24_LaRassegna_19_giugno_2014

la Rassegna
Economico
CONOMICO e
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INANZIARIO
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Numero 24 - 19 giugno 2014 - Anno 70 - Euro 0,90
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nel 1906
1906
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353/2003 (conv. in L. 27/02/2004
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1, DCB
Bergamo
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27/02/2004
art.
comma
1, DCB
Bergamo
Giovani Ascom,
la serata benefica fa gol.
Raccolti fondi per l’attività
sportiva dei disabili
FermoPoint, ecco
il servizio di consegna
dei pacchi per chi ama
lo shopping on line
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[
Dopo le Europee
10
]
Zapperi
O
ra che perfino Beppe Grillo, bontà
sua, gli ha riconosciuto la “legittimazione popolare”, buttando giù
come un bicchier d’acqua fresca settimane e
settimane di insulti, Matteo Renzi può mettersi ancor più comodo sul vellutato scranno di
reuccio della politica italiana. Lassù il giovin
signore di Firenze si trova perfettamente a suo
agio. Come se vi fosse nato. La naturalezza
con cui si muove, non disgiunta da una certa
spregiudicatezza, ricorda un suo non lontano
predecessore. Quel Berlusconi a cui talvolta
viene accostato. Tant’è che potremmo osare un
ideale passaggio di consegne: dall’ “unto del
Signore” all’ “unto delle urne”.
E sì, perché quel benedetto-maledetto 40,8 per
cento che il leader del Pd ha conquistato il 25
maggio scorso alle elezioni Europee pare averlo trasformato in una sorta di Supereroe che
tutto può e tutto dispone. Ogni volta che interviene su un argomento, si tratti delle riforme
istituzionali o del risanamento delle casse pubbliche, Renzi mette avanti lo score elettorale.
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7
Nessuna preclusione all’idea del neosindaco
Gori di prolungare l’area senz’auto fino
a piazza Santo Spirito. «Deve però esserci
una progettazione organica»
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3
[ Tra pressione elevata e confusione ]
Le assurde
complicazioni
sulle tasse
di stefano
ravaschio
9 770393 750004
40024
A
desso che è passata la superscadenza
fiscale, il superlunedì nero, scadenza da 55 miliardi in un colpo solo tra
Irpef, Iva, addizionali, cedolare secca, Imu e
Tasi, solo per citare le imposte principali, ancora una volta ci si è resi conto che il problema della pressione fiscale è grave, ma quello della complicazione non è da meno. Ed è
anzi più insopportabile, perché mentre le tasse
sono inevitabili, considerata la nostra situazione, ci sarebbero invece tutti i margini di
manovra per rendere più semplice pagarle e in
questo modo forse avere ancora un più facile
controllo su chi non lo fa.
Ancora più del balletto di date e ancora più
della difficoltà intrinseca nella compilazione, il
pasticcio della Tasi ha messo in discussione il
cardine del sistema, che è quello della certezza.
Si diceva che di inesorabile ci sono solo le tasse e la morte. Sulla seconda ci siamo ancora,
sulla prima il tasso di aleatorietà sta diventando sempre più ampio. E non solo per chi decide volontariamente di non pagarle, ma anche
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3
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I negozianti: «l’isola
pedonale? Si può fare,
ma no all’improvvisazione»
Ora Renzi
non faccia
il Rodomonte
di cesare
Banconote, a settembre
i nuovi “10 euro”.
Al via la campagna
di informazione
Il polEmIco
di Marco
ciMMino
Quella febbre da Mondiale
che proprio non mi contagia
S
iamo al duecentesimo “Polemico”: mica male! Impossibilitati a farne una versione
a colori, come succedeva per “Tex”
o per “Diabolik”, ci limiteremo a
festeggiare sobriamente, dentro di
noi, secondo il nostro costume e a
ringraziare per la pazienza e per la
fiducia quei sant’uomini che ci sopportano e che ci pubblicano. Dedico
a loro e a i miei quattro affezionati
lettori questo numero speciale, inti-
tolato “Mondiale in casa Cimmino”.
Dopo “Natale in casa Cupiello”,
onestamente, non mi sentivo in grado di sfornare un’altra commedia
napoletana. Ho dovuto ripiegare su
di una storia autenticamente bergamasca, che della nostra terra reca
tutte le stigmate e i difetti. Certo,
noialtri non siamo simpaticamente
malinconici come i personaggi di De
Filippo: però, possiamo sempre consolarci con la raccolta differenziata.
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2
4e5
6
2
la Rassegna
19 giugno 2014
COMMENTI
Il polemIco
Quella febbre da Mondiale
che proprio non mi contagia
dalla prima pagina
E, poi, da noi, l’assicurazione auto costa molto meno: son soddisfazioni! Allora, parlando di questo mondiale, vi devo avvertire subito del fatto che, in casa nostra, il football non è mica
tanto popolare. La Federica sa a malapena che la palla non è
ovale, ma sferica: Alessandro è uno sciatore molto bravo e se la
cava nelle arti marziali, ma, l’ultima volta che ha preso a calci
una palla, si è rotto la caviglia. E vi assicuro che ha caviglie
grosse come le mie ginocchia. Quanto a me: al liceo mi facevano giocare come ultimo difensore o come estremo attaccante,
pur di non avermi tra i piedi durante il gioco. Entravo nella
rosa solo perché in classe eravamo undici maschi e, altrimenti,
avrebbero dovuto schierare la Fumagalli! Ciò detto, a questi
limiti oggettivi va ad aggiungersi l’aspetto, diciamo così, antropologico del calcio: esso rientra nel novero di quelle cose
tipicamente italiche che, non vi so dire per quale oscura ragione, in casa Cimmino attecchiscono poco o nulla. Come il caffè,
come la pizza, come Sanremo. Quante volte ho fatto inorridire
i miei amici partenopei, che si sforzavano di spiegarmi pratica
e grammatica della caffettiera, dicendo loro che da noi si beve
quasi solo Nescafè, con un sacco di latte dentro! Non parliamo
della pizza: io, le rare volte che me ne nutro, la mangio rigorosamente vegetariana, senza mozzarella (che mi fa schifo) e con
il grana. Più che una pizza, sembra una variante dell’erbazzone! Di Sanremo non dico: so che si tratta di idiosincrasia ampiamente condivisa. Fatto sta che, dati i presupposti, da noi non
si vive quell’atmosfera di vigilia, fatta di profezie da bar, euforie
sciovinistiche e capi scossi con fatalismo, che caratterizza tanta
parte delle nostre genti: il mondiale ci arriva tra capo e collo
quasi inaspettato. Pensa tu, stasera inizia il mondiale: ma non
era l’anno prossimo? Quest’anno, poi, si gioca in Brasile, terra
PUNTI DI VISTA
di Franco Frigeri
 Il turista abbandonato
che a me, cui sta sulle balle pressoché il mondo intero, tranne
quella fettina di terra tra Treviglio e Madonna di Campiglio su
cui gravita la mia esistenza, sta sulle balle in modo assolutamente precipuo, per la storia di Lula e di Cesare Battisti. Certo,
apprezzo la venustà delle chiapputissime ballerine carioca ed
ammiro l’orgoglio umiliato delle popolazioni amazoniche, ma,
per il resto, il Brasile me lo godo pochissimo. Tra l’altro, il fuso
orario rende ogni partita una levataccia e, siccome io sono uno
di quei fessi che lavorano sodo, mangiano di buon appetito e
poi dormono il sonno dei giusti, l’entusiasmo per il memorabile
evento, già bassino del suo, mi finisce sotto le pantofole. Stavolta, però, ho deciso di emendarmi: muniti di buona volontà
e di ventilatore, la Federica ed io ci siamo piazzati sul lettone
Dicono, con un’espressione ormai molto abusata: la cultura, l’arte e la bellezza sono il petrolio dell’Italia. Ma
allora, per estrarlo abbiamo bisogno delle trivelle giuste,
degli strumenti adatti, degli investimenti giusti. Che fare
poi se una quantità immensa di petrolio non è nemmeno
raggiungibile o addirittura non abbiamo nemmeno intenzione di raggiungerla?
Un esempio limite è dato dalla Calabria, terra meravigliosa, dove non c’è un treno decente per arrivarci. Non
una strada, un’autostrada, un aeroporto davvero funzionante. Un altro esempio, suggeritoci da un servizio
televisivo: provate a prendere un treno che da Roma vi
porti a Viterbo, un gioiello dell’arte e dell’architettura.
Dovrete salire su vagoni di Trenitalia lerci, lentissimi,
scassati. Se viaggiate con il buio, dovrete avere molto
coraggio, perché è peggio della metropolitana di notte a
New York in mano alle gang degli anni Settanta. Non ci
sono alternative. Le strade sono strette, piene di buche, a
una corsia, male illuminate. Per raggiungere il “petrolio”
viterbese occorre sottoporsi a prove di resistenza. Nessuno che dica a chi è amante della bellezza, dell’arte e
della cultura che a pochi chilometri da Roma, c’è un patrimonio così prezioso. Per contro, si dice a un turista di
venire a contemplare a Roma il nostro petrolio e a Piazza
di Spagna, al Colosseo, o a Piazza San Giovanni in Laterano nemmeno la possibilità di un panino. E poi non
è come a Londra o a Parigi, o al Central Park, dove nei
parchi e nei giardini ci sono magnifici punti dove si può
mangiare senza spendere cifre enormi e rilassarci. Il turista lasciato completamente a se stesso. Povero petrolio.
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 La città e le sfide da vincere
Giorgio Gori è il nuovo sindaco di Bergamo dopo una intensa campagna elettorale in cui l’obiettivo dichiarato è stato quello di puntare su una Bergamo capace di raggiungere
traguardi che competono a una città in cui è sempre larga la
forbice fra lecite ambizioni e realizzazioni concrete. In un
quadro di grandi trasformazioni c’è bisogno che all’interno
dei gruppi protagonisti della vita cittadina prevalga l’obiettivo di inserire la difesa di interessi legittimi in un progetto
complessivo, in una visione plurale della comunità, un insieme in cui ciascuno dà in modo trasparente e riceve con
certezza quanto gli tocca. Nel contempo, però, lealmente
accetta di “sacrificare” qualcosa delle sue mire, nel caso in
ed abbiamo sintonizzato la tv su Raisport. In fondo, l’Italia è
sempre l’Italia! E, poi, si giocava con l’Inghilterra: dopo averci
studiato, mia moglie ha accumulato abbastanza aneddoti antibritannici da fare sprofondare l’isola solitaria nel Mare del
Nord. Inno nazionale con le solite inquadrature in primo piano
dei nostri che borbottano parole a vanvera o fanno “pomporopompompom” con la bocca, tanto per dare un contentino agli
spettatori più sciovinisti, e si comincia. Devo confessarvi che
ero un po’ prevenuto, perché avevo letto, non ricordo dove, che
per questi mondiali la Rai ha spedito in Brasile un esercito di
vacanzieri più o meno inutili, oltre ad allestire un vero e proprio
spettacolino di qualche ora, negli studi romani, per intrattenere il pubblico fino all’ora fatale del calcio d’inizio: soliti soldi
buttati, mi ero detto. Ma, in fondo, il mondiale viene ogni due,
ehm, tre, quattro…sì, insomma: viene di rado, suvvia…Però,
speravo che la chiacchiera vana, fatta di battutine sceme, risolini, giochi di parole, stacchetti musicali ad hoc, si sarebbe
chetata, una volta iniziato il match. Insomma, mi aspettavo il
solito: scappa sulla fascia, verticalizza, crossa al centro, goool! Si vede che sono antiquato: lo spettacolino non precede
la partita. La sovrasta, la cancella, la oblitera, in un caos di
stupidaggini a ruota libera: la sensazione che ne deriva è quella
di un gruppo di postelegrafonici romani al bar, registrati di nascosto, mentre danno il peggio del loro repertorio. Scampoli di
gioco, ogni tanto, diventavano oggetto della febbrile attenzione
di qualcuno: ma sembravano più un’interruzione al cicaleccio
che l’oggetto della trasmissione. Una noia penosa ha cominciato a diffondersi nella nostra camera da letto. Perfino al ritratto
di bambina del Forlini hanno iniziato a spuntare i primi peli di
barba. Cinque minuti di cazzeggio televisivo e non ne potevamo più: la Federica si è girata dall’altra parte. Io ho provato
a togliere il volume: niente, lo spettacolo era talmente scipito,
talmente privo di avvenimenti, a parte il titic-titoc del passarsi
la palla senza costrutto, che nemmeno l’eliminazione del sottofondo romanesco è stata in grado di restituire un minimo di
emozione a tutta la faccenda. Sconsolato, al decimo ho spento
la tv. E mi è tornato in mente il grande Eduardo: ha da passà a
nuttata! Buonanotte.
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(commenti su www.larassegna.it)
cui il perseguimento di qualcuna di esse andasse a discapito di altri. La coesione sociale non può prescindere da una
visione comunitaria, pena il ritrovarsi entro un agglomerato
di egoismi e non in una convivenza ordinata. Tocca alla politica capire quando gli squilibri fra richieste in gioco sono
fonte di alterazioni e smagliature nel tessuto di relazioni.
Dopo tutti i doverosi tentativi di esperire intese fra i vari
interessi, giunge il momento della responsabilità di stabilire
una scala di valori e di scegliere ciò che in base ad essa è il
“buono per tutti”. Certo, può essere una via irta di difficoltà
e che aliena simpatie e appartenenza, ma governare non può
ridursi a tirare a campare che “tanto poi tutto si aggiusta”.
 L’Europa e le questioni sociali
La disaffezione dei cittadini europei
per la costruzione europea è palese, in
gran parte perché si è diffusa l’impressione che essa sacrifichi le questioni
sociali a vantaggio di quelle economiche, e che allo stesso tempo i presunti benefici della concorrenza tardino
a farsi vedere. Questo è un giudizio
tagliato con l’accetta, ma purtroppo
non del tutto privo di fondamento:
in materia di politica sociale, dopo
l’adozione del Trattato di Amsterdam
(1997), l’Unione Europea ha davvero
cambiato rotta. Le continue riduzioni
Direttore responsabile: Giuseppe Ruggieri
In redazione: Anna Facci
Grafica: Andrea Locatelli
Direzione e redazione: via Mazzini, 24 - 24128
Bergamo - tel. 035 213030 - fax 035 224572
E-mail: [email protected]
Web: www.larassegna.it
Editrice: La Rassegna Srl
verificatesi negli ultimi quindici anni
mostrano che, ormai, il sociale viene
considerato dalle autorità europee più
come un peso che come il cemento di
una costruzione comune.
