bergamo Sviluppo. Pensiamo di promuovere e organizzare eventi e forme di intrattenimento sportivi e non, specialmente serali. Sponsor? Se si facessero avanti vorrei che la loro attività fosse legata al mondo dei bambini, perché vorremmo continuare a inviare un messaggio coerente con i nostri obiettivi”. Un network di progettisti al servizio delle pmi Feste, eventi, ricorrenze, momenti speciali da vivere e ricordare. La crisi economica impone sobrietà ma senza rinunciare al piacere di stare insieme. E’ sufficiente rendere la tavola di casa piacevole da vedere, imbandendola con prodotti pratici, del tipo usa e getta, ma che svolgono anche la funzione di elementi provvisori di arredo. Nasce così Palaparty, società che mettere a disposizione, in un catalogo assortito on line, i prodotti per organizzare feste private. L’idea, maturata nel 2013, è di Silvia Gabriele, romana, sposata e residente a Bergamo, ex manager di un’azienda leader nella vendita di accessori per telefonia, la quale dopo la seconda maternità ha provato a realizzare una Silvia vecchia aspirazione. La affiancano Alessandro Gabriele Caruso, milanese, già country manager per diverse aziende, e Roberto Palazzi, bergamasco, ingegnere che segue lo sviluppo del sito web, pronto nel mese di luglio. Intanto Silvia e i due compagni d’avventura sono insediati al Point dal febbraio scorso. “Vogliamo rendere la tavola bella, elegante e pratica, sia che si tratti di una festa per bambini con tanto di merenda, sia che si tratti di una cena per due - dice la titolare di Palaparty -. Disponiamo di una serie di prodotti che rendono ogni giorno un po’ speciale. Abbiamo referenziato un migliaio di articoli per la fase di start up, la maggior parte dei quali di creazione inglese e americana. E’ la nuova concezione di lifestyle, che permette di imbandire la tavola per vivere momenti gioiosi senza l’assillo di dover lavare i piatti. I nostri utenti finali sono principalmente wedding planner e party planner. Le richieste aumentano e il mercato promette di essere in ascesa”. Palaparty, realtà unica per la tipologia di servizio offerto, ha già scelto un partner logistico bergamasco che mette a disposizione un magazzino di 15mila mq, i cui spazi sono modulati in funzione delle necessità. Attraverso il sito di e-commerce la consegna è garantire da 24 a 48 ore in tutta Italia. Momenti felici al proprio domicilio con la praticità di non dover fare pulizia. Roberto Rota Irotee è il marchio che racchiude l’esperienza innovativa del network di progettisti creato da Roberto Rota, impegnato nella ricerca e sviluppo in outsourcing. Una decina tra architetti, ingegneri, designer e informatici che 18 mesi fa sono approdati all’Incubatore di Brembate Sopra per poi trasferirsi al Point di Dalmine. Il target di riferimento è rappresentato dalle piccole e medie imprese, alle quali il gruppo di professionisti fornisce in outsourcing un reparto di designer, ricerca e sviluppo, calibrandolo sulle necessità delle singole realtà, anche contoterziste. “Siamo in grado di accompagnare l’impresa in un rapporto di partnership fin dalle analisi di ricerca preliminare sul prodotto, passando poi alla fase intermedia di progettazionesviluppo, per giungere fino alla fase finale di promozione, comunicazione e definizione dei servizi post vendita - sottolinea Roberto Rota -. Il modello organizzativo da noi ideato consente di adattarci perfettamente alle esigenze del cliente”. 8 la Rassegna 19 giugno 2014 I supermercati scartano, i poveri mangiano di rosanna scardi Quintali di cibo invenduti messi in commercio dalla grande distribuzione, ancora commestibili, ma da smaltire, sono destinati a associazioni di beneficenza bergamasche. Il progetto si chiama "Buon fine: da spreco a risorsa" e sarà illustrato a istituzioni e associazioni con la "Cena del povero", giovedì 19 giugno, alle 19.30, nella sede della "Quercia di Mamre", in via Roggia Vignola 16 a Treviglio. L'iniziativa è frutto della collaborazione tra Coop Lombardia, titolare dell'Iper trevigliese, e la onlus locale. Fondata un anno fa da una dozzina di cittadini, animati da un profondo spirito di solidarietà e ospitalità, l'associazione è oggi una realtà che si autofinanzia e sfama un migliaio di persone in difficoltà. A settembre partirà anche la mensa sociale, aperta a tutti, dal lunedì al venerdì. Il cuore pulsante di ogni attività sono due amici, generosi e un po' sognatori: il presbitero monfortano, padre Gianfranco Finardi, già fondatore delle cooperative Berakà e L'Ulivo, oggi al servizio dei campesinos in Perù, presidente onorario, e quello operativo, Renzo Perazza, ex direttore alla Bcc Valle Seriana a Pradalunga e alla Banca della bergamasca a Zanica, da sempre attivo nel volontariato. Il nome richiama un passo della Genesi. La storia vuole che Abramo piantasse la sua tenda e offrisse cibo e ospitalità nei pressi dell'albero secolare. Sono 155 i soci che prestano servizio nell'associazione. Appartengono a tutte le categorie sociali, metà sono donne. Perazza, perché quest'iniziativa? “Provengo da una famiglia modesta, ero orfano di padre e studiavo la notte per garantirmi un futuro. Ricordo che mia madre mi mandava a prendere la minestra al Carcano. Conosco il dramma della povertà e capisco che la gente voglia prendere le distanze, abbia paura. Non è facile". La convenzione sottoscritta il 17 febbraio scorso con la Coop cosa prevede? “Ogni giorno la grande distribuzione deve smaltire come rifiuti quintali di alimenti che non sono più vendibili: perché il packaging è danneggiato, il prodotto è ammaccato, la scadenza è vicina. Pensiamo al pane, il giorno dopo non può essere venduto, ma se messo nel forno, è ottimo. Talvolta, i prodotti sono residui di attività promozionale e campionature di test e lanci”. Il progetto "Buon fine"è attivo nella Bergamasca all'Iper di Mapello e nei supermercati di Bergamo via Autostrada e Trescore. Ora anche a Treviglio. Con quali modalità? "Ogni lunedì, mercoledì e venerdì, alle 15, passiamo a A Treviglio, la cooperativa Quercia di Mamre ha lanciato “Buon fine: da spreco a risorsa”. Perazza: «Recuperiamo nelle Coop i cibi ancora commestibili, ma non più vendibili, e sfamiamo i bisognosi» ritirare i prodotti freschi che depositiamo, per breve tempo, nel magazzino di un socio, Angelo Frigerio, nella zona industriale Pip1, in viale Aldo Moro. Qui arrivano subito i rappresentanti delle associazioni per il ritiro”. Chi sono i fruitori? “Moltissimi. LAga, l’associazione genitori antidroga, di Pontirolo, il Cps, la famiglia e Suore della Carità di Treviglio, le Caritas del Conventino, di Caravaggio, Canonica e Vailate, gruppi di famiglie e parrocchie. Raggiungiamo circa 800 utenti. Se a questi sommiamo i 171 sacchi che distribuiamo ogni martedì, dalle 10 alle 11, in sede, la Quercia aiuta quasi mille famiglie. E' doveroso citare, oltre a Coop, anche il sostegno di Bcc, Lions Host, Comune e Cai di Treviglio“. I benefici del progetto sono