Workshop marzo 2014

TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DEDICATO AI CLIENTI DEL GRUPPO RANDSTAD
ANNO IX - NUMERO 33 - MARZO 2014
PAGIN A 0 2
L’APPROFONDIMENTO
Le buone idee contro la crisi. Il caso (di successo)
di America Graffiti, catena di diner e fast food
con numerosi ristoranti in tutta Italia
PA GINA 03
CASE HISTORY
In Tesmec, azienda bergamasca, Randstad
HR Solutions ha organizzato tre incontri di
orientamento rivolti ai figli dei dipendenti
E DITORIAL E
L’importanza del manager
Un nuovo governo. Poche possibilità di errori.
Nessuna perdita di tempo. La fotografia del
momento che sta vivendo l’Italia è questa. Bisogna
fare tanto e anche in fretta. Ovviamente è presto
per esprimere giudizi di qualsiasi natura, ma mi
sembra di avvertire che nel Paese stia tornando un
minimo di fiducia. Non sono tanto le previsioni e gli
indicatori economici a fornirmi questa sensazione,
quanto il modo in cui numerose aziende si stanno
muovendo: quelle che hanno una leadership solida,
una gestione di qualità e un’attenzione ai mercati
esteri sembrano aver imboccato la strada giusta e in
molti casi sono premiate dai risultati.
Ecco, questo è un punto molto importante, direi
fondamentale: le nostre aziende per resistere,
imporsi nei mercati e crescere anche fuori dai confini
nazionali hanno sempre più bisogno di una classe
di manager solida, preparata e aperta. Servono
persone che non pensino solo al proprio tornaconto,
ma professionisti che considerino l’azienda come un
bene comune da tutelare. Certo non è facile trovare
persone con queste caratteristiche, soprattutto per le
aziende di dimensioni medio-piccole.
In un contesto di questo tipo, le agenzie per il lavoro
possono giocare un ruolo importante. Ad esempio
noi di Randstad, grazie alla divisione Professionals
che si occupa di ricerca e selezione di quadri e
dirigenti, abbiamo già aiutato numerose aziende
a trovare i manager giusti per le loro esigenze.
Abbiamo tutti, quindi, una grande opportunità
di fronte ed è bene non sprecarla: se lavoriamo
insieme, aziende e agenzie per il lavoro, possiamo
davvero dare una mano a questo Paese a uscire
da questa situazione. Uniti è più facile vincere. In
molti lo hanno capito e altri seguiranno. Io sono
ottimista...
Marco Ceresa
Amministratore Delegato Randstad Italia
PA GINA 0 4
TERRITORIO
La Puglia, dal punto di vista economico, è la
regina del Mezzogiorno. A Bari e dintorni sono
numerose le aziende presenti (ed eccellenti)
COVER ST O RY / SC ENA RIO
Timidi segnali di ripresa
IL NOSTRO PIL QUEST’ANNO REGISTRERÀ UN +0,6%, CUI DOVREBBE SEGUIRE UN +1,1% NEL 2015.
DATI CHE FANNO BEN SPERARE, ANCHE SE È PRESTO PER PARLARE DI UNA VERA E PROPRIA
RIPARTENZA, COME SPIEGA A WORKSHOP L’ECONOMISTA FRANCO MOSCONI
C
i sono piccoli segnali di ripresa.
Ma per i festeggiamenti bisogna
ancora aspettare. L’economia italiana, infatti, nel quarto trimestre
2013 ha arrestato la propria caduta facendo registrare un +0,1% rispetto al trimestre
precedente. E, a detta del Fondo monetario
internazionale, il Pil continuerà ad avanzare
sulla scia della crescita mondiale, che dopo
il +3% del 2013 dovrebbe attestarsi al
3,7% nel 2014 e al 3,9% nel 2015. Ma la
ripartenza, per noi, è ancora timida e non
coinvolgerà tutti alla stesso modo: uno studio Excelsior Unioncamere sottolinea che
avranno maggiori difficoltà le aziende più
piccole, quelle orientate ai servizi e quelle
localizzate nel meridione. Avranno vita più
facile, invece, quelle imprese che sapranno
guardare all’estero ampliando i propri investimenti produttivi.
In una situazione di questo tipo, la domanda che in molti si pongono, dai semplici
cittadini agli studiosi più esperti, è: si può
parlare di ripresa o è ancora presto?
nuare con le numerose previsioni disponibili.
