Il mondo delle idee - Hokmaph

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Il mondo delle idee
Analisi sulla natura dell'informazione
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Il mondo delle idee
Analisi sulla natura dell'informazione
Massimo Civita – www.hokmaph.net
21 - Maggio – 2014
Revisione 1
21 – Gennaio – 2015
– Correzione – attributi “imaginatio” invertiti.
– Approfondimento Da'at per mancanza di passaggi intermedi.
– Premessa su Keter modificata.
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Res cogitans
Premessa
L'idea alla base di questo trattato è che esista “un mondo delle idee” insieme ad una
realtà fisica.
Niente di nuovo sotto il sole1.
Lo scopo invece di questo trattato è di definire le caratteristiche su cui si basa questo
mondo delle idee.
Ci sono dei passaggi molto netti per cui è possibile qualitativamente distinguere dei
livelli all'interno del mondo delle idee, in cui si passa da un livello fisico e materiale ad
uno più astratto e concettuale, che si, è basato sulla materia, ma dove questa materia
non definisce il concetto ma ne è solo un supporto.
Fino ad arrivare al mondo delle idee, dove il mondo fisico non è più rilevante.
La nascita di questo modello è avvenuta per gioco, sviluppatasi nel racconto di
Apotheosis2.
Inizialmente avevo definito questi “livelli” come “dimensioni” 3, ipotizzando che le 6
dimensioni che costituiscono il mondo delle idee fossero le dimensioni mancanti
presenti nella teoria delle stringhe4 il che era molto affascinante ed irresistibile come
concetto, ed era anche una perfetta coincidenza, ma preferisco utilizzare formalmente il
termine “livelli”.
Quindi in questo testo mi attengo unicamente alla descrizione funzionale di questi livelli
e delle rispettive caratteristiche.
Per comprendere appieno questo testo è necessario prendere in considerazione il
precedente articolo sul sePher, perché questi livelli del mondo delle idee a mio avviso si
sviluppano attraverso quella che è la percezione della consapevolezza cosciente, che
inevitabilmente si svolge nella psiche, e il sePher è un modello della psiche umana.
1 Il mondo delle idee di Platone, chiamato Iperuranio per esempio, o la res cogitans di Cartesio.
2 Apotheosis – Ascesa e caduta – disponibile su www.hokmaph.net/apotheosis
3 Per dimensioni si intende il cronotopo, ossia lo spazio-tempo, una dimensione per essere tale corrisponde al numero di gradi di
libertà disponibili per il movimento all'interno di uno spazio, all'interno di questi livelli io ho dei gradi di libertà ma non per un
movimento, e i gradi di libertà sono qualitativi e non quantitativi, il che non permette di classificarli come dimensioni.
4 Teoria fisica che unisce meccanica quantistica e relatività generale che necessita di 10 dimensioni per essere consistente.
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Le dimensioni dell'informazione
Traslazione – traduzione dalla realtà fisica al mondo interiore
Come potete notare dal disegno presentato in prima pagina, per ogni livello in cui si
sviluppa il mondo delle idee, associo una sefira del sephirot.
I livelli del mondo delle idee e il sePher sono collegati:
– Una struttura del mondo reale deve avere determinate caratteristiche per essere
associata a un determinato livello.
– Le sefira rappresentano strutture reali e specifiche in una psiche di riferimento.
Per percezione in neuroscienze si intende tutto il processo dall'afferenza del dato
dall'esterno fino alla coscienza, in questo modello invece NO, permettetemi questa
piccola licenza.
Percezione del dato
Cambiamento di configurazione strutturale a seguito di una rilevazione
selettiva5.
