RASSEGNA Stampa 26 novembre 2014 SOMMARIO GdS - Il cibo è Doc? Ecco la macchina svela truffe. Ad Agraria di scena la sicurezza alimentare PalermoToday – Università, cani randagi con il collare blu per tranquillizzare gli studenti GdS – Ateneo, attività culturali: bando da 300 mila euro Repubblica- Quei siciliani in prima linea “In Africa tra pericoli e insidie ma è giusto per i bambini” LiveSicilia – SmArt City Italia sbarca a Palermo Ufficio Comunicazione Istituzionale - Responsabile per la Rassegna stampa Giusi Inzinna - [email protected] data Giornale di Sicilia ez 26-11-2014 pag 26 Cronaca di Palermo RICERCA. Alla facoltà universitaria analisi complesse e attrezzature d'avanguardia per verificare ché i prodotti non vengano alterati Il cibo è Doc? Ecco la macchina svela truffe Ad Agraria di scena la sicurezza alimentare Un lavoro complesso che oggi può essere messo a disposizione di Consorzi di tutela odi aziende che puntano alla qualità», spiega Baldassare Portolano, genetista animale che, con la sua equipe, ha messo a punto la piattaforma «Illumina». Clara Minissale •e• Verificare che le produzioni lattiero casearie siano autentiche; ottenere, in un paio di minuti, il contenuto di polifenoli totali, l'acidità e il quadro degli acidi grassi di un olio; stabilire se un alimento sia o meno degradato, se il packaging abbia reagito bene agli stress foto termici e quale sia la provenienza di un determinato prodotto. Sono tutte analisi piuttosto complesse che possono essere condotte e sviluppate al Dipartimento di Scienze Agrarie e Forestali dell'Università di Palermo che, con il progetto di ricerca Plass, Platform for Agrofood Science and Safety, ha creato una serie di MultiLab con l'obiettivo di garantire sicurezza agro-alimentare, qualità dei prodotti e rintracciabilità alimentare. Il progetto è stato illustrato allo Steri, nel corso di un convegno su «Alimenti, salute e sicurezza». Si tratta di macchinari ad alta precisione, unici in Sicilia, che hanno permesso, nell'arco di tre anni di lavori, di creare una serie di protocolli utilizzabili per autenticare varie produzioni, da quelle lattiero casearie a quelle agrumicole. «Un lavoro complesso che oggi può essere messo a disposizione di Consorzi di tutela, assessorati regionali, anche di aziende che puntano alla qualità», spiega Baldassare Portolano, genetista animale che, con la sua equipe, ha messo a punto la piattaforma Illumina, per il sequenziamento di interi genomi e l'analisi di migliaia di genotipi. «Con l'analisi del dna di un deter minato formaggio - sintetizza - sia mo in grado di stabilire se un for maggio è autentico o meno». Un cosa simile accade anche per l'olio con l'utilizzo di un altro strument( «che in pochissimo tempo - aggiun ge Francesco Paolo Marra, associa to del Dipartimento di Scienze Agra rie e Forestali - ci consente di ottene re una precisa caratterizzaziono dell'olio». «In pratica - afferma Andrea Pa ce, ricercatore di Chimica organic; - acquisendo dati sul prodotto au tentico e paragonandolo con quell( fasullo, vediamo dove si differenzia no, ottenendo una serie di dati signi ficativi che possono essere utilizzat a tutela dei consumatori». «Il nostr( obiettivo finale - dice Ettore Baro ne, responsabile scientifico del pro getto - è mettere in rete tutti quest laboratori per collaborare con vari> istituzioni e prendere parte a proget ti européi». rami PIL,^ , Due ricercatrici del Dipartimento di Scienze Agrarie e Foresta li dell'Università di Palermo e sullo sfondo la piattaforma «Illumina» Università degli studi di Palermo —Servizio Stampa Chiudi Università, cani randagi con il collare blu per tranquillizzare gli studenti Attak e Calzini faranno da apripista alla nuova iniziativa, nata con la collaborazione di Comune e Asp. Obiettivo: non fare percepire i quattrozampe dell'ateneo come un pericolo per i ragazzi. Il collare identificativo accerta la non aggressività. Parte così l'opera di mappatura del randagismo cittadino Redazione 25 Novembre 2014 I primi due cani a essere dotati del collare blu con la scritta “Università degli Studi di Palermo” saranno Attak e Calzini, due randagi “storici” di viale delle Scienze, assolutamente innocui ma spesso motivo di preoccupazione da parte degli studenti. Parte così il progetto di apposizione del collare ai cani del campus universitario, dopo un accordo tra Ateneo, assessorato al Verde del Comune di Palermo e Asp 6. Si tratta di cani già individuati