Centro Studi Distrettuale- Distretto 108 La Pres. M. Carla Giambastiani 2013-2014 _________ LA FISCALITÀ ASSOCIATIVA SEMINARIO FORMATIVO DI AGGIORNAMENTO 22 MARZO 2014 _________ Verbalizzazione a cura dell’Avv. Luana Garzia Componente del Centro Studi 1 “LA FISCALITÀ ASSOCIATIVA” SEMINARIO FORMATIVO DI AGGIORNAMENTO 22 MARZO 2014 ______________ INDICE Prefazione__________________________________________________pag.3 Saluti del Governatore Fiorenzo Smalzi________________________pag. 5 Intervento di presentazione Maria Carla Gianbastiani___________pag.5 1°Intervento Antonino Poma__________________________________pag.6 2°Intervento Ubaldo Pierotti_________________________________pag.10 3°Intervento Luciano Aldo Ferrari____________________________pag.12 Question-Time/Interventi___________________________________pag.15 Elenco Allegati_____________________________________________pag.20 ______________ 2 “LA FISCALITÀ ASSOCIATIVA” SEMINARIO FORMATIVO DI AGGIORNAMENTO 22 MARZO 2014 c/o Hotel Excelsior, Piazza la Lizza 1- Siena ______________ Prefazione Le recenti attività di controllo dell’Agenzia delle Entrate nei riguardi delle associazioni operanti nel terzo settore, volte alla verifica della regolare ottemperanza agli obblighi legislativi, hanno senza dubbio costituito lo spunto del presente convegno: la disamina degli ambiti fiscali dell’associazionismo, in relazione alla normativa vigente, è presupposto essenziale per usufruire e preservare una posizione fiscalmente vantaggiosa. Ha dunque trovato concreta realizzazione l’obiettivo del Governatore Fiorenzo Smalzi, di organizzare un incontro dal taglio pratico-operativo, rivolto ai Presidenti e agli Officers di Club e Distretto, finalizzato ad illustrare le corrette modalità operative del singolo Club dal punto di vista fiscale. In un momento di gravi problematiche di bilancio per lo Stato, occorre prestare grande attenzione alle procedure ed alle modalità che regolano l’attività dei club, in particolare in tema di operazioni contabili: gli statuti dei club devono infatti riportare l’esplicito riferimento agli scopi di tipo mutualistico ed assistenziale. Le lotterie di beneficenza, le raccolte fondi, le vendite di oggetti per fini benefici, i viaggi e le conviviali, poiché di notevole implicazione fiscale, devono essere gestiti con grande attenzione per scongiurare il rischio di travalicare il pericoloso limite delle attività commerciali, che, diversamente, non godono in alcun modo di regimi fiscalmente agevolati. ______________ I saluti del Governatore Fiorenzo Smalzi, ai quali ha fatto seguito l’intervento di presentazione del Presidente del Centro Studi Distretto 108 La, Maria Carla Giambastiani, hanno decretato l’apertura dei lavori. 3 L’incontro è stato sublimato dalla presenza di relatori di altissimo livello, e con notevole esperienza professionale e lionistica: - il Lion Antonino Poma, notaio in Firenze, già presidente del Comitato Distrettuale Statuti e Regolamenti, che ha approfondito gli aspetti civilistici e statutari dei Club; - il Lion Ubaldo Pierotti, già Direttore dell’Agenzia delle entrate di Pisa e Past-Governatore del distretto 108 La, che ha affrontato gli aspetti operativi e fiscali nella gestione dei Club; - il Lion Luciano Aldo Ferrari, docente di diritto commerciale presso l’Università di Milano e Past Presidente del Consiglio dei Governatori, che ha predisposto la relazione conclusiva, in tema di statuti, regolamenti ed armonizzazione fiscale, illustrando il progetto delle Associazioni di Promozione Sociale (APS) Distrettuali e Multidistrettuali. Infine, ampio spazio è stato dedicato al confronto-dialogo sulle tematiche oggetto di trattazione, scandito da interventi e dalla proposizione di quesiti ai relatori. ______________ 4 Interventi SALUTI DEL GOVERNATORE FIORENZO SMALZI Governatore Distretto Lions 108 La ______________ Il Governatore Fiorenzo Smalzi, nel porgere i propri saluti e ringraziare i presenti per essere accorsi numerosi, illustra come il mutamento dei tempi, le continue evoluzioni normative, e la rilevanza di alcune di esse, in tema di riconoscimento della nostra Associazione nel contesto della esenzione dal regime impositivo fiscale, meritino profonda attenzione. “Gli interventi di verifica posti in essere dall’Agenzia delle Entrate, non devono allarmarci” -sostiene Smalzi- “in quanto tutti noi sappiamo che l’agire dei nostri soci è improntato all’estrema correttezza: essi devono essere piuttosto il presupposto per non cadere nel tranello di credere che l’onestà nella nostra gestione interna, sia tale anche nei confronti dei terzi. Più precisamente: per poter dimostrare a chiunque il nostro corretto operato, le disposizioni