GIOVEDÌ 23 OTTOBRE 2014 In Italia EURO 1,40 www.corriere.it Milano, Via Solferino 28 - Tel. 02 628211 Roma, Via Campania 59/C - Tel. 06 688281 8281 ANNO 139 - N. 251 Servizio Clienti - Tel. 02 63797510 mail: [email protected] FONDATO NEL 1876 AM Mazara del Vallo Champions Una stanza, 18 custodi per il Satiro Danzante Juve, un altro ko Assedio all’Olympiacos ma il pari non arriva Gian A Antonio Stella a pagin pagina 36 Perrone, Sconcerti e Tomaselli alle pagine 56 e 57 Minaccia globale Scontro a fuoco, capitale blindata, chiuse le scuole e le ambasciate. Scatta l’allarme in America, preoccupazione di Obama Attacco al Parlamento, terrore in Canada Gli spari e il panico a Ottawa, muoiono un militare di origine italiana e un attentatore convertito all’Islam Torna la paura anche a Gerusalemme: auto investe e uccide una neonata. Il governo: assalto, non incidente Incubo terrorismo in Canada: attacco al Parlamento di Ottawa. Ucciso un soldato, Nathan Cirillo, origini italiane. Scontro a fuoco: morto un attentatore, canadese convertito all’Islam. A Gerusalemme un’auto uccide una neonata. Il governo: atto di terrorismo. DIFENDERSI DA NEMICI SENZA VOLTO di Massimo Gaggi alle pagine 2, 3, 5 e 6 I Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004 art. 1, c1, DCB Milano L. Cremonesi, Frattini Sarzanini SCENARI Il vicino degli Usa è una fabbrica di estremisti di Guido Olimpio I REUTERS / CHRIS WATTIE caccia si levano in volo sulle principali città americane e canadesi nel timore di un altro attacco aereo come quello dell’11 settembre 2001. Ma lo smarrimento degli investigatori davanti al Parlamento di Ottawa ricorda di più quello dei poliziotti di Boston davanti alle rudimentali bombe fatte esplodere alla maratona di un anno e mezzo fa dai fratelli Tsarnaev. Attacco di un commando ben organizzato sul piano militare come quello che colpì a Bombay o atto terroristico di «cani sciolti» come due giorni fa vicino Montreal, dove un estremista islamico, già noto alla polizia per le sue recenti manifestazioni di fanatismo, aveva investito con la sua auto due soldati uccidendone uno? I canadesi, e con essi gli americani e tutto l’Occidente, se lo chiedono attoniti e angosciati dopo questo nuovo attacco. E scoprono che la risposta fino a ieri considerata più rassicurante, l’attacco isolato, è forse la peggiore perché la frammentazione delle organizzazioni terroristiche, la moltiplicazione delle centrali dell’odio e del fanatismo rendono difficilissimo, quasi impossibile, proteggere tutti i potenziali bersagli da tutti i potenziali terroristi. Manovra, così il bonus bebè Renzi alla Ue: voltare pagina La legge di Stabilità ha ottenuto il via libera della Ragioneria di Stato ed è ora all’esame del Quirinale: ma già questa mattina le Regioni cercheranno di ottenere modifiche dal governo. Mentre Palazzo Chigi precisa alcune delle misure annunciate — come il bonus bebè, riservato a famiglie con redditi sotto i 90 mila euro — il premier Renzi sfida la nuova Commissione Ue: si punti sulla crescita. da pagina 8 a pagina 11 Baccaro, Caizzi, Galluzzo, Marro Offeddu, Sensini, Stringa Ragusa, 2014: schiave dei padroncini Le braccianti romene nelle serre in Sicilia, il sesso forzato, gli aborti, anni di silenzio di Dario Di Vico UN CONTAGIATO È MORTO 9 771120 498008 41 0 2 3> V a pagina 23 L’EX MINISTRO A PROCESSO Sei casi a Bresso Scajola: ho agito Il mistero per amore della legionella di lady Matacena di Simona Ravizza di Giovanni Bianconi S C ei episodi di legionella in pochi giorni, uno dei quali letale: a Bresso, centro di 26 mila abitanti alle porte di Milano, è partita la caccia al batterio a pagina 25 killer. a pagina 3 I CONTI LE CORREZIONI E IL SÌ DELLA RAGIONERIA. NUOVA PROTESTA DELLE REGIONI ● GIANNELLI continua a pagina 6 ittoria, provincia di Ragusa, capitale del pomodoro ciliegino e datterino. È qui che si consuma il dramma sordo di un migliaio di romene immigrate in Sicilia, vittime di un assoggettamento non più solo economico ma sessuale. A denunciarlo, Cgil e Chiesa. Parlano di «festini agricoli», con le romene piatto ricco per il ceto medio proprietario. Il segnale sono gli aborti: 5-6 a settimana in una città di 60 mila abitanti. l Canada è nel mirino. Alleato di Washington nella missione anti-Isis, è terreno fertile per gli islamisti: sono molti, almeno 130, i canadesi partiti per i diversi fronti della jihad. Ottanta sono rientrati, diventando bombe a tempo pronte a esplodere in modo autonomo. laudio Scajola, accusato di aver favorito l’ex deputato Amedeo Matacena, chiama a teste l’ex presidente libanese Gemayel e si difende con l’amore per lady Matacena. a pagina 27 MERCATI E LEGGE DI STABILITÀ IL DEFICIT DI CREDIBILITÀ di Daniele Manca I n quello che sta accadendo attorno alla bozza della legge di Stabilità c’è molto poco di ragionevole. Si è già detto, scritto e riconosciuto del coraggio che è stato necessario per scrivere una Finanziaria incentrata sulla parola «crescita». continua a pagina 37 Giovedì 23 Ottobre 2014 Corriere della Sera 2 # Primo piano Terrorismo Colpito a morte Da sinistra, un agente di polizia corre verso il Parlamento (Ap); Nathan Cirillo, 24 anni, con la sua cagnolina in una foto tratta da Facebook: il caporale di origini italiane era uno dei due riservisti che montavano la guardia al War Memorial. A destra, gli inutili soccorsi al soldato ucciso Spari in Parlamento, ucciso l’assalitore: un convertito all’Islam Vittima dell’attacco un soldato di origini italiane. Città blindata La paura nel cuore di Ottawa Precedente ● Solo due giorni fa un altro militare canadese era rimasto vittima di un agguato, insieme a un collega che si è salvato. Patrice Vincent, 53 anni, era stato volutamente investito da un’auto a Saint-Jeansur-Richelieu, un sobborgo di Montréal ● L’aggressore, un canadese che si era convertito all’islam e aveva cambiato nome in Ahmad. Dopo l’investimento l’uomo è fuggito ma è stato ucciso a un posto di blocco WASHINGTON E’ un atto terroristico. Per l’obiettivo: il Parlamento a Ottawa, Canada. Per la dinamica: un attacco costato la vita ad un soldato e al killer, oltre a 3 feriti. Per le conseguenze: con la polizia alla ricerca di uno o due possibili complici e un allarme che si è propagato fino agli Usa. Quanto all’assassino lo hanno identificato come Michael Hall, che avrebbe poi cambiato il suo nome in Michael Zehaf Bibeau dopo la conversione. Canadese, 32 anni, con un passato nella droga, gli avevano ritirato il passaporto perché temevano volesse unirsi a qualche formazione estremista all’estero. Informazioni non ufficiali e dunque suscettibili di correzioni. La cronaca. Martedì è giorno di seduta per i deputati canadesi. Nel palazzo c’è anche il premier Stephen Harper. All’esterno, poco lontano, un soldato di guardia al monumento ai caduti. È il primo target. Un uomo vestito di scuro e con il volto coperto arriva in auto, parcheggia, poi si avvicina e spara una fucilata contro uno dei militari, che sarà poi identificato come Nathan Cirillo. Un testimone lo vede dalla finestra e racconta: «Subito dopo ha alzato fucile e braccia al cielo». È un istante. L’assalitore si impadronisce di un veicolo ufficiale per raggiungere l’ingresso del Parla- La mappa dell’attentato Luoghi degli spari 3 2 Rideau Centre Parlamento Monumento ai Caduti 1 Palazzo delle Poste 4 CANADA Ottawa USA 1 Ore 9.50 2 Ore 10.30 3 Ore 12 4 Ore 12.15 Un uomo armato L’attentatore, forse con due complici, Si diffonde la voce di una Evacuato l’edificio. spara e ferisce entra in Parlamento. Un assalitore viene sparatoria al centro commerciale Coprifuoco a morte un soldato ucciso dopo uno scontro con la sicurezza ma si rivela un falso allarme in tutta l’area CdS mento. Irrompe nell’edificio, corre lungo un corridoio, fino alla biblioteca, inseguito dai poliziotti. Nuovo conflitto a fuoco. Un video registrato con il telefonino «incide» un’esplosione e numerosi spari. La paura negli Usa Obama preoccupato, pattuglie aeree rinforzate, allarme al cimitero di Arlington Il killer forse vuole raggiungere i deputati ma la sua incursione si ferma. Grazie all’eroe della giornata. Kevin Vickers, ex giubba rossa che fa parte della sicurezza. È lui che colpisce a morte l’omicida. Fine cruenta che non chiude l’emergenza. La polizia cerca i possibili complici, si teme una presa d’ostaggi. Giornalisti, impiegati e deputati si barricano negli uffici. Aspettano le unità speciali mentre il primo ministro Harper è «messo al sicuro». All’esterno viene creata una «cintura» per tenere sotto controllo l’area. Qualcuno presta soccorso al soldato colpito. Respirazione bocca a bocca, massaggio cardiaco, manovre disperate. Il soldato morirà in ospedale. Sono momenti frenetici, la città è sotto assedio. Scuole e uffici chiusi. Si diffonde la voce (smentita) di una terza sparatoria all’interno di un centro commerciale. Si parla di un inseguimento. Tutte news incontrollabili innescate dalla paura di altri colpi. Un filo che arriva fino a Washington. Ba- VIAGGIO NEL TEMPO? BASTANO DUE SECONDI. Grande Reverso Ultra Thin Duoface. Calibro Jaeger-LeCoultre 854/1. Due quadranti, un solo movimento. Per la prima volta l’iconico orologio Reverso svela un secondo volto nascosto nella sua cassa ultra piatta. Con due quadranti posizionati l’uno contro l’altro, offre a chi lo possiede un’esperienza unica: un viaggio nel tempo. Un raffinato connubio tra stile e performance orologiera, un savoir-faire che dura da più di 180 anni grazie agli Inventori della Vallée de Joux. TI MERITI UN VERO OROLOGIO. Boutique: Milano Roma Venezia Per informazioni: +39 02 36042 833 - www.jaeger-lecoultre.com Su corriere.it Guarda le immagini dell’attacco di ieri al Parlamento di Ottawa sul sito Web del Corriere rack Obama è informato, il comando aereo Usa fa levare in volo un numero maggiore di caccia, l’Fbi raccomanda attenzione al proprio personale e ai soldati in divisa, il Pentagono tiene d’occhio il cimitero militare di Arlington. Le autorità ammettono di «essere state colte di sorpresa» nonostante avessero innalzato il livello di vigilanza antiterrore. I servizi di sicurezza esaminano gli scenari. L’attacco ricorda le azioni dei jihadisti, le operazioni senza ritorno a Kabul, Mumbai e in Pakistan. L’Isis da settimane minaccia i Paesi dell’Occidente. Ottawa ha appena schierato i caccia per partecipare ai raid in Iraq. E lunedì c’è stato l’episodio del militare investito e ucciso da un convertito all’islam. Se si unisce tutto questo al numero di estremisti presenti nel paese il link con le crisi mediorientali non sembra strano. Michael, secondo le prime informazioni, sembra inserirsi in questa cornice. Gli investigatori esplorano ogni ipotesi, compresa quella di un atto di terrore «interno», magari di un elemento anti-Stato. Se è una questione solo canadese perché tutta questa mobilitazione anche negli Usa? Le prossime ore saranno decisive per capire. G.O. © RIPRODUZIONE RISERVATA Corriere della Sera Giovedì 23 Ottobre 2014 3 # Il retroscena di Guido Olimpio Michael e i ragazzi della Jihad Canada fabbrica di estremisti Il Paese alleato degli Usa nel mirino: partecipa alla missione anti Isis WASHINGTON L’indagine parte da un nome. Michael Zehaf Bibeau o, secondo fonti americane, Michael Hall. Sarebbe il terrorista protagonista morto nell’assalto al Parlamento. Un elemento considerato «a rischio» perché pronto ad aderire alla Jihad. Canadese, convertito, il profilo di Michael potrebbe combaciare con quello di molti militanti. Una doppia arma. Combattono in Medio Oriente ma sono disposti ad agire nei loro Paesi in risposta agli appelli del Califfo dell’Isis o di ideologi minori. E questa volta è toccato al Canada, un Paese nel mirino. E’ alleato di Washington, ha deciso di partecipare alla missione anti-Isis, ha varato misu- re anti-terrore. Grandi scenari intrecciatisi con un fatto contingente: ieri sera il premier Harper avrebbe dovuto premiare il Nobel Malala. Non è dunque strano che il Paese sia un bersaglio. E’ un terreno fertile per gli islamisti. Michael è rimasto a casa ma diversi connazionali, molti dei quali convertiti, sono partiti per i vari fronti. E da molto tempo. Un buon numero si è mescolato ai qaedisti somali. Famoso il ruolo di «Mamma Shebab», una donna di Toronto stabilitasi a Merca dove ha accolto decine di mujaheddin occidentali. Nella colonna qaedista che assale l’impianto di In Amenas, Algeria, nel gennaio 2013, ci sono due canadesi dell’Ontario che moriranno nella successiva battaglia. Xristos Katsiroubas, un greco ortodosso passato all’islamismo, e il suo amico Alì Medlej, fanno parte del commando mandato da Mokhtar Belmokhtar per condurre la clamorosa presa d’ostaggi. Con loro doveva esserci un terzo militante, un compagno di liceo, Aaron Yoon, cattolico d’origine sudcoreana. Solo che lo hanno catturato in Mauritania. Le indagini accerteranno che Xristos è stato tra i più attivi durante l’attacco. E’ il percorso che hanno seguito altri entrati in brigate ribelli in Siria e in Iraq, con una preferenza per le formazioni più dure. Prima al Nusra - al Qaeda pura -, quindi con i se- Era anche il giorno di Malala Cancellata la cerimonia per la cittadinanza onoraria È una coincidenza che colpisce: proprio nel giorno del terrore Malala Yousafzai era attesa in Canada per due eventi in suo onore. In seguito alle sparatorie di Ottawa, gli incontri della giovane Nobel per la pace sono stati cancellati. Entrambi gli appuntamenti erano in programma a Toronto, dove la diciassettenne pachistana, attivista per il diritto all’istruzione delle bambine, avrebbe dovuto incontrare gli studenti e ricevere la cittadinanza onoraria canadese. È stato l’ufficio del primo ministro Stephen Harper ad annunciare la cancellazione degli incontri. Harper doveva Nobel Malala Yousafzai, 17 anni «moderare» un’intervista di gruppo in cui Malala avrebbe risposto alle domande degli studenti in una scuola superiore. Da lì la giovane, gravemente ferita dai talebani il 9 ottobre del 2012 mentre tornava da scuola, doveva spostarsi in un albergo del centro per la cerimonia della cittadinanza, voluta dai parlamentari del Paese. Harper martedì aveva parlato di Malala alla Camera dei comuni, luogo dell’attacco di oggi, ricordando la sua battaglia non violenta per i diritti dei minori e delle bambine in particolare. Il premier si trovava nel palazzo del Parlamento quando è cominciata la sparatoria: le forze di sicurezza l’hanno subito trasportato in una località segreta. Malala, che vive a Birmingham, in Inghilterra, arrivava da Philadephia, dove è stata premiata con la Medaglia della libertà. © RIPRODUZIONE RISERVATA guaci del Califfo, l’Isis. I servizi di sicurezza hanno certificato che sono circa 130 i canadesi che si sono unite a formazioni all’estero e 80 sono rientrati a casa diventando delle bombe a tempo. Pronte a esplodere. In modo autonomo, innescate da una semplice ispirazione o con dei complici. E’ la paura dei veterani in grado di agire a Ottawa come a Londra. Ma anche il timore per minorenni - ragazzi e ragazze - affascinati dai gesti jihadisti scoperti navigando sul web. Ecco i «cinque di Calgary», tutti partiti attorno al 2012. Co- me Damian Clairmont, ucciso in Siria due anni dopo, o Salman Ashrafi fattosi saltare in aria in Iraq. Stesso destino di Andre Poulin, un ex anarchico che ha imparato a fare le bombe su Internet ed ha poi cambiato in modo netto unendosi ai jihadisti. Ha scelto di morire da kamikaze con il nome di Abu Muslim. In eredità ha lasciato un video che l’Isis usa per reclutare all’Ovest. Il messaggio non concede spazio a mediazioni. Mohammed Alì, abbandonati i genitori nella cittadina canadese di Mississauga, è ricomparso a Raqqa, roccaforte Isis. Di recente ha postato su Internet una piccola poesia: «Le rose sono rosse, le violette blu, l’Isis sta arrivando nella città vicino a te». Appelli che non cadono nel vuoto. Le vite dei militanti sono sintesi di indottrinamento fai da te sul web, contatti con facilitatori di gruppi radicali e azioni dirette. Percorsi brevi, talvolta con alle spalle guai con la legge per crimini minori. Lupi solitari. Martin Ahmad Rouleau ha ucciso lunedì un soldato a Montreal investendolo con la sua auto. Applicazione crudele della lezione impartita dal portavoce dell’Isis, al Adnani. Se non hai le armi arrangiati, anche con una pietra. Altrimenti impugna un fucile, cosa che avrebbe fatto Michael. Lasciato alle spalle i problemi di droga, si è «redento» con un atto di terrorismo. Interessante che il 21 ottobre uno dei tanti propagandisti Isis, Abu Khaled al Kanadi, ossia il canadese, avesse invitato a seguire l’esempio di Martin tornando ad attaccare. Le notizie sul sospetto hanno finito per oscurare la seconda pista, pur considerata e non esclusa completamente. Quella di un attentato di estremisti «interni». Sono entrambi avversari difficili da affrontare. Alcuni si insinuano sotto il radar, altri sono noti ma ne scopriamo la pericolosità solo quando uccidono. @guidoolimpio © RIPRODUZIONE RISERVATA 4 Giovedì 23 Ottobre 2014 Corriere della Sera Corriere della Sera Giovedì 23 Ottobre 2014 5 Primo piano La minaccia Quella rete planetaria di «lupi solitari» Isis è riuscita dove Al Qaeda ha fallito: volontari arruolati con i video, connessi con i social media Online ● L’Isis ha un braccio di propaganda mediatica creato nel maggio 2014: Al Hayat Media Center elabora e diffonde film e materiale video di buona qualità e in alta definizione (comprese le immagini delle decapitazioni degli ostaggi occidentali) lanciate online e via Twitter . Alla testa di questa «casa di produzione» c’è una forte presenza di militanti occidentali. Il cervello del gruppo potrebbe essere Abu Talha Al Almani, un ex rapper tedesco conosciuto anche come Deso Dogg ● Al Hayat diffonde una pubblicazione online in inglese denominata Dabiq, alla quale si aggiungono estesi reportage chiamati «All’interno dello Stato Islamico» che raccontano la vita dell’Isis con l’obiettivo di reclutare miliziani in Occidente DAL NOSTRO INVIATO Lo Stato Islamico (Isis) potrebbe riuscire dove Al Qaeda oltre dieci anni fa aveva provato con successi solo parziali: la creazione di una rete di «lupi solitari» e cellule isolate in grado di organizzare e mettere in atto azioni terroristiche in ogni angolo del mondo. L’attentato di ieri sera a Ottawa è ancora troppo fresco per essere chiarito nei dettagli. Mentre scriviamo, le operazioni sono in corso e la polizia canadese resta impegnata per identificare i responsabili. Eppure, le dinamiche dell’incidente tendono a confermare i timori più gravi espressi ormai da tempo tra le forze di sicurezza occidentali: Isis ha messo in atto un complesso, articolato meccanismo di propaganda utilizzando i social media più diffusi con il fine di reclutare simpatizzanti e attivisti in grado di lanciare la «guerra santa» a ogni livello e contro qualsiasi obiettivo ritenuto interessante dai suoi autori. L’ultimo grido di allarme era arrivato chiaramente a metà settembre da Bill Bratton, commissario della polizia di New York. Allora sui siti più utilizzati dai simpatizzanti dei jihadisti in Siria e Iraq era apparso un video titolato: «Ai Lupi solitari in America, come preparare una bomba nella tua cucina». La polizia americana ne aveva immediatamente ordinato la censura. E Bratton si era detto molto preoccupato. «Si tratta di un’evoluzione pericolosa nel mondo del terrorismo. La diffusione dei video delle decapitazioni in Siria, i tweet con le foto delle esecuzioni di massa dei prigionieri, sono tutti strumenti per fomentare le fantasie dei lupi solitari in ogni angolo del pianeta», aveva commentato. Se andiamo a vedere la storia recente dell’estremismo islamico troviamo che l’idea di creare «quinte colonne» e «cellule dormienti» nella maggiori capitali occidentali pronte ad agire autonomamente in ogni momento ha almeno una ventina d’anni. Ma la novità sta bel fatto che Isis usa con sapienza, perizia e continuità tutti i possibili strumenti offerti dalle tecnologie più recenti della comunicazione. Vai sui loro account Twitter e Facebook e scopri che ormai ogni accadimento viene documentato, fotografato, diffuso con dovizia di particolari. I ISTANBUL Propaganda Militanti dell’Isis in addestramento nel Nord Iraq: l’immagine appartiene a un video di propaganda diffuso via Internet (Afp) jihadisti si fanno i «selfie» con le teste decapitate dei nemici in mano, tenute per i capelli, nel momento in cui le impalano sulle palizzate. Una volta i criminali nascondevano le prove dei crimini. Loro, al contrario, ne fanno una vera apologia della violenza. I loro video su Youtube sono una forma perversa di pornografia dell’orrore. «Venite con noi, qui ci si diverte un sacco», gridavano in inglese nei video i volontari anglosassoni in giugno seduti sui carri armati nel centro di Mosul appena catturata con le dita verso la telecamera a «V» di vittoria. Tre giorni fa mostravano felici alcune casse di bombe a mano e munizioni lanciate dagli americani ai curdi di Kobane e cadute per errore nei quartieri tenuti dai jihadisti. In altri video indugiavano invece sui cadaveri insanguinati di giovani combattenti curdi mentre li prendevano a calci urlando «morte ai cani comunisti che non riconoscono Allah». Il loro messaggio è terribilmente semplice: Dio è con lo- ro, prova ne è che vincono. Si sentono nel giusto e combattono la corruzione dell’Occidente. Ora offrono persino schiave sessuali a chi si arruola. Sono la risposta più facile e veloce alla complessità del mondo contemporaneo. Forniscono identità e forza a qualsiasi tipo di follia e perversione. Offrono certezze ai confusi, danno sicurezze a chi non ne ha. C’è da attendersi che i «lupi solitari» crescano ancora, prima di cominciare a diminuire. Lorenzo Cremonesi © RIPRODUZIONE RISERVATA 400 Le pagine del rapporto annuale pubblicato online dall’Isis con bilanci e statistiche sulle attività del gruppo. Il fine è attirare nuovi adepti: cellule in sonno all’estero o combattenti in Siria e Iraq 2.000 Gli occidentali che sarebbero andati in Siria e in Iraq a combattere, molti dei quali nelle file dell’Isis (tra loro diverse donne). Dalla Gran Bretagna circa 500, dalla Francia 700 ● Il caso Allerta in Italia Gli 007 seguono movimenti sospetti di Fiorenza Sarzanini È l’attacco che materializza i peggiori incubi dei responsabili della sicurezza. E mette in stato di allerta anche gli apparati italiani. Il timore è sempre lo stesso: la possibilità che un attentatore isolato — o comunque inserito in un commando di pochi militanti — risponda al richiamo dei jihadisti dell’Isis ed entri in azione. E che si scateni un effetto domino in tutti i Paesi che appoggiano gli Usa nel guerra al Califfato. Anche perché quanto sta accadendo in Canada sembra la prima vera azione dopo le decapitazioni di occidentali in Siria. Da giorni si moltiplicano segnalazioni e avvertimenti dei servizi segreti nazionali e internazionali che riguardano movimenti sospetti di stranieri che vivono in Italia o sono in transito. Nulla di specifico, ma il livello di attenzione è alto tenendo conto che su Internet e su canali di informazione si moltiplicano gli appelli alla mobilitazione nel mondo. I timori degli analisti italiani si concentrano sulla possibilità che accada qui quanto è successo in Belgio nel maggio scorso quando un attentatore solitario attaccò il museo ebraico provocando tre morti. Più volte il ministro dell’Interno Angelino Alfano ha richiamato prefetti e questori sulla necessità di mantenere alto il livello di vigilanza sugli obiettivi sensibili e su realtà particolarmente «effervescenti» come possono essere i luoghi di predicazione (moschee, comunità religiose) che si caratterizzano per un particolare incitamento da parte di imam e guide spirituali. [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA Giovedì 23 Ottobre 2014 Corriere della Sera 6 # Primo piano Medio Oriente Auto sui passanti a Gerusalemme Uccisa una neonata Il padre Una corsa per fermare il destino. Quello che gli sta portando via la figlia di soli tre mesi. Un padre con la sua piccola cammina a passi veloci verso l’ambulanza che sembra non arrivare mai. L’immagine postata su Twitter. Il rumore delle sirene e il caos nella strada. La tiene in braccio per darle ancora più protezione, anche se sa che non ci sono speranze Il governo israeliano: attacco terroristico Tensione DAL NOSTRO CORRISPONDENTE I vagoni attraversano la città, tagliano la Linea Verde, incrociano i memoriali e i monumenti alle battaglie combattute per superare quella striscia di separazione. Quarantasette anni fa Ammunition Hill rappresentava il fronte, i soldati israeliani affrontavano quelli giordani negli scontri più duri di una guerra durata sei giorni e che in qualche modo non finisce. La Collina delle munizioni è tornata a essere una trincea. Ieri pomeriggio un’auto ha investito i passanti in attesa del metrò leggero alla fermata che porta il suo nome. Il video registrato dalle telecamere di sorveglianza mostra la sequenza: la macchina passa il semaforo, dall’incrocio salta verso la banchina e la pensilina. Nessuna frenata, nessun tentativo di evitare la gente, «è quello l’obiettivo», spiega la polizia che classifica subito l’attacco come «terrorismo». Un passeggino nero viene centrato, la bambina di tre mesi scagliata a GERUSALEMME ● Da giorni c’è tensione a Gerusalemme. L’attentatore viene da Silwan, quartiere arabo che è diventato nelle ultime notti un terreno di battaglia. Nella valle, popolata da arabi, si sono insediati gruppi di estremisti ebrei, entrati in possesso di case (in genere attraverso la vendita) che erano di proprietà palestinese 3 persone uccise, nel 2008, da un bulldozer guidato da un arabo 24 feriti, sempre nel luglio 2008 a Gerusalemme, in un altro attacco con il bulldozer 1 morto a Gerusalemme nell’estate 2014: sempre un attacco con un’escavatrice una ventina di metri, muore all’ospedale: si chiamava Haya Ziso, i genitori — racconta il nonno — avevano cercato per anni di avere un figlio. L’assalitore è sceso, ha cercato di fuggire, una guardia giurata gli ha sparato, è ferito. Abdel al Rahman al Shaloudy è un palestinese di 20 anni, gli investigatori dicono che è già stato in carcere per «crimini legati alla sicurezza», sarebbe vicino ad Hamas. Che rivendica l’attentato: «È la risposta alle provocazioni israeliane sulla Spianata delle moschee», uno dei luoghi più sacri per l’Islam nell’area più complicata di Gerusalemme. Per gli ebrei è il Monte del Tempio, il Muro del Pianto è a pochi passi, da lì tornavano il padre e la madre, avevano portato per la prima volta la bambina ad ammirare le pietre a loro sante. Abdel viene da Silwan, uno dei quartieri arabi che in queste notti diventano campi di battaglia, le pietre e le molotov contro i lacrimogeni e i proiettili di gomma degli agenti antisommossa. Pochi giorni fa un gruppo di estremisti ebrei si è insediato negli appartamenti che erano di proprietà di famiglie palestinesi, sono stati acquistati attraverso mediatori arabi. L’obiettivo è rafforzare la presenza anche in questa parte di Gerusalemme. Benjamin Netanyahu, il pre- mier israeliano, attacca Hamas — e questo non sorprende —, accusa anche Abu Mazen per «aver incitato a colpire gli ebrei nella città». Il premier considera il presidente palestinese «partner» del movimento fondamentalista, da quando le due fazioni hanno trovato l’accordo per un governo di unità nazionale che però non sembra ancora funzionare con intenti comuni. I servizi segreti interni ipotizzano l’azione di un solitario, anche se con motivazioni politiche e nazionalistiche. Com’è già successo a Gerusalemme: quest’estate durante i cinquanta giorni di guerra tra Hamas e Israele un palestinese ha ribaltato un autobus con un’escavatrice e ha ucciso uno dei passeggeri. Nel luglio del 2008 tre persone erano state travolte e ammazzate da un altro bulldozer guidato da un arabo, emulato due settimane dopo: 24 feriti. Yohanan Danino, comandante della polizia israeliano, aveva garantito poche ore prima dell’attentato di ieri che la calma stava tornando. Adesso Netanyahu ordina rinforzi, un dirigibile seguirà con le telecamere il tragitto del metrò leggero e gli spostamenti nei quartieri delle violenze. La sorveglianza dal cielo sopra Gerusalemme è la stessa usata dall’esercito in tempo di guerra. Davide Frattini @dafrattini © RIPRODUZIONE RISERVATA ● Il commento Difendersi dai nemici senza volto Il bivio delle democrazie d’Occidente SEGUE DALLA PRIMA Paradossalmente la distruzione di Al Qaeda — un’organizzazione pericolosissima, ma con un programma decifrabile — ha prodotto, grazie anche al detonatore della guerra civile in Siria, uno scenario ancora più inquietante del dopo 11 settembre. Se allora si temevano attacchi ai grandi centri politici, economici e religiosi — New York, la Casa Bianca, i luoghi-simbolo del cristianesimo — oggi bisogna prendere atto che i bersagli possono essere un’infinità: dai monumenti ai caduti, ai singoli soldati di guardia. L’assuefazione alle immagini orrende dei massacri di donne e bambini in Siria, i video delle decapitazioni dell’Isis, raccapriccianti per tutti noi ma capaci di eccitare e motivare una frangia di fanatici, stanno creando uno scenario nuovo. Una situazione non inattesa — sono mesi che si tentano censimenti dei cittadini europei e americani andati a combattere per il «califfato» e ora di ritorno nei loro Paesi d’origine — ma alla quale nessun governo può dirsi davvero preparato. Dei terroristi di Ottawa sappiamo finora che quello ucciso è un canadese convertito all’Islam, ma se la matrice è simile a quella dell’attacco di Montreal, si potrà argomentare quanto si vuole sulla guardia abbassata dell’apparato di sicurezza, incapace di fermare un attentatore finito nella lista degli 80 jihadisti più pericolosi. Il rischio è la moltiplicazione degli attacchi delle schegge impazzite di Al Qaeda e dei terroristi che si sono impadroniti di territori senza più Stato. Con le democrazie occidentali che prima o poi possono trovarsi davanti a un bivio: accettare un alto livello di vulnerabilità o agire come regimi polizieschi contro estremisti giudicati pericolosi pur senza reati. Massimo Gaggi © RIPRODUZIONE RISERVATA JACOBCOHEN.IT Corriere della Sera Giovedì 23 Ottobre 2014 7 Giovedì 23 Ottobre 2014 Corriere della Sera 8 Primo piano La legge di Stabilità I provvedimenti di Antonella Baccaro Bonus bebè, c’è il tetto di 90 mila euro Le Regioni: manovra da cambiare Si terrà conto del reddito dei coniugi. Il Tesoro in un tweet: bollinatura della Ragioneria ROMA La legge di Stabilità ha ot- Le nuove assunzioni Sale a 8.066 euro il tetto alla decontribuzione per i neoassunti annua, per un importo non inferiore ai 900 euro, solo alle famiglie con reddito basso, inferiore ai 30 mila euro annui, definiti con il metodo di calcolo dell’Isee. Ma il Tesoro è intervenuto con due tweet per puntualizzare che il bonus verrà erogato mensilmente, anche per i figli adottati, e spetterà quando il reddito dei coniugi complessivamente al lordo non superi i 90 mila euro. La misura varrà per i bambini nati tra il 1° gennaio 2015 e il 31 dicembre 2017. Dunque le coperture riguarderanno un arco di tempo che va dal 2015 al 2020. Intanto si chiarisce la vicenda del pagamento delle pensioni il 10 di ciascun mese che aveva messo in allarme i sindacati. È stato il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, a dire che l’ipotesi, prevista inizialmente, sarebbe ormai circoscritta a «chi è titolare di più pensioni». Poletti ha anche annunciato un’altra novità: nella legge di Stabilità non ci sarebbero interventi per i forestali della Calabria mentre «sarebbe fondata» la notizia di norme per i lavoratori socialmente utili di Palermo e Napoli. Dal Tesoro, in merito agli sgravi Irap, giunge la precisa- Le misure Il confronto Il Tfr in busta, il Fisco vince anche sotto i 15 mila euro DISEGNI DI ROBERTO PIROLA tenuto ieri sera il visto della Ragioneria, la «bollinatura», ed è stata trasmessa al Quirinale nella sua versione ufficiale, dopo che un testo non vidimato era già stato consegnato al capo dello Stato. Lo ha annunciato con un tweet il Tesoro: «Completato il corredo tecnico dalla Ragioneria Generale dello Stato il ddl Stabilità viene ora trasmesso al #Quirinale». Mentre l’incontro inizialmente previsto per oggi tra l’esecutivo e l’Anci, l’associazione dei Comuni, è stato rinviato a giovedì 30 ottobre, stamattina alle 8 la manovra sarà al centro del vertice tra il governo e le Regioni riunitesi ieri in conferenza straordinaria sui tagli da 4 miliardi previsti dalla manovra. «La decisione — ha detto al termine il presidente Sergio Chiamparino, che si è definito un “sostenitore incondizionato di Renzi” — è di andare all’incontro, augurandoci che sia possibile aprire un percorso breve di confronto che consenta di costruire insieme, e di rendere sostenibile, per la parte che riguarda le Regioni, la manovra». La proposta delle Regioni sarà «l’applicazione rigorosa dei costi standard», secondo lo schema già proposto al commissario alla spending review, Carlo Cottarelli. Intanto ieri, in assenza di un testo ufficiale, sono circolate notizie tratte da nuove bozze della legge, alcune smentite dallo stesso dicastero. È il caso del bonus-bebè che ieri pomeriggio sembrava dovesse essere conferito in un’unica soluzione L’aiuto per tre anni Anticipo in busta paga Meno Irap alle imprese Dal 2015 arriva bonus bebè per i redditi complessivi lordi dei genitori fino a 90 mila euro all’anno. L’assegno — erogato su base mensile — dovrebbe ammontare a non meno di 900 euro annui e varrà fino a fine 2017 Sarà possibile su base volontaria chiedere l’anticipo del trattamento di fine rapporto in busta paga. Potranno richiederlo solo i dipendenti privati, non i dipendenti pubblici e nemmeno i lavoratori agricoli Decisa anche la cancellazione della componente del costo del lavoro (per il personale a tempo indeterminato) dell’Irap. Aumenta invece l’aliquota ordinaria dell’imposta che passa dal 3,5% al 3,9% zione che questi porteranno un risparmio per le imprese di 7,7 miliardi, comprensivi dei 2,1 derivanti dalla riduzione dell’aliquota dal 3,9% al 3,5% decisa con il decreto 66. L’aliquota tornerà al 3,9%, con effetto retroattivo dal 2014, ma l’aumento verrà compensato dall’eliminazione dalla base imponibile del costo del lavoro dei contrat- ti a tempo indeterminato. Poiché però la legge di Stabilità entra in vigore nel 2015 l’acconto per ora verrà pagato con aliquota al 3,5% salvo compensare nel 2015 a saldo. Sembra chiarito un altro punto della manovra, quello relativo al tetto della decontribuzione triennale per le nuove assunzioni a tempo indetermi- nato. Tale tetto salirebbe a 8.066 euro dai 6.200 euro ipotizzati inizialmente. Lo sgravio varrebbe per i neoassunti entro il 31 dicembre 2015 e per tre anni. Il tetto di 8.066 euro consentirebbe di assumere con zero-contributi lavoratori la cui retribuzione sia sotto i 30 mila euro lordi annui. © RIPRODUZIONE RISERVATA Corriere.it Sul canale economia del sito del Corriere della Sera tutte le misure contenute nella legge di Stabilità Bisognerà aspettare il testo definitivo del disegno di legge di Stabilità, quello che arriverà alla Camera. Ma se verrà confermato il nuovo regime fiscale sul Tfr (il Trattamento di fine rapporto) e sui fondi pensione, c’è da scommettere che questa sarà una delle parti sulle quali si concentreranno le richieste di modifica in Parlamento. Non solo perché le norme sarebbero retroattive, a partire dal 2014, ma perché penalizzanti sul piano fiscale. Bocciata, in particolare, l’operazione Tfr in busta paga. Non sarebbe per nulla conveniente trasferire il flusso annuale del trattamento di fine rapporto nella retribuzione mensile, nemmeno per quelle fasce di reddito che si collocano nelle parte bassa. Maurizio Benetti, esperto del settore ed ex dirigente generale dell’Inpdap, spiega che l’operazione non converrebbe neppure per le retribuzioni inferiori a 15 mila euro, quelle cioè che rientrano nel primo scaglione Irpef con aliquota del 23 per cento, questo perché, con l’aumento del reddito conseguente all’anticipo del trattamento di fine rapporto nello stipendio, diminuirebbero le detrazioni da lavoro dipendente e quindi «l’aliquota effettiva sul Tfr in busta paga sarebbe del 27,5%», un livello superiore a quello stabilito dal regime di tassazione separata previsto per chi lascia il Tfr in azienda e lo ritira al momento del pensionamento (liquidazione) oppure per chi se lo fa anticipare per gli usi consentiti dalla legge (acquisto della casa, spese per la salute, eccetera). Per i redditi che arrivano fino a 15 mila euro infatti l’aliquota sarebbe intorno al 23%. E non scatterebbero le addizionali Irpef regionale e comunale, come invece sullo stipendio. Il governo, però, difende la manovra, sottolineando che si dà solo una possibilità in più al lavoratore il quale, se vuole, può prendere mensilmente il Tfr. Cariche di critiche arrivano in Parlamento anche le norme della manovra che prevedono l’aumento dall’11 per cento al 17 per cento dell’aliquota sulla rivalutazione annuale dello stesso trattamento di fine rapporto (ricordiamo che il possibile anticipo non vale per i dipendenti pubblici, i collaboratori domestici e i lavoratori agricoli) e al 20 per cento sui rendimenti dei fondi pensione e al 26 per cento sugli investimenti delle casse previdenziali dei professionisti. Enrico Marro © RIPRODUZIONE RISERVATA Corriere della Sera Giovedì 23 Ottobre 2014 9 Primo piano La legge di Stabilità Renzi sfida la nuova Ue: crescita e niente diktat, è ora di voltare pagina Il premier in Parlamento chiede «coraggio» a Bruxelles ROMA Nel giorno in cui la nuova Commissione riceve l’appoggio dal Parlamento europeo, nel giorno in cui Juncker, il nuovo presidente, chiarisce che presenterà un piano per la crescita da 300 miliardi «entro Natale», Matteo Renzi a Roma, ai parlamentari italiani, espri- me così la sua soddisfazione, insieme un auspicio e una sorta di promessa: «Cambieranno le poltrone e anche le politiche». Renzi incassa prima al Senato e poi alla Camera l’appoggio del Parlamento sulla posizione Al Colle Matteo Renzi e Giorgio Napolitano ieri al Quirinale, dove il capo dello Stato ha incontrato il premier, alcuni ministri e sottosegretari, per discutere del Consiglio europeo che si terrà oggi a Bruxelles (Ansa) italiana in Europa, offre in cambio il dovere dell’ottimismo: alle nuove istituzioni di Bruxelles chiede «più coraggio» e un approccio nuovo con il nostro Paese («non siamo gli osservati speciali, ma uno Stato che fa le riforme»), derubrica l’arrivo di un’eventuale lettera di chiarimenti sulla Legge di Stabilità ad ordinaria amministrazione. «In queste ore, a fronte di rilievi sempre fatti, rispetto alla legge di stabilità vengono evocate chissà quali procedure, messaggi o minacce». Ma tutto questo, aggiunge ostentando tranquillità, «è naturale», come è «naturale che l’Italia sia protagonista con la propria voce», senza «diktat esterni». Per Renzi i problemi veri sono altri: oggi a Bruxelles si discuterà di clima ed energia, di un piano europeo contro il virus Ebola, lo spazio dedicato agli argomenti che Parigi e Roma cercano di promuovere potrebbe essere molto meno delle attese. Ma proprio a proposito degli argomenti ufficiali in Linguaccia Matteo Renzi ieri con Andrea Orlando e Stella Bianchi agenda — sull’energia, sul gas, sulle politiche comuni non solo fiscali — la Ue ha «una mancanza di credibilità». Se Forza Italia e il movimento di Grillo bollano le dichiara- Il caso Il governo dice sì a Calderoli e disinnesca il voto segreto Sventato il voto segreto al Senato. Il ministro Boschi ieri ha espresso il parere favorevole del governo su due risoluzioni che riguardavano le comunicazioni del premier sul Consiglio Ue: la prima dei capigruppo di maggioranza e la seconda del leghista Calderoli su cui pendeva la possibile richiesta di voto segreto superata dal via libera dell’esecutivo. «Tale è la paura del voto segreto — ha commentato Calderoli — che hanno dovuto dire sì per non andare sotto». zioni come «la solita retorica, senza novità», Renzi invece promette che a Bruxelles riuscirà ad invertire l’ordine delle priorità: «È non rinviabile una discussione su come l’Europa vuole provare a uscire dai margini stretti del rigore per impostare una strategia» di crescita. Il cambio della guardia nella Commissione supporta l’ottimismo, visto che il Consiglio «sarà l’ultimo a guida Barroso e Van Rompuy». Una citazione voluta, che si accompagna al risultato che l’Italia avrebbe già ottenuto: «È evidente che il tema dei 300 miliardi di investimenti, che per noi sono un grande elemento di novità» sarà nel comunicato, «nel draft» finale del vertice Ue che «sarà approvato venerdì», anche se «è evidente che la definizione e la La Ragioneria e quei conti che non tornavano I dubbi sulle coperture indicate dal governo. Il lungo esame, poi il vertice decisivo per le correzioni Forse, come dice qualcuno al ministero dell’Economia, dipende dal fatto che Pier Carlo Padoan ha scelto di difendere il confine esterno, di coprire il fronte con l’Unione europea. Il ministro, del resto, ha sempre mantenuto distinto il suo ruolo tecnico da quello politico di Matteo Renzi, cui ha lasciato completamente mano libera nella messa a punto della legge di bilancio. Anche se le cose non sono filate in maniera molto liscia. Il via libera della Ragioneria dello Stato, che deve certificare i numeri della manovra, e verificare la quadratura del bilancio con le nuove entrate e le ROMA nuove uscite, è arrivato solo ieri sera, esattamente una settimana dopo l’approvazione formale del governo. Ed è arrivato, sembra, dopo parecchi rimaneggiamenti, in certi casi dovuti alla stima sbagliata del costo di alcune misure, in altri all’incertezza sulle coperture, cioè sulla reale efficacia dei provvedimenti con i quali vengono recuperate le risorse per finanziare il piano di rilancio. Ieri mattina si sono visti al Tesoro il ministro Padoan, il viceministro Enrico Morando, tutti i sottosegretari, i tecnici del Gabinetto del ministro, e il Ragioniere generale, Daniele Franco, per un’ultima verifica sui numeri. Nell’occasione Franco non ha fatto rimostranze, ma tutti i presenti hanno avvertito il disagio di chi si è trovato davanti all’ultimo minuto — dopo che la manovra era lievitata da 18, a 23, e poi a 35 miliardi nel giro di 24 ore, proprio mentre il ministro Padoan era impegnato in Lussemburgo — dei numeri anche bizzarri. I punti critici Le perplessità sul recupero dell’evasione e sugli stanziamenti per i nuovi assunti Come quelli sui costi del bonus bebè di 80 euro alle neo mamme, valido per tre anni, saltato fuori dalla manovra domenica, tre giorni dopo il via libera, con l’annuncio di Matteo Renzi a Canale 5. A Palazzo Chigi hanno stimato un costo, e provveduto a trovare le relative coperture, per 500 milioni l’anno nel prossimo triennio. Peccato che il bonus, per come è scritta la norma, costi 500 milioni nel 2016, un miliardo nel 2016, uno e mezzo l’anno dopo, poi ancora uno nel 2018 e 500 milioni nel 2018. A conti fatti sono tre miliardi di differenza, mica pochi. E così, a posteriori, è scattato il tet- to, fissato a 90 mila euro di reddito lordo annuo familiare. Problemi analoghi ci sarebbero anche sulla decontribuzione per i nuovi assunti a tempo indeterminato. Lo stanziamento appare esiguo, si dice, rispetto a quanto potrebbe costare effettivamente lo sgravio dei contributi. Altre perplessità ci sarebbero sulle coperture legate al recupero dell’evasione, tanto che fino a ieri non si escludeva di sostituirle con un più classico e affidabile aumento delle accise. Solo con l’arrivo della manovra alla Camera si capirà esattamente la portata delle modifiche concordate con la Ragione- declinazione di questi investimenti saranno assenti dal dibattito, sin che Juncker non assumerà il proprio incarico». Insomma il governo italiano punta tutto sulla nuova Commissione, «e saremo inflessibili, ma anche attenti e gelosi custodi, sulla scommessa di Juncker». Una scommessa di cui a pranzo discute al Quirinale, nel tradizionale incontro che precede il Consiglio europeo, insieme al capo dello Stato e ai ministri dell’Economia, dello Sviluppo economico, dell’Ambiente, del Lavoro e della Salute. Anche se la composizione della delegazione dice che con Giorgio Napolitano si discute in primo luogo dell’agenda di oggi a Bruxelles: clima ed energia. Marco Galluzzo © RIPRODUZIONE RISERVATA ria rispetto al testo approvato dal governo, anche se gli aggiustamenti sarebbero stati fatti cercando di non rimettere in discussione la portata complessiva della manovra di bilancio. Come è successo con il bonus, che poteva essere cassato, ma è stato mantenuto in vita anche se un po’ ridimensionato. In questa fase, secondo alcune indiscrezioni, ci sarebbero stati anche problemi di comunicazione tra la Ragioneria e la sua luogotenenza a Palazzo Chigi, che tuttavia nessuno conferma. Anche se è chiaro che stavolta i canali istituzionali attraverso i quali tradizionalmente si sviluppa la messa a punto della legge di bilancio sono andati completamente in corto circuito. Mario Sensini © RIPRODUZIONE RISERVATA Giovedì 23 Ottobre 2014 Corriere della Sera 10 Primo piano Bruxelles 2,8 per cento il rapporto deficit/Pil italiano nel 2013 128 per cento il rapporto tra debito pubblico e prodotto interno lordo 44,2 per cento la disoccupazione giovanile nell’ultima rilevazione di agosto Il summit europeo tenta l’intesa su stimoli e conti Juncker: 300 miliardi. Più tempo sul deficit DAL NOSTRO INVIATO BRUXELLES – I 300 miliardi di nuovi investimenti, promessi dalla Commissione europea entrante del lussemburghese Jean-Claude Juncker per rilanciare la crescita e l’occupazione, da definire entro dicembre. Le modifiche nelle leggi di stabilità di Francia, Italia e altri Paesi membri con i conti pubblici in difficoltà, volute dalla Commissione europea in scadenza questo mese, da concordare con i nuovi commissari sempre entro fine anno. Sulla base di queste due ipotesi di compromesso passa al massimo livello politico del Consiglio dei capi di Stato e di governo dell’Ue, in programma oggi e domani a Bruxelles, la composizione dello scontro in atto in Europa sulla flessibilità nei bilanci nazionali e sugli investimenti per la crescita e l’occupazione. Dall’Europarlamento, dalla Germania e dalla Commissione europea sono arrivati ieri vari segnali di apertura per la Il programma da 300 miliardi della nuova Commissione della Ue sarà presentato prima di Natale ha detto ieri il presidente entrante JeanClaude Juncker (foto) conclusione positiva di questa trattativa. Ha iniziato Juncker a Strasburgo, dove la sua squadra di commissari è stata approvata dalla maggioranza composta dai suoi popolari, dai socialisti e dai liberali con 423 si, 209 no e 67 astenuti. «Entro Natale» è la scadenza promessa dal lussemburghese per presentare il suo piano con 300 miliardi di investimenti aggiuntivi per la crescita, dopo che il mese prossimo si insedierà alla guida della Commissione al posto del portoghese Josè Manuel Barroso. Da Berlino fonti del governo hanno fatto sapere di un possibile rinvio al summit Ue di dicembre della discussione sul progetto di bilancio della Francia, che è il caso più delicato tra quelli sotto osservazione per il mancato rispetto gli impegni Ue. La Commissione europea si sarebbe poi limitata a usare e-mail e una teleconferenza per chiedere chiarimenti a Roma sulla legge di Stabilità. L’istituzione di Barroso, fino a tarda sera, non ha confermato le indiscrezioni diffuse dal quotidiano Financial Times di Londra, che ventilavano entro ieri l’invio a cinque Paesi di lettere ufficiali dagli effetti politici e mediatici generalmente traumatici. Il summit dei 28 capi di governo inizia oggi con in agenda temi di energia, cambiamenti climatici, ebola, terrorismo