Salute e benessere a Verona e provincia

Salute e benessere a Verona e provincia
Trimestrale - anno IX - n. 1/2014 OTTOBRE 2014
“Uomo che ami parlare molto:
ascolta e diventerai simile al saggio.
L’inizio della saggezza è il silenzio.”
Pitagora
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OTTOBRE 2014
SOMMARIO
Dott.
Dott.Allegri
Giovanni
Giovanni
Allegri
Proprietario ed
Editore
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Dott.ssa
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Daniela Coloni
Daniela Coloni
Responsabile di Redazione
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Registrazione N. 1673
depositata presso il Tribunale di Verona
in data 26 Luglio 2005
Proprietario ed Editore Dott. Giovanni Allegri
Via IV Novembre, 18 – 37126 Verona
Dir. Responsabile Pier Giuseppe Montresor
Responsabile di Redazione Dott.ssa Daniela Coloni
Pubblicità e Comunicazione
DC Communication Consulting
Tel. Cell. 347 1739112
Website: www.comunicazionediretta.com
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Un elemento patologico difficile da contrastare: la spasticità pag.
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Vertigini: come si manifesta e come si cura
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Schiavo delle mentine? L’alitosi va curata, ecco come
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La solidarietà per bambini bisognosi di cure ortodontiche
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La bellezza appesa ad un filo
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Il benessere a sorsi di caffè ...e non solo
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L’importanza del benessere psicofisico
Pillole di salute: il frassino
COR POR E SANO
è il trimestrale di Verona , che si occupa di
salute e benessere a Verona e Provincia.
12 pagine che ospita no varie rubric he di argomen ti specialistici, di caratte re medico,
paramedico e relativ i alla salute e al benessere in generale. 5000 copie distrib uite sul
territorio Verone se per inform are la cittadinanza in modo chiaro e semplice su quanto
la città offra per prende rsi cura di se stessi.
COR POR E SANO
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la rivist a di SALU TE E BENE SSER E
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OTORINOLARINGOIATRIA
Vertigini: come si manifesta e come si cura
Intervista al Dottor Antonio Gentile, Medico Chirurgo specializzato in Otorinolaringoiatria.
di Giovanni Allegri
D
opo aver trattato ampiamente
nelle uscite precedenti di Corporesano le patologie dell’orecchio, oggi con il dottor Gentile ci soffermeremo sul problema delle vertigini.
Un sintomo che può comparire in qualsiasi momento o circostanza, andando
a compromettere seriamente la qualità
della vita della persona. Pensiamo solo
a cosa possa voler dire una crisi vertiginosa mentre si guida un’auto.
Dottor Gentile, che cosa sono le vertigini?
“Per vertigine s’intende il classico
“giramento di testa” e medicamente parlando le vertigini si dividono in
“soggett ive”(es. alzarsi dal letto con velocità) e “oggett ive”.
Le prime danno una sensazione di disequilibrio, di difficoltà a camminare
e sono avvertite soggett ivamente dal
paziente. Le seconde invece sono molto
più gravi e si vede quello che sta intorno girare verticosamente con sensazione di angoscia, vomito, impossibilità di
mantenere la posizione eretta e stare
seduti: unica soluzione restare sdraiati
con la testa immobile.
Le vertigini non hanno preferenza sessuale ( maschio e femmine) e alcuni
individui presentano instabilità come
conseguenza dell’età.”
Quali sono le cause?
“In molti casi le vertigini sono dovute
a disturbi di circolazione a livello dei
piccolissimi vasi che irrorano l’orecchio
interno e i nervi dell’equilibrio.
Quello che stabilisce il nostro equilibrio fisico è un complicato sistema di
organi che interagiscono fra di loro
(occhi, sistema propiocett ivo diff uso in
tutto il corpo, il cervelletto) portando
una massa di informazioni all’organo
dell’equilibrio vero e proprio che è costituito dal “labirinto” nell’orecchio interno formato da sacculo e utricolo e da
tre canali semicircolari disposti in tre
posizioni spaziali diverse, raccolgono
tutte le informazioni e le mandano al
cervello che le codifica e che permette
un corretto modo di camminare e stare in piedi. Mi preme sottolineare che
i labirinti sono bilaterali e il segreto è
che funzionino contemporaneamente
nella stessa maniera. E’ chiaro che se
uno funziona più dell’altro si ha l’insor-
genza delle vertigini anche gravi come
la labirintite che non è altro che un
disturbo infiammatorio dell’orecchio
interno (o labirinto). Un’altra anomalia
dell’orecchio interno e che provoca vertigini forti da costringere il paziente a
sdraiarsi è la sindrome di Ménière (caratterizzata dalla classica triade, vertigini imponenti e invalidanti, acufene
intenso ed ipocusia più o meno grave).
