Anno VI | numero 6 novembre | dicembre 2014 ISSN 2283-9356 | Spedizione in abb. postale Poste Italiane Spa | | D.L. 353/2003 (Conv. in Legge 27/02/04 n. 46) Art. 1 comma 1, LO/MI | 45% Art. 2, comma 20/b legge 662-1996 | | Prezzo € 12,00 Abb. annuale € 60,00 | | i n n ova z i o n e | r i ce rc a | a g gi o r n a m e nto | www.ctsafe.it LINEA VITA PROFESSIONALE ISACCHI TOTALMENTE IN ACCIAIO INOX La linea vita Safetree è il giustoconnubio tra tecnologia e semplicità di utilizzo In caso di sollecitazione massima il sistema Safetree risponde con una deformazione controllata Questo sistema a basso impatto ambientale fa della linea vita Safetree una scelta professionale ed allo stesso tempo economicamente vantaggiosa con il patrocinio di service S.a.s. | EmmeV Service Sas | via Doberdò, 22 - 20126 Milano | tel. 02.36708805 - fax 02.36708803 | www.emmev.it | Siamo impegnati PUBBLICAZIONI apubblicazioni informare service S.a.s. 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Patrizio Sirtori Comitato Tecnico-Formativo ([email protected]) Gaspare Vannicola, Leonardo Bajoni, Marco Bergamaschi, Sebastian Gallmetzer, Renato Pedrazzini, Raffaele Scorza, Patrizio Sirtori, Rocco Manenti Sommario Il Notiziario sulla Sicurezza | novembre - dicembre 2014 4 L’editoriale 38 7 Non chiamiamole morti bianche | Renato Pedrazzini Collaborano con noi 11 Geom. Renato Pedrazzini Ing. Adriano Paolo Bacchetta RSPP e docente Coordinatore corsi di formazione www.spazioconfinato.it Dott. Piergiorgio Frasca Studio Frasca Psicologia del lavoro Avv. Maurizio Cilione LML Avvocati, Foro di Milano Fernando Cordella Segretario Nazionale UGL Vigili del Fuoco Ing. Mario Romeo Dirigente Salute e Sicurezza - SIA Srl Irene Scordamaglia Corte d’Appello di L’Aquila - Area Penale Ufficio Stampa Associazione AIESIL Ingg. Massimo Granchi, Christian Trinastich MTM Consulting Ing. Massimo Trolli Dott.ssa Giovanna Pirana Ex Dirigente ARPA, Piemonte Resp. Comunicazione interna Consulente OCERT Srl Polo Chirurgico Confortini © Copyright La collaborazione è gradita, utile e gratuita. Tutti gli interessi sono invitati a mettersi in contatto con la redazione. I dattiloscritti, le fotografie, i disegni non si restituiscono anche se non vengono pubblicati. Le opinioni espresse dagli autori non impegnano la direzioni della rivista. La società editrice si riserva il diritto di non pubblicare e in ogni caso declina ogni responsabilità per possibili errori od omissioni nonché per eventuali danni risultanti dall’uso dell’informazione contenta nella rivista. Riprodurre parte dei testi è permesso evidenziando la fonte. Tutela della privacy Nel caso siano allegati alla rivista, o in essa contenuti, questionari oppure cartoline commerciali, si rende noto che i dati trasmessi verranno impiegati per i principali scopi di indagini di mercato e di contatto commerciale, ex D.L. 123/97. 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È in ogni caso diritto dell’interessato, in qualsiasi momento, richiedere la cancellazione, la rettifica o l’aggiornamento ai sensi della L.675/96 Abbonamenti 6 uscite bimestrali € 60,00 Arretrati € 12,00 salvo esaurimento scorte Versamento su c/c IT94W0326801607052370339740 Intestato a EmmeV Service Sas - Via Doberdò, 22 - 20126 Milano 2 | Il Notiziario sulla Sicurezza | novembre - dicembre 2014 La Parola al Legale | Maurizio Cilione Psicologia del Lavoro | Piergiorgio Frasca 46 Bastano le sole mani per salvare una vita | Giovanna Pirana 48 15 Antincendio | Fernando Cordella 18 Responsabilità del datore di lavoro sulla sicurezza delle macchine marcate CE | Massimo Granchi, Christian Trinastich D.Lgs 81 | AIESIL 22 52 Relazione dell’incontro sul tema: le ultime novità in materia di sicurezza sul lavoro | Irene Scordamaglia 28 Verifiche Attrezzature di Lavoro | Massimo Trolli 59 Spazio Confinato | Adriano Paolo Bacchetta Formazione alla Sicurezza | Mario Romeo Restructura 41 | L’unica manifestazione