Bollettino quadrimestrale della parrocchia di San Michele Arcangelo - Novi di Modena Anno III - Numero VI - Aprile 2015 - Stampato in proprio Emmaus n. 6 Aprile 2015 Libertà religiosa Musulmani e Cristiani in dialogo Parrocchia San Michele Arcangelo NOVI DI MODENA 1 Emmaus Bollettino Parrocchiale Quadrimestrale Anno III - Numero VI – aprile 2015 & ditoriale di don Ivano Zanoni Benedizione alle case o visita alle famiglie? Parrocchia San Michele Arcangelo Via Grandi, 42 Novi di Modena tel/fax 059 670307 cell 338 3279300 Direttore Responsabile don Ivano Zanoni, parroco Redazione Luisa Casaburi, Simone Gilioli, Marzia Lodi, Nicola Malagoli, Maria Cristina Pontiroli, Francesco Solera Collaboratori di Questo Numero Lia Durante Del Monaco, Elena Galeotti, Stelio Gherardi e Maria Malagoli Foto e Immagini Nicola Malagoli eMail e Sito [email protected] www.parrocchiasanmichele.it La redazione con gioia dà il benvenuto al piccolo Elia e fa tantissimi auguri al papà Nicola Pellegri e alla mamma Marzia Lodi. In copertina: famiglia Ouzzine e famiglia Galeazzi 2 “ Benedetto il Signore, Dio d’Israele, perché ha visitato e redento il suo popolo” (Lc 1,68) Ogni anno che passa sento sempre più la fatica fisica di percorrere le strade del paese per la Benedizione pasquale, ma in fondo è una “piacevole” fatica, perché è bello incontrare le persone, fare nuove conoscenze e dialogare con tutti e, quando è possibile e gradito, fare un momento di preghiera insieme. Entrare in una casa e essere accolti è sempre una preziosa occasione per manifestare vicinanza e attenzione agli altri. La benedizione può arrivare dovunque e non è mai solo una semplice benedizione degli ambienti dove si vive, ma è soprattutto una benedizione per le persone e, per mezzo del sacerdote, è Dio stesso che visita e benedice la famiglia. E’ Lui che fa scendere il suo amore di Padre su tutti componenti: sui genitori, prima di tutto, che hanno la missione di amarsi per sempre e di trasmettere la vita e la fede ai loro figli; sugli anziani e sugli ammalati che, sperimentando nel loro corpo la fragilità e l’insicurezza, hanno bisogno di coraggio e di speranza; sui ragazzi e sui giovani che devono affrontare l’incertezza del loro futuro. La visita alle famiglie aiuta il parroco a disegnare una mappa del territorio da vari punti di vista: religioso, etnico, culturale e sociale. Si può incontrare tutto e il contrario di tutto: credenti e non credenti, praticanti e non, cristiani e non cristiani... Attraverso un’ osservazione attenta e rispettosa ci si rende conto di come è la realtà in cui vivono le famiglie, soprattutto si vedono i bisogni, le povertà, le fatiche di tante famiglie. Un conto è che le persone vengano in parrocchia o in chiesa, altro conto è incontrarle nelle loro case, toccare con mano le situazioni, respirare un certo clima di vita domestica proprio di ogni famiglia. Tutti gli anni mi dico: prima inizio e prima finisco, ma poi, una volta che mi sono messo in cammino, subentra in me come una frenesia di andare, di non perdere tempo, perché in fondo la gente aspetta la benedizione del sacerdote e quando lui entra in una casa è la mano del Signore che benedice. Mi piace e sono ansioso di incontrarmi con la mia gente, perché nel corso di un anno in una famiglia possono cambiare tante cose: i bambini sono diventati adolescenti, i giovani si fanno più adulti e forse sono già usciti da casa per formare la loro famiglia, sono nate nuove creature e quante volte, purtroppo, qualche anziano non è più lì in casa ad aspettarti. La visita alle famiglie è per i sacerdoti un’occasione unica per sentire il polso della loro comunità, è uno dei modi per essere autentici pastori, che, come più volte ha