La montagna di Savelli e le colline del Lipuda e del Vitravo Il gusto della tradizione popolare passeggiando tra borghi e paesi LA MONTAGNA DI SAVELLI E LE COLLINE DEL LIPUDA E DEL VITRAVO / ITINERARIO 1 ACHERENTIA ITINERARIO 1 Montagna di Savelli: Caccuri, Castelsilano, Cerenzia, Cotronei, Savelli DESCRIZIONE nelle ricette provengono principalmente dalla Sila. I prodotti caseari sono molto gustosi, i funghi porcini soddisfano da sempre il palato dei buongustai. Non mancano castagne e noci, che sono lavorate con miele e sono utilizzate per la preparazione di dolci prelibati. COTRONEI Il territorio di Cotronei era abitato fin da tempi antichissimi, come dimostrano occasionali rinvenimenti di armi, asce e daghe, e alcune tombe. Successivamente Cotronei è stato uno dei luoghi di transumanza dalle zone di marina a quelle di montagna. Nel corso dei secoli il borgo si è sviluppato, fino a raggiungere l’attuale conformazione. La gastronomia di Cotronei è basata decisamente su prodotti montani. Gli ingredienti usati 48 CACCURI Si trova nel territorio dell’Alto Crotonese, ad oltre 600 metri s.l.m. Le origini del paese risalgono alla seconda metà del VI secolo dopo Cristo quando gli strateghi bizantini vi eressero un posto di difesa a presidio della valle del Neto minacciata dall’invasione longobarda. Attorno alla installazione militare sorse e si sviluppò rapidamente l’abitato, che conserva in parte le strutture originarie. Interessanti sono il castello, di origine medievale ma abbondantemente rimanegCROTONE QUALITY TOUR LA MONTAGNA DI SAVELLI E LE COLLINE DEL LIPUDA E DEL VITRAVO / ITINERARIO 1 giato, e alcune chiese, fra le quali spiccano quella della Riforma e di S. Maria del Soccorso. La cucina tipica risale alla tradizione di cibi semplici, come ortaggi, grano e carni suine.Trovano largo impiego ancora oggi le provviste, come la carne sotto sale, le olive alla cenere o all'aceto. Tra i piatti tipici c'è il “bullitu con finocchi selvatici”, i “taglierini ccu' 'e stigljule”. CERENZIA (Acherentia) Fu un’importante e gloriosa città bizantina, della quale oggi resta soltanto un ammasso di ruderi. Sul pianoro dove sorgeva l’antico centro, sono ancora evidenti le tracce di un consistente agglomerato urbano, tra cui spiccano un edificio sacro in gran parte conservato e i resti di una struttura più elaborata identificata come il «Vescovato». A distanza di 5 Km dall’acropoli, sorge il moderno centro abitato, Cerenzia, un piccolo e tranquillo paese posto alle pendici della Sila, a 640 m. s.l.m. La gastronomia locale è semplice, a base di: maiale, uova, formaggio, olive, verdure di campo e legumi. Praticamente assente il pesce, eccezion fatta per baccalà, sarde salate e sardella. CASTELSILANO Il borgo di Castelsilano originariamente era identificato con il nome di “Castrum Casini”, poiché sul borgo si ergeva un caCROTONE QUALITY TOUR stello fatto costruire nel 1685 da Scipione Rota, principe di Acherentia, attrattovi dalla salubrità del clima e dalla tranquillità del luogo.Attorno al castello del Principe, vennero con il tempo edificati casolari per ospitare contadini e pastori.All’attuale denominazione si è giunti nel 1950 con decreto del Presidente della Repubblica, che ha tramutato il nome in Castelsilano. In tavola sono sempre presenti insaccati e prodotti sott'olio, quali olive, funghi, peperoni, pomodorini, melanzane. Tipici sono la pasta “china” e “u 'mbullitu” (bollito di carne di maiale con cicoria), nonché gli ottimi dolci locali. A Pasqua, vengono preparati