attualità CURRENT AFFAIRS L’alluminio riparte dal Golfo ALUMINIUM GROWTH SURGES IN THE GULF Intervista con Walid Al Attar, Vice Presidente DUBAL & EMAL di Mario Conserva [email protected] Interview with DUBAL & EMAL Vice President Walid Al Attar I n occasione della 17° edizione di Arabal, la Conferenza Internazionale dell’alluminio arabo tenuta ad Abu Dhabi la prima settimana di novembre, abbiamo incontrato Walid Al Attar, Executive Vice President Marketing e Sales di Dubal & Emal, e prossimo Chief Marketing Officer di Emirates Global Aluminium (“EGA”). Con lui abbiamo parlato delle prospettive per l’industria dell’alluminio nel Golfo. La rapida crescita della produzione di metallo leggero in Medio Oriente è il dato più significativo per il comparto di questi ultimi decenni, la conferma è il grande successo di questa edizione della Conferenza Arabal, che ha messo insieme oltre 670 delegati provenienti da tutte le parti del mondo per discutere delle tematiche fondamentali dell’industria dell’alluminio mondiale. Come vede il ruolo del Golfo nel sistema globale dell’alluminio dei prossimi anni? La straordinaria crescita dell’alluminio nel Middle East è evidente, nel 1971 partirono nella nostra regione i primi insediamenti per la produzione di primario con 120.000 t annue di metallo, alla fine del 2012 eravamo a 3,7 milioni di tonnellate, nel 2014 saremo ad oltre 4,3 milioni (Tabella 1), nel 2015 supereremo 5 milioni di t e prevediamo che nel 2020 da qui uscirà oltre il 9% del totale del metallo primario prodotto nel globo. A&L - 30 On the occasion of the 17th edition of Arabal, the International Arab Aluminium Conference held in Abu Dhabi in the first week of November, we spoke to Walid Al Attar, Executive Vice President Marketing & Sales of Dubal & Emal and who will become Chief Marketing Officer of Emirates Global Aluminium (“EGA”) on the latter’s legal incorporation, about the developments in the business and the prospects of the aluminium industry in the Gulf in general. The rapid growth in production of light metal in the Middle East over the last 10 years is confirmed by this edition of Arabal, which has gathered over 670 delegates from every corner of the globe to discuss the fundamentals of the aluminium industry. How do you see the role of the Gulf in the global aluminium industry in the coming years? The growth of the aluminium industry in the Middle East has been extraordinary. In 1971, the first primary aluminium plant in the region produced 120,000 tonnes of metal annually. At the end of 2012, the Gulf smelters produced 3.7 million tonnes. This will increase to over 4.3 million tonnes in 2014 (Table 1) and in 2015 is forecast to exceed 5 million tonnes. We foresee that, in 2020, over 9% of the total global primary aluminium production will come from Tabella 1 - Capacità produttiva 2014 degli impianti di primario del Golfo Table 1 - Primary smelters capacity in the Gulf in 2014, by country Paese Country Azienda Capacità di produzione annuale Company Annual Production Capacity Anno Commissionato Year Commissioned Proprietà Ownership Bahrain Alba 880,000 1971 Bahrain – 67.5% SABIC – 21.5% Public 11% UAE DUBAL 1,056,000 1979 Dubai Government – 100%* Oman Sohar 370,000 2008 Oman Oil co. – 40% Abu Dhabi water & Elec. Authority - 40% Rio Tinto Alcan – 20% Qatar Qatalum 585,000 2010 Qatar Aluminium – 50% Hydro Aluminium – 50% UAE EMAL 1,255,000 2010 DUBAL – 50%* Mubadala – 50%* Saudi Arabia Ma’aden 720,000 2012 Ma’aden – 75% Alcoa – 25% (Source: GAC, DUBAL) *Ownership structure changing, through formation of EGA Con questa fortissima progressione, attraverso il miglior uso delle tecnologie e sfruttando accortamente le nostre risorse energetiche, abbiamo reso disponibile per il mercato globale metallo competitivo sotto tutti gli aspetti, costo, qualità, impatto ambientale, nel momento in cui in altre parti del mondo, anche a causa della debolezza delle quotazioni dell’alluminio, molti impianti sono stati costretti a chiudere i battenti. the Middle East. This very strong progression reflects our strategy to use the best technologies available and take pragmatic advantage of our energy resources. The combination has enabled us to supply the global market with competitive metal in terms of cost, quality and environmental impact, at a time when, in other parts of the world, the weak aluminium price has forced many plants to shut down. Qual’è il ruolo di Dubal-Emal in questa crescita? Nel 2012 Dubal ed Emal hanno venduto 1,85 milioni di t di metallo, quindi oltre il 50% dell’intera produzione di alluminio nel Golfo. Dal 2015 la nostra produzione combinata raggiungerà 2,5 milioni di t, che rappresenterà intorno alla metà della produzione del Golfo ( la figura 1 mostra la capacità). Più dell’80% di questo metallo di Dubal ed Emal viene esportato essenzialmente in Far East, MENA (Middle East e Nord Africa), America ed Europa. Quest’ultima è da tempo un’area di