86498/86428 MonoclRH.Kphenotype - Bio-Rad

86494-44 ABORH1RH1 (470189):86498/86428 MonoclRH.Kphenotype
ScanGel™
Monoclonal ABO/RH1/RH1
86494
48 Schede
86444
288 Schede
GEL FORMULATI CON REAGENTI MONOCLONALI DI
ORIGINE MURINA O UMANA
Prova diretta ABO. Determinazione del Ag RH1
IVD
Tutti i prodotti fabbricati e commercializzati dalla società Bio-Rad sono sottoposti
a un sistema di assicurazione qualità dal momento del ricevimento delle materie
prime fino alla commercializzazione dei prodotti finiti. Ciascun lotto di prodotto
finito è soggetto a un controllo di qualità e viene messo in commercio soltanto se
risulta conforme ai criteri di accettazione. Tutta la documentazione relativa alla
produzione e al controllo di ciascun lotto è conservata a cura del fabbricante.
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I - UTILIZZO E PRINCIPIO DEL TEST
Questa scheda è strettamente riservata per uso professionale e diagnostico in vitro.
Destinato per prova diretta ABO e la determinazione del antigeni RH1 (D), il
test combina i principi di agglutinazione e gel filtrazione.
La reazione può essere effettuata e letta in seguito a centrifugazione di
microprovette appositamente realizzate, riempite di gel impregnato del
reagente specifico dell’antigene eritrocitario che si vuole determinare.
La sospensione di globuli rossi va depositata nel pozzetto di ogni
microprovetta e centrifugata immediatamente. I globuli rossi non agglutinati
vengono raccolti sul fondo della microprovetta, mentre gli agglutinati
vengono trattenuti nel gel in base alle loro dimensioni. L’intensità della
reazione è determinata dalla posizione degli agglutinati all’interno del gel.
-
+
++
+++
++++
II - CARATTERISTICHE DEI REAGENTI
Le prime tre microprovette della scheda ScanGel Monoclonal
ABO/RH1/RH1 contiene un gel impregnato di un reagente monoclonale di
origine murina di specificità rispettivamente anti-ABO1 (A), anti-ABO2 (B),
anti-ABO3 (AB). Detti anticorpi sono prodotti a partire dai seguenti cloni :
• anti-ABO1 (A) : 15750F7
• anti-ABO2 (B) : X9
• anti-ABO3 (AB) : AB5-63A5A2/X9
La quarta microprovetta contiene un gel impregnato di un reagente
monoclonale di origine umana di specificità anti-RH1(D). Questo anticorpo è
un’IgM secreta dal clone B9A4-B2A6A6A1A1. Questo anti-RH1(D) non
consente l’individuazione del fenotipo RH1 parziale di categoria VI (DVI).
La quinta microprovetta contiene un gel impregnato di un altro reagente
monoclonale di specificità anti-RH1(D); detto reagente costituisce una
miscela di anticorpi monoclonali umani di classe IgM e IgG, dove la frazione
IgM è secreta dal clone T3D2F6 e la frazione IgG dal clone MS26.
La miscela di questi 2 anticorpi presenta un ampio spettro di riconoscimento
degli antigeni RH1 (D) compresi i RH1(D) variant, tra cui il fenotipo parziale di
categoria VI (DVI) e la maggior parte degli antigeni RHW1 (D debole).
La sesta microprovetta è utilizzata come controllo (Ctl).
I reagenti contengono azide di sodio (< 0,1%) come conservativo.
Il codice prodotto e il numero di schede contenute in ogni scatola sono
indicati sull’etichetta della scatola stessa.
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III - CONSERVAZIONE - VALIDITÀ
La data limite per l’utilizzo e le condizioni di conservazione sono indicate
sulla scatola.
Conservare le schede a temperatura ambiente compresa tra +15°C e +25°C.
Le shede devono essere conservate in posizione verticale al riparo da fonti
di calore in un luogo a relativa costanza di temperatura e igrometria.
IV - AVVERTENZE E PRECAUZIONI
L’affidabilità dei risultati dipende dalla corretta esecuzione delle Buone
Pratiche di Laboratorio di seguito riportate :
• Non utilizzare i reagenti oltre la data di scadenza indicata sull'etichetta.
