SOPRINTENDENZA PER I BENI ARCHEOLOGICI DELLA CALABRIA !"#$%$&"'((!%) !"#$% UNA VITA PER &'($%'% COPIA Testi di FELICE COSTABILE Bibliografia a cura di PIER GIOVANNI GUZZO FELICE COSTABILE !"#$%$&"'((!%)*&'%$&#!+$&(,-&./0123.4&56723634&8)(!$9 Questo titolo, per la giornata di studio nel “suo” Museo, mi è sembrato sinte!""#$%&!'&(%)(*&%+&!'&,#'*$%-&.%$&'#&/*01)! 2&(/!%) !3/#&%&.%$&'#&Respublica Litterarum, della vita spezzata di Silvana Luppino. Insieme al suo successore nella direzione degli Scavi e del Museo Nazionale Archeologico della Sibaritide, Alessandro D’Alessio, ho voluto che, a soli tre mesi e mezzo dall’inattesa scomparsa, cinque fra i suoi amici più cari, e fra costoro quattro fra i più antichi, ricordassero Silvana nei luoghi e nel Museo cui ha dedicato – lo affermo senza retorica – la sua intera esistenza di giovane donna e di adulta. Altri e maggiori convegni, più ampi anche tematicamente, la ricorderanno a Roma ed ancóra a Sibari stessa per iniziativa di due fra i relatori di questa giornata: Pier Giovanni Guzzo1 ed Emanuele Greco. Noi, invece, abbiamo voluto '!0! #$%&#)/4%&!'& %0#&+%''#&5!*$)# #&#!&(1*!&!) %$%((!&(/!%) !3/!&.$%,#'%) !6& Perciò, sulle problematiche storiche e archeologiche scaturenti dalle tre città sovrapposte da lei esplorate nello stesso sito, sono convenuti per ricordarla Gian Piero Givigliano, con il quale Silvana “incrociò” la permanenza universitaria a Pisa nella Facoltà di Lettere Classiche, il quale poi si trovò ad insegnare nell’Ateneo del “suo” territorio archeologico, e che ora illustra un tema, quello della leggenda di Filottete, che ella aveva esaminato nella tesi di laurea; Pier Giovanni Guzzo, il suo maestro di archeologia a Sibari e predecessore nella Direzione degli Scavi e del Museo, per il quale nutrì una devozione inossidabile nel tempo; Emanuele Greco, il collega ed amico con il quale condivise l’emozione di riprendere gli interrotti scavi delle tre città sovrapposte, di “leggere” l’impianto ippodameo di Thourioi-& +!& (/*.$!$%& !'& (#) 1#$!*& !(!#/*& +!& 7*.!#& #& 7#(#8!#)/#-& %-& !)3)%-& +!& ,%+%$%& !& 9$%/!& : *$)#$%;& #& <!8#$!& /*)& '#& 0!((!*)%& #$/4%*'*5!/#& +%''#& =>>?@ABC& D?EFBGHIJH-&1)! #(!&#''#&</1*'#&K$/4%*'*5!/#&L #'!#)#&+!&K %)%6& Di questi tre antichi amici, che con chi scrive diventano quattro – per lei come i vetuli notique columbi2&+!&*$#"!#)#&0%0*$!#-&+!&M1%'&.*% #&/4%&3)&+#&$#5#""#& tanto conosceva e del quale amava recitarmi i versi in latino – non fa parte il molto più giovane Alessandro D’Alessio. Lo ricevette nell’aprile 2010 come archeologo 1 A Roma, il 29 ottobre prossimo, sotto il patrocinio dell’Istituto Nazionale di Archeologia e Storia dell’Arte e dell’Istituto per la Storia e l’Archeologia della Magna Grecia. 2 Hor., Ep. X 5. 3 +%''#&<*.$!) %)+%)"#-&/*)&'#&+!N3+%)"#&/4%& la caratterizzava quando qualcuno della sua stessa amministrazione le veniva mandato col rischio di compromettere il “monopolio” della sua Direzione: sùbito dopo, però, dovette restarne conquistata con il trasporto che era tipico delle sue scelte. Difatti me ne parlò in termini di grande apprezzamento (/!%) !3/*& %-& (%& /#.! #,#& '%& %'%N*)#((!& !)& 1N3/!*& 0%) $%& '1!& ,!& (!& $*,#,#-& )*)& ,O%$#& 0*+*&+!&1' !0#$%&%&.!#)!3/#$%&1)#&/*),%$Giardino e fontana di Villa Bertoni. sazione, perché gli si rivolgeva continuamente instaurando un “dialogo” a tre per interposta persona che, al telefono, metteva a dura prova le mie capacità neurologiche di coordinamento. Quando poi me ne parlava in sua assenza, constatai che nutriva per lui un affetto quasi materno, senza naturalmente che questo limitasse la sua esuberante personalità nel soprafN#$'*6&<*$(%&!)&0%&.%$/!P&1)#&5$#)+%&/1$!*(! 2&+!&,%+%$'*-&/!P&/4%&!)3)%&#//#++%& il 10 ottobre 2013: da allora lo incontro solo oggi, ma non avrei mai creduto che quel giorno sarebbe anche stato l’ultimo in cui avrei rivisto Silvana. La conobbi nell’estate del 1972, quando aveva 22 anni, nella biblioteca del Museo Nazionale di Reggio Calabria, dove mi trovavo insieme al Giudice Italo Rizzo, che due anni prima era diventato famoso per il recupero giudiziario dei 8$*)"!&+!&Q*$ !/%''*-&+%''#&/6+6&: %( #&+%'&3'*(*N*;&%&.%$&'O!+%) !R! &+!&M1%''#&: %( #& di Basilea”, che trent’anni dopo avrebbe portato alla sua restituzione all’Italia. Nulla sapevo di quella bella ragazza, al contrario del Giudice Rizzo, che me la presentò, e mi stupii che lei invece mi conoscesse benissimo. Aveva letto i miei .*/4!&#$ !/*'!-&0%) $%&!*&!5)*$#,*&.%$3)*&/4%&!&)*( $!&.#+$!&%$#)*&/*''%54!&/*0%& .$*N%((*$!&+!&( *$!#&%&3'*(*3#&)%!&'!/%!&%+&!)*' $%�!/!6&<#.%,#&#)/4%-&#''*$#&/*)& cupida invidia, che avevo lavorato negli scavi di Sibari al Parco del Cavallo sotto l’imperio di Guzzo, ma non lo conosceva ancóra né poteva immaginare quale ruolo avrebbe giocato solo tre anni dopo nella sua vita professionale e nella sua esistenza. Successivamente, quand’era ormai da tempo laureata e archeologa, e #,%,#&1)&/*0.#5)*-&%88!&#&/4!%+%$'%&(%&)*)&N*((%&5!1) #&'O*$#&+O#,%$%&1)&35'!*6& Non esitò a rispondermi che l’avrebbe anche voluto, ma che vi aveva rinunciato senza rimpianti – e più tardi si appagò della nipotina Ottavia – perché sapeva bene che, per allevarlo, non si sarebbe mai potuta dedicare totalmente al più profondo %+&!)%( !)51!8!'%�*$%&+%''#&(1#&,! #S&'O#$/4%*'*5!#6&</%'(%&!)N# !