ultima richiesta

Mengo Dario
via Zaramella 20, 30027 San Donà di Piave (VE)
cell. 388 5606008 mail [email protected]
li 24.10.2014
alla PROCURA DELLA REPUBBLICA DI VENEZIA
al suo capo in carica
e per ottenere sostegno a tutte le PROCURE D’ITALIA
ISTANZA per estrarre copia originale del corpo di reato
ricompreso nel sequestro ordinato dal sostituto
procuratore dr M. Dalla Costa al Nucleo Regionale della
GdF il 25.10.1993 P.P. 3173/93 RNR
PURTROPPO STO CADENDO IN “PROFONDA CRISI”; il mio stato psicologico non mi regge più…, non
riesco a rilassarmi e a dormire in forma continua più di due ore. Può dipendere dalla lunga
astinenza da una fonte di reddito, dal non aver un mio euro, un mio bene, una mia carta di credito,
ecc…, quindi certamente è il manifestarsi della causa del pilotato fallimento della mia Costruzioni
Mengo srl.
Può essere che con l’età veda sfuggirmi il desiderio d’amore che ho conservato nella fiducia alla
Giustizia…, quindi vi chiedo scusa se non sono corretto e gentile nelle esposizioni e nelle richieste.
Ciò premesso vengo, per quanto ancora ci riesco, a descrivere il fatto:
Tre falsi, spregevoli e collusi Procuratori della Repubblica di Venezia:
- Michele Dalla Costa (attualmente PG delle Procura di Treviso )
- Stefano Ancilotto
- Antonio De Nicolo
nascondono il CORPO DI REATO che hanno recuperato il 25.10.1993 (il brogliaccio
di brutta prima nota) e poi mi accusano di averlo DISTRUTTO.
CON QUESTA ACCUSA DI VENERDÌ 24.09.1993 LA MIA VITA SOCIO ECONOMICA
FINISCE.
I MIEI DIRITTI VENGONO SEGREGATI E L’INTERO SISTEMA MI DERIDE E MI UMILIA.
Il primo procuratore ordinava addirittura la mia cattura con le manette ai polsi, mi
faceva impeciare le dita delle mani, e poi rinchiudere a regime duro per 40 giorni
in una cella senza luce naturale.
Trascorsi quasi dieci anni in attesa che io commettessi un vero reato, il primo
procuratore abbandonava, e il successore (che vedremo sostituito ancora) mi rinviava
a giudizio, e chiedeva al Tribunale “sezione penale” 4 anni di reclusione per l’alto
grado del dolo con il quale avevo distrutto il brogliaccio.
Trascorsi altri 9 anni l’ennesimo procuratore si associava alla richiesta di condanna
a 4 anni.
1
Intanto in questi 19 anni la PROCURA ha permesso al curatore e Pubblico Ufficiale
avv. Stefano Fasolo di esibire il CORPO DI REATO beffardamente “solo in copia e
manomesso” ai Tribunali e Corti “sezioni civili” per ottenere di farmi anche
condannare “SUL SUO CONTENUTO”.
Sposando le false accuse dei precitati procuratori, i giudici delle sezioni penali del
Tribunale e della Corte d’Appello di Venezia:
-Angelo Risi
- Patrizia Montuori
- Antonio Liguori
- Daniela Perdibon
- Marta Paccagnella
- Michele Bianchi (chiamato a sostituire Angelo Risi divenuto nel frattempo membro e collega
delle due precedenti giudici di Corte d’Appello) ne accettavano (per confezionare la doppia
conforme) la pena richiesta, e mi condannavano a 4 anni di reclusione (poi, sbagliando
nel ricopiare, mi abbonavano due mesi: 3 anni e 4 mesi ), più – la peggio condanna in
assoluto - L’INABILITAZIONE ALL’ESERCIZIO DI IMPRESA COMMERCIALE, E ALLA
INCAPACITÀ DI ESERCITARE UFFICI DIRETTIVI PRIVATI E PUBBLICI.
E ciò dal 24.09.1993 al 30.01.2024…
Sono stato condannato a restare incapace di lavorare per anni… 31!!!!!