Perceptio
Si basa sul “dato” inteso come unità minima di informazione 6
Memorizzazione (rappresentazione informativa) del dato
Cambiamento in un tempo utile di una struttura che crea una
rappresentazione informativa del dato per permettere processi di
riconoscimento, paragone e selezione a seguito di successive perceptio 7
Retentio
5
6
7
Si basa sulla rappresentazione del dato
Per esempio: il cambiamento di configurazione di un globulo rosso legato a una molecola di ossigeno. In tutta onestà avevo il
dubbio se specificare o meno che è necessario disporre di materia organizzata in una struttura in modo che avvenga il processo
di percezione, perché da un punto di vista più generico, possiamo considerare come rilevazione di un dato anche un sasso che
cade a terra e lascia l'impronta della sua caduta. Ma se vogliamo arrivare alla consapevolezza cosciente, questa rilevazione del
dato deve essere standardizzata e selettiva, per esempio: prendiamo in considerazione i coni e i bastoncelli presenti nell'occhio
che permettono la rilevazione dei fotoni (e di conseguenza ci permettono di vedere) ovviamente le procedure di rlevazione sono
sempre le stesse per ogni cono o ogni bastoncello, perché avvenga il processo della percezione la struttura in considerazione
deve essere presisposta strutturalmente a ricevere una tipologia specifica di dati, e deve cambiare conformazione nel momento
in cui avviene la percezione (ci deve essere un output).
Un dato in informatica può essere un numero, una parola, una stringa, viene differenziato dall'informazione che invece consiste
di due o più dati collegati per esempio: “altezza, 162, cm” sono tre dati che uniti insieme ci forniscono una informazione, la mia
altezza!
Esempio: riconoscimento di un virus da parte di un globulo bianco. Il processo di memorizzazione è un processo molto
interessante che in pratica permette ad una struttura di selezionare, mettere a paragone o riconoscere un'altra struttura una
volta percepite.
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Creazione dell'istanza rappresentativa (statica) 8
Processo di correlazione e rappresentazione arbitraria dei dati
memorizzati.9
Primo distacco dal mondo reale. L'istanza rappresentativa una volta
creata non dipende più dal suo corrispettivo reale.
Mutatio
Si basa sulla rappresentazione statica dell'informazione
Influxus reciproci
La Mutatio all'interno del sePher è influenzata dalla sefira Concordiae che si trova al
centro del sePher.
La Concordiae o Tiferet integra le istanze della psiche e comunica con la maggior parte
delle sefira, il che si ben accomuna con il concetto di percezione in neuroscienze in
quanto il percetto è generalmente influenzato dallo stato interno. 10
8
È necessaria questa seconda trasformazione? Il globulo bianco per esempio è in grado di distinguere tra se e non se grazie all'
MHC (major histocompatibility complex) che non è altro che un marcatore presente sulla superficie della maggior parte delle
nostre cellule e codificato da un gruppo di geni strettamente correlati, questa codifica è si la rappresentazione del “se” delle
cellule che ci appartengono ma è una codifica che ha senso solo per il globulo bianco appunto. Se un globulo bianco fosse per
esempio in grado di riconoscere un virus perché ne possiede una istanza rappresentativa, non dovremmo preoccuparci dei
retrovirus ad esempio, perché il riconoscimento non dipenderebbe da un dato ma da una informazione potenzialmente
complessa e descrittiva di tutto il virus.
9
Per correlare i dati in modo da creare una informazione è appunto necessaria una struttura che chiamiamo istanza
rappresentativa, che sia una codifica arbitraria intellegibile da un sistema di riferimento che ne permetta determinate operazioni
che osserveremo nei livelli superiori.
10 Per esempio se abbiamo fame saremo più propensi a percepire tutti quegli indici che possono favorire la soddisfazione della
fame.
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Le dimensioni dell' Immagine
Come è nata l'idea di uno spazio reale (non necessariamente fisico)?
All'interno dei nostri processi di immaginazione, siamo in grado di far interagire gli
oggetti, le persone, come se lo stessimo facendo nella realtà, spesso le istanze
rappresentative addirittura interagiscono da sole, senza che vi sia volontà cosciente,
talvolta è addirittura difficile concentrarci perché “abbiamo troppi pensieri”.
Semplicemente mi sembrava naturale che ci fosse un “luogo” in cui le istanze
rappresentative dinamiche potessero interagire.
Comunemente ci si riferisce alla mente per definire dove sono i pensieri, ma non si
definisce la mente come uno spazio reale e funzionale con determinate leggi.
Ho pensato al tessuto dei neuroni come se fosse il cronotopo (lo spazio tempo) dove non
necessariamente questo tessuto funzionasse con le stesse leggi della realtà fisica, ma
dove la cosa rilevante fosse la natura delle relazioni tra le istanze rappresentative.
L'idea alla base di questo modello è che il supporto sia completamente indifferente. Ma
che ci sia appunto bisogno di un tessuto in cui queste rappresentazioni agiscono.