affermato Papa Francesco, devono avere l’odore delle pecore. Fides et Labor F ides et Labor è il progetto di finanza sociale promosso nel dicembre 2013 da monsignor Francesco Cavina, vescovo di Carpi, in favore di quei giovani che pur avendo buone idee imprenditoriali, non riescono a realizzarle per mancanza di fondi. Creare un fondo per le emergenze è stato uno dei primi desideri del Vescovo subito dopo il suo ingresso in Diocesi, nel marzo del 2012. Il primo donatore è stato Papa Benedetto XVI con una cifra di 100 mila euro, dopo la visita pastorale del 26 giugno 2012 nelle zone terremotate, poi via via la somma è aumentata grazie alla generosità di tanti. Il Vescovo di Carpi ha sottolineato come “il lavoro sia In foto: un diritto naturale legato alla dignità della persoS.E. Francesco Cavina, na umana, non un privilegio. La nostra Diocesi Vescovo di Carpi, sta facendo la sua parte. La speranza è che altri insieme a cinque imprenditrici: Paola possano imitare questo progetto”. Finora sono Cavallini, Susi Alì, stati presentati sessanta progetti di cui trenta apAnna Rosa Ferrari, provati per un totale di 200mila euro erogati. Il Lucia Infante, fondo è di 300mila euro garantiti dalla Diocesi. Mirela Lazurca. Fides et Labor è rivolto ad attività esercitabili nel di Cristina Pontiroli territorio della Diocesi di Carpi che, a causa della lunga crisi economica, risultano escluse dal sistema del credito bancario per ragioni connesse alla mancanza di garanzie o a situazioni di precarietà, ma che intendono diventare economicamente autosufficienti e interagire nel tessuto sociale ed economico attraverso l’esercizio di un’attività lavorativa autonoma nuova o già esistente. Il prestito massimo previsto è di 15 mila euro, la modalità di restituzione è personalizzata; ovviamente non ci sono interessi da pagare. Carità e amore sono il motore di Fides et Labor, un progetto ricco non solo perché i fondi messi a disposizione potranno lievitare grazie ad altre donazioni. Immessi in questo circuito virtuoso, i fondi potranno infatti “moltiplicarsi” perché ogni volta che sarà restituito il prestito, il denaro verrà riportato in circolo per aiutare l’idea imprenditoriale di altre persone. Le persone che hanno presentato i progetti dimostrano un desiderio di crescere nel territorio, ma quello che emerge di più è una richiesta di fiducia e di incoraggiamento. 3 Musulmani e Cristiani di Simone Gilioli e Francesco Solera K halid Ouzzine, 39 anni e Souad, 33 anni, di origine marocchina vivono dal 2007 a Novi, gestiscono una loro impresa di pulizie e sono genitori di Nor, 7 anni. Angelo Galeazzi, 49 anni, e Stefania, 43 anni, sono invece italiani. Entrambi svolgono un lavoro in banca ed hanno due figli: Chiara di 17 e Carlo di 13. Queste due famiglie hanno con generosità accettato di confrontarsi apertamente sul tema dell’integrazione culturale e religiosa, un tema quanto mai complicato dal crescente attivismo terroristico. Quello che ne è emerso è un toccante dialogo sulFoto di gruppo: la speranza, sul riconoscimento dei propri limiti da sinistra Khalid, Souad generazionali e sulla fiducia riposta nei loro figli Nor, Stefania e Angelo. per raggiungere, non solo quella auspicabile accettazione dell’altro, ma una fruttuosa e radicata convivenza. La realtà locale vede la compresenza nel nostro territorio di due religioni principali: cristiano-cattolica e musulmana: secondo voi è possibile una convivenza pacifica? Quali sono le difficoltà? 