la Rassegna Economico CONOMICO e E Finanziario INANZIARIO SETTIMANALE ettimanale e Numero 8 - 27 febbraio 2014 - Anno 70 - Euro 0,90 www.larassegna.it www.larassegna.it fondata fondatanel nel 1906 1906 Poste Italiane s.p.a. - Spedizione abbonamento postale - D.L.353/2003 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.n. 46)46) art. 1, 1, comma 1, DCB Bergamo Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in in abbonamento postale - D.L. 27/02/2004 art. comma 1, DCB Bergamo Lodovico Acerbis: «è tempo di ridare dignità agli antichi mestieri» Gelatieri, torna il concorso che esalta tradizione e territorio ► a pagina [ La sfida tra Gori e Tentorio ] D a un lato, Franco Tentorio che si fa venire i lucciconi e parla di “uno dei più bei giorni della mia vita politica” davanti ad una claque di 3-400 sostenitori in buona parte venuti da fuori città per celebrare la sua scontatissima ricandidatura. Dall’altro, Giorgio Gori che stappa bottiglie di spumante al colmo dell’euforia per aver conquistato il consenso di “ben” 1.612 elettori alle primarie indette dal centrosinistra per scegliere il proprio candidato sindaco di Bergamo. Che dire? Beati loro che hanno così tanto entusiasmo. Forse è naturale per chi, lanciato in una competizione, si rinchiude automaticamente in un circolo autoreferenziale dove il senso della realtà, e delle proporzioni, finisce in secondo piano. Forse lo fanno per darsi forza, per una sorta di training autogeno funzionale a prendere l’abbrivio migliore per l’ormai imminente campagna elettorale. Certo è, partendo dall’ultimo evento, che solo gli inguaribili ottimisti (o gli ipocriti) possono giudicare soddisfacente la partecipazione alle Croce e delizia di alberghi, ristoranti e locali, il sito Tripadisor è spesso al centro delle polemiche per l’attendibilità dei giudizi. Siamo voluti andare dietro le quinte e sentire il parere di alcuni recensori per capire come lo utilizzano e se ci sono aspetti critici. Abbiamo scelto tre profili bergamaschi classificati “super”. Sono concordi nell’affermare che è uno strumento che va utilizzato con intelligenza, tarando i commenti e incrociando le informazioni. Così facendo però i risultati non mancano e le piacevoli scoperte di mete e ravaschio 9 770393 750004 così abbiamo un nuovo governo con un nuovo premier. Ma anche lo stesso Parlamento. E questo è l’ostacolo contro il quale rischia di infrangersi anche la giovanile baldanza di un esecutivo per la prima volta bipartisan di genere. Con queste Camere, il governo Letta-Alfano ha galleggiato per neanche un anno, a suon di decreti legge e voti di fiducia, in maniera non molto dissimile da quanto ha fatto, prima delle elezioni, il governo Monti. Adesso per la coppia Renzi-Alfano non si profila un trattamento molto differente di quello riservato alla coppia Letta-Alfano. Forse, anzi, la maggioranza del nuovo governo rischia di essere ancora più instabile, e quindi ostacolata nell’azione, perché alla possibilità di imbarcare qualche grillino fuoriuscito, va aggiunta anche quella di perdere voti dati per scontati, come parte dello stesso Pd “non renziano” o quell’Udc che riesce a massimizzare il suo pugno di parlamentari, prendendo un ministro proprio mentre ha manovre di riavvicinamento all’opposizione. Con una compagine governativa di almeno nove partiti 3 a pagina Stefano Gatti, direttore generale della Divisione Participants di Expo 2015, è più che chiaro: "In vista dell'esposizione - sottolinea a La Rassegna - è ovvio che il territorio vicino a Milano potrà avere ricadute. Ospitare questi eventi significa per Bergamo e per il sistema di imprese del territorio la possibilità di rapportarsi coi Paesi che hanno aderito ai padiglioni tematici. La cosa importante è essere sulla mappa, sul radar, fare vedere a questi Paesi lontani che Bergamo è una realtà non solo ospitale ma che ha anche diverse competenze, risorse e capacità”. "Ovviamente - aggiunge Gatti - non si può pensare che i benefici economici arrivino dal cielo. Bisogna stare sul mercato, avere un’offerta interessante e coerente con i servizi proposti e poi, se si è bravi imprenditori, si fanno offerte competitive. Allora i risultati non tarderanno ad arrivare". Infine Gatti avverte: "Sarebbe un errore considerare l'Expo un momento speculativo, meglio affrontarlo come un investimento di lunga durata". 3 E 40008 11 locali non sono mancate. Tengono a sottolineare che si sentono parte di una community di viaggiatori lontana da fini commerciali e liberi di esprimere i propri giudizi. «Recensioni “pilotate”? Capita di vederne – dice PPCI-BG -, ma sono poche e così facilmente individuabili che ci può cascare solo chi è nuovo». Con migliaia di chilometri accumulati sono l’esempio di un nuovo tipo di viaggiatore che nel «fai da te non vede rischi ma grandi opportunità». Parla il direttore generale della Divisione Participants: «Decisivo stare sul mercato con competenze e offerte competitive» Le incognite sul cammino di Renzi segue a pagina ► a pagina 9 Gatti: «ecco come Bergamo può salire sul treno dell'expo» [ Nuovo esecutivo, stesso Parlamento ] di stefano 11 Dietro le quinte del sito più amato e contestato dagli esercenti con le esperienze di tre profili bergamaschi tra i più attivi Zapperi segue a pagina ► a pagina I recensori di Tripadvisor: «Un sistema che funziona» La corsa a sindaco e il futuro di Bergamo di cesare 4 Mascotte Quaringhio, per il rilancio via Quarenghi sceglie l’ironia L'apertura seraLe «Cari commercianti, siete stati straordinari» di alessandro Gentilissimo collega a Te un grazie speciale. Giovedì sera (il 20 febbraio), tra un incontro e l’altro con i delegati, sono riuscito a passeggiare segue a pagina ► alle pagine 6 e 7 IL PoLemIco di Marco riva* 7 ciMMino Automobilisti da psichiatria Dateci le piste ciclabili D i questi tempi, sulla stampa o nei social network, vanno molto di moda, per ovvi motivi, forum, articoli e simili, sul tema: cosa chiedereste al nuovo sindaco di Bergamo? I miei concittadini, ad onta della loro fama di trugni ed irrimediabili musoni, dimostrano, in siffatte circostanze, un senso dell’ironia che fa loro onore: le domande vanno dall’icastico “De laurà!”, fino ad articolatissimi calembour in cui le paro- le chiave sono, quasi sempre, Mura, scuole, turismo, Città Alta, periferie, Ztl e così via. Insomma, i Bergamaschi ad un nuovo sindaco chiederebbero una città diversa: migliore come qualità e quantità della vita, versata al turismo ma non all’invasione, confortevole per gli anziani ed attrezzata per i giovani. Tutte cose bellissime e che, facciamo a capirci, io condivido in toto. Tuttavia, se io fossi il sindaco di Bergamo, per prima cosa farei segue a pagina 2 Fogalco è la cooperativa fidi dell'Ascom di Bergamo che rilascia garanzie fidejussorie su linee di credito a breve, medio e lungo termine per: Investimenti (Innovazione - Ristrutturazione - Acquisto muri - Automezzi - Attrezzature - Arredi - Sicurezza) Liquidità (Acquisto merci - Ristrutturazione debito - Fidi di cassa - SBF - Anticipo fatture) 2 la Rassegna 27 febbraio 2014 Il polemIco seguici su Direttore responsabile: Giuseppe Ruggieri In redazione: Anna Facci Grafica: Andrea Locatelli Direzione e redazione: via Mazzini, 24 - 24128 Bergamo - tel. 035 213030 - fax 035 224572 E-mail: [email protected] Web: www.larassegna.it Editrice: La Rassegna Srl PUNTI DI VISTA PUNTI DI VISTA PUNTI DI VISTA PUNTI DI VISTA [email protected] (commenti su www.larassegna.it) PUNTI DI VISTA www.larassegna.it prio ego (absit iniuria verbis): uomini miti e generosi, una volta in auto, si comportano secondo una scala valoriale del tutto peculiare ed affatto aliena da quella del pedone. Ho fatto, a tal proposito, un piccolo esperimento. Settimana uno: il ciclista evoluto. Sono andato in giro per la città e lungo il provinciale, fino a Nembro, in bicicletta. Gli automobilisti proprio non ti si filano. Sembri trasparente, in configurazione stealth: al massimo, ti felicitano di uno sguardo pieno di degnazione. Insomma, il ciclista è un Untermensch, nell’immaginario automobilistico: poco manca che investirlo sia fargli una cortesia, data la bassezza del suo esistere. Settimana due: l’uomo in Vespa. Ho preso per cinque giorni di fila la mia Vespa 125: modello nuovo con bauletto in tinta, che fa tanto professionista in carriera. Ebbene, una signora, in Rotonda dei Mille, mi stava stirando, perché era impegnata a litigare con la passeggera al suo fianco, mentre un tipo alquanto maleducato, con un furgonetto di quelli da elettricista o da idraulico, col telefono e il disegnino, in via Bianzana, ha cercato addirittura di investirmi, ostiando come un matto, perché aveva fretta, mentre io non ne avevo affatto. In compenso, però, avevo la precedenza. Settimana tre: l’uomo in utilitaria. Durante la terza settimana, ho usato tutti i giorni lo “scatulì”, ossia una macchinetta piccola e comodissima in città, di proprietà di mia moglie. Non che le cose siano migliorate, in tema di psicosi guidatorie. Molti di quelli che avevano automobili più grosse, più potenti, più alte o più veloci della mia, si sono sentiti autorizzati a non rispettare le precedenze e a farmi inchiodare a rotonde ed incroci, proprio come se il codice stradale recitasse: chi ha l’auto più sfigata è tenuto alla frenata. Settimana quattro: sono tornato, ricco e spietato! Dopo venti giorni di angherie subite, di piccoli soprusi e di sguardi sprezzanti, mi sono deciso a tirare fuori dal cilindro la mia automobile, che non uso mai, perché consuma come un carro Leopard e per posteggiarla ci vogliono due parcheggi anziché uno: una superberlinona tedesca di lusso, di quelle che farebbero la gioia di tantissimi aspiranti pirla. E lì ho definitivamente capito che le ciclabili sono una necessità assoluta, perché, nonostante la mia inchiesta, le mie idee e le mie convinzioni, appena mi sono seduto sui sedili avvolgenti, in pelle nera, e ho sentito il ronfo dei 250 cavalli, mi sono subito sentito più bello, più alto, più figo. E ho desiderato qualcuno da umiliare. Chessò, un ciclista, un vespista, uno con un’utilitaria. Credetemi, abbiamo bisogno delle ciclabili almeno quanto di un buon psichiatra… PUNTI DI VISTA Visita il sito Al nuovo sindaco di Bergamo ho una richiesta da fare: permettere a chi va in bici di viaggiare al sicuro. Ecco la mia indagine di quattro settimane alla guida di una bici, di una Vespa, di una piccola utilitaria e di una grande berlina tedesca PUNTI DI VISTA fondata nel 1906 PUNTI DI VISTA capire ai miei amministrati che essere il primo cittadino non vuol dire essere l’imperatore, non significa essere Dio e nemmeno il mago Merlino: in parole povere, spiegherei loro che, per i miracoli o le magie, sarebbe meglio che si rivolgessero altrove. E sono certo che i Bergamaschi, gente ragionevole e concreta come poche al mondo, capirebbero ed apprezzerebbero di più un bel discorsetto da capofamiglia alla fine del mese piuttosto che mille promesse da marinaio. Però, c’è una cosa che mi piacerebbe tanto, ma proprio tanto: una cosa che costerebbe poche palanche, darebbe poco fastidio, si potrebbe fare alla svelta e cambierebbe in meglio la vita di tantissima gente. Le piste ciclabili! Non delle superstrade ad otto corsie, in stile berlinese o altoatesino: una pistina, larga un metro, su cui i Bergamaschi potessero serenamente pedalare, senza il rischio di essere arrotati da un momento all’altro. Perché andare in giro in bicicletta, tanto in centro quanto in periferia, oggi come oggi, è un azzardo mica da ridere. E non è solo questione di spazi, di codice o di precedenze. Come spesso sostengo, nel caso di problemi pubblici, anche la psiche ha la sua bella responsabilità. Cominciamo dai ciclisti, giusto per non sembrare di parte. L’immagine che, comunemente, viene fatta passare del ciclista è quella della signora di bella presenza, col cestino pieno di verze o di radicchi, vestita come una gentildonna di campagna del Berkshire. Oppure il professionista ben vestito, con bici rigorosamente vintage e la cartella di cuoio anticato a cavallo del cannotto. O, ancora, la lieta famigliola della Robiola Osella. Invece, vi è un certo qual numero di pedalatori che pensa di essere in guerra con il traffico: tutto vale, pur di fregare il maledetto automobilista! E passano col rosso, salgono e scendono dai marciapiedi, viaggiano affiancati, svoltano contromano. Ebbene, anche i ciclisti vanno educati e, se necessario, sanzionati: ve lo dice un ciclista, a scanso di interpretazioni equivoche. Però, bisogna anche dar loro il modo di andare a scuola, a lavorare, a far compere, in sicurezza, in tranquillità, in equilibrio con il traffico cittadino e provinciale, che scorre. Dividere le utenze è la soluzione: diciamo l’ottanta per cento, il novanta per cento, delle carreggiate agli altri; e il venti, il dieci per cento, a loro. Tutti contenti. Ma veniamo agli automobilisti. La psicopatologia, in questo caso, s’ingigantisce e prende il sopravvento. Per l’Italiano, l’automobile è un prolungamento del pro- PUNTI DI VISTA dalla prima pagina PUNTI DI VISTA Automobilisti da psichiatria Dateci le piste ciclabili Franco Frigeri di di Franco Frigeri COMMENTI Le ombre sull’Eurozona L’avvicinarsi delle elezioni del Parlamento europeo (tra il 22 e il 25 maggio) sta riproponendo il quadro instabile di un’Europa “a metà del guado”. Pesa soprattutto il sistema monetario. E’ del tutto possibile che, dati i difetti di costruzione originari e la forza dei nazionalismi, l’Eurozona sia destinata a frammentarsi o a collassare. Premono i Paesi i quali maggiormente soffrono nell’attuale contesto dell’Eurozona. Quale vittoria sarebbe? Per i singoli Paesi europei – per quelli più poveri anzitutto, ma anche per quelli più prosperi e meglio gestiti – si tratterebbe di un disastro economico e la libertà di gestire in proprio la politica macroeconomica si rivelerebbe in buona misura illusoria. Ma si tratterebbe di una grave sconfitta per la democrazia a livello globale, come lo sarebbe una frammentazione del nostro Paese in Stati indipendenti e come lo è stato la frammentazione nazionalistica dei Paesi dell’Est e del Sud Est europeo. Democrazie grandi, che riescono a conciliare nel proprio seno interessi regionali divergenti e antiche e spesso fittizie identità nazionali, rappresentano un progresso sulla strada dell’eguaglianza, il soffio vitale della democrazia. E avrebbero la forza di far sentire la propria voce, nel caso nostro la voce dell’Europa, in un contesto mondiale dominato da grandi blocchi, siano o non siano democrazie. L’Europa non era preparata a un sistema monetario così inflessibile come quello che si è data a Maastricht e ha fatto male ad entrarci. Cercare però di uscirne in modo traumatico sarebbe ancor peggio. La cultura che genera ricchezza La retorica del discorso pubblico italiano prevede che in ogni programma politico figuri inesorabilmente un paragrafo sulla necessità di “sfruttare” ciò che l’articolo 9 della Costituzione chiama “il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della nazione”, imponendo alla Repubblica di tutelarlo. Non è solo un problema di politica economica. E’ assai prima, un problema culturale. E’ gran tempo che non si vede un programma politico che associ il patrimonio al concetto di cittadinanza, all’integrazione, alla civilizzazione e all’educazione. Ed è questo un non piccolo sintomo dello scollamento tra cittadinanza attiva e classe dirigente. Negli ultimi dieci anni sono, infatti, sorti in Italia migliaia di comitati che si potrebbero intitolare all’articolo 9 e che agiscono per tutelare, conoscere e rendere socialmente produttive le porzioni di paesaggio e patrimonio a essi prossimo. E’ una potente e diffusa riappropriazione dal basso di brani sempre crescenti nell’ambiente e dei cosiddetti “beni culturali” del paese. Si tratta di un fenomeno che stenta a essere rappresentato mediaticamente e che non è rappresentato affatto sul piano politico. Ma è un movimento importante, che ravvisa in ciò che l’articolo 9 tutela un indispensabile “ossigeno” per la vita individuale e per quella collettiva: un ossigeno che dà la forza di superare la condizione puramente economica e utilitaristica che opprime le esistenze contemporanee. Corruzione, vizi e furbizie della politica I tanti episodi di corruzione, vizi e furbizie che esplodono dirompenti nella vita quotidiana del Paese giustamente sono oggetto di condanna morale da parte dei cittadini e ci sembra superfluo aggiungere la nostra. Invece proviamo a guardarli da un punto di vista un po’ diverso per tamponare il pericolo forte denunciato dai più attendibili sondaggisti: quello del disinteresse o del rifiuto per la politica sotto forma di astensione e di scheda bianca in vista delle elezioni. Il fatto che questi fatti siano venuti alla luce, abbiano avuto forte risonanza e siano accompagnati dall’indignazione di molti non potrebbe essere il segno che la nostra società è ancora in gran parte sana? La febbre, dicono i medici, non è solo sintomo che l’organismo è