Come potete notare dal modello del sePher, questi tre livelli si trovano in
corrispondenza delle Perceptione coscientiae attingatur, ossia delle alte sefira.
Dal mio punto di vista le alte sefira sono potenzialmente indipendenti, ricevono
afferenze dal mondo esterno, ma l'interazione tra Summa Intelligentia , Summa
Sapientia e la Summa Corona è autosufficiente al patto che siano presenti una o più
istanze rappresentative al loro interno.
In particolare queste alte sephira si influenzano vicendevolmente creando nuovi attributi
qualitativi per ogni istanza rappresentativa della realtà.
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Insieme di istanze rappresentative dinamiche hic et nunc 11.
Dipende dall'esistenza di un luogo in cui queste istanze rappresentative
sono dinamiche, soggetto ad arbitrarie leggi di interazione, ma che
permette la modifica in loco delle stesse leggi 12.
La dinamica dell'istanza rappresentativa del Se, si sviluppa 13 attraverso:
Finis de singulis - La motivazione e il fine – Interazione con
cogitatio14
Identitas de singulis - L'identità del corpo delle sensazioni e
dei pensieri (Coscientia)
Habet de singulis - Le caratteristiche - Il carattere – interazione
con imaginatio15
Coscientia
Si basa sulle istanze rappresentative dinamiche.
Tempo di
riferimento
Presente
Risponde alla Chi? Quale?
domanda
Come accennato nell'articolo del sePher, la coscienza si concretizza grazie all'esistenza di
questo luogo in cui le istanze rappresentative possono essere dinamiche ed interagire,
tra cui ovviamente l'istanza di se stessi.
Senza grandi misteri e speculazioni filosofiche, c'è una simulazione di te stesso dentro la
11 Tra cui ovviamente l'istanza rappresentativa di se stessi.
12 Le leggi non sono predeterminate, ma sono il prodotto della vicina sefira Summa Intelligentia , che potenzialmente può creare
leggi completamente arbitrarie.
13 In tutta onestà ero incerto se inserire o meno questi attributi delle istanze rappresentative che passano attraverso questo
livello, perché il concetto “motivazione” richiama a se inevitabilmente il concetto di pulsione, che anche se è presente nel sePher,
è assente nella descrizione dei livelli del mondo delle idee. Ma questo attributo è una rappresentazione di quello che è la
tendenza, la direzione nella dinamica di una istanza rappresentativa, non necessariamente una pulsione, e anche nel momento in
cui descrive una pulsione, può farlo in maniera arbitraria senza che corrisponda a quelle definite nel modello del sePher.
14 La direzione nella condotta di un oggetto, per esempio, consideriamo l'istanza rappresentativa di una pianta che può avere un
bambino, che la vede crescere, l'attributo di motivazione/fine potrebbe essere in questo caso l'istanza rappresentativa della
“crescita”, se presente nella psiche ovviamente.
15 Per esempio le caratteristiche di interazione che può avere una istanza rappresentativa, per esempio una gomma è morbida se la
mordi, questa è una caratteristica risultato dell'interazione tra due oggetti reali che permette la creazione di un attributo
dell'istanza rapresentativa (che appartiene alla singola istanza, non ad entrambe). Un altro esempio, è il timbro della voce e non
quello che dice la voce o vuole dire.
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stessa struttura che permette la simulazione 16. Questa è banalmente la coscienza, che
inevitabilmente si autosserva con le stesse strutture dedicate all'osservazione della
realtà esterna interiorizzata.
La continuità della consapevolezza di se emerge nel momento in cui è possibile accedere
alla memoria del vissuto, ma questo non è indispensabile per essere coscienti di se hic et
nunc (qui ed ora).
Associazione tra le istanze rappresentative attraverso i processi di:
Ex Functione – correlazione funzionale di una istanza 17 con
un'altra o più istanze - interazione con cogitatio
Ex Similitudine – correlazione tipologica tra due o più istanze 18 interazione con coscientia.
Ex Causa - correlazione causa/effetto tra due o più istanze19
(imaginatio).
Risulta nella creazione exnovo di possibili ipotetici stati relazionali tra le
istanze rappresentative.
