31 IL LAGO MAGGIORE COME VIA D’ACQUA T I C I N O Locarno Da Locarno a Milano su acqua, passando per Verbania, punto di partenza della vogata storica sulle tracce della via del marmo tra parentesi Cannobio Verbania L’iniziativa Arona Sesto Calende Tici Francesco Rusconi Clerici -. Ce ne faremo una ragione e ne approfitteremo per prendere il tè in una villa del Cinquecento e visitare altri luoghi di interesse stori- co e culturale. Per il pernottamento, invece, saremo ospiti di un antico convento completamente ristrutturato e non mancheranno naturalmente anche le Na visite a trattorie particolari o ai pescatori professionisti che incontreremo strada facendo”. Il tutto con l’obiettivo di raggiungere Milano e consegnare i prodotti agricoli e alimentari della regione del Lago Maggiore alle autorità che attenderanno l’arrivo della “delegazione”. “Mi sembra un bel messaggio, che coin- gl io Gr Milano an de volge naturalmente anche il Canton Ticino - conclude Rusconi Clerici -. Perché il nostro è il comune messaggio del Lago Maggiore”. m.s. Le tappe 1 2 Quarantacinque appassionati a forza di braccia verso la capitale della Lombardia niere ciascuna. “Le definiamo barche vichinghe, anche se in realtà sono finlandesi - precisa Rusconi Clerici, grande esperto di barche a remi sui laghi, tanto da aver recentemente pubblicato un volume, ‘Le barche del Lago Maggiore’, interamente dedicato all’argomento -. In gergo si chiamano ‘Church boat’, cioè barche da chiesa, perché le famiglie nel 1700 le utilizzavano per andare in chiesa. Ed ogni famiglia era proprietaria di un remo, proprio come era tradizione anche per i banchi negli edifici di culto. Sono barche semplici da condurre, con una stazza di 300 chili, divertenti e anche veloci quando i rematori prendono il ritmo. Si possono raggiungere i 10-12 chilometri orari”. Sport, storia, cultura e gastronomia, insomma, si fondono in un tutt’uno sulle acque del Verbano, prima e - via via - attraverso il fiume Ticino fino ai Navigli milanesi. “Solitamente trasportavamo un blocchetto di marmo delle cave di Candoglia quale simbolo della vogata - aggiunge ancora Rusconi Clerici -. Ma per il 2014 abbiamo pensato ad una novità. Siccome ci stiamo avvicinando all’Expo e visto che il tema centrale dell’Esposizione mondiale sarà l’alimentazione, abbiamo pensato di portare a bordo una serie di prodotti locali. Quindi porteremo a Milano, invece delle pietre, i limoni di Cannero, l’olio di Pallanza, il missoltino dei pescatori del lago e i prosciutti dell’Ossola”. Una due giorni che prevede però anche qualche difficoltà tecnica nel superamento di alcune zone in cui la “via d’acqua” ancora non è completa. Ma l’organizzatore la prende con filosofia. “Il percorso sarà comunque completo, anche se è vero, che dovremo tirare in secca le barche in una tratta, altrimenti ci vorrebbe almeno un giorno in più di navigazione - spiega ancora vi A Una vogata storica lungo la rotta delle pietre usate per costruire il Duomo di Milano c 40 äü¯½ 2æÝÝ eÏÝÝ ÏÓnÏóAݽ C on la forza delle braccia e dei remi dalle acque del Lago Maggiore fin sotto le guglie del Duomo di Milano. Sulle rotta dei blocchi di marmo che partivano dalle cave affacciate sul Verbano per costruire uno dei simboli della capitale lombarda. È una regata simbolica e dai chiari riferimenti storici quella che andrà in scena per la quarta volta, il prossimo 24 e 25 maggio, con partenza da Pallanza e che coinvolgerà 45 vogatori. “Di cui almeno uno sarà svizzero, perché è una tradizione - spiega al Caffè Francesco Rusconi Clerici, storico promotore di “Viacolmarmo” -. Il Lago Maggiore va infatti visto come entità che unisce, soprattutto culturalmente. E, infatti, tra i contenuti della due giorni verso Milano ci sono occasioni gastronomiche, sociali e culturali accanto allo sforzo del vogare”. Le due principali imbarcazioni di “Viacolmarmo” accoglieranno in totale 32 persone, 14 vogatori, un prodiere e un timo- no A colpi di remo sulla via del marmo del Lago Maggiore T I L A I 3 LA PARTENZA I 45 vogatori suddivisi in diverse barche prendono il via da Pallanza, per solcare la parte bassa del Lago Maggiore. IL TICINO Sul fiume Ticino si svolge una seconda parte del viaggio di due giorni verso Milano dei vogatori. I PRODOTTI Invece del marmo, a bordo delle imbarcazioni in occasione di Expo 2015, prodotti locali della regione. 4 5 6 4XDOXQTXH VLD OD YRVWUD FRQFH]LRQH GL XQD EXRQD SUHYLGHQ]D &RQVXOHQ]D SUHYLGHQ]LDOH 8%6 ¨Ä £ [¨ ÓAÝn æ ¤ s ä Ó } n ÏA ü¯ Ýn[ ¨ süü ü -n£ÓA Óæn£úAa ü en£úA ó n £ Ï ¨ e [ ¨ Ù· ½æQÓ½[ ôôô æ¨ 7 LE DIFFICOLTÀ Sul percorso i vogatori troveranno però anche delle difficoltà e dovranno tirare in secca le barche I NAVIGLI Avvicinandosi a Milano, le barche imboccano i navigli milanesi, dove la navigazione è rapida e facile IL DUOMO La tappa finale del viaggio prevede l’arrivo al Duomo, costruito proprio con i marmi delle cave sul Lago IL MESSAGGIO La presenza di ticinesi e svizzeri sulle barche sottolinea un messaggio di unità del Lago Maggiore
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