Rassegna stampa dal 12 al 24 Agosto 2014

INDICE
CATEGORIA
DATA ARTICOLO
TITOLO
PAGINA
Expo
La Prealpina
24/08/2014
L'Officina si mette al lavoro su
Expo
1
La Provincia ed. Varese
24/08/2014
«Non parliamo di cipressi e
funicolare La giunta lasci un
nuovo Sacro Monte»
2
Il Corriere della Sera
24/08/2014
Cremona nega Arcimboldo È
l'Expo dei campanilismi
4
La Prealpina
24/08/2014
Lonate borgo della felicità
5
La Prealpina
24/08/2014
L'autunno bollente dei sindaci
6
La Prealpina
24/08/2014
«Expo, servono più
collegamenti tra i Comuni»
7
La Prealpina
24/08/2014
Il Bacco guarda a Expo: eventi
sotto il segno del vino
8
La Prealpina
24/08/2014
A scuola di lingue grazie a Expo
9
Il Giorno ed. Varese
23/08/2014
«Ero perplessa sull'Expo a
Milano Ora spero dia una botta
di fierezza»
10
La Provincia ed. Varese
23/08/2014
«Non mi aspetto sconti ma un
salto di qualità»
11
Il Giorno ed. Varese
23/08/2014
Una vetrina per le idee delle
donne
13
La Prealpina
23/08/2014
Expo: Farioli convoca tutti i
sindaci
14
Italia Oggi
23/08/2014
Expo 2015 sorvegliata dal
presidente dell'Anac
15
La Prealpina
23/08/2014
Intanto spesi 150mila euro.
Conquistando il Wi-fi
16
La Prealpina
22/08/2014
Tradate salirà sul "treno"
dell'Expo
17
La Prealpina
22/08/2014
Con ExpoFiori l'estate
verbanese non termina ma
entra nel vivo: al via il 5
settembre
18
La Provincia ed. Varese
22/08/2014
Sacro Monte, c'è una nuova
proposta «Cerchiamo sponsor
per la funicolare»
19
Il Giorno ed. Varese
22/08/2014
«Ci avevo già pensato nel 2010:
un'Esposizione a misura di
Bronzi»
20
Italia Oggi
21/08/2014
Expo volano del made in Italy
21
La Provincia ed. Varese
21/08/2014
Openjob dà voce ai nostri
imprenditori «Porterò a Roma le
eccellenze varesine»
22
Italia Oggi
21/08/2014
Entro il 15/9 i progetti per
l'attrattività lombarda
23
La Provincia ed. Varese
21/08/2014
«Funicolare, grave errore da
non ripetere Per Expo il Sacro
Monte si merita di più»
24
Italia Oggi
21/08/2014
Salvacondotto per gli stati Expo
25
La Provincia ed. Varese
21/08/2014
Telecamere anti caos e un park
Il Comune svela tutte le sue
carte
27
Italia Oggi
21/08/2014
EXPO SUI BINARI
29
Il Giorno ed. Varese
21/08/2014
Con Sgarbi alla scoperta
dell'arte Ecco i 14 Padiglioni
della cultura
30
Il Sole 24 Ore
20/08/2014
Dopo-Expo, bando da 315
milioni
31
La Prealpina
20/08/2014
L'Olona si fa bella per Expo
34
Il Sole 24 Ore
20/08/2014
Tempi stretti per chiudere
35
La Provincia ed. Varese
20/08/2014
Ue, tornano i viaggi di lavoro E
l'Expo rilancia Milano
37
Il Giorno ed. Varese
20/08/2014
Nel vecchio tribunale la casa
degli ospiti stranieri Manessuno
fa l'offerta
39
La Provincia ed. Varese
20/08/2014
Cartelli per i turisti: le prime
lamentele «Inutili, per leggerli ci
vuole il binocolo»
40
La Prealpina
20/08/2014
Dopo Expo, si apre il bando
41
Italia Oggi
19/08/2014
Expo, niente diritti doganali
42
La Prealpina
19/08/2014
Expo, l'inchiesta su Maroni
resta a Milano
44
La Repubblica ed. Nazionale
18/08/2014
Expo, il ministro apre al trasloco
dei Bronzi "Deciderà un pool di
super esperti"
45
La Provincia ed. Varese
18/08/2014
Un ufficio turistico e tante
aspettative Monate, il lago vola
47
La Prealpina
18/08/2014
Comuni uniti per Expo 2015
Un'alleanza per il turismo
48
La Provincia ed. Varese
18/08/2014
«Le grandi incompiute? Colpa
di chi governa E non ci sono più
alibi»
49
La Provincia ed. Varese
18/08/2014
Philippe Daverio testimonial «Io
vetrina del Sacro Monte»
50
La Provincia ed. Varese
18/08/2014
Gallarate guarda a Expo Un bus
navetta e turisti
52
Il Sole 24 Ore
17/08/2014
L'Expo è la vetrina per rilanciare
la green-economy
53
Il Giorno ed. Varese
17/08/2014
Il futuro di Busto tra Expo e Pgt
55
Il Giorno ed. Varese
15/08/2014
In vista dell'Expo corsi di lingue
straniere per tutti i residenti
56
La Prealpina
15/08/2014
Farioli lancia la volata:
«Detteremo il futuro per Nord e
Borri»
57
La Provincia ed. Varese
15/08/2014
La promessa del sindaco
«Busto, svolta a settembre»
58
Il Giorno ed. Varese
15/08/2014
Cultura e trasporti, nuova
sinergia per il borgo mariano
60
La Stampa ed. Nazionale
14/08/2014
"Milano2015 sia l'Expo delle
donne"
61
La Prealpina
14/08/2014
«Qui si ridà orgoglio al Paese»
63
La Prealpina
14/08/2014
«Puntare sulla legalità è
fondamentale per il rilancio
64
dell'evento»
La Provincia ed. Varese
14/08/2014
Renzi battezza l'Expo, ma non
le opere «Nessuna risposta
sulla Pedemontana»
65
La Provincia ed. Varese
14/08/2014
Il made in Gallarate c'è E anche
nuove opportunità
66
La Repubblica ed. Nazionale
14/08/2014
La visita ai cantieri dell'Expo
"Una ripartenza per il Paese
l'inaugurazione un no-gufi day"
67
La Prealpina
14/08/2014
A dicembre pronti i cluster In
marzo tutti i manufatti e i
padiglioni
68
La Prealpina
14/08/2014
«C'è bisogno di una carica di
entusiasmo per maestranze che
lavorano su tre turni»
69
La Provincia ed. Varese
14/08/2014
«L'Expo sarà un'occasione di
rinascita per il Paese»
70
La Provincia ed. Varese
14/08/2014
La pioggia non piega l'Eremo
Turisti "pazzi" per Leggiuno
71
Il Sole 24 Ore
14/08/2014
«Un tavolo per i nodi dell'Expo»
73
La Prealpina
14/08/2014
«Il primo maggio non sarà il
Gufi Day Avremo venduto 10
milioni di biglietti»
74
La Prealpina
14/08/2014
«Si sciolgano i nodi della
burocrazia romana» Giuseppe
Sala,
75
La Provincia ed. Varese
14/08/2014
Renzi, faccia a faccia di due ore
con Draghi «Avanti sulle
riforme»
76
Il Sole 24 Ore
14/08/2014
Recuperati in parte i ritardi
accumulati
77
La Prealpina
14/08/2014
«Finora spesi male i fondi
europei, adesso cambiamo
modello»
78
La Prealpina
14/08/2014
Isolino Virginia, un milanese lo
salverà
79
La Provincia ed. Varese
14/08/2014
I big varesini danno forfait Tutti
assenti in passerella
80
Il Sole 24 Ore
13/08/2014
Expo, l'accessibilità resta un
rebus
81
La Prealpina
13/08/2014
Questionario ai turisti in vista
dell'Expo
83
La Provincia ed. Varese
13/08/2014
Benvenuti a Busto, la grande
incompiuta Ecco la top ten dei
cantieri mai terminati
84
La Provincia ed. Varese
13/08/2014
Piazza stazione abbandonata?
«Il restyling prima di Expo»
85
Il Giorno ed. Varese
12/08/2014
Promozione territoriale in vista
di Expo, il Comune fa squadra
86
La Prealpina
12/08/2014
Varese festeggia la vendemmia
E il centro diventa un "vigneto
87
La Prealpina
12/08/2014
Boom al mercato e tanti progetti
Il turismo locale prova a ripartire
88
La Prealpina
12/08/2014
La rete diventa libera sopra i
pali della luce
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PAGINA AD USO ESCLUSIVO DEL DESTINATARIO
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24/08/2014
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Expo
L'Officina si mette al lavoro su Expo
Settembre, l’evento è servito.
Grazie anche al supporto delle
rete di Officina Contemporanea,
con il finanziamento Cariplo, è
lo stesso assessore Sebastiano
Nicosia (Cultura) che anticipa
un mese «più ricco di eventi
rispetto a quello dell’anno
scorso». Se dunque non è
passata inosservata ai tanti
rimasti in città la scarsità di
proposte nel mese di agosto, tra
una
settimana
le
cose
cambieranno. Già mercoledì e
venerdì prossimi ci saranno i
due concerti di Luca Guenna.
Un primo segnale, con un
occhio lanciato su Expo 2015.
Opportunità sulla quale Nicosia
vede il Museo d’arte di via De
Magri come vero e proprio
punto di forza per richiamare
attenzione: «Con il Maga
stiamo lavorando su una mostra
importante, valutando diverse
alternative anche sulla base
degli aspetti economici. Si
vuole offrire qualcosa di
veramente molto attrattivo per il
pubblico, sfruttando l’occasione
dell’esposizione universale e la
nostra vicinanza con Milano».
Intanto, al museo il 6 settembre
si inaugura la mostra fotografica
di Mauro Cresci, invitato a
realizzare un progetto studiato
per la città e basato su opere che
raccontano
il
territorio.
«Officina Contemporanea ha
ricevuto
un
bel
riconoscimento»,
ammette
Nicosia. «Non solo economico,
seppur importante, ma proprio
anche come validità di progetto,
che ha messo in rete forze
culturali
importanti
per
Gallarate».
Il
piano
di
collaborazione culturale urbana,
con proprio il Maga capofila,
che coordina diverse realtà
cittadine, si sta muovendo da
mesi attraverso l’offerta di
grosse opportunità. Anche se
molti cittadini lo conoscono
poco e molti rivelano di non
averne quasi sentito parlare,
chiedendosi che cosa sia
veramente. Spiega allora il
presidente del Maga, Giacomo
Buonanno:
«Officina
Contemporanea è un sistema
che fa rete, che dà un
coordinamento. Interessa che i
cittadini ne colgano i benefici
più che sapere che cos’è e
interessa che tutti i partner del
progetto
funzionino
bene.
Officina Contemporanea è il
meccanismo di coordinamento
per migliorare l’efficienza e
l’efficacia delle attività culturali
di chi ne fanno parte». Proprio
all’interno di questa rete, il
Melo, in collaborazione con
l’assessorato alla Cultura, dal
19 al 21 settembre propone
«Officina Jazz». Tra gli ospiti,
il 19 settembre alle 21 alla sala
Planet Soul di via Magenta Lino
Patruno, mentre in centro dalle
17 spazio alla Marching Band.
Il Lalo Conversano Group è in
piazza il 20, mentre il 21 alle 18
all’anfiteatro del Maga il
Quartetto Fusion con, tra gli
altri, Luciano Zadro alla
chitarra e alla batteria Maxx
Furian, batterista tra l’altro di
Laura Pausini e tra i
componenti della «drummeria».
E a ottobre è confermato il
Gallarate Jazz Festival con la
direzione artistica di Max De
Aloe, che seguirà la nuova
edizione
di
Duemilalibri.
Inoltre,
il
14
settembre
l’associazione culturale On The
Road Art Gallery inaugura a
Palazzo Minoletti la nona
edizione del concorso nazionale
biennale di grafica incisoria con
artisti e opere di elevata qualità,
nella stessa giornata il Naga
propone una mostra di bonsai e
l’istituto Puccini un quartetto
con arie di Vivaldi. Solo per
iniziare.
«Sulla
cultura
investiamo», assicura Nicosia.
«Quello che serve è una
razionalizzazione,
senza
aumentare le spese, ma avendo
iniziative sempre più diffuse su
tutto l’arco dell’anno». Sara
Magnoli
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24/08/2014
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Expo
«Non parliamo di cipressi e funicolare
La giunta lasci un nuovo Sacro Monte»
«Chi parla della funicolare
sprecafiato,iltemanonèlafunicolarema
il Sacro Monte e il suo progetto complessivo». Questo il post pubblicato ieri da
Fabio D’Aula, consigliere comunale (Fi),
sulla sua pagina Facebook dopo alcuni
giorni di dibattito in merito al rilancio del
Sacro Monte.
«Ventimesialterminedelmandato non sono pochi - continua nel
postD’aula-Lagiuntanonsifaccia
trascinare dalle opposizioni in discussioni tipo il taglio di qualche
cipresso. Bisogna volare più in alto: dal Sacro Monte all’isolino Virginia. E il bando Expo di Regione
Lombardia è un treno da non perdere».
Secondoilconsiglierecomunale, infatti, gli interventi che si sono
susseguiti nei giorni scorsi in merito alle sorti della funicolare, in
seguito alla chiusura di Ferragosto, «guardano solo alla punta del
dito e non alla mano: la funicolare
é un pezzod le Sacro Monte che
merita un progetto molto più ampio». Un progetto che deve puntare al rilancio del monte sacro e del
suo piccolo borgo a 360 gradi.
Studi sul traffico
«Io ricordo che alla fine dello scorso mandato, io, l’assessore Binelli,
l’assessore Zagatto e l’assessore
Angelini abbiamo fatto un sopralluogo al Sacro Monte per vedere
con mano le criticità e pensare a
un progetto per il suo rilancio.
PAGINA AD USO ESCLUSIVO DEL DESTINATARIO
L’accessibilità é uno dei problemi
e, in quell’occasione, avevamo
concordato che era necessario
compiere studi sul traffico per il
Pgt».
Ora il Pgt é stato approvato. «I
tempi sono maturi per rendere
pubblico il progetto complessivo
rispetto al Sacro Monte. Quello di
importante che questa amministrazione può lasciare é un progetto in merito da sviluppare nei
prossimi anni, considerando che
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Expo
la realizzazione di un progetto che
riguarda il rilancio del Sacro Monte ha un respiro di 10-15 anni».
Ma qualcosa di concreto, secondoD’Aula,deveiniziareamuoversi da subito e la progettualità
deve coinvolgere tutti.
Anche i piccoli Comuni
«Il macro progetto Sacro Monte
riguarda tutti gli assessorati di Varese, non solo qualcuno. Inoltre,
al tavolo devono essere necessariamente coinvolti anche gli enti
sovracomunali come Villa Recalcati e l’Agenzia del Turismo, insieme ai piccoli comuni che ruotano
intorno al monte sacro».
Questo soprattutto, in vista
dell’erogazione dei finanziamenti
previsti dal bando regionale, pubblicato recentemente, che am-
montano a tre milioni di euro per
il 2014 e sette milioni per il 2015.
«Il bando prevede la presentazione di un progetto dalle amministrazioni comunali in sinergia con
altri enti. Per non perdere il treno,
bisogna fare squadra».
Ma come mettere d’accordo
tante teste? «Io credo che l’unico
che abbia l’autorità di coordinare
questa iniziativa su Varese sia il
sindaco fontana che deve riunire
tutti intorno allo stesso tavolo per
un’azione programmatica e puntuale, proprio per mettere in campo anche alcune iniziative in vista
di Expo con le risorse che già ci
sono a disposizione».
Discorso analogo, va fatto per
far rivivere l’isolino Virginia. «Anche in questo caso, bisogna fare
rete». 1 V. Des.
PAGINA AD USO ESCLUSIVO DEL DESTINATARIO
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e prese di distanza tra il sindaco Pisapia
e il governatore Maroni ora si aggiunge
un battibecco provinciale su una tela
Expo
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di GIANGIACOMO SCHIAVI
P
rima i Bronzi, adesso
Arcimboldo. La stessa
risposta: no Expo. Dopo il veto di Reggio Calabria, il fuoco amico di Cremona. «Se i turisti vogliono
vedere il dipinto del Cinquecento che rappresenta il cibo e
l’uomo vengano qui», ha risposto il sindaco alla richiesta
della Regione Lombardia. Si
potrebbe liquidare il caso con
un’alzata di spalle come ha fatto Vittorio Sgarbi e chiedere ai
musei di Vienna o di Stoccolma il prestito di uno dei capolavori dello stesso pittore che
hanno ispirato Foody, la mascotte dell’evento. Ma non c’è
tempo e a pochi mesi dall’inaugurazione dell’esposizione universale l’Italia rischia
di precipitare nel guicciardiniano particulare, con le città
che difendono il proprio cam-
Rissosità
Se l’Esposizione deve
essere un volano per il
rilancio del Paese va
sospesa la rissosità
panile e ignorano l’interesse
comune, che non è quello di
Milano e della Lombardia, ma
quello del Paese.
Se davvero si vuole fare di
Expo un volano per il rilancio
dell’immagine dell’Italia si dovrebbe sospendere almeno per
un po’ quella rissosità che non
aiuta il successo di un avvenimento, ma rischia di screditarlo agli occhi del mondo con
troppe porte sbattute in faccia.
Il sindaco di Cremona fa bene
a chiedere la valorizzazione
della Pinacoteca che custodisce l’Ortolano, l’opera di Arcimboldo, sollecitando maggiore attenzione al suo territorio, ma questo cosa c’entra con
un passaggio del quadro a Milano come biglietto da visita
per l’esposizione? Non sarebbe
il modo migliore per farlo conoscere a un pubblico internazionale, riportandolo poi nel
proprio ambito adeguatamente valorizzato? Qui non siamo,
come nel caso dei Bronzi, davanti a obiezioni legate alla sicurezza, al trasporto e alla contestualizzazione di un’opera
d’arte (a proposito, ministro
Franceschini, fra quanto tempo ci sarà il verdetto?). Arcimboldo, con le sue teste composte di frutta e di verdura, è il testimonial nato per l’Expo dedicato al cibo, al nutrimento
sostenibile, alla lotta agli sprechi di cui Milano e l’Italia aspirano a diventare portabandiera nel mondo. Ma se ai non pochi guai che hanno segnato e
ancora segnano il tortuoso
percorso verso l’Esposizione,
La scheda
Il capolavoro
Il quadro dell’Arcimboldo
l’Ortolano (che rappresenta
Priapo, divinità degli orti e
della fertilità) ha ispirato
Foody, mascotte dell’Expo
2015. L’opera, realizzata da
uno dei grandi artisti della
milanesità, è il vanto del
Museo civico di Cremona, con
il San Francesco di Caravaggio
Il prestito negato
La Pinacoteca nega il prestito
a Milano che vorrebbe il
quadro per l‘Expo. Arcimboldo,
divenne celebre nel ‘500 per
le teste fatte di prodotti
ortofrutticoli, pesci e uccelli
Cremona nega Arcimboldo
È l’Expo dei campanilismi
Il no alla richiesta di esporre l’opera a Milano
dalle inchieste sugli appalti,
alle infrastrutture mancanti, ai
tempi del cantiere, aggiungiamo il provinciale battibecco su
una tela, vuol dire che stiamo
andando in direzione ostinata
e contraria nel verso sbagliato.
Qualche giorno fa il premier, Matteo Renzi, ha parlato
di Expo come di un evento in
grado di restituire a un Paese
diviso un senso di unità nazionale: siamo messi alla prova e
dobbiamo mostrare, come nei
momenti difficili, senso di
squadra, capacità e condivisione. Purtroppo siamo fuori
binario. Comune e Regione bisticciano sugli eventi in programma, non c’è accordo sulla
destinazione futura dell’area
espositiva, il presidente Maroni attacca il sindaco Pisapia, il
sindaco Pisapia prende le distanze dalle scelte della Regione: in questo zibaldone si ri-

Gianluca Galimberti
Stiamo
interpretando
lo spirito di Expo,
quello di valorizzare
tutti i territori
in Lombardia
e nel Paese
schia di perdere di vista l’impatto positivo dei temi che, attorno all’alimentazione, si
muovono nella società: economia, agricoltura, ambiente,
demografia, il tracciato di una
modernità più equa e sostenibile. Servono coscienza e impegno per uscire dalla crisi,
ma anche la convinzione che la
partita dell’Expo non è quella
di Milano, è quella di tutti, e
tutti dovrebbero avere almeno
l’ambizione di guardare il capoluogo lombardo come il
punto di partenza per uno
scatto d’orgoglio nazionale.
Questa è una straordinaria
occasione per mettere in vetrina l’Italia che fa, ha detto il
presidente della Repubblica
Napolitano. Milano in questi
anni ha fatto poco, forse non
abbastanza. Ma davanti alle
divisioni che arrivano dalle
nostre città viene spontanea
una domanda: dov’è quest’Italia che fa, e che cosa aspetta a
dire che (almeno per l’Expo)
c’è?
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© RIPRODUZIONE RISERVATA
PAGINA AD USO ESCLUSIVO DEL DESTINATARIO
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24/08/2014
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Expo
Lonate borgo della felicità
LONATE
POZZOLO
Nessuno forse ci avrebbe
scommesso un euro e forse
nessuno l’avrebbe mai pensato,
ma le sorprese sono sempre
belle - o meglio - piacevolmente
felici. Si perché di felicità si sta
parlando - ma non quella
cantata per anni da Albano
Carrisi e da Romina Power - ma
di quella assai più reale e
concreta di una classifica
particolare. CLASSIFICA - La
classifica è stata redatta dal
Centro Studi Sintesi del
quotidiano di Confindustria Il
Sole 24 Ore che pone Lonate
Pozzolo al centoseiesimo posto
su centosettantasei comuni tra i
"Borghi più felici d’Italia" ma
soprattutto il paese è al primo
posto - unico ente - in questa
classifica speciale in tutta la
provincia di Varese. L’indagine
è stata effettuata prendendo in
esame
molti
parametri
all’interno
del
"Benessere
Interno Lordo" nel campo del
benessere, welfare, ambiente e
qualità della vita e la cittadina
di dodicimila abitanti ha avuto i
suoi tre punti di forza nella
sicurezza,
salute
e
partecipazione
alla
vita
pubblica. Un risultato splendido
ma inaspettato e che soddisfa il
neo primo cittadino Danilo
Rivolta che si definisce «fiero
ed orgoglioso». RIVINCITA D'altronde negli ultimi anni
Lonate Pozzolo era stato
etichettato anche a livello
nazionale come «comune della
’ndrangheta» alla luce di alcuni
episodi assai poco piacevoli (e
si parla di omicidi) e soprattutto
visto il processo Bad Boys, con
cui venne stroncata la cosca,
emanazione di quella egemone
a Cirò Marina, che si era ben
radicata in città. Ma questo
territorio ha tante peculiarità
positive. Non a caso sul sito del
comune si è dato ampio risalto a
questa bella opportunità di
rivincita e di riscossa sociale e
civile di questa comunità e di
questo territorio. «Che - si legge
- rivaluta l’immagine del nostro
comune e riconosce gli elementi
positivi che contribuiscono alla
qualità della vita a Lonate».
Insomma non esistono solo le
brutte notizie che in passato
hanno monopolizzato la cronaca
ma esistono una serie di
peculiarità che devono essere
valorizzate e riscoperte. È a
questo che sta lavorando il neo
sindaco
Rivolta.
Che
inizialmente sulla confortante
classifica
prima
scherza:
«Sindaco nuovo, classifica
nuova». Poi rende merito
all’amico
e
predecessore
Piergiulio Gelosa: «Questo
risultato è frutto e merito del
suo ottimo lavoro ». FUTURO Insomma Lonate ha le sue
eccellenze e non è poi così
disastrato come si vuole fare
credere. Nonostante presenze
complesse come ad esempio
l’aeroporto
di
Malpensa.
«Siamo un paese dinamico e
sulla sicurezza è giusto dare
merito all’eccellente lavoro
dell’ex
assessore
Gennaro
Portogallo». Continua Rivolta:
«Siamo stimolati ad andare
avanti
con
coraggio,
determinazione e passione
civile a costruire un paese
migliore per noi e per le nuove
generazioni». Partendo nel
futuro prossimo da quella che
deve essere la parola magica di
Expo 2015. Che Lonate vuole
vivere da protagonista. Dice il
sindaco: «Tornavento è la
nostra isola felice per le sue
bellezze
naturalistiche
e
vogliamo dare una dimensione
ancora più bella e moderna a
piazza Parravicino ». E sul
Monastero San Michele - cuore
di
Lonate
aggiunge:
«Vogliamo
valorizzarlo
sull’onda di Expo 2015 come
polo attrattore di visite turistico
e storiche come il Monastero di
Cairate ». TRAGUARDI Certo nella classifica del Sole
24 Ore ai primi tre posti
spiccano borghi meravigliosi
come Brunico, Vipiteno e
Sirmione. Ma Lonate nel suo
piccolo si è già posta davanti in
classifica a cittadine più
rinomate e conosciute come
Cento - in provincia di Ferrara e Mezzocorona - in provincia di
Trento. Magari il prossimo anno
si potrebbe pensare a una fase di
consolidamento
e
miglioramento. Perché questo è
soltanto l’inizio. Matteo Bertolli
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PAG 5
24/08/2014 - PAG. 3
24/08/2014
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Expo
L'autunno bollente dei sindaci
(...) Ci piacerebbe essere
smentiti, benché l’argomento,
Expo, sia già di per sè
evanescente, foriero di tanti
sogni e di scarsi vantaggi per
il territorio circostante. Tutti
ne parlano, riempendosi la
bocca di progetti che,
regolarmente, rimangono o
rimarranno tali. Eppure,
l’evento che prenderà avvio a
maggio è di formidabile
sostanza e di enorme
richiamo,
addirittura
mondiale. Ma in pochi, qui
dalle nostre lande, se ne sono
accorti, in pochi hanno sinora
voluto prenderne atto: tutti
gli altri nutrono scarsa
fiducia sui ritorni varesini di
Expo. E sui tempi oramai
ristretti,
come
se
la
manifestazione
espositiva
internazionale fosse stata
annunciata ieri. A complicare
l’iniziativa bustocca entrerà
di sicuro in scena la politica,
che tutto condiziona e
dispone. I sindaci, anche
coloro i quali rifuggono le
casacche e si dichiarano
estranei ai partiti, fanno
politica. È inevitabile. Tirano
l’acqua al proprio mulino e
se ne impippano bellamente
del contesto generale. Lo
sforzo di ampliare gli
orizzonti presuppone un
cambio di passo innanzitutto
culturale, che per il momento
neanche si intravede. La
politica, tra l’altro, è già
impegnata a definire la futura
assemblea
gestionale
dell’ente Provincia, che sarà
guidato, guarda caso, proprio
da sindaci eletti dai loro
colleghi e dai consiglieri
municipali,
chiamati
a
scegliere l’assemblea e il
presidente. Procedimento di
portata
esclusivamente
politica,
tutt’altro
che
tecnica, che metterà di fronte
i partiti e le stesse liste
civiche, dietro molte delle
quali si nascondono simboli,
contiguità e, lasciatecelo dire,
connivenze interessate e di
parte.