Imaginatio
Si basa sul vissuto che riguarda le relazioni tra istanze rappresentative
dinamiche e/o statiche. È in grado di creare Realtà non fisiche o
deterministiche. (Fantasia)
Tempo di
riferimento
Passato
Risponde alla Come? In quale modo?
domanda
Imaginatio risiede nella Summa Sapientia (Chokhmah), nel modello del sePher, la Summa
Sapientia è prosaicamente un magazzino di informazioni, e si riferisce alla memoria a
lungo termine all'interno dei modelli di memoria umana.
Ma secondo questo indispensabile livello deve essere anche dotata della capacità di
creare associazioni tra le istanze rappresentative, in modo da ottenere istanze
rappresentative exnove, che non è altro che il processo di immaginazione.
16 Che ricordiamo è anche la stessa struttura che percepisce (nel senso comune del termine). Se un computer avesse a disposizione
una rappresentazione dinamica di se stesso che viene aggiornata costantemente attraverso input (afferenze) dall'esterno,
sarebbe dotato di coscienza.
17Esempi: Entrambi aprono le bottiglie, entrambi servono per sedersi.
18Esempi: Stessa forma, stesso colore, stessa posizione, stesso sapore.
19Esempi: Il ghiaccio viene dall'acqua raffreddata, il toast viene dal pane bruciato.
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Arbitraria rappresentazione ed interazione tra le istanze
rappresentative che permette la determinazione/creazione di leggi
funzionali e descrittive delle relazioni.
Hypothesis - Condizione ipotetica – premessa e conclusione.
AEqualitas - Uguaglianza arbitraria tra istanze rappresentative interazione con coscientia20.
LEX - Descrizione funzionale di una istanza – interazione con
imaginatio21.
Cogitatio
Tempo di
riferimento
Si basa sulle leggi che determinano il comportamento delle istanze
rappresentative statiche e dinamiche. In grado di fare previsioni esatte
sul funzionamento degli oggetti reali.
Futuro
Risponde alla Perché? Per quale motivo?
domanda
Cogitatio risiede nella Summa Intelligentia, detto in termini immediati e semplici,
l'intelligenza è la capacità di comprendere come funzionano le cose, la determinazione
delle leggi generali (non necessariamente fisiche, possiamo anche determinare il
funzionamento del comportamento sociale), e quando hai capito quella legge puoi
anche utilizzarla in altri casi simili.
Detto in termini complessi ma esatti: L'intelligenza è la capacità di associare ad istanze
rappresentative dinamiche spesso complesse e multiassociate, altre istanze
rappresentative, non necessariamente dinamiche ad uso simbolico ed arbitrario che
possiamo considerare come “variabili”, in modo da poterle fare interagire per
determinare il loro funzionamento, all'interno di stati ipotetici.
Potete notare che le alte sefira sono associate concettualmente al presente (Summa
corona), al passato (Summa Sapientia) e al futuro (Summa intelligentia).
Nel senso che in Keter avviene la percezione del se, qui ed ora, in Chokhmah risiede la
memoria, il passato il vissuto, mentre attraverso Binah è correlata con la capacità
previsionistica attraverso la comprensione delle leggi descrittive del funzionamento
della realtà.
Nel modello del sePher, il luogo in ui la consapevolezza cosciente è dinamica,
20 Esempio: La mele che posso mangiare equivalgono alla variabile “X”.
21 Esempio: f(x).
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corrisponde alla summa corona (Keter).
Questo è l'unico livello che necessita di uno “spazio libero” dove le istanze possono
essere dinamiche ed interagire. Questo negherebbe di per se l'esistenza del mondo delle
idee, per quanto questo spazio possa essere “concettuale” si basa comunque su un
tessuto di neuroni che sono costituiti di materia.
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Il Da'at
Il mondo delle idee
Horizon
Æternitatis
L'ipotesi dell'esistenza del mondo delle idee si basa su queste premesse:
– Le leggi che descrivono il comportamento fisico della realtà sono sempre valide in
ogni luogo anche nel momento in cui non c'è una realtà su cui applicarle 22.
– Le idee, i concetti e le informazioni esistono all'interno della consapevolezza
cosciente, indipendentemente dal fatto che esistano nella realtà 23.
– Ciò che definisce la nostra esistenza è un insieme di informazioni e di relazioni tra
queste informazioni24.