molteplici, non solo sociali. Per esempio, la grande distribuzione non deve provvedere allo smaltimento. "E' vero e ci sono dei risvolti anche culturali: combattere lo spreco è un modo per promuovere stili di vita sostenibili, orientati alla riduzione delle eccedenze. In Italia, solo lo spreco casalingo vale 8,7 miliardi di euro ed è pari allo 0,5 del pil. Solo nel 2013 Coop Lombardia ha recuperato derrate per 2.910.806 euro, offrendo una media di 3.500 pasti giornalieri. A Treviglio, ritiriamo 20-30 scatoloni ogni volta, per tre giorni la settimana". Il primo aiuto avviene con la consegna dei sacchi con viveri ogni martedì: quale situazione si incontra? "Abbiamo scoperto che non c'è stata solo l'emergenza del periodo bellico. Anche oggi la comunità ha urgente bisogno di cibo. Un diritto che non va negato a nessuno. Abbiamo cominciato a febbraio con 50 sacchetti contenenti zucchero, latte, fagioli, pasta, pelati, tonno, a volte integrati da altri generi o frutta. Siamo arrivati a 360 sacchetti. Nelle prime dieci settimane abbiamo consegnato 1.713 buste. C'era chi se ne approfittava e così abbiamo valutato le situazioni e consegnato delle tessere“. Come è composto il popolo dei bisognosi? “Le persone indigenti ci sono sempre state, ma la crisi ha dato il colpo di grazia. Tut- IN regIoNe Proposta di legge contro gli ambulanti abusivi te le storie sono tristi. C'è chi non ha una fissa dimora, chi ha perso il lavoro, altri si sono lasciati andare dopo un lutto. Capitano, a volte, anche professionisti che si riducono a mendicare perché conducono un'esistenza senza più un senso. Fino all'inizio di maggio, il 25% erano italiani, il 75% stranieri. Oggi il 40% sono connazionali. Questo perché il Lions Club si è fatto carico di 40 distribuzioni settimanali, per un anno, a favore dei cittadini. Dapprima la consegna avveniva in viale Oriano, presso gli "Amici di Gabry", oggi nel capannone concesso a titolo gratuito da un nostro socio, Graziano Finardi, fratello del religioso, alla Pip2. La media è di 171 sacchi". In via Roggia Vignola state allestendo la mensa sociale. Come funzionerà? “La gestione sarà affidata a noi volontari, che conteremo su tre cuochi. Apriremo a settembre e garantiremo un centinaio di posti o più. Perché ognuno ha diritto a un pasto caldo e poi abbiamo un sogno...". Quale? "Offrire un posto dove dormire a chi non ce l'ha. Ci stiamo lavorando". ANCHE SE LO FACCIAMO TUTTI I GIORNI DA 50 ANNI... ADESSO NON È PIÙ IL MOMENTO DI SEPARARE, MA DI UNIRE!!! FORZA AZZURRI TIPOGRAFIA S. NICOLÒ 24050 Cividate al Piano (BG) - 0363 976455 - [email protected] E’ stato presentato al Pirellone, un progetto di legge della Lega Nord e della lista Maroni Presidente di modifica al testo unico sul commercio nella parte concernente la disciplina degli operatori commerciali non professionali su area pubblica. La proposta è stata illustrata dai consiglieri Fabio Rolfi (Lega Nord) e Marco Tizzoni (Maroni Presidente). “Il nostro progetto di legge - ha affermato il vicecapogruppo del Carroccio Fabio Rolfi - si pone l’obiettivo di contrastare con maggiore efficacia il fenomeno dell’abusivismo nel commercio ambulante, distinguendo due precise fattispecie: ambulanti a partita Iva e i cosiddetti hobbisti. Questo consentirà alla polizia locale di effettuare i dovuti controlli su tutti coloro che si fingono “hobbisti”, e quindi anche sui “vù cumprà” che abusivamente vendono le loro mercanzie, approfittando ad esempio dei mercatini dell’antiquariato. La nostra intenzione è quella di proteggere l’attività degli operatori commerciali autorizzati, tutelando nel contempo i veri “hobbisti”, la cui figura viene finalmente normata”. “La proposta di legge - spiega Marco Tizzoni, consigliere regionale del gruppo consiliare “Maroni Presidente”, introduce l’obbligo del tesserino identificativo regionale per coloro che svolgono l’attività di hobbista. Con valenza quinquennale e rinnovabile, il tesserino sarà rilasciato dal Comune di residenza. Il venditore privo di tesserino sarà soggetto all’applicazione di una sanzione amministrativa per una somma che varia dai 250 euro ai 1.500 euro e sarà comminata anche nel caso i beni oggetto di vendita non siano corrispondenti a quanto previsto dalla presente legge”. “Si tratta di una proposta necessaria e urgente - prosegue Tizzoni - che da un lato si pone l’obiettivo di contrastare il fenomeno dell’abusivismo e dall’altro di sostenere gli ambulanti e le amministrazioni comunali nella gestione degli eventi organizzati sul territorio, dove spesso le bancarelle degli hobbisti costituiscono un forte richiamo per il pubblico. Una disciplina più chiara per il comparto permetterebbe di tutelare i veri hobbisti, mettendo un freno alla concorrenza sleale nel settore”. la Rassegna 19 giugno 2014 Nuova missione dell’Ocse, Bergamo ancora ai raggi x Si concluderà il 20 giugno la seconda missione della delegazione di economisti e esperti internazionali in preparazione della Territorial Review che verrà redatta entro la fine dell’anno dall’Ocse di Parigi su incarico della Camera di Commercio di Bergamo. Dopo la prima missione, avvenuta nell’ultima settimana dello scorso febbraio, questa seconda visita a Bergamo vede all’opera una delegazione più folta, con una fitta agenda di incontri con istituzioni, organizzazioni e imprenditori locali in luoghi diversi del territorio bergamasco. La delegazione è composta in tutto da sei persone. I tre rappresentanti dell’OCSE Enrique Garcilazo, responsabile del Programma rurale e regionale, e gli economisti David Bartolini e Alexander Lembcke, che già hanno partecipato alla prima missione - sono affiancati da un esperto internazionale (Rafael Boix Domènech dell’Università di Valencia, Spagna) e da due peer-reviewers provenienti da aree industriali europee in cui sono in corso progetti che possono fornire spunti d’interesse per le prospettive strategiche di Bergamo: Tomas Ekberg è Chief Analyst del- Fino a venerdì una delegazione di esperti incontrerà istituzioni, organizzazioni e imprenditori locali. Entro fine anno la Territorial Review la Region Västra Götaland (Goteborg, Svezia); Linco Nieuwenhuyzen è Strategic Advisor del Brainport di Eindhoven in Olanda. Lunedì scorso la delegazione internazionale ha incontrato i rappresentanti di Camera di Commercio, Confindustria Bergamo, di Imprese & Territorio e dell’Università degli Studi di Bergamo per una discussione sulle ipote- si preliminari del lavoro di ricerca. Nei giorni successivi la delegazione ha discusso i temi delle riforme istituzionali e delle politiche di gestione del territorio con Camera di Commercio, Regione Lombardia, Provincia e Comune di Bergamo, Unione dei Comuni della Media Val Cavallina e rappresentanti delle associazioni d’impresa. La delegazione ha fatto anche visita al Kilometro Rosso con una serie di incontri con imprese e centri di ricerca ospitati nella struttura bergamasca sui temi dell’innovazione e dell’internazionalizzazione. Altri seminari hanno riguardato i temi del credito e del sistema bancario in provincia di Bergamo e le sfide e le problematiche delle Piccole e Medie Imprese. Specifici momenti di discussione sono stati incentrati sul tema delle infrastrutture e il ruolo dell’aeroporto nonché le politiche del turismo con la partecipazione di esperti e operatori del settore turistico. Previsti incontri con rappresentanti e operatori dei servizi alle imprese e servizi Ict di Bergamo. La delegazione sarà ospite dell’incubatore (Point) di Dalmine e visiterà poi una industria metalmeccanica di Bergamo dove incontrerà un gruppo di imprenditori del settore. Dopo una visita alle infrastrutture e ad alcune aziende della Valle Seriana la missione si concluderà venerdì 20 giugno. 