malato. E’ anche segno del fatto che lo stesso organismo è in grado di reagire all’attacco. Se è vero che l’individualismo e l’interesse personale sono cresciuti intorno a noi, è altrettanto vero che ci sono ancora tante, tantissime persone per le quali il bene comune, l’onestà, la serietà e il senso della misura contano qualcosa. Ci preoccuperemo di più se il malaffare passasse sotto silenzio o per normale amministrazione. Così non è. Le nostre città e i nostri paesi possono ancora contare su persone che antepongono il dovere alla furbizia, su cittadini che rispettano le regole e sul valore di uomini e donne che, quando sbagliano, sanno riconoscere il loro errore. Il mondo non è diventato cattivo tutto ad un tratto: per certi versi lo è sempre stato. Ma i modelli positivi, le vite vissute nell’integrità non sono per questo venuti meno: basta guardarli e farne tesoro. Sede legale: via Borgo Palazzo, 137 - Bergamo Presidente: Ivan Rodeschini Registrazione: Tribunale di Bergamo n. 185 del 20/02/1950 Abbonamenti: via Borgo Palazzo, 137 - Bergamo tel. 035 4120304 - fax 035 4120149 Abbonamento: annuale € 41 pagabile con bonfico bancario in favore di “La Rassegna Srl” presso Banca Popolare di Bergamo, Filiale di Bergamo Clementina IBAN: IT79M0542811111000000060227 Stampa: Sigraf spa - via Redipuglia, 77 24047 Treviglio (Bg) - tel. 0363 300330 - fax 0363 343282 Pubblicità: La Rassegna Srl Pubblicità, via Mazzini, 24 - 24128 - Bergamo, tel. 035 213030 - [email protected] Spedizione in abbonamento postale la Rassegna 27 febbraio 2014 3 COMMENTI La sfida tra Gori e Tentorio Nuovo esecuTivo, sTesso ParLameNTo La corsa a sindaco e il futuro di Bergamo dalla prima pagina primarie del centrosinistra. Nemmeno tremila bergamaschi hanno sentito il bisogno ho avuto il piacere di andare ai seggi per contribuire a scegliere lo sfidante di Tentorio. Qualcuno ha cercato di tirare in ballo il cosiddetto “effetto Renzi”, buono o cattivo a seconda delle circostanze e delle convenienze. Altri hanno sottolineato il senso di assuefazione di elettori chiamati ad esprimersi ogni tre per due. Aggiungeremmo che l’esito era talmente scontato che tanti han preferito godersi altrove la splendida giornata di sole. In casa Pd avevano già risolto la partita per tempo. Nel momento in cui è venuta meno, per mere ragioni di cinica realpolitik, la possibile sfida Carnevali-Gori era evidente quale sarebbe stato l’esito finale. Né i concorrenti dell’ex manager tv potevano impensierirlo: da una parte perché non basta non essere iscritti ad un partito per essere automaticamente “civici” (e perché poi dovrebbe essere neces- sariamente una virtù? Le buone idee mica dipendono dall’etichetta); dall’altro, perché pensare di mettere la camicia rossa ai bergamaschi notoriamente conservatori è cosa che può solo far sorridere. La competizione vera inizia adesso e Gori, che per il suo algido aplomb continua ad essere percepito con una certa freddezza dall’opinione pubblica, dovrà dimostrare con le idee e le scelte anche della squadra che lo affiancherà nella campagna elettorale di rappresentare quella discontinuità (un’uscita indirettamente pro Percassi, per esempio, ha fatto alzare più di un sopracciglio) e quell’innovazione di cui la città ha bisogno. Ne ha talmente bisogno che perfino il sindaco uscente nella convention di Forza Italia che lo ha mandato in brodo di giuggiole ha sentito la necessità di dire che non si limiterà più all’ordinaria amministrazione ma proverà a proporre anche dei “sogni”. Ottimo, dopo aver ostinatamente sorriso a chi in passato gli chiedeva di al- zare lo sguardo al futuro con qualche idea slegata dal contingente, anche Tentorio si è convinto che Bergamo non è un grande condominio. E’ un corpo vivo che va gestito nel presente ma con un occhio al domani in un mondo che continua a cambiare, non solo dal punto di vista economico. E anche nelle interviste che hanno accompagnato l’annuncio della sua ricandidatura, il sindaco uscente ha avuto l’onestà di riconoscere che su diversi fronti ci sono stati errori e inerzie. Come per Gori, lo prendiamo in parola e ci aspettiamo nei prossimi tre mesi segni tangibili di coerenza rispetto alle promesse fatte. La città ha bisogno di rialzare la testa, di buttarsi alle spalle questi anni di pesante crisi che su tanti versanti ha inciso nella carne viva della gente. Tocca a chi si candida a guidarla trovare i modi e le forme per aiutare i bergamaschi a guardare al loro futuro con una riconquistata serenità. Cesare Zapperi (commenti su www.larassegna.it) Le incognite sul cammino di Renzi Matteo Renzi dalla prima pagina da accontentare, che fa apparire come un monolite di compattezza lo storico pentapartito, non è scontato ottenere nella sostanza quella discontinuità che appare nella forma. Meno di metà dei ministri ha esperienza di governo, buona parte non ce l’ha nemmeno di parlamento. Viene accontentato demagogicamente chi non voleva più vedere le solite facce, ma la novità, che sfiorisce comunque in fretta, non è garanzia di capacità di riuscire a voltare pagina, con le riforme necessarie in politica, a partire dalla legge elettorale. Non basta fare il simpatico e sventagliare il record del più giovane presidente del Consiglio della storia italiana o del maggior numero di donne ministro, mentre il suggestivo proclama di volere fare il sindaco d’Italia, ricorda quello di un altro premier, che voleva fare l’amministratore delegato d’Italia. Renzi invece deve fare il presidente del Consiglio e avrà il suo da fare per armonizzare una trojka economica a tre anime. Al Tesoro c’è Pier Carlo Padoan, uomo delle istituzioni finanziarie, come direttivo esecutivo del Fmi e poi come capoeconomista dell’Ocse, pedina fondamentale come garanzia per i mercati internazionali, ma ci sono anche allo Sviluppo Economico Federica Guidi, ex presidente dei Giovani Industriali, e al Lavoro il presidente della Legacoop, Giuliano Poletti. Nonostante le apparenti divergenze, in realtà la ricetta appare già pronta, come ha esemplificato il sottosegretario alla presidenza Graziano Delrio: ridare fiato al lavoro, con l’aumento del taglio del cuneo fiscale, ricavando le risorse dalla spending review e del rientro dei capitali, senza patrimoniale, ma con una revisione delle rendite finanziarie. Sembra però il programma che Letta non è riuscito fare con una maggioranza non più forte di quella di Renzi. Il giovane ex sindaco di Firenze effettivamente si gioca la faccia, e anche qualcosa di più, nel suo tentativo. E bisogna dargli credito, perché con lui se lo gioca anche l’Italia. Se fallisce non si riesce ad immaginare ora quale altra carta si potrà tirar fuori dal cappello per evitare il definitivo commissariamento. E se si dovesse scommettere sul fallimento le quote non sarebbero particolarmente elevate, se si considera che forse per la prima volta non c’è stata l’abituale corsa a diventare ministro, ma piuttosto a chiamarsi fuori. Stefano Ravaschio (commenti su www.larassegna.it) L'aPPuNTo P Quei vuoti di memoria sulla carriera di Martina iù che una nomina a ministro, una canonizzazione. A leggere talune cronache locali viene il dubbio che la soddisfazione nel vedere un bergamasco tra i 16 eletti del governo Renzi abbia un po’ preso la mano. Che Maurizio Martina sia un politico di livello nessuno lo discute. Ha fatto una carriera a tappe talmente forzate che nessuno può seriamente dubitare delle sue capacità. Ma da qui a trasformare la biografia in una agiografia (con tanto di solenne smentita, nemmeno richiesta, degli innaturali rapporti con la CdO) ce ne corre. E non poco. Perché il neo ministro dell’Agricoltura, se vogliamo limitarci ai fatti, non è che proprio le abbia imbroccate tutte. Anzi. Restringendo lo sguardo solo agli ultimissimi anni, varrà la pena ricordare agli smemorati (sempreché si tratti solo di perdita di memoria e non di altri italici vizietti) che c’era Martina ai vertici del Pd lombardo quando fu scelto come candidato presidente della Regione quel Filippo Penati di cui poi le cronache hanno raccontato le disinvolte frequentazioni, per tacer del resto. E c’era ancora il Nostro in posizione di massima responsabilità quando alle primarie per il sindaco di Milano il Pd indicò Stefano Boeri, letteralmente fatto a pezzetti da Giuliano Pisiapia, non a caso poi eletto primo cittadino (quando si dice aver fiuto…). Ma anche solo un anno fa, nel momento in cui il centrodestra lombardo era piegato dagli scandali e quindi più facilmente vulnerabile, chi scelse quella figura impalpabile di Umberto Ambrosoli per sfidare Roberto Maroni nella corsa alla conquista del Pirellone? Di fronte a tre sonore sconfitte del genere, condivise con tanti altri evidentemente, c’è una sola strada che un politico serio può intraprendere: quella delle dimissioni e del ritiro a vita privata. E invece, guarda un po’, esclusivamente in virtù di un rapporto d’acciaio con Pierluigi Bersani (secondo solo a Mario Segni nella capacità di gettare al vento una vittoria già conquistata), ecco Martina nominato sottosegretario all’Agricoltura con delega all’Expo. Inutile stupirsi, in fondo Letta era pur sempre il vice-segretario di Bersani. La scelta aveva una logica politica. Che dire, invece, di una promozione di un bersaniano non pentito in un esecutivo guidato da chi è sempre stato combattuto come avversario, se non addirittura dipinto come un vero e proprio pericolo per la stabilità del Pd? La coerenza avrebbe dovuto suggerire forse un “no, grazie”. Faticoso, ma meritevole di grande stima e considerazione. È andata diversamente. E giù applausi sperticati. Viva il ministro bergamasco, viva il provincialismo smemorato. c.zap. Maurizio Martina neo-ministro all'Agricoltura 4 la Rassegna 27 febbraio 2014 di Laura CeresoLi “La professionalità è importante ma bisogna rivalutare le arti manuali”. Quella dell’imprenditore Lodovico Acerbis è una ricetta che proviene da una lunga esperienza maturata sul campo. Oggi di bambini che progettano e si costruiscono da soli tavoli e sedie giocattolo in legno, ormai, non ce ne sono più. Eppure lui, nel 1947, lo aveva fatto. Ed era pure riuscito a vendere quei mobiletti a un bottegaio del suo paese. Altri tempi, certo. Ma riscoprire la tradizione e gli antichi mestieri potrebbe essere il giusto punto di partenza per rivalutare l’economia del nostro territorio. “Non capisco perché oggi le ragazze si vergognino a fidanzarsi con uno che fa il falegname - dice il presidente della Acerbis International spa di Seriate, azienda che ha contribuito alla nascita e alla diffusione del mobile di design italiano -. Preferiscono dire che fa l’operatore di controllo numerico, che poi è la stessa cosa ma suona meglio. È un freno assurdo. Ma quanti ragazzi in America mentre studiano vanno a servire nei bar? Non è mica un lavoro svilente. Anzi, un giorno quando saranno arrivati potranno vantarsi della loro lunga gavetta. E invece in Italia succede che i lavori manuali li lasciamo agli stranieri, al famoso idraulico polacco”. È vero che la scuola forma in maniera troppo teorica e non prepara gli studenti al mondo del lavoro? “Sì, c’è una distanza tra i programmi scolastici e il mondo del lavoro, ma è anche vero che quando gli industriali cercano di fare qualcosa in più per avvicinare i ragazzi all’imprenditoria, spesso dall’altra parte non c’è un’adeguata risposta. Faccio un esempio. Io sono responsabile dell’Adi, associazione per il disegno industriale. Questo gruppo di imprese ha deciso di rivolgersi agli studenti universitari organizzando un sistema di seminari alla Ca’ Foscari di Venezia e al Politecnico di Milano in cui alcuni imprenditori legati a celebri marchi, come Alessi o BTicino, si recano nelle aule dei futuri designer e architetti per insegnare loro i trucchi del mestiere. Il primo anno non veniva neanche uno studente. Il secondo anno siamo andati a bussare direttamente alle porte delle Università per illustrare ai professori l’importanza di questa iniziativa, ma ci hanno un po’ snobbato. Finalmente abbiamo trovato un docente che ci ha creduto e oggi, dopo quattro anni, ai nostri seminari arriva un centinaio di studenti, ma non di più. Eppure questo non è il nesso perfetto tra un laureando e l’impresa?”. E cosa ne pensa dell’opportunità di fare tirocini in azienda? “Questo è un aspetto importante. Se io sono diventato quello che sono è perché da piccolo, quando passeggiavo per strada, osservavo i lattonieri oppure i saldatori che facevano il loro mestiere. Spesso mi chiedevano “Vuoi provare anche tu?”. E così imparavo. Oggi invece non è più possibile, sia perché bisogna rispettare le norme di sicurezza, sia perché oggi i giovani non hanno più quella curiosità che avevamo noi all’epoca. Lo stimolo alla professionalità è importante ma bisogna rivalutare anche la manualità”. Se lei fosse al governo quali provvedimenti anti-crisi prenderebbe? “Io obbligherei le banche a finanziare le coppie che devono acquistare la prima casa. Questo è l’unico modo per mettere in moto l’economia e per frenare il fenomeno delle case sfitte”. Il problema dei finanziamenti da parte delle banche riguarda anche molti imprenditori che vorrebbero mettersi in proprio ma che non hanno i fondi per farlo. “Posso capire che gli istituti di credito abbiano bisogno di garanzie. Il problema è che la prima «Oggi le ragazze si vergognano a fidanzarsi con un falegname: assurdo» Il presidente della Acerbis International di Seriate: «Bisogna riscoprire la tradizione e gli antichi mestieri. Potrebbe essere il giusto punto di partenza per rivalutare l’economia del nostro territorio». «L’internazionalizzazione è fondamentale. Dalla mia esperienza, ci si dovrebbe concentrare non tanto sull’Europa quanto sugli Stati Uniti» Lodovico Acerbis ” «La burocrazia crea ostacoli non solo nell’industria ma anche all’andamento del governo. C’è una cricca tecno-burocratica talmente ricca e storica che sarà difficile smuovere, ma bisogna provarci. Finalmente nel programma di Renzi si parla di snellire un po’ questo sistema» «Se fossi al governo? Obbligherei le banche a finanziare le coppie che devono acquistare la prima casa. Questo è un modo efficace per rimettere in moto l’economia» cosa che ha portato le imprese al suicidio è che quello che doveva essere il loro primo cliente, ovvero lo Stato, non paga i debiti. Questo è inconcepibile! Anche lo Stato deve pagare a 60 giorni come stabilisce l’Unione europea e se non lo fa qualcuno deve pur rispondere”. Che cosa consiglia a un giovane che vuole mettersi in proprio? “Io penso a quando negli anni ’60 la mia azienda era esplosa e per necessità, nell’arco di tre anni, avevamo dovuto trasferire l’abitazione, 3mila metri quadrati di fabbrica e circa 1.500 metri quadrati di esposizione in un’altra sede. E ce l’abbiamo fatta nonostante fossimo indebitati fin sopra i capelli. Avevamo più mutui bancari che denti in bocca. Eppure ci finanziavano. Oggi è tutto più complicato, quando ti presenti con un progetto, prima di darti i soldi ti ipotecano la casa, la moglie, i figli… è un grosso problema. Peccato perché vedo del movimento tra i giovani. Ci sono molte start up in giro. Molte partono col fondo liquidazione dei genitori che vanno in pensione e così comprano il bar al figlio che però poi magari chiude dopo sei mesi. E allora il consiglio che mi sento di dare è di cominciare a dedicarsi a quelle attività che non richiedono troppi finanziamenti di partenza. Un secolo e mezzo di storia e leadership nel mobile di design Figlio di una storia iniziata tre secoli fa, Lodovico Acerbis nasce ad Albino da una famiglia di artigiani mobilieri. Fu suo nonno Benvenuto a fondare, nel 1870 la falegnameria Acerbis ai piedi della Valle Seriana e per molto tempo la produzione rimase legata ai modelli della tradizione. Poi, negli anni Sessanta, con l’arrivo di Lodovico al timone dell’azienda, avvenne la svolta, pur senza tradire quel patrimonio che fino ad allora aveva fatto grande l’impresa. La ragione sociale venne convertita in Acerbis International spa, assumendo già nel nome una vocazione che, rispetto al passato, intendeva scavalcare i confini della madre patria. “Noi che siamo stati i precursori del design abbiamo aperto la strada anche ad altri colleghi che da noi hanno preso spunto. Il miei mobili di design vero che realizzavo negli anni ’70 oggi me li sono ritrovati in almeno cinque negozi di modernariato a Milano”, ha raccontato Lodovico Acerbis. L’occasione per parlare al pubblico della sua intensa e prolifera carriera gli è stata offerta dall’Ateneo di Scienze Lettere ed Arti che lo scorso 19 febbraio ha organizzato in via Tasso il terzo dei sei incontri dedicati alla storia degli imprenditori bergamaschi. Per esempio le app del telefonino non costano nulla, costa solo il tempo che ci metti. Basta un computer e cominci a lavorare”. I postumi della crisi, purtroppo, si respirano ancora. Per il prossimo futuro vede margini di miglioramento? “Il mercato immobiliare a Milano, per esempio, è in ripresa e questo è un timido segnale, ma in generale