islamico. Solo domani è prevista la discussione sull’economia, a cui è stato invitato il presidente della Banca centrale europea Mario Draghi (che dovrebbe anticipare ai leader in modo informale i risultati delle verifiche sulla solidità delle principali banche europee). Ma l’aspettativa di varie delegazioni è che il negoziato sulla flessibilità e gli stimoli per la crescita inizi da oggi,a margine dei lavori, per avvicinare i due schieramenti contrapposti. I Paesi del Nord sostenitori del rigore finanziario, guidati dalla cancelliera tedesca Angela Merkel, vorrebbero il rispetto degli impegni Ue nelle leggi di stabilità di Francia e Italia, senza dover sborsare in cambio per nuovi investimenti pubblici. Il presidente francese Francois Hollande e il premier Matteo Renzi, sollecitano una vera svolta dell’Europa verso politiche orientate a rilanciare la crescita e l’occupazione entro il semestre di presidenza italiano dell’Ue, che termina a fine anno. L’annuncio di Juncker a Strasburgo, la disponibilità di Berlino a non accelerare i tempi sulle leggi di Stabilità e la maggiore prudenza della Commissione uscente di Barroso in questi suoi ultimi giorni di verifiche sembrano aprire più spazi alle trattative. Il presidente uscente del Gli esami Oggi il vertice sul piano di crescita e sul nodo dei Paesi a rischio bocciatura Consiglio Ue, il belga Herman Van Rompuy, che verrà sostituito dal già designato successore polacco Donald Tusk, ha invitato anche Juncker alla due giorni del summit per dare il segnale del passaggio da una stagione a un’altra. Quella nuova, però, potrebbe non coincidere con le speranze di Hollande e Renzi. La nomina di Tusk, di Juncker e dei suoi due vicepresidenti coordinatori dei portafogli economici della Commissione, il finlandese Jyrki Katainen e il lettone Valdis Dombrovskis, è stata imposta direttamente da Merkel, che li considera fidati europopolari e convinti sostenitori dei rigore nei conti pubblici. Ivo Caizzi © RIPRODUZIONE RISERVATA Le stime Sorpasso a Pechino, gli investimenti all’estero superano i capitali in entrata MILANO Dal 2% in Mediobanca al Waldorf Astoria, lo shopping dei capitali cinesi all’estero — acquisto dopo acquisto — arriva ora alla tappa del «sorpasso». Per la prima volta gli investimenti cinesi in uscita oltre confine potrebbero superare quelli stranieri in entrata nel Paese del Dragone. La stima, per il 2014, è stata fatta da un funzionario cinese. Dietro i calcoli c’è il balzo del 21,6% degli investimenti cinesi diretti all’estero — a 75 miliardi di dollari — nei primi nove mesi del 2014 rispetto allo stesso periodo dell’anno prima. Il sorpasso? «E’ solo una questione di tempo, se non succede quest’anno accadrà in un futuro molto prossimo», ha detto Zhang Xiangchen, viceministro del commercio a Pechino, al «Financial Times». «La Cina è già un Paese che esporta capitali — ha aggiunto — e adesso è pronta a diventare un esportatore netto». In altre parole: presto (se non già ora) Pechino investirà all’estero più di quanto l’estero investa a Pechino. E tra le mete preferite c’è l’Italia. Nella lista degli acquisti tricolore ci sono, per esempio, il 35% di Cassa depositi e prestiti Reti (la holding che controlla Snam e Terna) e le quote intorno al 2% in Eni, Enel, Fiat, Telecom Italia e Prysmian. Giovanni Stringa © RIPRODUZIONE RISERVATA Corriere della Sera Giovedì 23 Ottobre 2014 11 Primo piano L’Unione Europea Retroscena di Luigi Offeddu Italia e Ue, le incomprensioni e la grande sfida sul deficit Le parole del premier e l’irritazione dei tecnici europei La vicenda ● Il premier Matteo Renzi ha chiesto più coraggio alle nuove istituzioni europee. L’oggetto del contendere è la nuova legge di Stabilità sulla quale la Commissione europea, che ha cambiato il presidente proprio in queste ore, ha chiesto dei chiarimenti. Per il premier Renzi le richieste sono «naturali» e non ci sono «diktat esterni». Ma al centro della sfida rimane il deficit DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BRUXELLES Nel Belgio che è la patria del cioccolato, esistono cioccolati neri come l’inchiostro della seppia, e altrettanto amari perché contengono il 70-80% di cacao. Ieri ha avuto un po’ lo stesso sapore, in qualche stanza della Commissione europea, il primo commento di Matteo Renzi alla lettera (non ancora) inviata da Bruxelles sul piano di Stabilità italiano. Documento di «genere letterario emblematico», e meritevole dell’auspicio del nostro primo ministro: «Vorrei che le nuove istituzioni europee mostrassero un po’ più di coraggio e orgoglio per la nostra appartenenza a questa comunità..». Scesa la notte, la lettera non era ancora partita da Bruxelles e nessuno l’aveva vista. Ma le parole di Renzi che la pre-commentavano, erano state lette dagli esperti che in quelle ore passavano al setaccio il piano di Stabilità italiano, e seguivano le trattative con Roma. Mentre, proprio da Roma, arrivavano in tempo reale voci inquietanti: la notizia del ritardo del via libera da parte della Ragioneria generale dello Stato, i dubbi sulla copertura fi- Bruxelles ● Il commissario europeo agli Affari economici, il finlandese, Jyrki Katainen, e, sotto, Josè Manuel Barroso, il presidente uscente della Commissione europea. Il suo posto sarà preso da JeanClaude Juncker nanziaria del piano. Era come se qualcuno giocasse a pingpong fra le due capitali, riportando le parole più elettriche. Qualcuno che avesse buoni legami in entrambi le città. A Bruxelles giravano anche due nomi: Antonio Tajani e Franco Frattini. Tajani, oggi eurodeputato ed ex commissario Ue all’Industria, ha smentito: «Non ho parlato con nessuno, e poi in questi giorni sto sempre a Strasburgo, non a Bruxelles». Non è stato invece possibile avere un commento da Frattini, in serata irraggiungibile al telefono. Ad ogni buon conto, l’invito di Renzi che chiede alla Ue di «avere un po’ più di coraggio», o il suo monito «niente diktat esterni», sono stati subito deposti dalle agenzie di stampa sulle scrivanie della Commissione: come tante altre parole che negli anni hanno composto e alimentato un certo vecchio malumore dell’Ue verso l’Italia. Perché sarà certo un caso, ma da altri Paesi — Francia a parte — parole così arrivano assai raramente. È un malumore, quello europeo verso l’Italia, sempre smentito ufficialmente, e sempre realmente esistito nei fatti e negli atteggiamenti, fin dai tempi bruxellesi di Silvio Berlusconi. È un umor grigio alimentato da queste frasi e anche da certe sinuosità della politica italiana, per Bruxelles a volte indecifrabile. Esempi più citati: l’alleanza, vera o finta che fosse, proclamata solo pochi mesi fa fra Matteo Renzi e François Hollande per rilanciare il tema della crescita, e poi sbiadita, perdutasi per strada, mentre Hollande si ri- fugiava tra le forti mura di Berlino; o il rapporto caloroso fra l’Italia e la Russia, che almeno nei primissimi tempi dell’era Mogherini ha fatto diffidare vari Stati Ue, gli stessi che considerano il Cremlino un’entità pericolosa o nemica. Perfino il tema delle sanzioni contro la Siria è stato per qualche ora avvelenato da pettegolezzi britannici che attribuivano a Roma la volontà di «rompere il fronte» della solidarietà con- In Spagna «Ha salvato Tenneco», la rossa Gijon intitola una via ad Antonio Tajani A Gijon, grande città spagnola di 284 mila abitanti, c’è da ieri una «Calle Antonio Tajani», via Antonio Tajani. L’ha voluta la commissione operaia, di fede comunista e anarchica, della più importante impresa locale, la Tenneco, due anni fa quasi fallita e poi salvata dagli interventi dell’ex commissario europeo all’Industria. Tajani è uno dei fondatori di Forza Italia, centrodestra; Gijon è città rossissima, fin dai tempi della guerra civile. E i companeros della fabbrica, quando hanno raccolto le firme della loro petizione, hanno avuto il sostegno convinto della Confindustria locale, cioè degli antichi «padroni». Come dire: l’intervento della Ue, per una volta, ha riunito Peppone, Don Camillo, e i «padroni». L. Off. © RIPRODUZIONE RISERVATA tro Assad: poi Roma ha votato con tutti gli altri Stati, ma intanto un dubbio ulteriore era stato seminato. Ora che si spalancano pentoloni roventi come quelli del deficit o del debito pubblico, i malumori e le diffidenze contano forse ancor di più. Negli ambienti della Commissione si dice che, data ormai quasi per scontata la lettera con la richiesta di chiarimenti a Palazzo Chigi, questa non si trasformerà in una vera e propria «bocciatura» del governo italiano: José Manuel Barroso, presidente uscente della Commissione, potrebbe forse anche ammetterla, ma dopotutto è già entrato negli «8 giorni» che precedono la fine del mandato; mentre Jean-Claude Juncker, suo successore, teme che una caduta di Renzi possa aprire anni di vuoto a Roma come a Bruxelles. La destabilizzazione per mancanza di alternative; mentre lui, Juncker, avrebbe tutto l’interesse a trovarsi davanti un interlocutore conosciuto e non il caos, nei prossimi cinque anni di mandato. E così, dicono, la pensa anche una signora che abita a Berlino. © RIPRODUZIONE RISERVATA 12 Giovedì 23 Ottobre 2014 Corriere della Sera Corriere della Sera Giovedì 23 Ottobre 2014 13 Politica ● La Nota di Massimo Franco UNA CONFUSIONE CHE ALIMENTA IL RISCHIO DI ELEZIONI M atteo Renzi sostiene che un’eventuale lettera di richiamo dell’Unione Europea all’Italia non sarebbe una tragedia. Anzi, «è naturale» e non basterebbe per «parlare di bocciatura». Non è esattamente quanto sosteneva in passato. Ma è possibile che l’ottimismo derivi anche dal «sì» che ieri la Ragioneria generale dello Stato ha dato alla legge di Stabilità preparata dal governo: sette giorni dopo la sua presentazione; e dall’udienza che il premier e alcuni ministri hanno avuto ieri al Quirinale con Giorgio Napolitano in vista del Consiglio europeo di oggi e domani. Viene solo da chiedersi che cosa sia accaduto nel frattempo, e che idea ci si sia fatti a Bruxelles del ritardo tra versione non «bollinata» e testo definitivo della Legge. Il presidente del Consiglio è convinto che l’Europa stia parlando un linguaggio più italiano, perché si discute di investimenti. La volontà è di fare apparire il semestre della nostra presidenza diverso dagli altri. Si tratta di un’ambizione sacrosanta, contraddetta da una confusione paradossalmente in aumento. Il caso della legge di Stabilità approvata in ritardo dalla Ragioneria ne è solo un esempio. Fa il paio con la riunione tra governo e Regioni, in subbuglio per i tagli decisi da Palazzo Chigi, prima data per annullata e poi riconvocata per questa mattina; e con le nuove ipotesi di riforma elettorale lanciate da Renzi, e bocciate dal suo principale interlocutore Silvio Berlusconi. Le opposizioni additano il premier come un moltiplicatore di tasse e di annunci. E promettono fuoco e fiamme. Non si vedono, tuttavia, minacce per la stabilità del governo. L’impressione, semmai, è che i troppi fronti aperti da Renzi stiano producendo esiti contraddittori; e mettano in tensione lo stesso patto del Nazareno con FI. Il consigliere berlusconiano Giovanni Toti lo definisce più o meno carta straccia, dopo che il premier ha parlato di un premio alla lista di un partito: un Pd dato vincente. In realtà, l’ex Cavaliere è più cauto e si limita a ribadire che la riforma del sistema elettorale va concordata tra Renzi e lui. Berlusconi sa, infatti, di non potersi permettere Italicum, lo stop di Forza Italia Il premier non molla sul premio Il Cavaliere contrario al bonus per la lista più votata. Renzi: alla fine dirà sì La vicenda ● Alla direzione pd, Renzi ha parlato di correzioni all’Italicum, la legge elettorale nata dal patto del Nazareno ● L’ipotesi è di assegnare il premio di maggioranza non più alla coalizione, ma alla lista vincente ● Senza coalizioni, sarebbero da rivedere anche le soglie di sbarramento dell’Italicum ROMA «Io sono molto ottimista. E sono anche convinto che, sulla nuova versione della legge elettorale, alla fine Silvio Berlusconi dirà di sì». Matteo Renzi non molla di un millimetro. Il cambio in corsa sull’Italicum, col premio di maggioranza da assegnare alla migliore lista e non più alla migliore coalizione, rimane in cima ai suoi desiderata. E la voglia di accelerare, accompagnata dalla garanzia (tattica?) che «non andremo al voto anticipato» e che «la legislatura terminerà nel 2018», è sempre più palese. E così, in ossequio a quella road map segreta secondo cui la legge elettorale dovrebbe essere licenziata da Senato a fine novembre per tornare alla Camera prima di Natale, Renzi convoca ieri mattina i capigruppo del Partito democratico. Davanti a Roberto Speranza e Luigi Zanda, il presidente del Consiglio ribadisce «l’ottimismo» rispetto al disco verde di Berlusconi e la volontà di andare avanti sulla strada annunciata nell’ultima direzione. Ma li trova entrambi prudenti. Soprattutto Speranza, convinto che «alla fine l’ex Cavaliere, con Forza Italia crollata nei sondaggi, non ci darà mai l’ok a una legge elettorale che potrebbe portare alle urne». L’oscuro presagio di Speranza trova una sua rappresentazione plastica qualche ora più tardi, a nemmeno un chilometro di distanza da Palazzo Chigi. All’assemblea dei senatori forzisti, infatti, Berlusconi rovescia il tavolo. «Non ho in agenda un nuovo incontro col premier. E, sull’Italicum, meglio che ne discutiamo a parte in una nuova assemblea», è la frenata. A cui segue la stroncatura, apparentemente netta: «L’idea di dare il premio di maggioranza alla migliore lista ci impedirebbe l’alleanza con la Endorsement per il senatore Stefàno Al Bano in Puglia con l’uomo di Sel «Una persona straordinaria»: così Al Bano in un video-spot su YouTube ha annunciato il suo appoggio a Dario Stefàno, il senatore di Sel candidato alle primarie in Puglia. Il cantante racconta di aver conosciuto Stefàno quando era assessore regionale all’agricoltura. rotture col capo del Pd. In teoria, non conviene neppure al capo del governo. Ma le aperture al Movimento 5 Stelle sull’elezione dei giudici costituzionali, frustrata da tre mesi di nulla di fatto, segnala una spregiudicatezza e una voglia di mani libere che FI teme. Il timore è che preluda a prove di intesa a oggi altamente improbabile. In grado di emergere, però, se aumentassero il caos e l’impossibilità di arrivare a risultati concreti sulla legge di Stabilità e su altre riforme. A quel punto, lo sbocco di un voto anticipato potrebbe quasi apparire il male minore, anche in assenza di un nuovo sistema elettorale; e cogliere il centrodestra impreparato come non è stato mai da anni. La strategia del Pd come «partito pigliatutto» è esplicita. E la riunione fiorentina di domani alla vecchia stazione della Leopolda serve a consacrarle tra i mugugni altrui. Quando Berlusconi si dice convinto che «non si andrà a votare prima del 2018», mira a rassicurare il proprio partito. In realtà, cerca di esorcizzare le urne. © RIPRODUZIONE RISERVATA L’iniziativa Lega. Quindi, è un’idea pessima». I renziani, però, sono ancora convinti che Berlusconi pronuncerà il fatidico sì. Perché l’Italicum, premio di maggioranza a parte, è congegnato in maniera tale che tutti i partiti a eccezione del primo classificato (che virtualmente è il Pd) manderebbero in Parlamento soltanto i capilista «bloccati» (quindi, scelti direttamente da Berlusconi) e praticamente nessuno di quelli che corrono con le preferenze (vedi Fitto e compagnia). In più, Forza Italia ha una specie di clausola di salvaguardia: l’Italicum vale solo per la Camera, senza l’abolizione del Senato, per Palazzo Madama varrebbe comunque il proporzionale uscito dalla Consulta. Una quasi garanzia di larghe intese post-voto. Sono gli stessi motivi per cui, però, persino un Berlusconi favorevole dovrebbe scontrarsi col blocco dei suoi parlamentari, che sono contrari. Uno scenario quasi surreale che, come spiegava l’altro giorno a un collega di partito Ignazio Abrignani, «sta provocando un miracolo». Perché, sosteneva il responsabile dell’ufficio elettorale forzista, «questo Italicum col premio alla lista, paradossalmente, sta compattando un partito molto litigioso. Siamo tutti d’accordo nel dire di no». Quel «no» l’ha detto anche l’ex Cavaliere, ieri. Anche se l’ottimismo renziano non si affievolisce. Neanche un po’. Tommaso Labate Lettera di Boldrini agli 8 mila sindaci Scontro in Aula con la Lega «Ci troviamo a fronteggiare bisogni crescenti con risorse sempre più esigue, il governo darà sì soldi alle famiglie, ma da qualche parte verranno tolti, e noi Comuni passiamo come esattori. Siamo come soldati al fronte»: il sindaco di Pescara, Marco Alessandrini, plaude all’iniziativa del presidente della Camera, Laura Boldrini, che ha scritto agli 8.000 sindaci dopo l’incontro a Montecitorio del 6 ottobre per discutere dei problemi delle comunità locali. Un apprezzamento e uno scontro in Aula per Boldrini , protagonista ieri di una raffica di botta e risposta con Massimiliano Fedriga, capogruppo della Lega, durante il dibattito sulle comunicazioni di Matteo Renzi sul prossimo Consiglio Ue. «Non offendo nessuno, non è lei il censore dell’Aula», ha detto Fedriga al primo richiamo da parte di Boldrini, dopo aver parlato di «un presidente del Consiglio strano e una presidente della Camera strana, che non permette ai parlamentari di esprimere le proprie opinioni». «La smetta, si rivolga con rispetto alla presidenza...», ha intimato la presidente della Camera. © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA UNA MARCIA IN PIÙ ALLE TUE DIFESE? SU CON IMMUNO Per preparare il tuo organismo all’arrivo della stagione fredda e quando le tue difese immunitarie sono messe a dura prova dalle molteplici situazioni di stress, SU con Sustenium Immuno Energy. 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Sono queste le principali novità del maxiemendamento del governo sul processo civile, sul quale il governo ha posto la fiducia, causando nuove tensioni dopo quelle registrate sulla responsabilità civile dei magistrati. Stavolta in trincea c’è Forza Italia: «Il governo non ha alcun rispetto per il Senato», accusa Francesco Nitto Palma. Mentre l’Anm, che nei giorni scorsi ha criticato il testo, non commenta: «È una scelta politica». Le coppie senza figli che intendono separarsi o divorziare trovano un accordo davanti all’avvocato e poi l’atto viene trasmesso all’ufficiale di stato ci- vile, ma non senza un passaggio dal procuratore della Repubblica che, se non ravvisa irregolarità, concede il nulla osta. In presenza di figli minori, disabili o non autosufficienti economicamente, il provvedimento deve invece essere trasmesso entro dieci giorni al procuratore della Repubblica che lo autorizza se risponde all’interesse dei figli. In caso contrario lo stesso procuratore dovrà trasmettere l’atto entro 5 giorni al presidente del Tribunale, che a sua volta entro 30 giorni fisserà la comparizione delle parti. «Non c’è nessuna scelta di alterare il percorso con cui si arriva al divorzio», ha spiegato il ministro, ma di alleviare il peso della giurisdizione da atti amministrativi. Nel provvedimento, vengono ripristinati i giudici di pace di Ostia e di Barra. Resta il ta- glio delle ferie dei magistrati da 45 a 30 giorni e la definizione del periodo feriale per i tribunali, dal 1 al 31 agosto. «È il primo passo nella riforma della giustizia. Dopo 20 anni in cui si discute quasi sempre di penale viene affrontata partendo dal civile», ha rivendicato il ministro Orlando. Precisando che questa norma serve solo «a bonificare il campo» per la legge delega «che sarà incardinata al più presto». Resta, nel testo, anche la negoziazione assistita. Prevede che le parti possano risolvere la controversia, esclusi i diritti indisponibili, di fronte ad avvocati. Il tentativo è obbligatorio, prima di andare dal giudice per il risarcimento danni da circolazione stradale e le domande di pagamento di somme entro i 50mila euro. Con tempi che non possono essere inferiori Pd, una troika per la pace sul voto in Liguria Fabrizio Cicchitto, tifoso giallorosso fino al midollo, va dicendo in Transatlantico che lui «capisce più di calcio che di politica» e che l’altra sera in tribuna autorità all’Olimpico, Roma-Bayern Monaco 1 a 7, ha sofferto come un cane. Non tanto per il risultato («Non puoi entrare in campo con i tedeschi con 3 punte») quanto per i vicini di poltroncina: «A destra Gasparri, a sinistra D’Alema. Gasparri avrà ricevuto 800 telefonate e 80 di quelli che chiamavano mi conoscevano e lui mi passava il cellulare. Un continuo... Poi però, finito il primo tempo, Gasparri se n’è andato perché aveva una riunione non so dove...». (D. Mart.) © RIPRODUZIONE RISERVATA ad un mese e superiori a 4, prorogabili per non più di due mesi. Per i procedimenti in Tribunale e in Corte d’Appello, tranne quelli sui diritti indisponibili, (lavoro, previdenza e assistenza sociale) è previsto anche l’arbitrato. Il giudice trasmette il fascicolo al presidente del Consiglio dell’Ordine forense circondariale per la nomina di uno o più arbitri individuati tra gli avvocati che seguiranno il procedimento. Il lodo ha valore di sentenza. A chi la definisce una «privatizzazione» della Giustizia il ministro ha replicato: «La vera privatizzazione è quella che si viene a determinare nel momento in cui una causa dura 11, 12, 13 anni e inevitabilmente, soccombe la parte più debole». Virginia Piccolillo 30 i giorni di ferie per i magistrati previsti nel testo dell’esecutivo, ridotti rispetto ai precedenti 45. Ristretto anche, secondo la proposta del governo, il periodo di sospensione feriale di Tribunali e Procure (1-31 agosto) © RIPRODUZIONE RISERVATA Lo spot diffuso sul web «Noleggia un immigrato» Polemica sul leghista Bosco C’è già stata l’alluvione, non tiriamoci del fango. Lo ha chiesto il ministro della Difesa Roberta Pinotti durante una riunione (a Roma) sul Pd in Liguria: presenti il vicesegretario Lorenzo Guerini, il Guardasigilli Andrea Orlando, il governatore Claudio Burlando e il segretario ligure Giovanni Lunardon. Sul tavolo le primarie e il voto regionale: dopo che il Pd si è dilaniato fra i pro Raffaella Paita (foto), assessore, candidata di Burlando, e i contro, l’ordine ora è di non farsi male. Lunardon, cuperliano, viene quindi «affiancato» dai due ministri e dal governatore. Guerini è atteso a breve a Genova per decidere se non fare nemmeno le primarie e lanciare Paita come unica candidata. (Erika Dellacasa) Cicchitto, l’1 a 7 e quel tridente in tribuna 15 Giustizia civile, fiducia sul decreto C’è anche il divorzio «fai da te» Dietro le quinte L’ex senatore Giuseppe Ayala, già pm nel maxi processo contro le cosche mafiose, spesso fa visita a Palazzo Madama. Stavolta si è imbattuto nel senatore Enrico Buemi (relatore del ddl sulla responsabilità civile dei magistrati) e insieme hanno iniziato a parlare dei vizi e delle virtù delle toghe. Il discorso è caduto anche sulle ferie dei magistrati che sono oggetto di un taglio drastico da parte del governo: «È impensabile», argomentava Ayala, «sostenere che i magistrati trascorrono le ferie a scrivere le sentenze. Chiedete a mia moglie: io mi applicavo un paio di giorni e poi ne facevo 43 di ferie. Che sono oggettivamente troppi». (D. Mart.) POLITICA «Noleggia un immigrato, poi lascialo a pane e acqua». Lo spot diffuso in rete da Umberto Bosco, candidato leghista al consiglio regionale in Emilia-Romagna, ha suscitato polemiche: pubblicato per la manifestazione del Carroccio di sabato scorso a Milano, ha cominciato a circolare in questi giorni sui social, dopo la candidatura di Bosco. «Difficoltà a pagare l’affitto? Prendi in casa Abdullah e Alfano ti regalerà 900 euro al mese. Il mutuo ti strozza? Ospita Fatima sul divano, è incinta, il contributo raddoppierà. Hai paura di spendere tutti i 900 euro per l’immigrato? Lo chiudi in cantina a pane e acqua e un secchio per i bisogni». Per Bosco, il video, «chiaramente ironico», vuole «evidenziare l’assurdità della proposta, poi ritirata, del governo di affidare chi sbarca, con un contributo, alle famiglie italiane». © RIPRODUZIONE RISERVATA Dem al bivio tra Violante e il tandem rosa Consulta, l’idea di superare l’impasse con due donne e l’ok dei 5 Stelle (senza perdere FI) I nomi ● Ginevra Cerrina Feroni, ordinaria di Diritto costituzionale italiano e comparato a Firenze, in lizza per la Consulta ● Tania Groppi, professoressa ordinaria di Istituzioni di diritto pubblico all’Università di Siena, è stata nel cda di Mps ROMA Il messaggio inviato dai piani alti del Pd a Luciano Violante è forte e chiaro: «Desisti, lascia perdere la candidatura per la Consulta, ora intendiamo accordarci con il M5S, dar loro un posto al Csm e magari portare alla Corte due donne dal profilo tecnico. Vogliamo fare la “mossa del cavallo” per smuovere l’impasse...». Tutto confermato da chi, a Palazzo Chigi, lavora a fianco del premier Matteo Renzi che ieri sera avrebbe preso in mano la pratica con i capigruppo Roberto Speranza e Luigi Zanda. Anche se non è confermata ufficialmente la comunicazione dell’avvenuto avviso di sfratto per l’ex presidente della Camera. E infatti, lui, Violante, almeno fino a quando non verrà indicato un altro candidato del Pd, resiste nel posto in cui è stato chiamato a suo tempo proprio da Speranza e da Zanda, dal vicesegretario Lorenzo Guerini e da un plebiscito dei parlamentari dem, fatta eccezione per un paio di interventi in dissenso. Quanto meno, suggerisce Andrea Giorgis (Pd), una decisione del genere «va presa dall’assemblea dei gruppi». Più esplicito Miguel Gotor (Pd): «Violante rimane pienamente in campo per l’indiscutibile autorevolezza del suo profilo e perché nomi diversi dal suo non avrebbero maggiori garanzie di successo». Anna Finocchiaro e Doris Lo Moro sono sensibili a questi argomenti mentre Gianni Cuperlo parla di «errore se si vuole abbandonare la candidatura di Violante». Gotor, poi, non è contrario a un coinvolgimento del M5S ma Violante, in casa dei grillini, non è popolare. Il tentativo di manovra per disimpegnare l’ex presidente della Camera, non smentito dal vertice del Pd, prevede una serie di mosse ad alto rischio. Uno: offrire ai grillini il posto vacante al Csm, che andrebbe al professor Alessio Zaccaria di Verona, anche se per farlo bisogna convincere FI. Due: ottenere dal M5S il via libera per le candidate tecniche alla Con- Divisioni Ma la minoranza boccia la mossa di Palazzo Chigi e insiste sull’ex magistrato sulta gradite a Renzi e, per forza, anche a Berlusconi, chiedendo ai grillini e al centrodestra di far convergere i rispettivi voti sugli stessi nomi: «Con il quorum a 570 voti, Pd e M5S da soli non bastano...», spiega Ettore Rosato (Pd). Tre: individuare le candidate all’altezza del compito e ben distribuite tra il centrodestra e il centrosinistra. Il grillino Danilo Toninelli mette le mani avanti e fa il nome del professor Franco Modugno di Roma: «Non si tratta di scegliere uomini o donne ma solo persone capaci». C’è poi una frangia del M5S che sente puzza di bruciato: «Qui Renzi ci vuole incastrare per poi dire che scendiamo a patti con lui e con Berlusconi», accusa Andrea Cioffi. Tentativi sarebbero stati fatti anche con Stefano Rodotà ma pare che lui non ne voglia sapere di chiudersi dentro la Corte per nove anni. Le trattative comunque vanno avanti. Nel campo del Pd il responsabile giustizia David Ermini non si sbottona ma conferma: «Una donna, anzi due, alla Corte». E già cominciano a circolare i nomi di pro- 20 i tentativi finora a vuoto per la scelta dei due membri della Consulta 570 il quorum per l’elezione dei giudici della Consulta, i 3/5 delle Camere in seduta comune fessoresse in materie giuridiche: Tania Groppi (Diritto pubblico, Siena), Lorenza Carlassare (Diritto costituzionale, professore emerito a Padova), Marilisa D’Amico (Diritto costituzionale, Milano) che, però, ha un marito (Nicolò Zanon) da poco nominato alla Corte. In area centrodestra, ci sono Ginevra Cerrina Feroni (Diritto pubblico comparato, Firenze), Lorena Violini (Diritto costituzionale, Milano) e l’avvocato Grazia Volo. Il «piano A», se le quote rosa non funzionano, non è quindi mai stato accantonato. A Forza Italia, comunque, i capigruppo del Pd continuano a dire di trovare un candidato capace di marciare insieme a Violante. E Berlusconi ha tre nomi: il professor Giovanni Guzzetta (sponsorizzato da Brunetta), l’avvocato milanese Angelo Giarda (vicino alla famiglia Berlusconi oltre che legale di Alberto Stasi), il deputato Francesco Paolo Sisto (in quota Fitto ma anche difensore di Denis Verdini). Il primo buco nel calendario per il 21° voto è per giovedì prossimo. Dino Martirano © RIPRODUZIONE RISERVATA 16 Giovedì 23 Ottobre 2014 Corriere della Sera BOLOGNA FIRENZE GENOVA LEGNANO MILANO PORTO CERVO ROMA TORINO BERLINO HIROSHIMA MADRID KOBE KOKURA SEOUL Corriere della Sera Giovedì 23 Ottobre 2014 POLITICA 17 Leopolda e Cgil, il fine settimana dei due Pd Sul palco a Firenze anche Pif e Farinetti. Da Bindi a Cuperlo, gli oppositori che scelgono la piazza I bersaniani cercano la terza via. E Orfini scioglie il dilemma dei «turchi» volando a Pechino L’iniziativa ● Dal 5 al 7 novembre 2010 Renzi organizza con Civati e Serracchiani la prima assemblea alla Stazione Leopolda di Firenze: «Prossima Fermata: Italia» ● Da allora, la kermesse è diventata un appuntamento fisso ed è alla sua V edizione ROMA I «dem» sono di nuovo al bivio tra la piazza e il governo. Ma questa volta la stragrande maggioranza del partito non ha dubbi, sta con il segretario. Sul palco della Leopolda, da domani a domenica, Matteo Renzi ci sarà «col sorriso sulle labbra», alla faccia delle polemiche e delle proteste sindacali. «Abbiamo iniziato quasi per scherzo, cinque anni fa — ricorda —. Adesso le cose sono cambiate. Questa Leopolda è la prima in cui al governo siamo noi...». E se la sinistra vede nei due milioni raccolti la prova di un «partito parallelo», Renzi rilancia invitando «tutti quelli che vogliono bene alla Leopolda» a contribuire economicamente. Oggi Maria Elena Boschi presenta il programma. Qualche nome illustre trapela dalla riunione di ieri sera con Bonaccorsi, Fregolent, Fanucci e Famiglietti, i quattro conduttori. Attesi gli imprenditori Farinetti e Cucinelli e il regista Pif. Baricco manderà un video. Quanto a Marchionne guest star, lo staff leopoldino non conferma. Con ecumenica astuzia, Renzi ha esteso l’invito agli oppositori. Rosy Bindi declina: «E’ una manifestazione parallela al Pd e non mi accontento certo di essere invitata per superare questa anomalia». E così la presidente dell’Antimafia andrà a «stringere la mano alla Camusso». Cuperlo, che sfilerà con la Cgil dietro allo striscione de L’Unità, farà «un balzo» alla Leopolda lunedì, quando avrà Kermesse «Farò dell’Unità un giornale popolare Io di sinistra? Lo ero» «Abbiamo raggiunto un fantastico accordo con il Pd. Entro la fine di ottobre faremo un’offerta per l’acquisizione dell’Unità». Guido Veneziani — editore di riviste non esattamente politiche come Stop, Vero, Rakam e Miracoli (nell’ultimo numero, «Satana non voleva che papa Wojtyla diventasse santo») — conferma l’anticipazione del Corriere della Sera e si dice pronto a prendere il timone del quotidiano fondato da Antonio Gramsci e a farlo rinascere. Ci sono 30 milioni di debiti e 56 giornalisti. «Non credo che pagheremo 30 milioni di debiti, ma ci assumeremo il nostro compito in modo importante. È prematuro parlare di organico, ma sarà più snello». Cosa pensa della vecchia «Unità»? «C’è una montagna di interregionali, con forti radici nel territorio: l’Unità è l’unico vero quotidiano nazionale. E ha un potenziale incredibile. Si sono messi d’impegno per ridurlo così». Come si concilia un editore di riviste di gossip con un quotidiano politico? «Lei mi offende se parla di gossip. Vero è una rivista familiare, di intrattenimento e approfondimento, con firme importanti. Poi, certo, la Clerici la mettiamo in copertina perché vende». Come si immagina la nuova «Unità»? «Io voglio fare un giornale popolare, nell’accezione positiva del termine. Non sarà il Sun, naturalmente: per intenderci, non ci saranno le donne nude. Certo, se becchiamo la fidanzata di Berlusconi nuda la pubblichiamo». Farà informazione e approfondimento? «Oggi siamo tempestati di informazioni e l’approfondimento politico dei quotidiani lo trovo un filino noioso. L’Unità si occuperà di politica e di sociale, con un linguaggio giovane, adeguato ai tempi moderni. Anche la cronaca, non nera, avrà un grande spazio». Si punterà su uno sviluppo multimediale? «Ci sarà la versione per tablet, ma mentirei se le dicessi che credo molto in queste cose. A me piace la carta, mi piacciono le edicole». Lei è di sinistra? In che rapporti è con il Pd? «Sono un cittadino, un imprenditore. Ho avuto trascorsi di sinistra e giravo con in tasca l’Unità, ma anche il manifesto e Cuore. Ora è diverso. Lei davvero pensa che in questo Paese ci sia ancora chi si dichiara di sinistra, di centro o di destra? Ma poi: lei pensa che Renzi sia di sinistra?» Me lo dica lei. «Eh. Comunque, Renzi mi piace moltissimo. È bello, sveglio, ha una gran dialettica ed è uno dei pochi politici che si capisce quando parla». Ha già in mente un direttore? «Il nome lo decideremo insieme. A me piacerebbe uno molto giovane, dinamico, innovatore. Non un vecchio trombone della nomenclatura. I miei direttori sono tutti sotto i 35 anni». Alessandro Trocino ROMA ● Nato a Reggio Calabria nel ‘64, Guido Veneziani è presidente e ad della GVEditore che ha tra i periodici pubblicati Vero, Stop, Rakam e Top ❞ Nel nuovo giornale se becchiamo Francesca Pascale nuda la pubblico Le analisi e i retroscena politici dei quotidiani io li trovo un filino noiosi 2 milioni È la cifra raccolta da finanziatori privati per organizzare la Leopolda Cgil e del Pd. Lui sarà in piazza, ma per il tempo di «un abbraccio». E domenica chissà, non è detto che non faccia un salto a Firenze. Testimoniare «rispetto e ascolto» e però non andare al corteo è la mediazione raggiunta tra bersaniani e dalemiani. Speranza sarà a Matera, capitale europea della cultura 2019: «Vado a festeggiare». E l’articolo 18? «Io ho un ruolo istituzionale e devo contribuire ad abbassare i muri contrapposti». In piazza sono attesi solo i riformisti più agguerriti, come D’Attorre. E ci sarà Fassina, per Chi ci sarà Chi non andrà Alla Leopolda sono attesi il patron di Eataly Oscar Farinetti, l’imprenditore e stilista Brunello Cucinelli, il regista Pif. Lo scrittore Alessandro Baricco invierà un video, non confermate le voci di un intervento di Sergio Marchionne Sabato 25 ottobre a Roma sfila la Cgil. Saranno in corteo Gianni Cuperlo, Stefano Fassina, Pippo Civati e Rosy Bindi. Non andranno né a Firenze né a Roma Pier Luigi Bersani e il capogruppo Roberto Speranza. Sarà in Cina il presidente Matteo Orfini cui il problema di cambiare la delega del lavoro «non riguarda un pezzo di partito, ma decine di milioni di lavoratori». Civati la Leopolda ha contribuito a inventarla, ma sarà in piazza con la compagna Giulia: «In mezzo alle persone e non in testa al corteo». Non sarete pochini? «No, c’è mezzo gruppo Pd... Manca solo Renzi». Cofferati ha scelto la protesta per «la salvaguardia dell’articolo 18». Orfini invece ha risolto il dilemma dei «turchi» filorenziani volando a Pechino per un bilaterale con i comunisti cinesi. Con il presidente è partito il responsabile Esteri, il dalemiano Amendola. Pure Andrea De Maria è nello staff del leader, ma essendo cuperliano per lui la soluzione del rebus è stata più ardua: «Sabato sono invitato a Marzabotto per i settant’anni della strage...» Monica Guerzoni © RIPRODUZIONE RISERVATA L’editore Guido Veneziani Chi è già chiuso: «È un partito, una struttura parallela e i finanziamenti lo confermano». Per i riformisti, la scelta è stata più difficile. Il niet di Bersani alla Camusso ha messo a dura prova i suoi, costretti a imboccare la terza via. Per risolvere il dilemma tra il corteo della Cgil-Fiom e la culla del renzismo, i parlamentari di Area riformista si terranno a distanza di sicurezza da entrambe. L’adesione solo formale della componente che fa capo a Roberto Speranza è in un comunicato cesellato da Guglielmo Epifani, già segretario della © RIPRODUZIONE RISERVATA Giovedì 23 Ottobre 2014 Corriere della Sera 18 eniservizi Codice immobile Comune Indirizzo Descrizione Base d’asta (euro) T189 Roma Viale Dell’Umanesimo, 29 Appartamento di mq. 153 mq classe energetica F 108,8 KWh/m2 anno € 478.700,00 T193 Ravenna Via Trieste, 403-405 Fabbricato (ex motel) di 2 piani + garage di mq. 870 circa con relativa area di pertinenza - escluso obblighi dotazione Attestazione di Certificazione Energetica € 719.000,00 T1162 Udine Piazzale XXVI Luglio 1866 / Viale del Ledra 1 Fabbricato di 2 piani uso ufficio e officina di mq 480 circa con antistante area scoperta di mq 80- classe energetica E 25,2 KWh/m3 anno € 511.000,00 T1170 Piacenza Via Genova, 3 Terreno di mq 1.110 circa T1239 Milano Viale Certosa angolo Piazzale Accursio Fabbricato di 2 piani ad uso misto (residenziale – commerciale) di circa mq. 1.350 con antistante area scoperta. Escluso obblighi dotazione Attestazione di Certificazione Energetica € 2.000.000,00 P103 Castel Gandolfo loc. Coste del Lago Via Bruno Buozzi, 14. Villa storica di mq 2.200 circa, struttura ricettiva di mq 3.800 circa, con parco di circa 32.000 mq, oltre piscina e locali accessori. - € 450.000,00 Corriere della Sera Giovedì 23 Ottobre 2014 POLITICA 19 # Berlusconi ai suoi: non rottamo nessuno e non esco di scena ❞ Ve lo assicuro Dopo tutto quello che ho fatto resto per vincere «Niente urne, ho garanzie da Renzi. Ricorderò chi è fedele» ROMA «Guardate che io non voglio rottamare nessuno, eh?». Anzi, «di tutti quelli che mi sono rimasti fedeli l’anno scorso», quando invece Angelino Alfano e compagnia avevano fatto le valigie e fondato il Ncd, «io mi ricorderò sempre». Silvio Berlusconi si presenta all’assemblea dei senatori armato del più smagliante dei sorrisi. Anche perché — tra Se- Il fronte interno Le critiche dei senatori contrari alle unioni civili L’ex premier e Carfagna replicheranno oggi nato da abolire, voci di campagna elettorale imminente e patto sulla legge elettorale che non piace a nessuno dei suoi — sa che basta un attimo e la platea dei suoi senatori può diventare un terreno minato. Per questo infila uno dietro l’altro tutti i messaggi che possono rassicurare gli eletti di Palazzo Madama. «Ve lo garantisco. Non esco di scena e resto in campo per vincere. Non pensate che, dopo tutto quello che ho fatto, me ne vada così», scandisce iniziando la relazio- ne. Tempo qualche minuto e arriva — seguito da una lunga dissertazione sull’euro e sulla necessità «che la Bce stampi più moneta» — anche la stroncatura del governo Renzi. «Siamo all’opposizione. Quello è il governo delle tasse». Ma a più d’uno il quadretto disegnato da Berlusconi — tutto rassicurazioni — non convince. E quando Augusto Minzolini prende la parola per dire che «la legge di Stabilità, con le tasse scaricate sugli anni a venire, è la prova che Renzi ci sta trascinando al voto», l’ex Cavaliere sceglie la via più diretta per sminare il terreno. Quella della battuta. «Minzo, non fare lo str…». Applausi, risate. Perché, dopo aver prudentemente censurato la nuova versione dell’Italicum col premio alla lista e non alla coalizione («quella proposta di Renzi è esiziale, rovinosa per noi»), Berlusconi si fa carico di dare ai suoi l’ennesima rassicurazione: «Ho la garanzia del premier che non si andrà alle elezioni anticipate. Per cui, state tranquilli». E così, tutte le insidie dell’assemblea vengono rinviate a data da destinarsi o derubricate a brevi interventi. Come quello del senatore fittiano Luigi D’Ambrosio Let- L’assemblea del gruppo Psicodramma M5S Si allarga la lista a rischio espulsione ROMA Un Movimento sempre più sull’orlo di una crisi di nervi. La prova di forza dell’elezione del nuovo capogruppo ha evidenziato la portata del dissenso, in crescita: a favore di Massimo Artini, sfiduciato dal blog di Grillo e contestato dagli ortodossi, martedì si sono espressi ben in 33 (contro i 44 dell’eletta Fabiana Dadone). Avvertimento implicito per chi pensasse di espellerlo. Ma la stagione delle purghe nel Movimento 5 Stelle sembra non finire mai. E così ieri sera è andata in scena un’assemblea tesa, con un braccio di ferro su Eleonora Bechis, deputata piemontese che alcuni pretendono essere stata «sfiduciata dal territorio». Il suo allontanamento non era all’ordine del giorno, ma già nel pomeriggio Ivan Della Valle, vicino allo staff di Casaleggio annunciava la sua prossima espulsione. L’esame del caso è stato alla fine rinviato alla prossima settimana. Nel pomeriggio, capannelli di «dissidenti» o di deputati che semplicemente non ne possono più del pugno duro. Come Mara Mucci: «Io non butto fuori nessuno, smettiamola». O Tancredi Turco: «Se qualcuno chiede l’espulsione succede il finimondo». La procedura, si sa, con i 5 Stelle gioca un ruolo importante e talvolta paradossale. Perché c’è una norma che prevede che l’espulsione alla Camera sia chiesta da almeno 20 deputati e al Senato da un senatore. Ieri c’era la «congiunta» e per questa il regolamento non prevede nulla. Tra i più esagitati contro la Bechis è Alberto Airola, capogruppo al Senato: gli chiede di ritirare la querela per voto di scambio fatta a un attivista locale. La Bechis, nel cortile di Montecitorio, sorride: «Non ci penso nemmeno». Ma nel mirino c’è anche Christian Iannuzzi, critico verso l’espulsione dei quattro militanti del Circo Alta tensione Eventuali misure slittano di una settimana; 5 Stelle divisi sul corteo Cgil Massimo. Ieri spiegava: «Da noi vigono le logiche dei vecchi partiti, con leader, sotto leader, cortigiani e capibastone». Insieme a Bechis e Iannuzzi, altri sei o sette sarebbero in bilico, pronti all’ennesima purga a 5 Stelle. All’ordine del giorno, ieri sera, c’era il Jobs act. E anche quello ha diviso. Walter Rizzetto e Serenella Fucksia non sono affatto contrari. La manifestazione della Cgil è l’ultima occasione per dividersi: andare o non andare? L’assemblea non prende posizione: si deciderà in ordine sparso. Al. T. © RIPRODUZIONE RISERVATA tieri sulle unioni civili. Che dice tutto d’un fiato: «Presidente, possiamo fare tutto, compreso cambiare idea rispetto al nostro programma elettorale. Ma l’idea che le svolte su questo tema vengano annunciate da un ospite di casa sua (il riferimento è a Luxuria, ndr) lascia quantomeno perplessi». Del tema parla anche Maurizio Gasparri: «Sui diritti civili dovremmo fare una lunga discussione tra di noi rispettando le reciproche posizioni». Nessuna replica da parte di Berlusconi. L’ex premier affronterà il tema oggi alla Camera, presentando con Mara Carfagna il dipartimento Diritti civili di Forza Italia. L’incontro Roma, il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi arriva a Palazzo Giustiniani per la riunione con i senatori azzurri (Ansa) La coda della riunione di ieri, più che alle «svolte», l’ex premier ha preferito dedicarla ai «ritorni a casa». Come quello del senatore siciliano Antonio D’Alì, che ha abbandonato il partito di Alfano per tornare tra gli azzurri. E che l’ha detto da solo, nel suo intervento, «vi ringrazio per gli applausi ma so che, per il ritorno del figliol prodigo, adesso non ci sono vitelli grassi da uccidere…». Si festeggerà, nel caso, se l’ex premier riuscirà a ottenere la liberazione anticipata dai servizi sociali. Sono passati sei mesi, adesso può chiederla. Tommaso Labate © RIPRODUZIONE RISERVATA Questo è il governo delle tasse e noi stiamo all’opposizione ©T&CO. 2014 20 Giovedì 23 Ottobre 2014 Corriere della Sera Corriere della Sera Giovedì 23 Ottobre 2014 21 INTRODUCING TIFFANY T MILANO VIA DELLA SPIGA, 19/A MILANO EXCELSIOR, GALLERIA DEL CORSO, 4 BOLOGNA GALLERIA CAVOUR, 9/A VERONA VIA MAZZINI, 6 PRESSO EXCELSIOR FIRENZE VIA DE’ TORNABUONI, 37/R ROMA VIA DEL BABUINO, 118 ROMA VIA COLA DI RIENZO, 173 PRESSO COIN 02 76022321 TIFFANY.COM 22 Giovedì 23 Ottobre 2014 Corriere della Sera Corriere della Sera Giovedì 23 Ottobre 2014 CRONACHE 23 Cronache Il reportage di Dario Di Vico DAL NOSTRO INVIATO VITTORIA (RAGUSA) Nell’epoca di Facebook, del tutto-in-Rete e dei conflitti gridati, esistono ancora i drammi sordi. Quelli che si consumano nel silenzio, nello scorrere uguale di giorno/notte e trasformano gli scandali in abitudini. Dopo le accuse di don Beniamino Sacco e della Cgil sullo sfruttamento delle romene nelle campagne di Vittoria, capitale del pomodoro ciliegino e datterino, ci si comincia a chiedere cosa succeda veramente nella zona che va da Scoglitti ad Acate, su su fino a Ragusa. Vista dall’alto la piana del pomodorino appare un’immensa distesa di plastica che ricopre migliaia di serre. Qui si sta consumando uno di quei drammi sordi: un migliaio e più di romene immigrate in Sicilia, isolate nella campagne è vittima di un assoggettamento che non è più solo economico ma ha invaso la sfera sessuale. Don Sacco denuncia i «festini agricoli» che si tengono di quando in quando, un triste bunga bunga del ceto medio proprietario in cui il piatto ricco sono le donne venute dalla Romania. Ma anche a non ascoltare il parroco basta girare per il Vittoriese per imbattersi in discoteche rurali dai nomi ammiccanti come «Sesto senso» e «Dolce vita». Mancano solo «Colpo grosso» e Umberto Smaila. Purtroppo c’è poco da ridere e la dimostrazione sta nel nuovo fenomeno che inquieta i religiosi e non solo. Vittoria sta diventando terra di aborti, nessuno sa con precisione i numeri ma si parla di una crescita esponenziale (5-6 a settimana per una città di 60 mila abitanti) e perfino l’avvocato Giuseppe Nicosia, sindaco piddino di Vittoria, che alle prime voci aveva difeso il buon nome della città oggi ammette che «mi sono stati riferiti numeri pesanti e ho chiesto all’azienda sanitaria un riscontro Le serre In alto, le distese di coltivazioni a Vittoria, nel Ragusano (foto Giudice), in cui si producono i pomodorini (a destra). A sinistra, don Beniamino Sacco e il sindacalista Peppe Scifo LA SICILIA DEI POMODORI Le mille schiave romene nelle campagne di Ragusa I dati 10-15 euro Quanto guadagnano al giorno i romeni per la raccolta dei pomodori ufficiale». Le serre hanno rappresentato una svolta per l’agricoltura locale, hanno destagionalizzato la produzione e permesso di entrare nel ricco mercato delle primizie. Da qui la nascita di un imprenditorialità diffusa che il Pci, egemone in città, aveva favorito con lo slogan «qui la terra si acquista, non si conquista». A Vittoria sono 3 mila le piccole aziende agricole e diventano 5 mila con i comuni limitrofi. La maggior parte ha dai 2 ai 4 dipendenti, pochissime vanno oltre i 50. I padroncini lavorano come muli presentandosi in azienda alle 5 e tornando in paese non prima delle 18, ma nel tempo hanno potuto comprare case in città e al mare, mandare in giro mogli e figli griffati di tutto punto. Oggi il Bengodi non c’è più, il pomodorino alla produzione rende 10 cent al chilo e poi lo si 12 mila Sono impiegati nell’agricoltura 19 mila Gli stranieri iscritti all’Inail nella provincia di Ragusa Fonte: Flai-Cgil, Caritas di Ragusa Isolate in campagna Le braccianti non vivono in paese ma in baracche senza acqua calda accanto alle serre Su Corriere.it Commenta il reportage sulla condizione delle braccianti romene nelle campagne siciliane sul sito del Corriere 5.000 Le piccole aziende agricole a Vittoria (Ragusa) e dintorni d’Arco trova sui banchi dei supermercati anche a 1,5 euro. La pressione sul lavoro si spiega anche così, si scarica in basso la competizione sui prezzi e negli anni c’è stato un ricambio totale della forza lavoro. I tunisini che avevano popolato le campagne ragusane sono stati sostituiti dai romeni diventati comunitari nel 2008. I maghrebini erano più professionalizzati, attenti a esigere