AIAS – ASSOCIAZIONE ITALIANA PER L’ANALISI DELLE SOLLECITAZIONI 43° CONVEGNO NAZIONALE, 9-12 SETTEMBRE 2014, ALMA MATER STUDIORUM – UNIVERSITÀ DI BOLOGNA AIAS 2014 - 300 UN MODELLO ARMONICO PER L'ANALISI ELASTO-PLASTICA DI STRUTTURE PIANE ASSIALSIMMETRICHE SOGGETTE A CARICHI NON ASSIALSIMMETRICI: IL CASO DI UN RULLO DI LAMINAZIONE D. Benasciuttia, F. De Bonaa, M. Gh. Munteanua a Università degli Studi di Udine,Dipartimento di Ingegneria Elettrica Gestionale e Meccanica Via delle Scienze 208, 33100, Udine, e-mail:[email protected] Sommario Si presenta un modello armonico ad elementi finiti per l'analisi di strutture piane, soggette a forze e temperature con distribuzione non-assialsimmetrica; l'esempio di applicazione cui si fa riferimento è quello dei rulli di laminazione a caldo. Nel modello armonico si scompongono i carichi applicati in serie di Fourier con N armoniche il che permette di ricondurre la soluzione del problema assegnato alla soluzione di N casi più semplici. In genere un modello 3D è quindi scomposto in N casi 2D; in questo lavoro si propone una formulazione in cui strutture 2D assialsimmetriche sono ricondotte ad un modello armonico 1D, il che risulta particolarmente utile in presenza di non linearità (ad es. elastoplasticità o contatto). Come esempio di applicazione si propone l'analisi di un rullo di laminazione a caldo soggetto a carichi termo-meccanici indotti dal processo. Il modello armonico, implementato in Matlab, è confrontato con risultati di un'analisi 2D che utilizza un codice commerciale. Si ottiene un accordo molto soddisfacente, con il vantaggio di tempi di calcolo molto inferiori a parità di fittezza della mesh. Abstract Work rolls in hot rolling mills are usually subjected to cyclic thermal loadings, induced by strip heating followed by water jet cooling; it is therefore necessary to perform numerical simulation of several mill rolls up to steady state condition, taking into account the elastoplastic behaviour of the material. This work aims to present a simplified method for assessing transient temperature and thermal stress distribution in work roll of hot rolling mill. As the work roll can be considered an axisymmetric structure loaded by non-axisymmetric thermal loads, a semi-analytical approach using a harmonic model and Fourier series expansion can be adopted. In this work, a harmonic element is proposed, to reduce the two-dimensional problem to a one-dimensional one, with a significant decrease in computational time. A comparison of the results obtained by the proposed semi-analytical approach with those obtained by a two-dimensional FE model stresses that the latter permits a significant reduction of computational time to be achieved. Parole chiave: laminazione a caldo, elemento finito semianalitico, formulazione armonica. 1. INTRODUZIONE In un impianto di laminazione a caldo i rulli di lavoro sono sottoposti a carichi ciclici di origine termica e meccanica. Le sollecitazioni termiche derivano dalla distribuzione non uniforme di temperatura indotte dal calore fornito dal prodotto e dal quello dissipato dal sistema di raffreddamento. Le tensioni e le deformazioni meccaniche sono invece prodotte dalle pressioni di laminazione nonché dalle forze di contatto che si ingenerano con i rulli di back-up. Nel caso della laminazione a caldo, le 43° CONVEGNO NAZIONALE – RIMINI, 9-12 SETTEMBRE 2014 tensioni termiche che si producono sono generalmente confrontabili, se non addirittura maggiori di quelle meccaniche [1,2,3]. La fatica termica provocata dalle sollecitazioni termiche cicliche, a cui si aggiungono altri meccanismi di danneggiamento, quali quelli di fatica meccanica, l'usura, e i fenomeni di ossidazione a