da osservare devono rinvenire la loro sede nel Codice Civile e nella normativa fiscale”. Il Governatore precisa così all’uditorio l’obiettivo dell’incontro: indagare gli ambiti fiscali dell’associazionismo, per consentire agli Officers del Distretto, in particolare a quelli dei Club, di comprendere chiaramente quali siano le norme e le regole da seguire, affinché le nostre condotte risultino assolutamente trasparenti ai terzi, e incontestabili nella forma, oltre che nella sostanza. ************************** INTERVENTO DI PRESENTAZIONE MARIA CARLA GIANBASTIANI Presidente Centro Studi Lions Distretto 108 La ______________ L’apertura dei lavori è stata sancita dall’intervento del Lion Maria Carla Giambastiani, Presidente del Centro Studi Lions Distretto 108 La, che rileva anzitutto come il seminario sia stato occasionato dalla necessità delle Associazioni -come la nostra- di gestire in maniera corretta la propria contabilità e di acquisire maggiori competenze ed autonomie nella redazione dei bilanci e dei documenti amministrativi, anche in seguito alle recenti attività di accertamento dell’Agenzia delle Entrate nei confronti delle associazioni operanti nel terzo settore, per verificare il rispetto della vigente normativa ai fini dei benefici fiscali, a pena di 5 elevate sanzioni. Il Presidente ravvisa fermamente l’opportunità di introdurre e diffondere modalità di gestione e rendicontazione omogenee che permettano un più facile confronto tra le rappresentazioni contabili di sedi e Club Lions, sottolineando le caratteristiche che li differenziano dalle società commerciali: le motivazioni ideali che perseguono, la non rilevanza del fine lucrativo, l’assenza di interessi proprietari che ne indirizzino la gestione, la non distribuzione dei proventi. Insiste dunque sul punto: ciascuno dei partecipanti, in quanto Lions, ha il dovere non solo normativo ma anche morale di perseguire gli scopi prefissati e di gestire, nel rispetto della legge e in modo trasparente, il proprio sistema contabile, fugando ogni possibile dubbio o sospetto dell’autorità amministrativa, la cui attività investigativa e di analisi è volta a contrastare l’elusione e l’evasione fiscale (che si sospetta possano esistere anche nel mondo dell'Associazionismo). ************************* 1°INTERVENTO ANTONINO POMA Notaio in Firenze- Past Presidente Comitato distrettuale Statuti e Regolamenti1 ______________ NORMATIVA NO-PROFIT E STATUTI DEI CLUB Il pregiato intervento del Lion Antonino Poma, è stato ispirato, come dallo stesso precisato, dall’obiettivo esclusivo di riassumere il quadro normativo del diritto italiano, nel quale si inserisce la costituzione e l’attività di Club di servizio, come i Lions Club. Entrando subito in medias res, Poma evidenzia che la disciplina delle Associazioni, riconosciute e non riconosciute, le Fondazioni e i Comitati, si rinvenga nel primo libro del Codice Civile. In particolare, dopo aver qualificato l’associazione quale ente organizzato di persone che perseguono uno scopo comune, Poma delinea i tratti distintivi tra associazioni riconosciute e non: corollario del riconoscimento è il conferimento di personalità giuridica, con piena autonomia patrimoniale; ne deriva che le associazioni riconosciute espletano la loro attività costituendo un autonomo centro di imputazione, talché non sia coinvolta la responsabilità personale e illimitata di chi agisce in loro nome. Diversamente, le associazioni non riconosciute –precisa- sono regolamentate agli articoli 36 e seguenti del 1 Curriculum Vitae Antonino Poma: Allegato 1 6 Codice Civile: i contributi degli associati e i beni con essi acquistati confluiscono nel c.d. “fondo comune” dell’associazione; coloro che agiscono in nome e per conto dell’ente rispondono anch’essi personalmente e solidalmente. Dopo tale esaustiva premessa, l’intervento si è focalizzato sulla natura dei Lions Club, generalmente qualificati come associazioni non riconosciute. A tal proposito, il Lion Poma rileva che un ente, per essere qualificato “non commerciale”, con fini di pubblico interesse, deve in primis prevedere nel proprio statuto l’assenza di scopo di lucro; in secondo luogo è necessario che espleti in concreto un’attività non commerciale. Richiamando poi la normativa in materia (d.lgs. 4 dicembre 1997 n. 460, D.P.R. 917/1986), espone che non è considerata commerciale l’attività espletata dalle associazioni e dagli altri enti non commerciali di tipo associativo, nei confronti degli associati o partecipanti, in conformità alle finalità istituzionali: le somme versate dagli associati o partecipanti a titolo di quote o contributi associativi non concorrono a formare il reddito complessivo. Sono