VIROSI DEL PEPERONE E DEL POMODORO VIROSI DEL PEPERONE E DEL POMODORO I virus che più comunemente colpiscono queste colture, e che negli ultimi anni hanno causato gravi perdite di prodotto commerciale, sono il virus del mosaico del cetriolo (Cucumber mosaic virus), il virus del mosaico del tabacco (Tobacco mosaic virus), il virus del mosaico del pomodoro (Tomato mosaic virus) ed il virus dell’avvizzimento maculato del pomodoro (detto anche virus della bronzatura del pomodoro) (Tomato spotted wilt virus). E’ universalmente noto che attualmente non si dispone di metodi di lotta attiva alle virosi delle piante. La “cura” migliore risulta quindi essere la prevenzione. Di seguito si riportano alcuni consigli su tecniche e comportamenti da mettere in atto per ridurre le infezioni da virus soprattutto per quanto riguarda il peperone e pomodoro. VIRUS DELL’AVVIZZIMENTO MACULATO DEL POMODORO (TSWV) Il TSWV appartiene al genere Tospovirus e comprende anche Impatiens Necrotic Spot Virus (INSV, virus della maculatura necrotica dell’impatiens), che infetta prevalentemente piante da fiore. Oltre al peperone e al pomodoro il TSWV può colpire diverse altre colture ortive tra cui la melanzana, la cicoria (Pan di zucchero), la lattuga e la patata, le erbe officinali, le erbe spontanee e le piante floricole. TSWV può infettare colture sia in pieno campo che in coltura protetta. E’ particolarmente pericoloso sotto serra in quanto le condizioni del microclima favoriscono la moltiplicazione del tripide vettore e, in caso di presenza, la diffusione del virus. SINTOMATOLOGIA Tra i sintomi, il più comune è la necrosi fogliare, dei fusti e degli apici vegetativi. In funzione delle condizioni ambientali si possono anche riscontrare altri sintomi quali la riduzione dello sviluppo della pianta, la presenza di maculature (chiazze o anelli), lo schiarimento delle nervature, la comparsa di “mosaici” sulle foglie e la malformazione di fiori e frutti. Nei casi di infezioni precoci le piante soccombono. Pianta di peperone con evidenti sintomi di TSWV Peperone: ✓Foglie: possono presentare inizialmente una reticolatura debolmente gialla e una bronzatura; in seguito compare una maculatura giallastro-necrotica con andamento anulare. Le necrosi possono estendersi fino al fusto assumendo aspetto e consistenza suberosi. 128 Foglie di peperone mosaicate (Foto SFR) VIROSI DEL PEPERONE E DEL POMODORO ✓ Frutto: presenza di aree circolari decolorate e depresse che tendono a confluire. Sulle bacche gialle la decolorazione è di tonalità verde, sulle rosse giallo-verdastra. Nel caso di frutti non invaiati le aree sono giallastre. ✓In casi di attacchi molto precoci le piante presentano l’apice che si ricurva, sintomi di nanismo con affastellamento della vegetazione e nei casi più gravi avvizzimento. Pomodoro: ✓Foglie: sulla pagina inferiore delle foglie giovani si può evidenziare una colorazione violacea delle nervature a cui segue la formazione di aree gialle. Successivamente si assisterà alla necrosi dei tessuti che possono confluire dando origine al caratteristico sintomo della “bronzatura”. Attacchi precoci potrebbero determinare la comparsa di necrosi anche sul fusto. Foglie di peperone con bronzatura e maculatura anulare (Foto SFR) ✓Frutto: sulle bacche il sintomo più comune è la presenza di aree decolorate circolari con tacche infossate. Negli attacchi più gravi si può evidenziare la presenza di imbrunimenti interni accompagnati da suberificazioni e deformazioni delle bacche. ✓ In casi di attacchi a carico di giovani piante si possono osservare sintomi di nanismo come nel caso del peperone. Lattughe e cicorie: ✓ Si nota la comparsa di maculature clorotiche sulle foglie seguite da necrosi della vegetazione e, nei casi di forte attacco, morte della pianta. ✓ Nelle infezioni tardive si assiste alla comparsa di estese porzioni di tessuto necrotico localizzate all’interno dei cespi. ✓ E’ frequente anche la comparsa dei sintomi del nanismo. TRASMISSIONE La trasmissione avviene per mezzo di tripidi soprattutto da Frankliniella occidentalis con modalità persistente. Gli insetti acquisiscono il virus durante il primo e l’inizio del secondo stadio di neanide, e la possibilità di trasmetterlo ha inizio con lo stadio di adulto. I tripidi sono tendenzialmente favoriti da elevate temperature per cui la coltura protetta è un ambiente particolarmente favorevole al loro sviluppo. F. occidentalis può svolgere numerose generazioni all’anno (da 5-7 fino a 15) e infestare un gran numero Sintomi di TSWV su bacca di peperone 129 VIROSI DEL PEPERONE E DEL POMODORO di piante sia coltivate sia spontanee. Dal momento dell’infezione del virus alla comparsa dei sintomi sulle piante trascorrono 15-20 giorni. Prevenzione e lotta al vettore 1. Verificare, all’atto dell’acquisto, se sono presenti sintomi sospetti (eventuali necrosi iniziali, soprattutto all’inserzione del picciolo fogliare con la foglia, e eventuali incurvamenti dell’apice o un aspetto cadente delle piante); 2. Osservare se sono presenti tripidi scrollando le piantine su un foglio bianco (se presenti, effettuare il trattamento insetticida sul materiale vivaistico prima della messa a dimora); 3. Posizionare le trappole cromotropiche azzurre all’altezza delle piante (che attraggono i tripidi, 1 ogni circa 50 m²). 