La Voce che Chiama Festa della Madonna del Poggio 2015 Sabato 9 maggio • h. 18.30: apertura dello stand gastronomico (il menu quest’anno comprenderà tigelle, crescentine, piadine, patate fritte, salsiccia, friggione, fagioli in umido) e della pesca di beneficienza che quest’anno prevederà 5 premi abbinati all’estrazione dei numeri rossi. • h. 21: spettacolo “La Corrida – dilettanti allo sbaraglio”. Per informazioni ed iscrizioni chiedere in sagrestia o scrivere all’indirizzo lacorrida. [email protected]. Il pubblico è invitato a presentarsi con pentole, coperchi e strumenti improvvisati per esprimere i propri giudizi. Venerdì 14 maggio Ore 20.45: Processione con l’Immagine della Madonna del Poggio dalla chiesa di San Camillo alla Collegiata e benedizione del Cimitero Domenica 10 maggio Ore 18: arrivo della Madonna del Poggio. Processione fino alla Collegiata S. Messe nei giorni di lunedì - martedì mercoledì e sabato ore: 8.30 - 10.00 - 18.30 • h. 8.30 - 12.30: apertura della pesca di beneficienza • h. 18.30: apertura dello stand gastronomico e della pesca • h 20: concerto della band “Ritardo Cronico” Domenica 17 maggio Ore 17.00: Vespro e processione al Poggio • h. 8.30 – 12.30: apertura della pesca di beneficienza • h. 18.30: apertura dello stand gastronomico e della pesca • h 20: concerto della band “Maddalen’s Brothers” • h 22: estrazione dei numeri rossi: 1. viaggio 2. bicicletta 3. televisore led 4. tablet 5. robot da cucina. Mercoledì 13 maggio Ore 20.45: Processione con l’Immagine della Madonna del Poggio alla chiesa di San Camillo Sabato 16 maggio Ore 16: S. Messa per i malati • h 17: apertura della pesca • h 18.30: apertura dello stand gastronomico • h. 20.30: “Giochi Senza Frontiere” per bambini e famiglie. Per informazioni ed iscrizioni scrivere entro domenica 12 aprile all’indirizzo: giochi. [email protected] Notizie Flash Notizie Flash MUSEO DI ARTE SACRA L’anno è iniziato con le visite guidate di circa 500 bambini delle scuole elementari e ragazzi delle medie. A seconda della classe di appartenenza, ai piccoli visitatori delle elementari sono stati proposti, a cura dell’associazione Co.me.te ,diversi itinerari o applicazioni, come il ‘gioca museo’, la ‘bottega del pittore’, i ‘Corali’ e un ‘corso di argilla’. Si è trattato di un appassionante approccio didattico: un’introduzione all’arte e alla spiritualità dei nostri tesori d’arte Sacra, accolta con grande entusiasmo CAT GARDECCIA Si è iniziato il 66° anno di attività con importanti obiettivi da centrare nel corso del 2015. Concerti di beneficenza (in particolare, uno in favore dell’Asilo amici dei bimbi avrà luogo al teatro Fanin venerdi 8 maggio), partecipazione il 13 giugno alla XII rassegna città di Persiceto assieme ai ragazzi cantori e a due IL CENTRO CULTURALE G.K. CHESTERTON, nato da pochi mesi a san Giovanni ma aperto a tutti coloro che si vogliono aggiungere come soci senza limitazione di luogo di residenza, ha già svolto numerose e seguitissime attività culturali, tra cui all’inizio di quest’anno – in collaborazione col CTG locale- una conferenza del prof. Barbieri, concittadino e astrofisico di fama internazionale ed un incontro con la ‘bambina di Dio’, Gianna Jessen, Notizie Flash dai nostri piccoli. Col patrocinio del Centro culturale Chesterton si sono invece svolti nella fascinosa sala Maggiore del Museo un paio di interessanti e apprezzati incontri serali per adulti. La Prof. Loretta Secchi ha incantato il pubblico con un paio di esposizioni rispettivamente sull’ ‘Ultima Cena’ di Leonardo e sul celebre dipinto di Tiziano : ‘Amor sacro e amor profano’. Altri incontri sono allo studio per essere proposti nella seconda metà dell’anno in corso. cori