honestatis Editoriale INFO: I.S.H.A. Via Ghedi, 61 Bagnolo Mella (Bs) tel: 335 13 72 872 [email protected] SCRIVI ALLA NOSTRA REDAZIONE: Promuovi il tuo Centro I.S.H.A -ASI, Scrivi un articolo, pubblica un'Annuncio Fai qualche domanda alla redazione.... SCRIVICI SU: [email protected] Cerchiamo Insieme un'equitazione migliore I.S.H.A. (Italian Stock Horse Association) è un'Associazione formata da Cavalieri per i cavalieri. Siamo attenti alla soddisfazione dei Centri, dei Tecnici e di tutti i cavalieri che entrano a far parte del mondo dell'equitazione. Gli ideali I.S.H.A. sono stati abbracciati da ASI EQUITAZIONE, tanto che la stessa è diventata parte integrate del settore Equitazione di questo Ente di Promozione Sportiva riconosciuto dal C.O.N.I. Qual'è la differenza tra I.S.H.A. e le altre Associazioni di Settore? I.S.H.A. vuol fare le cose corrette e più trasparenti possibili. E' un nome dato per riunire tutti coloro che vogliono fare un'equitazione seria, patrocinata da un'Ente di Promozione Sportiva riconosciuto dal CONI, quindi I.S.H.A è da considerarsi un'Associazione di accoglienza, di coordinamento per ASI EQUITAZIONE. I riconoscimenti CONI per noi erano essenziali e grazie ad ASI EQUITAZIONE, che ha creduto in questo progetto, ci ha dato la possibilità di operare per loro conto e con il loro marchio, collaborando con le Federazioni di riferimento e le Discipline Associate. I.S.H.A.Magazine pag 2 In questo numero CURA DEL CAVALLO 5 IL CAVALLO SUDA D'INVERNO? TERRE DI CAVALLI 12 COWBOY'S IN SARDEGNA CENTRI ISHA 31 SARDEGNA BARREL RACING 20 IBRA REINING 24 FUTURITY 2014 L'ANGOLO DI MAHTO 34 CI RACCONTA DICK PIEPER VIAGGI A CAVALLO 26 ASSOCIAZIONE ATTACCHI VDA I.S.H.A. MAGAZINE Pag.3 In questo numero PILLOLE WESTERN 44 WORKING COW HORSE RAZZE AMERICANE 49 IL MORGAN CLINIC CON LORIS 53 HAPPY RANCH BREMBO TRAINING 60 IL CERCHIO CONOSCIAMO IL CAVALLO 64 MAGRO O GRASSO? ASI EQUITAZIONE 73 CORSO ISTRUTTORI ASI EQUITAZIONE 74 TURISMO EQUESTRE I.S.H.A. MAGAZINE pag. 4 Il cavallo, Suda d'Inverno? A Attività Muscolare, sudorazione e Idratazione Come gli esseri umani, i cavalli hanno bisogno di sudare al fine di regolare la loro temperatura corporea e raffredarla quando necessita . Questo sistema di raffreddamento naturale non solo deve funzionare ma lo deve fare con la massima efficenza,quando un cavallo non suda o suda poco dopo un allenamento, anche a temperature esterne basse, qualcosa è seriamente sbagliato. Questa condizione è chiamata anidrosi o non sudorazione. L'Anidrosi, se non trattata, può causare surriscaldamento compromettendo lo stato di salute del cavallo e nella forma più grave, può essere fatale. Difficile per i proprietari di cavalli, capire qual'è la sudorazione ottimale per il proprio animale al lavoro, alcuni confondono un' eccessiva respirazione durante il lavoro con problemi respiratori, mentre invece, potrebbe essere la necessità del cavallo di inalare più ossigeno per aiutare il raffreddamento. Per avere una maggiore comprensione dello stato fisico del proprio cavallo al lavoro si possono prendere alcuni accorgimenti, quali: Prendere la temperatura del cavallo a riposo, e poi dopo l'esercizio fisico Questa è la prima cosa da controllare perché il rapporto tra il sudore e la temperatura del corpo può aiutare a determinare se il cavallo sta sudando in modo efficiente. La temperatura normale per un cavallo riposo è 37,5 ° a 38 °. Durante un allenamento, la temperatura può salire a 39,6 ° C, ma non deve superare i 40,5 ° C. La temperatura deve scendere rapidamente quando l'esercizio si è fermato. Se la temperatura rimane elevata per troppo tempo, il cavallo non ha una sudorazione corretta. I.S.H.A MAGAZINE pag. 5 Dopo un buon allenamento, un cavallo deve sudare ovunque, anche sulle gambe. Per aiutare la sudorazione regolare è necessaria una buona alimentazione e somministrazione di elettroliti . Fare attenzione ad altre condizioni. Essi possono indicare che la sudorazione è il vero problema. Gli elettroliti sono minerali presenti nell’organismo, ed in particolare nel sangue sotto forma di ioni e sono rappresentati principalmente dal sodio, dal cloro e dal potassio, oltre che dal calcio e dal magnesio; tra le proteine spicca invece l’albumina, responsabile dell’aspetto schiumoso e biancastro tipico del sudore del cavallo a livello del collo, dove le redini sfregano sul pelo sudato. La perdita eccessiva di elettroliti in seguito ad esercizi molto impegnativi, può portare a debolezza muscolare e affaticamento dell’animale, tremori e spasmi muscolari. Il respiro affannoso è una risposta naturale al surriscaldamento e può essere confusa con un problema respiratorio o il risultato di un scarso fitnees. Controllare sempre i segni di scarsa sudorazione. Il sudore contiene sali che hanno un effetto antimicrobico sulla pelle. Se il pelo si presenta opaco e/o la pelle è squamosa, può essere causa di una sudorazione irregolare che non permette ai sali di distribuirsi sulla pelle ed effettuare una naturale difesa antimicrobica. I.S.H.A MAGAZINE pag. 6 Importantissima le prevenzione alimentare delle perdite di elettroliti l'Alimentazione deve fornire al cavallo . tutte le sostanze di cui ha bisogno per compiere l’attività fisica e per questo va opportunamente modificata quando l’esercizio fisico si fa più intenso. Per incrementare il fabbisogno rispetto all'attività richiesta al nostro cavallo possiamo ricorrere a diversi prodotti contenenti sali persi con la sudorazione(fosfato di sodio, cloruro di calcio, citrato di sodio, solfato di magnesio, cloruro di calcio, gluconato di magnesio, cloruro di sodio) e altre sostanze che, contenendo una discreta percentuale di Sali, stimolano la sete migliorando l’assunzione di acqua, cosa molto importante nei cavalli affaticati che di solito non bevono a sufficienza per un alterato senso della sete. “Perchè il cavallo suda? Attività muscolare” I muscoli sono costituiti da tre diversi tipi di cellule, capaci di contrarsi con rapidità diversa e in grado di utilizzare carburanti diversi. Esistono, infatti, fibre muscolari a contrazione lenta che usano acidi grassi, e fibre muscolari a contrazione più rapida, che utilizzano principalmente glucosio. Le specialità sportive vedono impegnati i cavalli per sforzi lunghi e lenti come nelle gare di fondo, altre basate sullo sprint , come molte specialità della monta americana, le corse in piano e il salto ostacoli, altre specialità sono intermedie, come le corse al trotto. Un cavallo che svolge un lavoro lungo e lento utilizza, e brucia in grande maggioranza acidi grassimentre un soggetto impegnato in una corsa piana utilizza il glucosio come carburante esclusivo. ISHA MAGAZINE pag. 7 Se l'attività è intensità sono mediobassa e prolungata nel tempo (attività aerobica,i substrati metabolici utilizzati possono essere sia i grassi, quando l'intensità dell'esercizio fisico è bassa, sia il glicogeno o il glucosio, via via che aumenta l'intensità del lavoro muscolare. Se lo sforzo è leggermente più prolungato ,l'energia necessaria alla contrazione muscolare viene prodotta utilizzando il glicogeno contenuto nei muscoli, cioè le riserve di zuccheri (detta glicosi). La glicolisi può avvenire in assenza di ossigeno (glicolisi anaerobica) oppure in presenza di quantità adeguate di ossigeno (glicolisi aerobica o ossidativa). Quando la glicolisi provoca un progressivo accumulo, prima nei muscoli e poi anche nel sangue,di acido lattico, si parla di meccanismo glicolitico anaerobico lattacido. La produzione di energia attraverso questa via metabolica anaerobica non può essere mantenuta per lungo tempo in quanto le alte concentrazioni di acido lattico nei muscoli e nel sangue provocano da una parte difficoltà di contrazione e dolori muscolari, dall'altra malessere generale. Il cavallo in lavoro converte un tipo di energia (quella chimica) in un altro (quella meccanica). Solo una piccola parte di questa energia