Bimestrale di informazione medica

ORDINE DEI MEDICI CHIRURGHI E DEGLI ODONTOIATRI DELLA PROVINCIA DI VERONA
VERONA
MEDICA
Bimestrale di informazione medica - anno XLIX n. 1 FEBBRAIO 2014 - Sped. in a.p. - 70% - Poste Italiane S.p.A. - op. postale 30032393-002
Bimestrale di informazione medica
In questo numero:
Assicurazioni R.C.
La Federazione degli Ordini scrive a Zaia ..................... pag. 11
Crollano i target di colesterolo .......................................... pag. 13
Esofago di Barrett: cosa fare ............................................. pag. 19
Formazione specialistica: cambiano le regole ............... pag. 40
1
FEBBRAIO
2014
SOMMARIO
27 IRAP: non dovuta dal MMG anche in presenza
EDITORIALE
5 Il quarto padrone
di un dipendente
27 L’elevato reddito non è indice di autonoma
organizzazione
NOTIZIE DALL’ORDINE
6 Verbali del Consiglio e delle Commissioni
ATTUALITÀ
9 Verbali della Commissione Odontoiatri
28 Medicina fai da te
29 50° Anniversario dell’Istituto di Medicina
LETTERE AL DIRETTORE
STORIA DELLA MEDICINA
ALBO ODONTOIATRI
10 Appello ai medici musicisti
11 Assicurazioni R.C.
La Federazione Veneta degli Ordini scrive (ancora)
al Presidente Zaia
13 Crollano i target di colesterolo,
urge critical appraisal della nota 13
19 Esofago di Barrett: cosa fare
FNOMCeO
ENPAM
43 Dalla Formazione alla Riforma degli Ordini,
PROFESSIONE E LEGGE
22 Legge di Stabilità (Legge 27 dicembre 2013, n. 147)
ecco l’Agenda 2014 della Fnomceo
ASSOCIAZIONI
Ecco le disposizioni in tema di sanità
44 Smile Mission Onlus
23 Responsabilità professionale sanitaria
Le proposte delle Regioni in audizione alla Camera
24 Responsabilità professionale: “se il Parlamento
nella Villa di Marzana
il cordoglio della FNOMCeO
40 Formazione Specialistica: cambiano le regole
41 Iscrizioni in massa di laureati
nelle Università Albanesi: gli Ordini lanciano l’allarme
42 Pagamenti elettronici: POS
AGGIORNAMENTO
12 Convegni e Congressi
30 Patate
35 Malattie e mortalità nel genere umano
39 Ritrovato morto il medico di Bogliasco:
CONVEGNI E CONGRESSI
dello Sport del CONI di Verona
non legifera non resta che l’assicurazione per il malato”
26 IRAP illegittima per il Medico di Medicina Generale
GIOVANI E PROFESSIONE
45 S.O.S. - Sostituzioni
TEMPO LIBERO
47 Chi cerca... trova
ORDINE DEI MEDICI E ODONTOIATRI DELLA PROVINCIA DI VR
Nuovo Orario di Apertura
della Segreteria dell’Ordine
VERONA MEDICA
Lunedì
Martedì
Mercoledì
Giovedì
Venerdì
dalle ore dalle ore
dalle ore
dalle ore
dalle ore
9,00
alle ore 13,00
9,00
alle ore 17,00 (CONTINUATO)
9,00
alle ore 13,00
9,00
alle ore 17,00 (CONTINUATO)
9,00
alle ore 13,00
Sabato chiuso
3
VERONA MEDICA
Bimestrale di informazione medica
Bollettino Ufficiale dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Verona
Anno XLIX n. 1 Febbraio 2014
Sped. in a.p. - 70% - Filiale di Verona
Registrazione del Tribunale di Verona
n. 153 del 20/3/1962
ORDINE DEI MEDICI E DEGLI ODONTOIATRI
DELLA PROVINCIA DI VERONA
VERONA - Palazzo Vitruvio Cerdone - Via Locatelli, 1 - 37122 Verona
tel. 045 8006112 / 045 596745 - fax 045 594904
web: www.omceovr.it
Direttore Responsabile
Roberto Mora
Comitato di Redazione
Renzo Bassi, Francesco Bovolin, Giorgio Carrara, Alessandro Dalla Riva,
Carlo Marchi, Roberto Mora, Francesco Orcalli, Alberto Peroni,
Carlo Matteo Peruzzini, Gelmino Tosi
Consiglio Direttivo
Presidente: Roberto Mora
Vice-Presidente: Roberto Fostini
Segretario: Lucio Cordioli
Tesoriere: Fabio Marchioretto
Consiglieri
Giorgio Accordini, Francesco Bovolin, Giorgio Carrara,
Fabio Facincani, Alfredo Guglielmi, Giuseppe Lombardo, Annamaria Molino,
Francesco Orcalli, Francesco Oreglia, Carlo Matteo Peruzzini, Carlo Rugiu,
Claudio Salvatore, Francesco Spangaro
Revisori dei Conti
Vania Teresa Braga, Mario Celebrano, Giuseppe Costa
Revisore dei Conti Supplente
Elena Piazzola
Commissione Odontoiatri
Francesco Oreglia, Elena Boscagin, Francesco Bovolin,
Gino Cavallini, Gianpaolo Paoletti
Fotocomposizione Videoimpaginazione
e stampa
Girardi Print Factory
Via Maestri del Lavoro, 2 - 37045 Z.I. Legnago (Vr)
tel. 0442 600401
e-mail: [email protected]
Foto di Copertina
Roberto Mora
– Altopiano di Asiago –
Inserzioni
pubblicitarie sul
Bollettino
SPAZIO
1/2 pagina interna (bianco e nero)
€
400,00
€
300,00 (per uscita)
€
250,00 (per uscita)
1 pagina interna (bianco e nero)
€
500,00
€
400,00 (per uscita)
€
350,00 (per uscita)
2ª e 3ª pagina di copertina (a colori) €
800,00
€
600,00 (per uscita)
€
500,00 (per uscita)
4ª pagina di copertina (a colori)
€
1000,00
€
800,00 (per uscita)
€
600,00 (per uscita)
4
1 USCITA
3 USCITE
5 USCITE
VERONA MEDICA
EDITORIALE
Il quarto padrone
Un recente studio dell’Università Bocconi
(Rapporto Oasi del Cergas Bocconi) ha
esaminato il grado di soddisfazione dei
cittadini per le prestazioni erogate dal nostro SSN.
Ne è emersa una mappa in cui mentre nel
Nord-Est il 61% dei cittadini ritiene che il
servizio offra tutte le prestazioni di cui la
gente può avere bisogno tale percezione
scende al 34,5% tra cittadini del sud e
delle isole dove addirittura il 14% degli intervistati considera insufficiente la copertura sanitaria offerte dal sistema pubblico.
Nel rapporto si spiega che dal 2011 ad
oggi i tagli sofferti dal SSN ammontano a
ben 30 miliardi di euro e che ormai centinaia di operatori sanitari sono andati in
pensione e non sono stati sostituiti a causa del blocco del turnover.
Se da una parte questi tagli (finanziari e di
organico) hanno ridotto il disavanzo annuale del SSN dal 17,3% del 2011 al 0,9%
del 2013, a soffrirne sembra siano state la
disponibilità e l’accessibilità delle cure.
Nel giugno 2008 il New England Journal
of Medicine pubblicava un articolo che
analizzava quale impatto abbiano le differenze socioeconomiche sulla salute della
popolazione in 22 paesi europei (Socioeconomic Inequalities in Health in 22
European Countries; NEJM 358; 2008,
2468-2479).
Gli autori dell’articolo dopo avere analizzato i dati di mortalità nei vari paesi europei
VERONA MEDICA
concludevano che in tutta Europa chi ha
meno istruzione e cultura ha minori aspettative di vita e che queste differenze erano
più evidenti nei paesi dell’est europeo e
minime in Italia e Spagna.
Questi due Paesi risultavano, sorprendentemente, migliori anche rispetto a paesi con sistemi sanitari altamente evoluti
come Svezia, Inghilterra, Galles, Norvegia.
Le differenze, secondo gli autori, erano in
parte legate alla cultura (dieta mediterranea, minori consumi alcolici, fumo) ma anche alla qualità e all’accessibilità dei servizi
sanitari offerti.
Qualche tempo fa, in occasione della Giornata del Medico, rivolgendomi ai giovani
colleghi che erano chiamati a pronunciare
il giuramento professionale, ricordavo loro
che nel corso della loro vita professionale
avrebbero dovuto servire tre padroni.
Il primo, ovviamente, era il paziente che si
sarebbe affidato alle loro cure; il secondo
la scienza cui avrebbero dovuto improntare ogni loro atto e comportamento; il terzo
il bilancio.
Questo perché “se vogliamo garantire che
tutti possano accedere alle cure, indipendentemente dalle capacità economiche
(come sta scritto nel nostro codice deontologico) dovremo anche ricordarci di
usare le risorse che ci vengono messe a
disposizione in modo appropriato”.
Un mese fa partecipavo ad una riunione
con altri medici di famiglia.
L’occasione era quella dell’analisi dei dati
di spesa farmaceutica che, dopo anni in
cui, nella mia ASL, era scesa permettendo
di poter liberare risorse da destinare ad investimenti in altre attività assistenziali, era
tornata a salire.
Come sempre succede in questi casi la
preoccupazione di tanti colleghi era stata
quella di attribuire la causa del fenomeno al comportamento prescrittivo degli
altri (nel nostro caso a quello dei colleghi
dell’ospedale).
In quella occasione avevo sentito la necessità di intervenire per ricordare che
quel rimpallo di accuse non mi pareva il
modo migliore di affrontare il problema,
suggerendo che quanto era stato presentato e discusso potesse, invece, diventare
l’occasione di iniziare un confronto sereno tra colleghi per migliorare i rapporti e
la comunicazione e per poter poi offrire
alla gente un servizio migliore in termini di
qualità, efficacia, e, nei limiti del possibile,
anche a minor costo.
Perché questo è utile alla sostenibilità del
nostro SSN ma è anche quanto ci chiede il
Codice Deontologico.
E per dare “a Cesare quel che è di Cesare”
avevo anche ricordato ai presenti che le
difficoltà economiche sono pur sempre legate ai bilanci e che questi prevedono non
solo le uscite ma anche le entrate.
E queste sono determinate dalle scelte
della politica che dovrebbe ormai avere
compreso che i tagli imposti stanno compromettendo qualità ed accessibilità.
Nel 2013 la nostra Regione ha ulteriormente ridotto il finanziamento capitario
alle ASL.
Così alla mia ora viene erogata una quota capitaria inferiore (di 296 euro) a quella
data a Belluno e di 157 euro inferiore a
quella di Rovigo (superiore di 15 euro di
quella data alle altre 6 ASL venete che risultano in coda al finanziamento ed inferiore, in misura variabile, a quella data ad
altre 14 ASL regionali).
Le minori disponibilità per gli investimenti,
non potevano, dunque, essere imputate
unicamente agli operatori sanitari, ma anche alle scelte della politica.
E se questa riteneva che accessibilità e
qualità si potessero sacrificare sull’altare
dell’economia doveva farsi anche carico
dell’onere delle conseguenti difficoltà di
bilancio.
I medici dovevano ricordarsi l’impegno di
servire i tre padroni, ma il quarto, quello
dell’assegnazione di risorse adeguate
a garantire la sopravvivenza dell’attuale
SSN (oltre che equamente divise), era un
padrone che doveva essere servito dalla
politica, non dai medici.
ROBERTO MORA
5
NOTIZIE DALL’ORDINE
Verbali
del Consiglio
e delle
Commissioni
VERBALE SEDUTA DI CONSIGLIO
DEL 22 OTTOBRE 2013
Presenti: Mora, Fostini, Cordioli, Marchioretto, Accordini, Carrara, Guglielmi,
Molino, Orcalli, Oreglia, Rugiu, Peruzzini,
Salvatore
Revisori: Braga, Celebrano, Costa.
Piazzola
Direttore: Cerioni
Assenti Giustificati: Bovolin, Facincani,
Lombardo, Spangaro
Il Presidente, constatata la presenza
del numero legale, dichiara aperta la
seduta.
LETTURA ED APPROVAZIONE VERBALE DELLA SEDUTA PRECEDENTE DELL’11/09/2013
il verbale viene approvato all’unanimità.
DELIBERE AMMINISTRATIVE
Il Presidente da lettura delle delibere
amministrative le quali vengono approvate all’unanimità e faranno parte integrante del presente verbale.
COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE
a) Il Presidente comunica che sabato a – il Presidente comunica che
sabato scorso 19 ottobre nella
sala riunioni dell’Ordine ha avuto luogo il convegno organizzato
dal Dott. Celebrano avente per
oggetto “L’AMMINISTRATORE DI
SOSTEGNO”. Tale incontro ha visto un folta partecipazione di colleghi, di avvocati e giudici. Il Presidente esprime un ringraziamento
al Dott. Celebrano per l’impegno
profuso e per l’0ottima riuscita
dell’evento.
6
b) Il Dott. Mora informa i Presenti
che il previsto consiglio nazionale FNOMCeO, programmato
nel mese di dicembre e avente
per oggetto all’Ordine del giorno
il nuovo Codice Deontologico, è
stato rinviato al prossimo anno.
Su tale importante argomento il
Presidente chiede la collaborazione ai consiglieri al fine di valutare
assieme il testo presentato dalla
FNOMCeO. I Dottori Carrara, Fostini e Costa confermano la loro
disponibilità.
c) Il Dott. Mora illustra il testo della
delibera da sottoporre all’approvazione del consiglio, riguardante
la costituzione dell’Albo speciale
per le società professionali. In tale
testo è previsto che, per ogni iscrizione, la società versi alla segreteria dell’Ordine una quota di iscrizione analoga al versamento che
ogni singolo collega versa quale
tassa annuale.
ASSEMBLEA ANNUALE
Il Presidente ricorda che il prossimo
26 ottobre alle ore 10, nella sala riunioni dell’Ordine avrà luogo l’assemblea annuale nella quale, egli terrà
una breve relazione. Successivamente ci sarà l’intervento del Dott. Oreglia,
Presidente della Commissione Odontoiatri.
Il Tesoriere darà lettura all’assemblea
i bilanci consuntivo 2012 e preventivo
2014 proponendone l’approvazione.
Nel pomeriggio della medesima giornata alle ore 17.00 nel Palazzo della
Gran Guardia in Piazza Brà, avrà luogo la cerimonia ufficiale della Giornata del Medico e dell’Odontoiatra
che verrà condotta dalla Dottoressa
Annalisa Tiberio, Dirigente dell’Ufficio
scolastico regionale.
Si svilupperà nel seguente modo:
presentazione del saluto alle autorità,
inno nazionale, intermezzo musicale,
relazione del Presidente dell’Ordine,
poesie del Dott. Bepi Sartori, cerimonia di premiazione dei medici che
hanno raggiunto i 50 anni di laurea,
intermezzo musicale, lettura del giuramento di Ippocrate da parte di due
giovani colleghi, giuramento collettivo, chiamata sul palco di ogni singolo
giovane collega al quale verrà consegnato l’attestato di giuramento, finale
musicale, brindisi.
ISCRIZIONI E CANCELLAZIONI
MEDICI - CHIRURGHI
Iscrizioni neo-abilitati:
Dott. DODONOV Mikhail
Reiscrizioni:
Dott. EL KHAIR Bachir
Iscrizioni per trasferimento da altro
Ordine:
Dott. MARCOCCI Alessandro
da VICENZA
Cancellazioni per decesso:
Dott. BADINI Cristina
Cancellazioni su rtichiesta:
Dott. AUGUGLIARO Vito
Dott. BERNARDELLE Luigi
Dott. MAGGI Claudio
Dott. PIATTI Claudina
Dott. SORLETO Michele
Cancellazioni per trasferimento ad
altro Ordine:
Dott. PILOTTO Lara a VICENZA
Cancellazioni per morosità
ed irreperibilità:
Dott. RENSI Dario Leopoldino
ODONTOIATRI
Cancellazioni su richiesta:
Dott. BERNARDELLE Luigi
Dott. MOTTA Antonino
Dott. MAGGI Claudio
Dott. VIVIANI Maria Francesca
Dott. FINESSO Francesco
Dott. IORDACHESCU Traian Daniel
Dott. MAGAGNOTTO Andrea
Dott. PERUZZI Alberto
Dott. ZAMBELLI Enzo
Dott. ZAPPALA’ Francesco
Cancellazioni su richiesta:
Dott. ONOFREICUC Gavril
RELAZIONI ISTRUTTORIE
Escono dall’aula i consiglieri odontoiatri, i revisori dei conti ed il Direttore.
Vengono esaminate sei segnalazioni
di presunta violazione deontologica.
In quattro casi il Consiglio delibera
l’apertura del procedimento disciplinare; per un caso si delibera di procedere all’acquisizione di ulteriori elementi d’indagine; per uno si decide
l’archiviazione.
VERONA MEDICA
NOTIZIE DALL’ORDINE
VERBALE SEDUTA DI CONSIGLIO
DEL 10 DICEMBRE 2013
Presenti: Mora, Fostini, Cordioli, Marchioretto, Accordini, Bovolin, Guglielmi,
Orcalli. Oreglia, Salvatore, Spangaro
Revisori: Braga, Costa Celebrano,
Piazzola
Direttore: Cerioni
Assenti Giustificati: Carrara, Facincani,
Lombardo, Molino, Peruzzini, Rugiu
Il Presidente constatata la presenza del numero legale dichiara aperta la seduta.
LETTURA ED APPROVAZIONE VERBALE PRECEDENTE DEL 22/10/2013
il verbale viene approvato all’unanimità.
DELIBERE AMMINISTRATIVE
Il Direttore illustra la delibera amministrativa N. 83/13, che viene approvata
all’unanimità
COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE
a) Il Presidente relaziona sui costi sostenuti per la Giornata del Medico
svoltasi il 28/10/2013 rapportandoli a quanto speso l’anno precedente. L’aumento parametrato alla
scorsa assemblea pur superiore di
circa 3.000 euro ha avuto un positivo impatto con la cittadinanza
considerato che all’evento hanno
partecipato più di 700 persone e
ciò ha contribuito ad avvicinare la
città al mondo medico.
b) Il Dott. Mora propone al Consiglio
la nomina nel Comitato di Bioetica
del Dott. Pasquale D’Ascola, magistrato del Tribunale di Verona. Il
Consiglio approva.
c) A seguire il Presidente comunica
che, aderendo alle richieste formulate dalla FNOMCeO, presso l’Ordine è stata costituita la Commissione che avrà l’incarico di valutare
le domande dei colleghi che intendano praticare le Medicina Complementari, i componenti nominati
sono Dott. Brigo Bruno, Dott. Cardini Francesco, Dott. Dall’Anese
Enrico, Dott. Gobbin Claudio, Dott.
Pugliarello Rosario.
d) Su indicazione e suggerimento del
Vice Presidente il documento riguardante il protocollo d’intesa fra
VERONA MEDICA
l’Ordine ed il Dipartimento di Filosofia-Pedagogia dell’Università di
Verona viene rinviato ad una prossima seduta, essendo emersa la
necessità di chiarire alcuni aspetti
della collaborazione proposta.
e) ENPAM – il Dott. Mora comunica
che nelle giornate del 29 e 30 novembre ha partecipato al Consiglio
Nazionale dell’Ente di Previdenza.
In tali riunioni sono stati presentati
i bilanci, approvati a maggioranza,
con il parere contrario e l’astensione di alcuni ordini provinciali. Le
novità più significative deliberate
dal Consiglio dell’Ente sono state
le seguenti:
-La riduzione del 10% del gettone di presenza che risulterà
quindi pari a 486,00 euro;
- La riduzione del 20% dell’indennità di trasferta determinata in
360,00 euro;
- La previsione di un limite massimo di rimborso spese per vitto
di euro 60.00 a pasto ed un importo massimo di euro 100.00 al
giorno per pranzo e cena;
- La previsione di un limite massimo di spesa per l’alloggio pari a
200,00 euro a notte;
- La previsione di un limite massimo di spese per viaggio nei casi
di utilizzo di un mezzo di trasporto proprio corrispondenti all’importo a km. pari alla potenza di
KV di 130.
Sono state inoltre discusse le non
cumulabilità per i doppi incarichi.
Tali proposte non sono state approvate.
Infine è stata approvata una mozione che prevederà, con la stesura del prossimo bilancio, la rivisitazione delle varie indennità; il Dott.
Mora informa altresì che l’ENPAM
ha cambiato sede e si è trasferito da Via Torino a Piazza Vittorio
Emanuele.
f) Il Dott. Mora comunica quanto avvenuto nell’ULSS 22 di Bussolengo
ove il Direttore Generale, Avvocato
dall’Ora, senza darne informazione ai Medici Ospedalieri, avrebbe
ritardato di alcuni giorni il rinnovo
delle polizze assicurative lasciando
quindi i colleghi privi di copertura.
Su tale problema vi è stata una
netta presa di posizione dei sindacati medici ospedalieri e anche la
Federazione Regionale degli Ordini che ha trasmesso al Presidente
della Regione Zaia, all’Assessore
regionale Coletto ed al segretario
regionale alla Sanità Mantoan,una
lettera in cui prendendo spunto
dall’evento si chiede alle Regione
di far conoscere la mappatura delle coperture assicurative delle vari
ASL ed un incontro finalizzato alla
discussione del problema.
g) Il Vice Presidente illustra un documento approvato dall’OM di
Venezia nel quale si chiede alla
FNOMCeO di attivarsi in ogni sede
perché si richiami l’attenzione sul
fatto che l’Italia è uno degli unici
due paesi europei in cui l’errore
medico può essere perseguito a
livello penale. L’argomento della
responsabilità medica sarà trattato
nel prossimo consiglio nazionale
FNOMCeO. Il Consiglio ritiene di
dover incaricare il Presidente di
rappresentare in quella sede, su
tale argomento, lo stato di malessere di tutta la categoria.
h) Il Segretario Dott. Cordioli fa presente le difficoltà del personale di
segreteria (peraltro già sotto organico), dopo che una delle dipendenti dell’Ordine, per gravi motivi
di salute, sarà assente dal lavoro
per un periodo che si ritiene non
sarà breve. Il Consiglio, recependo quanto esposto dal Segretario,
da mandato al Direttivo e alla Segreteria di esplorare la possibilità
dell’assunzione di personale con
un contratto a tempo determinato
per un periodo di 6 mesi rinnovabili
fino a 24. Interviene il Presidente
che propone di esternalizzare la
tenuta della contabilità per poter
gestire in modo diverso il personale. Il Consiglio approva.
i) Il Consiglio aderendo alla richiesta
dell’ULSS 21 di Legnago, di nominare un “componente dell’Ordine”
nella Commissione di Controllo
sulle prescrizioni dei farmaci a carico del SSN, decide di assegnare tale incarico alla Dott.ssa Vania
Braga, nominando come suo supplente il Dott. Claudio Salvatore.
ISCRIZIONI E CANCELLAZIONI
Le iscrizioni e cancellazioni vengono
illustrate dal Segretario ed approvate
all’unanimità.
7
NOTIZIE DALL’ORDINE
MEDICI - CHIRURGHI
Iscrizioni per trasferimento da altro
Ordine:
Dott. GRECO Filippo
da CALTANISSETTA
Dott. LUISO Filippo da RIMINI
Dott. MORANDINI Biancastella
da BRESCIA
Dott. RUGGERI Mirella
da BOLOGNA
Cancellazioni per decesso:
Dott. CALDERARO Calogero
Prof. CHIEREGO Franco
Dott. GADIOLI Paolo
Cancellazioni su richiesta:
Dott. FAVAZZA Mario
Dott. PERINA Giancarlo
Dott. ZIROJEVIC Jelena
ODONTOIATRI
Iscrizioni neo-abilitati:
Dott. BONAFIGLIA Francesco
Dott. FACCIONI Francesco
Dott. FINESSO Francesco
Dott. IORDACHESCU Traian Daniel
Dott. MAGAGNOTTO Andrea
Dott. PERUZZI Alberto
Dott. ZAMBELLI Enzo
Dott. ZAPPALA’ Francesco
Cancellazioni su richiesta:
Dott. ONOFREICUC Gavril
Prima di passare alle Relazioni istruttorie, escono dalla Sala i Consiglieri Odontoiatri, i Revisori dei Conti e il Direttore.
RELAZIONI ISTRUTTORIE
La Commissione Disciplina Medici
Chirurghi, delibera:
n. 5 archiviazioni provvedimenti
n. 1 supplemento d’indagine
IL SEGRETARIO
LUCIO CORDIOLI
IL PRESIDENTE
ROBERTO MORA
Indicazioni dell’Ordine Medici
in merito a criticità nei rapporti
ospedale-territorio
La commissione ospedale-territorio dell’Ordine
dei medici di Verona da luglio 2013 ha cercato di
individuare alcune criticità che possono favorire
un rapporto migliore fra i medici che lavorano sul
territorio e in ospedale.
Pertanto di recente la commissione ospedaleterritorio ha incontrato i direttori sanitari o loro
delegati delle ulss 20-21-22 e degli ospedali di
Negrar e Peschiera.
Al termine dell’ incontro è emersa la convergenza
sulla diffusione e applicazione di alcune delibere regionali e del decreto Brunetta sulla pubblica
amministrazione, che la commissione ha tradotto
in raccomandazioni e che l’Ordine dei medici di
Verona diffonde a tutti gli iscritti:
1) obbligo di inviare la certificazione di malattia
per via telematica da parte dei medici all’atto della dimissione del paziente evitando allo
stesso ulteriori disagi. La segreteria dell’Or-
8
dine è in grado di rilasciare le credenziali di
accesso al portale del Sistema TS a coloro
che ne avessero necessità. È necessario accedere personalmente alla segreteria per ottenerle.
2) è indice di correttezza deontologica e di buona pratica clinica riportare sempre sulle richieste di accertamenti clinici e strumentali il
quesito diagnostico o il motivo della richiesta.
3) per evitare disagi ai pazienti sarebbe opportuno usare i ricettari che ogni medico ha in
dotazione per il completamento diagnostico e
inoltre all’ atto della dimissione fossero forniti
i successivi appuntamenti già prenotati con le
relative impegnative tenendo ben presente i
tempi delle liste di attesa.
IL REFERENTE DELLA COMMISSIONE
OSPEDALE-TERRITORIO
CLAUDIO SALVATORE
VERONA MEDICA
ALBO ODONTOIATRI
Verbali della Commissione
Odontoiatri
VERBALE DELLA COMMISSIONE
ODONTOIATRI DEL 22 NOVEMBRE 2013
Presenti: Boscagin, Bovolin, Oreglia
Assenti giustificati: Cavallini, Paoletti
Lettura ed approvazione verbale
precedente: il verbale della seduta precedente viene approvato all’unanimità.
Comunicazioni del Presidente:
1) Il Presidente da lettura di una lettera inviata dal Dott. Renzo al Presidente Cao
di Siracusa riguardante l’informazione
pubblicitaria in assenza della dizione
del D.S. e le visite gratuite. Il Dott. Renzo ribadisce che il messaggio pubblicitario deve sempre essere chiaro e
non ingannevole e quindi deve esserci
sempre il riferimento dei sanitari operanti nella struttura. La Cao approva.
2) Cartelle cliniche in odontoiatria. Il Presidente comunica di aver ricevuto una
lettera a firma dott. Renzo riguardante
la tenuta e la conservazione delle cartelle cliniche e delle radiografie.
3) Il Presidente informa i presenti di una
lettera inviata dal Dott. Giuseppe Renzo al Dott. Massimo Gaggero, Presidente CAO di Genova sulla mancanza
istituzionale della figura del vice Presidente CAO e sulla possibilità di nomina
di un delegato del Presidente e informa
che è possibile nominare un delegato
del Presidente.
4) Viene discussa l’opportunità di inviare
una newsletter agli iscritti e si stabilisce
una data di incontro per coordinare lo
scritto.
5)Il Presidente informa di aver ricevuto
una lettera da parte della Procura che
desidera conoscere se il Dott.WW è
abilitato a prestare cure odontoiatriche.
È stato risposto che, essendo il Dott.
WW, iscritto al doppio Albo è senz’altro
abilitato a prestare tali cure.
6)L’ANDI di Verona ha inviato alla CAO
una richiesta per conoscere, al fine di
iscrizione al sindacato, se coloro che
VERONA MEDICA
fanno domanda di iscrizione hanno avuto procedimenti disciplinari riguardanti il
favoreggiamento dell’esercizio abusivo
della professione odontoiatrica. Viene
letto il parere dell’Avvocato ANDI Nazionale e viene deciso di consultare il legale
dell’Ordine per un ulteriore parere.
Relazioni istruttorie:
1) Dott. YY: il Presidente informa di aver
invitato a colloquio il Sanitario per
chiarimenti riguardo la segnalazione
pervenuta a Suo carico e da lettura del
verbale di audizione. Viene deciso di
attendere la documentazione promessa dal Dott. YY per ulteriori decisioni.
2)Dott. HH: il Presidente ripercorre il
caso relativo al Sanitario e da lettura
del verbale di audizione. La Cao, essendo in numero ridotto preferisce rinviare alla prossima riunione ogni eventuale decisione in merito.
La CAO prende in esame la lettera di convocazione della riunione per il giuramento
professionale da indirizzare a coloro che
non hanno partecipato alla giornata del
medico del 26 ottobre.
2) Il Presidente da lettura di lettera a firma
Dott. Giuseppe Renzo sull’ attività della
CAO nazionale.
Relazioni Istruttorie:
1)Dott. JJ: Il Presidente comunica di
aver invitato a colloquio il Dott. R…,
coinvolto nella vicenda relativa allo
studio T…. (odontotecnico Altro) e
da lettura del verbale di audizione. La
CAO decide di approfondire lo studio
della documentazione pervenuta dalla Procura della Repubblica in merito
al procedimento in capo ai professionisti e di convocare per la terza volta il
Dott. K.
2) Dott. YY. Il Presidente informa i membri CAO assenti nell’ultima seduta sul
colloquio avuto con il Dott. YY il 29
ottobre u.s. e da lettura del verbale di
audizione. Viene deciso di aprire procedimento disciplinare in capo al Dott.
YY ( in base agli art. 54 e 56 del Codice deontologico).
3) Dott. XX/Sig.ra QQ: il Presidente ripercorre il caso e ricorda il colloquio avuto
con la Sig.ra Q. Informa di aver ricevuto da parte della Sig.ra Q documentazione riguardante il suo caso che lei
aveva promesso di inviare in sede di
colloquio, dandone breve lettura dei
punti più importanti. Viene deciso di
convocare il Dott. YY ed il ed il Dott.
ZZ, periti anch’essi coinvolti nella vertenza della Sig.ra Q, per un colloquio
informativo di approfondimento che
guidi la CAO nelle scelte da adottare.
Lettura ed approvazione verbale precedente: il verbale della seduta precedente viene approvato con una modifica
al punto 3.