tuttavia da considerarsi effettuate nell’esercizio di attività commerciali, le cessioni di beni e le prestazioni di servizi agli associati o partecipanti verso pagamento di corrispettivi specifici, compresi i contributi e le quote supplementari, determinati in funzione delle maggiori o diverse prestazioni alle quali danno diritto: detti corrispettivi, a differenza dei precedenti, concorrono alla formazione del reddito complessivo come componenti del reddito di impresa o come redditi diversi, a seconda che le relative operazioni abbiano carattere di abitualità o di occasionalità. Per alcuni enti associativi (tra cui quelli assistenziali, culturali e di promozione sociale) - a condizione che si conformino alle clausole di cui al comma 8 dell’art.148 D.P.R. 917/1986 (Testo Unico delle imposte sui redditi) - non si considerano commerciali quelle attività svolte in diretta attuazione degli scopi istituzionali. L’intervento si concentra poi sulle ONLUS (Organizzazioni Non Lucrative di Utilità Sociale), particolare categoria di enti non profit, che svolgono attività di interesse collettivo per il perseguimento di esclusive finalità di solidarietà sociale: il d.lgs.460/1997 include nella definizione le associazioni, i comitati, le fondazioni, le società cooperative e gli altri enti di carattere privato, con o senza personalità giuridica, i cui statuti o atti costitutivi, redatti nella forma dell'atto pubblico o della scrittura privata autenticata o registrata, prevedono espressamente: lo svolgimento di attività in uno o più dei settori individuati nella disposizione legislativa, tra cui beneficenza, formazione, assistenza sociale e socio-sanitaria, etc.; l'esclusivo perseguimento di finalità di solidarietà sociale; il divieto di svolgere attività diverse da quelle sopra menzionate; il divieto di distribuire, 7 anche in modo indiretto, utili e avanzi di gestione nonché fondi, riserve o capitale durante la vita dell'organizzazione; l'obbligo di impiegare gli utili o gli avanzi di gestione per la realizzazione delle attività istituzionali e di quelle ad esse direttamente connesse; l'obbligo di devolvere il patrimonio dell'organizzazione, in caso di scioglimento per qualunque causa, ad altre organizzazioni non lucrative di utilità sociale o a fini di pubblica utilità; l'obbligo di redigere il bilancio o rendiconto annuale; disciplina uniforme del rapporto associativo e delle modalità associative volte a garantire l'effettività del rapporto medesimo, escludendo espressamente la temporaneità della partecipazione alla vita associativa e prevedendo per gli associati o partecipanti maggiori d'età il diritto di voto per l'approvazione e le modificazioni dello statuto e dei regolamenti, e per la nomina degli organi direttivi dell'associazione; l'uso, nella denominazione ed in qualsivoglia segno distintivo o comunicazione rivolta al pubblico, della locuzione «organizzazione non lucrativa di utilità sociale» o dell'acronimo «ONLUS». In particolare – sottolinea il Lion Poma- si intendono perseguite finalità di solidarietà sociale, quando le cessioni di beni e le prestazioni di servizi relative alle attività statutarie nei settori dell'assistenza sanitaria, dell'istruzione, della formazione, dello sport dilettantistico, della promozione della cultura, dell'arte e della tutela dei diritti civili, non siano rese nei confronti di soci, associati o partecipanti, ma dirette ad arrecare benefici a persone svantaggiate in ragione di condizioni fisiche, psichiche, economiche, sociali o familiari, o a componenti collettività estere, limitatamente agli aiuti umanitari. Si considera attività di beneficenza, anche la concessione di erogazioni gratuite in denaro con utilizzo di somme provenienti dalla gestione patrimoniale o da donazioni appositamente raccolte, a favore di enti senza scopo di lucro, per la realizzazione diretta di progetti di utilità sociale. Antonino Poma dedica poi alcuni riferimenti anche alle Associazioni di Promozione Sociale (APS), disciplinate dalla legge 7 dicembre 2000 n. 383: sono tali le associazioni che svolgono attività di utilità sociale in favore di associati (attività a scopo mutualistico) o di terzi (attività a scopo solidaristico), senza scopo di lucro, e che reperiscono risorse economiche in fonti espressamente previste dalla legge. L’intervento volge in seguito all’indagine delle concrete implicazioni di quanto disposto dall’art.148 D.P.R. 917/1986 per le ONLUS, nei confronti dei Lions Club: lo statuto deve predisporre una disciplina uniforme del rapporto associativo e delle modalità associative volte a garantire l'effettività del rapporto medesimo, escludendo espressamente la temporaneità della