tuttavia viene utilizzata per compiere il lavoro il resto viene disperso sotto forma di calore. I.S.H.A. MAGAZINE pag.8 Per aiutare il raffreddamento corporeo durante l’esercizio le narici dell’animale si presentano fortemente dilatate, per permettere l’ingresso di una maggior quantità d’aria che entra nelle vie respiratorie a temperatura ambiente e ne esce riscaldata ed umidificata rappresentando un sistema molto efficace di smaltimento di calore. I Vasi sanguigni presenti sugli arti,aiutano il raffreddamento corporeo dilatandosi allo scopo di raffreddare il sangue attraverso un meccanismo di irradiazione. Il principale sistema che facilita la dissipazione del calore è la sudorazione dell’animale. Anche se la sudorazione è quindi un meccanismo importante e positivo per l’organismo del nostro cavallo; con il sudore vengono tuttavia persi dal corpo acqua ed elettroliti, oltre a sostanze presenti in minore quantità come le proteine. I.S.H.A. MAGAZINE pag. 9 Tiziana Gurrisi West and Western veste I.S.H.A. WWW.WESTANDWESTERN.COM Ordina i tuoi articoli Tecnici, possibilità di inserire il logo del tuo Centro I.S.H.A. MAGAZINE pag. 11 Cowboy's in Sardegna I.S.H.A. MAGAZINE pag. 12 “La Sardegna terra di cavalli, incontra la Monta Americana" L'equitazione in Sardegna è di casa, la monta Sarda, si perde nella notte dei tempi con grande tradizione. Si pensa derivi dalla vecchia scuola spagnola con ispirazione rinascimentale. Anglo Arabo Sardo e il cavallino della Giara di Gesturi sono i cavalli autoctoni, utilizzati nei tempi antichi sopratutto per il lavoro con il bestiame. I pastori sardi, utilizzavano i cavalli per la transumanza delle pecore per ricoverarle all'ovile o per muoverle da un pascolo all'altro. Era sopratutto il mezzo di trasporto per spostarsi dall'abitato alla campagna su sentieri impervi guidando al pascolo pecore e vacche. Muoversi su terreni difficili, aveva creato la necessità di elaborare una cultura equestre che potesse sfruttare al massimo le potenzialità di questo animale. Oltre che al lavoro il pastore montava con orgoglio e maestria in tutte le manifestazioni e nelle occasioni di festa. 1Tipico Abbigliamento: scarponcino pesante a suola liscia, adatto alla staffa ma anche ad andare a piedi, speroni a rotella, gambali di cuoio rigido per proteggere il polpaccio, nella destra la frusta, pantaloni attillati di fustagno o di velluto, gilet, giacca dello stesso tessuto dei pantaloni, berretta I.S.H.A MAGAZINE pag. 14 il tipico sellaccio sardo deriva dalla sella spagnola. La bardatura ha il pettorale e il sottocoda, Il sottopancia è una cinghia che avvolge sella e cavallo (come per le recado argentine passa sopra il seggio).La sella poteva essere coperta da pelle di capra o pecora per renderla più confortevole. Il sottosella è di robusto orbace. La testiera è in cuoio spesso e oltre alle redini, nella testiera c'è una corda il cui capo è legato sulla sinistra della sella. Sulla groppa sta la bisaccia con dentro il cibo del giorno, la roncola, la pesante mantella di orbace per proteggere da pioggia e freddo e il laccio per catturare i capi di bestiame. I.S.H.A. Magazine pag. 14 “Come i Cowboy's Americani anche in Sardegna il cavallo era utilizzato per lavorare con il bestiame” La descrizione della tipica bardatura e abbigliamento Sardo e l'utilizzo del cavallo, non è molto lontano dalla descrizione dei cowboy's americani o sud americani, ecco perchè, anche in questa terra alcuni si sono affacciati a quello che oggi è l'equitazione Americana. Ovviamente con qualche difficoltà vista la cultura equestre molto forte di questo Paese, ma, alcuni Centri, attraverso Clinic e Stage specifici si sono adoperati per portare in Sardegna la conoscenza del mondo western. In particolare il RANCH COSSU QUARTER HORSE che ha ospitato il CLINIC con Loris Mondoni. Altri Centri in Sardegna, di monta Americana, marchiati I.S.H.A -ASI Equitazione si sono uniti all'evento come il RANCH PAKY BARROSOdi Valentina Ancona e il PRINCE RANCH di Roberta Cuccu. Il clinic si è svolto a fine Ottobre con un gran numero di partecipanti, tutti molto interessati a scoprire le tecniche usate Oltreoceano per domare e addestrare i Quarter Horse e non solo. L o r i s dice “L’ospitalità di Roberto Cossu e della sua famiglia è stata ineguagliabile e l’interesse di tutti i partecipanti mi ha rivolto così tanta attenzione che avrei voluto che il sole non tramontasse per continuare ancora a lavorare con i loro cavalli. Ho trovato tanta voglia di essere seguiti, di imparare, di incontrare lo spirito dei loro cavalli e di comprenderli appieno”. 1. COSSU QUARTER HORSE Località Mitza SA Murtasnc Uta (Italia) 3475144974 Roberto Cossu I.S.H.A.Magazine pag. 15 "Un cavallo è un cavallo, indipendentemente da che razza o linea di sangue sia….” ...e questo penso che sia quello che ha creato lo spirito in tutti i partecipanti di voler capire come instaurare quel “filo conduttore” di cui Loris parla sempre nei suoi clinic. "Vedere come una puledra sdoma, mai iniziata alla sella è stata allenata, avvicinata ai primi passi del lavoro in tondino e buon ultimo il secondo giorno, una volta sellata, giocare con lo Stetson(cappello western)di Loris mentre spiegava, come se fosse una mangiatoia… beh è stato proprio divertente e significativo". Come ha detto Loris “soprattutto qui in Sardegna, dove portare nuovi cavalli non è semplice e dato anche il periodo economico che stiamo attraversando, è buona cosa in primis vedere come riuscire ad andare d’accordo e far “funzionare” i cavalli che già abbiamo. Non pensiate che per vedere un cavallo tranquillo a redini molli che esegue i nostri invisibili comandi serva avere per forza un Quarter Horse”. Queste parole sono rimaste impresse da subito nelle menti di tutti i partecipanti dove la voglia di “riabituare” i loro cavalli Anglo-arabi, mezzosangue etc. è cresciuta sempre di più nel corso dei due giorni di clinic. I.S.H.A. Magazine pag.16 Un complimento enorme crediamo tutti che vada a Roberto Cossu, per tutto il lavoro perpetrato negli anni senza remore e con molto impegno. Bravo Roberto! hai fatto veramente un buon lavoro! Roberto e i suoi allievi sono già dei bravi roper, hanno dei vitelli con cui lavorare ed il loro interesse nel lavoro con il bestiame vorrebbe arrivare anche sino al working cow horse ed al cutting. Loris: “Ho trovato una grande voglia di crescere ed essere seguiti proprio da una “famiglia” come quella dell’ISHA, organizzare qualche evento, qualche gara e desidererebbero proprio sentirsi parte del mondo equestre che l’ISHA cerca di tenere unito per un unico obbiettivo, la realtà western all’insegna del rispetto del cavallo” Loris è veramente grato al “Cossu Quarter Horse” per aver ospitato il primo di questa serie di clinic che propone in Italia con l’idea di divulgare la vera essenza dell’equitazione americana d’oltreoceano. E’ veramente orgoglioso di questo poiché ho percepito una vera sete di conoscenza a riguardo di tutti i temi trattati. Loris Matho Mondoni -Tiziana Gurrisi I.S.H.A. Magazine pag. 17 Centri I.S.H.A. Sardegna ATTIVITA’: EQUITAZIONE AMERICANA, LEZIONI,ESCURSIONI,IPPOTERAPIA,DOMA E ADDESTRAMENTO PULEDRI STRUTTURA: BOX : 10 POSTE COPERTE: 10 CAMPI SCUOLA: 2 CAMPI GARA: 0 CAVALLI SCUOLA: 10 CLUB HOUSE: SI AULA DIDATTICA: NO RISTORAZIONE: NO Resp. Tecnico : CUCCU ROBERTA PRINCE RANCH A.S.D. A.D.S. PRINCE RANCH CENTRO AFFILIATO San Nicolo’ D’Arcidano (OR) Via delle Mimose 52/54 -09097 Tel: 3488061679 e mail: [email protected] I.S.H.A. Magazine Pag. 31 Barrel Racing IBRA - ASI I.S.H.A. Magazine pag. 20 “Nasce una nuova collaborazione con ASI (Associazioni Sportive Sociali Italiane) ente di promozione sportiva riconosciuto dal CONI.” Nell’incontro del 20 marzo con il responsabile Nazionale del Settore Sport Equestri ASI Emilio Minunzio e il presidente della IBRA EVENT Armando Stirpe si è dato vita ad un nuovo progetto relativo all’equitazione western delle discipline del BARREL RACING e del POLE BENDING. Debutta in Italia, con il riconoscimento della consorella IBRA U.S.A., l’ “ITALIAN IBRA CHAMPIONSHIP 2014” IIn Italia questa disciplina è arrivata attraverso la NBHA Italy (National Barrel Horse Association), ma in seguito sono nate altre associazioni quali la BBR Italy (Better Barrel Races) e la IBRA (Italian Barrel Racing Association) con sede a Frosinone che si occupano di promuovere e sviluppare questo sport. il Lazio è tra le regioni che vanta il numero più cospicuo di atleti che lavorano assiduamente per migliorare il livello tecnico del Barrel Racing e Pole Banding. 