ospiti; partecipazione ad una rassegna di cori in val di Chianti e, in novembre, uno straordinario concerto di canti per ricordare il centenario dell’entrata italiana nella Grande guerra. Il cat Gardeccia continua così la sua storia, sempre aperto a tutti coloro che volessero entrare nel suo organico. scampata ad un aborto salino negli USA e ora nota attivista pro-life . In entrambi i casi il teatro Fanin, pur tanto capace, ha accolto a malapena- o addirittura è stato insufficiente- a contenere tutte le persone accorse per assistere agli avvenimenti. Altri incontri culturali, di argomento storico e letterario, sono in programma dopo Pasqua e in Maggio. CENTRO FAMIGLIA Durante la distribuzione di primule a favore del Progetto Gemma nella Giornata per la vita del 1 Febbraio, effettuata all’uscita della Collegiata di San Giovanni in Persiceto, ad Amola, Zenerigolo e Lorenzatico, Castagnolo, Santuario del Poggio, Le Budrie, Sala Bolognese, Manzolino, Cavazzona e Osteria Nuova, è stata raccolta l’importante cifra di 4.935,00 € al netto delle spese che ammontano a 1.080 €. Tale importo permette di avviare due nuove adozioni di mamma e bambino. I bambini delle classi di catechismo hanno dato una bellissima nota di colore alla giornata, e durante la distribuzione del sabato pomeriggio hanno raccolto ben 618 €, continuando poi a collaborare e rendere piacevole anche la domenica. Grazie a tutti i donatori e collaboratori!!! Ricordiamo gli incontri di Aprile per Genitori di ragazzi preadolescenti e adolescenti: ore 20,30 al Primo piano del palazzo Fanin PREADOLESCENTI, OLTRE LA SCUOLA MEDIA d.ssa Benedetta Micol Marangoni, PsicologaPsicoterapeuta dr. Giorgio Paltrinieri, Psicologo GIOVEDI’ 9 APRILE: “L’età delle scelte” Incontro per riflettere sull’importanza della scelta scolastica per il futuro dei propri figli ADOLESCENTI E GENITORI…SENZA PAROLE d.ssa Federica Granelli, Educatrice e counselor GIOVEDI’ 16 APRILE: “Le parole per litigare e per fare la pace” Normalità quotidiana tra conflitti evitati e conflitti infiniti GIOVEDI’ 23 APRILE: “Le parole sostituite e messe in rete” Adolescenti nella giungla digitale tra immagini e simboli MARTEDI’ 28 APRILE: “Le parole non dette nei momenti difficili” Prevenire le nuove dipendenze nella società dei consumi 5 PER MILLE PER IL NO PROFIT Oltre ad invitarvi a firmare per la destinazione dell’8 x mille alla Chiesa Cattolica, anche quest’anno è possibile scegliere di destinare il 5 per 1000 della Dichiarazione dei Redditi, a un’associazione di Volontariato ONLUS. È sufficiente firmare nell’apposito spazio e indicare precisamente il CODICE FISCALE dell’Ente a cui si vuole destinare il contributo. Di seguito indichiamo gli Enti, con relativo codice fiscale, che hanno un riferimento con le attività parrocchiali: Centro Famiglia Centro Missionario Persicetano Coro “I Ragazzi Cantori” Cooperativa sociale “G. Fanin” 92031520379 92028440375 91217440378 02601561208 Bollettino della Parrocchia di San Giovanni Battista • Marzo 2015 Piazza del Popolo, 22 - 40017 San Giovanni in Persiceto (Bo) - tel. 051821254 - www.parrocchiapersiceto.it Periodico - Direttore responsabile: Don GIOVANNI BONFIGLIOLI Arciprete Fate questo LA LITURGIA DELLA SETTIMANA SANTA 29 Marzo 2015 DOMENICA DELLE PALME SS Messe ore 8 - 10,30 - 18,30 (inizio Quarantore) ore 10: Ritrovo presso la Chiesa degli Angeli e benedizione dell’ulivo. A seguire Processione solenne alla Collegiata dove all’arrivo sarà celebrata la S. Messa. ore 18,30 S. Messa, al termine esposizione Eucaristica e Adorazione per tutta la notte. Da Domenica 29 a Martedì 31 Marzo 2015 Solenni Quarantore con Adorazione Eucaristica per tutta la giornata Martedì 31 Marzo ore 20,30: S: Messa, processione in piazza del Popolo e solenne Benedizione Eucaristica. 