Bisogna notare che anche queste tre premesse si basano sui pilastri temporali diBinah
Keter e Chokhmah:
1) Le leggi che descrivono il comportamento fisico della realtà sono correlate con un
sistema previsionistico, quindi con il futuro.
2) Le idee, i concetti e le informazioni che esistono all'interno della consapevolezza
cosciente si riferiscono all' hic et nunc, quindi con il presente.
3) L'insieme delle informazioni che definiscono la nostra esistenza ovviamente sono
informazioni passate nel momento in cui sono di definizione.
Il sePher è solo un modello, ed è molto affascinante che si basi su un concetto così antico
e come il Sephirot, ma anche se rappresentato diversamente sarebbe ugualmente
funzionale.
22 Per esempio 2 + 2 = 4 anche se non c'è niente da contare. Il numero è un concetto che può essere distinto dal fatto che ci sia
qualcosa da numerare.
23 Concetto alla base del sistema previsionistico, la capacità che ha l'essere umano di fare previsioni sul comportamento fisico della
materia ne è la diretta conseguenza. Di più, l'approccio scientifico non è altro che la dimostrazione che è possibile prevedere lo stato
della materia attraverso processi di ragionamento, che secondo il modello del sePher non sono altro che istanze rappresentative che
agiscono in keter.
24 Il corpo fisico è determinato dalle informazioni presenti nel DNA, mentre la consapevolezza cosciente è il risultato della presenza
di istanze rappresentative del Se, entrambi si basano su elementi fisici, ma questi elementi sono concettualmente sostituibili. Tanto
che per esempio le molecole che compongono il nostro corpo non sono mai le stesse, cambiano in continuazione. Tu come individuo
non sei un insieme di molecole definite, ma sei come un insieme di molecole può organizzarsi secondo criteri ben determinati da
un'insieme di informazioni (DNA), e quello che ti definisce come essere senziente cosciente e consapevole di se stesso non è un
insieme di neuroni, ma come l'istanza rappresentativa del Se (che è un'informazione) agisce all'interno della tua psiche, che si è
costituita di neuroni, ma che potrebbe essere sostituiti da transistor per esempio.
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Ma nel momento in cui parliamo di Da'at o di mondo delle idee non fisico, tocchiamo un
argomento molto delicato come il significato dell'esistenza.
Perché un mondo delle idee?
Se supponiamo che il fine dell'esistenza della consapevolezza cosciente sia correlato con
la natura dei dati, delle informazioni e della conoscenza (come sostiene questo modello),
se l'universo fisico e materiale è destinato ad una fine, allora tutta la conoscenza e
l'informazione concepibile e desiderabile è completamente inutile.
Ogni singola esistenza, ogni singolo concetto elaborato, perdono di qualsiasi utlità e
significato se sono destinate a finire, e questa dal mio punto di vista è una ipotesi priva di
senso, assurda.
Se l'uomo, l'essere umano è il risultato inevitabile dell'evoluzione, e se la vita sui pianeti
è una conseguenza fisica inevitabile a seconda di determinate premesse geologiche,
bisogna anche accettare che i concetti, le idee e i pensieri, siano un tutt'uno con lo spazio
tempo e che non siano separabili da esso. Perché eccoci qui. Indipendentemente da
speculazioni filosofice, spesso ci si dimentica di osservare l'evidenza: siamo umani,
abbiamo percezione di noi stessi come individui, siamo definiti da idee, pensieri e
concetti, e siamo costituiti di materia.
Il problema è che il genere umano ha quello che ho definito “inconsistenza della
necessità”. Dove la percezione della consapevolezza cosciente sembra essere deleteria
per la fisiologia, ma questo non esclude dal mio punto di vista che normalmente la
percezione della consapevolezza cosciente si sviluppi all'interno di una o più specie su un
pianeta. Quello che sostengo è che le perceptione coscientiae attingatur siano nel
genere umano, artificiali, ma la motivazione di questa artificialità non è di mio interesse.
La mia idea è che il Da'at è comunemente esperibile dall'uomo, ma che per via di un
abuso di vizio di forma, siamo abituati a separare nettamente gli argomenti che
riguardano la materia fisica e fisiologica dagli argomenti che trattano l'uomo e
l'individuo come essere cosciente, si pensa all'uomo come se fosse un “orologio
complesso” una macchina deterministica, e questo è un concetto che andiamo subito a
falsificare.
