Notizie...Gentili Num.2 Data 14/05/2014 Pagina 1 VIOLENZA SULLE DONNE? NO, GRAZIE Di Valerio Rizzari 2H U se non si può giocare con il proprio “giocattolino” nessuno lo dovrà fare quindi lo si rompe. Le mogli di mariti violenti sono impaurite e perciò non sporgono denuncia o non chiedono aiuto, anche perché spesso sono ancora innamorate di quell’uomo che le picchia. Andando oltre questo aspetto, dobbiamo riflettere anche sul fatto che a volte so- n problema che ormai da anni flagella la nostra società è la violenza sulle donne. Essa è spesso causata da una separazione voluta dalla donna, ma non dall’uomo che si comporta in modo sbagliato assumendo un atteggiamento molto infantile. Attua il comportamento tipico dei bambini secondo il quale no presenti in famiglia i bambini, e così si rischia che anch’ essi vengano picchiati. Se la donna decide di convivere ugualmente col marito commette il peggiore errore Sono tante le donne che hanno avuto il coraggio di dire “NO” alle violenze subite (cont. Pag.2) CHI ERA G I U S E P P E P I T R È Di Matteo Loria e Helena Trifirò 5E G iuseppe Pitrè (Palermo, 21/12/1841-10/04/1916) è stato uno scrittore, letterato e antropologo siciliano. È noto principalmente per il suo lavoro nell'ambito del folclore regionale. Per il suo lavoro di medico, venne a contatto con la gente più umile, contadini e marinai, dai quali apprese molti detti, fiabe, racconti e altro. Capì che tutti i popoli, anche i più poveri, avevano una cultura e che bisognava rispettarla e divenne il più importante studioso di tradizioni popolari siciliane. Tutto quello che raccolse lo trascrisse nella sua immensa opera: Biblioteca delle tradizioni popolari siciliane, pubblicata tra il 1871 e i 1913 in venticinque volumi. Essa comprende: canti d’amore, canti di protesta, giochi, indovinelli, proverbi, fiabe, leggende, feste, consigli di medicina popolare, usi nuziali e tutto quello che apparteneva alle abitudini del popolo siciliano Giuseppe Cocchiara, già preside della Facoltà di Lettere a Palermo ha detto di lui: "...la sua opera monumentale resta pietra miliare per la ricchezza e la vastità d'informazioni nel campo del folclore e nessuno ha raccolto “come e quanto'” lo scrittore palermitano...". Nel 1910 creò a Palermo il Museo Etnografico dove raccolse tutti i materiali e gli oggetti trovati in giro per la Sicilia e che è ospitato nelle ex stalle della Palazzina Cinese, dentro il Parco della Favorita. Pitrè, nella seconda metà dell'Ottocento, è stato d'ispirazione sia a Luigi Capuana, per le proprie fiabe, sia a Giovanni Verga, che si ispirò a lui per le "tinte schiette”. Nel 1914 fu nominato Senatore del Regno d'Italia. Pitrè riporta anche una leggenda su Palermo che dice che un anonimo navigatore atterrò sui lidi della Conca d’Oro e rimase affascinato dalla sua bellezza tanto che decise di erigervi una città che sarebbe stata degna di grandi conquiste e di grandi civiltà. In suo onore sono state inaugurate numerose scuole e vie. IL WWF: GRANDE RISORSA PER IL MONDO ANIMALE di Chiara Mattaliano e Anna LoRe 1L I l WWF è la più grande organizzazione mondiale per la conservazione della natura. L’acronimo significa World Wildlife Fund (Fondo mondiale per la natura). Il WWF fu fondato l’11 settembre 1961 in Svizzera da un gruppo che comprendeva, tra gli altri, il pittore Sir Peter Scott, che disegnò il logo originale, con il Panda gigante bianco e nero, su fondo bianco. Ha uffici in quasi novanta paesi e la sua sede centrale si trova a Gland, in Svizzera. In Italia è rappresentato dal WWF Italia. Uno degli animali a rischio d’estinzione è il Panda gigan- te. Le sue foreste in Cina, diminuiscono di anno in anno a causa di un selvaggio e irresponsabile disboscamento e diventa quindi sempre più difficile per questo animale trovare germogli di bambù necessari al suo sostentamento. La scarsità di cibo li spinge a spostarsi di continuo, ma in questo modo sono esposti al bracconaggio. Ormai sono meno di 1.600 esemplari. Grazie al contributo che dà la gente, possiamo gestire le riserve create dal WWF in Cina per permettere ai panda di spostarsi, nutrirsi e riprodursi in modo