Procedimenti disciplinari:
1) Dott. XX. Escono dalla sala il Dott. Bovolin ed il Dott. Paoletti. Il Presidente
informa i presenti che l’avvocato dottor
YZ ha comunicato che è pendente,
presso la Procura della Repubblica,
procedimento n. ……..RGNR, a carico
del Dott. XX intentato dall’ULSS 22 per
violazione dell’art 348 c.p. Viene deciso di attendere l’esito del procedimento penale prima di portare a conclusione il giudizio amministrativo.
Comunicazioni del Presidente:
1) Viene data lettura di un articolo comparso sul quotidiano “L’Arena” del
20/11/2013 riguardante un’azione
penale esercitata nei confronti di un
dentista e della sua assistente. Non
essendo menzionati i nomi viene deciso di chiedere informazione presso la
Procura della Repubblica.
Varie ed eventuali:
1) Progetto Medici per la pace. Il Presidente da lettura della lettera di presentazione dell’associazione “Medici per
la Pace”. Il Presidente propone la pubblicazione del progetto sul sito dell’Ordine. La decisione viene messa ai voti
e l’indicazione risultante è di non dar
corso alla pubblicazione dello stesso.
VERBALE DELLA COMMISSIONE
ODONTOIATRI DEL 10 DICEMBRE 2013
Presenti: Boscagin, Bovolin, Cavallini,
Oreglia, Paoletti
9
LETTERE AL DIRETTORE
Appello ai medici musicisti
Il binomio musica-medicina, già esistente all’epoca dei Greci che attribuirono ad un’unica divinità, Apollo, la
protezione sia dell’arte della musica
che di quella medica, viene spesso
visto come relazione tra la musica e
la cura, che trova applicazione nella
moderna musico-terapia. Non viene
colto invece quanto ambedue le arti
possano suscitare la medesima passione in persone che abbiano la capacità’ di approfondirle entrambe, diventando buoni medici e continuando
a dedicarsi a suonare uno strumento
o a comporre musica a livelli professionistici.
Esistono celebri esempi di medici
che sono stati anche grandi musicisti: Theodor Billroth, grande chirurgo
tedesco, fondatore della moderna
chirurgia addominale, era un musicista di talento, stimato da Johannes
Brahms.
Medico e compositore fu il russo Alexander Borodin, amico sia di Mende-
leev che di Musorgskij, così come il
padre della semeiotica percussoria
del torace, l’austriaco Joseph Leopold
Auenbrugger, fu anche un violinista
dotato di straordinario orecchio musicale. Tornando indietro nel tempo,
nella “Domus del Chirurgo”, splendida
testimonianza della vita di un medico
del 111 secolo, di recente portata alla
luce a Rimini, è stata trovata, accanto
alla sala degli strumenti chirurgici, una
stanza, cosiddetta di Orfeo, destinata alla musica, a testimonianza della
convivenza delle due arti.
La passione dei medici per la pratica dell’arte della musica è ancora ai
nostri tempi così diffusa da aver stimolato la creazione di vere e proprie
orchestre sinfoniche formate da medici. Quasi tutte le nazioni europee,
come per altro gli USA, il Giappone,
l’Australia, hanno una propria Doctors Orchestra, costituita da medici in
possesso di certificate qualità artistiche in campo musicale, che si riuni-
scono 2-3 volte l’anno per preparare
e poi eseguire in pubblico, in particolari occasioni, importanti programmi
sinfonici. l criteri organizzativi sono
analoghi a quelli adottati daii’European Doctors Orchestra, fondata
nel 2004, e dalla più recente (2008)
World Doctors Orchestra.
L’Italia è tra i pochi Paesi Europei a
non aver organizzato una propria
Doctors Orchestra, nonostante molti
siano i medici musicisti italiani. Basti
pensare che nella sola Facoltà Medica dell’Università Cattolica quattro
medici sono musicisti professionisti.
È giunto quindi il momento di avviare un censimento su base nazionale,
con la collaborazione degli Ordini dei
Medici e Odontoiatri, di tutti i musicisti
medici italiani diplomati al Conservatorio e con esperienza cameristica e
sinfonica, che desiderino partecipare
all’iniziativa, condividendo con i colleghi di tutta Italia il piacere di esprimere la propria passione e di manifestare
il proprio talento, costato tanto impegno e dedizione.
A coordinare questa iniziativa è il collega MASSIMO FERRUCCI (Policlinico A. Gemelli di Roma), al quale gli
interessati potranno far pervenire le
relative adesioni: massimoferrucci@
hotmail.com - tel. 3331779209
MEDICINA DI FAMIGLIA
COME CALCOLARE IL COMPENSO DOVUTO AL SOSTITUTO
Il nuovo accordo collettivo nazionale per la disciplina dei rapporti economici con i medici di medicina generale derivante dall’intesa della Conferenza
Stato-Regioni n. 2272 del 23.03.2005 prevede che:
“L’onorario spettante al medico sostituto è calcolato, …omissis.., nella misura del 70% del compenso di cui alla lettera A, comma 1 dell’art. 59..”
Il compenso in questione è il”COMPENSO FORFETTARIO ANNUO”.
Questo va corrisposto per intero se la sostituzione si effettua nei mesi di aprile, maggio, ottobre e novembre; va aumentato del 20% se la sostituzione
avviene nei mesi di Dicembre, gennaio, febbraio, marzo; va diminuito del 20% se la sostituzione avviene nei mesi di giugno, luglio, agosto, settembre.
In pratica quindi la formula per il calcolo è la seguente. Dal cedolino mensile:
Compenso forfetario X 70%: 30 = X
(somma dovuta per ogni giorno di sostituzione)
X va aumentato del 20% nei mesi di dicembre, gennaio, febbraio, marzo
X va diminuito del 20% nei mesi di giugno, luglio, agosto, settembre
10
VERONA MEDICA
LETTERE AL DIRETTORE
Assicurazioni R.C.
La Federazione Veneta degli Ordini
scrive (ancora) al Presidente Zaia
Alla cortese attenzione
Dott. Luca Zaia
Presidente Regione Veneto
Dott. Luca Coletto
Assessore alla Sanità
Dott. Domenico Mantoan
Segretario alla Sanità
Egregi Signori,
Apprendiamo dalle cronache di queste
ore delle proteste dei Colleghi, dipendenti della Ulss 22, che si sono visti comunicare con colpevole ritardo la scadenza
della polizza assicurativa aziendale.
Crediamo non sia più tollerabile il silenzio
della Regione Veneto nel merito di una
questione che abbiamo già posto alla
Vostra attenzione, con una nostra comunicazione, già nella scorsa estate.
La FROMCeO pone, ancora di più oggi,
la questione della Responsabilità medica come priorità che unifica sicurezza
del personale sanitario alla sicurezza
delle cure; allora sottolineavamo come
“…la serenità di questi professionisti è la
condizione senza la quale non è possibile ottenere quel cambiamento culturale e organizzativo che prevede il nuovo
Piano socio-sanitario regionale e la riorganizzazione ospedaliera e territoriale…
La FROMCeO vuole porre all’attenzione
della Regione, nel suo ruolo attivo di garante degli equilibri tra i bisogni di Salute e le risposte dei Professionisti, alcuni
temi urgenti e ineludibili”.
Allora avevamo posto l’ipotesi non peregrina che “…La rivalsa sembrerebbe
limitata alla colpa grave, tuttavia non
mancano nella giurisprudenza della Corte dei Conti pronunce nelle quali la gravità dell’imprudenza, negligenza, imperizia
appare assai opinabile o comunque ancorata a incerti criteri di giudizio…”; una
nostra seconda riflessione sottolineava
come il tema “.. riguarda le prospettive
VERONA MEDICA
di conflittualità tra aziende e dipendenti”.
L’obbligo di assicurazione per tutti i medici, anche dipendenti, si presta ad essere
inquadrato in un disegno che ipotizza la
esternalizzazione di una parte del rischio
di risarcimento; da più parti si osserva
come la decisione di molte Aziende o
intere Regioni di non ricorrere più alla copertura assicurativa aziendale o a ricorrervi con franchigie molto alte, potrebbe
trovare una utile sponda nella copertura
dei medici dipendenti…”
Sempre in tale occasione si scriveva: “…
attualmente non risulta chiaro quale sia
la copertura assicurativa che le Aziende
ulss della nostra Regione hanno in atto:
la mappatura delle singole coperture è
essenziale per dare dati certi ai medici
nel delicato ambito della Responsabilità
Civile e Penale in ambito Professionale; non si vede come i medici possano
attivare coperture assicurative senza
conoscere nel dettaglio gli elementi contrattuali inseriti nelle polizze assicurative
previste dalle aziende”.
Non solo, sino ad ora, non abbiamo
avuto i chiarimenti richiesti ma verifichiamo che i comportamenti delle singole
Aziende sono drammaticamente sfuggiti
al controllo regionale e par di capire che
ogni Azienda elabori e pianifichi strategie
individuali mettendo a nudo l’assoluta
mancanza di un coordinamento. A questa Federazione pare che la nostra Regione sottovaluti colpevolmente questa
drammatica cornice e questo non potrà
non alimentare un contenzioso giuslavoristico tra Aziende e dipendenti.
Avevamo già posto le nostre riflessioni
sull’art. 3 del decreto legge 138 del 13
agosto 2011 e le ulteriori specificazioni
presenti nell’ambito della legge 24 marzo
2012 n. 27; sappiamo come potrebbe
verificarsi il coinvolgimento per chiamata
in causa dei dirigenti da parte delle strutture anche laddove il danneggiato (o presunto tale) dovesse limitarsi a formulare
domanda di risarcimento nei confronti
delle sole Aziende. In più le Assicurazioni
non hanno l’obbligo assicurativo!
Le Aziende ulss hanno l’obbligo, come
datore di lavoro pubblico, di segnalazione alla Corte de Conti cui spetta la eventuale azione di rivalsa ed il professionista
sarà sempre assoggettabile all’azione di
rivalsa della parte attrice; quindi la polizza assicurativa verso terzi non è per
colpa grave da rivalsa come tutela dall’azione della Corte ma è polizza verso Terzi (il privato cittadino): è questo l’obbligo
che deriva al professionista dal Decreto
Legge 138/2011 convertito nella Legge 148/2011. Si poneva urgentemente
la domanda se i medici dipendenti che
abbiano optato per l’attività intramuraria
(art. 47 co. 1 lett. E del TUIR) fossero
coperti totalmente dalla azione di rivalsa da Terzi e non abbiano obbligo nello
stipulare in modo autonomo la polizza
assicurativa obbligatoria prevista dall’art.
3, comma 5, del D.L. 13 agosto 2011, n.
138, convertito in L. 14 settembre 2011,
n. 148.
Non possiamo dimenticare che in questo
periodo, come mai in passato, le relazioni tra la Regione e la categoria medica
siano indubbiamente precarie: lo stato di
agitazione della medicina convenzionata
e il fallimento della mediazione del signor
Prefetto è per noi un’ulteriore fonte di
preoccupazione.
Grati per l’attenzione che vorrete dedicare a questo documento ne chiediamo
un urgente riscontro certi che la collaborazione della FROMCeO con la Regione
possa svolgere azioni efficaci per riportare serenità su questioni delicatissime
che, se non affrontate subito, potrebbero
minare i livelli di sicurezza delle prestazioni.
Con i più cordiali saluti
I PRESIDENTI DEGLI ORDINI DEI MEDICI
E DEGLI ODONTOIATRI DEL VENETO
11
CONVEGNI E CONGRESSI
Convegni e
Congressi
22 FEBBRAIO 2014
5 FEBBRAIO – 8 MARZO – 12 APRILE
La filosofia degli interventi
in età evolutiva
Associazione Itinerari Psicoanalitici
Seminari di approfondimento clinico
presso la sala Riunioni P.D. Fazzini
dell’Ordine dei Medici e
Odontoiatri di Verona
informazioni e iscrizioni al sito:
www.itineraripsicoanalitici.com
10° Convegno in Senologia
Azienda Ospedaliera
Universitaria Integrata di Verona;
Gruppo Senologico Veronese,
UO Oncologica dO-AOUI Verona,
Direttore Prof.ssa Annamaria Molino.
Verona, Sala Convegni
del Banco Popolare di Verona
Inizio lavori ore 9.00
21 – 22 MARZO 2014
Comunicazione:
Salute ed Ambiente
Convegno ISDE
Verona
Polo Didattico Giorgio Zanotto
Viale dell’Università
Aula Semicerchio - Piano Terra
22 FEBBRAIO 2014
2014:
Aggiornamenti
di Fisiopatologia
del Basso Tratto
Genitale Femminile
Centro di Ginecologia Oncologica
Preventiva ULSS 20,
Ginecologia Oncologica Preventiva,
Dipartimento Integrato Materno
Infantile dell’Università degli Studi
di Modena e Reggio Emilia.
Società Italiana di Colposcopia
e Patologia Cervico Vaginale.
Verona, Polo Didattico Zanotto
Inizio lavori ore 8.30
Azienda ULSS 20
Scuola Medica Ospedaliera
XXIV CORSO SUPERIORE
DI GERIATRIA
PROGRAMMA 2014
6 MARZO, ore 16
“Le ludopatie”
Relatori: Luigi G. Grezzana, Alfredo Zanatta,
Maurizio Gomma, Giuseppe Moretto,
Gian Antonio Stella
13 MARZO, ore 16
“La prevenzione dell’ictus
cardioembolico nell’anziano con FA:
scelte critiche fra rischi e benefici”
Relatori: Pier Luigi Dal Santo,
Carlo Ruggiano, Niccolò Marchionni,
Enrico Piovan, Antonio Di Carlo
27 MARZO, ore 16
“I grandi vecchi: curare ancora”
Relatori: Stefania Maggi, Paolo Chioatto,
Umberto Senin, Giovanni Pizzolo,
Maurizio Dan
12
3 APRILE, ore 16
“……dire e u-dire in oncologia”
Relatori: Giovanna Ghirlanda,
Gianfranco Conati, Anna Maria Molino,
Marco Trabucchi, Roberto Borin
10 APRILE, ore 16
“Il tumore del fegato:
nuove strategie di diagnosi e cura”
Relatori: Arrigo Battocchia,
Giuseppe Aprili, Giancarlo Parisi,
Stefania Montemezzi, Alfredo Guglielmi
17 APRILE, ore 16
“L’aggiustamento di rotta
nel percorso di cure”
Relatori: Umberto Tedeschi,
Alberto Pilotto, Corrado Vassanelli,
Matteo Grezzana, Roberto Castello
08 MAGGIO, ore 16
“I pilastri della geriatria (e non solo)”
Relatori: Giusi Bonavina, Giulio Masotti,
Luigi G. Grezzana
Verona, Centro Culturale Marani
Inizio lavori ore 16.00
RICORDATE...!
È fatto obbligo a tutti gli Iscritti:
a) denunciare all’Ordine ogni esercizio abusivo della Professione Medica ed ogni fatto che leda il prestigio professionale;
b) informare la Segreteria di ogni eventuale
cambiamento di qualifica, di residenza e
del conseguimento di specialità o docenze, esibendo il relativo attestato in competente bollo.
Prestanomismo
Si riporta per ulteriori reminescenza, l’Art. 8
della legge n. 1792, che così recita:
1) Gli esercenti le professioni sanitarie che
prestano comunque il proprio nome, ovvero la propria attività, allo scopo di permettere o di agevolare l’esercizio abusivo
delle professioni medesime sono puniti
con l’interdizione della professione per un
periodo non inferiore ad un anno;
2) Gli Ordini e i Collegi Professionali, ove costituiti, hanno facoltà di promuovere ispezioni, presso gli studi professionali, al fine
di vigilare sul rispetto dei doveri inerenti
alle rispettive professioni.
VERONA MEDICA
AGGIORNAMENTO
Crollano i target di colesterolo,
urge critical appraisal della nota 13
ALESSANDRO BATTAGGIA
Medico di Medicina Generale - Verona
LUCA PUCCETTI
Presidente Smipg
Società Medica Interdisciplinare PROMED Galileo
Crolla il mito dei livelli target di colesterolo a seguito della pubblicazione delle
linee guida AMA sul management delle
displipidemie, urge pertanto una profonda rivisitazione della nota 13.
Sono appena uscite nuove Linee Guida
Americane [ACC/AHA Guidelines] sul
management delle dislipidemie.
Su altri contenuti di questo documento
occorre riflettere ulteriormente, tuttavia
emerge un messaggio forte e chiaro da
noi da sempre condiviso: il crollo del
mito dei target di colesterolemia LDL.
Si dichiara infatti apertamente nella
nuova Linea Guida:
“There is no evidence to support continued use of specific LDL-C and/or nonhigh-density lipoprotein cholesterol
(non-HDL-C) treatment targets”.
Ciò induce a formulare alcune considerazioni sulla policy regolatoria della
prescrizione dei farmaci ipolipemizzanti
attuata da anni in Italia.
La teoria delle “soglie” abbracciata prima da alcune linee guida americane
[ATP III REV 2004] e poi dalle Linee
guida europee [ESC/ESA 2011] ed in
Italia dall’AIFA [AIFA 2011, AIFA 2012,
AIFA 2013] rappresenta un esempio
paradigmatico di distorsione dei risultati della ricerca biomedica. Si tratta
nella fattispecie di una “tortura dei dati
finalizzata ad indirizzare i risultati nella
direzione desiderata dal carnefice”. Infatti, come avviene per gli esseri umani,
sotto tortura i dati possono confermare
o smentire qualsiasi cosa [Mills 1999].
Gli studi più citati a sostegno della “teoria delle soglie” sono 4 [HPS 2002,
IDEAL 2005, TNT 2005, PROVE-IT
2004]. Questi trial sono stati programmati per dare risposta ad un quesito
VERONA MEDICA
fondamentalmente identico: “questa
statina a questo dosaggio e somministrata per questa durata sarà superiore al farmaco di controllo nel ridurre il
rischio dell’end-point considerato dallo
studio”?
I risultati ‘significativi’ a favore
dell’intervento rilevati in questi quattro studi (p<0.05 - tutti organizzati
su ipotesi di superiorità ) hanno permesso di dichiarare che la statina
é risultata superiore al controllo a
quelle dosi, su quei pazienti e per
quella durata di trattamento.
Ma gli stessi risultati non consentivano in alcun modo di associare
l’efficacia del trattamento al livello
di colesterolemia LDL raggiunto, ragionamento che costituisce al contrario il caposaldo della “teoria delle
soglie”.
Questa puntualizzazione può, in apparenza, risultare strana, illogica o frutto
di disquisizioni puramente accademiche. Potrebbe sembrare infatti legittimo associare il risultato di una terapia
ipocolesterolemizzante al livello di colesterolemia LDL raggiunto nel braccio di
intervento del trial.
Simile interpretazione costituisce, in realtà, il frutto di un’analisi ex post, che il
protocollo dello studio non aveva previsto, sulla quale non era stato progettato
il trial e su cui il campione non era stato
tarato. Infine, cosa più importante, l’interpretazione stessa è fatalmente condizionata dal tipo di risultato emerso
dalla ricerca. Esiste ampio e consolidato accordo in letteratura sul fatto che le
conclusioni prodotte da analisi ex post
possano essere gravate da alto rischio
di distorsioni. I ragionamenti “ex post”
vengono chiamati infatti dai metodologi
“fishing expeditions” [Mills 1999] perchè, proprio come avviene in una spedizione di pesca, non si può mai sapere
ex ante cosa ‘si pescherà’’ ex post. Se
uno studio sulle statine fosse stato organizzato per dimostrare il vantaggio di
una determinata soglia di colesterolemia LDL rispetto ad un’altra i pazienti
avrebbero dovuto essere randomizzati a due soglie distinte, non a due
trattamenti distinti. Infatti solo un disegno organizzato in tal modo avrebbe
garantito risultati in grado sicuramente
di soddisfare o smentire l’ipotesi di superiorità ex ante formulata, vale a dire
che un abbattimento ‘spinto’ della colesterolemia LDL possa produrre vantaggi rispetto ad un abbattimento di
colesterolemia meno ‘spinto’. I trial citati
dalle linee guida che sostengono l’adozione delle “soglie” [ESC/ESA 2011,
ATP III 2004] non sono stati organizzati
in questo modo (sono stati randomizzati farmaci, non soglie) e soprattutto
non erano stati progettati per questo
scopo, per cui le conclusioni formulate
dai documenti di indirizzo che sostengono l’adozione di “soglie” risultano
metodologicamente distorte e, di fatto,
inaffidabili.
Attribuire l’efficacia delle statine al
raggiungimento di un livello predeterminato di colesterolemia costituisce un’interpretazione osservazionale di risultati sperimentali
[Hayward 2006] e raccomandare
questo livello nella pratica clinica
quotidiana costituisce un’indicazione totalmente priva di evidenze sperimentali. A queste interpretazioni ex
post dei risultati della ricerca non può
essere infatti attribuita la dignita’ di vere
evidenze e, soprattutto, appare quantomeno temerario utilizzare le stesse
interpretazioni come consigli operativi
nella pratica professionale. Infatti un risultato osservato in una sperimentazione può essere utilizzato “confirmatory
use” [Moye’ 2003] solo se ha soddisfatto il quesito per cui è stata organizzata
ricerca, vale a dire se ha fornito una risposta all’ipotesi formulata ex ante sul
risultato atteso per l’end-point primario.
Tutti i risultati “non primari” e particolarmente le “interpretazioni ex post” pos-
13
AGGIORNAMENTO
sono solo servire a sostenere il risultato
primario (“supportive use”) o, se con
essi discordanti, a generare ipotesi di
lavoro (“explorative use”) [Moye’ 2003].
Ma indipendentemente dalle considerazioni di metodo, anche adottando il punto di vista (sbagliato) delle
linee guida per un utilizzo ‘esplorativo’,
‘conservativo’ e cauto di queste stesse ipotesi non ci sono prove a sostegno dell’ipotesi così pervicacemente
sostenuta. Infatti anche ad una rapida
disamina dell’ampia e solida letteratura
sull’impiego delle statine in pazienti ad
alto o altissimo rischio, risulta evidente
che l’efficacia del farmaco non è affatto
correlata con il raggiungimento di una
determinata soglia. La tabella 1 (che
illustra le principali ricerche condotte
sull’efficacia delle statine nei pazienti
in prevenzione secondaria) costituisce
soltanto un esempio.
La nota 13 classifica questi pazienti “ad
altissimo rischio cardiovascolare” e li
candida al raggiungimento dei valori più
bassi di colesterolemia LDL (soglia imposta per questo strato: sotto 70 mg/
dl). Solo due studi sui quindici prodotti
(tabella I) hanno raggiunto la “soglia 70
mg/dl” e solo uno di essi ha prodotto
risultati significativi.
Anche seguendo la logica dei sostenitori delle “soglie” risulta insomma assai
difficile capire perché in un paziente
con coronaropatia debba essere raggiunta per forza una colesterolemia
LDL sotto 70 mg/dl quando già nel
1994 lo studio 4s aveva dimostrato che
la simvastatina é in grado di ridurre il rischio di end-point fatali e non fatali ad
un livello di colesterolemia LDL pari a
122 mg/dl (in altri termini quasi doppio
rispetto a quello imposto dalla soglia
della nota 13).
Ci sono solide prove che le statine siano efficaci nell’allungare l’aspettativa di
vita e nel ridurre l’incidenza di end-point
non fatali nei pazienti ad alto od altissimo rischio cardiovascolare (superiore
al 20% in dieci anni). Ma che l’efficacia
dimostrata da queste molecole sia legata esclusivamente all’abbassamento
del colesterolo LDL non può essere
assunto come atto di fede, in quanto
questo dogma è facilmente contestabile anche esaminando i semplici dati
esposti dalla tabella I.
Se il risultato sugli end-point maggiori dipendesse solo dall’abbattimento
della colesterolemia LDL, anche trat-
14
tamenti antiiperlipidemizzanti diversi
dalle statine dovrebbero risultare altrettanto efficaci sui pazienti ad alto rischio
nell’abbassare la mortalità, cosa mai
dimostrata con l’uso di fibrati. Emerge
invece sempre più chiaramente che
l’efficacia delle statine dipende anche
da fattori non strettamente legati alle
variazioni della colesterolemia LDL,
vale a dire da un insieme di azioni note
e non note che complessivamente
identificano i cosiddetti “effetti pleiotropici” di queste molecole. Una recente
metanalisi [Bokehold 2012] ha infatti
dimostrato che solo il 50% dell’efficacia
delle statine può essere attribuita alle
variazioni di colesterolemia LDL. Ed è
importante sottolineare che le metanalisi in cui é stata esplicitamente indagata
la natura del rapporto tra abbattimento
della colesterolemia LDL e il rischio di
eventi cardiovascolari hanno fornito negli ultimi anni risultati ambigui e contrastanti. Secondo alcuni questo rapporto
è “log-lineare”: vale a dire che ad una
determinata riduzione di colesterolemia
LDL dovrebbe corrispondere una riduzione proporzionale del rischio di eventi
[ CTT 2005]; secondo altri la relazione
é invece curvilinea: vale a dire che oltre un determinato abbassamento di
LDL-CL il vantaggio marginale in termini
di rischio risulterebbe irrisorio [Takagi
2013]; secondo altri il rapporto é imprevedibile perché l’efficacia del farmaco non sembra in alcun modo legata
al dosaggio del farmaco stesso [Naci
2013]; per altri ancora -addirittura- l’associazione potrebbe essere di segno
inverso: vale a dire che la mortalità
potrebbe aumentare in modo proporzionale all’abbassamento di colesterolemia LDL [Razzolini 2008].
La teoria delle soglie non può essere
quindi supportata dalla teoria “lower
is better”, che si è sviluppata parallelamente negli stessi anni grazie al contributo di alcuni autori [CTT 2005]: la
natura esatta del rapporto matematicostatistico tra variazioni della colesterolemia e rischio eventi cardiovascolari é
molto lontana dall’essere identificata da
un modello preciso. È importante ricordare che le metanalisi del gruppo Cholesterol Treatment Trialists’ Collaboration [CTT 2005, CTT 2010, CTT 2012]
avrebbero potuto fornire preziose informazioni in tal senso perchè costruite sui
dataset originali dei singoli trial. Infatti si
tratta di metanalisi “di dati individuali”,
dove, attraverso tecniche sofisticate
di pooling, vengono elaborati -oltre ai
dati aggregati prodotti da ciascun trial,
come in qualsiasi metanalisi- anche i
VERONA MEDICA
AGGIORNAMENTO
dati rilevati a livello dei singoli pazienti.
Purtroppo le metanalisi prodotte da
questo gruppo di ricerca sono gravate
da una serie di problemi di metodo che
mettono seriamente in dubbio le conclusioni formulate dai loro autori sulla
natura dell’associazione tra colesterolemia LDL ed eventi [Battaggia 2012,
Ray 2012, Donzelli 2012, Newman
2012, Mascitelli 2012 ]. Un’indicazione
sui rapporti esistenti tra interventi, al
netto dell’azione delle statine, di riduzione della colesterolemia ed eventi potrà
venire dallo studio IMPROVE-IT http://
clinicaltrials.gov/show/NCT00202878,
un ampio RCT i cui risultati sono attesi
per il 2014, su pazienti ad alto rischio
cardiovascolare, randomizzati a ricevere simvastatina o simvastatina/ezetimibe. In considerazione del meccanismo
di azione di ezetimibe, che agisce solo
sulla colesterolemia, si potranno avere
indicazioni (non prove!) utili in tal senso.
Gli esempi riportati nella tabella I per i
pazienti in prevenzione secondaria (che
la Nota 13 candida alla soglia 70 mg/
dl) sono del tutto estrapolabili alle altre
categorie ad altissimo rischio indirizzate
dalla nota al raggiungimento di questa
soglia.
Per esempio, lo studio SHARP [SHARP
2010] ha reclutato pazienti affetti da insufficienza renale medio-grave (un terzo della casistica era in dialisi): in questi
pazienti - solitamente caratterizzati da
un alto rischio di morte per infarto e di
eventi coronarici - l’associazione ezetimibe-simvastatina (scelta evidentemente per la nominale superiore capacità di ridurre la colesterolemia) non ha
ridotto la mortalità generale, la mortalità
coronarica e l’incidenza di infarto.
Ciononostante l’associazione ezetimibe-simvastatina è prevista, come presidio di prima scelta, nell’insufficienza
renale e la soglia 70 mg/dl di colesterolemia LDL è stata proposta anche per
i pazienti affetti da insufficienza renale
grave.
Ancora, in nessuno dei trial in cui le
statine erano state sperimentate in
soggetti diabetici é stata raggiunta la
soglia 70 mg/dl, che viene invece raccomandata nella nota 13 nella maggior
parte di questi soggetti (vale a dire nei
diabetici – sono la maggioranza - in cui
la condizione dismetabolica viene accompagnata da almeno un altro fattore
di rischio cardiovascolare).
È quindi evidente che le disposizio-
VERONA MEDICA
ni regolatorie vigenti incoraggiano il
raggiungimento della soglia 70 mg/
dl in ampi strati della popolazione
generale senza convincenti evidenze scientifiche a supporto di questa
scelta. In base ad una rivisitazione ex
post (dati non pubblicati) di dati epidemiologici locali [Bastarolo 2005] questi
strati “ad altissimo rischio” rappresentano circa il 7% della popolazione generale.
Dunque non appare motivato l’utilizzo, su larga scala, di farmaci, come
l’ezetimibe simvastatina, la cui efficacia su end-point non surrogati è
stata finora acquisita solo in strati
limitati della popolazione e con risultati -a parere di chi scrive- contraddittori (vedi oltre).
L’aggiunta di ezetimibe alle statine è in
grado di incrementare di circa il 20%
la riduzione dei livelli di colesterolemia
LDL ottenibili utilizzando le statine da
sole [Doggrel 2012]. L’associazione è
sicuramente in grado, pertanto, di apportare importanti riduzioni dei livelli
di LDL-CL ma per gli effetti sugli endpoint maggiori sono disponibili due soli
trial [SHARP 2010, SEAS 2010] e solo
in uno di questi, lo SHARP, sono stati
raggiunti - pur con tutti i limiti descritti risultati clinicamente rilevanti.
Nei pazienti nefropatici, considerati dallo studio SHARP, l’associazione
ezetimibe-simvastatina ha prodotto
una riduzione del rischio di stroke ed
una riduzione del numero complessivo
di eventi cardiovascolari. La riduzione
significativa del numero di eventi cardiovascolari è stata tuttavia conseguita
(oltre che dai risultati sullo stroke) grazie
ad una riduzione significativa del rischio
di rivascolarizzazioni coronariche. L’efficacia del farmaco sulle rivascolarizzazioni coronariche appare in
contrasto con la mancanza di efficacia rilevata nello studio SHARP
sul rischio di infarto miocardico e
sul rischio di morte coronarica, endpoint condizionati ovviamente da
identica patologia di base. Risulta
pertanto difficile accettare la plausibilità biologica dell’assunto a fronte
di risultati contraddittori. Non può
essere escluso che la riduzione delle
rivascolarizzazioni, evidenziata nel trial,
rappresenti in realtà un effetto spurio,
legato ad un abnorme incremento di rivascolarizzazioni nel braccio assegnato a placebo. In questo caso i benefici
prodotti dall’ezetimibe in associazione
su questo end-point risulterebbero solo
apparenti e ciò sarebbe in coerenza
con la mancanza di efficacia dimostrata
dal farmaco sugli altri end-point vascolari coronarici.
