la ceramica rinasce a vita nova - Comprensivo Santo Stefano Magra

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CAMPIONATO GIORNALISMO
VENERDÌ 7 MARZO 2014
Scuola Media
Schiaffini-2
SANTO
SANTO STEFANO
STEFANO
La ceramica rinasce a vita Nova
Progetto ambizioso per non far cadere nell’oblio l’area ex Vaccari
BELLACANZONE
La fabbrica
di note
e parole
COME è noto, Bellacanzone è un festival che anima le
estati di S. Stefano Magra ,
attraverso una rassegna di
concerti e incontri con i protagonisti del panorama musicale italiano. Tra gli altri,
ricordiamo ospiti come Cremonini, Fabri Fibra, i
Modà… Forse non tutti sanno come è nata. Quando la
fabbrica chiuse c’era il rischio che rimanesse un capannone abbandonato come è già successo in molti
casi in Italia. “Così ero preoccupato – sottolinea il sindaco Mazzanti - che la fabbrica venisse dimenticata e
nascesse un problema molto grosso di degrado”. La
prima emergenza, ovviamente, è stata la ricollocazione in aziende del porto e
al Leclerc di un buon numero di coloro che avevano perso il lavoro. In seguito, nel
2008, anche per superare la
ferita della chiusura, fu promossa un’iniziativa che andò molto bene: venne realizzato uno spettacolo estivo
con Maurizio Crozza e arrivarono 4000 persone.
L’idea di far rivivere , attraverso un’iniziativa culturale, uno spazio che si sarebbe
dimenticato per sempre ebbe successo e fu molto apprezzata. Così è nato un
proggetto che riproponesse
il “Successo” dello spettacolo di Crozza e che rappresentasse il tema della musica.
Inoltre, all’inizio del 2009
ci fu la pubblicazione di un
libro con due esponenti della PFM e da quell’ incontro
è scaturita l’idea di unire
musica e parole. Così ha preso vita il festiva che ora è alla V edizione.
NOVA è un acronimo e sta per
Nuovo Opificio Vaccari per le Arti. Il progetto che porta questo nome è stato ideato dal Comune di
Santo Stefano Magra e mira al rilancio degli spazi del vecchio opificio, attraverso la cultura. L’area
Vaccari ha una dimensione pari a
più di 20 campi da calcio, con architetture particolari. I primi insediamenti sono di fine ‘800 e per
molti anni alcuni di questi spazi
non sono stati utilizzati, sono rimasti chiusi, isolati, diventando
delle piccole scatole del tempo di
grande valore sia storico sia architettonico. E stato trovato materiale fenomenale e l’amministrazione comunale ha voluto mettere in
piedi un progetto adottando criteri molto seguiti nel nord dell’Europa e dell’America che sono quelli di cercare di coinvolgere creativi e artisti per insediarsi, anche come sede abitativa, in spazi e strutture abbandonati per diventare
polo di attrazione e rivitalizzazione. «Stiamo cercando — spiega il
sindaco Juri Mazzanti, intervistato dai ragazzi della 3A — di mette-
CULTURA ED ECONOMIA La Vaccari ieri, oggi e ... E domani?
