24.01.2015 Il caso Moro....tragedia perpetua.

Il caso Moro…tragedia perpetua
Scritto da Raffaele Vacca
attualita.it
Roma, 21 gennaio - Il 18 gennaio, su "Il Fatto Quotidiano", Rita Di
Giovacchino, con l'articolo "RAI dimentica Moro: persi i documenti sui mandanti…. L'ex di Gladio
Antonino Arconte accusa:"Distrutte prove sul ritrovamento di via Fani"", segnala che sono
scomparsi dagli archivi della Rai uno dei documenti più sconcertanti del caso Moro, consegnato 12
anni fa dall'ex gladiatore Antonino Arconte, in servizio presso i reparti "stay behind", la cui
esistenza fu rivelata da Andreotti soltanto nel 1990. Lo rende noto lo stesso Arconte affermando
di essersi recato in questi giorni con un ufficiale giudiziario presso gli studi televisivi RAI per
riottenere i documenti a suo tempo forniti per un'inchiesta sul sequestro Br, ma erano introvabili.
Il più importante era una velina del Ministero della Difesa, battuta a macchina datata 2 marzo
1978, da distruggere dopo essere letta (invito evidentemente disatteso), in cui si affermava:
"Autorizzazione ministeriale a G-219. È autorizzato a ottenere informazioni di 3° grado e più, se
utili alla condotta di ricerca contatto con gruppi del terrorismo M.O. al fine di ottenere
collaborazione e informazioni utili alla liberazione dell'On. Aldo Moro". Ma Moro il 2 marzo 1978
non era stato ancora rapito; lo sarà soltanto il 16 marzo, 14 giorni dopo; inspiegabile dunque
sollecitare eventuali pressioni per liberare il prigioniero politico. La RAI si era fatta consegnare
la velina per sottoporla a perizia, che diede esito positivo. La carta e gli inchiostri erano infatti
quelli in uso alla Marina nel 1978. "Non è stato smarrita ma distrutta", sostiene Arconte. A quel
che già si sa, il gladiatore G219, il destinatario della missiva, era Mario Ferraro, Ufficiale dei
Servizi Militari, morto ufficialmente suicida a 46 anni, il 16 luglio 1995, nella sua casa all'Eur, dopo
aver annunciato alla compagna che usciva per comprare i sigari. "Me la diede nella primavera del
1995, aveva paura di essere ucciso", raccontò Arconte. Di Antonino Arconte, nel libro "I 55 giorni"
dell'ex Magistrato Ferdinando Imposimato, è dedicato il capitolo "Chi sapeva del sequestro?". Su
questo e altri oscuri aspetti di quella tragedia nazionale dovrà occuparsi la "Commissione
Bicamerale sul caso Moro e sul Terrorismo", che il 2 ottobre scorso ha tenuto la prima riunione
per l'elezione dell'Onorevole Giuseppe Fioroni a Presidente della Commissione stessa. Poi, come
scritto nell'articolo "Ancora un processo sul caso Moro" del 10 dicembre scorso, dopo ben sei
processi e istruttorie varie, il Procuratore Generale della Repubblica di Roma, Luigi Ciampoli, ha
sottolineato che "sono emersi gravi indizi sulla pista internazionale, e a tal fine il Procuratore
Generale ha aggiunto che "..bisogna prendere atto che in via Fani.. non c’erano solo le Br. Oggi
sappiamo che su quel palcoscenico c’erano, oltre alle Br, agenti dei servizi segreti stranieri,
interessati a destabilizzare l’Italia". Sono parole pesanti, soprattutto perché provengono dal più
autorevole Magistrato della pubblica accusa. L'auspicio, quindi, che si verifichi quello che ha detto
il neo Presidente della Bicamerale Fioroni: "Si cambia verso solo se si chiudono i conti col passato".
Lo speriamo fermamente, anche se avanziamo motivati dubbi!