salari regolari e costituivano una comunità coesa e solidale. I romeni sono il contrario. Accettano salari più bassi (massimo 25 euro e in piena evasione Inps), spesso vengono saldati solo a fine stagione ma soprattutto non costituiscono una comunità capace di difendersi. Oltre il 40% della manodopera romena è fatta di donne, arrivate in autobus dalla zona di Botosani perché hanno da mantenere qualcuno in patria: quasi sempre un bambino nato presto da una relazione instabile o finita male. Se in tutto i romeni di questa zona sono 4 mila le donne saranno 1.600-1.800, hanno un’età che va dai 20 ai 40 anni e faticano nelle serre per 11 ore sei giorni alla settimana. Il pomodoro cresce in altezza, va curato e accudito con i fitofarmaci, legato con lo spago, messo al riparo dalla muffa. Il guaio è che i braccianti venuti dall’Est vivono accanto alle serre. Le abitazioni sono ex depositi attrezzi o baracche, i muri sono senza intonaco, i pavimenti in terra battuta, i servizi all’esterno. Si vive e si dorme in una condizione di degrado e isolamento: nella Sicilia sudorientale città e campagna sono mondi distanti tra loro un secolo. Vittoria ha i suoi negozi alla moda, ristorantini e locali per l’aperitivo, tantissimi voti per i 5 Stelle. Nelle contrade i soldi bastano alle romene appena per sopravvivere e mandare qualcosa in patria ai figli e alle zie vere/presunte che li tengono con loro. È questa la base materiale del ricatto implicito dei padroncini, l’assoggettamento si è allargato e le braccianti sono diventate vittime delle attenzioni maschili. Don Sacco sa molte cose e le racconta, i fedeli con lui si aprono più che con il sindacato e le autorità. Ne viene fuori uno spaccato in cui la proprietà sessuale è diventata fenomeno di costume. Mancano episodi di violenza gridata, casi da cronaca nera e ambulanze che corrono in ospedale, il sopruso è perversa e grottesca abitudine. ❞ Il sacerdote non ha peli sulla lingua: sarebbero tra le 1.000 e le 1.500 le donne romene in balia dei loro padroni. Alcune avrebbero addirittura preso la strada della prostituzione, altre (poche) all’opposto sarebbero diventate buone mogli di campagna, qualcuna aspetta sempre che il padrone lasci la moglie ma il grosso è catalogabile in un’area grigia di concubinato forzoso dalla quale non si esce. Chi perde il lavoro perde anche l’alloggio. L’arroganza machista dei padroncini si spinge al punto di non usare il preservativo e la consuetudine diventa dramma con il ricorso all’aborto. In qualche caso (raro) i tempi-limite sono trascorsi e sono nati dei bambini. Le signore di Vittoria non hanno preso di petto la questione, vivono lontane dal luogo dei misfatti, sono coetanee dei loro mariti e figlie di altri padroncini, tutte casalinghe e in fondo anche loro non possono giocarsi il posto di moglie. Qualcuna va dal parroco e se la prende con le romene accusate di lavorare in abiti succinti (nelle serre ci sono anche 50 gradi!), le altre chiudono le orecchie se l’uomo spiega che d’estate preferisce dormire in campagna. I mariti hanno tra i 50 e i 60 anni, un livello di istruzione bassa e sanno che 60% La quota di lavoro nero nella zona di Vittoria (Ragusa) 20 Mila La stima dei lavoratori stranieri nelle serre del Ragusano 4 Mila Il numero della popolazione romena nella zona di Vittoria e dintorni Alcune ragazze finiscono a fare le prostitute nelle discoteche rurali, la maggior parte resta intrappolata in un concubinato forzoso con i padroncini negli affari la pacchia è finita. Sono abituati a comandare e via via hanno trovato naturale impadronirsi anche della libertà sessuale delle dipendenti. Il sindaco Nicosia ha paura che ne derivi una campagna contro la città o che il ciliegino diventi sinonimo di schiavismo e venga boicottato. Il primo articolo scritto sul sito dell’Espresso dal giornalista siciliano Antonello Mangano lo ha colpito, le successive telefonate delle tv lo hanno allarmato. Oggi con sincerità dice: «Ammiro e rispetto Don Sacco per quello che fa in città con la sua casa accoglienza, non parla mai a caso e anche quando mi critica penso che faccia bene perché accende i riflettori sullo sfruttamento e l’incultura». Il parroco nell’azione moralizzatrice ha come alleata la FlaiCgil locale. Uno dei segretari, Beppe Scifo, conosce tutto delle campagne ragusane, non sta in sede ad aspettare i migranti ma con un pullmino gira quando cala il sole, è un piccolo Di Vittorio che ne sa anche Il silenzio delle mogli La maggior parte delle mogli dei proprietari delle terre fa finta di non sapere nulla di sociologia. Non ama le espressioni roboanti, preferisce il sindacalismo dei gesti concreti. Con lui nella rete della solidarietà per i migranti lavora anche la cooperativa Proxima che si occupa dei casi più spinosi, ragazze madri di varie etnie vittime di violenza e abbandono. Tra loro c’è solo una romena. Il grosso resta invisibile nella segregazione e nella promiscuità. Sarà difficile farle uscire da questo tunnel, l’eco delle polemiche sul caso di Vittoria forse non arriverà alle loro orecchie. Chi le volesse salvare dovrebbe portarle fuori dai tuguri in cui vivono, ospitarle in case albergo e portarle al lavoro con i pullmini. Costa ma non è impossibile. L’Italia del 2014, la società civile che ha imposto le quote rosa, sarà capace di questo gesto di civiltà? © RIPRODUZIONE RISERVATA Giovedì 23 Ottobre 2014 Corriere della Sera 24 2014 Corriere della Sera Giovedì 23 Ottobre 2014 CRONACHE Sei contagiati, uno è morto Piano anti legionella a Milano Bresso, analisi dell’Asl nei rubinetti delle case e nelle fontane Le forme ● La legionella si manifesta in due forme: la malattia del legionario vera e propria, con polmonite acuta e una mortalità del 10%, e la meno grave febbre Pontiac MILANO A Bresso è caccia al bat- terio-killer. Nel paese di 26 mila abitanti al confine di Milano, i tecnici dell’Asl prelevano campioni d’acqua dalle case ed esaminano le fontane. Bisogna scoprire qual è l’origine del contagio di legionella che ha colpito sei abitanti. Tutti nel giro di pochi giorni, tutti oltre i 70 anni e tutti abitanti nella zona a nord-est. Uno è appena deceduto. In Italia si ammalano di legionella 1.300 persone all’anno. Quello che colpisce nel caso di Bresso è la simultaneità delle infezioni e la vicinanza delle abitazioni. La malattia non si trasmette da persona a persona, ma respirando goccioline d’acqua infetta. I sei ammalati, allora, sono stati tutti in uno stesso locale pubblico con impianti di condizionamento di- fettosi? Oppure hanno inalato vapore acqueo infetto, magari proveniente dalle torri di evaporazione dei grandi impianti di climatizzazione sui tetti? O si sono contagiati proprio con l’acqua di casa, per problemi dell’acquedotto? Per il momento, non ci sono risposte. Così gli abitanti sono stati invitati dall’amministrazione comunale a non farsi la doccia, ad adottare precauzioni nell’uso dell’acqua calda dei rubinetti di casa e a non irrigare i giardini con pompe a spruzzo. Le precauzioni Agli abitanti è stato chiesto di non farsi la doccia e di non irrigare i giardini con le pompe Roma «Ci attacca l’Ebola» Bimba di tre anni rifiutata dalla scuola In Africa Una casa messa in quarantena — come spiegato nel cartello della polizia — a Port Loko, in Sierra Leone. Sono 4.877, secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, i morti provocati da Ebola (foto Duff/Ap) ROMA «Ho denunciato l’episodio perché vorrei non si ripetesse ciò che è accaduto a mia figlia: essere allontanata da scuola per timore che avesse l’Ebola». Massimiliano M., 48 anni, carabiniere impegnato in missioni all’estero, il 14 ottobre scorso ha accompagnato a scuola le figlie con i certificati medici: le bimbe, di 8 e 3 anni, erano appena tornate da un viaggio in Uganda, Paese di origine della mamma Carolyne, Il viaggio La piccola era appena tornata da un viaggio in Uganda, il Paese d’origine della mamma con cui il militare è sposato da dieci anni. «Anche alla scuola della maggiore c’è stata un po’ di diffidenza, ma è alla materna di Fiumicino della piccola Chanel che si è scatenato il putiferio», racconta amareggiato. «Ci portate l’Ebola, la bimba non può entrare a scuola. Se entra lei non facciamo entrare i nostri figli», è bastata la minaccia di un piccolo gruppo di mamme a creare un caso. Inutili le rassicurazioni della preside della Porto Romano che ha contattato ambasciate e uffici sanitari e fornito le informazioni ai genitori che pretendevano di far aspettare alla bimba i 21 giorni di incubazione del virus. «Una vera follia, l’Uganda non è un Paese a rischio e noi avevamo i certificati, bastava informarsi», aggiunge il papà che alla fine ha deciso di non sporgere querela. Alla fine si è preferito «far calmare le acque» e Chanel è rimasta a casa fino a lunedì. Dalla scuola hanno ribadito che «l’istituto non è mai stato chiuso per la bimba». E anche il ministro della Salute Beatrice Lorenzin esprimendo solidarietà alla famiglia della piccola, ha ricordato che «l’Uganda non è un Paese affetto dall’Ebola ed è molto lontano dalle zone del west Africa che sono fra le più colpite dal virus. Inoltre — ha ribadito il ministro Lorenzin — in Italia non c’è stato alcun contagio da Ebola e che queste forme di allarmismo sono assolutamente ingiustificate». Il sindaco di Fiumicino Esterino Montino ha lanciato un appello affinché «le paure ingiustificate non si trasformino in ostracismi o discriminazioni». Per Massimiliano il difficile è stato spiegare alle figlie l’accaduto. Per Chanel è bastato un nuovo giocattolo. «La più grande ha capito tutto invece — spiega —, le ho detto di avere pazienza, che quelle mamme erano solo colpevoli di non essersi informate». Valeria Costantini © RIPRODUZIONE RISERVATA I tecnici sono al lavoro. L’allarme è scattato la scorsa settimana quando, uno dopo l’altro, i sei anziani si sono presentati nei Pronto soccorso della zona con sintomi simili alla polmonite. Febbre alta, tosse, difficoltà respiratorie. Le analisi di laboratorio non hanno lasciato dubbi: era legionella. Sono scattati i ricoveri negli ospedali di Niguarda, Sacco, Cinisello Balsamo e Multimedica. E, dal momento che è obbligatorio denunciare i casi di contagio all’autorità sanitaria, presto i medici dell’Asl si sono trovati davanti il quadro preoccupante. Il sindaco di Bresso, Ugo Vecchiarelli, ha pubblicato sul sito internet del Comune un decalogo anti-legionella. «Non intendiamo sottovalutare quanto è avvenuto e vogliamo prose- 1.300 Persone l’anno si ammalano in Italia 64 Anni l’età media degli ammalati 25 Risarcimenti più vicini guire nell’opera di prevenzione e informazione — dice —. La legionella può colonizzare gli impianti idrici in alcune parti in cui l’acqua ristagna a lungo e nei punti terminali quando non si fa adeguata manutenzione, ad esempio nei soffioni delle docce incrostate da calcare». Oscar Di Marino, uno dei maggiori esperti italiani di legionella, sottolinea: «L’habitat ideale del batterio è l’acqua calda, in particolare se la temperatura è compresa fra i 25 e i 55 gradi. La legionella si trasmette attraverso le particelle d’acqua nebulizzate da un impianto di condizionamento, dall’attrezzatura di un dentista, persino da certe fontane ornamentali. Tutti gli ospedali lombardi sono attrezzati bene per curarla». I più a rischio sono gli anziani, chi è affetto da patologie croniche, gli immunodepressi. È il motivo per cui l’amministrazione comunale di Bresso li mette in allerta: «All’insorgere di difficoltà respiratorie e febbre è opportuno rivolgersi al più presto al medico». Simona Ravizza @SimonaRavizza © RIPRODUZIONE RISERVATA Stragi naziste Dalla Consulta no all’immunità per la Germania ROMA I crimini nazisti non potranno restare impuniti. Con una sentenza storica, l’ultima scritta dal presidente, Giuseppe Tesauro, la Corte costituzionale ha dichiarato illegittime le norme che impediscono di agire in giudizio contro la Germania e di ottenere i risarcimenti in sede civile. Per la Consulta il principio dell’immunità degli Stati dalla giurisdizione civile degli altri Stati, «non opera nel nostro ordinamento, qualora riguardi crimini di guerra e contro l’umanità». E dunque sono da ritenersi illegittime «le norme che impediscono al giudice italiano di accertare la responsabilità civile di un altro Stato». Per il procuratore militare Marco De Paolis adesso si potrà arrivare ai risarcimenti. V. Pic. © RIPRODUZIONE RISERVATA 26 Giovedì 23 Ottobre 2014 Corriere della Sera Corriere della Sera Giovedì 23 Ottobre 2014 DAL NOSTRO INVIATO REGGIO CALABRIA Seduto tra i suoi avvocati, in maniche di camicia bianca durante una pausa del processo, l’ex potente Claudio Scajola si guarda intorno con l’aria smarrita, come se faticasse a capire dove si trova. «Da centosessantasette giorni sono detenuto per l’accusa di una tentata, procurata inosservanza di pena — confida ai suoi interlocutori —. Mi sembra incredibile. L’ho detto anche al pubblico ministero: con tutte le cose serie di cui hanno da occuparsi…». Ma per quanto l’imputato tenti di sminuire la propria vicenda, secondo il pm Giuseppe Lombardo (che si muove in piena sintonia con il procuratore Federico Cafiero De Raho) il «caso Scajola» continua a essere un affare molto serio. Perché nonostante il giudice nel maggio scorso, al momento dell’arresto, abbia escluso l’aggravante del favoreggiamento alla ‘ndrangheta, lui rit i e n e c h e l ’e x m i n i s t r o , aiutando la fuga dell’ex deputato tuttora latitante a Dubai Amedeo Matacena, abbia aiutato la ‘ndrangheta. Ancora ieri il tribunale del Riesame ha rigettato l’aggravante, ma per una questione tecnica dovuta ai ritardi di un verdetto giunto dopo la fissazione del giudizio immediato, senza entrare nel merito della questione. Al processo cominciato ieri il pm contesterà nuovamente il reato più grave, poiché continua a ritenere che Matacena fosse più del semplice «concorrente esterno» della mafia calabrese certificato dalla sentenza definitiva; di conseguenza, aiutarlo a restare libero e a «mantenere inalterate le sue capacità operative in campo economico-imprenditoriale», anche preparandone il trasferimento in Libano, avrebbe avuto l’effetto di aiutare l’organizzazione criminale. Non a caso la Procura ha chiamato a testimoniare ben sette pentiti di ‘ndrangheta, per riferire sul ruolo di Matacena «in relazione al predetto sodalizio di tipo mafioso». Gli avvocati di Scajola, Giorgio Perroni ed Elisabetta Busuito, hanno invece citato come testi a discarico l’ex presidente libanese Amin Gemayel — per fargli dire se davvero s’era impegnato con il loro assistito a ospitare la latitanza dell’ex de- CRONACHE Scajola chiama Gemayel e si difende con l’amore per lady Matacena Milano L’appello di Bruti alla Procura «Nuovo orgoglio e voltiamo pagina» I pm puntano sui pentiti di ‘ndrangheta per accusarlo Ex modella Chiara Rizzo, 43 anni, è accusata di aver favorito la latitanza dell’ex marito Amedeo Matacena putato calabrese, come ritiene l’accusa — e una serie di persone che possano riferire sulla natura dei «rapporti intercorsi tra Claudio Scajola e Chiara Rizzo», cioè la moglie (ora separata) di Matacena. Gran parte della difesa dell’ex ministro, infatti, è incentrata sul fatto che ogni mossa in favore non tanto del fuggiasco quanto dell’allora consorte, fosse dettata da sentimenti d’amore; ogni interessamento era motivato dal desiderio di mettersi in mostra con una donna «estremamente bella, molto affascinante, rimasta improvvisa- mente sola e disperatamente bisognosa di aiuto per qualunque cosa, sì da apparire indispensabile ai suoi occhi e poter avere l’occasione di ritagliarsi dei momenti di intimità con lei». Questo sostengono i difensori dell’ex potente, che definisce «paradossale» l’ipotesi di aver favorito la ‘ndrangheta. Insieme a lui il tribunale deve giudicare l’ex segretaria di Matacena, Maria Grazia Fiordelisi, mentre gli altri imputati — a cominciare da Chiara Rizzo — hanno scelto la strada del giudizio abbreviato davanti al giudice dell’udienza preliminare. La risposta «Paradossale l’ipotesi di aver agevolato Matacena per aiutare la criminalità» Ma le indagini proseguono. In particolare sui presunti intrecci societari tra Matacena e Scajola ed eventuali interessi economici e imprenditoriali in comune. Nonché sul ruolo di quel Vincenzo Speziali che si sarebbe adoperato per garantire al latitante l’asilo politico in Libano. Tutto ciò che gli investigatori riusciranno a raccogliere sarà utilizzato per aggravare il capo d’imputazione in un processo dove la Procura ha citato come «parte offesa» il governo, in rappresentanza dello «Stato italiano». Ma né il ministro della Giustizia né la presidenza del Consiglio hanno mandato avvocati per costituirsi contro l’ex ministro Scajola. Il quale, a fine udienza, lascia l’aula per tornare agli arresti domiciliari nella lussuosa dimora vicino a Imperia. Qualcuno gli chiede come sta, e lui risponde: «Sopporto. E da uomo delle istituzioni, comunque le rispetto». Giovanni Bianconi 27 I volti ● Claudio Scajola (foto), 66 anni, è stato ministro dell’Interno e dello Sviluppo economico ● L’8 maggio è stato arrestato con l’accusa di aver favorito il latitante Amedeo Matacena ● Amedeo Matacena (foto), 51 anni, è stato deputato di Forza Italia ● Condannato in via definitiva per concorso esterno in associazione mafiosa, viene fermato ad agosto 2013 a Dubai e poi rilasciato MILANO «Voltare pagina» e «rilanciare l’orgoglio di appartenere alla Procura di Milano che è stata ed è parte della storia del nostro Paese»: è l’appello che il procuratore Edmondo Bruti Liberati rivolge ai suoi 80 pubblici ministeri nella lettera con la quale li invita a una assemblea generale il 6 novembre. Se l’Ufficio «ha attraversato un periodo indubbiamente difficile», ritiene Bruti, ciò è accaduto perché, «all’esterno», con «reiterazione» è stata «presentata l’immagine di una “Procura paralizzata da scontri interni”, immagine che — scrive Bruti — noi sappiamo non corrisponde alla realtà» in quanto la Procura «ha continuato ad assicurare un servizio giustizia di alta qualità, a livelli di eccellenza nel Paese». E perché, «all’interno», si è protratta «una situazione di rapporti problematici» in un pool (l’anticorruzione di Alfredo Robledo) «che tratta questioni di particolare delicatezza e inevitabile esposizione mediatica»: l’impasse è sfociata nella rimozione di Robledo il 3 ottobre scorso da capo del pool, rivendicata da Bruti come «mio preciso dovere» per «assicurare credibilità ed efficacia». Anche se «tra non molto tempo (dicembre 2015, ndr) andrò in pensione, non ho altro obiettivo che garantire il miglior funzionamento possibile dell’Ufficio anche in vista di e durante Expo 2015, e di lasciare la Procura ben organizzata e con un clima di collaborazione e serenità». Bruti chiede dunque ai pm di fargli «pervenire proposte» per i «necessari interventi di riorganizzazione», e rimarca di stare continuando a «denunziare al ministero, senza alcun effetto, la clamorosa carenza di personale amministrativo» (i cancellieri) e la «rilevante scopertura» di pubblici ministeri. Luigi Ferrarella Giuseppe Guastella © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA Fondi neri e appalti, un testimone parla delle tangenti ai politici Un dipendente del consorzio: esisteva una contabilità parallela. Sospetti di mazzette per decine di milioni ROMA Ha confermato l’esistenza di una contabilità parallela a quella ufficiale rivelando la vera causale dei pagamenti in nero. E così ha contribuito a svelare il sistema delle mazzette che per anni avrebbe consentito al Consorzio Gesconet di accaparrarsi decine e decine di appalti pubblici. È un dipendente della società che fa capo a Pierino Tulli, la persona che collabora con i magistrati romani e fa tremare funzionari e politici. Di fronte alla lista di istituzioni e versamenti estratta dal computer custodito in una cassaforte, non ha potuto negare le evidenze. Ed è diventato il testimone chiave dell’indagine avviata dal procuratore aggiunto Nello Rossi e dai sostituti Mario Dovinola e Paola Filippi per accertare l’entità dell’evasione fiscale del Consorzio, ma diventata il grimaldello per sco- 1,47 Milioni di euro La somma pagata da Montecitorio per i servizi di Gesconet 58 Milioni di euro L’Iva che secondo l’accusa sarebbe stata evasa da Gesconet prire il versamento di tangenti per decine di milioni di euro. Il forziere segreto La svolta è arrivata circa un anno e mezzo fa quando gli investigatori del Nucleo valutario della Guardia di Finanza hanno esaminato i file di un computer che era stato nascosto nella cassaforte della Gesconet e portato via nel corso delle perquisizioni ordinate qualche settimana prima. Il documento contiene un lungo elenco di enti pubblici con accanto alcune cifre. Un vero e proprio brogliaccio diviso per anni che — questo ha confermato il testimone — contempla esclusivamente pagamenti in contanti. A questo punto gli specialisti guidati dal generale Giuseppe Bottillo hanno cominciato a ricostruire la corrispondenza tra i versamenti effettuati e gli appalti ot- tenuti dal Consorzio, proprio per quantificare l’entità delle elargizioni. Soprattutto per ricostruire a chi fosse stato affidato il compito di gestire i rapporti illeciti con i funzionari delegati alle gare e con i politici che avrebbero fornito il via libera all’assegnazione dell’incarico. E hanno scoperto, tra l’altro, la creazione di «fondi neri» da utilizzare come provvista per soddisfare le richieste di chi doveva scegliere le ditte. La gestione dei servizi La Gesconet agisce da anni in una sorta di regime mono- Il percorso dei soldi Gli inquirenti sulle tracce dei soldi portati all’estero, dall’Europa alle Isole Vergini polistico per quanto riguarda gli appalti nel settore dei traslochi, del facchinaggio, la gestione di tutti i servizi della pubblica amministrazione come richiesto dalla Regione Piemonte, dalla Camera dei deputati, dalle Poste o da alcune Province, fino alle attività di portierato o alla consegna di plichi e raccomandate e addirittura allo sgombero degli stabili occupati, come è accaduto per il Comune di Roma. Lo schema ricostruito di fronte ai magistrati sembra prevedere almeno un referente in ogni ente e un sistema di relazioni politiche per l’avvio delle procedure di gara. Naturalmente agevolate dal versamento di soldi e utilità a chi si occupava di gestire la pratica fino alla firma del contratto. Antille e Singapore Adesso ci si concentra sul Chi è ● Pierino Tulli (foto sopra) è nato a Roma 73 anni fa. Titolare del Consorzio Gesconet, è accusato di reati tributari, bancarotta fraudolenta e riciclaggio percorso dei soldi. La contestazione di evasione fiscale per oltre un miliardo e mezzo di euro che due giorni fa ha fatto scattare sessanta perquisizioni in tutta Italia ha già consentito di rintracciare decine di conti correnti aperti presso banche e fiduciarie di San Marino e Lussemburgo oltre a gioielli, titoli e denaro contante. Ora si va avanti. Tra le figure chiave per il trasferimento del denaro all’estero sembra emergere quella del commercialista Bruno Capone che avrebbe gestito per conto di Tulli conti nelle Virgin Island e a Singapore. Le verifiche in corso dovranno accertare se quelle provviste fossero destinate soltanto agli amministratori del Consorzio Gesconet o se invece siano servite anche a pagare le mazzette. Fiorenza Sarzanini [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA 28 Giovedì 23 Ottobre 2014 Corriere della Sera Corriere della Sera Giovedì 23 Ottobre 2014 CRONACHE Cannavaro indagato per le tasse Insieme con la moglie. Secondo la procura avrebbe evaso il fisco sulla barca 29 ● Il caso Alla Sapienza l’ultimo spenga la luce di Paolo Fallai Beni per novecentomila euro sono stati sequestrati ieri mattina dalla Guardia di finanza all’ex calciatore Fabio Cannavaro al termine di una indagine relativa alla FD Service srl, società di noleggio di barche di lusso che il capitano della Nazionale campione del mondo nel 2006 gestiva insieme alla moglie Daniela Arenoso. L’attività di charter sarebbe però stata — secondo l’indagine della Procura di Napoli scaturita da un accertamento dell’Agenzia delle Entrate — solo un escamotage per evadere il fisco. Cosa che la coppia Cannavaro-Arenoso avrebbe fatto, tra il 2005 e il 2010, per circa un milione di euro. La FD Service poteva disporre di tre imbarcazioni, due in leasing e una di proprietà di Cannavaro, che sarebbero state sempre e solo nella disponibilità del calciatore e di sua moglie, o di persone a loro vicine, e i contratti di noleggio sarebbero quindi serviti sempliceNAPOLI Gli altri ● Fra i calciatori, hanno avuto problemi con l’Erario Leo Messi, frode fiscale, e Diego Maradona, al quale il Fisco chiede 36 milioni di euro ● Fra i non calciatori Valentino Rossi, il collega pilota Marco Melandri, il ciclista Marco Cipollini e lo sciatore Alberto Tomba mente per ottenere sensibili abbattimenti fiscali e riduzioni di spese per l’acquisto del carburante. Dall’indagine è emerso anche un singolare mutamento degli incarichi societari dopo l’avvio degli accertamenti dell’Agenzia delle Entrate: fino a quel momento il legale rappresentate della FD era stata Daniela Arenoso e l’amministratore di fatto lo stesso Cannavaro. Ma nell’aprile 2011 entra improvvisamente nella società, assumendo l’incarico della moglie del calciatore, Eugenio Tuccillo, un nullatenente con precedenti penali per bancarotta fraudolenta nonché amministratore-liquidatore di numerose società operanti nei più svariati settori (dal commercio ittico a quello dei gioielli) in tutta Italia. In pratica un prestanome. Come primo atto Tuccillo vende per 180 mila euro l’imbarcazione di proprietà della FD Service alla Blueride, socie- Gioca nell’Avellino Alfred, il portiere nato in Senegal: sogno l’Italia di Conte «Sono cresciuto qui, parlo la vostra lingua, ho assorbito la vostra cultura. Mi sento italiano. E come ogni italiano che gioca a pallone il mio sogno è scontato: voglio indossare la maglia azzurra». Nell’Italia di Optì Pobà si moltiplicano quelli che, come Alfred Gomis, anni 21, portiere dell’Avellino (serie B), nato in Senegal ma in Italia da una vita (ha la doppia nazionalità), sentendosi talmente radicati nella nostra realtà, hanno completato in tempi rapidi il processo di identificazione con la terra che li ha allevati. La loro nuova patria. Sono i black italians, gli italiani neri, ragazzi che negli anni Novanta erano bambini e che ora vorrebbero dimostrare con i fatti il loro senso di appartenenza. Doppia nazionalità Alfred Gomis, 21 anni, sogna la maglia azzurra Tanto tempo fa Charles, il papà di Alfred, si avventurò dalle parti di Cuneo in cerca di lavoro. Faceva il muratore. In Senegal aveva lasciato moglie e due bambini che lo raggiunsero in un secondo momento. Storia classica di emigrazione seguendo la stella cometa di una vita migliore. Alfred arrivò a Cuneo nel ’96, quando aveva 3 anni, e con lui c’era il fratello maggiore Lys, 7 anni. Lys gioca in porta a Trapani ed è cresciuto nel settore giovanile del Torino. Anche Alfred, un colosso alto 1 metro e 94, ha fatto la trafila con i giovani del Toro. L’anno scorso ha giocato in prestito a Crotone e quest’anno, dopo avere svolto la preparazione estiva agli ordini di Ventura, ha scelto Avellino: «Volevo giocare. Anche se non ho uno stipendio da giocatore importante, ad Avellino mi trovo bene. È una società con una storia alle spalle». Nel frattempo la famiglia di Charles il muratore si è allargata. Altri due maschi: Maurice, anche lui portiere (gioca nella Beretti del Toro), e David che ha solo 4 anni. La dinastia dei Gomis ormai ha scelto Cuneo come approdo definitivo («Abbiamo comperato casa, è il nostro mondo»), anche perché qui l’infanzia di Alfred e dei suoi fratelli è trascorsa «abbastanza serena». Episodi di razzismo sostanzialmente zero, il colore della pelle non è mai stato uno scomodo fardello («E comunque da piccolo queste sciocchezze non mi interessavano, a me interessava il pallone»). A differenza del fratello Lys, che ha scelto la nazionale senegalese, Alfred attende un segnale da Gigi Di Biagio, ct dell’Italia Under 21, che lo scorso anno gli fece arrivare messaggi rassicuranti. «Io continuo a sperare, anche se la concorrenza è tanta. C’è una generazione di giovani colleghi in gamba (Leali, Bardi, Cragno; ndr) che, giocando in serie A, ha una visibilità diversa dalla mia. Confesso che un po’ ci sono rimasto male: perché non chiamarmi almeno una volta? Non come contentino ma perché me lo merito... La stagione scorsa Leali e Cragno giocavano in serie B eppure furono convocati nella nazionale Under 21». Gli esperti dicono che nel giro di un paio di stagioni Alfred sarà titolare in A: lui aspetta e spera, consapevole del fatto che la Under 21 sia la finestra con vista sull’Italia di Antonio Conte, sul suo sogno azzurro. Le sirene senegalesi per il momento sono congelate («Però se alla fine di tutto dovessi scegliere il Senegal non sarebbe comunque un ripiego, sarebbe un modo di riabbracciare le mie radici») perché il suo conflitto interiore vede imporsi l’Italia: «Sono italiano e vorrei poterlo dimostrare. Ma non posso aspettare in eterno». Alberto Costa © RIPRODUZIONE RISERVATA Yacht Al centro della frode fiscale ci sarebbe una società di noleggio di imbarcazioni di lusso gestita da Cannavaro con la moglie Daniela Arenoso (foto: IPP) tà con soli diecimila euro di capitale appena costituitasi, e il cui amministratore è Giuseppe Fiorentino, ex dipendente della FD (successivamente lo sostituirà il cognato di Cannavaro, Massimo Noviello). Ma anc h e q u e s t a s a re b b e s t a t a un’operazione fittizia, dettata dalla volontà, scrive il gip nel provvedimento di sequestro, di sottrarre a un eventuale sequestro «l’unico bene societario di un certo valore». Cannavaro, Arenoso, Fiorentino, Tuccillo e il commercialista Giovanni De Vita che il gip definisce «istigatore del meccanismo di evasione», sono indagati per frode fiscale. Ma l’ex calciatore e sua moglie, sostengono gli avvocati Luigi Petrillo e Virgilio Marino che li difendono, sono convinti «della correttezza fiscale della loro posizione», e sono pronti a «fornire all’autorità giudiziaria ogni necessario chiarimento». Fulvio Bufi © RIPRODUZIONE RISERVATA M entre tagli e risparmi forzosi potrebbero far pensare che all’università italiana si stia spegnendo la luce, alla facoltà di Lettere della Sapienza di Roma le luci, intese come lampadine, restano accese giorno e notte da un mese. Il motivo? Rescisso il contratto con una società di sorveglianza, rimasto un solo custode, nessuno spegne più le lampadine. Né docenti, né personale. E neanche una nuova società di sorveglianza perché i dipartimenti non hanno ancora attivato i nuovi contratti. Luce perenne sulla cultura? No, solo bollette salate e qualche commento salace degli studenti. Che fanno ora, ci aumentano le tasse? © RIPRODUZIONE RISERVATA 30 Giovedì 23 Ottobre 2014 Corriere della Sera Corriere della Sera Giovedì 23 Ottobre 2014 CRONACHE Su«Sette» ● Sette, il settimanale del Corriere della Sera, è in edicola domani con un servizio di copertina dedicato al film Il mio amico Nanuk di Brando Quilici. La pellicola, nelle sale a partire dal 13 novembre, racconta del filo che collega i fenomeni climatici estremi nel Mediterraneo e i ghiacci che si sciolgono sotto le zampe degli orsi al Polo Nord per via dell’innalzarsi della temperatura delle acque artiche, frutto del riscaldamento globale 31 Lutto al Washington Post Morto Bradlee, il direttore che volle la verità sul Watergate In città Il vento ieri a Roma (JPeg) Vento Venti forti, calo significativo della temperatura — intorno a 5 gradi — e prospettive di maltempo per le prossime ore. «Il rapido cambiamento climatico e la perturbazione che hanno cancellato il tepore degli ultimi giorni sono stati causati da un flusso d’aria fredda compatta arrivata dall’Atlantico del Nord, frutto anche della trasformazione di un uragano», spiega Massimiliano Pasqui dell’Istituto di biometeorologia del Cnr. Il fronte freddo ieri ha portato venti da record in numerose regioni italiane, folate intorno ai cento chilometri orari anche nelle città (Milano 69 chilometri orari, 130 Torino) e punte record di 177 chilometri all’ora sull’Appennino (Passo di Annibale). L’imponente corrente aerea si è abbattuta sulle Alpi, che hanno in parte frenato la sua irruenza ma non hanno impedito che il fronte più freddo provocasse piogge intense nei Bal- Un giorno di raffiche di aria fredda Record sull’Appennino: 177 km/h «Sono resti dell’uragano Gonzalo» cani e su alcune regioni lungo l’Adriatico e meridionali, come la Campania. In Europa e in Gran Bretagna, in particolare, si sono verificati disastri con qualche vittima. «A rendere il tutto più violento — commenta Pasqui — sono stati i resti dell’uragano Gonzalo, il quale nella sua corsa atlantica verso l’Europa, pur trasformandosi e indebolendosi, ha innescato i forti venti che hanno spazzato la Penisola». E sui rilievi, oltre i mille metri di quota, è arrivata la prima neve. Il maltempo con le piogge e i mari agitati continueranno almeno fino a domani. Poi è previsto un ritorno della temperatura a livelli più elevati. Nei cambi di stagione possono esserci repentini mutamenti come sta accadendo nelle ultime ore ma a sorprenderci, questa volta, sono state soprattutto le violente raffiche. Giovanni Caprara © RIPRODUZIONE RISERVATA 130 Km orari La velocità raggiunta dal vento ieri a Torino Ai suoi cronisti diceva sempre: «Andate a fondo, fino a quando la verità non salta fuori». Benjamin Bradlee, il direttore del Washington Post nell’era del «Watergate» (che portò alle dimissioni l’allora presidente americano Richard Nixon) è morto a 93 anni. Da anni soffriva del morbo di Alzheimer e di demenza senile. Bradlee rimase al quotidiano per 26 anni, dal 1965 al 1991, prima come capo redattore e poi come direttore esecutivo. «Raccontò le storie che dovevano essere raccontate, storie che ci aiutarono a capire il nostro mondo e noi stessi un po’ meglio», ha detto il presidente americano Barack Obama. «Ben era un vero amico e un direttore geniale», hanno detto Bob Woodward e Carl Bernstein (sopra con Bradlee a destra), gli autori degli scoop del caso «Watergate». © RIPRODUZIONE RISERVATA 32 Giovedì 23 Ottobre 2014 Corriere della Sera Corriere della Sera Giovedì 23 Ottobre 2014 CRONACHE Il caso ● Lunedì durante l’Elle Women in Hollywood Awards Renée Zellweger ha catturato l’attenzione dei fotografi per il suo volto quasi irriconoscibile ● L’attrice premio Oscar era molto dimagrita e aveva gli zigomi pronunciati e gonfi, la fronte troppo liscia e lo sguardo diverso dal solito, con le palpebre non più pendenti. Tutto fa pensare a un intervento maldestro del chirurgo plastico ● La protagonista del Diario di Bridget Jones ha però rilasciato un’intervista a People in cui, a proposito del suo «nuovo» aspetto, ha spiegato: «Sono contenta che la gente mi veda in modo diverso perché sto vivendo un periodo diverso: sono felice, la mia vita è più appagante e sono contenta che tutto questo risulti all’esterno» Nel 2001 Renée Zellweger in una scena del film «Il diario di Bridget Jones» (Photomasi) Ora tutti a puntarle il dito contro: che è successo a Bridget Jones? Come se perdere trenta chili per vincere un Oscar fosse encomiabile, ma farlo di propria spontanea volontà — per correre una maratona, perché si è diventati vegani, per vanità o perché è cambiato il metabolismo — meritasse pubblico disprezzo. E sul volto, il ragionamento è lo stesso: un conto è trasformarlo per fiction, un altro è cambiarlo dopo essere incappate nel chirurgo sbagliato. La lettera scarlatta resta: Renée Zellweger non è più la stessa. La sua passerella, lunedì, all’Elle Women in Hollywood Awards di Beverly Hills in compagnia del fidanzato, il capellone Doyle Bramhall, ha monopolizzato l’attenzione di blogger, giornali online e spietati (ex) ammiratori che sui social network hanno fatto a pezzetti il viso smagrito, la fronte liscia, gli zigomi gonfi dell’ex segretaria più buffa e maldestra del cinema, la protagonista del Diario di Bridget Jones. Addio chili di troppo, faccetta imbronciata e occhioni marroni addolciti dalle caratteristiche palpebre un po’ pendenti: l’attrice premio Oscar di Ritorno a Cold Mountain è apparsa invecchiata, filiforme, con gli occhi azzurri (quale sarà il colore vero?) e inequivocabilmente diversa. Una scelta che non le è stata Oggi L’attrice Zellweger il 20 ottobre scorso durante un evento a Hollywood (Photomasi) La scelta di Bridget perdonata, tanto da convincerla a replicare con una intervista a People in cui ha cercato con eleganza di minimizzare: «Sono contenta che la gente mi veda in modo diverso perché sto vivendo un periodo diverso: sono felice, la mia vita è più appagante e sono contenta che tutto questo risulti anche all’esterno». Basterà? Forse no. Per questo sono scesi in campo i commentatori dei più importanti giornali internazionali, che hanno difeso con varie argomentazioni il suo nuovo volto. The Huffington Post Usa ne ha usate addirittura ventidue, la prima delle quali è: «Perché il Renée Zellweger accusata per il lifting Ma non è la società a chiedere attori sempre giovani? giorno dopo una serata animata da gentile spirito femminista tutti hanno sentito il bisogno di parlare soltanto della faccia di Renée». Il Time ha scritto che l’attrice può fare quello che vuole con il suo corpo: anche tatuarsi sulla fronte «Io sono Bridget Jones». E il Guardian ha virato LOCMAN ITALY 16% Le operazioni estetiche in Italia fatte da chi è deluso dal primo ritocco 68,9 ® La percentuale di quelli che hanno preferito essere rioperati da altri medici 11 Milioni sono stati nel 2013 gli interventi di chirurgia estetica negli Stati Uniti 33 sulla discriminazione di genere: com’è che tante storie non sono state fatte con Mickey Rourke? Che poi, è forse diventato un attore meno bravo? No. The Wrestler, di cui era il protagonista, ha vinto il Leone d’Oro al Festival di Venezia e gli è valso un Golden Globe e un Indipendent Spirit Award, oltre a una candidatura all’Oscar. Renée Zellweger ha turbato i suoi fan anche perché il processo di riconoscimento dei volti è una funzione cerebrale specifica. «Il cervello, per riconoscere visi già visti, ha come riferimento dei punti precisi che sono localizzati nel terzo medio della faccia, vale a dire l’area degli occhi, naso e porzione di guancia laterale. Importanti cambiamenti su questa zona, a prescindere dal fatto che siano eseguiti correttamente o meno, determinano un allontanamento dal file registrato in precedenza dal cervello», spiega la chirurga plastica Chiara Andretto Amodeo. Resta il fatto, sgradevole, che debba essere la società a dettare regole ed eccezioni, in un crescendo di giudizi ipocriti. «Non è nuovo il bisogno che tutte le società hanno di dire non soltanto che cosa è bello, ma anche chi può esserlo, e di definire il confine tra capriccio e necessità», interviene la sociologa Rossella Ghigi, già autrice di Per piacere. Storia culturale della chirurgia estetica (Il Mulino). Ed è avvilente non che una donna ricorra al bisturi, ma che lo faccia per essere accettata. Chiosa Lorella Zanardo, esperta sul tema del corpo delle donne: «Non credo che Bruno Vespa o Matteo Renzi abbiano mai pensato di farsi togliere i nei e nessuno se ne sente disturbato. George Clooney sarà pure un gran bellone, ma ha una ruga naso-labiale che gli si può infilare il dito dentro. Antonio Banderas è un sex symbol pazzesco e ha il volto segnato. Non sarà arrivato il momento di pretendere lo stesso trattamento per noi donne?». Elvira Serra @elvira_serra © RIPRODUZIONE RISERVATA La presentazione ieri al Salone del Gusto L’iniziativa I «Difensori della terra» nel Calendario Lavazza 2015 Il menu di Cracco per il Natale sulle navi Msc MONTECRISTO AUTOMATIC Cronografo con movimento meccanico automatico S.I.O. (Scuola Italiana di Orologeria). Titanio e acciaio. Vetro zaffiro. Impermeabile fino a 10 atm. I contadini africani protagonisti del calendario Lavazza 2015, presentato ieri a Torino al Salone del gusto. Gli «Earth defenders» fotografati da Steve McCurry. Il ricavato delle mille copie in vendita a 30 euro andrà al progetto Slow Food «Diecimila orti in Africa». (a.d.m.) Si parte con gamberi rossi accompagnati da spinaci, pere caramellate e frutto della passione, poi, a seguire, risotto ai pomodori verdi con pinoli tostati, gamberi e polvere di barbabietola. Sono i primi due piatti del menu di Natale ideato dallo chef stellato Carlo Cracco. A gustarli, durante le prossime feste, accompagnati dai vini Aneri, saranno gli ospiti che ceneranno a bordo di Msc Crociere. In tavola, dopo antipasto e primo, Cracco ha scelto di presentare filetto di manzo alla Rossini in salsa al Marsala e sedani, per «riscoprire i sapori della tradizione mediterranea». Infine, per chiudere, semifreddo di Natale in salsa al pistacchio e mandorle glassate. Ad assaggiare la «scaletta» dello chef saranno, tra Natale e Capodanno, i circa 30 mila ospiti di cinque delle dodici navi della compagnia: Msc Splendida, Msc Fantasia e Msc Sinfonia in viaggio nel Mediterraneo, Msc Armonia che, dopo l’opera di allungamento che l’ha interessata, navigherà per tutto l’inverno nelle acque delle Canarie, e Msc Orchestra, in navigazione negli Emirati Arabi Uniti. I menu firmati Cracco saranno presentati domani a una cena di gala al Cafè Trussardi di Milano, vestito per l’occasione nelle tinte del blu, del bianco e dell’argento di Msc Crociere. Ad accogliere gli ospiti saranno l’executive chairman della Compagnia, Pierfrancesco Vago, e il ceo Gianni Onorato. © RIPRODUZIONE RISERVATA Giovedì 23 Ottobre 2014 Corriere della Sera 34 I L N U O V O R O M A N Z O D I Il ritorno di Pietro Paladini protagonista di REINER RIEDLER / HORIZON #01 CAOS CALMO DOMENICA 26 OTTOBRE © Federico Schlatter L’AUTORE PRESENTERÀ IL SUO LIBRO A ‘CHE TEMPO CHE FA’ CON FABIO FAZIO SU RAI3 Corriere della Sera Giovedì 23 Ottobre 2014 1 CRONACHE 2 3 4 5 L’eccellenza del vino In edicola La guida del «Corriere» ai 200 vignaioli che hanno scandito gli anni del Rinascimento italiano Dalla ragazzina del Prosecco al signore siciliano delle anfore Le cantine In nero il numero di vignaioli, regione per regione, analizzati nella Guida. In chiaro il numero delle new entry rispetto all’edizione 2014 +2 Alto Adige Lombardia Trentino +6 Valle d’Aosta 6 +4 4 17 19 1 Veneto Friuli Venezia Giulia 11 Piemonte ● Verrà presentata oggi alle 18 nella Sala Buzzati del Corriere della Sera, a Milano — e sarà in edicola da domani a 12,90 euro, versione ebook a 7,99 — la guida «Vignaioli e vini d’Italia 2015», scritta da Luciano Ferraro, capo redattore del Corriere e curatore del blog DiVini su Corriere.it, e dal sommelier Luca Gardini. La guida racconta 200 produttori d’eccellenza e le storie che si nascondono dietro ogni grande bottiglia di Aldo Grasso «L’ anno scorso, abbiamo evocato lo spirito del padre della cultura materiale in Italia, Luigi Veronelli, pensatore anarchico e genio del vino. Dieci anni dopo il suo addio, senza le tracce che ha lasciato, la critica enogastronomica italiana sarebbe ancora smarrita. Nel 1979, con il suo tabarro di panno nero, Veronelli camminò la terra, come diceva lui, nel “Viaggio sentimentale nell’Italia dei vini”, programma che servì a lanciare il terzo canale della Rai. Una sua frase racchiude il senso di queste righe ed è il viatico per chi vorrà usarle come una guida alla scoperta delle donne e degli uomini che lavorano nelle loro cantine: “Il vino è un valore reale che regala l’irreale. Bevi, amico, con la mia stessa intelligenza, e ti farai angelo di Chagall”». Così Luciano Ferraro e Luca Gardini nel presentare la seconda edizione della guida del Corriere della Sera «Vignaioli e Vini d’ Italia». Nelle intense pagine, tornano le storie di 200 vignaioli dell’eccellenza italiana. Quelli che hanno scandito gli anni del rinascimento del vino italiano. E quelli che, da sconosciuti, hanno messo in gioco il loro destino per completare un sogno. È curioso: la tv abbonda di trasmissioni di cucina, spesso fino alla nausea. La tv ormai è una grande abbuffata di pro- grammi che parlano solo di cibo. Si va dal programma della «massaia ideale» alle ospitate dello chef onnipresente, dal talent ai talk. Stesso fenomeno su tutte le reti televisive del mondo. Il Web non è da meno. Perché si parla poco di vino? Perché il bere, specie nella sua versione estrema che si chiama ubriacatura, suscita l’indignazione delle persone ammodo? Può darsi. C’è una ragione più profonda, ed è quella accennata da Veronelli: «Il vino è un valore reale che regala l’irreale», come le opere d’arte. Spesso il vino è vissuto come una moda e le mode non si preoccupano troppo se il vino sia una delle espressioni più alte della cultura materiale, memoria di una civiltà antica, tratto saliente dell’identità del nostro paese. Il vino è tale, nell’uso parodistico che se ne fa, solo se si può roteare il calice sospirando di aromi fruttati, di note di vaniglia, noci, miele, albicocche secche, caffè, marmellata di frutta bianca, di combinazione accattivante di freschezza e maturità. Non è così: meno scena e più sostanza. Più arte. La guida di Luciano Ferraro e Luca Gardini «Vignaioli e Vini d’ Italia» si propone questo: individuare quei vignaioli che hanno saputo trasferire la loro anima nella bottiglia e raccontare la loro storia. Impresa non facile, ricerca faticosa e scrupolosa. Ma il fascino della guida sta proprio in questi brevi rac- +2 Emilia-Romagna 36 7 +5 +4 4 Liguria Toscana Umbria 3 +1 +6 44 2 +1 Lazio Sardegna 3 Marche 9 3 +1 Abruzzo Molise 1 +1 Puglia +2 Campania 2 +1 Basilicata 1 Calabria Sicilia +2 14 EMANUELE LAMEDICA Contraddizioni La tv è un’abbuffata di programmi sul cibo Perché del bere, invece, si parla così poco? critica letteraria. Un’opera d’arte (una bottiglia di vino) va analizzata per quello che è oppure, nel giudizio, l’esperienza biografica ha un suo peso? Mi spiego meglio: la biografia è un genere letterario a sé stante; diventa metodo critico solo quando si serve dei dati biografici ai fini dell’interpretazione letteraria. Ciò è stato fatto spesso in modo ottuso, con una concezione semplicistica del rapporto tra vita e arte, andando a caccia di modelli o di fatti della vita reale poi trascritti in termini di arte. Nelle pagine di «Vignaioli e Vini d’Italia» questo delicato equilibrio tra esperienza bio- 7 6 conti. Perché ogni vigna e ogni vino sono prima di tutto una storia personale. Il vino è cultura, tradizione, rito. Il vino, non mi stancherò mai di ripeterlo, è segno di un’identità che nasce dal rispetto delle varietà, è linguaggio, è cerimonia: il suo miracolo sta proprio nell’atto del ricordare, del legarsi a una radice. Certo, qui si pone anche un divertente problema epistemologico, che da anni tormenta la 35 Al ristorante Rabboccare di continuo il bicchiere è una mancanza di attenzione verso il vino grafica e creazione artistica (cosa si cela dietro l’etichetta) si risolve in mille particolari che vibrano, sorprendono, colpiscono. Vorrei approfittare della preziosa occasione per portare avanti una battaglia personale in difesa dell’eleganza del vino. Sempre più spesso, in ristoranti stellati o anche nel corso di cene eleganti, i camerieri riempiono di continuo il bicchiere. È una mancanza di attenzione nei confronti del vino stesso. Tocca al commensale versarsi da bere: secondo le sue esigenze, nel rispetto della sacralità del gesto. E poi, per nessuna ragione al mondo, si deve versare vino su vino (ogni bottiglia è unica, diversa dalle altre). Soltanto quando un bicchiere è completamente vuoto si può procedere al rabbocco. © RIPRODUZIONE RISERVATA 1 Mamete Prevostini è uno dei protagonisti della rinascita agricola della Valtellina. La sua cantina è a Mese, in provincia di Sondrio. L’etichetta: Valtellina Superiore DOCG Sassella San Lorenzo 2011 2 Sarah Dei Tos produce vino nel triangolo d’oro del Prosecco Superiore. La sua cantina, La vigna di Sarah, è a Vittorio Veneto (Treviso). L’etichetta: Conegliano Valdobbiadene DOCG Prosecco Superiore Rive di Cozzuolo Brut 2013 3 Fernando e Giovanni Calò: la loro azienda, Michele Calò & figli, è a Tuglie (Lecce). La loro etichetta: Salento Rosato IGP Mjère 2013 4 Giusto Occhipinti, dell’azienda siciliana Cos, a Vittoria (Ragusa). L’etichetta: Cerasuolo di Vittoria DOCG Classico 2011 5 Giovanna Tiezzi, della cantina Pacina, produce vino a Castelnuovo Berardenga (Siena). La sua etichetta: Toscana IGT Rosso Pacina 2009 36 Giovedì 23 Ottobre 2014 Corriere della Sera ● L’Italia inefficiente Diciotto dipendenti non riescono a garantire a Mazara del Vallo l’apertura quotidiana di un museo di una sola stanza. Alla Cappella degli Scrovegni di Padova ne bastano quattro ANALISI & COMMENTI ● Il corsivo del giorno Risparmi senza crescita e tensioni internazionali I lati negativi (poco evidenti) del petrolio a ottanta dollari D ai 115 dollari dello scorso giugno agli 82-85 di questi giorni. A prima vista per un Paese come l’Italia che importa più del 90% del petrolio che le serve, e per l’Europa che ne è storicamente dipendente, il calo del prezzo del barile dovrebbe essere una buona notizia. Più o meno velocemente la discesa si rifletterà anche sul prezzo di benzina e gasolio pagato da consumatori e aziende. La bolletta energetica nazionale scenderà, il sistema delle imprese ne beneficerà riguadagnando competitività. Come ha ricordato l’Economist, una caduta di 10 dollari del barile trasferisce all’incirca mezzo punto del Pil mondiale dai Paesi produttori a quelli consumatori. Tutto facile? Non proprio. In un contesto come l’attuale ci sono parecchi dubbi che questo spostamento avvenga senza intoppi. Nel suo ultimo bollettino l’Agenzia internazionale dell’energia ha dovuto abbassare le stime sulla domanda mondiale di petrolio per il 2014. La revisione era a sua volta motivata dal taglio della crescita delle maggiori economie del pianeta. Non è scontato che imprese e consumatori in difficoltà destinino a spesa e investimenti risparmi che potrebbero magari servire a ripagare debiti. Quando il barile «strappa» con questa violenza, infine, non è solo l’economia a subirne i contraccolpi. Tensioni e instabilità reali si potrebbero avvertire proprio sul fronte dei Paesi produttori, i cui budget interni sono a rischio. Non è un mistero che negli ultimi anni i prezzi di break-even del petrolio dei produttori (il prezzo che serve a coprire gli impegni statali, a iniziare dagli stipendi) siano lievitati. L’Iran sarebbe addirittura a 150 dollari al barile, l’Algeria sopra i 120 dollari, la Russia (il 50% del budget statale russo viene dall’energia) poco sotto. Anche l’Arabia Saudita sarebbe al limite, intorno a 80 dollari. E tra i tanti focolai di incertezza internazionale non si sente proprio il bisogno di una nuova preoccupazione legata ai prezzi del barile. © RIPRODUZIONE RISERVATA Su Corriere.it Puoi condividere sui social network le analisi dei nostri editorialisti e commentatori: le trovi su www.corriere.it ossibile che diciotto custodi non possano tenere aperto tutti i giorni un museo di una sola stanza imperniato su un solo pezzo d’immenso valore cioè il Satiro Danzante? Quando la soprintendente Paola Misuraca gli ha sottoposto un piano di chiusure per quello che è il fiore all’occhiello della cittadina, il sindaco di Mazara del Vallo Nicola Cristaldi, ha preso fuoco come un cerino: «Mi ha proposto di chiudere quattro domeniche, cinque sabati e il pomeriggio di Natale perché non ha personale! Cosa? Non stiamo parlando del Louvre: si tratta di un solo grande salone dotato per di più di sei telecamere (sei!) per la videosorveglianza! E ci lavorano in 25! Cioè 18 custodi più qualche altro dipendente part-time più i “pulizieri” dell’impresa esterna pagata a parte perché i custodi, se cade un fazzolettino lo lasciano lì perché non tocca a loro raccoglierlo…». E spiega: «Visto che con meno custodi teniamo aperti tutti i giorni il teatro Garibaldi, la chiesa del Carmine, il museo del Collegio dei Gesuiti, la chiesa di Sant’Ignazio, la biblioteca Corridoni, la galleria d’Arte Contemporanea e il museo Mirabilia Urbis, ho detto alla Regione: datelo a noi, il Satiro. Voi risparmiate più di un milione di euro e noi teniamo aperto 365 giorni l’anno». La soprintendente nega: «Da un anno in qua il museo non ha mai chiuso ma purtroppo il contratto prevede ANSA/FILIPPO MONTEFORTE P di Stefano Agnoli L’ESERCITO DI CUSTODI DEL SATIRO DANZANTE di Gian Antonio Stella che i custodi possano lavorare un massimo di 17 domeniche e 4 festività l’anno. Finite quelle...». «Non ha mai chiuso perché abbiamo tappato noi i buchi con personale nostro», ribatte il sindaco. «Non ce l’ho coi custodi: ce l’ho col loro contratto. Insomma: non hanno studiato storia dell’arte, stanno lì e sanno solo dire: “niente fotografie!”, “niente fotografie!”, “niente fotografie!”