Che ne sarà dei locali ex Asl? É mancato Michele Alasia

27 novembre 2014
CAVALLERMAGGIORE
CORRIERE di SAVIGLIANO
Agorà
di armando persia
- La capsula spaziale Rosetta mercoledì 12 novembre si è posata sul suolo
di una cometa senza coda che si evidenzia solo quando passa davanti al
sole. Il viaggio dalla Terra è durato 10 anni e mezzo per percorrere 1 miliardo di chilometri. Il costo dell’operazione all’Ente Spaziale Europeo è
di 1,4 miliardi di euro: 3,5 euro per ogni abitante del nostro continente;
come un chilo di pane. Le argomentazioni dei contrari sono facilmente
intuibili: ci togliamo il pane di bocca per “sfruculiare” una cometa! Poi ci
dicono che dopo aver analizzato i campioni di roccia, se scopriranno che
questi contengono alcuni elementi chimici che compongono la nostra
terra, si avvalora l’ipotesi che la vita sul nostro pianeta fu portata dalle
comete. La scoperta non soddisferà gli scettici, ma aumenta il bagaglio
del nostro sapere. Qualcuno ha detto che la cultura non riempie la pancia,
ma noi osserviamo che nutre la mente. Un cervello ben alimentato saprà
sempre scovare le fonti per riempire la pancia.
- Il quadro contenente le fotografie dei nostri sindaci è un bel mosaico
composto sullo scudo di San Giorgio, nostro patrono. Un mosaico di dedizione, di servizio disinteressato, illuminato da una luce conquistata con
sacrifici ed eroismi nel periodo bellico: la partecipazione popolare, espressione della libertà raggiunta a duro prezzo. Pertanto, a chi umilmente desiderava essere dimenticato diciamo: no, non è possibile confinare
nell’oblio chi ha lavorato per noi, anche chi svolse le funzioni di pro-sindaco, in conseguenza di evento tragico (esempio: Domenico Racca). In
questo mosaico si inserisce una tessera molto luminosa: un messaggio lanciato da una scolaresca di Riva Ligure. Ci dicono che la vera bellezza nel
mondo è l’amore, la solidarietà verso gli altri anche se diversi da noi. I
bambini liguri, per farsi capire bene anche dai loro coetanei, si sono inventati una favola, l’hanno intitolata “Il Gufo Bubo”. È la storia di un
gufo che anziché dormire di giorno e svolazzare di notte, fa tutto al contrario. I suoi simili lo disprezzavano e lo deridevano. Un giorno Bubo, volando alla luce del sole, scorse che alcuni malviventi stavano ingabbiando
i gufi per portarli in un laboratorio che li avrebbe usati come cavie. Volò
in picchiata e liberò i gufi dormienti. Questi gli furono riconoscenti e da
quel giorno lo amarono. Bubo ne fu felice e fece scoprire loro le bellezze
della natura che, girando di notte, non avevano mai visto.
Che ne sarà
dei locali ex Asl?
Da circa un anno un grande
immobile privato del centro storico
è sfitto e inutilizzato.
Si tratta dell’edificio di proprietà
dell’Asl Cn1 ubicato in piazza Santa Chiara.
La struttura, di notevoli dimensioni, è dislocata su due piani. Al
piano terra c’era un tempo il servizio veterinario, poi trasferito a
Racconigi e al primo piano il consorzio socio assistenziale “Monviso
Solidale”, emigrato anch’esso nei
locali dell’asilo Borrone. Da un
anno l’immobile è vuoto e come
per tutti gli edifici sfitti, il degrado
purtroppo avanza, con problemi
economici che si vanno ad aggiungere ad un’indispensabile ristrutturazione che dovrà essere
messa in atto nel momento in cui
la proprietà deciderà di riutilizzarlo,
venderlo, oppure darlo in concessione. Nel recente passato, su
questo specifico immobile, il Comune aveva mostrato interesse,
avviando una serie di incontri con
i vertici Asl per sondarne le inten-
Gonella rievoca la lotta di Liberazione
Il partigiano
“Berretto storto”
Mercoledì 26 novembre, il
Consiglio comunale sarà chiamato a votare un ordine del giorno sulla richiesta di sostegno
alla proposta di legge per l’istituzione dei “Cavalieri della Liberazione” in occasione della ricorrenza del 70° anniversario
della Liberazione (1945-2015).
Spinti da questa proposta di ricordare in maniera tangibile e
ufficiale il fondamentale contributo
alla lotta di liberazione portata a
termine dai partigiani, abbiamo
raccolto la storia di un nostro
cittadino che quei tristi momenti
li ha vissuti sulla propria pelle.