-&+#'&TUVT&3)*& ad una settimana prima della morte, di abitare e risiedere abitualmente nell’appartamentino del Museo della Sibaritide, lontano da qualsiasi centro urbano, ed isolato nell’assolata pianura del Crati. Nel luglio 1981, quando vi fu inviata, avrebbe potuto facilmente farsi assegnare a Reggio, dov’era nata e dove la madre abitava nella villa Bertoni costruita dal nonno negli anni Venti del Novecento, immersa 4 nel verde lussureggiante di un giardino a doppia terrazza, dove anch’io ho trascorso in tempi diversi due anni e mezzo della mia vita. E quando poi, nel 1995, si legò a Luca, avrebbe potuto abitare con lui a S. Stefano di Rogliano, ma preferì restare nel Museo, %+& #)/4%& #& 3)%& (% !0#)#& (.%((*-& #)"!/4W& raggiungerlo, per studiare o scrivere un po’ nei giorni in cui restava libera dall’amministrazione faceva venire lui a Sibari, riservando la sera all’allegra mondanità delle Il battesimo di S.L. A destra il nonno Bertoni. notti d’estate. A Sibari si preoccupò sùbito non solo di tenere cospicua parte della sua biblioteca privata, ma anche di istituirvene una pubblica nel Museo, che ora acquista, per volontà dei fratelli Gabriella e Ferdinando, i suoi libri, e che al suo nome viene oggi intitolata dalla Soprintendente Simonetta Bonomi. Ed è giusto che così sia non solo per l’importante donazione dei volumi che le appartennero, ma anche perché, nel momento stesso di fondare la biblioteca, si preoccupò d’incrementarla chiedendo a quanti poteva che dessero estratti e pubblicazioni. Cosicché nel deserto del tavoliere fra il Crati e il Coscile si trova ora un piccolo ma specializzato )1/'%*&8!8'!*5$#3/*&(1''#&<!8#$! !+%-&(1'&7*(%) !)*&%&(1''#&X#5)#&9$%/!#-&.%$&!'& quale vorrei cogliere l’occasione d’invitare i colleghi, che l’hanno conosciuta ed amata, a non dimenticare, in sua memoria, quel lontano invito che ci rivolse. & X#&Y& %0.*&+!&(/*$$%$)%&!)&8$%,%&'#&8!*5$#3#6&<!',#)#&)#/M1%&#&Z%55!*&7#'#bria il 1o Dicembre 1950 da Francesco e Renata Bertoni. Il nonno materno Antonino, maestro elementare di straordinaria cultura3, aveva – in una città allora priva di strutture universitarie – un’ottima biblioteca storica anche sulla civiltà greca e romana, che ho potuto vedere e consultare personalmente4, e contribuì a far sorgere in Silvana ancóra bambina la passione per il mondo antico. Frequentò poi a Reggio Calabria quel Liceo Ginnasio, come si diceva, “Tommaso Campanella”, da cui era uscito dieci anni prima di lei il suo futuro maestro Salvatore Settis, che proprio dall’incontro con un commissario all’esame di maturità era stato indirizzato a quella Scuola Normale Superiore di Pisa, di cui sarebbe diventato allievo, docente e Rettore, e nella quale anche Silvana si sarebbe al suo séguito formata. Ebbe professore delle due lingue classiche quel Carmelo Restifo, la cui grammatica greca edita da Le Monnier ha sostituito in Italia con nuovi criteri storico3 Fu maestro anche del Giudice Italo Rizzo e di mia madre Elvira Salsone, come appresi allora prima da Silvana e poi dagli interessati. Cfr. Giuseppe Moscato, Nino Bertoni maestro ed educatore, Calabresella editore, Reggio Calabria 1969. 4 Ricordo i volumi al completo della Storia di Roma di Th. Mommsen in traduzione italiana e di quella di F. Barbagallo in seconda edizione, nonché molte fonti classiche. 5 linguistici il vecchio Rocci5. Restifo oggi sarebbe stato senza problemi in cattedra universitaria, e sarebbe potuto starci anche allora6: da lui Silvana apprese il greco antico con assoluta padronanza. Nel 1977 – otto anni dopo aver conseguito la maturità classica – quand’era ad Atene da soli tre mesi aveva già imparato a parlare il neogreco con la stessa scioltezza dell’italiano. Eguale versatilità dimostraSalona 1976: con Salvatore Settis e Marisa Bonamici. va con l’inglese e il francese, nei quali si %(.$!0%,#&[1%) %0%) %&5!2&+#&( 1+%) %(sa universitaria. & L'& .#+$%& %$#& .$*N%((*$%& +!& ( *$!#& %& 3'*(*3#&)%!&\!/%!-&0#&(/*0.#$,%&.$%0# 1ramente a séguito di una ischemia quando Silvana aveva solo 23 anni: in realtà, aggravatosi, le era già venuto meno da almeno un anno. La sua perdita ne segnò certamente il carattere e soffrì della man/#)"#&+!&1)#&351$#&0#(/4!'%-&/4%&#,$%8Francavilla 1994: Solstizio d’estate con P.G. Guzzo. be dovuto ancóra svolgere verso di lei un $1*'*&.(!/*'*5!/*&$#((!/1$#) %S&M1%( #&351$#&.# %$)#&/%$/P&.%$/!P&)*)& #) *-&/*0%& /!&(!&.* $%88%&#(.% #$%-&!)&3+#)"# !&*&!)&/*0.#5)!-&/4%-&+# #&'#&( $#*$+!)#$!#&8%'lezza della sua gioventù, non le mancavano mai, quanto nell’auctoritas&(/!%) !3/#& dei suoi maestri, da Salvatore Settis a Pier Giovanni Guzzo, e, molto più tardi, anche in seniores maioresque conlegae nella ricerca archeologica, come Emanuele Greco. Ma comunque non aveva idoli né si asteneva da una garbata ironia anche su di loro. Settis, con gli altri, lo chiamava “Totò”, il suo nomignolo di famiglia, «per sdrammatizzare», diceva irriverentemente, e rideva di cuore quando ripeteva che «Settis si dà delle Arias». Di Emanuele Greco, il cui soprannome è “Lello”, quando aspettava il suo “si stampi” per i contributi negli «Annali della Scuola Archeologica Italiana di Atene», giocando con l’assonanza del Lollius amico di Orazio, recitava scanzonatamente: Lelli nostrorum sermonum candide iudex7! 5 Cfr. F. Costabile, Διάλογος περὶ θανάτου: Carmelo Restifo (1925-2005), in Enigmi delle civiltà antiche dal Mediterraneo al Nilo. Atene, la Magna Grecia, l’impero di Roma II. L’italia e le provincie. Historia Studiorum, Reggio Calabria 2008, pp. 775-779. 6 Lo affermo per esperienza diretta, perché, pur non avendolo avuto come professore pubblico, vi andai a lezione privata per mia libera scelta, approfittando dei legami di amicizia che aveva con mio padre, per tutti i cinque anni del Liceo-Ginnasio. 