i mustazzuoli, le cuzzupe (tipo di ciambella decorata con uova intere), le amarette (pasta di mandorle amare e dolci) e il muccellato (pane locale aromatizzato all'anice). A Natale, si può gustare la “pitta 'mpugliata” (dolce lavorato ripieno di uva passa, noci, mandorle e vino cotto), i turdilli (pasta dolce ricoperta di miele), le cassettelle (pasta ripiena con uva passa, noci e mandorle, poi ricoperta di miele) e i fritti (ciambelle da ricoprire di zucchero o farcire). SAVELLI Il paese di Savelli venne fondato nel 1638 dalla principessa Carlotta Savelli della famiglia nobile romana dei Savelli, che diede ai contadini sfollati dal terremoto, provenienti soprattutto dai paesi di Carpanzano e Scigliano, la località Scalzaporri. Il paese venne chiamato così in onore della benefattrice. La gastronomia savellese è ricca di sapori e ricette che conservano il gusto della tradizione popolare e dei tempi in cui l’alternanza dei piatti era scandita dal succedersi delle stagioni. 49 LA MONTAGNA DI SAVELLI E LE COLLINE DEL LIPUDA E DEL VITRAVO / ITINERARIO 1 N O E MAPPA S COTRONEI CACCURI CERENZIA CASTELSILANO SAVELLI 50 CROTONE QUALITY TOUR LA MONTAGNA DI SAVELLI E LE COLLINE DEL LIPUDA E DEL VITRAVO / ITINERARIO 1 PRINCIPALI ATTRATTIVE PAESAGGISTICHE E CULTURALI ’ una imponente dimora baronale costruita al posto dell’antico castro bizantino del sesto secolo. Più volte ristrutturato, vide l’ultimo intervento nel 1885 quando l’architetto napoletano Adolfo Mastrogli vi aggiunse il rivellino ed una torre cilindrica merlata ad imitazione degli antichi castelli medioevali. E CASTELLO DI CACCURI » CACCURI a costruzione si fa risalire intorno al 1660; vi contribuirono il Principe Tommaso Rota e la sorella Lucrezia. Nella chiesa si possono ancora ammirare le campane offerte da Scipione Rota con stemma ed iscrizione, la statua dell’Immacolata del 1600 e la pila dell’acqua benedetta prelevata dalla cattedrale di Cerenzia, opera in granito rozzamente scolpita dai maestri scalpellini del XIII secolo. E’ da segnalare anche la presenza di un imponente quadro raffigurante l’Immacolata Concezione, posto sull’altare Maggiore e realizzato in mosaico da artisti Fiorentini. L CHIESA MARIA SS. IMM. » CASTELSILANO cerenthia, Acherontia o Geruntia: già dal nome storia e leggenda si confondono, conferendole un particolare fascino e un alone di mistero. Fondata secondo alcuni dagli Enotri, secondo altri da Filottete, l’antica urbe era cinta da altissime mura naturali e dominava la vallata del fiume Lese. Il sito è molto visitato, specie in occasione della festa dell’Ecce Homo. A ANTICHI RESTI DI ACERENTHIA » CERENZIA CROTONE QUALITY TOUR 51 LA MONTAGNA DI SAVELLI E LE COLLINE DEL LIPUDA E DEL VITRAVO / ITINERARIO 1 CHIESA DI SAN NICOLA DEI LATINI MATRICE » COTRONEI u costruita da ricchi cittadini greci che si trasferirono da Patrasso e Corona in seguito alle leggi sull'iconoclastia. Inizialmente era dedicata a San Nicola dei Greci, ma quando la chiesa passò dal rito greco a quello latino (1597), fu dedicata a San Nicola dei Latini. Tra il 1720 e il 1750 furono effettuati dei lavori di costruzione per cui la facciata principale fu sistemata sulla parete sinistra dell'edificio originario. Il campanile fu inglobato nella struttura. In base al progetto, la chiesa non è mai stata completata. LE FONTANE » SAVELLI Savelli ci sono quattro fontane: la "fontana vecchia", intorno alla quale sorsero le prime case di Savelli, presenta quattro canali che scorrono in un'unica grande vasca dove le