Il paradosso determinista
Immaginiamo che l'universo sia deterministico, e che esista una macchina in grado di
fornire esatte informazioni sugli eventi futuri.
Accendete questa macchina e gli chiedete cosa succederà tra un'ora.
La macchina vi risponde che per raccogliere un oggetto che vi è caduto a terra verrete
investiti da un' automobile.
Cosa fate?
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Questo è il motivo per cui non può esistere il determinismo, anche nel momento in cui lo
ipotizziamo, perché esiste la percezione della consapevolezza cosciente, nel momento in
cui sei consapevole di te e della realtà, puoi scegliere diversamente dal corso degli eventi
predicibili. Dirò di più anche senza ipotizzare questa possibilità estrema come il
completo determinismo, è sufficiente la capacità previsionistica umana attuale per
scegliere in modo sufficientemente efficace un corso di eventi.
L'uomo non è “un orologio complesso” e la sua natura informativa con tutte le sue
peculiarità vanno considerate come parte tutt'una dell'universo fisico. Così come spiego
nell'articolo “omnis mundi creatura”, “la forma della realtà determina la forma
e le caratteristiche dell'organo”, per affermare con molta semplicità che se un
determinato organo ha una determinata forma c'è un motivo specifico e che per
assolvere una specifica funzione non potrebbe avere forma migliore. Allo stesso modo la
forma della psiche deve essere la conseguenza della forma della realtà.
Come ho affermato precedentemente, per via dell' “inconsistenza della necessità”, la
psiche umana non può essere allo stato attuale il risultato di un processo evolutivo, di
conseguenza penso che la struttura del sePher non sia naturale, dovrebbe manifestarsi
in questi due modi:
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Il primo a sinistra non ha le perceptione coscientiae attingatur, è un modello realistico
molto basilare, direi perfetto per una qualsiasi specie animale, il secondo a destra ha solo
le alte sefira e il Da'at.
Per comprendere appieno questa forma del sePher fornirò in futuro una analisi sugli
step evolutivi mancanti secondo me necessari per arrivare alla forma attuale delle alte
sefira. Perché utilizzando la simbologia standard non posso spiegare appieno quello che
è il funzionamento del sePher animale. Per esempio il modello a sinistra ha un difetto
evidente, la mancanza della ritenzione nella memoria a lungo termine.
Il modello a destra invece è secondo me decisamente descrittivo della perfezione delle
alte sefira che dovrebbero completamente essere indipendenti da stati fisiologici di
qualsiasi natura, ovviamente per essere in tale forma Chokmah dovrebbe avere in se una
o più istanze rappresentative per un minimo funzionamento, e per un ottimale
funzionamento dovrebbe contenere in se tutti i dati le informazioni e le istanze ottenibili
nell'universo, ma questo è un altro discorso.
Per ora concentriamoci sul Da'at. La mia tesi originale era che Keter fosse una brutta
copia, un impostore del Da'at e che il sePher dovesse essere costruito intorno ad esso.
Sono ancora dell'avviso che la struttura di Keter sia simile se non identica al Da'at, ma
dopo successive analisi che pubblicherò in seguito, il problema non sembra essere Keter
di per sè, bensì la natura artificiale del sePher.
La mia tesi è che normalmente la comunicazione tra keter e il Da'at sia spontanea e che
sarebbe tale senza le alte sefira (perceptione coscientiae attingatur). E che sia proprio la
consapevolezza di se a bloccare un afflusso spontaneo e diretto.
Questo implica che minore è percezione della consapevolezza cosciente, maggiore è
l'interazione con il Da'at.
Dal mio punto di vista il Da'at è accessibile nel momento in cui la percezione della
consapevolezza cosciente è debole o assente.
Quando esattamente la percezione della consapevolezza cosciente è dobole o assente?
Nei seguenti casi:
– Durante il sonno.
– Nei primi anni di vita (in modo indirettamente proporzionale alla costruzione dei
ricordi e alla comprensione della realtà).
– In stati fisiologici debilitanti che non permettono la lucidità cosciente.