... Non possono dare una scopata, non possono tenere puliti i bagni, non possono cambiare una lampadina. Deve andare uno dei nostri anche per la lampadina!». «Può essere successo...», sospira la soprintendente, «per quelli del Comune è più facile... Sono già a Mazara, noi dobbiamo mandare il “consegnatario” con la lampadina da Trapani dopo tutta una procedura: devo rivolgermi alla Consip, indivi- duare la copertura finanziaria… Infatti al museo diverse lampadine da un po’ sono spente...». AAA. Cercasi anima buona disposta regalare lampadine al museo del Satiro Danzante. Anzi, potrebbe donare, per quell’opera finita nelle reti di un peschereccio e considerata tra le più belle statue bronzee del pianeta, anche dei detersivi. L’ultima volta che la Regione non ha pagato i «pulizieri» esterni costringendo il sindaco a mandare una «comunale», i detersivi li ha pagati di tasca sua Paola Misuraca. Grazie. Come andrà a finire lo scontro fra Comune e Regione? Vedremo. Ma quel contratto, che costrinse l’ex assessore alla Cultura Mariarita Sgarlata a un braccio di ferro per spostare provvisoriamente da altre parti i custodi della Palazzina Cinese e del Museo Abatellis di Paler- mo mentre questi erano chiusi per restauro, va cambiato. Lo dice il buon senso. Lo dicono un paio di confronti. Per tenere aperta tutto l’anno da mattina a sera l’Arena, immensamente più grande del prezioso ma minuscolo museo mazarese, il Comune di Verona impiega, biglietteria compresa, quattro (quattro!) custodi. Che accolgono complessivamente (lirica a parte) 800 mila visitatori l’anno: 24 volte più di quanti vedono il Satiro. Paragone improprio? Prendiamo allora la Cappella degli Scrovegni di Padova: per tener d’occhio i turisti in visita agli affreschi di Giotto (240 mila l’anno cioè sette volte più che a Mazara ma solo perché il numero è contingentato) i custodi sono quattro. Col rinforzo di qualche pensionato, volontario a 3,5 euro l’ora... © RIPRODUZIONE RISERVATA Corriere della Sera Giovedì 23 Ottobre 2014 IDENTIKIT MINISTRO DEGLI ESTERI QUANTO CONTANO LE QUALITÀ PERSONALI di Ricardo Franco Levi Carisma Due i motivi che rendono il responsabile della Farnesina una figura ancora insostituibile: la motivazione dei funzionari e la capacità di assumere un ruolo da leader nelle riunioni del Consiglio europeo I l prossimo primo di novembre prenderà il via la nuova Commissione europea e il nostro ministro degli Esteri, Federica Mogherini, già nominata a fine agosto Alto rappresentante per gli Affari esteri e la Politica di sicurezza dell’Unione Europea, ne farà parte come vicepresidente. Come conseguenza, al massimo entro pochi giorni, ma forse già tra poche ore, il capo dello Stato su proposta del presidente del Consiglio dovrà nominare il nuovo ministro degli Affari esteri della Repubblica. Al riparo del velo dell’ignoranza, cioè senza conoscere il nome su cui sarà caduta la scelta, vale la pena di porre una domanda: ma conta ancora sapere chi sia un ministro? Conta ancora quando, in Italia come negli altri Paesi e non solo nel campo delle relazioni internazionali ma nel complesso dell’attività di governo, a pesare, con la sua personalità, le sue scelte e il gruppo dei suoi più fidati collaboratori, è sempre più e direttamente il premier? La risposta è sì. Anzi, un doppio sì. C’è una prima ragione tutta interna che spiega perché anche i ministri contano. Al contrario dei dipendenti del settore privato, i dipendenti della pubblica amministrazione godono del privilegio — si sa — di essere protetti dal rischio di perdere il posto di lavoro. Questo fatto, combinato con la durata tradizionalmente breve dei governi italiani e, comunque, con i frequenti ricambi all’interno dei singoli esecutivi, ha inevitabilmente portato i dipendenti dei ministeri, e soprattutto i più alti dirigenti, a pensare e a sapere che i ministri passano e loro, invece, restano. Per i nuovi ministri non è, quindi, mai facile diventare «padroni» del proprio dicastero. Tanto più che il rapporto con la struttura passa largamente attraverso i gabinetti dei ministri, i veri luoghi nei quali si concentra e si ammini- stra l’autorità politica. In una tale situazione, la figura del ministro è decisiva nel responsabilizzare e motivare le persone, nel fare emergere i talenti migliori, nell’influenzare, nel bene o nel male, l’efficienza dell’amministrazione. Contano la sua personalità, il suo modo di esercitare il comando, il prestigio che deriva dalla sua storia personale e quello che riesce ad acquisire con la sua preparazione, la conoscenza dei problemi, la capacità di definire gli obiettivi e di articolare un programma di lavoro, con le sue decisioni, le scelte dei suoi collaboratori più stretti, con le nomine che da lui o da lei dipendono. Accanto a questa ragione, tutta interna, che spiega perché i ministri contino ancora, ce n’è una seconda, non meno importante della prima e che rileva su una dimensione internazionale e prima e più ancora europea. Nella complessa architettura istituzionale dell’Unione Europea, spetta ai capi di Stato e di governo riuniti nel Consiglio europeo definire gli orientamenti e le priorità politiche generali dell’Unione. Sono, però, i ministri di ciascun Paese, riuniti sulla base delle materie di loro competenza (l’economia, l’agricoltura, l’industria, la giustizia e così via) in quelle che formalmente sono le diverse formazioni dell’unico Consiglio dell’Unione Europea, che adottano le leggi e concretamente decidono il coordinamento delle politiche europee. Da un incontro all’altro (e le loro riunioni, decisive nel governo dell’Europa, si susseguono a ritmi ormai quasi settimanali), tra i ministri si formano dei veri e propri club, nei quali, sulla base della storia, della competenza e della credibilità di ciascuno, si stabiliscono e consolidano rapporti personali e si definiscono informali ma non per questo meno reali gerarchie. Il parere di un ministro dell’Economia tede- ❞ ●N IL RISCHIO DELLA MANOVRA È IL DEFICIT DI CREDIBILITÀ COMMENTI DAL MONDO Panico da Ebola? Il vero pericolo sono le istituzioni le tv e ● ❞ Spegnete smettetela di farvi terrorizzare: non c’è nessun rischio di un’epidemia di Ebola. Ma l’invito rivolto agli americani da Duncan Black su Usa Today è solo apparentemente tranquillizzante. Ciò di cui gli Stati Uniti dovrebbero preoccuparsi, spiega Black, è la conclamata incapacità delle istituzioni di fronteggiare un’eventuale, vera emergenza. La dimissione frettolosa del primo paziente e la nomina di uno «Zar» ad hoc, quando ne servirebbe uno fisso che dirimesse il caos tra le varie agenzie, sono lì a provarlo. Crimea-Donbass All’Ucraina serve realismo Moscow Times è un ● ❞ Ilgiornale in inglese con Autorevolezza È dote dei singoli titolari di dicastero quello strano elemento che fa scendere un silenzio attento quando si prende la parola durante i summit dell’Unione sco peserà sempre di più di quello di un suo omologo maltese. Ma quello strano elemento che fa scendere il silenzio e concentra l’attenzione di tutti quando prendono la parola un uomo o una donna speciali, non importa se rappresentanti di un piccolo Paese, e fa, invece, continuare un disinteressato rumore di fondo quando a parlare è una persona diversa che pure ha dietro di sé una ben più grande nazione, quella autorevolezza è una dote personale. È come il coraggio di don Abbondio: «uno non se lo può dare». Insomma, anche i ministri contano. I premier da soli non bastano. © RIPRODUZIONE RISERVATA 37 frequenti contributi di autori russi non corrivi verso il putinismo. Andrei Malgin, non a caso, mette subito in chiaro che «l’annessione della Crimea è illegale». Poi, però, richiama gli ucraini al realismo: in Crimea nessuno protesta o tantomeno resiste a Mosca, dai funzionari ai poliziotti. E anche il Donbass orientale ormai va dato per perso. Poco male, sostiene Malgin: sono regioni depresse, Putin se le incateni pure alla caviglia. Kiev ha un solo modo per riprendersele: riforme e crescita. Allora sì che vorranno tornare. a cura di Gianluca Mercuri SEGUE DALLA PRIMA ei prossimi giorni l’Europa farà domande, esprimerà indicazioni e giudizi. Ci troveremo a discutere di percentuali e percorsi di risanamento più o meno rispettati. Ma la vera sfida sarà combattere l’aumento di un parametro ben più insidioso, pericoloso e in drammatico aumento: il deficit di credibilità. Ricevere una richiesta di chiarimenti è già indizio di inosservanze più o meno gravi delle regole che si è data l’Unione Europea. Il governo italiano eccepirà e fornirà delucidazioni rendendo possibile il via libera. Ma non sarà una promozione. Sulla spinta di una crisi che stava mettendo a rischio la stessa Europa, nel novembre 2011 si decise di cambiare le regole per i bilanci dei Paesi Ue. Nel riscrivere le norme era chiaro che da quel momento Bruxelles non si sarebbe impiccata ai decimali di punto di questo o quel parametro. Il governo di Matteo Renzi ha messo l’asticella del deficit al 2,9%. Ha scelto di camminare su una lastra di ghiaccio finissima. Potremo usare tutta la flessibilità che ci è permessa dal fatto di restare sotto il tetto del 3%. Ma impegnandoci a rispettare altri parametri. La bozza della legge di Stabilità è arrivata alla Ue il 15 ottobre, con quella francese, 5 giorni dopo quella tedesca, 13 dopo la finlandese. Particolari ininfluenti forse. Ma a distanza di una settimana a Bruxelles sanno che il Quirinale ha ricevuto la bozza solo ieri. Che la Ragioneria dello Stato avrebbe messo in discussione alcune coperture. E che i numeri potrebbero cambiare. Il via libera, se arriverà, più che sulle cifre sarà sugli impegni e quindi politico. Ma lo spettacolo di queste ore a quanto avrà fatto salire il deficit di credibilità? E quanto ci costerà? Le altalenanti piazze finanziarie sono sempre pronte ad abbandonare chi non rispetta i vincoli che si è dato, cambia numeri o mostra incertezza nelle scelte. E sono i mercati che acquistano i titoli del debito italiano, non Bruxelles. Daniele Manca @Daniele_ Manca © RIPRODUZIONE RISERVATA BARROSO, 10 ANNI DELUDENTI MA LA COLPA È DI CHI LO SCELSE L a presidenza del portoghese José Manuel Barroso alla Commissione europea, che termina a fine mese, può essere rappresentata con il disinteresse e le critiche di tanti eurodeputati, nell’aula dell’Europarlamento semi-vuota, durante l’addio a Strasburgo. I liberali lo hanno considerato l’esempio da non ripetere quando c’è bisogno di «leadership in tempi di crisi». Socialisti e verdi hanno definito la sua presidenza «disastrosa». Tra gli euroscettici circolano giudizi irripetibili. Perfino il leader del suo europartito Ppe, il tedesco Manfred Weber, che l’ha difeso e applaudito in aula, s’è fatto scappare che «forse ci voleva un presidente della Commissione più aggressivo». Barroso ha dimostrato grande abilità nello schierarsi tempestivamente dove tirava il vento soffiato dall’asse Berlino-Parigi. Terrorizzato dalla trasparenza e dai giornali indipendenti, ha varato un apparato di portavoce orientato a respingere e a svicolare le domande imbarazzanti. Ha vietato l’accesso dei giornalisti accreditati negli uffici della sua Commissione, che era libero, eliminando l’unico controllo esterno. Ha addirittura secretato la sua posta istituzionale su Internet, che era pubblica per tutti i cittadini dell’Ue. Barroso ha mantenuto l’impegno a non fare ombra ai leader di Germania e Francia, che a Bruxelles vogliono politici di basso profilo. La crisi finanziaria, però, ha messo sotto accusa le politiche iperliberiste dei suoi euroburocrati, tutte a favore delle banche e delle grandi imprese. Le sue misure di austerità hanno affossato la Grecia e altri Paesi, facendo crollare il gradimento dei cittadini verso l’Europa. Non ha reagito con nuove idee e visioni. Ma a Bruxelles si tende a non fare di Barroso l’unico capro espiatorio per il declino dell’Ue. Le maggiori responsabilità toccano ai capi di governo, che l’hanno nominato due volte, nonostante da premier avesse portato il suo Portogallo in una profonda recessione: applicando proprio le misure di austerità imposte — tramite la Commissione europea — da Germania e Francia. Ivo Caizzi © RIPRODUZIONE RISERVATA 38 Giovedì 23 Ottobre 2014 Corriere della Sera Corriere della Sera Giovedì 23 Ottobre 2014 39 Economia Allarme Acri Fondazioni, le tasse s’impennano da 100 a 360 milioni Le tasse sulle Fondazioni continuano a salire e con le nuove misure messe a punto nella Legge di Stabilità saranno addirittura quasi quadruplicate, da 100 a 360 milioni. È quanto lamenta l’Acri in una nota sottolineando anche che la retroattività «può intaccare il sostegno ad attività già programmate». Le tasse sono passate dai 100 milioni del 2011, ai 170 di 2012 e 2013, ai 340 del 2014 (stima) fino ai 360 milioni del 2015 (stima). Energia e gas per la tua azienda axpo.com 800.199.978 © RIPRODUZIONE RISERVATA bXk bkk ÂÅk @Î b "kÞ ; @~~Â@Î @k Âk Õæ±ææ 1/ ! ¤±ÕÊÊ`Õz ¤`æ° e Þ kÅ ¤Ê±z¤p`z| æ`zp° "@Åb@¶ |±|¤¤`æÐ æ`¤° /G, zææ ¤±Ðp`p| æ`¤Ð° bÂ@ ʱÐ`ÉÐ æ`|а e Â@XxÂÎk p±|æ`¤| æ`Êæ° e ,@Â~® @X|æ¯ |±¤æz`æ æ`zp° e !@bÂb ¤æ±Õ|`æ æ`Ê° e 1®"k¯ ¤z±¤z`ÉÉ Õ`Ê|° e @N ¤ k× ¤ k× ¤ k× ¤ k× ¤`ÕÊÐ ¤Ðz`Éææ æ`Éæ ¤`ÕæÊÕ b@ àk ÅÎkÂk x± Åݱ æ`z|° æ`Ðæ° æ`¤¤° æ`æ|° e 1Î b /Î@Î 1Î kb± -×α .kb± kxx± ÕÕ¤æ kÎÎ ° ά ¤ÕÕÕˤæË¤Ê ¤`ÕÉz° ¤æÐ`Ðz æ`zРά ¤|æ¤Ëæpˤ ¤`zææ° ¤æ¤`|¤ ¤`æ¤ Î¬ pæ¤Ë¤¤ËÕ z`Õzæ° ¤Õz`|Ê Õ`zÊ Î¬ ¤Ðæ¤ËæË|| |`Ézæ° ¤¤Ê`ÉÉ Ð`Õ La Lente di Fabio Savelli BlackRock con Mediaset, sale al 10% di Ei Towers L a battaglia all’ultima torre di trasmissione del segnale televisivo (e tlc) trova grande interesse anche nel fondo d’investimento americano Black Rock. Il colosso del risparmio gestito — che ha partecipazioni di minoranza in molti istituti di credito italiani — è salito dal 6,8% al 10,2% di Ei Towers, riferisce l’ultimo aggiornamento Consob. La società — controllata con il 40% da Mediaset attraverso Elettronica Industriale (a seguito del recente collocamento del 25% da parte del Biscione per un controvalore di 283 milioni di euro) - è tra i potenziali acquirenti delle 6 mila torri Wind appena messe in vendita. Dossier che viene valutato tra i 220 e i 270 milioni di euro appetito anche dalla spagnola Abertis, il gruppo delle infrastrutture che in Italia ha rilevato per 95 milioni la rete di trasmettitori tlc di Atlantia. Ma la scelta di BlackRock può essere letta in controluce anche in vista di altri potenziali operazioni che potrebbero coinvolgere Ei Towers. La prima riguarda le 8 mila torri di Telecom Italia (valutate circa un miliardo) per le quali si è ipotizzato uno spin off, la seconda interessa le 2.400 antenne di RaiWay (anche qui il valore oscilla intorno al miliardo di euro) in virtù della sua prossima quotazione in Borsa (sul mercato andrà circa il 40% del capitale con l’opzione di aumentare fino al 49%). Un risiko destinato a cambiare il mercato delle torri di trasmissione del segnale televisivo e telefonico. © RIPRODUZIONE RISERVATA «Banche, undici a rischio in Europa» Voci dalla Spagna sui risultati degli stress test. Ma la Bce: soltanto speculazione Fitch teme per tre istituti italiani. Borse ancora in ripresa, Piazza Affari maglia rosa MILANO A quattro giorni dalla pubblicazione dei risultati degli stress test e degli esami complessivi (comprehensive assessment) della Bce sulle prime 128 banche dell’Eurozona — funzionali a far scattare, dal 4 novembre, la vigilanza unica di Francoforte sugli istituti maggiori — è la stessa authority presieduta da Mario Draghi a scendere in campo per frenare le speculazioni sulle banche promosse e soprattutto su quelle bocciate. E l’ha fatto con una nota in cui chiarisce che l’esame di stress test e qualità degli attivi (asset quality review) «non è ancora completato e nessun risultato finale è stato comunicato alle banche coinvolte». Di conseguenza «qualsiasi notizia sui risultati degli stress test di qui a domenica prossima, quando verranno resi noti ufficialmente, è assolutamente speculativa». Il tema quanto mai caldo considerato che oggi la banca centrale comunica i risultati effettivi ai singoli istituti. I quali fino a domenica potranno prendere atto dei risultati e cominciare ad approntare le contromisure, anche convocando i consigli di amministrazione. Anche quelli di oggi «saranno comunque dati preliminari», sottolineano fonti della Bce, perché la decisione finale sarà presa dal consiglio dei governatori domenica mattina prima della diffusione dei risultati a mezzogiorno. La Bce chiede che nell’aqr il patrimonio di vigilanza sia almeno dell’8% e che negli stress test non scenda sotto il 5,5% nello scenario estremo. In caso di sforamento, le banche hanno 15 giorni (per gli aqr) o fino a 9 mesi (per gli stress test) per indicare i piani di rafforzamento. Sul mercato intanto i rumor si susseguono, anche se in maniera non univoca. Le Borse ne hanno preso atto mostrando una volatilità più attenuata: ieri Piazza Affari ha recuperato ancora, +1,09%, mentre più moderata è stata la crescita delle altre piazze europee. Il grande ru- L’andamento di Piazza Affari Ftse Mib Ieri +1,09% 20.975 20.363 19.751 19.140 ● Il commento La lotta all’evasione e l’incognita della posta certificata di Lorenzo Salvia 18.528 17.916 4 ago 18 ago 1 set 15 set 29 set 13 ott Le 15 banche italiane sotto esame Banca Carige Monte dei Paschi di Siena Credito Valtellinese Popolare dell’Emilia Romagna Popolare di Milano Popolare di Sondrio Popolare di Vicenza Banco Popolare Credito Emiliano Iccrea Holding Intesa Sanpaolo Mediobanca Unicredit Ubi Banca Veneto Banca d’Arco Corriere.it Sul canale economia del sito del Corriere della Sera spunti, retroscena e analisi di finanza e risparmio mor è arrivato ieri mattina dalla Spagna: secondo l’agenzia Efe undici banche non supereranno i test Bce. E tre sarebbero italiane: Montepaschi, Banco Popolare e Bpm. A queste si aggiungono tre banche greche (Piraeus Bank, Eurobank Ergasias e Alpha Bank), due austriache (Erste Bank e una seconda non identificata), una portoghese (dovrebbe essere BCP Millennium), una belga (Dexia) e una cipriota, anche se i risultati sono ancora suscettibili di revisione. Ma sono circolate anche stime differenti. In un report del 20 ottobre Jp Morgan ha promosso Mps, ieri positiva in Borsa (+4,16%): solo nello scenario peggiore la banca senese avrà un deficit patrimoniale di 200 milioni. Più problematica la situazione per Carige, per la quale la banca Usa stima un deficit di 400 milioni. Intanto l’agenzia di rating Fitch in un report ha sottolineato che alcuni istituti italiani medi rischiano di non superare gli stress test a causa dei rischi al ribasso legati alle sofferenze, alla redditività e all’andamento dell’economia. Fabrizio Massaro © RIPRODUZIONE RISERVATA Banca dei territori Intesa Sanpaolo, nominati i nuovi direttori regionali Intesa Sanpaolo ha nominato sette nuovi direttori regionali della Banca del Territorio e, per la prima volta, c’è anche una donna, Cristina Balbo, che guiderà l’area Piemonte, Val d’Aosta e Liguria. Gli altri sono: Paolo Giuseppe Graziano (Lombardia), Luca Severini (Emilia Romagna, Marche Abruzzo e Molise), Pierluigi Monceri (Toscana, Umbria, Lazio, Sardegna e Banca Cr Firenze come direttore generale) , Francesco Guido (Campania, Basilicata, Calabria, Puglia, Sicilia e Banco di Napoli come direttore generale). Confermato Renzo Simonato alla guida di Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige. «Abbiamo voluto valorizzare le migliori professionalità interne al gruppo, operando una significativa svolta generazionale» ha commentato il consigliere delegato di Intesa, Carlo Messina, che con questa tornata di nomine abbassa di dieci anni l’età media dei direttori generali del territorio e, per la prima volta da quando è nata Intesa Sanpaolo, apre una casella alle «quote rosa». F. D. R. La scheda ● Sono 128 gli istituti europei sottoposti alla verifica degli attivi (asset quality review, aqr) e agli stress test per il passaggio alla vigilanza Bce ● I requisiti di patrimonio richiesti sono dell’8% nell’aqr (sommando i rafforzamenti avvenuti nel 2014) e del 5,5% negli stress test ● Le ipotesi sull’Italia negli stress test: rendimento Btp al 2015 tra 4,1- 5,6%; Pil tra +1,2% e -1,6%; tasso di disoccupazione al 13,7% © RIPRODUZIONE RISERVATA Archiviata l’era dei blitz, il governo dice che la lotta all’evasione fiscale passerà dall’incrocio delle banche dati. Bollette, catasto, motorizzazione: per trovare una traccia, spesso basterebbe mettere insieme le informazioni disponibili che restano chiuse in cassetti diversi. Solo a livello centrale le banche dati in gioco sono 129 e quasi sempre non si parlano fra loro. Ma l’integrazione non è cosa semplice, come ha ricordato ieri l’amministratore delegato di Equitalia Benedetto Mineo. Nella Commissione parlamentare di vigilanza sull’anagrafe tributaria si parlava di notifiche dei provvedimenti di riscossione, con una riorganizzazione partita nel 2007. Il guaio — ha spiegato Mineo — è che le «basi dati delle anagrafi dei residenti si trovano sostanzialmente all’interno dei singoli comuni». Più di 8 mila, troppe. Per aggirare l’ostacolo Equitalia procede alla notifica anche con la posta elettronica certificata, che dà alla mail lo stesso valore legale della raccomandata. Tutto risolto? Neanche per sogno. «Il problema — ha detto Mineo — sta nel mancato rinnovo delle caselle con la conseguente perdita dei messaggi ricevuti e inviati». Certificata, ma solo per un po’. lorenzosalvia © RIPRODUZIONE RISERVATA Il Big Mac si ordina sul touchscreen, allarme tagli Dopo la California McDonald’s avvia in Australia la sostituzione del personale con i pc «Non bisogna rimpiangerli se ci sono alternative migliori». Horst Neumann, capo del personale della casa automobilistica Volkswagen, ha parlato così dei suoi lavoratori pensionandi e dell’ipotesi di sostituirli presto con dei robot: «Non potremo rimpiazzarli tutti con altri assunti perché il costo del lavoro in Germania è superiore ai 40 euro all’ora, nell’Europa dell’est è a undici, in Cina siamo persino sotto i 10». A distanza di pochi giorni è McDonald’s ad annunciare un processo di automazione che consentirà agli affezionati del Big Mac di ordinare e ritirare il MILANO 30 per cento il calo dell’utile netto di McDonald’s nel terzo trimestre a 1,07 miliardi di dollari. È il calo maggiore dal 2007 proprio menu grazie al solo aiuto di schermi touchscreen. In prospettiva insomma, sempre meno Macjob e dipendenti con il cappellino dietro la cassa. I test sono già cominciati nel sud della California e l’esperimento verrà presto replicato nei fast food di tutta l’Australia. «La tecnologia — ha detto Don Thompson, amministratore delegato di McDonald’s — renderà più semplice e personalizzata l’ordinazione dei clienti». Ovviamente i motivi non sono solo questi. Il colosso americano sta vivendo uno dei momenti più difficili da quando i fratelli Richard e Maurice aprirono il primo chiosco di hot Auto Ceduto il 4% Daimler, 780 milioni da Tesla Daimler ha ceduto il 4% che deteneva in Tesla (auto elettriche) per 780 milioni di dollari, ma la collaborazione continuerà. dog in Usa: l’utile netto di McDonald’s è sceso nel terzo trimestre del 30% a 1,07 miliardi di dollari, il calo maggiore dal 2007, con ricavi giù del 5% a 6,99 miliardi. Gli effetti dello scandalo in Cina sulla fornitura di carne avariata e il rallentamento in Russia dovuto alla crisi ucraina, cominciano ad essere pesanti. E come se non bastasse, l’ondata salutista, da Michelle Obama in poi, sta convertendo persino gli affezionati del «junk food» in America, dove McDonald’s non riesce più a conquistare i giovani. Corinna De Cesare © RIPRODUZIONE RISERVATA Giovedì 23 Ottobre 2014 Corriere della Sera 40 RAP S.p.A. - PALERMO SETTORE GARE OPERE PUBBLICHE AVVISO Questa Stazione Appaltante ha indetto procedura aperta per la Fornitura di spazzatrici con addestramento del personale aziendale e servizi di manutenzione suddivisa in 3 lotti: Lotto 1 - n. 8 spazzatrici “medie” aspiranti - CIG 5953938112 - Lotto 2 - n. 7 spazzatrici “medie” meccanico/aspiranti CIG 5954004787 - Lotto 3 - n. 4 spazzatrici “piccole” - CIG 5954047B02, pubblicata, a mezzo avviso, sulla G.U.R.S. N. 43 del 24/10/2014. Formulario di cui al Regolamento (CE) n. 1564/2005 trasmesso alla G.U.C.E. via e-mail il 09/10/2014 e pubblicato il 14/10/2014 con il n. 2014/S 197-347775. L’importo complessivo della gara, compreso oneri della sicurezza, lavori extra contratto di manutenzione e eventuale proroga della manutenzione è pari ad € 6.260.651,50 oltre I.V.A.. Importi unitari a base di gara, di cui agli elaborati pubblicati integralmente sul sito aziendale www.rapspa.it. IL DIRETTORE DEL DIPARTIMENTO AFFARI DEL PERSONALE (Dott. Nicolò Gervasi) SOGESID S.P.A. AVVISO DI AGGIUDICAZIONE PROCEDURA di gara aperta per l’affidamento delle attività finalizzate al ripristino ambientale del sito di stoccaggio provvisorio di R.S.U. (ex art. 13 D.lgs. 22/1997 e s.m.i.) in Località Lo Uttaro - Comune di Caserta. CIG: 5467622867 - CUP: I23G07000030001. STAZIONE APPALTANTE: SOGESID S.P.A. Questa Stazione Appaltante rende noto che si è conclusa la suddetta procedura di gara per l’affidamento delle attività sopra indicate. Importo complessivo a base di gara: € 295.072,47 IVA esclusa, di cui € 5.884,42 per oneri per la sicurezza non soggetti a ribasso. Criterio di aggiudicazione: prezzo più basso. Data di aggiudicazione definitiva: 08.09.2014. Aggiudicataria: Edil Cava Santa Maria La Bruna s.r.l. con sede in Via Campanariello, n. 39, 80059 Torre del Greco (NA). Ribasso formulato: 41,023 %. Valore dell’offerta a cui è stato aggiudicato l’appalto: € 176.438,86 IVA esclusa, di cui € 5.884,42 per oneri della sicurezza non soggetti a ribasso. Per maggiori informazioni: http://www.sogesid.it. Punti di contatto: Responsabile del Procedimento Ing. Enrico Brugiotti - posta elettronica: [email protected] - tel. +39 06.420821; fax: +39 06.483574. Il Presidente e Amministratore Delegato Ing. Marco Staderini AVVISO DI GARA APPALTO N. 114/2014 - CODICE IDENTIFICATIVO GARA (C.I.G.) N. 59425424CA. INCARICO DI COORDINAMENTO DELLA SICUREZZA IN FASE DI ESECUZIONE RELATIVO AL PROGETTO: VIA PADOVA 69 - PARCO TROTTER - INTERVENTI DI MESSA IN SICUREZZA E PARZIALE RECUPERO FUNZIONALE PADIGLIONE EX CONVITTO ZONA 2 - CUP B42J12000150005. Importo per il coordinamento della sicurezza in fase di esecuzione soggetto a ribasso: € 217.461,11 (IVA ESCLUSA). Criterio di aggiudicazione: offerta economicamente più vantaggiosa secondo i criteri indicati nel bando di gara. Le offerte devono pervenire al Comune di Milano Settore Gare Opere Pubbliche Ufficio Protocollo - 11° Piano, Via G.B. Pirelli n. 39 - 20124 Milano - entro e non oltre le ore 12,00 del giorno 19/11/2014. L’apertura delle offerte sarà effettuata a partire dalle ore 09.00 del giorno 20/11/2014 presso la sala appalti di Via G.B. Pirelli n. 39 Milano. I requisiti richiesti e le modalità di partecipazione sono riportati nel bando integrale di gara in pubblicazione all’Albo Pretorio dal 17/10/2014 Documentazione integrale sul sito www.comune.milano.it/bandi/gare Non si effettua servizio telefax. Responsabile del procedimento è l’Ing. Sergio Aldarese del SETTORE TECNICO - SCUOLE E STRUTTURE SOCIALI -Tel. 02/88466193 al quale potranno essere richieste notizie di carattere tecnico. Le informazioni e chiarimenti sulla procedura d’appalto e sul presente bando potranno essere richieste al Settore Gare Opere Pubbliche - dott.ssa Lara De Filpo - Tel. 02/88453214. L’avviso di gara è stato inviato alla G.U.C.E. il 10/10/2014 IL DIRETTORE DI SETTORE - Dott.ssa Maria Lucia Grande REGIONE DEL VENETO PROVINCIA DI SIENA AZIENDA U.L.S.S. 18 di ROVIGO SETTORE AFFARI GENERALI E ISTITUZIONALI AVVISO DI GARA Si rende noto che presso l’Amministrazione Provinciale di Siena, verrà esperita gara di PROCEDURA APERTA per affidamento l’appalto dei servizi assicurativi per la copertura globale dell’Ente per il periodo dal 31/12/2014 al 31/12/2017. L’importo stimato per il triennio è di € 2.319.000,00 ed è suddiviso in 6 lotti: 1 - All Risk € 300.000,00; 2 R.C.Auto € 510.000,00; 3 - Kasko € 63.500,00; 4 Infortuni € 39.000,00; 5 - Tutela legale € 57.000,00; 6 - R.C.T./O € 1.350.000,00. L’appalto sarà aggiudicato col criterio del prezzo più basso, ai sensi dell’art. 82 comma 3 del D. Lgs. n. 163/2006. Le offerte dovranno pervenire entro e non oltre le ore 12 del giorno 18 Novembre 2014. Il bando integrale è stato inviato alla G.U.U.E./S. il 07/10/2014. Il bando integrale è stato inviato alla G.U.U.E./S. il 07/10/2014. Il bando, il disciplinare e la relativa modulistica sono disponibili sul sito INTERNET www.provincia.siena.it e presso l’Ufficio Contratti. IL DIRIGENTE - Dott. Tommaso Stufano Viale Tre Martiri, 89 - 45100 Rovigo www.azisanrovigo.it AVVISO RELATIVO AGLI APPALTI AGGIUDICATI Si rende noto che in data 24/04/2014 è stata aggiudicata la gara per la fornitura di “Pacemaker, defibrillatori, cateteri ed elettrocateteri”, per un periodo di tre anni, mediante il criterio dell’offerta al prezzo più basso. Offerte ricevute: Lotto 1: n. 3 - Lotto 2: n. 5 Lotto 3: n. 3 - Lotto 4: n. 5 - Lotto 5: n. 4 Lotto 6: n. 5 - Lotto 7: n. 2 - Lotto 8: n. 2 Lotto 9: 0 - Lotto 10 n. 1: Imprese aggiudicatarie: Biotronik Italia S.p.A. Lotti 1 e 8 €. 166.005,00 Iva non c. e €. 96.960,00 Iva non c. - Medico Pace srl. Lotto 2: €. 256.650,00 Iva non c. - St. Jude Medical Italia Spa. Lotti 3 e 10: €.279.000,00 Iva non c. e €. 25.200,00 Iva non c. - Sorin Group Italia srl. Lotto 4: €. 800.130,00 Iva non c. - Medtronic Italia Spa Lotti 5 e 7: €. 951.234,00 Iva non c. e €. 138.600,00 Iva non c. - Boston Scientific spa Lotto 6: €. 353.430,00 Iva non c.. F.to Il Direttore Generale - Dr. Arturo Orsini COMUNE DI CAMPORGIANO PROVINCIA DI LUCCA Bando di gara - CIG 5913855B85 E’ indetta procedura di gara aperta con procedura telematica su piattaforma S.T.A.R.T. Regione Toscana per il Servizio di Refezione Scolastica Scuole Infanzia, Primaria e Secondaria di Primo Grado dal 01/01/2015 al 30/06/2017. - Criterio: offerta economicamente più vantaggiosa Importo € 350.280,00 oltre I.V.A. - Termine ricezione offerte: ore 12.00 del 12/12/2014. - Apertura: 15/12/2014 ore 15.30 presso Unione Comuni della Garfagnana - Castelnuovo di Garfagnana (Lucca) - Bando, allegati e Capitolato sono disponibili sulla piattaforma S.T.A.R.T. Regione Toscana all’indirizzo: https://start.e.toscana.it/rtrt/. Il responsabile del procedimento Sabrina Lenzi Via G. Marconi, 66 – 80059 Torre del Greco (NA) Tel. 081-3173100 - 081.3173124 - Fax – 081-3173099 e-mail: [email protected] pec: [email protected] ESTRATTO BANDO DI GARA L’Azienda Sanitaria Locale Napoli 3 Sud indice una procedura aperta, ai sensi e con le modalità di cui al D.Lgs. 163/2006 s.m.i., per la fornitura quadriennale di Sistemi Diagnostici con tecniche di biologia molecolare da destinare ai laboratori di patologia clinica della ASL Napoli 3 Sudndale Integrato della ASL Napoli 3 Sud. Le offerte corredate della necessaria documentazione e formulate secondo quanto indicato nel bando di gara pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n. 119 del 17 ottobre 2014, dovranno pervenire, al protocollo generale della ASL Napoli 3 Sud – Via Marconi, 66 (ex Presidio Bottazzi) – 80059 Torre del Greco (NA) - entro e non oltre le ore 12.00 del giorno 26 novembre 2014. Le informazioni relative alla gara possono essere richieste al Servizio Acquisizione Beni e Servizi – Tel. 081/3173100 - 081/3173124 - Fax 081/3173099. Il bando di gara, il Disciplinare di Gara e relativi allegati ed il Capitolato Tecnico sono reperibili sul sito www.aslnapoli3sud.it sezione “Bandi di Gara”. Il CIG è: Lotto n. 1. Sistema Diagnostico con tecnica di biologia molecolare per l’epatite. Codice C.I.G. 58825534A. Lotto n. 2. Sistema Diagnostico con tecnica di biologia molecolare per trombofilie eredofamiliari. Codice C.I.G. 5886266C5B. IL DIRETTORE U.O.C. - SERVIZIO ACQUISIZIONE BENI E SERVIZI Dr. Francesco Di Palma ESTRATTO BANDO DI GARA L’Azienda Sanitaria Locale Napoli 3 Sud indice una procedura aperta, ai sensi e con le modalità di cui al D.Lgs. 163/2006 s.m.i., per l’affidamento della Realizzazione del Sistema Informatico Aziendale Integrato della ASL Napoli 3 Sud per la durata di anni 5 (cinque). Le offerte corredate della necessaria documentazione e formulate secondo quanto indicato nel bando di gara pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n. 119 del 17/11/2014, dovranno pervenire, al protocollo generale della ASL Napoli 3 Sud – Via Marconi, 66 (ex Presidio Bottazzi) – 80059 Torre del Greco (NA) - entro e non oltre le ore 12.00 del giorno 26/11/2014. Le informazioni relative alla gara de qua possono essere richieste al Servizio Acquisizione Beni e Servizi – Tel. 081/3173100 - 081/3173124 - Fax 081/3173099. Il bando di gara, il Disciplinare di Gara e relativi allegati, il Capitolato Tecnico ed il DUVRI sono reperibili sul sito www.aslnapoli3sud.it sezione “Bandi di Gara”. Il CIG è: Lotto n. 1. Realizzazione del Repository del sistema integrato. Codice C.I.G. 5714441900. Lotto n. 2. Sistema informatico aziendale integrato. Codice C.I.G. 57147790D2. Lotto n.3. Sicurezza del sistema informatico aziendale integrato. Codice C.I.G. 571478883D. IL DIRETTORE U.O.C. - SERVIZIO ACQUISIZIONE BENI E SERVIZI Dr. Francesco Di Palma Comune di Nicosia AMMINISTARZIONE CENTRALE SERVIZIO APPALTI AVVISO DI POSTINFORMAZIONE ESTRATTO Sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea, rif. 2014/S 190-335687 del 3/10/2014 è stato pubblicato l’avviso relativo all’esito di una procedura negoziata per l’acquisizione di servizi di assistenza sistemistica - C006/14k. E’ risultata assegnataria la società Serena Software Europe LTD. L’avviso è altresì pubblicato integralmente sul sito Internet della Banca d’Italia (www.bancaditalia.it) PER DELEGA DEL DIRETTORE GENERALE IL CAPO DEL SERVIZIO M. Ricotti Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari Grida per ricerca eredi E’ indetta procedura di gara aperta ai sensi dell’art. 3, comma 37, e artt. 54 e 55 del D.Lgs n. 163/2006 e s. m. i. per l’ appalto: “Fornitura e messa in opera di arredi e attrezzature varie per la riqualificazione urbana integrata per l’insediamento e la valorizzazione di un centro di servizi per l’accoglienza di soggetti in situazioni di disagio e di marginalità sociale, di rango sovra locale. Interventi di acquisizione di beni e servizi “Accogliere centro d’accoglienza” alla Via San Felice. CIG: 5721014A18 Importo complessivo € 420.131,59 di cui € 5.968,86 oltre I.V.A. quali oneri di sicurezza (non soggetti a ribasso). Termine ricezione offerte: ore 13 del 10.11.2014. Il Bando è stato pubblicato in G.U.C.E. il 13.09.2014. IL R.U.P. Arch. Salvatore Farinella TRIBUNALE DI PARMA Dichiarazione di morte presunta Con sentenza n. 2/2014 dep. il 29/05/2014 è stata dichiarata la morte presunta di Paini Maria, nata a Soragna (PR) il 20/10/1914, scomparsa il 16/03/1983. avv. Paolo Paglia Il sottoscritto avv. Marco Perucchi, Contrada di Verla 1, 6901 Lugano (Svizzera), così incaricato dal Pretore del Distretto di Lugano, Avv. Claudia Canonica Minesso, richiamata la decisione 3 ottobre 2014, in qualità di esecutore testamentario, diffida chiunque ritenesse di essere erede della defunta: Antonietta Mayr, nata Leva, figlia di Luigi e di Faustina, nata Boschetti, nata a Milano il 6 febbraio 1921, cittadina italiana, con ultimo domicilio in Lugano, deceduta a Lugano il 31 luglio 2014, vedova; ad annunciarsi alla Pretura di Lugano, Sezione 4, Via Bossi 3, 6900 Lugano (Svizzera), entro il termine di un anno dalla pubblicazione della presente grida, producendo la documentazione attestante il rapporto di parentela. Trascorso tale termine l’eredità sarà devoluta ai soli eredi accertati, riservata la petizione di eredità. Lugano, il 16 ottobre 2014 Venezia, 15 ottobre 2014 - è stato pubblicato con D.R. n. 768 l’avviso per la designazione dei membri esterni del Consiglio di Amministrazione dell’Università Ca’ Foscari Venezia per il triennio 2015 - 2017. Il testo è disponibile al sito www.unive.it. La domanda deve essere presentata all’Ateneo, secondo le modalità previste dall’Avviso medesimo, entro e non oltre le ore 13.00 del 11 novembre 2014. La domanda, redatta in carta semplice secondo il modello allegato all’Avviso, dovrà attestare il possesso dei requisiti soggettivi previsti dall’Avviso stesso, ovvero a) l’aver maturato la propria esperienza professionale attraverso l’esercizio di attività di amministrazione, direzione o controllo presso società ed enti del settore pubblico o privato, ovvero l’aver svolto funzioni dirigenziali in amministrazioni pubbliche o private, che siano inoltre rappresentative di realtà economiche, istituzionali, culturali e produttive del territorio; b) l’essere personalità di alto e riconosciuto livello scientifico sul piano internazionale. VOLARE GROUP S.p.A. - VOLARE AIRLINES S.p.A. - AIR EUROPE S.p.A. tutte in amministrazione straordinaria (D.L. 23 dicembre 2003 n. 347) TERZO PROGETTO DI RIPARTIZIONE SOMME A FAVORE DEI CREDITORI PRIVILEGIATI (ex art. 2751 bis n. 1, 2753, 2754 e 2758 cod. civ.) In conformità a quanto dispone l’art. 110, 2° comma, I. fall., si comunica che il Giudice delegato presso il Tribunale di Busto Arsizio delle Procedure sopra indicate con decreto del 29 settembre 2014 ha ordinato per ciascuna delle società il deposito in Cancelleria fallimentare del terzo progetto di ripartizione delle somme attualmente disponibili riguardante i creditori privilegiati ex artt. 2751 bis n. 1, 2753, 2754 e 2758 cod. civ. Ogni creditore ha facoltà di esaminarlo e di far pervenire, entro il termine di dieci giorni dal presente avviso, le sue osservazioni. Decorso tale termine, il Giudice delegato renderà esecutivo il piano di riparto, consentendo così l’effettuazione dei pagamenti indicati. Gallarate - Milano, 24 ottobre 2014 Commissario Straordinario - Fabio Franchini AdF - AEROPORTO DI FIRENZE S.p.A. Sede sociale in Firenze, via del Termine n. 11 Capitale sociale Euro 9.034.753 interamente versato Registro delle Imprese Ufficio di Firenze Partita I.V.A. n. 03507510489 CONVOCAZIONE DI ASSEMBLEA Si rende noto che è stato pubblicato sul sito internet della Società (www.aeroporto.firenze.it - sezione - “Assemblee soci”) Avviso di convocazione dell’Assemblea Ordinaria degli azionisti indetta presso l’Aeroporto di Firenze, in Via del Termine n. 11, Nuovo Terminal, terzo piano - 50127, Firenze, il giorno 24 Novembre 2014 alle ore 10:00 in prima convocazione, ovvero, occorrendo, il 25 Novembre 2014 stessi luogo e ora, per deliberare sul seguente: ORDINE DEL GIORNO 1. Revoca per giusta causa dell’attuale incarico di revisione legale. Deliberazioni inerenti e conseguenti; 2. Conferimento del nuovo incarico di revisione legale dei conti per il periodo 2014-2022 e determinazione del relativo corrispettivo. Deliberazioni inerenti e conseguenti. Partecipazione e rappresentanza in assemblea Sono legittimati ad intervenire all’assemblea coloro che risulteranno titolari del diritto di voto al termine della giornata contabile del 13 novembre 2014 (record date) e per i quali sia pervenuta alla Società la relativa comunicazione effettuata dall’intermediario abilitato. Ogni legittimato potrà farsi rappresentare in assemblea mediante delega conferita ai sensi di legge. La società ha designato Computershare S.p.A., con uffici in Torino, Via Nizza 262/73 quale rappresentante a cui potranno essere conferite deleghe con istruzioni di voto mediante lo specifico modulo predisposto allo scopo. I moduli da utilizzare per conferire delega sono disponibili sul sito internet della società e saranno inviati a coloro che ne faranno richiesta telefonicamente al n. 011.0923200 e, comunque, saranno reperibili presso la sede legale, Segreteria Generale, Firenze (50127), Via del Termine 11. Documentazione e informazioni L’Avviso di convocazione dell’Assemblea, reperibile sul sito internet della Società (www.aeroporto.firenze.it - sezione “Assemblee Soci”) contiene tutte le informazioni e le istruzioni di dettaglio sui diritti esercitabili dagli Azionisti. Le relazioni e le proposte sugli argomenti all’ordine del giorno sono rese disponibili presso la sede sociale e pubblicate nel citato sito internet della società nonché sul meccanismo di stoccaggio 1Info entro i termini previsti dalla normativa vigente e saranno trasmesse a coloro che ne faranno richiesta telefonica al n. 055-3061630. AdF - AEROPORTO DI FIRENZE S.p.A. Sede sociale in Firenze, via del Termine n. 11 Capitale sociale Euro 9.034.753 interamente versato Registro delle Imprese Ufficio di Firenze Partita I.V.A. n. 03507510489 PUBBLICAZIONE AVVISO DI CONVOCAZIONE DELL’ASSEMBLEA DEL 24 NOVEMBRE 2014 E RELAZIONE ILLUSTRATIVA DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE Si rende noto che, a decorrere dalla data odierna, nei termini e nelle modalità di legge, sono stati depositati presso la Sede Sociale, sul sito internet della Società www.aeroporto.firenze.it, nella sezione “Assemblee Soci”, nonché sul meccanismo di stoccaggio autorizzato 1Info (www.1info.it), l’Avviso di Convocazione dell’Assemblea convocata in sede Ordinaria il giorno 24 Novembre 2014 alle ore 10:00 in prima convocazione, ovvero, occorrendo, il giorno 25 Novembre 2014 alle ore 10:00 in seconda convocazione, nonché la Relazione Illustrativa degli Amministratori, ai sensi degli articoli 125-ter del D. Lgs. 24 febbraio 1998, n. 58 e 84-ter del regolamento adottato con delibera Consob n. 11971 del 14 maggio 1999, sulle materie poste all’ordine del giorno dell’Assemblea medesima. ANAS S.p.A. Compartimento della viabilità per la Sardegna AVVISO DI GARA CON PROCEDURA PER PUBBLICO INCANTO Gara: CALAV097-14_23S2014 - CIG 59167955B1 - CPV 71520000-9 CUP: F81B10001480001. Servizio Di Coordinamento Della Sicurezza In Fase Di Esecuzione Relativo Al Lavoro Adeguamento Al Tipo B 4 Corsie Dell’itinerario Sassari Olbia - Lotto 2. Categoria prevalente: Categoria servizio: 12 All II A tabella A dei servizi. Importo complessivo Euro 458.636,18 IVA esclusa. Termine per la presentazione delle offerte di partecipazione: ore 12,00 del giorno 09/12/2014, all’indirizzo ANAS Spa. Via Biasi, 27 - 09131 Cagliari apertura offerte: 10/12/2014. Bando inviato alla G.U.C.E. il 15/10/2014 e pubblicato sulla G.U.R.I., albo Stazione Appaltante, albo comuni di Cagliari, Sassari, Nuoro, Oristano, Sanluri, Iglesias, Olbia e Tortolì, sito internet www.stradeanas.it, sito informatico del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (www.serviziocontrattipubblici.it). Per richiesta bando, norme di gara e documenti rivolgersi a: ANAS Spa (società con socio unico) - sede compartimentale della Sardegna - Ufficio Gare e Contratti, Via Biasi 27 09131 Cagliari - Tel. 070 52971 - Fax 070 5297268. Il Dirigente Amministrativo Dott.ssa Silvia Assunta Anna Mereu VIA BIASI, 27 - 09131 CAGLIARI Tel. 070/52971 - 070/5297268 sito internet www.stradeanas.it Provincia Autonoma di Trento Via Degasperi n. 79 - 38123 Trento AVVISO DI AGGIUDICAZIONE Con provvedimento n. 1261 del 16/09/2014 sono stati aggiudicati i lotti da 43 a 56 della procedura aperta, suddivisa in 56 lotti distinti, per l'affidamento della fornitura di protesi ortopediche e pacchi procedurali occorrenti alle Unità Operative di Ortopedia dell'Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari di Trento (avviso GUUE n. 2014/S 192338876 del 07/10/2014, inviato il 02/10/2014). LOTTI AGGIUDICATI: n. 12 su n. 14 VALORE FINALE TOTALE APPALTO (Iva esclusa): € 943.751,40 OGNI ALTRA INFORMAZIONE: www.apss.tn.it sezione “bandi di gara”. IL DIRETTORE SERVIZIO PROCEDURE DI GARA E CONTRATTI: dott. Luciano Bocchi Per la pubblicità legale e finanziaria rivolgersi a: Via Rizzoli, 8 - 20132 Milano Tel. 02 2584 6665 - Fax 02 2588 6114 Via Campania, 59 - 00187 Roma Tel. 06 6882 8650 - Fax 06 6882 8682 Vico II San Nicola alla Dogana, 9 80133 Napoli Tel. 081 49 777 11 - Fax 081 49 777 12 Via Villari, 50 - 70122 Bari Tel. 080 5760 111 - Fax 080 5760 126 RCS MediaGroup S.p.A. Via Rizzoli, 8 - 20132 Milano ANAS S.p.A. AZIENDA TERRITORIALE EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA DEL COMUNE DI ROMA L.re Tor di Nona n. 1 - 00186 Roma Tel. 06.68841 ESTRATTO DI AVVISO DI PROCEDURA APERTA PER LA CONCLUSIONE DI UN ACCORDO QUADRO 1. ENTE APPALTANTE: A.T.E.R Roma, indirizzo in intestazione. 