Contrariamente a ciò che si afferma,
il “Mercato comune” non era soltanto
una “Europa degli affari”. Esso istituiva un Comitato economico e sociale
europeo e il Fondo sociale europeo
destinato a migliorare le opportunità di occupazione. Queste istituzioni
esistono tuttora, anche se la “gamba”
economica è nettamente più sviluppa-
Sede legale: via Borgo Palazzo, 137 - Bergamo
Presidente: Ivan Rodeschini
Registrazione: Tribunale di Bergamo n. 185 del 20/02/1950
Abbonamenti: via Borgo Palazzo, 137 - Bergamo
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Abbonamento: annuale € 41 pagabile
con bonfico bancario in favore di “La Rassegna Srl”
presso Banca Popolare di Bergamo,
ta rispetto a quella sociale. Bisogna
ridare vigore a una strategia che faccia crescere la gamba sociale quanto meno allo stesso ritmo di quella
economica, al fine di combinare la
competizione che stimola, la cooperazione che rafforza e la solidarietà che
unisce. Certo, questo è un discorso
di principio generale. Al parlamento
europeo appena eletto e alla nuova
Commissione che entrerà in carica negli ultimi mesi di quest’anno il difficile compito di tradurre concretamente
questo principio.
Filiale di Bergamo Clementina
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la Rassegna
19 giugno 2014
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COMMENTI
Dopo le europee
Ora Renzi non faccia
il Rodomonte
Matteo Renzi
dalla prima pagina
Un numero magico, una clava agitata addosso a chiunque osi anche
solo manifestare qualche perplessità o avanzare dubbi sulle soluzioni
prospettate.
Ora, non si tratta di criticare o di parlar male del presidente del Consiglio, di questi tempi sarebbe come mettere in dubbio la simpatia di
papa Francesco. Ma bisognerà pur ricordare che il 25 maggio scorso
non si è celebrato alcun plebiscito a favore dell’ex sindaco di Firenze.
Per almeno due ragioni. La prima è puramente statistica. Il 40,8 per
cento ostentato con tanta forza, e certo risultato eccellente, va tuttavia
ridimensionato alla luce del forte calo di affluenza registrato alle urne
(poco più del 55 per cento). Il che significa che i veri consensi riservati
alla proposta politica di Renzi sono stati pari al 22-23 per cento. Sempre
tanti, ma significativamente meno di quelli che fanno esaltare ad ogni
pie’ sospinto taluni superficiali adepti dello scaltro premier toscano.
In secondo luogo, in questo caso più su un piano empirico, si deve detrarre dal computo totale quella quota di elettori che ha messo la croce
sul simbolo del Pd turandosi il naso, più per porre un argine al temuto
(e poi non verificatosi) assalto grillino che per reale fiducia nelle idee e
nei modi di Renzi.
Sarebbe bene che il presidente del Consiglio ne tenesse conto. In democrazia i numeri contano, eccome, ma non sono tutto e soprattutto non
dicono tutto. Bisognerebbe rammentarsene quando si trattano i dissensi con disprezzo anche personale, quando ci si esprime con la ribalda
spavalderia del primo della classe, quando si ritiene di avere sempre e
comunque ragione (“ho preso il 40,8 per cento, quindi decido”).
Gli italiani, compresi molti che hanno votato altre opzioni o son rimasti a casa, sono consapevole che il premier incarna una delle residue
speranze di portare la bagnarola Italia sulla sponda della ripresa e del
risanamento. Sanno che ciò che conta, in questa fase, è ridare speranza
ai tanti che sono finiti nei marosi della crisi. Non giocano allo sfascismo
fine a se stesso, decenni di tutti contro tutti hanno dimostrato che questo
è l’unico modo perché alla fine si esca tutti perdenti.
Proprio per questo Renzi non deve fare il Rodomonte. Lasci da parte i
numeri, pensi a governare con equilibrio, con serenità, con lungimiranza. Non si ponga come un salvatore della Patria. A nessun essere umano, ancorché sveglio e dalla parlantina sciolta, sono date in dono virtù
soprannaturali. Si rilegga un po’ la storia dei padri costituenti, vada a
ripassare l’esperienza di governo di De Gasperi che pure ebbe l’ingrato
compito di rimettere in piedi il Paese dopo la guerra. Vedrà, e forse capirà, che umiltà e maniche rivoltate valgon più dell’aritmetica elettorale.
Tra pressione elevaTa e confusione
Le assurde complicazioni sulle tasse
dalla prima pagina
per chi con tutta la buona volontà non è messo nelle condizioni di farlo. Alla fine intorno alla Tasi c’è
un’ampia casistica di contribuenti che, a seconda
del comune in cui si trova l’immobile, hanno appena
pagato l’acconto (o avrebbero dovuto farlo), hanno
tempo fino a ottobre, non lo hanno pagato perché il
Comune ha promesso che non farà pagare le sanzioni o non lo hanno pagato perché anche se avrebbero
dovuto farlo il Comune ha detto che hanno ancora un
mese di tempo.
Si fa fatica a fidarsi, insomma, anche se ormai il governo sta aprendo all’idea di fermare le sanzioni per i
ritardatari, applicando il blocco previsto dallo Statuto
del Contribuente per l’ “incertezza” delle regole. Ma
il pasticcio è emblematico perché in fondo il problema
non è pagare il dovuto, ma essere messi nelle condizioni di farlo senza oneri supplementari, quasi delle
tasse sulle tasse, in termini di necessità di rivolgersi
a un consulente, che non è gratis, o di tempo perso. Il
calcolo della Cgia, gli artigiani di Mestre, è che l’impegno richiesto dagli adempimenti tributari - si parla
in questo caso di un’azienda - è di 269 ore all’anno, in
pratica 33 giorni. E sempre con l’incertezza che tutto
sia stato fatto come richiesto dal Fisco. L’errore del
resto è sempre in agguato: la Iuc, l’imposta unica comunale, si stima, che, quando tutti avranno deliberato, nella seconda metà dell’anno, avrà circa 200 mila
aliquote, dato che alle 104 mila già totalizzate l’anno
scorso dall’Imu, nelle varie combinazioni di detrazioni, la Tasi aggiungerà circa 95 mila parametri diversi.
Non tutti i contribuenti avranno ovviamente a che fare
con questa mole di numeri da ricercare, ma in media
ogni Comune ne ha 11 o 12 diverse.
A Bologna ci sono 23 scaglioni di rendita catastali.
Ma il ginepraio in cui districarsi è quello delle detra-
zioni iperdettagliate come lo sconto per “nucleo familiare con unico componente, pensionato anziano o
invalido residente nel comune di età non inferiore a 60
anni o con invalidità non inferiore a 74%, proprietario
di una sola abitazione con reddito da pensione”.
Secondo la Corte dei conti che ci accredita di una
pressione fiscale al 43,8%, quattro punti sopra la
media Ue, il giorno della liberazione fiscale, ovvero
la data a partire dalla quale teoricamente si smette
di pagare le tasse dell’anno per dedicarsi al proprio
reddito, arriva dopo 160 giorni (il 9 giugno). A questi
però andrebbe aggiunto anche il mese stimato dagli
artigiani di Mestre per seguire gli adempimenti, superando ampiamente l’intero semestre.
Il governo Renzi che - 80 euro a parte - non è riuscito ancora a ridurre le tasse che servono a finanziare un debito pubblico che continua a crescere, non
ha alibi di cassa per una semplificazione. Si va nella
direzione giusta con il decreto annunciato per fine
mese sull’invio della dichiarazione dei redditi, il 730
precompilato, a lavoratori dipendenti e pensionati e
anche con l’obbligo a carico dei Comuni di inviare
ai contribuenti i bollettini Tasi precompilati, che se
non fosse stato fatto slittare al 2015 avrebbe evitato
i pasticci di queste ultime settimane. A costo zero, in
onore della semplificazione della vita dei contribuenti, sarebbe probabilmente anche un accorpamento di
balzelli, addizionali, tassine e tassette, anticipi e saldi,
in modo di avere un fisco veramente trasparente: controindicazione politica è che questa confusione e frammentazione fa perdere la reale percezione di quanto
effettivamente si paga di tasse, ma se le riforme le si
vogliono veramente fare bisognerebbe partire da una
comprensione e una condivisione del problema.
Stefano Ravaschio
(commenti su www.larassegna.it)
Cesare Zapperi
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la Rassegna
19 giugno 2014
Isola pedonale, per i commerci
In via Tasso Fabio Gamba,
dell’omonima gioielleria, non manca
di criticare l’assenza di cura e di arredi
nell’area a traffico limitato e ad esprimere scetticismo di fronte alla scelta
di lasciare l’auto parcheggiata in garage da parte dei bergamaschi: «Manca
la cultura del muoversi a piedi e per
chi visita il centro la passeggiata si limita nella maggior parte dei casi a via
XX Settembre e via Tasso – rileva -.
La mia è un’attività di nicchia e fortunatamente l’apertura o la chiusura alle
auto non va ad incidere negativamente
sul mio negozio come purtroppo accade ad altri colleghi che lamentano
cali di fatturato, ma di certo non sono
indifferente all’arredo urbano. La via
pedonale deve esserlo davvero, come
lo è, ad esempio, corso Zanardelli nella vicina Brescia, con aiuole, rastrelliere, panchine. Un’area insomma che
inviti a passeggiare: via Tasso invece
sa ancora di strada e per di più hanno
aggiunto questi paletti che non migliorano certo l’arredo urbano. Chiudere alle auto e lasciare la via così non
mi sembra avere alcun senso».
Elisa Gatti ha scelto di trasferire la
sua attività di vendita di oggettistica moderna da via Santa Caterina a
via Pignolo proprio per la presenza
dell’area pedonale: «La decisione
non mi trova pentita, ma non posso certo dire di essere soddisfatta di
un’area senza una panchina, un’aiuola, una rastrelliera per le biciclette oltre alla stazione di bike sharing
presente in piazza Santo Spirito. Di
fatto la piazza, che rappresenta per
la sua conformazione il luogo ideale
dove creare eventi e sbizzarrirsi con
fiori e tocchi di verde, è invasa dalle
auto, in beffa ai cartelli di divieto di
sosta. Basterebbero aiuole e panchine
a dissuadere il parcheggio selvaggio,
abbellire il quartiere, incuriosire i visitatori e creare un centro commerciale all’aperto». L’area va ripensata, a
partire da via Tasso: «In occasione del
Festival dell’Ambiente di due anni fa
realizzammo un percorso verde con
piccole piante che punteggiavano la
via facendo dimenticare per tre giorni gli orribili paletti di via Tasso e
invitando a raggiungere piazza Santo
Spirito, con alberi e fiori - continua
Elisa Gatti -. Basta poco a rendere più
attrattiva l’area e a invitare la gente a
rivivere e riappropriarsi della città». I
commercianti della via, uniti nell’associazione “Bergamo in piazzetta”,
collaborano spesso alla realizzazione
di eventi ed iniziative per rianimare il
quartiere: «Il 12 luglio in occasione
L’idea del neosindaco Gori di prolungare l’area senz’auto fino a piazza
Santo Spirito non vede i negozianti contrari a priori. Deve però esserci
una progettazione organica: «Servono un bell’arredo urbano che inviti
a passeggiare, parcheggi comodi e meno cari, trasporti efficienti». «Intanto,
con l’accensione delle telecamere in via Tasso, le chiusure sono aumentate»
di Laura Bernardi LocateLLi
A
Fabio Gamba
Rocco Lacanna
Gianni Lenzi
Nicola Bosso
I buonI esempI
A Cremona
una delle aree
pedonali più estese
d’Italia funziona
anche grazie
allo studio degli orari
vremo il cuore di Bergamo ai nostri piedi. Il
neosindaco Giorgio Gori, come annunciato nel
programma elettorale, vuole lanciare un concorso
internazionale per disegnare nel giro di due, massimo tre anni, una città a misura di pedone da piazza Pontida a piazza Santo Spirito. Mobilità, luoghi,
spazi e tempi del nuovo Sentierone allungato, pronto a sbarazzarsi delle auto da piazza Matteotti a via
Tasso e abbracciare la ztl di piazza Pontida e quella
di via Pignolo ai due estremi, andranno riorganizzati e ripensati per invitare i bergamaschi a spingersi
oltre la tradizionale “vasca” di via XX Settembre
e del Quadriportico. La prospettiva dello stop alle
auto non lascia certo indifferenti i commercianti
che potranno contare, come si legge nel programma
elettorale di Gori, su una proposta di riduzione della
tassa di occupazione del suolo pubblico.
Di fronte al “footplan” non si levano dei “no” a
priori: i commercianti sono pronti ad accogliere la
trasformazione del centro cittadino in un’isola pedonale, basta che non si trasformi in atollo deserto
e selvaggio come quello dei Famosi. Nelle aree dove
della notte della cultura “Art2night”
organizzata dalla ProLoco dopo la visita guidata del Borgo organizzeremo
in piazza Santo Spirito una piccola
rappresentazione in collaborazione
con l’Opera Donizetti».
Silvana Caglioni della Pasticceria
Salvi allarga le braccia: «In questi
mesi diverse attività da via Tasso a
piazza Santo Spirito hanno chiuso.
L’area pedonale così non ha senso e
lo ha ancora meno spezzare la città
con aree in cui l’accesso in auto è vietato ed altre in cui invece è concesso.
Da quando hanno chiuso la via sono
aumentati i negozi sfitti e la tolleranza è davvero inesistente anche per le
operazioni di carico e scarico: basta
sgarrare di qualche minuto dall’orario concesso per vedersi recapitare
multe. Noi commercianti non siamo
comunque contrari alla pedonalizzazione purché sia inserita in un piano
organico che interessi tutto il centro.
Bisogna inoltre invogliare la gente a
è attiva la ztl regna il malcontento per la mancata
promessa di migliorare l’arredo urbano e valorizzare le aree, invitando a lasciare l’auto in garage per
inforcare la bicicletta o concedersi una passeggiata. Nonostante i divieti dalle auto, piazza Pontida
e piazza Santo Spirito ne sono ancora invase e chi
sceglie di raggiungerle pedalando non sa dove legare
la bici. Eccezion fatta per le stazioni di bike sharing
nella piazzetta tra via Pignolo e via Tasso e in largo Rezzara, rastrelliere e reggibici sono dei veri e
propri miraggi. Non mancano infine lamentele dei
commercianti sull’inflessibilità del regime sanzionatorio al varco elettronico per le operazioni di carico e
scarico che complicano spesso consegne e forniture.
In generale, all’indomani delle elezioni, si respira
comunque un clima di fiducia e la speranza è di una
sistemazione e progettazione organica degli spazi in
linea con gli innumerevoli esempi europei da prendere a modello. Per gli esercenti la sfida più importante da portare avanti è garantire a chi vuol concedersi due passi in centro parcheggi a costo calmierato o un servizio di trasporto pubblico più efficiente.
passeggiare e non lo si fa certo punteggiando la via con paletti che la
rendono claustrofobica. Impossibile
poi parcheggiare nell’area la domenica, con il parcheggio chiuso. L’isola
pedonale è bellissima, ma se non c’è
possibilità di parcheggiare l’auto il rischio è che resti deserta».