la crescita in Italia è lenta. Ci troviamo di fronte a un problema non solo di capacità economica ma anche di propensione all’acquisto. Le grandi aziende devono fare i conti con 6milioni di lavoratori che oggi non hanno più un posto. Tutti quei negozianti che hanno chiuso i battenti a causa della crisi un tempo per noi erano possibili acquirenti”. Insomma, è diminuita la capacità di spesa della gente… “Sì, purtroppo la gente non compra più come un tempo. Un settore come quello del mobile, per esempio, ha cominciato ad andare in crisi proprio con la contrazione della domanda dell’edilizia e con la diminuzione dei consumi. E la cosa non vale solo per la fascia medio bassa ma anche per la classe medio-alta che di solito ha potenziale d’acquisto poiché possiede i fondi per farlo. In quest’ultima categoria rientra l’uomo di 40-50 anni, che ha famiglia e figli e che anni fa, quando si era sposato, aveva ripiegato su un piccolo appartamento con mobili di poco valore. Raggiunta l’età matura, con un lavoro più stabile e un gruzzoletto da parte, decide di rinnovare la sua casa. Anche il mercato del rinnovo ha però risentito di questa crisi”. Quanto è importante l’internazionalizzazione? “È fondamentale. Già in tempi non sospetti il nome della mia azienda era Acerbis International, quasi ad indicare quella innata vocazione ai mercati esteri che tutti dovremmo avere. Su quali mercati puntare? “Dalla mia esperienza, al momento ci si dovrebbe concentrare non tanto sull’Europa quanto sugli Stati Uniti. La Spagna per esempio ha avuto un freno pazzesco, mentre l’Oriente si mantiene”. È vero che la burocrazia italiana è troppo farraginosa? “La burocrazia crea ostacoli non solo nell’industria ma anche all’andamento del governo. Finalmente nel programma di Renzi si parla di snellire un po’ questo sistema. C’è una cricca tecno burocratica talmente ricca e storica, seduta su poltrone di marmo, che sarà difficile smuovere, ma bisogna provarci. Diminuire il numero di dipendenti in certi settori crea un sistema più snello anche perché in questi tempi di crisi la cura dimagrante la devono fare tutti. Come dicono gli americani quando si è magri si corre più veloce”. la Rassegna 27 febbraio 2014 La mobiLiTazioNe di reTe imPrese iTaLia Anche l'Ascom a Roma «Basta tasse. è ora di ridare ossigeno alle imprese» La carica degli oltre 500 imprenditori bergamaschi in trasferta a Roma per partecipare alla giornata di mobilitazione promossa da Rete Imprese Italia ha dato una grande prova della voglia di fare fronte comune contro una crisi e una tassazione che stanno mettendo in ginocchio tutti. “E’ la prima volta che si raccolgono tanti imprenditori in piazza - sottolinea Oscar Fusini, vicedirettore dell’Ascom -. Finora le imprese bergamasche hanno sempre reagito alla crisi senza mai lamentarsi, ma in quest’occasione hanno voluto esserci per manifestare il loro malcontento. E’ il segno che sta cambiando qualcosa, che la situazione è ormai insostenibile e il nuovo governo deve prenderne atto”. “La nostra è stata una manifestazione tranquilla ma importante: con grande compattezza abbiamo voluto finalmente far sentire la nostra voce, perché siamo esasperati. Dal nuovo governo ci aspettiamo segnali forti, anche se ormai ci crediamo davvero poco” rimarca Luciano Patelli, presidente provinciale Fimaa . "E' un bel segnale che diamo al nascente governo, vogliamo far capire quale è la situazione che noi quotidianamente viviamo, noi che siamo il tessuto dell'economia italiana - afferma Claudia Marrone, presidente del Gruppo Terziario Donne -. E' stato positivo andare a Roma proprio nel giorno in cui sono iniziate le consultazioni del nuovo governo, che ha come priorità il lavoro e le riforme". Mauro Dolci, presidente Fiva Bergamo, ha sottolineato il valore della presenza nella capitale: “Per noi è un sacrificio, perché essendo piccoli imprenditori ogni volta che ci muoviamo rinunciamo al nostro lavoro, ma abbiamo voluto esserci per dire che siamo una parte importante del Paese e per la nostra economia. Per troppo tempo hanno deciso gli altri per noi senza coinvolgerci”. “La protesta dai toni civili e costruttivi - ribadisce Livio Bresciani, presidente del Gruppo Ortofrutta - ha ricreato lo spirito di gruppo e il senso di appartenenza associativo. Da questa manifestazione, organizzata in concerto con tutte le altre organizzazioni di Rete Imprese Italia, ogni imprenditore ha avuto la consapevolezza di come di fronte alla crisi vengano meno concorrenza e di quanto essere uniti possa portare maggiori vantaggi per tutti”. Luca Bonicelli, presidente dei Giovani Imprenditori, ha dato voce alle piccole imprese che nonostante l’energia e l’entusiasmo dell’avvio si trovano ogni giorno a rischio chiusura: “Le imprese giovani sono contraddistinte purtroppo da un elevato tasso di mortalità perché con queste condizioni è impossibile stare in piedi. Vogliamo dare un futuro ai giovani. Qui non è in gioco solo la sopravvivenza delle imprese, ma stanno rubando il futuro ai nostri figli e alle nostre famiglie. Inventare qualcosa ogni giorno di nuovo è impossibile “. I problemi sono diversi ma non risparmiano nessuna categoria. “ La nostra maggiore preoccupazione è per la Tares. Il calcolo sui metri quadri dell’imposta ci penalizza perché le nostre imprese hanno grandi spazi espostivi che non incidono certo sulla quantità dei rifiuti prodotti, davvero irrisori. Chiediamo una tassa proporzionata ai rifiuti prodotti” spiega Renzo Cereda, presidente del Gruppo Mobili e Arredamento. Allo stremo anche i Fioristi, rappresentati dal presidente del Gruppo Adriano Vacchelli: “Il nostro malcontento riguarda in particolare l’aumento delle tasse come Tares e Tia, che nell’ultimo anno sono aumentate anche del 170%. Siamo una categoria fortemente danneggiata e chiediamo di essere ascoltati”. Giorgio Beltrami , presidente gruppo Bar e Pasticcerie, lancia una proposta per dare una piccola scossa ai consumi fermi al palo: “La diminuzione del cuneo fiscale ci permetterebbe di mettere nella busta paga dei nostri dipendenti 100 euro in più, un piccolo aiuto per la ripresa dei consumi”. La galleria fotografica su www.larassegna.it 5 6 GAMO VERSO BER 27 febbraio 2014 la Rassegna Gatti: «Bergamo ha grandi chance. Ecco come non perdere l’occasione» di laura Bernardi loCatelli Bergamo è sulla mappa di Expo grazie all’organizzazione in Fiera del Clusters Participants Meeting, che ha visto per la prima volta riuniti tutti i Paesi interessati a far parte degli innovativi padiglioni tematici dell’Esposizione Universale. La presenza sul “Gps” dell’immaginario e delle aspettative dei 94 Paesi rappresentati nei Clusters è un importante fattore competitivo, come sottolinea Stefano Gatti, direttore generale della Divisione Participants di Expo 2015. Ma è anche un motivo in più per le imprese del territorio di non perdere la Trebisonda e andare dritte alla meta capitalizzando questo vantaggio per intercettare la domanda di servizi, gestione ed opere infrastrutturali dei Paesi partecipanti (che ammontano ad oltre 1 miliardo e 200 milioni di euro ) e cercare di ospitare almeno una parte dei 4 mila lavoratori di Expo e dei 20 milioni di turisti attesi. Dove nasce la scelta di portare a Bergamo i Paesi clusters? “La Lombardia è la regione che sta accogliendo l’Esposizione Universale. Como ha ospitato il primo International Participants Meeting e a Bergamo l’anno scorso si è tenuta la prima riunione tecnica con i Paesi dei padiglioni e ci siamo trovati estremamente bene. Abbiamo subito visto che il territorio come sistema si prestava ad accogliere molto bene questo tipo di iniziativa. In secondo luogo, il sottosegretario di Stato per Expo (da venerdì anche Ministro dell’Agricoltura, ndr) Maurizio Martina ha avanzato la candidatura di Bergamo per ospitare il Clusters Meeting e abbiamo accolto l’idea. E’ anche l’occasione per vedere questi Paesi che tutta Italia accoglie e non solo Milano. Perché Expo è un evento per tutta Italia e non solo per Milano. E’ soprattutto qui il senso di portare iniziative anche fuori dal territorio milanese”. Quali sono i plus di Bergamo e gli asset su cui puntare? “Sono sempre diversi i livelli di beneficio e coinvolgimento dei territori per Expo. Basti pensare che i Paesi partecipanti all’Esposizione investono complessivamente 1 miliardo e 200 milioni di euro tra opere infrastrutturali da realizzare all’interno dei loro padiglioni e servizi e gestione. E’ ovvio che il territorio vicino a Milano si pone come bacino naturale, per l’ovvia considerazione che più si vanno a cercare servizi lon- Parla il direttore generale della Divisione Participants dell’Esposizione universale: «Decisivo essere sulla mappa, sul radar, fare vedere ai Paesi in arrivo a Milano che Bergamo è una realtà con diverse competenze, risorse e capacità». «Sarebbe un errore considerare l’Evento un momento speculativo, meglio affrontarlo come un investimento di lunga durata» Stefano Gatti tano più lievitano i costi e quindi c’è una naturale competitività del territorio. Ospitare questi eventi significa per Bergamo e per il sistema di imprese del territorio di rapportarsi con i Paesi che hanno aderito ai padiglioni tematici. La cosa importante è essere sulla mappa, sul radar: fare vedere a questi Paesi lontani che Bergamo è una realtà non solo ospitale ma che ha anche diverse competenze, risorse e capacità. A meeting ultimato abbiamo dedicato la giornata di venerdì alla visita della città e alla scoperta del suo tessuto imprenditoriale”. Expo è l’occasione da cogliere per ogni impresa. Quali sono le qualità che l’imprenditore deve mettere in campo per vincere la sfida dell’internazionalizzazione? “Siamo in un sistema estremamente competitivo. Più volte il commissario Giuseppe Sala ha richiamato le aziende italiane, invitandole a proporsi e ad essere competitive. Non si può pensare che i benefici economici arrivino dal cielo. Bisogna stare sul mercato, avere un’offerta interessante e coerente con i servizi proposti e poi se si è bravi imprenditori ci si “mette sulla mappa” e si fanno offerte competitive allora i risultati non tardano ad arrivare. Gli investimenti stimati in non arriveranno tra tre anni, ma stanno già diventando una realtà. I primi Paesi costruiscono dal prossimo mese sia il sito espositivo che i loro padiglioni. Stanno firmando adesso i contratti anche perché le risorse saranno spalmate nei prossimi 18-20 mesi sul nostro territorio”. Si parla di oltre 20 milioni di visitatori. Come vincere la sfida dell’accoglienza? “La ricettività ha un ruolo di primo piano. Questo territorio è in grado di ricevere e ospitare questi Paesi e il loro staff con un’offerta competitiva, beneficiando anche del forte flusso turistico di visitatori che Expo porterà l’anno prossimo. Anche in questo caso bisogna entrare nel circuito, fare una proposta valida e dare dei buoni motivi di visita a Bergamo. Il territorio è molto competitivo su più fronti: sul cibo, sulla tradizione agroalimentare e ha circuiti gastronomici di interesse. Il vantaggio naturale c’è, ma va ribadito che sta al territorio, agli operatori del territorio e alle aziende l’opportunità di sfruttarlo al meglio. Quello che possiamo fare come Expo è portare i Paesi che parteciperanno ai padiglioni tematici qui. Noi abbiamo portato Bergamo sul tavolo: sta al sistema produttivo cogliere quest’opportunità”. Quali consigli darebbe al territorio su questo fronte? “Ci sono due forme diverse di accoglienza. In primis calcoliamo che tutti i Paesi che verranno all’Expo avranno uno staff che dovrà essere qui per circa un anno di tempo che ammonta a 4mila persone. Una cifra importante e un’occasione unica per il territorio di ospitare il resto del mondo per un soggiorno davvero lungo. Con prezzi competitivi 45 minuti di strada diventano più corti, ma bisogna avere un’offerta davvero competitiva. La seconda opportunità è quella di proporsi come una tappa per i milioni di turisti attesi e che sono naturalmente interessati al cibo, alla sostenibilità ad un’esperienza particolare”. Expo 2015 è l’occasione di proporsi al mondo e di conquistare clienti anche negli anni a venire. C’è ancora chi pensa che Expo sia l’occasione per recuperare fatturato alzando i prezzi? “Bisogna essere lungimiranti. E’ ovvio che se qualcuno pensa di fare profitto speculativo sull’Expo e non un investimento di lunga durata e decide di quadruplicare i prezzi degli alberghi o delle offerte sul territorio non solo non verrà nessuno, ma si perderà anche l’occasione di costruire rapporti di lunga durata al giusto prezzo. Nessuno chiede di svendere, ma di sicuro non di speculare. Esiste la lungimiranza nel territorio? E’ una risposta che non possiamo dare noi . Non possiamo che invitare le imprese a cogliere questa opportunità”. Qual è l’appeal di Expo. C’è chi indica che solo il 2% degli europei sia oggi interessato all’Esposizione di Milano… “Registriamo da studi e opinion pool un interesse crescente che piano piano data la complessa e lunga organizzazione di Expo inizia a colpire i diversi aspetti dell’Esposizione, a partire dai clusters, dai Paesi partecipanti. Gli ultimi dati rilevano un 70 % di opinioni positive a Milano e in Lombardia. E’ il segno che la gente è incoraggiata a venire a Milano perché intravede nell’evento un’opportunità. Sta a noi come società dimostrare che Expo ha dei contenuti forti ed è all’altezza delle promesse e delle aspettative., che è una grande occasione per i Paesi partecipanti e una grande esperienza per il visitatore. Le previsioni sono dalla nostra e vanno oltre i 20 milioni di visitatori”. ParLa iL PresideNTe deLLa camera di commercio e deLL'ascom Malvestiti: «Fondamentale sfruttare la nostra posizione Si entra nel vivo di Expo, con i primi contatti commerciali con i Paesi raccolti nei padiglioni tematici che hanno coinvolto soprattutto l’area africana e con la definizione dei punti cardine di un memorandum che la Camera di Commercio sottoscriverà a giorni con il Consiglio cinese per la promozione del commercio internazionale. Con il Dragone cinese che soffia e mette sotto le sue ali le eccellenze dell’industria metalmeccanica, del tessile, della gomma e dell’agroalimentare, l’internazionalizzazione muove passi importanti in avvicinamento al 2015. Più che entusiastici i commenti di Paolo Malvestiti, presidente della Camera di Commercio e di Ascom, in chiusura al Clusters Participants Meeting svoltosi in Fiera. Nel corso della sessione finale del meeting dedicato ai nove padiglioni tematici che ospiteranno la metà dei Paesi partecipanti ad Expo sono stati comunicati i quattro nuovi contratti di partecipazione ai clusters. Con l’adesione di Uzbekistan, Guinea Bissau, El Salvador e Rwanda salgono infatti a 94 le nazioni rappresentate nei padiglioni che raggrupperanno gli Stati produttori di riso, caffè, cacao, cereali e tuberi, spezie, frutta e verdura, le nazioni del Bio Mediterraneo, delle Zone Aride e delle Isole. Tra gli oltre 350 delegati che hanno partecipato al meeting non è mancato l’entusia- smo per l’accoglienza di una città a misura d’uomo. Qual è il bilancio di questi due giorni intensi in Fiera? “Il Clusters Participants Meeting è stato un successo ed è andato oltre le aspettative, raccogliendo l'adesione di 75 Paesi e portando a Bergamo, in Fiera, 380 delegati da ogni parte del mondo. In questi giorni sono stati sottoscritti 94 contratti di stretta collaborazione con i Paesi cluster”. Quali sono state le impressioni e le sensazioni dei delegati in visita alla nostra città? “C'è stato molto entusiasmo per l'accoglienza della città, dal servizio alberghiero alla ristorazione fino all'organizzazione del meeting e dei convegni in Fiera. Ha sorpreso piacevolmente l'allestimento della città da parte del Distretto del Commercio con le vie ispirate ai novi temi dei padiglioni tematici di Expo. I delegati sono stati favorevolmente impressionati da una città a misura d'uomo e ricca di bellezze artistiche e culturali, con un borgo unico come quello di Città Alta”. Sul fronte commerciale, quali sono stati gli incontri business to business più proficui? “I Paesi di maggior interesse oltre la Cina, con cui si stenderà nei Paolo Malvestiti la Rassegna GAMO VERSO BER 27 febbraio 2014 7 L’aPerTura seraLe «Cari commercianti, siete stati straordinari» alessandro riva* dalla prima pagina ■ Dall'appuntamento un impatto da 25 miliardi 24,7 miliardi di produzione aggiuntiva con un incremento di valore aggiunto stimato in 10,5 miliardi di euro e 199 mila persone occupate collegate direttamente o indirettamente (unità di lavoro aggiuntive annue). È questo l’indotto economico che Expo 2015 produrrà in Italia, tra il 2012 e il 2020, tra investimenti della società di gestione e dei Paesi partecipanti (non considerando i progetti infrastrutturali), aumento dei consumi, incoming turistico ed eredità economica che l’evento lascerà in termini di nuove imprese create, valorizzazione del patrimonio immobiliare e accresciuta attrattività turistica del territorio. Si dovrà soprattutto