1Il Responsabile Nazionale ASI-Sport Equestri Emilio Minunzio,entusiasta dell’andamento del campionato, si congratula con il Presidente della IBRA Italia Armando Stirpe infatti l’associazione ciociara risulta essere la più grande d’Italia per la disciplina e si colloca al secondo posto a livello nazionale come organizzatrice di eventi di Barrel Racing e Pole Bending. I.S.H.A. Magazine pag. 21 Barrel Racing e Pole Banding Barrel Racing Il barrel racing è nato negli Stati Uniti, principalmente per le donna, le quali stanche di solo accompagnare gli uomini ai rodeo, si organizzarono per mettersi in gioco. . Si crede che la prima competizione di barrel racing ebbe luogo in Texas precisamente non si sà in quale data, ma la prima Associazione di Barrel Femminile risale al 1981. Le competizioni di Barrel Racing consistono in gare di velocità, dove il binomio dovrà, nel minor tempo possibile effettuare un percorso composto da 3 barili girando intorno ad essi con virate strette e veloci. I tre barili sono posti ai vertici di un triangolo isoscele e ad almeno 6 metri dal fence (recinzione). Pole Banding Il Pole Bending invece prevede un percorso a slalom intorno a sei paletti disposti in linea retta distanza di mt. 6.40 l’uno dall’altro. Gara di velocità che inizia in linea retta a fianco ai paletti per effettuare uno slalom di andata e ritorno e chiudere a tutta velocità in linea retta. I.S.H.A. Magazine pag. 22 REINING FUTURITY 2014 fortissimamente nel segno di Bernard Fonck! s SI è chiuso da pochi giorni l’ultimo attesissimo grande appuntamento europeo del reining: il Futurity 2014. Si parte sabato 8 novembre con i 4 anni. Negli open, sono 61 i binomi partenti per l’unico go di qualificazione. I.S.H.A. Magazine pag. 24 “Alessandro Roasio continua a farsi notare nelle arene di mezza europa.” Nel livello 4 la spunta Gebert con Charly Step n Cool che dopo aver sbancato nel Futurity 3 anni nel 2013 si conferma in gran spolvero e con un ottimo 219,5 rimane in testa fino alla conclusione della prova. Al secondo posto l’onnipresente Fonck in sella a Tin Whizin con 217,5 e al terzo posto con 217 si piazzano Silvia Rzepka e Start A Revolution insieme a Alessandro Roasio e Jupiter of Sun di Franco Rosso. Dopo gli ottimi risultati dell’estate, Alessandro continua a farsi notare nelle arene di mezza europa: ottimo risultato per il reiner de La Peschiera! Subito alle spalle Lendi, Cordioli e Max Ruggeri. Un ottimo Dido Masi piazza ben due cavalli in finale: per lui un’annata da ricordare. Alla finale accedono poi tra gli altri anche Beppe Prevosti e So Lucky Dude, il gradito ritorno di Pierluigi Chioldo in sella a Saturday Pepper, Guglielmo Fontana con GVR Gunalicious e Orlandini su Smoker Baby Gunner. Passaggio virtuale del trattore e siamo ai Non Pro. Ben 57 binomi su cui svetta la giovanissima e bravissima Maria Gina. La figlia dello sfortunato pilota di F1 Michael Schumacher si piazza in testa con Captain Igloo e un solido 215,5. Sempre impeccabile, sempre sicura. Grande maturità per questa giovane amazzone. I.S.H.A. Magazine pag.26 Al secondo posto Anthony De Lorenzis in sella a Showman Chocolate e Ewald Rifeser e Wimpys Lil Shiner con 213, al quarto posto Edo Bernardelli con Im Taris Slide con 212,5. La domenica via col primo Go del Futurity 3 anni. Sono ben 87 i binomi per gli Open, tre cavalli per Fonck, Lendi e la Zweifel oltre a molti nomi importanti. La classifica del primo go recita: Fonck primo e secondo rispettivamente con Lil Rif Whiz N Tag (220,5) di proprietà della moglie Ann Poels e Big Fat (219), terza piazza per Beppe Prevosti e Nike Star With CA (217,5), ottima prova per Francesco Martinotti e DJ Ruf (217), così come Midili in sella a Rs Eagle Blue di proprietà di Claudio Risso, Kronsteiner con Chex Out My Banjo e Ann Poels con Roses For Einstein (216,5). Il secondo Go va in scena martedì e Fonck si ripete confermando i piazzamenti dei suoi cavalli che lo fanno stare saldamente in testa alla classifica. Terzo nell’overall Francesco Martinotti e quarta Ann Poels. Kronsteiner stecca marcando un 205 che lo caccia fuori dalla finale. Quasi tutti i cavalli scendono leggermente nelle performance durante il secondo go tranne White Spark tra le redini di Dominik Reminder: il cavallo di Luga QH si fa notare con un ottimo 217,5 e anche in campo prova molti occhi sono puntati su di lui. Nei Non Pro 3 anni un solo Go e a farla da padrone è Manuel Bonzano: 213,5 in sella a Spook O Jay e 213 su Same Old Song And Dance gli valgono la prima e la terza piazza. Primo a parimerito il sempre presente Claudio Risso con Rs Raptor Jac. Altri ottimi risultati il 212 di Edo Bernardelli su Remin Peppy Guy e il 211,5 di Gabriele Carrarini in sella a CG Smart First I.S.H.A. Magazine pag.26 Le finali 4 anni si svolgono giovedì e si parte dai Non Pro L La gara è davvero interessante e con grande contorno di tifo agguerritissimo Nel livello 4 la spunta Maria Gina che con 215 mette tutti dietro. Reserve Champion e Champion Livello 3 Edo Bernardelli e Im Taris Slide con 214,5, mentre Reserve Champion Livello 3 è Anthony De Lorenzis in sella a Showman Chocolate. Nel livello 2 Co-Champions le amazzoni Greta Sordelli su DV Foxy Rooster e Roberta Giongo su MTK Flipper. Greta si aggiudica anche il titolo di Champion livello 1 mentre Reserve Champion livello 1 è Enzo Marniga in sella a Lf Custom Black Chex. Nuovo passaggio del trattore virtuale e via…! verso gli Open La gara inizia in sordina ma cresce di livello e finisce con un emozionante 227,5 della bellissima Charly Step n Cool tra le redini di Gebert. Tanta regolarità è davvero impressionante… non vediamo l’ora di rivederla sulla sabbia dei grandi eventi italiani ed europei!! Reserve Champion Livello 4 e Champion livello 3 è Guglielmo Fontana con GVR Gunalicious che marca un eccezionale 221. Casa 23QH gli ha fatto un gran bene! Reserve Champion livello 3 è invece Hasenauer in sella a Walla Walla Glitter che ha showeggiato con grande classe e entusiasmato il pubblico, con un go premiato con 219,5 e che si posiziona secondo anche nel livello 2. Livello 2 in cui Dido Masi raccoglie a mani basse vincendo in sella a Saturday Whiz (220,5) e piazzandosi secondo con Marry Smoke (219,5). Nel livello 1 è invece Tiara Van Dongen a fare prima con Dry Wimpys Kid (219) e seconda, insieme a Roasio, in sella ad Hollywood Diva BB (216,5). La gara più attesa ha un preambolo venerdì sera con la Finale 3 anni Non Pro. Show decisamente sotto tono, pieno di sbavature e i cavalli dimostrano tutta la loro stanchezza, fisica e mentale. Il primo sussulto il pubblico lo ha con Andrea Iannetta e Er Baby Jane Surprise che con 216 e una gara davvero ben condotta e con tantissimo tifo si piazza in testa. A mano a mano che la gara va avanti si ha la sensazione che Andrea abbia davvero fatto bene ma gli ultimi cavalieri a scendere in arena sono certamente degli avversari scomodi. Bonzano e Risso non corrono al meglio delle possibilità e alla fine non resta altri che Spook O Jay tra Andrea e il suo titolo di Champion 3 anni Non Pro. Bonzano è protagonista di una gara buona ma non perfetta e alla fine per lui sarà ‘solo’ 212,5. I.S.H.A. Magazine pag. 27 Esplode la felicità di tutto il gruppo che accompagna Iannetta che si è davvero meritato il titolo in arena: Champion livelli 4 e 