Università Iuav di Venezia Dipartimento di Culture del Progetto quaderni della ricerca New Urban Question ricerche sulla città contemporanea 2009-2014 Università Iuav di Venezia - dipartimento di Culture del Progetto Quaderni della ricerca Copyright ©MMXIV ARACNE editrice S.r.l. www.aracneeditrice.it [email protected] via Raffaele Garofalo, 133/A-B 00173 Roma [06]93781065 ISBN 978-88-548-6832-8 I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento anche parziale, con qualsiasi mezzo, sono riservati per tutti i Paesi. Non sono consentite le fotocopie senza il permesso scritto dell’Editore. Ac`XVee`XcRT`UZ=fTZR_`4`^RTTYZ`>V=R>VUZR=RS =VW`e`UV]]VaRXX'#%"!$"%!d`_`UZ=fZk4RcgR]Y`,]RW`e`UZaRX'%ÎUZ>ZTYV]RARTV I edizione: febbraio 2014 New Urban Question ricerche sulla città contemporanea 2009-2014 a cura di Lorenzo Fabian NUQ (New Urban Question) Unità di Ricerca: Città e territorio: trasformazioni e progetti. La nuova questione urbana TTL - Trasporti Territorio e Logistica Indice 6 =R_f`gRbfVdeZ`_VFcSR_R (Bernardo Secchi) 8 La nuova questione urbana 22 On mobility (Agostino Cappelli) 24 Mobilità e territorio. Il costo sociale del trasporto e della logistica in Italia. (Lorenzo Fabian) 36 Verso il No Auto. Nuovi paradigmi della mobilità per “riciclare” la città diffusa. (Silvio Nocera) 48 La qualità del servizio di trasporto pubblico. (Alessandra Libardo) 54 Mobilità ed energia. L’impatto energetico del trasporto intercontinentale di merci. 62 On welfare space (Maria Chiara Tosi) 64 Veneto attrezzato e accessibile. (Cristina Renzoni) 76 Diffusa e attrezzata. Dotazioni urbane e dispersione insediativa. (Milena De Matteis) 84 Costruire occasioni di rigenerazione urbana in carenza di risorse. (Nico Bolla) 92 Gli spazi per camminare e la mobilità dolce. 100 On recycle. Cicli di vita, energia, inclusione (Stefano Munarin) 102 La locomotiva (del) Nordest. (Cecilia Furlan) 112 Un territorio liso? Un viaggio attraverso il paesaggio dello scarto nell’area centrale veneta. (Chiara Cavalieri) 120 Ritorno al futuro. Appunti per una ricerca sull’energia. (Irene Guida) 130 Placche, reti, corridoi. I paradossi del riciclare città 138 =|fcSR_ZdeZTRT`^Vdecf^V_e`UZcZTVcTR (Paola Viganò) 140 L’urbanistica come strumento di ricerca 158 Nuq =R?f`gRBfVdeZ`_V Urbana =2?F@G2 QUESTIONE URBANA Bernardo Secchi 8/21 BfVdeV_`eVbfZcZac`U`eeV_V]]R]`c`W`c^R`cZXZ_R]Vd`_`deReVdTcZeeVR]]R_VUV]#!!) ed avevano originariamente lo scopo di presentare al Senato Accademico dello Iuav per l’assegnazione di risorse per la ricerca, i progetti in corso da parte di un gruppo di ricerca, composto da docenti e ricercatori di diversa formazione e discipline, da me allora coordinati T`^VcVWVcV_eVdTZV_eZT`:_bfR]TYV^`U`bfVdeV_`eVT`deZefZdT`_`Z]U`Tf^V_e`W`_UReZg` di quello stesso gruppo, cui successivamente si sono aggiunti i temi e le ricerche dell’unità EVccZe`cZ`EcRda`ceZV=`XZdeZTRT``cUZ_ReRUR2X`deZ_`4RaaV]]Z6ddVTVcTRgR_`bfZ_UZUZ costruire un quadro interpretativo complessivo ed una cornice di senso entro la quale le differenti ricerche si potevano inserire. A rileggere oggi, a cinque anni di distanza, i programmi e i nomi delle persone coinvolte1 si può osservare con una certa soddisfazione come molte di queste ricerche allora solo agli inizi si siano poi trasformate in scenari, progetti esplorativi, tesi di laurea e di dottorato, saggi e pubblicazioni. I loro risultati, tuttora provvisori, vengono presentati in questo libro. 