05/02/2014 Profilassi insieme di provvedimenti atti a prevenire l’insorgenza, la propagazione e il mantenimento in natura delle malattie e degli agenti che le causano Prevenzione: misure in grado di proteggere una popolazione sana Controllo: misure atte a limitare la diffusione e i danni di una malattia presente in una popolazione Eradicazione: eliminazione totale e programmata di una malattia in una determinata area geografica o in una popolazione CONCETTI GENERALI DI PROFILASSI Complesso delle misure volte ad impedire che una malattia entri in una popolazione sana. PROTEZIONE DI UNA POPOLAZIONE SANA PREVENZIONE Si può realizzare con: QUARANTENA impedire l’ingresso di un agente eziologico in un’area in cui è assente VACCINAZIONE DI MASSA DIVIETO-CONTROLLO IMPORTAZIONI Per proteggere la popolazione da malattie che esistono nelle zone limitrofe INFORMAZIONE, EDUCAZIONE 1 05/02/2014 L’Organizzazione Mondiale della Sanità (World Health Organization, WHO), ha definito 3 livelli di prevenzione: • Primaria: ridurre la comparsa di nuovi casi (INCIDENZA) Si ottiene eliminando i fattori di rischio PREVENZIONE • Secondaria: ridurre la frequenza di casi esistenti (PREVALENZA) Identificare i malati precocemente (screening) • Terziaria: ridurre la gravità di malattie inguaribili 2 05/02/2014 CONCETTI GENERALI DI PROFILASSI CONTROLLO complesso delle misure volte a diminuire la frequenza di una malattia presente nella popolazione Ridurre il numero di casi o focolai di malattia ad un livello tale da non poterla più classificare tra i problemi sanitari o economici. Riduzione della prevalenza della malattia CONCETTI GENERALI DI PROFILASSI CONTROLLO misure atte a diminuire la diffusione e i danni di una malattia presente in una popolazione “control” : si intendono tutte le misure di profilassi Prevenzione della malattia Lotta al focolaio di infezione Eradicazione della malattia 3 05/02/2014 CONCETTI GENERALI DI PROFILASSI ERADICAZIONE Complesso delle misure volte ad eliminare completamente un agente patogeno da una zona o da una popolazione. eliminazione totale e programmata di una malattia in una data area geografica non basta eliminare solo i casi clinici prevede un intervento sui serbatoi e su eventuali vettori PROFILASSI La profilassi è quella scienza che mira ad impedire l’insorgenza e la diffusione delle MT mediante misure di controllo rivolte nei confronti dei 3 costituenti la triade epidemiologica: ospite agente eziologico ambiente 4 05/02/2014 PROFILASSI PROFILASSI DIRETTA O SANITARIA con lo scopo di eliminare direttamente l’A.E. e ad impedirne la trasmissione all’interno delle popolazioni animali o all’uomo e la permanenza nell’ambiente consiste in azioni che tendono a proteggere gli animali sani e evitare la diffusione di focolai di malattie infettive prevede l’impiego di mezzi sanitari rivolti direttamente contro l’agente eziologico PROFILASSI INDIRETTA O MEDICA con lo scopo di prevenire l’insorgenza delle malattie consiste in misure che tendono a trasformare animali recettivi in resistenti ad una malattia, con l’ausilio di presidi medici MISURE DI PROFILASSI DIRETTA Disinfezione e disinfestazione di ambienti,veicoli, attrezzature nei confronti di: agenti patogeni vettori Lotta contro serbatoi e ospiti intermedi 5 05/02/2014 MISURE DI PROFILASSI DIRETTA Spopolamento, Sfoltimento vuoto sanitario, eliminazione della specie maggiormente recettiva a quella malattia vuoto biologico eliminazione di tutte le specie recettive compreso i vettori Stamping out, teorizzato da Lancisi nel 1700 isolamento e abbattimento di tutti gli animali presenti nel focolaio malati, infetti e sospetti di infezione metodo molto duro giustificato in focolai di prima insorgenza di malattie diffusive MISURE DI PROFILASSI DIRETTA Divieto di spostamento e trasporto di animali malati e infetti e dei loro prodotti caposaldo della profilassi diretta