Sposando le false accuse del curatore e del suo difensore avv. Mauro Pizzigati i
giudici delle sezioni civili del Tribunale e della Corte d’Appello di Venezia
- Roberto Zacco
- Francesco Spaccasassi
- Andrea Fidanzia
- Giuseppe Silvestre
- Domenico Taglialatela
- Mario Bazzo
mi condannavano a restituire £ 60.669.000 (€ 31.332,92), la somma ritenuta
corrispondente a miei indebiti prelievi evidenziati in fucsia nella “copia agli atti”
del CORPO DI REATO (!!!), e questo hanno fanno mentre emerge
inconfondibilmente (lo rilevava tra il 2010 e 2011 persino la incapace CTU dott.ssa Martina
Manna) che in quest’ ultimo ci sono ANNOTATE ENTRATE DI CASSA PER £
878.274.429 E USCITE PER £ 1.032.717.416.
(In prima elementare mi hanno insegnato a fare le somme e le sottrazioni; non è possibile che lo
abbiano insegnato solo a me!!!) Come posso aver indebitamente prelevato £
60.669.000 dal brogliaccio se vi risultano registrate uscite dalla cassa per £ 154
milioni più delle entrate??? Al più, volendo assurdamente sostenere l’invenzione
maligna del curatore, i giudici dovevano rilevare che (154 ml – 60 ml) avevo prestato
£ 94 milioni alla società per aiutarla a sostenere costi, e non 154 ml. E con questa
operazione non condannarmi anche alla ripetizione!!!
2
I giudici della Corte di Cassazione civile alla quale è giunto il mio ricorso nel 2009
devono ancora esprimersi.
Il Procuratore della Repubblica dr Vito D’Ambrosio si avvede dei nefasti
atti dei colleghi veneziani, e in Corte di Cassazione il 30.01.2014 chiede l’
ANNULLAMENTO DELLE CONDANNE, ma non viene ascoltato.
Il curatore “NON SI TOCCA” dice l’avv. Mauro Pizzigati al mio; - è una regola non
scritta ma che vige nei Tribunali -.
Quindi al curatore sarebbe stato permesso dalla PROCURA di indossare la divisa da
Pubblico Ufficiale e indiscriminatamente fare ciò che vuole(!):
a) Può farsi consegnare il 28.10.1993 dalla Procura il CORPO DI REATO ed
estrarre solo i miei ingiustificati - dice - prelievi evidenziati in fucsia per
chiedere e ottenere dal giudice delegato dr Aurelio Gatto di farmi condannare
a restituirli
b) Può andare nel 1999 con il CORPO DI REATO in mano dal CTU dr Massimo
Lanfranchi nominato dal Tribunale civile per riscontrare insieme se i miei
prelievi indebiti ammontano realmente a £ 60.669.000;
c) Può nascondere sotto il guanciale il CORPO DI REATO e andare al processo
penale il 03.03.2003 a testimoniare, e urlare per ben tre volte dopo aver
giurato di dire la verità nient’altro che la verità (al pari di Giuda), di non aver
mai visto il CORPO DI REATO;
d) Può dire alla precitata CTU dott.ssa Manna, in presenza del suo CTP dr
Francesco Loero e del mio CTP dr Filippo Duodo, di aver consegnato il CORPO
DI REATO al precitato suo difensore avv. Pizzigati perché lo depositi alla Corte
di Cassazione civile (che lo smentirà).
e) Può pararsi il culo offrendomi di chiudere la procedura rinunciando a qualsiasi
indennizzo; alle spese e al danno da parte civile liquidategli nelle sentenze.
BASTA…, un uomo non può sopportare tanto a lungo di non poter essere se stesso
senza aver commesso nulla… BASTA..., ho bisogno di riavere la mia libertà.
Non sarò l’unico caso in Italia e nel mondo (il Procuratore Generale dr Antonio De Nicolo
dirà che casi come i miei si contano nelle dita delle mani), che dopo 17 anni di umiliazioni
(nel 2010), di emarginazione totale dal sistema, di subite ingiuste punizioni inflittimi
da uomini che hanno giurato fedeltà alla Legge, ha voluto rischiare di subirne altre
rifiutando la prescrizione del reato attribuitomi; ma sono certamente uno dei pochi,
e pretendo il dovuto rispetto, quel rispetto che mi ha voluto riconoscere il
procuratore generale dr Vito D’Ambrosio nel leggere con professionalità e
imparzialità gli atti e i documenti di causa.
Basta…, per l’ultima volta chiedo al procuratore generale capo della procura di
Venezia dr Luigi Delpino (ma chiedo anche a tutti voi Procuratori che mi leggete in
copia di intervenire presso quest’ultimo) di ordinare a chi dei suoi lo nasconde di
tirare fuori il CORPO DI REATO (il brogliacci di brutta prima nota) che mi condanna,
3
e di farlo mettere a mia disposizione (o a disposizione della mia difesa) al fine che
possa richiedere la revisione dei processi; al fine di richiedere l’annullamento dei
processi in questo periodo aperti contro di me presso il Tribunale di Trento per
diffamazione; al fine di permettermi di richiedere il giusto risarcimento di oltre 21
anni di non vita.
Sono stanco, ma devo ancora una volta, l’ultima ve lo giuro, esporre i fatti e
riportare gli atti (e spero sempre più chiaramente e sinteticamente), che dimostrano
cosa sono costretto a subire perché il corpo della PROCURA DI VENEZIA continua da
oltre 21 anni a sporcarsi mani e capo per difendere un bastardo Pubblico Ufficiale.
