n°14 - aprile 2014 LO SPAZIO DI MISTER B Bentrovati ragazzi! Ho una notizia esplosiva. Siete pronti? È scoppiata… la primavera! Gli alberi, i campi e i giardini si sono riempiti di fiori, l’erba brilla di verde, le api ronzano, l’aria s’è riscaldata, i profumi volano lievi, la luce splende più splendente che mai… Ora, dite la verità: avete già incominciato il conto alla rovescia, eh? Quanti giorni mancano alla fine della scuola? Sono pochi, e corrono via veloci, e veloci arriveranno le vacanze! Per quel che mi riguarda, con la primavera esco volentieri dalla mia casa (gigantesca…) e me ne vado a spasso cercando di non combinare guai coi miei piedoni e le mie manone… L’arietta frizzante mi rinnova le idee. usata come pista da sci: e gli sci che sci-volano avanti e indietro mi fanno il solletico! Ma torniamo alla schiena, e alle schiene di tutti: in questo prezioso numero de L’AbBeCedario vorrei dedicare una poesia alla dignità delle schiene, di cui nessuno quasi mai si occupa. Intanto però, non rinuncio neanche questa volta a dirvi quanto vi voglio un bene grande, quanto vi penso con grandi pensieri: ciascuno di voi, uno per uno. D’altra parte, sarò ben un gigante per qualcosa, no? Le schiene sono pazienti si allungano per arrivare in alto Sono cuscini robusti da offrire di Cristina Bellemo accettano docili di piegarsi infinite volte si allargano orgogliose per una vittoria. invecchiano tardi o mai quanto a rughe sostengono il peso del nostro riposo hanno salite discese valli pianure si rilassano ai massaggi e hanno antenne Le schiene sono coraggiose nascoste che captano il benvolere. si voltano a chi ferisce e innumerabili sentieri morbidi Le schiene sono allegre stanno su ben dritte da percorrere con dita delicate. si appoggiano l’una all’altra a reclamare diritti. prendono il sole senza accorgersi Le schiene iniziano dalle spalle e s’inarcano in una risata. e scendono fino ai sederi Le schiene mantengono i segreti nascondono fatiche nelle loro ossa sono i davanzali di un abbraccio Le schiene sono sportive sussultano piano d’un pianto silenzioso per guardare oltre e vedere il mondo. si torcono per controllare fingono che non gliene importa. COME AIUTARE A.B.C.? SCEGLI LE BOMBONIERE SOLIDALI DI A.B.C. DONA UTILIZZANDO IL BOLLETTINO CHE TROVI IN ALLEGATO! A.B.C. risponde alle numerose esigenze delle famiglie bisognose garantendo un supporto economico e logistico per l’adempimento delle cure chirurgiche dei loro piccoli. Aiutaci anche tu affinché tutti i bambini possano essere curati e sostenuti durante la loro malattia. >>> FAI UNA DONAZIONE IN BANCA con bonifico intestato a: A.B.C. Associazione Bambini Chirurgici del Burlo onlus: Banca di Cividale IBAN IT 51 D 05484 62190 068570399019 oppure Cassa Rurale e Artigiana di Cortina d’Ampezzo e delle Dolomiti IBAN IT 42 B 08511 61070 000000018019 >>> FAI UNA DONAZIONE IN POSTA conto corrente postale 91873075 >>> DONA IL TUO 5X1000 Codice fiscale: 01084150323 Ti ricordiamo che tutte le donazioni effettuate a favore di A.B.C. sono fiscalmente deducibili o detraibili. Conserva le ricevute del bonifico o del bollettino postale. Per conoscere nei dettagli la normativa, visita il nostro sito www.abcburlo.it. Se hai trovato L’AbBeCedario in ospedale e vuoi ricevere gratuitamente i prossimi numeri a casa, inviaci i tuoi dati all’indirizzo [email protected] Diventa amico di A.B.C. su Facebook! L’ABbeCedario n. 14 – aprile 2014 Direttore responsabile Cristina Bellemo Redazione e coordinamento Giusy Battain, Irene Soldera Editore A.B.C. Associazione Bambini Chirurgici del Burlo onlus, Via dell’Istria 65/1 - 34137 Trieste Iscrizione nel registro della Stampa tenuto presso il Tribunale di Trieste, autorizzazione n. 1208 del 17/11/2009 Art direction e impaginazione Kora Comunicazione Stampa Grafiche Battivelli S.r.l. Per questo numero hanno collaborato: Luca Alberti, Giusy Battain, Cristina Bellemo, Irene Soldera, Waifro Rigamonti, Tamara Stampalija, Rosella Giuliani, Sandra Pellizzoni. 