La ragione di un eventuale eccesso
di rivascolarizzazioni nel braccio assegnato a placebo potrebbe essere a
propria volta associata alla perdita -durante la conduzione dello studio- della
doppia cecità garantita al momento
della randomizzazione. In confronti
statine versus placebo, come lo studio
SHARP, il mascheramento dell’allocation concealment viene infatti inevitabilmente violato in tempi successivi
alla randomizzazione dall’abbattimento
della colesterolemia che il ricercatore
rileva nei primi mesi di trattamento nei
pazienti assegnati “in cieco” alle statine. I ricercatori potrebbero così riporre
maggiore attenzione al follow-up clinico
dei pazienti assegnati a placebo che,
per ansie di natura etica, potrebbero
essere sottoposti ad un maggior numero di controlli angiografici. Ciò potrebbe ovviamente tradursi in una maggior probabilità di rivascolarizzazioni nel
braccio assegnato a placebo rispetto
al braccio di intervento (performance
bias). Distorsioni di questo tipo nell’interpretazione dei risultati sono molto
frequenti quando vengono utilizzati nelle sperimentazioni cliniche i cosiddetti
end-point “physician-driven” [Therapeutics 2010, Moye 2003]. Le rivascolarizzazioni coronariche sono appunto
outcome “physician-driven” in quanto
non rappresentano un evento naturale
ma, piuttosto un evento la cui incidenza
viene artificialmente condizionata dalle
decisioni dei medici. È dimostrato che
l’utilizzo di questi end-point (vengono di
solito impiegati per aumentare il numero di eventi nel corso della sperimentazione e, di conseguenza, per rendere
più efficiente la ricerca tramite riduzione
delle dimensioni campionarie) può essere associato ad importanti distorsioni
interpretative [Moye 2003]. La letteratura metodologica ha infatti dimostrato
che l’utilizzo di questi endpoint si associa ad un odds maggiore di significatività statistica (OR 2.24 1.15-4.34) e che
gli autori utilizzano spesso questi artifizi
per guidare i risultati verso la ‘significatività’ [Freemantle 2003]. È anche
necessario sottolineare che molti dei
vantaggi su end-point clinici rilevati da
15
AGGIORNAMENTO
Bajgent & coll. con l’uso di statine nei
pazienti a basso/medio rischio della
metanalisi CTT 2012 [CTT 2012] e nei
pazienti nefropatici dello studio SHARP
[SHARP 2010] risultano strettamente
associati ad una riduzione delle rivascolarizzazioni.
Vista la natura dei risultati clinici prodotti dall’ezetimibe-simvastatina nella
casistica dello studio SHARP e vista
la scarsa trasferibilità di questi stessi
risultati a pazienti che non siano nefropatici, appare ancor meno motivata la
decisione di estendere l’utilizzo dell’associazione a larghi strati della popolazione generale.
Le nuove disposizioni regolatorie della
Nota 13 hanno infatti tolto la rosuvastatina (scelta poco comprensibile
secondo la logica generale della
Nota 13 che valorizza la potenza dei
farmaci nell’abbassare l’LDL colesterolo) dall’indicazione, in seconda
scelta, nelle ipercolesterolemie ad altissimo rischio cardiovascolare (~7% della
popolazione, vedi sopra).
Tenendo conto che ben raramente una
statina “di prima generazione” potrà
raggiungere la soglia di LDL-CL indicata per questi soggetti (70 mg/dl) ne
consegue che l’associazione ezetimibe-simvastatina potrebbe diventare,
in teoria, il farmaco più prescritto nello
strato di popolazione candidato a questa soglia.
Pertanto le disposizioni regolatorie,
per loro natura gravide anche di ripercussioni medico legali, adottate
nelle ultime tre versioni della nota
13 appaiono assai discutibili sotto il
profilo dell’evidenza scientifica [Battaggia 2011, Garattini 2011, Battaggia 2012, Battaggia 2013, Donzelli
2012, Concept paper 2013].
La versione 2007 della Nota [Nota 13
2007] aveva indirizzato (correttamente)
la rimborsabilità delle statine ai soggetti caratterizzati da un rischio assoluto
di eventi vascolari superiore al 20% a
dieci anni. Questa impostazione era in
linea con l’ampia e consolidata letteratura a sostegno del buon rapporto
rischio/efficacia delle statine in questi
strati. Queste direttive sono state inoltre
seguite da importanti interventi formativi per la diagnosi di Alto Rischio in prevenzione primaria mediante uno score
frutto della ricerca italiana e tarato sulla
popolazione italiana [Progetto Cuore].
Le nuove versioni della Nota 13 [Nota
16
13 2011,Nota 13 2012, Nota 13 2013]
hanno invece abbracciato punti di vista
sostenuti più da ‘illustri opinioni’ che da
evidenze scientifiche, in quanto sostanzialmente si sono avvalse di indicazioni
di Linee Guida [ATP 2004, ESC/EAS
2011] considerate dall’Istituto Superiore
di Sanità di modesta qualità metodologica [Battaggia 2011, Garattini 2011,
SNLG-ISS].
Proprio in questi giorni è stato
pubblicato un documento firmato
dai responsabili European Atherosclerosis Society [EAS Guidelines
Committee 2013] a commento delle
nuove linee guida americane [ACC/
AHA Guidelines]. Gli esperti EAS
hanno esplicitamente ammesso in
questo documento che i goal terapeutici sulla colesterolemia LDL
sono stati fondati su decisioni arbitrarie, ma allo stesso si sono assunti la responsabilita’ di insistere nel
continuare a raccomandarne l’uso
quale “most important tool in daily
setting” e perchè sostenute da “ a
larger pool of knowledge and science in the field” [nessuna citazione
di queste importanti “conoscenze”
accompagna il documento stesso].
Constatiamo pertanto con ulteriore
amarezza che per implicita ammissione degli stessi esperti importanti
decisioni strategiche sulla salute
cardiovascolare di larghi strati della
popolazione mondiale viene affidata
più a opinioni personali che ai contributi della letteratura scientifica.
Circa le decisioni AIFA degli ultimi anni,
l’utilizzo delle carte del rischio è stato
abolito nel 2011, riconfermato nel 2012
e mantenuto nel 2013, ma con abbandono dello strumento italiano a favore
di un nuovo strumento (rischio SCORE
[Conroy 2003]) messo a punto prevalentemente su popolazioni non italiane.
Nel 2011 sono state quindi introdotte
le soglie di colesterolemia LDL, che
sono state confermate dalla versione
2012 e che sono addirittura aumentate
(da tre a quattro) nella versione 2013.
L’utilizzo delle statine è stato esteso dal
2011 in poi anche a strati della popolazione a rischio non elevato, nonostante
la letteratura abbia finora dimostrato la
mancanza di efficacia delle statine su
end-point fatali in questi strati di popolazione.
I sostenitori di questa scelta argomentano che le statine sono risultate efficaci
nel ridurre gli eventi non fatali anche nei
pazienti a rischio basale non elevato.
Questa posizione appare assai discutibile sotto il profilo della plausibilità biologica, perché la prima causa di morte
naturale in Italia è rappresentata dalle
malattie cardiovascolari e non si comprende perché un farmaco, destinato a
ridurre il rischio di infarto e di ictus, non
debba ridurre significativamente anche
la mortalità generale e quella cardiovascolare. Che un farmaco sia efficace
sulla morbilità, ma non sulla mortalità
implica infatti attente riflessioni sull’esatta natura del rapporto rischio/efficacia
della terapia negli strati di popolazione
a rischio di base non elevato, anche alla
luce di potenziali eventi avversi quali, ad
esempio, l’effetto diabetogeno dimostrato recentemente per questa classe
di farmaci [Sattar 2010].
A fronte di dati così contraddittori l’estensione della rimborsabilità delle statine agli strati di rischio
medio- moderato della popolazione
può pertanto costituire a parer nostro un’opzione potenzialmente non
esente da pericoli.
Dal 2011 al 2013, inoltre, è stato progressivamente enfatizzato nei provvedimenti regolatori il concetto “efficacia
= potenza”, che di fatto ha indirettamente promosso la prescrizione di
farmaci efficaci su end-point surrogati
(ossia sulla colesterolemia LDL) e di
efficacia non dimostrata, o solo parzialmente dimostrata, su end-point
maggiori (mortalità generale, mortalità
cardiovascolare, morbilità cardiovascolare).
L’efficacia della rosuvastatina su
end-point maggiori è stata per
esempio studiata solo in quattro
trial, e sono stati osservati risultati
clinici significativi solo nello JUPITER
[Ridgker 2008], che ha considerato
una casistica selettiva (pazienti con
elevati livelli di proteina C, quasi metà
dei quali affetti da sindrome metabolica). Il farmaco non ha invece prodotto
alcun risultato su casistiche parimenti
ad alto rischio basale quali i soggetti
nefropatici [AURORA 2009] o i pazienti
scompensati [CORONA 2007, GISSIHF 2008].
Inspiegabilmente, nell’ultima versione della nota 13, questo potente agente antiiperlipidemizzante è
stato escluso dalla rimborsabilità,
come seconda opzione di scelta,
VERONA MEDICA
AGGIORNAMENTO
nei pazienti ad altissimo rischio,
che di fatto (vedi sopra) saranno
quindi prevalentemente candidati
all’impiego di ezetimibe simvastatina (che ha prodotto riduzione del
rischio di end-point clinici solo nel
già discusso studio SHARP).
Le ultime decisioni regolatorie assunte
sui farmaci ipolipemizzanti, presentano quindi molte aree di criticità, già
evidenziate [Battaggia 2012, Donzelli
2012, Mascitelli 2012, Newman 2012,
Ray 2012]; e segnalate ai membri della Commissione Tecnico Scientifica
dell’AIFA ed alla sua Direzione Generale [Concept paper 2013]. È auspicabile che si dia con sollecitudine una
pubblica risposta a tali osservazioni.
There’s need of a critical appraisal.
BIBLIOGRAFIA
Boekholdt SM et al. 2012
Association of LDL cholesterol, non-HDL
cholesterol, and apolipoprotein B levels with
risk of cardiovascular events among patients
treated with statins.
JAMA 2012; 307: 1302–09.
Cholesterol Treatment Trialists’ (CTT) 2005
Collaboration. Efficacy and safety of cholesterollowering treatment: prospective metaanalysis of data from 90 056 participants in 14
randomised trials of statins.
Lancet 2005; 366: 1267–78.
Cholesterol Treatment Trialists’ (CTT) Collaboration. 2010
Effi cacy and safety of more intensive lowering
of LDL cholesterol: a meta-analysis of data
from 170 000 participants in 26 randomised
trials.
Lancet 2010; 376: 1670–81.
Cholesterol Treatment Trialists’ (CTT) 2012
Collaborators.The eff ects of lowering LDL
cholesterol with statin therapy in people at
low risk of vascular disease: meta-analysis
of individual data from 27 randomised trials.
CTT. Lancet 2012; doi:
10.1016/S0140-6736: 60367-5
ACC/HAH Prevention Guidelines 2013
http://www.pillole.org/public/aspnuke/newsall.asp?id=5952
Concept Paper: per una revisione della nota
AIFA 13 2013
Infofarma n.1 2013
http://www.ulss20.verona.it/infofarma.html
ARBITER 6-HALTS.
Taylor AJ et al Extended-release niacin
or ezetimibe and carotid intima-media
thickness. N
Engl J Med 2009 361:2113-22.
Conroy RM et al 2003
Estimation of ten-year risk of fatal cardiovascular disease in Europe: the SCORE project
European Heart Journal (2003) 24, 987–1003
ATP III REV 2004
Third Report of the Expert Panel on Detection, Evaluation, and Treatment of High Blood Cholesterol in Adults (Adult Treatment
Panel III)
ATP III Update 2004: Implications of Recent
Clinical Trials for the ATP III Guidelines
http://www.nhlbi.nih.gov/guidelines/cholesterol/
AURORA.
Fellstrom BC, et al, for the AURORA
Study Group. Rosuvastatin and cardiovascular events in patients undergoing hemodialysis. N Engl J Med. 2009; 360:1395–407
Bastarolo D et al 2005
Indagine per la valutazione del profilo di rischio cardiovascolare nella popolazione di
soggetti assistibili afferenti a MMG nell’area
della ASL 20 – Verona
Ital Heart J Suppl 2005; 6(6) 382-387
Battaggia A 2011
La Nota 13 è evidence-based? criticità della
nuova Nota AIFA
Dialogo sui farmaci n. 4/2011 PAG 178
Battaggia A 2012
I limiti metodologici della metanalisi CTT
2012
Dialogo sui Farmaci n. 4-2012
CORONA 2007
Kjekshus J, et al, for the CORONA Group.
Rosuvastatin in older patients with systolic
heart failure. N
Engl J Med. 2007;357:2248–61.
Doggrel SA. 2012
The ezetimibe controversy – can this be resolved by comparing the clinical trials with simvastatin and ezetimibe alone and together?.
Expert Opin Pharmacother 2012;
13: 1469-80.
Donzelli A 2012
Statins for people at low risk of cardiovascular
disease Corrispondence
Lancet Vol 380 November 24, 2012 p1815
EAS Guidelines Committee 2013
The European Atherosclerosis Society
How do they compare with the EAS/ESC
guidelines for the management od dyslipidaemia? Comment by EAS Guidelines
Committee
[http://us5.campaign-archive2.com/?u=5
722525cab46445583feb00fd&id=4c6ab3
89e6&e=384788f943]
Battaggia A 2012
Statins for people at low risk of cardiovascular disease Corrispondence
Lancet Vol 380 November 24, 2012 p1814
ESC/EAS 2011
European Association for Cardiovascular Prevention & Rehabilitation ESC/EAS Guidelines
for the management of dyslipidaemias: the
Task Force for the management of dyslipidaemias of the European Society of Cardiology
(ESC) and the European Atherosclerosis Society (EAS)
Eur Heart J. 2011; 32:1769-818.
Battaggia A 2013
Errare humanum est, perseverare..
Infofarma n.2
http://www.ulss20.verona.it/infofarma.html
Freemantle N et al 2003
Composite outcomes in randomized trials Greater precision but with greater uncertain?
JAMA 2003; 289:2554
VERONA MEDICA
Garattini S 2011
Cos’è successo con la nota 13? Editoriale
Dialogo sui farmaci n. 4/2011 p 143
GISSI-HF 2008
GISSI-HF Investigators.
Effect of rosuvastatin in patients with chronic
heart failure (the GISSI-HF Trial): a randomised, double blind, placebo-controlled trial.
Lancet 2008; 372:1231-9.
HPS 1999
MRC/BHF Heart Protection Study of cholesterol lowering therapy and of antioxidant
vitamin supplementation in a wide range of
patients at increased risk of coronary heart
disease death early safety and efficacy experience.
European Heart Journal. 1999;20:725-41.
Hayward RA et al 2006
Narrative Review: Lack of Evidence for Recommended Low-Density Lipoprotein Treatment Targets: A Solvable Problem
Ann Intern Med. 2006;145:520-30.
IDEAL 2005
Pedersen TR, et al.
Incremental Decrease in End Points Through Aggressive Lipid Lowering (IDEAL) Study
Group. High-dose atorvastatin vs. usual-dose
simvastatin for secondary prevention after
myocardial infarction. The IDEAL study: a randomized controlled trial.
JAMA 2005; 294: 2437-45.
Mascitelli L 2012
Statins for people at low risk of cardiovascular
disease Corrispondence
Lancet Vol 380 November 24, 2012 p1816
Mills JL 1999
Data Torturing
NEJM 1999 329:1196
Moye’ LA 2003
Miltiple Analyses in Clinical trials -Fundamentals for Investigators
Springer 2003 ISBN 0-87-00727-X
Naci H et al 2013
Comparative benefits of statins in the primary and secondary prevention of major
coronary events and all-cause mortality: a
network meta-analysis of placebo-controlled
and active-comoarators triales
Eur J Prev Card 2013 20(4) 641-657
Newman D 2012
Statins for people at low risk of cardiovascular disease Corrispondence
Lancet Vol 380 November 24, 2012 p1814
Nota 13 2007
NOTA AIFA 11 - Gazzetta Ufficiale n. 07 Serie
generale del 10.01.2007
Nota 13 2011
NOTA AIFA 11 - Gazzetta Ufficiale n. 163 Serie generale del 15.07.2011.
Nota 13 2012
NOTA AIFA 12 - Gazzetta Ufficiale n. 277 Serie generale del 27.11.2012.
Nota 13 2013
NOTA AIFA 13 - Gazzetta Ufficiale n. 83 Serie
generale del 09.04.2013.
Progetto Cuore
Epidemiologia e prevenzione delle malattie
cerebro e cardiovascolari
http://www.cuore.iss.it/valutazione/carte.
asp
17
AGGIORNAMENTO
PROVE.IT 2004
Cannon C. P. et al for the Pravastatin or Atorvastatin Evaluation and Infection Therapy–
Thrombolysis in Myocardial Infarction 22 Investigators Intensive versus Moderate Lipid
Lowering with Statins after Acute Coronary
Syndromes
N Engl J Med 2004; 350:1495-504.
Ray KK 2012
Statins for people at low risk of cardiovascular disease Corrispondence
Lancet Vol 380 November 24, 2012 p1816
Razzolini R et al
Non-Cardiovascular Mortality, Low-Density
Lipoprotein Cholesterol and Statins:
A Meta-Regression Analysis
Cardiology 2008 109:110-116
Ridker,PM et al. Rosuvastatin to Prevent Vascular Events in Men and Women with Elevated C-Reactive Protein.
N Engl J Med 2008; 359:2195-207.
Sattar N et al 2010
Statins and risk of incident diabetes: a collaborative meta-analysis of randomised statin
trials
Lancet 2010; 375: 735–42
COMUNICARE IL QUESITO OD IL SOSPETTO DIAGNOSTICO
È INDICE DI CORRETTEZZA DEONTOLOGICA
E DI BUONA PRATICA CLINICA
Alcuni Direttori Sanitari e Responsabili di Distretto ci hanno in varie occasioni comunicato che
è ancora abbastanza diffusa la pessima abitudine di richiedere visite specialistiche ed accertamenti diagnostici senza comunicare il quesito, o, meglio il sospetto diagnostico.
Tale comportamento può essere ammissibile in alcune situazioni particolari ma nella generalità dei casi è contrario alla buona pratica clinica ed al Codice Deontologico (artt. 59, 62) e
può in alcune situazioni critiche configurare un reato ai sensi dell’art. 328 del Codice Penale.
È altrettanto indice di correttezza deontologica e soprattutto di buona pratica clinica per TUTTI
riportare sulle richieste di accertamenti
• data di emissione del documento in cui viene indicata la richiesta
• timbro personale del medico proponente
• firma (se possibile LEGGIBILE) del medico proponente
• infine ma non per ultimo: indicazione del motivo e/o del sospetto clinico alla base della
richiesta di accertamenti
SEAS 2010
Holme I et al
Observed and predicted reduction of ischemic cardiovascular events in the Simvastatin
and Ezetimibe in Aortic Stenosis trial.
Am J Cardiol. 2010 Jun 15;105(12):1802-8
SLNG – ISS
Ipercolesterolemia: Punteggi AGREE delle Linee Guida selezionate
http://www.snlg-iss.it/cms/files/Tabella%20
AGREE_Ipercolesterolemia.pdf
JAMA 2013 173(11):1028
Therapeutics Initiative. 2010
April 2010. www.ti.ubc.ca/letter77 (accesso
del 29.08.2012).
SHARP Collaborative Group. Study of heart
and renal protection
(SHARP): randomized trial to assess the effects of lowering lowdensity lipoprotein cholesterol among 9.438 patients with chronic
kidney disease.
Am Heart J 2010; 160: 785-94.
Takagi H et al 2013
Limit to Benefits of Large Reductionsin LowDensity Lipoprotein CholesterolLevels: Use of
Fractional Polynomials to Assess the Effect
of Low-DensityLipoprotein Cholesterol Level
Reductionin Metaregression of Large Statin
Randomized Trials
TNT 2005
LaRosa J C et al for the Treating to New Targets (TNT) Investigators Intensive Lipid Lowering with Atorvastatin in Patients with Stable
Coronary Disease
N Engl J Med 2005; 352:1425-35.
NORME COMPORTAMENTALI
PER I MEDICI CHE EFFETTUANO SOSTITUZIONI
Si ricorda che all’atto dell’affidamento/accettazione dell’incarico di sostituzione devono essere sottoscritti i seguenti punti:
• Il Medico Sostituto deve garantire il pieno rispetto degli orari d’ambulatorio e può modificarli solo previo accordo col Medico Titolare, tenuto
conto dei disagi dell’utenza.
• Il Medico Sostituto deve garantire lo stesso periodo di reperibilità telefonica attiva che viene garantita dal Medico Titolare (in genere ore
8-10 con risposta diretta del titolare o di altra persona).
• Nelle giornate di sabato e nei giorni prefestivi il Medico Sostituto deve rispettare gli impegni del Medico Titolare, deve effettuare la reperibilità telefonica e/o l’ambulatorio qualora fosse prevista attività ambulatoriale e deve effettuare le visite richieste anche se dovesse comportare
un prolungamento dell’orario oltre le ore 10 del mattino.
• Il Medico Sostituto si impegna a sostituire un solo medico per volta, salvo casi particolari -dichiarati- nello stesso ambito di scelta, per garantire agli utenti una presenza effettiva nella sede d’attività del tutto simile a quella del titolare.
• Eventuali accordi tra Medico Titolare e Medico Sostituto al di fuori di questo regolamento devono comunque tenere presente che interesse
principale è anche evitare disagi e servizi di scarsa qualità agli assistibili.
18
VERONA MEDICA
AGGIORNAMENTO
Esofago di Barrett:
cosa fare
Prof. G. DE MANZONI
La malattia da reflusso gastro-esofageo (MRGE) rappresenta una delle
patologie più comuni nei Paesi Occidentali, essendone affetto circa il 20%
della popolazione. È definito come la
risalita di contenuto liquido gastrico
nell’esofago causata dall’inefficienza
della barriera antireflusso, composta dallo sfintere esofageo inferiore
e dall’angolo di His che in condizioni normali permette esclusivamente
l’espulsione dell’aria ingurgitata nello
stomaco ma non del liquido.
La sintomatologia tipica è caratterizzata da pirosi retrosternale e reflusso
di materiale gastrico in esofago, ma
la MRGE può presentarsi anche con
sintomi atipici quali tosse, respiro sibilante (“asma”), raucedine e difficoltà
respiratorie. Spesso questi sintomi
compaiono dopo pasti abbondanti e
si associano all’assunzione di determinati tipi di cibo tra i quali pomodoro, agrumi, cioccolato, caffè, spezie e
alcolici.
Le complicanze principali della MRGE
sono le esofagiti e l’esofago di Barrett
Fig. 1b
VERONA MEDICA
(BE). Le prime sono delle erosioni più
o meno estese della mucosa esofagea distale e nella maggior parte
dei casi vengono curate con terapia
medica (inibitori di pompa protonica)
importanza clinica è determinata dal
fatto che questa metaplasia è un fattore di rischio per lo sviluppo dell’adenocarcinoma dell’esofago (EAC) con
un’incidenza annuale che varia dallo
0.2% allo 0.7% negli studi più accurati.
L’EAC indotto da reflusso è una patologia in rapido aumento nei Paesi
Occidentali. A partire dalla metà degli anni ’70, l’incidenza dell’EAC ha
registrato l’aumento massimo se lo
si paragona agli altri tumori maligni,
andando a superare nei primi anni
’90 il carcinoma squamoso dell’esofago e diventando quindi la neoplasia
Fig. 1a
senza lasciare esiti. Il BE è invece
un’alterazione metaplasica dell’epitelio dell’esofago, normalmente squamoso, in senso colonnare. La sua
maligna esofagea più diffusa tra gli
uomini caucasici. Questa neoplasia
spesso si ritrova in stadi avanzati e,
nonostante i progressi della chirurgia
e dei trattamenti multimodali, presenta a tutt’oggi un’elevata mortalità. Se
tuttavia viene diagnosticata in una
fase precoce l’intervento chirurgico
radicale ha ottimi risultati prognostici
e, in alcuni casi selezionati di piccoli
tumori, è possibile evitare la chirurgia
grazie ad interventi di resezione per
via ensoscopica altrettanto curativi.
Evidenze da studi retrospettivi hanno
indicato che i pazienti con diagnosi di
EAC all’interno di protocolli di followup per il BE hanno una migliore sopravvivenza rispetto ai pazienti con
riscontro di EAC all’esordio della sintomatologia. Nonostante quindi i protocolli di sorveglianza endoscopica
nei pazienti con BE siano tuttora controversi in termini di costo/beneficio,
19
AGGIORNAMENTO
nella pratica clinica corrente ed i dati
della lettaratura sembrano confermare l’utilità di programmi di follow-up.
La degenerazione neoplastica del
BE in adenocarcinoma passa attraverso due stadi displastici (displasia
di basso grado e di alto grado) che
non hanno potenzialità metastatica in
quanto non attraversano la membrana basale dell’epitelio e non raggiungono quindi i vasi ematici e linfatici.
Questo fa si che la loro eradicazione
locale porti ad una guarigione nella
totalità dei casi.
L’eradicazione locale, non necessitando di una asportazione linfonodale, può essere effettuata per via
endoscopica. I principali trattamenti
ablativi endoscopici a disposizione
sono tre: 1. la resezione mucosa
(EMR), 2. la resezione sottomucosa
(ESD) e 3. la radiofrequenza (RFA). I
primi due trattamenti vengono effettuati in sedazione profonda/anestesia generale, l’endoscopista inietta
una soluzione fisiologica al di sotto
della lesione al fine di determinarne
il distacco dai piani profondi e successivamente la asporta ottenendo il
Fig. 2b
20
Fig. 2a
“pezzo” malato (Fig. 1a-1b). Questo
verrà poi analizzato dall’anatomopatologo che potrà valutare i margini
laterali e profondi al fine di confermare la radicalità dell’intervento. Quello
che esita è un’ulcera sulla mucosa
esofagea che richiederà alcuni giorni
di ricovero con terapia antisecretiva
(IPP) e ripresa graduale dell’alimen-
tazione. Le due complicanze principali di queste procedure sono il
sanguinamento e la perforazione. Il
sanguinamento post-EMR/ESD avviene nel 4% dei casi e nella maggior
parte dei casi viene controllato per
via endoscopica. La perforazione in
corso di procedura avviene nell’1%
delle EMR e nel 4% delle ESD e questa richiede spesso un intervento
chirurgico urgente di esofagectomia.
Per tali motivi queste procedure endoscopiche devono essere assolutamente eseguite in centri specializzati
nelle patologie del tratto gastro-enterico superiore, in grado di garantire
dal punto di vista endoscopico l’adeguatezza nella procedura resettiva e
dal punto di vista chirurgico la capacità di intervenire in urgenza in caso
di necessità.
La RFA è una procedura ablativa di
recentissima introduzione che si avvale della radiofrequenza per “bruciare” l’epitelio dell’esofago. Questa
viene utilizzata nei pazienti con esofago di Barrett e zone di displasia
non nodulari e quindi non asportabili con le tecniche sopradescritte
(EMR/ESD) oppure in pazienti ad
alto rischio per co-morbilità e quindi
non trattabili con EMR/ESD. La procedura viene fatta in sedazione, l’endoscopista, utilizzando un apposito
strumento (HALO™), “brucia” tutta la
mucosa di Barrett compresi i focolai
di displasia, senza intaccare i piani
profondi (sottomucosa e muscolare)
e quindi con rischio di sanguinamento e di perforazione pressoché nul-
VERONA MEDICA
AGGIORNAMENTO
Fig. 2c
lo (Fig. 2a-2b-2c). Il paziente verrà
trattato nel periodo successivo con
inibitori di pompa protonica e verrà
ricontrollato dopo alcuni mesi con
un’endoscopia al fine di valutare l’a-
deguatezza della “bruciatura” e la riepitelizzazione con normale epitelio
squamoso.
In caso di residui di displasia o BE è
possibile effettuare ulteriori sedute di
RFA fino a completa negativizzazione del quadro.
In conclusione i pazienti che presentano Esofago di Barrett devono essere seguiti con regolarità nel tempo al
fine di individuare possibili evoluzioni
della mucosa metaplasica in displasie
(alto grado e basso grado) e in adenocarcinoma in stadio precoce.
Come detto sopra l’individuazione
di piccole lesioni ancora nello stadio
di displasia consentono trattamenti non invasivi (EMR/ESD, RFA) e
guarigione completa delle lesioni. E’
chiaro che questo approccio articolato richiede la presenza di un equipe
di specialisti (anatomo-patologo, endoscopista e chirurgo) che abbiano
una grande esperienza su questo
tipo di patologia e su questi trattamenti in modo da garantire elevata
accuratezza diagnostica e efficacia
terapeutica.
Presso la Chirurgia dell’Esofago e
dello Stomaco dell’Ospedale di Borgo Trento è stato creato un team di
specialisti che seguono questa patologia con ambulatori dedicati e con
coinvolgimento del Servizio di Anatomia Patologica con l’Unità Organizzativa Semplice di Patologia del
Tratto GastroIntestinale ed Epatica
(Responsabile: Dott.ssa Tomezzoli)
e del Servizio di Endoscopia Chirurgica (Responsabile Dott. Rodella).
SONO INTERESSATO A DARE LA MIA DISPONIBILITÀ PER SOSTITUIRE I COLLEGHI DI
(BARRARE)
■
■
MEDICINA GENERALE
PEDIATRIA
COGNOME .....................................................................................................................................................................................................................................................................
NOME....................................................................................................................................................................................................................................................................................
VIA ....................................................................................................................................................................................................................................................N.
CAP .......................................... CITTÀ
................................
............................................................................................................................................................................................................................
TELEFONO ...................................... / .................................................................
/
...................................... .......................................................................
Possesso del Diploma di Formazione Specifica in Medicina Generale
SI ■
NO ■
Possesso della Specializzazione in Pediatria
SI ■
NO ■
VERONA MEDICA
21
PROFESSIONE E LEGGE
Legge di Stabilità
(Legge 27 dicembre 2013, n.147)
Ecco le disposizioni in tema di sanità
La Legge 27 dicembre 2013, n 147,
“Disposizioni per la formazione del
bilancio annuale e pluriennale dello
Stato” (Legge di stabilità 2014), approvata nei giorni scorsi contiene
provvedimenti di interesse sanitario.