caldo, inducono un progressivo deterioramento della superficie del rullo. È pertanto importante essere in grado di valutare con precisione le sollecitazioni termiche, di tipo ciclico, che si producono durante il funzionamento del rullo. Questo tipo di analisi risulta assi complessa e richiede l'utilizzo di modelli numerici basati sugli elementi finiti. In letteratura sono stati proposti differenti approcci, caratterizzati da differente livello di complessità. Alcuni autori [4,5] propongono soluzioni in cui vengono presi in considerazione sia i fenomeni di deformazione plastica della billetta, che quelli cosiddetti di interazione con il rullo. Si tratta di approcci di scarsa utilità pratica, sia per la loro complessità, che per le risorse di calcolo che richiedono. Un approccio alternativo, proposto recentemente [6,7] si propone di ridurre l'onere computazionale, mantenendo elevata l'accuratezza del modello. Tale approccio si basa su un modello piano del solo rullo di lavoro in condizione di carico termico rotante. Un'analisi transitoria di tipo termico, seguita da una soluzione di tipo meccanico, permettono di risolvere il problema, tuttavia, inaspettatamente, anche questo metodo richiede un tempo di simulazione molto elevato, particolarmente per ciò che riguarda l'analisi meccanica, che risulta di tipo non lineare, poiché il materiale subisce fenomeni di plasticizzazione. L'obiettivo di questo lavoro è pertanto quello di esplorare se un approccio FEM con elementi di tipo semianalitico permetta di ridurre i tempi di calcolo e consenta quindi di poter effettuare la simulazione del ciclo di sollecitazioni a cui è sottoposto il rullo fino a che si raggiungano condizioni stazionarie. I metodi semianalitici sono stati sviluppati più di un secolo fa per analizzare il caso di strutture assialsimmetriche caricate non assialsimmetricamente [8]. Si può pertanto pensare di applicare il metodo al caso dei rulli di laminazione, che presentano geometria assialsimmetrica e carichi dovuti al flusso termico entrante dalla billetta e uscente per effetto del raffreddamento, che non sono assialsimmetrici. Sebbene in genere i metodi semianalitici sono utilizzati per rendere piano un problema tridimensionle, in questo caso ci si propone di utilizzarli per rendere monodimensionale un problema bidimensionale. Verrà quindi proposto un metodo di calcolo basato su elementi finiti semianalitici in grado di risolvere sia il transitorio termico, che quello meccanico. Si deve evidenziare che, sebbene nel caso termico il problema si possa considerare lineare, in quello meccanico, in considerazione della elevata temperatura raggiunta dal rullo, non si può non tenere conto della variabilità della caratteristiche del materiale con la temperatura, nonché del suo comportamento elastoplastico. Come è noto, il metodo armonico porta ad un sistema di equazioni lineari che, in considerazione delle proprietà di ortogonalità delle armoniche, risultano disaccoppiate; pertanto la soluzione si ottiene per sovrapposizione di un numero limitato di armoniche. Nel caso in oggetto tale metodo non risulterebbe, in linea di principio, utilizzabile, in quanto le non linearità meccaniche producono un accoppiamento tra le armoniche stesse; in realtà si vedrà che anche in questo caso l'approccio consente una considerevole riduzione dei tempi di calcolo. 