4 Angelo: io sono nato in un’epoca in cui non esisteva il problema dell’integrazione perché non si trasferiva gente da fuori. Lavoro a Fabbrico, paese in cui ci sono molti stranieri, e la gente vive bene insieme. Quindi sì, credo sia possibile. Di per sé la convivenza non è difficile, ma la verità è che è raro trovare momenti in cui si faccia qualcosa insieme. Stefania: le stesse difficoltà a collaborare capitano poi anche tra novesi, è difficile stare insieme e fare cose insieme. Ci sono famiglie novesi con le quali non ho mai scambiato parola, quindi non c’è molta differenza rispetto ai rapporti con alcuni stranieri. Souad: per me è difficile… Quando vivi in un paese che non è il tuo, il fatto che tu abbia una religione diversa risalta molto di più, ti viene fatto notare che “sei musulmano”, e questo viene accentuato ancora di più quando qualche musulmano fa azioni non belle. L’assurdità sta poi nell’attribuire a tutto il popolo musulmano una colpa. Angelo: i nostri figli, che sono stati abituati già da piccoli a scuola in classi con bimbi stranieri, ragionano già in modo diverso da noi. Nostro figlio Carlo, parlando di una compagna di classe cinese, una volta ha detto “non è cinese, è nata a Carpi!”. Khalid: anche nostra figlia dice di essere italiana. Per me la difficoltà più grande è sapere che molte persone pensano a cose cattive e le legano alle religioni. L’islam non dice che bisogna uccidere qualcuno, ma ci dice solo la strada buona da percorrere. In Italia abbiamo un’immagine sbagliata dell’Islam. Io penso che l’importante sia essere persone buone e rispettose, vorrei essere giudicato per la persona che sono. ... in dialogo Angelo: la TV contribuisce ad incrinare il rapporto tra persone di religione diverse, nonostante nelle nostre zone questo rapporto sia tranquillissimo e non ci siano particolari problemi. Invece di dividere bisognerebbe cercare di unire. "il mondo si evolve naturalmente e le popolazioni cambiano e si mescolano" Quali cose dovrebbero cambiare, sia a livello locale che nazionale, per accelerare questa integrazione? Stefania: le persone dovrebbero scegliere di dedicare più tempo a conoscersi e vivere insieme. A noi aiuterebbe sapere cosa è il Corano e per loro cos’ è la Bibbia e trovare punti comuni, ma queste cose le fai solo se hai voglia. La cultura è l’unica strada che può permettere alle persone di non etichettare gli altri. Angelo: la frequentazione cambia tutto, ma mettere insieme per forza non ha senso. La questione è abituarsi a stare insieme ed in questo la scuola ha un ruolo molto importante perché può aggregare i genitori attraverso le iniziative per figli. Khalid: quelli che hanno più problemi siamo noi grandi, non i bambini. I bambini sono nati e cresciuti tutti qui e si sentono a casa, noi invece no… abbiamo ancora abitudini diverse. Non vogliamo tornare a casa o cambiare le abitudini delle persone di Novi, ma è complicato. Souad: bisogna imparare ad accettare l’altra persona com’ è, senza volerla fare assomigliare a te e senza volerla cambiare. Con mia figlia farò come i miei genitori hanno fatto con me: mi hanno lasciato fare la mia vita coi miei sbagli e le mie scelte. Quando tuo figlio cresce qua non puoi pensare di tornare indietro. Casa tua è dove hai formato la tua famiglia. L’importante è cercare di far crescere il meglio possibile i figli facendo capire cosa è giusto e cosa è sbagliato. Ci sono ancora molti italiani che sperano che questo momento di integrazione sia una parentesi, un momento di passaggio. Non c’è veramente voglia di conoscersi… Souad: finché continuano ad esserci episodi come quello di Parigi, è difficile che l’integrazione sia naturale. E’ come il terremoto, quando smette e te ne dimentichi poi all’improvviso torna a tremare tutto. Stefania: il mondo si evolve naturalmente e le popolazioni cambiano e si mescolano. Se non siamo noi grandi a rallentare il processo con le nostre paure, i nostri figli non avranno