Essendo causata da un ipertensione del
liquido dei fluidi nella parte dell’orecchio interno si avvale di terapie come
l’assunzione di diuretici, vasodilatatori da somministrare durante il ricovero ospedaliero. Del resto i pazienti che
soff rono di un attacco di questo tipo
possono stare solo a letto per qualche
giorno.”
Quali consigli terapeutici si sente di dare
nella sintomatologia delle vertigini?
“Bisogna conoscere le cause, distinguere le due tipologie di vertigini (soggett iva e oggett iva) e att raverso esse correggerle.
In alcuni casi, le vertigini si manifestano in modo così brusco e violento che la
sola cura farmacologica non è sufficiente: in questo caso, la chirurgia costituisce l’ultima, estrema, opzione terapica
possibile.
Resta il fatto che comunque bisogna
prestare sempre molta attenzione quando ci si alza dal letto, si scendono le scale e si guida la macchina.”
Ricordiamo ai lettori di Corpore
Sano che se qualcuno avesse
dei dubbi, perplessità o semplicemente desiderasse avere
qualche ulteriore chiarimento
sull’argomento, può scrivere a:
[email protected] e il
Dottor Gentile sarà lieto di rispondervi.
NOVEMBRE
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NATURA
Pillole di salute: il frassino
I
A cura del Dottor Massimo Coatto
Farmacista
l frassino (Fraxinus excelsior L.) è una pianta diffusa in tutta Europa e
nell’Asia minore che fiorisce
tra aprile e maggio.
La corteccia è verrucosa di
colore bruno mentre le foglie
sono ovali-lanceolate, seghettate ai margini, verdi nella
pagina superiore e pallide in
quella inferiore.
La pianta può raggiungere altezze di oltre 30 metri.
In campo erboristico le parti
della pianta utilizzate sono la
corteccia e le foglie.
È stato scientificamente dimostrato che l’estratto della corteccia e delle foglie
presentano
att ività antinfiammatoria (El-Ghazaly &
Khayyal 1992), antireumatica
(Von Kruedener & Schneider
1995) e diuretica (Right Cl &
Van Buren L. 2007) mentre in
La Parona del Gelato
vince il campionato Europeo
del Gelato festival con il gusto:
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medicina popolare trovano
impiego anche in casi di gotta, oliguria, litiasi renale, spasmi della muscolatura liscia e
febbre.
I principali costituenti att ivi
sono acido ursolico, benzochinone, fraxite, quercitina,
cumarine, flavonoidi, acido
ascorbico, iridoidi.
L’effetto antinfiammatorio e
antireumatico si ott iene con
l’assunzione di 200 mg di
estratto 3 volte al giorno, oppure facendo bollire per 5-7
minuti 10 g di foglie in 250
ml di acqua da bere due volte al giorno, matt ina e sera a
stomaco vuoto.
Fatta eccezione per soggett i
ipersensibili o allergici e persone in cui l’effetto diuretico
non fosse desiderato, il frassino è normalmente ben tollerato.
1
La Parona del Gelato
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ODONTOIATRIA
Schiavo delle mentine?
L’alitosi va curata, ecco come
Intervista al Dottor Carlo Casato specializzato in odontoiatria medica ed estetica
di Daniela Coloni
L
o slogan di una pubblicità ormai datata citava: “io
l’alito ce l’ho profumato!”
e mostrava le famose mentine
capaci di compiere il miracolo
di risanare un alito pestilenziale. Beh per chi non vuol essere
schiavo delle mentine che coprono l’odore, ma non lo eliminano, parliamo col dott. Casato
del problema dell’alitosi, delle
sue cause principali e di come
intervenire per ridurre o eliminare il problema.
Innanzitutto cos’è l’alitosi e
perché affrontarla come un
problema medico?
