14 Economia L’ECO DI BERGAMO DOMENICA 21 DICEMBRE 2014 Albini, il mondo è più vicino grazie alla dogana in casa 2 Il Cotonificio ha ottenuto la certificazione Aeo dall’Agenzia doganale: tempi e burocrazia ridotti «Scelta strategica per lo sviluppo internazionale» 3 ad essere garanzia di serietà pro Un lasciapassare che fonda, nel rispetto delle regole avvantaggia i rapporti interna e della trasparenza della filiera» zionali, uno status che garanti spiega Silvio Albini, presidente sce trasparenza nella filiera, dal dell’azienda. Un percorso, que la materia prima alla produzione sto, raggiunto con la certificazio fino alla confezione e spedizio ne Aeo «che non si improvvisa, ne, con tutte le garanzie di trac e che richiede un lavoro struttu ciabilità richieste dalle normati rato di tutta l’azienda, oltre ad ve internazionali. Il Cotonificio essere un segnale importante Albini ha già tutto pronto per per i nostri clienti: significa che allestire a Firenze il suo stand abbiamo garanzie sempre più Thomas Mason, dal 13 al 16 gen forti per continuare il nostro svi naio alla Fortezza da Basso, e luppo internazionale» continua intanto festeggia il Natale con Albini. una certificazione che a livello In pratica il certificato è rico amministrativo e lo nosciuto dalle autori gistico ha un valore tà doganali di tutti gli fondamentale nello Creata stati membri del sviluppo commercia europea e di a Gandino l’Unione le. L’azienda di Albino tutti quelli extra Ue, è infatti diventata da un’area favorendo le procedu poche settimane Ope di informatizzazio specifica re ratore economico au ne nei rapporti doga per gestire nali e di controllo del torizzato (Aeo), uno status che viene con le spedizioni commercio interna ferito dopo lunghe ve zionale. Da due punti rifiche e audit effet di vista: agevolazioni tuati dall’Agenzia delle dogane nei passaggi doganali e nei con al fine di certificare il grado di trolli sulla sicurezza. E questo affidabilità, solvibilità finanzia significa che in Paesi come gli ria, trasparenza e sicurezza nella Usa, molto rigidi sui verifica del catena di produzione. la filiera del prodotto, Albini ha Un vero e proprio certificato una riduzione dei controlli, una che agevola nei passaggi dogana semplificazione doganale e faci li e che permette quindi ad Albini litazione nel controlli di sicurez di essere più veloce nell’export, za. Tutto questo perché quei con la soddisfazione anche dei controlli sono già stati fatti e clienti oltreoceano, in particola certificati, con mesi di verifiche re Stati Uniti, Cina e Giappone: direttamente nell’azienda di Al «Questo status ci consente di bino e la supervisione di rappre percorrere una strada più veloce sentanti della dogana italiana nell’esportazione e nei rapporti che hanno effettuato tutte le doganali con i Paesi esteri oltre analisi del caso direttamente in FABIANA TINAGLIA loco. «Da parte nostra abbiamo identificato una figura profes sionale dedicata ora a tutti gli aspetti logistici e doganali, af fiancata da altre due giovani ri sorse: dietro questo status inter nazionale c’è un lavoro capillare e di altissimo livello ammini strativo e tecnologico». Con, gra zie a questa certificazione, la cre azione di un’area doganale inter na allo stabilimento Albini di Gandino: tutte le spedizioni per tutto il mondo, in oltre 80 Paesi, partono da qui dove nel 2008 è stato aperto un innovativo cen tro logistico, congiuntamente al laboratorio prove tessili. «Un passo in avanti nella sempre più forte internaziona lizzazione del nostro lavoro» commenta Albini, anche con uno sguardo al Pitti: «Il 2014, per il tessile italiano, è stato un anno migliore di quello precedente, ma ora stiamo assistendo a pro blemi geopolitici che sicura mente impatteranno sulla no stra attività». Il pensiero va alla Russia, ma anche «alla politica di austerità in atto in Cina – com menta ancora Albini , ma non dobbiamo neppure restare pas sivi e reagire, volgendo lo sguar do maggiormente sull’Europa e sugli Stati Uniti il cui commercio sta tenendo bene, con la risalita del dollaro e l’euro più debole». Con un occhio, a lungo termi ne, anche sull’Africa: «Un conti nente dalle grandi potenzialità e risorse, da scoprire e meglio valorizzare». n ©RIPRODUZIONE RISERVATA 4 Albini certificato Aeo 1 La nuova collezione al Pitti Uomo Un’eleganza creativa per la linea Thomas Mason Accessori dalle fantasie non conven zionali, un mix di tessuti e colori abbi nati con estro per una collezione sem pre più ampia e divertente che rac conti un uomo che vive l’eleganza senza troppo rigore, con spirito crea tivo e voglia di unicità. Albini torna al Pitti con Thomas Mason e la nuova collezione di accessori uomo per l’au tunno/inverno prossimi: papillon, cravatte e pochette realizzati a mano, dai dettagli curatissimi e con interni a contrasto. Alla base della collezione Con una camicia bianca top line Bagutta festeggia i primi 40 anni Il nome è arrivato mentre si trovava in una stamperia nel