08_LaRassegna_27_febbraio_2014

la Rassegna
Economico
CONOMICO e
E Finanziario
INANZIARIO
SETTIMANALE
ettimanale e
Numero 8 - 27 febbraio 2014 - Anno 70 - Euro 0,90
www.larassegna.it
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fondata
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nel 1906
1906
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Italiane
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- D.L.353/2003
353/2003 (conv. in L. 27/02/2004
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1, DCB
Bergamo
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27/02/2004
art.
comma
1, DCB
Bergamo
Lodovico Acerbis:
«è tempo
di ridare dignità
agli antichi mestieri»
Gelatieri, torna
il concorso
che esalta tradizione
e territorio
► a pagina
[ La sfida tra Gori e Tentorio ]
D
a un lato, Franco Tentorio che si fa
venire i lucciconi e parla di “uno dei
più bei giorni della mia vita politica”
davanti ad una claque di 3-400 sostenitori in
buona parte venuti da fuori città per celebrare
la sua scontatissima ricandidatura. Dall’altro,
Giorgio Gori che stappa bottiglie di spumante al colmo dell’euforia per aver conquistato
il consenso di “ben” 1.612 elettori alle primarie indette dal centrosinistra per scegliere
il proprio candidato sindaco di Bergamo. Che
dire? Beati loro che hanno così tanto entusiasmo. Forse è naturale per chi, lanciato in una
competizione, si rinchiude automaticamente in
un circolo autoreferenziale dove il senso della
realtà, e delle proporzioni, finisce in secondo
piano. Forse lo fanno per darsi forza, per una
sorta di training autogeno funzionale a prendere l’abbrivio migliore per l’ormai imminente
campagna elettorale.
Certo è, partendo dall’ultimo evento, che solo
gli inguaribili ottimisti (o gli ipocriti) possono
giudicare soddisfacente la partecipazione alle
Croce e delizia di alberghi, ristoranti e locali, il sito
Tripadisor è spesso al centro delle polemiche per l’attendibilità dei giudizi. Siamo voluti andare dietro le
quinte e sentire il parere di alcuni recensori per capire
come lo utilizzano e se ci sono aspetti critici. Abbiamo scelto tre profili bergamaschi classificati “super”.
Sono concordi nell’affermare che è uno strumento che
va utilizzato con intelligenza, tarando i commenti e
incrociando le informazioni. Così facendo però i risultati non mancano e le piacevoli scoperte di mete e
ravaschio
9 770393 750004
così abbiamo un nuovo governo con un
nuovo premier. Ma anche lo stesso Parlamento. E questo è l’ostacolo contro il
quale rischia di infrangersi anche la giovanile
baldanza di un esecutivo per la prima volta bipartisan di genere. Con queste Camere, il governo Letta-Alfano ha galleggiato per neanche
un anno, a suon di decreti legge e voti di fiducia, in maniera non molto dissimile da quanto
ha fatto, prima delle elezioni, il governo Monti.
Adesso per la coppia Renzi-Alfano non si profila
un trattamento molto differente di quello riservato alla coppia Letta-Alfano. Forse, anzi, la maggioranza del nuovo governo rischia di essere ancora più instabile, e quindi ostacolata nell’azione, perché alla possibilità di imbarcare qualche
grillino fuoriuscito, va aggiunta anche quella di
perdere voti dati per scontati, come parte dello
stesso Pd “non renziano” o quell’Udc che riesce a massimizzare il suo pugno di parlamentari,
prendendo un ministro proprio mentre ha manovre di riavvicinamento all’opposizione. Con una
compagine governativa di almeno nove partiti
3
a pagina
Stefano Gatti, direttore generale della Divisione Participants di Expo 2015, è più che chiaro: "In vista dell'esposizione - sottolinea a La Rassegna - è ovvio che il territorio vicino a Milano potrà avere ricadute. Ospitare questi
eventi significa per Bergamo e per il sistema di imprese
del territorio la possibilità di rapportarsi coi Paesi che
hanno aderito ai padiglioni tematici. La cosa importante
è essere sulla mappa, sul radar, fare vedere a questi Paesi
lontani che Bergamo è una realtà non solo ospitale ma che
ha anche diverse competenze, risorse e capacità”. "Ovviamente - aggiunge Gatti - non si può pensare che i benefici
economici arrivino dal cielo. Bisogna stare sul mercato, avere un’offerta interessante e coerente con i servizi
proposti e poi, se si è bravi imprenditori, si fanno offerte
competitive. Allora i risultati non tarderanno ad arrivare".
Infine Gatti avverte: "Sarebbe un errore considerare l'Expo un momento speculativo, meglio affrontarlo come un
investimento di lunga durata".
3
E
40008
11
locali non sono mancate. Tengono a sottolineare che
si sentono parte di una community di viaggiatori lontana da fini commerciali e liberi di esprimere i propri
giudizi. «Recensioni “pilotate”? Capita di vederne –
dice PPCI-BG -, ma sono poche e così facilmente individuabili che ci può cascare solo chi è nuovo». Con
migliaia di chilometri accumulati sono l’esempio di un
nuovo tipo di viaggiatore che nel «fai da te non vede
rischi ma grandi opportunità».
Parla il direttore generale della Divisione
Participants: «Decisivo stare sul mercato
con competenze e offerte competitive»
Le incognite
sul cammino
di Renzi
segue a pagina
► a pagina
9
Gatti: «ecco come Bergamo
può salire sul treno dell'expo»
[ Nuovo esecutivo, stesso Parlamento ]
di stefano
11
Dietro le quinte del sito più amato e contestato dagli esercenti
con le esperienze di tre profili bergamaschi tra i più attivi
Zapperi
segue a pagina
► a pagina
I recensori di Tripadvisor: «Un sistema che funziona»
La corsa a sindaco
e il futuro
di Bergamo
di cesare
4
Mascotte Quaringhio,
per il rilancio
via Quarenghi
sceglie l’ironia
L'apertura seraLe
«Cari
commercianti,
siete stati
straordinari»
di alessandro
Gentilissimo collega
a Te un grazie speciale.
Giovedì sera (il 20 febbraio),
tra un incontro
e l’altro con i delegati,
sono riuscito a passeggiare
segue a pagina
► alle pagine 6 e 7
IL PoLemIco
di Marco
riva*
7
ciMMino
Automobilisti da psichiatria
Dateci le piste ciclabili
D
i questi tempi, sulla stampa
o nei social network, vanno
molto di moda, per ovvi motivi, forum, articoli e simili, sul tema:
cosa chiedereste al nuovo sindaco di
Bergamo? I miei concittadini, ad onta
della loro fama di trugni ed irrimediabili musoni, dimostrano, in siffatte circostanze, un senso dell’ironia
che fa loro onore: le domande vanno
dall’icastico “De laurà!”, fino ad articolatissimi calembour in cui le paro-
le chiave sono, quasi sempre, Mura,
scuole, turismo, Città Alta, periferie,
Ztl e così via. Insomma, i Bergamaschi ad un nuovo sindaco chiederebbero una città diversa: migliore come
qualità e quantità della vita, versata
al turismo ma non all’invasione, confortevole per gli anziani ed attrezzata
per i giovani. Tutte cose bellissime e
che, facciamo a capirci, io condivido
in toto. Tuttavia, se io fossi il sindaco di Bergamo, per prima cosa farei
segue a pagina
2
Fogalco è la cooperativa fidi dell'Ascom di Bergamo
che rilascia garanzie fidejussorie su linee di credito
a breve, medio e lungo termine per:
Investimenti
(Innovazione - Ristrutturazione - Acquisto muri - Automezzi - Attrezzature - Arredi - Sicurezza)
Liquidità
(Acquisto merci - Ristrutturazione debito - Fidi di cassa - SBF - Anticipo fatture)
2
la Rassegna
27 febbraio 2014
Il polemIco
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Editrice: La Rassegna Srl
PUNTI DI VISTA
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prio ego (absit iniuria verbis): uomini
miti e generosi, una volta in auto, si
comportano secondo una scala valoriale del tutto peculiare ed affatto
aliena da quella del pedone. Ho fatto,
a tal proposito, un piccolo esperimento. Settimana uno: il ciclista evoluto.
Sono andato in giro per la città e lungo il provinciale, fino a Nembro, in
bicicletta. Gli automobilisti proprio
non ti si filano. Sembri trasparente, in
configurazione stealth: al massimo,
ti felicitano di uno sguardo pieno di
degnazione. Insomma, il ciclista è un
Untermensch, nell’immaginario automobilistico: poco manca che investirlo sia fargli una cortesia, data la
bassezza del suo esistere. Settimana
due: l’uomo in Vespa. Ho preso per
cinque giorni di fila la mia Vespa
125: modello nuovo con bauletto in
tinta, che fa tanto professionista in
carriera. Ebbene, una signora, in
Rotonda dei Mille, mi stava stirando,
perché era impegnata a litigare con la
passeggera al suo fianco, mentre un
tipo alquanto maleducato, con un furgonetto di quelli da elettricista o da
idraulico, col telefono e il disegnino,
in via Bianzana, ha cercato addirittura di investirmi, ostiando come un
matto, perché aveva fretta, mentre io
non ne avevo affatto. In compenso,
però, avevo la precedenza. Settimana
tre: l’uomo in utilitaria. Durante la
terza settimana, ho usato tutti i giorni
lo “scatulì”, ossia una macchinetta
piccola e comodissima in città, di proprietà di mia moglie. Non che le cose
siano migliorate, in tema di psicosi
guidatorie. Molti di quelli che avevano automobili più grosse, più potenti,
più alte o più veloci della mia, si sono
sentiti autorizzati a non rispettare le
precedenze e a farmi inchiodare a
rotonde ed incroci, proprio come se
il codice stradale recitasse: chi ha
l’auto più sfigata è tenuto alla frenata. Settimana quattro: sono tornato,
ricco e spietato! Dopo venti giorni di
angherie subite, di piccoli soprusi e di
sguardi sprezzanti, mi sono deciso a
tirare fuori dal cilindro la mia automobile, che non uso mai, perché consuma come un carro Leopard e per
posteggiarla ci vogliono due parcheggi anziché uno: una superberlinona
tedesca di lusso, di quelle che farebbero la gioia di tantissimi aspiranti
pirla. E lì ho definitivamente capito
che le ciclabili sono una necessità assoluta, perché, nonostante la mia inchiesta, le mie idee e le mie convinzioni, appena mi sono seduto sui sedili
avvolgenti, in pelle nera, e ho sentito
il ronfo dei 250 cavalli, mi sono subito
sentito più bello, più alto, più figo. E
ho desiderato qualcuno da umiliare.
Chessò, un ciclista, un vespista, uno
con un’utilitaria. Credetemi, abbiamo
bisogno delle ciclabili almeno quanto
di un buon psichiatra…
PUNTI DI VISTA
Visita il sito
Al nuovo sindaco
di Bergamo
ho una richiesta
da fare: permettere
a chi va in bici
di viaggiare al sicuro.
Ecco la mia indagine
di quattro settimane
alla guida di una bici,
di una Vespa,
di una piccola utilitaria
e di una grande
berlina tedesca
PUNTI DI VISTA
fondata nel 1906
PUNTI DI VISTA
capire ai miei amministrati che essere
il primo cittadino non vuol dire essere l’imperatore, non significa essere
Dio e nemmeno il mago Merlino: in
parole povere, spiegherei loro che,
per i miracoli o le magie, sarebbe
meglio che si rivolgessero altrove. E
sono certo che i Bergamaschi, gente
ragionevole e concreta come poche
al mondo, capirebbero ed apprezzerebbero di più un bel discorsetto da
capofamiglia alla fine del mese piuttosto che mille promesse da marinaio.
Però, c’è una cosa che mi piacerebbe
tanto, ma proprio tanto: una cosa che
costerebbe poche palanche, darebbe
poco fastidio, si potrebbe fare alla
svelta e cambierebbe in meglio la
vita di tantissima gente. Le piste ciclabili! Non delle superstrade ad otto
corsie, in stile berlinese o altoatesino:
una pistina, larga un metro, su cui i
Bergamaschi potessero serenamente pedalare, senza il rischio di essere arrotati da un momento all’altro.
Perché andare in giro in bicicletta,
tanto in centro quanto in periferia,
oggi come oggi, è un azzardo mica da
ridere. E non è solo questione di spazi, di codice o di precedenze. Come
spesso sostengo, nel caso di problemi
pubblici, anche la psiche ha la sua
bella responsabilità. Cominciamo dai
ciclisti, giusto per non sembrare di
parte. L’immagine che, comunemente, viene fatta passare del ciclista è
quella della signora di bella presenza, col cestino pieno di verze o di radicchi, vestita come una gentildonna
di campagna del Berkshire. Oppure
il professionista ben vestito, con bici
rigorosamente vintage e la cartella di
cuoio anticato a cavallo del cannotto. O, ancora, la lieta famigliola della
Robiola Osella. Invece, vi è un certo
qual numero di pedalatori che pensa di essere in guerra con il traffico:
tutto vale, pur di fregare il maledetto
automobilista! E passano col rosso,
salgono e scendono dai marciapiedi,
viaggiano affiancati, svoltano contromano. Ebbene, anche i ciclisti vanno
educati e, se necessario, sanzionati:
ve lo dice un ciclista, a scanso di interpretazioni equivoche. Però, bisogna anche dar loro il modo di andare
a scuola, a lavorare, a far compere, in
sicurezza, in tranquillità, in equilibrio
con il traffico cittadino e provinciale,
che scorre.
Dividere le utenze è la soluzione: diciamo l’ottanta per cento, il novanta per cento, delle carreggiate agli
altri; e il venti, il dieci per cento, a
loro. Tutti contenti. Ma veniamo agli
automobilisti. La psicopatologia, in
questo caso, s’ingigantisce e prende
il sopravvento. Per l’Italiano, l’automobile è un prolungamento del pro-
PUNTI DI VISTA
dalla prima pagina
PUNTI DI VISTA
Automobilisti da psichiatria
Dateci le piste ciclabili
Franco
Frigeri
di di
Franco
Frigeri
COMMENTI
 Le ombre sull’Eurozona
L’avvicinarsi delle elezioni del Parlamento europeo (tra il 22 e il
25 maggio) sta riproponendo il quadro instabile di un’Europa “a
metà del guado”.
Pesa soprattutto il sistema monetario. E’ del tutto possibile che, dati
i difetti di costruzione originari e la forza dei nazionalismi, l’Eurozona sia destinata a frammentarsi o a collassare. Premono i Paesi i
quali maggiormente soffrono nell’attuale contesto dell’Eurozona.
Quale vittoria sarebbe? Per i singoli Paesi europei – per quelli più
poveri anzitutto, ma anche per quelli più prosperi e meglio gestiti
– si tratterebbe di un disastro economico e la libertà di gestire in
proprio la politica macroeconomica si rivelerebbe in buona misura
illusoria. Ma si tratterebbe di una grave sconfitta per la democrazia
a livello globale, come lo sarebbe una frammentazione del nostro
Paese in Stati indipendenti e come lo è stato la frammentazione
nazionalistica dei Paesi dell’Est e del Sud Est europeo. Democrazie
grandi, che riescono a conciliare nel proprio seno interessi regionali divergenti e antiche e spesso fittizie identità nazionali, rappresentano un progresso sulla strada dell’eguaglianza, il soffio vitale della
democrazia. E avrebbero la forza di far sentire la propria voce, nel
caso nostro la voce dell’Europa, in un contesto mondiale dominato
da grandi blocchi, siano o non siano democrazie.
L’Europa non era preparata a un sistema monetario così inflessibile
come quello che si è data a Maastricht e ha fatto male ad entrarci.
Cercare però di uscirne in modo traumatico sarebbe ancor peggio.
 La cultura che genera ricchezza
La retorica del discorso pubblico italiano prevede che in ogni programma politico figuri inesorabilmente un paragrafo sulla necessità di “sfruttare” ciò che l’articolo 9 della Costituzione chiama
“il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della nazione”,
imponendo alla Repubblica di tutelarlo. Non è solo un problema
di politica economica. E’ assai prima, un problema culturale. E’
gran tempo che non si vede un programma politico che associ il
patrimonio al concetto di cittadinanza, all’integrazione, alla civilizzazione e all’educazione.
Ed è questo un non piccolo sintomo dello scollamento tra cittadinanza attiva e classe dirigente. Negli ultimi dieci anni sono, infatti, sorti
in Italia migliaia di comitati che si potrebbero intitolare all’articolo 9
e che agiscono per tutelare, conoscere e rendere socialmente produttive le porzioni di paesaggio e patrimonio a essi prossimo.
E’ una potente e diffusa riappropriazione dal basso di brani sempre
crescenti nell’ambiente e dei cosiddetti “beni culturali” del paese.
Si tratta di un fenomeno che stenta a essere rappresentato mediaticamente e che non è rappresentato affatto sul piano politico.
Ma è un movimento importante, che ravvisa in ciò che l’articolo 9 tutela un indispensabile “ossigeno” per la vita individuale e
per quella collettiva: un ossigeno che dà la forza di superare la
condizione puramente economica e utilitaristica che opprime le
esistenze contemporanee.
 Corruzione, vizi e furbizie della politica
I tanti episodi di corruzione, vizi e furbizie che esplodono dirompenti nella vita quotidiana del Paese giustamente sono oggetto
di condanna morale da parte dei cittadini e ci sembra superfluo
aggiungere la nostra.