sicuro, possiamo aiutare i veterinari della riserva di Wolong che si prendono cura dei panda. Aiutali anche tu diventando socio del WWF o adottando un animale a distanza. Fallo… ne hanno davvero bisogno!!! Giuseppe Pitré Sommario: -Violenza sulle donne? No, grazie -Chi era Giuseppe Pitrè -WWF: grande risorsa del mondo animale 1 -La giornata primaverile -La festa di San Giuseppe -cronaca dalla città 2 -Lo sfruttamento minorile -Il giro del mondo tra le piante -cronaca dalla città 3 -una scoperta in Sicilia 4 -don Peppe Diana, il sacerdote antimafia - Inciviltà tra padroni 5 --Recensione libri: Camilla che odiava la politica Giovanni e Paolo e il mistero dei pupi -Recensione spettacolo 2C -One direction -Recensione libro 6 -Occupato: non disturbate 7 -Ragazzi, oggi divisi! -I social network -il passatempo ideale Pagina 2 VIOLENZA SULLE DONNE? NO, GRAZIE (cont. da pag.1) Manifesto del 25 Novembre, giornata mondiale contro la violenza sulle donne Una di quelle che ha saputo dare fermamente questa risposta si chiama Franca Viola. Franca nasce ad Alcamo il 9 gennaio del 1947 e all’età di quindici anni, con il consenso dei genitori, si fidanza con Filippo Melodia, nipote di un famoso mafioso. Melodia però viene arrestato per furto e per annessione ad un gruppo mafioso, così il padre di Franca, Bernardo, le vieta di frequentare il ragazzo. Il vigneto dei Viola viene distrutto, il casolare annesso all’abitazione bruciato e il padre minacciato con una pistola, ma nonostante ciò la decisione del padre non cambiò. Franca fu rapita da Melodia e da dodici suoi amici insieme al fratello Mariano di 8 anni, subito rilasciato. La ragazza fu ripetutamente violentata. Ora vi starete chiedendo a che cosa Franca ha detto “NO”? Per le idee dell’epoca se una ragazza veniva violentata da un uomo e dopo accettava di sposarlo, lui non sarebbe andato in carcere: era il cosiddetto “ matrimonio riparatore”. Se la ragazza si rifiutava, sarebbe stata “condannata” a rimanere per sempre sola. Franca rifiuta di "salvare" il suo rapitore sottomettendosi al matrimonio ripara- tore, in questo appoggiata anche dal padre. Melodia venne processato, ritenuto colpevole e condannato; appena uscito dal carcere, venne ucciso. Franca oggi ha una vita normale, si è sposata ed ha dei figli. Ci ha dimostrato che l'andare controcorrente ed essere determinati può cambiare le cose sbagliate. La giornata primaverile di Otello Patrizi 1C Il sole è tramontato gli uccelli si recano nei loro nidi, nel cielo il colore arancione prevale e le nuvole di mille colori. È sera il sole si è già tuffato nel mare ed è apparsa la luna, il cielo è senza nuvole e le stelle brillano riflettendo i raggi lunari. È l’alba c’è la rugiada sul campo fiorito. La lieve brezza mattutina fa tremare i fili d’erba ed il sole gioca a nascondino tra le nuvole A sinistra la vera Franca Viola e a destra la locandina del film ispirato a questa storia vera La festa di San Giuseppe di Matteo Loria 5E G Una tavola di S. Giuseppe iuseppe Pitrè, antropologo siciliano, nella sua immensa opera, ha valorizzato usi e costumi della tradizione siciliana e grazie a lui è ancora viva l’ usanza degli altari dedicati a San Giuseppe, in alcuni paesi della Sicilia. Le tavolate di San Giuseppe, dette anche "Tauli 'ri' San Giuseppi”, sono una tradizione popolare siciliana e consistono in alcune tavole imbandite di cibarie di vario genere, offerte come ex voto a San Giuseppe, durante i festeggiamenti del 19 marzo, in onore del Santo. Esse vengono preparate nelle case dei devoti che per tutta la giornata rimarranno aperte al pubblico. Questa usanza ricorda così la Sacra Famiglia e lo spirito della carità cristiana nei confronti dei più poveri. Le tavolate sono realizzate con diverse pietanze che vanno dai lampascioni( grossi cipollotti dal sapore amarognolo) alle "rape", dai "vermiceddhri" (tipo di pasta con cavoli) al pesce fritto, dalle pittule (pallottole di pasta lievitata fritte nell’olio) alla zeppola, dal pane a forma di grossa ciambella ai finocchi e alle arance. Inoltre vengono apparecchiate con preziosi merletti, lenzuolini e immagini di San Giuseppe. Cia- scun