LA DIAGNOSI ENERGETICA COME STRUMENTO PER ASSUMERE LE CORRETTE SCELTE PROGETTUALI Arch. Angela Sanchini direttore tecnico di ARES Agenzia Regionale per l’Edilizia Sostenibile società in house della Regione Friuli Venezia Giulia Certificazione energetica/VEA Diagnosi energetica Diagnosi e certificazione energetica sono strumenti differenti ma che mirano a obiettivi finali comuni. La certificazione energetica ha infatti l’obiettivo di: fornire degli indicatori di prestazione energetica che consentano di comparare le prestazioni energetiche degli edifici in condizioni standard; garantire una maggiore trasparenza nel mercato immobiliare; diventare strumento per orientare strategie di incentivazione dell’efficienza energetica; creare i presupposti oggettivi per un miglioramento continuo della qualità energetica degli edifici: qualità energetica superiore implica un maggior valore commerciale dell’immobile. La diagnosi energetica invece ha lo scopo di far conoscere all’utente, che desidera effettuare interventi di riqualificazione energetica: • lo stato dell’insieme edificio - impianto; • gli eventuali elementi “malati”, sui quali intervenire: • il risparmio energetico ottenibile, rispetto alla situazione di partenza, al fine di effettuare le verifiche dell’efficacia sotto il profili dei costi dell’intervento. Per diagnosi energetica si intende dunque una procedura sistematica volta a fornire una adeguata conoscenza dei fabbisogni energetici e la individuazione e quantificazione delle opportunità di miglioramento della prestazione energetica sotto il profilo costi - benefici. La diagnosi energetica è uno strumento ideale per ottimizzare aspetti energetici e ambientali dell’attività di pianificazione e di regolamentazione degli Enti Locali dà un valore aggiunto ai proprietari di patrimoni edilizi: fornisce loro indicazioni su come destinare in modo più opportuno e redditizio eventuali risorse disponibili è un supporto di grande importanza nella redazione di tutte le tipologie contrattuali che si basano su prestazioni energetiche (finanziamento tramite terzi, linee di credito agevolate, contratti gestione calore con garanzia dei risultati ecc.) consente ai cittadini, ai proprietari e agli energy manager di raggiungere una conoscenza dei consumi energetici degli edifici che risulta essenziale per individuare le modalità di intervento possibili e quelle più efficienti. LA DIAGNOSI ENERGETICA NELLA NORMATIVA IL DECRETO LEGISLATIVO 30 MAGGIO 2008 N. 115 Decreto legislativo n. 115/2008 Il D. Leg.vo 30 maggio 2008, n. 115 “Attuazione della direttiva 2006/32/CE relativa all’efficienza degli usi finali dell’energia e i servizi energetici e abrogazione della direttiva 93/76/CEE” stabilisce: l) "contratto di rendimento energetico": accordo contrattuale tra il beneficiario e il fornitore riguardante una misura di miglioramento dell'efficienza energetica, in cui i pagamenti a fronte degli investimenti in siffatta misura sono effettuati in funzione del livello di miglioramento dell'efficienza energetica stabilito contrattualmente; n) "diagnosi energetica": procedura sistematica volta a fornire un'adeguata conoscenza del profilo di consumo energetico di un edificio o gruppo di edifici, di una attività o impianto industriale o di servizi pubblici o privati, ad individuare e quantificare le opportunità di risparmio energetico sotto il profilo costi-benefici e riferire in merito ai risultati; Decreto legislativo n. 115/2008 art. 13 Edilizia pubblica 1. In relazione agli usi efficienti dell'energia nel settore degli edifici, gli obblighi della pubblica amministrazione comprendono di norma: a) il ricorso, anche in presenza di esternalizzazione di competenze, agli strumenti finanziari per il risparmio energetico per la realizzazione degli interventi di riqualificazione, compresi i contratti di rendimento energetico, che prevedono una riduzione dei consumi di energia misurabile e predeterminata; b) le diagnosi energetiche degli edifici pubblici o ad uso pubblico, in caso di interventi di ristrutturazione degli impianti termici, compresa la sostituzione dei generatori, o di ristrutturazioni edilizie che riguardino almeno il 15 per cento della superficie esterna dell'involucro edilizio che racchiude il volume lordo riscaldato; Decreto legislativo n. 115/2008 art. 13 Edilizia pubblica - Testo in vigore dal 04/07/2008 c) la certificazione energetica degli edifici pubblici od ad uso pubblico, nel caso in cui la metratura utile totale supera i 1000 metri quadrati, e l'affissione dell'attestato di certificazione in un luogo, dello stesso edificio, facilmente accessibile al pubblico, ai sensi dell'articolo 6, comma 7, del decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 192. 