Settembre-Ottobre 2014 - ANUA Associazione Nazionale Ufficiali

PERIODICO DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE UFFICIALI AERONAUTICA (ANUA) FONDATO NEL 1953 DA LUIGI TOZZI
Anno LXII - Poste Italiane S.p.A. - Spediz. in abb. post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Roma
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Aeronautica Militare
LA SOGNI... LA VIVI... LA RICORDI
LE RAGIONI D’UN IMPEGNO
N. 9- 10/2014
La struttura periferica del Sodalizio dispone attualmente delle seguenti Sezioni Territoriali alle quali tutti i soci possono fare riferimento per le attività
Periodico dell’Associazione Nazionale
Ufficiali Aeronautica (ANUA)
fondato nel 1953 da Luigi Tozzi
N. 9-10 settembre-ottobre 2014
Ufficio Presidenza Nazionale
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“Il Corriere dell’Aviatore”
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Direttore editoriale
Mario Majorani
Direttore responsabile
Mario Tancredi
Redazione
Giuliano Giannone, Guido Bergomi, Angelo Pagliuca
Responsabile Amministrativo
Cesare D’Ippolito
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ANUA/Centro Studi Editrice proprietaria
Associato all’U.S.P.I.
Iscrizione al R.O.C. n. 10496
Impaginazione e Stampa: STILGRAFICA srl
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Stampato nel mese di settembre 2014
Numero a 48 pagine
I contributi scritti sono forniti a titolo gratuito ed in formato elettronico; essi
non debbono superare le tre cartelle e devono essere liberi da vincoli
editoriali. La Direzione si riserva di pubblicarli o meno in funzione delle
proprie esigenze. La responsabilità di quanto pubblicato su questo periodico
è attribuita per intero agli autori il cui scritto rispecchia le idee personali e
non quelle dell’ANUA. Elaborati e foto, che si intendono inviati a titolo di
liberalità, non si restituiscono, anche se non pubblicati. La Direzione del
periodico risponde, soltanto, di quanto previsto dalla legge sulla stampa.
Il periodico non è in vendita, ma viene inviato ai Soci in regola
con il versamento della quota associativa annuale di Euro 40,00.
I “Non Soci” possono richiederne copia.
La riceveranno gratuitamente con l’invito ad associarsi all’ANUA.
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Intestati a:
ANUA-Associazione Nazionale Ufficiali Aeronautica
Via Marcantonio Colonna 25 - 00193 R O M A
Per la pubblicità di carattere aeronautico su questo periodico,
a colori, le tariffe in vigore per l’anno 2014, per complessive
3 edizioni, sono le seguenti:
- pagina intera
€ 1.500,00
- mezza pagina
€ 800,00
- quarto di pagina € 400,00
Le Sezioni Territoriali
BRESCIA - Pres. Vanni Scacco
Via Livorno 7 - 25125 (BS)
Tel. 3779539324 ([email protected])
Arte e Volo
Il 15 luglio, a Roma, presso l’ambasciata del Cile, è avvenuto l’avvicendamento tra il
Col. Pil. Pierre Desgroux Ycaza uscente ed il Col. Gustavo Prado Macuada subentrante
quale Addetto per la Difesa presso l’Ambasciata cilena in Italia. Nell’occasione il Col.
Desgroux ha donato all’ambasciata il quadro, opera dell’aeropittrice Marcella Mencherini,
“In volo sull’Isola di Pasqua”
CAGLIARI - Pres. Santo Vittorio Rossi
Via Palestro 31 - 09011 Calafetta (CG)
Tel. 070 400311 ([email protected])
CATANIA - Pres. Luigi Barzaghi
Via Antonio Gramsci 62 - 95030 Gravina di Catania (CT)
Cell. 330 833 165 ([email protected])
FOGGIA - Pres. Leonardo Colonnello
Via Fiume 42 - 71121 (FG)
Tel. 0881 723072 ([email protected])
LATINA - Pres. Antonio Pompeo Muccitelli
Via Picasso 13 - 04100 (LT)
Tel. 0773 488753 ([email protected])
MILANO - Pres. Otello Orlandini
Piazza Novelli 1 - 20129 (MI)
Tel. 02 73906795 ([email protected])
NAPOLI - Pres. Giuseppe Lenzi
Via S. Lucia 97 - 80132 (NA)
Tel. 081 7643929 ([email protected])
PADOVA - Pres. Vittorio Martignani
Corso Umberto Primo 100 - 35122 (PD)
Tel. 049 8722618
RIMINI - Pres. Piero Rohr
Via Parmense 14 - 47900 (RC)
Tel. 0541 773571 ([email protected])
ROMA - Pres. Raffaele Cariglia
Via Marcantonio Colonna 25 - 00192 (RM)
Tel. 06 3254924 ([email protected])
TARANTO - Pres. Aldo Marturano
Viale Magna Grecia 108 - 74100 (TA)
Tel. 099 7365622 ([email protected])
TORINO - Pres. Domenico Boschini
Via Duc.a Jolanda 21bis - 10127 (TO)
Tel. 011 19707873 ([email protected])
VERONA - Pres. Piero De Piero
Via Cardinal Massaia 2 - 37138 (VR)
Tel. 0458 103405 ([email protected])
VICENZA - Pres. Francesco Ranieri
Via S. Antonino - 36100 (VI)
Tel. 0444 922489 ([email protected])
Ricerche culturali sui comportamenti degli abitanti dell’Isola di Pasqua fanno ritenere che intorno al 1500
d.C., mutamenti climatici ed ambientali avevano fatto abbandonare il culto degli Avi ed introdurre il culto dell’Uomo uccello.
Ogni primavera le singole tribù dell’isola sceglievano un guerriero che doveva partecipare al rito dell’Uomo uccello. Il rito consisteva nella partenza dal santuario di Orongo, tuffarsi in mare dallo strapiombo del
vulcano Rano Kao, raggiungere a nuoto - con il rischio di attacchi di squali - l’isolotto di Motu Nui, raccogliere il primo uovo lì deposto dalla Sterna fuscata (rondine di mare) e riportarlo a terra presso il Gran
Sacerdote. Chi riusciva per primo a riportare un uovo indenne diveniva il nuovo uomo uccello fino alla
primavera successiva, dalla quale il rituale si ripeteva.
L’opera di Marcella Mencherini, con il bel vortice di aviogetti, è dunque una interpretazione artistica moderna dell’uomo uccello sull’isola sulla quale restano evidenti i grandi busti Moai, che rappresenterebbero
capi tribù indigeni morti (secondo la credenza popolare avrebbero permesso ai vivi di prendere contatto
con il mondo dei morti). L’opera quindi induce ad esaltare le caratteristiche del Colonnello Pilota che, cultore di storia patria, ne ha fatto dono all’Ambasciata del Cile in Italia.
L’ANUA e la Forza Armata
Editoriale
T
ra i valori fondanti dell’Associazione
Nazionale Ufficiali Aeronautica esiste
nei Soci il sentimento di fare ancora
parte integrale e sostanziale della F.A.; da tale
sentire, frutto di una esistenza condotta al servizio dello Stato e dell’Aeronautica, ricevono la
loro gratificazione.
È questo l’elemento principe su cui fonda l’adesione al nostro sodalizio, come emerge anche
da un’indagine recentemente condotta tra gli
associati.
Consapevole di ciò la Presidenza Nazionale ha
da sempre orientato le attività sociali nell’intento di sentirsi parte di fruttuosi rapporti con la
Forza Armata, proprio perché da essa deriva la
ragion d’essere del Sodalizio e ad essa gli associati dedicano o hanno dedicato tutta o parte della
propria vita in qualità di ufficiali.
Dallo Statuto si rileva (art.1)che l’ANUA “È
un’Associazione di Ufficiali in servizio e in congedo, libera e indipendente, senza fini di lucro, che
svolge la propria azione a favore dei Soci e nell’interesse dell’Aeronautica Militare, nel rispetto della
Costituzione e delle leggi”.
Di fatto nelle attività svolte in 62 anni di vita
dalla sua istituzione (1951) è apparso prevalente
l’agire a favore dei Soci e meno evidente quanto
dell’agire sociale sia stato orientato all’interesse
dell’Aeronautica Militare.
I percorsi culturali, i viaggi, le conferenze, i convegni di studio e di aggiornamento, sia sulle
Forze e sulle attività di servizio che sulle competenze e le normative pensionistiche, sono stati i
grandi impegni che hanno principalmente caratterizzato la vita del Sodalizio.
Va quindi ripreso il concetto condiviso che l’ANUA… svolge la propria azione… nell’interesse
dell’Aeronautica Militare. Non è un Sindacato e
neppure un Consiglio Centrale di Rappresentanza, tipologia di organismi meritori per ben
altre funzioni.
L’attuale Presidenza Nazionale ANUA, con sede
al n.25 di Via Marcantonio Colonna - 00192 Ro-
ma, vuole anche evidenziare, ben oltre quel che si
è sottolineato in premessa, l’iniziativa di nuove
proposte che perseguano sempre meglio l’obiettivo di aiutare la gerarchia di vertice della F.A.
La prima di queste è proprio la disponibilità alla
permanente consultazione, potendosi vitalizzare
le esperienze professionali pregresse per consolidare le decisioni sul presente aeronautico e sul
futuro aerospaziale.
I contenuti editoriali, divulgativi, scientifici e
informativi di “Il Corriere dell’Aviatore”, prestigioso periodico del sodalizio, trovano riscontro d’interesse ed utilità nell’attenzione ad essi
riservata da tutti gli Associati e da migliaia di altri lettori.
La Presidenza nazionale ANUA intende altresì
dare esito ad una varia tipologia di quesiti (amministrativi, assistenziali, legali, culturali etc.)
proponibili non solo dagli ufficiali pensionati,
ma parimenti da tutti gli ufficiali in servizio. Il
che si presume possa essere di supporto a tutti
gli enti della F.A. già ampiamente impegnati in
attività operative, addestrative e logistiche.
L’ANUA, come tutte le associazioni di interesse
delle Forze armate, è custode di ideali ed espressioni di tradizioni e di valori che costituiscono
patrimonio non solo delle Forze armate, ma
dell’intera nazione. Tali sodalizi, organizzati in
varie forme e diffusi sull’intero territorio nazionale, mantengono vivi e alimentano l’esempio e
la memoria dei caduti in difesa della patria, diffondono nella società civile i valori costituzionali e democratici delle Forze armate, incrementano i rapporti tra esse e la società civile e comprendono spesso fra le proprie finalità statutarie
anche lo svolgimento di attività di volontariato
e di protezione civile.
Nel ribadire che l’ANUA ha svolto e svolge attività culturali, scientifiche, tecniche ed assistenziali costituenti interesse per la Forza Armata, si
prospetta quindi il diritto per la stessa ad ottenere, allorchè previsto dalla legge, il pertinente
contributo economico dal Ministero Difesa.
Il Corriere dell’Aviatore N. 9-10/2014 1
Il volo di due Tornado del 6° Stormo
finito in tragedia
In questo numero:
L’ANUA e la Forza Armata - Editoriale
p. 1
Rientrati gli AMX dall’Afghanistan
Fly for Peace –Trapani
p. 3
p. 4
Papa Francesco a Caserta
p. 6
Una vita per l’Aeronautica: Genrale Genta
p.
Notizie al Volo
7
p. 8
Il Capo di SMA con i Presidenti dei Sottufficiali
Accordo tra A.M. e Università di Firenze
Accordo tecnico tra ENAC e A.M.
Il Gen. Bellini dona il giubbotto della prigionia
Fatturato in crescita per Aerospazio e Difesa
Il Comandante della PAN su un nuovo aereo
Mini droni Selex ES per l’Esercito Italiano
Parmitano alla 1^ Regione Aerea
Min. Pinotti su F35
Il Capo di SMA in visita al CIRA
Giuramento 13° Corso SPE
Il Direttore DIPMA in Afganistan
Comandi di Stormo: Avvicendamenti
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p. 18
15° Stormo
3° Stormo di Villafranca
4° Stormo di Grosseto
61° Stormo di Galatina
p.
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p.
18
19
20
21
Missione Futura e Avamposto 42
p. 22
Il Gen. CSA Antonio Tricarico
p. 24
Centro Studi
p. 25
Dal settore aerospaziale una spinta alla ripresa
Simposio CESMA sul Volo Ipersonico
La collaborazione nelle future operazioni SAPR
Breve storia dei farmaci: i veleni salva vita
Carcinoma della prostata - Prof. Scialpi
p.
p.
p.
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25
26
27
28
31
L’Aeronutica tedesca dopo la G.Guerra
p. 32
Dalle Sezioni Territoriali
p. 35
Milano e il Gen. Pasquali
Roma: Latina: Cultura in sinergia
Taranto: aviatori e artisti uniti per una mostra
p. 35
p. 36
p. 37
Sentimenti... Partecipazione
p. 38
In questi mesi ricordiamo... (Bergomi)
p. 39
Settembre: Pier Ruggero Piccio; Primo volo a razzo;
Il Tempest; Il secondo Corsair.
p.
Ottobre: Eddie Rickenbacker; Il Tiger Moth;
Il Whirlwind; Il Draken
p.
Aeroplani famosi ma poco conosciuti
p.
I 4 Ufficiali dello Scontro Tornado 6° St
p.
39
40
41
42
Pionieri dell’Aria - Ernesto Cabruna: Carabiniere Asso
p. 43
Memoria sul Gen. S.A. Carlo de Capoa
p. 44
Una cartolina per le Signore dell’ANUA
Taranto: Volo tra musica e Magia
Arte e Volo con Marcella Mencherini
2 Il Corriere dell’Aviatore N. 9-10/2014
p. 47
p. 48
3^ di cop.
Nel pomeriggio di martedi 19 agosto, due Tornado decollati dalla base stanziale
del 6° Stormo di Ghedi, in provincia di Brescia, per una missione addestrativa
pianificata ed approvata secondo le regole del volo, propedeutica ad un’esercitazione NATO in programma nel prossimo autunno, si sono scontrati ortogonalmente nei presi di Ascoli Piceno. L’impatto dei velivoli è avvenuto in una zona
boschiva e non ha coinvolto persone a terra. La zona è stata prontamente circoscritta dalle forze dell’ordine per consentire lo spegnimento dell’incendio sviluppatosi sul posto. A bordo dei due caccia: sul primo velivolo, il capitano pilota
Alessandro Dotto e il capitano navigatore Giuseppe Palminteri; sul secondo velivolo, il capitano pilota Mariangela Valentini e il capitano navigatore Paolo Piero Franzese (biografie a pag 44).
Mercoledi 20 agosto, il Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare, Generale Pasquale Preziosa, si è recato sul luogo dell’incidente a testimoniare come
nel difficile momento tutta l’Aeronautica Militare sia unita.
Il Generale Preziosa, ha partecipato ad una riunione presso la Prefettura di Ascoli Piceno. Oltre al Prefetto, al Sindaco ed al Presidente della Provincia erano presenti tutte le locali istituzioni. “E’ il momento del cordoglio” ha affermato il Capo di SMA. “Voglio esprimere un sentito ringraziamento a tutte quelle realtà
che si stanno prodigando come le Istituzioni locali, l’Esercito Italiano, l’Arma
dei Carabinieri, la Guardia di Finanza, la Polizia, il Soccorso Alpino, e la Protezione Civile insieme ai Vigili del Fuoco. Tutti insieme alla ricerca dei figli dell’Italia che sono ancora dispersi. Tutti uniti in un abbraccio ideale alle famiglie di
chi è stato coinvolto in questo tragico incidente”. Tanti messaggi di vicinanza e
trepidazione sono giunti all’Aeronautica Militare. A seguito dell’incidente, anche il Gen. Gorenc dai vertici della NATO ha manifestato al generale Preziosa, i
sensi di una forte stima e compartecipazione per il tragico evento.
I resti dei corpi carbonizzati sono stati recuperati in differenti giorni e località; il
quarto mercoledi 23 ago.
Sull’accaduto sono in atto inchieste della Magistratura e dell’Aeronautica Militare con esperti di Sicurezza del Volo.
Il Ministro della Difesa, Sen. Roberta Pinotti, appresa la notizia del ritrovamento dell’ultimo dei piloti dell’Aeronautica Militare coinvolti nel tragico incidente
aereo di martedì, ha espresso le condoglianze e la vicinanza alle famiglie e all’Aeronautica Militare.“Ai familiari degli Ufficiali ...in questo terribile momento di
cordoglio va il sentimento di vicinanza di tutti gli uomini e le donne della Difesa e
mio personale. Sono vicina all’Aeronautica, che vive questo tristissimo momento di
lutto condiviso da tutte le Forze Armate”.
Il 23/08/2014, il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha inviato al Capo di Stato Maggiore della Difesa,
Ammiraglio Luigi Binelli Mantelli, il seguente messaggio:
“Il tragico incidente aereo in cui hanno perso la vita il Capitano
Mariangela Valentini, il Capitano Alessandro Dotto, il Capitano Giuseppe Palminteri e il Capitano Paolo Piero Franzese,
mentre erano impegnati in attività addestrativa, ha destato profonda commozione in tutto il Paese. In questa triste circostanza, voglia rendersi interprete presso l’Aeronautica Militare e le famiglie dei quattro ufficiali dei miei sentimenti di cordoglio, solidarietà e intensa partecipazione al dolore dei congiunti”.
(Nel prossimo numero si riferirà su ulteriori sviluppi della vicenda)
Rientrati gli AMX dall’Afghanistan
I
l 20 giugno scorso, ad accogliere gli equipaggi, insieme
alle famiglie e ai colleghi dei militari, il Capo di Stato
Maggiore dell’Aeronautica Militare, Generale di Squadra Aerea Pasquale Preziosa
ed il Comandante della Squadra Aerea, Generale S.A.
Maurizio Lodovisi.
Il Capo di Stato Maggiore
dell’Aeronautica ha salutato
ed accolto i tre piloti che sono
scesi dai caccia e che sono andati ad abbracciare le loro famiglie che li attendevano. “Si
conclude così - ha dichiarato il
Generale Preziosa nel corso
del suo intervento - la parte
della missione con velivoli da
caccia. La più lunga missione
dell’Aeronautica Militare dopo la seconda guerra mondiale”.
“Ben rientrati - ha continuato - la vostra partita l’avete giocata
e l’avete vinta ed era la partita della sicurezza, la maggiore sicurezza del personale schierato in Afghanistan, la maggiore sicurezza del popolo afgano e per la
governance in quel territorio”.
Il Capo di SMA ha riportato
il messaggio del Ministro della Difesa, Sen. Roberta Pinotti, che ha espresso l’orgoglio del Paese e del governo
per aver garantito la sicurezza, intervenendo con precisione, senza danni collaterali
e con grande professionalità.
Il rientro del gruppo di volo
“Black Cats”, la componente
AMX della Joint Air Task
Force (JATF) costituita da
personale del 32° Stormo e
del 51° stormo dell’Aeronautica Militare, costituisce una
tappa significativa nel piano di ripiegamento complessivo del
contingente militare nazionale dall’Afghanistan.
Il rientro degli AMX “che in teatro hanno dimostrato la maturità operativa, così come prima di loro i Tornado”, appartenenti al gruppo di volo “Black Cats”, costituisce una tappa
del piano di ripiegamento
del contingente nazionale
dall’Afghanistan. I velivoli
nei 6 anni circa di attività
hanno effettuato missioni
operative, tra supporto aereo ravvicinato e ricognizione tattica, sia diurne che
notturne, grazie alla tecnologia Pod Reccelite e Litening, all’utilizzo di visori
notturni e di munizionamento di precisione.
“L’AMX – ha detto il capo
di SMA – ha svolto il suo
compito con precisione e rispetto delle regole di ingaggio,
raggiungendo senza alcun danno collaterale oltre 7.500
obiettivi assegnati nelle missioni di attacco e ricognizione.
Tuttavia è un aereo vecchio e stiamo lavorando al successore
(l’F-35, ndr), ci auguriamo
che la sua futuribilità sia garantita dal Libro Bianco”.
Dopo il rientro degli AMX
l’AM continuerà ad operare
in Afghanistan con C-130J
per il trasporto tattico, YEC27J Jedi per la neutralizzazione delle comunicazioni
avversarie e il contrasto agli
ordigni improvvisati e con i
velivoli a pilotaggio remoto
Predator B per target acquisition, target identification
e target relay.
(Redazione)
Mirando questa immagine come non comuoversi?
Viva l’Aeronautica Militare Italiana
Il Corriere dell’Aviatore N. 9-10/2014 3
“Fly for Peace” Air show Trapani
F
ly for Peace è un progetto nato dal desiderio di promuovere il rispetto della dignità e dei diritti di ogni essere umano. Al fine di perseguire e raggiungere tale scopo diversi Enti ed Agenzie hanno dato vita ad un’ Associazione che ha studiato e sviluppato l’evento.
Crediamo nel cuore degli uomini. È questo lo slogan di Fly for peace, manifestazione nata per promuovere il rispetto della dignità e dei diritti di ogni essere umano, svoltasi dal 18 al 20 luglio tra Erice e Trapani.
Fortemente voluta dall’Associazione fly for
peace e realizzata dall’agenzia Sinergie, ha
avuto però come primo atto il volo umanitario dell’aeronautica militare italiana, partito
per Beirut il 24 giugno, per trasportare aiuti
e generi di prima necessità destinati ai rifugiati siriani ospiti di un campo profughi in
Libano.
Nell’arco delle tre giornate di fine luglio si
sono poi susseguiti nel trapanese “I Dialoghi
di Pace”, la celebrazione eucaristica e lo spettacolare Air Show. Il fulcro della manifestazione è stato il “Villaggio della pace”, l’ampio piazzale a pochi metri dal lungomare
di Trapani, allestito con stand e strutture che hanno ospitato incontri, spettacoli, concerti e seminari.
Erice, nel centro di studi internazionali “Ettore
Majorana”, ha ospitato i “Dialoghi di pace”, con
studiosi, religiosi e uomini di cultura e di scienza a
confronto per l’inizio di un percorso formativo rivolto alla gestione dei conflitti. Tra gli ospiti l’astronauta catanese Luca Parmitano, che ha preso
parte all’inaugurazione della Torretta Pepoli riaperta al pubblico dopo anni di restauro e restituita alla comunità internazionale come Osservatorio
permanente di Pace e Faro del Mediterraneo.
Nella serata del sabato, dietro la moderazione della giornalista Carmen Lasorella, sono intervenuti
anche Benjamin Rutland, Al Ajrami, Roberto
Vittori, Jan Slanghen, Samantha Cristoforetti (in
collegamento) e il generale Pasquale Preziosa, Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica militare, per
testimoniare la missione della Onlus “La Rondine”.
La messa della domenica è stata celebrata dal vescovo di Trapani monsignor Pietro Maria Fragnelli
insieme al vescovo di Mazara del Vallo monsignor
Domenico Mogavero. Ad aprire la celebrazione sono state le parole di papa Francesco nel messaggio
fatto giungere dal segretario di stato Pietro Parolin:
“Auspico che Fly for peace contribuisca a favorire la presa di coscienza degli universali valori
della pace e della solidarietà. Auguro vivi auspici
per un rinnovato impegno nella costruzione di una
convivenza più giusta e fraterna, privilegiando il
dialogo come forma di incontro per fuggire dalla
globalizzazione dell’indifferenza, che fa lentamente
abituare alla sofferenza dell’altro”.
4 Il Corriere dell’Aviatore N. 9-10/2014
“Fly for Peace” Air show Trapani
Il clou della tre-giorni è stato l’Air
Show, lo spettacolo aereo di oltre tre ore
di diretta televisiva che ha visto esibirsi,
nel lungomare di Trapani, le Frecce Tricolori unite alle pattuglie acrobatiche di
alcuni Paesi europei e del mediterraneo,
davanti agli occhi di decine di migliaia di
spettatori.