1. Premessa: ricerche collettive e trasversali Il nuovo rapporto città-territorio, le politiche di infrastrutturazione, i temi del welfare, il progetto ecologico come progetto territoriale costruiscono temi di ricerca che possono essere traguardati dall’ipotesi secondo la quale si sia oggi in presenza di una “nuova bfVdeZ`_VfcSR_R~=|Za`eVdZÎTYVdZa`ddRURcgZeRRUf_Z_dZV^VUZcZTVcTYVTYVYR__`]R _f`gRbfVdeZ`_VfcSR_RR]ac`acZ`TV_ec`TYVdZR_`TZ`ÎUVUZTReVR]]RTZeeÆR]eVccZe`cZ` alle loro trasformazioni e progetti in un periodo come l’attuale connotato dall’insorgere di nuovi ed importanti problemi. Un programma di ricerca con questi obiettivi deve proporsi di: - riconoscere oggetti di ricerca praticabili trasversalmente: solidi e con radici fortemente ancorate nella tradizione degli studi sulla città ed il territorio, ma collocati sulla frontiera della ricerca, quindi capaci di interpretare ciò che di nuovo ed innovativo si produce nel eVccZe`cZ`V_V]]RTf]efcRT`_eV^a`cR_VR, aVcZ^VecRcVVU`cXR_ZkkRcVUZgVcdZTR^aZUZ`ddVcgRkZ`_VZUV_eZTR_U`Z]T`^a]Vdd`VU 1. Alcune delle persone che fanno parte del gruppo di ricerca sono nel frattempo diventate architetti, dottori di ricerca, altre cZTVcTRe`cZR]ecVR_T`cRac`WVdd`cZAZßZ_aRceZT`]RcVZac`XVeeZR]]`cRacVdV_eReZaVcZ]_R_kZR^V_e`Wfc`_`+ _La città estrema: paola vigano, professore associato, oggi professore ordinario; andreina zitelli, professore associato; chiara cavalieri, dottoranda di ricerca in urbanistica, oggi dottore; paola pellegrini, assegnista di ricerca, oggi professore a contratto; giambattista zaccariotto, dottorando di ricerca in urbanistica, oggi dottore; lorenzo fabian, assegnista di ricerca, oggi ricercatore. _Lo spazio del Welfare: giulio ernesti, professore ordinario; francesca gelli, ricercatore; stefano munarin, ricercatore, oggi professore associato; luca pes, professore a contratto; maria chiara tosi, professore associato; ruben baiocco, assegnista di ricerca, oggi ricercatore; cristina renzoni, dottore di ricerca, oggi professore a contratto. _Lo statuto epistemologico del progetto urbanistico: paola vigano, professore associato, oggi professore ordinario; lorenzo fabian, assegnista di ricerca, oggi ricercatore. A questi programmi si sono aggiunti in seguito i programmi di ricerca dell’unità di ricerca Territorio, Trasporti e Logistica, coordinata da agostino cappelli, professore ordinario e composta da domenico bolla, professore associato, silvio nocera, ricercatore, alessandra libardo, professore a contratto. 9/21 articolato insieme di livelli di indagine collocato tra ciascun oggetto di ricerca e i ricercatori. =VecRdW`c^RkZ`_ZUVX]ZdaRkZd`_`d`gV_eV]|VdZe`UV]]Rd`gcRaa`dZkZ`_VT``aVcRkZ`_V T`_Zee`_VXRkZ`_VUZUZWWVcV_eZV]V^V_eZ:]ZgV]]ZUZZ_URXZ_VURReeZgRcVU`gcVSSVc` cZXfRcURcV]VecRdW`c^RkZ`_ZUV]]VW`c^VdZTYVUVZac`TVddZUVTZdZ`_R]ZUV]]Vde`cZVVUV]]V pratiche sociali, delle rappresentazioni-comunicazioni, delle teorie e delle ideologie.. 4ZØdZX_ZTRTYVdf`XXVeeZUZgVcdZ]`deVdd`cZTVcTRe`cVU`gcVSSVRgVcV]Ra`ddZSZ]ZeÆ di confrontarsi trasversalmente con l’intera pluralità di saperi e know how presenti nell’Università e nella società attraversando l’insieme di questi livelli in modi di volta in g`]eRUZgVcdZTReZDVTZØTYVdZgf`]V`eeV_VcVÎf_R^RXXZ`cVTZcT`]RkZ`_VUZZUVVecRdRaVcZ e know how all’interno ed all’esterno dello IUAV la perimetrazione dell’area di ricerca non può stringersi attorno ad alcuni di questi. 2. La nuova questione urbana2 =R_f`gRbfVdeZ`_VfcSR_RÎUV_ZeRURecVRcVVeV^ReZTYV+ a. la prima riguarda il crescere entro le città e soprattutto entro le grandi aree ^Vec`a`]ZeR_VUV]]VUZdfXfRX]ZR_kVd`TZR]Z, b. la seconda riguarda i problemi determinati dall’aggravarsi delle questioni ambientali e dai gZ_T`]Za`deZURUZgVcdZac`e`T`]]ZZ_eVc_RkZ`_R]ZV_RkZ`_R]ZRUVd<j`e`6F8cV_V]]Vs, c. la terza riguarda la crisi che ha di recente investito tutto il mondo occidentale ed asiatico, la sua natura, le sue origini ed i suoi possibili sbocchi. Queste tre aree, particolarmente importanti, come ho detto, entro le grandi aree metropolitane, sono sorte l’una indipendentemente dall’altra, ma nel tempo sono divenute e debbono essere sempre più riguardate come interdipendenti. =RT`_dRaVg`]VkkRUZf_RXcRgVbfVdeZ`_VR^SZV_eR]VTYVRgcVSSVZ^a]ZTRe`dVcZ}]Z^ZeZR]]` sviluppo” inizia negli anni ’60 e diviene generale negli ultimi decenni del secolo ventesimo U`a`]RTcZdZaVec`]ZWVcR=VUZdfXfRX]ZR_kVd`TZR]ZT`^Z_TZR_`RTcVdTVcVZ_efee`Z]^`_U` `TTZUV_eR]VRgR]]VUVZ}ecV_eRX]`cZ`dZ~TZ`ÎUV]aVcZ`U`Z_eVcT`cd`UR]U`a`XfVccRR]]R ^VeÆUVX]ZR__Z|(!