nostro particolare interesse, sia per evidenti ragioni logistiche che per motivi di mercato, e ad essa dedicheremo certamente molte attenzioni in futuro; già nel 2012 le nostre forniture totali verso l’Europa hanno raggiunto il valore complessivo di 436 mila tonnella.com - 31 Figura 1: Growth in smelter capacity DUBAL EMAL (‘000 t/year) Figure 1: Sviluppo della capacità di smelting di DUBAL - EMAL (‘000 t/anno) te. Dubal ha avuto la responsabilità di marketing e vendite dell’alluminio prodotto dalla Emal sin dall’inizio dell’attività di quest’ultima nel 2010; il nostro approccio è stato quello di perseguire una strategia commerciale comune, con l’obiettivo di imporsi come il fornitore preferito dal mercato attraverso l’eccellenza del servizio al cliente, la qualità tecnica dell’offerta, la differenziazione dei prodotti (Tabella 2), la competitività delle forniture e l’efficienza nelle consegne ovunque nel mondo, la flessibilità nel seguire le esigenze del mercato (Figura 2). Per quanto concerne la costituzione di EGA, Emirates Global Aluminium, l’operazione porta ad una sinergia ottimale di opportunità e di risorse industriali, tecniche, professionali, che assicura una solida consistenza alle nostre forniture di metallo in particolare nei formati a maggior valore aggiunto. Abbiamo messo insieme le risorse, la competenza tecnica, gli sforzi di R&D di Dubal ed Emal e tutto questo migliorerà la nostra capacità di assicurare ai clienti prodotti a misura delle specifiche necessità, con una centralizzazione dei contatti che faciliterà il supporto tecnico per le forniture e per le applicazioni dei prodotti. What is Dubal and Emal’s role in this growth? In 2012, Dubal and Emal sold 1.85 million tonnes of metal - about 50% of the total primary aluminium production in the Gulf region. From 2015 onwards, our combined production will be about 2.5 million tonnes per year – again accounting for about half of the region’s production (Figure 1 shows the capacity). Over 80% of the metal produced by Dubal and Emal is exported, primarily to the Far East, MENA region, the Americas and Europe. The latter has been an area of particular interest to us for some time now, for evident logistic and market reasons; and we will certainly dedicate a great deal of attention to it in the future. In 2012 alone, our total supply to Europe amounted to 436,000 tonnes. Dubal has been responsible for the marketing and sales of Emal since the latter began production in late-2010. Our approach has been a unified market strategy, where ourworld, the weak aluminium price has forced many plants to shut down. Dubal has been responsible for the marketing and sales of Emal since the latter began Tabella 2: Portafoglio produttivo combinato di DUBAL ed EMAL Table 2: DUBAL and EMAL combined product portfolio DUBAL * EMAL High purity sow and ingot High purity sow Extrusion billet Extrusion billet Foundry alloy Foundry alloy Busbar and anode bar Sheet ingot * Declared suitable for sustainable building practices by LEED® and DGNB A&L - 32 Questi sono elementi molto importanti in particolare per i mercati maturi come i paesi europei, il Giappone e gli Stati Uniti, laddove è un’esigenza più sentita dai nostri clienti coprire un’ampia gamma di varianti di leghe, di formati e di caratteristiche tecnologiche. L’Europa prevede tuttora il dazio di importazione sull’alluminio, nella misura attuale del 3% sul metallo non legato, (in virtù di una riduzione autonoma temporanea dal 6% decisa nel 2007), e del 6% sul metallo legato, (che limitatamente alle placche da laminazione ed alle billette per estrusione dovrebbe scendere, sempre per un provvedimento di autonoma riduzione temporanea, al 4% da gennaio 2014). Più volte avete denunciato il fatto che il dazio sul metallo penalizza la competitività delle produzioni di alluminio del Golfo in EU. Cosa può dirci in proposito? Il dazio EU sul metallo grezzo era nato molti anni fa con lo scopo di proteggere gli smelters EU, ma oggi in una situazione di mercato e di prospettive economiche completamente diversa, non riesce minimamente a compensare il gap di competitività delle produzioni di primario europeo, gravate da extra costi strutturali incolmabili sull’energia. La progressione delle chiusure di smelters in EU e la delocalizzazione verso il Golfo di molti produttori storici di alluminio, gli stessi che, ironia della sorte, continuano a fare pressioni sui governati europei per conservare il privilegio del dazio, sono fenomeni che si commentano da soli, ed hanno come conseguenza la crescita inarrestabile del ricorso all’importazione di metallo primario da parte dell’Europa. Un particolare aspetto della questione, che spesso non viene sufficientemente messo in luce, è che attraverso normative ad hoc la tariffa daziaria pesa in maniera diseguale, avvantaggiando al- production in late-2010. Our approach has been a unified market strategy, where our overall goal is to be the