Pagnano e dintorni Situata a poco più di trenta chilometri da Milano, Pagnano è una frazione di Merate, con una comunità parrocchiale che conta circa tremila abitanti. L’imponente campanile e la settecentesca chiesa di S. Giorgio, che dominano dall’alto la Valle della Molgora, sono il segno identificativo dell’abitato, che affonda le sue radici nel più lontano passato. Strumenti in pietra, rinvenuti sui terrazzamenti che sovrastano il corso sinuoso del torrente, testimoniano la presenza dell’uomo sin dalla Preistoria. Reperti archeologici, rinvenuti occasionalmente, confermano l’importanza del luogo in epoca romana. Le prime testimonianze scritte dell’esistenza di Pagnano risalgono al 15 gennaio 998, quando la metà dei beni, dei servi e degli aldii venne venduta da Liutfredo, vescovo di Tortona, a Ottone duca di Carinzia. L’altra metà venne ceduta a Ottone III, Imperatore del Sacro Romano Impero, che a sua volta la donò al Monastero Pavese di S. Salvatore o della Regina. Nel 1014 tali beni furono riconfermati al Monastero dall’imperatore Enrico II. Situato in posizione strategica sull’antica strada per Lecco, Pagnano conserva un’impronta millenaria. Sulle silenziose viuzze del nucleo storico si affacciano le tipiche costruzioni a corte chiusa, dove si scorgono ancora tracce del passato. Pietre miliari sono presenti agli incroci delle vecchie vie di transito: una colonnina in granito è situata in prossimità dell’antica stazione di posta, contrassegnata dallo stemma con l’aquila e il corno da postiglione, emblema del servizio postale del Ducato di Milano, le cui tracce sono ancora visibili sopra il portone d’ingresso. Poco distante, alcune colonne in granito, abbandonate a terra, ricordano un preesistente antico edificio, demolito per lasciare spazio a nuove abitazioni. Residenze cinquecentesche sono identificabili in piazza S. Carlo e nella stretta di S. Remigio. Un’altra colonnina miliare, sovrastata da una più recente croce in ferro, è ben visibile alla diramazione della vecchia strada per Sartirana. Per essendo situato a pochi passi dal centro abitato della città di Merate, Pagnano ha saputo conservare caratteristiche di ruralità e di tranquillità, altrimenti difficili da ritrovare a così breve distanza dalla metropoli milanese. Le aziende agricole, situate nelle immediate vicinanze del centro storico della frazione, offrono l’opportunità di acquistare latte e formaggi di produzione propria e, camminando tra i campi coltivati, è possibile osservare il variare del ciclo naturale delle stagioni. La nuova chiesa parrocchiale di S. Giorgio, in stile tardobarocco, fu costruita in posizione elevata a partire dal 1771, su progetto del giovane ingegnere G.A. Perego. Per la grandiosità delle forme, fu completata solo dopo quasi un ventennio, grazie all’opera degli abitanti della frazione e alle offerte dei più benestanti. Anche la costruzione dell’imponente campanile, iniziata nel 1791, si concluse solo nel 1818. La facciata della chiesa rimase spoglia sino all’inizio del secolo scorso e completata nel 1910, con elementi in cemento martellinato, lesene, cornici, rilievi e statue, di grande effetto decorativo. I lavori di restauro interessarono anche le ricche decorazioni interne, l’antico e pregevole organo e il rifacimento dell’altare maggiore. La chiesa conserva una statua lignea della Madonna del Rosario con Bambino, di origine seicecentesca, con vesti riccamente ricamate. Di notevole pregio è il dipinto di S. Anna e la Sacra Famiglia, attribuito al Legnanino, riportato all’originale bellezza grazie ad un recente restauro. Poco distante, il nucleo storico di Vizzago, situato sulla vecchia strada tra gli abitati di Carsaniga e Cicognola, sorge sui resti di un castello feudale, appartenuto alla famiglia De Viciaco e distrutto in epoca comunale. Nel ’500 la proprietà, con le successive costruzioni, passò al casato dei Ghilio. Nel 1833 gli edifici, ormai ridotti a cascine, pervennero al nobile Bagatti Valsecchi, che procedette all’ampliamento e alla trasformazione in villa padronale, con pianta irregolare, a cui venne aggiunto un nuovo corpo di fabbrica con loggiati, a formare una interessante e ben conservata corte aperta, con ingresso con porta castellana. La residenza, ora De Ferrari, è circondata dal parco secolare e da un apprezzabile ambiente rurale. Nella limitrofa località S. Giorgio è ancora identificabile l’abside della vecchia chiesa parrocchiale di Vizzago, di origine medioevale, forse edificata su preesistente edificio pagano. In epoca napoleonica, la chiesa fu requisita dal demanio, per permettere la conservazione e l’apertura al culto della chiesa di S. Maria Nascente del Convento francescano di Sabbioncello, appartenente