9 Federconsumatori: «Più tutele per chi acquista» Il decreto legislativo n.21 del 21 febbraio 2014, entrato in vigore lo scorso 13 giugno, recepisce la nuova normativa europea in materia di tutela dei consumatori e offre difese aggiuntive a quelle previste dal vigente Codice del Consumo. Federconsumatori Bergamo, in una nota, sottolinea alcune tra le principali novità. Diritto di recesso: raddoppiano i termini, da 7 a 14 giorni, per poter esercitare il diritto di recesso. In caso di contratti di servizio, abbonamenti telefonici, pay tv, gas, luce ma anche contratti di assicurazione, acquisti di pacchetti vacanze e quant’altro, si potrà verificare con tutta calma cosa prevede il testo, Nuovi contratti e moduli standard: i nuovi contratti dovranno riportare con esattezza tempi e modi per esercitare il diritto di recesso, e se poi le indicazioni in merito alla possibilità di cambiare idea non sono chiare o precise, se mancano gli indirizzi di riferimento o altri dettagli, c’è addirittura un anno di tempo per abbandonare il contratto senza alcuna penalità. Per esercitare il diritto di recesso è previsto un modulo standard che dovrà essere messo a disposizione insieme ai contratti, Contratti a distanza: per i contratti stipulati “a distanza” divieto di costi nascosti e “trappole” su Internet; contratti telefonici validi solo dopo la firma del contraente; prezzi trasparenti e comprensivi di tutte le voci; 14 giorni per ripensarci; rimborsi più veloci in caso di recesso; modello standard per il recesso; informazioni chiare sui costi della restituzione della merce, Obbligo di firma: la firma del consumatore sul modello cartaceo, o tramite e-mail, per conferma dell’attivazione del contratto, elimina condotte fraudolente di spese addebitate per contratti stipulati solo “a voce” con gli addetti ai call center, con il consenso spesso estorto al telefono per cambiare gestore o per offerte di servizi aggiuntivi a pagamento, Costi trasparenti - Altri obblighi riguardano la trasparenza dei costi. Nel caso di un contratto a tempo indeterminato o di un contratto che comprende un abbonamento, il prezzo totale dovrà includere i costi globali per tutto il periodo di fatturazione. In caso di addebito di una tariffa fissa, il prezzo totale deve equivalere ai costi mensili. Entrato in vigore il Dl che recepisce la nuova normativa europea 10 la Rassegna 19 giugno 2014 Giovani Ascom, la solidarietà fa gol Con l’evento benefico al chiostro delle Grazie raccolti fondi a favore di due progetti di inclusione dei disabili attraverso lo sport Non è lo sport che riempie gli stadi e tiene incollati alla tv spettatori di ogni latitudine. Ma ha un grande valore lo stesso. Nell’anno dei Mondiali di calcio, il gruppo Giovani dell’Ascom ha scelto di sostenere con il suo tradizionale evento benefico due progetti di inclusione di persone con disabilità attraverso lo sport, patrocinati dal Comune di Bergamo. Si tratta del progetto “Senzacca” dedicato a judo e cicloturismo in tandem, promosso dal gruppo territoriale “Non solo parole” dell’Unione sportiva del Villaggio degli Sposi, e della creazione di una squadra di calcio che partecipi ad un campionato del Csi, portato avanti dalla polisportiva Olimpia della parrocchia di Sant’Anna in Borgo Palazzo. La serata, organizzata venerdì 13 giugno nel chiostro delle Grazie - capace anche di fare fronte alle bizze del meteo - ha permesso di raccogliere circa 4mila euro, che saranno erogati attraverso il fondo Ascom aperto presso la Fondazione della Comunità Bergamasca Onlus. L’evento ha anche segnato il decimo anno di fondazione del Gruppo e rilanciato, con le parole del presidente Luca Bonicelli, il valore della solidarietà, dell’amicizia e del fare squadra tra gli imprenditori, mentre il presidente dell’Ascom e della Camera di Commercio Paolo Malvestiti ha sottolineato l’importanza dell’innovazione e del cambiamento di cui i giovani sono i principali interpreti. La serata, condotta da Donatella Tiraboschi, è stata inoltre l’occasione per dare il benvenuto alla nuova Amministrazione cittadina, rappresentata da Sergio Gandi. Dopo musica e buffet, a riscaldare l’atmosfera ci hanno pensato le due brave comiche Alessandra Ierse, nei panni dell’instancabile Bruna, versione al femminile del muratore bergamasco, e Laura Magni, intraprendente sindaco di Bovolone, fino alla consegna dei riconoscimenti agli sponsor e all’estrazione dei premi della lotteria (i biglietti vincenti sono pubblicati sul sito www.confcommercio.bg.it). foto: Fabio Toschi La galleria fotografica su www.larassegna.it la Rassegna 19 giugno 2014 11 "Nave dei Sogni" accelera e si prepara all'e-commerce La cooperativa trevigliese sta ultimando il portale per la vendita di strumenti musicali. Allo studio anche sistemi integrabili con i tablet. Prossima tappa "Music China 2014" la cooperativa nella realizzazione di eventi musicali, è infatti emersa l’idea di realizzare un nuovo prodotto per chitarristi, bassisti e cantautori che risponda all’esigenza di avere a disposizione uno strumento facile da utilizzare e integrabile con la tecnologia (Tablet e smarh- phone) attualmente disponibile e sempre più in uso nella vita quotidiana. Il prodotto risponde all’intenzione di offrire un sistema che permetta al musicista di fruire in tempo reale della strumentazione necessaria ad esprimere la propria creatività, liberandolo dalle ap- parecchiature fisiche attualmente presenti sul mercato, consentendo invece l’integrazione con i software e le applicazioni già diffuse. Oltre a questo, Nave dei Sogni ha consolidato una partnership con altre aziende italiane, creando un team di skills differenti accomunate lA cooPerATIVA Due anni di vita tra eventi e produzioni audio-video La "Nave dei sogni" è una società cooperativa, fondata a Treviglio nel 2012 da giovani professionisti, che organizza eventi, realizza, produce e diffonde contenuti audio-video di alta qualità (format tv, video promozionali, advertising, videoclip), applicazioni per smartphone (iPhone, android e tablet), con l’obiettivo di rispondere alle dinamiche e alle esigenze del nuovo panorama della comunicazione 2.0. Sono numerosi i campi in cui Nave dei Sogni ha potuto applicare la