Fra gli altri provvedimenti, si prevedono finanziamenti destinati a:
- Screening neonatale per la diagnosi precoce di malattia metaboliche ereditarie
- Assistenza sanitaria all’estero
(non ai fini della mobilità sanitaria
all’interno della UE)
- Anagrafe nazionale assistiti
(ANA). Si tratta di un progetto di
estensione nazionale per ovviare al
disallineamento delle anagrafiche
a livello di Aziende Sanitarie, Regioni, erogatori pubblici e privati.
Questo elenco dovrebbe diventare
riferimento unico entro la data del
30 aprile 2015, e dovrebbe comprendere tra i dati registrati: il medico di medicina generale curante,
i codici di esenzione per patologia
e reddito, il domicilio dell’assistito;
dati questi che dovrebbero essere
codificati in modo da poter essere
consultati in tutte le banche dati di
rilevanza nazionale e regionale.
- Assistenza sanitaria al personale
navigante.
- Adroterapia oncologica.
- Visite mediche fiscali di controllo relative alle assenze dei lavoratori per malattia, sulla base di
liste speciali per il reperimento dei
medici già istituite, senza maggiori
oneri per la finanza pubblica.
- Finanziamento ai policlinici universitari privati.
- Individuazione dei costi standard
per la sanità pubblica.
- Formazione specialistica dei medici.
- Indennità di vacanza contrattuale per il pubblico impiego e per
il personale convenzionato, che
rimane fissata a quella in godimento al 31 dicembre 2013, intendendosi la restante negoziazione
limitata alla sola parte normativa e
senza possibilità di recupero per
la parte economica.
Il dispositivo prevede inoltre la riduzione del finanziamento dello Stato al
SSN nella misura di euro 540 milioni
per l’anno 2015, e di euro 610 milioni
per ogni annualità dal 2016 in avanti,
quota che andrà a carico delle Regioni e Province autonome (ad eccezione della Regione Sicilia); il rinnovo
del Prontuario del Piano di continuità
Ospedale-Territorio (PHT); la stabilizzazione dei medici con almeno 3
anni di attività presso strutture pubbliche o private accreditate nel campo delle cure palliative.
Una disposizione contenuta nella
legge (comma 425) prevede infatti
che i medici in servizio presso le
reti dedicate alle cure palliative
pubbliche e private accreditate, anche se non in possesso di una specializzazione, ma che alla data di
entrata in vigore della legge possiedano almeno una esperienza triennale nel campo delle cure palliative,
certificata dalla Regione di competenza, divengano idonei ad operare
nelle reti dedicate alle cure palliative
pubbliche e private.
CARLO MATTEO PERUZZINI
ATTENZIONE!
Si deve comunicare alla segreteria dell’Ordine l’eventuale variazione di residenza – o del recapito presso il quale si desidera ricevere le
comunicazioni dell’Ordine, dell’Enpam e della Federazione Nazionale.
Questo è previsto dall’art. 64 del codice di deontologia medica ed è previsto anche dalle nuove norme riguardanti le pubbliche
amministrazioni.
L’inadempienza a tali disposizioni può dar corso alle procedure di cancellazione dall’albo professionale con
gravi conseguenze in ambito civile e penale, ma anche a gravi rischi sulla copertura assicurativa per l’attività svolta.
È infatti fatto obbligo all’ordine di avviare le procedure di cancellazione dall’albo nei confronti degli iscritti che non risultano più reperibili.
La Segreteria dell’Ordine
22
VERONA MEDICA
PROFESSIONE E LEGGE
Responsabilità professionale sanitaria
Le proposte delle Regioni in audizione alla Camera
“La responsabilità delle cure fa sempre
capo al Servizio sanitario nazionale e
non può essere elusa”.
È questa la posizione delle Regioni sul
tema della responsabilità professionale
sanitaria, illustrata dall’Assessore della
Regione Emilia-Romagna, Carlo Lusenti alla Commissione affari sociali
della Camera. Un tema questo che
deve però essere inquadrato nell’ambito dei Livelli essenziali di assistenza,
ovvero nel quadro dei diritti del sistema.
Lusenti si è in particolare soffermato
su tre questioni fondamentali.
“La prima necessità – ha detto Carlo
Lusenti – è il lavoro fondamentale per
realizzare un vero e proprio cambiamento culturale, considerando che
la responsabilità delle cure fa sempre
capo al servizio sanitario nazionale,
anche quando emergano carenze o
aspetti negativi. Esiste cioè – ha spiegato Lusenti – una responsabilità di sistema che non può essere elusa”.
Quando il servizio sanitario “fallisce e
il cittadino subisce dei danni occorre garantire un risarcimento in tempi
contenuti che consideri l’entità del
danno stesso, ma che tenga anche
conto – come si sottolinea nello stesso
documento della Conferenza – che in
medicina alcuni errori sono inevitabili.
Occorre anche uno sforzo maggiore
sul fronte della formazione alla sicurezza”.
Il tema, inoltre, deve però essere inquadrato nell’ambito dei Livelli essenziali di assistenza, ovvero nel quadro
dei diritti del sistema.
È da questo principio che si deve partire, andando anche al di là della parte
meramente risarcitoria.
Sotto questo profilo occorre considerare anche altri aspetti come quello del
“danno reputazionale”, peraltro difficilmente quantificabile, che può colpire
ad esempio un medico e, in generale,
un clima in cui gli operatori sanitari non
si sentono più sicuri nel loro lavoro”.
La seconda questione toccata da
Lusenti è relativa al ritardo legislativo
relativamente al tema delle responsabilità delle professioni sanitarie.
“Non esiste ancora un obbligo di assicurare la responsabilità civile nelle
Asl. Le Regioni – ha detto Lusenti giudicano positivamente le proposte
all’attenzione del Parlamento, ma resta il fatto che ancora non si è arrivati
ad una legge”.
Il terzo tema è quello relativo alla costruzione di un sistema trasparente
ed equo: “non ci sono osservatori
regionali, mancano un omogeneo sistema di presa in carico e un impianto sistematico e procedurale nelle
relazioni con le diverse Istituzioni, fra
cui la Magistratura”.
“Le Regioni – ha concluso Lusenti
– chiedono al Parlamento di continuare il lavoro per una definizione più
puntuale delle responsabilità professionali in ambito sanitario e sono
disponibili ad un lavoro congiunto
per coniugare al meglio iniziative legislative proprie delle Regioni con le
proposte di legge al vaglio del Parlamento”.
CARLO MATTEO PERUZZINI
✂
VERONA MEDICA - Palazzo Vitruvio Cerdone - Via Locatelli, 1 - 37122 VERONA
CERCO, OFFRO E SCAMBIO:
TEMPO LIBERO
......................................................................................................................................................................................................
DEPENNARE LE VOCI CHE NON INTERESSANO
.....................................................................................................................................................................................................................................................................................................
COGNOME
NOME
..............................................................................................................................................................................................................................................................
..............................................................................................................................................................................................................................................................................
INDIRIZZO
................................................................................................................................................................................................................................................................
TELEFONO
..............................................................................................................................................................................................................................................................
Nº TESSERA ORDINE
VERONA MEDICA
...............................................................................................................................................................................................................................
23
PROFESSIONE E LEGGE
Responsabilità professionale:
“se il Parlamento non legifera non resta
che l’assicurazione per il malato”
IN ARRIVO UN NUOVO
CARROZZONE DI STATO?
Se il parlamento non legifera non resterà che pensare all’assicurazione
per il malato.
L’affermazione è contenuta nel documento in materia di responsabilità
professionale del personale sanitario
che le Regioni sottoporranno in sede
di audizione presso la Commissione
Affari Sociali della Camera dove è in
corso l’esame di cinque proposte
di legge in materia di responsabilità
professionale sanitaria.
Nel documento si legge che si dovrà pensare ad una soluzione per cui
“tutti i cittadini versano un contributo
per assicurarsi contro il rischio di esiti
indesiderati da trattamento sanitario
non derivanti da responsabilità di alcuno che possa dar luogo ad
eventuale indennizzo”.
Si tratta di dieci pagine in cui “le autonomie” analizzano il fenomeno della
responsabilità professionale medica e
che si concludono con una proposta
a livello nazionale in cui si chiede in
tre punti di procedere “a una gestione locale (prioritariamente extragiudiziale) del contenzioso e, se il cittadino non si ritiene soddisfatto, ricorre
all’organismo di mediazione finalizzata alla conciliazione prima di andare
in giudizio, come previsto dal D.Lgs.
28/2010
e s.m.i.”. Si prevede che
“tutti i cittadini versano un contributo
per assicurarsi contro il rischio di esiti
indesiderati da
trattamento sanitario
non derivanti da responsabilità di alcuno che possa dar luogo ad
eventuale indennizzo (c.d. “assicurazione
del malato”). E infine che “tale fondo
può essere gestito a livello nazionale
con articolazioni regionali (come accade, per esempio, per l’Inail), con
gestione, però, da parte del Servizio
24
sanitario regionale, posto che questa
materia fa parte dell’assistenza sanitaria-tutela della salute dei cittadini”.
In un contesto di sfiducia reciproca fra
i cittadini e gli operatori sanitari, dicono le Regioni, è necessario “orientare
le organizzazioni sanitarie verso una
nuova cultura, che dovrebbe radicarsi
nei professionisti fin dall’inizio del corso di studi universitari, valorizzando
la responsabilità nella sua accezione
positiva, dell’essere responsabili del
processo di cura dei pazienti, ma per
farlo è indispensabile: quantificare
l’entità del fenomeno “responsabilità
professionale sanitaria”; stabilire la
ricorrenza degli errori; valutarne l’effettiva incidenza; analizzare la genesi
del determinismo degli stessi”.
Le Regioni suggeriscono i cinque
punti che le Aziende Sanitarie dovrebbero attuare.
1)La cogestione amministrativa,
medico-legale e assicurativa del
contenzioso e la creazione di un
osservatorio aziendale dei sinistri.
“Il medico legale interno all’Azienda – si legge – deve espletare tutte le attività necessarie e, per tale
motivo, non si ritiene confacente
allo scopo il fatto di avvalersi di
consulenze esterne, stabili o, ancor peggio, occasionali, perché
un professionista che non appartiene alla struttura sanitaria, che
non ha rapporti di consuetudine
con gli altri colleghi (i clinici), che
non conosce profondamente l’organizzazione aziendale, le procedure e i protocolli in uso e le linee
guida cui i professionisti fanno
riferimento, nonché quali sono le
dinamiche relazionali e strutturali,
difficilmente può essere altrettanto utile e funzionale al sistema”.
2) La raccolta di reports tempestivi
sull’accaduto e l’attività di consulenza medico-legale strutturata a
favore dei clinici in ogni ambito,
possibilmente sulle 24 ore, visto
che le attività assistenziali sono
rese continuativamente.
3) L’analisi approfondita delle cause
e la valutazione medico-legale
con garanzia di onestà e trasparenza verso i cittadini per una
composizione equa e tempestiva
della vertenza.
4) La promozione di iniziative di prevenzione dei conflitti con la modifica dei percorsi assistenziali e la
formazione continua del personale.
5) La diffusione della cultura della sicurezza anche attraverso l’utilizzo
di linee guida, protocolli, procedure e la diffusione di best practice.
Il documento ravvisa l’esigenza di
assicurare omogeneità, per qualità e
quantità, nonché per requisiti minimi
di sicurezza e garanzie di efficacia, alle
prestazioni erogate su tutto il territorio
nazionale; la necessità di individuare
percorsi diagnostico-terapeutico-assistenziali costruiti sulla appropriatezza
e sulla centralità del paziente; il dovere
di procedere con rapidità all’innalzamento dei livelli di sicurezza delle prestazioni attraverso la prevenzione del
rischio da medical malpractice; l’opportunità di aprire il sistema alla cultura
della valutazione, puntando sull’utilizzo
di indicatori di esito e di valutazione
degli obiettivi di salute conseguiti, più
che di mera sommatoria di prestazioni erogate.
In sintesi le Regioni focalizzano l’attenzione su sette punti che prevedono: Assicurazione, autorizzazione e accreditamento
L’assicurazione diventa condizione necessaria e imprescindibile per le altre
due, soprattutto per quanto attiene ai
VERONA MEDICA
PROFESSIONE E LEGGE
liberi professionisti e alle strutture sanitarie private; per le strutture pubbliche,
la tutela dei rischi può anche essere
assolta attraverso la ritenzione e, quindi, con la gestione diretta dei sinistri
(c.d. “autoassicurazione”) in maniera integrale (per esempio la Regione
Toscana), parziale con assicurazione
sopra una certa soglia, variabile (per
esempio il Friuli Venezia Giulia, la Liguria, l’Emilia-Romagna, ecc.).
Sicurezza delle cure
Lavorando sull’appropriatezza, la tempestività e la qualità delle prestazioni
erogate garantendo la trasparenza e
l’assunzione di responsabilità da parte
del Ssn nei casi di eventi avversi legati
all’attività sanitaria, siano essi dovuti
a errori individuali, di sistema oppure
alla c.d. alea terapeutica attraverso la
messa a punto di un sistema misto,
risarcitorio e indennitario, in maniera
da tutelare le persone danneggiate da
eventi avversi correlati all’attività sanitaria, indipendentemente dal riconoscimento o meno di una responsabilità
individuabile, tutelando al contempo
strutture e operatori e salvaguardando
il rapporto di fiducia nei confronti del
SSN.
risarcimenti sul territorio nazionale, da
zero a cento punti percentuali di danno biologico permanente e temporaneo, compreso il danno da morte.
Tutela assicurativa adeguata
Obbligo delle strutture sanitarie private di avere una tutela assicurativa
adeguata per massimale e postuma,
per le strutture pubbliche di garantire
– in proprio e/o attraverso una copertura assicurativa – la tutela degli eventi avversi.
Reato autonomo in ambito penale
Contemplare una fattispecie di reato
autonoma in ambito penale, differenziando la responsabilità professionale
sanitaria dalla responsabilità colposa
in generale (lesioni personali colpose
e omicidio colposo di cui agli artt. 590
e 589 c.p. rispettivamente).
Fondo per i grandi rischi e per le
insolvenze
Creazione di un fondo per i grandissimi rischi e per le insolvenze, in modo
da garantire la tutela delle persone
danneggiate da attività sanitaria, introducendo il concetto della responsabilità oggettiva del Ssn.
Health Technology Assessment
Considerare nell’impianto anche l’Hta
(Health Technology Assessment),
nel suo approccio multidimensionale
e multidisciplinare rispetto all’analisi delle implicazioni cliniche, sociali,
organizzative, economiche, etiche
e legali delle tecnologie, attraverso
plurime valutazioni relativamente alla
loro efficacia, alla sicurezza, ai costi,
all’impatto sociale e organizzativo.
Tabelle per la valutazione del danno
Messa a punto di tabelle univoche
per la valutazione del danno da attività sanitaria, allo scopo di uniformare i
CARLO MATTEO PERUZZINI
Radiografie a casa tua
PRENOTA IL TUO
ESAME DOMICILIARE
allo 045.2222397
Cell. 334.2238796
Radiografie refertate con sistema
di TELERADIOLOGIA
(consegna immediata in formato digitale)
Appuntamenti giornalieri compresi festivi.
La soluzione per i pazienti che hanno problemi di mobilità permanente oppure temporanea. Il
nostro staff tecnico sanitario di radiologia medica, effettuerà la radiografia direttamente a casa
tua con tecnologie e strumentazioni all’avanguardia. Per conoscere tutte le tipologie di esami
che effettuiamo collegatevi a:
www.raggixdomiciliari.it
VERONA MEDICA
25
PROFESSIONE E LEGGE
IRAP illegittima
per il Medico di Medicina Generale
MMG esenti da IRAP senza organizzazione autonoma anche se
presente un collaboratore di studio
dipendente
Una sintesi di sentenze a cura di:
MAURO MARIN (Pordenone)
La Corte di Cassazione con sentenza n. 22020 del 25 settembre 2013
ha affermato che il medico di medicina generale ha diritto al rimborso
del tributo IRAP poiché la presenza in studio di un dipendente non
prova la sussistenza di una propria
abituale “autonoma organizzazione”, presupposto essenziale per individuare i soggetti tenuti a versare
il tributo IRAP ai sensi delle circolari
n. 141/E del 4 giugno 1998 e n.45/E
del 13 giugno 2008 dell’Agenzia
delle Entrate, dell’art. 2 del D.Lgs
n.446/1997. In conformità, la sentenza n.78/27/13 della 27° Commissione Tributaria della Lombardia ha
definito “lavoratore parasubordinato
pubblico” il medico di medicina generale in quanto inserito in un sistema sanitario collettivo e quindi privo
di organizzazione autonoma e non
assoggettabile al tributo IRAP.
Infatti, il medico di medicina generale convenzionato col SSN, ai sensi dell’ACN 23 marzo 2005, svolge
nell’ambito della “pubblica organizzazione aziendale dell’ASS” un
servizio pubblico, in forma di collaborazione coordinata e continuativa, con compiti (art.45) e compensi
predeterminati (art. 59) dallo Stato
in uno studio medico che è definito
Presidio del SSN (art. 36, comma
1), come già affermato prima nel
DPR n.270/2000. Strumenti e collaboratori di studio, come afferma
anche la sentenza della Cassazione
n.22020/2013 non hanno di per sé
un valore aggiunto per incrementare
la produttività economica dello stu-
26
dio la cui attività si fonda sulla prestazione d’opera intellettuale del medico in assenza della quale lo studio
non può operare.
La sentenza n. 156\2001 della Corte
Costituzionale ha già precisato che
il tributo IRAP non è dovuto da chi
svolge attività di lavoro autonomo
senza disporre di una “autonoma organizzazione”. Inoltre, l’Agenzia delle
Entrate con la risoluzione n. 32 del
31 gennaio 2002 ha affermato che
sono esenti dall’IRAP “le collaborazioni coordinate e continuative” ed il
Consiglio di Stato sezione IV con la
decisione n. 5176/2004 ha affermato
che il rapporto di lavoro del medico
convenzionato con l’ASL si inquadra
come lavoro parasubordinato, giuridicamente caratterizzato proprio
da una collaborazione coordinata
e continuativa, come già affermato
dall’art. 1 del DPR 270\2000.
In conformità, la Commissione Tributaria Provinciale di Roma sezione n.
13 con sentenza n. 33/13/04 depositata il 10.03.2004 aveva già accolto
il ricorso di un medico di medicina
generale in merito al rimborso dell’IRAP.
La Cassazione sezione Tributaria
con sentenza n. 29134 dell’8 ottobre 2008 e n.23068 del 9 settembre
2008 ha già riconosciuto che il medico di medicina generale svolge l’attività nell’ambito dell’organizzazione
dell’Azienda Sanitaria.
Va rilevato che l’attività dei medici di
medicina generale operanti nel loro
studio da soli è già stata distinta
sul piano amministrativo dall’attività
avente propria organizzazione autonoma tipica invece dei poliambulatori medici dallo stesso Ministero
delle Finanze con DPR n. 121 del 1
marzo 1961 (pubblicato in Suppl. Ordinario alla GU n. 73 del 23 marzo
1961) in cui si afferma testualmente:
“sono ambulatori gli istituti aventi organizzazione propria e autonoma e
che quindi non costituiscono lo studio privato in cui il medico esercita la
professione.”
Successivamente la sentenza n.
1488 del 6 luglio 1995 della Cassazione Penale sezione III e la Circolare del Ministero dell’Ambiente del
14 dicembre 1999 avevano stabilito i
criteri per distinguere lo “studio” medico in cui il singolo esercita come
unico professionista l’attività (art.
2229 cc) dal “poliambulatorio” medico inteso come struttura aziendale
con più professionisti, autonoma organizzazione di personale e di beni
strumentali (artt. 2082 e 2555 cc).
Senza il medico l’organizzazione di
studio convenzionato non può operare e quindi produrre reddito per cui
la Cassazione Civile sezione V con
ordinanza n. 18472 del 4 luglio 2008,
ha stabilito che il medico convenzionato non è assoggettabile all’IRAP
neppure se dispone di un dipendente e pertanto ha diritto al rimborso
dell’IRAP indebitamente versata.
TRACCIABILITÀ
DELLE LOCAZIONI:
BASTA PAGAMENTI
IN CONTANTI
La Legge di Stabilità per il 2014 ha introdotto
l’obbligo di effettuare il pagamento del canone
di locazione con mezzi tracciabili.
Di conseguenza non sarà più possibile pagare
in contanti.
L’obbligo è esteso anche alle locazioni transitorie, quelle stipulate con studenti e quelle
turistiche.
Dal 01.01.2014 scatta l’obbligo per i proprietari di incassare il corrispettivo solo con
assegno o con bonifico o con altro mezzo
tracciabile.
VERONA MEDICA
PROFESSIONE E LEGGE
IRAP: non dovuta dal MMG
anche in presenza di un dipendente
La Corte Suprema di Cassazione con
sentenza n. 958/2014 ha rigettato
l’appello promosso dalla Agenzia delle Entrate avverso una sentenza che
riconosceva ad un medico di base il
diritto al rimborso dell’IRAP, chiarendo
in particolare che “la sussistenza di
un dipendente part time non costi-
tuisce elemento che di per sé provi
l’assunto dell’Agenzia, specie in relazione ad un medico di base tenuto
nell’interesse della sanità pubblica
ad un’efficienza e continuità del servizio”.
La Corte di Cassazione ha quindi
chiarito che nel caso di specie non
sussiste una stabile organizzazione
di supporto dell’attività del contribuente.
La sentenza della Corte di Cassazione riconosce quindi la peculiarità
dell’attività del medico di medicina
generale che di fatto è inserito in una
organizzazione altrui quale è il SSN.
L’elevato reddito non è indice
di autonoma organizzazione
La Corte Suprema di Cassazione con
l’ordinanza n. 27032/2013 (All. n. 1)
ha confermato l’orientamento che
esclude la sola rilevanza del dato
reddituale ai fini dell’IRAP. Il reddito elevato non è sempre sintomo di
autonoma organizzazione.
Di conseguenza, non è soggetto a
IRAP il professionista di “chiara fama”
che dichiara molto, ma che utilizza
strutture predisposte da altri.
La Corte Suprema di Cassazione ha
accolto il ricorso proposto da un primario di cardiologia che denunciava redditi professionali assai elevati.
Quest’ultimo davanti ai giudici di me-
rito aveva inutilmente dedotto il suo
diritto a ottenere dall’Amministrazione
Finanziaria quanto erroneamente versato a titolo di IRAP per il 2004.
La Corte Suprema di Cassazione ha
rilevato che i redditi elevati di un
professionista “non costituiscono
però di per sé sintomo sufficiente
della esistenza di una “autonoma
organizzazione” (si vedano le ordinanze di questa Corte n. 9276 del 7
giugno 2012 e n. 9693 del 13 giugno
2012 relative ad esercenti la professione medica}, in quanto ben può accadere che professionisti di chiara
fama svolgano la loro attività utiliz-
zando strutture da altri predisposte
(ad esempio in cliniche private o
con il regime dell’intramoenia) così
come sostenuto dal contribuente.
La tesi del contribuente è poi resa
credibile dal quadro delle spese da
lui affrontate ove non figurano oneri per dipendenti e per immobili, ma
solo oneri per compensi a terzi non
dipendenti (attribuite al commercialista) ed altri oneri non meglio
precisati e non specificamente valutati dal giudice di merito”.
IL PRESIDENTE
AMEDEO BIANCO
Nuova pagina WEB dell’Ordine dei Medici Chirurghi
e degli Odontoiatri di Verona
www.omceovr.it
Informazioni e servizi “on line”
VERONA MEDICA
27
ATTUALITÀ
Medicina fai da te
Un vecchio proverbio veronese recita
“ogni giorno nasce un cucco, beato
chi lo cucca”.
In medicina gli esempi vengono da
lontano. Guaritori, ciarlatani e saltimbanchi da sempre, in giro per mercati
e villaggi, nei secoli hanno sempre
cercato di abbindolare le persone
meno furbe rifilando loro prodotti miracolosi per combattere ogni male.
Oli elisir ed essenze, tra magia e stregoneria, venivano offerti a chi aveva
bisogno di cure. Dagli inizi del 20°
secolo tuttavia, lo sviluppo della mentalità scientifica e della ricerca medica hanno cercato di porre un freno
a questo fenomeno, difendendo la
salute e le tasche di coloro che, per
incolpevole scarsa cultura, offrivano il
fianco a farabutti di ogni specie. Negli Stati Uniti per prima, la Food and
Drug Administration negli anni 30
pose le basi per le prime leggi che
vigilassero sulla produzioni e vendita
di farmaci oltre che di cibi, cosmetici,
attrezzature mediche, umane e veterinarie.
E ci avviciniamo all’argomento che
qui voglio affrontare. Il DentiDrill. Da
settimane internet è invaso da immagini e commenti su questo “kit fai
da te” per farsi le otturazioni dentali
in casa. Un kit che comprenderebbe
(uso il condizionale per motivi che poi
vi illustrerò) uno specchietto endorale,
trapano odontoiatrico con una fresa,
anestetico, materiale di otturazione,
una luce polimerizzatrice e il necessario per lucidare l’otturazione.
Chi lo vende? Secondo alcuni si tratta
solo dello “scherzo” di una compagnia assicurativa olandese che promuove polizze per cure odontoiatriche low cost. Una bufala che calamiti
l’attenzione sul contratto assicurativo
da lanciare.
Vero o non vero che sia, però, resta
impressionante l’effetto bomba di
questa notizia, di questo lancio pubblicitario veicolato nel web.
28
Tutti ne parlano, chi bene e chi male,
ma ne parlano. I professionisti e le associazioni di categoria, naturalmente,
sottolineano preoccupate l’assurdità del prodotto e la loro voce si alza
chiara in tutti i possibili siti di comunità
internet. Ma quanti avranno ragionato
sul possibile acquisto che, come annuncia il patinatissimo sito del DentiDrill, permette di risparmiare sulle
cure del dentista? Quante mamme
e quanti papà avranno pensato che
<se lo vendono evidentemente si può
fare>? C’è anche un DVD che insegna
come usarlo, non sarò mica io il più
stupido!
Dopo il permissivismo dei secoli scorsi e dopo il periodo opportunamente
regolamentato che nel ventesimo secolo ha tutelato il pubblico da acquisti
inutili se non pericolosi, oggi il web ha
riaperto le porte all’anarchia pubblicitaria. Tutto si può nel web. Il web è
incontrollato e incontrollabile. Le leggi
dell’antitrust, concedetemelo, hanno
dato una mano.
Il “metodo scientifico”, per noi medici
o dentisti formati, è un’obiettività della quale non possiamo fare a meno.
Siamo da sempre stati abituati a valutare le nostre azioni in sintesi con
le evidenze scientifiche. Anche il nostro codice deontologico ci impone,
in molti articoli, di rispettare metodi
scientifici e quindi, avendo alle spalle una coscienza e una conoscenza
professionali, siamo dei curanti, dei
terapeuti. Ma gli altri? Nella migliore
delle ipotesi sono commercianti, con
altra mentalità.
E allora via alla medicina fai da te.
Clicchi il sintomo, o i sintomi, leggi,
li colleghi in qualche modo per quel
che puoi e scaturisce la diagnosi. Fatta la diagnosi la terapia è a portata di
mano. Quale terapia? Quella più economica o quella più confacente alla
propria ideologia di vita? Quella più
prudente o quella che assomiglia alla
terapia fatta dall’amico dell’amico? E
la prognosi? Beh, anch’essa si attanaglierà al proprio pensiero, ottimista
o pessimista. Responsabilità? Nessuna, almeno nel caso di autoterapia.
E se cure e terapia le faccio a terzi?
Magari ai miei figli? Meglio non pensarci, la fiducia nel web è suprema,
indiscutibile.
Quella nel proprio medico, o dentista,
evidentemente, lo è meno.
Ogni giorno nasce un cucco, dicevo
all’inizio, e i cucchi evidentemente
sono molti. Non si giustificherebbe
altrimenti la crescita esponenziale di
questi fenomeni mediatici, di questi
siti di cure mediche alla portata di tutti, ma nessuno gratuito.
È qui che casca l’asino. Chi gestisce
questo commercio non è un benefattore, al contrario, mira a far cassa ed
evidentemente ci riesce. Pseudo ditte
farmaceutiche che promettono dimagrimenti a velocità interstellari, sbiancanti dentali come gelati al cucchiaio,
vitamine e integratori in realtà dopanti,
farmaci per l’erezione a prezzi stracciati. Siamo alle solite, dove manca la
cultura, anche la semplice cultura dei
ruoli, dove l’ignoranza la fa da padrone, i profittatori affondano le mani….
nei portafogli altrui!
E allora a quando un kit per l’artroscopia al babbo che si è rotto un
menisco giocando a calcetto? Fatta
sul tavolo di cucina che per rigidità
e dimensioni si presta allo scopo? E
la prostatectomia al nonno sul bidet
di casa? Non è ancora stato concepito un kit adeguato? Costa magari un po’, ma vuoi mettere il confort
del nonno che non deve lasciare le
mura domestiche e la comodità della mamma che può seguirlo a casa
senza rinunciare a portare il bimbo
all’allenamento di calcio e la bimba
alla lezione di danza?
Ridiamoci su, purchè …..tutto resti
solo e sempre uno scherzo.
FRANCESCO BOVOLIN
VERONA MEDICA
ATTUALITÀ
50° Anniversario dell’Istituto di Medicina
dello Sport del CONI di Verona
L’Istituto di Medicina dello Sport
del CONI di Verona vanta una gloriosa tradizione.
Venne inaugurato, come Centro di
Medicina dello Sport, nel settembre
1963 per l’iniziativa di alcuni medici, veri pionieri della Medicina dello
Sport: il dottor Giovan Battista Fraccaroli e il dottor Sinibaldo Nocini. Da
allora ha costituito e costituisce un
punto di riferimento per la moltitudine di ragazzi che si approcciano allo
sport agonistico e per gli atleti adulti
che praticano, nelle varie espressioni
dell’attività amatoriale, l’agonismo.
È stato anche una delle palestre formative per i giovani medici sportivi,
alcuni dei quali hanno successiva-
mente raggiunto importanti incarichi
presso le Federazioni Sportive Nazionali del CONI e presso blasonate
società sportive.
Sabato 14 dicembre 2013, presso la
sede del CONI Provinciale in via Forte
Tomba (Cadidavid), è stato celebrato
il 50° anno dalla sua fondazione. All’evento sono intervenuti, oltre al delegato provinciale del CONI Stefano
Gnesato, il vice presidente nazionale
e i presidenti della Federazione Medico Sportiva del Veneto e di Verona,
rispettivamente Gabriele Petrolito,
Lorenzo Spigolon e Roberto Filippini. In rappresentanza dell’Ordine dei
Medici ha parlato Lucio Cordioli. È
stata fatta memoria della intuizione
da parte di un nucleo di medici pre-
cursori di creare una struttura per la
medicina dello sport, disciplina allora
agli albori ma che in Italia ha conosciuto un discreto sviluppo, alla pari
con la domanda crescente di attività
sportiva da parte della popolazione.