problemi. Gli anziani sono cresciuti con una certa cultura e non la cambieranno. La differenza la faranno i giovani. C’è qualcosa della vostra cultura che vorreste dire all’altra coppia, che avete la sensazione che venga spesso incompresa? Stefania: la gente di Novi ed anche in parrocchia spesso sembra un po’ chiusa, ma non è così. Sono dinamiche di paese difficili da cambiare, soprattutto in un paese in cui tutti si conoscono troppo bene come il nostro. Persone che vengono da lontano possono aiutare a far saltare questi meccanismi di chiusura apparente. Khalid: a me piacerebbe che tutti leggessero il Corano, per capirlo meglio e sapere cosa dice. Noi abbiamo sempre occasioni per capire qualcosa sui cristiani, voi invece non avete questa possibilità nei confronti dell’Islam. Angelo: io vorrei dire una cosa a tutti, non solo all’altra coppia ma anche ai miei figli:" Siate cu� riosi, cercate di capire dall’esperienza e non solo da chi è più vecchio." 5 CRESIMA: punto di partenza di Elena Galeotti di ............... In foto: au 6 Q uest’anno vostro figlio Tommaso riceverà il sacramento della Cresima: come vi state preparando in famiglia a questo evento? Dal punto di vista spirituale, cercheremo di accompagnare Tommaso nel suo cammino di preparazione, sfruttando anche momenti “forti”, come la Quaresima, i riti pasquali e gli incontri proposti dalla parrocchia. Per noi è stata importante anche la scelta del padrino, che abbiamo scelto come figura di esempio positivo per un ragazzo. Dal punto di vista materiale, l’attenzione è forte sul … ristorante. Credete che la Cresima sia una cosa che riguardi strettamente Tommaso, oppure che questo suo passaggio ad una fede adulta chiami in causa anche un cambiamento nel vostro modo di essere genitori? La Cresima può anche essere vista come un rito di passaggio, che segna la fine dell’infanzia e l’ingresso ufficiale nell’adolescenza. Quindi è doveroso per un genitore prendere atto che il proprio piccolo sta crescendo e che le sue esigenze, le sue domande, il suo modo di rapportarsi con gli altri e con la propria famiglia stanno cambiando. Dovremo perciò assecondare questa cambiamento, ma potremo altresì pretendere da lui una consapevolezza sempre maggiore. Ritenete che nel prossimo futuro vostro figlio saprà valorizzare il sacramento ricevuto? Se con l’aiuto della Divina Provvidenzacontinuerà a coltivare la sua fede, sicuramente i doni dello Spirito Santo gli saranno di sostegno nella crescita. Cosa suggerireste ai catechisti e agli educatori ACR per aiutare i vostri figli a proseguire il cammino di fede intrapreso con il traguardo della Cresima? Purtroppo la ridotta disponibilità di spazi dopo il terremoto sicuramente non aiuta, ma se fosse possibile organizzare un oratorio, credo che sarebbe un momento di aggregazione molto utile per tenere i ragazzi legati alla vita parrocchiale. Ma anche la proposta di gite, momenti di gioco, come il GREST o i campi estivi, sono tutte occasioni utili per continuare il cammino. Suggerirei anche di coinvolgere i ragazzi in alcuni momenti liturgici come la via Crucis o i rosari mariani, che possano rafforzare la loro fede e farli sentire parte di una comunità viva sempre, non solo la domenica mattina. Ritenete che il gruppo degli amici di Tommaso abbia un’importanza rilevante per proseguire un cammino comune di sostegno nel percorso di fede? All’età di Tommaso l’amicizia è il cardine delle scelte dei ragazzi. Il gruppo ACR a cui partecipa Tommaso è molto sparuto e non sarà facile dargli continuità negli anni futuri. Ma contiamo che l’entusiasmo e la tenacia degli educatori possa riuscire nel piccolo miracolo di tenere uniti i ragazzi e magari conquistare qualche nuova leva. Dal