italiana interamente dedicata a riqualificazione, recupero e ristrutturazione edilizia | O ggi più che mai, infatti, è importante riuscire a proporre soluzioni di recupero dell’esistente in grado di garantire il ripristino del patrimonio edilizio secondo logiche economicamente sostenibili, rispettose dell’ambiente e che permettano un maggior risparmio energetico... |3 L’editoriale Gentili lettrici e gentili lettori, notiamo che si sta affermando sempre più il con il concetto di “sicurezza funzionale” in relazione alle funzioni di sicurezza delle macchine realizzate con tecnologie elettriche ed elettroniche, a seguito alla pubblicazione di numerose norme che ne fanno uso (es. IEC 61508, IEC 62061, norme entrate in vigore in Europa e pubblicate come EN). In sostanza si parte dai principi della norma EN 954-1 e il e dal vecchio “diagramma di rischio” usato per valutare in modo “soggettivo” la gravità del danno, la frequenza e/o il tempo di esposizione al pericolo e la possibilità di evitarlo, per poter arrivare alla categoria richiesta per ogni parte del sistema legata alla sicurezza, secondo la teoria che, essendo i rischi connessi al funzionamento corretto del sistema di controllo elettrico di sicurezza, la loro riduzione è necessariamente legata alla resistenza ai guasti (cortocircuiti, ecc.). Invece la “sicurezza funzionale” viene definita come “parte della sicurezza della macchina e del suo sistema di controllo che dipende dal funzionamento corretto dello SRECS (Sistema Elettrico di Controllo Relativo alla Sicurezza - il sistema elettrico di controllo di una macchina il cui guasto può produrre un immediato aumento del rischio), di altri sistemi con tecnologia relativa alla sicurezza e ad impianti esterni per la riduzione del rischio”. Se in passato si tendeva a scegliere sempre componenti con una categoria superiore specificata dalla norma EN 954-1, le norme relative alla sicurezza funzionale hanno come scopo incoraggiare i progettisti a focalizzarsi maggiormente sulle funzioni concretamente necessarie a ridurre ogni singolo rischio, oltre che sui livelli prestazionali richiesti a ciascuna funzione, piuttosto che fare semplicemente affidamento su componenti specifici. Poiché allo stato dei fatti la norma EN 954-1 può considerarsi superata, le valide alternative disponibili cui fare riferimento sono la norma EN/IEC 62061 e EN/ISO 13849-1. Entrambe le norme permettono una valutazione precisa delle prestazioni di ogni singola funzione e degli elementi di rischio, anche se in modo diverso: in base alla norma EN/IEC 62061 si determina il livello di integrità della sicurezza richiesto (SIL); mentre sulla base della EN/ISO 13849-1 si calcola il Performance Level (PL). Il progettista è libero di utilizzare indifferentemente le specifiche della norma EN/IEC 62061 o della norma EN/ISO 13849-1, o anche di altre normative. Sia la norma EN/IEC 62061 che la EN/ISO 13849- 1 sono norme armonizzate che assicurano un’automatica presunzione di conformità ai requisiti Essenziali della Direttiva Macchine. Ciò nonostante occorre ricordare che qualsiasi norma venga scelta questa dovrà essere utilizzata integralmente e che non è possibile mischiare i requisiti di più norme in un unico sistema. Attualmente è in corso uno studio che vuole realizzare un’integrazione degli standard IEC e ISO per la redazione di un Allegato comune ad entrambi gli standard, con l’obiettivo finale di produrre eventualmente un’unica norma di riferimento. Segnaliamo a tutti coloro che volessero approfondire l’argomento della sicurezza dei sistemi di controllo delle macchine che l’Inail ha pubblicato nel 2014 un documento dal titolo: “ Sicurezza funzionale dei sistemi di controllo delle macchine: requisiti ed evoluzione della normativa”. Vorremmo concludere questa ultima pubblicazione del 2014 con qualche anticipazione sul 2015: il Notiziario è in continua crescita ed innovazione, per questo, oltre a implementare