7 Hor., Ep. I 4, 1: Albi nostrorum sermonum candide iudex. Silvana sostituiva Lellius, volutamente senza dittongo, ad Albius, per l’assonanza con il Lollius di Ep. I 2, 1; 18, 1 ed anche 20, 28. 6 Di Guzzo non scrivo; di me non so. Ma nell’immediatezza della malattia e quindi della morte del padre, quand’era ancóra studentessa e poi agli esordi della sua # !,! 2& (/!%) !3/#-& N1& #& 0%& /4%& toccò d’esserle vicino per primo e talvolta di guidarla negli studi, che allora andava conducendo sull’antica Petelia. Benché di lei più giovane di un anno, già dal Sibari Porta Nord 1996: con Emanuele Greco. 1968 avevo alcuni articoli di archeologia, e questo la induceva a consultarmi. Il rapporto scien!3/*& N1& 1 #,!#& #((*'1 #0%) %& reciproco: formata nell’interpretazione delle fonti alla scuola di Giovanni Pugliese Carratelli, che io conoscevo dalle pubblicazioni ma non dai corsi, Silvana mi dava un apporto che allora completavo attingendo a Salvatore Caldero- Massimo D’Alema al Museo della Sibaritide. ne. Entrambi i nostri maestri di storia antica provenivano dall’universo dell’idealismo crociano, ma Calderone l’aveva di certo superato, per quanto continuasse sempre a trasparire nei suoi scritti. La cosa può sembrare paradossale per Silvana, che era una convinta marxista seguace del Partito Comunista Italiano. Anche la sua sensibilità all’estetica dell’arte antica proveniva in fondo da lì, dall’idealismo, #)"!/4W&+#'&0# %$!#'!(0*&( *$!/*-&#+&*) #&+%''O!)[1%)"#&%(%$/! # #&(1'&(1*&0#%stro diretto, Salvatore Settis, da Ranuccio Bianchi Bandinelli, divenuto comunista dopo il 1943 ma anche lui formatosi nella temperie gentiliano-crociana fra le due guerre. E di Benedetto Croce le piaceva mostrarmi, nello studio del nonno tuttora !) # *-&1)#&N* *&+%'&3'*(*N*&/*)&+%+!/# *5$#N#6& Benché fosse già in pensione, anche Silvio Ferri, nel vecchio studio universitario che conservava dopo il trasferimento dell’Istituto di Archeologia in via Galvani, fu da lei frequentato assiduamente negli anni pisani: n’era rimasta assolutamente affascinata, ma non per questo si esimeva dall’esercitare la sua intelligenza critica sull’arditezza di alcune sue interpretazioni e, anche quando le condivideva, sorrideva su certi titoli che lui dava, come l’oscillatio ad mutuam libidinem8, di cui non aveva mancato di regalarle maliziosamente – così Silvana compiaciuta osservava – l’estratto. 8 Apparso in «Magna Graecia» VIII (1973) 7-8, pp. 7 s. 7 S’era da poco laureata con Settis, nell’anno accademico 1973-74, in Lettere Classiche nell’Ateneo pisano, iniziando sùbito il Corso di perfezionamento nella 7'#((%&+!&\% %$%&%&]!'*(*3#&+%''#&</1*'#&^*$0#'%&<1.%$!*$%-&%+&%$#&5!2& *$)# #&!)& Calabria, quando invece fui io ad andare a Pisa per seguire le lezioni di Paolo Enrico Arias: dunque, come non c’incrociammo a Sibari sotto Guzzo, così non c’incontrammo a Pisa sotto Arias, in quella città per entrambi cruciale. Ma sentivamo ambedue d’averla in comune. Io l’avevo lasciata nel 1972 per studiare Giurisprudenza nell’Università di Messina, ma lì seguivo anche le materie antichistiche di Lettere Classiche, e quindi avemmo modo di riprendere a frequentarci a Reggio, dove abitavamo entrambi, e poi ancóra ad Atene, dove nel 1977 la raggiunsi quando vi si recò presso la Scuola Archeologica Italiana con un assegno ministeriale di formazione. Arrivata nell’anno della scadenza del mandato di Doro Levi, che terminò in Agosto, fu poi accolta anche dal nuovo Direttore Antonino Di Vita. Ma )*)&#''*55!#,#&.$%((*&'#&</1*'#S&.$%N%$_&.$%)+%$%&!)&#N3 *&1)#&/#(#-&/4%&(`8! *& .$!0#&+!&'%!&%$#&( # #! # #&+#''#&35'!#&+%'&5$#)+%&5$%/!( #&Z#NN#%'%&7#) #$%''#-& Eva, collega di diritto greco e romano quando divenni professore anch’io, cosicché Silvana diceva scherzando di dormire nel letto di lei. Scherzava anche (1''O!)+*'%& [%00# !/#& +%!& 9$%/!-& 5!*/#)+*& (1'& )*0%& +%'& 81*)& ,%//4!*& /1( *+%& della Scuola, che aveva la ventura di chiamarsi Anestis. Tornata in Italia, la sua prima pubblicazione, come ora scopro o riscopro con /*00*"!*)%&+#''#&8!8'!*5$#3#&/1$# #)%&+#&91""*&!)&M1%( *&( %((*&*.1(/*'*-&N1& una recensione al mio primo libro, Municipium Locrensium, scritta nel 1977 ed apparsa sulla «Rivista di Filologia e Istruzione Classica» del 1978. Fin dal 1975 era iniziata la sua collaborazione con la Soprintendenza alle Antichità della Calabria, come ancóra si chiamava, e la sua poliedrica preparazione nella conoscenza +%''#&/!,!' 2&/'#((!/#&(!&*$!%) P&+%/!(#0%) %&%&.$*5$%((!,#0%) %-&0#&!)3)%&!$$%vocabilmente, all’indirizzo archeologico sotto la guida pratica di Guzzo, all’epoca Soprintendente Aggiunto. Il 4 Dicembre 1980, infatti, a séguito di concorso, Silvana fu chiamata come Direttore Archeologo di quella Soprintendenza, nella quale avrebbe trascorso la vita. Io vi prestavo servizio dal 1978 e quindi fummo /*''%54!&3)*&#'&To Luglio 1983, quando mi trasferii nell’Università di Messina. Finito il 4 giugno il semestre di prova di Silvana, ed ormai partito da poco Guzzo dalla Calabria per lidi più prestigiosi, la sede di Sibari era rimasta scoperta. Morto il Soprintendente pro tempore all’inizio di Luglio 1981 e prima che il Ministero obtorto collo vi spedisse il suo successore, strappato per trasferimento alla sede originaria per non lasciar scoperto il “Museo dei Bronzi di Riace”, il Soprinten+%) %&Z%55%) %&a$6&L'+%&\*N#$*&!'&Tb&\15'!*&TUVT&.*(%&3)%&#''*&( #''*&)*0!)#)+*& <!',#)#&$%(.*)(#8!'%&+%''OcN3/!*&</#,!&+!&<!8#$!-&+#&/1!&+!.%)+*)*&#)/*$&*55!