THE OCCUPATIONAL HEALTH & SAFETY + ENVIRONMENTAL QUARTERLY MAGAZINE Apr-Jun 2014 VOL.12 - N.2 VALUTAZIONE DEL RISCHIO STRESS LAVOROCORRELATO Tra buon senso e adempimento normativo Sistemi di Gestione secondo le norme : UNI EN ISO 9001:2008 UNI EN ISO 14001:2004 OHSAS 18001:2007 UNI EN ISO 3834 (Settore Costruzioni Saldate) Sistemi di Gestione della Responsabilità sociale secondo SA 8000 Corporate Social Responsibility. Certificazione di Personale e Processi di Saldatura Certificazione di Saldatori ed Operatori di saldatura industriale (Norme EN-ASME-AWS-API ecc.) Certificazione processi speciali di saldatura (Norme EN-ASME-AWS-API ecc.) Certificazione di Saldatori Polietilene (Norme UNI 9737) Elaborazione documentazione relativa all'implementazione della certificazione secondo Reg. CE 761/2001-EMAS Elaborazione del fascicolo tecnico secondo direttiva 97/23/CE “PED” Elaborazione documentazione per certificazione di prodotto in regime cogente e volontario Elaborazione documentazione per certificazione degli aggreganti direttiva 89/106 Progettazione e realizzazione di corsi di formazione per: Qualità, Ambiente, Etica, Security, Sicurezza, Agroalimentare; Controlli non distruttivi (RINA ASTN ed UNI EN) tramite centri d’esame partner Saldatori ed operatori di saldatura metallici e polietilene Servizio di expediting, ispezioni, collaudi e qualifica fornitori per conto terzi Technical Partner RINA E.QU.A. S.r.l. Via Pirano, 5 – 48122 Ravenna Azienda con sistema qualità certificato CSQ N°9175 Tel. 0544 591981 Fax 0544 591374 E-Mail [email protected] - Web: www.equasrlra.it HS+E MAGAZINE Apr-Jun 2014 / VOL. XII - N. 2 OWNER Techno Srl Via Pirano, 7 - 48122 Ravenna (I) ph. +39 0544 591393 [email protected] EDITOR IN CHIEF Roberto Nicolucci EDITING AND GRAPHIC DESIGN Graziela Duarte [email protected] CONTRIBUTORS Valentina Trotta Mario Melotti Giuseppe Semeraro Claudio Mattalia Carlo Papale Chiara Padovani HS+E MAGAZINE è pubblicato trimestralmente. Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte della pubblicazione può essere riprodotta o trasmessa in alcuna forma e con alcun mezzo, elettronico o meccanico, inclusa la fotocopia, senza il preventivo consenso scritto dell’Editore. I punti di vista e le opinioni espresse dagli Autori all’interno della rivista non necessariamente coincidono con quelli del Proprietario, dell’Editore e del Direttore responsabile. The HS+E MAGAZINE is published quarterly. All rights reserved. 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INTHISISSUE 04 VALUTAZIONE DEL RISCHIO STRESS LAVORO-CORRELATO Tra buon senso e adempimento normativo 08 BOOKSHOP Handbook of Rigging 09 PRESS REVIEW How work can give cancer 10 LA “NUOVA” ISO 9001:2015 E IL RISK MANAGEMENT Aenor Informa 14 TOP GEAR Workplace Kits di TESTO 15 EVENTS CALENDAR I prossimi eventi del settore 16 ASSOLVERE AL RUOLO DI CSE NEL MIGLIORE DEI MODI - 2a Parte CSEPlanner 20 23 24 NORMATIVA INTERNAZIONALE di Roncucci&Partners 26 SITE MAP The Institute of Risk Management INTERVENTO DI BONIFICA DEL SOTTOSUOLO Il contributo si articola in senso cronologico partendo da una ricostruzione storica dell’accaduto - 1a Parte TECHNO NEWS Le ultime notizie del mondo HSE VALUTAZIONE DEL RISCHIO STRESS LAVORO-CORRELATO Tra buon senso e adempimento normativo Valentina Trotta “L’attivazione del sistema dello stress è un meccanismo adattativo fisiologico, limitato nel tempo e volto ad aumentare le opportunità di sopravvivenza dell’individuo”, meccanismo senza il quale probabilmente ci saremmo estinti ai tempi delle caverne. Quindi non è sempre un male. E allora perché nell’ultimo decennio si parla di stress facendo riferimento a un rischio e soprattutto contestualizzato al mondo del lavoro? Senza correre il rischio di scadere in semplici banalità, negli ultimi decenni abbiamo vissuto (o subíto) importanti fenomeni che hanno radicalmente modificato l’approccio al lavoro. Basti pensare alla globalizzazione dei mercati, allo sviluppo tecnologico, alle richieste del mercato (prestazioni, orientamento al business, flessibilità), all’aumento della forza lavoro femminile, al più recente fenomeno dell’invecchiamento della popolazione lavorativa. »» Nel 2002 il costo economico dello stress legato all’attività lavorativa nell’UE a 15 stati è stato di circa 20.000 milioni di euro; »» Il numero di persone che soffrono di stress legato all’attività lavorativa è destinato ad aumentare A questo punto l’invito dell’Europa: nel 2004 gli Stati Membri siglano l’Accordo Quadro sullo Stress nei luoghi di Lavoro definendone alcuni aspetti importanti nell’orientamento delle attività di valutazione e gestione del fenomeno: “Lo stress potenzialmente può colpire in qualunque luogo di lavoro e qualunque lavoratore, a prescindere dalle dimensioni dell’azienda, dal campo di attività, dal tipo di contratto o di rapporto di lavoro. In pratica non tutti i luoghi di lavoro e non tutti i lavoratori ne sono necessariamente interessati”, non è quindi legato alla presenza di specifiche fonti di rischio e necessita quindi di valutazione; È cambiato il mondo del lavoro nel suo significato di intenderlo, lì dove la professione ha conquistato una parte importante dell’identità delle persone. Da un piccolo e domestico esperimento sociale, chiedendo alle persone di cosa si occupano nella vita, in larga parte rispondono “sono un medico, sono un insegnante, sono un ingegnere, sono un impiegato … sono, e non “… Considerare il problema dello stress sul faccio”. lavoro può voler dire una maggiore efficienza “Il presente Accordo non riguarda né la violenza sul lavoro, né la sopraffazione, né il mobbing”; È possibile immaginare come e un deciso miglioramento delle condizioni di a fronte di tali cambiamenti, salute e sicurezza sul lavoro, con conseguenti la condizione di attivazione del meccanismo dello stress “Nel considerare benefici economici e sociali per le aziende, i abbia un po’ perso la sua lo stress da lavoro lavoratori e la società nel suo insieme …” funzionale caratteristica di è essenziale tener essere limitato nel tempo conto delle diversità - Accordo Europeo sullo stress sul lavoro, Bruxelles, 8 ottobre 2004 e una condizione di stress che caratterizzano i cronico può esporre la lavoratori”, viene persona all’insorgenza non qui identificata la solo di disagio psicologico, ma anche di patologie importanti: caratteristica che rende più complessa ma allo stesso ad esempio è stata provata una correlazione positiva tra una tempo affascinante, la valutazione e la gestione di condizione di stress cronico e la vulnerabilità allo sviluppo di questo rischio: la soggettività e, come riferito di seguito, patologie cardio-vascolari e all’infarto del miocardio. una soggettività che può modificarsi in relazione alle diverse fasi della vita; L’interesse all’argomento è anche rafforzato da studi europei che hanno dimostrato che: “Una stessa persona può in momenti diversi della propria vita, reagire in maniera diversa a situazioni simili”; »» Lo stress è il secondo problema di salute legato all’attività lavorativa riferito più frequentemente; “Tutte le manifestazioni di stress sul lavoro non vanno considerate causate dal lavoro stesso” : è necessario, »» Lo stress interessa quasi un lavoratore europeo su quattro; quindi, utilizzare strumenti di valutazione che, pur non indagando la dimensione personale del lavoratore »» Una percentuale compresa tra il 50% e il 60% di tutte le siano in grado di discriminare le fonti di rischio a fronte giornate lavorative perse è riconducibile a una condizione di una manifestazione di disagio. di stress; apr-jun 2014 HS+E Magazine 5 La risposta dell’Italia: in un’ottica di sicurezza basata sulla prevenzione e di salute intesa come uno “stato di completo benessere fisico, mentale e sociale, non consistente solo in un’assenza di malattia o d’infermità” (art.2, comma1), il D.Lgs 81 del 2008 recepisce l’Accordo ampliando ulteriormente l’attenzione al lavoratore e l’importanza per il fattore umano. Infatti l’art.28 del suddetto Decreto, precisa che: “ La valutazione … deve riguardare tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori, ivi compresi quelli riguardanti gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari, tra cui anche quelli collegati allo stress lavoro-correlato, secondo i contenuti dell’ accordo europeo dell’8 ottobre 2004, e quelli riguardanti le lavoratrici in stato di gravidanza, nonché quelli connessi alle differenze di genere, all’età, alla provenienza da altri Paesi quelli connessi alla specifica tipologia contrattuale attraverso cui viene resa la prestazione di lavoro … “ Un’interessante definizione di ciò che si richiede di valutare, lo stress lavoro correlato (SLC), è stata fornita nell’ambito del progetto inglese PRIMA-EF, secondo cui lo stress è “un insieme di reazioni emotive, cognitive, comportamentali e fisiologiche ad aspetti avversi e dannosi del contenuto della mansione, dell’organizzazione e dell’ambiente di lavoro”. Tale definizione poco aiuta soprattutto i non addetti ai lavori alla comprensione del costrutto ma fornisce la misura della complessità del fenomeno. La Commissione Consultiva Permanente per la Salute e Sicurezza sul Lavoro ha successivamente definito un metodo di valutazione del rischio stress e ne ha individuato i principi generali: »» la valutazione è promossa e gestita dal datore del lavoro e/o dal top management; »» l’oggetto della valutazione è l’organizzazione del lavoro: gli elementi che possono costituire fattori di stress lavorocorrelato e la loro percezione da parte dei