Alberto Ciacciarelli e Pierluigi Tregnaghi hanno condotto e cadenzato i vari
momenti della lunga storia dell’Istituto
di Medicina dello Sport fino ai giorni
odierni, avvalendosi delle testimonianze del prof. Pierfrancesco Nocini,
di Letizia De Battisti, di Landino Cugola, di Alberto Manganotti e di Pietro
Allegri. In sala erano presenti le varie
generazioni di medici sportivi che vi
hanno svolto l’attività, oltre ad alcune
gradite presente esterne come il dott.
Vincenzo Lamberti e la dottoressa
Susi Campi, rispettivamente direttori
del Centro di Medicina dello Sport di
Vittorio Veneto e di Rovigo.
Attualmente l’Istituto di Medicina dello Sport del CONI ha sede in via Filopanti n. 3 a Verona e, nel solco della
sua gloriosa tradizione, continua ad
operare offrendo il suo competente e
rigoroso servizio.
PIERLUIGI TREGNAGHI
CERTIFICAZIONI TELEMATICHE
DI MALATTIA
Informiamo gli iscritti che la segreteria
dell’Ordine è ora in grado di rilasciare ai
medici che ne dovessero avere necessità le
credenziali di accesso al portale INPS per
la compilazione dei certificati di malattia a l
personale dipendente.
Per ottenerle è necessario accedere alla segreteria personalmente.
VERONA MEDICA
29
STORIA DELLA MEDICINA
Patate
di LUCIANO BONUZZI
I - La riflessione sulla patata mostra
un universo decisamente mosso in
attesa di trovare quella definizione
del proprio contesto che connota
altre, fondamentali sorgenti alimentari come la farina di Demetra, tipica
della civiltà mediterranea, o il riso che
domina la gastronomia nel sud-est
asiatico o, ancora, l’orzo dell’altopiano tibetano. Senza tener conto
delle originarie radici andine, il mondo della patata è invece circondato
da confini piuttosto fluidi per quanto
sembri connotare soprattutto la cultura gastronomica transalpina con un
baricentro nella Germania che si propone come il paese delle patate per
eccellenza; si tratta però di un parere,
almeno in parte, riduttivo sia perché
la patata si impone in questo territorio
solo nel ‘700, sia perché il pane vi è
altrettanto presente e lo è da tempo,
prima che prendesse piede la coltura
delle patate. Se si confronta la patata
con la polenta, un altro dono americano, sorgono del resto analoghe
perplessità soprattutto se si guarda al
Veneto, il paese dei mangiatori di polenta, dove il purè di mais, soprattutto nell’Ottocento, è stato largamente
consumato tanto da far pensare al
Veneto come ad una regione gastronomicamente intonata dalla polenta.
Polenta e patate, in verità, sono buone sorgenti caloriche che permettono di sedare la fame, proprio come il
pane, ma hanno una storia piuttosto
diversa che si può spiegare tenendo
conto delle principali caratteristiche
che connotano tutti questi alimenti:
il pane, la polenta e la patata. Se si
confrontano la patata e la polenta con
il grano, un cereale panificabile dal
buon contenuto di sostanze azotate,
si capisce come quest’ultimo abbia
potuto facilmente sostituire la carne
e ciò spiega la sua larga diffusione (1)
ma anche la sua tenuta di fronte alla
progressiva avanzata della patata
30
lungo l’età moderna. Nel confronto fra
patate e polenta è, invece, il rischio
connesso alla monotonia alimentare
maidica che alla fine, dopo lunghe assunzioni improprie, si è posto come
crinale per ogni possibile consenso.
Dopo la scoperta delle vitamine la polenta è andata, peraltro, ritagliandosi
uno spazio adeguato grazie all’impiego integrato con altre sorgenti alimentari. Oggi, pur non godendo dell’apprezzamento riservato al pane o alla
patata, la polenta è ancora funzionale
ad alcuni piatti ben mirati: come accompagnamento per il baccalà o per
le seppie con il nero o, se si vuole, per
ammorbidire la soppressa o fondere il
formaggio verde. A conti fatti, la patata, rispetto alla polenta, si rivela, senza dubbio, più maneggevole ed adeguata ai bisogni alimentari più diversi,
sia per la sopravvivenza in tempo di
carestia che per la nutrizione corren-
te, ed è questo il principale fattore
che ha contribuito alla sua progressiva affermazione, affiancando un altro
alimento dalla consolidata forza nutritiva come il pane di frumento. Si può
dire che il consenso per la patata è
ormai diffuso su tutto il pianeta con
una palese tendenza all’espansione:
basti pensare all’ampiezza della recente produzione cinese. In sintesi,
la patata, un alimento che si fa conoscere lungo l’età moderna, diventa
ubiquitaria nell’età contemporanea
quando la vita è plasmata dall’industria. La patata sembra, ormai, essere
l’alimento della civiltà industriale e non
solo il piatto emblematico della cucina transalpina.
II - La patata (2) è una Solanacea con
rami sotterranei che si ingrossano
alla loro estremità formando tuberi. Si
tratta di una pianta spontanea dell’America del Sud che fu importata in
Europa dapprima dagli Spagnoli fra il
1580 e il 1585 e in seguito dagli Inglesi. Dalla Spagna e dal Portogallo fu
poi introdotta in Italia dai Carmelitani
lungo gli ultimi anni del ‘500 e i primi
del secolo successivo. La sua diffusione fu però piuttosto lenta, almeno
nella fase iniziale in cui era necessario
vincere le resistenze che dovunque
affiorano quando si tratta di modificare abitudini alimentari consolidate.
Nel ‘700, tuttavia, la coltivazione della
patata era ben praticata in Europa sia
in Inghilterra che in Germania ed anche in Francia.
Scrive al proposito Franz Herre, per
dire della Germania, che la patata “diventò l’alimento base nel XVIII secolo
grazie alla più grande delle azioni intraprese da Federico il Grande, l’ordine da lui impartito di coltivare i campi
a patate e di farne cuocere il frutto
‘nella sua uniforme’ cioè con la buccia”. Fu così assicurato il fabbisogno
alimentare per un popolo di contadini
e di soldati. Ma, continua Herre, Goethe espresse qualche perplessità in
merito al consumo, a suo avviso eccessivo, che andava diffondendosi fra
i tedeschi (3).
Pure in Francia, al tempo dell’Ency–
clopédie, la patata era regolarmente
coltivata in alcune province del regno
come la Lorena, l’Alsazia o la regione di Lione. Si trattava di un cibo per
contadini: cotta in acqua, al forno o
alle brace serviva per preparare “piatti
rozzi e rustici” mentre “le persone più
agiate” usavano condirla con il burro
o accompagnarla con la carne. Nota
Venel - l’estensore della voce ‘patata’ per l’Encyclopédie - che si tratta
di una “radice … insipida e farinosa”
utile “agli uomini che richiedono solo
di sostentarsi” e conclude commentando che “si rimprovera giustamente alla patata di essere ventosa: ma
cos’è mai qualche peto per gli organi
vigorosi dei contadini e dei manovali?”(4). Luigi XVI, un mite ed illuminato
sovrano vittima del radicalismo giacobino, diede grande impulso alla coltivazione di questa pianta ma quando il
“catastrofico cambiamento stagionale”(5) del 1789 portò ad un livello insostenibile il prezzo del pane la patata
non era, evidentemente, ancora entrata nell’uso con adeguata larghezza da poter scongiurare, per quanto
possibile, le carenze alimentari più
VERONA MEDICA
STORIA DELLA MEDICINA
vistose, in modo da impedire all’illuminismo di naufragare nel terrore. In
Francia, comunque, alla conoscenza
della patata per quanto interessa l’impiego umano diedero un significativo
contributo sia Antoine-Augustin Parmentier (1737-1813) che, prigioniero
dei prussiani, aveva imparato a nutrirsi di patate che madame Mérigot (6)
che, con il suo libro - La cusinière
républicaine -, insegnò ai francesi
come cucinare questo tubero che da
tempo era regolarmente consumato
sia in Inghilterra che in Germania. In
ogni modo, nei primi decenni dell’Ottocento la patata è presente nella dieta delle principali comunità francesi:
refettori, ospizi, esercito (7).
Più difficile è stata l’introduzione di
questa solanacea sia in Russia che
in Italia. In Russia la propaganda promossa dalla Grande Catarina non ha
avuto il successo dell’analoga operazione attivata in Prussia da Federico il
Grande. Ed anche in Italia, per quanto
la patata fosse stata tempestivamente coltivata nell’orto botanico di Padova, le resistenze al suo impiego alimentare sono state quanto mai forti,
tanto che solo nell’Ottocento, verosimilmente incoraggiata dalle carestie,
compare con regolarità sulla tavola
degli uomini, contrastando a fatica
lo spazio gastronomico riservato alle
castagne e alla polenta.
David Gentilcore (8), in un dettagliato studio sulle fortune della patata in
Italia, ricorda vari pionieri, fra i quali
qualche ecclesiastico, che si sono
adoperati per diffonderne la conoscenza; in particolare, fa il nome di
Vincenzo Corrado, più noto come autore del Cuoco galante, che nel 1798
pubblicò un Trattato delle patate per
uso di cibo.
Nel dominio della Serenissima Repubblica Veneta, ai confini con il
mondo austro-tedesco, fin dal 1767
Antonio Zanon (9), per combattere
“la scarsezza de’ grani”, guarda alle
patate ritenendole un “cibo grato agli
Uomini” ma osservando nel contempo che, “quantunque ne facciano uso
molte Nazioni europee con moltissimo loro vantaggio”, questo cibo è nel
Veneto “quasi universalmente ignoto”.
Dopo aver ricordato che i polacchi le
accompagnano con il manzo mentre gli olandesi usano condirle con il
burro, Zanon ne elenca i più comuni
VERONA MEDICA
impieghi: le patate servono, infatti,
“per ogni sorta di pasticci” ma anche
per fare il pane o per preparare quella polvere per capelli che si usava in
Antico Regime. Spiega, infine, come
vanno coltivate citando, integralmente, una lettera di Pietro Arduino. Dopo
qualche decennio, passata la bufera
napoleonica, il parroco di Arbizzano, don Luigi Dalla Bella (10), rilancia
la questione con una pubblicazione
indirizzata ai propri confratelli perché
coinvolgano e convincano i “coloni”
delle rispettive parrocchie a coltivare le patate che non sono esposte al
rischio delle intemperie, né impoveriscono il terreno. Si tratta, osserva
Dalla Bella, di un ottimo nutriente che
permette di scongiurare l’avvento dello scorbuto. Ricordati i menu a base
di patate e di formaggio serviti da
Parmentier, illustra come è possibile
servirsene in ambito alimentare. E più
oltre, guardando alle montagne veronesi - Sant’Anna d’Alfaedo, Erbezzo,
Chiesa nuova, Velo - dove incombe la
pellagra dovuta all’abuso di “polenta
di frumentone”, raccomanda, ancora
una volta, di ricorrere alle patate in
sintonia con l’insegnamento di Tissot
e con le linee d’indirizzo dell’Università di Padova dove Fanzago aveva
attribuito la pellagra alla miseria e
all’abuso di grano turco (11). La promozione della patata resta peraltro difficile come si può cogliere dalla lettura
delle poche pagine che Ciro Pollini (12)
riserva a questa coltura nel Catechismo agrario del 1819. Pollini, descritti
i vari tipi di patate, insegna come si fa
a piantarle e suggerisce di scegliere
“luoghi ove non verrebbero altri generi”: si tratta evidentemente di una
coltura di ripiego. Elencati i parassiti
che possono danneggiarle, passa a
descrivere la raccolta e le modalità di
conservazione. Avverte che la patata
cresce bene in montagna “ove il grano
non alligna”. Spiega come vanno cotte e ricorda che sono quanto mai utili
per la panificazione sia “manipolando
con farina di frumento” che ricorrendo
al grano turco. “Infinite altre - continua Pollini - sono le maniere onde
si possono acconciare pell’uomo le
patate. Però l’uso più vantaggioso a
cui dovrebbero destinarsi è quello di
cibo alle bestie bovine, a’ majali e a’
polli”. L’amministrazione austriaca che
governava il Lombardo-Veneto, nono-
stante le riserve di Pollini, aveva tentato di incoraggiarne l’uso a scopo alimentare ma con mediocre successo
tanto che in occasione delle rivolte del
‘48 si gridava: “Viva Pio IX, morte alle
patate!”(13). Espressione del malinteso
fra il buon governo dell’Austria e i suoi
sudditi di lingua italiana è l’aneddoto che narra della visita a Verona di
Francesco Giuseppe che, giunto in
città nel giorno di ‘Venerdì gnoccolar’,
sarebbe stato costretto a nutrirsi con
gnocchi di patate, senza particolari
riguardi per la dignità imperiale (14); è
però difficile dire se il piatto offerto, di
cui parla Herre, contenesse veramente gnocchi di sole patate dato che la
festa di ‘Venerdì gnoccolar’ precede
il tempo in cui è iniziata la campagna
volta a promuoverne l’uso. Le patate,
comunque, nell’Ottocento rientravano fra gli ingredienti dell’impasto
elaborato per preparare gli gnocchi,
come avverte un piacevole poemetto
di padre Camillo Cesare Bresciani (15).
Se in Italia l’avvicinamento alla patata fu piuttosto problematico, si deve
riconoscere che in Irlanda le cose
andarono a gonfie vele, almeno fino
a quando una grave carestia, dovuta alla peronospera, colpì il paese
intorno alla metà dell’Ottocento sfociando in una vera e propria tragedia.
Gli irlandesi, nel tentativo di opporsi
ai colonizzatori inglesi, fecero infatti
il possibile per “conservare il vecchio
sistema di vita” e per un certo tempo vi riuscirono proprio “dedicandosi
alla coltivazione della patata”(16). La
situazione divenne però insostenibile
quando nel 1845 e 1846, anni di cattivo raccolto, “migliaia di persone morirono di fame e centinaia di migliaia
per insufficiente nutrizione”(17). Non si
può, evidentemente, fare affidamento
su una sola sorgente alimentare per
quanto buona possa essere.
La patata, tuttavia, continua la propria
marcia, difficile ma trionfale, raggiungendo la regione himalayana dove
nel 1860 fu introdotta dagli inglesi (18).
Oggi questo cibo, che ha caratteristiche ottimali per un’alimentazione ad
alta quota, fa parte della dieta corrente. Ne parla, fra gli altri, anche Fosco
Maraini (19) descrivendo un famoso
viaggio, compiuto con Giuseppe Tucci, fra Nepal e Tibet.
Entrate nella dieta di tanti paesi, le
patate interessano le stesse arti figu-
31
STORIA DELLA MEDICINA
rative: van Gogh le dipinge più volte
per alludere alla povertà (20). Ma la
patata fa sentire la propria presenza
soprattutto in letteratura, l’arte della
parola che affiora nella bocca (21) dove
l’intreccio fra sapori e saperi coinvolge, ovviamente, anche la patata.
In effetti, è ricordata nelle principali
letterature da quella in lingua inglese
a quella francese, tedesca, italiana
etc. James Joyce nell’Ulisse vi allude ripetutamente: ora per ricordare
una mediocre cucina a base di “pesci e patatine” ed ora per farne una
metafora sessuale quando Zoe, un
personaggio femminile del celebre
romanzo, estrae dalla tasca sinistra
dei pantaloni del proprio compagno
“una dura patata nera raggrinzita”(22).
Più sobri e meno scabrosi rimandi
si possono cogliere nelle pagine degli scrittori che gravitano intorno al
mondo austro-tedesco. Mario Rigoni
Stern nella Storia di Tönle - la storia
di un lavoratore stagionale che si recava oltre frontiera - racconta che
Tönle “sulla via del ritorno, si fermò
in Austria presso la famiglia di contadini dove aveva lavorato per la semina delle patate e, visto il raccolto
eccezionalmente abbondante e la
qualità, ne chiese una decina di chili da portare a casa come semenza.
Erano patate con la scorza scura e
liscia, che quasi dava sul violetto, e
con la pasta bianca e compatta, che,
assicuravano quei contadini, pur non
essendo eccelsa come qualità, aveva
il pregio di resistere alla conservazione e al gelo: in primavera, insomma,
non buttava i germogli e poteva durare bene da un raccolto all’altro”(23).
Questo rimando fra patata e severità
della vita, che Rigoni Stern descrive
con scarna sobrietà, lo si ritrova con
accenti esasperati nelle riflessioni di
Sandro Disertori, che fu prigioniero
in Germania durante l’ultima guerra,
e in quelle di Ernst Jünger che visse,
invece, la durezza dell’occupazione.
La patata riempie l’immaginario di entrambi. Disertori, che nel periodo della
prigionia tenta una rudimentale classificazione delle patate (per i soldati
tedeschi, per i civili, per i maiali e per
i prigionieri), racconta di una “corale
e pantagruelica” mangiata, proprio di
patate, avvenuta fulmineamente dopo
la liberazione (24). In Jünger, d’altra
parte, l’allusione alla patata presenta
32
sfumature diverse, dal tono dolente.
Jünger(25), che aveva nascosto i suoi
fucili da caccia sotto un lontano campo di patate, esprime infatti sottili e
scorate inquietudini quando viene a
sapere che si voleva cancellare l’assetto industriale della Germania e trasformare la Ruhr in un campo di patate; tanto più che nell’autunno del ‘45
un’ordinanza alleata aveva imposto ai
tedeschi di piantare solo e nient’altro
che patate, rinunciando ai frutti e ad
altre leccornie come gli asparagi, tanto apprezzati da Jünger.
Intorno alla metà del secolo scorso la
simbiosi fra patata e mondo germanico è, senza dubbio, consolidata. Ma
la patata si rivela altrettanto significativa per connotare altre culture, come
quella belga o quella francese, divise
però dal differente modo di interpre-
cogliere l’importanza che le viene riconosciuta. Per quanto trascurata
da Grimod de La Reynière, è profondamente apprezzata dal grande
Anthelme Brillat-Savarin come lascia
intendere un commento in merito
alla fecola dove scrive che “il posto
d’onore” per elaborarla “fino ad oggi
spetta alla patata”(27). Si può osservare che, preparata come fecola, la
patata è mimetizzata; pur tuttavia si
tratta di un apprezzamento di grande
rilievo data l’autorevolezza del personaggio che l’ha formulato. Anche
nelle ricette di Carême (28) compare
sotto forma altamente mimetizzata;
ma questo processo di occultamento
e di trasformazione investe non pochi
prodotti manipolati da questo illustre
maître. Si ricordano, al proposito, il
‘Potage di purée di patate alle foglie
tare le patate fritte. Simenon spiega
che in Francia le patate fritte vengono “passate nell’olio bollente mentre
in Belgio le gettano nel grasso di bue
misto a strutto”(26). Georges Simenon,
un raffinato descrittore di atmosfere,
riserva alla patata grande attenzione
per connotare ambienti e situazioni;
si può dire che in ben pochi fra i suoi
romanzi questo tubero è assente.
III - La vittoriosa marcia che ha portato
la patata sulle tavole di tutto il pianeta
ha arricchito i ricettari e i libri di cucina
degli ultimi secoli. Bollita nell’acqua o
cotta nelle brace in una fase pionieristica, la patata è entrata quanto prima
nella composizione di piatti piuttosto
elaborati, sia come guarnizione che
come ingrediente.
Basta dare una rapida occhiata ai più
celebri manuali di gastronomia per
di cerfoglio’ ma anche vari purée: alla
crema, alla lionese o alla bretone. Una
semplificazione delle procedure si realizza con Escoffier che durante la
guerra del ‘70, nominato cuoco dello
stato maggiore dell’esercito del Reno,
fece ripetuto ricorso alle patate fritte (29). Nella Guida alla grande cucina,
il celebre trattato di Escoffier(30), le patate sono ormai proposte in qualche
decina di ricette: si tratta di un motivo
a cui la cucina classica francese non
può più rinunciare.
In Italia, per la diffusione dell’impiego alimentare del tubero in parola,
ha avuto indubbio rilievo La scienza
in cucina e l’arte di mangiar bene di
Pellegrino Artusi: un libro che, con
Cuore e Le avventure di Pinocchio, ha
plasmato l’animo degli italiani dopo
l’Unità. Artusi propone le patate per
VERONA MEDICA
STORIA DELLA MEDICINA
elaborare zuppe o gnocchi ma anche
per altre ricette, più o meno sofisticate: patate alla sauté o tartufate, passato di patate o insalata di patate ma
anche tortino di patate (31). Nel 1916,
nel tempo della Grande Guerra, Olindo Guerrini pubblica L’arte di utilizzare
gli avanzi della mensa. Corrono anni
difficili ed è necessario acuire l’ingegno per sopravvivere meno male che
si può. In questo clima di carestia le
patate sono proposte nelle modalità
più diverse: per elaborare gnocchetti
o per accompagnare il lesso e il fegato etc., ma Guerrini non dimentica di
dedicare un piccolo capitolo alle ‘Patate rimaste’ ricordando tutti i modi in
cui “possono essere accomodate” se
erano state lessate, ma puntualizzando che è “più difficile … di servirsene
se furono cucinate in altri modi”(32).
Anche durante la seconda Guerra
Mondiale la patata è oggetto di grandi
premure: il ministero dell’alimentazione inglese del tempo propone, infatti,
un ricettario per insegnare a cucinare
con quanto si ha sotto mano e per
propagandare l’iniziativa lancia un singolare personaggio - Potato Pete - che
altro non è che una patata che porta le
ghette e mastica un filo d’erba (33).
La patata nel ‘900 è di casa sempre
e dovunque e non solo negli anni di
guerra: movimenta la cucina dei territori di frontiera come l’Alto Adige e
l’Alsazia e, nel contempo, integra piatti antichi, del tutto tradizionali, come
la zuppa di cavolo nero e farro che da
secoli riscalda i pellegrini che giungono a Roma attraverso l’Alto Lazio (34).
Un successo ben testimoniato dalla
sua presenza nei ricettari più prestigiosi, spesso impreziositi da foto a colori che ne rendono visibile la presenza: eleganti e piacevoli - tanto per fare
una citazione - le immagini riportate
in Kartoffeln (35). La vitalità della patata non è peraltro esente da qualche
contraddizione; per fare, ancora una
volta, un esempio: in alcune regioni
italiane, per quanto buone produttrici,
la patata sembra essere trascurata in
ambito alimentare mentre in altre - nel
Trentino-Alto Adige, nel Veneto e nella
Lombardia - rientra fra i prodotti tipici (36). Per quanto interessa il Veneto, si
può affermare che la patata convive
con la polenta in buona armonia; vi è,
addirittura, una ricetta dove sono presenti in parti uguali: g 500 di patate
VERONA MEDICA
lessate e affettate - g 500 di polenta
fredda tagliata a cubetti - l 1 di acqua
- ricotta grattugiata - burro fuso - sale
grosso (37). Ed ancora, a Monteforte in
provincia di Verona, esiste una ‘Confraternita del Pamojo’: una minestra,
dei tempi andati, il cui ingrediente
principale è proprio la patata (38).
Per concludere, nel volgere di pochi
decenni, la patata è passata, superando tante difficoltà, dalla cucina
elementare, indispensabile alla sopravvivenza, a quella sofisticata, dalla
cucina dei poveri alla cucina alta. Nel
contempo è stata valorizzata da celebri scrittori come Simenon o Proust.
Robert J. Courtin (39) in un volumetto
- A cena con Simenon e il commissario Maigret -, illustrando le ricette di
Madame Maigret, propone un’insalata di patate avvertendo che il segreto
per la riuscita consiste nel versare il
condimento ben caldo: sfumature
che denotano gusto, conoscenza e
raffinatezza. La patata, tuttavia, tocca il livello più alto, almeno nell’immaginario, nel ricordo di Marcel Proust
che nel Tempo ritrovato evoca una
semplice insalata di patate, “di patate aventi la consistenza compatta
di bocciuoli d’avorio giapponesi”(40).
Anche le patate di Proust sono state
proposte in un ricettario (41) elaborato
per commemorare questo grande
scrittore quanto mai attento alla convivialità, ai vini, ai cibi, a tutto quanto
si porta alla bocca.
IV - Il successo della patata è dovuto
a tanti motivi, sia di ordine agronomico che commerciale, che trovano
però il loro fondamento nel valore
nutrizionale che la connota. Messini
e Cairella descrivono le patate come
un “alimento energetico e vitaminico”,
ricco di sali minerali fra cui il potassio,
il calcio, il fosforo e il ferro. Raccomandano, in sintonia con Federico il
Grande, di cuocerle nell’acqua senza
sbucciarle per evitare la perdita della vitamina C. Per Messini e Cairella,
“un contorno di patate al burro con un
piatto di carne costituisce un alimento
pressoché completo”(42). Per quanto
povera di lipidi la patata contiene una
certa quantità di protidi di buon valore
nutritivo mentre il tenore di vitamina
C, piuttosto elevato al momento della
raccolta, diminuisce nella conservazione e con la cottura. È naturalmente opportuno non mangiare le bucce
quando questi tuberi vengono cotti al
forno perché possono contenere una
sostanza tossica, la solanina, che è
invece solubile nell’acqua bollente (43).
La patata del terzo millennio non ha
però un semplice valore nutritivo ma
è funzionale alla convivialità e alla solidarietà: sotto forma di ‘patatine fritte’
è il democratico accompagnamento di ogni aperitivo, mentre in Belgio
vicaria l’usanza napoletana di offrire
un ‘caffè sospeso’ a chi ne ha bisogno (44); si tratta, in altre parole, di pagare un piatto di patate fritte perché il
gestore della friggitoria possa offrirlo
a chi non è in grado di acquistarlo.
RICHIAMI BIBLIOGRAFICI
1) J.-F. Revel, 3000 anni a tavola. Storia
culturale della cucina, trad. G. Boglido, Milano, Rizzoli, 1979, p. 84.
2) G. Paparozzi, Patate, in Enciclopedia italiana, Roma, Istituto della Enciclopedia Italiana, 1935, XXVI, pp.
496-500.
3) F. Herre, Storia del buongusto in cucina. Riti e segreti della buona tavola, trad. L. Magliano, Milano, Rizzoli,
1981, p. 405.
4)G.-F. Venel, Patata, in Collezione
dell’Enciclopedia - il Cibo e l’Alimentazione, a cura di C. Ferrari, Milano,
Gabriele Mazzota, 1981, p. 110.
5) R. Delort, L’alimento principe: il pane,
in La cucina e la tavola. Storia di 5000
anni di gastronomia, Presentazione di
J. Ferniot e J. Le Goff, trad. N. Scaramuzzi, Bari, Dedalo, 1987, p. 222.
6) J. F. Revel, 3000 anni a tavola, cit.,
p. 212.
7) J.-P. Aron, La Francia a tavola. Dall’Ottocento alla Belle Epoque, a cura di E.
Faccioli, Torino, Einaudi, 1978, pp.
184 e seg.
8) D. Gentilcore, Italiani mangia patate.
Fortuna e sfortuna della patata nel
Belpaese, trad. G. Arganese, Bologna, il Mulino, 2013.
9) A. Zanon, Della coltivazione e dell’uso
delle patate e d’altre piante commestibili, Venezia, Modesto Fenzo, 1767,
pp. 5-22.
10) L. Dalla Bella, La coltivazione gli usi ed
i vantaggi delle patate, Verona, Bisesti, 1816, pp. 11, 25.
11) G. F. Spongia, Di Francesco Fanzago
nobile e medico padovano del suo
secolo de’ suoi scritti. Memoriale storico, Padova, Cartallier e Sicca, 1838,
p. 68.
12)C. Pollini, Catechismo agrario, Verona, Società tipografica, 1819, pp.
155-160.
33
STORIA DELLA MEDICINA
13) D. Gentilcore, Italiani mangia patate,
cit., p. 100.
14) F. Herre, Francesco Giuseppe. Splendore e declino dell’impero asburgico
nella vita del suo ultimo grande rappresentante, trad. A. Micchettoni, Milano, Rizzoli, 1979, p. 140.
15) C. C. Bresciani, Il gnocco e il bogone del
baccanale carnovalesco. Cicalata in Ottava Rima, Verona, Frizierio, 1839, p. 6.
16) H. J. Fleure, Irlanda (Etnografia), in Enciclopedia italiana, cit., 1933, XIX, p. 557.
17) D. Bayne Horn, Irlanda (Storia), ib., p. 556.
18) M. D. Franco, I cibi d’alta quota, in Himalaya, «Airone montagna», Supplemento
al numero 115 (1990), p. 164.
19) F. Maraini, Segreto Tibet, Milano, Corbaccio, 1998, p. 220.
20) S. Malaguzzi, Il cibo e la tavola, Milano,
Electa, 2006, pp. 214-215.
21) F. Rigotti, La filosofia in cucina. Piccola
critica della ragion culinaria, Blegne, il
Mulino, 1999.
22) J. Joyce, Ulisse, trad. G. De Angelis, Milano, Mondadori, 1967, pp. 641, 695.
23) M. Rigoni Stern, Storia di Tönle, Torino,
Einaudi, 1978, p. 27.
24) S. Dise (Sandro Disertori), Un interno
mitteleuropeo, dopo, Modena, Omega
Edizioni, 2003, pp. 279, 389, 400.
25) E. Jünger, La capanna nella vigna. Gli
26)
27)
28)
29)
30)
31)
32)
33)
34)
anni dell’occupazione, 1945-1948, trad.
A. Jadicicco, Parma, Guanda, 2009, pp.
8, 116, 195.
G. Simenon, Memorie intime, trad. L.
Frausin Guarino, Milano, Adelphi, 2003,
pp. 28, 461.
A. Brillat-Savarin, Fisiologia del gusto,
a cura di F. Palazzi, Milano, Ultra, 1944,
p. 194.
M.-A. Carême, L’arte della cucina francese nel XIX secolo. Trattato elementare
e pratico, trad. A. Pezzani, Fidenza (Pr),
Mattioli, 2002, pp. 72, 349.
A. Escoffier, Ricordi inediti, trad. M.
Fumagalli, Bra, Slow Food, 1999, pp.
32-37.
A. Escoffier, Guida alla grande cucina,
ed. it., Roma, Franco Muzzio, 2001.
P. Artusi, La scienza in cucina e l’arte di
mangiar bene, a cura di P. Camporesi,
Torino, Einaudi, 1970, pp. 52, 92, 125,
389-392.
O. Guerrini, L’arte di utilizzare gli avanzi
della mensa, Padova, Franco Muzzio,
1993, p. 285.
A. Lagorio, Spirito (patriottico) di patate, «Il Sole 24 Ore», n. 128, 12 maggio
(2013), p. 42.
M. Cepada Fuentes, La cucina dei pellegrini da Compostella a Roma, Milano,
Paoline, 1999, p. 428.
35) Kartoffeln - Lecker, deftig und gesund,
Herausgeber R. von den Brück, Köln,
Lingen, 1987.
36) R. Morbelli, Il boccafina ovvero il gastronomo avveduto, Roma, Casini, 1968.
