Collegio sindacale da rilanciare - Unione Nazionale Giovani Dottori

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Giovedì 18 Settembre 2014
D OTTO RI COMMERCIALISTI
Ne discutono i giovani dottori commercialisti al convegno regionale Campania-Molise
Collegio sindacale da rilanciare
Un presidio di legalità per la corretta revisione dei conti
DI ANNALISA DE VIVO
Coordinatore regionale
Ugdcec CampaniaMolise
«R
uolo e responsabilità del
collegio sindacale»: è il titolo
apparentemente convenzionale, ma in questo momento
storico senza dubbio coraggioso, del convegno regionale previsto a Benevento il
prossimo 26 settembre, che
per la prima volta prevede
il coinvolgimento attivo di
tutte le unioni locali dei
Giovani dottori commercialisti e degli esperti contabili
della Campania e del Molise. L’evento si svolge, infatti, nell’ambito di uno scenario normativo letteralmente
stravolto per effetto delle
recenti previsioni del decreto competitività (dl 91/2014,
convertito con modificazioni
dalla legge 116/2014) che,
abrogando il secondo comma dell’art. 2477 c.c., ha
eliminato l’ipotesi in cui si
disponeva la nomina obbligatoria del collegio sindacale nelle srl ove il capitale
sociale non fosse inferiore a
quello minimo stabilito per
le spa, quest’ultimo peraltro ridotto a 50.000 euro dal
medesimo provvedimento.
In sede di conversione, si è
inoltre provveduto a specifi care che la sopravvenuta
insussistenza dell’obbligo
di nomina dell’organo di
controllo o del revisore costituisce giusta causa di revoca. La nomina dell’organo
di controllo o del revisore
resta, dunque, obbligatoria soltanto nei casi contemplati dal terzo comma
dell’art. 2477 c.c., vale a
dire se la società è tenuta
alla redazione del bilancio
consolidato, ovvero controlla una società obbligata alla
revisione legale dei conti, o
ancora se per due esercizi
consecutivi ha superato due
dei limiti indicati dal primo
comma dell’art. 2435-bis c.c.
per la redazione del bilancio
in forma abbreviata.
Quanto alla ratio di questa ennesima modifi ca del
sistema dei controlli societari, ancora una volta apprendiamo che l’intervento
legislativo è giustificato
da «motivi sistematici e in
un’ottica di semplificazione
e riduzione dei costi per le
piccole e medie imprese»,
secondo l’equazione, del tutto fuorviante, in base alla
quale tale riduzione debba
necessariamente rappresentare la via d’uscita dalla
crisi che quelle stesse imprese attanaglia. Eppure
è proprio il legislatore a
riconoscere al collegio sindacale un ruolo di evidente
centralità, attribuendogli
penetranti poteri di azione
e reazione. Poteri addirittura ampliati dai recenti
interventi legislativi che,
alle già pervasive funzioni di controllo di legalità e
revisione dei conti, hanno
aggiunto ulteriori ambiti
di intervento: è suffi ciente
pensare all’art. 6, c. 4-bis,
del dlgs 231/2001, introdotto nel 2012, che prevede
la possibilità per il collegio
sindacale di svolgere anche le funzioni dell’organo
deputato alla vigilanza sul
funzionamento, sull’osservanza e sull’aggiornamento dei modelli organizzativi
e di gestione adottati dalla
società.
Dunque, a dispetto di
qualsivoglia incoerente
abrogazione normativa,
motivata da apparenti ragioni di «semplificazione» e
«riduzione», la presenza del
collegio sindacale non può
che continuare a ritenersi
indispensabile, in quanto
presidio a garanzia della
trasparenza e del rispetto
della legalità, elementi che
costituiscono il biglietto da
visita di ogni impresa, piccola o grande che sia, che
intenda affacciarsi sul mercato.
In tale ottica, appare del
tutto illogico ridurre il perimetro delle imprese obbligate al controllo societario
che, al contrario, andrebbe
esteso a tutte le società con
regime di responsabilità limitata, a maggior tutela dei
soci e dei terzi.
È alla luce dello scenario
brevemente descritto che
il coordinamento regionale
Ugdcec-Campania e Molise
ha scelto di confrontarsi
sulle tematiche connesse
allo svolgimento delle funzioni di controllo legale e
revisione contabile, nella
convinzione che l’indiscussa competenza tecnica dei
commercialisti non possa
che costituire un elemento
cardine nel ridisegnare una
nuova mappa dei controlli
societari fondata, più che
sull’adempimento di un obbligo di legge, su una scelta
consapevole e lungimirante
da parte del mondo imprenditoriale.
© Riproduzione riservata
Pagina a cura dell’
Palmieri: urge capire l’impatto della norma
Domanda. Presidente Palmieri, perché
questo convegno?
Risposta. L’esigenza è nata in seguito alle
novità introdotte dal decreto competitività,
che ha disposto l’eliminazione dell’obbligo di
nomina del collegio sindacale/revisore nelle
srl con capitale sociale non inferiore a quello
minimo stabilito per le spa. Alla base di questo provvedimento c’è la volontà del governo
di favorire una riduzione di costi in capo alle
srl perché soggetto giuridico rappresentativo
della piccola e media impresa. Tuttavia tale
modifica, che di fatto determinerà la scomparsa di numerosi collegi sindacali, pone
l’esigenza di capire quanto l’opportunità di
confermare o meno detto organo sia da considerarsi unicamente alla luce dell’ammontare
del capitale sociale o, al contrario, sia da valutare in base all’importanza che lo stesso ha
con riferimento a una migliore gestione aziendale e alle maggiori garanzie che ne derivano
per il tessuto imprenditoriale del paese.
D. Per la prima volta un convegno regionale vede il coinvolgimento di tutte le
unioni del coordinamento. Quale segnale
intendete lanciare al territorio?
R. Viviamo un contesto economico sociale
sempre più negativo, ma abbiamo le competenze per proporre soluzioni, sollevare criticità
costruttive che possono risolvere problematiche legate al territorio, alla categoria e ai contribuenti. Per fare tutto questo però dobbiamo
essere uniti e fare squadra. L’obiettivo, quindi,
è quello di lanciare un messaggio al territorio: il 26 settembre rappresenta l’inizio di un
nuovo percorso unionistico campano molisano
con un unico obiettivo, quello di essere uniti
per crescere insieme!
D. Ci delinea un breve profilo dell’unione
che rappresenta, dell’attività svolta e delle
prospettive future?
R. Tra le attività dei Giovani dottori commercialisti di Benevento figurano la formazione, le commissioni di studio, la redazione di
documenti, ma soprattutto il supporto nella
risoluzione delle problematiche dei colleghi,
avendo sempre come obiettivo la tutela e lo
sviluppo della categoria. Siamo un gruppo di
giovani che crede fermamente nel ruolo centrale del dottore commercialista, e sebbene
«giovani» abbiamo la forza di essere presenti
quando è necessario, ma soprattutto di essere propositivi. Siamo consapevoli che solo
insieme e confrontandoci anche con altre categorie professionali saremo in grado di rappresentare una guida e proporre soluzioni in
questo momento che il nostro territorio sta
vivendo.
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