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Mensile di Cultura e Informazione
I.I.S. “Vittorio Bachelet” – Abbiategrasso (MI)
Il Grillo Parlante
Numero 0 – ottobre 2014
Il Grillo Parlante

Udite, udite...
Il giornalino del Bachelet si rinnova,
aprendo le sue pagine ad un nuovo
anno scolastico. Non solo in una diversa
veste grafica, ma anche e soprattutto
con il desiderio di intraprendere un
viaggio saltando come un grillo di fiore
in foglia e, tra una parola e l’altra,
lasciare una riflessione.
Nuova redazione,
tanti articoli tutti
da scoprire!
Ecco la nuova
rubrica sportiva: LA
GAZZETTA del
Grillo
WAITING FOR THE
EXPO: I progetti degli
studenti del
Bachelet
SEGUI IL FILO ROSSO!
Questo mese
parliamo di
tecnologie.
GRUPPO W.I.P.
Scopri il nuovo
progetto teatrale!
Torna l’intervista
doppia ai Prof.!
Mensile di Cultura e Informazione
I.I.S. “Vittorio Bachelet” – Abbiategrasso (MI)
Il Grillo Parlante
Numero 0 – ottobre 2014
Mensile di Cultura e Informazione
I.I.S. “Vittorio Bachelet” – Abbiategrasso (MI)
Il Grillo Parlante
Numero 0 – ottobre 2014
Indice Articoli