partecipazione alla vita associativa e prevedendo per gli associati o partecipanti maggiori d'età il diritto di 8 voto per l'approvazione e le modificazioni dello statuto e dei regolamenti, e per la nomina degli organi direttivi dell'associazione. Proprio su tale ultimo profilo, si sofferma, declinando come esso si atteggi diversamente per le varie tipologie di soci, secondo quanto previsto dallo statuto e dal regolamento tipo per Club della Associazione Internazionale dei Lions Club: a suo avviso, nessuna difficoltà ricorre per i soci effettivi e per i soci vitalizi (soci da almeno 20 anni), in quanto fruiscono tanto dell’elettorato, quanto di tutti gli altri diritti di voto spettanti ai soci. Manifesta piuttosto qualche perplessità per i soci privilegiati (soci da almeno 15 anni), per i quali è previsto il diritto di voto solo per l’approvazione e modificazione dello statuto e per la nomina degli organi direttivi dell’associazione, nonché per i soci associati e per i soci affiliati, rispetto ai quali sussistono fondati dubbi quanto al rispetto della prescrizione statutaria. Un ultimo accenno il notaio Poma lo riserva alla relazione di missione, ovvero a quel documento che fornisce informazioni sul contenuto della missione, sulle attività realizzate per il suo perseguimento, sui risultati, in quanto per il suo contenuto prospetta riflessi anche civilistici. Ultimi cenni poi ai libri sociali di un ente non profit: il libro dei soci, fondamentale sia ai fini della regolare costituzione dell’Assemblea, sia in quanto l’iscrizione in detto libro è il primo requisito idoneo a dimostrare l’effettività del rapporto associativo; il libro delle adunanze e delle delibere dell’Assemblea dei soci; il libro delle adunanze e delle delibere del Consiglio Direttivo; il libro delle adunanze e delle delibere del Collegio dei Sindaci, qualora esistente. Antonino Poma conclude dunque il proprio intervento, esortando a continuare l’approfondimento e la ricerca finalizzate a reperire una sintesi appropriata e rispettosa sia della nostra attività, che certamente non è commerciale, sia della normativa italiana che, con dettagliate prescrizioni e la previsione di precise sanzioni, tende ad evitare che un ente non commerciale svolga attività che non gli sono proprie. ************************** 9 2°INTERVENTO UBALDO PIEROTTI Già Dirigente Agenzia Entrate- Past Governatore Distretto 108 Lacomponente Comitato Multidistretto 108 Italia Statuti Regolamenti ed Armonizzazione Fiscale2 ______________ ADEMPIMENTI FISCALI NELLA GESTIONE DEI CLUB Il Lion Ubaldo Pierotti, senza soluzione di continuità, lega il proprio intervento a quello del predecessore Antonino Poma, ponendo l’attenzione sul dato legislativo, in particolare sul decreto legge 29 novembre 2008 n. 185, convertito con modificazioni nella legge 28 gennaio 2009 n. 2 – Enti associativi e norme in materia di ONLUS- ai sensi del quale, il Club Lions è parte degli enti associativi che, in ossequio al comma 1 dell'art. 148 del TUIR, si limitano a riscuotere quote associative o contributi versati dagli associati o partecipanti a fronte dell'attività istituzionale svolta dai medesimi. (Circolare. n. 12/E del 9 aprile 2009 – Agenzia delle Entrate – Direzione Centrale Normativa e Contenzioso). Ne consegue che i Club Lions sono tenuti ad ottemperare all’obbligo fiscale del Modello EAS al fine di vincere la presunzione secondo la quale, le quote sociali e i contributi degli associati siano ricavi imponibili ai fini delle imposte dirette e ai fini IVA. Il Past Governatore delinea dunque le origini dell'obbligo fiscale del Modello EAS, illustrando le modalità di utilizzo delle quote sociali in funzione di evasione fiscale, sia per le imposte dirette che ai fini IVA, specialmente nelle Associazione sportive dilettantistiche (ASD): questi enti mascheravano infatti prestazioni di servizio imponibili in quote sociali esenti. Proprio questa –afferma Pierotti- è stata la ratio sottostante all’istituzione del modello EAS: monitorare un fenomeno sociale ed economico di vaste proporzioni con aspetti rilevanti di evasione fiscale; con dovizia di particolari, espone poi il caso della palestra di Feetness. I Club Lions, diversamente dagli esempi proposti, hanno caratteristiche diverse e opposte, in quanto l’obbligo fiscale, se correttamente adempiuto, configura una reale garanzia per i Club. I dati evidenziati nel modello EAS si riferiscono principalmente alle entrate per quote sociali, nonché a quelle per cessioni di beni e prestazioni di servizi, pertanto appare evidente che dal paragone di questi dati possano rilevarsi posizioni fiscali a rischio evasione. Ed invero, per appartenere al regine 2 Curriculum