4 pagina 1 L’Editoriale Che bolle in pentola? pagina 2 Quando la diagnosi prenatale fa la differenza L’intervista di A.B.C. L’Editoriale ELOGIO DELLE SCHIENE riparano dal vento. Periodico di informazione su attività, progetti e iniziative proposti da A.B.C. Associazione Bambini Chirurgici del Burlo onlus Un abbraccio, largo e stretto. Il vostro, vostrissimo Mister B. E così, a proposito di idee, pensavo che non vi ho mai detto nulla della mia schiena: la mia povera schiena, sempre costretta a stare dietro, a venire dopo, a essere guardata per ultima. E pensare che, se non ci fosse lei, che guaio, ve lo immaginate? Durante l’inverno la mia schiena viene spesso coperta di neve e Le schiene sono grandi prati C/O IRCCS “Burlo Garofolo” via dell’Istria, 65/1 34137 Trieste Per festeggiare i vostri giorni più importanti con un pensiero originale, potete trasformare le vostre bomboniere in un gesto di grande solidarietà e testimoniare così a parenti e amici il vostro impegno a favore dei progetti di A.B.C.! Potrete scegliere fra il sacchettino porta confetti, la pergamena oppure il cartoncino da allegare alla vostra bomboniera. La donazione è libera. Visita la nostra pagina dedicata: www.abcburlo.it/bomboniere.asp Per informazioni: [email protected] - tel. 388 40.66.136 A.B.C. protegge i tuoi dati ai sensi della normativa in materia di protezione dei dati personali (D. Lgs. 196/2003), ti informiamo che i tuoi dati saranno trattati da A.B.C in modo lecito, secondo correttezza e adottando tutte le misure necessarie a garantirne la massima riservatezza, esclusivamente con la finalità di fornire notizie sulle attività svolte dall’Associazione. L’art. 7 del D.Lgs. 196/2003 ti dà diritto a far rettificare eventuali errori e a richiedere di essere escluso da ogni comunicazione scrivendo a A.B.C. Associazione Bambini Chirurgici del Burlo onlus, Via Dell’Istria 65/1, 34137 Trieste oppure inviando un’e-mail a [email protected], quale titolare del trattamento. Carissimi, un nuovo anno di attività di A.B.C. è iniziato con l’entusiasmo di sempre. Volgendo lo sguardo al passato (ebbene sì, sono trascorsi già nove anni!), riconosciamo che è stato un periodo di grande lavoro e di crescita. Ma la vera sfida si vince sulla lunga distanza, e riuscire a dare continuità di aiuto dopo tutto questo tempo rappresenta una grande soddisfazione per tutti. Di anno in anno i progetti si susseguono, e oltre a mantenersi quelli da sempre esistenti, altri si aggiungono: ve ne parliamo in questo numero. Vorrei poi dedicare un sentito ringraziamento ai nostri sostenitori che ripongono nel lavoro di A.B.C. una grande fiducia. Per concretizzare il nostro impegno è necessario il contributo di tutti, e anche quest’anno si può manifestare la propria disponibilità attraverso il 5x1000, i cui proventi sono fondamentali per proseguire nel supporto ai piccoli pazienti. A.B.C., prima di tutto, siete voi! Luca Alberti e il figlio Riccardo Per questo vi invitiamo a rendervi ambasciatori dell’Associazione e a diffondere il messaggio tra i vostri amici e parenti: anche poche firme in più possono fare la differenza. All’interno di questo numero troverete l’invito all’ormai consueto appuntamento della festa di primavera: non vediamo l’ora di poterci incontrare come ogni anno al di fuori delle mura dell’ospedale, in un contesto di allegria e di condivisione. Vi invito poi a leggere con attenzione gli altri articoli del nostro periodico, sempre tutti d’un fiato! Un caro saluto, Luca Alberti Presidente di A.B.C. Associazione Bambini Chirurgici del Burlo onlus pagina 3 A 4 braccia La Festa di Primavera pagina 4 Dedicato ai bambini: lo spazio di Mister B Come aiutare A.B.C. CHE BOLLE IN PENTOLA? RISVEGLI PRIMAVERILI RICCHI DI NOVITÀ Il