Un milione in volo
con l’Aeronautica
22/07/2014 - Sguardi fissi e nasi all’insù.
Le dita dei bambini che indicavano verso
l’alto. Questo il pubblico dell’air show di
Trapani di domenica 20 luglio. Ma anche da casa, gli Italiani hanno seguito
con passione la manifestazione aerea dell’evento “Fly for Peace” facendo registrare
uno share particolarmente significativo.
C’era una volta un uomo che sognava di volare. La leggenda di Icaro sembra essere oggi, più attuale che mai. Sono cambiate le
ambizioni, sempre più grandi ma il desiderio di volare rimane nel cuore della stragrande maggioranza delle persone. Questo,
insieme al fascino delle avanzate tecnologie, spiega il milione di telespettatori incollati alla televisione per la diretta dell’evento
andata in onda domenica pomeriggio su Rai Uno. I dati auditel confermano che l’Aeronautica, dai bambini alle persone più
anziane, riesce ad appassionare tutti, dimostrandosi una certezza per gli indici d’ascolto.
La tua squadra che vola. Il rombo dei motori degli Eurofighter che sfrecciavano sul cielo di trapani, gli elicotteri del soccorso
aereo che volavano a fior d’acqua, le acrobazie
delle Frecce Tricolori sono alcune dell’esibizioni
che hanno contribuito al successo dell’air show di
Trapani insieme agli interventi dei numerosi ospiti in studio tra cui il Colonnello Roberto Vittori,
primo astronauta europeo a conseguire la qualifica di comandante Soyuz e il Maggiore Luca Parmitano, l’ultimo astronauta dell’Aeronautica Militare volato nello spazio. La manifestazione aerea
ha permesso al grande pubblico di sognare ad occhi aperti e di conoscere un po’ di più chi, tutti i
giorni, dall’alto e non solo, sorveglia e protegge
silenziosamente i cittadini italiani.
Il Corriere dell’Aviatore N. 9-10/2014 5
Papa Francesco a Caserta
Sabato 26 luglio, Sua Santità Papa Francesco è giunto a Caserta a bordo di un elicottero dell’Aeronautica Militare per una visita alla città in occasione della Festività di Sant’Anna.
L’
elicottero AW139, decollato dall’aeroporto di Ciampino (Roma), sede del
31° Stormo, è atterrato alle ore 15:45
alla Scuola Specialisti dell’Aeronautica Militare.
Al Suo arrivo, il Santo Padre è stato accolto dal
Comandante della Scuola Specialisti A.M., Colonnello Veniero Santoro, dal Vescovo di Caserta S.E. Mons. Giovanni D’Alise, dal Prefetto
di Caserta, Dott.ssa Carmela Pagano, dal Sindaco della città, Dott. Pio Del Gaudio, dal Presidente della Provincia, On. Domenico Zinzi e
dal Cappellano Militare della Scuola, Don
Emilio Di Muccio.
Il Santo Padre, appena sceso dalla scaletta dell’aeromobile, ha ricevuto in dono un omaggio
floreale da due bambini, soffermandosi a salutare gli ospiti presenti e le famiglie del personale del quadro permanente della SSAM, trasferendosi, successivamente presso il Palazzo Reale
dove ha incontrato i Vescovi della Campania ed
i Sacerdoti della provincia.
Al termine dell’incontro il Colonnello Santoro,
a nome del personale del Scuola, ha donato a
Sua Santità un arazzo in seta di San Leucio con
fondo in damasco, sul quale è tessuto il Dedalo, simbolo della Scuola Specialisti e successivamente il Santo Padre ha firmato l’Albo d’Onore della SSAM.
Il Papa, nella seconda parte della visita, si è recato presso Piazzale Carlo III dove ha celebrato
la Santa Messa alla presenza di circa duecentomila fedeli.
Al termine dell’evento, Papa Francesco ha fatto
rientro alla SSAM dove, dopo aver salutato le
Autorità presenti, si è imbarcato sull’elicottero
del 31° Stormo per far ritorno a Roma.
Il personale della Scuola Specialisti, per l’occasione, ha assicurato il pieno supporto logistico
e tecnico in ogni fase dello svolgimento della
visita a Caserta, garantendo la perfetta riuscita
dell’evento.
Autore: Scuola Specialisti A.M. - Caserta
Magg. Pasquale Naiolo
6 Il Corriere dell’Aviatore N. 9-10/2014
Una vita per l’Aeronautica:
il Gen. S.A. Oreste Genta
L
e immagini di copertina di questo “numero” richiamano allusivamente le tre fasi
che caratterizzano la vita di un aviatore: la prima è quella in cui tanti ragazzi immaginano, o meglio, aspirano a percorrere un’esperienza di vita aviatoria; la seconda
richiama emblematicamente proprio il tempo della professione negli aspetti aeronautici e la terza che, attraverso il ricordo, continua a dare stimoli per il progresso aeronautico e per il futuro dei giovani.
Proprio nella terza immagine viene riproposto l’incontro, a Palazzo Aeronautica, del Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica
Militare, Generale di Squadra Aerea Pasquale Preziosa con il Generale Genta, nell’approssimarsi del suo 102° compleanno.
Si è voluto quindi cogliere lo spunto per dare risalto sia all’esempio di una vita per l’Aeronautica e sia all’impegno che stimola
le azioni del nostro Sodalizio.
Durante l’incontro il Generale Genta aveva ripercorso, con dovizia di particolari, la sua lunga carriera da pilota dell’Aeronautica Militare. Carriera che è stata anche oggetto di interessanti interviste, pubblicazioni e filmati divulgati sul “web”. Oggi il
Generale Genta, nato a Frasso Sabino (Rieti) il 02/11/1911, rappresenta l’unico superstite del corso “Leone”. Arruolato nella
Regia Accademia Aeronautica nel 1931, ha trascorso l’intera vita operativa nella Ricognizione Marittima Lontana (R.M.L.), in
supporto alle unità navali e assumendo il comando di alcune unità che ancora oggi sono parte attiva del 15° Stormo dell’Aeronautica Militare, come la 141^ e la 142^ Squadriglia e l’82° Gruppo (oggi 82° Centro Combat Search And Rescue).
Parlando della cooperazione tra l’Aeronautica e la Marina, un tema sempre d’attualità, il Generale Genta ha ricordato con piacere
di aver prestato servizio sul velivolo Ro.43 per quasi 7 anni, imbarcato sulle navi Pola, Diaz, Duca degli Abruzzi e Trieste, con il
quale decollava dalle navi su cui era imbarcato con la procedura del “lancio della catapulta”, vale a dire la modalità con cui il
velivolo veniva di fatto lanciato dal ponte della nave. Oggi l’unico esemplare di RO.43 rimasto al mondo, dopo due anni di
lavori di restauro, è conservato nel Museo Storico dell’Aeronautica Militare di Vigna di Valle (Roma).
Il Generale Genta ha volato inoltre sul mitico Cant Z.501
“Gabbiano”, denominato “Mammajut”, e su tale velivolo il
28 aprile 1942 si meritò, insieme agli altri quattro membri
del suo equipaggio, la Medaglia d’Argento al Valor Militare
sul campo. Quel giorno, infatti, durante un volo di scorta navale nel Golfo della Sirte, il suo idrovolante fu attaccato da
tre Bristol Blenheim inglesi, ma nonostante i numerosi danni
al velivolo e il grave ferimento dell’equipaggio, l’allora Capitano Genta riuscì con freddezza e perizia a rientrare alla base.
Il Gen Genta, Decano dei Generali in congedo e Socio Onorario dell’ANUA, nella continuità di affettuosi rapporti con
il Sodalizio, ha voluto recentemente inviare al nostro Presidente, Gen. S.A. Mario Majorani, con lettera di cui si riporta
copia, due fotografie di un evento da lui vissuto nel 1936.
Ulteriore esempio di una realtà storica
che commuove ed esalta valori etici italiani.
Il Corriere dell’Aviatore N. 9-10/2014 7
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Il Capo di SMA incontra i Presidenti dei Sottufficiali
L’evento si è svolto presso la sala Ajmone Cat di Palazzo Aeronautica
M
artedì 1° Luglio, il Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare, Generale di Squadra Aerea Pasquale Preziosa
ha incontrato i Presidenti dei Sottufficiali presso la Sala Ajmone Cat di Palazzo Aeronautica.
L’evento è stato voluto dal Capo di SMA per enfatizzare il ruolo che la figura del Sottufficiale ricopre presso gli Enti della Forza Armata, tanto che sono state riviste le disposizioni ordinative, contenute nella Pubblicazione OD-1 Ed. 2013, per ampliare
i compiti del Presidente dei Sottufficiali, prevedendone la presenza in tutti gli Enti dell’Aeronautica Militare al cui vertice è
posto un Comandante di Corpo. È stato altresì previsto di rendere la figura del Presidente dei Sottufficiali immediatamente riconoscibile attraverso un distintivo ad hoc, che sarà indossato dagli interessati per tutta la durata dell’incarico.
Durante l’incontro, al quale ha partecipato anche una rappresentanza del Consiglio Centrale di Rappresentanza (Co.Ce.R.)
dell’Aeronautica Militare, i Sottufficiali hanno illustrato al Capo di SMA le principali questioni attinenti al personale militare, specie in un momento così delicato come quello attuale.
L’incarico di Presidente è attribuito dal Comandante dell’Ente
ad un Sottufficiale scelto tra i Primi Marescialli Luogotenenti
più anziani del reparto. La sua designazione tiene conto delle
qualità complessive del militare prescelto, con particolare riferimento al carisma, formazione, competenza, capacità e conoscenza diretta dell’ambiente. Il Presidente dei Sottufficiali nominato rappresenta, all’interno dell’Ente, un esempio e un
punto di riferimento per tutto il personale appartenente alla
categorie dei Sottufficiali, dei graduati e dei militari truppa.
Egli, unitamente ai Comandanti di Gruppo e ai Capi Ufficio,
coadiuva il Comandante nel suo compito di mantenere elevato il prestigio e l’efficacia del Reparto.
Autore: Ufficio Generale per la Comunicazione - Ufficio Pubblica Informazione
8 Il Corriere dell’Aviatore N. 9-10/2014
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Accordo tra A.M. e Università di Firenze
Il protocollo d’intesa prevede la collaborazione in attività di ricerca nell’area gestione risorse umane
04/07/2014 - Il Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare, Generale di Squadra Aerea Pasquale Preziosa, e il Magnifico Rettore dell’Università
degli Studi di Firenze, Prof. Alberto Tesi, hanno sottoscritto un protocollo d’intesa finalizzato a collaborare in attività di ricerca congiunte nel campo dell’innovazione relativa alla gestione, allo sviluppo e
alla valorizzazione delle risorse umane.
L’accordo, in particolare, prevede la realizzazione di
specifiche cooperazioni riguardo al trasferimento di
modelli di ricerca-intervento in ambito Human Resource Management (HRM). Tale accordo consentirà
la costruzione di modelli di analisi, monitoraggio e
di verifiche successive (follow up) dei processi di gestione e valorizzazione del personale, la raccolta di
elementi utili per orientare eventuali nuovi iter formativi, nonché project work innovation: progetti volti a sperimentare nuove metodiche e strumenti per lo sviluppo dell’innovazione nell’area gestione risorse umane.
L’Aeronautica Militare considera il personale la risorsa più pregiata e la collaborazione con l’Università permetterà di valorizzare le risorse umane attraverso un approccio scientifico ed innovativo.
L’Aeronautica Militare, già da tempo, ha individuato nella propensione all’innovazione, in particolare nell’area dello Human
Resource Management, un elemento in grado di favorire i propri processi di crescita e di miglioramento continuo. Tale elemento si attua tramite l’Ufficio Generale per l’Innovazione Manageriale, un’unità organizzativa ad hoc di Forza Armata, unica nel
panorama della Difesa.
Accordo tecnico tra ENAC e A.M.
L’intesa prevede la parifica del Brevetto di Pilota Militare alla licenza di pilota commerciale di velivolo e di elicottero
Giovedì 10 Luglio, presso Palazzo Aeronautica a Roma, è stato siglato un accordo tecnico tra l’Aeronautica Militare e l’Ente
Nazionale per l’Aviazione Civile per il rilascio delle licenze di volo al personale militare in possesso
del Brevetto di Pilota Militare.
L’accordo è stato sottoscritto dal Sottocapo di Stato Maggiore dell’A.M., Generale di Squadra Aerea
Paolo Magro, e dal Direttore Generale dell’ENAC, Dott. Alessio Quaranta
Il Dott. Quaranta, a proposito dell’intesa, ha dichiarato: “è il risultato tangibile della collaborazione
che da tanti anni contraddistingue i rapporti fra il
settore dell’aviazione civile e quello militare, in particolare fra ENAC e Aeronautica Militare”. Il Generale Magro, dopo aver ringraziato i suoi collaboratori e l’ENAC per lo sforzo profuso per arrivare a
questo risultato, ha sottolineato l’importanza di
questo accordo per l’Aeronautica Militare “in
quanto testimonia che i nostri criteri di formazione e
addestramento del personale sono gli stessi di quelli
del mondo civile, con l’aggiunta della professionalità
specifica che riguarda i piloti militari”.
Autore: Ufficio Generale per la Comunicazione - Ufficio Pubblica Informazione - Cap. Marco Bevilacqua
Il Corriere dell’Aviatore N. 9-10/2014 9
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Il Gen. B.A. Bellini dona il giubbotto della prigionia
Il comandante del velivolo TORNADO abbattuto dalla contraerea irakena nel 1991 ha donato all’AM la
casacca indossata durante il periodo di prigionia
G
iovedì 3 luglio, il
Generale di Brigata Aerea Gianmarco Bellini, attualmente in congedo, è stato protagonista di un incontro
promosso dalla Forza Armata per fare il punto, a
pochi giorni dal definitivo
rientro dei caccia AMX
dalla missione NATO in
Afghanistan, sull’impegno
degli equipaggi di volo
dell’Aeronautica Militare
dal dopoguerra ad oggi.
L’evento si è svolto nella
Sala degli Eroi di Palazzo
Aeronautica, alla presenza
del Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica,
Generale di Squadra Ae-
rea Pasquale Preziosa, nonché di numerosi alti Ufficiali della
Forza Armata e rappresentanti del mondo civile e militare, italiani e stranieri.
Nell’occasione, il Generale Bellini, capo equipaggio del Tornado italiano abbattuto dalla contraerea irachena nella notte tra
il 17 e il 18 gennaio 1991 durante l’operazione Locusta, ha
consegnato all’Aeronautica Militare il giubbotto indossato nel
periodo di prigionia. L’oggetto verrà successivamente esposto
presso il Museo Storico AM di Vigna di Valle.
“È per un me un grandissimo onore poter fare dono di questo oggetto all’Aeronautica Militare” ha detto il Generale Bellini “un
oggetto che rappresenta la sofferenza, l’impegno ed il sacrificio
non soltanto miei, ma di tutta l’Aeronautica Militare.”
Il Generale Preziosa ha ricambiato il gesto del Generale Bellini donandogli il certificato originale della Croce Rossa, che
sanciva la riconsegna dell’Ufficiale al suo Paese al termine
della prigionia, oltre alla medaglia commemorativa della liberazione del Kuwait, creata all’epoca dall’artista Luciano Zanelli e donata al Capo di SMA.
Il Capo di Stato Maggiore ha poi ripercorso, insieme al Generale Bellini, alcuni momenti del duro periodo della prigionia e della sua conclusione.
(SMA Ufficio Pubblica Informaz. - Cap. Michele Seri)
10 Il Corriere dell’Aviatore N. 9-10/2014
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FATTURATO IN CRESCITA PER AEROSPAZIO E DIFESA
H
a superato i 700 miliardi di dollari di fatturato nel 2013 il settore Aerospazio e
Difesa mondiale, registrando un tasso di
crescita del 3,1%, in calo rispetto al +5,9% del
2012. La crescita complessiva del settore A&D
nello scorso anno si è attenuata ma, nonostante il
rallentamento, i ricavi sono cresciuti di 21,4 miliardi di dollari, registrando la seconda crescita record degli ultimi cinque anni. Inoltre, per il secondo anno consecutivo, il settore dell’aerospazio
cresce con un tasso maggiore di quello del Pil che
nel 2013 è stato pari al 2,3%. Lo scenario emerge
dallo studio di Deloitte dedicato all’andamento
del settore aerospaziale “Global Aerospace and
Defense Industry Financial Performance Study”,
diffuso in occasione del Farnborough International Airshow in corso al Farnborough Airport nell’Hampshire, in Inghilterra, fino a domenica prossima. Stando allo studio, il fatturato del settore A&D cresce del 5,4% in Europa e solo dell’1,3% negli Stati Uniti, le stime,
inoltre, prevedono che nel 2014 i ricavi del settore “continueranno a crescere in maniera costante, se non addirittura accelerata, a seguito dell’atteso sviluppo del settore commerciale”.
L’Europa, rileva il Rapporto, si sta attualmente dimostrando forte sui ricavi, mentre sta perdendo in profittabilità. Nonostante
la crescita del fatturato in Europa, le società del vecchio continente sono però in ritardo rispetto a quelle americane per quanto riguarda gli utili operativi, con una diminuzione pari al 3,6% rispetto ad un aumento dell’11,6% delle società americane. Il
Rapporto rileva inoltre che le società americane continuano a prevalere, ma che il settore A&D sta diventando sempre più globale. Le società americane rappresentano il 59% dei ricavi totali, quelle europee il 34,2%, mentre la rimanente quota è suddivisa tra altre società con headquarter in Giappone, Canada, Brasile e altri paesi. Infine, nella classifica mondiale delle top 20
A&D, Finmeccanica si posiziona all’11° posto con un fatturato pari a 21,3 miliardi di dollari.
(Adnkronos - 18 luglio 2014)
IL COMANDANTE DELLA PAN VOLA SUL NUOVO AEREO
DELLE FRECCE TRICOLORI
I
l 3 luglio scorso, presso il sito produttivo di Alenia Aermacchi a Venegono Superiore (Varese), il Comandante
della PAN, Magg. Pil. Jan Slangen, ha effettuato il suo
primo volo sul dimostratore avionico M-345 HET (High Efficiency Trainer) di Alenia Aermacchi con la livrea della Pattuglia Acrobatica Italiana, le famose Frecce Tricolori..L’M345 HET debutterà nei cieli del Farnborough Air Show, nel
corso della più importante vetrina internazionale del settore
aerospazio e difesa, che avrà luogo a Londra dal 14 al 20 luglio prossimi. Il Comandante della PAN Jan Slangen, appena
atterrato dopo il suo primo volo – durato circa un’ora – sul dimostratore avionico M-345 HET ha così commentato: “Si tratta di
una macchina molto interessante, con un potenziale molto elevato, sia come addestratore basico che velivolo acrobatico.
Siamo decollati dalla pista di Venegono per andare in zona operazioni e, dopo qualche manovra basica e acrobatica di orientamento, abbiamo provato a impostare un mini profilo di presentazione con una sequenza di manovre del nostro programma
acrobatico. Personalmente sono molto soddisfatto della sua manovrabilità. L’M-345 HET offre alle forze aeree una soluzione
economicamente vantaggiosa ed efficace, grazie ad un significativo contenimento dei costi di acquisizione e di esercizio. del
comportamento energetico del velivolo, e dei consumi particolarmente contenuti.
(“Analisi Difesa” 10 luglio 2014)
Il Corriere dell’Aviatore N. 9-10/2014 11
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MINI DRONI SELEX ES PER L’ESERCITO ITALIANO
T
est di accettazione (Factory Acceptance Test) superati con successo dall’ASIO-B e dallo Spyball-B, velivoli a pilotaggio remoto ad ala rotante di piccole dimensioni che Finmeccanica – Selex ES fornirà all’Esercito Italiano nell’ambito di Forza
NEC, il programma di modernizzazione delle Forze Armate. Con questi equipaggiamenti, che saranno operativi a breve,
l’Esercito Italiano si dota di un efficace supporto per la sicurezza e la protezione di persone e mezzi dalle più diffuse minacce in cui
è possibile imbattersi nelle missioni internazionali, quali gli attacchi a convogli, a basi operative
isolate e attacchi in aree urbane particolarmente pericolose. Tutto ciò grazie alla capacità di questi
sistemi di raccogliere, elaborare e trasmettere con la massima affidabilità e precisione immagini e
dati geo-referenziati sui pericoli rilevati nel territorio in cui si svolge la missione.
Asio-B e Spyball-B, gestiti da stazioni di controllo a terra poco più
grandi di un joypad controller per videogiochi, saranno presto raggiunti dal CREX-B, altro piccolo velivolo a pilotaggio remoto ad
ala fissa di Finmeccanica – Selex ES. Facilmente trasportabili all’interno di uno zaino, di semplice predisposizione al volo, i mini
droni di Finmeccanica – Selex ES rispondono ai più recenti requisiti delle Forze Armate italiane e agli ultimi standard NATO. In base a questo sono perfettamente
utilizzabili nell’ambito di operazioni internazionali.
I micro e mini UAV (Unmanned Aerial Vehicle) di Finmeccanica – Selex ES, ossia i velivoli che rientrano rispettivamente nelle categorie di peso fino ai due chili e fino ai 20 chili, hanno in comune l’architettura di sistema e la stazione di comando e controllo a terra (Ground Control Station) e rispondono alle più stringenti normative del settore, quali la nuova norma AER.P-2 della Direzione Armamenti Aeronautici, e lo standard STANAG
4703.Sono in grado di raccogliere dati e informazioni, archiviarli e distribuirli via datalink, ideali quindi per operazioni complesse basate su reti di scambio dati per il comando e controllo.
L’ASIO-B è un mini UAV ad elica intubata, che consente di volare in ambienti chiusi e in presenza di persone, alimentato elettricamente a decollo e atterraggio verticale autonomo (VTOL – Vertical Take Off and Landing). Impiegato in ruoli di sorveglianza, monitoraggio e intelligence, il sistema ha un peso massimo al decollo di poco superiore agli otto chili, un’ autonomia fino a 30 minuti,
un radio/video link di oltre 10 km (LOS-Line of Sight) e un raggio operativo di sette chilometri. Il sistema può imbarcare una camera a colori o all’infrarosso stabilizzata meccanicamente e a livello software sul piano verticale e orizzontale per la massima precisione
dell’immagine ed è trasportabile a spalla in uno zaino leggero e compatto. Può essere manovrato anche da un veicolo in movimento.
Lo Spyball-B è un micro UAV ad elica intubata a decollo e atterraggio verticale autonomo (VTOL), concepito per individuare ostacoli e proteggere le forze armate specialmente in aree urbane. Alimentato elettricamente, il sistema ha un peso massimo al decollo di due
chili, un’autonomia di 25 minuti, un raggio d’azione e un radio/video link fino 5 km. Il sistema può imbarcare una camera a colori o
all’infrarosso stabilizzata meccanicamente e a livello software sul piano verticale e orizzontale per la massima precisione dell’immagine.
Il CREX-B è un micro UAV ad ala fissa alimentato elettricamente, completamente smontabile che può essere assemblato e attivato in pochi minuti. La sua principale caratteristica risiede nella possibilità di eseguire il decollo con un semplice rilascio a
mano, senza necessità di una manovra di lancio. Questa caratteristica consente all’operatore di effettuare un decollo da una posizione di massima copertura, come un luogo chiuso o un veicolo. Il design e il sistema di propulsione garantiscono una stabilizzazione ottimale anche in presenza di vento e una bassa rumorosità. Il CREX-B ha un peso massimo al decollo di due chili,
un’autonomia di oltre 75 minuti, un radio/video link fino a 15 km. Il sistema può imbarcare una camera a colori o all’infrarosso stabilizzata meccanicamente e a livello software sul piano verticale e orizzontale per la massima precisione dell’immagine.