visitatore è libero di gustare le prelibatezze messe a disposizione dal proprietario, che prepara o commissiona i "Pupi 'ri' San Giuseppi", ovvero del pane dalle forme particolari, plasmato appositamente per raffigurare gli oggetti quotidiani del Santo falegname. Negli anni passati, alcune classi della scuola “G.Pitrè” di Palermo hanno partecipato ad una tavolata di San Giuseppe ricevendo in dono un tipico panino a forma di bastone, pesce… CRONACA dalla città Di Gabriele Naccari 5E I l 25 aprile 2014 nella città di PALERMO è morto soffocato un bambino di tre anni. Sembra che mentre stava guardando il suo cartone preferito, SPIDERMAN, forse per emulare il suo super eroe, ha preso una cordicella e cercando di saltare come Spiderman la corda gli si è avvolta attorno al collo ed è rimasto impiccato. I funerali si sono svolti il giorno 30 aprile presso la chiesa di PARTANNA MONDELLO tra la commo- zione di tutti. I genitori e gli amici presenti al funerale portavano tutti una maglietta con la foto del bambino e, all’ uscita della bara dalla chiesa, s’innalzavano nel cielo dei palloncini rossi e verdi. Abbiamo anche noi bambini commentato questo tragico fatto e siamo giunti alla conclusione che i bambini di questa età dovrebbero essere sorvegliati maggiormente così si potrebbero evitare questi tragici incidenti. Spiderman Pagina 3 LO SFRUTTAMENTO MINORILE di Carlo Bonura 1B A l giorno d’oggi, nel nostro mondo, centinaia di minori vengono obbligati a svolgere i lavori più pesanti da impresari industriali o proprietari di piccole ditte, perché incapaci di comprendere le estreme condizioni in cui lavorano e a causa della facilità con cui vengono sottomessi: è in questo che consiste il fenomeno dello sfruttamento minorile. Quest’ultimo, che coinvolge bambini dai 5 ai 14 anni, è particolarmente diffuso nei paesi poveri o in via di sviluppo, in particolare Colombia e Brasile, e le conseguenze possono essere diverse: povertà, mancata frequenza della scuola, analfabetismo, malattie. I piccoli lavorano per l’intera giornata per essere pagati e saldare il debito delle proprie famiglie, ma in realtà la probabilità di farcela è molto bassa ed in alcuni casi nulla. Nonostante i provvedimenti presi, nel mondo, si contano ancora 250 milioni di piccoli lavoratori. Vengono sfruttati in svariati settori, in particolare quello agricolo e quello industriale, costretti a svolgere i lavori umili e faticosi che vengono imposti dai loro padroni e nell’impossibilità di far valere i propri diritti perché nel costante timore di esse- re puniti attraverso ulteriore violenza. Un esempio della lotta contro questa critica situazione è Iqbal, ragazzino pakistano ucciso per essersi ribellato a soprusi e privazioni. Auguriamoci che nel mondo ci siano persone che come lui abbiano il coraggio di denunciare episodi simili, veri e propri oltraggi alla dignità di ogni essere umano, in particolare a quelli più deboli: i bambini. Un bambino che confeziona palloni della Nike Giro del mondo tra le piante di Giulia Amadore 1^D e Diego Racalbuto 2^E I l giorno 9 aprile le classi 1^D e 2^E dell’I.C. “A. Gentili” si sono recate in autobus all’Orto Botanico e sono state accolte da una guida che ha fatto vedere loro varie piante. Inizialmente i ragazzi sono entrati nella serra delle Succulente: le piante grasse. Dopo una lunga spiegazione, sono andati nel “Viale delle Corinzie”, che sono alberi con il fusto grosso e delle piccole strisce verdi: sono anch’esse delle piante grasse. Gli alunni si sono poi recati a vedere le piante “carnivore”, l’albero del sapone e la pianta del caffè, per poi arrivare al pezzo grosso dell’ Orto Botanico ovvero il “Ficus Macrofilla”, comunemente chiamato “Ficus Magnolia”, anche se è una falsa affermazione. Per finire la guida li ha portati a vedere le ninfee che sono delle piante acquatiche. Una gita tra delle piante provenienti da tutto il mondo, senza uscire dalla giungla urbana. Le Succulente L’Orto Botanico di Palermo CRONACA dalla città di Gabriele Naccari 5E C agli autori di questo gesto. ome ogni volta, si ripetono i cori razziali nel calcio, questa volta in termini diversi. Dopo