Io, Robot
Pag.2

The Giver
Pag.3

Hey oh, Let’s go
Pag.4

Art Box
Pag.5

The Social Network
Pag.6

Il teatro per divertirsi e crescere
Pag.7

L’Intervista Doppia
Pag.8

Ma cosa ne pensiamo realmente della LIM?
Pag.9

Waiting for the EXPO…
Pag.9

Sportivi ad alta tecnologia
Pag.10

La Carta
Pag.12

Coming Soon!
Pag.13

Il Paese dei Balocchi
Pag.14

Lo sapevi che…?
Pag.14

Voci di Corridoio
Pag.15
La Redazione
Francesco Alberti
Martina Magatti
Ringraziamo i docenti:
Federica Berardi
Lorenzo Monticelli
prof. G. Mereghetti
Matteo Bettani
Matteo Mosconi
prof.ssa A. Maffeis
Alice Cagno
Giulia Scuttari
prof.ssa R. Massoli
Caterina De Rosa
Sara Tacchini
Roberta Longobardo
Anna Tamplenizza
per la loro collaborazione.
Jessica Lupi
Chiara Valentinis
Immagine di copertina: “Drawing Hands”, M. C. Escher
Grafica e impaginazione a cura di Jessica Lupi
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I.I.S. “Vittorio Bachelet” – Abbiategrasso (MI)
Il Grillo Parlante
Numero 0 – ottobre 2014
Il Grillo Lettore
IO, ROBOT di Isaac Asimov
[A cura di Roberta Longobardo]
Attraverso nove racconti la robopsicologa Susan Calvin, uno dei maggiori esponenti della U.S.
Robot (azienda che per prima mette sul mercato i robot Positronic) narra l’evoluzione dei robot
da lei studiati: dai primi modelli, che neanche sapevano parlare, fino agli ultimi, dotati di coscienza e in grado di porsi domande esistenziali. La controversia sull’utilizzo degli androidi è
aperta e nonostante la dottoressa Calvin sia favorevole all’uso dei robot, soprattutto per quanto
riguarda situazioni potenzialmente letali per l’uomo (su Mercurio ad esempio). Non sono però
mancati negli anni della sua attività gli inconvenienti, e saranno proprio questi i protagonisti dei
racconti della dottoressa Calvin.
La descrizione di un mondo futuro è scritta da Asimov in modo geniale
perché affronta temi futuristici e fantascientifici usando una scrittura
chiara e semplice. Sebbene si parli di simulazione, i robot sono capaci
di interagire naturalmente con l’uomo e sono programmati diversamente nelle reazioni e comportamenti a seconda dei compiti che devono svolgere. Ciò che li accomuna tutti indistintamente è l’essere
soggetti alle Tre Leggi della Robotica create per salvaguardare
l’uomo da ogni possibile pericolo da essi derivante. Eppure, le stesse
Leggi posso essere interpretate ed applicate in modi diversi, in base
alle situazioni e/o al possibile malfunzionamento dei Robot. Asimov inventò un nuovo universo sulla base della sua realtà: scrisse di un futuro
dettagliato e regolato da nuove leggi, plasmò nuovi termini, nomi e
luoghi. L’Antologia parla esattamente di questo tipo di relazione tra
Robot, Uomo e aspetti morali, raccogliendo episodi lega-ti da questo
concetto comune, col preciso desiderio di evidenziare da un lato, la
fragilità spesso latente delle regole, dunque la fallibilità dell’uomo, e dall’altro, una spesso divertente critica verso alcune delle convinzioni più comuni al genere umano, come il credo religioso.
A metà del secolo scorso, Asimov immaginava un futuro popolato da robot, macchine avanzatissime, che vagano in una Terra irriconoscibile dopo il disastro nucleare, dove l’umanità, ormai
padrona della tecnologia, si muove tra destinazioni extraterrestri, sulle rotte fra pianeti e lune nel
sistema solare. Egli immagina, ma prima ancora studia in modo approfondito, le possibilità di tale
futuro sui testi scientifici di quegli anni, testi che oggi potremmo definire utopistici, ora che sappiamo quanto poco si è realizzato di quelle visioni. Mezzo secolo fa, alla fine del primo millennio,
non era così astruso pensare ad un 2000 così progredito tecnologicamente. Il genio di questo
ispirato scrittore non è così evidente alle nuove genera-zioni, eppure è fondamentale conoscerne l’opera immane che ha consegnato ai posteri: centinaia di libri che spaziano dalla fantascienza, di cui è padre indiscusso, alla scienza, al fantasy per arrivare anche alla narrativa per
ragazzi.
“La violenza è l'ultimo rifugio degli incapaci.” (I. Asimov)
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Numero 0 – ottobre 2014
The Giver
[A cura di Francesco Alberti]