“L’alitosi consiste nel cattivo
odore dell’alito di alcune persone, è un problema che va affrontato in sede medica e non
semplicemente
masticando
chewingum o mentine, perché
è un fenomeno molto diffuso e
sempre più sentito, che può causare forte imbarazzo per chi ne
soffre e altrettanto fastidio per
chi deve subirne gli effetti in
una normale vita di relazione,
soprattutto però può essere indice e sintomo di altre patologie.”
C’è una categoria di persone
che può soffrire maggiormente
di alitosi?
“L’alitosi riguarda in modo trasversale ogni categoria di persone, dai bambini, agli adulti,
agli anziani, maschi e femmine
indistintamente. Questo per la
presenza di difficoltà peculiari
a ciascuna età, per esempio nei
bambini per il fatto che possono
avere un’alimentazione molto
proteica o ricca di grassi o difficoltà nell’igiene orale perché
non sanno ancora bene come
farla, oppure negli anziani si
manifesta con maggior frequenza a causa della riduzione della
salivazione. La saliva è un agente di pulizia molto importante e
la sua riduzione non permette la
rimozione dei residui di cibo e
batteri dalla cavità orale.”
Quali sono le cause dell’alitosi?
“Intanto distinguiamo due tipi
di alitosi: quella transitoria e
quella cronica. La prima si limita ad una manifestazione temporanea che va da qualche ora
o pochi giorni e che trova le sue
cause principali nell’assunzione
di cibi che alterano temporaneamente l’odore dell’alito; (soprattutto aglio e cipolla); in alcuni
farmaci; nei piccoli malanni
come raffreddori, mal di gola,
sinusiti etc. a causa del ristagno
del muco che diventa maleodorante; oppure in fattori che possono alterare la flora batterica
della cavità orale o intestinale.
L’alitosi cronica invece si manifesta con un cattivo odore persistente e durevole, che trova le
sue cause principali in patologie
gastriche, come per chi soffre di
reflusso gasto-esofageo; in patologie epatiche o renali; in tonsilliti, etc. Persino lo stress può
essere causa di alitosi considerando che l’adrenalina, l’ormone
prodotto in condizioni di stress,
agisce sulla salivazione riducen-
dola (xerostomia); La maggiore
causa di alitosi tuttavia è legata
ad una scarsa igiene orale, ad
apparecchi ortodontici o protesi (ott urazioni, ponti, dentiere)
difficili da pulire e a malattie
della cavità orale (gengiviti, carie estese, piorrea, etc.).
Sempreché l’alitosi non sia dovuta a cause di altro genere,
una buona igiene orale è indispensabile per evitarla, poiché
elimina i residui alimentari
prevenendo o riducendo l’accumulo della placca batterica che
si deposita su denti, lingua e
gengive. Proprio il proliferare
della carica batterica nella cavità orale è causa del tanto sgradito cattivo odore.”
È possibile rendersi conto da
soli, senza accertamenti medici, di quali siano le cause
dell’alitosi?
“L’odore dell’alito può essere
un indicatore approssimativo
per intuire la causa che lo sta
generando, per esempio problemi intestinali producono un
puzzo di feci, problemi digestivi
un effluvio acido come di frutta
matura in fermentazione, e così
via. Spesso all’alitosi si associano altri sintomi, come acidità di
stomaco nel caso esemplificativo
del reflusso gastro-esofageo, ed
è ovvio che questi sintomi vadano considerati nel loro insieme
interpellando il medico curante
che ci indirizzerà allo specialista più adeguato al caso specifico. Considerando tuttavia che la
casistica più frequente di alitosi
riguarda l’igiene e la salute della
cavità orale, consiglierei un controllo dal medico dentista.”
Possiamo dare qualche consiglio pratico per affrontare il
problema dell’alitosi?
“Innanzitutto lavare i denti con
attenzione e senza fretta, anche
nelle zone meno raggiungibili
che spesso si trascurano. Non
limitarsi ai denti, ma spazzolare la lingua in modo da rimuovere i residui di placca batterica
che vi si deposita anche più che
sui denti; usare il filo interdentale; fare periodici controlli per
verificare che non vi siano carie,
gengiviti o altre malattie. Richiedere sedute d’igiene orale
presso il proprio dentista per
rimuovere i depositi di placca e
tartaro ed infine, bere molto per
favorire una buona salivazione,
necessaria a detergere la bocca.”