punto Sandra, coordinatrice del Team di volontarie di A.B.C., con Eleonora e Arianna. La realtà di A.B.C. è in grande fermento e in questi mesi di inizio anno il lavoro è sempre molto: programmazione e pianificazione da una parte e messa in opera dall’altra. Ecco cosa bolle in pentola in questo periodo. Da dicembre scorso abbiamo inserito una nuova figura, Sandra Pellizzoni, che ha il compito di coordinare i volontari di A.B.C. Lo scopo è quello di sviluppare un gruppo sempre più gremito, formato e motivato. Il lavoro sta già portando dei frutti: un insieme coeso che oltre a fare del bene si diverte molto! Sul fronte «alloggio gratuito per i genitori», le richieste in questi mesi sono aumentate in modo evidente, tanto che ultimamente le famiglie pernottano non solo nel nostro appartamento di Via del Toro, ma anche in un altro appartamento che si è reso disponibile in zona Burlo. Anche la sezione «formazione» occupa nella mission di A.B.C. un posto importante: infatti abbiamo dato formalmente disponibilità a finanziare un dottorato di ricerca in Chirurgia Pediatria per il Burlo. Lo scopo è quello di poter formare un giovane medico che si aggiunge al gruppo già esistente, in modo che si possano acquisire sempre maggiori Dona il tuo 5X1000 a A.B.C. Burlo onlus competenze e professionalità specifiche. Tutto questo porterà del buono non solo alla Chirurgia Pediatrica, ma anche in altri ambiti. Infatti la Regione Friuli Venezia Giulia, attraverso il MIUR, per ogni dottorato donato da privati ne «regala» un secondo, che vorremmo potesse essere messo a disposizione della Diagnosi Prenatale. A novembre verranno attivati entrambi e vi racconteremo come è andata. A.B.C. ha un occhio di riguardo anche alle necessità di natura strumentale. Infatti tra pochi giorni verrà donato al Reparto di Audiologia e Otorinolaringoiatria un fibroscopio, un attrezzatura di ultima generazione che permette, attraverso fibre ottiche molto sottili, di andare a guardare all’interno di naso, gola e orecchie dei piccoli pazienti, e quindi di fare diagnosi più specifiche e accurate. Il nostro impegno per i bambini nati con malformazioni, quindi, continua a esprimersi su tanti fronti. Permettetemi di ringraziarvi, ancora una volta, per ciò che tutti voi, in qualità di affezionati amici di A.B.C., ci aiutate e ci spronate a fare ogni giorno: non potremmo continuare senza il vostro sostegno! di Giusy Battain Per veder crescere tutti i bambini nati con malformazioni CODICE FISCALE 01084150323 KORACOMUNICAZIONE.COM 1 n°14 - aprile 2014 QUANDO LA DIAGNOSI PRENATALE FA LA DIFFERENZA UNA FINESTRA SULLA VITA INTRAUTERINA VOLONTARI PREPARATI, DISPONIBILI E INDISPENSABILI La scienza e la ricerca La gravidanza e lo sviluppo fetale rappresentano uno degli eventi più affascinanti ma a volte, purtroppo, possono essere complicati da condizioni di patologia e/o malformazione fetale che, senza una diagnosi corretta e un intervento adeguato, porterebbero ad un esito infausto. L’utilizzo dell’ecografia, una metodica non-invasiva e innocua per il feto, ha aperto una finestra sulla vita intrauterina che, fino a qualche decennio fa, rappresentava un mondo del tutto sconosciuto. Oltre alle conoscenze della fisiologia materno-fetale, l’avvento della diagnostica ecografica prenatale ha permesso non solo l’identificazione di queste condizioni in-utero, ma anche la cura di alcune di esse. Pertanto La diagnosi prenatale lo scopo della diagnosi consente una corretta prenatale è duplice: 1) diagnosi e individua consentire una correti feti che necessitano ta diagnosi; e 2) individuare i feti che necesdi un intervento in-utero sitano di un intervento o che avranno bisogno in-utero o che avranno di un’assistenza bisogno di un’assistenneonatologica e/o di un za neonatologica e/o di intervento chirurgico. un intervento chirurgico specialistico immediato, al momento del