12 LA STAMPA SABATO 21 FEBBRAIO 2015 Primo Piano .39 . URBANISTICA Il Vecchio San Paolo ora sarà sopraelevato Partono i lavori per la costruzione del quarto piano Le nuove piazze su corso Italia 1 La demoli- zione di parte dei muri perimetrali dei due cortili che si affacciavano su corso Italia, è una delle caratteristiche dell’intervento di riqualificazione e recupero dell’ex ospedale San Paolo 1 Sono più di mille i pali in resina e cemento che sono stati inseriti sotto la struttura del vecchio immobile in modo da rendere un edificio del 1800 conforme alle nuove normative antisismiche approvate di recente Cantiere ELENA ROMANATO SAVONA Demolire per ricostruire e ridare alla città un immobile lasciato all’abbandono per vent’anni; un gigante in pieno centro da troppo tempo lasciato all’incuria e al degrado che era diventato dimora di sbandati e piccioni. A fine mese si partirà con la demolizione di una parte del vecchio ospedale San Paolo, il tetto e la soletta dell’ultimo piano, dove verrà ricavata la parte residenziale dell’immobile. E’ una delle fasi più delicate e complesse dal punto in vista tecnico, legata ai lavori di ristrutturazione del vecchio ospedale, illustrata dalla San Paolo Spa durante un sopralluogo con il vicesindaco Livio Di Tullio. Per questa fase dei cantieri i muri sono stati rinforzati con un articolato sistema di ponteggi in modo da garantire sostegno alla struttura; inoltre nell’area perimetrale interna sono stati installati altri ponteggi. La demolizione e ricostruzione della parte superiore dello stabile è stata preceduta da un’opera di rinforzo a partire dalle fondamenta per garantire all’ex San Paolo tutte le caratteristiche antisismiche. Tra i lavori «invisibili» la sistemazione di 1000 pali di cemento compresso e acciaio letteralmente piantati sotto la costruzione in modo da sorreggerla insieme alle fondamenta originarie strutturate su un sistema di palificazione tutto il palazzo sarà catturato da una rete in fibra di vetro in modo da garantirne la staticità anche in caso di terremoti. Un investimento di oltre 30 milioni di euro, che vedrà la fine tra circa due anni in un mix di aree pubbliche - al piano terra negozi, spazi commerciali e due piazze integrate su corso Italia, mentre dallo storico scalone in marmo che una volta portava alle camerate si accederà al piano degli uffici. Rimane la cappella che sarà ristrutturata e resa fruibile al pubblico mentre le 70 unità abitative occuperanno I lavori all’interno del vecchio San Paolo in cui gli spazi sono stati completamente riorganizzati per esigenze tecniche e di valorizzazione dell’immobile invece il secondo e terzo piano oltre che la terrazza dalla quale verrà ricavato un attico. Il progetto, inizialmente realizzato dall’architetto catalano Ricardo Bofill, è stato modificato su indicazioni della Soprintendenza e del Comune che hanno chiesto l’inserimento di maggiori spazi aper- ti, vedi le due piazze lato corso Italia e le due vie di collegamento tra corso Italia e via Giacchero. Le due autorimesse al piano strada, su lato via Giacchero, saranno nascoste con un sistema di accesso che le renderà invisibili e integrato con la mobilità della via. LE OSSERVAZIONI ALLA VARIANTE APPROVATA DAL COMUNE Italia Nostra sul Crescent 2 “Un’edificazione eccessiva” «Assolutamente inopportuna l’ulteriore edificazione di un nuovo complesso residenziale in un’area essenziale allo sviluppo turistico e il cambio di destinazione d’uso approvato non si può applicare agli edifici da costruire». E’ questa, in sintesi, l’obiezione mossa al progetto del Crescent 2 da parte di Italia Nostra che ha presentato un’osservazione alla variante urbanistica. Una bocciatura tecnica e di legittimità. Le osservazioni, che potevano essere consegnate entro il 13 febbraio agli uffici del settore Urbanistica di Palazzo Sisto, saranno ora analizzate da tecnici comunali e regionali, poi il progetto di Orsa 2000 tornerà in Conferenza dei Servizi per l’approvazione definitiva. In Consiglio comunale il nuovo palazzo del porto aveva acceso un forte dibattito. Fra i detrattori principali del piano Sel e Rifondazione. Roberto Cuneo, presidente di Italia Nostra, nel documento parla di vizio di legittimità della variante di destinazione d’uso del nuovo palazzo, che in un primo tempo doveva essere una struttura ricettiva, ma poi è stato trasformato in un palazzo con 50 appartamenti. «E’ ingiustificabile una proliferazione di nuovi edifici resi- denziali in una situazione di sovradimensionamento e di conseguente sottoutilizzo della capacità abitativa a Savona. Occorre fare riferimento al Dpr 380 del 2001 che prevede il permesso di costruire in deroga agli strumenti urbanistici generali solo per edifici o impianti pubblici o di interesse pubblico. Per rilanciare l’attività edilizia e riqualificare le aree urbane degradate, è stato stabilito uno speciale procedimento per gli edifici privati, ma questa possibilità è solo valida per il patrimonio edilizio esistente e per la promozione e riqualificazione di aree urbane degradate, non per la costruzione di nuovi Il progetto del Crescent 2 edifici». Italia Nostra parla anche di necessità di bilanciare interessi pubblici e convenienza del privato e spiega che il nuovo palazzo non è in linea con l’obiettivo di riqualificazione dell’area della Darsena e del Priamar. Infine la zona Prolungamernto e Priamar è da considerarsi Parco Urbano e non «struttura urbana» come viene invece classificata dal Comune nella variante. [C. BEN.]
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