Prendi il mondo in cui vivi. Togli tutte le differenze tra le persone. Cancella la percezione
del dolore. Dimentica qualsiasi sentimento.
Appiattisci ogni colore e stagione. Rimuovi
gli impulsi sessuali. Benvenuto nel mondo
“perfetto” di Jonas. Un modo utopico (o
meglio distopico), che, però, forse, così perfetto non è: non esiste spazio per alcuna
scelta individuale, l’asettico ordine sociale
viene rispettato senza che ci si pongano domande sulla sua giustizia o moralità, in
quanto tutti sono privi degli strumenti di discernimento necessari per prendere una
decisione in autonomia; le famiglie sono
create dall’alto, ognuno ha un ruolo ben
definito; e si compiono atti atroci senza mostrare sensibilità né dubbi.
vere la propria libertà piuttosto che l’uniformità nella quale è cresciuto fino a quel momento.
Il prezzo che Jonas dovrà pagare per la sua
ribellione, scegliendo il mondo di prima
(forse imperfetto, ma senz’altro vero) sarà la
fuga da tutto e da tutti, con il beneplacito
del Donatore; fuga che lascia il lettore di
fronte ad un finale aperto, di cui ognuno
potrà immaginare l’esito.
Credo che l’autrice già dieci anni fa si sia
accorta che il mondo da lei ipotizzato non è
poi così lontano da quello che già stiamo vivendo: le emozioni sono spesso viste come
debolezze, le diversità come inferiorità, le
scelte come un peso da scrollarsi dalle
spalle. Invece la vera realizzazione delle
persone è perseguibile solo laddove esiste
una comunicazione piena e tempestiva,
che rende il processo decisionale esplicito,
condiviso e pensato; e questo molto spesso i
giovani lo intuiscono meglio e più degli
adulti che li circondano.
Ma, nonostante questo, o forse proprio per
questo, si intuiscono alcune crepe e si apre
uno spazio per la ribellione tipica dell’adolescenza: dopo la cerimonia del dodicesimo
anno di età, il nuovo Accoglitore di Memorie, Jonas, si sottopone all’addestramento
da parte del vecchio Donatore (che deve
trasferirgli tutte le memorie del mondo) e,
man mano che si appropria della conoscenza, dell’amore, del dolore, della passione, comincia ad interrogarsi su quanto sia
giusto, al fine di preservare l’ordine e la
pace, nasconde-re all’umanità tutte le spiacevolezze del passato. Poco per volta intuisce che il peso del mondo intero è insopportabile per una persona sola, ma, se conosciuto e condiviso da molti, diventa più leggero. E, mentre scopre il dolore di una scottatura, la lievità della neve e l’orrore della
guerra, Jonas comprende che è meglio vi-
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Numero 0 – ottobre 2014
Arte & Musica
Hey oh, Let’s Go!
[A cura di Matteo Bettani]
New York, 1974. Woodtsock è ormai solo un
ricordo, alcuni grandi artisti hanno già lasciato questo mondo, mentre altri invece,
come questi quattro ragazzi del Queens,
stanno inaugurando una nuova era. La storia dei Ramones inizia in un famoso locale
newyorkese, il CBGB, all'epoca cuore pulsante della scena musicale americana. Capelli lunghi, giubbotti di pelle, jeans stretti e
strappati e poi questo nome "Ramones",
che diventa cognome dei quattro ragazzi,
come appartenenti alla stessa famiglia. Tecnicamente limitati, musicalmente parlando non
sono in grado di rivisitare
pezzi già famosi di altri autori; per tali ragioni, scrivere canzoni proprie,
adatte alle proprie capacità, diventa sia una necessità per proporre il proprio sound, sia il modo più
semplice per presentarsi
con il proprio stile sulla
scena musicale di newyorkese. I Ramones diventano così qualcosa di
mai sentito prima, anticipando di qualche
anno sonorità riprese poi da piccoli gruppi
inglesi, non molto noti e affermati, come Sex
Pistols e Clash. Ma soprattutto, ciò che sconvolge il mondo della musica sono i loro concerti; una raffica di puro punk, in cui le canzoni sono solo intervallate da un "one-twothree-four" di Tommy, il batterista, poi sostituito da Marky. Così infatti, Joe Strummer,
frontman dei Clash (quel gruppo inglese
sconosciuto già citato) ricorda un loro concerto: "Era un bombardamento costante di
canzoni. Non riuscivi ad accendere una sigaretta tra la fine di un brano e l'inizio di un
altro". La vera essenza dei Ramones è tutta
contenuta nel primo disco omonimo della
band, nel quale risuonano canzoni celebri