Invece proviamo a guardarli da un punto di vista un po’ diverso
per tamponare il pericolo forte denunciato dai più attendibili sondaggisti: quello del disinteresse o del rifiuto per la politica sotto
forma di astensione e di scheda bianca in vista delle elezioni. Il
fatto che questi fatti siano venuti alla luce, abbiano avuto forte
risonanza e siano accompagnati dall’indignazione di molti non
potrebbe essere il segno che la nostra società è ancora in gran
parte sana? La febbre, dicono i medici, non è solo sintomo che
l’organismo è malato. E’ anche segno del fatto che lo stesso organismo è in grado di reagire all’attacco. Se è vero che l’individualismo e l’interesse personale sono cresciuti intorno a noi, è
altrettanto vero che ci sono ancora tante, tantissime persone per
le quali il bene comune, l’onestà, la serietà e il senso della misura
contano qualcosa.
Ci preoccuperemo di più se il malaffare passasse sotto silenzio o
per normale amministrazione. Così non è. Le nostre città e i nostri
paesi possono ancora contare su persone che antepongono il dovere alla furbizia, su cittadini che rispettano le regole e sul valore
di uomini e donne che, quando sbagliano, sanno riconoscere il
loro errore.
Il mondo non è diventato cattivo tutto ad un tratto: per certi versi lo
è sempre stato. Ma i modelli positivi, le vite vissute nell’integrità
non sono per questo venuti meno: basta guardarli e farne tesoro.
Sede legale: via Borgo Palazzo, 137 - Bergamo
Presidente: Ivan Rodeschini
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la Rassegna
27 febbraio 2014
3
COMMENTI
La sfida tra Gori e Tentorio
Nuovo esecuTivo, sTesso ParLameNTo
La corsa a sindaco
e il futuro di Bergamo
dalla prima pagina
primarie del centrosinistra.
Nemmeno tremila bergamaschi hanno sentito il bisogno
ho avuto il piacere di andare ai seggi per contribuire a
scegliere lo sfidante di Tentorio. Qualcuno ha cercato
di tirare in ballo il cosiddetto “effetto Renzi”, buono o
cattivo a seconda delle circostanze e delle convenienze. Altri hanno sottolineato
il senso di assuefazione di
elettori chiamati ad esprimersi ogni tre per due. Aggiungeremmo che l’esito era
talmente scontato che tanti
han preferito godersi altrove la splendida giornata di
sole. In casa Pd avevano già
risolto la partita per tempo.
Nel momento in cui è venuta meno, per mere ragioni
di cinica realpolitik, la possibile sfida Carnevali-Gori
era evidente quale sarebbe
stato l’esito finale. Né i concorrenti dell’ex manager tv
potevano impensierirlo: da
una parte perché non basta non essere iscritti ad un
partito per essere automaticamente “civici” (e perché
poi dovrebbe essere neces-
sariamente una virtù? Le
buone idee mica dipendono
dall’etichetta); dall’altro,
perché pensare di mettere la
camicia rossa ai bergamaschi notoriamente conservatori è cosa che può solo far
sorridere.
La competizione vera inizia adesso e Gori, che per il
suo algido aplomb continua
ad essere percepito con una
certa freddezza dall’opinione
pubblica, dovrà dimostrare
con le idee e le scelte anche
della squadra che lo affiancherà nella campagna elettorale di rappresentare quella
discontinuità (un’uscita indirettamente pro Percassi,
per esempio, ha fatto alzare più di un sopracciglio) e
quell’innovazione di cui la
città ha bisogno.
Ne ha talmente bisogno che
perfino il sindaco uscente
nella convention di Forza
Italia che lo ha mandato in
brodo di giuggiole ha sentito
la necessità di dire che non
si limiterà più all’ordinaria
amministrazione ma proverà a proporre anche dei
“sogni”. Ottimo, dopo aver
ostinatamente sorriso a chi
in passato gli chiedeva di al-
zare lo sguardo al futuro con
qualche idea slegata dal contingente, anche Tentorio si è
convinto che Bergamo non
è un grande condominio. E’
un corpo vivo che va gestito
nel presente ma con un occhio al domani in un mondo
che continua a cambiare, non
solo dal punto di vista economico. E anche nelle interviste
che hanno accompagnato
l’annuncio della sua ricandidatura, il sindaco uscente ha
avuto l’onestà di riconoscere
che su diversi fronti ci sono
stati errori e inerzie.
Come per Gori, lo prendiamo
in parola e ci aspettiamo nei
prossimi tre mesi segni tangibili di coerenza rispetto alle
promesse fatte. La città ha
bisogno di rialzare la testa,
di buttarsi alle spalle questi
anni di pesante crisi che su
tanti versanti ha inciso nella
carne viva della gente. Tocca a chi si candida a guidarla trovare i modi e le forme
per aiutare i bergamaschi a
guardare al loro futuro con
una riconquistata serenità.
Cesare Zapperi
(commenti
su www.larassegna.it)
Le incognite
sul cammino
di Renzi
Matteo Renzi
dalla prima pagina
da accontentare, che fa apparire come un
monolite di compattezza lo storico pentapartito, non è scontato ottenere nella sostanza quella discontinuità che appare nella forma.
Meno di metà dei ministri ha esperienza di
governo, buona parte non ce l’ha nemmeno di parlamento. Viene accontentato demagogicamente chi non voleva più vedere
le solite facce, ma la novità, che sfiorisce
comunque in fretta, non è garanzia di capacità di riuscire a voltare pagina, con le
riforme necessarie in politica, a partire
dalla legge elettorale. Non basta fare il
simpatico e sventagliare il record del più
giovane presidente del Consiglio della storia italiana o del maggior numero di donne
ministro, mentre il suggestivo proclama di
volere fare il sindaco d’Italia, ricorda quello di un altro premier, che voleva fare l’amministratore delegato d’Italia.
Renzi invece deve fare il presidente del
Consiglio e avrà il suo da fare per armonizzare una trojka economica a tre anime.
Al Tesoro c’è Pier Carlo Padoan, uomo
delle istituzioni finanziarie, come direttivo esecutivo del Fmi e poi come capoeconomista dell’Ocse, pedina fondamentale
come garanzia per i mercati internazionali,
ma ci sono anche allo Sviluppo Economico
Federica Guidi, ex presidente dei Giovani
Industriali, e al Lavoro il presidente della
Legacoop, Giuliano Poletti.
Nonostante le apparenti divergenze, in realtà la ricetta appare già pronta, come ha
esemplificato il sottosegretario alla presidenza Graziano Delrio: ridare fiato al lavoro, con l’aumento del taglio del cuneo
fiscale, ricavando le risorse dalla spending
review e del rientro dei capitali, senza patrimoniale, ma con una revisione delle rendite finanziarie. Sembra però il programma
che Letta non è riuscito fare con una maggioranza non più forte di quella di Renzi. Il
giovane ex sindaco di Firenze effettivamente si gioca la faccia, e anche qualcosa di
più, nel suo tentativo. E bisogna dargli credito, perché con lui se lo gioca anche l’Italia. Se fallisce non si riesce ad immaginare
ora quale altra carta si potrà tirar fuori dal
cappello per evitare il definitivo commissariamento. E se si dovesse scommettere sul
fallimento le quote non sarebbero particolarmente elevate, se si considera che forse
per la prima volta non c’è stata l’abituale
corsa a diventare ministro, ma piuttosto a
chiamarsi fuori.
Stefano Ravaschio
(commenti su www.larassegna.it)
L'aPPuNTo
P
Quei vuoti di memoria sulla carriera di Martina
iù che una nomina a ministro, una canonizzazione. A leggere talune cronache
locali viene il dubbio che la soddisfazione nel vedere un bergamasco tra i 16 eletti del
governo Renzi abbia un po’ preso la mano. Che
Maurizio Martina sia un politico di livello nessuno lo discute. Ha fatto una carriera a tappe
talmente forzate che nessuno può seriamente dubitare delle sue capacità. Ma da qui a trasformare la biografia in una agiografia (con tanto
di solenne smentita, nemmeno richiesta, degli
innaturali rapporti con la CdO) ce ne corre. E
non poco. Perché il neo ministro dell’Agricoltura, se vogliamo limitarci ai fatti, non è che proprio le abbia imbroccate tutte. Anzi. Restringendo lo sguardo solo agli ultimissimi anni, varrà
la pena ricordare agli smemorati (sempreché si
tratti solo di perdita di memoria e non di altri
italici vizietti) che c’era Martina ai vertici del
Pd lombardo quando fu scelto come candidato
presidente della Regione quel Filippo Penati di
cui poi le cronache hanno raccontato le disinvolte frequentazioni, per tacer del resto. E c’era
ancora il Nostro in posizione di massima responsabilità quando alle primarie per il sindaco di
Milano il Pd indicò Stefano Boeri, letteralmente
fatto a pezzetti da Giuliano Pisiapia, non a caso
poi eletto primo cittadino (quando si dice aver
fiuto…). Ma anche solo un anno fa, nel momento
in cui il centrodestra lombardo era piegato dagli
scandali e quindi più facilmente vulnerabile, chi
scelse quella figura impalpabile di Umberto Ambrosoli per sfidare Roberto Maroni nella corsa
alla conquista del Pirellone?
Di fronte a tre sonore sconfitte del genere, condivise con tanti altri evidentemente, c’è una sola
strada che un politico serio può intraprendere:
quella delle dimissioni e del ritiro a vita privata.
E invece, guarda un po’, esclusivamente in virtù
di un rapporto d’acciaio con Pierluigi Bersani
(secondo solo a Mario Segni nella capacità di
gettare al vento una vittoria già conquistata),
ecco Martina nominato sottosegretario all’Agricoltura con delega all’Expo. Inutile stupirsi, in
fondo Letta era pur sempre il vice-segretario di
Bersani. La scelta aveva una logica politica.
Che dire, invece, di una promozione di un bersaniano non pentito in un esecutivo guidato da
chi è sempre stato combattuto come avversario,
se non addirittura dipinto come un vero e proprio pericolo per la stabilità del Pd? La coerenza
avrebbe dovuto suggerire forse un “no, grazie”.
Faticoso, ma meritevole di grande stima e considerazione. È andata diversamente. E giù applausi sperticati. Viva il ministro bergamasco, viva il
provincialismo smemorato.
c.zap.
Maurizio Martina
neo-ministro all'Agricoltura
4
la Rassegna
27 febbraio 2014
di
Laura CeresoLi
“La professionalità è importante ma bisogna
rivalutare le arti manuali”. Quella dell’imprenditore Lodovico Acerbis è una ricetta che proviene da una lunga esperienza maturata sul campo.
Oggi di bambini che progettano e si costruiscono
da soli tavoli e sedie giocattolo in legno, ormai,
non ce ne sono più. Eppure lui, nel 1947, lo aveva fatto. Ed era pure riuscito a vendere quei mobiletti a un bottegaio del suo paese. Altri tempi,
certo. Ma riscoprire la tradizione e gli antichi
mestieri potrebbe essere il giusto punto di partenza per rivalutare l’economia del nostro territorio.
“Non capisco perché oggi le ragazze si vergognino a fidanzarsi con uno che fa il falegname - dice
il presidente della Acerbis International spa di
Seriate, azienda che ha contribuito alla nascita
e alla diffusione del mobile di design italiano -.
Preferiscono dire che fa l’operatore di controllo numerico, che poi è la stessa cosa ma suona
meglio. È un freno assurdo. Ma quanti ragazzi
in America mentre studiano vanno a servire nei
bar? Non è mica un lavoro svilente. Anzi, un
giorno quando saranno arrivati potranno vantarsi
della loro lunga gavetta. E invece in Italia succede che i lavori manuali li lasciamo agli stranieri,
al famoso idraulico polacco”.
È vero che la scuola forma in maniera troppo
teorica e non prepara gli studenti al mondo
del lavoro?
“Sì, c’è una distanza tra i programmi scolastici e il mondo del lavoro, ma è anche vero che
quando gli industriali cercano di fare qualcosa
in più per avvicinare i ragazzi all’imprenditoria,
spesso dall’altra parte non c’è un’adeguata risposta. Faccio un esempio. Io sono responsabile
dell’Adi, associazione per il disegno industriale.
Questo gruppo di imprese ha deciso di rivolgersi
agli studenti universitari organizzando un sistema di seminari alla Ca’ Foscari di Venezia e al
Politecnico di Milano in cui alcuni imprenditori
legati a celebri marchi, come Alessi o BTicino,
si recano nelle aule dei futuri designer e architetti per insegnare loro i trucchi del mestiere. Il
primo anno non veniva neanche uno studente.
Il secondo anno siamo andati a bussare direttamente alle porte delle Università per illustrare ai
professori l’importanza di questa iniziativa, ma
ci hanno un po’ snobbato. Finalmente abbiamo
trovato un docente che ci ha creduto e oggi, dopo
quattro anni, ai nostri seminari arriva un centinaio di studenti, ma non di più. Eppure questo non
è il nesso perfetto tra un laureando e l’impresa?”.
E cosa ne pensa dell’opportunità di fare tirocini in azienda?
“Questo è un aspetto importante. Se io sono
diventato quello che sono è perché da piccolo,
quando passeggiavo per strada, osservavo i lattonieri oppure i saldatori che facevano il loro mestiere. Spesso mi chiedevano “Vuoi provare anche tu?”. E così imparavo. Oggi invece non è più
possibile, sia perché bisogna rispettare le norme
di sicurezza, sia perché oggi i giovani non hanno
più quella curiosità che avevamo noi all’epoca.
Lo stimolo alla professionalità è importante ma
bisogna rivalutare anche la manualità”.
Se lei fosse al governo quali provvedimenti
anti-crisi prenderebbe?
“Io obbligherei le banche a finanziare le coppie
che devono acquistare la prima casa. Questo è
l’unico modo per mettere in moto l’economia e
per frenare il fenomeno delle case sfitte”.
Il problema dei finanziamenti da parte delle
banche riguarda anche molti imprenditori
che vorrebbero mettersi in proprio ma che
non hanno i fondi per farlo.
“Posso capire che gli istituti di credito abbiano
bisogno di garanzie. Il problema è che la prima
«Oggi le ragazze
si vergognano a fidanzarsi
con un falegname: assurdo»
Il presidente della Acerbis International di Seriate:
«Bisogna riscoprire la tradizione e gli antichi mestieri.
Potrebbe essere il giusto punto di partenza per rivalutare
l’economia del nostro territorio». «L’internazionalizzazione
è fondamentale. Dalla mia esperienza, ci si dovrebbe
concentrare non tanto sull’Europa quanto sugli Stati Uniti»
Lodovico Acerbis
”
«La burocrazia
crea ostacoli
non solo nell’industria
ma anche all’andamento
del governo. C’è una cricca
tecno-burocratica
talmente ricca e storica
che sarà difficile smuovere,
ma bisogna provarci.
Finalmente nel programma
di Renzi si parla di snellire
un po’ questo sistema»
«Se fossi al governo?
Obbligherei le banche
a finanziare le coppie
che devono acquistare
la prima casa. Questo
è un modo efficace
per rimettere
in moto l’economia»
cosa che ha portato le imprese al suicidio è che
quello che doveva essere il loro primo cliente,
ovvero lo Stato, non paga i debiti. Questo è inconcepibile! Anche lo Stato deve pagare a 60
giorni come stabilisce l’Unione europea e se non
lo fa qualcuno deve pur rispondere”.
Che cosa consiglia a un giovane che vuole
mettersi in proprio?
“Io penso a quando negli anni ’60 la mia azienda era esplosa e per necessità, nell’arco di tre
anni, avevamo dovuto trasferire l’abitazione,
3mila metri quadrati di fabbrica e circa 1.500
metri quadrati di esposizione in un’altra sede. E
ce l’abbiamo fatta nonostante fossimo indebitati
fin sopra i capelli. Avevamo più mutui bancari che denti in bocca. Eppure ci finanziavano.
Oggi è tutto più complicato, quando ti presenti
con un progetto, prima di darti i soldi ti ipotecano la casa, la moglie, i figli… è un grosso problema. Peccato perché vedo del movimento tra
i giovani. Ci sono molte start up in giro. Molte
partono col fondo liquidazione dei genitori che
vanno in pensione e così comprano il bar al figlio che però poi magari chiude dopo sei mesi.
E allora il consiglio che mi sento di dare è di
cominciare a dedicarsi a quelle attività che non
richiedono troppi finanziamenti di partenza.
Un secolo e mezzo di storia
e leadership nel mobile di design
Figlio di una storia iniziata tre secoli fa, Lodovico Acerbis nasce ad Albino da una famiglia
di artigiani mobilieri. Fu suo nonno Benvenuto a fondare, nel 1870 la falegnameria Acerbis
ai piedi della Valle Seriana e per molto tempo la produzione rimase legata ai modelli della
tradizione. Poi, negli anni Sessanta, con l’arrivo di Lodovico al timone dell’azienda, avvenne
la svolta, pur senza tradire quel patrimonio che fino ad allora aveva fatto grande l’impresa.
La ragione sociale venne convertita in Acerbis International spa, assumendo già nel nome
una vocazione che, rispetto al passato, intendeva scavalcare i confini della madre patria. “Noi
che siamo stati i precursori del design abbiamo aperto la strada anche ad altri colleghi che da
noi hanno preso spunto. Il miei mobili di design vero che realizzavo negli anni ’70 oggi me
li sono ritrovati in almeno cinque negozi di modernariato a Milano”, ha raccontato Lodovico
Acerbis. L’occasione per parlare al pubblico della sua intensa e prolifera carriera gli è stata
offerta dall’Ateneo di Scienze Lettere ed Arti che lo scorso 19 febbraio ha organizzato in via
Tasso il terzo dei sei incontri dedicati alla storia degli imprenditori bergamaschi.
Per esempio le app del telefonino non costano
nulla, costa solo il tempo che ci metti. Basta un
computer e cominci a lavorare”.
I postumi della crisi, purtroppo, si respirano
ancora. Per il prossimo futuro vede margini
di miglioramento?