alla stessa parrocchia di S. Giorgio. Nel 1810 Il vecchio edificio ecclesiale di S. Giorgio fu venduto e successivamente trasformato ad uso abitativo. Si conserva ora solo la cappella ossario, consacrata nel 1744. La chiesa di S. Maria del Convento di Sabbioncello, situata sul colle che sovrasta la provinciale 342dir, fu ricostruita a partire dai primi anni del ‘500, dopo la demolizione della chiesetta originaria, dedicata alla Natività di Maria. La nuova chiesa fu costruita nelle forme del tardogotico, con tetto a capanna retto da arconi ogivali trasversali ed ampliata sino all’attuale presbiterio. Negli anni 1508-1531 furono realizzati gli affreschi ex voto che decorano l’intera parete destra della navata. Nel contempo fu costruita una piccola casa con annesso chiostrino per accogliere pellegrini, poveri e religiosi. A partire dal 1588 la chiesa subì una radicale trasformazione: venne mutato l’asse direzionale e costruito un nuovo presbiterio in luogo dell’originaria facciata. La volta del coro a crociera e del presbiterio vennero affrescati, mentre nel 1593 i Fiammenghini affrescarono la prima cappella, già dedicata alla Madonna della Neve. Col passare degli anni l’altar maggiore e le cappelle laterali subirono modifiche diverse. Anche il convento fu soggetto a continui adattamenti e ampliamenti. Ad iniziare dalla prima metà del ‘600 fu costruito il chiostro maggiore con la grande cisterna coperta centrale per la raccolta dell’acqua piovana. Sabbioncello acquistò prestigio, divenendo sede di una grande biblioteca, dispersa in conseguenza delle soppressioni napoleoniche, che nel 1796 costrinsero alla temporanea chiusura del convento, con l’allontanamento dei frati. La chiesa di S. Maria rimase aperta al pubblico quale sussidiaria della parrocchia di Pagnano, in cambio della cessione al demanio della vecchia chiesa parrocchiale di S. Giorgio di Vizzago, che venne venduta e trasformata in abitazioni. I francescani poterono ritornare a Sabbioncello e riprendere il loro apostolato nel 1884. La chiesa e il convento ospitano opere di notevole valore artistico e storico. Segno dell’antichità del luogo è l’ara romana, rinvenuta nel pressi, ora collocata a lato della chiesa, nel chiostro minore del convento, aperto al pubblico. Poco distante, a Cicognola, sorge la chiesetta dedicata a S. Giuseppe, raffigurato morente in una notevole tela settecentesca che sovrasta l’altare. L’oratorio fu costruito nei primi decenni del ‘700 dal parroco Gianbattista Ghezzi e nel 1765 vi fu istituito un beneficio scolastico, allo scopo di istruire i bambini della frazione. Successivamente la chiesetta pervenne alla famiglia Gallavresi e, nel tempo, venne abbandonata. Grazie all’impegno di un comitato locale, la chiesetta è stata restaurata ed ora è di proprietà della parrocchia di Pagnano. Domina l’antico abitato di Cicognola l’imponente Villa Perego, di origine settecentesca, ora di proprietà arcivescolive, con l‘ampio parco secolare. Il capoluogo Merate, con la torre del castello, offre relax e possibilità di shopping nei negozi che si affacciano sull’elegante piazza Prinetti e nelle vie del centro storico. Villa Belgiojoso e le innumerevoli ville di delizia, che si scorgono passeggiando sulle principali vie della città, punteggiano gli splendidi parchi secolari e testimoniano i fasti dei luoghi di villeggiatura prescelti dalle principali famiglie nobiliari nei secoli scorsi, decantati da poeti e letterati. La riserva del Lago di Sartirana e il limitrofo Parco Adda Nord, con il traghetto leonardesco di Imbersago, offrono altre possibilità di escursioni e di svago. Il Parco Regionale di Montevecchia e della Valle del Curone , con i suoi 2350 ettari di boschi e aree protette, è un ambiente incontaminato, ideale per camminate e pedalate di ogni gusto e resistenza. Il perimetro della parrocchia di Pagnano si estende nel Parco sino a comprendere l’abitato di Bagaggera e la località Fornaci. I luoghi sono stati abitati sin dalla Presitoria, come testimoniano gli scavi archeologici effettuati a Barbabella, dove sono stati rinvenuti i resti di focolari con strumenti in selce risalenti al Paleolitico, i più antichi sinora scoperti in Lombardia. Numerosi reperti archeologici confermano che il popolamento è proseguito anche nelle epoche successive, ed anche recentemente sono riemerse le tracce dell’antica fornace romana, che si estende sepolta in una vasta area tra Bagaggera e Malnido. La vicina stazione ferroviaria di Cernusco-Merate permette a tutti di raggiungere con facilità uno scampolo di vecchia Brianza, ideale per il relax e il tempo libero, ripercorrendo 60.000 anni di Storia. [email protected]
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