come “Blitzkrieg Bop” e “Havana Affair” e in
una registrazione live, chiamata appunto
"It's Alive", del loro concerto numero 294, tenutosi nella Londra del '77 messa a ferro e
fuoco da un gruppo di teppisti, meglio noti
come Sex Pistols. Alla fine della loro carriera,
i Ramones conteranno alle proprie spalle
ben 2263 concerti, e 14 album pubblicati, di cui cito
l'ultimo del 1996, ¡Adios
Amigos! che è un chiaro
ed estremo saluto a tutti i
fan. "I Don't Wanna Grow
Up", traccia principale
dell'album termina con testuali parole: "How did Hell
get here so soon?" e diventa una profezia. "Come
l'Inferno è arrivato qui così
presto?", e nei decenni
successivi i quattro Ramones (della formazione originaria) se ne vanno; uno dopo l'altro: Joey, Johnny, poi Dee Dee e per ultimo
Tommy. I Ramones sono stati così la più
grande Punk Rock band americana, ed entrano così di diritto nell'Olimpo dei più
grandi artisti di tutti i tempi. Ascoltateli, comprate i loro dischi, indossate le magliette
con quel logo celebre. Raccontate questa
storia, datele quel tocco di epicità, quasi
fosse un mito greco, quasi fosse una leggenda. Raccontate ai vostri figli di loro: io lo
farò, con nostalgia.
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Numero 0 – ottobre 2014
Art Box
[A cura di Chiara Valentinis]
Una retrospettiva 1908-1985
Dal 17 settembre fino all'1 febbraio, si svolgerà a Palazzo
Reale, a Milano, la mostra più vasta (di oltre 220 opere)
dedicata al pittore russo Marc Chagall che sia mai stata
realizzata in Italia.
Essa si articola in un percorso cronologico che ripercorre
le tappe artistiche della sua produzione: Chagall vi mostrerà di saper sintetizzare, nelle sue opere, mondi diversi
e contemporanei.
Il prezzo intero del biglietto è di €14, inclusa l'audio guida.
Mate In Italy
Anacronisticamente
Matematici alla scoperta del futuro
Siete sempre stati convinti che la matematica
non faccia per voi? Credete che sia fatta solo di
numeri stampati sulle pagine di un libro? Mate In
Italy, che ha aperto i battenti il 14 settembre, alla
Triennale di Milano, vi mostrerà che non è così!
Fino al 23 novembre potrete essere i protagonisti
di un viaggio tra mille curiosità, che vi (di)mostreranno la presenza della matematica nella realtà.
Il prezzo intero del biglietto è di €8, senza guida
Una mostra nell’ex Convento dell’Annunciata che, per la prima volta ad Abbiategrasso ospita a partire da venerdì
24 ottobre a domenica 2 novembre
2014, le opere di alcuni giovani artisti locali; espone una grande varietà di generi, cogliendo l’arte nella sua essenza
fuori dal tempo.
L’ingresso alla mostra è gratuito e
aperto a tutti.
L'uomo e la terra
Alcune sale di Palazzo Reale a Milano ospiteranno, dal 18 ottobre
all'8 marzo, una importante esposizione delle opere di Vincent Van
Gogh. La mostra, come si può dedurre dal titolo, è volta ad approfondire il rapporto tra l'uomo e la natura, seguendo la vicenda biografica ed artistica del maestro olandese.
Il prezzo intero del biglietto è di €14, inclusa l'audio guida.
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Numero 0 – ottobre 2014
Al di là della Siepe
The Social Network
[A cura di Caterina De Rosa]
Mi sono ritrovata a girovagare sempre più
frequentemente tra i vari social network che
spopolano ormai nel mondo giovanile, quali
Facebook, Ask, Tumblr…
foto di cibi, foto di animali, mi è capitato di
imbattermi in foto di gente seduta sul water.
Ho comunque proseguito il mio percorso
nella speranza di trovare un riscontro diverso
in altro. Un altro social molto in voga ultimamente è Tumblr. Questo nasce come blog,
all’interno del quale si ha la possibilità di scrivere e condividere pensieri e passioni attraverso l’uso di uno pseudonimo.
Partita, devo ammettere, da una semplice
curiosità, o da pura noia di fine estate, la
mia è sfociata in una vera e propria ricerca
di quelli che sono i tratti salienti che caratterizzano questo mondo virtuale. L’idea di partenza è spesso positiva, ammetto di essere
io stessa una grande frequentatrice del
campo. Il tutto sta in come questi social
vengono sfruttati, dall’uso che se ne fa, che
spesso può portare a una vera e propria revisione della realtà in chiave virtuale. Molte