Si
tratta
di
un’operazione delicata per le
mille spinte contrapposte,
tanto che la ricerca di un
candidato
presidente
di
garanzia, espresso in senso
trasversale
tra
le
appartenenze, sta diventando
un’impresa impossibile per
una serie di ragioni. In
primis, per il rischio che
presidenza e assemblea,
essendo composte da sindaci,
lavorino per i propri orticelli.
Altro discorso, si dirà,
rispetto
all’adunanza
proposta da Farioli. Mica
tanto. È l’altra faccia della
stessa medaglia, quella del
confronto da cui, in linea di
principio,
dovrebbero
scaturire collaborazione e
sinergie. Così come richiede
la nuova, pasticciata, forse
scellerata,
configurazione
delle Province. E come
pretende
un
contesto
congiunturale disastroso, in
prima istanza per i Comuni.
La sfida lanciata da Gigi
Farioli, che in questo si è
sostituito all’attuale vuoto
della Provincia, è la sfida di
tutti i primi cittadini, per i
quali si prepara un autunno
caldissimo, anzi, bollente.
Che siano nelle condizioni di
affrontarla con successo ne
dubitiamo davvero. Per colpa
della politica, appunto. Per
colpa dei pregiudizi, delle
primogeniture, dei sospetti
reciproci e dei campanilismi
che sinora hanno sempre
avuto la meglio, a dispetto
delle necessità collettive del
Varesotto.
Vincenzo
Coronetti
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Expo
«Expo, servono più collegamenti tra i Comuni»
Quello fissato per domani
pomeriggio
ai
Molini
Marzoli è per i sindaci della
provincia di Varese il primo
impegno ufficiale dopo la
pausa estiva. A chiamarli a
raccolta è il loro collega Gigi
Farioli che ha deciso di
metterci la faccia e di
spronare i primi cittadini ad
elaborare progetti concreti in
vista di Expo. Obiettivo
dichiarato,
riuscire
a
realizzare opere concrete,
portando a casa il maggior
numero di finanziamenti
possibili. Tutti intorno a un
tavolo, allora, per evitare di
disperdere le risorse in mille
rivoli e per rendere davvero
attrattivo questo territorio per
chi verrà a visitare la grande
esposizione universale. E
allora, qualche suggerimento
concreto arriva da chi albergatori,
industriali,
operatori economici - guarda
ad Expo come alla speranza
per avviare la ripresa e,
contemporaneamente, ogni
giorno si rende conto di "che
cosa ci vorrebbe". Al primo
posto ci sono i collegamenti
tra il Varesotto e l’area
espositiva. Lo spiega bene
Guido Brovelli, presidente di
Ferderalberghi
Varese.
«Andando molto nel concreto
- spiega il numero uno degli
albergatori
varesini
-suggerirei ai sindaci di
elaborare un piano di
collegamento tra i comuni, in
particolare quelli dell’area
intorno
all’aeroporto
di
Malpensa, e l’area espositiva
milanese. Un servizio navetta
di collegamento, ovviamente
su strada, che consenta ai
visitatori di non usare la
propria auto e di non avere
pensieri
di
parcheggio,
sarebbe sicuramente utile. Un
piano corse adeguato e
magari un biglietto a tariffa
convenzionata
esclusivamente per l’evento.
Potrebbe essere un buon
punto di partenza». Il
trasporto, del resto, è un
elemento cardine per un’area,
come quella del basso
varesotto, tutto sommato a
pochi chilometri di distanza
dal sito di Expo. E poi ci
sono i grandi eventi di
intrattenimento,
secondo
ambito
in
cui
amministrazioni comunali e
pro loco potrebbero giocare
un ruolo primario. «Da
questo punto di vista - spiega
Brovelli
se
gli
amministratori riuscissero a
stilare un progetto culturale
con eventi di spessore
distribuiti in diversi comuni
in serate differenti, sarebbe
senza dubbio un buon
risultato. Un calendario di
questo
genere
potrebbe
contribuire
in
maniera
determinante a convincere le
persone a prolungare il loro
soggiorno
sul
nostro
territorio». Insomma, gli
argomenti non mancano e i
tempi sono molto ristretti.
Dunque ben venga il
richiamo del primo cittadino
di Busto. Tanto più che,
anche
la
Camera
di
commercio di Varese è in
attesa di valutare progetti
legati ad Expo su cui
investire
risorse.
«Noi
apprezziamo l’intraprendenza
del
sindaco
Farioli
sottolinea Mauro Temperelli,
segretario generale della
Camera di commercio di
Varese - dei suoi colleghi e di
tutti coloro che portano
proposte concrete. Anche noi
intendiamo favorire il più
possibile progetti unitari che
consentano di utilizzare al
meglio
le
risorse
a
disposizione.
Abbiamo
lasciato questo mese di
tempo per mettere a punto i
progetti e a settembre
organizzeremo una giornata
di confronto tra chi ha idee
da proporre. Quella di Expo è
una occasione che non
possiamo permetterci di
perdere. Siamo fiduciosi e
convinti che i benefici non
mancheranno ». Emanuela
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Expo
Spagna
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Expo
Il Bacco guarda a Expo: eventi sotto il segno del vino
TRADATE - L’anomalia di
un vigneto che cresce e
produce in un territorio ad
altissima
vocazione
industriale,
continua
a
piacere. Anzi, piace al punto
che il progetto presentato
dall’associazione culturale "Il
Bacco", l’associazione che ha
in
gestione
la
vigna
comunale, per accedere ai
contributi
provinciali
stanziati in vista di Expo
2015 è stato accolto. Un
progetto che prevede, in
contemporanea, l'apertura del
"Mercato Lombardia Expo
Tour" in collaborazione con
Coldiretti. Nel corso della
manifestazione
verranno
posizionate una sessantina di
bancarelle con produttori che
esporranno le loro merci sia
in piazzetta Rosa sia sotto i
portici di villa Truffini, in
pieno centro, così da far
degustare e vendere i prodotti
tipici del territorio; banco di
assaggio, sempre in villa
Truffini, con i vini di
Tradate, Angera e Morazzone
con abbinamento a primi
piatti
dello
chef
dell’Associazione "Bacco".
«Considerato
che
la
manifestazione sarà una vera
occasione per attirare sul
territorio le molte persone già
presenti a Milano nel periodo
pre- Expo, operatori e turisti
che potranno godere di una
domenica all'insegna della
buona tavola- si legge nel
dispositivo di delibera della
Provincia -, appare pertanto
opportuno riconoscere la
promozione
dell'attività
contenuta
nel
progetto
presentato dall’associazione
culturale "Il Bacco di
Tradate" e sostenere il
progetto presentato mediante
l’assegnazione
di
un
contributo di 10mila euro».
«Un ringraziamento sentito
alla Provincia e al suo
commissario Dario Galli fanno sapere i responsabili
del "Bacco" (nella foto) - che
permette in questo modo di
far conoscere le peculiarità
del
nostro
vigneto
e
diffondere
le
finalità
didattico-culturali di una
iniziativa
che
sta
raccogliendo consensi anche
fuori dal perimetro urbano». I
responsabili
della
Associazione sono già al
lavoro per mettere a punto il
programma
della
manifestazione, programmata
per il 9 novembre, che, in
linea di massima, comincerà
con un convegno in Villa
Truffini sul tema: "La vigna
Comunale
di
Tradate
Madonna delle Vigne". In
contemporanea
ci
sarà
l’apertura
del
Mercato
Lombardia Expo Tour in
collaborazione con Coldiretti:
le bancarelle dei produttori circa
60
verranno
posizionate sia in Piazzetta
Rosa sia sotto i portici di
Villa
Truffini:
faranno
degustare i prodotti che sarà
possibile comprare per tutta
la giornata. Seguirannno un
banco di assaggio con i vini
di Tradate, Angera e
Morazzone e abbinamenti a
primi piatti e altre delizie.
Silvio
Peron
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Expo
A scuola di lingue grazie a Expo
CASTELLANZA – (s.d.m.) Per
prepararsi in vista di Expo 2015, la
Città di Castellanza ha scelto di
diventare multilingue. I residenti, nei
prossimi mesi, avranno l'opportunità
di frequentare gratuitamente i corsi di
lingua inglese (base, intermedio,
avanzato),
spagnolo
(base
e
intermedio), francese e tedesco
(base)
proposti
dall'Istituto
Universitario Carolina Albasio Scuola Superiore per Mediatori
Linguistici del centro congressi Ce.
S.I.L. di via Pomini. Le lezioni si
terranno da ottobre 2014 a maggio
2015, con un massimo di 15 iscritti
per ogni corso; al termine verrà
rilasciato un attestato di frequenza.
Le domande vanno consegnate alla
biblioteca
civica
(telefono
0331503696) o all'Ufficio Protocollo
oppure trasmesse mediante Pec
all'indirizzo
[email protected].
va.it nonché via fax ai numeri
0331526258 (Ufficio Istruzione) e
0331483294 (biblioteca). L'iniziativa
è figlia della convenzione sottoscritta
tre anni fa tra il settore
Comunicazione, Informazione e
Innovazione del Comune e il Cestor
(Centro Studi Orientamento), da cui è
poi nato l'Istituto Universitario.
Nell'accordo era previsto proprio
l'impegno di organizzare corsi di
lingue a titolo gratuito per i cittadini
castellanzesi (mantenuto dal 2011
con
diversi
corsi).
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Expo
«Ero perplessa sull'Expo a Milano Ora spero dia una botta di fierezza»
«ERO tra quei cittadini milanesi
perplessi sul fare l’Expo a
Milano. Ma siccome si svolge
comunque e siccome alcune
cose sono andate come non
avremmo voluto, mi è sembrato
giusto portare la mia voce. Farsi
sentire». Così Lella Costa ci ha
messo la faccia. Non una ma
due volte: l’attrice e scrittrice,
celebre per i suoi monologhi, è
infatti
ambasciatrice
sia
dell’Esposizione universale sia
di «Women for Expo», la rete
mondiale delle donne chiamate
a dire la propria sui temi della
manifestazione
del
2015,
«Nutrire il pianeta, energia per
la vita» (vedi box a fianco).
Lella Costa, l’Italia è all’altezza
di moderare un dibattito come
quello che Expo propone, sui
temi
dell’alimentazione
mondiale e della sostenibilità
ambientale? «Io credo che
esistano tutte le competenze per
affrontare questo dibattito.
Bisogna far sì che ci siano
persone competenti ad avere
voce e non si proceda per altre
vie. C’è un partner forte come
Slow Food, una delle realtà più
straordinarie sulle risorse del
cibo e sulla biodiversità. Io mi
sono fidata anche perché ci
sono loro, che con il progetto
diecimila orti per l’Africa hanno
dato un segno concreto di
quest’inversione di tendenza
che
tutti
chiedono».
Damilanese, ritiene che la città
sia pronta? «La mia perplessità
non è disfattismo. Purtroppo
però abbiamo visto inefficienza
e corruzione. E la percezione di
una città in ritardo con le
infrastrutture è una realtà sotto
gli occhi di tutti. Mi piacerebbe
che Expo fosse l’occasione
perché la città abbia una botta di
fierezza e perché le cose
riprendano a funzionare». Lei
all’immagine dell’Expo come
volano per il rilancio economico
crede?
«È
indubbiamente
un’occasione.
Penso,
ad
esempio, proprio a Women for
Expo
e
al
sostegno
all’imprenditoria
femminile
giovane. Giovane, attenzione,
non solo in senso anagrafico: ci
sono persone di 40-50 anni
costrette e reinventarsi e se con
Expo hanno un’occasione,
allora ben venga una vetrina
forte». La macchina della
cultura si è messa in moto? «I
teatri si sono programmati con
produzioni rivolte anche a un
pubblico internazionale. Si
stanno attrezzando tutti. Io ad
esempio sono coinvolta in un
progetto con Fabio Vacchi, che
ha avuto l’idea di fare un canto
per Milano, C’è una parte
strumentale con il coro e per il
recitato ha pensato a me. Il testo
lo scrive Michele Serra e parla
di Milano come acqua».
Consigli un luogo da vedere ai
turisti che arriveranno nel 2015
a Milano. «Milano è una città
segreta. Bisogna avere la
pazienza di guardare i portoni e
le facciate delle case, guardare
nei cortili i meravigliosi giardini
interni, vedere come Milano ha
compensato con il contributo
individuale
una
mancanza
geografica. Il bello è andare a
scoprire la sobrietà di Milano.
Per cui io penserei a un
programma non solo nei
padiglioni infiniti, ma anche per
far scoprire Milano agli stessi
milanesi».
Anni
di
preparazione, cantieri eterni,
polemiche: alla fine cosa
rimarrà di tutto questo evento?
«Cominciamo a fare l’Expo, poi
vediamo. Ma già l’idea che le
persone siano costrette a
prendere atto che esiste un
problema di risorse alimentari,
che nutrire il pianeta non è uno
slogan ma una questione su cui
si gioca il futuro di tutti, è un
punto di partenza. Se rimanesse
la consapevolezza nelle persone
di questi problemi, sarebbe già
un risultato straordinario».
[email protected]
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Expo
L’intervista MARCO LOMBARDI
«Non mi aspetto sconti M
ma un salto di qualità»
olto probabile che Greta
e Vanessa siano in mano
all’Is. Il rischio è che i
terroristi vogliano fare un altro
“salto di qualità” mediatico».
A sostenerlo è il professor Marco
Lombardi, docente universitario
e responsabile di Itstime (Italian
Team for Security, Terroristic
Issues & Managing Emergencies) all’Università Cattolica di
Milano, che teme che i terroristi
in Iraq vogliano «far cadere altre
teste» dopo quella del giornalista
James Foley.
Ma Greta e Vanessa saranno veramente nelle mani dell’Isis, il Califfato
islamico di Iraq e Siria?
Lo ritengo più che probabile. I
sequestratori che operano in zone come la Siria ritengono più
conveniente vendere gli ostaggi
ai terroristi, visto che sono sicuri
di ricevere il denaro e di non essere perseguiti, che non chiedere
un riscatto ai Paesi d’origine.
Perciò rischiano la fine di Foley?
È brutale da dire, me ne rendo
conto, ma è un dato di fatto. E
non mi aspetto sconti perché
donne. Nell’Isis, oggi Is, Islamic
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State, le donne sono sottomesse,
con burqa, chador e mutilazioni
genitali, ma hanno anche un profilo combattente. È proprio qui
che potrebbe esserci il prossimo
salto mediatico dei terroristi.
Ovvero?
La mia è una “boutade”, ma nel
prossimo video da mostrare al
mondo intero potrebbe esserci
una donna, una militante dell’Is,
che taglia la testa ad un’altra donna ostaggio. Nella logica occidentale sarebbe un episodio in grado
di bucare il video, anche se in
quella islamica potrebbe rappresentare un forte autogol, perché
in una lettura più coerente con
l’Islam radicale un fatto del genere potrebbe essere non accettabile e controproducente.
Perché queste esecuzioni mediatiche?
Da Pearl a Berg, fino a Foley, hanno portato al rilancio del
“brand”, allora di Al Qaeda ora
dell’Is. Servono ad attirare consenso. Non hanno l’effetto di dire
all’Occidente “non sparateci”,
ma di fronte al mondo radicale
servono per affermare che que-
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Expo
sta è la strada giusta, che ci siamo.
Una chiamata alle armi, un richiamo
alla “jihad” globale, insomma?
L’Is sta diventando il grande polo
di attrazione per la “jihad” e Al
Baghdadi si sta affermando come
capo. Lo conferma il fatto che
solo dopo la proclamazione del
Califfato ha ottenuto il riconoscimento delle fazioni in giro per
il mondo, dai nigeriani di Boko
«Il fatto che siano
donne potrebbe
anche giocare
a nostro favore»
Haram ai filippini e agli indonesiani: lo vedono come il vero leader. Anche la gestione degli
ostaggi serve più che altro per la
promozione interna.
Dobbiamo comunque aspettarci una
richiesta di riscatto?
«Lo diamo per scontato, come
per Foley, anche se non si dice
che c’è un accordo tra i Paesi del
G8 che impone di non trattare i
riscatti con i terroristi. Ma l’embargo sarebbe efficace solo se lo
rispettassero tutti. La trattativa
ci sarà, la gestiranno le autorità
che sanno farlo come si deve, con
i piedi per terra e guardando in
faccia i genitori delle ragazze.
Teniamo conto che 100 milioni,
come per Foley, sono tanti, ma
non spostano nulla rispetto alle
ricchezze dell’Is, che grazie al
controllo dei pozzi petroliferi è
tra i movimenti terroristici più
ricchi al mondo.
Se i soldi non sono l’obiettivo c’è da
preoccuparsi?
Non bilanceranno le loro decisioni sui milioni, ma sulla convenienza o meno nel mostrare una
testa tagliata. Ecco che, come
detto, le posizioni più radicali
potrebbero giocare a nostro favore.
L’Italia è più esposta dopo l’invio di
armi ai curdi?
Sì, ma non è il solo fattore. Anche
la presidenza dell’Unione Europea ed Expo 2015 mettono il nostro Paese in una posizione più
delicata».
1 Andrea Aliverti
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Expo
Una vetrina per le idee delle donne
L’ACRONIMOè «We», come «noi»
in inglese. E l’obiettivo d’altronde è
quello: fare squadra, fare rete, creare
legami tra le donne di tutto il mondo
sui temi dell’Esposizione universale
di Milano, ossia alimentazione
globale e sostenibilità ambientale.
«We», ovvero «Women for Expo»,
che vede coinvolta anche Lella Costa
nel ruolo di ambasciatrice, è un
progetto che punta a restituire
centralità al ruolo della donna nella
gestione delle risorse del pianeta.
Scrittrici, artiste, cuoche, saggiste,
personalità del mondo della politica e
della scienza sono già state chiamate
a dire la propria, ma obiettivo di
«We» è raccogliere anche le
testimonianze di persone comuni. «È
un grande romanzo del mondo
declinato al femminile », spiega la
Costa. OGNIpartecipante può dare il
proprio contributo presentando una
«ricetta per la vita», da inserire così
in un grande libro di cucina che
memorizzi le specialità di ogni Paese,
le tradizioni locali, i piatti nati
dall’affetto e dalla fantasia delle
famiglie. Sul sito di «Women for
Expo» sono già pubblicate oltre 140
ricette.
L.Z.
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Expo
Expo: Farioli convoca tutti i sindaci
Se Expo può essere una grande
occasione per Busto Arsizio,
ancor più per tutto il territorio
provinciale - al di là delle
comunque contenute ricadute
culturali e turistiche che la
mega-missione espositiva di
Milano 2015 può regalare alla
sua periferia - la risposta è
conservata soprattutto nei soldi
che ogni città riuscirà a portare
a casa per sviluppare progetti di
una certa consistenza. E allora,
andando oltre le parole di
circostanza e le aspettative
talvolta
sovradimensionate
rispetto alla realtà, l'obiettivo
che
ogni
Comune
può
obiettivamente porsi oggi è
mettere le mani – il più
possibile – su quei 10 milioni di
euro stanziati in favore degli
enti locali da parte di Regione
Lombardia. Ecco perché Gigi
Farioli, sindaco di quella che lui
ritiene da sempre la realtà
capofila di ogni iniziativa che
voglia proiettarsi in orbita
Expo, ha deciso di rischiare.
Cioè di prendersi la briga di
chiamare a raccolta – col sogno
di avere una risposta adeguata,
ma anche col rischio di essere
snobbato – i sindaci di tutti i
Comuni della provincia di
Varese. Il traguardo fissato,
insomma, è molto ambizioso.
L’appuntamento
è
dunque
fissato per lunedì prossimo alle
15,
nella
capiente
sala
Tramogge dei Molini Marzoli,
avviando la stesura delle idee
che entro il 25 settembre
andranno protocollate in forma
definitiva per sperare di vederle
accettate e quindi finanziate.
«Se stiamo tutti uniti, allora si
possono fare cose ambiziose e
ottenere
quello
che
desideriamo», spiega il primo
cittadino, che ha deciso di
ridurre all'osso le sue vacanze
agostane proprio per non saltare
l'incontro che ha voluto
organizzare. «Mi auguro che in
sala Tramogge ci sia la gran
parte
dei
miei
colleghi,
attendendo ovviamente anche i
consiglieri comunali bustesi e
tutti coloro che vorranno
proiettarsi al futuro mettendosi
in gioco con idee forti e voglia
di partecipazione». Che quella
disposta da Palazzo Gilardoni
sia una chiamata complessiva e
non limitata a Busto e alla Valle
Olona, lo giustifica anche il
contenuto del bando stesso che
mette in palio il denaro: «Più le
proposte saranno estese su un'
area vasta, quindi condivise da
molte istituzioni locali, più si
potranno ottenere punteggi in
grado di farci ricevere attestati
concreti dalla Regione. Penso
che Palazzo Lombardia abbia
fatto bene a decidere che la
sinergia
sarà
premiata,
spingendo al massimo sulla
condivisione delle proposte»,
prosegue. «Per questo mi sono
sentito in dovere di rompere gli
indugi e prendere l'iniziativa di
organizzare io questo incontro,
anche perché il periodo
vacanziero non deve far
dimenticare che i tempi per
elaborare le ipotesi sono molto
ristretti». Così dopodomani nel
pomeriggio il sindaco entrerà in
sala e conterà il numero di
quanti avranno capito il suo
messaggio, sperando di non
avere brutte sorprese, vale a dire
di essere snobbato. E poi, come
tutti quelli che si metteranno in
gioco, dirà la sua e si porrà
all'ascolto degli altri convenuti
«mentre il supporto della
Camera di commercio e dello
Ster ci consentirà di predisporre
nelle settimane successive un
documento di definizione delle
ambizioni che andremo a darci
nell’occasione,
rendendoli
capaci di ottenere ampi
consensi».
Intanto
Farioli
assicura che di ipotesi da
avanzare per consentire al
territorio di giocare la propria
partita, già le sta analizzando
nella propria mente. E ne
abbozza in anticipo una fra le
tante: «Siamo una provincia
certo
dall'alta
vocazione
turistica, ma anche piena di
identità alimentari che ben si
adeguano al tema dell'Expo»,
dice. «Penso quindi che il
Varesotto possa competere
all’interno del bando per
imporre poi con migliori
strumenti anche alcune delle sue
ricette
tipiche
che
contraddistinguono numerose
città e paesi ». Si parte dai
piatti, quindi. E vuoi vedere
che, gira e rigira, il sindaco
proverà a servire al mondo
polenta e bruscitti? Marco
Linari
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Expo
Expo 2015 sorvegliata
dal presidente dell’Anac
Expo 2015 sotto il controllo dell’Autorità nazionale anticorruzione. In G.U. n. 194 di ieri è stato pubblicato un comunicato
della Presidenza del consiglio dei ministri sul decreto p.a.
(90/2014, convertito in legge 114/2014). Esso specifica che
l’art. 30, comma 1 del dl, deve intendersi sostituito dal seguente: «1. Al presidente dell’Anac sono attribuiti compiti di alta
sorveglianza e garanzia della correttezza e trasparenza delle
procedure connesse alla realizzazione delle opere del grande
evento Expo Milano 2015. A tal fine si avvale di una apposita
Unità operativa speciale composta da personale in posizione
di comando, distacco o fuori ruolo anche proveniente dal corpo
della Guardia di finanza». L’Unità operativa speciale opererà
fino alla completa esecuzione dei contratti per la realizzazione
delle opere e delle attività connesse a Expo.
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Expo
Intanto spesi 150mila euro. Conquistando il Wi-fi
(Ma.Li.) - In attesa dei
riscontri che emergeranno
dalla riunione congiunta di
lunedì
prossimo,
Busto
Arsizio per adesso può
comunque dirsi abbastanza
soddisfatta di quello che
Expo ha portato nel territorio.
Perché la città mesi fa è già
riuscita ad inserirsi nelle
pieghe del quinto bando
regionale
legato
alla
manifestazione del 2015 e,
col
suo
Distretto
del
Commercio, ha strappato un
contributo da 75mila euro.
Per dirla più precisamente, ha
ottenuto
un
co-finanziamento, perché per
ottenere quei soldi lo stesso
Duc ha dovuto investirne
altrettanti,
in
pratica
trovandosi a poter spendere
ben 150mila euro. Il frutto
più rilevante di questa mossa
troverà concretezza nelle
prossime settimane, quando
in centro sarà finalmente
attivo un sistema Wi-fi libero
e gratuito a disposizione di
tutti i cittadini viaggianti con
computer, ipad o smartphone.
Un sistema che dovrebbe
veder garantita la propria
efficienza dall'installazione di
numerose colonnine per la
trasmissione del segnale sui
pali della luce di proprietà
pubblica disseminati in zona
pedonale.
Una
novità
tecnologica che permetterà
anche alla città di proporre
ciò che in molte località
funziona da tempo e che è
stato invece qui invocato a
gran voce negli ultimi tempi.
Altro importante contributo
inserito nel bando e ottenuto,
è quello che ha permesso di
avviare la pulizia radicale da
graffiti e sporcizia varia, ciò
attraverso il qualificante
impiego
dei
lavoratori
socialmente utili, prendendo
in questo modo due piccioni
(operativo e sociale) con una
fava. Per il resto di visibile in
centro ci sono le suggestive
fiorire appese ai lampioni, i
cartelli che segnalano i
percorsi culturali del liberty
(per quanto diversi bustesi
lamentino un posizionamento
troppo alto a fronte di scritte
eccessivamente piccole per
rendere
l’occasione
realmente sfruttabile) e pure
gli stendardi di tutti i Paesi
che hanno aderito alla
kermesse
internazionale
milanese sparpagliati nelle
vie del salotto buono, a
questo punto decisamente
colorato da questi vessilli.
Sono questi piccoli frutti di
una caccia ai finanziamenti
che nelle prossime ore
inizierà a sviluppare la
propria fase più sostanziosa.
Provando a dare un seguito a
quanto sinora è stato fatto
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Expo
Tradate salirà sul "treno" dell'Expo
TRADATE - Expo si
avvicina, i Comuni del
Tradatese fanno rete per non
perdere
una
grande
opportunità.
«Stiamo
lavorando per raggiungere
un’intesa con gli Enti locali
della nostra zona che ci
consenta di presentarci con
un progetto unitario così da
poter
accedere
alle
opportunità di finanziamento
legate
alla
grande
esposizione universale che si
svolgerà il prossimo anno a
Milano», dice l’assessore alle
attività produttive e al
commercio Sergio Beghi.
Progetti unitari ma legati al
territorio e alla specificità di
ogni singolo ente locale: «Il
filo che lega questa proposta
sarà il turismo ma i soldi, per
esempio, potrebbero essere
spesi per rifare la piazza
piuttosto che per puntare
sulla
riqualificazione
dell’illuminazione pubblica»,
dice ancora Beghi. A
disposizione
per
questi
progetti ci sarebbero circa
750mila euro: «Tenendo
conto del momento difficile
in cui si trovano i Comuni
sarebbe un peccato perdere
questi soldi». Beghi fa sapere
che i contatti fra i diversi enti
locali interessati sarebbero
già stati avviati e si
intensificheranno
nelle
prossime
settimane.
Un
progetto che abbraccia una
fascia di Comuni che
comprende anche quelli della
provincia di Como, un tempo
legati al Tradatese con la
Ussl 7, poi sostituita dall’Asl,
fino a Vedoano Olona.