E ora cari lettori, ringraziando
il dott. Casato per la sua disponibilità, vi invito a collegarvi
al sito www.carlocasato.it dove
troverete interessanti informazioni e suggerimenti su come
pulire i denti nonché sui servizi medici offerti dal suo studio
e vi lascio con questa domanda: ora che sappiamo come
risolvere il problema, vogliamo davvero affidarci solo alle
mentine?
Dott. Carlo Casato
Studio Di Verona Via Leone Pancaldo 76 - 37138 VERONA - Tel. 045 8101710 - Fax 045 8308925
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ODONTOIATRIA
La solidarietà per bambini
bisognosi di cure ortodontiche
Intervista al Dottor Adriano Muraro, specialista in Odontostomatologia
a Verona e in Ortognatodonzia a Padova.
di Giovanni Allegri
I
n un momento come quello att uale
nel quale la crisi economica sembra
assorbire ogni prospett iva, parlare
di solidarietà appare quasi assurdo, fuori dalle urgenze che premono sulle vite
di molte persone.
Eppure sono recentemente comparse sulla stampa locale alcune notizie
su casi di solidarietà e altruismo verso
ragazzi con problemi odontoiatrici appartenenti a famiglie economicamente
disagiate.
Ne abbiamo parlato con il dottor Muraro
che in questa uscita di Corporesano abbiamo voluto coinvolgere per conoscere
il suo parere su questo argomento delicato e di att ualità.
Dottor Muraro nei mesi scorsi sul quotidiano “L’Arena” è stata riportata la notizia
riguardante le cure ortodontiche di una
bambina sfortunata perchè affetta da labio-palato-schisi ?
“Innanzitutto precisiamo che la labiopalatoschisi è una malformazione
congenita che coinvolge palato labbro
superiore e arcata dentale. Si, ho avuto
modo di leggere l’articolo e sono rimasto colpito che il costo dell’apparecchio è
stato sostenuto per intero dalla lodevole iniziativa di alcuni cittadini che con
una colletta hanno raccolto la somma
necessaria. Potete immaginare la grande contentezza e gratitudine manifestata
dai genitori della bambina in questione.
Vorrei aggiungere un altro caso questa
volta che coinvolge due stimati dentisti
di Livorno, che hanno deciso di dedicare
una giornata della loro attività a ragazzi bisognosi di cure odontoiatriche, ma
sprovvisti dei necessari mezzi economici per affrontarle. Nel loro racconto, di
come è maturata questa scelta encomia-
bile e veramente altruista, quello che colpisce maggiormente è la grande richiesta
di intervento che in poco tempo si sono
trovati ad affrontare.
In primo luogo sono stati i cosiddetti extra comunitari che hanno approfittato
della loro iniziativa; ma in questi ultimi
due anni si rivolgono a loro un numero
sempre più crescente di connazionali.”
Come è la situazione att uale riguardo l’intervento pubblico sanitario nell’ambito
odontoiatrico?
“Purtroppo le leggi in materia di cure
odontoiatriche coperte dal Servizio Sanitario Nazionale (SSN) sono cambiate
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OTTOBRE 2014
molte volte negli ultimi anni e spesso in
maniera differente da una Regione all’altra, trattandosi di materia di pertinenza
delle singole Regioni. Questo complica
notevolmente l’organizzazione del servizio odontoiatrico.
Inoltre bisogna dire che non tutti gli
ospedali ed i distretti sono attrezzati per
fornire le cure odontoiatriche o la gamma completa di queste. Molto spesso
svolgono solo un servizio di pronto soccorso generico ed il paziente viene invitato a rivolgersi ai privati o messo, quando esiste la possibilità, in lista di attesa
7
ODONTOIATRIA
per il completamento delle cure.
Ovviamente c’è da sostenere un ticket
come per ogni prestazione sanitaria, salvo i casi di esenzione previsti. Anche in
questo ambito le regole variano molto a
seconda delle singole Regioni.
Specificamente per le cure protesiche e
ortodontiche, la possibilità di ottenerle
sfruttando il SSN risulta ulteriormente
complicata perché trattandosi di terapie
lunghe e intese erroneamente come una
sorta di cura estetica quasi mai esiste la
possibilità che il SSN le preveda.
Detto ciò, risulta evidente come le ini-
ziative sopramenzionate di filantropia
verso le persone economicamente sfortunate siano da guardare con ammirazione
ed augurarsi che l’esempio possa venire
imitato più volte da tanti sensibili Colleghi Dentisti.
