PIANO SOCIALE DI ZONA 2014 - 2016 COMUNE DI CISTERNINO COMUNE DI FASANO COMUNE DI OSTUNI 1 Indice del Piano Sociale di Zona INTRODUZIONE Il ciclo di vita del piano sociale di zona dal II al III ciclo di programmazione Il percorso di concertazione e di programmazione partecipata Allegati CAP. I – ANALISI DEL CONTESTO SOCIO-DEMOGRAFICO E DEL SISTEMA DI OFFERTA DEI SERVIZI 1.1 Dinamiche demografiche e evoluzione della domanda sociale 1.1.1 Caratteristiche strutturali della popolazione 1.2 La dotazione infrastrutturale di servizi sociali, socio-educativi e sociosanitari 1.2.2 Punti di forza e di criticità della dotazione attuale; maggiori fabbisogni 1.3 L’attuazione del sistema di obiettivi di servizio per il welfare territoriale tra il 2010 e il 2013 1.4 L’attuazione economico-finanziaria e capacità di cofinanziamento dei comuni Allegati CAP. II – LE PRIORITÀ STRATEGICHE PER UN WELFARE LOCALE INCLUSIVO 2.1 La strategia dell’Ambito Territoriale per il consolidamento del sistema di welfare locale 2.1.1 I servizi per la prima infanzia e la conciliazione dei tempi 2.1.2 Il sostegno della genitorialità e la tutela dei diritti dei minori 2.1.3 La cultura dell’accoglienza e il contrasto delle marginalità sociali 2.1.4 I servizi e gli interventi per le povertà estreme e per il contrasto delle nuove povertà 2.1.5 La rete dei servizi per la presa in carico integrata delle non autosufficienze 2.1.6 Il contrasto del maltrattamento e della violenza 2.1.7 La prevenzione delle dipendenze patologiche 2.2 Quadro sinottico: obiettivi di servizio per un welfare sostenibile 2.3 Il raccordo tra la programmazione ordinaria e le risorse aggiuntive 2.3.1 Le azioni da realizzare con il Piano di Intervento PAC Infanzia 2.3.2 Le azioni da realizzare con il Piano di Intervento PAC Anziani 2.3.3 Le azioni da realizzare con il Fondo Sviluppo e Coesione 2.3.4 I buoni servizio di conciliazione (Azioni 3.3.1 – 3.3.2) 2.3.5 I progetti speciali (Intesa Famiglia, Piani dei tempi, ecc…) pag. pag. 5 5 pag. 7 pag. 7 pag. 12 pag. 16 pag. 16 pag. 20 pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. 23 23 25 29 30 32 37 38 38 39 39 40 41 41 41 pag. pag. pag. pag. pag. pag. 43 43 44 44 48 49 Allegati CAP. III – LA PROGRAMMAZIONE FINANZIARIA 3.1 La composizione del fondo unico di ambito 3.1.1 Le risorse ordinarie 3.1.2 Le risorse aggiuntive 3.1.3 Il cofinanziamento con risorse proprie dei Comuni 3.1.4 La spesa sociale totale dei Comuni 3.1.5 Attività di monitoraggio fisico e finanziario del Piano Sociale di Zona Allegati CAP. IV – GLI ATTORI DEL SISTEMA DI WELFARE LOCALE 4.1 Le scelte strategiche per l’assetto gestionale ed organizzativo dell’Ambito 4.1.1 Il percorso di associazionismo intercomunale: scelta della forma giuridica - ruolo dell’ente capofila, sistema degli obblighi e degli impegni reciproci 4.1.2 L’Ufficio di Piano: dotazione di risorse umane, ruoli e funzioni, i flussi informativi ed i nessi procedurali tra UdP e Comuni 4.1.3 Le connessioni funzionali tra UdP, servizio sociale professionale e welfare d’accesso 4.2 La governance per la programmazione sociale 4.2.1 Il ruolo degli altri soggetti pubblici 4.2.2 Il consolidamento dei rapporti con la ASL ed il Distretto socio sanitario 4.2.3 Il ruolo della cittadinanza sociale Allegati pag. 52 pag. 52 pag. pag. pag. pag. pag. pag. 53 55 56 56 57 58 CAP. V – LA PROGETTAZIONE DI DETTAGLIO DEGLI INTERVENTI DI PIANO 5.1 Le schede di progetto per gli interventi previsti e gli obiettivi di servizio pag. 59 2 INTRODUZIONE L’elaborazione del terzo Piano Sociale di Zona 2014 – 2016 si colloca in un particolare momento storico, contrassegnato da una profonda crisi economico-finanziaria a livello nazionale, che impatta notevolmente sulla vita quotidiana di moltissime famiglie. In questo scenario la Regione Puglia ha operato per definire una programmazione sociale che tenesse presente la necessità di rispondere ai maggiori bisogni dei soggetti in condizioni di fragilità, fornendo strumenti e risposte concrete, anche con riferimento alle nuove povertà. Il Piano Regionale delle Politiche Sociali che ne è scaturito si traduce in azioni e interventi finalizzati alla rimozione delle cause che determinano la povertà, la marginalità, il disagio, l’esclusione, il bisogno per quei nuclei familiari e tutte quelle persone che maggiormente sono esposte a questi rischi: giovani coppie con bambini, famiglie con anziani non autosufficienti, nuclei familiari con presenza di persone con disabilità, fragilità nello svolgimento del ruolo genitoriale, nuclei familiari emigrati, donne sole con figli, persone a rischio di devianza. Ma se da un lato l’inesorabile impoverimento della popolazione si accompagna all’aumento dei bisogni, dall’altro l’amministrazione pubblica è attraversata da una più che significativa drastica riduzione dei fondi; pertanto, la rilevazione del bisogno e della domanda, unitamente alla conoscenza delle potenzialità e del sistema di offerta del pubblico e del privato in termini di capacità a dar risposta ai problemi e di messa a sistema dell’esistente, si rivelano l’unica opportunità strategica per lavorare secondo una logica di efficacia, efficienza ed appropriatezza nel rispondere ai problemi della gente. In questa ottica si opererà nel prossimo triennio, in sinergia con gli altri attori pubblici e privati presenti sul territorio, ponendo in essere azioni integrate e condivise, per non disperdere le risorse in interventi frammentati, e per presidiare tutte le possibilità di generare ulteriori risorse nelle reti. Il ciclo di vita del piano sociale di zona. Dal II al III ciclo di programmazione. Nel corso di questi due trienni di attuazione gli obiettivi perseguiti si sono snodati all’interno di un percorso evolutivo che è partito dal confronto delle politiche sociali dei tre Comuni componenti l’Ambito 2 BR (Cisternino, Fasano e Ostuni), si è snodato attraverso un lungo percorso di omogeneizzazione dell’offerta e delle modalità di gestione dei servizi, fino all’elaborazione di un sistema di gestione associata, unica per tutto l’Ambito, della funzione sociale. Nel terzo ciclo si proseguirà nell’azione di rafforzamento di questo sistema, nel rispetto delle peculiarità proprie di ciascun Comune e in coerenza con la programmazione regionale. L’esperienza maturata nei precedenti trienni ci porta a sviluppare, nel prossimo ciclo, i percorsi già intrapresi nel ciclo appena concluso, finalizzati ad una maggiore, più efficace e più capillare informazione sui servizi offerti e sulle modalità di accesso, al potenziamento dell’integrazione socio-sanitaria e della rete dei soggetti pubblici e privati che operano sul territorio. Il percorso di concertazione e di programmazione partecipata Il sistema di welfare delineato dalla legge regionale n. 19/2006 e dal relativo regolamento attuativo n. 4/2007 prevede la partecipazione dei diversi attori sociali e istituzionali ai fini della costruzione di una rete locale di servizi, attraverso procedure e strumenti tipizzati. 3 Con riferimento alla fase di programmazione del PSdZ, così come è già avvenuto in fase di elaborazione dei Piani di Azione e Coesione per l’infanzia e gli anziani (PAC), l’Ambito si è fatto promotore, così come previsto dall’art.16 del Regolamento, di tutte le fasi propedeutiche per l’avvio e il perfezionamento del percorso di concertazione: 1. pubblicazione dell’avviso per l’avvio del processo di pianificazione partecipata e di coprogettazione, indirizzato a tutti i soggetti interessati appartenenti al territorio dell’Ambito (26 marzo 2014); 2. conferenze cittadine di presentazione del percorso di pianificazione: Ostuni, il 31 marzo; Fasano, il 2 aprile; Cisternino, il 7 aprile 2014; 3. concertazione e programmazione preliminare con il Servizio Sociale Professionale di Ambito (31 marzo 2014), le OO.SS. maggiormente rappresentative (1 aprile 2014) e i dirigenti e gli operatori dei servizi socio-sanitari (4 aprile 2014); 4. costituzione e insediamento del Tavolo di Concertazione, al quale hanno partecipato tutti gli attori sociali e sanitari, pubblici e privati, che, al fine di concertare prassi operative e modelli di intervento nella logica di integrazione delle politiche e degli interventi sociali e sanitari, hanno sottoscritto un Patto di Partecipazione con il quale regolare i rapporti di partecipazione (8 aprile 2014); 5. calendarizzazione dei Tavoli di lavoro Tematici per ciascuna area di intervento, nei quali si è proceduto ad analizzare i bisogni e a raccogliere proposte e osservazioni (9 e 10 aprile 2014); 6. Tavolo Generale di Concertazione, con la presentazione delle schede/progetti del PSdZ e delle proposte raccolte (11 aprile 2014) e la presentazione della programmazione finanziaria (17 aprile 2014); 7. Tavolo di Concertazione finale (12 maggio 2014), con la presentazione e condivisione della bozza del PSdZ, la sottoscrizione del Protocollo d’Intesa con le OO.SS. maggiormente rappresentative e la costituzione della Cabina di Regia prevista dal piano regionale; 8. indizione e convocazione della Conferenza dei Servizi; 9. adozione del PSdZ da parte del Coordinamento Istituzionale 4 Capitolo I ANALISI DEL CONTESTO SOCIO-DEMOGRAFICO E DEL SISTEMA DI OFFERTA DEI SERVIZI 1.1 Dinamiche demografiche ed evoluzione della domanda sociale 1.1.1 Caratteristiche strutturali della popolazione L’Ambito territoriale del Distretto socio-sanitario n. 2 della provincia di Brindisi è costituito dai Comuni di Cisternino, Fasano e Ostuni, tutti con una popolazione superiore ai diecimila abitanti. L’Ambito 2 BR, pur avendo numerosi elementi di omogeneità al proprio interno, sul piano socio-economico, presenta altrettanti numerosi elementi di differenziazione, anche notevoli, talvolta di contraddizioni, che richiedono una valutazione molto più attenta in sede di programmazione. La popolazione è distribuita su un territorio molto vasto: il territorio di Ostuni nella provincia di Brindisi è il secondo dopo il comune di Brindisi per estensione (circa 224 km²) ma con una bassa densità demografica (pari a circa 142 ab. per km²), mentre all’opposto Fasano è il comune più densamente popolato della provincia di Brindisi, con i suoi 306 ab. per km², distribuiti anche su numerose frazioni (Pezze di Greco, Montalbano, Savelletri), che comportano problemi di accessibilità a servizi importanti, fra i quali quelli sociali. Fasano è il comune capofila del Distretto socio-sanitario coincidente con l’Ambito, con una popolazione superiore ai 39 mila abitanti, Ostuni ha una popolazione pari a circa 31 mila, mentre per Cisternino è superiore agli 11 mila abitanti. Tav. 1 - Popolazione residente per sesso - 2013 (Fonte: anagrafi comunali) Comuni Popolazione residente % Uomini % Donne % CISTERNINO FASANO OSTUNI Totale 11.697 39.729 31.694 83.120 14,1% 47,8% 38,1% 100,0% 5.672 19.305 15.019 39.996 14,2% 48,3% 37,6% 100,0% 6.025 20.424 16.675 43.124 14,0% 47,4% 38,7% 100,0% L’Ambito ha una popolazione complessiva pari a 83.120 abitanti, di poco superiore a quella registrata nel 2010, primo anno del precedente ciclo di programmazione, pari a 82.635 abitanti. L’incremento è essenzialmente dovuto al lento ma costante aumento demografico registrato nel comune di Fasano, che rappresenta un fenomeno in controtendenza già evidenziatosi nel corso degli ultimi anni, al contrario di quanto avviene negli altri comuni dell’Ambito. In un decennio (20042013) la popolazione di Fasano è passata da 38.563 ab. a 39.729, un incremento di oltre un migliaio di abitanti, pari ad un 3% di segno positivo che è insolito rispetto all’andamento demografico negativo dell’intera provincia di Brindisi. Dal punto di vista della composizione per sesso, la popolazione dell’Ambito è distinta tra poco meno di 40 mila maschi e poco più di 43 mila femmine. (Tav. 1). Una analisi dettagliata della composizione per età della popolazione dell’Ambito è stata elaborata dal 2010 al 2012 nel contesto della annuale relazione sociale, che sarà aggiornata con i 5 dati del 2013 in contemporanea con la redazione di questo Piano di Zona, per cui è ad essa che si rimanda espressamente. In questa sede può essere tuttavia di qualche interesse, nell’ambito di uno strumento di programmazione qual è il piano di zona, evidenziare l’andamento demografico delle diverse classi di età, il cui raffronto ha comunque bisogno dell’avvertenza che il dato di Fasano (sia del 2010 che del 2013) presenta una discrasia rispetto al totale ufficiale della popolazione a causa del non ancora concluso processo di revisione anagrafica in corso presso quel comune, che però non ne inficia l’analisi. La tendenza che si registra, in maniera costante nel corso degli ultimi anni, è omogenea per tutti i comuni dell’Ambito, ed è data dall’incremento della popolazione ultra sessantacinquenne, più marcato in Fasano (+6,4%) e Ostuni (+5,5%), che in Cisternino (+2%). (Tav. 2) Tav. 2 – Raffronto 2013/2010 per classi di età CISTERNINO - Raffronto 2013/2010 per classi di età FASANO - Raffronto 2013/2010 per classi di età OSTUNI - Raffronto 2013/2010 per classi di età Classi età 2013 2010 % +/- classi età 2013 2010 % +/- classi età 2013 2010 % +/- 0 - 3 anni 331 326 1,5% 0 - 3 anni 1.321 1.434 -7,9% 0 - 3 anni 926 1.024 -9,6% 4 - 17 anni 1.393 1.478 -5,8% 4 - 17 anni 5.428 5.647 -3,9% 4 - 17 anni 3.873 3.953 -2,0% 18 - 64 anni 7.037 7.201 -2,3% 18 - 64 anni 25.919 25.933 -0,05% 18 - 64 anni 19.399 20.013 -3,1% 7.496 7.104 5,5% 31.694 32.094 -1,2% oltre 65 anni 2.936 2.879 2,0% oltre 65 anni 7.546 7.095 6,4% oltre 65 anni totale 11.697 11.884 -1,6% totale 40.214 40.109 0,3% totale Lo stesso dato, aggregato per Ambito, rende in maniera più evidente l’andamento demografico nel periodo 2010 - 2013 distinto per fasce d’età, nell’ambito delle quali l’unico dato positivo è rappresentato dalla classe d’età over 65 anni (+ 5,3%), a fronte della diminuzione registrata in tutte le altre fasce, laddove la più marcata è il -7,4% della classe 0 – 3 anni. (Tav. 3) Tav. 3 – Raffronto per classi di età - Ambito AMBITO - Raffronto 2013/2010 per classi di età classi età 2013 2010 % +/- 0 - 3 anni 2.578 2.784 -7,4% 4 - 17 anni 10.694 11.078 -3,5% 18 - 64 anni 52.355 53.147 -1,5% oltre 65 anni 17.978 17.078 5,3% totale 83.605 84.087 -0,6% Il processo di invecchiamento della popolazione è ormai una caratteristica stabile della popolazione non solo del nostro Ambito, per quanto qui esso appaia più accentuato. Il comune di Cisternino, per esempio, è il primo nella provincia di Brindisi per avere l’età media più alta (45,5), seguito in seconda posizione da Ostuni (44,5). L’età media della provincia è calcolata pari a 42,5 anni, a Fasano invece è di 41,7 anni. 6 Dal punto di vista statistico il fenomeno è rilevato attraverso l’indice di vecchiaia, indicatore ottenuto dal rapporto tra il numero degli ultrasessantacinquenni e la popolazione tra 0 e 14 anni moltiplicato per cento. Il raffronto evidenziato nella tavola 4 è interessante ed indicativo di una tendenza progressivamente costante nel tempo: l’indice di vecchiaia calcolato dall’ISTAT nell’anno 2012 per l’Italia è pari a 148.6 (era 142.8 nel 2008), per la Puglia è 130.3 (era 116.2 nel 2008), per Brindisi è 143.1 (era 128.7 nel 2008). Sono cifre abbondantemente surclassate nel 2012 nei comuni di Cisternino (204.3%) e di Ostuni (180.8%), mentre nel comune di Fasano (127.4%) è nettamente al di sotto sia del dato nazionale, che pugliese e brindisino. Anno 2008 2010 2012 Tav. 4 - Indice di vecchiaia - 2008 - 2012 (fonte Comuniitaliani.it, su dati ISTAT) Italia Puglia Brindisi Ambito Cisternino Fasano 142,8 116,2 128,7 156,1 183 112,2 144 122,1 134,5 161,9 189 116,8 148,6 130,3 143,1 170,8 204,3 127,4 Ostuni 173,2 179,8 180,8 Ai fini della nostra analisi è notevole l’esame dei dati relativi alla composizione dei nuclei familiari, che presenta un quadro complementare a quello descritto sin qui. La tendenza generale, nazionale e regionale, è senz’altro quella in direzione della progressiva diminuzione del numero dei componenti il nucleo famigliare, di pari passo al contestuale incremento dei nuclei stessi, dovuto a fattori diversi, fra i quali l’incremento delle separazioni, l’invecchiamento della popolazione che comporta per un sempre maggior numero di anziani il dover vivere da soli dopo la morte del coniuge, i figli che scelgono di vivere da soli prima del matrimonio, nonché – per quanto in misura modesta – le scissioni “di comodo” del nucleo familiare legato a motivi contingenti. Nella relazione sociale per l’anno 2012 si poneva in evidenza come fosse un dato ormai acquisito nella sua costanza il lento ma progressivo aumento dei nuclei famigliari in tutti i comuni dell’Ambito, più accentuato nel comune di Fasano con un incremento di circa il due per cento nel triennio 2010-12, ma che sfiora il 18% se si considera la variazione rispetto all’anno 2007 (n. 15.526 famiglie nel 2012, n. 13.181 famiglie nel 2007). Quasi stabile il numero dei nuclei famigliari di Cisternino tra il 2010 ed il 2012, ma in incremento del circa 7% rispetto al 2007 (n. 4.862 famiglie nel 2012, n. 4.552 famiglie nel 2007). Ad Ostuni i nuclei famigliari sono 13.149 nel 2012, con un incremento dell’1% rispetto al 2010 e del 4,4% rispetto al 2007 (quando erano 12.590). (Tav. 5) Tav. 5 – Nuclei familiari Nuclei familiari (Anagrafe 2012) Nuclei familiari Cisternino 4.862 Comuni Nuclei familiari - 2010 Nuclei familiari - 2007 Num. Nuclei Num. Nuclei Num. Comuni Comuni componenti familiari componenti familiari componenti 2,39 Cisternino 4.873 2,44 Cisternino 4.552 2,6 Variaz. +/- 2012 -2010 Variaz. +/20122007 -0,2% 6,8% Fasano 15.526 2,58 Fasano 15.258 2,63 Fasano 13.181 2,9 1,8% 17,8% Ostuni 13.149 1,98 Ostuni 13.007 2,45 Ostuni 12.590 2,6 1,1% 4,4% Totale 33.537 2,32 Totale 33.138 2,51 Totale 30.323 2,7 1,2% 10,6% Alla tendenza all’aumento del numero delle famiglie corrisponde la opposta tendenza, omogenea tra i comuni dell’Ambito, alla altrettanto lenta quanto progressiva diminuzione del numero dei suoi componenti, che passa da 2,5 nel 2010 a 2,32 nel 2012 a livello di Ambito (era 2,7 nel 2007), attestandosi su un trend negativo di 0,2 componenti per anno. 7 In tale contesto assume particolare rilievo, anche ai fini della programmazione sociale degli interventi e della allocazione delle risorse, l’analisi delle famiglie monocomponenti. Nella già citata relazione sociale per l’anno 2012 si metteva in evidenza che a fronte di una media pugliese di famiglie monocomponente sul totale delle famiglie pari a circa il 20%, nel nostro Ambito l’incidenza delle famiglie monocomponente è di circa il 30%, con punte tra il 32% ed il 33% rispettivamente di Ostuni e Cisternino, dove, in pratica, un terzo delle famiglie è costituito da una sola persona. Si tratta di una tendenza costante nel corso degli anni che, nella variazione tra il 2011 ed il 2012 è stata di circa il 2% a Ostuni (le famiglie passano da 4.138 a 4.207) e persino del 5% a Fasano (dove passano da 4.058 a 4.259). (Tav. 6) Tav. 6 – Famiglie monocomponente 2011 e 2012 Famiglie monocomponenti (2012) Famiglie monocomponenti (2011) % su TOTALE Totale TOTALE Totale % su tot maschi femmine tot 2012 famiglie 2011 famiglie fam. fam. Cisternino 657 948 4.862 33,01% Cisternino 4.830 33,20% 1.605 1.603 Fasano 1.773 2.486 4.259 15.526 27,43% Ostuni 1.552 Totale 3.982 2.655 4.207 13.149 6.089 10.071 33.537 15.324 26,50% Variaz. +/fam. Monoc. 2012/2011 0,1% Fasano 4.058 5,0% 31,99% Ostuni 4.138 13.089 31,60% 1,7% 30,03% Totale 9.799 33.243 29,50% 2,8% La componente anziana ultrasessantacinquenne della porzione di famiglie composte da una sola persona, per evidenti ragioni, è quella prevalente, per quanto sia opportuno rilevare che il dato statistico riferito al nostro Ambito calcolato sul totale delle famiglie costituite da una sola persona, è nettamente inferiore alla media pugliese (che è pari al 59,2%, Istat 2006). Come si evidenzia nella tavola seguente (Tav. 7) si tratta di circa la metà (49,3%) del totale delle famiglie monocomponenti, con una nettissima prevalenza femminile: a Cisternino sono 636 le donne anziane che vivono da sole (contro 219 maschi), a Fasano sono 1.967 (contro 442 maschi), a Ostuni sono 1.692 le donne anziane sole (contro 456 maschi). Tav. 7 - Famiglie monocomponenti oltre 65 anni (2012) maschi femmine TOTALE 2012 % su tot fam. % sul tot. Famiglie monocomponente Cisternino Fasano Ostuni 219 636 855 17,6% 442 1.525 1.967 12,7% 456 1.692 2.148 16,3% Totale 1.117 3.853 4.970 14,8% 53,3% 46,2% 51,1% 49,3% L’analisi della composizione strutturale delle famiglie non può prescindere da un approfondimento riguardante le famiglie monogenitoriali. Il primo dato in assoluto meritevole di commento (vedi Relazione sociale, anno 2012) è che il totale delle famiglie con un solo genitore rappresenta circa il dieci per cento dell’insieme dei nuclei 8 famigliari (circa 3.380 su 33 mila famiglie). All’interno dell’Ambito, tuttavia, la situazione per comune presenta qualche differenza, laddove nel comune di Cisternino l’incidenza è del 5% sul totale delle famiglie, circa la metà rispetto alla situazione di Fasano ed Ostuni, dove le famiglie con un solo genitore sul totale delle famiglie rappresentano il 12,1% a Fasano ed il 9,4% di Ostuni. (Tav. 8) Tav. 8 - Famiglie monoparentali (2012) con figli con minori TOT. Nuclei familiari % fam. con % fam. minori su fam. con figli su con figli tot. famiglie Cisternino 261 92 4.862 35,2% 5,37% Fasano 1.878 790 15.526 42,1% 12,10% Ostuni 1.241 338 13.149 27,2% 9,44% Totale 3.380 1.220 33.537 36,1% 10,08% Dal punto di vista sociale merita una considerazione a parte la lettura del dato demografico relativo alla presenza di minori nel nucleo monogenitoriale, per il maggior carico assistenziale che esso comporta. La distribuzione numerica tra i comuni dell’Ambito non è affatto omogenea ed è per certi versi sorprendente per il comune di Cisternino nel quale i nuclei monogenitoriali con figli minori superano il 35% del totale delle famiglie monogenitoriali con figli, mentre è meno sorprendente la lettura nella stessa tav. 8 per quanto riguarda il comune di Fasano, dove una maggiore incidenza delle famiglie “giovani” e con una popolazione meno “invecchiata” rispetto agli altri comuni, spiega meglio la presenza di oltre il 42% di famiglie con minori rispetto alle famiglie con un solo genitore con figli. Purtroppo, come è stato riscontrato già da qualche anno dai servizi sociali nella pratica quotidiana, il fenomeno dell’aumento del numero di genitori soli con figli minori sta assumendo connotati preoccupanti per le sue dimensioni numeriche, calcolate in cifre assolute, le quali rendono meglio l’idea rispetto alle più “fredde” percentuali: il numero cresce soprattutto nei comuni di Ostuni e di Cisternino, mentre si consolida nel comune di Fasano, nel quale però lo stesso incremento era stato registrato negli anni precedenti. Tav. 9 - Famiglie monoparentali - Raffronto 2012 – 2013 (fonte: anagrafe dei comuni) Variaz. 2013Variaz. 2013con minori con minori con figli 2012 con figli 2013 2012 fam. con 2012 fam. con 2012 2013 figli minori Cisternino Fasano Ostuni Totale 261 1.878 1.241 3.380 358 1.953 1.582 3.893 92 790 338 1.220 129 811 511 1.451 37% 4% 27% 15% 40,2% 2,7% 51,2% 18,9% La tav. 9 mette a confronto i dati del 2013 con quelli del 2012. Nel corso di un solo anno le famiglie con un solo genitore con figli si incrementa a Cisternino del 37% e ad Ostuni del 27%, passando rispettivamente da 261 a 358 e da 1.241 a 1.582. Nelle stesse famiglie, quelle che hanno figli minori si incrementano in un anno di circa il 40% a Cisternino (passando da 92 a 129) e ad Ostuni di oltre il 51%, in quanto aumentano da 338 a 511. 9 Sono dati che occorre tenere nella massima considerazione nella programmazione delle risorse da destinare ad una delle fasce più deboli della popolazione, soprattutto quando si è in presenza di minori con genitori che non hanno un lavoro o fonti di reddito stabili. Basti pensare che in pochi anni nel nostro Ambito le famiglie monogenitoriali con figli minori sono passate da circa un migliaio nel 2010 a 1.451 nel 2013, con un incremento di circa il 45%. 1.2 - La dotazione infrastrutturale di servizi sociali, socio educativi e sociosanitari La rete locale dei servizi e delle strutture residenziali e semiresidenziali, così come illustrata nelle tabelle di seguito riportate, rappresenta una risorsa significativa per il territorio di Ambito, rispetto ai molteplici e mutevoli bisogni delle famiglie. Si evidenzia come, rispetto ai dati riportati di seguito, che fanno riferimento alla Relazione Sociale 2012, nel corso dell’ultimo triennio l’assetto dei servizi alla persona è andato implementandosi attraverso gli interventi infrastrutturali che hanno riguardato sia l’adeguamento dei servizi e delle strutture ai nuovi standard strutturali organizzativi e funzionali fissati dal R.R. n.4/2007, che l’attivazione di nuove strutture. Le istituzioni del territorio UFFICI GIUDIZI ARI ORGANI PERIFERI CI DI GOVERN O UFFICI DI ALTRI ENTI (TERRIT ORIALI E NON) UFFICI PERIFE RICI ENTI NAZIO NALI FORZE DELL’ORDINE tipologia Uffici Comando stazione dei carabinieri Comando Compagnia dei carabinieri Commissariato di Polizia Polizia Stradale Comando Guardia di Finanza Sezione Operativa Guardia di Finanza Corpo forestale dello Stato - Sezione Capitaneria di Porto Guardia costiera Comando Polizia Municipale INPS INAIL Agenzia delle Entrate Ufficio Forestale Regione Puglia Centro per l’Impiego Sezione Vigili del Fuoco Protezione Civile Tribunale di Brindisi – Sezione distaccata Giudice di Pace CISTERNINO FASANO OSTUNI si no no no no no no no no si no no no si si no si si si no si si si no no no si no si no si no si no no si si si si no no si si no si no no si si si si no si si no si si 10 I servizi sociali, sociosanitari e sanitari SERVIZI SANITARI SERVIZI SOCIOSANITARI SERVIZI SOCIALI tipologia Uffici art.83 Segretariato Sociale art. 86 Servizio Sociale Professionale art. 87 Servizio di assistenza domiciliare - SAD art. 87 Servizio di assistenza domiciliare educativa - ADE art. 92 Servizio per l’integraz. scolast e sociale extrascolast. Disabili art. 93 Centro di ascolto per le famiglie art. 96 Servizio affido familiare art. 108 Sportello per l’integrazione socio sanitaria culturale degli immigrati Porta Unica di Accesso -PUA Unità di Valutazione Multidimensionale - UVM art. 88 Servizio di assistenza domiciliare integrata - ADI Consultorio Familiare Centro Salute Mentale - CIM Servizio per le Tossicodipendenze SERT Distretto Sociosanitario Pronto soccorso Guardia Medica 118 Ufficio di Igiene Ufficio Vaccinazioni Soccorso in Mare CISTERNINO si si FASANO si si OSTUNI si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si 2 si si si si si si no si si si no no si si no no si si si si no si si si si si si si no si si si si si no Servizi educativi istituzioni scolastiche Scuola per l’Infanzia Scuola Primaria tipologia CISTERNINO FASANO OSTUNI pubbliche private e/o paritarie 1 circolo/3 plessi no 3 circoli/16 plessi 2 pubbliche 1 circolo/3 plessi 3 circoli/8plessi private e/o paritarie no 5 1 3 circoli/plessi + 1 sez. distaccata no Scuola Secondaria di I Grado 1 plesso 4 plessi 2 Scuola Secondaria di Secondo Grado 1 Liceo Polivalente: Linguistico, PsicoSocio-Pedagogico e TecnologicoScientifico N. 6: Classico, Scientifico, Linguistico, Serv. Sociali, Commerciale, Alberghiero Prof.le Maschile N. 5: Classico Scientifico Commerciale Industriale Agrario Dalle precedenti tabelle emerge come l’Ambito possa contare su un controllo capillare del territorio grazie alla presenza delle forze dell’ordine (Carabinieri, Polizia, GdF ecc.); inoltre la presenza di uffici periferici di altri enti e organi, quali Inps, Inail, Centro per l’Impiego, si traduce in prestazioni rese direttamente al cittadino in regime di prossimità. 11 Appare opportuno sottolineare che i servizi afferenti l’area del welfare d’accesso, attivati sull’intero territorio di Ambito, rappresentano un elemento di qualificazione del sistema delle politiche sociali locali rispetto alla possibilità, garantita in maniera omogenea su tutto il territorio, di accogliere la domanda sociale e fornire risposte adeguate ai bisogni espressi, mediante l’attivazione dei servizi alla persona e degli interventi sociali previsti con il Piano di Zona. In particolare, l’articolazione territoriale del Servizio di Segretariato Sociale Professionale, attivato in ogni Comune dell’Ambito, ha favorito l’accesso ai servizi ed ha permesso agli operatori di monitorare e tenere aggiornato il quadro dei bisogni sociali del territorio, oltre che verificare l’efficienza e l’efficacia dei servizi erogati con la possibilità di renderli sempre più rispondenti ai bisogni dell’utenza. Con riferimento al Servizio Sociale Professionale, la stretta connessione con il Servizio di Segretariato Sociale ha permesso agli operatori di intervenire sulle singole situazioni con risposte mirate, ottimizzando i tempi della presa in carico e dell’intervento, con progetti individualizzati socio educativi e/o assistenziali. Lo Sportello per l'Integrazione Socio Sanitaria e Culturale degli Immigrati costituisce un’importante risorsa dedicata ad una particolare categoria di utenza, cresciuta negli ultimi tempi in maniera esponenziale, capace di assicurare funzioni di prima informazione ed accoglienza dei bisogni, orientamento della domanda e presa in carico, in stretta connessione con l’intero sistema di accesso (Servizio di Segretariato Sociale Professionale, Servizio Sociale Professionale, PUA). L’articolazione territoriale della PUA, presente tanto a livello locale in ciascun Comune quanto a livello distrettuale presso il comune capofila, facilita l’accesso del cittadino, la presa in carico del bisogno e l’integrazione sociosanitaria dei servizi. Area famiglia e minori STRUTTURE art. 47 comunità familiare art. 48 comunità educativa art. 52 centro socio educativo diurno art. 53 asilo nido art. 53 sezione primavera SERVIZI art. 89 ludoteca art. 90 centro ludico prima infanzia art.104 centro aperto polivalente per minori CISTERNINO FASANO OSTUNI 1 / 2 2 1 / 6 2 3 / 10 / / 4 / CISTERNINO FASANO OSTUNI 1 1 1 1 1 / 3 1 / n. 11 6 4 9 1 n. 5 3 1 L’Area Famiglia e Minori contempla una molteplicità di servizi e strutture, che, unitamente ai Servizi Sociali di cui sopra, vanno dalla prevenzione del disagio alla tutela del diritto dei bambini di vivere in famiglia, dal sostegno della funzione genitoriale alla conciliazione dei tempi vita – lavoro. In particolare, si registra una crescita della presenza di strutture e servizi, anche a titolarità privata, regolarmente autorizzati al funzionamento ai sensi del R. R. 4/07, che si affiancano ai servizi e alle strutture a valenza pubblica, e pertanto garantiscono un buon livello organizzativo e competenze professionali degli operatori. Nello specifico, si intende ampliare l’offerta dei servizi per l’infanzia a titolarità pubblica (prolungamento orario e aumento posti/bambino) e istituire l’asilo nido comunale a Cisternino, utilizzando anche le risorse previste dal PAC infanzia. Occorre altresì potenziare la rete dei servizi per famiglie e minori attraverso l’implementazione di servizi pubblici a 12 tempo pieno e di servizi socio educativi innovativi, sperimentali e flessibili, oltre che di strutture aggregative e di socializzazione per minori, adolescenti e giovani. Area diversabilità STRUTTURE art. 57 comunità socio-riabilitativa art. 60 centro diurno socio-educativo e riabilitativo art. 60ter centro diurno integrato per il supporto cognitivo e comportament. soggetti affetti da demenza SERVIZI art.105 centro sociale polivalente per diversamente abili CISTERNINO FASANO OSTUNI n. / / 1 1 / 2 1 3 / / 1 1 CISTERNINO FASANO OSTUNI n. 1 / 1 2 La dotazione di strutture e servizi a ciclo diurno e a ciclo residenziale per i diversamente abili risponde ai bisogni assistenziali individuali e di supporto alle rispettive famiglie, e si integra con l’offerta dei servizi sociali e sociosanitari SAD, ADI e integrazione scolastica ed extrascolastica. In particolare, il Servizio di Assistenza Domiciliare – SAD e di Assistenza Domiciliare Integrata – ADI rappresentano una significativa risposta al bisogno primario di tutela psico-fisica della persona, di sollievo alle famiglie nella gestione del carico di cura e di facilitazione alla vita di relazione; attraverso le risorse del PAC anziani si intende potenziare i servizi SAD-non autosufficienti e ADI, con l’aumento sia del numero di utenti che delle ore di prestazione. Area anziani STRUTTURE art. 65 casa di riposo art. 66 RSSA art. 67 RSA CISTERNINO FASANO OSTUNI n. / / / 1 1 / 2 1 2 3 2 2 Le strutture presenti sul territorio, unitamente ai servizi pubblici di assistenza domiciliare e assistenza domiciliare integrata (SAD e ADI), rivolti agli anziani, soprattutto a quelli non autosufficienti, e alle rispettive famiglie, rispondono alla sempre più crescente domanda di attivazione di servizi di sostegno alle cure e all’assistenza. L’offerta dei servizi pubblici, da un lato soddisfa il bisogno primario di tutela dell’anziano che, in determinate condizioni socio economiche e familiari, è fortemente esposto al rischio di esclusione sociale e di allontanamento dal proprio contesto di vita abituale e, dall’altro, rappresenta per i familiari un valido strumento per la salvaguardia dei tempi di conciliazione tra la cura e il lavoro/occupazione. L’Area Anziani richiede, comunque, di essere ulteriormente potenziata con servizi ed interventi diretti a quegli anziani che, pur conservando un buon livello di autosufficienza, necessitano di “spazi” e attività socio ricreative ed aggregative capaci di valorizzare la persona e promuovere ogni forma di inclusione nel più ampio contesto socio familiare. Area adulti con problematiche psicosociali e sociali STRUTTURE art. 70 casa famiglia o casa per la vita art. 75 gruppo appart. per gestanti e madri con figli CISTERNINO / / FASANO / / OSTUNI 2 1 n. 2 1 13 Questa area registra ancora una notevole criticità, soprattutto per quanto concerne l’accoglienza di alcune fasce di popolazione (senza fissa dimora, ex tossicodipendenti, adulti in difficoltà ecc.), che incrocia quella abitativa, che continua a crescere in modo esponenziale. 1.2.2 Punti di forza e di criticità nella dotazione attuale; maggiori fabbisogni. Occorre sottolineare che il sistema infrastrutturale descritto è in fase di arricchimento e innovazione, e questa tendenza sarà confermata nel corso del prossimo triennio soprattutto con l’implementazione di nuove strutture e servizi; particolare attenzione sarà rivolta alle problematiche connesse alla loro gestione, affinché possano diventare concretamente funzionanti e operativi. 