Copia di 6e228950c1f1108dca69cfaeccee831a Trieste AGENDA IL PICCOLO MARTEDÌ 7 APRILE 2015 25 ■ I NOSTRI FAX Trieste 040.37.33.209 ■ 040.37.33.290 ■ LE NOSTRE MAIL [email protected] ■ [email protected] ■ [email protected] ■ » EVENTI “SCIENCE & THE CITY 2” tartini Dall’oboe al sassofono Sei masterclass in due settimane Non manca la gioia di vivere a questi due arzilli vecchietti. E proprio di eterna giovinezza e di come invecchiare in salute si parlerà domani al Revoltella Eterna giovinezza, un sogno E se fosse “colpa” del sangue? Domani al Revoltella prosegue il ciclo di incontri di divulgazione scientifica In sessanta minuti scopriremo i segreti per invecchiare bene e (magari) sani Prosegue il ciclo di incontri di divulgazione scientifica “Science&TheCity_2”, la seconda edizione del ciclo di appuntamenti con la scienza in città ideato da Icgeb, il Centro internazionale di ingegneria genetica e biotecnologie, sotto la direzione generale di Mauro Giacca. L’iniziativa - realizzata con il contributo della Regione, la co-organizzazione del Comune di Trieste, la mediapartnership del Piccolo e il supporto del Rotary Club Trieste Nord porta ancora una volta la scienza a contatto con i cittadini con una formula complessiva di sei incontri, che hanno preso il via lo scorso 1 aprile con un affollato incontro sulle nuove scoper- te nel campo della ricerca e la cura dell’Aids, e proseguirà fino al prossimo 13 maggio. L’auditorium del Revoltella, sede di tutti gli appuntamenti, vedrà la presenza di alcuni tra i massimi esperti italiani della ricerca biomedica a livello internazionale con scienziati, ricercatori, giornalisti scientifici, magistrati, docenti delle università di Trieste, Udine, Roma e Brescia, referenti dell’Azienda sanitaria e, naturalmente, dell’Icgeb. Obiettivo dell’iniziativa è quello di raccontare la scienza al pubblico dei non addetti ai lavori. A ogni appuntamento, con un taglio veloce e il formato di un talk show televisivo, due tra i massimi esperti italia- ni si confrontano su un tema di attualità scientifica per 60 minuti. Il secondo appuntamento è in programma domani (alle 18) sul tema “La fonte dell’eterna giovinezza”. Se siete preoccupati dello scorrere della vita e volete capire se la scienza permetterà di allungare la nostra esistenza rimanendo sani, questo è l’incontro da seguire. Gabriella Marcon, professore di neurologia all’università di Udine e referente dell’Azienda sanitaria triestina, si occupa da anni dello studio delle persone ultracentenarie, per cercare di carpirne i segreti. Francesco Loffredo, cervello di ritorno da Harvard a Trieste, dove divide il suo tempo tra la NEL POMERIGGIO Adriatico, le date da non scordare Cardiologia a Cattinara e l’Icgeb, ha scoperto che il sangue degli individui giovani contiene un fattore che può ringiovanire quelli vecchi. Esisterà quindi una terapia per rimanere giovani? E, nel frattempo, cos’è possibile fare almeno per invecchiare sani? Questi e molti altri i temi che saranno affrontanti grazie alla conduzione del vicedirettore del Piccolo Alberto Bollis. Gli appuntamenti successivi affronteranno tematiche quali le prospettive scientifiche, ma anche le problematiche sociali ed etiche legate alle cellule staminali, il valore delle analisi genetiche, oltre al tema di grande attualità come la prova del dna in medicina forense. Ci sarà anche una masterclass con protagonista Donato Renzetti Sei masterclass in due settimane: da domani al 24 aprile il Conservatorio Tartini accelera sugli appuntamenti speciali di perfezionamento organizzati nell’ambito dell’intensa politica di scambi e sinergia nazionale e internazionale. Prestigiosi della scena musicale internazionale si avvicenderanno al Tartini per vere e proprie “full immersion” che permettono, in breve tempo, di approfondire contenuti portanti legati ai corsi ordinari del Conservatorio: ad aprire il calendario del mese, come sempre a cura della docente Rita Verardi, sarà il concertista sloveno Matej Šarc, per la masterclass di oboe in programma mercoledì e giovedì, inclusiva dei concerti previsti nell’aula magna del Tartini e al Museo Schmidl. Šarc è un grande sostenitore della musica contemporanea e ha lavorato con compositori che hanno espressamente scritto per lui. È primo oboe dell’Orchestra filarmonica slovena e membro del Slowind woodwind quintet. Pressoché contestuale la masterclass che vedrà protagonista il direttore d’orchestra Donato Renzetti rivolta agli studenti dell’unico corso dedicato in regione: quello appunto di direzione d’orchestra, attiva- to dal Tartini. Il corso, dall’8 al 10 aprile, verterà sui principi generali con lezioni