Quello fu un primo e
interessante esperimento di
consorzio fra entità diverse e
con
un’idea
di
sovracomunalità che sta
prendendo
piede.
Un’esperienza positiva che si
può ripetere grazie a Expo. Il
territorio propone infatti siti
interessanti dal punto di vista
culturale e turistico. Per
esempio
gli
scavi
di
Castelseprio
oppure
le
bellezze di Castiglione Olona
per finire al Monastero di
Torba la cui opera di
valorizzazione ha coinvolto
anche privati. «Tradate conferma Beghi - può contare
sul Parco della Pineta che al
suo interno ha uno degli
osservatori più visitati della
Lombardia». Ma l’assessore
spera che, se il progetto dei
Comuni
sarà
promosso
all’esame Expo, la città potrà
contare anche su fondi da
destinare alla riqualificazione
- o al miglioramento - di
alcuni servizi. Per esempio
soldi da destinare alla
pubblica
illuminazione
proseguendo così quel piano
di risparmio energetico,
anche
attraverso
la
sostituzione di lampioni o di
lampadine
puntando
su
quelle a basso consumo. Il
sogno sarebbe il rifacimento
della piazza principale ma in
questo caso gli investimenti
sarebbero ben più consistenti
di quelli che Expo mette a
disposizione. Un passo per
volta, dunque, il primo dei
quali sarà appunto quello di
fare rete e di non perdere una
opportunità. «Saremo più
precisi
quando
avremo
concluso questa fase di
contatti», conclude Beghi. Si
annuncia
un
autunno
piacevolmente caldo. Silvio
Peron
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Expo
Con ExpoFiori l'estate verbanese non termina ma entra nel vivo: al via il 5 settembre
VERBANIA - (m.ra.) E’ on
line da mercoledì 20 su
“Turismo
Culturale”
(viagginews.blogspot.
it)
“Expo – Fiori a Verbania”, in
calendario il 5 e 6 settembre
prossimo, la nuova versione
del Corso Fiorito, interrotto
dal 2012 per sopravvenute
difficoltà
finanziarie
e
politico amministrative (lo
scioglimento
anticipato
dell’amministrazione centro
destra – lega in seguito alle
dimissioni
dell’allora
sindaco, Marco Zacchera. Al
posto dei carri, le “Bandiere
in
fiore
dei
paesi
partecipanti” a Expo 2015.
La data, la prima domenica di
settembre, è la stessa del
Corso fiorito che chiudeva
idealmente
la
stagione
turistica
di
Verbania.
“Bandiere in fiore” intende
essere un saluto ai paesi che
si accingono a partecipare
all’esposizione universale del
prossimo anno e, al tempo
stesso, il primo tassello della
promozione territoriale che la
nuova
amministrazione
intende portare avanti per
rilanciare
sul
piano
dell’immagine la città. Nei
primi giorni di agosto, il
sindaco, Silvia Marchionini,
e l’assessore al Turismo,
Monica
Abbiati,
hanno
ottenuto dall’assessore al
commercio e turismo della
città di Milano Franco
D’Alfonso,
durante
un
incontro
nella
sede
municipale
di
piazza
Garibaldi, la promessa d’uno
spazio nelle vicinanze del
Naviglio Grande per tutto il
periodo dell’Expo nel quale
promuovere
le
aziende
florovivaistiche del territorio
e la città in chiave turistica.
All’esposizione
vera
e
propria faranno da contorno
concerti, animazione per
bambini, una sfilata di
biciclette
con
addobbi
floreali, ripresa dalle ultime
edizioni del corso fiorito,
quando le biciclette con i
fiori del Verbano avevano
partecipato alle sfilate di
Sanremo e Ventimiglia.
L’esposizione
nasce
da
un’idea
dell’associazione
VerbaniaMilleventi, che ha
ottenuto il patrocino del
comune di Verbania, e si
giova del rinnovato spirito di
collaborazione tra enti ed
associazioni.
Sostengono
l’iniziativa
il
Distretto
turistico,
l’ente
giardini
botanici di Villa Taranto, il
Museo del paesaggio.
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Expo
Sacro Monte, c’è una nuova proposta
«Cerchiamo sponsor per la funicolare»
La direttrice dell’Agenzia del Turismo Della Chiesa: «Consapevole dei costi elevati»
Si studiano idee per il rilancio: «Grazie ad Expo potrebbero arrivare sgravi fiscali»
trebbe vedere se, in occasione di
«Nessuna bacchettata Expo, il Governo concede degli
al Comune per la funicolare. La sgravi fiscali per rendere la funimia non era una critica: sono colare operativa in modo contiperfettamente consapevole che nuativo».
i costi, soprattutto legati al personale e alla tassazione, per La strada giusta
l’apertura della funicolare sette Per quanto riguarda l’attività di
giorni su sette può comportare. promozione e marketing legata
Costi che, un po’ per i tagli avve- al Sacro Monte, la Della Chiesa
nuti a livello di Governo centra- afferma che quanto già messo in
le, un po’ per i vincoli imposti dal campo è efficace. «Quello che
patto di stabilità, possono essere già viene fatto e che sta dando
ottimi risultati, può
poco sostenibili».
essere ampliato e arCon queste parole
Paola Della Chiesa, La chiusura ricchito da nuove
culturali,
direttrice dell’Agennel giorno proposte
come quella pensata
zia del Turismo, precisa la sua posizione di Ferragosto Enrica La Viola,
dell’elein merito alla promoaveva proprietaria
gante bed and brezione del Sacro Monsollevato akfast “Il Parco e gli
te in vista di Expo.
proteste Affreschi”».
La signora La Viola
«Valorizziamola»
ha aperto nel 2008 un
«Essendo la funicolare una peculiarità unica nei din- b&b all’interno di quella che tuttorni, sarebbe bello riuscire a ti conosciamo come Villa Pax,
valorizzarla e a farla conoscere realizzata da Ludovico Pogliaanche ai turisti stranieri. Forse, ghi. Gli ospiti della signora La
per valutare la sostenibilità del- Viola provengono da tutto il
la sua apertura sette giorni su mondo (Giappone, Stati Uniti,
sette, Comune e Avt potrebbero Olanda, Germania, Svizzera) e
fare uno studio di fattibilità ed sono amanti della cultura.
La sua idea prevede un rilaneventualmente ricercare degli
sponsor. Se si ritiene opportuno cio di una parte della storia di
e utile, io sono disponibile a dare Varese poco nota e chiusa all’inuna mano». Ma, secondo la di- terno di muraglioni e cancellate
rettrice dell’Agenzia del Turi- di ville di pregio troppo poco
smo, potrebbe essere percorri- spesso vissute non solo dai turibile anche un’altra via. «Si po- sti, ma anche dai proprietari
VALERIA DESTE
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Expo
«Ci avevo già pensato nel 2010: un'Esposizione a misura di Bronzi»
INIZIA con un distinguo:
«La questione va rovesciata.
La molla non deve essere “i
Bronzi per l’Expo”, ma
“l’Expo per i Bronzi”. Nel
senso che l’esposizione delle
due sculture a Milano
potrebbe avere un significato
solo se inserita in un tema più
ampio, profondo, di grande
respiro.
Ed
è
con
quest’intento che quattro anni
fa, da assessore comunale
alla Cultura, avevo pensato di
chiedere a Reggio Calabria
quei capolavori in prestito».
Per Massimiliano Finazzer
Flory, attore e regista, il
braccio di ferro col ministero
ai Beni Culturali che
impegna Roberto Maroni e
Vittorio Sgarbi è storia già
vissuta. Almeno in parte.
«Viste
le
resistenze
incontrate in Calabria, nella
comunità locale prima ancora
che
con
le
autorità
competenti, decisi abbastanza
presto di accantonare l’idea.
Di cui rivendico però la
validità. Naturalmente, nel
contesto in cui era nata.
Quindi all’interno di un
progetto di Expo molto
diverso da quello che si è poi
sviluppato. Col tema della
nutrizione, i Bronzi di Riace
c’entrano poco». Andiamo
con
ordine.Comele
era
venuta l’idea di esporre le
due sculture a Milano?
«Avevamo vinto la sfida con
Smirne per aggiudicarci
l’Expo 2015 e avevamo
iniziato a progettare alcuni
eventi legati a quelli che
potevano essere i grandi
temi. Uno, quello dell’acqua,
ci stava particolarmente a
cuore. Era perché si parlasse
dell’importanza
di
quest’elemento nei Paesi
poveri che molti Stati africani
avevano
appoggiato
la
candidatura
di
Milano.
Quindi provai a immaginare
una grande mostra sul
Mediterraneo
».
Ilmarecheharestituito
i
Bronzi. «Esattamente. Il
Mediterraneo come entità che
lega il nostro Paese a quelli
che si affacciano sul bacino;
il Mediterraneo come culla
della civiltà, della Magna
Grecia. Quindi come radice
della nostra italianità. I
Bronzi potevano incarnare il
simbolo di una cultura nata
intorno all’acqua e arrivata
fino a noi. Anche Milano
arriva da lì». I Bronzi, però,
sono rimasti in Calabria.
«Avviammo i contatti, ci fu
uno scambio di lettere. Mi fu
spiegato che i reggini si
erano opposti anche al
trasferimento delle sculture
alla Maddalena, per il G8
organizzato da Berlusconi.
Scontentare
l’opinione
pubblica calabrese non aveva
senso». Ora la sfida è
politica. «Sgarbi è un
provocatore, lo sanno tutti.
Meglio un provocatore, però,
che il potere dei burocrati».
La battaglia è giusta? «Il mio
progetto
prevedeva
un
gemellaggio di Milano con
Reggio Calabria e altre città
da
coinvolgere
nell’organizzazione
dell’Expo. In quella cornice, i
Bronzi
rivestivano
una
missione importante per la
Calabria. Ora si rischia di
trattarli come oggetti da
vetrina. Della Calabria non
importa a nessuno. Eppure
bisogna parlarne. Lo farò in
un ciclo di incontri in
America, nei prossimi giorni,
in vista delle recite del mio
spettacolo su Leonardo. Nella
mia Expo, oltre ai Bronzi,
c’era
anche
lui».
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Expo
Un piano straordinario per potenziare
i lel fiere e sostenere
t moda
d e agroalimentare
l
all’estero
Expo volano del made in Italy
Le misure per il rilancio verso il decreto sblocca-Italia
Azioni e strumenti del Piano straordinario Made in Italy
DI LUIGI CHIARELLO
E CINZIA DE STEFANIS
ogliere l’opportunità
offerta dall’Expo per
fare del 2015 l’anno del
rilancio internazionale
dell’Italia attraverso un piano
straordinario sul «Made in
Italy», con iniziative in Italia
e all’estero. Utilizzare il volano dell’Expo per rafforzare su
scala globale i 15 principali
eventi fieristici in cui l’Italia
è già leader riconosciuto, ma
spesso sotto attacco da competitor internazionali. Il tutto
sulla scorta del modello già
sperimentato con Pitti. E tutto
attraverso cinque leve da azionare all’estero: un piano «Road
to Expo», un piano gdo, un piano comunicazione contro l’Italian sounding, un roadshow
per l’attrazione di investimenti e un piano speciale «mercati
d’attacco». Budget complessivo
a disposizione: 68 mln di euro.
A predisporre i punti chiave
del piano straordinario Made
in Italy sono stati i tecnici del
Ministero dello sviluppo economico. In queste ore l’esecutivo
sta valutando se inserire o
meno le azioni in programma
direttamente all’interno del
decreto legge sblocca-Italia, che
dovrebbe approdare in consiglio dei ministri, il 29 agosto. E
che dovrebbe accogliere anche
altre cinque leve da azionare
sul mercato italiano (si veda
tabella), per cui si prevede un
budget complessivo di 62 mln.
C
D ELLE CINQUE LEV E PER
L’ESTERO, tre riguardano direttamente o indirettamente i
temi di Expo.
In particolare, per il piano
«Road to Expo» saranno stanziati 2 mln di euro con l’obiettivo di concretizzare la ricaduta
commerciale dell’esposizione
nei settori dell’agroindustria e
su tutti i comparti industriali
ad essa legati, attraverso il proseguimento della collaborazione con le cinque principali fiere
italiane di settore.
Il secondo piano legato
all’Expo e alle sue tematiche
sarà finalizzato alla «comunicazione contro l’Italian sounding», per il cui sostegno sono
stati stanziati 18 mln di euro.
Il Ministero delle politiche
agricole varerà un nuovo marchio internazionale «Italian
original» (il nome è provvisorio) a tutela e promozione
delle nostre Doc/Dop e Igp/Igt.
La diffusione internazionale di
questo nuovo logo avverrà attraverso un programma di advertising. E consentirà la riconoscibilità dei prodotti italiani
dalle numerose imitazioni.
Ad esso si lega la finalità
del terzo piano, inerente ai
temi Expo, quello per la gdo.
Le risorse stanziate a riguardo
ammontano a 25 mln di euro.
In particolare, saranno previsti
accordi con la grande distribu-
zione per inserire a scaffale
più prodotti del Made in Italy.
L’obiettivo è inserire marchi
di qualità appartenenti ad
aziende di piccole dimensioni.
Va ricordato in proposito che
l’Ice ha firmato nel settembre
2013 un contratto con la gdo
tedesca, stabilendo di intervenire con un finanziamento di
2,1 mln di euro per una campagna promozionale da realizzare
in tre Ggmm premium: Ka.De.
We. di Berlino, Oberpollinger di
Monaco; Alsterhaus di Amburgo. In aggiunta agli eventi della campagna, ci saranno aree
dedicate ai prodotti italiani,
dall’ingresso (con una mostra
sul Made in Italy) fino agli
stand presenti nei segmenti
merceologici legati a moda e
agroalimentare. Sono inoltre
previste tre degustazioni presso i tre grandi magazzini Infine, viste le trattative in corso o
già chiuse per nuovi accordi di
libero scambio (Usa-Ue e UsaCanada), lo Sviluppo economico punta a «piani speciali» per
aggredire quei mercati e sfruttare le opportunità per le aziende italiane. Oltre alle azioni di
promozione identificate dai
piani speciali saranno attivate
nelle aree in oggetto missioni
settoriali di imprenditori a guida politica. La dotazione finanziaria per questi piani speciali
è pari a 18 mln di euro. Infine,
per il « roadshow attrazione investimenti» ci sarà un plafond
di 5 mln di euro.
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Expo
Openjob dà voce ai nostri imprenditori
«Porterò a Roma le eccellenze varesine»
Rosario Rasizza rappresenterà il Varesotto in un meeting con il Ministero del Lavoro
«Viviamo in un territorio capace di produrre ricchezza, ma ci servono regole chiare»
VARESE
MATTEO FONTANA
Portate le istanze e le
richieste degli imprenditori della
provincia di Varese direttamente
a Roma, in occasione di un meeting organizzato dal ministero del
Lavoro il prossimo 9 e 10 settembre.
Ghiotta occasione
Sarà Rosario Rasizza, amministratore delegato di Openjobmetis, l’agenzia per il lavoro di Gallarate e presidente di Assosomm,
l’associazione di categoria di riferimento, a rappresentare il mondo economico e del lavoro varesini. Innovazione, nuovi strumenti
normativi, digitalizzazione della
pubblica amministrazione, miglioramento del sistema scolastico, Expo e fuori Expo, saranno i
temi principali che l’esponente
varesino porterà al tavolo del ministero guidato da Giuliano Poletti, il quale ha dedicato il convegno di settembre ai servizi per
l’impiego in Europa.
La due giorni si colloca nell’ambito delle attività promosse per
stimolare il dibattito tra le parti
sociali, legato al semestre italiano
di presidenza dell’Unione Europea. Ai lavori parteciperanno istituzioni e parti sociali, dai sindacati Cgil, Cisl Uil e Ugl, a Confindustria, Rete Imprese, Assosomm,
Assolavoro, Rete Lavoro e Alleanza cooperative italiane. Un’ottima
occasione per portare direttamente al ministro, le richieste e le
esigenze degli imprenditori lombardi ed in particolare di quelli
della provincia di Varese. «Il nostro è un territorio virtuoso - commenta Rasizza - ricco di centri di
formazione di eccellenza come
l’Insubria e la Liuc, capace di attrarre capitali, innovazione e di
creare un proficuo circuito di ricchezza da produrre ed esportare».
Occorre però creare le condizioni perché tutto il potenziale
della nostra economia possa
esprimersi pienamente. Il presidente di Assosomm anticipa alcuni passaggi dell’intervento che farà alla tavola rotonda.
«Gli imprenditori varesini per
riuscire a sfruttare al meglio le
proprie e le risorse del territorio
e creare ricchezza che ancora
manca - prosegue Rasizza - hanno
bisogno di regole certe, chiare e
semplici; questo è uno dei temi
caldi che affronterò nella tavola
rotonda perché regole semplici
consentono di accrescere la trasparenza e la competitività».
Qualità normativa è ciò a cui
aspira il mondo imprenditoriale
varesino. «Un altro tema che affronterò è quello della necessità
di operare su un mercato libero,
concorrente, basato sull’etica e
sulla legalità, che permetta di fare
emergere meriti e capacità» sottolinea l’ad di Openjobmetis, che
a Roma esalterà le peculiarità pro-
Rosario Rasizza, amministratore delegato di Openjobmetis, azienda per il lavoro di Gallarate
«Occorre creare
un mercato libero
basato sull’etica
e sulla legalità»
duttive delle Pmi presenti sul nostro territorio, spina dorsale del
sistema produttivo.
Giovani da lanciare
«Ogni giorno lavoriamo a fianco
degli imprenditori, raccogliamo
i loro pensieri, le loro considerazioni e preoccupazioni - prosegue
Rasizza - ci facciamo carico delle
loro esigenze perché crediamo
che dando nuovo vigore e stimolando la competitività delle aziende, sia possibile generare nuova
occupazione». Proprio il tema
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della creazione di nuovi posti di
lavoro, in una provincia come la
nostra dove la disoccupazione
giovanili ha toccato i livelli di
guardia, sarà al centro del meeting
di settembre.
«Mi senti vicino agli imprenditori varesini perché la mia avventura imprenditoriale è partita
proprio da Varese - conclude il
leader di Assosomm - al ministro
Poletti sottolineeremo ancora
una volta l’importanza delle agenzie per il lavoro nel contribuire
alla creazione di nuovi posti». 1
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Expo
Entro il 15/9 i progetti
per l’attrattività lombarda
Entro il 15 settembre (ore 12,00) potranno essere presentate
via Pec alla Cciaa di Milano le proposte progettuali per la promozione dell’attrattività del territorio lombardo in occasione di
Expo 2015. Le risorse disponibili sono pari a 3 mln di euro, a
valere sul bilancio regionale 2014. Possono presentare proposte
progettuali forme di aggregazione unica a livello provinciale
o altre modalità di intese o di aggregazione tra enti e soggetti
locali, pubblici, associativi e privati, largamente rappresentative del territorio. La giunta della Regione Lombardia
ha avviato una procedura finalizzata all’individuazione
e selezione di progetti che possano contribuire alla valorizzazione e all’incremento dell’attrattività e competitività
dei territori lombardi in occasione dell’Expo. Il presente
invito ha come obiettivo l’individuazione e la selezione di
progetti dei territori lombardi da realizzare nella fase temporale 1 (ottobre-dicembre 2014). Si prevede un contributo
regionale (pari al massimo al 50% dell’importo di ciascun
progetto) e un possibile cofinanziamento a sostegno
dello sforzo regionale (di
almeno il 50% dell’importo
di ciascun progetto) a cui
concorre il sistema camerale lombardo.
Marco Ottaviano
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Expo
«Funicolare, grave errore da non ripetere
Per Expo il Sacro Monte si merita di più»
La direttrice dell’Agenzia del Turismo guarda alla sfida del 2015. E boccia lo scivolone di Ferragosto
Paola Della Chiesa: «Gli stranieri ci sono e cercano arte, mezzi ecologici, fede e offerte culturali»
VALERIA DESTE
«In occasione dell’Expo
2015, vanno investire risorse affinché la funicolare sia aperta sette giorni su sette da maggio a ottobre. Inoltre, per attirare persone
al Sacro Monte, non necessariamente interessate all’aspetto
prettamente religioso, serve qualcosa di impatto».
A dirlo é la direttrice dell’Agenzia del Turismo di Varese, Paola
Della Chiesa, che tratteggia la sua
visione del rilancio del borgo Unesco, in vista della grande esposizione internazionale.
«Bisogna almeno provarci continua Della Chiesa in riferimento all’operatività della funicolare - Dobbiamo pensare che la
nostra proposta turistica è rivolta
soprattutto agli stranieri».
te usando mezzi di trasporto pubblico, meglio se eco sostenibile».
La direttrice dell’Agenzia del
Turismo ricorda il turista straniero, a differenza nostra, sia abituato a una sorta di indipendenza
nella pianificazione del proprio
viaggio.
«Gli stranieri sono più autonomi di noi quando viaggiano. Molto, spesso, si informano prima della partenza sulle località di interesse che è possibile visitare nel
luogo dove vanno. Poi, però, si organizzano sul posto, anche per gli
spostamenti». Insomma, Varese
sere affiancata a un’offerta culturale diversificata. «Abbiamo già la
rassegna teatrale Tra Sacro e Sacro Monte, che anche quest’anno
ha avuto un grande successo di
pubblico e che l’anno prossimo
intende proporre Dante».
«A questo si possono aggiungere - e qui potrebbe entrare in gioco
il Comune di Varese - le mostre
artistiche e i concerti proposti da
Enrica La Viola, proprietaria del
bed and breakfast “Il Parco e gli
Affreschi”: attività culturali di un
certo livello».
Valore paesaggistico
Il botto di Villa Panza
«Il prossimo anno
dovrà funzionare
sette giorni su sette
da maggio a ottobre»
A conferma di ciò, le presenza sul
nostro territorio - in questa pazza
estate con un meteo che ha spesso
giocato a sfavore - di un ottimo
numero di turisti tedeschi, olandesi, statunitensi, cinesi e russi.
Villa Panza, ad esempio, ha registrato negli ultimi tre mesi circa
350 accessi al giorno: la stragrande maggioranza di questi, provenienti dai Paesi sopra citati.
«Questo perché i turisti tedeschi, olandesi, statunitensi, cinesi
e russi hanno ancora una buona
capacità di spesa e si spostano anche con la pioggia, preferibilmen-
deve imparare ad avere una mente più internazionalizzata e deve
aprirsi al mondo.
«Se l’anno prossimo sarò ancora direttrice dell’Agenzia del Turismo, vorrei fare il 70% della promozione sull’estero, nello specifico sulle riviste di settore dell’Olanda, della Germania, degli
Stati Uniti, della Russia e della
Cina». Per quanto riguarda il Sacro Monte nello specifico, Della
Chiesa ritiene che il pellegrinaggio attraverso la Via Sacra, la visita
al Santuario e ai musei, debba es-
Questo per sganciare dall’immaginario collettivo che vede associato al Sacro Monte solo un itinerario prettamente sacrale e di fede. «Il Sacro Monte ha una forte
vocazione sacrale, ma per coloro
che non sono credenti è anche un
luogo fantastico a livello paesaggistico».
«Cosi, come può diventare un
punto di riferimento culturale per
rassegne teatrali e concerti, all’interno della cornice del borgo sacro
e dei parchi delle ville in stile Liberty di privati. Quanto proposto
dalla signora La Viola è un’occasione da non perdere».
L’apertura delle ville di pregio
di privati ai turisti, infatti, è un’attività già prevista all’interno del
marketing plan dell’agenzia, approvato da Regione Lombardia
fino al 2015. 1
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Expo
Le linee guida delle Dogane
ne sull’introduzione di merci.
mer Tassato l’import a fini commerciali
Salvacondotto per gli stati Expo
Importazioni facili per i prodotti dei paesi partecipanti
DI
ROBERTO ROSATI
introduzione da paesi
extra Ue di merci da
parte dei partecipanti all’Expo Milano
2015, purché non per scopi commerciali, fruisce di agevolazioni
doganali che vanno, a seconda
del caso, dall’ammissione temporanea all’importazione in
franchigia di diritti (dazi e Iva).
È però necessario che il partecipante all’evento sia in possesso
del codice identificativo EORI e
che l’introduzione sia effettuata
direttamente presso un ufficio
doganale italiano, oppure in regime di transito presso l’ufficio
di un altro stato membro, con
successivo trasferimento in Italia per il disbrigo delle formalità
doganali. Salvo specifiche deroghe, le merci introdotte in Italia
devono rispettare le normative
doganali vigenti, in particolare
in materia di sicurezza dei prodotti e di tutela della proprietà
intellettuale e del «made in».
È quanto si legge nel vademecum predisposto dall’Agenzia
delle dogane a beneficio dei
partecipanti all’esposizione
(si veda ItaliaOggi di martedì
scorso). Oltre che agli aspetti
procedurali, la guida dedica
ampio spazio alle agevolazioni
applicabili alle merci importate
con destinazione Expo Milano
2015 in base alla Convezione
di Parigi del 1928, schematizzate nella tabella. Agevolazioni
che non spettano, sottolinea la
guida, alle merci introdotte per
essere commercializzate all’interno della manifestazione, che
devono essere dichiarate per
L’
l’importazione definitiva, con
pagamento dei diritti doganali
(dazi e Iva). A questo proposito,
l’Agenzia delle dogane sembra
prendere posizione anche sulla
controversa questione dell’applicabilità o meno delle misure
extrafiscali ordinariamente previste per l’importazione di merci (come restrizioni sanitarie e
quantitative all’import, barriere
commerciali all’entrata, misure anti dumping). Soltanto nel
paragrafo 3, dedicato ai Partecipanti non ufficiali, infatti,
viene precisato che, ai prodotti
importati per fini commerciali, si applicano anche «tutte le
misure di politica commerciale,
di carattere sanitario e fitosanitario nonché eventuali altre
misure di carattere nazionale».
Poiché, pertanto, analoga precisazione non è riprodotta nel
paragrafo 2 con riguardo ai
Partecipanti ufficiali (cioè le
oltre 140 nazioni e alcune organizzazioni), dovrebbe desumersi
che i prodotti a scopo commerciale importanti dai Partecipanti ufficiali non soggiacciono alle
predette misure extrafiscali.
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Expo
Le agevolazioni su dazi e Iva per i prodotti non commerciali in arrivo
PARTECIPANTI UFFICIALI
PARTECIPANTI NON UFFICIALI
1. Ammissione temporanea di merci destinate alla costruzione/
arredo degli spazi espositivi, destinate a essere riesportate
dopo l’evento.
In particolare:
- materiali da utilizzare per la realizzazione e l’allestimento dei
propri spazi espositivi;
- merci destinate a essere utilizzate per la presentazione di
prodotti del proprio paese;
- merci destinate a essere esposte o a costituire oggetto di
una dimostrazione;
- utensili, materiali e mezzi di trasporto necessari ai lavori da
effettuare per la realizzazione dello spazio espositivo;
- materiale pubblicitario o dimostrativo non di consumo,
registrazioni sonore, film, diapositive e relative apparecchiature
utilizzate per la propaganda dei prodotti.
Non è richiesto il deposito di fondi a garanzia del pagamento dei
diritti doganali per le merci vincolate al regime di ammissione
temporanea.