1
Questo documento che allego (doc.1), chiamato “brogliaccio di brutta prima nota”,
un confusionario recipiente di appunti di entrate e uscite riportate da una impiegata libera
arrivata in sede alla società a sostituire, dopo un mese dall’abbandono del posto di lavoro, tutti e
5 gli impiegati addetti alla contabilità;
- entrate e uscite riportate nel brogliaccio non consecutivamente, ma con data ora avanti ora
indietro anche di un mese, ora di domenica;
- entrate e uscite parzialmente cancellate, corrette e doppiate,
- entrate imputate alla Costruzioni Mengo srl e alla Mengo snc;
- entrate tutte riscontrate presenti nella contabilità ufficiale della Costruzioni Mengo srl fatta
ricostruire – dice il curatore -;
- uscite invece, molte uscite, non ritrovare registrate nel libro giornale ufficiale della Costruzioni
Mengo srl fatto ricostruire – dice il curatore -,
- uscite tutte che (con una corretta approssimazione) dalla copia del brogliaccio risultano
superiori a tutte le entrate di 154.000.000 delle vecchie lire alla CTU nominata dal Collegio della
Corte d’Appello ,
- uscite dalle quali rilevano dal brogliaccio originale il curatore, e poi il CTU nominato dal collegio
del Tribunale di Venezia, “miei indebiti prelievi” di 60.669.000 delle vecchie lire perché gli
risultano imputate al nome Dario per X e Y;
- entrate e uscite approssimativamente iniziate a registrare nel brogliaccio dal 01.06.1993 e
terminate il 17.09.1993;
da quanto si legge nel verbale di sopraluogo scritto di pugno dal cancelliere dr Gasparotto su
dettatura del nominato curatore avv. Stefano Fasolo dopo le ore 18 del 23.09.1993 (doc.2) (due
giorni dopo essere venuti tutti a conoscenza del fallimento della società Costruzioni Mengo srl
dichiarato dal Tribunale di Venezia in camera di consiglio nel pomeriggio del 20.09.1993): veniva
dichiarato
SCOMPARSO
dall’impiegata che lo aveva redatto. Di seguito nel verbale si legge che l’impiegata dichiarava di
ricordare che nel brogliaccio aveva riportato prelevamenti da parte dei soci non giustificati che
aveva evidenziavo con un evidenziatore, e ancora: che c’erano una serie di appunti che dovevano
essere registrati e che erano stati predisposti da altri impiegati.
Nello stesso verbale il curatore aveva allegato una dichiarazione che, dopo averla scritta di suo
pugno me la aveva sottoposta per la firma, ed io gliela avevo firmata perché dichiarava la “verità”.
2
Dal fascicolo della PROCURA DI VENEZIA RG 3173/93 N.R. sono state estratte due copie dell’
“unica” denuncia che il curatore aveva comunque voluto depositare contro di me per le predette
dichiarazioni!!!
La prima denuncia riporta sulla prima pagina il timbro della PROCURA apposto il giorno
23.09.1993! (doc.3)
4
-senza voler accettare che la denuncia sia stata redatta nella tarda serata del 23 (dopo la chiusura
del verbale già doc.2 “a ora tarda sta scritto” e a San Donà di Piave), e depositata la notte dello
stesso 23 dalla Procura!!;
-senza voler accettare che il timbro del deposito sia stato posto il 23 su foglio in bianco!!;
-rimane la domanda: come mai c’è questa denuncia timbrata dalla PROCURA il 23?
La seconda denuncia riporta sulla prima pagina la dicitura manuale: “URGENTE-2”, e l’aggiunta
sempre manuale dei miei dati sotto la quindicesima riga, mentre nella seconda pagina riporta il
timbro della PROCURA e i suoi dati del deposito avvenuto alle ore 10.55 del giorno 24.09.1993.
(doc.4)!!!
3
Come lucidamente si rileva dai documenti sinora richiamati: - ne sul verbale, ne nella denuncia si
evince una mia confessione dalla quale rilevare che avevo SOTTRATTO qualcosa della Costruzioni
Mengo srl, ne tantomeno che avevo SOTTRATTO il brogliaccio di brutta prima nota. –
Non sarà così per il rappresentante della PROCURA DI VENEZIA, il sostituto procuratore dr
Michele Dalla Costa che in stessa data 24.09.1993 vediamo sostituirsi al già designato sostituto
procuratore Vitaliano Fortunati.
Colto da strabismo il rappresentante della PROCURA DI VENEZIA chiedeva al GIP dr Termini la mia
cattura scrivendo: Agendo in concorso ed in concerto con altri, distraeva ed
occultava… inoltre
SOTTRAEVA
la prima nota in brutta copia riportante prelevamenti non giustificati da parte dei
soci, appunti in corso di registrazione, ecc…(doc.5).