2. Nel caso di nuova costruzione o ristrutturazione degli edifici pubblici od ad uso pubblico le amministrazioni pubbliche si attengono a quanto stabilito dal decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 192, e successive modificazioni. Decreto legislativo n. 115/2008 art. 16 Qualificazione dei fornitori e dei servizi energetici 1. Allo scopo di promuovere un processo di incremento del livello di qualità e competenza tecnica per i fornitori di servizi energetici, con uno o più decreti del Ministro dello sviluppo economico e' approvata, a seguito dell'adozione di apposita norma tecnica UNI-CEI, una procedura di certificazione volontaria per le ESCO …, e per gli esperti in gestione dell'energia … 2. Allo scopo di promuovere un processo di incremento del livello di obiettività e di attendibilità per le misure e i sistemi finalizzati al miglioramento dell'efficienza energetica, con uno o più decreti del Ministro dello sviluppo economico e' approvata, a seguito dell'adozione di apposita norma tecnica da parte dell'UNI-CEI, una procedura di certificazione per il sistema di gestione energia …, e per le diagnosi energetiche ... Decreto legislativo n. 115/2008 art. 18 Diagnosi energetiche e campagne di informazione 1. Entro centottanta giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, l'Agenzia definisce le modalità con cui assicura la disponibilità di sistemi di diagnosi energetica efficaci e di alta qualità destinati a individuare eventuali misure di miglioramento dell'efficienza energetica applicate in modo indipendente a tutti i consumatori finali, prevedendo accordi volontari con associazioni di soggetti interessati. LA NORMA UNI CEI/TR 11428 Norma UNI CEI/TR 11428 La norma UNI CEI/TR 11428 “Gestione dell’energia - Diagnosi energetiche - Requisiti generali del servizio di diagnosi energetica” è stata pubblicata a ottobre 2011 sotto forma di Rapporto Tecnico. Per tale norma scopo della diagnosi energetica è il raggiungimento di una conoscenza approfondita del reale comportamento (e del consumo) energetico di un sistema che usa e consuma energia al fine di individuare le più efficaci modifiche a tale comportamento per: • migliorare l’efficienza energetica; • ridurre i costi della bolletta energetica; • migliorare la sostenibilità ambientale nella scelta e nell‘utilizzo delle fonti energetiche; • riqualificare, ove necessario, il sistema energetico. Norma UNI CEI/TR 11428 La norma UNI CEI/TR 11428 definisce i requisiti e una metodologia comune per l‘esecuzione delle diagnosi energetiche nel settore terziario, industriale, residenziale e nelle organizzazioni pubbliche. Tra i requisiti generali che devono caratterizzare una diagnosi a norma è utile elencare: • la completezza: la diagnosi deve interessare tutto il sistema energetico concordato con il committente; • l‘attendibilità: i dati relativi ai consumi devono essere reali e di qualità; • la tracciabilità: deve essere possibile ricostruire il percorso logico e tecnico seguito dal responsabile della diagnosi; Norma UNI CEI/TR 11428 • l‘utilità: gli interventi proposti a chiusura della diagnosi devono essere valutati anche sotto il profilo costi/benefici al fine di essere realmente utili per il committente; • la verificabilità: al termine della diagnosi il committente deve poter verificare che le misure proposte e adottate portino effettivamente a dei miglioramenti di efficienza energetica in linea con quanto preventivato. La norma UNI CEI/TR 11428 inoltre definisce gli elementi principali del processo di diagnosi energetica, che vanno dai contatti e dall‘incontro preliminare con il committente, passando per la raccolta dati e le successive attività in campo che conducono infine all‘analisi vera e propria ed alla successiva formulazione delle azioni di miglioramento dell‘efficienza. LA NORMA UNI CEI EN 16247 Norma UNI CEI EN 16247 • • • • • UNI CEI EN 16247-1 Energy audits – Part 1: General requirements prEN 16247-2 Energy audits – Part 2: Buildings prEN 16247-3 Energy audits – Part 3: Processes prEN 16247-4 Energy audits – Part 4: Transportation prEN 16247-5 Energy audits – Part 5: Qualification of Energy Auditors definisce così l’«energy audit»: systematic inspection and analysis of energy use and energy consumption of a system or organization with the objective of identifying energy flows and the potential for energy efficiency improvements. LA DIRETTIVA 27/2012/UE Direttiva 2012/27/UE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 25 Ottobre 2012 Sull'efficienza Energetica Articolo 1 Oggetto e ambito di applicazione 1. La presente direttiva stabilisce un quadro comune di misure per la promozione dell'efficienza energetica nell'Unione al fine di garantire il conseguimento dell'obiettivo principale dell'Unione relativo all'efficienza energetica del 20 % entro il 2020 e di gettare le basi per ulteriori miglioramenti dell'efficienza energetica al di là di tale data. Articolo 3 Obiettivi di efficienza energetica 1. Ciascuno Stato membro stabilisce un obiettivo nazionale indicativo di efficienza energetica, basato sul consumo di energia primaria o finale, sul risparmio di energia primaria o finale o sull'intensità energetica. ….. All'atto della notifica gli Stati membri esprimono tali obiettivi anche sotto forma di livello assoluto di consumo di energia primaria e di consumo di energia finale nel 2020 e precisano come, e in base a quali dati, sono stati effettuati i calcoli. Nel definire tali obiettivi gli Stati membri tengono conto: a) del fatto che nel 2020 il consumo energetico dell'Unione non deve essere superiore a 1 474 Mtoe di energia primaria o non superiore a 1 078 Mtoe di energia finale; ….. …Una prima versione della strategia è pubblicata entro il 30 aprile 2014 e successivamente aggiornata ogni tre anni e trasmessa alla Commissione nel quadro dei piani d'azione nazionali per l'efficienza energetica. Articolo 5 Ruolo esemplare degli edifici degli enti pubblici 1. Fatto salvo l'articolo 7 della direttiva 2010/31/UE, ciascuno Stato membro garantisce che dal 1 o gennaio 2014 il 3 % della superficie coperta utile totale degli edifici riscaldati e/o raffreddati di proprietà del proprio governo centrale