27 novembre 2014 CAVALLERMAGGIORE CORRIERE di SAVIGLIANO Agorà di armando persia - La capsula spaziale Rosetta mercoledì 12 novembre si è posata sul suolo di una cometa senza coda che si evidenzia solo quando passa davanti al sole. Il viaggio dalla Terra è durato 10 anni e mezzo per percorrere 1 miliardo di chilometri. Il costo dell’operazione all’Ente Spaziale Europeo è di 1,4 miliardi di euro: 3,5 euro per ogni abitante del nostro continente; come un chilo di pane. Le argomentazioni dei contrari sono facilmente intuibili: ci togliamo il pane di bocca per “sfruculiare” una cometa! Poi ci dicono che dopo aver analizzato i campioni di roccia, se scopriranno che questi contengono alcuni elementi chimici che compongono la nostra terra, si avvalora l’ipotesi che la vita sul nostro pianeta fu portata dalle comete. La scoperta non soddisferà gli scettici, ma aumenta il bagaglio del nostro sapere. Qualcuno ha detto che la cultura non riempie la pancia, ma noi osserviamo che nutre la mente. Un cervello ben alimentato saprà sempre scovare le fonti per riempire la pancia. - Il quadro contenente le fotografie dei nostri sindaci è un bel mosaico composto sullo scudo di San Giorgio, nostro patrono. Un mosaico di dedizione, di servizio disinteressato, illuminato da una luce conquistata con sacrifici ed eroismi nel periodo bellico: la partecipazione popolare, espressione della libertà raggiunta a duro prezzo. Pertanto, a chi umilmente desiderava essere dimenticato diciamo: no, non è possibile confinare nell’oblio chi ha lavorato per noi, anche chi svolse le funzioni di pro-sindaco, in conseguenza di evento tragico (esempio: Domenico Racca). In questo mosaico si inserisce una tessera molto luminosa: un messaggio lanciato da una scolaresca di Riva Ligure. Ci dicono che la vera bellezza nel mondo è l’amore, la solidarietà verso gli altri anche se diversi da noi. I bambini liguri, per farsi capire bene anche dai loro coetanei, si sono inventati una favola, l’hanno intitolata “Il Gufo Bubo”. È la storia di un gufo che anziché dormire di giorno e svolazzare di notte, fa tutto al contrario. I suoi simili lo disprezzavano e lo deridevano. Un giorno Bubo, volando alla luce del sole, scorse che alcuni malviventi stavano ingabbiando i gufi per portarli in un laboratorio che li avrebbe usati come cavie. Volò in picchiata e liberò i gufi dormienti. Questi gli furono riconoscenti e da quel giorno lo amarono. Bubo ne fu felice e fece scoprire loro le bellezze della natura che, girando di notte, non avevano mai visto. Che ne sarà dei locali ex Asl? Da circa un anno un grande immobile privato del centro storico è sfitto e inutilizzato. Si tratta dell’edificio di proprietà dell’Asl Cn1 ubicato in piazza Santa Chiara. La struttura, di notevoli dimensioni, è dislocata su due piani. Al piano terra c’era un tempo il servizio veterinario, poi trasferito a Racconigi e al primo piano il consorzio socio assistenziale “Monviso Solidale”, emigrato anch’esso nei locali dell’asilo Borrone. Da un anno l’immobile è vuoto e come per tutti gli edifici sfitti, il degrado purtroppo avanza, con problemi economici che si vanno ad aggiungere ad un’indispensabile ristrutturazione che dovrà essere messa in atto nel momento in cui la proprietà deciderà di riutilizzarlo, venderlo, oppure darlo in concessione. Nel recente passato, su questo specifico immobile, il Comune aveva mostrato interesse, avviando una serie di incontri con i vertici Asl per sondarne le inten- Gonella rievoca la lotta di Liberazione Il partigiano “Berretto storto” Mercoledì 26 novembre, il Consiglio comunale sarà chiamato a votare un ordine del giorno sulla richiesta di sostegno alla proposta di legge per l’istituzione dei “Cavalieri della Liberazione” in occasione della ricorrenza del 70° anniversario della Liberazione (1945-2015). Spinti da questa proposta di ricordare in maniera tangibile e ufficiale il fondamentale contributo alla lotta di liberazione portata a termine dai partigiani, abbiamo raccolto la storia di un nostro cittadino che quei tristi momenti li ha vissuti sulla