donne venivano a lavare i panni; le altre fontane sono la Fonte Pedagese formata da tre bocche d'acqua, la fontana Pitinella che ha un solo canale di acqua a getto continuo e, infine, la "fontana nuova" che ha una grande vasca di scolo. F A l confine tra la Sila Grande e la Sila Piccola, a circa un’ora da Crotone, si trova Trepidò frazione del comune di Cotronei, una località turistica di notevole interesse sia per il turismo invernale che per quello estivo. In questa zona sorge il famoso villaggio Palumbo, posto nei pressi della riva meridionale del lago Ampollino. Il lago Ampollino, nato negli anni venti sbarrando con una diga il corso del fiume omonimo, si è negli anni perfettamente integrato con l’ambiente circostante. Oggi, sulle sue rive, si sviluppano rigogliosi boschi di conifere, abeti, pini e lecci; nelle sue acque, comunicanti con quelle del lago Arvo, sono presenti trote, persici reali, cavedani, tinche, carpe e ciprinidi minori. A TREPIDÒ LAGO AMPOLLINO » COTRONEI 52 CROTONE QUALITY TOUR LA MONTAGNA DI SAVELLI E LE COLLINE DEL LIPUDA E DEL VITRAVO / ITINERARIO 1 TREPIDÒ SCIOVIA » COTRONEI CROTONE QUALITY TOUR Nell’area è possibile praticare diversi sport nel corso di tutto l’anno: escursionismo (a piedi, a cavallo, in mountain bike), sci (sono attivi efficienti impianti di risalita), bob (pista coperta con due livelli: principianti ed esperti); sono disponibili inoltre ottimi impianti acquatici per il turismo estivo. In tutta l’area sono presenti strutture ricettive che consentono di soggiornare e degustare i prodotti tipici del territorio, nonché diverse strutture ricreative. L’area circostante il lago Ampollino è inoltre uno straordinario scenario per i numerosi eventi e spettacoli che vi vengono organizzati. Primo tra tutti l’Ampollino Sound Festival: una tre giorni che si svolge ad Agosto all’insegna dell’aggregazione, della musica e dell’arte. 53 LA MONTAGNA DI SAVELLI E LE COLLINE DEL LIPUDA E DEL VITRAVO / ITINERARIO 1 PRODOTTI TIPICI DELL’ENOGRASTRONOMIA LOCALE GASTRONOMIA Bullitu con finocchi selvatici Zuppa a base di finocchi selvatici. Si lavano e spezzettano i finocchi selvatici, quindi si fanno cuocere nella pignata con la carne di maiale fatta precedentemente dissalare in acqua. E con l’aggiunta di purmunella. Condire con olio e sale a piacimento e cuocere a fuoco moderato finché la carne non giunge a cottura. U ‘mbullitu i porcu Le ossa di maiale, scarnite, si mettono a bollire in abbondante acqua. Raggiunta l’ebollizione si schiuma il brodo e si aggiunge qualche pomodoro pelato, qualche foglia d’alloro, una cipolla. Cotto il brodo, vi si versa della pasta spezzata, precedentemente cotta a parte, e si lascia insaporire. Versato il tutto nei piatti, si cosparge di formaggio pecorino. Tiella ‘e cucuzzialli e patate In una teglia si alternano vari strati di patate e zucchine tagliate a fette, farcite con: formaggio grattugiato, mollica di pane, basilico, qualche pezzetto di pomodoro maturo, pepe nero, sale, aglio, una foglia di alloro. Si completa con un ultimo strato di mollica, formaggio, un po’ di olio, mezzo bicchiere di acqua. La cottura viene effettuata in un forno ben caldo. 