3! Champion livello 2 e 1 è invece la brava Marina Becker in sella al suo Walla Whiz Chrome. Sabato sera a una ora a parere di tutti abbastanza tarda inizia LA gara. I cavalli sono bolliti e la prima metà di show è abbastanza deludente. Chiaramente dieci giorni di lavoro intenso non possono certo far arrivare i cavalli al pieno delle forze alla finale I.S.H.A. Magazine pag. 28 Il primo cavaliere ad entusiasmare davvero il pubblico è un ritrovato Gennaro Lendi in sella a Rs Starfighter Lena e 219,5. Ovazione alla fine del go e ottima preparazione del cavallo di proprietà di Claudio Risso Molti sono i giudizi sospesi in attesa di review. Una prova molto seguita ma purtoppo non buona è quella di White Spark tra le redini di Dominik Reminder che con 208 si piazza nelle parti basse della classfica: speriamo di rivedere questo cavallo molto interessante nelle prossime manifestazioni, e di ritrovarlo più in forma. La gara si accende sugli spalti dopo il go di Fonck in sella a Big Fat: in un cambio il pubblico vede un calcio e si aspetta il conseguente penalty dei giudici. Dopo il review arriva il punteggio di 222: per i giudici è un inciampo. Il pubblico non la prende bene. Quando in arena scende Francesco Martinotti tutto il Palasturla è con lui e lo incita a una prova davvero di sostanza che viene valutata 221,5. Peccato davvero per Francesco che da qualche mese a questa parte sta conquistando giudici e spettatori con i suoi Go da brivido. Gli è forse mancato un pizzico di fortuna ma certamente questo per lui è solo l’inizio. Bernard è Champion e Reserve Champion. Ultimo binomio ad entrare in arena è Bernard Fonck con Lil Rif Whiz N Tag: sicuramente una ottima prova che i giudici valutano da 223. Bernard è Champion e Reserve Champion. Innumerevoli le parole spese sul presunto calcio, tanto è vero che anche se sono oramai le 2.30 di notte la premiazione tarda ad iniziare, ma i giudizi sono registrati e i campioni omologati. Nel livello 2 e 3 Dido Masi e Custom Miranda (216) guadagnano la prima piazza, mentre Reserve Champion liv 3 Adriano Meacci su Hot Tough Chex (213,5) e Reserve Champion livello 2 è Arrighi in sella a Topsail Pop (212,5) . Nel livello 1 Champion è Matteo Vedovato con Magica Lena (211,5) e Reserve Champion Roberto Vettore su Sofisat (209,5). I.S.H.A. Magazine pag. 29 Oltre al Futurity, si è concluso al Palasturla l’anno di competizioni con le finali del Campionato Italiano IRHA che ha visto un altissimo numero di binomi partecipanti tra coloro che si sono sfidati sulla sabbia dei vari campionati regionali. Anche in questo caso ottimi cavalli e cavalieri che hanno voluto dare il loro meglio in una cornice che per ogni reiner è certamente la più ambita. Ora attende tutti noi, Open, Non Pro e semplici Amateur qualche mese di duro lavoro a casa, con l’ambizione di diventare più competitivi e più performanti nella prossima stagione di gare. Horse Show Season: arriva presto, senza ‘sliding’ non sappiamo stare! Barbara Fantoni I.S.H.A Magazine pag. 30 L'angolo di Mahto VIAGGIA IN AMERICA con Loris Mahto Mondoni I.S.H.A. Magazine pag.34 LORIS ci racconta DICK PIEPER semplicemente.......un grande uomo Lo incontrai personalmente ormai più di tre anni fa e devo dire che per quanto riguarda la passione che ho per i cavalli sin dall’età di cinque anni, per la mia crescita professionale e per il mio modo di pormi nei confronti di queste splendide creature è stato l’incontro più importante della mia vita. Gli devo tutto ciò che so, non solo per quello che mi ha insegnato durante i suoi clinic, lavorando con lui e passanci tanto tempo assieme presso le sue scuderie, ma anche perchè ha saputo darmi un modo di fltrare tutto quello che ho imparato in trent’anni che monto a cavallo in maniera da poter fare una cernita di tutte le scartarne alcune, tenerne buone delle altre e modifcarne altre. Potrei dire che la tecnica equestre l’ho imparata da una molteplicità di pro- fessionisti sparsi in ogni angolo di Italia e del mondo ma solo uno ha saputo dirmi come, quando, quanto e perchè usare questa tecnica. Sicuramente un grande Horseman, un grande Reiner, Roper, Cutter, Rider di certo... Ma in assoluto un grande UOMO. Sto parlando del mio amico Dick Pieper. Oggi ho la fortuna di avere la mia puledra paint scuderizzata da lui mentre sono in Italia e tornero presto a condividere qualche buona tazza di caffé e qualche Buffalo Trace Bourbon Whisky con lui i primi giorni di Gennaio. I.S.H.A. Magazine pag. 35 Il Segreto....... Cosa c’è di così speciale in tutto quello che Dick mi ha mostrato? Beh la frase più signifcativa che mi ha detto anni fa e quella a cui potrei ricondurre tutto il mio “cambiamento” e la mia crescita... in quel momento stavamo montando e spiegava come le informazioni, i comandi che cerchiamo di impartire al nostro cavallo arrivano alla sua mente e come il suo cervello le può più o meno elaborare. “Il segreto sta nella semplicità delle cose” questa frase mi ha letteralmente “aperto la mente” in ogni senso, non solo con i cavalli, ma come flosofa di vita in ogni senso. Quando la semplicità di ciò che come esseri umani comprendiamo diventa usuale, consueta, diventa semplicità e consue- tudine anche per i cavalli e così possiamo andare oltre e cercare di far divenire “semplice” cose che prima possono sem- brare molto diffcili. Chi non sa come costruire uno “spin” o uno “sliding stop” non ha nessuna colpa, deve solo colmare la sua carenza di conoscenza ed aprendo la mente cercare la strada della semplicità verso lo stop o lo spin. Questo si può perseguire solamente partendo dalla semplicità delle cose, senza saltare passaggi, continuando con fermezza nel nostro percorso iniziato, ancora una volta, dalla “semplicità delle cose”. Il segreto sta li, o meglio, inizia da quel punto. Perchè pensare che tutto deve essere per forza complesso quando nasce all’origine, estremamente semplice. I.S.H.A. Magazine pag. 36 sono la mia passione, la mia vita e credo che si meritino molto di più dei soprusi ed abusi subiti ancor di più oggi all’insegna del dio denaro. Chiedo scusa se sono uscito dal seminato equestre ma ci tenevo a precisare perchè faccio quello che faccio, cosa mi piace fare, e relativamente a cosa non sono disposto a scendere a compromessi. Un grande uomo il titolo di questo articolo, di Dick Pieper Vi ho già parlato, un altro “grande uomo” mi ha sempre accompagnato con le sue gesta per tutta la vita. Cominciate dalla semplicità, dalla natura delle cose, da come il Creatore le ha fatte, cercando di capirne l’essenza e la magia della vita e come può esistere e vivere quella determinata cosa. Partendo da questo punto non servono mesi e mesi di pratica per arrivare a capire come si può effcientemente insegnare ad un cavallo a “spinnare”... dipende solo dalla vostra sensibilità e dalla vostra apertura mentale di comprensione. Sono pienamente consapervole che tutto ciò che scrivo possono sembrare solo “parole” ma in realtà questo (scrivere questi articoli) e l’unico momento in cui “parlo” senza dimostrare nell’immediato, sul campo, quello che dico. Non faccio clinic ad un costo di 1.000,00 € euro al giorno, perchè non mi interessa la commercialità di ciò che dico, non mi interessa arricchirmi su ciò che credo ma se faccio quello che faccio, che piaccia o no, che ci crediate o no, lo faccio per i cavalli, per loro, perchè Il leggendario Toro Seduto, capo della nazione lakota, il cui sangue diretto scorre tra le vene di miei parenti nella riserva di Standing Rock, mi ha insegnato tanto quanto Dick Pieper probabilmente, mi ha insegnato a capire il cavallo in quanto creatura del Grande Spirito tanto quanto me. Non ritengo di essere migliore perchè sono uomo, più intelligente perchè ho il dono della parola, più ricco perchè ho del- le banconote in tasca ma semplicemente più debole di te cavallo, in ogni senso, perchè sono uomo, non riesco a dormire senza un tetto e senza coprirmi, non sono più in grado di procurarmi il cibo senza un supermercato, e non sono più in grado di fare tanta strada senza salirti in groppa. Perdonami, sono solo un misero essere umano. Loris Mahto Mondoni I.S.H.A. Magazine pag. 37 Viaggi a cavallo..... con il Gruppo Attacchi VDA Appennino Modanese A.S.I.