lavoratori; »» il processo è orientato alle soluzioni, soprattutto di tipo collettivo, a forte valenza preventiva; »» la valutazione si impernia sulla partecipazione effettiva dei lavoratori attraverso un processo di coinvolgimento dei lavoratori e/o dei loro rappresentanti; »» va garantita sempre e comunque la centralità degli attori interni della prevenzione (RSPP, Medico competente, RLS); »» la valutazione deve integrarsi nel processo complessivo di valutazione dei rischi e nel relativo documento ed inserirsi nel programma generale di prevenzione e protezione aziendale con il relativo piano attuativo. »» per le organizzazioni definite a rischio noto l’assenza di rischio stress deve essere documentata mediante la descrizione delle azioni di prevenzione precedentemente attuate al fine di “giustificare” l’esito della valutazione. Lo schema di seguito riportato vuole essere una modesta, e per certi aspetti enfatizzata, esemplificazione delle differenze che caratterizzano i rischi cosiddetti “tradizionali”, che da più tempo popolano le normative in materia di salute e sicurezza, e il rischio stress lavoro correlato: RISCHI “TRADIZIONALI” Individuazioni delle fonti di pericolo (ambiente, macchine, sostanze che possono arrecare un danno); RISCHI STRESS LAVORO-CORRELATO `` `` Misurazione del fenomeno con strumenti condivisi; Interventi diretti per l’eliminazione o riduzione del rischio; `` Risultati evidenti anche a breve termine. `` 6 HS+E Magazine apr-jun 2014 Non esiste una lista esaustiva di fonti di rischio; Manca di una relazione di causa-effetto diretta: la valutazione fa riferimento alle valutazioni soggettive, cognitive ed emotive che ogni persona esperisce sul lavoro; Gli interventi spesso implicano i diversi aspetti dell’organizzazione; I risultati sono evidenti solo a lungo termine. Il metodo prevede che vengano valutate preliminarmente 3 diverse dimensioni. I Eventi Sentinella II Contenuto del Lavoro III Contesto del Lavoro Infortuni Ambiente e attrezzature di lavoro Funzione e cultura organizzativa Assenze per malattia Pianificazione dei compiti Ruolo nell’organizzazione Assenze dal lavoro Carico /ritmo di lavoro Evoluzione della carriera Ferie non godute Orario di lavoro Rotazione del personale Rapporti interpersonali Turnover Procedimenti/ sanzioni disciplinari Richieste visite straordinarie Autonomia decisionale e controllo del lavoro Interfaccia casalavoro Conciliazione vita/ lavoro Segnalazioni SLC Istanze giudiziarie Premessa indispensabile è che il percorso metodologico indicato dalla Commissione Consultiva rappresenta il livello minimo di attuazione dell’obbligo di valutazione del rischio da stress lavoro-correlato per tutti i Datori di Lavoro e che le modalità di coinvolgimento dei lavoratori sono demandate al Datore di Lavoro. A questo punto, avendo in mente le caratteristiche peculiari di questo rischio appare di determinante importanza condurre un’approfondita e preliminare analisi organizzativa per definire il livello di coinvolgimento dei lavoratori e le dimensioni (possibili fonti di rischio) che caratterizzano l’attività: un esempio può essere il riferimento alla dimensione del rapporto con l’utente/cliente per le professioni di front-office o di esposizione a rischio aggressione per le professione a gestione diretta di danaro. In un’ottica non solo di adempimento normativo, ma anche di sviluppo e miglioramento continuo, una buona valutazione consente in tutte le aziende di individuare le criticità potenzialmente causa di stress lavoro-correlato, ma anche di evidenziare i punti di forza da preservare e potenziare. E’ sulla base di tali conoscenze che è possibile progettare un piano di interventi che preveda il miglioramento dell’organizzazione e la promozione del benessere, in un’ottica indispensabile di integrazione al Sistema di Gestione della Salute e Sicurezza sul Lavoro. Una buona valutazione e un’efficace gestione dello stress risultano ancora più importanti se si pensa che lo stress può essere definito come un rischio trasversale: fattori legati al lavoro possono causare uno stato di disagio occupazionale ma è anche vero che una condizione di stress della persona può negativamente influenzare la gestione del lavoro, della sicurezza e la percezione del livello di rischio a cui il lavoratore si espone e/o espone i colleghi. In uno studio ormai non più recente ma confermato da studi successivi, W.H. Heinrich ha evidenziato come il 90% delle cause radice di incidenti sul lavoro sia riconducibile a errore umano. Immaginando una dimensione di intervento efficace e risolutivo, l’errore umano può essere ricondotto alla mancanza di informazione e formazione o a una “scelta ” della persona … ed è su questo secondo aspetto che in modo multidisciplinare e partecipativo è necessario, complesso e interessante lavorare. VALENTINA TROTTA, psicologa del lavoro, esperta di comunicazione HSE e gestione delle emergenze; è docente alla ILO, trainer aziendale e inoltre collabora regolarmente con l’Università di Torino. apr-jun 2014 HS+E Magazine 7 BOOKSHOP La pubblicazione riveduta e ampliata di questo classico manuale americano, oramai giunto alla sua 5a edizione, contiene una nuova sezione dedicata ai programmi di training e agli obblighi in termini di sicurezza ed igiene del lavoro dei rigging contractors. Anche in questo caso vengono presi come riferimento i Regolamenti OSHA ma si tratta di suggerimenti di buona pratica comunque adottabili anche nei Paesi ove non vi siano norme specifiche in materia. Joseph MacDonald potendo contare su oltre 40 anni di esperienza in materia di sollevamenti e movimentazioni meccaniche dei carichi fornisce con questo corposo manuale preziosissime informazioni per tutto ciò che riguarda la materia: partendo da una panoramica di tutte le possibili attrezzature di sollevamento e relativi accessori, passando per le corrette modalità di impiego e manutenzione, fino ad arrivare ad una completissima bibliografia grazie alla quale è possibile approfondire ulteriormente la materia. Il manuale fornisce una incomparabile base per realizzare procedure, istruzioni di lavoro o predisporre materiale per la formazione e l’addestramento di operatori, supervisori, responsabili della sicurezza e dirigenti. HANDBOOK OF RIGGING di Joseph A. MacDonald, W.E. Rossnagel e Lindley R. Higgins Ed.: McGraw-Hill ISBN: 978-0-071-49301-7 ©2009 - pp. 792 - $ 99.95 SICUREZZA in EDILIZIA Ambienti Confinati Pianificazione e gestione del lavoro in ambito civile ed industriale di Nicolucci Roberto pagg. 400, 50,00 - Codice: 00141429 Gli ambienti confinati sono particolarmente pericolosi e infatti gli incidenti che vi accadono sono spesso mortali. Il motivo che trasforma un incidente all'interno di un ambiente confinato in un infortunio mortale è spesso riconducibile alla scarsa percezione della rischiosità di questi luoghi. Il volume unisce la teoria e la pratica delle attività lavorative svolte negli ambienti confinati e affronta i principali aspetti delle operazioni condotte in ambiente confinati, fornendo una serie di informazioni al tecnico per avvicinarsi alla materia per affrontare con maggiore consapevolezza una delle problematiche riconosciute per essere tra le più subdole e complesse all'interno della sicurezza occupazionale. APPROFITTA DELL’OFFERTA!!! 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In tutti i casi la situazione necessita di essere monitorata in modo approfondito. Ad esempio, sia nel settore dell’agricoltura che delle costruzioni più di qualche preoccupazione nasce proprio dalla esposizione ai fumi di scarico dei motori delle macchine operatrici e dall’irraggiamento solare; in agricoltura inoltre non pochi anticrittogamici potrebbero essere potenzialmente cancerogeni mentre nel mondo della cantieristica la presenza di amianto nelle attività di demolizione non è ancora pienamente sotto controllo. Altre preoccupazioni derivano dalla manipolazione nel settore sanitario di medicinali antitumorali, essi stessi riconosciuti cancerogeni. Anche l’utilizzo - in diversi comparti produttivi - di composti clorati o l’esposizione alla polvere del legno non sono adeguatamente percepiti dalla popolazione lavorativa neozelandese come potenzialmente pericolosi. Articolo di Andrea’t Mannetje pubblicato per apr-jun 2014 HS+E Magazine 9 †informa Fervono i lavori in seno al Comitato Tecnico ISO/TC 176 alle prese con l’atteso aggiornamento della norma ISO 9001. Di seguito una prima anticipazione delle novità che si delineano, grazie al contributo di AENOR, che, in qualità di ente di normazione, partecipa direttamente ai lavori. LA “NUOVA” ISO 9001:2015 E IL RISK MANAGEMENT Mario Melotti, Ingegnere La nuova versione della ISO 9001, con prevista emissione a settembre 2015, sta alimentando molte ambiziose aspettative in quanto da più parti ci si augura una svolta significativa in ottica di concretezza e di maggior coerenza con una realtà industriale sempre più complessa, dinamica, competitiva e globale. incertezza, complessità e introdotto molti rischi nel modo di operare delle organizzazioni. Pur premettendo che l’attuale draft della norma potrebbe ancora riservare qualche cambiamento e modifiche, si possono comunque già delineare con chiarezza una serie di punti fermi, di forte impatto innovativo, fra cui i più significativi risultano essere: Oggi nelle grandi organizzazioni il Risk Management sta gradualmente allargando il suo raggio d’azione, affiancando alle tradizionali aree di gestione assicurativa e finanziaria, anche ambiti di rischio di prodotto, sostenibilità