le collaborazioni degli esperti, vuole raggiungere il maggior numero di utenti per tenerli aggiornati sulla sicurezza, e per questo dal 2015 sarà possibile visionare gratuitamente i numeri in uscita direttamente online su pc e dispositivi portatili. Continuate a seguirci! Gaspare Vannicola 4 | Il Notiziario sulla Sicurezza | novembre - dicembre 2014 La nostra missione: Garantire una Sicurezza che Salva la Vita! L’Associazione Linea Vita è un’Associazione No-Profit che si prefigge lo scopo di divulgare informazioni corrette e fornire formazione adeguata in rispetto alle norme tecniche preposte in materia di sicurezza sul lavoro, ed in particolar modo in difesa degli operatori sottoposti al pericolo di cadute dall’alto durante la loro attività Associazione LineaVita Sede legale: via Doberdò 22, 20126 Milano Tel. +39 02.89055936 Fax +39 02.89056197 [email protected] www.lineavita.org |5 da inviare via email a [email protected] o via fax allo 02.89056197 Nome Cognome CF o PI Professcione Titoli di Studio Società via e n° Città e cap Tel. Fax Provincia E-mail QUOTE ASSOCIATIVE PER IL 2015 valide 12 mesi dalla data dell’iscrizione Socio Ordinario: quota € 75,00 - (Settancinque Euro) Servizi offerti: 1) Ricezione tessera socio ALV personale con Username e Password per l’accesso alla parte riservata ai soci 2) Ricezione della rivista tecnico scientifica “Il Notiziario sulla Sicurezza” rivista bimestrale con parte riservata all’Associazione Linea Vita 3) Partecipazione ai convegni gratuiti organizzati da ALV 4) Partecipazione a due seminari tecnici con sconto del 10% Socio Sostenitore: quota € 250,00 - (Duecentocinquanta Euro) Servizi offerti: 1) Ricezione tessera socio ALV personale con Username e Password per l’accesso alla parte riservata ai soci 2) Ricezione della rivista tecnico scientifica “Il Notiziario sulla Sicurezza” rivista bimestrale con parte riservata all’Associazione Linea Vita 3) Partecipazione ai convegni gratuiti organizzati da ALV 4) Partecipazione a tutti i seminari tecnici e corsi di formazione con uno sconto del 10% 5) Pubblicazione dell’indirizzo della società nella pagina soci con indirizzo web 6) Presenza del proprio logo su newsletter mensile dell’Associazione Linea Vita Socio Fondatore Coloro che vorranno iscriversi come Soci Fondatori dovranno fare una domanda scritta che verrà posta al vaglio del consiglio direttivo. Condizione necessaria per poter inviare la richiesta d’iscrizione è avere 2 requisiti base: • essere produttore di linee vita; • essere Socio Sostenitore ALV; Servizi offerti: Un socio fondatore ha diritto a tutti i punti indicati nella voce socio sostenitore; in più avrà la possibilità di: • essere pubblicato nel sito nella home page con il proprio link di rimando; • poter usufruire del logo ALV e avrà diritto al bollino blu di riconoscimento atto a certificare che i sistemi linee vita prodotti dall’azienda rispettino le indicazioni contenute nel “Documento di buone prassi”. (dopo aver sottoposto la domanda d’iscrizione al coordinatore del comitato). • partecipare ai lavori del comitato tecnico • diventare centro di formazione regionale accreditato ALV MODALITÀ DI PAGAMENTO BONIFICO Conto corrente bancario UNICREDIT Iban: I T 4 2 V 0 2 0 0 8 1 1 1 1 0 0 0 0 0 4 0 5 3 9 9 6 2 6 | Il Notiziario sulla Sicurezza | novembre - dicembre 2014 Informativa ai sensi D.Lgs. 196/2003 I dati personali contenuti nella scheda verranno trattati in forma elettronica e cartacea. L’interessato può esercitare tutti i diritti previsti ai sensi della Legge 675/96 od anche cancellare i dati. e D.Lgs. n. 196/2003, quali il diritto di aggiornare, ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Modulo di iscrizione per l’anno 2015 Non chiamiamole morti bianche Valorizzazione e tutela del lavoratore a cura di Renato Giovanni Pedrazzini Nonostante la diminuzione dei decessi sul lavoro, ci si ostina a considerare queste morti come una cosa normale, a discapito