L’attuale stretta dei consumi e la perdurante crisi economica, secondo i dati
divulgati dall’ANDI ( l’Associazione Nazionale dei Dentisti Italiani ), sta allontanando dalle pratiche curative più del 30%
delle persone che precedentemente andavano abitualmente dal dentista, che già
erano meno del 40% della popolazione.”
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DERMATOLOGIA
LA BELLEZZA APPESA AD UN FILO
Intervista al Dottor Gianfranco Barba, specialista in Dermatologia e Venereologia
e specialista in Angiologia Medica.
di Giovanni Allegri
L
a biorivitalizzazione è
una metodica utilizzata
per prevenire e combattere i segni dell’invecchiamento
della cute, stimolando la produzione di collagene e consiste
in microiniezioni di vitamine,
aminoacidi, minerali, coenzimi, acidi nucleici e acido ialuronico a basso peso molecolare.
Solo recentemente si è diffusa la
metodica di Biorivitalizzazione
con fili in PDO. Ne parliamo
con il Dott. Barba , che utilizza
questa tecnica già da tempo e ci
spiega in cosa consiste.
Dott. Barba perché la biorivitalizzazione con fili in PDO è una
tecnica così innovativa ed ha
trovato un così vasto consenso?
“Attraverso l’inserimento nella
cute, senza incisioni, di fili in
PDO (polidioxanone), medical
device, già utilizzati in chirurgia generale e cardiovascolare
come fili di sutura bioriassorbibili e antimicrobici è possibile
effett uare trattamenti ambulatoriali e senza anestesia per
viso e corpo creando una intensa biostimolazione prolungata
dalla presenza dei fili, che si
riassorbono in 6-8 mesi, e la stimolazione dei tessuti lassi con
effetto liftante (soft-lifting).”
L’inserimento di questi fili nel
tessuto cutaneo, come avviene?
“Questi fili vengono inseriti con
aghi ipodermici sottili, all’interno dei quali è contenuto il filo
stesso, cosi da creare un vero e
proprio reticolo nelle aree che
intendiamo rivitalizzare. Un
elementare sistema meccanico
consente all’ago, una volta penetrato nella cute, di depositare, all’interno del tessuto, il filo.
L’effetto sarà legato alla presenza degli stessi fili che stimolando il rinnovamento della pelle,
forniscono elasticità, vitalità e
maggiore luminosità. Inoltre
migliorerà anche l’aspetto delle rughe, delle pliche cutanee e
della pelle flaccida.”
Quali sono gli effetti immediati e quelli a lungo periodo?
“Il posizionamento dei fili di
sutura nel sottocute, provoca un
effetto lifting immediato, favorendo la produzione naturale di
collagene di tipo III, inoltre i fili
sostengono e rimodellano il tessuto e contribuiscono al sostegno delle parti molli della zona
trattata.
Per quanto concerne gli effetti
a lungo periodo sono la produzione di collagene, l’aumento del
metabolismo cutaneo e della
microcircolazione nelle zone
trattate.”
Il paziente che subisce il trattamento ha bisogno di tempi
di recupero?
“Assolutamente no. Essendo
un’applicazione praticamente
indolore, il paziente può tornare immediatamente alle attività
quotidiane, senza bisogno di
camouflage e di trucco. Il trattamento è assolutamente sicuro,
Dottor Gianfranco Barba
senza rischi e/o complicanze.”
Quando si cominciano a vedere i risultati?
“Di solito dopo tre settimane,
quando il filo inizia ad esercitare la sua azione biorivitalizzante, anche se già immediatamente dopo la seduta si
possono iniziare a percepire i
miglioramenti. Il risultato che
si ottiene è gradevole, assolutamente naturale e progressivo, i
miglioramenti si vedranno con
l’aumento della tonicità e della
compatezza della propria pelle.”
A chi si rivolge l’uso dei fi li in
PDO?
“A uomini e donne che presentano rughe e cute rilassata di
viso e collo e che desiderano un
intervento preventivo di biorivitalizzazione. È possibile ottenere risultati anche nei distretti
corporei, dove fino ad oggi era
difficile ottenere miglioramenti
apprezzabili, quali il decolleté,
le braccia, l’addome ed i fianchi,
le cosce e le ginocchia, perché i
fili in PDO sono in grado di risollevare e riposizionare la cute
che ha perso tono, rimodellare
il contorno del viso e biorivitalizzare i tessuti.”