(Analisi Italia-18 luglio 2014)
Parmitano alla 1^ Regione Aerea
G
iovedì 17 luglio si è svolta all’interno della Sala della Vittoria
Atlantica della 1^ Regione Aerea (R.A.) una conferenza dal
titolo “Luca Parmitano, uno di noi” dove il Maggiore Pilota/Sperimentatore ed Astronauta ha raccontato la propria esperienza
vissuta nello spazio a bordo della Stazione Spaziale Internazionale,
durante la missione “Volare”, svolta da maggio a novembre 2013.
L’evento, presieduto dal Generale di Squadra Aerea Mario Renzo
Ottone, è stato organizzato dall’Aeronautica Militare, Comando
12 Il Corriere dell’Aviatore N. 9-10/2014
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1^ Regione Aerea, in collaborazione con l’ESA (European Space Agency),
l’ASI (Agenzia Spaziale Italiana) e con la Presidenza del Consiglio dei Ministri, mirato a diffondere la cultura aeronautica aerospaziale tra il personale
militare e civile in servizio tra gli Enti A.M. del Presidio di Milano.
Durante il suo intervento, il Maggiore Parmitano, nel dirsi fiero di aver portato
nel buio illuminato dalle stelle il vessillo tricolore simbolo indiscusso dell’orgoglio italiano, ha racchiuso il suo “messaggio” in quattro parole: “Scienza”, intesa come mezzo attraverso il quale poter ampliare la conoscenza umana per migliorare la vita dell’uomo sulla terra; “Tecnologia”, intesa come strumento attraverso il quale favorire la sperimentazione per implementare le applicazioni future con cui migliorare la vita in senso generale; “Esplorazione”, per spingersi
sempre oltre e poter ricercare i limiti fisici dell’uomo allorquando ci si allontana dalla terra; “Ispirazione”, non esiste alcun altro luogo ove potersi emozionare come invece accade nello spazio. Molte le domande e le curiosità che a termine conferenza
sono state rivolte dal numeroso pubblico intervenuto incuriosito dalla prima “passeggiata” di un italiano nello spazio.
(1^ R. A. - Ten.Col. Pasquale Stasolla, Magg. Nicola Minichini)
F35: Programma complesso con problemi che devono essere risolti
“N
on acquisteremo niente che non sia più che sicuro per i
nostri piloti e in grado di funzionare”. Ad assicurarlo il
ministro della Difesa, Roberta Pinotti interpellata, nel
corso della sua visita all’Air show di Farnborough, sugli ultimi problemi tecnici avuti dagli F35, i grandi ‘assenti’ di questa vetrina internazionale dove era atteso il loro debutto. Dieci giorni fa il Pentagono aveva
imposto lo stop ai voli di tutti gli F-35 in dotazione all’aviazione americana, dopo l’incendio scoppiato a bordo di un velivolo in Florida. “Intanto - ha premesso Pinotti - esiste un atteggiamento di grande trasparenza. Sappiamo che è un progetto tecnologico complesso. È ovvio che
se ci sono problemi devono essere risolti. Non acquisteremo niente
che non sia più sicuro per i nostri piloti e in grado di funzionare”. Il ministro evidenzia inoltre: “Abbiamo bisogno di un segnale importante
per quello che riguarda le ricadute sul lavoro” del programma degli
F35. Il riferimento è alle sollecitazioni giunte ieri dall’amministratore
delegato di Finmeccanica, Mauro Moretti, sulla necessità di consentire,
nell’ambito della partecipazione italiana al programma dei cacciabombardieri di nuova generazione, la possibilità di lavorare anche parti più
pregiata e non solo sulle strutture. “Considero questa - dice Pinotti - una condizione fondamentale. Sono stata recentemente negli Usa dove abbiamo parlato di tutto. L’Italia è un alleato importante, ha sempre fatto scelte importanti nel sostenere questa alleanza e abbiamo bisogno di un segnale importante per quel che riguarda le ricadute sul lavoro.
La politica - sottolinea - deve aprire la strada. Abbiamo trovato molta attenzione da parte degli americani e credo che il messaggio sia stato recepito”.
La visita al salone dell’Aerospazio è stata anche l’occasione per fare il punto della situazione sull’industria aerospaziale europea: “Deve smettere di farsi concorrenza all’interno e mettere a punto un progetto comune” ha affermato Pinotti,
che ha ricordato come l’Italia potrà avere un ruolo fondamentale in ambito europeo vista l’eccellenza dell’industria nazionale nel settore dei lanciatori.
“Sulla questione del consolidamento dell’industria spaziale - ha detto il ministro - stiamo guardando in particolare all’Europa”. Sul settore dei lanciatori
“dobbiamo costruire un progetto comune e un approccio europeo che guardi
al mercato mondiale”.
(Adnkronos 15 luglio 2014)
Il Corriere dell’Aviatore N. 9-10/2014 13
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Il Capo di SMA in visita al CIRA
Il Generale Preziosa al Centro Italiano Ricerche Aerospaziale per discutere nuove prospettive di collaborazione
G
iovedì 24 luglio il Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica, Generale di Squadra Aerea Pasquale Preziosa, ha effettuato una visita, insieme ad una delegazione di alti ufficiali, presso le strutture del Centro Italiano Ricerche Aerospaziali
(CIRA). È stato accolto dal Presidente, Prof. Luigi Carrino, dal Direttore Generale e dai Dirigenti Responsabili delle principali attività di Ricerca del Centro.
L’incontro nasce dalla precedenti positive esperienze di collaborazione tra Aeronautica e CIRA e ha lo scopo, come affermato
dal Presidente Carrino, “di valutare e individuare gli ambiti di interesse comune per migliorare ulteriormente la sinergia tra le
due Istituzioni nel campo della ricerca aerospaziale ai massimi livelli”.
Tra le attività di ricerca di maggior interesse in questo momento vi sono, infatti, nuovi propulsori, velivoli autonomi per l’accesso allo spazio, innovativi sistemi di bordo e di gestione del traffico aereo.
“Dobbiamo lavorare insieme per l’aerospazio, non solo
nello sviluppo di attività intellettuali, ma anche in senso pratico” – ha dichiarato il Gen. Preziosa – “Dobbiamo costruire qualcosa che le nostre industrie possano
immediatamente implementare per competere in un
quadro internazionale così difficile e complesso come
quello aerospaziale”.
Dopo il benvenuto ed un rapido tour del Centro e dei
suoi mezzi di prova, l’incontro è proseguito con dei
colloqui per esaminare e delineare un progetto di collaborazione da sviluppare nel prossimo futuro.
Autore: SMA - Ufficio Pubblica Informazione (Roma)
14 Il Corriere dell’Aviatore N. 9-10/2014
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Giuramento 13° Corso S.P.E.
A
Pozzuoli il 18
luglio, Tredici
Ufficiali (11
uomini e 2 donne) del
13° Corso Applicativo per l’immissione in
S.P.E., hanno giurato
fedeltà alla Repubblica Italiana, in forma
individuale, confermando i loro doveri e
la loro fedeltà alle istituzioni statali dinnanzi alla Bandiera dell’Istituto e al Comandante dell’Accademia
Aeronautica, Generale di Squadra Aerea
Fernando Giancotti.
La cerimonia si è
svolta sulla terrazza
della Sala Campi
Flegrei dell’Istituto
alla presenza dei familiari dei giurandi
e del personale del
Quadro Permanente dell’Accademia.
Nel suo discorso il Generale Giancotti ha ribadito l’importanza del valore morale del giuramento prestato e ha esortato
i giovani Ufficiali a riflettere sul proprio ruolo e sulla necessità di agire, con impegno e determinazione per il conseguimento della missione istituzionale.
Gli Ufficiali del 13° Corso Applicativo per l’immissione in
S.P.E hanno fatto ingresso in Accademia Aeronautica il 17
marzo scorso e, nel periodo di permanenza presso l’Istituto,
hanno seguito un percorso formativo suddiviso in due cicli
didattici. La prima fase, a carattere generale, si è conclusa con
esami scritti e orali, il 5 giugno scorso mentre la seconda fase
professionale, sviluppata in funzione del ruolo/corpo di appartenenza, si concluderà entro la fine del mese di luglio.
Autore: Accademia Aeronautica – Pozzuoli (NA)
Ten. Giulio Finotti
Il Corriere dell’Aviatore N. 9-10/2014 15
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Il Direttore della DIPMA in Afghanistan
Il Generale Corsini a Herat e Shindand per incontrare il personale A.M.
22/07/2014 - Il Generale di Squadra Aerea Roberto Corsini,
Direttore della Direzione per l’Impiego
del Personale Militare
Aeronautica (DIPMA), si è recato nei
giorni scorsi a Herat
dove ha incontrato il
Comandante del contingente italiano in
Afghanistan, il Generale Manlio Scopigno,
con il quale ha discusso dell’andamento
della missione e dei
suoi futuri sviluppi.
Successivamente, il
Generale Corsini, accompagnato dal Colonnello Michele Morelli, Comandante
della Joint Air Task
Force (la componente aerea nazionale ed interforze del Train Advise Assist Command West) ha incontrato il personale in azzurro dell’unità di cui fanno parte il gruppo di volo “Albatros” (che impiega aerei da trasporto tattico C-130 J e da guerra elettronica EC-27 J JEDI della 46^ Brigata Aerea di Pisa) e il gruppo di volo “Astore” (del 32° Stormo di Amendola) che opera
con i velivoli a pilotaggio remoto MQ-9A “Predator B”.
Il Generale Corsini si è poi recato a Shindand dove opera il personale dell’Italian Air Advisory Team, l’unità dell’Aeronautica Militare italiana incaricata di sviluppare e consolidare la locale leadership afghana nel gestire autonomamente lo Shindand Air Wing,
il polo addestrativo d’eccellenza dell’intera aeronautica afghana. Il Generale Corsini, accompagnato da una delegazione della DIPMA, è stato accolto al suo arrivo
dal Colonnello Livio Generali, Comandante dell’VIII Air Advisory Team, che ha
illustrato come il team di advisors italiani
operi congiuntamente alle componenti
statunitense e ungherese nell’ambito della
missione del Nato Air Training Command – Afghanistan (NATC-A), per supportare la costituzione di una forza aerea
afghana professionale, autonoma e sostenibile nel tempo. Durante la visita, il Direttore della DIPMA ha assistito a diverse
sessioni di advising, valutando sul campo
l’impegnativo lavoro quotidiano del
team, ed ha potuto provare in prima persona il modernissimo simulatore di volo
dell’elicottero Mi-17.
16 Il Corriere dell’Aviatore N. 9-10/2014
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Il Generale Corsini ha poi incontrato il Colonnello dell’U.S.A.F. Daniel Lasica, Comandante dell’838th Air Expeditionary
Advisory Group, dal quale il team A.M. dipende e col quale condivide la missione. Il Colonnello Lasica ha espresso il suo apprezzamento per l’impegno e la
professionalità dimostrata dai diversi team italiani che si sono succeduti sulla Base di Shindand, rimarcandone la capacità di operare
in sinergia con i membri della coalizione.
Al termine della visita, il Generale
Corsini ha voluto esprimere parole
di apprezzamento al Colonnello
Generali e al suo team dichiarando:
“Ognuno di voi proviene da un diverso Reparto dell’Aeronautica Militare e, ciononostante, avete costituito
da subito un team affiatato, professionale ed efficace; la nostra Forza
Armata ha tali capacità: continuate
con tenacia e passione nella difficile
missione che vi é stata assegnata e siatene orgogliosi”.
Autore: Train Advise Assist
Command West - Afghanistan
Il Corriere dell’Aviatore N. 9-10/2014 17
Comandi di Stormo: Avvicendamenti
15° Stormo
Mercoledì 9 luglio, alla presenza del Comandante della Squadra Aerea, Generale di Squadra Aerea Maurizio
Lodovisi e del Comandante delle Forze per la Mobilità ed il Supporto, Generale di Divisione Aerea Roberto
Comelli, si è svolta la cerimonia del cambio di comando del 15° Stormo dell’Aeronautica Militare tra il Colonnello Franco Trozzi, Comandante uscente, ed il Colonnello Giuseppe Massimetti, Comandante subentrante
I
l Colonnello Franco Trozzi, al comando dello Stormo dal 2012, porgendo il suo
saluto alle Autorità convenute, ha voluto ripercorrere i due anni di comando
dell’Ente romagnolo: “L’esperienza che ho vissuto è stata indubbiamente un’imperdibile occasione di crescita, professionale ed umana. Ritengo doveroso rendere un giusto
merito a chi, a mio avviso, è ogni giorno il principale artefice di questa professionalità,
di questa qualità e di questa eccellenza: il personale della base di Pisignano.”
Il Comandante uscente ha quindi espresso i migliori auspici al collega ed amico
Colonnello Giuseppe Massimetti. Questi ha preso la parola ringraziando il Generale Lodovisi per la fiducia accordata nel conferirgli l’incarico di comandare lo
Stormo. Ha ringraziato il Comandante uscente per l’ottimo stato di salute in cui
lascia lo Stormo e si è, poi, rivolto al personale: “In questi primi giorni trascorsi a
Cervia, ho potuto constatare che non è cambiato lo spirito che muove ed ha sempre mosso il personale del 15° Stormo. Lo spirito di chi, 24 ore al giorno, 365 giorni all’anno,
opera con professionalità, coraggio e generosità”.
Entrambi i comandanti hanno voluto tributare il giusto merito alle proprie famiglie,
che li hanno sempre accompagnati durante il loro cammino e senza il quale supporto
non avrebbero potuto dare il meglio. Il Generale Comelli, ringraziati gli intervenuti e
le autorità locali per l’affetto e la vicinanza che dimostrano al 15° Stormo, si è così espresso: “Chi cede il comando lascia un impegno al quale ha dato tutto se stesso, anima e corpo. Lascia i suoi uomini, fonte delle sue maggiori soddisfazioni e gratificazioni, con i quali, giorno dopo giorno, si è venuto a creare un legame sempre più profondo, indissolubile. Chi subentra sente di affrontare una realtà che
deve scoprire e imparare a conoscere a fondo, per poi poterla modellare ed adattare sia al proprio stile di leadership che alle esigenze funzionali del sistema. Al Col. Trozzi, grazie e buona fortuna nel nuovo incarico. Al Col. Massimetti, complimenti e buon lavoro.”
Il Generale Lodovisi ha rinnovato i ringraziamenti per l’ottimo rapporto che esiste tra la
Forza Armata e la terra di Romagna che la ospita. Si è poi rivolto al personale: “Voi siete
stati in grado di mantenere uno strumento militare al massimo livello, nonostante il passaggio al nuovo elicottero. Insieme siamo stati in grado di massimizzare le nostre capacità, riconosciute anche a livello internazionale, mettendole a disposizione degli altri. In un momento
di difficoltà per tutto il Paese – ha continuato – ci viene richiesto di fare di più e meglio con
meno risorse. Lo potremo fare solo con il binomio dato dalla tecnologia insieme alla professionalità del personale”.
L’Aeroporto di Cervia è sede del Comando del 15° Stormo, il quale, con i suoi Gruppi/Centri SAR dislocati anche sull’aeroporto di Pratica di Mare (RM), Gioia del Colle
(BA), Decimomannu (CA) e Trapani, garantisce 24 ore su 24, la ricerca ed il soccorso
degli equipaggi di volo in difficoltà; concorre ad attività di pubblica utilità quali
la ricerca di dispersi in mare o in montagna, il trasporto sanitario d’urgenza di ammalati in pericolo di vita ed il soccorso di traumatizzati gravi. Il 15° Stormo, dalla sua costituzione ad oggi, ha salvato circa 7.000 persone in pericolo di vita.
Autore: 15° Stormo - Cervia - 1° M.llo Octavio Renato Minella
18 Il Corriere dell’Aviatore N. 9-10/2014
Comandi di Stormo: Avvicendamenti
3° Stormo di Villafranca
Il 15 luglio il Colonnello
Massimo Cicerone è subentrato al Colonnello Marco
Maistrello
P
resso il 3° Stormo di Villafranca (VR), ha avuto
luogo la Cerimonia di
Cambio di Comando tra il Colonnello Marco Maistrello, Comandante uscente e il Colonnello Massimo Cicerone, Comandante subentrante. L’evento è
stato presieduto dal Comandante Logistico, Generale di Squadra Aerea Gabriele Salvestroni.
Presenti numerose Autorità civili, militari e religiose, tra cui il
Vice Prefetto Vicario di Verona
Dottor Gerardino Mattia, il Comandante della Squadra Aerea, Generale di Squadra Aerea
Maurizio Lodovisi e il Sindaco
di Villafranca Mario Faccioli. A
dare ulteriore lustro e solennit alla Cerimonia sono intervenuti: il Labaro dell’Istituto del Nastro Azzurro, i Labari delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma, i Gonfaloni della Provincia di Verona, della città di Villafranca e del Comune di Sommacampagna, nonchè il Gonfalone della città di Verona decorato di Medaglia d’Oro al Valor Militare. Tra i momenti pi emozionanti e solenni gli onori alla gloriosa Bandiera di Guerra del 3° Stormo, decorata di due Medaglie d’Argento al Valor Militare, la prolusione dei discorsi e l’atto formale del passaggio di consegne.
Nel proprio intervento il Colonnello Maistrello ha voluto dedicare un ampio momento al suo Personale: “a voi, donne e uomini del 3° stormo, devo rivolgere i miei più sentiti
ringraziamenti, a voi che avete svolto il vostro compito in silenzio, con grande spirito di abnegazione e professionalità qui e in ogni altro luogo ove siete stati chiamati a operare, spesso
lontani dalle vostre famiglie e dai vostri affetti più cari e, talvolta, in condizioni particolarmente difficili. Voi che in questi due anni mi avete confermato di avere ‘the right stuff ’,
sempre pronti a intervenire per risolvere le problematiche che via via si sono presentate,
compiendo sempre appieno il vostro dovere”.
Il Colonnello Cicerone ha ringraziato il suo
predecessore e ha poi continuato parlando della missione che la Forza Armata ha assegnato a
Villafranca nei prossimi anni e per la quale: “occorreranno Etica, Competenza, Cuore e
Passione” e continua “ Fra poco lo Stormo sarà coinvolto nella reingegnerizzazione prevista per dotare l’Aeronautica Militare di un Reparto di Eccellenza in grado di allestire in
maniera rapida apprestamenti aeroportuali all’estero ed in Italia …continueremo a supportare le attività di gestione e conduzione nei vari teatri ed in quello Afghano saremo
chiamati ad essere coprotagonisti della più complessa operazione logistica mai pianificata
in Italia dalla II^ Guerra Mondiale: il redeployment di ISAF”.
Il Comandante Logistico Generale Salvestroni si è poi così rivolto al personale dello
Stormo: “nel portarvi l’abbraccio riconoscente del Signor Capo di Stato Maggiore, Generale Preziosa, desidero richiamare la vostra attenzione sul significato del rito cui avete appena assistito, ovvero il passaggio della bandiera - simbolo della Patria ed espressione delle tradizioni di questo reparto”. Ha poi aggiunto: “Un gesto semplice attraverso il quale è stata assicurata la continuità della vita e dell’impegno dello Stormo in un clima di rinnovato spirito di coesione e di collaborazione; continuità indispensabile per assolvere il delicato ed importante compito affidatovi dalla Forza Armata”.
Il Corriere dell’Aviatore N. 9-10/2014 19
Comandi di Stormo: Avvicendamenti
4° Stormo di Grosseto
Il Colonnello Luca Spuntoni ha ceduto il Comando dello Stormo al Colonnello Enrico Pederzolli
L
unedì 21 luglio, alla presenza del Comandante della
Squadra Aerea, Generale di Squadra Aerea Maurizio
Lodovisi, del Comandante le Forze da Combattimento, Generale di Divisione Aerea Nicola Lanza De Cristoforis
e delle più alte autorità militari, civili e religiose cittadine, si è
svolta la cerimonia del cambio di comando del 4° Stormo tra
il Colonnello Luca Spuntoni, Comandante uscente, ed il Colonnello Enrico Pederzolli, Comandante subentrante.
Grande commozione nelle parole del Colonnello Luca Spuntoni, al comando dello Stormo dal giugno del 2012 il quale,
durante il proprio discorso di commiato, nel ripercorrere i
suoi due anni di comando ha ricordato il merito degli uomini
e delle donne del 4° Stormo: “persone a cui ho sempre guardato
con ammirazione, nella capace opera professionale, unita a doti umane di straordinaria disponibilità, di attaccamento e cura del silenzioso e concreto lavoro svolto, mediante il quale, ogni giorno, è stata realizzata la capacità operativa straordinaria del Reparto”.
Il Comandante uscente, che andrà a ricoprire l’incarico di Capo del 1° Ufficio del 6° Reparto dello Stato Maggiore Aeronautica, ha infine augurato i migliori auspici per il prestigioso
e delicato incarico al collega Colonnello Enrico Pederzolli.
Il Comandante subentrante ha preso la parola ringraziando
il Generale Lodovisi per la fiducia accordata nel conferirgli
l’incarico di comandare uno dei Reparti più anziani e blasonati dell’Aeronautica Militare. Il Colonnello Pederzolli ha
poi ringraziato il Comandante uscente per l’ottimo stato di
salute in cui lascia lo Stormo e anch’egli ha poi rivolto il suo
pensiero al personale: “insieme dovremo affrontare tutte le sfide
che si presenteranno nel
prossimo futuro consapevoli delle eccellenti professionalità e capacità umane che risiedono in questo glorioso Stormo. In
tal senso mi impegno a guidarvi verso nuovi traguardi e successi nel solco della prestigiosa tradizione del cavallino rampante”. Il Generale di Divisione Aerea Nicola Lanza De Cristoforis, Comandante del Comando Forze da Combattimento, ha preso la parola ricordando come “questi ultimi due anni di vita dello
Stormo sono stati caratterizzati da sforzo ininterrotto, in tutte le attività che rendono possibile la parte più palpabile, cioè l’attività operativa
del servizio di allarme in sede
per l’Italia e per i Paesi alleati
cui assicuriamo copertura”.
Il Generale di Squadra Aerea Maurizio Lodovisi, Comandante della Squadra
Aerea, ha ringraziato le autorità locali
che con la loro presenza “testimoniano il legame di collaborazione tra uno dei
Reparti di punta della Forza Armata e la cittadinanza” ed ha evidenziato “la
grande professionalità, i principi ed i sani valori che caratterizzano gli uomini e
le donne del 4° Stormo, valori fondanti del giuramento di fedeltà alla patria di
ogni militare e tramandati dai predecessori di questo glorioso reparto maremmano, uno dei più vecchi reparti dell’Aeronautica Militare ma anche uno dei più
operativi”.
Autore: 4° Stormo - Grosseto - Cap. Debora Corbi
20 Il Corriere dell’Aviatore N. 9-10/2014
Comandi di Stormo: Avvicendamenti
61° Stormo di Galatina
Proviene dalle “Frecce Tricolori” il nuovo Comandante della Scuola di Volo salentina che è subentrato al
Colonnello Sergio Cavuoti
C
ambio della guardia al Comando del 61° Stormo: si
è svolto, infatti, giovedì 24
luglio, presso l’Hangar centrale
dell’aeroporto militare “Fortunato
Cesari” di Galatina, il passaggio di
consegne tra il Comandante
uscente, il Colonnello Sergio Cavuoti, e il Colonnello Paolo Tarantino, Comandante subentrante. La
Cerimonia è stata presieduta dal
Generale di Squadra Aerea Franco
Girardi, Comandante delle Scuole
dell’Aeronautica Militare/3ª Regione Aerea, e ha visto la partecipazione di autorità civili e militari
e di tutto il personale della Base.