del valore della vita stessa. “Ogni lavoratore deve contribuire non solo ai doveri produttivi aziendali, ma allineare a questi anche i doveri atti a salvaguardare la propria salute e sicurezza oltre a quella dei suoi colleghi....” S i moltiplicano le iniziative a sostegno della cultura e per la sensibilizzazione rivolta alla tutela della salute e sicurezza sul lavoro. Ben vengano campagne con l’obiettivo di salvaguardare e valorizzare la vita umana, nel compimento di un valore fondamentale dell’esistenza che si realizza nell’attività lavorativa dell’individuo come essere umano inserito nel contesto sociale. In questo processo di valorizzazione e di tutela si deve, com’è giusto che sia, proseguire l’attività di “formazione” lavorativa che interagisce e completa la componente professionale, umana, morale e civile di ogni lavoratore; il tutto sulla base della propria responsabilità nel contesto aziendale. Ogni lavoratore dunque, nella sua posizione nel processo di tutela, deve contribuire non solo ai doveri produttivi aziendali... Continua La matrice pericolo/rischio-sicurezza AIESiL presenta il cvdellasicurezzasullavoro.it La relazione uomo-compito a cura di AIESiL a cura di Piergiorgio Frasca Innovazione, semplicità, efficienza: questo il mantra che ha portato l’AIESiL - Associazione Italiana Imprese Esperte in Sicurezza sul Lavoro e Ambiente all’ideazione e allo sviluppo di un progetto – inedito e, pertanto, depositato presso la SIAE - che rivoluzionerà il modo di gestire gli obblighi relativi alla sicurezza sul lavoro. P resentato in occasione di Ambiente Lavoro - 15° Salone della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, tenutosi a Bologna dal 22 al 24 ottobre, il cvdellasicurezzasullavoro.it è un software web-based che consente ai soggetti protagonisti della sicurezza e alle aziende di registrare, archiviare e monitorare il percorso formativo dei propri discenti e dipendenti e, al contempo, permette a questi ultimi di poter avere il proprio curriculum contenuto in un pratico badge. L’obiettivo? Semplificare e migliorare le procedure relative alla gestione della sicurezza sul lavoro. L’idea è nata dal presidente AIESiL, Antonio Malvestuto, il quale - confrontandosi con gli operatori del settore e con le realtà aziendali a livello nazionale – ha colto le difficoltà che, sempre più spesso, questi ultimi lamentano di riscontrare nella pianificazione e nel monitoraggio dei percorsi formativi dei propri discenti o dipendenti, nonché nell’archiviazione cartacea degli attestati di frequenza. Per essi diventa quindi indispensabile poter disporre di una panoramica dettagliata dei curricula di tutti i discenti. Continua Il modo di rapportarsi dell’uomo verso un compito od una situazione, un rischio, un pericolo, è sempre il risultato della rappresentazione mentale che egli si è fatta degli stessi mediante le sue percezioni, le sue conoscenze, i suoi atteggiamenti, le sue aspirazione, le sue paure, i suoi affetti e le sue emozioni. Tali determinanti assumono particolare importanza con riferimento alla percezione di un rischio ed alla tendenza ad affrontarlo. I ndipendentemente dalla sua reale presenza un rischio può venire percepito e valutato solo se un soggetto è in grado di rappresentarselo mentalmente e, quindi, di riconoscerne la presenza nella specifica situazione. Con riferimento alla presenza o assenza di un pericolo o di un rischio (fattore oggettivo) si prospettano due possibilità: • il pericolo/rischio è oggettivamente presente (situazione reale di pericolo); • il pericolo/rischio non è oggettivamente presente (situazione reale non pericolosa). Sotto l’aspetto psicologico (fattore soggettivo) ci sono due modi con cui un soggetto si può rapportare alla medesima situazione: • il pericolo/rischio viene percepito dal soggetto; • il pericolo/rischio non viene percepito dal soggetto. Dalla combinazione tra queste possibilità emerge che, con riferimento