parto, e per i quali è dunque indicato il parto presso un centro di III livello (cosiddetto trasporto in-utero). Nell’Unità di Diagnosi Prenatale dell’ospedale Burlo Garofolo la gestione di tali gravidanze è affidata a un team multidisciplinare, composto da un ostetrico con esperienza in diagnosi prenatale, un medico genetista, un chirurgo pediatra e un neonatologo esperti nella cura dei neonati ad alto rischio. Così, per esempio l’anemia fetale, patologia che può essere causata da diverse condizioni e che, se non curata, porta alla morte del feto, può essere Tamara Stampalija, Responsabile dell’Unità di Ecografia Ostetrica e Ginecologica e della Diagnosi Prenatale presso l’ Ospedale Materno Infantile IRCSS del Burlo affrontata con la trasfusione fetale in-utero. Altre patologie quali l’idrotorace (un accumulo di liquido nella cassa toracica), o l’uropatia ostruttiva (ostruzione del basso tratto urinario e accumulo dell’urina nella vescica senza possibilità di produzione del liquido amniotico), possono essere risolte tramite il posizionamento di uno shunt (piccolo tubicino) che dreni i distretti interessati. Per alcune cardiopatie congenite, come la trasposizione dei grossi vasi, l’intervento in-utero non è possibile, ma è indicato un immediato intervento cardiochirurgico alla nascita in un centro specializzato. Esistono numerose altre condizioni come queste in cui la corretta diagnosi prenatale fa la differenza. Dott.ssa Tamara Stampalija UN’ALTRA SFIDA Senza camice IL DOTTOR RIGAMONTI, NEOPRIMARIO DI CHIRURGIA PEDIATRICA AL BURLO Per la rubrica “Senza camice” di questo numero abbiamo il piacere di presentarvi il nuovo primario di Chirurgia Pediatrica, che da qualche mese è approdato al Burlo Garofolo al culmine di una lunga e articolata carriera. Dott. Rigamonti, Lei è un medico che ha avuto tante esperienze prima di arrivare al Burlo. Cosa l’ha portata a fare questa scelta? «A Padova, dove ho lavorato per 15 anni, mi trovavo molto bene. Il mio reparto era piccolo ma ben organizzato. Curavo pazienti che arrivavano da tutta Italia per le patologie urinarie, dividendomi con equilibrio tra la parte clinica e quella scientifica. Ho avuto molte soddisfazioni, tra cui l’essere diventato presidente della Società Italiana di Urologia Pediatrica e responsabile della sezione pediatrica. La scelta di venire a Trieste è stata fatta con il cuore. La città, che è bellissima, ha avuto il suo peso. E poi il flauto del Dr. Faraguna mi ha invogliato ad accettare questa nuova sfida». Ripercorriamo in breve le fasi della sua vita e della sua carriera. «Sono nato in Franciacorta, in provincia di Brescia. Ho studiato medicina a Parma dove ho incontrato mia moglie e dove, una volta laureato, ho iniziato a lavorare. Successivamente sono passato in Chirurgia Pediatrica. Mi sono poi trasferito a Brescia, dove sono rimasto vent’anni: prima come assistente, poi come aiuto e quindi come responsabile del modulo di trapianto d’organi. A dire il vero più di due anni di quel periodo li ho passati all’estero, tra Liverpool, Londra, Parigi, Lione e Bruxelles. Mi sono interessato di alimentazione parenterale, di chirurgia neonatale, di chirurgia del 2 Waifro Rigamonti, direttore del Reparto di Chirurgia Pediatrica del Burlo fegato e delle vie biliari, di chirurgia dei trapianti, prima di essere chiamato dall’ospedale di Padova nel 1999 a dirigere il reparto di Urologia Pediatrica». Adesso è a Trieste: che cosa si aspetta da questa nuova avventura? «Mi aspetto di riuscire a creare un gruppo di professionisti che sappiano, con entusiasmo e professionalità, rilanciare questo reparto e continuare a crescere anche quando fra qualche anno me ne andrò definitivamente a pescare sui fiumi della Slovenia». Pratica clinica, ricerca, tecnologia: che rapporto c’è tra queste realtà? «La ricerca è sicuramente importante, è il nostro futuro, ma