Il Colonnello Cavuoti lascia l’incarico dopo due anni di intenso e faticoso lavoro. “È stato un periodo di impegno e sacrifici ma anche ricco di grandi soddisfazioni” ha detto il Comandante uscente nei suoi ultimi incontri con il personale “Il 61° Stormo è interessato da un forte processo di
crescita e di ammodernamento i cui elementi caratterizzanti, nel mio periodo di comando, sono indubbiamente stati rappresentati
dal forte impulso dato all’internazionalizzazione della base salentina e dall’ultimazione dei lavori finalizzati all’introduzione del
nuovo sistema di addestramento T-346A”. Il Colonnello Cavuoti andrà ora a ricoprire l’incarico di Capo del 5° Ufficio del 3°
Reparto dello Stato Maggiore Aeronautica di Roma.
Il Colonnello Paolo Tarantino assume il
comando della Base aerea di Galatina che,
ereditando le migliori tradizioni delle scuole di volo italiane, ha oggi al suo attivo oltre un milione di ore di volo e ha formato
circa 7.500 allievi di cui 250 stranieri. Nato a Milano nel 1968, il colonnello Tarantino è entrato in Accademia Aeronautica
nel 1987 con il corso “Grifo IV”. A partire
dal 1996 ha prestato servizio presso il 313°
Gruppo Addestramento Acrobatico, più
noto come “Pattuglia Acrobatica Nazionale” o “Frecce Tricolori” fino a diventarne
comandante. Nel 2010 diviene capo dell’ufficio di progetto per l’addestramento
della pattuglia acrobatica degli Emirati
Arabi Uniti. Nel 2012 viene assegnato al 3°
Reparto dello Stato Maggiore Aeronautica.
Il nuovo Comandante si è detto onorato
ed entusiasta di essere stato chiamato alla guida di un Reparto che affonda le proprie radici nella storia dell’Aeronautica Militare e del territorio salentino e che, con l’arrivo del nuovo “addestratore”, si appresta ad attraversare una fase fondamentale di
cambiamento per continuare ad essere un punto di riferimento nel settore dell’addestramento avanzato al volo, anche in un
più ampio contesto multinazionale.
Autore: 61° Stormo – Galatina (LE) - 1° M.llo Luogotenente Donato Chiarello
Il Corriere dell’Aviatore N. 9-10/2014 21
Missione Futura e Avamposto 42
L
a Stazione Spaziale Internazionale (ISS) è pronta ad accogliere il Capitano Samantha Cristoforetti, pilota dell’Aeronautica Militare e astronauta italiana dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA), per una nuova missione di lunga durata dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), la missione “FUTURA”. La data di partenza della Spedizione ISS 42/43, del cui equipaggio farà parte Samantha Cristoforetti, è fissata per la fine di novembre 2014. Samantha Cristoforetti sarà così il settimo astronauta tricolore e la prima italiana a volare nello spazio. Per la nostra astronauta, che raggiungerà la ISS con la navicella russa
Soyuz, sarà il primo lancio nello spazio,
dove, grazie a un accordo bilaterale tra
Agenzia Spaziale Italiana e NASA – in
base al quale il nostro Paese ha fornito
all’ente spaziale statunitense moduli di
rifornimento logistico e un modulo abitativo sull’avamposto orbitante, in cambio di utilizzo scientifico e opportunità
di volo supplementari – resterà per circa
sei mesi quale membro effettivo dell’equipaggio residente, contribuendo allo
svolgimento di tutti i compiti di ricerca,
sperimentazione, manutenzione operativa dell’enorme laboratorio spaziale. La
partecipazione di Samantha Cristoforetti all’equipaggio della missione ISS
42/43 conferma il ruolo di primo piano
che il nostro Paese ha nel settore spaziale
e, in particolare, nell’attività di ricerca
sulla Stazione Spaziale Internazionale.
La Stazione Spaziale è un grande laboratorio orbitante che dal momento del suo
completamento è entrata nella fase di
pieno utilizzo, divenendo un incredibile centro di ricerche a 400 km dalla Terra. L’attività degli astronauti è quindi focalizzata
principalmente sull’attuazione del piano di ricerca e sperimentazione multinazionale e multidisciplinare programmato per le
diverse strumentazioni presenti a bordo, incluse quelle italiane. Samantha sarà protagonista di numerosi esperimenti selezionati dall’ASI, ideati e sviluppati da Università, Enti di ricerca e PMI italiane, oltre a sperimentazioni scelte dall’ESA e dalle altre
Agenzie partner della ISS. Una Missione di lunga durata come “FUTURA” è un’occasione davvero imperdibile per tutti gli
appassionati di spazio di immergersi nello straordinario scenario che la ISS rappresenta per la scienza, per la tecnologia, per la
cooperazione internazionale, per la pace e per il futuro dell’umanità.
Il 20 Giugno 2014 è stato presentato, nel corso di una conferenza stampa
che si è tenuta all’ASI, il nuovo sito di Samantha Cristoforetti,
Avamposto42, raggiungibile all’indirizzo web http://avamposto42.esa.int/
Il sito è dedicato alla missione Futura che a novembre porterà l’astronauta
dell’ESA sulla ISS per una missione di lunga durata. Come ha spiegato la
stessa Samantha, il ‘tema’ su cui puntare la comunicazione della sua missione
è il benessere psicofisico e quindi cibo e nutrizione. Il sito si compone di diverse sezioni, tra cui una dedicata appunto a Nutrizione e Salute che comprende anche i Consigli dello Chef, passando per il Diario di Bordo, che Samantha sta già compilando da quando ha cominciato l’addestramento per la
missione, e fornisce tutte le informazioni e le curiosità sulla missione Futura
e sulla vita da astronauta. Avamposto 42 è una collaborazione ESA, ASI ed
Aeronautica Militare e contiene contributi di specialisti che spaziano dalla
medicina alla tecnologia, fino alla cucina. Sulle pagine di Avamposto 42 Samantha condividerà regolarmente foto, video, blog, approfondimenti del suo
viaggio nello spazio, ma Avamposto 42 sarà soprattutto un viaggio nel mondo della nutrizione. Il numero 42 fa riferimento alla Spedizione di cui farà
parte Cristoforetti ed alla risposta di un immaginario super computer che
22 Il Corriere dell’Aviatore N. 9-10/2014
Missione Futura e Avamposto 42
compare nella “Guida galattica per autostoppisti” di Douglas Adams; coincidenza che l’astronauta ha colto al volo per dare un
titolo al sito web della missione.
Cos’è dunque l’Avamposto 42?
La risposta alla “Domanda fondamentale sulla Vita, l’Universo e tutto quanto” è 42, rivela il super computer Pensiero
Profondo, dopo averci pensato per sette milioni e mezzo di
anni. Certo, come sanno tutti i fan della “Guida Galattica
per gli Autostoppisti”, il romanzo di fantascienza umoristica
di Douglas Adams, non è ben chiaro quale sia la domanda.
Ma poco importa: quando seppi che avrei fatto parte della
Spedizione 42 sulla Stazione Spaziale Internazionale, alla
gioia dell’assegnazione si unì un compiacimento divertito per
questa coincidenza.
Nei mesi successivi, come spesso fanno gli astronauti europei, scelsi un tema a me caro da approfondire nelle attività di
comunicazione della missione: la nutrizione. Volevo parlarne, perché nella mia storia personale l’acquisizione di poche,
semplici conoscenze sull’interazione tra il cibo e il nostro corpo ha avuto un effetto molto positivo in termini di salute e
benessere.
Vorrei che sempre più persone posseggano le semplici conoscenze necessarie per fare scelte alimentari consapevoli, che
permettano di godere della vita pienamente e a lungo. Allo
stesso tempo vorrei che sempre più persone conoscessero la
sfida dell’esplorazione spaziale, un affascinante viaggio collettivo dell’umanità per allargare le possibilità della nostra specie.
Questi due mondi si incontrano su Avamposto 42. Vogliamo informare, con rigore, certamente, ma sempre con umorismo e
uno sguardo divertito. È tutto più semplice di quanto sembri. Come dice la Guida Galattica: Niente Panico!
Samantha Cristoforetti
Nota biografica
N
ata a Milano nel 1977 ma originaria di Malè (TN), dove crebbe, compì gli
studi superiori a Trento e si laureò in ingegneria meccanica all’Università tecnica di Monaco (Germania).
Nel 2001 fu ammessa all’Accademia Aeronautica di Pozzuoli, uscendone nel 2005 come
ufficiale del ruolo naviganti normale e con la laurea in Scienze aeronautiche. Successivamente si specializzò negli Stati Uniti presso la Euro-Nato Joint Jet Pilot Training di Wichita Falls in Texas.
Nel suo curriculum operativo figura il servizio presso il 61º Stormo (Lecce), il 32º Stormo (Aeroporto di Amendola) e il 51º Stormo di Istrana, prima nell’ambito della Squadriglia Collegamenti
(2007-2008) e poi del 132º Gruppo Cacciabombardieri (2009), e l’abilitazione al pilotaggio degli aeromobili Aermacchi SF-260, Cessna T-37 Tweet, Northrop T-38 Talon, Aermacchi MB-339A, Aermacchi MB-339CD e AMX.
A maggio 2009 fu selezionata come astronauta dall’Agenzia Spaziale Europea- prima donna italiana e terza europea in assoluto dopo la britannica Helen Sharman (1991) e la francese Claudie Haigneré (2001)- risultando tra le sei migliori di
una selezione alla quale avevano preso parte 8.500 candidati.
Il Corriere dell’Aviatore N. 9-10/2014 23
È volato più in Alto
Prof. Antonio Tricarico
Generale Ispettore Capo (r) del Corpo Sanitario Aeronautico
M
ercoledì 25 giugno 2014, il Gen. Isp. Capo Antonio Tricarico, ha cessato di vivere all’Ospedale S.
Camillo di Roma ove, a seguito di improvviso malore che lo aveva colpito presso la sua
abitazione di Ostia, era posto in monitoraggio emodinamico per terapia intensiva. Il tragico evento ha realmente
colto tutti di sorpresa perché la sua vitalità culturale, intellettiva e di impegno
nei sodalizi ai quali offriva un contributo di alto ed eccellente volontariato sociale, rendeva inaspettabile una tale triste conclusione.
Le Forze Armate, la Croce Rossa, l’Aeronautica Militare e tantissimi amici
hanno partecipato alla cerimonia funebre celebrata venerdi 27 giugno presso
la Chiesa dell’Ospedale militare del Celio. Il Capo di SMA, Generale Pasquale
Preziosa, ha espresso alla Signora Paola,
consorte del Gen. Tricarico, ed ai familiari presenti il cordoglio proprio e dell’intera Forza Armata.
Al termine della Santa Messa il Presidente dell’ANUA, Gen.
S.A. Mario Majorani, ha così espresso il suo commosso saluto:
Cara e dolce Paola
è particolarmente difficile esprimere in questi momenti le
sensazioni che provo in qualità di Presidente dell’Associazione in cui il Generale Tricarico ha profuso le sue qualità meravigliose, riconosciute da tutti.
È un precipuo dovere salutare il
nostro Generale sia come Ufficiale
e sia come Professore, ma soprattutto come uomo e amico e come
padre e consorte.
Le qualità di Tonino sono difficilmente esprimibili perché qualsiasi
tentativo si scontra con una realtà
che è rappresentata dalla stima,
dall’affetto e dall’onore che hanno
sempre caratterizzato la Tua indimenticabile persona, suscitando
una profonda amarezza.
Sono altresì certo che nessuno dei
Soci ANUA dimenticherà il Generale Tricarico, il suo esemplare comportamento e l’affetto che ha
sempre nutrito verso i Colleghi più giovani, stimolando il loro
attaccamento a quella Aeronautica che lo ha visto sempre protagonista assoluto suscitando testimonianze indimenticabili.
Siamo altresì certi che il Suo ricordo aleggerà sempre.
24 Il Corriere dell’Aviatore N. 9-10/2014
Il Generale Antonio Tricarico nato a Marsico Nuovo (PZ) il
12 marzo1938, conseguita la maturità a Salerno si era poi laureato in medicina presso l’università di Roma e specializzato
in Neurologia e psichiatria presso l’Università di Siena. Divenuto Ufficiale Medico in SPE del Corpo Sanitario Aeronautico il 24 maggio 1968, si è distinto
in incarichi di particolare rilevanza sia
in campo militare che civile, procedendo in carriera fino al massimo grado. È
stato insignito di importanti onorificenze come: medaglia d’oro al merito
della sanità pubblica, croce commemorativa per benemerenze acquisite in
operazioni militari nel Golfo Persico e
nel Qwait, medaglia d’oro della Croce
Rossa della Repubblica Democratica
del Congo. Due importanti pubblicazioni edite nel 2000 («C’era una volta....Viaggio nella medicina aeronautica
e spaziale» e «Uso dei farmaci e preparazione atletica nell’attività di volo: problemi e suggerimenti») sono frutto di sue importanti iniziative riguardanti la rievocazione dell’attività medica aerospaziale e l’attenzione sull’importanza del fattore “uomo” su cui si basa la sicurezza del volo. A tanti e importanti fatti e riconoscimenti a carattere militare, se ne enumerano altrettanti rilevanti in campo civile e
sanitario che lo distinguono in operazione di altissimo livello.
Si richiama in proposito la motivazione della Medaglia Oro
ricevuta (v. foto) il 14 dicembre 2012 al Merito della Croce
Rossa Italiana:
“Ufficiale Generale del Corpo Sanitario Aeronautico nel
quotidiano svolgimento del
suo lavoro ha dimostrato un
particolare senso di attaccamento alla CRI contribuendo
significativamente al raggiungimento di importanti
traguardi sia formativi che
operativi del Corpo Militare
della CRI, evidenziando anche profondi ideali umanitari sempre in linea con i Prìncipi fondamentali del Movimento di Croce Rossa e
Mezzaluna Rossa”.
In questi ultimi anni anche il Rotary Club Pomezia Lavinium si è onorato di averlo come Presidente.
CENTRO STUDI
Dal settore aerospaziale una spinta alla ripresa
Il volo ipersonico
N
ell’arco del secondo trimestre di questo anno 2014
il tema dello sviluppo nel settore aerospaziale ha
avuto in ambito nazionale ampio interesse per
aspetti propositivi, formativi, industriali e divulgativi. In tale
settore il volo ipersonico è stato per varie istituzioni oggetto
di impegni nello studio, nella produzione e nella conoscenza
delle applicazioni d’uso.
Va subito detto che viaggiare a velocità ipersonica significa poter raggiungere qualsiasi punto del pianeta in meno di un’ora.
Mentre la velocità supersonica è quella di aerei che sfondano
il muro del suono, vanno cioè a Mach 1, si considera ipersonica quella di mezzi che volano oltre cinque volte il Mach 1.
La NASA aveva raggiunto il regime ipersonico con aerei
sperimentali senza pilota, con propulsione a razzo, arrivando
nel 2004 a Mach 7 e Mach 10 con il prototipo X-43.
partendo da New York. Realizzato in collaborazione con Lockheed Martin - azienda leader nella produzione di motori di
aerei e navicelle spaziali e componenti per comunicazione
elettronica avanzata - viene lanciato nello spazio su un razzo
per poi tornare sulla Terra alla velocità di 13.000 miglia orarie, pari a quasi 21mila chilometri all’ora. Attualmente, mentre gli Stati Uniti discutono sulle risorse per il programma
Falcon, la Cina avrebbe recentemente testato una nuova temibile creatura militare, chiamata “hypersonic glide vehicle“
(Hgv) che sarebbe capace di muoversi tra il Mach 5 e Mach
10 e potrebbe facilmente penetrare i sistemi di difesa USA.
Ciò premesso, va da sé che
il Futuro viaggia ad alta quota, nell’aerospazio
Sull’argomento delle tecnologie legate all’ipersonico e del
loro impatto sulla Comunità mondiale l’ANUA rileva con
interesse due importanti iniziative promosse rispettivamente
dalla Università di Bari e dal Centro Studi Militari Aeronautici (CESMA) dell’Associazione Arma Aeronautica.
Successivamente, nel 2011, l’Agenzia per i progetti di ricerca
avanzata per la difesa degli Stati Uniti (Defense Advanced Research Projects Agency - DARPA), ha testato il Falcon HTV-2
dove HTV-2 sta per Hypersonic Technology Vehicle 2.
A Bari la Scuola di Dottorato del Politecnico ha organizzato
il 28 e 29 maggio un ciclo di seminari scientifici sul tema
“Il volo ipersonico per il trasporto di passeggeri e di
merci”, con interventi dell’astronauta Roberto Vittori (Ufficiale dell’Aeronautica Militare e astronauta dell’Agenzia
Spaziale Europea (ESA),Attaché per lo Spazio presso
l’Ambasciata italiana a Washington) e di Andrea Bolle (Ingegnere aerospaziale, ingegnere sistemista presso Telespazio S.p.A.). Le più importanti aziende del settore hanno
promosso le loro realtà e le opportunità di lavoro che tali
realtà offrono ad oggi e per l’avvenire.
Il Falcon rappresenta una nuova generazione di aerei ipersonici, più veloci dei missili, in grado di raggiungere qualsiasi luogo della Terra in meno di un’ora senza la presenza di un pilota
a bordo. Impiega, infatti, solo 49 minuti per volare da Londra
a Sydney e appena 12 minuti per raggiungere Los Angeles
La Puglia che già ha nel settore un ruolo non indifferente
presenta tutte le potenzialità per continuare ad attrarre investimenti e a offrire opportunità di lavoro di livello medio alto a tecnici, ingegneri e ricercatori.
«Lo spazio sarà il nostro normale ambiente di lavoro, per
Il Corriere dell’Aviatore N. 9-10/2014 25
CENTRO STUDI
questo è il momento d’investire nel trasporto di futura generazione» ha detto ieri Roberto Vittori, astronauta dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa) e ufficiale dell’Aeronautica
Militare italiana, durante un seminario scientifico organizzato dalla Scuola di Dottorato del Politecnico di Bari, nell’ambito di una due giorni dedicata all’aerospazio ed in particolare al volo ipersonico per il trasporto di passeggeri e di
merci. Alla realizzazione del volo ipersonico stanno lavorando l’Ente per l’aviazione civile italiana (ENAC) e il corrispondente organismo degli Stati Uniti d’America.
Già due mesi prima, durante la presentazione dell’accordo
di collaborazione con la Federal Aviation Administration, il
presidente dell’ENAC, Vita Riggio, fece riferimento ad un
ruolo importante che l’aeroporto di Grottaglie potrà avere
nello sviluppo delle tecnologie legate ai voli spaziali. «Ad oggi», ha detto ancora Vittori, «quella relativa ai voli ipersonici
rimane una tecnologia di frontiera ma scenari come quelli
americani dimostrano che ormai le tecnologie sono mature».
L’astronauta italiano ha ricordato che con lo sviluppo di
tali tecnologie emergerà «un approccio innovativo, economico ed efficiente di messa in orbita dei satelliti, della
possibilità di uscire in maniera sistematica dall’atmosfera,
di spostarsi in una sola ora da Roma a New York o in poco
meno di due da Roma a Tokyo».
«Si tratta di un filone nuovo, un’opportunità. Possiamo
paragonare l’attuale situazione a quella che 30 anni fa ha
segnato l’inizio dell’era digitale e che ci ha portato ad avere cellulari, computer, internet». «È difficile fare previsioni, ma tra 45 anni ci possiamo verosimilmente aspettare
un progresso fondamentale nel campo dei sistemi propulsivi», ha concluso Vittori.
La Puglia potrà avere un ruolo in questo scenario, perché
offre prospettive di sviluppo economico e sociale a chi sta
investendo in conoscenza e tecnologie del settori, grazie al
Distretto Tecnologico Aerospaziale (DTA). E proprio le
aziende vengono presentate agli studenti del Politecnico di
Bari, dal presidente del DTA, Giuseppe Acierno, che è anche l’amministratore unico degli Aeroporti di Puglia. Un
ulteriore impulso al distretto potrà venire sia dalle iniziative
legate alla ricerca spaziale che dagli investimenti già programmati nel settore aeronautico, in questo caso in particolare nel Sud della Puglia, tra Taranto e Lecce, dove ci sono 4
aziende che hanno presentato domanda alla Regione per attivare contratti di programma per produzioni innovative.
«Dal 2007 al 2013, nel periodo della crisi che ha distrutto
posti di lavoro e cancellate aziende, gli addetti del distretto
aerospaziale che operano in Puglia sono passati da 3500 a
6000 circa. In particolare l’occupazione nelle piccole imprese è passata da 800 a 2.000 circa, con un aumento del
142 per cento, mentre la percentuale di laureati è passata
dal 18 al 31 per cento», ha sottolineato Acierno. «Tali dati
evidenziano che nel settore aerospaziale sono arrivati investimenti esterni, legati alle grandi imprese, ma essi sono
stati utili a far crescere un sistema di piccole e medie imprese innovative, così da costruire un indotto di qualità».
26 Il Corriere dell’Aviatore N. 9-10/2014
A Roma il Centro Studi Militari Aeronautici (CESMA)
della Associazione Arma Aeronautica, con il patrocinio dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e dell’Ente Nazinale Assistenza al Volo (ENAV), con il supporto dell’ Aeronautica
Militare Italiana e la sponsorizzazione di Alenia Aermacchi,
Avio, Boeing, MBDA, Thales Alenia Space Italia, ha dato vita nei giorni 30 giugno e 1° luglio 2014 al
Primo Simposio Internazionale
“Il Volo Ipersonico: da 100mila a 400mila piedi”
con interventi di:
-
Prof. Roberto Battiston, Pres.te Agenzia Spaziale Italiana;
Prof. Jean-Pierre Darnis, Istituto Affari Internazionali, RM;
Prof. Richard Morgan, The University of Queensland;
Col. Roberto Vittori, Astronauta, Addetto per lo spazio,
Ambasciata d’Italia, Washington, DC.
I progressi nella conquista dello spazio, concentrati nel superamento della barriera gravitazionale terrestre e nella delicata
fase di rientro delle missioni, non hanno ridotto l’importanza di quella fascia dello spazio a cavallo della linea di Karman
(100 km s.l.m.) che idealmente separa l’atmosfera terrestre
dallo spazio extra-atmosferico o, in un’ottica funzionale, tra
l’aeronautica e l’astronautica.
La tecnologia che può consentire un ulteriore significativo
abbattimento delle distanze, e viaggiare da Roma a Tokio in
due ore e mezzo, sembra a portata di mano a condizione di
utilizzare quella fascia di spazio. Un’impresa ambiziosa, ma
non impossibile, che richiede uno sforzo di adeguamento, risorse e attività di ricerca molto promettenti (velocità ipersoniche, resistenza dei materiali alle alte temperature, sistemi di
propulsione aerobica o mista, ed altro).
Il CESMA, anche in vista della Presidenza italiana dell’Unione
Europea, si propone di aggregare in due giorni di lavoro istituzioni, università, centri di ricerca e industria, incluse le PMI,
per un aggiornamento sullo stato dell’arte nel settore, ed un confronto tra le parti interessate nella ricerca di possibili sinergie e
forme innovative di cooperazione che promuovano il progresso
nell’applicazione di tecnologie di punta a favore sia delle attività spaziali già in corso che nell’utilizzo ordinato e condiviso della fascia di spazio suborbitale.
