LE VALLI DELLE ALPI GIULIE crocevia di lingue località Tarvisio Riofreddo Cave del Predil Sella Nevea Saletto Chiusaforte Roveredo Ovedasso Moggio Udinese Sella Cereschiatis Aupa Studena Alta Pontebba Ugovizza Valbruna Camporosso Tarvisio tabella kilometri km parz. km progr. 0,0 0,0 5,1 5,1 3,9 9,0 11,4 20,4 11,6 32,0 6,54 38,6 5,42 44,0 2,11 46,1 3,38 49,5 16,10 65,6 1,93 67,5 2,16 69,7 3,43 73,1 15,20 88,3 2,62 90,9 4,22 95,1 3,75 98,9 Andare in bicicletta è divertente ma bisogna rispettare le regole - indossare sempre caschetto omologato, pettorina o bretelle rifrangenti e/o abiti sgargianti, soprattutto di notte ed eventuali altre protezioni come ginocchiere e guanti - dotare la bicicletta di kit per manutenzione - accendere sempre le luci, sia avanti sia sul retro del mezzo - assicurare i bambini negli appositi sellini omologati - togliere gli occhiali da sole nelle gallerie - segnalare con le braccia l’intenzione di svoltare a destra/sinistra o di spostarsi al centro della carreggiata - controllare di frequente freni e ruote - rispettare il Codice della Strada ed ora si parte…. Il percorso che proponiamo è denominato LE VALLI DELLE ALPI GIULIE e si snoda lungo un tracciato di terra di confine, circondata dalle Alpi Giulie e ricca di vallate e boschi, che emanano fascino in qualsiasi momento dell’anno. I borghi storici che si susseguono offriranno, anche al cicloturista più affaticato, il ristoro di vedute affascinanti, dall’aria limpida e frizzante. Il percorso ciclabile è lungo circa 98 km, parte da Tarvisio ed è ad anello. E’ pensato per cicloturisti con una buona preparazione fisica, soprattutto il tratto che risale la Val Aupa, da Moggio Udinese a Pontebba. Per questo vi è la possibilità di accorciarlo all’altezza di Chiusaforte, risalendo verso nord in direzione Pontebba, passando per Dogna, seguendo la Ciclovia Alpe Adria Radweg FVG 1, che è alla portata di buona parte dei cicloturisti. Partenza e arrivo: Piazza Unità di Tarvisio (connessione con stazione FS di Tarvisio Boscoverde) seguendo il tracciato della CAAR e quindi della FVG 1 Lunghezza del tracciato: 98,9 km Dislivello complessivo in salita: 2200 m circa Altitudine minima: 341 m s.l.m. (Moggio di Sotto) Altitudine massima: 1162 m s.l.m. (Sella Nevea) Il percorso inizia nella piazza centrale di Tarvisio dove si trova la chiesa dedicata ai Santi Pietro e Paolo Chiesa di SS. Paolo e Pietro E’ una delle più belle chiese fortificate dei paesi alpini, fondata nel 1399 ma il suo assetto attuale risale al 1445, come attesta un’iscrizione posta sul portale d’ingresso. Tarvisio Palazzi di via Romana Era l’antica via che da Tricesimo, attraverso le stazioni di Campolaro (Chiusaforte) e Camporosso, conduceva alla Carinzia. Il tracciato della via è delimitato lateralmente da cortine edilizie pressoché continue, caratterizzate dalla presenza di architetture in tipico stile carinziano. Poco distante si trova un parcheggio per le auto mentre la stazione ferroviaria di Tarvisio Boscoverde si trova a qualche km di distanza ma è facilmente raggiungibile utilizzando le piste ciclabili locali. Si imbocca in discesa via Papa Giovanni II e subito dopo il sottopasso (sopra il quale corre la FVG 1) si svolta a sinistra su via Vittorio Veneto che ci porta nella parte storica di Tarvisio. Santuario del Monte Lussari Dal monte si può ammirare uno stupendo scenario naturale di cime svettanti e maestose. Oltre ad essere luogo di interesse naturalistico, esso è anche un Santuario, un luogo di preghiera. In estate si possono fare passeggiate e sciare in inverno o semplicemente passare del tempo in un posto davvero incantevole