Per Rocco Lacanna, responsabile del
negozio Giorgio Store in via Tasso, a
due passi da San Bartolomeo, la scelta
di pedonalizzare è invece «ideologicamente sbagliata»: «In settimana in
centro c’è davvero poca gente e credo
che a Bergamo manchi ancora la mentalità per muoversi a piedi o in bici –
rimarca -. La città è già assediata dai
centri commerciali e, se alla crisi si
somma l’impossibilità a raggiungere
il centro, le attività commerciali che
ancora resistono rischiano la chiusura. All’estero le aree pedonali funzionano anche perché esistono parcheggi
in prossimità e i mezzi pubblici funzionano». Il confronto con le nostre
Una città più vivibile e sostenibile, liberata dalle auto, può giovare anche allo sviluppo del commercio, come mostra un recente
studio “Measuring the street” effettuato a New York dal dipartimento dei trasporti. L’indagine si è concentrata sulla ottava e la
nona strada di Manhattan, soggette ad un’opera di riqualificazione
e modifica della viabilità. Dopo la realizzazione di piste ciclabili e
aree a prova di pedone, le vendite al dettaglio sono aumentate del
49% contro il 3% del resto del quartiere. In Union Square North
che ha fatto maggior spazio ai pedoni raddoppiando i marciapiedi
il numero dei negozi sfitti si è ridotto del 49%. In Pearl Street un
parcheggio sottoutilizzato è stato trasformato in un’isola verde con
panchine e aiuole: gli affari per le attività della via sono aumentati
in modo esponenziale di ben il 172% in un anno. La realizzazione
di corsie privilegiate e veloci degli autobus nel Bronx, in Fordham
Road, ha portato ad un balzo nelle vendite del 71%.
Nella vecchia Europa sono moltissimi gli esempi di isole pedonali
e traffico a passo d’uomo (zone d’incontro a 20 chilometri all’ora
massimo e zone 30) anche dove nessuno oserebbe piazzarle. A Koniz, cittadina svizzera alle porte di Berna, la zona 30 è stata sperimentata con successo in un’arteria cruciale segnata dal traffico
di 20mila veicoli al giorno. Il Comune ha scelto di pedonalizzare
aree a misura di pedone non è dei più
lusinghieri: «I colleghi di via Tasso
alta hanno avuto dei pesanti cali di
fatturato da quando sono state accese
le telecamere. In provincia, ad Albino, in centro non va più nessuno e le
attività di prossimità sono in grande
sofferenza», continua Lacanna.
Gianni Lenzi della “Casa dei
Rasoi”di via Borfuro mostra apertura
di fronte al footplan del neosindaco:
«L’importante è che l’isola pedonale venga fatta con criterio e portata
avanti in modo organico. Le soluzioni
a metà lasciano il tempo che trovano
ed in città abbiamo diversi esempi negativi. La chiusura di Città Alta non
è mai stata gestita in modo consono.
Da residente posso constatare ogni
giorno la presenza di auto parcheggiate fuori posto, auto in piazzetta
sulla Corsarola ed altre irregolarità
che sfuggono a sanzioni data la scarsa
intensità dei controlli». Per una città a
prova di pedone servono mezzi pub-
la Rassegna
19 giugno 2014
5
anti si può fare. «A patto che...»
Il DIstretto
Riva: «Le attività
non potrebbero
sopportare altri errori»
Delle limitazioni del traffico oggi in vigore in centro, i commercianti
segnalano più che altro incongruenze e disagi. In via Tasso, ad esempio,
i “paletti” sono considerati “claustrofobici” e sono aumentati i negozi sfitti.
E, nonostante i divieti, piazza Pontida e piazza Santo Spirito sono ancora
invase dalle auto. Chi sceglie invece la bici non sa dove legarla
blici efficienti e parcheggi a costi calmierato: «Parma è pedonalizzata e cittadini e commercianti sono contenti. Non mancano però
parcheggi a due passi dal centro che non
arrivano neanche lontanamente a costare i
due euro all’ora del nostro centro cittadino e
gli autobus hanno una frequenza di 5 minuti.
A Bergamo spostarsi in autobus è impossibile: io sarei il primo a muovermi in bus se
i tempi di attesa non fossero insostenibili».
Il centro ha bisogno di un vero e proprio restyling secondo Lenzi: «La speranza è che
venga posto anche un freno all’invasione di
bancarelle sul Sentierone che non valorizzano la nostra città, dove non mancano per altro aree più idonee con tanto di parcheggi».
In piazza Pontida Nicola Bosso del bartabaccheria “P40” non manca di criticare la
gestione della ztl: «Non è stata pensata, né
curata. La sensazione è che ci sia limitati ad
accendere le telecamere senza intervenire
sull’arredo urbano e sulla piazza. Non esiste
una rastrelliera per le biciclette, che vengono
legate ovunque al primo palo, non c’è l’ombra di un’aiuola. La richiesta dei permessi e
delle autorizzazioni prevede un iter burocratico lunghissimo e non esiste la minima tolleranza nemmeno per le procedure di carico
e scarico. Piovono letteralmente sanzioni e
non possiamo negare di avere avuto un calo
di fatturato con l’accensione delle telecamere. A questo punto forse aveva più senso
prendere ad esempio l’area C di Milano che
tassa chiunque voglia accedere all’area con
l’auto». La piazza è tornata ad essere un luogo di ritrovo ma potrebbe essere più viva:
«Ci avevano assicurato di poter animare la
piazza fino alle 22, ma è capitato di dover
spegnere la musica alle 19.30 nonostante
fosse uno dei giovedì della movida. Il divieto di mettere casse e amplificatori nelle aree
esterne viene ovviato da molti aumentando i
decibel in modo esponenziale all’interno. A
noi non piacciono questi escamotage, ma sarebbe bello avere il via libera alla musica rispettando lo stop delle 22. Credo che un’area
pedonale debba dare agli utenti qualcosa in
più, non in meno. Abbiamo esempi a Milano e Brescia da seguire ben noti ai ragazzi
che la sera scelgono di imboccare l’A4 per
cercare un po’ di vita e sano divertimento».
Tullio Plebani e Erminia Nodari dell’Art
Cafè sognano una città a misura di pedoni e ciclisti: «La piazza potrebbe essere un
diamante e invece è uno Swarovski. Piazza
Pontida è invasa dalle auto e non si vedono
né aiuole, né cura, né elementi di arredo e decoro urbano come in qualsiasi altra area pedonale europea. Abbiamo avanzato più volte
in Comune la richiesta di dotare la piazza
l’arteria con una zona di libero attraversamento che ha portato ottimi risultati economici delle attività, tanto da indurre
la Francia a seguire l’esempio a Nantes, nel Cours des 50
Otages. Ci sono anche aree progettate per essere libere dalle
auto come il distretto di Vauban a 3 chilometri da Friburgo, nato nel 1998 come l’insediamento car-free più grande
d’Europa. A Saint Gall, capoluogo dell’omonimo cantone
svizzero, si è osato ancora di più: un artista ha steso un tappeto rosso nella zona centrale per segnalare l’ingresso in un
vero e proprio salotto urbano. A Ginevra chi proprio non riesce a rinunciare all’auto può circolare solo a 20 chilometri
all’ora nelle vie del centro abbellite da dehors e verde.
In Germania, ad Amburgo, è nata una nuova strada, la
Neuer Wall, dedicata interamente allo shopping per contrastare la concorrenza dei centri commerciali sorti nelle aree
periferiche della città attraverso una nuova gestione dei
parcheggi, nuovi arredi e illuminazione, l’istituzione della
“zona 20”, l’allargamento dei marciapiedi e la riduzione
della carreggiata.
Tornando in Italia, sono passati quasi 35 anni dall’istituzione della prima isola pedonale che, il 30 dicembre 1980, ha
di almeno una rastrelliera per le biciclette,
ma la stiamo ancora aspettando. Ci siamo
anche offerti di acquistarla direttamente ma
non è accettabile pagare poi la tassa di occupazione di suolo pubblico. La speranza è
che venga creata un’area pedonale organica
e studiata nei minimi dettagli, che renda il
centro cittadino più gradevole e accogliente
anche agli occhi del turista». Anche per loro,
se è vero che la piazza è tornata ad essere un
luogo di incontro e aggregazione sociale, si
può comunque fare meglio su diversi fronti:
«Senza dubbio l’area si è animata, specialmente la sera, ma si avverte la mancanza di
una regia: non servono eventi a tutto volume ma iniziative che invitino a riscoprire la
convivialità e a vivere la città con rinnovato
entusiasmo. Conservatorio, scuola di musica
e compagnie teatrali formano ogni anno artisti e talenti che la città dovrebbe valorizzare
maggiormente in occasione di manifestazioni ed eventi», continuano i titolari dell’Art
Cafè. Non mancano altre criticità: «Non si
può ritirare l’immondizia alle sette di sera,
quando ci si accinge a cenare in piazza. Il
Comune dovrebbe anche far fronte all’assenza di bagni pubblici in centro, pensando
magari di seguire l’esempio di altre città che
da decenni hanno installato servizi auto-igienizzanti a pagamento».
liberato il Colosseo dalle auto. Passo dopo passo la pedonalizzazione ha restituito a turisti e cittadini piazze storiche prima utilizzate
come parcheggi, da piazza Duomo a piazza Navona a piazza del
Plebiscito. L’ultimo dato presentato da Aci e Legambiente nel 2010
parla di 34 metri quadri di zone interdette al traffico ogni 100 abitanti, ma la metratura carfree è senz’altro aumentata negli ultimi
quattro anni. Oltre al miglioramento della sicurezza stradale, si segnala una notevole rivalutazione del mercato immobiliare e l’innalzamento del volume d’affari, secondo un vecchio studio condotto
da Legambiente e Confcommercio, non è inferiore al 20%.
Sono molte le città cui guadare per migliorare la vivibilità del centro. Nella vicina Cremona, dove è in vigore dalla fine degli anni
Novanta l’area pedonale tra le più estese d’Italia assieme a Terni
e Verbania, sono stati rivisti i tempi della città con uno studio approfondito. Il piano territoriale degli orari Bic-Benessere in città ha
mostrato come la maggior parte dei cittadini non rinunci all’auto
ogni giorno per andare al lavoro o accompagnare i figli a scuola,
nonostante siano raggiungibili in 15 minuti a piedi, con il risultato di una qualità dell’aria pessima nell’orario di inizio e chiusura
delle scuole. Il principio che guida lo studio è che “il tempo non
è lineare, è un meraviglioso groviglio in cui in ogni momento si
Nel Piano urbano del traffico dell’amministrazione
Tentorio si era già arrivati al compromesso di “area
ambientale” nel Sentierone allungato, tra piazza Santo
Spirito e piazza Pontida, per una prima sperimentazione di chiusura al traffico tra il sabato pomeriggio e la
domenica, oltre che in concomitanza di festività e grandi eventi. Alessandro Riva, presidente di Bergamo
Vive e manager del distretto urbano del centro cittadino, mette sul tavolo dubbi e desideri dei commercianti
del centro: «Ogni scelta in questo difficile momento
può avere dei risvolti drammatici – afferma -. Non ci
sono stati studi per un’eventuale pedonalizzazione e
oggi come non mai
è importante analizzare la questione in
ogni aspetto. Il primo passo è quello
dell’arredo urbano:
non si possono affrontare scelte drastiche legate alla
viabilità
laddove
non vi è una progettualità forte in questo senso. All’estero
le zone pedonali
grazie a progetti
organici stanno rivitalizzando molti
Alessandro Riva
centri storici».
Le ztl non sono il primo passo verso la pedonalizzazione: «Non basta mettere cartelli e telecamere per creare un’area a prova di pedone. Se si pedonalizza senza
intervenire con investimenti per riqualificare l’area e
migliorare l’arredo urbano, l’unico risultato che si può
ottenere è che i negozi chiudano e la via o il quartiere
muoia con loro. Gli errori fatti non devono essere più
ripetuti». Non si può pensare di chiudere un’area cittadina senza pensare ai parcheggi, sottolinea Riva: «Se
si chiude la città al traffico bisogna capire dove mettere le auto. Le scelte sono di sistema e a lungo termine.
Una città a misura di pedone può funzionare purché
vi siano a monte degli studi seri. Non si possono fare
errori perché i negozi che sopravvivono ogni giorno
ad una contrazione di consumi senza precedenti e ad
una tassazione record rischiano seriamente la chiusura». È fondamentale prevedere una fase sperimentale:
«Vanno individuate aree pilota per testare la fattibilità
del progetto, magari con sensori wi-fi che restituiscano
in tempo reale la disponibilità di posti auto nell’area –
ipotizza -. Come distretto monitoriamo da anni i flussi
pedonali e stiamo portando avanti progetti importanti:
la speranza è di venire coinvolti e di non trovarci di
fronte a scelte drastiche e calate dall’alto».
possono scegliere punti e inventare soluzioni, senza né inizio né
fine”. L’intervento sul trasporto pubblico ha portato a lanciare in
fase sperimentale il Prenotabus: dalle 7 alle 20 il numero verde ha
raccolto le richieste degli utenti e modificato in tempo reale le corse dei mezzi pubblici. Per incentivare ad andare in bici basterebbe
considerare che nelle ore di punta la velocità media non sfiora i
10 chilometri all’ora e basta poco per raddoppiare la corsa su due
ruote, ma Cremona ha deciso di rendere più agevole il percorso a
pedali collegando ciclabili sconnesse e piazzando reggibici e rastrelliere per 400 cicli in ogni angolo della città. E per i più piccoli
c’è il “Piedibus”, già adottato con successo anche a Bergamo. Lo
studio dei tempi della città ha anche modificato gli orari di apertura
degli uffici e delle attività in pausa pranzo, a partire dal Comune
che ha anche rivisto gli orari di lavoro per agevolare le mamme
che d’estate con le scuole chiuse corrono il doppio: si lavora di più
d’inverno e meno con la bella stagione per riprendere ritmi di vita
migliori. Perché gli orari obbligati irrigidiscono sempre l’organizzazione individuale andando a sottrarre quella che già Seneca definì
l’unica ricchezza esauribile: il tempo e per migliorare la qualità di
vita e quella urbana bisogna rivedere abitudini e tempi, rispondendo ai bisogni e intervenendo sulle criticità.