“Il mercato immobiliare a Milano, per esempio,
è in ripresa e questo è un timido segnale, ma in
generale la crescita in Italia è lenta. Ci troviamo di fronte a un problema non solo di capacità
economica ma anche di propensione all’acquisto. Le grandi aziende devono fare i conti con
6milioni di lavoratori che oggi non hanno più
un posto. Tutti quei negozianti che hanno chiuso i battenti a causa della crisi un tempo per noi
erano possibili acquirenti”.
Insomma, è diminuita la capacità di spesa
della gente…
“Sì, purtroppo la gente non compra più come
un tempo. Un settore come quello del mobile,
per esempio, ha cominciato ad andare in crisi proprio con la contrazione della domanda
dell’edilizia e con la diminuzione dei consumi.
E la cosa non vale solo per la fascia medio bassa
ma anche per la classe medio-alta che di solito
ha potenziale d’acquisto poiché possiede i fondi
per farlo. In quest’ultima categoria rientra l’uomo di 40-50 anni, che ha famiglia e figli e che
anni fa, quando si era sposato, aveva ripiegato
su un piccolo appartamento con mobili di poco
valore. Raggiunta l’età matura, con un lavoro
più stabile e un gruzzoletto da parte, decide di
rinnovare la sua casa. Anche il mercato del rinnovo ha però risentito di questa crisi”.
Quanto è importante l’internazionalizzazione?
“È fondamentale. Già in tempi non sospetti il
nome della mia azienda era Acerbis International,
quasi ad indicare quella innata vocazione ai mercati esteri che tutti dovremmo avere.
Su quali mercati puntare?
“Dalla mia esperienza, al momento ci si dovrebbe concentrare non tanto sull’Europa quanto sugli Stati Uniti. La Spagna per esempio ha
avuto un freno pazzesco, mentre l’Oriente si
mantiene”.
È vero che la burocrazia italiana è troppo
farraginosa?
“La burocrazia crea ostacoli non solo nell’industria ma anche all’andamento del governo.
Finalmente nel programma di Renzi si parla di
snellire un po’ questo sistema. C’è una cricca
tecno burocratica talmente ricca e storica, seduta su poltrone di marmo, che sarà difficile
smuovere, ma bisogna provarci. Diminuire il
numero di dipendenti in certi settori crea un sistema più snello anche perché in questi tempi
di crisi la cura dimagrante la devono fare tutti.
Come dicono gli americani quando si è magri
si corre più veloce”.
la Rassegna
27 febbraio 2014
La mobiLiTazioNe di reTe imPrese iTaLia
Anche l'Ascom a Roma
«Basta tasse. è ora
di ridare ossigeno alle imprese»
La carica degli oltre 500 imprenditori
bergamaschi in trasferta a Roma per partecipare alla giornata di mobilitazione promossa
da Rete Imprese Italia ha dato una grande
prova della voglia di fare fronte comune
contro una crisi e una tassazione che stanno mettendo in ginocchio tutti. “E’ la prima
volta che si raccolgono tanti imprenditori
in piazza - sottolinea Oscar Fusini, vicedirettore dell’Ascom -. Finora le imprese bergamasche hanno sempre reagito alla crisi
senza mai lamentarsi, ma in quest’occasione
hanno voluto esserci per manifestare il loro
malcontento. E’ il segno che sta cambiando
qualcosa, che la situazione è ormai insostenibile e il nuovo governo deve prenderne
atto”. “La nostra è stata una manifestazione
tranquilla ma importante: con grande compattezza abbiamo voluto finalmente far sentire la nostra voce, perché siamo esasperati.
Dal nuovo governo ci aspettiamo segnali
forti, anche se ormai ci crediamo davvero
poco” rimarca Luciano Patelli, presidente
provinciale Fimaa .
"E' un bel segnale che diamo al nascente governo, vogliamo far capire quale è la situazione che noi quotidianamente viviamo, noi
che siamo il tessuto dell'economia italiana
- afferma Claudia Marrone, presidente del
Gruppo Terziario Donne -. E' stato positivo
andare a Roma proprio nel giorno in cui sono
iniziate le consultazioni del nuovo governo,
che ha come priorità il lavoro e le riforme".
Mauro Dolci, presidente Fiva Bergamo, ha
sottolineato il valore della presenza nella
capitale: “Per noi è un sacrificio, perché essendo piccoli imprenditori ogni volta che ci
muoviamo rinunciamo al nostro lavoro, ma
abbiamo voluto esserci per dire che siamo
una parte importante del Paese e per la nostra economia. Per troppo tempo hanno deciso gli altri per noi senza coinvolgerci”. “La
protesta dai toni civili e costruttivi - ribadisce Livio Bresciani, presidente del Gruppo
Ortofrutta - ha ricreato lo spirito di gruppo
e il senso di appartenenza associativo. Da
questa manifestazione, organizzata in concerto con tutte le altre organizzazioni di Rete
Imprese Italia, ogni imprenditore ha avuto la
consapevolezza di come di fronte alla crisi vengano meno concorrenza e di quanto
essere uniti possa portare maggiori vantaggi per tutti”. Luca Bonicelli, presidente dei
Giovani Imprenditori, ha dato voce alle piccole imprese che nonostante l’energia e l’entusiasmo dell’avvio si trovano ogni giorno
a rischio chiusura: “Le imprese giovani sono
contraddistinte purtroppo da un elevato tasso di mortalità perché con queste condizioni
è impossibile stare in piedi. Vogliamo dare
un futuro ai giovani. Qui non è in gioco solo
la sopravvivenza delle imprese, ma stanno
rubando il futuro ai nostri figli e alle nostre
famiglie. Inventare qualcosa ogni giorno di
nuovo è impossibile “. I problemi sono diversi ma non risparmiano nessuna categoria.
“ La nostra maggiore preoccupazione è per
la Tares. Il calcolo sui metri quadri dell’imposta ci penalizza perché le nostre imprese
hanno grandi spazi espostivi che non incidono certo sulla quantità dei rifiuti prodotti,
davvero irrisori. Chiediamo una tassa proporzionata ai rifiuti prodotti” spiega Renzo Cereda, presidente del Gruppo Mobili e
Arredamento. Allo stremo anche i Fioristi,
rappresentati dal presidente del Gruppo
Adriano Vacchelli: “Il nostro malcontento
riguarda in particolare l’aumento delle tasse come Tares e Tia, che nell’ultimo anno
sono aumentate anche del 170%. Siamo una
categoria fortemente danneggiata e chiediamo di essere ascoltati”. Giorgio Beltrami ,
presidente gruppo Bar e Pasticcerie, lancia
una proposta per dare una piccola scossa ai
consumi fermi al palo: “La diminuzione del
cuneo fiscale ci permetterebbe di mettere
nella busta paga dei nostri dipendenti 100
euro in più, un piccolo aiuto per la ripresa
dei consumi”.
La galleria fotografica su
www.larassegna.it
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GAMO VERSO
BER
27 febbraio 2014
la Rassegna
Gatti: «Bergamo ha grandi chance.
Ecco come non perdere l’occasione»
di laura
Bernardi loCatelli
Bergamo è sulla mappa di Expo grazie all’organizzazione in Fiera del Clusters Participants
Meeting, che ha visto per la prima volta riuniti
tutti i Paesi interessati a far parte degli innovativi
padiglioni tematici dell’Esposizione Universale.
La presenza sul “Gps” dell’immaginario e delle aspettative dei 94 Paesi rappresentati nei
Clusters è un importante fattore competitivo,
come sottolinea Stefano Gatti, direttore generale della Divisione Participants di Expo 2015.
Ma è anche un motivo in più per le imprese del
territorio di non perdere la Trebisonda e andare
dritte alla meta capitalizzando questo vantaggio
per intercettare la domanda di servizi, gestione
ed opere infrastrutturali dei Paesi partecipanti
(che ammontano ad oltre 1 miliardo e 200 milioni di euro ) e cercare di ospitare almeno una
parte dei 4 mila lavoratori di Expo e dei 20 milioni di turisti attesi.
Dove nasce la scelta di portare a Bergamo i
Paesi clusters?
“La Lombardia è la regione che sta accogliendo l’Esposizione Universale. Como ha ospitato
il primo International Participants Meeting e a
Bergamo l’anno scorso si è tenuta la prima riunione tecnica con i Paesi dei padiglioni e ci siamo trovati estremamente bene. Abbiamo subito
visto che il territorio come sistema si prestava
ad accogliere molto bene questo tipo di iniziativa. In secondo luogo, il sottosegretario di Stato
per Expo (da venerdì anche Ministro dell’Agricoltura, ndr) Maurizio Martina ha avanzato la
candidatura di Bergamo per ospitare il Clusters
Meeting e abbiamo accolto l’idea. E’ anche l’occasione per vedere questi Paesi che tutta Italia
accoglie e non solo Milano. Perché Expo è un
evento per tutta Italia e non solo per Milano.
E’ soprattutto qui il senso di portare iniziative
anche fuori dal territorio milanese”.
Quali sono i plus di Bergamo e gli asset su cui
puntare?
“Sono sempre diversi i livelli di beneficio e coinvolgimento dei territori per Expo. Basti pensare
che i Paesi partecipanti all’Esposizione investono complessivamente 1 miliardo e 200 milioni
di euro tra opere infrastrutturali da realizzare
all’interno dei loro padiglioni e servizi e gestione. E’ ovvio che il territorio vicino a Milano si
pone come bacino naturale, per l’ovvia considerazione che più si vanno a cercare servizi lon-
Parla il direttore generale della Divisione Participants dell’Esposizione
universale: «Decisivo essere sulla mappa, sul radar, fare vedere ai Paesi
in arrivo a Milano che Bergamo è una realtà con diverse competenze,
risorse e capacità». «Sarebbe un errore considerare l’Evento un momento
speculativo, meglio affrontarlo come un investimento di lunga durata»
Stefano Gatti
tano più lievitano i costi e quindi c’è una naturale competitività del territorio. Ospitare questi
eventi significa per Bergamo e per il sistema di
imprese del territorio di rapportarsi con i Paesi
che hanno aderito ai padiglioni tematici. La cosa
importante è essere sulla mappa, sul radar: fare
vedere a questi Paesi lontani che Bergamo è una
realtà non solo ospitale ma che ha anche diverse
competenze, risorse e capacità. A meeting ultimato abbiamo dedicato la giornata di venerdì
alla visita della città e alla scoperta del suo tessuto imprenditoriale”.
Expo è l’occasione da cogliere per ogni impresa. Quali sono le qualità che l’imprenditore deve mettere in campo per vincere la sfida
dell’internazionalizzazione?
“Siamo in un sistema estremamente competitivo. Più volte il commissario Giuseppe Sala ha
richiamato le aziende italiane, invitandole a proporsi e ad essere competitive. Non si può pensare che i benefici economici arrivino dal cielo.
Bisogna stare sul mercato, avere un’offerta interessante e coerente con i servizi proposti e poi se
si è bravi imprenditori ci si “mette sulla mappa”
e si fanno offerte competitive allora i risultati
non tardano ad arrivare. Gli investimenti stimati
in non arriveranno tra tre anni, ma stanno già
diventando una realtà. I primi Paesi costruiscono dal prossimo mese sia il sito espositivo che
i loro padiglioni. Stanno firmando adesso i contratti anche perché le risorse saranno spalmate
nei prossimi 18-20 mesi sul nostro territorio”.
Si parla di oltre 20 milioni di visitatori. Come
vincere la sfida dell’accoglienza?
“La ricettività ha un ruolo di primo piano.
Questo territorio è in grado di ricevere e ospitare questi Paesi e il loro staff con un’offerta
competitiva, beneficiando anche del forte flusso
turistico di visitatori che Expo porterà l’anno
prossimo. Anche in questo caso bisogna entrare
nel circuito, fare una proposta valida e dare dei
buoni motivi di visita a Bergamo. Il territorio è
molto competitivo su più fronti: sul cibo, sulla
tradizione agroalimentare e ha circuiti gastronomici di interesse. Il vantaggio naturale c’è,
ma va ribadito che sta al territorio, agli operatori del territorio e alle aziende l’opportunità di
sfruttarlo al meglio. Quello che possiamo fare
come Expo è portare i Paesi che parteciperanno
ai padiglioni tematici qui. Noi abbiamo portato
Bergamo sul tavolo: sta al sistema produttivo
cogliere quest’opportunità”.
Quali consigli darebbe al territorio su questo
fronte?
“Ci sono due forme diverse di accoglienza. In
primis calcoliamo che tutti i Paesi che verranno all’Expo avranno uno staff che dovrà essere
qui per circa un anno di tempo che ammonta a
4mila persone. Una cifra importante e un’occasione unica per il territorio di ospitare il resto
del mondo per un soggiorno davvero lungo. Con
prezzi competitivi 45 minuti di strada diventano
più corti, ma bisogna avere un’offerta davvero
competitiva. La seconda opportunità è quella di
proporsi come una tappa per i milioni di turisti
attesi e che sono naturalmente interessati al cibo,
alla sostenibilità ad un’esperienza particolare”.
Expo 2015 è l’occasione di proporsi al mondo e di conquistare clienti anche negli anni
a venire. C’è ancora chi pensa che Expo sia
l’occasione per recuperare fatturato alzando
i prezzi?
“Bisogna essere lungimiranti. E’ ovvio che
se qualcuno pensa di fare profitto speculativo
sull’Expo e non un investimento di lunga durata
e decide di quadruplicare i prezzi degli alberghi
o delle offerte sul territorio non solo non verrà
nessuno, ma si perderà anche l’occasione di costruire rapporti di lunga durata al giusto prezzo.
Nessuno chiede di svendere, ma di sicuro non di
speculare. Esiste la lungimiranza nel territorio?
E’ una risposta che non possiamo dare noi . Non
possiamo che invitare le imprese a cogliere questa opportunità”.
Qual è l’appeal di Expo. C’è chi indica che
solo il 2% degli europei sia oggi interessato
all’Esposizione di Milano…
“Registriamo da studi e opinion pool un interesse crescente che piano piano data la complessa
e lunga organizzazione di Expo inizia a colpire
i diversi aspetti dell’Esposizione, a partire dai
clusters, dai Paesi partecipanti. Gli ultimi dati
rilevano un 70 % di opinioni positive a Milano
e in Lombardia. E’ il segno che la gente è incoraggiata a venire a Milano perché intravede
nell’evento un’opportunità. Sta a noi come società dimostrare che Expo ha dei contenuti forti
ed è all’altezza delle promesse e delle aspettative., che è una grande occasione per i Paesi partecipanti e una grande esperienza per il visitatore.
Le previsioni sono dalla nostra e vanno oltre i
20 milioni di visitatori”.
ParLa iL PresideNTe deLLa camera di commercio e deLL'ascom
Malvestiti: «Fondamentale sfruttare la nostra posizione
Si entra nel vivo di Expo, con i primi contatti commerciali con
i Paesi raccolti nei padiglioni tematici che hanno coinvolto soprattutto l’area africana e con la definizione dei punti cardine di un
memorandum che la Camera di Commercio sottoscriverà a giorni
con il Consiglio cinese per la promozione del commercio internazionale. Con il Dragone cinese che soffia e mette sotto le sue ali le
eccellenze dell’industria metalmeccanica, del tessile, della gomma
e dell’agroalimentare, l’internazionalizzazione muove passi importanti in avvicinamento al 2015. Più che entusiastici i commenti
di Paolo Malvestiti, presidente della Camera di Commercio e di
Ascom, in chiusura al Clusters Participants Meeting svoltosi in
Fiera. Nel corso della sessione finale del meeting dedicato ai nove
padiglioni tematici che ospiteranno la metà dei Paesi partecipanti
ad Expo sono stati comunicati i quattro nuovi contratti di partecipazione ai clusters. Con l’adesione di Uzbekistan, Guinea Bissau,
El Salvador e Rwanda salgono infatti a 94 le nazioni rappresentate
nei padiglioni che raggrupperanno gli Stati produttori di riso, caffè, cacao, cereali e tuberi, spezie, frutta e verdura, le nazioni del
Bio Mediterraneo, delle Zone Aride e delle Isole. Tra gli oltre 350
delegati che hanno partecipato al meeting non è mancato l’entusia-
smo per l’accoglienza di una città a misura d’uomo.
Qual è il bilancio di questi due giorni intensi in Fiera?
“Il Clusters Participants Meeting è stato un successo ed è andato
oltre le aspettative, raccogliendo l'adesione di 75 Paesi e portando a
Bergamo, in Fiera, 380 delegati da ogni parte del mondo. In questi
giorni sono stati sottoscritti 94 contratti di stretta collaborazione
con i Paesi cluster”.
Quali sono state le impressioni e le sensazioni dei delegati in
visita alla nostra città?
“C'è stato molto entusiasmo per l'accoglienza della città, dal servizio alberghiero alla ristorazione fino all'organizzazione del meeting e dei convegni in Fiera. Ha sorpreso piacevolmente l'allestimento della città da parte del Distretto del Commercio con le
vie ispirate ai novi temi dei padiglioni tematici di Expo. I delegati
sono stati favorevolmente impressionati da una città a misura d'uomo e ricca di bellezze artistiche e culturali, con un borgo unico
come quello di Città Alta”.
Sul fronte commerciale, quali sono stati gli incontri business to
business più proficui?