&!'& Parco Archeologico e il Museo Nazionale della Sibaritide, da Guzzo istituiti rispettivamente nel 1974 e nel 1976, nonché il Museo Archeologico di Amendolara, +!,%)1 *&.*!&( # #'%&.%$&!)!"!# !,#&+!&<!',#)#&)%'&TUUd6&a#&M1%''OcN3/!*-&/1!&%$#)*& assegnate centinaia di unità di personale, ora ridottesi ad una scarsa settantina, 8 curò con polso ferreo la tutela archeologica nei 123 comuni della provincia di 7*(%)"#-&!)&1)& %$$! *$!*&*0*5%)%*&+#'&.1) *&+!&,!( #&5%*5$#3/*-&( *$!/*&%&#$/4%ologico, al quale dedicò, da allora in poi, tutta la sua produzione. & e&!)N# !&(!) *0# !/*&/4%&)%'&TUVf&(!#&#..#$(*-&)%''OgK$/4!,!*&< *$!/*&.%$&'#& Calabria», il primo dei suoi due soli saggi provenienti dalla tesi di laurea: Strabone VI 1, 3. I Lucani a Petelia. Sono 11 pagine dense di quella dottrina storica e capacità di esegesi delle fonti, che aveva acquisito a Pisa da Ferri, Pugliese Carratelli e Settis, e – oso dire – con un’aderenza “positivistica” al dato, maggiore di quanto non fosse in tutti loro, e che era sua propria o forse gli derivava da Paolo Enrico Arias, come mi sembra di poter anche dedurre dalle sue note marginali del 1970 ai libri di testo, che quel grande archeologo aveva scritto per i suoi studenti su Pausania e su altri classici. Quella dottrina e quella capacità non l’avrebbero abbandonata più in tutta la sua pubblicistica, benché questa fosse ormai volta prevalentemente all’illustrazione di reperti, scavi e territorio. & 9!2&!)&M1%''*&( %((*&TUVf-&!)N# !-&(!&#))1)/!#,#&'#&(1#&)1*,#&,! #&(/!%) !3/#&)%'& grosso articolo di 92 pagine scritto insieme a Guzzo per i «Mélanges de l’École Française de Rome – Antiquité»: Per l’archeologia dei Brezi. Due tombe fra Thurii e Crotone, che ne segna il passaggio dalla Crotonitide alla Sibaritide. Nel 1982 le sole 5 pagine di Una statua equestre da Strongoli, apparse in ! "# $%& Nuove ricerche e studi sulla Magna Grecia e la Sicilia antica in onore di Paolo Enrico Arias, concludono il periodo “pre-professionale” della sua vita, dedicato a Petelia (la moderna Strongoli in provincia di Crotone), con la magistrale dimostrazione che la statua bronzea di quel municipium apparteneva non a Traiano, ma al quattuorviro locale dell’età di Antonino Pio, Manio Megonio Leone, e con l’assegnazione delle altre statue, citate nel testamento di Megonio9, ai due fori, !)N%$!*$%&%&(1.%$!*$%-&+%''#&/! 2&$*0#)#6&e&1)&.%//# *&/4%&(*'*&M1%( !&+1%&#$ !/*'!& siano stati tratti dalla sua tesi di laurea, dalla quale avrebbero meritato di uscire #)/4%&+!,%$(!& %0!&+!&%(%5%(!&'!,!#)#&%&+!& *.*5$#3#&.% %'!)#6&X#&!'&)1*,*&'#,*$*& l’assorbì sùbito interamente, ad onta degli ozi sibariti divenuti proverbiali. Nello stesso anno apparve infatti lo studio sul Versante nord-occidentale del '()*&+,-(./ negli Atti del Colloquio su Temesa e il suo territorio, che distingue già il suo impegno di archeologo territoriale, in un’epoca in cui il suo mandamento arrivava dal Jonio al Tirreno. Le 5 impegnative voci assegnatele nella 01231/45,',& ./6/45,'7,&8*33,&7/3/91::,:1/9*&45*7,&19&;.,31,&*&9*33*&1</3*&.155*917=*&attestano la sua ormai avvenuta affermazione nel campo degli studi archeologici negli anni 1985-1987. Molteplici i suoi contributi nel 1989 e nel 1992 in Laos I e II. In quel 1992, il suo Deposito di anfore di Trebisacce ed un recipiente per la pix Bruttia, 9 Ho ritrovato la sua dedica, per il mio 27° compleanno, sul libro di quello che sarebbe stato uno dei miei maestri, nel quale è esaminato il testamento di Megonio Leone, volume che Silvana aveva comprato in una libreria antiquaria di Firenze: M. Amelotti, Il testamento romano attraverso la prassi documentale, Firenze 1966. 9 scritto con Battista Sangineto in un vo'10%&+#&0%&/1$# *&(1&\*/$!&h.!"%3$!-&'%& cui tabelle bronzee menzionano la pece, segnò a vent’anni di distanza un ritorno della nostra antica collaborazione. La cosa si sarebbe poi ripetuta fra il 2004 e il 2008, quando mi chiamò a pubblicare '%&%.!5$#3&%&'%&!0.$*) %&+!&%.!5$#3&$! $*vate a Copia insieme a Ghislaine Noyé: Roma 2005: con Michel Gras (a sin.) e F. Costabile riservò per se stessa l’edizione dell’ialla presentazione alla CRUI del S.C. Copiensium. scrizione inaugurale delle terme. Di M1%''%&%.!5$#3&!*&.188'!/#!&#''*$#&(*'*&'#& più impegnativa e importante: il Senatusconsultum de honore Ti. Claudii Idomenei10. Contavo anche di pubblicare, dopo averla presentata ad un convegno nel 2013, ultima occasione di un nostro incontro, una 8*'>1/ inedita da un mausoleo di Copia, mentre lei avrebbe studiato il corredo e il monumento. Ma la sorte mi ha lasciato solo strappandola alla scienza ed all’affetto degli amici. Dal 1999 si dedicò, insieme ad Emanuele Greco, all’edizione e all’esegesi +%!& $!(1' # !& $%'# !,!& #''#& *.*5$#3#& +!& <!8#$!ij41$!i7*.!#-& 3)*& #'& kfTk-& +# #& Museo della Sibaritide 1999: visita del Ministro dei Beni Culturali Melania Melandri. della sua ultima pubblicazione, in conseguenza dei nuovi scavi intrapresi in diversi punti dell’area archeologica e in ispecie a Casabianca, che portarono alla scoperta dell’Iseo romano. «L’archeologa Silvana Luppino ha opportunamente inquadrato la penetrazione del culto di Iside nella società romana a partire dall’età augustea, rilevando l’inserzione di Osiride nel Larario privato di M. Valerio Messalla Corvino»11. Ma con Renato Peroni e la sua scuola aveva preso parte anche alla ricerca in siti preistorici, come l$*5'!*&+!&j$%8!(#//%6&h&)%'&kffm&.188'!/P&1)#&0*)*5$#3#&(1&7#( !5'!*)%&+!