ambientale , sicurezza informatica e protezione del Know-how. »» Identificazione di rischi e opportunità nel contesto dell’organizzazione, con conseguente loro gestione Nel project management altresì la valutazione dei rischi è ritenuta essenziale per la buona riuscita di progetti grandi e complessi. »» Maggiore integrazione dei requisiti del Sistema di Gestione qualità nei processi di business dell’organizzazione »» Gestione del rischio in tutti i processi aziendali »» Dimensionamento del Sistema Qualità (documenti, indicatori, monitoraggio,…) in funzione principalmente di rischi e opportunità All’interno di questo contesto la presenza del Risk Management assume una connotazione estremamente centrale e tangibile. La globalizzazione, la riduzione dei margini il ricorso crescente all’outsourcing e lo sviluppo tecnologico hanno aggiunto 10 HS+E Magazine apr-jun 2014 I grandi gruppi economici e industriali considerano ormai il Risk Management alla base dell’analisi degli scenari e della definizione delle strategie competitive. Diversi settori industriali inoltre, specie nel Food e nell’ambito farmaceutico, stanno focalizzando la loro attenzione sulla Business Continuity, mentre l’automotive, l’aerospaziale e l’industria impiantistica hanno sviluppato nuovi modelli di gestione basati su un massiccio ricorso dell’outsourcing, specie presso paesi emergenti, aprendo così scenari di rischio oltre che su qualità e sicurezza dei prodotti, anche su aspetti etici e sociali. Da rimarcare anche la necessità delle aziende di dotarsi di un solido un Modello organizzativo per la prevenzione dei rischi di reato (in Italia secondo ex Dlgs 231 : 2001); anche Internet AENOR Informa ha accelerato la necessità di adottare un efficace sistema di Risk Management in quanto il “passa-parola” mediatico dei reclami clienti si sta rapidamente diffondendo sul Web. Ecco perché la valutazione dei rischi va ad integrare lo schema della analisi dei processi così come riportato nella figura 1. Il Risk Management è diventata così una naturale estensione delle attività di audit e di compliance, e i principi del Risk Management stanno diventando il motore principale del miglioramento continuo dell’organizzazione. Il Risk Management , così come concepito nel draft della ISO 9001:2015, non è pertanto un ulteriore SISTEMA DI GESTIONE ma una struttura di riferimento (“Framework”) che permea tutti i processi di un’organizzazione e che risulta essere uno strumento per un governo efficace, efficiente e responsabile dell’organizzazione stessa. “REGOLE” (Procedure) INPUT INDICATORI OUTPUT ATTIVITÀ ATTIVITÀ CONTROLLI RISCHI “OWNER” (Respons.) I processi di Risk Management, così come descritto nella norma ISO 31000 : 2010 (più volte richiamata nella ISO 9001 : 2015) prevedono un tipico approccio PDCA (Fig. 2 ) basato su: 1. Stabilire il contesto 2. Identificare i rischi 3. Analizzare i rischi (Misurare) 4. Valutare i rischi (Ponderare) 5. Trattare e gestire i rischi 6. Monitorare e controllare i rischi 7. Comunicare e consultare Definire il contesto Identificare i rischi Misurare i rischi Ponderazione dei rischi Risk evaluation Valutarne la significatività Pianificare il trattamento Attuare il trattamento apr-jun 2014 HS+E Magazine 11 AENOR Informa nell’ottica di garantire la protezione dell’organizzazione dagli eventi sfavorevoli ragionevolmente prevedibili e dai loro effetti. Coerentemente con questa esigenza di forte integrazione e sinergia fra “nuovi” Sistemi Qualità e Risk Management, alle aziende sarà richiesto di effettuare attività di Risk Assessment sui key processes al fine di : »» valutare i rischi più significativi presenti e relative opportunità di miglioramento »» orientare le proprie risorse secondo le effettive priorità e in base ai rischi. Sulla base dell’assessment condotto, l’azienda può disporre così di efficaci ed obiettivi elementi su cui orientare il proprio Sistema Qualità per renderlo conforme alla norma di prossima uscita e nel contempo anche efficace per conseguire i propri obiettivi di business. Tenendo conto altresì della naturale transizione temporale concessa alle aziende per allinearsi al nuovo standard (9/2015 – 9/2018), si prospetta una interessante opportunità per le aziende certificate ISO 9001 di utilizzare questo periodo per un graduale “tuning”della propria organizzazione. AENORitalia propone inoltre sempre su questo tema servizi di: • Formazione su strumenti e metodologie di Risk Management e Risk Assessment • Percorsi strutturati di qualifica per Risk Assessor • Validazione di Risk Assessment condotti autonomamente dall’azienda. 12 HS+E Magazine apr-jun 2014 INSPECTA s.r.l. International Inspection Agency I spezioni ed E xpediting Supporto per attività di verniciatura, avvalendosi di di manuali della qualità e personale qualificato NACE e procedure di fabbricazione di Frosio di I, II e III livello elementi costruttivi per pianificazione e supervisione ai l’ottenimento della certificazione in collaudi intermedi e finali dei vari accordo alle norme ISO 9001, cicli produttivi Gestione del piano ispezioni e collaudi relativo a singola fornitura o di un intero progetto, impiegando personale qualificato e di L aborat orio ISO 1090, ISO 3834, EN 15085, Realizzazione di prove direttiva PED 97/23/CE tecnologiche per la verifica delle avvalendosi di personale con caratteristiche meccaniche di ventennale esperienza nel settore materiali e giunti saldati delle costruzioni. compresa la validazione di processi di saldatura, saldatori comprovata esperienza per interventi puntuali e/o continuativi Desk expediting ed expediting su forniture di materiali, macchinari, Studio e messa a punto di ed operatori di saldatura, processi di saldatura ed avvalendosi dell’avanguardia addestramento di personale tecnologica di macchinari di addetto alla saldatura, ultima generazione. avvalendosi di tecnici certificati impianti e relativi componenti, IWE, IWT, IWI avvalendosi di personale certificato CICPND di III livello Studio e redazione di procedure di controlli distruttivi per i vari C onsulenza T ecnica metodi, impiegando ispettori Consulenza di gestione progetto e controllo qualità nell’ambito delle costruzioni nel settore navale, industriale, chimico, petrolchimico e Oil & Gas Consulenza relativa all’emissione certificati secondo la norma ISO 9712 e SNT TC-1A di II e III livello Studio, redazione ed approvazione di procedure F ormazione Organizzazione di corsi di formazione del personale di controlli non distruttivi per i metodi VT-PT-MT-UT-RT in accordo alla norma ISO 9712, di ispettori di saldatura, coordinatori di saldatura relative a rivestimenti e He a d of f ic e : v i a Rav e gn a na , 3 79 / A - 4 71 2 2 F or l ì ( F C ) - It a ly ☎ + 3 9 05 4 3 8 06 1 28 - fax +3 9 0 5 43 7 2 43 6 6 - m o b. +3 9 3 93 93 7 40 1 3 i nf o @i ns p ec t as r l.c o m - w ww .i ns p ec t as r l.c o m TOPGEAR produce effetti anche sul morale del personale, aumentando il benessere e di conseguenza la sua efficienza. Esso include anche un sensore per la misurazione della CO2 istantanea e media, un rilevatore di lux per la misura dell’illuminamento, un termometro per ambiente e infine un rilevatore di rumore di facilissimo utilizzo. L’”Advanced Kit” include anche una unità multifunzione con sonde per la qualità dell’aria interna e la concentrazione del CO. I “Workplace Kits” sono prodotti e testati in accordo a vari standard e calibrati direttamente dal Servizio di Calibrazione di TESTO. www.testolimited.com I “Workplace Kits” di TESTO sono in grado di fornire un monitoraggio continuo dei principali parametri che caratterizzano l’ambiente di lavoro. Nello specifico i principali parametri sono: un’adeguata ventilazione (ottenibile attraverso un ricambio di aria fresca e pulita dall’esterno), una temperatura confortevole per il lavoro (generalmente compresa fra i 16° e 20°) e un’opportuna illuminazione in funzione del tipo di lavoro che si sta effettuando. Secondo l’azienda, lo “Standard Kit”, garantendo un facile utilizzo direttamente da parte dei lavoratori, 14 HS+E Magazine apr-jun 2014 EVENTSCALENDAR 17-19 GIU IFSEC AND SECURITY SOLUTIONS Salone internazionale della sicurezza Birmingham - UK 17-19 GIU 05-08 NOV 10-13 NOV 02-05 DIC 10-13 DIC SAFETY & HEALTH EXPO Salone internazionale della sicurezza e della salute London - UK ECOMONDO Salone internazionale della sicurezza e della salute Rimini - Italia ADIPEC Fiera del settore petrolifero Abu Dhabi - Emirati Arabi POLLUTEC Salone internazionale degli equipaggiamenti, delle tecnologie e dei servizi sull’ambiente Lione - Francia ENERGAIA Fiera internazionale del recupero dei materiali, dell’energia e dello sviluppo sostenibile Montpellier - Francia Le date indicate potrebbero subire variazioni o alcune manifestazioni potrebbero venire annullate. Prima di recarsi alle manifestazioni si consiglia di verificare con gli organizzatori dei singoli eventi la correttezza delle date indicate. apr-jun 2014 HS+E Magazine 15 2 Parte a Giuseppe Semeraro, Ingegnere ASSOLVERE AL RUOLO DI CSE NEL MIGLIORE DEI MODI Strumenti del coordinatore per l’esecuzione La questione che viene ora affronta è di tipo metodologica e consiste nell’individuare gli strumenti che il coordinatore deve mettere in atto al fine di adempiere positivamente ai suoi compiti in precedenza elencati, evitando le conseguenze derivanti dalla presenza di non conformità alle norme antinfortunistiche in cantiere. Molti pongono la questione della sussistenza giuridica o meno dell’obbligo del verbale scritto del CSE ad ogni suo sopralluogo in cantiere. L’bbligo sicuramente è fondato per quelle contestazioni delle violazioni che richiedono, previa contestazione scritta, la comunicazione al committente o, se designato, al responsabile dei lavori. Anche la sospensione diretta delle lavorazioni da parte del CSE per pericolo grave ed imminente è impensabile che possa avvenire senza un ordine di servizio scritto. Non è obbligatorio, invece, contestare per iscritto le violazioni non rientranti nelle precedenti casistiche e di conseguenza non sembra essere ragionevole pretendere dal CSE in tali circostanze la redazione di apposito verbale di sopralluogo. Analogamente, è ancora più pretestuoso richiedere un verbale scritto a semplice dimostrazione della correttezza nell’azione di controllo e coordinamento da parte del CSE qualora, situazione alquanto rara per la verità, non vi sia nulla da contestare, poiché non sono rilevabili non conformità in cantiere. 