sono le cose che mi hanno lasciata basita.
Qui mi ha rattristata la quantità di ragazzi e
ragazze scontenti della propria vita, che si
lamentano della loro solitudine e dei loro
conflitti col mondo esterno. Mi sono scontrata con temi molto pesanti, quali droga,
anoressia, bulimia e persino suicidio.
Penso che la possibilità di mettere in rete in
anonimo tutti i propri pensieri, e il ristagnare
di medesime informazioni
possa nascondere spesso
il pericolo dell’illusione di
poter trovare aiuto in
qualcosa di irreale.
Prendiamo Ask ad esempio: sito creato per
uno scambio di domande
anonime tra gli iscritti. Fino
a qui nulla di particolarmente strano, è ovvio
che sia qualcosa di assolutamente superfluo e
non necessario nella vita
di una persona, e lo sconcerto nasce proprio da
questo. Ormai sembra
che i giovani (e dentro
alla parola giovani mi includo in parte poiché
sono giovane anch’io) abbiano sempre più
un attaccamento morboso a ciò che i coetanei pensino di loro. In questo social il tutto
verte spesso in richieste di votazioni in ambito estetico, o in domande del tipo "Cosa
pensi di queste persone?" (Segue una sfilza
di nomi sui quali il malcapitato destinatario
deve esprimere un parere o un giudizio).
Spaventano il culto dell’immagine e la superficialità che vengono a galla. Gente che
chiede foto in ogni secondo della giornata,
gente che mette foto in ogni secondo della
giornata, foto in costume, foto in pigiama,
Questi sono solo alcuni
degli esempi che lo spazio disponibile mi ha permesso di riportare, il mio
non è un tentativo di fare
"la morale" a qualcuno o
cose del genere, lungi da
me ovviamente giudicare gli esempi sopracitati, l’unico scopo con questo mio articolo
è quello di comunicare la tristezza e lo sconforto che mi sono trovata a vivere.
La tristezza nel vedere che molto della società odierna si basa sull’apparire più che
sull’essere, sul farsi “votare” dalle persone e
sul ricevere più “like” possibili. La tristezza
nel constatare che abbiamo paradossalmente centinaia di amici in rete ma non
siamo capaci di comunicare a nessuno i nostri problemi se non dietro un falso nome.
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Tra i Banchi di Scuola
Il Teatro per divertirsi e crescere
[A cura di Martina Magatti]
Inventare storie, plasmare personaggi, improvvisare e regalare sogni. Il magico mondo del teatro, il fascino del palcoscenico, tanto entusiasmo e freschezza.
Ciao, siamo i ragazzi e le ragazze di teatro del Bachelet e questi sono gli elementi che caratterizzano il nostro gruppo. Vorremmo cercare di far conoscere e trasmettere il nostro lavoro e la
passione che ci mettiamo a realizzare i nostri spettacoli, a provare e riprovare le parti, ad emozionarci prima che si apra il sipario e a condividere con il pubblico il piacere di essere riusciti a
trasmettere qualcosa. L’anno scorso è stato per noi, un anno fantastico; abbiamo realizzato
uno spettacolo sul bullismo che ci ha dato grandissime soddisfazioni. Abbiamo ricevuto attestazioni di stima dalle numerose persone che hanno assistito alle rappresentazioni, hanno parlato
di noi i giornali locali e, soprattutto, abbiamo ricevuto numerosi inviti a portare in scena lo spettacolo anche al di fuori dell’ambiente scolastico. Il teatro ci ha aiutati a crescere, a tirar fuori la
grinta che abbiamo dentro e a renderci più aperti e ricettivi. Il teatro è incontro e scontro, fantasia e realtà, inganno e verità, è poter esprimere le nostre idee e le nostre capacità, essere noi
stessi ma anche altre persone, far ridere e far piangere con una frase o con un gesto, far pensare e riflettere partendo da cose semplici o complicatissime.
“Il teatro non è altro che il disperato sforzo dell’uomo di dare un senso alla vita.” Eduardo De Filippo.
Nel nostro piccolo e forse inconsciamente, cerchiamo anche noi di dare un senso alla nostra
vita e vorremmo che anche altri ragazzi e ragazze potessero farlo, insieme a noi, facendo teatro. Un pomeriggio alla settimana, dopo la scuola: questo è l’impegno richiesto. Tante soddisfazioni, emozioni e gioie ne sono la ricompensa. Vieni a trovarci ogni giovedì dalle ore 14.00 alle
16.00. Vieni a conoscerci, crescerai insieme a noi.