4
Il 28.09.1993 venivo catturato e rinchiuso in carcere a regime duro, e vi rimanevo sino alle ore 17
di sabato 06.11.1993 (40 infiniti giorni).
5
Il 05.10.1993 il dr Faotto, coadiutore contabile dell’avvocato curatore stampava il libro giornale dal
quale riscontrava una voce di cassa attiva di 466 milioni e rotti; voce che indicava nella sua
relazione per il curatore che redigeva e consegnava il 20.10.1993 (doc.6).
6
Il 25.10.1993 il sostituto procuratore Dalla Costa riceveva una telefonata dal curatore; veniva
informato che mia moglie aveva rinvenuto nel giardino della mia abitazione un sacco – si legge -
verosimilmente contenete documentazione non rinvenuta nel corso
dell’inventario del 23.09.1993, e ritenendo che detto materiale È PROVA del reato
di bancarotta contestatomi ordina al Nucleo di Polizia Tributaria della GdF di
recuperarlo e di analiticamente descriverlo. (doc.7).
-Come faceva a sapere la PROCURA DI VENEZIA che il materiale che ordinava di recuperare era
PROVA DEL REATO!!!
Lo stesso 25 gli ispettori della GdF descrivono così di aver ritrovato il brogliaccio sottratto:
- n. 1 registro di prima nota con allegate fotocopie relative alle operazioni contabili
in corso di registrazione!!! (doc.8).
-perché gli ispettori scrivono: allegate fotocopie relative alle operazioni contabili in corso di
registrazione???
-chi aveva detto agli ufficiali che allegati al brogliaccio vi erano fogli contenenti operazioni da
registrare?
- Perché non scrivere semplicemente “prima nota con fogli contenenti appunti!!, perché
dovevano per forza essere documenti da registrare??? Non potevano già essere registrati???
5
- E perché non dire quanti erano questi fogli come era stato fatto quando avevano identificato i
documenti sequestrati a casa di Gianni Mengo, o cosa contenevano; considerato poi (!) che 20
giorni prima, il 5.10.1993 veniva stampato il libro giornale definitivo, ritenuto completo di tutte
le registrazioni !!!
- e se c’erano delle operazioni da registrare perché dopo la consegna al curatore di detta merce
non sono state registrate???
-o devo ricordare che se fossero state registrate si azzerava la cassa!!!
7
Il 27.10.1993 il rappresentante della PROCURA DI VENEZIA ordinava al Nucleo di Polizia Tributaria
della GdF di consegnare al curatore tutto il materiale recuperato il 25 e chiedeva di essere
notiziato (doc.9).
8
Il 28.10.1993 gli agenti della GdF consegnavano il brogliaccio di brutta prima nota con allegate
fotocopie relative alle operazioni contabili in corso di registrazione al curatore, che sottoscriveva
per accettazione (doc.10), e il 30.10.1993 trasmettevano la notifica alla PROCURA (doc.11).
9
Il 3.11.1993 il curatore depositava al Giudice Delegato, e alla PROCURA che, – dice il curatore gliela aveva richiesta per valutare la mia scarcerazione, una relazione sui documenti ricevuti dalla
GdF il 28.10.1993. In essa il curatore ha scritto:
-che ha esaminato in modo particolare il registro di prima nota con le annotazioni
relative alle operazioni contabili in corso di registrazione.
-che ha interpellato l’impiegata che aveva denunciato la sparizione e che questa
ha riconosciuto che quanto rinvenuto è certamente tutto…
-che si riserva di esporre analitiche considerazioni in ordine al brogliaccio in separata
relazione (doc.12).
Detta relazione perveniva al sostituto PROCURATORE dr Dalla Costa il giorno 4.
10
Lo stesso 04.11.1993 il sostituto PROCURATORE dr Dalla Costa disponeva con effetto immediato la
cessazione della mia detenzione a carcere duro (doc.13). Non possiedo il documento, ma da
quanto evinco dalla rimessione in libertà emanata dal Tribunale il 5.11.193 mi viene automatico
ritenere che anche il sostituto PROCURATORE Dalla Costa la abbia autorizzata in stessa data
(doc.14)
Cosa è emerso da questi pochi documenti ???
IL BROGLIACCIO DI PRIMA BRUTTA NOTA
CON GLI ALLEGATI CHE CORRONO (in corso di registrazione!!…, mi è difficile
spiegare perché ispettori della Polizia abbiano descritto documenti in movimento!!!)
PER FARSI REGISTRARE È STATO FATTO RISORGERE;
prendiamone atto, come prendiamo atto che il suo risorgere è stato l’unico
elemento utile per indurre la PROCURA a farmi scarcerare.