=RTcZdZTYVdT`_g`]XVZ]^`_U``TTZUV_eR]VVURdZReZT`UZgZV_VVgZUV_eV negli ultimi due anni del secolo, ma diversi indizi la preannunciavano da qualche anno ed ha forse un’origine non secondaria nel monetarismo che domina economisti e politiche economiche dall’inizio degli anni ‘60. Vale forse la pena di cominciare da qui. 2. Nell’inverno 2009-2010 ho tenuto tre conferenze ed ho pubblicato un saggio dal titolo “la nuova questione urbana”, di WRee`T`_eZ_fRkZ`_VUZbfVdeV_`eV2UVddVcZ_gZ`aVcf_RaZßUVeeRX]ZReRUV_ZkZ`_VUZTZØTYVZ_eV_U`T`_ZeVc^Z_ZUZ “nuova questione urbana”, perché “nuova” e perché “questione”. Le tre conferenze si sono tenute a Paris, SFA, Zurich, ETH e ancora Paris, ESDA. Il contenuto delle tre conferenze è stato ovviamente differente. La prima, a Parigi, riguardava soprattutto le ricerche che, con Paola Viganò, ho condotto negli ultimi anni in diverse aree metropolitane europee e soprattutto nella Grande Parigi. La seconda, a Zurigo, in un’occasione analoga a quella per la quale queste note sono state predisposte, 10/21 3. La crisi Entro una interpretazione marxiana della storia si potrebbe dire che il sistema capitalistico ÎZ_VgZeRSZ]^V_eVd`XXVee`RTcZdZaVcZ`UZTYVU`gfeVR]]RTRUfeReV_UV_kZR]VUV]dRXXZ`UZ ac`ee`VTYV]RcVRkZ`_VR]]RTcZdZÎdV^acVdeReRbfV]]RUZf_RcZUfkZ`_VUV]]RaRceVUZ prodotto distribuita al lavoro. Questa tendenza opererebbe nelle maggiori economie mondiali almeno dagli anni ’70 e sarebbe responsabile delle crescenti disuguaglianze sociali nonché del venir meno della consistente domanda che aveva sostenuto i “trenta gloriosi”. Si possono dare peraltro altre ipotesi interpretative della crisi: una delle cause del suo aggravarsi in termini reali potrebbe essere vista, ad esempio, nel mutato rapporto delle economie mondiali con le risorse disponibili ed, in particolare con le risorse energetiche (vedi le vicende del petrolio e delle materie prime) e nella loro incapacità di farvi fronte con un adeguato progresso tecnico. Ciò sarebbe all’origine contemporaneamente dell’aggravarsi della crisi ambientale e della maggior consapevolezza del suo aggravarsi. Ma ancora si a`ecVSSV_`eRcVT`^V_VX]Zf]eZ^ZUVTV__ZUV]dVT`]`ZfddZUZTRaZeR]VZ_gVTVTYVUZcZXVcdZ verso investimenti nel sistema produttivo, abbiano preferito i più elevati saggi di rendimento UV]]|VT`_`^ZR_R_kZRcZRdVaRcR_U`]RZ_^ZdfcRVgZUV_eVUR]]|VT`_`^ZRcVR]VV^`UZTR_U` di conseguenza, nel medio periodo il rapporto tra stocks di capitale e reddito da lavoro, con conseguente riduzione del saggio di occupazione. Tutte le crisi delle economie capitalistiche sono state superate attraverso una più forte T`_TV_ecRkZ`_VUV]a`eVcV=RX]`SR]ZkkRkZ`_VTYVURX]ZR__Z|(!Z_a`ZUZgZV_VZ^aVef`dRÎ una risposta, in termini di concentrazione progressiva del potere, all’avvicinarsi della crisi. Dalla crisi attuale si uscirà probabilmente, come molti indicatori già mostrano, attraverso un ulteriore concentrazione del potere (economico e politico: vedi l’accelerarsi delle fusioni SR_TRcZVVURkZV_UR]ZZ_T`cd`TZ`ÎT`_f_RaZßdaZ_eRX]`SR]ZkkRkZ`_V 4. Scenari per il futuro Se le ipotesi precedenti, benché rozzamente espresse, hanno qualche ragionevolezza potremmo attenderci nel prossimo futuro i seguenti scenari: - diminuzione degli