preferred supplier to the market. Our unwavering commitment is to customer service excellence, and to focus continually on honing and improving our core competencies – specifically our wide range of high quality products (Table 2); the competitiveness of our operations and products; efficient deliveries across the world; our flexibility to meet changing market needs (Figure 2). Going forward, the formation of EGA will take this established formula to new levels of strength, thus adding substantial value to our customers. For example, combining the casting operations of Dubal and Emal will offer greater flexibility and higher capacity to respond to market dynamics, specifically in terms of value-added products. Likewise, the availability of greater resources and co-ordinated investment in R&D and technical support will enhance our ability to produce products tailored to our customers exacting specifications; while a single point of contact for all customer enquiries will facilitate the delivery of technical support on all products and their application. Logistics synergies will also facilitate our ability to penetrate markets. These are very important factors for the mature markets in particular – like Europe, Japan, Usa – where one of the most important requirements from our clients is for a wide variety of alloys, formats and technological characteristics. Europe still imposes an import duty on raw aluminium at 3% on non-alloyed metal (by virtue of an autonomous reduction from 6% decided in 2007), and 6% on alloyed metal – which for rolling slabs and extrusion bil- Figura 2: La flessibilità produttiva consente a DUBAL - EMAL di seguire le esigenze e le variazioni di domanda del mercato Figure 2: Flexibility of manufacturing capability enables DUBAL-EMAL to meet changing market demands and economic dynamics .com - 33 cuni produttori extra EU rispetto ad altri, quindi introducendo profondi aspetti distorsivi. Ma il problema vero posto dal dazio è il pesante aggravio di costi per gli utilizzatori a valle di alluminio in EU, che per effetto della tariffa sono condannati a perdere di competitività sul mercato globale; credo che questo problema sia stato inspiegabilmente sottovalutato dai decisori europei perchè le vere grandi opportunità dell’alluminio sono nella crescita del downstream. È chiaro che l’accelerazione sulla revisione del dazio alluminio EU di questi ultimi anni, solleci- lets (but excluding foundry alloys) should be reduced as a temporary autonomous reduction measure to 4% from January 2014. You have often commented that the duty on metal penalizes the competitiveness of aluminium production from the Gulf into the EU. Can you elaborate on this? The duty on primary metal was imposed many years ago with the aim of protecting EU smelters. Today, in a completely different market and economic setting, it can barely compensate for the competitive gap of European primary production, burdened even further by the much higher structural energy costs. The progressive closure of EU smelters and the relocation to the Gulf of many major aluminium producers (ironically the same companies that continue to put pressure on European governments to preserve the privileges of the duty) have ignited a continuum of complaints in Europe about the importation of primary metal. One particular aspect of this question not highlighted often enough is that, through ad hoc norms, the import duty imposes an unequal burden. It favours only a few EU producers and therefore has profoundly distorted benefits. However, the real problem posed by the duty is the heavy increase in costs for downstream users of aluminium in the EU who, because of the duty, are condemned to lose competitiveness on the global market. I believe that this problem has been unexplainably underestimated by European decision makers, because the really big opportunities in aluminium are in the growth of downstream industry. The accelerated revision of the EU duty on aluminium over the last few years, urged by the lobbying of European metal consumers, demonstrates a new awakening and awareness of the question. Ultimately, I believe that the EU duty on primary metal is an unreasonable measure because it limits the future prospects for growth and global competitiveness in the European downstream business. Today aluminium industry experts tend to place greater emphasis on the sector’s obligations to so- A&L - 34 tata da una pressante azione di lobby da parte dei consumatori europei di metallo, dimostra comunque che c’è una nuova sensibilità e presa di coscenza sulla questione. Ritengo in definitiva che il dazio EU sul metallo grezzo sia un provvedimento irragionevole per le future prospettive della catena dell’alluminio in Europa. Oggi da parte degli addetti ai lavori dell’industria dell’alluminio c’è la tendenza a sottolineare con sempre maggior enfasi gli impegni di questo comparto verso la società civile, che poi sono