e da esso occupati sia ristrutturata ogni anno per rispettare almeno i requisiti minimi di prestazione energetica che esso ha stabilito in applicazione dell'articolo 4 della direttiva 2010/31/UE. La quota del 3 % è calcolata sulla superficie coperta totale degli edifici con una superficie coperta utile totale superiore a 500 mq di proprietà del governo centrale dello Stato membro interessato e da esso occupati che, al 1 o gennaio di ogni anno, non soddisfano i requisiti minimi di prestazione energetica stabiliti in applicazione dell'articolo 4 della direttiva 2010/31/UE. Tale soglia è portata a 250 mq a partire dal 9 luglio 2015. Articolo 5 Ruolo esemplare degli edifici degli enti pubblici Se uno Stato membro estende l'obbligo di ristrutturare ogni anno il 3 % della superficie coperta totale degli edifici alla superficie coperta degli edifici di proprietà di servizi amministrativi o da essi occupati ad un livello inferiore a quello del governo centrale, la quota del 3 % è calcolata sulla superficie coperta totale degli edifici con una superficie coperta utile totale superiore a 500 mq e, a partire dal 9 luglio 2015, superiore a 250 mq , di proprietà del governo centrale e di detti servizi amministrativi dello Stato membro interessato e da essi occupati che, al 1 o gennaio di ogni anno, non soddisfano i requisiti minimi di prestazione energetica stabiliti in applicazione dell'articolo 4 della direttiva 2010/31/UE. …Gli Stati membri dispongono che le misure di efficienza energetica siano destinate prioritariamente agli edifici del governo centrale con la più bassa prestazione energetica, laddove ciò è efficiente in termini di costi e tecnicamente possibile. Articolo 5 Ruolo esemplare degli edifici degli enti pubblici 7. Tenendo in debito conto le rispettive competenze e l'assetto amministrativo, gli Stati membri incoraggiano gli enti pubblici, anche a livello regionale e locale, e gli organismi di diritto pubblico competenti per l'edilizia sociale, a: a) adottare un piano di efficienza energetica, autonomo o nel quadro di un piano ambientale più ampio, che contenga obiettivi e azioni specifici di risparmio energetico e di efficienza energetica, nell'intento di conformarsi al ruolo esemplare degli edifici delle amministrazioni centrali di cui ai paragrafi 1, 5 e 6; b) instaurare un sistema di gestione dell'energia, compresi audit energetici, nel quadro dell'attuazione di detto piano; c) ricorrere, se del caso, alle società di servizi energetici e ai contratti di rendimento energetico per finanziare le ristrutturazioni e attuare piani volti a mantenere o migliorare l'efficienza energetica a lungo termine. Articolo 6 Acquisto da parte di enti pubblici 1. Gli Stati membri provvedono affinché il governo centrale acquisti esclusivamente prodotti, servizi ed edifici ad alta efficienza energetica, nella misura in cui ciò è coerente con il rapporto costi-efficacia, la fattibilità economica, una più ampia sostenibilità, l'idoneità tecnica, nonché un livello sufficiente di concorrenza, come indicato nell'allegato III. L'obbligo di cui al primo comma si applica agli appalti per l'acquisto di prodotti, servizi ed edifici da parte di enti pubblici nella misura in cui tali appalti hanno un importo pari o superiore alle soglie di cui all’articolo 7 della direttiva 2004/18/CE. 3. Tenendo in debito conto le rispettive competenze e l'assetto amministrativo, gli Stati membri incoraggiano gli enti pubblici, anche a livello regionale e locale, a conformarsi al ruolo esemplare dei rispettivi governi centrali acquistando esclusivamente prodotti, servizi ed edifici ad alta efficienza energetica. Gli Stati membri incoraggiano gli enti pubblici, in caso di bandi di gara per appalti di servizi con un contenuto energetico significativo, a valutare la possibilità di concludere contratti di rendimento energetico a lungo termine che consentano risparmi energetici a lungo termine. Articolo 8 Audit energetici e sistemi di gestione dell'energia 1. Gli Stati membri promuovono la disponibilità, per tutti i clienti finali, di audit energetici di elevata qualità, efficaci in rapporto ai costi e: a) svolti in maniera indipendente da esperti qualificati e/o accreditati secondo criteri di qualificazione; o b) eseguiti e sorvegliati da autorità indipendenti conformemente alla legislazione nazionale. Gli audit energetici di cui al primo comma possono essere svolti da esperti interni o auditor dell'energia a condizione che lo Stato membro interessato abbia posto in essere un regime di garanzia e controllo della qualità, inclusa, se del caso, una selezione casuale annuale di almeno una percentuale statisticamente significativa di tutti gli audit energetici svolti. Allo scopo di garantire l'elevata qualità degli audit energetici e dei sistemi di gestione dell'energia, gli Stati membri stabiliscono criteri minimi trasparenti e non discriminatori per gli audit energetici sulla base dell'allegato VI. ALLEGATO VI Criteri minimi per gli audit energetici, compresi quelli realizzati nel quadro dei sistemi di gestione dell'energia Gli audit energetici di cui all'articolo 8 si basano sui seguenti orientamenti: a) sono basati su dati operativi relativi al consumo di energia aggiornati, misurati e tracciabili e (per l'energia elettrica) sui profili di carico; b) comprendono un esame dettagliato del profilo di consumo energetico di edifici o di gruppi di edifici, di attività o impianti industriali, ivi compreso il