investimenti, soprattutto pubblici, destinati a contrastare l’aggravarsi UV]]VUZdfXfRX]ZR_kVd`TZR]ZdTf`]RdR_ZeÆecRda`ceZRSZeRkZ`_VVTTTZ`ÎT`_ecRkZ`_V progressiva del welfare, cZXfRcURgR]VcZTVcTYVTYV]R_f`gRbfVdeZ`_VfcSR_RcZTYZVUVUZdgZ]faaRcV,]ReVckRZ__VR_T`cRRARcZXZcZXfRcURgR le principali “metafore” che hanno accompagnato la questione urbana lungo la sua storia. B. Secchi, 2009, Une nouvelle question urbaine 1, Colloque international « Le territoire dans tous ses états », SFA, Paris, 14 novembre, ora in (Secchi 2010a); B. Secchi, 2009, A New urban question 2, The Swiss Spatial Sciences Framework (S3F), Zurich, 18. November; B. Secchi, 2009, A new urban question 3: when, why and how some fundamental metaphors were used, Ecole Spéciale d’Architecture, Paris, 28 November. Il saggio è stato pubblicato in (Secchi 2010b) 11/21 12/21 - risposta limitata e selettiva alla crisi ambientale, in altri termini una risposta non UV^`TcReZTR, - operazioni di ingegneria istituzionale ad ogni livello ed in particolare, per quanto riguarda la nostra area di studio, a livello urbano, metropolitano e territoriale (formazione di aree metropolitane, diminuzione delle entità locali e delle loro competenze,…), l’esito delle quali sia una forte concentrazione e gerarchizzazione del potere. Su questi temi si può scrivere un saggio, ma fare anche ricerca sul campo, sia pure riducendo l’ambito concettuale e spaziale di indagine. Abbiamo tre casi studio in cantiere: Parigi, Anversa e soprattutto il Veneto (sullo sfondo stanno molti altri casi in Italia ed in altri paesi). Questi casi ci interessano perché cRaacVdV_eR_`ecVW`c^VfcSR_VUZWWVcV_eZ,]R^VXR]`a`]Zf_RXcR_UVTZeeÆV_ec`f_R ^Vec`a`]ZUZWWfdRf_RTZeeÆUZWWfdR=VecVRcVVeV^ReZTYVac`a`deVR]]|Z_ZkZ`Rddf^`_` entro ognuna di queste situazioni aspetti differenti. Ad esse corrispondono anche politiche diverse. =`defUZ`UZbfVdeVdZefRkZ`_ZYRXZÆ^`SZ]ZeRe`UZdTZa]Z_VUZgVcdVVUYRac`U`ee`]R convinzione, che per ora può essere espressa solo in forma di ipotesi, che la soluzione dei problemi di queste diverse aree urbane (forse più in generale di questi problemi) non può VddVcVRWUReRR]]Rd`]R}aRceVTZaRkZ`_V~_ÏR]]Rd`]R~Z_XVX_VcZRZdeZefkZ`_R]V~+_`_ÎZ_ primo luogo e solo, un problema di governance. 5. L’urbanistica 4ZØTYVac`a`_X`Îf_Raac`W`_UZ^V_e`UZcZTVcTYVZ_aRceVXZÆRggZReVReZe`]`Vda]`cReZg` URf_af_e`UZgZdeRdaVTZT`_`_VdT]fdZg`UZR]ecZaf_eZUZgZdeRTYVaVcdV^a]ZTZeÆ a`ecV^^`Z_UZTRcVT`_ZeVc^Z_ZUZaf_e`UZgZdeRUV]]|fcSR_ZdeR=|Za`eVdZTYVZ_dVXf`Î ^`]e`dV^a]ZTVVXZÆVda]`cReRZ_`TTRdZ`_VUZR]ecZ^`^V_eZ_VZbfR]ZdZÎcZeV_fe`TYV]R “questione urbana” dovesse essere posta al centro dell’attenzione. Nei processi di produzione dello spazio possiamo riconoscere, da una parte, il risultato dell’interazione tra diversi attori, ciascuno dotato di una propria dose di potere revocabile, a`ddZR^`cZT`_`dTVcVTZ`Î]|VdZe`UZ}XZ`TYZUZRee`cZ~VUZa`eVcV^RUR]]|R]ecRR_TYVZ] risultato di un insieme di comportamenti individuali e collettivi espressi da una società che, a partire dalla propria esperienza dello spazio urbano, costruisce ed articola l’interazione tra i diversi attori. Detto in altri termini i tre problemi evocati all’inizio come le reazioni che YR__`d`]]VgRe`d`_`R_TYVZ]ac`U`ee`UZdaVTZTYVa`]ZeZTYVVT`^a`ceR^V_eZdaRkZR]Z (differenti nei tre casi studio proposti). Detto in termini ancora diversi non sarà possibile URcVf_RcZda`deRRbfVdeZac`S]V^ZdV_`_ReecRgVcd`daVTZTYVa`]ZeZTYVVdaVTZTZac`XVeeZ 13/21 spaziali alle diverse scale. Ciò richiede però una ristrutturazione del campo di ricerca e dello stesso statuto dell’urbanistica. Se posso permettermi di richiamare alcune cose peraltro note, nella seconda metà del ventesimo secolo, l’urbanistica ha attraversato due diversi periodi (largamente sovrapposti l’uno all’altro) connotati da due differenti epistemologie. Un primo periodo, erede della cZVddZ`_VUVX]ZR__Z|$!