MARTEDÌ 14 OTTOBRE MALPENSA 2014 27 Ancora ladri all’oratorio e all’asilo Nella stessa notte rubati il televisore a don Tagliabue, microonde e mixer alla scuola parrocchiale LONATE POZZOLO L'oratorio maschile don Antonio Tagliabue è entrato ancora nel mirino dei ladri. I quali, in base alle prime indiscrezioni raccolte, questa volta hanno colpito la struttura al 59 di viale Giovanni XXIII nella nottata tra venerdì e sabato scorsi. Per la precisione, intorno alle 3. A quanto si è saputo ieri i malviventi hanno probabilmente sfondato la porta di ingresso e si sono diretti immediatamente al bar: hanno asporta il televisore, con tanto di decoder, e per non farsi mancare nulla si sono accaparrati pure un paio di bottiglie di birra. Purtroppo però il loro raid notturno non era ancora finito e il secondo bersaglio è stata la scuola dell'infanzia parrocchiale dedicata all'indimenticato parroco don Eraldo Colombini: anche in tal caso sono penetrati all'interno dell'asilo e hanno rubuta un mixer e un forno a microonde, oltre ad aver particolare peggiore e di cattivo gusto - aperto i frigoriferi facendo deperire il cibo. Poi si sono dileguati, fuggendo da un' uscita secondaria e facendo immediatamente perdere le loro tracce. Chi sia stato non si sa. Come al momento sono ignoti anche il numero di ladri in azione e la loro provenienza. I carabinieri di Lonate stanno indagando. L’oratorio maschile in via Giovanni XXIII è stato preso di mira dai ladri (foto Blitz) Ad accorgersi, tra gli altri, è stato anche don Gabriele Ferrario. Il quale da qualche settimana è il nuovo responsabile della pastorale giovanile della comunità pastorale di Lonate Pozzolo e Ferno. Ha denunciato il furto e informato subito i carabinieri giunti in oratorio nella giornata di sabato, intorno alle 14, per effettuare i primi rilievi e capire i fatti. Non solo. In via Giovanni XXIII sabato mattina è giunto per fare un sopralluogo e rendersi personalmente conto dei danni, sebbene al momento sia difficile fare una stima e per quanto a infastidire sia più lo sfregio morale di quello economico, anche il parroco don Giuseppe Maggioni. Questo il suo commento su quanto accaduto: «Non sono nemmeno più arrabbiato, ma provo solmente tanto sconcerto». Venerdì fino a tarda sera l'oratorio è rimasto aper- to, in quanto erano ospiti numerosi ragazzi che stavano facendo la condivisione. Quindi, visto che il furto è avvenuto soltanto qualche ora dopo la chiusura, non si può escludere che i malviventi fossero a conoscenza dei programmi oratoriani e avessero pianificato l'azione in ogni dettaglio. L'oratorio è dotato di alcune telecamere. Però sono ancora poco affidabili, dunque è necessaria una ristrutturazione finalizza- ta a una migliore e doverosa efficacia ed efficienzaPoiché l'obiettivo è individuare i responsabili di questi atti che fanno male a tutta la collettività cittadina e in modo particolare a una struttura aggregativa che da sempre è un orgoglio e vero riferimento del paese. Dice a questo proposito don Giuseppe: «Stiamo pensando di istituire la videosorveglianza». Già in passato l'oratorio maschile era stato visitato dai ladri. Nel maggio 2013 avevano scavalcato il cancello laterale, erano entrati attraverso una finestra del bar dopo averla forzata (rompendo il vetro e manomettendo gli infissi) e poi avevano rubato un televisore LG 50 pollici, caffè in grano e pacchetti di dolciumi e cioccolato. Insomma, un colpo simile all'ultimo. Il don Antonio Tagliabue tuttavia è forte e guarda già avanti: domenica, nonostante la pessima sorpresa del giorno prima, sarebbe dovuto essere giorno di festa e festa è stata. E ieri è ripresa la consueta attività anche alla scuola dell'infanzia, con