La storia di Pasqualino Gonella
per tutti “Lino”, 87 anni, racconigese di nascita, ma cavallermaggiorese d’adozione, parte da quel
lontano 8 settembre 1943, una
data che nella memoria collettiva
è diventata uno dei momenti più
tragici della nostra storia nazionale. Aveva 16 anni Lino, nel
’43, lavorava come garzone nel
mobilificio Sorasio e viveva a
Racconigi.
In lui allora non c’era appartenenza politica, era uno dei tanti
giovani che vivevano il drammatico momento dello sbandamento
di un popolo. La sua unica colpa
fu quella di aver partecipato,
come tanti, ad una insurrezione
popolare alla ricerca di cibo, violando la caserma dei carabinieri.
Da qui l’arresto e la reclusione
nel carcere minorile torinese del
Ferrante Aporti. Dopo pochi mesi,
a Torino, nel corso di uno dei
tanti bombardamenti aerei che
colpirono la città, Lino rivede il
fratello Angelo (che già da tempo
aveva lasciato Racconigi) che
Incontro del “tè benefico”
Torna giovedì 27 novembre, alle ore 16, presso la sala di via
Turcotto, l’appuntamento con il tè benefico natalizio organizzato
dal gruppo di volontariato vincenziano. Dopo l’introduzione, curata
dal vicesindaco Marco Leone e dalla presidente del gruppo vincenziano Maria Franca Testa il prof. Luca Martini parlerà sul tema:
“La chiesa parrocchiale di San Pietro fuori le mura”. Successivamente, il prof. Davide Damilano terrà una conferenza sui Beati di
Casa Savoia. Nella seconda parte, il capitano Tommaso Gioffreda,
comandante della Compagnia Carabinieri di Savigliano spiegherà
ai presenti come difendersi da furti e truffe e raggiri, fornendo utili
consigli. Al termine sarà offerto il tè a tutti i partecipanti.
IMPIANTI SPORTIVI
La bocciofila
San Pietro
ricerca
un gestore
La bocciofila San Pietro ricerca
candidati per la gestione del
bar e la manutenzione degli
impianti sportivi.
Gli interessati devono essere
in possesso della partita Iva,
iscrizione al Rec e disporre
dell’attestato di abilitazione alla
somministrazione di bevande
e alimenti.
La domanda, con allegata l’indicazione dell’esperienza lavorativa, dovrà essere presentata presso l’Asd bocciofila S.
Pietro – via Matteotti 1 – 12030
Cavallermaggiore entro il 30
novembre indicando il recapito
telefonico per essere contattati.
17
Lino Gonella
prestava servizio nei vigili del
fuoco. Tra loro c’è un lungo dialogo; questi gli confida di aver
maturato la sua scelta: andare
con i partigiani.
Angelo si fa vivo dopo pochi
mesi con una cartolina spedita
da Villafranca Piemonte, dove
operava nella prima divisione
d’Assalto “Garibaldi” Piemonte
con il nome di battaglia “Remo”.
«A quel punto, ho fatto anch’io
la mia scelta – racconta Lino –
mettendomi al servizio del comitato partigiano. Per tutti sono
diventato “Berretto storto”». Nella
cittadina piemontese conosce i
fratelli Carando, Ettore (detto Arturo) comandante partigiano ufficiale di artiglieria, ed Ennio
(detto Silvio), insegnante di filosofia che dopo l’armistizio era
entrato nel Cln spezzino e poi
nelle brigate garibaldine del Piemonte. «Ho svolto parecchie missioni – continua Gonella – facevo
la spola in bicicletta, tra un bombardamento e l’altro. Ho partecipato anche a dei conflitti a fuoco. Nel dicembre del ’44 sono
stato fermato dai nazisti a Racconigi. Mi hanno ammanettato e
zioni. L’edificio si presterebbe ad
accogliere la nostra Biblioteca civica “Nuto Revelli”, attualmente a
Palazzo Garneri in spazi angusti.
L’operazione sarebbe ben vista
dalla direzione della Biblioteca
stessa. «Sicuramente – afferma il
direttore Dario Milano – se questa
trattativa con l’Asl andasse in porto,
ci sarebbe il riutilizzo di un palazzo
di pregio che manterrebbe in questo modo una finalità pubblica e
culturale».
A giocare a favore di questo
possibile indirizzo il fatto che la
poi picchiato a sangue. Ricordo
ancora, ad un certo punto, che il
comandante tedesco gettò le
chiavi delle manette fuori della
finestra e chiamò due fascisti
per portarmi via. In quel momento
ho pensato che fosse giunta la
mia ora. Mi attendeva la fucilazione. Nevicava, i fiocchi cadendo
sul mio volto tumefatto mi davano
un po’ di sollievo, ma in cuor
mio non avevo speranza.