&Q#ludi insieme al suo vecchio compagno di studi pisani, anche lui allievo di Settis, Maurizio Paoletti, divenuto “cosentino”. & K+&*5)!&0*+*-&'#&(1#&.$*+1"!*)%&(/!%) !3/#&4#&+*,1 *&N#$%&(%0.$%&!&/*) !&/*)& una vita letteralmente oppressa sia dagli impegni di sorveglianza archeologica in un territorio vastissimo, sia dalle incombenze amministrative d’altro genere. 10 11 In «MEP» XI (2008) 13, pp. 71-170. Così scrivevo nel mio Caius Julius Caesar: dal dictator al princeps, Roma 2013, p. 151. 10 Dal 1981 Silvana si dedicò senza sosta alla tutela e agli interventi di scavo, a restauri, ricognizioni, prospezioni geo-archeologiche, allestimenti museali e mostre, da sola o in collaborazione con Enti locali o Università e Istituti di ricerca italiani ed esteri: in Italia l’Università della Calabria e la Mediterranea di Reggio Calabria, le Università di Bari, Perugia, Pisa, Roma-Sapienza, in Olanda Groningen, in Francia Paris I-Sorbonne, ed inoltre l’Istituto Universitario Orientale di Napoli, l’Istituto Italiano per l’Archeologia Sperimentale (Genova), il Deutsches Archäologisches Institut Rom, il Centre J. Bérard di Napoli, l’École Française de Rome, il CNR-IBAM di Lagopesole (Potenza) e il CNR di Bari, la Scuola di Specializzazione in Archeologia di Matera e quella di Alta Formazione in Archeologia e Architettura della Città Classica dell’Ateneo reggino, la Scuola Archeologica Italiana di Atene, l’Istituto per la Storia e l’Archeolo!"#$%&&"#'" ("#)*%+!"#$!#,"*"(-./#!(0(%#&"# Biblioteca Nazionale di Cosenza. Tali attivi- Inaugurazione dell’esposizione del Museo Nazionale di tà riguardarono numerose località della Si- Reggio Calabria (1982): il Presidente Pertini. baritide e della restante Provincia di Cosenza: Sibari, Acri, Amendolara, Cariati, Belsito, Castiglione di Paludi, Castrovillari, Cerisano, Corigliano Calabro, Cosenza, Francavilla Marittima, Malvito, Mendicino, Montegiordano, Nocara, Pietrapaola, Rocca Imperiale, Roggiano Gravina, Rossano Calabro, San Giovanni in Fiore, San Sosti, Santa Maria del Cedro, Sant’Agata di Esaro, Saracena, Serra d’Aiello, Spezzano Albanese, Terravecchia, Trebisacce. Inoltre curò l’allestimento delle sale della Sibaritide nel Museo Nazionale di Reggio Calabria nel 1981-82, in occasione della visita del Presidente della Repubblica Sandro 1%*-!(!/#2(3.++"4!.(%#!(#+2!#-.*("55.#"#&"6.*"*%#0"(+.#"#0"(+./#7%*+89#!.#"77*.(-"6.# !(6%+%#&"#4%:!.(%#%7! *"0+";#<$#.(-"#$%&&"#-"*$"#%-=/#!*%4!$%(-%#1%*-!(!#%*"#5.&-.#7!># !(-%*%44"-.#"#&%!#+8%#"&&"#42"#%47.4!:!.(%;#?%#%7! *"0#(.(#&%# 2"*$@#A2"4!#7%*#(2&&"#%#42!# Bronzi di Riace interrogò l’avvenente Direttrice del Museo Ilde Lofaro, scambiandola per la Soprintendente con sovrano compiacimento. A scusante per l’annoiato ma anche scanzonato Capo dello Stato, bisogna dire che le foto che lo ritraggono con la trentaduenne Silvana sono di per sé eloquenti. Allestì poi il Museo di Castrovillari in Palazzo Gallo 11 (1983), l’Antiquarium di Scalea (1985), il Museo Archeologico Statale di Amendolara (1994) e varie mostre archeologiche +.(#*%&"-!6!#+"-"&. 8!#4+!%(-!0+!#%B.#"77"rati didattici: Castiglione di Paludi (mostra itinerante); Scalea – Torre Cimalonga; Roma – Castel Sant’Angelo; Venezia – Palazzo Ducale e Palazzo Grassi; Torino – Museo di Antichità; Cosenza – Biblioteca Nazionale; Sibari – Museo Nazionale; San Sosti – Museo Archeologico Multimediale; e all’estero: Atene – Museo di Arte Cicladica; Cleveland (USA) – MuVisita al Museo della Sibaritide del Direttore Generale del seum of Art. Tenne seminari e conferenMinistero dei Beni Culturali Vittorio Sgarbi il 13/11/2001. ze – su Sibari e la Sibaritide, sugli Italici della Calabria Settentrionale, sulle varie attività di scavo archeologico, ricerca, tutela e valorizzazione – presso le Università: della Calabria ad Arcavacata (Cosenza), di Pisa, Perugia, Matera, Napoli (Istituto Universitario Orientale e Federico II), presso il Centre J. Bérard di Napoli, l’École Française de Rome, in Francia a Paris I-Sorbonne e Lille, in Svizzera a Bern e Ginevre, negli USA a Los Angeles e Malibu, in Germania all’Istituto Italiano di Cultura di Köln, in Grecia alla Scuola Archeologica Italiana di Atene. # C"&#DEFG#"&#DEFH#I2#5%5J*.#7%*5"(%(-%#$%&#+.5!-"-.#-%+(!+.K#4+!%(-!0+.#$%&&3L4-!-2-.# per la Storia e l’Archeologia della Magna Grecia (Taranto), con incarico di rappresen-"(-%#$%&&"#M.7*!(-%($%(:"#7%*#!#N%(!#<*+8%.&. !+!#$%&&"#O"&"J*!"#"�(%#$!#6"&.*!::"*%#!&# patrimonio archeologico della Sibaritide. Dal 1996 al 2001 fu coordinatore del comitato -%+(!+.K4+!%(-!0+.#!(-%*(":!.("&%#$%&#'!(!4-%*.#7%*#!#N%(!#%#&%#<--!6!-=#O2&-2*"&!#(%&&3"5J!to del Progetto “Francavilla – Berna – Malibu”, concernente lo studio dei reperti trafugati dall’area archeologica di Francavilla Marittima, restituiti all’Italia nel luglio 2001, anche per merito del suo maestro degli anni pisani, Salvatore Settis, all’epoca Direttore del Getty Center. Ricoprì ripetutamente incarichi di docente a contratto presso il Dipartimento di Archeologia e Storia delle Arti dell’Università della Calabria negli anni accademici DEEFBEE# %# DEEEBPQQQ/# %# 7*%44.# &"# M+2.&"# $!#<&-"# R.*5":!.(%# !(#<*+8%.&. !"# %$#<*+8!tettura della Città Classica dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria negli anni "++"$%5!+!#PQQSBPQQT#%#PQQTBPQQG/#7*.4% 2%($.#+.(#4%5!("*!#0(.#"&#PQDQ;# A queste funzioni va aggiunta la rappresentanza dello Stato in una cospicua serie di processi relativi alla tutela archeologica. Nel 2000 la Direzione Generale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali12 le trasmise un encomio solenne da parte del Ministro pro tempore. 