propria pelle. La storia di Pasqualino Gonella per tutti “Lino”, 87 anni, racconigese di nascita, ma cavallermaggiorese d’adozione, parte da quel lontano 8 settembre 1943, una data che nella memoria collettiva è diventata uno dei momenti più tragici della nostra storia nazionale. Aveva 16 anni Lino, nel ’43, lavorava come garzone nel mobilificio Sorasio e viveva a Racconigi. In lui allora non c’era appartenenza politica, era uno dei tanti giovani che vivevano il drammatico momento dello sbandamento di un popolo. La sua unica colpa fu quella di aver partecipato, come tanti, ad una insurrezione popolare alla ricerca di cibo, violando la caserma dei carabinieri. Da qui l’arresto e la reclusione nel carcere minorile torinese del Ferrante Aporti. Dopo pochi mesi, a Torino, nel corso di uno dei tanti bombardamenti aerei che colpirono la città, Lino rivede il fratello Angelo (che già da tempo aveva lasciato Racconigi) che Incontro del “tè benefico” Torna giovedì 27 novembre, alle ore 16, presso la sala di via Turcotto, l’appuntamento con il tè benefico natalizio organizzato dal gruppo di volontariato vincenziano. Dopo l’introduzione, curata dal vicesindaco Marco Leone e dalla presidente del gruppo vincenziano Maria Franca Testa il prof. Luca Martini parlerà sul tema: “La chiesa parrocchiale di San Pietro fuori le mura”. Successivamente, il prof. Davide Damilano terrà una conferenza sui Beati di Casa Savoia. Nella seconda parte, il capitano Tommaso Gioffreda, comandante della Compagnia Carabinieri di Savigliano spiegherà ai presenti come difendersi da furti e truffe e raggiri, fornendo utili consigli. Al termine sarà offerto il tè a tutti i partecipanti. IMPIANTI SPORTIVI La bocciofila San Pietro ricerca un gestore La bocciofila San Pietro ricerca candidati per la gestione del bar e la manutenzione degli impianti sportivi. Gli interessati devono essere in possesso della partita Iva, iscrizione al Rec e disporre dell’attestato di abilitazione alla somministrazione di bevande e alimenti. La domanda, con allegata l’indicazione dell’esperienza lavorativa, dovrà essere presentata presso l’Asd bocciofila S. Pietro – via Matteotti 1 – 12030 Cavallermaggiore entro il 30 novembre indicando il recapito telefonico per essere contattati. 17 Lino Gonella prestava servizio nei vigili del fuoco. Tra loro c’è un lungo dialogo; questi gli confida di aver maturato la sua scelta: andare con i partigiani. Angelo si fa vivo dopo pochi mesi con una cartolina spedita da Villafranca Piemonte, dove operava nella prima divisione d’Assalto “Garibaldi” Piemonte con il nome di battaglia “Remo”. «A quel punto, ho fatto anch’io la mia scelta – racconta Lino – mettendomi al servizio del comitato partigiano. Per tutti sono diventato “Berretto storto”». Nella cittadina piemontese conosce i fratelli Carando, Ettore (detto Arturo) comandante partigiano ufficiale di artiglieria, ed Ennio (detto Silvio), insegnante di filosofia che dopo l’armistizio era entrato nel Cln spezzino e poi nelle brigate garibaldine del Piemonte. «Ho svolto parecchie missioni – continua Gonella – facevo la spola in bicicletta, tra un bombardamento e l’altro. Ho partecipato anche a dei conflitti a fuoco. Nel dicembre del ’44 sono stato fermato dai nazisti a Racconigi. Mi hanno ammanettato e zioni. L’edificio si presterebbe ad accogliere la nostra Biblioteca civica “Nuto Revelli”, attualmente a Palazzo Garneri in spazi angusti. L’operazione sarebbe ben vista dalla direzione della Biblioteca stessa. «Sicuramente – afferma il direttore Dario Milano – se questa trattativa con l’Asl andasse in porto, ci sarebbe il riutilizzo di un palazzo di pregio che manterrebbe in questo modo una finalità pubblica e culturale». A giocare a favore di questo possibile indirizzo il fatto che la poi picchiato a sangue. Ricordo ancora, ad un certo punto, che il comandante tedesco gettò le chiavi delle manette fuori della finestra e chiamò due fascisti per portarmi via. In quel momento ho pensato che fosse giunta la mia ora. Mi attendeva la fucilazione. Nevicava, i fiocchi cadendo sul mio volto