Focus - Petrolio

Focus
Energia:
E
ccrolla il petrolio
p
sul
s manccato taglio OPEC
4 dicembre
e 2014
En
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m
col
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m
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l
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p
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u
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tu
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co
ontro l’ISIS) no
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a
pericolo d
di shock energ
getico, ma anzii l’influenza
ne
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C sembra avere
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fo
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s
di riba
asso dei prezzi,, l’Outlook restta Neutrale nel breve ma,
visti i forti ribasssi già concretizzzatisi, in realtà
à il pessimismo
o potrebbe essere più marcatto.
Intesa Sanpaolo
deciso ribasso a causa dell’assenza di cresccita globale. Non
N accenna a fermarsi la
Commodity in d
de
ebolezza sulle risorse di basse, mentre si amplia la diveergenza di crescita fra gli USA (vedi la
re
evisione rialzistta dell’ultimo dato sul PIL) e il resto del m
mondo industrrializzato e nonostante la
co
onferma di un robusto PIL cinese nel 3° trim
mestre, che peerò non ha imp
pedito alla Ban
nca centrale
cinese di interveenire a sostegno del sistema
a, confermand
do quindi quel sentore di rallentamento
ch
he tutti gli anaalisti sottolineaano. Sia all’ultimo G20 in Au
ustralia che in tutte le altre occasioni
o
di
riunione dei principali leaderr mondiali, la delusione perr la crescita dell’Eurozona ha
h spinto a
dichiarazioni vo
olte a sottolineaare la necessità di azioni più
ù decise di sosttegno alla cresscita, specie
ne
ell’area dell’eu
uro. In questo senso, il merrcato pare acccogliere con fiiducia le parole di Mario
Draghi circa un possibile avvio
o del cosiddettto quantitativee easing europeo volto ad au
umentare la
liq
quidità, favorirre la crescita e,
e di consegue
enza, supportaare la domanda di commodiity. Oltre al
ca
apitolo Europaa, è evidente ch
he ancora una
a volta il ruolo chiave dovrà essere
e
recitato dalla Cina;
il suo apporto pro-ciclico è atteso per la
a fine del 20
014 e, passatii i festeggiam
menti per il
ca
apodanno lunaare, anche nellla prima parte
e del 2015. Preeoccupa molto
o lo storno de
el comparto
de
ell’Energia; i p
persistenti risch
hi geopolitici non sembrano in alcun modo
o dare sostegn
no ai prezzi
de
el petrolio e aanche le nuovve decisioni in seno all’OPEC
C hanno amp
plificato il nervvosismo dei
mercati.
m
L’Energ
gia da inizio anno registra un pessimo -30
0,6% dal prece
edente -17,2%
% rilevato a
otttobre; il risultaato si confrontta col GSCI ge
enerale, che peerde anch’esso
o da inizio 2014
4 il 22,8%,
in
n peggioramen
nto dal precedeente -12,8% del mese di otto
obre.
Performance
P
de
egli indici comm
modity
Direzione Sttudi e Ricerch
he
Ricerca per Investitori
privati e PM
MI
Mario Roma
ani
Analista Finanziario
Andame
ento dei principali indici commodity
Valore Vaar. %
Var. Varr. %
%
03.12.14 01.0
01.14 2 anni 5 anni
a
GSCI
3.726,9
-22,8 -23,7 -1
15,6
GSCI Energia
781,0
-30,6 -25,9 -2
21,1
GSCI Met. Preziossi 1.495,8
-1,9
-1,8 -32,5
GSCI Met.Industriiali 1.319,1
-3,5 -16,7 -1
18,7
GSCI Prod. Agrico
-8,9
oli
539,9
-11,0 -31,0
Fo
onte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su daati Thomson Reuterss–
Da
atastream, Bloombeerg e previsioni di co
onsenso al 03.12.2014
Nota: meddia mobile a 30 giorn
ni, serie storiche dei principali indici
dei prezzi ddelle materie prime; 01.01.2008 = 100. Fonte:
Bloomberg,, elaborazioni Intesa
a Sanpaolo
I dati
d del presentte documento sono
s
aggiornati ol 03.12.2012
2 salvo diversa indicazione.