2 FORMULAZIONE SEMIANALITICA 2.1 Caso ineare Una struttura tridimensionale si definisce assialsimmetrica se, in un sistema di riferimento cilindrico di coordinate r, θ, z (dove z coincide con l'asse di assialsimmetria), la geometria, le proprietà dei materiali e le condizioni al contorno sono indipendenti dalla anomalia θ. A seconda della tipologia di caricamento, si possono avere due situazioni. Nel primo caso anche i carichi esterni hanno una distribuzione assialsimmetrica o "anti-assialsimmetrica"; e quindi, come è noto, il problema è bidimensionale e i risultati non dipendono da θ e sono solo funzione di r e z [9]. Un secondo tipo di problemi, di maggiore interesse pratico, riguarda il caso in cui le condizioni di carico non sono assialsimmetriche e quindi il problema è realmente tridimensionale. In questo caso la soluzione del problema con il metodo degli elementi finiti può risultare notevolmente più semplice, se si utilizza l'approccio semianalitico. Se si sviluppa il carico in serie di Fourier in funzione dell'anomalia θ: 43° CONVEGNO NAZIONALE – RIMINI, 9-12 SETTEMBRE 2014 R 0 R n r , z cos n R n r , z sin n n 1 Rr , , z T r , , z T 0 T n r , z sin n T n r , z cos n n 1 Z r , , z Z 0 Z n r , z cos n Z n r , z sin n n 1 (1) dove con n si indica la n-esima armonica, la risposta della struttura sarà anche essa armonica e in particolare gli spostamenti potranno essere espressi in serie di Fourier: u r , , z u u n ( r, z ) cos n u n ( r, z ) sin n 0 n 1 v r , , z v 0 v n ( r , z ) sin n v n ( r , z ) cos n n 1 wr, , z w wn ( r, z ) sin n wn ( r, z ) cos n 0 n 1 (2) Ovviamente in un modello agli elementi finiti di tipo armonico si considerano solo un numero limitato di armoniche. Pertanto un problema originariamente di dimensione p viene sostituito da una serie di analisi di dimensione p-1 che ovviamente potrà essere risolto tanto più velocemente, quanto minore sarà il numero N delle armoniche considerate. Sono stati quindi sviluppati elementi armonici piani a 4 e 8 nodi ed elementi guscio, che consentono di ridurre un problema di dimensione 3D in una serie limitata di problemi di dimensione 2D. In questo lavoro si propone una formulazione ancora più semplice, con l'obbiettivo di ridurre un problema 2D ad un problema di dimensione 1D. Questa procedura risulta particolarmente adatta a studiare il caso di un rullo di laminazione. Nel seguito, per ragioni di semplicità si accenna al caso di un elemento a due nodi, ma la trattazione si potrebbe facilmente applicare anche al caso di un elemento a 3 nodi. 0 r 1 2 L Figura 1: Elemento armonico a 2 nodi In Fig. 1 si rappresenta un elemento armonico a 2 nodi. Gli spostamenti nel piano dei nodi dell'elemento posso essere espressi come: u1n cos n u1n sin n u1 v N 1 v sin n v cos n N 1 uel u1 u 1n cos n u 1nsin n T1 unel T2 unel n 0 2n 2 n 0 2 n v2 v2n sin n v2n cos n con: 0 0 0 cos n 0 sin n 0 0 T2 T1 0 cos n 0 0 0 0 sin n 0 sin n 0 0 0 0 cos n 0 0 0 0 sin n 0 (3) 0 0 0 cos n (4) dove si sono distinte come soprassegnate e doppiamente soprassegnate, rispettivamente, le ampiezze dei termini armonici simmetrici e antisimmetrici. Il segno negativo davanti ai termini antisimmetrici in 43° CONVEGNO NAZIONALE – RIMINI, 9-12 SETTEMBRE 2014 v è stato introdotto come suggerito in [9] al fine di rendere più snella la struttura formale delle successive equazioni. In particolare si osservi che per n=0 si ha il caso assialsimmetrico, mentre per n=1 si ha quello "antiassialsimmetrco". Con N si è indicato il numero delle armoniche. Poiché la prima armonica è di ordine 0 è necessario limitare la sommatoria a N-1. Ne segue che lo spostamento del generico punto di coordinate r e sarà: ur, el N u vr, (5) dove le funzioni di forma sono delle semplici funzioni lineari del tipo: r 1 N2 2 r r r r 2 1 2 r1 N r N1 1 r1 r r2 r1 r2 r1 (6) Si possono quindi esprimere le deformazioni: r N 1 N 1 unel el el θ Bn un Bn un Bn Bn el n 0 un n 0 rθ ~ B 3x4( 2 N 1) u el 0 ~ u1el u1el u2el u2el ... u Nel1 u Nel1 T B B dove: B B0 B1 cos n e: B n 0 0 (7) 1 0 cos n 0 2 B B B 2 0 0 Bn sin n N 1 N 1 