54 CROTONE QUALITY TOUR LA MONTAGNA DI SAVELLI E LE COLLINE DEL LIPUDA E DEL VITRAVO / ITINERARIO 1 Corchie ‘e ficunniane siccate Le bucce di fichi d’india sono grattate e lavate accuratamente in modo da eliminare tutte le spine. Poi, vengono tagliate e messe a seccare al sole, quindi cosparse di zucchero. Una volta che diventano ben secche, sono conservate a lungo e consumate durante l’inverno come dolci. Aru salaturu (Pomodori e Peperoni in salamoia) Si tagliano i pomodori e i peperoni a metà, si sistemano a strati in un contenitore (salaturu) e si aggiungono, ad ogni strato, sale abbondante, aglio, peperoncino e finocchio selvatico. Per consumarli, devono passare almeno tre mesi. Togliere dal contenitore la porzione che necessita, dissalarli in acqua per 5/6 ore, strizzarli e friggerli in padella con olio d'oliva. Oppure si possono consumare ad insalata. PRODOTTI DA FORNO Il maccellato Il maccellato, fatto con farina di fiore di Maiorca (farina 00) è cotto due volte, prima nell’acqua bollente e poi nel forno: questo particolare tipo di cottura evitava che “i maccellati” ammuffissero. ITINERARIO 2 CROTONE QUALITY TOUR 55 LA MONTAGNA DI SAVELLI E LE COLLINE DEL LIPUDA E DEL VITRAVO / ITINERARIO 2 UMBRIATICO ITINERARIO 2 Colline del Lipuda e del Vitravo: Umbriatico, Verzino, Pallagorio, Casabona, San Nicola dell’Alto, Carfizzi. l'Alto Crotonese; a campi coltivati, vigne, uliveti e frutteti si alternano zone boschive o zone argillose a tratti brulle. DESCRIZIONE UMBRIATICO Il paese di Umbriatico sorge dove un tempo si trovava la città magno-greca di Bristacia (700 a.C.) e la città vescovile di Paternum (431). Divenne la fortezza naturale dei Bruzi, schierati a fianco di Annibale contro i Romani, i quali per vendetta la rasero al suolo. L’edificio più interessante è la chiesa ex cattedrale, che risale al sec. XI. La tradizione gastronomica è ricca e si ispira ai sapori e ai prodotti della terra. La cucina è semplice e poco elaborata, a base di verdure, legumi, latticini e maiale. VERZINO Secondo una leggenda non molto accreditata, coinciderebbe con l’antica Vertinae, edificata dagli Enotri o da Filottete, eroe greco giunto dopo la caduta di Troia nei territori della presila. Il paese presenta le caratteristiche tipiche della collina del56 PALLAGORIO E’ un altro comune albanese. Nel 1453 si segnalano i primi insediamenti arbëreshë in “S. Giovanni in Pallagorio”, casale di campagna dei principi di CROTONE QUALITY TOUR LA MONTAGNA DI SAVELLI E LE COLLINE DEL LIPUDA E DEL VITRAVO / ITINERARIO 2 Umbriatico. Della sua origine Pallagorio conserva la lingua e le tradizioni, ma non più il rito bizantino greco. La gastronomia si fonda specialmente sui dolci della tradizione, quali Culumolli, Petole, Crustuli, Sangera e Gagane. CASABONA Il paese di Casabona è documentato fin dal 1198, quando Papa Innocenzo III dava conferma a Nicodemo dell’esistenza, tra gli altri beni, di una Chiesa di S. Dionigi con tutte le sue pertinenze, ubicata nel territorio di Casabona. La cucina casabonese attinge molto dalla tradizione contadina. Prodotti tipici, che si preparano ancora in casa, sono: i salumi, i formaggi, la conserva di pomodoro e i fichi infornati. Varie le specialità di dolci che vengono preparati per le feste di Natale e di Pasqua. SAN NICOLA DELL’ALTO Il borgo di San Nicola dell’Alto non è CROTONE QUALITY TOUR stato fondato, come erroneamente si credeva, dagli Albanesi. E’ stato infatti accertato che il casale esisteva già da alcuni secoli prima della venuta degli Albanesi (1470), come casale di Casabona ed apparteneva alla chiesa cattedrale di Umbriatico. Il borgo mantenne la denominazione di Casale di Casabona fino al 1811, data in cui ottenne l’autonomia. In paese sopravvive la tradizionale cucina Albanese, fatta di piatti semplici e deliziosi allo stesso tempo. CARFIZZI Carfizzi è uno dei paesi del crotonese