ai flussi turistici l’impatto maggiore di Expo (9,4 miliardi di produzione aggiuntiva, 4 miliardi di valore aggiunto e circa 80 mila posti di lavoro cui si aggiungono 10 mila unità di lavoro come effetto di lungo termine per il settore turismo) ma gli effetti sul sistema imprenditoriale si vedranno anche sotto forma delle start-up che nasceranno (1,7 miliardi di produzione aggiuntiva e 12,4 mila occupati) e di incremento degli investimenti diretti esteri (16,5 mila occupati, 1 miliardo di valore aggiunto). Benefici anche per il patrimonio immobiliare (1,1 miliardo di produzione aggiuntiva e oltre 8 mila posti di lavoro) tra investimenti legati al sito Expo e rivalutazione del valore degli immobili dell’area milanese. Sono questi i risultati più rilevanti emersi da una ricerca sull’impatto economico diretto e legacy dell’evento Expo 2015 promosso dalla Camera di commercio di Milano e dalla Società di gestione di Expo 2015 e affidata ad un team di analisti economici coordinati da Alberto Dell’Acqua professore SDA Bocconi. Il progetto ha portato alla realizzazione di un modello di stima economica dell’indotto dell’Expo di Milano, a partire dal 2012 e con proiezione fino all’anno 2020, che sarà messo a disposizione del BIE per la valutazione economica dell’impatto delle Esposizioni Universali. “I numeri di quest’ultima ricerca – ha spiegato Giuseppe Sala, Amministratore Delegato di Expo 2015 Spa - rappresentano un’iniezione di entusiasmo e di ottimismo per l’intero sistema Italia. In un periodo difficile e di crisi economica mondiale, viene riconosciuta a Expo Milano 2015 la decisiva capacità di dare linfa al settore imprenditoriale nazionale. Non si tratta di cifre irrisorie. Lo studio parla di produzione aggiuntiva per circa 25 miliardi, a fronte della quale saranno impiegate 200 mila persone. È questo il possibile indotto creato dall’Esposizione Universale in tutta Italia, fino al 2020. L’evento che stiamo organizzando non si esaurirà il 31 ottobre 2015, con la chiusura dei cancelli. Ci saranno effetti e ricadute positive in tutti i settori produttivi anche negli anni successivi. Per questo motivo è fondamentale che le istituzioni, locali e nazionali, investano risorse, energie e idee in questo progetto. In gioco c’è molto: l’immagine del nostro Paese nel mondo, uno sprone a uscire dalla fase di stallo che stiamo vivendo e la possibilità di dare alla nostra economia un nuovo passo”. “Sono convinta che l’Expo sarà il primo grande evento del dopo crisi”, ha dichiarato Diana Bracco Presidente di Expo 2015 Spa e Commissario Generale del Padiglione Italia “un fattore di rilancio dell’immagine dell’Italia nel mondo e un’importante occasione per sostenere il nostro turismo e la crescita delle produzioni manifatturiere Italiane in mercati che sono destinati a diventare i motori dello sviluppo. L’Expo, e il Padiglione Italia in particolare, della cui realizzazione come sapete ho da pochi mesi la responsabilità, saranno una straordinaria vetrina per le tante piccole e medie imprese che potranno beneficiare di un palcoscenico internazionale per promuovere le loro eccellenze. Durante il semestre dell’Esposizione infatti attendiamo oltre 100 Capi di Stato, con delegazioni ufficiali, missioni economiche, incontri B2B. Il Padiglione Italia sarà una straordinaria piattaforma di relazioni internazionali e un formidabile strumento di comunicazione per promuovere il nostro Made in Italy, la nostra tradizione enogastronomica e lo straordinario patrimonio culturale e paesaggistico italiano”. strategica in chiave turistica» prossimi giorni un protocollo e con cui è stata già avviata una stretta collaborazione, sono quelli africani della sponda mediterranea e il Brasile. Nel corso dell'incontro di venerdì sono state infatti gettate le basi per lo sviluppo delle imprese in Cina, grazie alla collaborazione di un rappresentante come Zhang Gang, vicepresidente e segretario generale dell’Associazione delle imprese di Cina in Italia (Aici), nonché delegato del Consiglio cinese per la promozione del commercio internazionale (Ccpit) e della Camera di Commercio internazionale cinese. Nei prossimi giorni sottoscriveremo un memorandum tra la Camera di Commercio e questa società cinese specializzata nell'internazionalizzazione. Nei prossimi mesi organizzeremo un incontro tra le aziende e gli imprenditori cinesi pronti ad investire nel nostro territorio”. Quali sono i settori di maggior interesse del nostro tessuto produttivo per la Cina? “I settori che hanno destato maggior attenzione tra le imprese bergamasche sono quello metalmeccanico, il distretto della gomma, il tessile e il comparto industriale che opera nell'automotive”. Quali sono gli asset dell’accordo? “Sono tre i punti dell'accordo: la promozione dei principali prodot- ti e manufatti del nostro tessuto economico, gli incentivi legati agli investimenti e il loro sviluppo e realizzazione con gli imprenditori che intendono allargare i propri orizzonti e valicare le frontiere. Bergamo Sviluppo avrà il ruolo di accompagnare le imprese in questa importante sfida”. Sul fronte turistico, Bergamo riuscirà nella sfida di ospitare una buona fetta di addetti ai lavori di Expo, di turisti e visitatori? “E’ fondamentale sfruttare al meglio la nostra posizione strategica in chiave turistica e la nostra offerta alberghiera, proponendoci come un'ottima base per la visita ad Expo, contraddistinta da un ottimo rapporto qualità/prezzo e da una proposta enogastronomica di livello”. Porteremo anche le imprese nel Padiglione Italia nel corso dell’Esposizione Universale? “Ormai siamo più che mai orientati ad essere presenti una settimana nel Padiglione Italia. L'idea è di presentare a rotazione le eccellenze del nostro tessuto imprenditoriale e di sfruttare così al meglio questa occasione unica per stringere accordi commerciali e aprirci al mondo intero”. velocissimamente a passeggiare per le vie del nostro centro: luci accese, palazzi illuminati e negozi davvero belli (parole dette dai delegati, mentre in qualche angolo della città echeggiavano anche le note di un’esibizione live, a fare da contorno per la degustazione di un aperitivo a tema. Tutto questo con una partecipazione di negozianti che, forse, neanche per i più tradizionali appuntamenti estivi si erano impegnati così tanto. Siete stati straordinari, seppur per le strade, in una tiepida sera d’inverno, passeggiava poca gente. Ma questo ha fatto si che i nostri sforzi siano stati percepiti dal manager di Expo come accoglienza pura ed il commercio cittadino si è presentato al mondo come pochi avrebbero potuto percepire. Sì, le persone a spasso erano poche. Ma... Se anche tu hai compreso che non sarebbe stata questa la serata per “fare cassetto”… Se anche tu hai accettato di aprire perché sai che ora, più che mai, è fondamentale fare sistema… Se anche tu, in così pochi giorni di preavviso, hai subito respirato l’aria di Expo, e la grande opportunità che questo evento potrà rappresentare per la nostra città… Allora anche tu puoi ritenerti soddisfatto,perché forse senza saperlo hai creato un pezzo di qualcosa di davvero speciale, perché la tua partecipazione ci ha permesso di creare questo qualcosa che, già da oggi ma soprattutto nei prossimi mesi, farà di Bergamo una delle città “immagine” di Expo. E non lo diciamo noi, per piaggeria, ma lo dicono i rappresentanti della delegazione straniera che, in nei due giorni di lavoro a Bergamo, non hanno perso occasione per manifestare la propria sorpresa e gratitudine verso una città così bella e accogliente, che mai avrebbero immaginato. Ad ulteriore dimostrazione il fatto che il venerdì (21 febbraio) solo una minima parte di delegati si sarebbe fermata in città: invece questo gruppo è aumentato e sono state quasi 80 le persone che hanno insistito per fermarsi e poter visitare il nostro centro e Città Alta. Per merito di chi? Sicuramente anche per merito tuo. Per merito di tutti voi, negozianti e ristoratori, che avete accettato una scommessa difficile con l’obiettivo di presentarci nel migliore dei modi al mondo Expo. Questa scommessa l’avete vinta !!! Desidero ringraziare personalmente ognuno di voi, e spero presto di riuscire a farlo personalmente, perché avete fatto qualcosa di straordinario. Certo, tutti speravamo che il pubblico partecipasse più numeroso e per le prossime iniziative lavoreremo per quanto possibile anche su questo in modo ancor più assiduo (e soprattutto con tempi il più possibile anticipati per ottenere una maggiore affluenza). Ma con le vostre luci, con i vostri colori, musiche e sapori, avete impresso nel ricordo dei nostri ospiti stranieri una gran voglia di tornare a Bergamo !!! Grazie. E sappiate che io ho letto sui volti di quelle persone apprezzamento per la nostra città. Mi hanno parlato ed i loghi nelle vetrine sono stati subito percepiti. Grazie a chi aveva già’ capito che stavamo investendo per creare anche una nuova immagine del commercio e ci siamo riusciti. * amministratore delegato del Distretto Bergamo Centro 8 la Rassegna 27 febbraio 2014 Al via il 4 marzo nella sede dell’Ascom. L’iniziativa è in partnership con la piattaforma MLS-REplat Agenti immobiliari, corso di formazione su aste e stralci Chi vorrebbe una casa fa fatica ad acquistarla e chi ce l’ha troppo spesso se l’è vista portare via per l’impossibilità di pagare le rate del prestito. Con la crescita degli immobili in sofferenza, vendere in tempo di crisi significa per gli agenti immobiliari operare nel settore aste e stralci. Grazie alla partnership con MLS REplat, innovativa piattaforma che tratta anche questa particolare categoria di immobili, Ascom ha voluto dissolvere la diffidenza verso uno strumento poco conosciuto e verso un iter burocratico ritenuto complesso. La piattaforma, che conta su 1.200 agenzie in tutta Italia, è l’unica a trattare immobili in sofferenza e all’asta dai principali istituti di credito e dai Tribunali. Il portale rappresenta un modo agevole per rispondere alle richieste dei clienti in tempi brevi: ampliando il mercato, condividendo nella stessa banca dati immobili con altre agenzie, si possono incrementare le vendite, inserendo condizioni contrattuali trasparenti e modulabili a seconda dell’immobile proposto. La forza di REplat sta nel poter contare su un fondo di garanzia chiamato a dirimere ogni eventuale controversia, oltre che nella formazione sulla gestione di immobili in sofferenza, una nuova sfida che gli agenti sono chiamati ad affrontare. Grazie a corsi di formazione Futuro del Terziario, convegno in Università a Bergamo e all’assistenza legale su misura ogni agenzia immobiliare può cogliere l’opportunità di inserirsi in un mercato di forte espansione in grado di portare in media sei transazioni in più all’anno. Per insegnare agli operatori immobiliari a gestire i meccanismi che ogni esecuzione porta con sé, affiancando il proprietario di casa in difficoltà e affrontando e risolvendo ogni problematica Ascom e REplat hanno organizzato un corso specifico. Le giornate di formazione sono in programma presso la sede Ascom di via Borgo Palazzo, 137 (Sala Villa) il 4, il 18 e il 25 marzo dalle 9 alle 12. Per iscriversi al corso: [email protected] 035.4120304. Accordo tra Crebreg e PromoSerio Fondo di 5 milioni per le imprese Sostenere il territorio e premiare chi è in grado di fare rete. Sono questi i due principi cardine dell’accordo tra PromoSerio, agenzia di sviluppo delle Orobie Orientali, e Credito Bergamasco, main partner dell’Associazione. In virtù del protocollo, sottoscritto il 18 febbraio scorso e operativo dal prossimo marzo, l’istituto bancario ha deciso di costituire un plafond di 5 milioni di euro, con scadenza gennaio 2015, da destinare al sostegno di progetti e iniziative imprenditoriali nella forma del credito di firma e cassa, del finanziamento o del credito commerciale Italia/ estero. Potenziali beneficiari sono tutti gli associati a PromoSerio appartenenti al settore Turismo e Industry che decidano di investire sul proprio territorio. Questi potranno rivolgersi a PromoSerio per ottenere informazioni specifiche e accedere alla modulistica. Le richieste di intervento, riservate a PMI e MID Corporate (aziende fino a 250 milioni di euro di fatturato) non potranno superare i 150mila euro per singola operazione e il Credito Bergamasco, che ha da poco rinnovato la propria partnership con l’Agenzia seriana di promozione pubblicoprivata, riserverà alle richieste inoltrate “la migliore attenzione per una sollecita definizione dei finanziamenti a condizioni agevolate”. La banca, già sostenitrice del progetto di valorizzazione turistica della Valseriana e Val di Scalve marchiato PromoSerio, potenzia dunque il proprio impegno in favore di quei soggetti economici che accolgono la logica di rete proposta dall’Associazione di Nossa. «Siamo davvero grati a Creberg - sottolinea il presidente di PromoSerio, Guido Fratta - per la grandissima attenzione che sta riservando al territorio ed alla nostra Agenzia. Il mio auspicio è che il Fondo possa costituire un efficace strumento in favore di chi, facendo impresa in valle nonostante la crisi e le difficoltà, dimostra di avere la nostra terra nel cuore». Una vicinanza ribadita anche dalla Banca: «L’accordo siglato con PromoSerio - dichiara il direttore territoriale del Credito Bergamasco, Cristiano Carrus - testimonia come il Credito Bergamasco continui a sostenere le realtà produttive del territorio, manifestando vicinanza al mondo delle Pmi e del Mid Corporate, vero tessuto connettivo dell’economia locale e “core business” della Banca, con l’obiettivo di fornire gli strumenti per affrontare le sfide presentate dal difficile quadro congiunturale e per contribuire a dar vigore ai primi assai timidi segnali di risveglio della nostra economia». "Agricoltura sicura", boom di presenze al convegno promosso anche da Upag Agricoltori, contoterzisti, manutentori del verde, liberi professionisti di settore, rappresentanti di enti formatori e istituzioni hanno affollato il convegno “Agricoltura Sicura” svoltosi all’auditorium del Gruppo Same Deutz-Fahr a Treviglio. Il record di 500 presenze ha confermato l’interesse per il tema della sicurezza che ha visto collaborare nell’organizzazione l’Upag - Unione Professionisti Agri Garden aderente ad Ascom, unitamente ad Abia, Cia, Coldiretti e Confagricoltura. L’apertura del Convegno è stata effettuata da Stefano Tacchinardi, Direttore Commerciale Italia di Same Deutz-Fahr. Carlo Carnevali di Enama ha trattato il tema “Obblighi, buone prassi e verifiche necessarie per la circolazione sicura dei mezzi agricoli” commentando le normative comunitarie, le problematiche della circolazione stradale e in azienda. "Il punto di vista degli organi di vigilanza” relativo alla circolazione stradale dei mezzi agricoli è stato commentato da Marco Cacciolari, comandante della Polizia locale di Bovolone, in provincia di Verona, che ha sottolineato la difficoltà per gli organi di vigilanza di essere costantemente aggiornati sulle nuove normative, spesso modificate, rinviate o decadute in fase attuativa. Fra le altre considerazioni emerse, supportate da un’ampia casistica, il dato preoccupante del mancato rispetto della sicurezza da parte dei neo patentati, che possono condurre da subito mezzi eccezionali, mietitrebbie e trince senza la minima preparazione. Diego Milani di Fata Assicurazioni ha illustrato le clausole IL 10 MARZO COn MOsLeR, LuCAReLLI e MALvestItI che spesso sono scritte in minuscolo sui contratti assicurativi e ha chiarito, attraverso esempi pratici, il significato di “Responsabilità civile” relativa alla circolazione su strada e in aree private ad uso pubblico, sia al lavoro in azienda che nei campi. Renato Delmastro del cnr ha fatto il punto sulla messa a norma del macchinario agricolo, toccando le responsabilità non solo dell’utilizzatore e del datore di lavoro, ma anche quelle nel caso di acquisto e di rivendita di usato fra privati e fra concessionario e cliente. In Lombardia, regione traino dell’economia agricola, E’ possibile la ripresa del settore Terziario in Italia? E’ questa la grande questione che dà il titolo al convegno organizzato dall’ Ascom di Bergamo con Federazione Moda Italia e l’ateneo orobico, in programma il 10 marzo alle 14.30 presso l’Aula Galeotti della sede universitaria in via dei Caniana. Il convegno vede la partecipazione di un relatore d’eccezione come Warren MoslerVai a: navigazione, ricerca , economista statunitense nonché presidente e fondatore dell’omonima società automobilistica. L’autore di spicco della Teoria Monetaria Moderna e il fondatore del Centro per la Piena Occupazione e la Stabilità dei Prezzi che ha sede presso l’Università del Missouri a Kansas City, illustrerà gli scenari del terziario alla luce dell’analisi e delle proposte della Modern Money Theory. Il convegno, coordinato da Stefano Lucarelli, docente del Dipartimento di Scienze aziendali, economiche e metodi quantitativi, si aprirà i saluti di Stefano Paleari, rettore dell’Università degli