di tecnica, analisi, prassi interpretativa e prove d’orchestra. La carriera di Donato Renzetti lo impegna intensamente fra attività sinfonica, produzioni d’opera lirica e registrazioni discografiche. Attualmente è direttore principale e artistico dell’Orchestra filarmonica marchigiana. E nelle giornate di venerdì e sabato il Tartini prosegue con uno dei musicisti italiani più acclamati sulla scena internazionale, il sassofonista Marco Albonetti, standing ovation al suo debutto come solista alla Carnegie Hall di New York, ospite abituale di grandi palcoscenici in tutto il mondo. Venerdì 16 e sabato 17 aprile appuntamento con la masterclass di flauto dolce: a condurla sarà il concertista Amico Dolci, perfezionatosi in musica antica alla Schola Cantorum Basiliensis. Due ulteriori proposte saranno legate alla musicologia, venerdì 16 aprile con Renzo Cresti che approfondirà temi legati alla musica italiana contemporanea, e al canto dal 20 al 24 aprile, protagonista il soprano turco Sebnem Unal. Info e iscrizioni: tel. 040-6724911 (www.conservatorio.trieste.it). al salone degli incanti E Trieste anticipò la globalizzazione Dal crollo di Venezia a quello dell’ex Jugoslavia passando per il 1915 Il sistema marittimo ed economico al centro dell’approfondimento Quarto appuntamento primaverile di “Adriatico, una storia scritta sull’acqua”, la manifestazione su natura, cultura, economia e paesaggio del mondo adriatico organizzata dall’associazione ambientalista Marevivo con la collaborazione del Gruppo 85 e del quotidiano Primorski Dnevnik. Oggi alle 18, alla sala degli incontri del Vis A Vis/Duchi D’ Aosta (piazza dello Squero vecchio 1), incontro su “Adriatico mare comune? Correva l’anno. Per non dimenticare il 1815, il 1915 e il 1995”, con Kristjan Knez della Società studi storici e geografici di Pirano, e Giorgio Conetti, professore emerito di Diritto internazionale all’Università dell’Insubria (Varese); introduce e modera Martina Vocci, critica letteraria 1815: gli Stati europei si riunirono a Schönbrunn per discutere delle sorti europee dopo gli sconvolgimenti della Rivoluzione francese e dei regni napoleonici. Per le nostre terre, con la caduta di Venezia nel 1797 il litorale adriatico orientale entra a far parte dell’impero austroungarico. 1915: l’Italia, dopo un acceso dibattito politico e culturale entra nella Grande Guerra a fianco dell’Intesa e contro Germania e impero austroungarico. Si apre così il fronte italiano. 1995: è l’anno in cui si firmano gli accordi di Dayton, dopo la terribile strage di Srebrenica, che mettono la parola fine al conflitto degli stati dell’ex Jugoslavia nella penisola balcanica. Tre date che segnano irrimediabilmente momenti di passaggio anche per l’Adriatico, il mare che si trova al centro del conflitto e che dopo il ritorno della Croazia nella comune casa europea torna a essere un mare centrale, ma soprattutto europeo. Nel corso dei venticinque anni precedenti lo scoppio del primo conflitto mondiale ebbe luogo una completa trasformazione del commercio internazionale. A sottolinearlo è Giulio Mellinato che - alle 17.30 -, nell’ambito degli incontri su “La Grande Trieste” organizzati dal Comune all’auditorium del Salone degli incanti – terrà una relazione dal titolo “Il laboratorio della globalizzazione precoce”. “A cavallo tra la fine del XIX secolo e l’inizio del XX, la definitiva affermazione della mobilità meccanica (piroscafi, treni e reti telegrafiche), unita a una ecce- zionale stabilità dei mercati finanziari – anticipa Giulio Mellinato – creò le condizioni per un’espansione senza precedenti dei commerci e delle relazioni economiche internazionali, tanto da costruire per la prima volta una rete di connessioni che copriva l’intero pianeta”. “In questo scenario, prosegue Mellinato, il ruolo ricoperto dal sistema marittimo incentrato su Trieste fu molto particolare: la città che all’epoca svolgeva non ufficialmente la funzione di capitale marittima ed economica dell’Adriatico asburgico si trovava in bilico tra gli interessi di due potenze di medio livello, ma nello stesso tempo era lo snodo di collegamenti di estrema importanza anche per le potenze più grandi, finendo con il diventare l’oggetto di un gioco di interessi molto ampio e articolato. Tutto questo progresso tecnologico addensò sull’area dell’Adriatico settentrionale un’attenzione che portò indubbi benefici nel breve periodo (commerci, investimenti, infrastrutture, ecc.) ma nel contempo rese l’economia locale estremamente fragile e sovraesposta con effetti che si sarebbero riverberati lungo tutto il XX secolo”.
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