Presso una strettoia, all'incrocio con via Gorizia, si svolta a destra, seguendo le indicazioni per Sella Nevea. Si supera il rio Bartolo e si inizia a salire sulla non molto trafficata SS54. La strada entra subito nella vallata del Rio del Lago e inizia a prendere quota in maniera graduale. Nella prima parte, la valle è piuttosto incassata e si pedala in mezzo ai boschi della millenaria Foresta di Tarvisio con il torrente sempre al nostro fianco. La strada attraversa alcune volte il torrente e, dopo aver sfiorato la borgata di Riofreddo, supera alcuni tornanti. Poco dopo Riofreddo, la vallata si apre un po' e sulla sponda opposta del torrente si iniziano a notare i cumuli di materiale estratto dalle miniere di Cave del Predil, che incontreremo tra pochi km. L'attenzione del cicloturista sarà comunque attratta dalle belle vedute sulle montagne (il gruppo del Canin e di Rio Bianco) che si ergono imponenti davanti a lui. Giunti nel piccolo borgo di Cave del Predil (o Raibl), si consiglia una visita alla miniera e al relativo museo che descrive la secolare storia mineraria del villaggio e la dura vita dei minatori. La località di Cave del Predil, Raibl deve principalmente la sua esistenza alla presenza di un ricco giacimento di piombo e zinco. Qui si trovano due musei: la miniera infatti è visitabile a bordo di un trenino a trazione elettrica con l’ausilio di una guida per circa un’ora; vicino si trova il Museo della Guerra con interessanti reperti. Si riprende sempre in mezzo ai boschi e pedalando in salita per pochi km fino a raggiungere un bivio dove si lascia la strada statale per tenere la destra seguendo le indicazioni per Sella Nevea. Dopo poche curve appare il Lago del Predil dove delle assolate spiaggette invitano il cicloturista a una sosta e magari a una nuotata nelle fredde acque del lago. Lago del Predil o di Raibl Il lago del Predil (1.300 metri di lunghezza e 500 metri di larghezza), posto nella val Rio del Lago, è per estensione il secondo lago fra quelli presenti nel comprensorio montano della Regione, nonché uno fra i più profondi, per la presenza sul fondo di forre di oltre 70 metri. Altopiano del Montasio L’altopiano del Montasio deve la propria fama ai pascoli, tra i più vasti delle montagne friulane, utilizzati sin da tempi antichi per la monticazione. Nelle malghe dell’altopiano si produce il formaggio Montasio, oggi prodotto da tutti i caseifici friulani. L’altopiano, da cui si gode una magnifica vista sul gruppo del monte Canin, si estende a sud dei bastioni dello Jôf di Montasio e del Modeon del Buinz. La strada continua a salire quasi sempre nell'ombra dei boschi anche se a volte si attraversano dei bei prati nei pressi dei quali è presente una tipica malga alpina. Il traffico di solito è scarso e non è improbabile che un capriolo attraversi la strada. Alcuni tornanti preannunciano l'imminente arrivo alla splendida conca di Sella Nevea dove termina la prima salita a quasi 1200 metri di quota. Durante la sosta nella rinomata località turistica friulana di Sella Nevea è possibile rifocillarsi in uno dei numerosi ristoranti ma anche salire in quota oltre il limite della vegetazione grazie alla Funivia del Canin. Solo i ciclisti davvero allenati potranno invece affrontare la ripida salita, resa famosa dal passaggio del Giro d'Italia, che porta agli spettacolari Piani del Montasio. Si riprende a pedalare in discesa prestando attenzione alla guida e soprattutto a non surriscaldare i freni. La strada che discende la Val Raccolana era un'ardita strada militare, ora perfettamente sistemata, che nel primo tratto corre su un costone di roccia particolarmente