irrinunciabile per il RPV fino a qualche anno fa attualmente previste numerose deroghe Quarantena ai fini dell’individuazione di animali in fase d’incubazione in partenza ma anche in arrivo in passato il trasporto via nave fungeva da quarantena molti paesi hanno parchi di quarantena 6 05/02/2014 MISURE DI PROFILASSI DIRETTA Zone di protezione e di sorveglianza a seguito di denuncia di focolaio Denuncia o Notifica • • obbligo di informare le autorità sanitarie competenti dell’insorgenza di un nuovo caso di malattia diffusiva; l’obbligo vale per le malattie denunciabili, contemplate nel Regolamento di Polizia Veterinaria MISURE DI PROFILASSI DIRETTA CONTROLLO DEI FLUSSI COMMERCIALI conoscere il flusso commerciale degli animali e dei prodotti di origine animale in tempo reale identificazione degli animali costruzione delle mappe di rischio chiusura dei mercati Controllo sanitario per animali e prodotti comunitari presso gli uffici UVAC Controllo alle frontiere (PIF) per animali e prodotti extracomunitari pericolo triangolazioni 7 05/02/2014 MISURE DI PROFILASSI DIRETTA Educazione sanitaria interventi atti a rendere consapevoli i soggetti dei possibili danni dovuti alle esposizioni ai fattori di rischio (informazione) e a mutarne favorevolmente i comportamenti (educazione) compito istituzionale del Servizio Veterinario Pubblico in molte malattie ha un costo/beneficio molto buono Informazione e sistemi informativi Bollettini di varie organizzazioni Internet: Promed (http://www.promedmail.org/), OIE (http://www.oie.int/) PROFILASSI INDIRETTA ha lo scopo di prevenire l’insorgenza delle malattie modificando la recettività dell’ospite immunoprofilassi: immunizzazione dei soggetti recettivi attiva: vaccinazione passiva: sieroprofilassi chemioprofilassi (antibiotici e chemioterapici) 8 05/02/2014 PROFILASSI INDIRETTA VACCINALE VACCINO prodotto costituito da agente eziologico in toto, sue frazioni immunogene, suoi prodotti metabolici (tossine), che ha perso o ridotto la virulenza e la patogenicità, ma in grado di stimolare l’immunità specifica Caratteristiche: efficacia: grado di protezione che riesce a conferire innocuità: assenza di sintomi e di effetti collaterali sicurezza: no eliminazione, no rivirulentazione (stabilità) FUNZIONE DI UN VACCINO a) CONTROLLO DELL’INFEZIONE Riduzione della prevalenza di infezione Riduzione della circolazione del patogeno (entità e durata della fase escretiva) b) CONTROLLO DELLA MALATTIA Riduzione della prevalenza e gravità delle forme cliniche azioni propedeutiche all’eradicazione del patogeno 9 05/02/2014 IMMUNITA’ ACQUISITA Passiva Artificiale (sieroprofilassi) Attiva Naturale (materna) Artificiale (vaccinazione) Organismi vivi Naturale (infezione) Organismi spenti Prodotti metabolici VACCINI BIOINGEGNERIZZATI Virulenti Eterologhi Attenuati vaccini spenti/inattivati organismi completi o tossine, inattivati con mezzi fisici (calore, radiazioni) mezzi chimici (formalina, β-propiolattone...) assenza di replicazione → non rischio d’infezione innocuità e sicurezza 10 05/02/2014 vaccini spenti/inattivati limiti: immunità prevalentemente umorale scarsa immunità locale immunità non protettiva per alterazione del disegno antigenico necessità di somministrazioni ripetute necessità di adjuvanti, potenzianti l’immunogenicità per effetto deposito o per stimolazione attività fagocitaria e attivazione linfociti esempi: v. anti-batterici, v. anti-tetanico, v. anti-rabbico vaccini vivi attenuati Edward Jenner, 1796: vaccinazione antivaiolosa Louis Pasteur, 1886: vaccinazione antirabbica organismi vivi la cui virulenza è stata diminuita o eliminata infezione blanda → stimolo di tutto il range delle difese immunitarie lunga durata dell’immunità attenuazione ottenuta tramite: passaggi seriali in ospiti non naturali, colture cellulari (da animali di specie diversa), embrioni di pollo virus antigenicamente