Pe
er la certificazio
one degli analistti e per importa
anti comunicazi oni si rimanda all’Avvertenza Generale.
G
Performance
e commodity
2014
2013
(%)
-31,5
WTI
7
7,2
Brent
-36,9
-0
0,3
Gas Naturale
-10,0
26
6,2
Gasolio
-32,9
1
1,9
Fonte: Bloomberg; Thomson ReutersDatastream. Dati al
a 03.12.2014
Focus
4 dicembre 2014
Passa la linea intransigente della famiglia Saudi
OPEC: nessun taglio della produzione, vince la linea dettata dai Saudi. La riunione semestrale
dell’OPEC si è conclusa con l’annuncio di un target produttivo confermato a 30 milioni di barili al
giorno (Mb/g), senza cioè apportare l'auspicato taglio di almeno 1 milione di barili. La decisione,
unitaria, è maturata come risposta dell'OPEC all'eccesso produttivo dei paesi non-OPEC, col
chiaro intento di spostare l'attenzione anche sul surplus di offerta in arrivo da questi paesi e di
dividere così il peso della responsabilità di riportare il mercato petrolifero in equilibrio. In
particolare, la strategia OPEC appare chiara: mettere in crisi i produttori di derivazione shale-oil,
procedura dai costi estrattivi superiori che, a questi prezzi, vedrebbe una forte erosione dei
margini di profitto. L’OPEC lascia ora al mercato il compito di trovare il nuovo prezzo che bilanci
le esigenze di tutti. La “non-decisione”, presa dal Cartello, consoliderà il forte eccesso di offerta
sui mercati, a detta degli operatori petroliferi, con l'Arabia Saudita che ha bloccato ogni
discussione imponendo la propria linea intransigente, al fine di proseguire la propria campagna
di espansione di quote di mercato a scapito dei produttori più piccoli e fragili. Tutto il comparto
delle Risorse di base accentua quindi il quadro di ampio stress negativo, che dovrebbe restare
immutato anche per tutta la prima parte del 2015. Il mancato taglio della produzione OPEC
spegne qualsiasi aspettativa inflazionistica dettata da un rialzo dell’energia, rafforzando lo
spettro di una forte e diffusa deflazione.
Arabia Saudita e shale-oil: i motivi della scelta. Arrivano conferme ufficiali circa la strategia
(vincitrice in seno all’OPEC) della Famiglia Saudi, volta a spingere il petrolio ad un livello
sufficiente a respingere la concorrenza dello shale oil americano senza arrecare danni alle
finanze dell’Arabia Saudita né tanto meno a quelle degli altri paesi del Golfo Persico, che
all’interno dell’OPEC hanno finito per appoggiare la sua strategia: lasciare il tetto di produzione
fermo a 30 milioni di barili al giorno per costringere altri a “tagliare” per effetto dell’inevitabile
ribasso dei prezzi. L’idea che lo shale oil americano possa frenare rapidamente appare
confermato da alcune statistiche, immediatamente deteriorate subito dopo la scelta OPEC. La
caduta delle quotazioni del greggio di quasi il 40% dall'estate scorsa ha già spinto molte
compagnie a ridurre le proprie strategie di esplorazione petrolifera. Come si evince dalle
statistiche di DrillingInfo Inc (società leader nel settore dell’intelligence su petrolio e gas,
strumenti e servizi; Drillinginfo è la piattaforma software più diffusa nel settore petrolifero e del
gas) il mese scorso negli USA le richieste di permessi di trivellazione terrestri legate allo shale-oil
(escluse quindi le piattaforme marine) si sono contratti del 37,5%, a 4.520 nuovi pozzi dai 7.227
di ottobre, nonostante però si fosse registrata, anche il mese scorso, una diminuzione delle
esplorazioni.