trasporto; c) ove possibile, si basano sull'analisi del costo del ciclo di vita, invece che su semplici periodi di ammortamento, in modo da tener conto dei risparmi a lungo termine, dei valori residuali degli investimenti a lungo termine e dei tassi di sconto; d) sono proporzionati e sufficientemente rappresentativi per consentire di tracciare un quadro fedele della prestazione energetica globale e di individuare in modo affidabile le opportunità di miglioramento più significative. … Articolo 8 Audit energetici e sistemi di gestione dell'energia 2. Gli Stati membri elaborano programmi intesi ad incoraggiare le PMI a sottoporsi a audit energetici e favorire la successiva attuazione delle raccomandazioni risultanti da tali audit. Sulla base di criteri trasparenti e non discriminatori e fatto salvo il diritto dell'Unione in materia di aiuti di Stato, gli Stati membri possono istituire regimi di sostegno per le PMI, anche se queste hanno concluso accordi volontari, per coprire i costi di un audit energetico e i costi dell'attuazione di interventi altamente efficaci in rapporto ai costi in esso raccomandati, se le misure proposte sono attuate. Gli Stati membri richiamano l'attenzione delle PMI, anche attraverso le rispettive organizzazioni intermedie rappresentative, su esempi concreti di come i sistemi di gestione dell'energia possono aiutarle nelle loro attività. Articolo 8 Audit energetici e sistemi di gestione dell'energia 3. Gli Stati membri elaborano inoltre programmi intesi a sensibilizzare le famiglie ai benefici di tali audit attraverso servizi di consulenza adeguati. Gli Stati membri incoraggiano programmi di formazione per la qualificazione degli auditor dell'energia al fine di favorire la disponibilità di un numero sufficiente di esperti. Articolo 8 Audit energetici e sistemi di gestione dell'energia 4. Gli Stati membri garantiscono che le imprese che non sono PMI siano soggette a un audit energetico svolto in maniera indipendente ed efficiente in termini di costi da esperti qualificati e/o accreditati o eseguito e sorvegliato da autorità indipendenti conformemente alla legislazione nazionale entro il 5 dicembre 2015 e almeno ogni quattro anni dalla data del precedente audit energetico. Articolo 8 Audit energetici e sistemi di gestione dell'energia 7. Gli audit energetici possono essere indipendenti o far parte di un audit ambientale di più ampia portata. ……Fatta salva la legislazione dell'Unione sugli aiuti di Stato, gli Stati membri possono attuare regimi d'incentivazione e sostegno per l'attuazione delle raccomandazioni. Articolo 28 Recepimento 1. Gli Stati membri mettono in vigore le disposizioni legislative, regolamentari e amministrative necessarie per conformarsi alla presente direttiva entro il 5 giugno 2014. LA NORMA UNI CEI EN ISO 50001:2011 La norma nelle aziende Nel caso di una azienda, l’obiettivo di raggiungere una accorta gestione dell’energia che sia ecologicamente ed economicamente sostenibile non è raggiungibile attraverso una semplice decisione di acquisto: è necessaria una continuità di gestione attenta e finalizzata, che richiede il coinvolgimento di tutti gli operatori dell’impresa stessa per poter avere un controllo efficace dei consumi energetici. Da qui importanza di inserire nelle attività dell'organizzazione una cultura energetica che interessi tutte le risorse aziendali ed in particolare quelle che rientrano nei processi più energivori. La norma nelle aziende Esistono numerosi strumenti (es, EN 16001, ISO 50001, LCCA) che dettano requisiti e linee guida per la corretta pianificazione degli interventi, ma richiedono serio impegno della direzione verso il miglioramento dell'efficienza coinvolgimento attivo da parte di tutti i livelli aziendali. L’energy manager Ad oggi l’unica figura interna all’azienda che ha compiti di gestione e razionalizzazione dell’uso dell’energia è l’energy manager, soggetto introdotto in Italia dalla legge 10/91 con la denominazione di “responsabile per la conservazione e l’uso razionale dell’energia”. L’energy manager è obbligatorio solo per aziende con consumi superiori ai • 10.000 tep (tonnellate equivalenti di petrolio) per le imprese del settore industriale • 1.000 tep per i soggetti non industriali. L’energy manager Le funzioni dell'energy manager sono: • programmare la gestione dell’energia; • redigere il piano degli investimenti, a seguito dell’individuazione degli obiettivi specifici di risparmio energetico; • monitorare la realizzazione operativa degli interventi di razionalizzazione; • redigere un piano di contabilizzazione dell’energia, in grado di controllare tutte le possibilità di risparmio; • redigere il Contingency Plan, che consiste in tutte le possibili azioni correttive in grado di modificare le scelte errate in corso d’opera. L’energy manager A volte può accadere che l'energy manager non si trovi nelle giuste condizioni di poter operare in modo fruttuoso, • mancato riconoscimento del suo ruolo all'interno dell'azienda, • le priorità messe a bilancio spesso sono altre, e le richieste dell'energy manager passano in secondo piano. E' necessaria una gestione manageriale delle attività energetiche: l’energy manager deve avere possibilità di incidere nel processo decisionale e delle scelte tecnologiche precise all’interno di un piano economicofinanziario. I sistemi di gestione Un Sistema di Gestione (SG) è il complesso di azioni gestionali programmate e coordinate, procedure operative, sistemi