l’ affidabilità, la sostenibilità e la responsabilità sociale del sistema; qual è la sua idea in proposito, guardando alle vostre produzioni? Francamente mi meraviglio che solo oggi molti addetti ai lavori scoprano, come ha detto lei, l’importanza per il settore dell’alluminio di valori come la salvaguardia delle risorse energetiche, il ridotto impatto ambientale, la sicurezza negli impianti, la salute dei dipendenti, quindi la necessità della nostra industria di proporsi alla comunità come sostenibile e socialmente responsabile. Per Dubal ed Emal questi pilastri irrinunciabili sono stati testimoniati nel corso degli anni dai nostri costi di produzione al massimo della competitività, dalle emissioni dei nostri impianti ai minimi livelli del comparto, dal monitoraggio continuo del numero di incidenti in fabbrica per azzerarne la consistenza e, infine, dalla nostra attenzione alle risorse umane. Siamo assolutamente confidenti in questa industria che è parte importante del nostro futuro. Senza trascurare il nostro impegno nel promuovere in ogni parte del mondo l’impiego delle leghe leggere come la soluzione a molti problemi nelle applicazioni finali dei nostri clienti. I Paesi del Golfo hanno puntato sull’alluminio per scelte strategiche di lungo respiro nella assoluta convinzione che qui ci sono le giuste condizioni per rendere effettivamente sostenibile e competitiva questa industria, senza forzature nè compromessi, rendendo disponibile per l’impiego a livello globale metallo di prima qualità, prodotto con tecnologie allo stato dell’arte quanto a rispetto dell’ambiente e gestione delle efficienze energetiche, dedicando la massima attenzione alle ricadute positive dello sviluppo di questa industria sulla crescita sociale del territorio. ciety in terms of reliability, sustainability and social responsibilities. What do you think about this, considering the Dubal and Emal smelters? Frankly I am surprised that only today many industry experts are discovering the importance for the aluminium sector of safeguarding energy resources, reducing environmental impact, improving safety in factories, and improving the health and well-being of employees – which together demonstrate that our industry is sustainable and socially responsible. These have always been fundamental pillars at Dubal and Emal, proven over the years by our highly competitive production costs, the minimum level of emissions from our operations, the continual monitoring of the number of accidents in the plants to eliminate occurrences, and our attention to developing our human resources. Our absolute confidence in this industry is borne out by our commitment to promoting the use of light alloys as a solution to many final applications across the world. The Gulf countries have set their sights on aluminium as a long-term strategic choice with Per concludere, nel corso di alcuni suoi interventi qui ad Arabal lei ha più volte messo l’accento sulla necessità di fare ricerca ed innovazione per assicurare solide basi al sistema alluminio che avete costruito e per metterlo nelle condizioni di funzio.com - 35 the absolute conviction that the right conditions exist here to make this industry sustainable and competitive, without using force or compromise. We are able to offer top quality metal for use at a global level, produced using state-of the art energy-effective and environmentally-friendly technologies, while dedicating utmost attention to the positive impact that the development of this industry has on the growth of society in the region. nare da catalizzatore per lo sviluppo di iniziative industriali locali. Ci può approfondire il concetto? Mi riferivo più precisamente ad un percorso educativo di ampio respiro per arrivare ad un’industria realmente matura in grado di generare innovazione attraverso la ricerca e lo sviluppo. La ricerca è uno strumento di questa crescita, d’altra parte per un materiale relativamente nuovo come l’alluminio, con poco più di 130 anni di vita, la ricerca a tutto campo, da quella di base su metallurgia e tecnologie produttive a quella di sviluppo delle applicazioni in sostituzione dei materiali strutturali più tradizionali, ha consentito nel secolo scorso una straordinaria penetrazione degli usi del metallo in particolare in Europa, Stati Uniti e Giappone, in edilizia, nei mezzi di trasporto, nelle applicazioni elettriche, negli imballaggi. Attraverso la ricerca e lo sviluppo le leghe leggere si sono sostituite vantaggiosamente ad acciaio, rame, legno, raggiungendo localmente livelli di consumi pro capite tra 20 e 30 kg/anno a secon- A&L - 36 To conclude, during your presentation here at Arabal, you repeatedly highlighted the need for more research and innovation to guarantee solid foundations for the aluminium sector in the Gulf to provide a catalyst for the development of local industrial initiatives. Can you elaborate on this concept? My comments refer to the need for a