correlati provenienti da altra specie animale somministrazione per via non naturale mutanti “temperatura sensibili” riassortimento genetico 11 05/02/2014 vaccini vivi attenuati vantaggi: immunità completa immunità protettiva maggiore durata limiti: virulenza residua e instabilità rieliminazione contaminazioni da parte di agenti estranei (SV40/vaccini anti-polio) interferenza con altri ceppi “selvaggi” presenti nell’ospite necessità della catena del freddo vaccini a subunita′′ frazioni di microrganismi coinvolte nella virulenza (proteine del capside virale, glicoproteine dell’envelope, polisaccaridi capsulari...) ottenuti per purificazione sintetizzati chimicamente HBsAg del virus dell’epatite B; adesine di E. coli enterotossigeni VP1 del virus dell’afta epizootica vantaggi: non potere infettante → innocuità e sicurezza immunità protettiva limiti: costi elevati (vaccini sintetici) ridotte dimensioni + non replicazione → vaccini “ingegnerizzati” → scarsa immunogenicità ↓ carrier e adjuvanti 12 05/02/2014 vaccini costituiti da proteine immunogene prodotte da OGM produzione di proteina immunogena commissionata ad un ospite, cui viene fornita l’adatta informazione genetica, mediante trasferimento nell’ospite di un vettore in cui è stato inserito il gene che codifica per quella proteina (clonaggio del gene) sistemi vettore/ospite: plasmidi/batteri (E. coli) afta epizootica VP1; leucemia felina gp70 (gp45) plasmidi/lieviti (eucarioti) epatite B HBsAg baculovirus/cellule d’insetti limite: scarsa immunogenicità vaccini costituiti da ceppi virali eterologhi, vivi e attenuati, ingegnerizzati vettore = microrganismo vivo (Vaccinia virus) “ingegnerizzato”, nel cui genoma viene inserito il gene che codifica per la proteina immunogena, che verrà espressa una volta inoculato nel soggetto da vaccinare vantaggi: immunogenicità sicurezza peste bovina Paesi tropicali rabbia gpG (vaccinazione orale delle volpi) possibilità di vaccini polivalenti 13 05/02/2014 vaccini deleti ceppi virali omologhi, vivi e attenuati mediante delezione di un gene che esprime la virulenza + delezione di un gene che codifica per proteina non essenziale = marker immunologico negativo ⇓ discriminazione sierologica tra infezione e vaccinazione ⇓ utilizzo in piani di controllo o di eradicazione PHV-1 (malattia di Aujeszky) BHV-1 (Infectious Bovine Rinotracheitis) TK- gE- PROFILASSI INDIRETTA VACCINALE in Italia: obbligatoria, di Stato, regolamentata da una specifica legislazione, e spesso gratuita raccomandata in passato afta, brucellosi, peste suina classica attualmente malattia di Aujeszky in base ai costi/benefici interdetta per malattie esotiche malattie sottoposte a piani di eradicazione o a piani di monitoraggio sierologico 14 05/02/2014 Malattie esotiche Malattie trasmissibili ad elevata pericolosità e diffusibilità, non presenti in ITALIA (e nel territorio europeo) ma a rischio di introduzione, verso le quali si adottano drastiche misure di lotta al fine di evitarne l’introduzione e l’eventuale endemizzazione (*). (*) Da molti anni è presente in Sardegna la PESTE SUINA AFRICANA. Nel 2000-01 è stata accertata in Sardegna, Sicilia e Calabria la FEBBRE CATARRALE DEGLI OVINI o BLUE TONGUE. Nel 1998 1° focolaio italiano di ENCEFALITE VIRALE WEST NILE in Toscana; dal 2008 focolai in Emilia-Romagna, Veneto, Lombardia …. → endemizzazione Efficacia profilassi vaccinale dipende da: potere immunogeno del vaccino conservazione del vaccino relazioni antigeniche vaccino/patogeno circolante stati di immunosoppressione immunità passiva (materna) efficienza della campagna vaccinale 15 05/02/2014 IMMUNITA’ PASSIVA trasferimento di anticorpi (Ab) preformati da un soggetto immune ad un altro soggetto immediata protezione breve durata NATURALE trasferimento di Ab materni, al fine di proteggere il neonato IgG → al feto, attraverso la placenta IgG e IgA→ al