tumefatto mi davano un po’ di sollievo, ma in cuor mio non avevo speranza. Quando fummo fuori dalla caserma, approfittando di una distrazione dei miei carcerieri che cercavano nella neve la chiave delle mie manette, mi sono divincolato e sono riuscito a scappare verso il ponte della ferrovia. Mi sono tuffato in un canale ed ho fatto alcune centinaia di metri nell’acqua gelida e poi sono arrivato in una cascina dove sono rimasto nascosto per alcuni giorni». Ben altra sorte toccò invece a suo fratello Angelo Gonella, detto “Remo”, e al suo compagno Giacomo Fossati detto “Romolo” anch’egli racconigese (la famiglia aveva una panetteria in borgo Macra), torturati e fucilati dai nazisti a Saluzzo il 15 febbraio del 1945. Angelo aveva 19 anni. Giacomo solo 17. Prima di loro, anche i comandanti partigiani Ennio ed Ettore Carando, unitamene a Leopoldo Lanfranco commissario politico della 1° divisione Garibaldi, catturati nel corso di una riunione clandestina, furono torturati e poi fucilati a Villafranca il 5 febbraio del ’45. «Ho voluto raccontare questi episodi – conclude Lino Gonella – perché oggi la testa mi permette ancora di ricordare. Tra un po’ forse non sarà più così. Mi sembrava giusto e doveroso che queste cose si conoscessero». g.m. struttura dispone di più locali, è già dotata di ascensore ed ha un ampio parcheggio nel cuore del centro storico. A ridimensionare il progetto accarezzato dal Comune, ci sarebbero già stati incontri con i dirigenti Asl dall’esito però non confortante. «Il sindaco ha incontrato nei mesi passati la proprietà – spiega l’assessore Davide Sannazzaro – ed è emersa, da parte dell’Asl, la volontà di cedere i locali, aspetto che comporterebbe un investi- mento rilevante che il Comune ora non sarebbe in grado di affrontare». Cosa succederà per l’edificio di piazza Santa Chiara? L’Asl continuerà a lasciare vuoti i locali con il rischio di un crescente degrado, oppure intavolerà con l’amministrazione comunale una trattativa per valutare un suo possibile riutilizzo? «Avanzeremo una nuova proposta – conclude l’assessore – poi aspetteremo le decisioni dell’Asl». g.m. Flash • Flash • Flash • Flash • Flash • Flash É mancato Michele Alasia Si è spento la scorsa settimana all’ospedale di Savigliano Michele Alasia, 88 anni, valente artigiano muratore della nostra città. Nato a Cavallermaggiore nel ’26, dopo una gioventù trascorsa nei campi al servizio della sua famiglia che aveva una azienda agricola in via Europa, a seguito del matrimonio con la signora Caterina Moriondo sposata nel ’50, si trasferì a Bra. Cambiato radicalmente lavoro, imparò il mestiere di muratore nell’impresa edile di Osella – Cavaglià prima e OsellaFumero dopo. Nel ’64 fece ritorno a Cavallermaggiore, questa volta in via Zoppeni, continuando il suo il lavoro nell’edilizia fino alla metà degli anni ’80. Persona semplice, ha dedicato tutta la sua vita alla famiglia e al lavoro. Le sue uniche passioni erano la casa, che si è costruito con fatica passo dopo passo, e, negli ultimi anni, l’orto. Come tanti suoi coetanei ha vissuto la tragedia della guerra, partecipando a varie azioni dei nostri partigiani sulle colline di Monteu Roero, dove era impegnata come staffetta Antonietta Bonis alla quale era legato da profonda amicizia. Dal 2008 Michele Alasia era rimasto vedovo perdendo la sua amata Rina con la quale aveva condiviso 48 anni di matrimonio. Lascia i figli: Aldo, Anna e Giorgio, responsabile dell’Ufficio Tecnico comunale. I funerali si sono svolti venerdì 21 novembre a San Michele. Alla famiglia giungano le sentite condoglianze. Si è spento a Foresto Sebastiano Busso É mancato nella sua abitazione di frazione Foresto 49, Sebastiano Busso, di anni 93. Ex agricoltore, dopo una parentesi a Caramagna, da anni risiedeva a Foresto. Lascia i figli: Domenico, Caterina, Ornella, Luciana e Silvana, il fratello e le sorelle. I funerali si sono celebrati lunedì 24 novembre, nella chiesa parrocchiale di San Lorenzo a Foresto. Alla famiglia giungano le sentite condoglianze.
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