2 Aprile 2015 GIOVEDÌ SANTO ore 20: S. Messa della Cena del Signore. Concelebrano tutti i sacerdoti della parrocchia. All’offertorio i fedeli sono invitati a un gesto di carità offrendo in denaro e in natura. Seguirà la solenne processione per accompagnare il Santissimo Sacramento alla Chiesa della Cintura per l’adorazione. ore 22: Adorazione Eucaristica presso la Chiesa della Cintura. 3 Aprile 2015 VENERDÌ SANTO Astinenza e digiuno ore 7: Recita dell’Ufficio delle Letture e delle Lodi Mattutine. Ore 15: Via Crucis per i bambini in Collegiata ore 18,30: Commemorazione della Morte del Signore. ore 21: Via Crucis per le vie della città. 4 Aprile 2015 SABATO SANTO Durante la giornata saranno a disposizione alcuni sacerdoti per la confessione. Nel pomeriggio benedizione delle uova ore 7: Recita dell’Ufficio delle Letture e delle Lodi Mattutine ore 21,30: Solenne VEGLIA PASQUALE DI RESURREZIONE con la celebrazione di tre battesimi in memoria di me Un pastorello solo, addolorato, sta privo di piacere e di contento, il pensiero alla donna tiene intento, ha il petto dall’amore lacerato. Non lacrima, perché di amore piagato, ché non gli pesa di vedersi afflitto, quantunque nel suo cuore sia ferito; ma piange al sol pensier d’essere obliato; ché al solo pensier di essere obliato dalla sua bella donna, con gran pena si lascia maltrattare in terra aliena, e il petto dall’amore ha lacerato. E dice il pastorello: Ahi, disgraziato colui che dal mio amor si è reso assente e non vuole godere di me presente! E il petto per suo amore ha lacerato. E dopo un po’ su un albero è salito dove ha disteso le sue braccia belle e morto se n’è rimasto appeso a quelle, e il petto dall’amore lacerato. (S. Giovanni della Croce, Strofe spirituali su Cristo e l’anima) Ci apprestiamo a vivere ancora una volta la Grande Settimana, quella che per antonomasia chiamiamo Santa. In questi giorni “rievocheremo e rivivremo – accogliendone tutta la luce e la grazia – i tre giorni centrali e più santi dell’intera storia umana: i giorni in cui siamo stati singolarmente amati, i giorni che ci hanno redento, i giorni che hanno riacceso per gli uomini la speranza di un destino imperituro di fulgore e di gioia. Il protagonista dell’azione salvifica di questi giorni è il Signore Gesù, colui che “avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine” (cf Gv 13,1): vale a dire, fino a donarsi a noi, attraverso il sacramento del “Corpo dato” e del “Sangue versato”, in una arcana ma reale e intima comunione” (card. Biffi). Proprio nel momento di dare la propria vita in riscatto per i peccatori (ossia per ciascuno di noi!) Gesù era più oppresso dall’indifferenza degli uomini che dalla sua stessa sofferenza. Come dice splendidamente san Giovanni della Croce: Non lacrima, perché di amore piagato, (..) ma piange al sol pensier d’essere obliato. Di fronte al sacrificio d’amore di Gesù si erge quanto mai tragica la tiepidezza degli uomini, che faticano a rendersi conto di essere salvati e scordano facilmente quanto la loro redenzione sia costata. A perenne memoria del suo sacrificio, Gesù ci ha donato allora l’Eucaristia, che è stata affidata ai suoi apostoli la sera dell’Ultima Cena non perché divenisse un ricordo annuale della Redenzione (come avveniva per la Pasqua ebraica), ma perché fosse la fonte della vita della Chiesa. La celebrazione eucaristica è infatti molto più di un ricordo di un fatto passato e ormai remoto: essa rende presente e operante l’evento che commemora, perché attualizza sull’altare lo stesso sacrificio della Croce. ”Questo è il mio corpo”, “questo è il calice del mio sangue”: le parole sorprendenti di Gesù, pronunciate per la prima volta nel cenacolo, non si sono più spente; risonando sugli altari in ogni tempo e in ogni luogo della terra, continuano a operare il loro prodigio. E in ogni tempo e in ogni luogo suscitano un’emozione, una meraviglia, uno stupore adorante che non può trattenersi dall’erompere nel grido: “Mistero della fede!”