1.3 - L’attuazione del sistema di obiettivi di servizio per il welfare territoriale tra il 2010 ed il 2013 L’elaborazione del piano di zona per il nuovo ciclo di programmazione non può che tener conto di una analisi sullo stato di attuazione del Piano Sociale di Zona 2010-2013 rapportato agli obiettivi di servizio raggiunti e alle performances registrate in riferimento ai target indicati nel Piano regionale delle politiche sociali 2009-2011. D’altro canto l’obiettivo prioritario di assicurare la continuità dei servizi, sia pure in un contesto di innovazione ma nello stesso tempo di consolidamento del sistema locale dei servizi sociali e sociosanitari integrati, deve necessariamente innestarsi su tutto ciò che è stato costruito e sulla valutazione dei risultati raggiunti. In questa sede si rinvia ancora una volta all’analisi molto più dettagliata e documentata elaborata in sede di Relazione sociale per gli anni dal 2010 al 2012 e a quella già prossima all’approvazione per l’anno 2013, nella quale sono riportati i risultati del monitoraggio dei servizi. Tuttavia una sintesi dei principali risultati raggiunti è possibile attraverso l’analisi degli indicatori contenuti negli obiettivi di servizio, i quali hanno costituito una delle novità più rilevanti nella impostazione della programmazione sociale contenuta nel II° Piano regionale delle Politiche sociali, con la quale si sono cimentati per la prima volta gli ambiti territoriali sociali con il secondo piano di zona. Di seguito si riportano le tavole riepilogative della sintesi di questa analisi, che costituisce il punto di arrivo del secondo ciclo di programmazione e quello di partenza del terzo, rispetto alle quali non si può prescindere dal rilevare quanto siano mutati gli scenari di contesto del momento dell’avvio della programmazione di entrambi, vale a dire quanto fosse diversa la situazione socioeconomica del 2009 rispetto a quella del 2013 e quanto sia diversa la disponibilità complessiva di risorse. 14 Ambito di intervento Art. di rif. del r. r. 4/2007 Destinatari finali Art. 86 Popolazione residente; Nuclei familiari; Altre istituzioni pubbliche; Erogatori dei servizi Consolidamento e potenziamento organizzazione del Segretariato Sociale Art. 83 Popolazione residente Nuclei familiari Consolidamento e potenziamento degli Sportelli Sociali Art. 84 Popolazione residente Nuclei familiari Potenziamento e consolidamento della rete delle Porte Uniche di Accesso Art. 3 Popolazione residente Obiettivo operativo Consolidamento e potenziam. organizzazione Servizio Sociale Professionale di Ambito Servizio sociale professionale e welfare d’accesso Strutturazione, funzionamento, sviluppo e consolidamento delle Unità di Valutazione Multidimensionali Consolidamento e potenziamento dello Sportello per l’integrazione sociosanitaria-culturale Ambito di intervento Valore target 2012 proposta Ambito ) Valore target raggiunto al 2013 % valore minimo / valore raggiunto 16 18 16 100% 4 3 4 100% n. 1 sportello ogni 20.000 abitanti 4 0 0 n. PUA/Ambito 1 1 1 100% 1 1 1 n. Assistenti sociali in servizio/numero abitanti n. sportelli di segretariato sociale (integrato nei PUA nei Comuni)/num. abitanti n. sportelli sociali attivi (anche con convenzioni con soggetti del III settore e patronati)/num. abitanti Art. 3 Persone non autosufficienti n. UVM/Ambito n. 1 UVM per Ambito con personale dei Comuni dedicato al funzionamento UVM Art. 108 Persone straniere immigrate n. serviziosportello/ambito 1 100% 100% Destinatari finali Obiettivo di servizio (indicatore) Valore target al 2012 (valore minimo) Valore target 2012 proposta Ambito ) Valore target raggiunto al 2013 % valore minimo / valore raggiunto Art. 87 Nuclei familiari Minori a rischio di disagio n. nuclei presi in carico con equipe ADE/nuclei familiari residenti 31 44 92 209% Potenziamento e qualificazione del servizio SAD Art. 87 Persone con disabilità e loro famiglie Persone anziane ridotta autonomia n. persone beneficiarie/n. persone aventi diritto 248 248 183 74% prestazioni socio sanitarie integrate con presa in carico di Equipe integrate per ADI Art. 88 Anziani non autosufficienti Disabili gravi n. utenti presi in carico con ADI ovvero SAD + prestoni sanitarie 577 580 141 24,3% forme di sostegno economico per i percorsi domiciliari Art. 102 Anziani non autosuff- Disabili gravi Stati vegeta n. pers. beneficiarie/n. pers aventi diritto 83 100 Obiettivo operativo Consolidamento e potenziamento rete servizi di educativa domiciliare (ADE) Servizi domiciliari Valore target al 2012 (valore minimo) Obiettivo di servizio (indicatore) Art. di rif. del r. r. 4/2007 15 Ambito di intervento Destinatari finali Obiettivo di servizio (indicatore) Valore target al 2012 (valore minimo) Valore target 2012 proposta Ambito ) Valore target raggiun to al 2013 % valore minimo / valore raggiunto Art. 104 Minori n. strutture-utenti/n. abitanti 4 4 1 25% Art. 105 Persone con disabilità e loro famiglie n. strutture-utenti/n. abitanti 2 2 2 100% Art. 106 Anziani, anche non autosufficienti lievi n. strutture-utenti/n. abitanti 4 4 1 25% Potenziamento e consolidamento rete centri diurni socioeducativi riabilitativi Art. 60 Disabili minori e adulti (fino a 64 anni) -Pazienti psichiatrici stabi (fino a 64 anni) n. Centri/n. abitanti 2 2 2 100% Consolidamento e potenziamento servizi per l’integraz.scolast.minori con disabilità (equipe per l’assist. specialistica disabili) Art. 92 Minori con disabilità n. operatori addetti/utenti aventi diritto 9 9 9 100% 1 1 100% - - - Obiettivo operativo Potenziamento e consolidamento rete Centri aperti polivalenti per minori Potenziamento e consolidamento rete Centri sociali polivalenti per persone disabili Riqualificazione e potenziamento Centri sociali polivalenti per anziani Servizi comunitari a ciclo diurno Potenziamento rete servizi prevenz. e contrasto sfruttamento atratta e alla violenza su donne, minori e stranieri immigrati Art. di rif. del r. r. 4/2007 Art. 107 Agenzie sociali di intermediazione Abitativa per allestimento unità di offerta abitativa Ambito di intervento Obiettivo operativo Art. di rif. del r. r. 4/2007 Art. 53 Potenziamento e qualificazione regionale servizi prima infanzia Servizi per la Prima Infanzia Potenziamento delle forme di sostegno economico alla domanda di servizi per la prima infanzia Art. 53 Art. 102 Donne, minori e stranieri immigrati/e vittime di abusi e violenze n. equipe/ambito Persone straniere immigrate n. ASIA/provincia Destinatari finali Bambini 0-36 mesi -Donne e giovani coppie Bambini 0-36 mesi Donne e giovani coppie Nuclei familiari con figli 0-36 mesi n. 1 equipe multidiscip linare integrata per ambito territoriale n. 1 per ogni provincia Obiettivo di servizio (indicatore) Valore target al 2012 (valore minimo) Valore target 2012 proposta Ambito ) Valore target raggiun to al 2013 % valore minimo / valore raggiunto % Comuni/regione 3 3 3 100% 130 7 pubblici -24 convenzionat i 110 84,6% n. posti nido/100 bambini 0-36 mesi % famiglie/nuclei familiari con bambini 0-36 mesi 53,8% 16 Ambito di intervento Servizi e strutture residenziali Valore target 2012 proposta Ambito ) Valore target raggiun to al 2013 % valore minimo / valore raggiunto Artt. 55 e 57 Disabili senza il supporto familiare n. Dopo di noi/ambito n. 1 struttura “Dopo di noi” per ambito territoriale 1 - 0 Artt. 60bis e 70 Disabili psichici e pazienti psichiatrici stabilizzati n. Strutture/ambito n. 1 struttura per ambito territoriale (n. 16 p.l.) Pagamento rette 1 1 100% Artt. 80 e 107 Donne, minori e stranieri immigrati/e vittime di abusi e violenze n. servizio/provincia n. strutture/provincia n. 2 centri antiviolenza per provincia n. 1 casa rifugio per provincia - - - Promozione rete strutture residenziali per persone senza il supporto familiare ‘Dopo di noi’ Sviluppo della rete dei servizi Case per la vita e/o case famiglia con servizi per l’autonomia Obiettivo operativo Art. di rif. del r. r. 4/2007 Destinatari finali Obiettivo di servizio (indicatore) Valore target al 2012 (valore minimo) Valore target 2012 proposta Ambito ) Valore target raggiunto al 2013 % valore minimo / valore raggiunto Implementazione e consolidamento servizio di Affido familiare Art. 96 Linee guida regionali DGR n. 494/2007 Minori allontanati dai nuclei familiari Nuclei familiari di origine e affidatari n. ufficio affidoadozioni/ambito n. percorsi affido da attivare ne triennio 1 ufficio 16 affidi 1 ufficio 17 affidi 25 147% n. equipe/ambito n. 1 equipe multidisciplinare integrata per ambito territoriale 1 équipe 1 100% 1 1 100% 1 1 100% Implementazione e consolidamento Servizio Adozioni Misure a sostegno delle responsabilità familiari Valore target al 2012 (valore minimo) Obiettivo operativo Potenziamento rete strutture prevenzione e contrasto allo sfruttamento alla tratta e alla violenza su donne, minori e stranieri immigrati Ambito di intervento Destinatari finali Obiettivo di servizio (indicatore) Art. di rif. del r. r. 4/2007 Costruzione e consolidamento Centri di Ascolto Famiglie/Centri Risorse Famiglie Attivazione Uffici Tempi e Spazi della città e Banche del Tempo Linee guida regionali DGR 17 aprile 2007, n. 494 Minori in stato di adozione Nuclei familiari Art. 93 Nuclei familiari Donne e giovani coppie n. centri famiglie/ambito n. centri risorse e uffici mediazione/provincia Regolamento regionale 11 novembre 2008 n. 21 Nuclei familiari Donne e giovani coppie n. uffici Tempi e Spazi della città/ambiti n. 1 centro famiglie per ambito e/o interventi e serv. di sostegno alla genitorialità per ogni Comune dell’ambito n. 1 centro risorse per provincia n. 1 Ufficio Tempi e Spazi della città per ambito territoriale 17 1.4 - L’attuazione economico-finanziaria e capacità di cofinanziamento dei comuni Con la programmazione del secondo ciclo 2010-2013 la Regione Puglia aveva fissato nelle linee guida rivolte agli Ambiti per la redazione dei Piani di Zona un indirizzo basato sui principi della concentrazione delle risorse finanziarie, sul mantenimento della spesa storica da parte dei comuni, nonché sull’incremento del cofinanziamento da parte dei comuni per i servizi a gestione associata, il quale non poteva essere inferiore al venti per cento del totale delle risorse trasferite dalla Regione stessa. L’Ambito Territoriale Sociale 2 BR Fasano ha rispettato gli indirizzi regionali e, a conclusione del ciclo di programmazione 2010 – 2013, ha conseguito una ottima performance in termini di avanzamento della spesa ed utilizzo delle risorse, in quanto ha fatto registrare al 31 dicembre 2013 un totale di risorse impegnate pari a poco meno del 93% del totale programmato e di un 70% della spesa liquidata sul totale degli impegni, come si evince dalla tavola seguente. TOTALE RISORSE 2010 - 2013 Programmate € 10.564.798,36 Impegnate % Progr / Impegnate € 9.779.285,27 92,6% Residui di stanziamento € 785.513,09 Liquidate % liquid / impegnate € 6.826.545,82 69,8% La gran parte dei residui di stanziamento sono comunque dovuti a risorse che sono rimaste inutilizzate perché attribuite nel periodo finale del ciclo di programmazione ed erano in attesa di definizione sul piano esecutivo delle loro modalità di impiego, come nel caso degli “interventi indifferibili” (pari ad € 285.000,00) e degli interventi di sostegno alla vita indipendente (€ 76.467,00), ovvero per il mancato raggiungimento di alcuni obiettivi di servizio, fra i quali sono da annoverare le risorse destinate ai centri aperti per minori. Tuttavia è opportuno evidenziare come un’altra parte notevole di residui di stanziamento sono il risultato di economie di spesa, tanto più encomiabili, quanto più nel corrispondente intervento risulta raggiunto l’obiettivo prefissato. In allegato può essere consultato il riepilogo puntuale e dettagliato del monitoraggio della spesa relativa all’intero periodo. Nel corso del quadriennio di programmazione è stata consolidata la gestione associata dei servizi ed è stato rispettato pienamente l’atto di indirizzo riguardante il cofinanziamento in termini di trasferimento delle risorse al fondo unico di Ambito da parte dei comuni, mentre per quanto riguarda il mantenimento della spesa storica si registra una lievissima flessione rispetto a quella del triennio 2006 – 2008. Rilevazione spesa media nel triennio 2010 - 2012 COMUNI POPOLAZIONE AL 31 DICEMBRE 2011 TOTALE 2010-2012 MEDIA 2010-2012 SPESA PROCAPITE 10-12 OSTUNI 31.780 € 5.124.367,12 € 1.708.122,37 € 53,75 FASANO 39.448 € 6.286.805,88 € 2.095.601,96 € 53,12 CISTERNINO 11.714 € 1.180.188,32 € 393.396,11 € 33,58 TOTALE AMBITO 82.942 € 12.591.361,00 € 4.197.120,44 € 50,60 18 La media della spesa pro-capite a livello di Ambito nel periodo 2010-12 è stata rilevata pari ad € 50,60 che, come risulta dalla tavola seguente, è di poco inferiore a quella registrata per il triennio 2006-2008, che era pari ad € 52,26. ATTESTAZIONE SPESA SOCIALE MEDIA DI AMBITO PRO-CAPITE DEL TRIENNIO 2006 - 2008 AMBITO DI FASANO - OSTUNI POPOLAZIONE AL 31 DICEMBRE TOTALE 2006-2008 2007 MEDIA 2006-2008 SPESA PROCAPITE 06-08 CISTERNINO 11.951 € 1.212.783,48 € 404.261,16 € 33,82 FASANO OSTUNI TOTALE AMBITO 38.371 € 5.216.208,41 32.514 € 6.559.871,00 82.836 € 12.988.862,89 € 1.738.736,14 € 2.186.623,67 € 4.329.620,96 € 45,31 € 67,25 € 52,26 La diminuzione è essenzialmente dovuta al calo della spesa sociale del comune di Ostuni, che passa da una media di circa 67 euro per abitante nel primo triennio del piano di zona al livello di poco meno di 54 euro del secondo triennio, al contrario del comune di Fasano che ha fatto registrare una buona performance facendo elevare la spesa media da poco più di 45 euro a 53 euro. In termini di trasferimento finanziario da parte dei comuni al fondo unico di Ambito, nel corso del triennio 2010 - 2012 è risultata la seguente situazione: Comuni Popolazione residente % totale cofinanziamento 2010 - 2012 € 838.238,19 CISTERNINO FASANO OSTUNI Totale 11.944 38.270 32.591 82.805 14,4 46,2 39,3 100 cofinanziam. 1 anno € 279.412,73 € 120.909,57 € 40.303,19 € 387.408,68 € 129.136,23 € 329.919,94 € 109.973,31 € 838.238,19 € 279.412,73 Alle somme indicate nella tabella, corrispondenti al cofinanziamento della totalità della programmazione, occorre aggiungere i cofinanziamenti di progetti specifici che ogni comune ha ritenuto di assicurare per ottenere in cambio prestazioni corrispondenti, quali soprattutto i servizi domiciliari (SAD ed ADE). 19 20 Capitolo II LE PRIORITA’ STRATEGICHE PER UN WELFARE LOCALE INCLUSIVO 2.1 - La strategia dell’ambito territoriale per il consolidamento del sistema di welfare locale Gli assi portanti della programmazione sociale regionale 2013-2015 costituiscono un punto di riferimento ineludibile per il Piano sociale di Zona 2014-2016, rappresentato dalle seguenti priorità strategiche di intervento: sostenere la rete dei servizi per la prima infanzia e la conciliazione dei tempi sostenere la genitorialità e tutelare i diritti dei minori contrastare le povertà con percorsi di inclusione attiva promuovere la cultura dell’accoglienza promuovere l’integrazione sociosanitaria e la presa incarico delle non autosufficienze prevenire e contrastare il maltrattamento e la violenza attuare interventi di prevenzione delle dipendenze patologiche 2.1.1 - I servizi per la prima infanzia e la conciliazione dei tempi L’obiettivo di consolidare e di estendere la rete di strutture e servizi per la prima infanzia, pubblica e privata, attiva sul territorio di ambito, era già presente nella precedente programmazione e costituiva un obiettivo di servizio, rispetto al quale l’Ambito, attraverso il comune di Cisternino, ha portato a termine il piano degli investimenti che ha consentito di realizzare anche in quel comune la presenza di un asilo nido pubblico, come è già presente negli altri due comuni. È per questo che il Piano di zona 2014 – 2016 prevede a partire dall’anno scolastico 2014/15, il raggiungimento del riequilibrio territoriale con l’attivazione dell’asilo nido comunale di Cisternino, attraverso l’integrazione delle fonti di finanziamento fra quelle assegnate all’Ambito per il PAC – 1° stralcio e quelle comunali. Il Programma per i Servizi di Cura del Piano di Azione e Coesione (PAC) INFANZIA, che è caratterizzato dal metodo della integrazione delle fonti di finanziamento, insieme alle risorse dei Buoni servizio di conciliazione per l’infanzia, sono comunque gli strumenti utilizzati prioritariamente da tutti i comuni dell’Ambito per conseguire l’obiettivo di servizio dell’ampliamento dell’offerta dei servizi per l’infanzia. Inoltre, in continuità con quanto già avviato nel triennio 2010-2013 con gli Studi di fattibilità per i Piani dei Tempi e degli Spazi, anche al fine di promuovere una cultura diffusa sul tema della conciliazione vita-lavoro e della condivisione del lavoro di cura tra i generi, sarà da completare l’attuazione della azione sperimentale già avviata e nello stesso tempo occorrerà incentivare la sperimentazione di progetti integrati tesi a favorire l’organizzazione dei servizi pubblici e privati, i servizi di mobilità, le opportunità di fruizione degli spazi e dei luoghi culturali, sportivi, ludici, etc., in modo da sostenere indirettamente l’accesso all’occupazione e ad accrescere la partecipazione sostenibile e l’avanzamento delle donne nell’occupazione. 21 Pertanto il Piano sociale di zona intende perseguire i seguenti obiettivi, tenuto conto delle finalità e degli obiettivi degli interventi che sono a diretta titolarità regionale: A. Consolidare e ampliare il sistema dell’offerta e della domanda della rete servizi socioeducativi per l’infanzia Azioni da realizzare o Avvio della gestione dell’asilo nido comunale di Cisternino, ampliamento della offerta di servizio, attraverso l’incremento dell’orario di apertura e dei periodi di apertura, degli asili nido comunali di Fasano ed Ostuni, attraverso una gara di appalto unica di Ambito, per l’affidamento in concessione; o Estensione e consolidamento dei regimi di convenzionamento con la rete di strutture e servizi iscritte al Catalogo telematico dell’offerta per i “Buoni servizio di conciliazione per l’accesso ai servizi per l’infanzia e l’adolescenza”, al fine di incrementare la frequenza degli asili nido; o Attuazione delle procedure amministrative per l’erogazione dei “Buoni servizio di conciliazione per l’accesso ai servizi per l’infanzia e l’adolescenza” per favorire l’accesso a tariffe agevolate alla rete di strutture e servizi così come previsti dall’Avviso Pubblico regionale (AD. n.1425/2012). B. Promuovere la realizzazione di progetti integrati per favorire la conciliazione vita-lavoro Azioni da realizzare o Completare la realizzazione dell’azione sperimentale finanziata dalla Regione Puglia nell’ambito dello studio di fattibilità del Piano dei tempi e degli spazi. o Consolidare l’Ufficio tempi e spazi, in termini di risorse umane assegnate. Consolidare e ampliare il sistema di offerta e domanda della rete dei servizi socio-educativi per l’infanzia Obiettiv i tematici A. 1 Sostenere la rete dei servizi per la prima infanzia e la conciliazione dei tempi Finalità generale Risultati attesi Indicatore di risultato valori target al 2016 OB. di SERVIZIO % Comuni/regione Consolidamento / ampliamento della rete dei servizi socio-educativi per l’infanzia n. posti nido/100 bambini 0-36 mesi n. buoni servizio di conciliazione /Ambito attivati n. Piani di Intervento PAC/Ambito 35% dei Comuni pugliesi dotati di servizi nido 6 posti nido (pubblici o convenzionati) ogni 100 bambini 0-36 mesi Valori programmati da AMBITO 2014 1 ASILO NIDO PER OGNI COMUNE 185 POSTI IN ASILO NIDO FINANZI AMENT O 2014 FESR 20072013 PAC BUONI DI CONCILI AZIONE n. 1 Piano di Intervento/Ambito 1 PAC DI AMBITO 22 Promuovere la realizzazione di progetti integrati per favorire la conciliazione vita-lavoro n. Azioni sperimentali/Amb ito n. Uffici Tempi e Spazi della città/Ambito n. 1 Studio di fattibilità/Ambito n. 1 Ufficio Tempi e Spazi della città/Ambito N. 1 STUDIO DI FATTIBILITÀ/A MBITO RISORSE REGION ALI N. 1 UFFICIO TEMPI E SPAZI DELLA CITTÀ/AMBITO RISORSE UMANE DEI COMUNI B. Incremento delle azioni e dei progetti integrati per la conciliazione vitalavoro 2.1.2 - Il sostegno alla genitorialità e la tutela dei diritti dei minori Sin dal primo ciclo di programmazione in questo Ambito Territoriale sono state poste le basi per costruire intorno alla famiglia un insieme di interventi volti sia a sostenerla nel ruolo della cura, della formazione, dello sviluppo, della promozione del benessere delle persone nonché nel supportarla nelle situazioni di crisi che potrebbero comprometterne la funzione di accudimento e quella educativa. Con il nuovo ciclo di programmazione l’Ambito intende consolidare le azioni e gli interventi già avviati per i servizi a supporto delle responsabilità genitoriali, della relazione genitori-figli e della tutela dei diritti dei minori, accanto alle misure tese a favorire la conciliazione dei tempi vita lavoro e la condivisione di responsabilità tra uomini e donne. L’analisi socio-demografica ha peraltro evidenziato talune criticità, fra le quali la più corposa per gli sviluppi che ha avuto nel corso degli ultimi anni, è quella dell’incremento delle famiglie monogenitoriali e, soprattutto, di quelle monogenitoriali con figli minori. Sono criticità che hanno bisogno di interventi specifici e mirati, nella direzione del supporto alla genitorialità e della tutela dei diritti dei minori. D’altro canto non si può trascurare dal considerare che i rapidissimi cambiamenti economici, sociali e culturali che hanno prodotto profonde modificazioni anche negli stili di vita, con pesanti ricadute sui sistemi valoriali, incidendo progressivamente sull'organizzazione familiare, nei rapporti della coppia genitoriale e all'interno del sistema familiare allargato, richiederebbero politiche di intervento e di sostegno da parte dell’Ente pubblico più generali, oltre che più massicce rispetto a quelle effettivamente erogabili in relazione alle risorse possedute e/o programmabili. Di qui la necessità di contemperare l’esigenza di intervenire con priorità sulle situazioni che appaiono più critiche, con l’esigenza di non trascurare azioni di prevenzione del disagio e della esclusione sociale, intervenendo sulla famiglia intesa come elemento centrale della comunità e soggetto attivo dei vari processi di cambiamento. I profondi mutamenti che in maniera sempre più veloce si riversano sulla famiglia introducono anche forti cambiamenti sull'universo dei minori: l'inadempienza o la dispersione scolastica, l'aumento degli adolescenti che si avvicinano all'uso di alcolici e/o di sostanze stupefacenti, il numero dei minori che entrano nel circuito penale, sono gli indicatori di una crescente fragilità dell’età adolescenziale che, non sempre, trova una giusta protezione all'interno del nucleo familiare. La concertazione nei tavoli tematici ha messo in evidenza quanto sia necessario prestare attenzione alle situazioni di disagio scolastico che, in molti casi, sono rivelatori di problematiche 23 più complesse che non casualmente possono sfociare in comportamenti antisociali e/o di vero e proprio bullismo. Il numero di minori allontanati dalle famiglie e presenti nelle strutture residenziali, pur non essendo eccezionalmente rilevante, resta in ogni caso significativo quanto meno rispetto al principio del diritto del minore ad avere una famiglia e, per questo, deve essere necessariamente considerato come un elemento di criticità. Tenuto conto di quanto sopra, alla famiglia va riconosciuto e/o restituito il ruolo di attore delle politiche sociali in quanto vero soggetto di cambiamento, capace di contribuire, a pieno titolo, tanto alla definizione dei bisogni quanto all'individuazione di percorsi risolutivi. Il tutto in una logica di un nuovo sistema di welfare basato sulla sussidiarietà e sulla partecipazione attiva di tutti gli attori del territorio, fra i quali la famiglia è da considerare un nodo essenziale della rete che partecipa attivamente al processo di programmazione sociale. Pertanto, in linea con gli obiettivi regionali, ci si propone il raggiungimento dei seguenti risultati: A. Consolidare il Centro di Ascolto per le Famiglie e i servizi di sostegno alla genitorialità dell’Ambito territoriale in stretta connessione con gli altri servizi territoriali, ed in particolare con quelli specifici della rete consultoriale, presente in ogni comune dell’Ambito. Azioni da realizzare: o Completamento della esternalizzazione del servizio, processo già avviato nel 2013; o Revisione della strutturazione del servizio, con ridefinizione del modello organizzativo ed operativo, che garantisca livelli ottimali di interrelazione con tutti gli altri servizi del territorio e livelli di erogazione delle prestazioni non inferiori a quelle precedenti; o estensione e riqualificazione dello spazio neutro di incontro e della mediazione familiare. B. Consolidare gli interventi di educativa domiciliare in quanto si è rivelata nel corso degli anni fra le forme di intervento più efficaci a favore sia dei bisogni di crescita dei minori, sia per le opportunità che offre di intervenire sull’intero sistema familiare. Azioni da realizzare: o consolidare il servizio di Assistenza Domiciliare Educativa (ADE) di Ambito territoriale; o migliorare l’organizzazione del servizio, soprattutto nel raccordo ed integrazione con le scuole e con gli altri servizi sia dell’Ambito che della rete socio-assistenziale; o ottimizzare l’impiego delle risorse professionali anche trasversalmente ai diversi servizi e interventi. C. Qualificare i percorsi di affido familiare e sviluppare i percorsi di adozione nazionale ed internazionale con il recepimento integrale degli indirizzi nazionali e regionali in materia, e la promozione di una cultura diffusa dell’accoglienza. Azioni da realizzare: 24 o sottoscrizione del Protocollo operativo Ambito/ ASL Distretto per la definizione della composizione, ruolo, funzioni e prassi procedurali dell’équipe multidisciplinare per l’affido e per l’adozione; o implementazione operativa dell’équipe multidisciplinare per l’affido e l’adozione e per la presa in carico integrata dei minori, delle famiglie affidatarie, della famiglie di origine, delle famiglie adottive; o creazione dell’anagrafe di Ambito delle famiglie affidatarie; o incremento dell’utilizzo delle differenti modalità e tipologie di affido (etero-familiare, parttime, affidamento a reti di famiglie, ecc.) rispetto a quella intrafamiliare, talvolta prevalente; o sperimentazione di buone prassi per il rientro del minore nella famiglia di appartenenza o per la sua autonomia; o individuazione di strumenti di monitoraggio e di valutazione dell’intero percorso di affido; o formazione per i genitori affidatari e aspiranti ; o maggiore integrazione tra i soggetti istituzionali e non istituzionali che svolgono un ruolo importante in materia di adozione e di affido. D. Consolidare e qualificare l’offerta delle strutture e dei servizi comunitari a ciclo diurno per minori in quanto strumenti utili per i bisogni di socializzazione e di crescita dei minori, quanto anche per sostenere il lavoro di cura delle famiglie, prevenire il rischio di marginalità e di devianza, contrastare i fenomeni di dispersione scolastica e di bullismo. Azioni da realizzare: o ampliamento della rete di strutture ex artt. 52 (Centro socio educativo) e104 (Centro aperto Polivalente); o incremento e consolidamento delle convenzioni con la rete, anche con la finalità di un maggior utilizzo della procedura dei Buoni servizio di conciliazione; o redazione di progetti individualizzati unici / unitari, raccordati fra tutti i servizi e le istituzioni che operano con e sullo stesso minore/famiglia, al fine di migliorare la integrazione tra i servizi e ottimizzare l’impiego delle risorse professionali; o sperimentazione di percorsi innovativi per la prevenzione e il contrasto del bullismo nelle scuole e tra adolescenti; E. Qualificare la presa in carico dei minori sottoposti a provvedimenti dell’autorità giudiziaria allontanati dalle famiglie e dei minori stranieri non accompagnati attraverso il consolidamento della funzione e del ruolo della Equipe Multidisciplinare Integrata, la crescente integrazione operativa tra i servizi sociali e i servizi sanitari del Distretto, il raccordo operativo con la Magistratura minorile e le comunità residenziali ospitanti. Azioni da realizzare: o consolidare la pratica e l’esperienza dell’Equipe Multidisciplinare Integrata, anche sulla base di una valutazione critica del passato; 25 o omogeneizzare sul territorio le prassi operative dei servizi e della stessa Equipe Multidisciplinare Integrata, a partire da una revisione critica del protocollo; o pervenire ad una regia di Ambito della governance dell’intero processo di presa in carico del minore a rischio di allontanamento dalla famiglia; o gestione associata degli inserimenti nelle strutture residenziali e del relativo monitoraggio. Obiett ivi temati ci Qualificare l’offerta delle strutture e dei servizi per minori 4 Sostenere la genitorialità Qualificare i percorsi di Potenziare e qualificare i adozione naz. e percorsi di affido familiare internaz. Potenziare l’assistenza domiciliare educativa Implementare i servizi di sostegno alla genitorialità F i n a li t à Risultati attesi Potenziamento/consolida mento Centro Ascolto Famiglie Sviluppo e qualificazione delle reti tra servizi Consolidamento/potenzia mento rete servizi di educativa domiciliare Incremento dei percorsi di affido familiare e riduzione minori in strutture residenziali Recepimento degli indirizzi nazionali e regionali Qualificazione presa in carico e sviluppo delle reti di sostegno Consolidamento equipe integrate ADOZIONE Recepimento indirizzi nazionali e regionali Qualificazione presa in carico Consolidamento della rete centri diurni e polivalenti per minori ex artt. 52-104 Indicatore di risultato n. servizio/Ambito n. protocolli di rete n. nuclei presi in carico con equipe ADE/nuclei familiari residenti n. progetti individualizz n. percorsi affido da attivare nel triennio n. protocolli operativi n. equipe/ambito n. equipe/ambito n. protocolli operativi n. posti utenti/n. abitanti stato di attuazione “Buoni servizio infanzia” valori target al 2016 OB. di SERVIZIO Valori AMBITO 2014 n. 1 centro famiglie per ambito e/o interv. e servizi sostegno a genitorialità per Comune dell’ambito 1 CENTRO ASCOLTO FAMIGLIE DI AMBITO 1 nucleo ogni 1000 nuclei familiari 90 NUCLEI / 140 MINORI n. affido super. a n. minori in strutture N. 25 AFFIDAMEN TI n. 1 Regolamento Affido/Ambito 1 REGOLAM. n. 1 Anagrafe famiglie/ambito n. 1 equipe/ambito 1 ANAGRAFE N. 1 EQUIPE n. 1 protocolli operativi 1 PROTOCOLL O OPERATIVO Procedure rendicontative 100% del contributo FONDO UNICO RISORS E COMUN ALI / FONDO UNICO RISORS E COMUN ALI / FONDO UNICO DI AMBITO 1 EQUIPE n. 1 equipe/ambito n. 30 (art.52) oppure 50 (art.104) posti utenti ogni 20.000 ab. FINANZI AMENTO 2014 FONDO UNICO DI AMBITO n. 110 p. (art. 52); 10 p. art. 104) Avanzamento spesa 100% 26 2.1.3 - La cultura dell’accoglienza e il contrasto delle marginalità sociali Coerentemente con quanto previsto nei precedenti Piani Regionali delle Politiche Sociali in Puglia, l’Ambito Territoriale 2 BR ha dato particolare rilevanza, sin dal primo ciclo di programmazione, all’obiettivo della realizzazione di un sistema di accesso ai servizi ed alle prestazioni universalistico ed efficace con un cospicuo investimento in direzione delle risorse professionali. Per la triennalità corrente l’Ambito intende mantenere e qualificare i servizi del welfare di accesso. A. Strutturare e potenziare un sistema di accesso a livello di Ambito territoriale capace di garantire le funzioni di prima informazione ed accoglienza, orientamento della domanda e presa in carico; Azioni da realizzare o Consolidare il sistema di accesso garantendo una adeguata presenza della figura dell’Assistente sociale, distribuita anche in maniera più equilibrata territorialmente; o Consolidare e rafforzare la “logica di Ambito” del Servizio Sociale Professionale di Ambito; o Rendere frequenti e stabili gli incontri di “coordinamento” del Servizio Sociale Professionale di Ambito; o Mantenere l’attuale sistema basato su 1 segretariato sociale/PUA per comune; o Consolidare i punti di accesso al sistema, con il possibile ampliamento attraverso sportelli che rispondano ad un criterio di maggiore prossimità al cittadino (anche in collaborazione con altri soggetti); o Estendere al massimo l’utilizzo di strumenti tecnologici (vedi cartella sociale informatizzata) che favorisca la circolarità delle informazioni nell’ambito del servizio e fra i servizi, migliori la gestione di tutte le funzioni di accesso e la presa in carico degli utenti, consenta in maniera adeguata il monitoraggio di tutte le prese in carico. B. Promuovere la creazione ed il consolidamento di servizi per l’accesso dedicati a specifiche categorie di utenza anche con riferimento al tema dell’accesso integrato alle prestazioni sociosanitarie. Azioni da realizzare o Costruzione di un piano di comunicazione per la massima diffusione delle informazioni di base per l’accesso alla rete dei servizi sociali e socio-sanitari (migliorare la carta dei servizi); o Dotazione di un sistema informativo unico su base d’Ambito per la raccolta, trasmissione, elaborazione dati e gestione condivisa delle cartelle sociali e socio-sanitarie degli utenti (cartella sociale informatizzata); o Consolidamento e riorganizzazione dello sportello per l’integrazione socio sanitaria degli immigrati. 