16 HS+E Magazine apr-jun 2014 Tuttavia, anche nei casi in cui la legge non ne preveda l’obbligo, la registrazione dell’azione di controllo e coordinamento da parte del CSE è opportuno che avvenga, soprattutto nell’interesse dello stesso coordinatore. Ciò consente, infatti, di lasciare agli atti l’evidenza scritta della propria attività che, pur in assenza di contestazioni nei confronti degli esecutori, costituisce prova della conformità del cantiere alle norme. Elemento quest’ultimo utile al CSE per declinare ogni responsabilità nel caso in cui, a causa dell’estrema variabilità delle condizioni del cantiere, si verificassero situazioni di non conformità, pur nel permanere delle stesse fasi lavorative precedentemente accertate. Pertanto lo strumento principale del CSE è il verbale di sopralluogo, nel quale annotare tutte le informazioni tese a fornire una fotografia integrale del cantiere, in un dato momento, sullo stato di attuazione delle misure di prevenzione e protezione previste dalla legge e dai documenti della sicurezza. Allo scopo nel verbale saranno indicate almeno le informazioni riportate nella tabella seguente. VERBALE DI SOPRALLUOGO »» dati generali (cantiere, committente/responsabile dei lavori, CSE, assistente del CSE, imprese affidatarie, …); »» soggetti presenti e loro ruolo; »» fasi lavorative in corso di esecuzione ed esecutori; »» conformità e non conformità con l’indicazione della loro gravità; »» in relazione alle non conformità e alla loro gravità, gli atti conseguenti (semplice contestazione scritta con indicazioni dei termini per la loro eliminazione, segnalazione al committente, segnalazione all’organo di vigilanza, sospensione diretta delle lavorazioni interessate); »» le azioni attuate per l’organizzazione della cooperazione e il coordinamento; »» le misure di prevenzione e protezione integrative al PSC; »» i firmatari. Il punto critico è rappresentato dalla capacità di indagine del CSE, tesa ad individuare tutte le non conformità presenti in cantiere e l’attribuzione della corretta gravità. Relativamente al primo aspetto è opportuno che il sistema d’indagine messo in atto dal CSE sia pianificato a monte, attraverso la preparazione di liste di controllo in relazione alle lavorazioni in atto nel cantiere. GRAVI VIOLAZIONI AI FINI DELL’ADOZIONE DEL PROVVEDIMENTO DI SOSPENSIONE DELL’ATTIVITÀ IMPRENDITORIALE Violazioni che espongono a rischi di carattere generale »» Mancata elaborazione del documento di valutazione dei rischi; »» Mancata elaborazione del Piano di Emergenza ed Evacuazione; Al contrario, qualora si abbia a disposizione un’applicazione specifica - per esempio il software CSEplanner (www.cseplanner.it) - installata su un tablet, allora è possibile selezionare sul campo i punti di controllo in relazione alle lavorazioni in atto nel cantiere. »» Mancata formazione ed addestramento; Relativamente alla gravità delle non conformità, è possibile, in relazione alle conseguenze che queste determinano, classificarle in tre tipologie: Violazioni che espongono al rischio di caduta dall’alto »» Mancata costituzione del servizio di prevenzione e protezione e nomina del relativo responsabile; »» Mancata elaborazione piano operativo di sicurezza (POS); »» Mancata fornitura del dispositivo di protezione individuale contro le cadute dall’alto; G1 = “non conformità” non rientrante nelle gravità G2 e G3; »» Mancanza di protezioni verso il vuoto. G2 = “non conformità” che, previa contestazione scritta, Violazioni che espongono al rischio di seppellimento richiede da parte del CSE la comunicazione al committente ai fini della sospensione delle lavorazioni interessate e, in seguito ad inerzia del committente, la comunicazione agli organi di vigilanza; »» Mancata applicazione delle armature di sostegno, fatte salve le prescrizioni desumibili dalla relazione tecnica di consistenza del terreno. G3 = “non conformità” che richiede da parte del CSE la »» Lavori in prossimità di linee elettriche in assenza di disposizioni organizzative e procedurali idonee a proteggere i lavoratori dai conseguenti rischi; sospensione diretta delle singole lavorazioni interessate per pericolo grave ed imminente. Le non conformità di livello con pericolo grave ed imminente sono quelle che destano più perplessità poiché non sono declinate dalla legislazione e possono essere oggetto di valutazioni soggettive, a volte non condivisibili, con esposizione a conseguenze che investono anche la sfera dei patti contrattuali tra il committente e l’appaltatore. Nella ricerca delle situazioni di non conformità con pericolo grave ed imminente, può tornare utile l’allegato I al D.Lgs. 81/2008, che riporta l’elenco delle gravi violazioni ai fini dell’adozione del provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale da parte degli organi di vigilanza, ai sensi e secondo le modalità dell’art. 14 del medesimo decreto (vedi tabella seguente). Violazioni che espongono al rischio di elettrocuzione »» Presenza di conduttori nudi in tensione in assenza di disposizioni organizzative e procedurali idonee a proteggere i lavoratori dai conseguenti rischi; »» Mancanza protezione contro i contatti diretti ed indiretti (impianto di terra, interruttore magnetotermico, interruttore differenziale). Violazioni che espongono al rischio d’amianto »» Mancata notifica all’organo di vigilanza prima dell’inizio dei lavori che possono comportare il rischio di esposizione ad amianto. Altro strumento utile al CSE per evidenziare nella sua completezza tutte le azioni mese in atto nel tempo per il controllo e il coordinamento del cantiere ai fini della tutela prevenzionistica dei lavoratori è il registro di cantiere. apr-jun 2014 HS+E Magazine 17 CSEPlanner Si tratta di un documento dinamico non obbligatorio per legge, ma valido per dare una visione complessiva della molteplicità dell’azione di coordinamento e controllo e coordinamento attuati dal CSE. Nel registro è opportuno che siano annotati tutti i fatti (nel software CSEplanner definiti Eventi) che hanno rilievo in materia di tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori in cantiere che sono stati adottati a qualsiasi titolo dai vari soggetti interessati all’esecuzione dei lavoro, ma soprattutto da parte del coordinatore per l’esecuzione. REGISTRO DI COORDINAMENTO REGISTRO CANTIERE Cantiere: di: Committente/Responsabile dei lavori: Coordinatore per l’esecuzione: Data 03-09-2012 Ora 11:00 Descrizione (soggetto) Consegna POS appaltatore (Appaltatore) 04‑09‑2012 05-09-2012 16:30 10:00 Verifica POS appaltatore(CSE) Incontro preliminare (CSE) 24‑09‑2012 24‑09‑2012 25-09-2012 14:00 15:00 12:00 … Sopral uogo (CSE) Proposta di sospensione lavorazioni (CSE) Sospensione delle lavorazioni (Committente) Conclusioni In conclusione, le modalità di attuazione del ruolo di CSE, idonee a dimostrare l’efficacia della sua azione ai fini prevenzionistici, consistono principalmente nella pianificazione ed attuazione di tutti i controlli necessari a verificare la conformità esecutiva di ogni singola fase lavorativa. Gli strumenti principali per attuare tale procedura sono il planning (o registro di cantiere) dove pianificare e attuare ogni atto prevenzionistico, incluso il sopralluogo. Quest’ultimo deve essere attuato con metodo, in modo da consentire al CSE di confrontare, in tempi reali, l’andamento del cantiere con le disposizioni delle leggi in materia di tutela della salute e della sicurezza nel lavoro e delle regole stabilite dai vari documenti della sicurezza. La complessità crescente del cantiere o il numero dei cantieri nei quali si svolge il ruolo di coordinatore per l’esecuzione, determina la necessità di utilizzo di strumenti che possono governare gli innumerevoli eventi che hanno rilievo sotto il profilo prevenzionistico. CSEplanner è un’applicazione, basata sul planning del CSE, che risponde a questa esigenza e ad altre esigenze, di cui si parlerà in un prossimo articolo. CSEplanner Software innovativo per la sicurezza nei cantieri, dedicato al Coordinatore per l ’esecuzione (CSE) e ai sui Assistenti, al Committente o Responsabile dei lavori e alle Imprese disponibile nelle versioni: FREEWARE per sistemi Windows® XP SP3, Vista, 7 e 8 TEAM Controlla il livello di sicurezza nel cantiere pianificando ed effettuando i sopralluoghi e gli altri eventi significativi incidenti sulla salute e sulla sicurezza del cantiere. www.cseplanner.com 18 HS+E Magazine apr-jun 2014 per sistemi Windows® XP SP3, Vista, 7 e 8 MOBILE per dispositivi mobili con connessione ad internet e browser. Consortium of Contractors and Suppliers operating in Energy Industries Viale Farini, 14 - 48121 Ravenna - Italy - Ph. +39 0544 219418 - Fax +39 0544 481500 www.roca-oilandgas.com - [email protected] 50 anni di qualità BONIFICHE E MANUTENZIONI INDUSTRIALI - RAVENNA ROB O TI C S & E I NG N EE RI NG S ER V I C E S Normativa INTERNAZIONALE SOUTH AFRICA »» Changes to the National Air Quality Framework adopted 29Nov-2013 »» Facilities conducting listed waste management activities must obtain waste management licenses 29-Nov-2013 »» Facilities intending to construct facilities for treating effluent or wastewater must obtain environmental authorisations 29Nov-2013 »» Facilities with dust emissions to undertake dustfall monitoring programmes 01-Nov-2013 »» List of activities requiring atmospheric emission licenses amended 22-Nov-2013 »» National standards aimed at controlling the extraction, flaring or recovery of landfill gas adopted 29-Nov-2013 20 HS+E Magazine apr-jun 2014 »» Operators of small boilers must now meet additional emission restrictions and submit emission reports 01-Nov-2013 »» Vehicle scrapping and recovery facilities must not be constructed in environmentally sensitive areas 29-Nov-2013 UNITED ARAB EMIRATES »» Abu Dhabi: Companies should expect a code for groundwater extraction 30-Oct-2013 RUSSIA »» Adopted criteria for the classification of hydrotechnical installations 02-Nov-2013 »» Adopted Rules for the Technical Inspection of Certain Types of Vehicles 13-Nov-2013 »» Water protection legislation amended 21-Oct-2013 SERBIA »» Additional substances subject to limitations and bans regarding their manufacturing trade and use 14-Oct-2013 »» Export and import of dual-use equipment harmonised with the EU framework 31-Oct-2013 TURKEY »» Accredited establishments are now required to be involved in Environmental Impact Assessment procedure 03-Oct2013 »» Administrative procedure related to registration of greenhouse gas emission reduction projects simplified 09-Oct-2013 »» Companies are not required to have an environmental expert/consultancy if they are exempted from the environmental licence provision 21-Nov-2013 »» Minimum working hours of occupational safety experts in certain facilities reduced 11-Oct2013 »» Scope of health and safety requirements for construction sites extended 05-Oct-2013 »» Strict employment restrictions related to young workers above 16 years of age have been relaxed 25-Oct-2013 »» Transport of waste oil to be reregulated 05-Nov-2013 »» Turkey applies ADR 2013 as of 1 January 2014 24-Oct-2013 »» Turkey signed the ILO convention on Promotional Framework for Occupational Safety and Health 08-Oct-2013 »» Workers’ exposure to dust regulated more strictly 05-Nov-2013 BRAZIL »» Contingency plan for oil and gas installations adopted 23-Oct2013 »» Copper sulfate and hydrogen peroxide based pesticides for emergency use by the SABESP can benefit from simplified registration 01-Nov-2013 »» GOIÁS: Amendments to the State Fire Safety Code 13-Feb2014 »» Less strict rules for the renewal of license registrations for the extraction and exploration of sands, gravels, clay and related mineral substances 03-Oct-2013 »» MINAS GERAIS: Companies supporting sport activities can use label to promote their services and products 30-Nov2013 »» Registration waiver for the import of pesticides containing emamectic benzoate 07-Nov-2013 »» RIO DE JANEIRO: Facilities subject to environmental licensing must pay environmental compensation 01-Nov-2013 »» RIO DE JANEIRO: New requirements and procedures for environmental authorization to drill water wells 08-Oct-2013 »» SÃO PAULO: Activities involving native Brazilian flora species in the Mata Atlântica biome are subject to specific procedures and requirements 24-Oct-2013 »» SÃO PAULO: Analysis of physical, chemical and biological tests on environmental matters to be done by accredited laboratories only 22-Oct-2013 »» SÃO PAULO: Specific environmental licensing rules for nautical support structures and installations adopted 25Oct-2013 »» Temporary reduction of import tariffs for pesticides 26-Nov2013 apr-jun 2014 HS+E Magazine 21 SERENISSIMA Circolo Velico Ravennate BARCOLANA 2013 SERVIZIO SANITARIO REGIONALE EMILIA-ROMAGNA Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna IN GARA PER LA VITA per vincere abbiamo detto SÌ ai Trapianti TROFEO IN GARA PER LA VITA Riservato a tutte le imbarcazioni dell’Emilia-Romagna DONAZIONE E TRAPIANTO DI ORGANI TESSUTI E CELLULE UNA SCELTA CONSAPEVOLE www.saluter.it/trapianti The Institute of Risk Management (IRM) è un istituto internazionale indipendente e no-profit che promuove la disciplina del risk management applicata a qualsiasi tipologia di business e organizzazione; sebbene lo scopo primario del risk management come inteso da IRM miri a determinare tutti i possibili rischi di carattere imprenditoriale-economicofinanziario (quindi non strettamente correlati all’ambito HSE), l’approccio filosofico è per molti versi condivisibile anche da altri settori, non in ultimo proprio il mondo dell’HSE. IRM opera in oltre un centinaio di Paesi promuovendo la ricerca, l’aggiornamento continuo dei propri associati attraverso training specifico ed eventi e proponendo schemi di qualifica e certificazione dei professionisti che operano nel settore. Il sito web dell’istituto non è particolarmente ricco di materiale scaricabile, tuttavia accedendo direttamente dal banner della home page alla pagina “Publication”, alla sezione “IRM Guidance Documents” si possono trovare alcuni documenti interessanti anche per chi si occupa di sistemi di gestione HSE, non in ultimo anche per le implicazioni incrociate che le due macro problematiche possono avere; molto interessante il documento che illustra l’approccio ai “rischi emergenti” presenti in qualsiasi ambito economico, sociale e lavorativo; alcuni documenti sono disponibili non solo in inglese ma anche in numerose altre lingue. SITEMAP www.theirm.org www.roncucciandpartners.com International Business Consulting • International Sales Development • Green Economy • International Finance RONCUCCI&PARTNERS GROUP ITALY • SERBIA • INDIA • BRAZIL • TUNISIA • SOUTH AFRICA HEADQUARTERS Via Cesare Battisti 25 - 40123 Bologna - ITALIA • Tel. +39 051 255 676 • Fax +39 051 421 0803 apr-jun 2014 HS+E Magazine 23 1a Parte Professionalità ed operatività integrate in un intervento di bonifica del sottosuolo Dalla messa in sicurezza d’emergenza alla relazione di fine lavori, attraverso indagini, progettazione, monitoraggi e bonifica applicando diverse tecnologie. Claudio Mattalia I l presente contributo illustra un piccolo intervento di bonifica del sottosuolo eseguito da Enviars S.r.l. che, grazie alla professionalità e all’iscrizione all’Albo Nazionale Gestori Ambientali per la Categoria 9, ha integrato le diverse fasi di messa in sicurezza d’emergenza, indagini, monitoraggi, progettazione e bonifica di un sito contaminato da gasolio, a causa di un fenomeno di overfilling di un serbatoio. Il contributo si articola in senso cronologico partendo da una ricostruzione storica dell’accaduto, illustrando i diversi interventi di messa in sicurezza d’emergenza, le indagini di caratterizzazione, il monitoraggio della falda acquifera, la bonifica dei terreni attraverso la rimozione di una porzione e l’applicazione del Soil vapor Extraction, fino al collaudo finale in contraddittorio con l’ARPA competente. RICOSTRUZIONE STORICA Il 10 novembre 2008, un fenomeno di overfilling di gasolio per riscaldamento da un serbatoio interrato ha provocato la contaminazione da idrocarburi e composti aromatici del suolo e delle acque sotterranee di un’area collinare. Dall’osservazione di dettaglio del sito, il gasolio è percolato ai lati e sotto il serbatoio, infiltrandosi nel sottosuolo a tergo di un muro di contenimento di un terrapieno; in parte il gasolio è fuoriuscito dalle fessure del muro ed in buona parte ha raggiunto una cantina ed il pozzo per acqua al centro del cortile sottostante (Figura 1). Immediatamente è stata predisposta ed inviata agli enti competenti la comunicazione prevista ai sensi dell’art. 242 del D.Lgs. 152/06, ed è stata incaricata Enviars S.r.l. di provvedere alla messa in sicurezza d’emergenza del sito, al fine di contenere la diffusione del gasolio e a rimuoverlo dal serbatoio interrato. Il 14 novembre 2008 si è provveduto a scavare e rimuovere il terreno della cantina interessato dal passaggio del gasolio, e ad accumularlo in big-bags. Il 13 novembre 2008 nel pozzo con presenza di fase libera (12 cm) è stato installato un sistema di recupero costituito da uno skimmer, una pompa pneumatica di rilancio, fusti di stoccaggio del gasolio ed un compressore. Il sistema di recupero ha funzionato per 20 giorni, per 14 ore al giorno (dalle 8 alle 22 per evitare che il rumore del compressore potesse disturbare la popolazione) e ha recuperato circa 220 litri di gasolio ed in minima parte acqua. Il 3 dicembre lo spessore di fase libera, misurato con la sonda interfase, ha raggiunto i 2 millimetri. Dal 18 novembre 2008 è iniziata l’attività di demolizione del locale serbatoio il quale era alloggiato tra due muri in parte in c.a. ed in parte in MESSA IN SICUREZZA muratura con una copertura D’EMERGENZA in lastre di Eternit. Prima di tutto sono state rimosse Il gasolio contenuto nel serbatoio la copertura in lastre in (quasi 14.000 litri) è stato travasato cemento-amianto (620 in tre serbatoi dotati di vasca kg) di Eternit da parte di di contenimento con capacità una ditta specializzata complessiva pari a circa 9.300 litri, e autorizzata. Quindi, il messi al servizio della centrale 19 