Se per ripresa intendiamo, semplicemente,
il passaggio da un Pil con segno negativo a
uno con segno positivo, ebbene, in questo
caso possiamo parlare di ripresa o, meglio,
di ripresina. Ma se per ripresa intendiamo
qualcosa di più allora la strada da percorrere
è ancora lunga e irta di ostacoli».
Ma anche il modo per agganciare il treno
della ripresa non sembra così nitido, come
spiega ancora Mosconi: «Dopo il crack del
2008 e lo sconquasso nell’economia reale
che si è prodotto, mi auguro di non vedere
più persone che pensano di avere la ricetta
magica in tasca. Le granitiche certezze del
“pensiero unico” si sono sgretolate, occorre
avere la pazienza e l’umiltà di ripartire alla
ricerca di soluzioni adatte al nostro Paese».
Quali possono essere, quindi, queste soluzioni? L’Italia, nonostante tutto, resta
PILLOLE
OLANDA/1
OLANDA/2
GRECIA
Quando la formazione
è un gioco
I vincitori
dell’Arena
Giovani
contro la crisi
Stanchi dei vecchi metodi di formazione? Yacht, società
del gruppo Randstad, ha escogitato un modo divertente
per coinvolgere i colleghi in nuove attività formative:
tre giorni di business games per stimolare la vena competitiva e creativa dei partecipanti. La società olandese,
infatti, sta ridefinendo i processi e aggiornando i sistemi
lavorativi e questi giochi sono una delle attività previste per aiutare e formare i dipendenti: il programma
si chiama Wow (Way of Working), che è stata anche
l’esclamazione di sorpresa dei colleghi olandesi al momento dell’inizio delle attività...
And the winner is... Randstad. La nostra holding, infatti, è stata premiata il 9 gennaio scorso come migliore
società quotata all’Aex (Amsterdam Stock Exchange
Index) per la trasparenza del rapporto instaurato con
i suoi investitori.
La settima edizione di questo premio si è svolta
nella splendida cornice dell’Amsterdam Arena, lo stadio che ospita le partite casalinghe dell’Ajax, e al momento della premiazione la giuria ha voluto elogiare
Randstad proprio per l’impegno posto da anni nelle
comunicazioni con i suoi investitori.
Investire sui giovani in Grecia. La sfida, non da poco
vista le condizioni sociali che il Paese vive da tempo,
è stata colta da Randstad con l’iniziativa U can do it!.
Avviato a novembre 2013, il progetto è parte del
programma di responsabilità sociale della filiale ellenica
e consiste in tre workshop rivolti a giovani fino a 23 anni
reclutati nell’area metropolitana di Atene.
Nel corso di tutti gli incontri, i partecipanti sono stati
chiamati a svolgere e organizzare attività finalizzate
alla condivisione di best practice in tema di ricerca di
lavoro.
s
Passaggio in positivo
ma la strada è lunga
Workshop ha girato la domanda a Franco
Mosconi, docente di Economia industriale
internazionale all’università di Parma. Ecco
la risposta: «L’Economic outlook dell’Fmi
accredita, per l’Italia, un +0,6% per il 2014
e un +1,1% per il 2015 e l’ultimo Bollettino
economico della Banca d’Italia dice espressamente che il nostro Pil registrerà una crescita moderata solo nel biennio 2014-15.
Dopo essersi ridotto dell’1,8% nel 2013,
il Pil crescerebbe dello 0,7% quest’anno e
dell’1% nel 2015. E così potremmo conti-
LAVORARE ED ESPORTARE I dati ufficiali sottolineano che avranno più
possibilità di superare la crisi le aziende che sapranno anche guardare
all’estero. È in questa direzione, quindi, che devono essere indirizzati
gli sforzi di aziende e istituzioni.
workshop
CO VE R S TORY / S CENARIO
segue dalla prima pagina
la seconda manifattura d’Europa dopo
la Germania, la quinta a livello mondiale
(la Germania è quarta) secondo lo studio
McKinsey-Global Insights del 2012. «Se le
cose stanno così – interviene il professore
– è in direzione del capitalismo renano
(la Renania è la regione industrialmente
più sviluppata della Germania, ndr) che,
dall’Italia, dobbiamo guardare. Occorre
innanzitutto investire in conoscenza: ricerca e sviluppo, capitale umano, information technology».