L’Iran al centro di molte questioni. Giunge a conclusione la trattativa fra i diplomatici di Iran e
del gruppo P5+1 (USA, Regno Unito, Russia, Cina, Francia e Germania) per risolvere la questione
del programma nucleare iraniano. L’accordo temporaneo è stato rinnovato ampliando il termine
per un accordo definitivo di altri sette mesi, fino al 30 giugno prossimo, vista la distanza fra le
posizioni su alcuni punti fondamentali. I negoziati riprenderanno in dicembre con le parti
impegnate a trovare un accordo entro marzo. Sembra invece volerci più tempo per raggiungere
il consenso sugli aspetti più tecnici relativi allo smantellamento delle strutture per l’arricchimento
dell’uranio. Pertanto, le restrizioni alle esportazioni di petrolio iraniano resteranno in vigore
almeno sino alla prima metà del 2015. Questo quadro può rappresentare un vantaggio per
l’OPEC, che esclude così rialzi nella produzione iraniana sino al prossimo incontro semestrale.
Non a caso, la rimozione delle sanzioni consentirebbe all’Iran di raddoppiare la propria offerta in
due mesi e aumentare la produzione a 4 milioni di barili al giorno in circa 3 mesi, incrementando
l’offerta complessiva di petrolio sul mercato di circa 1 milione di barili al giorno. Prima del
meeting OPEC, il Ministro del petrolio iraniano, Bijan Zangeneh, ha dichiarato di aver avuto un
incontro proficuo con l'omologo saudita Ali al-Naimi, aggiungendo che le posizioni dei due paesi
produttori sono molto vicine. Zangeneh ha argomentato che i due Paesi concordano sul fatto
Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche
2
Focus
4 dicembre 2014
che si debba monitorare il mercato petrolifero attentamente e reagire al momento opportuno
per gestire eventuali squilibri. In linea con questa posizione il Ministro del petrolio dell'Arabia
Saudita, Ali al-Naimi, ha dichiarato di aspettarsi che il prezzo del petrolio si stabilizzi da solo.
Russia: il crollo del petrolio trascina il rublo costringendo la Banca Centrale ad intervenire.
Nell’ultima settimana il rublo ha perso oltre il 10% sia contro dollaro che contro euro. A
spingere al ribasso la valuta è stato il crollo delle quotazioni del petrolio. La volatilità e i deflussi
di capitale hanno costretto la Banca centrale a intervenire a sostegno del rublo. L’Istituto
centrale ha inoltre riconosciuto che il rublo ha deviato in misura “sostanziale” dal valore ritenuto
di equilibrio, creando dei rischi per la stabilità finanziaria. E’ pertanto presumibile che dalla
politica monetaria possa arrivare anche nelle prossime settimane un ulteriore supporto per
calmierare la volatilità degli asset domestici. Presumendo che difficilmente arriverà un aiuto
all’attività economica dal prezzo del greggio, sarà cruciale monitorare se all’azione della Banca
centrale si uniranno misure più strutturali.
Outlook Neutrale ma in veloce deterioramento. Pur sorprendendo il mercato col mancato taglio
della produzione, la decisione OPEC è apparsa parzialmente già metabolizzata dagli operatori
del settore energetico. Era evidente da tempo che la linea Saudi avrebbe avuto il sopravvento e,
benché i prezzi del petrolio si siano fortemente contratti su tale decisione, riteniamo che i livelli
già raggiunti possano essere consolidati, portando a una debole fine del 2014 e a una
altrettanto fiacca prima parte del 2015 per il comparto. Le turbolenze geopolitiche in atto (dalla
Libia al quadro Occidente-Russia-Ucraina, fino all’intervento contro l’ISIS) non sembrano aver
generato alcun pericolo di shock energetico per l’economia mondiale, ma anzi l’influenza
negativa della decisione OPEC sembra avere il sopravvento, creando quindi un clima di fondo di
forte negatività. Con questo scenario di assoluto ribasso dei prezzi, l’Outlook resta Neutrale nel
breve ma, visti i forti ribassi concretizzatisi, in realtà il pessimismo potrebbe essere più marcato.