con fotografie, dotati di microchip, sterilizzati, vaccinati e dichiarati “non morsicatori” dal responsabile di competenza del Comune. È il primo tassello di un progetto pilota destinato a mappare i randagi della città. Domani, alle 11.30, all’ex facoltà di Agraria di viale delle Scienze (edificio 4, ingresso Aula Magna) verrà presentato il progetto. Parteciperanno il rettore Roberto Lagalla, il sindaco Leoluca Orlando, l’assessore al Verde Franco Maria Raimondo, il direttore del dipartimento prevenzione veterinario dell’Asp 6, Paolo Giambruno. L’iniziativa mira a non fare percepire questi cani come un pericolo agli studenti e ai fruitori del campus. Il collare identificativo, infatti, ne accerta la non aggressività, il buono stato di salute, l’avvenuta sterilizzazione. Ma il progetto intende anche essere l’avvio di una più vasta opera di mappatura del randagismo cittadino che potrà così prevedere per i cani di altri luoghi della città la collocazione di analoghi collari di colori diversi. Giornale di Sicilia Cronaca di Palermo I data pag 26-11-2014 24 O Per le associazioni Ateneo, attività culturali: bando da 300 mila euro •cke II direttore generale dell'Università, Antonio Valenti, apre i termini per concorrere al finanziamento delle attività culturali e sociali promosse dagli studenti dell'ateneo, da svolgersi nell'anno accademico 2o -14/m5J fondi ammontano a poco più di 300 mila soo euro. L'importo massimo richiesto per le singole iniziative non potrà essere superiore a 20 mila euro. L'assegnazione dei finanziamenti è finalizzata alla creazione di occasioni di socializzazione fra studenti dell'università, attraverso iniziative di promozione culturale e sociale che abbiano attinenza con gli interessi e con le esigenze reali degli studenti di viale delle Scienze. La richiesta di finanziamento può essere presentata esclusivamente dalle associazioni studentesche iscritte all'albo A dell'ateneo. Dovrà essere indirizzata al rettore, redatta e sottoscritta dal legale rappresentante dell'associazione e presentata entro le ore 13 del prossimo 15 dicembre. Università degli studi di Palermo —Servizio Stampa LA REPUBBLICA data pag 26-11-2014 V Cronaca PARLANOGUOPERATORIZMPUNAUINPROGFmUMANrrAIU Quei siciliani inprima linea "In Africa tra pericoli e insidie ma è giusto per i bambini" GIUSI SPICA DORMONO con il cellulare sotto al cuscino e le valigie davanti alla porta dicasa. Pronti a partire per Paesi lontani ogni volta che scoppia una nuova emergenza. Lavorano sotto le bombe siriane, dentro gli ospedali da campo della Liberia, nei villaggi per profughi dell'Afghanistan. È l'esercito silenzioso dei volontari siciliani impegnati nelle missioni umanitarie. Armati solo di stetoscopio, bisturi e medicine. Disposti a rischiare la vita per cambiare il mondo o migliorarlo almeno un po'. Fabrizio Pulvírentí, l'infettivologo di Emergency che ha contratto l'Ebola in Sierra Leone, è uno di loro. Ed è in buona compagnia. In Sicilia sono 18 gli operatori umanitari che lavorano per Emergency ( sette ) , e per Medici senza frontiere (undici). Ma nell'Isola ci sono centinaia di "angeli" che partono per brevi missioni con le associazioni di volontariato, le Organizzazioni non governative e gli istituti religiosi. Per Teo Di Piazza, 41 anni, geologo palermitano e padre di due figlie, è una scelta di vita. Dal 2003 è responsabile tecnico e logistico per Medici senza frontiere in Belgio. È stato in Mo- zambico, Darfur, Etiopia, Niger, Congo, Uganda, Sudan, Mauritania. La vita l'ha rischiat a più di una volta. In Angola nel 2006, durante la prima emergenza Ebola: «Ero responsabile dell'approvvigionamento idrico dei centri di isolamento. È stata una delle missioni più difficili. Nonostante scafandro, tuta e guanti, la paura era tanta». Poi in Siria a febbraio scorso, in un campo profughi: «II nostro quartier generale — racconta — era al confine con la Turchia. Dopo tre giorni dal mio arrivo, una bomba dell'Isis ha colpito il nostro campo facendo 40 vittime. Ogni giorno attraversavo il confine ma non sapevo se avrei fatto ritorno». Ha rischiato grosso anche Guido Centamore, cardiologo catanese di 63 anni, dal 2008 impegnato nelle missioni in Eritrea e Sudan per Emergency. «Due anni fa—racconta— al ritorno da un viaggio nell'ospedale sudanese di Khartoum ho avuto la malaria». Eppure la malattia non l'ha scoraggiato. Marito e padre di due figli, è sempre pronto a salire sul primo aereo: «Ho fat toritorno dal