Studi di Bergamo, di Paolo Malvestiti, presidente dell’ Ascom e della Camera di Commercio e di Renato Borghi, presidente di Federazione Moda Italia e vicepresidente di Confcommercio. Stefano Lucarelli introdurrà la Teoria Monetaria Moderna e il suo potenziale nel rispondere alla crisi. Warren Mosler darà la sua visione sugli scenari attuali e il possibile rilancio del terziario in Italia. Alle 16,15 sarà dato spazio alle domande e al dibattito, con chiusura dei lavori prevista per le 17. E’ gradita conferma della partecipazione al convegno alle Segreterie: Ascom Confcommercio Bergamo - tel. 035.4120304 fax 035.4120149 [email protected]; Federazione Moda Italia - tel. 02.76015212 Fax 02.76003779 [email protected] operano 55 mila aziende, con un parco stimato di 1 milione 400 mila macchine e attrezzature, di cui moltissime non a norma. C’è quindi ancora molta strada da percorrere in tema di sicurezza operativa e l’adeguamento può essere rischioso se effettuato con il sistema del “fai da te”, perché è necessario garantire la messa a norma in maniera professionale, documentando i lavori effettuati con dichiarazioni e attestati. La revisione dei mezzi agricoli è stato l’altro argomento forte, che ancora oggi, nonostante il decreto convertito in legge nel Dicembre 2012 e che doveva essere applicato dal 1° Gennaio 2014, è slittato al 1° Gennaio 2015 con il decreto “Milleproroghe”. Restano ancora da chiarire molti aspetti operativi quali le tipologie dei controlli, la loro periodicità e le scadenze, gli strumenti da utilizzare, oltre alla criticità nell’effettuazione di alcune importanti verifiche (impianti di frenatura, sistemi di sterzo, sollevatori anteriori, attacchi di attrezzature per uso comunale senza il cambio di destinazione del mezzo), che porteranno a dilatare ancora i tempi di attuazione. La stessa “Abilitazione alla guida del trattore”( i cosiddetti patentini) non è esente da slittamenti e modifiche. Anche l’escamotage attuato con la certificazione per il riconoscimento dell’esperienza pregressa da parte dell’utilizzatore non è sempre facile da dimostrare, in quanto il D.L. 81 prevede anche la formazione generale ed è obbligo del datore di lavoro assicurarsi che il dipendente abbia ricevuto una formazione adeguata e specifica, anche sul corretto utilizzo del mezzo. la Rassegna 27 febbraio 2014 9 I recensori danno i voti a Tripadvisor Tre profili bergamaschi classificati “super” raccontano come utilizzano il sito, spesso al centro di polemiche per l’attendibilità dei giudizi. «Non ci si trovano verità assolute, ma usato con intelligenza offre un bell’aiuto» «Ho scoperto posti e accoglienza da sogno» Ha sempre viaggiato. Più scomodo da giovane, oggi in modo molto più confortevole, ma – grazie anche siti, social network ed esperienza – senza comunque spendere fortune (ha un’autentica collezione di scoperte “da sogno”). Su Tripadvisor è recensore “super”, con 308 contributi e 130 città visitate nel mondo, in 24 Paesi. La classifica che periodicamente il sito gli invia lo colloca tra i primi dieci recensori di Bergamo e tra i primi venti in Italia. L’organizzazione gli manda anche gli adesivi che può assegnare ai locali segnalati. Dietro il “nick” Mariolino1974, c’è Mario Bergo, che, con la società Acg, gestisce un negozio di sigarette elettroniche a Ponteranica, integrato con articoli tecnologici legati alla telefonia. Proprio la ricerca di prodotti innovativi (come il caricabatteria wireless o il dispositivo universale per vedere le immagini del telefonino in tv) lo sta portando sempre più spesso in Oriente. Cosa dice, da utente esperto, a chi ha dei dubbi sul funzionamento di Tripadvisor? «Che, come tutte le cose, va utilizzato con intelligenza. Non ci si deve fidare, ad esempio, dell’eccessivo entusiasmo, ma nemmeno dei commenti estremamente negativi. Si può approfondire la ricerca andando a vedere gli altri giudizi espressi dallo stesso recensore e scoprire, magari, che è un po’ troppo critico su tutto. In genere, se nel commento vengono date descrizioni particolareggiate è più facile che siano attendibili. E poi ci sono le fotografie, che danno un’immagine oggettiva. Un’altra cosa che faccio è verificare i giudizi su altri siti, ad esempio booking.com, che ha un taglio più internazionale, e tengo d’occhio la cronologia dei giudizi. Possono esserci locali con punteggi alti, ma se gli ultimi commenti sono concordi in senso negativo significa che è cambiato qualcosa». C’è qualcosa che non la convince? «Il fatto che alle attività non segnalate spontaneamente dalla community venga propo- Mario Bergo nella Emirates Lounge dell’aeroporto di Hong Kong sto di essere inserite a pagamento. Non mi sembra equo. È anche in considerazione di questo che aggiungo personalmente nuove insegne quando mi sembra che lo meritino. E mi hanno anche ringraziato». Qualche gestore ha invece ribattuto a un suo intervento? «Un ristorante ci ha tenuto a spiegare che i prezzi dei piatti, da me giudicati un po’ troppo alti, erano dovuti alla qualità delle materie prime. Ho risposto dicendo che allora poteva migliorare il livello di qualità percepita con qualche accorgimento in più nel servizio». Cosa cerca di far emergere nei suoi post? «Cerco di dare dettagli più che giudizi, in modo che ciascuno possa valutare autonomamente se la struttura fa al proprio caso o meno. Ultimamente mi sto dedicando alle lounge delle diverse compagnie aeree, verificando i servizi e i confort che mettono a disposizione. Sono aspetti importanti quando si viaggia per lavoro e grazie alle recensioni si può scegliere la compagnia che fa vivere al meglio anche i momenti di attesa. Un altro mio “pallino” è dare indicazioni su come ottenere di più con sovrapprezzi contenuti. Il giorno del volo alcune compagnie, ad esempio, consentono un upgrade del proprio biglietto per viaggiare in business o first class spendendo poco di più. Anche in albergo ci si può informare sulle possibilità di ottenere camere superiori o pacchetti con svariati vantaggi. Ad esempio, al ritorno dall’ultimo viaggio di lavoro ho implementato gratuitamente il biglietto e volato in first class con Emirates, un’esperienza unica!». Qual è il miglior giudizio che ha espresso? «Per due hotel della catena Jumeirah a Dubai. Ho trovato livelli di serietà e cortesia inimmaginabili, a prezzi più che ragionevoli. Tante piccole attenzioni che hanno reso il soggiorno una sorpresa continua. Per capire la filosofia, basti pensare che la prima domanda del questionario di gradimento era: “Ad una sua richiesta ha mai ricevuto come risposta un no?” In effetti, non mi è mai stato detto di no. Più in generale tutto l’Oriente sta correndo a larghi passi verso standard di accoglienza altissimi». E il voto peggiore? «Ad un hotel di Atlanta della catena Best Western, scelto perché avevamo la necessità di stare nei pressi dell’aeroporto. Dalla pulizia alla colazione, alla manutenzione, non si salvava nulla. Probabilmente stava per essere chiuso o ristrutturato». Che consiglio dà agli aspiranti viaggiatori via web? «Di non lasciarsi fermare dal pensiero del “chissà quanto costa?” e di non aver paura di chiedere, spesso si possono ottenere trattamenti inaspettati. Una vecchia pubblicità metteva in guardia i turisti fai da te, oggi, grazie anche al web, significa avere a disposizione tanti plus». Ma quanto impiega a progettare un viaggio? «Anche un mese, ma è una passione. Qualche anno fa avevo anche pensato di aprire un’agenzia viaggi, poi ho rinunciato per via dei costi troppo alti». Come dovrebbero considerare Tripadvisor i gestori di alberghi e ristoranti? «Come uno strumento che permette di smascherare i furbi e di far crescere velocemente le attività migliori, al di là della classificazione canonica in “stelle”». «Gli operatori pubblici dovrebbero leggere i forum per capire i bisogni dei turisti» È una voce bergamasca ed ha la qualifica di recensore “super”. Per salvaguardare la propria autonomia non vuole che si sappia di più, ma non nega il suo contributo se si tratta di raccontare la sua esperienza con Tripadvisor. «Mi sono avvicinata nel 2006 – spiega - in occasione di un viaggio fai da te negli Stati Uniti. Ho postato i miei quesiti sui vari forum specifici delle località che intendevo visitare ed ho riscontrato una grossa disponibilità. Colpita da tanta gentilezza e avendo verificato l’utilità di ricevere informazioni da insider e da altri viaggiatori ho ritenuto corretto ricambiare offrendo, sui forum, le mie conoscenze a chi ne avesse avuto bisogno». La possibilità di leggere e scrivere recensioni ha, quindi, segnato una svolta. «Fino a poco fa – ricorda -, gli unici a potersi far conoscere erano gli esercizi, tramite pubblicità pagate. Ora anche gli utenti possono esprimere il loro parere elogiando chi opera con serietà o mettendo in evidenza i limiti di chi non lo fa. Questi ultimi – dice riferendosi alle prese di posizione, anche dure, contro Tripadvisor di alcuni titolari di esercizi -, anziché gettare discredito su chi scrive recensioni, dovrebbero fare autocritica, come del resto fanno alcuni». Sul rischio di manipolazioni dei giudizi, ammettendo di non ave- re i mezzi per poterle escludere, evidenzia però come personalmente non le sia mai capitato di vedersi cancellate o modificate recensioni negative. «Credo, comunque – fa notare -, che ormai tutti coloro che usano Internet sappiano che non bisogna prendere come verità assolute ciò i vari siti e che tutte le informazioni vanno incrociate e verificate. Con qualche accorgimento, quindi, si riesce abbastanza bene ad individuare le recensioni fasulle. Per quanto mi riguarda, Tripadvisor mi ha permesso di scoprire località, alberghi, B&B e ristoranti che non avrei mai scoperto altrimenti. E grazie ai forum sono riuscita a sapere in anticipo quale forma di biglietto acquistare per girare, al meglio, le città». E se lei è ben felice di dare il proprio contributo per aiutare i visitatori italiani e stranieri «a conoscere i tanti tesori artistici, naturali e gastronomici della nostra bella Italia e a trascorrervi delle belle vacanze», pensa potrebbero fare di più anche gli operatori pubblici, che «dovrebbero leggere i forum per intercettare i bisogni dei turisti ormai, sempre più spesso, fai da te. Ad esempio con siti esaurienti su trasporti, collegamenti, località da visitare, cenni storici in almeno due lingue, inglese ed italiano. Il sito dei pullman che portano nelle valli è solo in italiano...». «È prima di tutto una community di viaggiatori» Ha all’attivo 1.245 recensioni, in prevalenza di attrazioni, poi di ristoranti e hotel. «Viaggio molto per lavoro e non quanto vorrei per diletto – racconta a La Rassegna -. Ho girato tutto il mondo (le statistiche di Tripadvisor dicono che ne ha visitato il 57% ndr.), tranne un po’ di Africa Nera, ma mi riprometto di fare una caccia fotografica a breve, e l’Antartide». Ha intitolato “È ché l’è la mé ca ché” il suo post su Città alta e le ulteriori note di sé che ci fornisce sono: «Buongustaio, buon fotografo, (ex) sportivo e (dicunt) colto». Essendo tra i recensori più attivi e quotati preferisce mantenere il nome con cui è registrato nella community, anche per noi sarà quindi PPCI-BG. «Come tutti – ricorda – ho iniziato leggendo le recensioni dei posti che volevo visitare. Visto che funzionava, la mia dolce metà prima si è iscritta e poi mi ha convinto che con la quantità di chilometri che ho fatto e che faccio era un peccato che non cominciassi a recensire». «Tripadvisor – evidenzia - non ha rivoluzionato ma ha semplificato il mio modo di organizzare viaggi. Anche prima usavo Internet per trovare notizie, ma la cosa era meno lineare. Adesso la sgrossatura è facile, resta solo l’affinamento della ricerca». E il sistema funziona. «Raramente – rivela - ho avuto spiacevoli sorprese e quasi sempre in locali dove un punteggio alto era dovuto al fatto che si trattasse di un posto in voga. Purtroppo, talvolta la gente si lascia influenzare dalle mode e inforca gli occhiali rosa. Bisogna quindi saper usare questo strumento per trarne il massimo vantaggio». «Recensioni “pilotate”? Capita di vederne, ma sono poche e così facilmente individuabili che ci può cascare solo chi è nuovo. Tripadvisor, inoltre, cerca di controllare e reprimere il fenomeno: le rare volte che mi è capitato di segnalare evidenti forme di pubblicità o scorrettezze ho visto scomparire i contributi “incriminati” in modo efficiente». Secondo PPCI-BG bisogna piuttosto «stare attenti alle recensioni, genuine ma talvolta fuorvianti, degli inesperti, degli ipercritici e degli entusiasti. Nel dubbio, poi, Tripadvisor non è solo recensioni – aggiunge -. Se si sta organizzando un viaggio o un evento importante c’è lo strumento del forum dove gli utenti registrati possono chiedere spiegazioni dettagliate e ricevere pareri e consigli. Richiede un po’ di interattività ma alla fine paga». Il recensore bergamasco si è sempre sentito libero di esprimere il proprio giudizio e non ha mai avuto problemi con i gestori degli esercizi. «Mi è successo anzi che un paio di volte (parlo di ristoranti abituati a punteggi alti), a fronte anche solo di un giudizio “nella media” si siano scusati per non aver soddisfatto il cliente – evidenzia -. Probabilmente conta anche la qualifica del recensore. In effetti, quando ero agli inizi mi è stata cancellata una recensione negativa perché “qualcuno” l’aveva segnalata come non in linea con il regolamento, dato che citava le opinioni di altri recensori. Bene, l’ho riscritta in punta di penna ma ancor più dura nei contenuti ed è ancora lì. Piuttosto, mi è successo più spesso che gestori che mi hanno strappato un giudizio alto scrivessero per ringraziare». PPCI-BG ha ottenuto, con i suoi contributi, il titolo di Esperto Locale di Lombardia e Baviera e, tra un viaggio e l’altro, non dimentica le segnalazioni sulla sua Bergamo. «Perché amo la mia città e mi piace dare consigli a chi la vuole visitare – sottolinea -. Perché sono contento quando mi arriva un messaggio personale da uno straniero che mi ringrazia per avergli suggerito un ristorante in Città Alta “where locals go” e mi chiede cos’era quella fantastica erba croccante sui casoncelli col bacon (sic!). Perché Tripadvisor non è in primis commercio ma una community di viaggiatori che si aiutano e consigliano e chi può farlo meglio di un autoctono?». 10 la Rassegna 27 febbraio 2014 Alta formazione imprenditoriale, Bergamo Sviluppo in campo Sono aperte le selezioni per la partecipazione alla nuova edizione del corso di Alta Formazione “Imprenditorialità e Innovazione per l’internazionalizzazione delle imprese”, realizzato da Bergamo Sviluppo in collaborazione con tutte le associazioni di categoria provinciali e con il supporto di due centri di Ateneo dell’Università di Bergamo, Cyfe (Center for young and family enterprise) e SdM School of Management. L’iniziativa, denominata Go.In’, è rivolta a imprenditori e manager di piccole e medie imprese, interessati a qualificarsi in tema di internazionalizzazione, identificando e perseguendo le opportunità di crescita e affrontando gli scenari, le decisioni strategiche e organizzative. L’obiettivo è fornire strumenti efficaci per operare in ambito internazionale, rafforzando le competenze manageriali e la capacità di innovare in senso globale. Il Aperte le iscrizioni al percorso di 140 ore denominato Go.In'. 