Technical Note Misurazione ottica di pH e DO in sistemi monouso I sensori ottici della Sartorius Stedim Biotech permettono una misurazione non invasiva del valore di pH e dell’ossigeno disciolto. I sensori sono integrati in diversi sistemi. Nell’UniVessel® SU le strisce sensore si trovano sul fondo del recipiente monouso e qui vengono lette direttamente mediante elementi optoelettronici a raggio libero. Nel Cultibag RM e STR le strisce sensore sono applicate sulla parete flessibile della sacca oppure per mezzo di una porta per sensore. Qui ha luogo la lettura mediante un cavo a fibre ottiche. Tutti i sistemi sono concepiti per processi di coltura cellulare e fermentazione microbica scalabili a partire dallo sviluppo del progetto fino al livello produttivo. Per la produzione di prodotti biofarmaceutici il monitoraggio di parametri critici è un fattore decisivo per garantire gli standard di qualità e di sicurezza. Grazie alla soluzione offerta da Sartorius Stedim Biotech è possibile rilevare online due parametri di processo critici in un sistema di sensori monouso durante il processo. La misurazione della concentrazione di ossigeno disciolto svolge un ruolo fondamentale nei processi con cellule vive (microrganismi, colture cellulari). Il valore di DO (termine inglese per ossigeno disciolto) è una misura indicante la percentuale di ossigeno disciolto contenuto nel mezzo del processo. Per la maggior parte delle cellule vive l’ossigeno è indispensabile e viene consumato da queste per la produzione di metaboliti durante il metabolismo. Affinché vi sia un apporto ottimale di ossigeno verso le cellule, si deve misurare e regolare l’ossigeno in modo continuo durante il processo. Differentemente dai metodi tradizionali, con il principio di misura ottico non vi è un consumo di O2 nel mezzo durante la misurazione. La misurazione è indipendente dal valore di pH e dalla forza ionica e pertanto può avere luogo senza alcun problema nell’intero range del valore di pH. (1) (2) Un ruolo di pari importanza viene svolto dalla misurazione del valore di pH. Con questa misurazione si può misurare e regolare in continuo il rapporto acido o alcalino. Grazie ai sensori SU ottici, il valore di pH, che è uno dei parametri di processo rilevati più di frequente, può essere misurato in tempo reale senza ricorrere al prelievo di campioni. (3) Figura 1: Sistemi della Sartorius Stedim Biotech GmbH con sensori di pH e DO. (1) UniVessel® SU, (2) Cultibag RM, (3) STR Applicazione I sensori SU ottici sono già precalibrati, i parametri di calibrazione specifici del lotto di sensori sono riportati sull’etichetta di calibrazione applicata alla sacca. Dopo un tempo di equilibrazione di 2 ore nel mezzo del processo per raggiungere un equilibrio della temperatura e di CO2 viene eseguita una calibrazione iniziale. Il motivo di questa calibrazione è dato dalle differenze del mezzo del processo rispetto al sistema di riferimento, nel quale sono stati determinati i parametri di calibrazione. Per la calibrazione iniziale del sensore di DO, il mezzo viene insufflato con aria e il sistema rileva il valore al 100% di saturazione di aria. Per la calibrazione iniziale dei sensori di pH viene misurato esternamente un campione che funge da riferimento e il valore viene inserito nel menu di calibrazione. Operazioni da eseguire prima dell’avvio del processo – I sensori devono rimanere a contatto con il mezzo alla temperatura di processo per 2 ore – Inserimento o scansione dei parametri di calibrazione – Sensore di pH: f(min), f(max), dpH, dp0 – Sensore di DO: Phi (100 % sat. aria), Phi (0 % sat. aria) – Calibrazione iniziale di entrambi i sensori Composizione del sensore di pH In questo caso si deve fare attenzione che la misurazione del campione di riferimento venga eseguita in tempo reale con un elettrodo di pHin vetro, alla stessa temperatura e senza effetto dell’oscillazione, poiché, altrimenti, la misurazione potrebbe essere falsata a causa del comportamento di reazione e dall’emissione di CO2 nel campione. Inoltre prima della