CENTRO STUDI
La Collaborazione Civile-Militare
nelle future operazioni dei SAPR - Sistemi Aeromobili a Pilotaggio Remoto
La Presidenza dell’ANUA, invitata da CESMA,
CTNA, AIAD e AIDAA al seminario che sull’argomento è stato effettuato il 23 luglio scorso alla
Casa dell’Aviatore, si compiace di riportare il contenuto della presentazione divulgato nell’occasione
È
certamente evidente a tutti il fervore di attività che circonda i
SAPR, meglio noti al grande pubblico per il loro segmento volante, i "droni" come i media amano definirli.
Molto meno nota in generale, ma ampiamente percepita da chi opera
nel settore, è la molteplicità di fattori che a livello tecnico, operativo,
normativo, assicurativo, certificativo ecc. vanno a condizionare la possibilità di costruire ed operare tali sistemi. Sistemi che nella parte più diffusa, cioè i micro e i mini, date le loro ridotte dimensione e quindi costi
accessibili rispetto ai sistemi aeromobili classici hanno portato ad una
ampia proliferazione delle aziende interessate, alcune delle quali anche
in grado di affrontare e comprendere le problematiche generali e specifiche ma nella loro totalità non in grado di risolverle singolarmente per
soddisfare al 100% i requisiti emergenti sempre più numerosi. Questo
senza contare le applicazioni, talvolta fantascientifiche, che vengono
quotidianamente preconizzate. È evidente che un settore in forte crescita come questo, che vede anche una numerosa presenza di piccole imprese deve poter godere di un "sistema" che consenta loro di innovare,
sperimentare, produrre nelle migliori condizioni possibili, dove [a normativa nazionale ed internazionale consenta spazi e modalità per operare in modo accettabile, dove effettivi riferimenti tecnici e operativi consentano di realizzare ed operare sistemi che con il loro feed-back dal
campo permettano alla normativa stessa di evolversi ed ampliarsi si da
consentire nuove esperienze. ln tutto questo le istituzioni, hanno un
compito rilevantissimo, sia quelle di natura associativa e interaziendale,
sia quelle che riguardano gli strumenti finanziari, sia quelle che, con il
carico maggiore, assicurano la regolazione e l'esercizio dei SAPR, cioè
ENAC ed ENAV.
Ovviamente tutto questo non riguarda soltanto il nostro Paese, ma è
un fenomeno ampiamente diffuso sia in Europa che nel resto del mondo e questo comporta due conseguenze di ampissima portata: la prima è che per essere competitivi in ambiato internazionale ed assicurarci una posizione di rilievo bisogna non perdere tempo e completare i
vari passi organizzativi, industriali e normativi che consentano alle nostre aziende di operare al meglio, la seconda è che al di la di quanto al
momento viene lasciato alla competenza "nazionale" è chiara la tendenza sempre più forte a portare in ambito comunitario quanto meno certe attività normative anche attraverso una fase inter media di
omogeneizzazione. Da questo l'esigenza imprescindibile di partecipare
in modo competente ed autorevole all'elaborazione della normativa
internazionale la quale, come sempre accaduto, non mancherà nelle righe o fra le righe di soddisfare specifiche esigenze di chi meglio ha saputo supportarle. l quadro appena delineato, in estrema sintesi presuppone l'esistenza e la forte capacità di quello che viene chiamato "Sistema Paese" un sistema dove, accanto all'industria, agli operatori, alle associazioni ed agli Enti come ENAC ed ENAV, operano le Forze Armate e nello specifico l'Aeronautica Militare.
L’Aeronautica Militare ed ARMAEREO, Ente di certificazione e regolazione militare, hanno ormai acquisito una decennale esperienza nelle
operazioni di SAPR sia in aree addestrative e sperimentali, sia nei teatri
durante operazioni reali.
Queste esperienze, nella loro parte non specificatamente bellica, possono costituire un data base tecnico-operativo di grande valore, unitamente all'esperienza del personale ed alle attività che hanno accompagnato il sorgere di risvolti logistici, di comunicazione, giuridici, organizzativi che mano a mano hanno accompagnato l'impiego
dei SAPR sia di piccole che di medie dimensioni. Le infrastrutture
militari come i poligoni o il Centro Sperimentale di Volo possono sicuramente assistere la parte "civile" sia per alcune attività iniziali o
particolari, sia nella creazione di analoghe capacità. La sinergia e sintonia fra la parte civile e quella militare non è un evento straordinario o peculiare ad alcuni paesi ma è una modalità diffusa e sempre
vantaggiosa in particolare quando ci si confronta in ambito internazionale dove il proprio bagaglio conoscitivo, la pluralità di esperienze
e la capacità di coinvolgere tutti gli aventi causa a Iivello nazionale
spesso risultano vincenti.
L'Aeronautica Militare quale F.A. e responsabile della sicurezza dei cieli
nazionali, ha evidentemente l'esigenza di volare con i suoi mezzi pilotati
o SAPR nello spazio aereo generale o temporaneamente segregato e per
questo sia recentemente che in passato ha sviluppato ampie e proficue
collaborazioni con ENAC ed ENAV. Non solo questa esigenza di collaborazione continua, ma è resa ancora più immanente e stringente dalla
forte evoluzione dei SAPR a livello internazionale dove le esigenze del
Paese, sia in campo civile, sia in quello militare, vanno salvaguardate e
possibilmente rese parte qualificante della normativa.
Il Corriere dell’Aviatore N. 9-10/2014 27
CENTRO STUDI
BREVE STORIA DEI FARMACI: I VELENI CHE SALVANO LA VITA
di Angelo Pagliuca
L’
importanza dei farmaci per il benessere umano si può
spiegare nel quadro del meccanismo fondamentale
delle cellule e degli organi da esse formati, che funzionano per sistemi organizzati di reazioni chimiche. Può definirsi “farmaco”
quindi qualsiasi sostanza chimica capace
di modificare in qualche misura la materia vivente.
Quasi tutte le sostanze presenti in natura,
anche le più comuni come l’acqua e l’ossigeno, messe a contatto con un organismo vivente sono in grado di interferire
con le funzioni biologiche ad esso proprie, ma in medicina si prendono in considerazione solo quelle le cui azioni risultano di utilità nel trattamento delle malattie. A rigore dobbiamo considerare farmaci anche i cosiddetti “veleni” (ad es. il
curaro) che, depurati e
in dosi opportune, in
alcuni casi sono in grado di combattere o alleviare una malattia. E
al contrario, se impropriamente impiegati,
possono risultare nocivi e capaci di provocare
reazioni indesiderabili
che vanno dal semplice
malessere fino alla
morte.
Le sostanze capaci di
agire chimicamente su
di noi ci circondano
da ogni parte e invadono costantemente il
nostro organismo. Sono farmaci i saponi, le lozioni, i deodoranti, i detersivi, le pitture, i
fertilizzanti, gli insetticidi, gli
scarichi industriali, ecc.
I farmaci, comunemente denominati droghe, intesi nell’accezione più elementare del vocabolo, sono anteriori alla nostra
civiltà: dai resti di sostanze,
presumibilmente medicamentose, di origine vegetale o animale trovate nelle caverne e
nelle palafitte, si può ragionevolmente sostenere che i nostri
antenati di 10.000 e forse an28 Il Corriere dell’Aviatore N. 9-10/2014
che di 50.000 anni fa conoscessero l’uso di alcune sostanze
naturali e sapevano distinguere, per istinto se non per dolorosa esperienza, ad esempio fra bacche edibili e velenose, fra
radici capaci di dare sollievo e altre capaci di procurare la morte dopo agonie
strazianti.
Quali che siano le nostre supposizioni
sulle conoscenze dei nostri preistorici
antenati, è accertato che i primi uomini civili assumevano sostanze ritenute
curative. I più antichi riferimenti sull’impiego di droghe si incontrano in libri sacri dell’antica civiltà indiana. I
Sumeri, la cui civiltà si sviluppò tra il
Tigri e l’Eufrate circa 4.300 anni fa,
preparavano composti medicamentosi
con sale e nitrato di potassio, mirto, timo, corteccia di salice, di abete, di pero, di palma, ecc. e le
relative “ricette” sono
state trovate incise su
tavolette di argilla.
La farmacopea degli
antichi Egizi era più
“specializzata”, anche
se, il più delle volte,
di dubbia efficacia.
Ad esempio quando
il medico egiziano
prescriveva un estratto di radice del melograno per combattere
i vermi intestinali,
otteneva con ogni
probabilità buoni risultati, poiché la radice contiene un potente vermifugo. Ma quando raccomandava di versare nell’orecchio di un sofferente di disturbi visivi un miscuglio di
occhi di maiale, antimonio,
ocra rossa e miele, o di preparare un unguento a base di
grasso di leone, di serpente, di
coccodrillo…. per combattere
la calvizie, allora la sua arte
sconfinava nella stregoneria.
Queste ricette ed altre, contenute in un papiro del 1.500
a.C., ci appaiono quantomeno “strane”.
CENTRO STUDI
Colpisce tuttavia il fatto che siano rimaste nei ricettari fin
quasi ai successivi 2.000 anni. Ma sarebbe troppo facile sorridere a posteriori della ignoranza dei medici e dei pazienti
di un passato neanche troppo lontano: quello che deve meravigliare è che accanto a moltissimi rimedi vani o dannosi,
ve ne siano stati alcuni di qualche efficacia. Infatti, non solo
il medico di allora aveva una
idea molto vaga dei principi
attivi di una prescrizione, ma
anche del funzionamento dell’organo per il quale la prescriveva: fino all’avvento della moderna fisiologia, nessuno sapeva ciò che accadeva in un organismo aggredito da una malattia.
L’arte di preparare i farmaci
(farmacopea), rimase a lungo
tra le più arretrate e ciò fu dovuto essenzialmente alla difficoltà, in origine quasi insormontabile, di sottoporre a esame gli effetti di un medicamento. Per decine di secoli la medicina si basò principalmente su
due fenomeni: “guarigione spontanea” e “effetto placebo”.
Il primo termine si riferisce al fatto che spesso le malattie si
risolvono spontaneamente e soltanto con gli esami scientifici
più moderni si poté stabilire se il malato guariva grazie alla
cura oppure... a dispetto della
stessa. Il secondo fenomeno,
più complesso da spiegare, si riferisce alle guarigioni causate da
preparati che, alla luce di criteri
scientifici accertati, sono privi
di qualsiasi efficacia.
Placebo, da un verbo latino che
significa “esser gradito, compiacere”, è la definizione classica di
qualsiasi medicamento, composto per lo più da ingredienti innocui e inerti (quali l’amido),
capace di alleviare gli stati ansiosi o qualche dolore del malato per il solo fatto di riuscirgli
gradito e di essere convinto dell’efficacia.
Se alle difficoltà di accertare il
valore terapeutico dei medicinali si aggiunge l’abissale ignoranza dei tempi antichi, appare
più agevole comprendere perché soltanto una irrilevante minoranza tra le migliaia di ricette pervenute dal passato risulti
di qualche validità farmacologica, tale cioè da indurre mutamenti significativi nell’organismo malato.
L’eredità lasciata dagli egiziani fu raccolta dall’antica Grecia e
numerose preparazioni medicamentose (unguenti, clisteri,
polveri, pillole, ecc.) erano largamente usate già nel periodo
pre-ippocratico. Solo con Ippocrate (460-377 a. C.), tuttavia, ebbero inizio i primi
tentativi di interpretare, con
un approccio che oggi definiremmo scientifico, l’azione dei
medicamenti, basato sull’osservazione e sul ragionamento.
A Ippocrate risale la creazione
del codice etico dell’arte sanitaria, rappresentato dal famoso
“giuramento”, nel quale egli
fissava i compiti e i doveri del
medico (primum non nocere).
Al greco Dioscoride (1° sec. d.
C.), militante nelle legioni di
Roma, spetta il merito di aver
per primo raccolto il complesso di nozioni esistenti a quell’epoca sui farmaci, ordinandole sistematicamente nel trattato “sulla materia medica”, destinato a rimanere per 15 secoli la più autorevole opera nel settore.
I Romani, celebri per le loro capacità organizzative, come in
molti altri campi seppero raccogliere, preparare e diffondere i
medicinali della Grecia e componevano con scrupolo ricette
assai particolareggiate. Il patrimonio della farmacopea grecoromana raggiunse il mondo
arabo, al fiorire della cui civiltà
(9°-11°secolo) si deve la diffusione in occidente di importanti droghe come la valeriana,
il rabarbaro, la senna, la cassia.
Il centro della medicina e della
farmacopea di allora fu Baghdad, con la produzione di
estratti e distillati inediti in
gran copia, spesso tuttavia senza alcuna efficacia. Con l’introduzione della farmacopea
araba nell’Europa cristiana,
nasce una nuova figura di specializzato: il farmacista. L’invenzione della stampa favorì la
divulgazione delle conoscenze
sui farmaci, le quali vennero allargate dopo la scoperta dell’America, da cui furono importate la china, l’ipecacuana, la
Il Corriere dell’Aviatore N. 9-10/2014 29
CENTRO STUDI
ratania, la salsapariglia e altre droghe.
Nei secoli successivi il progresso nel campo della farmacologia fu quasi inesistente, merita tuttavia di essere citato il medico svizzero
Paracelso (1493-1541), che
iniziò ad estrarre dalle droghe i loro principi attivi e a
introdurre in terapia l’uso di
sostanze minerali (tartaro
emetico).
Con un balzo di alcuni secoli si giunge all’età moderna (fine del 18° secolo),
quando iniziò un lento ma
progressivo sviluppo degli esperimenti che davano alla farmacologia dignità di scienza autonoma. Sul finire del 19°
secolo alcune ricerche portarono alle prime conoscenze sulle
vitamine, il cui studio ha permesso di chiarire la patogenesi
di diverse malattie (beri-beri, scorbuto, rachitismo, pellagra,
ecc.). Nel primo decennio del 20° secolo si ebbe la scoperta
dell’efficacia degli arsenobenzoli nella terapia della sifilide,
aprendo il capitolo della chemioterapia che ebbe l’apice con la scoperta dei sulfamidici (1932) e successivamente della penicillina, primo prodotto
della preziosa serie degli antibiotici. Non è
quindi molto lontana dal vero l’affermazione
che solo dopo la fine della 2^ g. m. è iniziato
l’enorme ininterrotto sviluppo di farmaci di
comprovata efficacia e lo studio del loro meccanismo di azione. Il resto è storia recente: eccellenti
risultati, anche se non definitivi, si sono avuti contro
numerose malattie, storicamente incurabili.
Oggi l’attesa è verso farmaci che possono intervenire sul nostro patrimonio genetico per incrementare le difese ereditarie contro malattie
ancora irrisolte (tumorali, cardiache,
degenerative del sistema cerebrale, ecc.)
e preparati “personalizzati”, capaci cioè
curare il singolo individuo senza provocare danni collaterali. A quel punto la
farmacologia avrebbe raggiunto il fine
supremo: quello di contribuire ad una
società sana invece che “farmacizzata”.
Vi è da aggiungere tuttavia la considerazione che spingere troppo velocemente l’umanità verso un’età dell’oro
di perenne buona salute, longevità, intelligenza, potrebbe aprire la strada anche a nuovi squilibri, in termini di carenze di risorse alimentari ed energetiche, inquinamento, tumulti sociali, ecc.. Sarà
quindi certamente necessaria innanzi tutto la creazione di
una “pillola della saggezza”.
30 Il Corriere dell’Aviatore N. 9-10/2014
La Redazione trae spunto
per un aggiornamento
sulla figura del farmacista militare, o più precisamente dell’ufficiale
chimico-farmacista secondo quanto previsto
dall’attuale ordinamento
militare. In stretta collaborazione con l’ufficiale
medico, l’ufficiale farmacista è stato uno dei pilastri fondamentali della
nascita della sanità militare Italiana. Nel 1845 infatti venne strutturato un
ordine basato proprio su di un Ruolo medici ed un Ruolo
farmacisti, prendendo così il nome di Corpo di sanità militare. Si nota dunque che una delle più antiche professioni,
viene posta a capostipite del Corpo sanitario militare, nonché dei Corpi ausiliari militari.
Fregio da basco per ufficiali chimico-farmacisti dell’ EI
Il farmacista militare, inquadrato nella Sanità militare, si occupa della corretta dispensazione dei
farmaci, dei presidi medico-chirurgici e delle attrezzature sanitarie militari destinati a fini medici speciali sia militari, che civili. Disponendo
di una particolare formazione militare nonché
di una specifica preparazione tecnico/scientifica, è addetto alla preparazione, alla fabbricazione
ed al controllo dei medicinali (secondo farmacopea); a livello civile è autorizzato a consigliare in materia
di farmaci nonché a svolgere educazione sanitaria presso la
popolazione. Generalmente è un ufficiale (forze armate), in
possesso dei requisiti richiesti dalla
legge, che presta servizio nelle Forze
armate e nei Corpi militari ausiliari.
Oltre a occuparsi della salute dei militari, come tutto il personale sanitario militare, gli ufficiali farmacisti ricevono un particolare addestramento militare riservato al personale sanitario, oltre a quello base di un ufficiale d’arma, grazie al quale riescono
ad operare anche in particolari condizioni, compresi i teatri operativi.
In Italia, come negli altri paesi della
Comunità Europea e del Mondo, riveste il ruolo di ufficiale nell’Esercito italiano, nella Marina Militare, nell’Arma dei carabinieri, nel
Corpo militare volontario della Croce Rossa Italiana e nel Corpo militare dell’ACISMOM. L’Aeronautica Militare Italiana
non contempla tra i ruoli sanitari quello del farmacista.
CENTRO STUDI
Carcinoma della prostata: attualità e prospettive future
di Michele Scialpi
I
l carcinoma della prostata rappresenta attualmente nei
paesi occidentali e in Italia, la neoplasia più frequente nel
sesso maschile (20% circa di tutti i tumori diagnosticati a
partire da 50 anni di età),
con un’incidenza in aumento negli ultimi dieci
anni in concomitanza con
la maggiore diffusione del
test dell’antigene prostatico specifico (PSA). L’iter
diagnostico per la diagnosi di carcinoma della prostata si avvale di un programma di screening laboratoristico mediante il
PSA e dei sui derivati
(PSA density, velocity,
doubling time e PSA TOT/FREE RATIO), in genere dopo i
45 anni di età, associato ad esplorazione digito-rettale (DRE)
ed eventualmente seguito da ecografia transrettale (TRUS).
Tali procedure nonostante l’ampia diffusione, presentano limitazioni intrinseche conducendo ad errori di diagnosi sia
di tipo “falso positivo” che “falso negativo”. In uno studio su
un ampio campione, si evince che delle tre metodiche il PSA
presenta la più alta sensibilità (91.8%) ed una specificità
molto bassa (25.6%), l’esplorazione digito-rettale presenta
una sensibilità di 73% ed una specificità di 70%, mentre la
TRUS presenta una sensibilità di 65% a fronte di una bassa
specificità del 32%. La diagnosi di carcinoma prostatico è
istopatologica mediante biopsia prostatica ecoguidata con
campionamenti random (da 16 a 22 prelievi), con rischio di
falsi negativi nel 39 - 52% dei casi.
Negli ultimi anni, grazie all’evoluzione tecnologica della risonanza magnetica (RM) ed allo sviluppo di nuove apparecchiature ad alta intensità di campo (3 Tesla), in dotazione nel
nostro centro, lo studio della prostata ha raggiunto importanti traguardi diagnostici, consentendo di valutare diversi
parametri della ghiandola. La RM multiparametrica
(mpMRI), ha raggiunto una accuratezza diagnostica che va
dal 75 al 90% e fino al 97% nel caso di localizzazione di lesioni già note. La mpMRI mediante uno studio morfologico,
in diffusione, perfusionale e spettroscopico, valuta diverse
caratteristiche del tessuto prostatico.
Nella nostra esperienza, la mpMRI a 3 T eseguita senza bobina endorettale, consente una migliore accuratezza della metodica non solo nella stadiazione ma anche nella identificazione del carcinoma prostatico prossima al 100%.
È pertanto possibile:
1) aumentare l’accuratezza bioptica mirando la stessa sottoguida ecografica ed ancora meglio mediante fusione delle immagini RM con quelle ecografiche, esattamente sulla lesione e
2) stabilire l’aggressività del tumore con impatto significativo
sull’approccio terapeutico. È prospettabile nei centri con dotazione di magneti ad alto campo la costituzione di unità specifiche per la prostata “PROSTATE UNIT” finalizzate alla
diagnosi e alla terapia del carcinoma della prostata.
Profilo del Socio Onorario ANUA (Taranto)
Prof. Michele Scialpi
Nato a Martina Franca (Taranto) il 21-4-1959. Si
è laureato in Medicina e Chirurgia presso l’Università La Sapienza di Roma (voto 110/110) e nel
1989 ha conseguito la specializzazione in Radiologia Diagnostica presso l’Università degli Studi
di Modena.
È stato assistente radiologo di ruolo presso l’Ospedale Civile di Trento dal 1989 al 1991, presso l’Ospedale
Santissima Annunziata di Taranto dal 1992 al 1994, e
Aiuto Radiologo presso l’ospedale di Rovereto dal 1994 al
1995. Dal 1995 al 2003 è dirigente medico di 1° livello
presso la Struttura
Complessa di Radiologia A.U.S.L.
TA/1 Presidio
Ospedaliero Centrale, Stabilimento
Santissima Annunziata con incarico
di ricerca scientifica e consulenza.
Attività didattica:
dal 1989 al 1991 insegnamento di Tecnica Radiologica
degli apparati presso la scuola per TSRM di Trento, e nel
1999 è stato docente al Corso di formazione per il personale medico addetto ad attività radiodiagnostiche complementari all’esercizio clinico a Taranto. Dal 1997 al
2003 è stato docente a Corsi Nazionali su Risonanza
Magnetica e TC nell’emergenza. È stato professore a
contratto nell’ambito della didattica integrativa per l’insegnamento di Diagnostica per Immagini alla Scuola di
Specializzazione di Radiodiagnostica presso l’Università
degli Studi di Bari nell’ A.A. 2001-2002 e 2002-2003.
L’attività scientifica si compendia in 130 pubblicazioni,
in 104 relazioni e moderazioni a congressi e corsi di aggiornamento, in 10 capitoli di testi e/o monografie.
Attualmente è Direttore del Reparto Radiologia 2 dell’Ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia.
Il Corriere dell’Aviatore N. 9-10/2014 31
Resurrezione: come l’Aeronautica Militare Tedesca
riuscì a rigenerarsi dopo la Grande Guerra - di Guglielmo Canham
A
lla conclusione della prima guerra mondiale, il Trattato di Versailles (22.gennaio.1919) prevedeva che la
Germania non disponesse di un’Aeronautica Militare, non di grandi navi, non di sommergibili. Solo un modesto esercito di centomila uomini le era
stato concesso. Le industrie vennero
messe sotto controllo ed a quelle aeronautiche veniva vietato di produrre sul
territorio nazionale.
Dai giorni di quel trattato, i tedeschi
vissero in un’atmosfera di frustrazione.
Espressione preminente di questo stato d’animo era il generale Hans Von
Seekt (v. foto) il quale pensava che la
Germania non dovesse attenersi ne allo spirito nè alla lettera delle disposizioni di disarmo. Anzi, lo pensò così
bene da organizzare resistenze passive e
da porre in essere atti ordinativi che,
in un futuro non lontano, permettessero la ricostituzione delle Forze Armate tedesche secondo validi e moderni standard.
Intanto, sotto le strettoie del Trattato
di Versailles, le industrie aeronautiche
tedesche avevano delocalizzato la modesta produzione in Svizzera, Svezia,
Turchia ed Italia. Dal 1922,tuttavia,le
potenze vincitrici accordarono una
mitigazione delle clausole ed ammisero che le industrie aeronautiche tedesche potessero ormai tornare a costruire nella madrepatria, anche se soltanto
aeroplani civili.