- Equitazione I.S.H.A. Magazine pag. 40 “Il Gruppo Attacchi VGA , Settore Equiturismo ASI -Equitazione e i viaggi a cavallo......” Tre giorni a cavallo dedicati ad una delle grandi vie di comunicazione del passato, la “Via Romea Nonatolana”, un’antichissima arteria che da Modena conduceva a Roma, Caput mundi. L’itinerario messo a punto dai tecnici del Gruppo Attacchi VdA – Appennino Modenese avrà come punto di partenza Polinago, sede principale del sodalizio, per giungere a Sestola, altra sede dell’associazione. Lungo il percorso i cavalieri potranno ammirare gli innumerevoli manufatti, tuttora ben conservati, frutto dell’opera millenaria delle genti che ci hanno preceduto. Tra questi spiccano imponenti pievi, incantevoli oratori e graziose edicole votive, oltre a maestosi ponti che sovrastano il torrente Scoltenna, uno dei corsi d’acqua più importanti dell’Appennino modenese che farà da compagno di viaggio agli escursionisti per lunghi tratti. Il percorso si sviluppa in contesti di inestimabile valore ambientale e naturalistico, tipici di questo lembo di Appennino. L’iniziativa avrà luogo nei giorni 6/7/8 dicembre 2014 ed è adatta a persone che hanno sufficienti capacità equestri. Amici e parenti che non praticano l’equitazione potranno aggregarsi ai punti sosta e tappa, oppure fruire di attività integrative, quali escursioni pedestri tramite l’accompagnamento a cura di professionisti messi a disposizione dell’organizzazione I.S.H.A. Magazine pag. 41 A cavallo della storia: “Via Romea Nonantolana” “Sabato 6 la partenza è prevista da Polinago..” Il percorso toccherà evidenze storiche ed ambientali come il Castello di Brandola, appartenuto nei secoli alle famiglie preminenti del Frignano e, in quei tempi, fulcro della vita politica e amministrativa locale; il maniero è stato recentemente restaurato. Poi sarà la volta del Ponte d’Ercole, suggestivo arco di trentatré metri modellato esclusivamente dagli agenti naturali, sul quale l’uomo non è mai intervenuto. Successivamente i cavalieri transiteranno sul Ponte di Olina, spettacolare manufatto del 1522 ad arco unico che collega le due sponde dello Scoltenna. In serata la comitiva giungerà a Sestola dove i cavalli saranno ricoverati in box presso il maneggio gestito da Gruppo Attacchi. Domenica 7 partenza da Sestola. La comitiva transiterà ancora per un durevole tratto della Via Romea Nonantolana che si snoda alle pendici del Monte Emiliano. Il gruppo di cavalieri percorrerà ambienti permeati da una natura rigogliosa e a tratti selvaggia. Lungo l’antica arteria nel corso dei secoli si sono sviluppate significativi agglomerati urbani, tuttora ben conservati, tra questi spicca Vesale, dove l’architettura romanica è preminente rispetto alle recenti urbanizzazioni. In questo luogo i viandanti a cavallo effettueranno una sosta ristoratrice prima del rientro serale a Sestola. I.S.H.A Magazine pag. 42 PROSSIMI APPUNTAMENTI: 14 dicembre Montecreto 26/27/28 dicembre Zoccoli sulla neve 3/4/5/6 gennaio ’15 Bianca come la neve 25 gennaio Mulino Turrini 7/8 febbraio Le Frazioni di Polinago 15 febbraio Il Castello di Brandola 8 marzo Savoniero 21/22 marzo I Ponti dello Scoltenna 28/29 Marzo Lavoro alla Longe 4/5/6 aprile I patriarchi della terra Lunedì 8, partita da Sestola la comitiva a cavallo giungerà al Castello di Montecreto, arroccato su un suggestivo promontorio che domina le vallate sottostanti, per poi traversare nuovamente il torrente Scoltenna tramite il Ponte dei Leoni, così denominato per le opere scultoree in arenaria che da immemore tempo “vigilano” agli ingressi dell’imponente opera. Lungo il predetto corso d’acqua si incontreranno molteplici mulini che sino al primo dopoguerra rappresentavano un’importante elemento della filiera agricola locale. Amazzoni e cavalieri concluderanno questa inebriante esperienza di tre giorni presso il maneggio di Polinago, dove il congedo sarà allietato dal consueto brindisi tramite il “bicchiere della staffa”. Buon viaggio, a “cavallo” della storia, lungo la Via Romea Nonantolana. 11/12 aprile Equitare secondo il Metodo EC 25/26 aprile I percorsi della Resistenza 1/2/3 maggio La Via Vandelli 10 maggio Mamme… in carrozza 30/31 maggio Tour del ½ giugno Monte Cimone Dal 14 al 20 Giugno Settimane Equestri Per avere maggiori info sugli eventi: Gruppo Attacchi VDA – Appennino Modenese Associazione Sportiva Dilettantistica Via San Martino 12- 41040 Polinago (MO) INFO Piera 348 8126595 www.gruppoattacchivda.it [email protected] I.S.H.A. Magazine pag. 43 Pillole Western Working Cow Horse I.S,H,A, Magazine pag.44 “LE ORIGINI .” I l Working Cow Horse è un tipo di competizione nota anche come reined cow horse. I cavalli sono chiamati a lavorare un unico vitello in arena eseguendo delle manovre specifiche e l'esecuzione di un pattern di Reining. Il lavoro si svolge in tre parti fondamentali chiamati: herd work, fence work e Reining. Herd Work consiste nel separare un vitello dalla mandria e mantenerlo sulla linea senza farlo rientrare ( simile al cutting), il Fence work, invece si divide in tre manovre fondamentali: il boxing che consiste nel mantenere il vitello nel lato corto dell'Arena comiendo dei cambi di direzione. I l Fencing che consiste il lasciar correre il vitello lungo il lato lungo e fargli compiere almeno due cambi direzione ed infine il circling, che consiste nel formare con il vitello due cerchi in entrambi le mani. I cavalli sono giudicati sulla precisione, i tempi, e la risposta, così come il modo in cui gestiscono il vitello e la loro capacità di guidare in una mandria di bovini e tranquillamente "tagliare" una mucca dal branco. 1. Il Circling I.S.H.A. Magazine pag. 45 “I CALIFORNIO” Il cavallo moderno è stato reintrodotto alle Americhe dagli spagnoli conquistatori . Con il tempo gli spagnoli missionari stavano facendo la loro strada in California nel 18 ° secolo. Il Re di Spagna concesse grandi appezzamenti di terreno ai fedeli sudditi, che erano la base per i " californio ranch ". Questi grandi ranch allevavano manzi per il mercato messicano e non solo. I bovini erano metà-selvaggi e pericolosi,servivano quindi dei cavalli veloci,ben addestrati che potevano intimidire il bestiame per separare il branco scegliendo capo per capo per il branding e la marchiatura, senza fare molto sforzo. Nel corso del tempo, il cowboy "Californio" o vaquero sviluppò un sistema di addestramento per il lavoro con il bestiame (working cow horse) o che è diventato famoso per la sua eleganza, precisione, e la difficoltà di addestramento del cavallo. Le radici di questi metodi arriva dal dressage Europeo e dalla monta vaquera un sistema per la formazione dei cavalli addestrati per la guerra. I cavalli addestrati con metodo Californio sono sensibili ai segnali dei loro cavalieri ed erano conosciuti come "Hair-trigger"" o "whisper reined horses". I.S.H.A. Magazine pag. 46 A quel tempo, un cavallo "reining finito" (come veniva chiamato) lo era dopo ben sette anni di addestramento, tre o quattro anni per addestrare le basi con bosal hackamore , quindi almeno un anno per passare dal bosal al " high-ported spade bit" (dal nome per il ponte a forma di vanga che era 13 "alto) L'addestramento non poteva essere fatto da un qualsiasi Californio, e i cavalli da reining(tra le redini) erano preziosi a causa della difficoltà di addestramento. Un cavallo da reining finito potrebbe essere controllato e diretto con i movimenti minimo delle dita della mano sinistra, che aleggiavano sopra il corno della sella. A causa della potenziale severità dello spade bit venivano aggiunte delle catene alle estremità delle redini per bilanciare il bit nella