. In questo grido si riassume e si manifesta l’intera storia cristiana; in questo grido c’è lo sbigottimento degli apostoli davanti alla prima Eucaristia; c’è il fervore delle comunità delle origini, radunate per la “frazione del pane”; c’è il rapimento estatico di quanti nei secoli sono stati affascinati dall’arcana presenza in mezzo a noi di Cristo e del suo sacrificio. Al centro della vita della Chiesa e di ogni cristiano non vi può pertanto essere altro che la celebrazione eucaristica, nella quale, facendo memoria ed esperienza dell’infinito amore di Dio, impariamo ad amarci gli uni gli altri come Cristo ci ha amato, per sostenerci vicendevolmente sulla strada della salvezza. Don Giovanni Bonfiglioli 5 Aprile 2015 PASQUA DI RISURREZIONE Decalogo 6 Aprile LUNEDÌ DELL’ANGELO In una parrocchia americana, il parroco, decisamente seccato dalle scuse addotte nel corso degli anni dai parrocchiani per non andare a Messa, inserì “I dieci motivi per cui non mi lavo mai” nel bollettino domenicale: Messe secondo l’orario festivo. ore 9,30 : S. Messa presso la cappella dell’Ospedale SS Messe ore 8 - 11 - 18,30 12 Aprile DOMENICA IN ALBIS SS Messe secondo l’orario festivo ore 10 e 11,30: S. Messa e celebrazione dei Battesimi I malati e gli anziani che non possono partecipare ai riti pasquali e desiderano ricevere l’Eucaristia possono contattare la sagrestia al numero telefonico 051 821254. È possibile anche comunicare in sagrestia il nome di anziani o persone che desiderano partecipare alla Messa del giorno di Pasqua e hanno la necessità del trasporto. Si potrà indicare quale Messa tra quella delle 9,30 all’Ospedale, delle 10 o 11.30 in Collegiata. 1. Sono stato obbligato quando ero piccolo. 2. Le persone che si lavano sono ipocrite: pensano di essere più pulite degli altri. 3. Ci sono così tanti tipi di sapone, che non so decidere quale sia il migliore. 4. Ero abituato a lavarmi, poi ho cominciato ad annoiarmi ed ho smesso. 5. Mi lavo solo in occasioni particolari, come Natale e Pasqua. 6. Nessuno dei miei amici si lava. 7. Comincerò a lavarmi quando sarò più vecchio e più sporco. 8. Non riesco a trovare il tempo. 9. Il bagno non è mai caldo abbastanza in inverno o fresco a sufficienza in estate. 10. I produttori di sapone cercano solo i tuoi soldi. Cena di Emmaus pittore fiorentino o emiliano della prima metà del XVII sec Sinodo sulla famiglia: siamo chiamati a riflettere Ormai da molti anni, almeno dal pontificato di Giovanni Paolo II, la Chiesa ha avviato una riflessione sulla famiglia, intesa come luogo teologico di incontro tra Dio e gli uomini, ma anche come cellula fondamentale della società. Molte volte sono stati pubblicati documenti che trattavano l’argomento (il più conosciuto è la Familiaris consortio di Giovanni Paolo II), ma negli ultimi anni si è scoperta l’urgenza di trattare l’argomento in maniera originale, in particolare per quanto riguarda gli aspetti sociologici, antropologici ed ecclesiologici: se è vero che il Vangelo non cambia, è però vero che “siamo noi che incominciamo a comprenderlo meglio... È giunto il momento di riconoscere i segni dei tempi, di coglierne l’opportunità e di guardare lontano” come scrisse Giovanni XXIII. Per questo il papa Francesco ha convocato un primo Sinodo lo scorso autunno, che aveva come oggetto la famiglia; tale Sinodo ha