Per informazioni rivolgersi a: Martina Magatti 4ªAS - Giacomo Garbarini 4ªAL
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Numero 0 – ottobre 2014
L’ intervista doppia
[A cura di Lorenzo Monticelli e Matteo Mosconi]
Prof.ssa Maffeis
Prof.ssa Massoli
Nome e cognome
Nome e cognome
Annamaria Maffeis
Roberta Massoli
Si descriva con un aggettivo
Si descriva con un aggettivo
Inquieta
Determinata
Descriva con un aggettivo la prof.ssa Massoli
Descriva con un aggettivo la prof.ssa Maffeis
Materna
Scrupolosa
Preferisce insegnare italiano o latino?
Preferisce insegnare italiano o latino?
Latino
Entrambe
Libro preferito
Libro preferito
“David Copperfield” di Dickens
“Le Memorie di Adriano”
Se avesse una macchina del tempo, in
quale periodo storico tornerebbe?
Se avesse una macchina del tempo, in
quale periodo storico tornerebbe?
Nel Rinascimento
Nella Atene del V secolo a.C.
Quale parola utilizza di più quando spiega?
Quale parola utilizza di più quando spiega?
“È tutto chiaro?”
“Mi avete capito?”
Film preferito
Film preferito
“Il segreto del bosco vecchio” di E. Olmi
“Manhattan”
Cosa farebbe se vincesse alla lotteria?
Cosa farebbe se vincesse alla lotteria?
Comprerei uno yatch.
Non cambierei nulla.
Se incontrasse Manzoni, cosa gli direbbe?
Se incontrasse Manzoni, cosa gli direbbe?
Mi piace il suo amore per la verità e per la
giustizia.
Dove ha tratto ispirazione per il suo romanzo.
Argomento di latino che preferisce
Argomento di latino che preferisce
Virgilio
Virgilio e le sue poesie.
Città significativa per lei
Città significativa per lei
Roma
Santiago
Già da bambina sognava di essere professoressa?
Già da bambina sognava di essere professoressa?
No, sognavo di fare medicina
Sì, il mestiere della mia mamma.
Cosa vuole fare da grande?
Cosa vuole fare da grande?
Vorrei fare la pasticcera.
Ciò che faccio ora, l’insegnante e la
mamma.
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Numero 0 – ottobre 2014
MA COSA NE PENSIAMO REALMENTE DELLA LIM?
[A cura di Sara Tacchini]
Questo è ormai il secondo anno che tutte le classi del nostro istituto sono fornite della tanto acclamata LIM (lavagna interattiva multimediale), ed insieme alla LIM sono arrivati anche il registro elettronico e la possibilità di fare lezione in un modo un po’ meno noioso e un po’ più interattivo. Ma noi studenti realmente cosa ne pensiamo?
Per rispondere a questa domanda mi sono servita dei risultati di un questionario proposto ad
alcune classi prime da parte di una professoressa di geostoria. Gli studenti sono stati sottoposti
a questo questionario alla fine dello scorso anno, quindi dopo nove mesi di utilizzo della LIM.
Molti dei ragazzi conoscevano già la LIM perché magari già negli anni precedenti avevano
avuto la possibilità di usarla. Analizzando i risultati ci si rende conto che la maggior parte degli
studenti preferisce l’insegnamento attraverso questo mezzo piuttosto che la classica “lezione
frontale” che può annoiare più facilmente, specialmente se non si è particolarmente interessati
alla materia. Questo avviene perché la LIM cattura maggiormente la nostra attenzione in
quanto l’insegnante stessa ha la possibilità di utilizzare video, Internet, presentazioni con Power
Point e altri metodi diversi dal libro di testo per spiegare i diversi argomenti; e questo riguarda
non solo geostoria, ma anche materie come matematica o inglese. Io in prima persona, essendo al secondo anno del liceo linguistico e studiando quindi tre lingue straniere, mi sono resa
conto che la LIM ci è utilissima quando dobbiamo ascoltare audio o vedere video in lingua.
Quindi, la LIM è stata accolta positivamente da buona parte degli studenti intervistati perché
cattura maggiormente la nostra attenzione e rende la lezione meno monotona e prevedibile,
ma mi sento di dire che il giudizio su questo metodo di insegnamento potrà continuare ad essere positivo solo se la LIM verrà utilizzata nel migliore dei modi in tutte le funzioni che ha e non
come se fosse una semplice lavagna sulla quale scrivere.
Inoltre nel prossimo numero del Grillo Parlante potrete leggere l’opinione di alcuni studenti di
quarta o quinta e che hanno quindi avuto la possibilità di mettere a confronto entrambi i metodi di insegnamento qui nella nostra scuola.
Waiting for the
[A cura di Alice Cagno]
Ciao,
Siamo gli studenti dell’Istituto Superiore Bachelet di Abbiategrasso (Milano) e vi presentiamo il
nostro progetto per l’EXPO 2015. Il tema di questo importante evento è l’alimentazione ecosostenibile, quindi noi stiamo progettando un sistema acquaponico.
“Ma che cos’è un sistema acquaponico? Come funziona?”
Se volete avere una risposta a tutte le vostre domande, continuate a visitare il blog che abbiamo allestito per voi.
~9~
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La Gazzetta del Grillo
SPORTIVI AD ALTA TECNOLOGIA
[A cura di Roberta Longobardo]
Una delle novità del Giornalino, quest’anno,
sarà proprio la rubrica dedicata allo sport.
Questa è nata con l’intento di parlare di un
argomento che tanto piace agli studenti
dell’Istituto. La rubrica non tratterà solo gli