misurazione di riferimento si deve eseguire una calibrazione a due punti dell’elettrodo di pH in vetro. Si consiglia di eseguire ogni giorno una ricalibrazione dei sensori di pH. Allo stesso modo la ricalibrazione è necessaria qualora la forza ionica del mezzo venga modificata a seguito dell’aggiunta di mezzi di alimentazione. Ai fini della ricalibrazione il valore di pH nel mezzo viene determinato esternamente e poi inserito nel sistema mediante il menu di calibrazione. – Matrice polimera con due coloranti legati – Indicatore di pH: derivato della fluorescina idrofobo sensibile al pH con efficienza quantica e fotostabilità elevate – Riferimento: complesso Rudpp integrato in nanoparticelle di acrilato Composizione del sensore di DO – Matrice polimera con colorante integrato (PtOep) – Matrice polimera: silicone permeabile all’ossigeno – Colorante: PtOep con efficienza quantica elevata, grande spostamento di Stokes, lunga durata della luminescenza – Isolamento ottico nero – Nessuna sensibilità incrociata rispetto a metanolo ed etanolo Figura 2: Etichette di calibrazione per il sensore di pH e di DO con i parametri di calibrazione specifici del lotto Principio di misura La determinazione del valore di pH e della concentrazione dell’ossigeno disciolto si basa sul principio della fluorescenza o luminescenza. Le strisce sensore contengono coloranti fluorescenti che possono essere eccitati mediante luce a modulazione sinusoidale. Gli elementi optoelettronici integrati nel sistema DCU, ossia nell’unità di controllo, emettono luce avente una lunghezza d’onda definita verso le strisce sensore, per cui si può registrare l’intensità di emissione che dipende dal valore di pH o di O2 attraverso lo spostamento di fase tra il segnale di eccitazione e il segnale fluorescente. La relazione tra lo spostamento di fase e il tempo di decadimento può essere descritta come segue: tan = 2π·fmod·τ ↔ Intensità fluorescenza nom. ϕ Spostamento di fase fmodFrequenza τ Tempo di decadimento Calibrazione dei sensori di pH ottici Dopo la sterilizzazione per radiazione con 35 kGy a T= 37°C i parametri di calibrazione vengono determinati a lotti come segue. Dalla funzione di calibrazione sigmoidale vengono determinati per approssimazione quattro parametri di calibrazione f(min), f(max), dpH e pH0 mediante un adattamento della curva secondo l’equazione di Boltzmann. f(min) f(max) dpH pH0 eccitazione emissione tempo [µs] Più precisamente, la misurazione ottica del pH si basa sul metodo DLR (Dual Lifetime Referencing) e quella del valore di DO sulla determinazione della durata della luminescenza. limite superiore del campo dei valori limite inferiore del campo dei valori pendenza della funzione punto di inflessione della funzione I parametri di calibrazione dei sensori di pH ottici devono trovarsi all’interno del seguente campo di valori: f(min) f(max) pH0 dpH 51.00° - 60.00° 15.00° - 30.00° 6.50 – 7.10 0.45 – 0.70 Calibrazione dei sensori di DO ottici Metodo DLR (Dual Lifetime Referencing) Lo spostamento di fase dipende dal rapporto dell’intensità di entrambi i luminofori. In questo caso l’intensità della fluorescenza dell’indicatore di pH è l’unico parametro variabile, per cui lo spostamento di fase è proporzionale alla concentrazione dell’analita. Eccitazione della luminescenza: 480 nm Emissione: 570 nm Per la misurazione DLR lo spettro dell’eccitazione e dell’emissione del colorante sensibile al pH e del colorante di riferimento si sovrappongono così che lo spostamento di fase del segnale di emissione rispetto al segnale di eccitazione è dipendente dall’intensità del segnale del colorante di pH. Determinazione del tempo di decadimento della luminescenza L’emissione dipende dalla concentrazione di ossigeno, poiché l’ossigeno molecolare ha la capacità di smorzare (quenching) la luminescenza dei luminofori. Durante lo smorzamento lo stato eccitato del colorante viene disattivato dalla collisione con le molecole di ossigeno. Questo processo viene anche detto quenching dinamico della fluorescenza. Eccitazione della