Le merci non riesportate devono essere definitivamente importate
ed è dovuto il pagamento dei relativi diritti doganali.
1. Idem come per i Partecipanti ufficiali.
L’unica differenza è che, all’atto della presentazione della
dichiarazione di ammissione temporanea, deve essere
prestata la garanzia per i diritti doganali relativi alla merce
vincolata a tale regime.
2. Importazione in esenzione dai diritti doganali di merce
destinata al consumo nell’ambito di attività istituzionali
In particolare, rientrano in tale categoria i prodotti che saranno
distribuiti gratuitamente (cibo, bevande non alcoliche, campioni
gratuiti, opuscoli, materiale pubblicitario e tutti i prodotti che
non rientrano al punto 1) all’interno degli spazi espositivi e in
ambito di eventi/ricevimenti ufficiali/istituzionali. La quantità di
merce importata in esenzione deve essere proporzionata allo
scopo e al numero dei visitatori/ospiti.
I prodotti importati in esenzione non possono essere ceduti
a terzi a titolo oneroso o gratuito senza il preventivo accordo
dell’autorità doganale.
Sono esclusi dall’agevolazione i prodotti alcolici, tabacco e
prodotti del tabacco, combustibili e carburanti.
2. Importazione in franchigia dai diritti doganali delle
seguenti merci destinate al consumo nell’ambito di attività
istituzionali (se non destinate a essere commercializzate
all’interno di padiglioni gestiti da operatori commerciali):
- campioni di valore trascurabile importati gratuitamente e che
servono per la distribuzione all’interno della manifestazione
senza compenso. Prodotti alimentari e bevande dovranno
essere consumati nel corso della manifestazione. La quantità
e il valore dei campioni che potranno essere importati in
franchigia dovranno essere proporzionali alla natura della
manifestazione, al numero dei visitatori e all’importanza della
partecipazione dell’espositore;
- merce da utilizzare per la dimostrazione di macchine e
apparecchi, materiali di scarso valore e consumati per
l’allestimento degli stand (es. colori, vernici, carta da parati),
stampati, cataloghi, prospetti, manifesti pubblicitari e altri
oggetti forniti gratuitamente per fini pubblicitari. Anche in tale
caso le merci destinate alla dimostrazione devono essere
consumate nel corso della manifestazione e il loro quantitativo
deve essere proporzionato.
Sono esclusi dall’importazione in franchigia i campioni e le
merci destinate alla dimostrazione se si tratta di prodotti
alcolici, tabacco e prodotti del tabacco, combustibili e
carburanti
Ammissione temporanea
È comunque consentito ricorrere al regime di ammissione
temporanea, senza il pagamento dei diritti doganali e
senza applicazione delle misure di politica commerciale
(ma prestando garanzia), a condizione che le merci siano
riesportate dopo l’utilizzo previsto, e comunque entro tre mesi
dal termine della manifestazione, ovvero siano consumate
nel corso della manifestazione (purché la quantità utilizzata
sia proporzionata allo scopo e al numero dei visitatori). La
facilitazione non si applica alle bevande alcoliche, al tabacco
e ai combustibili e carburanti.
3. Autoveicoli e carburanti/lubrificanti
I commissariati generali di sezione possono importare in
franchigia doganale fino a due autovetture, compresi i relativi
pezzi di ricambio, per l’utilizzo da parte della struttura del
Partecipante Ufficiale.
Per gli autoveicoli destinati ad uso ufficiale del commissariato
generale di sezione, comunque in numero non superiore a due,
è consentito l’acquisto di carburanti e lubrificanti in esenzione
da accisa o imposta di consumo nel limite complessivo di 1.200
litri per semestre.
4. Merce destinata al consumo del personale dei commissariati
generali di sezione
Il personale del commissariato di sezione può importare in
franchigia doganale la mobilia e gli effetti personali, incluso un
veicolo. Tale importazione deve avvenire entro sei mesi dalla
data di ingresso nel territorio italiano di ciascun richiedente.
Le esportazioni delle masserizie dovranno avvenire alla fine
dell’evento e non oltre il 30 giugno 2016.
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Expo
Telecamere anti caos e un park
Il Comune svela tutte le sue carte
Una serie di progetti per il
Sacro Monte di Varese. Che, entro Expo,
lo renderanno una delle principali “ricchezze” del territorio oltre che un luogo
“a misura di turista”.
L’assessore al Marketing Territoriale Sergio Ghiringhelli sta
portando avanti un lavoro costante per realizzare una serie di
miglioramenti per l’accessibilità
al borgo, in vista di Expo.
E sono tre i fronti sui quali è
impegnato Ghiringhelli.
«Ci sono due bandi ai quali il
Comune prenderà parte – spiega
l’assessore lumbard – Il bando
sull’attrattività del territorio, per
una cifra di circa 700-800mila
(il bando prevede il finanziamento solo del 50%), che serviranno per il Sacro Monte e per
il centro. E più avanti un bando
della Regione che metterà a disposizione un milione di euro
per tutta la Lombardia, esclusa
Milano».
E per questo secondo progetto, il Comune punta a mettere in
atto una serie di azioni coordinate con il territorio.
Informazioni in tempo reale
Mentre, entrando nello specifico
del Sacro Monte, il Comune pensa ad una vera e propria “rivoluzione” dell’accessibilità.
A partire dall’installazione di
un sistema di telecamere che
controllino l’accesso delle auto
al borgo.
Fornendo informazioni in
tempo reale agli automobilisti
sulla disponibilità di posti auto
in cima, in piazzale Pogliaghi e
Il Comune è al lavoro in prospettiva Expo: Sacro Monte protagonista
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Expo
nelle vie limitrofe. «Naturalmente non ci sarà alcun sistema
per impedire di salire in auto,
anche a parcheggi completi –
continua Ghiringhelli – Ma cittadini e turisti sapranno effettivamente e in tempo reale quale
sarà la disponibilità di posti.
Quindi avranno l’opportunità di
potersi fermare e salire con altri
mezzi».
A raso in via delle Pizzelle
E quindi è in programma la realizzazione di un nuovo parcheggio a raso in prossimità del borgo.
Si tratta di circa ottanta posti,
che verrebbero ricavati a raso
lungo via delle Pizzelle, dopo il
ristorante Il Ceppo, e in alcuni
slarghi sempre lungo la strada.
«Si tratta di una strada abbastanza larga e con la presenza di
slarghi, quindi i posti saranno
realizzati a lato della via e nei
piccoli slarghi presenti – sottolinea – Ci potranno stare tranquillamente ottanta posti».
«Il costo indicativo è di
62mila euro. Sarebbe un parcheggio che verrebbe aperto soprattutto nei fine settimana. E
quindi fungerebbe per motivi
turistici». Secondo Ghiringhelli,
si tratta di un passo ulteriore
«verso quel progetto di sistemazione della mobilità del Sacro
Monte che non si esaurisce con
il parcheggio alla Prima Cappella, che molti criticato, ma prevede diverse azioni. Il parcheggio
alla Prima Cappella è per chi intende percorrere a piedi la Via
Sacra, a servizio del borgo potrebbe esserci invece questo in
via delle Pizzelle».
Si tratta quindi di una strada
non asfaltata, e che rimarrebbe
comunque in terra battuta o prato. Quindi, oltre all’accessibilità,
è in arrivo il progetto del sistema
di informazione con il wi-fi. Ovvero la possibilità di ottenere
informazioni turistiche sul luogo direttamente sul cellulare.
Un metodo utilizzato in numerose località turistiche. Un
servizio quindi all’avanguardia
per scoprire il luogo sacro, che
renderà più facili le visite.
Insomma, l’amministrazione
sta lavorando per rendere Varese
a misura di Expo. E gli obiettivi
sono raggiungibili. 1 M. Tav.
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Expo
EXPO SUI BINARI
SABATO 30 AGOSTO DAL BINARIO 9 DELLA STAZIONE DI
S. LUCIA DI VENEZIA partirà
ExpoExpress, il treno-mostra realizzato da Ferrovie
dello Stato italiane, Expo
2015 S.p.A. e Mondadori
che toccherà 12 città italiane
per presentare l’Esposizione
Universale. A bordo del
convoglio costituito da tre
carrozze (Casa Expo, Carrozza Live, Carrozza Food),
si potrà sperimentare un
percorso dedicato al racconto interattivo del progetto
Expo, grazie ad immagini,
video e infografiche. ExpoExpress sarà inaugurato in
occasione della 71ª Mostra
internazionale d’arte Cinematografica e si concluderà
il 12 dicembre 2014 dopo
aver toccato altre 11 città:
Verona, Padova, Milano,
Genova, Trieste, Roma, Torino, Bologna, Firenze, Pisa
e Napoli.
Milano 2015. L’intesa è stata
firmata nei giorni scorsi a
Milano da Michele Mario
Elia, a.d. di FS Italiane, e
Giuseppe Sala, commissario unico del governo e ad
di Expo 2015. Alla società di
FS è stata affidata l’alta sorveglianza, il coordinamento
delle direzioni lavori già
operative e l’istituzione delle
nuove direzioni lavori per i
molteplici appalti previsti.
SARÀ ITALFERR ,
LA
SOCIETÀ DI INGEGNERIA del gruppo Ferro-
vie dello Stato, a occuparsi della direzione
dei lavori di Expo
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Expo
Con Sgarbi alla scoperta dell'arte Ecco i 14 Padiglioni della cultura
NON SI stanca di ripeterlo:
«Milano è la quarta città d’arte
d’Italia, dopo Roma, Firenze e
Venezia », spiega Vittorio
Sgarbi,
citando
«la
più
straordinaria
prospettiva
architettonica di tutti i tempi,
quella di Santa Maria presso
San Satiro», la Pietà Rondanini
di Michelangelo, poi le opere di
Raffaello, Caravaggio, Tiepolo,
fino ad arrivare ai Futuristi e a
De Chirico. E poco importa che
«si sia persa una grande
occasione, quella di organizzare
una mostra su Leonardo ».
L’Expo alle porte è comunque
un’occasione per «valorizzare
Milano come capitale della
cultura », spiega Roberto
Maroni. Che a Sgarbi, nelle
scorse settimane nominato
ambasciatore dell’Expo per
conto di Regione Lombardia, ha
affidato la stesura di un
percorso nei tesori di Milano in
14 tappe. O, per dirla con le
parole del governatore, «in 14
Padiglioni tematici legati alle
belle arti e alla cultura». Una
proposta «concreta e piena di
fascino, che rappresenta il
contenuto culturale di Expo
2015». E anche un tavolo di
lavoro che possa coinvolgere,
insieme alla Regione, tutte le
istituzioni. «In particolare il
ministero dei Beni e attività
culturali e del Turismo e il
Comune di Milano - precisa
Maroni - Già all’inizio di
settembre intendo parlare con il
ministro Dario Franceschini
(con il quale abbiamo già avuto
una serie di incontri nei quali
sono state illustrate anche
alcune di queste iniziative) e
con
Palazzo
Marino».
Valorizzazione del patrimonio
esistente e organizzazione di
mostre ed eventi pensati per
l’occasione, i due binari sui cui
si muove il palinsesto firmato
Vittorio Sgarbi. Punto di
partenza, il Castello Sforzesco.
«Un simbolo - lo definisce il
critico d’arte - che come tale
non merita d’essere nascosto,
come successo con l’Expo
Gate». E un simbolo è anche
Stendhal, «l’anima dell’Expo»:
«Era così innamorato dell’Italia,
da aver voluto la parola
“milanese” scritta sulla sua
tomba». ED È PROPRIO a
Stendhal che è dedicato uno dei
«Padiglioni» dell’itinerario. Gli
altri portano i nomi di
Bramante,
Antonello
da
Messina,
Michelangelo,
Raffaello
e
Caravaggio.
«Quando
Napoleone
ha
concepito il Louvre, ha
concepito Brera: Milano e
Parigi sono la stessa cosa»,
osserva Sgarbi, ribadendo la
richiesta, sua e del governatore
lombardo, di portare nel sito
dell’Expo i Bronzi di Riace.
«Un simbolo universale, e
l’Esposizione universale l’ha
vinta Milano, non Reggio
Calabria». Le due sculture
dovrebbero rappresentare il
primo Padiglione della lunga
serie, che include anche i
concerti della Scala e di Mito, le
opere dei Futuristi al Museo del
Novecento («Milano è la città
che sale, e l’Expo 2015 ha le
sue radici in quel movimento»)
e i Bagni Misteriosi di Giorgio
De Chirico nei giardini della
Triennale.
AMBIZIOSOil
progetto che ruota intorno a
Leonardo: «Bisogna portare a
50 persone a blocco il numero
dei visitatori del Cenacolo,
prolungando l’apertura fino alle
tre di notte: potremmo arrivare
a 5-600.000 presenze in sei
mesi». Con una novità a
corollario: l’esposizione della
Bella Principessa di Leonardo a
Palazzo Bagatti Valsecchi. «Ci
sono questioni di carattere
burocratico che andranno risolte
- avverte Maroni - ma la
Regione è disposta a investire
risorse economiche ». Sul
tavolo contributi per 10 milioni
di euro e un secondo palinsesto
culturale a respiro regionale.
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Expo
L'Olona si fa bella per Expo
LEGNANO
Oltre
1.300.000 euro: sono i fondi,
ripartiti
tra
vari
cofinanziatori,
tra
cui
Regione, Aipo, comuni della
zona e privati, che serviranno
per "fare bello" il fiume
Olona, le sue sponde e,
soprattutto,
il
parco
sovracomunale dei Mulini.
Proprio in questi giorni è
stata ultimata tramite il
comune di Parabiago, che fa
da capofila, una perizia di
variante relativa al progetto
"Dalla
Mappa
alla
realizzazione
delle
reti.
Qualificare il paesaggio
periurbano lungo il medio
corso del fiume Olona",
nell’ambito del bando "Spazi
aperti 2011" di Fondazione
Cariplo. Si tratta, in sostanza,
di un piano che dovrà essere
attuato nei prossimi mesi per
una serie di opere di
riqualificazione ambientale
che sono da considerarsi
come
interventi
di
compensazione in vista di
Expo 2015. La relazione
tecnica evidenzia come «Tale
progetto interessi un sistema
di spazi aperti interni alla
conurbazione
dell’Altomilanese dislocati in
dieci aree che si sviluppa
lungo il corso d‘acqua del
fiume Olona e del canale
Villoresi situati nei comuni di
Parabiago,
Legnano,
Canegrate, San Vittore Olona
e Nerviano, compresi nel Plis
Parco Mulini». «Si tratta continua - di un insieme di
spazi
di
fondamentale
importanza per la qualità del
territorio dell’Altomilanese,
il cui mantenimento evita la
saldatura dell’edificato e
permette di contenere lo
spreco di suolo libero ». La
lista di lavori previsti nel
milione e 342 mila euro di
spesa è molto lunga e ci sono
interventi già iniziati come
quelli al parco Castello di
Legnano, con una spesa di
quasi 400.000 euro, con
sistemazioni delle sponde,
dei nuovi ponti e di una pista
ciclabile. Eppure questo è
solo l’inizio: nella vicina San
Vittore Olona per esempio,
oltre alla nuova ciclabile di
via
Fornasone-Valloggia,
praticamente
ultimata,
nell’adiacente
vallo
di
esondazione controllata si
interverrà con siepi e aree di
sosta. Sempre sul territorio
sanvittorese
sono
stati
stanziati
fondi
per
perfezionare la zona umida
della Foppa, con piani per
ripristinare boschi, orti e
frutteti.
Nuovi
sentieri
verranno
creati
tra
il
depuratore di Canegrate e la
zona del cosiddetto "Isolino"
sul territorio parabiaghese.
Interventi di abbellimento,
sempre con altri percorsi
interni al parco, saranno
creati pure sul territorio
nervianese, vicino al grazioso
mulino Starquà, dietro al
depuratore, e lungo il vecchio
canale del Riale di Parabiago.
Molte piantumazioni saranno
effettuate dall’Ente regionale
per la salvaguardia agricola e
delle foreste. Non va
dimenticata nemmeno una
grande pista ciclabile che
seguirà il fiume, collegando
tutti e cinque i comuni.
Stefano
Vietta
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Expo
Ue, tornano i viaggi di lavoro
E l’Expo rilancia Milano
ROMA
Dopo tre anni di stasi, nel
primo semestre di quest’anno le trasferte di lavoro in Europa, specie verso gli
scali tedeschi, inglesi e spagnoli, sono
cresciute del 10% rispetto al 2013.
Il dato emerge dall’ultima rilevazione della Business travel survey
di Uvet American Express, società del gruppo Uvet specializzata
nei viaggi d’affari che approfondirà questi temi durante la 12ª edizione del BizTravel Forum (25-
26 novembre, Fiera Milano City).
Parigi rimane la città più frequentata dai lavoratori in trasferta,
raccogliendo il 13,4% del totale
dei viaggi d’affari fatti nel vecchio
continente.
«Questa ripresa dei viaggi di
lavoro in Europa – spiega Luca
Patanè, presidente del gruppo
Uvet, polo distributivo del turismo con un giro d’affari di 2,2
miliardi di euro – si è accompagnata a una riduzione del 3% del
costo medio del biglietto aereo,
dai 387 euro del primo semestre
2013 ai 377 del 30 giugno di quest’anno. E rispetto al primo semestre 2012 il biglietto aereo è diminuito mediamente anche di più:
quasi del 5%».
Seppur con traffico in calo (dal
6,4% al 6% del primo semestre
2014), Bruxelles resta la terza meta più battuta per lavoro. Meno
movimento anche verso Amsterdam: le trasferte aeree sono scese
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Expo
Riprendono i viaggi di lavoro
dal 4,4% al 4%. Balzo in avanti per
Francoforte, capitale economica
della Germania e sede della Bce:
i viaggi dei «business man» sono
aumentati dal 3,4% del primo semestre 2014 al 4% dell’analogo
periodo di quest’anno. Bene anche Monaco, con Madrid in ripresa, e Londra sostanzialmente invariata, che assorbe l’8,3% delle
trasferte aeree e rimane la seconda meta d’affari in Europa.
I dati di Uvet American Express registrano poi un «effetto
Expo» per Milano, dove le trasferte di lavoro in aereo sono cresciute dal 30,7% del primo semestre 2013 al 32,5% del primo semestre 2014. Analogamente il capoluogo lombardo si conferma
prima destinazione dell’Alta velocità ferroviaria del nostro Paese
con il 30,4% dei viaggi rispetto al
26,5% di Roma. Diminuisce, invece, la quota di viaggiatori d’affari che utilizzano l’aereo per andare a Roma (dal 28,9% al 28,7%) e
in tutte le altre principali destinazioni nazionali (dal 40,4% al
38,8%).
Lo scalo di Napoli si conferma
al terzo posto tra i più frequentati
(6%), nonostante la quota di viaggiatori d’affari si sia ridotta rispetto al 30 giugno 2013 (6,8%).
Meno spostamenti per motivi di
lavoro anche negli aeroporti di
Catania (dal 5% al 4,7%), quarto
scalo d’Italia, Genova (dal 2,9%
al 2,8%), e Palermo (da 2,8% al
2,5%) mentre c’è stata una lieve
crescita a Venezia (dal 3,8% al
3,9%), Bari (dal 3,5% al 3,8%) e
Torino (dal 3,5% al 3,6%). 1
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Expo
Nel vecchio tribunale la casa degli ospiti stranieri Manessuno fa l'offerta
LUGLIO doveva essere il
mese decisivo per cercare di
“piazzare” la ex sede del
tribunale di Legnano e
trasformarla in una location
potenziale per le delegazioni
straniere che parteciperanno a
Expo 2015. Doveva, perché a
quanto risulta la macchina
organizzativa sembra essersi
momentaneamente inceppata
e per avere novità si dovrà
attendere
il
mese
di
settembre. Nei circa due mesi
che hanno fatto seguito alla
dichiarazione
d’intenti
espressa degli amministratori
del Comune di Legnano
—decisi a trasformare l’ex
tribunale, ora dismesso, e lo
storico Palazzo Leone da
Perego
in
una
sede
privilegiate per gli ospiti
internazionali—
nessuno
straniero in cerca di casa si è
infatti affacciato alle porte
dei due edifici, fosse stato
anche per dare uno sguardo
distratto all’offerta costruita
da Legnano. IL RITARDO
nella tabella di marcia non è
imputabile
alComune,
piuttosto agli uffici di Expo
2015 che conducono i giochi,
ma il dato di fatto è che con il
passare del tempo e con la
tendenza dei paesi ospiti a
ridurre budget e presenze, le
speranze di attirare una
delegazione in città si fanno
sempre
più
flebili.
Il
pacchetto che mette insieme
l’ex
tribunale
e
il
dirimpettaio, storico Palazzo
Leone da Perego era stato
composto
dall’amministrazione
di
Legnano nello scorso mese di
giugno.
Le
delegazioni
avrebbero potuto trovare
nell’ex palazzo di giustizia
una sorta di base logistica
(due piani di circa 800 metri
quadrati ognuno), mentre
Palazzo Leone da Perego,
oggi spazio espositivo con
aree dedicate agli incontri
pubblici, avrebbe costituito la
cornice per le iniziative di
maggiore richiamo. Le strade
da
seguire
erano
sostanzialmente due: una
puntava a far inserire la
location legnanese tra quante,
come Sesto San Giovanni,
Lainate e Monza, hanno
presentato simili proposte; la
seconda era legata ai contatti
attivati con le delegazioni
estere attese dal gruppo di
lavoro nato a Legnano.
TUTTA l’operazione di
ospitalità,
nel
progetto
definito dalComune, non
dovrà avere costi per la
delegazione estera e per
questo si stanno cercando
fonti
di
finanziamento
esterne alle risorse comunali.
Come detto, luglio doveva
essere il mese decisivo,
quello
delle
visite
di
preparazione e degli incontri
con i rappresentanti delle
possibili delegazioni: le porte
dei due edifici, invece, non si
sono mai aperte con questo
obiettivo, a luglio così come
nelle prime settimane di
agosto.Edire
che
per
risistemare l’ex tribunale e
presentarlo in condizioni
adeguate era intervenuta
anche la Confcommercio
locale,
supportata
dagli
operatori dell’ospitalità: loro
avevano
messo
a
disposizione gratuitamente il
personale per tirare a lucido
la struttura in pochi giorni.
Pulizie di inizio estate che,
però, non hanno prodotto
ancora
risultati.
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Expo
Cartelli per i turisti: le prime lamentele
«Inutili, per leggerli ci vuole il binocolo»
A sollevare il caso sono stati alcuni utenti della bacheca internet “Sei di Busto se...”
Installati nei giorni scorsi, i pannelli serviranno ad accogliere i visitatori di Expo
Busto Arsizio
ANDREA ALIVERTI
Cartelli turistici per Expo, arrivano già le prime lamentele:
«Sono ad altezza aquila. Per leggerli ci vuole il binocolo».
A sollevare il caso sono alcuni utenti della frequentata bacheca internet “Sei di Busto
se…”, che hanno notato in giro
per la città la nuova segnaletica
verticale bilingue, posizionata
nei giorni scorsi da Agesp Servizi per segnalare i percorsi turistici del sacro e del liberty, pensati per i visitatori in arrivo da
fuori città e per i potenziali turisti di Expo 2015.
Scritte illeggibili
Un’iniziativa, finanziata nell’ambito del quinto bando regionale per i distretti del commercio, che è stata presentata
a fine luglio dal sindaco Gigi
Farioli e dal Distretto Urbano
del Commercio di Busto Arsizio: i percorsi culturali sono indicati da pannelli direzionali e
da pannelli descrittivi posizionati nei pressi di ciascun monumento, per un totale di circa 70
cartelli, riconoscibili dalla gra-
fica studiata ad hoc, con fondo
marrone ed un colore identificativo (azzurro, arancione e
verde) per ciascun percorso.
Su ogni cartello è stampato
anche un QR code che permette
di visualizzare il testo descrittivo del monumento anche sugli
smartphones e sui tablet. Una
bella iniziativa per valorizzare
le eccellenze storiche, artistiche e architettoniche della città, senza dubbio. Ma le critiche
sull’efficacia di questa segnaletica piovono già copiose. «A
quell’altezza ci vuole il binocolo
per leggere i cartelli». I pannelli
«Sono posizionati
a “quota aquila”
e con caratteri
microscopici»
infatti sono alla stessa altezza
dei cartelli stradali della segnaletica verticale (come ad esempio lo “stop” o il “divieto di sosta”), le cui scritte hanno un
carattere decisamente più
grande.
Tecnologia muta
E infatti, ecco un’altra critica
dello stesso tenore: «Sono posizionati a quota aquila, con scritte chiare su fondo scuro in caratteri microscopici». Difficili
da leggere, secondo quanto sostengono gli attenti “internauti” bustocchi.
C’è anche chi ha provato ad
utilizzare il “QR Code”, il pulsante virtuale che va fotografato con lo smartphone per poter
attivare il link alla pagina web
del Comune che descrive i monumenti: «Non sono proprio un
“nano”, ma faccio fatica ad inquadrare il codice con il telefono. Tra l’altro ci ho provato ma
non ha funzionato». Insomma,
come inizio non è stato proprio
un successo: ora toccherà all’amministrazione e al Distretto
provare a correggere il tiro: da
qui ad Expo 2015 ci sono ancora
diversi mesi di tempo. 1
Uno dei cartelli per turisti a Busto: praticamente illeggibili
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Expo
Dopo Expo, si apre il bando
MILANO - «Un progetto di
qualità, che sia capace di
cambiare in meglio Milano e la
Lombardia. Vogliamo che il
post-Expo sia un successo,
qualcosa che rimanga nei
decenni a venire». E' quanto
vuole il presidente della
Regione Lombardia, Roberto
Maroni, che insieme ai vertici di
Arexpo, al sindaco di Rho,
Pietro Romano e al vicesindaco
di Milano, Ada Lucia De
Cesaris, ha partecipato alla
presentazione del bando di gara
per
la
riqualificazione
urbanistica dell'area su cui si
svolgerà l'Expo 2015. «Un
piano ambizioso», l'ha definito
il Governatore, «è una sfida
importante, perché chiediamo
alle imprese interessate di
fornire un progetto per tutta
l'area, per un valore economico
rilevante». La base d'asta per il
milione di metri cubi a Rho,
dove dal prossimo maggio si
svolgerà
l'esposizione
universale è di 315 milioni 426
mila euro, cifra stimata dall'
Agenzia delle Entrate. Il
punteggio ai vari progetti che
dovranno arrivare entro il
prossimo
15
novembre
(corredati di una fideiussione da
3 milioni) sarà deciso solo per il
30%
in
base
all'offerta
economica, il restante 70%
dipenderà dalla qualità del
progetto di riqualificazione, con
un punteggio più alto per chi
costruirà meno. Le proposte
saranno esaminate entro il 30
novembre:
sarà
una
commissione
nominata
da
Arexpo - la società controllata
da
Regione
Lombardia,
Comune di Milano (34,67%),
Fondazione Fiera (27,66%),
Provincia di Milano (2%) e
Comune di Rho (1%) - creata
per acquisire i terreni dove
costruire il sito di Expo e poi
gestire la fase del post-Expo.