_V]bfR]VdZÎcZeV_fe`TYVT`^aZe`UV]]|fcSR_ZdeZTRW`ddVT`decfZcV un supporto spaziale “razionale” per una società e un’economia che potevano essere analiticamente destrutturate nei loro “materiali” elementari. Il progetto dell’urbanistica ÎdeRe`ac`XVee`comprehensive della “città funzionale”. Un secondo periodo, iniziato a Venezia, ma anche in altre sedi in UK ed USA, e frutto della critica alla posizione precedente, UfcR_eVZ]bfR]VdZÎcZeV_fe`TYVT`^aZe`UV]]|fcSR_ZdeZTRZ_eVdRd`acReefee`T`^Vac`XVee` UV]]`daRkZ`fcSR_`VUV]eVccZe`cZ`W`ddVbfV]]`UZURcVf_RW`c^RT`VcV_eVVdZX_ZTReZgR allo spazio urbano e territoriale. Cambiano le categorie di lettura della città e del territorio, TR^SZR_`Z^ReVcZR]ZV]V^V_eRcZacVdZZ_T`_dZUVcRkZ`_V:]ac`XVee`UV]]|fcSR_ZdeZTRÎ }ac`XVee`fcSR_`~VUÎg`]feR^V_eV]Z^ZeRe`RUR]Tf_Vd`]VaRceZUV]]RTZeeÆVUV]eVccZe`cZ` Entrambi questi periodi hanno prodotto conoscenze della città, del territorio e dei processi TYV]ZZ_gVde`_`UZXcR_UVcZ]VgR_kR,V_ecR^SZYR__`ac`U`ee`R_TYVZ^a`ceR_eZR_TYVdV diverse, teorie della conoscenza. Inutile dire che entrambe queste posizioni si sono poi progressivamente ridotte e stemperate nella banalizzazione delle pratiche professionali ed amministrative. 6. Alcune questioni rilevanti I tre casi studio cui ho fatto riferimento (Parigi, Anversa e Veneto) hanno mostrato con chiarezza che le posizioni che ho appena richiamato nascondevano, nel senso che non davano loro la necessaria priorità, alcune questioni divenute nel tempo assai rilevanti. Ad esempio: _ l’acqua: l’acqua sta divenendo una risorsa sempre più scarsa (basta osservare gli oligopoli che attorno alla produzione e distribuzione dell’acqua si stanno consolidando a scala mondiale) e paradossalmente anche fonte di rischi che implicano gravosissimi investimenti per essere parzialmente allontanati (tutti e tre i casi studio sono soggetti a periodiche alluvioni seppure di diversa entità). Abbiamo cominciato a studiare il tema nell’area veneta, ]|RSSZR^`cZec`gRe`RU2_gVcdRVUR_T`cRRARcZXZ=`defUZ`UV]]|RTbfRTYVdZRUVee` 14/21 per inciso, ha prodotto un capovolgimento nell’epistemologia dell’ingegneria idraulica, implica una riconsiderazione a scala vasta dell’intero sistema ecologico. Implica anche che il progetto della città e del territorio debba tornare a fare i conti con questo strato W`_UR^V_eR]VXV`XcRT`UV]dfaa`ce`dZT`UV]]VReeZgZeÆf^R_V4R^SZR]RT`deV]]RkZ`_V degli studiosi con i quali l’urbanista si trova a lavorare. _ l’energia: abbiamo cominciato a studiare il tema in modi intensivi a Parigi, ma già l’avevamo affrontato nel Salento e nel Veneto ed abbiamo visto che il ruolo delle energie cZ__`gRSZ]ZVUV]ac`XcVdd`eVT_ZT`Z_UZgVcdZTR^aZÎZ^a`ceR_eV^RacZ`cZeRcZRÎ]R riduzione dei consumi energetici. Se si vogliono ridurre i consumi energetici, dei quali i consumi legati al patrimonio edilizio rappresentano la quota più importante, entro tempi ragionevoli (il secolo ventunesimo) ed entro i limiti, ad esempio, (abbastanza generosi) del protocollo di Kyoto, o in quelli più rigidi della EU od in quelli ancor più rigidi delle Grenelle dell’environnement francesi o delle esperienze di Monaco di Baviera, si deve intervenire su tutto il patrimonio edilizio, residenziale, produttivo e terziario, e non solo su quello di nuova costruzione. Ciò impone non solamente l’emissione di una “grida manzoniana”, ma una politica che, se si vuole non divenga rapidamente selettiva ed antidemocratica, si costruisce in modo dettagliato e sperimentale sul piano delle tecniche edilizie ivi comprese soprattutto quelle del “re-cycling”, degli strumenti del welfare, delle priorità spaziali e