propria professionalità nell’arco di due anni. Un esempio è la realizzazione e la diffusione del format TV «LatoB» (14 puntate trasmesse in diretta e on-demand da web tv nel 2012 e 2013), un programma di cultura e intrattenimento, che esplora il «dietro le quinte» di musica e dintorni, dando risalto attraverso varie interviste a diversi personaggi della cultura «made in Italy», il tutto arricchito dall’interattività con gli spettatori. Svariati sono anche i contenuti trasmessi sul portale youtube, canale in cui la cooperativa non solo rende partecipi gli utenti di ciò che accade in diretta durante un determinato evento (backstage di concerti, conferenze stampa, concorsi musicali) ma dà anche la possibilità di poterli rivedere in ogni momento e di condividerli nelle altre piattaforme tecnologiche. Gli spettatori sono protagonisti nell’interazione mediante i principali social networks: Facebook, Twitter e Skype. Sul portale sono stati trasmessi vari avvenimenti, tra i quali: la diretta della conferenza stampa di presentazione del «Power of 3 Tour» di Stef Burns e Billy Sheehan, la diretta del primo concerto solista di Danilo Sacco nel maggio 2012, e nel 2013 la diretta della presentazione de «Libro Bianco» dei Beatles di Franco Zanetti. Nave dei sogni si occupa anche di contenuti istituzionali, come la diretta del convegno del 22 ottobre presso Regione Lombardia in occasione degli eventi per l’Anno Internazionale delle Cooperative. Ha ideato e realizzato il format «Cooperare per un mondo migliore», andato in onda su Bergamo TV, che in 6 puntate incentrate sulle diverse tematiche, presentava la realtà cooperativa bergamasca. dal progetto comune di ideazione, progettazione e produzione di alcuni modelli di pedali effetti di alta qualità per chitarristi. Tutte idee «made in Italy» che, unitamente al dispositivo innovativo della strumentazione a portata di mano, saranno presentati al pubblico internazionale il prossimo autunno. Dall’8 all’11 ottobre, infatti, Nave dei Sogni esporrà a Shanghai a «Music China 2014», una delle più importanti fiere internazionali dedicate alla musica. L’evento darà la possibilità alla cooperativa di promuovere i prodotti «made in Italy» agli operatori esteri e, contemporaneamente, di sviluppare il proprio ruolo di distributori esclusivi per il mercato europeo degli strumenti musicali del partner taiwanese. «In questo senso possiamo proseguire nello sviluppo dei progetti già in essere e futuri mantenendo un’innovativa confluenza di manifattura e tecnologia, di produzione e commercializzazione - conclude Ferri -. Il tutto in un’ottica di import export internazionale che faccia leva sulle attuali dinamiche del campo della comunicazione e sui contemporanei strumenti 2.0, in primis il nuovo sito e-commerce www.ndsmusic.com» dal 29 maggio APERTO TUTTE LE DOMENICHE oriocenter.it IL SESTO CONTINENTE Una spetTacolare mostra-EVENTO con oltre 7000 opere esposte CON IL PATROCINIO DI Città di Orio al Serio IN COLLABORAZIONE CON Il Cracking Art Group è composta da: Renzo Nucara ( 1955 - Crema / Italia ) Marco Veronese ( 1962 - Biella / Italia ) Alex Angi ( 1965 - Cannes / Francia ) Carlo Rizzetti ( 1969 Bruxelles / Belgio) Kicco ( 1969 Biella / Italia ) William Sweetlowe ( 1948 - Ostenda / Belgio ) La plastica, frutto del cracking catalitico (da cui il nome del gruppo) che trasforma il petrolio in materia inorganica, ha in sé le radici di una storia che dura da millenni: quella dell'uomo e del suo mondo. Una storia piena di trasformazioni e di avvenimenti, un brano culturale vastissimo e profondo, in cui natura umana, artificiale e ambientale si uniscono in una formula concettuale che ha sfidato le norme attuali dell'arte contemporanea, scegliendo una modalità espressiva che unisce le logiche del Gruppo a quelle dell'indagine individuale. Si esprime per azioni performative coinvolgenti, in cui animali colorati e decisamente fuori scala invadono i luoghi più vari, da quelli deputati all'arte a quelli della vita più quotidiana, dai supermercati alle autostrade. E poi, la dimensione del Gruppo non limita l'espressione individuale di questi sei artisti che lavorano anche come singoli interpretando, ciascuno secondo le proprie urgenze, le problematiche e le tensioni del nostro tempo. Vastissimo il curriculum del gruppo, che vanta partecipazioni a prestigiose rassegne internazionali e mostre dedicate in musei e fondazioni italiane ed estere www.crackingartgroup.com http://crackingartgroup.tumblr.com Vinci Tanti Buoni Shopping Su www.ILSESTOCONTINENTE.it BERGAMO, FRONTE AEROPORTO ORIO AL SERIO Montepremi totale: €7.000. Il regolamento completo è disponibile sul sito www.ilsestocontinente.it Video, tecnologia, comunicazione 2.0 e ora anche la musica: la cooperativa trevigliese "Nave dei Sogni" allarga lo sguardo verso altri orizzonti imprenditoriali ed è pronta a «mixare» manifattura, informatica, produzione e commercializzazione di articoli per musicisti. Il tutto, come sempre, in un’ottica internazionale: a febbraio la cooperativa ha infatti partecipato alla fiera internazionale “Prolight+Sound” di Guangzhou (Cina) dedicata alla musica e all’audio: «Un’occasione per avere una panoramica del mercato musicale mondiale ma anche per porre le basi per collaborazioni importanti con aziende estere presenti all’evento - ha sottolineato il presidente della cooperativa Marco Daniele Ferri -. Tra queste si è avuto modo di intessere e rendere solida la partnership con un’impresa taiwanese produttrice di strumenti musicali di alta gamma con cui abbiamo l’esclusiva di vendita dei suoi prodotti per il mercato europeo». La cooperativa aderente a Confcooperative Bergamo sta infatti ultimando il proprio sito e-commerce (www.ndsmusic.com), portale dedicato alla vendita online di strumenti musicali (chitarre elettriche, acustiche e bassi) e di effetti a pedale per chitarristi, provenienti sia dall’importazione che dalla produzione diretta da parte di una rete d’imprese italiane di cui fa parte. Sul nuovo sito non saranno venduti soltanto gli strumenti musicali importati ma anche articoli prodotti direttamente da Nave dei Sogni. Grazie al background acquisito dal- 12 la Rassegna 19 giugno 2014 RISORSE UMANE IL CONSULENTE RISPONDE di Marco Bergamaschi Tecniche o trasversali, ecco le competenze che fanno la differenza Quando mi sono laureato, il mondo del lavoro era sicuramente più semplice; ma erano gli anni ‘90 e sono trascorsi più di 20 anni. Certo è che i percorsi di carriera erano in prevalenza lineari, nella maggior parte dei casi, dopo il classico periodo di gavetta, si trovava un posto di lavoro stabile, il cui ruolo, mansioni da svolgere e competenze da possedere erano descritte da un rigido mansionario. E gli spostamenti in verticale (come gli avanzamenti di livello e responsabilità e in orizzontale come il passaggio da una funzione a un’altra o da un ufficio all’altro, erano solitamente limitati. Si trattava quindi di un mercato del lavoro “sicuro” e al tempo stesso statico e prevedibile. Negli ultimi anni invece la situazione è radicalmente cambiata: i percorsi di carriera si sono altamente frammentati, le esperienze di lavoro “lunghe” hanno lasciato il posto a quelle di breve durata e sono divenuti frequenti i passaggi tra varie tipologie di lavori e tra aziende differenti. Morale: una volta era il candidato che sceglieva il lavoro, ora è il lavoro che sceglie il candidato, o almeno questa è la sensazione. Oggi le organizzazioni ricercano profili professionali specializzati e sono diventate sempre più esigenti nelle loro richieste; ma al tempo stesso è pur vero che la situazione odierna non aiuta, considerata l’oggettiva difficoltà ad acquisire delle competenze “definite e spendibili”, proprio a causa della parcellizzazione delle esperienze professionali che il lavoratore dei nostri giorni è costretto a sperimentare. D ottor Bergamaschi dopo aver conseguito una laurea triennale, da qualche mese sto cercando lavoro attraverso i classici canali come le inserzioni on line o cartacee e i colloqui di selezione. Ho però notato che quasi sempre mi viene chiesto di specificare le mie competenze “personali” e “tecniche” e, francamente, non ne capisco il senso, considerato che mi presento con un titolo di studio specifico, che descrive già da solo la mia professionalità. Se una volta ottenuta la laurea, bisogna ancora stare a specificare tutto, a che serve il titolo di studio? e-mail, Sarnico Diventa allora indispensabile fare chiarezze sul concetto di competenza e soprattutto sulle tipologie di competenze, che oggi possono essere spese (considerate appetibili) nel mondo del lavoro. Possiamo così individuare due macrocategorie di competenze, quelle trasversali e quelle tecniche. Le prime rappresentano quel bagaglio di conoscenze, abilità e qualità che portiamo con noi nelle varie esperienze personali e professionali e che arricchiamo attraverso le esperienze che facciamo. Queste competenze, in gergo denominate “soft skills”, comprendono le capacità di comunicare e di relazionarsi con l’esterno (colleghi, clienti, fornitori), di vendere un servizio o un prodotto, di organizzare un gruppo di lavoro o di risolvere i problemi in modo flessibile. Sono davvero numerose e soprattutto possono aiutare moltissimo a raggiungere i propri risultati, sia che si tratti di vita professionale, che di vita personale. Le competenze tecniche, che si ottengono attraverso un percorso di formazione (qualifiche professionali, corsi di specializzazione, università…), consentono invece di svolgere un’attività specifica in una determinata professione; per queste può essere anche necessario un periodo più o meno lungo di pratica sul campo e di affiancamento con un “esperto” in materia. Esiste poi un sottoinsieme delle competenze tecniche, dette “di settore”, che riguardano la conoscenza specifica di un determinato settore industriale (ad esempio metalmecca- nico oppure agricolo o informatico) e di specifici prodotti e/o servizi collegati a loro volta a determinate nicchie di mercato. Ma quali sono le competenze che hanno più peso nella scelta di un candidato? Le aziende hanno bisogno di inserire persone che sappiano orientarsi bene nel lavoro, che conoscano il settore e che possano divenire il prima possibile “risorse” e quindi le competenze tecniche e quelle di settore sono sempre molto gradite. Ma se è vero che le competenze tecniche rappresentano di fatto il principale criterio di selezione, sono poi le competenze trasversali a fare la differenza sul campo; infatti, a parità di capacità tecnica, ciò che determina il successo professionale sono le caratteristiche personali: la capacità di darsi degli obiettivi e di raggiungerli, di essere proattivi ed energici, di creare e gestire un team affiatato, di negoziare con clienti e fornitori, ecc. E per capirlo è sufficiente analizzare le proprie esperienze lavorative di successo per verificare che ciò che ha fatto la differenza non è stato tanto il contesto in cui si è operato o le personali abilità tecniche, ma il “modo” in cui abbiamo affrontato la situazione. Forse il segreto è proprio questo: trovare il giusto equilibrio tra “tecnicità” e “personalità”, senza cadere in rischiosi sbilanciamenti. Ma prima di farlo, è fondamentale analizzare e conoscere il proprio bagaglio di competenze, senza timore e senza paura; solo così potremo essere una risorsa per la nostra vita personale e professionale. Crescita delle pmi, convegno Cdo su “Aim Italia” Il successo dei sistemi imprenditoriali nel prossimo decennio dipenderà, nel Mondo e in Italia, sempre più dalla capacità delle imprese di accedere a capitali di rischio. Aim Italia, l’innovativo mercato dei capitali gestito da Borsa Italiana, analogamente a quanto ormai avviene nei maggiori Paesi industrializzati, ma anche e soprattutto nei cosiddetti Paesi emergenti, sta prendendo rapidamente piede fra le imprese italiane più dinamiche in quanto rappresenta uno strumento valido per supportare le aziende, in particolare le Pmi, purché in grado di esprimere e prospettare un percorso di crescita ambizioso. Aziende in grado di fare il cosiddetto “salto di qualità”, ma che non dispongono ancora dei capitali necessari. Per questo Cdo Bergamo, con il supporto di Borsa Italiana e con le banche del territorio, organizza per giovedì 19 giugno, alle 17.15, all’ex Borsa merci di Bergamo, un convegno divulgativo per illustrare alle Pmi del territorio bergamasco le opportunità offerte dal mercato alternativo Aim, i vantaggi rispetto, ad esempio, agli strumenti di private equity, alcuni casi concreti di successo e soprattutto un percorso di possibile verifica per le aziende interessate. Info 035 - 2058351. la Rassegna 19 giugno 2014 13 Energia e gas, con lo Sportello bollette più leggere Numeri in crescita per lo Sportello Energia di Confartigianato Bergamo, aperto nel 2009 con l’obiettivo di aiutare le piccole imprese a risparmiare sui costi (aziendali e domestici) dell’energia elettrica e del gas ma anche ad analizzare consumi e sprechi per pianificare soluzioni energeticamente più efficienti. Tutto questo grazie all’adesione al CEnPI (Confartigianato Energia per le imprese), il servizio creato dalla principale Organizzazione nazionale di rappresentanza delle Pmi, che mediante la costante contrattazione collettiva di massa con i fornitori del libero mercato permette agli utenti associati di ottenere le condizioni contrattuali più favorevoli. Nel 2013, infatti, lo sportello ha consentito ad imprese e famiglie di ottenere un risparmio medio in bolletta del 17% rispetto alle tariffe dei principali competitor sul mercato, gestendo gratuitamente, tramite delega, gli adempimenti burocratici per il passaggio ad altri fornitori. «In appena cinque anni dall’apertura del servizio – spiega il presidente Angelo Carrara – abbiamo raggiun- Grazie alla contrattazione collettiva con gli operatori sul libero mercato, nel 2013 il servizio CEnPI