PRP - Ravenna 33

MEDICINA
Infiltrazioni con Prp:
un’opportunità
terapeutica
Il Centro Medico Ravenna 33 ha ottenuto l’autorizzazione alla
pratica infiltrativa con Prp. Si è creata l’opportunità di mettere
a disposizione degli specialisti interessati la possibilità “biologica” di trattare in senso rigenerativo le patologie degenerative
dei tendini e della cartilagine dei propri pazienti
di Massimo Cirilli*
La rigenerazione biologica di
un tessuto del nostro organismo è il fine ultimo a cui la
scienza aspira. Allo stato attuale, molteplici tentativi vengono
proposti con evidenze scientifiche spesso non certe.
Ottimi risultati si sono raggiunti nella riparazione dei tessuti
cartilaginei attraverso svariate
tecniche (perforazioni, trapianti
di tessuto autologo, di tessuti
sviluppati da colture di cellule
autologhe, di matrici sviluppate in laboratorio) e nella riparazione di rotture tendinee e
legamentose; le tecniche chirurgiche utilizzate, anche mol24
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to raffinate, hanno portato a
risultati clinici e funzionali molto buoni ma anche ad alte percentuali di fallimenti e recidive
delle lesioni con necessità di
ulteriori interventi di revisione.
Per questo motivo, oggi si sente sempre più la necessità di
individuare una strada per la
rigenerazione tessutale di tipo
biologico, sia che si parli di cartilagine che di tessuti legamentosi e tendinei.
In questa ottica si inquadra la
tecnica di infiltrazioni con plasma ricco di piastrine con i suoi
fattori di crescita (PRP).
Il razionale scientifico si basa
principalmente sull’effetto che
questo concentrato piastrinico
ed i fattori di crescita avrebbero sulla microangiogenesi
(formazione di nuovi vasi), con
miglioramento della vascolarizzazione della zona in “crisi” e
sull’effetto di richiamo di cellule
mesenchimali (immature) nel
sito di sofferenza che qui maturerebbero in cellule riparatrici
la lesione.
Da diversi anni è in uso una
pratica infiltrativa con acido
ialuronico intrarticolare e paratendineo che ha dato ottimi
risultati oggettivi, in particolare nelle ginocchia artrosiche
di 1/3 grado. Questa tecnica
ha il vantaggio di non produrre
effetti collaterali importanti e di
poter essere eseguita in qual-
siasi ambiente ambulatoriale;
pur migliorando la “lubrificazione” dell’articolazione, con sensazione di minor attrito nello
svolgere le comuni attività lavorative e sportive con beneficio
momentaneo (6 mesi), presenta però il limite di rappresentare esclusivamente un effetto
meccanico sull’articolazione.
Proprio nel tentativo di dare una
svolta “biologica” riparativa
alla cura delle lesioni tissutali,
negli ultimi tempi, le tecniche di
rigenerazione tessutale hanno
avuto un notevole impulso in
particolare in centri scientifici
di fama, con risultati oggettivi
però ancora da verificare.
A differenza della pratica in-
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filtrativa con acido ialuronico,
che si può effettuare in qualsiasi ambiente ambulatoriale,
la pratica infiltrativa con PRP
si può svolgere esclusivamente in strutture autorizzate dalla
Azienda Sanitaria Locale di appartenenza.
Alla luce di queste nuove opportunità, nella logica di dare
risposte a tutte le esigenze
terapeutiche che possano migliorare la qualità delle attività
lavorative e sportive dei singoli
individui nonché nella consapevolezza che spesso la terapia chirurgica non soddisfa
appieno a queste esigenze,
il Centro Medico Ravenna 33
si è impegnato ed ha ottenuto
l’autorizzazione alla pratica infiltrativa con PRP. Si è quindi
creata l’opportunità di mettere
a disposizione degli specialisti interessati la possibilità
“biologica” di trattare in senso
rigenerativo le patologie degenerative dei tendini e della cartilagine dei propri pazienti.
Da circa sei mesi a Ravenna
33 si svolgono sedute mensili
di infiltrazione (anche eco guidate) di “concentrato piastrinico” in patologie quali tendiniti
croniche, lesioni degenerative
tendini quadricipitale, rotuleo,
Achilleo ed in lesioni cartilaginee articolari (più comunemente artrosi di ginocchio ed anca
di 1/2 grado); le attività sono
svolte in assoluto rispetto degli
standard e dei protocolli concordati con il Centro Trasfusionale dell’Ospedale di Ravenna
con cui esiste un continuo e
proficuo scambio di informazioni scientifiche.
La seduta tipo si svolge in un
ambulatorio chirurgico dedicato dove, dapprima vengono
valutati gli aspetti di idoneità
del paziente e di conformità
della pratica (età, conta piastrina, sede della lesione, patologie associate); i dati, una
volta registrati sulla modulistica
specifica predisposta dall’ASL,
verranno inviati in tempo reale
al centro trasfusionale per l’identificazione e la tracciabilità
del presidio utilizzato (siringa
apposita, brevettata per la tecnica).
Il “consenso informato”, firmato
dal paziente prima della procedura durante il colloquio con
il medico specialista, permetterà di riconfermare e chiarire
gli ipotetici rischi connessi alla
procedura stessa.
Una volta accertata l’opportunità del trattamento, quindi, l’infermiera procederà al prelievo
venoso con speciale “siringa”
a due camere che, dopo centrifugazione di 5 minuti in dispositivo dedicato, raccoglierà separatamente, da una parte, la
componente plasmatica ricca
di fattori di crescita e del lisato piastrinico (di colore giallo),
mentre dall’altra la componente corpuscolata ricca di globuli
rossi (di color rosso) che verrà
scartata.
Con tecnica sterile, si eseguirà
quindi l’infiltrazione nella sede
patologica (tendine, muscolo,
articolazione), eventualmente
sotto controllo ecografico nel
caso questo fosse necessario.
Dopo pochi minuti di raffreddamento della zona infiltrata,
al fine di minimizzare il pur minimo traumatismo locale, il paziente potrà tornare al domicilio
e svolgere le comuni attività.
La nostra esperienza si basa
sull’attività svolta in favore sia
di atleti professionisti e non
(volley e basket serie A e categorie minori) nei casi di patologie croniche tendinee oramai
poco responsive alle comuni
pratiche infiltrative e riabilitative, sia su soggetti con patologie artrosiche non ancora chirurgiche; la tecnica utilizzata, in
abbinamento ad un riabilitazione in scarico in acqua, sembra
dare risultati oggettivi e soggettivi confortanti.
La raccolta dei dati di riscontro
ci dirà, nel tempo, come la strada “biologica” potrà effettivamente portare ad una graduale
integrazione della classica e
consolidata medicina riparativa con una di tipo rigenerativo, che rappresenta da sempre
il fine supremo della scienza
medica.
*Ortopedico e Direttore
Sanitario di Ravenna 33
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