panoramico. Vista l'asprezza di questa parte della vallata, molti dei tornanti dovettero essere scavati nella roccia (brevi gallerie, ricordarsi di accendere le luci e togliere gli occhiali antivento se hanno le lenti oscurate): gli scorci che offre questa parte del percorso sono comunque mozzafiato. Alla fine dei tornanti, presso un ristorante, è possibile fare una breve sosta e lasciare la bici per imboccare a piedi un sentiero che in pochi minuti porterà al laghetto ove si getta, dopo un salto di diversi metri, la maestosa Fontana di Goriuda che nasce da un imponente corso d'acqua che ha origine da una cavità carsica qualche centinaio di metri più in quota. Il Fontanon di Goriuda Costituisce il principale punto di drenaggio delle acque dell’altopiano carsico del monte Canin, privo di circolazione idrica superficiale. Si prosegue la pedalata nel fondovalle, quasi sempre in leggera discesa, costeggiando il torrente Raccolana e attraversando alcuni tipici borghi della vallata. La Val Raccolana termina nel Canal del Ferro, presso l'abitato di Raccolana. Attraversata con attenzione la SS13, si entra a Chiusaforte dove si svolta prima a destra su via Roma e subito dopo a sinistra nella breve salita che porta alla ex-stazione ferroviaria, ora riconvertita in punto di ristoro e piccolo museo, ove si ritrova la Ciclovia Alpe Adria Radweg (CAAR) FVG 1. Il tracciato qui descritto prevede di svoltare a sinistra e scendere verso Moggio Udinese. PERCORSO BREVE Chi volesse accorciare il giro ed evitare la parte più impegnativa del percorso, all’ex stazione ferroviaria di Chiusaforte qui può svoltare a destra, dirigendosi verso nord per raggiungere Pontebba passando Dogna; seguirà così il tracciato della della Ciclovia Alpe Adria Radweg – (CAAR) che collega Salisburgo a Grado e che in Italia sia chiama FVG 1. A Pontebba si ricollegherà con la parte finale del tracciato più lungo. Si procede verso nord fiancheggiando la sponda sinistra del Fiume Fella. Quando si giunge al ponte che attraversa l’affluente Dogna, si consiglia di voltarsi per ammirare in tutta la sua bellezza il Montasio.Dopo il ponte, girando a sinistra, sarà possibile fare una breve deviazione per visitare il paese di Dogna e rifocillarsi. Si raggiunge Pontebba e qui si riprende il tracciato dell’anello più lungo, per rientrare a Tarvisio. Il percorso prosegue in discesa nel Canal del Ferro seguendo il tracciato della Ciclovia Alpe Adria Radveg-CAAR, che in Italia si chiama FVG 1. Si attraversano numerose gallerie, si passa accanto alla bella cascata del rio Repepeit e sotto il forte militare di Chiusaforte, trasformato in un museo sulla Grande Guerra in Montagna. Arrivati in località Peraria, immediatamente prima di affrontare il ponte ferroviario che attraversa il Fella, si svolta a destra seguendo le indicazioni della variante della FVG 1 per Moggio Udinese. Si scende sulla tranquilla ma impegnativa strada asfaltata che passa per gli abitati di Roveredo e Ovedasso. La fatica dell'affrontare le numerose salite è compensata dalle belle vedute che offre questa strada, dapprima sulla valle del Rio Simon, poi sul Rio Brezzi (alcuni cartelli segnalano uno degli accessi più meridionali all'ambito di tutela della Foresta della Val Aupa) e sulla valle del Rio Alba. L'ultima discesa porta sul ponte che attraversa il Torrente Aupa e quindi si entra a Moggio Udinese: qui è d'obbligo affrontare la salita che porta alla borgata di Moggio Alto dove, in posizione estremamente panoramica, si trova l'Abbazia dei Santi Gallo e Carlo Borromeo. Chiesa abbaziale dei Santi Gallo e Carlo Borromeo La tradizione vuole che l’abbazia sia