al rischio, ogni relazione tra uomo e situazione può essere rappresentata da una matrice dalla quale emergono quattro possibili modalità con cui il soggetto può rapportarsi alla situazione. Continua Psicologia del Lavoro D.Lgs 81 - Analisi - Approfondimenti - News Quando un’idea diventa una virtuosa realtà La relazione dell’incontro sul tema: le ultime novità in materia di sicurezza sul lavoro 23 giugno 2014, Palazzo di giustizia, Pescara (II parte) a cura di Irene Scordamaglia , Area Penale della Corte d’Appello di L’Aquila Al datore di lavoro si affiancano – almeno nelle organizzazioni di lavoro complesse - il dirigente ed il preposto, che nell’organigramma aziendale, sono figure responsabili della sicurezza dei lavoratori in quanto diretti destinatari delle norme finalizzate alla tutela di tale bene giuridico. Perciò essi assumono la qualità di garanti dell’obbligo di assicurare la sicurezza del lavoro, in quanto sovraintendono ad una certa porzione dell’attività d’impresa, impartendo istruzioni, dirigendo gli operai, attuando le direttive ricevute e controllandone l’esecuzione. Sicchè rispondono iure proprio della morte o delle lesioni occorse ai dipendenti, a condizione che vi siano comportamenti ricorrenti, costanti e specifici dai quali desumersi l’effettivo esercizio di tali funzioni dirigenziali, come tali riconosciute in ambito aziendale, anche nel campo della sicurezza del lavoro con poteri decisionali al riguardo. Q “Gli obblighi di vigilanza e di controllo gravanti sul datore di lavoro non vengono meno con la nomina del responsabile del servizio di prevenzione e protezione...” uesta articolazione dei doveri di sicurezza implica, tuttavia, che, nell’ipotesi in cui vi siano più titolari della posizione di garanzia, ciascun garante risulta per intero destinatario dell’obbligo di impedire l’evento, fino a che non si esaurisca il rapporto che ha legittimato la costituzione della singola posizione di garanzia. Gli obblighi di vigilanza e di controllo gravanti sul datore di lavoro non vengono meno neppure con la nomina del responsabile del servizio di prevenzione e protezione, il quale ha una funzione di ausilio diretta a supportare e non a sostituire il datore di lavoro nell’individuazione dei fattori di rischio nella lavorazione, nella scelta delle procedure di sicurezza e nelle pratiche di informazione e di formazione dei dipendenti. Ne consegue che, pur restando il datore di lavoro il titolare della posizione di garanzia per quanto attiene alla valutazione dei rischi ed all’elaborazione del documento contenente le misure di prevenzione e protezione in collaborazione con il responsabile del servizio di prevenzione e protezione, non può escludersi il profilarsi di una concorrente responsabilità per il verificarsi di un infortunio a carico del responsabile il quale, ancorché privo di poteri decisionali e di spesa tali da consentire un diretto intervento per rimuovere le situazioni di rischio, abbia contribuito a cagionare l’evento, omettendo di segnalare al datore di lavoro la situazione pericolosa da cui lo stesso è scaturito e che egli avrebbe avuto... Continua Bastano le sole mani per poter salvare una vita L’arresto cardiaco inatteso a cura di Giovanna Pirana, Polo Chirurgico Confortini L’arresto cardiaco inatteso è un evento di notevole impatto sanitario che colpisce in Europa 400.000 persone all’anno, circa 60000 casi all’anno in Italia, con un’incidenza europea giornaliera di 1000 arresti cardiaci. D alle statistiche risulta che nel 70%, questo evento, avviene alla presenza di qualcuno ma solo nel 15% dei casi i presenti iniziano le manovre di rianimazione cardiopolmonare (RCP). Questo fa sì che le possibilità di recupero con una funzionalità cerebrale e relazionale valida siano veramente molto basse e quindi con altissimi costi personali, per la perdita di funzione cerebrale, oltre che sociali. La RCP ha lo scopo di portare sangue ossigenato al cervello