Dal lato fondamentale, escludiamo che ci possano essere tensioni interne ai mercati che
forniscano supporto alle quotazioni petrolifere di medio-lungo termine, visto che l’unica scossa
possibile sembrava rappresentata dal taglio della produzione, scenario che non si è verificato.
Performance di lungo termine
Valore Performance (%)
03.11.14
da inizio 2014
GSCI
3.726,9
-22,8
GSCI Energia
781,0
-30,6
Var. %
2 anni
-23,7
-25,9
Var. %
5 anni
-15,6
-21,1
Fonte: Bloomberg, elaborazioni Intesa Sanpaolo
Previsioni di prezzo per i singoli componenti dell’Energia
Valore
4° trim.
1° trim.
03.12.14
2014
2015
WTI ($)
67,4
81,0
81,0
Brent ($ cent.)
69,9
86,0
87,5
Gas Nat. ($)
3,8
4,1
4,2
Performance di medio termine
03.12.14 3M (%) 6M (%) 12M (%)
GSCI Energia
781,0
-27,9
-25,0
-22,8
WTI ($)
67,4
-28,7
-34,4
-30,7
Gas Naturale ($)
3,8
-0,4
-18,0
-3,9
Gasolio ($)
634,0
-26,6
-28,3
-33,1
YTD (%)
-30,6
-31,5
-10,0
-32,9
Fonte: Bloomberg, elaborazioni Intesa Sanpaolo
2° trim.
2015
81,0
89,0
3,9
Anno
2014
95,0
101,5
4,4
Anno
2015
85,0
89,0
4,0
Fonte: Bloomberg, elaborazioni Intesa Sanpaolo
Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche
3
Focu
us
4 dicembre 2014
4
GSCI
G
Energia vss. GSCI (da gennaio 2008)
GSCI Energia vs. WTI,
W Brent e Gass Naturale (da gennaio 2008)
Fo
onte: Bloomberg, elaborazioni Intesa Saanpaolo
Fonte: Bloomberg, elaborrazioni Intesa Sanpaoolo
Petrolio:
P
cro
ollano Bren
nt e WTI do
opo l’OPEC
C
Crollo delle qu
uotazioni petrolifere dopo il mancato taaglio produttivvo. Con l’escalation dei
co
onflitti in Iraq, l’instabilità in Libia e le sanzzioni in Iran, ch
he non hanno portato nessun
na tensione
ria
alzista, il petro
olio ha perso più di un quarto
o del suo valorre, accelerando
o ulteriormente al ribasso
do
opo il mancato taglio produ
uttivo dell’OPE
EC lo scorso 27
7 novembre. Dopo
D
la performance del
20
013 del WTI (7
7,2%) e del Brrent (-0,3%), il 2014 registraa rispettivamen
nte -31,5% da -17,3% di
otttobre e -36,9
9% da -22,4%
% di ottobre, col comparto
o dell’Energia che registra un
u pessimo
-3
30,6% da inizio
o anno, dal precedente -17,2
2% rilevato a o
ottobre.