la partita, il giocatore intervistato dal MESSAGGERO ha rilasciato questa dichiarazione: Domenica 27 Aprile, nel corso della partita VILLARREAL-BARCELLONA, al 71°minuto, mentre il giocatore brasiliano del BARCA , Dani Alves batteva un calcio d'angolo, una banana è stata lanciata dal pubblico verso di lui per motivi razzisti. Il calciatore l’ha mangiata e ha battuto il calcio piazzato per non dare soddisfazione Sono in SPAGNA da undici anni e queste cose accadono da quando sono qui. Penso che bisogna ridere con questi ritardati mentali. Non so chi l'abbia tirata, ma gli devo un favore perché mi ha dato l'energia per battere i calci d'angolo che hanno portato altrettanti reti alla squadra. Mio padre mi diceva da piccolo di mangiare le banana per evitare i crampi. Come hanno fatto a indovinarlo?” Alcuni giorni dopo, il mister PRANDELLI ed il Presidente del Consiglio MATTEO RENZI si sono incontrati e per merenda hanno mangiato una banana, in segno di solidarietà e per manifestare la loro posizione contro il razzismo. Matteo Renzi e Cesare Prandelli Pagina 4 Una scoperta in Sicilia: scuole palermitane in giro per la provincia Le ceramiche di Burgio di Paola Ioren 2H M ercoledì 20 Febbraio 2014, la 2H e la 1G,sono andate a visitare dei “piccoli tesori” nella provincia della città. I giovani studenti, si sono recati ad un frantoio a Sambuca, ma questo non ha avuto nulla a che vedere con la seconda tappa: il Museo dell’Orologio, a Bisacquino. Un vero tesoro, che fonde tradizione e arte. Un posto fantastico. Da lì in pullman si sono spostati a Burgio. Dopo pranzo, ecco la terza tappa. Forse la più interessante. Il laboratorio delle campane in bronzo. I ragazzi, dietro una buona guida, hanno conosciuto tutti i passaggi per realizzare le campane in bronzo, che troviamo in moltissime chiese, anche tra le più importanti. L’ultima tappa è stata il laboratorio di ceramica. Dopo una breve dimostrazione, i ragazzi hanno fatto qualche acquisto e sono tornati in città. Una bella esperienza, come testimoniano i ragazzi e i professori. Laboratorio delle campane Don Peppe Diana, il sacerdote antimafia Di Valerio Rizzari 2H G Don Giuseppe Diana Alessandro Preziosi è, nella fiction, Don Diana iuseppe Diana nasce a Casal di Principe il 4 luglio 1958 da una famiglia di proprietari terrieri. Nel 1968 entra in seminario ad Aversa, successivamente intraprende gli studi teologici nel seminario di Posillipo, sede della Pontificia facoltà teologica dell'Italia Meridionale. Qui si licenzia in Teologia biblica e poi si laurea in Filosofia presso l'Università Federico II di Napoli. Nel marzo 1982 è ordinato sacerdote. Dal 19 settembre 1989 è parroco della parrocchia di San Nicola di Bari in Casal di Principe. Insegna materie letterarie nonché religione cattolica. Don Peppino Diana cerca di aiutare la gente nei momenti resi difficili dalla camorra, negli anni del dominio assoluto della camorra casalese, legata principalmente al boss Francesco Schiavone, detto Sandokan. Gli uomini del clan controllano non solo i traffici illeciti, ma si sono anche infiltrati negli enti locali e gestiscono fette rilevanti di economia legale. Alle 7.20 del 19 marzo 1994, giorno del suo onomastico, Giuseppe Diana è assassinato nella sacrestia della chiesa di San Nicola di Bari a Casal di Principe, mentre si accinge a celebrare la santa messa. Un camorrista lo affronta con una pistola. I cinque proiettili vanno tutti a segno: due alla testa, uno al volto, uno alla mano e uno al collo. Don Peppe Diana muore all'istante. L'omicidio, di puro stampo camorristico, fa scalpore in tutta Italia. Un messaggio di cordoglio è pronunciato da papa Giovanni Paolo II durante l'Angelus. Sin dall'inizio del processo si è tentato di depistare le indagini e di infangare la figura di Don Peppe Diana, accusandolo di essere frequentatore di prostitute, pedofilo e custode delle armi destinate a uccidere il procuratore Cordova. Nunzio De Falco, è stato condannato in primo grado all'ergastolo il 30 gennaio 2003 come mandante dell'omicidio. Inizialmente De Falco tentò di far cadere le colpe sul rivale Schiavone, ma il tentativo fallì perché