«Siamo a un giro di boa
importante per i milanesi» ha
sottolineato il presidente di
Arexpo Luciano Pilotti. «E'
importante che ci siamo arrivati
e non era scontato» ha aggiunto
il vicesindaco di Milano Ada
Lucia
De
Cesaris.
Il
governatore
ha
voluto
sottolineare la peculiarità del
bando. Maroni ha voluto
mettere in evidenza, l'apertura
«a persone fisiche, giuridiche,
società singole, consorzi e
raggruppamenti temporanei di
imprese, costituiti e costituendi.
Elemento
importante
quest'ultimo - ha spiegato perché inizialmente fra i soci di
Arexpo
c'erano
opinioni
differenti
sul
modo
di
procedere, con un unico
masterplan o attraverso una
suddivisione in lotti. La
possibilità di far partecipare
raggruppamenti di imprese, ha
superato queste divergenze e
tutti hanno convenuto sulla
scelta di procedere attraverso un
bando unico». Inoltre, nel
Masterplan realizzato dalla
società, anche se non è
vincolante, fra le varie ipotesi,
c'è
anche
quella
della
realizzazione di un complesso
sportivo multifunzionale su
un'area di oltre 44 ettari, che
penso
sia
un'opportunità
importante per il nostro
territorio e per lo sport italiano.
Insomma,
soddisfatto
il
governatore, che ha invitatola
Rai a partecipare al bando visto
che cerca dove costruire il suo
nuovo centro di produzione.
«Penso
possa
valutare
l'opportunità di partecipare alla
realizzazione di questo grande
progetto, perché l'area Expo
rappresenta un luogo ideale
anche per quella finalità».
Intanto, nuove rassocurazioni
sono arrivate anche sul fronte
dei cantieri: «Finalmente Roma
ha risolto i problemi burocratici
- ha detto Maroni - e il 23 sarà
pubblicato in Gazzetta Ufficiale
il decreto inter-ministeriale che
inizia
il
processo
di
trasferimento dalla Provincia di
Milano alla Regione Lombardia
delle quote di partecipazione
nelle varie società che si
occupano di infrastrutture ».
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Expo
Linee guida dell’Agenzia sul trattamento da applicare alla manifestazione
Expo, niente diritti doganali
Esenzione per arredi, materiali, cibo e bevande
DI
ROBERTO ROSATI
N
iente diritti doganali
sulle merci importate per l’Expo Milano
2015, salvo quelle destinate alla commercializzazione. In particolare, è possibile introdurre in ammissione
temporanea, senza pagamento di dazi e Iva, i materiali per
la realizzazione e l’arredamento degli spazi espositivi,
da riesportare al temine della
manifestazione. Queste alcune indicazioni contenute nelle
linee-guida per gli operatori
aggiornate all’8 agosto scorso,
predisposte dall’Agenzia delle
dogane e dei monopoli. Vediamo alcune agevolazioni.
Merce destinata alla
costruzione/arredo degli
spazi. Tutti i partecipanti,
ufficiali e non, possono importare in regime di ammissione
temporanea le merci destinate ad essere riesportate dopo
l’evento, in particolare:
- materiali da utilizzare
per la realizzazione e l’allestimento dei propri spazi
espositivi;
- merci destinate a essere
utilizzate per la presentazione di prodotti del proprio
paese;
- merci destinate ad essere
esposte o a uso dimostrativo;
- utensili, materiali e mezzi di trasporto necessari ai
lavori da effettuare per la
realizzazione dello spazio
espositivo;
- materiale pubblicitario o
dimostrativo non di consumo,
registrazioni sonore, film,
diapositive e relative apparecchiature utilizzate per la
propaganda dei prodotti.
Le merci in ammissione
temporanea devono essere
identificabili, onde permetterne il riconoscimento all’atto
della riesportazione, per cui
alla dichiarazione doganale
di ammissione temporanea
(che vale anche come autorizzazione) deve essere allegata
una lista dettagliata, con l’indicazione del mezzo di identificazione che si intende
utilizzare (es. matricole,
numeri di serie, foto).
I partecipanti non ufficiali,
all’atto della dichiarazione doganale, sono tenuti a
prestare la garanzia,
che non è invece dovuta
dai partecipanti ufficiali, per i quali è garante
il commissariato generale
di sezione. Le merci che non
saranno riesportate dovranno
essere definitivamente importate con pagamento dei diritti
doganali.
Merce destinata al consumo nell’ambito di attività istituzionali
a) Partecipanti ufficiali
I partecipanti ufficiali possono importare in esenzione
dai diritti doganali, in quan-
tità proporzionata allo scopo
e al numero dei visitatori/
ospiti, i prodotti destinati ad
essere consumati per lo svolgimento delle attività istituzionali e che si presume
saranno totalmente utilizzati, ad esempio i prodotti che
La mascotte di Expo 2015
saranno distribuiti gratuitamente (cibo, bevande non
alcoliche, campioni gratuiti,
opuscoli, materiale pubblicitario) all’interno degli spazi
espositivi e in ambito di eventi/ricevimenti ufficiali/istituzionali. I prodotti importati in
esenzione dai diritti doganali
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Expo
non possono essere ceduti a
terzi, neppure gratuitamente, senza il preventivo accordo
dell’autorità doganale.
Sono esclusi dall’agevolazione gli alcolici, il tabacco e
prodotti del tabacco, combustibili e carburanti.
b) Partecipanti non ufficiali
Possono importare in franchigia dai diritti doganali:
- campioni di merce di valore trascurabile importati
gratuitamente e che servono
per la distribuzione all’interno della manifestazione
senza compenso. Tali campioni dovranno essere
identificabili come campioni gratuiti e non
prestarsi, per il
tipo di imballaggio, alla commercializzazione. I
prodotti alimentari e le bevande dovranno essere
consumati nel corso
della manifestazione.
La quantità e il valore
dei campioni che potranno essere importati in franchigia dovranno essere proporzionali alla natura della
manifestazione, al numero
dei visitatori, e all’importanza della partecipazione
dell’espositore;
- merce da utilizzare per
la dimostrazione di macchine e apparecchi, materiali
di scarso valore e consumati
per l’allestimento degli stand
(es. colori, vernici, carta da
parati), stampati, cataloghi,
prospetti, manifesti pubblicitari e altri oggetti forniti
gratuitamente per fini pubblicitari.
Sono esclusi dall’importazione in franchigia i campioni e le merci destinate alla
dimostrazione se si tratta di
prodotti alcolici, tabacco e
prodotti del tabacco, combustibili e carburanti.
I partecipanti non ufficiali
possono comunque ricorrere
al regime di ammissione temporanea, senza il pagamento
dei diritti doganali e senza
applicazione delle misure di
politica commerciale a condizione che le merci siano
riesportate dopo l’utilizzo
previsto, e comunque entro
tre mesi dal termine della
manifestazione, ovvero siano consumate nel corso della
manifestazione. All’atto della
presentazione della dichiarazione di ammissione temporanea, deve essere prestata la
garanzia per i diritti doganali
relativi alla merce vincolata
a tale regime. L’agevolazione
non si applica alle bevande
alcoliche, al tabacco e ai combustibili e carburanti.
© Riproduzione riservata
Le linee guida sul
sito www.italiaoggi.
it/documenti
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Expo
Expo, l'inchiesta su Maroni resta a Milano
MILANO- Nessun trasferimento a
Roma. Resta a Milano l'inchiesta in
cui il governatore della Lombardia
Roberto Maroni è indagato assieme
al capo della sua segreteria Giacomo
Ciriello, con l'accusa di aver
esercitato pressioni per far ottenere a
due sue ex collaboratrici contratti di
consulenza rispettivamente con Expo
e con Eupolis. Lo ha deciso una
decina di giorni fa il pg della
Cassazione al quale alla fine di luglio
il difensore di Maroni, l'avvocato
Domenico Aiello, aveva chiesto la
trasmissione degli atti dell' indagine
dalla
Procura
del
capoluogo
lombardo a quella della capitale,
segnalando
l'incompetenza
territoriale dei magistrati milanesi ad
indagare. Il pg ha invece ritenuto che
l'inchiesta debba rimanere a Milano,
luogo dove sarebbe stato commesso
il reato ipotizzato. Maroni è accusato
di induzione indebita in relazione a
un contratto di collaborazione per
due anni con Expo 2015 spa ottenuto
da Maria Grazia Paturzo. Per questo
capitolo dell' indagine è finito sotto
inchiesta anche il dg di Expo
Christian
Malangone
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Expo
Expo, il ministro apre
al trasloco dei Bronzi
“Deciderà un pool
di super esperti”
GIUSEPPE BALDESSARRO
LE TAPPE
LA PROPOSTA
A fine luglio
Vittorio Sgarbi
lancia l’idea:
“Portiamo i
Bronzi di Riace
all’Expo di Milano
per mostrarli a
tutto il mondo”
LO STOP
La soprintendente
ai beni archeologici
della Calabria
Simonetta Bonomi
avverte: “I Bronzi
hanno una fragilità
strutturale che li
rende vulnerabili”
REGGIO CALABRIA. «Serve una
commissione che stabilisca una
volta per tutte se i Bronzi di Riace possono essere spostati o meno». Il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini rilancia dibattito sulla trasportabilità delle due statue custodite al museo
di Reggio Calabria. Ieri il ministro ha sostanzialmente aperto
alla possibilità di portare i Bronzi a Milano per i mesi dell’Expo,
spiegando tuttavia che prima
ancora di discutere dell’opportunità di una scelta del genere è
necessario capire se si tratta di
un progetto fattibile. Per questo ha annunciato una «commissione di esperti interni ed
esterni al ministero che deciderà se i Bronzi si possono trasportare». Solo dopo si potrà entrare nel merito della scelta: prima significherebbe parlare «a
vuoto».
L’idea di portare i Bronzi all’Expo era stata lanciata da Vittorio Sgarbi a fine luglio, quando il critico era stato nominato
ambasciatore dell’arte per l’Esposizione. In cambio dei Bronzi, Sgarbi aveva ipotizzato di dare a Reggio Calabria due opere
di Caravaggio. Scatenando
però un nugolo di reazioni contrarie: un ampio fronte del no,
categorico nel definire l’operazione impossibile sul piano della sicurezza, ed inopportuna su
quella economico-culturale.
Sgarbi ieri ha letto positivamente la decisione del ministro
Franceschini «che ha assunto
un atteggiamento molto re-
IL RILANCIO
Ieri il ministro
Franceschini
annuncia una
commissione
di esperti
per stabilire
se i Bronzi possano
viaggiare o meno
sponsabile, come non era forse
mai successo». Per il critico d’arte «si tratta di una scelta seria,
da cui emergerà quanto è praticamente certo ormai da anni».
Ossia che «i Bronzi possono essere spostati, come già avvenuto, e come avviene, con tantissime opere». Tra l’altra lo stesso
Sgarbi spiega di averne parlato
con Bruno Zanardi (uno dei
massimi esperti di restauro in
Italia) che lo ha ampiamente
rassicurato, affermando che «i
Bronzi possono sicuramente
viaggiare».
Non è la prima volta che si ipotizza di esibire le statue nel corso di grandi eventi internazionali. Già nel 2009, Silvio Berlusconi avrebbe voluto portare le
due opere alla Maddalena, in
Sardegna, in occasione del G8.
Un progetto che venne solo accennato, ma che poi naufragò
alla luce degli scandali sugli appalti per l’evento.
Chi non la pensa come Sgarbi, è la soprintendente ai beni
Commissione ad hoc per
valutare i rischi. Sgarbi
brinda: darà il via libera
Ma Reggio insiste sul no
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Expo
archeologici della Calabria Simonetta Bonomi, da cui dipende il museo che custodisce i
Bronzi: «Da tutte le relazioni
dell’Istituto superiore per la
conservazione e il restauro fatte in questi anni — spiega —
emerge con evidenza la fragilità delle due statue, entrambe
con delle microfessurazioni che
rendono la loro struttura molto
vulnerabile». Nulla in contrario, sottolinea Bonomi, alla commissione proposta dal ministro:
«Ma i dati emersi dalle campagne di restauro sono difficili da
mettere in discussione. Dopo di
che, ognuno potrà fare le scelte
che ritiene assumendosene la
responsabilità. Io resto dell’idea che i Bronzi non vadano spostati, il rischio è troppo grosso».
I CAPOLAVORI
Le sculture dei Bronzi
di Riace esposte
al Museo nazionale
della Magna Grecia
di Reggio Calabria
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Expo
Un ufficio turistico
e tante aspettative
Monate, il lago vola
Cadrezzate
L’apertura di un ufficio turistico sul
lago di Monate e la realizzazione di
depliant illustrativi da lasciate nel padiglione dell’Unione Europea ad Expo,
che sarà gestito dal Jrc di Ispra.
I quattro Comuni che si affacciano sul grazioso lago, ovvero
Travedona, Cadrezzate, Comabbio e Osmate, non vogliono
farsi trovare impreparati alla
grande occasione rappresentata
dall’esposizione universale che
aprirà i battenti il prossimo primo maggio. Rilanciare il turismo
lacustre, che non significa soltanto belle spiagge dove poter
fare il bagno tranquillamente, Il lago di Monate
ma anche cultura con le palafitte
del Sabbione a Cadrezzate, sport torio di Cadrezzate, sarà ree passeggiate nei boschi, questo sponsabile del padiglione Ue a
l’obiettivo dei Comuni del lago, Expo 2015; durante il semestre,
che vogliono unire le forze.
al Jrc verranno organizzati nuI primi incontri tra le ammi- merosi convegni e tanta gente
nistrazioni comunali si sono arriverà sul territorio da Milano.
svolte nei giorni scorsi e qualche
idea è già venuta fuori. «E’ emer- Pacchetti speciali
sa la volontà di creare un ufficio «Vogliamo predisporre dei pacturistico del lago di Monate di chetti per invogliare le persone
cui oggi siamo sprovvisti - sinte- che vengono al Jrc, con cui votizza Marco Squizzato, consi- gliamo collaborare, a visitare il
gliere delegato al Tulago di Monate» spierismo di Cadrezzate ga Squizzato, che nei
un luogo dove chi arIl ruolo prossimi giorni vedrà
riva sul nostro terriresponsabili
chiave alcuni
torio possa trovare
del centro. Verranno
tutte le informazioni
del Ccr predisposti a questo
utili, dal cosa fare, al
dei dépliant ildi Ispra scopo
dove mangiare o dorlustrativi che sarebbe
sarà auspicabile fossero
mire, per trascorrere
qualche giorno sul
padiglione Ue a
valorizzato nel
nostro lago».
Expo a disposizione
dei visitatori. Un ruoDa tutta Europa
lo molto importante nell’ambito
Un ufficio gestito dai Comuni ed dell’unità dei Comuni lo stanno
in cui operi personale che abbia avendo i giovani; dopo “Cadrezconoscenza del territorio e delle zate nel cuore” potrebbero nalingue straniere. L’obiettivo è scere gruppi giovanili gemelli
anche sfruttare il traino del Jrc anche negli altri tre paesi del
di Ispra, dove lavorano persone lago. L’obiettivo dei giovani è
provenienti dai vari Paesi del- quello di difendere il lago di Mol’Unione Europea e che già co- nate e l’ambiente circostante
noscono le bellezze del lago di dall’inquinamento con l’ausilio
Monate. Il centro di ricerche dei “Guardiani del Lago” di
isprese, ma che in realtà ha la Ispra che operano sul Maggioportineria domiciliata sul terri- re. 1 M. Fon.
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Expo
Comuni uniti per Expo 2015 Un'alleanza per il turismo
CADREZZATE - Due laghi uniti per
rilanciare il turismo. I Comuni
rivieraschi che si affacciano sulle
sponde del basso Verbano e sul lago
di Monate possono fare sinergia per
proporre insieme pacchetti turistici,
sia in occasione del semestre europeo
sia per Expo 2015. A portare avanti
l’iniziativa è il consigliere delegato al
turismo di Cadrezzate Marco
Squizzato, che ha già avuto adesioni
da alcune amministrazioni limitrofe.
«È una grande occasione per far
conoscere meglio il nostro territorio
grazie alla collaborazione tra le varie
amministrazioni - sottolinea lui
stesso -. Le bellezze locali in queste
zone sono diverse, basti pensare a
Santa Caterina del Sasso, alla Rocca
di Angera, al Sabbione di Cadrezzate
con le sue palafitte oltre alle
straordinarie e panoramiche spiagge.
Non dobbiamo dimenticarci inoltre
della cultura e dei prodotti
gastronomici.
Se
vogliamo
valorizzare i nostri Comuni, non ci
resta che fare squadra per meglio
rendere appetibili queste bellissime
location, facendo concorrenza ad
altre località della nostra Regione».
Claudio
Ferretti
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Expo
«Le grandi incompiute?
Colpa di chi governa
E non ci sono più alibi»
Continuano la polemiche sulle opere fantasma
Mariani (Pd): «In città vent’anni di immobilismo
L’area delle Nord simbolo di questa indecisione»
discutere se le scelte siano state
giuste o sbagliate, ma perlomeno
altri le hanno compiute, mentre
ANDREA ALIVERTI
«Busto grande incompiuta? Sono a Busto sono rimaste solo le inmancate le decisioni politiche. compiute». Nella “top ten” che abL’emblema è l’area delle Nord, che biamo stilato su queste colonne
si presenterà ad Expo 2015 solo nei giorni scorsi al primo posto
c’era l’area delle Nord, l’ex sedime
con un parcheggio riarredato».
A sostenerlo è Valerio Maria- ferroviario interrato che da 25 anni, consigliere comunale del Pd, ni rappresenta il polo strategico
per il rilancio della città
già candidato sindaco
e che è ancora senza un
nel 2006 in occasione
della prima vittoria
«Non sono futuro. «È l’eterna in- per Mariaelettorale di Gigi Fastate fatte compiuta
ni, che conferma il pririoli, a proposito della
desolante “hit parade”
scelte mo posto nell’ideale
parade” - è l’emdelle opere incompiustrategiche “hit
blema dell’indecisiote della città.
come invece nismo di chi ha goverBusto. C’era l’ocLa top ten
altrove» nato
casione di Expo 2015
Un elenco, le cui reda sfruttare, se ne è disponsabilitàhannonomi e cognomi, secondo l’esponen- scusso solo pochi mesi fa nel
te del Pd: «L’etichetta politica è workshop organizzato dal sindaben precisa - sottolinea Mariani - co, ma finiremo per ritrovarci solo
questa città è governata da più di con un parcheggio riarredato in
vent’anni dalla stessa maggioran- via Monti. Un po’ poco in vista di
za, prima solo la Lega, poi la Lega Expoperquellacheavrebbedovue Forza Italia. Le scelte strategiche to essere la “porta di Malpensa”».
che sono state fatte in altre città, Ora il sindaco annuncia un nuovo
anche governate dallo stesso cen- workshop per settembre, ma Matrodestra come Gallarate e Legna- riani ha «poche speranze di un’inno, qui a Busto Arsizio non sono versione di tendenza» in vista di
state fatte. Poi nel merito si può questo appuntamento: «Ormai è
Busto Arsizio
troppo tardi, non c’è il tempo tecnico né per compiere le scelte né
per realizzarle. Discuteremo ancora sullo stato di fatto, perché nel
frattempo le decisioni importanti
non sono ancora state prese».
«Fallimento politico»
Un immobilismo che per l’esponente del Pd è il segno del fallimento politico del ventennio del
centrodestra alla guida della città:
«Ormai non ci sono più alibi - spiega Mariani - a certi esponenti di
maggioranza che si preoccupano
così tanto di quello che farà il Pd
in vista delle prossime amministrative, consiglierei piuttosto di
pensare a cosa vogliono fare adesso per rimediare all’indecisionismo e alle scelte non fatte. Il Pd
aspetta al varco e lavora per dare
un futuro alla città sulle macerie
lasciatedalcentrodestra».Bocciatura anche per il sindaco Farioli
che rivendica i conti a posto: «Se
poi, lo dico per semplificare, hai le
buche nelle strade, i conti a posto
servono fino ad un certo punto. È
qualche anno fa, quando giravano
più risorse nei bilanci, che si doveva investire, come hanno fatto altre città, ma a Busto è mancata la
volontà politica». 1
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Expo
Philippe Daverio testimonial
«Io vetrina del Sacro Monte»
Philippe Daverio testimonial del Sacro Monte di Varese in un
progetto di Regione Lombardia per la
valorizzazione dei siti Unesco della
Lombardia.
«È un luogo che merita una notorietà più internazionale». Va
anche «reso più fruibile» ma sul
progetto del parcheggio alla prima cappella il pollice è verso.
Il noto critico d’arte, professore ordinario di disegno industriale all’Università di Palermo, è tra i volti noti che hanno
dato la loro disponibilità all’as-
sessore alla cultura di Regione
Lombardia Cristina Cappellini
per fare da testimonial dei nove
siti Unesco presenti in Lombardia, nell’ambito di un progetto
per la loro valorizzazione, anche
oltre l’orizzonte di Expo.
Oltre a Daverio a Varese (nei
siti Unesco ci sono il Sacro Monte ma anche Castelseprio, i siti
palafitticoli tra cui l’Isolino Virginia, e il Monte San Giorgio) ci
sono anche i cantanti Omar Pedrini a Brescia e Davide Van De
Sfroos a Como, la sciatrice De-
borah Compagnoni in Valtellina, l’attore Franco Branciaroli
a Milano.
«Del Sacro Monte mi sono
spesso occupato in questi anni
e su questi temi do sempre volentieri una mano, è un fatto di
“militanza” - conferma Philippe Daverio, riferendosi al suo
ruolo di intellettuale attivo per
la “resistenza culturale” - con
l’assessore se ne è parlato nell’ambito di Expo, pur tenendo
conto di quanto sia per ora eterea l’esposizione universale».
PAGINA AD USO ESCLUSIVO DEL DESTINATARIO
Daverio mostra di non credere
molto alle magnifiche sorti e
progressive della manifestazione del 2015, ma è convinto che
possa essere in un certo senso
una buona scusa per valorizzare
certe bellezze artistico-culturali delle nostre terre, come il Sacro Monte di Varese: «Credo che
Expo da questo punto di vista
non serva a niente, visto che
serve più che altro a distribuire
soldi - sostiene il critico d’arte
- però in questo caso se Regione
Lombardia fa qualcosa di positivo per la valorizzazione del nostro patrimonio, può essere
un’opportunità».
Di cui il Sacro Monte ha molto bisogno, secondo Daverio:
«Se avesse una notorietà più internazionale, ne avrebbe sicuro
giovamento. Pur essendo il massimo luogo di raccolta di scultu-
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Expo
Il critico, Philippe Daverio
re della prima metà del Seicento, oggi viene visto più che altro
a livello fideistico/folkloristico.
E viene anche studiato marginalmente, mentre dal punto di
vista della storia dei linguaggi è
una delle più grandi testimonianze che abbiamo sul nostro
territorio».
Ecco perché per il critico il
Sacro Monte meriterebbe maggior respiro: «In passato mi sono battuto contro il progetto del
conte Panza delle cappelle in
più, visto che è già abbastanza
quel che c’è - sostiene Daverio
- ma dev’essere valorizzato:
quello di cui c’è bisogno è comunicare, conservare e rendere più
fruibile il Sacro Monte, possibilmente senza distruggere i luoghi con un parcheggio. Ci vuole
una soluzione con garbo ed attenzione». 1 A. Ali.
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Expo
Gallarate guarda a Expo
Un bus navetta e turisti
Il Comune e le città limitrofe cercano di ottenere i fondi regionali
Fa gola il bando da 10 milioni. Sette le amministrazioni interessate
Gallarate
ALESSANDRA PEDRONI
Prossima seduta operativa, il 3
settembre. Gallarate schiaccia il
piede sull’acceleratore in vista di
Expo e dopo la riunione di fine
luglio con alcuni sindaci o assessori di amministrazioni comunali
che gravitano attorno alla città dei
Due Galli, è pronta a richiamare
tutti attorno a un tavolo, Ascom e
Confersercenti compresi, per fare
squadra.
Missione: partecipare al bando
regionale da 10 milioni di euro con
cui la Lombardia distribuirà risorse (pari al 50% del valore di ogni
singolo progetto) a chi avrà un
progetto dettagliato (aspetti
strutturali ed eventi) per rendere
attrattivo il territorio in vista dell’Esposizione Universale. Per fare
squadra occorre la forza di 7 Comuni o 70mila abitanti e la presenza al tavolo di Cassano Magnano e Cardano al Campo basterebbe già da sé a soddisfare il requisito
numero uno del cosiddetto Distretto Attrattività a cui punta il
bando regionale. Eppure soltanto
nella prima riunione di fine luglio,
erano già 7 i Comuni interessati a
una programmazione comune.
Già 150 prenotazioni
Le proposte di Gallarate sono tre:
«Lavorare per una comunicazionecongiunta,comeareavasta,che
metta insieme i vari Comuni»,
spiega l’assessore al Commercio
Angelo Protasoni. «Ci siamo
inoltre presi l’impegno di un Centro di informazione creato ad hoc
in stazione per il periodo di Expo».
Infine la messa in atto di un collegamento, una navetta, tra Gallarate e la Fiera non solo ad utilizzo dei
turisti ma anche per chi lavora a o
per l’Esposizione universale. Già
ora sono 150 gli operatori della
Expo si avvicina: Gallarate e i comuni della zona vogliono trarne il massimo dei benefici ARCHIVIO
Tre proposte
tra cui un centro
di informazione
in stazione
delegazione tedesca che alloggeranno in città. «Puntiamo molto
di più sulla residenzialità, sulla
permanenzadellepersoneperpiù
tempo in città», spiega Protasoni
sapendo bene che le città d’arte
scelte dai turisti sarebbero altre.
Il fattore territorio
Si punta a ospitare
persone attratte
dalla vicinanza
con i padiglioni
La vicinanza del Gallaratese ad
Expo farebbe, invece, gola ad operatori e lavoratori. «Non ci facciamo illusioni sui turisti che guarderanno senz’altro altrove», ammette l’assessore. «È essenziale invece
il rapporto con la Camera di Commercio». Fare rete, questo è il punto, con la regia dell’ente Camerale.
Nel frattempo, il censimento delle
unità alberghiere e dei bed & breakfast in città «ci lascia tranquilli,
non siamo sprovvisti», analizza
PAGINA AD USO ESCLUSIVO DEL DESTINATARIO
l’assessore. Dunque Gallarate
porta le proprie idee al tavolo dove
anche gli altri Comuni dovranno
aggiungere i rispettivi progetti.
Ascom di Gallarate ha già anticipato la proposta di un “metrò urbano” leggero, un bus navetta con
cui collegare i vari Comuni del circondario, ma se il principio appare
buono, l’assessore mette le mani
avanti: «Bisognerà fare i conti con
la realtà sulla proposta Ascom»,
dichiara Protasoni. «Chi metterà
i soldi per far funzionare la navetta? La Regione? » Ciononostante,
ogni idea sarà considerata con prima di lanciare il progetto dei vari
DistrettidelCommercio(Gallarate, Cassano, Sud e Nord Malpensa,
Castelli Viscontei) che vorranno
partecipare insieme al bando per
il “Distretto Attrattività”. 1
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Expo
Il futuro di Busto tra Expo e Pgt
È ANDATO in ferie per ricaricare le
batterie in vista del «rush finale»
della sua esperienza da primo
cittadino. Uno sprint piuttosto lungo
(18 mesi), per carità, ma sempre di
volata si tratta. Nel suo «messaggio
di Ferragosto», Gigi Farioli ha
promesso una «svolta settembrina»
per Busto Arsizio, con l’Expo alle
porte, l’imminente attuazione del Pgt
e
la
ricorrenza
del
centocinquantenario di elevazione a
città da celebrare a dovere. In
particolare, l’esponente di Forza
Italia ha in agenda l’assemblea con i
sindaci del Varesotto mirata a
delineare i progetti del territorio in
vista dell’Esposizione universale
2015 e ha annunciato la consegna ad
enti e associazioni cittadini di un
documento nel quale metterà nero su
bianco i propositi per il suo ultimo
anno e mezzo a Palazzo Gilardoni.