OPEC:
O
calo dellla domanda e surplus produ
uttivo. Second o il report me
ensile dell’OPEC
C (Monthly
Oil
O Market Repo
ort di novembre), restano invvariate le stimee sul mercato per il 2014 e il 2015, ma
si segnala un caalo della produ
uzione cumulatta in ottobre a 30,25 milioni di barili al giorno (Mb/g),
da
a 30,48 Mb/g
g dello scorso mese, ad ope
era principalm
mente dell’Arab
bia Saudita. Nel
N 2014 la
do
omanda mond
diale dovrebbee salire a 91,2 Mb/g, +1,1 M
Mb/g dal 2013, e a 92,4 Mb//g nel 2015
(+
+1,2 Mb/g). L’offerta non-O
OPEC dovrebbe
e salire a 55,9 Mb/g nel 2014 (+1,7 Mb/g
g) e a 57,2
Mb/g
M
nel 2015 (+1,2 Mb/g). L’OPEC
L
dovreb
bbe ridurre l’offferta a 29,5 Mb/g
M
nel 2014 (-0,8 Mb/g)
e a 29,2 Mb/g n
nel 2015 (-0,3 Mb/g). A fron
nte del rialzo d
delle stime per l'economia de
egli USA, le
previsioni di rich
hiesta dei paesi BRIC (Brasile
e, Russia, Indiaa e Cina) sono
o state invece tagliate nel
medio
m
termine. Il “Cartello” ha sottolineato l’evidente pericolo di un
n eccesso di capacità nel
se
ettore. Il rappo
orto è arrivato in un momen
nto in cui diveersi paesi appartenenti all'OP
PEC, tra cui
l'A
Arabia Sauditaa e l'Iraq, hann
no tagliato i prezzi e aumentaato la produzione al fine di mantenere,
m
se
e non anche in
ncrementare, lee proprie quote
e di mercato.
IE
EA: si contrae la domanda di
d petrolio. L’In
nternational En
nergy Agency (IEA),
(
che rapp
presenta gli
in
nteressi dei paeesi industrializzzati, attraverso
o l’Oil Markett Report di novvembre, vede il petrolio a
un vero punto d
di svolta in virttù della prospe
ettiva di una c rescita econom
mica cinese sem
mpre meno
fo
orte, combinatta alla forte esspansione dellla produzione shale negli Sttati Uniti, che renderà la
prima economiaa mondiale ind
dipendente a livello energetiico. Per il 2015, l'IEA ha lascciato la sua
previsione di crrescita della do
omanda mond
diale di petroliio invariata a 1,13 milioni, dal
d minimo
an
nel 2014, ritenendo che il contesto
nnuale a cinq
que anni di 680.000 barili al giorno n
macroeconomic
m
co sia destinato
o a migliorare.
EIIA: rivista la sttima del prezzo
o del petrolio. Nello Short-TTerm Energy Outlook
O
mensile, l’EIA (US
En
nergy Informattion Administrration) ha rivistto la stima de l prezzo medio
o del petrolio WTI a 80,1
do
ollari al barile nel 4° trimestre 2014 e a 77,7 dollari perr il 2015. Il Bre
ent dovrebbe far
f segnare
una media di 8
84,5 dollari neel 4° trimestre
e 2014 e 83,4
4 dollari il pro
ossimo anno. Il consumo
mondiale
m
di pettrolio è visto in
n salita a 91,4 Mb/g nel 201 4 (+0,9 Mb/g)) e a 92,5 Mb//g nel 2015
In
ntesa Sanpaolo – Direzione Studi e Rice
erche
4
Focu
us
4 dicembre 2014
4
(+
+1,1 Mb/g). L’offerta non-O
OPEC dovrebbe
e salire a 56,0 Mb/g nel 2014 (+1,9 Mb/g
g) e a 57,0
Mb/g
M
nel 2015 (+1,0 Mb/g). L’OPEC dovrebbe ridurre la propria offertta a 29,8 Mb/g nel 2014
(-0,1 Mb/g) e a 29,7 Mb/g nel 2015 (-0,1 Mb/g).