eventi che riguardano la scuola, infatti il
primo articolo sarà dedicato alla tecnologia
applicata a diverse discipline sportive, perché la verità è che oggi sport e tecnologia
viaggiano insieme. Pensiamo al calcio: ancora oggi si parla della “moviola” in campo
(l’analisi e la visione rallentata di immagini
sportive), che sì, risolverebbe le situazioni
dubbie per l’arbitro, eviterebbe i gol-fantasma e punirebbe nell’immediato gesti oltremodo scorretti, ma toglierebbe spazio allo
spettacolo a causa delle numerose interruzioni per poterla consultare.
non dimentichiamo che la Nazionale italiana si è preparata alla prima partita allenandosi in una speciale stanza che riproduceva il clima complicati di Manaus. Anche
le prestazioni dei giocatori oggi sono monitorate da piccoli sensori in grado di raccogliere ed elaborare le prestazioni di ogni atleta; ci sono parastinchi che valutano le
performance, ma anche eventuali infortuni,
un elmetto in tessuto dotato di sensori capaci di misurare l'impatto subito dalla testa
durante un contrasto. Inoltre due luci segnalano immediatamente ai medici se c'è stato
uno scontro grave.
Ora, pensiamo all’ultimo mondiale, quello
brasiliano, che verrà ricordato come il più
tecnologico (per ora): si parte dal pallone,
sul quale erano disposte sei telecamere,
che avevano il compito di filmare l’azione a
360 gradi, per poi arrivare al “GoalControl4D”, un sistema di quattordici telecamere,
sette per porta, posizionate intorno al
campo e sulla copertura dello stadio. Il sistema, collegato a un potente impianto informatico, durante la partita filtra tutti gli
elementi in movimento, arbitro e giocatori,
riuscendo a catturare la posizione della
palla non appena si avvicina alla linea di
porta. Una volta che il pallone supera la linea il sistema invia un segnale criptato allo
“Smartwatch” dato in dotazione all’arbitro,
segnalando il gol in meno di un secondo, e
Il calcio non è l’unico sport in cui l’innovazione tecnologica ha cambiato il modo di
concepire uno sport: pensiamo al nuoto e
ai discussi costumi hi-tech. La polemica sui
costumi ipertecnologici fatti da materiali
non permeabili – cioè di mix di materie plastiche, poliuretano, e altri materiali non tessili- si è presentata prima dei Mondiali di
Roma. Sarebbero per molti i responsabili dei
risultati eccezionali raggiunti in più competizioni nell’ultimo anno e mezzo -dalle Olimpiadi di Pechino, ma anche prima.
[Continua nella pagina seguente…]
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I.I.S. “Vittorio Bachelet” – Abbiategrasso (MI)
Il Grillo Parlante
Numero 0 – ottobre 2014
Loro, per tanti amanti dello sport leale, i responsabili del superamento di numerosi record mondiali. Dopo tanti tentennamenti la
FINA, la Federazione Internazionale Nuoto, si
è espressa sulla diatriba emanando le
nuove regole. A dare il via alla contestazione dei body hi-tech la squadra americana. Si torna ai costumi che non possono
aiutare gli atleti a galleggiare incamerando
aria e acqua o comunque a migliorare le
proprie prestazioni con una innaturale viscidità. Nel ciclismo si parla sia di doping sia di
“doping tecnologico”: biciclette ultraleggere in fibra di carbonio e abbigliamento
tecnologico; nella Formula Uno la tecnologia è sempre più invadente e protagonista,
e da qui ci si potrebbe chiedere se il merito
delle vittorie sia da attribuire al pilota o alla
vettura.
Insomma, è evidente che lo sport e gli sportivi viaggino di pari passo con la tecnologia,
per poter così migliorare le prestazioni. Va
bene il progresso, ma non bisogna escludere totalmente lo spettacolo e soprattutto
non dimenticarsi del motivo per il quale tutti
gli sport sono nati: divertire e divertirsi.
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Il Cantastorie
La carta
[A cura di Giulia Scuttari]
L'uomo camminava svelto sul marciapiede che costeggiava la strada principale di quel paesino di periferia. Era tardi, non c'era anima viva che passeggiasse con lui in quel momento.
I lampioni interrompevano regolarmente il ciglio della carreggiata, ma pochi di loro illuminavano effettivamente l'asfalto. L'uomo era talmente sopraffatto dall'ansia di essere in ritardo per
il suo appuntamento, che non si preoccupò dell'inquietante atmosfera che lo circondava.
Il cellulare gli vibrò nella tasca. Era la sveglia che aveva impostato per rammentarsi che mancava sempre meno al suo incontro e che doveva, quindi, darsi una mossa. La sua camminata
era ora diventata una corsa irregolare, per poter vincere quella piccola lotta contro le lancette
del suo orologio. Superò con un saltò alcune pozzanghere che aveva illuminato con la torcia
del cellulare, dal momento che gli ultimi lampioni funzionanti se li era lasciati alle spalle da parecchi metri. La luce bianca e accecante del telefono gli fece scorgere un rettangolo bianco
per terra e si fermò di colpo. Era in ritardo. Doveva andare. Non poteva permettersi di farsi attendere. Eppure rimase immobile, ansimando per la corsa. Aveva capito di cosa si trattasse.