- se siamo stati attenti, ciò accadeva qualche giorno dopo che il dr Faoto aveva chiuso “FINITO”le
verifiche della contabilità!!!
- e ciò accadeva dopo aver fatto stare in carcere Dario Mengo un mese!!.
11
Il 3.12.1993 il curatore chiedeva solo al Giudice Delegato presso il Tribunale civile di produrre l’
azione di responsabilità (doc.14) in questo modo:
.risulta al curatore da un esame di un brogliaccio di prima nota cassa, l’esistenza di
prelievi, quantomeno nel periodo corrente a decorrere dall’ 1.6.1993 da parte dello
6
amm.re Dario Mengo di importi talora indicati “prestito Dario” “dato a Dario” per
£ 63.923.500 per la maggior parte dei quali non risulta sussistere pezza
giustificativa.
E fanno 2.
IL BROGLIACCIO DI BRUTTA PRIMA NOTA FATTO RISORGERE
C’È
e viene usato al civile; prendiamone atto.
12
Il 9.12.1993 il curatore depositava al GD e al sostituto PROCURATORE Dalla Costa presso la
PROCURA la sua unica (IN 21 ANNI!!!!!) relazione ex art 33 l.f.. In essa scrive che sta
predisponendo l’azione di responsabilità!!! In essa scrive (diversamente da quanto ha
invece rilevato alla lira dal brogliaccio nell’azione di responsabilità), che gli amministratori si
sarebbero illegittimamente tenuti senza alcuna giustificazione parte degli introiti,
anche rilevanti, di spettanza della società a seguito della emissione di fatture al
verificarsi dei stati di avanzamento dei lavori…ecc…(doc.15)
- se siamo stati attenti al contrario di ciò che scriveva, nella relazione che redigeva per prima per il
civile, ricavava dal brogliaccio dei “decifrati” miei esigui prelievi, nella seconda, non scrive più del
brogliaccio, ma cita !!!
I3
Il 13.06.1994 l’avv. professore in materia fallimentare (!) Mauro Pizzigati, nominato dal GD
difensore della procedura, depositava al Tribunale l’atto per l’azione di responsabilità chiedendo
danni per £ 3 miliardi.
Allegava copia del brogliaccio di prima nota CON RISERVA DI PRODURRE L’ORIGINALE (doc.16).
E fanno 3.
IL BROGLIACCIO DI BRUTTA PRIMA NOTA FATTO RISORGERE
C’È e viene usato al civile; prendiamone atto.
14
il 16.6.1999 il CTU dr Lanfranchi, nominato dal giudice delegato dr Gatto, depositava la sua perizia
nella quale dichiarava di aver estrapolato dalla copia del brogliaccio riscontrata con l’originale in
possesso del curatore, che i miei indebiti prelievi ammontavano a £ 60.669.000 (doc.17).
-va ricordato che il curatore aveva riscontrato prelievi per £ 63.923.500, ma con il dubbio che
alcuni potevano avere la pezza giustificativa; pezza che trovava con il CTU .
E fanno 4.
IL BROGLIACCIO DI BRUTTA PRIMA NOTA FATTO RISORGERE
C’È e viene usato al civile; prendiamone atto.
15
Il 21.03.2003, dopo oltre 9 anni di mancate indagini preliminari, il sostituto PROCURATORE
Michele Dalla Costa lasciava la PROCURA di Venezia per la Procura di Trieste. Gli subentra il collega
Stefano Ancilotto. Il nuovo PROCURATORE tirava fuori dalla polvere il sommerso fascicolo RG
3173/93 e mi scriveva che aveva terminato le indagini preliminari, che la documentazione relativa
alle indagini espletate era depositata presso la segreteria del P.M. (!!!) e che chiedeva al GIP di
rinviarmi a giudizio (doc.18). MA DENTRO AL FASCICOLO PENALE NON CI SONO NE I
CORPI DI REATO NE LE PROVE PER RINVIARMI A GIUDIZIO !!!!!!
(Prove e corpi di reato che NON CI SONO NEMMENO ORA !!!)
7
Di un tanto se ne avvedeva il mio ex difensore avv. Berardi che chiedeva l’archiviazione (doc.19)
16
Contro ogni articolo del codice e contro la Costituzione Italiana il giudice dr Stefano Manduzio mi
rinviava comunque a Giudizio il 07.10.2003 (doc.20).