Giuseppe Quadrano, autore materiale dell'omicidio, si consegnò alla polizia, iniziò a collaborare con la giustizia e per questo ricevette una condanna solo a 14 anni. Il 4 marzo 2004 la Corte di Cassazione ha condannato all'ergastolo Mario Santoro e Francesco Piacenti come coautori dell'omicidio. Il suo impegno civile e religioso contro la camorra ha lasciato un profondo segno nella società campana. A tal proposito, così scriveva: ”La Camorra oggi è una forma di terrorismo che incute paura, impone le sue leggi e tenta di diventare componente endemica nella società campana. I camorristi impongono con la violenza, armi in pugno, regole inaccettabili: estorsioni che hanno visto le nostre zone diventare sempre più aree sussidiate, assistite senza alcuna autonoma capa- cità di sviluppo.” …..”È oramai chiaro che il disfacimento delle istituzioni civili ha consentito l'infiltrazione del potere camorristico a tutti i livelli. La Camorra riempie un vuoto di potere dello Stato che nelle amministrazioni periferiche è caratterizzato da corruzione, lungaggini e favoritismi. La Camorra rappresenta uno Stato deviante parallelo rispetto a quello ufficiale, privo però di burocrazia e d'intermediari che sono la piaga dello Stato” A vent'anni dalla scomparsa di Don Peppe Diana, Rai 1 alle ore 21.00 ha trasmesso in prima visione una Fiction TV in due puntate dal titolo "Per amore del mio popolo" con l'attore napoletano Alessandro Preziosi nel ruolo di Don Peppe Diana. Pagina 5 Recensione e commento del libro “Camilla che odiava la politica” Inciviltà tra padroni di Paola Ioren Napoli 2H AUTORE: LUIGI GARLANDO TITOLO: Camilla che odiava la politica CASA EDITRICE: Rizzoli LUOGO E ANNO DI PUBBLICAZIONE: Milano, maggio 2008 NUMERO DELLE PAGINE: 268 GENERE DEL LIBRO: Narrativo ed espositivo C amilla è una ragazzina di dodici anni, vive a Paludate, un piccolo paesino, con la mamma e Chicco, il suo fratellino. Suo padre, ex sindaco della cittadina, appassionato alle montagne e alla giustizia, è morto. Non riuscendo a tollerare le false accuse, si uccide in carcere. Tutti ne parlano come se fosse un ladro. Per questo Camilla odia la politica, perché ha ucciso suo padre. Camilla però conosce Aristotele, un barbone che vive sotto una pensilina, proprio davanti alla finestra della sua stanza. Egli le spiega politica in tre parole: Il capito, Polis e Ministrum, e la convince che se fatta bene la politica, non ha nulla di cui era molto legata. Vive nelle case popolari della cittadina, di cui il papà, era l’ex sindaco. Camilla però, conosce Aristotele, che le spiegherà in maniera un po’ strana la politica, che per la ragazzina diventerà una cosa utile. Dopo aver scoperto la vera identità di Aristotele, Monica, la mamma di Camilla, ritornerà alla vecchia vita, questa volta però sarà lei stessa ad occuparsi dei suoi cittadini, infatti la donna, aiutata dal padre, diventerà sindaco. Questo libro, mi è piaciuto perché la storia è avvincen- brutto, anzi serve a creare ponti tra le persone. Il tempo passa, Camilla e la sua famiglia scoprono la vera identità di Aristotele. La mamma di Camilla, Monica, viene eletta sindaco, e la loro vita cambia radicalmente. Il nuovo sindaco si impegnerà di costruire nuove scuole, ed aiutare chi è in difficoltà. I capitoli più interessanti sono: I sacchetti di plastica (5) La messa di Natale (13) Il perdono e il tesoro (14) Due anni dopo (15) Espressioni originali da ricordare: “La gente ha sempre avuto problemi, ma non sempre ha trovato qualcuno che li aiutasse a risolverli”. “La politica è il ponte che unisce quelli che comandano a quelli che ubbidiscono”. Messaggio del libro: La cosa sbagliata non è la politica ma i politici. COMMENTO PERSONALE: Di Adele Furnari 2C S pesso ci si chiede chi siano i veri animali: i cani o i padroni incivili? I marciapiedi di Palermo sono veramente sporchi. Una delle cause principali sono le feci degli animali, che i padroni incivili lasciano nei marciapiedi non curandosi del danno provocato alla città. Il problema riguarda anche la popolazione, che non riesce a circolare liberamente per le vie della città e l’odore nauseabondo diffuso