Sudan tre settimane fa, ripartirò prima di Natale. All'inizio sono andato per curiosità, adesso è una missione di vita». Lo stesso spirito che anima Lorenzo Siracusano, trentatreenne di Messina laureato in Scienze diplomatiche e responsabile della logistica per l'ufficio umanitario di Emergency: «Lavoro qui da cinque anni. La mia prima missione è stata in Sudan. Dovevo stare due mesi, sono rimasto quasi due anni». Da allora non ha mai smesso di viaggiare: è stato inAfghanistan, Kurdistan, Iraq, Uganda, Sierra Leone. «La mia valigia è sempre pronta. Solo da due anni ho casa a Milano e un armadio dove sistemare le mie cose», sorride. Ma c'è anche un altro fronte. Quello dei volontari. Giovanni Ruvolo, primario di Cardiochirurgia al Policlinico di Palermo, lo fa dal 2001. Con la moglie ha fondato l'onlus "A cuore aperto' e ogni anno porta in Tanzania un'équipe di medici, infermieri e operatori sanitari. «Partono con noi una decina di professionisti. Attraverso il progetto "Un cuore per Ipogolo" facciamo visite ed esami gratuiti ai bambini del villaggio. Attraverso il progetto "Running doctors" facciamo visite itineranti per i villaggi a bordo di una jeep dotata di ecografo ed elettrocardiografo portatile». Nell'esercito dei volontari ci sono medici, studenti universitari, insegnanti, ingegneri. Tutti pronti a rinunciare alle proprie vacanze per dedicarle a chi vive nei Paesi flagellati da guerre ed epidemie. Lorella Vassallo, medico dell'Asp di Palermo e mamma di cinque figli, ha passato il periodo di Pasqua di due anni fa in Senegal coni missionari oblati di Maria Immacolata. «Siamo stati per 20 giorni in un villaggio a formare gli operatori sanitari locali e visitare donne e bambini», raccontala dottoressa. «Il tempo era poco — dice — ma se si creasse un ponte umanitario per la formazione in loco si potrebbero cambiare le cose». Università degli studi di Palermo —Servizio Stampa LA REPUBBLICA Cronaca data 26-11-2014 pag V Cronaca Il sogno di cambiare le cose. «Non per gloria personale ma per spirito di servizio». Secondo don Sergio Natoli, responsabile della missione che ogni anno porta in Africa e in America Latina una decina di volontari siciliani, è questo lo spirito giusto. «Qualche giorno fa — racconta — ho conosciuto un dentista desideroso di fare questa esperienza. Non per carità, ma per senso di giustizia. Le motivazioni alla base di una scelta del genere non devono contemplare mai il desiderio di autoaffermazione o sì rischia di fare più danno». In gioco, oltre alla vita degli altri, c'è anche la propria. Loro, gli "angeli delle missioni", hanno scelto di correre il rischio. Università degli studi di Palermo —Servizio Stampa SmArt City Italia sbarca a Palermo Martedì 25 Novembre 2014 - 10:18 Tre giorni in cui Energia Media in collaborazione il Comune di Palermo e in raccordo con istituzioni, imprese, università e associazioni, propongono un programma integrato in cui a momenti di approfondimento durante il giorno, se ne alterneranno altri di intrattenimento, arte e cultura nella fascia serale. PALERMO - A Palermo arriva SmART City Italia, un’occasione per approfondire il tema delle città Smart attraverso l’unione fra l’arte, massima espressione individuale, e la tecnologia, massima espressione di sistema. Tre giorni, il prossimo weekend - 27-28-29 novembre 2014 - in cui Energia Media in collaborazione il Comune di Palermo e in raccordo con istituzioni, imprese, università e associazioni, propongono un programma integrato in cui a momenti di approfondimento e informazione durante il giorno, se ne alterneranno altri di intrattenimento, arte e cultura nella fascia serale. L'iniziativa sarà presentata mercoledì 26 novembre alle ore 11, a Palazzo delle Aquile. Interverranno il sindaco Leoluca Orlando; Maurizio Carta, professore ordinario di urbanistica del Dipartimento di Architettura dell'Università degli Studi di Palermo e direttore dello Smart Planning Lab; Eleonora e Raffella Riva Sanseverino, autrici di "Atlante delle Smart city. Modelli di sviluppo sostenibili per città e territori"; Monica Guizzardi, Comunicazione Consorzio Arca; Enzo Fiammetta, Direttore del Museo delle Trame Mediterranee Fondazione Orestiadi di Gibellina; Daniela Li Vigni, Direttrice Riso, Museo d'Arte Contemporanea della Sicilia. Sponsor: Enel, Vodafone, Italtel, Enersaving, ST. © RIPRODUZIONE RISERVATA Ultima modifica: 25 Novembre ore 10:18
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