di origine albanese. La presenza dei primi albanesi in Italia risale al XV secolo, quando Alfonso V d’Aragona, re di Napoli, allo scopo di placare le insurrezioni dei feudatari pugliesi e calabresi, fedeli ancora alla casta degli Angioini, chiese aiuto al Principe di Albania Giorgio Kastriota Skanderberg, e per riconoscenza, oltre che per motivi strategici, donò agli alleati alcuni territori. A Carfizzi, nota anche per i tessuti artigianali, resiste ancora la cucina tradizionale: molto diffusa è la preparazione di pietanze con ingredienti semplici, tipici della cultura contadina. 57 LA MONTAGNA DI SAVELLI E LE COLLINE DEL LIPUDA E DEL VITRAVO / ITINERARIO 2 N O E MAPPA S UMBRIATICO VERZINO PALLAGORIO CASABONA SAN NICOLA DELL’ALTO CARFIZZI 58 CROTONE QUALITY TOUR LA MONTAGNA DI SAVELLI E LE COLLINE DEL LIPUDA E DEL VITRAVO / ITINERARIO 2 PRODOTTI DI QUALITÀ: LE DENOMINAZIONI DI ORIGINE PROTETTA Olio Extra Vergine Alto Crotonese DOP La denominazione di origine protetta «Alto Crotonese» è attribuita all'olio extravergine di oliva ottenuto da olive della varietà «Carolea» che deve essere presente negli oliveti in misura non inferiore al 70%. Le altre varietà presenti negli oliveti e che possono concorrere da sole o congiuntamente nella produzione della denominazione «Alto Crotonese» in misura non superiore al 30% sono le cultivar: Pennulara, Borgese, Leccino, Tonda di Strongoli, Rossanese. Le olive devono essere prodotte, nell'ambito della provincia di Crotone, nei territori olivati della zona dell'alto crotonese che comprende, tutto o in parte, il territorio dei seguenti comuni: Castelsilano (in parte), Cerenzia, Pallagorio, San Nicola dell'Alto Savelli (in parte), Verzino. Si presenta di colore giallo paglierino-verde chiaro. Il profumo è delicato di oliva, mentre il sapore è fruttato leggero. PRODOTTI DI QUALITÀ: LE INDICAZIONI GEOGRAFICHE TIPICHE LIPUDA IGT Il Lipuda è un vino a I.G.T. la cui produzione è consentita nei comuni Carfizzi, Casabona, Cirò, Cirò Marina, Crucoli, Melissa, Strongoli, Umbriatico. I vini ad IGT “Lipuda” bianchi, rossi e rosati, devono essere ottenuti da uve provenienti da vigneti composti, nell’ambito aziendale, da uno o più vitigni a bacca di colore analogo, raccomandati e/o autorizzati per la provincia di Crotone. È prodotto nelle tipologie: bianco, bianco frizzante, rosso, rosso frizzante, rosso novello, rosato e rosato frizzante. All’atto dell’immissione al consumo devono avere una gradazione minima in volume di: 11% per il rosso, rosato e novello; 10,5% per il bianco e 10% per il bianco frizzante. Per ulteriori informazioni: Consorzio di Tutela Olio Extravergine Dop Alto Crtoonese - Via Vodige, 10 - 88819 Verzinio (Crotone) - Tel. 3388385083 CROTONE QUALITY TOUR 59 LA MONTAGNA DI SAVELLI E LE COLLINE DEL LIPUDA E DEL VITRAVO / ITINERARIO 2 PRODOTTI TIPICI DELL’ENOGASTRONOMIA LOCALE GASTRONOMIA Furisiscka Si tratta di una minestra di zucchine e fiori di zucca condita con olio di oliva crudo, da accompagnare con bruschette di pane caldo da inzuppare. Piatto tipico di Carfizzi. Bukëvale È una caratteristica pizza realizzata con un impasto di farina e rimazujet (ciccioli). Tipico di Carfizzi. “A frissurata” Piatto a base di carne di maiale (meglio se quella vicina al collo o la costata perché sono particolarmente morbide), salsa di pomodoro, un bicchiere di vino, finocchietto selvatico, prezzemolo (solo se piace), sale e peperoncino piccante. “La Stridja” Piatto preparato con farina di frumento (per metà di grano tenero