di documentazione e di registrazione realizzati grazie ad una struttura organizzativa nella quale ruoli, responsabilità e risorse sono chiari e ben definiti Possono esserci diversi sistemi di gestione, a seconda del settore cui si applicano. A ciascun sistema di gestione si applica una particolare norma tecnica volontaria, che definisce le regole cui il SG deve rispondere. I sistemi di gestione L’adozione di un sistema di gestione è volontaria. L’obiettivo generalmente è quello di attuare azioni che consentono all’organizzazione di tenere sotto controllo i propri processi e le proprie attività. Le norme tecniche sui sistemi di gestione non definiscono specifici criteri prestazionali, ma definiscono principi generici che l'organizzazione deve seguire, non il modo in cui deve produrre determinati prodotti: per questo non sono applicabili ai prodotti ma solo all'azienda che li produce. La loro applicabilità prescinde dalla dimensione o dal settore dell’attività, che può essere un'azienda o qualsiasi altro tipo di organizzazione. Certificazione dei sistemi di gestione La realizzazione di un sistema di gestione, conforme ad uno standard tecnico, all'interno di un'organizzazione può essere comprovata da un ente di certificazione terzo e indipendente che attesta la conformità del sistema alla norma di riferimento e la certifica. La certificazione dei sistemi di gestione è, quindi, il riconoscimento dell'impegno profuso nel dotarsi di una gestione efficiente, di strutture idonee e di competenze adeguate, ma è anche una garanzia di affidabilità per clienti, fornitori, dipendenti e collaboratori. I sistemi di gestione Le norme più diffuse sono: • • • • • • ISO 9001 ISO 14001 ISO 22000 ISO 27000 OHSAS 18001 ISO 50001 sistemi di gestione della qualità; sistemi di gestione ambientale; sicurezza agroalimentare; sicurezza delle informazioni; sicurezza sul lavoro; sistemi di gestione energetica. La UNI CEI EN ISO 50001 La UNI CEI EN ISO 50001 Nel 2011 è stata emanata dall’ISO, International Organization for Standardization la norma ISO 50001:2011: il nuovo standard internazionale per la gestione dell'energia. La norma UNI CEI EN ISO 50001:2011 "Sistemi di gestione dell'energia - Requisiti e linee guida per l'uso" è la versione ufficiale italiana della norma internazionale ISO 50001. La ISO 50001 ha preso il posto della precedente EN 16001:2009 norma emanata dal CEN/CENELEC, European Committee for Standardization, e valida esclusivamente in ambito europeo.. La UNI CEI EN ISO 50001 La norma focalizza l’attenzione su • le prestazioni dell’organizzazione, • il rendimento energetico nello specifico, e soprattutto richiede che la promozione dell’efficienza energetica venga considerata lungo tutta catena di distribuzione dell’organizzazione e, importante novità, che sia un requisito da richiedere ai propri fornitori. La UNI CEI EN ISO 50001 L'approccio volontario alla norma permette inoltre di lasciare libere le organizzazioni di poter fissare quali e quanti obiettivi cercare di raggiungere e le relative tempistiche di attuazione. L'implementazione di un SGE crea notevoli vantaggi competitivi, soprattutto nei confronti dei concorrenti meno dinamici, migliorando da una lato l'efficienza dell'organizzazione e dall'altro l'immagine aziendale ed i rapporti con gli stakeholders quali clienti, società di assicurazione, enti creditizi, pubbliche istituzioni, ecc.. Energy management «tradizionale» In questo caso si coglie un’attenzione solo estemporanea alla riduzione dei consumi: i due malcapitati sulle montagne russe del risparmio energetico agiscono sentendosi in qualche modo gravati da un’incombenza accessoria. Non serve essere un profeta per prevedere, nel giro di qualche tempo, un nuovo peggioramento e conseguente “altro giro altra corsa” sulle montagne russe. Energy management «secondo un atteggiamento di miglioramento continuo» Dopo i primi risultati, si prosegue nell’evidenziazione continua di progetti di miglioramento, che ormai diventa processo fisiologico. Solo grazie ad un SGE ben congegnato si riuscirà efficacemente a: • organizzare il miglioramento continuo delle prestazioni energetiche • monitorare ed elaborare i risultati degli interventi attuati • diffondere tra il personale di tutti i livelli la cultura dell’efficienza energetica. In pratica, il motto con cui procedere dovrebbe essere “l’efficienza energetica è un viaggio, non una destinazione”. La struttura di fondo dei tutte le norme è la stessa: il modello del ciclo di Deming e l'approccio Plan-Do-Check-Act. Il ciclo di Deming è lo strumento alla base della filosofia del miglioramento continuo. Esso si compone di 4 parti: PLAN: la pianificazione (serve per individuare il problema o gli obiettivi e proporre strategie e fini); DO: l'implementazione (attuazione delle azioni pianificate); CHECK: la verifica (si effettua tramite la misurazione e il monitoraggio delle azioni intraprese per valutare eventuali differenze rispetto agli obiettivi prefissati); ACT: si adottano azioni per migliorare ulteriormente i risultati raggiunti. La UNI CEI EN ISO 50001 PUNTI ESSENZIALI E FASI DI UNA DIAGNOSI ENERGETICA Finalità Obiettivi generali della diagnosi (descrizione dello scopo e precisazione del livello di approfondimento da raggiungere). L’esecuzione della diagnosi energetica del sistema edificio impianto è finalizzata alla determinazione del fabbisogno energetico dell’edificio, dello stato dell’involucro edilizio e dell’impiantistica