Vitae Ubaldo Pierotti: Allegato 2 10 fiscale agevolato descritto dall’art. 148 TUIR e art. 4 del D.P.R. 633, gli statuti dei Club devono subire adeguamenti, assenti nella maggior parte dei casi: a fronte di ciò, nessuna sanzione è prevista, se non la perdita della presunzione che le quote non siano ricavi imponibili, e la possibilità del relativo accertamento fiscale. Conseguentemente –sostiene Pierotti- il rendiconto finanziario, Entrate ed Uscite Finanziarie, da tenere con stretti criteri di cassa, assume valenza di natura fiscale, oltre che civile, a riprova della qualifica di ente associativo di natura privata, con o senza personalità giuridica, come dichiarato nel Modello EAS. Ne deriva, anzitutto, la necessità che il rendiconto sia approvato entro 120 giorni dalla fine dell’esercizio (nel caso del Multidistretto, dei Distretti e dei Club Lions, entro il 30 ottobre di ogni anno); è necessario conservare la contabilità, tenuta in forma libera e senza vidimazioni per almeno 10 anni ai fini civili e 5 anni ai fini fiscali, anche se, per analogia con i contribuenti minimi, le associazioni come la nostra, sono tenute alla sola conservazione dei documenti fiscali emessi e ricevuti. E’ infine doveroso –sottolinea- conservare altresì i Verbali delle Assemblee, dei Consigli Direttivi e dei Revisori dei Conti, e Registro Soci, documentazione necessaria a dimostrate la così detta democraticità dell’associazione. ************************ 11 3°INTERVENTO LUCIANO ALDO FERRARI Docente di Diritto Commerciale presso l’Università degli Studi di Milano- Past Presidente Consiglio dei Governatori – Presidente Comitato Multidistretto 108 Italia Statuti Regolamenti ed Armonizzazione Fiscale3 ______________ PROGETTUALITÀ RELATIVA ALLE APS MULTIDISTRETTUALI E DISTRETTUALI Il Prof. Luciano Aldo Ferrari introduce il suo illustre intervento, evidenziando come l’archetipo organizzativo-disciplinare della nostra Associazione in Italia si sia sempre fondato sugli articolati istitutivi e regolamentari provenienti dalla sede centrale americana nonché sui documenti tipizzati ed allegati al Board Policy Manual nelle diverse edizioni rivedute ed aggiornate nel tempo. La normativa italiana, data la particolare sensibilità alle regole tributarie in tema di enti non-profit, si manifesta molto penetrante nel grande comparto che ci vede attivi operatori: da qualche tempo -sottolinea- sono stati introdotti adempimenti anche dichiarativi, nei confronti della Pubblica Amministrazione, che rivestono un ruolo pregnante non solo dal punto di vista formale ma, soprattutto, sostanziale. Il Lion Ferrari suggerisce di cogliere in tali aspetti i sintomi prodromici ad una attività d’analisi ed investigativa da parte dell’autorità amministrativa, al fine di meglio disciplinare il settore degli enti non commerciali, con il non troppo celato scopo di evitare l’elusione e l’evasione fiscale che, si sospetta, possano insinuarsi nel comparto in rassegna. Proprio a seguito di tale avvertenza –precisa Ferrari- è sorta in seno al Consiglio dei Governatori, già da qualche esercizio, la necessità di analizzare, riflettere e trovare soluzioni anzitutto per unificare il comportamento operativo, tanto civilistico quanto tributario, dei nostri Club e degli Enti che, a vario titolo, popolano la galassia Lions nazionale; in secondo luogo, si è valutata l’opportunità di armonizzare sul territorio nazionale gli strumenti costitutivi e regolamentari; infine, ci si è posti l’obiettivo di ricercare una figura giuridica idonea a caratterizzare efficacemente l’Associazione, nelle sue diverse articolazioni, nazionale e periferiche, quale Ente istituito ed operante nel settore non-profit. E specificamente in relazione a tale ultimo aspetto -conclude Ferrari- una generalizzata attenzione si è concentrata sulle Associazioni di Promozione Sociale (APS), così come 3 Curriculum Vitae Luciano Aldo Ferrari: Allegato 3 12 individuate e disciplinate dalla Legge 7 dicembre 2000 n. 383 e successive modificazioni ed integrazioni, valutandone le opportunità e le criticità, con l’auspicio di giungere, al termine dell’analisi preparatoria, alla predisposizione di un progetto di articolati istitutivi e disciplinari, correttamente orientati a sensi di legge, giuridicamente deputati ad ottenere il formale riconoscimento da parte della competente autorità ministeriale, a pieno titolo attribuibile alla nostra Associazione lionistica. In particolare l’art.1 della legge n. 383/2000 dispone: “la Repubblica riconosce il valore sociale dell’associazionismo liberamente costituito e delle sue molteplici attività come espressione di partecipazione, solidarietà e pluralismo; ne promuove lo sviluppo in