Dott. Gianfranco Barba
Lungadige Giacomo Matteotti 7 - 37126 Verona
Tel e Fax 045 913246
www.gianfrancobarba.it
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ALIMENTAZIONE
Il benessere a sorsi
di caffè ...e non solo
di Giovanni Allegri
I
l Ganoderma Lucidum è
un fungo utilizzato, fin dai
tempi antichi, in Cina e in
Giappone. Viene chiamato “il
fungo dell’immortalità” grazie
alle sue molteplici proprietà terapeutiche, e per questo gli viene
conferito un posto privilegiato
tra i funghi medicinali. Contiene infatti alcuni importanti
principi attivi, mediante i quali
sono possibili la regolazione e
l’abbassamento del colesterolo,
della pressione arteriosa, dell’aritmia e della glicemia e ha
un’azione specifica sul sistema
immunitario.
È un tonico naturale, capace di
ripristinare il benessere dal punto di vista sia fisico che psichico.
Viene definito rimedio “adattogeno”, come ad esempio il Ginseng, anch’esso rimedio della
farmacopea orientale, cioè è in
grado di aumentare la resistenza
dell’organismo, ed è quindi indicato per affrontare e superare al
meglio periodi di intenso stress
o indebolimento.
Una delle applicazioni dei composti organici del Ganoderma
Lucidum si trova nel caffè.
Unito al caffè il Ganoderma offre
una varietà di benefici per la salute, anche se ci sono molti modi
per acquistare e utilizzare questo fungo come integratore, per
esempio creme, estratti, polveri.
Il caffè però è molto popolare
rispetto a tutte le altre forme di
integratori semplicemente perchè il 90% della popolazione
beve caffè e potrebbe diventare
un buon metodo per avere integrazione senza cambiare abitudine.
Cerchiamo ora di capire cosa ne
pensa la gente delle proprietà
benefiche del Ganoderma, perchè non tutti sono accondiscendenti riguardo l’efficacia reale
della medicina orientale.
Ne abbiamo parlato con chi da
qualche anno lo sta utilizzando.
“Grazie ad una mia vecchia conoscenza mi sono accostato a
questo prodotto che per me definire fantastico è poco” ci dice
Roberto. ”Ho provato il caffè e
devo dire che oltre ad essere
particolarmente buono mi ha
fatto passare un’acidità di stomaco di cui ero affetto. Vorrei
sottolineare anche l’energia che
mi trasmette. Ma attenzione
non c’è assuefazione, è un mi-
Fungo Ganoderma lucidum
glioramento della propria vita
in maniera molto semplice e
naturale e cioè assumendo del
caffè o del tè.
“Per me questo è davvero straordinario” Claudio mi racconta la
sua esperienza con il Ganoderma partendo dalla situazione di
grande sofferenza della madre.
“Mia madre soffriva di forti
emicranie ed era sottoposta ad
un vero tormento: utilizzava
diverse pastiglie al giorno. Da
quando ha provato questi prodotti caffè, tè e anche il caffè/latte mia madre ha drasticamente
ridotto il numero delle pastiglie
e sta decisamente meglio. Di
riflesso ho cominciato anch’io
ad assumerlo e devo dire che
ha migliorato la mia qualità di
vita specialmente per quanto
riguarda il sonno. Io infatti facevo molta fatica a dormire e
questo per me era diventato un
serio problema soprattutto da
un punto di vista lavorativo in
quanto ero sempre stanco. L’assunzione di un semplice caffè
latte ha migliorato la qualità del
mio sonno e di conseguenza anche da un punto di vista psicologico mi sono sentito “nuovo”.
Federica è disarmante nella
semplicità della sua esperienza.
“Cosa c’è di meglio che migliorare la propria vita bevendo un
caffè o del tè senza cambiare le
proprie abitudini alimentari e
di vita? Capisco comunque una
certa diffidenza perchè è comprensibile. Se ne sentono tante
e si ha paura che questi prodotti siano delle burle o che ci sia
qualcosa di poco chiaro.