asservita ed alla determinazione delle possibili soluzioni di riqualificazione energetica del sistema edificio-impianto per la riduzione dei fabbisogni di energia primaria. Sopralluogo – rilievo dei dati E’ necessario un accurato sopralluogo che consente di prendere conoscenza dello stato dell’immobile analizzato. Durante il sopralluogo verrà effettuato il rilievo delle caratteristiche delle strutture e dei componenti che hanno diretta influenza sulle dispersioni termiche. Le caratteristiche dei vari elementi verranno valutate con una o più delle seguenti metodologie: • documentazione tecnica progettuale; • verifiche in sito con rilievi strumentali per edifici esistenti, in assenza di dati di progetto; • tabelle tipologiche, per edifici esistenti, in assenza di dati di progetto e in assenza di dati strumentali. STRUMENTAZIONE DI BASE La strumentazione di base che non può mai mancare ad un tecnico rilevatore • Blocco con base rigida • Torcia tascabile • Macchina fotografica digitale con zoom esteso • Doppio metro rigido • Metro digitale • Bussola STRUMENTAZIONE TECNICA La strumentazione per l’analisi dei principali fenomeni ambientali e con un ridotto impegno finanziario. • Termometro, igrometro digitale e velocità del vento • Termometro all’infrarosso portatile • Luximetro • Anemometro STRUMENTAZIONE INTELLIGENTE Una strumentazione che ci consente di monitorare i vari fenomeni nel tempo, per registrarne i dati consentendo una successiva rielaborazione a tavolino. • Data logger singolo parametro • Data logger multi parametro STRUMENTAZIONE «PIÙ IMPEGNATIVA» Una strumentazione più complessa e per l’uso della quale può essere richiesta una formazione particolare e un’abilitazione particolare. (prove non distruttive) • Termoflussimetro • Termocamera * • Endoscopio * • Blower door test ENDOSCOPIO SPESSIMETRO PER VETRI O SPESSIVETRO TERMOFLUSSIMETRO TERMOCAMERA BLOWER DOOR TEST Consumi storici E’ necessario acquisire anche i consumi storici di combustibile dell’edificio. Per consumi storici si intende la media di quelli degli anni precedenti riferiti a più stagioni con andamenti climatici tipici se raffrontati ai gradi-giorno della zona climatica di appartenenza. Bilancio energetico Calcolo del fabbisogno dell’involucro edilizio Le caratteristiche dell’edifico che sono state rilevate durante il sopralluogo costituiranno la base del modello di simulazione necessario per la determinazione del fabbisogno di energia netta o utile dell’edificio. Bilancio energetico Fabbisogni di energia primaria Le caratteristiche delle componenti impiantistiche determinate durante il sopralluogo o acquisite tramite documentazione tecnica saranno la base per la determinazione dei fabbisogni di energia primaria dell’edificio. Le basi di valutazione energetica per il calcolo del fabbisogno energetico sono: • climatizzazione invernale; • produzione di acqua calda • ventilazione; • climatizzazione estiva; • illuminazione. Interventi di riqualificazione energetica Sulla base delle simulazioni e tenendo conto delle indicazioni rilevate durante il sopralluogo saranno individuati tutti i possibili interventi sul sistema edificio - impianto effettivamente realizzabili. Per questi sarà stimato un prezzo indicativo di realizzazione ed il relativo beneficio in termini di risparmio energetico ed economico. Si dovranno anche indicare gli eventuali benefici fiscali e le fonti di finanziamento disponibili in ambito europeo, nazionale e regionale. Interventi di riqualificazione energetica Definizione dei flussi energetici che possono determinarsi successivamente alla realizzazione degli interventi, con quantificazione del risparmio energetico ottenibile. Analisi economica degli interventi, attraverso la definizione degli scenari (per ciascun intervento sulla base dei costi e dei risparmi stimati è necessario valutare gli opportuni indicatori di convenienza economica). Eventuale calcolo delle emissioni di CO2 evitate per la quantificazione delle emissioni evitate. Interventi di riqualificazione energetica Interventi di riqualificazione energetica consigliati e definizione di un piano finanziario. Tra tutti gli interventi che tecnicamente sono stati individuati saranno indicati come consigliati i soli interventi che si ritengono realizzabili sulla base del confronto degli indicatori economici e di realizzabilità degli interventi. Analisi costo - benefici La diagnosi energetica come strumento per assumere le corrette scelte progettuali: La figura del “Green Energy Auditor” Distretto del Coltello di Maniago geom. Giorgio Bertoli Maniago 18 marzo 2014 GREEN ENERGY AUDITOR La diagnosi energetica come strumento per assumere le corrette scelte progettuali LA RISPOSTA DI GREEN ENERGY AUDITOR Analisi dell’impatto energetico ambientale degli edifici industriali Analysis of environmetal energy impact of industrial buildings Progetto Standard bando n. 2/2009: EnergyViLLab rif. CB118 arch. Sanchini - geom. Bertoli. Maniago, 18 marzo 2014 Flusso di processo per la gestione di un programma di Audit (fonte: EN ISO 19011:2002) GREEN ENERGY AUDITOR Analisi dell’impatto energetico ambientale degli edifici industriali Analysis of environmetal energy impact of industrial buildings Progetto Standard bando n. 2/2009: EnergyViLLab rif. CB118 arch. Sanchini - geom. Bertoli. Maniago, 18 marzo 2014 Secondo la EN ISO 19011-2002 l’attività di Audit è fondata su un certo numero di principi, che si riferiscono all’Auditor, il rispetto