tutte le sue articolazioni territoriali, nella salvaguardia della sua autonomia; favorisce il suo apporto originale al conseguimento di finalità di carattere sociale, civile, culturale e di ricerca etica e spirituale”. Non si può non convenire –ad avviso di Ferrari- che la forma associativa fornita dalle APS sia facilmente e naturalmente declinabile nei fondamentali che permeano il Lionismo, potendo altresì fornire il presupposto normativo per incastonarvi la disciplina del corpus associativo nazionale. Il Ministero dell’Economia e delle Finanze, ha definito le APS come quelle associazioni che promuovono la solidarietà e il volontariato, nonché l’aggregazione sociale mediante lo svolgimento di attività finalizzate ad innalzare la qualità della vita. E’ chiaro -sottolinea il Lion Ferrari- che per poter fruire di tale qualificazione, le associazioni debbano possedere determinati requisiti, che, virtuosamente, si conformano a quelli che caratterizzano la struttura associativa dei Lions in ogni articolazione territoriale; basti pensare allo svolgimento di attività di utilità sociale a favore di associati o di terzi, all’assenza di scopo di lucro, alla costituzione per atto scritto, alla presenza, nell’atto costitutivo e nello statuto, di specifiche clausole, tra cui quella di valenza tributaria, di cui al punto 8 dell’art.148 del TUIR. Ferrari, focalizza dunque l’attenzione sulle affinità esistenti tra la forma associativa delle APS e quella dei Lions, la quale, si auspica possa trovare sostanziale inquadramento nell’ambito dell’ordinamento giuridico dello Stato, emergendo dal limbo in cui si suole collocarla. Precisa poi che il riconoscimento delle APS (che possono essere sia riconosciute che non), è idoneo a conferire ad esse personalità giuridica, distinta dalla semplice soggettività giuridica assunta al momento della costituzione. La struttura delle APS a carattere nazionale –prosegue- che svolgono attività in almeno cinque regioni e in almeno venti province del territorio nazionale, può invero adattarsi in modo particolarmente esaustivo al modello del corpo associativo nazionale, soprattutto per quanto concerne l’ambito Multidistrettuale, in quanto coinvolgente l’intero territorio 13 nazionale, con effetti diretti e immediati sulle strutture subalterne, che attingono dall’ente esponenziale Multidistrettuale il proprio riconoscimento giuridico. In conclusione, il Prof. Ferrari manifesta come l’inquadramento della struttura associativa dei Lions nel panorama giuridico italiano si renda necessario: per definirne giuridicamente la struttura, per collocarla correttamente in ambito tributario, al fine di agevolare il godimento dei benefici di carattere fiscale, riducendo contestualmente gli oneri di tipo burocratico, nonché per consentire il conseguimento di liberalità e contributi, tanto in ambito privato che pubblico, muniti dei necessari strumenti di supporto che legittimamente li giustifichino e li agevolino. ______________ 14 QUESTION-TIME/INTERVENTI • FLAVIO NUTI (LIONS CLUB VOLTERRA) Il Lion Nuti focalizza il proprio intervento sul principio di democraticità sotteso alle modalità di ammissione dei soci ai Lions Club a livello internazionale, assente invece nella regolamentazione decentrata. In particolare –precisa- la maggior parte degli Statuti dei Club dispongono che la ammissione dei soci sia frutto di delibera assembleare. Diversamente, lo Statuto Internazionale conferisce integralmente questo potere al Consiglio Direttivo, ponendo quindi l’Assemblea in una posizione di soggezione. Nuti affrontando dunque il problema della compatibilità tra i criteri di ammissione dei scoi e il modello delle APS, propone che sia redatto uno Schema tipo di Regolamento e Statuto, che garantendo pienamente la democraticità delle scelte, consenta a ciascun Club di adeguarsi al modello delle APS. ______________ • MASSIMO CASPRINI (LIONS CLUB SESTO FIORENTINO) Il Lion Casprini, pone un quesito ai relatori, in ordine ad un service che ha suscitato alcune problematiche di matrice fiscale. In particolare, egli aveva svolto un’opera di restauro di una chiesa romanica, con la collaborazione di tre componenti del proprio Club, i quali, sotto la sua guida, prestavano gratuitamente la propria opera professionale. I relatori hanno comunque rilevato che, nel caso di specie, nonostante la gratuità, sia obbligatorio il versamento del 4% alla cassa di previdenza nazionale di categoria. ______________ • MAURIZIO MANNELLI (LIONS CLUB PONTASSIEVE VALLE DEL SIEVE) Il Lion Mannelli interviene a seguito della relazione del Prof. Ferrari, il quale, dopo un accurato approfondimento dello stato attuale, esponeva che il Multidistretto avrebbe