soprattutto nei parchi. Basterebbe un po’ più di rispetto e civiltà per una città più pulita e vivibile. In conclusione, i padroni sono invitati a riflettere prima di agire e, oltre a prendersi cura del proprio animale, curare la pulizia della propria città. Il romanzo espositivo dal titolo “Camilla che odiava la politica”, di Luigi Garlando, tratta di una storia reale, che come argomento principale, ha la politica. Camilla, ragazzina di dodici anni, odia la politica perché ha ucciso Roby, il padre a te, tratta di un argomento interessante, è di facile e piacevole lettura, è capace di far riflettere e di insegnare qualcosa. In particolare ho apprezzato i personaggi, la trama e l’argomento, perché li ho trovati interessanti e capaci di coinvolgere il lettore. Vorrei consigliarne la lettura, perché penso sia piacevole e istruttivo. La copertina del libro Giovanni e Paolo e il mistero dei pupi di Federica Sammartano, Annapia Salvo e Giuditta Arato 5G Il libro ambientato durante l’estate calda a Palermo, parla di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, i due grandi magistrati antimafia, in versione “piccoli eroi”. La prefazione è stata scritta dal figlio di Borsellino: Manfredi Borsellino . Le autrici sono Rosalba Vitellaro e Alessandra Viola. Sono venute ad inaugurare a Palermo in via Ludovico Ariosto l’uscita del libro alla libreria “Mondo…Storie” ed a autografarlo. Il libro insegna che non si deve avere paura di lottare contro i prepotenti e i disonesti e che bisogna avere il coraggio di combatterli, come hanno fatto i protagonisti del libro, Giovanni e Paolo, i futuri magistrati che, appunto, hanno sacrificato la loro vita per difendere le idee in cui credevano. La mafia, rappresentata nel libro dal mago “nivuru”, è un'organizzazione di delinquenti che tolgono la libertà e rendono “pupi” tutti coloro che vi si rivolgono, per chiedere aiuto o per ottenere ricchezza e potere. Ma l'insegnamento più importante che riceviamo dal libro è che non bisogna mai abbassare la guardia, perché il male è sempre in agguato. È necessario, quindi, mantenere vivo il ricordo di coloro che ci hanno insegnato come è giusto comportarsi per essere uomini onesti, in modo da non cadere negli errori del passato. Per questo motivo, secondo noi, la lettura del libro a scuola è stata molto importante e dovrebbe essere fatta in tutte la scuole. La copertina del libro Pagina 6 Recensione spettacolo Dove è finita Guendalina? Un caso per l’ispettore Capone di Adele Furnari 2C L o spettacolo teatrale organizzato dalla classe II C a cura del professore Ignazio D’Anna è stato un successo. L’8 maggio, la sala conferenze della scuola era gremita di un pubblico entusiasta per la bravura degli alunni. E così finalmente il caso è chiuso! Guendalina è scomparsa già da dieci giorni e i suoi genitori, i Lorenzi chiamano il bizzarro ispettore Capone. La famiglia è sconvolta, Guendalina è una ragazza molto semplice e nessuno conosce la causa della sua sparizione. Durante le indagini Capone trova un Guendalina. Sembra averla trovata, ma poi magicamente le sfugge, allora parla con i suoi ex compagni delle medie e la sua professoressa che avevano notato in lei uno strano cambiamento. Capone parla anche con la madre del loro passato: inizialmente i Lorenzi vivevano in una casetta di campagna con i nonni, ma a causa della lontananza da un centro abitato, si trasferirono in città dove Guendalina viveva momenti terribili. I suoi genitori litigavano costantemente, il fratello Andrea si perde nella droga, la sorella Adele spesso scoppia in lacrime e l’emar- diario in cui sono state scritte delle fiabe “tecnologiche” divise in cinque filoni: fiabe del sociale, fiabe dell’amore, fiabe del cielo, fiabe della guerra e fiabe della fantasia. Capone rimane affascinato e addirittura si porta il diario in hotel immergendosi in una delle fiabe di Guendalina, quella dell’amore che tratta la storia di un famoso cantante rock, The Princip, intento a trovare una moglie. Si innamora, tra tutte le sue pretendenti, di una ragazza che non ricambia lo stesso amore. Il Princip dopo i numerosi rifiuti della fanciulla, abbandona