4. Se si osservano sintomi sospetti prelevare i campioni (la piantina intera se ancora piccola oppure una parte della Foglie di pomodoro con la caratteristica pianta) per ulteriori analisi di laboratorio o test rapidi di “bronzatura” del lembo fogliare (foto SFR) campo. Prelevare i campioni incappucciando la pianta con un sacchetto per evitare che i tripidi presenti sulla pianta si diffondano; prelevare sempre più campioni (4-5) e anche 2 campioni di piantine che non manifestano i sintomi e che sembrano apparentemente sane. 5. Se la diagnosi conferma la presenza di TSWV è indispensabile distruggere immediatamente i focolai di infezione eliminando le piante con presenza di sintomi e quelle adiacenti, comprese le infestanti, anche se prive di sintomi. Le piante estirpate non dovranno essere spostate se non dopo averle riposte in un contenitore chiuso come un sacco di plastica. Il sacco lasciato al sole scaldandosi farà seccare velocemente la pianta e morire i tripidi eventualmente presenti su di essa. 6. In presenze di tripidi vettori, è opportuno effettuare tempestivi e mirati interventi con idonei insetticidi alternando sostanze attive, con meccanismi d’azione differenti per evitare l’instaurarsi di resistenze da parte degli insetti. 7. Poiché una parte del ciclo dell’insetto si svolge nel terreno, un solo trattamento non è sufficiente a colpire tutti gli stadi di sviluppo, quindi andrà ripetuto dopo pochi giorni. 130 VIROSI DEL PEPERONE E DEL POMODORO VIRUS DEL MOSAICO DEL CETRIOLO (CMV), IL VIRUS DEL MOSAICO DEL TABACCO (TMV), IL VIRUS DEL MOSAICO DEL POMODORO (ToMV) Il CMV appartiene al genere Cucumovirus, è diffuso in tutto il mondo e può infettare circa 1000 specie di piante sia coltivate che spontanee. E’ trasmesso, con modalità non persistente, da numerosi afidi tra cui Myzus persicae, e Aphis gossypii. Il TMV e il ToMV sono dei Tobamovirus e infettano le piante attraverso il seme o per contatto con materiali contaminati (residui delle colture precedenti, attrezzature, mani, ecc). Sintomatologia I sintomi delle tre virosi possono variare molto in funzione della specie e della varietà. In generale si riscontrano deformazione delle foglie, colorazioni anomale delle stesse o di una parte (mosaicatura); sui frutti si possono riscontrare macchie necrotiche o di colorazioni anomale. Gli interventi di prevenzione sono particolarmente importanti nelle prime fasi della coltivazione, su semenzai e piantonai, poichè in quel periodo le piante sono più suscettibili ai virus e i danni provocati sono più gravi. Sintomi di TMV su foglia di peperone (Foto CNR) Norme tecniche e di comportamento: 1. P er le selezioni locali prelevare il seme da bacche raccolte da piante sane: è possibile che a settembre le piante infette (cioè contenenti il virus) non manifestino più i sintomi. 2. D isinfettare il seme immediatamente prima della semina, specialmente quello prodotto in azienda, con fosfato trisodico in soluzione al 10% per un’ora e risciacquare abbondantemente. Per il pomodoro, risulta utile, per eliminare batteri e funghi, un ulteriore passaggio in una soluzione di ipoclorito di sodio (20cc di candeggina in un litro di acqua) per mezz’ora e successivo risciacquo. 3. E liminare dal terreno a fine coltura (sia in tunnel che in pieno campo) i residui delle piante e bruciarli, per ridurre l’eventuale fonte di inoculo (specie per il TMV e ToMV). 4. E vitare di seminare o trapiantare peperone nello stesso terreno dell’anno precedente, soprattutto se si sono registrate infezioni gravi. 5. Prima delle principali operazioni colturali (trapianto, Bacca di peperone con sintomi di TMV (Foto CNR) 131 VIROSI DEL PEPERONE E DEL POMODORO scacchiatura del pomodoro, ecc) lavare bene le mani con acqua e sapone e disinfettare gli attrezzi immergendoli in una soluzione di fosfato trisodico al 10% (100g/l), risciacquando prima dell’uso. Usare i guanti, in quanto la soluzione è caustica. 6. E vitare di fumare durante le operazioni che comportano maneggiamento delle piante, o lavarsi le mani dopo aver fumato (pericolo di TMV). 7. A l momento del trapianto è opportuno eliminare le piante che presentano sintomi sospetti, in modo da non diffondere la malattia. Peperone in maturazione con evidenti sintomi di TMV (Foto CNR) 8. E liminare le erbe infestanti all’interno ed attorno alla coltura, in quanto potenziali sorgenti di virus e di afidi che li trasmettono. 9. Prediligere varietà resistenti. L’applicazione di tutte queste norme, anche se impegnative può ritardare e/o ridurre notevolmente, la diffusione delle virosi in campo, riducendo il danno economico da esse provocato. 132
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