17
All’udienza del 03.03.2004 veniva sentito come teste il curatore che, dopo aver giurato di dire tutta
la verità nient’altro che la verità, sparava falsità a destra e a manca del seguente tenore (vedi parti
della sua testimonianza doc.21):
NON HO MAI VISTO NE AVUTO A MIE MANI IL BROGLIACCIO ORIGINALE DI PRIMA
NOTA CON GLI ALLEGATI DOCUMENTI IN CORSO DI REGISTRAZIONE,
NON HO TRATTO GLI INDEBITI PRELIEVI DA QUEL BROGLIACCIO(somma che invece
risulta descritta nella causa per responsabilità al civile) , - ESSI MI SONO STATI RIFERITI DALLE
IMPIEGATE!! E chi era a porgli queste domande e a volere da lui quelle FALSE risposte
già pre-organizzate…ben a conoscenza di quale doveva essere la vera risposta?
La PROCURA, nella figura del sostituto PROCURATORE dr Stefano Ancilotto!!!
A pag. 46 della testimonianza Fasolo il sostituto PROCURATORE dr Stefano Ancilotto svela così il
suo sapere; vediamo il passaggio: l’avv. Cattivera chiede: è emerso in qualche modo il
rinvenimento di questo brogliaccio di prima nota? Fasolo risponde: A me non risulta, non lo so
se la Procura abbia trattenuto quello che… Scatta in piedi Ancilotto che dice: No, la Procura come
lei sa ha trasmesso tutti i documenti. Ecco, l’importante è che lei precisi questo. A lei non le è
mai stato consegnato da ufficiali della Guardia di Finanza?
E il curatore: io non ricordo di aver visto un brogliaccio di prima nota, non ricordo.
18
E chi aiutava il sostituto PROCURATORE dr Stefano Ancilotto a non fare emergere
la verità? Il presidente del collegio del Tribunale dr Angelo Risi. Entrambi
sfacciatamente uniti cercavano di farsi dire dai testi che il brogliaccio non è mai
rinvenuto, ed entrambi sentiranno dire da più testi che invece ERA EMERSO, ma
“il falso curatore non si tocca” così come non si sono voluti cambiare i reati, così
come si è voluto giustificare il carcere preventivo inflittomi dal sostituto
PROCURATORE Dalla Costa. E cosa scrive il dr Risi nella sentenza di condanna a
tacer di altre bestemmie? Eccola (doc.22):
8
9
10
IL GIUDICE DR RISI MI CONDANNA PERCHÉ LA PROCURA IL 25.10.1993 NON HA
TROVATO IL BROGLIACCIO!!!!
IL GIUDICE DR RISI MI CONDANNA PERCHÉ LA PROCURA NON HA MAI POSTO A
DISPOSIZIONE DEL CURATORE IL BROGLIACCIO!!!!
IL GIUDICE DR RISI MI CONDANNA POICHÉ LA PROCURA HA SCRITTO IL 27.09.1993
CHE HO DISTRUTTO IL BROGLIACCIO, e di sua invenzione vi aggiunge:
PERCHE’ RENDEVA CONTO DI ENTRATE NON RIPORTATE IN CONTABILITA’!!!!
IL GIUDICE DR RISI MI CONDANNA PERCHÉ LA PROCURA E’ RIUSCITA A FARSI
DIRE DALLA BALDO CHE NON AVEVA VISTO IL BROGLIACCIO DI PRIMA
NOTA IL 04.10.1993, 21 GIONI PRIMA CHE VENISSE FATTO
RICOMPARIRE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
11
19
Il 24.11.2010 la CTU dott.ssa Marina Manna nominata dal collegio della Corte d’Appello teneva
una riunione peritale presso lo studio del curatore avv. Fasolo (doc.23). Nel verbale si legge:
12
E fanno 5.
IL BROGLIACCIO DI BRUTTA PRIMA NOTA FATTO RISORGERE
C’È … ADESSO ANCHE AL PENALE
20
E dopo la quinta volta che il BASTARDO curatore dichiara di possedere l’originale del brogliaccio
rinvenuto il 25.10.1993, e dopo che sempre il BASTARDO curatore si diverte persino a sottrarlo dai
faldoni rossi che riempie di disegni tecnici prima di consegnarli alla precitata CTU, la
PROCURA
invia all’ultima udienza in Corte d’Appello di Venezia (sostituendo ancora una volta (((e
fanno tre su tre ))) il predecessore PG dr Bruni) l’ennesimo e ultimo Procuratore Generale
nella persona del dr Antonio De Nicolo che reciterà questa arringa: :
Presidente, sono l’ultimo del… collega del procuratore generale che si occupa di questo caso
devo dire … che mi hanno colpito due cose:
- intanto l’assoluta resistenza sui fatti passati, parliamo di una sentenza del 1993 e parliamo
di indagini preliminari che pare durati una decina d’anni… che ha avuto un’inerzia della fase
delle indagini preliminari… per un tempo molto superiore a quello consentito però siamo
arrivati oggi a un fatto che purtroppo ha il sapore della …...