25 le imprese che potranno partecipare corso sarà realizzato nel periodo aprile - dicembre 2014 per una durata complessiva di 140 ore d’aula, in weekend alterni, il venerdì pomeriggio e il sabato mattina, nella sede della facoltà di Ingegneria dell’Università di Studi di Bergamo a Dalmine. Le lezioni permetteranno di confrontarsi con docenti universitari, professionisti, esperti e imprenditori in un programma multidisciplinare «che non vuole essere una business school in pillole - precisano i promotori - ma agire sulla formazione imprenditoriale, utilizzando anche format didattici innovativi, dagli strumenti multimediali ai business game e giochi sociali, che favoriscono l’immedesimazione e il mettersi in discussione». La proposta, giunta alla terza edizione, ha raccolto grande interesse, tanto che lo scorso anno le richieste di adesione sono state quasi il doppio dei posti disponibili. Vi hanno preso parte trenta tra titolari e manager di piccole e medie imprese, giovani rappresentati di imprese familiari e imprenditori alla guida nuove imprese ad alto potenziale, attivi in settori differenti (metalmeccanica, legno, edilizia, automazione industriale, commercio e servizi, tessile, gomma, chimico-farmaceutico ed estrattivo). Per il 2014 è stato fissato un tetto di 25 imprese, vi sarà, quindi una selezione in ingresso. Le imprese interessate compilare e inviare la scheda di adesione (pubblicata sul sito www.bergamosviluppo.it) entro venerdì 14 marzo. È previsto il versamento di una quota di iscrizione pari a 200 euro + Iva, che dovrà essere versata solo successivamente alla selezione, da parte delle imprese ammesse. Brebemi, gli agricoltori denunciano: «Con noi il conto è ancora aperto» Nonostante le siano stati attribuiti prestigiosi riconoscimenti, Coldiretti Bergamo continua a denunciarne il mancato rispetto degli impegni verso le imprese agricole cui Brebemi ha sottratto terreni o distrutto fabbricati. Brebemi infatti viene considerata un “modello per l’Europa” ma a distanza di 5 anni dall’inizio dei lavori deve ancora circa 2,5 milioni di euro agli agricoltori per espropri e asservimenti. “Dei 140 accordi bonari stipulati da parte di oltre 100 aziende nostre associate - spiega il presidente di Coldiretti Bergamo, Alberto Brivio - tra proprietari e affittuari sono poco più di 15 gli imprenditori che devono ancora ricevere parte dell’anticipo e sono ben 70 quelli che devono ancora ricevere il saldo. Complessivamente Brebemi deve ancora per gli espropri 2 milioni di euro”. Ma l’elenco delle inadempienze è ben Coldiretti: «Mancano all’appello diversi milioni per il risarcimento dei danni» più corposo. “La situazione è tutt’altro che rosea anche per quanto riguarda gli asservimenti e le occupazioni temporanee, cioè le aree interessate dalle imposizioni di servitù come canali, tubi, ecc. o le aree occupate in modo provvisorio dai cantieri - prosegue Brivio -; per queste voci, infatti, Brebemi deve ancora versare più di 410 mila euro, vale a dire oltre il 40% del totale dovuto”. Inoltre sono ancora fermi al palo i decreti di esproprio riferiti alla totalità della superficie di terreno espropriata alle oltre 100 aziende che fanno riferimento a Coldiretti Berga- Alberto Brivio mo, vale a dire 650mila mq. Questo significa che tutta l’area su cui sono state costruite l’autostrada e le opere connesse fiscalmente risultano ancora di proprietà degli agricoltori, che pur non potendola più coltivare perché già coperta da colate di cemento o asfal- tate, devono ancora farsi carico delle tasse che la riguardano, come IMU, IRPEF e Bonifica. Ed è ancora tutto da definire anche per quanto riguarda le aree interposte, cioè le aree racchiuse tra i tracciati della Brebemi e della Tav, una fascia di terreno non più produttiva, di fatto sequestrata, perché irraggiungibile. La superficie di questa area è di circa 600mila mq e rappresenta un valore di oltre 10 milioni di euro. Per il momento è ancora in carico agli agricoltori che, pur non potendola più coltivare, sono costretti a pagarne le imposte. “A questo punto è evidente che più di un interrogativo me lo pongo sul project financing - conclude Brivio -. Sono necessarie risposte urgenti, visto che le aziende agricole hanno ad oggi evidenti difficoltà a considerare questa infrastruttura un esempio virtuoso”. Pagamento degli affitti, cambia la normativa Cambiano di nuovo le regole per i pagamenti relativi ai contratti di affitti per il 2014. La recente Legge di Stabilità 2013/2014, che imponeva la cosiddetta tracciabilità dei pagamenti eseguiti a favore dei canoni d’affitto, che di fatto vietava l’uso del mero contante, per impedire o contrastare il dilagante fenomeno degli affitti in nero, è stata modificata. Tutti i pagamenti posti in essere per i contratti di locazione, per locali usati come abitazione, ad esclusione di quelli adibiti ad alloggi di edilizia residenziale pubblica, possono essere regolati anche in contanti, qualora la somma, oggetto del contratto stesso, non sia uguale o superiore ad euro 1.000. Si evince quindi che, fino alla somma di euro 999,99 è possibile usare denaro contante, mentre da euro 1.000 in su valgono le precedenti restrizioni, con le relative sanzioni. Secondo quando specificato dal MEF (Ministero Economia e Finanze), chi ha già provveduto a regolare il canone d’affitto del mese di gennaio, tramite contanti, non è soggetto ad alcuna sanzione, purché non superiore ai 1.000 euro. Oltre i 999,99 euro scattano invece le sanzioni pecuniarie in base alle norme antiriciclaggio previste dalla legge. La sanzione minima prevista per i trasgressori viene fissata in euro 3.000, fino ad arrivare all’1% della somma posta in essere dal contratto di locazione, che in totale può arrivare al 40% dell’importo della somma oggetto del contratto di locazione stesso. la Rassegna 27 febbraio 2014 11 Gelatieri in gara per esaltare i sapori del territorio Il 24 marzo la seconda edizione del concorso promosso dal Co.Gel Ascom. Tema la riscoperta del gusto Lattemiele e le eccellenze dell’enogastronomia. Il giorno prima si celebrerà la Giornata europea con coni a un euro I gelatieri bergamaschi e gli studenti degli istituti alberghieri sono invitati anche quest’anno a mettere in gioco tecnica e fantasia per conquistare la giuria del secondo “Concorso di gelateria artigianale di Bergamo” promosso dal Co.Gel. Ascom. L’iniziativa, varata lo scorso anno in concomitanza con l’istituzione della Giornata Europea del Gelato Artigianale, fa il bis lanciando un tema che coniuga ancora una volta tradizione e territorio. I concorrenti sono infatti chiamati a cimentarsi nella riscoperta del gusto lattemiele, sapore antico documentato anche dalle cronache, sposandolo ad altri prodotti di eccellenza bergamaschi, come frutta, ma anche vini, cereali, formaggi e vegetali o rielaborando ricette di pasticceria e gastronomia tipiche. Il concorso si terrà lunedì 24 marzo all’Istituto alberghiero Alfredo Sonzogni di Nembro dove si svolgeranno, a partire dalle 16, tutte le fasi della manifestazione: consegna degli elaborati, valutazione della giuria e premiazione nell’ambito della cena di gala conclusiva, con un menù che prevede anche assaggi di gela- to gastronomico. Dopo l’avvio delle valutazioni della giuria la giornata farà spazio alla riunione per la nomina del Consiglio direttivo del Comitato Gelatieri Bergamaschi. Per partecipare al concorso è necessario inviare la scheda allegata al regolamento (spedito alle attività interessate) entro il 14 marzo. Il costo di partecipazione è di 25 euro e comprende la cena di gala. Il campione di circa 500 grammi dovrà essere consegnato in apposite termoscatole anonime fornite dall’organizzazione. La giuria, presieduta dalla giornalista Luciana Poliotti, sarà composta dal presidente nazionale del Co.Gel. Fipe e della Coppa del mondo della Gelateria Giancarlo Timballo, dal tri-stellato chef bergamasco Enrico Cerea, da Pierpaolo Magni, componente dell’Accademia italiana maestri pasticcieri e presidente del Comitato mondiale d’onore della Coppa del mondo della gelateria, e da Kamal Rahal Essoulami, presidente della Coppa d’Africa e componente del Comitato mondiale d’onore della Coppa del mondo della gelateria. Saranno premiati i primi Via Quarenghi gioca la carta dell’ironia Un logo e la mascotte Quaringhio l’idea dei residenti per trasmettere un’immagine diversa del quartiere, sempre considerato in lotta con il degrado. Martinelli: «Coinvolti i giovani, obiettivo è ampliare le relazioni». Con il nuovo stile firmati anche gadget La fama di quartiere in lotta contro l’insicurezza e il degrado è diventata la chiave di volta di un’originale operazione di rilancio di via Quarenghi, pensata e sviluppata dai residenti stessi. Grazie ad un finanziamento di 12mila euro della Prima Circoscrizione ha preso infatti il via un progetto dell’Associazione di quartiere che, puntando sul coinvolgimento dei più giovani, vuole scalzare l’immagine consolidata – e un po’ stereotipata – che i bergamaschi hanno della via a favore di una visione positiva e creativa delle dinamiche che si stanno vivendo. Ad incarnare questo percorso un nuovo logo e una mascotte che non sono solo una bella cornice ma una sfida a mettersi in gioco con ironia. Tutto ruota attorno al “QUA”, prima sillaba di Quarenghi, ma anche avverbio di luogo che rimarca l’appartenenza nonché ingrediente versatile di tante “evoluzioni” lessicali. A cominciare dal logo “QUI PRO QUArenghi” che gioca con l’idea del fraintendimento per rimarcare, invece, l’essere presenti (qui) e attivi (pro). E che dire della mascotte? QUAringhio, un cagnone che non disdegna di mostrare i denti in un’espressione a metà tra il sorriso e il ghigno, pronto a farsi sentire se qualcosa non va, ma al tempo stesso orgoglioso di far parte della via. «L’Associazione è nata nel 2008 – ricorda la presidente Giulia Martinelli – e lo scorso anno ha deciso di tirare le somme del proprio operato. Solo chi vive la nostra situazione sa quanto sforzo serva per continuare ad essere positivi e propositivi, la frustrazione è sempre dietro l’angolo, eppure crediamo di essere riusciti con le nostre iniziative a tenere insieme ciò che rimaneva del tessuto sociale. Abbiamo però sentito anche il bisogno di incidere in maniera più duratura sulla via, non solo con appuntamenti spot. Lo snodo fondamentale era aumentare la rete Centro di mediCina dello sport Direttore sanitario: Dr. Marco Moretti • visited’idoneitàagonistica • cardiologiadellosport • certificatiperattivitàsportiva nonagonistica • traumatologiadellosport • terapiefisiche • terapiemanuali • riabilitazione posturaleglobale • valutazione funzionaledell’atleta In alto, la presidente dell'Associazione Quarenghi, Giulia Martinelli, con il gruppo di lavoro. Sotto, un momento della presentazione del progetto poliambulatorio S. aleSSandro medicina e benessere odontoiatria ginecologia ■ oculistica ■ ecografia ■ chirurgia estetica ■ ■ C O N V E N Z I O N AT O www.medsportsa.it - tel. 030 7401866 via J.F.Kennedy, 44 Palazzolo sull’Oglio (Bs) tel. 030.7300861 www.s-alessandro.it ampio parcheggio gratuito tre classificati e il primo degli istituti alberghieri. Le iscrizioni si chiuderanno anticipatamente al raggiungimento di 35 concorrenti. A corredo del regolamento è fornita una scheda dell’Associazione dei produttori apistici della provincia di Bergamo che illustra le caratteristiche e le proprietà dei diversi mieli, così da valorizzare al meglio le produzioni locali. Il concorso sarà preceduto, domenica 23 marzo, dalla celebrazione della Giornata Europea del Gelato Artigianale, fissata dal Parlamento di Strasburgo il 24 marzo di ogni anno. Anche i gelatieri bergamaschi sono invitati a partecipare all’evento che accomunerà numerosi Paesi europei nel proporre per l’occasione coni e coppette con un gusto speciale al prezzo - altrettanto speciale - di un euro. Il gusto per il 2014 è “Stracciatella d’Europa”, gelato fior di latte variegato al cioccolato fondente e succo di arance, scelto come esplicito omaggio al bergamasco Enrico Panattoni, patron della Marianna scomparso nell’ottobre 2013, considerato l’inventore della stracciatella. Per i gelatieri questo è comunque solo l’inizio della stagione. È infatti in arrivo la nuova edizione della campagna di informazione e promozione Gelateria di Fiducia che vede confermati appuntamenti ormai classici come “La merenda non si paga” dedicato ai bambini e la “Festa dei nonni”, con omaggi agli anziani dei centri ricreativi o ospiti nelle case di riposo. delle relazioni, sia all’interno del quartiere sia all’esterno, e cosa c’era di meglio che puntare sui ragazzi che vivono qui?». Il finanziamento comunale ha dato il “la” al progetto “Quarenghi coding” che, sotto la guida di un operatore esperto in sviluppo di comunità e comunicazione sociale, Marco Vanoli, ha portato i giovani tappa dopo tappa (la prima è stata un aperitivo in fumetteria) alla messa a punto della nuova immagine e di nuovi strumenti. Ci sono un magazine distribuito gratuitamente (QUAderno), un blog (www.quiproqua.it) e una redazione locale che raccontano ciò che succede nella via e ciò che la via vuole portare al di fuori. «I temi sono complessi – dice Vanoli -, legalità, appetibilità commerciale e lavoro, socialità e solitudine, reputazione. Ci siamo dedicati soprattutto a quest’ultimo aspetto, che è centrale, perché se non possiamo modificare di punto in bianco la via possiamo lavorare su ciò che rappresenta». Il messaggio è affidato anche a magliette, spillette, agendine (il cui slogan è “Un’idea? Fermala QUA”), notes e pure gadget golosi come biscotti (a forma di Q) e pops (porzioni di torta in forma di maxi chupa chups). La vendita dei prodotti servirà a finanziare l’associazione e il proseguimento delle iniziative, ma si configura come un vero e proprio brand «che con la sua immagine fresca e creativa vuole conquistare un pubblico più ampio e diffondere questa nuova idea della via», ha evidenziato Stefano Tacchinardi che con Chiara Faleschini ha curato il progetto grafico. anima sportiva allo stato puro di dott. Alberto Duilio Schivardi • valutazionefunzionaleepreparazioneatleticasport diresistenza(ciclismo,corsa,nuoto,triathlon) • preparazioneatleticasoggettiDiabete1°tipo • fitnessmetabolicopersindrome metabolicaediabete2°tipo • dietaazona personaltrainer • rieducazioneposturaleglobale decompensatametodoPancafit® • rieducazionemotoriapost infortunio/interventochirurgico • massaggimiorilassanti tel. 338 9218448 - mail: [email protected] 12 la Rassegna 27 febbraio 2014 PUNTO LAVORO a cura di Ascom e Seac Il Durc in presenza di crediti certificati Le modalità di rilascio e di utilizzo del documento a fronte di crediti certi, liquidi ed esigibili delle aziende nei confronti delle Pubbliche Amministrazioni ■ Piattaforma per la certificazione dei crediti - soggetti richiedenti Per poter procedere alla richiesta del Durc in presenza di crediti certificati è necessario che il soggetto creditore generi nella Piattaforma predisposta dal Mef la “Richiesta del Documento Unico di Regolarità Contributiva (Durc) ex art. 13 bis, comma 5, D.L. n. 52/2012 conv. L. 94/2012”. Gestione richieste Durc La richiesta tramite la predetta piattaforma va effettuata da parte del titolare del credito, o suo delegato appositamente registrato sul sistema PCC. Al riguardo l’Inps chiarisce che «Solo una volta generato sulla Piattaforma il predetto Documento, che il richiedente potrà salvare su un dispositivo elettronico ovvero stampare, potrà essere attivato il procedimento di richiesta del Durc tramite lo Sportello Unico Previdenziale». In pratica la procedura confronta l’importo di uno o più crediti con l’importo degli oneri contributivi accertati e non ancora versati e in caso di capienza genera il documento, che il richiedente può stampare o salvare. Solo successivamente alla generazione di tale documento è possibile attivare il procedimento di richiesta del Durc tramite lo Sportello Unico Previdenziale. L’Inps precisa che la richiesta tramite la piattaforma presente sul sito del Mef direttamente da parte dell’interessato si limita all’ambito dei rapporti tra soggetti privati; pertanto il predetto Documento emesso dalla Piattaforma dovrà essere: • trasmesso telematicamente con Posta Elettronica Certificata (Pec) o • consegnato in forma cartacea • alle strutture territoriali degli enti competenti al rilascio del Durc (Inps, Inail, Casse Edili). In ogni caso, nella formulazione della domanda, il richiedente dovrà indicare che il Durc deve essere rilasciato ai sensi dell’art. 13 bis, comma 5, DL n. 52/2012. Nel caso di Durc acquisito d’ufficio dalla Pubblica Amministrazione quest’ultima, qualora abbia ricevuto dall’interessato la richiesta di un A l fine di consentire alle aziende creditrici nei confronti della PA, soprattutto quelle che operano nell’ambito di appalti pubblici, di continuare a operare sul mercato l’art. 13-bis, comma 5 del DL n. 52/2012 convertito in Legge n. 94/2012, prevede la possibilità di rilasciare il Documento Unico di Regolarità Contributiva: • in presenza di una certificazione che attesti la sussistenza e l’importo di crediti certi, liquidi ed esigibili vantati nei confronti delle Pubbliche Amministrazioni; • di importo almeno pari agli oneri contributivi accertati e non ancora versati. Il Durc in esame dovrà contenere esplicitamente la dicitura di emissione “ex art. 13 bis, comma 5, DL n. 52/2012” e può essere utilizzato anche per la compensazione di somme iscritte a ruolo ai sensi dell’art. 28-quater del DPR n. 602/1973. L’Inps ricorda che si tratta di una tipologia specifica di Durc introdotto dall’articolo 13-bis del DL n. 52/2012, poi modificato Durc rilasciato ai sensi dell’art. 13 bis, comma 5, DL n. 52/2012 (documento emesso dalla procedura PCC), la stessa dovrà provvedere a trasmettere la relativa documentazione tramite Posta Elettronica Certificata (Pec), agli Enti competenti al rilascio. La stazione appaltante/amministrazione procedente effettua la richiesta del Durc tramite lo Sportello Unico Previdenziale, specificando che l’acquisizione deve avvenire ex art. 13 bis, comma 5, del DL n. 52/2012. L’Istituto precisa che, in assenza dell’adeguamento dello Sportello Unico Previdenziale, la predetta specifica potrà essere inserita eccezionalmente: • per l’ipotesi di “appalto pubblico” nel campo “oggetto dell’appalto”, • per il caso di richiesta “per altra tipologia”, invece, dovrà essere riportata nel campo “Specifica uso”. Il Durc sarà rilasciato in presenza di crediti certificati anche quando la documentazione attestante il credito sia presentata nell’ambito del procedimento di cui all’articolo 7, comma 3, del DM 24 ottobre 