ha permesso a imprese e famiglie di risparmiare in media il 17%. Carrara: «Ma ora bisogna fare i conti con nuovi aumenti, a causa delle agevolazioni alle attività più energivore» to risultati eccezionali, anche in rapporto alle altre province d’Italia in cui CEnPi è presente. Innanzitutto, per quanto riguarda il mercato domestico abbiamo raggiunto la terza posizione territoriale, dopo Brescia e Milano, per numero di utenze (il 22% sul totale). Siamo arrivati alla terza posizione anche sul mercato “gas imprese” per standard metri cubi (Smc) con un’incidenza del 12,6% sui consumi totali. Per quanto riguarda il mercato “energia imprese”, infine, abbiamo raggiunto il sesto posto per numero di kilowattora consumati dalle nostre aziende-clienti: parliamo di quasi 40 milioni. Sono numeri importanti che dimostrano il peso che la nostra Organizzazione territoriale è riuscita a portare all’interno di CEnPI, confermato e rafforzato anche dalla recente nomina del nostro vicepresidente Giacinto Giambellini nel cda dell’ente». Carrara evidenzia, però, come gli sforzi compiuti per abbattere i costi energetici da quest’anno debbano fare i conti con un nuovo aumento della bolletta che va a pesare proprio sulle piccole imprese e sulle famiglie, il tutto a vantaggio delle aziende più “energivore”: si tratta dell’inserimento della voce “AE”, creata per ridurre gli oneri di quelle utenze che consumano più di 2 milioni e 400 mila Kilowattora di elettricità all’anno. «Mi sembra inutile girarci troppo attorno – chiarisce il presidente di Confartigianato Bergamo –: siamo di fronte ad una sorta di SDArt 2.0 tassa occulta destinata ad agevolare le grosse aziende ma che svantaggia enormemente la stragrande maggioranza delle piccole attività dell’artigianato, del commercio e dei servizi, oltre che le famiglie, ovvero quelle utenze meno energivore. Spetta infatti a loro coprire il mancato gettito, stimato in circa 900 milioni di euro l’anno, con questa voce della bolletta che si aggiunge alle altre componenti. È un criterio iniquo e miope che denunciamo con forza». Per questo motivo Confartigianato ha recentemente presentato un ricorso al Tar della Lombardia per far dichiarare l’illegittimità dell’agevolazione concessa alle aziende energivore. «Nonostante questo – conclude Carrara – il CEnPI sta intensificando la sua attività di contrattazione con i fornitori presenti sul libero mercato per riuscire ad abbassare ulteriormente le tariffe per gli associati nel 2015. Le prime offerte sono già arrivate e vanno proprio in questa direzione». Per contattare lo Sportello Energia di Confartigianato Bergamo ed ottenere un check-up dei consumi della propria azienda o famiglia chiamare il numero: 035 274327, fax: 035 274352; e-mail: [email protected]. Il 5 luglio con il presidente Merletti In Assemblea la fotografia dell’artigianato bergamasco Ecco la nuova scuola per dirigenti È stata presentata nell’Auditorium di via Torretta la nuova edizione di “SDArt 2.0”, la Scuola per dirigenti artigiani di Confartigianato Bergamo che partirà il prossimo autunno con una veste completamente rinnovata. Il percorso accademico, realizzato unitamente alla SdM - School of Management dell'Università di Bergamo, sarà infatti strutturato in due annualità e affiancherà alle lezioni e ai laboratori anche eventi ed iniziative aperte a tutto il territorio sui cinque temi strategici oggetto del percorso (innovazione, reti, internazionalizzazione, finanza, welfare), come seminari, conferen- ze, workshop e visite guidate a parchi tecnologici e laboratori innovativi. All’incontro di presentazione, accanto agli imprenditori ex-allievi che hanno raccontando la loro esperienza di crescita umana e professionale, erano presenti il direttore di Confartigianato Bergamo Stefano Maroni, il membro di giunta con delega alla Formazione Valentina Trevaini e il professor Fabio Dovigo, direttore scientifico della scuola e docente della SdM. Le iscrizioni sono aperte, contattando la Segreteria organizzativa al numero: 035 274329; e-mail: [email protected]. Open Factory Le imprese si mostrano ai ragazzi È stata una mattinata intensa e stimolante, quella vissuta da un gruppo di studenti della scuola media Corridoni di Bergamo, che nei giorni scorsi hanno visitato tre aziende artigiane della zona produttiva di Colognola “Industrie nel bosco”. L’incontro ha fatto parte del progetto di orientamento chiamato “Open factory” e ha visto coinvolte la BMA snc di Davide Bigoni e Romano Domenghini (azienda capofila) che opera nel comparto dell’arredamento, la Carpenteria Guerini e la FG Line, che produce elettrovalvole. Il percorso è partito alcuni mesi fa con l’organizzazione di tre incontri nelle classi seconde della scuola, dove i funzionari di Confartigianato Bergamo, assieme ad alcuni imprenditori, hanno presentato ai ragaz- zi l’attività svolta dall’Associazione di via Torretta e raccontato le proprie esperienze imprenditoriali, focalizzando l’attenzione sull’attualità dei mestieri artigiani e sull’importanza della scelta della futura scuola superiore. Nelle visite guidate, suddivisi in tre gruppi, gli alunni hanno potuto incontrare, oltre ai titolari, anche alcuni dipendenti i quali hanno raccontato non solo le tipicità delle rispettive aziende ma anche le proprie esperienze personali, compresi i percorsi scolastici intrapresi per specializzarsi nelle varie mansioni (dall’impiegato all’architetto passando per l’operaio, il geometra e il falegname). Al termine della visita, tutti gli studenti si sono riuniti nel cortile della BMA che ha offerto loro un ricco rinfresco. Entra nel vivo la 69ª Assemblea generale di Confartigianato Bergamo, il principale appuntamento statutario dell’Organizzazione di via Torretta che, da tradizione, si svolge in due momenti distinti. Dopo la prima parte riservata ai soci, che si è tenuta lo scorso 24 maggio con l’unanime approvazione del bilancio 2013, sabato 5 luglio alle ore 10, nell’Auditorium, si terrà infatti l’Assemblea aperta al pubblico che vedrà la presenza del presidente nazionale di Confartigianato Giorgio Merletti. La giornata sarà aperta dalla relazione del presidente Angelo Carrara che illustrerà anche il bilancio sociale 2013, a cui seguirà la presentazione dell’ultimo Rapporto sull’artigianato bergamasco curato dall’Osservatorio MPI di Confartigianato Lombardia. Toccherà poi ai saluti dei presidenti dei tre gruppi as- sociativi, Ida Rocca (Donne), Giuseppe Carrara (Anziani) e Daniele Lo Sasso (Giovani) e ai saluti delle autorità e dei rappresentanti del mondo politico-istituzionale presenti. L’Assemblea proseguirà quindi con l’intervento del presidente Giorgio Merletti e si concluderà con la tradizionale cerimonia di consegna dei riconoscimenti al personale dipendente che ha maturato 17 e 18 anni di servizio all’interno dell’Associazione. AgendA ■ Pagamento elettronico, obbligo entro il 30 giugno ■ Patentino caldaisti, il 4 luglio l’esame provinciale Scade lunedì 30 giugno il