attenzione: i risvolti pratici della ricerca di oggi si vedranno tra molti anni. La tecnologia è ciò che maggiormente ha cambiato la medicina degli ultimi anni, ma la sua applicazione è e deve essere al servizio della clinica, che resta insostituibile. Il medico dovrà sempre saper ascoltare il paziente e instaurare con lui un rapporto umano». Nella sua lunga carriera ci saranno state sicuramente alcune delusioni, ma al contempo tante soddisfazioni. Quali le vengono in mente prima delle altre? «La prima grande delusione fu il senso di impotenza davanti a un bimbo di due anni che, nonostante un intervento demolitivo e mutilante eseguito sei mesi prima, se ne stava andando tra tante sofferenze per un tumore alla vescica. La grande soddisfazione è che oggi abbiamo imparato a curare questi tumori, che ora fortunatamente guariscono sempre o quasi». Riesce a ritagliarsi del tempo libero? E come lo occupa? «Purtroppo non ho mai avuto molto tempo libero da dedicare a me stesso e alla mia famiglia. Vivendo da tanti anni fuori casa, quando sono libero torno a casa a Brescia dai miei cari. Mi piacciono il giardinaggio, andare per boschi a osservare gli uccelli e quando posso andare sui ruscelli di montagna a pescare con la mosca. Comunque evito con cura i posti affollati». di Irene Soldera UN NUOVO RAMO, PER UN ALBERO IN CRESCITA CHE DARÀ NUOVI FRUTTI A 4 braccia Nel corso dei nove anni in cui ho collaborato con A.B.C., tanti sono stati i percorsi affrontati e le persone incontrate sia nel reparto di Chirurgia che in altri contesti. In questo periodo storico dell’Associazione, sta crescendo il gruppo dei volontari sempre presenti accanto alle famiglie, durante le manifestazioni pubbliche e a volte anche in corsia. L’Associazione ha scelto perciò di dare al gruppo una fisionomia più organizzata, per riuscire a portare il sostegno e l’aiuto alle famiglie soprattutto attraverso la relazione con le persone. Tutti noi infatti crediamo fortemente che il momento difficile e a volte doloroso che le famiglie con i loro figli vivono in ospedale possa essere affrontato e «digerito» meglio se accompagnato «dall’altro». Insieme abbiamo pensato che fosse indispensabile avere una persona dedicata con la mente, con il cuore e con la sua professionalità a pianificare le attività con e per i volontari. Per questo abbiamo individuato Sandra Pellizzoni, una collega psicologa. Ho pensato, quindi, di scambiare qualche considerazione con lei per tutti noi. Allora, perché non ci racconti qualcosa di te? «Innanzitutto grazie mille per questo spazio e per questa possibilità di scambio, mi auguro che a seguito della conoscenza attraverso L’AbBeCedario avremo la possibilità di vederci personalmente. Dunque, si è già detto che sono una psicologa e se vi devo raccontare qualcosa di me mi soffermerei piuttosto su cosa provo in questo momento di inizio del lavoro con voi. Potendo usare una metafora, direi che mi sento un innesto: sì, proprio un ramo innestato su un albero forte e vitale, che ha lottato contro le intemperie invernali e ha goduto del sole estivo crescendo rigoglioso. In questo senso credo e auspico di poter portare nuovi frutti inserendomi nella storia dell’Associazione, “nutrita” dalla linfa che quest’albero dona». Hai conosciuto i progetti che da tanti anni A.B.C. sostiene. Sei riuscita a pensare a come sia possibile riorganizzare l’attività dei volontari? «Il gruppo di volontari ha già un percorso ben delineato alle spalle ma, in questo momento, anche confrontandomi con il consiglio direttivo, ci è sembra- TUTTI ALLA FESTA DI PRIMAVERA DI A.B.C. Le nostre dott.sse Rosella Giuliani e Sandra Pellizzoni to importante strutturare maggiormente le attività. Credo, e spero, che questo possa far intrecciare le vite di chi dona il suo tempo e di chi trae giovamento dal tempo donato, rendendo le attività più fluide e, al