12 Prot. 116738 del 21/11/2000, annotato sullo “stata” approvato con D.P.R. 3/57. 12 Queste attività sottrassero, com’è immaginabile, molto tempo a quello di cui poteva disporre per pubblicare i risultati delle sue ricerche e degli scavi. Malgrado ciò, i suoi titoli, in questo stesso opuscolo raccolti da Pier Giovanni Guzzo, arrivano esattamente a 52 nei 34 anni che vanno dal 1978 al 2012. Pensando già al suo congedo dalla Soprintendenza, si riprometteva, una volta libera dall’amministrazione, di dedicarsi alla pubblicazione dei suoi scavi, mai immaginando che un altro del Presidente Ciampi a Vibo Valentia il 13/01/2005: congedo sarebbe arrivato prima del Visita S. L. fra Salvatore Settis (a destra) e Maurizio Paoletti. tempo dovuto. Silvana Luppino fu donna di temperamento e credo che fra gli amici nessuno sia stato risparmiato almeno una volta dal suo carattere. Neanche il Prof. Arias, ad onta del timor reverentialis che ostentava verso di lui, ne era scampato! La sua indole volitiva è ben ritratta nella foto che correda la locandina di questo convegno %#!(#A2%&&"#!(#+2!#4!#-*.6"#"�"(+.#$!#U5"(2%&%#)*%+.;# Ma sapeva anche essere dolcissima nei momenti critici e le era propria la rara natura di chi non serba mai rancori. La manifestazione più patente del suo animo buono era quella del suo amore per i derelitti fra gli animali. Ancóra oggi a Reggio i suoi fratelli danno incarico a Mario di nutrire i gatti che alloggiano a villa Bertoni, incarico che "(+8%#"#5%#I2#"I0$"-.#VJ%(!(-%4.#"#-!-.&.# *"-2!-.W# negli anni che lì abitai. Il “cane della Luppino” negli scavi di Parco del Cavallo era quello che ella aveva trovato legato a un palo perché morisse di fame e di sete, ed era protetto dal personale e dai custodi, timorosi dei suoi strali ma anche coinvolti dalla sua umanità, come se fosse un animale sacro dell’antico Egitto. Poiché la bestiola interferiva scodinzolando e leccandomi mentre lavoravo negli scavi, e i custodi non osavano togliermelo di mezzo, risposi loro che “il cane della Luppino” ero io per come venivo trattato. Non dimenticherò mai Siria, la gattina da lei salvata ancóra lattante nella pianura del Crati, che si aggirava con passo felpato senza spostare un foglio sulla scrivania nel 42.#2I0+!.#$%&#'24%.#$!#M!J"*!/#A2"($.#I*"#&%#I24"# +%*+"6"5.#$!#%4"5!("*%#I.-. *"0%#%#*!&!%6!;#O.4!+- Sibari, estate 1984. 13 ché mi svagavo a chiamare Silvana la !"#$%&"'()# della Pianura di Sibari ed era beata che condividessi toto corde la sua passione felina. Ricordo la battaglia da lei perduta presso la Questura e la Prefettura di Cosenza, ma combattuta con convinzione umana ed alto senso dello Stato, per liberare le strade del Parco ArcheRossano 26/07/2008 con Luca Conti. ologico di Sibari dalle giovanissime e spesso minorenni schiave del sesso, ingiustamente chiamate prostitute, vittime dei loro infami sfruttatori e dei non meno turpi e volgari clienti. Questa vergogna inumana ampiamente tollerata dalle stesse autorità che dovrebbero impedirla, compresa quella giudiziaria – e nell’indifferenza della Chiesa Cattolica, che preferisce !($!*!::"*%#!*.#5.*"&!45.#.6%#4!"#7!>#7*.0+2.#X#&%#I"+%6"#7*.(2(+!"*%#&%#7"*.&%# più amare per l’atonia etica e l’indifferenza dei rappresentanti, o cosiddetti tali, dello Stato e della religione. Nell’Italia dei politici e degli amministratori corrotti, nell’Italia in cui una legge dell’attuale governo obbliga gli enti pubblici ad acquistare prodotti e servizi solo tramite gli esosi fornitori iscritti alla Consip, anche se trovino offerte inferiori fuori di essi, va segnalato che Silvana pagava il canone di locazione dell’alloggio nel Museo, in cui aveva scelto, rinunciando all’amplissima domus del compagno, di vivere relegata nella pianura sibarita, e che pagava personalmente anche la linea telefonica installatavi. Se quell’alloggio di servizio fosse stato nel cuore di una metropoli, sarebbe stato anche giusto che lo pagasse, ma in quel deserto tale fatto mi è sempre apparso semplicemente vessatorio. La tensione etica, che l’aveva indotta a militare $"#*" "::"#(%&&%#0&"#+.52(!4-%/#!(#2(#!($!*!::.#7.&!-!+.#+8%#(.(#%*"#!!.#5"#+8%# rispettavo per come lei lo viveva e intendeva, non l’abbandonò affatto – come spesso accade – quando divenne funzionaria statale. Fu – incredibilmente – del tutto priva sia delle gelosie tipicamente femminili, sia di quelle proprie di molti archeologi di Soprintendenza più o meno frustrati, e perciò non accampò mai pretesti per ostacolare chi le chiedesse di scavare nel territorio assegnatole o di studiarne i materiali, indipendentemente dai buoni rapporti personali: fu così che aprì la Sibaritide all’esperienza internazionale della *!+%*+"# 4+!%(-!0+";# UJJ%# 2(# 4%(4.# 7*.I.($.# $%&&3"5!+!:!"# %# I2# *"($%5%(-%# *!spettosa delle esigenze e della privacy degli amici, cui sapeva essere molto vicina e sempre leale. Mi rammarico ancóra di non essermi soffermato a parlarle più a lungo, come lei voleva, l’ultima volta che mi chiamò, nel giorno di San Valentino dello scorso febbraio, quand’era improvvisamente scomparsa mia madre. Ma non potevo immaginare che quella sarebbe stata la mia ultima conversazione. Il male fu diagnosticato solo due settimane prima della morte e non le fu detto. Che non se (%#I.44%#*%4"#+.(-.#(.(#Y#-2--"6!"#4+.(-"-./#$"-.#+8%/#&"#4%--!5"("#7*!5"#$%&&"#0(%/# 14 al momento di trasferirsi dall’alloggio di Sibari alla casa di S. Stefano di Rogliano, lasciò di sasso il tecnico del Museo Rodolfo Maccaferro, che la salutava con un “arrivederci”, rispondendogli: «Maccaferro, non ci rivedremo più». Fu quella l’unica agghiacciante allusione. La sua esuberanza poteva indurre ad un giudizio 427%*0+!"