“I Paesi di maggior interesse oltre la Cina, con cui si stenderà nei
Paolo Malvestiti
la Rassegna
GAMO VERSO
BER
27 febbraio 2014
7
L’aPerTura seraLe
«Cari
commercianti,
siete stati
straordinari»
alessandro riva*
dalla prima pagina
■
Dall'appuntamento un impatto da 25 miliardi
24,7 miliardi di produzione aggiuntiva con un incremento di valore aggiunto stimato in 10,5 miliardi di euro e 199 mila persone
occupate collegate direttamente o indirettamente (unità di lavoro
aggiuntive annue). È questo l’indotto economico che Expo 2015
produrrà in Italia, tra il 2012 e il 2020, tra investimenti della società di gestione e dei Paesi partecipanti (non considerando i progetti
infrastrutturali), aumento dei consumi, incoming turistico ed eredità
economica che l’evento lascerà in termini di nuove imprese create,
valorizzazione del patrimonio immobiliare e accresciuta attrattività
turistica del territorio. Si dovrà soprattutto ai flussi turistici l’impatto
maggiore di Expo (9,4 miliardi di produzione aggiuntiva, 4 miliardi di valore aggiunto e circa 80 mila posti di lavoro cui si aggiungono 10 mila unità di lavoro come effetto di lungo termine per il
settore turismo) ma gli effetti sul sistema imprenditoriale si vedranno anche sotto forma delle start-up che nasceranno (1,7 miliardi di
produzione aggiuntiva e 12,4 mila occupati) e di incremento degli
investimenti diretti esteri (16,5 mila occupati, 1 miliardo di valore
aggiunto). Benefici anche per il patrimonio immobiliare (1,1 miliardo di produzione aggiuntiva e oltre 8 mila posti di lavoro) tra
investimenti legati al sito Expo e rivalutazione del valore degli immobili dell’area milanese. Sono questi i risultati più rilevanti emersi
da una ricerca sull’impatto economico diretto e legacy dell’evento
Expo 2015 promosso dalla Camera di commercio di Milano e dalla Società di gestione di Expo 2015 e affidata ad un team di analisti economici coordinati da Alberto Dell’Acqua professore SDA
Bocconi. Il progetto ha portato alla realizzazione di un modello di
stima economica dell’indotto dell’Expo di Milano, a partire dal 2012
e con proiezione fino all’anno 2020, che sarà messo a disposizione
del BIE per la valutazione economica dell’impatto delle Esposizioni
Universali. “I numeri di quest’ultima ricerca – ha spiegato Giuseppe
Sala, Amministratore Delegato di Expo 2015 Spa - rappresentano
un’iniezione di entusiasmo e di ottimismo per l’intero sistema Italia.
In un periodo difficile e di crisi economica mondiale, viene riconosciuta a Expo Milano 2015 la decisiva capacità di dare linfa al
settore imprenditoriale nazionale. Non si tratta di cifre irrisorie. Lo
studio parla di produzione aggiuntiva per circa 25 miliardi, a fronte
della quale saranno impiegate 200 mila persone. È questo il possibile indotto creato dall’Esposizione Universale in tutta Italia, fino al
2020. L’evento che stiamo organizzando non si esaurirà il 31 ottobre 2015, con la chiusura dei cancelli. Ci saranno effetti e ricadute
positive in tutti i settori produttivi anche negli anni successivi. Per
questo motivo è fondamentale che le istituzioni, locali e nazionali, investano risorse, energie e idee in questo progetto. In gioco c’è
molto: l’immagine del nostro Paese nel mondo, uno sprone a uscire
dalla fase di stallo che stiamo vivendo e la possibilità di dare alla
nostra economia un nuovo passo”. “Sono convinta che l’Expo sarà
il primo grande evento del dopo crisi”, ha dichiarato Diana Bracco
Presidente di Expo 2015 Spa e Commissario Generale del Padiglione
Italia “un fattore di rilancio dell’immagine dell’Italia nel mondo e
un’importante occasione per sostenere il nostro turismo e la crescita
delle produzioni manifatturiere Italiane in mercati che sono destinati
a diventare i motori dello sviluppo. L’Expo, e il Padiglione Italia in
particolare, della cui realizzazione come sapete ho da pochi mesi la
responsabilità, saranno una straordinaria vetrina per le tante piccole
e medie imprese che potranno beneficiare di un palcoscenico internazionale per promuovere le loro eccellenze. Durante il semestre
dell’Esposizione infatti attendiamo oltre 100 Capi di Stato, con delegazioni ufficiali, missioni economiche, incontri B2B. Il Padiglione
Italia sarà una straordinaria piattaforma di relazioni internazionali e
un formidabile strumento di comunicazione per promuovere il nostro
Made in Italy, la nostra tradizione enogastronomica e lo straordinario
patrimonio culturale e paesaggistico italiano”.
strategica in chiave turistica»
prossimi giorni un protocollo e con cui è stata già avviata una stretta collaborazione, sono quelli africani della sponda mediterranea
e il Brasile. Nel corso dell'incontro di venerdì sono state infatti
gettate le basi per lo sviluppo delle imprese in Cina, grazie alla
collaborazione di un rappresentante come Zhang Gang, vicepresidente e segretario generale dell’Associazione delle imprese di
Cina in Italia (Aici), nonché delegato del Consiglio cinese per la
promozione del commercio internazionale (Ccpit) e della Camera
di Commercio internazionale cinese. Nei prossimi giorni sottoscriveremo un memorandum tra la Camera di Commercio e questa società cinese specializzata nell'internazionalizzazione. Nei prossimi
mesi organizzeremo un incontro tra le aziende e gli imprenditori
cinesi pronti ad investire nel nostro territorio”.
Quali sono i settori di maggior interesse del nostro tessuto produttivo per la Cina?
“I settori che hanno destato maggior attenzione tra le imprese bergamasche sono quello metalmeccanico, il distretto della gomma, il
tessile e il comparto industriale che opera nell'automotive”.
Quali sono gli asset dell’accordo?
“Sono tre i punti dell'accordo: la promozione dei principali prodot-
ti e manufatti del nostro tessuto economico, gli incentivi legati agli
investimenti e il loro sviluppo e realizzazione con gli imprenditori
che intendono allargare i propri orizzonti e valicare le frontiere.
Bergamo Sviluppo avrà il ruolo di accompagnare le imprese in
questa importante sfida”.
Sul fronte turistico, Bergamo riuscirà nella sfida di ospitare
una buona fetta di addetti ai lavori di Expo, di turisti e visitatori?
“E’ fondamentale sfruttare al meglio la nostra posizione strategica in chiave turistica e la nostra offerta alberghiera, proponendoci
come un'ottima base per la visita ad Expo, contraddistinta da un
ottimo rapporto qualità/prezzo e da una proposta
enogastronomica di livello”.
Porteremo anche le imprese nel Padiglione Italia nel corso
dell’Esposizione Universale?
“Ormai siamo più che mai orientati ad essere presenti una settimana nel Padiglione Italia. L'idea è di presentare a rotazione le
eccellenze del nostro tessuto imprenditoriale e di sfruttare così al
meglio questa occasione unica per stringere accordi commerciali e
aprirci al mondo intero”.
velocissimamente a passeggiare per le vie del
nostro centro: luci accese, palazzi illuminati e
negozi davvero belli (parole dette dai delegati,
mentre in qualche angolo della città echeggiavano anche le note di un’esibizione live, a fare
da contorno per la degustazione di un aperitivo
a tema.
Tutto questo con una partecipazione di negozianti che, forse, neanche per i più tradizionali appuntamenti estivi si erano impegnati così
tanto. Siete stati straordinari,
seppur per le strade, in una tiepida sera d’inverno, passeggiava poca gente. Ma questo ha
fatto si che i nostri sforzi siano stati percepiti
dal manager di Expo come accoglienza pura ed
il commercio cittadino si è presentato al mondo
come pochi avrebbero potuto percepire. Sì, le
persone a spasso erano poche. Ma...
Se anche tu hai compreso che non sarebbe stata
questa la serata per “fare cassetto”…
Se anche tu hai accettato di aprire perché sai
che ora, più che mai, è fondamentale fare sistema…
Se anche tu, in così pochi giorni di preavviso,
hai subito respirato l’aria di Expo, e la grande
opportunità che questo evento potrà rappresentare per la nostra città…
Allora anche tu puoi ritenerti soddisfatto,perché
forse senza saperlo hai creato un pezzo di qualcosa di davvero speciale, perché la tua partecipazione ci ha permesso di creare questo
qualcosa che, già da oggi ma soprattutto nei
prossimi mesi, farà di Bergamo una delle città
“immagine” di Expo.
E non lo diciamo noi, per piaggeria, ma lo dicono i rappresentanti della delegazione straniera
che, in nei due giorni di lavoro a Bergamo, non
hanno perso occasione per manifestare la propria sorpresa e gratitudine verso una città così
bella e accogliente, che mai avrebbero immaginato. Ad ulteriore dimostrazione il fatto che
il venerdì (21 febbraio) solo una minima parte
di delegati si sarebbe fermata in città: invece
questo gruppo è aumentato e sono state quasi
80 le persone che hanno insistito per fermarsi e
poter visitare il nostro centro e Città Alta.
Per merito di chi? Sicuramente anche per merito tuo.
Per merito di tutti voi, negozianti e ristoratori, che avete accettato una scommessa difficile
con l’obiettivo di presentarci nel migliore dei
modi al mondo Expo. Questa scommessa l’avete vinta !!!
Desidero ringraziare personalmente ognuno di
voi, e spero presto di riuscire a farlo personalmente, perché avete fatto qualcosa di straordinario. Certo, tutti speravamo che il pubblico
partecipasse più numeroso e per le prossime
iniziative lavoreremo per quanto possibile anche su questo in modo ancor più assiduo (e
soprattutto con tempi il più possibile anticipati
per ottenere una maggiore affluenza).
Ma con le vostre luci, con i vostri colori, musiche e sapori, avete impresso nel ricordo dei nostri ospiti stranieri una gran voglia di tornare
a Bergamo !!!
Grazie. E sappiate che io ho letto sui volti di
quelle persone apprezzamento per la nostra
città. Mi hanno parlato ed i loghi nelle vetrine
sono stati subito percepiti. Grazie a chi aveva
già’ capito che stavamo investendo per creare
anche una nuova immagine del commercio e ci
siamo riusciti.
* amministratore delegato
del Distretto Bergamo Centro
8
la Rassegna
27 febbraio 2014
Al via il 4 marzo nella sede dell’Ascom. L’iniziativa è in partnership con la piattaforma MLS-REplat
Agenti immobiliari,
corso di formazione
su aste e stralci
Chi vorrebbe una casa fa fatica ad acquistarla e chi ce l’ha troppo
spesso se l’è vista portare via per l’impossibilità di pagare le rate del
prestito. Con la crescita degli immobili in sofferenza, vendere in tempo
di crisi significa per gli agenti immobiliari operare nel settore aste e
stralci. Grazie alla partnership con MLS REplat, innovativa piattaforma che tratta anche questa particolare categoria di immobili, Ascom ha
voluto dissolvere la diffidenza verso uno strumento poco conosciuto e
verso un iter burocratico ritenuto complesso. La piattaforma, che conta
su 1.200 agenzie in tutta Italia, è l’unica a trattare immobili in sofferenza e all’asta dai principali istituti di credito e dai Tribunali. Il portale
rappresenta un modo agevole per rispondere alle richieste dei clienti in
tempi brevi: ampliando il mercato, condividendo nella stessa banca dati
immobili con altre agenzie, si possono incrementare le vendite, inserendo condizioni contrattuali trasparenti e modulabili a seconda dell’immobile proposto. La forza di REplat sta nel poter contare su un fondo di
garanzia chiamato a dirimere ogni eventuale controversia, oltre che nella formazione sulla gestione di immobili in sofferenza, una nuova sfida
che gli agenti sono chiamati ad affrontare. Grazie a corsi di formazione
Futuro
del Terziario,
convegno
in Università
a Bergamo
e all’assistenza legale su misura ogni agenzia immobiliare può cogliere
l’opportunità di inserirsi in un mercato di forte espansione in grado di
portare in media sei transazioni in più all’anno. Per insegnare agli operatori immobiliari a gestire i meccanismi che ogni esecuzione porta con
sé, affiancando il proprietario di casa in difficoltà e affrontando e risolvendo ogni problematica Ascom e REplat hanno organizzato un corso
specifico. Le giornate di formazione sono in programma presso la sede
Ascom di via Borgo Palazzo, 137 (Sala Villa) il 4, il 18 e il 25 marzo
dalle 9 alle 12. Per iscriversi al corso: [email protected]
035.4120304.
Accordo tra Crebreg e PromoSerio
Fondo di 5 milioni per le imprese
Sostenere il territorio e premiare chi è in
grado di fare rete. Sono questi i due principi
cardine dell’accordo tra PromoSerio, agenzia
di sviluppo delle Orobie Orientali, e Credito
Bergamasco, main partner dell’Associazione. In virtù del protocollo, sottoscritto il 18
febbraio scorso e operativo dal prossimo
marzo, l’istituto bancario ha deciso di costituire un plafond di 5 milioni di euro, con scadenza gennaio 2015, da destinare al sostegno
di progetti e iniziative imprenditoriali nella
forma del credito di firma e cassa, del finanziamento o del credito commerciale Italia/
estero. Potenziali beneficiari sono tutti gli associati a PromoSerio appartenenti al settore
Turismo e Industry che decidano di investire
sul proprio territorio.
Questi potranno rivolgersi a PromoSerio per
ottenere informazioni specifiche e accedere
alla modulistica. Le richieste di intervento,
riservate a PMI e MID Corporate (aziende
fino a 250 milioni di euro di fatturato) non
potranno superare i 150mila euro per singola
operazione e il Credito Bergamasco, che ha
da poco rinnovato la propria partnership con
l’Agenzia seriana di promozione pubblicoprivata, riserverà alle richieste inoltrate “la
migliore attenzione per una sollecita definizione dei finanziamenti a condizioni agevolate”. La banca, già sostenitrice del progetto
di valorizzazione turistica della Valseriana
e Val di Scalve marchiato PromoSerio, potenzia dunque il proprio impegno in favore
di quei soggetti economici che accolgono
la logica di rete proposta dall’Associazione
di Nossa. «Siamo davvero grati a Creberg
- sottolinea il presidente di PromoSerio,
Guido Fratta - per la grandissima attenzione
che sta riservando al territorio ed alla nostra
Agenzia. Il mio auspicio è che il Fondo possa
costituire un efficace strumento in favore di
chi, facendo impresa in valle nonostante la
crisi e le difficoltà, dimostra di avere la nostra terra nel cuore». Una vicinanza ribadita
anche dalla Banca: «L’accordo siglato con
PromoSerio - dichiara il direttore territoriale del Credito Bergamasco, Cristiano Carrus
- testimonia come il Credito Bergamasco
continui a sostenere le realtà produttive del
territorio, manifestando vicinanza al mondo
delle Pmi e del Mid Corporate, vero tessuto
connettivo dell’economia locale e “core business” della Banca, con l’obiettivo di fornire
gli strumenti per affrontare le sfide presentate dal difficile quadro congiunturale e per
contribuire a dar vigore ai primi assai timidi
segnali di risveglio della nostra economia».
"Agricoltura sicura", boom di presenze
al convegno promosso anche da Upag
Agricoltori, contoterzisti, manutentori del verde, liberi professionisti di settore, rappresentanti di enti formatori e istituzioni hanno affollato il convegno “Agricoltura Sicura” svoltosi
all’auditorium del Gruppo Same Deutz-Fahr a Treviglio. Il record di 500 presenze ha confermato l’interesse per il tema della
sicurezza che ha visto collaborare nell’organizzazione l’Upag
- Unione Professionisti Agri Garden aderente ad Ascom, unitamente ad Abia, Cia, Coldiretti e Confagricoltura.
L’apertura del Convegno è stata effettuata da Stefano Tacchinardi, Direttore Commerciale Italia di Same Deutz-Fahr. Carlo
Carnevali di Enama ha trattato il tema “Obblighi, buone prassi e verifiche necessarie per la circolazione sicura dei mezzi
agricoli” commentando le normative comunitarie, le problematiche della circolazione stradale e in azienda. "Il punto di
vista degli organi di vigilanza” relativo alla circolazione stradale dei mezzi agricoli è stato commentato da Marco Cacciolari,
comandante della Polizia locale di Bovolone, in provincia di
Verona, che ha sottolineato la difficoltà per gli organi di vigilanza di essere costantemente aggiornati sulle nuove normative,
spesso modificate, rinviate o decadute in fase attuativa. Fra le
altre considerazioni emerse, supportate da un’ampia casistica,
il dato preoccupante del mancato rispetto della sicurezza da
parte dei neo patentati, che possono condurre da subito mezzi
eccezionali, mietitrebbie e trince senza la minima preparazione. Diego Milani di Fata Assicurazioni ha illustrato le clausole
IL 10 MARZO
COn MOsLeR,
LuCAReLLI
e MALvestItI
che spesso sono scritte in minuscolo sui contratti assicurativi
e ha chiarito, attraverso esempi pratici, il significato di “Responsabilità civile” relativa alla circolazione su strada e in aree
private ad uso pubblico, sia al lavoro in azienda che nei campi.
Renato Delmastro del cnr ha fatto il punto sulla messa a norma
del macchinario agricolo, toccando le responsabilità non solo
dell’utilizzatore e del datore di lavoro, ma anche quelle nel caso
di acquisto e di rivendita di usato fra privati e fra concessionario
e cliente. In Lombardia, regione traino dell’economia agricola,
E’ possibile la ripresa del settore
Terziario in Italia? E’ questa la grande
questione che dà il titolo al convegno
organizzato dall’ Ascom di Bergamo
con Federazione Moda Italia e l’ateneo orobico, in programma il 10 marzo alle 14.30 presso l’Aula Galeotti
della sede universitaria in via dei
Caniana. Il convegno vede la partecipazione di un relatore d’eccezione
come Warren MoslerVai a: navigazione, ricerca
, economista statunitense nonché
presidente e fondatore dell’omonima società automobilistica. L’autore
di spicco della Teoria Monetaria
Moderna e il fondatore del Centro per
la Piena Occupazione e la Stabilità
dei Prezzi che ha sede presso l’Università del Missouri a Kansas City,
illustrerà gli scenari del terziario
alla luce dell’analisi e delle proposte della Modern Money Theory. Il
convegno, coordinato da Stefano
Lucarelli, docente del Dipartimento
di Scienze aziendali, economiche e
metodi quantitativi, si aprirà i saluti
di Stefano Paleari, rettore dell’Università degli Studi di Bergamo, di
Paolo Malvestiti, presidente dell’
Ascom e della Camera di Commercio
e di Renato Borghi, presidente di
Federazione Moda Italia e vicepresidente di Confcommercio. Stefano
Lucarelli introdurrà la Teoria
Monetaria Moderna e il suo potenziale nel rispondere alla crisi. Warren
Mosler darà la sua visione sugli scenari attuali e il possibile rilancio del
terziario in Italia. Alle 16,15 sarà dato
spazio alle domande e al dibattito,
con chiusura dei lavori prevista per le
17. E’ gradita conferma della partecipazione al convegno alle Segreterie:
Ascom Confcommercio Bergamo
- tel. 035.4120304 fax 035.4120149
[email protected]; Federazione Moda
Italia - tel. 02.76015212
Fax 02.76003779
[email protected]
operano 55 mila aziende, con un parco stimato di 1 milione 400
mila macchine e attrezzature, di cui moltissime non a norma.