Ma come aumentare gli investimenti in
conoscenza in un Paese il cui tessuto produttivo è costituito quasi interamente da
piccole e medie imprese? «Si potrebbero
replicare, con gli opportuni adattamenti, le scuole tecniche superiori tedesche
(Fachhochschulen, ndr), e gli istituti per
la ricerca applicata e lo sviluppo pre-competitivo dei prodotti (Fraunhofer, ndr). Si
tratta di istituzioni gestite direttamente
dai länder, entità amministrative paragonabili alle nostre regioni, legate alla
vocazione produttiva del luogo. E poi si
potrebbe procedere a una generalizzazione del credito d’imposta per le aziende
che investono in ricerca e sviluppo».
Più collaborazione
fra scuole e aziende:
Insomma, il punto di partenza, anzi, di
ripartenza sembra essere il rapporto tra
aziende e sistema scolastico e universitario, che in Italia funziona a intermittenza.
Ecco il pensiero di Mosconi: «In Emilia
Romagna, ad esempio, ci sono quattro
prestigiosi atenei: Bologna con sedi decentrate in Romagna; Ferrara; Modena-
Reggio Emilia e Parma. Da tempo la mia
idea è che occorra mutuare dal gergo
comunitario le cosiddette “cooperazioni
rafforzate”, quelle che nella UE hanno
portato alla nascita dell’euro, per intenderci: in una regione forte dal punto di
vista manifatturiero come questa, tutto il
post laurea (master, dottorati di ricerca,
spin-off, ndr) dovrebbe essere gestito a
livello regionale, superando gli individualismi dei singoli atenei. Se poi lo stesso
facessero, almeno, le altre quattro grandi regioni manifatturiere del Paese – Piemonte, Lombardia, Veneto e Toscana, ndr
– qualcosa inizierebbe a cambiare anche
per l’economia reale: le esigenze di personale qualificato delle imprese troverebbero un’offerta formativa più adeguata
e al passo coi tempi. Occorre dunque
superare questo tradizionale individualismo in favore di un approccio collaborativo e, sicuramente, pensare a un piano
per il mercato del lavoro, come quello
elaborato da Schröder nel 2004 che ha
potenziato la flessibilità e semplificato la
normativa, i cui effetti si vedrebbero nel
lungo periodo».
La responsabilità
dei primi della classe
Senza guardare lontano, in Italia ci sono
regioni che sono già in grado di trascinare
il Paese verso la ripresa: «Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna e Toscana devono dare qualcosa in più essendo
l’autentico motore manifatturiero d’Italia,
«
«È IN DIREZIONE DEL CAPITALISMO RENANO
CHE, DALL’ITALIA, DOBBIAMO GUARDARE.
OCCORRE INNANZITUTTO INVESTIRE IN
CONOSCENZA: RICERCA E SVILUPPO, CAPITALE
UMANO, INFORMATION TECHNOLOGY»
anche se di eccellenze ne esistono anche
al centro-sud; questa si chiama “responsabilità dei primi della classe”. Penso sia
giunto il tempo in cui, data l’assenza di
una politica industriale nazionale e nelle more della riforma del titolo V della
Costituzione (che riguarda l’ordinamento
dello Stato, ndr), queste regioni pongano
in essere, d’intesa fra loro, iniziative che
tocchino l’economia reale. Ad esempio,
le due istituzioni “alla tedesca” che prima menzionavo: sono convinto che Emilia
Romagna, Veneto e Toscana potrebbero
dar vita a qualcosa di importante, vista la
storia manifatturiera e la comune vocazione all’export. Avrebbero, benché su un
terreno limitato ma sensibile, la stazza di
un länd tedesco come la Baviera», conclude il professor Mosconi. La Germania
non è così lontana...
n
UNITI
SI PUÒ VINCERE
Ci sono alcune
regioni italiane
- Piemonte,
Lombardia,
Veneto, EmiliaRomagna, Toscana
- che vantano
un’industria
manifatturiera
d’eccellenza, che
però non sempre
riesce a fare
sistema e quindi a
essere competiva.
Deve quindi
migliorare
il dialogo e
il confronto
tra imprese
e territorio
coinvolgendo
maggiormente
gli enti e le
istituzioni locali,
come accade in
Germania.
L’ A PPROFO ND IM E NTO / S TOR IE VINC ENT I
La ricetta americana
LA CRISI SI BATTE (ANCHE) CON LE BUONE IDEE. È IL CASO DI AMERICA GRAFFITI, CATENA
DI FAST FOOD NATA DALLA PASSIONE PER GLI USA DEI SUOI FONDATORI. UN SUCCESSO CHE
DIMOSTRA COME, ANCHE OGGI, CORAGGIO E SPIRITO IMPRENDITORIALE SONO PREMIATI
D
USA ANNI ‘50 I ristoranti America Graffiti rappresentano
un fedele omaggio agli Stati Uniti e ad alcuni suoi simboli,
tra cui le pompe di benzina e i miti del cinema e del rock.