2007. Come si ricorderà nel caso di mancanza dei requisiti di regolarità contributiva gli Enti preposti al rilascio del Durc sono tenuti ad invitare l’interessato a regolarizzare le cause dall’articolo 31, comma 1, del DL n. 69/2013 (Decreto “Fare”) e regolato dal Decreto interministeriale 13 marzo 2013. L’Inps, nella Circolare n. 16 del 30 gennaio 2014, chiarisce le modalità di rilascio e di utilizzo di tale tipologia specifica di Durc e ricorda che, a tal fine, il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha realizzato, all’interno della “Piattaforma per la Certificazione dei Crediti” (PCC), la funzione di • “Gestione Richieste Durc”, riservata ai soggetti titolari dei crediti, • “Verifica la capienza per l’emissione del Durc”, rivolta agli Enti tenuti al rilascio del documento di regolarità. Al link http://certificazionecrediti.mef.gov.it/CertificazioneCredito/home.xhtml nella sezione Guide - Visualizza tutte le guide sulla piattaforma, è disponibile il manuale operativo (Allegato 3 alla circolare). di irregolarità, entro un termine non superiore a 15 giorni, prima di emettere un Durc negativo. L’Istituto ricorda che il Decreto “Fare” ha ribadito l’obbligo dell’invito alla regolarizzazione dell’inadempienza entro un termine massimo di 15 giorni e ha stabilito l’obbligo di invio tramite Posta Elettronica Certificata. A tale riguardo l’inoltro deve essere fatto, • all’indirizzo Pec dell’interessato ovvero, • all’indirizzo Pec del consulente del lavoro ovvero degli altri soggetti di cui all’art. 1 della Legge n. 12/1979. Come si diceva la Piattaforma emette un documento denominato “Richiesta del Documento Unico di Regolarità Contributiva (Durc), ex art. 13 bis, comma 5, D.L. n. 52/2012 conv. L. 94/2012”, che contiene gli estremi identificativi relativi ai crediti certificati che il soggetto creditore ha inteso utilizzare al fine di ottenere il Durc. L’Inps ritiene che sia venuto meno l’obbligo, previsto dal Ministero del Lavoro nella Circolare n. 40/2013, in capo al soggetto titolare dei crediti certificati, di comunicare gli estremi delle certificazioni di credito (amministrazione che le ha rilasciate, data di rilascio della certificazione, numero di protocollo, importo a credito disponibile, eventuale data del pagamento). Il Documento emesso dalla Piattaforma contiene, inoltre, il codice di verifica che permette l’effettuazione della capienza del credito da parte degli Enti tenuti al rilascio del Durc. ■ modalità di rilascio La funzione per la verifica dei crediti da parte dell’operatore che deve procedere al rilascio del Durc, è accessibile all’interno della Piattaforma dal menù “Verifica la capienza per l’emissione del Durc”. In caso di esito positivo della verifica (importo dei contributi non ancora versati pari o inferiori a quello evidenziato come saldo dei crediti disponibili alla data della verifica) il sistema consente di scaricare una certificazione, in formato pdf, comprovante l’esito della medesima. L’Istituto precisa che la verifica è effettuata con riferimento alle certificazioni (crediti selezionati) utilizzate dal contribuente in sede di richiesta del Durc e riportate nel Documento rilasciato dalla Piattaforma. L’importo dei crediti certificati deve essere almeno pari all’ammontare complessivo dei debiti contributivi accertati dagli Istituti previdenziali e dalle Casse Edili nei confronti del soggetto creditore. In attesa di ulteriori implementazioni delle funzionalità della piattaforma (che consentiranno di memorizzare gli importi delle esposizioni debitorie di ciascuno degli Enti tenuti al rilascio del Durc), prima della conclusione dell’istruttoria, le strutture territoriali di Inail, Inps e Casse Edili sono tenute ad acquisire vicendevolmente, tramite Pec, il dato relativo all’importo dell’eventuale esposizione debitoria accertata, al fine di verificare se la sommatoria dei debiti risulti almeno pari al saldo. Infatti, il Durc dovrà essere emesso con l’attestazione di regolarità ma con l’indicazione dell’esposizione debitoria consolidatasi alla data dell’emissione nei confronti degli Istituti (Inps e Inail) e, qualora la verifica interessi un’impresa del settore edile, delle Casse edili. L’Inps chiarisce che il Durc in argomento, pur avendo carattere di specialità non rappresenta una deroga alle norme vigenti e pertanto la sua validità è quella ordinaria di 120 giorni dalla data del rilascio (art. 31, comma 5, del DL n. 69/2013). ■ modalità di utilizzo del durc Il Durc emesso in presenza di crediti certificati può essere utilizzato per le finalità previste dalle vigenti disposizioni di legge. L’Inps ricorda inoltre che l’articolo 3, comma 2 del DM 13 marzo 2013 prevede che in caso di contratti pubblici sussiste l’obbligo, in capo alla stazione appaltante, di attivazione dell’in- tervento sostitutivo nell'ipotesi di utilizzo del Durc per ottenere il pagamento da parte di Pubbliche Amministrazioni degli stati di avanzamento lavori o delle prestazioni relative a servizi e forniture. Il predetto potere sostitutivo si estende anche alle ipotesi delle erogazioni a carico delle Pubbliche Amministrazioni a qualsiasi titolo spettanti ai soggetti titolari dei crediti certificati (art. 3, comma 3 del DM 13 marzo 2013). In pratica, vige il principio in base al quale la Pubblica Amministrazione, ove tenuta ad effettuare un pagamento a favore di un terzo, è obbligata previamente a garantire la copertura del debito evidenziato nel Durc. In tal modo l’operatività dell'istituto dell’intervento sostitutivo cessa di essere limitata alle sole somme dovute come corrispettivo di lavori e prestazioni nell’ambito dei rapporti contrattuali pubblici. Infine, trova applicazione l'istituto dell'intervento sostitutivo anche in caso di irregolarità accertata con il Durc acquisito al fine dell'effettuazione di erogazioni a titolo di sovvenzioni, contributi, sussidi, ausili finanziari e vantaggi economici di qualunque genere (art. 31, comma 8-bis, del Decreto “Fare”). ■ cessione o anticipazione del credito presso banche o intermediari finanziari L’Inps ricorda che la certificazione può essere utilizzata anche per la cessione o anticipazione del credito alle banche o agli intermediari finanziari. In tal senso l’articolo 4, comma 2 del DM 13 marzo 2013 ha previsto che l’interessato provveda: • alla preventiva estinzione del debito contributivo indicato sul Durc affinché il credito certificato possa essere oggetto di cessione o anticipazione; • esibisca alla banca o all’intermediario finanziario un Durc aggiornato che attesti la situazione contributiva alla stessa data di conclusione dell’istruttoria per il rilascio del medesimo Durc. Se permane la situazione di irregolarità la cessione o anticipazione può essere effettuata a condizione che il creditore sottoscriva contestualmente apposita delegazione di pagamento alla banca o all’intermediario finanziario, ai sensi dell’articolo 1269 del codice civile, «per provvedere al pagamento del predetto debito contributivo». Nel caso in cui la banca o l’intermediario finanziario riconoscano al creditore un importo inferiore al debito contributivo rilevato con il Durc, la delegazione di pagamento opera a copertura parziale del medesimo importo. la Rassegna 27 febbraio 2014 13 Fisco, le scadenze di marzo Con la collaborazione del Centro Studi Seac Lunedì 3 marzo iraP OPZIONE 2014 - 2016 Invio telematico all’Agenzia delle Entrate, da parte di ditte individuali e società di persone in contabilità ordinaria, del modello di comunicazione dell’opzione per la determinazione, dal 2014, della base imponibile IRAP con il metodo c.d. “da bilancio”. iraP REVOCA DAL 2014 Invio telematico all’Agenzia delle Entrate, da parte di ditte individuali e società di persone in contabilità ordinaria, del modello di comunicazione della revoca dal 2013 dell’opzione esercitata per il triennio 2011 – 2013 per la determinazione della base imponibile IRAP con il metodo c.d. “da bilancio”. Lunedì 17 marzo iva CORRISPETTIVI GRANDE DISTRIBUZIONE Invio telematico dei corrispettivi relativi al mese di febbraio da parte delle imprese della grande distribuzione commerciale e di servizi. iva LIQUIDAZIONE MENSILE E SALDO ANNUALE - Liquidazione IVA riferita al mese di febbraio e versamento dell’imposta dovuta; - Versamento dell’imposta relativa al 2013 risultante dalla dichiarazione annuale. Il termine interessa i soggetti che presentano la dichiarazione annuale in forma autonoma; coloro che presentano il mod. UNICO 2014 possono differire il versamento fino al 16.6/16.7 con la maggiorazione dello 0,40% per mese o frazione di mese. iva DICHIARAZIONI D’INTENTO Invio telematico della comunicazione dei dati relativi alle dichiarazioni d’intento ricevute: - per le quali sono state emesse “per la prima volta” fatture senza IVA registrate per il quarto trimestre 2013 (soggetti trimestrali); - per le quali sono state emesse “per la prima volta” fatture senza IVA registrate per il mese di febbraio (soggetti mensili). Tale termine va inteso quale “termine ultimo” e pertanto la comunicazione può essere inviata anche in un momento antecedente ancorché nel mese / trimestre non sia stata emessa alcuna fattura connessa con le dichiarazioni d’intento ricevute. irPeF RITENUTE ALLA FONTE SU REDDITI DI LAVORO DIPENDENTE E ASSIMILATI Versamento delle ritenute operate a febbraio relative a redditi di lavoro dipendente e assimilati (collaboratori coordinati e continuativi / a progetto – codice tributo 1004). irPeF RITENUTE ALLA FONTE SU REDDITI DI LAVORO AUTONOMO Versamento delle ritenute operate a febbraio per redditi di lavoro autonomo (codice tributo 1040). irPeF RITENUTE ALLA FONTE OPERATE DA CONDOMINI Versamento delle ritenute (4%) operate a febbraio da parte dei condomini per le prestazioni derivanti da contratti d’appalto/d’opera effettuate nell’esercizio di impresa o attività commerciali non abituali (codici tributo 1019 a titolo di IRPEF, 1020 a titolo di IRES). irPeF ALTRE RITENUTE ALLA FONTE Versamento delle ritenute operate a febbraio relative a: - rapporti di commissione, agenzia, mediazione e rappresentanza di commercio (codice tributo 1038); - utilizzazioni di marchi e opere dell’ingegno (codice tributo 1040); - contratti di associazione in partecipazione con apporto di lavoro (codice tributo 1040) e con apporto di capitale o misto (codice tributo 1030) se l’ammontare dell’apporto è non superiore al 25% del patrimonio netto dell’associante risultante dall’ultimo bilancio approvato prima della data di stipula del contratto. iNPs GESTIONE SEPARATA Versamento del contributo del 22% o 27,72%, da parte dei committenti, sui compensi corrisposti a febbraio a collaboratori coordinati e continuativi / a progetto, collaboratori occasionali, nonché incaricati alla vendita a domicilio e lavoratori autonomi occasionali (compenso superiore a € 5.000). Versamento da parte dell’associante del contributo dovuto sui compensi corrisposti a febbraio agli associati in partecipazione con apporto esclusivo di lavoro, nella misura del 22% ovvero 27,72% (soggetti non pensionati e non iscritti ad altra forma di previdenza). TASSA ANNUALE LIBRI CONTABILI E SOCIALI Versamento da parte delle società di capitali della tassa annuale per la tenuta dei libri contabili e sociali (codice tributo 7085) pari a: - € 309,87 se il capitale sociale o fondo di dotazione è non superiore a € 516.456,90; - € 516,46 se il capitale sociale o il fondo di dotazione è superiore a € 516.456,90. isi e iva APPARECCHI INTRATTENIMENTO Versamento dell’ISI (codice tributo 5123) e dell’IVA forfetaria (codice tributo 6729) dovute per il 2014 relativamente agli apparecchi da divertimento ed intrattenimento di cui all’art. 110, comma 7, lett. a) e c), TULPS, installati entro l’1.3.2014 o non disinstallati entro il 31.12.2013. martedì 25 marzo iva comuNiTaria ELENCHI INTRASTAT MENSILI Presentazione in via telematica degli elenchi riepilogativi delle cessioni di beni / servizi resi e degli acquisti di beni / servizi ricevuti, registrati o soggetti a registrazione, relativi a febbraio (soggetti mensili). Lunedì 31 marzo iNPs DIPENDENTI Invio telematico del mod. UNI-EMENS contenente sia i dati contributivi che quelli retributivi relativi al mese di febbraio. L’adempimento interessa anche i compensi corrisposti a collaboratori coordinati e continuativi / a progetto, incaricati alla vendita a domicilio, lavoratori autonomi occasionali, nonché associati in partecipazione con apporto esclusivo di lavoro. eNasarco VERSAMENTO FIRR Versamento annuale, da parte della casa man- dante, del contributo al fondo per l’indennità di risoluzione del rapporto di agenzia. DETRAZIONE 55% - 65% LAVORI “A CAVALLO D’ANNO” Invio telematico della comunicazione delle spese sostenute nel 2013 (o precedenti) con riferimento agli interventi di risparmio energetico, iniziati in tale anno che proseguono nel 2014 per i quali si intende beneficiare della detrazione del 55% - 65%. ENTI NON COMMERCIALI VARIAZIONE DATI MOD. EAS Presentazione in via telematica del mod. EAS per comunicare le variazioni dati verificatesi nel 2013, rispetto a quanto già comunicato. Il modello va inviato completo di tutti i dati, compresi quelli non variati. Non è necessario presentare il mod. EAS relativamente alle variazioni già comunicate all’Agenzia delle Entrate con i modd. AA5/6 o AA7/10. MOD. 730-4/2014 Invio telematico della comunicazione dell’indirizzo telematico che l’Agenzia dovrà utilizzare per la trasmissione dei modd. 730-4 risultanti dai modd. 730/2014 relativi al 2013. Il modello va utilizzato dai soggetti che non hanno già inviato la comunicazione nel 2013 e da coloro che devono variare dati già comunicati. iva ELENCHI “BLACK LIST” MENSILI Invio telematico della comunicazione delle operazioni, registrate o soggette a registrazione, con soggetti aventi sede, residenza o domicilio in Paesi a fiscalità privilegiata per le operazioni registrate o soggette a registrazione, di importo superiore a € 500, relative al mese di febbraio (soggetti mensili). A tal fine va utilizzato il quadro BL contenuto nel Modello di comunicazione polivalente approvato con il Provvedimento 2.8.2013, n. 94908 iva ACQUISTI DA SAN MARINO Invio telematico della comunicazione degli acquisti con operatori economici aventi sede a San Marino, annotati a febbraio. A tal fine va utilizzato il quadro SE contenuto nel Modello di comunicazione polivalente approvato con il Provvedimento 2.8.2013, n. 94908. 24124 Bergamo - via Lombardia, 3/A - Tel. 035/222160 - Fax 035/249968 ■ Autotrasporto, la direttiva Mit ■ Le misure per l’autotrasporto Con una Direttiva, il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti ha inteso dare piena attuazione all’Art. 83 bis comma 4 che stabilisce le sanzioni per le violazioni delle disposizioni normative di cui ai commi 7,8 e 9 (rispetto dei costi minimi) e ai commi 13 e 13 bis (rispetto dei tempi di pagamento) del medesimo Art. 83 –bis (DL. 25 giugno 2008, n. 112 convertito con L. 6 agosto 2008, n.133). Prima di entrare nel merito di quanto disposto dalla Direttiva preme richiamare quanto segue: come riportato in nota della stessa Direttiva, le violazioni delle norme di cui ai commi 7, 8 e 9 non sono sanzionabili in caso di stipula di “contratti in forma scritta” riportiamo di seguito le principali indicazioni fornite dal Ministero. Inoltre, con specifico riferimento alle norme relative ai termini di pagamento (commi 12 e 13 Art. 83 – bis) si fa presente che l’Art.1 c.95 della L. 27 dicembre 2013 n. 147 ha modificato significativamente il comma 12 abrogando la previsione per cui le fatture per i servizi di trasporto debbano essere emesse entro e non oltre la fine del mese in cui sono state svolte. La Direttiva ministeriale, quindi, individua, negli Uffici della motorizzazione civile sul territorio, il soggetto competente per l’irrogazione delle sanzioni sulla base dei verbali resi dalla Guardia di Finanza e/o dall’Agenzia delle Entrate cui spetta, ai senso del comma 15 dell’Art. 83 – bis, la constatazione della violazione durante le verifiche condotte presso le aziende. Gli uffici della motorizzazione civile dovranno aver cura di verificare la regolarità formale degli atti istruttori, il rispetto del diritto di difesa del presunto trasgressore che può presentare le proprie difese entro 15 giorni dalla notifica del verbale di accertamento. La Direttiva tiene a precisare che, agli Uffici della motorizzazione non è riconosciuto alcun margine di apprezzamento discrezionale nella determinazione degli importi delle sanzioni, la cui quantificazione per la violazione delle norme in questione è già stabilita dal comma 14 dell’art.83-bis. Inoltre è fatto presente che, a fronte del provvedimento amministrativo conclusivo, è possibile presentare ricorso innanzi al Giudice di pace. Di seguito le norme introdotte dalla Legge 27 dicembre 2013, n.147, c.d. Legge di Stabilità, che hanno diretto riflesso nel settore dell’autotrasporto. per l’applicazione delle sanzioni contenute nella Legge di Stabilità Art. 1 comma 89 – Misure a favore del settore Per l’anno 2014 è stata autorizzata la spesa di 330 milioni di euro per interventi in favore del settore dell’autotrasporto. La ripartizione delle risorse avverrà con un successivo Decreto Ministeriale. Su tale argomento sarà nostra cura tenervi aggiornati, anche alla luce di un prossimo incontro che sarà convocato dal Sottosegretario On. Rocco Girlanda. Art. 1 comma 92 – Riordino del Comitato Centrale Albo degli Autotrasportatori Oltre ad essere in fase di rinnovo la composizione dell’Albo degli Autotrasportatori, vengono a tale organismo assegnati nuovi compiti quali quelli di svolgere funzioni di studio e di consulenza con specifico riferimento a progetti normativi, alla risoluzione delle problematiche connesse con l’accesso al mercato ed alla professione di autotrasportatore. Inoltre, avrà il compito di verificare l’adeguatezza e regolarità delle imprese iscritte, in relazione alle modalità concrete di svolgimen- to dell’attività economica ed alla congruità fra il parco veicolare e il numero dei dipendenti autisti, nonché alla regolarità della copertura assicurativa dei veicoli. Svolgerà, inoltre, attività di controllo sulle imprese iscritte, al fine di garantirne la perdurante e continua rispondenza ai requisiti per l’esercizio della professione. Art. 1 comma 94 – Gestione degli Albi Provinciali Con un successivo decreto ministeriale (da emanarsi entro fine giugno 2014), le funzioni relative alla cura e alla gestione degli Albi Provinciali degli Autotrasportatori saranno trasferite dalle Province agli Uffici periferici del Ministero dei Trasporti; fino a tale data le predette funzioni saranno esercitate in via transitoria dalle Province. Art. 1 comma 94 – Costi minimi. Tempi di Pagamento Con una modifica al comma 12 dell’art..83 bis della Legge n. 133/2008, viene eliminato l’obbligo a carico dell’impresa di autotrasporto di emettere la fattura, relativa ai servizi di trasporto effettuati, entro la fine del mese in cui è stata eseguita la prestazione. 