M
Performance
P
di lungo termine
e
Valore Perfformance (%)
03.11.14
d inizio 2014
da
GSCI Energia
781,0
-30,6
WTI
W ($)
67,4
-31,5
69,9
-36,9
Brrent ($)
Var. %
2 anni
-25,9
-23,9
-36,3
V
Var. %
5 anni
-21,1
-10,7
-9,8
Perfformance di me
edio termine
03.12.14 1G ((%) 2G (%)
GSCI Energia
781,0
--0,3
-3,0
WTI ($)
67,4
0,7
-2,3
Brentt ($)
69,9
--0,9
-3,6
5G (%)
-9,3
-8,6
-10,1
1M (%
%)
-13
3,5
-12
2,7
-15
5,6
Fonte: Bloomberg, elabora
azioni Intesa Sanpaoolo
Fo
onte: Bloomberg, elaaborazioni Intesa Sanpaolo
GSCI
G
Energia vss. WTI & Brent (da gennaio 20
008)
WTI & Brent: $/Barrile (da 01.01.20008)
Fo
onte: Bloomberg, elaborazioni Intesa Saanpaolo
Fonte: Bloomberg, elaborrazioni Intesa Sanpaoolo
Outlook
O
di brevve resta Neutraale ma con forrti rischi ribassiisti. Dai massim
mi annui toccati a giugno
il prezzo del petrolio è sceso di oltre il 30%
3
scontand
do il forte apprezzamento del dollaro
sttatunitense e l''aumento dellaa produzione di
d petrolio deglli Stati Uniti. Un
U mutamento di scenario
ra
adicale che do
ovrebbe confeermare anche nel medio terrmine il movim
mento discend
dente delle
quotazioni del petrolio. I basssi prezzi del petrolio
p
vanno
o inevitabilmen
nte a danneggiare i Paesi
essportatori, mentre sono di aiuto
a
per quelli importatori d
di petrolio, ma
a, in generale,, sembrano
maggiori
m
i problemi legati agli
a
effetti deflazionistici do
ovuti a un mancato
m
rialzo dei prezzi
de
ell’energia. Il settore petrolifero è destin
nato pertanto a un finale di
d 2014 all’inssegna della
de
ebolezza; l’Outlook resta Neeutrale ma in pericolo
p
di costtante deteriora
amento. Nel medio-lungo
m
pe
eriodo, semprre in un quadro di output abbondante, ssi riconferma quindi il nostro Outlook
Neutrale sul pettrolio, a cui si sommano solo
o blande attesse di possibili rialzi
r
della dom
manda. Alla
lu
uce di questo scenario ci atttendiamo, nel breve periodo
o, il livello di 70 dollari al barile
b
per il
Brent e di 67 p
per il WTI (stim
me Intesa Sanp
paolo). La stim
ma di consenso
o invece sul Brent nel 4°
trrimestre 2014 è pari a 86 do
ollari, in netto calo
c
dal preced
dente 98,5 dollari al barile di ottobre; il
WTI
W dovrebbe aattestarsi a 81 dollari, decisamente sotto i 92,3 dollari della precedentte stima. La
sttima per l’interro 2014 vede il Brent a 101,5 da 105 dol lari e il WTI a 95 da 98. Le stime per il
20
015 vedono un
n WTI a 85 da 94,5 dollari al barile di ottob
bre e il Brent a 89 da 99,7.
Previsioni
P
di pre
ezzo per i singoli componentti dell’Energia
Valore
4°
4 trim.
1°° trim.
2015
3.12.14
2014
03
WTI
W ($)
67,4
81,0
81,0
Brrent ($ cent.)
69,8
86,0
87,5
3,8
4,1
4,2
Gas Nat. ($)
2° trim.
2015
81,0
89,0
3,9
Anno
o
2014
4
95,0
0
101,5
5
4,4
4
Anno
2015
85,0
89,0
4,0
Fo
onte: Bloomberg, elaaborazioni Intesa Sanpaolo
In
ntesa Sanpaolo – Direzione Studi e Rice
erche
5
Focus
4 dicembre 2014
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La pubblicazione ‘Focus’ viene redatta senza una cadenza predefinita per analizzare temi di particolare interesse e che possono variare a seconda
delle circostanze. Il precedente report di questo tipo è stato distribuito in data 04.12.2014.