e metà di grano duro), olio d’oliva, aglio, farina e fagioli. Si impasta la farina e si formano dei panetti. Si prende il panetto, lo si buca al centro con le dita e si comincia ad affilarne il bordo girando in tondo sempre con la stessa frequenza e velocità, comprimendo l’impasto sempre con la stessa forza. Viene fuori un serpentone circolare che si assottiglia sempre di più. Raggiunta la grossezza voluta, si taglia la matassa e si ottengono tanti fili di uguale misura. Si fanno bollire in una pignatta di coccio dei fagioli bianchi di tipo cannellino in acqua e sale, cuocendoli in modo che restino per metà cremosi e per metà interi. Si cuoce la pasta in abbondante acqua e la si scola ben bene per poi mescolarla ai fagioli. 60 CROTONE QUALITY TOUR LA MONTAGNA DI SAVELLI E LE COLLINE DEL LIPUDA E DEL VITRAVO / ITINERARIO 2 “Tagliarini e ciciari” Si impasta la farina con le uova, si amalgama la pasta e, quindi, la si stende sulla spianatoia. Dopo averla tagliata a forma di tagliatelle sottilissime, si attende che si asciughino. A parte si mettono a cuocere i ceci posti in una pignata accanto al fuoco e si mescolano al sugo di pomodori preparato precedentemente. Si cuociono i tagliarini in abbondante acqua salata bollente e, quindi, si condiscono con i ceci. “U suffrittu du porcu” Piatto realizzato con carne di maiale, pepe rosso, foglie di alloro, fiori di finocchio, vino, sale, acqua. Per la preparazione si taglia a pezzetti la carne di maiale, preferibilmente la parte del collo, si versa in una padella con un po’ d’acqua e si fa soffriggere mescolando continuamente. Si aggiunge il vino che lentamente si fa evaporare. Continuare la cottura aggiungendo qualche foglia d’alloro, pochi fiori di finocchio, sale e pepe rosso o peperoncino piccante. DOLCI Gagana Dolce Natalizio preparato con grano duro, zucchero, uova, vermut, acqua, olio d'oliva, cannella, lievito di pane, un pizzico di sale, garofano e buccia di mandarino tritata. Si prepara e si stende una sfoglia un po’ spessa, realizzando più dischi rotondi del diametro del dolce e calcolando tre dita in più per chiudere. Si formano tante strisce larghe, disposte sulla spianatoia e si spalmano d’olio d’oliva, zucchero, buccia d’arancia tagliata a cubetti minuscoli, cannella e garofano in quantità minima. Aggiungere poi nella parte centrale un’amalgama di uva passa, noci e mandorle a pezzetti. Si sollevano dai bordi laterali delle strisce di pasta farcite e si arrotondano in modo da formare una torta costituita da una grossa spirale. CROTONE QUALITY TOUR 61 LA MONTAGNA DI SAVELLI E LE COLLINE DEL LIPUDA E DEL VITRAVO / ITINERARIO 2 PRINCIPALI ATTRATTIVE PAESAGGISTICHE E CULTURALI a “Montagnella” è un parco comunale che si estende dalla valle di Giglietto fino alla sommità del monte Pizzuta e attraversa le verdi terrazze di “Menzivono”,“Stazzovecchio”,“Monachello”, “Capraro”,“Montagnella” e le fonti di “Crosari”. Il parco è stato istituito per proteggere e valorizzare uno dei più completi esempi di macchia mediterranea della zona, il clima e la flora mediterranea rifulgono in tutta la loro bellezza. Molte sono le specie e sottospecie che, con i loro colori, arricchiscono il paesaggio prevalentemente di colore verde cupo dato dai sempreverdi Leccio, Farneto e Rovella. L LA MONTAGNELLA » CARFIZZI ono delle caratteristiche formazioni d’argilla, mescolate con sabbia e arenaria. Hanno la forma di collinette e sono testimonianza dell’antico borgo, abbandonato a seguito di una serie di terremoti, frane e alluvioni. Un