«LA CUCINA, GLI STATI UNITI, GLI ANNI
‘50, IL ROCK AND ROLL E TUTTO
CIÒ CHE HA A CHE FARE CON
L’AMERICAN WAY OF LIFE, ANCHE
SE NEI NOSTRI PIATTI NON MANCA
UN OCCHIO DI RIGUARDO ANCHE
ALLA NOSTRA CULTURA»
Chiunque voglia dare il proprio contributo a questa rubrica,
proponendo e affrontando una tematica che ritiene
importante, può scrivere a [email protected]
a Forlì alla conquista dell’Italia.
America Graffiti, catena italiana di American diner e fast
food in franchising, ha scoperto, è il caso di dirlo, l’America. Ovvero, la
ricetta vincente per sfidare e battere la crisi:
24 ristoranti attivi nel centro-nord Italia, 10
in arrivo e per il prossimo biennio si prevede
di raggiungere addirittura le 40 aperture. Il
segreto? L’unione del meglio della cucina
italiana e di quella americana in un’atmosfera degna del noto telefilm Happy Days,
adatta a tutti i palati e a tutte le tasche.
In attesa che l’Italia trovi definitivamente
la via della ripresa, quindi, c’è chi ha cercato
di dare una “spallata” alla crisi con una
valida idea e una buona dose di coraggio.
E i risultati sembrano dare ragione a questa
scelta.
Cucina di qualità
Workshop ha chiesto a Fabio La Corte,
socio e Direttore Sviluppo Franchising, da
dove è nata questa idea vincente: «Siamo
nati nel 2008 con un locale a Forlì creato a
immagine e somiglianza dei fondatori Riccardo e Cinzia e delle loro passioni, con il
supporto prezioso del terzo socio Stefano:
la cucina, gli Stati Uniti, gli anni ‘50, il rock
and roll e tutto ciò che ha a che fare con
l’American way of life, anche se nei nostri
piatti non manca un occhio di riguardo
anche alla nostra cultura. Abbiamo creato
un menu ad hoc che unisce il meglio della
nostra cucina e di quella americana, studiato appositamente per soddisfare il palato
degli italiani. Utilizziamo le migliori materie
prime a chilometro zero, importiamo i dolci
direttamente dagli Usa e la carne dall’Argentina , per garantire ai nostri clienti, oltre
al servizio, un prodotto di alta qualità».
In pochi anni America Graffiti ha conquistato tanti franchisee su tutto il territorio
nazionale e per i prossimi anni si prevede
anche qualche apertura all’estero.
Formula vincente
«Siamo consapevoli di aver portato una
vera novità sul mercato – continua ancora La Corte –: la passione che ci anima e
l’attenzione meticolosa verso la cura dei
dettagli ci hanno sicuramente premiati.
Non meno importanti poi sono il rapporto
qualità-prezzo, la capacità di innovare, il
layout dei ristoranti, unici nel loro genere,
una proposta di ricette sfiziosa e alla portata di tutti, vegetariani e vegani compresi.
Tutto questo ci ha consentito di differen-
ziarci in modo netto dai nostri concorrenti
e, a quanto pare, il pubblico ha apprezzato
l’impegno. Siamo contenti del risultato e
fiduciosi per le nostre aspettative di crescita. E anche i licenziatari stanno registrando
buoni risultati, tanto che alcuni sono già
alla seconda apertura, un motivo di grande
orgoglio per noi».
America Graffiti è già presente in Piemonte, Friuli, Veneto, Emilia Romagna,
Toscana e Marche e a breve si troverà
anche in Lombardia, Umbria e Abruzzo.