stata edificata sull’antico castello che, nel 1084, un nobile feudatario aveva donato al patriarca di Aquileia con l’impegno di costruirvi un monastero benedettino. A partire dal XV secolo iniziò il declino dell’abbazia che fu soppressa nel 1773. Terminata la visita del paese si imbocca la Val Aupa, iniziando a risalire l'omonimo corso d'acqua, pedalando sulla tranquilla SP112., che ci porta verso Pradis Il primo tratto della vallata si percorre facilmente, attraversando alcune caratteristiche borgate. Dopo l'abitato di Bevorchians la strada inizia a salire con pendenza maggiore.Dopo alcuni chilometri si raggiunge la Sella di Cereschiatis, alla quota di 1066 metri s.l.m. Dalla Sella una piacevole discesa ci accompagna nella bella vallata del Rio Studena caratterizzata da fitti boschi ma anche da verdissimi prati ben tenuti dagli abitanti delle due frazioni di Studena (Alta e Bassa). La SP112 continua a scendere velocemente verso il Torrente Pontebbana. Il Torrente Pontebbana si raggiunge alle porte di Pontebba: poco dopo un tornante si prende via Grillo. Alla fine di questa via, si consiglia una breve visita (svoltando a sinistra) per raggiungere la Pieve di Santa Maria Maggiore e il suo famoso Flűgelaltar passando davanti al bell’edificio che ospita il Municipio. Pieve di S. Maria Maggiore Piccola chiesetta fino al XII secolo, la pieve di Santa Maria Maggiore fu ricostruita in stile gotico, nel 1504. L’opera d’arte più importante conservata nella chiesa è il Flügelaltar, il trittico ligneo collocato nell’abside. L’altare è in legno con un corpo centrale rettangolare e imposte laterali che girano su cardini; è coronato da cinque guglie. Tornati sui nostri passi su via Arturo Zardini, si incrocia la centrale via Roma che si imbocca svoltando a sinistra e ritrovando i cartelli della FVG 1 che indicano la direzione per Tarvisio PERCORSO BREVE E’ in questo punto che il PERCORSO BREVE si ricongiunge con la parte finale del tracciato più lungo. Qui si passa il sul torrente Pontebbana, che fino al 1919 segnava il confine tra l'Impero Austriaco e la Serenissima (infatti i due campanili che svettano sul paese hanno le caratteristiche peculiari di due tradizioni architettoniche opposte: uno veneto, l’altro austriaco).Sempre seguendo il tracciato della FVG 1 si pedala verso San Leopoldo e Bagni di Lusnizza. Sempre seguendo il tracciato della FVG 1 si passa per Santa Caterina e il bel borgo alpino di Malborghetto Valbruna, dove merita una visita il Palazzo Veneziano. Palazzo Veneziano Il palazzo è senza dubbio la costruzione di maggior interesse del paese e di tutta la Valcanale; posto in posizione centrale, in prossimità della piazza di Malborghetto e antistante la chiesa parrocchiale, è allineato lungo l’antica strada che metteva in collegamento la pianura friulana con la Carinzia. Nel XV secolo esisteva probabilmente, al posto dell’attuale palazzo, un edificio più modesto dotato di cantina, che venne venduto, intorno al 1591, assieme alla stalla, al cortile e all’orto, alla famiglia dei Paul. Attualmente è la sede del Museo Etnografico, con sale dedicate alla vita quotidiana nella Val Canale, alla storia del Palazzo stesso, alle attività estrattive del territorio, alla Foresta, alla geologia, alla paleontologia ed alla preistoria. In lieve salita si arriva così fino alla Sella di Camporosso e quindi si inizia a scendere verso Tarvisio. Per tornare al punto di partenza, poco prima di arrivare alla stazione di Tarvisio Città, si svolta a sinistra e una ripida ma breve salita nella piazza della chiesa dei Santi Pietro e Paolo.
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