Il mondo onirico
Per una critica approfondita riguardo all'interpretazione classica della fenomenologia
del sogno scriverò un articolo esauriente, per ora supponiamo che il mondo onirico, non
sia altro che la manifestazione del Da'at, cosa proverebbe che sia un luogo reale
indipendente da quella che è l'individualità dell'essere umano?
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Lo proverebbe la capacità di due o più individui di sperimentare esattamente la stessa
situazione onirica indipendentemente dall'atto volitivo ed informativo degli stessi
individui.
In parole povere, se io e te, senza metterci d'accordo, sognamo lo stesso luogo, gli stessi
avvenimenti, le stesse persone, qual'è la probabilità che sia un caso?
Questo dal mio punto di vista sarebbe una prima prova dell'esistenza del Da'at.
Prima della formazione di Keter
La percezione della consapevolezza cosciente è un processo che avviene con l'età 25,
pensiamo ad esempio alla prima volta che si è in grado di attribuire a se stessi un ricordo.
Se per sperimentare il Da'at è necessario che la consapevolezza cosciente sia debole o
assente, e se il Da'at è un mondo di idee, informazioni, dati e concetti, è ragionevole
pensare che se un bambino è in grado di produrre conoscenza che non proviene
dell'esperienza personale e reale, che questa sia il sintomo dell'esistenza del Da'at.
L'interazione tra Da'at e mondo fisico
Supponiamo che minore sia la consapevolezza cosciente maggiore sia l'interazione con il
Da'at, allora nel momento in cui stiamo sperimentando una situazione di salute che ci
porta ad avere minore consapevolezza cosciente, se i sensi sono ancora funzionanti e
permettono afferenze, dovremmo essere più predisposti a sperimentare il Da'at. Per
esempio vedere delle cose che nella realtà non ci sono e che non sono il frutto
dell'esperienza e del vissuto (che altrimenti ricaderebbero nell'ambito di imaginatio).
I problemi di questo modello
Il sordo-cieco
Se il Da'at è un posto reale e sperimentabile, si presuppone che possa farlo qualunque
istanza rappresentativa del se.
E se uno è cieco? Nel mondo onirico non è in grado di vedere, così come non lo è negli
stati di minor consapevolezza cosciente.
Il limite probabilmente orribile di questo modello è che ogni istanza rappresentativa del
se interagisca con le altre istanze rappresentative nel Da'at, coerentemente con gli
attributi associati.
Tradotto in altre parole, un cieco nel Da'at è ancora cieco, l'unico aspetto positivo è che
questa caratteristica permette il mantenimento dell'individualità.
Eterno presente
25 Attenzione non parlo della coscienza, ma della percezione della consapevolezza cosciente, ossia dell' interazione delle tre alte
sefira, nel particolare della quantita e della qualità delle istanze rappresentative in Chokmah.
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Se Il Da'at è simile a Keter, e se è indipendente da Binah e Chokmah, allora non vi è ne
memoria del passato, ne percezione del futuro, ma c'è solo un eterno presente fatto di
eventi che si susseguono ma che non hanno caratteristiche di causalità (se non
concettuale)26.
Universo finito
Ipotizziamo che il Da'at si arricchisca e alimenti attraverso l'esperienza reale delle
consapevolezze coscienti del mondo reale. Per quante informazioni possano risiedere
nel Da'at (immaginando le informazione trasmesse da ogni signolo individuo esistito,
esistente e che esisterà), comunque parliamo di un numero di informazioni limitato.
Conclusioni
Ho trovato fin'ora solo un esperimento rigoroso sui sogni sogni condivisi, “Dream
Sharing: A Case Study” di W. Jackson Davisa e Marcos Franka, 2010, e varie pubblicazioni
non sperimentali sull'argomento, che ovviamente non essendo trattate con rigorosità
scientifica non possono essere considerate come prove a sostegno della tesi.
Sperando di poter trovare occasione di arricchire tale documentazione, ovviamente la
mia opinione riguardo è chiara e si basa sulle premesse elencate all'interno di questa
analisi.
Personalmente ritengo che questo modello oltre a possedere un'alta coerenza interna,
dia spiegazione di varie problematiche in ambito umano, di cui parlerò con più spazio e
libertà in altri articoli.
26 Che intendiamoci, è sempre meglio di niente, tra non esistere affatto ed esistere in un eterno presente, vedo comunque una
bella differenza.