re a disposizione delle aree in gestione a soggetti che lì vorranno
aprire la loro attività. In questo
modo speriamo che si possa creare lavoro e ripresa». «Pensa davvero che il rilancio della ex Vaccari
potrà aprire nuove prospettive
per noi giovani?», domanda Martina Maglianesi. «Assolutamente
sì. Io sono convinto che l’Italia abbia bisogno di modelli di sviluppo differenti. Abbiamo la fortuna
di vivere in un paese straordinario che ha il 50% del patrimonio
culturale del mondo, eppure non
lo valorizziamo. I dati Istat di
quest’anno hanno parlato della
crescita del settore dell’economia
socio-culturale eppure il design,
il restauro, la musica, l’arte continuano ad essere visti più come
hobbies che come opportunità di
lavoro. Bisogna avere il coraggio
di cambiare». Il progetto non si limita a favorire nuove funzioni creative e culturali ma anche ad aprire procedure perchè tutti i soggetti interessati possano svolgere anche altre funzioni all’interno
dell’area. E’molto ambizioso, inclusivo, proiettato nel futuro ma
sta ricevendo l’interesse di istituzioni italiane ed europee. «A metà
marzo — continua Mazzanti —
verrà presentato il progetto definitivo con un evento all’interno della fabbrica e stiamo cercando di
coinvolgere anche le scuole del
territorio con laboratori. Per questo evento verranno chiamati
gruppi italiani che si occupano di
street art». Lo spazio che il comune utilizzerà è solo una parte
dell’intera area, che ha in comodato: un capannone di 1500 metri
quadrati, uno spazio di 13.000 metri quadrati di piazzali e altri capannoni antistanti, tutti bonificati.
LA CERAMICA LA MEMORIA DI UN PASSATO CHE PUÒ AIUTARCI A TORNARE IMPORTANTI
Quando il “rosso ponzano” dominava la scena
«SONO andata a lavorare alla Ceramica nel ‘47»,
testimonia Luciana Pesce, operaia, “ci ho lavorato fino al ’65, quando mi hanno licenziata. Bisognava tagliare tutte le mattonelle, una per una, con lo
smeriglio. Se si va alle scuole c’è lo stemma del comune fatto con il mosaico della Ceramica (…). Erano cose che davano soddisfazione”. Questa testimonianza contiene due forti emozioni: l’orgoglio
di appartenere a una terra che ha creato un sapere
particolare e unico e dall’altro la nostalgia di qualche cosa di grande che si è perduto. Questa è stata
la storia della Vaccari.
TESTIMONIANZA La Ceramica
e le donne: fatica e soddisfazione
NATA da un precedente stabilimento di laterizi,
la Ceramica inizia la sua ascesa a partire dagli inizi
del ‘900, quando un imprenditore genovese, Carlo
Vaccari, intuisce le potenzialità dell’argilla di Ponzano, particolarmente pura e di qualità. Furono costruiti i primi impianti per la produzione del durissimo grès, che divenne tanto famoso da identificare l’immagine della fabbrica con il “rosso ponzano”. Poi inizia la produzione del mosaico e dalla
Vaccari passano anche artisti futuristi, attivi alla
Spezia. Nel ’32 è la fabbrica di ceramica più importante d’Italia e tra le più prestigiose d’Europa. Negli anni ’50 e ’60 aumentano produzione e vendita,
ma all’orizzonte si delineano i primi problemi: la
concorrenza delle ceramiche di Sassuolo, l’introduzione dei forni a tunnel che richiedono però meno
manodopera, la ristrutturazione del ’68, la crisi del
’72, le lotte dei ceramisti che non vogliono perdere
il lavoro, le difficoltà di gestione, fino al 2006,
quando la Vaccari, purtroppo, chiude i battenti.
REDAZIONE IN CLASSE
LA PAGINA è stata realizzata grazie all’impegno dei ragazzi della III A della “A.
Schiaffini” di S. Stefano. Questi i loro nomi:: Barbaria Jenny, Canini Giovanni, Cantoni Edoardo, Cappilli Francesca, Carca-
gni Andrea, Casale Virginia, Caturano Letizia, Contarino Luca, De Luca Dario, Grandi
Nicolas, Josanu Dana, Maglianesi Martina,
Marcenaro Alessio, Matteucci Rebecca,
Osaghare Osaretin, Pangallo Santina, Per-
copo Sara, Pini Lorenzo, Santoni Rebecca,
Stefani Noemi, Tognoni Pietro, Valerio
Tommaso.
Il Dirigente prof M.A. Rebecchi, Tutor la
prof Scaletti Donatella.