bocca del cavallo. Le redin, inoltre erano in rawhide (intrecciate in cuoio) per impedire ce oscillassero inutilmente. Anche al galoppo, il cavallo dava la sensazione che si fermava , gestiva il vitello o effettuava repentine girate da solo, con poca comunicazione con il cavaliere. Nei primi anni a metà del 19 ° secolo, la corsa all'oro ha cambiato il futuro della California. L'afflusso di nuovi arrivati nel Golden State ha contribuito a sciogliere i grandi allevamenti di bestiame dei giorni prima. Nei ranch rimasti, moderne tecniche di gestione del bestiame e dell'introduzione delle macchine ha eliminato quasi totalmente la necessitò di avere un cavallo ben addestrato , di avere un cavallo versatile. All'inizio del 20 ° secolo, il reined cow horse non era più una necessità ma un lusso. La maggior parte degli allevatori stava lottando per sopravvivere alla Grande Depressione . Questa tendenza è proseguita attraverso la seconda guerra mondiale ; poche persone hanno avuto il tempo di essere interessati con la storia, i cavalli e programmi di addestramento de "vecchi tempi". Solo una manciata di cavalieri che ricordava la vecchia Californios o ha lavorato con loro negliultimi California ranchos hanno imparato le vecchie tecnice di addestramento. Tra coloro che hanno mantenuto la tradizione nel suo senso più puro è Ed Connell, autore del spade-bit reining horse training manuals e Hackamore Reinsman and Reinsman of the West. Oggi, ancora alcuni addestrano i cavalli per lavorare nei Ranch, ma per la maggiore è diventata una disciplina competitiva dove possono accedere qualsiasi razza, tranne che per le associazioni specifiche come la AQHA. L'Associazione maggiore che si occupa del Working Cow Horse è la Nrcha (National Reined Cow Horse Association) Tiziana Gurrisi. I.S.H.A. Magazine pag. 47 Razze Americane Morgans Lippy Horse I.S.H.A. Magazine pag. 49 il Quarter Horse fino al 1840 non era ancora una razza consolidata, venne via via più apprezzato e conosciuto dopo la Guerra Civile. La Cavalleria degli Stati Uniti sin dal suo inizio nel 1833 con il 1 ° e 2 ° reggimento di dragoni ha utilizzato un vecchio tipo di cavallo il "Razza Morgan" chiamato Morgans Lippy. Il capostipite di questa razza è lo stallone "J. Morgan", alto al garrese circa 140 cm, nato intorno al 1790 da un Purosangue Inglese e da una giumenta di sangue eterogeneo (Arabo, Welsh Cob, Hard-Draver, Fjord). Imbattibile trottatore ma soprattutto eccezionale riproduttore, in grado di trasmettere la sua morfologia alla progenie e fondare una razza. Grazie agli incroci con il purosangue, è stato possibile aumentare l'altezza e la classe nella conformazione fisica, senza perdere in resistenza e frugalità. Versatile e robusto, è un ottimo cavallo da sella, specie in campagna, usato spesso come cavallo da carrozza. Caratteri morfologici Tipo: mesomorfo. Mantello:baio, sauro, morello; frequenti marcature bianche . Altezza al garrese: 150 - 160 cm. Peso: 400 - 450 kg. Carattere indipendente, sensibile, docile e attivo. La razza non dà mantelli paint ed apaloosa, per questo venivano apprezzati dall'esercito in quanto davano la possibilità di formare una cavalleria omogenea. Anche il Generale Custer possedeva un Morgan. I.S.H.A. Magazine pag. 50 Justin Morgan (28 febbraio 1747 - 22 marzo 1798) a sinistra, Fu il fondatore della razza, difatti di sua proprietà era lo stallone Figura , datogli insieme ad altri cavalli a pagamento di un debito. Lo stallone, di origini incerte ( sembra tra incrocio purosangue e giumenta arabo) divenne lo stallone riproduttore dell'allevamento J.MORGAN nel Vermont dal quale prende nome la razza. Justin e il suo allevamento divennero oggetto di un famoso libro per bambini : Justin Morgan aveva un cavallo , che ha vinto la Newbery Medal nel 1946. Figura, diede soggetti ottimi, forti, docili,con gran temperamento e coraggio. Anche il generale Custer possedeva un Morgan "Vic" che lo portò in sella nella battaglia del Little Big Horn. I.S.H.A. Magazine pag. 51 Tiziana Gurrisi “IO SUSSURRO... MA IL MIO CAVALLO NON ASCOLTA...” I.S.H.A. Magazine pag. 53 " Essere un vero Horseman vuol dire saper applicare la semplicità delle cose"..... Molte volte abbiamo sentito parlare di Horsemanship, subito ci viene in mente "Parelli", "Monthy Roberts" e molti altri ancora, ma quello che intendiamo con Horseman, non è il Sussurratore, ma il vero uomo di cavalli. Colui che con la sua esperienza, la semplicità e la pazienza, cerca di comprendere il linguaggio equino e di farsi comprendere senza parlare, perchè il cavallo non capisce, ma con la semplicità delle cose, con i nostri atteggiamenti e gesti corretti. Cercare di tramandare quest'esperienza e questa conoscenza è lo scopo che I.S.H.A., grazie al prezioso aiuto di Loris Mondoni vuole portare a tutti i cavalieri. Diversi clinic ci sono stati in questi mesi durante il rientro di Loris in Italia e tutti hanno avuto esiti stupefacenti. La mattina del primo giorno ogni cavaliere montava il suo cavallo come di abitudine fare, con tutti i problemi che possono insorgere tra il cavallo e il suo cavaliere. Problemi che, purtroppo molte volte sono solo di incomprensione, come due stranieri che cercano di comunicare ma ognuno parla la propria lingua. Ma........dopo sole poche ore.....ecco dei miglioramenti......i cavalli più rilassati e i loro cavalieri anche. Non più discussioni inutili tra il binomio, ma armonia, non più litigate , ma equilibrio. Non è magia.....è solo saper ascoltare..... I.S.H.A. Magazine pag. 54 "Happy Ranch Bembro (BG)” La penultima tappa dei Clinic di Loris all Happy Ranch Brembo di Carmine Guarino (BG) Molto interessati anche i partecipanti "bergamaschi" presso il centro "Happy Ranch Academy" di Spirano seguiti già da Carmine Guarino "che devo dire mi ha veramente dato parecchia s o ddis f a z io n e" afferma Loris e continua: " Carmine ha fatto un vero e proprio salto di qualità dallo scorso Luglio quando abbiamo avuto modo di confrontarci sulla metodologia di approccio con il cavallo di cui ho cominciato a parlare durante il primo Corso di aggiornamento a Bagnolo Mella Carmine ha afferrato per primo "il concetto", gli è piaciuto tanto sentire parlare qualcuno che non menzionasse "tecnica accademica" per come la conosciamo noi (eredi di ciò che già ben ci hanno insegnato un po tutte le scuole europee) ed ha abbracciato il sentore etologico e di comprensione verso il cavallo. I "Infatti dopo il Corso a Bagnolo di Luglio è stato il primo a venire a trovarmi presso la mia scuderia a fine Luglio con un cavallo da scuola ed una puledra. Abbiamo lavorato insieme tutto il giorno e la scorsa settimana ho visto i frutti di quello che abbiamo capito insieme dei suoi cavalli" continua Loris I.S.H.A. Magazine Sag. 55 Carmine è un buon Horseman e credo che i suoi allievi debbano seguire i suoi insegnamenti cercando di capire ciò che vuole trasmettere poiché anche lui, come me, è dalla parte dei cavalli prima di essere dalla parte dei cavalieri che troppo spesso pensano che sia il cavallo a sbagliare. Sono soddisfatto anche dell'attenzione prestatami dai partecipanti che si sono dimostrati volenterosi di imparare e capire riguardo questa "filosofia"... anche se credo che ognuno di noi dovrebbe passare tanto tempo con questi nostri amici per cercare di capirli prima di montarli, o di montarli "piano" prima di andare "veloce". Grazie a Happy Ranch Academy per aver gettato un seme per il cambiamento. Loris Matho Mondoni ASD HAPPY RANCH BRENBO Centro Scuola I.S.H.A. Via Leonardo Da Vinci 47 -24050 -Spirano (BG) tel 3383924234 – fax 035 505071 – e mail : [email protected] ATTIVITA’: Western Performance DISCIPLINE: Western Pleasure,Trail Horse,Fast Trail, Reining Quadri Tecnici: Carmelo Guarino ( Istruttore II° Liv EW) Elena Caporali ( Istruttore Pony, OTBW) I.S.H.A Magazine Pag. 56 TRAINING Il Cerchio S Seguito articolo precedente : Morso o Filetto? “Il cavallo è già abituato