La produzione fu inizialmente limitata agli
alianti, ma non si tardò molto a passare a
velivoli a motore gabellati per “sportivi”.
Il tutto sotto le complici ali di Ernst Udet.
In breve tempo riapparvero i capannoni di
Junker, Dornier ed
Heinkel e pure quelli
nuovissimi di Messerschmitt.
Mentre il nazismo era
in incubazione, altre
menti, tra le quali
quella brillantissima del già ricordato generale Von Seekt, si
impegnavano ad un inizio di rinascita.
Il 16 aprile 1922, tra Russia e Germania era stato firmato a
Rapallo un protocollo, in parte segreto, che aggirava molte
32 Il Corriere dell’Aviatore N. 9-10/2014
clausole del Trattato di Versailles e permetteva che le due nazioni potessero cooperare nei campi politico ed economico.
Nella sostanza, a compensazione del trasferimento di un moderno know-how industriale, la Russia concedeva tre basi alla Germania. La prima ospitava una
scuola di guerra chimica, la seconda
un centro addestramento truppe corazzate e la terza, Lipezk, non molto
lontana da Mosca, una base aerea attrezzata secondo gli standard dell’epoca.
Da quei giorni, fu un continuo fluire
verso la base russa di materiale aeronautico e di tecnici tedeschi, via Stettino-Leningrado. Una, prima consistente somma fu stanziata per l’adeguamento della base alle nuove esigenze. Successivamente fu resa disponibile una quantità ancor maggiore di
danaro, prelevato incongruamente
dai fondi accantonati per le pensioni
dei lavoratori della Ruhr. Furono successivamente acquistati, dalla Fokker
olandese, cento caccia D.13 (1924)
che -umorismo delle cose umaneerano forniti di motori inglesi NAPIER-LION. Non mancavano numerosi altri velivoli da utilizzare nelle
diverse fasi dell’iter istruzionale. Intanto Lipezk stava accogliendo altri
piccoli gruppi di civili tedeschi. Viaggiavano separati e si appoggiavano all’agenzia turistica “Intourist”. Questi
“civili” altro non erano che piloti militari,
allievi ed istruttori di
volo. (Nella foto a sinistra un gruppo alla
Fliegerschule di Lipezk).
Per la fine del 1924
avevano raggiunto il
numero di cento unità. I russi avevano
fornito materiale logistico di base, ma
tutto il materiale speciale aeronautico era
rigorosamente tedesco. Gli aeroplani
giungevano in volo
quando il rapporto autonomia/distanza era favorevole. Negli
altri casi viaggiavano smontati in appositi contenitori. Materiali più delicati venivano dispersi nel Mar Baltico su piccoli
battelli governati da ufficiali di marina tedeschi in divisa da
Resurrezione: come l’Aeronautica Militare Tedesca
riuscì a rigenerarsi dopo la Grande Guerra - di Guglielmo Canham
ufficiali mercantili. Il mascheramento era davvero minuzioso: persino i corpi delle poche vittime di incidenti di volo venivano rimandati in Germania in casse con l’etichetta “parti
di ricambio per motori”.
Mentre queste cose avvenivano in terra russa (1926) in Germania nasceva la “Lufthansa” che, sotto la guida sagace di Ehrard Milch, organizzò, in breve, una flotta di centoventi aeroplani che raggiungevano annualmente i quattro milioni di
miglia volate, collegando regioni lontane come Cina e
Brasile. Furono,
inoltre studiati e
posti in uso strumenti fondamentali per la navigazione senza visibilità.
Mentre non molti
fortunati imparavano a volare a Lipezk, centinaia di
giovani tedeschi
frequentavano, in
attesa del meglio,
le scuole di volo a
vela, unica attività
ufficialmente ammessa dal trattato
di pace. Per inciso
ricordiamo che tra questi giovani era Adolf Galland, destinato a fama duratura.
Anche nel campo delle costruzioni civili crescevano d’importanza giganti come Junkers, Dornier ed Heinkel mentre la
nuova Messerschmitt si avviava verso prodigiosi traguardi. il
loro impegno progettuale darà gradualmente vita a velivoli
sempre più perfezionati pur sotto gli occhi della commissione alleata di controllo che - a quel tempo- non levava molte
proteste. Citerò il caso del velivolo da caccia He.38 che, oltre
ad essere manovrabilissimo, era più veloce del più veloce caccia inglese dell’epoca (1928). Più avanti nel tempo, un nuovo prototipo (He.70) sarà gabellato quale commessa della
Lufthansa per un “aeroplano postale veloce”, mentre quello
che poi sarà 1’Heinkel 111, verrà “coperto”, sempre dalla
Lufthansa quale “aeroplano veloce di linea”.
La base clandestina di Lipezk era destinata ad essere attiva per
dieci anni.Gli allievi colà brevettati erano ufficialmente classificati “piloti da caccia” da parte dell’organizzazione militare
aeronautica che andava prendendo forma in Germania. Al loro rientro, questi piloti non venivano assegnati a reparti di volo perchè questi...non esistevano, almeno nei primi anni.
Molti transitavano nei ruoli della “Lufthansa” i cui velivoli in
caso di necessità, potevano essere rapidamente adattati a compiti militari. I nuovi assunti venivano poi sottoposti a forme di
addestramento che di militare avevano molte caratteristiche.
Ma ora occorre fare un passo indietro. Il primo gruppo di pi-
loti da sottoporre ad un corso di ripresa era costituito da veterani della prima guerra mondiale che, alla fine, non furono
tutti in grado di superare le difficoltà del corso. Una prima
richiesta di avere a Lipezk elementi giovani, provenienti dai
vari aero-club fu respinta. Si pensava che passare da velivoli
di modeste prestazioni a velivoli decisamente più veloci fosse
difficile, se non pericoloso. Il comandante tedesco della
scuola si recò allora a Berlino ed ottenne il reclutamento diretto di dodici
giovani degli “aero-club” e della
scuola dell’aviazione commerciale. Aveva visto
giusto. Quei dodici giovani divennero esperti
istruttori. I giovani piloti, che
giungevano dalla
Germania, furono
abbastanza facilmente trasformati
in piloti “combatready”, futuri brillanti piloti della
caccia tedesca. A
Lipezk (v. foto
d’epoca) furono
formati almeno 120 piloti da caccia e 450 membri di equipaggio.
I vantaggi non furono soltanto a favore dei tedeschi. Piloti
russi furono aggregati ai corsi di volo di Lipezk, mentre personale tecnico si avvantaggiò dei corsi annuali tenuti dai tecnici tedeschi. Ma non basta. Perdurando la proibizione di costruire aeroplani militari, le industrie aeronautiche tedesche
si avvantaggiarono della copertura dì Lipezk per sviluppare e
sperimentare prototipi di aeroplani di alte prestazioni interamente metallici. Questi sarebbero stati pronti per la produzione di massa prima che le altre industrie europee avessero,
a loro volta, iniziato la progettazione dei propri velivoli. Sotto la guida illuminata di Von Seekt e con l’aiuto dei russi, a
Lipezk, il ministero delle forze armate germaniche aveva posto le basi della Luftwaffe tanto per risorse umane quanto per
avanzamento delle conoscenze tecniche.
Quando la base di Lipezk non fu più disponibile, Goering,
che aveva stabilito contatti con Mussolini, decise di fare
qualcosa di simile in Italia. Presi accordi ai livelli appropriati
e stabiliti canoni di assoluta segretezza, egli inviò in Italia,
muniti di passaporti falsi, settanta dei piloti addestrati in
Russia. Dalla frontiera del Brennero a Grottaglie (TA),furono mascherati da reclute dell’Alto Adige. A Grottaglie indossarono uniformi della Regia Aeronautica. Poi incominciarono a volare. Qui, però, qualcosa andò storto. Goering non
aveva tenuto conto del fatto che i settanta prescelti non eraIl Corriere dell’Aviatore N. 9-10/2014 33
Resurrezione: come l’Aeronautica Militare Tedesca
riuscì a rigenerarsi dopo la Grande Guerra - di Guglielmo Canham
no giovanotti inesperti, ma piloti adeguatamente addestrati.
Sembra anche che -pur difficile da credersi ma così, da altre
fonti, riportato- quei piloti tedeschi ne sapessero di più dei
loro istruttori. Ovviamente, l’esperimento non fu ripetuto.
Si narra anche di una competizione di finto combattimento
manovrato tra piloti russi e piloti tedeschi organizzata a Lipezk. I tedeschi sbaragliarono i russi senza tante difficoltà. In
una seconda fase, i contendenti si scambiarono gli aeroplani:
i russi su aeroplani tedeschi e tedeschi su aeroplani russi. Ebbene, anche questo secondo round fu vinto dai tedeschi. Dal
gennaio 1934 Heinkel, Dornier, Junkers, Messerschmitt ed
Arado, supportati da industrie minori -con buona pace dei
vincitori- divennero l’asse portante della produzione aeronautica di alta tecnologia. Erhard Milch era uomo di grande
intelligenza e di pronto intuito. Aveva pianificato importanti
realizzazioni qualitative e quantitative distribuite nell’arco di
cinque anni. Insanabili controversie sorsero però tra lui e
Goering che -davvero impulsivo e spesso irrazionale- voleva
che il programma dei cinque anni fosse completato in dodici
mesi. Milch fu costretto ad accettare dei compromessi a spese della (non avvenuta) produzione strategica di una congrua
quantità di bombardieri. Ma Goering, che pur aveva letto
Douhet, commise l’errore fatale: niente bombardieri pesanti.
Se il Milch fosse stato lasciato da solo a decidere, probabilmente l’assalto alle Isole Britanniche avrebbe avuto un diverso svolgimento e -forse- un diverso risultato.
Anche un Alto Comando delle Forze Aeree era stato costituito dai germanici e suddiviso nelle branche fondamentali (es.
Operazioni, Personale, Organizzazione e rifornimenti etc).
Problemi sorsero, in specie di interfaccia, ma non furono ri-
sparmiati fruttuosi tentativi di adattamento ad una realtà sempre nuova. Uno dei problemi più evidenti derivava dal fatto
che nessuno dei generali che occupavano posti chiave aveva
mai pilotato un aeroplano. Alcuni di essi tentarono, ma una
cosa è pilotare un aeroplano un’altra pianificare l’impiego di
masse aeree di specialità differenziate per impiego operativo.
Il 26 febbraio 1935 Hitler, preso il coraggio a due mani, siglò un documento preparato da Goering. La firma rendeva
ufficiale l’atto costitutivo della Reichluftwaffe quale terza
forza armata germanica. Goering, per raffreddare i clamori
che si sarebbero destati in Europa e, forse, nel mondo, si affrettò a comunicare alla stampa nazionale ed a quella internazionale che, con la creazione di un’Arma Aerea autonoma,
la Germania non intendeva minacciare nessuno ma essere in
grado di difendersi in caso di attacco.
Le ali con le croci nere, più o meno clandestinamente, erano
risorte. Alla vigilia della fase acuta della contesa con la Cekoslovacchia per il territorio dei Sudeti (1938), la Luftwaffe
disponeva di 2930 aeroplani. Di questi, più della metà erano
impiegabili in operazioni belliche. Gli efficienti si potevano
suddividere in 700 bombardieri (medi e/o in picchiata) e circa 450 caccia. Dei bombardieri, intorno al 50% era destinato
ad operare contro la Cekoslovacchia mentre 1’altra metà era
dislocata sul (possibile) fronte Ovest per contrastare eventuali reazioni di Francia ed Inghilterra.
E così la corsa lungo il ripido precipizio della più grande
tragedia che avesse mai travolto l’umanità aveva avuto
inizio.
NOTE PERSONALI SU ALCUNI PERSONAGGI:
GALLAND: Come molti piloti tedeschi dell’epoca, iniziò a volare sugli alianti Brillante pilota in seno al rinato Stormo
“Richthofen”. Partecipò alle operazioni in Spagna con la famosa legione Condor. Asso indiscusso della Luftwaffe assunse l’incarico di Comandante dell’aviazione da caccia.
GOERING: Asso dell’aviazione tedesca nella prima guerra mondiale, comandò il famoso “Circus Richthofen”. Nel (primo) dopoguerra, nell’ambito del partito nazionalsocialista, accettò da Hitler l’incarico di dirigere l’organizzazione delle
“Camicie brune”. Deputato e presidente del Reichstag. Ministro dell’Aeronautica ne (dirige le operazioni nel corso della
II Guerra Mondiale.
MILCH: Intelligente ingegnere gravitò nell’orbita di Junkers. Nel tempo, direttore della Lufthansa. Segretario di stato al
Ministero dell’aria. Ispettore generale. Con Kesserring e Sperrle, promosso Feld Marschal.
UDET: Pilota acrobatico. Forma un polo di produzione aeronautica civile. In seguito, diviene capo del dipartimento
tecnico delle nuove forze aeree tedesche e, successivamente, della branca degli equipaggiamenti. Notevoli divergenze da
Goering. Muore suicida.
VON SEEKT: Generale. Nella prima guerra mondiale riveste alti incarichi sul fronte occidentale. Capo di Stato Maggiore dell’Esercito tedesco (1920-1926). Membro della delegazione tedesca a Versailles, conosceva, di prima mano, le intenzioni alleate per una pace punitiva. Organizza resistenze passiva all’applicazione delle clausole di disarmo della Germania. Esercita grande influenza nella stipulazione di un accordo russ-tedesco per una collaborazione nel campo industriale ed in quello politico he aggirasse le clausole del Trattato di Versailles.
34 Il Corriere dell’Aviatore N. 9-10/2014
Dalle Sezioni Territoriali
MILANO
A
bbiamo letto con interesse e compiacimento l’articolo sul “Giuramento e
Battesimo corso Rostro IV” in cui si cita il Gen. Giuseppe Piseddu quale
unico sopravvissuto *(v.nota) del leggendario Corso REX. (Il Corriere dell’Aviatore N. 7-8/2014)
Anche la Sezione ANUA di Milano si onora di avere un Socio del Corso REX: il
Gen. D.A. Antonino Pasquali, del quale si riportano tre significative immagini.
Nato a Piacenza il 23 febbraio 1916, ha frequentato il corso regolare dell’Accademia
Aeronautica a Caserta negli anni 1936… 1939. Nominato S.Ten. Pilota nel 1939 ed
assegnato alla Ricognizione Marittima, ha svolto tutto il periodo di guerra volando in
numerose squadriglie tra le quali:
187 esima (di Cadimare), 196 esima (di Bengasi), 143 esima (di Spalato), 170 esima
di Augusta come Comandante fino allo sbarco degli alleati.
Al termine della guerra, è stato assegnato alla 46esima Aerobrigata di Pisa.
Nel 1961, con il grado di Colonnello, è stato Comandante del Contingente dell’Aeronautica Militare Italiana a Leopoldville, oggi Kinshasa, facente parte delle Forze di
Pace dell’ONU inviate in Congo per la stabilizzazione del Paese, con un nucleo della
46^ Aerobrigata di Pisa. Quindi al C.A.V. e allo S.M. della 1^ R.A.
Il Gen. D.A. Antonino Pasquali è decorato di Medaglia d’Argento al Valor Militare.
È gran merito del
Gen. Pasquali se il
15 novembre
2010 i giardini di
Piazza Guardi a
Milano sono stati
intitolati alla memoria dei 13
Aviatori Italiani
trucidati in Congo l’11 novembre
1961, presenti il
Ministro della Difesa ed il Sindaco
di Milano nonchè Autorità e rappresentanze di Associazioni
d’Arma.
I suoi 98 anni compiuti non gli impediscono di frequentare la Sezione A.N.U.A. di Milano e di partecipare attivamente alla vita della Sezione. Cordiali saluti
Gen. D.A. Otello Orlandi
1 a foto: Allievo Pasquali del
Corso REX.
2a foto: Col. Pasquali Comandante del Contingente Italiano
a Leopoldville.
3 a foto: Intervento del Gen.
Pasquali all’inaugurazione della
targa ricordo di Piazza Guardi.
*da intendersi: unico superstite
centenario.
Dal 5 aprile 2014 la Sezione ANUA-MI è così composta:
N. 85 Soci e 58 Dame d’Onore
Presidente
Gen. D. A. ORLANDI Otello
Vice Presidente
Brig. Gen. DAL LAGO Augusto
Segretario
1° Cap. DE SIMONE Antonio
Consigliere
Cap. MASOERO Massimo
Consigliere
S. Ten. ZAMPINI Achille
Tesoriere della Sezione
Gen. Isp. PITTA’ Stelio
Il Corriere dell’Aviatore N. 9-10/2014 35
Dalle Sezioni Territoriali
ROMA - LATINA: Arte e Cultura in sinergia
Bel Gruppo RM-LT in immagine di repertorio
D
omenica 21 settembre, presso il Teatro Anfitrione di Roma, via S. Saba 24 (zona Aventino) alle ore 17,30 la Compagnia “Teatro...che passione”, formata da soci ANUA della sez. di Latina, rappresenta la commedia brillante “Maga
Malìa” già allestita con grande successo a Latina. Il costo del biglietto di euro 10 ed il ricavato, dedotte le spese vive,
viene devoluto all’ANUA per nuove iniziative. Il teatro Anfitrione è facilmente raggiungibile con la Metro B dalla fermata Circo Massimo; per chi opta per i mezzi propri, non vi è difficoltà di parcheggio in zona. Al termine dello spettacolo viene organizzata una cena buffet presso la casa dell’Aviatore. Ogni utile informazione può essere richiesta ai noti contatti di Sezione pubblicati in
seconda di copertina.
La Compagnia Teatrale “Teatro… che passione” nasce a Latina nel
2010 su iniziativa di un gruppo di amici, tra i quali numerosi Ufficiali dell’A.M. (tutti soci ANUA) e relative consorti, spinti dal desiderio
di impiegare piacevolmente il loro tempo libero e, contemporaneamente, rendersi utili nel campo sociale. Gli incassi degli spettacoli,
infatti, dedotte le spese, sono tutti devoluti in beneficenza.
La Compagnia ha debuttato nell’anno di fondazione con la commedia di Eduardo De Filippo “Sabato, domenica e lunedì” per poi proseguire ogni anno con uno spettacolo diverso: “Il ragazzo di campagna” di Peppino De Filippo, “Le pillole di Ercole” di Hannequin e
Bilhaut e, quest’anno, “Maga Malìa” di Dino Di Gennaro.
In particolare, la commedia “Le pillole di Ercole”, su richiesta della
Presidenza Nazionale dell’Anua, è stata portata in scena lo scorso anno nel Circolo Ufficiali di Palazzo Barberini a beneficio dell’ONFA.
La stessa commedia è stata poi rappresentata nel Teatro annesso alla Caserma Lante della Rovere, sede del Comando Marina Militare di Roma, a favore dell’Istituto Andrea Doria.
Lo spettacolo che si propone per il mese di Settembre, “Maga Malìa”, di Dino Di Gennaro, è
un’opera brillante e ha come protagonista un attore disoccupato perennemente in cerca di scritture la cui moglie, per sbarcare il lunario, si inventa cartomante telefonica. Le chiamate al suo
numero attiveranno una serie di esilaranti equivoci che comunque, alla fine, porteranno l’intera
famiglia, formata anche da una sorella zitella e
due figli, ad una lieta soluzione dei loro problemi. Alla Signora Luciana Peritore (prima a sinistra
nella foto) ed all’intera Compagnia di cui è regista
complimenti vivissimi.
36 Il Corriere dell’Aviatore N. 9-10/2014
Dalle Sezioni Territoriali
Taranto: aviatori ed artisti uniti per una mostra sul “volo”
Quadri e sculture per il connubio
fra Aeronautica, Anua ed Associazione Culturale “L’impronta”
I
l volo come tema: da quello vero, eroico, degli antichi idrovolanti che decollavano e ammaravano nelle placide acque del
Mar Piccolo di Taranto; a quello fantasioso e poetico di una collettiva di quadri e sculture.
È il connubio attuato all’idroscalo “Luigi Bologna” (in occasione
del Giuramento (25 luglio) ALLIEVI 9° CORSO “ZEUS” -1 °
INCORPORAMENTO – ANNO 2014) grazie all’ intelligente
opera del magg. Aldo Marturano, presidente della locale sezione dell’Anua (Assoc. Naz. Ufficiali Aeronautica); degli artisti dell’Associazione Culturale “L’Impronta” guidati dal presidente Arturo Camerino; e – naturalmente e soprattutto – dal padrone di casa, il Comandante della SVTAM (ex Saram) col. Roberto Leo.
Una prova, quella dei pittori e scultori de L’Impronta, che pur nei
più diversi stili si inserisce nel filone storico del volo delle macchine
inventate dagli uomini come propulsore d’ispirazione così come avvenne (indimenticabilmente) per la corrente artistica del Futurismo
che vedeva, nei primi aerei che solcavano i cieli, la più grande espressione di movimento e velocità non disgiunti dalla componente più
prettamente umana dell’eroismo.
Faceva pensare al Futurismo, quest’incontro fra aviatori di oggi e di ieri con artisti locali; faceva pensare al Vate D’Annunzio con la sua impresa del volo su Vienna con
undici Ansaldo S.V.A. per lanciare volantini di propaganda; ma faceva soprattutto
pensare ai meravigliosi idrovolanti Cant Z 501 e 506, i “gabbiani” di Mar Piccolo,
coi quali Italo Balbo, nel ’29, salpando proprio da qui, dalle acque di Ebalia, compì
l’epica trasvolata sino a Odessa.
Temi, sensazioni, emozioni che si sono fusi negli interventi dal palco del presidente
Anua, magg. Aldo Marturano, del giovane comandante della Svtam, col. Roberto
Leo, del presidente Arturo Camerino de L’Impronta, dell’artista Mary Sgobba, autrice dello stemma araldico della Scuola Svtam, e di Giovanni Amodio, critico d’arte.
Il Presidente Marturano ha ringraziato tutti i collabo- ratori del col. Leo, e per essi il
V.C. tCol Corona ed il Ten.Col. Tundo. Ha menzionato i suoi più diretti collaboratori della Sez. ANUA, il segretario, gen. Rossini e il magg. Clary; ha consegnato le
tessere Anua come soci benemeriti al col. Leo, comandante Svtam; al col. Andrea
Marradi, comandante 16° Stormo Martina Franca; e al t.col. Piergiorgio Farina, comandante 65° Deposito Territoriale A.M.
di Taranto. Inoltre, ha donato il crest dell’associazione agli sponsor: al dott. Michele Sgura, presidente della Compagnia portuale Neptunia; e al dott. Pietro Pupino, agente capo della Sara Assic. Taranto. Altri crest al presidente de L’Impronta Arturo
Camerino; alla pittrice Mary Sgobba; al critico d’arte Gianni Amodio; al comandante pilota dei mitici (e pericolosi) F 104,
Santo Cucè; e agli artisti dell’ Accademia Mezzogiorno Musicale che si sono esibiti al termine della serata per ulteriormente
impreziosirla: il giovane fisarmonicista Nicola Ippolito, un virtuoso di appena 14 anni; e la cantante Giovanna Guadagno.
In sala erano esposti i dipinti di Elio Bruni, Marcello Buccolieri, Cetty Buzzerio, Antonio Camardi, Arturo Camerino, Maria Chiarofonte, Luciana Cucci, Liliana De Bellis, Luciana De Ciro, Rosanna De Pasquale, Antonella De Santis, Leo Di Castri, Margherita Fallico, Gianfranco Gatto, Rocco Grippa, Letizia Lo Prete, Leo Lotito, Pasquale Portacci, Maria Pia Putignano, Eliana Primicino, Vincenzo Rusciano, Orlando Salvatore, Giuliana Taglialatela, Spyridon Trousas, Francesca Vetrano, Francesca Zanghi; e le sculture di Fabio Pierri Pepe e Augusto Bruschi.Quest’ultima, in particolare, troneggiava al centro
della sala: una imponente scultura in legno d’ulivo, nello stile ormai inconfondibile di Bruschi, raffigurante un rapace.