37) A. Molinari Pradelli, La cucina veneta in
1200 ricette tradizionali, Roma, Newton
& Compton, 2003, p. 342.
38) AA. VV., 1999-2009...: nostri primi 10
anni tra goliardia e solidarietà, a cura di
A. e G. Bochese, Cologna Veneta (Vr),
Grafiche Ambrosini, 2009.
39) R. J. Courtine, A cena con Simenon e il
commissario Maigret. Le classiche ricette dei bistrot francesi secondo Madame
Maigret, Prefazione di G. Simenon, Milano, Guido Tommasi, 2002, p. 161.
40) M. Proust, À la ricerche du temps perdu,
a cura di J.-Y. Tadié, Gallimard, 1989, IV,
p. 290.
41) J.-B. Naudin, A. Borrel, A. Senderens,
Proust. La cuisine retrouvée, Borgaro
Torinese (To), Chêne, 1996, p. 136.
42) M. Messini, M. Cairella, dietetica, Roma,
SEU, 1976, pp. 219-220.
43) Educazione alimentare, a cura di B. Barosco, D. Ferrari e R. Pasquali, Padova,
Regione del Veneto, 1985, p. 97.
44) S. Montefoschi, Gli indignati francesi
adottano il «caffè sospeso», «Corriere
della Sera», 21 aprile (2013), p. 27.
Caro Roberto,
quanti ricordi! Le nostre riunioni, le discussioni, i viaggi, i congressi….
Non hai mai amato i discorsi di “occasione”, preferivi parlare in maniera
schietta e concreta.
Per questo anche quelle qui scritte saranno poche parole, ma che nascono
dal cuore.
Amavi la tua famiglia e la tua professione.
Per questo Ti ricorderanno i tuoi numerosi fratelli e sorelle, la tua famiglia,
ma ti ricorderanno anche i pazienti che hai servito con costante spirito
di dedizione. Ad essi hai dedicato la “vita professionale” per aiutarli a
migliorare o recuperare quello che tu definivi “il grande dono della vista”.
Dott. Roberto Barbetta,
Ti ricorderanno gli amici, i tanti che avevi ed hai ancora.
Medico oculista
Ti ricorderemo noi, tuoi colleghi.
Senza chiederci il permesso, “sei andato avanti”, come dicono gli alpini.
Immaginiamo che tu abbia già incontrato i tuoi Maestri di Clinica Oculistica, il Professor Mecca e il Professor
Bonomi, i tuoi Presidenti dell’Ordine dei Medici Giorgio De Sandre, Bepi Sandri, Marcello Fazzini; il tuo
collega tesoriere Umberto Geremia e tanti altri medici veronesi.
La tua dedizione alla “causa medica” è stata grande e totale.
Eri un leader naturale, il riferimento per tanti colleghi, fossero essi i giovani della Guardia Medica o gli
Specialisti Ambulatoriali o il Consiglio dell’Ordine. Hai sempre saputo rappresentarli e, se necessario,
difenderli.
Siamo convinti che da dove sei ora, continuerai a farlo.
34
VERONA MEDICA
STORIA DELLA MEDICINA
Malattie e mortalità nel genere umano
nella Villa di Marzana*
GIANNA FERRARI DE SALVO
Verso la fine del 1791 il piccolo villaggio
di Marzana, nel comune di Grezzana,
fu scenario di un’epidemia di “febbre
putrida”1. Gli Ispettori di Sanità inviarono il medico Zenone Bongiovanni2
a verificare le condizioni in cui versava
la popolazione. Questi osservò che
la morbilità e la mortalità della malattia erano legate soprattutto a cause
sociali, come la povertà e il sovraffollamento, con la conseguente impraticabilità delle norme igieniche più elementari. Al termine della sua ispezione
stilò una dettagliata relazione che è
tuttora conservata presso l’Archivio di
Stato di Verona3.
Per completare il quadro abbiamo voluto fare una verifica comparata con il
registro dei morti4 relativo all’anno in
questione. I dati, però, non combaciano con quelli riportati da Bongiovanni;
d’altra parte, dobbiamo ritenere attendibili questi ultimi, in quanto i parroci5,
delegati a inoltrare un minuzioso rapporto sui nati e morti della loro parrocchia specificando per i defunti anche la
causa di morte, disattendevano spesso a tale dovere.
Nel registro dei morti succitato i defunti risultano in quell’anno solo 29, e
per patologie diverse, dei quali diamo
riscontro.
Nei mesi di gennaio, febbraio e aprile
non morì alcuno.
VERONA MEDICA
Marzo
Tomaso Bertani, di 6 mesi, morì per
rioma.
Maggio
Domenico Piccoli, di anni 62, morì per
febbre putrida in giorni 10
GioBatta Zanella, di anni 39, precipitato da una rupe
Lucia moglie di Antonio Piccoli, di anni
41, morì per febbre putrida in giorni 10
Pasqua, moglie di Giovanni Bombieri,
di anni 44, morì per febbre putrida in
giorni 9
Giugno
Irene Bombieri, di anni 20, morì per
febbre maligna in giorni 11
Luglio
Luigi Costanzi, di mesi 17, morì per
vermini in giorni 5
Pietro Zanini, di anni 55, morì per lunga
febbre in giorni 13
Rosa, vedova di Pietro Zanini, di anni
55, morì per mal d’orina in giorni 15
Anonimo, figlio di GioBatta Annichini,
morì appena nato
Angelo Piccoli, di mesi 16, morì per
rioma
Giacomo Cecchini, di mesi 20, per
febbre
Agosto
Pasqua Fortunata Riccobel, di mesi
19, morì per rioma
Gregorio Riccobel, di anni 53, morì per
vomito in giorni 8
Andrea Castellani, di anni 7, morì per
febbre verminosa in giorni 14
Settembre
Angela Montoli, di mesi 10, morì per
rioma Domenica, moglie di Giacomo
Fusina, di anni 50, morì per infiammazione in giorni 20
Ottobre
Giacomo Malizia, di anni 70, morì per
febbre in giorni 16
Giuseppe Piccoli, di anni 5, morì per
febbre verminosa in giorni 19
Giacomo Fusina, di anni 51, morì per
febbre putrida in giorni 15
Giuseppe Bravi, di anni 60, morì per
gangrena in giorni 30
Maddalena, moglie di Antonio Lonardoni, di anni 40, morì per febbre putrida in giorni 1
Novembre
Domenico Morbiol, di anni 45, morì
per febbre maligna in giorni 7
Rev. Giuseppe Brunelli, di anni 78,
morì per febbre maligna in giorni 9
Teresa Annechini, di giorni 3, morì per
rioma
Veneranda moglie di GioBatta Ghirlanda, di anni 56, morì di febbre maligna
in giorni 9
Dicembre
Francesco Montol di anni 37, morì per
febbre maligna in giorni 7
Lucia moglie di Giuseppe Lavagnoli di
anni 44, morì per lunga idrope
Zenone Machiela di anni 39, morì per
febbre maligna in giorni 7.
Relazione del medico Zenone Bongiovanni
Trasunto dello stato degli ammalati in Marzana presi in esame per la prima volta li 17 novembre fino li 30 novembre
Ammalati già risanati in questi ultimi giorni
1. Elisabetta Annichini
2. Giovanna Annichini
3. Giuseppe Annichini
4. Giulia Pavarana
5. Angela Annichini
6. Luigi Masotto
7. Giuseppe Masotto
8. Antonio Boldieri
9. Giovanni Bertani
Ammalati che vanno migliorando
10. Giovanni Masotto
11. Domenico Annichini
Ammalati molto ancora aggravati
12. Rosalba Macchiela
13. Antonio Lonardon
14. Francesco Montol
15. Scolastica Gardenata
16. Antonia Gardenata
17. Giovanni Montol
18. Caterina Rupiani
35
STORIA DELLA MEDICINA
Morti
19. Reverendo parroco, li 22, all’ore 6,
anni 776
20. Veneranda Ghirlanda, li 28, all’ore
7, anni 66, e questa nel suo mal fu colpita d’apoplessia.
Per malattie che regnano presentemente nel villaggio di Marzana sei
miglia distante dalla città, e che negli
ultimi tempi menarono qualche strage
sopra quei villici, sebbene sembri che
non sieno vestite di tali caratteri onde
si debbano risguardare come epidemiche, nulla ostante, e per il numero
de’ morti in mezzo a pochi abitanti, e
per l’indole delle medesime, che almeno per una disposizione dei corpi
dei coloni atti a contraerle, non manca di comparir contagiosa. Venne
mossa, non senza qualche importanza, la paterna sollecitudine dei nobilissimi signori Provveditori alla Sanità
a comandare che ieri io mi portassi a
rilevare tutte le circostanze, affinché,
dall’indefesso loro zelo ne potessero
al caso esser presi in esame gli opportuni ripari.
tempo dilatorsi qua e là, attaccando
fino al corrente mese del medesimo
male 41 individui dei quali 13 perirono
e 27 recuperaronsi. Altri ne assalì in
questo mese, e di tredici uno mancò,
e dodici giacciono ora nel letto con
grave pericolo di soccombere.
Comparsa della malattia
Egli è dal mese di maggio decorso
che cominciarono a divagare colà alcune febbri, le quali dal signor chirurgo licenziato7 [= autorizzato a esercitare] in Grezzana, Marini, e dal signor
medico Pandolfi in Pojan, vennero ora
contraddistinte colla denominazione
di febbri putride, ora d’infiammatorie.
La prima assalita fu la moglie di Domenico Piccoli dopo aver assistito in
altro paese un parente. Risanò essa
dopo 20 giorni, ma avendo comunicato al marito la malattia, lo vide in
pochi giorni a perire8. In progresso di
Questi due rilevanti sintomi li ho fatti
notare ai domestici che lieve sull’altrui
fede credeano la malattia con dolore
e sorpresa nella persona stessa del
parroco, il quale avendosi interessato
e con l’opra, e con il proprio danaro
fin ora a soccorrere tanti infermi, fa
temere della sua vita. In un solo poi
ho scoperto che fra le macchie petecchiali spuntavano alcune minime
papule di miliaria. Questi furono i
principali sintomi che ho potuto colla oculare ispezione raccogliere, non
avendo avuto l’incontro per la brevità
del tempo, di vedere le deiezioni al-
36
Sintomi delle febbri
L’ingresso di queste malattie non è
appunto diverso da quello che osservavasi in quelle che nella Città dominavano poco fa. Difatti, oltre la debolezza di tutto il corpo e il dolore di
capo, la lingua apparisce nel mezzo
biancastra e nei margini purpuracea,
e alla pelle insorgono o nel quarto, o
nel quinto giorno nella maggior parte
degl’infermi, numerosi puntecchiamenti di petecchie. Quelli che attualmente trovansi avanzati nella malattia,
passano dall’ansietà ad uno stato di
stupidità che ha i caratteri di coma
vigile. Alcuni additano del sibilo di
orecchie, altri un tremore, e ad altri
rimarcasi un subsulto di tendini con
qualche turgescenza di basso ventre.
vine e le orine che di due. Le prime
erano in ambi liquide e fetidissime,
e le altre, in uno crocee [= di colore
quasi rugginoso], e nell’altro limpide e
risplendenti.
Natura delle malattie e loro cause
Il formidabile concorso degli accennati sintomi, o tutti, o per la maggior
parte comuni ad ognuno degl’infermi
di questa sorta, non lascia dubbio
che le malattie dominanti sieno realmente febbri putride petecchiali e
che riconoscano il loro fomite da un
inquinamento bilioso acuito a tal segno o da male digestioni procedenti
da impropri o insalubri alimenti, o da
bevande non pure, o da traspirazione
retrocessa per l’intemperie continuata
della stagione, che toglie coll’umidità
per fino il naturale necessario elaterio
[= contrattilità] alle fibre.
Rimedi curativi e preservativi
Nell’accennare le cause, si desume
ancora quanto esser debba diverso il metodo di medicar queste febbri. Poche, o niuna, benché ripìta [=
derivata?] la primitiva origine da una
causa di costipazione, deve condurre
il medico a cavar sangue, qualor gravi
sintomi non lo richiedessero. Le altre
che presero piede da infascimenti
putridi biliosi, meritano invece di frequenti e lievi deietori, come se un fondato sospetto di accessione febbrile,
alternativamente, o con chiarezza,
decisamente ogni giorno vi fosse, si
rende opportuna la China. E per verità, avendo attentamente riandato
l’ordine di alcuna di quelle malattie,
ho osservato che li primi accessi di
febbre per alcuni giorni portarono il
carattere di subentrante, e di decisa
remittenza, le quali poteano nel principio restar vinte da una competente
dose di China. Non credo però che
generale, come dissi, debba essere
un simile trattamento, poiché in altri
basterà l’uso dei diluenti, dei sottrattivi quotidiani, dei subacuti e dei blandi
lenitivi, astenendosi da altri rimedi e,
piuttosto, affidando tutta la cura buon
regime di vita.
Ho creduto per tanto cosa utile, il
chiamare il predetto medico Pandolfi, giacché l’altro nominato trovasi
in Grezzana per morire infermato da
egual malattia contratta9, e di condurlo meco a visitare ciascun infermo e
VERONA MEDICA
STORIA DELLA MEDICINA
di ricordargli distintamente quello che
ad ogn’uno più confacente parevami.
Siccome in tali malattie disgiunti molti
vermini, così diedi norma anche per
debellarli, potendo questi rendere da
se fatale viepiù la malattia.
Oltre il buon regime di vita e l’uso di
bibite tratte dagli acidi vegetali edulcorati coll’acqua, io credo, che a
preservar anche i sani, e risanar gli
ammalati, voglia il cambiamento delle
biancherie e di altri panni, di che ho
raccomandato vivamente.
Inculcai una conveniente ventilazione, tanto necessaria per gli ammalati
e per gli assistenti, usando qualche
odoroso suffragio e, soprattutto, gettando dell’aceto sopra ferri roventi.
Avvertenze ordinate e ricordi politici da praticarsi
1) Nell’eseguire i pubblici comandi
ho creduto opportuno di commettere d’ordine dell’illustrissimo
ufficio, che domani mattina si
porti il medico, in compagnia del
curato, a visitar tutti gli ammalati
e che succintamente estenda lo
stato di ciascuno particolarmente,
affinché ne possi confrontar l’andamento, avendo già connotato la
situazione di ciascuno come negli
annessi piè di lista ho l’onore di
rassegnare e per ora, quotidianamente, lo presenti all’illustrissimo
Ufficio per mezzo del massaro10 o
di un consigliere.
2) Avendomi io astenuto per non rendere clamorosa la popolazione di
depurar quelle obbligazioni con
fuochi, ed avendo all’incontro subdorato che siansi per celebrare al-
VERONA MEDICA
cune funzioni sacre pubblicamente onde impetrare l’aiuto dal Cielo,
crederei che opportuno sarebbe di
comandare segretamente al curato che non facesse pubbliche preci
a tal oggetto per non incutere un
dannoso terrore in quei ignoti abitanti, tanto più che le circostanze
non lo importano.
3) Ferma la quotidiana riferita, non sarebbe disutile, dopo qualche giorno, che fosse spedito a rivedere
accuratamente l’ordine delle cose.
4) Che se mai, a fronte di consimili
precauzioni, s’aumentasse notabilmente il numero degli ammalati
realmente gravi, come da nuova
visione in tal caso sarebbe rilevato, sembrerebbe utile il porvi colà a
dimorare per alcuni giorni qualche
idonea persona intendente sufficientemente di medicina, affinché
pronto e fedelmente eseguisca, e
faccia eseguire, i provvedimenti
medici che dall’illustrissimo Ufficio
venissero ingiunti.
Spero per altro, che le poche visite
additate dal doveroso impegno cui
mi incombe assumere gli onorevoli
comandi dei nobilissimi signori Provveditori, saranno rese superflue dal
buon esito delle malattie, che se non
tutte, almeno la maggior parte, con il
buon metodo dovrebbesi debellare.
prendono in lunghissima decozione = raccomandasi lunghissima, perché quanto è antisettica,
altrettanto a troppa dose è astringente e si opporrebbe perciò in
troppa dose alle visite del medico.
3) Raccomanderà ai sani di non bere
troppa acqua pura, dalle piogge frequenti alterata, ma versarsi
dentro qualche stilla di buon aceto
e qualche presa di zucchero.
Verona, 18 novembre 1791
BONGIOVANNI
MEDICO DI SANITÀ
* Viste le numerose imprecisioni e incoerenze, nella trascrizione integrale del manoscritto abbiamo seguito un criterio conservativo, mantenendo, nel limite del possibile,
il modo di scrivere originale. Abbiamo regolarizzato la grafia delle parole composte,
l’uso dell’apostrofo e dell’accento secondo
la norma attuale dell’italiano e normalizzato
l’uso delle maiuscole e minuscole secondo le norme della lessicografia moderna.
Gli interventi di regolarizzazione sono stati
utilizzati solamente in funzione di una più
fluida lettura del testo. Anche la punteggiatura è stata uniformata.
Abbreviazioni
ASVr = Archivio di Stato Verona
U. S. = Ufficio Sanità
Addizione ai ricordi per il signor medico Pandolfi relativa per gl’infermi
di Marzana
1) Sarà circospetto a far alcuna
lacciata di sangue. Per eseguirla converrà notare o uno stato di
pleuritide legittima o oppressione
eccessivamente gravativa il respiro, o altra malattia come colica
infiammatoria etc., ma ben riconosciuta.
2) Non sarà facile a prescriver oglio
per bocca nelle malattie correnti. Presceglierà invece, tanto nel
principio che nel corso della malattia, una dissoluzione di Fior di
Cassia11 con qualche alessifarmaco mite, come la Teriaca12 e
con qualche antielmintico come il
Seme Santo13. Potrà usarla a bibita fra le ore del giorno, e anche
notturne, per andar movendo il
ventre a poco a poco continuamente, lasciando la Polpa di Tamarindo14 in sostanza, perché la
37
STORIA DELLA MEDICINA
BIBLIOGRAFIA
1) Con questo nome si soleva indicare la
febbre tifoidea.
2) Zenone Carlo Francesco protomedico
veronese, nato a Verona in contrada
Santa Croce il 17 gennaio 1757, battezzato il 21 seguente, figlio del nobile
Nicolò Bongiovanni, medico fisico, e
della nobile Angela […] (ASVr, U.S.,
Battezzati Città, reg. 10, c. 56), «morto
in contrada San Pietro Incarnario a 39
anni, mesi 9, e giorni 11, alle ore 13 del
28 ottobre 1796 per apostema, dopo
14 giorni di malattia curato dal medico
Targa» (ASVr, U. S, Morti città, reg. 87,
c. 110). Per le sue numerose corrispondenze si procurò grande fama nell’ambito medico-scientifico. Tra i suoi scritti
possiamo ricordare l’Illustrazione delle
terme di Caldiero nel distretto veronese
dei signori Zenone Bongiovanni e Matteo Barbieri medici fisici (1795), opera
coronata dall’Accademia d’Agricoltura,
Commercio ed Arti di Verona, con incisioni di Giuseppe Dall’Acqua su disegni
di Leonardo Manzatti; Storia di sette
donne risanate dal veleno dei funghi in
Verona, Verona 1789. Mentre suo padre
Nicolò elaborò il Trattato storico-critico
intorno al male epidemico contagioso
de’ buoj dell’anno MDCCLXXXIV (ASVr,
U.S., reg. 286, manoscritto). L’Archivio
di Stato di Verona conserva una relazione di Zenone Bongiovanni dell’8 marzo
1791 riguardante un’epidemia di “febbre
mortifera” propagatasi in Verona tra l’introl dei Calcirelli, l’introl detto Scavezzo
e l’introl detto di Santa Caterina, dove la
malattia aveva colpito più famiglie che
vivevano in abitazioni malsane con cloache a cielo aperto. Egli raccomanda di
disinfettare le case con «un’ebullizion di
calce spenta nell’acqua […], suffumigi
continui in tutte le stanze, aceto o bollente o sparso sul ferro rovente, o con del
nitro sparso sul fuoco», sconsigliando le
profumazioni sopra la strada adiacente
alle case per non «incutere un inopportuno bisbiglio o terrore in quelli vicini o
lontani». Molti anche i referti di autopsie
e constatazione di morte da lui effettuati
(ASVr, U.S., b. XLVI, Relazioni di medicichirurghi circa autopsie, epidemie ed
altro, 1754-1797).
3) 1791, novembre - Malattia e mortalità
nel genere umano nella Villa di Marzana
(ASVr, U.S., Relazioni e informazioni varie, b. XXVI).
4)ASVr, U.S., Morti Territorio, Marzana,
reg. 302, anno 1791, cc. 257, 258.
5) I sacerdoti erano obbligati a far pervenire all’Ufficio Sanità di Verona l’elenco
dei nati e dei morti della loro parrocchia
(come da Proclama 16 settembre 1712
e antecedenti) al «finir d’ogni mese, altrimenti, spirati giorni dodici del susseguente, senza che si siano ricevute le
dette note, si leverà senz’altro avviso,
irremissibilmente, la pena di ducati 10
ad ognuno che si sarà fatto colpevole
di tale mancanza». Tuttavia, vi furono diversi casi di trasgressione a tale imposizione. Molti sacerdoti, «quantunque più
38
volte eccitati», furono ammoniti per non
aver spedito la documentazione. Per
questo motivo, in diverse comunità religiose della provincia fu periodicamente
inviato un funzionario a ritirare copia dei
documenti e all’inadempiente elevata
una multa (ASVr, U.S., b. XXVIII).
6) Il registro dei morti dell’Ufficio di Sanità
riporta: «Il parroco, don Giuseppe Brunelli, di anni 78, morì il 23 novembre per
febbre maligna in giorni 9» (ASVr, U.S.,
Morti Territorio, Marzana, reg. 302, c.
257).
7) «Non potrà alcun chirurgo, nemmeno
approvato [= diplomato, laureato] o licenziato in qualunque pubblica università, ordinare o somministrare alcun medicamento per bocca ad alcun infermo,
né cavar sangue senza ordine preciso
d’approvato medico per qualsivoglia
causa, né esercitare la professione
medico fisica» (ASVr, U.S., reg. 266 bis,
“Proclama in materia di Sanità”, 15 luglio
1738). Il chirurgo, dopo aver ottenuto il
diploma non poteva esercitare se non
avesse fatto pratica per un anno «sotto medico o rispettivamente chirurgo,
perito ed approvato con almeno dodici
anni di professione» (ibidem, “Proclama
in materia di Sanità”, 14.3.1750).
8) Domenico Piccoli, di anni 62, cessò di
vivere il 17 maggio per febbre putrida, in
giorni 10, assistito dal medico Pandolfi
(ASVr, U.S., Morti Territorio, Marzana,
reg. 302, c. 256).
9) Ignazio Maccini, chirurgo, di anni 75,
morì per febbre maligna in giorni 13, il 23
novembre 1791. (ASVr, U.S., Morti territorio, Grezzana, reg. 302, c. 206). Aveva
lavorato fino al 9 novembre, giorno in cui
visitò un suo paziente a Lugo che morì
per un male cronico (Ibidem, Lugo, c.
234).
10) Amministratore del comune.
11) Frutto della Cassia fistula, la cui polpa
era usata già dagli antichi Indiani come
purgante. Conosciuta dagli Arabi che la
impiegavano come depurativo del sangue, nella prevenzione dei calcoli renali
e per estinguere la sete.
12) Il più grande e importante preparato terapeutico che ebbe immutato e altissimo
credito per quasi due millenni, rimanendo in uso nel mondo occidentale fino
al XIX secolo. Questa sorta di panacea
universale divenne un farmaco dalle virtù
inimitabili. Potente antiveleno e vermifugo
(una donna dopo averlo assunto «cacciò
dal corpo più di mille vermini») era elaborato solo da alcuni speziali, in quanto
molto impegnativo e per il quale venivano impiegati i più disparati ingredienti.
La sua composizione fu via via sempre
più complessa fino all’esasperazione. Si
ha notizia dello straordinario allestimento effettuato da Francesco Calzolari,
nativo di Verona, botanico autodidatta
e speziale all’insegna della Campana
d’Oro (tra le più antiche e stimate spezierie di Verona agli inizi del ‘500, situata
nella Piazza Erbe nei pressi della torre
dei Lamberti), dotto precursore del vero
pensiero scientifico e del metodo speri-
mentale. Naturalista, botanico, fondatore
del Museo di Scienze Naturali (venivano
molti studiosi da fuori Verona per ammirarlo e studiarlo), non volle e non seppe
elevarsi, quantunque ne avesse le doti,
accontentandosi della notorietà goduta
presso gli specialisti suoi contemporanei. Una cronaca d’epoca (mi duole di
non poterne citare gli estremi bibliografici, essendo andati sfortunatamente
perduti) afferma, infatti: «Davvero memorabile l’esposizione che fece nella sua
bottega per le feste pasquali del 1561.
Studiò un nuovo modo per preparare la
Teriaca aggiungendo nuovi componenti
che espose in ordinatissima mostra, per
tre giorni e tre notti. Il pubblico accorse
numeroso per ammirare tale lussuosa e
spettacolare vetrina, richiamato anche
da suoni di trombe e di tamburi. Questa
nuova preparazione, dopo essere stata
discussa da alcuni medici del Collegio,
fu approvata e registrata dal notaio della Casa dei Mercanti. In seguito, fu inviata a medici suoi corrispondenti che
lodarono ampiamente tale medicina e,
sperimentatala, la considerarono migliore di tutte quelle già conosciute dopo
quella rielaborata da Galeno. Quella del
Calzolari, stemperata in una dramma di
malvasia, richiamò in vita una fanciulla
di 12 anni, oppressa da febbre maligna,
senza polso e senza voce, dopo due ore
dalla somministrazione gettata con forza giù per la gola». Nei Capitoli dell’Arte
Specieri del 16 giugno 1586, al comma
n°7 si legge: «Che alcuno non presumi,
né ardisca di comporre Teriaca, né Mitridato, ovvero altro medicamento […]
se prima non avrà messo fuori per tre
giorni tutti gli ingredienti, quali possino
esser visti a beneplacito di ciascuno che
vorrà vederli, e dopo passati tre giorni
non possi comporre detto antidoto se
gli ingredienti non saranno stati approvati
dagli eccellentissimi medici sotto pena di
ducati dieci, oltre la proibizione di vender
esso antidoto» (ASVr, U.S., reg. 268).
Sulla Teriaca si veda: Adriano Galassi
– Romano Sarzi, Alla Sirena, spezieria
del ‘600 in Mantova, Mantova 2000. Su
Calzolari si veda: VIRGINIA CRISTINI,
Francesco Calzolari farmacista veronese
(1522-1609) “da Verona a Rivoli al Monte Baldo”, Verona 2009; ETTORE CURI,
Francesco Calzolari e la teriaca perfetta,
in: “Atti e memorie dell’Accademia di
Agricoltura, Scienze e Lettere di Verona”,
vol. CLXXXIII (a.a. 2007-2008 e 20082009, Verona 2009, p. 321.
13)Medicinale composto da semi e fiori
polverizzati di tre specie di Artemisie
(Artemisia santonica, A. judaica e A.
contra).
14)I frutti salati del Tamarindus indaca,
pianta originaria dell’Africa e dell’Asia
tropicale, vennero ampiamente usati come purgante. Garioponto, della
Scuola Salernitana, li propose nella cura
della febbre terzana. La pozione era
composta di tamarindi, cassia, carne di
luccio e di pesce persico, il tutto cotto in
acqua d’indivia.
VERONA MEDICA
FNOMCeO
Ritrovato morto il medico di Bogliasco:
il cordoglio della FNOMCeO
“Ancora una volta un Medico ha perso
la vita per amore della sua Professione
e dei suoi pazienti. La morte tragica di
un collega, umanamente e professionalmente vicino ai suoi pazienti anche
oltre il suo dovere, tanto da rispondere
a una chiamata in un giorno festivo,
fuori dal suo turno, deve sempre farci
riflettere, al di là della retorica. Siamo
vicini alla famiglia con profondo cordoglio ma anche con gratitudine per aver
condiviso con noi la vita e l’esempio di
Elias Kassabij”.
Così il presidente della FNOMCeO,
Amedeo Bianco, commenta il ritrovamento del corpo del medico siriano
di cinquant’anni, travolto, nel pomeriggio di domenica 19 gennaio 2014,
da un’improvvisa piena del rio Poggio,
aggiunge Musa Awad Hussein, membro del Comitato Centrale FNOMCeO
e presidente dell’Associazione Medici
Arabi in Italia.
Elias Kassabij
sulle alture di Bogliasco in provincia di
Genova, mentre tornava a riprendere
l’auto dopo aver effettuato una visita
domiciliare.
“Anche l’Amai si stringe attorno alla
famiglia del collega Kassabij, prematuramente venuto a mancare nello
svolgimento della sua Professione”
“In un momento storico nel quale i Medici sono spesso chiamati in causa per
episodi di presunta malasanità – continua – sentiamo con orgoglio di voler
sottolineare la brillante professionalità
e la profonda umanità di uno di noi, un
collega siriano che, incurante del nubifragio, era uscito per andare a visitare
un malato”.
“Queste poche parole – conclude –
non certo per strumentalizzare una
tragedia, ma per ribadire con orgoglio
il senso di appartenenza alla nostra
Professione”.
dei Dott. A. e V. Corato S.n.c.
ARTICOLI SANITARI PER FARMACIE ED OSPEDALI
REAGENTI - APPARECCHI E VETRERIA CHIMICA
MEDICAZIONE ASETTICA ED ANTISETTICA
37122 VERONA - Corso Porta Nuova, 131/a - Tel. 045/8007384 - 8002836
Fax 045/8006737
VERONA MEDICA
39
FNOMCeO
Formazione Specialistica:
cambiano le regole
Sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n. 264 del 11 novembre 2013 è stata pubblicata
la legge 8 novembre 2013, n. 128
concernente “Conversione in legge, con modificazioni, del decretolegge 12 settembre 2013, n. 104,
recante misure urgenti in materia di
istruzione, università e ricerca”.
Si rileva in particolare che l’art.
21 del provvedimento è inerente
alla formazione specialistica dei
medici, con riferimento specifico
alle procedure di ammissione e a
quelle di definizione del trattamento economico, nonché alla durata
dei corsi, alla determinazione del
numero degli specialisti da formare annualmente (per ciascuna
tipologia di specializzazione) e allo
svolgimento dei periodi di formazione all’interno delle aziende del
Servizio sanitario nazionale.
Il comma 1 prevede un’unica
commissione preposta alle prove di ammissione alle scuole di
specializzazione, in luogo delle
commissioni giudicatrici locali, e
la formazione di una graduatoria
nazionale all’esito delle prove,
anziché singole graduatorie locali. Si sottolinea che viene fatta
salva la norma di cui all’art. 757,
comma 2, del D.Lgs. 66/10 (codice
dell’ordinamento militare) in base
alla quale la ripartizione tra le singole scuole di specializzazione dei
posti riservati per le esigenze di formazione specialistica della sanità
militare è effettuata sentito il Ministero della difesa.