Farioli ha quindi ricordato gli
obiettivi raggiunti senza però
tralasciare quelli ancora da inseguire.
Al rientro dalle vacanze, lunedì 25, lo
aspetteranno lunghi mesi (gli ultimi
del suo mandato) di duro lavoro.
R.V.
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Expo
In vista dell'Expo corsi di lingue straniere per tutti i residenti
LA CITTÀ di Castellanza
diventa multilingue e si
prepara in vista di Expo
2015. I residenti avranno
infatti - come ricorda il sito
ufficiale del Comune l’opportunità di frequentare
gratuitamente i corsi di
lingua
inglese
(base,
intermedio,
avanzato),
spagnolo (base e intermedio),
francese (base) e tedesco
(base) proposti dall’Istituto
Universitario
«Carolina
Albasio » - Scuola Superiore
per Mediatori Linguistici sito
presso il Cesil di Castellanza.
I corsi - che si svolgeranno
da ottobre 2014 a maggio
2015 sono aperti per un
massimo di 15 iscritti per
ogni
corso.
Requisito
fondamentale è la residenza a
Castellanza. I corsi sono
organizzati su più livelli e al
termine delle lezioni verrà
rilasciato un attestato di
frequenza. LE DOMANDE
potranno essere consegnate
alla Biblioteca Civica di
Castellanza
(tel.
0331/503696) negli orari di
apertura al pubblico - inviate
a mezzo fax ai numeri
0331/526.258
(ufficio
Istruzione) o 0331/483.294
(Biblioteca) - consegnate a
mano all’Ufficio Protocollo
del Comune di Castellanza
negli orari di apertura al
pubblico - o inviate mediante
pec
all’indirizzo
[email protected]
anza. va.it - entro e non oltre
Sabato
13
settembre
prossimo.
L’opportunità
discende dalla convenzione
sottoscritta tre anni fa tra il
Settore comunicazione /
informazione / innovazione
del Comune di Castellanza e
il Cestor (Centro studi
orientamento) da cui è poi
nato l’Istituto Universitario
«Carolina Albasio » - Scuola
Superiore per Mediatori
Linguistici per la concessione
in comodato del Cesil. di via
Pomini.
Nell’accordo
ricordda la nota del Comune
- era previsto, tra l’altro,
l’impegno di Cestor ad
organizzare corsi di lingue a
titolo gratuito per i cittadini
castellanzesi. Ebbene, nel
2011 sono stati organizzati
tre corsi (inglese base e
intermedio - spagnolo base),
nel 2012 quattro corsi
(inglese base, intermedio spagnolo base e intermedio),
nel 2013 sei corsi (inglese
base, intermedio, avanzato spagnolo base e intermedio francese base e quest’anno i
corsi sono diventati ben sette
(inglese base, intermedio,
avanzato - spagnolo base e
intermedio - francese base tedesco base). Calcolando
che in media ogni corso ha
avuto una quindicina di
partecipanti «possiamo dire rileva il Comune - che tra
coloro che hanno sfruttato
l’opportunità di imparare una
lingua straniera nei primi tre
anni e quelli che la
sfrutteranno
quest’anno
arriveremo a quota 300». La
città, grazie alla lungimiranza
del
Comune
e
alla
professionalità dell’Istituto
Universitario
«Carolina
Albasio» si prepara così a
cogliere nel modo migliore le
opportunità di Expo. R.V.
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Expo
Farioli lancia la volata: «Detteremo il futuro per Nord e Borri»
Non è il Ferragosto dei
grandi
documenti
programmatici. Il cuore
dell’estate 2014, per il
sindaco Gigi Farioli, è invece
quello
di
una
franca
riflessione sulle prospettive
che lo attendono nell’ultimo
anno e mezzo di mandato, in
cui dovrà scrivere la parola
fine all’avventura da primo
cittadino. Il dopo? Chissà.
Certo non ci pensa adesso «in
un momento nel quale - dice
- ogni goccia di sudore la
devo versare per Busto,
combattendo le battaglie per
la rinascita rispetto a una
crisi che non è solo
economica
ma
anche
antropologica e culturale».
Non pensa, «anzi non ci ho
mai pensato», all’ipotesi di
proporsi come presidente
della Provincia. «So che
qualcuno ha fatto il mio
nome ma, pur avendo dato
disponibilità al partito ad
utilizzarmi come meglio
ritenenga utile, non nascondo
che la candidatura di
bandiera avrebbe già messo
in difficoltà me per primo
che non credo troppo nelle
province». Meglio allora
mettere testa e cuore nella
sfida quotidiana che sta
vivendo. Anche se gli spunti
ferragostani sono slegati in
larga parte da grane e partite
aperte, ma orientate a un
respiro ampio come piace a
lui. L’occasione è dunque
propizia per ricordare che
«sto per partire per una
settimana di vacanze ma già
il 25 agosto ci sarà una
riunione programmatica ai
Molini Marzoli a cui ho
invitato tutti i sindaci della
provincia e che allargo ai
consiglieri
comunali,
sapendo
che
dev’essere
l’occasione per affacciarsi ad
Expo intendendola come
tappa di una nuova ripartenza
culturale.
Questo
in
un’annata che offre per Busto
anche dei momenti di memo
storica utili a ragionare fra
presente e futuro». Anche
Farioli sa bene che il tema
urbanistico è una delle chiavi
di volta su cui ragionare. E
anche qui annuncia: «Un
nuovo workshop si profila
all’orizzonte e riguarderà
proprio edilizia e casa ». Sarà
il momento per fare chiarezza
e dettare linee su tre aspetti
prevalenti: «Il rilancio delle
politiche incentivanti per
ridare qualità energetica, la
riflessione e la definizione
delle prospettive su alcuni
ambiti di trasformazione
strategici come area Nord,
ex-Borri e terreni attorno a
MalpensaFiere, quindi la
quantificazione dei diritti
volumetrici inseriti nel Pgt,
perché ogni cittadino - che
magari si è trovato a pagare
imposte maggiori proprio in
base a questa novità - abbia
ora contezza di quali
prospettive
positive
esistano». Per il resto, la
volata di Farioli verterà sui
soliti
impegni
di
un
amministratore, a partire
dalle tasse: «Se ne sta
parlando tanto, talvolta a
sproposito, comunque la
realtà è che abbiamo un
governo che non aiuta, che
aumenta il debito pubblico
anche se i Comuni hanno
risparmiato tantissimo e che
ci ha portati alla scelta
coraggiosa di rinviare il
bilancio,
mettendo
in
difficoltà
la
struttura
comunale pur di non andare a
discapito dei cittadini ».
Infine le prospettive d’area
vasta: «L’obiettivo è dare
fiducia, studiando nuovi
progetti
ambiziosi
che
vadano oltre i confini,
facendo crescere quello che
abbiamo seminato, puntando
su Expo come speranza per il
futuro».
Ma.Li.
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Expo
La promessa del sindaco
«Busto, svolta a settembre»
Busto Arsizio
«Abbiamoseminatomolto,oraèiltempo
di raccogliere. Consegnerò al mio successore un Comune con i conti a posto e una
città che ha ritrovato un suo ruolo sul
territorio».
Anche quest’anno il sindaco Gigi
Farioli indirizza alla città il suo
“messaggio di Ferragosto”, che
guarda al rush finale del suo man-
dato di governo, gli ultimi venti
mesi di amministrazione in cui
l’obiettivo è «lasciare un segno».
Ma se in passato al giro di boa
dell’Assunta erano il rimpasto di
giunta e il rilancio dell’azione amministrativa al centro dell’attenzione, quest’anno Farioli andrà in
ferie senza patemi, con la prospettiva di rientrare il 25 agosto con
l’assemblea con i sindaci della pro-
vincia di Varese per delineare i
progetti per Expo. «A settembre
- annuncia il sindaco - consegnerò
un documento scritto per segnare
gli ultimi 18 mesi di mandato,
coinvolgendo le forze vive e responsabili della città. L’obiettivo
è lasciare una prospettiva di continuità e crescita che vada al di là dei
confini della maggioranza di centrodestra». E proprio l’occasione
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Expo
Il sindaco Gigi Farioli
di Expo, insieme al percorso di celebrazioni per i 150 anni di elevazione a città (che partirà in autunno), si incroceranno con l’ultima
fase del mandato: «Fino ad ora
abbiamo posato molti semi e lanciato molte sfide - sottolinea Farioli - l’impegno culturale del
150esimo, declinato in prospettiva Expo, può diventare il punto di
partenza per il rilancio della città,
all’insegna di una tradizione che
guarda al futuro». In concreto? Il
sindaco cita le iniziative a tutela
della competitività del made in
Italy, ma anche «le richieste di insediamento in zona industriale in
controtendenza con la crisi» pervenute a Palazzo Gilardoni. Una
delle chiavi sarà l’attuazione del
Pgt: «Da settembre si entra nel
vivo - annuncia Farioli - con il rilancio degli incentivi per il risparmio energetico e del social housing, il focus sulle aree di trasformazione(Borri,NordeMalpensafiere) e i chiarimenti sulla borsa
dei diritti volumetrici». C’è da correre, perché c’è un’eredità da consegnare: «Non ho mai chiamato
alla responsabilità di chi mi ha
preceduto mentre i fatti hanno
dimostrato una pesantissima eredità che ci ha spinto a compiere
atti concreti: consegnerò al mio
successore una città che ha diminuito le spese di più di cinque milioni di euro, ridotto il debito di
oltre il 60% e riconquistato un
ruolo nell’Altomilanese». 1 A.Ali.
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Expo
Cultura e trasporti, nuova sinergia per il borgo mariano
LA
CASA
MUSEO
Lodovico Pogliaghi persegue
sin dalla sua riapertura, nel
maggio 2014, la creazione di
sinergie con enti pubblici e
istituti culturali della zona.
Dopo
le
collaborazioni
attivate con il Museo
Baroffio per la bigliettazione
cumulativa e con il festival
teatrale «Tra Sacro e Sacro
Monte» per le aperture
straordinarie, ora la struttura
con sede nel borgo mariano
annuncia l’attivazione di una
convenzione con le Autolinee
Varesine
che
mira
a
migliorare l’accessibilità del
Sacro
Monte.
La
convenzione, attiva a partire
da
oggi,
prevede
di
permettere ai visitatori della
Casa
Museo
Lodovico
Pogliaghi
di
viaggiare
gratuitamente sui pullman
delle Autolinee Varesine per
tornare a casa. Esibendo al
conducente il biglietto di
visita della struttura, infatti, è
possibile
scendere
gratuitamente da Santa Maria
del Monte utilizzando gli
autobus della linea urbana C
(partenza
da
piazzale
Pogliaghi). Nei giorni in cui è
in funzione la funicolare, il
biglietto permetterà il viaggio
di ritorno gratuito a partire
dalla tratta di collegamento
tra funicolare e piazzale
Montanari,
oppure
da
piazzale Montanari stesso. La
convenzione non include
però
l’utilizzo
della
funicolare.
Ricordiamo
inoltre che oggi il servizio
funicolare è sospeso, mentre
viaggeranno regolarmente,
con orario festivo, gli
autobus della linea C. La
partnership tra la Casa Museo
Lodovico
Pogliaghi
e
Autolinee Varesine persegue
la mobilità alternativa e
sostenibile
e
mira
al
miglioramento
dell’accessibilità del Sacro
Monte. Dimezzando infatti il
costo per l’escursione al
borgo mariano, le due entità
puntano a restituire questo
patrimonio ai cittadini di
Varese e dei dintorni e a
facilitare la mobilità per i
turisti in vista dell’importante
appuntamento di Expo 2015.
Per maggiori informazioni è
possibile visitare il sito
internet della Casa Museo
Lodovico
Pogliaghi
(http://www.lodovicopogliag
hi. it/casa-museo.html) e la
pagina
Twitter
@CasaPogliaghi.
R.V.
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Expo
L’APPELLO
“Milano 2015
sia l’Expo
delle donne”
MARTA DASSÙ
P
er i miei gusti, devo dire, Matteo Renzi scommette un po’ troppo:
non è che la politica sia sempre e comunque una contesa
irrazionale fra gufi che gufano e gente che ci crede e siccome ci crede (yes, I can) poi
le cose succedono. Per cui la
frase che ha detto ieri in visita ai cantieri di Expo («voglio
scommettere che il primo
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Expo
MILANO 2015
SIA L’EXPO
DELLE DONNE
MARTA DASSÙ
SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
maggio 2015… sarà un grande giorno per il Paese») mi
sarebbe piaciuta ancora di più se il nostro giovane
premier avesse detto «sono certo che l’Expo avrà successo» (nel senso che invece di scommettere farò in
modo che sia così) e avesse deciso di chiamare il 1
maggio 2015, invece che il no Gufy Day, il Women’s Day.
Il 1 maggio 2015, l’apertura di Expo, sarà il giorno
delle donne. Non perché scommettiamo che l’8
marzo possa essere spostato in avanti, ma perché visto il tema di Expo (nutrire il pianeta) - le donne
sono il passato (hanno avuto su questo tema un
ruolo decisivo da sempre, inutile spenderci troppe
parole) e potrebbero essere il futuro di un sistema
che permetta di ridurre gli sprechi alimentari e la
fame. Potrebbero esserlo: ma perché sia così le cose devono decisamente cambiare. L’Expo italiana/
europea ha la possibilità di dire come.
Partiamo da dati noti ma che è sempre bene non
dimenticare: più di 800 milioni di persone, in un mondo che è ormai teoricamente in grado di produrre cibo
sufficiente per l’insieme della popolazione mondiale,
continua a soffrire di fame cronica. Esistono, per ragioni diverse, sprechi al Nord e sprechi al Sud, dove si
trova la grande maggioranza di quei 6 bambini al minuto, sotto l’età di cinque anni, che muoiono per malattie legate alla malnutrizione.
Le donne hanno un ruolo essenziale sia nella nutrizione sia in agricoltura; ma ancora non hanno lo
stesso accesso degli uomini alle risorse finanziarie
necessarie, ai diritti sulla terra, all’educazione. La
conseguenza è semplice da intuire: se migliorassimo la situazione delle donne, se potenziassimo il
loro ruolo nel settore agricolo, aumenteremmo anche la sicurezza alimentare.
L’Expo può essere, per la prima volta nella storia
delle esposizioni universali, un’Expo di idee avanzate su questi temi; e segnare un progresso tangibile per le donne. Per queste ragioni, Milano ha creato «Women for Expo» (We), un’iniziativa internazionale guidata da Emma Bonino, Federica Mogherini, Diana Bracco (commissario del Padiglione Italia) che raccoglie donne capaci e intelligenti del nostro e di molti altri Paesi e che ha l’obiettivo di produrre idee che restino sul tavolo anche dopo la
chiusura di Expo.
Una Carta delle donne, per esempio, che conterrà azioni concrete da intraprendere per colmare la nefasta asimmetria fra chi ha troppo cibo e
chi non ne ha abbastanza. La Carta sarà firmata
dai visitatori di Expo che lo vorranno fare e verrà
poi consegnata alle Nazioni Unite (quando dovranno essere adottati i nuovi «post Millennium
development goals»). Ma non saranno solo parole
sulla Carta; nei sei mesi del 2015, con 140 Paesi
presenti, con organismi non governativi e con il
settore privato, verranno varate molte altre iniziative «women-friendly». Come il sostegno, previsto dal Padiglione italiano assieme a Confindustria, a progetti concreti di giovani imprenditrici
agricole; o, su un piano del tutto diverso, la stesura di un romanzo collettivo sul tema della nutrizione da parte di scrittrici di vari Paesi, curato
assieme alla Fondazione Mondadori.
Insomma: le donne possono e meritano di essere le
vere protagoniste di una Expo dedicata alla sicurezza
alimentare.
Il Financial Times scrive, sulla foga rinnovatrice di
Matteo Renzi, che non è chiaro se si tratti di coraggio
o di arroganza. Provo a scommettere sul coraggio: decida che Milano 2015 sarà la prima Expo delle donne.
Marta Dassù è presidente esecutivo di Women for Expo
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Expo
«Qui si ridà orgoglio al Paese»
MILANO - Viene a portare
fiducia
a
chi
lavora
nell’immenso cantiere alle porte
di Milano messo a rischio da
mazzette e arresti e, quando
arriva, un pallido sole buca
nuvole grigie che hanno
scaricato pioggia per ore. Fra
una boutade («i due Maurizi
sono ormai una coppia di fatto»,
riferendosi ai ministri Martina e
Lupi) e una gag (si siede al
posto riservato a Lupi), fra una
sferzata ai "gufi" e una battuta
sul collega turco Erdogan,
prima di concedersi parecchi
selfie con gli operai, Matteo
Renzi gioca a fare l’ottimista in
un ambiente, quello di Expo,
che negli ultimi mesi ha vissuto
momenti più bui di questo cielo
autunnale. Senza nominare
arresti e corruzione, il premier
si atteggia ad amicone di
"Beppe" Sala, ad di Expo Spa, e
riceve da lui il biglietto
omaggio per l’esposizione
2015. «L’obiettivo è arrivare a
venderne
24
milioni
e
riusciremo a raggiungere i 10
prima dell’avvio del primo
maggio. Ne abbiamo venduti
cinque nelle condizioni che
conoscete...». Renzi dice che
nel mondo c’è «fame d’Italia»,
per agroalimentare, qualità della
vita e stile. «Sembra il 13
novembre, ma è un Ferragosto
al lavoro - ironizza - Piove
sempre da quando c’è questo
governo,
dovremmo
farci
qualche domanda...». Poi torna
serio: «Operai e operaie,
ingegneri e architetti non stanno
solo tirando su dei padiglioni,
ma restituiscono orgoglio a un
Paese che ha bisogno come il
pane di dire che l’Italia ce la fa.
Non lasciamola ai gufi! Sono
pronto a scommettere con voi:
questa sarà una chiave di
ripartenza
straordinaria,
abbiamo affrontato i problemi».
E giù ringraziamenti a Sala, al
presidente di Anac Raffaele
Cantone, al prefetto Francesco
Paolo Tronca. Ai due Maurizi
affida
compiti
importanti:
«Martina deve pensare al
rilancio dell’agroalimentare e ai
50 miliardi da investire quelle scadenze non sarà affatto
sull’export di cibo e vino. Lupi facile.
Angela
Grassi
alle infrastrutture, c’è grande
esigenza di ripartire e lo
"sblocca-Italia"
è
punto
fondamentale ». Renzi promette
di tornare il 16 ottobre, quando
è previsto a Milano il vertice tra
i Paesi asiatici e i 28 europei:
«Il panorama qui è già
cambiato, per quel giorno
l’avanzamento del cantiere sarà
importante. Bisogna correre alla
grande, ma ce la faremo». Gli
viene chiesto, allora, se ci sia un
parallelismo tra governo ed
Expo, per i cambiamenti in
velocità. E Renzi replica: «Expo
non è come il governo, nel 2015
finisce. Il governo mi auguro di
no. Andrà oltre. La similitudine
sta nel contesto di difficoltà in
cui si opera. Quanto è accaduto
è stato una turbativa e non lo
dimentichiamo.
Il
decreto
Madia poi diventato legge
permette il commissariamento
delle imprese che Anac può
proporre al prefetto: è un fatto
significativo. Di fronte alle
difficoltà si è reagito, il lavoro
di squadra coordinato da Sala è
positivo e avrà un esito efficace
». A quanti sono all’opera Renzi
augura «un buon Ferragosto,
con la stima e l’affetto di tutta
Italia»: «Chi ha dissodato,
costruito, piantato uno dei
20mila alberi previsti si sentirà
partecipe
della
vittoria
dell’Italia
conclude
Chiunque fa bene il proprio
lavoro, qui e altrove, fa bene
all’Italia. Si va avanti e le
tempistiche saranno rispettate.
Se l’Italia ce la farà, sarà per la
vostra dedizione al lavoro: tanti
vorrebbero essere qui, perché
un posto non ce l’hanno; tanti
sono in ferie; dobbiamo sentire
tutti
l’entusiasmo
di
rappresentare il Paese più bello
del mondo. Riusciremo grazie
ai vertici e grazie a uomini e
donne che fanno avanzare il
cantiere». Il tempo dei selfie è
veloce. Renzi vola a Roma per
essere dal Papa alle 16, operai e
ingegneri tornano a rimboccarsi
le maniche. Perché rispettare
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Expo
«Puntare sulla legalità è fondamentale per il rilancio dell'evento»
Puntare
sulla
legalità
«è
fondamentale
per
il
rilancio
dell'Expo». Lo ha dichiarato ieri il
commissario anticorruzione Raffaele
Cantone, mentre il leader dei Cinque
Stelle, Beppe Grillo, contestava a
Renzi di non aver parlato di
’ndrangheta e corruzione nella sua
visita ai cantieri. «Le vicende recenti,
i fenomeni di corruzione emersi dalle
indagini
hanno
contribuito
a
trasmettere un’immagine non certo
positiva dell'Expo - ha detto il
presidente di Anac - E' anche vero
che spesso in Italia si tende a
enfatizzare solo ciò che c'è di
negativo, lo dico senza sminuire
quello che è emerso che è di
particolare gravità, considerando che
sono stati coinvolti personaggi già
condannati per corruzione e che
attorno a certi appalti si muovono
veri
comitati
d'affari».
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Expo
Renzi battezza l’Expo, ma non le opere
«Nessuna risposta sulla Pedemontana»
Ieri visita-lampo del premier ai cantieri dell’esposizione: «Rispetteremo i tempi, io ci scommetto»
Critico il vicegovernatore Mantovani: «I lavori per la Busto-Dalmine appesi alla burocrazia romana»
l’approvazione del provvedimento di defiscalizzazione da parte
del Cipe. Il decreto di cui parlava
Maroni è stato fatto dal ministro
degli Affari regionali e deve avere
due firme, del ministro dell’Economia e del ministro delle Infrastrutture, e poi deve essere pubblicato in Gazzetta.
«Su questo aspetto non abbiamo ricevuto le risposte che ci
aspettavamo» sottolinea Mantovani, nel salire sul pullman che lo
riporterà fuori dal cantiere di
Expo.
Per la provincia di Varese, e
per l’accesso a Malpensa, è fondamentale che Pedemontana venga
aperta per le prime due tratte,
fino a Lentate sul Seveso dove si
congiunge con la superstrada Milano-Meda. In tema di infrastrutture, Matteo Renzi si è limitato
a ricordare che «il ministro Maurizio Lupi ha il compito di farle
ripartire, con un punto di riferimento nel decreto Sblocca-Italia
che vareremo entro fine mese».
È il decreto che permetterà di
far ripartire circa 43 milioni di
euro di opere pubbliche, tra cui
anche quasi un miliardo su Malpensa.
MILANO
ANDREA ALIVERTI
Passerella del premier
Renzi sul cantiere di Expo 2015.
«Ma non ci ha dato le risposte che
attendevamo» fa notare il vicepresidente di Regione Lombardia Mario Mantovani.
«La tempistica dei lavori sarà
rispettata» assicura Renzi. Ma
resta ancora in stand-by il nodo
sul passaggio di Serravalle, azionista di maggioranza di Pedemontana, dalla Provincia di Milano a Regione Lombardia.
Ieri mattina una ventata di fiducia al cantiere di Expo con il
sopralluogo-lampo del premier
Matteo Renzi, all’insegna di un
«Ferragosto al lavoro». Una rapida visita al sito di Expo, dove fervono le opere, un briefing con il
commissario di Expo Giuseppe
Sala e una conferenza stampa per
annunciare che «Expo sarà una
delle chiavi della ripartenza del
Paese», ma soprattutto per rassicurare sul fatto che «la tempistica
dei lavori sarà rispettata».
Sì, perché il primo maggio
2015 è dietro l’angolo e gran parte
dei padiglioni è ancora
da tirare su. «Ma ce la
faremo, sono pronto a
Il decreto
scommetterci» la cerdel Cipe
tezza di Renzi.
Blocchi e vincoli
Ha glissato
Anche rispetto alle
questioni che il governo ha in sospeso con il
Comune di Milano per
quel che riguarda le
opere e il rafforzamento dei servizi in vista di Expo, il premier
Renzi di fronte alla stampa ha
elegantemente “glissato”, sostenendo che «il tavolo appositamente convocato scioglierà le
questioni».
Al di là della passerella, delle
generiche rassicurazioni sul rispetto dei tempi e dei ringraziamenti alle maestranze, il premier
non ha aggiunto nulla di nuovo
a quanto già si sapeva per quanto
riguarda il prosieguo del cantiere
che condurrà al primo maggio
2015, giorno dell’inaugurazione
di Expo «alla presenza del presidente della Repubblica Giorgio
Napolitano».
Un appuntamento che lo stesso Renzi ha ribattezzato ironicamente “No Gufi Day”, perché
«sarà un grande momento di orgoglio per il Paese». I numeri
confortano il premier, a partire
dai «cinque milioni di biglietti già
venduti», così come dalla conferma che «dalla Cina arriverà un
milione di visitatori».
Opportunità che anche il nostro territorio dovrà sfruttare per
quel rilancio economico che, ultimi dati alla mano, stenta ad arrivare, nonostante l’incessante positività del premier. 1
attende
le firme
dei ministeri
per partire
«La presenza del presidente del Consiglio
è certamente un fatto
positivo - il commento
a caldo del numero
due di Regione Lombardia Mario
Mantovani - ora speriamo che il
premier si dia da fare per risolvere quanto prima quei blocchi e
quei vincoli burocratici che ancora frenano i decreti attuativi sulle
infrastrutture».
Su questo fronte infatti Mantovani ammette, visibilmente
perplesso, che «Renzi non ci ha
detto niente di nuovo e non ci ha
dato quelle risposte che Regione
Lombardia attende da tempo. Il
futuro di Pedemontana e i lavori
per la piastra di Expo sono appesi
alla burocrazia romana».
In particolare, per l’autostrada
Busto-Dalmine, fondamentale
per il nostro territorio, da tempo
il governatore Maroni sollecita
un ulteriore sblocco burocratico:
la firma del decreto interministeriale in attuazione della legge che
trasferisce a Regione Lombardia
le quote delle società che gestiscono le infrastrutture.
«Noi siamo pronti e ogni giorno che si perde è un giorno di
ritardo che rischia di mettere in
discussione le opere per Expo»
aveva dichiarato Maroni all’indomani della spinta importante
data un paio di settimane fa con
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Expo
Il made in Gallarate c’è
E anche nuove opportunità
C’è anche un po’ di provincia di Varese tra le 900 aziende attualmente al lavoro nel mega-cantiere di Expo 2015: l’impresa Bossi di Gallarate è già
impegnata sul sito.
