Focus Energia: E ccrolla il petrolio p sul s manccato taglio OPEC 4 dicembre e 2014 En nergia: Outloo ok Neutrale ma m in veloce deterioramen nto. Pur sorprrendendo il mercato m col mancato m taglio della produzione, la decisio one OPEC è a pparsa parzialmente già me etabolizzata da agli operatori del settore en nergetico. Era evidente da teempo che la linea l della fam miglia Saudi avvrebbe avuto il sopravvento e, benché i prezzi p del petrrolio si siano fortemente f con ntratti sulla de ecisione OPEC C, riteniamo ch he i livelli già raggiunti possaano essere con nsolidati, porta ando a una de ebole fine del 2014 e a una u altrettanto o fiacca primaa parte del 20 015 per il comparto. Le tu urbolenze geo opolitiche (dalla Libia al quadro Occideente-Russia-Ucrraina, fino all’intervento co ontro l’ISIS) no on sembrano avver generato alcun a pericolo d di shock energ getico, ma anzii l’influenza ne egativa della d decisione OPEC C sembra avere e il sopravventto, creando qu uindi un clima di fondo di fo orte negatività.. Con questo scenario s di riba asso dei prezzi,, l’Outlook restta Neutrale nel breve ma, visti i forti ribasssi già concretizzzatisi, in realtà à il pessimismo o potrebbe essere più marcatto. Intesa Sanpaolo deciso ribasso a causa dell’assenza di cresccita globale. Non N accenna a fermarsi la Commodity in d de ebolezza sulle risorse di basse, mentre si amplia la diveergenza di crescita fra gli USA (vedi la re evisione rialzistta dell’ultimo dato sul PIL) e il resto del m mondo industrrializzato e nonostante la co onferma di un robusto PIL cinese nel 3° trim mestre, che peerò non ha imp pedito alla Ban nca centrale cinese di interveenire a sostegno del sistema a, confermand do quindi quel sentore di rallentamento ch he tutti gli anaalisti sottolineaano. Sia all’ultimo G20 in Au ustralia che in tutte le altre occasioni o di riunione dei principali leaderr mondiali, la delusione perr la crescita dell’Eurozona ha h spinto a dichiarazioni vo olte a sottolineaare la necessità di azioni più ù decise di sosttegno alla cresscita, specie ne ell’area dell’eu uro. In questo senso, il merrcato pare acccogliere con fiiducia le parole di Mario Draghi circa un possibile avvio o del cosiddettto quantitativee easing europeo volto ad au umentare la liq quidità, favorirre la crescita e, e di consegue enza, supportaare la domanda di commodiity. Oltre al ca apitolo Europaa, è evidente ch he ancora una a volta il ruolo chiave dovrà essere e recitato dalla Cina; il suo apporto pro-ciclico è atteso per la a fine del 20 014 e, passatii i festeggiam menti per il ca apodanno lunaare, anche nellla prima parte e del 2015. Preeoccupa molto o lo storno de el comparto de ell’Energia; i p persistenti risch hi geopolitici non sembrano in alcun modo o dare sostegn no ai prezzi de el petrolio e aanche le nuovve decisioni in seno all’OPEC C hanno amp plificato il nervvosismo dei mercati. m L’Energ gia da inizio anno registra un pessimo -30 0,6% dal prece edente -17,2% % rilevato a otttobre; il risultaato si confrontta col GSCI ge enerale, che peerde anch’esso o da inizio 2014 4 il 22,8%, in n peggioramen nto dal precedeente -12,8% del mese di otto obre. Performance P de egli indici comm modity Direzione Sttudi e Ricerch he Ricerca per Investitori privati e PM MI Mario Roma ani Analista Finanziario Andame ento dei principali