il mondo della musica e trascorre molto tempo in una grotta in solitudine. La ragazza lo incontra e accorgendosi del vero amore nei suoi confronti lo sposa e insieme formano un fantastico duo musicale. Capone torna al lavoro per risolvere il caso; viene trovata in un magazzino una ragazza, ma non è Guendalina. Si chiama Alina, ha quindici anni ed è albanese. E’ stata abbandonata all’età di quattro anni in un orfanotrofio dai suoi genitori e durante un suo momento di libertà è stata improvvisamente rapita. I rapitori vengono trovati e Capone cerca poi di concludere il caso di ginazione da parte dei compagni la facevano cadere in depressione. Capone si reca allora nella casetta di campagna dove Guendalina si era rifugiata. Capone parla apertamente con Guendalina e conosce la meravigliosa ragazza che si nasconde dietro le suggestive fiabe tecnologiche. Prima di salutarla, la invita e chiamare i suoi genitori, ma senza dire di esser stato lui a trovarla. Così l’ispettore risolve il caso e la famiglia Lorenzi si ricompone. La classe 2C One Direction:5 ragazzi che hanno cambiato il mondo Di Annapia Salvo 5G C I ragazzi del gruppo irca quattro anni fa tra l’Irlanda e il Regno Unito 5 ragazzi Harry, Louis, Zayn,Liam e Niall di età compresa tra i 16 e i 18 anni, tutti con lo stesso sogno, dventare cantanti si iscrissero ai provini di XFACTOR UK da solisti. Non vinsero, ma gli consigliarono di mettere insieme le loro forze e formare un gruppo e di partecipare alle finali. Harry propose già il nome per la band ovvero “One Direction” che tradotto in italiano diventa “Una Direzione”. Con questo nome volevano far capire che il loro futuro dipendeva da un’audizione. Fuori dallo studio c’era un bagno di folla che li aspettava per foto e autografi. Alle finali arrivarono terzi. Non si arresero e nel settembre 2011 incisero il primo brano “What Makes You Beautiful” che è arrivato primo in tutte le classifiche. Poco dopo pubblicarono il primo album “Up All Night” vendendo 3 milioni di copie e arrivando primo in 16 paesi. In seguito pubblicarono l’album “Take Me Home” e il 25 novembre 2013” Midnight Memories” avendo anche con essi grande successo. Hanno ricevuto molti premi internazionali, tra cui due Brit awards. Il 25 aprile i One Direction hanno iniziato il nuovo tour il “Where We Are” negli stadi, avendo come prima tappa Bogotà ( Colombia ). Le tappe italiane sono previste per il 28 e 29 giugno a Milano e il 6 luglio a Torino. Insomma 5 ragazzi, 5 voci che hanno fatto innamorare il mondo. Pagina 7 Occupato! Non disturbate di Giulia Di Leo e Alessandro Guidara 1A <<Sono loro; durate l’intervallo a violare la privacy .>> Molti ragazzi violano la privacy degli alunni delle classi prime ,aprendo le porte dei bagni senza permesso. Accade durante la ricreazione e i bagni sono affollati e i ragazzi di terza o seconda aprono le porte dei gabinetti a quelli di prima ,solo per scherzare e ridere …invece ,è fastidioso! Se le porte sono chiuse ,con delle monete riescono a scassinare le serrature ,mentre, se sono aperte le aprono senza paura , umiliando il ragazzo davanti a tutti. Può succedere anche il contrario cioè: possono chiudere le porte dei gabinetti con lo stesso metodo. Una volta chiuse, i ragazzi più piccoli, rimangono intrappolati all’interno della cabina e perdono preziosi minuti di lezione finché non vengono liberati. Questo ,oltre ad essere uno scherzo è un atto di prevaricazione che può essere severamente punito se denunciato. Per risolvere questo sgradevole inconveniente è necessario parlare con gli insegnanti o col preside. Dato che i bagni sono così affollati bisognerebbe andarci quando ci sono meno persone? Oppure basterebbe migliorare il servizio di sorveglianza? P.S.<<La prossima volta non disturbate!