0 0 sin n Bn 0 sin n 0 Bn 0 cos n 0 1 N 1 N 2 1 0 0 0 r r L 1L N N N N 1 n 1 1 2 2 Bn n n 2rm 2rm r r r 2rm r nN 1 N 1 N 1 nN 2 N 2 N 2 n 1 1 n r r r r r r 2rm L 2rm 2rm r r mentre: rm 1 2 , L r2 r1 . Se si introduce la matrice generalizzata di Hooke: 2 1 0 D E 2 1 0 1 1 0 0 2 è possibile esprimere la matrice di rigidezza dell'elemento: n 2rm 1 1 L 2rm 0 (8) 43° CONVEGNO NAZIONALE – RIMINI, 9-12 SETTEMBRE 2014 k0 0 0 0 0 0 k 0 0 0 1 2 ~ T 0 0 k1 0 0 ~ k A r B D B d dA = el 0 0 0 0 k2 0 0 0 0 0 k2 (9) 4 ( 2 N 1) x 4 ( 2 N 1) Si osservi che si è ottenuta una matrice di dimensione 4(2N-1)x4(2N-1), la quale, in virtù delle proprietà di ortogonalità delle funzioni armoniche, si presenta a banda con semiampiezza pari a 3. Si procede quindi all'assemblaggio della matrice di rigidezza della struttura K , che risulterà anche essa a banda di semi-ampiezza 3. Nel caso dell'analisi termica è possibile utilizzare un approccio analogo, anche se in questo caso si avrà un solo grado di libertà per nodo; in particolare in [10,11], vengono descritte in dettaglio due formulazioni, rispettivamente per un elemento finito a 2 nodi (con 1 o 2 punti di Gauss) e funzioni di forma lineari e per un elemento finito a 3 nodi (con 2 o 4 punti di Gauss), con funzioni di forma quadratiche. Nell'analisi transitoria si utilizza, per l'integrazione nel tempo, il metodo Linear Speed (LSM), in quanto, come descritto in [11] si tratta di un approccio implicito incondizionatamente stabile, che consente, accoppiato ad un algoritmo di fattorizzazione LU, di ridurre il tempo di calcolo di quasi un terzo, rispetto ad un metodo esplicito, come il Forward Finite Difference (FFD). 2.2 Caso non lineare Come evidenziato in precedenza, vi sono alcuni casi, come quello del rullo di laminazione oggetto di questo studio, in cui risulta necessario, viste le elevate temperatura di esercizio, tenere in considerazione il comportamento elastoplastico del materiale. In letteratura questo problema è stato affrontato in [12], dove viene presentato il caso di elementi finiti armonici piani e viene proposto per la soluzione del problema non lineare un algoritmo basato sul metodo delle "Initial Stress"; più recentemente in [13] viene proposto un elemento finito armonico piano con formulazione di tipo "Hybrid Stress"; anche in [14] viene proposto un elemento finito piano di tipo armonico con comportamento elastoplastico. Infine in [15] si suggerisce di utilizzare il metodo delle serie discrete di Fourier, per risolvere il caso di un elemento finito piano. Se ne conclude che in letteratura, come pure nei codici di calcolo, non è disponibile una formulazione di tipo monodimensionale, pertanto, sebbene l'approccio risulti assai semplice, lo si descrive in questo lavoro, evidenziandone la notevole utilità pratica in alcuni problemi di simulazione meccanica, in cui anche un approccio di tipo piano non consentirebbe di ottenere la soluzione in tempi ragionevoli. Per un generico incremento di carico, la relazione di Hooke generalizzata si esprime per incrementi di tensione e deformazione: D ep (10) L'espressione di Dep è data da [17]: T D D ep D F F D T F F * F 0 4 D (11) 43° CONVEGNO NAZIONALE – RIMINI, 9-12 SETTEMBRE 2014 dove: è il parametro di incrudimento, corrispondente al valore della deformazione plastica cumulata, che nel caso piano è pertanto esprimibile come: pl d pl pl 2 2 2 2 2 d xpl d ypl d zpl 2d xypl 3 d d pl (12) Il simbolo 0* indica la tensione di snervamento corrispondente ad un determinato incremento di carico, mentre con F si indica il criterio di snervamento, che, per Von Mises, può essere espresso come: F , x y y z z x 6 xy2 2 0* 0 2 2 2 2 (13) Ne consegue che, in considerazione della nuova