prodotto un documento che sarà lo strumento base per il lavoro del secondo Sinodo, che si terrà nell’ottobre prossimo. Fino a qui poco di originale, a parte forse il fatto di riconvocare l’assemblea dei vescovi due volte consecutive per lo stesso argomento; una novità però c’è: in previsione di entrambe le sessioni del Sinodo sono stati diffusi a tutte le Diocesi del mondo, e quindi alle parrocchie e ai fedeli, degli schemi di spunti di riflessione, corredati di domande per raccogliere i pensieri, le attività in essere, i progetti, le necessità percepite, i rischi presenti sull’argomento in tutta la Chiesa, che, non dimentichiamolo, è sparsa in tutto il mondo, in contesti culturali, politici, religiosi estremamente differenziati. Questa attività richiesta a tutte le Chiese del mondo ha principalmente lo scopo di raccogliere idee, informazioni e proposte per i Vescovi riuniti nel Sinodo; ha però certamente anche lo scopo di stimolare in ogni chiesa locale, in ogni parrocchia una riflessione approfondita sull’argomento, sempre centrale nella vita delle persone e delle comunità, per arrivare a trovare modi sempre migliori per portare il Vangelo nella vita delle persone e delle famiglie. Per accogliere l’indicazione del Papa, il Consiglio Pastorale Parrocchiale appena eletto ha deciso di avviare un lavoro sui testi forniti, tenendo come orizzonte il nostro territorio e la nostra parrocchia, per valutare quale sia la situazione e come si possa fare per annunciare il Vangelo in maniera sempre più efficace. Sono state così create alcune commissioni, ognuna della quali dovrà esaminare una parte del documento e produrre un contributo di valutazione e proposta. Alla prossima seduta del Consiglio Pastorale Parrocchiale si esaminerà congiuntamente il lavoro delle commissioni. Il Signore ci aiuti a vivere questa occasione come momento di crescita e confronto sereno alla luce della sua Parola. Paolo Cocchi Per chi volesse approfondire il tema, in sintonia con tutta la Chiesa, e dare anche un proprio contributo, è possibile collegarsi al sito ufficiale del Vaticano e scaricare la relazione del Sinodo straordinario 2014 e i lineamenti del prossimo, che avrà come titolo: La vocazione e la missione della famiglia nella Chiesa e nel mondo contemporaneo (4-25 ottobre 2015) www.vatican.va/roman_curia/synod/documents/rc_synod_doc_20141209_lineamenta-xiv-assembly_it.html Spunti per la Liturgia in Collegiata Nella prefazione alla raccolta dei suoi scritti sulla liturgia, Papa Benedetto XVI – rifere ndosi al fatto che la prima Costituzione discussa e approvata dal Concilio Vaticano II riguardava appunto la liturgia – sintetizza da par suo la questione: “Ciò che, visto appunto dall’esterno, potrebbe sembrare un caso, si rivela guardando la gerarchia dei temi e dei compiti della Chiesa, come la cosa intrinsecamente più giusta. Cominciando con l’argomento della liturgia, si poneva inequivocabilmente in luce il primato di «Dio», la priorità assoluta del tema Dio. Prima di tutto Dio, questo ci dice l’iniziare con la liturgia”. Niente di più di questa premessa è appropriato per avviare una breve riflessione sul tema della liturgia all’interno della nostra Comunità; e per condividere alcune iniziative che, come coro dei Ragazzi Cantori, stiamo portando avanti in questo tempo di preparazione alla Santa Pasqua. Credo che si possa affermare con tutta tranquillità che, all’interno della nostra Parrocchia, la riforma liturgica avviata dal Concilio è stata interpretata in modo equilibrato, lontano dagli eccessi che invece hanno trovato spazio altrove. In questo il compianto don Enrico è sempre stato una guida sicura e discreta, che non ha mai mancato di “dettare