canto nostro, come genitori, faremo il possibile perché i ragazzi possano sempre sentire la parrocchia come un luogo dove coltivare amicizie, perché tra le tante rimanga viva l’Amicizia con Dio. Lettere dei ragazzi al Vescovo: Voglio ricevere la Cresima perché I cresimandi, cioè i ragazzi di prima media che si stanno preparando a ricevere il sacramento della Cresima, come consuetudine da alcuni anni, scrivono al Vescovo S.E.M. Francesco Cavina le motivazioni che li hanno portati a percorrere il loro cammino formativo. La redazione ne ha selezionate alcune che pubblichiamo in forma anonima: ltà incontrate, ho co ffi di le tte tu e nt ta e Nonos mio cammino spiritual proseguito volentieri il techismo e Gesù, che mi con i miei amici del ca a. hanno dato tanta forz ' testardo e vorrei, con Sono un ragazzo un ponto, diventare un po' più l'aiuto dello Spirito Sa fede. Ed è per questo che volubile e crescere nella vere il sacramento della sono felice di poter rice uppo di catechismo con confermazione con il greparato questo momento. cui ho camminato e pr Mi piacerebbe ricevere il dono dello Spirito Santo per conoscere e fare sempre il bene, e non il male. Perché voglio confermare la mia fede, la mia fede cristiana. Voglio promettere a Dio e a Gesù di continuare il mio cammino. Vorrei rice vere diventare p la Cresima perché vorr iù diventare g grande nella fede. Pe ei rm ran fare un gra de nella fede signific e her nd doni dello issimo passo avanti e ebbe Spirito San to. Uno de ricevere i ha colpito i doni di p riconoscer iù è la sapienza, che che mi e e a gioire per la bon ci aiuta a tà di Dio. Io voglio r icevere la Cre lo Spirito Santo e sa sima perché così ri cev rò forse più Dio. Tram in contatt o ite i doni o co dell poter esse re più resp o Spirito spero anc n he di onsabile. le azzi e g a r i , ri se educato pire molte co i l g n co ca à Voglio ric o fatto i ha aiutata a e in comunit n i eve m m r a o m t lI ca s m a confermare re la Cresima p i a CR p A e ' a l c l a e n d erché vog o im la fede cris li ragazze ne alla Cres mo piccoli n sendo più tiana che c o n il b a a o s t mi hanno o tesimo e v e si zi a a o l r e d o r e n r a d a o n e a glio contin i u v m della famig uare a far to altri. Q sacramento, significa rice de li i a l g d i G n p e o sù... La C a c l n a unzione” c resima sign rte cato de a capire cos e, che compre er fi o i m n e g n i s e ifi ll t ’a o ca “ p il n iusciam olto importa esima anche a per essere capi dell ntichità venivano un r i d n a a r t r i nazione, no gr ,m C eg diventare d i veniamo u i re o Santo i ricevere la esto mi rall t i is r i c e p p o S li nti per di Cristo . lo qu re anno di cat .Questo è ni. Vor na a Dio e o e d c h is e t m t l’u o, ma il cam i se e la fede de più vic mino non d ltimo i m v r e i t s e e m n v pre crescer se continuand e nel corso e finire o. m i s s o i a t v d n enire in chie el ta sa e magar tempo i diventare un futuro educatore. 7 L'eredità più preziosa di Stelio Gherardi e Maria Malagoli in questa pagina e seguente: foto di gruppo di nonni novesi T ra poco diventeremo nonni per la settima volta. Il miracolo della vita ci avrà ancora una volta trovati stupiti e riconoscenti. Quando uscirà questo numero del Bollettino avremo già visto il colore degli occhi del nostro nuovo nipotino, lo avremo già coccolato, avremo già gioito per i primi timidi sorrisi e trepidato per i suoi pianti incomprensibili. Ci saremo forse occupati qualche momento di lui e preoccupati per lui. Di sicuro avremo già pregato per lui, per la sua mamma, il suo papà e la sua sorellina e in questo affidamento al Signore avremo uniti anche tutti i nipoti e le nipotine che lo 8 hanno preceduto, con i quali