2. OGGETTO E IMPORTO APPALTO:. Accordo Quadro, ai sensi dell’art. 59 c. 5 del D. Lgs del 12 aprile 2006, n. 163 con 3 (tre) operatori economici, sul quale basare, senza nuovo confronto competitivo, l’affidamento di singoli contratti annuali per lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria degli immobili di proprietà o in gestione dell’ATER del Comune di Roma - Cod. aziendale MO201402SMO Codice CIG AVCP 5963389846 - CPV 45450000-6. Il Bando di gara e i relativi allegati sono interamente scaricabili dal sito www.aterroma.it. 3. TERMINE DI PRESENTAZIONE DELLE OFFERTE: 11/12/2014 ore 12,00. 4. DATA DI SVOLGIMENTO DELLA GARA: 15/12/2014 ore 10,00. 5. CRITERIO DI AGGIUDICAZIONE: L’appalto è disciplinato dal D. Lgs. 163/06 da aggiudicarsi in base al criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa ex art.83 del D. Lgs. 163/06. 6. RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO: Arch. Pier Giacomo Tamietto. 7. DATA SPEDIZIONE G.U.C.E. 15/10/2014. 8. DATA PUBBLICAZIONE G.U.R.I.: G. U. n. 121 del 22/10/2014. IL DIRETTORE GENERALE (Arch. Claudio Rosi) COMUNE di ASSEMINI (CA) Estratto Avviso Appalto Aggiudicato Servizi Educativi, Cultura, Sociali - Via Cagliari, sn Assemini Tel. 070 9458039; Procedura per l’affidamento appalto di servizi denominato: Servizio di mensa nelle scuole dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado a ridotto impatto ambientale anni scolastici 2014/2017 - CIG 57779768A0; Importo a base di gara € 1.871.100,00 IVA esclusa, oltre € 3.000,00 per oneri della sicurezza; Data di aggiudicazione 09-09-2014 con determinazione n. 1002/2014; Offerte pervenute 3 (tre); Aggiudicatario GEMEAZ ELIOR Spa Via Venezia Giulia 5/A 20157 Milano - Importo di aggiudicazione € 1.677.424,62 + IVA. Inviato alla GUUE il 16/10/2014. IL Responsabile Servizio Contratti (Dr.ssa Anna Rita Depani) Invito a manifestare interesse per la partecipazione alla procedura negoziata finalizzata all’ottenimento di un contratto di finanziamento occorrente al parziale supporto finanziario necessario all’acquisto delle reti, impianti e immobili afferenti alla distribuzione del gas naturale dalle Società AGESP Servizi S.r.l. e AMSC S.p.A.” Prealpi Gas S.r.l. Via Marco Polo 12 - Busto Arsizio (VA) si propone di individuare soggetti interessati a partecipare alla procedura negoziata finalizzata all’ottenimento, da parte di uno o più finanziatori, di un contratto di finanziamento, per un importo complessivo pari ad € 28.000.000,00, occorrente al parziale supporto finanziario necessario all’acquisto delle reti, impianti e immobili afferenti alla distribuzione del gas naturale dalle Società AGESP Servizi S.r.l. e AMSC S.p.A.. Le caratteristiche principali del finanziamento e le modalità per presentare la propria candidatura sono disponibili sul sito www.prealpigas.it nella “Area Fornitori - Bandi di Gara & Contratti”. Prealpi Gas S.r.l. Il Presidente Paolo Maria Montani Prealpi Gas S.r.l. L’Amministratore Delegato Antonio Codecasa Prealpi Gas S.r.l. Il Direttore Operativo Massimo Landone AVVISI D’ ASTA PUBBLICA di terreni demaniali agricoli e a vocazione agricola L’AGENZIA DEL DEMANIO istituita con il decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300 con la finalità di amministrare e gestire in nome e per conto dello Stato i beni immobili di proprietà statale, e trasformata in Ente Pubblico Economico con decreto legislativo del 3 luglio 2003, n. 173 RENDE NOTO che sono in vendita tramite aste pubbliche terreni demaniali agricoli e a vocazione agricola ubicati nelle seguenti Regioni: Basilicata, Emilia Romagna, Lombardia, Marche, Puglia, Sicilia e Toscana. Per prendere visione e scaricare i bandi di gara e i relativi allegati si invitano gli interessati ad accedere al sito internet dell’Agenzia del Demanio: www.agenziademanio.it Compartimento della viabilità per la Sardegna AVVISO DI GARA CON PROCEDURA PER PUBBLICO INCANTO Gara: CALAV098-14_25S2014 - CIG 591730066E - CPV 71520000-9 CUP: F21B10000740001.Servizio Di Coordinamento Della Sicurezza In Fase Di Esecuzione Relativo Al Lavoro Adeguamento Al Tipo B 4 Corsie Dell’itinerario Sassari Olbia - Lotto 3. Categoria prevalente: Categoria servizio: 12 All II A tabella A dei servizi. Importo complessivo Euro 510.448,21 IVA esclusa. Termine per la presentazione delle offerte di partecipazione: ore 12,00 del giorno 15/12/2014, all’indirizzo ANAS Spa. Via Biasi, 27 - 09131 Cagliari apertura offerte: 16/12/2014. Bando inviato alla G.U.C.E. il 15/10/2014 e pubblicato sulla G.U.R.I., albo Stazione Appaltante, albo comuni di Cagliari, Sassari, Nuoro, Oristano, Sanluri, Iglesias, Olbia e Tortolì, sito internet www.stradeanas.it, sito informatico del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (www.serviziocontrattipubblici.it). Per richiesta bando, norme di gara e documenti rivolgersi a: ANAS Spa (società con socio unico) - sede compartimentale della Sardegna - Ufficio Gare e Contratti, Via Biasi 27 09131 Cagliari - Tel. 070 52971 - Fax 070 5297268. Il Dirigente Amministrativo Dott.ssa Silvia Assunta Anna Mereu VIA BIASI, 27 - 09131 CAGLIARI Tel. 070/52971 - 070/5297268 sito internet www.stradeanas.it ER. GO Azienda Regionale per il Diritto agli Studi Superiori Via Santa Maria Maggiore, 4 - Bologna ESTRATTO BANDO DI GARA E’ indetta una procedura aperta per l’affidamento dei servizi assicurativi di ERGO per il periodo 31/12/2014-31/12/17, con possibilità di proroga per un ulteriore triennio. Importo triennale: Euro 316.200,00 imposte incluse. Termine di ricezione delle offerte: ore 10,00 del 4/12/2014. La documentazione di gara è integralmente pubblicata sul sito www.er-go.it nel Profilo di committente. Invio del bando alla GUUE: 13/10/2014. R.U.P.: dott. Giuseppe Grasso. IL DIRETTORE - Dott.ssa Patrizia Mondin Corriere della Sera Giovedì 23 Ottobre 2014 Marchi Microsoft cancella Nokia dagli smartphone Saranno solo «Lumia» ECONOMIA Era «the new generation mobile phone» e il telefonino diventò oggetto di culto con il “banana phone”, Nokia 8110, attore non protagonista del film «Matrix» (1999) con Keanu Reeves. Dopo 15 anni da allora il brand Nokia sparisce per sempre dagli smartphone. Microsoft, che ha acquistato la divisione di telefonia mobile della compagnia finlandese nell’aprile scorso per 7,2 miliardi di dollari, ha fatto sapere che i nuovi cellulari si chiameranno appunto Microsoft Lumia, e non più Nokia Lumia com’erano conosciuti finora. Il colosso di Redmond nei mesi scorsi aveva lasciato intravedere cambi all’orizzonte e ora li ha ufficializzati. Il nuovo corso si aprirà in Francia, primo paese che inizierà a usare Microsoft Lumia anche per gli account Facebook e Twitter. Poi seguiranno tutti gli altri paesi. Una rivoluzione che non segnerà Del Vecchio sceglie la squadra Arriva Mehboob-Khan, da Wella ta di «preconsiglio per aiutare i membri a lavorare per il 29» ha detto il consigliere Elisabetta Magistretti—. Tutti d’accordo. Questa volta tutto è stato fatto per bene». Soddisfatto anche Utili a quota 6,8 miliardi Effetto Alibaba Yahoo, conti d’oro Lo stop di Gozzi all’offerta Cevital Antonio Gozzi, presidente di Federacciai, è l’amministratore delegato della Duferco. Gozzi (nella foto) ha sollecitato un confronto di politica industriale sullo stabilimento di Piombino, ed è stato accusato di potenziale conflitto di interessi sul caso Grazie alla vendita di azioni di Alibaba, gli utili di Yahoo! (la Ceo Marissa Mayer nella foto) salgono a 6,8 miliardi di dollari nel terzo trimestre, dai 297 milioni di un anno fa. ni». Il candidato è di elevato profilo. Ha un lungo cursus in P&G dove ha lavorato per 27 anni dopo gli studi di ingegneria alla University of London e alla Queen Mary. Padre pakistano, nato a Londra (coetaneo dell’ex ceo Andrea Guerra), Mehboob-Khan lavora a Ginevra presso la sede europea di P&G dove guida Wella e la rete di saloni, presente in 50 Paesi con 4mila dipendenti e otto stabilimenti. In Italia ha lavorato come direttore operation nel settore igiene della casa«Macino migliaia di chilometri per capire le esigenze di tutti i negozi del mondo», ha raccontato Mehboob-Khan in una recente intervista. E’ un manager che i mercati li conosce, un profilo ideale per Luxottica. Il gruppo avrebbe anche identificato il capo della finanza, incarico prima di Enrico Cavatorta. In pole sarebbe Gianluca Tagliabue dell’americana Oakley. Daniela Polizzi © RIPRODUZIONE RISERVATA Lucchini, duello governo-industriali Il caso Del Vecchio che ha curato la selezione di Egon Zehnder con la consulenza di Francesco Milleri. «La nomina — ha detto — è un punto fermo che pone fine alle illazioni degli ultimi gior- Lui, Antonio Gozzi, presidente di Federacciai, è finito ieri suo malgrado sul banco degli imputati in presunto «conflitto d’interesse» (è amministratore delegato della Duferco) per aver sollecitato un confronto di politica industriale sullo stabilimento di Piombino, appetito dagli algerini di Cevital, il cui core business — forse vale la pena sottolinearlo — «è l’alimentare e non il siderurgico». L’altro è il vice-ministro dello Sviluppo Economico, Claudio De Vincenti, che da Milano ha tuonato contro l’intemerata del numero uno degli industriali siderurgici: «Non sono ammissibili ingerenze, la Lucchini è un’azienda in amministrazione straordinaria e il commissario sta conducendo con la massima trasparenza una procedura ad evidenza pubblica». Nel mezzo ci sono i sindacati metalmeccanici, apertamente schierati per una soluzione che salvaguardi il maggior numero possibile di addetti dello stabilimento abbandonato al suo destino dai russi di Severstal e ora conteso tra gli algerini e gli indiani di Jsw Steel guidati da Sajjan Jindal. Al netto delle posizioni conviene far partire il ragionamento dal riassetto in atto nella siderurgia italiana, che oltre Piombino e Taranto investe anche gli Acciai Speciali di Terni. Un risiko che accalora tutti i protagonisti, soprattutto perché è un settore colpito da sovra-capacità produttiva che incide anche sulla carne viva del prodotto interno lordo. Il pensiero di Gozzi è che vendere Piombino a Cevital significa “stressare” ulteriormente i prezzi del rottame ferroso necessario per produrre acciaio: «Nel piano industriale degli algerini — dice — c’è la volontà di attivare due forni elettrici che portano a una maggiore importazione di rottame per circa 2,5 milioni di tonnellate l’anno». Questo maggiore fabbisogno si ripercuoterebbe sugli altri operatori, che «già scontano un prezzo maggiore di circa 15 euro alla tonnellata rispetto ai concorrenti europei». Con una compressione per i margini del tondo per il cemento armato, già in contrazione visto il crollo dell’edilizia. Fabio Savelli © RIPRODUZIONE RISERVATA però la fine di Nokia che continuerà a esistere come società separata concentrata però sulle mappe e l’infrastruttura delle reti. Con l’acquisizione della divisione telefonia mobile di Nokia, Microsoft si è posta l’obiettivo di recuperare il terreno perso sul campo e sfidare Apple e Samsung, protagoniste indiscusse negli smartphone. Corinna De Cesare © RIPRODUZIONE RISERVATA Tesoro Btp Italia: ordini a 4,5 miliardi Il rendimento potrà salire Designato il secondo ceo. Da Oakley arriva il capo della finanza Tagliabue Leonardo Del Vecchio ha chiuso la partita del nuovo vertice Luxottica. Il consiglio di ieri ha infatti approvato la candidatura presentata dal patron della multinazionale degli occhiali. Sarà Adil MehboobKhan, 49 anni, manager di lungo corso del gruppo Procter & Gamble, a prendere le redini dell’area mercati come co-amministratore delegato a fianco del responsabile operation Massimo Vian. Ci vorranno altri passaggi. Il 29 ottobre il manager sarà cooptato nel board Luxottica ma bisognerà aspettare gennaio perché l’incarico di co-ceo diventi esecutivo. Nel contempo Del Vecchio ha anche proposto che Massimo Vian sia cooptato come Ceo, affidandogli ad interim tutte le deleghe fino all’ingresso effettivo di Mehboob-Khan. In pratica, è lo stesso percorso che l’imprenditore aveva tentato di fare passare nel consiglio del 13 ottobre. Quello di ieri è stato una sor- 41 Fondatore Ha chiuso con ordini per 4,5 miliardi di euro la prima fase di raccolta del BTp Italia: 536 milioni che, sommati ai 4,036 miliardi dei due giorni precedenti, portano il totale di 4,572 miliardi di euro. Ieri ultimo giorno riservato ai clienti retail mentre oggi si aprirà la seconda fase del collocamento con la giornata riservata ai soli investitori istituzionali. Il tasso annuo minimo garantito fissato dal Tesoro per il titolo a sei anni è dell’1,15%, ma la responsabile del Debito Pubblico di via XX Settembre Maria Cannata, ha spiegato che il rendimento «potrebbe essere rivisto al rialzo al termine del collocamento». © RIPRODUZIONE RISERVATA Il fondatore del gruppo Luxottica, Leonardo Del Vecchio. Ne è anche presidente. Ieri il consiglio di amministrazione ha completato la squadra I conti Gruppo Espresso, in nove mesi fatturato a 471 milioni di euro Il Gruppo L’Espresso ha chiuso i primi nove mesi dell’anno con 471,2 milioni di ricavi, in calo dell’8,1% sullo stesso periodo del 2013, ma con un utile netto pari a 4,6 milioni di euro, in linea con quello dell’esercizio precedente. Più nello specifico i ricavi diffusionali hanno fatto registrare una flessione del 6,3% (175,8 milioni) e i ricavi pubblicitari sui mezzi del gruppo sono scesi del 7,7% (-10,5% la stampa). Il margine operativo lordo è stato di 41,5 milioni di euro (+8,1%) e il risultato operativo di 26,1 milioni di euro (+14,2%). © RIPRODUZIONE RISERVATA Giovedì 23 Ottobre 2014 Corriere della Sera 42 Gli annunci si ricevono tutti i giorni su: tel.02/6282.7555 - 02/6282.7422, fax 02/6552.436 Si precisa che ai sensi dell’Art. 1, Legge 903 del 9/12/1977 le inserzioni di ricerca di personale inserite in queste pagine devono sempre intendersi rivolte ad entrambi i sessi ed in osservanza della Legge sulla privacy (L.196/03). ADDETTA amministrazione del personale, assunzioni cessazioni, trasformazioni rapporti con enti programma presenze Word, Excel, posta elettronica. No studi. 346.79.48.352 CONTABILE pluriennale esperienza co.ge, libera subito. Tel. 338.63.31.868 SEGRETARIA back office/receptionist pluriesperienza. Buono uso pc e lingua inglese. Disponibilità immediata fulltime. 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Com. Crescita EUR 30/09 Azimut Prev. Com. Crescita Cl. C EUR 30/09 Azimut Prev. Com. Equilibrato EUR 30/09 Azimut Prev. Com. Equilibrato Cl. C EUR 30/09 Azimut Prev. Com. Garantito EUR 30/09 Azimut Prev. Com. Protetto EUR 30/09 Azimut Prev. Com. Protetto Cl. C EUR 30/09 Azimut Prev. Com. Obbli. EUR 30/09 Azimut Prev. Com. Obbli. Cl. C EUR 20/10 Azimut Reddito Euro EUR 20/10 Azimut Reddito Usa EUR 20/10 Azimut Scudo EUR 20/10 Azimut Solidity EUR 20/10 Azimut Strategic Trend EUR 20/10 Azimut Trend America EUR 20/10 Azimut Trend Europa EUR 20/10 Azimut Trend Italia EUR 20/10 Azimut Trend Pacifico EUR 20/10 Azimut Trend Tassi EUR 20/10 Azimut Trend EUR AZ FUND MANAGEMENT SA - tel.00352 2663811 20/10 AZ F. Active Selection ACC EUR 20/10 AZ F. Active Selection DIS EUR 20/10 AZ F. Active Strategy EUR 20/10 AZ F. Alpha Man. Credit EUR 20/10 AZ F. Alpha Man. Equity EUR 20/10 AZ F. Alpha Man. Them. EUR 20/10 AZ F. American Trend EUR 20/10 AZ F. Asia Absolute EUR 20/10 AZ F. Asset Plus EUR 20/10 AZ F. Asset Power EUR 20/10 AZ F. Asset Timing EUR 20/10 AZ F. Best Bond EUR 20/10 AZ F. Best Cedola ACC EUR 20/10 AZ F. Best Cedola DIS EUR 20/10 AZ F. Best Equity EUR 20/10 AZ F. Bond Target 2015 ACC EUR 20/10 AZ F. Bond Target 2015 DIS EUR 20/10 AZ F. Bond Target 2016 ACC EUR 20/10 AZ F. Bond Target 2016 DIS EUR 20/10 AZ F. Bond Target 2017 Eq Op ACC EUR 20/10 AZ F. Bond Target 2017 Eq Op DIS EUR 20/10 AZ F. Bond Target 2018 Eq Op ACC EUR AZ F. Bond Target 2018 Eq Op CLD DIS 20/10 EUR 20/10 AZ F. Bond Target 2018 Eq Op DIS EUR 20/10 AZ F. Bond Target Giugno 2016 ACC EUR 20/10 AZ F. Bond Target Giugno 2016 DIS EUR 20/10 AZ F. Bond TargetSettem.2016 ACC EUR 20/10 AZ F. Bond TargetSettem.2016 DIS EUR 20/10 AZ F. Cash 12 Mesi EUR 20/10 AZ F. Cash Overnight EUR 20/10 AZ F. Carry Strategy ACC EUR 20/10 AZ F. Carry Strategy DIS EUR 14/10 AZ F. Cat Bond ACC EUR 14/10 AZ F. Cat Bond DIS EUR 25,594 6,580 6,803 6,966 6,714 12,842 11,347 11,373 12,444 12,464 11,312 12,065 12,081 10,506 10,506 17,489 6,416 8,806 9,023 6,345 13,081 12,567 16,104 7,151 10,152 29,022 25,677 6,568 6,802 6,960 6,707 12,846 11,250 11,273 12,356 12,374 11,280 12,059 12,074 10,441 10,441 17,512 6,418 8,797 9,053 6,317 13,018 12,661 16,270 6,925 10,160 28,883 5,131 5,129 4,977 5,452 4,842 3,557 3,326 4,684 5,526 5,382 4,995 5,383 5,659 5,042 4,978 6,017 5,420 5,422 5,092 5,145 5,037 4,762 5,000 4,760 5,667 5,144 5,894 5,452 5,380 5,278 4,973 4,973 5,324 5,287 5,135 5,134 4,955 5,450 4,807 3,551 3,308 4,653 5,518 5,360 4,995 5,377 5,639 5,025 4,957 6,018 5,421 5,413 5,083 5,137 5,029 4,756 5,000 4,754 5,666 5,143 5,893 5,451 5,379 5,277 4,964 4,964 5,320 5,283 •RICERCANO appartamenti affitto vendita. 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Nome 6,118 6,205 6,097 5,650 3,832 6,466 5,543 5,540 5,700 5,308 5,644 4,893 6,180 3,022 5,066 5,046 5,044 3,139 4,937 4,924 5,598 5,524 6,102 5,503 4,911 4,486 4,154 5,356 5,164 5,325 5,114 6,318 5,752 4,724 4,351 5,602 5,521 3,120 3,118 4,966 4,682 6,104 4,659 4,069 6,946 6,288 5,301 5,138 5,223 4,754 5,345 6,300 5,032 4,868 6,165 5,657 5,878 5,080 5,080 6,317 5,771 1515,229 1657,278 1592,507 1443,042 1379,554 1356,327 1281,360 1238,210 1195,122 116,906 116,820 75,095 78,318 102,890 1070,429 1132,850 1011,354 1513,351 1655,946 1591,244 1439,795 1376,466 1338,725 1264,751 1238,251 1195,173 116,695 116,609 77,468 80,744 104,323 1070,704 1131,595 1009,915 20/10 21/10 21/10 EUR EUR EUR 54,600 96,670 929,650 55,040 95,710 929,090 21/10 21/10 21/10 15/10 21/10 15/10 EUR JPY USD EUR EUR EUR 113,240 8373,260 165,970 4518,990 106,970 10777,280 111,110 8499,290 162,000 4903,610 106,900 10668,040 10,126 * 5,367 4,994 6,338 7,130 La nostra Agenzia di Milano è a disposizione per proporvi offerte dedicate a soddisfare le vostre esigenze e rendere efficace la vostra comunicazione. Rubriche in abbinata: Corriere della Sera - Gazzetta dello Sport: n. 1 Offerte di collaborazione: € 2,08; n. 2 Ricerche di collaboratori: € 7,92; n. 3 Dirigenti: € 7,92; n. 4 Avvisi legali: € 5,00; n. 5 Immobili residenziali compravendita: € 4,67; n. 6 Immobili residenziali affitto: € 4,67; n. 7 Immobili turistici: € 4,67; n. 8 Immobili commerciali e industriali: € 4,67; n. 9 Terreni: € 4,67; n. 10 Vacanze e turismo: € 2,92; n. 11 Artigianato trasporti: € 3,25; n. 12 Aziende cessioni e rilievi: € 4,67; n. 13 Prestiti e investimenti: € 9,17; n. 14 Casa di cura e specialisti: € 7,92; n. 15 Scuole corsi lezioni: € 4,17; n. 16 Avvenimenti e Ricorrenze: € 2,08; n. 17 Messaggi personali: € 4,58; n. 18 Vendite acquisti e scambi: € 3,33; n. 19 Autoveicoli: € 3,33; n. 20 Informazioni e investigazioni: € 4,67; n. 21 Palestre saune massaggi: € 5,00; n. 22 Chiromanzia: € 4,67; n. 23 Matrimoniali: € 5,00; n. 24 Club e associazioni: € 5,42. 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EUR A-Dis US Equity A EH US High Yield Bond A US High Yield Bond A-Dis M US Value Equity A US Value Equity A-Dis 22/10 22/10 22/10 22/10 22/10 22/10 22/10 22/10 22/10 22/10 22/10 22/10 22/10 22/10 22/10 22/10 22/10 22/10 22/10 22/10 21/10 22/10 22/10 22/10 22/10 22/10 22/10 22/10 22/10 22/10 22/10 22/10 22/10 22/10 22/10 22/10 22/10 22/10 22/10 22/10 22/10 USD USD USD USD USD USD EUR EUR USD USD USD EUR EUR EUR EUR USD USD USD USD USD EUR EUR EUR USD USD EUR JPY EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR USD EUR EUR USD USD USD USD 24,830 15,950 14,120 13,740 14,230 10,346 14,980 9,780 14,628 9,120 12,592 17,055 12,853 11,002 5,826 5,712 57,490 14,310 11,544 41,650 10,516 13,075 11,863 46,030 10,168 35,150 3046,000 16,790 15,150 11,330 18,850 13,570 14,120 13,430 10,842 10,364 13,910 11,705 10,384 31,590 30,200 24,570 15,780 14,000 13,620 14,090 10,332 14,910 9,730 14,648 9,132 12,580 17,027 12,832 10,994 5,816 5,716 57,050 14,200 11,528 40,870 10,497 13,048 11,839 45,520 10,141 34,510 2976,000 16,660 15,030 11,250 18,770 13,510 13,980 13,290 10,835 10,305 13,770 11,626 10,314 30,910 29,550 31/08 31/08 31/08 31/08 21/10 21/10 20/10 20/10 20/10 20/10 20/10 20/10 20/10 20/10 20/10 20/10 20/10 20/10 20/10 20/10 Data Valuta Quota/od. 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A NM Q7 Globalflex A NM Total Return Flexible A NM VolActive A NM VolActive I 21/10 21/10 21/10 21/10 21/10 21/10 21/10 21/10 21/10 21/10 21/10 21/10 21/10 17/10 17/10 20/10 20/10 EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR 191,170 146,130 136,290 139,050 45,430 71,740 105,900 111,010 113,660 137,430 103,050 104,290 57,990 104,450 121,460 100,780 101,630 AUGUSTUM EQUITY EUROPE I AUGUSTUM G.A.M.E.S. A AUGUSTUM G.A.M.E.S. I 21/10 21/10 21/10 EUR EUR EUR 104,870 107,930 144,010 190,640 145,880 135,720 138,970 44,560 70,590 105,630 110,710 113,350 137,430 102,800 104,040 57,520 104,710 121,700 100,550 101,390 www.sorgentegroup.com Fondo Donatello-Michelangelo Due Fondo Donatello-Tulipano Fondo Donatello-Margherita Fondo Donatello-David Fondo Tiziano Comparto Venere Caravaggio di Sorgente SGR 31/12 31/12 31/12 31/12 31/12 31/12 EUR 51470,165 52927,939 EUR 46691,916 47475,755 EUR 27926,454 27116,197 EUR 58259,864 57863,932 EUR 468728,464 477314,036 2451,889 2506,583 EUR www.vitruviussicav.com Tel: 02 77718.1 www.kairospartners.com Kairos Multi-Str. A Kairos Multi-Str. B Kairos Multi-Str. I Kairos Multi-Str. P Kairos Income Kairos Selection KAIROS INTERNATIONAL SICAV KIS - America A-USD KIS - America P KIS - America X KIS - Bond A-USD KIS - Bond D KIS - Bond P KIS - Bond Plus A Dist KIS - Bond Plus D KIS - Bond Plus P KIS - Dynamic A-USD KIS - Dynamic D KIS - Dynamic P KIS - Emerging Mkts A KIS - Emerging Mkts D Nel testo dell’inserzione è obbligatorio indicare la classe energetica di appartenenza dell’immobile e il relativo indice di prestazione energetica espresso in kWh/mqa o kWh/mca a seconda della destinazione d’uso dell’edificio. Nel caso di immobili esenti dall’indicazione, riportare la dicitura “Immobile non soggetto all’obbligo di certificazione energetica”. Numero verde 800 124811 EUR 874712,613 873974,630 EUR 570753,978 570591,037 [email protected] EUR 590447,998 589705,032 EUR 536380,732 536171,250 Nextam Bilanciato 20/10 6,797 EUR 6,810 6,809 Nextam Obblig. Misto EUR 20/10 7,549 EUR 10,277 10,183 BInver International A EUR 21/10 5,683 EUR 21/10 5,658 Cap. Int. Abs. Inc. Grower D EUR 267,070 264,520 CITIC Securities China Fd A USD 21/10 5,907 EUR 187,760 185,950 Fidela A EUR 21/10 5,298 EUR 189,280 187,440 EUR 21/10 5,698 A EUR 173,620 173,560 Income USD 21/10 7,290 International Equity A EUR 124,010 123,980 Italian EUR 21/10 6,109 Selection A EUR 128,520 128,480 EUR 21/10 5,331 Liquidity A EUR 126,610 126,500 EUR 21/10 5,064 EUR 131,320 131,220 Multimanager American Eq.A EUR 21/10 4,725 EUR 133,760 133,650 Multimanager Asia Pacific Eq.A EUR 21/10 4,381 EUR 176,420 176,120 Multimanager Emerg.Mkts Eq.A USD 21/10 4,265 EUR 122,730 122,520 Multimanager European Eq.A EUR 21/10 5,116 EUR 125,130 124,920 Strategic A EUR 21/10 6,110 EUR 125,310 124,640 Usa Value Fund A EUR 123,280 122,640 Ver Capital Credit Fd A 21/10 5,459 EUR EUR 21/10 92,870 93,160 Asian Equity B EUR 21/10 130,430 130,840 Asian Equity B USD 102,900 Emerg Mkts Equity 21/10 425,110 424,780 USD 106,140 Emerg Mkts Equity Hdg 21/10 415,340 414,980 EUR 141,620 European Equity 21/10 264,990 259,860 EUR 21/10 326,800 320,510 European Equity B USD 21/10 110,170 109,870 Greater China Equity B EUR 21/10 156,800 156,380 Greater China Equity B USD 21/10 75,120 73,500 Growth Opportunities USD 21/10 82,230 80,450 Growth Opportunities Hdg EUR 21/10 124,730 126,620 Japanese Equity JPY 21/10 123,600 125,480 Japanese Equity B USD 21/10 162,000 164,440 Japanese Equity Hdg EUR 21/10 128,150 126,780 Swiss Equity CHF 21/10 97,350 96,320 Swiss Equity Hdg EUR 21/10 169,060 165,450 US Equity USD 21/10 186,070 182,060 US Equity Hdg EUR 6,799 7,557 5,615 5,576 5,798 5,291 5,691 7,139 Tel 0332 251411 6,020 www.ottoapiu.it 5,330 4,977 8a+ Eiger 21/10 5,713 5,594 EUR 4,696 8a+ Gran Paradiso 21/10 5,174 5,173 EUR 21/10 5,689 5,656 EUR 4,367 8a+ Latemar 10/10 EUR 718153,573 739346,769 4,238 8a+ Matterhorn 5,089 5,975 Legenda: Quota/pre. = Quota precedente; Quota/od. = Quota odierna 13353DEB www.kneip.com 5,435 Corriere della Sera Giovedì 23 Ottobre 2014 ECONOMIA/MERCATI FINANZIARI ● Piazza Affari 43 Sussurri & Grida Amplifon sbarca in Brasile e scommette sul Sud America di Giacomo Ferrari (d.pol.) Amplifon mette a segno una tripletta e porta sotto la sua rete, tra India, Germania e Francia, altri 29 presidi tra centri di servizio e negozi. Nel Subcontinente conta ormai 120 insegne grazie anche a quest’ultimo accordo con il colosso Usa Starkey hearing che ha ceduto ad Amplifon la gestione di 12 centri negli studi medici (più altre 40 presenze in altrettante cliniche entro un anno). Da gennaio lo shopping ha aggiunto 200 negozi al network salito a 3.500 vetrine, tra negozi e centri medici. Ma il piatto forte deve arrivare. E’ attesa infatti la firma dell’accordo che traghetterà la multinazionale delle soluzioni auditive in Brasile. Segnando l’ingresso del gruppo guidato da Franco Moscetti (foto) in Sudamerica. Da quanto trapela, la società comprerà la maggioranza di Direito de ouvir (diritto di sentire). In pratica una Amplifon formato tascabile con circa 90 negozi, fondata da Frederico Abraham Baz che rimarrà socio e continuerà a gestire il business. E’ un’operazione chiave perché da lì partirà lo sviluppo nel continente. Verrà infatti costituita una holding-piattaforma per crescere ancora. Oggi l’azienda comunicherà i risultati del terzo trimestre di un anno che, secon- Milano la migliore in Europa Balzo di Cementir e Atlantia I n attesa degli indici Pmi manifatturieri europei (disponibili oggi) e dell’esito degli stress-test delle banche, le Borse confermano l’intonazione positiva. Piazza Affari brilla nell’Eurozona, con il Ftse-Mib che mette a segno un guadagno dell’1,09%. Tra i bancari spicca Monte Paschi (+4,16%), dopo che un report di JP Morgan, diffuso ieri, ipotizza il superamento del test della Bce. Rialzi significativi, inoltre, per Atlantia (+2,84%), e StMicroelectronics (+2,7%), mentre nel comparto del lusso corrono Luxottica (+2,47%), alla vigilia della nomina del nuovo vertice operativo, e Tod’s (+2,15%), ma perde terreno Yoox (-2,09%). In calo anche Cnh Industrial (-2%). Nel segmento Star, infine, balzo di Cementir (+7,26%). © RIPRODUZIONE RISERVATA $./ 1" "k 1Î 1k± do il consensus degli analisti, registrerà ricavi di 865 milioni. A sorpresa, il fatturato degli ultimi tre mesi è stato trainato dall’Europa (+10%), con picchi del 20% in Germania e con un +10% messo a segno in Italia. © RIPRODUZIONE RISERVATA Più profitti per Sace, ora spinta sul trade finance (c.d.c.) Aumentano del 36,5% i sinistri di Sace colpiti dagli indennizzi alle aziende italiane per le esportazioni in Iran, dove le sanzioni internazionali hanno determinato crescenti difficoltà nel rimborso dei prestiti. La società ha chiuso i primi nove mesi del 2014 con un utile netto di 377,5 milioni di euro (+15,4%), premi lordi a 196,1 milioni (in leggero calo rispetto ai 207,6 del 30 settembre 2013) e sinistri a 278,1 milioni (+36,5%). Il gruppo assicurativo ha fatto sapere di aver ampliato il proprio sostegno alla imprese attraverso un nuovo prodotto, «Trade Finance», che consente agli esportatori di proteggersi dai 8@± .x± ® °¯ Ð`| ´æ`pp ´Õ`pÊ |`¤z |`|p ¤`¤Õ ´¤`Õ| ´Õ`Ф ´¤`æÐ r ´¤`ÐÊ Ð`¤ ´Õ`z ´æ`pp ´æ`ÕÐ r ´Ð`æp ´æ`|Ð ´Õ`p| ´æ`|Ê ´æ`¤Ê ¤`ÐÕ ´æ`ÕÐ æ`¤É ´¤`pÊ ´æ`Õ ´æ`ÐÕ æ`pÕ æ`zp r ´æ`| ´Õ`Ê ´Ð`z Ð`ÊÕ |`ÐÕ ´¤`pp ´æ`æÊ æ`|z ´¤`| r ´æ`¤z ´Õ`Õz ´æ`p æ`|Ð æ`pÐ æ`|z ´¤`É| ´¤`Ê r ´Õ`p ´æ`|É ´z`Êæ Õ`ÐÕ r ¤`Éæ æ`æ| ´¤`¤æ r ´Õ`ÐÐ ´¤`| ´¤`Õz ´¤`É ´¤`pÐ æ`|p ´¤`æ ´¤`¤z ¤`Êp æ`z¤ ´æ`ÐÉ r ´¤`¤æ ¤`æ ´æ`¤Ê ´¤`Êæ ´É`ÕÊ ´Ð`|¤ ´Ð`p| æ`|| æ`| ´¤`Õp ´¤`pÐ ´¤`Õ¤ ´æ`ÉÐ Õ`ææ æ`pæ r æ`pp r ´¤`æÐ Õ`Éz r ´Õ`|Ð ´Õ`æÉ ´|`|p |`¤z æ`Ép ´Õ`p ´¤`ÕÊ ´Õ`|z ´Ð`¤Õ ¤`¤É ´æ`zz ´æ`ɤ ´¤`| ´¤`Ðæ æ`ÉÕ 8@± ! !@ß æÕËæ¤ËÕæ¤| ® °¯ ®kׯ ®kׯ Ð`Õ¤ æ`|Ê æ`pz¤ ¤æ`z æ`Éæ¤ ¤`æÕ ´¤Õ`¤ É`z ¤¤`Õææ Õ|`p ¤Ð`p¤æ ÕÐ`¤Êæ ´ÕÊ`p æ`É| ¤`|Ð ´¤`æz ¤`æФ ¤`ÐÉz ´ÐÊ`æÐ `zz ¤|`æææ zz`Éz æ`æ¤É æ`æzÉ ´¤|Ê`Õz æ`Éæ¤ ¤`Éæ r r r ¤æ`|p Õ`pææ Ð`zp ¤|`ÐÐ æ`|Õz æ`Êpz ´`zp Ð`Ê |`pæ r Ð`Éææ |`zp ´ÕÉ`zÕ Ê`zÕz `¤ææ r r r ´Ð`Õæ ¤`Éæp Õ`ÐÕÊ Õ|`æ¤ z`zææ p`Ðpæ ´¤¤`Êp ¤Ê`Фæ Õ¤`Ð¤æ ¤æ`Õ z`æÐæ É`ÊÉz ¤Ê`ææ `|Ðæ ¤Õ`zæ z`zÉ ¤|`Ézæ ¤É`ÐÐæ É`Õp ¤Ê`|¤æ Õz`p|p ¤æ`|p z`zpæ p`Ê|æ ¤æ`p¤ ¤p`zpæ Õz`¤¤æ ´É`Õ ¤¤`zÉæ ¤Ê`Ðzæ ´¤`ÐÕ z`æÊz p`ÉÊÕ ¤`| Ð`æ|p |`|Êz ´¤|`p¤ p`ÉÕ ¤z`Épæ r r r É`Êp Õ`æpæ Õ`z|Ê ´¤|z`Ê æ`pÕÐ Ð`pÉæ ´Ðz`æÊ ¤æ`¤ææ ¤zÊ`æææ zæ`É| æ`æp æ`ÕÉ| ´¤|`ÉÕ æ`æ¤ ¤`| ´p`zæ æ`Ð¤É æ`z ´¤¤`pÐ Ð`æp Ð`Êæ ´É`Õz æ`z¤æ ¤`æ|æ ´z|`|æ æ`Ðp| æ`ÉÕÉ r r r ´Êæ`Ê æ`¤ æ`|ÉÊ ´¤z`|z Õ`¤| Ð`Ðp ´¤¤`Ép Õ`æÐp Ð`¤z| ´É`Êæ Ê`Õ|z É`pæ ´`zÕ `zÐæ ¤¤`Épæ ´pÉ`Ðæ æ`Õz æ`Ê|Õ z`¤| æ`ÐpÉ æ`Êz| ´¤Õ`ɤ æ`|Éz æ`ÊÉÕ ´ÕÉ`Êæ ¤`|p Õ`ÕÐÊ ´¤æ¤`pÉ æ`ÕÕ| æ`Ðæ ´p`|Ð æ`|z æ`p|z ´ÐÉ`| z`¤Ðæ `zz ÐÐ`Õ æ`ÕÐÊ æ`|zæ z`ææ ¤p`¤zæ ÕÐ`Ézæ z`ÉÊ Õ`Épæ |`¤Ðæ ¤`|æ Õp`æææ Ðp`pæ É`Êp æ`ÉÐp æ`Ð| ¤æ`ÐÕ æ`pÊæ ¤`¤Éæ ´Õz`Ê ¤p`ppæ Õ`ÊÊæ ´Õ¤`z| æ`æÉÊ æ`¤|É Ðp`¤æ ¤|`pæ ÕÊ`Õzæ ¤É`|É `ÊÊz ¤z`¤zæ ¤æ`ÐÊ z`Éz p`æzæ ¤`Ê Ð`ÊÉæ z`Ðææ ¤Ð`ÉÐ |`É| É`ÉÕæ ¤`Éz ¤`Ðʤ ¤`ÊÉæ É`É ¤`pÉæ Ð`æææ Ê`ÊÉ æ`ÉÕ ¤`Ð|p ¤æ`Ф z`¤pæ Ê`|Õæ ´Õz`zÊ ¤`ÉÊæ Õ`ÉÉ ||`æ| ¤`ÊÐ Ð`ÐÐÕ ÐÊ`|Ð ¤Õ`æææ ¤`Êpæ ´ÕÉ`¤| ¤`ÐÐÉ Ð`¤¤æ ´¤Ð`¤ p`Êææ ¤Õ`Õ|æ ´`É |`¤ÊÕ É`||æ ´É¤`Éæ ¤`ÉÕÊ z`Ðz ´|Õ`p æ`¤p| æ`Ðp¤ r |`|zæ z`æææ p`¤p æ`æÐÉ æ`æʤ æ`ÊÉ æ`ÕÐæ æ`Ð¤æ ¤¤`|¤ æ`Õ| æ`|¤z ÕÊ`pæ æ`ɤ ¤`ÕÕæ ´ÉÉ`æz æ`¤ÉÉ æ`|¤| Õz`æ z`¤z p`pææ Ðæ`|| æ`ÐÊÊ æ`zɤ r r r zÉ`z æ`Õz æ`Ê|p r r r ´¤æ`Õ z`Ê|æ É`Épæ ¤Õ`zÕ æ`Éæ| ¤`Õæ r r r ´¤Õ`Êæ ¤`Фæ Õ`æ|p |Õ`ÐÉ æ`Ðzæ æ`ÉÐ| ÐÕ`ÐÉ æ`æʤ æ`¤Õp Õæ`ÉÊ Õ`ÊÊ| |`Õææ ´Õ`zæ ¤`¤ÐÊ ¤`pææ Õ|`Õ¤ ¤É`ÉÊæ ÕÊ`pÐæ ¤æ`ÕÊ ¤Ð`Ê|æ ¤p`æÉæ ´z`p| É`Éææ ¤æ`æææ ´ÕÉ`z| ¤¤`pÊæ ¤É`æææ ´¤z`zæ ¤`ÕæÉ ¤`zÕ ´¤|`|¤ ¤`¤pæ ¤`zæ ¤p`pz ÕÉ`Êæ Ðz`Êæ ´|Õ`Ðz Õ`¤pæ Ð`pæÕ ÐÊ`pÉ Õ`ÐÕÕ |`Êæ ´¤Ð`æp ÐÐ`|zæ ||`æææ @¬Î@ä ® b kׯ Õz`Õ ÕÐÕæ`Õ ¤Éæ`æ ÊÐ`æ Ð|` pÕ`¤ ¤¤Ê`Ê ¤`p Õ¤æ`æ r ¤Õp`É Ð`É ¤ææ¤`Ð ¤ÕÐp` ¤Ép¤`p r |ÕÐ`| zÉz` ¤zæÊ|`¤ ¤|ææ`| pzÉ`z Êz`Ê Õzzz`É Ê|`Õ ÕÐÐÕ`Ê É|¤`Õ ÐææÉ`Ê ¤z¤`| |Õz` r ¤Ðæ`| Ðz`É r ÐÐ`æ Õ` ¤zÉ`Ð z|Ð` ¤Õæ`Õ ÕÊÉ|`Õ r ÕÕ¤`É Õ|`z Ðæ`Ê r ɤ`z Êz`Ð É`p ¤æÐÕ`É ¤É`p ÐÐ`Ê ¤p`¤ ¤p`¤ `Õ pÕ`z ÉÕ`z ¤Êæ`z Ф`æ æ`p ¤ÉæÕ`É É|`Õ ¤¤æ¤`æ ¤Éɤ`É Õz`É ÐÐ`æ ÐÊ`Õ ¤É`Ð ÕÕÉ`Ê ¤Õæ`РФ|Ð`æ ÕÕ`p pæ`Ð ÊÉæ` r ¤ÉÕ`Ê ÉÕÕ`Ê Ðæ`Õ ÕÕ`Õ pÉæ`É ` ÕÐ`z |Ê`É ÊÊz`¤ pp`É pÐÕp`Ê ÕÉÉ`æ r ¤Õ`Õ r Õ¤¤z`Õ æp`Ð r |p`p ¤zÊ`Ê r |Ê` ¤æ¤` ÉÊÉ`É zpÕ`z zÕæ`æ ÕÕz¤`Õ |||`É Õ¤p`z ¤z¤`z ||`Õ Ð`p ¤æÉ` "k 1Î 1k± bŠ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®".¯ !/±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®!/¯ ±± K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®"¯ X@ K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® ¯ @ K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®!¯ k ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®"¯ k Âkk ,Þ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®,9¯ kÂÝα±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®"8¯ ~kkÂ~ K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®"¯ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®"¯ Â~±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®.¯ Â~à @¬Î@±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® ¯ Â~à @¬Î@ ¤ÊÞ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®9 ¤Ê¯ ŬÂkÎ K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®,.1¯ ×kbű±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®3¯ ×ÂÎkX K ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®1¯ ß±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®:$¯ ߬ÂÝ@ K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®:,.¯ @X .kkÞ@NkÅ K ±±±±±±±±±±±±±±±±±®.¯ @Î ÂàÅk ×α±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® ¯ kÂÂ@~@ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/.¯ b@ K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®¯ kÂ@ !@ K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®!¯ X@Îk ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® 1¯ kX@ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®¯ kXX@X@±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®" ¯ "! 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,kÂÂk ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®,.¯ æ`ʤ ,kÂÂk ¤ÕÞ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®9,.¤Õ¯ r ,x@Â@ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®,"¯ Ð`¤|| ,¶×@b±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®,-¯ ¤`ÊФ ,Âk G ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®, ¯ ¤æ`Êzæ ,Âk G ± ÂX±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®, ,¯ `É|æ ,~± /±@×ÅÎ K ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®,/¯ z`ÉÐz ,~Â@xX bÎÂ@k±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®,$¯ æ`Õ|¤ ,Âkű±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®,./¯ æ`Õ| ,Âk×b@ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®,.¯ æ`Õ| ,Â@ b×ÅÎÂk K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®,.¯ ¤Ð`Êzæ ,ÂàÅ@±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®,.;¯ ¤Ð`Éææ . .± k !kbX K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®.!¯ æ`ÕÉÐ .@ÎÎ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®.1¯ Õ`z¤p . / !kb@~Â׬ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®. /¯ æ`zæ .kXÂb@Î K ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®. ¯ ¤Õ`zæ .k¬à K ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®.;¯ zp`Ðææ .kÎkα±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®1¯ æ`ʤp .Å@@kα±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®."¯ æ`¤¤ .ÅÅÅ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®.$/¯ ¤`Õ| / /@N@x /±¬±@± K ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/¯ ¤Õ`ææ /@kÅ K ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/¯ z`pz /@kÅ ÂX K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/.¯ |`É¤Õ /@x Â׬±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/¯ ¤æ`ÊÐæ /@¬k±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/,!¯ ¤z`ÕÐæ /@¬k ÂŬ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/,!.¯ r /@ ¬Âk~ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/¯ Õ`Êææ /@ ¬Âk~ ÂX ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/.¯ ¤¤`||æ /@Â@Å ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/./¯ æ`pææ /@α±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/1¯ ¤Õ`pæ /@Ýk ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/8¯ ¤Ð`æ¤æ /XÂkk /kÂÝXk ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®//¯ r /k@Î ,±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®,¯ æ`ææ¤ /k@Î , ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®,.¯ æ`ÊÐ /kÂÝä Î@@ K ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/.¯ |`Õzæ /kÂÝä Î@@ ¤z Þ@ K ±±±±±±±±±±±®9/.¤z¯ æ`Ðææ /kÅ@ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®//¯ ¤¤`ææ //±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®//¯ É`Éz /ÎkÅ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/¯ æ`æpæ /@±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/"¯ ¤`|¤æ /@ @Å ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/.¯ |`¤ÊÊ /~kx K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/$¯ Õ`ÕzÕ / ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/$¯ Ê`¤æz / ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/."¯ ¤`ÊÐ /¬@Xk ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/,¯ `pææ /¬@Xk Þ@ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®9/,¯ r /Îkx@k K ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/1¯ æ`ÕÉz /Îkx@k ÂŬ K ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/1.¯ r /1!XÂkkXα±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/1!¯ z`z¤z 1 1@N× ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®1,¯ Õ`Ðp| 1@N× ¤ÐÞ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®91,¤z¯ æ`|Êp 1/±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®1/¯ æ`|zp 1kkX 1 ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®11¯ æ`p¤z 1kkX 1 !kb@±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®1!¯ ¤`ææÉ 1kkX 1 !kb@ ÂX ±±±±±±±±±±±±±±±±±±®1!.¯ æ`Êæ¤ 1kkX 1 ÂX ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®11.¯ æ`ÊzÐ 1k@ÂÅ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®1"¯ ¤z`Õ|æ 1kÂ@±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®1."¯ Ð`pz| 1kÂkÂ~@ K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®1.¯ ¤`z¤æ 1kÅkX K ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®1/¯ æ`Êzz 1ÅX@±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®1/¯ æ`æ|Ð 1ÅX@ ¤|Þ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®91/¤|¯ æ`æææ 1bÁű±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®1$¯ ÉÐ`Éææ 1ÂkÝ ±b±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®1¯ Õ`pÐæ 1:1 kÅ×Î K ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®1:1¯ p`æÊæ 3 3 @X@±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®3¯ Ê`Õæz 3XÂkbα±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®3 ¯ z`pææ 3XÂkbÎ ÂŬ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®3 .¯ É`ææ 3¬±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®3"¯ Ð`z| 3¬ ¬Âݱ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®3",¯ Ð`ÐæÕ 3¬/@ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®3/¯ Õ`æp 3¬/@ ÂŬ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®3/.¯ Õ¤p`|ææ 3¬/@ ÂŬ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®3/.¯ Õ`æÊp 8 8@Å@±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®8/¯ ¤Õ`pæ 8@ b×ÅÎÂ@ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®8"¯ ¤`¤Éz 8@ @ݱ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®8¯ |`ppæ 8ÎÎÂ@ Åű K ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®8/¯ p`pÐæ 9 9Âb ×Îà Âkk ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®9¯ Ê`z|æ ; ;ß K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®;$$:¯ ¤z`|Éæ > >~@~ 8kΠK±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®>8¯ z`æ|z 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Da gestore (di bond) per gli investitori di tutto il mondo ai prestiti peer-to-peer: per Mohamed El-Erian, ex Ceo e Co-Cio di Pimco, è quasi una svolta copernicana, che mette al centro il risparmiatore senza passare attraverso gli intermediari tradizionali. Secondo il Financial Times, con 12 milioni di dollari El-Erian sarà il primo investitore di Payoff, una startup che promette prestiti online in modo più efficiente delle banche grazie alla scienza comportamentale e a big data. L’idea dei «prestasoldi diretti» è nata qualche tempo fa in California e oggi il settore è dominato da Lending Club e Prosper. Prima di El-Erian ci hanno già scommesso personaggi come Larry Summers , ex Segretario usa del Tesoro, e John Mack, ex banchiere di Morgan Stanley, entrambi nel board di Lending Club. © RIPRODUZIONE RISERVATA 8@± ! æÕËæ¤ËÕæ¤| ® °¯ ®kׯ ¤`ÊÐ Õ`zÐp ´z`ÊÐ z`¤z ¤z`Ép |`zÕ ´Ð¤`Êz æ`æÉÉ r r Õæ`Õæ ¤`ÐæÕ Ðæ`¤¤ ¤`æzÉ Ðz`zÉ æ`|ÊÕ ÐÕ`æÉ ¤æ`Õzæ z¤`zp æ`ÊzÐ ´Õ¤É`æ æ`zæÕ ÕÊ`Ê| æ`ÕÉÊ ¤Ê`ÊÊ æ`p¤É ÐÉ`¤| æ`æÐÕ ´¤¤`pÉ |`æ¤æ æ`æÉ Õ`ÉÕÊ ´ÕÊ`zÐ Ð`|Ê| ´ÕÕ`¤| æ`æpz r r ¤|`Õ| æ`Фz ¤¤`|z ¤`¤|| ¤`ÊÕ Õ`ÐÉÊ Õ`Êz ¤`ÐzÐ ¤¤`É ¤`zæ ´ÐÐ`ÊÊ æ`zæ| r r Õ`Ép Õ`pÕ `Ð ¤`z|p ¤|`Êæ `ppæ ´¤` p`pææ z`Êæ z`¤pæ ¤p`Ðæ æ`ÕÐÉ |p`ÊÕ æ`Õ| ¤Ð`ÕÉ æ`Õ| ´|z`¤ `Õzæ ÕÊ`Ðp ¤Õ`Épæ ´¤`Éz æ`ÕÊæ ´¤|`ÉÉ Õ`¤| ÕÊ`|æ æ`æ¤ ´Õ¤`pp ¤æ`ÐÐæ æ`z¤ |`||æ ´¤¤`Êz æ`|pz |Ð`pÕ æ`¤¤ Õ`ÊÐ ¤`ÕÉp ´æ`zz ¤¤`ÕÉæ ¤z`É z`Êzz Õ` |`Êzæ |æ`Õ¤ `ÉÐæ ¤`ÐÊ ¤|`Éææ r r |Ê`æÊ Õ`|pæ `| ¤æ`Õzæ Ð`æ æ`ÉÐp ´¤`Õ| ¤æ`pææ ´z`Ð| ¤¤`pÉæ r r ÐÐ`ÐÐ æ`ææ¤ Õ|`ÊÉ æ`|pæ ´|`¤É Ð`pÕ ´ÕÕ`|z æ`ÕÐz ´æ`æp ¤¤`Ðpæ ´É`zÕ É`Õ¤z ÕÊ`¤¤ æ`æÉÊ ´Ð`Éz ¤`æpæ ´Ð`æÕ Ð`É| |É`ÐÊ Õ`ÕzÕ ´Ê`|z z`ÊÐæ Õæ`p ¤`ÊÉ| æ`|¤ `Êææ 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K ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/1¯ z`pÕz Î@Î@ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®1¯ ¤p`|zæ ×Î~±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®¯ z`|æ ×ÎÅÎÂ@b@ 1!±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®1¯ `ÊÊæ ×ÎÅÎÂ@bk !k±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®31!¯ ¤|`Õæ ä×α±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®>!¯ ¤É`p¤æ G /¬k@kÂÅ K ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® ¯ z`p¤æ @X@ kkÂ@±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®"¯ Õæ`Ðææ @X@ xÅ K ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®¯ ¤Ð`Êæ @X@ ,¬± @ .±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®,¯ Ê`Фæ @X@ ,¬± /b±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®,/$¯ Ð`ÐÊÊ @X ,¬@Âk ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®,¯ ¤¤`ææ @X ,¬@Âk Þ¤æ ±±±±±±±±±±±±±±±®9,¤æ¯ r @ÅXkα±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®"¯ Õ`¤|æ @ÅÎ~±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®¯ Õ`æÕÕ ÎkX K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®¯ ¤zÊ`æææ X@ @Â~k±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® .¯ æ`æ¤ X@ @Â~k  ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® 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±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®$¯ ¤`æææ ä K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®>¯ Õ`Épæ ±kÂÂ@Âkű±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®¯ Õp`zææ Â~ÅkÅ@ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®$¯ æ`pÐæ Â~ÅkÅ@ ÂX±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®$.¯ æ`pÊæ ÂkN K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®.¯ Õz`|æ ÂÅX ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®.¯ æ`æz Â×k ×Xk K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® ¯ ¤Ê`Õzæ ×ää 3Xk ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®>3¯ ¤æ`pÕæ ×ää 3Xk ÂX ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®>3.¯ Ê`|ææ @b Î K ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® ¯ Ð`ÉÐæ @ ± K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® ¯ z`ææ @kxx ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® ¯ ¤`|æ| @Î@~Âk±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® 1¯ ¤`pÉæ @Î@~Âk b±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® ¯ æ`pæ @¬@±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® ,.¯ z`||æ @¬k Ýk ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®,¯ Õ`Õzæ @ÂÂ@±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® ..¯ ¤`É|Ê @ÎÎX@ Å ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® //¯ ¤Õ`ÐÉæ k 1kÂ@¬±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® 1 ¯ ¤`pÊ kNÂk K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® !¯ ¤æ`¤Éæ kkΠK±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® !¯ |`ÊÊÊ kα @ÎÎk 1 K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® 1¯ Õ`É| kÂ@± .XXkÎÎ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®. ¯ æ`ÕÊz kÂÝkb±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® .8¯ |`|pæ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® ¯ æ`æ|æ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® ¯ æ`ÕzÐ XXk@±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® ¯ æ`ÕÊÉ Â±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® .¯ æ`pÐÊ @ÅÅ bα±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® ¯ æ`Ф " b×ÅÎÂ@±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® "¯ Ê`¤Ðz xbk±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® $¯ æ`Ðpz ~kk /kα±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® $¯ r @x ,ÂkÅÎÎÁ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® ",¯ æ`Õz Âkb± ÂÎ~@ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® .¯ r Âkb± @±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® ¯ Ê`Ðpæ Âkb± 8@ÎkkÅk±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® 8¯ æ`p¤Ð ÂkŬ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® .¯ r Ŭ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® /,¯ ¤`|Éz ÁX K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/¯ æ`ÐÉæ ÁX ¤Ê Þ@ K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®9/¤Ê¯ æ`æÉæ @b@ K ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®¯ Õ`ÉÕÊ @@ K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®!"¯ ¤`ÕÉæ @k ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®"¯ ¤p`pzæ @k ÂX ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®".¯ ¤|`|Ðæ @Î@~X K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®¯ p`Épz kÁ~ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®¯ ¤z`¤æ k@ @¬Î@ K ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®¯ ¤`|Ðp kX@±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® ¯ ¤`|zÐ @Å K ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®¯ Õp`|¤æ ~Î@ ÂÅ K ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®¯ Ð`¤|Ê @ Â׬ K ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®!¯ Õ`zææ !1 K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®1¯ Ðp`zzæ ±$±1± rischi di insolvenza e trasformare in liquidità i crediti vantati verso clienti esteri. !kÎk @×Âkk $ ÕÕ ÎÎ k@ kÎÎkÂ@ /ÎkÂ@ ®Ý±X¯ ÕÕÕ`æÉ Õ|Õ`Ê /ÎkÂ@ ®±X¯ ÕÕ|`ɤ Õzæ`ÕÐ /ÎkÂ@ ®¬ÅαÉ|¯ ÕÕ|`ɤ Õzæ`ÕÐ Â×~kÂÂ@b Ð|`Ép ¤±æÐæ`zÊ !@Âk~ Î@@ ¤É|`p| ¤`Õz !@Âk~ /Ýääk ¤ÉÐ`Ð ¤|`ÊÐ !@Âk~ Â@XkÅk¤ÉÕ`|| ¤|`ʤ $ !@ ®×ÂË~±¯ Ф`p¤ Ф`pp $ bÂ@ ®×ÅbËX@¯¤±Õ|Ê`Éz ¤±Õ|Ð`zæ Â~kÎ !@ ®×ÂË~±¯ r |ÊÕ`Õ| ,@Î !@ ®×ÂË~±¯ r ÐÐ`Ép ,@@b !@ ®×ÂË~±¯ r Õæ`zp ÕÕ ÎÎ ×ÂN !@ÎÎ /kÂ@ ,k± ¤ ÅkÎα ¤ kÅk Õ kÅ Ð kÅ | kÅ z kÅ 1±ÐÊæ æ`椤 æ`ææ æ`æ|É æ`æp| 1@ÅÅ ÐÊz æ`椤 æ`ææ æ`æ|p æ`æpz ,k± 1±ÐÊæ Ê kÅ æ`¤pÉ É kÅ p kÅ kÅ æ`Õʤ ¤æ kÅ ¤¤ kÅ ¤Õ kÅ æ`Ð|¤ ÐÊz æ`¤æ æ`ÕÊz æ`Ð|Ê -VÌ ÌiÀÛ Î@@ ä]äx ×Â¤É ä]äx @@b@ ä]Ç @@ÂX@ ä @b@ ä]äx Â@X@ ä]äx æ`æz æ`æz ¤ æ æ`æz æ`æz -VÌ ÌiÀÛ kÂ@@ @¬¬k ±± 3/ /Ýkä@ ä]äx ä]Î ä]Óx ä]Óx æ`æz æ`¤ æ`z æ`Õz æ`Õz $./ /1. 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± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± zp`Ð| @ä ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ¤ÕÕ`¤z @àk ~± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ¤æz`Õz kkÂÅbÂx± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ÊÐ`|¤ Þ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± pÕ`z kÂäN@ ~ ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ¤¤`|| k×ÎÅXk @ ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± Õ|`pÉ k×ÎÅXk ,Åα ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ÕÐ`Ê k×ÎÅXk 1kk ± ± ± ± ± ± ± ± ± ¤æ`pÉ Î ×xÎ@Å@ ~ ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ¤Õ`¤Õ ×~ ÅÅ ~± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ¤æÕ`z !kΠ~ ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± Õz`¤æ /kkÅ ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± pz`zÐ 8ÅÞ@~k ~ ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ¤z`æ ,. ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ÕÕ¤æ  ¶×bk ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± Õ`Ð| ÅÎ ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ÕÊ`|æ ß@ / ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ¤É`Éæ ¬ ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± |p`|p @¬ k ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± z¤`pÐ @ÂÂkx× ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ÕÕ`Ê @Å ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± 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Barrie (nella foto) giocava da bambino e che ha ispirato il suo classico Peter Pan diventerà il primo centro per la letteratura per l’infanzia della Scozia. Con la casa di Wendy, l’osservatorio dei pirati, il coccodrillo e gli altri protagonisti del romanzo sul bambino che non vuole crescere. In settimana, annuncia il «Guardian», è prevista l’approvazione del progetto di un moderno Neverland (da finire nel 2017), nella villa Moat Brae, a Dumfries, Scozia sud-occidentale. Barrie, che era nato a Kirriemuir, nei pressi di Dundee, nel 1860 (è morto a Londra nel 1937), descriveva i cinque anni trascorsi alla Dumfries Academy come uno dei periodi più felici della sua vita. Anteprima Esce oggi per Sellerio il saggio di Pier Luigi Vercesi di Marzio Breda N el 1917 Giuseppe Prezzolini descrisse la tragedia di Caporetto con la parabola «dei furbi e dei fessi», ripresa negli anni di piombo da Alberto Cavallari in uno straordinario «fondo» di Natale per il «Corriere della Sera». La tesi era che l’identità italiana è divisa tra due categorie. Ci sono i furbi, che «comandano, arricchiscono, sbagliano, perdono e mandano allo sbaraglio» gli altri. Cioè i fessi, che «lavorano, obbediscono, accettano tutto, lottano e sanno persino morire per la Patria». Lo si è visto appunto nella tragedia di Caporetto (e infinite altre volte), che fu prodotta dai furbi e pagata dai fessi. I quali poi riuscirono comunque a vincere regalando ai furbi la gloria di Vittorio Veneto. Uno schema binario per tanti aspetti analogo è proposto da Pier Luigi Vercesi in una storia d’Italia costruita su una controstoria del nostro giornalismo: Ne ammazza più la penna (Sellerio). Mille memorie incrociate che illuminano di una luce inedita la parabola tra il 1815 e il 1945. Vi sono classificati due prototipi di giornalisti, e perciò di italiani: il Gian Burrasca e il Pinocchio. Il primo, ideato da Luigi Bertelli, alias Vamba, redattore del «Giornalino della Domenica», è d’indole gaglioffa, un bugiardo patologico, un aspirante rivoluzionario che come Lenin e Mussolini «ha sempre ragione» ed è destinato a diventare legionario fiumano, ardito, ras del fascio e oggi sarebbe forse un «un kamikaze pronto a mandare il mondo in malora». Invece il burattino concepito da Carlo Lorenzini, in arte Collodi, nelle stanze della «Nazione», è una creatura ingenua e buona, che se mente lo fa pentendosene già mentre il naso gli si allunga e che quando cerca l’albero degli zecchini d’oro vorrebbe arricchire più il suo «povero babbino» che se stesso. Una dissociazione che si può dire antropologica, con rari slittamenti a vantaggio dei Gian Burrasca e Pinocchio Gli italiani in prima pagina 1815-1945: il Paese attraverso i suoi giornalisti fessi/pinocchi. E che, se si sfoglia l’album di famiglia della nostra stampa, si dimostra un’utile chiave di lettura per capire chi siamo. Vercesi — che dirige «Sette», il magazine del «Corriere», coltivando la passione per l’approfondimento storico — tenta quindi anche, e anzi soprattutto, la narrazione di un carattere nazionale. Incardinata su un inventario di fatti e su alcune «verità del momento», come Bernardo Valli ha sintetizzato i frammenti che restano negli archivi dei cronisti, testimoni del tempo presente più che sacerdoti di verità assolute. Quello ricomposto nel saggio, con una penetrante cifra stilistica e con dissacratorie ma affettuose ironie per i colleghi del passato, è un secolo e mezzo in cui si alternano stagioni grandiose e terribili. Le Sopra, Giuseppe Prezzolini (1882-1982) fu lui a dividere per primo gli italiani in «furbi» e «fessi», una tesi ripresa da Alberto Cavallari e ora rielaborata da Pier Luigi Vercesi battaglie e le lotte per la libertà e i valori democratici sono cadenzate da conflitti e bagni di sangue. A ogni rinascimento seguono drammatiche decadenze. Le conquiste sociali vengono svuotate dalle smanie totalitarie. Nella cultura, gli scatti delle avanguardie arrancano nella palude dei conformisti. Così, il protogiornalismo di Carlo Porta, Silvio Pellico o Cristina Trivulzio Belgiojoso riflette un’idea dell’Italia in bilico, che fermenta nei moti mazziniani, con uno sfondo tra bohème e scapigliatura. Certo, molte risonanze sentimentali irrigano ed enfatizzano il sogno patriottico. Ma l’adesione alla causa italiana è tutta razionale, dentro ci sono messaggi forti che affascinano l’Europa. Dopo l’epopea dei Mille, che schiera al seguito di Garibaldi pattuglie di cronisti (tra cui Dumas e parecchi corrispondenti stranieri), nasce un Paese che ha bisogno d’essere raccontato. Esattamente il compito dei giornali, 50 solo a Napoli negli ultimi decenni dell’Ottocento. Quando si afferma il giornalismo moderno, con Abba e De Amicis fuoriclasse dei reportage e mentre appaiono inedite analisi politiche e pezzi giudiziari e di colore, l’Italietta s’indigna per la sua prima — di tante che verranno — questione morale: lo scandalo della Banca Romana. Non basta: a ri- Terra da raccontare Dumas al seguito di Garibaldi, addirittura 50 testate a Napoli alla fine dell’Ottocento prova di come i poteri forti abbiano l’ossessione di narcotizzare l’opinione pubblica comprando il consenso e riducendo a una subalternità obbediente il quarto potere, poco più tardi si scopre che diversi giornalisti sono a libro paga di Giolitti. Nessuno stupore, però. Pure la corruzione, al pari dell’intermittente contagio delle ipocrisie politiche, è virale. La parentesi delle guerre coloniali e la Prima guerra mondiale, con l’Italia che diventa belligerante anche su spinta dei «gazzettieri» e in cui si ufficializza la censura e si vara la formula dei reporter embedded, segnano la genesi del giornalismo come lo conosciamo ora. Meno attardato nei vecchi canoni letterari e più strettamente professionale. Si apre la caccia agli scoop, ci si danna per non prendere «buchi». Luigi Albertini crea al Corriere perfino «l’inviato speciale aereo», Vittorio Beonio Brocchieri, e spedisce Luigi Barzini, la star assoluta, in ogni angolo del mondo. Lo sforzo, con d’Annunzio che incita dalla prima pagina le truppe in trincea, impenna le vendite fino a un milione di copie. Ma ormai si entra nel pieno Novecento, quello delle catene ideologiche che impone Mussolini nelle vesti di «caporedattore d’Italia», come lo qualifica Vercesi, ricordandone la «fedina giornalistica». Il duce conosce i trucchi del mestiere e li perfeziona con una propaganda rinforzata con il manganello degli squadristi. E, com’era fatale, lo Strapaese si lascia ipnotizzare dai suoi raptus retorici dal balcone (in realtà un balconcino profondo 30-40 centimetri) di piazza Venezia. Giganteggiano, fino a Salò e oltre, figure che fanno opinione sui media e si combattono su versanti opposti: da Gobetti a Matteotti, da Maccari a Longanesi, a tanti altri, anche geniali. Non diremo che i primi due erano «fessi», ma si sa che fine hanno fatto prima di far vincere la Resistenza. Da morti. Mentre altri, pentiti veri e no, si sono curati di cancellare le tracce. © RIPRODUZIONE RISERVATA Il libro In alto, la copertina di Ne ammazza più la penna. Storie d’Italia vissute nelle redazioni dei giornali. È il saggio di Pier Luigi Vercesi che esce oggi da Sellerio, (pagine 384, 18). Pier Luigi Vercesi (foto sopra) è direttore di «Sette», il news magazine del «Corriere», e insegna Giornalismo e media all’Università di Parma. Ha scritto Dal nostro inviato speciale 18151945 (Valentina editore 2005) e L’Italia in prima pagina (Brioschi 2008) Sopra a sinistra, Fortunato Depero, Fulmine compositore, 1926 Al lupo! L’America s’indebolisce e l’Europa resta immobile Il giurista Weiler segnala i pericoli dell’attuale situazione geopolitica sul numero in uscita del «Mulino» di Antonio Carioti D al 1945 in poi, soprattutto in Europa, ha dominato il comune sentire «che l’America fosse il garante di una qualche forma di stabilità, con mezzi pacifici o bellicosi, che ha reso il mondo, in una sorta di equilibrio, un posto più sicuro». Ma oggi la situazione sta cambiando, la «Pax americana» è visibilmente al tramonto. E l’Unione Europea non appare affatto attrezzata a quella che potrebbe configurarsi come un’autentica emergenza. Sembra addirittura riemergere una deleteria forma di «sonnambulismo», analoga a quella da cui le classi diri- genti europee dimostrarono di essere affette, secondo lo storico Christopher Clark, un secolo fa, allo scoppio della Prima guerra mondiale. Non è un allarme di scarso rilievo quello che Joseph H.H. Weiler, presidente dell’Istituto universitario europeo di Firenze, lancia nel suo articolo che appare sul nuovo numero della rivista «Il Mulino», diretta da Michele Salvati, in libreria da domani. Il giurista americano non esita a scrivere che il suo è una sorta di grido «Al lupo!», perché la situazione gli appare davvero inquietante. Il punto di partenza dell’analisi di Weiler è la perdita di peso specifica che gli Stati Uniti stanno su- bendo sul piano internazionale. Non siamo di fronte a un moto isolazionista: anzi Washington mostra di volersi impegnare come in passato per garantire la sicurezza e il libero scambio nella sua zona d’influenza. Ma i risultati non sono all’altezza dello sforzo, sia per una diminuita funzionalità della politica interna americana, paralizzata da una crescente polarizzazione tra destra e sinistra, sia per il logoramento di alcuni dei fattori militari, economici e culturali che cementavano l’egemonia degli Usa. Il risultato è un «declino dell’autorevolezza globale americana», che rischia di rendere il mondo ingovernabile e di avvicinare il rischio che qualcuno voglia spingere trop- La rivista La copertina del nuovo numero del «Mulino», che contiene l’intervento di Weiler. La rivista, diretta da Michele Salvati, esce in libreria domani po oltre la sfida alla superpotenza anglosassone in difficoltà, con esiti che potrebbero essere di portata incalcolabile. Per l’Europa, aggiunge Weiler, sarebbe il momento di «seriamente riconsiderare la propria concezione delle sue responsabilità globali». Ma purtroppo non vi è alcun sentore che questo possa accadere a breve scadenza, in particolare nel campo della difesa. Anzi: «Siamo nella situazione paradossale — osserva il giurista — in cui, militarmente, l’Europa intera è più piccola della somma delle sue parti». Infatti Paesi come Francia e Gran Bretagna prendono a volte iniziative che l’Unione in quanto tale non sarebbe mai in grado di assumere con la medesima risolutezza. E del resto il crescente scontento dei cittadini verso le istituzioni comunitarie, testimoniato dai risultati delle recenti elezioni per il Parlamento di Strasburgo, rende tutto più difficile. Non tira certo aria di nuovi e risolutivi passi verso l’integrazione politica europea, specie nel momento in cui si manifesta «un dualismo Nord/Sud che mai si era visto con tinte tanto fosche». Ma il resto del mondo manda segnali poco rassicuranti. E in simili circostanze, avverte Weiler, «l’immobilismo rischia di essere un lusso non più sostenibile». @A_Carioti © RIPRODUZIONE RISERVATA 46 Giovedì 23 Ottobre 2014 Corriere della Sera Corriere della Sera Giovedì 23 Ottobre 2014 Addii CULTURA Con la scomparsa di Alberto Varvaro (Palermo 1934), la ricerca linguistica e filologica europea perde uno dei suoi più importanti studiosi. Socio dell’Accademia dei Lincei e dell’Accademia della Crusca, membro di prestigiose società scientifiche, Varvaro aveva insegnato per molti anni Alberto Varvaro: la filologia romanza come vocazione di Nuccio Ordine Strategie editoriali Patto Ibs-Telekom: l’ereader «tolino» per sfidare Amazon Segna libro Tolino 2° trim 2013 20 30 Amazon 40 60 da diversi decenni e che, in parte, aveva già anticipato. Gli amici, i colleghi e i suoi numerosi allievi lo saluteranno nel pomeriggio di oggi , alle ore 16.30, nella Chiesa di San Pietro Martire a Napoli. Un’altra cerimonia è prevista domani a Palermo. © RIPRODUZIONE RISERVATA Alla Biennale tanti futuri e tanti temi «Sembrano rovine, ma sono fratture» L’ Altri 80 48 100 22 3° trim 2013 37 43 20 4° trim 2013 38 42 20 1° trim 2014 40 45 15 2° trim 2014 38 47 IL CONFRONTO Il giro d’affari in 1,1 miliardi Italia 37 milioni 2005 era vissuto in Inghilterra, approfittando della ricchezza delle biblioteche di Cambridge per continuare a coltivare i suoi interessi per la filologia romanza. Siciliano di nascita, aveva recentemente pubblicato, in due volumi, il Vocabolario storico-etimologico del siciliano, una grande opera a cui lavorava di Stefano Bucci Il mercato tedesco 0 Re cattolici, Letterature romanze del Medioevo), di linguistica e semiologia (La parola nel tempo: lingua, società e storia, Linguistica romanza: corso introduttivo), di critica testuale e di teoria della letteratura, i lavori di Varvaro sono stati sempre apprezzati per il rigore scientifico e per la chiarezza espositiva. Nel Per il primo curatore africano anche il «Capitale» di Marx letto in pubblico di Alessia Rastelli Dati in % nell’Università «Federico II» di Napoli, occupandosi di autori e di epoche diverse. Dalle edizioni di testi (le Liriche di Rigaut de Berbezilh, ma anche le Opere teatrali in dialetto di Luigi Pirandello) ai saggi di letteratura medievale (La narrativa francese alla metà del XII secolo, La letteratura spagnola: dal Cid ai 47 Germania 15 Libri Ebook 4,2 miliardi 163 milioni Fonti: Messaggerie italiane, Deutsche Telekom CdS T anti pesci piccoli che inseguono uno squalo. Con questa immagine Ibs.it, la libreria online del Gruppo Messaggerie, e Deutsche Telekom, il gigante tedesco delle telecomunicazioni, lanciano anche in Italia la «sfida europea» al protagonismo di Amazon (accusata solo pochi giorni fa dal Nobel per l’Economia Paul Krugman di «avere troppo potere»). Ibs.it ha infatti annunciato ieri il suo ingresso nell’«alleanza tolino». Ovvero, un progetto per la lettura digitale nato nel marzo 2013 in Germania per mano di Deutsche Telekom e delle principali catene librarie tedesche, arrivando in meno di due anni a una quota del 40% del mercato ebook (Amazon non supera il 47) ed espandendosi in Austria, Svizzera, Belgio e, presto, in Olanda. L’operazione tolino — il nome, in minuscolo, non ha un significato particolare, precisano i partner della Germania — ruota intorno a una serie di ereader (i dispositivi per leggere i titoli digitali) prodotti da Deutsche Telekom e in vendita nelle librerie tedesche, non solo online ma anche fisiche. Con il risultato che «la disponibilità di ereader nei negozi ha finito per stimolare pure la vendita dei libri cartacei» testimonia Klaus Renkl, responsabile dello sviluppo di tolino. All’alleanza si è aggiunto di recente il grande distributore tedesco Libri GmbH, che diffonderà l’ereader nella rete delle librerie indipendenti tedesche. Lo schema sarà lo stesso in Italia, dove a metà novembre arriveranno i due modelli tolino shine ( 99) e tolino vision2 ( 149, tra le peculiarità, la resistenza all’acqua e la possibilità di girare pagina toccando il retro). I due ereader, basati su un sistema aperto, consentiranno di accedere a 100 mila ebook del catalogo Ibs e, dal 2015, a 1,6 milioni di titoli inglesi e tedeschi, così come di aggiungere libri acquistati da altri store. Entrambi i dispositivi saranno in vendita sul sito e nelle librerie fisiche Ibs.it e, dopo Natale, nei negozi Libraccio, dello stesso Gruppo Messaggerie. L’auspicio successivo, spiega l’amministratore delegato Alberto Ottieri è, sul modello di Libri GmbH, di diventare «punto di riferimento per le librerie indipendenti italiane». Che potranno rivolgersi a Messaggerie per dotarsi di un loro catalogo digitale e degli ereader tolino, «ricevendo una percentuale per ogni ereader ed ebook venduto» aggiunge Mauro Zerbini, amministratore delegato di Ibs.it. Una scommessa che valorizza le librerie, dopo che già Amazon in Italia vende il Kindle nei negozi Giunti (oltre alla Hoepli di Milano) e l’azienda canadese Kobo nelle librerie Feltrinelli e inMondadori. La nuova alleanza è una «buona notizia», commenta Gino Roncaglia, docente di Informatica umanistica all’Università della Tuscia. «Per le librerie, ma anche perché stimola la concorrenza. La nuova sfida potrebbe giocarsi sul fronte del software, introducendo ad esempio negli ereader nuovi servizi per la lettura condivisa». © RIPRODUZIONE RISERVATA «Sembrava davvero un morto vivente!». È quello che dell’anziano protagonista di Amici pensano i tre giovanissimi comprimari del «romanzo per ragazzi» di Yumoto Kazumi, 55 anni, autrice affermata non solo in patria. I tre prima identificano il vecchio come un bersaglio dei loro scherzi cattivi, poi troveranno in lui un amico, quasi un educatore, forse un maestro. E noi entriamo nel mondo tormentato dell’infanzia e dell’adolescenza nipponiche (a cura di Daniela Guarino, Asiasphere, pp. 190, 14). C’è Hiroshima, sempre. Ma il 9 agosto 1945, tre giorni dopo la prima atomica mai sganciata su bersagli umani, una seconda cadde a Urakami, presso Nagasaki, una tragedia che spesso passa come in secondo piano. Takashi Paolo Nagai (1908-1951), medico cattolico, sopravvisse a ciò che apparve subito come «qualche cosa di formidabile». Si prodigò per i superstiti e scrisse un diario. Eccolo: Le campane di Nagasaki (traduzione di Maria Pia Miège, Luni Editrice, pp. 137, 16). a cura di Marco Del Corona arte e la storia nel tempo della crisi: la 56esima edizione della Biennale di Venezia, presentata ufficialmente ieri dal presidente Paolo Baratta con il curatore Okwui Enwezor, propone «una nuova valutazione della relazione tra l’arte e gli artisti nell’attuale stato delle cose». Prendendo come simbolo l’Angelus Novus dipinto da Paul Klee nel 1920, almeno nell’interpretazione che di quell’opera aveva dato il filosofo e critico Walter Benjamin: «La figura ritta e animata dallo sguardo sconvolto che sta al centro della tela — ha spiega Enzewor — è l’angelo della storia ai cui piedi si accumulano, sempre più alte, le macerie della distruzione della moderna». Quella che si svolgerà dal 9 maggio al 22 novembre 2015 ai Giardini e all’Arsenale (preview 6, 7 e 8 maggio) non vuole essere un’edizione «al nero» (una novantina i Paesi attesi). A cominciare dal titolo: All the World’s Futures che sembra decisamente improntato a una visione «al positivo». Questa, almeno la volontà del critico e curatore Okwui Enwezor, nato in Nigeria nel 1963 (ma trasferitosi giovanissimo negli Usa), direttore della Haus der Kunst di Monaco di Baviera dal 2011, di documenta 11 di Kassel e della VII Biennale di Gwangjiu. Che piuttosto che di macerie preferisce parlare di fratture, «le stesse fratture che oggi ci circondano e che abbondano in ogni angolo del mondo ma che hanno prodotto anche nuovi e affascinanti spunti per artisti, scrittori, cineasti, performer, compositori, musici- A Venezia Il nigeriano Okwui Enwezor (51 anni), curatore della 56ª Biennale di Venezia, con il presidente Paolo Baratta, 74 (foto di Giorgio Zucchiatti) sti». D’altra parte «non è la prima volta — ha chiarito Baratta — che una Biennale ha davanti a sé un mondo fatto di insicurezze e turbolenze, ma non è neppure la prima volta che una Biennale reagisce con entusiasmo e energia vitale ad una realtà decisamente complessa». Non ci sarà stavolta un tema unico «onnicomprensivo», piuttosto una serie di filtri che, appunto, aiuteranno a comprendere «l’attuale stato delle cose» mentre al fianco del curatore ci dovranno essere anche «gli attivisti, il pubblico, gli artisti e i partecipanti di ogni Dal 9 maggio al 22 novembre ospiti 90 Paesi. Opere, eventi e performance esploreranno il concetto di giardino Arte Marmo, pigmenti e spaesamento Fabio Viale vince il Premio Cairo «L’ Fabio Viale (39 anni) ha vinto il 15° «Premio Cairo» con l’opera Suprema in marmo e pigmenti artista ha colto il consenso della giuria in quanto la sua opera, oltre ad avere una composizione formale compiuta, utilizza uno dei materiali simbolo della tradizione dell’arte italiana, mettendo però in atto un forte spaesamento percettivo che coinvolge e stimola l’empatia dell’osservatore». Questa la motivazione con cui Fabio Viale (Cuneo, 1975) si è aggiudicato, con l’opera Suprema in marmo bianco e pigmenti, il 15° «Premio Cairo» assegnato ieri al Palazzo della Permanente di Milano (per la prima volta per il vincitore è stato previsto anche un premio in denaro di 25 mila euro). La giuria presieduta da Luca Beatrice ha scelto Viale tra i 20 giovani under 40, selezionati dalla redazione dalla rivista «Arte». A partire da domani e fino al 26 ottobre le opere dei finalisti saranno esposte al pubblico alla Permanente di Milano (ingresso gratuito, dalle 10 alle 20). Fabio Viale si aggiunge ai vincitori delle precedenti edizioni: Luca Pignatelli, Bernardo Siciliano, Federico Guida, Matteo Bergamasco, Andrea Chiesi, Valentina D’Amaro, Chris Gilmour, Fausto Gilberti, Alice Cattaneo, Pietro Ruffo, Masbedo, Giovanni Ozzola, Loredana Di Lillo, Laura Pugno (c.br.). © RIPRODUZIONE RISERVATA genere che dovranno ridare vita ogni giorno al progetto». Tra i filtri proposti da Enwezor per la Biennale (definita come un «Parlamento di forme») compare persino Das Kapital di Marx («Il capitale è il grande dramma della nostra epoca, un dramma che incombe su ogni sfera della nostra esistenza, suscitando sempre l’interesse di filosofi e artisti»), al centro di un programma bibliografico imponente concepito per il Padiglione Centrale. Un programma che occuperà i sette mesi della Biennale («dal primo istante all’ultimo secondo») che si aprirà con una lettura dal vivo dei quattro libri di Das Kapital e che gradualmente si amplierà con recital di canti da lavoro, libretti, letture di copioni, assemblee, proiezioni. Altro elemento essenziale di questa Biennale (53 i Paesi finora annunciati) sembra essere quello della performance che si ritrova in un altro filtro che si propone di «esplorare i cambiamenti globale, leggendo i Giardini, con il suo malridotto insieme di padiglioni, come il sito ultimo di un mondo disordinato, di conflitti nazionali e di deformazioni territoriali e geopolitiche». Dove gli artisti saranno invitati a elaborare proposte partendo «dal concetto di giardino». E ancora performance propone Vitalità, «manifestazione che trasforma gli spazi della Biennale in uno evento in progress», con opere che esistono già e con contributi realizzati per questa edizione. L’obbiettivo di Enwezor? «Costringere lo spettatore a partecipare in prima persona perché l’occhio “espanso” dell’artista certo vede di più, ma anche noi, dobbiamo desiderare di vedere di più, oltre i confini della stessa arte». © RIPRODUZIONE RISERVATA 48 Giovedì 23 Ottobre 2014 Corriere della Sera Corriere della Sera Giovedì 23 Ottobre 2014 SPETTACOLI Il caso Due a zero per gli animali. Dopo il maialino costato l’iscrizione nel registro degli indagati a Luciana Littizzetto, c’è il gufo reale diventato un problema penale per Flavio Insinna (foto). L’attrice usò il «porcellum» per parlare della legge elettorale nel programma cult di Rai3 Che tempo che fa. Il conduttore di Fatti tuoi, invece, ha piazzato il rapace sotto i riflettori di Raiuno. Risultato: lei è, appunto, già inquisita dopo la querela presentata da Animalisti Italiani. Lui probabilmente lo sarà presto e per lo stesso reato, maltrattamento di animali, ipotizzato dalla Lav anche nel caso del gufo. «Il maialino era visibilmente terrorizzato, tremava ed è rimasto Dal maialino al gufo: scattano le denunce per gli animali in tv immobile per tutto il tempo. Forse narcotizzato? Drogato?» si chiedono gli attivisti che lo hanno difeso che vorrebbero tanto «sapere che fine ha fatto». Il gufo è stato «incatenato, ridotto a oggetto, privato delle sue primarie necessità etologiche, sottoposto a innaturali e potenti luci e rumori nella trasmissione» fanno notare gli animalisti che se la prendono con la trasmissione di Raiuno. Per dirla con Walter Caporale, il presidente di Animalisti italiani: «Almeno fermarsi a riflettere. Almeno scusarsi in trasmissione dopo aver ricevuto la querela....». © RIPRODUZIONE RISERVATA Spensierati Una scena di «Fino a qui tutto bene» di Roan Johnson. Il film racconta l’ultimo weekend insieme di cinque ex studenti che per tanti anni hanno condiviso la stessa casa «Fino a qui tutto bene» Cinque ex studenti e la crisi vissuta con autoironia (senza arrendersi) La formula, pochi divi, il mercato «Il Festival di Roma è a un bivio» Tozzi (Anica): «Serve un Palazzo del cinema». Verdone: «Puntare sui giovani» I due film più applauditi, Still Alice con Julianne Moore e L’amore bugiardo-Gone Girl con Ben Affleck, al Festival del Film di Roma sono passati quasi sotto silenzio: nessuno è andato a presentarli. Il pubblico c’è: mancano i film. Lunedì l’appuntamento di cartello era un documentario sugli Spandau Ballet. In nove anni, dopo una partenza bruciante, il Festival ha perso il suo capitale mediatico e finanziario: il budget nel tempo è sceso da 17 milioni a 5 milioni 600 mila euro. Come correggere il tiro? Il presidente dell’Anica Riccardo Tozzi dice che «l’unica ragione per cui abbiamo sostenuto come industria il Festival è che volevamo creare un grande mercato italiano, come fu il Mifed a Milano. Un’impresa impossibile, se non si ha un Palazzo del cinema, come succede a Cannes e a Berlino, in zone piene di alberghi. Se non si può avere uno spazio permanente, ROMA ricavandolo dalle ex caserme in via Guido Reni, è meglio chiuderlo questo Festival, saranno soldi buttati». Ma soldi il Comune non ne ha più... «Il Comune dovrebbe soltanto rimuovere gli ostacoli burocratici che impediscono agli imprenditori di investire». A Carlo Verdone giriamo il problema irrisolto delle date, il Festival a Roma si svolge nemmeno due mesi dopo quelli di Venezia e Toronto: «Mettiamo che un grande produttore Usa abbia tre opzioni di un film nello stesso periodo. Roma è la terza. Una volta che le altre due rassegne si sono prese tutti i film migliori, vieni strangolato. Se ci dobbiamo accontentare di un filmato sugli Spandau Ballet, che non sono i Led Zeppelin, c’è qualcosa che non torna». E poi Roma, secondo lui, dovrebbe avere una fisionomia diversa. Verdone fa due ipotesi: «O ci si concentra sulle opere Le origini ● Il Festival internazionale del film di Roma è stato ideato nel 2005 dall’allora sindaco Walter Veltroni ● Quest’anno è l’ultimo da contratto del direttore Marco Müller (foto), in forza dal 2012. E già si cerca il successore prime e seconde, ovvero sui giovani, cercando una strada diversa da Torino, oppure si fa un Festival dedicato alla commedia, ma con uno sguardo in tutto il mondo, come si sorride in India o in Australia. Scrivere una buona commedia è molto difficile, oggi tutti vogliono fare i registi e nessuno pensa alla sceneggiatura». Per Giampaolo Letta di Medusa «è il momento di vedere ciò che ha funzionato e ciò che non ha funzionato». Per esempio, si è parlato di radicamento territoriale: «Ma andare in periferia è difficile»; il Festival è condizionato dall’abbraccio soffocante della politica, più della metà dei soldi vengono da Comune e Regione, e ogni sindaco dice una cosa diversa: «La politica è vitale, se gestita in modo corretto, non si può preparare un cartellone in quattro mesi perché non c’è certezza dei finanziamenti. Ma è un Festival nato grazie alla politica, per iniziativa di due politici, Veltroni e Bettini». Letta, dopo nove anni non è ancora chiaro se farne una festa popolare o un Festival autoriale: «Ecco, l’importante è definire una vera identità. Poi certo bisogna stare attenti alle guerre interne: la sezione Extra, penso agli incontri con De Niro, la Streep, Malick, non è stata emarginata dai politici. In ogni caso la risposta del pubblico dice che questa rassegna ha ancora enormi potenzialità». Roberto Cicutto è presidente di Istituto Luce-Cinecittà: «Questa manifestazione ha il peccato originale di essere stata voluta dai politici. Io toglierei il Festival dalla Fondazione Cinema per Roma per metterlo sotto l’ombrello del ministero dello Sviluppo Economico, senza rispondere al sindaco di turno. Solo così si internazionalizza il made in Italy». Valerio Cappelli ❞ Occorre definire una vera identità, scegliere se farne una festa popolare o un evento riservato agli autori Letta (Medusa) Il peccato originale della rassegna è quello di essere stata voluta dai politici Affidiamola al ministero economico Cicutto (Istituto Luce) Editoriale dell’agenzia Sir: «Cantare la canzone di Madonna è un’operazione spericolata» L Voce Suor Cristina (27 anni, che ha scelto di farsi chiamare sister Cristina), in un momento del video, remake di «Like a Virgin», contenuto nel suo album di debutto betta». I dubbi che la vocazione artistica della religiosa non c’entri con la scelta dei brani per il suo debutto discografico non sono velati: «Lo sfruttamento del binomio diavolo/ acqua santa ha sempre presa sul pubblico, ma nemmeno agli americani di Sister Act sarebbe venuta in mente una simile mossa del cavallo». Poi, l’affondo: «Il dubbio dell’uso strumentale della suora sorge spontaneo dopo i non brillanti risultati in termini di vendite e di pubblico (su YouTube il video è arrivato a 1 milione di visualizzazioni, ndr.) post vittoria tv. Chi avrebbe parlato di lei se non avesse can- tato proprio una canzone di Madonna?». Non esattamente un in bocca al lupo. E nemmeno un tentativo di coprire quella che, secondo l’agenzia, sarebbe appunto «l’operazione commerciale più spericolata nel panorama musicale recente». L’insinuazione che sia stata una scelta «quantomeno furbetta», viene invece motivata così: «Lo dimostrano la scelta Dal 3 novembre La nuova Tv2000: «Una rete non bigotta e per tutti» Una tv «in uscita», «non bigotta» e che piaccia anche ai non credenti. Sarà questa la nuova Tv2000, la rete dei vescovi, in onda dal 3 novembre. Con la benedizione di monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della Cei, che ha parlato di «svolta» per il ROMA «Dedicato a chi continua a remare». Ovvero «ai giovani che anziché lamentarsi per la crisi non si arrendono». E, anzi, rilanciano. Risate e applausi hanno accolto al Roma Film Festival le proiezioni di Fino a qui tutto bene del quarantenne Roan Johnson passato in Prospettiva Italia. Il racconto dell’ultimo weekend di cinque ex studenti che per anni hanno diviso casa, amicizie, amori, sogni e ambizioni. E anche «lavandini otturati, spese del telefono, file al bagno al mattino». Tutto è nato, racconta il regista de I primi della lista, «dal progetto di un doc che ci aveva chiesto l’università di Pisa sugli studenti. Intervistandone molti ci ha colpito il dato comune: l’autoironia dei racconti e la volontà di non lasciarsi andare alla deriva». È nata così l’idea di farne un film, una commedia interpretata da giovani attori — Alessio Vassallo, Silvia D’Amico, Melissa Anna Bartolini, Paolo Cioni, Guglielmo Favilla, con la partecipazione di Isabella Ragonese — che arriverà nelle sale il 29 gennaio dell’anno prossimo distribuita da Microcinema. Un ideale prequel del fortunato Smetto quando voglio di Sidney Sibilia che fissa quel momento in cui ancora tutto sembra possibile. «Una bolla che ti fa sentire protetto, per alcuni il momento più bello della vita». Girato lo scorso agosto in una Pisa deserta («Strade sgombre e silenziose») con gli attori che dormivano nella stessa casa delle riprese, indossavano i loro vestiti, una troupe che ci ha messo anima e cuore. «Anziché proporlo a un produttore e sentirci dire “bello ma non ci sono soldi”, abbiamo preferito fare quello che abbiamo imparato da questi ragazzi. È finita la benzina? Remiamo noi». Stefania Ulivi © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA I vescovi contestano «Like a Virgin» di suor Cristina a frase preferita di suor Cristina a The Voice, per spiegare come mai un’orsolina si ritrovasse a cantare in un talent show, era: «Ho un dono, ve lo dono». Sembra che i vescovi, questo dono, avrebbero preferito non riceverlo. Di certo non il suo ultimo, ovvero il suo primo disco (in uscita l’11 novembre) che contiene diversi remake tra cui Like a Virgin, di Madonna. Non dovrebbe sorprendere che il Sir, l’agenzia di stampa dei vescovi italiani, non abbia gradito l’omaggio. In un editoriale, quella di suor Cristina è stata definita «un’operazione commerciale spericolata e fur- 49 canale, il direttore Paolo Ruffini (che ha voluto come direttore creativo l’ex Iena Alessandro Sortino) ha elencato i nuovi appuntamenti che cambieranno il palinsesto. «La nostra — ha detto — è una piccola fabbrica artigiana. Vuole essere una tv di qualità, per tutti». di girare il video nella stessa location dell’originale, l’internazionalizzazione del nome (sister Cristina invece di suor Cristina) e la scelta del brano. Chi, meglio di una suora che ha vinto un talent con un tutor fuori dagli schemi come J-Ax, poteva prestarsi a reinterpretare Like a virgin?». Parole pesanti, che non lasciano spiragli nemmeno alla presunta «buona fede»: «E ora ci si viene a dire che si può cantarla rendendola “qualcosa di più simile a una preghiera laica che a un brano pop”. Beata ingenuità». Insomma, non c’è la benedizione dei vescovi. Anzi. «Suor Cristina — chiude l’editoriale —, sfidando la sorte, si è autolanciata l’hashtag #sonoserena. Noi lo siamo un po’ meno per il suo futuro. Di cantante pop, s’intende». Chiara Maffioletti © RIPRODUZIONE RISERVATA 50 Giovedì 23 Ottobre 2014 Corriere della Sera SPETTACOLI In platea 7 giorni sul palco di Claudia Provvedini Ricci/Forte Barlumi d’amore Darling Il segno di Artaud, il rock dei Led Zeppelin per una Orestea contemporanea (foto a destra): la tragedia eschilea si riversa in «un container dove immagazzinare simboli e sensi che riesplodono». Coprodotta da CSS, RomaEuropa, Bobigny (24, 25; Palamostre di Udine) Il lavoro di vivere Trent’anni di coppia, forti di scontri e pietà. La ferocia di Hanoch Levin, la regia di Andrée Ruth Shammah, l’intuito di Carlo Cecchi con Fulvia Carotenuto e Massimo Loreto, una scena-casa per gli spettatori (in scena fino al 21/12, Franco Parenti, Milano) TEATRO E MUSICA Eschenbach e la Filarmonica «Coup fatal» del coreografo belga Virtuosa la Suite su Michelangelo Brahms è opaco Canti afro e arie barocche Platel sa colpire al cuore di Franco Cordelli C di Enrico Girardi L’ ultimo concerto della stagione 2013-14 dell’Orchestra Filarmonica lascia in dote alla platea scaligera una cosa bella e una non brutta ma, peggio, noiosa. La cosa bella è l’esecuzione della Suite su versi di Michelangelo Buonarroti, opera tarda del catalogo di Sciostakovic che si nutre della magnificenza della poesia che la ispira, pagina che vanta il senso di distacco e di asciugata essenzialità dei lavori di congedo. Molto meglio di varie Sinfonie del musicista sovietico. Richiede una voce scura e un ampio organico orchestrale. La vocalità non deve essere operistica ma nemmeno liederistica. Deve avere una certa robustezza. Perciò sulla carta Matthias Goerne non lo si direbbe l’interprete ideale. Ma vanta una tale musicalità, il baritono di Weimar, che nulla gli è precluso. Offre una prova tanto appassionata quanto controllata. Asciutta e proprio perciò estremamente comunicativa. Bravo poi Christoph Eschenbach (nella foto), ospite ormai pressoché regolare alla Filarmonica, a dipanare il filo del virtuosismo orchestrale salvaguardando gli equilibri sonori del caso. Se c’è un autore che in assenza di idee interpretative «forti», diventa noioso, questi è Brahms. La Seconda che dirige Eschenbach dice poco. Si tratta di esecuzione concertata piuttosto bene, ordinata. I tempi sono fin troppo rilassati rispetto al corpo sonoro che il direttore chiede all’orchestra, salvo improvvise accensioni di velocità e dinamica sui secondi temi dei movimenti in forma-sonata. Il risultato è di una Seconda che scivola via. Il pubblico applaude ma non sembra strapparsi i capelli. © RIPRODUZIONE RISERVATA Suite su versi di Michelangelo Buonarroti e Brahms Sul podio Christoph Eschenbach ●●●●●●●●●● 6,5 ome non amare Coup fatal di Alain Platel in scena all’Argentina per RomaEuropa e a Modena per Vie? Alain Platel? È sicuro che così si debba dire? No, non proprio così. Coup fatal nasce in altro modo che dalla pura mente di un regista. Tutto viene dall’apparizione a Salisburgo nel 2006 del contro-tenore congolese Serge Kakudji, l’anima irradiante dello spettacolo. Kakudji restò in Europa per studiare canto lirico e quattro anni dopo portò a Kinshasa la musica barocca. Invece che un’orchestra tradizionale egli selezionò musicisti africani (rumba o jazz) e si cominciarono ad arrangiare arie barocche sotto la guida di un altro congolese, Rodriguez Vangama, che di suo suona la chitarra elettrica. Più tardi entra in scena il compositore belga Fabrizio Cassol, maestro nel fondere tra loro linguaggi diversi, e si ottiene quel miracolo musicale che è Coup fatal, in cui i difficili passaggi dalle tonalità africane a quelle barocche avvengono senza che nessuno se ne accorga: in continuazione si scivola da un continente all’altro, da un tempo a un altro tempo. D’altra parte, e torniamo a Alain Platel, ciò cui assistono gli spettatori di Coup fatal è uno spettacolo, non un concerto, e subito si capisce quel titolo, si capisce quell’aggettivo. Cosa è «fatale» se non, in modo specifico, l’incontro tra i vecchi avversari, congolesi e belgi, neri e bianchi, ora uniti in un’esplosione di allegria, di danza, di colore, di suono? Che cosa è fatale se non il colpo al cuore che ne riceviamo noi spettatori? Di questo incontro c’è un momento mera- viglioso, l’ho captato mentre finiva. Ero seduto in prima fila, due ballerini erano scesi in platea, continuavo a guardare il palcoscenico, in ritardo mi sono accorto che là dietro si consumava un tradimento, i due ragazzi avevano invitato due ragazze e ballavano alle mie spalle. Ma se questo fu il culmine di senso, quanto stavamo vedendo era solo gioia: mai in quei A piedi nudi Un momento dello spettacolo «Coup fatal» del coreografo belga Alain Platel (55 anni) tredici musicisti, e ballerini, e cantanti, si sarebbe potuto cogliere una briciola di avarizia, il dono di sé si percepiva con il nostro corpo, di noi che eravamo lì seduti, e che potevamo rispondere solo ritmando con le mani. Kakudji cantava fino a strapparci l’anima, in quel suo modo tutto nuovo per noi, l’ouverture dell’Orfeo di Monteverdi, e ci avrebbe salutato, dopo quasi due ore, con il «Lascia ch’io pianga» del Rinaldo di Händel. Ma che dire di quella Nina Simone e di quel ragazzo che sul likembe ripeteva le note iniziali della Suite n.1 di Bach? Che dire, di quella scenografia, fatta di tende costruite con bossoli di pallottole vuote? E di quelle canottiere smaglianti e di quella sartoria fantastica, tutta rossa, verde, azzurra, di nuovo bianca, immacolata? Aveva ragione Savinio quando diceva che l’uomo civile, l’uomo maturo, si è liberato della forza e della lotta, della fede e della meta, dei significati e dell’espressione. L’uomo maturo è l’uomo leggero e chi più leggero, diceva, dell’uomo bruno? Egli è tanto più leggero dell’uomo biondo: «Gli angeli dovrebbero essere negri, se l’angelo è l’uomo leggero come l’uccello, che vive nel canto e nella danza». © RIPRODUZIONE RISERVATA Coup fatal regia di Alain Platel 8 ●●●●●●●●●● La performer al Festival di Modena Liddell esplora il disordine dei sentimenti di Magda Poli U n grande spazio scenico vuoto e come fondale una ricostruzione della facciata del Palazzo dei Dogi. È la sanguigna Venezia di Angélica Liddell, poetessa, regista, attrice, performer catalana, in You are my destiny (al Festival Vie a Modena) ispirato a Lo stupro di Lucrezia, poema di Shakespeare, e al gusto visionario del regista sovietico Paradžanov. Liddell lancia uno sguardo su Lucrezia e Tarquinio, lei stu- Catalana Angélica Liddell (48 anni), performer e autrice catalana prata dal re e suicida per estrema protesta e per senso dell’onore; ma non è tanto questo che alla coreografa interessa rappresentare, quanto mostrare la forza di un sentimento devastante che sembra proseguire al di là della morte. Tra uomini nudi impegnati in sforzi fisici, e una Lucrezia che mostra la sua fragilità nuda e vessata, Liddell sempre in scena partecipa e guida lungo una ritualità immersa in una religiosità avvolgente e ingombrante. Tutto è materia, corpo e sangue, in un teatro che è stato definito «anti-narrativo», ma che forse narra per squarci i moti convulsi dello spirito. Con un’espressività visionaria, onirica, che si complica, si contrae e si distende in reiterazioni ossessive, spasmodiche, anche se qualcosa, tra tempi dilatati, azioni quasi di servizio, e una inventiva non sempre felice, sembra non trovare la giusta via emozionale e narrativa. © RIPRODUZIONE RISERVATA You are my destiny regia di Angélica Liddell 7 ●●●●●●●●●● DISCHI Classica Sonate per pianoforte Pop Il tramonto dell’Occidente Jazz Juice Soul Sings The Great Diva... Barenboim con Schubert La crisi secondo Venuti I ritmi ballabili di Scofield Aretha scivola sulle cover E sce in un cofanetto Deutsche Grammophon di cinque cd la prima incisione mai compiuta da Daniel Barenboim delle «Sonate per pianoforte» di Schubert. Non è una integrale nel senso che mancano le Sonate che il musicista viennese lasciò in stato incompleto o frammentario ma lo è perché vi sono tutte e 11 quelle che completò. In ogni caso si tratta di un percorso meraviglioso nel mondo schubertiano, dove la materia anela alla soggettività del romantico ma finisce col ritrovarsi in una struttura classica. Ed è proprio la compresenza di tali coordinate poetiche, unita alla qualità dei fraseggi e alla straripante musicalità dell’interprete, che rende questa incisione un avvenimento discografico tra i più ragguardevoli degli ultimi tempi. (E. Gir.) M ario Venuti si apre all’impegno politico-sociale cavalcando l’onda lunga della crisi con l’album «Il tramonto dell’Occidente». Disco pessimista, ma aperto alla speranza, scritto assieme a Bianconi dei Baustelle e Kaballà. Venuti fa cantare anche Battiato, Alice e Giusy Ferreri, fra atmosfere siciliane, echi arabeggianti e sonorità anni Ottanta. «Il tramonto» è un’invettiva contro «le liste elettorali piene di nomi di maiali»; «Ite missa est» sbeffeggia i professionisti dell’Apocalisse; «Ventre della città» è un affresco pasoliniano sulle periferie degradate; «Tutto appare» è invece una metafora sullo spread; «Ciao American Dream» canta un’umanità tra slot machine e il denaro. (Mario Luzzatto Fegiz) © RIPRODUZIONE RISERVATA ●●●●●●●●●● 9 G ià nel 1998 la chitarra di John Scofield si era unita al trio «post-funk» Medeski, Martin e Wood (nel disco «A Go Go»); in questo nuovo «Juice», uscito per la Okeh, la ditta è diventata un quartetto senza leader, con il nome del tastierista John Medeski per primo, seguito da Scofield, Billy Martin (percussioni) e Chris Wood (basso). È Martin a meritare per una volta l’attenzione maggiore, con un armamentario di strumenti che dà vita a ritmi sempre ballabili ma con un occhio alle avventure sonore; qua e là lo affianca l’altro percussionista Pedrito Martinez. Benché molti brani ripercorrano la storia del soul-pop, c’è poca operazione nostalgia e molto blues, grazie all’eccellente «Sco». (Claudio Sessa) © RIPRODUZIONE RISERVATA ●●●●●●●●●● 8 C i sono patrimoni musicali che andrebbero tutelati. Affidare ad Aretha Franklin una serie di cover di successi al femminile («Sings the Great Diva Classics») non ci dice nulla di nuovo sulla voce della regina del soul. Se non che, a 72 anni, c’è qualche graffio che in passato non c’era e che un progetto senza visione (nella scelta dei brani e nei suoni) non fa che evidenziare. «Nothing Compares 2 U» che Prince scrisse per Sinead O’ Connor prende un inedito e interessante taglio jazz grazie ad André 3000. Aretha dà la sua lettura di «Rolling in the Deep» di Adele: bene, ma non schiaccia l’originale. C’era poi bisogno di una ennesima versione di «At Last» di Etta James, con l’aggravante di un arrangiamento così piatto? (Andrea Laffranchi) © RIPRODUZIONE RISERVATA ●●●●●●●●●● 8 © RIPRODUZIONE RISERVATA ●●●●●●●●●● 6,5 Corriere della Sera Giovedì 23 Ottobre 2014 SPETTACOLI 51 Da Le mille e una notte Imparare a vedere Santa Cecilia Cambiare fa male Jazz Festival Favole di Shéhérazade oggi Teatro del Carretto le ambienta in una boscaglia, nel bagagliaio di un’auto, dietro porte segrete intersecando miti con orrori della cronaca (foto a destra). Regia Maria Grazia Cipriani, scene e costumi Graziano Gregori (24-26, del Giglio, Lucca) Alla luce Di Michele Santeramo. Quattro ciechi, due coniugi e due fratelli, giocano a carte, chi vince vede anche il proprio buio. Regia di Roberto Bacci, attori del Laboratorio tra cui Luisa Pasello. Poi i giapponesi Mum&Gipsy su giovani ricordi di un delitto (dal 23, Teatro Era, Pontedera) Pappano/Kissin Direttore e pianista aprono la stagione con Orchestra, Coro e Voci bianche dell’Accademia in Musorgskij Una notte sul monte Calvo; Rachmaninoff Concerto per piano n.2; R. Strauss Sinfonia delle Alpi (dal 25, Auditorium Parco della Musica, Roma) Il giardino dei ciliegi Nella commedia di Cechov, i nobili della famiglia di Liubov’, in difesa del passato, rinviano l’imminente discesa nella scala gerarchica sociale. «Sordi, ansiosi, depressi» per il regista Benedetto Sicca (dal 23, Filodrammatici, Milano) Hiromi La pianista giapponese in funamboliche rivisitazioni e composizioni originali, anteprima di Bologna Jazz Festival che poi propone l’1 Dee Dee Bridgewater, il 4 il concerto di Bill Frisell (il 28, Comunale Claudio Abbado, Ferrara) © RIPRODUZIONE RISERVATA CINEMA Guardiani della... Incubo fantasy tra effetti speciali e tanto humor L’ avventuriero Peter ruba una magica sfera, inseguito dal malvagio Ronan ma si allea con tipi poco raccomandabili, i Guardiani della galassia: un procione armato, una verde signora, un umanoide a forma di albero e un vendicatore, come un gruppo di arte varia. Incubo fantasy (inizia con la morte della madre e vecchio disco soul: sarà tutto sogno?) per questo fumetto Marvel del ’69 di Drake e Colan, di alto gradimento. Molto citato Star Wars, come The Avengers, la sostanza è quella, solo miscelata con fantasia e invenzioni (a livello minorenne), decantando la materia. Due ore piene di effetti speciali (alto budget) corretti con humour, una miscela colorata, tridimensionale, caleidoscopica di ogni possibile epidermica sensazione dove trovano spazio molti generi di cinema d’azione nel trionfo del Buffo. (m. po.) © RIPRODUZIONE RISERVATA ●●●●●●●●●● 7 Box Office 1 N E fuori nevica! di Vincenzo Salemme con Giorgio Panariello The Judge Il sale della terra Due Robert in tribunale per un processo agli affetti Salgado, le foto e quell’incontro con Wenders U di Maurizio Porro 1.413.650 2 N 3 G Il giovane favoloso di Mario Martone con Elio Germano e Valerio Binasco 1.107.606 The Equalizer -Il vendicatore di Antoine Fuqua con Denzel Washington 657.715 IN DISCESA IN SALITA NOVITÀ STABILE G A N = F ilm di mattatori, di scene madri e padri, di tragedia quasi greca ambientata nell’Indiana e con due star che possono scambiarsi le iniziali sulla camicia: R. D. Il primo, Robert Downey jr, è un cinico avvocato di successo, abituato a manovrare destini altrui, che torna a casa per la morte della madre ma si trova anche a dover difendere il vecchio dispotico e odiato padre dalla accusa di omicidio (è lui il secondo R. D., il grande Robert Duvall). Più che un legal thriller alla Grisham, The Judge è un court movie, un film che contiene un processo, in cui fa capolino tutta la drammaturgia di Miller, O’Neill e molto Tennessee Williams, e pure i libri di Thomas Wolfe e Il buio oltre la siepe della Lee, sui contrasti familiari (in casa due fratelli, uno psicolabile) radice di cultura americana, eterna rivalità di un asciuttissimo melò tra un se- Insieme Da sinistra, Robert Downey Jr. (49 anni) e Robert Duvall (83 anni), protagonisti di «The Judge», legal-drama diretto da David Dobkin nior malato e junior. La domanda se il vecchio giudice abbia davvero investito un uomo già oggetto di giudizio passa in secondo ordine. In realtà la sentenza che arriva dopo 141’ riguarda il bilancio affettivo di famiglia e la rilettura del passato di un uomo di successo ma perdente nel privato, vedi la poco utile parentesi sentimentale con Vera Farmiga. Dobkin, regista ilare di Due single a nozze, cambia re- gistro e imbocca una via più classica. Downey mira all’Oscar con classe e misura, ma Duvall è un leone, istrione silenzioso che uccide e viviseziona con lo sguardo esprimendo disagi esistenziali. E poi un altro avvocato eccezionale, Billy Bob Thornton, che fa grande un piccolo ruolo. © RIPRODUZIONE RISERVATA ●●●●●●●●●● 7 n documento, più che un documentario, bellissimo, firmato da Wenders e da Sebastião Salgado, il più grande fotografo sociale e antropologo vivente e pensante, un LéviStrauss con la Leica. Di una biografia eccezionalmente avventurosa, vari giri del mondo per evitare dittature e aiutare Uomo e Natura, il regista tedesco discretamente riprende la forza morale e con questa acqueta anche la sua crisi démi mistica con immagini fantastiche in bianco e nero. Ricordi, memorie della Serra Pelada, miniera d’oro a cielo aperto in foresta brasiliana, l’orso polare in mar Artico, una Tuareg cieca, un cadavere disidratato, incontri con popoli primitivi e la fazenda Salgado dove la coppia rimbosca 800 aridi ettari. Un eccezionale incontro tra foto e cinema, uno sguardo morale ma non illusorio sul mondo. (m. po.) © RIPRODUZIONE RISERVATA ●●●●●●●●●● NON CI FERMIAMO MAI: IL FUTURO VOGLIAMO SCRIVERLO, NON LEGGERLO. Non fermarsi mai, anche quando sembra che non ci sia più niente da raggiungere. È questo il DNA di Citizen: avere una visione e realizzare il futuro attraverso una volontà ed una evoluzione tecnologica che non hanno uguali. Chi possiede un orologio Citizen lo sa. Guardare oltre, cercare sempre, fermarsi mai. BETTER STARTS NOW € 428 RADIOCONTROLLATO PRECISIONE ASSOLUTA SISTEMA ECO-DRIVE ENERGIA INESAURIBILE VETRO ZAFFIRO PREZIOSO E INSCALFIBILE L’orologio riceve, con trasmissione via onde radio, il segnale generato da un orologio atomico: la sua precisione ha una tolleranza di 1 sec. ogni 10 milioni di anni. Basta una minima esposizione alla luce naturale o artificiale per accumulare una grande quantità di energia e garantire il funzionamento dell’orologio, senza pila. Protegge l’orologio grazie alla particolare compattezza della sua composizione chimica e ne esalta l’estetica con una trasparenza assoluta. 