C’è quindi ancora molta strada da percorrere in tema di sicurezza operativa e l’adeguamento può essere rischioso se effettuato
con il sistema del “fai da te”, perché è necessario garantire la
messa a norma in maniera professionale, documentando i lavori
effettuati con dichiarazioni e attestati. La revisione dei mezzi
agricoli è stato l’altro argomento forte, che ancora oggi, nonostante il decreto convertito in legge nel Dicembre 2012 e che
doveva essere applicato dal 1° Gennaio 2014, è slittato al 1°
Gennaio 2015 con il decreto “Milleproroghe”. Restano ancora
da chiarire molti aspetti operativi quali le tipologie dei controlli, la loro periodicità e le scadenze, gli strumenti da utilizzare,
oltre alla criticità nell’effettuazione di alcune importanti verifiche (impianti di frenatura, sistemi di sterzo, sollevatori anteriori, attacchi di attrezzature per uso comunale senza il cambio di
destinazione del mezzo), che porteranno a dilatare ancora i tempi di attuazione. La stessa “Abilitazione alla guida del trattore”(
i cosiddetti patentini) non è esente da slittamenti e modifiche.
Anche l’escamotage attuato con la certificazione per il riconoscimento dell’esperienza pregressa da parte dell’utilizzatore
non è sempre facile da dimostrare, in quanto il D.L. 81 prevede
anche la formazione generale ed è obbligo del datore di lavoro assicurarsi che il dipendente abbia ricevuto una formazione
adeguata e specifica, anche sul corretto utilizzo del mezzo.
la Rassegna
27 febbraio 2014
9
I recensori danno
i voti a Tripadvisor
Tre profili bergamaschi classificati “super” raccontano
come utilizzano il sito, spesso al centro di polemiche per
l’attendibilità dei giudizi. «Non ci si trovano verità assolute,
ma usato con intelligenza offre un bell’aiuto»
«Ho scoperto posti e accoglienza da sogno»
Ha sempre viaggiato. Più scomodo da
giovane, oggi in modo molto più confortevole, ma – grazie anche siti, social network
ed esperienza – senza comunque spendere
fortune (ha un’autentica collezione di scoperte “da sogno”). Su Tripadvisor è recensore “super”, con 308 contributi e 130 città
visitate nel mondo, in 24 Paesi. La classifica
che periodicamente il sito gli invia lo colloca
tra i primi dieci recensori di Bergamo e tra
i primi venti in Italia. L’organizzazione gli
manda anche gli adesivi che può assegnare
ai locali segnalati.
Dietro il “nick” Mariolino1974, c’è Mario
Bergo, che, con la società Acg, gestisce un
negozio di sigarette elettroniche a Ponteranica, integrato con articoli tecnologici legati
alla telefonia. Proprio la ricerca di prodotti
innovativi (come il caricabatteria wireless
o il dispositivo universale per vedere le immagini del telefonino in tv) lo sta portando
sempre più spesso in Oriente.
Cosa dice, da utente esperto, a chi ha dei
dubbi sul funzionamento di Tripadvisor?
«Che, come tutte le cose, va utilizzato con
intelligenza. Non ci si deve fidare, ad esempio, dell’eccessivo entusiasmo, ma nemmeno dei commenti estremamente negativi. Si
può approfondire la ricerca andando a vedere gli altri giudizi espressi dallo stesso recensore e scoprire, magari, che è un po’ troppo
critico su tutto. In genere, se nel commento
vengono date descrizioni particolareggiate è
più facile che siano attendibili. E poi ci sono
le fotografie, che danno un’immagine oggettiva. Un’altra cosa che faccio è verificare i
giudizi su altri siti, ad esempio booking.com,
che ha un taglio più internazionale, e tengo
d’occhio la cronologia dei giudizi. Possono
esserci locali con punteggi alti, ma se gli ultimi commenti sono concordi in senso negativo significa che è cambiato qualcosa».
C’è qualcosa che non la convince?
«Il fatto che alle attività non segnalate spontaneamente dalla community venga propo-
Mario Bergo nella Emirates Lounge
dell’aeroporto di Hong Kong
sto di essere inserite a pagamento. Non mi
sembra equo. È anche in considerazione di
questo che aggiungo personalmente nuove
insegne quando mi sembra che lo meritino. E
mi hanno anche ringraziato».
Qualche gestore ha invece ribattuto a un
suo intervento?
«Un ristorante ci ha tenuto a spiegare che i
prezzi dei piatti, da me giudicati un po’ troppo alti, erano dovuti alla qualità delle materie
prime. Ho risposto dicendo che allora poteva
migliorare il livello di qualità percepita con
qualche accorgimento in più nel servizio».
Cosa cerca di far emergere nei suoi post?
«Cerco di dare dettagli più che giudizi, in
modo che ciascuno possa valutare autonomamente se la struttura fa al proprio caso o
meno. Ultimamente mi sto dedicando alle
lounge delle diverse compagnie aeree, verificando i servizi e i confort che mettono a
disposizione. Sono aspetti importanti quando
si viaggia per lavoro e grazie alle recensioni
si può scegliere la compagnia che fa vivere
al meglio anche i momenti di attesa. Un altro mio “pallino” è dare indicazioni su come
ottenere di più con sovrapprezzi contenuti. Il
giorno del volo alcune compagnie, ad esempio, consentono un upgrade del proprio biglietto per viaggiare in business o first class
spendendo poco di più. Anche in albergo ci
si può informare sulle possibilità di ottenere camere superiori o pacchetti con svariati
vantaggi. Ad esempio, al ritorno dall’ultimo
viaggio di lavoro ho implementato gratuitamente il biglietto e volato in first class con
Emirates, un’esperienza unica!».
Qual è il miglior giudizio che ha espresso?
«Per due hotel della catena Jumeirah a Dubai. Ho trovato livelli di serietà e cortesia
inimmaginabili, a prezzi più che ragionevoli. Tante piccole attenzioni che hanno reso il
soggiorno una sorpresa continua. Per capire
la filosofia, basti pensare che la prima domanda del questionario di gradimento era:
“Ad una sua richiesta ha mai ricevuto come
risposta un no?” In effetti, non mi è mai stato detto di no. Più in generale tutto l’Oriente
sta correndo a larghi passi verso standard di
accoglienza altissimi».
E il voto peggiore?
«Ad un hotel di Atlanta della catena Best
Western, scelto perché avevamo la necessità
di stare nei pressi dell’aeroporto. Dalla pulizia alla colazione, alla manutenzione, non si
salvava nulla. Probabilmente stava per essere
chiuso o ristrutturato».
Che consiglio dà agli aspiranti viaggiatori
via web?
«Di non lasciarsi fermare dal pensiero del
“chissà quanto costa?” e di non aver paura
di chiedere, spesso si possono ottenere trattamenti inaspettati. Una vecchia pubblicità
metteva in guardia i turisti fai da te, oggi,
grazie anche al web, significa avere a disposizione tanti plus».
Ma quanto impiega a progettare un
viaggio?
«Anche un mese, ma è una passione. Qualche anno fa avevo anche pensato di aprire
un’agenzia viaggi, poi ho rinunciato per via
dei costi troppo alti».
Come dovrebbero considerare Tripadvisor i gestori di alberghi e ristoranti?
«Come uno strumento che permette di smascherare i furbi e di far crescere velocemente
le attività migliori, al di là della classificazione canonica in “stelle”».
«Gli operatori pubblici dovrebbero leggere
i forum per capire i bisogni dei turisti»
È una voce bergamasca ed ha la qualifica di recensore “super”.
Per salvaguardare la propria autonomia non vuole che si sappia di
più, ma non nega il suo contributo se si tratta di raccontare la sua
esperienza con Tripadvisor. «Mi sono avvicinata nel 2006 – spiega
- in occasione di un viaggio fai da te negli Stati Uniti. Ho postato
i miei quesiti sui vari forum specifici delle località che intendevo
visitare ed ho riscontrato una grossa disponibilità. Colpita da tanta
gentilezza e avendo verificato l’utilità di ricevere informazioni da
insider e da altri viaggiatori ho ritenuto corretto ricambiare offrendo, sui forum, le mie conoscenze a chi ne avesse avuto bisogno».
La possibilità di leggere e scrivere recensioni ha, quindi, segnato
una svolta. «Fino a poco fa – ricorda -, gli unici a potersi far conoscere erano gli esercizi, tramite pubblicità pagate. Ora anche gli
utenti possono esprimere il loro parere elogiando chi opera con
serietà o mettendo in evidenza i limiti di chi non lo fa. Questi ultimi – dice riferendosi alle prese di posizione, anche dure, contro
Tripadvisor di alcuni titolari di esercizi -, anziché gettare discredito
su chi scrive recensioni, dovrebbero fare autocritica, come del resto fanno alcuni».
Sul rischio di manipolazioni dei giudizi, ammettendo di non ave-
re i mezzi per poterle escludere, evidenzia però come personalmente non le sia mai capitato di vedersi cancellate o modificate
recensioni negative. «Credo, comunque – fa notare -, che ormai
tutti coloro che usano Internet sappiano che non bisogna prendere come verità assolute ciò i vari siti e che tutte le informazioni
vanno incrociate e verificate. Con qualche accorgimento, quindi, si riesce abbastanza bene ad individuare le recensioni fasulle.
Per quanto mi riguarda, Tripadvisor mi ha permesso di scoprire località, alberghi, B&B e ristoranti che non avrei mai scoperto altrimenti. E grazie ai forum sono riuscita a sapere in anticipo
quale forma di biglietto acquistare per girare, al meglio, le città».
E se lei è ben felice di dare il proprio contributo per aiutare i visitatori italiani e stranieri «a conoscere i tanti tesori artistici, naturali
e gastronomici della nostra bella Italia e a trascorrervi delle belle
vacanze», pensa potrebbero fare di più anche gli operatori pubblici,
che «dovrebbero leggere i forum per intercettare i bisogni dei turisti
ormai, sempre più spesso, fai da te. Ad esempio con siti esaurienti su
trasporti, collegamenti, località da visitare, cenni storici in almeno
due lingue, inglese ed italiano. Il sito dei pullman che portano nelle
valli è solo in italiano...».
«È prima di tutto
una community
di viaggiatori»
Ha all’attivo 1.245 recensioni, in prevalenza di attrazioni, poi di ristoranti e hotel. «Viaggio molto per lavoro
e non quanto vorrei per diletto – racconta a La Rassegna
-. Ho girato tutto il mondo (le statistiche di Tripadvisor
dicono che ne ha visitato il 57% ndr.), tranne un po’ di
Africa Nera, ma mi riprometto di fare una caccia fotografica a breve, e l’Antartide». Ha intitolato “È ché l’è la mé
ca ché” il suo post su Città alta e le ulteriori note di sé
che ci fornisce sono: «Buongustaio, buon fotografo, (ex)
sportivo e (dicunt) colto». Essendo tra i recensori più attivi
e quotati preferisce mantenere il nome con cui è registrato nella community, anche per noi sarà quindi PPCI-BG.
«Come tutti – ricorda – ho iniziato leggendo le recensioni
dei posti che volevo visitare. Visto che funzionava, la mia
dolce metà prima si è iscritta e poi mi ha convinto che con
la quantità di chilometri che ho fatto e che faccio era un
peccato che non cominciassi a recensire». «Tripadvisor –
evidenzia - non ha rivoluzionato ma ha semplificato il mio
modo di organizzare viaggi. Anche prima usavo Internet
per trovare notizie, ma la cosa era meno lineare. Adesso la
sgrossatura è facile, resta solo l’affinamento della ricerca».
E il sistema funziona. «Raramente – rivela - ho avuto spiacevoli sorprese e quasi sempre in locali dove un punteggio alto era dovuto al fatto che si trattasse di un posto in
voga. Purtroppo, talvolta la gente si lascia influenzare dalle mode e inforca gli occhiali rosa. Bisogna quindi saper
usare questo strumento per trarne il massimo vantaggio».
«Recensioni “pilotate”? Capita di vederne, ma sono poche
e così facilmente individuabili che ci può cascare solo chi
è nuovo. Tripadvisor, inoltre, cerca di controllare e reprimere il fenomeno: le rare volte che mi è capitato di segnalare evidenti forme di pubblicità o scorrettezze ho visto
scomparire i contributi “incriminati” in modo efficiente».
Secondo PPCI-BG bisogna piuttosto «stare attenti alle
recensioni, genuine ma talvolta fuorvianti, degli inesperti,
degli ipercritici e degli entusiasti. Nel dubbio, poi, Tripadvisor non è solo recensioni – aggiunge -. Se si sta organizzando un viaggio o un evento importante c’è lo strumento
del forum dove gli utenti registrati possono chiedere spiegazioni dettagliate e ricevere pareri e consigli. Richiede un
po’ di interattività ma alla fine paga».
Il recensore bergamasco si è sempre sentito libero di
esprimere il proprio giudizio e non ha mai avuto problemi
con i gestori degli esercizi. «Mi è successo anzi che un
paio di volte (parlo di ristoranti abituati a punteggi alti),
a fronte anche solo di un giudizio “nella media” si siano
scusati per non aver soddisfatto il cliente – evidenzia -.
Probabilmente conta anche la qualifica del recensore. In
effetti, quando ero agli inizi mi è stata cancellata una recensione negativa perché “qualcuno” l’aveva segnalata
come non in linea con il regolamento, dato che citava le
opinioni di altri recensori. Bene, l’ho riscritta in punta di
penna ma ancor più dura nei contenuti ed è ancora lì. Piuttosto, mi è successo più spesso che gestori che mi hanno
strappato un giudizio alto scrivessero per ringraziare».
PPCI-BG ha ottenuto, con i suoi contributi, il titolo di
Esperto Locale di Lombardia e Baviera e, tra un viaggio e
l’altro, non dimentica le segnalazioni sulla sua Bergamo.
«Perché amo la mia città e mi piace dare consigli a chi la
vuole visitare – sottolinea -. Perché sono contento quando
mi arriva un messaggio personale da uno straniero che mi
ringrazia per avergli suggerito un ristorante in Città Alta
“where locals go” e mi chiede cos’era quella fantastica
erba croccante sui casoncelli col bacon (sic!). Perché Tripadvisor non è in primis commercio ma una community
di viaggiatori che si aiutano e consigliano e chi può farlo
meglio di un autoctono?».
10
la Rassegna
27 febbraio 2014
Alta formazione imprenditoriale,
Bergamo Sviluppo in campo
Sono aperte le selezioni per la partecipazione
alla nuova edizione del corso di Alta Formazione
“Imprenditorialità e Innovazione per l’internazionalizzazione delle imprese”, realizzato da Bergamo
Sviluppo in collaborazione con tutte le associazioni di categoria provinciali e con il supporto di due
centri di Ateneo dell’Università di Bergamo, Cyfe
(Center for young and family enterprise) e SdM
School of Management. L’iniziativa, denominata
Go.In’, è rivolta a imprenditori e manager di piccole
e medie imprese, interessati a qualificarsi in tema di
internazionalizzazione, identificando e perseguendo
le opportunità di crescita e affrontando gli scenari,
le decisioni strategiche e organizzative. L’obiettivo
è fornire strumenti efficaci per operare in ambito
internazionale, rafforzando le competenze manageriali e la capacità di innovare in senso globale. Il
Aperte le iscrizioni al percorso
di 140 ore denominato
Go.In'. 25 le imprese
che potranno partecipare
corso sarà realizzato nel periodo aprile - dicembre
2014 per una durata complessiva di 140 ore d’aula,
in weekend alterni, il venerdì pomeriggio e il sabato mattina, nella sede della facoltà di Ingegneria
dell’Università di Studi di Bergamo a Dalmine. Le
lezioni permetteranno di confrontarsi con docenti
universitari, professionisti, esperti e imprenditori
in un programma multidisciplinare «che non vuole
essere una business school in pillole - precisano i
promotori - ma agire sulla formazione imprenditoriale, utilizzando anche format didattici innovativi,
dagli strumenti multimediali ai business game e giochi sociali, che favoriscono l’immedesimazione e il
mettersi in discussione».
La proposta, giunta alla terza edizione, ha raccolto
grande interesse, tanto che lo scorso anno le richieste di adesione sono state quasi il doppio dei posti
disponibili. Vi hanno preso parte trenta tra titolari e
manager di piccole e medie imprese, giovani rappresentati di imprese familiari e imprenditori alla guida
nuove imprese ad alto potenziale, attivi in settori
differenti (metalmeccanica, legno, edilizia, automazione industriale, commercio e servizi, tessile, gomma, chimico-farmaceutico ed estrattivo).