termine entro cui le imprese debbono munirsi di uno strumento per accettare pagamenti per importi superiori a 30 euro mediante bancomat e carte di credito: il cosiddetto pagamento elettronico – Pos (Point of sale). Per maggiori informazioni contattare l’ufficio Fiscale al numero: 035 274215;e-mail: [email protected]. Giornata d’esami, venerdì 4 luglio, per 19 impiantisti termici associati che hanno partecipato al corso abilitante di 90 ore per la conduzione di impianti superiori a 232 kilowatt. Nella sede di via Torretta si terrà infatti l’esame finale, alla presenza dell’apposita commissione provinciale, per il conseguimento del patentino di abilitazione. Quella di quest’anno è la terza edizione del percorso formativo che Confartigianato Bergamo ha organizzato al suo interno in qualità di sede accreditata per la formazione da Regione Lombardia. Per partecipare alla prossima edizione chiamare l’ufficio Formazione al numero: 035 274306; e-mail: [email protected]. ■ Giovani e innovazione, incontro sulle start-up “Giovani imprenditori 2.0. Neoimprenditorialità e innovazione”. È questo il titolo del convegno organizzato dall’ufficio Innovazione e Qualità di Confartigianato Bergamo, in collaborazione con il Gruppo Giovani Imprenditori e Bergamo Sviluppo, che si terrà venerdì 27 giugno, alle 19, nell’Auditorium di via Torretta. L’incontro fa parte del programma de “I venerdì dell’innovazione”, il ciclo di seminari ed eventi, promossi con cadenza mensile, volti a sostenere la competitività delle imprese. Al centro di questa serata ci saranno le start-up innovative, i servizi e i finanziamenti a supporto della neo-imprenditorialità. Saranno inoltre portati “case history” di Bergamo Sviluppo e ospiti dell’Incubatore d’impresa. ■ Sicurezza sul lavoro, dipendenti a lezione Continuano, nella sede di via Torretta, i corsi obbligatori sulla salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro rivolti ai dipendenti delle imprese artigiane (T.U. 81/2008 ex art. 37). I prossimi appuntamenti si terranno lunedì 23 giugno con i corsi per i dipendenti del settore addetti alla vendite, servizi alle persone e autoriparazione. Per informazioni e iscrizioni contattare l’ufficio Formazione al numero: 035 274307-321; e-mail: [email protected]. 14 19 giugno 2014 la Rassegna la Rassegna 19 giugno 2014 15 Imposte dirette, i bonus “alberghi” Con la collaborazione del Centro Studi Seac ad un massimo di € 200.000. Il predetto credito, ripartito in 3 quote annuali di pari importo, è riconosciuto “per il periodo d’imposta in corso alla data di entrata in vigore del presente decreto [2014] e per i due successivi [2015-2016]”. La prima quota del credito relativo alle spese 2014 è utilizzabile dall’1.1.2015. Con la pubblicazione sulla G.U. 31.5.2014, n. 125, è entrato in vigore, a decorrere dall’1.6.2014, il DL n. 83/2014, c.d. “Decreto Cult-Turismo”, nell’ambito del quale, oltre alle previsioni in materia di tutela del patrimonio culturale e rilancio del turismo, sono contenute alcune specifiche agevolazioni di carattere fiscale per il settore alberghiero. In sintesi a favore delle strutture ricettive (hotel, alberghi, campeggi, residence, ostelli, ecc.) sono previsti due crediti d’imposta. Il primo relativo alla digitalizzazione delle strutture, il secondo per la riqualificazione e l’accessibilità delle stesse. ■ BONUS DIGITALIZZAZIONE TURISTICA Al fine di “sostenere la competitività del sistema turismo, favorendo la digitalizzazione …” l’art. 9 riconosce un credito d’imposta a favore degli “esercizi ricettivi singoli o aggregati con servizi extraricettivi o ancillari”. ■ SPESE AGEVOLABILI Il credito in esame spetta con riferimento alle spese relative a: • impianti wi-fi; • siti web ottimizzati per il sistema mobile; • programmi per la vendita diretta di servizi e pernottamenti e la distribuzione sui canali digitali purchè in grado di garantire gli standard di interoperabilità necessari all’integrazione con siti e portali di promozione pubblici e privati e di favorire l’integrazione fra servizi ricettivi ed extraricettivi; • spazi e pubblicità per la promozione e commercializzazione di servizi e pernottamenti turistici sui siti e piattaforme informatiche specializzate, anche gestite da tour operator e agenzie di viaggio; • servizi di consulenza per la comunicazione e il marketing digitale; • strumenti per la promozione digitale di proposte e offerte innovative in tema di inclusione e di ospitalità per persone con disabilità; • servizi relativi alla formazione del titolare o del personale dipendente, finalizzati alle attività di cui sopra. Sono esclusi dalle spese agevolate i costi relativi all’intermediazione commerciale. ■ DETERMINAZIONE DEL CREDITO Il credito d’imposta è pari al 30% delle spese sostenute, fino ad un massimo di € 12.500. Lo stesso, ripartito in 3 quote annuali di pari importo, è riconosciuto per i periodi d’imposta 2015, 2016 e 2017. ■ MODALITÀ DI UTILIZZO DEL CREDITO Il credito in esame è utilizzabile in compensazione tramite il mod. F24 “esclusivamente attraverso i servizi telematici messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate, pena lo scarto dell’operazione di versamento, secondo modalità e termini definiti con provvedimento del Direttore della medesima Agenzia”. Inoltre: • non è tassato ai fini IRPEF/IRES e non concorre alla formazione del valore della produzione IRAP; 24124 Bergamo Via Lombardia, 3/A Tel. 035/222160 Fax 035/249968 • non rileva ai fini del rapporto di deducibilità degli interessi passivi e dei componenti negativi ex artt. 61 e 109, comma 5, TUIR. L’operatività dell’agevolazione in esame è subordinata all’emanazione di un apposito DM da parte del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo (di concerto con il MEF, sentito il MISE), entro 3 mesi dall’entrata in vigore della legge di conversione. Il Decreto dovrà definire: • le tipologie di spese ammesse al beneficio; • le procedure per l’accesso all’agevolazione in esame; • le soglie massime di spesa per singola voce di spesa sostenuta; • le procedure di recupero nel caso di utilizzo illegittimo del credito d’imposta. ■ BONUS RIQUALIFICAZIONE STRUTTURE RICETTIVE L’art. 10 riconosce altresì, al fine di “migliorare la qualità dell’offerta ricettiva per accrescere la competitività delle destinazioni turistiche” un credito d’imposta per le strutture ricettive “esistenti alla data del 1° gennaio 2012”. ■ SPESE AGEVOLABILI Il credito in esame spetta con riferimento alle spese relative a: • ristrutturazione edilizia ex art. 3, comma 1, lett. d), DPR n. 380/2001; • eliminazione delle barriere architettoniche ai sensi della Legge n. 13/89 e del DM n. 236/89. ■ DETERMINAZIONE DEL CREDITO Il credito d’imposta è pari al 30% delle spese sostenute fino ■ MODALITÀ DI UTILIZZO DEL CREDITO Il credito in esame è utilizzabile esclusivamente in compensazione tramite il mod. F24. Analogamente al credito digitalizzazione: • l’agevolazione in esame non rileva ai fini del