8 Giovedì 23 Ottobre 2014 Corriere della Sera 52 Eventi Bracco «Così si valorizza il talento italiano nel fare innovazione» La mostra Il viaggio oltre la vita. Gli Etruschi e l’aldilà tra capolavori e realtà virtuale è realizzata da Genus Bononiae, Fondazione Carisbo e Museo Villa Giulia con l’Università di Bologna, il Museo civico archeologico, la Soprintendenza per i beni archeologici dell’Emilia Romagna e Cineca. Da domani al 22 febbraio 2015, tutti i giorni ore 1019 (giovedì fino alle 22). Biglietto: 10 euro. Info: genusbononiae.it. La mostra ha il sostegno di Mandarin Capital partners e Fondazione Bracco. A tal proposito la presidente della Fondazione, Diana Bracco sottolinea: «Molti i motivi che ci hanno spinto a sostenere l’iniziativa come main sponsor. Oltre al focus sul rapporto tra arte e tecnologia, ci sono la collaborazione tra eccellenze italiane, la condivisione di conoscenze a livello internazionale, il coinvolgimento di musei e istituti di ricerca. Un progetto in cui oltre alla valorizzazione del patrimonio artistico italiano, è esaltata la capacità tutta italiana di produrre innovazione tecnologica» L’appuntamento Bologna, che come Felsina fu al centro dell’Etruria del Nord Italia, dedica una mostra a una civiltà che ha sviluppato una raffinata arte sepolcrale. Ecco perché quel passato è meno misterioso di quanto si pensi di Eva Cantarella L a parola che un tempo tornava più spesso quando si parlava della civiltà etrusca era «misteriosa». A contribuire a questa fama stava, in primo luogo, il problema delle sue origini: chi era, da dove veniva quel popolo stanziato nel II millennio a.C. nell’attuale Toscana? Per Erodoto si trattava di genti venute dall’Asia minore, mentre secondo Dionigi di Alicarnasso erano una popolazione indigena. Ma la dottrina moderna ha risolto il mistero: la civiltà etrusca (la cui la lingua, registrata in una scrittura simile al greco, è da tempo decifrata) nacque dalla fusione tra correnti migratorie anatoliche e popolazioni indigene prelatine. A livello popolare, poi, torna spesso l’idea, alimentata dalla gran quantità dei monumenti sepolcrali lasciati dagli etruschi, di un misterioso rapporto di questi con la morte. Ma la spiegazione di questa abbondanza è semplice: le tombe erano costruire con materiali più nobili e dunque meno deperibili di quelli usati per le case di abitazione, che quindi sono andate perdute. Quella che può sembrare una singolare attrazione per l’aldilà (popolato di demoni non diversamente da quello dei greci e dei romani) è solo la conseguenza del modo in cui gli etruschi concepivano la vita oltre la morte: per loro, infatti, era una vita assolutamente identica a quella terrena, con la sola differenza che era eterna. Nelle tombe dunque nulla di quello che il defunto GLI SPIRITI DI UN POPOLO ETRUSCHI, LA VITA «NORMALE» DELL’ALDILÀ E SUI DIRITTI CIVILI ARRIVARONO PER PRIMI La saggista Eva Cantarella ha insegnato Diritto romano e Diritto greco all’Università di Milano ed è global professor alla New York University Law School. Per Feltrinelli, tra l’altro, è autrice del recente «Perfino Catone scriveva ricette». Nella foto di Giorgio Benvenuti a destra: una stele etrusca frammentaria aveva avuto e di cui aveva avuto bisogno in vita doveva mancare: dalle suppellettili agli oggetti di uso quotidiano, dagli abiti ai segni del potere. Insomma, l’ideologia funeraria degli etruschi era tutt’altro che inquietante. In definitiva, non è il mistero quello su cui val la pena riflettere, ma qualcosa di più importante: è il problema dei possibili influssi della loro cultura su quella della vicina Roma — sulla quale, sul finire dell’età regia dominarono ben tre re etruschi. Cominciamo, dal campo del diritto criminale: un’antichissima legge voleva che il colpevole di perduellio (alto tradimento) venisse sospeso con una corda a un arbor infelix (albero infelice) e fustigato a morte. Ebbene, al di là del fatto che la distinzione tra alberi felici e infelici (di buono e di cattivo auspicio), era etrusca, come scrive Cicerone questa legge venne introdotta dal re etrusco Tarquinio il Superbo. Passiamo alle pratiche sociali: anche i giochi gladiatori erano stati importati dall’Etruria, dove venivano praticati du- rante i funerali in onore del defunto. Ma quel che più interessa è vedere se e come la cultura etrusca agì sulle strutture fondamentali della civitas romana e in particolare sulla famiglia, che i romani consideravano il fondamento della stabilità dello Stato. Per ragionare su questo tema, bisogna ricordare che originariamente, sia in Grecia sia a Roma, le donne erano totalmente subordinate ai maschi della famiglia, e che in Grecia la situazione rimase praticamente immutata fino all’età ellenistica. A Roma, invece, verso la fine della repubblica, le donne nel campo del diritto privato avevano raggiunto una quasi totale parificazione con i diritti maschili. È lecito pensare che alla base di questo fenomeno stia l’influsso del mondo etrusco, dove le donne godevano di ben altra libertà e ben altri diritti? Sia ben chiaro. Non si intende, con questo, riesumare la te- Vasi, sculture e ologrammi Come si ricostruisce la storia di Andrea Rinaldi ome negli scritti di Tito Livio, dove Felsina, l’antico nome di Bologna, si era guadagnata il rango di insediamento più importante tra i 12 che costituivano la confederazione etrusca della pianura Padana. Come allora, il capoluogo emiliano torna al centro dell’Etruria del Nord Italia con una mostra che, nei temi e nell’allestimento vuol segnare uno spartiacque nel tradizionale racconto del passato. Fino al 22 febbraio, infatti, Palazzo Pepoli-Museo della Storia di Bologna sarà il teatro di Il viaggio oltre la vita. Gli etruschi e l’aldilà tra capolavori e realtà virtuale, un allestimento dove i reperti, alcuni dei quali provenienti dal museo di Villa Giulia di Roma, dialogheranno con musica, design e soluzioni di avanzata tecnologia. «Abbiamo sempre ritenuto che il multimediale fosse importante per integrare quello che viene fatto con le parole e le immagini, cioè per sposarsi con il tradizionale, con il libro, con la lettura, anche se non può essere esclusivo», argo- menta Fabio Roversi Monaco, presidente di Genus Bononiae, il circuito dei musei a cui fa capo Palazzo Pepoli. Realizzata da Genus Bononiae, Fondazione Carisbo e Museo Villa Giulia, l’esposizione presenterà reperti per la prima volta fuori dal museo romano come alcune ceramiche figurate, due sculture in pietra da Vulci e Cerveteri, vasi attici da tombe etrusche come il Cratere di Euphronios, trafugato e poi restituito all’Italia dagli Stati Uniti e la trasposizione della Tomba della Nave di Tarquinia, le cui pareti sono state rimontate su pannelli così da ricreare nelle sale del Palazzo l’ambiente sepolcrale viterbese. Ci saranno anche tre stele felsinee figurate, due di più antico rinvenimento e una di più recente Il presidente di Genus Bononiae Roversi Monaco: «Oggi l’elemento multimediale è molto importante per integrare quello che viene fatto con le parole e con le immagini» oria da tempo ampiamente superata del cosiddetto matriarcato etrusco, né quella, indimostrata, che parla della sua matrilinearità (trasmissione del nome e del patrimonio in linea femminile). Ma questo non toglie che le donne etrusche, a differenza di quelle romane, fossero parte attiva della vita sociale: ad esempio, partecipavano ai banchetti stando sdraiate e non sedute, come le romane, che tra l’altro erano ammesse solo alla prima parte della cena, quando non si beveva vino. Erano «coltivate», godevano di autonomia patrimoniale; disponevano liberamente dei loro beni. È possibile che il progressivo riconoscimento di diritti alle romane (in particolare, quello di ereditare il patrimonio paterno insieme e al pari dei fratelli, cosa mai concessa alle ateniesi) fu conseguenza dell’influsso etrusco? Difficile provarlo ma l’ipotesi è più che plausibile. A ben vedere, gli etruschi ci sono molto meno estranei di quanto siamo soliti pensare. © RIPRODUZIONE RISERVATA ● La civiltà etrusca, che fiorì nel II millennio a.C. all’incirca nell’attuale Toscana, era nata dalla fusione di correnti migratorie anatoliche e popolazioni indigene prelatine. Tre dei re di Roma, va ricordato, sono stati etruschi ● Gli etruschi hanno lasciato una grande quantità di monumenti sepolcrali: per loro, la vita nell’aldilà era del tutto identica a quella terrena e dunque il defunto doveva avere con sé tutto quello di cui aveva avuto bisogno ● Importante sarebbe stato l’influsso degli etruschi nel diritto romano, specie nelle norme più paritarie sulle donne: dalla possibilità di disporre dei beni fino alle regole della partecipazione attiva alla vita sociale Cartoons Un frammento del cartone animato in 3D sulla storia degli Etruschi che ha come protagonista Ati, ricostruita filologicamente Accanto ai reperti, il sarcofago degli Sposi virtuale C Dettagli scoperta, tutte e tre importantissime per la ricostruzione dell’immaginario funerario della città e per la rappresentazione del viaggio del defunto verso l’aldilà. Ma c’è un’altra ricostruzione, questa virtuale. È l’installazione, firmata dal regista Giosuè Boetto Cohen e realizzata dal Cineca, che riproduce il famoso Sarcofago degli Sposi, simbolo della civiltà etrusca e di cui esistono solo due esemplari, uno appunto a Villa Giulia e uno al Louvre. Nella Sala della Cultura di Palazzo Pepoli, dove si potrà assistere allo spettacolo a gruppi di 30 persone, 21 proiettori illustreranno la storia degli antichi villanoviani su tre pareti, giocando quindi su uno schermo di 38 metri per 12, mentre in una teca al centro comparirà l’olo- gramma del Sarcofago a grandezza naturale e in ogni suo dettaglio. Lo spettacolo è in 4 atti e dura 11 minuti, scandito dalle musiche di Marco Robino, già al lavoro con Peter Greenaway, e di un quintetto d’archi (il musicista suonerà oggi all’inaugurazione). «Tutti i musei hanno il problema di comunicare con un pubblico oggi che non parla più la loro lingua colta. Chi vuole consegnare qualcosa deve farlo con mezzi nuovi. Ecco la nostra sfida», osserva Boetto Cohen a proposito di questa narrazione innovativa. Tant’è che oltre al progetto del Sarcofago, il regista ha curato anche un film per illustrare il legame tra Etruria del Sud e quella del Nord. Boetto Cohen già nel 2011, per conto di Genus Bononiae, aveva realizzato un corto 3d sulla Bologna villanoviana, in cui a dar voce al piccolo etrusco Apa era stato Lucio Dalla. Adesso invece il testimone passa a Sabrina Ferilli, che farà parlare una donna etrusca in «Ati alla scoperta di Veio». Il corto verrà proiettato all’interno della mostra e rimarrà nella collezione permanente di Villa Giulia. © RIPRODUZIONE RISERVATA Corriere della Sera Giovedì 23 Ottobre 2014 EVENTI In esposizione Scarica l’«app» Eventi Da sinistra: il Cratere dell’Aurora, urna di corredo funerario; il Cavaliere sull’ippocampo di Vulci, allegoria del viaggio; la Stele A, rinvenuta a Bologna e infine il Cratere di Eufronio, rinvenuto a Cerveteri. Tutti i reperti risalgono al V secolo a.C. Eventi 53 Informazione, approfondimenti, gallery fotografiche e la mappa degli appuntamenti più importanti in Italia. È disponibile sull’App Store di Apple la nuova applicazione culturale del «Corriere della Sera Eventi». È gratis per 7 giorni. Il grande affresco Il viaggio nel tumulo di un antico nocchiero La mostra «Il viaggio oltre la vita. Gli Etruschi e l’aldilà tra capolavori e realtà virtuale» propone anche una visita all’interno di una vera tomba etrusca. Nella foto, ecco la Tomba della Nave, una tomba dipinta di Tarquinia, le cui pareti affrescate sono state «strappate» dalla camera originaria e rimontate in appositi pannelli in maniera tale da ricostruire interamente l’ambiente tombale all’interno del Museo della Storia di Bologna. Il tumulo risale alla metà del V secolo a.C. e prende il nome dalla grande nave da carico dipinta all’inizio della parete di sinistra. Forse indicava la professione del defunto. Nei pressi della poppa c’è una coppia di remi che fa da timone e sulla sommità di uno degli alberi c’è una coffa per avvistamento. Sulla parete di destra è illustrata una scena del banchetto. La tomba è stata scoperta nel 1927 presso la Necropoli di Monterozzi (Tarquinia, vicino a Viterbo). (Foto: Giorgio Benvenuti) ● Il commento Musei web e social Italia ancora indietro di Francesca Bonazzoli C onservatorismo, atteggiamento elitario, impreparazione dei dirigenti, assenza di spirito innovativo e imprenditoriale, carenza di energia propositiva. Sono questi i motivi per cui i musei italiani sono vergognosamente indietro nello sfruttamento del web. Le possibilità per cambiare la situazione senza troppa spesa e senza grandi rivoluzioni ci sono. È la mentalità che manca. Se alla mostra di Bologna lo spettacolo digitale del Sarcofago degli Sposi è stato accolto con entusiasmo dai responsabili del museo, a Milano una mostra multimediale su Leonardo che ha avuto grande successo di pubblico, è stata snobbata dai «leonardologi istituzionali» proprio perché racconta il genio da Vinci con video interattivi. Con l’Expo alle porte, la maggior parte dei nostri musei si presenta ancora attraverso siti statici, scarsa interazione via Facebook e Twitter e senza la versione inglese. Un nativo digitale sa che il vecchio refrain della mancanza di fondi non tiene: per fare un bel sito bastano 5 mila euro e per tenerlo attivo basterebbero alcuni delle migliaia di giovani creativi a spasso. Il sito svegliamuseo.com, «nato per svegliare i musei italiani online sfruttando il potere del web», racconta come a Madrid il museo del Romanticismo sia rinato grazie alla presenza su tutti i social. La Tate di Londra ha redatto The Digital Strategy 2013-2015 sull’uso degli strumenti digitali. Noi siamo indietro di almeno cinque anni anche se qualche buona iniziativa si comincia a vedere. L’Associazione Amici dell’Arte Moderna a Valle Giulia e la GNAM di Roma hanno lanciato #Selfiedautore, un hashtag che serve a diffondere il patrimonio culturale. È la strada giusta. Senza arrivare al video capolavoro fatto per la riapertura del Rijksmuseum (si trova su youtube e ha oltre 5 milioni di visualizzazioni), ci si può promuovere anche solo con un osso, come hanno fatto a Francoforte (lo si può vedere qui: youtube.com/watch?v=irXBtk2sEYE). Centinaia di giovani videomaker sono disponibili nel nostro Paese a basso costo. Coinvolgiamoli! © RIPRODUZIONE RISERVATA Il racconto di Mariangela Cerrino I l sole era al tramonto, e la facciata del Tempio della Dea Uni ne assorbiva lo splendore. Non era mai stato tanto magnifico. Il suo riflesso si stemperava nella vasca colma di acqua purificatrice, appena al di fuori del recinto interno, ma era distorto dal vento che ne increspava la superficie, e i colori erano confusi. Xestes evitò di soffermarsi sulle immagini mutevoli che si creavano: potevano portargli presagi infausti. Xestes si voltò, perplesso, a guardarlo. Pyrgi, la bella cittàporto di Xaire, era traboccante di vita, di suoni, di marinai e di mercanti indaffarati. Lui riusciva a distinguere le vele ripiegate delle holkades alla fonda, cullate dalle onde, ma le banchine gli apparivano deserte, e il ricco quartiere appena oltre giaceva nell’oscurità. Perché i servi tardavano ad accendere i lumi? Perché le innumerevoli locande non avevano dinanzi alle soglie le torce e i bracieri accesi? Eppure c’era una musica... un suonatore di doppio flauto, nascosto, era così abile che la melodia si espandeva in ogni dove. Tuttavia era inconsueta e toccando toni ora acuti ora gravi si ripeteva, sempre uguale, trascinando la mente in una sorta d’incantamento. Xestes rabbrividì. Perché era lì, sul finire del giorno? Lui era di Tarchna e Pyrgi non era la sua città, così come non lo era Xaire. La sua famiglia era imparentata con i Tarquini e lui ricopriva una carica importante. Ma provava un senso di smarrimento, pensandoci. Qual era la sua funzione nella sua città? Non riusciva a ricordarlo. Tutto quello che sapeva era che aveva compiuto le sue dieci settima- E Lariza riaccolse Xestes sulla tomba «Così staremo per sempre insieme» ne di sette anni ciascuna e che, come insegnava la Disciplina di Tagete, il legame con gli Dei creato al momento della sua nascita si era dissolto. Forse per questo gli era così difficile ricordare? Poi la vide. Forse era uscita dal Tempio, di certo non gli era passata accanto. Sostava immobile sul lato opposto della vasca e l’ultimo bagliore del sole la coronava di luce. Il chiton leggero brillava come se fosse ❞ La promessa Hai voluto i nostri corpi modellati per la tomba e hai detto che da allora niente potrà più dividerci cosparso d’oro. I capelli scuri erano raccolti in due trecce pesanti a ogni lato del viso, ma sulle spalle erano liberi. Quanto aveva amato quei capelli! Gli sembrò che il cuore mancasse un battito e che, di rimando, l’intero universo restasse immobile. «Lariza?» mormorò. Lei gli sorrise, muovendosi per raggiungerlo. Gli sembrò più giovane dell’immagine che aveva nella mente. Ma poi la donna gli arrivò accanto, e intrecciò le mani alle sue. «Ti ho atteso, come mi avevi chiesto di fare», disse, e Xestes la attirò contro di sé, e sentì il suo calore avvolgerlo, e la felicità colmarlo. «Te l’ho chiesto? Quando?» «Quando hai voluto i nostri corpi modellati per la nostra tomba. Ricordi quello che hai detto? Niente potrà dividerci. Saremo insieme per l’eternità, e quello che andrà Ritorno al passato (in digitale) Il Sarcofago degli Sposi, urna simbolo della cultura etrusca (VI secolo a.C.), è ricostruito virtualmente in una installazione firmata da Giosuè Boetto Cohen con Cineca, per uno show con musica. Giugiaro Design realizza un clone del Sarcofago L’autrice Mariangela Cerrino (1948), torinese, è autrice di molti romanzi storici ambientati nel passato, specie nel mondo etrusco. Nel 2012 è uscito «Absedium» per Rizzoli Il reperto Il Sarcofago degli Sposi è una delle più famose urne funerarie etrusche. Fatto di terracotta, risale al VI secolo a.C. e si trova nel Museo di Villa Giulia Legenda Xaire: Cerveteri Tarchna: Tarquinia holkades (pl): navi mercantili a un albero Chiton: tunica di origini orientali Zilath: titolo di magistratura suprema per primo aspetterà nel giorno senza tempo che l’altro lo raggiunga». Xestes ora ricordava. Avevano persino riso quando l’artista (fatto venire da Tarchna!) aveva infine mostrato loro l’opera compiuta. «Questi sposi non ci somigliano poi così tanto...», era stato il suo commento d’allora. Ma poi aveva compreso. Non era solo argilla. Avevano voluto trattenere uno dei loro tanti momenti felici e un frammento della loro essenza si era amalgamato alla materia, e vi sarebbe rimasto infuso, fino alla fine del Tempo del Mondo. Lariza sorrise, prendendolo per mano. «Ricordi il giorno delle nostre nozze? Abbiamo chiesto alla Dea Uni di custodire il nostro amore come un tesoro prezioso. Proprio qui». Xestes annuì. Era stato il giorno più bello della sua vita! Ricordava che per lei aveva scelto di lasciare la sua città, e di rinunciare agli onori dovuti alla sua famiglia, accettando l’incarico più modesto di zilath a Xaire. «Sei pentito di quella scelta?» sussurrò Lariza, con un sorriso. «Di aver passato la mia esistenza con te a Xaire? Non me ne sono mai pentito e non me ne pento ora». Le passò un braccio intorno alla vita; scesero fino alla battigia e sedettero sulla sabbia. «Così, siamo finalmente insieme nel giorno senza tempo», comprese Xestes. «Sono morto». Lariza gli poggiò la testa sulla spalla. L’onda lieve lambiva loro i piedi e il cielo si era chiuso in una sfera brillante di stelle. «I nostri figli hanno appena deposto le tue ceneri unendole alle mie, nel sarcofago», sussurrò la donna. «Ora siamo sposi nell’eternità». © RIPRODUZIONE RISERVATA 54 Giovedì 23 Ottobre 2014 Corriere della Sera Corriere della Sera Giovedì 23 Ottobre 2014 55 ● Risponde Sergio Romano CHI CAMBIA PARTITO DEVE TORNARE ALLE URNE Caro Romano, ho notato che quando su un quotidiano o durante un tg si menziona un importante personaggio che ha eccelso in qualcosa, solo se è ebreo viene precisato. Per esempio, in occasione della vittoria di Patrick Modiano del Nobel per la letteratura, ho sentito dire che lo scrittore, di origini italiane, è ebreo. Eppure France24 non ha menzionato la sua appartenenza religiosa. Nel mondo ebraico, un cattolico che eccelle in qualcosa, si precisa «cattolico» prima del nome? Ne dubito. Penso ci sia un complesso di inferiorità o una presa di distanza. Per me è una pessima abitudine. Lei come la vede? Gigi Romano [email protected] L’ebraismo non è soltanto una religione. È al tempo stesso una identità accettata e custodita anche da chi non pratica precetti religiosi. Non è sorprendente quindi che il profilo biografico di una persona ne tenga conto. Nel caso di Patrick Modiano è stata menzionata anche l’origine italiana. Se questo dato merita di essere ricordato, non sarebbe giusto ignorare l’altro. Ho letto di un’elezione suppletiva svoltasi nei giorni scorsi in Gran Bretagna, perché un deputato è passato dai Tories all’Ukip (il partito di Nigel Farage). E un’altra è annunciata a novembre, per lo stesso motivo. Le chiedo: si tratta di «fair play inglese» (chi cambia casacca sente il dovere morale di ridare la parola agli elettori) o nel sistema politico di quella nazione esiste il vincolo di mandato? Comunque sia, una bella lezione per il trasformismo dei parlamentari italiani. Roberto Arvedi [email protected] Le lettere firmate con nome, cognome e città, vanno inviate a «Lettere al Corriere» Corriere della Sera via Solferino, 28 20121 Milano Fax: 02-62827579 @ [email protected] www.corriere.it [email protected] Caro Arvedi, articolo 67 della Costituzione («Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato») è figlio della Rivoluzione francese. Concepisce la Nazione come una entità politicamente cosciente, titolare di diritti, erede di tutte le prerogative del sovrano, una sorta di «Dio-popolo» di cui i deputati sono gli interpreti e i sacerdoti. Dietro questa filosofia giacobina dello Stato vi era la convinzione che occorresse creare un Parlamento di tipo nuovo, diverso dalle assemblee feudali dell’epoca prerivoluzionaria dove ogni parlamentare era vincolato dal mandato imperativo dei suoi elettori e non era libero di concorrere con gli altri membri dell’assemblea alla formulazione di scelte collettive. Oltre a questi nobili concetti, tuttavia, vi erano L’ La tua opinione su sonar.corriere.it Per i sindacati dei pensionati è inaccettabile il pagamento delle pensioni al 10 del mese. Siete d’accordo con loro? SUL WEB Risposte alle 19 di ieri Sì PENSIONI / 1 Beneficio misterioso 82% Non capisco quale beneficio avrebbero l’Inps e il Paese nel differire il pagamento delle pensioni dal giorno 1 al 10. Pare che la bella idea sia venuta per unificare la data del pagamento con quella degli ex dipendenti pubblici: perché, allora, non spostare quest’ultima al giorno 1 ? Che senso ha inasprire buona parte della popolazione che già ha un sacco di problemi? Carlo Valentini, Milano di Beppe Severgnini La ribalta perduta rende amaro il finale LETTERE AL CORRIERE PERSONAGGI Identità ebraica ● Italians 18% No La domanda di oggi Silvio Berlusconi: impensabile uscire di scena dopo tutto quello che ho fatto. Giusto? dietro le parole della Costituzione italiana altre considerazioni, meno esplicitamente confessate. Vi era anzitutto il ricordo delle elezioni prefasciste quando i notabili conquistavano il seggio nei modi descritti da Gaetano Salvemini in un famoso pamphlet del 1910 (Il ministro della malavita): interferenze dei prefetti, ma anche caccia ai voti con lusinghe e intimidazioni di varia natura. I nostri costituenti sapevano che il popolo era manovrabile e, per di più, che in alcune fasi del regime era stato entusiasticamente fascista. Per evitare ricadute occorreva dare ai partiti l’autorità necessaria per conservare la lealtà dei parlamentari eletti nelle loro liste; occorreva allentare il loro vincolo con gli elettori per consolidare quello con il partito. La legge elettorale proporzionale era, in questa prospettiva, la migliore delle leggi possibili: il candidato sarebbe stato scelto dal segretario del suo partito o dal leader di una corrente, e sarebbe stato nuovamente candidato, dopo la fine della legislatura, soltanto se si fosse comportato bene. Oggi la situazione è alquanto diversa. I partiti sono meno forti e autorevoli mentre l’opinione pubblica diffida della classe politica e reagisce con indignazione a ogni cambio di casacca. In altre parole anche l’art. 67, come altre parti della Costituzione, è invecchiato. Non credo che sarà possibile sostituirlo con un articolo che costringe i parlamentari a dimettersi per tornare alle urne. Ma la sua abolizione li priverà dell’alibi di cui hanno goduto sinora. © RIPRODUZIONE RISERVATA PENSIONI / 2 Manovra ingiusta DIMISSIONI La ministra giapponese Se pagare le pensioni il 10 del mese anziché il primo è un fatto tecnico, come dice il governo, non si capisce perché la norma sia stata inserita nel patto di Stabilità. È ovvio che si sta raschiando il fondo del barile penalizzando i pensionati — dai politici considerati più o meno il Terzo Stato prerivoluzione francese — per raccattare una decina di giorni di interessi che poco o nulla risolveranno. Fa specie che simili manovre non verrebbero in testa al più scarso degli economisti mentre ai nostri politici purtroppo sì.. Vedere la ministra giapponese Yuko Obuchi inchinarsi nel rassegnare le dimissioni, mi fa pensare ai nostri politici che, pur accusati di ben più pesanti scorrettezze, non solo non lasciano l’incarico, ma si dicono pure indignati! Umberto Brusco Bardolino (Vr) Adriano Jacini [email protected] TASSE Nessuna riduzione Il governo ha aumentato le imposte sui fondi pensione e sui risparmi; ha provveduto a blocchi salariali; ha imposto tagli alle Regioni con conseguente aumento delle tasse locali, mantenendo inoltre l’ Iva ancora al 22%. E, nonostante ciò, Renzi racconta che ha abbassato le tasse! Mario Pulimanti Lido di Ostia, Roma DIVIETI E LIMITI Grande distribuzione Ormai la grande distribuzione domina il mercato a scapito delle stesse aziende produttrici. Che senso ha porre divieti e limiti sulla produzione di latte o sulla coltivazione di molti prodotti, per poi consentirne la importazione dall’altro emisfero, spesso di qualità inferiore ai prodotti nostrani? Mauro Luglio Monfalcone (Go) «S to in campo per tornare a vincere, non potete pensare che dopo tutto quello che ho fatto nella vita possa uscire di scena così». Così ieri Silvio Berlusconi ai senatori di Forza Italia: a casa sua, come d’abitudine (palazzo Giustiniani a Roma). La sincerità è apprezzabile, l’intenzione discutibile, la vicenda simbolica. Chi non accetta il ricambio non può facilitarlo: lo ostacolerà, invece. Vale per la politica e vale per l’industria, vale per l’università e vale per la grande distribuzione, vale per la finanza, le professioni e lo sport. Pochissimi lasciano, se non sono costretti. Rischiando di rovinare nel finale quello che hanno costruito per anni. La vicenda sorprendente di Matteo Renzi non ha cambiato le cose. Il ricambio viene ostacolo in ogni modo. L’ossessione italiana per il centro della scena è troppo evidente per non costringerci a pensare. Perché molti si umiliano, pur di consumare le briciole della fama, invece di lasciare qualcosa — e qualcuno — dietro di sé? Le spiegazioni sono due. La scena, per alcuni, è l’unico luogo che dà soddisfazioni. In un Paese teatrale come l’Italia, chiunque è stato protagonista non si rassegna ad accettare parti più modeste. E non vuol far neppure il regista: perché la foto più grande, sui cartelloni, è di qualcun altro. Un’altra spiegazione? La terza età pubblica, in Italia, non esiste. Dalla canzone melodica alla televisione, molti si riducono alla parodia di se stessi. Altro non sanno fare e altro non vedono. E non lo vedono, forse, perché non c’è. Le società organizzate prevedono una camera di compensazione tra i grandi incarichi e i grandi successi e l’uscita di scena. Perciò gli inglesi hanno inventato le onorificenze, i posti nei consigli di amministrazione e il gin tonic. I grandi vecchi, oltre a essere vecchi, dovrebbero essere grandi. Dovrebbero avere fiducia nell’umanità, e fiduciosi che qualcuno si ricorderà di loro e di quanto hanno costruito nel passaggio su questa terra. Ma l’Italia, purtroppo, ha più rancori che ricordi. E i grandi vecchi hanno davvero piccole aspirazioni. Ecco perché in molti — non solo Silvio Berlusconi — vogliono spremere il frutto allo spasimo. Di piantare un albero non gli importa niente. @beppesevergnini © RIPRODUZIONE RISERVATA INTERVENTI E REPLICHE Lettera aperta al segretario della Fiom Caro Landini, in questi giorni, nel nome dello slogan «occupiamo le imprese», i lavoratori sono tornati in piazza per protestare a viva voce i loro diritti. La mia opinione è che una tale iniziativa continua a vedere come distinte due realtà che, mai come ora, devono invece costituire un unico, seppure articolato, fenomeno: se muore l’impresa, muore il lavoro e muore il lavoratore. Il grido di allarme deve essere unitario: occupiamo il lavoro; ed occupiamolo nel comune interesse delle imprese e dei lavoratori, prima che la desertificazione del tessuto produttivo in atto spenga definitivamente le voci di ognuno dei protagonisti. Occorre, allora, una battaglia comune. Non chiedo ovviamente ai lavoratori che tu rappresenti (e con i quali abbiamo sottoscritto un contratto di reciproca soddisfazione per il tramite di Unionmeccanica) di rinunciare ai loro diritti. Ti chiedo di inaugurare con me una nuova stagione nella quale, per rianimare la nostra realtà produttiva, le forze delle Pmi (che rappresentano ancora la spina dorsale della nostra economia produttiva) si sommino a quelle dei lavoratori per abbattere (anche con la forza) tutte quelle barriere che ci mettono sempre più spesso fuori mercato rispetto alla concorrenza. Sono infatti convinto che solo unendo le forze e solo parlando di occupazione del lavoro (e non delle aziende) si possa, ad esempio, finalmente colpire a morte quelle gerarchie burocratiche che da decenni tutti proclamano di © 2014 RCS MEDIAGROUP S.P.A. DIVISIONE QUOTIDIANI FONDATO NEL 1876 CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DIRETTORE RESPONSABILE PRESIDENTE Angelo Provasoli Ferruccio de Bortoli VICE PRESIDENTE Roland Berger CONDIRETTORE AMMINISTRATORE DELEGATO Pietro Scott Jovane Luciano Fontana VICEDIRETTORI Antonio Macaluso Daniele Manca Giangiacomo Schiavi Barbara Stefanelli CONSIGLIERI Fulvio Conti, Teresa Cremisi, Luca Garavoglia, Attilio Guarneri, Piergaetano Marchetti, Laura Mengoni DIRETTORE GENERALE DIVISIONE MEDIA Alessandro Bompieri Sede legale: Via Angelo Rizzoli, 8 - Milano Registrazione Tribunale di Milano n. 5825 del 3 febbraio 1962 Responsabile del trattamento dei dati (D. Lgs. 196/2003): Ferruccio de Bortoli [email protected] - fax 02-6205.8011 © COPYRIGHT RCS MEDIAGROUP S.P.A. DIVISIONE QUOTIDIANI Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo quotidiano può essere riprodotta con mezzi grafici, meccanici, elettronici o digitali. Ogni violazione sarà perseguita a norma di legge. DIREZIONE, REDAZIONE E TIPOGRAFIA 20121 Milano - Via Solferino, 28 Tel. 02-62821 DISTRIBUZIONE m-dis Distribuzione Media S.p.A. Via Cazzaniga, 19 - 20132 Milano - Tel. 02-2582.1 - Fax 02-2582.5306 PUBBLICITÀ RCS MediaGroup S.p.A. Divisione Pubblicità Via Rizzoli, 8 - 20132 Milano - Tel. 02-25846543 - www.rcspubblicita.it Vauro voler riformare ma che in realtà resistono e spesso prolificano a danno delle aziende ma, al tempo stesso, anche dei lavoratori. Naturalmente, quello della burocrazia è solo un esempio: i temi e gli ambiti di intervento sono talmente tanti che è impossibile affrontarli in questa sede; dobbiamo arrivare ad una vera e propria rifondazione del settore. Ciò che qui mi preme è di sollecitarti ad una strategia di emergenza: come al capezzale di un paziente in punto di morte, decidiamo di unire le nostre forze e di trovare un cammino comune (non privo di iniziative eclatanti) il cui fine sia quello di salvare il lavoro e i suoi protagonisti: aziende e lavoratori. Maurizio Casasco, Presidente Confapi, Roma EDIZIONI TELETRASMESSE: RCS Produzioni Milano S.p.A. 20060 Pessano con Bornago - Via R. Luxemburg - Tel. 02-95.74.35.85 • RCS Produzioni S.p.A. 00169 Roma Via Ciamarra 351/353 - Tel. 06-68.82.8917 • RCS Produzioni Padova S.p.A. 35100 Padova - Corso Stati Uniti 23 - Tel. 049-87.00.073 • Tipografia SEDIT Servizi Editoriali S.r.l. 70026 Modugno (Ba) - Via delle Orchidee, 1 Z.I. - Tel. 080-58.57.439 • Società Tipografica Siciliana S.p.A. 95030 Catania - Strada 5ª n. 35 - Tel. 095-59.13.03 • L’Unione Sarda S.p.A. Centro stampa 09034 Elmas (Ca) - Via Omodeo, 5 - Tel. 070-60.131 • BEA printing sprl 16 rue du Bosquet - 1400 Nivelles - Belgium • Speedimpex USA, Inc. 38-38 9th Street Long Island City - NY 11101 - USA • CTC Coslada Avenida de Alemania, 12 - 28820 Coslada (Madrid) - Spagna • La Nación Bouchard 557 - 1106 Buenos Aires - Argentina • Miller Distributor Limited Miller House, Airport Way, Tarxien Road – Luqa LQA 1814 Malta • Hellenic Distribution Agency (CY) Ltd 208 Ioanni Kranidioti Avenue, Latsia 1300 Nicosia - Cyprus • FPS Fernost Presse Service Co. 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Viaggio nel tempo” € 8,30; con “I capolavori dell’Arte” € 7,30; con “Ufo Robot” € 11,39; con “James Bond collection” € 11,39; con “Scrivi Vecchioni, scrivi canzoni” € 11,39 Giovedì 23 Ottobre 2014 Corriere della Sera 56 Sport Verona polemica «I presunti cori discriminatori non ci sono mai stati, aiutatemi a comprendere, confido nella giustizia sportiva»: così il presidente del Verona, Maurizio Setti, in una lettera aperta dopo la squalifica della curva Sud per i cori discriminatori a Muntari. «...Incomprensibile il rapporto dei collaboratori della Procura federale... se i cori di 3.000 persone ci fossero stati, per quale oscuro motivo lo stesso Muntari, il Milan non hanno immediatamente segnalato tali episodi all’arbitro? Perché nel post partita Muntari, il Milan, i media hanno sottaciuto l’accaduto...». Seguono altre domande. Setti ha una risposta: «...I cori non ci sono mai stati». Il Milan mostra solidarietà al Verona. Lettera di Setti «Quei cori razzisti non ci sono mai stati» Champions Prestazione infelice, la classifica si fa dura dopo la sconfitta con l’Olympiacos, ora in testa con l’Atletico Al gol di Kasami, i bianconeri replicano nel finale con Morata, Pogba e Tevez ma il portiere Roberto è insuperabile Juve, pianto greco in Europa Gol partita Ogbonna, Buffon e Chiellini osservano il pallone colpito da Kasami finire in rete: è il gol che decide la partita a favore dell’Olympiacos e complica la corsa dei bianconeri verso gli ottavi di Champions (Liverani) Le pagelle DA UNO DEI NOSTRI INVIATI Un peggioramento e, purtroppo per la Juventus, non parliamo di colori. Se il blu della maglia di Atene a livello cromatico è meglio dell’orrido verde di Madrid, il risultato è lo stesso (0-1) e la prestazione nettamente al di sotto di quella contro l’Atletico. Si tratta della peggiore Juventus di Massimiliano Allegri. Il tirassegno senza sbocco nel finale non tragga in inganno, la prova bianconera è mediocre e solo il calo dell’Olympiacos e l’esplosione dei nervi trascinano avanti Madama nell’ultima fase della gara. Fino ad allora, però, si vede poco o niente e adesso si vede una situazione del girone non compromessa, ma sicuramente senza rete. Per guadagnarsi la qualificazione la Juventus deve puntare a vincere le prossime tre partite, due in casa e a Malmoe. Per ottenerle dovrà liberarsi dell’imprecisione che investe la squadra per quasi tutta la partita. Il simbolo di questa approssimazione è, ahilui, Andrea ATENE DA UNO DEI NOSTRI INVIATI AD ATENE Juventus Pirlo impreciso e sostituito 6 Buffon Tra i pochi monumenti che si conservano bene: spettacolare la parata dopo 7 minuti su punizione di Dominguez. Innocente sul gol, non deve fare molto altro, a parte schivare il laser che lo tormenta. 6 Ogbonna Preso in netto contropiede come tutta la difesa sul gol, è tra i meno peggio dal punto di vista della cattiveria agonistica. E appoggia bene la manovra d’attacco. 5,5 Bonucci Molti palloni corrono su un filo che si spezza nel tre contro tre in velocità che porta all’1-0. Ma i problemi bianconeri non sono dietro. 6 Chiellini Subito un corpo a corpo vinto con Maniatis nell’area piccola, giusto per mettere i paletti, che saltano sul gol di Kasami. Ma a parte un altro tiro dello svizzero, Mitroglou e soci non fanno danni. 5,5 Lichtsteiner Masuaku lo fa soffrire e lui ricambia con un paio di cross pericolosi. Non molto. 5 Vidal Guida il pressing, ma non è al top e perde quasi subito la lucidità nei tocchi: il passaggio per Pirlo, che poi perde la palla facendo scaturire l’azione del gol, è l’esempio migliore di un Vidal minore. 4,5 Pirlo Quello vero forse è rimasto a girare qualche spot. Quello che è in campo sbaglia tre passaggi importanti di fila e dal terzo nasce il contropiede che decide la partita. All’imprecisione si aggiunge la lentezza d’esecuzione, anche nelle punizioni. Lascia presto. 5 Pogba Nel primo tempo si nota soprattutto per un errore in appoggio davanti all’area che scatena l’ira di Bonucci. Prima di uscire si rende due volte pericoloso con due tiri cross agguantati dal gigante Roberto. 5 Asamoah Fin troppo schiacciato dietro , non a caso si distingue solo per due chiusure lampo. 6 Morata Alla prima partita da titolare gli manca solo il gol e non è poco. Ma è una delle poche note positive della serata: dà profondità alla manovra, si muove da lontano, crea scompiglio nell’area greca. Nel finale le occasioni migliori: perde due volte quella frazione di secondo di troppo per beffare il portiere Robertone. 5 Tevez Il suo gioco senza Llorente è diverso e a tratti deve partire molto largo. Ma questo non impedisce all’Apache di avere quattro palle gol nitide. E di fallirle, non solo per meriti altrui. 6 Marchisio Con lui nel mezzo la Juve riesce a guadagnare metri. 5 Allegri Gli ultimi venti minuti a testa bassa non cancellano la prima ora disastrosa della sua Juventus. La qualificazione resta ancora una pagina aperta, ma il G8 europeo sembra molto distante. Paolo Tomaselli © RIPRODUZIONE RISERVATA 11 sconfitte per Allegri in Champions, 11 pure le vittorie, 14 i pareggi 2 gol segnati dai bianconeri in 3 partite di Champions, 2 quelli subiti 76 presenze in Champions per Buffon: lo precede con 92 Del Piero Pirlo che fallisce un esagerato numero di passaggi, compreso quello da cui si genera il gol decisivo di Kasami. Per un’ora la Juventus quasi non gioca, sebbene, tra un momento sconnesso e l’altro, tra una grande parata di Buffon su punizione di Dominguez (che sfiora il gol in seguito) e l’incapacità di avviare una manovra compiuta, la timida reazione bianconera potrebbe produrre anche un gol. Morata, preferito a Llorente, non riesce a trovare Tevez (pure lui nell’oblio per larghi tratti). È ancora la stella nascente, su angolo, a servire l’Apache che tocca di polpaccio, superando Roberto. Elabdellaoui respinge sulla linea. Illusione. Quella che riprende dopo la palla gol è una Juventus tremebonda, disorientata. Senza motivo. L’ambiente non è così bollente, l’avversario così irresistibile e neanche particolarmente arrembante. Eppure il primo tempo bianconero è al di sotto di tutte le previsioni. Il problema non è tattico, anche se Pirlo è fuori dal contesto. Il guaio è tecni- Olympiacos Juventus 1 0 Marcatore: Kasami 36’ p.t. OLYMPIACOS (4-2-3-1): Roberto 8; Elabdellaoui 6,5, Botía 5,5, Abidal 6, Masuaku 6; N’Dinga 6, Milivojevic 6; Maniatis 6, Domínguez 7 (Fuster s.v. 40’ s.t.), Kasami 6,5 (Giannoulis s.v. 46’ s.t.); Mitroglou 6,5 (Afellay s.v. 24’ s.t.). All.: Michel 6,5 JUVENTUS (3-5-2): Buffon 6; Ogbonna 6 (Pereyra s.v. 32’ s.t.), Bonucci 5,5, Chiellini 6; Lichtsteiner 5,5, Vidal 5, Pirlo 4,5 (Marchisio 6 12’ s.t.), Pogba 5 (Giovinco s.v. 40’ s.t.), Asamoah 5; Morata 6, Tevez 5. All.: Allegri 5 Arbitro: Mazic (Serbia) 6 Ammoniti: Lichtsteiner, Botia, Masuaku, Pogba, Marchisio Recuperi: 2’ più 4’ co-comportamentale. Tutti giocano al di sotto dei loro standard, perdono palloni, perdono tempo nel riavviare l’azione, cosa che non fa l’Olympiacos al 36’ dopo l’ennesima palla recuperata su Pirlo. Tre tocchi un gol: Dominguez-Mitroglu-Kasami: sini- stro chirurgico alle spalle di Buffon.La differenza è che l’Olympiacos si comporta come sa e può, la Juventus no. E quindi non è casuale che a metà partita si ritrovi, giustamente, a inseguire. Kasami si divora un gol, Allegri propone la staffetta Pirlo-Marchisio, di cui torneremo a parlare. Se il problema fosse solo tattico magari si potrebbe pensare all’effetto che fa, ma la faccenda è diversa. La flaccidità zavorra tutto. Occorre uno scarto che non c’è. E di conseguenza, quando l’Olympiacos cala e Madama si riversa in avanti, non c’è neanche la fortuna: Morata e Tevez, due volte a testa vengono stoppati da Roberto. Certo, grosso e bravo nelle uscite (meno da lontano: per poco non si fa sorprendere due volte da Pogba), ma non c’è quella risolutezza necessaria nelle conclusioni. Per il numero di occasioni la Juve meriterebbe almeno il pari. Ma il tardivo assedio finale non porta a nulla. Se non a un passaggio difficile della stagione. Roberto Perrone © RIPRODUZIONE RISERVATA Spogliatoi Buffon amaro: «Regalato un tempo» Allegri spera: «Passiamo» DA UNO DEI NOSTRI INVIATI ATENE Arrabbiato, ma non troppo. Massimiliano Allegri non fa sconti alla Juventus. «Nel primo tempo abbiamo sbagliato molto, non siamo riusciti a gestire la partita e abbiamo subito il pressing e le ripartenze dei greci, mentre nel secondo siamo stati imprecisi sotto porta». Però max resta fiducioso: «abbiamo ottime possibilità di passare, sfruttando le due gare casalinghe». Più arrabbiata la squadra, a cominciare da Gigi Buffon. «Se avessimo giocato tutta la partita con la convinzione e la determinazione del secondo tempo, non avremmo perso». Invece la Juve regala il primo tempo ai greci e ora la qualificazione agli ottavi di finale della Champions è in salita. «La sconfitta complica le cose. Alla fine abbiamo Deluso Max Allegri (Afp) fatto una buona gara, ma la Juve certe partite non deve perderle». Ma quale è stata la chiave della trasformazione juventina dopo l’intervallo? «Allegri ha modificato due o tre situazione e le cose sono andate meglio», la spiegazione del portiere. Anche Carlos Tevez è nero: «Dobbiamo crescere come squadra se vogliamo andare avanti. Ora è complicato passare il turno, ma possiamo farcela». Morata, alla prima partita da titolare, ha dovuto fare i conti con le parate di Roberto: «È un grande portiere, senza di lui avremmo vinto». Paul Pogba non sa spiegarsi i motivi della falsa partenza bianconera: «Dobbiamo essere più decisi e fare gol. Perché se non si segna, non si vince», racconta il francesino. p.tom © RIPRODUZIONE RISERVATA Corriere della Sera Giovedì 23 Ottobre 2014 SPORT 57 Real e Atletico Madrid scatenati, gol italiani di Donati e Cerci Gruppo A Atletico Madrid-Malmoe 5-0 Olympiacos-JUVENTUS 1-0 Classifica Atletico Madrid e Olympiacos 6; JUVENTUS e Malmoe 3 Prossimo turno (4/11) Malmoe-Atletico Madrid JUVENTUS-Olympiacos Gruppo B Ludogorets-Basilea Liverpool-Real Madrid Classifica Real Madrid 9; Basilea, Liverpool e Ludogorets 3 Prossimo turno (4/11) Basilea-Ludogorets Real Madrid-Liverpool 1-0 0-3 Ormai perdiamo non solo dai più forti ma anche dagli altri di Mario Sconcerti l migliore in campo alla fine è stato il portiere dell’Olympiacos Roberto, i peggiori molti della Juventus a partire da Pirlo. In Europa succede spesso di vedere giocatori eccellenti nelle altre squadre. Giocatori che non costano molto e non si chiamano Ronaldo, eppure fanno una differenza. Siamo abituati a perdere dai più forti, non capiamo adesso perché anche gli altri lo siano diventati. Come a tutti i vecchi padroni, la democrazia fa un po’ paura e questa paura disorienta. Non meritava di perdere la Juventus, ma ha cominciato a giocare solo quando stava già perdendo. Una squadra storta, con Pirlo in forte difficoltà, Vidal fuori dal quadro e Pogba non utile, sempre velleitario. Una squadra cioè, senza una vera ipotenusa e una difesa in difficoltà sulle ripartenze ambigue di Dominguez. I greci sono agili e confusionari, cercano l’anarchia. Senza ordine invece la Juve, che è molto più squadra ma non è mai riuscita a essere niente, né pigra né elettrica. Fuori gara Tevez, pesante, spesso in ritardo, è rimasto Morata, sorpresa della notte, ma qui è subentrato Roberto, il portiere dei greci. Molto promettente questo ragazzo velocissimo, ma non ancora decisivo. Quello che stupisce è la normalità con cui la Juve finisce sconfitta nelle partite di Champions in trasferta. Siamo passati dall’Atletico all’Olympiacos, non è cambiato molto. Manca alla Juve una differenza tecnica, ogni partita va giocata fino in fondo e in condizioni psicologiche diverse rispetto al nostro campionato. C’è un impaccio notevole nel costruire. Le occasioni di ieri sono state create a risultato avviato. La Juventus avrebbe meritato il pareggio, ma meritava di perdere fino a un minuto prima. L’Europa in sostanza non sta alla Juve né larga né stretta. Manca per ora quel passo lungo che sembrava possibile, un’ultima novità italiana. Ma la grande delusione è che il rischio di rimanere fuori è corretto. La vera speranza è il calendario, la Juve ha giocato due partite fuori e una sola in casa. Ma siamo al baratto, non più all’industria. È ormai un problema anche Pirlo. Ha il diritto di essere aspettato, ma a decidere tocca all’unico tecnico che lo ha già messo fuori nel Milan. È una trappola per entrambi e può far male. © RIPRODUZIONE RISERVATA Gruppo D Anderlecht-Arsenal 1-2 Galatasaray-Borussia D. 0-4 Classifica Borussia D. 9; Arsenal 6; Anderlecht e Galatasaray 1 Prossimo turno (4/11) Arsenal-Anderlecht Borussia D.