Una crescita, cui anche Randstad sta dando il proprio contributo con la ricerca e la
somministrazione di personale di sala, che
dimostra come le buone idee e lo spirito
imprenditoriale italiano rappresentino una
valida ricetta contro la crisi.
n
ANNO IX - NUMERO 33 - MARZO 2014
CASE HISTO RY / O RIE NTA M E NTO
C A LEND A RIO
Un’azienda che si apre alla famiglia
DA FEBBRAIO 2013
TESMEC, IMPRESA METALMECCANICA DELLA PROVINCIA DI BERGAMO, HA ORGANIZZATO
CON LA COLLABORAZIONE DI RANDSTAD HR SOLUTIONS TRE INCONTRI PER I FIGLI
DEI DIPENDENTI. L’OBIETTIVO È DI AIUTARE I RAGAZZI A MUOVERSI NEL MONDO DEL LAVORO
Fondirigenti, con l’Avviso 2/2013, offre la possibilità
di finanziare piani formativi aziendali mettendo a
disposizione delle aziende fino 20 dirigenti, mentre
per i dirigenti disoccupati provenienti da aziende
iscritte al Fondo ci sono 28 milioni di euro. Randstad
si rivolge alle aziende in target proponendosi come
partner per attività quali la presentazione del piano
fino all’erogazione della formazione. I percorsi
formativi previsti approfondiscono differenti aree di
sviluppo: Manageriale – Leadership; Tecnica – Supply
chain management /Finance for non financials
people; Digitale – Il Marketing 2.0.
Inoltre Randstad è in grado di supportare i clienti
progettando percorsi formativi ad hoc.
T
esmec è una realtà metalmeccanica bergamasca che
guarda avanti. E per farlo ha
puntato sulle risorse umane,
come racconta a Workshop Elisa Zonca,
Account manager, parlando di un’iniziativa di orientamento e formazione originale: una quindicina di neodiplomati e
neolaureati tra i 18 e i 29 anni hanno
partecipato, dentro le mura aziendali, a
un percorso destinato a presentare sfide
e ostacoli della ricerca di lavoro a chi si
trova per la prima volta a farlo. Con una
particolarità: tutti i ragazzi sono figli dei
dipendenti dell’azienda.
Coinvolgere le famiglie
«L’idea è nata da un seminario nel corso
del quale ci fu presentata una case history
analoga – spiega l’Hr Manager di Tesmec
Numa Pelizzoli –. Per questo abbiamo colto l’opportunità offertaci da Randstad.
Quello che ci anima da sempre è infatti
uno spirito di continuità generazionale
oltre che di legame con il territorio». L’iniziativa è partita con un open day aziendale nel corso del quale Randstad si è
presentata alle famiglie dei dipendenti: «È
stata un’occasione per conoscere i ragazzi
e illustrare loro l’obiettivo del percorso di
formazione», spiega Cristina Falconi, che
ha gestito la docenza. Raccolte le adesioni, Randstad HR Solutions ha fissato tre
date (tutte lo scorso dicembre) per tre
incontri monografici, in cui è stato affrontato e concluso un tema diverso: «In
questo modo i ragazzi che non potevano
partecipare a una delle date avrebbero
potuto comunque seguire le altre», aggiunge Cristina.
Partire dalle basi
Durante il primo incontro i ragazzi hanno
svolto dei test con l’obiettivo di comprendere le proprie inclinazioni e attitudini.
Provenienti da scuole e corsi di laurea
diversi tra loro, i giovani hanno ricevuto
nozioni di base sulle modalità di ricerca:
«Abbiamo presentato dati sulla disoccupazione, ma con un approccio positivo:
l’obiettivo era far capire che le persone
che trovano lavoro condividono uno stesso metodo», spiega Cristina. Il secondo
incontro si è invece occupato di curriculum: «Pochi dei ragazzi sapevano come
redigerne uno», aggiunge. Pochi anche
quelli che conoscevano le forme contrattuali proposte ai giovani neodiplomati e
neolaureati: «Lo abbiamo capito nel terzo incontro, da cui è emerso perfino che
molti non sapevano cosa fosse un’agenzia per il lavoro», aggiunge Falconi.
Opportunità per tutti
«Al termine – aggiunge Elisa Zonca –
abbiamo lasciato i nostri contatti a tutti partecipanti e abbiamo spiegato che
Randstad è un network internazionale:
un’opportunità per chi sta pensando già
a un lavoro all’estero». Il riscontro? Più
che positivo: «È emerso tra l’altro dalle risposte ai questionari di gradimento
somministrati», spiega Cristina. Anche le
parole di Pelizzoli lo confermano: «Per
noi iniziative di questo tipo sono grandi occasioni di visibilità, che contiamo
di ripetere». Senza contare che questo
progetto è stato premiato non solo dai
ragazzi e dall’azienda, ma anche dai Giovani Imprenditori di Confindustria Bergamo “per lo sviluppo di attività a sostegno
di giovani e adolescenti che muovono i
primi passi nel mondo del lavoro”. Meglio
di così.... n
UNO SGUARDO AL DOMANI
I giovani e il mondo del lavoro: un rapporto non
facile, negli ultimi tempi. Per questo un’iniziativa di
orientamento come questa rappresenta un’ottima
occasione per i ragazzi per comprendere che cosa li
aspetta in futuro.
