“Io medico demansionato" Un dottore attacca l'Ulss 18: "Trasferito di fatto ad Adria, ho subito una dequalificazione" ROVIGO - Tre sanzioni disciplinari tra il 2013 e il 2014, dopo una carriera trentennale che, almeno fino a quel periodo, non era mai stata macchiata. Per questo, un medico 6oenne dell'Ulss 18 di Rovigo ha fatto ricorso al giudice del lavoro di Rovigo: l'uomo ha, infatti, impugnato i provvedimenti che erano stati irrogati, nei suoi confronti, dall'azienda sanitaria in cui lavora. Una vicenda giudiziaria che, nel corso della settimana, ha visto la seconda udienza davanti al giudice dottoressa Silvia Ferrari. Udienza durante la quale sono stati sentiti quattro testi: due del medico e due dell'Ulss 18. Oggetto del ricorso due censure ed una multa di 200 euro, irrogate al medico che, peraltro, è un rappresentante del sindacato Anaao. Le contestazioni disciplinari, a parere del medico, che è difeso dall'avvocato Gianluca Ballo, sarebbero relative a episodi "trascurabili e marginali". Nel caso specifico, sono tre gli episodi che hanno portato alle sanzioni: una questione relativa al godimento delle ferie, una discussione con una collaboratrice e le lamentele di un utente per un rimborso. Episodi che il dottore considera "del tutto fisiologici in un ambiente lavorativo complesso come una struttura ospedaliera", ma che si sono conclusi comunque con l'applicazione di provvedimenti sanzionatori. Il medico, peraltro, si duole del fatto che le sanzioni che ha subìto si sarebbero potute ricomporre senza arrivare all'applicazione di sanzioni: "Si tratta di vicende che si sarebbero potute risolvere senza costringermi al ricorso alla magistratura, nella quale ripongo piena fiducia per la restituzione della mia dignità professionale, maturata in trent'anni di onorata carriera presso la sanità pubblica e che ritengo ingiustamente violata". Inoltre, il medico denuncia di aver subìto una "dequalificazione per effetto del progressivo ed inesorabile allontanamento dal servizio di alta professionalità medica che svolgevo prevalentemente all'ospedale di Rovigo e dal contestuale trasferimento di fatto presso l'ospedale di Adria, in atto da oltre quattordici mesi, presso il quale le mansioni assegnatemi non sono equivalenti, in termini di complessità professionale, a quelle che ho sempre svolto all'ospedale di Rovigo". In sostanza, il dottore lamenta un suo demansionamento in conseguenza del trasferimento di fatto, nello svolgimento del suo lavoro, all'ospedale di Adria, dove praticamente ora svolge il 90% del servizio. La voce di Rovigo 25 Gennaio
© Copyright 2024 Paperzz