la ferma consapevolezza che i valori dell'educazione e della formazione non potranno mai essere scalfiti dai criminali che rovinano l'immagine di Lonate Pozzolo. Matteo Bertolli Mentre insegna calcio ai bambini gli sparisce l’I-phone dalla borsa CASSANO MAGNAGO - «Ho lasciato la borsa negli spogliatoi per allenare i bambini e, quando sono tornato, il telefono non c’era più». Così un giovane insegnante di calcio racconta il fatto avvenuto martedì scorso all’oratorio San Pietro di Cassano Magnago. Un colpo basso, soprattutto perché a non essere più ritrovato è il celebre I-phone, un modello di telefono che non rientra tra gli smartphone più a buon mercato e il suo possesso è ormai uno status symbol che fa gola a tanti. Certo, non si può parlare con sicurezza di furto, forse si può anche ipotizzare lo smarrimento, forse si può pensare a qualche bravata o a uno scherzo di cattivo gusto. Fatto sta che lo sportivo non ha più con sè il suo cellulare da una settimana e neppure le speranze di ritrovarlo nonostante aver sporto denuncia. «Se si connettesse, si bloccherebbe. Ma a quanto pare lo tengono spento o non connesso», sottolinea il ragazzo, dopo aver attivato tutte le procedure raccomandate da casa Apple. Intanto, il comandante della polizia locale, Raffaele Esposito, ne approfitta per lanciare a tutti un appello: «Sporgete subito denuncia. Il Comando di polizia locale ha sempre ricordato che, per qualsiasi asportazione o smarrimento di oggetti, va fatta denuncia». Un atto che, secondo il numero uno di via Volta, non è solamente fine a se stesso: «A volte gli oggetti smarriti vengono ritrovati da altre persone e sono portati al Comando. Chi non trova più qualcosa, può venire da noi e con le relative indicazioni, denuncia alla mano, riconsegniamo ciò che era stato perso». Insomma, pur perdendo il possesso di qualcosa, mai perdere le speranze di poterlo riavere. Soprattutto, aver fiducia nel prossimo e, certo, avere più accortezza nel tenere i propri oggetti personali. In particolare quando questi sono di valore: potrebbe essere una buona mossa per evitare ogni sorta di imprevisto. Val.Co. Topi intorno a uno stabile abbandonato al degrado: è allarme Residenti furiosi, il Comune attua la derattizzazione e sollecita la proprietà a intervenire. Segnalazioni in diverse strade I topi sono stati fotografati da diverse persone (foto Blitz) LONATE POZZOLO - Il degrado si respira non solo negli ambiti delocalizzati, ma anche in pieno centro storico, come attestano numerose segnalazioni della cittadinanza. Ci sono foto che documentano la presenza di topi, ormai da qualche giorno. I roditori provengono da uno stabile degradato e abbandonato tra via Roma e via Lissenzio 1. I primi a lamentarsi sono stati alcuni condomini di via Lissenzio 2, i più vicini all’edificio, che ora chiedono che quegli animali la smettano di circolare liberamente causando una situazione di criticità, insicurezza e sporcizia. La situazione è nota all'amministrazione comunale che si è subito attivata per cercare di fronteggiarla e risolverla attraverso diverse iniziative allo studio. Sottolinea l'assessore Antonio Patera (Ecologia): «Stiamo provve- dendo a mandare una lettera informativa all' Asl sulle condizioni dello stabile ma soprattutto stiamo contattando e mettendo forte pressione alla proprietà intimandole di provvedere alla pulizia dell'area». I ratti proliferano dove c'è degrado e abbandono ed è il caso di questo stabile lasciato al suo destino dal privato da una quindicina d'anni, mentre in passato ha ospitato anche alcune attività di ristorazione e pizzeria. L'ente locale si è attivato, tocca alla proprietà ripulire questa struttura in pieno centro la cui attuale