Formazione ai dirigenti
INIZIATIVE PER IL 2014
Con Sodalitas ci si fa quattro
Sono quattro le iniziative che vedono, quest’anno,
la collaborazione di Randstad con Fondazione
Sodalitas in tema di responsabilità sociale di
impresa. Giovani&Impresa è il programma avviato
per accompagnare gli studenti nel passaggio dalla
scuola al mondo del lavoro e Randstad vi partecipa
come testimonial delle agenzie per il lavoro. Con
Scopritalenti mira invece a intercettare, valorizzare
e favorire lo sviluppo professionale di giovani
potenziali talenti all’ultimo anno della scuola
superiore e dell’università. Sodalitas Challenge è
invece il concorso che premia le idee sostenibili dei
giovani laureati o diplomati under 35 in cerca di
lavoro o con un impiego precario. E poi c’è Deploy
your talents – Stepping up the STEM Agenda for
Europe, per rilanciare gli studenti delle discipline
tecnico-scientifiche.
15 APRILE
Randstad Award 2014
Le migliori aziende in cui lavorare? Si scopriranno
il 15 aprile durante la consueta serata dei Randstad
Award, l’evento organizzato da Randstad presso
Palazzo Mezzanotte, sede della Borsa di Milano, che
premierà alcune tra le aziende più attrattive presenti
su tutto il territorio nazionale. Il punto di partenza
è, come sempre, l’indagine di employer branding
che ha coinvolto migliaia di intervistati dai 18 ai 65
anni. Negli ultimi anni hanno vinto Ferrari, Ferrero e
Librerie Feltrinelli. A chi tocca quest’anno?
BUSINE SS
Le aziende al tempo della crisi (e il contributo di Randstad)
PIETRO VARVELLO RACCONTA L’IMPORTANZA DI UN SERVIZIO DI CONSULENZA CHE RIGUARDA LA GESTIONE STRATEGICA E OPERATIVA DEL PERSONALE
L
necessarie, evidenzia anche l’esigenza di nuove formule organizzative.
e aziende hanno reagito alla crisi economica in modo differente. Nel 2008La gestione del personale riguarda la valutazione delle risorse disponibili,
2009 gli interventi hanno riguardato prevalentemente riorganizzazioni e
ottenuta grazie a un’analisi delle competenze presenti in azienda, delle idotagli dei costi marginali e solo in parte hanno coinvolto l’area del personale. Nei
due anni successivi (2010-2012) sono state invece avviate significative riduzioni
neità ai ruoli assegnati, con eventuali interventi formativi. Da questa analisi
del personale, facendo ricorso a tutti gli strumenti possibili per abbattere questi
delle competenze, si tracciano i nuovi criteri di selezione e si predispongono
costi e mantenere una certa flessibilità (fase di downsizing).
eventuali interventi per la gestione di quelle risorse che non risultano in linea
Con il consolidamento della crisi e il ridimensionamento strutturale dei mercati,
con le esigenze necessarie. Vengono riviste le politiche retributive, alla luce
nel 2013 è iniziata la fase di rightsizing e cioè la ricerca del dimensionamento
dei nuovi obiettivi e delle disponibilità e si rimodulano i sistemi premianti e di
PIETRO
ottimale dell’azienda che deve operare in modo efficiente e redditizio anche
incentivazione, particolarmente importanti in tempo di crisi.
VARVELLO
con volumi di produzione più contenuti.
L’area che ha generato le maggiori richieste consulenziali è stata quella delle
Senior Consultant
Lo scorso anno Randstad ha ricevuto numerose richieste di consulenza nelle
relazioni industriali, in cui si valutano le procedure più idonee tra quelle previste
della divisione
diverse aree della gestione strategica e operativa del personale, riconducibili
dalla normativa vigente (Cigs e/o mobilità) e si sceglie la soluzione ottimale
Outplacement
a quattro tipologie di problemi: l’organizzazione aziendale, la gestione del
rispetto alle variabili in gioco (risorse economiche, tempi, impatto sociale, ecc.).
di Randstad
personale, le relazioni industriali e l’amministrazione del personale.