Il presente documento è distribuito da Banca IMI e Intesa Sanpaolo, a partire dallo stesso giorno del suo deposito presso Consob, esclusivamente
a soggetti residenti in Italia e verrà messo a disposizione del pubblico indistinto attraverso il sito internet di Banca IMI
(http://retailhub.bancaimi.com/retailhub/COMMENTI-E-ANALISI.html). Il presente documento verrà anche messo a disposizione della rete di
Intesa Sanpaolo attraverso la intranet aziendale e potrà essere consegnato ai clienti interessati.
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Focus
4 dicembre 2014
Comunicazione dei potenziali conflitti di interesse
Ai sensi del Regolamento adottato con delibera Consob n. 11971 del 14.05.1999 e successive modificazioni ed integrazioni, Intesa Sanpaolo ha
posto in essere idonei meccanismi organizzativi e amministrativi (information barriers), al fine di prevenire ed evitare conflitti di interesse in
rapporto alle raccomandazioni prodotte. Per maggiori informazioni si rinvia al documento “Policy per studi e ricerche” e all’estratto del “Modello
aziendale per la gestione delle informazioni privilegiate e dei conflitti di interesse” a disposizione sul sito internet di Intesa Sanpaolo
(www.intesasanpaolo.com).
Certificazione dell’analista
L’analista che ha predisposto la presente ricerca in materia di investimenti, il cui nome e ruolo sono riportati nella prima pagina del documento,
dichiara che:
(a) le opinioni espresse nel documento riflettono accuratamente l’opinione personale, obiettiva, indipendente, equa ed equilibrata dell’analista;
(b) non è stato e non verrà ricevuto alcun compenso diretto o indiretto in cambio delle opinioni espresse.
Altre indicazioni
1.
Né l’analista né qualsiasi altra persona della sua famiglia hanno interessi finanziari nei titoli delle Società citate nel documento.
2.
Né l’analista né qualsiasi altra persona della sua famiglia operano come funzionari, direttori o membri del Consiglio d’Amministrazione nelle
Società citate nel documento.
3.
L’analista citato nel documento sono soci AIAF
4.
L’analista citato non riceve bonus, stipendi o qualsiasi altra forma di compensazione basati su specifiche operazioni di investment banking.
Il presente documento è per esclusivo uso del soggetto cui esso è consegnato da Banca IMI e Intesa Sanpaolo e non potrà essere riprodotto,
ridistribuito, direttamente o indirettamente, a terzi o pubblicato, in tutto o in parte, per qualsiasi motivo, senza il preventivo consenso espresso
da parte di Banca IMI e/o Intesa Sanpaolo. Il copyright ed ogni diritto di proprietà intellettuale sui dati, informazioni, opinioni e valutazioni di cui
alla presente scheda informativa è di esclusiva pertinenza del Gruppo Bancario Intesa Sanpaolo, salvo diversamente indicato. Tali dati,
informazioni, opinioni e valutazioni non possono essere oggetto di ulteriore distribuzione ovvero riproduzione, in qualsiasi forma e secondo
qualsiasi tecnica ed anche parzialmente, se non con espresso consenso per iscritto da parte di Banca IMI e/o Intesa Sanpaolo.
Chi riceve il presente documento è obbligato a uniformarsi alle indicazioni sopra riportate.
Intesa Sanpaolo Direzione Studi e Ricerche - Responsabile Gregorio De Felice
Responsabile Retail Research
Paolo Guida
Analista Azionario
Ester Brizzolara
Laura Carozza
Piero Toia
Analista Obbligazionario
Serena Marchesi
Fulvia Risso
Cecilia Barazzetta
Analista Valute e Materie prime
Mario Romani
Editing: Team - Nucleo Editoriale
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