struttura della matrice di Hooke, per quegli elementi i quali hanno raggiunto la plasticizzazione, le armoniche non sono più disaccoppiate e pertanto la matrice di rigidezza non è più a banda, in particolare, volendo distinguere tra la componente lineare e quella non lineare, si può scrivere: 2 2 k rB~ DB~d dA rB~ D Ael T 0 k 0 0 0 k l k nl 0 0 dove: kij Ael 0 0 0 0 k1 0 0 0 0 k1 0 0 0 0 k2 0 0 0 0 k2 T ep 0 k11 ~ D B d dA k12 k13 k14 k 22 k 23 k 24 k 33 k 34 symm k 44 k15 k 25 k 35 k 45 k 55 (14) 2 T Ael 0 rBi Dep DBj d dA Ovviamente dopo l'assemblaggio si otterrà una matrice di rigidezza K K l K nl anche essa non più a banda. L'espressione della matrice k evidenzia pertanto il vantaggio che risulterebbe nell'adottare, analogamente al caso piano, un approccio alla "Initial Stress"; in tale caso il calcolo si effettua senza aggiornare la matrice di rigidezza che pertanto è quella iniziale kl a banda di dimensione 3. Si osserva quindi che, mentre nel caso di un calcolo con un elemento finito non armonico per ogni iterazione si dovrebbe procedere utilizzando una matrice kl non a banda, nel caso armonico si utilizza sempre una matrice a banda stretta, riducendo drasticamente i tempi di calcolo anche nel caso di un numero di iterazioni molto elevato. Il calcolo si svolge quindi in modo iterativo per valori crescenti di carico, secondo lo schema riportato nel seguito. 1) Per il q-esimo incremento di carico Fq , si calcolano le ampiezze dell'incremento degli risolvendo la: spostamenti nodali delle N armoniche uq K l uq ,0 Fq ; si possono quindi ricavare le deformazioni direttamente per gli rxm punti del dominio (r nodi lungo il raggio e 43° CONVEGNO NAZIONALE – RIMINI, 9-12 SETTEMBRE 2014 m intervalli 2 m lungo la circonferenza). Con l'Eq.(10) si ricava il corrispondente el incremento delle tensioni q,0 . 1a) Inizia quindi un ciclo di iterazione in i (i inizialmente pari a 0), che permetterà di correggere il valore degli spostamenti e delle tensioni per tenere in conto dei fenomeni plastici. el el el 2a) Si calcolano le tensioni totali: q,i q,i e la corrispondente funzione di 1 q,i snervamento Fq,i 3a) Se Fq,i t , dove t è un valore di tolleranza sull'errore, inizia un altro ciclo di iterazione el che ha lo scopo di riportare il valore della tensione q,i sulla superficie di snervamento, cioè alla condizione Fq,i t . Nel seguito si descrive la j-esima iterazione. 3a1) Si calcola il valore di: j determina il corrispondente Fq,i, j T F Fq,i, j D q,i, j valore di corretto delle tensioni: . , e si con: Fq,i, j F q,i, j D F ; q,i, j el q,i, j j si valuta el el el quindi: q,i, j q,i, j1 q,i, j ; quando Fq,i, j t , risulta determinato il valore el q,i 4a) Si calcola quindi il vettore delle forze nodali che producono le tensioni q,eli : R rB B B B B ... B B d dA . A questo punto è determinato il carico nodale R che è necessario applicare per ottenere l'equilibrio: R F R . 5a) Si risolve nuovamente il sistema K u R ricavando u . 6a) Si correggono quindi i valori degli spostamenti nodali: u u u . 7a) Il calcolo prosegue fino a che si raggiunge la condizione: R R t ' . q,i 2 A el T 0 1 1 2 2 N N el q,i 0 q,i 1 q,i 1 q,i q,i l q,ì 1 q,i 1 q,i 1 q,i 1 q,i q,i 1 T q,i 1 q,i 1 2) Si passa quindi all'incremento di carico successivo q+1, ripetendo la procedura appena descritta. 