Per il 2014 è stato fissato un tetto di 25 imprese, vi
sarà, quindi una selezione in ingresso. Le imprese
interessate compilare e inviare la scheda di adesione
(pubblicata sul sito www.bergamosviluppo.it) entro
venerdì 14 marzo. È previsto il versamento di una
quota di iscrizione pari a 200 euro + Iva, che dovrà
essere versata solo successivamente alla selezione,
da parte delle imprese ammesse.
Brebemi, gli agricoltori denunciano: «Con noi il conto è ancora aperto»
Nonostante le siano stati attribuiti
prestigiosi riconoscimenti, Coldiretti
Bergamo continua a denunciarne il
mancato rispetto degli impegni verso
le imprese agricole cui Brebemi ha
sottratto terreni o distrutto fabbricati.
Brebemi infatti viene considerata un
“modello per l’Europa” ma a distanza
di 5 anni dall’inizio dei lavori deve ancora circa 2,5 milioni di euro agli agricoltori per espropri e asservimenti.
“Dei 140 accordi bonari stipulati da
parte di oltre 100 aziende nostre associate - spiega il presidente di Coldiretti Bergamo, Alberto Brivio - tra proprietari e affittuari sono poco più di
15 gli imprenditori che devono ancora
ricevere parte dell’anticipo e sono ben
70 quelli che devono ancora ricevere
il saldo. Complessivamente Brebemi
deve ancora per gli espropri 2 milioni
di euro”.
Ma l’elenco delle inadempienze è ben
Coldiretti: «Mancano
all’appello diversi milioni
per il risarcimento
dei danni»
più corposo. “La situazione è tutt’altro
che rosea anche per quanto riguarda
gli asservimenti e le occupazioni temporanee, cioè le aree interessate dalle
imposizioni di servitù come canali,
tubi, ecc. o le aree occupate in modo
provvisorio dai cantieri - prosegue
Brivio -; per queste voci, infatti, Brebemi deve ancora versare più di 410
mila euro, vale a dire oltre il 40% del
totale dovuto”. Inoltre sono ancora fermi al palo i decreti di esproprio riferiti
alla totalità della superficie di terreno
espropriata alle oltre 100 aziende che
fanno riferimento a Coldiretti Berga-
Alberto Brivio
mo, vale a dire 650mila mq. Questo
significa che tutta l’area su cui sono
state costruite l’autostrada e le opere
connesse fiscalmente risultano ancora
di proprietà degli agricoltori, che pur
non potendola più coltivare perché già
coperta da colate di cemento o asfal-
tate, devono ancora farsi carico delle
tasse che la riguardano, come IMU,
IRPEF e Bonifica.
Ed è ancora tutto da definire anche
per quanto riguarda le aree interposte,
cioè le aree racchiuse tra i tracciati
della Brebemi e della Tav, una fascia
di terreno non più produttiva, di fatto sequestrata, perché irraggiungibile.
La superficie di questa area è di circa
600mila mq e rappresenta un valore di
oltre 10 milioni di euro. Per il momento è ancora in carico agli agricoltori
che, pur non potendola più coltivare,
sono costretti a pagarne le imposte.
“A questo punto è evidente che più
di un interrogativo me lo pongo sul
project financing - conclude Brivio
-. Sono necessarie risposte urgenti,
visto che le aziende agricole hanno
ad oggi evidenti difficoltà a considerare questa infrastruttura un esempio
virtuoso”.
Pagamento
degli affitti,
cambia
la normativa
Cambiano di nuovo le regole
per i pagamenti relativi ai contratti di affitti per il 2014. La recente
Legge di Stabilità 2013/2014, che
imponeva la cosiddetta tracciabilità dei pagamenti eseguiti a favore dei canoni d’affitto, che di fatto
vietava l’uso del mero contante,
per impedire o contrastare il dilagante fenomeno degli affitti in
nero, è stata modificata. Tutti i pagamenti posti in essere per i contratti di locazione, per locali usati
come abitazione, ad esclusione di
quelli adibiti ad alloggi di edilizia
residenziale pubblica, possono
essere regolati anche in contanti,
qualora la somma, oggetto del
contratto stesso, non sia uguale o
superiore ad euro 1.000. Si evince quindi che, fino alla somma
di euro 999,99 è possibile usare
denaro contante, mentre da euro
1.000 in su valgono le precedenti
restrizioni, con le relative sanzioni. Secondo quando specificato
dal MEF (Ministero Economia e
Finanze), chi ha già provveduto
a regolare il canone d’affitto del
mese di gennaio, tramite contanti,
non è soggetto ad alcuna sanzione, purché non superiore ai 1.000
euro. Oltre i 999,99 euro scattano
invece le sanzioni pecuniarie in
base alle norme antiriciclaggio
previste dalla legge. La sanzione
minima prevista per i trasgressori
viene fissata in euro 3.000, fino
ad arrivare all’1% della somma
posta in essere dal contratto di
locazione, che in totale può arrivare al 40% dell’importo della
somma oggetto del contratto di
locazione stesso.
la Rassegna
27 febbraio 2014
11
Gelatieri in gara per esaltare i sapori del territorio
Il 24 marzo la seconda edizione del concorso promosso dal Co.Gel Ascom.
Tema la riscoperta del gusto Lattemiele e le eccellenze dell’enogastronomia.
Il giorno prima si celebrerà la Giornata europea con coni a un euro
I gelatieri bergamaschi e gli studenti degli
istituti alberghieri sono invitati anche quest’anno a mettere in gioco tecnica e fantasia per
conquistare la giuria del secondo “Concorso di
gelateria artigianale di Bergamo” promosso dal
Co.Gel. Ascom. L’iniziativa, varata lo scorso
anno in concomitanza con l’istituzione della
Giornata Europea del Gelato Artigianale, fa il
bis lanciando un tema che coniuga ancora una
volta tradizione e territorio. I concorrenti sono
infatti chiamati a cimentarsi nella riscoperta del
gusto lattemiele, sapore antico documentato
anche dalle cronache, sposandolo ad altri prodotti di eccellenza bergamaschi, come frutta,
ma anche vini, cereali, formaggi e vegetali o
rielaborando ricette di pasticceria e gastronomia tipiche. Il concorso si terrà lunedì 24 marzo all’Istituto alberghiero Alfredo Sonzogni di
Nembro dove si svolgeranno, a partire dalle 16,
tutte le fasi della manifestazione: consegna degli elaborati, valutazione della giuria e premiazione nell’ambito della cena di gala conclusiva,
con un menù che prevede anche assaggi di gela-
to gastronomico. Dopo l’avvio delle valutazioni
della giuria la giornata farà spazio alla riunione
per la nomina del Consiglio direttivo del Comitato Gelatieri Bergamaschi.
Per partecipare al concorso è necessario inviare
la scheda allegata al regolamento (spedito alle
attività interessate) entro il 14 marzo. Il costo
di partecipazione è di 25 euro e comprende la
cena di gala. Il campione di circa 500 grammi
dovrà essere consegnato in apposite termoscatole anonime fornite dall’organizzazione. La
giuria, presieduta dalla giornalista Luciana Poliotti, sarà composta dal presidente nazionale
del Co.Gel. Fipe e della Coppa del mondo della
Gelateria Giancarlo Timballo, dal tri-stellato
chef bergamasco Enrico Cerea, da Pierpaolo
Magni, componente dell’Accademia italiana
maestri pasticcieri e presidente del Comitato
mondiale d’onore della Coppa del mondo della
gelateria, e da Kamal Rahal Essoulami, presidente della Coppa d’Africa e componente del
Comitato mondiale d’onore della Coppa del
mondo della gelateria. Saranno premiati i primi
Via Quarenghi gioca la carta dell’ironia
Un logo e la mascotte Quaringhio l’idea dei residenti
per trasmettere un’immagine diversa del quartiere,
sempre considerato in lotta con il degrado. Martinelli:
«Coinvolti i giovani, obiettivo è ampliare le relazioni».
Con il nuovo stile firmati anche gadget
La fama di quartiere in lotta contro
l’insicurezza e il degrado è diventata la
chiave di volta di un’originale operazione di rilancio di via Quarenghi, pensata
e sviluppata dai residenti stessi. Grazie
ad un finanziamento di 12mila euro della
Prima Circoscrizione ha preso infatti il via
un progetto dell’Associazione di quartiere
che, puntando sul coinvolgimento dei più
giovani, vuole scalzare l’immagine consolidata – e un po’ stereotipata – che i bergamaschi hanno della via a favore di una
visione positiva e creativa delle dinamiche
che si stanno vivendo. Ad incarnare questo percorso un nuovo logo e una mascotte
che non sono solo una bella cornice ma
una sfida a mettersi in gioco con ironia.
Tutto ruota attorno al “QUA”, prima sillaba di Quarenghi, ma anche avverbio di
luogo che rimarca l’appartenenza nonché
ingrediente versatile di tante “evoluzioni” lessicali. A cominciare dal logo “QUI
PRO QUArenghi” che gioca con l’idea
del fraintendimento per rimarcare, invece,
l’essere presenti (qui) e attivi (pro). E che
dire della mascotte? QUAringhio, un cagnone che non disdegna di mostrare i denti
in un’espressione a metà tra il sorriso e il
ghigno, pronto a farsi sentire se qualcosa
non va, ma al tempo stesso orgoglioso di
far parte della via. «L’Associazione è nata
nel 2008 – ricorda la presidente Giulia
Martinelli – e lo scorso anno ha deciso di
tirare le somme del proprio operato. Solo
chi vive la nostra situazione sa quanto
sforzo serva per continuare ad essere positivi e propositivi, la frustrazione è sempre
dietro l’angolo, eppure crediamo di essere
riusciti con le nostre iniziative a tenere insieme ciò che rimaneva del tessuto sociale. Abbiamo però sentito anche il bisogno
di incidere in maniera più duratura sulla
via, non solo con appuntamenti spot. Lo
snodo fondamentale era aumentare la rete
Centro di mediCina
dello sport
Direttore sanitario: Dr. Marco Moretti
• visited’idoneitàagonistica
• cardiologiadellosport
• certificatiperattivitàsportiva
nonagonistica
• traumatologiadellosport
• terapiefisiche
• terapiemanuali
• riabilitazione
posturaleglobale
• valutazione
funzionaledell’atleta
In alto, la presidente dell'Associazione Quarenghi,
Giulia Martinelli, con il gruppo di lavoro.
Sotto, un momento della presentazione del progetto
poliambulatorio
S. aleSSandro
medicina e benessere
odontoiatria
ginecologia
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ampio parcheggio gratuito
tre classificati e il primo degli istituti alberghieri. Le iscrizioni si chiuderanno anticipatamente
al raggiungimento di 35 concorrenti.
A corredo del regolamento è fornita una scheda
dell’Associazione dei produttori apistici della
provincia di Bergamo che illustra le caratteristiche e le proprietà dei diversi mieli, così da
valorizzare al meglio le produzioni locali.
Il concorso sarà preceduto, domenica 23 marzo, dalla celebrazione della Giornata Europea
del Gelato Artigianale, fissata dal Parlamento
di Strasburgo il 24 marzo di ogni anno. Anche
i gelatieri bergamaschi sono invitati a partecipare all’evento che accomunerà numerosi Paesi
europei nel proporre per l’occasione coni e coppette con un gusto speciale al prezzo - altrettanto speciale - di un euro. Il gusto per il 2014 è
“Stracciatella d’Europa”, gelato fior di latte variegato al cioccolato fondente e succo di arance,
scelto come esplicito omaggio al bergamasco
Enrico Panattoni, patron della Marianna scomparso nell’ottobre 2013, considerato l’inventore
della stracciatella.
Per i gelatieri questo è comunque solo l’inizio
della stagione. È infatti in arrivo la nuova edizione della campagna di informazione e promozione Gelateria di Fiducia che vede confermati
appuntamenti ormai classici come “La merenda
non si paga” dedicato ai bambini e la “Festa dei
nonni”, con omaggi agli anziani dei centri ricreativi o ospiti nelle case di riposo.
delle relazioni, sia all’interno del quartiere
sia all’esterno, e cosa c’era di meglio che
puntare sui ragazzi che vivono qui?».
Il finanziamento comunale ha dato il “la”
al progetto “Quarenghi coding” che, sotto
la guida di un operatore esperto in sviluppo di comunità e comunicazione sociale,
Marco Vanoli, ha portato i giovani tappa
dopo tappa (la prima è stata un aperitivo in fumetteria) alla messa a punto della
nuova immagine e di nuovi strumenti. Ci
sono un magazine distribuito gratuitamente
(QUAderno), un blog (www.quiproqua.it)
e una redazione locale che raccontano ciò
che succede nella via e ciò che la via vuole
portare al di fuori. «I temi sono complessi
– dice Vanoli -, legalità, appetibilità commerciale e lavoro, socialità e solitudine,
reputazione. Ci siamo dedicati soprattutto
a quest’ultimo aspetto, che è centrale, perché se non possiamo modificare di punto in
bianco la via possiamo lavorare su ciò che
rappresenta». Il messaggio è affidato anche
a magliette, spillette, agendine (il cui slogan è “Un’idea? Fermala QUA”), notes e
pure gadget golosi come biscotti (a forma
di Q) e pops (porzioni di torta in forma di
maxi chupa chups). La vendita dei prodotti
servirà a finanziare l’associazione e il proseguimento delle iniziative, ma si configura
come un vero e proprio brand «che con la
sua immagine fresca e creativa vuole conquistare un pubblico più ampio e diffondere
questa nuova idea della via», ha evidenziato Stefano Tacchinardi che con Chiara Faleschini ha curato il progetto grafico.
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la Rassegna
27 febbraio 2014
PUNTO LAVORO
a cura di Ascom e Seac
Il Durc in presenza di crediti certificati
Le modalità di rilascio e di utilizzo del documento
a fronte di crediti certi, liquidi ed esigibili delle aziende
nei confronti delle Pubbliche Amministrazioni
■ Piattaforma
per la certificazione
dei crediti - soggetti
richiedenti
Per poter procedere alla richiesta
del Durc in presenza di crediti certificati è necessario che il soggetto
creditore generi nella Piattaforma
predisposta dal Mef la “Richiesta
del Documento Unico di Regolarità
Contributiva (Durc) ex art. 13 bis,
comma 5, D.L. n. 52/2012 conv. L.
94/2012”.
Gestione richieste Durc
La richiesta tramite la predetta piattaforma va effettuata da parte del
titolare del credito, o suo delegato
appositamente registrato sul sistema PCC.
Al riguardo l’Inps chiarisce che
«Solo una volta generato sulla Piattaforma il
predetto Documento,
che il richiedente potrà
salvare su un dispositivo elettronico ovvero
stampare, potrà essere
attivato il procedimento
di richiesta del Durc tramite lo Sportello Unico
Previdenziale».
In pratica la procedura confronta l’importo
di uno o più crediti con
l’importo degli oneri
contributivi accertati e
non ancora versati e in
caso di capienza genera
il documento, che il richiedente può stampare o
salvare. Solo successivamente alla generazione di
tale documento è possibile
attivare il procedimento di
richiesta del Durc tramite
lo Sportello Unico Previdenziale.
L’Inps precisa che la richiesta
tramite la piattaforma presente
sul sito del Mef direttamente da
parte dell’interessato si limita
all’ambito dei rapporti tra soggetti
privati; pertanto il predetto Documento emesso dalla Piattaforma dovrà essere:
• trasmesso telematicamente con
Posta Elettronica Certificata
(Pec) o
• consegnato in forma cartacea
• alle strutture territoriali degli enti
competenti al rilascio del Durc
(Inps, Inail, Casse Edili).
In ogni caso, nella formulazione
della domanda, il richiedente dovrà indicare che il Durc deve essere rilasciato ai sensi dell’art. 13
bis, comma 5, DL n. 52/2012. Nel
caso di Durc acquisito d’ufficio
dalla Pubblica Amministrazione
quest’ultima, qualora abbia ricevuto dall’interessato la richiesta di un
A
l fine di consentire alle aziende creditrici nei confronti della PA, soprattutto quelle che operano nell’ambito di appalti pubblici, di continuare a operare sul mercato
l’art. 13-bis, comma 5 del DL n. 52/2012 convertito in
Legge n. 94/2012, prevede la possibilità di rilasciare il
Documento Unico di Regolarità Contributiva:
• in presenza di una certificazione che attesti la sussistenza e l’importo di crediti certi, liquidi ed esigibili
vantati nei confronti delle Pubbliche Amministrazioni;
• di importo almeno pari agli oneri contributivi accertati e non ancora versati.
Il Durc in esame dovrà contenere esplicitamente la
dicitura di emissione “ex art. 13 bis, comma 5, DL
n. 52/2012” e può essere utilizzato anche per la compensazione di somme iscritte a ruolo ai sensi dell’art.
28-quater del DPR n. 602/1973. L’Inps ricorda che
si tratta di una tipologia specifica di Durc introdotto
dall’articolo 13-bis del DL n. 52/2012, poi modificato
Durc rilasciato ai sensi dell’art. 13
bis, comma 5, DL n. 52/2012 (documento emesso dalla procedura
PCC), la stessa dovrà provvedere a
trasmettere la relativa documentazione tramite Posta Elettronica Certificata (Pec), agli Enti competenti
al rilascio.
La stazione appaltante/amministrazione procedente effettua la richiesta del Durc tramite lo Sportello
Unico Previdenziale, specificando
che l’acquisizione deve avvenire
ex art. 13 bis, comma 5, del DL n.
52/2012.
L’Istituto precisa che, in assenza
dell’adeguamento dello Sportello
Unico Previdenziale, la predetta
specifica potrà essere inserita eccezionalmente:
• per l’ipotesi di “appalto pubblico”
nel campo “oggetto dell’appalto”,
• per il caso di richiesta “per altra
tipologia”, invece, dovrà essere riportata nel campo “Specifica uso”.