- l’altro fatto che … insolito che il fascicolo presenta, è che l’imputato rinuncia alla
prescrizione, fatto, dico che nella mia lunga esperienza giudiziaria si conta sulle dita di una
mano nel mondo … coloro che hanno rinunciato alla prescrizione
Allora quello che io dico, non ci interessa indagare che cosa si possa portare in società, io
voglio dare una spiegazione che sia trasparente con ciò che ha detto il consulente del
fallimento, ma non c’è bisogno di questo, si può tranquillamente motivare la conferma della
condanna senza avventurarci in quest’operazione in cui il perito da voi nominato non segue i
problemi del fallimento,
semplicemente nella documentazione contabile della fallita c’era e non è stata rinvenuta
dal curatore ed è stata utilizzata sicuramente ad altri fini ……….… dal fallito e dalla sua
consulente come sappiamo.
Per quello che riguarda la documentazione contabile la legge fallimentare non dice che deve
essere una liturgica, non parla che deve esserci necessariamente il libro giornale, libro … ma
di qualsiasi scrittura, dunque la famosa prima nota di cassa con annotazioni color
13
fucsia di cui tanto si è parlato non è stata rinvenuta, PIACCIA O NON PIACCIA,
abbiamo rinvenuto copie ma l’originale non c’è.
Questa prima nota (sottointeso che non è stata trovata)serve a dare corpo alla bancarotta
documentale per sottrazione…
A me sembra francamente che se manca il documento contabile in cui sono annotate
giorno per giorno le più importante scritture contabili dell’attività in cui cade come non
giudicare l’interesse di sottrarre quel documento agli imprenditori pur di allargare i loro
profitti, non ci possono non poter esserci perché in quel momento ci potrebbe essere quella
prova di commistioni che già secondo me con la prova del fallimento è evidente e che dà una
sua ….ità al loro comportamento…
Attenzione, qui dobbiamo già guardare il dolo della bancarotta documentale post
fallimentare al momento in cui .. della situazione, non è facile citare questo dolo per
vent’anni della durata della procedura; per esempio il fatto che ci sia stato un successivo
secondo me e il tempismo .. quando è stato questo momento straziale? questo mi pare che
sia un dato obiettivo che nessuno voglio dire nessuno della gente se la sente …
ma in ogni caso questo, questo elemento straziale fa teatro felicemente.. giustificata
della misura di isolamento carcerario non indimostrato secondo me, dimostra
che evidentemente la motivazione che si voleva far apparire in un senso … che comunque
non è stata rinvenuta.(ovviamente sta riferendosi al brogliaccio)
Presidente … la sentenza afferma che il reato di cui stiamo parlando, quello della sottrazione non
richiede la impossibilità di ricostruire la contabilità d’impresa, quindi è inutile che ci si affanni a
discutere sul fatto che ciò che è mancato non serviva, poteva essere parzialmente sostituito,
abbiamo delle fotocopie ecc.. non c’entra assolutamente nulla dato il fatto obiettivo che credo sia e
non certo l’impossibilità di ricostruzione; elemento che raccoglie la questione con sentenza che
ormai non è neanche più tanto assente ma è comunque l’ultima che si tratta nello specifico
problema, e quindi l’evento stabilito dal codice della sottrazione distruzione e quello della
falsificazione ..e quindi ai materiali psicologici …… ci sono
A questo punto noi possiamo sgombrare il campo all’intero atto … di appello in particolare il fatto
che la società poteva aver i mezzi per risollevarsi e forse non sarebbe dovuta fallire, forse se fosse
successo qualcosa nei due e tre giorni cruciali in cui c’è stato il fallimento magari non sarebbe
fallita.
Io avrei voluto, in nome del comportamento corretto del sig. Mengo, in nome della intervenuta
prescrizione, cercare di venir incontro con una riduzione di sanzione … e mi sono reso conto che
per legge non lo possiamo fare. Non lo dovete fare voi perché non siete investiti e per lo stesso
motivo non lo potete fare.
Voi non potete fare assolutamente nulla; mai spostare la pena.
quindi proprio io che volevo accordare un riconoscimento al sig. mengo, io avrei voluto scendere
asotto i tre anni un riconoscimento mi sono reso conto che principio .. non si può fare
assolutamente nulla. Pertanto … conferma
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Il 31.07.2012 il collegio della Corte d’Appello ubbidendo all’ordine impartito dalla PROCURA
depositava la sentenza nella quale si leggerà che pur avendo riscontrato che l’originale del
brogliaccio c’era stato al processo riconfermava la sentenza del Tribunale (doc.24).
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03.11.2012 depositavo Ricorso alla Corte di Cassazione penale
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Il 01.02.2013, dopo aver letto il verbale della Manna del 24.11, visto che nessuno si moveva (!!!)
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toccherà a me chiedere alla Corte di Cassazione sezione civile se l’avv. Pizzigati per il curatore
aveva davvero depositato l’originale del brogliaccio.