indici commodity Valore Vaar. % Var. Varr. % % 03.12.14 01.0 01.14 2 anni 5 anni a GSCI 3.726,9 -22,8 -23,7 -1 15,6 GSCI Energia 781,0 -30,6 -25,9 -2 21,1 GSCI Met. Preziossi 1.495,8 -1,9 -1,8 -32,5 GSCI Met.Industriiali 1.319,1 -3,5 -16,7 -1 18,7 GSCI Prod. Agrico -8,9 oli 539,9 -11,0 -31,0 Fo onte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su daati Thomson Reuterss– Da atastream, Bloombeerg e previsioni di co onsenso al 03.12.2014 Nota: meddia mobile a 30 giorn ni, serie storiche dei principali indici dei prezzi ddelle materie prime; 01.01.2008 = 100. Fonte: Bloomberg,, elaborazioni Intesa a Sanpaolo I dati d del presentte documento sono s aggiornati ol 03.12.2012 2 salvo diversa indicazione. Pe er la certificazio one degli analistti e per importa anti comunicazi oni si rimanda all’Avvertenza Generale. G Performance e commodity 2014 2013 (%) -31,5 WTI 7 7,2 Brent -36,9 -0 0,3 Gas Naturale -10,0 26 6,2 Gasolio -32,9 1 1,9 Fonte: Bloomberg; Thomson ReutersDatastream. Dati al a 03.12.2014 Focus 4 dicembre 2014 Passa la linea intransigente della famiglia Saudi OPEC: nessun taglio della produzione, vince la linea dettata dai Saudi. La riunione semestrale dell’OPEC si è conclusa con l’annuncio di un target produttivo confermato a 30 milioni di barili al giorno (Mb/g), senza cioè apportare l'auspicato taglio di almeno 1 milione di barili. La decisione, unitaria, è maturata come risposta dell'OPEC all'eccesso produttivo dei paesi non-OPEC, col chiaro intento di spostare l'attenzione anche sul surplus di offerta in arrivo da questi paesi e di dividere così il peso della responsabilità di riportare il mercato petrolifero in equilibrio. In particolare, la strategia OPEC appare chiara: mettere in crisi i produttori di derivazione shale-oil, procedura dai costi estrattivi superiori che, a questi prezzi, vedrebbe una forte erosione dei margini di profitto. L’OPEC lascia ora al mercato il compito di trovare il nuovo prezzo che bilanci le esigenze di tutti. La “non-decisione”, presa dal Cartello, consoliderà il forte eccesso di offerta sui mercati, a detta degli operatori petroliferi, con l'Arabia Saudita che ha bloccato ogni discussione imponendo la propria linea intransigente, al fine di proseguire la propria campagna di espansione di quote di mercato a scapito dei produttori più piccoli e fragili. Tutto il comparto delle Risorse di base accentua quindi il quadro di ampio stress negativo, che dovrebbe restare immutato anche per tutta la prima parte del 2015. Il mancato taglio della produzione OPEC spegne qualsiasi aspettativa inflazionistica dettata da un rialzo dell’energia, rafforzando lo spettro di una forte e diffusa deflazione. Arabia Saudita e shale-oil: i motivi della scelta. Arrivano conferme ufficiali circa la strategia (vincitrice in seno all’OPEC) della Famiglia Saudi, volta a spingere il petrolio ad un livello sufficiente a respingere la concorrenza dello shale oil americano senza arrecare danni alle finanze dell’Arabia Saudita né tanto meno a quelle degli altri paesi del Golfo Persico, che all’interno dell’OPEC hanno finito per appoggiare la sua strategia: lasciare il tetto di produzione fermo a 30 milioni di barili al giorno per costringere altri a “tagliare” per effetto dell’inevitabile ribasso dei prezzi. L’idea che lo shale oil americano possa frenare rapidamente appare confermato da