Per quanto mi riguarda devo
dire che da quando assumo il
Ganoderma e cioè da circa un
anno sto bene in maniera naturale. C’è anche un aspetto umano che questi prodotti riescono
a trasmettere e che mi piace sottolineare. Tra le persone che lo
provano e cominciano ad assumerlo con costanza e regolarità
si creano dei legami di amicizia:
ci si trova, ci si confronta, si parla di come questi prodotti sono
entrati nella propria vita senza
stravolgerla.”
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NUOVO BENESSERE
L’importanza del benessere psicofisico
Intervista ad Oriana Russi,
Operatore olistico in discipline bionaturali e del benessere.
di Giovanni Allegri
L
e discipline bio-naturali (shiatsu,
biodanza, biopranoterapia, craniosacrale, floriterapia, ecc) sono delle
pratiche che stimolano le risorse naturali
dell’individuo e sono mirate al benessere e alla difesa delle migliori condizioni
della persona, e sono volte a generare
una migliore qualità della vita.
Ne abbiamo parlato con chi da anni ne
ha fatto non solo una propria professione
ma anche uno stile di vita.
Sig.rina Russi, come e quando ha iniziato
a interessarsi in discipline bionaturali?
“Il mio interessamento per le discipline
bionaturali e del benessere risale a molto
tempo indietro, a quando questa dicitura così lunga non ancora esistente, non
aveva bisogno di traduzione. Era tutto
molto più semplice e per dirla con una
sola parola: naturale. Già da bambina,
ricordo che avevo una particolare propensione all’osservazione. Mi piaceva
guardare la natura, osservare quello che
mi succedeva e come reagivo in alcune
situazioni. Ma ai bambini così spontanei
nei loro comportamenti manca la consapevolezza, il rendersi conto di quello che
realmente ciò significhi. Senza saperlo da
ragazzina ho incontrato qualcuno che si
trovava nel bel mezzo di un processo di
guarigione dopo un intervento chirurgico ed è stato sufficiente semplicemente
guidarlo nell’ascolto del suo respiro…in
quel preciso momento non potevo sapere
che quando avrei deciso di studiare come
operatore olistico, la mia prima specializzazione sarebbe stata proprio in
psicosomatica (che si avvale tra le
diverse tecniche proprio del respiro
come veicolo per apportare consapevolezza e stimolare un processo di
auto guarigione del corpo). Da allora il mio percorso personale non si è
mai arrestato e ho continuato a specializzarmi in cranio sacrale, riflessologia plantare, fiori australiani,
massaggio psicosomatico, meditazione,
alimentazione naturale, e in tutte quelle
discipline che una volta erano considerate alternative alla medicina allopatica e
che oggi per legge sono invece viste proprio come complementari ad essa.”
Quali sono i suoi obiettivi e a chi si rivolge?
“Proprio a tal proposito il mio obiettivo
oggi è quello di diffondere quanto più
possibile la conoscenza di tutte queste
tecniche da utilizzarsi in complementarietà con la medicina ufficiale.
Lo scopo è semplicemente quello di mantenere, favorire o coadiuvare un ritorno
alla Salute della persona, sostenendo un
processo naturale del corpo che sa in che
modo guarirsi. Con il mio lavoro cerco
soprattutto di sensibilizzare le persone
ad uno stile di vita più sano, alla consapevolezza e al prendersi cura di sé. Attivando la consapevolezza nelle persone
attraverso l’ascolto del proprio corpo
sono esse stesse in grado di comprendere
che il concetto di Salute, non è semplicemente assenza di malattia, ma abbraccia
un concetto più ampio di qualità della
nostra vita a più livelli, fisico, mentale e
spirituale e di cui noi siamo responsabili in prima persona. L’olismo è un modo
di guardare la persona nella sua totalità
fatta dell’insieme di questi tre aspetti e
di tutte le sfaccettature che ciò comporta. Siamo molto di più di quello che gli
occhi percepiscono: l’olismo racchiude
l’esperienza dell’essere. Così inteso il
Oriana Russi
operatore olistico
Te l . 3 3 3 5 640 070
e:mail [email protected]
Oriana Russi
trattamento olistico abbraccia tutta la popolazione, tutti possono trarre un beneficio da questo lavoro che mira soprattutto
a ristabilire un contatto e una comunicazione profonda fra tutte le nostre parti affinchè affiori la nostra naturale capacità
di auto guarirci.”
Perché scegliere un trattamento olistico?