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la Rassegna
19 giugno 2014
Banconote, scatta l’operazione “10 euro”
Il 23 settembre entrerà in circolazione la nuova serie del biglietto. Dalla Bce
e dalle banche nazionali un piano di informazione rivolto ai commercianti
per adeguare in tempo i dispositivi di accettazione e illustrare le caratteristiche
di sicurezza. Obiettivo evitare i disagi sorti lo scorso anno con l’introduzione dei 5 euro
Il prossimo 23 settembre
entrerà in circolazione la
nuova banconota da 10 euro,
seconda tappa del graduale
passaggio alla nuova serie
“Europa” (che reca nell’ologramma e nella filigrana il
ritratto della figura della mitologia greca da cui il nostro
continente prende il nome),
che interesserà via via tutti
i tagli. Per arrivare preparati alla scadenza e cercare di
ridurre i disagi che invece si
erano verificati con la messa in circolazione dei nuovi 5 euro, soprattutto per il
mancato adeguamento dei
dispositivi di accettazione
dei distributori automatici,
la Banca centrale e le banche nazionali hanno messo
in campo un ampio piano di
informazione destinato a chi
professionalmente opera con
il contante.
Tra le varie iniziative, è partita nel mese di giugno – cominciando da Finlandia ed
Estonia, fino a coprire l’intera area Euro - la distribuzione
a 3 milioni di esercizi commerciali e piccole imprese di
opuscoli informativi e “carte
animate” sul nuovo biglietto.
Nella pubblicazione si esortano le attività ad assicurare
che i loro dispositivi per il
controllo dell’autenticità e la
selezione e accettazione delle banconote siano in grado
di trattare il nuovo biglietto
da 10 euro. Vengono inoltre
illustrate le caratteristiche
visive e di sicurezza della
nuova banconota, in modo da
poterne poi trasmettere la conoscenza alla clientela.
Il restilying del biglietto, ha
spiegato Ton Roos, direttore
presso la direzione centrale
banconote della Bce «fa parte
del nostro costante impegno a
proteggere i biglietti in euro
dal rischio di falsificazione
e assicurare che 334 milioni
di cittadini nell’intera area
dell’euro continuino ad avere fiducia nella loro moneta.
Si tratta di un’operazione
complessa, tuttavia fin dalla fase di sviluppo abbiamo
collaborato strettamente con i
principali soggetti interessati,
fra i quali i produttori e i fornitori di apparecchiature per
il trattamento delle banconote, i fabbricanti e i gestori
di distributori automatici, le
società di trasporto valori e
tutte le altre categorie che per
motivi professionali operano
con il contante».
Le difficoltà verificatesi in
alcuni Paesi, compresa l’Italia, con l’introduzione dei 5
euro (che hanno debuttato il
2 maggio 2013) sono, si può
dire, servite da lezione e per
la nuova banconota da 10
euro le azioni si sono fatte
più serrate. Ad esempio è stato varato con largo anticipo
DISTrIbUTorI Self SerVIce
L’ira dei farmacisti: «Un inutile aggravio di costi»
Tra le categorie che fanno ricorso a distributori automatici,
i farmacisti sono quelli che avrebbero fatto più volentieri a
meno della nuova banconota da dieci euro. Per la semplice
ragione che la spesa per l’adeguamento degli apparecchi è
considerata fuori misura rispetto alla probabilità di incorrere in biglietti falsi. «Personalmente, visti i costi sostenuti lo
scorso anno per aggiornare il dispositivo, sarebbe stato più
“conveniente” per me correre il rischio di incassare qualche
banconota contraffatta – dice provocatoriamente il presidente provinciale di Federfarma Giovanni Petrosillo –. Ed ora
arriva un nuovo adempimento. È una scelta incomprensibile, a solo dieci anni o poco più di distanza dall’introduzione
dell’euro. Andrebbe benissimo se fosse una spesa capace di
apportare un qualche beneficio alla popolazione o allo sviluppo delle imprese, ma non è così. Si configura semplicemente
come un aggravio di costi e in tempi di difficoltà come questi
si fatica da accettarlo, soprattutto perché dimostra di non tenere in considerazione le condizioni delle aziende». Tra l’altro i
distributori automatici, per lo più di profilattici, non costituiscono un grande business per le farmacie. «La competizione
si è pressoché azzerata perché tutte le farmacie ne sono dotate
– rileva il presidente –, più che altro si tratta di fornire un
servizio, valore fondamentale del nostro lavoro, ma gli incassi
non sono tali da permettere di ammortizzare facilmente le spese per l’aggiornamento dei dispositivi».
Anche per i tabaccai il distributore automatico rappresenta una
componente marginale dell’attività, proprio per questo però
non pare così urgente l’adeguamento alla nuova banconota.
«La casistica è molto varia – rileva Luca Mangili, presidente
della Fit di Bergamo –. Negli apparecchi più recenti, in genere, si tratta solamente di aggiornare il software; per le macchine più datate occorre invece sostituire l’accettatore, ma se
l’operazione è già stata fatta con l’introduzione dei 5 euro, si
dovrebbe essere a buon punto. I costi e gli interventi dipendono poi dal contratto di assistenza». «La vera discriminante
è quanto interesse ha il commerciante ad assicurare il pieno
funzionamento delle macchine. Si può anche essere disposti ad
accettare di perdere quel cliente che si ritrova nella condizione
eccezionale di avere nel portafoglio solo una banconota nuova
da 10 euro!», spiega con un esempio. «Il fatto – prosegue - è
che i distributori di sigarette non fanno più la differenza perché
ormai sono molto diffusi e le aperture delle tabaccherie si sono
nel frattempo ampliate e diversificate. Quanto ai distributori di
gratta e vinci, hanno subito un tracollo con l’obbligo di inserire
il codice fiscale». Le “macchinette”, quindi, non sono più così
interessanti per i tabaccai, «tanto è vero – nota Mangili - che
le aziende fornitrici oggi propongono soluzioni meno impegnative rispetto ai grossi investimenti richiesti in passato per
l’acquisto degli apparecchi. Possono essere utili in determinate
situazioni, io sono comunque dell’idea che il commercio si fa
in negozio ed è su questo che bisogna puntare».
Più sostanziosa è la fetta degli incassi che passa attraverso gli
accettatori automatici per i benzinai. In questo caso però l’adeguamento dei dispositivi tocca alle compagnie petrolifere, proprietarie degli impianti. «Dal canto nostro – evidenzia il presidente dei gestori Ascom Giuseppe Milazzo – non possiamo
fare altro che informare i nostri associati delle novità e invitarli
a sollecitare le compagnie ad aggiornare per tempo i self service. Con la nuova moneta da 5 euro, lo scorso anno, non c’era
stata né informazione né programmazione degli interventi e si
sono persi incassi per il mancato adeguamento. Ora i 10 euro
sono un taglio molto più importante per le nostre attività e non
possiamo permetterci di non essere pronti per l’entrata in circolazione della nuova banconota».
il programma di test in loco,
per dare a tutti gli interessati
più tempo per l’adeguamento
delle apparecchiature, ed è
stato semplificato il prestito
dei biglietti presso le banche
centrali nazionali, rendendo
maggiormente flessibili i termini relativi alle garanzie e
alla sicurezza.
L’azione centrale si coniuga
con quella locale. L’Ascom
di Bergamo in collaborazione
con la filiale di Bergamo della
Banca d’Italia si sta infatti facendo promotrice della novità
sui commercianti. In particolare punta a sensibilizzare tre
categorie in cui è diffuso l’utilizzo di distributori automatici – benzinai, tabaccai e farmacisti – affinché adeguino o
richiedano per tempo l’adeguamento degli accettatori di
banconote. Coordina inoltre
la partecipazione di tutti i
settori agli incontri formativi
che la Banca d’Italia proporrà
a settembre, focalizzati sulle
caratteristiche di sicurezza
della nuova banconota.
I nuovi biglietti integrano infatti caratteristiche di sicurezza avanzate, possibili grazie
ai progressi nel campo della
tecnologia e della sicurezza
delle banconote, ma sono anche più resistenti. I tagli più
bassi della serie “Europa”
hanno infatti un rivestimento
protettivo che consentirà di
ridurre la frequenza di sostituzione e quindi i costi e l’impatto ambientale.
In Italia nel 2013, secondo
i dati della Banca d’Italia,
sono stati ritirati dalla circolazione 133.388 esemplari
falsi, con un incremento del
7,9% rispetto all’anno precedente, mentre il dato europeo dice di 670mila banconote ritirate. Numeri ancora
contenuti rispetto ai biglietti
autentici in circolazione, fa
notare la Bce, che però ha
il compito di tenere alta la
guardia «e rendere le proprie banconote il più possibile difficili da contraffare».
Oltre alla revisione tecnica
e stilistica, un’altra linea di
difesa consiste nel far sì che
i cittadini siano ben informati sulle caratteristiche di
sicurezza. Da qui i corsi per
i commercianti e il materiale
informativo, disponibile anche in rete (www.bancaditalia.it/bancomonete/banconote2serie).
L’Eurosistema assicura inoltre
che le apparecchiature per la
selezione, la verifica e l’accettazione delle banconote siano
affidabili nell’individuare e
trattenere i biglietti falsi.
la Rassegna
19 giugno 2014
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Da gennaio al Point, il servizio di Bergamo Sviluppo rafforza il suo impegno nel supporto ad aspiranti
e neoimprenditori. Il nuovo spazio contesto ideale per le contaminazioni tra aziende
Imprese, tutti i vantaggi dell’Incubatore
L’Incubatore d’Impresa di Bergamo Sviluppo dal 2001 seleziona e accompagna idee di impresa innovative supportandole nella fase di start up e di sviluppo. Ogni anno il progetto
si rinnova per venire incontro alle esigenze dei destinatari e al
mutare del contesto economico di riferimento. La novità più
importante di quest’anno riguarda la collocazione: da gennaio
infatti l’Incubatore è localizzato all’interno del Point - Polo per
l’Innovazione Tecnologica di Dalmine. “La nuova collocazione
- affermano Giorgio Ambrosioni e Alberto Brivio, delegati alla
creazione d’impresa di Bergamo Sviluppo - ci permette di offri-
re ad aspiranti e neoimprenditori uno spazio ancora più grande e
accogliente, ma soprattutto un contesto più stimolante in termini
di possibili contaminazioni tra le nuove imprese che nascono e
crescono nell’Incubatore e quelle ormai consolidate che operano all’interno del Point”. “E per le imprese che dopo il periodo
di incubazione vogliono restare in questo ambiente - sottolinea
Cristiano Arrigoni, direttore di Bergamo Sviluppo - c’è poi la
possibilità di insediarsi in spazi più ampi sempre all’interno del
Polo. Solo nell’ultimo anno questa opportunità è stata colta da
7 iniziative nate nel nostro Incubatore”. Ma quelle insediate
nell’Incubatore godono di altri vantaggi, tra cui la possibilità di
accedere più facilmente ai servizi che Bergamo Sviluppo eroga
proprio al Point. “Tra questi - specifica Giovanni Fucili, responsabile del progetto Incubatore d’Impresa - i servizi, comunque
rivolti a tutte le imprese del territorio, relativi alla tutela e valorizzazione della proprietà industriale, in collaborazione con la
Camera di Commercio e il Dipartimento di Ingegneria dell’Università di Bergamo, quelli relativi ai nuovi materiali, in partnership con il PST Galileo di Padova, e quelli sulle norme tecniche
in collaborazione con UNI”.
Irotee
fermoPoint
Il servizio di consegna dei pacchi
per chi ama lo shopping on line
Se dovete ricevere un pacco, ma in casa non c’è
qualcuno che possa prenderlo in consegna, non fatene un problema. Dal prossimo mese di settembre, la
soluzione sarà a portata di mano. Merito, e ingegno,
di Alberto Luisi, ideatore e ceo di FermoPoint, una
srl che coinvolge anche Claudio Saloni, socio di capitale. Dopo un anno e mezzo di gestazione, periodo
necessario a completare gli studi di fattibilità che
hanno confortato nella sostanza la bontà del progetto di servizio, insieme hanno deciso di partecipare al
bando promosso da Bergamo Sviluppo per far parte
dell'Incubatore al Point di Dalmine. L’ingresso è avvenuto a gennaio scorso, la costituzione della società come start up innovativa due mesi dopo.
“Si tratta di un network di negozi e attività commerciali che effettua servizio di ritiro, conservazione e
riconsegna di pacchi per conto terzi - spiega Alberto
Luisi -. Si rivolge a tutti coloro che effettuano acquisti on line e hanno il problema di ritirare la merce
perché non sono mai a casa”.
A soffrire di questa problematica, infatti, è soprattutto la popolazione più attiva. Dopo l’estate, quando si
effettuerà un acquisto on line, si avrà la possibilità
di dirottare la spedizione su FermoPoint, che diventa
punto di consegna e provvederà ad avvisare il cliente
con un sms dell’arrivo del pacco. Il cliente avrà 14
giorni di tempo per ritirare il pacco negli orari e nei
giorni di apertura del negozio destinatario del pacco.
“Allo stato attuale questo tipo di servizio non viene
effettuato - sottolinea Luisi -. La merce in consegna
viene posizionata in magazzini lontani dal luogo di
destinazione finale. Occorre provvedere al recapito
mirato e il flusso di mancate consegne e successive
riconsegne grava sui costi di esercizio del servizio,
contribuendo anche ad accrescere le emissioni di
CO2. Sotto questo aspetto la soluzione prospettata
da FermoPoint incide positivamente anche sull’ambiente”. Mentre sono in via di perfezionamento gli
Spooky Sport
Sport
e divertimento
alla portata
di tutti i bimbi
Lo sport ha fatto il suo ingresso
all'Incubatore, accompagnato dalla esperienza e dalla passione di un
insegnante di educazione motoria
in una scuola elementare privata.
Mirko Perico, legale rappresentante dell’associazione sportiva
Spooky Sport, nata nel settembre
2009 a Presezzo ma attiva con i
suoi 280 soci sul territorio provinciale, invita da sempre i bambini
da 4 a 12 anni a sperimentare più
discipline per individuare quella
più idonea da praticare. Seguendo
il calendario scolastico si organizzano corsi in montagna, al lago e
in palestra. A partire dal mese di
settembre e seguendo le stagioni si
tengono cicli di lezioni di arrampicata, pattinaggio sul ghiaccio, sci
alpino, roller e mountain bike, per
arrivare a giugno quando si pratica la vela sul bacino d’Iseo. Dal
30 giugno al 1° agosto appuntamento con Spooky Camp, cinque
settimane di campo estivo tutto
all’insegna dello sport in chiave
Alberto Luisi
accordi commerciali con diversi gruppi, FermoPoint
sforna numeri molto interessanti.