27 Potenziare un sistema di accesso capace di garantire le funzioni di prima informazione ed accoglienza, orientamento della domanda e presa in carico (anche per le situazioni di urgenza). Obiet tivi temat ici Risultati attesi Consolidare e potenziare il sistema di accesso garantendo presenza dell’Assistente sociale Prevedere la creazione di punti di accesso al sistema Implementare le forme di collaborazione e coordinamento del sistema di accesso Consolidare i servizi per l’accesso di specifiche categorie di utenza 3 Promuovere la cultura dell’accoglienza Final ità gene rale Consolidare e potenziare gli Sportelli per l’integrazione sociosanitaria-culturale degli immigrati. Indicatore di risultato N. Assistenti sociali su cittadini (su base di Ambito territoriale) Diffusione e prossimità punti di accesso e adeguata copertura territoriale Strumenti di coordinamento a livello di Ambito territoriale Diffusione e prossimità punti di accesso valori target al 2016 OB. di SERVIZIO n. 1 Assistente sociale ogni 5.000 abitanti n. 1 punto di accesso per ciascuno Comune Presenza di un coordinatore di Ambito Incontri di coordiname nto frequenti n. 1 sportello per Ambito territoriale Valori programm ati da AMBITO 2014 FINANZIA MENTO 2014 15 ASSIST. SOCIALI (n. 6 comunali e 9 di Ambito) RISORSE COMUNALI / FONDO UNICO N. 3 PUA RISORSE COMUNALI / FONDO UNICO 1 COORDIN ATORE SSP INCONTRI MENSILI 1 SPORTELL O DI AMBITO FONDO UNICO DI AMBITO 2.1.4 - I servizi e gli interventi per le povertà estreme e per il contrasto alle nuove povertà La povertà è il risultato di un processo di progressiva esclusione che dovrebbe essere fronteggiata con strategie coordinate e mirate di interventi. Gli interventi a carattere meramente assistenziale e di tipo riparativo, che hanno rappresentato per lungo tempo il “cuore” degli interventi pubblici, non sono capaci di produrre risultati stabili, che possano aiutare le persone ad uscire dal bisogno cronico ed a valorizzare le loro capacità e risorse. Questo è un principio che assume ancor più valore quanto più la crisi socio-economica degli ultimi anni sta facendo ingrossare paurosamente le fila dei poveri e, soprattutto, dei “nuovi” poveri. La povertà si affronta con maggiore efficacia sviluppando strategie ed interventi integrati, che sappiano individuare tutte le risorse di cui i soggetti svantaggiati dispongono per valorizzarli, responsabilizzarli, accompagnarli con interventi appropriati non solo di aiuto economico-monetario, ma anche e soprattutto di orientamento, sostegno, formazione, inserimento sociale e professionale. 28 Resta comunque il fatto che, al di là dell’ancor più faticoso compito –rispetto al passato- dei servizi sociali nell’accompagnare in maniera individualizzata il soggetto svantaggiato in percorsi di emancipazione, la disponibilità in misura sufficiente di risorse strumentali, insieme a quelle economiche, diventa questione centrale nell’ambito di una programmazione sociale. L’Ambito 2 BR, ben consapevole della complessità della problematica connessa alla dotazione delle risorse da impiegare o investire per questo specifico obiettivo di servizio, si sta impegnando sin dalla precedente programmazione ad orientare la propria azione e la strategia degli interventi in maniera coerente con la programmazione regionale, seguendo gli obiettivi tematici: A. Strutturare reti integrate di servizi e strutture per l’accoglienza nelle situazioni connesse alle emergenze sociali (pronto intervento sociale, servizi per le povertà estreme) Azioni da realizzare o Consolidare il servizio di pronto intervento sociale, già istituito e regolamentato; o Approvare un regolamento del pronto intervento sociale, con il quale definire le modalità di intervento di sostegno e di pronta accoglienza in situazioni di emergenza; o Consolidare la convenzione, con valenza di Ambito, con una struttura di accoglienza per gli adulti, anche stranieri, in situazione di difficoltà (art. 76): o Individuare nei comuni di Cisternino e Fasano strutture da convenzionare per l’accoglienza nelle situazioni di emergenza; o Individuare le risorse che consentano dal 2015 di poter utilizzare mini-alloggi di proprietà pubblica nel comune di Cisternino, da destinare alle situazioni di emergenza; o Attivare da 2015 un centro di pronta accoglienza adulti nel comune di Fasano, già finanziato con il Piano degli Investimenti di Ambito integrativo (2011). B. Costruire percorsi personalizzati di integrazione sociale e reinserimento socio-lavorativo di soggetti svantaggiati Coerentemente con quanto previsto dal Piano regionale (par. 2.3.2 Contrastare le povertà con percorsi di inclusione attiva), l’Ambito intende privilegiare il ricorso ai fondi dedicati all’inclusione sociale sia statali che della UE, attesi già per l’anno 2014. L’Ambito ha già sperimentato nel precedente ciclo di programmazione il ricorso all’utilizzo delle borse lavoro sociali, con la destinazione di risorse anche cospicue, attraverso interventi che sono stati realizzati anche sulla base di un protocollo d’intesa con la Provincia di Brindisi – Settore Politiche attive del lavoro e con il Centro Territoriale per l’Impiego. L’Ambito è anche diventato “soggetto attuatore” per i percorsi di tirocinii formativi, per cui il bagaglio dell’esperienza precedente sarà utile per attivare con immediatezza i percorsi di inclusione socio-lavorativa, con progetti personalizzati di intervento, appena saranno attribuite le risorse che recenti iniziative governative centrali hanno preannunciato. Azioni da realizzare o Conclusione degli interventi di inclusione socio-lavorativa avviati con il precedente ciclo di programmazione; o Promozione di interventi integrati in rete con servizi per l’impiego, la formazione professionale, stakeholders territoriali. 29 Costruire percorsi personalizzati di integrazione e reinserimento socio-lavorativo di soggetti svantaggiati A. Potenziare servizi e strutture integrate per l’accoglienza nelle situazioni connesse alle emergenze sociali e abitative Obiettivi tematici B. 2 Contrastare la povertà con percorsi di inclusione attiva Finali tà gener ale Risultati attesi sostegno ai soggetti in condizioni di vulnerabilità (Servizi di pronto intervento sociale) potenziamento strutture accoglienza in situazioni di emergenza Indicatore di risultato N. PIS operativi per Ambito T. N. posti (diretti o convenzionati) in Centri di prima accoglienza consolidamento accoglienza di breve e media durata per persone a rischio di esclusione sociale N. inserimenti in strutture residenziali per persone adulte e straniere Incremento degli interventi di inclusione attiva rivolti alle fasce maggiormente vulnerabili e a rischio di discriminazione; N. percorsi di integrazione/ reinserimento nel mondo del lavoro per persone svantaggiate n. percorsi integrati di forme di sostegno ed accompagname nto personalizzate interventi integrati in rete con servizi per l’impiego valori target al 2016 OB. di SERVIZIO n. 1 PIS di Ambito territoriale (h. 24); n. 1 regolamento operativo del PIS Valori programmati da AMBITO 2014 1 PIS DI AMBITO 1 REGOLAME NTO DEL PIS 5 POSTI FINANZIA MENTO 2014 RISORSE COMUNALI / FONDO UNICO RISORSE COMUNALI / FONDO UNICO n. 1 posto ogni 5.000 ab. 5 POSTI RISORSE COMUNALI / FONDO UNICO N. 1 percorso/progetto di inclusione ogni 5.000 abitanti 8 PERCORSI FSE N. 1 percorso/progetto di inclusione ogni 5.000 abitanti 8 PERCORSI FSE 2.1.5 - La rete dei servizi per la presa in carico integrata delle non autosufficienze L’analisi socio-demografica ha rilevato quanta sia notevole sul nostro territorio l’incidenza della fascia d’età ultrasessantacinquenne sul totale della popolazione, nonché di quanta sia anche forte ed in crescita il numero degli anziani che vivono da soli. In tale contesto la presa in carico della non autosufficienza assume proporzioni sempre più gravose, sia sul piano numerico che sul piano della intensità assistenziale, cui corrisponde proporzionalmente un crescente fabbisogno finanziario. La scelta strategica resta quella della domiciliarità degli interventi, la cui attivazione trova tuttavia in casi sempre più numerosi difficoltà oggettive connesse, tra l’altro, persino all’andamento demografico caratterizzato da una lenta ma costante diminuzione del numero dei figli in ambito famigliare. 30 L’Ambito Territoriale 2 BR ha investito molto in questi anni (dal 2011) sui servizi domiciliari per la non autosufficienza, ed il ricorso alle risorse del PAC Anziani/disabili rappresenterà una ulteriore molla per incrementare la presa in carico, soprattutto dal punto di vista della estensione temporale delle prestazioni settimanali della figura professionale dell’OSS. Il piano sociale di zona intende: A. Promuovere e potenziare la presa in carico integrata nell’accesso ai “livelli essenziali di prestazioni” Azioni da realizzare o Consolidare la funzionalità della PUA e della UVM, anche attraverso una maggiore intesa con il Distretto Socio-sanitario e il rispetto del protocollo operativo di entrambe, il quale può essere oggetto di revisione alla luce dell’esperienza delle annualità precedenti; o Migliorare il sistema di accoglienza della domanda, che sia in grado di offrire informazioni più esaustive riguardanti la filiera dei servizi sanitari e socio sanitari territoriali; o Completare la mappatura dei servizi socio-sanitari (residenziali, semi residenziali e domiciliari) presenti sul territorio; o Promuovere la presenza della PUA attraverso strumenti di pubblicizzazione cartaceo e informatizzato (così come previsto in PAC Anziani); o Migliorare la comunicazione e la collaborazione tra Ambito e Asl attraverso formazione, incontri periodici e metodologia condivisa. o Migliorare l’organizzazione e la distribuzione delle competenze specifiche tra area sociale e area sanitaria attraverso la ridefinizione dei ruoli delle risorse umane inserite in PUA, per una maggiore efficienza ed efficacia delle attività svolte dagli operatori; o Utilizzare a pieno regime tutta la modulistica prevista dalle Linee guida regionali. o Predisporre un protocollo operativo per disciplinare le Dimissioni Ospedaliere Protette che possano concretamente assicurare una presa in carico efficace del paziente sul territorio e nel proprio contesto di vita. B. Consolidare e ampliare il sistema di offerta domiciliare nei percorsi di cura e di intervento socio-assistenziale e socio-sanitario (Appropriatezza delle prestazioni socio sanitarie, riduzione dei ricoveri ospedalieri, personalizzazione della cura, sostegno concreto al ruolo centrale della famiglia nei percorsi di cura). Azioni da realizzare o Incremento degli utenti anziani over 65 in carico ADI mediante l’estensione della platea attuale attraverso l’elaborazione e l’attuazione dei Piani di intervento in coerenza con le linee guida del Piano di Azione e Coesione su base d’Ambito e mediante l’utilizzo dei buoni servizio di conciliazione per disabili e anziani non autosufficienti; o Rispetto dell’Accordo di Programma per le Cure Domiciliari tra Comune capofila e Distretto Sanitario ove sono fissati gli obblighi e impegni reciproci in materia di presa in carico integrata nei percorsi di cura; o Mantenimento del numero di utenti anziani e disabili autosufficienti in carico per prestazioni domiciliari di natura sociale (SAD) operando la sostituzione di altrettanti utenti trasferiti nel corrispondente e “nuovo” servizio definito “SAD non in ADI”, finanziato con le risorse del PAC Anziani. 31 C. Implementare percorsi sperimentali e innovativi di fruizione di servizi domiciliari. Azioni da realizzare o Attivare ed utilizzare al massimo la presa in carico possibile con i Buoni servizio di conciliazione Disabili o Definire le procedure istruttorie e rendicontative delle risorse del PRO.V.I. (Progetti di Vita Indipendente). D. Consolidare e ampliare il sistema di offerta e domanda della rete di servizi socio-assistenziali e socio-sanitari comunitari, residenziali e a ciclo diurno. o consolidamento della rete dei centri diurni socioeducativi e riabilitativi, attivando i rinnovi delle convenzioni; o convenzione con strutture “Dopo di noi”, almeno una per il 2014; o Incremento della presa in carico a ciclo diurno delle persone affette da demenze (Alzheimer), ex art. 60ter; o Definizione di un accordo programmatico con la ASL circa la quantificazione preventiva degli inserimenti nelle strutture a ciclo residenziale o semiresidenziale, previa presa in carico integrata; o Definizione con la ASL circa l’utilizzo della struttura di proprietà pubblica e con valenza di Ambito autorizzata come centro diurno per le demenze (art. 60ter); o Consolidamento dei servizi per l’integrazione scolastica ed extrascolastica minori con disabilità; o Costituzione formale con atto ASL/Ambito delle équipe specialistiche per scolastica; l’integrazione o consolidamento dei centri aperti polivalenti per disabili, già operanti con valenza di Ambito; o Adeguamento alla normativa del Regolamento di Ambito per l’accesso ai servizi per la definizione della compartecipazione al costo delle prestazioni da parte degli utenti; o Estensione e consolidamento dei regimi di convenzionamento con la rete di strutture ex artt. 60, 60ter, 105, 106 per la compartecipazione al costo della quota sociale delle prestazioni, soprattutto per gli utenti non candidabili (per assenza di requisiti) alla procedura “Buoni servizio di conciliazione disabili e anziani non autosufficienti”; o Rinnovo o nuova attivazione delle convenzioni con la rete di strutture ex artt. 55, 57, 58, 66,67 (comunità socio riabilitativa/dopo di noi, RSSA e RSoA disabili e anziani ); o Attuazione delle procedure amministrative per l’erogazione dei “Buoni servizio di conciliazione disabili e anziani non autosufficienti” per favorire l’accesso degli utenti a tariffe agevolate alla rete di strutture e servizi ex artt. 60, 60ter, 68, 105, 106; o Utilizzo dei Buoni servizio di conciliazione per disabili e anziani non autosufficienti per ampliare le prestazioni in favore degli utenti del servizio di integrazione scolastica ex art. 92, con l’incremento o l’attivazione di prestazioni di extrascolastica, attraverso l’erogazione di ore aggiuntive e integrative al volume di prestazioni già erogato dalla rete pubblica dei servizi, fermo restando il ricorso al libero mercato da parte degli utenti interessati; o Trasporto sociale per disabili e anziani mediante convenzionamento con le associazioni di volontariato territoriali. 32 E. Consolidare e ampliare la presa in carico integrata nell’accesso ai livelli essenziali di prestazioni sociosanitarie in regime domiciliare, comunitario e residenziale delle persone con disabilità psichica e psichiatrici stabilizzati Azioni da realizzare o Incremento degli utenti con disabilità psichica e psichiatrici stabilizzati in carico SAD e ADI mediante l’estensione della platea attuale attraverso l’elaborazione e l’attuazione dei Piani assistenziali di intervento in coerenza con le linee guida del Piano di azioni nazionale per la salute mentale. o Attivazione di percorsi di assistenza domiciliare e di inserimento in strutture residenziali. F. Consolidare la presa in carico integrata nell’accesso alle prestazioni sociosanitarie delle persone affette da dipendenze patologiche e le azioni di prevenzione rispetto a tutte le dipendenze patologiche (droghe, alcool, ludopatie, …) Azioni da realizzare o Incremento della presa in carico integrata nell’ambito di programmi terapeutici-riabilitativi di natura socio-assistenziale e socio-sanitaria per le persone affette da dipendenze patologiche o Attivazione percorsi di inclusione socio lavorativa o Attività di prevenzione e sensibilizzazione sulle dipendenze patologiche Consolidare e ampliare il sistema di offerta domiciliare A. Potenziare la presa in carico dei L.E.P. Obietti vi tematic i B. 5 Promuovere l’integrazione sociosanitaria e assicurare la presa in carico integrata delle non autosufficienze Final ità gener ale Risultati attesi Indicatore di risultato valori target al 2016 OB. di SERVIZIO Consolidamento operativo ed estensione copertura territoriale delle PUA N. PUA operative per Ambito/Distretto n. 1 PUA per Ambito/Distretto Sviluppo e consolidamento UVM N. UVM operative per Ambito/distretto n. 1 UVM per Ambito/Distretto Incremento presa in carico domiciliare non autosufficienza e disabilità N. utenti in carico ADI n. 4,1 utenti / 100 over 65 (Istat 2011) in ADI (6 ore sett pro-utente) potenziamento servizi cura anziani e disabili autosufficienti N. utenti in carico SAD n. 1,5 utenti ogni 100 anziani Implementazione di percorsi sperimentali e innovativi fruizione di servizi domiciliari Stato di attuazione “Buoni servizio di conciliazione disabili Stato di attuazione procedura PRO.V.I. Valori AMBITO 2014 n. 1 PUA per Ambito/D istretto n. 1 UVM per Ambito/D istretto FINANZIA MENTO 2014 PAC Anziani PAC Anziani n. 410 utenti PAC Anziani 50 Risorse proprie comunali Procedure rendicontative al 100% del contributo 100% rendicont azione / 80 utenti Avanzamento spesa fino a 100% 100% avanz. Spesa / 9 progetti 33 Consolidare e ampliare il sistema di offerta e domanda della rete di servizi comunitari, residenziali e a ciclo diurno n. posti/utente su numero abitanti 20 posti/utente ogni 50.000 abitanti 26 utenti Fondo unico Ambito / Comuni Promozione rete strutt. Resid. ‘Dopo di noi’ (artt. 55 e 57) n. posti/utente su numero abitanti (Istat 2011) d’ambito 10 posti/utente ogni 50.000 abitanti 2 Risorse proprie comunali Incremento presa in carico a ciclo diurno delle persone affette da Alzheimer art. 60ter n. posti/utente su numero abitanti (Istat 2011) d’ambito 10 posti/utente ogni 50.000 abitanti 10 Risorse proprie comunali Consolidamento e potenziamento integrazione scolastica ed extrascol. disabilità (équipe specialistiche) Presenza del servizio e adeguata copertura domanda Servizio d’ambito con: • équipe integrate • livello minimo di copertura della domanda • 1 équipe per comune • 70 utenti FNPS, FGSA AMBITO COMUNI PROVINCI A Potenziamento e consolid. centri aperti poliv per disabili e anziani (art. 106) n. posti/utente su numero abitanti (Istat 2011) d’ambito 50 posti/utente ogni 50.000 abitanti 90 UTENTI AMBITO COMUNI Sviluppo e consolidamento trasporto sociale disabili Presenza del servizio attivo su base d’ambito Servizio attivo su base d’ambito Presenza servizio nell’Ambi to COMUNI N. utenti in carico SAD/ADI n. 10 utenti in SAD/ADI ogni 100 utenti in carico CSM 6 ore settimanali proutente 20 UTENTI PAC Anziani n. posti/utente su numero abitanti (Istat 2011) d’ambito 5 posti/utente ogni 50.000 abitanti 16 utenti COMUNI n. posti/utente su numero abitanti (Istat 2011) d’ambito n. 5 posti/utente ogni 50.000 abitanti 15 utenti FONDO AMBITO – COMUNI N. utenti in carico n. 10 utenti in carico programmi terapeuticiriabilitativi ogni 100 utenti in carico Ser.t. 5 UTENTI FNPS Increm. presa in carico integrata domicil. SAD e ADI disagio psichico e/o psichiatrici stabilizzati Incremento presa in carico integrata a regime diurno socio-assist. e sociosanit. in centri diurni art.60 disabilità psichica e/o utenti psich. stabilizzati Consolid. e/o incremento accessi in Case per la vita (art.70 e/o art. 60 bis) e incremento presa in carico integrata disabilità psich. e/o psichiatr. stabilizzati Incremento della presa in carico integrata nell’ambito di programmi terapeutici-riabilitativi di natura socio-assistenziale e socio-sanitaria per le persone affette da dipendenze patologiche E. Consolidare e ampliare la presa in carico integrata nell’accesso alle prestazioni socio sanitarie delle persone affette da dipendenze patologiche D. Consolidare e ampliare la presa in carico integrata delle persone con disabilità psichica e psichiatrici stabilizzati C. Potenziamento rete centri diurni art. 60 34 2.1.6 - Il contrasto del maltrattamento e della violenza Sul territorio dell’Ambito l’offerta di servizi di prevenzione e presa in carico dei casi di violenza risulta ancora poco adeguata al bisogno. Tant’è che non sono presenti né Centri Antiviolenza né strutture di accoglienza delle vittime della violenza. È attiva invece l’Equipe multidisciplinare integrata per la presa in carico delle situazioni di maltrattamento e violenza (minori e donne), che opera sulla base di un protocollo condiviso con la ASL. In continuità con le azioni avviate nella precedente programmazione, si intende promuovere e consolidare il complessivo sistema di prevenzione, presa in carico e trattamento delle situazioni di maltrattamento e violenza attraverso le seguenti azioni: Azioni da realizzare o Attivare la rete di strutture e servizi per la prevenzione ed il contrasto della violenza su donne e minori, dello sfruttamento e della tratta di esseri umani (rete dei centri anti-violenza, delle strutture di accoglienza d’emergenza e delle case rifugio), promuovendo apposite convenzioni, anche al di fuori del territorio dell’Ambito; o Sviluppare la piena integrazione operativa e gestionale delle équipe multidisciplinari integrate per la valutazione-validazione, per la presa in carico e per il trattamento delle situazioni di maltrattamento/violenza, sospette o conclamate e per l’elaborazione di un progetto di aiuto e di sostegno alle vittime di violenza; Finalit à genera le Obiettivi tematici Prevenire e contrastare la violenza su donne e minori Qualificare la rete di strutture e servizi per la prevenzione ed il contrasto della violenza su donne e minori, dello sfruttamento e della tratta di esseri umani o Avviare una riflessione comune, Ambito/Distretto sull’esperienza compiuta con le Equipes ed, eventualmente, sul protocollo operativo. Risultati attesi Potenziamento e consolidamento operativo della rete delle strutture e dei servizi di prevenzione e contrasto della violenza Sviluppo e qualificazione delle reti tra servizi Indicatore di risultato n. convenzioni con CAV per Ambito n. protocolli di inserimento in Casa Rifugio valori target al 2016 OB. di SERVIZIO almeno n. 1 convenzione con CAV per Ambito territoriale pagamento rette per inserimento residenziale presso struttura autorizzata n. protocolli per Pronto Intervento Sociale Valori AMBITO 2014 FINANZI AMENTO 2014 1 convenzi one con CAV Altre risorse pubblich e (Regione ) Pagamen to rette n.1 PIS/Ambito n. Protocolli di rete n. percorsi di formaz./aggiorn. 1 PIS RISORS E PROPRI E DEI COMUN I 35 Sviluppare la piena integrazione operativa e gestionale delle equipe multidisciplinari integrate Attivazione/consolid amento in ogni ambito di equipe integrate multi professionali fra serv. Soc., sanitari di base e specialistici, servizi giudiziari n. equipe/ambito n. protocollo operativo n. 1 équipe multidisciplinare integrata di ambito n. 1 protocollo operativo 1 equipe di Ambito operante su tre comuni 1 protocoll o operativo Altre risorse pubblich e (Regione ) RISORS E PROPRI E DEI COMUN I 2.1.7 - La prevenzione dalle dipendenze patologiche Le attività programmate per l’anno 2014 sono in una logica di continuità con gli interventi già avviati nei precedenti Piani di Zona con i progetti rivolti alla sensibilizzazione e alla prevenzione. Azioni da realizzare o Promozione di azioni informative e divulgative finalizzate a favorire la diffusione di un corretto inquadramento delle problematiche da dipendenza nei confronti delle categorie a rischio attraverso la stesura di brochures informative; o Creazione di reti locali di mutuo aiuto; o Campagne di sensibilizzazione nelle scuole in sinergia con il Ser.t. 2.2 – Quadro sinottico: obiettivi di servizio per un welfare sostenibile N° 1 Obiettivo di servizio Asili nido e altri servizi socio-educativi per la prima infanzia 2 Servizi di conciliazione vita-lavoro 3 Rete di pronto intervento sociale - PIS Tipologia indicatore 35% dei Comuni dotati di servizi 6 posti nido (pubblici o convenzionati) ogni 100 bambini 036 mesi residenti 1 studio di fattibilità 1 Ufficio dei tempi e degli spazi 1 PIS h. 24 1 Regolamento del servizio 1 posto ogni 5.000 abitanti in residenze per adulti in difficoltà 1 percorso/progetto di inclusione ogni 5.000 abitanti Valore raggiunto al 30/09/2013 100% dei comuni 110 posti (70,5%) SI SI SI SI 5 Rete di pronto intervento sociale emergenza abitativa Inclusione attiva 6 Servizio Sociale Professionale 7 8 9 Rete di accesso - segretariato Rete di accesso - immigrati Rete di accesso - PUA 10 Centri di ascolto per le famiglie 11 Educativa domiciliare per minori 1 nucleo in carico ogni 1.000 nuclei residenti 92 su 34 12 Affido familiare - equipe 1 equipe per ambito/1 Protocollo operativo SI 4 1 Assistente sociale ogni 5.000 abitanti 1 Coordinatore del SSP di ambito Incontri di coordinamento frequenti 1 punto di accesso in ciascun Comune 1 sportello art. 108 RR 4/2007 1 PUA di ambito ex DGR 691/2011 1 Centro per ambito e/o sostegno alla genitorialità in ogni Comune Valore da raggiungere al 31/12/2015 mantenimen to 100% 156 posti SI SI SI SI 10 posti su 17 17 posti 67 percorsi 17 percorsi 18 assist. Sociali SI SI SI SI SI mantenimen to 1 centro mantenimen to SI 16,5 Ass. soc. SI SI 3 su 3 SI SI 1 centro di Ambito 36 13 Affido familiare 14 Adozione familiare 15 Centri diurni (art. 52-104 RR 4/2007) minori 16 Unità di Valutazione Multidimensionale 17 Assistenza Domiciliare non autosuff. - ADI 18 Assistenza Domiciliare non autosuff. - SAD Assistenza Domiciliare per persone con disagio psichico N. percorsi superiore a N. inserimenti in strutture residenziali 1 Regolamento del servizio 1 Anagrafe della famiglie affidatarie 1 equipe per ambito/1 Protocollo operativo 30 posti (art. 52 RR 4/2007) ovvero 50 posti (art. 104 RR 4/2007) ogni 20.000 residenti 1 UVM per ambito ex DGR 691/2011 4,1 utenti in carico in ADI (a 6 ore medie settimanali) ogni 100 over 65 residenti 1,5 utenti in carico in SAD ogni 100 over 65 residenti 10 utenti in carico (a 6 ore medie settimanali) ogni 100 utenti CSM 20 Abbattimento barriere architettoniche 100 interventi per ambito 21 22 23 24 25 33 Centri diurni anziani (art. 106 RR 4/2007) Centri diurni disabili (art. 105 RR 4/2007) Centri diurni disabili art. 60 RR 4/2007 Dopo di Noi (artt. 55-57 RR 4/2007) centri diurni Alzheimer (art. 60ter RR 4/2007) Integrazione alunni con disabilità art. 92 RR 4/2007 - equipe Integrazione alunni con disabilità art. 92 RR 4/2007 Trasporto sociale per persone con disabilità Inserimenti in strutture a ciclo diurno per persone con disagio psichico Residenze per persone con disagio psichico (artt. 70-60bis RR 4/2007) Intervnti di prevenzione in materia di dipendenza patologiche Interventi per persone con dipendenze patologiche Maltrattamento e violenza - CAV 34 Maltrattamento e violenza - residenziale Pagamento rette per inserimento in strutture residenziali 35 Maltrattamento e violenza - equipe 1 equipe per ambito/1 Protocollo operativo 19 26 27 28 29 30 31 32 NO SI NO NO NO SI SI SI 117 su 120 120 posti SI SI 141 utenti 722 utenti 183 utenti 26 utenti 23 interventi 100 interventi 50 posti utenti ogni 50.000 residenti 151 posti 83 posti 20 posti utenti ogni 50.000 residenti 10 posti utenti ogni 50.000 residenti 10 posti utenti ogni 50.000 residenti 29 utenti 0 utenti 0 utenti 33 posti 16 posti 16 posti 1 equipe per ambito/1 Protocollo operativo SI SI mantenimento del N. utenti medio 2010-2012 SI SI Servizio attivo su base di ambito NO SI 5 posti ogni 50.000 residenti 16 utenti 8 posti 5 posti ogni 50.000 residenti 12 utenti 8 posti SI SI Presenza attività di preenzione su base di Ambito 10 percorsi inclusivi ogni 100 utenti Ser.T. 1 convenzione con CAV per ambito 5 utenti NO 1 retta pagata selezionare SI convenz. Pagam. Rette selezionare 2.3 - Il raccordo tra la programmazione ordinaria e le risorse aggiuntive Nel triennio di attuazione 2014-2016 prenderanno avvio importanti linee di intervento pluriennali che, in complementarietà con la programmazione ordinaria, rappresenteranno grandi opportunità per il raggiungimento di obiettivi di servizio. Complessivamente, queste linee di attività rivestiranno un ruolo determinante per la connessione tra investimenti e gestione, tra sistema di offerta e sistema di domanda, tra programmazione ordinaria e programmazione straordinaria ed aggiuntiva, proprio in quanto si preoccupano di sostenere il sistema di offerta dei servizi. Questo Piano Sociale di Zona assume pertanto un ruolo cruciale nell’articolare le risorse finanziarie complessivamente disponibili rispetto a tutti i prioritari obiettivi di copertura della domanda sociale assunti quali valori target da raggiungere a livello territoriale. 2.3.1 - Le azioni da realizzare con il piano di intervento PAC infanzia In linea con le priorità di intervento e gli obiettivi specifici del PAC, il Piano di Zona si articola in più iniziative progettuali (progetti/schede per la progettazione di dettaglio dei servizi) che utilizzano le risorse del PAC unitamente alle risorse a titolo di cofinanziamento comunale. I progetti che vedono coinvolti i tre Comuni dell’Ambito, redatti in conformità con gli indirizzi del PAC, perseguono le seguenti finalità: 37 estensione dei servizi di nido a titolarità pubblica, mediante affidamento a terzi nel rispetto della normativa vigente, in termini di prolungamento della fascia oraria di apertura ed estensione del periodo di apertura oltre quello corrispondente alla durata dell’anno educativo; ampliamento dei servizi di nido a titolarità pubblica, con incremento del numero di utenti; mantenimento degli attuali livelli di servizio dei nidi a titolarità pubblica; ampliamento dei servizi integrativi per la prima infanzia con incremento del numero di utenti e prolungamento della fascia oraria di apertura. Nello specifico il piano prevede: per il Comune di Cisternino l’istituzione dell’asilo nido comunale e l’avvio della gestione per n°30 posti, con affidamento in concessione a terzi; per il Comune di Fasano l’ampliamento dell’asilo nido comunale attraverso il prolungamento della fascia oraria di apertura, il mantenimento dell’attuale livello di servizio con l’incremento tariffario a carico dell’utenza e il miglioramento della qualità del servizio con l’adeguamento funzionale degli spazi per un maggiore comfort complessivo della struttura; per il Comune di Ostuni il prolungamento dell’orario di apertura e l’estensione del servizio anche al mese di agosto, oltre che il miglioramento della fruibilità degli spazi interni ed esterni per l’asilo nido comunale, e l’ampliamento della fascia oraria di apertura e l’incremento dell’utenza per il centro ludico prima infanzia. Appare evidente come il PAC Infanzia mira, da un lato, a riequilibrare l’offerta dei servizi all’interno dell’intero territorio dell’Ambito, intervenendo laddove l’offerta è debole o inesistente e, dall’altro, a mantenere i servizi già attivi migliorandone la qualità. 2.3.2 - Le azioni da realizzare con il piano di intervento PAC anziani In linea con le priorità di intervento e gli obiettivi specifici del PAC, il Piano di Zona prevede tre iniziative progettuali (progetti/schede per la progettazione di dettaglio dei servizi) che vedono coinvolti i tre Comuni dell’Ambito nella gestione associata degli interventi. I progetti, redatti in conformità con gli indirizzi del PAC, perseguono le seguenti finalità: incrementare i servizi di assistenza domiciliare agli anziani ultra sessantacinquenni non autosufficienti, con l’aumento del numero di utenti e delle ore di prestazione, assicurando adeguati livelli di prestazioni socio-assistenziali integrate all’assistenza socio-sanitaria (ADI); mantenere i livelli di servizio e rafforzare il sistema attraverso interventi di miglioramento quali il potenziamento della PUA, la formazione degli operatori, l’informatizzazione, l’informazione e la comunicazione; ampliare i servizi di assistenza domiciliare agli anziani ultra sessantacinquenni non autosufficienti non bisognosi di cure sanitarie intensive e quindi non in ADI, al fine di erogare prestazioni socio-sanitarie (prestazioni OSS) in favore di quegli utenti con una maggiore incidenza della gravità della non autosufficienza in SAD, a condizione che la valutazione del fabbisogno sia effettuata attraverso l’UVM; Attraverso il potenziamento dell’integrazione dei servizi socio-assistenziali con le prestazioni sanitarie, il PAC servizi di cura anziani persegue l’obiettivo di assicurare la migliore cura possibile all’anziano bisognoso. 38 2.3.3 - Le azioni da realizzare col fondo sviluppo e coesione Rispetto alle risorse e alle finalità del Fondo Sviluppo e Coesione (FSC) – ObServ di cui alla Delibera CIPE n.79/2012, si attendono i provvedimenti che la Regione Puglia adotterà per il riparto e l’assegnazione agli Ambiti Territoriali. Queste risorse aggiuntive concorreranno al raggiungimento dei target previsti per i singoli obiettivi di servizio, determinando l’effetto di “liberare” risorse e di orientarle su obiettivi più scarni per stanziamento o di prolungare l’operatività di un servizio. 2.3.4 - I buoni servizio conciliazione Azione 3.3.1 – Infanzia e Adolescenza La misura, che ha l’obiettivo generale di favorire il potenziamento di una rete estesa, qualificata e differenziata su tutto il territorio regionale di servizi socio-educativi per l’infanzia e l’adolescenza, al fine di promuovere e garantire il benessere e lo sviluppo dei bambini, il sostegno al ruolo educativo dei genitori e la conciliazione dei tempi di lavoro e di cura, nonché di sostenere l’iniziativa privata nell’erogazione di servizi di cura, è stata avviata con successo nella precedente programmazione, registrando un elevato numero di adesioni delle strutture e dei servizi, cui è corrisposto un altrettanto elevato numero di domande da parte degli utenti. Pertanto, anche nel prossimo ciclo si proseguirà nelle azioni già intraprese, in quanto, mediante il sostegno economico alla domanda da parte dei nuclei familiari destinatari finali, si contribuisce a sostenere la genitorialità, prevenire il disagio, conciliare i tempi vita-lavoro, favorire l’occupazione femminile. Azione 3.3.2 – Anziani e Disabili La misura ha l’obiettivo generale di favorire il potenziamento di una rete estesa, qualificata e differenziata su tutto il territorio regionale di strutture e servizi socio-assistenziali, socio-educativi e socio-riabilitativi per persone con diverse abilità e persone ultra65enni in condizione di non autosufficienza, al fine di promuovere e garantire l’inclusione sociale e le prestazioni socioeducative e riabilitative per le persone non autosufficienti, anziani e disabili, nonché il sostegno per il carico di cura del nucleo familiare in ottica di conciliazione. La misura è stata avviata nel corso del precedente ciclo, ma ha incontrato difficoltà attuative principalmente dovute alle resistenze delle strutture per l’iscrizione a catalogo, avendo le stesse già in corso convenzioni con l’Ambito e i Comuni per la compartecipazione al pagamento delle rette da parte degli utenti, i quali, a loro volta, non hanno manifestato interesse, in quanto già fruitori di benefici economici a sostegno della fruizione dei servizi. A ciò si aggiunga che la Regione ha sospeso le procedure relative al servizio di Assistenza Domiciliare Integrata – ADI. Nel nuovo triennio, anche sulla base delle indicazioni che la Regione vorrà fornire, si procederà ad azioni di sensibilizzazione e di promozione della misura nei confronti di strutture e utenti. 2.3.5 - I progetti speciali Tra i progetti speciali già avviati nel precedente ciclo di programmazione, il PSdZ 2014-2016 ripropone il Piano dei Tempi e degli Spazi. Con particolare riferimento al progetto Piedibus, realizzato nei Comuni di Cisternino e Fasano, lo stesso proseguirà anche in questo nuovo triennio, rappresentando un valido strumento di conciliazione vita-lavoro per le famiglie degli alunni. 