Quando fummo fuori dalla
caserma, approfittando di una
distrazione dei miei carcerieri
che cercavano nella neve la chiave delle mie manette, mi sono
divincolato e sono riuscito a scappare verso il ponte della ferrovia.
Mi sono tuffato in un canale ed
ho fatto alcune centinaia di metri
nell’acqua gelida e poi sono arrivato in una cascina dove sono
rimasto nascosto per alcuni giorni». Ben altra sorte toccò invece
a suo fratello Angelo Gonella,
detto “Remo”, e al suo compagno
Giacomo Fossati detto “Romolo”
anch’egli racconigese (la famiglia
aveva una panetteria in borgo
Macra), torturati e fucilati dai nazisti a Saluzzo il 15 febbraio del
1945. Angelo aveva 19 anni.
Giacomo solo 17.
Prima di loro, anche i comandanti partigiani Ennio ed Ettore Carando, unitamene a Leopoldo Lanfranco commissario politico della 1° divisione Garibaldi,
catturati nel corso di una riunione
clandestina, furono torturati e poi
fucilati a Villafranca il 5 febbraio
del ’45.
«Ho voluto raccontare questi
episodi – conclude Lino Gonella
– perché oggi la testa mi permette
ancora di ricordare. Tra un po’
forse non sarà più così. Mi sembrava giusto e doveroso che
queste cose si conoscessero».
g.m.
struttura dispone di più locali, è
già dotata di ascensore ed ha un
ampio parcheggio nel cuore del
centro storico.
A ridimensionare il progetto
accarezzato dal Comune, ci sarebbero già stati incontri con i dirigenti Asl dall’esito però non confortante.
«Il sindaco ha incontrato nei
mesi passati la proprietà – spiega
l’assessore Davide Sannazzaro –
ed è emersa, da parte dell’Asl, la
volontà di cedere i locali, aspetto
che comporterebbe un investi-
mento rilevante che il Comune
ora non sarebbe in grado di affrontare».
Cosa succederà per l’edificio
di piazza Santa Chiara? L’Asl continuerà a lasciare vuoti i locali con
il rischio di un crescente degrado,
oppure intavolerà con l’amministrazione comunale una trattativa
per valutare un suo possibile riutilizzo? «Avanzeremo una nuova
proposta – conclude l’assessore
– poi aspetteremo le decisioni
dell’Asl».
g.m.
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É mancato
Michele Alasia
Si è spento la scorsa settimana
all’ospedale di Savigliano Michele
Alasia, 88 anni, valente artigiano
muratore della nostra città. Nato a
Cavallermaggiore nel ’26, dopo una
gioventù trascorsa nei campi al
servizio della sua famiglia che aveva
una azienda agricola in via Europa, a
seguito del matrimonio con la signora
Caterina Moriondo sposata nel ’50, si
trasferì a Bra. Cambiato radicalmente lavoro, imparò il mestiere di
muratore nell’impresa edile di Osella – Cavaglià prima e OsellaFumero dopo. Nel ’64 fece ritorno a Cavallermaggiore, questa
volta in via Zoppeni, continuando il suo il lavoro nell’edilizia fino
alla metà degli anni ’80. Persona semplice, ha dedicato tutta la
sua vita alla famiglia e al lavoro. Le sue uniche passioni erano la
casa, che si è costruito con fatica passo dopo passo, e, negli
ultimi anni, l’orto. Come tanti suoi coetanei ha vissuto la tragedia
della guerra, partecipando a varie azioni dei nostri partigiani sulle
colline di Monteu Roero, dove era impegnata come staffetta
Antonietta Bonis alla quale era legato da profonda amicizia.
Dal 2008 Michele Alasia era rimasto vedovo perdendo la sua
amata Rina con la quale aveva condiviso 48 anni di matrimonio.
Lascia i figli: Aldo, Anna e Giorgio, responsabile dell’Ufficio
Tecnico comunale. I funerali si sono svolti venerdì 21 novembre a
San Michele. Alla famiglia giungano le sentite condoglianze.
Si è spento
a Foresto
Sebastiano Busso
É mancato nella sua abitazione di
frazione Foresto 49, Sebastiano
Busso, di anni 93. Ex agricoltore,
dopo una parentesi a Caramagna, da
anni risiedeva a Foresto.
Lascia i figli: Domenico, Caterina,
Ornella, Luciana e Silvana, il fratello
e le sorelle.
I funerali si sono celebrati lunedì 24 novembre, nella chiesa
parrocchiale di San Lorenzo a Foresto.
Alla famiglia giungano le sentite condoglianze.