• Non utilizzare scheda con evidenti segni di essiccazione, bolle o danni alla
linguetta di sigillatura.
• I reattivi contenuti nelle microprovette sono differenti, così è
essenziale prendere precauzioni in modo da non provocare
contaminazioni tra microprovette, e in particolare durante
l'apertura della copertura d'alluminio e durante i passaggi di
distribuzione.
• Utilizzare un erogatore di pipetta diverso per ogni campione.
• Verificare la precisione e il buon funzionamento delle pipette e degli altri
strumenti.
• Indossare guanti e occhiali di protezione durante la manipolazione dei
reagenti e dei campioni.
• Non pipettare mai direttamente con la bocca.
• Evitare gli schizzi. In caso di schizzi, pulire con candeggina a 12°Cl diluita
a 1/10 e asciugare con carta assorbente. Il materiale utilizzato per pulire
dovrà essere gettato in un contenitore per residui contaminati.
• Consumabili e prodotti che sono stati in contatto con campioni o reagenti
contenenti materiali di origine umana devono essere scartati solamente
dopo essere stati decontaminati.
• Su richiesta sono disponibili schede di sicurezza.
V - RACCOLTA E TRATTAMENTO DEI CAMPIONI
Prelevare il sangue in condizioni asettiche in una provetta senza o con
anticoagulante (EDTA, CPD).
Eseguire il test il più presto possibile dopo il prelievo. I campioni che non
potranno essere analizzati rapidamente dovranno essere conservati ad una
temperatura compresa tra +2°C e +8°C e sottoposti a test nel giro di 48 ore.
Accertarsi che non sussistano mai emolisi.
Non riscaldare i campioni.
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VI - TECNICHE
Materiale fornito
• Schede ScanGel Monoclonal ABO/RH1/RH1
Altro materiale necessario, ma non fornito
• Mezzo di sospensione dei globuli rossi
86441 ScanLiss 100 ml
86442 ScanLiss 500 ml
86448 ScanSol 100 ml
86449 ScanSol 500 ml
• IH QC : Controllo sierologico del gruppo sanguigno
86745 IH QC 4 x 6 ml
• Centrifuga : ScanGel Centrifuge
• Pipette automatiche o semi-automatiche
• Erogatore per pipette
• Provette mono-uso
• Recipiente per rifiuti a rischio biologico
• Candeggina
• Guanti in lattice
• Carta assorbente
• Occhiali di protezione
Controlli
Campioni positivo e negativo : globuli rossi riconosciuti positivi e negativi
per l’antigene analizzato, testati contemporaneamente ai globuli rossi del
campione da sottoporre a test per convalidare l’attività propria del reagente.
IH QC : Controllo sierologico del gruppo sanguigno.
Modo operativo
Attenersi strettamente al modo operativo
Portare tutti i reagenti a temperatura ambiente prima dell'utilizzo.
Separare tramite centrifugazione il siero o il plasma dei globuli rossi del
campione da testare.
VI.1 - Sospensione in ScanLiss
a) Preparazione estemporanea di una sospensione di globuli rossi 1% in
ScanLiss
• Distribuire 1 ml di ScanLiss in una provetta mono-uso munita di targhetta
identificativa.
• Aggiungere 10 μl di sedimento globulare.
• Mescolare.
• La sospensione di globuli rossi è pronta per l’uso.
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b) Tecnica
1. Identificare la scheda con il nome o il numero del campione corrispondente.
Staccare con cautela la linguetta in alluminio delle scheda onde evitare
contaminazioni tra i pozzetti.
Risospendere le emazie prima dell'uso.
2. Distribuire 50 μl di sospensione globulare nel pozzetto di ogni microprovetta
della scheda.
3. Centrifugare 10 minuti nella ScanGel Centrifuge.
4. Leggere le reazioni.
VI.2 - Sospensione in ScanSol
a) Preparazione estemporanea di una sospensione di globuli rossi 5% in
ScanSol
• Distribuire 0,5 ml di ScanSol in una provetta mono-uso munita di targhetta
identificativa.
• Aggiungere 25 μl di sedimento globulare.