39 Nella nuova programmazione sono altresì stati inseriti progetti speciali rinvenienti da proposte presentate dal Terzo Settore al Tavolo di Concertazione: - Il Valore del Tempo – Market Solidali: creazione di luoghi in cui si produca solidarietà: empori “speciali” nei quali si mette a disposizione degli altri il proprio tempo, ricambiando quanto ricevuto/acquistato (beni, prodotti ecc.) con attività di volontariato (tempo = moneta di acquisto) - Giochi senza Barriere, stessi Giochi stessi Sorrisi: realizzazione di parchi giochi accessibili e fruibili anche da adulti e bambini disabili, al fine di sviluppare occasioni di incontro, di scambio e di condivisione - Famiglie Solidali: anche un piccolo aiuto può dare grande sostegno: realizzazione di molteplici iniziative (lab. di cucina, rassegne cinematografiche, doposcuola, baby sitting ecc.) attraverso un percorso organizzato sul territorio, valorizzando al meglio le risorse economiche, strumentali e umane messe a disposizione dalla “rete”. I destinatari delle iniziative dovranno restituire in attività di volontariato le ore di cui avranno beneficiato (banca del tempo) - Citta’vecchia Citta’nuova: creazione di un percorso di progettazione partecipata, finalizzata alla riorganizzazione del centro storico, con ambienti a misura di tutti per migliorarne la vivibilità, con particolare riferimento alla popolazione anziana e disabile, con interventi di ampliamento delle ZTL (zone a traffico limitato) pedonalizzazione delle aree riduzione del traffico veicolare previa revisione del sistema viario sviluppo dei rapporti di vicinato 40 Capitolo III LA PROGRAMMAZIONE FINANZIARIA 3.1 - LA COMPOSIZIONE DEL FONDO UNICO DI AMBITO Tra le novità introdotte dal Piano Regionale delle Politiche Sociali vi è quella di una più puntuale definizione della composizione del quadro finanziario complessivo che ogni ambito territoriale deve destinare al sistema integrato dei servizi alla persona, da garantirsi con il concorso di risorse pubbliche e private. Rispetto al precedente ciclo di programmazione, tutte le risorse disponibili sul territorio devono essere orientate al raggiungimento degli obiettivi di servizio in un unico disegno programmatorio, per cui le risorse comunali, anche quando restano nella gestione dei bilanci autonomi dei singoli comuni, devono finanziare gli obiettivi del piano di zona in una visione unitaria degli interventi e della loro gestione. 3.1.1 - Le risorse ordinarie Le risorse finanziarie complessivamente disponibili per la programmazione 2014-2016 destinate ad alimentare il quadro finanziario dell’Ambito sono costituite da: • • • il FNPS 2013-2015, sulla base di quanto disporranno le leggi annuali di stabilità; il FGSA 2013-2015, sulla base di quanto sarà stanziato annualmente nel Bilancio regionale; il FNA 2013-2015 sulla base di quanto disporranno le leggi annuali di stabilità. La mancata determinazione, e conseguente trasferimento, delle risorse per gli anni 2014 e 2015, a fronte della certezza della disponibilità limitata all’anno finanziario 2013, impone la scelta di predisporre la programmazione di dettaglio per la sola prima annualità degli interventi, fermo restando il quadro generale a valenza triennale degli obiettivi di servizio e degli impegni che i comuni associati assumono per realizzarli. Tra le risorse ordinarie sono da considerare anche quelle che la Regione Puglia, nell’ambito del FESR (finanziamenti comunitari) e del FGSA (bilancio autonomo regionale) ha destinato agli Ambiti Territoriali per finanziare i progetti specifici connessi all’obiettivo di incrementare i servizi di conciliazione vita-lavoro, nonché i residui di stanziamento del precedente ciclo di programmazione. L’Ambito Territoriale Sociale 2 BR è destinatario delle seguenti quote dei fondi appena richiamati: Fondo Nazionale delle Politiche Sociali (FNPS) 2013 € 321.980,13 Fondo Globale SocioAssistenziale regionale (FGSA) 2013 € 223.536,88 Fondo Non Autosufficienza (FNA) 2013 € 214.922,69 Fondi per i Buoni servizio di conciliazione - Infanzia € 442.802,00 Fondi per i Buoni servizio di conciliazione - Anziani e Disabili € 404.688,81 RESIDUI STANZIAMENTO PDZ 2010-2013 € 785.513,09 41 Sono inoltre da considerare risorse ordinarie anche quelle individuate nel budget complessivo del Piano di Zona come Altre risorse pubbliche, le quali sono per lo più somme vincolate per destinazione e specificatamente finalizzate per i corrispondenti obiettivi, più analiticamente riportate nel paragrafo descrittivo delle risorse proprie dei comuni, in quanto una parte di esse sono state considerate insieme ad altre risorse pubbliche. 3.1.2 - Le risorse aggiuntive Nel quadro economico del Piano di Zona rientrano a pieno titolo le risorse che sono state attribuite agli Ambiti con il primo piano di riparto dei fondi del Piano di Azione e Coesione PAC Anziani e Disabili/Non autosufficienza, la cui programmazione è stata già oggetto di specifica approvazione da parte dell’Ambito e risulta tuttora in istruttoria da parte dell’Autorità di Gestione. I fondi suddetti sono stati così distribuiti: Fondi del Piano di Azione e Coesione - Infanzia (PAC) € 534.278,00 Fondi del Piano di Azione e Coesione - Anziani non autosufficienti (PAC) € 725.680,00 Tra le risorse aggiuntive, che tuttavia non sono al momento quantificabili e che saranno oggetto di prossima riprogrammazione dopo che le stesse saranno erogate, sono da annoverare le risorse per la cosiddetta “Premialità” previste in favore degli Ambiti che abbiano registrato le migliori performances sulla base dei criteri indicati nella DGR n. 2155 del 23 ottobre 2012 e per i quali l’Ambito Territoriale di Fasano ritiene di poter accedere in quanto soddisfa i requisiti di accesso. Ulteriori risorse aggiuntive risultano assegnate dalla Regione Puglia tra quelle destinate agli Ambiti “virtuosi” che hanno dimostrato una buona capacità di avanzamento nella spesa dei “Buoni di conciliazione per l’Infanzia”, la cui somma sarà contenuta nel quadro finanziario della prossima programmazione. Dal Piano Regionale delle Politiche Sociali si ricava inoltre che agli ambiti saranno destinate nel futuro più prossimo risorse ulteriori derivanti dai programmi nazionali e dai fondi strutturali a disposizione (Fondo sviluppo e coesione, fondi CIPE, fondi del Piano di azione e Coesione, fondi strutturali di cui all’Asse III PO FESR 2007/2013 e fondi strutturali PO FESR 2014-2020, oltre che FSE). 3.1.3 - Il cofinanziamento con risorse proprie dei comuni La Regione Puglia con il Piano Regionale delle Politiche Sociali 2013-2015 e con le allegate linee guida per la programmazione territoriale ha fornito come atto di indirizzo per la programmazione da parte degli Ambiti Territoriali quello di consolidare e sviluppare le pratiche più concrete di gestione associata e di programmazione finanziaria unica. Per tale finalità è fatto obbligo ai Comuni associati in Ambito di dichiarare l’intera spesa sociale complessiva da ciascuno di essi sostenuta annualmente e di apportare quale quota di cofinanziamento per la realizzazione dei servizi programmati con il Piano sociale di Zona 2014-2016 una quota che per l’annualità 2014 è stata fissata in almeno il 100% dell’importo determinato dal trasferimento regionale per i Piani Sociali di Zona a valere su FNPS+FNA+FGSA 2013. 42 Come è stato già indicato nel paragrafo precedente, il totale dei suddetti trasferimenti per il nostro Ambito è pari a € 760.439,70. I Comuni dell’Ambito hanno fatto invece una scelta ancor più “forte” in direzione sia della volontà di ampliare la gestione associata che di garantire il mantenimento di tutti i servizi avviati con la programmazione 2010-2013 e, soprattutto, di non diminuirne i volumi di intervento e di attività, per cui hanno deciso unanimemente di finanziare per intero la differenza tra il totale della programmazione degli interventi di Ambito (pari ad € 5.180.697,02) ed il totale delle risorse non comunali disponibili per l’anno 2014 (pari ad € 4.107.457,54). Tale differenza, pari ad € 1.073.239,48 è stata ripartita come onere di cofinanziamento a carico dei comuni, con sistema proporzionale su base demografica, secondo il seguente prospetto: Cofinanziamento 2014 dei Comuni Popolazione residente 2012 Totale cofinanziamento Comuni CISTERNINO FASANO OSTUNI Totale 11.799 39.431 31.878 83.108 % 14,4 46,2 39,3 100 € € € € 152.369,84 509.203,76 411.665,88 1.073.239,48 Così facendo i comuni si sono impegnati a cofinanziare la gestione associata degli interventi, attraverso la costituzione del Fondo Unico di Ambito, per un importo di gran lunga superiore a quello derivante dall’impegno richiesto dal Piano regionale, con un incremento rispetto alla quota stabilita che è pari al 41%. Al cofinanziamento “ordinario” i comuni hanno anche aggiunto il trasferimento di risorse al Fondo Unico quale finanziamento suppletivo di progetti specifici per i quali ciascun comune intende ottenere un corrispondente servizio aggiuntivo in termini di quantità di prestazioni, come nel caso dei servizi domiciliari (in particolare il SAD) ed altri servizi. Il totale dei finanziamenti specifici da parte dei comuni è pari ad € 712.710,00, la cui somma, trasferita al Fondo Unico di Ambito ed inserita nel budget del Piano di Zona all’interno della voce “altre risorse pubbliche”, è distribuita come segue: Denominazione OBIETTIVO SERVIZIO Asili nido e altri servizi socioeducativi per la prima infanzia Ampliamento centro ludico Ostuni Educativa domiciliare per minori Affido familiare - sostegno alle famiglie Centri diurni art. 104 RR 4/2007) SAD sociale Abbattimento barriere architettoniche COFINANZIAMENTI COMUNALI CISTERNINO € € 23.000,00 1.000,00 FASANO € € 57.000,00 10.000,00 € 15.700,00 € 130.000,00 € 6.000,00 € 20.000,00 TOTALI OSTUNI € 162.250,00 € 570.874,00 € 13.760,00 € 95.160,00 € 45.000,00 € 320.500,00 € 7.000,00 € 53.627,98 € 20.000,00 € 115.000,00 € 260.700,00 € € 66.000,00 17.000,00 43 Centri diurni anziani (art. 106 RR 4/2007) Centri diurni disabili art. 60 RR 4/2007 € 1.500,00 Ludoteca a Cisternino € 7.000,00 Azioni di contrasto alla povertà - inclusione sociale - interventi assistenziali € 5.000,00 € 15.000,00 € 59.200,00 € 245.000,00 TOTALI € 13.000,00 € 15.000,00 € 30.000,00 € 18.500,00 € 60.000,00 € 27.000,00 € 60.000,00 € 15.000,00 € 408.510,00 € 712.710,00 Il Piano regionale ha anche previsto che i comuni associati devono impegnarsi al mantenimento nel proprio bilancio della spesa sociale media rilevata dai conti consuntivi del triennio 2010-2012. In allegato è riportata la rilevazione in dettaglio per ciascun comune, dalla quale si rileva che la media di Ambito è pari ad € 4.197.120,44. I comuni dell’Ambito 2 BR si sono proposti di rispettare questo impegno richiesto dalla Regione Puglia e, pertanto, dopo aver definito la quota a carico di ciascuno di essi per il cofinanziamento diretto del fondo unico di Ambito, in esso compreso i cofinanziamenti di progetti specifici con valenza di Ambito e a gestione associata, hanno calcolato per differenza la quota di risorse che, pur restando nel bilancio autonomo, resta destinata al finanziamento degli obiettivi di servizio. MANTENIMENTO SPESA SOCIALE MEDIA DEI COMUNI Cofinanziamento PdZ € 1.073.239,48 Cofinanziamento progetti specifici € 712.710,00 Bilancio autonomo € 2.411.170,96 TOTALE € 4.197.120,44 Il totale delle suddette risorse è pari ad € 2.411.170,96=, il quale finanzia specifici obiettivi di servizio, come indicati nella scheda che segue, in una logica unitaria della programmazione sociale degli interventi sul territorio: OBIETTIVO DI SERVIZIO COFINANZIAMENTO DEI COMUNI - Bilancio autonomo Cisternino Servizio Sociale Professionale Centri diurni (art. 52-104 RR 4/2007) minori € 6.126,00 Centri diurni disabili art. 60 RR 4/2007 Centri diurni Alzheimer (art. 60ter RR 4/2007) Integrazione alunni con disabilità art. 92 RR 4/2007 Trasporto sociale per persone con disabilità € 10.000,00 Residenze per persone con disagio psichico € 5.000,00 (artt. 70-60bis RR 4/2007) Interventi indifferibili per minori fuori famiglia € 160.000,00 TOTALI € 181.126,00 Fasano € 233.398,00 € 30.000,00 Ostuni € 336.216,96 € 142.130,00 € 20.000,00 € 20.300,00 Totale € 336.216,96 € 381.654,00 € 50.000,00 € 20.300,00 € 238.000,00 € 238.000,00 € 130.000,00 € 140.000,00 € 80.000,00 € 10.000,00 € 95.000,00 € 760.000,00 € 230.000,00 € 1.150.000,00 € 1.341.398,00 € 888.646,96 € 2.411.170,96 44 Al fine di rendere maggiormente comprensibili le schede di programmazione finanziaria allegate al piano appare in questa sede opportuno chiarire che la voce “risorse proprie dei comuni” contenuta nel budget del Piano di Zona, pari ad € 3.484.410,44= è il risultato della somma tra le risorse destinate al cofinanziamento diretto e complessivo del fondo unico di Ambito e quelle che restano nella gestione del bilancio autonomo dei comuni. RISORSE PROPRIE COMUNALI Bilancio autonomo Cofinanziamento totale del PdZ TOTALE € 2.411.170,96 € 1.073.239,48 € 3.484.410,44 Le “altre risorse pubbliche” che rappresenta altra voce del budget disponibile è a sua volta costituita dalle risorse comunali destinate al cofinanziamento dei progetti specifici (€ 712.710,00), nonché da altre somme per un totale di € 429.055,94 evidenziate in dettaglio nella tavola seguente: Descrizione fonti finanziamento BUDGET PdZ 2014 ALTRE RISORSE PUBBLICHE Residui PdZ 1° triennio € 47.523,67 Prima dote € 71.109,80 Famiglie numerose - residui € 2.487,70 PIL - Piano Provinciale Antiviolenza € 17.777,00 PRO.V.I. - Progetti vita indipendente € 179.074,29 Affido famigliare € 41.913,48 Cofinanz. Provincia integraz. Scolast. disabili € 69.170,00 Totale parziale € 429.055,94 Cofinanziamento progetti specifici dei comuni € 712.710,00 TOTALE ALTRE RISORSE PUBBLICHE € 1.141.765,94 Il budget complessivo del Piano di Zona per l’anno 2014 è pertanto pari ad € 9.007.496,99= analiticamente riportato nella relativa scheda, anch’essa allegata. 45 BUDGET DISPONIBILE N. FONTE DI FINANZIAMENTO € 9.007.496,99 ANNUALITA' DI COMPETENZA IMPORTO 1 RESIDUI STANZIAMENTO PDZ 2010-2013 2 Fondo Nazionale delle Politiche Sociali (FNPS) 2013 € 321.980,13 3 Fondo Globale socioassistenziale regionale (FGSA) 2013 € 223.536,88 4 Fondo Non Autosufficienza (FNA) 2013 € 214.922,69 5 Risorse proprie da bilancio comunale Risorse della ASL allocate a cofinanziamento del Piano 6 di Zona 7 Fondi del Piano di Azione e Coesione - Infanzia (PAC) Fondi del Piano di Azione e Coesione - Anziani non 8 autosufficienti (PAC) 9 Fondi per i Buoni servizio di concilizione - Infanzia Fondi per i Buoni servizio di concilizione - Anziani e 10 Disabili Altre risorse pubbliche apportate a cofinanziamento del 11 Piano di Zona Altre risorse private apportate a cofinanziamento del 12 Piano di Zona € 785.513,09 € 3.484.410,44 € 702.919,00 € 534.278,00 € 725.680,00 € 442.802,00 € 404.688,81 € 1.141.765,94 € 25.000,00 3.1.4 – La spesa sociale totale dei comuni IL Piano Regionale delle Politiche Sociali contiene come atto di indirizzo per i comuni la seguente prescrizione: A. la spesa sociale programmata da ogni Comune per gli anni corrispondenti alle annualità del Piano di Zona non può essere inferiore al livello di spesa sociale media di risorse proprie comunali, così come rilevate dai conti consuntivi per gli anni 2010-2012; B. l’ammontare complessivo delle risorse proprie stanziate da ciascun Comune per il terzo Piano Sociale di Zona, in ossequio al principio di sussidiarietà tra gli Enti, (comprensiva anche delle risorse destinate alla gestione di servizi a valenza comunale, in termini pro capite, dovrà essere non inferiore al livello di spesa sociale media pro capite dichiarata in termini di risorse proprie comunali per gli anni 2010-2012 (tale dichiarazione dovrà essere resa da ciascun Comune attraverso l’apposita scheda predisposta allegata al PRPS), ove consentito dalla condizione non strutturalmente deficitaria dei Comuni interessati. Per effetto della suddetta disposizione, i comuni dell’Ambito Territoriale Sociale di Fasano hanno fornito l’attestazione finanziaria relativa alla spesa sociale registrata nelle annualità 20102012, così come si impegnano, per il triennio di attuazione del piano sociale di zona 2014-2016, al mantenimento della spesa sociale media registrata, della quale si è dato conto nel primo capitolo. 46 3.1.5 - Attività di monitoraggio fisico e finanziario del piano sociale di zona Il monitoraggio fisico e finanziario del piano sociale di zona è una attività ormai acquisita dall’Ambito che, sin dal 2010, approva annualmente entro il 30 giugno la relazione sociale di ambito e la rendicontazione economica finanziaria, anche perché costituisce un adempimento a quanto previsto dalle norme del R.R. n.4/2007. Nel triennio 2010-2012 l’appuntamento annuale della redazione della relazione sociale e del commento dei dati in essa contenuti ha rappresentato un importantissimo momento di riflessione sull’andamento di tutti i servizi, sui risultati conseguiti in termini di livelli di prestazioni e di avanzamento della spesa, utili per le eventuali correzioni di rotta o per impostare la riprogrammazione degli interventi. Monitoraggio e rendicontazione sono strumenti che continueranno ad essere utilizzati anche per il triennio 2014-2016, e non mancherà un affinamento dell’analisi che sarà possibile grazie anche alla crescente collaborazione nel fornire i dati utili alla rilevazione da parte dei comuni, i quali si sono resi conto della loro utilità anche per una programmazione più efficace degli interventi contenuti nel bilancio di ciascuno di essi. Rispetto al passato, per il prossimo triennio di programmazione le attività di monitoraggio potranno arricchirsi per l’apporto che sarà fornito dal nuovo strumento introdotto con la costituzione della “cabina di regia”, nella quale è fondamentale la componente sindacale. 47 48 Capitolo IV GLI ATTORI DEL SISTEMA DI WELFARE LOCALE Nel nostro Ambito, così come per l’intera Puglia, la governance del sistema di welfare locale è strutturata su tre livelli: o Il livello di indirizzo politico-amministrativo; o Il livello tecnico amministrativo di programmazione e gestione; o Il livello della consultazione e della partecipazione. Per ciascuno dei livelli di governance è presente un organismo che lo presiede. Il Coordinamento Istituzionale: è l’organismo politico al quale spetta la competenza per l’approvazione del Piano Sociale di Zona e rappresenta il luogo stabile della decisionalità politica. Il Coordinamento è costituito da tutti i Sindaci dei comuni associati nell’Ambito o dagli assessori/consiglieri comunali formalmente delegati. Alle sedute di Coordinamento partecipano, senza diritto di voto, il Responsabile dell’Ufficio del Piano di Zona e il Direttore del Distretto Socio-sanitario o suo delegato. Al Coordinamento possono partecipare, a titolo consultivo e su invito, altri soggetti, istituzionali e tecnici, a supporto del processo decisionale proprio dello stesso. Il Coordinamento Istituzionale è la sede stabile del confronto politico dal quale scaturiscono le scelte volte ad attuare gli obiettivi individuati, ed è l'organo di indirizzo e di controllo politicoistituzionale sulle attività previste nel Piano di Zona. La presenza della ASL attraverso il Distretto Socio-sanitario garantisce l’integrazione tra le politiche di programmazione sociale e la programmazione socio-sanitaria. L’Ufficio di Piano: rappresenta l’organismo di supporto tecnico per la programmazione sociale e di responsabilità nella gestione esecutiva del Piano di zona. È punto qualificante l’azione amministrativa del governo locale del sistema sociale e socio-sanitario e fattore essenziale di efficacia del processo innovatore. Svolge un ruolo di raccordo con i comuni associati, fornendo consulenza, informazione, periodico aggiornamento sull’attività svolta, documentazione utile allo svolgimento dei compiti propri dei servizi sociali. Al suo interno è presidiata l’integrazione delle politiche sociali e socio sanitarie ed è punto di snodo e di collegamento tra i comuni ed il distretto socio sanitario. L’Ufficio di Piano è responsabile delle funzioni tecniche e amministrative e della valutazione degli interventi del Piano di Zona e svolge altresì una funzione di coordinamento dei soggetti che concorrono alla realizzazione del Piano. L’Ufficio di Piano risponde al Coordinamento politico istituzionale per la correttezza, attendibilità e puntualità degli adempimenti previsti rispetto ai debiti informativi nei confronti della Regione. Il Tavolo di Concertazione e tavoli tematici di area: costituiscono l’organismo rappresentativo del processo di costruzione partecipata del piano di zona, al quale prendono parte i diversi attori sociali, pubblici e privati, operanti nell’Ambito territoriale. Il Tavolo è dunque un elemento che è funzionale alla realizzazione del processo pianificatorio e, in particolar modo, alla lettura dei bisogni e alla individuazione delle priorità su cui intervenire. È il luogo in cui si confrontano gli operatori dei servizi sociali territoriali e i soggetti del terzo settore che operano nei vari settori di intervento e che hanno manifestato formale interesse a 49 parteciparvi, sottoscrivendo un patto di partecipazione dopo aver aderito all’avviso pubblico indetto dall’Ambito. La cabina di regia territoriale: di nuova costituzione, rappresenta l’organismo che assicura, lungo l’intero triennio di attuazione del piano, il monitoraggio e la valutazione delle fasi attuative del sistema nonché la partecipazione alle fasi di riprogrammazione. Di detto organismo fanno parte le istituzioni pubbliche e le OO.SS. più rappresentative. 4.1 - Le scelte strategiche per l’assetto gestionale ed organizzativo dell’Ambito 4.1.1 - Il percorso di associazionismo intercomunale: scelta della forma giuridica – ruolo dell’ente capofila, sistema degli obblighi e degli impegni reciproci A distanza di circa nove anni da quando è iniziata l’esperienza associativa, è ormai un dato acquisito che la gestione associata delle funzioni amministrative e la gestione unitaria dei servizi costituiscono un punto di non ritorno e che sono i presupposti essenziali per l’attuazione degli interventi previsti dal Piano Sociale di Zona, strumento attraverso il quale gli enti convenzionati assicurano l’unicità di conduzione e la semplificazione di tutte le misure relative ai servizi sociali, socio assistenziali e socio-sanitari, nonché il necessario impulso per il miglioramento degli interventi sull'intero territorio. La scelta della forma della convenzione, ai sensi dell’art. 30 del Dlgs 267/2000, è stata confermata anche per il triennio 2014/2016 dai comuni, i quali enti hanno espresso la volontà di gestire in forma associata il Piano Sociale di Zona, mediante: a) la delega delle funzioni amministrative concernenti gli interventi sociali al Comune di Ostuni, che opera in luogo e per conto degli enti deleganti, in forza di delega avente validità corrispondente alla prima annualità del Piano di Zona, da rinnovarsi alla scadenza mediante espressa determinazione del Coordinamento Istituzionale; b) La presenza Istituzionale; di un organismo politico-istituzionale, denominato Coordinamento c) la costituzione di un ufficio comune che rappresenta la struttura tecnico-amministrativa, denominato Ufficio di Piano. È stata quindi prevista la sottoscrizione di apposita convenzione, che ha per oggetto: • l’esercizio coordinato della funzione sociale tra tutti i comuni che compongono l’Ambito territoriale; • la gestione in forma associata, su base di Ambito, dei servizi e delle attività previste nel Piano di Zona per le Politiche Sociali. A tal fine, per la gestione degli stessi, la convenzione stabilisce: o modalità omogenee di erogazione dei servizi e delle prestazioni sociali su base di ambito, nonché conformi alle leggi ed alle indicazioni programmatiche; o la razionalizzazione ed ottimizzazione delle risorse a disposizione per le attività oggetto della convenzione, come definite nel Piano Sociale di Zona 2014-2016; o la gestione in forma associata, su base di Ambito, degli interventi e dei servizi previsti nel Piano di Intervento per l’Infanzia e nel Piano di Intervento per gli anziani a valere sul Piano di Azione e Coesione 2013-2015, che costituiscono parte integrante e sostanziale del Piano Sociale di Zona di Ambito territoriale. 50 La convenzione ha tuttavia operato una distinzione tra le funzioni del comune capofila e quelle del comune delegato. Gli enti convenzionati hanno infatti individuato il Comune di Fasano quale Comune capofila dell’Ambito territoriale sociale in quanto sede dell’omonimo Distretto Socio-sanitario, mentre le funzioni di gestione e di rappresentanza legale dell’Ambito Territoriale Sociale sono state delegate al Comune di Ostuni. Al Comune capofila spettano le seguenti funzioni: essere sede del Coordinamento Istituzionale e presiedere e convocare il Coordinamento Istituzionale. Al Comune delegato è attribuita la responsabilità amministrativa e di gestione delle risorse economiche, secondo gli indirizzi impartiti ed in conformità alle deliberazioni adottate dal Coordinamento Istituzionale. Il Comune delegato si configura quale ente strumentale dell’Associazione dei Comuni dell’Ambito Territoriale di riferimento ed ha la rappresentanza legale dell’Associazione dei comuni. Al Comune delegato, per far fronte a tutte le attività gestionali connesse all’attuazione del Piano di Zona, è garantito il necessario supporto tecnico ed amministrativo per il tramite dell’Ufficio di Piano. 4.1.2 - L’ufficio di piano: dotazione di risorse umane, ruoli e funzioni, i flussi informativi ed i nessi procedurali tra udp e comuni L’Ufficio di Piano è la principale struttura organizzativa dedicata alla gestione del Piano sociale di Zona. La sua strutturazione è punto qualificante dell’azione amministrativa del governo del sistema sociale e sociosanitario ed è fattore essenziale di efficacia del processo. Nel corso del precedente ciclo di programmazione l’Ufficio di piano era sostanzialmente costituito sotto forma di “ufficio unico”, fornito dal comune delegato, attraverso la propria organizzazione interna degli uffici, imperniata sul settore Politiche sociali del comune di Ostuni. Con la nuova convenzione per il triennio 2014/2016, sulla base della valutazione dell’esperienza acquisita, i comuni associati hanno costituito un “ufficio comune” denominato Ufficio di Piano, al quale sono assegnate da parte del comune delegato, che le individua all’interno del proprio organico, risorse umane in numero adeguato a rispondere al fabbisogno di competenze tecniche e di capacità professionali necessarie per svolgere efficacemente ed efficientemente le funzioni e i compiti assegnati all’ufficio stesso. Al vertice dell’Ufficio di Piano è stato previsto un organismo di direzione, alla cui costituzione contribuiscono tutti i comuni dell’Ambito con personale esperto nelle funzioni amministrative avente almeno qualifica direttiva, all’interno del quale le unità di personale, impegnate ciascuna per almeno 18 ore settimanali, presidiano le seguenti funzioni: N. 1 unità con responsabilità della funzione di programmazione e progettazione; N. 1 unità con responsabilità della funzione di gestione tecnica e amministrativa N. 1 unità con responsabilità della funzione finanziaria, contabile e di gestione dei contratti. La individuazione del personale da assegnare all’organo di direzione dell’Ufficio di Piano è effettuata con apposito provvedimento da parte dei comuni interessati entro la data di sottoscrizione della convenzione. La funzione di programmazione e progettazione, promuovendo ogni utile coordinamento e raccordo operativo con il Servizio Sociale Professionale di Ambito, assicura il presidio delle seguenti tre aree tematiche: 51 Area socio-sanitaria Area socio-assistenziale Area socio-educativa. Il predetto raccordo operativo tra l’Ufficio di Piano ed il Servizio Sociale Professionale di Ambito è esercitato anche a mezzo di una specifica figura di coordinatore, come prevista dal Regolamento del Servizio Sociale Professionale di Ambito, alla cui individuazione provvede il Coordinamento Istituzionale. Con particolare riferimento all’area sociosanitaria alle attività dell’Ufficio di Piano partecipa, in rappresentanza della Azienda Sanitaria, il Direttore del Distretto Sociosanitario o suo delegato, in conformità a quanto previsto dall’art. 14 della Legge regionale 3 agosto 2006 n. 25 e relativo regolamento attuativo n. 6/2011. Per le attività connesse alla gestione dei servizi sovra-ambito, ove previste, se espressamente assegnate alle Province, partecipa, altresì una unità tecnica con specifiche competenze del Servizio Sociale della Provincia. L’Ufficio di Piano, quale ufficio comune dell’Associazione dei Comuni dell’Ambito, ed organo tecnico-strumentale della medesima, cura l’attuazione del Piano Sociale di Zona e ha le seguenti competenze: • • • • • • • • • • • predisporre gli atti per l’organizzazione e l’affidamento dei servizi, e la conseguente gestione delle procedure individuate; predisporre, con il supporto del Servizio Sociale Professionale di Ambito, i progetti per l’attuazione del Piano di Zona; predisporre gli atti finalizzati a realizzare il coordinamento delle azioni riferibili al Piano di Zona; organizzare, attraverso la rete del Segretariato Sociale di Ambito ed il Servizio Sociale Professionale di Ambito, la raccolta delle informazioni e dei dati presso tutti i soggetti attuatori dei servizi, al fine di realizzare il sistema di monitoraggio e valutazione; predisporre tutti gli atti necessari all’assolvimento dell’obbligo di rendicontazione da parte del Comune delegato, custode e affidatario del fondo complessivo dell’Ambito; assicurare una interlocuzione unitaria e una rendicontazione periodica agli Uffici Regionali sull’attuazione del PSdZ e gli adempimenti connessi ivi incluse la restituzione dei debiti informativi; elaborare, con l’apporto tecnico del Servizio Sociale Professionale di Ambito, proposte, indicazioni e suggerimenti, da rivolgersi al Coordinamento Istituzionale, in tema di iniziative di formazione e aggiornamento degli operatori, di gestione ed eventuale rimodulazione delle attività previste dal Piano di Zona; relazionare periodicamente, con cadenza almeno semestrale, al Coordinamento Istituzionale sullo stato di attuazione del Piano di Zona, con l’indicazione del livello di attuazione e del grado di soddisfazione dell’utenza; curare l’esecuzione delle deliberazioni del Coordinamento Istituzionale; esercitare le attività di controllo e vigilanza sui servizi e sulla uniforme applicazione dei Regolamenti unici di Ambito L’Ufficio di Piano, inoltre, è responsabile delle seguenti attività: o promozione, con l’apporto del Servizio Sociale Professionale di Ambito, dei processi di integrazione tra i servizi istituzionali e le realtà locali interessate dal Piano Sociale di Zona; o coinvolgimento, con il supporto del Servizio Sociale Professionale di Ambito, dei soggetti pubblici e privati operanti nel campo delle politiche sociali in tutte le fasi di lavoro; 52 o o o o o supporto all’azione coordinata degli Uffici Servizi Sociali dei Comuni dell’Ambito, in relazione alle finalità e agli obiettivi del Piano Sociale di Zona; predisposizione di tutti gli atti e gli adempimenti a valenza sovracomunale, incluse le attività di segreteria e di amministrazione; predisposizione ed emissione di tutti gli atti di gestione finanziaria dei progetti del Piano di Zona, compresi quelli necessari per la gestione corrente dell’Ufficio di Piano medesimo (spese per il funzionamento, per l’acquisto di beni strumentali e di beni di consumo etc); aggiornamento periodico del Piano Sociale di Zona e progettazione di dettaglio, con l’apporto tecnico del Servizio Sociale Professionale di Ambito, in applicazione degli indirizzi regionali e/o di specifiche esigenze territoriali; svolgimento, con il supporto del Segretariato Sociale Professionale di Ambito, di azioni informative, pubblicitarie e di sensibilizzazione per amministratori, operatori sociali e sanitari, scuole, famiglie, cittadini, etc. 4.1.3 - Le connessioni funzionali tra UdP, servizio sociale professionale e welfare di accesso La convenzione costitutiva dell’Ambito ha previsto espressamente che tra l’Ufficio di Piano ed il Servizio Sociale Professionale di Ambito il raccordo operativo possa essere esercitato anche a mezzo di una specifica figura di coordinatore, la quale peraltro era stata già prevista dal Regolamento del Servizio Sociale Professionale di Ambito. Trattasi di una scelta coerente con il Piano Regionale Politiche Sociali 2013-2015 che ha previsto l’obiettivo tematico di “Strutturare e potenziare un sistema di accesso a livello di Ambito territoriale capace di garantire le funzioni di prima informazione ed accoglienza, orientamento della domanda e presa in carico” per il quale, tra le azioni da realizzare, ha contemplato la “individuazione di un coordinatore del servizio di Ambito”, il quale è indubbiamente riferito al Servizio Sociale Professionale, l’unico che ha competenza in materia di prima informazione, accoglienza, orientamento e presa in carico del cittadino che si rivolge al servizio sociale. Il vigente regolamento del Servizio Sociale Professionale di Ambito prevede che il Coordinatore svolge le seguenti funzioni: • coordina, sotto il profilo tecnico, il Servizio con iniziative e proposte che favoriscano il raccordo e la integrazione fra tutti i servizi che lo costituiscono, nonché fra questi e l’Ufficio di Piano; • promuove periodici incontri plenari del Servizio Sociale Professionale di Ambito ovvero incontri di area, come definite all’art. 3, quali strumenti per il raccordo e la integrazione fra i servizi; • fornisce all’Ufficio di Piano l’apporto tecnico nella predisposizione degli atti di programmazione per l’attuazione del Piano di Zona; • collabora con il Coordinatore dell’Ufficio di Piano alla verifica della funzionalità del Servizio, attraverso il coinvolgimento adeguato di tutti gli assistenti sociali in servizio, anche ai fini di conseguire e mantenere nel tempo una corretta ripartizione dei carichi di lavoro. A tal fine effettua un monitoraggio periodico relativo all’attuazione di quanto previsto agli artt. 6 e 7; • collabora con il Segretariato Sociale nella raccolta delle informazioni e dei dati presso tutti i soggetti attuatori di servizi, al fine di realizzare il sistema di monitoraggio e valutazione; • fornisce all’Ufficio di Piano l’apporto tecnico per l’elaborazione di proposte, indicazioni e suggerimenti da rivolgersi al Coordinamento Istituzionale in tema di iniziative di formazione e aggiornamento degli operatori, di gestione ed eventuale rimodulazione delle attività previste dal Piano di Zona; 53 • • • collabora con l’Ufficio di Piano nelle attività di controllo e vigilanza sui servizi; fornisce l’ausilio tecnico all’Ufficio di Piano nella promozione dei processi di integrazione tra i servizi istituzionali e le realtà locali interessate al Piano di Zona; favorisce, in seno all’Ufficio di Piano, l’azione di coordinamento dei programmi degli Uffici Servizi Sociali dei Comuni dell’Ambito, in relazione alle finalità e obiettivi del Piano di Zona”. 