Il comma 2 modifica la procedura
di determinazione dell’importo dei
contratti degli specializzandi medici, disponendo che, a decorrere
dall’anno accademico 2013-2014,
la determinazione del trattamento
economico annuo onnicomprensivo da corrispondere al medico in
formazione specialistica sia effet-
40
tuata con decreto del Presidente
del Consiglio dei Ministri, da adottarsi ogni tre anni e non più annualmente. Il comma 2-bis, lett. a),
capoverso 3-bis, prevede una riduzione della durata dei corsi in questione rispetto a quella attualmente
prevista.
La riduzione, con l’osservanza
dei limiti minimi stabiliti dalla
normativa europea in materia e
la riorganizzazione delle classi e
delle tipologie di corsi, è demandata ad un decreto del Ministro
dell’istruzione,
dell’università
e della ricerca, da emanarsi, di
concerto con il Ministro della salute, entro il 31 marzo 2014.
Si prevede, inoltre, che gli eventuali risparmi derivanti dalla riduzione
in esame siano destinati all’incremento dei contratti di formazione
specialistica medica. Il capoverso
3-ter della stessa lettera a) concerne i profili transitori per l’applicazione della nuova durata, rinviando in
parte ad un altro decreto emanato
dal Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca.
La lettera b) dell’art. 21, comma
2-bis, modifica invece i criteri di determinazione del numero globale
dei medici specialisti da formare
annualmente, per ciascuna tipologia di specializzazione, stabilendo
che si tenga conto, oltre che, come
stabilisce la normativa attuale, delle
esigenze di programmazione delle
regioni e delle province autonome,
relative alle attività del Servizio sanitario nazionale, anche dell’obiettivo di migliorare progressivamente
la corrispondenza tra il numero degli studenti ammessi a frequentare
i corsi di laurea in medicina e chirurgia e quello dei medici ammessi
alla formazione specialistica, del
quadro epidemiologico e dei flussi
previsti per i pensionamenti.
Il comma 2-ter dell’art. 21 concerne
lo svolgimento dei periodi di formazione dei medici specializzandi
all’interno delle aziende del Servizio sanitario nazionale. Si dispone
che tali periodi si svolgano dove ha
sede la scuola di specializzazione e
all’interno delle aziende del Servizio sanitario nazionale rientranti
nella rete formativa, in conformità
agli ordinamenti e ai regolamenti didattici, determinati secondo la
normativa vigente in materia e agli
accordi fra le università e le aziende
sanitarie, senza tuttavia dare luogo
a indennità compensi o emolumenti, comunque denominati, diversi,
anche sotto il profilo previdenziale,
dal trattamento economico già stabilito per i medici specializzandi.
Si prevede che i medici in formazione specialistica assumano
una graduale responsabilità assistenziale, secondo gli obiettivi
definiti dall’ordinamento didattico
del relativo corso di specializzazione e le modalità individuate dal tutore, d’intesa con la direzione delle
scuole di specializzazione e con i
dirigenti responsabili delle unità
operative presso cui si effettua la
formazione.
Si dispone infine che lo svolgimento di tali periodi di formazione
non determina l’instaurazione di
un rapporto di lavoro con il Servizio sanitario nazionale e non dà
diritto all’accesso ai ruoli del medesimo Servizio sanitario nazionale.
IL PRESIDENTE
AMEDEO BIANCO
f
VERONA MEDICA
FNOMCeO
Iscrizioni in massa di laureati
nelle Università Albanesi:
gli Ordini lanciano l’allarme
L’aggiramento della normativa italiana,
che prevede un meccanismo di programmazione tramite test di accesso
alle Facoltà di Odontoiatria; il superamento delle Leggi, poste a garanzia
della qualità del percorso di formazione
seguito dai futuri dentisti, sul riconoscimento delle Lauree ottenute in Paesi
comunitari ed extracomunitari; una palese discriminazione tra studenti, visto
che i più abbienti hanno, di fatto, la possibilità di “dribblare” i test di ingresso: il
tutto con possibili oneri a spese delle
casse dello Stato italiano, già provate
da tagli e debiti.
Sono accuse pesanti, quelle poste
all’attenzione dei ministri dell’Istruzione, Università e Ricerca, della Salute
e degli Affari Esteri, in un’interrogazione presentata da alcuni parlamentari
relativamente al caso, finito anche sugli
Organi di Stampa, della Convenzione
stipulata tra l’Università di Roma Tor
Vergata e l’Università “Nostra Signora
del Buon Consiglio”, con sede a Tirana, in Albania, per la realizzazione di
Corsi di Laurea triennali in Medicina
e Odontoiatria e Protesi dentaria e
per altre professioni sanitarie.
Corsi di Laurea istituiti, sin dal 2005, con
il nobile obiettivo di formare professionisti per l’Albania, al fine di aiutare un
paese in gravi difficoltà economiche
e sociali e per fornire una formazione
adeguata in discipline molto delicate,
quali quelle inerenti le formazioni sanitarie. Questo ha incentivato veri e propri
“viaggi della speranza” di massa per gli
studenti che non hanno superato i test
di accesso alle facoltà italiane, tanto
da ritrovarsi in code chilometriche per
iscriversi all’università albanese.
“Ora cominciano ad arrivare ai nostri
Ordini le richieste di iscrizione agli Albi
da parte dei neolaureati, sia italiani sia
albanesi, provenienti dalla sede di Tirana” esordisce il presidente della Cao
nazionale, Giuseppe Renzo.
“Se confermate le notizie appena pervenute, cento e più nuovi studenti frequenteranno il prossimo anno il corso
di laurea in Odontoiatria a Tirana: presso quali strutture e con quali capacità
formative?” si domanda sempre il Presidente Cao.
E prosegue: “Gli Ordini sono i certificatori, di fronte ai cittadini, della qualità
dei professionisti iscritti ai loro Albi. La
situazione che si sta verificando, però,
mette gli Ordini stessi nel! ‘assoluta
impossibilità di verificare i presupposti
formativi dei laureati che richiedono l’iscrizione. Alcuni cominciano a proporre, in primis per tutelare la Salute dei
cittadini e, in subordine, per difendersi
da eventuali responsabilità civili, penali
e amministrative, di rifiutarsi di iscrivere
agli Albi quei professionisti per i quali
non appare chiaro il percorso di formazione”.
“Ci domandiamo - inoltre - e lo abbiamo chiesto, con una lettera da me
personalmente firmata, anche al magnifico Rettore dell’Università di Tor
Vergata, Giuseppe Novelli, se il corpo
docente sia veramente nelle condizioni
di poter garantire la più completa formazione degli studenti in entrambe le
sedi”.
“Dopo anni di solitarie battaglie - è il
commento finale - finalmente anche la
politica si accorge di un problema che
la Cao denuncia da anni alle istituzioni
italiane ed europee, e che può mettere
seriamente a repentaglio la sicurezza
delle cure nel nostro Paese”.
QUOTA ISCRIZIONE ALL’ORDINE
IL NUOVO GESTORE È ITAL-RISCOSSIONI
La riscossione della quota di iscrizione all’Ordine relativa all’anno in corso è ora affidata, per migliori condizioni ottenute e per
i migliori servizi offerti, all’Agenzia ITALRISCOSSIONI.
EQUITALIA non sarà più, quindi, l’ente incaricato delle riscossioni.
L’importo annuale della quota annuale per il 2014 è di euro 188 per l’iscrizione ad un singolo albo e di euro 353 per la
doppia iscrizione; l’aumento di euro 8.00 della quota di iscrizione (rispetto a quanto pagato fino al 2013) è stato approvato
dall’assemblea annuale all’unanimità in data 28/10/2013 ed è stato notificato sul numero 5/2013 pag. 7 di Verona Medica.
L’aumento si è reso necessario per gli aumenti dei costi relativi al mutuo contratto per l’acquisto della nuova sede dell’Ordine e
per l’aumento delle spese della gestione ordinaria. La quota di iscrizione all’Ordine non aveva mai subito modifiche negli ultimi
9 anni (se si esclude l’aumento di 2 euro avvenuta nell’anno 2011, aumento che era stato interamente devoluto alla Federazione Nazionale degli Ordini cui il nostro Ordine devolve annualmente la quota di 23 l’anno per ogni iscritto).
Il Tesoriere
Dott. Fabio Marchioretto
VERONA MEDICA
41
FNOMCeO
Pagamenti elettronici:
Pos
Da fonti di stampa (articolo pubblicato
sul Sole 24 ore del 19 dicembre 2013
segnalato dall’Ufficio stampa della
FNOMCeO) risulterebbe che il Ministero dello Sviluppo Economico, ai sensi
dell’art. 15, comma 5, del D.L. 179/12,
convertito nella L. 221/12, abbia trasmesso alla Banca d’Italia il decreto
attuativo con il quale dovrebbero essere disciplinati gli importi minimi, le
modalità e i termini ·di attuazione delle
disposizioni inerenti al pagamento delle prestazioni di servizi, anche professionali, attraverso carte di debito.
Il perimetro di applicazione del decreto attuativo farebbe riferimento ai
pagamenti oltre 30 euro e a esercenti per lo svolgimento di prestazioni di
servizi, anche professionali, con ricavi
oltre i 200 mila euro. Pertanto in fase
di prima applicazione e cioè fino al 30
giugno 2014 la norma si applicherebbe “limitatamente ai pagamenti effettuati a favore degli esercenti per
lo svolgimento di attività di vendita
di prodotti e prestazioni di servizi,
anche professionali, il cui fatturato
dell’anno precedente a quello nel
corso del quale è effettuato il pagamento sia superiore a 200 mila
euro”.
Con riferimento alla decorrenza del
termine del 1 o gennaio 2014, previsto dalla disposizione di cui all’art. 15,
comma 4, del D. L 179/12, che impone
ai soggetti che effettuano prestazioni
professionali di accettare pagamenti effettuati attraverso carte debito, le
interpretazioni dei tecnici governativi
sarebbero volte ad escludere che, in
assenza della piena operatività del decreto attuativo, possa far testo la data
del 1 o gennaio 2014.
Con riferimento ai terminali POS, il
testo sembrerebbe aprire “all ‘accettazione di strumenti di pagamento
tramite diverse tecnologie, in aggiunta
a quella a banda magnetica o a microchip”.
Si ricorda ad ogni buon conto che la
legge- non prevede alcuna sanzione
per il professionista che non si doti di
POS e quindi non sia in grado di accettare pagamenti in formato elettronico con carte di debito.
Si rileva peraltro che per i pagamenti
superiori a mille euro esiste già l’obbligo di utilizzo di un sistema tracciabile,
non essendo consentito effettuare il
pagamento in contanti.
Ciò detto, considerata la rilevanza della materia per tutti i professionisti medici e odontoiatri, verrà monitorato con
particolare attenzione l’iter di emanazione del suddetto decreto.
IL PRESIDENTE
AMEDEO BIANCO
✓OBBLIGO PER TUTTI GLI ISCRITTI
@
DI DOTARSI DI PEC
(posta elettronica certificata)
Ricordiamo a TUTTI i colleghi che è necessario produrre il proprio indirizzo PEC
all’Ordine; chi non ne fosse ancora provvisto, è invitato a generarne uno mediante
l’area riservata sul sito dell’Ordine, seguendo le istruzioni indicate.
Il Decreto 19 marzo 2013 stabilisce infatti che gli Ordini si fanno garanti
dell’accreditamento di tutti i professionisti, e trasmettono i loro indirizzi PEC
all’Indice Nazionale INI-PEC (l’Ordine dei Medici e Odontoiatri attraverso la
FNOMCeO).
È pertanto necessario provvedere quanto prima, poiché un atteggiamento omissivo
in tal senso è da considerarsi palese violazione di Legge.
42
VERONA MEDICA
ENPAM
Dalla Formazione alla Riforma degli Ordini,
ecco l’Agenda 2014 della Fnomceo”
La Riforma degli Ordini delle Professioni Sanitarie, che sembra aver
finalmente trovato una “corsia preferenziale”, dopo l’approvazione definitiva da parte del Consiglio dei Ministri,
avvenuta ieri, del DDL “Lorenzin”;
la Responsabilità Professionale in
ambito sanitario, il cui Disegno di Legge è stato assegnato il 16 dicembre,
in sede referente, alle Commissioni
Riunite Giustizia e Igiene e Sanità del
Senato; la Formazione pre e post
lauream, in questi giorni combattuta tra polemiche e proposte; il nuovo
Codice Deontologico; la Sostenibilità del Sistema Sanitario.
Sono questi i principali punti che la
Fnomceo ha in “Agenda” per il 2014:
e sono anche la traccia dell’intervista di fine anno posta dall’Ufficio
Stampa al suo Presidente, Amedeo
Bianco, che è pubblicata sul Portale
Fnomceo.
“Per quanto riguarda la Riforma dei
nostri Ordini – spiega Bianco – tutti
auspichiamo che si sfati finalmente
questa strana sorte, per cui ogni volta
che l’iter di approvazione sembra essere a buon punto, cade la Legislatura e si ricomincia da capo”.
“Proprio in questi tempi difficili – conclude - crediamo che la complessità
della Professione abbia bisogno di un
luogo di incontro, di ascolto, di dialogo, di proposte, di sintesi e costruzione di idee. Da tempo la Fnomceo e i
nostri Ordini sono in campo e lavorano per questa prospettiva”.
Per garantire la sostenibilità del Sistema Sanitario, a parere del presidente
della Fnomceo, “i nodi da sciogliere
attengono a profili istituzionali, economici, gestionali -organizzativi e
tecnico – professionali”.
Sul piano istituzionale, il Sistema
Sanitario Nazionale “necessita di un
ministero della Salute con funzioni e
compiti di governo e di indirizzo più
incisivi”, sia nei confronti delle Regioni
per quanto riguarda la Legislazione
VERONA MEDICA
concorrente, sia nei confronti del ministero dell’Economia.
Su quello economico, “non può sopportare ulteriori politiche di definanziamento pubblico, salvo scontare
inaccettabili cadute dell’Universalismo e della Equità”.
Su quello organizzativo, “va ripensato il modello aziendalista dominante,
provando ad invertire l’ordine dei fattori e cioè partendo dal rispetto delle
finalità sanitarie, per arrivare a quello
dell’equilibrio dei conti”.
Ed è proprio in questo contesto, secondo Bianco, “che occorre procedere a una virtuosa spending review
sulle risorse e sull’etica del sistema,
che svuoti sacche di inappropriatezze e inefficienze, fermo restando che
le risorse così recuperate rimangano
all’interno del sistema stesso, e siano
destinate a finanziare processi di innovazione organizzativa e professionale”.
Sul versante tecnico – professionale, infine, le professioni Medica e
Odontoiatrica si trovano ad affrontare
profondi cambiamenti (la continuità
assistenziale, la Sanità elettronica, i
nuovi modelli organizzativi di lavoro,
sempre più multi – disciplinari e multi
– professionali, le innovazioni scientifiche e biotecnologiche), cambiamenti che “non possono prescindere da
un forte e trasparente reclutamento
dell’autonomia e della responsabilità
dei professionisti, che vanno formati
lungo tutta la loro vita professionale
ad affrontare tali sfide”.
“Naturalmente – afferma Bianco
- questo implica una profonda revisione dei contenuti della Formazione
universitaria pre e post lauream. La
sostenibilità passa anche da qui”.
E sono proprio i giovani medici in formazione, in questi giorni, ad essere
molto attivi, in particolar modo sulla
questione esplosiva della drastica riduzione dei contratti per le scuole di
specialità.
“A questi giovani – ammonisce Bianco - vanno date risposte concrete.
Una proposta nuova e sostenibile
deve sollevarli da questo disagio, e
credo che questo sia possibile, al di
là di qualche rimedio estemporaneo
“sulla falla”, solo attraverso una profonda revisione delle regole che governano tutto il sistema”.
“Dispiace dire – continua - che sono
in molti a non capire che è l’intero modello di Formazione a essere in crisi,
e non soltanto l’inadeguatezza delle
risorse a questo destinate”.
“Cercare soluzioni – afferma -, in un
sistema che mantiene oggettivamente distinte e distanti Formazione e
Professione -sotto il profilo dell’articolazione dei fabbisogni, dei contenuti
formativi, delle effettive attività professionalizzanti -, è un esercizio sempre
più avventuroso e improbabile. In ogni
caso, non ci sottraiamo all’emergenza
annunciata di ulteriori migliaia di giovani immessi in un circuito formativo
già in gravi difficoltà e di altrettanti neolaureati prigionieri in un limbo formativo e professionale che non consente
loro l’accesso al mercato del lavoro”.
“La pressante attività della Fnomceo
nelle aule parlamentari – conclude ha contribuito a determinare nella
Legge di Stabilità un finanziamento
aggiuntivo, che è un segnale importante ma non ancora all’altezza della
gravità del problema”.
g
43
ASSOCIAZIONI
Smile Mission Onlus
Smile Mission Onlus è un’asso-
La sua missione principale è promuovere la salute orale in Italia e all’estero. In Italia si occupa di implementare progetti di assistenza sanitaria per
facilitare l’accesso alle cure delle categorie più deboli mentre nei paesi in
Via di Sviluppo si propone di formare
Verona e successivamente l’intera regione Veneto.
Il progetto nasce nel 2000 in Liguria a cura dell’Associazione Arkè e la
bontà dell’iniziativa che vede coinvolti attualmente circa 600 dentisti
che stanno curando 2500 minori per
un giro di prestazioni gratuite di circa
2.500.000,00 euro all’anno, ha reso il
progetto pilota “unico” in Italia, tale da
diffondere i suoi benefici anche in altre
regioni.
una cultura di prevenzione, formazione, di progettazione ed awiamento di
strutture odontoiatriche ed odontotecniche in grado di formare il personale
sanitario locale e permettere di portare
avanti l’attività di Smile Mission autonomamente.
La cultura della formazione per l’Associazione viene diffusa mediante protocolli operativi, collaborando al–l’estero
con le autorità sanitarie nei paesi ospitanti come R.D. del Congo, Brasile,
Tanzania, Madagascar, Rwanda. Dal
2012 Smile Mission collabora in Italia
all’attività di Emergency
negli ambulatori di Marghera inviando
volontari per operare presso le loro
strutture odontoiatriche.
Nel 2010 Smile Mission ha sottoscritto
un accordo di partenariato con l’associazione ligure Arke’ per la diffusione
del progetto “UN DENTISTA PER AMICO” nel territorio di riferimento, ossia
“UN DENTISTA PER AMICO” nasce
dalla consapevolezza dell’inadeguatezza del sistema sanitario pubblico
a sostenere in modo efficace ed efficiente tempi e costi di cura per questa
fascia di popolazione che comprende minori in disagio socio economico presenti nelle strutture protette, in
istituti, e parallelamente dalla difficoltà
delle famiglie a sostenere costi troppo
onerosi nelle strutture private.
Nelle strutture private, infatti, i costi
sono elevati, soprattutto in considerazione del fatto che le cure dentistiche
non dovrebbero essere episodiche,
ma costanti nell’arco della vita. Inoltre il servizio pubblico risulta più che
oberato avendo come inevitabile conseguenza lunghi tempi di attesa ed in
molti casi, il pagamento di un ticket.
Gli obiettivi del progetto “UN DENTISTA PER AMICO” sono:
• fornire cure odontoiatriche gratui-
ciazione indipendente senza scopo di
lucro nata nel 2005 con sede legale a
Verona in via Zorzi, 7.
44
te di tipo conservativo ai Minori in
grave disagio sociale ed economico presenti nelle Strutture Protette,
negli Istituti e presso famiglie fragili
che non possono permettersi di accedere alle cure
• sensibilizzare una cultura della prevenzione e della corretta igiene orale
• ridurre la spesa pubblica del settore.
Il modus operandi di Smile Mission per
diffondere il progetto sociale a Verona
e nell’intera regione Veneto parte da un
accurato e mirato studio territoriale per
implementare e creare la rete:
• Minori che possono fruire del progetto attraverso il contatto con le
strutture territoriali competenti (Comuni, ASL) e formazione ed informazione degli educatori delle strutture o dei familiari dei pazienti e degli
assistenti sociali
• Ricerca e fidelizzazione di Dentisti
che offrano le proprie prestazioni a
titolo gratuito presso i propri studi
dentistici
• Istituzioni e Associazioni del terzo
settore che divulghino, informino e
pubblicizzino il progetto.
Successivamente sarà compito del–
l’Associazione Smile Mission Onlus
mettere in comunicazione i pazienti
segnalati dai Servizi Sociali con il Dentista a loro designato, seguire tutto
l’iter della cura dei suoi assistiti, regolamentando e monitorando al meglio il
rapporto.
Per ulteriori informazioni Vi suggeriamo di consultare il nostro sito www.
smilemission.it dove troverete descritte in modo esauriente tutte le nostre iniziative.
SMILE MISSION ONLUS
VIA ZORZI 7, 37138 VERONA
SEGRETERIA ORGANIZZATIVA:
DOTT.SSA ANNALISA BONIZZATO
CELI. 3402447551
E-MAIL:
[email protected]
WEB: WWW.SMILEMLSSION.ÌT
C.F.: 93173710232
VERONA MEDICA
GIOVANI E PROFESSIONI
S.O.S. – Sostituzioni
Si prega chi è interessato a dare la propria disponibilità per sostituzioni in medicina generale, di
compilare il tagliando riportato a pagina 21 e di spedirlo all’Ordine (Via Locatelli 1, 37122 Verona).
MEDICI DISPONIBILI PER SOSTITUZIONI IN MEDICINA GENERALE
Cognome - Nome
Via
Località
Dipl. formaz. M.G.
Telefono 1
ALBANESI FEDERICA
Via Vasco De Gama 2
Verona
NO
338 5037198
AMBROSI ENRICO
Via M. Teresa di Calcutta 2
Legnago
NO
349 1579083
ANTON GENAN
Via Palazzina 3
Verona
NO
347 6859953
ARMANI ROBERTO
Via Cengia 89
San Pietro Incariano
NO
368 283740
BAR MARIANA
Via San Rosso
Bussolengo
NO
346 8203148
BARAKAT ZIAD
Via A. Mori 12
Mantova
NO
334 9594162
BAZZANINI NOEMI
NO
347 5935206
BELLINA FRANCESCA
Via F. Perlini 2
Verona
NO
338 6725504
BENEDETTI FRANCESCA
Via ex Internati 26
Pescantina
NO
340 0505545
BIANCHI ANNALISA
Via Aquileia 14
Verona
NO
339 8986756
BIASI CATERINA
Via Sole 9
Verona
340 4878446
BISTROT CATERINA
Via Ognissanti 4
Verona
NO
349 5344121
BITIRE ELENA
Via Paolo Borsellino 45
Bonavigo
NO
348 2286620
BOMBOI MARCO
Vicolo dietro S. Andrea 13
Verona
NO
045 8016089
BONASIA TERESA
NO
328 3649861
BONDI’ VINCENZO
Via Nerio Toffaletti 4
Verona
NO
333 3606318
BRUNELLI CLAUDIO
Via Molino 24
Nogara
NO
339 8424561
BRUNELLI MARTA
Via Imola 10
Verona
NO
393 5686430
BURATO GIULIA
Colognola ai Colli
NO
340 7814158
BUSTI FABIANA
Via Martiri della Liberta’ 2
Nogarole Rocca
NO
045 2520488
CACCIAMANI GIOVANNI
Verona
NO
340 2491750
CAPONE SUSANNA
Vicolo Teodorico 44
Salionze
NO
335 6893809
CARBONE GIUSEPPE
Via delle Agostiniane 29
Verona
NO
045 8348296
CASTINO EVA
Via Paolo sarpi 30
Verona
NO
349 1617635
CAVALIERE ELENA
Via Scuderlando 80
Verona
NO
333 4003601
CERAVOLO ROSSANA
Via Polesine 65
Verona
NO
338 3641543
COCCO VALENTINA
Via Italia Nuova 4
Illasi
NO
348 7906813
COGO ILARIA
Via Rovigo 14
Legnago
NO
347 2619594
COLLETTA GIULIA
Via del Risorgimento 34
Verona
NO
347 8453814
COSTANZO ALESSANDRO
Via Corfu’ 5
Verona
NO
392 4645018
COVOLO CATERINA
Via degli Scaligeri 2
Valeggio sul Mincio
NO
348 3015866
DA PRATO GIULIANA
Via Macello 4
Verona
NO
339 6606559
DALCEGGIO DANIELA
Via VIII marzo 45
Trento
NO
340 3538104
DE CARO IOLANDA
Via Verde da Salizzole 7
Verona
NO
320 4860202
DE VLIEGHER EVELIEN
Via S. Monica 10
Albignasego
NO
392 1617323
DEOTTO NICCOLO’
Via F. Perlini 2
Verona
NO
347 5823912
DEPLANO EMANUELA
Via G. Campania 11
Verona
NO
340 9331099
DI SARRA DANIELA
Via Mantovana 52
Castelnuovo d/G.
NO
347 8495611
EPURE MIHAELA CRISTINA
Via Benassu’ Montan.
Verona
NO
392 7509915
FAINELLI GIULIA
Via G. Dell’Acqua 31
Bardolino
NO
347 8921208
FILIPPINI GIULIA MARIA
Via Roma 109
Gazzo Veronese
SI
339 2505919
FIN ALESSANDRA
Via Baratin 14
Ronco all’Adige
NO
347 0146494
GAJOFATTO FRANCESCA
Via Marsala 6
Verona
NO
347 4262107
GERMENIA SILVA
Via Chioda 18
Verona
NO
339 5240552
GUARDINI NADIA
Via Gela 31
Verona
SI
349 2325336
HABASH ELIAS
Via praissola 18
San Bonifacio
NO
339 4573366
IUORIO ALESSANDRO
NO
333 6831575
KALOUT KAMEL
Via Scuderlando 126
Verona
NO
347 6724694
KUZINA ANNA
Via G. Matteotti 7
Bussolengo
NO
LAVORGNA BARBARA
Via Favretto 16
Verona
NO
329 4239871
LISTA ENRICO
Via Monte Tomba 22
Cerea
NO
348 8210409
LONARDONI FABIO
Via S. Maria in Stelle 5/c
Verona
NO
349 0062116
MAGAGNA LINDA
Via Tramigna 5
Soave
NO
348 0176902
MAGRINELLI FRANCESCA
Via G. Leopardi 11
Soave
NO
340 8776021
MARCOCCI ALESSANDRO
Via Trieste 3
Verona
NO
349 4082423
MARIOTTO ARIANNA
Via Pola 12
Verona
NO
347 2479985
MARIOTTO OLGA
Via Fiume 28/p
San Bonifacio
NO
349 7282795
MASIERO MARINA
Via Tesi 40/a
Verona
NO
347 2411450
MASSARUTTO ALESSIA
Via Aldo Moro 1/a
Sommacampagna
SI
328 2660746
MAZZEI FEDERICA
Str. A. Provolo 25
Verona
NO
338 8926070
MELOTTI CAMILLA
Piazza G. Marconi, 19
Bosco chiesanuova
NO
320 2586564
MERRINO MICHELANGELO
Via Muro Padri 17
Verona
NO
327 8889333
MINNITI FEDERICA
Via Ponte Pietra 17
Verona
NO
345 9898558
MORANDINI BIANCA STELLA
NO
338 1439733
MORANDINI ELEONORA
NO
333 7123732
NARDI CHIARA
Via Tombole 157
San Bonifacio
NO
338 2828566
VERONA MEDICA
Telefono 2
045 6850094
045 7500193
3394910891
340 9766903
338 1806830
349 6778910
333 4729557
340 1676443
346 1878315
045 8400667
045 566969
045 6106013
0825 4 401083
392 3420052
388 7260070
045 7614468
045 7614716
45
GIOVANI E PROFESSIONI
MEDICI DISPONIBILI PER SOSTITUZIONI IN MEDICINA GENERALE
Cognome - Nome
Via
Località
Dipl. formaz. M.G.
Telefono 1
NGANDIE NJONOU MILLY
Via Monte Ortigara 25/b
Verona
NO
329 6190690
NICOLI PAOLA
NO
346 8079575
PAIANO JACOPO
Via Regina Adelaide 12
Verona
NO
348 9238476
PAPOLA DAVIDE
Via Calatafimi 6/a
Verona
NO
328 3738807
PASETTO TRYSA
Via Roveggia 27
Verona
SI
339 7286242
PERON SILVIA
Monteforte d’Alpone
NO
340 0631022
PERONI MARIANA
Via Danieli 6
Verona
NO
347 1218310
POZZERLE MARIA
Via Zoppega 16
Monteforte d’Alpone
NO
045 6100370
PRANDO SILVIA
Viale Europa
Vigasio
SI
349 1880958
PRETO MARIKA
Via Gioberti 20
NO
349 4641934
RAPAGNA FRANCESCA
Via P. Querini 5
Verona
NO
333 4193398
RIGO FRANCESCA
Vic. S. Maria in Organo 1
Verona
SI
335 5941022
RINALDI CATERINA ANNA
Piazza Vescovado 1
Verona
SI
340 5199461
ROMANO SIMONE
Via Aquileia 22
Verona
NO
340 7767004
RUTA ELENA
Via Ponte Asse 13
Albaredo d’Adige
SI
347 2597635
SANSOTTA NAIRE
Via Aquileia 22
Verona
NO
329 7158223
SAVVAKI KALLIOPI
Via Scuderlando 161/b
Verona
NO
347 0940738
SAY SVITLANA
Via Marsala 37/b
Verona
NO
388 8928095
SCHIRALDI MARIA EMANUELA
Via Ca’ di Cozzi 8
Verona
NO
380 3662966
SERBUSCA DORIN
Via B. Romagnoli 84/a
Verona
NO
045 8903064
SHOKA ZAHI
Via Imola 2
Verona
NO
347 2313146
SIVERO VALENTINA
Via Bertoldi 2
Verona
NO
347 5892542
SOLDANI DARIA
Via Imola 6/a
Verona
SI
347 6301811
TAHA ABED
Via Gorizia 2/a
Verona
NO
340 5907696
TANTILLO ILARIA
Via Garibba 5
Verona
NO
349 1028616
TATTI MARIA FATIMA
Via Legnago 39
Verona
NO
347 9341350
TOFAN LILIAN
Via Monte Belloca 25
Verona
NO
388 4717634
TOMEI PAOLA
Via Mezzomonte 38
Verona
NO
348 8752766
TORRESANI STEFANIA
Via Don Luigi Benassuti 2
Cerea
NO
340 3934368
TOT EMA
Via Trento 11
Verona
NO
340 7073642
TURATI MARIA GRAZIA
Via S. Antonio 50
S. Martino B/A
NO
335 6302775
VENERI ANTONIO
Via Stra’ 57
Caldiero
NO
340 0715390
VIARO TIZIANA
Via Dietro Listone 7
Verona
NO
340 5715075
VIGNOLA PAOLA
VOLPE GIUSEPPE
Via Montesin 38
Cola’ di Lazise
NO
335 6763374
WEYNE MAGNUS FERNANDA
Via Carlo del Prete 2
Verona
NO
045 8166039
ZENORINI ANDREA
Via Siedlce 21
Pescantina
NO
340 6031137
Telefono 2
348 8567639
393 0468005
045 560890
045 7652948
349 6938124
340 9768134
MEDICI DISPONIBILI PER SOSTITUZIONI IN PEDIATRIA
Cognome - Nome
Via
Località
Spec. in Pediatria
ABDUL JABBAR ALI
Via B. Scalari 14
Piubega (MN)
AGRESTI LUIGI
Via G. Trezza 36/a
Verona
AKASHEH GEORGE
Via del Capitel 13/e
Verona
SI BARAC ALA
Via Gen. Dall’Ora 54
Monzambano
BARAKAT ZIAD
Via A. Mori 12
Mantova
NO
BIANCHI ANNALISA
Via Aquilea 14 Verona
NO
BIASI CATERINA
Via Sole 9
Verona
NO
BONASIA TERESA
Via delle Polidore 5
Verona
BORGHESANI MARISA
Via Pradelle 57
Verona
SI BRUNI FRANCESCA
Via Vincenti 1
Verona
CERAVOLO ROSSANA
Via Polesine 65 Verona
CIRELLI MARTA
Via M. Gentilin 29/b
Verona
SI
DE VLIEGHER EVELIEN
Via S Monica 10
Albignasego
DEPLANO EMANUELA
Via Colombine 5
Verona
DEPLANO EMANUELA
Via G. Campagna 11
Verona
EPURE MIHAELA CRISTINA
EPURE MIHAELA CRISTINA
Via Banassu’ Mont. 17
Verona
FABBRICI ROMINA
Verona
SI
FAKES BOULOS
Vicolo Menago 34
Bovolone
GRAMAGLIA MARIA
Via Almerini 06
Legnago
SI HABASH ELIAS
Via Praissola 18
San Bonifacio
JAFFAL YOUSSEF
Via Gramsci 8/a
Castel d’Azzano
KALOUT KAMEL
Via Scuderlando 126
Verona
LAVORGNA BARBARA
Via Favretto 16
Verona
MARIOTTO OLGA
Via Fiume 28/p
San Bonifacio
MELLA ROBERTA
Via F.lli Bandiera 42
Legnago
SI PASQUINI ANNA
Via C. Cadrega
Verona
PJESHKA MYRVETE
Viale Spolverini 112
Verona
RIGOTTI ERICA
Via V. De Gama 1
Negrar
SI
ROMANO SIMONE
Via Aquileia 22
Verona
STUMPO MARIO FRANCESCO
Via C. Angiolieri 18
Castel d’Azzano
TESINI ROBERTA
V.le della Repubblica 45
Verona
SI TURATI MARIA GRAZIA
Via S. Antonio 50 S. Martino B/A.