altro scorcio suggestivo e originale è offerto dalla “Vallecupa”: un pendio della collina, non coperto da vegetazione alcuna e caratterizzato da una successione di grotte scavate nel tufo. S LE SCIOLLE » CASABONA a Chiesa del Carmine con molta probabilità era un santuario Mariano del XIX secolo. Nella seconda metà del secolo scorso è stata abbellita, e vi è stato aggiunto il campanile che ora domina tutto il paese. La Chiesa è ad una navata. Un grande arco a sesto acuto, retto da due colonne uguali a quelle dell'altare, delimita la zona del presbiterio. Sui muri laterali si elevano: a destra l'altare dedicato a Santa Rita e a sinistra quello dedicato a S. Anna. Sull'altare centrale sta, solenne, la statua lignea, settecentesca, della Madonna del Carmine. L CHIESA DEL CARMINE » PALLAGORIO 62 CROTONE QUALITY TOUR LA MONTAGNA DI SAVELLI E LE COLLINE DEL LIPUDA E DEL VITRAVO / ITINERARIO 2 aratteristico è il centro storico di San Nicola dell'Alto, arroccato sulla dorsale che collega il monte Pizzuta al monte San Michele. Il saliscendi delle strade, che seguono l'andamento ondulatorio del cozzo sul quale è adagiato l'abitato, fa da contrappunto ai vicoli stretti e alle larghe piazze acciottolate che ospitano vecchi e nuovi palazzi, a tratti intervallati da arcate, che conservano ancora la struttura architettonica delle origini. C C. STORICO » S. NICOLA DELL’ALTO enne costruita sulla platea del tempio pagano dal primo vescovo di Paternum (436), con impiego di colonne e materiale trovato nei luoghi vicini. Successivamente, all'epoca del vescovo Teodoreto, fu costruita la Cattedrale a croce latina addossata alla prima chiesa, che venne trasformata in cripta, su cui è sito l’attuale transetto. Nei secoli XI e XII vennero aggiunte le due navate laterali. Il vescovo Loierio fece costruire due corpi di fabbrica ai lati dell'abside per ricavarne due cappelle al di sopra, ai lati dell'altare maggiore e due tombe, al di sotto del piano della cripta ex tempio pagano, una destinata ai vescovi e l'altra ai sacerdoti. V CATTEDRALE DI SAN DONATO » UMBRIATICO la parte più antica del paese, dove si trova l’imponente Palazzo ducale – ora Palazzo Comunale (in quanto sede degli uffici del Comune). Costruzione di notevole interesse storico-artistico risalente al XVII sec, si ritiene sia stato realizzato dal Duca Nicolò Cortese nella seconda metà del 1600. L’impianto primitivo, centrato su un cortile rettangolare che ospitava un pozzo, era composto da tre piani, ma nell’800, l’ultimo, venne eliminato e con i materiali di risulta furono costruite alcune case ad esso adiacenti. Negli anni ’50 fu realizzata la torre con l’orologio. Negli anni ’60 venne interrato il pozzo del cortile. È “U SPIRUNE” » VERZINO CROTONE QUALITY TOUR 63 LA MONTAGNA DI SAVELLI E LE COLLINE DEL LIPUDA E DEL VITRAVO / ITINERARIO 2 LE AZIENDE DI QUALITÀ ARTIGIANATO DI QUALITÀ DENOMINAZIONE SETTORE SEDE INDIRIZZO TELEFONO Mazzuca Roberta Gioielli e preziosi Cotronei C.so Garibaldi, 209 0962/491212 Lapietra Giuseppe Orafo Gioielli e preziosi Pallagorio Piazza Carmine 0962/761066 ORAFI DENOMINAZIONE SEDE INDIRIZZO TELEFONO Viviani Domenico Carfizzi Piazza P. Tassone 0962/87166 Guzzi Luigi Cotronei Via Roma, 4 / Mazzuca Roberta Cotronei Via Garibaldi, 180 0962/ 491212 Pariano Tommaso Cotronei Corso Garibaldi, 59 0962/44338 La Pietra Giuseppe Pallagorio Via Carmine, 96 0962/761066 Iaquinta Giuseppe Verzino Via R. Margherita, 17 / 64 CROTONE QUALITY TOUR
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