provveduto ad assumere una posizione statutaria in forma di APS, consentendo così l’adesione dei vari Club all’organo di vertice, al fine di consentirne la regolarizzazione dello status. Mannelli, precisando di aver già provveduto all’adozione di uno statuto APS all’interno del proprio Club, espone il proprio disappunto quanto ad una specifica affermazione del Prof. Ferrari, secondo cui i Club avrebbero potuto qualificarsi come regolari, solo a fronte della trasformazione in APS: Mannelli rileva che l'adesione al Multidistretto o 15 al Distretto, con l’adozione di uno statuto in forza della L. 838/2000, non produce invero alcun effetto sulla regolarizzazione fiscale dei singoli Club; e neppure la mera assunzione da parte dei Club di uno statuto che recepisca la Legge 383/2000, permette di fruire delle agevolazioni fiscali: ciascun Club deve piuttosto, decorso il termine di un anno, procedere all'iscrizione nel registro delle APS di competenza nazionale, regionale o provinciale. ______________ • ALBERTO CARDINALI (LIONS CLUB CERTALDO BOCCACCIO) Il Lion Cardinali, rivolgendosi al Governatore Fiorenzo Smalzi, interviene prospettando una possibile alternativa alle molteplici modifiche che la nuova legislazione, nonché la Sede Internazionale sulla definizione delle categorie dei soci, richiedono di apportare agli Statuti di tutti i Club: rileva dunque che, rispetto alle autonome modifiche statutarie di cui ogni Club sarebbe onerato, risulterebbe maggiormente funzionale una riscrittura, ad opera del Distretto o del Multidistretto, di un nuovo Statuto tipo di Club, poi sottoscritto dai Club; in seguito, ogni Club, facoltativamente, potrebbe allegare allo stesso un regolamento interno, purché non in contrasto con lo Statuto tipo. ______________ • FRANCESCO MARIA GUERRESCHI (LIONS CLUB GROSSETO HOST) Il Lion Guerreschi rivolge un quesito al Governatore Smalzi, in ordine al possibile trasferimento di un socio da un Club ad un altro; si interroga in particolare su quali siano i criteri cui attenersi onde garantire un giusto bilanciamento tra le esigenze del socio richiedente e quelle del Club cui è pervenuta richiesta di trasferimento. In risposta, il Governatore rileva che il Consiglio del Club ha invero piena facoltà di accettare o non accettare il trasferimento di un socio proveniente da altro club, ma–precisa- la scelta dovrà sempre e prioritariamente garantire la stabilità del Club, anche se ciò dovesse implicare il rigetto delle suddette richieste. ______________ • MARCO BUSINI (LIONS CLUB VINCI LEONARDO DA VINCI) Il Lion Busini interviene ripercorrendo brevemente l’iter normativo delle nuove norme fiscali, rilevando che, sebbene costituiscano una indubbia fonte di complicazione per quanto concerne la costituzione e l’operatività dei Lions Club, esse meritano in ogni caso di essere visionate alla luce delle nuove opportunità, che evidentemente possono offrire. 16 ______________ • ROBERTO CECCHI (LIONS CLUB AREZZO HOST) L'intervento del Lion Cecchi è stato volto ad evidenziare come tra i compiti necessari, caratterizzanti una Associazione non commerciale, vi sia la tenuta di un registro soci nonché di un registro dei Verbali. Il registro soci –precisa- non può essere sostituito sic et simpliciter da un elenco soci continuamente aggiornato e quindi ampiamente modificabile; bensì da un registro cartaceo in cui annotare ogni nuovo socio alla data della sua iscrizione, con i relativi dati anagrafici, la data di iscrizione, ogni modifica di indirizzo, recapito telefonico, eventuale data di dimissioni o comunque di cessazione della qualifica di socio. In questo modo, si può fruire di un documento unico, non modificabile, efficace per eventuali controlli ispettivi. Medesima considerazione Cecchi esprime con riferimento al registro dei Verbali, contenente almeno i verbali dell'Assemblea relativi ad aspetti di valenza amministrativa (bilancio) o comunque di importanza sostanziale per la vita del Club. In conclusione, Cecchi sottopone ai relatori una domanda, attinente allo spostamento delle differenti tipologie di soci che caratterizzano il LCI dallo Statuto del Club (registrato) al Regolamento (interno) del Club. In particolare, atteso che l'Associazione non commerciale si caratterizza per determinati aspetti formali e sostanziali, chiede quale differenza vi sia, nella eventualità di controllo ispettivo, tra la circostanza che l'esistenza di soci difformi, con diritti e doveri differenti -possibilità negata esplicitamente alle associazioni non commerciali dalla normativa italiana – sia sancita da un Regolamento interno, piuttosto che dallo Statuto depositato e registrato. In risposta, Antonino Poma, premettendo che non