rapporto di deducibilità degli interessi passivi e dei componenti negativi ex artt. 61 e 109, comma 5, TUIR. In mancanza di una specifica disposizione quest’ultimo risulta tassato ai fini IRPEF/IRES e concorre alla formazione del valore della produzione IRAP; • l’operatività del bonus in esame è subordinata all’emanazione di un DM da parte del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo (di concerto con il MEF e il MISE, sentita la Conferenza Permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano), entro 3 mesi dall’entrata in vigore della legge di conversione, il quale dovrà definire: - le tipologie di strutture ricettive ammesse al beneficio; - le tipologie di interventi ammessi al beneficio; - le procedure per l’ammissione al beneficio, che avviene secondo l’ordine cronologico di presentazione delle relative domande; - le soglie massime di spesa per singola voce di spesa sostenuta; - le procedure di recupero nel caso di utilizzo illegittimo del credito d’imposta. ■ RISPETTO AIUTI “DE MINIMIS” Come noto, la disciplina “de minimis” esenta dall’obbligo di notifica alla Commissione Europea gli aiuti di Stato di modesta entità allo scopo di semplificare e velocizzare le procedure di assegnazione. Con riguardo ai bonus in esame il Legislatore ne subordina l’erogazione al rispetto dei limiti previsti dalla citata disciplina “de minimis”, peraltro recentemente rivista con il Regolamento UE n. 1407/2013. Per il periodo 1.1.2014 – 31.12.2020 il massimale di aiuti che un’impresa può ricevere dallo Stato nell’arco di un triennio è pari a € 200.000 (complessivi) fermo restando i limiti di stanziamento previsti dal Decreto in esame. Digitalizzazione • ammontare credito: spese sostenute x 30% • importo max € 12.500 • periodo agevolato: 2015, 2016, 2017 • utilizzo tramite mod. F24 ■ “BONUS ALBERGHI” Ristrutturazione • ammontare credito: spese sostenute x 30% • importo max € 200.000 • periodo agevolato: 2014, 2015, 2016 • utilizzo tramite mod. F24 Autotrasporto, le agevolazioni fiscali per il 2014 Sono state confermate le agevolazioni fiscali per le imprese di autotrasporto merci per il 2014. ■ Deduzioni Irpef per spese non documentate – L’agenzia delle Entrate, con il comunicato indicato in oggetto, ha confermato che le imprese di autotrasporto merci in conto terzi possono fruire su Unico 2014 della deduzione forfetaria per i trasporti effettuati personalmente dall’imprenditore per un importo pari a: Si rammenta che la deduzione spetta alle imprese in contabilità semplificata o in contabilità ordinaria per opzione (cioè alle imprese che hanno ricavi annui fino a 400 mila euro); può essere riconosciuta una sola volta al giorno, indipendentemente dal numero di viaggi e può essere usufruita anche dai soci delle società in nome collettivo e in accomandita semplice. Per poter applicare la deduzione deve predisposto un prospetto riepilogativo dei viaggi effettuati, la loro Importo produzione giornaliera (euro) Ambito territoriale del trasporto 19,60 comune in cui ha sede l’impresa 56,00 regione in cui ha sede l’impresa e regioni confinanti 92,00 altre zone durata, l’ambito territoriale e gli estremi delle fatture di trasporto (o dei documenti di trasporto e delle lettere di vettura), prospetto che va conservato per il periodo del termine di accertamento. ■ Recupero contributo SSN su premi RCauto – E’ stato confermato il recupero del contributo al Servizio Sanitari Nazionale compreso nei premi RCauto pagati nel 2013 per la circolazione dei veicoli di peso non inferiore a 11,5 tonnellate, fino a concorrenza dell’importo di 300 euro. La somma spettante deve essere utilizzata come credito d’imposta in compensazione dei versamenti effettuati col modello F24 (codice tributo 6793). La compensazione di tali importi non concorre al limite annuale delle compensazioni di 700 mila euro (risoluzione n. 3/E/2007). In aggiunta alle agevolazioni confermate dall’Agenzia delle entrate, in occasione della prossima dichiarazione dei redditi le imprese di autotrasporto possono applicare ulteriori disposizioni di favore. ■ Deduzione giornaliera veicoli leggeri – Le imprese in contabilità semplificata hanno dirit- to ad una deduzione forfetaria annua di 154,49 euro per ciascun autoveicolo di peso non superiore a 3,5 tonnellate (art. 66 c. 5 TUIR). ■ Deduzione costo trasferte dipendenti – In base all’articolo 95 c. 4 del TUIR, in luogo della deduzione, anche analitica, delle spese sostenute per le trasferte dei dipendenti fuori dal territorio comunale, le imprese di autotrasporto possono dedurre dal reddito d’impresa un importo pari a 59,65 euro al giorno (95,80 per le trasferte all’estero), al netto delle spese di viaggio e di trasporto. ■ Deduzione Irap indennità di trasferta – L’indennità di trasferta erogata agi autisti è escluda dalla base imponibile Irap nella stessa misura prevista per l’esenzione dal reddito di lavoro dei dipendenti (46,48 euro giornalieri per trasferte in Italia, 77,47 euro giornalieri per trasferte all’estero). ■ Telefonia – Le imprese di autotrasporto possono dedurre interamente gli oneri relativi ad impianti di telefonia, limitatamente ad un impianto a veicolo (art. 102 c. 9 TUIR). 16 la Rassegna 19 giugno 2014 www.volkswagen-veicolicommerciali.it Volkswagen Veicoli Commerciali raccomanda A ess. n i s u b i d scuola Scienze: quale specie si adatta meglio al business? Volkswagen Veicoli Commerciali. VW Crafter. Fino a 7.500* euro di vantaggi e un comodo finanziamento TAN 0% e TAEG 1,24%. Per lavorare bene, bisogna avere i collaboratori giusti, come i Veicoli Commerciali Volkswagen. Sono in grado di soddisfare le esigenze più diverse, perché offrono un’ampia gamma di modelli ed una volumetria che va da 3,2 a 17 metri cubi. In più, grazie ai motori con BlueMotion Technology e sistema Start&Stop, vi garantiscono un’elevata efficienza e consumi ridotti. Con Amarok, Transporter, Crafter e Caddy siete sicuri di poter contare sui primi della classe. Volkswagen Veicoli Commerciali. La prima regola per lavorare bene. Sconto di 5.900 € IVA inclusa grazie al contributo dei concessionari Volkswagen Veicoli Commerciali + € 1.600 per supervalutazione ritiro usato. * Esempio di �inanziamento ai �ini di legge: Crafter Furgone 30 Furgone PC 80 Kw € 30.255,00 chiavi in mano IPT esclusa. Anticipo € 10.255,00 + Spese Istruttoria Pratica € 300,00 – Finanziamento di € 20.000 in 48 rate da € 416,66 – Interessi € 0,00 – TAN 0% (�isso) – TAEG 1,24 % - Importo totale del credito € 20.000 – Spese di incasso rata € 3,00/mese – Costo totale comunicazioni periodiche € 4,00 – Bollo/Imposta sostitutiva € 50,00 – Importo totale dovuto dal consumatore € 20.197,68. Gli importi �in qui riportati sono IVA inclusa ove applicabile. Informazioni europee di base e fogli informativi disponibili presso le concessionarie Volkswagen Veicoli Commerciali. Salvo approvazione Volkswagen Financial Services. Offerta valida per contratti entro il 30 giugno 2014.
© Copyright 2024 Paperzz