14 27 febbraio 2014 la Rassegna LE AZIENDE INFORMANO Omnia Personal Service ha dato una veste speciale a queste att attività, trasformando una pura necessità in un valore aggiunto. «Il nostro personale si mette a disposizione dei clienti e di chi lavora nell’esercizio, migliorando la qualità complessiva della proposta» Sicurezza e controllo, il servizio che dà una marcia in più a negozi e locali P uò il servizio di controllo diventare un alleato di un negozio, un ristorante o un evento e contribuire al loro successo? Il nesso non sembrerebbe così immediato, invece la speciale interpretazione che Omnia Personal Service ha dato a questa attività è capace di trasformare una pura necessità come la sorveglianza in un valore aggiunto. Tutto ciò non è certo di poco conto in un periodo in cui il bisogno dei cittadini di sentirsi sicuri nei diversi ambienti e situazioni che frequentano cresce e le attività commerciali, dal canto loro, devono moltiplicare gli sforzi per conquistare il favore di consumatori sempre più attenti a come spendono. «Omnia Personal Service nasce a Milano nel 2000 – racconta l’amministratore unico e fondatore Massimo Tosoni, che nel settore ha fatto tutta la gavetta - e negli ultimi anni, proprio per differenziarci in un mercato ormai saturo e dominato pressoché esclusivamente da una corsa al ribasso sui prezzi, abbiamo scelto di puntare sulla qualificazione, la diversificadiversifica zione e la personalizza personalizzazione dei servizi. È così nato il “nostro stile”, fatto di eleganza, precisione, puntualità, discrezione e, soprattutto, rapporto di fiducia con i clienti». Per rimanere nell’ambito degli esercizi pubblici e commerciali, i servizi che ultimamente stanstan no ottenendo maggiori risultati sono il controlcontrol lo e l’accoglienza della clientela, ma non dimentidimenti chiamo che l’Azienda opera anan che nel campo degli eventi, che si tratti del grande meeting in una location esclusiva o dell’inaugurazione del semplice negozio del centro o del “privato” che vuole stupire i propri ospiti: basta fissare un inconincon tro e la festa comincia. Ci segnala inoltre il nostro intervistato che la sua Società è un grado di offrire anche, con l’ausilio di collaboratori esterni specializzati, un servizio di accompagnamento, body-guard, servizio di antitaccheggio, servizio investigativo, autonoleggio con autista bilingue in vetture particolari “da sogno”, hostess, ragazze immagine e dj. Il target è selezionato e l’affidabilità della Società ha permesso di annoverare negli ultimi anni tra i clienti numerosi personaggi dello spettacolo in prestigiose manifestazioni. «Per far capire come lavoriamo – rimarca Tosoni – mi piace ricordare che i nostri ragazzi non indossano divise, ma giacca e cravatta sono all’ordine del giorno. Non parliamo a sentire le persone seguite e a proprio agio». La sicurezza è in primo piano e gli operatori sono in possesso dei requisiti formativi obbligatori nelle situazioni previste dalla legge, «ma i compiti possono comunque essere i più svariati – prosegue -, come sorvegliare le casse se il personale si deve allontanare o accompagnare all’auto il proprietario se si chiude tardi la sera. In pratica si può contare su una figura che assiste a 360 gradi chi lavora e chi è presente nell’esercizio». Questa impostazione trasforma il servizio di controllo in un partner. «Il particolare punto di vista col quale operano i nostri addetti – dice ancora Tosoni – permette di cogliere ciò che funziona e ciò che invece va corretto nella gestione di un’attività e questo è un modo per far crescere e migliorare sempre l’offerta dei nostri clienti». Il titolare parla con cognizione di causa, con la moglie Maria Grazia, infatti, oltre ad amministrare l’azienda è impegnato personalmente sul campo lavorativo ogni giorno in un’attività commerciale diversa, assicuran assicurando la propria presenza al clien cliente almeno una volta ogni 15 giorni. «L’obiettivo – precisa - è che i no nostri assistiti lavorino sempre meglio, con tranquillità e serenità, perché solo così significa aver raggiunto entrambi quanto prefissato». Cresciuta sulle esigen esigenze della “clientela mi milanese”, Omnia Per Personal Service è attiva nella Bergamasca - «un bacino particolarmente interessante», segnala To Tosoni – da più di dieci anni. «Ci sono tante realtà che potreb potrebbero trovare nei nostri servizi l’oc l’occasione per caratterizzare ulteriormente la propria attività – afferma -, penso ai ne negozi del centro o ai locali di un certo livello. Non bisogna considerarlo un servizio solo per grandi superfici con più operatori presenti, anzi, può bastare un solo addetto per fare un salto di qualità. Possono inoltre esserci periodi particolari, come Natale o i saldi, dove l’afflusso della clientela è maggiore e va coordinato al meglio, ecco allora che ci viene richiesto il nostro prezioso supporto». Già, ma i costi? «Decisamente concorrenziali rispetto alle proposte sul mercato – assicura Tosoni – e con tanti vantaggi in più!». rezza e l’immagine dell u c i s a l r a vo s pe o t s tra u i g att r e n iv rt à it Il p Massimo Tosoni, titolare della Omnia Personal Service quindi di guardie, che danno all’atmosfera un senso di “blindato”, ma di personale che si mette completamente a disposizione del negozio e del locale, a cominciare dall’accoglienza, che rappresenta il biglietto da visita di un’attività. Significa, ad esempio, che se un cliente entra e in quel momento la commessa è impegnata, il nostro addetto lo accoglie, gli fornisce le prime informazioni e magari gli offre un caffè o un bicchiere d’acqua, evitando che imbocchi prima del tempo l’uscita senza fare alcun acquisto». Nei ristoranti e nei locali serali l’attenzione è simile. «Quante volte – sottolinea - è personalmente capitato di rimanere in attesa sulla soglia prima di ricevere l’attenzione di un cameriere! Con un nostro operatore questo non succede. Si incarica infatti di ricevere, informare sulla disponibilità dei tavoli, accompagnare al guardaroba, insomma, di tutto ciò che fa LE ALTRE NOVITÀ Cantieri e condomini, pacchetti su misura contro furti e vandalismi Tra le nuove frontiere dei servizi esplorate negli ultimi anni da Omnia Personal Service ci sono il controllo nei cantieri edili e nei condomini. «I cantieri sono oggi sempre più esposti al rischio di furti e danneggiamenti, sopratutto di notte – nota l’amministratore unico Massimo Tosoni -. Ciò che proponiamo è un servizio innovativo che comprende, a seconda delle esigenze, la consulenza, l’installazione di impianti di allarme, di videosorveglianza, il portierato diurno e notturno. Si va ben oltre il passaggio in determinati orari di un addetto alla vigilanza di grosse aziende presenti sul mercato, con noi si parla di presidi fissi h 24 che riducono notevolmente i rischi». Anche nei condomini e nelle abitazioni private c’è oggi l’esigenza di potenziare il controllo, magari solo in certi periodi dell’anno, come quello estivo. Anche qui la Società offre diverse soluzioni, come un servizio di prevenzione furti con collaboratori di fiducia, la sostituzione o il rafforzamento del servizio di portierato con guardiani fissi h 24, il controllo dei parcheggi condominiali, l’accompagnamento e l’assistenza agli anziani o alle persone sole e ancora la consulenza e l’installazione dei sistemi di antifurto e di videosorveglianza anche per i privati. «Dove operiamo con queste modalità gli spiacevoli eventi si sono annullati – sottolinea -, un ottimo deterrente con risultato finale importante, spesso ottenuto senza spendere grandi cifre, visto che i costi vengono ripartiti tra i condomini». OMNIA Personal service sede legale: via Padova, 157 20127 Milano [email protected] www.omniaps.com la Rassegna PAGINA A CURA DELLA 27 febbraio 2014 15 FOGALCO Turismo, 8 milioni per le reti d’impresa Il ministro per gli Affari regionali, il Turismo e lo Sport ha pubblicato il 7 febbraio 2014 il Decreto di approvazione del “Bando per la concessione di contributi a favore delle reti di impresa operanti nel settore del turismo” che destina 8 milioni di euro per la creazione di reti di impresa e di filiera nel settore turistico del territorio nazionale. Il Bando, aperto fino al 9 maggio 2014, permette alle MPMI del settore turistico di presentare domanda di partecipazione per il consolidamento o la costituzione di un’aggregazione di imprese sotto forma di Contratto di rete, Ati, Consorzio e società consortile con un minino di 10 imprese aderenti (e almeno l’80% di imprese turistiche). Ogni progetto deve prevedere un programma di investimenti non inferiore a 400.000 euro con un finanziamento a fondo perduto pari al 50% per il perseguimento di una o più delle seguenti attività: •messa a sistema degli strumenti informativi di amministrazione, di gestione e di prenotazione dei servizi turistici, la creazione di piattaforme per acquisti collettivi di beni e servizi •creazione di sistemi di promo-commercializzazione on line •implementazione di iniziative di promo-commercializzazione che utilizzino le nuove tecnologie e, in particolare, i nuovi strumenti di social marketing •sviluppo di iniziative e strumenti di promo-commercializzazione condivisi fra le aziende della rete finalizzate alla creazione di pacchetti turistici innovativi •promozione delle imprese sui mercati esteri attraverso la partecipazione a fiere e la creazione di materiali promozionali comuni Il bando nazionale, aperto fino al 9 maggio, sostiene il consolidamento o la costituzione di un’aggregazione. Il programma di investimenti non deve essere inferiore a 400.000 euro. Il finanziamento a fondo perduto è del 50% proroga per un periodo massimo di sei mesi per motivate e dimostrate ragioni connesse esclusivamente ad aspetti tecnici e realizzativi dei progetti. reGime di aiuTo ed iNTeNsiTÀ deLL’iNTerveNTo FiNaNziario La dotazione finanziaria complessiva è pari a euro 8 milioni. L’importo concedibile è fissato in euro 200.000 euro per ciascun progetto di rete. Non saranno ritenuti ammissibili progetti di rete che prevedono una spesa totale ammissibile inferiore a euro 400.000 euro. Il finanziamento sarà concesso a fondo perduto nel rispetto del regime degli aiuti “de minimis” sPese ammissibiLi soGGeTTi desTiNaTari e TiPoLoGia di aGGreGazioNe Possono beneficiare dell’intervento finanziario unicamente le imprese aderenti all’aggregazione che, al momento della presentazione della domanda a valere sul presente bando, risultino come di seguito dettagliato: • raggruppamenti di piccole e micro imprese con forma giuridica di “contratto di rete”; • raggruppamenti di piccole e micro imprese che potranno assumere la forma giuridica di Ati (Associazioni Temporanee di Imprese costituite o ancora da costituire), Consorzi e società consortili costituiti anche in forma cooperativa. Le aggregazioni non ancora costituite dovranno presentare idonea documentazione con la quale manifestano l’impegno a costituirsi formalmente, nelle fattispecie previste dai punti a) b) entro 90 giorni dalla data di pubblicazione del bando a pena di esclusione. I progetti saranno valutati da un Nucleo di valutazione da costituirsi con Decreto del Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo in funzione della qualità dei progetti e della rispondenza ad alcuni criteri quali la destagionalizzazione dei flussi turistici e l’utilizzo di tecnologie innovative. iL caPoFiLa All’interno di ciascuna aggregazione, l'impresa che presenta la domanda è contestualmente il capofila e referente amministrativo per l'erogazione del contributo. È a cura dell’impresa capofila la ripartizione del contributo pubblico alle imprese componenti l’aggregazione. Spetta al capofila mantenere i rapporti con il ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo – Direzione generale competente in materia di turismo. In particolare, è compito del capofila: •presentare la domanda di partecipazione in nome e per conto dell’aggregazione; •presentare le istanze di rendicontazione e tutta la documentazione che la Direzione generale competente in materia di turismo del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo riterrà opportuno richiedere all’aggregazione; •comunicare alla predetta Direzione qualunque variazione intercorra nel corso della realizzazione del progetto approvato e inserito nella graduatoria definitiva. TemPi di reaLizzazioNe dei ProGeTTi di aGGreGazioNe I progetti dovranno essere conclusi entro quindici mesi dall’accettazione del documento di notifica di ammissione al contributo. Potrà essere concessa una Saranno dichiarate ammissibili le spese sostenute a decorrere dalla data di pubblicazione del bando sul sito www.beniculturali.it/turismo (ovvero il 7 febbraio 2014) e sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, e sostenute entro e non oltre 15 mesi dall’accettazione del documento di notifica di ammissione al contributo, salvo eventuali proroghe concesse. Le spese devono essere riconducibili a una o più delle seguenti tipologie: a) i costi funzionali alla costituzione della rete di imprese, quali quelli riferiti alla presentazione di fidejussioni, spese notarili e di registrazione, nella misura massima del 5% del contributo richiesto; b) costi per tecnologie e strumentazioni hardware e software funzionali al progetto di aggregazione; c) costi di consulenza e assistenza tecnico-specialistica prestate da soggetti esterni alla aggregazione per la redazione del programma di rete e sviluppo del progetto nella misura massima del 10% del contributo; d) costi per la promozione integrata sul territorio nazionale e per la promozione unitaria sui mercati internazionali, in particolare attraverso le attività di promozione dell’Enit – Agenzia Nazionale del Turismo; e) costi per la comunicazione e la pubblicità riferiti alle attività del progetto; f) costi per la formazione dei titolari d’azienda e del personale dipendente impiegato nelle attività di progetto, nella misura massima del 15% del contributo. È consentita una variabilità tra le singole voci di spesa sostenute rispetto a quelle originariamente ammesse all’intervento finanziario in una forbice massima del +/- 10%. I costi ammissibili si intendono al netto di Iva, bolli, oneri bancari e ogni altra imposta e/o onere accessorio. modaLiTÀ e TermiNi di ParTeciPazioNe La domanda, unitamente agli allegati e a tutta la documentazione, deve essere presentata dal capofila o legale rappresentante entro e non oltre il 9 maggio 2014 a pena di esclusione. I modelli di domanda e i relativi allegati sono scaricabili dal sito web istituzionale del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo (www.beniculturali.it/turismo). La domanda e i relativi allegati dovranno recare apposita firma digitale o altro tipo di firma elettronica qualificata. Ai fini della presentazione fa fede la data di spedizione della domanda tramite Pec. L’istruttoria avverrà, pertanto, secondo l’ordine cronologico di spedizione. 16 27 febbraio 2014 la Rassegna
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