condizione favorisce pertanto la diffusione dei roditori. L'amministrazione di Danilo Rivolta ha intanto intrapreso un progetto di derattizzazione - in primo luogo effettuato in piazza Sant' Ambrogio - che a breve potrebbe essere esteso e intensificato negli ambiti più a rischio co- me appunto via Lissenzio. Ma i problemi e le segnalazioni non sono finite: un paio di giorni fa - domenica 12 ottobre - diversi cittadini residenti in via Baracca, nella frazione di Sant'Antonino, hanno fatto presente all'amministrazione la presenza di ratti che hanno probabilmente creato buchi nella strada. L'assessore Patera si è subito mobilitato facendo un personale sopralluogo, parlando con i residenti e pianificando pure gli interventi. La questione topi non va quindi sottovalutata se si pensa che solo alcuni mesi fa nella vicina Ferno una situazione simile era diventata un caso politico con scambi di accuse tra l'opposizione di Ferno Viva e Lega Nord - promotori di una raccolta firme - e la maggioranza di Mauro Cerutti. M.Be. La semplicità di don Andrea conquista la comunità cassanese Il diacono 24enne accolto alla Madonna del Rosario. Festeggiato il passionista padre Attilio, prete da trent’anni CASSANO MAGNAGO - Anche quest’anno la festa della Madonna del Rosario non ha deluso i tanti fedeli cassanesi. Partita domenica 28 settembre, con la messa celebrata da don Marco De Bernardi, responsabile della pastorale giovanile e degli oratori, si chiude questa sera con "Auf costruire cattedrali (uno spettacolo Duomo)" al teatro Auditorio a cura di Carlo Pastori. Ma ad aver lasciato il segno per la tradizionale celebrazione, è stato l’ingresso di don Andrea Arrigoni che con la messa di domenica 5 ottobre si è presentato alla comunità cassanese. Così, il giovane (originario di Segrate, classe 1990) dopo aver ricevuto il diaconato lo scorso tato alla vocazione. «Ma una ri27 settembre, è stato destinato sposta mi ha folgorato. Non ho dall’arcivescovo Angelo Scola potuto fare a meno di riconoscealla comunità di Cassano Ma- re sempre più che, prima di ogni gnago e il prossimo altra cosa, io sono 13 giugno sarà ordiamato. Si dice erronato sacerdote e rineamente che l’amo«Essere marrà in città per alre di Dio è uguale l’amato tri cinque anni. per tutti. Ma non può «Tante volte mi sono essere così per un si realizza per chiesto quale sia staDio che ha fatto del ciascuno in ta la scintilla, l’origichiamare per nome un modo che ne del mio cammino uno dei suoi caratteri sorprende» e spesso la gente si distintivi. Essere stupisce nel riconol’amato si realizza scere che non si è tratper ciascuno di noi in tato di nulla più che dare spazio un modo diverso e sorprendena una domanda sull’essere: chi te. Il nome che mi ha fatto girare sono io? Chi sarò? Cosa ne sarà la testa è stato "servo"». di me?», racconta don Andrea, Domenica l’attesissima processvelando i passi che l’hanno por- sione, che era saltata a causa del maltempo, non ha fermato i tanti che hanno affollato la chiesa di San Giulio per la celebrazione. Così sotto la guida di padre Attilio Fabris, prete passionista cassanese al trentesimo anno di sacerdozio, la comunità ha reso onore alla statua lignea cinquecentesca della Madonna del Rosario. Tra gli eventi organizzati per la manifestazione, anche la ventesima edizione del concorso di vetrine realizzato dalla parrocchia in collaborazione con la Pro Loco e l’esposizione dedicata alla storia del Duomo di Milano, Ad Usum Fabricae, grazie al centro culturale San Filippo Neri, esposta fino al 26 ottobre nell’ex chiesa di San Giulio. Valentina Colombo Don Andrea Arrigoni è nato nel 1990 a Segrate (foto Blitz)
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