Quel rettangolo non era totalmente bianco: aveva un paio di segni colorati disegnati sopra. Si
chinò e raccolse l'oggetto di quel suo particolare interesse. Si rigirò tra le dita la carta da gioco
che aveva appena trovato, curioso. Era un due di quadri e la carta sembrava nuova, in ottime
condizioni, considerando il luogo dal quale era appena stata salvata. L'uomo si guardò attorno, alla ricerca di un eventuale proprietario, ma non vide nessuno. Era tentato di infilarsi
quella carta nella sua tasca e procedere come se nulla fosse successo. Però, credeva che si
sarebbe pentito se l'avesse tenuta. Non gli apparteneva: probabilmente era molto importante
per qualcun altro.
Sentì ancora la vibrazione del cellulare che teneva in mano, stavolta accompagnata dall'odiosa suoneria che più di una volta si era ripromesso di cambiare. La persona che doveva incontrare lo stava cercando. Era decisamente in ritardo. Doveva fare una scelta e decise di infilare la carta nella tasca e corse al suo appuntamento. Ci avrebbe ripensato in un altro momento. Forse.
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I.I.S. “Vittorio Bachelet” – Abbiategrasso (MI)
Il Grillo Parlante
Numero 0 – ottobre 2014
Coming Soon!
La rubrica sulle novità che troverete al cinema questo mese.
Lasciatevi trascinare nelle sale dalla vostra voglia di pellicole e popcorn!
[A cura di Anna Tamplenizza]
In uscita il 16 ottobre:
Il Giovane Favoloso
Il film, diretto da Mario Martone, racconta
l’esistenza del poeta Leopardi dagli anni
dello “studio matto e disperatissimo” fino
all’amicizia con il futuro biografo Antonio
Ranieri ed alla morte nella Napoli infetta del
colera. Interpretato da un emozionante Elio
Germano, un film biopic su un’icona della
poesia italiana.
Tutto Può Cambiare
New York. La cantautrice Greta ha appena
rotto con in fidanzato rockstar: incontra un
produttore discografico fallito che vuole
produrre il suo primo disco. Lo registreranno
per strada senza curarsi delle logiche commerciali. Un ottimo film con un cast d’eccezione come Keira Knightley, Mark Ruffalo ed
Adam Levine.
In uscita il 23 ottobre:
The Judge
Boyhood
I Guardiani della Galassia
Con Robert Downey Jr. e
Robert Duvall, The judge,
perla del difficile rapporto
tra un genitore giudice e il
figlio avvocato. Accusato
di omicidio, il padre è costretto a chiedere l’aiuto
del figlio riportando alla
luce antichi rancori.
La vita di Mason dal primo
giorno di scuola al primo
giorno di college raccontata attraverso il rapporto
con i genitori divorziati e la
sorella. Un film documentario la cui lavorazione è durata 12 anni reali per seguire la reale crescita del
protagonista.
Un gruppo di malviventi
spaziali mal assortiti costretti ad allearsi per dare
la caccia ad un manufatto
pericoloso per ogni essere
vivente. Tratto da un fumetto Marvel, per amanti
della fantascienza.
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Il Paese dei Balocchi
Cruciverba speciale Capitali del mondo
Per mettere alla prova anche i Nerd della geografia!
Lo Sapevi che…?
[A cura di Federica Berardi]
 La prima multa per ec-
cesso di velocità è stata
emessa il 28 gennaio
1896: Walter Arnold, di
East Peckham nel Regno
Unito, venne sorpreso al
volante del suo bolide
mentre sfrecciava alla
velocità di 13 km/h, ben
10 km/h sopra il limite
consentito in quel tratto.
 La prima cronaca di cal-
cio trasmessa in diretta
dalla radio italiana fu Italia-Ungheria, disputata a
Roma il 25 marzo 1928 e
conclusasi 4-3 a favore
della nostra Nazionale.
 Il sindaco di Batman, una
città della Turchia, ha
fatto causa alla Warner
Bros: secondo lui, la casa
di produzione cinematografica non aveva il diritto di sfruttare il nome
“Batman” nei film dedicati al famoso supereroe.
 Secondo alcuni studiosi,
Vignette a cura di Alice Cagno
il saluto romano riportato
in auge da Mussolini non
sarebbe stato solo un
modo per riallacciarsi
idealmente ai nostri illustri antenati, ma anche il
sistema più semplice per
evitare le strette di
mano, da lui considerate
poco igieniche.
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Voci di Corridoio
Citazioni improbabili & CO.
Ti piace disegnare? Mandaci i tuoi
schizzi e li potrai vedere pubblicati
sul Giornalino!
Da loro non ce lo saremmo aspettato…
…Ma nemmeno da noi!
- Insegnante: Le poppe delle navi sono dietro. Strano vero?
- Aneddoto: Un ape entra in classe durante
la lezione di fisica e si mette a scrivere sulla
lavagna LIM meglio di certi prof.
- Insegnante: “CHE” è come il prezzemolo:
va bene su tutto, anche sulla tagliata.
- Insegnante: Esprimo un desiderio perché
spero che si accada.
- Insegnante: Non arrivano dalle montagne
come i Loacker.
- Insegnante: Nell’isola di Salamina dove
fanno i wurstel.
Illustrazione di Davide Crippa
- Insegnante: Di fronte a questa equazione
cosa fai? - Studente: Scappo
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intellettuale sono diretta creazione dell’autore indicato, salvo
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condividere? Hai qualche ideale per la testa
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