ULMI DANIELA
Via A. Vivaldi 7
Tregnago
VENERI ANTONIO
Via Stra’ 57
Caldiero
VERNA ANNAMARIA
Via Castello 12/a
Castel d’Azzano
VOLPE GIUSEPPE
Via Montesin 38
Cola’ di Lazise
46
Telefono 1
320 6155026
340 4069008
320 882311
340 0699282
334 9594162
339 8986756
340 4878446
328 3649861
360 566631
347 9713662
338 3641543
347 4843083
392 1617323
340 9331099
340 9331099
392 7509915
392 7509915
0457101082
334 9467133
339 4573366
338 1147021
347 6724694
329 4239871
349 7282795
339 5739126
349 7288070
338 4174551
340 1956361
340 7767004
3334890436
348 2900533
335 6302775
340 2335107
045 7652948
347 7861608
335 6763374
Telefono 2
340 0910058
3394910891
328 3649786
340 1461078
340 1676443
045 8400667
349 1828271
392 420052
340 0715390
3289067502
VERONA MEDICA
TEMPO LIBERO
Chi cerca… trova
Preghiamo chi è interessato a compilare il modulo che si trova a pag. 23 ed a volercelo inviare.
Si prega inoltre di scrivere l’annuncio in maniera chiara (stampatello).
Si raccomanda di segnalare alla Redazione
le inserzioni andate “a buon fine” per permetterne la “Clearance”. La Redazione provvederà comunque alla sospensione degli
annunci dopo un certo numero di pubblicazioni. Si accettano solo annunci “brevi”.
Per aiuto in Ricerche
Bibliografiche OFFRO
consulenza gratuita ai
colleghi.
[email protected]
Tel. 339 8032600
AFFITTASI in quartiere S. Zeno, elegante appartamento di 100 mq. al 3°
piano (senza ascensore), con vista
giardini e Basilica. Perfettamente arredato con TV, clima, wi-fi.
Composto da: cucina, soggiorno, due
stanze, due bagni.
Tel. 335 5224769
Tessera Ordine n. 3666
Odontoiatra con esperienza quindicinale nelle varie branche, OFFRE collaborazione in implantologia e chirurgia
estrattiva, endodontica, parodontale e
preprotesica, in Verona e province limitrofe. Attrezzatura propria.
Tel. 328 6021175
(ore serali o messaggio in segreteria)
Tessera Ordine n. 734
Studio medico dentistico sito in Bussolengo centro con parcheggio, AFFITTA locale già in uso una volta alla settimana da
dermatologi a medici non odontoiatri interessati ad una collaborazione seria e continuativa in ambito medico specialistico.
Tel. 045 6704396
e-mail: [email protected]
Studio dentistico in Verona CERCA
igienista diplomata/o in scienze infermieristiche per collaborazione, due
volte alla settimana.
Tel. 339 6077574
Tessera Ordine Albo Odontoiatri n. 710
VERONA MEDICA
AFFITTASI a referenziati appartamento appena ristrutturato con finiture
curate, composto da ingresso, cucina,
sala, due camere matrimoniali, di cui
una molto ampia, bagno finestrato,
due poggioli, soffitta, cantina e garage.
L’appartamento, con predisposizione
per l’aria condizionata, si trova nel quartiere Navigatori, al quarto e ultimo piano
con ascensore di un condominio recentemente ristrutturato. APE in corso.
Tel. 340 4196180
AFFITTO due studi medici di recente
realizzazione, in struttura del 1800, a
Parona, piano terra.
Tel. 349 8677530
Tessera Ordine n. 7102
AFFITTASI (anche uso foresteria)
ampi bilocali di nuova ristrutturazione,
zona S. Lucia, termoautonomo, condizionatore, no spese condominiali.
Tel. 347 9323025
Tessera Ordine n. 4078
A Verona in via Vasco de Gama 6 (quartiere Navigatori) AFFITTASI due locali
non arredati (11 mq. l’uno), per ambulatori medici.
Tel. 347 6724151
Tessera Ordine n. 5261
CERCO medico-dentista per collaborazione presso studio dentistico.
Tel. 342 6195528
e-mail: [email protected]
Studio Odontoiatrico in centro Bussolengo CERCA collaboratore o collaboratrice odontoiatra ed eventuale
subentro.
Tel. 328 0880917
AFFITTASI/VENDESI causa trasferimento in altra città, studio Odontoiatrico di 120 mq., in centro Bussolengo.
Composto da: 2 sale operative con
radiografico ed RVG, sala sterilizzazione, sala d’attesa e bagno, possibilità di
terzo riunito. Le poltrone e l’autoclave
hanno 4 anni di vita. Attività ventennale
dello studio, a norma e autorizzato
Tel. 328 0880917
OFFRESI studio odontoiatrico, completamente attrezzato, presso il Poliambulatorio “San Francesco” sito a
Villafranca in via Biante Remagni, 31.
Tel./Fax 045 7901331
VENDESI villa anni settanta da ristrutturare posta su terreno edificabile della
sup. catastale di mq. 1.485, dotata di
grande giardino, posta su tre piani in
località Corbiolo di Boscochiesanuova
(Verona). Prezzo interessante.
Tel. 348 5233856 - 340 9542119
AFFITTASI stanza a psichiatra, psicoterapeuta o psicologo in studio medico
avviato.
Tel. 347 6594624
Tessera Ordine n. 7682
AFFITTASI a referenziati, appartamento
in un condominio del quartiere Navigatori,
al piano quarto con ascensore. L’appartamento, appena ristrutturato con finiture
curate e semiarredato, è composto di ingresso, cucina-sala, due camere, di cui una
matrimoniale, bagno finestrato, due ampi
poggioli, cantina e garage. APE in corso.
Tel. 340 04196180
AFFITTO studio in ambulatorio elegantemente ristrutturato, completo di telefono, fax, ADSL.
Tel. 333 2844260 (ore 14.00)
Tessera Ordine n. 4420
AFFITTASI per mattine, pomeriggi,
giornate o fasce orarie, ambulatori in
struttura medica autorizzata e normata.
Visite in regime privatistico. La sede è situata a Verona in Borgo S. Croce di fronte
ad ampio parcheggio e fermata autobus.
Tel. 345 9622810
Tessera Ordine Odontoiatri n. 2697
In Borgo Trento vicino al Ponte della Vittoria, È DISPONIBILE un ambulatorio
nuovo con attività già avviata da 3 medici per ora senza segreteria. Il prezzo di
affitto è veramente concorrenziale con
fisso mensile/giorni e contratto senza
preavviso.
Tel. 335 353823
VENDO appartamento di 135 mq. a Ponte Catena, 3° piano, finemente ristrutturato, composto di: ingresso, sala, cucina
abitabile, 3 camere e due bagni finestrati,
soffitta e garage
Tel. 347 3151149
Tessera Ordine n. 656
Odontoiatra con buona esperienza in
Protesi, Gnatologia, Endodonzia, piccola
Chirurgia, Parodontologia, Conservativa,
OFFRE consulenza qualificata. Ottima
comunicazione con il paziente.
Tel. 347 1575001
47
TEMPO LIBERO
Per cessazione attività CEDO letto da
visita Chinesport cm. 180x68, alzabile elettricamente e testiera regolabile;
diafanoscopio da muro. Il tutto è in perfette condizioni e sarà disponibile dal 20
dicembre 2013.
Tel. 335 6130711
e-mail: [email protected]
Borgo Roma zona Ospedale, su lotto di
mq. 540 OFFRO palazzina disposta su
due piani fuori terra oltre ad un piano
soffitta ed interrato.
L’immobile è da ristrutturare ed esiste
la possibilità di un significativo ampliamento. L’immobile si presta, vista la
posizione adiacente all’ospedale e al
polo universitario, a soluzioni quali poliambulatori, centro riabilitativo, centro
diagnostico ecc.
Tel. 045 8753016 - 393 9766184
Tessera Ordine n. 4049
VENDO poltrona odontoiatrica marca
Polo (Castellini), a buon prezzo.
Tel. 339 4264607
Tessera Ordine n. 2199
VENDO auto BMW del 2007 a gasolio,
(x5-3000 cilind.), color grigio scuro, 63.000
Km effettivi, ben conservata.
Tel. 339 4264607
Tessera Ordine n. 2199
Al 3° piano di un palazzo d’epoca
restaurato nel centro storico di Siracusa (Ortigia), a pochi passi dal duomo, VENDESI monolocale di 30 mq.,
travi a vista, soppalco di circa 8 mq.
con terrazza di 30 mq. al piano, vista
mare, completamente ristrutturato
nel 2011 e ammobiliato (cucina nuova
con lavastoviglie, aria condizionata,
armadio a muro, inferriate e zanzariere).
Tel. 340 6061772
Tessera Ordine n. 2593
Ostetrica alla prima esperienza lavorativa, laureata con il massimo dei voti,
affidabile, seria e con buone capacità
relazionali, OFFRE collaborazione per
attività inerenti il proprio profilo professionale.
Tel. 340 3372583
Tessera Ordine Albo Ostetricie n. 1005
AFFITTO studio medico, dotato di ecografo, a colleghi specialisti a Nogara (VR).
Tel. 339 3273630
Tessera Ordine n. 3847
VENDO armadietti e radiografico come
nuovo per Range 65/1 con certificazione
(+ seggiolini). Euro 500,00.
Tel. 348 6083263
Tessera Ordine n. 69
AFFITTO in via Valverde a Verona, ampio
studio medico/professionisti/uffici, di 170
mq. circa 2 garage, 4-5 locali utili per attività.
Tel. 335 244141
Tessera Ordine n. 3828
48
AFFITTO a Bussolengo (VR), in zona centrale al primo piano, studio pediatrico arredato e attrezzato con ampio parcheggio.
Trilocale composto da 2 stanze con entrate
indipendenti, ampia sala d’attesa e 2 bagni.
Tel. 045 7152841
Tessera Ordine n. 2796
AFFITTO a medici e paramedici ambulatorio medico nuovo, con possibilità di
utilizzare anche ambulatorio chirurgico
attrezzato. Situato in Verona (Basson), in
ottimo contesto.
Tel. 349 0908064
Tessera Ordine n. 7093
A Bovolone AFFITTO ambulatorio per
condivisione spese.
Tel. 333 4221326
Tessera Ordine n. 5786
Medico Medicina Generale massimalista,
prossimo alla pensione, AFFITTA stanza
in poliambulatorio a colleghi (convenzionati
o specialisti) oppure per attività paramedica (zona Borgo Roma).
Tel. 339 3851357
Tessera Ordine n. 3014
OFFRO collaborazione come infermiera,
per coordinazione studio medico. Nessuna difficoltà d’orario.
Tel. 045 2020773 - 340 5743114
Tessera Ordine n. 1559
VENDESI/AFFITTASI Studio Dentistico
in Rovereto (TN), autorizzato dal 2003.
Vendita attività euro 50.000,00 (comprese
attrezzature). Affitto mensile euro 1.000,00
(locazione e utilizzo attrezzature compreso).
Tel. 333 2574206
Tessera Ordine n. 7090
VENDESI attico zona centrale, finemente ristrutturato.
Tel. 333 2574206
Tessera Ordine n. 7090
VENDESI bilocale in residence immerso
nel verde con piscina a Lugana di Sirmione (BS), collocato a 100 m dal lago.
Tel. 339 8171273
Tessera Ordine n. 1223
AFFITTASI a Colleghi odontoiatri unità
operativa in nuovo studio di Verona città,
composto da 3 unità odontoiatriche e una
sala operatoria.
Posti auto riservati ai pazienti.
Tel. 333 2574206
Tessera Ordine n. 7090
OFFRESI presso i Centri BSC di via dei
Mille, 61 a Trento e di via Tiberio Claudio, 5
a Cles spazi ambulatoriali e servizi a medici
e/o professionisti.
e-mail: [email protected]
OFFRO collaborazione in Ortodonzia,
chirurgia orale, implantologia.
Tel. 340 2252487
Tessera Ordine n. 1172
VENDO appartamento in zona stadio,
composto da 6 camere/studio.
Euro 330.000,00
Tel. 045 577284
Tessera Ordine n. 3911
Odontoiatra con esperienza decennale
OFFRE collaborazione in Ortodonzia
nella zona di Verona, Mantova e Brescia.
Tel. 347 1052841
AFFITTO a Folgaria appartamento arredato, vicinissimo a piste da sci.
Tel. 339 1551027
Tessera Ordine n. 5261
CERCASI bilancia pesapersone marca
Wunder modello 960.
Tel. 340 7938231
Tessera Ordine n. 4004
Studio Odontoiatrico autorizzato CEDESI a giovane collega motivato con buone
capacità professionali. Sito in San Michele (VR) utilizzato attualmente al martedì e
giovedì pomeriggio dalle 15,30 alle 20,30.
Tel. 347 2641168 - 3388781243
Albo Odontoiatri n. 50 e
Tessera Ordine n. 4736 (Medici Chirurghi)
OFFRO collaborazione in Odontoiatria
Con­servativa, chirurgia estrattiva, Igiene Orale, Endodonzia.
Tel. 349 4310141
Tessera Ordine n. 747
Studio Dentistico Verona CERCA Collega ortodonzista per collaborazione
due pomeriggi al mese.
Tel. 348 7664339
Albo Odontoiatri n. 5152
AFFITTO ambulatorio in Legnago centro.
Tel. 333 4221326
Tessera Ordine n. 5786
OFFRO BMW R8045 - Moto storica
(1981). Iscritta A.S.I. - 7.000,00 euro.
Tel. 045 9231300 - 349 5801328
Tessera Ordine n. 4643/623
VENDO al 3° piano, appartamento ristrutturato, in via Anzani (B.go Trento),
122 mq, garage e ampia terrazza. Molto luminoso.
Tel. 348 2250254
Tessera Ordine Odontoiatri n. 93
Per raggiunti limiti di età VENDESI studio
dentistico, in zona sud di Verona, di recente costruzione ma con attività trentennale.
Ottima location. Piano terra, 3 unità operative e predisposizione per la quarta. Non
barriere architettoniche, bagno handicap.
Ottimo investimento.
Tel. 340 1542638
Tessera Ordine n. 3356
AFFITTO bilocale arredato termoautonomo, in via Galvani.
Tel. 347 6014573 - 045 577174
Tessera Ordine n. 02301
OFFRO Range Rover (1988). Iscritta A.S.I.
(3914 benzina + GPL) - 5.000,00 euro.
Tel. 045 9231300 - 349 5801328
Tessera Ordine n. 4643/623
VERONA MEDICA
TEMPO LIBERO
AFFITTO studi medici nuovi a medici
specialisti in nuovo complesso di ambulatori “AMBULATORI CHIEREGO”, via
Gazzera 1 (ex c.d.c. Chierego Perbellini).
Spese condominiali e di servizio incluse;
accesso a internet, ampia possibilità di
parcheggio.
Tel. 347 4276692 - 333 3100152
Tessera Ordine n. 02824
AFFITTASI O VENDESI studio
odontoiatrico, a Castiglione delle Stiviere, nel comprensorio della provincia
di Brescia e del lago di Garda comprensivo di tutto lo strumentario per
svolgere l’attività. La cessione viene
espletata con la sospensione della mia
attività.
Tel. 0376 632728 (telefonare orario ufficio
dalle ore 9 alle 15.30 escluso il sabato)
VENDO Auditt nera (anno 1999).
Perfetta come motore e carrozzeria.
5.000,00 euro.
Tel. 333 4221326
Tessera Ordine n. 5786
AFFITTASI settimanalmente a Merano appartamento arredato, mesi estivi.
Tel. 335 8294080
Tessera Ordine n. 15 (Albo Odontoiatri)
AFFITTASI presso studio dentistico,
una stanza, un bagno e una sala d’attesa. Possibilità di eseguire pratica
medica non odontoiatrica. Affitto 250
euro mensili, comprese tutte le utenze
e pulizie. Zona Golosine/Fiera.
Tel. 045 953555 - 347 4318465
Tessera Ordine n. 858
VENDO bilocale di 66 mq. circa in
Lutago (Valle Aurina). Composto da:
sog­giorno con angolo cottura, camera,
bagno, ampio terrazzo.
Tel. 045 8340659 - 347 2544316
Tessera Ordine n. 6408
Lo Studio dr. Sartori Liviano RICERCA
Collaboratore per odontoiatria mio-funzionale.
Tel. 045 992988
CEDO Studio Dentistico con due poltrone, zona Borgo Trento. Inserito in
poliambulatorio con medico di base.
Causa trasferimento, cessione immediata a prezzo molto interessante.
Tel. 347 4089853
CERCO Specialista per condivisione
spese studio a Borgo Trento.
Tel. 347 0404787
Tessera Ordine n. 3446
Noto Centro Medico CERCA medici neo
specialisti per le seguenti specialità:
OCULISTICA, DERMATOLOGIA, OSTE­
TRICIA E GINECOLOGIA, ORTOPE­DIA,
RADIOLOGIA, PEDIATRIA, per assunzione a tempo determinato.
Tel. 333 8115257
AFFITTO mesi estivi, villa a Lignano
con 8 posti letto e ampio giardino.
Tel. 349 8052644
Tessera Ordine n. 643
OFFRO stanza in Studio Medico avviato,
zona Borgo Venezia, per attività medica o
paramedica.
Tel. 045 8340420 - 347 5644880
AFFITTASI a Marsala (TP) casa in campagna, a 300 mt. dalla spiaggia - zona “Delfino
beach”, disposta su due livelli e composta
da: sala, ampia cucina, bagno spazioso e
piccolo garage al piano terra; due camere
matrimoniali più un lettino (tot. 5 posti), un
bagnetto, due terrazze al piano 2° (possibilità di altri due posti letto al piano terra);
completo di TV e lavatrice più seconda doccia esterna. Periodo: da maggio a settembre. Minimo 1 settimana.
Tel. 340 2587160
Tessera Ordine n. 7080
VENDO terreno agricolo a Colognola ai
Colli, tre campi circa, zona DOC.
Tel. 340 0910058
Tessera Ordine n. 2258
Per cessazione attività più che trentennale CEDESI piccolo studio odontoiatrico
attrezzato (due unità operative + sterilizzatore), in centro storico a Rivoltella sul
Garda (BS).
Tel. 349 6107282
Tessera Ordine n. 6387
CEDO per età pensionabile studio medico dentistico, 160 mq., a Verona in
quartiere di pregio. Parcheggio, ottime
condizioni di subentro. Adatto anche
ad altre specialità tipo dermo, neuro,
chirurgia, medicina interna, ecc.
Tel. n. 340 4980982
Albo Odontoiatri n. 10
AFFITTO stanza arredata con scrivania,
lettino e sedie, in ambulatorio di medicina
generale (appena ristrutturato), sito a Locara di S. Bonifacio.
Tel. 393 0265000
Tessera Ordine n. 6929
MEDICI PER LA PACE CERCA VOLONTARI:
ODONTOIATRI E IGIENISTI DENTALI
Medici per la Pace, associazione di volontariato nata a Verona nel 2001 e riconosciuta come Onlus già nel 2002, contrasta
le condizioni di povertà estrema in Italia e nel mondo, offrendo interventi socio-sanitari, anche odontoiatrici, a coloro che non
possono permettersi un’assistenza medica di base.
All’inizio di quest’anno, l’Associazione ha lanciato il progetto “Il Diritto al Sorriso”, il cui obiettivo è consentire l’accesso alle cure
odontoiatriche anche ai non abbienti.
Al fine di migliorare i risultati dell’iniziativa, Medici per la Pace vuole estendere la rete di collaboratori, ed è alla ricerca di
specialisti che mettano a disposizione la propria professionalità e una quantità anche minima del proprio tempo.
Medici per la Pace, sulla base della disponibilità di ciascun sanitario, si farà carico della prenotazione e dell’accompagnamento alle visite odontoiatriche, nonché della mediazione tra paziente e curante.
Coloro che siano interessati al progetto possono contattare la sede dell’associazione chiamando il numero 348.1881730 o
inviando una e-mail a [email protected]
VERONA MEDICA
49
TEMPO LIBERO
OFFRO Ecografo ALOKA Prosound II
per studio ost./gin. Apparecchio seminuovo, completo di sonda TV/addominale e stampante. Vendo per inutilizzo.
Tel. 347 8577013
Tessera Ordine n. 6464
VENDO tuta da moto marca BMW, modello Tourshell, come nuova (giacca tg.
46, pantalone tg. 48).
Tel. 347 5343372
Tessera Ordine n. 2944
OFFRO disponibilità all’utilizzo per 1-2
giorni alla settimana di uno studio medico sito in Affi (VR) vicino al centro commerciale. Lo studio è nuovo e attrezzato
di sala dermatochirurgica con autoclave,
sala d’at­te­sa e servizio segretaria.
Ampio parcheggio di fronte all’ingresso.
Tel. 045 2582506
e-mail: [email protected]
Tessera Ordine n. 8247
OFFRO macchina fotografica digitale
Nikon D3100, 18-55mm+55-200mm, nuova, ancora sigillata. Euro 500,00
Tel. 347 8536053
Tessera Ordine n. 7234
AFFITTASI a Lipari (Isole Eolie), nei mesi
estivi, casa indipendente composta da:
cucina abitabile, soggiorno, due camere
da letto, servizi, giardino e terrazzi con vista panoramica su vulcano. Ideale per 2-5
persone. Prezzo molto conveniente.
Disponibili fotografie.
Tel. 045 533908 - 338 2474397
Tessera Ordine n. 2740
NOLEGGIO, anche giornalmente IPL
(Luce pulsata) con vari filtri per epilazione, azione, antiaging, vascolare. Noleggio
inoltre apparecchio per cavitazione.
Tel. 347 3754597
AFFITTO a colleghi specialisti locale
arredato con bagno in studio medico avviato, con aria condizionata, parcheggio,
zona Borgo Milano.
Tel. 045 563536
Tessera Ordine n. 1923
VENDO appartamento di 75 mq. con
giardino, cantina e garage, in zona Pindemonte a Verona, adiacente ospedale di
Borgo Trento.
Tel. 349 4073022
Tessera Ordine n. 04350
AFFITTO ambulatorio medico con tre
stanze arredate, in San Bonifacio presso
il centro commerciale.
Tel. 335 227618
Tessera Ordine n. 3395
AFFITTASI in Borgo Trento, locale in studio
medico per attività medica o paramedica.
Tel. 340 3893625 - 045 7725275
Tessera Ordine n. 2403
AFFITTO a Borgo Venezia centro, in palazzina di due unità, ambulatorio al piano
terra con ingresso indipendente, garage,
nessuna spesa condominiale.
Tel. 349 0716322
Tessera Ordine n. 3071
VENDO macchina per ozono terapia
Multiossigen Medical portatile.
Tel. 335 6068484
Tessera Ordine n. 5212
OFFRO lettino da visita in ottimo stato, verniciato bianco.
Prezzo da concordare.
Tel. 3332785805
e-mail: [email protected]
Tessera Ordine n. VR 4295
COMUNICATO AGLI ISCRITTI
Abbiamo attivato il nuovo servizio di segreteria telefonica.
Quando telefonerete all’Ordine sentirete la voce del RISPONDITORE AUTOMATICO,
che provvederà a smistare la chiamata secondo le esigenze di chi chiama.
LE OPZIONI SARANNO:
• DIGITARE 1 PER PRATICHE ENPAM
• DIGITARE 2 PER PUBBLICITÀ SANITARIA E RUOLI
• DIGITARE 3 PER AMMINISTRAZIONE, ISCRIZIONI E CANCELLAZIONI
• DIGITARE 4 PER COMMISSIONE ODONTOIATRI
Senza nessun imput digitato e rimanendo in linea
la chiamata sarà dirottata al primo operatore disponibile.
Confidiamo di poterVi dare un servizio migliore
La segreteria dell’Ordine
50
VERONA MEDICA
TEMPO LIBERO
Medico Odontoiatra DISPONIBILE per
collaborazione e/o direzione sanitaria.
Tel. 339 5246330
Tessera Ordine n. 290
OFFRO ambulatorio medico accreditato spec. chirurgico con segretaria, anche
mezze giornate.
CERCASI anche urologo.
Tel. 045 8100119
Tessera Ordine n. 5212
AFFITTASI appartamento ristrutturato
ed arredato in zona Saval, 120 mq., ultimo piano con ascensore, elegante sala,
due camere, studio, posto auto, cantina
e ripostiglio. Splendida vista, aree verdi,
a soli 2 km dall’ospedale di Borgo Trento.
Prezzo interessante, solo referenziati.
Tel. 348 5233856
OFFRO collaborazione come infermiera e/o coordinatrice per studio medico/
odontoiatrico, serietà, esperienza, referenze.
Tel. 347 0133873
Ad Albaredo d’Adige AFFITTASI ambulatorio arredato in studio medico con sala
d’attesa comune.
Tel. 349 8588133
Tessera Ordine n. VR 7941
OFFRO locale in affitto in studio medico
in via Aspromonte, 6 a Verona.
Tel. 349 7819994
e-mail: [email protected]
Tessera Ordine n. 7176
VENDO moto Morini Corsaro 1200 Avio
07/2010, Km. 34.000. Euro 4.500,00.
Tel. 349 6619212
Tessera Ordine n. 7276
CERCO Ginecologa/o per collaborazione presso il Consultorio AIED in via
T. Speri, 7 a Verona.
Tel. 045 8013043
Tessera Ordine n. 03583
AFFITTASI a medico o paramedico,
ampio locale per ambulatorio, arredato, con sala d’aspetto. Zona Valverde.
Tel. 335 6443110
Tessera Ordine n. 3612
VENDO Vistascan Perio (2007) della
Durrdental. Revisionato a Gennaio 2012.
Tel. 045 8904871 - 348 0409377
Tessera Ordine n. 7446
VENDO BMW GS1200, anno 2008, full
optional, Km. 18.000, pari al nuovo.
Tel. 340 6437077 (ore pasti)
Tessera Ordine n. 3280
AFFITTASI ampia stanza in studio medico, vicinanze ospedale Borgo Trento.
Preferibilmente a specialisti.
Tel. 334 7481048 (ore 08-10)
Tessera Ordine n. 3211
Medico Chirurgo, specialista in Odontostomatologia con esperienza ventennale, OFFRE collaborazione qualificata
part-time in protesi, conservativa ed
endodonzia in Verona, provincia e città
limitrofe.
Tel. 377 9832382
SERVIZI DELL’ORDINE DEI MEDICI CHIRURGHI E ODONTOIATRI DI VERONA
OFFERTI AGLI ISCRITTI
L’Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri della Provincia di Verona (OMCeO VR) mette gratuitamente a disposizione
dei suoi Iscritti, per problematiche relative all’attività professionale, le seguenti consulenze:
CONSULENZA LEGALE (Avv. Donatella GOBBI)
La consulenza va richiesta al n. tel. 045 594377 nelle giornate di lunedì e mercoledì dalle 15,30 alle 17,00
CONSULENZA MEDICO LEGALE (Dott.ssa Federica BORTOLOTTI)
La consulenza va richiesta all’indirizzo di posta elettronica: [email protected]
CONSULENZA ASSICURATIVA (Avv. Giuseppina MARITATO)
La consulenza va concordata con la Consulente al n. tel. 340 6850550
CONSULENTE FISCALE (Dott.ssa Graziella MANICARDI)
La consulenza si espleta presso la sede dell’OMCeO VR, previo appuntamento telefonico richiesto al n. tel. 045 8006112,
nella giornata di martedì dalle 09,30 alle 12,00.
Consulenza telefonica si può ottenere al n. 0376 363904 il lunedì dalle 15,00 alle 16,00
CONSULENZA E.N.P.A.M. (Segreteria OMCeO VR - Sig.ra Rosanna MAFFIOLI)
La consulenza si espleta presso la sede dell’OMCeO VR, previo appuntamento telefonico richiesto al n. tel. 045 8006112,
nelle giornate di martedì e giovedì
L’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della provincia di Verona ha stipulato una convenzione con “Aruba”, riservata agli
Iscritti, per l’attivazione gratuita della Posta Elettronica Certificata (PEC), mediante registrazione nell’area riservata del
sito dell’Ordine: www.omceovr.it
Le sig.re Virna Giampieri e Rosanna Maffioli sono a disposizione dei Medici ai numeri telefonici 045 8006112 e 045 596745
per le indicazioni operative che si rendessero necessarie.
VERONA MEDICA
51