-Galatasaray Gruppo E Cska-Manchester City 2-2 ROMA-Bayern 1-7 Classifica Bayern Monaco 9; ROMA 4; Manchester City 2; Cska 1 Prossimo turno (5/11) Bayern Monaco-ROMA Manchester City-Cska Mosca Gruppo F Apoel Nicosia-Psg Barcellona-Ajax Classifica Psg 7; Barcellona 6; Ajax 2; Apoel Nicosia 1 Prossimo turno (5/11) Psg-Apoel Nicosia Ajax-Barcellona 0-1 3-1 Gruppo G Schalke-Sp. Lisbona 4-3 Chelsea-Maribor 6-0 Classifica Chelsea 7; Schalke 5; Maribor 2; Sporting Lisbona 1 Prossimo turno (5/11) Sporting Lisbona-Schalke Maribor-Chelsea Roma, superare lo choc e ripartire più forte di prima ● L’analisi I Gruppo C Bayer Leverkusen-Zenit 2-0 Monaco-Benfica 0-0 Classifica Bayer Leverkusen 6; Monaco 5; Zenit 4; Benfica 1 Prossimo turno (4/11) Zenit-Bayer Leverkusen Benfica-Monaco Garcia sotto accusa, si sente colpevole ma non vuole perdere il gruppo Presuntuoso. Così innamorato delle proprie idee da mandare la squadra allo sbaraglio. Incapace di trovare un contro-gioco efficace alla tattica studiata dall’avversario. Poco attento al Dna calcistico della nazione in cui è andato ad allenare. È l’identikit di Rudi Garcia dopo la sconfitta 1-7 della Roma contro il Bayern Monaco? No, di Pep Guardiola il 29 aprile, dopo la sconfitta casalinga del Bayern contro il Real Madrid (0-4) nella semifinale di ritorno della Champions League poi vinta dagli spagnoli. Erano i commenti espliciti dei tifosi e della stampa tedesca, confermati anche da qualche dirigente poco innamorato del tiqui taca barcellonista in salsa bavarese. La risposta della società, però, è stata confermare piena fiducia a Guardiola e rafforzare la squadra nel mercato estivo, soprattutto con il giocatore che Pep ritiene fondamentale per il suo gioco: Xabi Alonso. Detto questo: 1) come si ri- ROMA Alti e bassi ● Rudi Garcia, 50 anni, dal 2013 allena la Roma. Ha il record di 10 vittorie nelle prime 10 giornate di campionato. È imbattuto per tutto il 2013. Chiude al 2° posto ● Con i 7 gol (a 1) subiti dal Bayern la Roma coglie la peggiore sconfitta in casa di una italiana nelle coppe parte da sette gol subiti davanti a uno stadio grondante di passione?; 2) quali sono le colpe di Rudi Garcia per il tracollo? Garcia, sabato contro la Sampdoria, non farà rivoluzioni. Si è preso la responsabilità della sconfitta, non vuole perdere il gruppo. La Roma è seconda in campionato a un punto dalla Juventus e seconda nel girone di Champions. L’unico vero pericolo è perdere la testa per un risultato rimediabile, anche se pesantissimo. Molti, con il senno di poi, anche chi fa altri lavori come il regista Carlo Verdone, rimproverano Garcia per avere sbagliato completamente la tattica della gara. Serviva un attaccante in meno? Forse. Di sicuro serviva più impegno di tutti in fase difensiva, ma non sempre si riesce a fare quello che si vorrebbe. La posizione troppo avanzata di Pjanic non ha aiutato, ma l’idea era recuperare palla «alta» e ripartire nello spazio, come capitato con i gol di Iturbe contro Cska Mosca e Juve. I punti critici Difesa da dimenticare Il tecnico Rudi Garcia ha ammesso i suoi errori nella partita contro il Bayern Monaco: ha sbagliato la tattica, serviva un attaccante in meno, una difesa più coperta e soprattutto molta più attenzione e impegno nella fase difensiva Squadra sbilanciata Squadra esageratamente offensiva, la posizione troppo avanzata di Pjanic non ha aiutato, ma l’idea di Garcia era quella di recuperare palla «alta» e ripartire nello spazio, come capitato con i gol di Iturbe contro Cska Mosca in Champions e nella tormentata sfida in campionato con la Juve. Pallotta e l’esempio dei Celtics Il presidente James Pallotta s’è rivolto ai tifosi: «Nella mia vita, guardando i Boston Celtics, ho vissuto molte giornate del genere sulla strada che ci ha portato a vincere 17 titoli Nba. Un giorno non cambia nulla, voi tifosi siete i migliori del mondo, sono orgoglioso di far parte della Roma» Gruppo H Bate-Shakhtar Donetsk 0-7 Porto-Athletic Bilbao 2-1 Classifica Porto 7; Shakhtar Donetsk 5; Bate 3; Athletic Bilbao 1 Prossimo turno (5/11) Shakhtar Donetsk-Bate Athletic Bilbao-Porto Il presidente James Pallotta sa da dove ripartire. Dai tifosi, che allo stadio non hanno contestato la squadra ma alzato il coro «vinceremo il tricolor». A loro ha dedicato una nota sul sito del club: «Nell’arco della mia vita, guardando i Boston Celtics, ho già vissuto molte giornate del genere in quella strada che ci ha portati a vincere 17 titoli Nba. Un giorno non cambia nulla, sono incidenti di percorso nella strada che porta alla gloria. Ho visto un video dei nostri tifosi dopo la partita, mi ha fatto piangere. Siete i migliori al mondo, sono orgoglioso di far parte della Roma». Idea condivisa da Rudi Garcia con un tweet: «Anche se fa male abbiamo già rialzato la testa. Siamo secondi nel girone e possiamo qualificarci. I nostri tifosi ci hanno dato tanta forza». Purtroppo per l’allenatore francese l’infiammazione al ginocchio destro di Maicon, che lo ha tenuto fuori dalla sfida contro il Bayern, non è di poco conto. Il brasiliano, che ieri ha fatto fisioterapia, salterà le partite contro Samp (sabato) e Cesena (mercoledì 29). La speranza è recuperarlo per Napoli-Roma dell’1 novembre. E presto torneranno tra i convocati Kevin Strootman e Seydou Keita, due che martedì sera sono mancati come il pane. Luca Valdiserri © RIPRODUZIONE RISERVATA Perfezione e fair play, Pep kaiser di Germania Coraggio, mania dei dettagli, modestia: scatta la scintilla tra Guardiola e i tifosi tedeschi Il tecnico ● Pep Guardiola con il Barça (200812), ha vinto 3 campionati, 2 Coppe del Re, 3 Supercoppe spagnole, 2 Champions, 2 Supercoppe Uefa e 2 Coppe del mondo club ● Dal 2013 guida il Bayern vincendo 1 Supercoppa europea, 1 Coppa del mondo per club 1 campionato e 1 Coppa di Germania. ROMA Il Pep ha scelto, ha rischiato, ha vinto. Anzi stravinto. E i gelidi tedeschi, forse per la prima volta, hanno avuto un fremito per questo spagnolo maniaco dei dettagli, che non alza mai la voce. «Dobbiamo ringraziare Guardiola, la sua idea di calcio è più viva che mai. Ha trasformato un gruppo di stelle in una squadra vera. Siamo come gli Harlem Globettroters di basket, ma quello è solo spettacolo, questo è sport vero», ha scritto Der Spiegel. Guardiola sorride, pacato e distaccato. È lui l’anti Mourinho e non solo perché è un grande allenatore, ma perché è esattamente il contrario del portoghese istrione e arrogante. In Baviera, dove è arrivato l’estate scorsa parlando già un tedesco quasi perfetto, hanno fatto fatica ad accettarlo, non del tutto convinti che il suo calcio, fatto di possesso e palleggio insistito, fosse la soluzione. L’anno scorso ha vinto quattro titoli sui sei a disposizione, ma serviva una scintilla. Lo squillante 7-1 nella città eterna ha ridisegnato la storia di un amore e cancellato le perplessità che avevano fatto incursione nello stato d’animo dei tifosi. Pep non si scompone, gli elogi gli scivolano addosso. Semplicemente, resta concentrato su quello che fa. Ci vuole fegato per scegliere la difesa a tre contro la classe di Totti e due frecce indiavolate come Gervinho e Iturbe, specialisti nello scatto e nell’uno contro uno. Lui non ci ha pensato due volte: ha scelto così, rischiando e vincendo perché ha permesso al Bayern la superiorità numerica a centrocampo e di conseguenza (grazie agli affondi degli imprendibili Robben, Goetze e Müller) anche in at- tacco. Un meccanismo perfetto, studiato a tavolino, che ha sorpreso Garcia e annichilito la Roma. È vero che il Bayern è formidabile e che i suoi giocatori hanno classe e forza fisica, ma la mano di Guardiola si ve- I complimenti di papa Francesco «Avete giocato una partita meravigliosa» Il giorno dopo aver travolto la Roma, i giocatori del Bayern Monaco hanno fatto visita a papa Francesco, che ha accolto i tedeschi facendo loro i complimenti: «Avete giocato una partita meravigliosa». Nella foto: Lahm e Neuer regalano al Santo Padre una maglia dedicata del Bayern sotto lo sguardo compiaciuto del d.g. Karl Heinz Rummenigge. de. Niente è lasciato al caso. Una dimostrazione di forza come quella vista all’Olimpico ha sorpreso anche chi, come il presidente onorario Beckenbauer, l’anno scorso aveva rimarcato i difetti del gioco di Guardiola. Ora, il catalano sa come fare per provare a rivincere la Champions League dopo l’eliminazione sofferta l’anno scorso in semifinale contro il Real Madrid. «Andiamoci piano, la strada è lunga», si è affrettato a precisare nella sala stampa dell’Olimpico, mezz’ora dopo aver schiantato la Roma. «Siamo stati bravi, ma non è normale vincere così». Come dire che illudersi di essere i migliori all’inizio della stagione può essere pericoloso. «Tra 15 giorni con la Roma sarà diverso e più difficile». Perché a Guardiola piace vincere, ma non stravincere. Già ieri pomeriggio, rientrato a Monaco di Baviera dopo la visita al Santo Padre, l’allenatore si è rivisto la partita trovando molte situazioni tattiche da correggere. «Nel secondo tempo abbiamo sbagliato troppo, ci siamo dimenticati di passarci il pallone con il risultato che i giallorossi ci hanno infilato più volte in contropiede. Negli ottavi o nei quarti di finale della Champions, errori di questo tipo si pagano con l’eliminazione». Ci sarà un motivo se Guardiola è tra i più bravi del mondo. Ora se ne sono accorti anche in Germania. Alessandro Bocci © RIPRODUZIONE RISERVATA 58 Giovedì 23 Ottobre 2014 Corriere della Sera Corriere della Sera Giovedì 23 Ottobre 2014 Europa League Il Napoli senza stelle cerca punti in Svizzera Viola rischio Paok SPORT Giornata cruciale per le italiane in Europa League. Il Napoli a Berna se la vedrà contro lo Young Boys senza Callejon, Higuain e Hamsik, ma Benitez vuole 3 punti «per ipotecare la qualificazione». La Fiorentina a Salonicco giocherà in un clima infernale e dovrà fare attenzione al Paok, primo nel campionato greco: «Una gara decisiva», avvisa Montella, che rilancia il portiere Tatarusanu; Richards, Pasqual e Basanta in difesa, Badelj a centrocampo e il contestato Ilicic in attacco. Il Torino contro l’Helsinki ha l’occasione di fare un passo avanti verso i sedicesimi: «Siamo vicini a qualcosa di importante», spiega Ventura, che rilancia Padelli in porta e Amauri in attacco. Il Torino ospita l’Hjk Helsinki Gruppo B Oggi, ore 21.05 TORINO-Hjk Helsinki (Italia 1, Premium Calcio) Bruges-Copenaghen Gruppo F Oggi, ore 21.05 INTER-St. Etienne (Premium Calcio 1) Dnipro-Qarabag Gruppo I Oggi, ore 19 Sl. Bratislava-Sparta Praga Young Boys-NAPOLI (Premium Calcio) Gruppo D Oggi, ore 19 Dinamo Minsk-Guingamp Paok-FIORENTINA (Premium Calcio 1) Classifica Bruges e TORINO 4; Copenaghen 3; Hjk Helsinki 0 Classifica INTER 6; St. Etienne 2; Dnipro e Qarabag 0 Classifica NAPOLI 6; Sparta Praga e Young Boys 3; Sl. Bratislava 0 Classifica FIORENTINA 6; Guingamp e Paok 3; Dinamo Minsk 0 Mazzarri rimanda la replica a Moratti «Non perdo tempo» Milano, ore 21.05 Inter Qarabag 3-5-1-1 4-2-3-1 1 Handanovic 13 Sehic 6 Andreolli 25 Agolli 23 Ranocchia 14 Sadygov 5 Juan Jesus 55 Guseynov 5 Medvedev 33 D’Ambrosio 88 Hernanes 2 Qarayev 90 M’Vila 20 R. Almeida 17 Kuzmanovic 10 Muarem 55 Nagatomo 17 Nadirov 13 Guarin 41 George 9 Reynaldo 9 Icardi Arbitro: KULBAKOV (Bielorussia) Tv: ore 21.05 Premium Calcio 1 Inter nella bufera e stasera c’è il St. Etienne La vicenda ● Massimo Moratti aveva affermato che in assenza di miglioramenti sarebbero stati guai per Mazzarri ● Il tecnico, sostenuto dal presidente Thohir (foto) ha detto ieri di non aver tempo per rispondere all’attacco MILANO Venti di mistral sull’Inter in cerca di pace e di punti per avvicinarsi alla qualificazione ai sedicesimi di Europa League. A San Siro arrivano i francesi del St. Etienne, quinti in campionato (17 punti in 10 gare), per una sfida fra grandi decadute. I «verdi». guidati da Robert Herbin, erano arrivati alla finale di Coppa campioni del 12 maggio 1976, persa con il Bayern (0-1, gol di Roth) e non vincono il campionato dal 1981, quando il numero 10 era Michel Platini. C’è stato un tempo, nemmeno troppo lontano, in cui l’Inter riusciva a battere la Roma all’Olimpico (con Mancini e Mourinho) e pure il Bayern (due volte consecutive, fra Madrid, finale di Champions League 2010 e Monaco 2011). Ma erano i tempi in cui Moratti pensava a investire nella società, per portarla in alto attraverso esposizioni personali. Questi invece sono tempi di revisione delle spese, nei quali si pensa soprattutto o soltanto a far quadrare i conti, con i risultati che si vedono: nove punti in sette partite di campionato con un calendario morbido. Ha stupito molti la reazione L’intervista MILANO Reduce da una stagione in chiaroscuro, nella quale (poco convinto) è stato utilizzato da Clarence Seedorf sulla corsia di destra, il prototipo del milanista ideale secondo Filippo Inzaghi — faccia pulita, zero tatuaggi, nessuna frequentazione morbosa dei social —, è pronto a ventidue anni a tracciare la lista dei desideri per il futuro. «Vorrei giocare per tanti anni, dimostrare le mie qualità e vincere quei trofei che ora mi mancano». Si sente un predestinato? «Diciamo che rispetto ad altri compagni delle giovanili ho avuto la fortuna di fare il salto diretto dalla Primavera alla prima squadra senza andare in prestito ad altri club. Penso a Verdi ora all’Empoli, Simone Andrea Ganz ceduto al Como o Comi all’Avellino. Devo ringraziare Allegri, che mi ha fatto crescere e mi ha dato l’opportunità di mettermi in mostra. In altri tempi non sarebbe stato possibile». Il 7-1 incassato dalla Roma ingigantisce oltre misura i limiti del calcio italiano? «Il nostro movimento è in crisi e questo è un dato di fatto. Ma io credo che sia solo una fase transitoria». Come si supera l’empasse? «Si vince concedendo tempo di Walter Mazzarri alle parole pronunciate da Moratti alla fine dell’assemblea degli azionisti di lunedì, quando aveva parlato della necessità di continuare sulla strada tracciata dalla partita con il Napoli, perché «se ci dovesse essere una decrescita nel rendimento sarebbero guai». In questa vigilia di vento, il tecnico ha risposto stizzito: «Sono concentrato sulla partita con il St. Etienne, come ho sempre fatto. Non ho tempo di pensare ad altro o di disperdere energie per rispondere a qualcosa o a qualcuno. Cerco di far sì che i giocatori che mi sono stati dati rendano al massimo e crescano, come ho sempre fatto da quando ho iniziato questo percorso. Ci sarà tempo e modo per rispondere. Io ora devo pensare soltanto alla squadra, poi al momento giusto dirò tutto quello che penso. So quali sono i veri problemi; sa tutto anche la società e non avevo bisogno della gara con il Napoli per capire che la squadra è con me. Lo vedo ogni giorno. Non cerco giustificazioni e so da me che dobbiamo portare la squadra a fare risul- 59 Ex amici Massimo Moratti, 69 anni, presidente onorario dell’Inter, e Walter Mazzarri, tecnico, 53 anni tati; il resto lo tengo per me. Con tutte le nostre forze cercheremo di dare soddisfazioni ai nostri tifosi, punto. I fischi non mi sfiorano, anche perché prima di cominciare non li sento nemmeno; è importante che non frenino la squadra». Mazzarri ha ricevuto conforto da tutta la dirigenza neraz- zurra: il presidente Thohir (stasera in tribuna), il ceo Bolingbroke, quello che ha spiegato in assemblea la necessità di rimediare ai problemi creati dalla precedente gestione (e comunque non era obbligatorio acquistare l’Inter, se la situazione era o è così disastrosa), Fassone e Ausilio. Anche Thohir è rimasto meravigliato dall’uscita di Moratti, sebbene in pubblico continui a parlare della necessità di restare in Europa, meglio ancora se con il ritorno in Champions League. Ma se la squadra è così forte, come sostiene il presidente, non si capisce come possa essere soddisfatto del rendimento attuale. Il gran numero di partite ravvicinate costringe Mazzarri a valutare con attenzione fino all’ultimo minuto gli uomini da mandare in campo. Medel si è fermato ieri in allenamento e non è stato convocato. Dopo gli studi approfonditi di queste ore, qualcuno giocherà, con Mazzarri che ha coperto Vidic di elogi, nonostante a osservatori «superficiali» in tribuna sia sembrato non impeccabile anche con il Napoli. È diversa l’aria che si respira intorno al St. Etienne, scortato a Milano dalla passione di 10 mila tifosi. Ha detto Christophe Galtier: «La pressione è tutta sull’Inter. Giochiamo contro una grande squadra, in uno stadio magnifico. Speriamo in una bella serata». Fabio Monti © RIPRODUZIONE RISERVATA Faccia d’angelo De Sciglio brucia le tappe «Macché Real, io studio da capitano del Milan» ❞ Sono fortunato: ho fatto il salto dalla Primavera alla prima squadra Ringrazio Allegri che mi ha dato la possibilità di mettermi in mostra ai giocatori giovani che in futuro saranno campioni». Le pesa l’etichetta di nuovo Paolo Maldini: talento nato nella cantera e affermatosi con i grandi? «So che da me si pretende tanto perché ho lasciato intravvedere le mie doti presto. Solo che ci si aspetta ogni domenica un rendimento sopra la media, mentre invece un calo ogni tanto alla mia età è normale. Ma devo imparare a passare sopra le critiche». Dopo un girone di ritorno trascorso sulla fascia destra, la stagione scorsa, ora si sente a casa sulla corsia opposta? «In effetti sì. Sono destro di piede e potrei giocare anche su quella fascia, ma a sinistra gioco anche in nazionale. Diciamo che lì ho più continuità di rendimento». Cosa ha portato l’avvento di Inzaghi? «Ha lavorato sul gruppo e sull’unità di squadra, che l’anno scorso mancava: se c’è unione fuori dal campo, poi i risultati si vedono anche in partita. La sua qualità principale? Trasmetterci entusiasmo». Pippo è davvero un sergente di ferro? «Chiede impegno e disponibilità, ma è più permissivo di quello che vuole far credere: essendo stato giocatore, conosce le nostre esigenze». Si aspettava di trovarsi dopo sette giornate a un punto dalla zona Champions? «Il quarto posto non è nato per caso: è arrivato grazie all’idea di gioco e alle regole di gestione della squadra che il Calcio italiano in crisi? Date tempo a noi giovani: il futuro è nostro ❞ Inzaghi ci ha trasmesso entusiasmo e ci ha dato l’unità di squadra Il quarto posto in campionato non è nato per caso: volevamo una rivincita Prendo esempio da Abbiati, Bonera e Montolivo: leader di esperienza In azione Mattia De Sciglio, 22 anni, difensore, uscito dalla cantera rossonera, è titolare nel Milan e in nazionale (Ipp) mister ci ha dato, che prima non avevamo, e per la nostra voglia di rivincita dopo l’ottavo posto dello scorso anno. Escluse Roma e Juve, con le altre possiamo giocarcela». È mai stato tentato nei mesi scorsi, dopo qualche frizione con Seedorf, di andare via dal Milan? «No, semplicemente in primavera dissi che nel calcio di oggi può succedere di tutto. Ma sono in uno dei club più forti al mondo e spero che il Milan torni a vincere come ha fatto in passato». Quindi non dà troppo credito alle voci che ciclicamente tornano su un interesse del Real Madrid? «Sono concentrato sul Milan. Se i rumors fossero veri, certo mi farebbero piacere; ma ho altri progetti per il futuro». Cioè? «Sto prendendo esempio da quei giocatori d’esperienza che ci sono nello spogliatoio come Abbiati, Bonera e Montolivo, leader di questa squadra. Sarebbe un onore diventare, un giorno, il capitano del Milan». Poi chi porta la fascia solleva le coppe. «Un motivo in più per indossarla …». Monica Colombo © RIPRODUZIONE RISERVATA Giovedì 23 Ottobre 2014 Corriere della Sera 60 Con immenso dolore la moglie Tiziana, Matteo con Suviana, Alice, Carolina e Chiara, Guido e Nana, Anna con Niccolò e Iolanda, Giacomo e Marysara piangono la perdita di Sara, Marco, Rita e Martin sono vicini a Suviana, Matteo e a tutta la famiglia Brambilla, in questo momento di dolore per la prematura scomparsa del caro Arturo Brambilla Ci hai lasciato un amore infinito ed un vuoto enorme.- Addio amore, ciao papà.- Per indicazioni su orario e luogo delle esequie, contattare le onoranze funebri Maggiore cell. 335.8223969. - Milano, 22 ottobre 2014. Ivo e Isabella con le figlie Marta e Giulia sono vicini alla sofferenza e al rimpianto di Tiziana e dei figli per la scomparsa di Arturo che ricorderanno sempre con affetto. - Milano, 22 ottobre 2014. Anna Elisa e Giovanni, con Alfredo, Carlo e Silvia, a funerali avvenuti, annunciano che la loro cara mamma Carla Antonini - Milano, 22 ottobre 2014. ore vive luminosa nei loro cuori.- Un abbraccio a Ugo per le premurose, sapienti, cure mediche e grazie ad Ana per l’affettuosa assistenza. - Milano, 22 ottobre 2014. Anna Della Torre è accanto a sua figlia Tiziana e ai nipoti per la perdita di Alessandro, Edoardo e Virginia con nostalgia e amore ricorderanno la loro Arturo Arturo nonna Carla - Milano, 22 ottobre 2014. - Milano, 22 ottobre 2014. Giuliana Borgomaneri Lasorsa abbraccia con grandissimo affetto Tiziana e i ragazzi nel ricordo di I dipendenti di Magira S.r.l. partecipano al dolore dell’Amministratore Unico Giovanni Richetti per la perdita della madre signora Arturo Carla Antonini - Lesa, 22 ottobre 2014. - Roma, 22 ottobre 2014. Partecipa al lutto: – Rossella Bracco. Lella, Giovanni e Delfina, con Stella e Mimosa, abbracciano con tanto affetto Anna e Giovanni nel ricordo della loro cara mamma Lorenzo e Olga si stringono forte a Matteo, Guido, Anna e Giacomo per la perdita del loro adorato papà Arturo Brambilla - Milano, 22 ottobre 2014. Laura, Paolo e Matilde si uniscono al dolore della famiglia per la perdita del caro Arturo Un uomo speciale che ci mancherà. - Milano, 22 ottobre 2014. Addio Arturo se ne è andata con te una grande parte della mia vita e dei nostri ricordi ma la nostra amicizia continua.- È scomparsa una persona buona, il migliore dei padri e dei mariti.- Un eterno abbraccio.- Guido. - Milano, 22 ottobre 2014. Carla - Milano, 22 ottobre 2014. Marco ed Emanuela con Maria, Beatrice e Vittoria abbracciano con affetto Annalisa nel ricordo della cara mamma Carla Antonini certi che dal cielo sempre la accompagnerà e la sosterrà. - Milano, 22 ottobre 2014. Efisio ed Emanuela con Diletta, Eleonora, Elisa e Benedetta sono vicini con tutto il cuore ad Annaelisa e a tutta la sua famiglia in questo momento di grande dolore per la morte della mamma Carla Antonini - Milano, 22 ottobre 2014. Il 22 ottobre è mancata all’affetto dei suoi cari Ione Cammeo Luzzati mamma e nonna amatissima.- Con profondo dolore lo annunciano Daria e Emilio, Sylvia, Gigio e Lella con le rispettive famiglie.- Un sentito ringraziamento a Marina, Fatima, Enza, Michela, Vilma e Tina per l’affetto a lei dimostrato negli anni.- I funerali avranno luogo giovedì 23 ottobre partendo dall’abitazione in Genova alle ore 10 e proseguendo per il cimitero Ebraico di Asti. - Genova, 22 ottobre 2014. Guido e Adriana con le loro famiglie sono vicini con profondo affetto a Maura, Marco e Roberta per la perdita della cara sorella e zia I nipoti Paola, Giorgio con Teresa, Carla con Jeff, Marco Fausto con Betta, Sara con Gabriele e Susanna ricordano commossi Nella Granchi - Milano, 22 ottobre 2014. Cara nonna Nella ti ricorderemo sempre per il tuo amore, la tua disponibilità e il tuo sorriso.- Paolo e Paolo. - Milano, 22 ottobre 2014. Cara mamma ci hai insegnato ad affrontare le avversità con la forza del sorriso e della fede.- Sei stata straordinaria e unica e ti terremo sempre nel nostro cuore.Adriana e Guido. - Milano, 22 ottobre 2014. Zio Carlo con i figli Paola, Beppe, Giovanni, Francesca e rispettive famiglie è vicino a Guido con Laura e Paolo e Adriana con Marcello e Paolo per la perdita della carissima zia Nella Sarà sempre nei nostri cuori. - Genova, 22 ottobre 2014. Le nipoti Giovanna, Francesca ed Elena con le rispettive famiglie si stringono affrante ai cari cugini Guido e Adri ricordando la zia Nella che in questi anni ci ha insegnato grande dignità e amore per la famiglia. - Milano, 22 ottobre 2014. È tornata in cielo una donna straordinaria, dolce e forte Cornelia Raggio Granchi Partecipano al lutto: – Lallo, Marisa e Pinina Carutti. Piera e Fabio con Maria e Federico si stringono con affetto a Guido e Adriana. - Milano, 22 ottobre 2014. Insieme alla tua voce ed al tuo sguardo mi appaiono sparse nella memoria le mille cose che nella mia giovinezza mi hai fatto vivere e conoscere, tutte belle grazie Patrizia e Piero con Alessandro e Monica, Francesco e Federica abbracciano lo zio Alfredo, Annalisa, Giovanni nel ricordo della cara Giuliana e Luciano con Barbara e Paola sono vicini a Fabrizio e Marco per la perdita della loro mamma Arturo zia Carlina Edmondo con Josiane è vicino a Tiziana, Matteo, Guido, Anna e Giacomo con profondo affetto. - Milano, 22 ottobre 2014. È mancato il caro amico Arturo Sono particolarmente vicino alla moglie ed alla famiglia tutta.- Franco Polidori. - Genova, 22 ottobre 2014. Andrea e Fabrizia Villa Luraschi stringono in un forte abbraccio tutta la meravigliosa famiglia Brambilla nel dolore per la perdita di Arturo - Milano, 22 ottobre 2014. Giorgio, Cristina, Filippo con Gaia, con infinita tristezza, abbracciano Tiziana, Anna, Matteo, Guido, Annina e Giacomo per la dolorosa scomparsa di Arturo - Milano, 22 ottobre 2014. Ugo con Paola e Giacomo, Benedetta, è vicino con affetto allo zio Alfredo, Anna Elisa e Giovanni nel ricordo della cara zia Carlina - Milano, 22 ottobre 2014. Alessandro e Rossana partecipano con affetto al dolore della cara Anna Elisa per la perdita della madre Carla Antonini - Milano, 22 ottobre 2014. Antonio e Federica, con Pietro e Giacomo, abbracciano con affetto Anna Elisa e Giovanni e partecipano al loro dolore per la perdita della madre Carla Antonini - Milano, 22 ottobre 2014. e porteranno sempre nel loro cuore il ricordo del suo rigore morale, della sua generosità e del suo grande amore per gli amici. - Milano, 23 ottobre 2014. Alessandra, Massimo, Allegra, Ginevra, Leopoldo e Luigi addolorati per la scomparsa della cara mamma Nathan, Ambrogio e Leopoldo sono vicini a Giacomo per la perdita di suo papà si stringono con tanto affetto ad Anna Elisa, Carlo, Alessandro ed Edoardo. - Milano, 22 ottobre 2014. Arturo Brambilla e abbracciano tutta la famiglia. - Londra, 22 ottobre 2014. Carla Partecipa al lutto: – Valeria Bruni. È mancata all’affetto dei suoi cari Nella Granchi Lo annunciano con profondo dolore i figli Guido e Adriana con Laura, Marcello, Paolo e Paolo.- I funerali saranno venerdì 24 ottobre ore 11 presso Mater Amabilis via Previati 8 Milano.- In suo ricordo sono gradite offerte a Fondazione Opera San Francesco per i Poveri Onlus ccp 456202.- Si ringrazia Istituto Tumori e Ospedale San Giuseppe Multimedica per le cure prestate. - Milano, 22 ottobre 2014. Carla - Milano, 22 ottobre 2014. Roberto, Silvia e Luca abbracciano con affetto Bicio, Maddy e Gughi in questo momento di grande dolore per la scomparsa della mamma Carla Ballestrin - Busto Arsizio, 22 ottobre 2014. Carla Cerutti Ballestrin Partecipano al lutto: – I cugini Carla Gianluigi Mariuccia Riva. – Rosanna e Carluccio Sangalli con i figli. Donatella, Santo e tutta la famiglia Versace profondamente commossi si stringono a Rossella, Giulia e Vittoria per la scomparsa del caro Giacomo - Milano, 22 ottobre 2014. nonna Ione e il suo affettuoso impegno per tutti gli aspetti della vita famigliare. - Genova, 22 ottobre 2014. I pronipoti Tohar, Eliscià, Avital, Ziv, Michele, Giulia, Daniel, Giulia, Anna, Aroldo e Noa mandano un bacio alla bisnonna Ione - Genova, 22 ottobre 2014. Simonetta e Francesco, Roberta sono vicini a Gigio e Lella e a tutta la famiglia per la scomparsa della mamma e nonna Ione Luzzati - Genova, 22 ottobre 2014. Adriana Bassani con Luciano, Marina, Roberto e le loro famiglie profondamente addolorata piange la scomparsa dell’amatissima cognata Ione che fin dai lontani tempi della giovinezza è stata presente nella sua vita con l’affetto di una sorella. - Genova, 22 ottobre 2014. È mancata all’affetto dei suoi cari Claudia Collino Ne dà il triste annuncio la figlia Gaia con Andrea, Benedetta e Giovanni.- I funerali si svolgeranno venerdì 24 ottobre nella Basilica di Sant’Ambrogio.Per l’ora delle esequie si prega di telefonare al n. 02.5513027 Onoranze Funebri Fusetti. - Milano, 22 ottobre 2014. Partecipa al lutto: – Franco Ceccon. Vigi, Leocar, Lione con tutti i collaboratori partecipano al dolore di Gaia per la scomparsa della cara madre Claudia Collino - Milano, 22 ottobre 2014. Ringraziamo con affetto tutto il Reparto di Terapia Intensiva Neonatale del Professore Mosca della Fondazione IRCCS Policlinico Mangiagalli per le tenaci cure al nostro piccolo Filippo Bellobuono Andrea, Elena. - Milano, 21 ottobre 2014. Si è allontanata lentamente, in pace, e ci ha lasciati la mamma Gisella Varsori Frontini I figli Marina, Federico, Luca e la nipote Mariasole, con Dianella e Davide annunciano con dolore la scomparsa dell’ con cui hanno condiviso tanti momenti felici. - Milano, 22 ottobre 2014. Franco Spaghi profondamente rattristato partecipa al dolore di Deborah e Gianfranco per la scomparsa di Alberto Varvaro e abbraccia con affetto Rosanna. - Milano, 22 ottobre 2014. L’Accademia Nazionale dei Lincei annuncia con profondo dolore la scomparsa del socio della Classe di Scienze Morali, Storiche e Filologiche Prof. Alberto Varvaro - Roma, 23 ottobre 2014. Giovanni ricordando con affetto e gratitudine l’impareggiabile prezioso amico di una vita. - Milano, 22 ottobre 2014. I condomini e l’amministratore dello stabile di via Pacini 2, Milano partecipano con profondo cordoglio al dolore dei familiari per la scomparsa della Roberta e Claudio con figli sono affettuosamente vicini a Luisa, Carla e figli per la morte di Giovanna Tagliasacchi - Appiano Gentile, 22 ottobre 2014. 2004 - 2014 Albert J. Mesrie sig.ra Anna Teresa Bianco - Milano, 22 ottobre 2014. Nel cielo ora c’è una luce in più Paola Spiti Con affetto e condivisione rivolgiamo un forte abbraccio a Gianfranco, Alessandra, Martina e familiari tutti.- Marisa e Paolo Tasin con Laura. - Milano, 22 ottobre 2014. Ci manchi, sono dieci anni.- Qui tutto parla di te.Nelle scelte difficili ci aiutano la tua saggezza, i tuoi insegnamenti.- Sei sempre con noi.- La tua famiglia. - Milano, 23 ottobre 2014. Domenico (Mimmo) Cattapan Sei sempre nel mio cuore e nei miei pensieri.- Franca. - Milano, 23 ottobre 2014. RCS MediaGroup S.p.A. - Via Rizzoli, 8 - 20132 Milano Ione Cammeo Luzzati Claudio e Maria abbracciano con tutto il loro affetto Rossella, Giulia e Vittoria e piangono il caro amico Giacomo storica figura del ciclismo.- Il funerale si svolgerà venerdì 24 ottobre alle 16.30 nella parrocchia di Chiesanuova Repubblica di San Marino. - Milano, 22 ottobre 2014. - Genova, 22 ottobre 2014. Partecipano al lutto: – Andrea e Katy. – Daniele e Barbara. – Federico e Carlotta. – Paolo Grancini. - Milano, 22 ottobre 2014. Giacomo Corsi Maria Luisa Meneghetti rimpiange gli insegnamenti e l’umanità di Giovanni Michelotti La cognata Alda, Rossella, Enrico e Lia si stringono a Daria e Emilio, Gigio e Lella, Silvia e figli con dolore infinito per la perdita della cara La ricordano, sereni e continuando a volerle un bene enorme, Patrizia e Stefano con Elena, Axel, Marta, Martina e Pietro.- Per informazioni su giorno e ora dei funerali telefonare allo 0258307131.- In suo ricordo non fiori ma offerte al Centro Don Orione di Milano, caro alla mamma. - Milano, 23 ottobre 2014. Tutto il personale del gruppo Versace partecipa al dolore della famiglia per la scomparsa di Deborah Michelotti e Gianfranco Josti annunciano con estrema tristezza l’improvvisa scomparsa di Avv. Luigi (Titta) Benzi padre straordinario, grande ed onesto avvocato. - Rimini, 21 ottobre 2014. SERVIZIO ACQUISIZIONE NECROLOGIE ATTIVO DA LUNEDI A DOMENICA 13.30-19.30 CON SUPPLEMENTO 20% SULLA TARIFFA BASE Tel. 02 50984519 - Fax 02 25846003 www.necrologi.corriere.it e-mail: [email protected] SI ACCETTANO RICHIESTE VIA WEB, E-MAIL E CHIAMATE DA CELLULARI SOLO DIETRO PAGAMENTO CON CARTA DI CREDITO L’INVIO DI UN FAX DEVE ESSERE ACCOMPAGNATO DA COPIA DI UN DOCUMENTO DI IDENTITA’ TARIFFE BASE IVA ESCLUSA: Corriere della Sera Gazzetta dello Sport PER PAROLA: Necrologie: € 5,00 Adesioni al lutto: € 10,00 Necrologie: € 1,90 Adesioni al lutto: € 3,70 A MODULO: Solo anniversari, trigesimi e ringraziamenti: € 300,00 Solo anniversari, trigesimi e ringraziamenti: € 258,00 Diritto di trasmissione: pagamento anticipato € 1,67 - pagamento differito € 5,00 L’accettazione delle adesioni è subordinata al pagamento con carta di credito Servizio fatturazione necrologie: tel. 02 25846632 mercoledì 9/12.30 - giovedì/venerdì 14/17.30 fax 02 25886632 - e-mail: [email protected] Servizio sportello da lunedì a venerdì Milano: Via Solferino 36 orario continuato dalle 9 alle 17.45 Informativa ai sensi dell’art. 13 D.Lgs. 196/2003 (“Codice in materia di protezione dei dati personali”). Conformemente all’impegno e alla cura che la nostra società dedica alla tutela dei dati personali, La informiamo sulle modalità, finalità e ambito di comunicazione e diffusione dei Suoi dati personali e sui Suoi diritti, in conformità all’art. 13 del D. Lgs. 196/2003. Per permetterle di usufruire dei servizi offerti da RCS MediaGroup S.p.A., la stessa deve trattare alcuni Suoi dati. I dati personali che Lei fornirà al Titolare, verranno registrati e conservati su supporti elettronici protetti e trattati con adeguate misure di sicurezza. I dati saranno trattati da RCS MediaGroup S.p.A. esclusivamente con modalità e procedure necessarie per fornirLe il servizio da Lei richiesto. I dati non saranno diffusi ma potranno essere comunicati, sempre per la predetta finalità, a RCS MediaGroup S.p.A., oltre che a società che svolgono per nostro conto compiti di natura tecnica od organizzativa strumentali alla fornitura del servizio richiesto, e che sono stati nominati Responsabili del Trattamento. Lei ha diritto di conoscere, in ogni momento, quali sono i Suoi dati e come essi sono utilizzati. Ha anche il diritto di farli aggiornare, integrare, rettificare o cancellare, chiederne il blocco ed opporsi al loro trattamento. Ricordiamo che questi diritti sono previsti dal Art.7 del D. Lgs 196/2003. Per ogni informazione riguardo ai diritti può rivolgersi, a tal fine, al Responsabile del trattamento dei dati personali di RCS MediaGroup S.p.A. scrivendo allo stesso c/o RCS MediaGroup S.p.A. Divisione Pubblicità - Via Rizzoli, 8 - 20132 Milano. Corriere della Sera Giovedì 23 Ottobre 2014 SPORT Vertice a Roma Malagò spiega a Tavecchio i tagli al calcio Nuoto Tennis Il pm dà ancora ragione a Barelli: nessuna truffa Il tonfo di Serena Williams. Djokovic papà Quaranta minuti di confronto tra il presidente del Coni, Malagò e i vertici della Figc (Tavecchio, Abodi, Lotito) per chiarire i nuovi criteri di assegnazione dei contributi statali erogati alle varie federazioni che prevedono una riduzione consistente per quelli destinati al calcio. Malagò non ha quantificato il taglio (intorno ai 20 milioni), ha solo spiegato i criteri che hanno ispirato la commissione e ha promesso che ci sarà tempo e modo per una correzione. Tavecchio è stato invitato a partecipare alla Giunta di martedì che tratterà l’argomento. Ennesima puntata della telenovela Malagò-Barelli. Ieri la Procura di Roma ha chiesto l’archiviazione della posizione di Paolo Barelli, presidente della Federnuoto, per una presunta truffa legata a fatture per oltre 820 mila euro per la manutenzione della piscina olimpica del Foro Italico. Il pm Roberto Felici, al quale il gip aveva chiesto un supplemento di indagini, ha motivato la nuova iniziativa ribadendo l’insussistenza del reato di truffa. L’inchiesta aveva preso le mosse da una segnalazione del Coni guidato da Giovanni Malagò. Mentre il numero 1 del mondo Novak Djokovic diventa papà (ieri è nato Stefan, il primo figlio), dal Masters donne di Singapore arriva la notizia del clamoroso tonfo della regina, Serena Williams, di fronte alla romena Halep: 6-0, 6-2 in appena un’ora e 5 minuti. Con la Halep già qualificata alla semifinale, c’è da registrare l’eliminazione della canadese Bouchard, k.o. ieri con la Ivanovic (6-1, 6-3). Oggi al Masters di doppio debutto della coppia Errani-Vinci: le azzurre sono a caccia del primo titolo dopo due semifinali consecutive. Il Tour diventa verticale Nibali sogna la doppietta PAESI BASSI UTRECHT PARTENZA ZÉLANDE BELGIO Il percorso ● Le date Il Tour de France 2015 partirà il 4 luglio da Utrecht e arriverà a Parigi il 26 luglio ● La distanza La Grande Boucle percorrerà 3.350 km ● Le tappe Ben 8 tappe di montagna, di cui 5 con arrivi in salita. Solo due le frazioni a cronometro per soli 42 km, compreso il cronoprologo di Utrecht cenzo Nibali (13,4 chilometri nella quarta tappa, quella di Cambrai) preceduto di 24 ore dal traguardo sul Muro di Huy, spettacolare arrivo della Freccia Vallone. Se aggiungiamo, due giorni dopo, un arrivo sul Mur De Bretagne ecco confezionato il trappolone per chi non è allenatissimo. E fortunatissimo. Poi sette tappe di montagna, con cinque traguardi in quota. Un menù cosi indigesto da indurre Chris Froome (ieri assente, come Contador) a mettere in dubbio la sua presenza. Si parte con una «tripletta» pirenaica che oltre agli immortali Aspin, Tourmalet e Plateau de Beille, inventa come primo L’ultima maglia gialla «Spero di poter sfidare sia Contador sia Froome. Gli abbuoni? Non mi fanno paura» traguardo per fare la selezione la salita spaccagambe PierreSaint-Martin. Dopo la tripletta arrivo in salita a Mende e ancora sedici vette alpine in quattro tappe consecutive. Il menù? Alpe d’Huez come trampolino finale prima di Parigi, classici quali Croix de Fer, Telegraphe e Galibier e invenzioni come il duro Lacets de Montvernier, scovato in Savoia da uno sponsor. Che ne pensa Vincenzo Nibali, re del 2014? «In primo luogo — spiega il siciliano — spero di poter sfidare sia Contador sia Froome. Tour tostissimo fin da subito con rischi legati al percorso e al vento della Bretagna. Il ritorno degli abbuoni? Non mi preoccupa, perché in montagna conteranno poco. L’Alpe d’Huez? L’ho fatta nel 2008 ed è stata dura. In tanti mi chiedono se sia possibile la doppietta Giro e Tour: ci sto pensando, ma al Giro correrei per vincere togliendo i Seraing Abbeville CAMBRAI Livarot MÛR DE BRETAGNE HUY AMIENS LE HAVRE Rivoluzione? Poco ci manca. Il Tour de France 2015 demolisce i resti delle amabili consuetudini del passato. La Grande Boucle (4 - 26 luglio) non è più quel ricciolo che da 110 anni accarezzava tutto il Paese ma una linea spezzata in due segmenti paralleli, a nord e a sud. Il primo collegherà Utrecht (Olanda) a Normandia e Bretagna. Il secondo è un percorso di guerra tra Pirenei e Alpi. È il Tour più duro e con meno chilometri a cronometro dei tempi moderni: solo 14 nel cronoprologo olandese e 28 nella complicata cronosquadre di Plumelec: di più i telespettatori non sopportano. È un Tour che enfatizza la formula del 2014 e saluta definitivamente le frazioni di trasferimento. Spazio per i velocisti? Solo se non si staccano in finali di corsa mai banali: i re dello sprint Cavendish e Kittel ieri avevano facce smarrite. Torna il pavé che lanciò Vin- 4 luglio Anversa Arras Presentato il percorso 2015, poche crono e tante salite PARIGI ARRIVO PARIGI Campi Elisi 26 luglio FOUGÈRES Sevres Rennes PLUMELEC Vannes SAINT-JEANDE-MAURIENNE Legenda Partenza ARRIVO Riposo e partenza Arrivo e partenza Arrivo e riposo Cronometro Trasferimento FRANCIA Modane LA TOUSSUIRE Bourg-de-Péage VALENCE ALPE-D’HUEZ RODEZ Muret MENDE GAP Pau Tarbes LA PIERRESAINT-MARTIN Lannemezan CAUTERETS PRA-LOUP DigneLes-Bains PLATEAU DE BEILLE gradi di capitano a Fabio Aru. Fisicamente potrei riuscirci». Sono gli stessi pensieri di Contador, Froome e Quintana (favorito ed entusiasta del tracciato) che scioglieranno le riserve nelle prossime settimane. L’impressione è che ciascuno aspetti le mosse degli avversari prima di decidere e che comunque due grandi giri a testa tocchino a tutti. Bon courage, si dice da queste parti. Marco Bonarrigo © RIPRODUZIONE RISERVATA Vela in Atlantico La Società San Vincenzo De Paoli Sede Centrale di Milano è lieta di invitarVi martedì 28 ottobre 2014, h. 17.30 al Circolo Filologico Milanese via Clerici, 10 per un incontro speciale con Armando Torno - editorialista Corriere della Sera Maserati si arrende: niente record Nella notte di mercoledì, Maserati di Giovanni Soldini ha abbandonato il tentativo di record dell’Atlantico (6 giorni, 17 ore). «Siamo finiti in una zona con poco vento — spiega lo skipper via radio —. In mare non è l’uomo a comandare: siamo dispiaciuti ma sereni perché non ci siamo risparmiati». Maserati fa rotta sulle Azzorre per riempire la cambusa. © RIPRODUZIONE RISERVATA Eurolega, Milano ospita il Barcellona MILANO In Europa l’EA7 fa subito sul serio. Dopo Gruppo C Oggi ore 20.45 BayernPanathinaikos, TurowFenerbahçe ore 21 EA7 MilanoBarcellona Tv: Fox Sports 2 Classifica Panathinaikos, Fenerbahçe e Barcellona 2; Bayern, EA7 Milano e Turow 0 la magia del dono Il dono e il Pensiero: come la Storia ne ha cambiato l’idea. Sarà un racconto che attraverso episodi e personaggi storici e simbolici, ci parlerà dell’importanza e il significato di un gesto che è alla radice delle relazioni umane. Immagini da films sul tema presentate da Adalberto Lombardo partecipano all’incontro Basket la sconfitta di misura in casa del Fenerbahçe, la squadra di Luca Banchi debutta in Eurolega al Forum ospitando una grande d’Europa, il Barcellona che tra campionato ed Europa ha finora vinto 4 partite su 4. Lo scorso anno il bilancio fu di una partita a testa. Coach Banchi si affida al suo gruppo collaudato, al rientro di Hackett e ai tifosi per superare gli avversari: «Dovremo essere capaci di replicare l’intensità della partita di Istanbul in una cornice di pubblico ideale. Dovremo produrre quella continuità di rendimento indispensabile per tenere testa a una delle squadre più organizzate dell’intera competizione». © RIPRODUZIONE RISERVATA 61 Don Dario Cornati, Padre spirituale della S. Vincenzo di Milano Don Roberto Davanzo, Direttore di Caritas Ambrosiana Mons. Franco Buzzi, Prefetto delle Biblioteca Ambrosiana segue aperitivo Giovedì 23 Ottobre 2014 Corriere della Sera 62 Tv .¤ .Õ Ê±Ðæ 1 ¤± ,.8/$" /3 81 // 8. 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X Factor Sky Uno, ore 21.10 Incognita Travaglio Sarà da Santoro? «F uori!»: è il titolo della puntata condotta stasera da Michele Santoro. Tra gli ospiti, Simona Bonafè, eurodeputato del Pd, Maurizio Landini, segretario generale della Fiom, e Mario Borghezio, parlamentare europeo della Lega Nord. Toto-Travaglio: dopo il litigio di giovedì scorso, il giornalista ci sarà? Servizio Pubblico La7, ore 21.10 Gerini-Brignano fanno cabaret T erza puntata per il cabaret condotto da Claudia Gerini ed Enrico Brignano. Ospiti, l’ex padrone di casa Claudio Bisio, Frankie Hi-Nrg che rapperà con Sdrumo e Federico Zampaglione in duetto con Andrea Perroni. Zelig Canale 5, ore 21.10 ¤Ê±Õæ 81 /.1 3" ¤É±æz ¤É±¤æ ¤É±zz ¤p±|z ¤±Ðz Õæ±Õz Õ¤±¤æ ÕÕ±|æ 1". !. "± /kÂk . 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Un agglomerato caotico di vicoli e sopraelevate. Questa è Gotham, alter ego immaginario dell’iper-reale New York, come si è costruita nei fumetti della DC Comics, nei tre film di Christopher Nolan e ora in una serie tv, «Gotham» appunto, in onda negli Stati Uniti su Fox e in Italia a poca distanza su Premium Action (ogni lunedì, alle 21), dopo l’anteprima in chiaro su Italia 1. Il telefilm, scritto da Bruno Heller (già autore di LA STRADA DRITTA Ennio Fantastichini La fiction su Rai1 batte la commedia: 4.835.000 spettatori, 19,1% di share MASCHI CONTRO FEMMINE Claudio Bisio Per il film di Fausto Brizzi 3.189.000 spettatori, 12,7% di share *0" && 3++ 39+ 38 383 3 8 39+ 39) 3! 3!3 0'*(7 && +>+ ++) ++ ++) +89 +++ ++3 +9 38 +9 ++8 :0 $ rimento, in mano al boss criminale don Falcone. L’idea del prequel però da sola non basta: se le scene e la fotografia sono molto curate, la scrittura e la recitazione non sono sempre all’altezza. E i richiami costanti alla mitologia di Batman — si affacciano sullo schermo, ancora giovani o bambini, molti dei suoi futuri nemici: il Pinguino, l’Enigmista, Catwoman — sono forse l’indice più evidente di una narrazione che non trova appieno una sua originalità, ma è costretta a lanciare continue strizzate d’occhio ai fan per risultare interessante. «Roma» e «The Mentalist»), tiene Batman fuori dallo schermo e dagli eventi narrati, per concentrarsi su quanto è avvenuto prima, sulle origini del mito. L’uccisione dei facoltosi coniugi Wayne di fronte agli occhi del piccolo Bruce, il futuro Cavaliere Oscuro, e la ricerca del colpevole tra depistaggi e false piste, ma non solo: il giovane detective James Gordon (Benjamin McKenzie, già in «The OC» e «Southland»), in coppia con il ben più scafato e disilluso Harvey Bullock (Donal Logue), si muove in un sottobosco criminale fatto di degrado e corruzione, in una città allo sbando e senza punti di rife- © RIPRODUZIONE RISERVATA 0$'* .:07* &7$'* .:07* 98 *77*0 3 (*<'0 :*< $( 8+ *77*0 +! (*<'0 '"*# '(* #(* "# "0 #'"# # #" "#, "#" '"0 '+ 77$& 11* $( 7&$ ""$ ,0<$17* '&7',* 1:& 0"(* 0"$*($ 0$7$# *( 0$1#$* (:$0"$2 7',*0&$ *07$ ,$*"" (# 70 & $$&$ & &0$ 7$00($- $*"" $( :"&$- < 1:"&$ ,,(($($ 1*,0 $ +!>> '70$ $0- & 7',* 1:& 017* && 0"$*($- (0% :&7$' ,$*"" 1: 0:==* *&$1 70 $$&$ &0$ :*(* &70*<- 17* $& 7',* '$"&$*0 1: "0( ,07 && 0"$*($ *( ,$; 1*& <(7$ 1',0 17- &%+ !$#((# ' & <*07$ 07$* 77$& # 0""$:(7* $& $700(* ,*07(* (:$ ,$*"" <(7$ '*&7* *07$ 1:&& ($1*& $7&$( $ &($ &/&($ & 0$- 1":$0 & ,011$*( 7(0 :'(70 "0:&'(7 0$,0$17$((* :( 7',* ,$; 17$& 1:&& =*( & $700(*- ',* 17$& ,0<&(7'(7 1*&""$7* (# 1:& 017* && (=$*($ ,0 & ,01(= $ :( ',* $ &7 ,011$*(- $# #*"0 *"0'# ' *17 *0$(* $&(* 0(7* (=$ 0$17 (*< *&*"( $0(= 0:"$ (*( /.:$& *' ',*11* ,*&$ 0$ *7(= 7(=0* '!# - &0$ 7($ &0'* &"#0* "&$0$ &$ *& :<*&* *,07* $*""$ *<1$ ',*0&$ < $ !" )# !#! #*. ) ##! #4!# )* $ $, , $, $ + $5 !. 00 $" $0 0/ $ $+ $, ) %#**# .! )#.#! 1!# )!4 !#2 !" !. 05 + $/ $ $+ $ 00 $ 0, 0 $ $ $" *0= >58 *0= !5 *0= 453 *0= 5) !" %) ('1 **! !# %# $, + $+ $+ $/ 0$ $" !. !" 0$ $, 0 0+ $ 0 0/ ) # *) * #.!4 & ) !. 0 $, $, $ $" $, 0 !" # #)!# )!.# )*. ! !4 )#! $ $ $5 " $5 $0 $$ 00 $ $+ $ $, $+ $+ !" 0(* $5 !. !" 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Insieme, sfida dopo sfida. Un’impresa sportiva richiede impegno, preparazione, passione: gli stessi valori che BSI mette nel suo lavoro di tutti i giorni. Che si tratti di performance, di persone, di investimenti. Banchieri svizzeri dal 1873. Con passione. www.bsibank.com/soldini
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