dei quali è un prerequisito per fornire conclusioni dell’Audit pertinenti e sufficienti e per assicurare che auditor diversi, operando indipendentemente l’uno dall’altro, pervengano a conclusioni simili in circostanze simili: Comportamento etico: il fondamento della professionalità. Fiducia, integrità, riservatezza e discrezione sono essenziali per l’attività di audit. Presentazione imparziale: l’obbligo di riportare fedelmente e con precisione. Le risultanze, le conclusioni ed i rapporti di audit riflettono fedelmente ed accuratamente le attività di Audit. Vengono riportati gli ostacoli significativi incontrati durante l’audit e le opinioni divergenti non risolte tra il gruppo di audit e l’organizzazione oggetto dell’Audit. Adeguata professionalità: l’applicazione di accuratezza e di discernimento nell’attività di audit. Gli Auditor pongono un’attenzione di livello adeguato all’importanza del compito che essi svolgono e alla fiducia riposta in loro dai committenti dell’audit e dalle altre parti interessate. È fondamentale che essi posseggano le competenze necessarie. GREEN ENERGY AUDITOR Analisi dell’impatto energetico ambientale degli edifici industriali Analysis of environmetal energy impact of industrial buildings Progetto Standard bando n. 2/2009: EnergyViLLab rif. CB118 arch. Sanchini - geom. Bertoli. Maniago, 18 marzo 2014 Indipendenza: la base per l’imparzialità dell’audit e l’obiettività delle sue conclusioni. Gli auditor sono indipendenti dall’attività oggetto dell’audit e sono liberi da pregiudizi e conflitto d’interesse. Gli auditor conservano uno stato di obiettività di pensiero durante il processo dell’audit per assicurare che le risultanze e le conclusioni dell’audit siano basate solo sulle evidenze dell’audit. Approccio basato sull’evidenza: il metodo razionale per raggiungere conclusioni dell’audit affidabili e riproducibili in un processo dell’audit sistematico. Le evidenze dell’audit sono verificabili. Esse si basano su campioni di informazioni disponibili, poiché un audit è effettuato in un periodo di tempo limitato e con risorse limitate. L’uso appropriato del campionamento è strettamente connesso con il livello di confidenza che può essere riposto sulle conclusioni dell’audit. GREEN ENERGY AUDITOR Analisi dell’impatto energetico ambientale degli edifici industriali Analysis of environmetal energy impact of industrial buildings Progetto Standard bando n. 2/2009: EnergyViLLab rif. CB118 arch. Sanchini - geom. Bertoli. Maniago, 18 marzo 2014 Quando l’oggetto dell’Audit sono degli edifici, degli impianti ad essi collegati, delle infrastrutture produttive e lo scopo è quello di ridurre il consumo di energia primaria da origine fossile si fa riferimento all’Energy Audit. “l’Energy Audit è una procedura sistematica per ottenere una adeguata conoscenza dei profili dei consumi energetici esistenti di un edificio o gruppo di edifici, di una struttura industriale e un servizio privato o pubblico, allo scopo di identificare e quantificare in termini di convenienza economica opportunità di risparmio energetico e il rapporto di ciò che è emerso” GREEN ENERGY AUDITOR Analisi dell’impatto energetico ambientale degli edifici industriali Analysis of environmetal energy impact of industrial buildings Progetto Standard bando n. 2/2009: EnergyViLLab rif. CB118 arch. Sanchini - geom. Bertoli. Maniago, 18 marzo 2014 Certificazione Energetica Tipo di valutazione Dati di ingresso Scopo della valutazione Uso Clima Edificio Di progetto (Design Rating) Standard Standard Progetto Standard (Asset Rating) Standard Standard Reale Adattata all’ utenza (Tailored Rating) In funzione dello scopo Reale Energy Audit GREEN ENERGY AUDITOR Permesso di costruire Certificazione energetica Certificazione energetica Ottimizzazione, Validazione, Diagnosi e programmazione interventi di riqualificazione Fonte: UNI TS 11300 - 1 Analisi dell’impatto energetico ambientale degli edifici industriali Analysis of environmetal energy impact of industrial buildings Progetto Standard bando n. 2/2009: EnergyViLLab rif. CB118 arch. Sanchini - geom. Bertoli. Maniago, 18 marzo 2014 Questa definizione evidenzia i quattro elementi che caratterizzano un Energy Audit a prescindere dalla modalità operativa adottata: La conoscenza dei profili dei consumi di energia del sistema indagato; L’individuazione delle possibili misure di contenimento dei consumi; La valutazione di tali misure sulla base di una logica costi/benefici; L’attività di reporting ossia la restituzione analitica del lavoro fatto. Flusso di processo semplificato per un Energy Audit GREEN ENERGY AUDITOR Analisi dell’impatto energetico ambientale degli edifici industriali Analysis of environmetal energy impact of industrial buildings Progetto Standard bando n. 2/2009: EnergyViLLab rif. CB118 arch. Sanchini - geom. Bertoli. Maniago, 18 marzo 2014 Il Green Energy Audit non si limita a fornire strumenti e metodi per ridurre i consumi di energia ma si pone un obiettivo ben più importante: contribuire ad un miglioramento globale della sostenibilità dell’edificio. ELEMENTI CHE CARATTERIZZANO IL GREEN ENERGY AUDIT Nella definizione dei possibili interventi di retrofit non si considerano solo misure che concorrono alla riduzione delle risorse energetiche, ma tutte le misure che portano ad una riduzione dei consumi di risorse. L’Auditor, nel momento in cui seleziona una misura, si deve informare su come questa misura possa influire sui criteri