Comasco, alla ricerca di tessuti. Pino Gavazzeni sta va parlando con un giovane stilista: «Ero già dell’idea di fare una linea nuova e gli dissi che volevo un nome italiano dato che a quei tempi era di moda la termino logia inglese e francese. Lui mi ricordò che a Milano c’era una strada che si cha mava Bagutta: mi piacque subito quella parola e il suo suono, e il giorno dopo registrai il marchio». Così 40 anni fa Pino Gavazzeni, ora 75enne, decise di dare il via a un nuovo brand di camicie: qual cheannoprimaavevapresoinma no le redini della Cit Spa, camice ria con sede ad Arcore e nata dal l’ingegno imprenditoriale dello zio Vittorio Polli, originario della Valle Brembana: «Apparteneva alla famiglia che aveva fondato la Manifattura della Valle Bremba na» ricorda Pino, che per Bagutta aveva un progetto ben definito: «Una linea sartoriale ma con quel la creatività stilistica che si respi rava soprattutto nel Milanese: mi sono avvalso sempre di giovani menti emergenti» spiega. Poi sei anni dopo l’incontro con Giorgio Armani: «Disegnò le nostre cami cieuomoedonnapercirca12anni: l’etichetta divenne a quei tempi “Bagutta by Armani”, e il suo gusto minimaleèancoraparteintegran te del nostro brand». Che ora è sotto la supervisione di Antonio, terza generazione in azienda e fi glio di Pino: «Questo anno è molto importante: festeggiamo i 40 anni e lo facciamo con una camicia bianca». Il motivo è semplice: «Siamo partiti da lì, trasformando questo modello in un’icona con temporanea nei materiali e detta gli – spiega . Ora l’abbiamo ripen satainiziandoancoraunavoltadal Antonio Gavazzeni 1.L’area doganale interna allo stabilimento del Cotonificio Albini; 2. Silvio Albini; 3. e 4. Alcuni dei capi della nuova collezione Thomas Mason che sarà presentata al prossimo Pitti che dopo aver varcato la soglia di Barneys a New York è già distribuita in Europa e Oriente, Giappone in pri mis – c’è una ricerca stilistica e sui ma teriali:aseguireilprogettoc’èunteam creativoguidatodaMaurizioColnago, seriatese di 45 anni e da 25 in Albini: «Sono cresciuto qui con una passione sempre più forte nella sperimenta zione dei materiali». Fil rouge della linea sono i tessuti e un nuovo punto di vista: «Ovvero creare un non con venzionale punto di vista nell’indos sare gli accessori». Da qui un lusso senzaformalità,poco«ingessato»tra mix di lini smerigliati, cotoni pregiati, cashmere,maanchemaglieeflanelle, alpaca e sete. Senza dimenticare le fantasie: la tinta unita che si unisce ai pois e al tartan, l’uso del melange e di colori poco usuali come il viola, il rosa e il turchese. «L’effetto è di grande eleganza per un look impeccabile e soprattutto personale – commenta Colnago . Obiettivo è il vestire bene, indossando prodotti esclusivi con un pizzico di eccentricità che rende chic conestro».Peresserestilistidisestes si: «Una consuetudine dall’America al Giappone, senza eccedere nel rigore e scoprendo uno stile casual più con temporaneo,divertenteeesclusivo». tessuto». lavaggi preziosi per il denim e di Perché la storia di una camicia segni pure tridimensionali: «Ab ètuttacondensatainunsologesto, biamo chiuso il 2014 stabilmente che è la scelta del tessuto stesso: (33 milioni per la Cit) , seppur con «Abbiamo prodotto, in partner sapevoli delle difficoltà di alcuni ship con il Gruppo Albini, un mo mercati a noi cari come la Russia dello uomo e donna, in numero e il Giappone, dai cambi svantag limitato e realizzata nel pregiato giosi – commenta Gavazzeni . Super Popeline 200, tessuto otte Nuovi progetti ce ne sono molti, e nuto da un filato sotti tra questi un mono lissimo ed esclusivo, in marcaaRomanel2015 cotone egiziano Giza e l’idea di aderire al Po 45, della collezione lo del lusso di Percassi haute de gamme David nel2016,aOrio».Enon e John Anderson». solo con le camicie: la Lavorato in doppio linea lanciata lo scorso ritorto e con un lento anno – Bagutta Evolu processo artigianale, si zione , torna al Pitti tratta di un cotone raf con una trentina di ca finato, talmente fine pi uomo e donna all’in che ne servono 75 km La camicia top line segna di capispalli e un per realizzare una ca total look che va a raf micia:«Tessutopregiatoericerca forzare ancora di più l’identità del tissimo e dettagli sartoriali – con brand tra felpe e tshirt, materiali tinua Gavazzeni . Per il collo l’ade tecnici, tanto jersey e il numero 40 sivo per esempio è lo stesso usato che diventa stampa celebrativa. dai sarti, i bottoni sono in madre «Inquestiannisiamosemprestati perla mentre il fit è moderno». un marchio riconoscibile, coeren Conlatradizionechesifacontem te e contemporaneo. Fedele a se poranea: «Per Bagutta la camicia stesso – conclude Pino Gavazzeni bianca è il mito delle origini: un , in un’identità stilistica in cui cre fattore identitario profondo», che diamo, proseguendo con eleganza andrà anche al Pitti Uomo il pros e una classe senza tempo». n simo gennaio, tra nuove stampe, Fa. Ti.
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