abbiamo già fatto un tratto di strada insieme. Quando è stato necessario siamo stati accanto a loro, sostituendo i genitori, ma senza sostituirci a loro. Questo è quanto è richiesto ai nonni, in questo tempo in cui entrambi i genitori sono occupati fuori casa (ed è già una grazia che lo siano). Occuparsi di loro vuol dire seguirli nella loro crescita, accudirli, interagire con loro, rispondere allo loro mille domande, donando con pazienza e gioia il nostro tempo e il nostro affetto. Per tutti crescere bene è difficile e le difficoltà che si incontrano sono tante e hanno mille sfumature; l’abbiamo visto con i " Ai nonni è affidato un compito grande: trasmettere l’espe� rienza della vita, condividere con sem� plicità una saggezza, e la stessa Fede: l’ere� dità più preziosa " di Lia Durante Del Monaco Vincent van Gogh, Particolare di Sentierodi notte in Provenza, 1890 figli e ora con i nipoti, ma la forza dell’amore e la fiducia nell’aiuto del Signore sono una garanzia per superare le difficoltà. “Ai nonni, che hanno ricevuto la benedizione di vedere i figli dei figli, è affidato un compito grande: trasmettere l’espe� rienza della vita, la storia di una famiglia, di una comunità, di un popolo; condividere con semplicità una saggezza, e la stessa Fede: l’eredità più prezio� grata riconoscenza ai nostri rispettivi nonni e ai sa”. Queste parole del Papa ci sono di stimolo e nostri genitori, che sono stati i preziosi nonni dei di sostegno e ci fanno rivolgere un pensiero di nostri figli. I Tra arte e musica l Circolo culturale “Vittorio Lugli” è stato costituito intorno alla fine degli anni ’90 con lo scopo di promuovere ed organizzare iniziative volte a favorire lo sviluppo culturale, letterario e artistico dei cittadini residenti nel Comune. L’obiettivo è di valorizzare il patrimonio artistico e storico locale, le potenzialità umane, far conoscere i luoghi storici e le tradizioni appartenenti al patrimonio novese e creare una collaborazione con le altre associazioni presenti sul territorio per realizzare un confronto che incrementi lo scambio delle idee e la condivisione delle proposte. Nel corso di questi anni le diverse iniziative realizzate hanno ottenuto un buon successo di pubblico che ci ha spinto a continuare, malgrado la ferita del terremoto e la carenza degli spazi. In particolare, in questo anno 2015, è in corso di realizzazione per Domenica 26 Aprile una gita sociale a Vicenza alla Basilica Palladiana per visitare la mostra “TUTANKHAMON CARAVAGGIO VAN GOGH”. Il 23 Maggio presso la palestra della scuola elementare è previsto il Concerto di Primavera in collaborazione con la scuola di danza dell’ANESER e la parte musicale con l’Ensamble della Banda di Novi. Nella seconda metà di giugno è previsto un viaggio a Milano all’EXPO - 2015 - Esposizione Universale - ed infine a settembre, in occasione della Sagra di San Michele, come avviene già da diversi anni il Concerto in Chiesa per celebrare la festa del Santo Patrono. E’ nostro vivo desiderio, in collaborazione con il Circolo Cinematografico Emmaus, poter riprendere la proiezione dei film sospesa a causa del terremoto che ha reso inagibile la sala parrocchiale Emmaus. Ci auguriamo vivamente che la sala possa ritornare disponibile e che i lavori di consolidamento inizino nel corso dell’estate. 