contempo, coordinate». E come credi che questo sia possibile? «Le volontarie fanno già tanto: consegnano le chiavi dell’appartamento agli ospiti accogliendoli in ogni momento del giorno e della notte, frequentano il reparto, sono sempre presenti alle attività di raccolta fondi. Sono nonne, figlie, studentesse, maestre, mogli, mamme e so che ognuna di loro fa del suo meglio per ritagliarsi spazi da offrire agli altri. Quello che abbiamo cercato di fare è, da un lato, donare un po’di tempo a loro, rafforzando un gruppo che possa formarsi e lavorare insieme e, dall’altro, preparare un calendario delle visite nel reparto di Chirurgia». Come sarà organizzata la frequenza dei volontari nel reparto di chirurgia? «Una sorta di schema programmerà gli accessi al reparto dal lunedì al venerdì; se possibile le volontarie entreranno nelle stanze a coppie, durante i pomeriggi, con un orario flessibile in relazione alle esigenze del reparto e di ogni famiglia. Dall’inizio Si rinnova l’appuntamento con la Festa di Primavera, che si terrà domenica 25 maggio 2014, dalle ore 10.00 alle ore 16.00, Castello di Susans di Majano (UD) È l’annuale appuntamento per poterci incontrare in un luogo splendido che già conosciamo, assieme a tanti bambini, ai sostenitori e amici di A.B.C., ai medici e agli infermieri del Burlo. Sarà una giornata ricca di giochi, spettacoli e tante sorprese per grandi e piccini! La partecipazione all’evento è aperta a tutti e per aderire è necessario iscriversi entro e non oltre il 15 maggio, tramite e-mail o telefono, fornendo nome e cognome dei partecipanti e un recapito telefonico. La quota per il pranzo è di 5 euro a persona. Per informazioni e iscrizioni: e-mail [email protected] telefono 388 4066136 dell’anno quattro nuove persone hanno chiesto di essere volontarie e per un periodo affiancheranno le persone più esperte per “imparare il mestiere”. Tuttavia, pur essendo tenaci, il numero delle persone è limitato e, per migliorare e ampliare il servizio, siamo sempre alla ricerca di nuovi volontari». E al di fuori del reparto di Chirurgia? «Fuori dal reparto, come sempre, si parteciperà alle campagne di raccolta fondi, alle manifestazioni e agli eventi, ma abbiamo pensato di dedicare un tempo e uno spazio proprio alle volontarie attraverso degli incontri mensili. Tali appuntamenti periodici saranno importanti per confrontarci e crescere sia dal punto di vista della formazione che dal punto di vista delle attività in gruppo a favore dei genitori e dei ragazzi del reparto». Dopo aver raccontato cosa ha già cominciato a bollire in pentola, insieme ci fortifichiamo nella convinzione che ogni ramo nuovo possa essere, per un albero, una fonte vitale che raccogliendo linfa possa riuscire ad esprimersi attraverso nuovi e diversi frutti. Tutti preziosissimi. di Rosella Giuliani CORRI PER A.B.C. ALLA BAVISELA FAMILY Domenica 4 Maggio a Trieste ci sarà l’appuntamento con la Bavisela Family, la corsa non competitiva proporzionalmente più partecipata d’Italia, con il tradizionale percorso da Miramare a piazza Unità d’Italia, che quest’anno diventa Bavisela Charity, con un progetto dedicato al volontariato. La novità di quest’anno è che anche A.B.C. parteciperà alla competizione con i propri sostenitori, grazie alla collaborazione con il negozio Map-Dolomite in via San Spiridione a Trieste, che ha deciso di sostenere l’Associazione donando i primi 50 pettorali. Facciamo un appello a tutti voi, amici di A.B.C., famiglie, bambini, amici e parenti, che hanno già partecipato gli scorsi anni o che hanno voglia di parteciparvi, di unirsi alla nostra squadra e prendere parte alla Bavisela Family con indosso il pettorale di A.B.C.! Per i primi 50 iscritti la partecipazione è gratuita. Aspettiamo le vostre iscrizioni, scriveteci a [email protected] o chiamate il 388 4066136.
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