<Attraverso le loro opere – ha commentato il presidente Marturano – ritroviamo le suggestioni del volo per cui l’arte si fa estrinsecazione del fascino del volo come vertigine divina e movimento che non delimita lo spazio ma abbraccia il mondo con le ali della fantasia>.
Antonio Biella
(Si riportano a pag. 48 ulteriori informazioni sull’evento e sul risalto che il Dott. Biella ha dato per l’occasione alle iniziative
dell’ANUA e dell’Aeronautica Militare).
Il Corriere dell’Aviatore N. 9-10/2014 37
Sentimenti... Partecipazione
Il recente rinnovo delle cariche sociali della Sezione ANUA Roma è stato intensamente vissuto
dai Soci che vi hanno direttamente partecipato, come dimostra la lettera aperta pervenuta in
Redazione e che qui parzialmente si richiama nello spirito che alimenta i doveri dell’informazione.
ari amici,
più di un collega e amico, oltre che socio dell’ANUA, mi
ha chiesto il perché delle repentine dimissioni da consigliere direttivo della Sezione ANUA Roma.
Premesso che, nell’immediatezza, ho subito provveduto a partecipare
al Presidente Nazionale, Gen. Maiorani, i motivi a base della mia
decisione, ora, a distanza di un mese, facendo forza sulla mia innata riservatezza, desidero darne informazione a tutti i soci (almeno a
quelli dei quali ho conoscenza dell’indirizzo di posta elettronica).
Tutto ciò, essenzialmente, per ragioni di verità e di trasparenza,
nonché di correttezza nei confronti di quanti mi hanno votato. Per
questo motivo chiedo alla Presidenza Nazionale che questa mia lettera, ove nulla osti, sia pubblicata sul Corriere dell’Aviatore.
C
In sintesi, sin dai primi momenti dell’iscrizione all’ANUA, sollecitato da più di un collega, avevo favorevolmente valutato la possibilità di dare un contributo fattivo all’Associazione, impegnandomi,
ove del caso, in maniera diretta quale Presidente della sezione di
Roma. Ed infatti, in occasione delle elezioni del 3 aprile u.s. ho
presentato la mia candidatura per l’incarico di consigliere. ……
(effettuate le votazioni, al termine dello spoglio, sono risultati
eletti secondo normativa 5 consiglieri: Intini, Cariglia, Capaldini, Passaro e Ballerini)
La lettera così continua:
Secondo regolamento, noi cinque consiglieri eletti, ci siamo immediatamente riuniti per procedere alla elezione del Presidente e del
Vice Presidente. Iniziata la riunione, sia io che Cariglia abbiamo
proposto la rispettiva candidatura. Cariglia ha espresso brevemente i
motivi che lo avevano portato a ricandidarsi, facendo chiaramente
presente che non avrebbe accettato alcun altro incarico. Da parte
mia, dopo aver preso atto di quest’ultima singolare affermazione, ho
evidenziato che la decisione di candidarmi alla carica di Presidente
riposava oltre che sulle sollecitazioni ricevute, anche su una considerazione di fondo che, come detto, non avevo avuto modo di esporre
in sede assembleare. Una considerazione che può sintetizzarsi (così
come prospettatomi) in una avvertita esigenza di profondo rinnovamento culturale e di mentalità sì da consentire alla sezione di Roma
di assumere e svolgere un suo precipuo e qualificato autonomo ruolo,
pur nel più ampio contesto di un doveroso, quanto sinergico e fattivo rapporto di collaborazione
con la Presidenza Nazionale. (In proposito mi
viene in mente l’encomiabile quanto qualificata
“effervescenza” della sezione di Latina, non trascurando peraltro le altre realtà sezionali che ancora non ho avuto modo di conoscere).
Dunque una esigenza di rinnovamento che non
voleva assolutamente significare una censura alla precedente Presidenza, quanto piuttosto l’intento di dare nuova linfa vitale alla nostra associazione, di avviare e valorizzare ulteriori contatti con altre realtà associative, di ampliare il
numero degli associati offrendo loro nuovi stimoli, interessi e spunti motivazionali in funzione di una più proficua e sentita partecipazione
alla vita associativa.... (i tre consigieri non candidati alla presidenza avevano però deciso di rieleggere il presidente uscente)...
A questo punto, preso atto che il mio messaggio di “rinnovamento”
era caduto nel vuoto, non desiderando assolutamente assumere una
38 Il Corriere dell’Aviatore N. 9-10/2014
posizione di ostacolo alla nuova Presidenza, ho espresso il mio intento di dimettermi (facendo in tal modo, gioco forza, mio, per ragioni di coerenza, il proposito precedentemente espresso da Cariglia
di non accettare alcun altro incarico in caso di mancata elezione a
Presidente).
Tanto ho ritenuto di partecipare in omaggio alla verità ed alla trasparenza, veri e propri cardini cui mi sono sempre ispirato nel corso della mia lunga carriera. Certo che la vicenda sopra delineata
costituirà elemento di riflessione in funzione di auspicabili modifiche regolamentari, nell’assicurare alla Presidenza Nazionale il mio
pieno apporto collaborativo, formulo al Presidente Cariglia e agli
altri Consiglieri un augurio di buon lavoro.
Un caro saluto
Roma 7 maggio 2014
Gen. Isp. (r) CCrn Domenico Intini
Torto, Ragione e Dialogo
aforismi e citazioni forse a (s)proposito
È meglio essere ottimisti e avere torto
piuttosto che pessimisti e avere ragione.
(attribuita ad Albert Einstein)
Provare che ho ragione significherebbe riconoscere
che posso avere torto.
(Caron de Beaumarchais)
Ho fallito nell’intento, e perciò ho torto;
questa è una mera giustizia.
(Napoleone Bonaparte)
Nelle dispute l’inferiore ha sempre ragione
perché il superiore si è abbassato a disputare.
(Nicolàs Gòmez Dàvila)
Il primo miracolo della generosità è di riconoscere
e confessare il proprio torto.
(Arturo Graf)
Non cercare di avere l’ultima parola.
Potresti ottenerla.
(Robert Anson Heinlein)
Le liti non durerebbero a lungo,
se il torto fosse da una parte sola.
(François de La Rochefoucauld)
Platone ha sempre rifiutato la scrittura poiché
ritiene che non tutto può essere spiegato mediante essa e che i principi della filosofia possono essere comunicati solo con il dialogo.
Le sue opere sono tutte in forma di dialogo in
cui Socrate è il protagonista che narra i miti.
Una caratteristica degli scritti platonici è quella di non avere conclusione.
(nella immagine Platone - particolare da affresco di Raffaello Sanzio in Vaticano)
(M.T.)
In questi mesi ricordiamo...
a cura di Guido Bergomi
Nel mese di settembre
Pier Ruggero Piccio
27 settembre 1880: nasce a Roma il terzo in graduatoria tra gli assi della
prima guerra mondiale, Pier Ruggero Piccio. Dopo l’Accademia Militare si
avventura con tre suoi amici in una spedizione in Congo Belga dove con
una marcia di sette anni ripercorre, a piedi l’itinerario di Livingstone. Indi
partecipa alla guerra di Libia e poi torna in patria col grado di capitano di
fanteria. Inizia quindi un’altra avventura, quella del volo e frequenta la
scuola di Somma Lombardo e si brevetta pilota e conquista il primato di altezza con 3.800 metri e altri primati. Scoppiata la guerra comanda un reparto da caccia e comincia ad inanellare vittorie fino alla 24esima. Partecipa poi alla impresa di D’Annunzio a Fiume. Andò poi in Francia come
consulente militare e si occupò anche di propagandare la vendita di aerei.
Concluse la sua movimentata esistenza nel 1964.
Primo volo a razzo
È il 30 settembre 1929 quando il tedesco Fritz von Opel esegue il
primo volo propulso da un razzo. Sebbene sia stato preceduto, pare,
da un balzo di un certo Fritz Stammer l’11 giugno 1929, viene attribuito a von Opel il primo vero volo sospinto da una serie di razzi. Il mezzo era un aliante a doppio trave di coda con una batteria
di 16 razzi Sanders Rak 1 e il pilota Opel riuscì a compiere un volo
lungo circa 1.500 metri e a pochi metri da terra con una punta di
velocità di circa 153 Km/h.
Il Tempest
2 settembre 1942: effettua il primo volo il prototipo dell’Hawker
Tempest I°, caccia con motore Napier Sabre IV, 24 cilindri ad H
da 2.240 cavalli. Ha una velocità massima si 750 Km/h. ed è
quindi il più veloce caccia del momento. Era previsto che fosse
armato con quattro cannoni da 20 mm. Ma a causa di difficoltà
di approvvigionamento del motore Sabre si passò subito al Tempest II° con motore radiale Bristol Centaurus da 2.520 cavalli e
poi ai Tempest V° e VI° con motori Sabre HB da 2.200 cavalli o
Sabre VA da 2.340 cavalli con velocità intorno ai 700 Km/h.
Sempre armati con quattro cannoni da 20 vennero costruiti in
numerosissimi esemplari impiegati soprattutto per l’attacco al
suolo con vari tipi di razzi. Famoso pilota di Tempest fu il francese Pierre Clostermann. (nella foto:il prototipo del Tempest I°)
Il secondo Corsair
27 settembre 1965; vola il velivolo da attacco Ling-Temco-Vougut (ex Chance Vought) A-7A Corsair II° basato
sul precedente Crusader.
È un caccia capace di portare 8.617 Kg. di carichi esterni
in sei punti di attacco subalari più due attacchi in fusoliera per missili da 227 Kg. È inoltre armato con due cannoni da 20mm. Il motore è un Pratt & Whitney da 5.150
Kg. di spinta ma nelle successive serie ebbe altri motori
compreso lo Rolls Royce Spey costruito dalla Allison. La
velocità massima è di 1.770 Km/h.
Il Corriere dell’Aviatore N. 9-10/2014 39
In questi mesi ricordiamo...
a cura di Guido Bergomi
Nel mese di ottobre
Eddie Rickenbacker
8 ottobre 1880: nasce a Columbus nell’ Ohio quello che diventerà l’asso americano
della caccia nella prima guerra mondiale: Edward (Eddie) Vernon Rickenbacker. Comincia con le automobili conquistando nel 1914 un primato mondiale di velocità
con una Blitzen-Benz. Poi arriva in Francia come autista del generale Pershing ma riesce a farsi trasferire in aviazione e consegue il brevetto da pilota ma viene utilizzato,
in qualità di esperto di motori, per controllare i propulsori degli aerei del Corpo di
Spedizione Americano finché alla fine si fa assegnare ad un reparto da caccia come
pilota. Il 29 aprile 1917 coglie la sua prima vittoria e prosegue fino a compiere 26
abbattimenti da asso degli assi americani. Dopo la guerra, in America si occupa dilinee aeree diventando direttore generale della Eastern Airlines.
Il Tiger Moth
26 ottobre 1931: esegue il primo volo uno dei più longevi e famosi biplani da turismo e scuola, il de Havilland D.H. 82 Tiger Moth. È un biplano biposto di costruzione classica soprattutto in legno motorizzato con un Gipsy III da 120 cavalli portato poi a 130 ed
ha una velocità massima di poco più di 160 Km/h. Adattissimo per l’istruzione primaria ma anche per l’acrobazia tanto è
vero che venne subito utilizzato dalla Central Flying School
della RAF in una esibizione di volo rovescio ad Hendon nel
1932. Ebbe un notevole successo non solo in Inghilterra ma
anche in moltissimi altri paesi.Venne costruito in un totale di
8.868 esemplari.
Il Whirlwind
11 ottobre 1938: ecco il primo caccia monoposto bimotore: il
Westland P 9 Whirlwind. Con due motori Rolls Royce Peregrine da 885 cavalli aveva una velocità massima di 580 Km/h. a
4.500 metri di quota ed era armato con quattro cannoni da 20
mm. Caratteristica principale quella di avere una maneggevolezza eccezionale, addirittura superiore ai caccia monomotori dell’epoca. Purtroppo i motori Peregrine ebbero una sofferta messa
a punto e difficoltà di produzione tanto che non vennero adottati da nessun altro velivolo e lo stesso Whirlwind per l’uguale
motivo ebbe vita breve. Fu costruito in soli 112 esemplari e partecipò a poche missioni di guerra all’inizio degli anni 40.
Il Draken
25 ottobre 1955: esegue il primo volo il caccia supersonico Saab 35 Draken. Ha la caratteristica di avere un’ala a doppio delta, la
prima parte con una freccia di 80 gradi e una seconda
parte con 57 gradi per la stabilità a bassa velocità.
Spinto da un reattore Rolls Royce Avon con una spinta di 4988 Kg o 6.893 con postbruciatore, raggiunge
una velocità di 1.600 Km/h. È armato con una coppia
di cannoni da 30 mm. ed ha la possibilità di portare
agganciati vari tipi di armamenti come bombe, razzi o
missili. Ulteriori versioni con motori di maggiore
spinta supereranno i 2.000 Km/h. Verranno impiegati,
oltre che in Svezia, anche in Austria, Danimarca, Finlandia e Stati Uniti (per sperimentazioni).
40 Il Corriere dell’Aviatore N. 9-10/2014
Aeroplani famosi ma poco conosciuti
a cura di Guido Bergomi
TUPOLEV Tu 114
Derivato direttamente dal bombardiere pesante Tu-95 é stato il più grande e anche il più veloce velivolo commerciale a turboelica del mondo. Si aggiudicò, all’epoca, 32 primati mondiali di velocità, altezza e durata. In un caso, in circuito chiuso di
2.000 Km., la velocità arrivò a 857,277
Km/H.
Nato nel 1956, aveva
singolari caratteristiche che lo ponevano
piuttosto al di fuori
degli standard di quel
tempo. Prima di tutto aveva un’ala a freccia molto pronunciata, 35 gradi, con un’apertura di m.51,1 e
un leggero diedro negativo mentre la lunghezza totale assommava a m. 54,1.
La capiente fusoliera
era suddivisa in tre
grandi cabine più
quattro più piccole
quindi aveva la possibilità di variare la sistemazione dei passeggeri che assommavano ad un totale variabile a seconda dell’impiego e precisamente da un minimo di
100-120 per i voli a lungo raggio fino a 220 per i voli di corto raggio. La sistemazione più comune era però di 170 passeggeri.
Il peso a vuoto era di 93.000 Kg. mentre il peso massimo assommava a 175.000 Kg.
Il prototipo era nato con una motorizzazione di quattro Kuznetsov NK-12M da 12.000 cavalli asse ma nella produzione di serie la potenza venne portata a 15.000 cavalli dei turbomotori NK-12MV che azionavano ciascuno due eliche quadripale controrotanti.
Con questi motori e con un carico pagante di 15.000 Kg. la velocità di crociera arrivava a 770 Km/h. e l’autonomia a 8.950
Km. ad una quota massima di 12.000 metri ciò che gli permetteva di effettuare lunghissimi voli.
Fece il primo volo il 15 novembre 1957 ed entrò in servizio il 24 aprile del 1961mentre venne ritirato dalle aerolinee nell’ottobre del 1976, quando poi venne trasformato in AWACS con un grosso radome sopra la fusoliera, ciò che gli prolungò di
molto la vita operativa. Caratteristica presente anche in altri “liner” sovietici dell’epoca era la prua ampiamente vetrata come se
fosse un bombardiere mentre il carrello, soprattutto quello anteriore, era altissimo per assicurare la necessaria clearance alle
grandi eliche.
L’equipaggio per la condotta di tale velivolo era normalmente di 6 persone.
Il totale dei velivoli costruiti è stato di 31 esemplari, quasi tutti per l’Aeroflot ma venne acquistato anche dalla Japan Airines.
Interessante fu l’impiego per i voli da Mosca a l’Havana, Cuba durante la guerra fredda. Questi, in un primo momento usufruivano di scali intermedi ma poi, per le pressioni diplomatiche degli Stati Uniti che ostacolavano gli atterraggi intermedi, fu
deciso di effettuare i voli non-stop.
Furono utilizzati tre velivoli muniti della fusoliera più corta del bombardiere attrezzata per 60 passeggeri e, sistemati serbatoi
supplementari fu possibile aumentare di molto l’autonomia.
La base di partenza fu spostata a Murmansk e vennero effettuati voli settimanali uno dei quali registrò una distanza di 10.900
Km. e una durata di 13 ore e 55 minuti.
A me è capitato di vederne uno non ricordo in quale aeroporto del mondo e rimasi veramente impressionato. A quell’epoca esisteva già il Jumbo quindi non era una novità vedere aeroplani enormi ma questo mi meravigliò sia per la grande altezza da terra
della snella fusoliera col muso vetrato e sia per i quattro motori con due eliche di otto pale ciascuno, per un totale di 32 pale.
Il Corriere dell’Aviatore N. 9-10/2014 41
42 Il Corriere dell’Aviatore N. 9-10/2014
Pionieri dell’Aria
In questo anno 2014 ricorre
il 200° anniversario dell’Arma dei Carabinieri
e “Il Corriere dell’Aviatore” ricorda
Ernesto Cabruna,
Carabiniere Pilota che eccelse tra gli Assi dell’Aria
N
ato a Tortona (Al) il 2 giugno 1889 da
Diodato ed Emilia Leone, a diciotto
anni si arruolò nell’Arma. L’anno successivo, il 1908, partecipò alle operazioni di
soccorso delle popolazioni calabro-sicule colpite
dal tremendo terremoto. Nel 1911, vice brigadiere, partecipò volontario alla guerra italo-turca e, in particolare, all’occupazione del Dodecaneso. Allo scoppio della Grande Guerra era Comandante della Stazione di Salbertrand, in Piemonte: offertosi volontario, venne destinato al
fronte sull’altopiano di Asiago, ove meritò la
Medaglia di Bronzo per l’opera di soccorso prestata ai feriti durante i bombardamenti austriaci. Nel maggio 1916 chiese di diventare aviatore
e tre mesi dopo era pilota di aerei da ricognizione sulla Carnia.
Nel giugno 1917, promosso maresciallo, fu assegnato quale
pilota di caccia Nieuport e S.P.A.D. VII alla 77a Squadriglia
alle dipendenze della Terza Armata sul fronte del Carso e del
Piave. Il 26 ottobre abbatté il primo aereo nemico - degli otto che gli saranno accreditati - e, a novembre, il secondo; per
tali successi e per aver dimostrato in ogni circostanza calma e
sangue freddo ammirevoli, ottenne la sua prima Medaglia
d’Argento. Il 29 marzo 1918 portò a termine la sua azione
più famosa: nel cielo di Conegliano, avvistato un aereo da
bombardamento austriaco scortato da dieci caccia, non esitò
a superare le barriere difensive nemiche abbattendo il capostormo e costringendo i gregari a rinunciare alla missione; tale audacia fu premiata con la promozione per meriti di guerra a sottotenente e ispirò la celebre tavola di Beltrame apparsa sulla Domenica del Corriere col titolo Uno contro undici.
A bordo del suo S.P.A.D. VII Cabruna fece meraviglie durante la
battaglia del Solstizio (giugno
1918): il 15 abbatté un caccia su
Trezze affrontando con rara audacia uno stormo di trenta apparecchi avversari, il 20 un altro sul cielo di Mussetta, il 21 un Draken
(aerostato) su Ceggia, guadagnando la seconda Medaglia d’Argento
al Valor Militare. Il 26 settembre
1918, per un guasto al motore del
suo caccia, ebbe un incidente durante la fase di atterraggio, riportando serie ferite che non gli impedirono, ancora convalescente e con un braccio immobilizzato, di riprendere servizio
già il 29 ottobre, riuscendo due giorni dopo a colpire ed incendiare due caccia austriaci in decollo. Al termine del conflitto, le due Medaglie d’Argento conseguite furono compendiate nella Medaglia d’Oro al Valor Militare, che premiava
globalmente l’eccezionale impegno di Cabruna. Nel primo dopoguerra partecipò all’impresa fiumana al fianco di Gabriele
D’Annunzio e il 6 dicembre 1923 lasciò
l’Arma dei Carabinieri per transitare nella
Regia Aeronautica, appena istituita. Particolarmente calorose furono le sue parole al
momento del congedo: «Lascio con dolore i
Carabinieri, ma mi propongo di essere, anche
lontano, non dimentico figlio di quella famiglia di cui sono stato parte ed alla quale ho coscienza di aver fatto onore. Dovunque e sempre
sarò grato all’Arma, maestra di tutti i sacrifici
e di tutte le virtù, per quello che seppe insegnarmi». Promosso capitano, fu aiutante di
volo del Comandante della Regia Aeronautica e collocato a
riposo nel 1932. Durante la seconda guerra mondiale ebbe
rapporti con la Resistenza e in occasione delle Fosse Ardeatine venne ricercato dalle SS e dalla milizia fascista. Si spense a
Rapallo il 9 gennaio 1960. Le sue spoglie, alcuni anni dopo,
sono state traslate nel mausoleo, monumento ai caduti di
guerra, di Gabriele D’Annunzio al Vittoriale.
Nella motivazione della Medaglia d’Oro concessagli sono
compendiate le sue azioni principali e sottolineate le sue doti
eccezionali di pilota e di combattente. Cabruna scrisse due
libri: Fiume e In giro per la Russia.
Al suo nome sono intitolate le sedi CC della Compagnia di
Tortona(Al) e della Stazione di Marcon (Ve).
(testo tratto da www. carabinieri.it/ G. Barbonetti).
Nel 2001, in un’ala della Scuola Ufficiali dei Carabinieri di
Roma, venne inaugurato un padiglione dedicato ai Carabinieri
Pionieri dell’Aria e, in particolare, al tenente Ernesto Cabruna,
eroe della Prima guerra mondiale; il pezzo forte dell’esposizione
(vedi foto di Santo Cucè) è senza
dubbio il biplano S.P.A.D. VII*
su cui volò l’Asso, ricostruito nei
minimi dettagli grazie alla tenacia
e all’instancabile dedizione del
generale C.A. Arnaldo Ferrara
(l’originale è presso il museo AM
di Vigna di Valle).
La Redazione ringrazia per la collaborazione PierLuigi Bacchini, Segretario Generale dell’Associazione Pionieri.
* Lo SPAD S.VII era un caccia monoposto biplano prodotto
dall’azienda francese Sociéte Pour l’Aviation et ses Dérivés, o
più brevemente SPAD, negli anni dieci del XX secolo.
Il Corriere dell’Aviatore N. 9-10/2014 43
L’8 Settembre 1943 il Colonnello Pilota Carlo De Capoa
comandava l’Aviazione della Slovenia e della Dalmazia
L
a Chiesa rinascimentale della Madonna delle Grazie di
Riccia (CB), conserva il “sepolcreto” della Famiglia de
Capoa, antichi “feudatari” della città, orgogliosa custode dell’imponente torre angioina già“residenza del feudatario”, che il Comune di Riccia ha fatto restaurare di recente
e reso accessibile ai visitatori.
Nel 1800, dopo le Leggi eversive della “feudalità” nel Regno
di Napoli, la famiglia de Capoa risiede a Campobasso, ove, il
10 giugno 1895, Gaetano de Capoa, di anni trenta, avvocato,
nato e residente a Campobasso, sposa Enrichetta Emilia Rossi, di anni ventiquattro, gentildonna (1) e dal loro matrimonio, il 5 maggio 1896, nasce il loro primogenito, Carlo de
Capoa (2).