Sono oltre 1.200 i fornitori
classificati per le opere e i servizi collegati ad Expo, una “torta”
da 830 milioni di euro: per ora
più del 60% dei contratti riguardano il settore edile.
Già attiva sul sito Expo è ad
esempio l’impresa di costruzioni Bossi di Gallarate, che si è
aggiudicata alcuni appalti per i
lavori di costruzione dei padiglioni del Kazakhstan e del Principato di Monaco, che sono nell’elenco dei primi ad aver avviato i cantieri.
Nel caso del padiglione “The
Land of Opportunities”, la “casa” della repubblica ex sovietica
del Kazakistan, una delle economie emergenti dell’Asia centrale, l’impresa Bossi è riuscita ad
aprire un canale grazie alla collaborazione con lo studio di architettura Msc Associati di Mi-
lano, che ha firmato il progetto
del padiglione in collaborazione
con uno studio tedesco, che aveva ottenuto la commessa di progettazione dallo Stato asiatico.
In questi casi, si tratta di spazi
espositivi che vengono definiti
“self built”, la cui realizzazione
è direttamente demandata ai
Paesi partecipanti.
Ecco perché per ottenere le
commesse bisogna avere grande
credibilità ma anche respiro internazionale, visto che i bandi
vengono emessi nella lingua di
ciascun Paese. «Ci sono ancora
opportunità aperte» secondo
l’impresa Bossi.
Del resto, le ricadute attese
da Expo sono notevoli, come
dimostra un’indagine condotta
dalla Camera di Commercio di
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Monza e Brianza su 900 imprese lombarde: più di 300mila imprese attive in Lombardia si
aspettano «ricadute dirette», il
45% di quelle interpellate crede
negli «effetti benefici» di Expo
e il 70% ritiene che sarà importante per l’economia italiana.
Gli imprenditori lombardi si
aspettano soprattutto il potenziamento della rete infrastrutturale (41,8%), il miglioramento
dell’offerta turistica (18,7%) e la
creazione di nuovi posti di lavoro (26,7%).
Expo 2015 ha inoltre un valore intangibile, legato alla “reputazione” e all’immagine dell’evento, che fa valere il suo
brand, per l’intera area metropolitana della “grande Milano”,
circa 60 miliardi di euro. 1 A. Ali.
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Expo
IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
La visita ai cantieri dell’Expo
“Una ripartenza per il Paese
l’inaugurazione un no-gufi day”
RODOLFO SALA
MILANO. Otto mesi al via, e il cantiere
dell’Expo è un acquitrino da dove cominciano a spuntare solo i primi scheletri dei padiglioni. Nella sua prima visita al sito, Matteo Renzi guarda il cielo e non rinuncia alla battuta: «Da
quando c’è questo governo piove sempre, facciamoci qualche domanda, per
questo abbiamo Cantone...». Il premier cita il presidente dell’Autorità
anti-corruzione scelto dal governo per
vigilare sugli appalti, e lo fa per ricordare le recenti vicende giudiziarie che
hanno sporcato l’Expo.
Acqua passata, sembra dire. Lui è
qui per spargere ottimismo, per prendersela con i «gufi» che a suo dire scommettono sul fallimento della Grande
Fiera, che ovece sarà «occasione di ripartenza per il Paese». Il commissario
unico Giuseppe Sala gli consegna un
biglietto di ingresso, uno dei cinque
milioni già venduti: per il premier dimostrano che «c’è una grandissima fame d’Italia, di un Paese in grado di dare qualità e bellezza; sarebbe bello se
entro maggio arrivassimo a venderne
dieci milioni, sui 24 che ci siamo dati
come obiettivo finale». L’importante è
arrivare per tempo, ma anche su questo il presidente del Consiglio sfodera
solo certezze: «La tempistica dei lavori sarà rispettata grazie alle donne e
agli uomini che stanno lavorando attorno all’Expo». Gli operai in tuta e casco son tutti lì, è a loro che si rivolge
Renzi, ringraziandoli. «State ricostruendo l’orgoglio
del Paese, non solo dei capannoni; voglio scommettere con voi che quando il
presidente della Repubblica inaugurerà l’Expo sarà
un grande giorno per l’Italia». Segue una pièce immancabile, nel repertorio
renziano: «Il 1° maggio sarà
il “no gufi day”; prendo questo impegno anche se bisognerebbe essere più cauti
nelle previsioni, ma se sei
pessimista fai un altro me- COMMISSARIO
stiere, non il politico».
Il commissario
Ad accompagnarlo ci so- dell’Expo
no i «due Maurizi», come li Giuseppe Sala
chiama lui: Martina (Pd) e
Lupi (ciellino del Ncd), che da ministri
dell’Agricoltura e delle Infrastrutture
molto hanno a che fare con la preparazione dell’evento. Altra battuta del
premier: «Quando si parla di Expo sono una coppia di fatto; Martina non ha
problemi, Lupi qualcuno sì». Renzi tornerà in visita al cantiere prima del 16
ottobre, «data in cui ospiteremo a Milano i capi di governo asiatici insieme
a quelli dei 28 Paesi europei».
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Expo
A dicembre pronti i cluster In marzo tutti i manufatti e i padiglioni
Con ostacoli rimossi al 91
per cento e piastra (base di
cemento) al 70 per cento, il
cantiere da 1,1 milioni di
metri quadrati si è presentato
ieri per la prima volta agli
occhi del presidente del
consiglio Matteo Renzi, con
diverse
strutture
già
parzialmente in opera. Per
risolvere tutte le interferenze
entro fine anno e completare
la piastra entro il prossimo
marzo, sono al lavoro 20 ore
al giorno 1.300 operai
suddivisi in diverse squadre,
attive dalle 6 di mattina alle 2
di notte. A settembre però,
con l'avvio dei cantieri dei
padiglioni dei singoli Paesi,
gli operai diventeranno 4.000
e si lavorerà per l'intero arco
della giornata. A dicembre
saranno pronti anche i
cosiddetti "cluster", ossia i
padiglioni monotematici su
alimenti come il caffè, il
cacao, riso e le spezie o su
territori come le isole e le
zone aride. Per marzo 2015
invece saranno pronti tutti i
manufatti
dell'Expo,
compresi i padi-glioni dei
Paesi
partecipanti.
Per
completare l'opera in tempo
per l'apertura del prossimo
primo maggio, Expo si è
rivolta lo scorso 6 agosto ad
Italferr, società di ingegneria
del gruppo Ferrovie dello
Stato,
affidandole
la
direzione dei lavori. Sotto la
regia di Marco Rettighieri,
l'uomo
delle
missioni
impossibili, sarà al lavoro
una squadra di 25 persone
specializzate, con un direttore
dei lavori per ciascuno dei
dodici appalti in cui è diviso
il cantiere. Quanto al Centro
Servizi, costituito da 2
palazzine in legno lamellare
già realizzate al rustico e in
attesa delle finiture,dovrebbe
essere ultimato entro il
febbraio del 2015. A oggi
sono state assegnate tutte le
gare per le opere del sito, per
un importo di gara di 702
milioni di euro. Sono stati
aggiudicati lavori per 523
milioni di euro e ne sono stati
affidati altri per 601 milioni.
Affidate gare per centotrenta
milioni nei servizi, in attesa
di pubblicarne altre per
novanta milioni. Se si parla
di indotto, invece, sono più di
300 mila le imprese attive in
Lombardia che si aspettano
ricadute dirette sulla propria
attività, principalmente legate
ai settori della ricettività e del
commercio, da Expo. E'
quanto emerge dall’indagine
"Expo e imprese lombarde",
condotta dalla Camera di
commercio di Monza e
Brianza che ha coinvolto
circa 900 imprese nella
regione. A Milano il 45 per
cento delle imprese - secondo
la rilevazione - è convinta
che l'evento internazionale
avrà effetti benefici. Gli
imprenditori lombardi si
aspettano
soprattutto
il
potenziamento della rete
infrastrutturale (41,8 per
cento), il miglioramento
dell'offerta turistica (18,7 per
cento) e la creazione di nuovi
posti di lavoro (26,7 per
cento). E comunque il 70 per
cento crede che Expo sarà
importante per l'economia
generale del Paese. Expo
2015 ha inoltre un valore
intangibile,
legato
alla
«reputazione
»
e
all'immagine dell'evento, che
fa valere il suo brand, per il
capoluogo e per l'intera area
metropolitana della «grande
Milano », circa sessanta
miliardi
di
euro.
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Expo
«C'è bisogno di una carica di entusiasmo per maestranze che lavorano su tre turni»
MILANO - Gli Stati Uniti si
trovano affiancati da Arabia
Saudita e Kuwait. Israele è
cautamente collocata tra Santa
Sede (seguita dalla Polonia,
quasi a ricordare Giovanni
Paolo II) e Francia. Lungo il
decumano i padiglioni ancora
da realizzare sono indicati da
aree
recintate.
Solo
la
Germania, il primo Paese a
scavare il suolo, è più avanti
degli
altri,
seguita
dall’Azerbaijan.
Estonia,
Federazione Russa e Slovacchia
sono una accanto all’altra, di
fronte a Regno Unito e
Bulgaria. Sono 147 i Paesi
aderenti a Expo Milano 2015.
Chi dovrà costruirsi uno spazio
capace di attirare visitatori
studia da tempo i progetti e ha
ottenuto spazi e regole da
seguire. Molte strutture sono in
legno lamellare. Solo il
padiglione Zero svetta nella sua
anima conica di metallo
nell’area compresa tra il carcere
di Bollate, le Poste di Roserio e
i binari che conducono a
Rho-Fiera.
In
un
clima
autunnale, tra pioggia e fango,
la visita inizia al campo base
con
un'introduzione
del
commissario unico Giuseppe
Sala, che poi guida l’auto su cui
il premier Matteo Renzi può
osservare l’immensa area e i
suoi manufatti. Dal padiglione
Zero
ai
cluster,
che
accoglieranno temi come riso,
cacao e caffé, capaci di
accomunare più Paesi, il gruppo
delle
autorità
arriva
al
decumano, la strada che
percorre il sito da est a ovest.
Da lì un passaggio al padiglione
Italia, casa madre di tutte le
proposte del nostro Paese.
Infine sosta per l’incontro con
la stampa in uno dei due spazi
che saranno affidati a Eataly.
«E’ un piacere sentire che l ’ o r
g o g l i o dell’Italia è al primo
posto - commenta al termine
della visita il commissario di
Padiglione Italia, Diana Bracco,
che è anche presidente di Expo
Spa - Noi l’abbiamo scelto
come logo e lavoriamo in
quest’ottica: vogliamo ridare
speranza
alle
giovani
generazioni. La visita del
premier ci dà sostegno e ne
abbiamo bisogno». Mentre il
premier ancora si ferma a
scattare selfie con gli operai,
Bracco apprezza la carica di
entusiasmo
data
alle
maestranze: «Non è facile
essere qui il 13 agosto a
lavorare su tre turni...», ricorda.
Oggi la presidente incontrerà i
vertici dell’Istituto dei ciechi,
per il progetto "al buio" che ha
rischiato di fallire: «Vogliamo
analizzare la proposta e valutare
seriamente i costi», dice prima
di dare conferme o smentite.
Quindi, per quel che riguarda
arresti e scandali, Bracco
sottolinea che «controlli e
prevenzione hanno grande
importanza e sembra f u n z i o
n i - no». Il commissario per
l'appalto della M a l t a u r o
Armando Brandolese prevede
che i lavori per la struttura dei
servizi di Expo saranno ultimati
«nei tempi previsti». «E’
un'occasione di orgoglio per
l'azienda ospitare nella prima
palazzina
in
fase
di
realizzazione la conferenza
stampa - spiega - E' questa
l'unica struttura oggi in grado di
accogliere un evento». La
pioggia continua a cadere e
Brandolese si augura che il
meteo non influisca troppo sui
lavori: «Per le palazzine non ci
sono problemi, le strutture sono
già coperte». A incontrare il
premier ci sono anche le
maestranze e una delegazione
dei vertici aziendali della
Mantovani, capeggiata dal
presidente Carmine Damiano.
La Mantovani è impegnata nel
principale appalto, ovvero la
«piastra
»
sulla
quale
sorgeranno i padiglioni degli
espositori. «Il premier commenta la società in una nota
- si è dichiarato molto
soddisfatto dello stato dei
lavori, che nonostante la loro
complessità
procedono
regolarmente e ha ringraziato
l'impresa Mantovani per la
professionalità e il senso di
responsabilità
dimostrati
nell'affrontare la più importante
opera strategica del momento in
Italia». Damiano, che da circa
un anno e mezzo guida la nuova
governance di una della più
importanti
imprese
di
costruzioni - e che ha segnato
una forte discontinuità con il
passato - ha illustrato che i
lavori della piastra, per la quale
lavorano circa 700 operai,
«ormai sono al 70 per cento e
saranno sicuramente ultimati
nei tempi previsti o addirittura
in forte anticipo». A.G.
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Expo
«L’Expo sarà
un’occasione
di rinascita
per il Paese»
1
Il premier al cantiere di Expo
MILANO
Ha voluto incontrare gli operai e farsi qualche selfie con loro Matteo
Renzi nella sua prima visita al cantiere
dell’esposizione universale di Milano,
dove i lavori continuano 20 ore al giorno,
senza soste nemmeno per Ferragosto.
E da qui, per dare un’iniezione di
fiducia il premier ha fatto una
scommessa: «Expo sarà una delle
chiavi di ripartenza del nostro
Paese». Anzi, ha poi aggiunto, «il
primo maggio 2015, l’inaugurazione, sarà non solo un “no-gufi
day” ma anche il momento in cui
chi ha lavorato, ha messo un mattone si sentirà parte della vittoria
dell’Italia». Per il premier, operai,
architetti e ingegneri «non stanno semplicemente costruendo
un’opera, non solo padiglioni, ma
stanno costruendo e restituendo
l’orgoglio a un Paese che ne ha
bisogno come il pane – ha aggiunto –; ce la faremo, non lasceremo
il futuro ai gufi e a chi scommette
sul fallimento».
Renzi si mostra ottimista sul
rispetto delle scadenze: «C’è da
correre, ma sono sicuro che i tempi saranno rispettati», scrive su
Facebook a fine giornata. La
scommessa non è da poco con le
grane che si sono presentate negli
anni, ultima in ordine di tempo
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la bufera giudiziaria sugli appalti.
Anche in queste condizioni, però,
sono già stati venduti cinque milioni di biglietti (uno di questi, a
costo zero, gli è stato consegnato
ufficialmente dal commissario
Expo Giuseppe Sala). Secondo
Renzi, questo dimostra che nel
mondo c’è «grandissima fame di
Italia» L’obiettivo ora è di venderne 10 milioni prima dell’inaugurazione di maggio, per arrivare a
fine manifestazione con 24 milioni di biglietti staccati.
Renzi ha voluto ringraziare il
presidente dell’Autorità anticorruzione, Raffaele Cantone, e il
prefetto Paolo Tronca, seduti ieri
in prima fila vicino alla presidente di Expo Diana Bracco, al vicesindaco Ada Lucia De Cesaris, al
vicegovernatore Mario Mantovani e ai ministri Maurizio Martina
e Maurizio Lupi ormai «quasi una
coppia di fatto per Expo».
La visita del premier è iniziata
dal campo base, con un giro per
il cantiere su un’auto guidata dal
commissario Sala sotto la pioggia
battente. «Da quando c’è questo
governo piove sempre...» ha ironizzato Renzi. Qui il presidente
del Consiglio tornerà prima del
16 ottobre quando a Milano si
terrà l’Asem, cioè la riunione dei
capi di Stato e di governo di Asia
e dei 28 Paesi Ue. Molti di questi
Stati parteciperanno all’Expo dove saranno presenti 147 nazioni
(inclusa la Turchia che dopo una
telefonata fra il presidente Erdogan e Renzi ha confermato la presenza, che aveva inizialmente
cancellato). 1
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Expo
La pioggia non piega l’Eremo
Turisti “pazzi” per Leggiuno
Leggiuno
Il cattivo tempo di questa pazza estate
non scoraggia i turisti che a migliaia stanno visitando l’Eremo di Santa Caterina a
Leggiuno, mentre ovviamente calano le
presenze sulle spiagge di Arolo e Reno.
I numeri dell’ufficio turistico Iat
gestito dal Comune in collaborazione con la Provincia, parlano di
un costante flusso di visitatori
provenienti da tutto il mondo, incantati dalla bellezza unica dell’Eremo. Tra il mese di maggio e
fino all’11 agosto, dall’ufficio Iat a
Santa Caterina sono passati in totale 3.086 persone di ogni nazionalità.Afarladapadroni,con1.483
presenze, sono ovviamente i turisti italiani, provenienti da tutta la
provincia, dalla Lombardia e da
ogni parte della penisola, seguiti
dai tedeschi con 674, dai francesi
con 480, dagli inglesi con 195, dagli
spagnoli con 112 e dagli olandesi
con 55. A confermare la vocazione
internazionale di Santa Caterina
le presenze russe, asiatiche, statunitensi, indiane, israeliane e brasiliane. «L’Eremo si conferma il
simbolo di Leggiuno e della provincia di Varese - commenta l’assessore al Turismo Domenico
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Expo
L’Eremo di Santa Caterina
Bavila - siamo soddisfatti dell’andamento della stagione e del lavoro dell’ufficio Iat dove diamo informazioni a 360 gradi sulle attrazioni del territorio; spiace invece
che il cattivo tempo stia danneggiando le attività legate alle spiagge del paese».
Oltre al maltempo, a creare
qualche malumore tra cittadini e
operatorianchelasperimentazione dei parcheggi a disco orario per
regolamentare la sosta selvaggia
alla spiaggia di Reno. «È mia intenzione convocare un tavolo a
fine stagione con associazioni e
ristoratori per fare le valutazioni
del caso» promette l’assessore.
Anche perché il 2015 sarà l’anno
di Expo e Leggiuno vuole giocare
un ruolo da protagonista. «Al nostro paese non manca nulla - dice
Bavila - abbiamo anche la chiesa
di San Primo, la cappella degli angeli in oratorio, tre spiagge, ristoranti, posti letto, sport e sentieri».
Vocazione turistica confermata
dall’apertura di tre nuovi bed &
breakfast che hanno portato a un
centinaio i posti letto disponibili.
«Il paese è vivo e pronto ad affrontare la sfida di Expo - proseguel’assessore-dobbiamocercare
di predisporre dei pacchetti turistici completi che soddisfino tutte
le esigenze e che non possono prescindere da un potenziamento dei
trasporti per facilitare l’arrivo di
turisti dalla zona Expo a Leggiuno». 1 M. Fon.
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Expo
«Il primo maggio non sarà il Gufi Day Avremo venduto 10 milioni di biglietti»
MILANO - (a.g.) - «Scommetto con
voi che quando il primo maggio il
presidente
della
Repubblica
inaugurerà Expo non sarà il Gufi
Day, ma un grande giorno per il
Paese». Un pizzico di cautela frena il
premier, che però aggiunge: «So che
dovrei essere prudente, ma se dovessi
essere pessimista farei un altro
mestiere. L’ottimista non lo è così a
random, costruisce il futuro seguendo
il sogno». Contro i gufi, ovvero chi
rema da tempo contro Expo, il
premier si è già espresso a Milano
mesi fa. Adesso, dal cantiere, attacca
chi vuole affossare quello che
percepisce come chiave di rilancio
dell’Italia. Sogna 10 milioni di
biglietti venduti entro l’avvio di
Expo e si dice convinto che il
milione di cinesi atteso sarà
abbondantemente
superato.
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Expo
«Si sciolgano i nodi della burocrazia romana» Giuseppe Sala,
MILANO - (a.g.) - «La
presenza del presidente del
Consiglio
Renzi
è
sicuramente un fatto positivo,
anche se non abbiamo sentito
grandi notizie. Speriamo che
risolva presto i nodi della
burocrazia
romana,
che
impone una serie di vincoli
per la realizzazione delle
infrastrutture in Lombardia ».
Mario
Mantovani,
vicepresidente e assessore
alla Salute della Regione
Lombardia, ha commentato
così la visita ai cantieri di
Expo. Con le altre autorità
presenti ha prima ascoltato le
spiegazioni
dell’amministratore delegato
Giuseppe Sala, poi ha
partecipato al giro tra cluster
e padiglioni da costruire.
Quindi ha ascoltato il
premier, accanto a Diana
Bracco, presidente di Expo;
al vice segretario Pd,
Lorenzo
Guerini;
al
presidente
dell'Autorità
Anticorruzione,
Raffaele
Cantone; al vice sindaco di
Milano Ada Lucia De Cesaris
e all'ad di Fs, Michele Mario
Elia. «Persistono ancora - ha
detto Mantovani - alcune
criticità. I fondi ci sono, ma
la burocrazia ferma i cantieri.
I problemi non riguardano
solo la piastra ma anche tutti
i collegamenti con il sito di
Expo. Ci auguriamo che si
possano fare dei passi avanti
sotto questo aspetto. La
Lombardia è pronta come
sempre». Guardando alla
materia di cui si occupa
quotidianamente, Mantovani
ha fatto il punto sulla sanità:
«Abbiamo
messo
a
disposizione 26 milioni di
euro per gli investimenti
strutturali,
tecnologici,
organizzativi e di personale
per l'efficientamento della
rete
ospedaliera,
con
particolare riferimento ai
pronto soccorso e all'attività
di controllo a tutela dei
cittadini e dei visitatori». Per
quanto riguarda il Comune di
Milano, Renzi ha glissato
sulle richieste (a partire da
130 milioni per il trasporto
pubblico che dovrà sostenere
un superlavoro nei sei mesi
dell' esposizione). Si è
limitato a dire che i nodi
«saranno sciolti nel tavolo ad
hoc già in corso». De Cesaris
ha
confermato
la
«collaborazione»
con
il
governo
evitando
le
polemiche e spiegando che la
visita è stata un segnale di
«attenzione per la città».
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Expo
Renzi, faccia a faccia
di due ore con Draghi
«Avanti sulle riforme»
Il premier: chiariti, non siamo osservati speciali
Il presidente Bce: nessun attacco all’Italia
Ieri sera vertice con il presidente Napolitano
L’incontro tra Renzi e Draghi
avrebbe dovuto restare riservato.
Un incontro informale Il premier è atterrato la mattina di
di due ore nella campagna umbra, martedì in elicottero in un campoco dopo le 9 del mattino di mar- petto di calcio di Po’ Bandino, fratedì.
zione di Città della Pieve, dove
Matteo Renzi e Mario Draghi Draghi trascorre le ferie nella sua
si confrontano di persona sulla casa di campagna. Ma il dispositisituazione economica di un’Italia vo di sicurezza, seppur discreto, ha
ancora in recessione. E davanti a destato l’attenzione dei cronisti
una bevanda fresca dilocali del «Corriere
scutono a quattr’occhi
dell’Umbria», che ieri
della preoccupazione
L’incontro mattinahadatolanotiespressa dal presidenNessuncommento
tra i due zia.
te della Bce per l’incerda Palazzo Chigi e dalla
tezza delle riforme
avrebbe Bce,chehannomantestrutturali, che condiuna linea di masdovuto nuto
ziona gli investimenti
simo riserbo sui conterimanere nutidelcolloquio.FininItalia,edelcammino
intrapreso dal giovane
non è stato lo stesriservato ché
premier proprio su
so Renzi, in visita al
quella via: «Spingo sulcantiere dell’Expo a
le riforme come un forsennato», Milano, a confermare: «Sì, ho visto
avrebbe assicurato Renzi. A set- Draghi, lo vedo spesso».
tembre si entrerà nel vivo di capiL’incontro, riferiscono fonti
toli importanti come il lavoro, la parlamentari, sarebbe stato fissaPubblica amministrazione, la giu- to lunedì. E sarebbe stata l’occastizia civile, le infrastrutture, sione per Draghi da una parte,
mentre si metteranno al sicuro i Renzi dall’altra, di spiegare le paconti con la Legge di stabilità. Pas- role pronunciate pubblicamente
saggi di cui Renzi in serata parla a la scorsa settimana e fare un’analiCastel Porziano con il presidente si della situazione, alla luce dei
della Repubblica, Giorgio Napoli- prossimi appuntamenti, italiani
tano.
ed europei. Quando la settimana
ROMA
SERENELLA MATTERA
scorsaDraghiperlaprimavoltaha
scandito parole di attenzione preoccupata per lo stato delle riforme
dell’Italia, nello stesso discorso in
cui auspicava la «cessione di sovranità» dei Paesi dell’Eurozona
all’Ue per le riforme strutturali,
quelle parole sono suonate alle
orecchie italiane quasi come un
avviso di commissariamento.
Draghi avrebbe spiegato a Renzi che i due passaggi erano distinti,
noncomponevanounattaccooun
avvertimento all’Italia o a singoli
Paesi. «La stampa italiana ha letto
le parole di Draghi in una chiave
negativa per l’Italia e quindi il mio
“non ci facciamo commissariare”
(frase pronunciata in un’intervista al “Financial Times”, ndr) come una replica. Ma non è così»,
con Draghi «era già tutto a posto
da prima» dell’incontro, spiega
Renzi ai giornalisti. Poi assicura
che l’Italia non è osservato speciale in Europa. «Non è così», non
siamo nella situazione del 2011,
quando Draghi firmò con Trichet
una lettera al governo italiano in
cui chiedeva riforme puntuali. «Io
noneroqui,eroilsindacodiFirenze», dice con un sorriso Renzi.
Al presidente della Bce il premier italiano avrebbe ribadito che
Il premier Matteo Renzi e il presidente della Bce Mario Draghi
«concorda dalla A alla Z» sull’invito a non indugiare oltre nelle riforme strutturali. «Sono talmente
d’accordo – avrebbe detto – che
spingo come un forsennato sull’agenda e ho ingolfato il Parlamento di provvedimenti». Dopo
il primo via libera alla riforma del
Senato, a partire dal Consiglio dei
ministri del 29 agosto si riprenderà a correre sulle riforme strutturali che riguardano anche l’economia e sulle quali Palazzo Chigi è al
lavoro anche a Ferragosto. Dallo
Sblocca Italia, alla Pubblica amministrazione, alla riforma del la-
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voro («Riscriviamo tutti insieme
la delega per la modifica dello Statuto dei lavoratori», dice Renzi rifiutando un confronto ideologico). Senza dimenticare un’attenzione particolare allo stato dei
conti pubblici, nel rispetto dei parametri europei, e alla necessità di
intervenire sul taglio della spesa
pubblica.
Le riforme e i temi economici,
a partire dalla Legge di stabilità
che dovrà essere varata in autunno, sono sul tavolo dell’incontro
di oltre due ore che Renzi ha avuto
serata con Napolitano. 1
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Expo
«Finora spesi male i fondi europei, adesso cambiamo modello»
MILANO
(a.g.)