al Bit.” Il nostro cavallo dovrebbe ora essere abituato o quasi al morso.Iniziare la fase di addestramento ad una mano , fino ad ora abbiamo fatto tutto a due mani in fondo dovremo showeggiare a una mano quindi prima si inizia meglio sarà per il risultato finale. Il nostro cavallo a questo punto dell’addestramento sa stare nel cerchio perché ci abbiamo lavorato per gli ultimi sei sette mesi e se è un cavallo morbido in bocca starà anche ben riunito da solo. In caso contrario, potrebbe non voler restare raccolto ma se alziamo le mani dobbiamo sempre avere una risposta buona alla pressione delle mani. Quello che vogliamo ora è che il cavallo stia nel cerchio in una buona posizione senza alcun aiuto da parte nostra. Ci abbiamo lavorato molto ma sempre aiutando il cavallo, prendendolo, guidandolo e insegnandogli a stare raccolto. Se volete avere dei bei cerchi veloci, dovete arrivare ad avere un cavallo che sta nel cerchio senza alcun aiuto da parte vostra. In questa fase ottengo questo usando una correzzione quando il cavallo sbaglia. Fino ad ora se il cavallo stringeva o allargava lo riportavamo nella posizione in cui volevamo che stesse, Ora, se il cavallo non tiene il cerchio bisognerà spiegargli che quello è un comportamento che non vogliamo assolutamente. Deve stare nel cerchio e deve pensare al cerchio come ad un binario che non può assolutamente lasciare. Se esce da quel binario, succederà qualcosa di brutto. Non deve spaventarsi perché poi sarebbe un problema quando vogliamo che il cavallo corra diritto oppure nei cambi di galoppo, tuttavia deve sempre stare nel cerchio guardando dove va e sapendo di non dover lasciare quel tracciato. Per ottenere ciò se il cavallo esce dal cerchio, invece di riportarlo nel cerchio taglierò lo stesso passando per il centro fino a che non porterà più verso l'esterno. I.S.H.A. Magazine PaG. 60 “Deve mantenere il cerchio da solo senza aiuti.” Se il cavallo per esempio punta alla porta o a qualsiasi altra parte dell'arena,bisognerà lasciarlo faree quando sarà lì, lo riporteremo nel cerchio con una brusca sterzata. Vogliamo che per il cavallo ci sia un effetto bianco o nero: se vai dove non gli è stato chiesto, succede qualcosa di spiacevole, se resta nel cerchio, non c’è alcuna pressione. Il cavallo capirà in fretta che fuori dal cerchio c’è pressione, dentro al cerchio no e si comporterà di conseguenza. Chiediamo al nostro cavallo di guardare il centro del cerchio, anche questo deve farlo da solo senza il nostro intervento sempre, quindi, se conduciamo il cavallo ad una mano, usiamo pure l'altra per correggere il naso del cavallo a guardare all'interno del cerchio e poi riprendiamo ad una mano. È importante fare le cose giuste al posto giusto. Se lui vuole andare a sinistra correggete verso destra e fategli sentire una pressione scomoda, riportatelo di corsa dove volevate che stesse cioè nel cerchio e mollate tutto. Una volta che il cavallo lavora bene nel cerchio grande, passate al cerchio piccolo. Per il cavallo non deve esserci alcuna differenza. Cercate di fermare i vostri cerchi al centro dell'arena, dove potete premiare il cavallo, evitate di dare punizioni al cavallo al centro in quanto più avanti sarà un luogo dove sentirà più pressione. I.S.H.A. Magazine Pag. 61 E' necessario portare i cavalli ad avere piacere di rimanere nel cerchio, se affrontate il cerchio con troppi aiuti o con correzzioni troppo incisive potreste creare il problema di rendere il rimanere nel cerchio una cosa spiacevole. Se il cavallo si irrigidisce, piuttosto tornare indietro di qualche passo nell'addestramento, ritornare sulle linee rette e lavorare sul renderlo morbido alle cessioni. Non mettete velocità al cavallo fino a che non ha più bisogno di correzzioni per rimanere nel cerchio. Ricordate, il centro dell'arena deve diventare un posto piacevole per il cavallo perchè è li che si effettueranno, spin e cambi, quindi, ad esempio se arrivati al centro il cavallo non effettua uno stop che vi piace, evitate di correggerlo al centro, piuttosto vi spostate da un lato e richiedete lo stop, poi vi riporterete al centro dove vi fermate e rimanete perchè è un buon posto dove stare. Durante l'esecuzione del cerchio, il cavallo deve essere staccato dalle vostre mani, cercate di non aiutarlo se non con un leggero contatto della redine di appoggio, se il cavallo è appoggiato alle vostre mani, staccatelo, fermatevi facendo magari qualche spin e poi riprendete. Meno aiutiamo il cavallo nell'esecuzione, più sarà performante, state ben seduti in sella al centro ed aspettate, correggete solo se il cavallo fà un errore. Quando avremo il cerchio ad una velocità bassa ma completamente autonomo per il cavallo, potremmo chiedere di aumentare la velocità. A quel punto portiamo le mani in avanti, non in alto, e chiediamo di aumentare utilizzando l'aiuto della nostra voce " clap", tanto saranno i "clap" tanto dovrà essere l'aumento di velocità, es: se vogliamo una velocità media diamo un "clap" ogni quattro falcate, se vogliamo aumentare daremo un "clap" ogni due o ogni una falcata. Lavorate nel cerchio all'aumento di velocità differentemente da quello che fareste in un rundown , qui il cavallo deve correre da solo senza pensare a fermarsi. I.S.H.A. Magazine Pag. 62 “Il Rallenty" Come per il cerchio, anche il rallentare deve essere interpretato dal cavallo un'azione confortevole, quindi se abbiamo un soggetto a cui piace correre e non vuol sentire di rallentare, lasciamolo pure andare ,fino a che non vorrà essere una sua scelta quella di rallentare, ma non accogliamola subito, continuiamo ancora per un giro prima di chiedere di andare piano. Se iniziassimo a jerkare il cavallo alla richiesta del rallenty, otterremo infastidimento e associazione al rallenty come una cosa non positiva. Il cavallo deve rallentare quando smetto con i "clap" e quando la mia mano dalla posizione in avanti si porta indietro. Un corretto rallenty si ottiene quando il cavallo è allineato, quindi non ci deve cadere di spalla, e importante iniziare questo lavoro a due mani, prendendo il cavallo e spostando il posteriore verso l'interno del cerchio in questo modo spiego come stare sulla linea corretta. All'inizio, chiedetegli di rallentare mantenendo il cerchio grande così che non associ che il rallenty debba solo avvenire per effettuare un cerchio piccolo, quindi alterneremo il cerchio grande e veloce con un cerchio grande e lento. Cerchio veloce, mani avanti e " clap", cerchio lento : mani indietro, smetto i clap, stacco le gambe e dopo porto il posteriore dentro al cerchio. Tiziana Gurrisi I.S.H.A. Magazine Pag. 63 Conosciamo il cavallo: Magro o Grasso? L 'alimentazione del cavallo Lo stomaco del cavallo è molto piccolo ( 10-15lt) e un intestino molto lungo,, questo fà si che non può assumere grandi quantità alimentari in una volta. ecco perchè allo stato brado mangia in continuazione erba ( alimento molto povero). Il cavallo che oggi conosciamo, viene utilizzato sia per scopi agonistici che dilettantistici o lavorativi, quindi non si trova allo stato brado, impiega molte energie e pertanto la sola alimentazione verde ( a base di erba) non sarebbe sufficiente . Per avere una corretta alimentazione, dobbiamo tenere conto anche che è indispensabile per il cavallo avere sempre a disposizione dell’acqua fresca ( beve 30-40 lt giorno) . Per seguire una buona alimentazione dobbiamo tenere presente che la maggior parte del cibo ingerito, serve al cavallo per produrre calore (necessario al mantenimento della temperatura corporea) ed energia( attività fisica). Una giusta alimentazione non deve sovralimentare e neanche sottoalimentare il cavallo, bisogna determinare la giusta razione per ogni cavallo basandosi su età, lavoro,altezza, peso ideale, razza, temperamento, clima. Le fonti di energia nell’alimentazione del cavallo sono fornite da: fieno e concentrati. Un cavallo adulto di un peso di circa kg 450, consuma in