Il Durc sarà rilasciato in presenza
di crediti certificati anche quando la documentazione attestante il
credito sia presentata nell’ambito
del procedimento di cui all’articolo 7, comma 3, del DM 24 ottobre
2007. Come si ricorderà nel caso di
mancanza dei requisiti di regolarità
contributiva gli Enti preposti al rilascio del Durc sono tenuti ad invitare
l’interessato a regolarizzare le cause
dall’articolo 31, comma 1, del DL n. 69/2013 (Decreto “Fare”) e regolato dal Decreto interministeriale 13
marzo 2013.
L’Inps, nella Circolare n. 16 del 30 gennaio 2014, chiarisce le modalità di rilascio e di utilizzo di tale tipologia
specifica di Durc e ricorda che, a tal fine, il Ministero
dell’Economia e delle Finanze ha realizzato, all’interno della “Piattaforma per la Certificazione dei Crediti”
(PCC), la funzione di
• “Gestione Richieste Durc”, riservata ai soggetti titolari dei crediti,
• “Verifica la capienza per l’emissione del Durc”, rivolta agli Enti tenuti al rilascio del documento di regolarità.
Al link http://certificazionecrediti.mef.gov.it/CertificazioneCredito/home.xhtml nella sezione Guide - Visualizza tutte le guide sulla piattaforma, è disponibile il
manuale operativo (Allegato 3 alla circolare).
di irregolarità, entro
un termine non superiore a 15 giorni,
prima di emettere
un Durc negativo.
L’Istituto ricorda
che il Decreto
“Fare” ha ribadito l’obbligo
dell’invito alla
regolarizzazione
dell’inadempienza
entro un termine massimo di 15
giorni e ha
stabilito
l’obbligo di
invio tramite
Posta Elettronica Certificata.
A tale riguardo l’inoltro deve
essere fatto,
• all’indirizzo Pec dell’interessato ovvero,
• all’indirizzo Pec del consulente del lavoro ovvero degli altri
soggetti di cui all’art. 1 della Legge
n. 12/1979.
Come si diceva la Piattaforma
emette un documento denominato
“Richiesta del Documento Unico
di Regolarità Contributiva (Durc),
ex art. 13 bis, comma 5, D.L. n.
52/2012 conv. L. 94/2012”, che
contiene gli estremi identificativi
relativi ai crediti certificati che il
soggetto creditore ha inteso utilizzare al fine di ottenere il Durc.
L’Inps ritiene che sia venuto meno
l’obbligo, previsto dal Ministero del Lavoro nella Circolare n.
40/2013, in capo al soggetto titolare
dei crediti certificati, di comunicare gli estremi delle certificazioni
di credito (amministrazione che le
ha rilasciate, data di rilascio della
certificazione, numero di protocollo, importo a credito disponibile,
eventuale data del pagamento). Il
Documento emesso dalla Piattaforma contiene, inoltre, il codice di verifica che permette l’effettuazione
della capienza del credito da parte
degli Enti tenuti al rilascio del Durc.
■ modalità di rilascio
La funzione per la verifica dei crediti da parte dell’operatore che deve
procedere al rilascio del Durc, è accessibile all’interno della Piattaforma dal menù “Verifica la capienza
per l’emissione del Durc”. In caso di
esito positivo della verifica (importo dei contributi non ancora versati
pari o inferiori a quello evidenziato
come saldo dei crediti disponibili
alla data della verifica) il sistema
consente di scaricare una certificazione, in formato pdf, comprovante
l’esito della medesima. L’Istituto
precisa che la verifica è effettuata
con riferimento alle certificazioni
(crediti selezionati) utilizzate dal
contribuente in sede di richiesta del
Durc e riportate nel Documento rilasciato dalla Piattaforma. L’importo
dei crediti certificati deve essere almeno pari all’ammontare complessivo dei debiti contributivi accertati
dagli Istituti previdenziali e dalle
Casse Edili nei confronti del soggetto creditore. In attesa di ulteriori
implementazioni delle funzionalità
della piattaforma (che consentiranno di memorizzare gli importi delle
esposizioni debitorie di ciascuno degli Enti tenuti al rilascio del Durc),
prima della conclusione dell’istruttoria, le strutture territoriali di Inail,
Inps e Casse Edili sono tenute ad
acquisire vicendevolmente, tramite Pec, il dato relativo all’importo
dell’eventuale esposizione debitoria
accertata, al fine di verificare se la
sommatoria dei debiti risulti almeno
pari al saldo. Infatti, il Durc dovrà
essere emesso con l’attestazione
di regolarità ma con l’indicazione dell’esposizione debitoria consolidatasi alla data dell’emissione
nei confronti degli Istituti (Inps e
Inail) e, qualora la verifica interessi
un’impresa del settore edile, delle
Casse edili. L’Inps chiarisce che il
Durc in argomento, pur avendo carattere di specialità non rappresenta una deroga alle norme vigenti e
pertanto la sua validità è quella ordinaria di 120 giorni dalla data del
rilascio (art. 31, comma 5, del DL n.
69/2013).
■ modalità
di utilizzo del durc
Il Durc emesso in presenza di crediti certificati può essere utilizzato
per le finalità previste dalle vigenti
disposizioni di legge. L’Inps ricorda inoltre che l’articolo 3, comma
2 del DM 13 marzo 2013 prevede
che in caso di contratti pubblici sussiste l’obbligo, in capo alla stazione
appaltante, di attivazione dell’in-
tervento sostitutivo nell'ipotesi di
utilizzo del Durc per ottenere il pagamento da parte di Pubbliche Amministrazioni degli stati di avanzamento lavori o delle prestazioni
relative a servizi e forniture. Il predetto potere sostitutivo si estende
anche alle ipotesi delle erogazioni a
carico delle Pubbliche Amministrazioni a qualsiasi titolo spettanti ai
soggetti titolari dei crediti certificati
(art. 3, comma 3 del DM 13 marzo
2013). In pratica, vige il principio
in base al quale la Pubblica Amministrazione, ove tenuta ad effettuare
un pagamento a favore di un terzo,
è obbligata previamente a garantire
la copertura del debito evidenziato
nel Durc. In tal modo l’operatività
dell'istituto dell’intervento sostitutivo cessa di essere limitata alle sole
somme dovute come corrispettivo
di lavori e prestazioni nell’ambito
dei rapporti contrattuali pubblici.
Infine, trova applicazione l'istituto
dell'intervento sostitutivo anche in
caso di irregolarità accertata con il
Durc acquisito al fine dell'effettuazione di erogazioni a titolo di sovvenzioni, contributi, sussidi, ausili
finanziari e vantaggi economici di
qualunque genere (art. 31, comma
8-bis, del Decreto “Fare”).
■ cessione o anticipazione
del credito presso banche
o intermediari finanziari
L’Inps ricorda che la certificazione
può essere utilizzata anche per la
cessione o anticipazione del credito alle banche o agli intermediari
finanziari. In tal senso l’articolo 4,
comma 2 del DM 13 marzo 2013 ha
previsto che l’interessato provveda:
• alla preventiva estinzione del debito contributivo indicato sul Durc
affinché il credito certificato possa
essere oggetto di cessione o anticipazione;
• esibisca alla banca o all’intermediario finanziario un Durc aggiornato che attesti la situazione contributiva alla stessa data di conclusione
dell’istruttoria per il rilascio del
medesimo Durc.
Se permane la situazione di irregolarità la cessione o anticipazione
può essere effettuata a condizione
che il creditore sottoscriva contestualmente apposita delegazione di
pagamento alla banca o all’intermediario finanziario, ai sensi dell’articolo 1269 del codice civile, «per
provvedere al pagamento del predetto debito contributivo».
Nel caso in cui la banca o l’intermediario finanziario riconoscano
al creditore un importo inferiore al
debito contributivo rilevato con il
Durc, la delegazione di pagamento
opera a copertura parziale del medesimo importo.
la Rassegna
27 febbraio 2014
13
Fisco, le scadenze di marzo
Con la collaborazione del Centro Studi Seac
Lunedì 3 marzo
iraP
OPZIONE 2014 - 2016
Invio telematico all’Agenzia delle Entrate, da
parte di ditte individuali e società di persone in
contabilità ordinaria, del modello di comunicazione dell’opzione per la determinazione, dal
2014, della base imponibile IRAP con il metodo
c.d. “da bilancio”.
iraP
REVOCA DAL 2014
Invio telematico all’Agenzia delle Entrate, da
parte di ditte individuali e società di persone in
contabilità ordinaria, del modello di comunicazione della revoca dal 2013 dell’opzione esercitata per il triennio 2011 – 2013 per la determinazione della base imponibile IRAP con il metodo
c.d. “da bilancio”.
Lunedì 17 marzo
iva
CORRISPETTIVI GRANDE
DISTRIBUZIONE
Invio telematico dei corrispettivi relativi al mese
di febbraio da parte delle imprese della grande
distribuzione commerciale e di servizi.
iva
LIQUIDAZIONE MENSILE
E SALDO ANNUALE
- Liquidazione IVA riferita al mese di febbraio e
versamento dell’imposta dovuta;
- Versamento dell’imposta relativa al 2013 risultante dalla dichiarazione annuale. Il termine
interessa i soggetti che presentano la dichiarazione annuale in forma autonoma; coloro che presentano il mod. UNICO 2014 possono differire
il versamento fino al 16.6/16.7 con la maggiorazione dello 0,40% per mese o frazione di mese.
iva
DICHIARAZIONI D’INTENTO
Invio telematico della comunicazione dei dati relativi alle dichiarazioni d’intento ricevute:
- per le quali sono state emesse “per la prima
volta” fatture senza IVA registrate per il quarto
trimestre 2013 (soggetti trimestrali);
- per le quali sono state emesse “per la prima
volta” fatture senza IVA registrate per il mese di
febbraio (soggetti mensili).
Tale termine va inteso quale “termine ultimo”
e pertanto la comunicazione può essere inviata anche in un momento antecedente ancorché
nel mese / trimestre non sia stata emessa alcuna fattura connessa con le dichiarazioni d’intento ricevute.
irPeF
RITENUTE ALLA FONTE
SU REDDITI DI LAVORO
DIPENDENTE E ASSIMILATI
Versamento delle ritenute operate a febbraio relative a redditi di lavoro dipendente e assimilati
(collaboratori coordinati e continuativi / a progetto – codice tributo 1004).
irPeF
RITENUTE ALLA FONTE SU REDDITI
DI LAVORO AUTONOMO
Versamento delle ritenute operate a febbraio per
redditi di lavoro autonomo (codice tributo 1040).
irPeF
RITENUTE ALLA FONTE
OPERATE DA CONDOMINI
Versamento delle ritenute (4%) operate a febbraio da parte dei condomini per le prestazioni
derivanti da contratti d’appalto/d’opera effettuate nell’esercizio di impresa o attività commerciali non abituali (codici tributo 1019 a titolo di
IRPEF, 1020 a titolo di IRES).
irPeF
ALTRE RITENUTE ALLA FONTE
Versamento delle ritenute operate a febbraio relative a:
- rapporti di commissione, agenzia, mediazione
e rappresentanza di commercio (codice tributo
1038);
- utilizzazioni di marchi e opere dell’ingegno
(codice tributo 1040);
- contratti di associazione in partecipazione con
apporto di lavoro (codice tributo 1040) e con apporto di capitale o misto (codice tributo 1030) se
l’ammontare dell’apporto è non superiore al 25%
del patrimonio netto dell’associante risultante
dall’ultimo bilancio approvato prima della data
di stipula del contratto.
iNPs
GESTIONE SEPARATA
Versamento del contributo del 22% o 27,72%, da
parte dei committenti, sui compensi corrisposti a
febbraio a collaboratori coordinati e continuativi / a progetto, collaboratori occasionali, nonché
incaricati alla vendita a domicilio e lavoratori
autonomi occasionali (compenso superiore a €
5.000). Versamento da parte dell’associante del
contributo dovuto sui compensi corrisposti a febbraio agli associati in partecipazione con apporto
esclusivo di lavoro, nella misura del 22% ovvero
27,72% (soggetti non pensionati e non iscritti ad
altra forma di previdenza).
TASSA ANNUALE LIBRI
CONTABILI E SOCIALI
Versamento da parte delle società di capitali della tassa annuale per la tenuta dei libri contabili e
sociali (codice tributo 7085) pari a:
- € 309,87 se il capitale sociale o fondo di dotazione è non superiore a € 516.456,90;
- € 516,46 se il capitale sociale o il fondo di dotazione è superiore a € 516.456,90.
isi e iva
APPARECCHI INTRATTENIMENTO
Versamento dell’ISI (codice tributo 5123) e
dell’IVA forfetaria (codice tributo 6729) dovute
per il 2014 relativamente agli apparecchi da divertimento ed intrattenimento di cui all’art. 110,
comma 7, lett. a) e c), TULPS, installati entro
l’1.3.2014 o non disinstallati entro il 31.12.2013.
martedì 25 marzo
iva comuNiTaria
ELENCHI INTRASTAT MENSILI
Presentazione in via telematica degli elenchi riepilogativi delle cessioni di beni / servizi resi e
degli acquisti di beni / servizi ricevuti, registrati o
soggetti a registrazione, relativi a febbraio (soggetti mensili).
Lunedì 31 marzo
iNPs
DIPENDENTI
Invio telematico del mod. UNI-EMENS contenente sia i dati contributivi che quelli retributivi
relativi al mese di febbraio. L’adempimento interessa anche i compensi corrisposti a collaboratori
coordinati e continuativi / a progetto, incaricati
alla vendita a domicilio, lavoratori autonomi occasionali, nonché associati in partecipazione con
apporto esclusivo di lavoro.
eNasarco
VERSAMENTO FIRR
Versamento annuale, da parte della casa man-
dante, del contributo al fondo per l’indennità di
risoluzione del rapporto di agenzia.
DETRAZIONE 55% - 65%
LAVORI “A CAVALLO D’ANNO”
Invio telematico della comunicazione delle
spese sostenute nel 2013 (o precedenti) con
riferimento agli interventi di risparmio energetico, iniziati in tale anno che proseguono nel
2014 per i quali si intende beneficiare della detrazione del 55% - 65%.
ENTI NON COMMERCIALI
VARIAZIONE DATI MOD. EAS
Presentazione in via telematica del mod. EAS
per comunicare le variazioni dati verificatesi
nel 2013, rispetto a quanto già comunicato. Il
modello va inviato completo di tutti i dati, compresi quelli non variati.
Non è necessario presentare il mod. EAS relativamente alle variazioni già comunicate
all’Agenzia delle Entrate con i modd. AA5/6 o
AA7/10.
MOD. 730-4/2014
Invio telematico della comunicazione dell’indirizzo telematico che l’Agenzia dovrà utilizzare
per la trasmissione dei modd. 730-4 risultanti dai
modd. 730/2014 relativi al 2013. Il modello va
utilizzato dai soggetti che non hanno già inviato
la comunicazione nel 2013 e da coloro che devono variare dati già comunicati.
iva
ELENCHI “BLACK LIST” MENSILI
Invio telematico della comunicazione delle
operazioni, registrate o soggette a registrazione, con soggetti aventi sede, residenza o domicilio in Paesi a fiscalità privilegiata per le operazioni registrate o soggette a
registrazione, di importo superiore a € 500, relative al mese di febbraio (soggetti mensili). A
tal fine va utilizzato il quadro BL contenuto nel
Modello di comunicazione polivalente approvato con il Provvedimento 2.8.2013, n. 94908
iva
ACQUISTI DA SAN MARINO
Invio telematico della comunicazione degli
acquisti con operatori economici aventi sede a
San Marino, annotati a febbraio. A tal fine va
utilizzato il quadro SE contenuto nel Modello
di comunicazione polivalente approvato con il
Provvedimento 2.8.2013, n. 94908.
24124 Bergamo - via Lombardia, 3/A - Tel. 035/222160 - Fax 035/249968
■ Autotrasporto, la direttiva Mit
■ Le misure per l’autotrasporto
Con una Direttiva, il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti ha inteso dare piena attuazione all’Art. 83 bis comma 4 che stabilisce le sanzioni per le violazioni delle disposizioni
normative di cui ai commi 7,8 e 9 (rispetto dei costi minimi) e ai commi 13 e 13 bis (rispetto
dei tempi di pagamento) del medesimo Art. 83 –bis (DL. 25 giugno 2008, n. 112 convertito
con L. 6 agosto 2008, n.133).
Prima di entrare nel merito di quanto disposto dalla Direttiva preme richiamare quanto segue: come riportato in nota della stessa Direttiva, le violazioni delle norme di cui ai commi
7, 8 e 9 non sono sanzionabili in caso di stipula di “contratti in forma scritta” riportiamo di
seguito le principali indicazioni fornite dal Ministero.
Inoltre, con specifico riferimento alle norme relative ai termini di pagamento (commi 12 e 13
Art. 83 – bis) si fa presente che l’Art.1 c.95 della L. 27 dicembre 2013 n. 147 ha modificato
significativamente il comma 12 abrogando la previsione per cui le fatture per i servizi di
trasporto debbano essere emesse entro e non oltre la fine del mese in cui sono state svolte.
La Direttiva ministeriale, quindi, individua, negli Uffici della motorizzazione civile sul territorio, il soggetto competente per l’irrogazione delle sanzioni sulla base dei verbali resi dalla
Guardia di Finanza e/o dall’Agenzia delle Entrate cui spetta, ai senso del comma 15 dell’Art.
83 – bis, la constatazione della violazione durante le verifiche condotte presso le aziende.
Gli uffici della motorizzazione civile dovranno aver cura di verificare la regolarità formale
degli atti istruttori, il rispetto del diritto di difesa del presunto trasgressore che può presentare
le proprie difese entro 15 giorni dalla notifica del verbale di accertamento.