L’incontro a Città della Pieve
martedì c’è stato. Matteo
Renzi non smentisce ma non
aggiunge altro. Incalzato dai
cronisti durante il confronto
con la stampa al sito Expo
ammette: «Sì ho visto
Draghi, lo vedo spesso». A
chi più tardi a Roma gli
chiederà
se
l’Italia
è
osservata speciale, dirà che
«non è così». L’incontro con
il presidente della Bce
preoccupa notevolmente nel
clima di rapporti non
semplici con l’Ue. «Con
Mario Draghi - risponde
Renzi
ci
vediamo
periodicamente, era tutto già
a posto da prima. La stampa
italiana ha letto le parole di
Draghi in una chiave
negativa per l'Italia e quindi
il mio "non ci facciamo
commissariare" (pronunciato
in un'intervista al Financial
Times, ndr) come una
replica. Ma non è così ». La
vicenda
spinge
Renato
Brunetta, presidente dei
deputati FI, a commentare:
«Se le Camere non fossero
chiuse per ferragosto ci
sarebbero tutte le ragioni per
chiedere al presidente di
venire a riferire in aula. Non
per drammatizzare, ma anzi
per rassicurare gli italiani.
Troppi segnali, troppi poteri
forti contro il nostro Paese».
A Milano, di fronte a
domande su Bruxelles che
pare considerarci un Paese
senza
strategie,
Renzi
ironizza: «Bruxelles chi? ».
Quindi,
continuando
a
rispondere
sulla
lettera
arrivata al governo da parte
della Commissione sui fondi
europei, incalza: «Ora però
non vorrei che si dimettesse
anche Bruxelles... quando
l'ho detto di Fassina si è
dimesso ». E sui fondi non si
dice preoccupato: «Ve ne
siete accorti adesso? Non
vedo dove sia la notizia.
Credo che sia l'ennesima
dimostrazione di mancanza
della realtà. Tutti i Paesi
inviano i documenti e
ricevono risposte critiche;
dopo i Paesi fanno le loro
valutazioni. Negli ultimi anni
l’Italia ha speso i fondi
europei peggio di come
avrebbe potuto. Il governo
cercherà
di
cambiare
modello, spendendo più per
eventi strutturali e meno per
eventi una tantum. Daremo
risorse alle infrastrutture.
Palazzo Chigi ha già iniziato
a togliere fondi alle Regioni
che non li spendono e a darli
alle scuole. Continueremo.
Faremo come la Polonia che
ha speso il 98 per cento di
quanto le era stato messo a
disposizione».
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Expo
Isolino Virginia, un milanese lo salverà
Nasce online il Progetto Isolino.
Il sito Unesco bello e
dimenticato, colpito da alluvioni
e "terreno" di lotte giuridiche
ora concluse, rischia di arrivare
impreparato all’appuntamento
con Expo. Ristorante e bar
ancora chiusi, parco all’aperto
solo in parte sistemato, museo
vero e proprio che richiama i
turisti
soltanto
nel
fine
settimana. Fosse in mano a un
qualunque Paese straniero, ci
avrebbero già costruito attorno
un impero turistico. L’italica e
bosina indole rischiano di
"dimenticare" la bellezza e la
preziosità dell’Isolino Virginia,
museo a cielo aperto, sito
palafitticolo tra i più prestigiosi
al mondo. A volerlo "salvare", è
ora un milanese d’azione, Mario
Portulano, nato a Borgo Ticino
nel ’44, che nella vita ha fatto il
cartografico,
l’esperto
di
marketing , il curatore di
Immagine
Assolaghi,
il
conduttore
di
programmi
televisivi di pesca e ora nonno e
promotore
dell’Associazione
Naturalistica Culturale Amici
dell’Isolino no profit. Un sito
(www.progettoisolinovarese.
altervista.org)
dove
tutti
possono lasciare impressioni e
suggerimenti ma soprattutto un
piano
di
rilancio
superdettagliato. E un sogno:
quello di diventare custode
dell’Isolino,
«senza
nulla
togliere alle competenze della
Sovrintendenza
ai
Beni
Archeologici e al Museo
Archeologico
di
Villa
Mirabello»,
dice
Mario
Portulano. «Ho presentato il
mio progetto in Comune a
Varese e ho scritto anche al
Comune di Biandronno, attendo
risposte ». L’Isolino, donato dal
conte Ponti all’amministrazione
comunale di Varese, fa di
Palazzo Estense l’interlocutore
principale. La bozza «per
un’idea di recupero ambientale
dell’oasi naturale lacustre» è
divisa
in
quattro
fasi
superdettagliate e si pone
l’obiettivo di fare «riscoprire le
perle verdi della nostra Italia,
salvaguardando un patrimonio
preistorico di oltre 4.500 anni».
Ecco in pillole il progetto.
Prima
fase:
riattivazione
dell’attività di bar e cucina.
Seconda fase: "pulizia" generale
dell’Isolino (che è stato colpito
da più di un nubrifragio nel
2013, con l’abbattimento di
molte piante importanti e un
ripristino non totale della
fruibilità dell’ambiente). Terza
fase:
inaugurazione
e
sponsorizzazione del sito con
nuove modalità seguite, come
ultima tappa del rilancio,
dall’accoglienza
di
ospiti,
scolaresche e anziani con un
battage promozionale di ampio
respiro. Che sia un po’
fantasioso
il
progetto
o
comunque da sottoporre la
vaglio di tecnici ed esperti di
tutela del territorio non v’è
dubbio, ma Portulano e gli altri
rappresentanti dell’associazione
no profit hanno già le idee
chiare, come quella della
costruzione di un percorso
pedonale (con tanto di altezze,
larghezze,
materiali
e
caratteristiche). Si ipotizza
addirittura la ricostruzione di un
ambiente
palafitticolo
«semidistaccato
dalla
passerella»
e
pure
una
passerella telescopica. «La
nostra idea è di collegare
l’Isolino con la terraferma, nel
comune di Biandornno grazie a
una passerella telescopica,
dunque si tratta di una
passerella che non deve
garantire
sempre
il
collegamento ma in caso di
grave necessità o di emergenza,
per esempio per l’intervento del
"118" se un ospite del museo sta
male o per l’evacuazione in
caso di incendio o calamità».
Dunque passerella pedonale,
ponte telescopico, piattaforma,
osservatorio
naturalistico,
insomma
un
progetto
dettagliato,
anche
se
dall'associazione sottolineano
che «c’è ora bisogno della mano
di architetti e ingegneri e dei
consigli degli esperti del
museo». E i soldi? Sì perché un
intervento del genere non è a
costo zero. «Sono e siamo
consapevoli che per realizzare
tante buone idee ci vogliono
degli investimenti finanziari e i
fondi di certo scarseggiano, ci
vorrebbe meno burocrazia - dice
Portulano -, ma Expo si
avvicina e noi siamo disposti a
rimboccarci le maniche per la
ricerca di fondi anche tra
aziende private, che insieme
agli enti locali e alla Regione
potrebbero contribuire alla
rinascita dell’Isolino Virginia.
Expo è alle porte - prosegue
Portulano - ed è un vero peccato
non
poter
arrivare
alla
presentazione dell’isola con un
restyling significativo». Barbara
Zanetti
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Expo
Chi li ha visti?
I big varesini
danno forfait
Tutti assenti
in passerella
E la politica varesina “buca” l’evento:
sono tutti in ferie. La visita del premier Matteo Renzi al cantiere di Expo
2015 è stata una sorpresa, che ha colto
impreparati tutti i “big” della politica
varesina.
Nessuno di loro ieri ha infatti potuto
accompagnare il presidente del Consiglio nella sua “passeggiata” tra i padiglioni in costruzione, alla quale erano presenti due ministri lombardi (i
due“Maurizi”,MartinaeLupi),ilpresidente dell’Authority anticorruzione
Raffaele Cantone e il prefetto di Milano, oltre al commissario Expo Giuseppe Sala e alla presidente del Padiglione Italia Diana Bracco.
Un parterre d’eccezione in cui però
mancavano volti varesini. Non c’era
il governatore di Regione Lombardia
RobertoMaroni,chehadelegatoilsuo
vice Mario Mantovani (così come peraltro il sindaco di Milano Giuliano Pisapia ha spedito a Pero la sua numero
due, Ada Lucia De Cesaris).
Ma non c’erano neppure gli altri esponenti varesini di spicco in Lombardia:
il presidente del Consiglio regionale
Raffaele Cattaneo, che pure aveva in
visita il suo ministro di riferimento di
Ncd Maurizio Lupi, e il segretario regionale “renziano” del Pd Alessandro
Alfieri. Anche i parlamentari, reduci
dalla full immersion di settimana
scorsa di votazioni tra riforme e decreti in conversione, hanno dato forfait, come i consiglieri regionali. E poi
dovrebbero crederci le imprese? A.ALI.
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Expo
Questionario ai turisti in vista dell'Expo
ISPRA - (n.f.) L’estate 2014
sarà ricordata per la piovosità
che ha messo in crisi il
turismo nel Basso Verbano,
ma chi vuole fare una
vacanza sul territorio ha
validissime alternative di
ogni tipo. A causa delle
piogge
i
turisti
che
intendevano prendere il sole
o stare in spiaggia sono
costretti a fare scelte diverse,
mentre il servizio di bagnino
con
operatori
formati
prosegue puntualmente fino
alla
fine
di
agosto.
All’Ufficio
turistico
Iat
confermano che i turisti ci
sono ma, non potendo
tuffarsi nelle acque, scelgono
itinerari diversi sul territorio
circostante impiegando il
loro tempio libero in modo
intelligente. La struttura
turistica
isprese
offre
opportunità
di
avere
informazioni cartacee degli
eventi e delle feste dell’intera
zona, sia varesina che
novarese, costituendo un
punto di riferimento sicuro
per chi vuole trascorre la
vacanza in modo alternativo.
E proprio per testare il
soggiorno del turista ad Ispra,
lo IAT ha predisposto un
questionario di gradimento
con alcune semplici domande
e la scelta di quattro risposte:
non
soddisfatto,
poco
soddisfatto,
soddisfatto,
molto soddisfatto. Si chiede
come il turista abbia trovato
o
trovi
utile
l’ufficio
turistico, se gli orari di
apertura e di chiusura siano
ritenuti esaudienti, se il
turista promuoverebbe il
periodo di apertura dello
sportello e qual è stata
l’impressione riguardo la
disponibilità dello staff, e
ancora se le risposte degli
operatori sono esaustive.
Inoltre
si
richiede
di
esprimere un giudizio sulle
manifestazioni locali, se il
servizio di navigazione (lo Iat
vende i biglietti della
Navigazione Lago Maggiore)
è stato soddisfacente e
puntuale, se il turista ha
trovato
accoglienti
gli
alberghi ispresi e i numerosi
bed and breakfast locali, se la
ristorazione è stata di
gradimento e per concludere
si chiede se il turista tornerà
ad Ispra. Diversi questionari
sono già stati consegnati agli
operatori e al termine del
periodo
di
apertura
del’Ufficio
turistico
le
risposte verranno elaborate
per consentire di realizzare
nel 2015 un servizio migliore
per l’utenza, che è prevista
numerosa anche ad Ispra in
occasione
dell’Expo
di
Milano. Tra le novità del
2014 è in distribuzione
gratuita la nuova cartina della
città e anche quest’anno sono
state confermate nel locale
dello Iat le mostre periodiche
di artisti locali. Dopo la
rassegna della "Ispra del
passato", attualmente sono in
visione gli acquerelli di
Massimo Ciavarella fino al
30 agosto. Per domenica 17
agosto lo Iat ha organizzato
una escursione alle Isole
Borromee con battello del
Nlm e guida turistica. Le
iscrizioni si ricevono allo
0332.7833160 o scrivendo
una
email
all’indirizzo
[email protected]. Gli
eventi
e
le
iniziative
organizzate
dall’ufficio
possono essere visionate sul
sito
del
Comune,
www.comune.ispra.va.it, e
della Pro Loco sulla pagina
Facebook.
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Expo
Benvenuti a Busto, la grande incompiuta
Ecco la top ten dei cantieri mai terminati
Dal Palaghiaccio all’area delle Nord, dal Calzaturificio Borri al Conventino
Le opere pubbliche progettate e non portate a termine costellano la città
Il palaghiaccio è solo una delle
tante incompiute della città. Eccovi la “top ten” della vergogna.
stanno sorgendo, ma forse ci si
dimenticachesottolapiazza,dove
fu “delocalizzato” il Monumento
ai Caduti, doveva sorgere anche
un autosilo interrato a servizio del
centro. Per ora, disperso.
L’area delle Nord
Il terminal merci
L’area delle Nord: è probabilmente la madre di tutte le incompiute.
Ad inizio anni ’90 la città decise di
investire ingenti risorse nell’operazione di interramento dei binari
e della stazione ferroviaria delle
Nord, per recuperare una serie di
aree da urbanizzare. Si susseguirono idee e progetti ambiziosi, anchefirmatidaun“archistar”come
Mario Botta: dal teatro all’agorà
cittadina, dal cinema multisala alla piscina verticale per le immersioni (con un piano che prevedeva
80 milioni di euro di investimenti), fino alle “bolle” del Portale dell’Innovazione pensato per Expo.
Superfluo ricordare che resta solo
il degrado.
Il terminal merci di Sacconago:
costato più di 10 milioni di euro, di
cui 7 di fondi europei, avrebbe dovuto rilanciare la zona industriale
nord-ovest, liberandola dal suo
storico isolamento. Ora è in gestione a Hupac, ma inutilizzato:
servono altre opere di adeguamento.
Busto Arsizio
ANDREA ALIVERTI
L’autosilo di piazza Vittorio
L’autosilo di piazza Vittorio Emanuele: i palazzi liberty previsti dal
faticoso piano integrato di intervento varato nel 2010 (si parlò di
45 milioni di investimenti privati)
La caserma che non c’è
La “Caserma-fantasma” di via
Bellini: valore periziato, circa 9
milioni di euro. Costruita da un
privato in anni di “vacche grasse”
per trasferirvi la sede dell’Arma
dagli angusti locali di piazza 25
Aprile, negli anni si è rivelata un
lusso che le casse dello Stato non
potevano permettersi. Ora c’è in
corso un contenzioso, mentre il
Consiglio rimpalla da settimane
la discussione sul suo futuro.
Palaghiaccio e campus
Palaghiaccio e campus di Beata
Giuliana: costo stimato del progetto originario, 5,2 milioni, ma
oggi è solo uno scheletro di cemento e legno. Poi c’è l’albergo di
via Magenta: opera di un privato
nell’ambito di un progetto Aler,
maicompletatonétantomenoentrato in funzione.
Dal Conventino al Monte Stella
Il “Conventino” di via Matteotti:
l’ex Casa Canavesi Bossi rischia di
crollare, mentre i 5 milioni necessari per la biblioteca dialettale, le
botteghe e il resto sono ancora tutti da reperire. Poi c’è l “Monte Stella” tra Sacconago e Borsano:
un’oasi di benessere nel verde,
progetto da 5 milioni di euro, finanziato con i fondi della convenzione Accam.
L’ex Borri e il sottopasso
L’ex Calzaturificio Borri: acquistato nel 2000 per quasi 4 milioni
di euro attuali, mai avviato un progetto, nonostante ambiziose idee,
dalcentrotermalealmuseodiarte
contemporanea per la prestigiosa
“collezione Merlini”.
Il sottopasso di Sant’Anna: finanziato dallo Stato con 2,85 milioni nel 2005, il cantiere non è
ancora iniziato. 1
L’ex Calzaturificio Borri è costato quattro milioni ma è abbandonato
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Expo
Piazza stazione
abbandonata?
«Il restyling
prima di Expo»
Gallarate
Piazza Giovanni XXIII, la realtà è sotto gli
occhi di tutti: «È quello che si vede»,
ammette l’assessore ai Lavori pubblici
del Comune di Gallarate Danilo Barban
che non intende certo nascondersi dietro
a un dito.
«La sistemazione del verde e del
porfido dissestato, saranno interventi effettuabili in tempi brevi»,
dice l’assessore, ma l’intenzione
è di andare ben oltre.
«Se ne sta già parlando al tavolo
Expo, serve un progetto in vista
dell’Esposizione Universale in
modo da ridare completa dignità
a questa piazza che è la vetrina
della città per chi arriverà a Gallarate in treno. Un progetto per la
sistemazione della piazza è indispensabile».
Largo, dunque, a una veduta in
grande stile, senza con questo
avere in mente programma faraonici. L’area resterà sostanzialmente quella che è, senza cambiamenti radicali. «I posti auto servono, non si può certo toglierli per
pensare ad altro», annota Barban.
«Ma si dovrà trovare un’alternativa al parcheggio delle biciclette in
modo da consentire un luogo sicuro dove poter lasciare la bici con
tanto di attacchi ad hoc delle ruote alle rastrelliere». Sono tra i cento e i duecento i gallaratesi che,
ogni giorno, parcheggiano la bicicletta in stazione: è importante
trovare una soluzione alle numerose richieste. Per questo l’assessore lancia una sorta di Sos a ditte
e privati che avessero un’area in
zona da affittare. «Si facciano
avanti, vengano in Comune a dircelo», esorta Danilo Barban.
Nel frattempo, circa il progetto
di sistemazione dell’area è già stato realizzato l’allacciamento per
le auto elettriche mentre non
mancherà anche un punto di car
sharing. L’inizio dell’anno prossimo sarà, giocoforza, il giro di boa
per piazza Giovanni XXIII, da rimettere a nuovo per dar lustro alla
città che si prepara ad accogliere
i turisti di Expo 2015. Per allora,
porfido e verde pubblico non saranno più un problema. 1 A. Ped.
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Expo
Promozione territoriale in vista di Expo, il Comune fa squadra
REGIONE
LOMBARDIA
ha
presentato il bando Expo che
riguarda l’approvazione dei criteri
per l’assegnazione di contributi da
utilizzare
per
la
promozione
dell’attrattività
del
territorio
lombardo in occasione di Expo 2015.
Sul piatto, un contributo agli enti
locali di 10 milioni di euro per il
2014 e il 2015. Il sindaco di Busto
Arsizio Gigi Farioli, sottolinea una
nota
del
Comune,
«ritiene
indispensabile che il territorio
varesino si attivi al più presto per
massimizzare l’efficacia e le
prospettive auspicate nel bando, sia
perché l’aggregazione territoriale,
l’unitarietà dei progetti e il
coinvolgimento attivo di tutti i
soggetti rappresentano elementi
premianti, se non essenziali, sia
perché l’avviso pubblico per le
manifestazioni di interesse è stato
pubblicato il 4 agosto e le stesse
dovranno essere inviate entro il 25
settembre». Farioli ha inviato a tutti i
sindaci dei Comuni della Provincia di
Varese, alla Camera di Commercio e
alla sede territoriale della Regione
Lombardia l’invito a un incontro in
programma lunedì 25 agosto ai
Molini Marzoli. Il fine sarà quello di
«perfezionare,
approfondire
e
concretizzare l’ipotesi di un progetto
comune che possa garantire, grazie
alla collaborazione della Camera di
Commercio e della Ster (sede
territoriale, ndr), un più agevole
perseguimento
dell’ambizioso
obiettivo».
R.V.
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Expo
Varese festeggia la vendemmia E il centro diventa un "vigneto
«Ci sarà chi pigia, ci saranno
i produttori di vini, e
organizzeremo
anche
momenti di dibattito e
divulgazione».
Così
l’assessore al Commercio e al
Marketing territoriale, Sergio
Ghiringhelli, annuncia la
prima rassegna dedicata alla
vendemmia, che sarà anche il
primo evento cittadino in
previsione di Expo 2015.
Andrà in scena a ottobre e
coinvolgerà le seguenti zone:
nuova area pedonale formata
da piazza Giovine Italia (foto
Blitz) e dalle vie Rossini e
Donizetti, dove peraltro
trionfa l’happy hour ed è
stata anche aperta una vineria
chic; i giardinetti davanti
all’ex cinema Rivoli, «è stato
creato uno spazio per musica
e drink che richiama certi
angoli parigini»; via Dandolo
e una parte di Biumo
Inferiore con mercati di
prodotti a tema. Il progetto
deve essere definito nei
dettagli. Ma è certo che
Varese
ospiterà
la
vendemmia.
Dando
precedenza ai vini e ai
produttori di Lombardia e
Piemonte,
«il
territorio
insubre» abbozza l’assessore.
La rassegna sarà appunto a
ottobre, dopo la fiera città di
Varese
e
Agrivarese,
entrambe a settembre, che già
"parlano" di cibi e di gusto.
«Sarà una festa della
vendemmia a 360 gradi»
ribadisce
Ghiringhelli,
alludendo al programma che
contemplerà appunto sia
momenti didattici-culturali,
sia dimostrazione pratiche
legate all’arte del fare vino. E
questa iniziativa si lega
idealmente al progetto dei
terreni, messi in palio
gratuitamente dal Comune,
dove valorizzare la tradizione
agricola e in particolare i
vigneti a Merlot. Sono sei le
aree: due a Villa Baragiola di
Masnago (le vecchia serre e
l’ex orto); una a Villa
Toeplitz; una a Calcinate
degli Orrigoni, a ridosso del
campo degli arcieri; una nella
zona del castello di Belforte;
una in via dei Prati, alla
Schiranna, a margine del
parco Zanzi. Tornando alla
festa della vendemmia, si
tratta appunto di uno dei
primi
eventi
che
accompagneranno il conto
alla rovescia verso Expo
2015. Il Comune di Varese,
come
confermato
ieri
dall’assessore Ghiringhelli,
ha partecipato anche ad un
bando regionale che assegna
fondi per progetti locali da
attuare con Expo: «Stiamo
aspettando l’esito, siamo
fiduciosi ». Cucina, prodotti
locali, buona alimentazione e
ambiente sono i principali
temi delle iniziative che, a
Varese,
andranno
in
comtemporanea
con
l’esposizione
universale.
P.M.
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Expo
Boom al mercato e tanti progetti Il turismo locale prova a ripartire
ANGERA - Prove generali di
rilancio del turismo, in una
stagione
tutt’altro
che
semplice per il comparto.
Nonostante il clima poco
benevolo, domenica l’allea (il
viale alberato che costeggia il
lungolago) ha visto una
partecipazione di visitatori
oltre le aspettative per gli
ambulanti del Mercatino di
Forte dei Marmi: numeri
importanti, battelli pieni e
locali in piena attività. «Dai
dati ufficiali che ci hanno
inviato gli organizzatori, si
parla di 7-8000 presenze e
numeri simili a quelli
registrati in città come
Perugia - spiega l’assessore
al
Commercio
Lorenza
Marzetta -. Ma a noi
interessava soprattutto la
ricaduta
sul
commercio
locale. Che è stata molto
positiva. Ho parlato con
diversi esercenti e hanno
confermato che c’è stato un
ritorno per gli esercizi
commerciali
locali,
soprattutto
quelli
del
lungolago, ma anche del
borgo». Un ritorno che ha
avuto
anche
risvolti
inaspettati, come una crescita
delle visite al museo civico
locale. «La struttura ha
registrato un aumento di
numero di ingressi domenica
scorsa », spiega Marzatta. La
sfida in vista di Expo, ma
non solo, per il piccolo borgo
è di riconquistare quello
smalto che l’aveva resa una
località lacustre tra le più
amate e vivaci in passato.
Quest’estate
le
diverse
iniziative messe in campo
stanno indicando la volontà
non
solo
dell’amministrazione,
ma
anche di gruppi, associazioni
e commercianti di fare rete e
valorizzare il patrimonio
turistico. Tra le iniziative
della
nuova
giunta,
insediatasi il 26 maggio
scorso, ci sono stati anche
una
serie
di
incontri
preliminari per il ripristino
dei sentieri ciclo-pedonali
locali,
per
sviluppare
programmi
per
attività
culturali e turistiche, per uno
studio della nuova guida di
Angera da mettere online, di
una nuova applicazione per
smartphone
turistico-culturale,
e
un
nuovo portale comunale. A
settembre ritornerà inoltre il
“Settembre
Angerese”
manifestazione che durerà un
mese, e che non veniva
riproposta
da
più
di
vent’anni: ogni settimana
sarà dedicata a un tema
diverso, dal cinema, alle
forze dell’ordine, al volo, ai
carri e all’enogastronomia
locale. Intanto, nella nuova
amministrazione, altre donne
sono al lavoro: a pochi giorni
dall’insediamento l’ente ha
provato a partecipare a un
bando che chiudeva a breve.
Super lavoro per il nuovo
assessore al Turismo, Cultura
e Politiche Sociali Valeria
Baietti e per la curatrice del
museo
civico,
Cristina
Miedico. Risultato: tra i
progetti per la cultura
varesina finanziati dalla
Regione
Lombardia
c’è
anche l’iniziativa biennale
“ExpoAngera”,
finanziata
con 5.000 euro, 2.500 nel
2014 e 2.500 nel 2015. Al.Fa.
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Expo
La rete diventa libera sopra i pali della luce
L’ultimo sforzo del quinto
bando per mettere Busto in
linea con Expo, sarà la
concretizzazione del progetto
di installazione del Wi-fi
libero in centro città. Un
risultato
che
sarà
concretizzato in trenta o
quaranta giorni al massimo,
dopo il sopralluogo effettuato
dai tecnici specializzati per
capire dove la messa a punto
possa essere più efficace. E
in via Milano e dintorni la
soluzione è stata trovata in
maniera
molto
pratica,
trasformando i pali della luce
in antenne per la ricezione
della linea, in modo che tutti
possano trovare agevolmente
e in maniera diffusa la linea
veloce per i loro personal
computer, o meglio ancora
per gli smart-phone di ultima
generazione e per gli i-pad
che hanno il sistema di
connessione
incorporato.
Dunque,
proprio
sulla
sommità di numerosissimi
impianti di illuminazione
sorgeranno le strumentazioni
di
collegamento.
L’intervento,
cofinanziato
per il 50 per cento da
Regione
Lombardia,
dovrebbe costare poco più di
30mila
euro
totali,
consentendo in questo modo
di completare un percorso
fatto di molte migliorie
disposte dal Distretto del
commercio
che
hanno
scandito gli ultimi mesi.
Quello del Wi-fi è il tassello
più atteso dalla generazione
telematica che brama per
avere a disposizione un
servizio gratuito di accesso
alla rete, senza consumare i
giga a disposizione nei
contratti
telefonici
ma
sfruttando
un’occasione
pubblica a libero accesso,
senza quindi la necessità di
pagare o di possedere la
password per inserirsi nel
web. Busto in questo
discorso arriva un po’ in
ritardo rispetto ad altre città,
ma perlomeno ci arriva.
Questo dopo tanti anni di
attesa, scandita da numerose
sollecitazioni anche politiche
per mettersi al passo coi
tempi.
D’altronde,
per
rendersi conto di quanto la
rete sia importante, basta
vedere la diffusione di locali
che - nella loro proposta
pubblicitaria - segnalano
questo servizio. Oppure le
richieste che in passato
spronarono la biblioteca
civica ad attivarsi per aprirsi
al mondo con un clic sul
cellulare. Come s’è detto,
proprio settimana scorsa gli
esperti hanno visionato il
centro per capire come
rendere
funzionale
la
proposta, mappando vie e
piazze per individuare il
posizionamento corretto degli
impianti, in modo da rendere
il collegamento continuo per
chi si muove scorrendo siti e
posta elettronica sul proprio
telefonino. La posa delle
antenne comincerà nella
settimana successiva a quella
di Ferragosto, poi ci sarà il
collaudo e l’accensione del
sistema.
Mettendolo
a
disposizione di tutti. Ma.Li.
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