luminescenza: 505 nm Emissione: 630 nm La correlazione tra la concentrazione di ossigeno e la durata della luminescenza è data dall’equazione di Stern‑Volmer. I0 Intensità della luminescenza in assenza di O2 I Intensità della luminescenza in presenza di O2 τ0Tempo di decadimento della luminescenza in assenza di O2 τTempo di decadimento della luminescenza in presenza di O2 Ksv Costante di Stern-Volmer pO2 Concentrazione di ossigeno disciolto Durante la calibrazione dei sensori di DO i parametri di calibrazione vengono generati con l’equazione di Stern-Volmer. A tale scopo i sensori di DO vengono letti con l’ossigeno al 100% (21% di pO2) e con l’ossigeno allo 0% e i valori di misura vengono registrati in un diagramma. L’equazione permette di calcolare mediante la relazione lineare la costante di Stern-Volmer (pendenza). Specifiche dopo la sterilizzazione per radiazione con 35 kGy Sensore di pH Sensore di DO Campo di misura 6,0 – 8,0 0 – 110 % a 37 °C Risoluzione ± 0,01 unità di pH 0,01 % di saturazione aria Precisione 0,1 pH in ± 0,50 unità di pH intorno al valore della calibrazione a 1 punto 0,05% all’1% di saturazione aria a 37°C 1,0% al 100% sat. aria Deriva <0,1 unità di pH/giorno < 0,5 % di saturazione aria | vita utile Campo di temperatura 5 °C – 45 °C 5 °C – 45 °C Sensibilità trasversale Forza ionica, piccole molecole fluorescenti CL2, SO2, soluzioni organiche Punti di misura* 20.000 200.000 * I punti di misura indicati e le specifiche dei sensori sono garantiti tenendo in considerazione i disturbi e l’esecuzione di una ricalibrazione se vi sono valori di misura offline divergenti. Disturbi Sensore di pH Sensore di DO Incidenza della luce Le strisce sensore devono essere assolutamente conservate fino all’inizio del processo nella confezione a tenuta di luce. Se esposti a forte irradiazione luminosa i sensori si danneggiano irreversibilmente e non sono più utilizzabili. Anche durante il processo l’incidenza luminosa proveniente da luce parassita deve essere mantenuta più bassa possibile. Flashes Durante la misurazione del valore di pH lo spot del sensore di pH viene irraggiato con luce a modulazione sinusoidale (flashes) e può registrare 20.000 punti di misura. Con una frequenza di misura di 1/min è possibile una misurazione in continuo per un periodo di circa 14 giorni. Flashes Durante la misurazione della pressione parziale dell’ossigeno disciolto lo spot del sensore di pH viene irraggiato con luce a modulazione sinusoidale. Si possono registrare 200.000 punti di misura senza una deriva di rilievo (0,25%). Con una frequenza di misura di 10/min è possibile una misurazione in continuo per un periodo di circa 14 giorni. Forza ionica La forza ionica è una misura per determinare la concentrazione complessiva degli ioni in una soluzione. Se vi è una modifica della forza ionica (per es. alimentazione discontinua) si deve eseguire tempestivamente una nuova ricalibrazione del sensore di pH per compensare l’errore. Solventi L’azione di solventi polari e non polari può polarizzare le molecole nel mezzo del processo, spostando o attenuando gli spettri della fluorescenza e la loro intensità. Per questo motivo la misurazione ottica deve essere eseguita in mezzi di processo privi di solventi. Sostanze fluorescenti Concentrazioni elevate di piccole molecole fluorescenti provocano nella striscia sensore una fluorescenza di fondo. Pertanto l’uso dei sensori di pH ottici è adatto solo in processi che presentano una bassa fluorescenza propria. Sartorius Stedim Biotech GmbH August-Spindler-Strasse 11 37079 Goettingen, Germany Phone +49.551.308.0 Fax +49.551.308.3289 www.sartorius-stedim.com USA Toll-Free +1.800.368.7178 UK +44.1372.737159 France +33.442.845600 Italy +39.055.63.40.41 Spain +34.90.2110935 Russian Federation +7.812.327.5.327 Japan +81.3.4331.4300 Specifications subject to change without notice. Printed and copyrighted by Sartorius Stedim Biotech GmbH. | W Publication No.: SLL1003-i131101 Order No.: 85037-543-02 01 | 2013 2012 Ver. 11
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