per permetterne la sopravvivenza nei soggetti colpiti da arresto cardiaco evitando così l’instaurarsi del danno anossico cerebrale che, altrimenti, porterebbe a danni irreversibili già dopo dieci minuti di arresto in as- “La RCP ha lo scopo di portare sangue ossigenato al cervello per permetterne la sopravvivenza nei soggetti colpiti da arresto cardiaco...” senza di manovre rianimatorie. Inoltre l’esecuzione del massaggio cardiaco mantiene la capacità del cuore di rispondere a un’eventuale defibrillazione elettrica. Il soggetto colpito da arresto cardiaco è facilmente riconoscibile in quanto non risponde alla stimolazione verbale e tattile (assenza di coscienza fig1) ed una volta che sono state aperte le vie aeree non respira normalmente ne produce tosse... Continua In ambienti sospetti di inquinamento o confinati a cura di Adriano Paolo Bacchetta Tra le diverse fasi che sono previste nell’operatività in ambienti sospetti d’inquinamento o confinati, l’analisi della corretta procedura di salvataggio è particolarmente importante. Premesso che l’attenzione di chi si deve occupare di pianificare le operazioni, una volta verificato che non vi sono alternative all’ingresso, deve tendenzialmente orientarsi verso la corretta progettazione dell’intervento (individuazione dei pericoli, valutazione dei rischi, scelta di dispositivi di protezione individuale, strumentazione e attrezzature di lavoro idonei alla prevenzione dei rischi propri delle attività lavorative in ambienti sospetti di inquinamento o confinati, adozione ed efficace attuazione di procedure di lavoro specificamente dirette a eliminare o ridurre al minimo i rischi propri delle attività in ambienti confinati, ecc.), resta il fatto che lo sviluppo di un’adeguata procedura per gestire l’eventuale fase di soccorso, che comprenda anche il coordinamento con il sistema di emergenza del Servizio sanitario nazionale e dei Vigili del Fuoco, è certamente una misura basilare per garantire un intervento in sicurezza. La Parola al Legale Spazio Confinato La progettazione delle attività di salvataggio Un caso generico per ricordarci di non generalizzare Tirando le somme di questo 2014. a cura di Maurizio Cilione, LML Avvocati Associati Si vuole chiudere un anno della presente rubrica ricapitolando un po’ tutte le argomentazioni trattate con una generica riflessione sulle condizioni in cui i lavoratori vanno a svolgere il proprio lavoro sulle coperture partendo da un esempio esplicativo, ma non molto lontano dalla realtà: un lavoratore che, operando su una copertura resa viscida dalla pioggia, rovina al suolo riportando lesioni gravissime. A prescindere dalle prescrizioni dell’art.3 c.3 del DPR 177/2011, già in diverse parti del D.Lgs. 81/08 si specifica, in capo al Datore di lavoro, l’obbligo di adottare le misure necessarie ai fini della prevenzione incendi e dell’evacuazione dei luoghi di lavoro, nonché per il caso di pericolo grave e immediato (art. 18 c1 lettera “t” e Sezione VI del Titolo I art. 43). Inoltre, in particolare, si ha che: • l’art. 66 prevede che quando possa esservi dubbio sulla pericolosità dell’atmosfera... Continua “...l’attenzione di chi si deve occupare di pianificare le operazioni deve tendenzialmente orientarsi verso la corretta progettazione dell’intervento...” E mergono, in linea generale, alcuni elementi riferibili alle norme di prevenzione in vigore e precisamente: • il lavoratore poteva non essere ancorato ad alcun dispositivo di protezione contro le cadute perché la copertura probabilmente ne era sprovvista; • la posa di materiali eseguita con urgenza, senza possibilità di attendere migliori condizioni ambientali; • l’attività di manutenzione straordinaria dell’edificio senza preventiva nomina di un coordinatore della sicurezza; • la parte sottostante la copertura probabilmente non messa in sicurezza (l’aver lasciato, per esempio, materiale contundente) • probabile carenze nella valutazione