“Contiamo di essere a regime tra due anni - dice
Luisi -. Prevediamo di creare 3.500 FermoPoint sul
territorio nazionale, ovvero essere presenti in tutti
i Comuni con oltre 5mila abitanti per garantire una
capillarità assoluta. In tal modo riteniamo di aiutare
i negozi di vicinato che vedono di buon occhio qualsiasi iniziativa che richiami clientela. Il personale interno conterà tre persone nel 2014, che diventeranno
sette nel 2015 e 13 nel 2016. Si tratterà di figure di
assistenza, customer service e customer care, e di livello amministrativo.
PalaParty
Feste in casa più facili.
E non serve la lavastoviglie
Mirko
Perico
multidisciplinare. “L’idea è nata
dalla necessità di interpretare un
bisogno delle famiglie, desiderose
di avviare i propri figli all’attività sportiva ma slegata dall’ottica
della competizione, del risultato
e dell’agonismo puro, da vivere
in un ambiente sereno per impegnare i momenti liberi in forma
di aggregazione - dichiara Mirko
Perico, presente al Point per portare avanti il progetto di un nuovo
soggetto imprenditoriale partendo
dall’attività avviata con Spoorky
Sport -. L’obiettivo è introdurre
nuovi servizi valutando la costituzione di un’altra forma societaria,
avvalendoci della consulenza di
Bergamo Sviluppo. Pensiamo di
promuovere e organizzare eventi e
forme di intrattenimento sportivi e
non, specialmente serali. Sponsor?
Se si facessero avanti vorrei che la
loro attività fosse legata al mondo
dei bambini, perché vorremmo
continuare a inviare un messaggio
coerente con i nostri obiettivi”.
Un network
di progettisti
al servizio
delle pmi
Feste, eventi, ricorrenze, momenti speciali da
vivere e ricordare. La crisi economica impone sobrietà ma senza rinunciare al piacere di stare insieme. E’ sufficiente rendere la tavola di casa piacevole da vedere, imbandendola con prodotti pratici,
del tipo usa e getta, ma che svolgono anche la
funzione di elementi provvisori di arredo. Nasce
così Palaparty, società che mettere a disposizione,
in un catalogo assortito on line, i prodotti per organizzare feste private. L’idea, maturata nel 2013,
è di Silvia Gabriele, romana, sposata e residente a
Bergamo, ex manager di un’azienda leader nella
vendita di accessori per telefonia, la quale dopo
la seconda maternità ha provato a realizzare una Silvia
vecchia aspirazione. La affiancano Alessandro Gabriele
Caruso, milanese, già country manager per diverse aziende, e Roberto Palazzi, bergamasco, ingegnere che segue lo sviluppo del sito
web, pronto nel mese di luglio. Intanto Silvia e i due compagni d’avventura sono
insediati al Point dal febbraio scorso.
“Vogliamo rendere la tavola bella, elegante e pratica, sia che si tratti di una festa per
bambini con tanto di merenda, sia che si tratti di una cena per due - dice la titolare di
Palaparty -. Disponiamo di una serie di prodotti che rendono ogni giorno un po’ speciale. Abbiamo referenziato un migliaio di articoli per la fase di start up, la maggior
parte dei quali di creazione inglese e americana. E’ la nuova concezione di lifestyle,
che permette di imbandire la tavola per vivere momenti gioiosi senza l’assillo di dover lavare i piatti. I nostri utenti finali sono principalmente wedding planner e party
planner. Le richieste aumentano e il mercato promette di essere in ascesa”.
Palaparty, realtà unica per la tipologia di servizio offerto, ha già scelto un partner
logistico bergamasco che mette a disposizione un magazzino di 15mila mq, i cui
spazi sono modulati in funzione delle necessità. Attraverso il sito di e-commerce la
consegna è garantire da 24 a 48 ore in tutta Italia. Momenti felici al proprio domicilio con la praticità di non dover fare pulizia.
Roberto Rota
Irotee è il marchio che
racchiude l’esperienza
innovativa del network
di progettisti creato da
Roberto Rota, impegnato
nella ricerca e sviluppo in
outsourcing. Una decina
tra architetti, ingegneri,
designer e informatici che
18 mesi fa sono approdati
all’Incubatore di Brembate
Sopra per poi trasferirsi al
Point di Dalmine. Il target
di riferimento è rappresentato dalle piccole e medie
imprese, alle quali il gruppo
di professionisti fornisce in
outsourcing un reparto di
designer, ricerca e sviluppo,
calibrandolo sulle necessità
delle singole realtà, anche
contoterziste.
“Siamo in grado di accompagnare l’impresa in
un rapporto di partnership
fin dalle analisi di ricerca
preliminare sul prodotto,
passando poi alla fase intermedia di progettazionesviluppo, per giungere fino
alla fase finale di promozione, comunicazione e definizione dei servizi post vendita - sottolinea Roberto Rota
-. Il modello organizzativo
da noi ideato consente di
adattarci perfettamente alle
esigenze del cliente”.
8
la Rassegna
19 giugno 2014
I supermercati scartano,
i poveri mangiano
di rosanna
scardi
Quintali di cibo invenduti messi in commercio dalla
grande distribuzione, ancora
commestibili, ma da smaltire,
sono destinati a associazioni
di beneficenza bergamasche. Il
progetto si chiama "Buon fine:
da spreco a risorsa" e sarà illustrato a istituzioni e associazioni con la "Cena del povero",
giovedì 19 giugno, alle 19.30,
nella sede della "Quercia di
Mamre", in via Roggia Vignola 16 a Treviglio. L'iniziativa
è frutto della collaborazione
tra Coop Lombardia, titolare
dell'Iper trevigliese, e la onlus
locale. Fondata un anno fa da
una dozzina di cittadini, animati da un profondo spirito di
solidarietà e ospitalità, l'associazione è oggi una realtà che
si autofinanzia e sfama un migliaio di persone in difficoltà.
A settembre partirà anche la
mensa sociale, aperta a tutti,
dal lunedì al venerdì. Il cuore
pulsante di ogni attività sono
due amici, generosi e un po' sognatori: il presbitero monfortano, padre Gianfranco Finardi,
già fondatore delle cooperative
Berakà e L'Ulivo, oggi al servizio dei campesinos in Perù,
presidente onorario, e quello
operativo, Renzo Perazza, ex
direttore alla Bcc Valle Seriana a Pradalunga e alla Banca
della bergamasca a Zanica, da
sempre attivo nel volontariato.
Il nome richiama un passo della Genesi. La storia vuole che
Abramo piantasse la sua tenda e offrisse cibo e ospitalità
nei pressi dell'albero secolare.
Sono 155 i soci che prestano
servizio nell'associazione. Appartengono a tutte le categorie
sociali, metà sono donne.
Perazza, perché quest'iniziativa?
“Provengo da una famiglia
modesta, ero orfano di padre e
studiavo la notte per garantirmi un futuro. Ricordo che mia
madre mi mandava a prendere
la minestra al Carcano. Conosco il dramma della povertà
e capisco che la gente voglia
prendere le distanze, abbia
paura. Non è facile".
La convenzione sottoscritta
il 17 febbraio scorso con la
Coop cosa prevede?
“Ogni giorno la grande distribuzione deve smaltire come
rifiuti quintali di alimenti che
non sono più vendibili: perché
il packaging è danneggiato, il
prodotto è ammaccato, la scadenza è vicina. Pensiamo al
pane, il giorno dopo non può
essere venduto, ma se messo
nel forno, è ottimo. Talvolta, i
prodotti sono residui di attività
promozionale e campionature
di test e lanci”.
Il progetto "Buon fine"è attivo nella Bergamasca all'Iper
di Mapello e nei supermercati di Bergamo via Autostrada
e Trescore. Ora anche a Treviglio. Con quali modalità?
"Ogni lunedì, mercoledì e
venerdì, alle 15, passiamo a
A Treviglio, la cooperativa Quercia di Mamre
ha lanciato “Buon fine: da spreco a risorsa”. Perazza:
«Recuperiamo nelle Coop i cibi ancora commestibili,
ma non più vendibili, e sfamiamo i bisognosi»
ritirare i prodotti freschi che
depositiamo, per breve tempo, nel magazzino di un socio,
Angelo Frigerio, nella zona
industriale Pip1, in viale Aldo
Moro. Qui arrivano subito i
rappresentanti delle associazioni per il ritiro”.
Chi sono i fruitori?
“Moltissimi. LAga, l’associazione genitori antidroga, di
Pontirolo, il Cps, la famiglia e
Suore della Carità di Treviglio,
le Caritas del Conventino, di
Caravaggio, Canonica e Vailate, gruppi di famiglie e parrocchie. Raggiungiamo circa 800
utenti. Se a questi sommiamo
i 171 sacchi che distribuiamo
ogni martedì, dalle 10 alle 11,
in sede, la Quercia aiuta quasi mille famiglie. E' doveroso
citare, oltre a Coop, anche il
sostegno di Bcc, Lions Host,
Comune e Cai di Treviglio“.
I benefici del progetto sono
molteplici, non solo sociali.
Per esempio, la grande distribuzione non deve provvedere allo smaltimento.
"E' vero e ci sono dei risvolti
anche culturali: combattere
lo spreco è un modo per promuovere stili di vita sostenibili, orientati alla riduzione
delle eccedenze. In Italia,
solo lo spreco casalingo vale
8,7 miliardi di euro ed è pari
allo 0,5 del pil. Solo nel 2013
Coop Lombardia ha recuperato
derrate per 2.910.806 euro, offrendo una media di 3.500 pasti
giornalieri. A Treviglio, ritiriamo 20-30 scatoloni ogni volta,
per tre giorni la settimana".
Il primo aiuto avviene con
la consegna dei sacchi con
viveri ogni martedì: quale
situazione si incontra?
"Abbiamo scoperto che non
c'è stata solo l'emergenza del
periodo bellico. Anche oggi la
comunità ha urgente bisogno
di cibo. Un diritto che non va
negato a nessuno. Abbiamo
cominciato a febbraio con 50
sacchetti contenenti zucchero, latte, fagioli, pasta, pelati,
tonno, a volte integrati da altri
generi o frutta. Siamo arrivati a
360 sacchetti. Nelle prime dieci settimane abbiamo consegnato 1.713 buste. C'era chi se
ne approfittava e così abbiamo
valutato le situazioni e consegnato delle tessere“.
Come è composto il popolo
dei bisognosi?
“Le persone indigenti ci sono
sempre state, ma la crisi ha
dato il colpo di grazia. Tut-
IN regIoNe
Proposta
di legge
contro
gli ambulanti
abusivi
te le storie sono tristi. C'è chi
non ha una fissa dimora, chi
ha perso il lavoro, altri si sono
lasciati andare dopo un lutto.
Capitano, a volte, anche professionisti che si riducono a
mendicare perché conducono
un'esistenza senza più un senso. Fino all'inizio di maggio,
il 25% erano italiani, il 75%
stranieri. Oggi il 40% sono
connazionali. Questo perché
il Lions Club si è fatto carico
di 40 distribuzioni settimanali,
per un anno, a favore dei cittadini. Dapprima la consegna
avveniva in viale Oriano, presso gli "Amici di Gabry", oggi
nel capannone concesso a titolo gratuito da un nostro socio,
Graziano Finardi, fratello del
religioso, alla Pip2. La media
è di 171 sacchi".
In via Roggia Vignola state
allestendo la mensa sociale.
Come funzionerà?
“La gestione sarà affidata a noi
volontari, che conteremo su tre
cuochi. Apriremo a settembre
e garantiremo un centinaio di
posti o più. Perché ognuno ha
diritto a un pasto caldo e poi
abbiamo un sogno...".
Quale?
"Offrire un posto dove dormire a chi non ce l'ha. Ci stiamo
lavorando".
ANCHE SE LO FACCIAMO TUTTI I GIORNI DA 50 ANNI...
ADESSO NON È PIÙ IL MOMENTO DI SEPARARE,
MA DI UNIRE!!!
FORZA AZZURRI
TIPOGRAFIA S. NICOLÒ
24050 Cividate al Piano (BG) - 0363 976455 - [email protected]
E’ stato presentato
al Pirellone, un progetto di legge della Lega
Nord e della lista Maroni
Presidente di modifica al
testo unico sul commercio
nella parte concernente
la disciplina degli operatori commerciali non
professionali su area pubblica. La proposta è stata
illustrata dai consiglieri
Fabio Rolfi (Lega Nord)
e Marco Tizzoni (Maroni
Presidente). “Il nostro progetto di legge - ha affermato il vicecapogruppo del
Carroccio Fabio Rolfi - si
pone l’obiettivo di contrastare con maggiore efficacia il fenomeno dell’abusivismo nel commercio ambulante, distinguendo due
precise fattispecie: ambulanti a partita Iva e i cosiddetti hobbisti. Questo consentirà alla polizia locale di
effettuare i dovuti controlli
su tutti coloro che si fingono “hobbisti”, e quindi
anche sui “vù cumprà” che
abusivamente vendono le
loro mercanzie, approfittando ad esempio dei mercatini dell’antiquariato. La
nostra intenzione è quella
di proteggere l’attività degli operatori commerciali
autorizzati, tutelando nel
contempo i veri “hobbisti”, la cui figura viene
finalmente normata”. “La
proposta di legge - spiega
Marco Tizzoni, consigliere
regionale del gruppo consiliare “Maroni Presidente”,
introduce l’obbligo del tesserino identificativo regionale per coloro che svolgono l’attività di hobbista.
Con valenza quinquennale
e rinnovabile, il tesserino
sarà rilasciato dal Comune
di residenza. Il venditore privo di tesserino sarà
soggetto all’applicazione
di una sanzione amministrativa per una somma che
varia dai 250 euro ai 1.500
euro e sarà comminata anche nel caso i beni oggetto
di vendita non siano corrispondenti a quanto previsto dalla presente legge”.
“Si tratta di una proposta
necessaria e urgente - prosegue Tizzoni - che da un
lato si pone l’obiettivo di
contrastare il fenomeno
dell’abusivismo e dall’altro
di sostenere gli ambulanti e
le amministrazioni comunali nella gestione degli
eventi organizzati sul territorio, dove spesso le bancarelle degli hobbisti costituiscono un forte richiamo per
il pubblico. Una disciplina
più chiara per il comparto
permetterebbe di tutelare i
veri hobbisti, mettendo un
freno alla concorrenza sleale nel settore”.
la Rassegna
19 giugno 2014
Nuova missione dell’Ocse,
Bergamo ancora ai raggi x
Si concluderà il 20 giugno la seconda missione
della delegazione di economisti e esperti internazionali in preparazione della
Territorial Review che verrà
redatta entro la fine dell’anno dall’Ocse di Parigi su
incarico della Camera di
Commercio di Bergamo.