9 Il meglio deve ancora venire intervista al sindaco Luisa Turci di Francesco Solera e Simone Gilioli in foto: il sindaco Luisa Turci durante l’intervista 10 S e dovesse scegliere una parola per fare sintesi della sua esperienza in questi 8 anni da sindaco, quale sarebbe? Fatica, ma anche onore. Fatica perché nel primo mandato è iniziata la crisi economica e nel secondo c’è stato il terremoto, ma è sempre stata una fatica condivisa anche con il resto della squadra. E’ stato un onore, invece, rappresentare i cittadini: è una responsabilità che non capita a tutti. ed i miei figli. Alle spalle ho avuto una famiglia robusta che ha retto non solo lo stress della continua assenza ma che mi ha anche sostenuto nei momenti difficili. Ringrazio la mia famiglia che mi ha consentito di fare questa esperienza. Personalmente, ho messo su una corazza, che già sapevo di avere, ma che ho dovuto irrobustire, in particolare dopo il sisma. Per un impegno del genere devi imparare a lasciarti qualcosa alle spalle, Come crede di aver cambiato Novi, Rovereto perché anche le parole possono fare male ma si e Sant’Antonio in questi anni? Ma anche come deve andare avanti. E’ una corazza fatta di onestà crede che questi luoghi e questo servizio abbia- ed etica, dando sempre tutto quello che si può. no cambiato lei? Nel ricoprire la carica di Sindaco non si è soli. Senz’altro ogni amministrazione lascia qualcosa, C’è una squadra scelta, che è la giunta, ed una o almeno tenta di farlo… Certamente sono stati non scelta, il consiglio comunale. Quali sono i commessi degli errori e non è sempre possibile valori più condivisi all’interno del consiglio e accontentare tutti, ma credo anche di aver lascia- sui quali è più facile e fruttuoso collaborare? to qualcosa di buono, non con il desiderio di es- Il primo mandato ha visto molti dibattiti e tensere ricordata, ma per la collettività. sioni politiche, elementi che tuttavia credo siaIl ruolo che ricopro non ha cambiato solo me in no necessari in un contesto democratico. Nel questi anni, ma ha coinvolto anche mio marito secondo mandato, caratterizzato da una giunta particolarmente giovane, con il terremoto e l'avvio della ricostruzione, lo scontro politico si è smussato a favore di obiettivi comuni, di scelte utili per il paese… Si lavora meglio insieme, soprattutto in un’ ottica di condivisione di ciò che si sta facendo. Questo fa bene a tutti: quando si vota insieme all’unanimità il piano di ricostruzione significa che tutti si prendono la loro fetta di responsabilità, opposizione compresa. Questa è stata una grande vittoria per tutto il consiglio. Poi restano posizioni diverse su altri temi e la dialettica non manca. Perché un giovane dovrebbe rima- Il terremoto ha dato una scossa anche sociale e culturale al nostro paese… Cosa possiamo aspettarci di vedere quindi nei prossimi anni? Ora che il terremoto c’è stato ed è passato, bisogna parlare di opportunità. Il nostro comune vedrà cose prima inimmaginabili. Quando mai avremmo avuto il Pala Rotary a S. Antonio? Quando mai avremmo fatto il polo della cultura con la biblioteca nuova, la scuola di musica nuova ed il centro giovani a Novi? La piazza cambierà volto… queste sono opportunità! Rifaremo anche il teatro e la torre, i soldi sono già stanziati. A Rovereto iniziano molti cantieri ed è una cosa meravigliosa. Ci sarà il parco nuovo dalle ex elementari e medie a Novi. Faremo il nuovo polo scolastico a Rovereto. A Novi, dove c’era la biblioteca, sorgeranno i servizi sociali e la sala civica sarà ampliata. Una cosa a cui tengo molto è la nuova casa protetta (75 posti), abbiamo già comprato il terreno di fronte alla nuova caserma dei carabinieri. Dove E per quanto riguarda la zone industriale… c’era la vecchia casa protetta in via De Amicis, verrà demolito tutto e costruiti 14 "appartamenti quali sono le strategie sul tavolo? Come Unione Terrre d’Argine ci siamo chiesti protetti" e il centro diurno. cosa stesse succedendo e quali fossero i punti di Concludendo, quale potrebbe essere un mesforza. Ci siamo affidati ad un’agenzia specializzata saggio finale per i cittadini? che sta