alcune statistiche, immediatamente deteriorate subito dopo la scelta OPEC. La caduta delle quotazioni del greggio di quasi il 40% dall'estate scorsa ha già spinto molte compagnie a ridurre le proprie strategie di esplorazione petrolifera. Come si evince dalle statistiche di DrillingInfo Inc (società leader nel settore dell’intelligence su petrolio e gas, strumenti e servizi; Drillinginfo è la piattaforma software più diffusa nel settore petrolifero e del gas) il mese scorso negli USA le richieste di permessi di trivellazione terrestri legate allo shale-oil (escluse quindi le piattaforme marine) si sono contratti del 37,5%, a 4.520 nuovi pozzi dai 7.227 di ottobre, nonostante però si fosse registrata, anche il mese scorso, una diminuzione delle esplorazioni. L’Iran al centro di molte questioni. Giunge a conclusione la trattativa fra i diplomatici di Iran e del gruppo P5+1 (USA, Regno Unito, Russia, Cina, Francia e Germania) per risolvere la questione del programma nucleare iraniano. L’accordo temporaneo è stato rinnovato ampliando il termine per un accordo definitivo di altri sette mesi, fino al 30 giugno prossimo, vista la distanza fra le posizioni su alcuni punti fondamentali. I negoziati riprenderanno in dicembre con le parti impegnate a trovare un accordo entro marzo. Sembra invece volerci più tempo per raggiungere il consenso sugli aspetti più tecnici relativi allo smantellamento delle strutture per l’arricchimento dell’uranio. Pertanto, le restrizioni alle esportazioni di petrolio iraniano resteranno in vigore almeno sino alla prima metà del 2015. Questo quadro può rappresentare un vantaggio per l’OPEC, che esclude così rialzi nella produzione iraniana sino al prossimo incontro semestrale. Non a caso, la rimozione delle sanzioni consentirebbe all’Iran di raddoppiare la propria offerta in due mesi e aumentare la produzione a 4 milioni di barili al giorno in circa 3 mesi, incrementando l’offerta complessiva di petrolio sul mercato di circa 1 milione di barili al giorno. Prima del meeting OPEC, il Ministro del petrolio iraniano, Bijan Zangeneh, ha dichiarato di aver avuto un incontro proficuo con l'omologo saudita Ali al-Naimi, aggiungendo che le posizioni dei due paesi produttori sono molto vicine. Zangeneh ha argomentato che i due Paesi concordano sul fatto Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 2 Focus 4 dicembre 2014 che si debba monitorare il mercato petrolifero attentamente e reagire al momento opportuno per gestire eventuali squilibri. In linea con questa posizione il Ministro del petrolio dell'Arabia Saudita, Ali al-Naimi, ha dichiarato di aspettarsi che il prezzo del petrolio si stabilizzi da solo. Russia: il crollo del petrolio trascina il rublo costringendo la Banca Centrale ad intervenire. Nell’ultima settimana il rublo ha perso oltre il 10% sia contro dollaro che contro euro. A spingere al ribasso la valuta è stato il crollo delle quotazioni del petrolio. La volatilità e i deflussi di capitale hanno costretto la Banca centrale a intervenire a sostegno del rublo. L’Istituto centrale ha inoltre riconosciuto che il rublo ha deviato in misura “sostanziale” dal valore ritenuto di equilibrio, creando dei rischi per la stabilità finanziaria. E’ pertanto presumibile che dalla politica monetaria possa arrivare anche nelle prossime settimane un ulteriore supporto per calmierare