sociali, del ridisegno della città. Un nuovo spostamento della costellazione di studiosi ed epistemologie con cui dialogare. _ la mobilità+RSSZR^`Z_T`_ecRe`Z]eV^R_V]]|RcVRgV_VeRa`ZRU2_gVcdRVZ__VRARcZXZ2 partire da alcune intuizioni della ricerca nell’area salentina, abbiamo cominciato, con l’aiuto dei matematici del Politecnico di Milano, a ri-concettualizzare e a modellizzare le reti della mobilità studiando e scoprendo il ruolo fondamentale delle reti minori (sia del trasporto pubblico, sia di quello automobilistico), di ciò che abbiamo cominciato a concettualizzare T`^V}dafX_R~T`_ecRaa`deRR]]RcVeVUZ}efSZ~2SSZR^`T`^Z_TZRe`RgR]feRcV]|VWTRTZR di una rete isotropa rispetto una rete gerarchizzata mettendo in discussione, attraverso un progetto dell’isotropia inizialmente proposto per l’area veneta ed ora per il Gran Paris, alcuni radicati fondamenti del pensiero urbanistico e politico/istituzionale occidentale. _le disuguaglianze sociali cui mi sono riferito all’inizio, la costruzione di una “città dei ricchi” e di una “città dei poveri”, sono ovviamente il frutto di un insieme di politiche riconducibili efeeVT`^VY`TVcTRe`UZUZcVR]]VUZWT`]eÆTYVZ_T`_ecRZ]dZdeV^RTRaZeR]ZdeZT` 15/21 16/21 occidentale. Esse sono però anche riconducibili ad una serie di politiche e dispositivi spaziali che le hanno aggravate se non prodotte. Nel caso di Parigi, ad esempio, ma anche in quello di Anversa e del Veneto, una politica dei trasporti fortemente gerarchizzata ha implicato una concentrazione degli investimenti nella costruzione di grandi infrastrutture assai costose ed ha portato a trascurare l’irrigazione del territorio da parte della rete minore con conseguenze di esclusione, marginalizzazione e segregazione evidenti. =`deVdd`dZafØUZcVaVcbfR_e`cZXfRcUR]RXVdeZ`_VUV]]VRTbfV+]RT`decfkZ`_VUZ grandi infrastrutture e l’illusione ingegneristica di poter controllare le acque con opere di arginatura ed evacuazione rapida, ha spesso portato a restringere lo spazio dell’acqua, all’aggravarsi dei problemi, a danni ingenti che hanno implicato una diversione di risorse verso interventi di emergenza piuttosto che verso altri scopi connessi, ad esempio, alla costruzione di un sistema ecologico più correttamente funzionante. Il che ha avuto ripercussioni anche sul piano delle emissioni di CO2 e sul piano energetico. In questa situazione le risorse disponibili sono state sempre più utilizzate per riparare errori strategici del passato con ovvio razionamento di quelle destinate al futuro in tutte le sue dimensioni. 7. La città contemporanea Ma la nuova questione urbana non nasce solamente di qui. Il lungo lavoro sul terreno che abbiamo svolto nei tre casi studio sopra richiamati ed in altri che li hanno preceduti, la lunga ricerca sugli immaginari individuali e collettivi, sembrano mostrarci che la nuova questione urbana nasce anche da comportamenti individuali e collettivi che hanno una ]f_XRde`cZRRfe`_`^RVTYVUZgZV_VaVceR_e`UZWTZ]VZ_eVcacVeRcVT`^VcVRkZ`_VRZaf_eZ acVTVUV_eZ=V_f^Vc`dVUVdTcZkZ`_ZTYVRaRceZcVURX]ZR__Z|)!RSSZR^`T`^aZfe` delle città e dei territori contemporanei ci hanno insegnato qualcosa che, opponendosi al passato, può essere assunto come il carattere stabile della società, dell’economia e della città del prossimo avvenire. Alcuni di questi caratteri possono forse essere assunti come UV]]VTVceVkkVdecfeefcR]ZR]ecZT`^VUVZTRcReeVcZZ_]V_eRVg`]fkZ`_V4ZØTYVUV_ZdTV]R T`_eV^a`cR_VZeÆÎZ]]`c`_f`g`RddV^S]RXXZ`+ ]|Z^a`ceR_kRaVcVdV^aZ`UV]T`ca`UV]]RUZ^V_dZ`_VT`ca`cR]VUV]]`daRkZ`fcSR_`, uno spazio che pratichiamo con il nostro corpo e che vogliamo adeguato alle sue esigenze. - la stessa cosa si può dire dell’importanza della “giusta distanza” tra i corpi, i soggetti, le loro pratiche