4.2 - La governance per la programmazione sociale Con la riforma introdotta dalla legge quadro 328/2000, l’attuale sistema di welfare è impostato come un sistema a responsabilità condivise, alimentato dall’intervento coordinato dei diversi attori istituzionali e sociali presenti sul territorio. I Comuni sono gli attori principali del sistema, ai quali è affidata la titolarità della funzione amministrativa ed il ruolo di regia e coordinamento dell’azione relativa all’organizzazione del sistema locale dei servizi. Il sistema locale dei servizi è costituito dalla rete integrata degli interventi e dei servizi sociali e dei servizi socio-sanitari, per cui il processo di programmazione richiede il perseguimento di obiettivi di integrazione tra gli attori istituzionali del territorio che sono chiamati a collaborare alla programmazione e all’organizzazione del sistema locale dei servizi, fra i quali svolge un ruolo fondamentale la ASL. Il Piano regionale ha definito nel dettaglio anche le modalità e gli strumenti per assicurare la partecipazione dei cittadini alla realizzazione del sistema integrato dei servizi e ai processi di elaborazione delle politiche sociali. In tale contesto le organizzazioni del privato sociale rappresentano uno dei pilastri fondamentali del processo di riforma in atto nel nostro sistema di welfare. L’Ambito Territoriale ha istituito e disciplinato gli strumenti destinati alla concertazione e coprogettazione, nonché alla valutazione dell’efficacia e della qualità dei servizi erogati. 4.2.1 - Il ruolo degli altri soggetti pubblici Il sistema di welfare che si sta costruendo negli ultimi anni in Italia si configura come un sistema a responsabilità condivise che necessita dell’intervento coordinato dei diversi attori istituzionali e sociali presenti sul territorio. In questo contesto, oltre che i comuni e la ASL, tra gli altri soggetti pubblici coinvolti nel processo di programmazione di un piano di zona, c’è da annoverare anche la Provincia che, come previsto dalla convenzione costitutiva dell’Ambito, è chiamata nell’Ufficio di Piano ogni qual volta ci sia da progettare interventi a carattere sovra-ambito. Sul territorio dell’Ambito sono anche presenti due aziende di servizi alla persona (ASP, a Fasano), operanti l’una nell’area dei minori e l’altra nell’area della non autosufficienza, le quali hanno in corso un interessante processo di fusione. In prospettiva potrà essere utile un confronto con il nuovo soggetto che sta per nascere per stabilire rapporti di collaborazione e di partenariato, più stringenti rispetto a quelli del passato. Il rapporto tra i Servizi Sociali e il Tribunale per i Minorenni è fondamentale ed è, in questo periodo di mutamenti dell’istituto familiare e di forte complessità nella gestione dei singoli casi, importante. È necessario stabilire forme di comunicazione e collaborazione più stretta e un 54 coinvolgimento più organico e dialettico con il Servizio Sociale Professionale dei Comuni, al quale va riconosciuto un ruolo che non può essere ridotto a quello di meri esecutori di disposizioni giudiziarie. Con l’Ufficio Esecuzioni Penale Esterna (UEPE) e l’Ufficio Servizi Sociali per Minorenni (USSM) il rapporto dei Servizi Sociali è consolidato, anche per la loro presenza periodica e costante presso i Comuni. Si prevedono nuove forme di collaborazione. La complessità dei rapporti di lavoro odierni e dei contratti atipici e la necessità di mettere in atto processi di inclusione attiva rendono necessaria la collaborazione con il Centro per l’Impiego e lo scambio di informazioni continue. Così come è importante avere la possibilità di accesso, in forme controllate e vigilate, alle informazioni dell’INPS. Con le scuole è in atto da tempo un percorso di collaborazione che ha portato a significative attività (soprattutto in ambito formativo) e a percorsi di condivisione nel recupero scolastico. 4.2.2 - Il consolidamento dei rapporti con la ASL ed il Distretto socio sanitario Il conseguimento dell’obiettivo di una maggiore integrazione tra il sociale e il sanitario, lungi dall’essere raggiungibile come risultato del rispetto di una normativa o dell’ossequio ad atti di indirizzo regionali, è un processo lungo e faticoso che coinvolge i responsabili istituzionali, i singoli servizi ed i rispettivi responsabili, nonché gli operatori dei servizi. Nel corso degli ultimi anni il processo di integrazione è andato avanti, anche se non in maniera lineare, e molta strada c’è ancora da compiere. Nel nostro Ambito già da qualche anno sono stati sottoscritti protocolli operativi e d’intesa in settori vitali per l’integrazione socio-sanitaria, quali la organizzazione della Porta Unica di Accesso e UVM e l’attivazione della equipe multidisciplinare integrata per la presa in carico delle situazioni di maltrattamento e violenza. Da ultimo, in un incontro ufficiale, è stata fatta recentemente una ricognizione congiunta tra Coordinamento Istituzionale, Ufficio di Piano, Direzione del Distretto e Direzione di Area Sociosanitaria della ASL, per definire gli argomenti da affrontare e risolvere con un preciso cronoprogramma, fra i quali ve ne sono di rilevanti come la condivisione di protocolli operativi per la presa in carico congiunta nelle aree delle dipendenze e della salute mentale, per i procedimenti di dimissioni ospedaliere protette, per la programmazione congiunta dell’utilizzo della rete delle strutture socio-sanitarie (contrattualizzazioni, spesa per gli inserimenti, utilizzo di strutture pubbliche, revisione dei protocolli operativi o delle procedure adottate, circolarità delle informazioni, ecc.). È un obiettivo impegnativo che vedrà coinvolta, ad ogni livello, la parte istituzionale e la parte tecnico-gestionale di entrambi i soggetti istituzionali, nella prospettiva di ridurre progressivamente la distanza tra il “mondo” del sociale ed il “mondo” del sanitario e pervenire ad una reale integrazione, per la costruzione di un sistema integrato, pur nel rispetto delle distinte funzioni e della mission di ciascuno. In tale ottica una tappa importante è stata costituita dall’accordo di programma per le cure domiciliari integrate, che è stato sottoscritto nell’ambito della programmazione delle risorse –primo stralcio- del PAC anziani. 55 4.2.3 - Il ruolo della cittadinanza sociale La cittadinanza sociale ha fondamento su principi condivisi: eguaglianza, imparzialità, trasparenza, diritto di scelta, personalizzazione degli interventi. Sono concetti che nella attuale società tecnologica hanno bisogno di essere sostanziati da una adeguata informazione, senza la quale non è pensabile vi possa essere una reale partecipazione, come è anche emerso, non casualmente, nei tavoli di concertazione. La prima esigenza da soddisfare, in termini di obiettivi da raggiungere, è rappresentata dal tendere alla costruzione di un nuovo e forte rapporto fra cittadini e istituzioni, poiché la distanza produce disorientamento e demotivazione al coinvolgimento, alla partecipazione sociale, alla vita di comunità. Occorre pertanto costruire un rapporto basato su informazioni chiare, su percorsi di cura definiti, su procedure visibili e percorribili. Le carte dei servizi assolvono a questo ruolo, anche se non in modo esclusivo. L’Ambito è già dotato di un sito web, all’interno del quale è presente la carta dei servizi insieme a molte altre informazioni: occorrerà potenziare questi strumenti e, in prospettiva, renderli interattivi. Un ruolo importante per lo sviluppo di una cittadinanza sociale lo svolgono le associazioni e il variegato mondo del volontariato, che l’Ambito mira a coinvolgere nelle diverse fasi di progettazione e di realizzazione dei servizi, garantendo il diritto all’informazione. Particolare rilevanza avrà la Cabina di regia, all’interno della quale sono presenti le forze sindacali e il terzo settore, oltre che l’Ambito. 56 Capitolo V LA PROGETTAZIONE DI DETTAGLIO DEGLI INTERVENTI DI PIANO 5.1 Le schede di progetto per gli interventi previsti e gli obiettivi di servizio 57 58 Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi ASILI NIDO E ALTRI SERVIZI SOCIO – EDUCATIVI PER LA PRIMA INFANZIA PAC INFANZIA – ASILO NIDO CISTERNINO Annualità: 2014 ⌧ 2013 AMBITO DI 2015 ⌧ 2016 FASANO PROVINCIA DI BR Informazioni generali Valenza territoriale: ⌧ ambito Obiettivo di servizio: ⌧ SI Numero progressivo: 1.1 NO Denominazione servizio/intervento: Art. del r.r. 4/2007: ⌧ comunale Asilo nido – Comune di Cisternino 53 Importo totale programmato: € 94.000,00 di cui € 23.000,00 quale quota di cofinanziamento da parte del Comune di Cisternino Modalità di gestione del servizio gestione in economia gestione diretta con affidamento a terzi ⌧ altra modalità di gestione (specificare: concessione) È prevista una gara unica di Ambito per l’affidamento in concessione del servizio, distinta per lotti, come da programma PAC. Tipologia di utenti: minori di età dai 3 ai 36 mesi N° medio annuo previsto di utenti: 30 Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi Trattasi di una scheda intervento del programma PAC Infanzia, che ne utilizza le risorse nella quota parte destinata ad ampliare l’offerta dei servizi per l’infanzia del Comune di Cisternino. L'obiettivo mira ad ampliare i posti nido autorizzati nel Comune di Cisternino ed a sostenere l'avvio della gestione dell'asilo nido comunale per n. 30 posti, previa istituzione dello stesso ed espletamento di formale gara per l'affidamento in concessione a terzi, ai sensi dell'art. 30 comma 2 del Codice degli Appalti, rivolta a cooperative sociali, ovvero a soggetti come individuati al comma 2 dell'art. 21 R.R. n. 4/2007 “soggetti privati che operino nell'ambito dei servizi alla persona o alla comunità”, che abbiano un'esperienza almeno triennale nei servizi per l'infanzia. Si intende assicurare agli utenti tariffe inferiori a quelle che risulterebbero dalla somma del costo del servizio e dell'ordinario utile d'impresa. Il costo del servizio è determinato, tenendo conto del numero dei posti, sulla base dell'analisi dei costi standard per la determinazione delle tariffe regionali di riferimento per posto/bambino al giorno, in relazione alla diverse fasce di età, per il servizio asilo nido, di cui all'allegato B della deliberazione G.R. n. 901 del 09.05.2012. Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio L'asilo nido, dovendo essere autorizzato al funzionamento, deve possedere tutti i requisiti previsti dal R.R. n. 4/2007, compreso quello del personale destinato al loro funzionamento: coordinatore pedagogico, educatore professionale, personale servizi generali, responsabile amministrativo, cuoco. 59 Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi ASILI NIDO E ALTRI SERVIZI SOCIO – EDUCATIVI PER LA PRIMA INFANZIA PAC INFANZIA – ASILO NIDO FASANO - AMPLIAMENTO 2014 ⌧ Annualità: 2013 AMBITO DI FASANO PROVINCIA DI 2015 ⌧ 2016 BR Informazioni generali Valenza territoriale: ⌧ ambito Obiettivo di servizio: ⌧ SI Numero progressivo: 1.2 NO Denominazione servizio/intervento: Art. del r.r. 4/2007: ⌧comunale Asilo nido – Comune di Fasano 53 Importo totale programmato: € 229.624,00 di cui € 57.000,00 quale quota di cofinanziamento da parte del Comune di Fasano Modalità di gestione del servizio gestione in economia gestione diretta con affidamento a terzi ⌧ altra modalità di gestione (specificare: concessione) È prevista una gara unica di Ambito per l’affidamento in concessione del servizio, distinta per lotti, come da programma PAC. Tipologia di utenti: minori di età dai 3 ai 36 mesi N° medio annuo previsto di utenti: 50 Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi Trattasi di una scheda intervento del programma PAC Infanzia, che ne utilizza le risorse nella quota parte destinata ad ampliare l’offerta dei servizi per l’infanzia del Comune di Fasano. L'obiettivo mira all'ampliamento e miglioramento dell'asilo nido comunale di Fasano ed a sostenere la gestione dell'asilo nido comunale per n. 50 posti, previo espletamento di gara d'appalto per l'affidamento in concessione, riservata a cooperative sociali ovvero a soggetti privati come previsto al comma 2 dell'art. 21 R.R. n. 4/2007 che abbiano un'esperienza almeno triennale di gestione di servizi all'infanzia. L'intervento è mirato al mantenimento dell'attuale livello di servizio attuando un incremento del livello tariffario a carico dell'utenza per riportarlo ai valori di riferimento praticati sul territorio dell'Ambito. Sarà inoltre incrementata l'offerta complessiva mediante l'ampliamento della fascia oraria per 20 utenti che sarà estesa fino alle ore serali (dalle ore 16,00 alle ore 20,00), con particolare riferimento alla fascia lattanti, in quanto rispondente ad una espressa e specifica domanda dell’utenza. Per il calcolo delle diverse voci di spesa del servizio sono stati assunti quali parametri quelli rivenienti dall'analisi dei costi standard per la determinazione delle tariffe regionali di riferimento per posto/bambino al giorno, in relazione alla diverse fasce di età, per il servizio asilo nido, di cui all'allegato B della deliberazione G.R. n. 901 del 09.05.2012. Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio L'asilo nido, dovendo essere autorizzato al funzionamento, deve possedere tutti i requisiti previsti dal R.R. n. 4/2007, compreso quello del personale destinato al loro funzionamento: coordinatore pedagogico, educatore professionale, personale servizi generali, responsabile amministrativo, cuoco. 60 Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi ASILI NIDO E ALTRI SERVIZI SOCIO – EDUCATIVI PER LA PRIMA INFANZIA PAC INFANZIA – ASILO NIDO OSTUNI - AMPLIAMENTO 2014 ⌧ Annualità: 2013 AMBITO DI FASANO PROVINCIA DI 2015 ⌧ 2016 BR Informazioni generali Valenza territoriale: ⌧ ambito Obiettivo di servizio: ⌧ SI Numero progressivo: 1.3 NO Denominazione servizio/intervento: Art. del r.r. 4/2007: ⌧ comunale ASILO NIDO – Comune di Ostuni 53 Importo totale programmato: € 247.250,00 di cui € 162.250,00 quale quota di cofinanziamento da parte del Comune di Ostuni Modalità di gestione del servizio gestione in economia gestione diretta con affidamento a terzi ⌧ altra modalità di gestione (specificare: concessione) È prevista una gara unica di Ambito per l’affidamento in concessione del servizio, distinta per lotti, come da programma PAC. Tipologia di utenti: minori di età dai 3 ai 36 mesi N° medio annuo previsto di utenti: 60 Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi Trattasi di una scheda intervento del programma PAC Infanzia, che ne utilizza le risorse nella quota parte destinata ad ampliare l’offerta dei servizi per l’infanzia del Comune di Ostuni. L'intervento è mirato all'estensione dell'orario di apertura dell'asilo nido comunale di Ostuni con un incremento di 4 ore giornaliere, attuando il prolungamento dell'orario dalle 14,30 alle 18,30 ed il funzionamento del servizio anche nel mese di agosto, previo espletamento di gara d'appalto per l'affidamento in concessione, riservata a cooperative sociali ovvero a soggetti privati come previsto al comma 2 dell'art. 21 R.R. n. 4/2007 che abbiano un'esperienza almeno triennale di gestione di servizi all'infanzia. La concessione prevederà la corresponsione di un prezzo a sostegno della gestione complessiva, in considerazione della necessità di assicurare agli utenti tariffe inferiori a quelle rivenienti dalla somma del costo del servizio e dell'ordinario utile d'impresa. La spesa imputabile alle risorse PAC comprende i costi di gestione e del personale educativo ed ausiliario calcolati per il funzionamento di tre sezioni (relativamente all'ampliamento orario) sulla base dell'analisi dei costi standard per la determinazione delle tariffe regionali di riferimento per posto/bambino al giorno per il servizio asilo nido, in relazione alla diverse fasce di età, per il servizio asilo nido, di cui all'allegato B della deliberazione G.R. n. 901 del 09.05.2012. Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio L'asilo nido, dovendo essere autorizzato al funzionamento, deve possedere tutti i requisiti previsti dal R.R. n. 4/2007, compreso quello del personale destinato al loro funzionamento: coordinatore pedagogico, educatore professionale, personale servizi generali, responsabile amministrativo, cuoco. 61 Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi ASILI NIDO E ALTRI SERVIZI SOCIO – EDUCATIVI PER LA PRIMA INFANZIA PAC INFANZIA – CENTRO LUDICO OSTUNI 2014 ⌧ Annualità: 2013 AMBITO DI FASANO PROVINCIA DI 2015 ⌧ 2016 BR Informazioni generali Valenza territoriale: ⌧ ambito ⌧ comunale Obiettivo di servizio: ⌧ SI NO Numero progressivo: 1.4 Denominazione servizio/intervento: Centro ludico prima infanzia - Ostuni Art. del r.r. 4/2007: 90 Importo totale programmato: € 95.160,00 di cui € 13.760,00 quale quota di cofinanziamento da parte del Comune di Ostuni Modalità di gestione del servizio gestione in economia gestione diretta con affidamento a terzi ⌧ altra modalità di gestione (specificare: concessione) Tipologia di utenti: minori di età dai 3 ai 36 mesi N° medio annuo previsto di utenti: 50 Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi Trattasi di una scheda intervento del programma PAC Infanzia, che ne utilizza le risorse nella quota parte destinata ad ampliare l’offerta dei servizi per l’infanzia del Comune di Ostuni. L’intervento consiste nell’incrementare l'offerta complessiva dei servizi per la prima infanzia mediante l'ampliamento della fascia oraria di apertura del centro ludico per la prima infanzia in favore di 30 utenti da 12 a 36 ore settimanali, nonché un incremento dell'utenza pari ad ulteriori 20 bambini per 36 ore settimanali, previo espletamento di gara d'appalto per l'affidamento in concessione, riservata a cooperative sociali ovvero a soggetti privati come previsto al comma 2 dell'art. 21 R.R. n. 4/2007 che abbiano un'esperienza almeno triennale di gestione di servizi all'infanzia. E’ prevista la corresponsione di un prezzo, quale contributo alla gestione in concessione, in considerazione della necessità di assicurare agli utenti tariffe inferiori a quelle derivanti dalla somma del costo del servizio e dell'ordinario utile d'impresa. Il prezzo/contributo per la gestione è stato calcolato tenendo conto, a stima, dell’incremento delle ore settimanali di prestazione di servizio, pari a 24 ore, per il costo di 3,5 educatori, il cui costo orario è pari ad € 20,50 con riferimento al CCNL dipendenti di cooperative. Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio Il centro ludico per la prima infanzia deve possedere tutti i requisiti previsti dal R.R. n. 4/2007, compreso quello del personale destinato al loro funzionamento: coordinatore pedagogico, educatori professionale, personale servizi generali. 62 Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi ASILI NIDO E ALTRI SERVIZI SOCIO – EDUCATIVI PER LA PRIMA INFANZIA PAC INFANZIA – MIGLIORAMENTO QUALITA’ ASILI NIDO FASANO - OSTUNI Annualità: AMBITO DI 2013 2014 ⌧ 2015 ⌧ 2016 FASANO PROVINCIA DI BR Informazioni generali Valenza territoriale: ⌧ ambito Obiettivo di servizio: ⌧ SI ⌧ comunale NO Numero progressivo: 1.5 Denominazione servizio/intervento: asilo nido – Fasano - Ostuni Art. del r.r. 4/2007: 53 Importo totale programmato: € 124.254,00 di cui: € 69.754,00 per il Comune di Fasano € 54.500,00 per il Comune di Ostuni Modalità di gestione del servizio gestione in economia gestione diretta con affidamento a terzi ⌧ altra modalità di gestione (specificare: appalto di lavori e forniture) Tipologia di utenti: minori di età dai 3 ai 36 mesi N° medio annuo previsto di utenti: 110 Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi Trattasi di una scheda intervento del programma PAC Infanzia. L'obiettivo è il miglioramento della qualità del servizio con l’adeguamento funzionale degli asili nido comunali già funzionanti di Ostuni e Fasano, per migliorarne le condizioni ambientali ed il comfort complessivo delle relative strutture, al fine di sfruttarne gli spazi per un arco giornaliero più esteso e fornire le condizioni per un ulteriore incremento dell’utenza. L’intervento consisterà per la struttura del Comune di Fasano nella sostituzione degli infissi e l’adeguamento dell’impianto termico, con sostituzione del generatore di calore e del bruciatore, mentre per la struttura del Comune di Ostuni nella sostituzione degli infissi, nonché l’acquisto di arredi per migliorare la fruibilità degli spazi esterni ed interni. L’affidamento dei lavori e forniture sarà oggetto di asta pubblica con il sistema dell’offerta economicamente più vantaggiosa. Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizi 63 Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi SERVIZI CONCILIAZIONE VITA – LAVORO – PIANO DEI TEMPI Annualità: AMBITO DI 2013 2014 ⌧ 2015 2016 FASANO PROVINCIA DI BR Informazioni generali Valenza territoriale: ⌧ ambito comunale Obiettivo di servizio: ⌧ SI NO Numero progressivo: 2 Denominazione servizio/intervento: Piano dei tempi e degli spazi – STUDIO DI FATTIBILITA’ Art. del r.r. 4/2007: altro Importo totale programmato: € 24.844,00 Modalità di gestione del servizio ⌧ gestione in economia ⌧ gestione diretta con affidamento a terzi altra modalità di gestione (specificare: ) Tipologia di utenti: Minori e famiglie ________________________________________________________ N° medio annuo previsto di utenti: ____ Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi Trattasi della prosecuzione delle attività previste, nel precedente ciclo di programmazione, dal Piano dei tempi e degli spazi e finanziate nell’ambito dell’azione sperimentale. Le attività sono state avviate nelle scuole di Cisternino e di Fasano (progetto Piedibus) e saranno concluse nel corso del corrente anno scolastico. Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio 64 Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi RETE DI PRONTO INTERVENTO SOCIALE Annualità: AMBITO DI 2013 2014 ⌧ 2015 2016 FASANO PROVINCIA DI BR Informazioni generali Valenza territoriale: ⌧ ambito comunale Obiettivo di servizio: ⌧ SI NO Numero progressivo: 3 Denominazione servizio/intervento: Pronto intervento sociale Art. del r.r. 4/2007: 85 Importo totale programmato: € 3.000,00 Modalità di gestione del servizio ⌧ gestione in economia gestione diretta con affidamento a terzi altra modalità di gestione (specificare: ) Tipologia di utenti: Minori, vittime di violenza, adulti in difficoltà in situazione di emergenza N° medio annuo previsto di utenti: 5 Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi Il servizio di Pronto Intervento Sociale è stato istituito dall’Ambito con delibera del Coordinamento Istituzionale n. 9/2012, che ne ha approvato il disciplinare. E’ stato avviato nel luglio 2012. È basato sulla reperibilità di un assistente sociale anche nelle ore di chiusura dei servizi comunali, quindi prevalentemente nelle ore pomeridiane e notturne e su una convenzione con associazioni di volontariato, per interventi di supporto all’assistente sociale, alle quali è riconosciuto un rimborso spese. Coerentemente con le indicazioni del Piano regionale, è prevista entro l’anno 2014 la redazione di un regolamento unico di Ambito per la concessione di contributi economici straordinari, soprattutto quelli collegati con le situazioni di emergenza. Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio Assistente sociale. Operatori volontari. Vigile urbano 65 Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi RETE PRONTO INTERVENTO SOCIALE – EMERGENZA ABITATIVA Annualità: AMBITO DI 2013 2014 ⌧ 2015 ⌧ 2016 FASANO PROVINCIA DI BR Informazioni generali Valenza territoriale: ⌧ ambito comunale Obiettivo di servizio: ⌧ SI NO Numero progressivo: 4 Denominazione servizio/intervento: Pronto intervento sociale – Emergenza abitativa Art. del r.r. 4/2007: 77 – 81 ter Importo totale programmato: € 15.000,00 Modalità di gestione del servizio gestione in economia gestione diretta con affidamento a terzi ⌧ altra modalità di gestione (specificare:convenzione con strutture) Tipologia di utenti: Adulti in difficoltà, immigrati N° medio annuo previsto di utenti: 10 Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi L’Ambito ha in corso una convenzione, che intende rinnovare, con una struttura autorizzata ai sensi dell’art. 76 del R.R. 4/2007 (Alloggio sociale per adulti in difficoltà), l’unica nell’Ambito avente come tipologia di intervento e di utenza l’accoglienza di adulti in situazione di emergenza o di difficoltà temporanea. In sede di rinnovo la convenzione sarà rivista nella parte riguardante le modalità di riconoscimento del contributo finanziario. In prospettiva, a decorrere dall’anno 2015, si prevede l’attivazione in Fasano di un centro di pronta accoglienza di adulti a valenza di Ambito, in corso di realizzazione in virtù del finanziamento concesso sui fondi FESR nell’ambito del Piano degli Investimenti 2010-2013 (Piano integrativo 2011 - azione 3.4.1). Nel comune di Cisternino è prevista dal 2015 la disponibilità di tre mini-alloggio sociali per i quali saranno valutate la condizioni per un loro utilizzo con destinazione di pronto intervento sotto il profilo dell’emergenza abitativa. L’integrazione al piano degli investimenti di Ambito in seguito alla riapertura dei termini del bando per la misura FESR 3.2.1 ha previsto la realizzazione in Cisternino di un centro notturno per persone senza fissa dimora. Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio Educatore. 66 Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi PERCORSI DI INCLUSIONE SOCIO-LAVORATIVA Annualità: AMBITO DI 2013 2014 ⌧ 2015 2016 FASANO PROVINCIA DI BR Informazioni generali Valenza territoriale: ⌧ ambito comunale Obiettivo di servizio: ⌧ SI NO Numero progressivo: 5 Denominazione servizio/intervento: Inclusione socio-lavorativa Art. del r.r. 4/2007: 102 Importo totale programmato: € == Modalità di gestione del servizio gestione in economia gestione diretta con affidamento a terzi altra modalità di gestione (specificare: ) Tipologia di utenti: Adulti con problematiche sociali N° medio annuo previsto di utenti: 60 Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi Coerentemente con quanto previsto dal Piano regionale (par. 2.3.2 Contrastare le povertà con percorsi di inclusione attiva), l’Ambito intende privilegiare il ricorso ai fondi dedicati all’inclusione sociale sia statali che della UE, attesi già per l’anno 2014. L’Ambito ha già sperimentato nel precedente ciclo di programmazione il ricorso all’utilizzo delle borse lavoro sociali, con la destinazione di risorse anche cospicue, attraverso interventi che sono stati realizzati anche sulla base di un protocollo d’intesa con la Provincia di Brindisi – Settore Politiche attive del lavoro e con il Centro Territoriale per l’Impiego. L’Ambito è anche diventato “soggetto attuatore” per i percorsi di tirocinii formativi, per cui il bagaglio dell’esperienza precedente sarà utile per attivare con immediatezza i percorsi di inclusione socio-lavorativa, con progetti personalizzati di intervento, appena saranno attribuite le risorse che recenti iniziative governative centrali hanno preannunciato. Nell’anno 2013 sono stati realizzati dall’Ambito 67 percorsi di inclusione socio-lavorativa. Si prevede di realizzarne nell’anno 2014 almeno 60. Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio 67 Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi SERVIZIO SOCIALE PROFESSIONALE DI AMBITO Annualità: AMBITO DI 2013 2014 ⌧ 2015 2016 FASANO PROVINCIA DI BR Informazioni generali Valenza territoriale: ⌧ ambito Obiettivo di servizio: ⌧ SI ⌧ comunale NO Numero progressivo: 6 Denominazione servizio/intervento: Servizio Sociale Professionale di Ambito Art. del r.r. 4/2007: 86 Importo totale programmato: € 533.516,00 Di cui: € 198.000,00 da risorse del Fondo Unico di Ambito; € 336.216,00 da risorse a gestione autonoma dei bilanci comunali All’importo corrispondente a quanto programmato nella scheda finanziaria sono da aggiungere le risorse previste per l’intero welfare di accesso: segretariato sociale, PUA, sportello immigrati, in quanto gli assistenti sociali che vi operano sono parte integrante del Servizio Sociale Professionale di Ambito. Modalità di gestione del servizio ⌧ gestione in economia gestione diretta con affidamento a terzi altra modalità di gestione (specificare _____________________________________________) Tipologia di utenti: La popolazione dell’Ambito N° medio annuo previsto di utenti: circa 4.000 Il numero medio di utenti è stato calcolato tenendo conto dell’intera platea di utenti del welfare di accesso. Il Servizio Sociale Professionale ha in carico mediamente circa un migliaio di utenti (dati monitoraggio 2013). Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi Nel precedente ciclo di programmazione si era posto l’obiettivo di costruire un servizio operativo in una logica di Ambito, avendo come riferimento 18 figure professionali in totale (tra assistenti sociali comunali e dell’Ambito operanti nel welfare di accesso). Il Servizio Sociale Professionale di Ambito (SSPA) è stato effettivamente istituito con l’approvazione di un apposito regolamento, approvato con delibera C.I. n. 28 del 29.12.2010. Obiettivo del P.d.Z. per l’anno 2014 è quello di rafforzare la “visione” di Ambito del Servizio, in direzione sia della maggiore integrazione sul piano territoriale, in una logica che superi la dimensione dei confini comunali, sia della maggiore integrazione fra le figure professionali, che, a prescindere dalla diversa tipologia contrattuale, superi la dimensione dell’”appartenenza” (al comune, all’Ambito, ad uno specifico servizio, ecc.), al fine di potenziare l’efficacia dei servizi utilizzando al meglio le risorse professionali ed 68 umane disponibili. Non è da escludere, da questo punto di vista, una rivisitazione del regolamento del servizio, sulla scorta dell’esperienza acquisita nel corso degli anni. Il SSPA per l’anno 2014 potrà contare su 15 assistenti sociali, così distinti: • n. 6 dipendenti comunali (1 Cisternino, 3 Fasano, 2 Ostuni) • n. 9 reclutati dall’Ambito, con contratto di collaborazione. Rispetto all’obiettivo di servizio regionale (1 ass. soc. ogni 5.000 abitanti), in base al quale il livello ottimale sarebbe rappresentato da 16,5 assistenti sociali, l’Ambito per l’anno 2014 si situa ad un livello leggermente inferiore, che non esclude un miglioramento da conseguire nel corso del triennio di attuazione 2014-16, in quanto il valore target assegnato all’obiettivo di servizio regionale è riferito all’anno 2016. Il risultato atteso già dall’anno 2014 è il potenziamento complessivo del sistema di accesso ai servizi, attraverso un utilizzo più razionale del complesso delle risorse disponibili nell’ambito del consolidamento della rete che è stata creata già a partire dal primo triennio di attuazione del Piano di Zona. Sul piano organizzativo, ed in linea con le indicazioni contenute nel Piano regionale nonché nel quadro degli obiettivi di servizio, la convenzione costitutiva dell’Ambito, approvata dal Coordinamento Istituzionale con la delibera n. 1 del 3 febbraio 2014, ha previsto che la funzione di programmazione e progettazione propria dell’Ufficio di Piano, promuovendo ogni utile coordinamento e raccordo operativo con il Servizio Sociale Professionale di Ambito, assicura il presidio delle seguenti tre aree tematiche: Area sociosanitaria, Area socio-assistenziale, Area socio-educativa, per ciascuna delle quali è prevista la individuazione di un referente. Il predetto raccordo operativo tra l’Ufficio di Piano ed il Servizio Sociale Professionale di Ambito è esercitato anche a mezzo di una specifica figura di coordinatore, come prevista dal Regolamento del Servizio Sociale Professionale di Ambito, alla cui individuazione provvede il Coordinamento Istituzionale. L’esperienza degli ultimi anni ha fatto rilevare la necessità di rafforzare il processo di integrazione tra servizi sociali e servizi sanitari. Da questo punto di vista potrebbe essere utile la formalizzazione di uno strumento tecnico che agevoli il processo di integrazione e costituisca luogo del confronto e della elaborazione condivisa. Si propone pertanto la costituzione di un tavolo tecnico dei servizi socio-sanitari, nel quale siano presenti gli assistenti sociali dei servizi sociali e socio-sanitari, i responsabili dei servizi socio-sanitari e l’Ufficio di Piano. Per quanto riguarda gli strumenti professionali, nell’anno 2014 deve essere portato a regime l’utilizzo della cartella sociale informatizzata da parte di tutti gli operatori. Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio La figura professionale dell’assistente sociale è fornita dagli organici dei comuni dell’Ambito, nonché dai contratti di collaborazione sottoscritti dall’Ambito. 69 Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi RETE DI ACCESSO – SEGRETARIATO SOCIALE Annualità: 2013 2014 ⌧ 2015 2016 AMBITO DI FASANO PROVINCIA DI BR Informazioni generali Valenza territoriale: ⌧ ambito comunale Obiettivo di servizio: ⌧ SI NO Numero progressivo: 7 Denominazione servizio/intervento: Segretariato sociale Art. del r.r. 4/2007: 83 Importo totale programmato: € 107.000,00 La somma qui programmata integra quella indicata nella scheda n. 6 del Servizio sociale professionale di Ambito, per le ragioni ivi esposte. Modalità di gestione del servizio ⌧ gestione in economia gestione diretta con affidamento a terzi altra modalità di gestione (specificare _____________________________________________) Tipologia di utenti: Cittadini che chiedono l’accesso ai servizi. N° medio annuo previsto di utenti: circa 2.500. (dati monitoraggio 2013). Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi Il servizio è costituito nei tre comuni dell’Ambito sin dal primo triennio del Piano di Zona. L’obiettivo, per l’anno 2014 in particolare ma anche per l’intero triennio di attuazione, è il suo consolidamento e, possibilmente, il suo potenziamento con la creazione di un secondo sportello nel comune di Fasano, a servizio delle frazioni. Nell’anno 2014 si pone l’obiettivo di chiarire meglio la funzionalità del servizio nel contesto del Servizio Sociale Professionale di Ambito (vedere in proposito le argomentazioni inserite nella scheda n. 6, anche con riferimento alla revisione regolamentare), nonché la sua organizzazione complessiva, in termini di orari di funzionamento, modalità operative, raccordo con gli altri servizi, ecc. Il valore target dell’obiettivo regionale (un punto di accesso per comune) risulta già conseguito. Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio Un assistente sociale per ognuna delle tre postazioni del servizio. 70 Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi RETE DI ACCESSO – SPORTELLO IMMIGRATI Annualità: 2013 2014 ⌧ 2015 2016 AMBITO DI FASANO PROVINCIA DI BR Informazioni generali Valenza territoriale: ⌧ ambito comunale Obiettivo di servizio: ⌧ SI NO Numero progressivo: 8 Denominazione servizio/intervento: Sportello integrazione socio-culturale immigrati Art. del r.r. 4/2007: 108 Importo totale programmato: € 18.000,00 La somma qui programmata integra quella indicata nella scheda n. 6 del Servizio sociale professionale di Ambito, per le ragioni ivi esposte. Modalità di gestione del servizio ⌧ gestione in economia gestione diretta con affidamento a terzi altra modalità di gestione (specificare _____________________________________________) Tipologia di utenti: Immigrati N° medio annuo previsto di utenti: 120 Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi Lo sportello di Ambito opera all’interno del più generale servizio di segretariato sociale e PUA sin dalla sua costituzione nel corso del primo triennio di programmazione. L’obiettivo immediato è quello del suo consolidamento, sia con una maggiore integrazione con i punti della rete di segretariato sociale, sia potenziando la presenza nei comuni anche a mezzo di convenzioni con soggetti del Terzo settore. Da sviluppare l’informazione ed una maggiore integrazione operativa con i servizi di accesso della ASL. Nel comune di Cisternino è prevista tra la fine del 2014 ed il 2015 l’attivazione di un Centro polifunzionale finanziato con i fondi del PON Sicurezza destinato ad attività in favore degli immigrati. Lo Sportello Immigrati di Ambito integrerà la propria attività con quella dell’anzidetto Centro Polifunzionale per realizzare una sinergia di risorse. Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio Assistente sociale Mediatore linguistico e interculturale (da utilizzare in caso di necessità). 71 Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi RETE DI ACCESSO – PORTA UNICA DI ACCESSO Annualità: AMBITO DI 2013 2014 ⌧ 2015 2016 FASANO PROVINCIA DI BR Informazioni generali Valenza territoriale: ⌧ ambito comunale Obiettivo di servizio: ⌧ SI NO Numero progressivo: 9 Denominazione servizio/intervento: Porta unica di accesso Art. del r.r. 4/2007: 3 Importo totale programmato: € 46.040,00 L’importo è riferito alle risorse del PAC Anziani. Nell’ambito delle risorse riportate nella scheda n. 6 – Servizio Sociale Professionale è inclusa una quota parte di spesa per l’assistente sociale di Ambito destinato alla PUA-UVM. Modalità di gestione del servizio ⌧ gestione in economia gestione diretta con affidamento a terzi altra modalità di gestione (specificare _____________________________________________) Tipologia di utenti: la generalità dei cittadini N° medio annuo previsto di utenti: 500 Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi La Porta Unica di Accesso opera nel nostro Ambito sin dal 2010, ma è stata oggetto di disciplina con l’approvazione di apposito protocollo operativo (PUA ed UVM) solo nel 2011. L’Ambito vi ha destinato stabilmente un assistente sociale (30 ore settimanali) ed una unità amministrativa. Con la programmazione delle risorse del PAC Anziani sono state previste spese per il potenziamento della PUA, con due schede progettuali riguardanti “Funzionamento e potenziamento della funzionalità delle sedi PUA” e “Investimento in allestimenti e soluzioni innovative per la gestione”, le cui ricadute in termini di maggiore efficienza e produttività ricadono direttamente sulla funzionalità della UVM (è prevista, per esempio, la introduzione della cartella socio-sanitaria informatizzata, utile per la gestione dei Piani Assistenziali Individualizzati, nonché la implementazione dei dati del SINA). È per questa ragione che la spesa totale prevista dal programma PAC anno 2014, pari ad € 92.080,00=, è stata suddivisa a metà tra PUA ed UVM nella programmazione finanziaria. Tra gli obiettivi dell’intervento, nell’anno 2014, va collocato quello di verificare insieme alla direzione del Distretto le condizioni per migliorare la funzionalità del protocollo operativo, nonché migliorare lo scambio di informazioni fra servizi sociali e servizi sanitari, con la finalità di potenziare l’integrazione fra i servizi. Sostanzialmente ci si pone l’obiettivo di: 72 - - Migliorare il sistema di accoglienza della domanda, che sia in grado di offrire informazioni più esaustive riguardanti la filiera dei servizi sanitari e socio sanitari territoriali. Completare la mappatura dei servizi socio-sanitari (residenziali, semi residenziali e domiciliari) presenti sul territorio; Promuovere la presenza della PUA attraverso strumenti di pubblicizzazione cartaceo e informatizzato (così come previsto in PAC anziani); Migliorare la comunicazione e la collaborazione tra Ambito e Asl attraverso formazione, incontri periodici e metodologia condivisa. Migliorare l’organizzazione e la distribuzione delle competenze specifiche tra area sociale e area sanitaria attraverso la ridefinizione dei ruoli delle risorse umane inserite in PUA, per una maggiore efficienza ed efficacia delle attività svolte dagli operatori; Utilizzare a pieno regime tutta la modulistica prevista dalle Linee guida regionali. Predisporre un protocollo operativo per disciplinare le Dimissioni Ospedaliere Protette che possano concretamente assicurare una presa in carico efficace del paziente sul territorio e nel proprio contesto di vita. Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio L’accordo di programma sottoscritto tra l’Ambito ed il Distretto in data 3 dicembre 2013 per la programmazione e realizzazione del servizio di Cure Domiciliari Integrate (CDI) ai fini dell’accesso alle risorse del PAC ha previsto per la PUA la seguente composizione: PERSONALE DI COMPETENZA DELL’AMBITO TERRITORIALE Inquadramento In organico Da individuarsi (o Ente di N. ore Profilo professionale individuato) mediante provenienza settimanali procedure selettive da individuarsi mediante affidamento del servizio N. 1 assist. sociale 30 individuato mediante procedure selettive Ambito N. 1 amministrativo Profilo professionale N. 1 assist. sociale N. 1 amministrativo Comune Ostuni 6 In organico PERSONALE DI COMPETENZA DELLA ASL Inquadramento In organico Da individuarsi (o Ente di N. ore individuato) mediante provenienza settimanali procedure selettive da individuarsi mediante affidamento del servizio ASL/BR 20 In organico ASL/BR 6 In organico Modalità di assegnazione del personale alla funzione (es. ordine di servizio, se in organico) ordine di servizio ordine di servizio Modalità di assegnazione del personale alla funzione (es. ordine di servizio, se in organico) Det. 13/67/112 del 11/8/2011 Det. 13/67/112 del 11/8/2011 ed ordine di servizio 73 Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi CENTRO DI ASCOLTO PER LE FAMIGLIE Annualità: AMBITO DI 2013 2014 ⌧ 2015 ⌧ 2016 FASANO PROVINCIA DI BR Informazioni generali Valenza territoriale: ⌧ ambito comunale Obiettivo di servizio: ⌧ SI NO Numero progressivo: 10 Denominazione servizio/intervento: Centri di ascolto per le famiglie Art. del r.r. 4/2007: 93 Importo totale programmato: € 20.000,00 Modalità di gestione del servizio gestione in economia ⌧ gestione diretta con affidamento a terzi altra modalità di gestione (specificare: ) Tipologia di utenti: Famiglie, minori N° medio annuo previsto di utenti: 850 Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi Il Centro di ascolto per le Famiglie, attivo già dal primo triennio di programmazione, ha integrato la sua mission orientandola, tra l’altro, alle esigenze del territorio. La novità introdotta nel 2012 è stata quella che il Centro di ascolto per le famiglie diviene componente fissa o minima dell’Equipe Multidisciplinare Integrata per la prevenzione, contrasto al maltrattamento e alla violenza di genere, attraverso la presenza dell’assistente sociale. Pertanto, il Centro di ascolto per le Famiglie quale punto di elaborazione, informazione, mutuo-aiuto per le famiglie si interconnette con il Servizio Sociale Professionale comunale e con il servizio consultoriale. L’integrazione tra il Centro e i suddetti servizi nasce dall’esigenza di offrire un concreto aiuto ai problemi della vita familiare, alla difficoltà di conciliare impegni e di lavoro e di cura, a sostenere le giovani coppie e le famiglie monogenitoriali nella gestione della loro quotidianità e nel contempo educativa, i genitori temporaneamente in difficoltà, ecc…. Il riorientamento dei servizi rivolti alla famiglia riguarda le azioni tese a promuovere il benessere e non solo prevenire e/o guarire gli stati di malessere. Nell’ambito di una riflessione in cantiere, che potrebbe apportare delle modifiche in seno all’esperienza maturata sino ad oggi, con riferimento alla presenza del Centro all’interno dell’Equipe Multidisciplinare Integrata, è bene dare continuità agli obiettivi previsti nel triennio di programmazione 2010/2012, ovvero: 1. affiancare le coppie nella costruzione di un nuovo progetto di vita; 74 2. 3. 4. Valorizzare e sostenere le responsabilità familiari, rafforzando il ruolo genitoriale; salvaguardare i diritti relazionali dei figli che crescono nella famiglia separata; far acquisire comportamenti che mirano ad affrontare una separazione in maniera consapevole e responsabile; 5. promuovere la cittadinanza attiva; 6. Sviluppare la collaborazione tra servizi pubblici, privati e terzo settore che operano nel campo delle responsabilità familiari; 7. promuovere costantemente iniziative volte al coinvolgimento delle famiglie. Nel corso dell’anno 2013, per effetto della riprogrammazione del PdZ del ciclo 2010-2013, il Centro di ascolto per le Famiglie è stato alimentato per le figure professionali di educatore e di psicologo, dalla esternalizzazione del servizio “Servizi di supporto alla famiglia”, mentre la componente assistente sociale è stata assicurata da una risorsa interna al Servizio Sociale Professionale di Ambito. A decorrere dall’anno 2014 si ritiene di esternalizzare il servizio nella sua interezza, ripensandone la organizzazione e le modalità di relazione con gli altri servizi, con l’obiettivo, come risultato atteso, di mantenere i precedenti livelli di erogazione del servizio e di incrementarli con la previsione dello “spazio neutro” e la mediazione familiare. Da verificare la possibilità di accordi con le scuole, soprattutto in Cisternino, al fine di prevedere una presenza programmata o a chiamata di operatori del Centro per la famiglia per attività di supporto per situazioni di disagio degli alunni. Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio Equipe multiprofessionale: assistente sociale, psicologa/psicoterapeuta ed educatore professionale. 75 Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi EDUCATIVA DOMICILIARE PER MINORI Annualità: AMBITO DI 2014 ⌧ 2013 2015 2016 FASANO PROVINCIA DI BR Informazioni generali Valenza territoriale: ⌧ ambito comunale Obiettivo di servizio: ⌧ SI NO Numero progressivo: 11 Denominazione servizio/intervento: Art. del r.r. 4/2007: Servizio di assistenza domiciliare – Educativa minori 87 Importo totale programmato: € 320.5000,00 di cui: € 275.500,00 da risorse del Fondo Unico di Ambito € 45.000,00 cofinanziamento del Comune di Ostuni Modalità di gestione del servizio gestione in economia ⌧ gestione diretta con affidamento a terzi altra modalità di gestione (specificare ) Tipologia di utenti: Minori, minori disabili e famiglie N° medio annuo previsto di utenti: 140 minori – 90 famiglie Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi Il servizio di Educativa domiciliare per minori, servizio innovativo avviato con il P.d.Z. del primo triennio e avviato già nel 2009, svolge una funzione essenziale ed insostituibile come alternativa, là dove ve ne siano le condizioni, all’inserimento in strutture residenziali o semiresidenziali, consentendo il mantenimento del minore a domicilio ed il contemporaneo intervento di sostegno educativo in favore dei genitori (Cfr. relazione sociale 2012 pag. 11). Il servizio di educativa domiciliare effettua interventi di natura sociale ed educativa che vengono assicurati presso il domicilio dei nuclei familiari con minori in grave svantaggio socio-educativo, relazionale e culturale, in cui i genitori necessitano di aiuto e di supporto nello svolgimento e nello sviluppo delle competenze educative. Tali prestazioni si caratterizzano sia in senso preventivo a favore del minore, sia in termini di sostegno diretto allo stesso ed alla famiglia al fine di salvaguardare e migliorare la qualità del rapporto tra genitori e figli. In coerenza con le finalità proprie del servizio, si intendono perseguire i seguenti obiettivi: 1. migliorare la relazione all’interno del nucleo familiare; 2. promuovere un processo di cambiamento reale della famiglia; 3. concorrere a rendere autonomo il nucleo familiare; 4. favorire l’integrazione e la socializzazione dei minori nel proprio ambiente di vita, attraverso l’accesso alle strutture educative presenti sul territorio; 76 5. raggiungere un positivo inserimento nell’ambiente scolastico anche mediante un aiuto nello svolgimento dei compiti. Il progetto soddisfa in maniera integrata i bisogni di carattere domiciliare sia di tipo sociale che educativo e di integrazione scolastica, anche in favore di disabili. Le principali attività previste sono quelle contenute nell’art. 87 del R.R. n. 4/2007, oltre che quelle miranti a conseguire i seguenti risultati: 1. favorire l’integrazione scolastica ed i processi di apprendimento; 2. favorire e potenziare le capacità individuali, le abilità operative personali, le predisposizioni naturali verso particolari discipline;valorizzare e rafforzare le competenze genitoriali all’interno della famiglia; 3. ridurre lo stato di disagio del contesto familiare; 4. ridurre l’isolamento e favorire l’integrazione sociale. Per il nuovo appalto del servizio si pone l’obiettivo di migliorarne gli aspetti organizzativi, soprattutto nella relazione con gli altri servizi, compresi quelli scolastici. Risultati attesi: potenziamento del servizio in termini di incremento delle ore di intervento sui nuclei familiari e/o del numero dei beneficiari (+7% rispetto al 2013). Va comunque considerato che anche il mantenimento dei livelli 2013 di erogazione del servizio (136 minori e 92 famiglie prese in carico) rispetto al valore target dell’obiettivo di servizio (1 nucleo ogni 1000 nuclei familiari) rappresenta un ottimo risultato, in quanto il valore target di riferimento dovrebbe essere pari ad 83 nuclei familiari. Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio Il servizio richiede principalmente la presenza di educatori professionali, eventualmente psicologi, oltre che di operatori sociali ove necessari, tutti previsti dal capitolato d’appalto del servizio. È coordinato dal Servizio Sociale Professionale. 77 Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi BUONI DI SERVIZIO DI CONCILIAZIONE INFANZIA E ADOLESCENZA Annualità: AMBITO DI 2014 ⌧ 2013 2015 2016 FASANO PROVINCIA DI BR Informazioni generali Valenza territoriale: ⌧ ambito comunale Obiettivo di servizio: ⌧ SI NO Numero progressivo: 12 Denominazione servizio/intervento: Art. del r.r. 4/2007: Buoni di servizio di conciliazione infanzia e adolescenza altro Importo totale programmato: € 442.802,00 Modalità di gestione del servizio ⌧ gestione in economia altra modalità di gestione (specificare ) Tipologia di utenti: Minori N° medio annuo previsto di utenti: gestione diretta con affidamento a terzi e famiglie 80 Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi La misura denominata BUONI DI SERVIZIO DI CONCILIAZIONE INFANZIA E ADOLESCENZA ha l’obiettivo generale di favorire il potenziamento di una rete estesa, qualificata e differenziata su tutto il territorio regionale di servizi socio-educativi per l’infanzia e l’adolescenza, al fine di promuovere e garantire il benessere e lo sviluppo dei bambini, il sostegno al ruolo educativo dei genitori e la conciliazione dei tempi di lavoro e di cura, nonché di sostenere l’iniziativa privata nell’erogazione di servizi di cura. A tal fine, l’erogazione di buoni servizio di conciliazione in favore dei nuclei familiari di minori 017 anni per l’accesso ai servizi per la prima infanzia, l’infanzia e l’adolescenza, di cui al Reg. R. n. 4/2007 e s.m.i., (asilo nido, sezione primavera, centro diurno socioeducativo per minori, centro ludico prima infanzia, ludoteca, centro polivalente per minori servizi di educativa domiciliare per minori e per la prima infanzia, servizi innovativi e sperimentali per la prima infanzia e servizi socioeducativi per il tempo libero) che abbiano conseguito autorizzazione definitiva al funzionamento, è strumento per conseguire la sostenibilità gestionale delle strutture e dei servizi attivi mediante il sostegno economico alla domanda da parte dei nuclei familiari destinatari finali. Per i criteri di ammissione si rimanda all'Avviso pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Puglia - n. 187 del 27-12-2012. Obiettivo specifico dell’Ambito è quello di migliorare ed incrementare l’informazione riguardante l’intervento in direzione dei potenziali destinatari e di incrementare l’utilizzo dei servizi per l’infanzia, fra quelli eleggibili. 78 In particolare, soprattutto nel comune di Cisternino per il quale in sede di concertazione sono state evidenziate esigenze specifiche di iniziative in favore dei minori e per la conciliazione dei tempi dei genitori, devono essere valutate tutte le possibilità per incentivare il ricorso a servizi innovativi che favoriscano le attività di tipo socializzanti e ludico-ricreative dei minori, comprese quelle sportive. I risultati attesi riguardano: l'accesso di un numero maggiore di minori ai servizi e alle strutture socio-educative con il perseguimento del duplice obiettivo del benessere della persona e del nucleo familiare il sostegno alla genitorialità e la prevenzione del disagio la conciliazione vita-lavoro, con incremento dell'occupazione femminile il miglioramento della qualità della rete dei servizi offerti sul territorio l'utilizzo di un ventaglio più ampio di offerta dei servizi a carattere innovativo e caratterizzati da maggiore flessibilità. Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio Personale amministrativo dell’UdP. Il Segretariato sociale cura l'informativa. 79 Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi AFFIDO FAMILIARE - EQUIPE Annualità: AMBITO DI 2014 ⌧ 2015 2013 2016 FASANO PROVINCIA DI BR Informazioni generali Valenza territoriale: ⌧ ambito comunale Obiettivo di servizio: ⌧ SI NO Numero progressivo: 13 Denominazione servizio/intervento: Affido famigliare Art. del r.r. 4/2007: 96 Importo totale programmato: € 6.286,00 Modalità di gestione del servizio gestione in economia ⌧ gestione diretta con affidamento a terzi altra modalità di gestione (specificare: ) Tipologia di utenti: Minori - famiglie N° medio annuo previsto di utenti: 28 Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi L'affidamento familiare si configura come un intervento di aiuto e sostegno al minore ed alla sua famiglia di origine e rappresenta un segno concreto della possibilità di garantire i diritti fondamentali ai minori in difficoltà e di sperimentare una cultura solidale sul territorio. Il servizio attualmente è configurato come articolazione dell’attività dell’équipe multidisciplinare integrata (protocollo operativo Ambito-ASL delibera C.I. n.10/2012). Per l’anno 2014 l’Ambito si impegna nello specifico a realizzare il progetto presentato in seguito all’avviso regionale di cui all’A.D. 650 del 4 luglio 2013, già finanziato dalla Regione, e che prevede il sostegno alla costituzione di una Equipe dedicata per l’affido, per la quale la risorsa indicata nella presente scheda è la fonte di finanziamento. Pertanto si pone l’obiettivo di pervenire in breve tempo al protocollo d’intesa con il Distretto socio-sanitario per l’individuazione delle rispettive figure professionali da destinare all’équipe affido. Più in generale, l’Equipe affido, nelle sue funzioni specifiche ed in conformità con i risultati attesi, deve: 1. integrare e potenziare le attività di promozione, sensibilizzazione e formazione diretta in particolar modo alle famiglie costituenti la “banca dati” delle famiglie disponibili che, inevitabilmente dovrà essere potenziata, aggiornata e comunicata ai servizi sociali periodicamente. 2. Creare gruppi di auto mutuo aiuto fra le famiglie componenti la banca dati e le famiglie affidatarie. 3. In coerenza con le precedenti programmazioni ma soprattutto con l’esperienza maturata in questi ultimi anni si pone l’obiettivo di attivare almeno 3 affidamenti etero familiari full time poiché nella precedente esperienza si sono attivati prevalentemente affidamenti part time a causa dell’assenza di famiglie disponibili ad altre forme di affido più impegnative. Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio Equipe multiprofessionale: Assistente sociale, educatrice professionale, psicologo - psicoterapeuta 80 Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi AFFIDO FAMILIARE – SOSTEGNO ALLE FAMIGLIE Annualità: AMBITO DI 2014 ⌧ 2013 2015 2016 FASANO PROVINCIA DI BR Informazioni generali Valenza territoriale: ⌧ ambito comunale Obiettivo di servizio: ⌧ SI NO Numero progressivo: 14 Denominazione servizio/intervento: AFFIDO FAMILIARE Art. del r.r. 4/2007: 96 Importo totale programmato: € 53.627,98 Cofinanziato come di seguito: € 35.627,98 Risorse del Fondo Unico di Ambito (Finanz. Regionale) € 10.000,00 Comune di Fasano € 7.000,00 Comune di Ostuni € 1.000,00 Comune di Cisternino Modalità di gestione del servizio ⌧ gestione in economia gestione diretta con affidamento a terzi altra modalità di gestione (specificare: ) Tipologia di utenti: Famiglie affidatarie N° medio annuo previsto di utenti: 25 Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi Il presente progetto destina le suindicate risorse al sostegno economico delle famiglie affidatarie nella misura e nei casi previsti dal regolamento unico di ambito per l’accesso alle prestazioni sociali. Sul piano operativo si tiene conto delle seguenti linee di indirizzo: 1. Preliminarmente alla definizione del PAI, e del relativo “patto di collaborazione” o “contratto”, nei quali sono riportati l’entità del contributo e la periodicità della sua erogazione, occorre informare ed interpellare l’Ufficio di Piano al fine di verificare la disponibilità delle risorse per l’intero periodo dell’affido. 2. La misura del contributo, da stabilire entro i limiti massimi previsti dal regolamento per l’accesso ai servizi, nei casi di affidamento parziale, è rapportata all’entità dell’impegno assunto dalla famiglia affidataria e alla valutazione complessiva del singolo caso. 3. La periodicità di erogazione va definita di volta in volta sulla base della valutazione del singolo caso e, soprattutto, in considerazione della durata dell’affido. 4. La liquidazione periodica del contributo da parte dell’UdP potrà avvenire solo in presenza di una relazione dell’assistente sociale componente l’équipe che ha preso in carico l’affido, nella quale si 81 attesti che l’intervento, per il periodo considerato, è stato eseguito così come previsto nel PAI e sono state rispettate le condizioni previste nel “patto”. 5. Eventuali esigenze del minore che comportino spese straordinarie devono essere preventivamente concordate tra la famiglia affidataria e l’assistente sociale dell’équipe che ha in carico l’affido, la quale potrà dare il proprio assenso solo dopo aver acquisito in proposito l’autorizzazione alla spesa da parte dell’Ufficio di Piano. L’onere del contributo da erogare alle famiglie affidatarie è ripartito a metà tra l’Ambito ed il comune di residenza del minore. Il finanziamento del progetto della presente scheda è dato dal contributo regionale concesso a seguito dell’avviso regionale di cui all’A.D. 650 del 4 luglio 2013, oltre che dalle risorse a carico dei bilanci comunali. Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio Assistente sociale case manager, equipe affido, Ufficio di Piano 82 Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi ADOZIONE FAMILIARE 2014 ⌧ Annualità: 2013 AMBITO DI FASANO PROVINCIA DI 2015 2016 BR Informazioni generali Valenza territoriale: ⌧ ambito comunale Obiettivo di servizio: ⌧ SI NO Numero progressivo: 15 Denominazione servizio/intervento: Adozione familiare Art. del r.r. 4/2007: Importo totale programmato: € _______________ Modalità di gestione del servizio gestione in economia gestione diretta con affidamento a terzi altra modalità di gestione (specificare: ) Tipologia di utenti: Minori – Famiglie adottive – famiglie d’origine N° medio annuo previsto di utenti: Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi Si pone l’obiettivo di realizzare a breve, comunque entro l’anno 2014, la costituzione dell’Equipe adozioni, in seguito alla sottoscrizione di apposita intesa con la ASL, come previsto dalle linee guida regionali in materia di adozione, e come richiesta dall’Ambito sin dal maggio 2013, per la definizione di composizione, ruolo e funzioni nelle diverse fasi dell’iter adottivo. Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio 83 Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi CENTRI DIURNI PER MINORI (art. 52) 2014 ⌧ Annualità: 2013 AMBITO DI FASANO PROVINCIA DI 2015 2016 BR Informazioni generali Valenza territoriale: ambito ⌧ comunale Obiettivo di servizio: ⌧ SI NO Numero progressivo: 16.1 Denominazione servizio/intervento: Centri diurni per minori (art. 52) Art. del r.r. 4/2007: 52 Importo totale programmato: € 381.654,00 Di cui: € 6.126 a carico del bilancio autonomo Cisternino € 233.398 a carico del bilancio autonomo Fasano € 142.130 a carico del bilancio autonomo Ostuni Modalità di gestione del servizio ⌧ gestione in economia ⌧ gestione diretta con affidamento a terzi altra modalità di gestione (specificare: ) Tipologia di utenti: Minori N° medio annuo previsto di utenti: 115 Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi La spesa della presente scheda è destinata per i comuni di Cisternino e Fasano al pagamento delle rette per l’inserimento dei minori nei centri diurni socio-educativi, mentre per il comune di Ostuni è destinata alla spesa per l’affidamento della gestione di un centro socio educativo di proprietà comunale. In sede di riprogrammazione per l’anno 2015 sarà valutata la fattibilità e sostenibilità, sul piano economico, di una gestione associata, con valenza di Ambito, del centro diurno di Ostuni e di un centro diurno del quale è prevista l’attivazione nel comune di Fasano (loc. Pezze di Greco). Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio 84 Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi CENTRO APERTO POLIVALENTE PER MINORI Annualità: AMBITO DI 2013 2014 ⌧ 2015 ⌧ 2016 FASANO PROVINCIA DI BR Informazioni generali Valenza territoriale: ⌧ ambito comunale Obiettivo di servizio: ⌧ SI NO Numero progressivo: 16.2 Denominazione servizio/intervento: Centro Aperto Polivalente per Minori Art. del r.r. 4/2007: 104 Importo totale programmato: € 20.000,00 Modalità di gestione del servizio gestione in economia gestione diretta con affidamento a terzi ⌧ altra modalità di gestione (specificare: convenzione) Tipologia di utenti: Minori N° medio annuo previsto di utenti: 10 Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi La spesa del progetto è riferita alla convenzione in atto con un servizio autorizzato nel comune di Cisternino, e alla sua continuazione anche per l’anno 2014-15. Il centro aperto polivalente è una struttura aperta alla partecipazione anche non continuativa di minori e di giovani del territorio ed opera in raccordo con i servizi sociali d'Ambito e con le istituzioni scolastiche, attraverso la progettazione e realizzazione di interventi di socializzazione ed educativo-ricreativi, miranti a promuovere il benessere della comunità e contrastare fenomeni di marginalità e disagio minorile Il centro realizza attività ludico-ricreative, di animazione extrascolastiche, rivolte a promuovere le relazioni tra ragazzi, valorizzare le propensioni e gli interessi dei ragazzi. Il Centro può organizzare, a titolo esemplificativo, attività quali: • attività sportive; • attività ricreative; • attività culturali; • momenti di informazione; • laboratori ludico-espressivi e artistici; • vacanze invernali ed estive. È possibile, altresì, l’accesso ai suddetti centri attraverso l’erogazione di”buoni servizio di conciliazione per l’accesso ai servizi per l’infanzia e l’adolescenza” al fine di favorire tariffe agevolate alla rete dei servizi. Il risultato che si intende raggiungere è il graduale potenziamento numerico della presenza o delle convenzioni con i centri aperti polivalenti di almeno n.1 per Comune dell’Ambito. Per il 2015 da valutare la possibilità di sostenere o incentivare un servizio finalizzato di trasporto degli utenti. Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio Coordinatore della struttura tra le figure professionali dell'area socio-psico-pedagogica, educatori, educatori professionali, assistenti sociali, animatori, altre figure qualificate, personale ausiliario. 85 Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi UNITÀ DI VALUTAZIONE MULTIDIMENSIONALE Annualità: AMBITO DI 2013 2014 ⌧ 2015 2016 FASANO PROVINCIA DI BR Informazioni generali Valenza territoriale: ⌧ ambito comunale Obiettivo di servizio: ⌧ SI NO Numero progressivo: 17 Denominazione servizio/intervento: Unità di Valutazione Multidimensionale Art. del r.r. 4/2007: 3 Importo totale programmato: € 46.040,00 L’importo è riferito alle risorse del PAC Anziani. Nell’ambito delle risorse riportate nella scheda n. 6 – Servizio Sociale Professionale è inclusa una quota parte di spesa per l’assistente sociale di Ambito destinato alla PUA-UVM Modalità di gestione del servizio ⌧ gestione in economia gestione diretta con affidamento a terzi altra modalità di gestione (specificare _____________________________________________) Tipologia di utenti: I cittadini che chiedono l’accesso alle prestazioni socio-sanitarie N° medio annuo previsto di utenti: 500 Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi La UVM, insieme ala Porta Unica di Accesso, opera nel nostro Ambito sin dal 2010, ma è stata oggetto di disciplina con l’approvazione di apposito protocollo operativo (PUA ed UVM) solo nel 2011. L’Ambito vi ha destinato stabilmente un assistente sociale (30 ore settimanali) ed una unità amministrativa. Con la programmazione delle risorse del PAC Anziani sono state previste spese per il potenziamento della PUA, con due schede progettuali riguardanti “Funzionamento e potenziamento della funzionalità delle sedi PUA” e “Investimento in allestimenti e soluzioni innovative per la gestione”, le cui ricadute in termini di maggiore efficienza e produttività ricadono direttamente sulla funzionalità della UVM (è prevista, per esempio, la introduzione della cartella socio-sanitaria informatizzata, utile per la gestione dei Piani Assistenziali Individualizzati, nonché la implementazione dei dati del SINA). È per questa ragione che la spesa totale prevista dal programma PAC anno 2014, pari ad € 92.080,00=, è stata suddivisa a metà tra PUA ed UVM nella programmazione finanziaria. Tra gli obiettivi dell’intervento, nell’anno 2014, va collocato quello di verificare insieme alla direzione del Distretto le condizioni per migliorare la funzionalità del protocollo operativo, nonché migliorare lo scambio di informazioni fra servizi sociali e servizi sanitari, con la finalità di potenziare l’integrazione fra i servizi. Si propone pertanto una revisione del protocollo operativo alla luce dell’esperienza delle annualità precedenti. 86 Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio L’accordo di programma sottoscritto tra l’Ambito ed il Distretto in data 3 dicembre 2013 per la programmazione e realizzazione del servizio di Cure Domiciliari Integrate (CDI) ai fini dell’accesso alle risorse del PAC ha previsto per la UVM la seguente composizione: Art. 15 – Il personale di riferimento per il funzionamento della UVM Le parti contrattuali s’impegnano a mettere a regime l’Unità di valutazione multidimensionale (UVM), peraltro già funzionante, assicurando le seguenti figure di riferimento, e fermo restando il coinvolgimento ad hoc di specialisti richiesti dal profilo di salute dell’utente in valutazione: COMPOSIZIONE UVM Profilo professionale N. 1 assist. sociale N. 1 amministrativo PERSONALE DI COMPETENZA DELL’AMBITO TERRITORIALE Inquadramento In organico Da individuarsi (o individuato) N. ore Ente di provenienza mediante procedure selettive settimanali da individuarsi mediante affidamento del servizio Ambito 30 Comune Ostuni 6 individuato mediante procedure selettive In organico Modalità di assegnazione del personale alla funzione (es. ordine di servizio, se in organico) ordine di servizio ordine di servizio PERSONALE DI COMPETENZA DELLA ASL Profilo professionale Ente di provenienza N. ore settimanali Inquadramento In organico Da individuarsi (o individuato) mediante procedure selettive da individuarsi mediante affidamento del servizio Modalità di assegnazione del personale alla funzione (es. ordine di servizio, se in organico) Det. 13/67/112 11/8/2011 Direttore Distretto ASL/BR 5 In organico Coord. Socio-Sanitario Geriatra FKT Infermiere ASL/BR ASL/BR ASL/BR ASL/BR 16 10 10 10 In organico In organico In organico In organico del “ “ “ “ 87 Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi PAC ANZIANI - ASSISTENZA DOMICILIARE NON AUTOSUFFICIENTI - ADI 2014 ⌧ Annualità: 2013 AMBITO DI FASANO PROVINCIA DI 2015 2016 BR Informazioni generali Valenza territoriale: ⌧ ambito comunale Obiettivo di servizio: ⌧ SI NO Numero progressivo: 18 Denominazione servizio/intervento: Assistenza domiciliare non autosufficienti - ADI Art. del r.r. 4/2007: 88 Importo totale programmato: € 1.584.919,00 di cui € 192.000,00 da risorse PAC per l’anno 2014 € 460.000,00 da risorse di Ambito per 8 mesi anno 2014 € 230.000,00 da risorse di Ambito per 4 mesi anno 2015 € 702.919,00 da risorse ASL, gestite autonomamente, anno 2014 gestione in economia Modalità di gestione del servizio gestione diretta con affidamento a terzi altra modalità di gestione (specificare: ) Tipologia di utenti: Anziani ultrasessantacinquenni non autosufficienti limitatamente alle risorse PAC – Disabili e anziani non autosufficienti limitatamente alle risorse di Ambito N° medio annuo previsto di utenti: 170 Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi La scheda progettuale è conforme alla corrispondente scheda del PAC Anziani per l’anno 2014. Gli obiettivi sono indirizzati ad incrementare, ed in parte mantenere, i servizi di assistenza domiciliare agli anziani ultrasessantacinquenni non autosufficienti attraverso l’utilizzo delle risorse PAC, nonché i servizi per i disabili e anziani non autosufficienti con l’utilizzo delle risorse di Ambito, con l’aumento sia del numero di utenti sia di ore di prestazione, assicurando adeguati livelli delle prestazioni di assistenza domiciliare socio – assistenziale integrate all’assistenza socio – sanitaria. Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio Operatori socio – sanitari 88 Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi ASSISTENZA DOMICILIARE NON AUTOSUFFICIENTI - SAD 2014 ⌧ Annualità: 2013 AMBITO DI FASANO PROVINCIA DI 2015 2016 BR Informazioni generali Valenza territoriale: ⌧ ambito comunale Obiettivo di servizio: ⌧ SI NO Numero progressivo: 19.1 Denominazione servizio/intervento: Assistenza domiciliare non autosufficienti - SAD Art. del r.r. 4/2007: 87 Importo totale programmato: € 983.100,00 di cui € 441.600,00 da risorse PAC per l’anno 2014 € 541.500,00 da risorse di Ambito per l’anno 2014 Modalità di gestione del servizio gestione in economia ⌧ gestione diretta con affidamento a terzi altra modalità di gestione (specificare: ) Tipologia di utenti: anziani ultra65enni non autosufficienti non in ADI N° medio annuo previsto di utenti: 240 Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi Trattasi di una scheda intervento del programma PAC Anziani, del quale utilizza le risorse nella quota parte destinata ad ampliare l’offerta dei servizi domiciliari a carattere sociale. Gli obiettivi sono indirizzati ad incrementare, ed in parte mantenere, i servizi di assistenza domiciliare agli anziani ultrasessantacinquenni non autosufficienti non in ADI, calcolando gli interventi da realizzare nel 2014 per otto mesi con risorse PAC, destinando agli utenti (stimati pari a 69) una media di 10 ore settimanali di servizio (prestazioni OSS), al fine di migliorare la sua qualità complessiva in favore degli utenti ultrasessantacinquenni con una maggiore incidenza della gravità della non autosufficienza (SAD non in ADI), a fronte della parte restante del servizio destinato agli utenti “ordinari” per i quali la media settimanale delle ore di prestazioni resta pari a quattro ore. Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio Operatori socio – sanitari. 89 Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE – SAD SOCIALE 2014 ⌧ Annualità: 2013 AMBITO DI FASANO PROVINCIA DI 2015 ⌧ 2016 BR Informazioni generali Valenza territoriale: ⌧ ambito comunale Obiettivo di servizio: ⌧ SI NO Numero progressivo: 19.2 Denominazione servizio/intervento: Servizio di Assistenza Domiciliare Art. del r.r. 4/2007: 87 Importo totale programmato: € 200.000,00 di cui: € 12.040,00 cofinanziato dal comune di Cisternino € 99.730,00 cofinanziato dal comune di Fasano € 88.230,00 cofinanziato dal comune di Ostuni Modalità di gestione del servizio gestione in economia ⌧ gestione diretta con affidamento a terzi altra modalità di gestione (specificare: ) Tipologia di utenti: Anziani e disabili, in condizione di parziale non autosufficienza N° medio annuo previsto di utenti: 50 Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi Trattasi del SAD sociale destinato agli utenti che non saranno interessati dagli interventi finanziati dal PAC Anziani. Il servizio è interamente finanziato da risorse proprie comunali, rispetto alle quali ciascuno riceverà una quota parte proporzionale del servizio di Ambito. Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio Operatore socio assistenziale. 90 Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE – PERSONE CON DISAGIO PSICHICO 2014 ⌧ Annualità: 2013 AMBITO DI FASANO PROVINCIA DI 2015 ⌧ 2016 BR Informazioni generali Valenza territoriale: ⌧ ambito comunale Obiettivo di servizio: ⌧ SI NO Numero progressivo: 20 Denominazione servizio/intervento: Servizio di Assistenza Domiciliare Art. del r.r. 4/2007: 87 Importo totale programmato: € 60.700,00 di cui: € 3.660,00 cofinanziato dal comune di Cisternino € 30.270,00 cofinanziato dal comune di Fasano € 26.770,00 cofinanziato dal comune di Ostuni Modalità di gestione del servizio gestione in economia ⌧ gestione diretta con affidamento a terzi altra modalità di gestione (specificare: ) Tipologia di utenti: con disabilità psichica o psichiatrici stabilizzati N° medio annuo previsto di utenti: 20 Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi Fermo restando che una quota parte delle risorse previste per i servizi di ADI e di SAD non ADI, alimentate dalle risorse del PAC e di Ambito, sarà destinata agli utenti con disabilità psichica o psichiatrici stabilizzati, la cui individuazione è demandata alla UVM, si ritiene di destinare agli stessi utenti anche risorse del SAD sociale, in quanto vi è una domanda di utenza caratterizzata da non autosufficienza di tipo non gravissima che non è soggetta alla valutazione della UVM e che, per questo, può trovare una risposta in termini di intervento solo attraverso gli ordinari canali dei servizi comunali. La scheda progettuale è coerente con un apposito obiettivo tematico contenuto nel Piano regionale. Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio Operatore socio assistenziale. 91 Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi ABBATTIMENTO BARRIERE ARCHITETTONICHE 2014 ⌧ Annualità: 2013 AMBITO DI FASANO PROVINCIA DI 2015 2016 BR Informazioni generali Valenza territoriale: ⌧ ambito comunale Obiettivo di servizio: ⌧ SI NO Numero progressivo: 21 Denominazione servizio/intervento: Abbattimento barriere architettoniche Art. del r.r. 4/2007: altro Importo totale programmato: € 66.000,00 cofinanziato come di seguito: € 23.000,00 del Fondo Unico di Ambito € 6.000,00 Comune di Cisternino € 17.000,00 Comune di Ostuni € 20.000,00 Comune di Fasano Modalità di gestione del servizio ⌧ gestione in economia gestione diretta con affidamento a terzi altra modalità di gestione (specificare: ) Tipologia di utenti: DIVERSAMENTE ABILI N° medio annuo previsto di utenti: 17 Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi L’intervento, pur finanziato in parte con risorse comunali, ha valenza di Ambito, che annualmente provvede a bandire un avviso pubblico. I contributi per interventi finalizzati l'abbattimento delle barriere architettoniche sono concessi a disabili con menomazioni o limitazioni funzionali permanenti di carattere motorio, i non vedenti, coloro i quali abbiano a carico persona con disabilità permanente, nonché i condomini ove risiedono le suddette categorie di beneficiari. I contributi sono concedibili per interventi su immobili privati già esistenti ove risiedono disabili e su immobili adibiti a centri o istituti residenziali per l’assistenza ai disabili. Le opere di modifica devono riguardare immobili i cui progetti di costruzione o di ristrutturazione siano antecedenti all’11.08.1989 (art.1 L.13/89 e D.M. LL.PP. 236/1989). Se non è possibile, materialmente o giuridicamente, realizzare opere di modifica dell’immobile, i contributi possono essere concessi anche per l’acquisto di attrezzature che, per le loro caratteristiche, risultino strettamente idonee al raggiungimento degli stessi fini che si sarebbero ottenuti se l’opera fosse stata realizzabile (l’esempio classico è quello del servoscala o della carrozzina montascale). 92 L'intervento consente alle persone con deficit funzionali permanenti, di adeguare la propria abitazione alle loro esigenze specifiche, per permettere di muoversi in completa autonomia e sicurezza negli ambienti di vita, intendendo per: Autonomia - La possibilità, per persone con ridotta o impedita capacità motoria o sensoriale, di utilizzare, anche con l’ausilio di appositi apprestamenti ambientali e strumentali, le residue capacità funzionali, fisiche e sensoriali per la fruizione degli spazi, degli apparecchi e degli accessori ivi contenuti. Accessibilità - La possibilità,anche per persone con ridotta o impedita capacità motoria o sensoriale, di raggiungere l'edificio, di entrarvi, di fruire di tutti gli spazi e attrezzature e di accedere alle singole unità immobiliari e ambientali, in condizioni di sicurezza e autonomia. I risultati attesi riguardano: la domiciliarità degli interventi socio-assistenziali l'autonomia personale il benessere della persona e del nucleo familiare l'integrazione sociale Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio 93 Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi BUONI SERVIZIO DI CONCILIAZIONE DISABILI E ANZIANI 2014 ⌧ Annualità: 2013 AMBITO DI FASANO PROVINCIA DI 2015 2016 BR Informazioni generali Valenza territoriale: ⌧ ambito comunale Obiettivo di servizio: ⌧ SI NO Numero progressivo: 22 Denominazione servizio/intervento: Buoni servizio di conciliazione disabili e anziani Art. del r.r. 4/2007: altro Importo totale programmato: € 404.688,81 Modalità di gestione del servizio ⌧ gestione in economia gestione diretta con affidamento a terzi altra modalità di gestione (specificare: ) Tipologia di utenti: disabili e anziani N° medio annuo previsto di utenti: 80 Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi La misura denominata BUONI SERVIZIO DI CONCILIAZIONE DISABILI E ANZIANI, ha l’obiettivo generale di favorire il potenziamento di una rete estesa, qualificata e differenziata su tutto il territorio regionale di strutture e servizi socio-assistenziali, socio-educativi e socio-riabilitativi per persone con diverse abilità e persone ultra65enni in condizione di non autosufficienza, al fine di promuovere e garantire l’inclusione sociale e le prestazioni socio-educative e riabilitative per le persone non autosufficienti, anziani e disabili, nonché il sostegno per il carico di cura del nucleo familiare in ottica di conciliazione. A tal fine, l’erogazione di buoni servizio di conciliazione in favore dei nuclei familiari in cui vivano stabilmente persone anziane non autosufficienti e persone con diverse abilità, per l’accesso ai servizi di presa in carico e di conciliazione per persone non autosufficienti, anziani e disabili, (centri diurni, centri sociali, assistenza specialistica per integrazione scolastica, assistenza domiciliare integrata) di cui al Reg. R. n. 4/2007 e s.m.i., che abbiano conseguito autorizzazione definitiva al funzionamento, è strumento per conseguire la sostenibilità gestionale delle strutture e dei servizi attivi mediante il sostegno economico alla domanda da parte dei nuclei familiari destinatari finali. Per i criteri di ammissione si rimanda all'Avviso pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Puglia - n. 40 del 14-03-2013. Obiettivo specifico dell’Ambito è quello di migliorare ed incrementare l’informazione riguardante l’intervento in direzione dei potenziali destinatari. I risultati attesi riguardano: la domiciliarità degli interventi ad integrazione sociosanitaria 94 l'accesso di un numero maggiore di anziani e diversamente abili presso le strutture a ciclo diurno con il perseguimento del duplice obiettivo del benessere della persona e del nucleo familiare, con relativo sollievo del carico di cura da parte del care giver la conciliazione vita-lavoro maggiori interventi specialistici nelle scuole finalizzati all'integrazione sociale e scolastica dei diversamente abili miglioramento della qualità della rete dei servizi offerti sul territorio. Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio Personale amministrativo dell’UdP, che cura il procedimento istruttorio. Il Segretariato sociale cura l'informativa. Il SSP insieme alla PUA Distrettuale effettua, per i servizi ad integrazione socio sanitaria, la valutazione multidimensionale e partecipa alla stesura del progetto individualizzato. 95 Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi PROGETTI DI VITA INDIPENDENTE 2014 ⌧ Annualità: 2013 AMBITO DI FASANO PROVINCIA DI 2015 2016 BR Informazioni generali Valenza territoriale: ⌧ ambito comunale Obiettivo di servizio: ⌧ SI NO Numero progressivo: 23 Denominazione servizio/intervento: Progetti di vita indipendente Art. del r.r. 4/2007: altro Importo totale programmato: € 179.074,29 Modalità di gestione del servizio ⌧ gestione in economia gestione diretta con affidamento a terzi altra modalità di gestione (specificare: ) Tipologia di utenti: persone con grave disabilità N° medio annuo previsto di utenti: 9 Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi Il Progetto Qualify-Care Puglia, finanziato dal Ministero del Lavoro e le Politiche Sociali con risorse del Fondo Nazionale Non Autosufficienza (FNA) e dalla Regione Puglia con risorse del Fondo Regionale per la Non Autosufficienza (FRA), mira a sperimentare modalità integrate di intervento per la presa in carico di persone in condizione di grave non autosufficienza e precarie condizioni familiari, economiche, abitative, con l’obiettivo generale di sostenere progetti individualizzati di persone in condizioni di grave non autosufficienza capaci di integrare sostegno economico, servizi di cura domiciliari e a ciclo diurno, assistenza alla persona e interventi di promozione attiva per l’inclusione sociale. La finalità complessiva dei PRO.V.I. è quella di sostenere la “Vita Indipendente", cioè la possibilità, per una persona adulta con disabilità grave, di autodeterminarsi e di poter vivere come chiunque avendo la capacità di prendere decisioni riguardanti la propria vita e di svolgere attività di propria scelta. Ciò che differenzia l’intervento di Vita Indipendente da altre azioni è il ruolo svolto dalla persona con disabilità che abbandona la posizione di “oggetto di cura” per diventare “soggetto attivo” che si autodetermina. Questo obiettivo presuppone l’esistenza di un progetto globale di vita, con il quale, alla persona con disabilità, viene assicurata la possibilità di determinare, anche in collaborazione con il sistema dei servizi e sulla base della valutazione dell’U.V.M. (Unità di Valutazione Multidisciplinare) il livello di prestazioni assistenziali di cui necessita, i tempi, le modalità attuative, la scelta degli assistenti personali e la gestione del relativo rapporto contrattuale. Per i criteri di ammissione si rimanda al bando regionale. 96 I risultati attesi riguardano: la domiciliarità degli interventi socioassistenziali l'autonomia personale il benessere della persona e del nucleo familiare l'integrazione sociale. Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio 97 Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi CENTRI DIURNI ANZIANI (art. 106) 2014 ⌧ Annualità: 2013 AMBITO DI FASANO PROVINCIA DI 2015 2016 BR Informazioni generali Valenza territoriale: ⌧ ambito ⌧ comunale Obiettivo di servizio: ⌧ SI NO Numero progressivo: 24 Denominazione servizio/intervento: Centro Sociale Polivalente Anziani Art. del r.r. 4/2007: 106 Importo totale programmato: € 30.000,00 cofinanziato come di seguito: € 15.000,00 Fondo Unico di Ambito € 15.000,00 Comune di Ostuni Modalità di gestione del servizio gestione in economia ⌧ gestione diretta con affidamento a terzi altra modalità di gestione (specificare: ) Tipologia di utenti: anziani N° medio annuo previsto di utenti: 30 Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi Il Centro Aperto Polivalente per anziani è struttura aperta alla partecipazione anche non continuativa di anziani autosufficienti residenti nei comuni dell'Ambito Territoriale. I Centri Sociali Polivalenti svolgono attività ludico-ricreative e di socializzazione e animazione, in cui sono garantite le prestazioni minime connesse alla organizzazione delle suddette attività, ai presidi di garanzia per la salute e l’incolumità degli utenti. Sono organizzati nell’arco della giornata con turni di presenza tali da assicurare la fruizione del servizio, anche a rotazione, da parte di un numero di utenti fino a quello massimo consentito dal provvedimento di autorizzazione della struttura. Sulla base di un atto di indirizzo del Coordinamento Istituzionale già dal precedente Piano di Zona è stato previsto un contributo alla gestione di € 15.000 per ogni centro polivalente, al fine di incentivarne la presenza in ragione del valore target dell’obiettivo di servizio che, con il vigente Piano regionale, è stato individuato in 50 posti utenti ogni 50.000 abitanti (il valore target al 2016 per il nostro Ambito è dunque pari ad 82). Nel Comune di Ostuni è presente una struttura sociale, autorizzata al funzionamento. L’attuale PdZ si propone di attivare a decorrere dalla riprogrammazione per l’anno 2015 un centro sociale polivalente nel comune di Cisternino, ove già opera un centro ricreativo per anziani, ed un altro centro nel comune di Fasano. 98 Il Piano di zona si propone comunque di sostenere i Comuni e gli altri soggetti del terzo settore, anche attraverso convenzioni, nell’avviare e sviluppare Centri sociali polivalenti per anziani. In questo caso sarà necessario stabilire un rapporto di collaborazione con i soggetti interessati, attraverso apposite convenzioni o protocolli d’intesa. Va anche considerato che, per l’anno 2016, è prevista nel comune di Cisternino l’attivazione di un centro diurno per anziani, a conclusione di un progetto ammesso a finanziamento per interventi sociali a carattere innovativo e sperimentale. Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio Operatori sociali ed animatori/educatori. 99 Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi CENTRI DIURNI DISABILI (art. 105) 2014 ⌧ Annualità: 2013 AMBITO DI FASANO PROVINCIA DI 2015 2016 BR Informazioni generali Valenza territoriale: ⌧ ambito comunale Obiettivo di servizio: ⌧ SI NO Numero progressivo: 25 Denominazione servizio/intervento: Centro sociale polivalente disabili Art. del r.r. 4/2007: 105 Importo totale programmato: € 184.000,00 Modalità di gestione del servizio gestione in economia ⌧ gestione diretta con affidamento a terzi altra modalità di gestione (specificare: ) Tipologia di utenti: Persone disabili N° medio annuo previsto di utenti: 60 Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi I Centri Sociali polivalenti di Ambito sono aperti alla frequenza, anche non continuativa, di persone diversamente abili con bassa compromissione delle autonomie funzionali residenti nell’Ambito Territoriale Sociale 2 BR, nel quale sono presenti due centri autorizzati, nei Comuni di Ostuni e Cisternino. I Centri Sociali polivalenti di Ambito si collocano nella rete dei servizi sociali territoriali, si caratterizzano per l’offerta di una pluralità di attività ed interventi, diversificati in base alle esigenze dei diversamente abili e delle loro famiglie, ed è organizzato nell’arco della giornata con turni di presenza tali da assicurare la fruizione del servizio, anche a rotazione, da parte di un numero di utenti fino a quello massimo consentito dal provvedimento di autorizzazione della struttura. I Centri Sociali polivalenti svolgono attività educative indirizzate all’autonomia, attività di socializzazione e animazione, attività espressive psicomotorie e ludiche, attività culturali e di formazione, ed altre ancora. È previsto il servizio trasporto per favorire l'accesso alle strutture. Tenuto conto che il valore target dell’obiettivo di servizio previsto dal vigente Piano regionale è stato individuato in 50 posti utenti ogni 50.000 abitanti, il valore target al 2016 per il nostro Ambito è pari ad 82 posti utente. I due centri di Cisternino e Ostuni, a valenza di Ambito che ne è titolare, hanno una ricettività autorizzata pari in totale a 60 posti, attualmente occupati solo parzialmente. Obiettivo di questo Piano è quello di incrementare fino alla totale copertura i posti utenti già esistenti, nonché di prevederne l’attivazione anche a Fasano dal 2015, valutando la fattibilità dell’utilizzo di strutture già esistenti ed immediatamente utilizzabili, ovvero altre soluzioni. 100 Da evidenziare che, ai fini dell’obiettivo di incrementare l’utenza dei centri tuttora attivi, è stata avviata una forma di collaborazione con l'Istituto Salesiano di Cisternino per garantire il servizio mensa agli utenti del centro sociale “Il Grillo Parlante” di quella città. I risultati attesi riguardano il raggiungimento del valore target dell’obiettivo di servizio, da conseguire anche attraverso un utilizzo mirato dei buoni di servizio di conciliazione per gli anziani/disabili, da promuovere adeguatamente. È prevista una revisione del capitolato d’appalto della precedente gestione. Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio I centri sociali polivalenti devono in ogni caso possedere i requisiti previsti dal R.R. 4/2007, compreso quello del personale destinato al loro funzionamento. 101 Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi CENTRI DIURNI DISABILI (art. 60) 2014 ⌧ Annualità: 2013 AMBITO DI FASANO PROVINCIA DI 2015 ⌧ 2016 BR Informazioni generali Valenza territoriale: ⌧ ambito ⌧ comunale Obiettivo di servizio: ⌧ SI NO Numero progressivo: 26 Denominazione servizio/intervento: Centri diurni disabili Art. del r.r. 4/2007: 60 Importo totale programmato: € 105.000 di cui: € 27.000,00 a carico del fondo unico di Ambito € 1.500,00 cofinanziato dal comune di Cisternino € 13.000,00 cofinanziato dal comune di Fasano € 18.500,00 cofinanziato dal comune di Ostuni € 45.000,00 a carico del bilancio autonomo dei comuni Modalità di gestione del servizio gestione in economia gestione diretta con affidamento a terzi ⌧ altra modalità di gestione (specificare: convenzione – pagamento rette) Tipologia di utenti: disabili N° medio annuo previsto di utenti: 26 Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi L’intervento riguarda l’inserimento nelle strutture ex art. 60 degli utenti disabili valutati dall’UVM, per i quali vi è la spesa per la compartecipazione al pagamento della retta. Già dal precedente ciclo di programmazione il costo della compartecipazione è stato ripartito a metà tra Ambito e comune di residenza della persona disabile. Con la programmazione 2014 si pone l’obiettivo di governare l’intero processo, soprattutto per adeguarsi alla programmazione dell’analogo intervento da parte della ASL, che per il Distretto socio-sanitario BR 2 prevede l’inserimento e la corrispondente spesa per 26 utenti (comprensivo degli inserimenti nei centri ex 60 ter), quanto anche alla luce delle conseguenze derivanti dalla introduzione dei nuovi calcoli per l’ISEE. La programmazione 2014, pertanto, prevede che fino a giugno si continuerà con la prassi della suddivisione dell’onere della compartecipazione a metà tra Ambito e comuni di residenza del disabile, e che a decorrere da luglio, per un anno, la spesa per la compartecipazione sarà a totale carico dell’Ambito, il tutto nei limiti di € 60.000,00. Eventuali esigenze che eccedano le risorse di Ambito sono poste a totale carico dei comuni, da fronteggiarsi con i bilanci autonomi. 102 A partire dal mese di luglio, previa opportuna sensibilizzazione nei confronti delle strutture e delle famiglie interessate degli utenti, l’Ambito provvederà ad assumere le iniziative opportune per trasferire l’onere della spesa sulle risorse dei buoni di servizio di conciliazione anziani/disabili in tutti i casi in cui gli utenti ricadano nelle condizioni previste dalla specifica tipologia di intervento. È prevista la predisposizione di una intesa con la Asl sull’integrazione socio sanitaria, con specifico riferimento alla programmazione del riparto degli oneri di spesa per gli inserimenti nelle strutture socio sanitarie, fra le quali i centri diurni (art. 60 e 60 ter). Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio 103 Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi DOPO DI NOI (art. 55-57) 2014 ⌧ Annualità: 2013 AMBITO DI FASANO PROVINCIA DI 2015 2016 BR Informazioni generali Valenza territoriale: ⌧ ambito ⌧ comunale Obiettivo di servizio: ⌧ SI NO Numero progressivo: 27 Denominazione servizio/intervento: “Dopo di noi”: Comunità alloggio e Comunità Socio Riabilitativa Art. del r.r. 4/2007: 55 - 57 Importo totale programmato: € 5.000,00 Modalità di gestione del servizio gestione in economia gestione diretta con affidamento a terzi ⌧ altra modalità di gestione (specificare: convenzione – pagamento rette) Tipologia di utenti: N° medio annuo previsto di utenti: 2 Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi La Comunità alloggio (art. 55 Reg. Reg 4/2007) è struttura residenziale a bassa intensità assistenziale destinata a soggetti maggiorenni privi di validi riferimenti familiari in situazione di handicap fisico, intellettivo o sensoriale che mantengano una buona autonomia tale da non richiedere la presenza di operatori in maniera continuativa. La Comunità Socio Riabilitativa (art. 57 Reg. Reg. 4/2007) è struttura residenziale socio assistenziale a carattere comunitario destinata a soggetti maggiorenni in situazioni di handicap fisico, intellettivo e sensoriale privi del sostegno familiare o per i quali la permanenza nel nucleo familiare sia valutata temporaneamente o definitivamente impossibile o contrastante con il progetto individuale. Questa struttura si configura come idonea a garantire il “Dopo di Noi” per disabili gravi. L’accesso al servizio avviene previa autorizzazione dell’Unità di Valutazione Multidimensionale (UVM). Nel corso del 2014 è prevista la convenzione con le strutture presenti sul territorio, a cominciare da quella di Fasano (art. 57). Così come per i centri diurni socio-riabilitativi, ai quali la programmazione è necessariamente collegata in quanto connessa a quella corrispondente della ASL, l’intervento della scheda presente riguarda l’inserimento nelle strutture degli utenti disabili valutati dall’UVM, per i quali è prevista la spesa per la compartecipazione al pagamento della retta. L’intesa con la ASL in materia di programmazione degli interventi socio-sanitari, parte integrante del Piano di Zona, dovrà definire meglio gli obiettivi da porre a carico di ciascuno. 104 Il meccanismo della suddivisione degli oneri e della regia di Ambito per questo intervento è lo stesso di quello descritto nella scheda di intervento n. 26 (centri diurni) alla quale si rimanda. Per gli eventuali inserimenti nel corso dell’anno 2014 nelle comunità alloggio, tuttora non presenti nell’Ambito, previa sottoscrizione di convenzione con strutture al di fuori dell’Ambito, la compartecipazione farà carico ai bilanci autonomi dei comuni. Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio 105 Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi CENTRI DIURNI ALZHEIMER (art. 60ter) 2014 ⌧ Annualità: 2013 AMBITO DI FASANO PROVINCIA DI 2015 2016 BR Informazioni generali Valenza territoriale: ⌧ ambito ⌧ comunale Obiettivo di servizio: ⌧ SI NO Numero progressivo: 28 Denominazione servizio/intervento: Centro diurno per la demenza Art. del r.r. 4/2007: 60 ter Importo totale programmato: € 20.300,00 (onere a carico del bilancio autonomo dei comuni) Modalità di gestione del servizio gestione in economia gestione diretta con affidamento a terzi ⌧ altra modalità di gestione (specificare: concessione a terzi) Tipologia di utenti: soggetti affetti da demenze N° medio annuo previsto di utenti: 10 Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi Nel comune di Ostuni è presente un Centro diurno per le demenze, a valenza di Ambito, frutto del primo Piano degli investimenti di Ambito (2005), affidato in concessione dal comune di Ostuni ad una cooperativa sociale, il cui contratto prevede una riserva di posti a fronte del pagamento annuo di un contributo per la gestione. Obiettivo per l’anno 2014 è quello di pervenire ad un accordo con la ASL per la contrattualizzazione della struttura nell’ambito della destinazione di risorse per i centri diurni (vedi scheda 26). Nel corso del nuovo triennio di programmazione, presumibilmente nel 2015, è prevista l’attivazione di un “centro Alzheimer” nel comune di Cisternino, incluso nel piano degli investimenti dell’Ambito e finanziato con fondi FESR. Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio 106 Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi INTEGRAZIONE ALUNNI CON DISABILITÀ – EQUIPE2014 ⌧ Annualità: 2013 AMBITO DI FASANO PROVINCIA DI 2015 2016 BR Informazioni generali Valenza territoriale: ⌧ ambito comunale Obiettivo di servizio: ⌧ SI NO Numero progressivo: 29 Denominazione servizio/intervento: Integrazione alunni con disabilità Art. del r.r. 4/2007: 92 Importo totale programmato: € _______________ Modalità di gestione del servizio gestione in economia gestione diretta con affidamento a terzi altra modalità di gestione (specificare: ) Tipologia di utenti: N° medio annuo previsto di utenti: Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi È stato approvato e sottoscritto un Accordo di Programma tra Ambiti, Comuni, ASL, Provincia di Brindisi e istituzioni scolastiche, per la disciplina operativa del servizio di integrazione scolastica, all’interno del quale è prevista la composizione dell’Equipe degli operatori. In realtà l’Equipe, costituita dall’assistente sociale comunale, dal neuropsichiatra, dall’assistente sociale e dallo psicologo del NIAT, oltre che dagli educatori ed operatori specialistici del servizio di integrazione scolastica, opera come tale da molti anni, pur non essendo mai stata formalizzata con uno specifico atto costitutivo, alla cui adozione sono impegnati l’Ambito e il NIAT della ASL come obiettivo per l’anno 2014 di questo PdZ. Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio Assistente sociale, psicologo, educatore, operatore socio sanitario, medico specialista. 107 Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi INTEGRAZIONE SCOLASTICA ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI 2014 ⌧ Annualità: 2013 AMBITO DI FASANO PROVINCIA DI 2015 ⌧ 2016 BR Informazioni generali Valenza territoriale: ⌧ ambito ⌧ comunale Obiettivo di servizio: ⌧ SI NO Numero progressivo: 30 Denominazione servizio/intervento: Servizio per l’integrazione scolastica e sociale extrascolastica dei diversamente abili. Art. del r.r. 4/2007: 92 Importo totale programmato: € 407.170,00 Di cui: € 100.000,00 del Fondo unico di Ambito € 69.170,00 cofinanziamento della Provincia € 238.000,00 del bilancio autonomo del comune di Fasano Modalità di gestione del servizio gestione in economia ⌧ gestione diretta con affidamento a terzi altra modalità di gestione (specificare: ) Tipologia di utenti: Alunni disabili N° medio annuo previsto di utenti: 70 Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi Il servizio di integrazione scolastica è in continuità rispetto a quello che l’Ambito ha erogato sin dal precedente ciclo di programmazione, compreso quello che, limitatamente all’anno scolastico 2014-15, sarà erogato nelle scuole di istruzione secondaria di secondo grado in base ad un accordo con la Provincia, che finanzia l’intervento. Il servizio con valenza di Ambito sarà erogato nei comuni di Cisternino ed Ostuni per tutti gli ordini di scuola (dalla scuola di infanzia alle scuole superiori), mentre nel comune di Fasano sarà limitato alle scuole superiori in quanto servizio finanziato con le risorse della Provincia. Nello stesso comune di Fasano il servizio per le scuole di istruzione primaria e secondaria di primo grado sarà erogato direttamente dal comune con risorse del proprio bilancio autonomo. Fra gli obiettivi per l’anno 2014 del PdZ vi è quello di incrementare le attività di integrazione sociale extra scolastica al fine di assicurare la continuità e l’efficacia del Progetto Educativo Individualizzato (PEI), attraverso la promozione dell’utilizzo dei buoni servizio di conciliazione per disabili, ai fini della erogazione di ore aggiuntive ed integrative al volume di prestazioni erogate dalla rete pubblica. 108 Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio Per la realizzazione dell’intervento è prevista la figura dell’Assistente sociale del Comune, l’educatore professionale o operatore socio sanitario fornito dall’ente gestore, il personale appartenente al servizio specialistico NIAT della ASL (medico, psicologo, assistente sociale). 109 Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi TRASPORTO SOCIALE PER PERSONE DISABILI 2014 ⌧ Annualità: 2013 AMBITO DI FASANO PROVINCIA DI 2015 2016 BR Informazioni generali Valenza territoriale: ⌧ ambito ⌧ comunale Obiettivo di servizio: ⌧ SI NO Numero progressivo: 31 Denominazione servizio/intervento: Trasporto sociale persone disabili Art. del r.r. 4/2007: altro Importo totale programmato: € 143.000,00 Di cui: € 3.000,00 del Fondo unico di Ambito € 140.000,00 del bilancio autonomo dei comuni Modalità di gestione del servizio ⌧ gestione in economia ⌧ gestione diretta con affidamento a terzi altra modalità di gestione (specificare: ) Tipologia di utenti: persone disabili N° medio annuo previsto di utenti: 110 Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi Il servizio di trasporto sociale delle persone disabili è gestito con le risorse autonome dei comuni, che assicurano prevalentemente il servizio per la frequenza dei centri diurni socio-riabilitativi e per quelli riabilitativi (a carattere sanitario), presenti sia a Ostuni che a Fasano. Sulla base di un apposito protocollo d’intesa con la ASL, quest’ultima provvede a rimborsare periodicamente ai comuni la quota parte di spesa per il trasporto posta a suo carico. Le risorse dell’Ambito sono destinate alle spese di gestione di un automezzo del quale è titolare, concesso in comodato al soggetto gestore dei centri sociali polivalenti per disabili, per assicurarne il trasporto degli utenti. Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio Operatori dell’assistenza. 110 Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi INSERIMENTI IN STRUTTURE PER DISAGIO PSICHICO 2014 ⌧ Annualità: 2013 AMBITO DI FASANO PROVINCIA DI 2015 2016 BR Informazioni generali Valenza territoriale: ⌧ ambito comunale Obiettivo di servizio: ⌧ SI NO Numero progressivo: 32 Denominazione servizio/intervento: Inserimenti in strutture a ciclo diurno di persone con disagio psichico Art. del r.r. 4/2007: 60 – 60 bis - 105 Importo totale programmato: € 67.500,00 Modalità di gestione del servizio gestione in economia ⌧ gestione diretta con affidamento a terzi altra modalità di gestione (specificare: ) Tipologia di utenti: disabili psichici stabilizzati N° medio annuo previsto di utenti: 16 Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi In Ostuni è presente un servizio socio assistenziale a ciclo diurno previsto sin dal primo ciclo di programmazione, la cui gestione è finanziata con risorse di Ambito, destinata ad ospitare utenti psichiatrici stabilizzati inseriti su segnalazione del Centro di Salute Mentale. Si prevede la continuità dell’intervento, con l’intento di definire le modalità operative gestionali in maniera più appropriata, sulla scorta dell’esperienza acquisita nel frattempo. Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio Educatori professionali, animatori, operatori dell’assistenza, sulla scorta di quanto previsto nell’art. 105 del R.R. 111 Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi RESIDENZE PER PERSONE CON DISAGIO PSICHICO 2014 ⌧ Annualità: 2013 AMBITO DI FASANO PROVINCIA DI 2015 2016 BR Informazioni generali Valenza territoriale: ⌧ ambito ⌧ comunale Obiettivo di servizio: ⌧ SI NO Numero progressivo: 33 Denominazione servizio/intervento: Residenze per persone con disagio psichico Art. del r.r. 4/2007: 60 bis - 70 Importo totale programmato: € 155.000,00 Di cui: € 60.000,00 del fondo unico di Ambito € 95.000,00 del bilancio autonomo dei comuni Modalità di gestione del servizio gestione in economia gestione diretta con affidamento a terzi ⌧ altra modalità di gestione (specificare: compartecipazione pagamento rette) Tipologia di utenti: disabili psichiatrici stabilizzati N° medio annuo previsto di utenti: 15 Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi L’intervento riguarda la spesa per la compartecipazione al pagamento della retta per l’inserimento in strutture ex art. 60 bis “casa famiglia”, nonché ex art.70 “casa per la vita” di soggetti con disabilità intellettiva o psichica o con patologia psichiatrica stabilizzata, con sufficienti condizioni di autonomia primaria nel primo caso, ovvero che necessitano di sostegno nel mantenimento del livello di autonomia e nel percorso di inserimento sociale e/o lavorativo, nel secondo caso, previa valutazione da parte della UVM. Già dal precedente ciclo di programmazione il costo della compartecipazione è stato ripartito a metà tra Ambito e comune di residenza della persona disabile. Con la programmazione 2014 si pone l’obiettivo di governare l’intero processo, soprattutto per adeguarsi alla programmazione dell’analogo intervento da parte della ASL, che per il Distretto socio-sanitario BR 2 prevede l’inserimento e la corrispondente spesa per 15 utenti, quanto anche alla luce delle conseguenze derivanti dalla introduzione dei nuovi calcoli per l’ISEE. La programmazione 2014, pertanto, prevede che, come per i centri diurni ex art. 60, fino a giugno si continuerà con la prassi della suddivisione dell’onere della compartecipazione a metà tra Ambito e comuni di residenza del disabile, e che a decorrere da luglio la spesa per la compartecipazione sarà a totale carico dell’Ambito, il tutto nei limiti di € 60.000,00. Eventuali esigenze che eccedano le risorse di Ambito sono poste a totale carico dei comuni, da fronteggiarsi con i bilanci autonomi. 112 È prevista la predisposizione di una intesa con la Asl sull’integrazione socio sanitaria, con specifico riferimento al riparto degli oneri di spesa per gli inserimenti nelle strutture socio sanitarie, fra le quali i centri diurni (art. 60, 60 bis e 60 ter, art. 70). Nell’ambito della più generale intesa con la Asl sull’integrazione socio sanitaria si pone l’obiettivo di concordare, con apposito protocollo operativo, la presa in carico integrata delle persone con disabilità psichica e/o utenti psichiatrici stabilizzati, oltre che la programmazione, sulla base delle risorse disponibili da parte di entrambi gli enti, dei trasferimenti degli utenti dalle strutture sanitarie a quelle socio-sanitarie. Si pone inoltre l’obiettivo di estendere e consolidare i regimi di convenzionamento con la rete di strutture 70 e 60 bis. Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio 113 Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi INTERVENTI PER PERSONE CON DIPENDENZE PATOLOGICHE 2014 ⌧ Annualità: 2013 AMBITO DI FASANO PROVINCIA DI 2015 2016 BR Informazioni generali Valenza territoriale: ⌧ ambito comunale Obiettivo di servizio: ⌧ SI NO Numero progressivo: 34 Denominazione servizio/intervento: Interventi per persone con dipendenze patologiche Art. del r.r. 4/2007: altro Importo totale programmato: € 20.000,00 Modalità di gestione del servizio ⌧ gestione in economia gestione diretta con affidamento a terzi altra modalità di gestione (specificare: ) Tipologia di utenti: Soggetti in carico al Ser.t, adolescenti e giovani dell’Ambito N° medio annuo previsto di utenti: 5 Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi Le attività programmate sono in una logica di continuità con gli interventi già avviati nei precedenti piani di Zona con i progetti relativi agli inserimenti lavorativi, la cui esperienza sarà ripetuta ed ulteriormente valorizzata. Con la progettazione di dettaglio di questo PdZ si pongono i seguenti obiettivi di integrazione sociosanitaria: - - Adozione di apposito Protocollo Operativo tra Ambito e Asl al fine di fissare gli obblighi e gli impegni reciproci in materia di presa in carico, integrazione e coordinamento professionale, nell’ottica di pervenire ad una reale presa in carico integrata; Incremento del numero delle prese in carico integrate nell’ambito di programmi terapeutici riabilitativi di natura socio assistenziale e socio sanitaria. L’Ambito, per parte sua, si pone l’obiettivo di: - Rafforzare i servizi di accoglienza, sostegno ed orientamento alla cura; Realizzare interventi di inclusione lavorativa con il coinvolgimento dei soggetti pubblici e privati che hanno l’obiettivo dell’inclusione sociale; Adottare strumenti di verifica e di valutazione dei progetti. Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio 114 Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi MALTRATTAMENTO E VIOLENZA - CAV 2014 ⌧ Annualità: 2013 AMBITO DI FASANO PROVINCIA DI 2015 2016 BR Informazioni generali Valenza territoriale: ⌧ ambito comunale Obiettivo di servizio: ⌧ SI NO Numero progressivo: 35 Denominazione servizio/intervento: Centro antiviolenza Art. del r.r. 4/2007: 107 Importo totale programmato: € 2.000,00 Modalità di gestione del servizio gestione in economia gestione diretta con affidamento a terzi ⌧ altra modalità di gestione (specificare: convenzione con soggetti terzi) Tipologia di utenti: Donne e minori vittime di violenza N° medio annuo previsto di utenti: 1 Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi L’Ambito si propone di concludere entro il primo semestre dell’anno almeno una convenzione con un CAV tra quelli operanti sul territorio della provincia, poiché non ve n’è nessuno operativo sul territorio di propria competenza. Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio La convenzione con il CAV dovrà prevedere la disponibilità di tutte le figure professionali previste dall’art. 107 del R.R. 115 Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi MALTRATTAMENTO E VIOLENZA - RESIDENZIALE 2014 ⌧ Annualità: 2013 AMBITO DI FASANO PROVINCIA DI 2015 2016 BR Informazioni generali Valenza territoriale: ⌧ ambito comunale Obiettivo di servizio: ⌧ SI NO Numero progressivo: 36 Denominazione servizio/intervento: Casa rifugio vittime di violenza / tratta Art. del r.r. 4/2007: 80 - 81 Importo totale programmato: € 3.000,00 Modalità di gestione del servizio gestione in economia gestione diretta con affidamento a terzi ⌧ altra modalità di gestione (specificare: convenzione con strutture) Tipologia di utenti: Donne vittime di violenza ovvero di tratta N° medio annuo previsto di utenti: 1 Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi L’Ambito si propone di concludere entro il primo semestre dell’anno almeno il procedimento già avviato per pervenire ad almeno una convenzione con una casa rifugio tra quelle operanti sul territorio della provincia, poiché non ve n’è nessuna operativa sul territorio di propria competenza. Le risorse programmate, limitate all’anno 2014, sono compatibili con quelle che sono le esigenze reali finora riscontrate. Infatti fino a tutto il 2013 nel territorio dell’Ambito è stato riscontrato un solo caso di presa in carico di una vittima di violenza che, peraltro, terminata la fase dell’emergenza (un paio di giorni), ha chiesto di lasciare la struttura che la ospitava. Considerata la inutilità di immobilizzare risorse, è fuor di dubbio che nel caso se ne presentasse la necessità, esaurite le risorse programmate, il pagamento delle rette di ospitalità sarebbero fronteggiate con risorse proprie dei comuni ovvero a seguito di riprogrammazione delle risorse di Ambito. Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio La convenzione con la casa rifugio dovrà prevedere la disponibilità di tutte le figure professionali previste dall’art. 80 e 81 del R.R. 116 Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi MALTRATTAMENTO E VIOLENZA - EQUIPE 2014 ⌧ Annualità: 2013 AMBITO DI FASANO PROVINCIA DI 2015 2016 BR Informazioni generali Valenza territoriale: ⌧ ambito comunale Obiettivo di servizio: ⌧ SI NO Numero progressivo: 37 Denominazione servizio/intervento: Equipe maltrattamento e violenza Art. del r.r. 4/2007: Altro Importo totale programmato: € 17.777,00 Modalità di gestione del servizio ⌧ gestione in economia gestione diretta con affidamento a terzi altra modalità di gestione (specificare: ) Tipologia di utenti: Minori e donne N° medio annuo previsto di utenti: 110 Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi L’equipe multidisciplinare integrata è stata costituita formalmente con l’approvazione da parte del Coordinamento Istituzionale di un protocollo operativo avvenuta con delibera n.10 del 4 ottobre 2012. Si tratta della naturale evoluzione di un’EMI per il contrasto alla violenza su donne e minori nonché per l’affido e l’adozione, frutto di un protocollo d’intesa stipulato in data 8 marzo 2007 dall’Ambito Territoriale Sociale 2 BR e ASL di Brindisi. Occorreva infatti adeguare l’Equipe multidisciplinare integrata dell’Ambito territoriale 2 BR alle linee guida regionali nonché a quanto previsto dal Piano Provinciale di Interventi per il contrasto alla violenza di genere. L’Équipe Multidisciplinare Integrata è unica a livello di Ambito/Distretto e sul piano funzionale si articola su due livelli: una Équipe di Ambito ed una Équipe comunale costituita in ciascun comune del Distretto con personale comunale e del consultorio famigliare. L’Équipe Multidisciplinare è un’équipe multiprofessionale di tipo funzionale che assolve essenzialmente alle seguenti funzioni: a. effettua la valutazione multidimensionale e multiprofessionale, utilizzando gli strumenti di valutazione e le procedure previste a livello regionale ed altre ritenute necessarie in relazione alla specificità del caso trattato e alla necessità della presa in carico e del trattamento integrati fra servizi sociali e socio-sanitari delle situazioni di maltrattamento/abuso sospetto o conclamato nei confronti di donne e minori; b. elabora e gestisce il progetto personalizzato di aiuto e di sostegno alle vittime di maltrattamento/violenza, con la individuazione di tutti i soggetti/servizi coinvolti; 117 c. d. e. individua il case manager di ogni caso in trattamento; individua ove possibile il care giver (genitori, familiari, affidatari, etc); definisce i tempi e le modalità per la verifica e l’aggiornamento del PAI. L’Équipe Multidisciplinare è preposta alla gestione di tutte le fasi del processo di presa in carico (rilevazione, protezione, valutazione, trattamento) in ogni caso di maltrattamento, abuso, violenza di genere nei confronti di donne e minori. Il Piano di Intervento Locale (PIL) provinciale ha finanziato il potenziamento, anche sul piano professionale, dell’Equipe, alla cui attuazione si provvederà entro l’anno 2014. Si pone l’obiettivo specifico di provvedere entro l’anno ad una riflessione comune, tra servizi dell’Ambito e servizi Distrettuali, per la valutazione di impatto del protocollo operativo dell’Equipe, al fine di eventuali miglioramenti sul piano organizzativo ed operativo, sulla scorta dell’esperienza, con la finalità di rafforzare i principi cardine della sua impostazione, rappresentati dalla condivisione della definizione di maltrattamento e abuso, come delineate dal CISMAI, nonché dalla gestione integrata e multi professionale di tutte le fasi della presa in carico (rilevazione, protezione, valutazione, trattamento). Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio L’Équipe di Ambito è costituita da: a. il Direttore del Distretto o suo delegato b. il Responsabile dell’Ufficio di Piano o suo delegato c. uno psicologo scelto tra gli operatori dei Consultori del Distretto d. un Assistente Sociale scelto tra gli operatori dei Consultori, e. un Assistente Sociale del Servizio Sociale Professionale di Ambito. L’Équipe comunale è costituita da una componente fissa ed una variabile. La componente fissa dell’Équipe comunale, che rappresenta la composizione minima per il regolare svolgimento delle attività di competenza, è data da: a. uno psicologo del Consultorio Famigliare b. un assistente sociale del Consultorio Famigliare c. un assistente sociale del Servizio Sociale Professionale di Ambito operante nel comune d. un assistente sociale del Centro Ascolto per la Famiglia dell’Ambito. 118 Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi INTERVENTI DI PREVENZIONE IN MATERIA DI DIPENDENZE PATOLOGICHE 2014 ⌧ Annualità: 2013 AMBITO DI FASANO PROVINCIA DI 2015 2016 BR Informazioni generali Valenza territoriale: ⌧ ambito comunale Obiettivo di servizio: ⌧ SI NO Numero progressivo: 38 Denominazione servizio/intervento: Art. del r.r. 4/2007: Interventi di prevenzione in materia di dipendenze patologiche altro Importo totale programmato: € 7.280,00 Modalità di gestione del servizio ⌧ gestione in economia gestione diretta con affidamento a terzi altra modalità di gestione (specificare: ) Tipologia di utenti: Alunni delle scuole medie, adolescenti e giovani dell’ambito N° medio annuo previsto di utenti: 300 Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi Le attività programmate sono in una logica di continuità con gli interventi già avviati nei precedenti Piani di Zona con i progetti rivolti alla sensibilizzazione e alla prevenzione. I risultati attesi sono i seguenti: Promozione di azioni informative e divulgative finalizzate a favorire la diffusione di un corretto inquadramento delle problematiche da dipendenza nei confronti delle categorie a rischio attraverso la stesura di brochures informative; - Creazione di reti locali di mutuo aiuto; - Campagne di sensibilizzazione nelle scuole in sinergia con il Ser.t. - Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio Assistente sociale, educatore professionale 119 Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi INTERVENTI INDIFFERIBILI PER MINORI FUORI FAMIGLIA 2014 ⌧ Annualità: 2013 AMBITO DI FASANO PROVINCIA DI 2015 2016 BR Informazioni generali Valenza territoriale: ⌧ ambito comunale Obiettivo di servizio: ⌧ SI NO Numero progressivo: 39 Denominazione servizio/intervento: Interventi indifferibili per minori fuori famiglia Art. del r.r. 4/2007: Importo totale programmato: € 1.350.688,94 Di cui: € 205.688,94 del Fondo Unico di Ambito € 1.145.000 con gestione del bilancio autonomo dei comuni Modalità di gestione del servizio gestione in economia gestione diretta con affidamento a terzi ⌧ altra modalità di gestione (specificare: Pagamento rette) Tipologia di utenti: Minori N° medio annuo previsto di utenti: 50 Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi Le tipologie di strutture a cui fa riferimento l’ambito sono prevalentemente la comunità familiare, la comunità educativa, ma anche la comunità di pronta accoglienza e la comunità alloggio. È opportuno operare la distinzione, per i riflessi sulla spesa, fra “semiconvitto” e “convitto pieno” in quanto, pur trattandosi di strutture a carattere residenziale e che peraltro presuppongono un provvedimento di allontanamento dei minori dalla famiglia, in alcuni casi è prescelta dai servizi territoriali la forma dell’utilizzo parziale dei servizi forniti dalle strutture residenziali quando lo richiedono particolari ragioni del progetto educativo assistenziale. L’intervento di protezione è definito dall’Equipe Multidisciplinare Integrata che prende in carico il minore, nell’ambito di un progetto assistenziale individualizzato e che ne cura tutte le fasi prevedendo, altresì, il necessario supporto alle competenze genitoriali in previsione del rientro dello stesso minore in famiglia. Infatti questa tipologia di intervento, seppur “necessaria”, è spesso temporanea. Nei casi di “urgenza” (PIS), per i quali sia previsto l’allontanamento immediato (ex art. 403 c.c.) del minore, è necessario che entro le 24 ore il caso sia portato all’attenzione dell’equipe multidisciplinare integrata al fine di stabilire gli opportuni interventi attivabili. 120 L’Ambito ha deciso di svolgere un ruolo di regia rispetto alla governance complessiva dell’intervento, al fine di renderne omogenee le modalità gestionali in parallelo con quello che è il ruolo assolto dal protocollo operativo dell’Equipe Multidisciplinare Integrata, nonché di governare in una logica unitaria con valenza di Ambito l’intero processo presa in carico del minore / allontanamento dalla famiglia / rientro in famiglia o forme alternative al collocamento in struttura. È per questo che a decorrere da luglio 2014 è prevista la gestione associata di tutti i nuovi inserimenti in struttura, con il pagamento delle rette a metà tra Ambito e comune di residenza, sulla base di una apposita procedura condivisa con i servizi comunali. Per quanto riguarda gli inserimenti pregressi, l’Ambito si riserva di impostare un monitoraggio continuo coordinato con quello di competenza delle équipes comunali. L’intento è anche quello di ridurre almeno del 10% il numero dei minori collocati in struttura rispetto all’anno 2013, potenziando i servizi a valenza preventiva. Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio Gli operatori sono quelli previsti per la composizione dell’Equipe. 121 Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi UFFICIO DI PIANO 2014 ⌧ Annualità: 2013 AMBITO DI FASANO PROVINCIA DI 2015 2016 BR Informazioni generali Valenza territoriale: ⌧ ambito comunale Obiettivo di servizio: ⌧ SI NO Numero progressivo: 40 Denominazione servizio/intervento: Art. del r.r. 4/2007: Ufficio di Piano altro Importo totale programmato: € 40.000,00 Modalità di gestione del servizio gestione in economia gestione diretta con affidamento a terzi altra modalità di gestione (specificare: ) Tipologia di utenti: N° medio annuo previsto di utenti: Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi L’art. 10 della convenzione costitutiva dell’Ambito ha previsto la costituzione di un ufficio comune denominato Ufficio di Piano, quale tecnostruttura con funzioni programmatorie, amministrative e contabili dei Comuni associati. All’Ufficio di Piano sono assegnate da parte del comune delegato, che le individua all’interno del proprio organico, risorse umane in numero adeguato a rispondere al fabbisogno di competenze tecniche e di capacità professionali necessarie per svolgere efficacemente ed efficientemente le funzioni e i compiti assegnati all’ufficio stesso. Al vertice dell’Ufficio di Piano vi è un organismo di direzione, alla cui costituzione contribuiscono tutti i comuni dell’Ambito con personale esperto nelle funzioni amministrative avente almeno qualifica direttiva, all’interno del quale le unità di personale, impegnate ciascuna per almeno 18 ore settimanali, presidiano le seguenti funzioni: - N. 1 unità con responsabilità della funzione di programmazione e progettazione; - N. 1 unità con responsabilità della funzione di gestione tecnica e amministrativa N. 1 unità con responsabilità della funzione finanziaria, contabile e di gestione dei contratti. Le risorse previste dalla scheda intervento sono destinate sia per le spese generali di funzionamento che non siano direttamente assunte in carico dal comune delegato (vedi spese di cancelleria, di attrezzature, ecc.), sia per finanziare progetti finalizzati ed incentivanti per il personale dei comuni destinato a supportare l’Ufficio di Piano. Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio Personale amministrativo. 122 Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi FORMAZIONE DEGLI OPERATORI – SISTEMA INFORMATIVO 2014 ⌧ Annualità: 2013 AMBITO DI FASANO PROVINCIA DI 2015 2016 BR Informazioni generali Valenza territoriale: ⌧ ambito Obiettivo di servizio: comunale ⌧ NO SI Numero progressivo: 41 Denominazione servizio/intervento: Formazione degli operatori – sistema informativo Art. del r.r. 4/2007: altro Importo totale programmato: € 5.000,00 Modalità di gestione del servizio ⌧ gestione in economia gestione diretta con affidamento a terzi altra modalità di gestione (specificare: ) Tipologia di utenti: assistenti sociali, ufficio di piano N° medio annuo previsto di utenti: Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi L’Ambito intende proseguire nelle attività di formazione già avviate nel precedente ciclo di formazione, nonché nel consolidare la dotazione di sistemi informativi, utili per migliorare l’efficienza e l’efficacia delle attività dell’Ufficio di Piano e del complesso dei servizi, a partire dal Servizio Sociale Professionale. Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio 123 Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi INSERIMENTI IN RSSA-RSA – COMPARTECIPAZIONE RETTE 2014 ⌧ Annualità: 2013 AMBITO DI FASANO PROVINCIA DI 2015 2016 BR Informazioni generali Valenza territoriale: ⌧ ambito ⌧ comunale Obiettivo di servizio: ⌧ NO SI Numero progressivo: 42 Denominazione servizio/intervento: Inserimenti in RSSA-RSA – compartecipazione rette Art. del r.r. 4/2007: 6 Importo totale programmato: € 50.000,00 Modalità di gestione del servizio gestione in economia gestione diretta con affidamento a terzi ⌧ altra modalità di gestione (specificare: Compartecipazione rette ) Tipologia di utenti: Disabili, anziani non autosufficienti N° medio annuo previsto di utenti: 15 Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi L’intervento riguarda la spesa per la compartecipazione al pagamento della retta per l’inserimento in strutture ex art. 58 e 66 del R.R. (RSSA per disabili ed anziani) nonché per le RSA, per le quali, pur trattandosi di strutture sanitarie, la normativa pone a carico dei comuni l’onere della compartecipazione nel pagamento della quota sociale della retta. Già dal precedente ciclo di programmazione il costo della compartecipazione è stato ripartito a metà tra Ambito e comune di residenza della persona disabile/anziana, a condizione che l’inserimento sia stato preceduto dalla valutazione in UVM. Con la programmazione 2014 si pone l’obiettivo di governare meglio l’intero processo, soprattutto attraverso una maggiore intesa tra servizi sociali comunali e la PUA distrettuale, nonché attraverso il monitoraggio della appropriatezza degli inserimenti in RSA, risultati nel passato abnormi. Si pongono i seguenti obiettivi: • Promuovere una maggiore collaborazione con le strutture per una presa in carico condivisa durante il periodo di inserimento autorizzato dalla UVM; • Effettuare verifiche in itinere di monitoraggio e controllo in relazione agli obiettivi previsti dal PAI; • consolidare il sistema dell’offerta e domanda della rete dei servizi socio sanitari residenziali attraverso la predisposizione di una modulistica omogenea per tutte le strutture residenziali territoriali che devono fornire i dati utili alla PUA • Creare una lista di attesa unica di ambito gestita dalla PUA distrettuale. Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio 124 Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi LUDOTECA A CISTERNINO 2014 ⌧ Annualità: 2013 AMBITO DI FASANO PROVINCIA DI 2015 2016 BR Informazioni generali Valenza territoriale: ⌧ ambito Obiettivo di servizio: comunale ⌧ NO SI Numero progressivo: 43 Denominazione servizio/intervento: Ludoteca Art. del r.r. 4/2007: 89 Importo totale programmato: € 27.000,00 Di cui: € 20.000,00 del Fondo Unico di Ambito € 7.000,00 cofinanziamento del Comune di Cisternino Modalità di gestione del servizio gestione in economia ⌧ gestione diretta con affidamento a terzi altra modalità di gestione (specificare: ) Tipologia di utenti: MINORI 3-5 e 6-10 anni N° medio annuo previsto di utenti: 40 Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi In continuità con la prima programmazione, il servizio intende favorire lo sviluppo personale, la socializzazione, l'educazione all'autonomia e alla libertà di scelta al fine di valorizzare le capacità creative ed espressive dei minori. Le prestazioni del servizio di ludoteca si caratterizzano come segue: giochi guidati e liberi, i laboratori manuali ed espressivi, gli interventi di animazione, il servizio di prestito giocattoli. Il servizio di ludoteca dispone di spazi suddivisi per tipologia di giochi L’ambito intende garantire la continuità del servizio offerto cercando di mantenere ed, eventualmente, potenziare il numero dei beneficiari fino ad arrivare a n. 50 minori. Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio Il servizio di ludoteca è garantito da animatori socioculturali e da educatori, con il il coordinamento da parte del servizio sociale professionale di ambito. 125 Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi AZIONI DI CONTRASTO ALLA POVERTA', INCLUSIONE SOCIALE, INTERVENTI ASSISTENZIALI 2014 ⌧ Annualità: 2013 AMBITO DI FASANO PROVINCIA DI 2015 2016 BR Informazioni generali Valenza territoriale: ⌧ ambito comunale Obiettivo di servizio: ⌧ SI NO Numero progressivo: 44 Denominazione servizio/intervento: Azioni di contrasto alla povertà, inclusione sociale, interventi assistenziali Art. del r.r. 4/2007: 102 Importo totale programmato: € 60.000,00 cofinanziato come di seguito: € 25.000,00 del Fondo Unico di Ambito € 5.000,00 cofinanziamento del Comune di Cisternino € 15.000,00 cofinanziamento del Comune di Fasano € 15.000,00 cofinanziamento del Comune di Ostuni Modalità di gestione del servizio ⌧ gestione in economia gestione diretta con affidamento a terzi altra modalità di gestione (specificare: ) Tipologia di utenti: nuclei familiari, persone in situazione di svantaggio o marginalità sociale N° medio annuo previsto di utenti: 110 Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi Coerentemente con quanto previsto dal Piano regionale (par. 2.3.2 Contrastare le povertà con percorsi di inclusione attiva), l’Ambito intende privilegiare il ricorso ai fondi dedicati all’inclusione sociale sia statali che della UE, attesi già per l’anno 2014. Tuttavia, ad integrazione di quanto previsto nella scheda n. 5 “Inclusione socio-lavorativa”, si ritiene utile, anche in attesa della erogazione delle suddette risorse, avere la disponibilità di ulteriori fondi per esigenze connesse a situazioni di emergenza, ovvero di iniziative specifiche di sostegno ed integrazione al reddito sia mediante contributi diretti che indiretti per i nuclei familiari residenti nei Comuni dell'Ambito Territoriale e che rientrino nelle condizioni di cui al Regolamento di Ambito per l'accesso alle prestazioni e servizi. Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio 126 Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi IL VALORE DEL TEMPO - MARKET SOLIDALI Annualità: 2013 AMBITO DI FASANO PROVINCIA DI 2015 ⌧ 2014 2016 BR Informazioni generali Valenza territoriale: ⌧ ambito Obiettivo di servizio: comunale ⌧ NO SI Numero progressivo: 45 Denominazione servizio/intervento: Il Valore del Tempo – Market Solidali Art. del r.r. 4/2007: Importo totale programmato: senza oneri finanziari a carico dell’Ambito Modalità di gestione del servizio gestione in economia gestione diretta con affidamento a terzi altra modalità di gestione (specificare: ) Tipologia di utenti: NUCLEI FAMILIARI con disagio economico N° medio annuo previsto di utenti: Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi Creazione di luoghi in cui si produca solidarietà: empori “speciali” nei quali si mette a disposizione degli altri il proprio tempo, ricambiando quanto ricevuto/acquistato (beni, prodotti ecc.) con attività di volontariato (tempo = moneta di acquisto). Il progetto si rivolge in particolare a nuclei familiari e persone in difficoltà economica, oltre che a quella classe di lavoratori che, pur in possesso di una occupazione, vivono al di sotto della soglia di povertà. L’obiettivo consiste, oltre che nella fornitura di beni di prima necessità, nella creazione di spazi e tempi dedicati al raccordo/orientamento con i servizi socio-assistenziali pubblici e privati e nella costruzione di relazioni interpersonali, rafforzando l’azione di rete del volontariato. Tra i risultati attesi: - creazione di una rete di soggetti, già operanti in ambito territoriale (associazioni di volontariato, uffici sociali e comunali, imprese profit e no profit), che agiscano in maniera concordata e condivisa a sostegno delle famiglie in difficoltà - maggior coinvolgimento delle famiglie nelle azioni di sostegno reciproco - attuazione di pratiche innovative di volontariato, in sinergia con i vari attori della rete L’Ambito funzionerà da facilitatore per l’attuazione del progetto Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio 127 Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi L’HALVEARE – PROPOSTE CON E PER LE FAMIGLIE Annualità: 2013 AMBITO DI FASANO PROVINCIA DI 2015 ⌧ 2014 2016 BR Informazioni generali Valenza territoriale: ⌧ ambito ⌧ comunale Obiettivo di servizio: ⌧ NO SI Numero progressivo: 46 Denominazione servizio/intervento: L’Halveare – Proposte con e per le famiglie Art. del r.r. 4/2007: Importo totale programmato: € 15.000,00 (onere a carico del bilancio autonomo del Comune di Fasano) Modalità di gestione del servizio gestione in economia gestione diretta con affidamento a terzi altra modalità di gestione (specificare: ) Tipologia di utenti: DISABILI – ANZIANI – FAMIGLIE con disagio socioeconomico N° medio annuo previsto di utenti: Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi Il progetto l’Halveare, con 31 partner in rete, vincitore del bando Puglia Capitale Sociale, prevede la realizzazione di tre iniziative con e per le famiglie: - “Giochi senza Barriere: stessi Giochi, stessi Sorrisi”, per la realizzazione di parchi giochi accessibili e fruibili anche da adulti e bambini disabili, al fine di sviluppare occasioni di incontro, di scambio e di condivisione. - “Famiglie Solidali: anche un piccolo aiuto puo’ dare grande sostegno”, per la realizzazione di molteplici iniziative (lab. di cucina, rassegne cinematografiche, doposcuola, baby sitting ecc.) attraverso un percorso organizzato sul territorio, valorizzando al meglio le risorse economiche, strumentali e umane messe a disposizione dalla “rete”. I destinatari delle iniziative dovranno restituire in attività di volontariato le ore di cui avranno beneficiato (banca del tempo) - “Citta’vecchia Citta’nuova”, ovvero la creazione di un percorso di progettazione partecipata, finalizzata alla riorganizzazione del centro storico, con ambienti a misura di tutti per migliorarne la vivibilità, con particolare riferimento alla popolazione anziana e disabile. Interventi previsti: ampliamento delle ztl pedonalizzazione delle aree riduzione del traffico veicolare previa revisione del sistema viario sviluppo dei rapporti di vicinato Tra i risultati attesi: creazione di una rete di partner articolata ed eterogenea consolidamento del rapporto tra le organizzazioni del terzo settore 128 - facilitazione dello sviluppo di processi di partecipazione sperimentazione di nuove forme di finanziamento facilitazione del rapporto pubblico/privato sviluppo di occasioni di incontro e scambio riscoperta dei rapporti di vicinato Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio 129 Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi INSIEME SI PUO’ 2014 ⌧ Annualità: 2013 AMBITO DI FASANO PROVINCIA DI 2015 ⌧ 2016 BR Informazioni generali Valenza territoriale: ⌧ ambito ⌧ comunale Obiettivo di servizio: ⌧ NO SI Numero progressivo: 47 Denominazione servizio/intervento: INSIEME SI PUO’ Art. del r.r. 4/2007: Importo totale programmato: € 12.000,00 (onere a carico del bilancio autonomo del Comune di Fasano) Modalità di gestione del servizio gestione in economia gestione diretta con affidamento a terzi altra modalità di gestione (specificare: ) Tipologia di utenti: FAMIGLIE E MINORI N° medio annuo previsto di utenti: Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi Progetto estivo di attività (motorie, espressive, comunicative e laboratoriali) e forme di volontariato per il coinvolgimento di giovani, bambini anche con disabilità, anziani e famiglie, a contrasto del disagio sociale. Il progetto, in continuità con l’esperienza del Comune di Fasano, che già sostiene l’iniziativa, nasce pensando ai bambini e ai ragazzi che durante il periodo estivo, fuori dalla frequenza e dagli impegni scolastici, rischiano di “sprecare” il proprio tempo in attività non formative né educative. Le attività previste rispondono a bisogni diffusi (gioco, benessere fisico, divertimento, interazione, socializzazione ecc.), oltre che rappresentare una possibilità di miglioramento e di supporto alle politiche sociali di contrasto al disagio minorile e giovanile; da qui, la necessità della collaborazione con i servizi sociali comunali e il NIAT per l’individuazione, tra i destinatari, di particolari situazioni di disagio Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio 130 Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi RETE DEI SERVIZI SOCIALI E DELL’ASSOCIAZIONISMO Annualità: 2013 AMBITO DI FASANO PROVINCIA DI 2015 ⌧ 2014 2016 BR Informazioni generali Valenza territoriale: ⌧ ambito Obiettivo di servizio: comunale ⌧ NO SI Numero progressivo: 48 Denominazione servizio/intervento: Rete dei Servizi Sociali e dell’Associazionismo Art. del r.r. 4/2007: Importo totale programmato: senza oneri finanziari a carico dell’Ambito Modalità di gestione del servizio gestione in economia gestione diretta con affidamento a terzi altra modalità di gestione (specificare: ) Tipologia di utenti: Tutti i cittadini dell’ambito N° medio annuo previsto di utenti: Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi Implementazione e attivazione di una rete tra tutti gli operatori del terzo settore e i soggetti pubblici deputati al sociale e creazione di una banca dati che individui l’offerta di servizi e la disponibilità di risorse (umane, finanziarie, strumentali, logistiche) e le sappia incrociare con il bisogno espresso in maniera coordinata attraverso una cabina di regia istituzionale (l’Ambito Territoriale). Risultati attesi: facilitare l’accessibilità e la fruizione dei servizi (pubblici e privati offerti sul territorio) attraverso un’informazione organica, immediata e capillare Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio 131
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