la linea” con quell’equilibrio che ne ha sempre contraddistinto il ministero pastorale. Una delle eredità più preziose che ci ha lasciato è il Coro dei Ragazzi Cantori di San Giovanni. Fortemente da lui voluto e sostenuto per più di trent’anni, questo complesso ha sempre messo al centro della sua azione il servizio liturgico, che ne ha sempre costituito la bussola e al quale ha sempre dedicato le energie migliori, presentandosi sempre e in ogni occasione anche nei consessi artisticamente più blasonati - prima di tutto come “coro liturgico che effettua il suo servizio ogni domenica alla messa delle ore 10”. Nei più di quarant’anni di attività naturalmente le scelte e gli orientamenti si sono evoluti, sono state esplorate strade diverse, spesso fruttuose e talvolta meno efficaci: quello che è certo è che l’intento è sempre stato quello di conferire alla liturgia quell’apporto insostituibile fornito dalla musica e dal canto. Negli ultimi mesi, anche stimolati da alcune giuste osservazioni che ci sono giunte da più parti, abbiamo provato ad immaginare come fare un ulteriore passo avanti nella direzione di sostenere ancora meglio quello che è il centro della vita liturgica di una comunità: la Celebrazione Eucaristica. Naturalmente, non c’è nulla da stravolgere, proprio perché la situazione attuale è il risultato di una evoluzione pluridecennale, che ha distillato un tutto coerente ed armonico: purtuttavia, alcune correzioni di rotta sono state proposte e condivise con i nostri sacerdoti, ed hanno visto la luce con l’inizio della Quaresima, tempo di preparazione per eccellenza. Prima di tutto, vi era da migliorare il momento dell’accoglienza, che precede l’inizio della celebrazione. E’ un momento che per sua natura poco si presta a creare le condizioni di raccoglimento necessarie a prepararsi all’azione che sta per cominciare. Un canto polifonico eseguito dalla sola schola qualche minuto prima dell’inizio della Messa, ed intonato al tempo liturgico, ci è sembrato fosse la soluzione più adatta a favorire il silenzio e il raccoglimento; lasciando al termine qualche breve istante per la meditazione personale. Si è poi pensato di riportare nella giusta luce l’Antifona di ingresso, che avvia e dà il “motivo” dell’intera celebrazione, e che sovente non trova il giusto rilievo nel canto di ingresso: per il tempo quaresimale, il canto rimane fisso mentre la strofa ricalca per l’appunto la Antifona del giorno. Un altro momento qualificante è il Salmo Responsoriale, nel quale il salmista ed il popolo si alternano nel canto, e quest’ultimo è chiamato a rispondere coralmente all’invito del primo. Per facilitare la partecipazione, si è pensato di adottare una semplice melodia, e sempre la stessa, per il ritornello, variando invece i versetti: in questo modo si vuole facilitare l’apprendimento da parte dell’assemblea, così che possa davvero rispondere allo spirito di questo momento di passaggio tra l’Antico ed il Nuovo Testamento. Per il resto, si è confermato lo schema dei canti di comunione, in cui al canto a popolo segue un canto meditativo eseguito dalla schola, per il quale si è posta maggiore attenzione alla corrispondenza con la liturgia del giorno. Il nostro obbiettivo è trarre da queste settimane di “sperimentazione” le conferme alla correttezza delle scelte effettuate, ma anche gli spunti per fare sempre meglio, portando quindi il nostro piccolo contributo alla vita della comunità; e magari fornendo qualche spunto per le scelte e gli orientamenti che verranno definiti dalla neo-ricostituita Commissione Liturgica parrocchiale. Andrea Bongiovanni IL LUPO E L’AGNELLO Venerabile Mari Carmen Gonzalez-Valerio Madrid, 14 marzo 1930 - Madrid, 17 