Allievo Aspirante Ufficiale di Complemento nell’Accademia
di Modena il 20 giugno 1916, il 12 ottobre successivo è nominato Aspirante Sottotenente di Complemento dell’Arma del
Genio ed assegnato al 5° Reggimento Genio.
Il 30 ottobre 1916 giunge in territorio dichiarato in stato di
guerra e dal porto di Brindisi raggiunge Valona il giorno
successivo.
Sottotenente di Complemento dell’Arma del Genio con anzianità 25 dicembre 1916 e Tenente con decorrenza 4 ottobre
1917, è inviato al Campo Scuola di Pisa per la frequenza del
“Corso di pilotaggio aeroplani” e con decorrenza 15 gennaio
1918 è nominato “pilota d’aeroplano su apparecchio Farman”.
Collocato in congedo il 9 maggio 1920, a dicembre dello
stesso anno è riassunto in servizio “aeronavigante” ed assegnato al Campo Scuola di Venaria Reale (TO).
Trasferito nell’Arma Aeronautica nel 1921 ed assegnato al 3°
Raggruppamento Aeroplani da Ricognizione, nel 1922 è al Campo di Malpensa, per eseguire il passaggio su velivoli S.V.A.
Partito per la Cirenaica, il 1° gennaio 1923 è assegnato alla
104 a Squadriglia S.V.A. di Bengasi: queste le vicende che
hanno preceduto il suo trasferimento, il 16 ottobre 1923, nel
“Corpo di Stato Maggiore della Regia Aeronautica”.
Promosso Capitano Pilota, nel 1926 è assegnato al 7° Stormo
da Bombardamento e nel 1928 al Comando Ia Zona Aerea
Territoriale di Milano.
44 Il Corriere dell’Aviatore N. 9-10/2014
Il 1929 è decorato della Medaglia Militare Aeronautica di Lunga Navigazione Aerea di bronzo e, in data 27 ottobre 1930, della “Croce di Cavaliere dell’Ordine della Corona d’Italia”.
Maggiore Pilota nel 1931, nel 1933 è destinato allo Stormo
Sperimentale Bombardamento e nel 1934 all’Ufficio di Stato
Maggiore della Regia Aeronautica a Roma.
Sempre nel 1934 è decorato della Medaglia Militare Aeronautica di Lunga Navigazione Aerea d’argento.
Tenente Colonnello nel 1935, nel 1936 è trasferito al Comando della Ia Divisione Aerea “Aquila” con le mansioni di Capo
di Stato Maggiore. Il 28 luglio 1935 sposa a Coccaglio (BS)
la nobile Adele Rampinelli, figlia del nobile Francesco Rampinelli e di Anna Maria Almici di Brescia (3).
Nel 1935 è decorato della “Croce di Cavaliere Ufficiale dell’Ordine della Corona d’Italia”.
Nel 1937 è trasferito al Comando della IVa Zona Aerea Territoriale (Z.A.T.) di Bari quale Sottocapo di Stato Maggiore e
decorato della “Croce di Cavaliere dell’Ordine dei SS Maurizio e Lazzaro” e della Croce d’Oro per Anzianità di Servizio
Militare.
Promosso Colonnello a scelta con decorrenza 10 marzo 1938,
il 1939 è nominato “Commendatore dell’Ordine della Corona
d’Italia” e decorato con la Medaglia Militare Aeronautica di
Lunga Navigazione Aerea d’oro.
Trasferito al Comando del 13° Stormo da Bombardamento,
dotato di velivoli BR 20 sull’aeroporto di San Damiano Piacentino, a maggio del 1939 ne assume il comando.
A seguito degli eventi che fanno prevedere imminente lo scoppio del secondo conflitto mondiale, viene intensificato l’addestramento degli equipaggi dello Stormo, con l’aumento delle
esercitazioni diurne e notturne di navigazione, ricognizioni
tattiche e missioni fotografiche e dopo soli tre giorni dall’entrata in guerra dell’Italia il 10 giugno 1940, i BR 20 dello Stormo prendono parte alla prima incursione aerea su Tolone.
Cessate le ostilità contro la Francia, il Reparto è destinato alle operazioni contro l’Inghilterra, dal Canale della Manica,
inquadrato nel Corpo Aereo Italiano (C.A.I.) al Comando del
Generale di Squadra Aerea Rino Corso Fougier (4), che ha il
suo Quartier Generale a Espinette, nei pressi di Bruxelles.
bre, di fronte alle ostilità poste in essere dalle truppe tedesche
con rapidità teutonica, lascia l’idroscalo di Divulje in Dalmazia con 5 Cant.Z. 501 e 3 Cant.Z. 506 e dopo un viaggio avventuroso, sempre sfuggendo la minaccia tedesca, raggiunge
l’idroscalo di Taranto, nel Mar Piccolo (6).
Dopo l’occupazione della Slovenia e della Dalmazia da parte
delle truppe tedesche, ormai nemiche, il Colonnello de Capoa
raggiunge, non è dato conoscere se con uno degli idrovolanti
della 183a Squadriglia già menzionati o con altro velivolo in
dotazione al suo Comando, un aeroporto della Puglia, dove
sono già confluiti tanti suoi colleghi, che hanno liberamente
scelto di voler continuare a combattere nelle file dell’Aeronautica, ricostituita a Brindisi.
il Col. Carlo de Capoa a sinistra, riceve
il Gen. S. A. Rino Corso Fougier al centro,
alle loro spalle un velivolo BR 20 dello Stormo
Il 13° Stormo, destinato al Canale della Manica, effettua il
trasferimento in volo dei suoi aeroplani con il passaggio sull’Austria, all’altezza di Insbruk e sulla Germania in corrispondenza di Monaco di
Baviera e di Francoforte, per raggiungere Moelsbroech, in
territorio belga, dalla cui base affronta subito i voli di ambientamento sui territori del Belgio e dell’Olanda.
La prima azione offensiva sul territorio inglese ha luogo già
la notte del 24 ottobre 1940 con obiettivo il bombardamento della città di Harwick; nei giorni successivi, le proibitive
condizioni meteo fanno abortire le missioni assegnate, molte
delle quali provocano la perdita dei velivoli impiegati a causa
delle avverse condizioni atmosferiche (5).
A gennaio del 1941, a causa della necessità di altri reparti di
volo da destinare al fronte greco, il C.A.I. è ritirato dal Belgio
e rimpatriato.
Il 13° Stormo rientra in volo a San Damiano Piacentino, effettuando il percorso inverso rispetto a quello già effettuato
per raggiungere il Belgio.
Il 20 febbraio 1941 il Colonnello Carlo de Capoa lascia, per
normale avvicendamento, il comando dello Stormo ed è assegnato alla IIIa Squadra Aerea, quale “Capo di Stato Maggiore del I° Reparto”.
Il 6 maggio 1943 è destinato al Comando Aviazione della Slovenia e della Dalmazia quale Comandante, ove, la sera dell’otto settembre, è colto di sorpresa dall’annuncio dell’armistizio italiano, dato da radio Algeri.
Dal Comando Aviazione della Slovenia e della Dalmazia dipende la 183a Squadriglia Idrovolanti che già il nove settem-
Vittorio Emanuele III, proveniente in auto da Brindisi,
visita l’Idroscalo di Taranto, sede del Raggruppamento Idro, ricevuto dal Gen.le S. A. Ferruccio Ranza (7)
Ansioso di avere notizie della sua famiglia, Carlo de Capoa
chiede un breve periodo di “licenza” che gli consenta di rivedere prima la madre a Campobasso e poi la moglie ed i figli
Anna e Francesco, ospiti della suocera a Coccaglio (BS).
Dopo un viaggio avventuroso durato quasi un mese, ferito e
irriconoscibile, ricorda il figlio Francesco, raggiunge finalmente Coccaglio, ove, bloccato dagli eventi, impossibilitato
a fare rientro al Sud, decide di curare alcuni terreni, ricorda
ancora il figlio Francesco, che la suocera gli ha ceduto temporaneamente in fitto.
Fortunosamente non viene denunciato alle autorità militari
della Repubblica di Salò.
Il 25 maggio 1945, dopo la resa di Mussolini, si presenta al
Comando Nucleo Ia Z.A.T. di Milano e il 12 luglio successivo,
dopo un periodo “in attesa d’impiego”, è assegnato alla “Sottocommissione Discriminazione Ufficiali”.
Il 9 novembre 1945, a causa delle fratture riportate nella caduta accidentale dell’ascensore in servizio al Comando Zona
di Milano, che stava usando in quel momento, è costretto ad
un periodo di forzato riposo.
Promosso Generale di Brigata Aerea a scelta con anzianità di
Il Corriere dell’Aviatore N. 9-10/2014 45
grado e decorrenza assegni dal 15 dicembre 1945, il 31 dicembre 1946 è collocato in “ausiliaria”, ai sensi dell’art. 2 del
R.D.L. 14 maggio 1946.
Promosso Generale di Divisione Aerea ad anzianità con decorrenza 31 dicembre 1950 e Generale di Squadra Aerea ad anzianità con decorrenza 28 marzo 1958, è collocato nella “riserva” a decorrere dal 31 dicembre 1958 e “in congedo assoluto” a decorrere dal 6 maggio 1959, ai sensi dell’art. 63 della
Legge n.113/1954.
È deceduto a Milano il 15 gennaio 1972.
Era complessivamente abilitato al pilotaggio su velivoli SVA,
Ca 73, Caproni 400 HP, BR2, BR3, Idro S.62, S.81, CR30,
CR32, CR Asso, BR 20; era, inoltre, decorato della medaglia
commemorativa della spedizione in Albania (anno 1916), della
Guerra 1915-1918 (anni 1916 e 1917), interalleata della vittoria, a ricordo dell’unità d’Italia e della guerra 1941-1942-1943.
Prima di concludere, l’autore vuole ringraziare Francesco de
Capoa, già Battery Control Officer (B.C.O.) in servizio alla
66a Squadriglia I.T. del Comando Ia Aerobrigata Intercettori
Teleguidati di Padova (8) negli anni 1966-1967, per i tanti
ricordi familiari, che, unitamente alle notizie recuperate dallo
Stato di Servizio del Generale Carlo de Capoa, ne hanno
consentito questo significativo ricordo.
28 marzo 1966 - gli Ufficiali della 66a Squadriglia I. T.
-3° da sinistra l’autore, che il 1° marzo ne ha assunto il Comando
- 2° da destra il S.Ten. Francesco de Capoa
Note:
(1)
(2)
(3)
(4)
(5)
(6)
(7)
(8)
cfr Atto di Matrimonio N. 6, anno 1895, del Comune di Campobasso
cfr Atto di Nascita N. 209, anno 1896, del Comune di Campobasso
cfr Atto di Matrimonio N. 11, anno 1935, del Comune di Coccaglio (BS)
poi Capo di Stato Maggiore della Regia Aeronautica dal 15.11.1941 al
26.7.1943
cfr Guglielmo Paolo Canham: “La breve esperienza del Corpo Aeronautico Italiano sui cieli d’Inghilterra nel secondo conflitto mondiale”, pubblicato da “Il Corriere dell’Aviatore”, N. 7/2008
cfr Marco Amatimaggio: “L’Idroscalo del Mar Piccolo”, edizione a cura
del Comune di Taranto, 1997
Comandante della IVa Squadra Aerea dal 2.3.1942 al 14.10.1943
cfr Luigi Luppi: “L’arciere alato”, IBN Editore, Roma 2012
46 Il Corriere dell’Aviatore N. 9-10/2014
-
8 SETTEMBRE 1943:
I COMANDI GRANDI UNITA’ AEREE
Comando della Ia Squadra Aerea (Milano)
Comando della IIa Squadra Aerea (Padova)
Comando della IIIa Squadra Aerea Roma)
Comando della IVa Squadra Aerea (Bari) (note a,b)
Comando Aeronautica della Sardegna (Cagliari)
Comando delle Forze Aeree della Corsica (Ajaccio)
Comando Aeronautica dell’Egeo (Rodi)
Comando Aeronautica dell’Albania (Tirana)
Comando Aeronautica della Grecia (Atene)
Comando Aviazione della Slovenia e della Dalmazia
(note c, d)
Comando Aviazione Ausiliaria per l’Esercito, sparsa in
Francia, Italia, Jugoslavia, Albania e Grecia
Comando Aviazione Ausiliaria per la Marina presso i
Comandi Alto Tirreno, Alto Adriatico, Basso Tirreno,
Jonio e Basso Adriatico, Sardegna e Grecia.
Note:
a. l’8 settembre 1943 Comandante della IVa Squadra Aerea, che ha sede sul Lungomare di Bari, è il Generale di Squadra Aerea Ferruccio
Ranza (cfr. La città di Bari e l’Aeronautica, dello stesso autore, pubblicato da Il Corriere dell’Aviatore N.3/2003)
b. il 24 ottobre 1943 il Comando della IVa Squadra Aerea è sciolto ed
è ricostituito il Comando della IVa Zona Aerea al comando del
Gen. B.A. Enrico Grande; nella sede del Lungomare di Bari è costituita, inoltre, un’embrionale organizzazione ministeriale (cfr. Angelo Lodi: L’Aeronautica Italiana nella Guerra di Liberazione, Stato
Maggiore Aeronautica - Ufficio Storico, Roma 1975)
c. Comandante dell’Aviazione della Slovenia e della Dalmazia, che ha
sede a Mostar, dal 6 maggio 1943 è il Colonnello A.A.r.n. pilota
Carlo de Capoa, in forza amministrativa all’aeroporto di Udine (cfr
B.U. 943 disp. 23 pag. 1937)
d. al Colonnello Pilota Carlo de Capoa, “investito nel grado di Colonnello delle funzioni di Comandante dell’Aviazione Slovenia-Dalmazia dal 6/5/1943”, compete il trattamento economico inerente il
grado di Generale di B.A. (cfr D.M. 13/1/1947 reg. lì 29/1/947
reg. Aeron. foglio 170 - B.U. 947 disp. pag.252 - estratto dalle pagine 12 e 13 del suo “Stato di Servizio”).
Cordoglio
In corso di stampa giunge in Redazione la triste notizia
che è venuto a mancare il Col. Vittorio Montinari, Socio ANUA nella Sezione di Taranto, ricordato quale
Ufficiale impegnato per tantissimi anni al comando
del battaglione Allievi della SARAM di Taranto. Il suo
impegno aveva consentito ai frequentatori di raggiungere un ottimo livello militare, dimostrato dagli stessi
nei reparti cui sono stati assegnati al termine dei corsi.
Alla Gentile Famiglia, alla moglie Nella ed ai suoi due
figli Roberto e Luca, Ufficiali dell'A.M., l’ANUA tutta
porge sentite condoglianze per la grave perdita.
A tutte le gentili Consorti degli Aviatori ed alle 515 Dame d’Onore ANUA per uno stimolo al
ricordo di quando la propria vita era caratterizzata da amore, sogni e speranze
La Redazione propone l’immagine augurale di quando nell’Ottobre 2013, presso l’Accademia Aeronautica di Pozzuoli,
alla presenza del Comandante delle Scuole A.M./3^ R.A. di Bari, Generale di Squadra Aerea Franco Girardi, si svolse la
tradizionale festa del “Mak P100”, con protagonisti 87 giovani Sottotenenti del corso “Marte V”. Una cerimonia con
forte connotazione benefica nel segno dell’amicizia: i giovani Ufficiali, infatti, donarono all’ospedale Pausilipon un apparecchio medico per il monitoraggio delle funzioni vitali dei pazienti durante gli interventi chirurgici.
La Redazione ricorda ancora che nel corso della storia grandi filosofi, scrittori e poeti hanno dedicato pensieri bellissimi
a questo sentimento. Cicerone disse: «Togliere l’amicizia dalla vita è come togliere il sole dal mondo». Mentre Aristotele,
interrogato su che cosa fosse un amico, rispose: «Un’anima sola che abita in due corpi». Pensieri bellissimi, eppure, ancora oggi, c’è qualcuno che si ostina a non comprendere fino in fondo il grande valore dell’amicizia.
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Dal Corriere
di Taranto
(www.corriereditaranto.it)
Anua, il “Volo”
tra musica
e magia
Successo per l’iniziativa organizzata in occasione
del Giuramento Solenne dei volontari della SVTAM
Si è conclusa con la magia della musica, la settimana dedicata al tema de “il Volo” voluta dall’Anua (Assoc. Naz.
Ufficiali Aeronautica), in occasione del Giuramento solenne dei volontari della Svtam (Scuola Volontari di
Truppa Aeronautica Militare).
All’iniziativa, inaugurata con una mostra sul mito, sulla passione del volo, organizzata da sei pittori e scultori
dell’Associazione Culturale “L’Impronta”, la musica dell’Orchestra da Camera di Taranto – di recente formazione – ha trasportato gli animi verso quelle vette che gli eroici aviatori di ogni tempo raggiungono con i loro
aeroplani.
Coprotagonisti dell’evento, ancora una volta, il presidente dell’Anua Aldo Marturano, affiancato dal segretario
della sezione tarantina, gen. Rossini; e il giovane comandante della Scuola (ex Saram), il col. Roberto Leo, che
ha avuto il merito di riaprire la storica struttura dell’Idroscalo “Luigi Bologna” alla città.
Nel corso della serata conclusiva si sono esibiti i componenti dell’Orchestra da Camera di Taranto guidata da
due primi violini come quelli dei maestri Franco Mezzena e Nancy Barnaba.
L’Orchestra, che ha avuto come solisti i due violinisti Franco Mezzena e Nancy Barnaba, è composta da Paola
Vania (Violino di Spalla), Annamaria Dangelico, Vincenza Romano e Laura Petra Simone primi violini, Mariacristina Giovinazzi, Antonella Calvi, Denise Barnaba e Serena Russo secondi violini, Massimiliano Monopoli e Alessandro Straziota viole, Francesco Amatulli violoncello, Cosimo Sabatelli contrabbasso.
In repertorio, due opere di Bach e Vivaldi. Al termine dell’esecuzione molto applaudita, il presidente Marturano e il comandante Leo hanno consegnato numerosi riconoscimenti: all’artista Marcello Buccoliero, autore
della grafica del pieghevole e del manifesto utilizzato per le manifestazioni; poi al giornalista Antonio Biella, già
direttore del Corriere del Giorno, che da tempo collabora con l’Anua; a tutti i pittori e scultori dell’Impronta
capitanati dal presidente del sodalizio Arturo Camerino.
Un attestato di riconoscimento è andato ai due sponsor delle manifestazioni: il presidente della Compagnia
Portuale Neptunia, Michele Sgura, e l’agente della Sara Assicurazioni, Pietro Pupino.
Attestati, infine, ai componenti dell’Orchestra. In precedenza, nella serata d’inaugurazione della mostra d’arte
visiva, sempre l’Accademia Mezzogiorno Musicale aveva fatto esibire il fisarmonicista Nicola Ippolito e la cantante Giovanna Guadagno.
L’articolo è uscito anche su altri tre siti, uno locale (Blufree Pass) e due nazionali (Liguria 2000 News e
Politicamente Corretto)
48 Il Corriere dell’Aviatore N. 9-10/2014
La struttura periferica del Sodalizio dispone attualmente delle seguenti Sezioni Territoriali alle quali tutti i soci possono fare riferimento per le attività
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Stampato nel mese di settembre 2014
Numero a 48 pagine
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Per la pubblicità di carattere aeronautico su questo periodico,
a colori, le tariffe in vigore per l’anno 2014, per complessive
3 edizioni, sono le seguenti:
- pagina intera
€ 1.500,00
- mezza pagina
€ 800,00
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Le Sezioni Territoriali
BRESCIA - Pres. Vanni Scacco
Via Livorno 7 - 25125 (BS)
Tel. 3779539324 ([email protected])
Arte e Volo
Il 15 luglio, a Roma, presso l’ambasciata del Cile, è avvenuto l’avvicendamento tra il
Col. Pil. Pierre Desgroux Ycaza uscente ed il Col. Gustavo Prado Macuada subentrante
quale Addetto per la Difesa presso l’Ambasciata cilena in Italia. Nell’occasione il Col.
Desgroux ha donato all’ambasciata il quadro, opera dell’aeropittrice Marcella Mencherini,
“In volo sull’Isola di Pasqua”
CAGLIARI - Pres. Santo Vittorio Rossi
Via Palestro 31 - 09011 Calafetta (CG)
Tel. 070 400311 ([email protected])
CATANIA - Pres. Luigi Barzaghi
Via Antonio Gramsci 62 - 95030 Gravina di Catania (CT)
Cell. 330 833 165 ([email protected])
FOGGIA - Pres. Leonardo Colonnello
Via Fiume 42 - 71121 (FG)
Tel. 0881 723072 ([email protected])
LATINA - Pres. Antonio Pompeo Muccitelli
Via Picasso 13 - 04100 (LT)
Tel. 0773 488753 ([email protected])
MILANO - Pres. Otello Orlandini
Piazza Novelli 1 - 20129 (MI)
Tel. 02 73906795 ([email protected])
NAPOLI - Pres. Giuseppe Lenzi
Via S. Lucia 97 - 80132 (NA)
Tel. 081 7643929 ([email protected])
PADOVA - Pres. Vittorio Martignani
Corso Umberto Primo 100 - 35122 (PD)
Tel. 049 8722618
RIMINI - Pres. Piero Rohr
Via Parmense 14 - 47900 (RC)
Tel. 0541 773571 ([email protected])
ROMA - Pres. Raffaele Cariglia
Via Marcantonio Colonna 25 - 00192 (RM)
Tel. 06 3254924 ([email protected])
TARANTO - Pres. Aldo Marturano
Viale Magna Grecia 108 - 74100 (TA)
Tel. 099 7365622 ([email protected])
TORINO - Pres. Domenico Boschini
Via Duc.a Jolanda 21bis - 10127 (TO)
Tel. 011 19707873 ([email protected])
VERONA - Pres. Piero De Piero
Via Cardinal Massaia 2 - 37138 (VR)
Tel. 0458 103405 ([email protected])
VICENZA - Pres. Francesco Ranieri
Via S. Antonino - 36100 (VI)
Tel. 0444 922489 ([email protected])
Ricerche culturali sui comportamenti degli abitanti dell’Isola di Pasqua fanno ritenere che intorno al 1500
d.C., mutamenti climatici ed ambientali avevano fatto abbandonare il culto degli Avi ed introdurre il culto dell’Uomo uccello.
Ogni primavera le singole tribù dell’isola sceglievano un guerriero che doveva partecipare al rito dell’Uomo uccello. Il rito consisteva nella partenza dal santuario di Orongo, tuffarsi in mare dallo strapiombo del
vulcano Rano Kao, raggiungere a nuoto - con il rischio di attacchi di squali - l’isolotto di Motu Nui, raccogliere il primo uovo lì deposto dalla Sterna fuscata (rondine di mare) e riportarlo a terra presso il Gran
Sacerdote. Chi riusciva per primo a riportare un uovo indenne diveniva il nuovo uomo uccello fino alla
primavera successiva, dalla quale il rituale si ripeteva.
L’opera di Marcella Mencherini, con il bel vortice di aviogetti, è dunque una interpretazione artistica moderna dell’uomo uccello sull’isola sulla quale restano evidenti i grandi busti Moai, che rappresenterebbero
capi tribù indigeni morti (secondo la credenza popolare avrebbero permesso ai vivi di prendere contatto
con il mondo dei morti). L’opera quindi induce ad esaltare le caratteristiche del Colonnello Pilota che, cultore di storia patria, ne ha fatto dono all’Ambasciata del Cile in Italia.
PERIODICO DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE UFFICIALI AERONAUTICA (ANUA) FONDATO NEL 1953 DA LUIGI TOZZI
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Aeronautica Militare
LA SOGNI... LA VIVI... LA RICORDI
LE RAGIONI D’UN IMPEGNO
N. 9- 10/2014