ed attività e gli oggetti, tra i differenti materiali urbani. - la “porosità” che sempre più connota i tessuti urbani ed i territori e che, contrariamente 17/21 R]]RT`^aReeVkkRUÆ]`c`RVcRkZ`_VaVc^VRSZ]ZeÆVVddZSZ]ZeÆ - la differenza e la molteplicità delle reazioni dei diversi soggetti, delle differenti pratiche e delle differenti attività ai vincoli imposti dall’inerzia di ciò che già esiste, dal loro resistere alla deformazione ed, allo stesso tempo, la volontà di affermare, attraverso la distanze e la separazione, differenze identitarie spesso sopravvalutate. Z]TRcReeVcVWcR^^V_eRcZ`UV]]RTZeeÆTYV_VT`_dVXfVZ]df`cZfe`UV]]RXcR_UVXfcR della continuità che pur aveva dominato per lungo periodo lo spazio urbano occidentale UZgV_V_U`XfcRUV]]|`cUZ_VdaRkZR]VT`^VUV]]|`cUZ_Vd`TZR]V - la diffusione, entro questa città frammentaria di enclaves, nelle due versioni del ghetto e della gated communityVUZ_efeeV]VgVcdZ`_ZZ_eVc^VUZV,]RUZWWfdZ`_VTZ`ÎUVZac`TVddZ di inclusione ed esclusione. - l’importanza dell’accessibilità e della connettività, del carattere selettivo di tutte le infrastrutture della mobilità e della comunicazione, a partire dalle stesse infrastrutture decRUR]ZVWVcc`gZRcZV,Z_WcRdecfeefcVTYVZccZXR_`ZeVccZe`cZVTYVR]T`_eV^a`]ZdVaRcR_` - l’importanza della richiesta crescente di collegamenti dedicati che connettono luoghi e d`XXVeeZdaVTZTZWRTV_U`dÒTYV`X_ZZ_UZgZUf`dZRT`_eV^a`cR_VR^V_eVT`]]VXRe`RdaRkZ reali e virtuali di differente estensione ed importanza. - la dimensione globale, volatile, imprevedibile e pervasiva che penetra nel quotidiano delle persone ed alimenta la loro paura spingendole a rinchiudersi parzialmente entro _ZTTYZVcZWfXZ`gVdZgR]`cZkkZ]R]V_eVkkRUV]]VecRUZkZ`_ZV]RddZeÆUV]]VZUV_eZeÆ Globalizzazione e localismo, velocità e lentezza, imprevedibilità e retorica della stabilità _`_d`_`T`_ecRUUZee`cZV,gZg`_`]|f_RRTTR_e`R]]|R]ecRR]Z^V_eR_U`dZRgZTV_UR BfVdeZTRcReeVcZ_`_T`decfZdT`_`f_RdVbfV_kRTRfdR]V,a`dd`_`VddVcVacVdZZ_f_`cUZ_V qualsivoglia, ma non debbono essere dimenticati perché sempre più si rappresentano gZdZgR^V_eV_V]]`daRkZ`=R}_f`gRbfVdeZ`_VfcSR_R~UZgVcdRURbfV]]RUV]I:IdVT`]` `URbfV]]RUV]]R^VeÆUV]IIYR]RdfR`cZXZ_V_V]]VeV_dZ`_ZV_VZT`_ZeeZTYVbfVdeZ caratteri costruiscono alle differenti scale e sui diversi piani, dal piano ideologico, a quello degli immaginari, dei comportamenti individuali e collettivi. D’altra parte questi deVddZTRcReeVcZ_`_T`decfZdT`_`f_d`]`dTV_RcZ`aVcZ]_`dec`Wfefc`,eR_e`^V_`f_d`]` progetto. É per questo forse che occorre fare ricerca. Essi sono dovuti ad esempio, come ho più volte sottolineato, all’emergere dell’autonomia del soggetto, alla maggior attenzione prestata alla “cura di sé”, alla ricerca nella tradizione 18/21 ed in altri terreni di una propria identità individuale e collettiva. In un intervento al recente seminario sul welfare, organizzato dai docenti e ricercatori che fanno parte di questo gruppo di ricerca, ho cercato di mettere in evidenza alcuni punti che, a mio modo di vedere, ci RZfeR_`RTRaZcVbfR_e`UZdaVTZT`VUZUZWWVcV_eVURaVcZ`UZacVTVUV_eZT|Î`XXZ_V]]R_f`gR questione urbana3. 8. Strategie cognitive Tutte queste ricerche hanno mosso ed intersecato diverse strategie cognitive. 