luglio 1939 La Chiesa, sia pur con molta cautela, ha dato il via ai processi di beatificazione e santificazione di bambini che hanno vissuto la loro breve vita nell’innocenza, nella santità, nell’immolazione di vittime, di testimoni o prescelti di fatti prodigiosi. E così ci indica anche la venerabile Mari Carmen Gonzalez-Valerio, fanciulla spagnola di nove anni; vissuta e morta in un periodo infelice della storia della Spagna, di cui da poco si sta cominciando a parlare diffusamente, mentre prima per opportunità politiche e di servilismo culturale verso l’ideologia marxista c’era un velo di silenzio. Il periodo in questione fu la sanguinosa Guerra Civile, che devastò la Spagna a partire dal 1931 e che ebbe il suo culmine negli anni 1936-39. Si cominciò nel ’31 con l’espulsione dalla Spagna del cardinale di Toledo, poi con l’incendio di alcuni conventi, con lo scioglimento della Compagnia di Gesù, con l’approvazione del divorzio, la secolarizzazione dei cimiteri, con l’imposizione di togliere il Crocifisso dalle aule scolastiche. Nei quattro anni dal ’36 al ’39, la Guerra Civile scoppiata in tutta la sua violenza fece migliaia di morti, dei quali 4184 sacerdoti, braccati come animali concedendo una ricompensa per il loro ritrovamento; inoltre 2365 religiosi e religiose per un totale di 6832 consacrati della Chiesa; le diocesi più colpite furono Barbastro, Lérida, Toledo. In questo tristissimo periodo nacque Mari Carmen Gonzalez-Valerio il 14 marzo 1930 a Madrid, secondogenita di don Julio Gonzalez-Valerio e di donna Carmen Sáenz de Heredia, genitori di nobili origini; il padre già capitano di artiglieria, con l’avvento dei comunisti al potere, aveva lasciato la carriera militare e si era impiegato come ingegnere nelle Ferrovie dello Stato. La bambina, secondo un’antica tradizione, venne consacrata alla Madonna del Carmine, dandole il nome della Vergine. Con lei le tappe dei sacramenti furono veloci, venne battezzata poche ore dopo la nascita per paura di perderla e eccezionalmente a soli due anni venne cresimata: l’eccezionalità del fatto si giustificava con la percezione, che non ci fosse molto tempo per prepararsi alla lotta per la fede. Mari Carmen crebbe con una volontà vigorosa e temperamento forte, “presumidilla” (presuntuosetta) diceva con affetto qualche parente; dotata di un pudore ostinato e scontroso, non amava vestitini troppo esposti. Aveva assistito con tanto fervore alla Prima Comunione del fratello Julio, e il desiderio si fece vivo in lei di ricevere Gesù al più presto. E anche per lei arrivò il gran giorno desiderato, con l’incontro con Gesù Eucaristia e con la “totale offerta di sé”; ricevé il libro di preghiere intitolato “Mi Jésus” che terrà in mano ostinatamente durante la sua malattia, in esso si trovava la formula da recitare dopo la Comunione: “Oh mio Gesù, io sono tutta tua. Ti sei donato a me e io mi dono interamente a te”. Già da piccola sentiva il desiderio di farsi santa con la consapevolezza sempre più crescente che per diventarlo bisogna soffrire. In casa si curava la diffusione e il sostegno della devozione all’Amore Misericordioso e al Sacro Cuore di Gesù con l’invio di scritti e volantini, e la bambina di sua iniziativa andava per strada a distribuire ai passanti i foglietti della devozione. Ma sulla famiglia incombeva il pericolo della rivoluzione. Il 15 agosto del 1936, giorno dell’Assunta, una ronda di miliziani si presentò alla loro porta, per prelevare don Julio: egli nel salutare la moglie, che voleva seguirlo, le raccomandò i bambini, dicendo di spiegare loro quando grandicelli, come era morto, nel difendere i principi cattolici. Fu rinchiuso in una vicina prigione e qualche volta la