premianti contenuti nello schema di certificazione ambientale di riferimento che nel nostro caso abbiamo assunto che sia ITACA; I criteri di scelta degli interventi possono essere indirizzati fin dall’inizio a partire da questi indicatori: l’Auditor quindi si può porre due obiettivi: il primo è quello di massimizzare le prestazioni energetiche, il secondo è quello di massimizzare la qualità ambientale (o un mix dei due); Nella definizione delle misure si da ampio spazio a tutte quelle tecnologie a consumo zero, ad esempio le tecnologie impiantistiche che sfruttano le fonti energetiche rinnovabili come solare termico, solare fotovoltaico e biomassa; Nella definizione delle misure si da ampio spazio a tutte le soluzioni naturali che possono contribuire al controllo climatico e illuminotecnico dell’edificio, come ad esempio tetti verdi, facciate verdi, sistemi di ombreggiamento naturale, sistemi solari passivi e sistemi di daylighting. GREEN ENERGY AUDITOR Analisi dell’impatto energetico ambientale degli edifici industriali Analysis of environmetal energy impact of industrial buildings Progetto Standard bando n. 2/2009: EnergyViLLab rif. CB118 arch. Sanchini - geom. Bertoli. Maniago, 18 marzo 2014 Energy Audit procedura sistematica volta a fornire una adeguata conoscenza del profilo di consumo energetico di un edificio o gruppo di edifici, di una attività e/o impianto industriale o di servizi pubblici o privati, ad individuare e quantificare le opportunità di risparmio energetico sotto il profilo costi - benefici e riferire in merito ai risultati. Energy Auditor soggetto individuale o organizzazione in possesso delle competenze tecniche e organizzative necessarie per condurre un Energy Audit. Green Energy Audit a differenza dell’Energy Audit questa procedura si pone anche l’obiettivo di individuare le azioni che possono migliorare la sostenibilità globale dell’edificio, dell’impianto o del sistema oggetto dell’indagine. Green Energy Auditor soggetto individuale o organizzazione che, oltre ad avere i requisiti dell’Energy Auditor ha anche le competenze sui protocolli di certificazione ambientale internazionali (ad esempio ITACA, LEED, BREEAM, ecc.) e quindi è in grado di effettuare una valutazione dei possibili miglioramenti della sostenibilità dell’edificio, dell’impianto o del sistema oggetto dell’indagine. GREEN ENERGY AUDITOR Analisi dell’impatto energetico ambientale degli edifici industriali Analysis of environmetal energy impact of industrial buildings Progetto Standard bando n. 2/2009: EnergyViLLab rif. CB118 arch. Sanchini - geom. Bertoli. Maniago, 18 marzo 2014 Flusso di processo del Green Energy Audit GREEN ENERGY AUDITOR Analisi dell’impatto energetico ambientale degli edifici industriali Analysis of environmetal energy impact of industrial buildings Progetto Standard bando n. 2/2009: EnergyViLLab rif. CB118 arch. Sanchini - geom. Bertoli. Maniago, 18 marzo 2014 GREEN ENERGY AUDITOR Analisi dell’impatto energetico ambientale degli edifici industriali Analysis of environmetal energy impact of industrial buildings Progetto Standard bando n. 2/2009: EnergyViLLab rif. CB118 arch. Sanchini - geom. Bertoli. Maniago, 18 marzo 2014 Schema gerarchico per la classificazione delle checklist GREEN ENERGY AUDITOR Analisi dell’impatto energetico ambientale degli edifici industriali Analysis of environmetal energy impact of industrial buildings Progetto Standard bando n. 2/2009: EnergyViLLab rif. CB118 arch. Sanchini - geom. Bertoli. Maniago, 18 marzo 2014 Strumenti di valutazione: Manuali – linee guida AREE DI INTERESSE Involucro edilizio (coperture, basamenti, pareti, involucro trasparente, protezione solare, daylighting, ecc.); Impianti meccanici (riscaldamento, climatizzazione estiva, ventilazione, produzione di acqua calda, servizi idrici, ecc.); Impianti elettrici (generazione, distribuzione e utilizzo dell’energia, illuminazione); Fonti energetiche rinnovabili (solare termico, solare fotovoltaico, biomassa, ecc.); Miglioramento della gestione (miglioramento della gestione, manutenzione e contabilità energetica, ecc.). GREEN ENERGY AUDITOR Analisi dell’impatto energetico ambientale degli edifici industriali Analysis of environmetal energy impact of industrial buildings Progetto Standard bando n. 2/2009: EnergyViLLab rif. CB118 arch. Sanchini - geom. Bertoli. Maniago, 18 marzo 2014 Ispettore GREEN ENERGY AUDITOR Analisi dell’impatto energetico ambientale degli edifici industriali Analysis of environmetal energy impact of industrial buildings Progetto Standard bando n. 2/2009: EnergyViLLab rif. CB118 arch. Sanchini - geom. Bertoli. Maniago, 18 marzo 2014 NON SOLO UNA FIGURA SPECIFICA PER IL GREEN ENERGY AUDIT MA ANCHE STRUMENTI DI VERIFICA E VALUTAZIONE GREEN ENERGY AUDITOR Analisi dell’impatto energetico ambientale degli edifici industriali Analysis of environmetal energy impact of industrial buildings Progetto Standard bando n. 2/2009: EnergyViLLab rif. CB118 arch. Sanchini - geom. Bertoli. Maniago, 18 marzo 2014 GRAZIE - THANKS - HVALA Geom. Giorgio Bertoli Via Lorenzoni, 16 – Gradisca d’Isonzo (GO) Tel 0481 969924 [email protected] www.sitest.it Collaborazione e patrocinio Sacert - Milano Green Energy Audit Per creare questa presentazione abbiamo usato 100% energia pulita Multiutility 24 giugno 2013 88 ARES Agenzia Regionale per l’Edilizia Sostenibile www.aresfvg.it [email protected] Tel.0427.709326 0432.555159
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