Dopo la prima missione, avvenuta nell’ultima settimana
dello scorso febbraio, questa
seconda visita a Bergamo
vede all’opera una delegazione più folta, con una
fitta agenda di incontri con
istituzioni, organizzazioni e
imprenditori locali in luoghi
diversi del territorio bergamasco.
La delegazione è composta
in tutto da sei persone. I tre
rappresentanti dell’OCSE Enrique Garcilazo, responsabile del Programma rurale
e regionale, e gli economisti
David Bartolini e Alexander
Lembcke, che già hanno
partecipato alla prima missione - sono affiancati da
un esperto internazionale
(Rafael Boix Domènech
dell’Università di Valencia,
Spagna) e da due peer-reviewers provenienti da aree industriali europee in cui sono
in corso progetti che possono fornire spunti d’interesse per le prospettive strategiche di Bergamo: Tomas
Ekberg è Chief Analyst del-
Fino a venerdì una delegazione di esperti incontrerà
istituzioni, organizzazioni e imprenditori locali.
Entro fine anno la Territorial Review
la Region Västra Götaland
(Goteborg, Svezia); Linco
Nieuwenhuyzen è Strategic
Advisor del Brainport di
Eindhoven in Olanda.
Lunedì scorso la delegazione
internazionale ha incontrato
i rappresentanti di Camera di
Commercio, Confindustria
Bergamo, di Imprese &
Territorio e dell’Università
degli Studi di Bergamo per
una discussione sulle ipote-
si preliminari del lavoro di
ricerca.
Nei giorni successivi la delegazione ha discusso i temi
delle riforme istituzionali e
delle politiche di gestione
del territorio con Camera
di Commercio, Regione
Lombardia, Provincia e
Comune di Bergamo, Unione
dei Comuni della Media Val
Cavallina e rappresentanti
delle associazioni d’impresa.
La delegazione ha fatto
anche visita al Kilometro
Rosso con una serie di incontri con imprese e centri di
ricerca ospitati nella struttura
bergamasca sui temi dell’innovazione e dell’internazionalizzazione. Altri seminari
hanno riguardato i temi del
credito e del sistema bancario
in provincia di Bergamo e le
sfide e le problematiche delle Piccole e Medie Imprese.
Specifici momenti di discussione sono stati incentrati sul
tema delle infrastrutture e il
ruolo dell’aeroporto nonché
le politiche del turismo con
la partecipazione di esperti
e operatori del settore turistico. Previsti incontri con
rappresentanti e operatori dei
servizi alle imprese e servizi
Ict di Bergamo. La delegazione sarà ospite dell’incubatore (Point) di Dalmine
e visiterà poi una industria
metalmeccanica di Bergamo
dove incontrerà un gruppo
di imprenditori del settore.
Dopo una visita alle infrastrutture e ad alcune aziende
della Valle Seriana la missione si concluderà venerdì 20
giugno.
9
Federconsumatori: «Più
tutele per chi acquista»
Il decreto legislativo n.21 del 21 febbraio 2014, entrato in vigore lo scorso 13 giugno, recepisce la nuova normativa europea in materia di tutela dei consumatori e offre
difese aggiuntive a quelle previste dal vigente Codice del
Consumo.
Federconsumatori Bergamo, in una nota, sottolinea alcune
tra le principali novità.
Diritto di recesso: raddoppiano i termini, da 7 a 14 giorni,
per poter esercitare il diritto di recesso. In caso di contratti
di servizio, abbonamenti telefonici, pay tv, gas, luce ma anche contratti di assicurazione, acquisti di pacchetti vacanze e
quant’altro, si potrà verificare con tutta calma cosa prevede
il testo,
Nuovi contratti e moduli standard: i nuovi contratti dovranno riportare con esattezza tempi e modi per esercitare il
diritto di recesso, e se poi le indicazioni in merito alla possibilità di cambiare idea non sono chiare o precise, se mancano gli indirizzi di
riferimento o altri dettagli, c’è addirittura un
anno di tempo per abbandonare il contratto
senza alcuna penalità.
Per esercitare il diritto
di recesso è previsto
un modulo standard
che dovrà essere messo a disposizione insieme ai contratti,
Contratti a distanza: per i contratti stipulati “a distanza”
divieto di costi nascosti e “trappole” su Internet; contratti
telefonici validi solo dopo la firma del contraente; prezzi
trasparenti e comprensivi di tutte le voci; 14 giorni per ripensarci; rimborsi più veloci in caso di recesso; modello
standard per il recesso; informazioni chiare sui costi della
restituzione della merce,
Obbligo di firma: la firma del consumatore sul modello
cartaceo, o tramite e-mail, per conferma dell’attivazione del
contratto, elimina condotte fraudolente di spese addebitate
per contratti stipulati solo “a voce” con gli addetti ai call
center, con il consenso spesso estorto al telefono per cambiare gestore o per offerte di servizi aggiuntivi a pagamento,
Costi trasparenti - Altri obblighi riguardano la trasparenza
dei costi. Nel caso di un contratto a tempo indeterminato o
di un contratto che comprende un abbonamento, il prezzo
totale dovrà includere i costi globali per tutto il periodo di
fatturazione. In caso di addebito di una tariffa fissa, il prezzo
totale deve equivalere ai costi mensili.
Entrato in vigore
il Dl che recepisce
la nuova
normativa europea
10
la Rassegna
19 giugno 2014
Giovani Ascom, la solidarietà fa gol
Con l’evento benefico al chiostro delle Grazie
raccolti fondi a favore di due progetti
di inclusione dei disabili attraverso lo sport
Non è lo sport che riempie gli stadi e tiene incollati alla tv spettatori di ogni latitudine.
Ma ha un grande valore lo stesso. Nell’anno dei Mondiali di calcio, il gruppo Giovani
dell’Ascom ha scelto di sostenere con il suo
tradizionale evento benefico due progetti di inclusione di persone con disabilità attraverso lo
sport, patrocinati dal Comune di Bergamo. Si
tratta del progetto “Senzacca” dedicato a judo
e cicloturismo in tandem, promosso dal gruppo territoriale “Non solo parole” dell’Unione
sportiva del Villaggio degli Sposi, e della creazione di una squadra di calcio che partecipi ad
un campionato del Csi, portato avanti dalla polisportiva Olimpia della parrocchia di Sant’Anna in Borgo Palazzo.
La serata, organizzata venerdì 13 giugno nel
chiostro delle Grazie - capace anche di fare
fronte alle bizze del meteo - ha permesso di
raccogliere circa 4mila euro, che saranno erogati attraverso il fondo Ascom aperto presso la
Fondazione della Comunità Bergamasca Onlus.
L’evento ha anche segnato il decimo anno di
fondazione del Gruppo e rilanciato, con le parole
del presidente Luca Bonicelli, il valore della solidarietà, dell’amicizia e del fare squadra tra gli
imprenditori, mentre il presidente dell’Ascom
e della Camera di Commercio Paolo Malvestiti
ha sottolineato l’importanza dell’innovazione e
del cambiamento di cui i giovani sono i principali interpreti. La serata, condotta da Donatella
Tiraboschi, è stata inoltre l’occasione per dare il
benvenuto alla nuova Amministrazione cittadina, rappresentata da Sergio Gandi.
Dopo musica e buffet, a riscaldare l’atmosfera
ci hanno pensato le due brave comiche Alessandra Ierse, nei panni dell’instancabile Bruna,
versione al femminile del muratore bergamasco,
e Laura Magni, intraprendente sindaco di Bovolone, fino alla consegna dei riconoscimenti agli
sponsor e all’estrazione dei premi della lotteria (i biglietti vincenti sono pubblicati sul sito
www.confcommercio.bg.it).
foto: Fabio Toschi
La galleria fotografica su www.larassegna.it
la Rassegna
19 giugno 2014
11
"Nave dei Sogni" accelera
e si prepara all'e-commerce
La cooperativa trevigliese sta ultimando
il portale per la vendita di strumenti musicali.
Allo studio anche sistemi integrabili
con i tablet. Prossima tappa "Music China 2014"
la cooperativa nella realizzazione
di eventi musicali, è infatti emersa
l’idea di realizzare un nuovo prodotto per chitarristi, bassisti e cantautori che risponda all’esigenza di
avere a disposizione uno strumento facile da utilizzare e integrabile
con la tecnologia (Tablet e smarh-
phone) attualmente disponibile e
sempre più in uso nella vita quotidiana. Il prodotto risponde all’intenzione di offrire un sistema che
permetta al musicista di fruire in
tempo reale della strumentazione
necessaria ad esprimere la propria
creatività, liberandolo dalle ap-
parecchiature fisiche attualmente
presenti sul mercato, consentendo
invece l’integrazione con i software e le applicazioni già diffuse.
Oltre a questo, Nave dei Sogni ha
consolidato una partnership con
altre aziende italiane, creando un
team di skills differenti accomunate
lA cooPerATIVA
Due anni di vita tra eventi e produzioni audio-video
La "Nave dei sogni" è una società cooperativa, fondata a Treviglio nel 2012 da giovani professionisti, che
organizza eventi, realizza, produce e diffonde contenuti
audio-video di alta qualità (format tv, video promozionali, advertising, videoclip), applicazioni per smartphone (iPhone, android e tablet), con l’obiettivo di rispondere alle dinamiche e alle esigenze del nuovo panorama
della comunicazione 2.0.
Sono numerosi i campi in cui Nave dei Sogni ha potuto applicare la propria professionalità nell’arco di
due anni. Un esempio è la realizzazione e la diffusione del format TV «LatoB» (14 puntate trasmesse in
diretta e on-demand da web tv nel 2012 e 2013), un
programma di cultura e intrattenimento, che esplora il
«dietro le quinte» di musica e dintorni, dando risalto
attraverso varie interviste a diversi personaggi della
cultura «made in Italy», il tutto arricchito dall’interattività con gli spettatori.
Svariati sono anche i contenuti trasmessi sul portale youtube, canale in cui la cooperativa non solo rende
partecipi gli utenti di ciò che accade in diretta durante
un determinato evento (backstage di concerti, conferenze stampa, concorsi musicali) ma dà anche la possibilità
di poterli rivedere in ogni momento e di condividerli
nelle altre piattaforme tecnologiche. Gli spettatori sono
protagonisti nell’interazione mediante i principali social
networks: Facebook, Twitter e Skype. Sul portale sono
stati trasmessi vari avvenimenti, tra i quali: la diretta
della conferenza stampa di presentazione del «Power of
3 Tour» di Stef Burns e Billy Sheehan, la diretta del primo concerto solista di Danilo Sacco nel maggio 2012, e
nel 2013 la diretta della presentazione de «Libro Bianco» dei Beatles di Franco Zanetti. Nave dei sogni si occupa anche di contenuti istituzionali, come la diretta del
convegno del 22 ottobre presso Regione Lombardia in
occasione degli eventi per l’Anno Internazionale delle
Cooperative. Ha ideato e realizzato il format «Cooperare per un mondo migliore», andato in onda su Bergamo
TV, che in 6 puntate incentrate sulle diverse tematiche,
presentava la realtà cooperativa bergamasca.
dal progetto comune di ideazione,
progettazione e produzione di alcuni modelli di pedali effetti di alta
qualità per chitarristi.
Tutte idee «made in Italy» che, unitamente al dispositivo innovativo
della strumentazione a portata di
mano, saranno presentati al pubblico internazionale il prossimo autunno. Dall’8 all’11 ottobre, infatti,
Nave dei Sogni esporrà a Shanghai
a «Music China 2014», una delle
più importanti fiere internazionali dedicate alla musica. L’evento
darà la possibilità alla cooperativa
di promuovere i prodotti «made in
Italy» agli operatori esteri e, contemporaneamente, di sviluppare il
proprio ruolo di distributori esclusivi per il mercato europeo degli
strumenti musicali del partner taiwanese.
«In questo senso possiamo proseguire nello sviluppo dei progetti già
in essere e futuri mantenendo un’innovativa confluenza di manifattura
e tecnologia, di produzione e commercializzazione - conclude Ferri -.
Il tutto in un’ottica di import export
internazionale che faccia leva sulle
attuali dinamiche del campo della
comunicazione e sui contemporanei
strumenti 2.0, in primis il nuovo sito
e-commerce www.ndsmusic.com»
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CON IL PATROCINIO DI
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IN COLLABORAZIONE CON
Il Cracking Art Group è composta da: Renzo Nucara
( 1955 - Crema / Italia ) Marco Veronese ( 1962 - Biella /
Italia ) Alex Angi ( 1965 - Cannes / Francia ) Carlo
Rizzetti ( 1969 Bruxelles / Belgio) Kicco ( 1969 Biella /
Italia ) William Sweetlowe ( 1948 - Ostenda / Belgio )
La plastica, frutto del cracking catalitico (da cui il nome
del gruppo) che trasforma il petrolio in materia
inorganica, ha in sé le radici di una storia che dura da
millenni: quella dell'uomo e del suo mondo. Una storia
piena di trasformazioni e di avvenimenti, un brano
culturale vastissimo e profondo, in cui natura umana,
artificiale e ambientale si uniscono in una formula
concettuale che ha sfidato le norme attuali dell'arte
contemporanea, scegliendo una modalità espressiva
che unisce le logiche del Gruppo a quelle dell'indagine
individuale. Si esprime per azioni performative
coinvolgenti, in cui animali colorati e decisamente fuori
scala invadono i luoghi più vari, da quelli deputati all'arte
a quelli della vita più quotidiana, dai supermercati alle
autostrade. E poi, la dimensione del Gruppo non limita
l'espressione individuale di questi sei artisti che
lavorano anche come singoli interpretando, ciascuno
secondo le proprie urgenze, le problematiche e le
tensioni del nostro tempo.
Vastissimo il curriculum del gruppo, che vanta
partecipazioni a prestigiose rassegne internazionali e
mostre dedicate in musei e fondazioni italiane ed estere
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Video, tecnologia, comunicazione 2.0 e ora anche la musica: la
cooperativa trevigliese "Nave dei
Sogni" allarga lo sguardo verso altri
orizzonti imprenditoriali ed è pronta a «mixare» manifattura, informatica, produzione e commercializzazione di articoli per musicisti.
Il tutto, come sempre, in un’ottica
internazionale: a febbraio la cooperativa ha infatti partecipato alla fiera internazionale “Prolight+Sound”
di Guangzhou (Cina) dedicata alla
musica e all’audio: «Un’occasione
per avere una panoramica del mercato musicale mondiale ma anche
per porre le basi per collaborazioni
importanti con aziende estere presenti all’evento - ha sottolineato il
presidente della cooperativa Marco
Daniele Ferri -. Tra queste si è avuto
modo di intessere e rendere solida la
partnership con un’impresa taiwanese produttrice di strumenti musicali di alta gamma con cui abbiamo
l’esclusiva di vendita dei suoi prodotti per il mercato europeo».