3 ESEMPIO DI CALCOLO 3.1 Il caso del rullo di laminazione Un'applicazione per la quale il metodo proposto risulta particolarmente efficiente è costituita dallo studio del transitorio termico e meccanico di un rullo per laminazione a caldo. Il rullo di laminazione infatti si può considerare come una struttura assialsimmetrica caricata non assialsimmetricamente. In questo lavoro si confronteranno i risultati ottenuti con l'elemento armonico monodimensionale proposto con quelli ottenuti in [10,16] con un modello di tipo piano. La configurazione termica che si è utilizzata per lo studio è rappresentata in Fig. 1a. Un cilindro di lunghezza infinita e sottoposto a una velocità di rotazione costante, vede un flusso termico entrante che simula il calore fornito dalla billetta a contatto con il rullo; lateralmente vi è un sistema di raffreddamento ad acqua, che viene simulato con una zona di scambio termico per convezione. In Tab. 43° CONVEGNO NAZIONALE – RIMINI, 9-12 SETTEMBRE 2014 1 sono riportati i principali parametri di simulazione, assunti, per semplicità costanti con la temperatura. Tabella 1: Parametri di simulazione Parametro R=300 mm =2,953 rad/sec = 10° α = 45° = 90° Descrizione Raggio del cilindro Velocità angolare del cilindro Settore riscaldato Intervallo angolare tra la zona calda e fredda Settore raffreddato Parametro q0=13,7×106W/m2 h=10100 W/m2K T0=20°C Troll=20°C Descrizione Flusso termico in ingresso Coefficiente di scambio convettivo Temperatura acqua Temperatura iniziale del rullo L'analisi numerica simula un transitorio di 3600 secondi, corrispondente a circa 1700 giri. Inizialmente si suppone il rullo a temperatura ambiente di 20°C. Si esegue prima un'analisi termica, seguita da quella meccanica, in cui le temperature calcolate nel transitorio termico vengono applicate come carico termico, per individuare tensioni e deformazioni. La Fig. 2b mostra il modello ad elementi finiti di tipo piano utilizzato sia per il calcolo termico che per quello meccanico (6940 elementi, 6921 nodi). L'analisi transitoria è stata effettuata considerando il rullo fisso e il carico rotante. Per l'analisi termica si è utilizzato un elemento termico lineare a 4 nodi. Il calcolo è stato svolto con un solutore di tipo implicito basato su metodo del Gradiente Coniugato alla Jacobi. La simulazione ha richiesto 609000 passi di carico pari a circa 3 giorni di simulazione. Per l'analisi meccanica si è utilizzato un elemento finito isoparametrico a 4 nodi in deformazione piana. Il materiale è stato simulato con una legge di incrudimento di tipo cinematico. La simulazione è fatta svolta utilizzando un risolutore esplicito ed un algoritmo alla Newton Raphson modificato. Rispetto all'analisi termica, i tempi di calcolo risultano assai elevati; si sono simulati solo 20 rotazioni complete del rullo, con un tempo di calcolo di circa 10 giorni. Maggiori dettagli sono contenuti in [6,7]. (a) (b) (c) Figura 2: Schema del rullo (da [19]) (a); modello piano (b) e armonico (c). Nel caso della simulazione con l'elemento finito proposto, si è utilizzato il modello monodimensionale rappresentato in Fig.2c (28 elementi e 57 nodi) il quale presenta la medesima distribuzione di nodi r lungo il raggio del modello 2D e la medesimo numero di suddivisioni m circonferenziali. Come è noto, nel caso del modello armonico è importante effettuare una attenta valutazione della scelta del numero di armoniche N. In considerazione del fatto che il carico termico è applicato in un intervallo angolare molto ristretto, ( = 10°), si è optato per un numero relativamente elevato di armoniche (50-100); si è infatti visto che tale scelta mantiene i tempi di calcolo su valori ragionevoli, garantendo una buona accuratezza e evitando errori legati al fenomeno di Gibbs. Si sono ottenuti tempi di calcolo dell'ordine di circa 1h per il calcolo termico e di circa 3h per quello meccanico. 3.2 Analisi termica Il confronto tra i risultati del calcolo termico 2D e 1D è già stato effettuato in dettaglio in [11]. In questa sede ci si limita a riportare alcuni risultati utili per comprendere meglio i risultati della successiva simulazione meccanica. 