dei rischi e nelle procedure di prevenzione; • plausibile carenza nella formazione del lavoratore. Con l’abrogazione dei decreti legislativi 626/1994 e 494/1996 e di tutti i provvedimenti normativi correlati, non sono venuti meno tutti quegli obblighi del datore di lavoro, connessi alla valutazione dei rischi, all’adozione delle relative prevenzioni, né è venuto meno l’obbligo di proteggere i posti di lavoro in quota... Continua Antincendio Nuove norme di prevenzione incendio Massima attenzione agli asili nido. a cura di Fernando Cordella, Segretario Nazionale UGL Vigili del Fuoco Il 28.08.2014 è entrato in vigore il DM 16.07.2014 inerente la “regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, costruzioni ed esercizio degli asili nido”, asilo nido intesa come struttura educativa destinata ai bambini di età compresa tra i 3 mesi ed i 3 anni. S copo del DM è quello di intervenire su gli asili nido di nuova realizzazione con oltre 30 persone presenti, gli asili nido esistenti con oltre 30 persone presenti, gli asili nido con meno di trenta persone presenti. Ai fini della prevenzione incendi, allo scopo di raggiungere i primari obiettivi di sicurezza relativi alla salvaguardia delle persone e alla tutela dei beni contro i rischi di incendio, la progettazione, la costruzione e l’esercizio degli asili nido devono essere realizzate e gestite in modo da: • minimizzare le cause di incendio; • garantire la stabilità delle strutture portanti al fine di assicurare il soccorso agli occupanti; • limitare la produzione e la propagazione di un incendio all’interno dei locali o edifici; • limitare la propagazione di un incendio ad edifici o locali contigui; • assicurare la possibilità che gli occupanti lascino i locali e gli edifici indenni o che gli stessi siano soccorsi in altro modo; • garantire la possibilità per le squadre di soccorso di operare in condizioni di sicurezza. Continua Responsabilità del datore di lavoro sulla sicurezza delle macchine marcate CE D.Lgs 81/08 e s.m.i a cura di Massimo Granchi e Christian Trinastich Tra gli obblighi del Datore di Lavoro, in merito alle attrezzature di lavoro utilizzate in azienda, vi è quello di mettere a disposizione dei propri lavoratori attrezzature che siano sicure conformemente al loro uso previsto. Resta opinione diffusa che tale obbligo valga esclusivamente per le macchine non marcate CE in quanto per quelle che presentano idonea marcatura CE è sufficiente quest’ultima a garantire la sicurezza del prodotto e dunque a esimere il Datore di Lavoro da qualunque tipo di responsabilità in merito al suo utilizzo in sicurezza. La realtà è ben diversa ed è chiaramente indicata all’interno del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.. In questo articolo analizziamo gli obblighi di legge e le responsabilità del Datore di Lavoro anche alla luce di una linea guida realizzata per gli organi di vigilanza. “...si richiede che le attrezzature a disposizione dei lavoratori siano rispondenti alle disposizioni delle Direttive comunitarie di prodotto...” Obblighi del Datore di Lavoro L’art. 71 del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i. riporta gli obblighi del datore di lavoro in merito alle attrezzature di lavoro utilizzate in azienda. In particolare, queste attrezzature dovranno rispondere a quanto richiesto dal precedente articolo 70... Continua Riflessi sul D.M. 11/4/2011 ad esso collegato. a cura di Massimo Trolli, consulente Ocert Srl Le modifiche del Decreto 81/08, conseguenti alle semplificazioni correlate al Decreto del fare hanno avuto, a distanza di più di un anno dalla loro promulgazione, ampio riscontro con la promozione di numerosi seminari e convegni intesi a diffondere la conoscenza dei cambiamenti, a far riflettere sui loro contenuti ed a comprenderne la portata per poterli comunicare. Tuttavia, almeno in merito all’art. 71 del Decreto 81/08 che, come è noto, si occupa degli “Obblighi del datore