La cooperativa aderente a Confcooperative Bergamo sta infatti ultimando il proprio sito e-commerce
(www.ndsmusic.com), portale dedicato alla vendita online di strumenti musicali (chitarre elettriche,
acustiche e bassi) e di effetti a pedale per chitarristi, provenienti sia
dall’importazione che dalla produzione diretta da parte di una rete
d’imprese italiane di cui fa parte.
Sul nuovo sito non saranno venduti
soltanto gli strumenti musicali importati ma anche articoli prodotti
direttamente da Nave dei Sogni.
Grazie al background acquisito dal-
12
la Rassegna
19 giugno 2014
RISORSE UMANE
IL CONSULENTE RISPONDE
di Marco Bergamaschi
Tecniche o trasversali, ecco
le competenze che fanno la differenza
Quando mi sono laureato, il mondo del lavoro era sicuramente più
semplice; ma erano gli anni ‘90 e
sono trascorsi più di 20 anni. Certo è
che i percorsi di carriera erano in prevalenza lineari, nella maggior parte
dei casi, dopo il classico periodo di
gavetta, si trovava un posto di lavoro
stabile, il cui ruolo, mansioni da svolgere e competenze da possedere erano
descritte da un rigido mansionario. E
gli spostamenti in verticale (come gli
avanzamenti di livello e responsabilità
e in orizzontale come il passaggio da
una funzione a un’altra o da un ufficio
all’altro, erano solitamente limitati. Si
trattava quindi di un mercato del lavoro “sicuro” e al tempo stesso statico e
prevedibile. Negli ultimi anni invece
la situazione è radicalmente cambiata:
i percorsi di carriera si sono altamente
frammentati, le esperienze di lavoro “lunghe” hanno lasciato il posto a
quelle di breve durata e sono divenuti
frequenti i passaggi tra varie tipologie di lavori e tra aziende differenti.
Morale: una volta era il candidato che
sceglieva il lavoro, ora è il lavoro che
sceglie il candidato, o almeno questa
è la sensazione. Oggi le organizzazioni ricercano profili professionali
specializzati e sono diventate sempre
più esigenti nelle loro richieste; ma al
tempo stesso è pur vero che la situazione odierna non aiuta, considerata
l’oggettiva difficoltà ad acquisire delle competenze “definite e spendibili”,
proprio a causa della parcellizzazione
delle esperienze professionali che il
lavoratore dei nostri giorni è costretto
a sperimentare.
D
ottor Bergamaschi
dopo aver conseguito una
laurea triennale, da qualche
mese sto cercando lavoro attraverso i classici canali come le
inserzioni on line o cartacee e
i colloqui di selezione. Ho però
notato che quasi sempre mi viene
chiesto di specificare le mie competenze “personali” e “tecniche”
e, francamente, non ne capisco
il senso, considerato che mi presento con un titolo di studio specifico, che descrive già da solo la
mia professionalità. Se una volta
ottenuta la laurea, bisogna ancora stare a specificare tutto, a che
serve il titolo di studio?
e-mail, Sarnico
Diventa allora indispensabile fare
chiarezze sul concetto di competenza
e soprattutto sulle tipologie di competenze, che oggi possono essere spese
(considerate appetibili) nel mondo del
lavoro.
Possiamo così individuare due macrocategorie di competenze, quelle trasversali e quelle tecniche. Le prime
rappresentano quel bagaglio di conoscenze, abilità e qualità che portiamo
con noi nelle varie esperienze personali e professionali e che arricchiamo
attraverso le esperienze che facciamo.
Queste competenze, in gergo denominate “soft skills”, comprendono le capacità di comunicare e di relazionarsi
con l’esterno (colleghi, clienti, fornitori), di vendere un servizio o un prodotto, di organizzare un gruppo di lavoro o di risolvere i problemi in modo
flessibile. Sono davvero numerose e
soprattutto possono aiutare moltissimo a raggiungere i propri risultati, sia
che si tratti di vita professionale, che
di vita personale.
Le competenze tecniche, che si ottengono attraverso un percorso di
formazione (qualifiche professionali,
corsi di specializzazione, università…), consentono invece di svolgere
un’attività specifica in una determinata professione; per queste può essere anche necessario un periodo più
o meno lungo di pratica sul campo e
di affiancamento con un “esperto” in
materia. Esiste poi un sottoinsieme
delle competenze tecniche, dette “di
settore”, che riguardano la conoscenza specifica di un determinato settore
industriale (ad esempio metalmecca-
nico oppure agricolo o informatico) e
di specifici prodotti e/o servizi collegati a loro volta a determinate nicchie
di mercato.
Ma quali sono le competenze che
hanno più peso nella scelta di un candidato? Le aziende hanno bisogno di
inserire persone che sappiano orientarsi bene nel lavoro, che conoscano il
settore e che possano divenire il prima
possibile “risorse” e quindi le competenze tecniche e quelle di settore sono
sempre molto gradite. Ma se è vero
che le competenze tecniche rappresentano di fatto il principale criterio di
selezione, sono poi le competenze trasversali a fare la differenza sul campo;
infatti, a parità di capacità tecnica, ciò
che determina il successo professionale sono le caratteristiche personali:
la capacità di darsi degli obiettivi e
di raggiungerli, di essere proattivi ed
energici, di creare e gestire un team
affiatato, di negoziare con clienti e
fornitori, ecc. E per capirlo è sufficiente analizzare le proprie esperienze
lavorative di successo per verificare
che ciò che ha fatto la differenza non
è stato tanto il contesto in cui si è operato o le personali abilità tecniche, ma
il “modo” in cui abbiamo affrontato la
situazione. Forse il segreto è proprio
questo: trovare il giusto equilibrio tra
“tecnicità” e “personalità”, senza cadere in rischiosi sbilanciamenti. Ma
prima di farlo, è fondamentale analizzare e conoscere il proprio bagaglio
di competenze, senza timore e senza
paura; solo così potremo essere una
risorsa per la nostra vita personale e
professionale.
Crescita
delle pmi,
convegno Cdo
su “Aim Italia”
Il successo dei sistemi imprenditoriali nel prossimo decennio dipenderà, nel Mondo
e in Italia, sempre più dalla
capacità delle imprese di accedere a capitali di rischio.
Aim Italia, l’innovativo mercato dei capitali gestito da
Borsa Italiana, analogamente
a quanto ormai avviene nei
maggiori Paesi industrializzati, ma anche e soprattutto
nei cosiddetti Paesi emergenti, sta prendendo rapidamente
piede fra le imprese italiane
più dinamiche in quanto rappresenta uno strumento valido per supportare le aziende,
in particolare le Pmi, purché
in grado di esprimere e prospettare un percorso di crescita ambizioso. Aziende in
grado di fare il cosiddetto
“salto di qualità”, ma che
non dispongono ancora dei
capitali necessari. Per questo
Cdo Bergamo, con il supporto di Borsa Italiana e con le
banche del territorio, organizza per giovedì 19 giugno,
alle 17.15, all’ex Borsa merci di Bergamo, un convegno
divulgativo per illustrare alle
Pmi del territorio bergamasco le opportunità offerte dal
mercato alternativo Aim, i
vantaggi rispetto, ad esempio, agli strumenti di private
equity, alcuni casi concreti di
successo e soprattutto un percorso di possibile verifica per
le aziende interessate. Info
035 - 2058351.
la Rassegna
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Energia e gas, con lo Sportello bollette più leggere
Numeri in crescita per lo Sportello
Energia di Confartigianato Bergamo, aperto nel 2009 con l’obiettivo
di aiutare le piccole imprese a risparmiare sui costi (aziendali e domestici) dell’energia elettrica e del
gas ma anche ad analizzare consumi
e sprechi per pianificare soluzioni
energeticamente più efficienti.
Tutto questo grazie all’adesione al
CEnPI (Confartigianato Energia per
le imprese), il servizio creato dalla
principale Organizzazione nazionale di rappresentanza delle Pmi, che
mediante la costante contrattazione
collettiva di massa con i fornitori del libero mercato permette agli
utenti associati di ottenere le condizioni contrattuali più favorevoli.
Nel 2013, infatti, lo sportello ha
consentito ad imprese e famiglie
di ottenere un risparmio medio in
bolletta del 17% rispetto alle tariffe
dei principali competitor sul mercato, gestendo gratuitamente, tramite
delega, gli adempimenti burocratici
per il passaggio ad altri fornitori.
«In appena cinque anni dall’apertura del servizio – spiega il presidente
Angelo Carrara – abbiamo raggiun-
Grazie alla contrattazione collettiva con gli operatori sul libero mercato,
nel 2013 il servizio CEnPI ha permesso a imprese e famiglie
di risparmiare in media il 17%. Carrara: «Ma ora bisogna fare i conti
con nuovi aumenti, a causa delle agevolazioni alle attività più energivore»
to risultati eccezionali, anche in rapporto alle altre province d’Italia in
cui CEnPi è presente. Innanzitutto,
per quanto riguarda il mercato domestico abbiamo raggiunto la terza
posizione territoriale, dopo Brescia
e Milano, per numero di utenze (il
22% sul totale). Siamo arrivati alla
terza posizione anche sul mercato
“gas imprese” per standard metri cubi (Smc) con un’incidenza
del 12,6% sui consumi totali. Per
quanto riguarda il mercato “energia imprese”, infine, abbiamo raggiunto il sesto posto per numero di
kilowattora consumati dalle nostre
aziende-clienti: parliamo di quasi
40 milioni. Sono numeri importanti
che dimostrano il peso che la nostra
Organizzazione territoriale è riuscita a portare all’interno di CEnPI,
confermato e rafforzato anche
dalla recente nomina del nostro
vicepresidente Giacinto Giambellini nel cda dell’ente».
Carrara evidenzia, però, come
gli sforzi compiuti per abbattere
i costi energetici da quest’anno
debbano fare i conti con un nuovo aumento della bolletta che va
a pesare proprio sulle piccole
imprese e sulle famiglie, il tutto a vantaggio delle aziende più
“energivore”: si tratta dell’inserimento della voce “AE”, creata per
ridurre gli oneri di quelle utenze
che consumano più di 2 milioni e
400 mila Kilowattora di elettricità
all’anno. «Mi sembra inutile girarci
troppo attorno – chiarisce il presidente di Confartigianato Bergamo
–: siamo di fronte ad una sorta di
SDArt 2.0
tassa occulta destinata ad agevolare le grosse aziende ma che svantaggia enormemente la stragrande
maggioranza delle piccole attività
dell’artigianato, del commercio e
dei servizi, oltre che le famiglie,
ovvero quelle utenze meno energivore. Spetta infatti a loro coprire
il mancato gettito, stimato in circa 900 milioni di euro l’anno, con
questa voce della bolletta che si
aggiunge alle altre componenti. È
un criterio iniquo e miope che denunciamo con forza». Per questo
motivo Confartigianato ha recentemente presentato un ricorso al Tar
della Lombardia per far dichiarare
l’illegittimità dell’agevolazione
concessa alle aziende energivore.
«Nonostante questo – conclude
Carrara – il CEnPI sta intensificando la sua attività di contrattazione
con i fornitori presenti sul libero
mercato per riuscire ad abbassare
ulteriormente le tariffe per gli associati nel 2015. Le prime offerte
sono già arrivate e vanno proprio
in questa direzione».
Per contattare lo Sportello Energia di Confartigianato Bergamo
ed ottenere un check-up dei consumi della propria azienda o famiglia
chiamare il numero: 035 274327,
fax: 035 274352;
e-mail: [email protected].
Il 5 luglio con il presidente Merletti
In Assemblea la fotografia
dell’artigianato bergamasco
Ecco la nuova scuola per dirigenti
È stata presentata nell’Auditorium di via
Torretta la nuova edizione di “SDArt 2.0”,
la Scuola per dirigenti artigiani di Confartigianato Bergamo che partirà il prossimo
autunno con una veste completamente rinnovata. Il percorso accademico, realizzato
unitamente alla SdM - School of Management dell'Università di Bergamo, sarà infatti strutturato in due annualità e affiancherà
alle lezioni e ai laboratori anche eventi ed
iniziative aperte a tutto il territorio sui cinque temi strategici oggetto del percorso
(innovazione, reti, internazionalizzazione,
finanza, welfare), come seminari, conferen-
ze, workshop e visite guidate a parchi tecnologici e laboratori innovativi.
All’incontro di presentazione, accanto agli
imprenditori ex-allievi che hanno raccontando la loro esperienza di crescita umana
e professionale, erano presenti il direttore di
Confartigianato Bergamo Stefano Maroni,
il membro di giunta con delega alla Formazione Valentina Trevaini e il professor Fabio
Dovigo, direttore scientifico della scuola e
docente della SdM. Le iscrizioni sono aperte, contattando la Segreteria organizzativa
al numero: 035 274329;
e-mail: [email protected].
Open Factory
Le imprese
si mostrano
ai ragazzi
È stata una mattinata intensa e stimolante, quella vissuta da un gruppo di studenti
della scuola media Corridoni di Bergamo,
che nei giorni scorsi hanno visitato tre
aziende artigiane della zona produttiva di
Colognola “Industrie nel bosco”. L’incontro
ha fatto parte del progetto di orientamento
chiamato “Open factory” e ha visto coinvolte la BMA snc di Davide Bigoni e Romano
Domenghini (azienda capofila) che opera
nel comparto dell’arredamento, la Carpenteria Guerini e la FG Line, che produce elettrovalvole.
Il percorso è partito alcuni mesi fa con
l’organizzazione di tre incontri nelle classi
seconde della scuola, dove i funzionari di
Confartigianato Bergamo, assieme ad alcuni imprenditori, hanno presentato ai ragaz-
zi l’attività svolta dall’Associazione di via
Torretta e raccontato le proprie esperienze
imprenditoriali, focalizzando l’attenzione
sull’attualità dei mestieri artigiani e sull’importanza della scelta della futura scuola superiore. Nelle visite guidate, suddivisi in tre
gruppi, gli alunni hanno potuto incontrare,
oltre ai titolari, anche alcuni dipendenti i
quali hanno raccontato non solo le tipicità
delle rispettive aziende ma anche le proprie
esperienze personali, compresi i percorsi
scolastici intrapresi per specializzarsi nelle
varie mansioni (dall’impiegato all’architetto passando per l’operaio, il geometra e il
falegname).
Al termine della visita, tutti gli studenti si
sono riuniti nel cortile della BMA che ha
offerto loro un ricco rinfresco.
Entra nel vivo la 69ª Assemblea generale di Confartigianato Bergamo, il principale appuntamento statutario
dell’Organizzazione di via
Torretta che, da tradizione, si
svolge in due momenti distinti.