&%# $!# % .!45.;# O.4Z# (.(# %*";# M.(.# &32(!+.# -%4-!5.(%/# 7%*+89# "J!-"6.# allora nell’appartamento di villa Bertoni sottostante al suo, della non comune dedizione che dimostrò nell’assistere il suo compagno in una lunga terapia. Allora osavo prenderla in giro dicendole: «pensavamo tutti che fossi innamorata solo di te stessa, ma devo dare atto che lo sei anche di Luca!». La sua vitalità e la sua personalità veramente solare e immediata nascondevano una grande fragilità esistenziale, che la portava a rifuggire dall’argomento e dal pensiero della malattia e della morte. Ciò spiega il paradosso che, avendola frequentata per più di quarant’anni, ed avendo spesso lavorato insieme sulle testimo(!"(:%#+.5%#42&&%#*![%44!.(!#!(-.*(.#"&&"#5.*-%#&"4+!"-%+!#$" &!#"(-!+8!/#+.(#&%!#(.(# abbia mai approfondito quali fossero le sue convinzioni. Ma posso testimoniare che fu certamente una scettica, senza rigidità tuttavia: era felice come una bambina ai battesimi e si rapportava diplomaticamente nel suo lavoro alle gerarchie dell’onnipotente Chiesa Cattolica, anche se in fatto di tutela archeologica contro gli abusi ecclesiastici non rinunciava alla fermezza, e convisse serenamente con un compagno credente, limitandosi ad esercitare solo un garbato e comprensivo 25.*!45.#42&&"#42"#$%6.:!.(%/#$"#&%!#$%0(!-"#\$% ("#$%!#O.(-!#$%&#'%$!.%6.]13. A quanto altri amici mi hanno riferito, non credeva – come molti fra quegli antichi al cui studio si era consacrata – ad una vita e ad un destino oltremondani: era tutta proiettata sull’hic et nunc. Credo non abbia mai pensato né considerato cosa di lei sarebbe rimasto, in questo essendo una spontanea seguace della dottrina epicurea. Essendo per lei la morte il nulla, questo nulla era semplicemente fuori dei suoi interessi. Ma a te, Silvana, io dico che exegisti operibus tuis monumentum aere perennius14. Chi t’ha conosciuta non dovrà dimenticarti bevendo alla fonte di Lethe: vita enim mortuorum in memoria est posita vivorum15. Per questo abbiamo sentito di doverti ricordare. Silvana, la sola vita che possiamo darti sta nella memoria e nel cuore di noi sopravvissuti. «Moriendum fuit / properauit aetas. / Fatus hoc uoluit tuus»16: «Non c’è stato scampo alla morte, il tempo della vita è volato. Questo è stato il tuo destino». 13 Il gioco di parole era sul fatto che il compagno si chiama Luca Conti. Hor., Od. III 30: exegi monumentum aere perennius. 15 Cic., Phil. IX 10. L’oratore prosegue dichiarando che l’immortalitas del senatore Servio Sulpicio sarà assicurata dal senato con la dedica di una statua, di modo che l’oblivio posteritatis non oscuri la memoria della missione in cui perse la vita: Perficite ut is quem vos inscii ad mortem misistis immortalitatem habeat a vobis. Cui si statuam in rostris decreto vestro statueritis, nulla eius legationem posteritatis obscurabit oblivio. 16 Cfr. F. Bücheler, Carmina Latina Epigraphica, Lipsiae 1895, nr. 1542: il verso dice meus, che ho volto in tuus. 14 15 1/12/1950 - 12/04/2014 17 FELICE COSTABILE L’iscrizione dei censores repubblicani di Copia Thurii. Nella Sibaritide, sulla scarpa del Mastio della Masseria di Giosafatte in Val di Crati, ora dimezzato in altezza, si trova murata ab immemorabili, con una accurata cornice, l’iscrizione latina dei censores repubblicani di Copia Thurii. Nell’occasione della giornata in memoria di Silvana Luppino, ne pubblico la foto e, per la prima volta, le misure, e faccio dono al Museo Archeologico della Sibaritide del calco, in gomma siliconica, dell’iscrizione1 perché sia esposto, così completando la sezione epigrafica museale curata con competenza e gusto dal Prof. Antonio Zumbo dell’Università della Calabria. P(ublius) Magius (Publii) f(ilius) Iunc(us) | Q(uintus) Minucius (Lucii) f(ilius) > ce(n)s[ores] | basilicam fac(iundam) | cur(averunt) de sen(atus) sent(entia) 1 Nell’estate 2005, grazie all’autorizzazione di Silvana Luppino, e con l’aiuto dell’ispettore onorario alle Antichità Arch. Mario Candido e della Sig.ra Teresa Gangemi Candido per l’accesso in proprietà privata, potei eseguire le fotografie e commissionare il calco dell’epigrafe al restauratore Sig. V. Pitrelli. 18 Lapide in in calcare locale paglierino di cm 37×83. Altezza lettere: linea 1, 4-6 cm; linea 2, 5,5 cm; CENS in interlinea 5,5 cm; linea 3, 4, 5 cm; linea 4, 4 cm. Interpunzione fra le parole. CIL I2 fasc. 2.4, 1694 (A. DEGRASSI – I. KRUMMREY) = CIL X 123 = ILS II 5530 = RE XV.2 (1932), col. 1943 nr. 27. Cfr. anche: F. GRILLO, Antichità storiche e monumenti di Corigliano Calabro, «Calabria Nobilissima» XX (1966), pp. 33-4; P.G. GUZZO, Epigrafi latine della provincia di Cosenza, «Epigraphica» XXXVIII (1976), pp. 135-7 nr. 5; F. COSTABILE, Istituzioni e forme costituzionali delle città del Bruzio in età romana, Napoli 1984, p. 161 e n. 4; T. GRAVINA CANADÈ, Giosafatte in Val di Crati, Corigliano Calabro 1988, pp. 18-22; M. PAOLETTI, Occupazione romana e storia delle città, in S. SETTIS (cur.), Storia della Calabria antica. Età italia e romana, Roma Reggio Calabria 1994, p. 535. 0%('$./.,.#"%(1$%(,%(&/ (2 ,(33( (#,"("/"4"(2 ,(3(+ '5(!$")%(2 ,,6 575(/./($"+.,7 (",( problema se i censori e il senato menzionato come organo che delibera la costruzione della basilica, sede del tribunale, pertengano alla colonia latina del 193 o al municipium romano dell’89, nel quale la colonia mutò la forma civitatis(%,,%(&/ ( del bellum sociale5(0%(1.