2Uf_]ZgV]]`^ZTc`XZfdeZTRe`daVdd`URf_RW`_UR^V_eR]VVdZXV_kRUZVT`_`^ZR UV]]RcZTVcTRVddVdZd`_`RWUReVRf_Z_dZV^VUZ^ZTc`de`cZVVUZcZ]ZVgZ+UZaVcd`_V` XcfaaZUZ`aVcVafSS]ZTYVUZ]f`XYZUZac`XVeeZVUZa`]ZeZTYVUZVgV_eZ=V^ZTc`de`cZV T`decfV_U`_f`gVXV`XcRVRUVdV^aZ`T`^V_V]TRd`UZARcZXZ_f`gVXV`XcRVUV]]R cZTTYVkkRVUV]]Ra`gVceÆ_f`gVXV`XcRVUV]]RU`^R_URUZV_VcXZR,UVZfddZUZcRTT`]eRV distribuzione delle merci entro la metropoli, etc.), sono quanto ha permesso di riconoscere questioni di larga scala che non potevano essere affrontate altro che entro una loro forte cZT`_TVeefR]ZkkRkZ`_VV^`UV]]ZkkRkZ`_V_`_a`eVgR_`VddVcVTZ`ÎRWWc`_eReVaf_efR]^V_eV e caso per caso). ?VÎf_VdV^aZ`Z]T`_TVee`UZisotropia, concetto cui abbiamo fatto ampio ricorso nei ecVTRdZdefUZ`d`acRcZTYZR^ReZ=|Zd`ec`aZR_RdTVUR]SRdd`UR^`]eV^ZTc`de`cZVT`^V istanza di apertura, collegamento ed accessibilità generalizzata, un’accessibilità che i rilievi ^`decR_`bfR_e`dZRdaVdd`UZWTZ]VdV_`_Z^a`ddZSZ]V,f_|ZdeR_kRTYVa`ceRR^f`gVcV nuove categorie come porosità, nelle sue diverse accezioni e permeabilità (categorie che attraversano varie discipline). Essa acquista tanto più senso quanto più diviene concetto e progetto generale che si oppone al concetto ed ai progetti ispirati al concetto di gerarchia come unico criterio d’ordine. Per quanto riguarda la nostra storia il ricorso a questa categoria concettuale nasce ad Anversa con la maggior attenzione posta alla città porosa ed al lower network delle Z_WcRdecfeefcVUV]]R^`SZ]ZeÆ,UZgZV_VZ^a`ceR_eV_V]]|RcVRgV_VeR`gVRSSZR^`]Rg`cRe`dfUZ un progetto dell’isotropia e diviene poi concetto base a Parigi ove organizza le politiche ed i progetti da noi proposti. Isotropia e gerarchia muovono ovviamente differenti epistemologie. Per di più esse non sono 3. B. Secchi, 2008, Building the welfare, Venezia, Iuav 25.26 giugno 19/21 TRcReeVcZf_ZTR^V_eVUV]]`daRkZ`bfR_e`R_TYVUV]a`eVcVVUÎbfVdeRW`cdV]RcRXZ`_VaVc ]RbfR]V]|Zd`ec`aZRXfcRaVcVTTV]]V_kRUV]]RUV^`TcRkZRWRWReZTRRURWWVc^RcdZ Ad un livello intermedio le nostre ricerche hanno fatto ampio ricorso al mapping=V eVT_ZTYVUV]]VbfR]Z`XXZUZda`_ZR^`eVT_ZTYVdeReZdeZTYVVXcRTYVTZT`_dV_e`_` di affrontare in modo esteso la questione della rappresentazione, in particolare della rappresentazione spaziale di una grande quantità di fenomeni e di aspetti dei territori e delle società contemporanee. Ci consentono i n particolare di cogliere come una carta _`_UZTR^RZ]RgVcZeÆ^R_VUZTRd`]`f_RaRceV,T`^VdZRdV^acVX]ZRUZf_|Za`eVdZTYV deve essere resa esplicita. Ci consente di conseguenza di indagare il messaggio che in modo esplicito o più spesso implicito viene veicolato da molte carte proposte all’attenzione pubblica e degli stessi ricercatori. 8]ZfcSR_ZdeZYR__`dV^acVRgfe`f_RUfTZRZ_XV_fR_V]]VTRceV^R`XXZUZWc`_eVR] surplus tecnologico del quale possiamo avvalerci il problema di cosa si rappresenta e aVcTYÏUZT`dRÎcRaacVdV_eRe`_VZ_`decZRcTYZgZde`cZTZVaVcTYÏÎUZgV_fe`eV^RUZXcR_UV rilevanza. 2Uf_]ZgV]]`^RTc`]V_`decVcZTVcTYVYR__`cZfeRe`]RUZgZdZ`_VZ_dTR]VVUYR__` piuttosto praticato un continuo nomadismo tra le differenti scale cercando di mettere in tensione aspetti e fenomeni riconoscibili in vasti territori con aspetti e fenomeni fortemente ]`TR]ZkkReZVdaVTZTZ,RdaVeeZVWV_`^V_ZUZScVgVaVcZ`U`T`_RdaVeeZVWV_`^V_ZUZ]f_X` periodo. È esplorando questi aspetti che abbiamo potuto riconoscere che una questione fcSR_RdZÎacVdV_eReR_V]^`_U``TTZUV_eR]VVUZ_aRceZT`]RcVVfc`aV`aZßg`]eV_V] passato, probabilmente in coincidenza con le onde riconosciute da Kondratiev nel 1925 (Grinin Devezas Korotayev 2012) e che le risposte che le sono state date hanno cambiato aZßg`]eVdaVdd`Z_^`UZcRUZTR]Z]`daRkZ`fcSR_`>RRSSZR^`cZT`_`dTZfe`R_TYVTYVÎ soprattutto durante i periodi di crisi che emerge nello spazio e nella società la differenza. =RTcVdTZeR`^`XV_VZkkRT`^a`ceR^V_eZU`^R_UVVUZ^^RXZ_RcZ]RTcZdZ]ZaRceZT`]RcZkkR :]TYVcV_UVR_T`caZßUZWTZ]VURcVR]]RTcZdZd`]fkZ`_ZdV^a]ZTZVURXXcVXReVT`^V fondamentalmente pensavano i monetaristi. =VcZTVcTYVTYVgV_ZgR_`bfZZ^a]ZTZeR^V_eVac`a`deVVUV]]VbfR]ZbfVde`]ZSc`acVdV_eR alcuni risultati coprono un ampio spettro di temi. Probabilmente non ce la faremo ad esplorarli tutti con il dovuto rigore ed approfondimento. Ma quando si parte bisogna essere ambiziosi. 20/21
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