la volatilità degli asset domestici. Presumendo che difficilmente arriverà un aiuto all’attività economica dal prezzo del greggio, sarà cruciale monitorare se all’azione della Banca centrale si uniranno misure più strutturali. Outlook Neutrale ma in veloce deterioramento. Pur sorprendendo il mercato col mancato taglio della produzione, la decisione OPEC è apparsa parzialmente già metabolizzata dagli operatori del settore energetico. Era evidente da tempo che la linea Saudi avrebbe avuto il sopravvento e, benché i prezzi del petrolio si siano fortemente contratti su tale decisione, riteniamo che i livelli già raggiunti possano essere consolidati, portando a una debole fine del 2014 e a una altrettanto fiacca prima parte del 2015 per il comparto. Le turbolenze geopolitiche in atto (dalla Libia al quadro Occidente-Russia-Ucraina, fino all’intervento contro l’ISIS) non sembrano aver generato alcun pericolo di shock energetico per l’economia mondiale, ma anzi l’influenza negativa della decisione OPEC sembra avere il sopravvento, creando quindi un clima di fondo di forte negatività. Con questo scenario di assoluto ribasso dei prezzi, l’Outlook resta Neutrale nel breve ma, visti i forti ribassi concretizzatisi, in realtà il pessimismo potrebbe essere più marcato. Dal lato fondamentale, escludiamo che ci possano essere tensioni interne ai mercati che forniscano supporto alle quotazioni petrolifere di medio-lungo termine, visto che l’unica scossa possibile sembrava rappresentata dal taglio della produzione, scenario che non si è verificato. Performance di lungo termine Valore Performance (%) 03.11.14 da inizio 2014 GSCI 3.726,9 -22,8 GSCI Energia 781,0 -30,6 Var. % 2 anni -23,7 -25,9 Var. % 5 anni -15,6 -21,1 Fonte: Bloomberg, elaborazioni Intesa Sanpaolo Previsioni di prezzo per i singoli componenti dell’Energia Valore 4° trim. 1° trim. 03.12.14 2014 2015 WTI ($) 67,4 81,0 81,0 Brent ($ cent.) 69,9 86,0 87,5 Gas Nat. ($) 3,8 4,1 4,2 Performance di medio termine 03.12.14 3M (%) 6M (%) 12M (%) GSCI Energia 781,0 -27,9 -25,0 -22,8 WTI ($) 67,4 -28,7 -34,4 -30,7 Gas Naturale ($) 3,8 -0,4 -18,0 -3,9 Gasolio ($) 634,0 -26,6 -28,3 -33,1 YTD (%) -30,6 -31,5 -10,0 -32,9 Fonte: Bloomberg, elaborazioni Intesa Sanpaolo 2° trim. 2015 81,0 89,0 3,9 Anno 2014 95,0 101,5 4,4 Anno 2015 85,0 89,0 4,0 Fonte: Bloomberg, elaborazioni Intesa Sanpaolo Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 3 Focu us 4 dicembre 2014 4 GSCI G Energia vss. GSCI (da gennaio 2008) GSCI Energia vs. WTI, W Brent e Gass Naturale (da gennaio 2008) Fo onte: Bloomberg, elaborazioni Intesa Saanpaolo Fonte: Bloomberg, elaborrazioni Intesa Sanpaoolo Petrolio: P cro ollano Bren nt e WTI do opo l’OPEC C Crollo delle qu uotazioni petrolifere dopo il mancato taaglio produttivvo. Con l’escalation dei co onflitti in Iraq, l’instabilità in Libia e le sanzzioni in Iran, ch he non hanno portato nessun na tensione ria alzista, il petro olio ha perso più di un quarto o del suo valorre, accelerando o ulteriormente al ribasso do opo il mancato taglio produ uttivo dell’OPE EC lo scorso 27 7 novembre. Dopo D la performance del 20 013 del WTI (7 7,2%) e del Brrent (-0,3%), il 2014 registraa rispettivamen nte -31,5% da -17,3% di otttobre e -36,9 9% da -22,4% % di ottobre, col comparto o dell’Energia che registra un u pessimo -3 30,6% da inizio o anno, dal precedente -17,2 2% rilevato a o ottobre. OPEC: O calo dellla domanda e surplus produ uttivo. Second o il report me ensile dell’OPEC C (Monthly Oil O Market Repo ort di novembre), restano invvariate le stimee sul mercato per il 2014 e il 2015, ma si segnala un caalo della produ uzione cumulatta in ottobre a 30,25 milioni di barili al giorno (Mb/g), da a 30,48 Mb/g g dello scorso mese, ad ope era principalm mente dell’Arab bia Saudita. Nel N 2014 la do omanda mond diale dovrebbee salire a 91,2 Mb/g, +1,1 M Mb/g dal 2013, e a 92,4 Mb//g nel 2015 (+ +1,2 Mb/g). L’offerta non-O OPEC dovrebbe e salire a 55,9 Mb/g nel 2014 (+1,7 Mb/g g) e a 57,2 Mb/g M nel 2015 (+1,2 Mb/g). L’OPEC L dovreb bbe ridurre l’offferta a 29,5 Mb/g M nel 2014 (-0,8 Mb/g) e a 29,2 Mb/g n nel 2015 (-0,3 Mb/g). A fron nte del rialzo d delle stime per l'economia de egli USA, le previsioni di rich hiesta dei paesi BRIC (Brasile e, Russia, Indiaa e Cina) sono o state invece tagliate nel medio m termine. Il “Cartello” ha sottolineato l’evidente pericolo di un n eccesso di capacità nel se ettore. Il rappo orto è arrivato in un momen nto in cui diveersi paesi appartenenti all'OP PEC, tra cui l'A Arabia Sauditaa e l'Iraq, hann no tagliato i prezzi e aumentaato la produzione al fine di mantenere, m se e non anche in ncrementare, lee proprie quote e di mercato. IE EA: si contrae la domanda di d petrolio. L’In nternational En nergy Agency (IEA), ( che rapp presenta gli in nteressi dei paeesi industrializzzati, attraverso o l’Oil Markett Report di novvembre, vede il petrolio a un vero punto d di svolta in virttù della prospe ettiva di una c rescita econom mica cinese sem mpre meno fo orte, combinatta alla forte esspansione dellla produzione shale negli Sttati Uniti, che renderà la prima economiaa mondiale ind dipendente a livello energetiico. Per il 2015, l'IEA ha lascciato la sua previsione di crrescita della do omanda mond diale di petroliio invariata a 1,13 milioni, dal d minimo an nel 2014, ritenendo che il contesto nnuale a cinq que anni di 680.000 barili al giorno n macroeconomic m co sia destinato o a migliorare. EIIA: rivista la sttima del prezzo o del petrolio. Nello Short-TTerm Energy Outlook O mensile, l’EIA (US En nergy Informattion Administrration) ha rivistto la stima de l prezzo medio o del petrolio WTI a 80,1 do ollari al barile nel 4° trimestre 2014 e a 77,7 dollari perr il 2015. Il Bre ent dovrebbe far f segnare una media di 8 84,5 dollari neel 4° trimestre e 2014 e 83,4 4 dollari il pro ossimo anno. Il consumo mondiale m di pettrolio è visto in n salita a 91,4 Mb/g nel 201 4 (+0,9 Mb/g)) e a 92,5 Mb//g nel 2015 In ntesa Sanpaolo – Direzione Studi e Rice erche 4 Focu us 4 dicembre 2014 4 (+ +1,1 Mb/g). L’offerta non-O OPEC dovrebbe e salire a 56,0 Mb/g nel 2014 (+1,9 Mb/g g) e a 57,0 Mb/g M nel 2015 (+1,0 Mb/g). L’OPEC dovrebbe ridurre la propria offertta a 29,8 Mb/g nel 2014 (-0,1 Mb/g) e a 29,7 Mb/g nel 2015 (-0,1 Mb/g). M Performance P di lungo termine e Valore Perfformance (%) 03.11.14 d inizio 2014 da GSCI Energia 781,0 -30,6 WTI W ($) 67,4 -31,5 69,9 -36,9 Brrent ($) Var. % 2 anni -25,9 -23,9 -36,3 V Var. % 5 anni -21,1 -10,7 -9,8 Perfformance di me edio termine 03.12.14 1G ((%) 2G (%) GSCI Energia 781,0 --0,3 -3,0 WTI ($) 67,4 0,7 -2,3 Brentt ($) 69,9 --0,9 -3,6 5G (%) -9,3 -8,6 -10,1 1M (% %) -13 3,5 -12 2,7 -15 5,6 Fonte: Bloomberg, elabora azioni Intesa Sanpaoolo Fo onte: Bloomberg, elaaborazioni Intesa Sanpaolo GSCI G Energia vss. WTI & Brent (da gennaio 20 008) WTI & Brent: $/Barrile (da 01.01.20008) Fo onte: Bloomberg, elaborazioni Intesa Saanpaolo Fonte: Bloomberg, elaborrazioni Intesa Sanpaoolo Outlook O di brevve resta Neutraale ma con forrti rischi ribassiisti. Dai massim mi annui toccati a giugno il prezzo del petrolio è sceso di oltre il 30% 3 scontand do il forte apprezzamento del dollaro sttatunitense e l''aumento dellaa produzione di d petrolio deglli Stati Uniti. Un U mutamento di scenario ra adicale che do ovrebbe confeermare anche nel medio terrmine il movim mento discend dente delle quotazioni del petrolio. I basssi prezzi del petrolio p vanno o inevitabilmen nte a danneggiare i Paesi essportatori, mentre sono di aiuto a per quelli importatori d di petrolio, ma a, in generale,, sembrano maggiori m i problemi legati agli a effetti deflazionistici do ovuti a un mancato m rialzo dei prezzi de ell’energia. Il settore petrolifero è destin nato pertanto a un finale di d 2014 all’inssegna della de ebolezza; l’Outlook resta Neeutrale ma in pericolo p di costtante deteriora amento. Nel medio-lungo m pe eriodo, semprre in un quadro di output abbondante, ssi riconferma quindi il nostro Outlook Neutrale sul pettrolio, a cui si sommano solo o blande attesse di possibili rialzi r della dom manda. Alla lu uce di questo scenario ci atttendiamo, nel breve periodo o, il livello di 70 dollari al barile b per il Brent e di 67 p per il WTI (stim me Intesa Sanp paolo). La stim ma di consenso o invece sul Brent nel 4° trrimestre 2014 è pari a 86 do ollari, in netto calo c dal preced dente 98,5 dollari al barile di ottobre; il WTI W dovrebbe aattestarsi a 81 dollari, decisamente sotto i 92,3 dollari della precedentte stima. La sttima per l’interro 2014 vede il Brent a 101,5 da 105 dol lari e il WTI a 95 da 98. Le stime per il 20 015 vedono un n WTI a 85 da 94,5 dollari al barile di ottob bre e il Brent a 89 da 99,7. Previsioni P di pre ezzo per i singoli componentti dell’Energia Valore 4° 4 trim. 1°° trim. 2015 3.12.14 2014 03 WTI W ($) 67,4 81,0 81,0 Brrent ($ cent.) 69,8 86,0 87,5 3,8 4,1 4,2 Gas Nat. ($) 2° trim. 2015 81,0 89,0 3,9 Anno o 2014 4 95,0 0 101,5 5 4,4 4 Anno 2015 85,0 89,0 4,0 Fo onte: Bloomberg, elaaborazioni Intesa Sanpaolo In ntesa Sanpaolo – Direzione Studi e Rice erche 5 Focus 4 dicembre 2014 Avvertenza generale Il presente documento è una ricerca in materia di investimenti preparata e distribuita da Intesa Sanpaolo SpA, banca di diritto italiano autorizzata alla prestazione dei servizi di investimento dalla Banca d’Italia, appartenente al Gruppo Intesa Sanpaolo. Il presente documento è anche distribuito da Banca IMI, banca autorizzata in Italia e soggetta al controllo di Banca d’Italia e Consob per lo svolgimento dell’attività di investimento, appartenente al Gruppo Intesa Sanpaolo. 