Infine l’amministrazione del personale, i cui servizi principali sono stati in
La prima, quella che riguarda l’organizzazione complessiva dell’azienda (dal punto di
gran parte già esternalizzati: in questa fase occorre stabilire le competenze e il knowvista delle risorse umane), coinvolge l’analisi del funzionamento dell’impresa dopo i tagli
how minimo che l’azienda deve tenere al suo interno. Il successo di questo “pacchetto”
effettuati negli anni precedenti e la ricerca di soluzioni che possono aumentare l’efficienza
di servizi è motivato dal fatto che Randstad si affianca operativamente al management,
attraverso, ad esempio, l’ulteriore soppressione/accorpamento di ruoli e funzioni, oppure
aiutandolo a portare a termine le attività di “ottimizzazione” necessarie su cui si misurerà
la creazione di nuovi. Questa analisi, oltre a far emergere le eventuali nuove competenze
la competitività (e la redditività) dell’azienda nel prossimo futuro.
workshop
ANNO IX - NUMERO 33 - MARZO 2014
TE RRITORIO / PUGLIA 1
La regina del Mezzogiorno
NON C’È SOLO IL TURISMO. LA REGIONE PRESENTA ANCORA UN TESSUTO INDUSTRIALE SOLIDO, NONOSTANTE LA CRISI.
E TANTE PROSPETTIVE DI CRESCITA CHE PASSANO ANCHE DA FORMAZIONE, SELEZIONE E OUTPLACEMENT
L
a Puglia riserva molte sorprese. Non sono infatti il turismo
e l’ospitalità – in questa terra
di arte, gastronomia e mare – a
garantire i maggiori volumi per Randstad.
Piuttosto l’industria, anche avanzata, sembra oggi il vero asso nella manica della
regione.
Una grande (e lunga) regione
Il viaggio che idealmente Workshop compie con la Unit manager Grazia Battista ci
porta innanzitutto a Bari e a Lecce. Sono
infatti questi due capoluoghi a ospitare le
due filiali Randstad sul territorio (inaugurate rispettivamente nel 2004 e nel 2009):
«Su questi due centri si concentrano molti
dei nostri sforzi, anche se non mancano
altri centri di interesse per l’economia pugliese», spiega. Regione ampia, e soprattutto lunga, che impone agli account di
focalizzarsi anche su centri lontani tra loro
come Modugno, forte polo industriale del
barese, e Brindisi, di crescente importanza
per il settore aeronautico.
Contro i luoghi comuni
Partiamo da Bari, dove il manifatturiero e
l’automotive continuano ad avere un’importanza centrale, nonostante la crisi: «Si
tratta di aziende medie e grandi, talvolta
filiali di aziende internazionali, attive nella
produzione e trasformazione metallurgica», aggiunge la Unit manager. Non mancano ovviamente le piccole realtà industriali, generalmente coinvolte nell’indotto
delle grandi. E comunque non c’è solo l’industria: «Il business del call center è forte
anche qui perché, a differenza di quanto
accade al nord, l’attività di customer care
non è percepita dai candidati come poco
qualificante». Realtà informatiche e gdo
(supermercati, ipermercati ma anche un
buon retail) completano il quadro di insieme all’industria alimentare: Birra Peroni
ha uno stabilimento in provincia di Bari
così come sono storicamente insediati da
queste parti alcuni dei maggiori marchi
della pasta italiana, da Divella a Granoro
passando per Riscossa.
Alimentare, alberghiero, horeca
Se a Bari la tipologia di imprese è quella
tipica di un’industria strutturata, a Lecce
il mercato è più frammentato e caratterizzato da piccole realtà spesso a conduzione familiare. Non mancano nemmeno call center e aziende informatiche,
mentre l’alimentare è caratterizzato da
aziende a conduzione familiare, molte
delle quali cresciute fino a diventare realtà anche affermate. «Resta il fatto che
quello di Lecce è un territorio ancora da
esplorare», ammette Grazia Battista. Ad
esempio l’alberghiero è un business poco
battuto, per Randstad, perché tradizionalmente poco avvicinabile da chi si occupa
di somministrazione. «Peccato, perché
potremmo rappresentare un vantaggio
in questo settore, così come nell’horeca
(hotel, ristoranti e catering, ndr)».
imparare a conoscere meglio: qui infatti è
ancora percepita con un certo scetticismo,
nonostante i vantaggi che garantirebbe
a un territorio in cui la disoccupazione
rappresenta un problema non facile da
affrontare. «Un’altra ragione per cui vale
la pena continuare a battere il territorio
leccese è rappresentata dalle potenzialità
del lavoro in somministrazione per i giovani quale primo accesso all’occupazione»,
prosegue Grazia.