di lavoro” in merito all’uso delle apparecchiature di lavoro, non è stato tanto facile divulgare le novità che lo riguardano. In effetti le variazioni che hanno interessato in particolare il comma 11 di quell’articolo, dedicato alle verifiche periodiche delle attrezzature di lavoro, sono di una caratura tale da implicare non solo una lettura del comma stesso completamente diversa rispetto alla versione originale, ma una vera e propria reazione a catena che coinvolge articoli e commi del D.M. 11/4/2011 il quale disciplina fra l’altro le verifiche delle apparecchiature dell’Allegato VII del D.lgs. 81/08. Ma ho l’impressione che l’innesco insito nelle modifiche del comma in questione, almeno per il momento, non abbia ancora prodotto un botto significativo sugli addetti ai lavori (datori di lavoro, consulenti, rspp, coordinatori, verificatori, funzionari pubblici e via dicendo) forse perché coloro i quali frequentano i testi di legge per lavoro sono stati abituati a vedere nel tempo tante e tali modifiche... Continua Stress lavoro-correlato Potenzialità e limiti nei risultati del monitoraggio Uil sulle modalità applicative dell’obbligo di valutazione. a cura di Mario Romeo, UIL Dipartimento Salute e Sicurezza L’organizzazione sindacale UIL ha istituito dal 2010 un Osservatorio confederale sul monitoraggio della valutazione dello stress lavoro-correlato, che ha predisposto il questionario utilizzato per una prima indagine condotta nel 2010, e che in questa fase ha realizzato un ulteriore intervento per verificare lo stato dell’arte nella valutazione dello stress lavoro correlato a tre anni dall’entrata in vigore dell’obbligo di legge. C on il Piano di monitoraggio si è inteso raccogliere informazioni sulle modalità concrete di coinvolgimento dei lavoratori e dei loro rappresentanti e acquisire indicazioni sulle soluzioni pratiche adottate, verificare l’efficacia dei percorsi formativi realizzati dalla Uil nei confronti di Rls/Rlst, nel 2010, attraverso le risposte dei/delle Rls relative alla loro partecipazione nell’ambito della rilevazione del rischio stress lavoro correlato, individuare infine elementi utili alla valutazione dell’efficacia dell’attuale fase di integrazione dello stress lavoro correlato nel processo di valutazione dei rischi per la salute e sicurezza di lavoratori e lavoratrici. La struttura propria di una organizzazione sindacale, in particolare la sua capillarità territoriale e di settore, ha reso possibile l’indagine consentendo anche di approfondire ed apprezzare l’attività dei suoi rappresentanti per la sicurezza, in relazione al Slc, quale “valore aggiunto” dell’indagine stessa. Continua Formazione alla Sicurezza Verifiche Attrezzature di Lavoro Le modifiche sul comma 11 dell’art. 71 del D.lgs. 81/08 Gli inserzionisti | Copertina | | Pag. 41 | CT SAFE Restructura | II di Cop. | service S.a.s. | Pag. 45 | EmmeV service sas Ghisi Andrea IL PRIMO SISTEMA ANTICADUTA CON | pag. 5 | Associazione Linea Vita ANTIFURTO | Pag. 46 | (autorizzi chi vuoi tu) UGL • Progettiamo Soluzioni di antifurto per ogni linea vita • info 338.9655256 - [email protected] - www.edilservice.net | pag. 9 | | Pag. 51 | Studio Frasca MTM Consulting | pag. 13 | Verificatori Italiani Associati | Pag. 56-57 | | pag. 18 | | Pag. 63 | Ocert AIESiL [email protected] - www.novitalrent.com Novital >> Noleggio piattaforme per lavoro aereo con o senza operatore >> Formazione operatori secondo normativa vigente >> Consegna e ritiro in cantiere >> Sopralluoghi con nostro personale qualificato | pag. 21 | Hermes Italia | pag. 26 | Si.Ma.T. Srl 18 | Il Notiziario sulla Sicurezza | novembre - dicembre 2014 >> Dealer JLG Sede legale: Via Torino, 51 - 20123 Milano / Sede operativa: Via delle Industrie, 64/66 - 20041 Agrate Brianza (MI) Tel. +39 039 88 11 21 - Fax +39 039 65 12 80 | III di Cop. | Servizi Isacchi | IV di Cop. | SIA Ingegneria
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