E così mi risponderà il cancelliere capo? Ecco la sua risposta (doc.25):
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Il 30.01.2014 si è tenuta l’udienza presso la V^ sezione penale della Corte di Cassazione. La
PROCURA (questa volta di ROMA) mandava il Procuratore Generale dr Vito D’Ambrosio che ha
chiesto l’annullamento della sentenza di condanna emessa dal Tribunale di
Venezia e confermata dalla Corte D’Appello.
Purtroppo il collegio DEI 5 VECCHI GIUDICI HA invece preferito rigettare il ricorso perché
presentato con 4 giorni di ritardo.
La sentenza veniva pubblicata il 17.4.2014 ed io la potevo leggere solo il 01.07.2014 (doc.26).
Basta così
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Dal 7.5.2012 ho cominciato a denunciare tutti e tutto e cosa ci ho guadagnato? Che il dr Luigi
Delpino per lavarsi le mani di me ha spedito tutte le mie denunce memorie e fax alla PROCURA
preso il Tribunale di Trento per farmi condannare per calunnia e diffamazione (doc.27)
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Con sommo dispiacere mi accorgo di essere impotente contro l’arroganza dei Procuratori
veneziani, costoro insieme e vui agiungo il dr Terzo, la dott.sa Tavarnesi, il dr Nordio in aperta
combutta non vogliono che a Trento io venga condannato a una pena per diffamazione, ma a più
pene con l’evidente fine di farmi tornare in carcere per un bel po’ di tempo con la circostanza
aggravante: la recidiva!!!.
Con sommo dispiacere mi accorgo che presso la PROCURA di Trento c’è il sostituto procuratore dr
dr Marco Gallina che da un lato chiede di archiviare tutte le mie denunce che gli arrivano
riscontrando che in esse non vi è calunnia e dall’altro accetta di rinviarmi a giudizio
aprendo più procedimenti penali per diffamazione contro di me.
Se volevano finirmi come chiede il dr Delpino ben faceva il dr Gallina a riscontrare calunnia nelle
mie denunce, ma evidentemente non ha potuto. È molto probabile che da Roma sia giunto un
ordine diverso.
Ed ora? Se il dr Delpino si vergogna o vuole evitare (come è evidente(!); evitare
vuol dire non emettere avvisi di garanzia avverso il Pubblico Ufficiale curatore avv.
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Stefano Fasolo, avverso i procuratori Dalla Costa, Ancillotto, De Nicolo e altri…) di
chiedere al corpo del quale è stato nominato capo di tirare fuori dal cassetto il
corpo di reato – IL BROGLIACCIO DI BRUTTA PRIMA NOTA CON ALLEGATE
FOTOCOPIE RELATIVE ALLE OPERAZIONI CONTABILI IN CORSO DI REGISTRAZIONE -,
che abbiamo visto essere l’unica fonte delle mie tragedie, l’unico elemento che mi
potrà riconsegnare la libertà, aiutatelo o ordinateglielo voi Procuratori Generali
delle altre PROCURE d’Italia a cui la presente è indirizzata.
Dal brogliaccio di prima nota, dalla sua copia che mi è stata “benevolmente”
fornita dal curatore nella causa per responsabilità:
- non emerge nessuna ENTRATA non registrata in contabilità;
- non emerge nessun mio prelievo che non sia stato consegnato a fornitori o
a dipendenti;
- emerge inconfutabilmente invece che mi sono fatto prestare somme dai
parenti per salvare la società (vedi che riporta più uscite che entrate).
- emergono correzioni apportate dal curatore
- emerge che le verbalizzazioni della Baldo raccolte e trascritte di pugno dalla
PROCURA e dal curatore sono state falsate nei suoi contenuti.
- emerge che fa prova a mio discarico.
Aiutate il dr Delpino, se non lo fa di sua spontanea volontà, perché io non ho più la
forza di SOPPORTARE l’ inclemenza dell’uomo con il Potere, aiutatelo perché non
resterò a guardarmi condannato a vita per nulla da un branco di collusi, aiutatelo e
aiutatemi a non farmi fare giustizia da solo.
Non resterò qui ad aspettare l’udienza fissatami dal Tribunale di Sorveglianza per il
14.4.2015; troppo umiliante, troppo umiliante, troppo umiliante, umiliante come
quella volta che mi sono state messe le manette. Non resterò qui ad aspettare dr
Delpino, vuole continuare a negarmi un incontro?, vuole continuare a
nascondermi il corpo di reato? è una bestialità che non le dovrebbe essere
concessa dallo Stato Italiano, ma forse mi sbaglio, forse lei e gli altri non potete
ammettere di sbagliare e allora vi siete procurati la LICENZA DI UCCIDERE,
beh…usatela.
Dario Mengo
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