“La forza e l’efficacia di questi trattamenti risiedono nella gentilezza del lavoro.
Rispettando infatti i naturali processi di
guarigione e i tempi del corpo detti trattamenti non sono mai invasivi. Non interferiscono con altre cure alle quali la
persona si sta nel frattempo sottoponendo, ma addirittura ne sostengono l’effetto
e accelerano il processo di disintossicazione del corpo favorendo un più rapido
raggiungimento della Salute e del benessere. Il mio è un rapporto che mira
prima di tutto a sostenere le persone
in un processo di ricerca e liberazione delle proprie risorse interiori di
guarigione affinchè queste possano
tornare nuovamente disponibili e
utilizzabili dalla persona che così
diventa parte attiva e responsabile
del proprio stato di Salute e del proprio benessere.”
www.corporesano.info
OTTOBRE 2014
11
ORTOPEDIA
Un elemento patologico
difficile da contrastare:
la spasticità
Intervista al Dottor Enrico Carità. Laureato in Medicina e Chirurgia e specializzato in Ortopedia e Traumatologia presso l’Università degli studi di Verona.
Si occupa di Chirurgia della Mano e del Gomito presso la Casa di Cura San
Francesco
di Giovanni Allegri
1
2
L
’ischemia cerebrale è la mancanza di adeguato afflusso di sangue al
cervello. Una malattia
piuttosto grave, spesso origine di ictus, che
rappresenta una delle
cause maggiori di invalidità permanente e, nei
casi più complicati, di
morte. Con il dottor Enrico Carità, che da anni
si occupa di Chirurgia
della Mano e del Gomito presso la Casa di
Cura San Francesco, affronteremo l’argomento
della spasticità dell’arto
superiore in seguito ad
un evento cosi serio.
Innanzitutto dottor Carità che cosa si intende
per “spasticità”?
3
“Per Spasticità si intende una contrazione
tonica costante e involontaria di un muscolo
che rimane attivo senza
produrre movimento
e instaurando posture
involontarie o dolorose. Tale fenomeno si
instaura spesso come
esito di eventi ischemici
cerebrali che possono
avvenire alla nascita o
in età adulta. La contrazione muscolare spastica detta anche “ipertono” è dovuta alla continua attivazione delle
Il Dott. Alberto Donadelli e il Dott. Enrico Carità
fibre muscolari per
l’assenza del controllo
cerebrale dalle aree che
sono andate incontro ad
ischemia.”
Quali sono gli effetti
della spasticità?
“In età adulta, si manifesta un atteggiamento
tipico dell’arto superiore in intra rotazione
della spalla, flessione di gomito e polso
e chiusura del pugno
(Immagine 1) con diversi gradi di gravità
e di paralisi. Nelle paralisi pediatriche e in
altri casi particolari si
possono produrre atteggiamenti meno frequenti a seconda delle
aree cerebrali e dei muscoli coinvolti. Tali contratture si riducono durante il sonno mentre
aumentano durante il
giorno intensificandosi in risposta a stimoli
meccanici o emotivi. A
volte l’atteggiamento
prolungato in flessione
del gomito o in chiusura del pugno rende
difficile l’igiene personale e la cute delle zone
di piega può andare
incontro a problemi di
danneggiamento o sovrainfezione. Inoltre,
l’atteggiamento in chiusura dell’arto superiore,
spostando il baricentro
verso il lato sano, ha
ripercussioni negative
anche sulla deambulazione che risulta più
difficile e meno stabile.
Quali sono i possibili
tratt amenti che si sente
di consigliare?
“Le possibilità terapeutiche della spasticità
vanno dalla prevenzione, alla fisioterapia (che
va svolta da personale
specializzato in riabilitazione neurologica),
all’utilizzo della tossina botulinica, alla chirurgia.
Quest’ultima è limitata
ai casi in cui gli altri
trattamenti non hanno
dato buoni risultati o
in cui non sia possibile
un corretto igiene personale e consiste nel
ridurre l’azione dei muscoli spastici allungandone i tendini o denervandoli o trasferendoli
su altri muscoli meno
attivi. Tale trattamento
produce un riequilibrio
muscolare e risolve gli
atteggiamenti involontari, scomodi e dolorosi di flessione migliorando la funzionalità
dell’arto, la postura generale e la deambulazione
dell’ammalato
(Immagine 2-3).”
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