Naturalmente Randstad continuerà a crescere anche su selezione, formazione e
outplacement: «Sembra ancora forte l’idea secondo cui quest’ultimo strumento
debba essere usato solo come “ultima
spiaggia”», conclude la Unit manager.
Ecco dove saranno indirizzati gli sforzi
nei prossimi anni... n
IL BELLO (E IL BUONO) DI UNA TERRA
Dici Puglia e pensi inevitabilmente al sole, al mare e
alla natura. E infatti il commercio e il turismo, compreso
quello di lusso, rappresentano una fetta considerevole
del Pil regionale, quasi il 20%. Ma la Puglia è anche la
patria di alcune delle industrie alimentari più conosciute
del Paese, tra cui numerosi pastifici industriali.
Spiegare l’outplacement
Del resto la somministrazione stessa, con
le sue opportunità, è in generale uno strumento che imprese e e candidati devono
TERRITO RIO / PUGLIA 2
Alla scoperta della “Modugno Valley”
Idee valide. Sinergie tra pubblico e privato. Visione. Fiducia. Ecco perché a Bari e dintorni ci sono distretti e aziende all’avanguardia,
soprattutto nel settore della meccatronica. E non sono solo multinazionali, ma anche imprese nate e cresciute qui
I
l nord del sud. Così è stata definita
da molti autorevoli commentatori
ed economisti la Puglia. Una definizione
che nasce dalla spiccata vocazione
produttiva e industriale di una regione
che, a livello economico, è di gran lunga
la regina del Mezzogiorno, con alcuni
distretti di autentica eccellenza.
Modugno, cuore industriale del sud
Un esempio è quello di Modugno,
città di quasi 40mila abitanti a due
passi da Bari e cuore del distretto della
meccatronica pugliese che, secondo
uno studio di Intesa Sanpaolo, nel
secondo trimestre del 2013 ha visto le
sue esportazioni aumentare del 40%
grazie a imprenditori coraggiosi, tecnici
preparati, istituzioni che funzionano
e buon utilizzo delle risorse. La
Regione dal 2008 ha impegnato più
di 400 milioni di euro per la ricerca
e l’innovazione e ha cercato di dare
impulso all’occupazione creando
sinergie tra il sistema produttivo e
quello scolastico, con ottimi risultati:
l’80% dei neodiplomati dell’Istituto
tecnico superiore per la Meccatronica
Cuccovillo di Bari, la prima forma
di istituto pubblico gestito in
collaborazione con industrie private,
trova subito lavoro. Dove? In una delle
tante aziende dai nomi importanti
attive nella componentistica per
automobili che hanno sede qui, come
il Gruppo Bosch, con 2mila dipendenti
di cui oltre 200, molti dei quali assunti
di recente, impegnati nell’innovativo
centro ricerche, Magneti Marelli
(Gruppo Fiat), il colosso tedesco
Getrag e la giapponese Bridgestone,
solo per citare le aziende più note.
Ma ci sono anche aziende nate qui
come la Mesmec, fondata da un
imprenditore del luogo che ha dato
vita a una multinazionale che oggi
IL MOTORE DELL’ECONOMIA
Oltre 600 aziende con 17mila
occupati. Il distretto pugliese della
meccatronica - ovvero l’interazione
tra meccanica, elettronica
e informatica per automatizzare
i sistemi di produzione - lavora
soprattutto per il settore
dell’automotive.
vanta 150 dipendenti e produce sistemi
e apparecchiature di misurazione,
automazione e assemblaggio per il
settore automotive e il biomedicale.
Ma l’innovazione non abita solo
a Modugno. Andando verso sud,
a Monopoli, si trova il gruppo
Mer Mec, leader mondiale nello
sviluppo di soluzioni tecnologiche
per la diagnostica e il segnalamento
ferroviario presieduto da Vito Pertosa,
che con il fondo Angelo Investment
sostiene imprese locali virtuose. Una di
queste è Blackshape, azienda fondata
sempre a Monopoli da due giovani,
Angelo Petrosillo e Luciano Belviso, che
lavoravano all’estero ma hanno deciso
di rientrare in Puglia per realizzare un
aeroplano leggero richiesto dalle più
importanti scuole di volo nel mondo.
È proprio vero: con l’innovazione
si vola.
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