large scale educational path to generate innovation via research and development and ultimately achieve industry maturity. Research is a key instrument of this growth. For a relatively new commodity such as aluminium material, with a life span of just a little over 130 years, the research done to date – from the basics of metallurgy and productive technologies to developing applications for substituting more traditional structural materials – has allowed an extraordinary penetration of uses of aluminium in the last century, particularly in Europe, Usa and Japan. The range covers building, transport, electrical applications, packaging and more. Through research and development, light alloys have become preferred substitutes for steel, copper and wood, leading to pro capita consumption of 20 to 30 kg/year in different countries. However, the changes in the epicenter of global aluminium production over the last 10 years, particularly the abandonment of historic production in Europe, has led to a decline in interest in the research that was typically promoted by the primary industry. This has prompted our customers in the dowstream sector to take most of the lead in working with end users on the application of aluminium to overcome it. It is now part of the Gulf industry’s obligations, as a rapidly expanding production hub, to make further advances and thus enable our downstream industry to grow while guaranteeing our customers across the world the technical expertise and know-how to promote the best use of aluminium. We have an ambitious plan for education and knowledge development which foresees collaboration with Universities, Research Centres, Associations and Institutions da dei paesi; i cambiamenti dei baricentri produttivi mondiali di alluminio in atto negli ultimi decenni, in particolare con l’abbandono dell’Europa da parte delle compagnie produttrici storiche, hanno determinato un crollo di interesse nelle attività di ricerca tipicamente promosse dall’industria primaria, con la conseguenza che i nostri clienti a valle si sono dovuti far carico dello sviluppo delle applicazioni insieme agli utilizzatori finali. È ora parte dei nostri compiti di polo produttivo in grande espansione far crescere il nostro downstream ed assicurare ai nostri clienti in tutte le parti del mondo il patrimonio tecnico necessario per promuovere il corretto impiego di metallo. È parte di un piano ambizioso e complesso di educazione e conoscenza che prevede la collaborazione con Università, Centri Ricerca, Associazioni ed Istituzioni dedicate alla normativa ed alla disseminazione delle conoscenze sull’alluminio; lo scopo è quello di sviluppare globalmente l’impiego sostenibile del metallo, e più in generale di favorire la formazione di una mentalità orientata allo sviluppo tecnologico. Come ho accennato in precedenza, è tra i nostri obiettivi il favorire una corretta ed equilibrata crescita del downstream nei nostri territori: abbiamo già interessanti esperienze consolidate in Dubai, in Bahrain, Abu Dhabi, Arabia Saudita ed Oman. Oggi oltre l’80% del metallo prodotto nel Golfo viene esportato, però la domanda locale di semilavorati e prodotti in lega leggera è destinata a crescere e secondo stime recenti il fabbisogno interno sarà circa 2 milioni di t nel 2020; parallelamente le nostre produzioni a valle di laminati, estrusi e getti di fonderia, poco più di 1,2 milioni di t nel 2012, dovrebbero già arrivare a 2,3 milioni entro il 2015 (Figura 3). È un percorso impegnativo, che sarà comunque favorito dall’esempio del modello industriale di Dubal ed Emal e dalla nostra incrementata capacità produttiva di metallo per alimentare la domanda locale a valle. dedicated to standardization and regulations. The resulting knowledge-sharing will not only safeguard and develop the sustainable use of aluminium worldwide, but will also support an orientation towards technological development. One of our objectives at Dubal and Emal is to support balanced growth of the downstream industry in our country and the region. We already have interesting experience in Dubai, Bahrain, Abu Dhabi, Saudi Arabia and Oman. As mentioned earlier, over 80% of the metal produced in the UAE is currently exported. However, local demand for semi-finished products, parts and components is growing and destined to further grow. According to recent estimates the internal demand in the Gulf will be about 2 million tonnes in 2020. The downstream production of rolling, extrusion and foundry castings totaled just over 1.2 million tonnes in 2012, but is expected to reach 2.3 million tonnes by 2015 (Figure 3). Dubal and Emal’s expanded production capacity will help feed this increased demand in the region. Figura 3: Crescita della domanda e variazione del product mix nei paesi del Golfo Figure 3: The changing downstream product mix and growth in demand in the GCC .com - 37
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