• Mescolare.
• La sospensione di globuli rossi è pronta per l’uso.
b) Tecnica
1. Identificare la scheda con il nome o il numero del campione
corrispondente.
Staccare con cautela la linguetta in alluminio delle schede onde evitare
contaminazioni tra i pozzetti.
Risospendere le emazie prima dell'uso.
2. Distribuire 10 μl di sospensione globulare nel pozzetto di ogni
microprovetta della scheda.
3. Centrifugare immediatamente 10 minuti nella ScanGel Centrifuge. Il
ritardo tra la fine della distribuzione e l'inizio della centrifugazione non
deve eccedere 10 minuti.
4. Leggere le reazioni.
VII - RISULTATI E INTERPRETAZIONE
• La presenza di agglutinati in superficie o dispersi nel gel corrisponde a un
risultato positivo che indica la presenza dell’antigene eritrocitario
corrispondente.
• Un sedimento di globuli rossi depositatisi sul fondo della microprovetta
corrisponde a un risultato negativo che indica che l’antigene eritrocitario
corrispondente non viene individuato.
• Una reazione positiva in una delle microprovette può essere convalidata
solo se la microprovetta Ctl risulta negativa.
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Qualora la microprovetta Ctl presenti una reazione positiva :
Lavare i globuli rossi in soluzione salina isotonica (NaCl 0,9%).
Ripetere il modo operativo secondo le indicazioni ai paragrafi VI.1 o VI.2.
Se la microprovetta Ctl presenta sempre una reazione positiva, non
è possibile interpretare le reazioni ottenute con la scheda ScanGel
Monoclonal ABO/RH1/RH1.
Si dovrà allora procedere ad un nuovo test con la scheda ScanGel
Monoclonal ABO/RH.
Se la microprovetta Ctl risulta negativa, i risultati delle altre microprovette
vanno interpretati come segue :
Risultato positivo
++++
Risultato positivo debole
+ a +++
Risultato negativo
-
• I risultati sono validi soltanto se i controlli positivo e negativo
danno i risultati attesi.
a) Interpretazione delle microprovette ABO1(A), ABO2 (B) e ABO3(AB)
La tipizzazione ABO completo comporta l’esecuzione di 2 prove
complementari : il test diretto condotto con reattivi anti-ABO1 (A),
anti-ABO2 (B) e se necessario con reattivo anti-ABO3(AB), e il test indiretto
condotto con i reattivi emazie A1, B, e se necessario A2 e O. Nella seguente
tabella sono riportati sia i profili delle reazioni attese con i reagenti
anti-ABO1 (A), anti-ABO2 (B), anti-ABO3 (AB) e i test dei globuli rossi A1,
A2, B, O, sia le loro interpretazioni :
GRUPPI
PROVA SERICA : TEST
GLOBULI ROSSI
PROVA GLOBULARE : REAGENTI
Anti-ABO1 (A)
Anti-ABO2 (B)
Anti-ABO3 (AB)
A1
A2
B
O
A
+
-
+
-
-
+
-
B
-
+
+
+
+
-
-
AB
+
+
+
-
-
-
-
O
-
-
-
+
+
+
-
La prova globulare e la prova serica devono concordare. Risolvere tutte le
eventuali divergenze tra la prova globulare e la prova serica prima di
emettere un risultato relativo al sistema ABO.
Ogniqualvolta si osservi una discrepanza tra la prova globulare e la prova
serica, si dovranno effettuare test complementari con i controlli adeguati.
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b) Interpretazione delle microprovette RH1 (D)
Un risultato positivo in almeno una delle microprovette RH1(D) indica la
presenza dell’antigene RH1(D) sulla superficie dei globuli rossi testati.
Un risultato negativo in una delle microprovette anti-RH1(D) e positivo
nell’altra può indicare la presenza di un antigene RHW1 (D debole). Un
risultato negativo nella prima microprovetta anti-RH1(D) e positivo nella
seconda può indicare un fenotipo RH1 parziale di categoria VI (DVI).
Qualora venga richiesta la determinazione di tutti gli antigeni RHW1 (D
debole), i campioni risultati negativi dovranno essere confermati utilizzando
il reagente ScanGel Monoclonal Anti-RH1 (D)/RHW1 associato alla scheda
ScanGel COOMBS anti-IgG, -C3d.