tuttora facendo delle valutazioni con uno Vedo sempre il bicchiere mezzo pieno: quando studio di fattibilità per il modello di sviluppo so- inauguro qualcosa sono felice. È vero, è successo, stenibile locale. È un’azienda che ha già lavorato ma adesso andremo avanti, sempre che la gente facendo un piano di marketing in Franciacorta. rimanga. Non è sufficiente la pietra, ma serve il Abbiamo fatto fare questo studio perché abbiamo cuore per rimanere qua. Le persone devono cadelle eccellenze, anche dal punto di vista enoga- pire che scegliere di rimanere è guadagnarsi un stronomico, che dobbiamo imparare a valorizza- pezzo di vita per il futuro. Mi hanno sempre detre: se si fa una buona promozione del territorio, to: “Novi è brutto!” - quindi non può che migliotutti potremmo guadagnarci. La nostra proposta rare! Con le opportunità che stanno emergendo la portiamo in Regione e ai Comuni dell'Area dal post sisma, dobbiamo cercare quello che c’è di Nord per tentare di tradurla in un piano d'area buono a Novi, prenderlo e migliorarlo… Credo strategico e, in caso positivo, potrebbero arriva- che per Novi il meglio debba ancora venire. re finanziamenti dai bandi europei. Questo non significa rinnegare la grande tradizione manifatturiera di Novi. Il contesto ora è diverso e dobbiamo allargare lo sguardo anche a potenzialità inesplorate del nostro territorio. nere a Novi? Quali sono i tesori preziosi che ci permettono di guardare con speranza al futuro del paese? I giovani hanno in mano il futuro di questo paese e devono volergli bene. Se pensi che il luogo in cui sei nato e vissuto meriti un tuo investimento, puoi trovare una ragione per farlo. Non c’è una ricetta, una motivazione unica e condivisa a cui aggrapparsi per rimanere. La qualità della vita non la misuri solo in base al numero dei teatri, cinema e negozi in piazza, passa anche dalla possibilità di fare in tranquillità una passeggiata sulla ciclabile chiacchierando con chi incontri. Personalmente, la misuro anche nella possibilità di godersi l’ambiente naturale e il paesaggio: in campagna tra Novi e Rovereto ci sono dei luoghi bellissimi. A volte mi fermo per guardarli… Se non iniziamo noi che ci viviamo a valorizzare il nostro paese, non c’è dubbio che lo faccia qualcuno da fuori. Siamo noi ad avere questo compito di rendere il nostro territorio più attrattivo. "I giovani hanno in mano il futuro di questo paese e devono volergli bene" 11 Parrocchia San Michele Arcangelo - Novi di Modena SETTIMANA SANTA 29 marzo Domenica delle Palme 09:45 Scuola dell'infanzia: benedizione dell'ulivo 10:00 S. Messa 11:15 S. Messa 15:00 Adorazione Eucaristica: "QUARANTORE" 17:00 Ora di adorazione eucaristica 18:00 S. Messa 30 marzo Lunedì Santo 09:00 S. Messa 09:30 Esposizione del SS.mo e adorazione 15:00 Esposizione del SS.mo e adorazione 17:00 Ora di adorazione eucaristica 18:00 S. Messa 12 TRIDUO PASQUALE 2 aprile Giovedì Santo Comunione agli ammalati e anziani 15:00 Confessioni per i ragazzi 21:00 S. Messa in COENA DOMINI 3 aprile Venerdì Santo Adorazione del Santo Sepolcro 15:00 VIA CRUCIS 21:00Liturgia"ADORAZIONE DELLA CROCE" e "PROCESSIONE" per via Grandi, V. F.lli Rosselli, Piazza 1° Maggio, V. Matteotti, V. Martiri, V. Medaglie d’oro, V. Grandi. 31marzo Martedì Santo 09:00 S. Messa 09:30 Esposizione SS. mo e adorazione 15:00 Esposizione SS. mo e adorazione 17:00 Ora di adorazione eucaristica 18:00 S. Messa 4 aprile Sabato Santo 15:00Confessioni 21:30 VEGLIA PASQUALE 1 aprile Mercoledì Santo 18:00 S. Messa 21:00 Carpi: S. Messa Crismale a Quartirolo 6 aprile Lunedì di Pasqua 08:30 - 10:00 - 18:00 S. Messa 5 aprile PASQUA 08:30 - 10:00 - 18:00 S. Messa
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