43° CONVEGNO NAZIONALE – RIMINI, 9-12 SETTEMBRE 2014 In Fig. 3a vengono riportati i campi di temperatura nel rullo dopo 1800 secondi; lungo la superficie esterna si osserva un progressivo aumento di temperatura fino a 388 oC nella zona calda. 300 r/R DETAIL temperature [°C] T [°C] 1,000 0,996 200 0,991 0,980 100 0 2 (a) 2,5 3 3,5 4 4,5 5 (b)5,5 6 time [sec] Figura 3: Distribuzione di temperatura nel rullo dopo 1800 s (a) loro evoluzione nel tempo in punti a differente profondità rispetto alla superficie (b). Fig. 3b illustra l'evoluzione della temperatura per alcuni punti a differenti valori del raggio. Si evidenzia che il gradiente termico è confinato in una piccola regione vicina alla superficie esterna. I risultati termici ottenuti con il modello piano e con quello armonico coincidono perfettamente, sebbene i tempi di calcolo nel secondo caso siano notevolmente ridotti. 3.3 Analisi meccanica Le distribuzioni di temperatura ottenute durante l'analisi termica vengono quindi utilizzate come carichi per la successiva analisi meccanica. La Fig. 4 riporta le tensioni di Von Mises ottenute dopo 20 rotazioni del rullo (43 sec). Come già evidenziato in [7] si tratta di un tempo di lavoro che non ha ancora consentito al rullo di raggiungere le condizioni stazionarie, tuttavia il modello piano richiederebbe tempi di simulazione del tutto inattuabili per seguire il fenomeno più a lungo. Pertanto, con l'obiettivo di un'analisi compartiva si è limitato lo studio con il modello armonico allo stesso intervallo di tempo, sebbene esso potrebbe essere svolto anche per un numero giri del rullo molto più elevato. Si osserva l'ottimo accordo tra i due risultati; in particolare, come evidenziato già in [11], dal confronto tra gli andamenti in tensione e quelli in temperatura di Fig. 3 si evidenzia che le tensioni sono sostanzialmente determinate da un' espansione termica biassiale impedita [18] e pertanto hanno un valore proporzionale a quello delle temperature secondo una relazione del tipo: E T (1 2 ) (15) (c) Figura 4: Tensioni di Von Mises (andamento globale e ingrandimento in prossimità della superficie esterna dove i gradienti sono elevati): modello piano (a) e armonico (b) andamento delle tensioni di Von Mises lungo la superficie esterna del rullo. 43° CONVEGNO NAZIONALE – RIMINI, 9-12 SETTEMBRE 2014 4 CONCLUSIONI In questo lavoro si è proposto un elemento finito armonico di tipo termico e meccanico, particolarmente adatto a studiare il caso di strutture assialsimmetriche caricata non assialsimmetricamente che richiedano, anche se ridotte a modelli di tipo piano, tempi di calcolo inaccettabili. È questo il caso di un rullo per laminazione a caldo, in cui i tempi per il calcolo del transitorio termico e quindi di quello meccanico in condizioni elastoplastiche si riducono di almeno un ordine di grandezza. Sembrerebbe pertanto possibile individuare con precisione i cicli di sollecitazione che subisce il rullo al fine di effettuare una valutazione accurata del tempo di vita del componente. BIBLIOGRAFIA [1] Williams R.V., M. Boxall, "Roll surface deterioration in hot strip mills", J. Iron Steel Inst., 203, 369-377 (1965). [2] P.G. Stevens, K.P. Ivens, P.Harper, "Increasing work-roll life by improved roll cooling practice", J. Iron Steel Inst., 209, 1-11,(1971). [3] D.F. Chang, "Thermal stresses in work rolls during the rolling of metal strip", J. Mater. Process. Tech., 94, 45-51 (1999). [4] M.A. Cavaliere, M.B.Goldschmit, E.N. Dvorkin, "Finite element simulation of the steel plates hot rolling process", Int. J. Numer. Methods Eng. 52, 1411–1430 (2001). [5] L.M. Galantucci, L. 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