media dagli 8 -10 kg di fieno al giorno preferibilmente divisi in due somministrazioni (profende). Esistono diversi tipi di fieno: Fieno di leguminose (erba medica) ricco di proteine concentrate nelle foglie Fieno di graminacee (loietto) che ha un buon apporto energetico ma con proteine inferiori rispetto al primo Fieno polifita: composto da più essenze. I.S.H.A. Magazine Pag. 64 I CONCENTRATI servono per aumentare il contenuto energetico e proteico. I principali sono: avena,orzo,mais,frumento ed altri cereali, si può aumentare l’apporto di proteine aggiungendo della soia o dei semi di lino che devono essere sempre somministrati cotti. La digestione del cavallo dura circa 1 ora e mezza è pertanto opportuno somministrare la profenda almeno due ore prima dell’inizio del lavoro. Siccome lo stomaco del cavallo è molto piccolo, sarebbe opportuno dividere la razione giornaliera in almeno tre profende. Somministrare prima il fieno e poi i concentrati in quanto i primi hanno effetto riempitivo. Lasciare sempre a disposizione dell’acqua fresca e nel caso non si disponga di abbeverino automatiche, somministrare prima l’acque e poi gli alimenti. Altri elementi importanti nella dieta del cavallo sono i Sali minerali. Ad esempio il Sodio, Cloro e potassio partecipano alla trasmissione nervosa, Il Calcio è indispensabile per la contrazione muscolare mentre il fosforo per i tessuti nervosi, lo zolfo per peli e zoccolo, lo iodio per un buon funzionamento della tiroide. Il Cloruro di sodio, invece , deve essere messo a disposizione del cavallo tramite mattonelle o cilindri apposoiti. I.S.H.A Magazine Pag 65 Es. un cavallo adulto di kg 450 di peso con un lavoro leggere o a riposo potrebbe essere alimentato con 7-8 Kg di fieno e Kg 0.5 – 2 di concentrati. Un cavallo delle stesse caratteristiche ma a lavoro medio : 4-6 Kg di fieno e kg 2 -5 di concentrati. Il puledro può iniziare a mangiare concentrati a partire dalla seconda settimana di vita indicativamente 200-350 gr ogni 45 Kg di peso , il fieno và somministrato in proporzione. I.S.H.A. Magazine Pag. 66 I denti del cavallo continuano a crescere fino a metà dei vent'anni, perciò è meglio farli esaminare e curare ogni anno se necessario. Altre cause potrebbero essere date da: Gastrite Quali possono essere le cause del dimagrimento? Nel caso di un'alimentazione corretta, le maggiori cause che possono portare al dimagrimento sono dovute ai parassiti o a problemi dentari. La parassitosi ( vedi I.S.H.A. MAGAZINE N°2) è un trattamento molto importante , che deve essere eseguito almeno 2 volte l'anno, ideale 4 volte l'anno. Alcune volte si rende necessario l'intervento del veterinario che tramite l'esame delle feci stabilisce la natura del parassita, alcuni parassiti non possono essere debellati con i vermifughi tradizionali, come la TENIA. Cattiva digestione e assimilazione Diarrea cronica Malattie croniche (enfisema) Malattie al fegato,pancreas,rene e cuore Tumori Gravidanza Vecchiaia In alcuni casi di forte dimagrimento è consigliato fare un' esame completo del sangue. È una spesa, ma è meglio farla per scoprire eventuali deficienze minerali ad esempio, per capire come curarlo. Inoltre l'esame del sangue può dire se tutti gli organi interni del cavallo funzionano correttamente. Altre concause potrebbero essere dovute a : Stress, Condizioni climatiche concomitanti con la muta del pelo oppure per i cavalli agonisti , la riduzione dell'attività lavorativa riduce l'assimilazione corretto del cibo. In quest'ultimo caso, il calo di tono può essere ripristinato con la messa in lavoro del cavallo e la somministrazione come integratore alimentare di riso integrale ed aggiungendo oli vegetali che aiutano la digestione e aumentano l'apporto di grassi. Con l'invecchiamento, i denti possono sviluppare cuspidi, escrescenze o avallamenti in entrambe la arcate. Questo potrebbe portare il cavallo a masticare male con il risultato di perdere molti dei nutrienti che invece rimarrebbero intatti con la giusta dentatura. I.S.H.A. Magazine Pag. 67 La tabella di HENNEKE Don R. Henneke, PhD., della Tarleton State Texas University, sviluppò la tabella valutativa delle condizioni fisiche del cavallo. La Tabella riguarda le sei parti più importanti del cavallo: il collo, il garrese (che si trova dove finisce il collo e comincia la parte posteriore), le spalle, il costato, i fianchi e l'attaccatura della coda. La scala dei valori va da 1 a 9. Un punteggio valutativo di 1 è basso e considerato proprio di un cavallo emaciato, privo di grasso corporeo. Un punteggio di 9 riguarda un cavallo troppo grasso o obeso. Un cavallo al quale, secondo la Tabella Henneke, viene dato il punteggio di 1 è spesso descritto come "uno scheletro ambulante" ed è in serio rischio di morte. I medici veterinari considerano come accettabile un punteggio tra 4 e 7. Il punteggio di 5 è considerato ideale. I.S.H.A. Magazine Pag. 68 Chi compie l'ispezione del cavallo deve essere addestrato alla valutazione visiva e alla palpazione di ciascuna parte del cavallo per sentirne il grasso corporeo. 2 Molto magro Emaciato. Scarso rivestimento di grasso alla base del processo spinoso. I processi trasversi delle vertebre lombari si sentono arrotondati al tatto. Sporgenti processi spinosi. Sporgenze ossee al costato e all'attaccatura della coda. Strutture ossee del garrese, del collo e delle spalle visibili. 1 Insufficiente, Scarso Emaciato. Prominente processo spinoso. Notevoli sporgenze ossee del costato e all'attaccatura della coda. Rilevante visibilità della struttura ossea nella zona del garrese, delle spalle e del collo. Alla palpazione non si rileva tessuto grasso 3 Magro Formazioni di grasso fino a circa metà dei processi spinosi. I processi trasversi non sono palpabili. Leggera copertura di grasso sulle costole. I processi spinosi e le costole sono facilmente visibili. L'attaccatura della coda è sporgente, ma le vertebre non possono essere individualmente identificate a vista. ben evidenti il garrese, le spalle e il collo. I.S.H.A. Magazine Pag 70 5 Normale Il posteriore è uniforme. Le costole non sono visibili, ma possono essere facilmente sentite. Il grasso attorno all'attaccatura della coda comincia ad apparire spugnoso al tatto. Il garrese si presenta arrotondato sui processi spinosi. Le spalle e il collo si fondono armonicamente con il corpo 4 .Moderatamente magro Linea dorsale non sporgente. Costole appena visibili. La sporgenza dell'attaccatura della coda varia a seconda della conformazione, ma si sente intorno ad essa la formazione di grasso. Garrese, collo e spalle non palesemente magri. 6 Normale - in carne Può presentare la linea dorsale leggermente infossata. Il grasso sulle costole è spugnoso al tatto. Il grasso attorno all'attaccatura della coda è morbido al tatto. Inizio di depositi di grasso ai lati del garrese, dietro le spalle e lungo il collo I.S.H.A. Magazine pag. 70 8 Grasso 7 In carne Linea dorsale infossata. Difficile rilevare le costole al tatto. Il grasso attorno all'attaccatura della coda è molto morbido. La zona attorno al garrese è piena di grasso. Notevoli depositi di grasso nella zona dietro le spalle. Notevole ingrossamento del collo. Depositi di grasso all'interno delle natiche. La linea dorsale può essere infossata. Le singole costole possono essere individuate al tatto, ma si nota tra l'una e l'altra una riempitura dovuta al deposito di grasso. Il grasso attorno all'attaccatura della coda è morbido. Depositi di grasso attorno al garrese, dietro le spalle e lungo l'incollatura. 9 Molto grasso Linea dorsale notevolmente infossata. Costole coperte e nascoste da uno spesso strato di grasso. Grasso protuberante attorno all'attaccatura della coda, al garrese, dietro le spalle e lungo il collo. I depositi di grasso all'interno delle natiche le fanno sfregare tra loro. Fianchi pieni. I.S.H.A. Magazine Pag. 71 Tiziana Gurrisi 123456
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