novembre 2008 si è termica; i residui 4.500 litri sono proceduto alla bonifica del stati aspirati da un auto spurgo serbatoio mediante lavaggio e smaltiti come rifiuto in un con getto a pressione impianto autorizzato. e aspirazione dei reflui Figura 1 prodotti mediante auto spurgo. Il 12-13 novembre 2008 si è Dopo la demolizione della soletta in c.a. sovrastante il provveduto ad effettuare la scarifica, fino al substrato serbatoio, questo è stato tagliato in lastre metalliche per roccioso, del terreno impattato dal gasolio presente sul la rimozione. Infine, il locale serbatoio è stato ripulito gradone inferiore. L’intervento è stato eseguito mediante un miniescavatore sollevato sul gradone mediante una gru. mediante aspirazione dei reflui stagnanti all’interno, rimozione delle macerie derivanti dalle demolizioni. Complessivamente, sono stati rimossi 10.720 kg di terreno. Quindi, è stato verificato il fondo scavo mediante il prelievo Tutti i rifiuti sono stati trasportati e smaltiti da ditte autorizzate. di due campioni compositi di terreno. apr-jun 2014 HS+E Magazine 25 CARATTERIZZAZIONE DEL SITO Inquadramento generale In seguito allo sversamento e all’infiltrazione di gasolio nel sottosuolo verso la falda acquifera superficiale, è stato attivato un monitoraggio dei pozzi per acqua presenti nell’intorno del sito. Il sito è costituito da terrazzamenti, realizzati mediante una serie di muri di sostegno, con altezza variabile tra 3-8 m circa, e successivo riempimento a tergo degli stessi. I 3 terrazzi di interesse sono stati denominati “gradone superiore”, “gradone intermedio” e “gradone inferiore” (Figura 1). Il serbatoio era alloggiato in una camera interrata realizzata in corrispondenza del gradone intermedio. 26 HS+E Magazine apr-jun 2014 »» Gradone intermedio: il gasolio ha interessato il terreno immediatamente circostante e sottostante il serbatoio. »» Gradone inferiore: il gasolio ha interessato il muro di sostegno tra il gradone inferiore e quello intermedio ed il terreno a tergo dello stesso, nonché il terreno del gradone inferiore. »» Cortile: il gasolio ha interessato il sottosuolo del cortile, senza avere presenza in superficie, e la cantina (quota circa -3 m rispetto al piano del cortile) ed il pozzo (caratterizzato da una soggiacenza da p.c. pari a circa 10 m). L’area del sito è caratterizzata da una morfologia collinare. In particolare, circa 100 m ad ovest dell’area del sito risulta presente un rilievo collinare roccioso, con altezza media pari a circa 500 m s.l.m., allineato lungo una direttrice nord-sud; ad ovest, un altro rilievo collinare morenico. Tra i due rilievi è presente un’area sub-pianeggiante, di origine fluviale, moderatamente pendente verso sud. In mezzo è presente un rilievo isolato, alto circa 20 m rispetto al fondo valle, su cui sorge la struttura servita dal serbatoio in oggetto. Dal punto di vista geologico, l’area del sito è caratterizzata da tre principali tipologie litologiche: `` `` `` materiali litoidi, costituiti prevalentemente da peridotiti, caratterizzate localmente da presenza di magnesite, ubicati ad ovest; materiali morenici che rappresentano il rilievo collinare ad est,. sedimenti alluvionali terrazzati che formano l’area sub-pianeggiante. Dal punto di vista idrogeologico, si rileva la presenza di un orizzonte acquifero impostato nei sedimenti fluviali, come testimoniato dal numero di vecchi pozzi a servizio delle varie abitazioni. In prossimità del sito è verosimile l’esistenza di una circolazione idrica impostata nelle fratture del mezzo roccioso. In base ai rilievi piezometrici effettuati, nell’area del sito la falda ha una soggiacenza variabile da circa 6 m e circa 11 m, con una direzione prevalente di deflusso NS. In base al P.R.G.C. vigente la destinazione d’uso del sito è quella di “Residenziale – Complessi di Pregio Storico, Artistico e/o Ambientale”. Pertanto, le Concentrazioni Soglia di Contaminazione (CSC, riportate nella Tabella 1, Allegato 4, Parte Quarte, Titolo V, D.Lgs 152/06) di riferimento per il sito in esame sono quelle della Colonna A per le aree con destinazione d’uso residenziale. Le indagini preliminari, eseguite durante la fase di messa in sicurezza d’emergenza, hanno evidenziato che la scarifica del terreno del Gradone inferiore ha dato esito favorevole verso monte (valori < CSC-RES), ma ha lasciato ancora una potenziale contaminazione verso valle, dove si registrano superamenti delle CSC-RES per gli Idrocarburi leggeri e pesanti, Xilene, composti aromatici, e Benzo(a) pirene. La valutazione del panneggio piezometrico dell’acquifero in corrispondenza del sito in esame è stata effettuata utilizzando 7 pozzi (Figura 2). Si rileva la presenza di un acquifero, la cui direzione di deflusso prevalente è NS, con effetti di ricarica da parte dei due rilievi collinari che bordano l’area pseudopianeggiante. I risultati dei 3 campioni di acqua sotterranea prelevati il 12/11/2008 da altrettanti pozzi circostanti il sito mediante campionatore bailer, non hanno evidenziato alcun superamento delle CSC. Indagini Le indagini di caratterizzazione hanno compreso indagini indirette, quali un rilievo dei vapori nell’aria interstiziale e un rilievo sismico, ed indagini dirette, quali sondaggi e pozzetti esplorativi, il monitoraggio della falda acquifera. Al fine di individuare in modo più preciso l’effettivo percorso di migrazione del gasolio e poter ubicare al meglio le successive indagini di tipo diretto, è stata eseguita una campagna di rilievo dei vapori nell’aria interstiziale (Soil Gas Survey) mediante fotoionizzatore portatile (PID). L’indagine ha indagato il sottosuolo immediatamente sottostante la base del locale interrato in cui era collocato il serbatoio, il materiale di riporto a tergo del muro di sostegno tra il gradone intermedio e quello inferiore (alla base dello stesso), il terreno del gradone inferiore, il terreno a tergo tra il muro di sostegno tra il gradone inferiore ed il cortile ed il sottosuolo del cortile stesso. Il rilievo è stato eseguito mediante perforazioni di diametro 20-25 mm, orizzontali e verticali, spinte fino a una profondità pari a circa 1 m (in funzione anche del rinvenimento del substrato roccioso o di materiali lapidei); le misure della concentrazione di VOC sono state eseguite mediante un foto ionizzatore portatile (PID). apr-jun 2014 HS+E Magazine 27 I risultati del rilievo, espressi in parti per milione (ppm), sono stati restituiti graficamente (Figura 3, dalla quale si osserva che le concentrazioni significative di VOC (fino a 180 ppm) sono state riscontrate esclusivamente a tergo del muro tra il gradone intermedio e quello inferiore. In particolare, la concentrazione massima è stata rilevata in corrispondenza dell’arca mediana del muro, ovvero nella porzione di terreno immediatamente sottostante la vasca in cui era alloggiato il serbatoio, ora rimosso.L’andamento nel sottosuolo del substrato roccioso a partire dal fianco del rilievo risulta un fattore influente sia sulle modalità di migrazione del gasolio nel sottosuolo, sia sulla circolazione idrica sotterranea e quindi anche su un futuro intervento di bonifica. Al fine di verificare tale andamento, la profondità e lo spessore della copertura di materiale grossolano, nel mese di marzo 2009 sono stati eseguiti 3 profili con la tecnica della sismica a rifrazione (Figura 2). 28 HS+E Magazine apr-jun 2014 La lunghezza dei 3 stendimenti (L1-L3) è risultata, rispettivamente, pari a 27 m, 39 m e 50 m, in funzione dei limiti logistici in campo (spazio utile per gli stendimenti). I risultati dell’indagine sismica a rifrazione effettuata hanno fornito le seguenti indicazioni: `` il contatto tra i depositi di copertura ed il substrato lapideo compatto è posizionabile alla isotaca (curva di ugual velocità di propagazione delle onde sismiche) 1000 m/s; tale valore è stato ottenuto con la calibrazione effettuata sulla base delle stratigrafie dei sondaggi; `` l’andamento del substrato lapideo è lievemente inclinato e immerge da est verso ovest; le quote alle quali si individua sono comprese tra 386 e 394 m s.l.m., ovvero a profondità dal p.c. comprese tra 9 e 13 m; `` il substrato lapideo presenta un primo cappellaccio di alterazione, con velocità di propagazione delle onde di compressione comprese tra 1000 m/s e 2500 m/s, mediamente di spessore compreso tra 2 m e 6 m. Al fine di caratterizzare il sottosuolo del sito, è stata effettuata una serie di sondaggi ambientali (Figura 4) finalizzati alla determinazione della stratigrafia, al prelievo di campioni di terreno ed all’installazione di tubazioni fessurate, in vista di un eventuale futuro intervento di Soil Vapor Extraction. I sondaggi sono stati ubicati in funzione delle indagini indirette eseguite precedentemente: `` 4 sondaggi verticali (S1÷S4) in corrispondenza del cortile; `` 2 sondaggi orizzontali (SH1÷SH2) intestati nel muro di sostegno tra il cortile ed il gradone inferiore, interessanti pertanto il terreno sottostante il gradone inferiore; `` 3 sondaggi orizzontali (SH3÷SH5) intestati nel muro di sostegno tra il gradone inferiore e quello intermedio, interessanti pertanto il terreno sottostante il gradone intermedio; `` 2 sondaggi verticali (S5, S6) in corrispondenza della vasca in cui era alloggiato il serbatoio; Il sottosuolo indagato è caratterizzato da un orizzonte di materiale di riporto e di terreni di origine alluvionale, con granulometria prevalente sabbiosa/ ghiaiosa e con frammenti di laterizi. Nei sedimenti alluvionali del sottosuolo del cortile sono state rinvenute porzioni di terreno