VIII - PERFORMANCE
a) Performance specifiche dei reagenti anti-ABO1(A), anti-ABO2 (B) e
anti-ABO3(AB)
Le performance dei reagenti anti-ABO1(A), anti-ABO2(B) e anti-ABO3(AB)
della scheda ScanGel Monoclonal ABO/RH1/RH1 sono state valutate sia su
panel di 1641 campioni a caso (1150 donatori, 332 pazienti e 159 neonati)
completato da un panel di campioni particolari (antigeni deboli o variant).
Ciascun risultato è stato messo a confronto con quello ottenuto con tecniche
che utilizzano placche, provette, microplacche o filtrazione tramite gel.
I 1641 campioni hanno prodotto risultati conformi a quelli attesi.
È stato sottoposto a test un panel di 17 campioni particolari (Ax, B3, AxB,
Bh, CisAB, A3B, ABf). Tutti hanno rivelato una reattività compresa tra 1 e 3+.
Gli antigeni B acquisiti sottoposti a test non sono stati evidenziati con
l'anti-ABO2 (B) della scheda ScanGel Monoclonal ABO/RH1/RH1.
I reagenti anti-ABO1(A), anti-ABO2(B) e anti-ABO3(AB) della scheda
ScanGel Monoclonal ABO/RH1/RH1 presentano una buona riproducibilità
sia intra-dosaggiosia composto inter-dosaggio.
b) Performance specifiche dei reagenti anti-RH1(D)
Le performance del reagente anti-RH1(D), clone B9A4, sono state valutate
su un panel di 1641campioni a caso (1150 donatori, 332 pazienti e 159
neonati) completato da un panel di 24 campioni particolari (antigeni deboli,
variant e fenotipi particolari).
Ciascun risultato è stato messo a confronto con quello ottenuto con tecniche
che utilizzano placche, provette, microplacche o filtrazione tramite gel.
I 1641 campioni hanno prodotto risultati conformi a quelli attesi.
È stato individuato il 94% degli antigeni RHW1 (D debole) testati. Sono stati
individuati tutti i variant e i fenotipi particolari ad eccezione di un campione
di fenotipo RH1 parziale di categoria VI (DVI).
Le performance del reagente anti-RH1(D), clone T3D2F6 e MS26, sono state
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valutate su un panel di 1707 campioni a caso (1549 donatori, 122 pazienti e
36 neonati) completato da un panel di 41 antigeni RHW1 (D deboli) e 18
RH1(D) variant. Ciascun risultato è stato messo a confronto con quello
ottenuto con tecniche che utilizzano placche, provette, microplacche o
filtrazione tramite gel.
I 1707 campioni hanno prodotto risultati conformi a quelli attesi.
È stato individuato il 93% degli antigeni RHW1 (D debole) testati. È stato
individuato il totale degli antigeni RH1(D) variant (18 campioni di cui 8
fenotipi RH1 parziali di categoria VI (DVI)).
I reagenti anti-RH1(D) della scheda ScanGel Monoclonal ABO/RH1/RH1
presentano una buona riproducibilità sia intra-dosaggiosia composto
inter-dosaggio.
LIMITI
Risultati anomali possono essere causati da :
• contaminazione batterica o chimica del siero, del plasma, dei globuli rossi
o del materiale.
• presenza di medicazioni o stato patologico del paziente che abbiano
scatenato una reazione incrociata.
• utilizzo di un mezzo di sospensione dei globuli rossi diverso da quello
raccomandato.
• concentrazione di globuli rossi diversa da quella raccomandata.
• presenza di fibrina (immagine di un sedimento cellulare compatto sul
fondo di una microprovetta accompagnato da una sottile striscia rosa
nella parte alta del gel corrispondente ai globuli rossi trattenuti dai residui
di fibrina).
• contaminazione tra microcolonne.
• Uso di altre procedure rispetto a quella sopra descritta.
“Su licenza DIAMED SA, 1785 Cressier-sur-Morat, Suisse”
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Bio-Rad
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06/2008
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