neonato, tramite colostro e latte a seconda delle specie, in relazione al tipo di placenta Tipi di placenta secondo la classificazione di Grosser modificata da Flexner e Gellhorn 1 = endotelio dei vasi sanguigni fetali 2 = connettivo del corion 3 = epitelio del corion 4 = epitelio dell’utero 5 = connettivo dell’endometrio 6 = endotelio dei vasi sanguigni materni Raffaella Baldelli DSPVPA Epiteliocoriale: suini, equini Sindesmocoriale: ruminanti Endoteliocoriale: cane, gatto Emocoriale: uomo, primati, coniglio da Poli et al. “Microbiologia e immunologia veterinaria” 2° ed., UTET, 2005 16 05/02/2014 IMMUNITA’ PASSIVA NATURALE trasferimento transplacentare → uomo, primati, roditori (placenta emocoriale) trasferimento misto (10-12% transplacentare, 88-90% colostrale) → carnivori (placenta endoteliocoriale) trasferimento colostrale → suini, equini (placenta epiteliocoriale) → ruminanti (placenta sindesmocoriale) trasferimento transovarico (IgG) e transovidutto (IgM e IgA) → uccelli IMMUNITA’ PASSIVA NATURALE condizioni necessarie al trasferimento colostrale: ridotta attività proteolitica + fattore inibente tripsina permeabilità della mucosa intestinale vaccinazione della madre → adeguata immunità materna a neonato interferenza con risposta immunitaria attiva ⇒ insuccessi vaccinali (vaccinazioni precoci) neutralizzazione dell’Ag vaccinale da parte degli Ab materni 17 05/02/2014 IMMUNITA’ PASSIVA ARTIFICIALE SIEROPROFILASSI inoculazione di Ab specifici prodotti da soggetto immunizzato attivamente protezione immediata durata max 20-30 gg siero iperimmune ottenuto in seguito ad inoculazioni ripetute dell’Ag eterologo ottenuto da animale di specie diversa → ipersensibilità III tipo (malattia da siero) omologo ottenuto da animale della stessa specie PROFILASSI INDIRETTA Sieroprofilassi costi elevati durata breve impiegati nella rabbia, nel tetano, nel cimurro Chemioprofilassi antibiotici e chemioterapici per via alimentare o intramuscolo impiegando molecole long acting 18 05/02/2014 POSSIBILI STRATEGIE di CONTROLLO le diverse misure di profilassi non necessariamente applicate a tutte le malattie trasmissibili per una singola malattia utilizzate più misure, dirette e indirette a seconda della malattia e degli scopi ERADICAZIONE: stamping out nel caso di malattie esotiche e/o di mal. ad elevata diffusibilità e pericolosità: afta epizootica, peste suina classica, peste suina africana, influenza aviare, malattia vescicolare suino (in caso di isolamento virale) abbattimento e distruzione infetti, sospetti infetti e di contaminazione tutti i capi suscettibili coinvolti rapidità gestione carcasse 19 05/02/2014 Afta, Italia 1985 Afta,GB 2001 Influenza aviare, SE Asia 2004-2005 ERADICAZIONE: misure sanitarie in aree di restrizione • controllo della movimentazione animale • controllo delle importazioni • chiusura mercati • chiusura macelli • sospensione normali attività veterinarie (piani profilassi, FA..) • disinfezioni dei mezzi trasporto (latte, mangimi …) • macelli autorizzati a lavorare animali entro l’area 20 05/02/2014 ERADICAZIONE: esempi Brucellosi: in caso di positività sierologica isolamento, marcatura e macellazione dei soli sieropositivi; se la positività è batteriologica (isolamento) macellazione di tutti i capi presenti in allevamento. Leucosi: isolamento, marcatura e macellazione dei sieropositivi entro 30 gg. Tubercolosi: isolamento, marcatura e macellazione dei positivi alla prova tubercolinica entro 30 gg. FATTORI CONDIZIONANTI LE STRATEGIE di CONTROLLO /ERADICAZIONE Epidemiologia delle infezioni Infrastrutture Efficienza dei servizi veterinari Adeguati sistemi di sorveglianza Atteggiamento di allevatori, consumatori, pubblico Rilevanza della infezione in sanità pubblica Legislazione nazionale/internazionale Ripercussioni sull’ambiente Disponibilità economiche 21
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