a tessitura più fine, con limo argilloso e limo sabbioso. Sotto tale materiale, è presente un orizzonte di alterazione del substrato roccioso profondità comprese tra 2,25 m e 4,75 m. Infine, si trova il substrato roccioso. `` 2 pozzetti superficiali in corrispondenza del gradone inferiore. I campioni di terreno prelevati nell’area sottostante la vasca, in cui era alloggiato il serbatoio (sondaggi verticali S5 e S6, sondaggi orizzontali SH3, SH4 e SH5), evidenziano svariati superamenti apr-jun 2014 HS+E Magazine 29 delle CSC-RES, relative ai parametri: Idrocarburi leggeri C<12, Idrocarburi pesanti C>12, Xilene e sommatoria Idrocarburi Policiclici Aromatici. Altri superamenti delle CSC-RES per gli Idrocarburi leggeri C<12 e pesanti C>12 sono stati registrati in corrispondenza dei sondaggi S1 e S3 (cortile) e in corrispondenza dei due pozzetti esplorativi PE1 e PE2. Ai fini dell’applicazione dell’analisi di rischio sito specifica, in corrispondenza di 3 campioni caratterizzati dall’assenza di superamenti delle CSC-RES è stata effettuata la determinazione della Frazione di Carbonio Organico, risultata compresa tra 0,74 e 2,0% Come richiesto dal manuale “Criteri metodologici per l’applicazione dell’analisi assoluta di rischio ai siti contaminati”, rev. 2, APAT (2008), 2 campioni di terreno rappresentativi sono stati sottoposti ad analisi di speciazione degli idrocarburi. Le miscele idrocarburiche analizzate sono caratterizzate da una netta preponderanza delle frazioni alifatiche (90-97%) e di Idrocarburi pesanti (7381%), come prevedibile in funzione della tipologia di carburante sversato (gasolio per riscaldamento).Al fine di poter stimare le caratteristiche tessiturali del terreno, necessarie per l’implementazione dell’analisi di rischio (porosità totale, contenuto volumetrico d’aria ed acqua), 3 campioni di terreno sono stati sottoposti ad analisi granulometriche e per la determinazione dei Limiti di Atterberg. Le classi granulometriche risultanti, secondo la classificazione USCS, sono SM (2) e SC. L’indice di fratturazione del substrato roccioso, necessario per l’analisi di rischio, è stata stimato in base a una serie di rilievi, in corrispondenza di alcuni modesti affioramenti rocciosi 30 HS+E Magazine apr-jun 2014 nell’area circostante il sito. L’indice areale di fratturazione è risultato variabile tra 0,02 e 0,045; ai fini dell’analisi di rischio, è stato ritenuto rappresentativo il valore inferiore, ovvero 0,02. Il monitoraggio della falda acquifera, attivato immediatamente dopo lo sversamento, anche in considerazione della presenza di gasolio in fase libera surnatante l’acqua del pozzo del cortile, ha interessato una decina di pozzi, con numerosi rilievi piezometrici, consentendo di determinare il panneggio piezometrico dell’acquifero e le sue evoluzioni temporali. Inoltre, a partire dal 18 giugno 2009 è stato effettuato un monitoraggio in continuo della quota piezometrica nei pozzi P1 e P8, mediante due trasduttori di pressione. Infine, tutte le misure piezometriche sono state riferite a punti topografici in modo da rendere assoluti i livelli. Le campagne di prelievo delle acque sotterranee sono state sette. I campioni d’acqua sono stati sottoposti a determinazioni analitiche per la ricerca dei seguenti parametri: Idrocarburi totali espressi come n-esano, BTEX. In aggiunta a tali analisi, al fine di ricavare dati relativi al chimismo delle acque sotterranee e utili alla definizione delle modalità di circolazione idrica sotterranea, sono stati prelevati alcuni campioni sottoposti ad analisi idrogeochimiche per la determinazione degli ioni principali (Ca, Mg, Na, K, HCO3, Cl, NO3, SO4), in corrispondenza di alcuni pozzi significativi ed in corrispondenza del rio a monte flusso rispetto all’abitato (campione di acqua superficiale). I risultati sono stati elaborati mediante il Diagrammi di Piper e il diagramma rapporto Mg2+/Ca2+, con i quali è stato possibile individuare 3 gruppi geochimici, denominati G1, G2 e G3. Sulla base di tali dati, unitamente alle informazioni derivanti dall’indagine geofisica e dalle stratigrafie dei sondaggi realizzati, nell’area in esame sono stati individuati due diversi circuiti di circolazione idrica nel sottosuolo. Il primo circuito idraulico è impostato nei sedimenti alluvionali della piana. Tale circuito idraulico risulta interessato da tutti i pozzi riscontrati presso il sito, ad eccezione dei PM1 e PM8. In base alla carte piezometriche elaborate, nell’area in esame l’acquifero impostato nei sedimenti alluvionali è caratterizzato da una direzione di flusso prevalente NS, con una forte ricarica dal cordone morenico posto immediatamente ad est e un modesto effetto di ricarica anche in prossimità del margine dell’altura ovest. Il gradiente idraulico dell’acquifero risulta pari a circa 2,5%, ma aumenta notevolmente, fino a 7,5, più a sud. Tale fenomeno è correlabile all’“effetto diga” effettuato dall’altura ovest, nei confronti dell’acqua proveniente dal fianco del cordone morenico. Il secondo circuito idrico, invece, è imposto nelle fratture del substrato roccioso; i pozzi afferenti a tale circuito risultano il P1 (pozzo Morello) ed il P8. Tale acquifero è caratterizzato da livelli piezometrici inferiori rispetto a quelli relativi all’acquifero nei sedimenti alluvionali. Grazie al monitoraggio in continuo dei livelli piezometrici nei 2 pozzi, è stato possibile verificare che nell’area in esame l’alimentazione di tale circuito idraulico è da ricercarsi nell’apporto derivante dall’acquifero dei sedimenti alluvionali (in funzione della differenza di quota piezometrica) e, soprattutto, nell’apporto meteorico insistente sul versante est dell’altura, che influenza fortemente il livello piezometrico (Figura 2) e devia la direzione di deflusso SN. Dal punto di vista geochimico, sono stati eseguiti numerosi prelievi mediante campionatore bailer trasparente (per verificare l’assenza di fase libera surnatante) e analisi chimiche in laboratorio. L’acqua di tutti i pozzi è sempre risultata non contaminata, ad eccezione del primo campione del pozzo P1 (cortile) successivo alla conclusione della fase di recupero prodotto e spurgo. Tale campione ha fatto registrare un superamento della CSC per gli Idrocarburi totali pari a 360 µg/l rispetto alla CSC 350 µg/l. In seguito a notevoli precipitazioni meteoriche, è stata rilevata una venuta d’acqua inquinata da Idrocarburi totali (1200 µg/l , CSC 350 µg/l) nella cantina. Al fine di stimare la conducibilità idraulica dell’acquifero interessato dal pozzo P1 (unico pozzo che era stato raggiunto dalla contaminazione in seguito allo sversamento del gasolio), è stata effettuata una prova di pompaggio con portata di emungimento pari a 0,6 l/s per un tempo pari a 130 minuti e una risalita del livello piezometrico di 30 minuti, monitorando i livelli con trasduttore di pressione collegato ad acquisitore dati. I dati sono stati interpretati mediante il Software b.i.t. energie rinnovabili & efficienza energetica Aqtesolv, utilizzando il metodo di Neuman, valido per acquiferi a superficie libera; la trasmissività idraulica, in particolare, è risultata pari a 1,3·10-5 m2/s. In corrispondenza del pozzo P1, in funzione della quota piezometrica media e della profondità in cui il rilievo sismico effettuato individua il substrato roccioso compatto (circa 391-392 m s.l.m.), la potenza satura dell’acquifero è stata considerata pari a circa 2,5 m; la conducibilità idraulica dell’acquifero risulta pari a circa 5,3·10-6 m/s. Continua nel prossimo numero. CLAUDIO MATTALIA, ingegnere da oltre 20 anni impegnato nella bonifica di siti contaminati, socio di Enviars S.r.l. e Techno S.r.l. [email protected] b.i.t. che cos’è è un business developer attivo sui mercati emergenti nel settore dell’energia da fonte eolica, solare e da biomassa e dell’efficienza energetica servizi • Business scouting • Partner scouting • Project management • Strutturazione finanziaria • Due diligence e verifica ex post • Pre-commissioning, Commissioning e Start-up www.bitnetwork.eu INTERNATIONAL BUSINESS DEVELOPMENT Group www.roncucciandpartners.com www.techno-hse.com Via Cesare Battisti, 25 40123 Bologna - Italia Tel. +39 051 255 676 [email protected] apr-jun 2014 HS+E Magazine 31 TECHNONEWS SICUREZZA ED IGIENE INDUSTRIALE RISPOSTE DALL’INTERPELLO: FORMAZIONE DI RSPP/ASPP ESAUSTIVA COME FORMAZIONE PER LAVORATORI Perseguendo gli obiettivi delle recenti modifiche del Decreto del Fare-Legge al Decreto legislativo 81/2008, si cominciano ad osservare le prime conseguenze in merito alla possibilità di non ripetere percorsi formativi tra loro sovrapponibili. Infatti l’Interpello n. 18/2013 del 19 dicembre 2013, pubblicato dalla Commissione per gli interpelli (art. 12, comma 2, DLgs. 81/2008), fornisce alcune risposte ribadendo che – con riferimento all’art. 32 comma 5 bis e art. 37 comma 14 bis (introdotti nel Testo Unico dalla Legge n. 98/2013) – un RSPP/ASPP, in possesso dei requisiti necessari per svolgere tali funzioni, ha ricevuto una “formazione sufficiente e adeguata” relativamente alla formazione per i lavoratori e i preposti ove opera. E dunque non ha l’obbligo di frequentare i normali corsi di formazione ex art. 37 del D. Lgs. 81/2008. LAVORO OCCASIONALE ACCESSORIO, DA DOMANI COMUNICAZIONI A INPS Inail ricorda che dal 15 gennaio 2014 le comunicazioni di inizio attività per il lavoro accessorio andranno effettuate esclusivamente verso Inps e tramite una nuova procedura online sul sito www.inps.it. Inps ha pubblicato le nuove istruzioni in merito alle modalità di invio