Dopo la prima parte riservata ai
soci, che si è tenuta lo scorso
24 maggio con l’unanime approvazione del bilancio 2013,
sabato 5 luglio alle ore 10,
nell’Auditorium, si terrà infatti
l’Assemblea aperta al pubblico
che vedrà la presenza del presidente nazionale di Confartigianato Giorgio Merletti.
La giornata sarà aperta dalla
relazione del presidente Angelo
Carrara che illustrerà anche il
bilancio sociale 2013, a cui seguirà la presentazione dell’ultimo Rapporto sull’artigianato
bergamasco curato dall’Osservatorio MPI di Confartigianato
Lombardia.
Toccherà poi ai saluti dei
presidenti dei tre gruppi as-
sociativi, Ida Rocca (Donne),
Giuseppe Carrara (Anziani)
e Daniele Lo Sasso (Giovani) e ai saluti delle autorità e
dei rappresentanti del mondo
politico-istituzionale presenti.
L’Assemblea proseguirà quindi
con l’intervento del presidente
Giorgio Merletti e si concluderà con la tradizionale cerimonia
di consegna dei riconoscimenti
al personale dipendente che ha
maturato 17 e 18 anni di servizio
all’interno dell’Associazione.
AgendA
■ Pagamento elettronico,
obbligo entro il 30 giugno
■ Patentino caldaisti,
il 4 luglio l’esame provinciale
Scade lunedì 30 giugno il termine entro cui
le imprese debbono munirsi di uno strumento
per accettare pagamenti per importi superiori
a 30 euro mediante bancomat e carte di credito: il cosiddetto pagamento elettronico – Pos
(Point of sale).
Per maggiori informazioni contattare l’ufficio
Fiscale al numero: 035 274215;e-mail: [email protected].
Giornata d’esami, venerdì 4 luglio, per 19 impiantisti termici associati che hanno partecipato
al corso abilitante di 90 ore per la conduzione
di impianti superiori a 232 kilowatt.
Nella sede di via Torretta si terrà infatti l’esame finale, alla presenza dell’apposita commissione provinciale, per il conseguimento del
patentino di abilitazione. Quella di quest’anno è la terza edizione del percorso formativo
che Confartigianato Bergamo ha organizzato
al suo interno in qualità di sede accreditata
per la formazione da Regione Lombardia. Per
partecipare alla prossima edizione chiamare
l’ufficio Formazione al numero: 035 274306;
e-mail: [email protected].
■ Giovani
e innovazione,
incontro sulle start-up
“Giovani imprenditori 2.0. Neoimprenditorialità e innovazione”. È questo il titolo del convegno organizzato dall’ufficio Innovazione e
Qualità di Confartigianato Bergamo, in collaborazione con il Gruppo Giovani Imprenditori
e Bergamo Sviluppo, che si terrà venerdì 27
giugno, alle 19, nell’Auditorium di via Torretta.
L’incontro fa parte del programma de “I venerdì dell’innovazione”, il ciclo di seminari
ed eventi, promossi con cadenza mensile, volti
a sostenere la competitività delle imprese. Al
centro di questa serata ci saranno le start-up
innovative, i servizi e i finanziamenti a supporto della neo-imprenditorialità. Saranno inoltre
portati “case history” di Bergamo Sviluppo e
ospiti dell’Incubatore d’impresa.
■ Sicurezza
sul lavoro,
dipendenti a lezione
Continuano, nella sede di via Torretta, i corsi
obbligatori sulla salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro rivolti ai dipendenti delle imprese
artigiane (T.U. 81/2008 ex art. 37). I prossimi
appuntamenti si terranno lunedì 23 giugno con
i corsi per i dipendenti del settore addetti alla
vendite, servizi alle persone e autoriparazione.
Per informazioni e iscrizioni contattare l’ufficio Formazione al numero: 035 274307-321;
e-mail: [email protected].
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19 giugno 2014
la Rassegna
la Rassegna
19 giugno 2014
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Imposte dirette, i bonus “alberghi”
Con la collaborazione del Centro Studi Seac
ad un massimo di € 200.000. Il predetto credito, ripartito in 3
quote annuali di pari importo, è riconosciuto “per il periodo
d’imposta in corso alla data di entrata in vigore del presente
decreto [2014] e per i due successivi [2015-2016]”.
La prima quota del credito relativo alle spese 2014 è utilizzabile
dall’1.1.2015.
Con la pubblicazione sulla G.U. 31.5.2014, n. 125, è entrato in vigore, a decorrere dall’1.6.2014, il DL n. 83/2014, c.d.
“Decreto Cult-Turismo”, nell’ambito del quale, oltre alle previsioni in materia di tutela del patrimonio culturale e rilancio del
turismo, sono contenute alcune specifiche agevolazioni di carattere fiscale per il settore alberghiero. In sintesi a favore delle
strutture ricettive (hotel, alberghi, campeggi, residence, ostelli, ecc.) sono previsti due crediti d’imposta. Il primo relativo alla
digitalizzazione delle strutture, il secondo per la riqualificazione
e l’accessibilità delle stesse.
■ BONUS DIGITALIZZAZIONE TURISTICA
Al fine di “sostenere la competitività del sistema turismo, favorendo la digitalizzazione …” l’art. 9 riconosce un credito d’imposta a favore degli “esercizi ricettivi singoli o aggregati con
servizi extraricettivi o ancillari”.
■ SPESE AGEVOLABILI
Il credito in esame spetta con riferimento alle spese relative a:
• impianti wi-fi;
• siti web ottimizzati per il sistema mobile;
• programmi per la vendita diretta di servizi e pernottamenti e
la distribuzione sui canali digitali purchè in grado di garantire
gli standard di interoperabilità necessari all’integrazione con siti
e portali di promozione pubblici e privati e di favorire l’integrazione fra servizi ricettivi ed extraricettivi;
• spazi e pubblicità per la promozione e commercializzazione
di servizi e pernottamenti turistici sui siti e piattaforme informatiche specializzate, anche gestite da tour operator e agenzie
di viaggio;
• servizi di consulenza per la comunicazione e il marketing digitale;
• strumenti per la promozione digitale di proposte e offerte
innovative in tema di inclusione e di ospitalità per persone con
disabilità;
• servizi relativi alla formazione del titolare o del personale
dipendente, finalizzati alle attività di cui sopra.
Sono esclusi dalle spese agevolate i costi relativi all’intermediazione commerciale.
■ DETERMINAZIONE DEL CREDITO
Il credito d’imposta è pari al 30% delle spese sostenute, fino ad
un massimo di € 12.500. Lo stesso, ripartito in 3 quote annuali
di pari importo, è riconosciuto per i periodi d’imposta 2015,
2016 e 2017.
■ MODALITÀ DI UTILIZZO DEL CREDITO
Il credito in esame è utilizzabile in compensazione tramite il
mod. F24 “esclusivamente attraverso i servizi telematici messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate, pena lo scarto
dell’operazione di versamento, secondo modalità e termini definiti con provvedimento del Direttore della medesima Agenzia”.
Inoltre:
• non è tassato ai fini IRPEF/IRES e non concorre alla formazione del valore della produzione IRAP;
24124 Bergamo
Via Lombardia, 3/A
Tel. 035/222160
Fax 035/249968
• non rileva ai fini del rapporto di deducibilità degli interessi
passivi e dei componenti negativi ex artt. 61 e 109, comma 5,
TUIR.
L’operatività dell’agevolazione in esame è subordinata
all’emanazione di un apposito DM da parte del Ministero dei
beni e delle attività culturali e del turismo (di concerto con il
MEF, sentito il MISE), entro 3 mesi dall’entrata in vigore della
legge di conversione. Il Decreto dovrà definire:
• le tipologie di spese ammesse al beneficio;
• le procedure per l’accesso all’agevolazione in esame;
• le soglie massime di spesa per singola voce di spesa sostenuta;
• le procedure di recupero nel caso di utilizzo illegittimo del
credito d’imposta.
■ BONUS RIQUALIFICAZIONE
STRUTTURE RICETTIVE
L’art. 10 riconosce altresì, al fine di “migliorare la qualità
dell’offerta ricettiva per accrescere la competitività delle destinazioni turistiche” un credito d’imposta per le strutture ricettive “esistenti alla data del 1° gennaio 2012”.
■ SPESE AGEVOLABILI
Il credito in esame spetta con riferimento alle spese relative a:
• ristrutturazione edilizia ex art. 3, comma 1, lett. d), DPR n.
380/2001;
• eliminazione delle barriere architettoniche ai sensi della
Legge n. 13/89 e del DM n. 236/89.
■ DETERMINAZIONE DEL CREDITO
Il credito d’imposta è pari al 30% delle spese sostenute fino
■ MODALITÀ DI UTILIZZO DEL CREDITO
Il credito in esame è utilizzabile esclusivamente in compensazione tramite il mod. F24.
Analogamente al credito digitalizzazione:
• l’agevolazione in esame non rileva ai fini del rapporto di deducibilità degli interessi passivi e dei componenti negativi ex
artt. 61 e 109, comma 5, TUIR. In mancanza di una specifica
disposizione quest’ultimo risulta tassato ai fini IRPEF/IRES e
concorre alla formazione del valore della produzione IRAP;
• l’operatività del bonus in esame è subordinata all’emanazione
di un DM da parte del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo (di concerto con il MEF e il MISE, sentita la
Conferenza Permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le
Province autonome di Trento e Bolzano), entro 3 mesi dall’entrata in vigore della legge di conversione, il quale dovrà definire:
- le tipologie di strutture ricettive ammesse al beneficio;
- le tipologie di interventi ammessi al beneficio;
- le procedure per l’ammissione al beneficio, che avviene secondo l’ordine cronologico di presentazione delle relative domande;
- le soglie massime di spesa per singola voce di spesa sostenuta;
- le procedure di recupero nel caso di utilizzo illegittimo del
credito d’imposta.
■ RISPETTO AIUTI “DE MINIMIS”
Come noto, la disciplina “de minimis” esenta dall’obbligo di notifica alla Commissione Europea gli aiuti di Stato
di modesta entità allo scopo di semplificare e velocizzare
le procedure di assegnazione. Con riguardo ai bonus in esame il Legislatore ne subordina l’erogazione al rispetto dei limiti previsti dalla citata disciplina “de minimis”, peraltro
recentemente rivista con il Regolamento UE n. 1407/2013.
Per il periodo 1.1.2014 – 31.12.2020 il massimale di aiuti che
un’impresa può ricevere dallo Stato nell’arco di un triennio è
pari a € 200.000 (complessivi) fermo restando i limiti di stanziamento previsti dal Decreto in esame.
Digitalizzazione
• ammontare credito: spese sostenute x 30%
• importo max € 12.500
• periodo agevolato: 2015, 2016, 2017
• utilizzo tramite mod. F24
■ “BONUS ALBERGHI”
Ristrutturazione
• ammontare credito: spese sostenute x 30%
• importo max € 200.000
• periodo agevolato: 2014, 2015, 2016
• utilizzo tramite mod. F24
Autotrasporto, le agevolazioni fiscali per il 2014
Sono state confermate le agevolazioni fiscali per le imprese di autotrasporto merci
per il 2014.
■ Deduzioni Irpef per spese non documentate – L’agenzia delle Entrate, con il comunicato
indicato in oggetto, ha confermato che le imprese di autotrasporto merci in conto terzi possono
fruire su Unico 2014 della deduzione forfetaria
per i trasporti effettuati personalmente dall’imprenditore per un importo pari a:
Si rammenta che la deduzione spetta alle imprese
in contabilità semplificata o in contabilità ordinaria per opzione (cioè alle imprese che hanno
ricavi annui fino a 400 mila euro); può essere
riconosciuta una sola volta al giorno, indipendentemente dal numero di viaggi e può essere
usufruita anche dai soci delle società in nome
collettivo e in accomandita semplice. Per poter
applicare la deduzione deve predisposto un prospetto riepilogativo dei viaggi effettuati, la loro
Importo produzione
giornaliera (euro)
Ambito territoriale
del trasporto
19,60
comune in cui ha sede l’impresa
56,00
regione in cui ha sede l’impresa e regioni
confinanti
92,00
altre zone
durata, l’ambito territoriale e gli estremi delle fatture di trasporto (o dei documenti di trasporto e
delle lettere di vettura), prospetto che va conservato per il periodo del termine di accertamento.
■ Recupero contributo SSN su premi RCauto
– E’ stato confermato il recupero del contributo
al Servizio Sanitari Nazionale compreso nei premi RCauto pagati nel 2013 per la circolazione
dei veicoli di peso non inferiore a 11,5 tonnellate, fino a concorrenza dell’importo di 300 euro.
La somma spettante deve essere utilizzata come
credito d’imposta in compensazione dei versamenti effettuati col modello F24 (codice tributo 6793). La compensazione di tali importi non
concorre al limite annuale delle compensazioni
di 700 mila euro (risoluzione n. 3/E/2007).
In aggiunta alle agevolazioni confermate
dall’Agenzia delle entrate, in occasione della
prossima dichiarazione dei redditi le imprese di
autotrasporto possono applicare ulteriori disposizioni di favore.
■ Deduzione giornaliera veicoli leggeri – Le
imprese in contabilità semplificata hanno dirit-
to ad una deduzione forfetaria annua di 154,49
euro per ciascun autoveicolo di peso non superiore a 3,5 tonnellate (art. 66 c. 5 TUIR).
■ Deduzione costo trasferte dipendenti – In
base all’articolo 95 c. 4 del TUIR, in luogo della deduzione, anche analitica, delle spese sostenute per le trasferte dei dipendenti fuori dal
territorio comunale, le imprese di autotrasporto
possono dedurre dal reddito d’impresa un importo pari a 59,65 euro al giorno (95,80 per le
trasferte all’estero), al netto delle spese di viaggio e di trasporto.
■ Deduzione Irap indennità di trasferta
– L’indennità di trasferta erogata agi autisti è
escluda dalla base imponibile Irap nella stessa
misura prevista per l’esenzione dal reddito di
lavoro dei dipendenti (46,48 euro giornalieri
per trasferte in Italia, 77,47 euro giornalieri per
trasferte all’estero).
■ Telefonia – Le imprese di autotrasporto possono dedurre interamente gli oneri relativi ad
impianti di telefonia, limitatamente ad un impianto a veicolo (art. 102 c. 9 TUIR).
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la Rassegna
19 giugno 2014
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rata € 3,00/mese – Costo totale comunicazioni periodiche € 4,00 – Bollo/Imposta sostitutiva € 50,00 – Importo totale dovuto dal consumatore € 20.197,68. Gli importi �in
qui riportati sono IVA inclusa ove applicabile. Informazioni europee di base e fogli informativi disponibili presso le concessionarie Volkswagen Veicoli Commerciali. Salvo
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