La Direttiva tiene a precisare che, agli Uffici della motorizzazione non è riconosciuto alcun
margine di apprezzamento discrezionale nella determinazione degli importi delle sanzioni,
la cui quantificazione per la violazione delle norme in questione è già stabilita dal comma
14 dell’art.83-bis. Inoltre è fatto presente che, a fronte del provvedimento amministrativo
conclusivo, è possibile presentare ricorso innanzi al Giudice di pace.
Di seguito le norme introdotte dalla Legge 27 dicembre 2013, n.147, c.d. Legge di Stabilità, che
hanno diretto riflesso nel settore dell’autotrasporto.
per l’applicazione delle sanzioni
contenute nella Legge di Stabilità
Art. 1 comma 89 – Misure a favore del settore
Per l’anno 2014 è stata autorizzata la spesa di 330
milioni di euro per interventi in favore del settore dell’autotrasporto. La ripartizione delle risorse
avverrà con un successivo Decreto Ministeriale.
Su tale argomento sarà nostra cura tenervi aggiornati, anche alla luce di un prossimo incontro che sarà
convocato dal Sottosegretario On. Rocco Girlanda.
Art. 1 comma 92 – Riordino del Comitato Centrale Albo degli Autotrasportatori
Oltre ad essere in fase di rinnovo la composizione
dell’Albo degli Autotrasportatori, vengono a tale
organismo assegnati nuovi compiti quali quelli di svolgere funzioni di studio e di consulenza
con specifico riferimento a progetti normativi,
alla risoluzione delle problematiche connesse con
l’accesso al mercato ed alla professione di autotrasportatore. Inoltre, avrà il compito di verificare
l’adeguatezza e regolarità delle imprese iscritte,
in relazione alle modalità concrete di svolgimen-
to dell’attività economica ed alla congruità fra il
parco veicolare e il numero dei dipendenti autisti,
nonché alla regolarità della copertura assicurativa
dei veicoli. Svolgerà, inoltre, attività di controllo sulle imprese iscritte, al fine di garantirne la
perdurante e continua rispondenza ai requisiti per
l’esercizio della professione.
Art. 1 comma 94 – Gestione degli Albi Provinciali
Con un successivo decreto ministeriale (da emanarsi entro fine giugno 2014), le funzioni relative
alla cura e alla gestione degli Albi Provinciali degli Autotrasportatori saranno trasferite dalle Province agli Uffici periferici del Ministero dei Trasporti; fino a tale data le predette funzioni saranno
esercitate in via transitoria dalle Province.
Art. 1 comma 94 – Costi minimi. Tempi di Pagamento
Con una modifica al comma 12 dell’art..83 bis
della Legge n. 133/2008, viene eliminato l’obbligo a carico dell’impresa di autotrasporto di emettere la fattura, relativa ai servizi di trasporto effettuati, entro la fine del mese in cui è stata eseguita
la prestazione.
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27 febbraio 2014
la Rassegna
LE AZIENDE INFORMANO
Omnia Personal Service ha dato una veste speciale a queste att
attività, trasformando
una pura necessità in un valore aggiunto. «Il nostro personale si mette a disposizione
dei clienti e di chi lavora nell’esercizio, migliorando la qualità complessiva della proposta»
Sicurezza e controllo, il servizio
che dà una marcia in più a negozi e locali
P
uò il servizio di controllo diventare un alleato di un negozio, un
ristorante o un evento e contribuire al loro successo? Il nesso non
sembrerebbe così immediato,
invece la speciale interpretazione che Omnia Personal Service ha dato a questa attività
è capace di trasformare una pura necessità
come la sorveglianza in un valore aggiunto.
Tutto ciò non è certo di poco conto in un periodo in cui il bisogno dei cittadini di sentirsi
sicuri nei diversi ambienti e situazioni che
frequentano cresce e le attività commerciali,
dal canto loro, devono moltiplicare gli sforzi per conquistare il favore di consumatori
sempre più attenti a come spendono.
«Omnia Personal Service nasce a Milano
nel 2000 – racconta l’amministratore unico
e fondatore Massimo Tosoni, che nel settore
ha fatto tutta la gavetta - e negli ultimi anni,
proprio per differenziarci in un mercato ormai saturo e dominato pressoché esclusivamente da una corsa al ribasso sui prezzi,
abbiamo scelto di puntare sulla
qualificazione, la diversificadiversifica
zione e la personalizza
personalizzazione dei servizi. È così
nato il “nostro stile”,
fatto di eleganza,
precisione, puntualità, discrezione e,
soprattutto, rapporto di fiducia con i
clienti».
Per
rimanere
nell’ambito
degli
esercizi pubblici e
commerciali, i servizi
che ultimamente stanstan
no ottenendo maggiori
risultati sono il controlcontrol
lo e l’accoglienza della
clientela, ma non dimentidimenti
chiamo che l’Azienda opera anan
che nel campo degli eventi, che si
tratti del grande meeting in una location
esclusiva o dell’inaugurazione del semplice
negozio del centro o del “privato” che vuole
stupire i propri ospiti: basta fissare un inconincon
tro e la festa comincia. Ci segnala inoltre il
nostro intervistato che la sua Società è un
grado di offrire anche, con l’ausilio di collaboratori esterni specializzati, un servizio
di accompagnamento, body-guard, servizio
di antitaccheggio, servizio investigativo,
autonoleggio con autista bilingue in vetture
particolari “da sogno”, hostess, ragazze immagine e dj. Il target è selezionato e l’affidabilità della Società ha permesso di annoverare negli ultimi anni tra i clienti numerosi
personaggi dello spettacolo in prestigiose
manifestazioni.
«Per far capire come lavoriamo – rimarca Tosoni – mi piace ricordare che i nostri ragazzi
non indossano divise, ma giacca e cravatta
sono all’ordine del giorno. Non parliamo
a
sentire le persone seguite e a proprio agio».
La sicurezza è in primo piano e gli operatori
sono in possesso dei requisiti formativi obbligatori nelle situazioni previste dalla legge, «ma i compiti possono comunque essere
i più svariati – prosegue -, come sorvegliare
le casse se il personale si deve allontanare o
accompagnare all’auto il proprietario se si
chiude tardi la sera. In pratica si può contare
su una figura che assiste a 360 gradi chi lavora e chi è presente nell’esercizio».
Questa impostazione trasforma il servizio di
controllo in un partner. «Il particolare punto di vista col quale operano i nostri addetti
– dice ancora Tosoni – permette di cogliere
ciò che funziona e ciò che invece va corretto nella gestione di un’attività e questo è un
modo per far crescere e migliorare sempre
l’offerta dei nostri clienti». Il titolare parla con cognizione di causa, con la moglie
Maria Grazia, infatti, oltre ad amministrare
l’azienda è impegnato personalmente sul
campo lavorativo ogni giorno in un’attività commerciale diversa, assicuran
assicurando la propria presenza al clien
cliente almeno una volta ogni
15 giorni. «L’obiettivo
– precisa - è che i no
nostri assistiti lavorino
sempre meglio, con
tranquillità e serenità, perché solo
così significa aver
raggiunto entrambi
quanto prefissato».
Cresciuta sulle esigen
esigenze della “clientela mi
milanese”, Omnia Per
Personal Service è attiva
nella Bergamasca - «un
bacino particolarmente
interessante», segnala To
Tosoni – da più di dieci anni.
«Ci sono tante realtà che potreb
potrebbero trovare nei nostri servizi l’oc
l’occasione per caratterizzare ulteriormente
la propria attività – afferma -, penso ai ne
negozi del centro o ai locali di un certo livello.
Non bisogna considerarlo un servizio solo
per grandi superfici con più operatori presenti, anzi, può bastare un solo addetto per
fare un salto di qualità. Possono inoltre esserci periodi particolari, come Natale o i saldi,
dove l’afflusso della clientela è maggiore e
va coordinato al meglio, ecco allora che ci
viene richiesto il nostro prezioso supporto».
Già, ma i costi? «Decisamente concorrenziali
rispetto alle proposte sul mercato – assicura
Tosoni – e con tanti vantaggi in più!».
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Il p
Massimo Tosoni, titolare
della Omnia Personal Service
quindi di guardie, che danno all’atmosfera
un senso di “blindato”, ma di personale che
si mette completamente a disposizione del
negozio e del locale, a cominciare dall’accoglienza, che rappresenta il biglietto da
visita di un’attività. Significa, ad esempio,
che se un cliente entra e in quel momento la
commessa è impegnata, il nostro addetto lo
accoglie, gli fornisce le prime informazioni e magari gli offre un caffè o un bicchiere
d’acqua, evitando che imbocchi prima del
tempo l’uscita senza fare alcun acquisto».
Nei ristoranti e nei locali serali l’attenzione è simile. «Quante volte – sottolinea - è
personalmente capitato di rimanere in attesa
sulla soglia prima di ricevere l’attenzione di
un cameriere! Con un nostro operatore questo non succede. Si incarica infatti di ricevere, informare sulla disponibilità dei tavoli,
accompagnare al guardaroba, insomma, di
tutto ciò che fa
LE ALTRE NOVITÀ
Cantieri e condomini, pacchetti
su misura contro furti e vandalismi
Tra le nuove frontiere dei servizi esplorate negli ultimi anni da Omnia Personal Service ci sono il controllo nei cantieri edili e nei condomini. «I cantieri sono oggi sempre più
esposti al rischio di furti e danneggiamenti, sopratutto di notte – nota l’amministratore
unico Massimo Tosoni -. Ciò che proponiamo è un servizio innovativo che comprende,
a seconda delle esigenze, la consulenza, l’installazione di impianti di allarme, di videosorveglianza, il portierato diurno e notturno. Si va ben oltre il passaggio in determinati
orari di un addetto alla vigilanza di grosse aziende presenti sul mercato, con noi si parla
di presidi fissi h 24 che riducono notevolmente i rischi».
Anche nei condomini e nelle abitazioni private c’è oggi l’esigenza di potenziare il controllo, magari solo in certi periodi dell’anno, come quello estivo. Anche qui la Società
offre diverse soluzioni, come un servizio di prevenzione furti con collaboratori di fiducia, la sostituzione o il rafforzamento del servizio di portierato con guardiani fissi
h 24, il controllo dei parcheggi condominiali, l’accompagnamento e l’assistenza agli
anziani o alle persone sole e ancora la consulenza e l’installazione dei sistemi di antifurto e di videosorveglianza anche per i privati. «Dove operiamo con queste modalità
gli spiacevoli eventi si sono annullati – sottolinea -, un ottimo deterrente con risultato
finale importante, spesso ottenuto senza spendere grandi cifre, visto che i costi vengono
ripartiti tra i condomini».
OMNIA
Personal service
sede legale: via Padova, 157
20127 Milano
[email protected]
www.omniaps.com
la Rassegna
PAGINA A CURA DELLA
27 febbraio 2014
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FOGALCO
Turismo, 8 milioni per le reti d’impresa
Il ministro per gli Affari
regionali, il Turismo e lo
Sport ha pubblicato il 7
febbraio 2014 il Decreto
di approvazione del “Bando per la concessione di
contributi a favore delle
reti di impresa operanti nel
settore del turismo” che
destina 8 milioni di euro
per la creazione di reti di
impresa e di filiera nel settore turistico del territorio
nazionale. Il Bando, aperto
fino al 9 maggio 2014, permette alle MPMI del settore turistico di presentare
domanda di partecipazione
per il consolidamento o la
costituzione di un’aggregazione di imprese sotto
forma di Contratto di rete,
Ati, Consorzio e società
consortile con un minino
di 10 imprese aderenti (e
almeno l’80% di imprese
turistiche).
Ogni progetto deve prevedere un programma di
investimenti non inferiore a
400.000 euro con un finanziamento a fondo perduto
pari al 50% per il perseguimento di una o più delle
seguenti attività:
•messa a sistema degli
strumenti informativi di
amministrazione, di gestione e di prenotazione
dei servizi turistici, la creazione di piattaforme per
acquisti collettivi di beni e
servizi
•creazione di sistemi di
promo-commercializzazione on line
•implementazione di iniziative di promo-commercializzazione che utilizzino
le nuove tecnologie e, in
particolare, i nuovi strumenti di social marketing
•sviluppo di iniziative e
strumenti di promo-commercializzazione condivisi
fra le aziende della rete
finalizzate alla creazione
di pacchetti turistici innovativi
•promozione delle imprese sui mercati esteri
attraverso la partecipazione a fiere e la creazione
di materiali promozionali
comuni
Il bando nazionale, aperto fino al 9 maggio, sostiene
il consolidamento o la costituzione di un’aggregazione.
Il programma di investimenti non deve essere inferiore
a 400.000 euro. Il finanziamento a fondo perduto è del 50%
proroga per un periodo massimo di sei mesi per motivate e dimostrate ragioni connesse esclusivamente
ad aspetti tecnici e realizzativi dei progetti.
reGime di aiuTo ed iNTeNsiTÀ
deLL’iNTerveNTo FiNaNziario
La dotazione finanziaria complessiva è pari a euro
8 milioni. L’importo concedibile è fissato in euro
200.000 euro per ciascun progetto di rete. Non
saranno ritenuti ammissibili progetti di rete che
prevedono una spesa totale ammissibile inferiore a
euro 400.000 euro. Il finanziamento sarà concesso
a fondo perduto nel rispetto del regime degli aiuti
“de minimis”
sPese ammissibiLi
soGGeTTi desTiNaTari
e TiPoLoGia di aGGreGazioNe
Possono beneficiare dell’intervento finanziario
unicamente le imprese aderenti all’aggregazione che, al momento della presentazione della
domanda a valere sul presente bando, risultino
come di seguito dettagliato:
• raggruppamenti di piccole e micro imprese
con forma giuridica di “contratto di rete”;
• raggruppamenti di piccole e micro imprese
che potranno assumere la forma giuridica di Ati
(Associazioni Temporanee di Imprese costituite
o ancora da costituire), Consorzi e società consortili costituiti anche in forma cooperativa.
Le aggregazioni non ancora costituite dovranno
presentare idonea documentazione con la quale
manifestano l’impegno a costituirsi formalmente, nelle fattispecie previste dai punti a) b) entro
90 giorni dalla data di pubblicazione del bando
a pena di esclusione.
I progetti saranno valutati da un Nucleo di valutazione da costituirsi con Decreto del Ministro
dei beni e delle attività culturali e del turismo
in funzione della qualità dei progetti e della rispondenza ad alcuni criteri quali la destagionalizzazione dei flussi turistici e l’utilizzo di tecnologie innovative.
iL caPoFiLa
All’interno di ciascuna aggregazione, l'impresa che
presenta la domanda è contestualmente il capofila e
referente amministrativo per l'erogazione del contributo. È a cura dell’impresa capofila la ripartizione del
contributo pubblico alle imprese componenti l’aggregazione. Spetta al capofila mantenere i rapporti con
il ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo – Direzione generale competente in materia di
turismo. In particolare, è compito del capofila:
•presentare la domanda di partecipazione in nome e
per conto dell’aggregazione;
•presentare le istanze di rendicontazione e tutta la
documentazione che la Direzione generale competente in materia di turismo del Ministero dei beni e
delle attività culturali e del turismo riterrà opportuno
richiedere all’aggregazione;
•comunicare alla predetta Direzione qualunque variazione intercorra nel corso della realizzazione del progetto approvato e inserito nella graduatoria definitiva.
TemPi di reaLizzazioNe
dei ProGeTTi di aGGreGazioNe
I progetti dovranno essere conclusi entro quindici
mesi dall’accettazione del documento di notifica di
ammissione al contributo. Potrà essere concessa una
Saranno dichiarate ammissibili le spese sostenute
a decorrere dalla data di pubblicazione del bando
sul sito www.beniculturali.it/turismo (ovvero il 7
febbraio 2014) e sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, e sostenute entro e non oltre 15
mesi dall’accettazione del documento di notifica di
ammissione al contributo, salvo eventuali proroghe
concesse. Le spese devono essere riconducibili a
una o più delle seguenti tipologie:
a) i costi funzionali alla costituzione della rete di
imprese, quali quelli riferiti alla presentazione di
fidejussioni, spese notarili e di registrazione, nella
misura massima del 5% del contributo richiesto;
b) costi per tecnologie e strumentazioni hardware e
software funzionali al progetto di aggregazione;
c) costi di consulenza e assistenza tecnico-specialistica prestate da soggetti esterni alla aggregazione per la
redazione del programma di rete e sviluppo del progetto nella misura massima del 10% del contributo;
d) costi per la promozione integrata sul territorio
nazionale e per la promozione unitaria sui mercati
internazionali, in particolare attraverso le attività di
promozione dell’Enit – Agenzia Nazionale del Turismo;
e) costi per la comunicazione e la pubblicità riferiti
alle attività del progetto;
f) costi per la formazione dei titolari d’azienda e del
personale dipendente impiegato nelle attività di progetto, nella misura massima del 15% del contributo.
È consentita una variabilità tra le singole voci di
spesa sostenute rispetto a quelle originariamente
ammesse all’intervento finanziario in una forbice
massima del +/- 10%. I costi ammissibili si intendono al netto di Iva, bolli, oneri bancari e ogni altra
imposta e/o onere accessorio.
modaLiTÀ e TermiNi
di ParTeciPazioNe
La domanda, unitamente agli allegati e a tutta la documentazione, deve essere presentata dal capofila o
legale rappresentante entro e non oltre il 9 maggio
2014 a pena di esclusione. I modelli di domanda e i
relativi allegati sono scaricabili dal sito web istituzionale del Ministero dei beni e delle attività culturali
e del turismo (www.beniculturali.it/turismo). La domanda e i relativi allegati dovranno recare apposita
firma digitale o altro tipo di firma elettronica qualificata. Ai fini della presentazione fa fede la data di
spedizione della domanda tramite Pec. L’istruttoria
avverrà, pertanto, secondo l’ordine cronologico di
spedizione.
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