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Le società del Gruppo Bancario Intesa Sanpaolo, i loro amministratori, rappresentanti o dipendenti (ad eccezione degli Analisti Finanziari e di coloro che collaborano alla predisposizione della ricerca) e/o le rispettive famiglie possono detenere posizioni lunghe o corte in qualsiasi strumento finanziario menzionato nel presente documento ed effettuare, in qualsiasi momento, vendite o acquisti sul mercato aperto o altrimenti. I suddetti possono inoltre effettuare, aver effettuato, o essere in procinto di effettuare vendite e/o acquisti, ovvero offerte di compravendita relative a qualsiasi strumento di volta in volta disponibile sul mercato aperto o altrimenti. La pubblicazione ‘Focus’ viene redatta senza una cadenza predefinita per analizzare temi di particolare interesse e che possono variare a seconda delle circostanze. Il precedente report di questo tipo è stato distribuito in data 04.12.2014. Il presente documento è distribuito da Banca IMI e Intesa Sanpaolo, a partire dallo stesso giorno del suo deposito presso Consob, esclusivamente a soggetti residenti in Italia e verrà messo a disposizione del pubblico indistinto attraverso il sito internet di Banca IMI (http://retailhub.bancaimi.com/retailhub/COMMENTI-E-ANALISI.html). Il presente documento verrà anche messo a disposizione della rete di Intesa Sanpaolo attraverso la intranet aziendale e potrà essere consegnato ai clienti interessati. Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 6 Focus 4 dicembre 2014 Comunicazione dei potenziali conflitti di interesse Ai sensi del Regolamento adottato con delibera Consob n. 11971 del 14.05.1999 e successive modificazioni ed integrazioni, Intesa Sanpaolo ha posto in essere idonei meccanismi organizzativi e amministrativi (information barriers), al fine di prevenire ed evitare conflitti di interesse in rapporto alle raccomandazioni prodotte. Per maggiori informazioni si rinvia al documento “Policy per studi e ricerche” e all’estratto del “Modello aziendale per la gestione delle informazioni privilegiate e dei conflitti di interesse” a disposizione sul sito internet di Intesa Sanpaolo (www.intesasanpaolo.com). Certificazione dell’analista L’analista che ha predisposto la presente ricerca in materia di investimenti, il cui nome e ruolo sono riportati nella prima pagina del documento, dichiara che: (a) le opinioni espresse nel documento riflettono accuratamente l’opinione personale, obiettiva, indipendente, equa ed equilibrata dell’analista; (b) non è stato e non verrà ricevuto alcun compenso diretto o indiretto in cambio delle opinioni espresse. Altre indicazioni 1. Né l’analista né qualsiasi altra persona della sua famiglia hanno interessi finanziari nei titoli delle Società citate nel documento. 2. Né l’analista né qualsiasi altra persona della sua famiglia operano come funzionari, direttori o membri del Consiglio d’Amministrazione nelle Società citate nel documento. 3. L’analista citato nel documento sono soci AIAF 4. L’analista citato non riceve bonus, stipendi o qualsiasi altra forma di compensazione basati su specifiche operazioni di investment banking. Il presente documento è per esclusivo uso del soggetto cui esso è consegnato da Banca IMI e Intesa Sanpaolo e non potrà essere riprodotto, ridistribuito, direttamente o indirettamente, a terzi o pubblicato, in tutto o in parte, per qualsiasi motivo, senza il preventivo consenso espresso da parte di Banca IMI e/o Intesa Sanpaolo. Il copyright ed ogni diritto di proprietà intellettuale sui dati, informazioni, opinioni e valutazioni di cui alla presente scheda informativa è di esclusiva pertinenza del Gruppo Bancario Intesa Sanpaolo, salvo diversamente indicato. 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