sia riscontrabile alcuna differenza, sostiene che l'organizzazione in più tipologie di Soci del LCI sia incompatibile con la legislazione italiana relativa alle associazioni non commerciali e che ad oggi non esista una reale soluzione a tale contrasto. Poma conclude, esortando a confidare nella speranza di addivenire quanto prima ad una soluzione concordata con il Ministero, ad esempio mediante la costituzione delle Associazioni di Promozione Sociale (APS). ______________ • LUANA GARZIA (LIONS CLUB SIENA) Il Lion Garzia rivolge alcuni quesiti attinenti alla qualifica dei soci, ovvero: se un socio effettivo può essere trasformato in onorario (viene risposto negativamente); se un trasferimento equivale ad una nuova ammissione (e anche in tal caso viene risposto negativamente). Altro 17 quesito riguarda la verbalizzazione, ovvero se essa debba essere preferibilmente sintetica o analitica (viene evidenziato che il Distretto sta predisponendo dei registri in cui dovrà essere effettuata la verbalizzazione, tali da rendere la stessa avente soprattutto data certa). Propone infine che il Distretto sia dotato di un Comitato scientifico permanente avente funzione consultativa sulle varie questioni attinenti gli statuti. ______________ • MARCO GRANATIERO (LIONS CLUB PRATO CURZIO MALAPARTE) Il Lion Granatiero in primo luogo ritiene opportuno suscitare una riflessione su quali siano gli effettivi vantaggi sottesi al modello di APS, nella quale si intende trasformare la nostra associazione. Inoltre, al fine di snellire e semplificare l’iter procedurale richiesto per il mutamento di statuto, Granatiero domanda se possa essere ciascun Club a presentare singolarmente la richiesta. In risposta, viene sottolineato che dal punto di vista fiscale, il nuovo ente APS, presenta invero innumerevoli vantaggi, propri delle associazioni del terzo settore, e in particolare delle ONLUS. Inoltre -si prosegue- non può essere consentito ad ogni Club di attivarsi autonomamente, giacché il riconoscimento da parte delle autorità competenti può essere solo a livello regionale. ______________ • MARIO CASINI (LIONS CLUB VIAREGGIO-RIVIERA) Il Lion Casini chiede in quale forma debba essere redatto il rendiconto distrettuale. In risposta, il Prof. Ferrari espone che, a seguito di una riunione svoltasi a Roma, si è giunti a ritenere non obbligatoria l’assunzione del modello di bilancio, in quanto la norma di legge esplicitamente riferisce di “proventi ed incassi”, i quali ultimi mancano nel caso della nostra Associazione. ______________ • GIUSEPPE INNOCENTI (LIONS CLUB BOLOGNA GALVANI) Il Lion Innocenti, riportandosi ai contenuti della relazione del Prof. Ferrari, rileva che il Distretto 108 Tb risulta iscritto all’Albo delle APS Emilia Romagna già dall’anno 2003: ciò ha consentito che il Distretto fosse beneficiario del 5 per mille, che a partire dall’anno 2006, ha garantito un entrata superiore a 250.000,00 euro. Inoltre- sottolinea- in qualità di APS, partecipa del Terzo settore, potendo così fruire dei contributi della Regione, al fine di realizzare i propri progetti. Alla luce di tale esperienza, Innocenti precisa di aver in molte occasioni sollecitato 18 la Commissione del PCC Ferrari ad ovviare alla grave carenza di visibilità istituzionale del lionismo italiano, altresì privo del riconoscimento ufficiale dello Stato Italiano. Conclude quindi osservando che la Commissione dovrebbe presentare al Consiglio dei Governatori un progetto concreto e realizzabile, di revisione delle regole del Lions, così da legittimare il riconoscimento della natura di APS, e dunque l’iscrizione al registro nazionale, in modo da consentire anche al Distretto 108 La di giungere ai risultati ottenuti, ormai da un decennio, dal Distretto Lions Emilia Romagna. ______________ • FABRIZIO PALOMBO (LIONS CLUB ORBETELLO I PRESIDI) Il Lion Palombo espone alcuni profili problematici in tema di gestione della contabilità, e in particolare, chiede come e se debba procedersi alla registrazione contabile di introiti derivanti da iniziative quali aste di beneficenza. In risposta, è stato sostenuto che il discrimine sia rappresentato dal luogo di gestione e realizzazione dell’evento, nel senso che solo nel caso di espletamento delle aste al di fuori dei Club, costituisca adempimento necessario la tenuta di un’apposita contabilità. ______________ ************************ FINE DEI LAVORI Il convegno ha avuto una grande partecipazione, sono intervenuti quasi 200 Lions, tutti i Clubs erano rappresentati. La platea per oltre tre ore ha seguito con attenzione sia le relazioni che gli interventi successivi. ************************ 19
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