famiglia riusciva ad intravederlo. Dopo qualche giorno si udì un suo grido e si vide un camion militare che si allontanava; alla prigione dissero brutalmente “se vuoi vedere tuo marito, va all’obitorio”. La piccola Mari Carmen ebbe l’intuizione che il padre fosse stato ucciso e cominciò a pregare intensamente con il ‘rosario delle piaghe di Gesù’, da usare nei momenti di dolore. Il capo del governo rivoluzionario era Azana, e per lei era il responsabile dell’assassinio del papà; ciò nonostante domandava alla madre: “Dimmi: Azana si salverà?” e la madre da vera cristiana rispondeva: “Se fai dei fioretti e preghi per lui si salverà”. L’odio dei rivoluzionari verso la sua famiglia era particolare, perché erano parenti di Primo de Rivera, l’ex capo el Governo, e il loro arresto era imminente, perciò fu consigliato di rifugiarsi nell’ambasciata belga di Madrid, dove vennero raggiunte dai bambini, perché avevano saputo che erano inclusi in una lista di bambini da deportare in Russia. Nell’ambasciata si nascondevano anche quattro sacerdoti, così perlomeno si poteva celebrare la Messa e ricevere la Comunione. Attraverso vie diplomatiche riuscirono ad avere un salvacondotto e con un camion la famiglia raggiunse Valencia dove si imbarcarono per Marsiglia. La sua vita in quel periodo fu i n t e s s u t a di piccole e grandi delicatezze verso i suoi familiari, la servitù e i poveri. Nell’ottobre del 1938 Mari Carmen fu affidata ad un istituto di suore irlandesi come alunna interna, distinguendosi fra le altre alunne perché era l’unica a partecipare alla Messa delle suore, che si celebrava alle sette del mattino. Un sacerdote che frequentava l’Istituto, indicandola usò questa espressione: “Quella bambina è piena di Spirito Santo”. Dopo un periodo di vacanze pasquali, trascorso a casa, dove il Giovedì Santo la piccola Mari chiese di offrirsi al Signore, tornò in collegio, dove l’8 maggio 1939 cadde ammalata di scarlattina. Iniziò così la fase finale della sua vita, la malattia si complicherà sempre più, portandole atroci sofferenze che sopportò senza un lamento, fra la meraviglia dei familiari, medici, infermieri. Nei suoi ultimi giorni disse all’infermiera: “Mio padre è morto martire, povera mamma, e io muoio vittima”. Avvicinandosi la festa della Madonna del Carmine, diceva che desiderava morire in quel giorno, ma gli dissero che si sarebbe sposata una zia, allora lei disse, “morirò il giorno dopo”. E così con la visione della Vergine che veniva a pigliarla, morì verso le tre del pomeriggio del 17 luglio 1939. La nonna scriveva ad una parente lontana “La nostra piccola santa se ne va. Ormai è tutta assorta in Dio”. Dopo la sua morte si ebbe ancora più chiara la spiritualità della sua giovane vita, nella sua borsetta venne trovata un’agendina in pelle rossa con tre pagine importanti, nella prima è annotato “29 agosto. Oggi hanno ucciso mio padre”, in un’altra è scritto il grido dei martiri di quel periodo “Viva la Spagna. Viva Cristo Re!”, nella terza pagina “Mi sono offerta nella parrocchia del Buon Pastore, 6 aprile 1939”; il tutto custodito in un foglio con su scritto ‘privatissimo’ come fanno i ragazzi con i loro segreti. Un anno dopo nel 1940, esule in Francia, moriva anche Manuel Diaz Azana con l’assistenza in punto di morte di un vescovo, ricevendo la Confessione e l’Estrema Unzione, spirando dolcemente nell’amore di Dio, senza sapere però quante preghiere di una bambina di nove anni avevano ottenuto la conversione. Il 18 Settembre 1953 a Roma, Papa Pio XII ha ricevuto un gruppo di persicetani guidato da don Guido Franzoni, e ha donato 18 milioni per la costruzione del Palazzo Fanin.
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