>> I social network, una finestra aperta o chiusa? Ragazzi, oggi divisi! di Isabello Ferro 2B T ra i tanti problemi che ci sono a scuola abbiamo scelto di trattarne uno presente quotidianamente in tutte le scuole: l’assenza dei docenti. Ogni giorno un gran numero di insegnanti mancano e i ragazzi passano le ore di buca, che potrebbero essere spese meglio, divisi in altre classi. La mancanza di supplenti è dovuta all’assenza di fondi scolastici, destinati al loro pagamento, facendo sì che gli alunni, divisi in gruppi di quattro o cinque persone, vengano ospitati in altre classi troppo piccole già per contenere i propri alunni. Come usciremo da questa situazione? Quali provvedimenti potrebbe adottare il Dirigente Scolastico?. Mentre attendiamo nuove risposte ci toccherà sentire per l’ ennesima volta dai bidelli :’’ Ragazzi oggi divisi!”. I di Isabella Ferro e Maria Luisa Margiotta 2B Martina Fradella 1E giovani d’oggi concentrano le loro attività quotidiane sui social network. I ragazzi preferiscono comunicare tramite whatsApp e facebook, piuttosto che uscire per fare conoscenze. Facebook, il social per eccellenza, è nato nel 2003,ed è stato ideato da uno studente americano, appena diciannovenne. I social però hanno sia lati positivi, che negativi. Il lato positivo è potere interagire gratuitamente con persone di qualsiasi parte del mondo, e di poterlo fare gratuitamente. Tra i lati negativi, sicuramente un cambiamento nei rapporti sociali, si pensi al fatto che le persone anziché vedersi tra di loro, rimangono a casa a chattare. Oggi giorno questi siti hanno sostituito la forma di comunicazione cartacea che si utilizzava in passato, si pensa che il motivo sia la velocità che offrono. Anche se frequentati, i social network non sono del tutto sicuri, poiché vi si possono incontrare persone male intenzionate che si nascondono dietro falsi profili. Inoltre il gergo utilizzato dai giovani in queste App tende ad abbreviare le parole e non comprende punteggiatura. In conclusione i social network sono davvero la via di comunicazione più adatta? ...Ridiamoci su di G. Di Leo e A. Guidara 1A Che cos’è un pomodoro senza la sua corolla verde? Un pelato Un pomodoro dice ad un altro pomodoro: Gino dice alla mamma: <<Se i cani hanno i canini, perché i gatti non hanno i “gattini”??>> Che cosa ci fanno due maiali su un divano? I porci comodi Qual è il colmo per un’ape? Andare in luna di miele Il passatempo ideale di Antonio Di Maria 5G S empre più di frequente gli adolescenti di oggi dedicano il proprio tempo libero ai videogiochi, alla televisione e ai telefonini di ultima generazione. Tutti i giorni tornano da scuola stanchi dalla mattina di lezioni, pranzano e trascorrono (almeno!) un’oretta con la Playstation, il Nintendo, la Wii o qualche altro gioco elettronico. Cosa li attrae? Spesso l’azione, i giochi di guerra, gli sport. A volte questi giochi funzionano in rete e questo permette loro di giocare a distanza con i propri amici. Dopo il relax è l’ora dei compiti e più tardi …. per rilassarsi dopo lo studio continuano a giocare con i telefonini o qualche altro dispositivo elettronico! Giocare per una mezz’oretta al giorno con i videogame ci può anche stare; ma non bisogna esagerare. I videogiochi causano dipendenza e giocare a lungo può portare a patologie gravi, come l’epilessia. Certamente è molto meglio trascorrere del tempo con gli amici all’aria aperta, a giocare a pallone o a nascondino. Ma quando non è possibile farlo, perché piove o non ci sono amici disponibili, si possono trovare delle altre attività piacevoli e rilassanti, come la lettura di un buon libro o un bel film alla tv! Un’ottima alternativa è anche quella di dedicare un po’ di tempo a giornalini settimanali come “La settimana enigmistica” che tengono la mente sempre in allenamento con cruciverba, giochi e rebus. Si deve riflettere per trovare le ri- sposte corrette o concentrarsi ad osservare le immagini per trovare le differenze; ci sono anche le barzellette, che ti riempiono di buon umore, e vengono anche raccontati fatti insoliti e poco noti. In questo modo ci si diverte, si imparano nozioni nuove e il cervello rimane sempre attivo. E’ importante rilassarsi e lo si può fare in tanti modi diversi: non si deve rimanere incollati tutto il giorno ad uno schermo (grande o piccolo che sia), ma ci dobbiamo ricordare che esistono tante altre attività molto interessanti. Qual è il colmo per due piloti d’aereo? Capirsi al volo
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