-.('./+ /- (2"(%!!$ 44%$ (",(2%-.(!%, .#$%&'.8('9 (!.-$:( avere importanza nel dirimere la questione cronologica. Anch’io aderii all’attri;*4"./ (%,,%('.,./"%($.)%/%8()%8(+-%/- ('9 (,%(7%,*-%4"./ (2 ,,%(!%, .#$%&%(!*<( far scendere l’epigrafe anche alla primissima età municipale, a favore di questa potrebbe militare il fatto che dopo la lex Iulia de civitate sociis et Latinis danda 1*$./.("/-$%!$ + ("/(-*--%(,63-%,"%(.$)%"(*/"&'%-%("/"4"%-"7 (2"( 2","4"%(!*;;,"'%(! $( dimostrare la convenienza dell’avere aderito alla cittadinanza romana rinunciando alla locale autonomia2. Publio Magio Giunco e Quinto Minucio potrebbero essere i primi censori eletti per il quinquennio 89-85 prima dell’e.v. al momento dell’istituzione del municipio, quando è possibile che siano stati inclusi nella cittadinanza anche i !.'9"(-9*$"/"(/./("/+ $"-"(/ ,,%('.,./"%(,%-"/%5(=(-%,(&/ (1*$./.('.)!"*-"(",(' /+"mento della popolazione e la conseguente esazione dei tributi e i censori curaro/.(,%('.+-$*4"./ (2 ,,6 2"&'".(+! '"&'%) /- (2 +-"/%-.(%,,6%))"/"+-$%4"./ (2 ,,%( giustizia, di cui prima la città mancava. I Minucii furono a Copia una gens specializzata nelle funzioni censorie, per'9>8( .,-$ ( */( ' /-"/%".( 2"( %//"( 2.!.( ",( /.+-$.( ?*"/-.( @"/*'".( &#,".( 2"( 0*'".8( quando i censori avevano cessato di esistere e i compiti ne erano demandati ai quattorviri o ai prefetti municipali, un M(arcus) Minucius M(a)n(ii) f(ilius) Sota di età tiberiana, certamente un discendente fu praef(ectus) Ti(berii) Caesaris Aug[usti] cens[o]ria potestate3. 2 E. Gabba, Urbanizzazione e rinnovamenti urbanistici nell’Italia centro-meridionale, in Id., Italia Romana, Como 1994, pp. 63-103; U. Laffi, I senati locali nello Stato municipale nel I sec. d.C., in Id., Studi di storia romana e di diritto, Roma 2001, pp. 457-8. 3 F. COSTABILE, Senatusconsultum de honore Ti. Claudi Idomenei, «Minima Epigraphica et Papyrologica» XI (2008) 13, pp. 82-111, 114-125, 129. 19 BIBLIOGRAFIA DI SILVANA LUPPINO (1978 – 2012) a cura di Pier Giovanni Guzzo 1. S. LUPPINO, Recensione a F. COSTABILE, Municipium Locrensium. Istituzioni ed organizzazione sociale di Locri romana, «RivFilIstrCl» CVI (1978), pp. 216-223. 2. S. LUPPINO, Strabone VI 1, 3. I Lucani a Petelia, «ArchStCalabria» XLVII (1980), pp. 37-48. 3. P.G. GUZZO, S. LUPPINO, Per l’archeologia dei Brezi. Due tombe fra Thurii e Crotone, «MEFRA» XCII (1980) 2, pp. 821-914. 4. S. LUPPINO, Montegiordano (Cosenza), «StEtr» XLIX (1981), pp. 495-496. 5. S. LUPPINO, Una statua equestre da Strongoli, in ! "# $%&'()*+&,-.+,./+&+&01(2-& sulla Magna Grecia e la Sicilia antica in onore di Paolo Enrico Arias, promossi da L. Beschi, G. Pugliese Carratelli, G. Rizza, S. Settis e pubblicati per cura di M.L. Gualandi, L. Massei, S. Settis, Pisa 1982, pp. 661-666. 6. S. LUPPINO, 34&*+,0561+&6),27)..-2+6154+&2+4&8(9+&:5*(1), in Temesa e il suo territorio (Atti colloquio Perugia-Trevi 1981), Taranto 1982, pp. 75-78. 7. S. LUPPINO, Belvedere Marittimo, in ;-<4-)=,585&1)>)=,58.5&2+445&.)4)6-??5?-)6+&=,+.5& in Italia e nelle isole tirreniche, IV, Pisa-Roma 1985, pp. 29-32. 8. S. LUPPINO, Bristachia, in&;-<4-)=,585&1)>)=,58.5&2+445&.)4)6-??5?-)6+&=,+.5&-6&3154-5& e nelle isole tirreniche, IV, Pisa-Roma 1985,, pp. 191-193. 9. S. LUPPINO, Cariati, in ;-<4-)=,585&1)>)=,58.5&2+445&.)4)6-??5?-)6+&=,+.5&-6&3154-5&+& nelle isole tirreniche, V, Pisa-Roma 1987, pp. 1-4. 10. S. LUPPINO, Casabona, in ;-<4-)=,585&1)>)=,58.5&2+445&.)4)6-??5?-)6+&=,+.5&-6&3154-5& e nelle isole tirreniche, V, Pisa-Roma 1987, pp. 29-31. 11. S. LUPPINO, Citerio, in ;-<4-)=,585&1)>)=,58.5&2+445&.)4)6-??5?-)6+&=,+.5&-6&3154-5&+& nelle isole tirreniche, V, Pisa-Roma 1987, pp. 319-321. 12. S. LUPPINO Il territorio nell’antichità, in AA. VV., La Sila Greca, Catanzaro 1987, pp. 37-44; 118-120; 168-175; 184. 13. S. LUPPINO, Osservazioni sui materiali, in Laos I. Scavi a Marcellina 1973-1985, Taranto 1989, pp. 19-23. 14. R. CANTILENA, A. BARONE, S. LUPPINO, Materiali dello scavo 1976. Area del Kerameikos, in Laos I. Scavi a Marcellina 1973-1985, Taranto 1989, pp.65-69. 15. M.T. VARONE, E. GRECO, R. CANTILENA, S. LUPPINO, Area Campilongo A, in Laos I. Scavi a Marcellina 1973-1985, Taranto 1989, pp. 74-81. 16. E. GRECO, S. LUPPINO, Materiali sporadici, in Laos I. Scavi a Marcellina 1973-1985, Taranto 1989, pp. 101-105. 17. S. LUPPINO, R. PERONI, A, VANZETTI, Broglio di Trebisacce. Scavi 1990-1991, in La Magna Grecia e i grandi santuari della madrepatria (Atti XXXII convegno di studi sulla Magna Grecia - Taranto 1991), Taranto 1992, pp. 431-435. 18. S. LUPPINO, A.B. SANGINETO, Appendice. Il deposito di anfore di Trebisacce ed un recipiente per la pix Bruttia, in @)4-0&+&A4B9>-+-)6&5&C).,-&D>-?+8,-%&E)01-1(?-)6+F&+.)6)9-5&+& 8656?+&2-&(65&.-11G&2+445&H5=65&I,+.-5%&D2-1-)&541+,5&+&1,52(?-)6+&2+44+&15<+44+&4).,+0-, a cura di F. Costabile, Soveria Mannelli 1992, pp. 174-191. 20 19. S. LUPPINO, E. GRECO, P.G. 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Il calco riproduce l’impronta lasciata dall’epigrafe inaugurale delle terme di Copia del I sec. d.C., riutilizzata nel III-IV, capovolta, come lastra pavimentale di una vasca delle terme ricostruite. Foto ad inversione cromatica. L’epigrafe, scoperta negli scavi condotti da Ghislaine Noyé nel 2004, fu pubblicata da Silvana Luppino in «MEP» XI (2008) 13, pp. 51-56. 23 ISBN 978-88-89367-92-6 Stampato in Reggio Calabria - Luglio 2014 9 788889 367926 24
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