della comunicazione 32 HS+E Magazine apr-jun 2014 obbligatoria di inizio attività nella circolare n. 177 del 19 dicembre 2013. Inoltre Inps ed Inail mettono a disposizione un nuovo numero dove è possibile richiedere ulteriori informazioni: Contact Center INPS-INAIL n: 803164 (gratuito da telefono fisso) oppure n. 06164164 (da telefono cellulare, con tariffazione a carico dell’utente). CIRCOLAZIONE SU STRADA DI CARRELLI ELEVATORI PER SPOSTAMENTI BREVI E SALTUARI Il Ministero dei Trasporti ha pubblicato alcuni chiarimenti in merito al “Decreto della Direzione generale per la motorizzazione del 14.01.2014, di attuazione della disposizione prevista dal comma 2 bis dell’art. 114 del nuovo codice della strada, riguardante l’immissione in circolazione su strada di carrelli per brevi e santuari spostamenti a vuoto o a carico” con la Circolare del 14 gennaio 2014 n. 753, la quale fornisce indicazioni utili per l’immissione in circolazione dei carrelli e abroga le disposizioni impartite con la Circolare prot. n. 14906 del 10.06.2013 e con la Circolare 26363/DIV3/C del 25.10.2013. All’art. 4 della Circolare del 14 gennaio 2014 n. 753 si specifica che la domanda per l’autorizzazione deve essere inoltrata all’Ufficio motorizzazione civile competente per territorio e che tale autorizzazione avrà validità massima di un anno (comunque prorogabile). CONSEGUENZE DEL MANCATO AGGIORNAMENTO DEI DATORI DI LAVORO-RSPP ENTRO 11 GENNAIO 2014 Come indicato dall’articolo 34 del D.Lgs. 81/2008, i datori di lavoro che ricoprono anche il ruolo di RSPP sono tenuti a frequentare dei corsi di aggiornamento che sono stati successivamente definiti dall’Accordo Stato-Regioni del 21 dicembre 2011. Tale accordo prevede per i datori di lavoro-RSPP precedentemente esonerati dalla frequenza dei corsi in base all’art. 95 dell’ex D.Lgs. 626/94, la frequentazione di corsi di aggiornamento entro l’11 gennaio 2014 (in base ai punti 7 e 9 dell’Accordo Stato-Regioni del 21 dicembre 2011). In caso di mancato aggiornato il datore di lavoro può veder decaduta la sua funzione di RSPP e può incorrere nelle sanzioni per mancata nomina del RSPP. VALVOLE ED EQUIPAGGIAMENTI DI SERVIZIO SU CISTERNE DESTINATE AL TRASPORTO DI MERCI PERICOLOSE Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha pubblicato la Circolare n. 1738 del 27 gennaio 2014 recante “Approvazione di valvole ed altri equipaggiamenti di servizio, da utilizzare per le cisterne destinate al trasporto di merci pericolose (ad esclusione dei prodotti della classe 2 dell’ADR), per i quali nella tabella del punto 6.8.2.6.1 dell’ADR, è indicata una norma di riferimento”. Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha inteso dare risposta a numerose richieste di chiarimenti in merito alla modalità di assegnazione del numero di approvazione delle valvole ed altri equipaggiamento di servizio per i quali nella tabella del punto 6.8.2.6.1 dell’ADR è indicata una norma di riferimento. Richiamando il quadro generale per le approvazioni delle cisterne di cui trattasi, come delineato dal DM 19 settembre 2005, il Ministero conferma che le valvole ed gli altri equipaggiamento di servizio per i quali è richiesta una specifica approvazione sono da considerarsi quali componenti. Pertanto il numero di omologazione da attribuire è determinato con riferimento all’allegato IV del DM del 2 maggio 2001, n. 277 come modificato con DM 13 agosto 2004. Nello specifico si fa riferimento alla lettera D: componenti ed entità tecnica. Il rilascio dell’approvazione è subordinato alla verifica del sistema di controllo di conformità del processo produttivo e della conformità del prodotto al tipo omologato con l’evidenza dell’attuazione, da parte del costruttore, delle prove di produzione previste dalle norme di riferimento. Si ricorda inoltre che la certificazione rilasciata deve contenere, oltre che le caratteristiche essenziali delle valvole o degli altri equipaggiamenti, i dati e il facsimile in scala appropriata della marcatura apposta sulle valvole o sugli equipaggiamento di servizio dal costruttore. La scheda tecnica della cisterna, da esibire a richiesta anche in sede di controlli e prove, deve contenere oltre ai dati identificativi degli equipaggiamenti anche gli estremi della loro approvazione comprensivo dell’identificazione del CPA. In considerazione che al momento, per i componenti di cui trattasi, non sono state ancora rilasciate approvazioni, si consente sino al 30 giugno 2015 di procedere alle approvazioni dwelle cisterne di cui al DM 19 settembre 2005 secondo le procedure e le modalità in uso. Le disposizioni della Circolare si applicano al rilascio di nuove approvazioni di cisterne o rinnovi di approvazioni che comportano modifiche degli equipaggiamenti di cui trattasi, a far data dal 01 luglio 2015 salvo, ovviamente, richiesta di applicazione anticipata da parte del costruttore. apr-jun 2014 HS+E Magazine 33 Techno News AMBIENTE NUOVE PROCEDURE PER INCENTIVAZIONE DI IMPIANTI A FONTI RINNOVABILI DIVERSE DAL FOTOVOLTAICO Il GSE, in data 13 gennaio 2013, ha aggiornato le “Procedure applicative del D.M. 6 luglio 2012 contenenti i regolamenti operativi per le procedure d’asta e per le procedure di iscrizione ai registri (ai sensi dell’art. 24, comma 1 del D.M. 6 luglio 2012)”. Il documento riguarda l’incentivazione della produzione di energia elettrica da impianti a fonti rinnovabili diversi dai fotovoltaici, descrive le fasi di accesso agli incentivi e della relativa gestione e contiene: »» i regolamenti per l’iscrizione ai Registri, alle Procedure d’Asta e ai Registri per i rifacimenti; »» la richiesta di accesso agli incentivi; »» le modalità di calcolo e di erogazione degli incentivi, ivi incluse le modalità di riconoscimento dei premi; »» le modalità di svolgimento dei controlli e delle verifiche sugli impianti. SCADENZA 30 APRILE PER PRESENTAZIONE MUD Il Ministero dell’Ambiente ricorda che, ai sensi del decreto del presidente del Consiglio dei ministri del 12 dicembre 2013, è fissato al 30 aprile il termine di presentazione del MUD (Modello unico di dichiarazione ambientale). 34 HS+E Magazine apr-jun 2014 Sono tenuti a presentare il MUD: »» i produttori iniziali di rifiuti pericolosi e non pericolosi con più di 10 dipendenti; »» imprese ed enti che effettuano operazioni di recupero e di smaltimento dei rifiuti; »» i soggetti che effettuano a titolo professionale attività di raccolta e trasporto di rifiuti, compreso il trasporto di rifiuti pericolosi prodotti dal dichiarante; »» commercianti ed intermediari di rifiuti senza detenzione. »» Il nuovo modello unico sostituisce il precedente ed è costituito da sei comunicazioni: »» La Comunicazione Rifiuti; »» la Comunicazione Veicoli fuori uso; »» la Comunicazione Imballaggi, sia sezione Consorzi che sezione Gestori rifiuti di imballaggio; »» la Comunicazione Rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche. MODIFICATO IL DECRETO CHE DEFINISCE IL RICONOSCIMENTO DEI PRODOTTI IMPIEGATI IN ATTIVITÀ DI BONIFICA È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale, n. 41 del 19 febbraio 2014, il decreto del 3 febbraio 2014 recante “Modifica al decreto 25 febbraio 2011, recante definizione delle procedure per il riconoscimento di idoneità dei prodotti assorbenti e disperdenti da impiegare in mare per la bonifica dalla contaminazione da idrocarburi petroliferi”. PREVENZIONE INCENDI Nella lettera circolare uscita recentemente vengono dati alcuni chiarimenti sul quadro normativo oggi disponibile per la certificazione dei controsoffitti (alla luce della lettera circolare del Ministero dell’Interno n. DCPST/A5/283/FR del 16 gennaio 2004) in una tabella che riassume le diverse tipologie di controsoffitto, le Norme di prova, indicazioni sulla Classificazione/valutazione di resistenza al fuoco. Sono in particolare evidenziate le distinzioni, in base alle modalità di prova tra: a. controsoffitti privi di resistenza al fuoco intrinseca; b. controsoffitti con resistenza al fuoco intrinseca (“controsoffitti a membrana”); c. membrane protettive orizzontali. Si riporta di seguito una tabella riepilogativa di quanto previsto dalla Circolare: Tipologia di controsoffitto Norma di Prova Classificazione/ valutazione di resistenza al fuoco Documento di classificazione Controsoffitti privi di resistenza al fuoco intrinseca EN 1365-2 Controsoffitti con resistenza al fuoco intrinseca (a membrana) EI (a->b); EI (b->a); EI (a<->b) con Rapporto di rif. alla direzione EN 1364-2 di provenienza classificazione dell’attacco termico sul controsoffitto Membrane protettive R/RE/REI CEN/TS 13381-1 (riferito all’insieme struttura protetta/ controsoffitto) Rapporto di classificazione - Tempo di superamento di una temperatura limite Rapporto di - Curve di valutazione riscaldamento dell’elemento protetto apr-jun 2014 HS+E Magazine 35 1999-2014 15 YEARS OF GROWING COMPETENCE AND EXPERIENCE. After a long-standing background in the civil, industrial and oil & gas sectors, a team of HSE engineers launched a consulting company in 1999 and began by assisting a handful of clients in our hometown. Since then we have developed and refined our experience and know-how during our work with over 500 clients. So far, we have reached a record of 2000 HSE projects carried out in Italy and in several foreign countries. We assist our clients with equal competence and passion, whether the surrounding environment is the most pleasant and relaxing or harsh and demanding to the extreme. For more on TECHNO please visit www.techno-hse.com
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